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Molière in bicicletta: recensione del film di Philippe Le Guay

Molière in bicicletta: recensione del film di Philippe Le Guay

Dopo il grande successo al botteghino francese e la presentazione al 31° Torino Film Festival, Molière in bicicletta approderà nelle sale italiane dal 12 dicembre. La nuova commedia di Philippe Le Guay riporta in scena con sottile ironia e delicatezza la prima parte del I atto de Le Misanthrope di Molière, approfondendo e sviscerando i personaggi di Alceste e Philinte.

In Molière in bicicletta Serge (Fabrice Luchini) è un ex attore teatrale che da quando si è ritirato dalle scene vive in solitaria in una cadente villetta sull’Ile de Ré. Deluso e rigettato da un mondo che una volta lo acclamava sta ancora smaltendo i segni di una profonda depressione. Un giorno, il suo amico Gauthier (Lambert Wilson), attore di grido di famigerati medical drama, viola la sua solitudine con l’allettante ma sconcertante proposta di recitare insieme la commedia di Moliére. Inizialmente restio, Serge acconsente a patto di riuscire in pochi giorni a raggiungere quella sintonia in grado di fargli ritrovare il coraggio di calcare di nuovo le scene. Chi dei due sarà il misantropo Alceste? Un personaggio che Serge considera il suo alter ego e che Gauthier vorrebbe interpretare per dar prova del suo spessore professionale e difendere quella dignità attoriale spesso svilita dalle performance televisive. Ogni giorno sarà un testa o croce a stabilire i ruoli che di volta in volta si scambieranno con naturale e coinvolgente passione.

Molière in bicicletta, il film

Attraverso l’incanto poetico di Molière i due rivitalizzano un’amicizia ormai sfocata, con Serge che sembra aver riacquistato la voglia riprendere contatto con una vita reale e vissuta. Merito anche della conoscenza dell’attraente italiana Francesca (Maya Sansa), un incontro che però rimescolerà di nuovo le carte di una ritrovata amicizia. Philippe Le Guay nel suo Molière in bicicletta sceglie di far rivivere sul grande schermo alcuni tra i più bei passi del teatro francese, volontà sicuramente encomiabile per la sua originalità. Curioso, come solo poche settimane prima lo stesso Polanski ci aveva rammentato l’ebbrezza del palcoscenico teatrale con Venere in pelliccia. Il cinematografo che ingloba il teatro, si nutre di esso per restituircene una versione digeribile a tutti in un’epoca in cui l’opera teatrale è sempre più nell’ombra. Philippe Le Guay gioca con tre volti del misantropo: quello di Fabrice, a quanto pare ispiratore del suo personaggio, quello di Serge e quello di Alceste. Personalità nelle quali è possibile rintracciare, sebbene a livelli differenti, l’odio per la convenzionalità di un mondo fasullo dal quale è necessario evadere per confinarsi in un quieto rifugio, al riparo da sordide verità.

Il personaggio di Francesca, infine, rievoca una versione completamente personalizzata di Célimene, la seduttrice amata da Alceste. Ma, mentre Célimene era la cinica incarnazione di quel mondo frivolo detestato dal misantropo, Francesca finisce per essere ancora più scorbutica di Serge a causa delle sue pene d’amore. Molière in bicicletta è una commedia che, alternando una sussurrata ironia intellettuale a un umorismo più mainstream (dalla goffa versione di Serge della canzone Il Mondo alle esilaranti cadute dalla bici), si presenta come un piacevole divertissement, disinvolto nel parlarci del divario tra verità e indulgenza, bucolico nell’ambientazione, ma facile da dimenticare.

The Wolf of Wall Street costretto al taglio di alcune scene

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The Wolf of Wall Street costretto al taglio di alcune scene

The Wolf of Wall Street è sicuramente uno dei film più attesi dei prossimi mesi, se non altro per i due personaggi più celebri che vi hanno lavorato, il regista Martin Scorsese e l’attore Leonardo Di Caprio.

La pellicola sarà, con tutta probabilità, anche tra i candidati ai prossimi Oscar, un premio che l’attore insegue da inizio carriera. Una controversi rischia, però, di rovinare in parte l’opera, o comunque di non farla ammirare al pubblico per come Scorsese l’aveva pensata. Pare infatti che per evitare la limitazione al solo pubblico di over 18, il regista sia stato costretto ad eliminare qualche scena, probabilmente di carattere erotico. Questa è, per ora, la decisione della MPAA, ente che si occupa del rating dei film a stelle e strisce.

The Wolf of Wall Street è scritto da Terence Winter e diretto da Martin Scorsese. Nel film accanto a Leonardo DiCaprio ci sono Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Bernthal, Jon Favreau e Jean Dujardin.

Questa la trama del film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio.

American Hustle: nuova clip e spot tv

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American Hustle: nuova clip e spot tv

Nuovo spot e nuova clip per American Hustle Lapparenza inganna, film di David O. Russell, che avrà tra i protagonisti delle vere stelle. Nel cast ci sono, infatti, il Premio Oscar Christian Bale, i candidati al Premio Oscar Amy AdamsBradley Cooper e Jeremy Renner,  il Premio Oscar Jennifer Lawrence e il Premio Oscar Robert De Niro.

Ecco spot tv e clip:

http://www.youtube.com/watch?v=7pBj_ePeVY4

http://www.youtube.com/watch?v=Z_IOP25oyTo

American Hustle uscirà in Italia il 1 gennaio 2014, distribuito da Eagle Pictures. Dopo il successo di The Fighter ed il pluripremiato Il lato positivo, l’acclamato regista americano David O. Russel dirige, come detto, un cast di altissimo livello American Hustle racconta la storia di Irving Rosenfeld (Christian Bale), abilissimo truffatore, e della sua amante inglese Sydney Prosser (Amy Adams), che operano nel mondo della finanza. L’eccentrico agente dell’FBI Ritchie DiMaso (Bradley Cooper) li costringe a partecipare ad una gigantesca operazione con il nome in codice Abscam, allo scopo di smascherare truffatori, funzionari e politici corrotti. Jeremy Renner è Carmine Polito, un politico in ascesa che si trova tra due fuochi, i truffatori e i federali. La straordinaria Jennifer Lawrence è Rosalyn, la moglie di Irving, colei che potrebbe far cadere il castello di carte del marito. In uscita in America il 18 dicembre prossimo, Jennifer Lawrence è la storia di individui molto diversi tra loro accomunati dal desiderio di affermarsi nella vita e pronti a tutto, senza scrupoli, mostrandosi in realtà per quello che non sono.

Torino Film Festival: Wolf di Claudio Giovannesi premio speciale della giuria

Torino Film Festival-2013Wolf di Claudio Giovannesi ha vinto ex-aequo il Premio speciale della giuria della sezione italiana.doc del 31. Torino Film Festival. Il film, una coproduzione tra Italia e Repubblica Ceca, è prodotto da Istituto Luce Cinecittà, Vivo film, Produkce Radim Procházka e Česká televize, ed è distribuito da Luce-Cinecittà, che lo porterà in sala nei primi mesi del 2014.

Wolf racconta la storia del figlio di Benjamin Murmelstein, il rabbino capo di Vienna costretto dai nazisti a dirigere il ghetto di Terezin, tragica tappa di transito per i campi di sterminio e luogo di morte per migliaia di ebrei. Una figura paradossale di uomo obbligato a lavorare per i propri carnefici, nel tentativo di evitare l’annientamento suo e di un’intera comunità, e accusato dopo la guerra di collaborazionismo, processato e assolto, ma perseguitato in vita da una fama controversa, sospetti e pregiudizi. Nel film di Giovannesi, Wolf Murmelstein, il figlio di Benjamin, è  protagonista della ricerca di riabilitazione del padre, ma anche di una lotta con i fantasmi di una storia dura e traumatica, e di una riconciliazione difficile con la propria comunità.

Un film che partendo dal tema della Shoah riesce a raccontare un rapporto a distanza e commovente tra un padre e un figlio, con un protagonista straordinario: un uomo maturo a confronto con i demoni dell’infanzia, i sensi di colpa, una memoria difficile, verso la speranza di una liberazione interiore.

Con il premio a Wolf prosegue un’annata importante per i film documentari di Luce-Cinecittà, dopo la vittoria ai David di Donatello e ai Nastro d’argento per il migliore film doc, e la presentazione proprio al Festival di Torino del nuovo listino di distribuzione documentari, con oltre 30 titoli in diffusione nelle sale nel 2014.

Un ulteriore grande successo che il Luce condivide con i co-produttori di Wolf Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, con David Meghnagi, che ha ideato il film e lo ha scritto insieme al regista, e con quanti, a partire da Claudio Giovannesi, hanno contribuito a questo meritatissimo premio.

Jaimie Alexander visita l’ospedale pediatrico vestita da Lady Sif

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Oltre ad essere stata a lungo accostata al ruolo di Wonder Woman, che dovrà apparire nel sequel di Man of Steel accanto a Superman Henry Cavill e Batman Ben Affleck, Jaimie Alexander, come sappiamo, è Lady Sif nei film Marvel dedicati al Dio del Tuono Thor.

Per il giorno del ringraziamento l’attrice ha voluto rimettersi nei panni del personaggio. Questa volta, però, il lavoro non centra nulla. Jaimie Alexander ha infatti fatto una sorpresa ai bambini ricoverati al Children’s Hospital diLos Angeles, passando qualche ora in compagnia dei ragazzi. L’attrice, vestita da Lady Sif, ha firmato autografi, portato alcuni regali e scattato fotografie con i bambini prestando lo scudo e la spada. Ecco alcune foto pubblicate dalla Marvel:

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Per le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le info sul film nella nostra Scheda Film:  Thor The Dark World.  Vi ricordiamo che nel cast del film vi sono anche: .  Il film esordirà nelle nostre sale il 20 novembre 2013.

Trama:

Il film Marvel Thor The Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, costretto a stringere un’alleanza con lo sleale Loki per salvare non solo il suo popolo e coloro che ama… ma l’intero universo.

Prime novità sul manga di Hayao Miyazaki

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Prime novità sul manga di Hayao Miyazaki

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Avevamo già raccontato di un Hayao Miyazaki nuovamente al lavoro, questa volta su una serie manga (potete leggere qui l’articolo). Arrivano ulteriori novità sul progetto, incentrato sulla figura di alcuni Samurai durante l’era Sengoku, periodo storico che tocca quasi due secoli, tra il 1478 e il 1605, conosciuto come “periodo degli stati belligeranti”. L’era fu caratterizzata da una grossa crisi politica che vedeva il Giappone diviso in tanti piccoli feudi costantemente in guerra tra loro.

A pubblicare l’opera sarà il mensile Model Graphix. Miyazaki ha pubblicamente dichiarato che inizierà a pubblicare appena le prime otto pagine saranno completate. Al momento il manga è in fase di lavorazione, e le pagine completate dal fumettista di Tokyo sono sono solo tre. Non è la prima volta che Model Graphix ospita i manga del regista. Possiamo ricordare, ad esempio, Hikotei Jidai, o L’era degli idrovolanti, da cui è poi stato tratto il celebre anime Porco Rosso.

Sono già mesi che la notizia circolava ed è stato lo stesso Miyazaki a confermare le voci, apparendo in tv con le prime tavole del suo nuovo manga.

Sembra che Miyazaki voglia scrivere diverse storie ambientate nell’era Sengoku, oltre ad altre al momento difficilmente prevedibili e inquadrabili in un genere preciso.

Amy Schumer lavorerà con Judd Apatow in Train Wreck

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Judd Apatow e Amy Schumer. Questa sarà la coppia novità al lavoro nel mondo del cinema. Il produttore, regista, sceneggiatore statunitense (il cui ultimo film da regista è Questi sono i 40) collaborerà con la comica, salita alla ribalta grazie alla sua serie Inside Amy Schumer in onda su Comedy Central, da lei scritta e interpretata.

Amy Schumer ha infatti lavorato alla sceneggiatura originale del prossimo film di Apatow, dal titolo Train Wreck. L’attrice, secondo The Hollywood Reporter, sarà anche la protagonista della pellicola.

Il nuovo progetto di Apatow, Train Wreck, sarà infatti basato su una sceneggiatura originale scritta dalla Schmer che, secondo The Hollywood Reporter, sarà anche la protagonista. L’estro e l’umorismo irriverente del regista saranno quindi accompagnati dalla creatività della Schumer. Il film racconterà la storia di una ragazza, goffa e impacciata, che tra mille disavventure cerca di ricostruire la propria vita.

Al momento si sta svolgendo il casting, nella città di Los Angeles.

Bad Asses, ecco il trailer con Danny Trejo

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Bad Asses, ecco il trailer con Danny Trejo

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Danny Trejo tornerà a vestire i panni di Frank Vega, veterano del Vietnam protagonista di Bad Ass, film low budget del 2012, nel sequel intitolato Bad Asses. Il protagonista s’imbatterà nel caso di Manny, studente del suo Centro Comunitario dove educa i giovani alla boxe, che viene ucciso in una rissa. Frank tornerà per le strade insieme a Bernie, interpretato da Danny Glover. Un nuovo trailer del film è stato rilasciato. Ve lo mostriamo:

Bad Asses è diretto da Craig Moss, responsabile anche del primo film, e sarà distribuito direttamente in home video dalla Twentieth Century Fox Home Entertainment, all’inizio del 2014.

Il primo film, Bad Ass, raccontava la vicenda dell’eroe di guerra Frank Vega, ritrovatosi ai margini della società. Passano quarant’anni e un suo intervento a difesa di un anziano signore nero aggredito da naziskin a bordo di un autobus lo trasforma nuovamente in un eroe Le cose non tardano però a capovolgersi, quando il suo miglior amico Klondike viene assassinato e sembra che la polizia non abbia alcuna intenzione di indagare sul caso.

Lo Hobbit La desolazione di Smaug: intervista a Richard Armitage

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Ormai manca veramente poco all’uscita dell’atteso secondo capitolo Lo Hobbit la Desolazione di Smaug, della nuova trilogia di Peter Jackson tratta ancora una volta dal lavoro letterari di J.R.R. Tolkien. Oggi la Warner Bros ha diffuso la prima intervista ad uno dei protagonisti del prossimo film, l’attore Richard Armitage:

Com’è Thorin quando lo incontriamo in questo film, e quanto è diverso dal Thorin del primo film?

RICHARD ARMITAGE: Penso che una delle cose interessanti di Thorin nella sua impresa sia quando è presente Gandalf, e deve sottostare alla sua autorità. Thorin ha sempre capito che è Gandalf a condurre. Perciò Thorin nel secondo film, quando Gandalf è assente dai Nani, ha finalmente il controllo della situazione. Ma sfortunatamente, sembrano affrontare maggiori difficoltà.

Penso che farsi incarcerare nel Regno dei Boschi dagli Elfi, sia il punto più basso che potevano toccare nell’impresa. Sono privati di ciò che possiedono, di tutte le loro armi e la speranza è perduta. Questo è il fulcro del secondo film per quanto riguarda lo sviluppo del personaggio. Penso che questo sia il momento in cui Thorin si rende conto che Bilbo non è solo uno degli uomini nell’impresa. Ma sarà invece determinate nel recuperare l’Archepietra. Quindi è questo ciò che fondamentalmente vediamo accadere a Thorin in questo arco narrativo, che rappresenta un tassello nell’affermazione del suo successo.

Sulla base di queste premesse, in questo film, Thorin, pone il suo sguardo sulla Montagna Solitaria, la perduta terra natia. Che effetto ha su di lui?

RICHARD ARMITAGE: È così interessante perché è un continuo e complicato tira e molla, di cui ero a conoscenza dal principio, e capire come interpretarlo è stata una grande sfida. L’impresa è il motivo che lo spinge a proseguire. La mappa e la chiave sono i catalizzatori che lo spronano, la promessa del suo Regno, del suo trono, che è molto personale, e la promessa di reclamare tutta la ricchezza per il suo popolo, anche questo è molto personale. Ma al tempo stesso, il terrore e il demone che risiede all’interno della Montagna lo respinge al punto da starne lontano, tanto quanto ne è attratto. È molto complicato, è un momento di forte emotività per loro.

Hai detto che quando avevi iniziato ad interpretare questo ruolo, la fiducia che aveva Peter Jackson nei tuoi confronti ti ha aiutato a trovare il leader che c’è in te, per interpretare Thorin. Come ha giocato questo fattore, nel proseguire questo viaggio?

RICHARD ARMITAGE: Penso dipenda in parte dal trovare il mio amore per il personaggio, perché in principio non lo amavo particolarmente. Spesso non mi trovavo in accordo con il suo modo di essere, ero in contrasto, ma cercavo di difenderlo. Ma penso di aver trovato quel suo tratto che me l’ha fatto amare, come la lealtà verso i suoi uomini e il fatto che sarebbe pronto a morire per loro.

E poi, tornerei al momento in cui raggiungono la Montagna Solitaria, e lui guarda in faccia i suoi compagni d’avventura, i Nani — è un momento fantastico. Ho trovato un altra sfaccettatura di Thorin in quell’occasione, sopraffatta dall’esperienza. Anziché essere tronfio dal trionfo ottenuto, era come se dicesse “l’abbiamo fatto insieme”. Quindi questa è stata la mia motivazione nel film.

Mi puoi raccontare degli elfi che catturano Thorin e la Compagnia nella foresta del Bosco Atro? Come si sente Thorin nei confronti degli elfi?

RICHARD ARMITAGE: È il peggior incubo di Thorin. Intendo, i Nani e gli Elfi in generale hanno avuto un passato alquanto antagonistico. Sono stati in guerra, ma questa è una questione personale. Quando sono stati annichiliti e obbligati a lasciare la Montagna per andare in esilio, Thorin ha alzato lo sguardo in maniera supplice verso Thranduil, quasi chiedendogli aiuto. E Thranduil ha voltato le spalle su tutti loro e ha negato qualsiasi asilo, obbligandoli a vagare nella Terra di Mezzo come vagabondi, per rifarsi una vita sulle Montagne Blu. Non penso sia qualcosa che sia stato in grado di dimenticare.

Perciò essere catturato da loro, portato al cospetto di Thranduil, e rinchiuso in prigione, quello è il momento in cui penso che Thorin tocchi il punto più basso della sua carriera. Ma prima di essere rinchiuso esprime i suoi sentimenti a Thranduil. Gli dice “Questo è ciò che hai fatto al mio popolo. Questo è il motivo per cui c’è antagonismo tra noi e il motivo per cui non ti perdonerò mai”. Quindi, in qualche modo c’è una certa soddisfazione nel poter dire quelle cose, ma nonostante tutto, Thranduil li fermerà e non potranno fare il viaggio quando li rinchiuderà nei sotterranei — dove i prigionieri scopriranno accidentalmente che le serrature sono state ideate e costruite da Nani, e sanno quindi che non riusciranno ad uscire.

Richard Armitage-thorin

 

Come è stato lavorare di nuovo con Peter, l’esperienza è stata uguale o diversa?

RICHARD ARMITAGE: È stata diversa. Penso che tra noi sia accresciuto il senso di fiducia. C’è sempre stato, ma credo che sia molto più evidente quando riprendi a girare con qualcuno. Lavorava in maniera ancor più meticolosa. Abbiamo avuto molte più scorciatoie per arrivare alle cose perché capivo perfettamente cosa voleva, senza che ci fosse bisogno che me lo chiedesse.

Talvolta questa cosa ti coglie di sorpresa. Rientravo la sera immaginandomi come sarebbe stata la scena all’indomani, e la mattina dopo Peter mi diceva esattamente ciò che mi ero immaginato. Mi dicevo “siamo davvero sulla stessa lunghezza d’onda”. Quindi quella è stata una cosa meravigliosa. E nelle ultime due settimane di riprese eravamo io e Peter a lavorare insieme. Ci siamo spinti al limite e siamo riusciti ad andare fino in fondo arrivando all’ultima settimana insieme. Tutto quello che posso dire è che il nostro rapporto è basato sulla fiducia.

Alcuni personaggi appariranno per la prima volta nel secondo film, come Legolas, Tauriel, Thranduil e Beorn. Mi puoi raccontare di come è stato lavorare con Orlando Bloom, Evangeline Lilly, Lee Pace e Mikael Persbrandt?

RICHARD ARMITAGE: Purtroppo l’unico personaggio con cui non ho avuto modo di lavorare è stato quello di Evangeline, anche se a un certo punto siamo nella stessa scena e tra noi c’è uno scambio di sguardi. Ma mi sono molto divertito a lavorare con Mikael, Lee e Orlando.

Avevo una scena incredibile con Lee, che mi ha dato gran soddisfazione interpretare, perché come dicevo prima, è l’occasione di sentire i Nani che rivendicano ciò che gli spetta e non è frequente sentirli in questi termini. Anche con Orlando c’è stata una scena pazzesca dove prende Orcrist da Thorin e crede che Thorin l’abbia rubata dagli Elfi perché Orcrist è una lama elfica.

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, il film

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo della trilogia uscirà al cinema il 12 dicembre 2013. Lo Hobbit: La desolazione di Smaug è il secondo capitolo della Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Ian McKellen, Evangeline Lilly, Luke Evans, Richard Armitage, Elijah Wood, Orlando Bloom, Cate Blanchett, Hugo Weaving, Christopher Lee e Andy Serkis.

Trama: Le avventure di Bilbo Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia, formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago Smaug.

Dietro i Candelabri Steven Soderberg racconta Liberace al cinema

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Dietro i Candelabri Steven Soderberg racconta Liberace al cinema

dietro i candelabri recensione “Troppo gay per il grande schermo”. Con queste parole si è sentito rispondere Steven Soderbergh quando ai produttori di Hollywood propose il soggetto per Dietro i Candelabri, un film sulla vita di Liberace, iconico pianista che tra gli anni ’50 e ’70 fu molto famoso negli Stati Uniti, soprattutto per i suoi eccessi nella vita e nel look, che contrastavano con il suo essere ultraconservatore nel privato, tanto da non uscire mai dal cosiddetto “closet” per tutta la vita.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM DIETRO I CANDELABRI

Soderbergh, in un intervista a Hollywood Reporter, sottolinea come la frase dei produttori lo avesse fatto sorridere, visto che questo film veniva dopo Brokeback Mountain, molto esplicito nella relazione che nasce tra i due cowboy, e soprattutto dopo tutta una cinematografia che in effetti non si era mai curata della “gayezza” del soggetto, come nel caso del Rocky horror picture show, del 1975 o del più recente Piume di struzzo, remake americano de Il vizietto con Robin Williams.

Così mentre il cinema europeo si mostra più libero a mostrare storie e storie d’amore non canoniche con libertà, La vita di Adèle a guidare il gruppo, il paese dove per primo negli ultimi dieci anni è diventato legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sembrava non essere pronto alla visione della storia dello showman più importante dei venti anni tra il ’50 e il ’70.

LEGGI LE RECENSIONE DEL FILM LA VITA DI ADELE

dietro i candelabri recensione posterDietro i Candelabri viene quindi portato ai produttori televisivi dove ha un trattamento completamente diverso, la HBO, vedendoci lungo come al solito, lo produce e il film viene poi portato a Cannes nel 2013, trasmesso e poi premiato come miglior miniserie e miglior attore protagonista, Michael Douglas, agli ultimi Emmy awards.

Ma la linea temporale non è così semplice come viene raccontata, la gestazione di Dietro i Candelabri inizia 10 anni fa, subisce uno stop molto lungo perchè Michael Douglas voleva assolutamente avere questa parte, ma, allo stesso tempo, doveva anche combattere il cancro alla gola che gli era stato diagnosticato. Douglas supera la chemio e la cura, al suo fianco, nel ruolo dell’amante mai riconosciuto di Liberace, viene chiamato Matt Damon, che per interpretare il ruolo del ventenne Scott porta tutto il tempo una parrucca, al contrario di Douglas che invece chiede che vengano usati solo i suoi veri capelli.

Insomma una vera realizzazione barocca per questo film, così come fu la vita del pianista: nato da immigrati italo-polacchi (il suo vero nome è infatti Wladziu Valentino Liberace) fu il primo, addirittura negli anni ’40 a proporre i primi videoclip sfruttando la sperimentazione del sonoro da poco scoperto e abbinato all’immagine filmata, e fu il primo a realizzare spettacoli con una vera e propria scenografia di abbellimento: i candelabri del titolo erano infatti presenti ad ogni suo spettacolo, diventando un “prop” ricorrente.

Il film esce nelle sale italiane il prossimo 5 Dicembre, ma chissà se il pubblico nostrano non sia troppo lontano dal conoscere chi sia questo showman americano per apprezzare la pellicola. La fiducia è tutta riposta nelle grandi capacità registiche di Soderbergh e l’attrattiva del binomio Matt Damon – Michael Douglas nel cast.

Dietro i Candelabri trailer

Le ali della libertà recensione del film con Morgan Freeman

Le ali della libertà recensione del film con Morgan Freeman

Le ali della libertà è un film del 1994 diretto da Frank Darabont e con protagonisti Tim Robbins (Andy Dufresne), Morgan Freeman (Red), Bob Gunton (Direttore Norton), Clancy Brown (capitano Hadley).

La trama de Le Ali della Libertà –  Maine, fine anni ’40. Il giovane bancario Andy Dufresne viene condannato a due ergastoli per l’assassinio della moglie e del suo amante. Dufresne, che si proclama innocente, finisce nel carcere di Shawshank. Sarà una lunghissima avventura fatta di violenza e umiliazione, ma illuminata dalla speranza e da una bellissima amicizia.

Il trailer ufficiale di Le ali della libertà

Analisi: Per far respirare a un pubblico di liberi donne e uomini il profumo della libertà, occorre far assaggiare quello amaro della reclusione, della violenza, della dignità che scivola sotto i piedi. Non è facile, ma The Showshank Redemption (tratto dal racconto di Stephen King Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank e rinominato dai “soliti Illuminati” di turno Le ali della libertà), diretto da Frank Darabont, ne è pienamente capace. È, questo, uno straordinario punto di forza. Far scorrere sulla pelle di chi guarda il senso del soffocamento e della paura, ricorrendo alle soluzioni narrative, al montaggio, all’inquadratura, al calibrato utilizzo dei personaggi che popolano la finzione, spuntando fuori dalle oscure quinte del carcere di Showshank. L’assenza pressoché totale di figure femminili – se non in poster, o in un oscuro flashback velato di morte – rende poi tutto il film una prigione psichica e morale ancor più aguzza e ferina.

Le ali della libertà insegna. Educa, alla Speranza e all’amicizia. Senza, abbandonati e spenti, si è perduti. Come il vecchio Brooks, che investito dall’abbagliante libertà, solo, straziato da mezzo secolo dietro le sbarre, dal ritmo della modernità, non regge che pochi giorni: poi, il cappio al collo in una pensione polverosa. La Speranza è luce, e salva quello che scorre sullo schermo, nei paradisi provvisori della nuova biblioteca di Showshank, nella salvezza definitiva che Andy vuole caparbiamente strappare alla vita. Dopo vent’anni di galera, dopo l’ennesima tortura morale inflitta dal Direttore Norton, sadico corrotto che gira con la Bibbia in petto, sacra e travisata base della sua maestosa vergine di ferro.

Le ali della libertà trailerBenché la storia sia ambientata negli Stati Uniti d’America qualche decennio fa è indubbio che, per la tenerezza, la profondità e il realismo con cui è raccontata, riporti vicino al cuore il significato della reclusione, le sorti di chi sta in gabbia oggi. Non è il tema del film – dirlo sarebbe un volgare ridimensionamento da quotidiano militante – ma  sicuramente anche il più ferreo teorico dello “sbatti dentro e ingoia la chiave”, inoltrandosi tra le alte mura di Showshank, può cominciare a credere che dietro le sbarre ci siano degli esseri umani. E la Speranza, per loro, siamo soprattutto noi che stiamo fuori.

Ormai un classico, Le ali della libertà ha riscosso negli anni un successo ampio e trasversale. Non certo perché stimola valori intestinali – non che sia reato – ma perché va a toccare l’umanità che, nonostante tutto, dovrebbe abitare ancora dentro ogni individuo. Magari ben nascosta, ma presente, pronta a farsi interrogare, a ritrovarsi, a riconoscersi.

Le migliori frasi dal film Le Ali della Libertà

  • Uno come me lo trovate in tutte le prigioni. Vi serve qualcosa? Rivolgetevi a me. Sigarette, spinelli, se è questo il vostro genere, una bottiglia di whisky per festeggiare il diploma di vostro figlio; qualsiasi cosa, nei limiti del ragionevole. Sì, signori. Io sono i “grandi magazzini” di questo schifo di posto. (Red)
  • Io credo in due cose: nella disciplina e nella Bibbia. Qui le conoscerete entrambe. Sappiate che l’anima è del Signore, ma il vostro culo appartiene a me. Benvenuti a Shawshank. (Samuel Norton)
  • Tu mangi quando ti diciamo di mangiare, caghi quando ti diciamo di cagare e pisci quando ti diciamo di pisciare! Ficcatelo in quella testa di cazzo, pezzo di merda! (Capitano Hadley a un prigioniero)
  • La prima notte è la più dura. Su questo non c’è dubbio. Ti fanno restare nudo, come il giorno in cui sei nato, con la pelle bruciata e mezzo accecato da quella merda anti-pidocchi che ti sparano addosso. E quando ti mettono nella tua cella, e senti sbattere il cancello, allora capisci che è tutto vero. L’intera vita spazzata via in quel preciso istante. Non ti resta più niente, solo una serie interminabile di giorni per pensare. Molti novizi danno quasi i numeri la prima notte, e ce n’è sempre qualcuno che si mette a piangere. Succede ogni volta. L’unica domanda è: chi sarà il primo? È una cosa buona su cui scommettere, come ogni altra, credo. Io avevo puntato su Andy Dufresne. Mi ricordo la mia prima notte. Dio, quanto tempo è passato. (Red)
  • Hey! Non hai ancora conosciuto nessuno? Non puoi continuare a startene da solo. Tutti hanno bisogno di amici… e io vorrei tanto esserti amico. (Bogs Diamond a Andy)
  • Qui dentro sono tutti innocenti. (Red)
  • Bravo! Più lotti e più mi piace! (Bogs Diamond mentre tenta di stuprare Andy)
  • Stavamo lì seduti, il sole ci picchiava sulle spalle e ci sentivamo liberi. Era come se stessimo asfaltando il tetto di casa nostra, eravamo i signori dell’intero creato. Quanto a Andy, rimase tutto il tempo seduto in disparte, con uno strano sorriso stampato in faccia, e ci guardava bere le sue birre. Voi potreste pensare che lo fece per ingraziarsi i secondini, o magari per farsi qualche amico fra di noi; invece io penso che l’abbia fatto per sentirsi di nuovo come tutti gli altri, anche se solo per poco tempo. (Red)
  • Ancora oggi non so cosa dicessero quelle due donne che cantavano, e a dire la verità non lo voglio sapere. Ci sono cose che non devono essere spiegate. Mi piace pensare che l’argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole. Quelle voci si libravano nell’aria ad un’altezza che nessuno di noi aveva mai osato sognare. Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell’aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di Shawshank si sentirono liberi. (Red)
  • O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire. (Andy)
  • La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai. (Andy)
  • La cosa strana è che quando ero fuori ero un uomo onesto, dritto come una freccia. Qui in prigione sono diventato un diavolo! (Andy)
  • Io dico che queste mura sono strane: prima le odii, poi ci fai l’abitudine, e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato… È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno. (Red)

Voto 90

Micheal Douglas dall’ombra di Kirk alla luce di Hollywood

Micheal Douglas dall’ombra di Kirk alla luce di Hollywood

Vivere all’ombra di un nome importante, pesante e ingombrante, il nome di un padre diventato mito per intere generazioni, non è mai facile soprattutto se hai intenzione di intraprendere una carriera nel medesimo ambito. Molti penseranno che per Micheal Douglas essere figlio del grande Kirk abbia conseguito vantaggi ed agevolazioni nel raggiungere una certa notorietà, ma rileggendo e rianalizzando la carriera di quest’uomo, ormai quasi settantenne, comprendiamo che forse, probabilmente, non è stato proprio così. Al contrario, Micheal ha dovuto sempre lottare per affermare il proprio talento e per dimostrare al mondo il proprio valore, smentendo coloro che lo consideravano solo un raccomandato.

Micheal Douglas, biografia

Micheal Kirk Douglas nasce a New Brunswick il 25 settembre del 1944; in realtà il suo rapporto col padre Kirk, famosa ed affermata star di Hollywood, verrà ben presto ostacolato dalla separazione tra i genitori (anche la madre Diana Dill era un’attrice) che costringerà il ragazzo a vedere il padre solo durante le vacanze comandate.

E’ evidente che il germe della recitazione è ben radicato nella famiglia Douglas ed il giovane Micheal non sfugge da questa naturale influenza; si dedicherà da subito a studi di recitazione arrivando a laurearsi, all’Università della California, in drammaturgia.

Tornato a New York, Micheal si getterà a testa china nel lavoro di attore trovando però solo piccoli ruoli da semplice comparsa. Con l’inizio degli anni ’70 sarà la televisione a dare il via alla sua ascesa nel mondo dello spettacolo; infatti otterrà ruoli importanti nella serie tv CBS Playhouse, con Tisha Sterling, e soprattutto nel mitico poliziesco Le strade di San Francisco al fianco del grandissimo Karl Malden. Gli anni ’70 si concludono con un’importantissima affermazione che Micheal non otterrà però da attore bensì da produttore; infatti sostituirà proprio il padre Kirk nella produzione del capolavoro di Milos Forman Qualcuno volò sul nido del cuculo del 1975 che gli valse un premio Oscar ed un Golden Globe come miglior film.

Micheal Douglas, filmografia

Nel decennio seguente, Douglas si rende protagonista di una serie di film che lo lanceranno definitivamente come attore affermato e riconosciuto; tra il 1984 e il 1987 sarà protagonista di tre fortunatissimi lavori che avranno un grande successo di pubblico: Alla ricerca della pietra verde e il sequel Il gioiello del Nilo, di cui è anche produttore e che interpreta insieme a Kathleen Turner, oltre al riuscitissimo thriller Attrazione fatale nel quale deve sfuggire alle pericolose ossessioni della bravissima Glenn Close. In questi tre film, che rimangono tra i più amati dal suo pubblico, Micheal Douglas presenta tutto il suo miglior campionario recitativo nel quale abbina ed alterna dramma e ironia come solo i bravissimi attori sanno fare.

Il momento più alto della sua carriera, l’apice assoluto della sua notorietà, arriverà con il celeberrimo Wall Street di Oliver Stone (1987) nel quale interpreta la mitica quanto cinica figura di Gordon Gekko, stereotipo perfetto dello squalo d’alta finanza. Il ruolo di Gekko gli varrà il più ambito dei riconoscimenti: l’Oscar come miglior attore protagonista. Intanto la straordinaria affinità sul set con la bellissima Kathleen Turner porterà all’idea di un nuovo film con i due per protagonisti: La guerra dei Roses, spassosissima commedia sui difficili rapporti coniugali tra un uomo ed una donna in procinto di separarsi.

Gli anni Novanta sono caratterizzati da altri due grandi successi di pubblico: Basic Instict, thriller pregno di sequenze ardite e alquanto discinte che non fanno che aumentare i “rumors” relativi ad una sua vita sessuale piuttosto turbolenta e frenetica, quindi Un giorno di ordinaria follia bellissimo film drammatico diretto nel 1993 da Joel Schumacher in cui Douglas interpreta mirabilmente il personaggio di William “Bill” Foster, un normalissimo impiegato della middle-class americana che perso famiglia e lavoro decide di imbracciare un fucile da guerra e spargere il panico per la città. Un film di denuncia importante in cui Micheal dimostra, come mai in precedenza, straordinarie capacità recitative anche in ambito drammatico. Nel corso dell’ultimo decennio la carriera di Micheal aveva segnato un altro importante tassello con l’interpretazione nell’ottimo thriller a sfondo politico-sociale Traffic di Steven Soderbergh (2000) e solo quattro anni dopo, il mondo del cinema lo tributa con il Golden Globe alla carriera.

Il 2010 è l’anno in cui Stone gli chiede di re-indossare gli eleganti e costosissimi abiti di Gordon Gekko per il sequel di Wall Street – il denaro non dorme mai; purtroppo è anche l’anno di un’altra e ben più sconvolgente notizia, rivelata in diretta tv al David Letterman Show, in cui annuncia di avere un tumore alla gola. Grazie a delle cure tempestive e all’amorevole aiuto della bellissima seconda moglie, l’attrice Catherine Zeta-Jones, sposata nel 2000, Micheal è riuscito a sconfiggere il male dopo sei mesi di terapie che lo hanno portato a perdere sedici chili. A dimostrazione di una guarigione ormai completa, ci sono i due film in prossima uscita in questi mesi: Last Vegas, commedia diretta da Jon Turteltaub e il discusso Supermensch: the legend of Shep Gordon di Mike Myers, in cui si proporrà in “vesti” quantomeno inedite e particolari.

Particolarmente lieti di ritrovarlo sul grande schermo chiudiamo ricordando che, sebbene spesso molto chiaccherato per pettegolezzi più o meno fondati riguardanti le sue personalissime abitudini sessuali, di Micheal Douglas si pubblicizza decisamente meno l’impegno filantropico che, da anni, lo vede impegnato in prima linea. La “Micheal Douglas Foundation” è un’associazione no-profit che da molti anni è impegnata in nome della pace, dei diritti umani e del disarmo nucleare, tanto da aver ricevuto un riconoscimento dallo stesso ex segretario dell’ONU Kofi Annan.

Buon Compleanno Ridley Scott

Buon Compleanno Ridley Scott

Non ha bisogno di presentazioni Ridley Scott (“Sir” dal 2003 per volere di Sua Maestà la Regina), uno che con quasi 50 anni di carriera ne ha fatte di ogni, e non ha di che lamentarsi, visto il successo planetario di molte sue pellicole (ci si è comprato casa a Londra, a Los Angeles e in Francia).

Tutto inizia con gli studi di fotografia, che portano il giovane Ridley a lavorare prima come scenografo, poi come regista, per la BBC. Nel ‘68 fonda insieme al fratello Tony (morto suicida nel 2012) la propria casa di produzione e comincia a realizzare spot, finché non debutta al cinema con I duellanti (1977).

Due anni dopo ecco Alien, sci-fi di culto che terrorizzerà generazioni di spettatori e trasformerà in icona l’eroina Ellen Ripley – il personaggio di Sigourney Weaver non è che il primo di una serie di donne tostissime plasmate dal regista, come le ribelli Thelma e Louise, e l’indistruttibile soldatessa Jane. Forte del successo spaziale di Alien, Mr Scott ritenta con la fantascienza affidandosi all’esperto Philip K. Dick, ma il nuovo lavoro, Blade Runner, non esalta al box-office: ci vuole un po’ perché venga considerato un classico e uno dei film di genere più influenti nella storia del cinema, soprattutto per l’ambiente urbano futuristico, tra i più imitati ancora oggi. Con due pietre miliari in saccoccia, Ridley può fare ciò che vuole: dal fantasy Legend (con un imberbe Tom Cruise), al poliziesco Black Rain – Pioggia sporca; dal dramma femminile di Thelma & Louise, allo storico 1492 – La scoperta del paradiso, fino alle avventure de L’Albatross e al militaresco Soldato Jane.

Poi il Duemila, il rilancio di Scott, che col peplum Il gladiatore porta a casa l’Oscar per il miglior film, che si aggiunge a quello per il protagonista Russel Crowe. Il valoroso Massimo Decimo Meridio, che basta un segnale che ti scatena l’inferno, inaugura il sodalizio di Sir Ridley con l’attore australiano, eroe ufficiale del regista con ben 4 collaborazioni tra il 2006 e il 2010: il sentimentale Un’ottima annata, il testosteronico American Gangster, lo spy-drama Nessuna verità e il sempreverde Robin Hood. Nel frattempo Scott ha riportato al cinema Hannibal (the Cannibal), ha fatto la guerra (Black Hawk Down) e pure Le crociate, ha smascherato Il genio della truffa e si è inventato un sequel-prequel per Alien, Prometheus. Ora sta per tornare sugli schermi con The Counselor: niente Russel a sto giro, ma ce ne faremo una ragione. E intanto ci facciamo anche un bel pezzo di torta. HAPPY BIRTHDAY SIR!

Le Tartarughe Ninja: Alan Ritchson parla di Raffaello

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Alan Ritchson durante il tour promozionale del film Hunger Games La ragazza di fuoco ha parlato anche del suo prossimo personaggio Raffaello nell’atteso reboot Teenage Mutant Ninja Turtles in Italia  Le Tartarughe Ninja, attualmente in post-produzione.

L’attore ha detto che Raffaello sarà: La testa calda del gruppo. Lui è veloce e possiede un forte temperamento, è sempre pronto ad agire. E’ il mono riflessivo del gruppo riguardo ai sentimenti e le emozioni sugli umani. Questo è quello che posso dirvi riguardo al suo carattere come persona. In questa nuova storia capiremo che tipo di persone sono (Tartarughe) e da dove sono venuti, e come si sono formati. Emozioni e sensazioni come l’abbandono o il tradimento, sono tutti sentimenti umani reali che sono contenuti all’interno del loro mondo. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro di creazione e di inizio per  il mondo delle Tartarughe Ninja.  

Poi l’attore si sofferma sulla sua precedente esperienza di riportare in vita un personaggio dei fumetti (interpretò Aquaman in Smallville): “Credo che per quanto riguarda Ninja Turtles, ho già interpretato un eroe di fumetti prima di questo film, quindi ho già avuto un’esperienza del genere, il tentativo di portare in vita un personaggio dalla carta. E’ difficile perché un fumetto può durare un decennio. Le modifiche del materiale originale e le identità di questi personaggio spesso cambiano, coe ad esempio Superman nel fumetto n.981. che è totalmente diverso dal ragazzo visto nel numero uno. 

Tartarughe Ninja è diretto da Jonathan Liebesman e prodotto da Michael Bay. Vede nel suo cast Megan Fox (April O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel Fisher (Michelangelo), Jeremy Howard (Donatello), Pete Ploszek (Leonardo), William Fichtner (Shredder) e Danny Woodburn (Maestro Splinter). Il film arriverà nelle sale USA dal 6 giugno del 2014.

The Secret Service: Michael Caine e spoiler nelle foto dal set

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Arriva una nuova serie di immagini dal set del prossimo adattamento di The Secret Service di Mark Millar che come già accaduto per l’adattamento di Kick-Ass alla regia c’è il regista Matthew Vaughn. Le immagini oltre a mostrarci il personaggio del leggendario attore ci rivelano anche alcune scene che potrebbero contenere grossi SPOILER.

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

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The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films. Il Secret Service è impostato per uscire il 14 Novembre 2014 negli USA.

Godzilla: Elizabeth Olsen parla del suo personaggio

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Godzilla-elizabeth_olsenElizabeth Olsen è certamente una delle attrici giovani più ricercata del momento. Infatti, la Olsen più timidi della famiglia dopo la sua ottima prova nel film La fuga di Martha ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori , tanto da farle ottenere ruoli in film importanti. L’attrice durante la promozione del suo nuovo film (il remake di Old Boy di Spike Lee) ha rilasciato a AICN alcune dichiarazioni in merito al suo personaggio nell’atteso remake di Godzilla, che la vedrà al fianco di un altro giovane attore in ascesa, Aaron Taylor Johnson, nel quale interpreta la moglie dell’attore. Alla domanda di cosa bisogna aspettarci da questo nuovo film, la Olsen con ironia ha risposto:

GUARDA IL TEASER TRAILER DEL FILM

“Attori che scappano o che puntano gli occhi verso il cielo per due ore.” scherza.. “Lo faccio una volta. E ‘il film di Aaron Taylor-Johnson, siamo tutti in qualche modo collegati al personaggio di Aaron. Lui è la fulcro centrale, e io interpreto la moglie, e anche la persona che tiene tutti un po’ su a San Francisco. Sono un infermiere e  il mio compito è prendersi cura delle persone in questo caos. GODZILLA è un film così meritevole, è davvero  un buon remake americano, e spero davvero che il pubblico apprezzerà quello che abbiamo fatto. “

LA PRIMA FOTO CHE RITRAE IL MOSTRO PER INTERO

 

Godzilla,  il nuovo atteso remake diretto da Gareth Edwards che vede protagonista un cast d’eccezione composto da  e .

GUARDA LA PRESENTAZIONE AL COMIC CON 2013

Tutte le foto del film nella nostra fotogallery:

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Il nuovo Godzilla, targato Legendary Picture, è un remake dell’omonimo film del 1954 di  Ishirō Honda. Akira Takarada, protagonista del film originale, dovrebbe avere anche una piccola parte in questa rivisitazione, ben sessant’anni dopo la sua intepretazione. Scritta da Max Borenstein, che ha rielaborato uno script di David S. Goyer, e David Callaham, Godzilla sarà il film di punta della Warner Bros dell’anno 2014, visto che la data di uscita preventivata è stata infatti individuata nel 16 maggio 2014. Un film da cui la produzione si aspetta molto che, però, dovrà scontrarsi al botteghino con altre pellicole in uscita nello stesso periodo, quali The Amazing Spiderman 2, il reboot delle tartarughe ninja e il sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie.

Vi ricordiamo che Godzilla è atteso per il 2014 nelle sale di tutto il mondo.

Fonte: AICN

Babbo Bastardo Billy Bob Thorton conferma il sequel

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Babbo Bastardo Billy Bob Thorton conferma il sequel

babbo bastardoSe le strade del centro città si stanno già addobbando con le lucine di Natale, anche il cinema sta cominciando a sistemare i suoi film natalizi, e oltre alle pellicole che vedremo nelle prossime settimane al cinema, ecco arrivare anche una notizia proprio su un film tipicamente natalizio. Il film del 2003 Babbo Bastardo, in cui l’attore Billy Bob Thorton interpreta un Babbo Natale decisamente atipico, avrà un sequel le cui riprese cominceranno nel 2014. A dare conferma della notizia lo stesso protagonista:

“E’ stato molto difficile cercare di trovare la giusta sceneggiatura. Abbiamo vagliato tre o quattro stesure, ma sembra che ci siamo quasi. Poi ci sono da delineare gli affari, e tutti i dettagli di cui non capisco nulla, ma in un modo o nell’altro, il sequel ci sarà e l’idea è di girarlo il prossimo anno. Non batteremo mai il primo film, ma ci andremo vicini. “

L’idea di un sequel nacque già quando Babbo Bastardo uscì al cinema, ma il regista Zwigoff aveva sempre rifiutato specificando che non era interessato ai sequel.

Il film questa volta sarà diretto da Steve Pink su una sceneggiatura di Doug Ellin, creatore di Entourage.

Fonte: WP

Michael Bay promette: niente sciocchezze in Transformers Age of Extinction

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Durante la visita di Yahoo sul set dell’atteso Transformers Age of Extinction, il regista Michael Bay oltre a rivelare nuovi particolari sulla trama del film e conferma che non sarà un reboot.

Per quanto riguarda la trama, ha rivelato che Mark Wahlberg è un inventore stravagante e che a differenze del precedente capitolo, il suo personaggio e quello di Stanley Tucci saranno coinvolti nella battaglia finale. Ma la cosa più divertente e rassicurante per in fan del franchise è senza dubbio l’ammissione che forse si è cazzeggiati un po’ troppo e che promette di fare un film meno sciocco. A tal proposito il regista usa il termine “goofiness”.

«Volevo che il primo Transformers non fosse troppo figo, mentre questo è molto più  elegante e cinematografico. Non voglio scemenze né momenti sciocchi o goffi, come ci era accaduto con l’ultimo. Non dico che questo capitolo sia un reboot, ma di sicuro è un capitolo nuovo e completamente diverso dai precedenti».

Tutte le foto ufficiali:

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 Transformers Age of Extinctionsarà diretto nuovamente da Michael Bay con protagonisti: Jack Reynor, Nicola Peltz e Kelsey Grammer. Vi ricordiamo che per tutte le news sul film potete consultare il nostro speciale: Transformers 4. Mentre per le info utili sulla pellicola c’è la nostra Scheda Film:  Transformers Age of Extinction. Le riprese cominceranno in giugno e la pellicola uscirà negli Stati Uniti il 27 Giugno 2014.

Piccole anticipazioni sulla trama. Il film comincerà dove è finito il terzo capitolo, in un mondo in cui nonostante la minaccia dei Deception è stata debellata, l’umanità ne è uscita distrutta. La pace non durerà poi così tanto, quando alcuni  uomini potenti, cercando di studiare la tecnologia dei robot alieni.

Fonte: yahoo via comicbookmovie 

Il Millennium Falcon è già pronto per il decollo in Star Wars Episodio VII

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Yahoo Movie ha riportato la notizia che il Millennium Falcon, leggendario velivolo spaziale pilotato da Han Solo con l’aiuto del prezioso Chubecca, apparirà in Star Wars Episodio VII. Anzi, il sito specifica che la navicella spaziale è già stata costruita e si prepara ad accogliere un equipaggio del quale non conosciamo ancora i componenti.

STAR WARS EPISODIO VII R2 D2 CONFERMATO NELLA STORIA

Millennium Falcon 2A quanto pare però non si tratta di una riproposizione del ‘classico’, piccolo e veloce Falcon, ma di una versione aggiornata, più grande rispetto a quella della trilogia originale di Star Wars. Stando alle voci di un insider, il Falcon sarebbe già stato costruito, sia esternamente in scala 1:1 che internamente, ed è pronto per essere spostato negli studi di Pinewood dove la Lucasfilm e la Bad Robot hanno pianificato le riprese.

Tuttavia, fino a che Disney o Lucasfilm non confermeranno il ritorno del Falcon, il rumor resterà tale. Tuttavia, considerando che Harrison Ford ritornerà ad interpretare Han Solo, è anche molto probabile che con lui ritornerà anche il suo mezzo di trasporto interstellare preferito.

JASON FLAMING HA PUBBLICATO LA FOTO DELLO SCRIPT

La pre-produzione di Star Wars Episodio VII è entrate nel vivo già da molte settimane. Vi ricordiamo che Star Wars Episodio VII uscirà al cinema nel 2015, per la regia di J.J. Abrams, basato su una sceneggiatura di J.J. Abrams e Lawrence Kasdan. Per tutte le notizie sulla nuova trilogia targata Disney vi segnaliamo il nostro speciale: Star Wars. La scheda del film: Star Wars: Episodio VII.

Fonte: Yahoo via CBM

La casa sul lago del tempo: recensione del film con Keanu Reeves

La casa sul lago del tempo: recensione del film con Keanu Reeves

La casa sul lago del tempo è in film del 2006 diretto dal regista; nel cast del film protagonisti Keanu Reeves, Sandra Bullock, Dylan Walsh e Christopher Plummer.

In La casa sul lago del tempo  – la dottoressa Kate Foster abbandona la sua splendida casa sul lago per trasferirsi a Chicago, dove ha trovato lavoro. Prima di partire, la donna lascia un biglietto nella cassetta postale, riservato all’inquilino che occuperà l’edificio dopo di lei. Lui è Alex Wyler, un architetto problematico il cui padre, un uomo dedito solo al lavoro, progettò, in passato, l’abitazione. Inizia un serrato scambio di corrispondenza tra i due, che, poco tempo dopo, scopriranno di non essere divisi solo spazialmente, ma anche temporalmente, da un intervallo di due anni. Kate scrive e vive nel 2006, mentre Alex le risponde dal 2004. Il film, che si incentra tutto su questa strana storia d’amore, riserva un finale simile a quello di un lungometraggio molto diverso, e cioè il primo Ritorno al Futuro.

La casa sul lago del tempo, il film

la casa sul lago del tempo recensione

Analisi: Se non amate i film romantici con la R maiuscola o se vi aspettate la coppia Reeves-Bullock elettrizzante alla Speed maniera, l’opera del regista Alejandro Agresti non fa per voi. I protagonisti si innamorano anche se non si sono mai visti.

L’attrazione sboccia solo ed esclusivamente tramite parole, sentimenti ed emozioni che i due si scambiano nel corso delle lettere. Questa caratteristica dona all’intero lungometraggio un sapore molto retrò (viene citato anche il romanzo Persuasione di Jane Austen, scrittrice di un’epoca in cui, per dimostrare di essere fidanzati, bastava avviare una corrispondenza serrata) se solo non ci fosse la particolarità dello scollamento temporale.

Quest’ultima fa sì che La casa sul lago del tempo entri nella rosa delle storie in cui è la forza del destino a guidare gli eventi, più che le conseguenze delle azioni dei protagonisti. Kate e Alex “si incontrano” solo in scene costruite dal regista per presentare una sorta di mondo parallelo, in cui tutto va come dovrebbe andare e in cui non ci sarebbero ostacoli per la realizzazione del sogno d’amore dei due.

L’andamento del film e l’atmosfera surreale e paradossale che avvolge il tutto, istituisce dei collegamenti con altre trame, come quella de I guardiani del destino di George Nolfi – anche se Matt Damon ed Emily Blunt si trovano a vivere lo stesso periodo storico e fanno di tutto per impedire al Fato di separarli – e, in parte, di Se mi lasci ti cancello, nonostante lo stile completamente diverso dei due registi e, purtroppo per Agresti, la netta superiorità dell’opera di Michel Gondry.

Ottima la colonna sonora (tra le punte di diamante, da segnalare Nick Drake, Paul McCartney e Carole King) e anche alcuni brani inclusi nel film (O Pato di Stan Getz e Chiamami adesso di Paolo Conte). Nonostante questo punto a favore, fu proprio criticato l’eccessiva presenza della melodia che fa assomigliare l’intreccio a un susseguirsi di videoclip zuccherosi.

Infine è necessario sottolineare che La casa sul lago del tempo si ispira al film del regista Hyun-seung Lee, intitolato Mare, ma, come scrisse ai tempi anche il sito FilmUp, non si sa se il coreano si sia ispirato al film televisivo Lettera d’amore del regista Dan Curtis, famoso per aver diretto la pluripremiata serie Venti di guerra. In Lettera d’amore veniva  infatti descritto il rapporto epistolario tra un cittadino americano e una donna vissuta 134 anni prima. Gli interpreti erano niente meno che Campbell Scott e Jennifer Jason Leigh.

La casa sul lago del tempo – trailer del film

47 Ronin: 10 minuti dietro le quinte del film con Keanu Reeves

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47-ronin-keanu-reevesDopo lo spot con immagini inedite arriva un lungo dietro le quinte dell’atteso film 47 Ronin, che vede protagonista assoluto l’attore Keanu Reeves. Il dietro le quinte diviso in due parti dura ben 10 minuti.

GUARDA LE FOTO DELLA PREMIERE MONDIALE

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GUARDA IL TRAILER ITALINO DI 47 RONIN

Il cast del film che arriverà in Italia il 14 Gennaio 2013 comprende anche Rinko Kikuchi, Hiroyuki Sanada,Cary-Hiroyuki Tagawa,Tadanobu Asano,Rick Genest. La pellicola scritta dal duo di autori Chris Morgan(Fast ann Furious 6 e Wanted) e Walter Hamada è prodotta da H2F Entertainment, Mid Atlantic Films,  Moving Picture Compan, e Stuber Productions, mentre a distribuirla in gran parte dell’occidente c’è la Universal Pictures.

Guarda tutte le foto del film:

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Dal più tramandato racconto proveniente dall’antico Giappone, è nato l’epico fantasy-d’avventura 47 Ronin. Keanu Reeves è il protagonista nella parte di Kai, un emarginato che si unisce ad Oishi (Hiroyuki Sanada), il leader dei 47 Ronin. Insieme cercano la vendetta sul tiranno Signore che ha ucciso il loro Maestro, bandendo i suoi seguaci guerrieri. Per restituire l’onore al loro feudo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove per distruggere gli ordinari guerrieri. 47 Ronin è diretto dal visionario Carl Erik Rinsch (Il Dono). Ispirato nello stile a diversi maestri come Miyazaki e Hokusai, Rinsch riuscirà a dar vita a meravigliosi paesaggi e mastodontiche battaglie, mostrando la storia senza tempo di Ronin alle platee mondiali in un modo mai visto prima d’ora.

Noah: nuovo spettacolare trailer del film con Russell Crowe

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Noah-TrailerArriva un secondo trailer internazionale dell’atteso film Noah, nuova pellicola diretta dal regista Darren Aronofsky che vede protagonista un cast d’eccezione composto da Russell CroweJennifer Connelly, Logan Lerman, Emma WatsonAnthony Hopkins.

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Il film di Aronofsky arriverà in Italia il prossimo 10 aprile 2014. La storia riprende la storia Noè, il patriarca biblico, il più importante dopo Adamo e prima di Abramo. Secondo la narrazione biblica è il costruttore dell’Arca di Noè grazie a cui l’Umanità continuò la propria esistenza sulla Terra; sull’Arca furono ospitate 7 coppie degli animali puri ed una coppia di tutti gli altri animali (secondo Genesi 6,19; secondo Genesi 7,2).

Il cast della pellicola include Russell Crowe, Emma Watson, Jennifer Connelly, Logan Lerman, Ray Winstone e Anthony Hopkins. La pellicola è prodotta da Disruption Entertainment, New Regency Pictures, Protozoa Pictures, mentre a distribuire il film ci penserà la Universal Pictures.

Di seguito la gallery del film:

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Milla Jovovich nel trailer di Cymbeline

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Milla Jovovich nel trailer di Cymbeline


Guarda il primo trailer originale del film  Cymbeline con protagonisti Milla Jovovich, Ed Harris e Ethan Hawke. La pellicola che non ha ancora una data di uscita ufficiale è diretta dal regista  Michael Almereyda. Nel cast anche Dakota Johnson, John Leguizamo, Anton Yelchin e Penn Badgley.

Cymbeline

 

The Last of Us: indizi dalla Sony, il film si farà?

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The Last of Us: indizi dalla Sony, il film si farà?

The Last of Us-filmDi recente è stato uno degli argomenti più discussi l’idea di trarre un film sul gioco di successo The Last of Us. Oggi dopo i rumors che si sono susseguiti arriva un nuovo articolo che pone l’attenzione ancora una volta sulla questione. Infatti IGN riporta la Sony ha registrato i domini TheLastofUs-movie.com  e TheLastofUsmovie.net il 25 Novembre tramite l’agenzia di prodezione del brand online MarkMonitor. Come sottolinea IGN la Sony è interessata a proteggere il suo marchio, ciò vuol dire che è attualmente in fase di discussione un possibile adattamento del gioco.

The Last of Us è un videogioco in stile avventura dinamica di sopravvivenza a sfondo post-apocalittico, sviluppato dalla casa di produzione Naughty Dog, in esclusiva per PlayStation 3. È stato annunciato ufficialmente il 10 dicembre 2011 durante gli Spike Video Game Awards. Il gioco si è dimostrato il migliore durante l’Electronic Entertainment Expo 2012, aggiudicandosi 5 premi, tra cui il premio per la miglior presentazione, per il miglior gioco per console e per il miglior gioco originale. Il gioco è uscito il 14 giugno 2013 (il 20 giugno in Giappone) contemporaneamente sia in versione fisica che digitale, scaricabile dal PlayStation Store. È il primo titolo ad avere la caratteristica di poter essere giocato ancora prima del completamento del download stesso (precisamente dal 70%), funzione che verrà poi utilizzata per i videogiochi della PlayStation 4.

Frozen – Il Regno di Ghiaccio: recensione del nuovo film della Disney

“Un classico contemporaneo”: è questa la premessa per l’intramontabile classico film di Natale della Disney. Dal 19 Dicembre al cinema arriva Frozen – Il Regno di Ghiaccio, ispirato alla favola del 1845 di Hans Christian Andersen “La Regina delle Nevi“. I Walt Disney Animation Studios (Rapunzel e Ralph Spaccatutto) quest’anno ci provano con una storia che sembra confezionata apposta per la magia del Natale, proponendo una avventurosa commedia condita da divertenti ed emozionanti canzoni (ormai quasi sparite dai cartoni animati di oggi, sostituite da argute battutine).

Ambientato in un incantevole fiordo norvegese in Frozen – Il Regno di Ghiaccio il regno di Arendelle rimane intrappolato sotto una maledizione di un inverno senza fine a causa della Regina Elsa. Elsa, cresciuta dietro le mura del suo castello per proteggere i suoi sudditi ma in particolare la sua amata sorella Anna dai suoi poteri glaciali, ne perde il controllo e scatena una tempesta di neve che investirà tutto il regno. Per non far più del male a nessuno, Elsa scappa, vedendola come sua unica soluzione. Toccherà alla coraggiosa ed ottimista Principessa Anna andarla a cercare per riportarla a casa e  farle spezzare l’incantesimo, lasciando a badare al regno gelato il promesso sposo, il Principe Hans. Ma non sarà sola nel suo viaggio verso la Montagna del Nord: con lei il montanaro Kristoff e la sua fedele amica renna Svenn e un buffissimo pupazzo di neve di nome Olaf, che manco a dirlo, ama i caldi abbracci! Combattendo contro il freddo e le insidie sul loro cammino, non sarà facile scoprire per Anna cosa aiuterà lei e sua sorella Elsa a rompere la maledizione.

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Frozen – Il Regno di Ghiaccio: il film

Frozen - Il Regno di Ghiaccio recensione film

Con una squadra vincente alle spalle, costituita da Chris Buck (regista di diversi film di animazione candidati all’Oscar) e Jennifer Lee (sceneggiatrice e regista di lungometraggi Disney) e prodotta da Peter Del Vecho e John Lasseter, Frozen – Il Regno di Ghiaccio convince già dalle prime scene. Con un accurato studio specifico dietro agli effetti speciali, tutte le reazione e comportamenti della neve e del ghiaccio sono perfettamente realizzati in questa animazione 3D, che stupisce e incanta. Frozen – Il Regno di Ghiaccio è dedicato ad un pubblico di età molto bassa, e i suoi personaggi sono ben caratterizzati, buffi e dallo spirito forte, giusti esempi da seguire e ammirare. La Principessa Anna fa parte di quella schiera di nuove Principesse Disney, vere e proprie eroine moderne, coraggiose e che non hanno mai bisogno di aiuto, che inseguono i loro ideali e sono spiritose e inconsapevoli della loro bellezza. Nei suoi canonici 100 minuti, la storia fila in modo veloce e coinvolgente, facendo appassionare lo spettatore alle vicende di Anna e Kristoff.

Sicuro punto di forza di Frozen – Il Regno di Ghiaccio sono le canzoni, parte integrante nell’intreccio della narrazione. Come anticipato, è un ritorno alle origini per la Disney che ha fatto sognare milioni di bambini con i grandi classici dell’animazione , dando questo arduo compito al compositore Christophe Beck. Già vincitore del premio Oscar per il cortometraggio Paperman e dietro alla coinvolgente colonna sonora della trilogia di Una Notte da Leoni, Beck si è impegnato molto nel riuscire a comunicare emozioni attraverso la musica e arruolando Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez per firmare otto canzoni originali per il film. Nella versione originale del film, la Regina Elsa è doppiata da una delle voci più apprezzate di Broadway  Idina Menzel e la principessa Anna dalla divertente e spumeggiante Veronica Mars della televisione, Kristen Bell. Mentre nella versione italiana danno una buona prova di doppiaggio e canto le nostre Serena Autieri e Serena Rossi nei ruoli di Elsa e Anna, con l’aiuto di Enrico Brignano nei panni del pupazzo di neve Olaf. Sui titoli di coda in fine, Martina Stoessel , l’interprete della serie tv cult di Disney Channell Violetta, ricanta la canzone di punta del cambiamento di Elsa, “All’Alba sorgerò”, adattamento italiano di “Let It Go” cantata dalla star della Disney oltreoceano Demi Lovato.

Nymphomaniac clip dal capitolo 6

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nymphomaniac quarta clipEcco una clip dal capitolo 6 di Nymphomaniac, atteso e già molto discusso film di Lars Von Trier che arriverà al cinema il prossimo 25 dicembre, per far trascorrere a tutti gli spettatori un Natale all’insegna dei valori familiari tradizionali!

Nymphomaniac appetizer – Chapter 6: The Eastern and the Western Church (The Silent Duck) from Zentropa

Vi ricordiamo che in Nymphomaniac protagonista  è Charlotte Gainsbourgche interpreterà il ruolo di una ninfomane. Con lei sul set anche Shia LaBeoufUma Thurman,   e Willem Dafoe.

Di seguito la sinossi ufficiale del film:

“Nymphomaniac è la storia poetica e selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino all’età di cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo Seligman trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa sua, e cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni sulla sua vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia della sua complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze fortuite e collegamenti.”

Superman IV: recensione del film con Christopher Reeve

Superman IV: recensione del film con Christopher Reeve

Superman IV è il film del 1987 diretto da Sidney J. Furie e con protagonisti nel cast Christopher Reeve, Margot Kidder, Gene Hackman e Mariel Hemingway.

OLYMPUS DIGITAL CAMERATrama: Quando la crescente tensione tra Stati Uniti e Unione Sovietica sembra vicina ad rendere reale l’incubo di una guerra nucleare, Superman si rende conto che l’umanità va salvata prima di tutto da se stessa e dopo un accorato intervento alle Nazioni Unite, prende la situazione di petto e si incarica di smantellare gli arsenali nucleari mondiali. A mettergli i bastoni tra le ruote ci penserà una  vecchia conoscenza, Lex Luthor, che nel frattempo ha creato un proprio clone dell’eroe, con l’obbiettivo di toglierlo di mezzo una volta per tutte;  ne seguiranno le proverbiali botte da orbi, caduta e ritorno del protagonista,  al termine delle quali Superman si congederà per lungo tempo dagli spettatori.

Analisi: Il quarto capitolo delle avventure di Superman col volto di Christopher Reeve rappresenta il tentativo estremo di rilanciare il personaggio, dopo i disastri combinati col precedente lungometraggio: una sfida già in partenza circondata da un’aura di scetticismo, a partire da quello dello stesso Reeve, che ormai ‘ingabbiato’ nel personaggio, fatica a costruirsi una carriera al di fuori di esso e accetta, con poca convinzione, di tornarne a indossare il costume; con lui tornano i sodali Margot Kidder – Lois Lane e Gene Hackman – Lex Luthor, assenti nel precedente lavoro.

A dirigere il progetto viene chiamato Sidney J. Furie, noto in precedenza per Ipcress ed Entity. L’obbiettivo è quello di restituire al personaggio l’aura epica del primo e in parte del secondo lungometraggio, senza dimenticare la componente ironica, ma evitando di scadere nell’ossessione per la gag che aveva caratterizzato il terzo capitolo. Non manca nemmeno la componente sentimentale, stavolta in forma di un triangolo appena accennato, quando Clark Kent attira le attenzioni della rampante figlia del nuovo proprietario del Daily Planet, interpretata da Mariel Hemingway.

superman IV recensioneIl risultato è però modesto, il film si trascina all’insegna di una stucchevole prevedibilità, gli attori prestano nuovamente, ma senza crederci troppo il loro volto ai personaggi e il film risulta un’operazione fuori tempo massimo, in un anno che vede l’uscita di Robocop e Predator, prodotti molto più duri e violenti, lontani anni luce dalle gesta del boy scout in costume rosso e blu: non è più tempo per Superman, si avvicina l’ora di Batman, che infatti sarebbe approdato sugli schermi di lì ad un paio d’anni. 

Dopo alcune disastrose visioni di prova, il film ampiamente tagliato e rimaneggiato, ma ciò non basta a salvarlo:  critica impietosa, disinteresse del pubblico, incassi che non coprono i costi e film finito nel dimenticatoio, condannando il personaggio ad un esilio ventennale dalle sale,  interrotto solo dal poco riuscito Superman Returns e più recentemente col definitivo rilancio di Man of Steel.

Tom Hiddleston e la sua vita attraverso i film

Tom Hiddleston e la sua vita attraverso i film

In un’intervista ad Empire, l’attore britannico Tom Hiddleston ha raccontato dei suoi film preferiti, e di come guardarli abbia cambiato in alcuni casi la sua vita. Tra risposte serie e qualche battuta, Tom Hiddleston ha disegnato un quadro molto preciso e interessante della sua vita rispetto al cinema e dei suoi gusti cinematografici.

Ecco la nostra traduzione dell’intervista:

Qual è il primo film che tu abbia mai visto?

E’ un pari merito tra I Racconti di Natale di Beatrix Potter con Frederick Ashton e il corto di animazione di Raymond Briggs The Snowman (che includeva anche un inizio che David Bowie in persona che, in soffitta, trovava una sciarpa del suo pupazzo di neve, e poi la neve cominciava a cadere dallafinestra, indimenticabile).

Qual è stato il film che ti ha ispirato ad intraprendere questa carriera?

Qualcuno volò sul nido del cuculo. L’ho visto quando avevo 14 anni. Ci ho pensato su per settimane. La fuga di Chief Bromden (Will Sampson) è stata semplicemente la cosa più incredibile che avessi mai visto. Randall P. McMurphy (Jack Nicholson) gli aveva insegnato come vivere.

Qual è l’ultimo film che hai visto e che ti ricorda la tua infanzia?

Ghostbusters. L’ho visto in aereo questa estate. Non li fanno più i film di una volta.

Qual è stato l’ultimo film che ti ha fatto ridere fino alle lacrime?

L’ultima volta che ho riso fino alle lacrime è stato quando ho rivisto Delirious di Eddie Murphy mentre ero sulla sedia del parrucchiere per Thor the dark world. L’ultimo film? Le Amiche della Sposa.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DE LE AMICHE DELLA SPOSA

Qual è stato l’ultimo film per cui hai faticato a ricacciare indietro le lacrime?

Lincoln. Credo che possa essere il più grande film di questo secolo. La prima ora è così piena di tesi e rigorosi discorsi politici, ma gli ultimi 45 minuti si aprono alla parte emotiva del tema del film – che tutti gli uomini sono stati creati uguali. Quando nel film passa il 13esimo emendamento che abolisce la schiavitù, io ho pianto come un bambino.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI LINCOLN

Qual è stato l’ultimo film che hai guardato da dietro al divano?

Ho recentemente rivisto The Orphanage di J. A. Bayona. Geraldine Chaplin interpreta una medium che può vedere le anime dei morti che non sono più trai vivi e che non sono nemmeno nel riposo eterno. Mi sono spaventato oltre ogni buon senso.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI THE ORPHANAGE

Qual è stato l’ultimo film che ti ha fatto drizzare i capelli sul collo?

La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino. Triste, profondo, commovente, saggio, e girato con una fotografia che è più bella di qualsiasi parola per descriverla.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DE LA GRANDE BELLEZZA

Qual è l’ultimo film al quale non riesci a smettere di pensare?

Un documentario intitolato Deep Water, che racconta di una gara per determinare il primo uomo al mondo che ha circumnavigato il mondo senza fermarsi, che si è svolta nel 1968 e che è finita con la tragica morte di Donald Crowhurst, un amatore britannico, e la drammatica rinuncia del grande marinaio francese Bernard Moitessier.

Qual è l’ultimo film del quale vuoi scaricare la colonna sonora?

Re della Terra Selvaggia. La musica è composta da Dan Romer, Benh Zeitlin e eseguita da Lost Bayou Ramblers. Coraggiosa e audace come Hushpuppy stessa (protagonista del film, ndr).

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI RE DELLA TERRA SELVAGGIA

Qual è l’ultimo film che hai visto e nel quale saresti voluto essere?

La grande fuga. Mi piacerebbe molto essere un componente del gruppo di inglesi di Richard Attenborough, mentre lentamente scavano “Tom”, “Dick” e “Harry”, fabbricando passaporti accanto a harles Bronson, James Garner, Donald Pleasence e Steve McQueen.

Qual è l’ultimo film che ha ispirato il tuo senso della moda?

Oh! Non credo di essere molto bravo a questo gioco. Probabilmente devo rispondere di nuovo La Grande Fuga. Non puoi battere un buon completo (amplificato dal fatto che lo indossano James Garner, Richard Attenborough and co.). In mancanza, giacca di pelle, maglione e un paio di jeans fanno il resto (Steve McQueen). E guanti da baseball naturalmente.

Qual è l’ultimo film che ti ha insegnato qualcosa della vita?

Cast Away. Se rimani bloccato su un’isola deserta, non importa la scelta di otto dischi da ascoltare nella speranza di non impazzire; tutto ciò che conta è la palla Wilson.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI CAST AWAY

Qual è l’ultimo film che ti ha sorpreso?

Fish Tank di Andrea Arnold. Era molto più caldo di quello che mi sarei aspettato. Poetico, edificante, lirico.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI FISH TANK

Quale sarà il prossimo film che vedrai?

Non lo so. Ce ne sono molti che mi interesano: Gravity, 12 Years a Slave, All is Lost, La Vita di Adele. O forse Il Gladiatore, di nuovo, anche se l’ho visto moltissime volte. Coriolanus ha riportato tutti i miei pensieri all’antica Roma.

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DE LA VITA DI ADELE

LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE DI GRAVITY

Ricordiamo che l’attore è al cinema con Thor the Dark World. QUI la nostra recensione del film.

The Amazing Spider-Man 2: un poster rivela Rhino e Green Goblin

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The Amazing Spider-Man 2: un poster rivela Rhino e Green Goblin

Arriva da una foto scattata a Las Vegas un manifesto inedito dell’atteso film The Amazing Spider-man 2, che toglie dubbi sulla presenza di un terzo villain di cui si è ampiamente discusso. L’immagine che non è di ottima qualità ed è stata scattata da Jeser Piedra al Red Rock Casinò e ritrae il poster dove possiamo vedere oltre a Electro e Rhino anche Green Goblin. Ecco l’immagine:

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Ma andiamo nel dettaglio, ecco quello che sembra senza ombra di dubbio è Green Goblin.

The Amazing Spider-Man 2: spoiler su uno dei supercattivi

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 Qui possiamo vedere Electro interpretato da Jamie FoxxThe Amazing Spider-Man 2: cambia la data di uscita del trailer

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Altro particolare rivelato dal poster è la tuta meccanizzata di Rhino, che è simile a quella vista in Ultimatum Spider-Man. Inoltre possiamo dire che Goblin sarà sicuramente verde, ed è molto probabile che si tratterà di  Norman Osborn (Chris Cooper) o suo figlio Harry Osborn (Dane DeHaan).

The Amazing Spider-man 2: il virale svela la fine del Dr. Rajit Ratha

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Vi ricordiamo che attualmente il sequel della nuova serie è attualmente in post-produzione. Tutte le foto di  The Amazing Spider-man 2:

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Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ come Harry Osborn, il villain Paul Giamatti . Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-man 2Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Ecco anche la trama del film:

In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

Fonte: Marvel_Spider via Comicbookmovie

Star Wars Episodio VII: Emmanuelle Chriqui, Alexis Dziena e Taissa Farmiga

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Arrivano nuovi aggiornamenti sul casting in atto dell’atteso Star Wars Episodio VII diretto da J.J. Abrams, che come sappiamo sarà il primo di una nuova trilogia prodotta da Disney.

J.J. ABRAMS COMMENTA LA NUOVA DATA DI USCITA E LA TRAMA

Oggi il sito Jedi News, tra le mille voci che circolano, rivela che tre attrici sono attualmente in lizza per entrare a far parte del cast della pellicola. Si tratta di Emmanuelle ChriquiAlexis Dziena e Taissa Farmiga. La prime due attrici sono note per essere nel cast della serietv dell’HBO Entourage. Mentre Taissa Farmiga, oltre ad essere la sorella minore della più nota Vera Farmiga, è anche fra le protagoniste della serie American Horror Story, al suo terzo ciclo di episodi intitolato Coven. Al momento non si hanno ulteriori notizie sul ruolo che le tre attrici si contendono quindi non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

JASON FLAMING HA PUBBLICATO LA FOTO DELLO SCRIPT

La pre-produzione di Star Wars Episodio VII è entrate nel vivo già da molte settimane. Vi ricordiamo che Star Wars Episodio VII uscirà al cinema nel 2015, per la regia di J.J. Abrams, basato su una sceneggiatura di J.J. Abrams e Lawrence Kasdan. Per tutte le notizie sulla nuova trilogia targata Disney vi segnaliamo il nostro speciale: Star Wars. La scheda del film: Star Wars: Episodio VII.

Star Wars Episodio VII R2 D2 confermato nella storia

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