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Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, il cast arriva a Wellington!

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Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato, il cast arriva a Wellington!

Mentre si è appena conclusa la Premiere mondiale de Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato, ecco arrivare le foto direttamente dallo “sbarco” in Nuova Zelanda dell’intero cast, con tanto di aereo personalizzato che la linea Nazionale della Nuova Zelanda ha realizzato per l’occasione.

Ecco le foto di Martin Freeman, Aiden Turner, Richard Armitage, Sylvester McCoy, Peter Jackson, Royd Tolkein, Elijah Wood e Andy Serkis.

Cate Blanchett sarà la matrigna di Cenerentola?

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La nuova versione in live action di Cenerentola potrebbe avere presto una nuova Madame Tremaine, ovvero la matrigna cattiva della protagonista.

Sembra infatti cheCate Blanchett sia in fase di trattative avanzate con la Disney per interpretare il ruolo nel film diretto da Mark Romanek. Se così fosse, Cate sarebbe la prima ad entrare a far parte delcast di film che si baserà su un’idea di Aline Brosh McKenna (Il Diavolo Veste Prada) e sulla sceneggiatura di Chris Weitz. A produrreil progetto ci sarà Simon Kinberg, che ha da poco abbracciato la produzione del settimo film di Star Wars.

Per quanto rigurada la Blanchett, la vedremo presto ne Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspetato in cui riprenderà il suo ruolo di Galadriel.

Jennifer Lawrence mangia pesce sul set de La ragazza di fuoco

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Dopo quelle mostrate ieri, ecco altre foto dal set di Hunger Games: La ragazza di fuoco, direttamente dalla spiaggia hawaiiana dove si stanno svolgendo le riprese

Russell Crowe sfregiato per Winter’s Tale: foto

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Dopo le prime foto di Colin Farrell dal set di Winter’s Tale, ecco che arrivano oggi le prime immagini di Russell Crowe dal set del film, con tanto di cicatrice posticcia

Hunger Games la ragazza di fuoco: foto dal set

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Ecco le foto dal set di Hunger Games la ragazza di fuoco in cui Jennifer Lawrence, Sam Claflin e Josh Hutcherston si stanno apparentemente divertendo un mondo a girare delle scene che i lettori del romanzo collocano precisamente in un momento saliente della storia del secondo capitolo.

Ecco di seguito alcune immagini e a seguire la nostra gallery:

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

L’amore è imperfetto, parola di Francesca Muci e del suo cast

L’esordio alla regia nel lungometraggio di fiction Francesca Muci, L’amore è imperfetto, tratto da un romanzo della stessa regista, ha per protagonista Anna Foglietta nel ruolo di una donna che scopre qualcosa di sé stessa lasciandosi andare all’amore nelle sue varie forme. A presentare il film, accanto alla regista, intervengono lo sceneggiatore e produttore Gianni Romoli, gli attori Anna Foglietta, Giulio Berruti, Lorena Cacciatore e Camilla Filippi, presenti anche i produttori R&C Produzioni e Rai Cinema.

Prima Clip ufficiale de Lo Hobbit: un viaggio inaspettato!

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Prima Clip ufficiale de Lo Hobbit: un viaggio inaspettato!

Arriva la prima Clip ufficiale de Lo Hobbit: un viaggio inaspettato, in attesa della premiere mondiale che avverrà mercoledì a Wallington. Nel filmato vediamo Gandalf che consegna Pungolo a Bilbo: 

Nuove foto dal set di Hunger Games: La ragazza di Fuoco

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Arrivano nuove foto dal set di Hunger Games: la ragazza di fuoco, a pubblicarle sono CBM e Just Jared. Nelle immagini vediamo i protagonisti Jennifer LawrenceJosh Hutcherson mentre girano alcune scene in acqua.

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Nuovo Trailer del film Looper con Joseph Gordon-Levitt

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Nuovo Trailer del film Looper con Joseph Gordon-Levitt

Guarda il Nuovo Trailer del film Looper con Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis. Il film, che ha tra gli interpreti anche Emily Blunt e Paul Dano, sarà nelle sale italiane a partire

Troppo Amici – praticamente fratelli: recensione del film

Troppo Amici – praticamente fratelli: recensione del film

Arriva al cinema distribuito da Moviemax Troppo Amici – praticamente fratelli la nuova commedia diretta da Olivier Nakache e Eric Toledano e con protagonisti nel cast  Vincent Elbaz e Isabelle Carré.

Quando Alain ha sposato Nathalie non sapeva che avrebbe sposato anche tutta la sua famiglia. C’è Jean-Pierre, il cognato accompagnato dalla moglie Catherine e la perfetta nipote Gaëlle. C’è Roxane, la cognata, che in preda all’accelerazione del suo orologio biologico assilla la vita di Bruno una famiglia insomma fin troppo unita (la traduzione italiana purtroppo toglie tutta l’ironia del titolo francese “Tellement Proches”, un efficace gioco di parole tra i termini “parenti” e “vicini”).

Si presenta così una carrellata di personaggi fin troppo conosciuti: Alain, quarantenne mai cresciuto nonostante il matrimonio e due figli, ancora attaccato alla sua immagine del passato quando intratteneva e divertiva intere comitive in qualità di animatore ai villaggi ClubMed, nei quali era conosciuto con il soprannome “Pipo”. Rilassato e permissivo con lo scalmanato figlio Lucien, è convinto di essere più utile ai due bambini come amico che non come padre, ma si ricrederà presto e dovrà fare i conti con il tempo, le responsabilità e il fatto di non essere più in un villaggio di Marbella. Troviamo poi il personaggio di Jean-Pierre, il classico uomo responsabile ed assennato, con una vita, un lavoro, una casa e una famiglia perfetti, che si scopre in realtà insofferente alle rigidità della moglie, non così soddisfatto dal lavoro e con dei lati decisamente oscuri. La trama che però lascia più dubbiosi è quella che tratta la storia tra Roxane e Bruno: la progressione degli eventi pare forzata e in alcuni casi poco verosimile.

Sebbene quindi i personaggi risultino o troppo stereotipati o troppo macchiettisti non si può negare alla storia un buon ritmo, degli spunti molto divertenti e sicuramente degli attori capaci e azzeccati, anche fisicamente, per ogni parte loro affidata. Un finale insolito riesce comunque a risollevare le sorti di una sceneggiatura a fin troppo consueta ribaltando la visione di molte delle scene osservate precedentemente. La pellicola, pubblicizzata come il “nuovo” film dai registi di Quasi Amici, è in realtà precedente alla realizzazione del film campione di incassi dello scorso anno in quanto realizzato e distribuito in Francia nel 2009.

Precisazione necessaria a rivalutare l’evoluzione creativa dei due registi.

Marco Giallini: da esperto caratterista a personaggio dell’anno

Marco Giallini: da esperto caratterista a personaggio dell’anno

Marco Giallini – Anche se calca i palcoscenici e compare sul grande e piccolo schermo da più di un ventennio, solo ultimamente ha ricevuto i riconoscimenti che merita, per via di una critica forse distratta e dei progetti un po’ defilati cui ha spesso partecipato.

Molti lo conoscono come ottimo “caratterista”, avendolo visto al fianco di colleghi come Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Sergio Castellitto e Carlo Verdone – gli ultimi due lo hanno anche diretto – ma il termine gli sta davvero stretto, perché in queste collaborazioni non si limita a supportare, anzi riesce con tale efficacia a ritagliarsi uno spazio autonomo, che i suoi personaggi restano impressi nella mente dello spettatore quanto quelli interpretati dai colleghi. Qualche esempio? L’agente immobiliare e gigolò Domenico Segato in Posti in Piedi in Paradiso, il fratello cocainomane di Verdone in Io, loro e Lara, o, per tornare agli inizi sul grande schermo, il delinquente Maurizio, degno compare di Valerio Mastandrea ne L’odore della notte, o ancora, il padre infantile, pazzo per le donne ne La bellezza del somaro. Il primo vero successo, però, è arrivato in tv, grazie alla partecipazione alla serie Romanzo Criminale, in cui ha vestito i panni del Terribile, riscuotendo un grande sèguito. Il 2012 è stato per lui l’anno della consacrazione – Ciack d’oro come personaggio cinematografico dell’anno – dovuta non solo alla già citata e spassosa interpretazione di Segato, ma anche al complesso ruolo del poliziotto Mazinga in ACAB – All cops are bastards, per i quali è stato premiato col Nastro d’Argento ed ha ottenuto la nomination al David di Donatello. Perciò, se ancora non lo conoscete, o non sapete il suo nome, oggi non avete più scusanti.

Marco GialliniStiamo parlando di Marco Giallini: attore ormai di lungo corso e d’indubbio talento, lo si apprezza, oltre che per i connotati estremamente cinematografici – il viso di chi ha intensamente vissuto, lo sguardo all’occorrenza cinico, con occhi a fessura, l’andatura dinoccolata, stile vecchio western – per la versatilità che gli permette di dare corpo a oscuri criminali o delinquentelli di bassa lega, così come a poliziotti o commissari, uomini beffati dal destino o da scelte sbagliate; ma anche di stupire, come ha fatto negli ultimi anni, con una straordinaria capacità di rappresentare comicamente, svelandola, quell’Italia un po’ cinica, un po’ cialtrona, che insegue il miraggio della vita facile, che cerca scorciatoie, per ritrovarsi poi sistematicamente disillusa ad arrabattarsi in una difficile realtà quotidiana, a rischio di perdere perfino la propria dignità.

È il 4 aprile del ’63 quando Marco Giallini nasce in un quartiere popolare di Roma lungo la via Nomentana, dove vive tutt’ora e dove gli amici, fin da ragazzo, lo chiamano Giallo. Nasce in una famiglia operaia, il padre lavora alla fornace e ha la passione per il cinema e il teatro, che influenzerà fortemente il figlio Marco. L’attore in alcune recenti interviste ha parlato molto di quest’influenza, raccontando aneddoti come quello che lo vuole bambino assieme al padre ad assistere al set di un film di Blasetti, o quello in cui il genitore rischiò l’incidente in moto – altra passione che Giallini ha ereditato – pur di andare a stringere la mano ad Amedeo Nazzari, che aveva visto passare. A 17 anni va a teatro con la famiglia a vedere Enrico IV e decide che farà l’attore. Ma da lì a realizzare il suo sogno passerà tempo e occorrerà impegno e costanza per mettere a frutto le doti naturali di Giallini. Fin da ragazzo, coltiva anche la sua altra grande passione: la musica, il rock in particolare, che per lui conta come, e forse più del cinema. Nell’ ’81 forma un gruppo assieme ad alcuni amici: i Monitors. Ma il suo destino è quello di stare sul palco in un altro modo. Tutt’ora, però, suona il basso, ha una sterminata collezione di vinili e cd – se siete curiosi potete affacciarvi sul suo sito e troverete alcuni tra i suoi brani e dischi preferiti – ha partecipato a diversi video musicali (di Frankie HI NRG, Daniele Silvestri, Marina Rei, Max Pezzali e da ultimo Duke Montana). Si è anche prodotto in un dj set assieme a Valerio Mastandrea.

Tornando agli inizi in fatto di recitazione, invece, la sua formazione parte dal teatro. È il 1985 quando frequenta la Scuola di teatro “La Scaletta” a Roma, che inaugura la sua formazione accademica. Nel frattempo però, realista e instancabile lavoratore, resta coi piedi ben piantati a terra e lavora come imbianchino e scaricatore di bibite. Ancora oggi rivendica quest’esperienza decennale da operaio, così come il suo legame con il quartiere, gli amici e la vita “di strada”. Negli stessi anni conosce quella che sarebbe diventata la compagna di una vita, Loredana, con cui avrà due figli, Diego e Rocco.

Esordisce sul palcoscenico nell’‘88, diretto da Ennio Coltorti, poi sarà la volta dell’Adelchi di Arnoldo Foà (‘93), con cui lavorerà ancora l’anno successivo. Nel ‘95 inizia la sua collaborazione con Angelo Orlando, che lo vuole sia per il suo spettacolo Messico e nuvole, che per il suo primo film da regista, L’anno prossimo vado a letto alle dieci. Così Giallini approda al grande schermo. È di nuovo in teatro con Orlando nel ’96. Mentre nel ’98 ha un’occasione insperata: Marco Risi lo nota a teatro e lo inserisce in un cast con Monica Bellucci, Alessandro Haber, Giorgio Tirabassi, Ricky Memphis per comporre un affresco corale grottesco sulle miserie italiane, L’ultimo Capodanno. Il film non è un grande successo di pubblico, ma per Giallini è comunque un’importante chance che dà buoni risultati personali. A proposito, l’attore ha ricordato: “Marco Risi mi ha salvato la vita. (…) Non credevo che avrei più fatto cinema, mi sarei dato solo al teatro” (e invece “incassa” l’apprezzamento di Vittorio Gassman). Così insiste, e lo stesso anno, offre un’ottima interpretazione ne L’odore della notte di Claudio Caligari, tra le tante accanto al collega e amico Mastadrea. Il film, ispirato alle reali vicende di una banda di rapinatori che prese di mira la ricca borghesia romana sul finire degli anni ’70, sbarca pure a Venezia fuori concorso, e per questo è, tra i lavori giovanili, quello rimasto più nella memoria del pubblico. Sempre con Valerio Mastandrea, Giallini è il coprotagonista di Barbara, di nuovo sotto la guida di Angelo Orlando. Comicissima e surreale pellicola d’impostazione teatrale, imperniata sul gioco di contrapposizione tra i caratteri di due amici, Aldo e Pino, interpretati dai due attori romani, messi a dura prova dall’attesa infinita di una fantomatica Barbara, ammanettati a un letto, mentre intorno a loro si avvicendano strampalati personaggi. Anche questo non sarà un successo, ma piuttosto una di quelle chicche che, se viste, non si dimenticano.

Marco Giallini: da esperto caratterista a personaggio dell’anno

Il nuovo millennio si apre con la partecipazione al pluripremiato esordio cinematografico di Alex Infascelli, Almost Blue, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Lucarelli. Qui l’attore è un commissario, al fianco di Lorenza Indovina, Claudio Santamaria e Rolando Ravello. L’anno successivo, un altro esordiente, Nicola Rondolino, lo chiama come protagonista assieme a Valerio Binasco del suo noir Tre punto sei, in cui Giallini veste ancora i panni del delinquente. Nel 2002 partecipa al primo lungometraggio di Francesco Falaschi, che lo vuole impegnato in una commedia a quattro con Cecilia Dazzi, Elda Alvigini e Pierfrancesco Favino, che avrà l’occasione  di rincontrare su diversi set. Fin qui, dunque, pellicole anche riuscite, ma piuttosto di nicchia, che non contribuiscono al riconoscimento esteso del talento di questo attore valido e instancabile. Ha cominciato, infatti, a impegnarsi già da alcuni anni anche in tv, dove prende parte al film diretto da Antonello Grimaldi, Gli insoliti ignoti. Come s’intuisce dal titolo, che omaggia il capolavoro di Monicelli, il film tratta di un furto: quello di un quadro, organizzato da Cosimo e Ruggero (la coppia Mastandrea-Giallini) con l’aiuto della moglie di Cosimo, Marisa (Carlotta Natoli), che lavora proprio al museo in cui il quadro è custodito. Giallini e Mastandrea ben caratterizzano le figure di questi due ladri dal volto umano, delinquenti improvvisati, forse per necessità, o forse piuttosto, per provare il brivido di riuscire in un’impresa che a prima vista sembra impossibile. È proprio questa umanità che colpisce, avvicina e fa identificare lo spettatore, quella che li convincerà, alla fine, a fare “la cosa giusta”.

Al cinema, Giallini ritrova Alex Infascelli, che lo dirige nella sua opera seconda Il siero della vanità (2004). Ma questo è anche l’anno di Non ti muovere, che porta Giallini nei territori di un cinema d’autore più universalmente riconosciuto. Sergio Castellitto  gli offre infatti la parte del suo migliore amico, Manlio, nel film tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, che vede protagonisti lo stesso Sergio Castellitto e Penélope Cruz. Nel 2005 è in Amatemi di Renato De Maria, con Isabella Ferrari. Il 2006 porta l’occasione di lavorare con Paolo Sorrentino, che allora è al suo terzo lavoro, ma già si è fatto apprezzare come esponente della rinascita cinematografica italiana. Giallini entra così a far parte del cast de L’amico di famiglia nel ruolo di Attanasio.

Il nostro attore non disdegna però altre incursioni in tv. In coppia con Mastandrea dà vita alla divertente miniserie, Buttafuori di Giacomo Ciarrapico, in onda sulla Rai. I due lavorano alla discoteca UFO e ogni sera sono di fronte a situazioni nuove, che trasformano in gag esilaranti innescando riflessioni, mostrando debolezze, e filosofeggiando (soprattutto il personaggio di Giallini, Sergej) con un lessico tutto loro e un misto di realismo e nonsense. L’esperimento dura poco ma è interessante e diventa col tempo un vero cult. L’anno dopo, Giallini è sotto gli occhi del grande pubblico con una fiction più mainstream. In Medicina generale, infatti, all’attore romano è affidato il ruolo di un medico senza tanti scrupoli, che sbaglia – esercita senza averne il titolo – che non è tutto d’un pezzo, ma capisce i suoi errori e li paga, riscattandosi anche con una profonda umanità, un forte senso dell’amicizia e della lealtà. L’attore lo caratterizza al meglio.

Ed è sempre dalla televisione che viene, come ha ricordato lo stesso attore, la svolta della sua carriera. Con la serie tv Romanzo criminale, in cui è di nuovo un duro criminale, un truce Terribile (dal 2008 al 2010), che impersona in modo spontaneo e verace, coadiuvato da un invidiabile physique du role, Giallini diviene noto al grande pubblico. Complice anche la rete, dove la scena della sua dipartita è tra le più cliccate. Nella serie diretta da Stefano Sollima, il Terribbile è senz’altro tra i personaggi più riusciti, più credibili, che riesce a rendere vivo e vibrante quell’affresco di genere per altri versi un po’ troppo facile e televisivo. Ciò si deve largamente allo spessore, alla capacità espressiva a tutto tondo che un attore di lunga esperienza e indiscussa bravura come Giallini ha saputo dare al ruolo. La popolarità arriva meritata e forse, ormai, inaspettata.

Partecipa anche a due stagioni de La nuova squadra, ma soprattutto, torna al cinema, dove si fa apprezzare dal pubblico e finalmente anche dalla critica per alcuni ruoli comici, in cui mostra una straordinaria abilità nel dare coloriture vivide, accenti estrosamente geniali a personaggi che rappresentano, ciascuno con le proprie peculiarità e sfaccettature, italiani mediocri, ipocriti, bugiardi, fedifraghi, approfittatori, vigliacchi, ma anche, all’occorrenza, di una sarcastica e disarmante franchezza. Col suo estro d’attore, Giallini riesce a far ridere e sorridere lo spettatore, rendendo i suoi personaggi perfino simpatici.

È il 2009 infatti, quando un altro romano doc, un pilastro del cinema nostrano come Carlo Verdone, decide di sfruttare il suo talento comico in Io, loro e Lara, ed è per molti una rivelazione. “E’stato un film che ha cambiato la mia vita professionale”, ha dichiarato Giallini in un’intervista. “Carlo mi vedeva nei film in cui facevo il duro, il criminale, ma secondo lui avevo anche delle potenzialità comiche”. Verdone, qui attore e regista, affida a Giallini il ruolo di un personaggio sopra le righe: suo fratello, il cocainomane Luigi Mascolo, che lavora in banca, traffica in borsa, ipocrita e assai attaccato al patrimonio dell’anziano padre. Non meno ipocrita si rivela la sorella Beatrice/Anna Bonaiuto, mentre Verdone stesso interpreta il fratello sacerdote, quello più assennato, dai sani princìpi che, tornato dall’Africa, sperava di trovare in famiglia accoglienza, aiuto, sostegno, mentre sarà lui a doverli dare per riportare un po’ di stabilità in una situazione fuori controllo. Per il ruolo di Luigi, Giallini riceve la sua prima candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento e accresce la sua popolarità presso il grande pubblico.

L’anno successivo è nuovamente diretto da Sergio Castellitto ne La bellezza del somaro, commedia corale che pone al centro un’acuta riflessione sui genitori di oggi. I protagonisti sono tutti, o quasi, alle prese con figli adolescenti coi quali non sanno come porsi, inadeguati al proprio ruolo, assorbiti dai propri problemi. Amici, più che genitori, forse perché rifiutano lo scorrere del tempo, l’idea di invecchiare. Il personaggio interpretato da Giallini non può che essere anch’egli un padre manifestamente inadeguato: infantile fino all’estremo, impazzisce dietro a ogni donna, a volte imbarazzante perfino per gli amici, nel migliore dei casi ininfluente per il figlio. È però anche l’amico simpaticone, sguaiato, ridanciano, che non si perde mai d’animo, pur sapendo di non essere il massimo, né come padre, né come uomo. Altra interpretazione portata a casa con successo (memorabile la sua entrata in scena col quadro di Courbet, o la rassegnazione con cui pronuncia la domanda, quasi retorica, rivolta al figlio: “So’ stato un padre de merda?”). Un altro passo verso il ruolo cinematografico che gli darà maggior successo.

Proprio nel momento forse più duro e difficile della sua vita, quello in cui perde la moglie Loredana, c’è il lavoro, ci sono i due figli di tredici e sei anni, oltre a una dura scorza, ad aiutarlo a ripartire, ad andare avanti. Carlo Verdone lo ha chiamato di nuovo. Stavolta il regista lo vuole assieme a Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, e a sé stesso, come protagonista di quella che a oggi è l’ultima fatica dell’attore e regista romano: Posti in piedi in Paradiso. È così che nasce una delle interpretazioni più brillanti della carriera di Giallini. Verdone, Favino e Giallini sono tre padri in difficoltà: alle prese con una vita precaria, economicamente e socialmente, separati, ma ciascuno con una famiglia da mantenere, che decidono di unire le loro poche forze per cercare di cavarsela. Il film rispecchia molto bene, anche mettendola in burla, la realtà italiana degli ultimi anni, dove l’arte di arrangiarsi sembra essere tornata d’estrema attualità. Favino è un critico cinematografico, cacciato dal giornale in cui lavorava per via di una relazione con la moglie del suo capo.

Verdone è un ex produttore discografico, ha un negozio di dischi e memorabilia che rischia di chiudere e che gli fa anche da casa.  Ma il personaggio di Domenico Segato è quello che più spicca, il più estremo, eppure realistico, il più sfrontato e irresistibilmente comico nella sua tragicità: un agente immobiliare col vizio del gioco, che per arrotondare fa il gigolò di facoltose signore in età, è separato dalla moglie (o meglio, dalle mogli) e ha diversi figli, della più piccola neppure ricorda il nome. Per lui ipocrisia e falsità sono all’ordine del giorno (spassosissima in proposito, tra le tante scene, la telefonata iniziale sulla barca). Per guadagnare farebbe di tutto, anche rischiare la salute col viagra, perché “vacce te co’ mi nonna, altro che il viagra, er plutonio te ce vorebbe!”, o perfino rubare. Conduce una vita assurda e strapalata, che per lui è la normalità. Giallini lo impersona egregiamente, con una disinvoltura e una naturalezza estreme. Il film riscuote uno straordinario successo di critica e pubblico, con particolari lodi proprio all’interpretazione del nostro attore. Per questo lavoro e per un altro dello stesso anno ma di tutt’altro tenore, ovvero ACAB – All cops are bastards, riceve la sua seconda nomination al David ed ottiene un meritato riconoscimento col Nastro d’Argento. Nel riceverlo, ha l’occasione di ricordare come gli siano sempre piaciuti sia da spettatore che da attore, i ruoli da duro ma anche quelli comici, e di ringraziare Verdone e Sollima per aver portato finalmente a conoscenza dei più il suo eclettico talento.

Di tutt’altro tenore rispetto a Posti in piedi è infatti ACAB di Stefano Sollima – al suo esordio nel cinema, ma reduce dal successo televisivo della serie Romanzo criminale. È  un film duro, di denuncia e riflessione su un tema caldo dei nostri tempi: il ruolo delle forze dell’ordine nella gestione dell’ordine pubblico e la deriva violenta che la nostra società sta  subendo da più parti. Qui, infatti, chi dovrebbe arginarla la alimenta, diventando a sua volta parte di essa. Ma il film, tratto dal libro di Carlo Bonini, al contrario di ciò che si può pensare, non è affatto semplicistico o manicheo. Non si schiera con gli uni o con gli altri, ma mostra, pone interrogativi, domande, fa emergere le contraddizioni insite nei singoli come nella società. Protagonisti sono un gruppo di “celerini”: Cobra/Pierfrancesco Favino, Mazinga/Marco Giallini, Negro/Filippo Nigro, uniti dall’affrontare situazioni difficili ogni giorno (servizio di sicurezza allo stadio, sgombero di campi rom, sfratti, manifestazioni, sono stati al G8 di Genova e hanno preso parte alla vergognosa notte alla Diaz), ma anche dalla rabbia e dall’odio che covano, quello che ha contagiato le loro vite personali naufragate, perché è l’unico modo in cui, in fondo, sanno relazionarsi all’altro, o perché non resistono all’istinto di rispondere con la stessa moneta a chi di odio li rende bersagli quotidiani.

Uomini che sentono la loro violenza legittimata, perché al servizio “dell’ordine” e di cause “giuste”, quando questa è invece, evidentemente, tanto cieca quanto quella dei loro nemici. Uomini che si fanno giustizia da soli, oltre la legge, che decidono punizioni, ergendosi essi stessi ad autorità. Ma anche uomini lasciati soli a fronteggiare emergenze che rimangono tali, uomini che riempiono come possono, come sanno, spesso facendo danni, un vuoto istituzionale profondo.  Fra loro Mazinga è la figura più disgraziata, più sconfitta: il più anziano del gruppo, un padre freddo, distante, che ha alimentato nel figlio solo odio. Dopo anni di quella vita non sa più immaginarne un’altra. Allo stesso tempo arriva a capirne drammaticamente a sue spese l’insensatezza, ma non è capace a cambiare rotta, perché, come i colleghi, è prigioniero di schemi agiti ormai automaticamente. Un Giallini dolente e intenso presta sé stesso al personaggio. Per questa interpretazione, lo dicevamo, guadagna il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista. È suo anche il Ciack d’oro come Personaggio Cinematografico del 2012.  Lui si dice contento e divertito dal successo arrivato ora (“non è che io abbia cambiato il mio modo di recitare”, ha affermato), e si considera fortunato, come ha dichiarato in un’intervista, perché molti suoi colleghi, pur bravi, non hanno mai potuto godere delle luci della ribalta. Intanto, la fase lavorativa proficua sembra destinata a proseguire. Dal 29 novembre lo vedremo infatti nelle sale in Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, dove ritroverà Sergio Castellitto, mentre nel 2013 sarà nell’esordio alla regia di Rolando Ravello, Tutti contro tutti e nell’opera seconda da regista di Edoardo Leo, Buongiorno papà.

Cosimo e Nicole: recensione del film di Francesco Amato

Cosimo e Nicole: recensione del film di Francesco Amato

Cosimo e Nicole, due cuori e una palafitta, ai piedi di Genova, all’alba degli scontri del G8. Lui, bello e intrepido, lei, una diciassettenne francese, passionale e avventurosa, pronta a seguirlo ovunque in sella alla sua moto.

Un amore nato sotto la pioggia di manganellate dei disordini di Genova, sbocciato nel lampo di uno sguardo e vissuto con ardente passione, prima in Francia, e poi nella terra che li aveva resi teneri amanti, in un paesaggio desolato.

Un film, in cui il regista Francesco Amato – alla sua seconda opera – segue i passi di un amore totalizzante, frenetico e altisonante, con un occhio sempre rivolto alla tragica realtà sociale italiana. Una storia d’amore, quindi, che il regista utilizza come pretesto narrativo per dire la sua sulle annose questioni dell’immigrazione e del lavoro clandestino, la cui cruenta problematicità può forgiare un’amore e ridurlo in pezzi con la stessa veemenza.

Cosimo e Nicole

Nel dire la sua, il regista fatica ad armonizzare le sue idee: un film d’amore o un film di denuncia? Cosimo e Nicole è un’opera dall’identità sfocata che, nel portare alla luce riferimenti di cronaca attuali, si pone come l’ennesimo tentativo di denunciare crimini e misfatti made in Italy, senza la giusta convinzione e radicalità. Convince un pò di più la visione romantica e dannata dell’amore tra Cosimo e Nicole, costellata però da qualche cliché di troppo che la correda di retorica e banalità.

I due interpreti protagonisti, Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot, si muovono in un universo transitorio, indebolito dall’inconsistenza della sceneggiatura, che in alcuni punti si prende delle libertà narrative, che acuiscono la scarsa credibilità della storia.

La regia cerca di limitare i danni, fregiandola di spunti audaci fatti di eros e live concert, che riescono a evocare un’atmosfera seducente e gagliarda, buia e intensa, grazie ai graffianti brani dei Marlene Kuntz, Afterhours e Verdena che si mescolano alle musiche originali di Francesco Cerasi.

Un film dalla struttura narrativa analettica, che lascia sgorgare la storia dalle parole dei due protagonisti, che si raccontano, afferrando i ricordi e rivivendo il tormento e le intense emozioni di qualche anno prima. Due volti reduci da un deserto emozionale durato due anni, ma riscaldati dalla memoria di un passato ancora vibrante.

Quello di Cosimo e Nicole è un sentimento diventato romanzesco e ruggente grazie al fascino imponderabile dell’avventura on the road, cornice del loro inconsulto vagabondaggio. Un guizzo interessante ma che non riesce comunque a dare vigore ad un racconto monocorde e incolore.

Robert De Niro parla di The Irishman

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Anche se non hanno lavorato insieme come attore e regista dal 1995 per Casinò, gli ultimi due anni Robert De Niro e Martin Scorsese hanno lavorato per un progetto che li riunirebbe per il film I Heard You Paint Houses – conosciuto anche come The Irishman – in lavorazione dal 2010. Numerosi rumors girano sul cast, che sarebbe composto anche da Al Pacino, Joe Pesci e Harvey Keitel.

Tratto dal libro di Charles Brandt, il film racconta la storia di Frank Sheeran, un veterano della Seconda Guerra Mondiale che oltre ad essere un ufficiale di alto rango della International Brotherhood of Teamsters si dilettava nella criminalità organizzata come personaggio altamente ricercato. De Niro dichiara: Abbiamo cercato di svilupparlo da un paio di anni e ora stiamo cercando di dargli un tempo di realizzazione. Frank Sheeran che era in Teamsters (un sindacato statunitense) ha affermato di aver ucciso Jimmy Hoffa (il leader sindacale controverso scomparso nel 1975) e aggiunge: Mi piacerebbe interpretare Frank Sheeran e Pacino recitare nel ruolo di Hoffa. Joe Pesci credo sarebbe troppo.Nessuna parola sul Keitel, ma ha chiesto se il film potrebbe realizzarsi a breve o meno. Prima di qualsiasi altra mobilitazione bisognerà attendere il regista americano poiché è ancora sul set per The Wolf of Wall Street.

Fonte: The Playlist

Zero Dark Thirty: Nuove foto per Jessica Chastain

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Zero Dark Thirty: Nuove foto per Jessica Chastain

Una gran quantità di nuove immagini sono state messe online per il film Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow. Il film documenta la decennale caccia a Osama bin Laden, che si conclude con l’ormai famosa operazione dei SEAL.

Da poco si è venuti a conoscenza che Jessica Chastain interpreta la protagonista del film, ossia, un agente della CIA che guida la caccia all’uomo. Queste nuove immagini sono dedicate a lei, in una di queste la vediamo con Kyle Chandler che interpreta il suo superiore. Il film è interpretato anche da Chris Pratt, Mark Strong, Scott Adkins, Joel Edgerton, e James Gandolfini. Zero Dark Thirty avrà una visione limitata a pochi il 19 dicembre, e poi distribuito in America l’11 gennaio 2013.

Fonte: Collider

Star Trek Into Darkness: la sinossi ufficiale

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J.J. Abrams è molto bravo a tenere le sue trame in segreto e a rivelare informazioni quando lui decide. Così è successo anche per Into Darkness – Star Trek, ma ormai siamo vicini alla rivelazione del primo trailer e dei primi nove minuti del film (quest’ultimo verrà mostrato prima di The Hobbit: An Unexpected Journey in IMAX 3D) La sinossi ufficiale:

Quando l’equipaggio della Enterprise è richiamato a casa, trovano una forza inarrestabile di terrore all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Il capitano Kirk conduce una caccia all’uomo per una zona di guerra per catturare un uomo e un’arma di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi sono spinti in una partita a scacchi epica tra la vita e la morte, l’amore sarà messo alla prova, le amicizie lacerate e sacrifici devono essere fatti per la sola famiglia che Kirk ha lasciato: il suo equipaggio.

Vi ricordiamo che il prossimo film Into Darkness – Star Trek uscirà nelle sale il 06 Giugno 2013. Nel cast del film Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana, Benedict Cumberbatch, Simon Pegg, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Alice Eve, Anton Yelchin. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: Star Trek 2.

Trama: Quando l’Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

Fonte:Collider

Nocturne: Cortometraggio di Lars von Trier del 1980

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Non vi è dubbio che il viaggio erotico di Lars von Trier per The Nymphomaniac darà molto da parlare quando uscirà l’anno prossimo, ma fino ad allora, dovremo essere pazienti.

Welcome To The Punch: Thriller per James McAvoy

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Welcome To The Punch: Thriller per James McAvoy

James McAvoy ritorna al genere thriller con Welcome To The Punch  insieme a Mark Strong, Peter Mullan e Andrea Riseborough, il film è scritto e diretto da Eran Creevy

Justice League: Joseph Gordon-Levitt sarà Batman?

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Justice League: Joseph Gordon-Levitt sarà Batman?

Justice League sarà nelle sale nel 2015. Proprio l’anno scorso, Zack Snyder ha detto che il suo film Superman Man of Steel non avrebbe avuto nulla a che fare con la Justice League. Così come Christopher Nolan dichiarò che non avena intenzione di coinvolgere il suo Batman.

Quindi due dei più grandi supereroi della DC viaggiavano su binari separati, fornendo seri dubbi e perplessità alla Warner Bros per la realizzazione del film nel 2015.

La risposta potrebbe essere giunta oggi. Snyder ora riconosce che il Superman che si vedrà in Man of Steel è quasi certamente lo stesso che si vedrà nella Justice League. Mentre l’ultima scena del film di Nolan, in cui ci mostra come il poliziotto John Blake-Robin (Gordon-Levitt) eredita la Batcaverna, è stato si, un percorso per far uscire Bruce Wayne ma potrebbe essere un escamotage per la Warner Bros per riavere la possibilità di legare la trilogia. Naturalmente lo studio dovrebbe avvicinarsi a Gordon-Levitt anche se quest’ultimo è vicino a un accordo che lo avrebbe legato a lungo termine come Batman, se questa voce è attendibile o meno lo vedremo presto, quello che si sa oggi e che non è così difficile girare ora il film, ne tanto meno un post-credit per i titoli di coda che allacci i due eroi DC.

Dovremo attendere giugno 2013 quando Man of Stell sarà nelle sale per vedere le sorti della Justice League.

Smaug il Magnifico: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

Smaug il Magnifico: alla scoperta dei personaggi de Lo Hobbit

Smaug, o Smog, detto Il Magnifico e Il Dorato, è un drago straordinariamente potente e colpevole di aver usurpato il trono del Re Sotto la Montagna, Thair II. Il figlio del re Thor Scudodiquercia, con un gruppo di nani, un hobbit e uno stregone, proverà a riprendersi il suo tesoro e il suo regno ne Lo Hobbit.

Un drago enorme color oro rosso lì giaceva pro­fondamente addormentato, e dalle sue fauci e dalle froge provenivano un rumore sordo e sbuffi di fumo, perché, nel sonno, basse erano le fiamme. Sotto di lui, sotto tutte le membra e la grossa coda avvolta in spire, e intorno a lui, da ogni parte sul pavimento invisibile, giacevano mucchi innumerevoli di cose preziose, oro lavorato e non lavorato, gemme e gioielli, e ar­gento macchiato di rosso nella luce vermiglia. Le ali raccolte come un incommensurabile pipi­strello, Smaug giaceva girato parzialmente su un fian­co, e lo hobbit poteva così vederne la parte inferiore del corpo, e il lungo, pallido ventre incrostato di gemme e di frammenti d’oro per il suo lungo giacere su quel letto sontuoso (Lo Hobbit).

Il drago può essere considerato il vero villain de Lo Hobbit, che tuttavia vedremo soltanto alla fine della prossima trilogia cinematografica che Peter Jackson ha realizzato dal primo romanzo di Tolkien. La principale ispirazione di Smaug viene da Beowulf, per confessione diretta dello stesso Tolkien, che nel 1936 tenne alla British Academy una lezione proprio sul poema epico.

Le caratteristiche fisiche del drago vengono espresse con dovizia di particolari ne Lo Hobbit, nel momento in cui Bilbo penetra nel cuore della Montagna e lo vede per la prima volta: color oro rosso, con una coda enorme e gigantesche ali da pipistrello, con fauci fumanti e narici sbuffanti fumo. Tolkien descrive Smaug come un essere crudele e intelligente, indipendente e solitario. Si nota in questo la forte differenza con un altro drago famoso della letteratura tolkieniana, Glaurung, fedelissimo di Morgoth e completamente dipendente da lui.

Smaug il MagnificoUnico punto debole del drago è una macchia nell’incavo della parte sinistra del petto, perché tutto il resto del suo corpo è ricoperto invece di squame impenetrabili e di pietre preziose incastonate nella sua pelle. Egli stesso smaschererà il suo unico punto di debolezza durante una conversazione con Bilbo, che farà circolare la notizia permettendo così a Bard l’Arciere di Pontelagolungo di scoccare una freccia esattamente in quel punto e abbattere definitivamente il drago. Sappiamo che durante la Ricerca dei Nani del 2941, Bilbo si intrufolò nella Montagna Solitaria, dove Smaug riposava steso sul tesoro di Thrain II, causandone così la sconfitta.

Nella versione cinematografica diretta da Peter Jackson sarà l’attore inglese dalla profonda voce cavernosa Benedict Cumberbatch a dare la voce al drago. Inoltre l’attore presterà anche i suoi movimenti a Smaug tramite l’ormai collaudata motion capture.

Box Office USA del 26 Novembre 2012

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Box Office USA del 26 Novembre 2012

La saga di Twilight non demorde, come le si confà. L’ultimo capitolo della saga che ha dato nuova linfa vitale ai vampiri resiste al primo posto della classifica dei film più visti nelle sale nordamericane. Il film dopo l’esordio folgorante della scorsa settimana, ha incassato altri 43 milioni di dollari che portano il suo totale a 227 milioni.  In seconda posizione resiste anche il ventitreesimo capitolo di una delle saghe più longeve della storia del cinema: Skyfalll’ultimo James Bond che stavolta si avvale della regia di Sam Mendes, incassa altri 36 milioni di dollari portando il suo totale a 222. Segue ad una discreta distanza, l’ultimo film epico-biografico di Steven SpielbergLincoln, che raggiunge un totale di 62 milioni di dollari con i 25 incassati in questa settimana.

In quarta posizione si attesta Rise of the guardians, ultima fatica produttiva di animazione del visionario regista Guillermo Del Toro, che incassa 32 milioni di dollari in totale. Segue al quinto posto un altro film di un regista visionario per ciò che riguarda le arti marziali: Ang Lee e il suo Life of Pi, film che incassa 22 milioni di dollari per un totale di 30.

In sesta posizione  scende Wreck it Ralph, film di animazione Disney che incassa quasi 17 milioni di dollari questa settimana, portando il suo totale dopo un mese di classifica a 150 milioni di dollari. Segue al settimo posto il film di guerra Red dawn, che incassa 22 milioni di dollari, mentre in ottava posizione scende dopo tre settimane passate nella parte alta della classifica, Flight, che raggiunge un incasso di 75 milioni di dollari.

In nona posizione si ferma Silver linings playbook  con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper, che incassa 4 milioni di dollari per un totale di 6.5.  Chiude la classifica Argo  che dopo 7 settimane di classifica si appresta ad uscire di scena dopo aver incassato 98 milioni di dollari in totale.

La prossima settimana si attendono le uscite di:  Cogan-Killing them softly, già visto senza troppo scalpore nelle nostre sale, il thriller-horror The collection e il ritorno di Robert Carlyle sugli schermi cinematografici dopo l’ampia pausa televisiva: California Solo

Uscite al cinema del 27 e 29 novembre 2012

Come la precedente, anche questa settimana al cinema si apre all’insegna della musica ma anche del ritorno dell’instancabile Clint Eastwood, sebbene solo nei panni di attore.

Tom Hiddleston parla di Alan Taylor, regista di Thor: The Dark World

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In una recente intervista Tom Hiddleston ha parlato di  Alan Taylor, regista di Thor: The Dark Worldricordando giustamente il suo precedessore e colui che lo ha scelto, Kenneth Branagh:

“Kenneth Branagh ha stabilito il tono, quindi abbiamo raccolto le redini e continuato. Alan Taylor è fantastico, è il regista de Il Trono Di Spade e proviene da quel mondo, un mondo molto oscuro e reale in cui s’incontrano guerrieri, spade, mostri e magia. Quindi la sua esperienza nella serie gli ha permesso di realizzare qualcosa di fantastico per Thor. Sono andato alla proiezione di un corto Marvel quest’estate, sono venuti sia Kenneth che Alan. Era bello vedere il rispetto che avevano l’uno dell’altro e ho pensato che sarebbe andata bene”.

Ulteriori info sul film nel nostro Speciale: Thor 2

Diretto da Alan Taylor Thor: The Dark World vede nel cast Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Stellan Skarsgård, Idris Elba, Christopher Eccleston, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kat Dennings, Ray Stevenson, Zachary Levi, Tadanobu Asano e Jaimie Alexander con Rene Russo e Anthony Hopkins nei panni di Odino.

Fonte: CBM

Matthias Schoenaerts fa innamorare Michelle Williams

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Matthias Schoenaerts fa innamorare Michelle Williams

Matthias Schoenaerts, l’attore rivelazione dell’ultimo film di Jacques Audiard, affiancherà Michelle Williams nel dramma Suite française.

Dopo averlo ammirato nel bellissimo Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard al fianco di Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts si prepara a una carriera internazionale.

Il prossimo anno sarà sugli schermi in Blood Ties di Guillaume Canet, il remake del francese Liens du Sang che riunisce un cast internazionale, tra cui la Cotillard, Clive Owen e Mila Kunis.

Il Daily Mail annuncia ora un nuovo progetto cinematografico che vedrà Matthias Schoenaerts impegnato oltreoceano. L’attore belga affiancherà infatti Michelle Williams in Suite française, diretto da Saul Dibb (La Duchessa), di cui vi avevamo già parlato. Il film drammatico tratto dall’omonimo romanzo di Irene Nemirovsky è ambientato durante la Seconda guerra mondiale. Schoenaerts interpreterà un generale nazista ospitato da Lucile (Michelle Willams), una giovane donna francese il cui marito è partito per il fronte. Lucile, che vive con la dispotica suocera (interpretata da Kristin Scott Thomas) finirà per innamorarsi dell’ufficiale tedesco. Le riprese di Suite française inizieranno a Londra in primavera.

Robert Downey Jr. e Shane Black parlano dei cambiamenti in Iron Man 3

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Tutti sappiamo quanto il Trailer di Iron Man 3 abbia suscitato pareri molto positivi alla sua uscita, tuttavia in molte persone ha suscitato anche reazioni timorose.

Streaming della Premiere Mondiale de Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

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Cinefilos.it Mercoledì 28 Novembre alle ore 3:50 del mattino, ora italiana, trasmetterà per i fan  la première mondiale del film Lo Hobbit – Un viaggio Inaspettato di Peter Jackson

Box Office ITA del 26 novembre 2012

Box Office ITA del 26 novembre 2012

Breaking Dawn – Parte 2 continua a macinare incassi, tallonato dall’ottimo debutto di Il peggior Natale della mia vita. Esordio negativo per le altre new entry. Dopo l’esordio col botto della scorsa settimana, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 conferma il successo al botteghino rimanendo in testa alla classifica.

L’ultimo capitolo della saga di Stephenie Meyer incassa altri 2,9 milioni di euro da giovedì a domenica, sfiorando i 16 milioni complessivi. Breaking Dawn – Parte 2 supera così il risultato complessivo della Parte 1 in appena dodici giorni e si appresta a superare il record di incassi della saga, detenuto da New Moon con 16,4 milioni totali raccolti nel 2009.

Altro vincitore del weekend è Il peggior Natale della mia vita. La commedia con Fabio De Luigi debutta al secondo posto con ben 2,5 milioni (2,4 milioni nei tre giorni). Lanciato in 550 sale, il film ottiene così una media migliore di quella dei vampiri, superando anche l’esordio de La peggiore settimana della mia vita (2,3 milioni). Prima dell’arrivo delle altre pellicole natalizie, la commedia di Alessandro Genovesi può dunque puntare sul passaparola per registrare un’ottima performance al botteghino.

Hotel Transylvania scende al terzo posto con altri 928.000 euro, arrivando a quota 5,8 milioni. Venuto al Mondo mantiene una buona tenuta, incassando altri 706.000 euro e confermando la quarta posizione. Il film di Sergio Castellitto giunge così a 4,1 milioni complessivi. Perde una posizione Skyfall, che con altri 614.000 euro supera il tetto dei 12 milioni di euro, decisamente un successo per il franchise 007 nel nostro Paese.

Paranormal Activity 4 apre al sesto posto con 380.000 euro, uscito probabilmente con qualche settimana di ritardo. Argo scende in settima posizione, arrivando a 2,2 milioni totali con altri 373.000 euro. E’ la conferma che purtroppo in Italia il film di Ben Affleck non si è rivelato molto popolare. Le ultime posizioni della top10 sono occupate da new entry.
Vasco Live Kom 011, ovvero il concerto a S.Siro di Vasco Rossi, incassa 336.000 euro in oltre 150 copie. Debutto peggiore per Dracula 3D (in una classifica che presenta vampiri in tutte le salse). L’horror di Dario Argento non va oltre i 210.000 euro in 170 sale e con tanto di sovraprezzo. Un mostro a Parigi chiude la top10 con soli 209.000 euro, a fronte di un lancio in 235 copie.

Da segnalare infine altre due novità in classifica. Il sospetto di Thomas Vinterberg esordisce al dodicesimo posto con 162.000 euro. Il film con cui Mads  Mikkelsen ha vinto la Palma d’Oro di Miglior attore all’ultimo Festival di Cannes è stato lanciato in una settantina di copie e può puntare sul passaparola. Nonostante le polemiche suscitate al Festival del Film di Roma, dove ha ottenuto i riconoscimenti alla regia e all’interpretazione femminile, E la chiamano estate non va oltre il diciottesimo posto. Il discusso film di Paolo Franchi raccoglie appena 57.000 euro in 35 copie.

Il Trailer di Si può fare l’amore vestiti?

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Il Trailer di Si può fare l’amore vestiti?

Ecco il Trailer di Si può fare l’amore vestiti? con Bianca Guaccero e Corrado Fortuna. Dal 6 Dicembre al cinema.

Il Trailer italiano di La Regola del silenzio di Robert Redford

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Il Trailer italiano di La Regola del silenzio di Robert Redford

Il Trailer Italiano del film La Regola del silenzio(The company you keep) di Robert Redford con protagonisti Shia LeBouf e Robert Redford.

Un biopic dedicato a Susan Boyle

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Esplosa nel 2009 con la sua partecipazione al talent show televisivo Britain’s Got Talent, Susan Boyle raggiunse rapidamente la notorietà planetaria grazie alla diffusione delle sue performance su Youtube.

La sua vicenda, fatta di una vita sofferta culminata con la morte della madre – l’unica ad aver sempre creduto nelle doti canore di Susan fino a spingerla a partecipare al programma – avvenuta proprio alla vigilia del successo, commossero gli spettatori, assieme al connubio tra una voce angelica e un aspetto fisico lontano anni luce da quello delle star patinate dello showbusiness.

Nonostante la cantante sia da qualche tempo lontana dalle scene, la sua resta una vicenda dall’elevato appeal cinematografico, e infatti Lucas Webb della Fox Searchlight appare fortemente intenzionato a produrre un biopic dedicato all’artista, avendone già acquistato i diritti, assieme a quelli dell’adattamento del musical I Dreamed A Dream, che ne narrava la storia; il film appare dunque destinato ad essere una biografia dall’elevato contenuto musicale.

Fonte: Empire

Marisa Tomei e Hugh Grant insieme sul set?

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Hugh Grant e il regista e sceneggiatore Marc Lawrence uniranno a breve le forze per la loro quarta collaborazione: naturalmente si tratterà ancora una volta di una commedia romantica, per il momento senza titolo; per il ruolo della protagonista femminile, sarebbe in trattative Marisa Tomei.

Protagonista del film sarà Ray Michaels (Grant), che parte dalla natia Inghilterra alla volta di Hollywood, avviando una scalata al successo che lo porterà a vincere un Oscar per la migliore sceneggiatura; lo ritroviamo, però, quindici anni dopo, il successo ormai lontano, una vita privata disastrata e in difficoltà finanziarie: per sbarcare il lunario, finirà a insegnare scrittura in un piccolo college sulla costa East degli States; qui, nonostante il fascino riscosso sulle giovani studentesse finirà per intrecciare una relazione con una madre single che ha deciso di riprendere gli studi, il cui ruolo dovrebbe andare a Marisa Tomei.

L’inizio delle riprese è previsto a New York la prossima primavera. Marisa Tomei affiancherà a breve Billy Crystal nella commedia per famiglie Parental Guidance.

Fonte: Empire

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