I ruoli da teenager americana
l’hanno lanciata, le romantiche e appassionate storie d’amore
interpretate su tanti set – come quel coinvolgente melodramma che è
Le pagine della nostra vita – ne hanno confermato il
talento. È certamente una giovane stella nel firmamento americano e
c’è chi già l’ha definita “la nuova fidanzata d’America”, quella
che ogni americano vorrebbe avere al suo fianco. Indubbiamente non
può non colpire il suo aspetto: bionda dal volto angelico “stile
Barbie”, profondi occhi verdi, largo sorriso e fronte
alta che ricordano da vicino le fattezze della celebre bambola. Il
paragone le si addice, ma non va inteso in senso deteriore, ossia
come sinonimo di bellezza priva d’intelligenza o talento. Prova ne
sia il fatto che quest’attrice canadese ha partecipato a uno degli
action movie più fortunati degli ultimi anni:
Sherlock Holmes di Guy Ritchie e
al successivo
Sherlock Holmes Gioco di Ombre,
trovando la sua giusta collocazione accanto agli insigni colleghi
Robert Downey Jr. e Jude Law. Né
è passata inosservata ai registi più blasonati di Hollywood, così
da essere scelta da Woody Allen per il suo
Midnight in Paris e più di recente da
Terrence Malick per
To the wonder, nelle sale italiane dal
prossimo 4 luglio, nonché da Brian De Palma per
Passion.
Alla ribalta delle cronache rosa è
salita invece per la sua relazione con il collega Ryan
Gosling, durata dal 2004 al 2007. Mentre è stata
protagonista di eventi d’attualità, impegnandosi in campagne di
raccolta fondi per le popolazioni colpite dall’uragano ad Haiti, o
ancora prima da Katrina. È volitiva, decisa e disposta a scelte
anche difficili, se è convinta che siano quelle giuste (come è
accaduto a metà degli anni 2000, quando si è ritirata dalle scene
per un po’, per affrontare alcune questioni personali).
Rachel McAdams
nasce nel 1978 in Ontario, Canada, nella cittadina di London, da
madre infermiera e padre camionista. Nelle sue vene scorre sangue
gallese. Da piccola si dedica al pattinaggio, che segue a livello
agonistico fino all’età di diciotto anni. Inizia presto anche ad
appassionarsi alla recitazione. Frequenta la compagnia teatrale
giovanile della sua città e più avanti dirige lei stessa spettacoli
per bambini. Partecipa alle recite scolastiche, frequenta il
Central Elgin Collegiate Institute e saranno proprio gli insegnanti
a incoraggiarla a proseguire il cammino della recitazione. Segue
quindi il corso di teatro alla facoltà di Belle Arti della York
University, laureandosi nel 2001. Questo è l’anno che la vede
debuttare sul piccolo schermo nel ruolo di Beth nel film per la tv
Shotgun love dolls e partecipare alla serie Il
famoso Jett Jackson.
Il debutto cinematografico, invece,
arriva nel 2002 con un film italiano: My name is
Tanino, di Paolo Virzì, che per il ruolo di Sally sceglie
proprio la spigliatezza e la verve di Rachel. Il personaggio è
quello della bionda americana che fa innamorare Tanino/Corrado
Fortuna e gli dà l’occasione per intraprendere il suo rocambolesco
viaggio negli States. McAdams lo interpreta con freschezza,
rendendolo estremamente godibile. Quando partecipa a Hot
Chick – Una bionda esplosiva (2002) di Tom
Brady, la critica Usa vede in lei una giovane promessa del cinema,
un talento da non perdere di vista. L’attrice torna in patria per
lavorare ad una serie televisiva sul mondo del teatro, intitolata
Slings and arrows – I commedianti.
Nel 2004 arriva la prima vera
popolarità in America con la commedia Mean Girls di
Mark Waters. L’attrice dà prova delle sue spiccate doti comiche e
stupisce la disinvoltura con cui interpreta l’adolescente Regina,
leader indiscussa di un gruppo di liceali popolari quanto odiose,
con le quali deve relazionarsi la nuova arrivata Cady/Lindasy
Lohan. Seppur si tratti di un teen-movie di poche pretese, il film
gioca abilmente sul parallelo tra la giungla africana, ambiente da
cui proviene Cady, da poco tornata in Usa coi genitori, e la
“giungla”scolastica americana, con le sue perfidie e la sua logica
“animalesca”. La Regina di Rachel McAdams riesce ad essere al
contempo comica (la comicità è quella tipica da teen movie
americano) e crudelmente spietata. La pellicola ottiene un ottimo
successo di pubblico e le vale due MTV Movie Awards. Ma il
vero punto di svolta nella carriera dell’attrice canadese in questo
stesso anno è un altro. Ora è infatti Nick Cassavetes a volerla per
il dramma romantico: Le pagine della nostra vita –
dove il regista dirige anche sua madre, Gena
Rowlands.
Qui Rachel è al fianco di
Ryan Gosling in una travolgente quanto tormentata
storia d’amore. McAdams interpreta Allie, una ricca donna del sud
che s’innamora di un proletario, Noah/Ryan Gosling. Per il ruolo,
l’attrice studia a lungo l’accento del South Carolina e prende
lezioni di danza ed etichetta. Le riprese non sono facili e anzi i
due protagonisti faticano a trovare un’intesa lavorativa,
rischiando più volte la rottura. Tuttavia, sono abili a sfruttare
questa tensione per rendere le loro interpretazioni spontanee e
vive. Il film infatti, pur non sfuggendo ad alcuni cliché,
adagiandosi su una trama piuttosto prevedibile – fatto salvo il
riferimento all’amore in età avanzata, al tema della malattia e
della morte – trova la sua forza proprio nelle intense
interpretazioni dei due protagonisti e nell’estrema cura con cui
Cassavetes riesce a creare immagini di forte impatto emotivo. Il
film contiene anche quella che è stata considerata tra le migliori
scene di bacio del cinema e per la quale la coppia si è aggiudicata
il Best Kiss MTV Movie Award. I due attori iniziano poi una
relazione che durerà tre anni.
Nel 2005, David Dobkin sceglie
Rachel per un altro film sentimentale, al fianco di Owen Wilson e
Bradley Cooper, 2 single a nozze – Wedding Crashers.
Stavolta però la cornice è quella della tipica commedia americana
che mescola romanticismo, comicità, goliardia e toni irriverenti.
Una coppia di amici – Jonh/Owen Wilson e Jeremy/Vince Vaughn
– vive di matrimoni: sono avvocati matrimonialisti, oltre che
esperti nell’imbucarsi alle feste di nozze, in cerca di damigelle
da rimorchiare e di ricchi banchetti di cui approfittare. La cosa
si complica quando i due si innamorano sul serio. John in
particolare s’invaghisce di Claire Cleary/Rachel McAdams, figlia di
un politico Usa interpretato da Christopher Wlaken, la quale
si troverà nel bel mezzo di un dilemma sentimentale, costretta a
scegliere tra due uomini: John/Owen Wilson e Sack/Bradley Cooper,
col quale era già fidanzata. Qui l’attrice canadese dà prova della
sua ormai acquisita dimestichezza coi personaggi romantici.
Proprio quando rischia che il ruolo
della “fidanzatina d’America” le resti addosso, è richiesta
espressamente dal maestro dell’horror Wes Craven per il suo
thriller Red Eye, per il quale ha affermato di non
aver preso in considerazione altre attrici. Forse non tra i
migliori lavori del regista, è però senz’altro una grande
opportunità per Rachel, che può cimentarsi con un genere del tutto
diverso da quello praticato finora, dimostrando anche qui le sue
doti, e lavorare sotto la direzione di un grande regista. Suo
antagonista in questo thriller ad alta quota è Cillian Murphy.
Ha poi l’opportunità di unirsi a un
nutrito cast femminile – ci sono Sarah Jessica Parker e a Claire
Danes – e di condividere il set con una delle attrici che più
ammira, Diane Keaton, partecipando a La neve nel
cuore di Thomas Bezucha. La pellicola le dà inoltre
un’altra occasione per distanziarsi da ruoli consueti e vestire
invece i panni di una caustica sorella.
Proprio quando Hollywood ha ormai
puntato gli occhi su di lei e potrebbe sfruttare al massimo il
momento favorevole, McAdams decide di prendersi una pausa che la
porta lontano dai set nel biennio 2006-2007. Prima c’era stata la
rinuncia a un servizio fotografico su Vanity Fair per il quale
avrebbe dovuto posare nuda, accanto alle colleghe Keira Knightley e
Scarlett Johansson.
Nel 2008 il ritorno sulle scene,
poco fortunato, ma che fa ritrovare a Rachel la voglia di
riprendere a pieno ritmo il mestiere d’attrice: The Lucky
Ones – Un viaggio inaspettato, road movie sulla guerra
irachena.
Nel 2009 recita ancora in un
thriller, State of Play di Kevin Macdonald, nel ruolo
di una giornalista esperta di blog e internet, Della Frye, che
investiga su un possibile complotto accanto all’esperto collega Cal
McAffrey/Russell Crowe. I due indagano sull’omicidio di una donna,
collaboratrice nonché amante di un giovane politico, vecchia
conoscenza di Cal: Stephen Collins/Ben Affleck. La pellicola
rispolvera senza troppa originalità il mix
poliziesco-giornalistico, ma conta su un cast pienamente
all’altezza, di cui fa parte anche Elen Mirren. Per preparare la
parte di Della, Rachel McAdams ha visitato gli uffici del
Washington Post e incontrato alcuni politici.
La sfida successiva è il film
romantico fantascientifico Un amore all’improvviso,
tratto da un romanzo di Audrey Niffenegger che l’attrice afferma di
aver molto amato, accettando d’interpretare Clare dopo qualche
esitazione, dovuta proprio all’estrema popolarità americana del
libro e del personaggio. Accanto a lei in questa storia d’amore a
spasso nel tempo, Eric Bana.
Se a fronte della sua popolarità in
America, ancora non c’è stato in Europa un pieno riconoscimento
delle doti di questa talentuosa attrice, tuttavia la sua
partecipazione a uno dei franchise più fortunati degli ultimi anni
è valsa a far arrivare il suo nome anche al di qua dell’oceano. È
sempre nel 2009, infatti, che Guy Ritchie la vuole nel cast del suo
personalissimo Sherlock Holmes, accanto a
Robert Downey Jr. e Jude Law, per
interpretare il ruolo della bella e indomita ladra Irene Adler in
quello che sarà uno dei casi cinematografici dell’anno. La
rilettura di Ritchie, ispirata al fumetto creato dal produttore
Lionel Wigram e ai romanzi di Conan Doyle, pone l’accento sullo
spirito avventuroso e sul carattere non convenzionale di Holmes e
coniuga abilmente una consistente, a tratti anche eccessiva, dose
d’azione dal forte impatto ad una caratterizzazione acuta dei
personaggi, lasciando fare il resto a un istrionico Robert
Downey Jr. nei panni di Holmes, e alla validissima, seppur
più compassata, spalla Jude Law/Dr.Watson.
Rachel McAdams, dal canto suo, è una Irene
Adler smaliziata, calcolatrice, ammaliante, capace di irretire e
affascinare perfino l’ostico Holmes. Altra protagonista della
pellicola, la fumosa e grigia Londra vittoriana, resa con efficace
meticolosità. Il film ottiene un enorme successo sia in patria che
all’estero. Downey Jr. si aggiudica anche il Golden Globe per
l’interpretazione di Holmes. McAdams sarà Irene Adler per una breve
apparizione anche nel successivo Sherlock Holmes. Gioco di
ombre.
Siamo ormai nel 2011 e
Rachel McAdams è scelta niente meno che da Woody
Allen per il suo Midnight in Paris. Pare abbiano
contribuito alla decisione gli entusiastici commenti ricevuti su di
lei da Diane Keaton, compagna di set di McAdams in più di
un’occasione, suffragati poi dalla capacità dell’attrice di
immedesimarsi nel ruolo non proprio simpatico di Inez. Rachel
ritrova qui Owen Wilson e i due interpretano una coppia di
fidanzati in gita a Parigi, con i genitori di lei. Ma mentre in
2 single a nozze la coppia era affiatatissima, qui
più di qualcosa scricchiola, anzi, i due sembrano davvero molto
diversi e distanti. Gil/Owen Wilson è uno
sceneggiatore e aspirante romanziere in cerca di ispirazione
lontano dalla sua quotidianità. La fidanzata
Inez/ Rachel McAdams non sembra condividere
con lui quasi nulla e frustra costantemente le sue speranze di
successo letterario. Così Gil cerca conforto e rifugio nel
vagheggiamento della Parigi da lui più amata: quella degli anni ’20
che la videro crocevia di cultura, arte e vita. Ironia della sorte,
sarà trasportato proprio in quell’epoca e incontrerà così molti dei
suoi idoli per poi tornare al presente e persuadersi che Inez non è
la donna adatta a lui. Il film è un’evidente omaggio alla città di
Parigi e alla cultura europea in puro stile alleniano, ma anche una
ironica riflessione sull’essere nostalgico tipico di chi non sa
vivere il presente, sulle dinamiche sentimentali e sull’amore,
condito dal tipico sagace humour del regista americano. La
pellicola viene presentata in apertura del Festival
di Cannes, è un successo commerciale e vale ad Allen l’Oscar e
il Golden Globe per la migliore sceneggiatura originale. Resta poi
senza dubbio un’esperienza di grande rilievo nella carriera
dell’attrice canadese, contribuendo ad accrescerne la popolarità
internazionale. Sul set del film conosce il collega Michael Sheen,
col quale inizia una relazione sentimentale.
Grazie a questo lavoro, aumenta
anche la credibilità di McAdams presso registi di fama mondiale e
questo apre la strada alle altre illustri collaborazioni cui sarà
chiamata nel 2012.
Terrence Malick la sceglie per il
suo nuovo lavoro, To the Wonder. Presentato allo
scorso Festival del Cinema di Venezia, ha suscitato pareri
contrastanti della critica ed è atteso nelle nostre sale dal
prossimo 4 luglio, alla prova del giudizio del pubblico. Una storia
d’amore – quella tra Neil/Ben Affleck e
Marina/Olga Kurylenko, ma anche quella tra Neil e
Jane/ Rachel McAdams – che non è solamente una vicenda
sentimentale, una riflessione sull’amore, ma diventa viaggio e
metafora dell’esistente, di un’umanità alla deriva, alla ricerca di
un senso pieno e profondo, che non riesce più a trovare.
Un’opportunità ulteriore per l’attrice canadese per mettersi alla
prova e dimostrare le sue doti di delicata grazia e spiccata
personalità. A proposito del lavoro con Malick, Rachel McAdams ha
voluto sottolineare come la caratteristica principale sia stata la
grande “libertà di esplorare” lasciata dal regista agli
attori. Quello su cui il regista insiste invece molto, afferma
l’attrice, è la storia: “ti dà molto materiale per cominciare
(…), grandi fondamenta da cui iniziare a lavorare”. Da queste
ricche fondamenta, poi, “estrae piccoli pezzi. Da ciò
scaturiscono molte sorprese”. Un lavoro molto libero, ma anche
difficile, perché occorre “catturare dei momenti quando
arrivano, e non sai mai quando questo accadrà”. Rachel ha
ritrovato qui Ben Affleck, già suo partner in
State of Play. Nel cast, accanto a nomi come
Javier Bardem e allo stesso Affleck, anche
l’italiana Romina Mondello.
Ma il 2012 è anche l’anno di
Passion: nuove frontiere e lati inediti della
personalità femminile per Rachel, alle prese stavolta con un
thriller erotico, diretta da un altro mostro sacro del cinema,
Brian De Palma. Accanto a lei Noomi
Rapace. Anche per questa collaborazione, come per quella
con Malick, McAdams ha parlato di “una grande opportunità” e
di un’esperienza “creativamente molto soddisfacente”.
Inoltre, anche qui c’è stato molto spazio per gli attori perché, ha
affermato a proposito del metodo di De Palma, “Brian ti lascia
davvero fare. (…) E’ molto attento all’estetica e agli aspetti
tecnici, tiene sotto controllo la recitazione, ma ti lascia andare.
(…) Si fida molto degli attori”. Il film è un remake del
francese Crime d’amour di Alain Corneau, del 2010.
Dalla fredda accoglienza ricevuta allo scorso Festival di Venezia, però, sembra non si
tratti di un ritorno in grande stile per il regista. Il film non è
ancora stato distribuito nel nostro paese.
Quest’anno, invece, per McAdams ci
sono in cantiere due progetti: Questione di Tempo di
Richard Curtis e il ritorno alla regia
cinematografica di Anton Corbijn, dopo The
American. Si tratterà di un thriller di spionaggio, tratto
da un romanzo di John LeCarré, che vedrà tra i protagonisti
Philip Seymour Hoffman e Willem
Dafoe.
Fuori dal set, Rachel
McAdams è una convinta ambientalista, tanto che ha diretto
per diversi anni il sito ecologico GreenIsSexy.org, si sposta in
bicicletta ogni volta che può, mentre del sostegno a popolazioni
colpite da disastri naturali abbiamo parlato in apertura. È noto
anche il suo impegno in favore degli immigrati e il suo supporto a
diverse organizzazioni umanitarie.