Ecco il primo trailer
del film August: Osage County, il film che vede protagoniste
Meryl Streep e Julia Roberts. La
pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonima
Esterno sera di Barbara Rossi Prudente – recensione
Una ragazza urlante
corre bendata in mezzo alle macchine. È Alba (Valentina
Vacca), irrequieta 25enne della periferia napoletana che
ogni notte si diverte a rischiare la vita per scommessa. Una vita
fragile, alla costante ricerca di un amore paterno che non c’è mai
stato, tra serate alcoliche e relazioni prive di futuro.
A sconvolgere il già precario equilibrio della ragazza arriva Fabrizio (Emilio Vacca), il cugino di Milano che dopo anni di lontananza ha deciso di rivederla. Un ritorno fatto di silenzi, di imbarazzi, teso a svelare un segreto che per troppo tempo il giovane le ha tenuto nascosto. Ma la crescente attrazione tra i due fa saltare i piani, e Fabrizio fatica a portare a galla la verità. Alba la scoprirà da sola, attraverso un incontro con lo zio Antonio (Ricky Tognazzi) che la condurrà ad una decisione risolutiva. Agli occhi della ragazza, l’unica possibile.
Girato in 5 settimane
tra Napoli e Caserta, il primo lungometraggio di Barbara
Rossi Prudente ha atteso 14 anni prima di arrivare sul
grande schermo (la sceneggiatura è del ‘99). Distribuito dalla
Microcinema, “Esterno sera” si presenta come un dramma dark,
immerso in atmosfere cupe, ai limiti del decadente. Una tragedia
che prende vita tra la solitudine delle mura domestiche e i
pericoli della strada, con le riprese notturne che restituiscono lo
smarrimento interiore della protagonista (ottima la fotografia di
Rocco Marra).
Bisogna dire che la prova della giovane Valentina Vacca è lodevole, soprattutto per la verità che l’attrice napoletana ha saputo restituire nelle scene amorose girate con il fratello Emilio, nonché per la forza espressiva mostrata nei momenti di lite famigliare. Ottimo anche Salvatore Cantalupo nel ruolo del padre Umberto, la cui performance conferma la volontà della regista di puntare su una messa in scena prettamente teatrale, fatta di pause lunghe, di sguardi, e di una corporeità che viene filmata senza inibizione alcuna.
Detto ciò, Esterno sera delude nella sceneggiatura (che pure si portò a casa il prestigioso Premio Solinas), presentando dialoghi fiacchi e a tratti banali, oltre a poter contare su una storia dagli sviluppi prevedibili. L’angoscioso segreto che Fabrizio non riesce a svelare è in effetti scontato, e non è difficile indovinare quale sia la soluzione finale scelta dalla ragazza (basta il breve scambio di parole con il vicino di casa Marco).
L’opera prima della Prudente brilla più per la sua capacità di fotografare le contraddizioni che animano il Sud contemporaneo, mostrato in tutta la sua crudezza. Parallelamente, il problema dei rapporti generazionali è indagato senza censure, ripreso nella brutalità dei gesti e delle parole.
Esterno sera appare dunque come un lavoro che, pur nella varietà degli obiettivi perseguiti e nell’originalità della regia, non è riuscito a produrre una valida struttura drammaturgica, oltre a calcare un po’ troppo la mano sugli aspetti torbidi della vicenda.
Star Wars Episodio VII : Islanda, Scozia e..?
Arrivano le prime
notizie ufficiali sulla produzione di Star Wars: Episodio
VII che sarà diretto da J.J.
Abrams.
Water Horse – la leggenda degli abissi – recensione
Water Horse – la leggenda degli abissi è un film fantasy del 2007 diretto da Jay Russel e con protagonisti Alex Etel, Emily Watson, Ben Chaplin, David Morrissey, Craig Hall e Brian Cox.
La trama di Water Horse – la leggenda degli abissi
Trama: Nella
Scozia dei giorni nostri, una coppia di turisti americani incontra
casualmente in un bar un anziano, che racconta loro la sua
personale versione delle origini del famoso ‘Mostro di Loch
Ness’: si torna indietro nel tempo, agli anni ’40: Angus è un
giovane ragazzo la cui vita si svolge in una grande casa sul lago
di Loch Ness, assieme alla madre (governante della villa) la
sorella, il resto della servitù, cui presto si aggiungerà il
‘factotum’ Lewis; Angus vive nella speranza di veder tornare a casa
il padre, disperso in guerra; nel corso di una delle tante
escursioni nei dintorni del lago, il protagonista trova un enorme
uovo, dal quale esce una misteriosa creatura, da lui battezzata
Crusoe; Angus comincia a prendersene cura, mettendo a parte del suo
segreto solo la sorella e lo stesso Lewis, che gli rivelerà che la
creatura è un ‘Water Horse’, un ‘cavallo di mare’, creatura
leggendaria la cui esistenza non è mai stata certa. L’animale
cresce rapidamente ed Angus lo libera nel lago, trovandosi però
costretto a difenderlo quando la villa e lo stesso specchio d’acqua
diventano una base operativa della Royal AirForce, e un luogo di
test per dispositivi da usare contro i sottomarini tedeschi…
La recensione di Water Horse – la leggenda degli abissi
Analisi: Water Horse – la leggenda degli abissi – Classico ‘fantasy per famiglie’ (non a caso uscito in occasione delle festività natalizie, nel 2007) che declina in territori molto vicini alla favola una storia già vista. Punto di partenza, il romanzo omonimo di Dick King-Smith, adattato per il grande schermo dallo sceneggiatore Robert Nelson Jacobs (già candidato all’Oscar per Chocolate), per la regia di Jay Russell, specializzato in ‘film per famiglie’ (Il mio cane Skip, Tuck Everlasting) qui alla prima prova ad elevato budget. Il risultato è un riuscito ‘film di genere’, che ha goduto di un buon successo di pubblico (costato 40 milioni di dollari, ne ha raccolti poco più di un centinaio nelle sale) e di critica. Certo, la storia si svolge secondo moduli prevedibili e caratterizzazioni canoniche: un padre assente, una madre distratta, troppo impegnata a ‘portare avanti la baracca’ per accorgersi del nuovo ‘animale domestico’ del figlio, i militare nella parte dei cattivi… E.T. è dietro l’angolo, con sketch e ‘trovate’ che in alcuni casi lo riportano direttamente alla memoria.
Girato in gran
parte in Nuova Zelanda (ma senza rinunciare ad effettuare parte
delle riprese nell’ambientazione scozzese), Water Horse –
la leggenda degli abissi si lascia guardare, a patto
naturalmente di farsi coinvolgere dall’atmosfera favolistica e di
non avere troppe pretese: una sceneggiatura adatta all’occasione ma
nulla di più e capacità registiche forse non proprio all’altezza
del compito trovano un buon sostegno nelle discrete interpretazioni
di un cast ben assemblato a cominciare dal giovane protagonista
Alex Etel (visto precedentemente in Millions di Danny Boyle),
passando per Emily Watson nel ruolo della madre, fino ai principali
comprimari: David Morrissey, Ben Chaplin, Brian
Cox e Craig Hall. La colonna sonora è
curata da James Newton Howard (i film della saga di Hunger
Games ed After Heart i suoi lavori più recenti) e vede il
contributo di Sinead O’Connor col brano
“Back where you belong”.
Nonostante il buon riscontro, Water Horse – la leggenda degli abissi non sembra aver portato grande fortuna né al regista Jay Russell, né al protagonista Alex Etel: per entrambi Water Horse rappresenta infatti l’ultimo lavoro degno di nota di carriere poi proseguite senza esiti altrettanto brillanti
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, recensione del film
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni è un film del 2002 diretto da George Lucas e con protagonisti nel cast Ewan McGregor, Natalie Portman, Hayden Christensen, Christopher Lee, Samuel L. Jackson, Frank Oz, Ian McDiarmid, Pernilla August, Rose Byrne, Temuera Morrison, Daniel Logan, Jimmy Smits, Jack Thompson, Leeanna Walsman, Ahmed Best, Oliver Ford Davies, Ron Falk, Jay Laga’aia
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni trama
In Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni sono passati dieci anni dalle vicende narrate nel primo episodio. Anakin è ormai un giovane padawan dalle grandi capacità, ma impulsivo e umorale, guidato dal maestro Obi Wan, ormai Jedi a tutti gli effetti.
Le cose per la Repubblica non sono affatto migliorate. Il Consiglio dei Jedi sta perdendo gradualmente influenza, mentre il Cancelliere Palpatine continua il suo progetto di scalata verso un potere sempre più ampio. Un gruppo di dissidenti, con a capo il Conte Dooku, manifesta malcontento per ciò che sta accadendo. Amidala, svestita la carica di regina, è ora senatrice di Naboo e si trova ancora una volta minacciata di morte da sconosciuti sicari. Mentre Anakin si occupa della sua protezione, Obi Wan deve smascherare il nemico. Le indagini lo porteranno di fronte ad un esercito di cloni, che qualcuno ha commissionato a insaputa del Consiglio, sul piccolo pianeta di Kamino.
Secondo capitolo della trilogia prequel

Siamo al secondo capitolo e George Lucas migliora leggermente il tiro rispetto al criticato Episodio I, pur affidandosi ancora una volta soprattutto all’alleato tecnologico, di nuovo vero punto di forza del film. Le magie della computer grafica ci portano forme aliene nuove e graficamente godibili, come gli abitanti di Kamino, enormi battaglie in campo aperto con centinaia di soldati, scontri tra spade laser spettacolari.
Mentre aumentano sensibilmente le scene d’azione, cosa assolutamente gradita, ogni qual volta non sono gli effetti speciali a condurre la narrazione il film sembra perdere di qualità. Lucas mostra un’incapacità, o svogliatezza, nel trattare il lato umano dei suoi personaggi e quando intervengono i sentimenti, l’introspezione è solamente abbozzata e spesso banalizzata. La storia d’amore tra Amidala e Anakin risulta in qualche modo goffa, costruita, e l’interpretazione di Hayden Christensen non è delle migliori.
Le sue espressioni sono forzate, poco naturali, perché la rabbia non si mostra solo digrignando i denti e corrugando la fronte, e l’essere circondato da attori della vecchia scuola, come Samuel L. Jackson e Ewan McGregor, di certo non lo aiuta a nascondere i suoi limiti. Senza dimenticare l’intrigante e contraddittorio Palpatine interpretato dall’ancora ottimo Ian McDiarmid.
Tra i personaggi, Lucas allontana il criticato Jar-Jar a un ruolo di semplice comparsa, concedendo più spazio a due dei characters più affascinanti, Mace Windu (il sempre ottimo Samuel L. Jackson) e il gran maestro Yoda, per l’occasione digitalizzato e finalmente, dopo 20 anni di attesa, alle prese con uno scontro armato di spada laser, scena che tutti i fan aspettavano con curiosità dal primo momento che l’alieno verde è comparso nel mondo di Star Wars. Si ripropone lo stilema del duello maestro-allievo, che dopo Obi Wan vs Darth Fener della trilogia classica, vede scontrarsi il Conte Dooku (Christopher Lee) col suo vecchio maestro Yoda. Dooku che a suo volta era maestro di Qui Gon e che dovrà vedersela col padawan del suo allievo prediletto, Obi Wan.
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni continua quel lavoro di fare da prequel alla trilogia classica, riempito di contenuti che devono necessariamente essere inseriti per portare la storia dove deve arrivare, alla caduta verso il lato oscuro di Anakin, fornendo al contempo numerosi riferimenti sugli eventi futuri.
Lucas è forse in qualche modo anche limitato da questo unico binario che è possibile percorrere, e anche la figura dei Jedi perde quel suo alone di mistero che i tre episodi più datati infondevano, qui rinchiusi in ambienti istituzionali e burocratici. Questi sono forse i veri motivi per cui la nuova trilogia non può affascinare come le precedenti pellicole. Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni poi, oltre ad essere un anello di congiunzione verso i tre episodi classici, lo è anche all’interno di questa trilogia, chiudendosi quindi con un finale assolutamente aperto in attesa del terzo capitolo.
George Lucas compie sicuramente un passo in avanti rispetto a Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, portando sullo schermo quell’azione che è sale degli avvenimenti, oltre ad alcune scene attese e memorabili, come appunto la prima esibizione di Yoda munito di una fidata spada laser. Ancora una volta il regista lascia lo spettatore con gli occhi abbagliati e la bocca amara, in una sensazione di umore agrodolce, tra la spettacolarità di aver passato un paio d’ore nel mondo fantastico di Guerre Stellari, e la consapevolezza di qualcosa che manca. Perché i soli effetti speciali non bastano per fare di un film un ‘grande film’, anche quando si parla di sci-fi e di Star Wars.
Dawn of The Planet of the Apes foto di Andy Serkis!
Arriva la prima foto dal set di Dawn of The Planet of the Apes l’atteso sequel dell’Alba del pianeta delle scimmie che sarà diretto dal regista di talento Matt Reevs.Ed è proprio dal profilo twitter del regista che arriva la foto, dove possiamo vedere anche Andy Serkis all’opera. L’attore riprenderà il ruolo di Cesare, la scimmia accudita nel primo film da James Franco (che però non comparirà nel sequel) che poi si ribelle agli umani, grazie alle sue abilità.
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare. Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver, Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Trama: Una nazione di scimmie geneticamente modificate ed evolute, guidate da Cesare, è minacciata da un gruppo di esseri umani sopravvissuti al terribile virus diffusosi dieci anni prima. Entrambi i fronti per un po’ di tempo convivono in pace, ma la stabilità presto si sgretola, dando inizio ad una guerra che determinerà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Fonte: Twitter
Leonardo DiCaprio, da idolo delle adolescenti a star di Hollywood
Leonardo DiCaprio – Agli inizi della sua carriera pochi avrebbero scommesso su quel nome così tipicamente italiano, lontano dall’appeal internazionale delle platee americane e mondiali, tanto che gli fu consigliato di cambiarlo in favore di un insignificante Lenny Williams. Ma il suo fiuto e l’attaccamento alle sue radici familiari, gli suggerì di non cedere, vista anche la fama raggiunta da altri italoamericani ad Hollywood. Così, oggi tutti lo conosciamo col suo nome di battesimo, come uno degli attori più apprezzati della sua generazione e dei più pagati dello star system. Negli anni ’90 è stato l’idolo delle adolescenti con due film di culto come Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann e Titanic di James Cameron. Ma chi pensava che sarebbe stato una meteora, si è dovuto ricredere.
Da allora infatti, ha inanellato collaborazioni illustri ed enormi successi di pubblico, che lo ha sempre seguito fedelmente, mentre la critica non ha potuto non riconoscerne il talento spregiudicato che ne ha segnato gli esordi, come la versatilità e la volontà di sperimentare senza farsi imprigionare da facili cliché recitativi, dimostrate in seguito. Tra i sodalizi più fecondi, quello ormai decennale con Martin Scorsese, che ha dato origine a pellicole di grande successo come Gangs of New York, The Aviator – per cui ha vinto il Golden Globe – The Departed e Shutter Island. Ma a dirigerlo sono stati anche Woody Allen, Stephen Spielberg, Clint Eastwood, Christopher Nolan e da ultimo Quentin Tarantino, che gli ha offerto il ruolo del cattivo in Django Unchained. Dopo il passaggio a Cannes il 15 maggio prossimo, dal 16 sarà nelle nostre sale con Il grande Gatsby, nuova trasposizione dell’omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Qui, sarà diretto di nuovo da Baz Lhurmann a diciassette anni di distanza dalla loro ultima collaborazione ed interpreterà il ruolo che nel ’74 fu di Robert Redford.
Leonardo Wilhelm DiCaprio nasce a Los Angeles l’11 novembre del 1974 da George DiCaprio, fumettista americano di origini italo tedesche, e Irmelin Inderbirken, di origini tedesco russe. Fin da piccolissimo lavora in tv, partecipando a show televisivi e spot pubblicitari. Si diploma a Los Angeles, mentre i suoi genitori si sono già separati, sebbene resteranno in buoni rapporti. Tra le prime apparizioni sul piccolo schermo ricordiamo la partecipazione alla serie Genitori in blue jeans. Nel 1991, a soli 17 anni, debutta al cinema nel genere horror con Critters 3. Due anni dopo, DiCaprio già fa parlare di sé per le sue doti attoriali: in Voglia di ricominciare affianca addirittura Robert De Niro, mentre in Buon Compleanno Mr. Grape di Lasse Hallström recita accanto a Johnny Depp e Juliette Lewis dimostrando un talento non comune nel tratteggiare in maniera assai vivida il personaggio del giovane Arnie Grape, affetto da ritardo mentale e accudito dal fratello Guilbert/Depp in un paesino della provincia americana. Un’ottima prova, per la quale riceve la sua prima nomination all’Oscar e al Golden Globe, come miglior attore non protagonista.
Leonardo DiCaprio, da idolo delle adolescenti a star di Hollywood
La prima grande
occasione arriva però nel 1996 grazie a Baz
Luhrmann, che vuole DiCaprio nei panni di Romeo per la sua
originalissima trasposizione di una delle più note tragedie
shakespeariane: Romeo e Giulietta. Il tutto diventa, nelle
mani del regista, Romeo+Giulietta.
L’esperimento è ardito, l’ambientazione è più che moderna, in una
fantomatica Verona Beach che ha il sapore dei sobborghi americani,
dove le nobili famiglie rivali del testo si trasformano in potenti
famiglie di industriali, che si combattono a colpi di pistola e non
di spada. Ma tutto è giocato sui contrasti e la fedeltà al testo
nei dialoghi è altissima. L’alchimia tra i due protagonisti –
accanto a DiCaprio nei panni dell’amata Giulietta c’è
Claire Danes – funziona e la narrazione riesce
palpitante e coinvolgente, comunque la si pensi sulla forte
attualizzazione operata dal regista, che può turbare i “puristi”. A
DiCaprio stavolta va niente meno che l’Orso d’Argento a Berlino per
la migliore interpretazione. Dello stesso anno, La
stanza di Marvin, che lo vede impegnato in un ruolo di
adolescente problematico accanto a due grandi attrici come
Maryl Streep e Diane Keaton, ma
anche a Robert De Niro.
Il 1997 è l’anno dell’esplosione della “DiCaprio mania”, grazie allo strepitoso successo della pellicola diretta da James Cameron, Titanic, che racconta con toni romantici e immagini di forte impatto il disastroso naufragio del famoso transatlantico.
A toccare le corde
romantiche degli spettatori sono Leonardo
DiCaprio, nei panni di Jack, disegnatore che viaggia in
terza classe, e Kate Winslet/Rose, ricca e giovane
viaggiatrice di prima classe, insoddisfatta della sua vita
omologata e di un noioso fidanzato che vuole controllarla. La
storia d’amore tra Jack e Rose durerà il tempo del viaggio e
terminerà con la sua tragica fine e con la morte di lui, ma il
ricordo di quei momenti vissuti intensamente riempirà il resto
dell’esistenza di Rose, sopravvissuta al disastro. La canzone
interpretata da Celine Dion, My heart will go on resterà
anch’essa celeberrima, inscindibilmente legata alla scena che
mostra come il sentimento nato tra i due giovani sembri capace di
volare e superare qualunque ostacolo, come fa Rose, sporta sulla
prua della nave, sorretta dall’abbraccio di Jack. L’abilità di
Cameron nell’uso della macchina da presa e nel sapiente ricorso
agli effetti speciali, oltre ai potenti mezzi tecnici ed economici,
rendono realistico e assai coinvolgente anche l’aspetto
scenografico del film: la furia dell’acqua che ingloba la nave
e trascina via tutto e tutti è certo l’altra grande
protagonista. La pellicola fa incetta di Oscar: non solo per il
miglior film e la miglior regia, ma ad essere premiati sono anche
fotografia, scenografia, montaggio, effetti speciali e ovviamente
la miglior canzone e colonna sonora. Quattro anche i Golden
Globe.
Dopo questo strepitoso successo,
arriva per Di Caprio l’occasione di lavorare con Woody
Allen, che lo dirige assieme a un folto manipolo di
attori, fra cui Kenneth Branagh e Melanie
Griffith, in una commedia in bianco e nero incentrata sul
rutilante e vacuo mondo delle celebrità hollywoodiane,
Celebrity. DiCaprio interpreta il ruolo di
Brandon Darrow, dando corpo alle bizze di una giovane e volubile
star.
Nel 2000 a volerlo nel
suo The Beach è invece Danny
Boyle, che, due film dopo il folgorante successo di
Trainspotting, è alla ricerca del bis. Qui,
l’attore è un turista americano in Thailandia, che approda su
un’isoletta abitata da una comunità hippie, al cui vertice c’è
Sal/Tilda Swinton. L’atmosfera, però, si rivela
presto tutt’altro che di “love and peace” e l’isola che sembra un
paradiso si scopre una prigione da cui è difficile evadere. Il
contrario della vacanza perfetta, insomma. Il protagonista finisce
per auto isolarsi e il mito sessantottino è demolito, così come
l’illusione di trovare fuori di sé benessere e felicità, in un
luogo ancor prima che in sé stessi. L’ambientalista DiCaprio dovrà
affrontare per questo film critiche sullo sfruttamento e
snaturamento paesaggistico dell’isola scelta per le location – Phi
Phi Le, vicino a Phuket. La produzione si impegnerà poi a
ripristinare l’equilibrio iniziale. Inoltre, questo lavoro che lo
ha visto anche collaborare alla sceneggiatura di alcune scene, non
convincerà fino in fondo né la critica, né il pubblico.
È poi la volta di Prova a prendermi, in cui l’attore è diretto da un altro grande cineasta americano: Steven Spielberg, che lo utilizza sfruttandone le molteplici capacità e potenzialità espressive per una sua opera inconsueta quanto riuscita. Questa movimentata e rutilante commedia poliziesca vede l’attore nei panni dell’esperto e spregiudicato frodatore del fisco Frank Abagnale jr., mago della truffa che nell’America degli anni ’60 emise assegni falsi per milioni di dollari, scatenando una spietata caccia all’uomo da parte dell’FBI. Il personaggio è quello di un ragazzo che si trova a far fronte al fallimento finanziario del padre, un sempre ottimo Christopher Walken, in maniera illegale. Inizierà così una rocambolesca corsa guardia-ladro – nel ruolo del poliziotto c’è Tom Hanks – e si creerà tra i due un rapporto quasi padre – figlio, risvolto che amplia il raggio del film facendolo esulare dalla classica commedia poliziesca. Il ritmo è coinvolgente, DiCaprio tratteggia con estro il suo poliedrico personaggio, mentre Tom Hanks sa sfruttare con maestria tutte le potenzialità del proprio ruolo.
Il 2002 è un anno
importante nella carriera di DiCaprio, perché vede l’inizio della
sua longeva e proficua collaborazione con uno dei più grandi
registi americani di sempre, Martin Scorsese. Il
regista lo dirige infatti per la prima volta in Gangs of
New York, in cui condivide il set con Daniel
Day-Lewis e Cameron Diaz per una storia
di vendetta tutt’altro che edificante, ambientata nell’America di
metà Ottocento. Nella New York del 1846 regnano violenza e
malaffare. Le due fazioni contrapposte sono quella degli emigranti,
protetta da padre Vallon, e quella dei nativi, capeggiati da Bill
Poole/Day-Lewis. Quest’ultimo uccide Vallon e anni dopo suo figlio,
Amsterdam Vallon/DiCaprio, cercherà vendetta, mentre il paese è
sull’orlo della guerra civile. Non siamo per nulla dalle parti del
mito fondativo edificante, ma nelle mani di uno Scorsese che non
teme di guardare là dove le radici dell’essere americano realmente
risiedono: in un’eterna lotta tra bande, combattuta con crudeltà,
coraggio e fiera rozzezza. Il film si rivela commercialmente un
indiscusso successo: in Usa è uno dei più fruttuosi nella carriera
di Scorsese, che ottiene inoltre il Golden Globe.
Il regista prepara
poi un altro lavoro che vede nell’attore di Los Angeles il
protagonista ideale. È il biopic The
Aviator, sul produttore, appassionato di aviazione e
affetto da disturbi psichici, Howard Hughes, che tra gli anni ’20 e
i ’40 fu il grande mentore del cinema americano ed è per Scorsese
una chiave ideale per farci perdere nei colori, nelle luci e nel
glamour del mondo hollywoodiano di quegli anni. Ma ciò che preme al
regista non è solo restituirci quell’atmosfera. Il film è infatti
anche un’occasione imperdibile per affrontare una personalità
complessa come quella di Hughes, in cui convivono il miliardario
vincente col fiuto per gli affari, modano e donnaiolo, e
l’individuo che combatte con le proprie ossessioni, che cerca
nell’ebbrezza del volo lo stordimento, così da dimenticare nodi
irrisolti, quelli che lo porteranno a concludere la sua esistenza
in completa solitudine e follia molti anni dopo. Un DiCaprio
istrionico è dunque quello che serve al film ed è ciò che l’attore
riesce ad essere, dimostrando di essersi evoluto ed emancipato
definitivamente dai cliché che rischiavano d’imprigionarlo dopo lo
strepitoso e repentino successo di
Romeo+Giulietta e soprattutto di
Titanic. Il successo è decretato
oltre che dagli ottimi incassi, da un numero cospicuo di statuette:
Oscar vanno a Cate Blanchett per la sua interpretazione di
Katharine Hepbourne, alla fotografia, alla scenografia di
Dante Ferretti, ai costumi e al montaggio, ma il
film guadagna anche il Golden Globe come miglior pellicola
drammatica, mentre DiCaprio ottiene il premio come miglior
attore.
Ormai l’attore è
stabilmente parte dello star system hollywoodiano, sceglie con cura
i ruoli da interpretare e continua a restare fedele a quei registi
che lo hanno messo maggiormente a suo agio e coi quali ha ottenuto
i maggiori successi. Non per nulla, nel 2006 sarà diretto ancora da
Scorsese in The Departed – Il bene e il
male, thriller ispirato a Infernal
affairs di Andrew Lau. Ma mentre lì
l’ambientazione era Hong Kong, il poliziesco di Scorsese si svolge
a Boston, dove DiCaprio/Billy Costigan è infiltrato dalla polizia
nella banda del boss di turno, interpretato da Jack
Nicholson. Durante le indagini, si ritrova alle prese con
Colin Sullivan/Matt Damon, che è invece
l’infiltrato del boss nella polizia. Il film è una creazione
ardita, giocata sui ruoli opposti dei due poliziotti, sulla
labilità dei confini tra bene e male e sull’incertezza
dell’identità che investe vari aspetti del film. Questa prova
recitativa complessa è superata da un ormai maturo e sicuro
DiCaprio. Il film, presentato in anteprima alla prima edizione del
Festival del Cinema di Roma, riceve una buona accoglienza. Gli
incassi sono ragguardevoli e in più arrivano premi pesanti.
Scorsese ottiene il Golden Globe e finalmente l’Oscar per la
migliore regia, ma quest’ultimo riconoscimento va anche al film,
alla sceneggiatura non originale e al montaggio.
Nel frattempo, il nostro attore è anche impegnato nelle cause ambientaliste e nell’attività di documentarista.
Nel 2008, a undici
anni da Titanic, DiCaprio torna a recitare
con l’amica Kate Winslet nel film
Revolutionary road, diretto dal marito di
lei Sam Mendes e tratto dall’omonimo romanzo di
Richard Yates. I due interpretano magistralmente i coniugi Wheeler
e la loro stanca e vacillante vita di coppia nella provincia
americana bigotta e perbenista degli anni ’50. L’ammirazione di cui
godono nel vicinato per la loro unione che dall’esterno pare
perfetta è pari alla crisi che in realtà vivono. L’alchimia di
coppia si rinnova qui come nel precedente lavoro che li aveva visti
insieme, anche se i toni sono decisamente diversi: lì c’era l’amore
eterno e totalizzante che trionfava al di là di tutto; qui, una
relazione che sta per rompersi, un equilibrio che è retto solo
dalla necessità di mantenere le apparenze. La Winslet merita
senz’altro il Golden Globe che guadagna per la sua interpretazione
e dimostra come anche il suo percorso artistico si sia evoluto nel
corso del tempo.
Due anni dopo è la volta di una nuova collaborazione con Scorsese, che sceglie DiCaprio per il non facile ruolo di un folle in Shutter Island. In questa pellicola ambientata negli anni ’50 dal sapore gotico e inquietante, il punto di vista scelto dal regista spiazza lo spettatore e lo conduce per mano in un vortice di follia, in una costruzione visionaria che lo spettatore scambia per realtà, proprio come il protagonista che ne è vittima. Ancora una vota e in modo ancor più estremo, dunque, il regista mette il suo attore di riferimento degli ultimi anni alle prese con una realtà dalla quale è avulso, stavolta totalmente e irrimediabilmente, a differenza di Howard Hughes. DiCaprio porta a casa il personaggio ancora una volta con successo, dimostrandosi sempre più a suo agio nel dare corpo a individui dai marcati lati oscuri o dalla personalità decisamente disturbata. Al suo fianco Mark Ruffalo, Ben Kinsley e Michelle Williams.
Nel 2010
DiCaprio diventa poi per Christopher Nolan il
ladro di sogni Dom Cobb in quell’architettura intricata e
visionaria che è Inception. Alle
collaborazioni illustri il nostro attore aggiunge nel 2011 quella
con l’immarcescibile Clint Eastwood, che da
regista lo vuole per vestire i panni di J. Edgard Hoover,
approfittando della controversa figura del primo capo dell’FBI per
mettere in risalto luci e ombre dell’America in una visione al
solito realista e che non risparmia critiche al sistema, pure
intendendo conservarlo. Hoover era noto per i suoi metodi rigidi e
godeva di un immenso potere per via dello sterminato archivio
d’informazioni che custodiva con la collaborazione della sua fedele
segretaria, qui interpretata da Naomi Watts. Ma era anche, ci fa
sapere Eastwood, un uomo ossessionato dall’ordine e dal rispetto
delle regole, che aveva deciso di sacrificare tutto al lavoro e
nascondeva tra le mura dell’ufficio anche il sentimento nato nei
confronti del collega, Clyde Tolson. Si tratta dunque di una
biografia che ci parla dell’uomo J.
Edgar, ma anche di un’America senza scrupoli nel nome
della “nazione”, con un DiCaprio ancora impegnato a tratteggiare le
mille sfaccettature dell’animo umano.
Lo scorso anno abbiamo
invece visto l’attore, forse in uno dei suoi migliori ruoli di
cattivo, nell’ultima fatica di Quentin Tarantino, Django
Unchained. Mentre, dal prossimo 16 maggio sarà nelle
sale italiane diretto di nuovo da Baz Lhurmann,
che torna a puntare su di lui dopo ben diciassette anni, facendone
il protagonista della sua versione de Il grande
Gatsby. Il film sarà presentato il giorno prima in
apertura del Festival
di Cannes e sarà in 3D. Jay Gatsby era stato già interpretato
da Robert Redford nel ’74, per la regia di
Jack Clayton. Vi erano state precedentemente altre
due trasposizioni: una muta, all’indomani dell’uscita del romanzo
di Fitzgerald, nel ’26 e l’altra nel ’49. Stavolta accanto a
DiCaprio ci saranno Tobey Maguire nel ruolo di
Nick Carraway e Carey Mulligan in quello di Daisy.
Sul tocco eccentrico e originale di Baz Lhurmann
c’è poi da scommettere.
Star Trek Into Darkness : la seconda volta di JJ Abrams al comando dell’Enterprise
I fan della saga spaziale più famosa al mondo devono ancora attendere un mese. Il 13 giugno, infatti, Into Darkness – Star Trek farà il suo ingresso anche nelle sale italiane. I lungometraggi di quest’anno, soprattutto quelli incentrati su mitiche figure, archetipi prodotti dalla fantasia umana, è ormai consacrato alle tenebre, alle zone oscure della luna e di molto altro ancora. Il regista J.J.Abrams non fa eccezione, visto che in questo capitolo il Capitano Kirk si troverà alle prese con forze distruttive, con un mondo dominato dal caos e – come poteva mancare? – con un’arma di distruzione di massa. In più rischierà di “perdere il lavoro”.
Il film, le cui riprese sono iniziate nel Gennaio del 2012 per concludersi a Maggio, è stato girato interamente in California e arriverà negli Stati Uniti il 17 maggio. Già il 4 ottobre 2012, era stata presentata una breve clip, di appena tre fotogrammi, nel Conan O’Brien Show. Si è dovuto aspettare il 6 dicembre 2012 per vedere il primo announcement trailer italiano, di sessanta secondi, seguito dal teaser proiettato al cinema in occasione de Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato. Il 21 marzo è finalmente arrivato il trailer internazionale.
Spessa coltre di mistero anche sul titolo, che fino all’ultimo sarebbe dovuto essere o Star Trek 2 o Star Trek XII. La scelta di renderlo meno essenziale – e banale – è forse frutto anche delle recenti riflessioni sul film, pubblicate in un articolo del New York Times. La saga del Capitano Kirk ha sempre deluso i box office fuori dagli Stati Uniti e la Paramount avrebbe quindi optato per una nuova strategia di marketing più aggressiva in Europa e negli altri mercati. Come a dire: il marchio Star Trek non basterebbe più, almeno nel Vecchio Continente, ad attirare l’attenzione degli appassionati. Vedremo.
Quel
che è certo è che tutti gli occhi sono puntati sui protagonisti,
anzi sull’antagonista, John Harrison, interpretato dal non bello,
ma molto charming and british, Benedict
Cumberbatch, amato Sherlock Holmes della famosa serie. In
realtà la scelta del cattivo, all’inizio, era caduta su
Benicio Del Toro, che ha poi rifiutato per
questioni economiche, ma che – siamo certi – sarebbe stato un
ottimo villain.
Benedict comunque si dividerà i favori del pubblico con il bellone Chris Pine, alias Capitano Kirk per la seconda volta nella saga, Zoe Saldana (Nyota Uhura) e Zachary Quinto, Spock. Ricordate, infine, la tata sexy di Charlotte nel film Sex And The City 2? Bene, perché sarà proprio la bionda Alice Eve a interpretare il ruolo del Dr Carol Marcus.
Da trailer italiano, visibile anche sul sito ufficiale del film, capiamo immediatamente cosa andremo a vedere. «I nostri leader hanno fallito» e c’è un solo uomo che potrà riportare ordine e giustizia nel mondo dilaniato dal caos… e nell’attesa di questo super uomo, aspettiamo almeno il film.
Vi ricordiamo che il prossimo film Into Darkness – Star Trek uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.
Trama: Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.
20 Anni di Meno di Marie-Charlotte Moreau – recensione
Alice Lantins lavora
come redattrice in una delle riviste di moda più famose della
Francia. È sempre stata la più brava e la più seguita, ma ormai i
suoi trentotto anni iniziano a pesare sull’immagine di tutta la
rivista e il suo capo le preferisce da tempo la giovane e
trasgressiva Lise. Ad Alice serve qualcosa per svecchiare il suo
aspetto di donna in carriera non più trendy che ha rinunciato
agli uomini e vive solo per la carriera. Il pretesto arriva grazie
a Balthazar, un giovane e affascinante studente di architettura che
ha conosciuto durante un viaggio da Rio a Parigi e che si imbatterà
sulla sua strada altre volte. Una foto rubata durante un loro
incontro casuale alimenterà una serie di equivoci che finiranno per
trasformare la vita di entrambi.
20 Anni di Meno di Marie-Charlotte Moreau è una commedia che scorre senza particolari difficoltà. Durante la proiezione si viene soprattutto rapiti dalla bellezza dei due protagonisti e non certo dall’intreccio semplice e in alcuni casi prevedibile, sono pochi i momenti in cui ci si diverte realmente. Sembra spesso di essere davanti a qualcosa di già visto; qualcosa de Il Diavolo veste Prada, un po’ di Sex and the City ma con una leggera ironia francese. Il personaggio di Alice (Virginie Efira) si muove, tiepido e con poco colore, tra caratteri grotteschi e stereotipati: la sorella che cerca di sistemarla con amici e conoscenti, la giovane redattrice che ha ben poco di realmente trasgressivo. La stessa sorte tocca a Balthazar (Pierre Niney), circondato da una serie di personaggi estremamente caricati. I due si incontrano senza motivo (non sapremo mai perchè Balthazar si trovava a Rio, evento che scatenerà tutta la macchina narrativa), si innamorano, cambiano personalità, trasformano le loro idee con la stessa facilità con cui cambiano vestito. Il risultato finale è una storia d’amore scontata, della quale immaginiamo la fine fin dall’inizio, ma che seguiamo comunque volentieri per la bellezza della fotografia, delle ambientazioni e soprattutto dei protagonisti. Rimane un po’ di delusione, dopo le fortunate esperienze di Giù al Nord e Quasi Amici si preannunciava una nuova e vivace stagione di commedie francesi, attesa che purtroppo è stata già tradita.
David di Donatello 2013: le cinquine nominate
Rese note oggi le
candidature ai David di Donatello , 57esima edizione, anno 2013. A
farla da padrone è l’apprezzatissimo
Diaz, che troneggia con ben 13
nomination, seguito da La Migliore
offerta e Viva la Libertà
con 12 nomination a testa, mentre sul terzo gradino del podio si
piazza Reality che ha collezionato 11 nomination, forse troppo
poche per quello che è senza dubbio il migliore film italiano
dell’anno.
Resi noti anche i vincitori delle sezioni miglior documentario, Anija – la nave, e miglior cortometraggio, L’esecuzione.
Queste, le candidature ai Premi David di Donatello 2013, in ordine alfabetico, votate dal 27 aprile al 3 maggio 2013 dai 1804 componenti la Giuria dell’Accademia e trasmesse ufficialmente dallo Studio Notarile Marco Papi. Le ha comunicate, nell’incontro di oggi in RAI con la stampa, Gian Luigi Rondi, Presidente dell’Accademia.
MIGLIOR FILM
– DIAZ -prodotto da Domenico Procacci per la regia di Daniele Vicari
– EDUCAZIONE SIBERIANA -prodotto da Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya con Rai Cinema per la regia di Gabriele Salvatores
– IO E TE -prodotto da Fiction, Wildside per la regia di Bernardo Bertolucci
– LA MIGLIORE OFFERTA –prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica per la regia di Giuseppe Tornatore
– VIVA LA LIBERTÁ -prodotto da Angelo Barbagallo per Bibi Film e Rai Cinema per la regia di Roberto Andò
MIGLIORE REGISTA
– Bernardo BERTOLUCCI < Io e te
– Matteo GARRONE < Reality
– Gabriele SALVATORES < Educazione siberiana
– Giuseppe TORNATORE < La migliore offerta
– Daniele VICARI < Diaz
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
– Leonardo DI COSTANZO < L’intervallo
– Giorgia FARINA < Amiche da morire
– Alessandro GASSMANN < Razzabastarda
– Luigi LO CASCIO < La città ideale
– Laura MORANTE < Ciliegine
MIGLIORE SCENEGGIATURA
– Niccolò AMMANITI, Umberto CONTARELLO,
Francesca MARCIANO, Bernardo BERTOLUCCI < Io e te
– Giuseppe TORNATORE < La migliore offerta
– Maurizio BRAUCCI, Ugo CHITI,
Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO < Reality
– Ivan COTRONEO, Francesca MARCIANO,
Maria Sole TOGNAZZI < Viaggio sola
– Roberto ANDÓ, Angelo PASQUINI < Viva la libertà
MIGLIORE PRODUTTORE
– Fabrizio MOSCA < Alì ha gli occhi azzurri
– Domenico PROCACCI < Diaz
– Riccardo TOZZI, Giovanni STABILINI,
Marco CHIMENZ per Cattleya con Rai Cinema < Educazione siberiana
– Isabella COCUZZA e Arturo PAGLIA
per Paco Cinematografica < La migliore offerta
– Angelo BARBAGALLO per Bibi Film e Rai Cinema < Viva la libertà
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
– Valeria BRUNI TEDESCHI < Viva la libertà
– Margherita BUY < Viaggio sola
– Federica Victoria CAIOZZO in arte Thony < Tutti i santi giorni
– Tea FALCO < Io e te
– Jasmine TRINCA < Un giorno devi andare
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA (con un ex aequo)
– Aniello ARENA < Reality
– Sergio CASTELLITTO < Una famiglia perfetta
– Roberto HERLITZKA < Il rosso e il blu
– Luca MARINELLI < Tutti i santi giorni
– Valerio MASTANDREA < Gli equilibristi
– Toni SERVILLO < Viva la libertà
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (con un ex aequo)
– Ambra ANGIOLINI < Viva l’Italia
– Anna BONAIUTO < Viva la libertà
– Rosabell LAURENTI SELLERS < Gli equilibristi
– Francesca NERI < Una famiglia perfetta
– Fabrizia SACCHI < Viaggio sola
– Maya SANSA < Bella addormentata
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
– Stefano ACCORSI < Viaggio sola
– Giuseppe BATTISTON < Il comandante e la cicogna
– Marco GIALLINI < Buongiorno papà
– Valerio MASTANDREA < Viva la libertà
– Claudio SANTAMARIA < Diaz
MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
– Fabio CIANCHETTI < Io e te
– Gherardo GOSSI < Diaz
– Marco ONORATO < Reality
– Italo PETRICCIONE < Educazione siberiana
– Fabio ZAMARION < La migliore offerta
MIGLIOR MUSICISTA
– Alexandre DESPLAT < Reality
– Ennio MORRICONE < La migliore offerta
– Mauro PAGANI < Educazione siberiana
– Franco PIERSANTI < Io e te
– Teho TEARDO < Diaz
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
– “FARE A MENO DI TE”
musica di Gianluca MISITI e Laura MARAFIOTI,
testi di Laura MARAFIOTI
interpretata da LA ELLE < Buongiorno papà
– “NOVIJ DEN”
musica e testi di Mauro PAGANI
interpretata da Dariana KOUMANOVA < Educazione siberiana
– “LA VITA POSSIBILE”
musica di PIVIO e Aldo DE SCALZI,
testi e interpretazione di Francesco RENGA < Razzabastarda
– “TUTTI I SANTI GIORNI”
musica e testi di Simone LENZI, Antonio BARDI,
Giulio POMPONI, Valerio GRISELLI,
Matteo PASTORELLI e Daniele CATALUCCI
interpretata da VIRGINIANA MILLER < Tutti i santi giorni
– “TWICE BORN”
musica e testi di Arturo ANNECCHINO,
interpretata da Angelica PONTI < Venuto al mondo
MIGLIORE SCENOGRAFO
– Paolo BONFINI < Reality
– Marco DENTICI < E’ stato il figlio
– Marta MAFFUCCI < Diaz
– Rita RABASSINI < Educazione siberiana
– Maurizio SABATINI, Raffaella GIOVANNETTI < La migliore offerta
MIGLIORE COSTUMISTA
– Patrizia CHERICONI < Educazione siberiana
– Grazia COLOMBINI < E’ stato il figlio
– Alessandro LAI < Appartamento ad Atene
– Maurizio MILLENOTTI < La migliore offerta
– Roberta VECCHI, Francesca VECCHI < Diaz
Maurizio Millenotti era in cinquina anche per il film Reality, ma da regolamento è entrato solo con il film più votato
MIGLIORE TRUCCATORE
– Dalia COLLI < Reality
– Enrico IACOPONI < Viva la libertà
– Enrico IACOPONI, Maurizio NARDI < Educazione siberiana
– Mario MICHISANTI < Diaz
– Luigi ROCCHETTI < La migliore offerta
MIGLIORE ACCONCIATORE
– Carlo BARUCCI, Marco PERNA < Viva la libertà
– Stefano CECCARELLI < La migliore offerta
– Giorgio GREGORINI < Diaz
– Francesco PEGORETTI < Educazione Siberiana
– Daniela TARTARI < Reality
MIGLIORE MONTATORE
– Benni ATRIA < Diaz
– Clelio BENEVENTO < Viva la libertà
– Walter FASANO < Viaggio sola
– Massimo QUAGLIA < La migliore offerta
– Marco SPOLETINI < Reality
MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
– Gaetano CARITO < Bella addormentata
– Fulgenzio CECCON < Viva la libertà
– Maricetta LOMBARDO < Reality
– Gilberto MARTINELLI < La migliore offerta
– Remo UGOLINELLI, Alessandro PALMERINI < Diaz
Remo Ugolinelli e Alessandro Palmerini erano in cinquina anche per il film Io e te, ma da regolamento sono entrati solo con il film più votato
MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
– STORYTELLER – Mario ZANOT < Diaz
– Andrea MAROTTI < Dracula di Dario Argento
– Paola TRISOGLIO e Stefano MARINONI
per VISUALOGIE < Educazione siberiana
– WONDERLAB di Bruno ALBI MARINI < Reality
– Gianluca DENTICI per Reset V < Viva la libertà
Storyteller – Mario Zanot era in cinquina anche per il film La migliore offerta, ma da regolamento è entrato solo con il film più votato
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MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
– 007 SKYFALL di Sam MENDES (Warner Bros)
– AMOUR di Michael HANEKE (Teodora Film e Spazio Cinema)
– ANNA KARENINA di Joe WRIGHT (NBCUniversal)
– QUARTET di Dustin HOFFMAN (BIM)
– UN SAPORE DI RUGGINE
E OSSA di Jacques AUDIARD (BIM)
MIGLIOR FILM STRANIERO
– ARGO di Ben AFFLECK (Warner Bros)
– DJANGO di Quentin TARANTINO (Warner Bros)
– IL LATO POSITIVO di David O. RUSSELL (Eagle Pictures)
– LINCOLN di Steven SPIELBERG (20th Century Fox)
– VITA DI PI di Ang LEE (20th Century Fox)
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L’apposita Giuria, composta da Andrea Piersanti, Presidente, Francesca Calvelli, Enzo Decaro, Leonardo Diberti, Paolo Fondato, Enrico Magrelli, Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti, comunica le cinquine del miglior documentario di lungometraggio e del miglior cortometraggio.
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
– ANIJA (La nave) di Roland Sejko
– BAD WEATHER di Giovanni Giommi
– FRATELLI & SORELLE – STORIE DI CARCERE di Barbara Cupisti
– NADEA E SVETA di Maura Delpero
– PEZZI di Luca Ferrari
Il miglior documentario di lungometraggio Premio David di Donatello 2013 è:
ANIJA (La nave) di Roland Sejko
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
– AMMORE di Paolo Sassanelli
– CARGO di Carlo Sironi
– L’ESECUZIONE di Enrico Iannaccone
– PRETI di Astutillo Smeriglia
– SETTANTA di Pippo Mezzapesa
Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2013 è:
L’ESECUZIONE di Enrico Iannaccone
Oltre 6000 giovani delle scuole superiori di tutta Italia votano per il
DAVID GIOVANI
– LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore
– IL PRINCIPE ABUSIVO di Alessandro Siani
– UNA FAMIGLIA PERFETTA di Paolo Genovese
– VENUTO AL MONDO di Sergio Castellitto
– VIVA L’ITALIA di Massimiliano Bruno
Taormina Film Fest: Henry Cavill e Zack Snyder presentano L’Uomo d’Acciaio
Henry Cavill, il nuovo volto di Superman/Clark Kent, sarà al Taormina FilmFest per presentare L’uomo d’acciaio (Man of Steel) insieme al regista Zack Snyder.
L’anteprima del film, prodotto da Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, rinnova il grande spettacolo del Teatro Greco che aprirà il 15 giugno la 59° edizione del Festival guidato da Mario Sesti, Direttore Editoriale e da Tiziana Rocca, General Manager. Nelle sale italiane il prossimo 20 giugno, L’uomo d’acciaio (Man of Steel) mette in scena l’eterna lotta contro il supereroe da parte dei Kryptoniani. In questo caso Superman dovrà fare i conti con due sopravvissuti: il malvagio Generale Zod, Michael Shannon (“Revolutionary Road”), e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”), e il padre Jor-El, interpretato da Russell Crowe.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.
l’Horror Fairytale al Florence Fantastic Festival!
Solo Dio Perdona : il trailer con Ryan Gosling
Ecco il trailer
italiano di Solo Dio Perdona
(Only God Forgives), ultimo film
di Nicholas Winding Refn con
Ryan Gosling e Kristin Scott Thomas che verrà presentato in
anteprima mondiale al prossimo Festival
di Cannes.
Ecco il trailer del film:
Solo Dio Perdona
diretto da Nicholas Winding Refn può vantare nel
cast Ryan Gosling, alla seconda collaborazione
con Refn, Kristin Scott Thomas, Luke
Evans, Vithaya Pansringarm e Yaya
Ying.
Trama: Sullo sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian (Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto. Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice di sangue e vendetta.
Joe Wright regista per Cinquanta Sfumature di Grigio?
Dopo che nei giorni scorsi era circolato a gran voce il nome di Gus Van Sant, questa mattina invece pare che sarà Joe Wright a conquistare l’abito ruolo di regista per l’adattamento cinematografico di Cinquanta Sfumature di Grigio. La Universal e la Focus Features, che hanno già collaborato con Wtright per Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione, Hanna e Anna Karenina, hanno lasciato intendere che il regista sarebbe ora il più quotato per mettere mano alla sceneggiatura originale di Kelly Marcel, tratta dal famoso romanzo di E.L. James capace di vendere 32 milioni di copie solo negli Stati Uniti. La Universal e la Focus hanno acquistato i diritti di produzione di dei tre i romanzi della trilogia per una cifra record di tre milioni di dollari.
Fonte: badtaste
300: L’Alba di un impero, rinviata l’uscita a marzo 2014
Malgrado la pubblicazione del teaser poster di 300: L’Alba di un impero pubblicato qualche giorno fa e l’iniziale data di uscita della pellicola fissata per il 29 agosto, questa mattina la Warner Bros ha ufficialmente rinviato
Lo Hobbit, svelato l’aspetto di Smaug?
Mentre si attendo i sei mesi che separano l’uscita di Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug, questa mattina il faesite TheOneRing.net ha pubblicato una foto inedita, direttamente dalla Nuova Zelanda, che svela quello che potrebbe essere l’aspetto del terribile drago Smaug nella nuova pellicola di Peter Jackson.
In realtà si tratta di una scultura mostrata in anteprima al cinema Roxt di Miramar di Wellington (vicinissimo al set in cui le riprese della Trilogia stanno avendo luogo), e infatti molti esperti della serie non la ritengono credibile, in quanto sembra strano che lo staff di Jackson, che fino ad ora ha lavorato nella più grande segretezza ed indiscrezione possibile, si possa essere fatto sfuggire un dettaglio così importante. Sembra dunque essere una specie di depistaggio ad opera dello stesso regista.
Scritto da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del Toro, Lo Hobbit: un Viaggio Inaspettato è il primo di tre film adattati dal romanzo omonimo di J.R.R. Tolkien . Diretto da Peter Jackson, è uscito il 13 dicembre 2012 in Italia. Il secondo film, Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug, uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia, e verrà seguito l’anno successivo da Lo Hobbit: Racconto di un Ritorno il 14 dicembre 2014.
Fonte: badtaste
William Fichtner nel cast delle Tartarughe Ninja
Buone nuove dal mondo delle Tartarughe Ninja. È proprio di oggi infatti la notizia secondo cui anche William Fichtner sarebbe entrato ufficialmente a far parte del cast del nuovo film Teenage Mutant Ninja Turtles affianco a Megan Fox, in un ruolo ancora non ben specificato. Molte sono le congetture che già si sono fatte sul nuovo personaggio che Fichtner dovrà incanrare, e già si fanno i nomi di alcune colonne portanti delle serie, da Casey Jones al famoso Krang.
Il film Le Tartarughe Ninja vede nel suo cast Megan Fox (April O’Neil), Alan Ritchson (Raffaello), Noel Fisher (Michelangelo), Jeremy Howard (Donatello), Pete Ploszek (Leonardo) e Danny Woodburn (Maestro Splinter). In attesa dell’usicta della pellicola, programmata per il 15 agosto del 2014, presto rivedremo Fichtner sul grande schermo quest’anno in The Lone Ranger, in uscita americana 9 agosto, e in Elysium, il 20 settembre.
Fonte: empire
Pirati dei Carabi 5, ecco i nomi dei possibili registi
Due soli anni mancano all’uscita mondiale, già programmata per il 10 luglio 2015, delle nuove avventure Disney di Pirati dei Carabi 5, e anche se le riprese sono già pronte a partire alla fine di questo anno, ecco che ora è stata pubblicata la prima shortlist riguardo ai nomi dei possibili registi della nuova pellicola. La decisione avverrà probabilmente entro la prossima settimana, ma ecco i nomi in lizza:
- Fredrik Bond (The Necessary Death of Charlie Countryman)
- Joachim Rønning e Espen Sandberg (Kon-Tiki)
- Rupert Sanders (Biancaneve e il Cacciatore)
Per il momento i nomi più i vociferati sembrano essere quelli di Joachim Rønning & Espen Sandberg, ma nulla può essere dati per scontato. La sceneggiatura del film sarà scritta da Jeff Nathanson (Prova a prendermi).
Fonte: badtaste
Dawn of The Planet of the Apes, al via le riprese
Dopo mesi di intesa pianificazione e scelta accurata del cast, la 20th Century Fox ha annunciato ieri sera ufficialmente l’inizio delle riprese de Dawn of The Planet of the Apes, nuovo atteso sequel del colosso di fantascienza iniziato del regista Matt Reeves. E proprio in corsa dopo l’annuncio della casa produttrice arriva la notizia secondo cui anche Toby Kebbell ed Enrique Marciano sarebbero entrati a far parte del cast in ruoli ancora da definirsi.
Il cast comprende Jason Clarke, Gary Oldman, Kodi Smit-McPhee, Keri Russell, Kirk Acevedo e Judy Greer, che indossa un vestito di performance capture per riprodurre Cornelia a fianco di Andy Serkis di nuovo nel ruolo dello scimpanzè Cesare.
Diretto da Matt Reeves, basato su una sceneggiatura di Rick Jaffa, Amanda Silver Scott Z. Burns e Mark Bomback, il film dovrebbe uscire negli USA entro il 22 maggio del prossimo anno.
Fonte: empire
Big Hero 6, ecco il primo footage e i concept style
Anche se ormai la Pixar sembra essersi proiettata a tutta forza nel mondo Marvel dopo l’acquisto della storica società di fumetti, la prima vera collaborazione tra il colosso dell’animazione e la Mouse House avverrà con l’adattamento del famoso manga Big Hero 6, così come era stato annunciato lo scorso luglio.
Con Don Hall come regista (dopo l’apprendistato compiuto nel mondo di Winnie The Pooh), il film adatterà le storie create per la Marvel da Steven T. Seagle e Duncan Rouleau. Di seguito proponiamo ora in esclusiva le primissime immagine sul footage che illustrano il look del nuovo progetto di animazione.
Il nostro protagonista in questo caso è il brillante prodigio della robotica Hiro Hamada, che si trova nella morsa di una trama criminale che minaccia di distruggere la metropoli high-tech di San Fransokyo. Con l’aiuto del suo compagno – un robot di nome Baymax – Hiro unisce le forze con un team di combattenti del crimine per la prima volta in una missione per salvare la loro città.
Hall e il suo team hanno lavorato sodo su questo progetto, che dovrebbe uscire nelle sale degli Stati Uniti il 7 novembre 2014. I risultati possono essere visti nel filmato sopra proposto e alcuni splendidi concept art illustrati di seguito.
“La narrazione è molto frenetica e molto viscerale,” afferma Joe Quesada, direttore creativo della Marvel,. “Ci vogliono tutti i topoi della cultura giapponese dei manga, e delle anime per comprendere appieno la trama. Ci sono dinosauri giganti che invadono una città, grandi robot, la moda giovanile, roba zuccherosa in vena con Hello Kitty. “
Fonte: empire
Gravity trailer: prime immagini dal film di Alfonso Cuarón
Ecco il trailer di Gravity, prossimo film diretto da Alfonso Cuarón che vede protagonisti Sandra Bullock e George Clooney. Il film, dalla turbolenta produzione arriverà nei cinema il prossimo ottobre.
Ecco il video che ci mostra le prime angoscianti e allo stesso tempo suggestive immagini del film:
La pellicola si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia e vede come direttore della fotografia il noto Emmanuel Lubezki. Tutte le info utili del film nella nostra scheda: Gravity
Trama: La dottoressa Ryan Stone è un’esperta ingegnere medico che affronta per la prima volta una missione nello spazio, sullo Space Shuttle assieme all’astronauta Matt Kowalsky, il quale andrà in pensione al rientro di questa missione, per l’ultima. Durante una passeggiata all’esterno dello Shuttle, vengono colpiti da una pioggia di meteoriti che distrugge la navetta spaziale e lascia i due da soli, alla deriva dell’Universo.
Curiosità: Il progetto nasce molti anni prima della sua realizzazione; Alfonso Cuarón scrive la sceneggiatura, insieme al figlio Jonás, per la Universal Pictures, ma viene poi accantonato per qualche anno. Successivamente lo script viene acquistato, nel mese di febbraio 2010, dalla Warner Bros., che mostra il progetto ad Angelina Jolie, la quale rifiutò di fare con la stessa casa di produzione, il sequel del film Wanted – Scegli il tuo destino. Quest’ultima rifiuterà nel Febbraio.
Vince Vaughn nel cast di Daddy’s Home
La Paramount Pictures ha annunciato oggi che Vince Vaughn è entrato ufficialmente nel cast di Daddy’s Home, la nuova commedia diretta da Etan Cohen e interpretata da Will Ferrell.
Le riprese dovrebbero iniziare questo autunno. Il film, scritto da Brian Burns,Adam McKay,Chris Henchy ed Etan Cohen, racconta la storia di un dirigente radiofonico (Ferrell) che si sforza di diventare un buon patrigno per i due figli della sua nuova moglie, ma le complicazioni arriveranno quando il loro vero padre (Vaughn) ritorna all’attacco, costringendo il patrigno a dover competere per l’affetto l’affetto dei suoi bambini. Ferrell e McKay produrranno per la Gary Sanchez Productions, insieme a Joe Drake e Nathan Kahane. Matt Leonetti e Spencer Wong saranno i co-produrri.
Fonte: comingsoon.net
Alan Partridge: Alpha Papa, primo trailer e teaser poster
Come affermato dallo stesso regista Declan Lowney in conferenza stampa promozionale, Alan Partridge: Alpha Papa è un film che si prende in giro da solo e che deve essere preso in giro . Infatti in questa nuova irriverente e scoppiettante commedia sembra esserci permanete di tutto; armi, ragazze, violenza e la simpatia irrefrenabile di Steve Coogan. Di seguito proponiamo il primo trailer internazionale ed il teaser poster.
Alpha Papa seguirà i tentativi dell’irriverente Partridge per resuscitare la sua carriera di commentatore di programmi radiofonici, sfruttando una potenziale violenta rivolta alla Digital Radio di North Norfolk.Nel cast figurano, oltre a Steve Coogan,anche Colm Meaney, Sean Pertwee, Felicity Montagu, Anna Maxwell Martin. Il film dovrebbe uscire negli Stati Uniti entro il 7 agosto del 2013.
Fonte: empire
Robert Redford dirige A Walk In The Woods
Sono ormai molti anni che Robert Redford cerca senza sosta di ottenere i diritti per un adattamento cinematografico di A Walk In The Woods, libro di memorie a fumetti del celebre Bill Bryson. In origine Redford, aveva pensato di affidare la regia della pellicola all’amico e collega Paul Newman, ma la morte dell’attore aveva poi vanificato il tutto.
Dopo un’estenuante caccia, durata molti anni, alla ricerca di un nuovo regista a cui affidare il progetto, dopo aver ottenuto definitivamente i diritti di sfruttamento del soggetto, ora Redford ha risolto definitivamente il problema; il film lo dirigerà lui stesso! Nick Nolte è attualmente stato scelto come co-protagonista nel film, che riprende fedelmente il tomo di Bryson (il cui sottotitolo è : Riscoprire l’America) in cui vengono narrate le vicende di vita vissuta dello scrittore durante un viaggio con l’amico Stephen Katz (pseudonimo di Matteo Angerer).
Negli anni da quando ha deciso di opzionare il libro, Redford ha attraversato diverse possibilità registiche, tra cui Barry Levinson, Richard Linklater e il duo Valerie Faris e Jonathan Dayton.Eppure, nulla è scaturito dai vari incontri e ora Redford è ufficialmente il “Big Boss”. Con una probabile estate di estenuanti riprese, il film dovrebbe approdare al prossimo Festival di Cannes.
Fonte: empire
Professor X nella nuova foto di X-Men Giorni di un futuro passato
Bryan Singer sembra andare molto d’accordo con i social network, è infatti questo il modo che preferisce per tenere informati i suoi fan. Il regista ha appena twittato una foto del giovane Professor X (James McAvoy) direttamente dal set di X-Men: giorni di un futuro passato. Il giovane attore sarà affiancato sul set dall’originale Professor X , interpretato ancora da Patrick Stewart.
Eccola!
La trama di X-Men: giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.
Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi Hugh Jackman, Ian McKellen, James McAvoy, Halle Berry, Jason Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Peter Dinklage e Patrick Stewart. Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.
Le Tartarughe Ninja sul set! Prima foto
Dopo le prime foto di April O’Neal/Megan Fox, ecco le tartarughe ninja in azione sul set! Possiamo individuare tre dei quattro componenti della banda di tartarughe mutanti che hanno fatto la gioia di tantissimi bambini con le loro aventure animate.
Come si può vedere dall’immagine, per realizzare le tartarughe si userà la tecnologia della motion capture, che dovrebbe dare più naturalezza ai grossi rettili, evitando l’effetto di posticcio o di finto che avevano i costumi o il digitale nei primi film realizzati sugli stessi eroi che vivono nelle fognature.
Tartarughe Ninja, il film
Nel
cast Tartarughe
Ninja sono presenti:
Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett,
Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel
Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos
Def e Pete
Ploszek.
La trama del film: La città ha bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder. Tartarughe Ninja sarà distribuito nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014 mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello stesso anno.
Fonte: SHH
Wizarding World of Harry Potter : in arrivo l’espansione!
E’ SlashFilm a pubblicare un suggestivo concept che raffigura l’espansione da tempo sussurrata del Wizarding World of Harry Potter. Il parco a tema ad Orlando, Florida, che ha attirato oltre 8 milioni di visitatori dall’aperturanel 2010 ad oggi, verrà quindi ampliato e alle strutture che ricostruiscono Hogsmeade e Hogwarts verranno affiancate, collegate dall’Espresso per Hogwarts, anche Diagon Alley e Londra. L’espansione debutterà nel 2014, mentre sono ancora in contruzione i parchi a tema Harry Potter in Giappone e a Hollywood.
Il prezzo del biglietto per visitare tutte le strutture si aggira intorno ai 123 dollari, circa 93 euro, e si vocifera che per la struttura della Gringott, la Banca deiMaghi, si stia progettando una particolare attrazione.
Ecco il concept:
Richard Armitage parla di Thorin ne Lo Hobbit 1 e 2
Richard Armitage , affascinante attore
che abbiamo visto nei panni di Thorin Scudodiquercia ne Lo Hobbit Un Viaggio
Inaspettato, e che tornerà nello stesso
personaggio ne La Desolazione di
Smaug e in Andata e Ritorno, ha
raccontato qualcosa in più in merito al suo personaggio e a come
Thorin s evolverà nella seconda e nella terza parte della
trilogia:
Thorin è un guerriero e dobbiam vederlo così dall’inizio perchè deve essere potenzialmente capace di insorgere contro il drago per reclamare indietro il suo tesoro e il suo regno Sotto la Montagna – Tristemente non ci sarà molto spazio per siparietti comici nel resto della trilogia, diventerà tutto più oscuro…Abbiamo provato a trovare momenti di leggerezza nel suo personaggio ma è abbastanza difficile, ha un carattere piuttosto serio. Soprattutto mentre ci avviciniamo progressivamente all’oro e al Drago. La sua famiglia ha un rapporto particolare con quella oscurità.
Lo Hobbit : La Desolazione di Smaug arriverà al cinema il prossimo 12 dicembre, seguito, l’anno successivo , da Lo Hobbit : Andata e Ritorno.
Uscite al cinema del 9 maggio 2013
20 anni di
meno – Alice Lantins ha 38 anni. E’ bella e ambiziosa
fino al punto di dimenticare la propria vita privata. Ha tutto per
diventare in poco tempo il nuovo direttore della rivista “Rebel”.
Ma tutto cambia quando Balthazar, giovane e affascinante (appena 20
anni), attraversa la sua via.
Bellas
Mariposas – Cate ha undici anni, tanti fratelli e un
padre pezzemmerda. Vive alla periferia di Cagliari, ma vorrebbe
fuggire: sogna di fare la cantante, non vuole finire come sua
sorella Mandarina, rimasta incinta a tredici anni, o come Samantha,
la ragazza oggetto del quartiere. Solo Gigi, un vicino di casa,
merita il suo amore. Ma oggi, 3 agosto, la vita di Gigi è in
pericolo: Tonio, uno dei fratelli di Cate, vuole ucciderlo. Intanto
Cate trascorre con Luna, la sua migliore amica, il giorno più lungo
della loro vita, tra il quartiere, il mare e le strade del centro.
Quando scende la sera, tutto sembra perduto, ma dal nulla compare
una bellissima donna: la coga Aleni, una strega che può leggere il
futuro delle persone…
Confessions –
Moriguchi Yuko è insegnante in una classe mista del primo anno
delle superiori, ma ha smesso di cercare di contenere la
confusione. Indirizzandosi alla classe l’ultimo giorno di scuola,
parla in modo pacato e preciso, mentre i suoi studenti, impegnati a
parlare, mandare sms e fare altro, fanno come se lei non esistesse.
La ragione per cui è così calma somiglia allo stordimento della
vittima di un trauma: lascia il suo lavoro – e si vendica di quelli
che hanno distrutto la sua vita. Quell’anno, la sua figlioletta è
stata trovata morta a faccia in giù nella piscina della scuola. La
polizia ha archiviato la morte della bambina come un caso di
incidente, ma Moriguchi è convinta che le cose siano andate
diversamente e, improvvisandosi detective, smaschera gli assassini:
due ragazzi della sua classe. Perché non consegna gli assassini
alla polizia? Perché sono troppo giovani per essere processati e
condannati. Invece, decide di organizzare lei stessa la vendetta
per l’assassinio della sua bambina in un modo sottile, ma dal
risultato certo.
Fire with fire – Jeremy
Coleman ha assistito a un brutale doppio omicidio. È costretto ad
abbandonare il suo lavoro di vigile del fuoco ed entrare nel
programma di protezione testimoni, cercando di provare la
colpevolezza dell’esecutore dell’omicidio, un boss del crimine di
Long Beach. Con l’aiuto del poliziotto federale Mike Cella e della
fidanzata, Jeremy cerca di ricostruirsi una vita, ma quando vengono
minacciate le persone a lui più vicine è costretto ad uscire allo
scoperto e a combattere per la propria sopravvivenza.
La casa –
Mia (Jane Levy), una ragazza la cui vita è segnata dal lutto e
dalla tossicodipendenza, chiede al fratello David (Shiloh
Fernandez), a Natalie, la ragazza di lui (Elizabeth Blackmore) e
agli amici d’infanzia Olivia (Jessica Lucas) ed Eric (Lou Taylor
Pucci) di unirsi a lei nel vecchio cottage di famiglia per aiutarla
a liberarsi dei suoi demoni. Una volta arrivati sul posto, Mia
distrugge davanti a tutti l’ultima dose di droga in suo possesso e
giura che smetterà per sempre di usarla. I ragazzi scoprono con
orrore che qualcuno è entrato nella casa abbandonata e che la
cantina è stata trasformata in un grottesco altare circondato da
decine di animali mummificati. Poi Eric trova un antico libro e ne
resta affascinato. Soggiogato completamente dal misterioso
contenuto, legge alcuni passi a voce alta, ignaro delle spaventose
conseguenze che sta per scatenare.
L’uomo con i pugni di
ferro – Il film racconta la storia epica di
guerrieri, assassini ed un solitario forestiero nella Cina del XIX
Secolo costretti ad unirsi per distruggere un clan traditore che
voleva eliminarli tutti. Sin dal suo arrivo a Jungle Village in
Cina, il fabbro della città (RZA) è stato costretto dalle fazioni
locali a creare elaborate armi di distruzione. Quando la guerra tra
clan inizia a ribollire, lo straniero incanala un’antica energia
per trasformare se stesso in un’arma umana. Combattendo fianco a
fianco con eroi iconici e contro criminali spietati, un solo uomo
deve sfruttare il suo potere per diventare la salvezza della sua
gente.
Mi rifaccio vivo – Chi
può dire di non aver avuto un nemico nella vita? Biagio Bianchetti
ne ha uno sin dai tempi della scuola, Ottone Di Valerio, il
classico figlio di papà. Ottone è sempre arrivato primo in tutto,
coprendo di insuccessi e ridicolo il malcapitato Biagio. Così, in
seguito all’ennesima sconfitta, pensando di mettere finalmente un
punto alle sue disgrazie, Bianchetti decide di farla finita. Ma una
volta trapassato, scopre che per una buona azione compiuta in vita,
ha diritto a un bonus: potrà tornare sulla terra per una settimana,
e così dimostrare di essere un uomo migliore. Sebbene a Biagio non
importi nulla di dare una svolta positiva al proprio destino,
accetta, convinto che finalmente potrà distruggere la felicità del
suo antagonista e per far questo sceglie di incarnarsi in Dennis
Rufino, un super manager nelle cui mani Ottone ha consegnato le
sorti della sua azienda. Ciò che Biagio non mette in conto è che,
una volta a fianco del suo rivale, vedrà come dietro all’immagine
di uomo vincente si celi invece una persona insicura, fragile e che
non diversamente da lui è a un passo dalla rovina. Sarà così che
Biagio inaspettatamente si ritroverà a battersi per salvare la vita
dell’altro, salvando così anche la propria.
No – i giorni
dell’arcobaleno – Nel 1988, il dittatore militare
cileno Augusto Pinochet, a causa della pressione internazionale, è
costretto a indire un referendum allo scopo di rimanere alla guida
del paese. Il popolo dovrà decidere se far restare Pinochet al
potere per altri otto anni. I leader dell’opposizione convincono un
giovane e audace pubblicitario, di nome René Saavedra, a condurre
la campagna per il NO. Con pochi mezzi a disposizione e sotto il
controllo costante del dittatore, Saavedra e il suo team
concepiranno un ambizioso progetto per vincere le elezioni e
liberare il paese dall’oppressione.
Sta per
piovere – Said, un giovane sicuro e ambizioso, nato e
cresciuto in Italia da genitori algerini, studia e lavora come
panettiere part-time. A seguito del suicidio del direttore della
fabbrica in cui lavora suo padre Hamid, la famiglia si trova di
fronte alla lacerante realtà di non poter rinnovare il permesso di
soggiorno, come fa da trent’anni, e riceve un decreto di
espulsione. L’Italia, il paese che Said ha sempre considerato suo,
appare ora come un muro di gomma che lo spinge a “tornare a casa”,
in Algeria, luogo che lui non ha neanche mai visitato. Nel
tentativo di trovare una soluzione, Said si appella agli avvocati,
ai sindacati e alla stampa, cercando di portare attenzione su un
problema concreto e sempre più presente nella società italiana;
questo percorso lo porterà attraverso i meandri di una burocrazia
legislativa retrograda e alla riconsiderazione della sua identità,
riflettendo su un dilemma profondo: rimanere in Italia
clandestinamente o partire per l’Algeria con la sua famiglia,
aiutandola a ricostruirsi una vita nel paese che ha lasciato
trent’anni fa?
Fedele alla
linea – Giovanni Lindo Ferretti, persona pubblica e
uomo privato, negli anni disorienta fan e opinione pubblica
manifestando un pensiero libero e forte, senza sottrarsi a critiche
e fraintendimenti. Un dialogo intimo tra le mura di casa che
ripercorre un intero arco esistenziale: dall’Appennino alla
Mongolia, attraversando il successo, la malattia e lo sgretolarsi
di un’ideologia. Il ritorno a casa infine, tra i suoi monti, per
riprendere le fila di una tradizione secolare. Sullo sfondo il suo
ultimo ambizioso progetto, Saga. Il Canto dei Canti, opera epica
equestre che narra il legame millenario tra uomini, cavalli e
montagne.
300 – L’Alba di un Impero: il teaser poster italiano
Ecco il teaser poster italiano di 300 – L’Alba di un Impero, il film, prequel di 300, che ha avuto una turbolenta fase di preproduzione e che sembra invece entrato adesso in una fase tranquilla e produttiva.
Ecco l’immagine:
Il nuovo capitolo cinematografico basato sui fumetti di Frank Miller, racconterà la storia del generale greco Temistocle che guiderà gli ateniesi contro gli invasori persiani, in una battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle Termopili, vista nel primo film.
300 – L’Alba di un Impero, il film
Il film basato sui fumetti di Frank Miller, racconterà la storia del generale greco Temistocle che guiderà gli ateniesi contro gli invasori persiani, in una battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle Termopili, vista nel primo film.
In 300 – L’Alba di un Impero ritroveremo Rodrigo Santoro nei panni di Serse con le new entry Jack O’Connell (Callisto), Eva Green (Artemisia) e Sullivan Stapleton (Temistocle). Nel film recitano anche Lena Headey, Hans Matheson, Igal Naor e Callan Mulvey. Si basa su una sceneggiatura scritta da Zack Snyder e Kurt Johnstad e uscirà nel Marzo del 2014 negli USA.