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Project Hail Mary: primo poster del nuovo film di fantascienza con Ryan Gosling

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È stato svelato il primo poster dell’avventura spaziale di Ryan Gosling, Project Hail Mary. Diretto da Phil Lord e Christopher Miller (21 Jump Street, The LEGO Movie), il film è tratto dall’omonimo romanzo di Andy Weir e uscirà nelle sale nel marzo 2026.

Gosling interpreta Ryland Grace, un insegnante di scienze che si risveglia su un’astronave senza alcun ricordo di come sia arrivato lì. Tuttavia, ben presto si rende conto di essere stato incaricato di risolvere un mistero che minaccia la Terra: cosa sta causando la morte del sole? Project Hail Mary vede anche la partecipazione di Sandra Hüller, Lionel Boyce, Ken Leung e Milana Vayntrub.

Amazon MGM Studios ha dato il via alla promozione di Project Hail Mary pubblicando il primo poster, che mostra un astronauta (probabilmente Gosling) che sfreccia su uno sfondo spaziale colorato mentre viene trascinato da una nave. Il poster è accompagnato dalla notizia che il primo trailer sarà rivelato lunedì 30 giugno. Guarda il poster qui sotto:

Project Hail Mary

Cosa significa questo per Project Hail Mary

Project Hail Mary è previsto per il 20 marzo 2026, quindi il poster e il trailer arrivano a poco meno di un anno dalla sua uscita. Nel caso del poster, non è molto sorprendente, dato che gli studi cinematografici generalmente pubblicano i poster base mesi prima dell’uscita.

Il debutto del trailer, tuttavia, è degno di nota. Negli ultimi anni, gli studi cinematografici hanno tenuto segrete le prime immagini fino a poco prima dell’uscita; ad esempio, il primo trailer di Jurassic World – La Rinascita, che uscirà il 2 luglio, è stato pubblicato a febbraio, solo cinque mesi prima dell’uscita. La Disney non ha ancora rivelato il trailer di Avatar: Fuoco e Cenere, in uscita quest’anno.

La decisione di Amazon MGM di iniziare a promuovere Project Hail Mary con quasi nove mesi di anticipo suggerisce che ha molta fiducia nel progetto e crede che possa riscuotere successo. Con quasi un anno di tempo per suscitare interesse, Amazon MGM può rendere Project Hail Mary uno dei film più chiacchierati del 2026.

Project Artemis: Chris Evans e Scarlett Johansson protagonisti del film Apple Original

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Arriva da Deadline la notizia che Apple Studios ha acquisito con successo i diritti di un altro progetto cinematografico di alto profilo:  Project Artemis. Il film in uscita riunirà le  star di Avengers: Endgame Chris Evans e Scarlett Johansson, che hanno firmato per interpretare i ruoli principali della storia, con  la star di Ozark Jason Bateman alla regia del film.

Il film Project Artemis

Project Artemis è scritto da Rose Gilroy e, secondo quanto riferito, sarà ambientato contro la corsa allo spazio. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi nono sono stati ancora rivelati. Secondo quanto riferito, l’accordo di acquisizione è costato ad Apple più di $ 100 milioni. Il progetto sarà prodotto da Jason Bateman attraverso la sua Aggregate Films insieme a Scarlett Johansson, Jonathan Lia e Keenan Flynn attraverso la loro società These Pictures.

Il romantico film d’azione e avventura di Apple Ghosted doveva inizialmente riunione di Chris Evans e Scarlett Johansson. Tuttavia, a causa di conflitti di programmazione, la Johansson ha dovuto abbandonare il film ed è stato sostituito da Ana de Armas, che sta attualmente sta girando Ghosted con Chris Evan.

Chris Evans e Scarlett Johansson

Project Artemis segna l’ultima collaborazione di Chris Evans e Scarlett Johansson con Apple. La star di Captain America ha già recitato nel film drammatico dello streamer Defending Jacob, mentre la star di Black Widow sta anche lavorando con Apple e A24 nel film drammatico di fantascienza Bride.

Prima di partecipare a ben sei film del Marvel Cinematic Universe, Chris Evans e Scarlett Johansson hanno recitato per la prima volta in due commedie: il film di rapina adolescenziale del 2004 The Perfect Score, che vedeva il duo di successo nei panni di studenti delle scuole superiori che cercavano di rubare le risposte ai loro esami SAT, e il film drammatico del 2007 da babysitter Il diario di una tata.

Programmato per uccidere: dal cast al finale, le curiosità sul film

Grazie alle sue interpretazioni in numerosi film d’azione che sono diventati dei veri e propri cult, l’attore Steven Seagal si è dimostrato uno dei più grandi esponenti di questo genere, accanto a nomi come Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jean-Claude Van Damme e Bruce Willis. Dei suoi film, uno dei più noti e ritenuti tra i migliori è senza dubbio Programmato per uccidere, da lui realizzato nel 1990 con il regista (tra le cui opere di maggior rilievo si segnalano: Prison Break, Bones e X-Files), con cui Seagal voleva collaborare da tempo.

Il film ha rappresentato una produzione particolare per l’attore, che si allontano temporaneamente dalla Warner Bros. per realizzare il film con la 20th Century Fox. Durante le riprese, però lo studio ha fatto pressioni per inserire più umorismo nel film, ma Little e Seagal hanno fatto un patto per resistere a questi tentativi. Il loro modello per il film era il cupo Il braccio violento della legge. Per quanto riguarda la storia narrata, questa nasce da un’idea di Michael Grais, il quale lesse una notizia sulle bande di droga giamaicane che si impadronivano dei sobborghi americani.

Nominato uno dei film più violenti del 1990 dalla National Coalition on TV Violence, Programmato per uccidere è ancora oggi considerato uno dei migliori film con Seagal, titolo imprescindibile per i fan dell’attore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative al film. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Steven Seagal Programmato per uccidere
Steven Seagal Programmato per uccidere © 1990 – 20th Century Fox. All rights reserved.

La trama di Programmato per uccidere

Protagonista del film è John Hatcher, agente speciale del dipartimento antidroga. Dopo la morte di un suo amico durante una pericolosa missione in Messico, John decide che è arrivato il momento di cambiare vita: torna quindi dalla sua famiglia a Chicago, dove ha intenzione di vivere in pace e lontano dalla violenza. Tuttavia, Hatcher inizia ben presto a preoccuparsi per la dilagante diffusione di crack in città, una droga spacciata dalle pericolose gang di giamaicani capeggiate da Screwface, un pusher senza scrupoli che elimina senza pietà chiunque ostacoli i suoi affari e che si dice sia dotato di poteri paranormali.

La goccia che fa traboccare il vaso si ha quando ad andarci di mezzo è la sua famiglia. Dopo aver saputo dell’arrivo a Chicago del temibile poliziotto Hatcher, gli scagnozzi di Screwface entrano infatti in casa sua e feriscono la nipotina Tracy, che viene portata d’urgenza in ospedale in stato comatoso. A quel punto l’ex agente della narcotici decide di tornare di nuovo in azione per vendicare la propria famiglia e ristabilire l’ordine nella metropoli: hanno quindi inizio a una serie di duelli mortali che culminano con il faccia a faccia con Screwface, il quale nasconde un segreto sorprendente.

Il cast del film

Ad interpretare John Hatcher vi è l’attore Steven Seagal, il quale come suo solito ha eseguito le scene di combattimento senza l’uso di controfigure. Cosa curiosa a riguardo, è il fatto che in questo film viene colpito molto di più che in altre sue pellicole. I produttori della 20 Century Fox non volevano risultasse invincibile come al solito, imponendo dunque a Seagal di apparire più umano e vulnerabile. Seagal, infine, ritiene che questo film contenga alcune delle migliori scene di lotta che abbia mai fatto nella sua carriera.

Nel film recitano poi Keith David nel ruolo dell’amico Max e Tom Wright in quello del detective giamaicano. Joanna Pacula interpreta Leslie, mentre Elizabeth Gracen è Melissa e Danielle Harris è la nipote Tracey. Danny Trajo ricopre invece il ruolo del trafficante Hector. Nel ruolo di Screwface vi è invece Basil Wallace. Originariamente, al cantante Eek-A-Mouse fu offerto il ruolo di Screwface, ma rifiutò dopo aver letto il copione, perché non gli piaceva il modo in cui i giamaicani venivano ritratti nel film. Il nome del personaggio prende ispirazione dall’omonima canzone di Bob Marley.

Steven Seagal e Basil Wallace in Programmato per uccidere
Steven Seagal e Basil Wallace in Programmato per uccidere © 1990 – 20th Century Fox. All rights reserved.

La spiegazione del finale

Verso il finale del film, Charles Marks, un detective giamaicano che lavora con l’FBI sui crimini di Screwface, raggiunge John e il suo amico Max e offre il suo aiuto. Insieme acquistano nuove armi e si recano in Giamaica, dove si pensa che Screwface sia fuggito. Con l’aiuto di una sua ex fidanzata, ottengono presumibilmente un indirizzo e un indizio: la ragazza dice che Screwface ha due teste e quattro occhi. Una sera i tre si recano nel complesso di Screwface durante una festa. John usa un ordigno esplosivo per distrarre le guardie e togliere la corrente; Max e Charles aprono il fuoco sull’agguato della banda Posse mentre John si infiltra nella casa.

Tuttavia, viene catturato e preparato per un sacrificio rituale da Screwface, ma sfugge alla trappola e riesce a decapitare Screwface in un combattimento con la spada. I tre tornano poi a Chicago e presentano la testa e la spada di Screwface ai restanti membri fedeli della banda per ricattarli. È a quel punto, però, che Screwface appare a sorpresa e scoppia una sparatoria che uccide Charles. Inizia a quel punto l’inseguimento di John nei confronti di Screwface, con l’agente che comprende come il criminale possa essere ancora vivo pur avendolo ucciso egli stesso.

 Lo Screwface con cui ha ora a che fare si rivela essere il fratello gemello di quello ucciso, nonché responsabile di tutti i crimini della gang Posse negli Stati Uniti. Si spiega dunque così la frase secondo cui Screwface ha due teste e quattro occhi. Dopo un lungo combattimento, John riesce infine ad accecare Screwface e a gettarlo nella tromba di un ascensore. La sua gang vede a quel punto il suo corpo impalato su un chiodo e data la morte del leader anche il gruppo si sfalda. John può a quel punto lasciare scena del crimine, sapendo che la sua famiglia è ora al sicuro.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Programmato per uccidere grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 28 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Programma ufficiale

Programma ufficiale

Film d’apertura:

Up, di Pete Docter

Concorso:

Los abrazos rotos, di Pedro Almodovar

Fish Tank,  di Andrea Arnold

Un Prophète, di Jacques Audiard

Progetto Lazarus: trailer della seconda stagione in arrivo su SKY e NOW

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Un infinito dejavu, un circolo senza via d’uscita, un countdown inesorabile verso il collasso del nostro mondo. Torna con la sua seconda stagione l’apocalittica serie Sky Original Progetto Lazarus, di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano. Il titolo sarà disponibile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 18 dicembre.

Il team Lazarus continua la sua battaglia contro il tempo per salvare l’umanità. Il mondo è incastrato in un ciclo temporale infinito che finirà con la completa estinzione del pianeta. Tra loro c’è il risoluto agente della Lazarus, George (Essiedu), rimasto in disgrazia dopo aver tradito l’organizzazione in nome dell’amore. George è determinato a riscattarsi e riconquistare la fiducia dei suoi amici, colleghi e dell’amore della sua vita. Ma quando scopre che la causa che sta combattendo è più pericolosa di quanto sembri, George inizia a sospettare che l’unica persona di cui può veramente fidarsi sia sé stesso.

La seconda, epica stagione è guidata dal candidato agli Emmy e ai BAFTA Pappa Essiedu (I May Destroy You), con Anjli Mohindra (Bodyguard), Charly Clive (Pure), Vinette Robinson (Boiling Point), Rudi Dharmalingam (Wakefield), Caroline Quentin (Bridgerton) e Tom Burke (Strike). New entries nel cast Royce Pierreson (The Irregulars, The Witcher), Colin Salmon (Resident Evil, Limitless), Safia Oakley-Green (Sherwood), Lorne MacFayden (Vigil), Zoe Telford (Genius), Sam Troughton (The Outlaws) e James Atherton (Hollyoaks).

Progetto Lazarus è prodotto dal pluripremiato team di Urban Myth Films, in associazione con Sky Studios, ed è stato creato e scritto dal candidato ai BAFTA Joe Barton (Giri / Haji). Progetto Lazarus è stato commissionato da Sky Studios per Sky Max. Paul Gilbert è Commissioning Editor per Sky Studios. NBCUniversal Global Distribution gestisce le vendite internazionali della serie per conto di Sky Studios

Progetto Lazarus: ecco le prime foto della seconda stagione

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Progetto Lazarus: ecco le prime foto della seconda stagione

Sky svela oggi alcune immagini in anteprima della seconda stagione del sci-fi thriller Sky Original Progetto Lazarus, il cui debutto è previsto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW prossimamente.

Prodotta dal pluripremiato team di Urban Myth Films, in associazione con Sky Studios, l’epica e adrenalinica Progetto Lazarus è scritta da Joe Barton, nominato ai BAFTA, e Howard Overman (La guerra dei mondi, Misfits), e vede il ritorno fra i protagonisti di Paapa Essiedu, Anjli Mohindra, Charly Clive, Rudi Dharmalingam, Caroline Quentin e Tom Burke. Il cast dei nuovi episodi include Colin Salmon (Resident Evil, Limitless), Royce Pierreson (Gli irregolari di Baker Street, The Witcher), Safia Oakley-Green (Sherwood), Lorne MacFayden (Vigil – Indagine a bordo), Zoe Telford (Genius), Sam Troughton (The Outlaws) e James Atherton (Hollyoaks).

Progetto Lazarus, la trama della seconda stagione

La lotta per garantire il futuro non è mai stata così intensa. Quando il mondo si blocca in un loop temporale – nel quale ogni tre settimane il mondo finisce – la squadra Lazarus deve correre contro il tempo per trovare una soluzione prima che l’umanità venga spazzata via per sempre. Tra loro c’è il risoluto agente speciale George (Paapa Essiedu), che è caduto in disgrazia dopo aver tradito l’organizzazione in nome dell’amore. George è determinato a riscattarsi e a riconquistare la fiducia dei suoi amici, dei suoi colleghi e dell’amore della sua vita. Ma quando scopre che la causa che sta combattendo è più inquietante di quanto sembri, George inizia a sospettare che l’unica persona di cui può davvero fidarsi è solo sé stesso.

La seconda stagione di Progetto Lazarus è stata commissionata da Paul Gilbert, Commissioning Editor di Sky Studios, per Zai Bennett, Managing Director of Content di Sky UK. È prodotta da Urban Myth Films in associazione con Sky Studios. Produttori esecutivi della serie sono Joe Barton, Johnny Capps e Julian Murphy per Urban Myth Films e Paul Gilbert per Sky Studios.  La serie è diretta da Carl Tibbets, Pier Wilkie e Sean Spencer. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

Profumo – Storia di un assassino: 10 cose che non sai sul film

Profumo – Storia di un assassino: 10 cose che non sai sul film

Profumo – Storia di un assassino è un film di cui si parla poco immeritatamente. Questo film, infatti, è un piccolo gioiello capace di coinvolgere lo spettatore e di ammaliarlo sotto tutti gli aspetti.

Uscito nel 2006, questo film riunisce un cast stellare fatto di interpreti dal talento unico ed inimitabile, come il migliore dei profumi in circolazione.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Profumo – Storia di un assassino.

Profumo – Storia di un assassino film

profumo - storia di un assassino

1. È stata assunta una compagnia di ballo. Siccome lo sceneggiatore e regista Tom Tykwer considerò la scena delle orge una danza che necessitava di coreografia, si rivolse ad una compagnia di ballo per aiutarlo a mettere insieme la scena, La Fura Dels Baus.

2. Ci sono volute diverse settimane per ricercare i costumi. La costumista Pierre-Yves Gayraud ha trascorso circa quindici settimane alla ricerca di costumi prima di finalizzare qualsiasi cosa. In totale, furono realizzati oltre millequattrocento costumi. Dopo essere stati spediti da Bucarest, in Romania, i costumi doveva essere invecchiati e sporcati, e una volta pronti per essere indossati, il regista e sceneggiatore Tom Tykwer insistette che attori e attrici li indossassero di continuo per diversi giorni per rievocare questa pratica che, all’epoca in cui è ambientato il film, era molto comune.

3. Per realizzare il film, si è studiata la storia dell’arte. Durante la pre-produzione, Tom Tykwer, il direttore della fotografia Frank Griebe, lo scenografo Uli Hanisch e il costumista Pierre-Yves Gayraud hanno studiato le opere di Caravaggio, Rembrandt e Joseph Wright. Questo lavoro è servito al fine di garantire che l’estetica del film fosse correttamente acquisita nella Francia del XVIII secolo.

Profumo – Storia di un assassino streaming

4. Il film è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie piattaforme di streaming digitale come Rakuten Tv, Chili e Infinity.

Profumo – Storia di un assassino cast

profumo - storia di un assassino

5. A questo film hanno lavorato molte persone. Secondo il sito web ufficiale, questo film comprendeva qualcosa come sessantasette ruoli parlanti, cinquemiladuecento comparse e centodue set. Dietro le quinte, invece, hanno lavorato cinquecentoventi tecnici.

6. Ben Whishaw ha costruito il ruolo studiando gli animali. Secondo Ben Whishaw, iniziare a studiare gli animali gli è sembrato il punto giusto da dove partire per cercare di comprendere appieno il suo personaggio e per costruirlo. Questo studio, in particolare sui Loris (appartenente alla famiglia dei primati) gli è servito per vedere come l’olfatto influisce sul modo in cui si muovono, come interagiscono con il mondo.

Profumo – Storia di un assassino frasi

7. Frasi da ricordare come un intenso profumo. Profumo – Storia di un assassino ha dato vita a frasi uniche ed indimenticabili come un profumo così buono ed intenso che permane a lungo nelle narici. Ecco, dunque, qualche frase del film:

  • Fabbricherò tutti i profumi che desiderate ma voi dovete insegnarmi a catturare l’odore di ogni cosa che esiste, potete farlo? (Jean-Baptiste Grenouille)
  • Il talento vale pressoché niente, mentre l’esperienza acquisita con l’umiltà e il duro lavoro è inestimabile! (Giuseppe Baldini)
  • L’anima degli esseri è racchiusa nel loro odore. (Giuseppe Baldini)
  • Possedeva un potere più forte del potere del denaro o del terrore: l’invincibile potere di suscitare l’amore nell’umanità.

Profumo – Storia di un assassino libro

8. Il film si basa sul libro dal titolo Il profumo. Il produttore e sceneggiatore Bernd Eichinger aveva cercato di convincere l’autore del libro Il profumo, Patrick Suskind, con il quale era amico, a vendre i diritti del romanzo già al momento della sua pubblicazione originale nel 1985. Egli, però, riuscì ad averne i diritti solo nel 2001, acquistandoli per dieci milioni di euro.

9. Il libro ha ispirato anche i Nirvana. Oltre che ispirazione per il film, il libro di riferimento ha fatto da base alla canzone dei Nirvana intitolata Scentless Apprentice. Kurt Cobain sostenne di portare il libro in tasca, asserendo che si identificava con l’alienazione di Grenouille.

Profumo – Storia di un assassino colonna sonora

10. La colonna sonora è stata eseguita da un gruppo d’eccezione. Per questo film, infatti, si è deciso di far realizzare la colonna sonora alla Berliner Philharmoniker (la Filarmonica di Berlino), sotto la direzione di Simon Rattle.

Fonti: IMDb, indielondon

Profondo Rosso: al cinema il 4K dal 10 luglio, ecco il trailer

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Profondo Rosso: al cinema il 4K dal 10 luglio, ecco il trailer

Torna nelle sale restaurato in 4K uno dei più grandi e iconici film del Maestro del brivido Dario Argento, Profondo Rosso, una delle vette del thriller mondiale in cui il regista ci trasporta in un giallo visionario e labirintico. Un enigma alla soglia dell’astratto, realizzato con una regia assolutamente libera di esplorare i meandri dell’inconscio e dell’irrazionale. Tra l’onirico e l’ipnotico, l’efferato e il musicale, Profondo Rosso costituisce ancora oggi un’esperienza cinematografica insuperabile, capace di offrire agli spettatori l’opportunità di immergersi nell’oscurità e nell’incanto.

Profondo Rosso è un film di frammenti, di incastri, di divagazioni musicali in cui scena dopo scena la logica e la coerenza lasciano spazio quasi assoluto alla suggestione e alla paura in tutte le sue forme. Un film a cui abbandonarsi completamente, seguendo il flusso dell’indagine e del mistero.

Componenti essenziali di questo puzzle di terrore sono le interpretazioni di Daria Nicolodi, David Hemmings, Gabriele Lavia e l’indimenticabile colonna sonora firmata da Giorgio Gaslini e dai Goblin di Claudio Simonetti.

Tra i primi dieci incassi della stagione cinematografica italiana 1974/75, Profondo Rosso ha segnato una svolta per il thriller, diventando poi un punto di riferimento per il genere, lasciando un’impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale, influenzando generazioni di appassionati di cinema e registi. Tra questi, John Carpenter (Halloween), Eli Roth (Hostel) e James Wan (Saw, Insidious).

Nei cinema dal 10 luglio, il ritorno di Profondo Rosso è frutto di una collaborazione tra RTI-Mediaset e Cat People, nuova casa di distribuzione fondata da Raffaele Petrini e Alessandro Tavola, che riporterà nei cinema di tutta Italia classici da riassaporare o scoprire per la prima volta sul grande schermo, cercando sia lo sguardo delle nuove generazioni, avide di stimoli, sia quello di chi quel cinema ha avuto la fortuna di viverlo.

«Vogliamo riportare in sala film significativi per tutti, senza divisioni di categoria, per far (ri)vivere quella dimensione di stupore, trasporto e scoperta che il cinema del passato è ancora in grado di dare» afferma Tavola, «Il pubblico negli ultimi tempi ha infatti premiato le riedizioni di classici di ogni tipo, ma ci sono ancora interi decenni, generi e autori non celebrati a dovere».

«Il cinema italiano è ricco di film unici e irripetibili, amati e riconosciuti in tutto il mondo» aggiunge Petrini, «Volevamo che la nostra prima uscita fosse italiana ed emblematica, e per noi è stato naturale scegliere Profondo Rosso perché racchiude in sé tutto ciò che il cinema può essere e fare. Proprio pensando a questo tipo di iconicità, il nostro prossimo titolo sarà Cannibal Holocaust del compianto Ruggero Deodato, un film cruciale nella storia del cinema e del suo linguaggio».

L’elenco delle sale sarà presto disponibile sul sito e sui social di Cat People.

Profondo Rosso: 40 anni di un mito firmato Dario Argento

Profondo Rosso: 40 anni di un mito firmato Dario Argento

Era infatti il 7 marzo del 1975 quando nei cinema approdò Profondo Rosso, quinto lungometraggio dell’allora trentacinquenne Dario Argento, regista italiano dalla rapida e folgorante carriera che nel giro di appena cinque anni dal suo esordio era di fatto riuscito ad affermarsi come una delle più originali e talentuose figure nel panorama della settima arte, in patria quanto all’estero.

Profondo Rosso, la trama

All’interno di un sontuoso teatro nel quale si sta svolgendo un convegno di parapsicologia, una medium avverte la presenza inquietante di un assassino celato fra il pubblico. Tornata nel suo appartamento la donna viene brutalmente uccisa a colpi di mannaia da un misterioso killer vestito di nero, finendo trafitta dalle schegge di una finestra rotta, mentre tutto si tinge del rosso livido del suo sangue. Tutti coloro che si interessano un minimo di cinema di genere, ma sicuramente anche coloro che non sono cinefili incalliti non potranno non avvertire un gelido e familiare campanello d’allarme nel leggere di sfuggita questa sintetica descrizione delle scene d’apertura di una delle pellicole che, alla metà degli anni ’70 del secolo scorso, contribuì a cambiare definitivamente i connotati del cinema horror, aprendo nuovi orizzonti all’arte di provocare la pelle d’oca attraverso le immagini.

Profondo Rosso trama

Prima del mito

Figlio del produttore cinematografico Salvatore Argento e già precoce e scapestrato critico cinematografico, Dario Argento diviene presto co-autore di numerosi soggetti e sceneggiature tra cui Cimitero senza croci (1968) di Robert Hossein, Scusi, lei è favorevole o contrario? (1966) di Alberto Sordi e del celeberrimo C’era una volta il West (1968) diretto da Sergio Leone e scritto assieme a Bernardo Bertolucci, prima di approdare alla regia nel 1970 con lo sconvolgente L’uccello dalle piume di cristallo, prima pellicola di una ideale “trilogia degli animali” proseguita con Il gatto a nove code (1971) e terminata con Quattro mosche di velluto grigio (1971). Con questi primi tre film Argento riuscì nell’intento di traghettare i generi del mystery e del giallo all’italiana, già sapientemente ammaestrati da autori come Mario Bava e Sergio Martino, verso una dimensione del tutto nuova, caratterizzata da trame sempre più complesse e ricche di implicazioni psicologiche e pulsionali, virando prepotentemente verso un gusto incentrato su inquadrature ricche di quei contenuti morbosi e splatter che saranno poi ripresi ed elaborati dal cinema gore di Lucio Fulci e Umberto Lenzi.

Sono ancora però le atmosfere urbane e psicologiche ad interessare il regista, atmosfere cariche di suggestioni del tutto lontane dal gotico letterario e molto più vicine ai psycho-triller. Una tradizione dai connotati tutt’altro che realistici e dal sapore di leggenda metropolitana vuole infatti che Hitchcock in persona, dopo aver visto il primo film del regista romano, abbia esclamato – Questo italiano mi preoccupa! – . In realtà questa trilogia d’esordio appare ancora del tutto ancorata ad un gusto di matrice appunto hitchcockiana nel quale permangono le linee guida del genere thrilling e poliziesco, come ad esempio la plausibilità delle azioni dell’assassino (che deve essere deducibile dallo spettatore) e la consueta indagine per scoprire il colpevole, anche se Argento ebbe modo di introdurre alcune importanti novità sia a livello narrativo che di tipo estetico, come l’ormai celeberrima soggettiva del killer (già sperimentata in realtà da Bava) provvista però di protesi corporee (mani guatate, oggetti contundenti, ecc…) oltre al marchio di fabbrica costituito dalle sequenze oniriche e psicologiche che permettono allo spettatore di inserirsi per brevi ma intesi attimi nella mente e nel corpo dell’assassino in una sorta di identificazione totale.

Siamo ancora nelle rigide maglie del thriller classico ma dove la plausibilità degli eventi non fa più da padrona e cede spesso al gusto per l’invenzione visiva e alla paura indotta, senza dimenticare poi che fu proprio Argento assieme ai colleghi sopra citati ad affermare la tradizione tutta italiana del killer di sesso femminile, una prerogativa in seguito ampiamente imitata a livello internazionale. Perciò, dopo l’inconsueta e stramba parentesi storica in costume della commedia Le cinque giornate (1973) con Adriano Celentano, Argento decise di concentrarsi su un nuovo soggetto che potesse finalmente costituire un passaggio fra le narrazioni thrilling del passato verso il genere dell’horror puro, che sarà successivamente concretizzato con l’esoterico Suspiria (1977) e lo psichedelico Inferno (1980). Dunque elaborò una prima stesura dal titolo “La tigre dai denti a sciabola”, pensata per l’appunto come un ulteriore capitolo dell’animalesca trilogia, ma alquanto insoddisfatto del suo lavoro decise di affidarsi alla collaborazione di Bernado Zapponi, riuscendo alla fine a sviluppare una sceneggiatura dal titolo provvisorio di Chipsiomega nella quale ci fosse un perfetto equilibrio fra dimensione concreta della vicenda e sguazzi visionari e vagamente soprannaturali.

Profondo Rosso streaming

Perturbante e allucinante

Furono proprio queste componenti che resero Profondo Rosso una pellicola nella quale un’atmosfera perturbante e allucinata viene incastonata in un contesto del tutto realistico in grado di aumentare esponenzialmente l’inquietudine e il terrore latente. Nacque così un vero e proprio cult della storia del cinema di genere, un film nel quale si narra di tremendi ed ingegnosi delitti dal sapore crudelmente realistico commessi da un inafferrabile uomo nero (erede dei killer in lattice nero di Bava) sullo sfondo di una Torino cupa ed esoterica nella quale si intrecciano inquietanti nenie infantili e oscure ville dal sapore gotico, ingredienti urbani e visivi che saranno ripersi in altri film futuri, come il disturbante Trauma (1993) e il poliziesco Non ho sonno (2001).

Il compito non ufficiale di investigare su questi atroci eventi viene assunto dal pianista Marc Daly (David Hemmings) che assieme all’irriverente giornalista Gianna Brezzi (Daria Nicolodi) riuscirà a risalire a una sconvolgente verità che si cela dietro terribili avvenimenti sepolti nella torbida tela dell’infanzia. Come già accennato, il film è ricco di sequenze e trovate straordinarie entrare a merito nella storia del cinema, fra qui la scioccante sequenza di apertura a suon di accoltellamento in silhouette; il ghignate pupazzo meccanico (progenitore del fantoccio della saga di Saw); l’omicidio di Giuliana Calandra affogata in una vasca di acqua bollente e ovviamente la sadica bambinetta Olga (Nicoletta Elmi) che si diverte a trafiggere le lucertole con spilli acuminati. Complice del culto nato attorno al film è sicuramente l’uso iperealistico della violenza brutale e l’impiego di creative tecniche di uccisione che saranno alla base anche del futuro thriller “alla luce del soleTenebre (1982) e del pretenzioso Opera (1987), veri e propri segni di riconoscimento di uno stile che diventerà col tempo inconfondibile e a suo malgrado ricco di plagi indegni. Dopo essersi separato dalla prima moglie Maria Casale e aver rotto la convivenza con Marilù Tolo, Argento decise di prendere in considerazione una giovane attrice fiorentina, già primadonna nelle commedie teatrali di Garinei e Giovannini e reduce da alcuni successi televisivi, e fu così che nacque un proficuo sodalizio professionale (e in seguito matrimoniale) con Daria Nicolodi, capacissima di dare il giusto tono nevrotico e suadente al personaggio di Gianna così come a futuri personaggi iconici dell’universo argentiano, primo fra tutti la terribile vicedirettrice Frau Brückner di Phenomena (1985). La Nicolodi si trova ad agire accanto al già noto David Hammings, attore scafato e reduce da grandi successi cinematografici del calibro di Blow-Up (1966) di Antonioni e Barbarella (1968) di Roger Vadim, anch’egli ottimo interprete del novello investigatore e musicista Marc. Per la parte della stramba madre dell’amico Carlo, interpretato da Gabriele Lavia, Argento volle un’attrice anziana ed un tempo molto nota, quasi sconosciuta alle nuove generazioni, e perciò optò con sicurezza verso Clara Calamai, eccellente interprete cinematografica italiana degli anni ’30 e ’40 divenuta celebre nel 1943 con Ossessione di Luchino Visconti accanto a Massimo Girotti.

Profondo Rosso colonna sonora goblin

La colonna sonora, dai Goblin ai Pink Floyd e i Deep Purple

Il culto del film viene inoltre accresciuto dalla tormentata genesi della sua celeberrima colonna sonora, in un primo momento affidata a Giorgio Gaslini (di cui rimangono le partiture jazz) ma che non convinse per nulla Argento, il quale, dopo aver ricevuto risposta negativa da alcune famose band del calibro dei Pink Floyd e i Deep Purple, consigliato dal suo editore musicale Carlo Bixio decise di affidarsi ad un giovane e sconosciuto complesso rock romano chiamato I Goblin, ragazzi diplomati al conservatorio che con sorpresa dello stesso regista riuscirono a creare una delle partiture musicali più incisive ed inquietanti di sempre, elaborando il famoso e ansiogeno tema principale nel corso di una sola notte nella cantina dove erano soliti provare. Iniziò così un sodalizio che sarebbe durato per anni e che avrebbe segnato il successo di altre intramontabili pellicole.

Profondo Rosso viene però anche ricordato dai suoi fans per le affascinati ed evocative ambientazioni, tutte concentrate fra Roma, Perugia e la già citata Torino, città cara al regista per le sue implicazioni magiche ed esotiche e teatro di alcuni luoghi simbolo del film, come ad esempio la gotica ed inquietante Villa del Bambino Urlante (in realtà chiamata Villa Scott e all’epoca convitto delle Suore della Redenzione); il famoso Teatro Carignano dove venne girata la sequenza di apertura del convegno di parapsicologia e la crepuscolare Piazza C.L.N nella quale venne allestito ex-novo il Blue Bar in cui si incontrano Carlo e Marc, plasmato sul famoso quadro Nighthawks di Edward Hopper. Prodotto dalla Rizzoli Film e girato in lingua inglese per aumentare la sua appetibilità di mercato, dopo una campagna pubblicitaria efficace e fortemente critica, Profondo Rosso venne finalmente rilasciato nei cinema nella primavera del 1975, riscontrando un clamoroso successo sia in patria che all’estero e dando vita ad un acceso dibattito critico.

In Italia ad esempio, dove il film incassò oltre 2 miliardi di lire e si posizionò al 10° posto nella classifica dei titoli della stagione, i critici si trovarono ancora una volta impreparati a recensire un’opera tanto destabilizzante e particolare, e come era accaduto per i film precedenti del regista vi furono molte riserve riguardo alla poca plausibilità della narrazione e per l’eccesso di violenza. Nel resto dell’Europa invece, soprattutto in Francia ed Inghilterra, il film venne accolto come una vera rivelazione, forse perché di fatto il pubblico era già abituato a digerire opere di genere particolari come i gialli anglosassoni o i film horror della Hammer. In Giappone, dove il film uscì solo nel 1978 dopo Suspiria, il suo successo fu clamoroso, tanto che venne rilasciato col titolo Suspiria – Parte 2. Quarant’anni sono passati dalla sua realizzazione e Profondo Rosso mantiene intatta la sua aura di inquietante opera di culto, tanto da essere stata ed essere ancora tuttora oggetto di numerose citazioni, parodie e riferimenti più o meno espliciti, oltre ad aver ispirato nel 2007 un musical omonimo per la regia di Marco Calindri con le musiche originali di Claudio Simonetti, interpretate dall’attore e cantante Michel Altieri nel ruolo di Marc.

Nel 2000, in occasione dei venticinque anni dall’uscita della pellicola, Dario Argento in persona con la collaborazione del gruppo dei Demonia realizzò un cortometraggio nel quale il regista stesso uccideva i singoli membri della band usando le ingegnose tecniche impiegate dall’assassino del film, una piccola auto-parodia oggi reperibile solo nella versione Bluray americana. Tutti noi grandi fans del maestro dell’horror attendiamo dunque con grande trepidazione, dopo la grande proiezione pubblica del film avvenuta nel corso del Fantafestival di Roma 2015, una qualche celebrazione in concomitanza con un nuovo decennio passato all’insegna del rosso sgorgare del sangue copioso della paura e della creatività emanata da una pellicola e da un regista che hanno saputo, tra alti e (scivolosi) bassi, attraversare il tempo continuando a tenerci svegli la notte, sempre col timore che qualche uomo nero possa piombare dall’oscurità e farci a pezzi in maniere stravaganti e brutali.

Profondo Rosso in streaming?

E’ possibile acquistare in streaming Profondo Rosso su Amazon Prime Video e su Infinity Tv

Profilo Falso – stagione 3 si farà? tutto quello che sappiamo

Profilo Falso – stagione 3 si farà? tutto quello che sappiamo

La telenovela colombiana Profilo Falso, ricca di passioni, è stata un successo inaspettato quando è arrivata su Netflix nel 2023, ma la serie sarà rinnovata per una terza stagione? La prima stagione della serie seguiva le vicende di Camila (Carolina Miranda), una ballerina esotica che incontra l’uomo dei suoi sogni su un’app di incontri. Tuttavia, le cose prendono una brutta piega quando scopre che il suo nuovo partner non è esattamente chi dice di essere. Giocando sulle paure moderne relative al catfishing e alla privacy online, questo dramma esagerato ha offerto una serie di colpi di scena in stile soap opera durante tutta la prima stagione.

La seconda stagione è stata rinnovata, ma la serie originale Netflix è rimasta in gran parte inattiva per tutto il 2023 e il 2024, senza aggiornamenti sostanziali. Tuttavia, quando la serie è finalmente tornata all’inizio del 2025, Profilo Falso: Killer Match (come è stato sottotitolato in modo molto sottile) ha regalato ancora una volta grandi emozioni. Qualcuno sta usando il vecchio profilo di Camila su un sito di incontri per adescare uomini e ucciderli, e la polizia vuole arrestare la coppia di piccioncini come colpevoli. Alzando la posta in gioco nella seconda stagione, Profilo Falso ha posto le basi per una saga che potrebbe continuare nella terza stagione e oltre.

La terza stagione di Profilo Falso non è stata confermata

Il destino di Camila è ancora incerto

Il modello di Netflix di rilasciare le proprie serie originali in modo compulsivo ha contribuito a trasformare il modo di guardare la TV, ma rende anche un po’ più difficile giudicare il successo immediato di una stagione televisiva. Non sorprende (considerando la novità della seconda stagione) che Netflix non abbia ancora rinnovato Profilo Falso per una terza stagione, e non è del tutto chiaro se lo farà. Poiché la piattaforma di streaming mantiene i propri dati per lo più riservati, è difficile valutare il successo o il fallimento della seconda stagione di Profilo Falso.

A complicare ulteriormente le cose è il fatto che la seconda stagione ha richiesto molto tempo per concretizzarsi ed è stata pubblicata con pochissimo clamore.

Tuttavia, se la seconda stagione dovesse ottenere un grande successo per la piattaforma di streaming, questi dovrebbero affrettarsi a lanciarsi sulla terza stagione. La seconda stagione è stata rinnovata poche settimane dopo l’uscita della prima, anche se quest’ultima è stata una sorta di successo sorprendente e immediato, difficile da replicare. A complicare ulteriormente le cose è il fatto che la seconda stagione ha richiesto molto tempo per concretizzarsi ed è stata pubblicata con pochissimo clamore. La seconda stagione è stata rinnovata nel giugno 2023 e ci sarebbe voluto più di un anno e mezzo prima che la seconda stagione fosse trasmessa. Poiché la seconda stagione è arrivata senza molto clamore, ciò potrebbe significare che gli spettatori impiegheranno più tempo a scoprirla.

La seconda stagione di Profilo Falso è stata trasmessa l’8 gennaio 2025.

Dettagli sul cast della terza stagione di Profilo Falso

Chi è sopravvissuto ai colpi di scena della seconda stagione?

In fondo, programmi come Profilo Falso esistono solo per i colpi di scena esagerati che tengono incollati gli spettatori, ma devono comunque creare personaggi di cui il pubblico si interessi. La telenovela ha fatto un lavoro decente in questo senso nelle due stagioni finora, e il cast principale è necessario nella terza stagione se Fake Profile vuole continuare ad avere lo stesso impatto sugli spettatori. A guidare lo show è Carolina Miranda nei panni dell’ingenua ma amorevole Camila, che purtroppo si ritrova nel mezzo di una intricata rete di amore e bugie.

Ad affiancarla nella terza stagione ci sarà il suo fidanzato Miguel, interpretato da Rodolfo Salas. Anche se non è sempre stato onesto con lei, la seconda stagione ha chiarito che Miguel e Camila hanno un legame reale e alla fine della stagione sono rimasti insieme. Non è chiaro se tornerà l’ex marito di Camila, David (interpretato da Lincoln Palomeque), dato che ha preso la decisione matura di lasciarla andare perché lei amava ancora Miguel. Un ritorno certo è quello dell’antagonista della serie, Ángela (Manuela González), soprattutto dopo che l’assassina evasa ha promesso di vendicarsi.

Dettagli sulla trama della terza stagione di Profilo Falso

Ora che Profilo Falso ha trovato un suo ritmo, è molto più facile indovinare il tipo di cose che vedremo nella terza stagione. La torrida relazione tra Miguel e Camila non è finita dopo la conclusione della prima stagione, e David ha divorziato da lei con maturità per permetterle di stare con l’uomo che ama veramente. Tuttavia, considerando quanto sia stata burrascosa la loro relazione fino ad ora, è chiaro che un lieto fine non è proprio nelle carte per la coppia. Oltre alle bugie quasi compulsive di Miguel, dovranno anche affrontare la sanguinaria Ángela, fuggita dalla custodia nella seconda stagione.

Profilo Falso – stagione 2, la spiegazione del finale: ci sarà una terza stagione?

La serie drammatica colombiana di Netflix Profilo Falso torna con una seconda stagione, intitolata “Killer Match”. Questa volta, proprio come nella prima stagione, l’attenzione si concentra sul romanticismo e sull’inganno, ma per aggiungere un po’ di pepe al mix, abbiamo anche un serial killer a piede libero! Qualcuno sembra avere una vendetta contro i residenti di Riviera Esmeralda, visto che uno dopo l’altro vengono scoperti dei cadaveri.

Ma chi è l’assassino e qual è il suo movente? La detective Indira Martinez è stata incaricata di districare il mistero dell’omicidio. Date le vite complicate dei proprietari di casa di Riviera Esmeralda, la detective ha avuto difficoltà a scoprire la verità. Dopo tutto quello che aveva passato, Camila Roman sembrava aver finalmente trovato l’amore in David, ma in segreto continuava a fantasticare su Miguel. Chi ha scelto alla fine? Scopriamolo.

Come ha fatto la polizia a concludere che Angela era il serial killer nella seconda stagione di Profilo Falso?

Dato l’impulso di Angela a vendicarsi delle persone che considerava ingrate per non aver partecipato al funerale del padre, era ovvio, almeno per il pubblico, che ci fosse lei dietro gli omicidi. I corpi di Jesus Franco, Adrian Ferrer e Cristobal Balboa furono scoperti dalla polizia nel giro di quarantotto ore. Franco, un avvocato di 45 anni con due figli, è stato assassinato in una stanza d’albergo che aveva prenotato la sera precedente. Il suo corpo è stato trovato nella vasca da bagno e, secondo i filmati di sorveglianza, una donna dai capelli biondi era entrata nella stanza con lui.

Con grande sorpresa di Indira, tutte e tre le vittime erano morte di infarto e tutte le prove erano state cancellate perché i corpi di Adrian e Cristobal erano stati recuperati in una piscina. Cristobal è sconvolto quando scopre che Adrian è stato ucciso e, quella stessa sera, riceve i messaggi di un profilo Tinder che lo invita a recarsi nella villa accanto. Subito dopo, anche Cristobal è stato assassinato. Il profilo Tinder era un fattore comune a tutti gli omicidi e tutte le vittime erano in contatto con un profilo chiamato Red Velvet prima di essere uccise. Il nome d’arte di Camila era Red Velvet e Angela l’aveva incastrata usando il suo nome per creare il profilo. Sebbene Indira ritenesse strano che l’assassino avesse lasciato alla polizia un indizio così importante da scoprire, sentiva già che c’era dell’altro nella storia.

Inizialmente Indira sospettava di Inti Valderamma, un lavoratore del sesso maschile che nella prima stagione era stato pagato dal padre di Angela, Pedro, per adescare il figlio Adrian. In seguito, ha tradito Pedro sviluppando una relazione sessuale con Angela. Inti è stato arrestato dopo che le sue impronte digitali sono state trovate vicino alla piscina dove è stato scoperto il corpo di Cristobal. La polizia ha perquisito la barca di Inti e vi ha trovato delle droghe illegali, motivo sufficiente per arrestarlo. Inti negò le accuse e dichiarò che la droga era stata piazzata e che lui non aveva nulla a che fare con gli omicidi. Aveva incontrato Cristobal la notte in cui era stato ucciso e gli aveva proposto di lavorare insieme per far pagare alla famiglia Ferrer il danno che aveva fatto. A poco a poco si scopre che stava dicendo la verità.

Secondo la teoria di Indira, l’assassino era alla ricerca di uomini infedeli. Una donna che viveva a Riviera Esmeralda ha avvicinato la detective e l’ha informata della scomparsa del marito, Ignacio Santos. Ha aggiunto che Miguel era il motivo per cui lei e il marito avevano optato per un matrimonio aperto e che, anche dopo la fine della loro relazione, il marito aveva continuato a frequentare altre donne. Il corpo di Ignacio fu presto scoperto su una spiaggia e si dedusse che era stato aggredito con un oggetto appuntito, come un frammento di vetro, durante un rapporto sessuale. A differenza dei casi precedenti, non furono trovate tracce di scopolamina nel sangue e Indira intuì che Ignacio era la prima vittima e che l’assassino aveva evoluto il suo modus operandi. Ciò confermava ulteriormente la teoria di Indira secondo cui l’assassino era a caccia di uomini infedeli. Ma il caso subisce una svolta quando Erika, un’amica di Camila, viene uccisa all’improvviso.

La donna aveva da poco scoperto che Miguel perseguitava Camila e per un breve periodo sembrò che Miguel fosse responsabile degli omicidi. Ma Indira ha capito che era innocente quando ha scoperto che aveva ricevuto una nota vocale dell’intelligenza artificiale che imitava Camila e che lo invitava a recarsi sull’isola di Manacoa. L’assassino voleva incastrare Miguel e per questo, insieme a Camila, anche Angela aveva inviato l’indirizzo a Miguel. Miguel ha salvato Camila dopo che Angela aveva tentato di bruciarla viva, ma non è riuscito a catturare l’assassino. Indira ha iniziato a sospettare di Angela anche dopo l’omicidio di Tina. Quando la scientifica riuscì a trovare del DNA in una villa incendiata, Indira pensò che fosse strano, a meno che l’assassino non volesse incastrare Miguel e avesse lasciato intenzionalmente dei fluidi corporei sulla scena del crimine per farli scoprire alla polizia.

Aveva anche scoperto che l’isola remota apparteneva alla madre defunta di Angela, anche se Angela negava di esserne a conoscenza. Considerando che l’assassino aveva tentato di incastrare Miguel e Camila, Indira dedusse che l’assassino aveva un’inimicizia personale nei loro confronti e che l’unica persona che odiava la coppia con tutto il cuore era Angela. I suoi sospetti si rivelarono fondati quando scoprì che Angela aveva spento i filmati di sorveglianza in diretta e al loro posto c’era un video riprodotto in loop.

Qual è il movente degli omicidi nella seconda stagione?

Angela disprezzava gli uomini infedeli, soprattutto dopo che Miguel l’aveva tradita. Durante il periodo di detenzione, ha progettato gli omicidi. Era spinta da due motivi: uno, punire gli uomini infedeli e l’altro, uccidere coloro che avevano fatto un torto o non avevano mostrato rispetto a suo padre. Angela era forse spinta da un senso di colpa, visto che era responsabile della morte del padre. Si rifiutava di accettare che suo padre fosse un uomo manipolatore e voleva invece assicurarsi che chiunque tentasse di mettere in discussione la sua reputazione fosse punito. Uccise Tina, la collaboratrice del padre, perché aveva osato raccontare ad Angela dei segreti su suo padre. Pedro aveva avuto una relazione con la madre di Tina e spesso trascorreva giorni a casa loro. Col passare del tempo, Pedro iniziò a interessarsi alla giovane Tina. La molestò e la violentò, ma Tina era troppo giovane per rendersi conto di essere stata aggredita. Lentamente sviluppò dei sentimenti per Pedro, che sfruttò le sue emozioni per portare avanti tutti i suoi sinistri piani. Ma Angela si rifiuta di credere a Tina.

Secondo lei, Pedro non avrebbe mai potuto commettere un crimine così efferato e quindi Tina meritava di morire. Aveva pianificato di uccidere Tina anche prima che confessasse. Aveva da poco scoperto che Tina aveva cospirato con Santiago, l’amministratore delegato dell’azienda paterna, la Ferrer Barragan, per adescarla e convincerla a lasciare l’azienda. Ha spruzzato acqua bollente su Tina e poi ha proceduto a pugnalarla più volte. Anche se Tina aveva tentato di fuggire, Angela alla fine l’ha uccisa. Presumibilmente, aveva ucciso Cristobal perché sapeva che avrebbe rappresentato una minaccia per lei; forse temeva che volesse una quota della Ferrer Barragan. Ma perché ha ucciso il suo stesso fratello e anche Erika, che non era infedele né aveva alcuna inimicizia personale con Pedro?

Chi è il partner di Angela nel crimine?

Il finale della stagione 2 di Profilo Falso ha rivelato che Angela aveva un partner nel crimine, Joaquin Duval. La donna è stata presentata al terapeuta durante il periodo di detenzione e ha condiviso con lui i suoi pensieri e sentimenti più profondi e oscuri. Duval aveva un passato sporco: in passato era stato accusato di aver aggredito sessualmente una sua paziente adolescente e di averle fatto dei video senza il suo consenso. Come era prevedibile, quando Angela si è sfogata, Joaquin ha convalidato i suoi sentimenti.

Le disse che il suo desiderio di punire gli uomini infedeli e il suo odio verso coloro che avevano fatto un torto a suo padre erano validi, e invece di aiutarla a superarli, Joaquin la istigò a esplorare i suoi pensieri oscuri. Insieme decisero di iniziare un esperimento. Lui aveva sempre avuto interesse a studiare gli uomini sessualmente insoddisfatti, soprattutto quelli che avevano già una relazione seria. Aveva Angela come migliore amica, confidente e poi amante, e insieme misero in atto il loro piano. Scelsero con cura le loro vittime, persone che sapevano personalmente essere infedeli.

Per uccidere la loro prima vittima, Ignacio, Joaquin ha ottenuto per Angela un permesso medico speciale dal carcere. Le cose si sono complicate tra loro quando Adrian ha scoperto le intenzioni della sorella e di Joaquin e per questo ha ucciso Adrian. Erika è stata uccisa semplicemente perché ha sempre tenuto d’occhio Camila. Joaquin era anche il terapeuta di Camila e aveva iniziato ad avere un debole per lei. Quando la polizia lo arrestò, fu scoperta una videocamera nel suo ufficio. Quando Camila incontrò Joaquin nel suo ufficio, lui chiuse la porta a chiave, ma fortunatamente Indira aveva capito che si trattava di un uomo pericoloso quando Miguel diede l’allarme e lei scoprì i suoi precedenti penali. Purtroppo Indira non poteva tenere Joaquin in prigione a lungo. Poco dopo il suo rilascio, Joaquin ha drogato Camila e ha tentato di fuggire con lei, quando improvvisamente Miguel e la polizia sono arrivati in soccorso di Camila. Proprio quando Joaquin stava per sparare a Camila e Miguel, Indira intervenne e sparò a Joaquin.

Angela è riuscita a fuggire?

Il finale della stagione 2 di Profilo Falso suggerisce che Angela è riuscita a fuggire dalla polizia, e non era sola. Mentre Angela aveva una relazione sessuale con il suo vicino, Emanuel, ha finito per uccidere anche lui nell’episodio finale. Aveva capito che Angela era ancora innamorata di Miguel e semplicemente non era pronta a confrontarsi con i veri sentimenti che provava per l’ex marito. Angela aveva iniziato a divertirsi a uccidere le persone senza un motivo particolare, e l’uccisione di Emanuel era in parte dovuta al semplice brivido. Si era anche interessata a Vannessa, la moglie di Santiago, che aveva un disperato bisogno di affetto romantico. Santiago non trattava bene la moglie e Angela aveva pietà di Vannessa.

Era anche il suo modo di vendicarsi di Santiago, che voleva disperatamente che uscisse dall’azienda per soddisfare gli azionisti. Quando Santiago trovò Vannessa e Angela in una posizione compromettente a casa sua, tentò di aggredire Angela. Vannessa afferrò una pistola e gli sparò. Angela forse non si aspettava una tale svolta. Per quanto volesse sbarazzarsi di Santiago, vedere Vannessa uccidere il marito solo per proteggere l’amante lasciò Angela in soggezione. Suggerì di sciogliere il corpo in una soluzione chimica e Angela e Vannessa partirono in barca. Vannessa aveva probabilmente mandato i figli a vivere con i genitori, mentre lei aveva deciso di accompagnare Angela, forse in un paese straniero.

Fa potrebbe tornare con una terza stagione. Angela e Vannessa sono riuscite a sfuggire alla polizia per il momento, ma possono nascondersi a lungo? Mentre Vannessa era innamorata di Angela, per Angela non era lo stesso. Angela era grata a Vannessa e comprendeva la sua situazione, ma non era innamorata di lei. Provava ancora qualcosa per Miguel e, non potendo averlo, sarebbe tornata a distruggere la relazione tra lui e Camila. Inoltre, Vannessa non sapeva che Angela fosse il serial killer e quando scoprirà la verità, forse vorrà abbandonare la loro relazione.

Camila e Miguel sono finalmente insieme e nella prossima stagione potremmo vederli fare di tutto per proteggere la loro relazione. Un altro personaggio interessante di questa stagione è stata Laura, la vicina di Angela, una donna anziana che si è innamorata di un giovane di nome Matteo. Anche se all’inizio pensava che fosse tutto troppo bello per essere vero, gradualmente ha accettato che forse lui si era davvero innamorato di lei. Ma nell’episodio finale, dopo la scomparsa di Matteo, Inti conferma che il suo vero nome è Alonso e che si tratta di un lavoratore del sesso. Da lui apprese che l’ufficio di Alonso si trovava a Barranquilla. Quando la receptionist le ha chiesto il suo nome, ha fornito un nome falso e ha dichiarato di essere una fotografa in cerca di modelli maschili. Nella terza stagione speriamo di scoprire perché Matteo ha finto di essere innamorato di Laura. Si è innamorato davvero o qualcuno lo ha incastrato? Il figlio di lei era in qualche modo coinvolto nell’accordo, forse per insegnare alla madre che non deve fidarsi così facilmente degli estranei? Speriamo di conoscere la verità nella prossima stagione.

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling è la serie tv del 2009 ideata da Fanny Robert e Sophie Lebarbier per TF1 e racconta le vicende della Police nationale parigina. La serie è composta da ben 10 stagion ied è attualmente in corso.

Profiling: quando esce e dove vederla in streaming

La prima stagione ha fatto il suo debutto in Francia nel 2009 ed è tutt’ora in onda su TF1. In Italia la serie è disponibile su Fox Crime e sul digitale terrestre da Cielo.

Profiling: la trama e il cast

La serie tv racconta della criminologa Chloé Saint-Laurent che viene assegnata come consulente dal commissario Lamarck alla squadra investigativa della polizia criminale guidata da Matthieu Pérac. Nella risoluzione dei casi d’omicidio Chloé ha un approccio molto particolare con i delitti che si trova ad affrontare: la sua forte empatia la porta a pensare come l’assassino o la vittima, estraniandosi da tutto e da tutti, e scontrandosi quindi con quello più solido e metodico del poliziotto. Entra poi in scena l’ispettore Rocher, un poliziotto pragmatico e poco avvezzo alle gentilezze e alle chiacchiere. Nonostante questo carattere irritabile egli è ben disposto verso la psicologa Saint-Laurent, consapevole del valore della stessa. Dopo la partenza di Chloé, la protagonista della serie diventa Adèle Delettre.

In Profiling protagonisti sono Chloé Saint-Laurent (stagioni 1-6, guest 7), interpretata da Odile Vuillemin, Comandante Matthieu Perac (stagioni 1-2, guest 7), interpretato da Guillaume Cramoisan, Comandante Thomas Rocher (stagioni 3-in corso), interpretato da Philippe Bas, Tenente Hippolyte de Courtène (stagioni 1-in corso), interpretato da Raphael Ferret, Commissario Grégoire Lamarck (stagioni 1-9, guest 10), interpretato da Jean-Michel Martial, Tenente Fred Kancel (stagioni 1-5), interpretata da Vanessa Valence, Adèle Delettre/Camille Delettre (stagioni 4-9, ricorrente 6), interpretata da Juliette Roudet, Emma Tomasi (stagioni 6-8), interpretata da Sophie de Fürst, Jessica Kancel (stagioni 7-in corso, ricorrente 4-6, guest 5), interpretata da Julia Piaton (st. 4-6) e da Diane Dassigny (st. 7-in corso), Olivia Lathis (stagione 9-in corso), interpretata da Nilusi Nissanka, Jacques Bèrault (stagione 10-in corso), interpretato da Guy Lecluyse e Tamara Marthe (stagione 10-in corso), interpretata da Shy’m.

Profiling: la prima stagione

Nel primo episodio che si intitola “Moins que rien” Chloe Saint-Laurent, una psicologa specializzata in criminologia, viene inserita nella squadra del comandante Matthieu Perac. I colleghi non sono entusiasti dell’arrivo della ragazza e ne sottovalutano le potenzialità. Una donna viene trovata morta vicino a dei cassonetti. Chloe e Mattieu scoprono che la vittima è una mitomane che assume l’identità di altre persone. I primi sospetti sono rivolti al fratello della donna che hai dei piccoli precedenti per episodi di violenza.

Nel secondo episodio che si intitola “Sans rémission” – “Il veleno e la cura” Un giovane oncologo viene trovato morto nel suo studio. Dalle analisi risulta che è stato avvelenato con il siero di belladonna. I primi sospetti sono rivolti al padre della vittima e a un naturopata che si oppone alla fissazione dei due medici per le cure invasive. Il caso sembra toccare da vicino Matthieu, dal momento che il fratello era morto di cancro. Grazie all’assistente del naturopata, Matthieu riesce a capire chi ha rubato la belladonna: si tratta di una ragazza che era in cura dalla vittima.

Nel terzo episodio che si intitola “Il figliol prodigo” Il corpo di un giovane avvocato viene trovato morto nelle fogne della città. Dopo avere parlato con il compagno di stanza della vittima, Matthieu e Chloe interrogano uno psicologo a cui il giovane si era rivolto dopo aver perso una causa importante in tribunale. Lo specialista aveva utilizzato l’ipnosi e aveva fatto scoprire al ragazzo di essere stato rapito quando aveva solo due anni. Chloe e Matthieu interrogano la madre/rapitrice che confessa di avere avuto un litigio col giovane, ma di non averlo ucciso.

Nel quarto episodio che si intitola “Il paradiso perduto” La giovane moglie di un ricco commerciante viene trovata pugnalata sul bordo della piscina di casa. Chloe e Matthieu indagano sul marito della vittima, che è sparito ed è il primo sospettato. Quando viene ritrovato morto nel bagagliaio della sua auto, i sospetti ricadono sull’ex moglie, che era al corrente della gravidanza della giovane donna. Avendo un alibi attendibile, i sospetti si spostano sul figlio della vittima, ma risulta essere colpevole solo del furto di 100000 € dalla cassaforte del padre.

Nel quinto episodio che si intitola “Una persona perbene” Un attivista rimane ucciso nell’incendio di un residence. Matthieu e Chloe danno la notizia alla giovane moglie che, in stato interessante, ha un malore e viene portata in ospedale dove partorisce, ma si rifiuta di prendere in braccio il piccolo. In un primo momento, Matthieu pensa che ad appiccare l’incendio sia stato proprio il proprietario della struttura, ma dimostra di non aver nessun interesse e comunque ha un alibi. Dopo accurate ricerche, risalgono a colui che ha dato fuoco all’immobile, un attivista compagno della vittima il quale però non ha ucciso l’uomo. Chloe intuisce che il colpevole è un’altra attivista, ma col suo modo di fare un po’ sopra le righe, compromette importanti prove per incriminarla.

Nel sesto episodio che si intitola “Dietro la maschera” Chloe e Matthieu decidono di mettere da parte le loro divergenze per aiutare un uomo che si è rivolto a loro per ritrovare la figlia, scomparsa da sei mesi. Per prima cosa si rivolgono alla sua migliore amica che, grazie a Chloe, le dà il nome di un ragazzo con cui l’amica si sentiva in internet da un po’. Tramite l’indirizzo IP, scoprono che in realtà, la ragazza era caduta nella rete di un maniaco, nonché padre di una compagna di classe, ma in realtà, era la ragazza, con le sue amiche, ad aver organizzato tutto per ridere alle spalle della scomparsa. Grazie a un video girato dalle ragazze, risalgono a un taxi appartenente a un anziano deceduto, ma ora in possesso del figlio, pregiudicato per molestie sessuali.

Profeti: nuovo trailer del film con Jasmine Trinca

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Profeti: nuovo trailer del film con Jasmine Trinca

Profeti, il nuovo film di Alessio Cremonini, vincitore del David di Donatello come Miglior regista esordiente per Sulla mia pelle, arriverà solo al cinema dal 26 gennaio, dopo aver vinto il Black Panther Award 2022 – Menzione speciale della giuria al Noir InFestival, dove è stato presentato in anteprima. Il lungometraggio con protagonista Jasmine Trinca due volte David di Donatello come Migliore attrice e Premio Un Certain Regard per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes – una sorprendente Isabella Nefar e Ziad Bakri, è una produzione Cinemaundici e Lucky Red con Rai Cinema in collaborazione con Sky Cinema.

Profeti è la storia del confronto tra Sara (Jasmine Trinca), una giornalista italiana andata in Medio Oriente per raccontare la guerra dello Stato Islamico, e Nur (Isabella Nefar), una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha sposato un miliziano e ora vive nel Califfato. Sara viene rapita dall’Isis e in quanto donna, in quanto essere inferiore che ha dignità solo se sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove sono presenti anche degli uomini. Per questo motivo viene data in custodia ad una sua “pari”: ad una donna. Nur diventa la sua carceriera. La casa di Nur, la sua prigione. E sarà proprio quella casa nel mezzo di un campo di addestramento dello Stato Islamico il luogo dove Sara e Nur si confronteranno. Un confronto quasi impossibile che si trasforma in guerra psicologica mentre attorno scoppiano le bombe e i nemici vengono bruciati vivi per vendetta. Un confronto fatto di silenzi, di sottili ricatti, e dal progressivo tentativo di Nur di convertire Sara.

Dopo aver raccontato le vicende di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, Alessio Cremonini si confronta con temi altrettanto attuali: la prigionia, i diritti delle donne, il Medio Oriente, la religione, lo scontro di civiltà. «Sono questi i temi della mia indagine: lo strumento è il cinema. Un cinema inteso come “viaggio” che svela storie, che percorre strade poco battute. Un cinema politico. Un cinema radicale. Un cinema essenziale» – ha dichiarato Cremonini – «Un film su due donne occidentali che hanno fatto scelte diametralmente opposte. Sara, una giornalista italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur che la tiene prigioniera per mesi in una casa costruita in un campo di addestramento dello Stato Islamico. Quello che il cinema può e deve fare, è mettere in scena la vicenda di Sara e Nur senza manicheismi o semplificazioni retoriche. Questa storia, infatti, non soltanto è metafora di quello che accade in molte parti del Medio Oriente, ma ci riguarda da vicino. Poiché, ormai lo sappiamo, se nell’altra sponda del Mediterraneo inizia un incendio poi le fiamme arrivano anche da noi».

Il film inizia con le parole di una combattente curda intervistata da Sara, la giornalista italiana interpretata da Jasmine Trinca:  «Combatto per i curdi, per la libertà e per le donne. In Medio Oriente, se sei una donna, devi imparare a difenderti il prima possibile. Qui, la maggior parte dei regimi è basata sulla sottomissione, sull’oppressione delle donne. È per questo che le uniche persone che possono cambiare questa mentalità sono le donne», parole che portano subito la mente quanto sta accadendo in Iran.

Profeti: al via le riprese del nuovo film di Alessio Cremonini

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Profeti: al via le riprese del nuovo film di Alessio Cremonini

Dopo il successo di Sulla mia pelle, Alessio Cremonini torna dietro la macchina da presa. Sono iniziate il 6 aprile le riprese di Profeti, film di cui, oltre alla regia, Alessio Cremonini firma anche la sceneggiatura assieme a Monica Zapelli. La fotografia è di Ramiro Civita, il montaggio di Marco Spoletini.

Profeti è girato in Puglia e sono previste sei settimane di riprese. Prodotto da Cinema Undici e Lucky Red con Rai Cinema, con il contributo dell’Apulia Film Commission e con il sostegno della Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Profeti è un film di finzione sul rapimento di una giornalista nel Medio Oriente e sul suo periodo di detenzione. Ad affiancare Jasmine Trinca, che veste i panni della protagonista e che torna a lavorare con Alessio Cremonini dopo aver interpretato il ruolo di Ilaria Cucchi, Isabella Nefar e Ziad Bakri.

Profeti, trailer del nuovo film di Alessio Cremonini

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Profeti, trailer del nuovo film di Alessio Cremonini

Prodotto da Cinemaundici e Lucky Red con Rai CinemaProfeti è un film di finzione sul rapimento di una giornalista nel Medio Oriente e sulla sua lunga prigionia. Ad affiancare Jasmine Trinca, che veste i panni della protagonista e che torna a lavorare con Alessio Cremonini dopo aver interpretato in Sulla mia pelle il ruolo di Ilaria Cucchi, Isabella Nefar e Ziad Bakri.

Un film sulla guerra, sull’estremismo religioso, su due donne che hanno fatto scelte diametralmente opposte, sull’oppressione che le donne vivono in molte parti del mondo.

La trama di Profeti

Profeti è la storia del confronto e scontro fra Sara, una giornalista italiana rapita dall’Isis durante un reportage di guerra in Siria, e Nur, giovane foreign fighter moglie di un miliziano del Califfato che la tiene prigioniera nella sua casa costruita in un campo di addestramento. Durante i mesi di detenzione Nur, mossa dal desiderio di proselitismo, e seguendo gli ordini del leader del campo, tenta di convertire Sara e di farla aderire all’estremismo islamista.

Profeti, recensione del film di Alessio Cremonini

Profeti, recensione del film di Alessio Cremonini

Dopo Sulla mia pelle, dedicato all’Odissea di Stefano Cucchi e alla sua ultima settimana di vita, Alessio Cremonini si conferma un regista al quale dare ascolto, e sale. Mai banale, il suo cinema continua a raccontare storie comunque utili a sollevare interrogativi e a sfidare l’abitudine nella quale spesso pigrizia e timore ci spingono. Come succede anche nel suo nuovo Profeti, in sala dal 26 gennaio (distribuito da Lucky Red), nel quale torna a collaborare con Jasmine Trinca, già Ilaria Cucchi nel film del 2018.

Profeti: Jasmine Trinca prigioniera dell’ISIS nel Califfato

In Profeti l’attrice romana è Sara è una giornalista italiana, in Medio Oriente per un reportage sulla guerra nello Stato Islamico, che viene rapita dall’Isis. In quanto donna, quindi inferiore e rispettabile solo se sottomessa al maschio, non può stare in una prigione dove siano anche degli uomini, per cui viene trasferita nella casa di Nur (interpretata dalla Isabella Nefar di Waiting for the Barbarians), che da quel momento diventa la sua carceriera.

Anche Nur è una straniera, una foreign fighter radicalizzata a Londra che ha poi sposato un miliziano e ora vive nel Califfato nella casa che le due donne saranno costrette a condividere a lungo, proprio nel mezzo di un campo di addestramento dell’ISIS, dove altri prigionieri vengono torturati e uccisi. Fuori continua il conflitto che conosciamo, mentre tra le quattro mura si sviluppa una diversa guerra, psicologica, fatta di silenzi e sottili ricatti, per convertire Sara.

ISIS, Islam, religione, libertà

Non saranno mai abbastanza le occasioni di sottolineare l’abisso che intercorre tra fanatismo religioso e l’Islam praticato dai musulmani che la stessa foreign fighter attacca sullo schermo, un tema e un ambito culturale che il regista conosce bene, e al quale si dedica – come sottolinea lo stesso vincitore del David di Donatello come Miglior regista esordiente del 2018 – sin dal Private di Saverio Costanzo (del quale era co-sceneggiatore) e dal Border del 2013, “un piccolissimo film sulla rivoluzione siriana mai uscito nelle sale“. Alla base il “desiderio di guardare fuori, a storie non italiane, ma che ci devono interessare“.

In Medio Oriente, se sei una donna, devi imparare a difenderti il prima possibile“, queste parole ci accolgono all’inizio del film, ma più – e oltre – che essere un inevitabile riferimento a quanto vediamo accadere in Iran, con l’incedere della storia è altrettanto naturale tornare con la mente alla vicenda vissuta dalla cooperante Silvia Aisha Romano, convertitasi all’Islam durante la prigionia in Somalia. Una scelta sincera? Disperata? Figlia della costrizione? Per quanto riguarda i casi citati, non ci permettiamo di fare ipotesi, ma per quanto riguarda il film speriamo sia una scelta deliberata quella di lasciare il dubbio nello spettatore riguardo quel che accade nella casa, tra le due donne.

Nessun dubbio, troppi dubbi

In Profeti, ci sono due donne occidentali che hanno fatto scelte diametralmente opposte, una lontana da qualsiasi fede, l’altra assolutamente convinta della propria, come molti, troppi. Temi cardinali – insieme a quello della prigionia, fisica e non solo, declinato anche nel film sul caso Cucchi – che il film tratta in maniera forse troppo ordinata, dall’inizio, quando la prima stazione del calvario di Sara si rivela particolarmente sopportabile, evidentemente in considerazione del reale obiettivo della cellula.

In un cinema politico come quello di Cremonini, d’altronde, l’importante è mettere in scena una realtà e delle metafore che il pubblico possa digerire, e portare con sé, anche a costo di rischiare di non chiarire elementi narrativi importanti o di aprire crepe nella coerenza interna dei personaggi. Se dopo aver visto il film qualcuno in più penserà che sia meglio spegnere le fiamme della casa del vicino piuttosto che voltargli le spalle, il resto non sarà poi così importante.

Io rispetto la fede ma è il dubbio che ti educa. (Bruce Lee)

Professore per amore: trama, cast e frasi del film con Hugh Grant

Da sempre noto per le sue commedie sentimentali, l’attore Hugh Grant ha nel corso degli ultimi due decenni stretto un vero e proprio sodalizio artistico con il regista e sceneggiatore Marc Lawrence. Dopo aver lavorato insieme a titoli come Due settimane per innamorarsi, Scrivimi una canzone e Che fine hanno fatto i Morgan?, i due realizzano nel 2014 l’apprezzato Professore per amore. Si tratta anche in questo caso di una storia d’amore, sentimento che risveglia l’animo del protagonista, da tempo spentosi sotto i colpi della vita.

Ad impreziosire il film vi sono diversi celebri attori di Hollywood, tra cui si annoverano anche diversi premi Oscar alla recitazione. Proprio grazie a loro il film ha potuto guadagnare ulteriore valore, ottenendo un buon successo a livello internazionale. Presentato in anteprima allo Shanghai International Film Festival, questo ha raccolto buoni consensi, segnando un trionfale ritorno di Grant al genere che lo ha reso celebre. Grazie a Lawrence, esperto di tale tipologia di commedia, sono inoltre assicurati intrattenimento e buone emozioni.

Prima di cimentarsi in una visione di Professore per amore, però, è certamente consigliabile approfondire ulteriori dettagli circa la sua trama e il cast di attori che lo compone. Proseguendo qui nella lettura sarà inoltre possibile ritrovare alcune delle frasi più note e belle del film, grazie alle quali si potrà avere un primo contatto con quella che è l’atmosfera del film e il carattere dei suoi personaggi. Infine, si elencheranno le principali piattaforme dove sarà possibile ritrovare il film per una comoda visione in streaming.

Professore per amore: la trama del film

Protagonista del film è l’affascinante Keith Michaels, affermato sceneggiatore di Hollywood, il quale ottenne un successo clamoroso con una sua sceneggiatura, grazie a cui era addirittura arrivato a vincere il premio Oscar. Raggiunto tale onore, però, è per lui iniziato un periodo di declino, caratterizzato dalla difficoltà a vendere o far fruttare le proprie storie. Con il passare del tempo, la sua vita si riduce ad un disastro continuo, tra il divorzio dalla moglie e la perdita di tutti i suoi averi. Per di più, Keith non scrive più da anni, come incapace di riuscire a formulare concetti e frasi di suo gusto.

Pur di guadagnare qualcosa e tenersi occupato, egli accetta il consiglio della sua agente di tenere un corso di scrittura nell’università di Binghamton, nello stato di New York. L’idea però non lo entusiasma affatto, specialmente perché egli è ormai convinto che scrivere sia un arte inutile. Nell’intraprendere le prime lezioni, quindi, egli appare svogliato e privo di stimoli, ma non può sapere che la sua condizione cambierà presto. Proprio durante il corso, infatti, egli conosce la studentessa Holly, una madre single di due figlie, la quale coltiva da sempre il sogno di scrivere sue storie. La passione da lei sfoggiata sarà ciò che permetterà a Keith di avere una seconda chance, ritrovando la voglia di vivere.

Professore per amore cast

Professore per amore: il cast del film

Come già accennato in apertura, l’attore Hugh Grant veste qui i panni del protagonista Keith Michaels. L’attore, noto per film come Notthing Hill e Quattro matrimonio e un funerale, ha dichiarato di aver particolarmente apprezzato il personaggio qui interpretato, poiché questo gli permetteva di dar vita a sfumature nuove dell’animo umano. L’attore, infatti, ha dichiarato di essersi sentito stufo di interpretare personaggi i cui problemi sono tutti legati alla sfera sentimentale. Nell’assumere i panni di Keith, invece, egli ha potuto prima di tutto dar vita ad un uomo distrutto in cerca di un nuovo sé stesso. Accanto a lui, nei panni di Holly, vi è invece la premio Oscar Marisa Tomei. Nota per la sua capacità di passare con naturalezza dal comico al drammatico, l’attrice è stata particolarmente apprezzata per la sua interpretazione in questo film.

Nei ruoli dei personaggi secondari, allo stesso modo, si ritrovano alcuni celebri attori di Hollywood, scelti per conferire il massimo del carisma ai rispettivi personaggi. Bella Heathcote, vista anche in The Neon Demon, interpreta qui Karen Gabney, una delle studentesse di Keith con cui questi intreccia una breve relazione. L’attrice premio Oscar Allison Janney, invece, è presenti nei panni della docente Mary Weldon, con cui Keith ha degli iniziali dissapori. J. K. Simmons, vincitore del premio Oscar per il film Whiplash, è invece il dottor Lerner, agente statale. Si ritrovano infine gli attori Chris Elliott nel ruolo di Jim e Aja Naomi King in quelli di Rosa.

Professore per amore: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Professore per amore grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 11 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Nel film sono inoltre presenti diverse frasi oggi entrate a far parte dell’immaginario comune. Si tratta di battute e affermazioni che descrivono alla perfezione non solo il contesto in cui si svolge la storia ma anche i protagonisti che le pronunciano. Di seguito si riportano le più belle e più importanti del film.

  • “L’insegnare, come mi aveva predetto un mio amico, ha affondato gli artigli su di me!” (Keith Michaels)
  • “Scrivere un film è così gravoso… E’ come buttarsi a mare e ti serve una scialuppa… E quella scialuppa è l’impulso dietro un film.” (Keith Michaels)
  • “La differenza tra la parola quasi giusta e quella giusta è la differenza tra il fulmine e la luce.” (Keith Michaels)
  • “«Sai cosa ha detto J.K. Rowling?» «Dove ho messo il mio ultimo miliardo di dollari?» «Che il fallimento è la cosa migliore che le sia mai capitata, perché l’ha liberata del superfluo e le ha permesso di concentrarsi sulla cosa che importava di più, scrivere!»” (Keith Michaels ed Ellen)

Fonte: IMDb

Professor X: 10 possibili versioni del personaggio che potremmo vedere in Doctor Strange 2

Sembra che il Professor X sarà uno dei membri degli Illuminati in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Dopo aver sentito la voce di Patrick Stewart nell’ultimo trailer del film, la presenza di Charles Xavier è praticamente certa.

C’è da dire che le varianti del personaggio sono molteplici, da quelle viste nei fumetti a quelle mostrate sullo schermo in live-action o con l’animazione. In particolare, ci sono dieci possibili iterazioni del famoso leader degli X-Men che sicuramente sarebbero apprezzate dai fan storici del Professor X. Chissà quale apparirà realmente in Doctor Strange 2.

Una versione originale del Professor X per Doctor Strange 2

Doctor-Strange-Professor-XSenza guardare troppo al passato, il franchise potrebbe aver optato per una nuova versione del Professor X creata ad hoc per essere introdotta nell’MCU attraverso Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

La scelta non sarebbe affatto banale, anzi permetterebbe di dare nuova vitalità al personaggio già conosciuto dai fan storici e, contemporaneamente, di inserire nell’Universo Cinematografico Marvel un nuovo membro, pronto per essere amato dal pubblico. Questa opzione non escluderebbe l’apparizione delle versioni già note: come sappiamo, la Marvel è conosciuta per essere imprevedibile nelle scelte  narrative.

X-Men ’97

X-Men-The-Animated-Series-97-XavierPare che X-Men ‘97, la serie animata by Marvel Studios reboot di X-Men: The Animated Series, esordirà con una stagione di 10 episodi nel 2023. La serie riporterà in vita i personaggi degli anni ’90, tra cui anche il Professor X.

Non è da escludere che il Charles Xavier che vedremo in Doctor Strange nel Multiverso della Follia sarà una combinazione del Professor X dei fumetti e di quello interpretato da Patrick Stewart nei film. C’è da vedere se l’MCU è disposto ad adattare il suo stile a quello dei fumetti che, inevitabilmente, si collegano alla serie.

Logan

Logan-Patrick-Stewart-as-Charles-XavierLogan ha una posizione non chiara all’interno della linea temporale dei film sugli X-Men, ma mostra uno Charles Xavier molto più anziano che fatica a gestire i suoi poteri.

La profondità del ruolo che Patrick Stewart ricopre nel film è da ricordare. Questa versione del Professor X muore nel corso di Logan, ma nulla vieta il suo ritorno! Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe essere l’occasione perfetta per riportare in vita il personaggio e per includerlo nel Multiverso!

La versione della trilogia degli X-Men

x-men-patrick-stewart-versione-doctor-strangeLa versione del Professor X che più probabilmente apparirà in Doctor Strange 2 è quella interpretata da Patrick Stewart nella trilogia degli X-Men. Già il trailer del film è pieno di indizi: la voce e i manierisimi sono quelli del leader degli X-Men che tutti conoscono dalla trilogia.

Il reset della linea temporale potrebbe aver toccato anche Xavier e averlo rimesso a capo della X-Mansion. Questa narrazione certamente causerebbe la visita da parte di coloro che tengono d’occhio le linee temporali, come Doctor Strange. È quindi probabile che la versione di Charles appena descritta sarà quella riportata nel film.

X-Men – L’inizio

James-McAvoy-X-Men-First-Class-Charles-Xavier

X-Men – L’inizio mostra al pubblico una gamma molto più giovane di Mutanti che collabora alla creazione della scuola per super-dotati e alla nascita degli X-Men.

Il giovane Professor X è interpretato in modo unico da James McAvoyLa sua versione è amata dai fan e contiene tutte le sfumature del personaggio, tradizionalmente associato a Patrick StewartUn rapido cameo di McAvoy in Doctor Strange 2 sarebbe sicuramente apprezzato dal pubblico.

X-Men – Giorni di un futuro passato

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Un’altra variante del Professor X, vestita con abiti scuri e fantasiosi, è presentata in X-Men – Giorni di un futuro passato. Questa versione di Xavier ha giocato con il tempo ma ha anche capito la gravità delle sue azioni. Di tutte le varianti di Charles che potrebbero legare bene con gli Illuminati, quella appena descritta è l’iterazione che sembra essere più adatta a Doctor Strange 2.

Il Professor X di Legion in Doctor Strange 2?

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La serie televisiva Legion porta in scena il figlio di Charles Xavier, David Haller, i cui poteri sono molto più portentosi di quelli del padre. Nello show compare anche un giovane Professor X che, prima di diventare capo degli X-Men, si prende cura del figlio.

L’attore Harry Lloyd fa un ritratto fantastico e originale di Charles e ne mostra alcuni lati insoliti, come la gentilezza e il supporto alla formazione di Haller. L’apparizione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia di questa versione completerebbe un discorso lasciato in sospeso e collegherebbe Legion all’MCU.

House Of X

X-Men-House-of-X-versione-in-doctor-strangeMentre le versioni del Professor X provenienti dai film Marvel e dai programmi TV sembrano essere quelle più propense a tornare in Doctor Strange 2, poco si parla dei fumetti.

E se il film ci mostrasse un Charles Xavier legato alla serie comics House of X? Quella di House of X è una delle rappresentazioni più potenti del personaggio, una posizione di forza con cui la narrazione sul grande schermo potrebbe funzionare.

Un Professor X zombie per Doctor Strange nel Multiverso della Follia?

Zombie-Xavier-in-Doctor-StrangeL’universo degli zombie dell’MCU è stato brevemente esplorato nella serie Disney+ What If..?. Lo Zombie Charles Xavier è una minaccia poiché è dotato di un potere totalmente fuori controllo. Un mostro assolutamente letale.

Per quanto abbiamo visto nel trailer, Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe non escludere una variante zombie del personaggio di Patrick Stewart. Forse un tale essere sarebbe l’unico in grado di fermare Scarlet Witch

M.O.D.O.K.Xavier-ModokM.O.D.O.K. è una macchina assassina. Non è ancora apparso in live-action, ma è noto per i fumetti, i videogiochi e la serie in stop motion. Non c’è da sorprendersi che un cattivo così strano possa apparire nel Multiverso.

Inoltre, in una narrazione dei fumetti, Xavier stesso si trasforma in una versione estremamente potente di M.O.D.O.K. La scelta di questa variante mostrerebbe al pubblico che l’MCU sta allargando sempre più i suoi confini.

Professor X nella nuova foto di X-Men Giorni di un futuro passato

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Bryan Singer sembra andare molto d’accordo con i social network, è infatti questo il modo che preferisce per tenere informati i suoi fan. Il regista ha appena twittato una foto del giovane Professor X () direttamente dal set di X-Men: giorni di un futuro passato. Il giovane attore sarà affiancato sul set dall’originale Professor X , interpretato ancora da .

Eccola!

La trama di X-Men: giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi ,  Halle Berry, Peter Dinklage e . Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

Professor Marston: teaser del film sul creatore di Wonder Woman

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Professor Marston: teaser del film sul creatore di Wonder Woman

In occasione dell’arrivo al cinema di Wonder Woman, Annapurna Production presenta il primo teaser trailer di Professor Marston & The Wonder Womenil biopic su William Moulton Marston, professore di Harvard che creò il personaggio della DC Comics 75 anni fa.

Ecco il teaser trailer di Professor Marston & The Wonder Women

Professor Marston & The Wonder Women vede protagonisti Luke Evans (La ragazza del treno), Rebecca Hall (Iron Man 3) e Bella Heathcote (The Neon Demon). Alla regia è stata chiamata Angela Robinson.

Il film seguirà la storia di William Moulton Marston, lo psicologo di Harvard che ha creato il personaggio di Wonder Woman, e di sua moglie Elizabeth, nella loro relazione con l’ex studentessa di Marston, Olive Byrne. Entrambe le donne sono state di grande influenza per il personaggio di Diana, dal momento che Marston infuse nel personaggio lo stesso tipo di senso della morale e di femminismo delle donne della sua vita.

Il film dovrebbe concentrarsi sulle controversie che seguirono la creazione del personaggio da parte del pubblico, mentre i tre erano intenti a gestire la loro insolita e complessa relazione che avrebbe potuto rovinare la vita e la reputazione di tutti loro.

L’annuncio segue di qualche settimana l’annuncio di un biopic sulla vita straordinaria di Stan Lee, padre di moltissimi degli eroi dei fumetti Marvel più amati al mondo.

GUARDA – Wonder Woman e Captain America: il trailer Mash-Up

Professor Marston: il trailer finale del biopic sull’inventore di Wonder Woman

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Annapurna Production ha condiviso su Youtube il nuovo trailer di Professor Marston & The Wonder Womenil biopic su William Moulton Marston, professore di Harvard che creò il personaggio della DC Comics che ha conquistato i box office di tutto il mondo quest’anno, con il suo primo film da protagonista.

Professor Marston & The Wonder Women – il trailer finale

Professor Marston & The Wonder Women vede protagonisti Luke Evans (La ragazza del treno), Rebecca Hall (Iron Man 3) e Bella Heathcote (The Neon Demon). Alla regia è stata chiamata Angela Robinson.

Il film seguirà la storia di William Moulton Marston, lo psicologo di Harvard che ha creato il personaggio di Wonder Woman, e di sua moglie Elizabeth, nella loro relazione con l’ex studentessa di Marston, Olive Byrne. Entrambe le donne sono state di grande influenza per il personaggio di Diana, dal momento che Marston infuse nel personaggio lo stesso tipo di senso della morale e di femminismo delle donne della sua vita.

Il film dovrebbe concentrarsi sulle controversie che seguirono la creazione del personaggio da parte del pubblico, mentre i tre erano intenti a gestire la loro insolita e complessa relazione che avrebbe potuto rovinare la vita e la reputazione di tutti loro.

L’annuncio segue di qualche settimana l’annuncio di un biopic sulla vita straordinaria di Stan Lee, padre di moltissimi degli eroi dei fumetti Marvel più amati al mondo.

GUARDA – Wonder Woman e Captain America: il trailer Mash-Up

Professor Marston: il trailer del film sul creatore di Wonder Woman

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Annapurna Production presenta il trailer di Professor Marston & The Wonder Womenil biopic su William Moulton Marston, professore di Harvard che creò il personaggio della DC Comics 75 anni fa.

Professor Marston & The Wonder Women

Professor Marston & The Wonder Women vede protagonisti Luke Evans (La ragazza del treno), Rebecca Hall (Iron Man 3) e Bella Heathcote (The Neon Demon). Alla regia è stata chiamata Angela Robinson.

Il film seguirà la storia di William Moulton Marston, lo psicologo di Harvard che ha creato il personaggio di Wonder Woman, e di sua moglie Elizabeth, nella loro relazione con l’ex studentessa di Marston, Olive Byrne. Entrambe le donne sono state di grande influenza per il personaggio di Diana, dal momento che Marston infuse nel personaggio lo stesso tipo di senso della morale e di femminismo delle donne della sua vita.

Il film dovrebbe concentrarsi sulle controversie che seguirono la creazione del personaggio da parte del pubblico, mentre i tre erano intenti a gestire la loro insolita e complessa relazione che avrebbe potuto rovinare la vita e la reputazione di tutti loro.

L’annuncio segue di qualche settimana l’annuncio di un biopic sulla vita straordinaria di Stan Lee, padre di moltissimi degli eroi dei fumetti Marvel più amati al mondo.

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Professione sceneggiatore: dritte, trucchi e segreti del mestiere a Roma

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Professione-sceneggiatoreAndrea Guglielmino & Andrea Guglielmino presentano ‘Professione sceneggiatore‘ di Sergio Badino: uno scrive di cinema a Roma, l’altro per tanto tempo ha venduto libri a Genova alla libreria Porto Antico, una delle più rinomate della città. Due mestieri in qualche modo complementari. La particolarità è che i due hanno lo stesso nome: Andrea Guglielmino. Si sono scoperti reciprocamente facendo ‘egosurfing’ su Internet e già una volta, nel 2008, si sono pubblicamente incontrati in occasione della presentazione di un libro. Come Dylan Dog e Martin Mystère, quando si uniscono scatenano forze inarrestabili. Stavolta la forza è Sergio Badino, autore di fumetti (DisneySergio Bonelli EditoreTunué), insegnante di sceneggiatura e storytelling presso StudioStorie a Genova e sceneggiatore, tra gli altri, proprio di Dylan Dog e Martin Mystère, oltre che delle serie animate Mostri e Pirati (Italia 1, 2008) e Ondino (RaiTre, 2010).
Il 30 novembre alle ore 21.00 alla libreria Mangiaparole a Roma (Via Manlio Capitolino 7/9. Metro Furio Camillo) Andrea Guglielmino & Andrea Guglielmino presenteranno il volume ‘Professione Sceneggiatore. In viaggio tra narrazione e scrittura creativa‘ di Sergio Badino. Edito da Tunué con la prefazione di Maurizio Nichetti, è il testo indispensabile per tutti i giovani autori ma anche per tutti gli appassionati lettori di narrativa o spettatori di cinema e tv curiosi di conoscere e capire i meccanismi dello storytelling, perché in fondo oggi tutto, intorno a noi, è fatto di storie.
Evoluzione dell’idea di un precedente volume di Badino, Professione sceneggiatore. Dritte, trucchi e segreti del mestiere (Tunué, 2007), questo volume analizza il mondo della narrazione scritta a 360°, con un approccio interdisciplinare, per indicare ogni possibile declinazione della propria capacità di scrivere. Lo storytelling è diventato negli anni una vera e propria strategia comunicativa, nel marketing e nella pubblicità – senza contare tutti i mass media – che prevedono, come caratteristica del loro essere, il narrare una storia.
L’evento, organizzato da Tunué, è patrocinato da Everyeye Vendicazzari, uniti!

Ulteriori info sulla pagina di Andrea Guglielmino.

Produzione cinematografica e Tecnologia

Produzione cinematografica e Tecnologia

Le tecnologie digitali oggi stanno influenzando tutti gli aspetti della produzione, a comicinare dal  modo con cui i team creativi sono in grado di comunicare finendo alle produzioni virtuale

Producers Guild of America Awards 2016: tutte le foto dell’evento

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Si è tenuto ieri il Producers Guild of America Awards 2016, l’ambito premio del sindacato dei produttori arrivato alla 27esima edizione. Ecco tutte le foto del red carpet:

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Producers Guild Awards 2014 le nomination

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Producers Guild Awards 2014 le nomination
Producers Guild Awards PGASono stati annunciate le nomination per i PGA 2014, i Producers Guild Awards, ovvero i premi alle migliori produzioni nell’ambito del cinema e della televisione. Ecco di seguito i nominati per le categorie cinematografiche di miglior documentario, miglior film d’animazione e miglior film:
Premio Darryl F. Zanuck Per il miglior film:
American Hustle (Columbia Pictures)Producers: Megan Ellison, Jon Gordon, Charles Roven, Richard SuckleBlue Jasmine (Sony Pictures Classics)

Producers: Letty Aronson, Stephen Tenenbaum

Captain Phillips (Columbia Pictures)

Producers: Dana Brunetti, Michael De Luca, Scott Rudin

Dallas Buyers Club (Focus Features)

Producers: Robbie Brenner, Rachel Winter

Gravity (Warner Bros. Pictures)

Producers: Alfonso Cuarón, David Heyman

Her (Warner Bros. Pictures)

Producers: Megan Ellison, Spike Jonze, Vincent Landay

Nebraska (Paramount Pictures)

Producers: Albert Berger, Ron Yerxa

Saving Mr. Banks (Walt Disney Studios Motion Pictures)

Producers: Ian Collie, Alison Owen, Philip Steuer

12 Years a Slave (Fox Searchlight Pictures)

Producers:  Anthony Katagas, Jeremy Kleiner, Steve McQueen, Brad Pitt & Dede Gardner

Wolf of Wall Street (Paramount Pictures)

Producers: Riza Aziz, Emma Koskoff, Joey McFarland

Premio per il miglior film d’animazione:

The Croods (DreamWorks Animation)

Producers: Kristine Belson, Jane Hartwell

Despicable Me 2 (Universal Pictures)

Producers: Janet Healy, Chris Meledandri

Epic (Twentieth Century Fox)

Producers: Jerry Davis, Lori Forte

Frozen (Walt Disney Studios Motion Pictures)

Producer: Peter Del Vecho

Monsters University (Pixar Animation)

Producer: Kori Rae

Premio al miglior documentario:

A PLACE AT THE TABLE (Magnolia Pictures)

Producers: Julie Goldman, Ryan Harrington, Kristi Jacobson, Lori Silverbush

FAR OUT ISN’T FAR ENOUGH: THE TOMI UNGERER STORY (First Run Features)

Producers: Brad Bernstein, Rick Cikowski

LIFE ACCORDING TO SAM (HBO Documentary Films)

Producers: Andrea Nix Fine, Sean Fine, Miriam Weintraub

WE STEAL SECRETS: THE STORY OF WIKILEAKS (Focus Features)

Producers: Alexis Bloom, Alex Gibney, Marc Shmuger

WHICH WAY IS THE FRONT LINE FROM HERE? THE LIFE AND TIME OF TIM HETHERINGTON (HBO Documentary Films)

Producers: James Brabazon, Nick Quested

A questo link le nomination per la televisione.
Fonte: Collider

Producers Guild Awards 2013: le nomination

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Producers Guild Awards 2013: le nomination

Zero Dark Thirty-filmAnnunciate le nominaion per i Producers Guild Awards 2013, i premi dei produttori al miglior prodotto cinematografico (e televisivo) dell’anno appena trascorso.

Procede la produzione di Abramo Lincoln: Vampire Hunter

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Dopo una guerra al rilancio la produzione di Abramo Lincoln: Vampire Hunter è stata assegnata alla 20th Century Fox, che ha cominciato a spingere per l’uscita al cinema del film entro il 22 gennaio del 2012 sotto la guida di Tim Burton in veste di produttore.

L’attore Eric Bana è stato recentemente preso per interpretare il ruolo di Lincoln, e Timur Bekmambetov (Wanted) che dirigerà il film spera in una produzione in 3D invece che una riconversione del film in post-produzione. Nel tentativo di aumentare il budget i 69 milioni dollari, la Fox ha deciso di approfittare degli incentivi fiscali offerti dalla città di New Orleans, Louisiana, per sceglierla come location.

Lo studio ha già preso in affitto un magazzino e inizierà la costruzione dei set che vedranno la riproduzione della Casa Bianca.  L’inizio delle riprese sono previste per il 20 gennaio. Oltre a New Orleans e Los Angeles, la Fox potrebbe portare il film anche nel Maryland e in Carolina per le riprese a lungo raggio, nel tentativo di catturare lo scenario degli Stati Uniti nel 1800. Abraham Lincoln: Vampire Hunter sarà la rivisitazione della vita di Lincoln, che ritrae il 16esimo presidente come un cacciatore di vampiri , una delle sue ossessioni in quanto ritenuti responsabili della morte di sua madre. Lincoln apprende infine che i vampiri si sono rifugiati gli stati del sud degli Stati Uniti e stanno architettando un piano per conquistare e schiavizzare il paese intero – questo a sua volta conduce la guerra civile tra l’Unione e la Confederazione, alla quale si alleeranno i vampiri.

Fonte: dailyblam.com

Procede la causa Quentin Tarantino-Gawker Media

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Dopo avervi riportato la decisione di Quentin Tarantino di intentare causa a Gawker Media (qui la notizia), colpevole di aver contribuito alla diffusione online dello script di The Hatetfull Eight, ci giunge fresca di giornata la replica della testata all’autore statunitense.

La risposta arrivataci attraverso la pubblicazione online di un editoriale dal provocatorio titolo “Quentin Tarantino fa causa alla Gawker per il link ad uno script che egli stesso vuole Online”, richiama la volontà del regista di diffondere ufficialmente lo script nella rete in seguito all’abbandono del progetto (qui la notizia).

Il post, suddiviso in sei punti, giustifica l’operato dell’azienda sostenendo che “Qualcuno di sconosciuto alla Gawker lo avrebbe pubblicato su un sito web chiamato AnonFiles e che qualcun’altro ignoto alla Gawker lo avrebbe pubblicato su un sito differente chiamato Scribd” sostenendo poi che “Lo scorso giovedì Gawker ricevette una soffiata da un lettore informandoli che lo script era online su AnonFiles, dopodichè Gawker pubblicò l’articolo riportando che lo script era apparso nella rete.”

Inoltre Gawker ha voluto sottolineare di non essere stata citata per violazione di copyright, ma per “aver contribuito alla violazione di copyright per aver linkato un sito utilizzato per la violazione diretta del copyright”.

Si è poi precisato che “La notizia del fatto che (lo script) fosse online derivasse da un’episodio dichiarato dallo stesso Tarantino” precisando che il loro riferimento al link “era una comune ed inevitabile componente del nostro lavoro: mettere le persone al corrente di notizie ed informazioni che stuzzicano la loro curiosità.

Fonte: Hollywood Reporter

Problemi per il Giuda Maccabeo di Mel Gibson

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Tempi cupi per Mel Gibson. Reduce dall’assai tiepidamente accolto Mr. Beaver di Jodie Foster, Gibson sta avendo problemi con il suo nuovo lavoro, un film incentrato su Giuda Maccabeo. Dopo un iniziale interessamento, infatti, la Warner Bros