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Ragazze elettriche: recensione dei primi tre episodi della serie Prime Video

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La rivoluzione è in arrivo su Prime Video dal 31 marzo e le protagoniste saranno le Ragazze elettriche uscite dalla penna della scrittrice britannica Naomi Alderman. Questa nuova serie è basata sull’omonimo romanzo distopico fantascientifico, un vero caso editoriale, vincitore del Baileys Women’s Prize 2017. L’autrice del libro cuce un racconto corale che permette di mostrare i principali personaggi nei vari stati in giro per i continenti che ci guidano tra nuovi scenari sociali e politici.

Questa è anche la scelta fatta dalla showrunner Raelle Tucker che ha lavorato con una writer’s room tutta al femminile che include Claire Wilson, Sarah Quintrell, Whit Anderson, Stacy Osei-Kuffour, Rebecca Levene, Raelle Tucker, Sue Chung, Brennan Peters e Michelle Hsu. Dietro alla macchina da presa, dei nove episodi prodotti da Amazon Studios e SISTER già casa di produzione della plupremiata miniserie Chernobyl, ci sono solo registe donne tra cui Ugla Hauksdóttir, Lisa Gunning , Neasa Hardiman , Logan Kibens e Shannon Murphy.

La trama dei primi tre episodi

Ragazze elettriche si immerge in un presente alternativo, permettendoci di immaginare il nostro mondo dal suo percorso attuale più o meno allo stesso modo di The Handmaid’s Tale. Il primo e il secondo episodio prendono il tempo necessario per introdurre con pazienza i sei personaggi principali, rendendoli in modo netto e facendoceli conoscere in ogni loro sfaccettatura. In Nordamerica viene presentata Allie (Halle Bush) una ragazza afroamericana adottatata da una famiglia del posto e vittima di abusi sessuali da parte dal padre adottivo, sempre accompagnata da una voce interiore nella sua testa, che l’aiuta a sopravvivere. In Inghilterra a Londra vive Roxy (Ria Zmitrowicz) la figlia di Bernie Monke (Eddie Marsen) un ricco mafioso londinese.

Ragazze elettriche Toni Collete
Crediti: Katie Yu/Prime Video

Intanto a Seattle troviamo la teenager Jos (Auli’i Cravalho) alle prese con le prime cotte tra i banchi per un compagno di classe e i litigi con i genitori. Purtroppo sua madre non è una donna qualunque ma la sindaca della città Margot Cleary-Lopez (Toni Collette) e il padre Rob (John Leguizamo) è un medico. L’unica voce maschile è quella di Tunde (Toheeb Jimoh) un reporter della Nigeria che pubblica su internet video incredibili con protagoniste delle giovani donne africane che diventano ovviamente subito virali. A chiudere il cerchio delle sei storyline, in giro per il mondo, c’è Tatiana Moskalev (Zrinka Cvitesic) un ex prodigio della ginnastica artistica da come viene spiegato in alcuni flashback del suo passato, e ora la “moglie trofeo” di un ditattore dell’Europa dell’Est che vive nel lusso di un fastoso palazzo che in realtà è la sua prigione, intanto il suo popolo è affamato e molto povero.

Nel terzo episodio di Ragazze elettriche finalmente si muovono le trame e si inizia a conoscere il fenomeno che ha colpito le ragazze. L’orfana Allie, che ora si fa chiamare Eve, incontra ragazze simili a lei e viene accolta in un convento gestito da delle suore. Intanto l’FBI già allarmato degli strani fenomeni, indaga e lo stesso lo fanno anche i media che sono curiosi e il blogger Tunde viene contattato direttamente dalla CNN per raccontare la storia delle “nuove streghe”. La novità sta proprio che questo strano virus colpisce durante il periodo dello sviluppo come una misteriosa mutazione genetica ma succede solo nel corpo delle giovani donne. La scena finale è decisamente quella che fa sperare alla rivoluzione al grido del “Girls Power” dove tutti esseri umani di sesso femminile sono consapevoli che è in arrivo un cambiamento radicale. Ma la domanda che sorge alla fine di questi tre episodi sarà meglio o peggio il futuro che incombe?

Ragazze elettriche Toni Collete John LeguizamoLa rivoluzione in mano alle Ragazze elettriche

La frase che subito rimane in mente come un po’ il “Nolite te bastardes carborundorum in The Handmaid’s Tale è quella detta dalla sindaca Margot che fa “Every revolution begins with a spark”. Delle parole che sono ancora così attuali, basti pensare all’immagini che passano ogni giorno al telegiornale come le rivolte dei giovani e delle donne in Iran contro un potere influenzato da una religione di stampo patriarcale o semplicemente quelle manifestazioni femministe occidentali in cui si punta sulla parità dei sessi, la questione di genere e il diritto sicuro all’aborto. Anche il tema che tutti noi abbiamo vissuto negli ultimi tre anni, come la diffusione improvvisa e selvaggia di Covid rende ancora più facile immaginare qualcosa, che si tratti di un virus o un organo che si è evoluto, che esce dal nulla. Certe scene della serie sembrano state girate negli ospedali quando la Pandemia era al suo massimo di contaminazione.

Ragazze elettriche – in originale The Power – presenta una visione al femminile, già dalla scelta di sceneggiatrici e registe, di un mondo distopico e che punta fin dalle prime scene sul messaggio che c’è in atto una rivoluzione anche nella serialità. Questa serie vuole essere una storia sulle donne che hanno il libero arbitrio, che si sentono sicure e fiduciose in un futuro femminista.

Ragazze a Beverly Hills: in arrivo il remake

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Ragazze a Beverly Hills: in arrivo il remake

La Paramount ha messo in cantiere un remake di Ragazze a Beverly Hills, il film del 1990 divenuto un piccolo cult, diretto da Amy Heckerling. La tendenza a produrre remake e reboot è sempre più seguita e anche se fino a questo momento il genero horror sembrava il più saccheggiato da questo fenomeno, anche altri generi sono stati presi di mira dalle produzioni.

Ci sono molti film degli anni ’90 che hanno guadagnato lo status di cult negli anni, e uno di questi è proprio Ragazze a Beverly Hills, una commedia romantica di formazione scritta e diretta dalla Heckerling e liberamente ispirata al romanzo di Jane Austen, Emma. Ambientato nella Beverly Hills degli anni ’90, il film vede Alicia Silverstone nei panni di Cher Horowitz, una ragazza in cima alla piramide sociale, che insieme alla sua migliore amica Dione (Stacey Dash) dà alla nuova ragazza Tai (Brittany Murphy) una serie di suggerimenti per apparire più inserita, ignara che questo porterà alcuni cambiamenti non solo alla sua vita sociale ma anche alla sua vita personale. Ora, la Paramount proverà di raccontare la stessa storia, ambientandola ai nostri giorni.

Secondo Deadline, il remake è in lavorazione con Tracy Oliver alla produzione e con Marquita Robinson che firmerà la sceneggiatura. Non ci sono molti altri dettagli in merito al progetto ma restiamo tutti in attesa di sapere chi raccoglierà l’eredità di Alicia Silverstone e sarà la nuova Cher.

Fonte: Deadline

Ragazzaccio, la recensione del film sul bullismo fatto per i ragazzi

E’ dedicato ai ragazzi, gli “intelligenti che non si applicano” come il Ragazzaccio del titolo, uno di quelli che vengono “buttati fuori” invece che tenuti ‘dentro’, inclusi e fatti sentire parte di qualcosa di più grande e comune. “Ero uno di loro“, dice il regista, Paolo Ruffini, che prima di questo gradito ritorno alla regia (al cinema dal 3 novembre, distribuito da Adler Entertainment), in due precedenti documentari ci aveva portato tra i malati di Alzheimer e con i ragazzi con Sindrome di Down, che in diverse occasioni abbiamo visto con lui. E che non perde occasione per sottolineare come la diversità spesso sia negli occhi di chi la vive, male, per parafrasare un noto refrain.

Stavolta in un film costruito insieme a Beppe Fiorello, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore (oltre a Nicola Nocella, dietro le quinte) e ambientato durante la pandemia, eppure non sul Covid-19, quanto piuttosto sugli effetti sugli adolescenti della forzata mancanza di interazione in una fase fondamentale per lo sviluppo delle relazioni sociali. Una storia d’amore, ma soprattutto un viaggio nella solitudine e la sofferenza di un cosiddetto “bullo”, anche lui vittima delle conseguenze di quel momento storico e delle proprie difficoltà, della mancanza di ascolto, anaffettività e aspettative schiaccianti, nel bene e nel male.

Ragazzaccio – Anche i Bulli piangono

Il bullo è Mattia, affidato all’esordiente Alessandro Bisegna, costantemente ‘contro’ e preoccupato più di far divertire gli amici che di affrontare la paura di essere bocciato per l’ennesima volta. Tra lezioni in Dad e videogame, le sue interazioni sono ovviamente mediate dallo schermo del computer o del cellulare, dove però scopre l’idealista Lucia (alla quale dà corpo la star di Instagram Jenny De Nucci). Che inizia a valorizzare quello che agli altri Mattia tiene nascosto, che gli fa scoprire un sentimento nuovo. Analogamente a quel che fa il suo professore di Letteratura (Beppe Fiorello), che lo ascolta accompagnandolo verso un ritrovato amore per sé stessi e per la bellezza, ma anche per i suoi genitori: suo padre (Massimo Ghini), infermiere travolto dall’emergenza sanitaria, e sua madre (Sabrina Impacciatore), insoddisfatta e facile preda di ogni tipo di complottismo.

Pandemia, disagio e sofferenza

Una vicenda assolutamente non banale come le premesse rischierebbero di farla apparire, tanto siamo abituati a un trattamento strumentale e pigro di certi temi. Un “romanzo di formazione”, come lo descrive la produzione, al quale il minimalismo produttivo pare aver giovato, in grado di utilizzare i social network senza farsi limitare dagli stereotipi che li circondano e di raccontare un mondo degli adulti talmente spaventato e preoccupato per i propri figli da finire per trascurare proprio loro.

Non a caso Ruffini ribadisce “l’ho fatto per i ragazzi”, se non fosse abbastanza chiaro dal taglio e dalla forma scelta, che nel tentativo di abbracciare ogni aspetto dell’universo adolescenziale di riferimento finisce forse per forzare alcune narrazioni e l’idillio al centro dello sviluppo, restando comunque sempre gradevole e credibile. Merito anche di un lavoro di ‘traduzione’ del mondo teen per un pubblico che quell’età ha superato da tempo, e al quale si cerca di parlare dei “sognetti” di chi ancora non ha gli strumenti adatti per comprendere se stesso prima ancora della realtà in divenire che lo circonda.

Al netto di debolezze, retorica o semplificazioni – senza volerne fare una colpa a un film comunque riuscito, nonostante le condizioni in cui è stato realizzato – con Ragazzaccio Ruffini si conferma capace di comunicare quello cui tiene, come già fatto in precedenza. E di aiutare chi potrebbe averne bisogno a trovare una chiave utile: ai più giovani, per non sentirsi soli e incompresi (utile ricordare il numero verde 800-770-960 della Associazione Nazionale dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo Di.Te.), e ai loro ‘maestri’, pur angosciati e disperati. Tutti, ognuno a suo modo, abbandonati a se stessi e affamati di momenti “da screenshottare“. Tutti pronti a scioglierci e (af)fidarci al più semplice e fondamentale dei “tu come stai?”.

Raffey Cassidy e George Clooney protagonisti in Tomorrowland

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Tomorrowland, il nuovo misterioso progetto di Brad Bird, è stato tenuto così tanto in segreto che Alan Horn, produttore associato della Disney, durante la presentazione alla stampa della nuova idea al CinemaCon di mercoledì, ho deciso di mostrare solo un breve trattamento e un titolo provvisorio, affermando però di essere contento della presenza di Bird alle redini del progetto.

Inoltre il produttore ha rivelato a sorpresa i nomi di Damon Lindelof e George Clooney come possibili componenti del cast, mentre ha confermato la presenza della giovanissima Raffey Cassidy in un ruolo di primo piano. Come già detto, poco si conosce della genesi e della sotria del film, ma lo stesso Horn ha deciso di rivelare un piccolo assaggio della trama, affermando che dovrebbe trattare di uno strambo e lunatico inventore di nome Frank Walker (probabilmente Clooney) e del sui rapporto con un bambino robot (Cassidy) dalle grandi capacità di combattimento.

Horn ha poi informato la stampa che Hug Laurie dovrebbe interpretare il cattivo di turno, David Nix. Con Jeff Jensen alla  sceneggiatura, Bird è attualmente in una fase di  pre-produzione per un possibile rilascio entro  agosto 2014. La Cassindy è ormai specializzata in ruoli giovanili, cos’ come dimostrano le sue performances in Dark Shadows e Biancaneve e il cacciatore lo scorso anno, oltre ad aver interpretato la figlia di Jeremy Piven in Mr Selfridge.

Fonte: empire

Raffaello. Il giovane prodigio: al cinema solo il 21, 22, 23 giugno

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In uscita nelle sale italiane solo il 21, 22, 23 giugno Raffaello. Il giovane prodigio diretto da Massimo Ferrari e prodotto da Sky, è il docu-film con la voce narrante diValeria Golino che si propone di raccontare Raffaello a partire dai suoi straordinari ritratti femminili. La madre, l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di Raffaello permettono di raccontare il pittore da una nuova prospettiva e di indagare sulla sua continua ricerca della bellezza assoluta.

A guidarci alla scoperta dell’artista oltre a Vincenzo Farinella, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Pisa e consulente storico-scientifico del progetto, ci saranno gli interventi autorevoli di Lorenza Mochi Onori, storica dell’arte ed esperta di Raffaello, Giuliano Pisani, filologo classico e storico dell’arte italiana, Tom Henry, direttore dell’Università del Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance (CESR Tours), Ippolita di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte e Gloria Fossi, storica dell’arte medievale e moderna.

Realizzato da Sky con la produzione esecutiva affidata a Progetto Immagine, RAFFAELLO. IL GIOVANE PRODIGIO ha ottenuto il Patrocinio della Città di Urbino. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital ed è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital.

Raffaello – il Principe delle Arti in 3D: il 3, 4 e 5 aprile in 60 paesi del mondo

Dopo il successo dei primi 3 film, Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital, in collaborazione con Magnitudo Film, presentano il quarto film d’arte per il cinema: Raffaello – il Principe delle Arti in 3D, la prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo. Il film, prodotto da Sky 3D, con Sky Cinema e Sky Arte, è stato riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema.

Il film esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del mondo.

La storia raccontata in Raffaello – il Principe delle Arti in 3D

Pochi personaggi nella storia dell’arte hanno una parabola di vita tanto intensa e ricca di suggestioni quanto Raffaello Sanzio. Muore a soli 37 anni eppure riesce a lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Testa e cuore, emulazione ed invenzione, cortesia e caparbietà, vizio e virtù, questi i cardini della sua personalità. Il destino di Raffaello sembra scritto nelle sue radici. Giovanni Santi, il padre, è pittore ed intellettuale alla corte di Federico da Montefeltro e fu probabilmente il suo primo formatore ed ispiratore. Rimasto orfano a soli undici anni, l’unica strada possibile per Raffaello sembra essere l’arte. Una scelta coraggiosa che si rivelerà vincente. A soli 17 anni diviene “magister”, il glorioso inizio di un percorso inarrestabile. Da enfant prodige a principe delle arti nell’arco di due decenni, Raffaello sa trarre dagli straordinari incontri umani della sua vita strumenti per la propria ascesa personale. Impara dai grandi maestri e li supera, li sfida e li vince, li osserva e li migliora. Entra nelle grazie dei Papi e dei potenti, ama la vita e la vive senza remore, con intensità e passione.

Un’esistenza indimenticabile al pari delle sue opere, che questo film prova a ripercorrere, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei momenti più rappresentativi.

Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in contatto con i più grandi capolavori dell’epoca. Appena diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come ‘magister’ realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro Perugino.

Si passa poi a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo e dove Raffaello produce una serie di Madonne celeberrime, dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.

Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione.  Ma anche luoghi esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del Cardinal Bibbiena.

Altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina che non si è più avuta negli ultimi 5 secoli.

Ma Roma per Raffaello è anche Villa Farnesina, dove sono ospitati gli splendidi affreschi del Trionfo di Galatea e della Loggia di Psiche, e dove si consuma l’amore con la donna che gli fu accanto fino all’ultimo giorno, la Fornarina, con gli splendidi ritratti de La Velata e La Fornarina.

Il percorso si conclude al Pantheon, luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo epitaffio composto da Pietro Bembo: “Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”  

Le personalità che hanno partecipato a Raffaello – il Principe delle Arti in 3D

In un inedito e innovativo dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la vita del grande artista si interseca con momenti di accurata digressione artistica affidata agli interventi appassionati di prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci (direttore dei Musei Vaticani sino al 2016, è la guida appassionata e autorevole alla scoperta delle opere che Raffaello realizzò durante il suo periodo in Vaticano), Vincenzo Farinella (professore associato di Storia dell’Arte Moderna alla Scuola Normale di Pisa, è consulente scientifico del film e racconta il periodo di formazione ad Urbino), e Antonio Natali (storico dell’arte, dal 2006 al 2016 è stato il direttore della Galleria degli Uffizi, nel film racconta il periodo fiorentino dell’artista). Un percorso artistico che si snoda in 20 siti, di cui 15 luoghi museali, e analizza oltre 70 opere, di cui più di 40 tra le più note e rappresentative dell’artista di Urbino.

Un progetto sviluppato dai creatori di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e “Musei Vaticani 3D” e supportato dal contributo di grandi eccellenze del cinema italiano, lo scenografo Francesco Frigeri (illustre nome del cinema italiano, pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Tra i suoi film più celebri “Non ci resta che piangere” di Troisi e Benigni e “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore) e il costumista Maurizio Millenotti (celebre costumista italiano, ha vinto il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore ed è stato nominato all’Oscar in due occasioni per i film “Otello” e “Amleto”, entrambi diretti da Franco Zeffirelli).

Nel cast artistico delle ricostruzioni storiche, troviamo Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica,  Così ridevano, Mosè, I Miserabili) nel ruolo di Giovanni Santi, da Angela Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d’estate) in quello della Fornarina e da Marco Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.

A tutto questo si aggiunge la tecnologia cinematografica 3D e 4K più evoluta, con carrelli, bracci, elicotteri e droni. E le tecniche di dimensionalizzazione delle opere, che consentiranno una vera e propria immersione nelle opere di Raffaello.

Ricostruzioni storiche e inserti di fiction in Raffaello – il Principe delle Arti in 3D

Una delle particolarità del film è costituita dalle ricostruzioni storiche ispirate a dipinti dell’800, periodo in cui sviluppò un vero e proprio mito dell’artista, che rappresentano una sorta di ‘testamento figurativo’: istantanee della vita di Raffaello, momenti delicati ed evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore introducendolo ai capitoli di digressione artistica.

Per garantire la massima attendibilità storico scientifica, la scelta è stata di ispirarsi a dipinti firmati da artisti come Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme, Auguste Dominique Ingres. La realizzazione delle scene ha visto il lavoro congiunto di eccellenze del cinema italiano, quali scenografia e costumi, e del mondo dell’arte, tra cui la Bottega Tifernate, che lavora abitualmente per i Musei e che ha riprodotto fedelmente i dipinti inseriti nelle scene, tra cui La Gioconda di Leonardo e la Trasfigurazione dello stesso Raffaello dalle dimensioni enormi di 4 metri per 3.

I costumi, tutti realizzati su misura per gli attori del film, sono oltre 40 di cui 10 originali, compreso il ricco e sensuale abito della dama Velata, con una fedele riproduzione di colori, stoffe e materiali. Un’attenta ricostruzione filologica e storica è applicata anche alle scenografie, per le quali sono stati utilizzati centinaia di oggetti di scena, tra cui l’ornitottero realizzato a partire dai disegni originali di Leonardo e le ricostruzioni di ambienti storici come gli studi di Raffaello e Leonardo.

Le scene di Raffaello bambino sono realizzate nei luoghi originali in cui l’artista visse e trascorse il suo tempo ad Urbino, luoghi rimasti quasi totalmente come erano nel ‘500. Le altre scene sono realizzate per lo più in studio, come la scena che riproduce Raffaello che si arrampica sull’impalcatura della Cappella Sistina, per la quale è stata realizzata un’impalcatura di legno alta 5 metri in un set costruito su cromakey, in cui in post produzione è stata riprodotta la volta della Sistina.

Anche il casting è stato effettuato con un’attenta e minuziosa ricerca iconografica non solo per i ruoli dei protagonisti, ma per tutti i personaggi del film (Papa Giulio II e Papa Leone X, Leonardo, Michelangelo etc).

Cosa c’era nella Cappella Sistina prima del Giudizio Universale?

Tra i capitoli di approfondimento che il film dedica alle opere di Raffaello, uno in particolare è dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei Musei Vaticani, la cui ideazione fu commissionata a Raffaello da Papa Leone X alla fine del 1514.

Raffaello, che non si era mai cimentato prima con gli arazzi, concepisce una serie di cartoni preparatori policromi, che invia come modelli nella più prestigiosa manifattura fiamminga dell’epoca. Un’opera immane realizzata in soli quattro anni, pochi mesi per i cartoni preparatori e tre anni per la tessitura.

La notte del 26 dicembre del 1519, alla presenza del Papa, dei cardinali e degli intellettuali di curia, i primi 7 arazzi di Raffaello vengono esposti in Cappella Sistina. Niente meno che un “miracolo”, così Vasari definisce l’esposizione degli arazzi, resi ancora più meravigliosi dall’impressionante impatto visivo e scenografico della loro collocazione, a portata di sguardo e in una Cappella Sistina che in quella fatidica notte va immaginata molto diversa da come appare oggi.

A quel tempo il Giudizio Universale non era ancora stato dipinto e al suo posto la parete d’altare era affrescata con opere del Perugino e di Michelangelo, andate distrutte quando Michelangelo affrescò il Giudizio Universale e di cui sono state tramandate solo scarne testimonianze e disegni.

Tra le opere che decoravano la parete, il posto d’onore, sopra all’altare, era occupato da una finta pala d’altare ad affresco del Perugino, raffigurante l’Assunzione della Vergine, alla presenza del committente, il pontefice Sisto IV della Rovere. Al di sopra prendevano avvio i due grandi cicli di affreschi che fasciavano tutte e quattro le pareti della Cappella: le Storie di Mosè a sinistra, aperte sulla parete d’altare dal Ritrovamento di Mosè nel Nilo, e le Storie di Cristo a destra, inaugurate sulla stessa parete dalla Natività. Entrambe queste opere erano state realizzate dal Perugino, che poi sulle pareti lunghe si sarebbe trovato a collaborare con altri artisti (Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli). Ancora sopra cominciava la sequenza dei pontefici, che da Pietro (o da Cristo) doveva giungere fino al Papa regnante: è possibile che anche queste quattro figure fossero state affrescate dal Perugino, vero e proprio dominatore di questa parete d’altare. Infine le due lunette erano state dipinte da Michelangelo con una serie di grandiosi antenati di Cristo.

Di questa parete, coperta ad oggi da uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono testimonianze pittoriche. L’aspetto precedente si può solo dedurre dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici dell’arte. Sulla base di tali studi la produzione ha commissionato a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate perdute, per ricollocarle in maniera virtuale sulla parete ora occupata dal Giudizio Universale. Per rendere completa la rappresentazione scenica, i primi 7 Arazzi di Raffaello sono stati applicati virtualmente alla base delle pareti della Cappella Sistina, esattamente come furono disposti durante la notte del 1519, quando furono svelati per la prima volta al pubblico.

Il risultato non vuole chiaramente essere una filologica ricomposizione di un insieme perduto per sempre, ma un effetto di credibile spettacolarità che riporti alla luce, dopo 5 secoli, l’effetto della Cappella Sistina come apparve quella fatidica notte del 26 dicembre 1519.

Raffaello – il Principe delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del mondo.

Raffaello il Principe delle Arti: Sky 3D annuncia il nuovo docufilm

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Sky 3D annuncia oggi Raffaello il Principe delle Arti, la quarta grande produzione cinematografica: “Raffaello – il Principe delle Arti”, il primo film-documentario mai realizzato su Raffaello Sanzio.

Il film segue il percorso tracciato dai 3 precedenti  progetti, con un ulteriore apporto innovativo che pone l’accento su un aspetto ancora più cinematografico: è un connubio tra digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, raffinate ricostruzioni storiche, che garantiscono un coinvolgimento intimo ed emotivo, e le più evolute tecniche di ripresa cinematografica in 3D ed UHD per un’esperienza visiva totalizzante e coinvolgente.

La digressione artistica parte da Urbino (città natale di Raffaello) passando per Firenze, per approdare a Roma e in Vaticano, al contempo apice ed epilogo del folgorante percorso artistico di Raffaello, per un totale di 15 location e oltre 50 opere trattate, e si avvarrà di molteplici esclusive e punti di vista inediti.

Le ricostruzioni storiche, ispirate a dipinti dell’800 che testimoniano frammenti di vita di Raffaello, rappresentano istantanee della vita dell’artista, momenti delicati ed evocativi capaci di coinvolgere emotivamente lo spettatore introducendolo nei capitoli di digressione artistica.

A dare il volto a Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e regista Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). 

Il film (della durata di 90’) esordirà nei cinema italiani in Primavera 2017 distribuito da Nexo Digital, per poi approdare in tv su Sky (Sky 3D, Sky Cinema e Sky Arte) ed essere distribuito nei cinema di 60 paesi del mondo.

Raffaello il Principe delle Arti: Sky 3D annuncia il nuovo film 

La produzione esecutiva è affidata a Magnitudo Film.

“Raffaello – il Principe delle Arti” esordirà sulla scia dei successi delle tre precedenti produzioni: ‘Musei Vaticani 3D’, realizzato con la Direzione dei Musei Vaticani, è stato distribuito in 60 paesi e 2mila cinema per oltre 245mila spettatori, è tuttora classificato come il contenuto d’arte più visto nei cinema del mondo da sempre; ‘Firenze e gli Uffizi 3D’, patrocinato dal MIBACT e dal Comune di Firenze, record di incassi nei cinema italiani (91mila spettatori solo in Italia e già oltre 200mila nel mondo) e di ascolti su Sky, è in distribuzione in 60 paesi del mondo e si appresta a superare il primato di Musei Vaticani 3D, ha vinto il Nastro d’Argento ed ha inaugurato il progetto per le scuole ‘Italia: la Scuola del Bello’; ‘San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D’, prodotto in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, ha esordito in 250 cinema italiani classificandosi ai primi posti del box office nazionale con circa 30mila spettatori, è stato insignito dal MiBACT – Direzione Generale Cinema del titolo di film riconosciuto di interesse culturale.  

Raffaello e April O’Neal sul set: foto Le Tartarughe Ninja

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Raffaello e April O’Neal sul set: foto Le Tartarughe Ninja

Vi abbiamo fatto vedere le altre foto di Megan Fox poco fa, e adesso arrivano altre foto sempre dal set de Tartarughe Ninja che ritraggono Alan Ritchson, AKA Raffaello, che chiacchiara proprio con Megan Fox, AKA April O’Neal nel film.

Non siamo sicuri del contesto all’interno del quale questa scena verrà inserita. Possiamo solo sottolineare che nella scena, girata di giorno e in mezzo alla gente, April tiene in mano i sai di Raffaello.

Tartarughe Ninja, il film

Nel cast Tartarughe Ninja sono presenti: Megan Fox, Alan Ritchson, Will Arnett, Whoopi Goldberg, William Fichtner, Noel Fisher, Danny Woodburn, Jeremy Howard, Mos Def e Pete Ploszek.

La trama del film: La città ha bisogno di eroi. L’oscurità è calata su New York City quando Shredder e il suo diabolico Clan del Piede hanno preso il controllo su tutto, dalla polizia alla politica. Il futuro è buio, o almeno lo sarà fino a che quattro improbabili ed emarginati fratelli usciranno dalle fognature per scoprire il loro destino come Tartarughe Ninja. Le Tartarughe dovranno lavorare senza paura con la reporter April e il suo fantastico cameraman Vern Fenwick per salvare la città e svelare il piano diabolico di Shredder. Tartarughe Ninja sarà distribuito nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti a partire dall’8 agosto 2014 mentre in quelle italiane a cominciare dal 18 settembre dello stesso anno.

Fonte: SuperHeroHype

Raffaello alle Scuderie del Quirinale: trailer del documentario in uscita

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Esce, come Evento speciale, distribuito in sala da Adler Entertainment, il 2, 3 e 4 novembre 2020, Raffaello alle Scuderie del Quirinale (Raphael Revealed), diretto da Phil Grabsky, documentario sulla più grande mostra di sempre dedicata al genio Raffaello Sanzio da Urbino, nel Cinquecentenario dalla morte. La mostra, mostra Raffaello 1520-1483 che si è tenuta a Roma, alle Scuderie del Quirinale, ha chiuso ad appena quattro giorni dall’inaugurazione a causa del lockdown imposto per l’emergenza Covid-19 e che, per questo, in pochi hanno avuto la fortuna di visitare.

Il pregevole lavoro cinematografico del pluripremiato regista inglese Phil Grabsky, nuovo pioniere del genere del documentario dedicato all’arte, già autore di lavori dedicati a Leonardo, Matisse, Monet, Renoir e Cézanne, documenta gli oltre 200 capolavori esposti, tra dipinti e disegni, di cui oltre la metà è riunita in una mostra per la prima volta. Con opere prestate da musei prestigiosi come il Louvre, gli Uffizi, il Prado e la National Gallery of Art, il film permette di ammirare il genio, la creatività e la capacità pittorica del nostro gigante del Rinascimento. Il film, la cui gestazione è durata quasi tre anni è girato in Ultra HD e prodotto dalla società di produzione dello stesso regista, la Seventh Art Productions in collaborazione con il brand Exibition on Screen (EOS).

Non semplicemente un pittore, Raffaello Sanzio è stato uno dei più straordinari artisti del Rinascimento, spesso incompreso o mitizzato. Sulla base del materiale esposto nella straordinaria mostra romana, questo documentario permette di scoprire, per la prima volta, il vero Raffaello dietro i suoi colori, disegni e tele. Un genio che ‘seppe coniugare semplice e complesso rappresentando, con la potenza degli sguardi e la straordinaria carica del pennello, un universo di valori senza tempo’.

Raffaello – il Principe delle Arti in prima tv su Sky

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Raffaello – il Principe delle Arti in prima tv su Sky

Arriva su SKY CINEMA HD Raffaello – il Principe delle Arti, il primo film per il cinema su Raffaello Sanzio, firmato dai produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei Vaticani”.

 Dopo lo straordinario successo al box office italiano che, in soli tre giorni, ha richiamato nei cinema oltre 50.000 spettatori incassando quasi mezzo milione di euro, e il grande consenso internazionale in occasione delle première nei principali Istituti Italiani di Cultura nel mondo, tra cui Londra, New York, Los Angeles, Sion, Berna e Parigi, il film d’arte prodotto da Sky, in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film, “Raffaello – il Principe delle Arti”, approda finalmente in prima tv assoluta su Sky.

La prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo e simbolo del Rinascimento, firmata dai produttori di “Firenze e gli Uffizi” e “Musei Vaticani”, sarà trasmessa domenica 17 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e Sky Arte HD, inaugurando la programmazione natalizia di Sky (disponibile anche su Sky On Demand nella collezione “Cinema d’Arte”, dove sono disponibili anche gli altri film d’arte targati Sky).

Raffaello – il Principe delle Arti

In un inedito, innovativo ed emozionante dialogo tra il mondo dell’arte e il mondo del cinema, la vita leggendaria del grande artista viene rappresentata da Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio) nei panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica,  Così ridevano, Mosè, I Miserabili) nel ruolo del padre, Giovanni Santi, da Angela Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d’estate) in quello dell’amata Fornarina e da Marco Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.

La ricostruzione delle scene di finzione è stata curata da eccellenze del mondo del cinema, tra cui lo scenografo Francesco Frigeri (pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, Non ci resta che piangere, La leggenda del pianista sull’oceano, I Medici)  e il costumista Maurizio Millenotti (già premiato con il David di Donatello, Nastro d’Argento e Ciak d’Oro per La leggenda del pianista sull’oceano e nominato all’Oscar per Otello e Amleto di Zeffirelli).

La narrazione filmica è intervallata da momenti di appassionata digressione artistica affidata agli interventi di prestigiosi storici dell’arte: Antonio Paolucci (direttore dei Musei Vaticani sino al 2016), Antonio Natali (direttore della Galleria degli Uffizi fino al 2015) e Vincenzo Farinella (professore associato di Storia dell’Arte Moderna alla Scuola Normale di Pisa e anche consulente scientifico del film).

“Raffaello – il Principe delle Arti” è un tuffo  indietro nel tempo nel mondo di 5 secoli fa, un biglietto d’ingresso esclusivo per luoghi di inaccessibile meraviglia.. Un film emozionante che racconta la storia dell’arte attraverso l’uomo e dell’uomo che, attraverso l’arte, come scrisse il Vasari, “visse come un principe più che come un artista”.

Raffaello – il Principe delle Arti – Sinossi del film

Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”  
Pietro Bembo – Epitaffio sulla Tomba di Raffaello al Pantheon

Un’esistenza indimenticabile, appassionante e avvolta dal mito, quella di Raffaello Sanzio, al pari delle sue opere, che questo film ripercorre, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Un dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell’arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei momenti più rappresentativi della sua esistenza.

Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo. Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze ‘di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione.  Ma anche luoghi esclusivi all’interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e la Loggetta e la Stufetta all’interno dell’Appartamento del Cardinal Bibbiena.

Un’altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana). A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo. Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi. Un’operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia per la prima volta dopo 5 secoli una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina.

RAFFAELLO – IL PRINCIPE DELLE ARTI: IN PRIMA TV ASSOLUTA DOMENICA 17 DICEMBRE DALLE 21.15 SU SKY CINEMA UNO HD E SKY ARTE HD. DISPONIBILE ANCHE SU SKY ON DEMAND NELLA COLLEZIONE “CINEMA D’ARTE”.

Raffaello – Il principe delle Arti in 3D: il trailer

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Raffaello – Il principe delle Arti in 3D: il trailer

Sarà nelle sale cinematografiche solo il 3, 4 e 5 aprile 2017 Raffaello – Il principe delle Arti in 3D, prima trasposizione cinematografica della vita e le opere di Raffaello Sanzio. Una racconto biografico che parte da Urbino, città natale di Raffaello, per passare attraverso il folgorante percorso artistico a Firenze, Roma e il Vaticano.

Ecco il trailer di Raffaello – Il principe delle Arti in 3D

Ispirate a dipinti dell’800, le scene di Raffaello – Il principe delle Arti in 3D sono vere e proprie istantanee della vita dell’artista, del suo amore per la Fornarina, della sua irrequietezza giovanile e delle intuizioni rivoluzionarie che lo hanno portato ad essere il genio della pittura che tutti oggi conosciamo. Una visione nuova e pop, che restituisce un ritratto realistico e vivo di Raffaello Sanzio.

Raffaello - Il principe delle Arti in 3DA dare il volto a Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e regista Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). La Fornarina, la donna amata dall’artista, sarà interpretata da Angela Curri (La mafia uccide solo d’estate), mentre Enrico Lo Verso darà il volto a Giovanni Santi e Marco Cocci a Pietro Bembo. Scenografia e costumi sono stati curati da due eccellenze del cinema italiano, rispettivamente Francesco Frigeri e Maurizio Millenotti.

Raffaello – Il principe delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile, presentato da Sky e Nexo Digital, con la collaborazione di Musei Vaticani e Magnitudo Film. Dopo l’Italia,Raffaello – Il principe delle Arti in 3D approderà nei cinema di 60 paesi del mondo.

Raffaello – Il principe delle Arti in 3D: al cinema il 3,4 e 5 Aprile

Fonte: Nexo Digital

Raffaello – Il principe delle Arti in 3D: al cinema il 3,4 e 5 Aprile

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Sarà nelle sale cinematografiche solo il 3, 4 e 5 aprile 2017 Raffaello – Il principe delle Arti in 3D, prima trasposizione cinematografica della vita e le opere di Raffaello Sanzio. Una racconto biografico che parte da Urbino, città natale di Raffaello, per passare attraverso il folgorante percorso artistico a Firenze, Roma e il Vaticano.

Ispirate a dipinti dell’800, le scene di Raffaello – Il principe delle Arti in 3D sono vere e proprie istantanee della vita dell’artista, del suo amore per la Fornarina, della sua irrequietezza giovanile e delle intuizioni rivoluzionarie che lo hanno portato ad essere il genio della pittura che tutti oggi conosciamo. Una visione nuova e pop, che restituisce un ritratto realistico e vivo di Raffaello Sanzio.

Raffaello - Il principe delle Arti in 3DA dare il volto a Raffaello Sanzio nelle ricostruzioni storiche sarà l’attore e regista Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l’amore, Un Matrimonio). La Fornarina, la donna amata dall’artista, sarà interpretata da Angela Curri (La mafia uccide solo d’estate), mentre Enrico Lo Verso darà il volto a Giovanni Santi e Marco Cocci a Pietro Bembo. Scenografia e costumi sono stati curati da due eccellenze del cinema italiano, rispettivamente Francesco Frigeri e Maurizio Millenotti.

Raffaello – Il principe delle Arti in 3D esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile, presentato da Sky e Nexo Digital, con la collaborazione di Musei Vaticani e Magnitudo Film. Dopo l’Italia,Raffaello – Il principe delle Arti in 3D approderà nei cinema di 60 paesi del mondo

Raffaello – Il Principe delle arti – in 3D: ottimo risultato al botteghino, in sala ancora oggi

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Un altro grande risultato per l’arte al cinema: in solo tre giorni di programmazione RAFFAELLO – IL PRINCIPE DELLE ARTI – IN 3D, la nuova grande produzione di Sky 3D, Sky Cinema e Sky Arte, in collaborazione con i Musei Vaticani e con Magnitudo Film e distribuita da Nexo Digital, ha raccolto 45 mila spettatori totalizzando al botteghino più di 400 mila euro: nei suoi tre giorni al cinema, è stato il primo film per media copia, superando grandi blockbuster e capolavori come La Bella e la Bestia e Ghost in the Shell.

A grande richiesta del pubblico, che lo ha accolto con commenti entusiastici sui social, sarà replicato in Italia il 19 e il 20 aprile (elenco delle sale a breve disponibile su www.nexodigital.it) per essere poi distribuito sempre da Nexo Digital nei cinema di 60 paesi del mondo, tra cui Inghilterra, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Scandinavia, Russia, USA, Canada, Colombia, Messico, Perù, Cile, Corea, Giappone, Australia, Nuova Zelanda. L’elenco completo delle uscite internazionali è disponibile sul sito www.raffaello3d.com.

Il film è la prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo. Un inedito e innovativo dialogo tra mondo dell’arte e mondo del cinema che ripercorre la vita del celebre artista, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano e in Vaticano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico. Dalle raffinate ricostruzioni storiche ambientate nel 1500 ad appassionate digressioni artistiche sulle sue opere d’arte, con i commenti di celebri storici dell’arte ed imperdibili esclusive, tra cui la ricostruzione della Cappella Sistina prima del Giudizio Universale. Il film è stato riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema.

Spiega Andrea Scrosati, Executive Vice President Programming di Sky: “Questi risultati dimostrano ancora una volta che investire sulla cultura del nostro paese non solo è un elemento fondamentale della missione di un editore italiano ma genera anche un valore importante: un valore che premia chi ha rischiato e allo stesso tempo chi ha messo a disposizione questo straordinario patrimonio di storia e di creatività”.

Ha commentato anche l’AD di Nexo Digital Franco di Sarro: “Di nuovo un contenuto d’arte è riuscito a conquistare il botteghino cinematografico italiano. Per noi come Nexo Digital è un’enorme soddisfazione che si unisce all’orgoglio di aver distribuito questo nuovo progetto di Sky. Non vediamo l’ora di portare Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D anche all’estero: ci attendono 60 paesi che aspettano con impazienza di proporre su grande schermo questa nuova meraviglia dell’arte italiana. E subito a seguire approderemo col docu-film anche sui principali network internazionali”.

Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D è il 4° film d’arte cinematografico prodotto da Sky, a seguito del successo dei precedenti film (Musei Vaticani 3D, Firenze e gli Uffizi 3D/4K e San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D). In collaborazione con i Musei Vaticani, produzione esecutiva di Magnitudo Film, distribuzione internazionale di Nexo Digital.

Raffaele Pisu Mattatori Brava Gente: l’8 dicembre alla Casa del Cinema di Roma

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Genoma Films è orgogliosa celebrare la lunga carriera di Raffaele Pisu – scomparso nel 2019 a 94 anni – con il progetto “Raffaele Pisu Mattatori Brava Gente” – un evento itinerante in diverse città italiane che vuole ripercorrere i 70 anni di attività del poliedrico artista, attraverso una mostra fotografica, una video installazione, la proiezione del restaurato Italiani Brava Gente, e anche l’esposizione dei suoi quadri: in pochi sanno sua passione per il disegno e per la pittura.

Dopo l’inaugurazione avvenuta a Pesaro il 25 novembre allo Spazio Bianco/Fondazione Pescheria, la tappa successiva dell’omaggio arriva ora l’8 dicembre alla Casa del Cinema di Roma, quindi alla Cineteca di Bologna per concludersi infine in Sardegna (la famiglia di Pisu era originaria di Guspini).

Raffaele Pisu è stato un prolifico showman, attore radiofonico, teatrale cinematografico e televisivo, comico, conduttore, un vero simbolo dell’Italia del dopoguerra e delle decadi a seguire. Ha attraversato il periodo d’oro della radio, della televisione e del cinema italiano. 

Grazie a questo evento celebrativo, verrà ripercorsa la sua effervescente carriera con una mostra di fotografie tratte dall’archivio privato Pisu, con una video installazione che proporrà in loop volti ed espressioni dell’artista e con un secondo video in cui è montata una sequenza di brani tratti da un’intervista realizzata nel 2019 dal figlio Antonio quando Raffaele aveva 92 anni. Inoltre, una sezione della mostra è dedicata alle sue molteplici interpretazioni cinematografiche e in particolare ad un celebre film in cui l’attore si distingue in un inedito e straordinario ruolo drammatico: Italiani brava gente (1964) di Giuseppe De Santis. Saranno esposte rare foto di back stage scattate durante le riprese.

In ogni location l’evento gratuito sarà sempre accompagnato dalla proiezione della versione restaurata del film, presentata nel 2018 alla Festa del cinema di Roma grazie al finanziamento di Genoma Films e al restauro del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. 

Il progetto è di Genoma Films dei fratelli Paolo Rossi Pisu e Antonio Pisu e Marta Miniucchi, quest’ultima ne ha curato anche la direzione artistica. L’evento è realizzato con il sostegno del MIC-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, dopo aver vinto il bando “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo anno 2021”

L’evento è realizzato in collaborazione con: Comune di Pesaro, Pesaro 24-Capitale Italiana della Cultura, AMAT, Spazio Bianco – Fondazione Pescheria, CSC Cineteca Nazionale, Intramovies, Casa del Cinema di Roma, Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Sardegna Film Commission, Calzanetto, Zen, Zig Zag, Ebano.

RAFFA: il trailer del film diretto da Daniele Luchetti

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RAFFA: il trailer del film diretto da Daniele Luchetti

A 80 anni dalla nascita di una delle icone più amate della televisione italiana, il cinema celebra Raffaella Carrà e la sua fenomenale carriera con RAFFA, il film diretto da Daniele Luchetti scritto da Cristiana Farina con Carlo Altinier, Barbara Boncompagni, Salvatore Coppolino, Salvo Guercio.

In arrivo in anteprima nelle sale (elenco a breve su nexodigital.it) dal 6 al 12 luglio, a pochi giorni da quello che sarebbe stato l’ottantesimo compleanno della Carrà, nata il 18 giugno del 1943, RAFFA è un titolo originale Disney+ prodotto da Fremantle e rappresenta l’opportunità esclusiva per ripercorrere sul grande schermo, attraverso le voci e il racconto di chi l’ha conosciuta e con preziose immagini di repertorio, la vita, il carattere e il percorso artistico di un personaggio straordinario che ha saputo entrare nell’immaginario collettivo con la sua energia dirompente.

Ma chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali? Simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ+ negli anni ’90, Raffaella è un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale e che il pubblico di tutto il mondo ha amato per oltre 50 anni. Eppure, Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Riservata per natura e gelosissima del suo privato, Raffaella è una donna che ha lottato per affermarsi in un mondo di uomini, ma anche una donna che ha amato e sofferto. Il film ripercorre la vita pubblica e privata dell’artista, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, fino al flirt “da copertina” con Frank Sinatra, i suoi due grandi amori, il rimpianto per una maternità mancata, moltissimi trionfi e qualche insuccesso, crisi e rinascite.

 La regia di RAFFA è firmata dal pluripremiato Daniele Luchetti, noto per opere cinematografiche come Il Portaborse, La Scuola, Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Anni felici, Dillo con parole mie, e per la terza stagione de L’amica geniale. Tra gli ultimi film Io sono tempesta, Momenti di trascurabile felicità, Lacci.  Luchetti ha collezionato diversi premi e partecipazioni a decine di festival internazionali, tra cui Cannes, Toronto, Locarno, Tokyo e Venezia, raccogliendo molti riconoscimenti. Come regista o sceneggiatore Luchetti ha vinto cinque David di Donatello, due Globi d’Oro, due IOMA, un Nastro d’Argento e molti altri premi internazionali.

Raffa – docuserie: a Milano sarà possibile vivere un’esperienza unica

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Per celebrare il debutto su Disney+ di Raffa, la prima docuserie originale dedicata a Raffaella Carrà, che arriverà il 27 dicembre sulla piattaforma streaming, a Milano presso CityLife Shopping District sarà possibile vivere un’esperienza unica. Dal 22 dicembre al 7 gennaio (tranne le giornate del 25/12 e 01/01) si potrà infatti entrare in quella che all’apparenza sembrerà una semplice cabina telefonica, ma che in realtà sarà una vera e propria discoteca in miniatura. Ispirata a “Pronto Raffaella” questa speciale installazione sarà animata da musica, luci e colori e farà immergere tutti i fan nelle mitiche atmosfere del mondo di Raffaella Carrà.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Prodotta da Fremantle, Raffa è diretta da Daniele Luchetti e scritta da Cristiana Farina con Barbara Boncompagni, Carlo Altinier, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio e ripercorre la straordinaria vita di una delle icone della cultura pop in tutto il mondo.

Chi è Raffaella Carrà? Chi si nasconde dietro l’immagine della star italiana più famosa e amata all’estero, dietro i 60 milioni di dischi venduti, i successi televisivi, i film e le tournée internazionali?

Simbolo di libertà, regina della TV e icona LGBTQ+: Raffaella Carrà è un mito che supera ogni barriera, un’artista amata incondizionatamente dal pubblico internazionale per oltre 50 anni. Eppure Raffaella è un mistero di cui nessuno possiede la chiave. Gelosissima del suo privato, era una donna che lottava per affermarsi in un mondo di uomini, che ha amato e sofferto come tutte e nella quale convivevano due anime, quella della diva Carrà e quella più vulnerabile di Raffaella Pelloni. La docuserie ripercorre la sua vita pubblica e privata, a partire dall’infanzia in Romagna segnata dall’abbandono del padre, il flirt “da copertina” con Frank Sinatra, i grandi amori, il rimpianto per una maternità mancata, crisi e rinascite. Tutto raccontato attraverso le sue immagini più iconiche e quelle del suo archivio privato in esclusiva insieme a testimonianze inedite di chi l’ha conosciuta davvero.

Raffa – docuserie in 3 episodi da 1 ora – è prodotta da Gabriele Immirzi e Alessandro De Rita per Fremantle Italia. Regia di Daniele Luchetti. Scritta da Cristiana Farina con Barbara Boncompagni, Carlo Altinier, Salvatore Coppolino e Salvo Guercio.

Disney+ è disponibile a partire da 5,99 € al mese e offre contenuti in streaming per tutti. Film e serie TV esclusivi che spaziano tra un’ampia gamma di generi: azione-avventura, Sci-Fi, documentari, commedie e drama acclamati dalla critica. Il tutto insieme a titoli pluripremiati di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars e National Geographic. Tra le serie che hanno debuttato recentemente e sono disponibili in streaming in esclusiva su Disney+ ci sono The Kardashians, Ahsoka, Only Murders in the Building e The Bear.

Rafael de la Fuente: 10 cose che non sai sull’attore

Rafael de la Fuente: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre attore sudamericano, Rafael de la Fuente ha conquistato popolarità grazie ad alcune celebre telenovelas, con le quali ha potuto sfoggiare le proprie capacità interpretative. I ruoli ricoperti gli permettono infatti di entrare nei cuori degli spettatori, e in breve tempo de la Fuente arriva a prendere parte a titoli di sempre maggior rilievo.

Ecco 10 cose che non sai di Rafael de la Fuente.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Rafael de la Fuente Instagram

Rafael de la Fuente: i suoi film e la serie TV

10. Ha recitato in celebri serie TV. Il grande successo l’attore lo ottiene grazie alla telenovelas Grachi, dove recita dal 2011 al 2013 nel ruolo di Diego Forlan. Successivamente, continua a recitare in televisione per titoli come Emma una strega da favola (2014) ed Empire (2015-2016), When We Rise (2017) e American Horror Story (2017), comparendo in un episodio della settima stagione, con Sarah Paulson ed Evan Peters. Dal 2017 è uno dei protagonisti della serie Dynasty, dove recita nel ruolo di Sam Jones.

9. Ha preso parte a film per il cinema. Dopo anni di televisione, l’attore debutta sul grande schermo con il film musicale The One I Wrote for you (2014), con Christopher Lloyd. In seguito, recita per Lift Me Up (2015), ¡He matado a mi marido! (2018) e l’horror Treasure Hunter: Legend of the White Witch (2018).

8. Ha inciso alcuni singoli. Per la serie che l’ha reso celebre, Grachi, l’attore ha partecipato alla realizzazione di due album musicali comprensivi delle canzoni ascoltate durante gli episodi. In particolare, de la Fuente si è esibito in alcuni duetti, come quello per la canzone intitolata Te busco. In questo modo, l’attore ha avuto modo di dar prova delle proprie capacità canore.

Rafael de la Fuente è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo ufficiale seguito da un milione di persone. All’interno di questo è solito condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lui legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte.

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attore condivide con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lui rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Rafael de la Fuente Dynasty

Rafael de la Fuente: chi è il suo partner

5. Ha fatto coming out. Nel 2019 l’attore, notoriamente molto riservato, rivela pubblicamente la propria omosessualità. de la Fuente ha infatti una relazione con Pablo Costanza, di professione fotografo e scenografo. Oltre a ciò, poco si sa della coppia, che solo di tanto in tanto pubblica proprie fotografie sui rispettivi social network.

Rafael de la Fuente in Grachi

4. Ha recitato in quasi tutti gli episodi della serie. Del numeroso cast della serie, l’attore è uno dei pochi ad essere comparso in quasi tutte le puntate. Presente dalla prima alla terza ed ultima stagione, de la Fuente ha infatti recitato in ben 202 episodi su un totale di 205. Questo gli ha permesso di ottenere una grande notorietà.

3. Ha recitato nel remake statunitense. Nel 2014 l’attore recita in una ventina di episodi del remake americano di Grachi, intitolato Emma una strega da favola. Qui ricopre il ruolo di Julio, nel corso della prima stagione, distinguendosi per l’aiuto dato a Diego nella comprensione e nel controllo dei suoi poteri.

Rafael de la Fuente in Dynasty

2. È uno dei protagonisti. A partire dal 2017 l’attore è noto al grande pubblico per il personaggio di Sam Jones, uno dei protagonisti della serie Dynasty. Spirito libero, Sam è un personaggio dichiaratamente omosessuale, e vivrà nel corso delle stagioni una travolgente passione con il personaggio di Steven Carrington.

Rafael de la Fuente: età e altezza

1. Rafael de la Fuente è nato a Caracas, in Venezuela, l’11 novembre 1986. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Radiohead e Paul Thomas Anderson: ecco il video di Daydreaming

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Si intitla Daydreaming il nuovo singolo dei Radiohead che ha avuto la possibilità di splendere nelle mani di Paul Thomas Anderson. Il regista ha infatti prestato il uso occhio cinematografico alla band di Thom Yorke per la realizzazione del videoclip che vi mostriamo di seguito:

Fonte

Radegund: Malick torna a raccontare la Seconda Guerra Mondiale

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Radegund: Malick torna a raccontare la Seconda Guerra Mondiale

Song to Song non sarà l’unico nuovo film di Terrence Malick che avrà la sua premiere nel 2017. Sebbene sia il titolo che la data di uscita potrebbero ancora cambiare, l’altra pellicola in programma è Radegund, il cui debutto è attualmente programmato proprio quest’anno.

Il film segnerà un ritorno alla seconda guerra mondiale per il regista de  La sottile linea rossa. Radegund sarà basato sulla vita di Franz Jägerstätter.

Il film si aprirà a casa di Jägerstätter, nel paesaggio idillico della campagna austriaca, Radegund (titolo provvisorio) segue le vicende di Franz (August Diehl) e della sua amata moglie, Fani (Valerie Pachner), lungo l’onorevole percorso della resistenza raccontata attraverso lettere reali del tempo di guerra. Questa storia d’amore porterà la coppia a un conflitto con i membri della loro città, della loro chiesa, il loro governo, e anche i loro amici, fino a spingerli a prendere una “terribile decisione”.

Il produttore Grant Hill ha così raccontato il film:

Terry voleva raccontare da tempo questa storia travolgente e carica emotivamente. Questa storia d’amore, sacrificio e destino rimane attuale nel complesso mondo di oggi come ha fatto nella sanguinosa guerra che lacerò l’Europa nel 1941. Le domande sono le stesse, e le scelte altrettanto difficili.

Emmanuel Lubezki, che ha spesso lavorato con Malick, stavolta non sarà il direttore della fotografia. Onore e onere saranno invece di Jörg Widmer (Song to Song, Knight of Cups, To the Wonder, The Tree of Life). Nel cast anche Matthias Schoenaerts, Bruno Ganz, Martin Wuttke e Maria Simon.

Fonte: IndieWire

Rade Serbedzija entra nel film

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Il cast di HP7-8 si amplia. Anche Rade Serbedzija, già visto in Mission Impossible II, farà parte del cast per una parte breve ma importante che sarà girata a novembre prossimo. L’attore ha dichiarato di sapere di far parte del film già da qualche mese.

Rachelle Lefevre: tutto quello che non sai sull’attrice di Twilight

Facciamo insieme un piccolo viaggio indietro nel tempo fino al 2008, anno in cui al cinema debuttava Twilight, il primo film della famosa saga sui vampiri ispirata ai libri di Stephenie Meyer. Grazie alla tetralogia della scrittrice americana, e ai successivi film, sono state lanciate le carriera di tantissimi attori come Robert Pattinson, Kristen Stewart, Cam Gigandet, Taylor Lautner, Jackson Rathbone, Nikki Reed e molti altri ancora. In tanti hanno beneficiato della fama di Twilight, eppure c’è chi come Rachelle Lefevre ha abbandonato la nave troppo presto.

Oggi vi parliamo quindi delle bellissima interprete di Victoria, la bella e letale vampira dai capelli rossi. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Rachelle Lefevre, sulla sia vita privata e soprattutto sulla sua carriera post Twilight.

Rachelle Lefevre film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Nata a Montréal il 1º febbraio del 1979, Rachelle Marie Lefevre è figlia di una psicologa e un insegnante d’inglese e ha tre sorelle. Dopo aver studiato arti creative al Dawson College e teatro alla Walnut Hill School, Rachelle comincia il suo percorso di studi alla McGill University con indirizzo educazione e letteratura. Impegnatissima negli studi, la Lefevre intraprende la carriera d’attrice un po’ per caso.

Durante gli anni del college, infatti, Rachelle lavora part time come cameriera in un famoso sushi bar di Westmount, quando un cliente abituale le propone un provino. Grazie al suo aiuto ottiene un’audizione per la sitcom Student Bodies ma purtroppo non ottiene la parte. Poco più tardi però, Rachelle riceve una telefonata dal direttore del casting di un’altra serie tv canadese, Big Wolf on Campus (1999), che le offre la sua prima parte. Rachelle ottiene il ruolo di Stacey Hanson nella serie e continua a recitare nonostante gli studi universitari.

Grazie al suo debutto con Big Wolf on Campus, Rachelle continua a lavorare sul piccolo schermo. Negli anni successivi la vediamo in serie tv come The Hunger (2000) Undressed (2002), Largo Winch (2003), Streghe (2003), Bones (2005), Veronica Mars (2006), The Class – Amici per Sempre (2006), A Proposito di Brian (2006-2007), How I Met Your Mother (2007), The Closer (2007), CSI: NY (2007), Boston Legal (2008), CSI: Scena dei Crimine (2008), Eli Stone (2008) e Better Off Ted – Scientificamente pazzi (2009).

Rachelle Lefevre partecipa anche a diversi film per la tv come The Legend of Sleepy Hollow (1999), See Jane Date (2003), Picking Up & Dropping Off (2003), Pool Guys (2005), The Legend of Butch & Sundance (2006), Life on Mars (2008), Do You Know Me (2009) e Gimme Shelter (2010).

Rachelle Lefevre in How I Met Your Mother

Tra le ‘comparsate’ o i ruoli minori più famosi di Rachelle c’è quella nella celebre sitcom How I Met Your Mother. Creata da Craig Thomas e Carter Bays per la CBS, in onda dal 2005 al 2014 per ben 9 stagioni e 208 episodi, HIMYM è diventata una delle sitcom più famose ed amate dal pubblico in tutto il mondo.

Ambientata nella New York del terzo millennio, la serie racconta delle vite e delle vicissitudini sentimentali e non di cinque amici, Ted (Josh Radnor), Robin (Cobie Smulders), Marshall (Jason Segel), Lily (Alyson Hannigan) e Barney (Neil Patrick Harris). In ogni episodio vediamo i ragazzi alle prese con problemi lavorativi, familiari o di cuore, protagonisti di avventure ai limiti della follia. Tuttavia, il filo conduttore della serie è Ted, pasticcione e un po’ sfortunato in amore, alla costante ricerca della sua anima gemella.

https://youtu.be/BzXJY_A0QBk

Rachelle Lefevre compare come guest star nell’episodio 2×18 “Movin Day “ (in italiano Il Trasloco) di How I Met Your Mother, e interpreta Sarah. In questo episodio Ted e Robin decidono di vivere insieme nell’appartamento di lei ma Barney darà loro del filo da torcere. Intanto anche a Lily Marshall le cose non vanno meglio. Vivendo da poco da soli, si rendono conto in fretta che molte delle commissioni relative alla gestione della casa erano affidate a Ted e ora sono una loro responsabilità.

Rachelle Lefevre in Twilight

Contemporaneamente alla sua carriera in tv, Rachelle Lefevre comincia a muovere i primi passi anche sul grande schermo. Il suo debutto cinematografico risale al 2000, anno in cui l’attrice partecipa al film Stardom, diretto da Denys Arcand. Ma grazie alla sua esperienza in tv, alla sua formazione e al suo talento per la recitazione, Rachelle in breve tempo riesce a farsi largo tra la folla.

Negli anni successivi la vediamo in molti altri film come Abandon – Misteriosi Omicidi (2002), Confessioni di Una Mente Pericolosa (2002) – diretto da George Clooney -, La Preda (2003), Un Amore Sotto L’Albero (2004), The River King (2005) e Fugitive Pieces (2007).

Tuttavia, il successo più grande per Rachelle arriva nel 2008 quando l’attrice viene scelta per entrare a far parte del cast di Twilight. Diretto da Catherine Hardwicke, Twilight è il primo di una saga di quattro film, ispirati alla famosa tetralogia letteraria di Stephenie Meyer dedicata ai vampiri.

Il film racconta la storia di Bella Swan (Kristen Stewart), una diciassettenne che da Phoenix si trasferisce a Fork, una piccola cittadina piovosa nello stato di Washington. A causa delle continue trasferte della madre e del suo nuovo compagno, un giocatore di baseball di serie B, Bella viene mandata a vivere a Fork da padre, Charlie Swan (Billy Burke).

Durante il suo primo giorno nella nuova scuola, Bella, nonostante il suo carattere un po’ introverso e cupo, riesce subito a farsi degli amici. A darle il benvenuto ci sono Jessica Stanley (Anna Kendrick), Angela Weber (Christian Serratos), Eric Yorkie (Justin Chon) e Mike Newton (Michael Welch). Ma c’è qualcun altro che riesce a catturare l’attenzione di Bella. Si tratta di Edward Cullen (Robert Pattinson), un ragazzo bellissimo e misterioso, figlio del ricchissimo e famoso medico Carlisle Cullen (Peter Facinelli).

https://youtu.be/z3RQtICuVoI

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Ma Bella non è la sola ad aver notato Edward. Il giovane Cullen e i suoi fratelli e sorelle, Rosalie (Nikki Reed), Alice (Ashley Greene), Emmett (Kellan Lutz) e Jasper (Jackson Rathbone), sono i più ammirati della scuola. Tuttavia, sembra che il giovane Edward non sopporti neanche la vista di Bella che, sconfortata e confusa, cerca di stargli alla larga.

Quello che però all’inizio sembra essere ‘disgusto’, si rivela essere tutta un’altra cosa. I due ragazzi si ritrovano spesso a interagire, dentro e fuori scuola, imparando così a conoscersi meglio. E ben presto, una semplice ma strana amicizia, si trasforma in attrazione travolgente. Eppure c’è ancora qualcosa riguardo Edward che Bella non riesce a capire.

Con l’aiuto di Jacob Black (Taylor Lautner), membro della tribù dei Quileute e figlio di un amico di vecchia data di suo padre, Bella impara a conoscere molte delle leggende del posto e dell’antica lotta tra umani, licantropi e vampiri. Grazie alle informazioni ottenute, la ragazza capisce che dietro la facciata da bello e impossibile di Edward si nasconde molto di più, un pericoloso e oscuro segreto che non vede l’ora di scoprire.

Rachelle Lefevre in Twilight interpreta Victoria, una bellissima vampira dai capelli rossi che diventerà l’antagonista principale di Bella e dei Cullen in New Moon ed Eclipse, secondo e terzo capitolo della saga. In Twilight, Victoria viene presentata come membro di un trio di vampiri assetati di sangue che terrorizza lo stato di Washington. Insieme al suo compagno James (Cam Gigandet) e al terzo vampiro della congrega, Laurent (Edi Gathegi), Victoria attacca gli esseri umani, arrivando anche a minacciare Bella e mettendosi quindi contro i Cullen.

Rachelle Lefevre e Bryce Dallas Howard: l’evoluzione di Victoria

Forse pochi sanno che il ruolo di Victoria non è stato assegnato a caso a Rachelle Lefevre. Pare infatti che l’attrice fosse una grande fan della saga della Meyer nonché di Catherine Hardwicke e che, per ottenere una parte nel nuovo film di Twilight, abbia scritto una lettera particolarmente ispirata alla regista.

Appassionata di fantasy e di vampiri da quando era stata abbastanza grande da leggere Dracula di Bram Stoker, Rachelle riesce a convincere la Hardwicke che le assegna il ruolo di Victoria. Il suo personaggio, considerato come secondario nei film Twilight e New Moon, nel terzo capitolo della saga avrebbe invece avuto maggiore importanza. Se nei primi due film le minacce alla vita di Bella non arrivano mai a concretizzarsi, in Eclipse Victoria è al centro dell’azione, pronta a sferrare il suo attacco mortale.

Nonostante però l’entusiasmo iniziale, a sorpresa, Rachelle Lefevre rinuncia al ruolo di Victoria in Eclipse lasciando i suo fan senza parole. L’attrice, già impegnata in quel periodo con tanti altri progetti, decide di abbandonare il treno di Twilight. A prendere però il suo posto in Eclipse è Bryce Dallas Howard, scelta dal regista David Slade per dare nuova vita al personaggio di Victoria.

Rachelle Lefevre in Under The Dome

Grazie alla notorietà acquisita con Twilight e New Moon, Rachelle continua la sua carriera passando da un progetto all’altro. In quegli anni la vediamo in moltissimi film tra i quali ricordiamo La versione di Barney (2010), Il Gioco dei Soldi (2010), Sotto Assedio – White House Down (2013), Pawn Shop Chronicles (2013), Homefront (2013), Reclaim (2014), Il Volto della Verità (2016) e Hollow In The Land (2017).

Anche in tv la sua carriera prosegue a gonfie vele. Dal 2011 la vediamo nelle serie tv Off The Map (2011), A Gifted Man (2011-2012), Law & Order – Unità Vittime Speciali (2017), Philips K. Dick’s Electric Dreams (2017) e Mary Kills People (2018). Ma tra i suoi progetti televisivi più importanti c’è di sicuro Under The Dome, serie tv creata da Brian K. Vaughan per la CBS, basata sul romanzo The Dome di Stephen King.

La serie racconta delle vicende degli abitanti di Chester’s Mill, una piccola cittadina dello stato del Maine, tagliati improvvisamente fuori dal mondo. Attorno alla città infatti è comparso dal nulla uno strano e invisibile campo di forza che impedisce ai cittadini di uscire e agli esterni di entrare. Intrappolate e senza via di scampo, le persone cominciano a cedere al panico e, in breve tempo, tutte le strutture sociali e governative crollano. Sarà compito dei più audaci e illuminati riportare l’ordine in città e trovare un modo per sorpassare la barriera.

Nella serie Rachelle Lefevre interpreta Julia Shumway, una giornalista caduta in disgrazia che da Chicago si trasferisce a Chester’s Mill per ricostruire la sua carriera. Under The Dome è andato in onda dal 2013 al 2015 per 3 stagioni e 39 episodi.

Rachelle Lefevre 2020

A causa della pandemia da Coronavirus moltissime produzioni sia cinematografiche che televisive sono state bloccate e molti attori, per cause di forza maggiore, hanno dovuto smettere di recitare. Solo pochi progetti, a cavallo tra il 2019 e il 2020, sono riusciti a vedere la luce e tra questi c’è anche la miniserie drama thriller dal titolo The Sounds con Rachelle Lefevre.

Creata da Sarah-Kate Lynch, la serie racconta la storia di una giovane coppia di sposi alle prese con una famiglia invadente. Maggie (Rachelle Lefevre) e Tom Cabbott (Matt Whelan) si sono trasferiti nella città di Pelorus per sfuggire all’influenza opprimente della famiglia di Tom. Ma quando l’uomo scompare misteriosamente, Maggie è costretta a fare i conti con una lunga serie di scoperte inquietanti che riapriranno vecchie e dolorose ferite.

La serie The Sounds è andata in onda sul canale canadese CBC Television dal 3 settembre 2020 al 12 ottobre 2020, per una sola stagioni di 8 episodi della durata di circa 40 minuti ciascuno.

Rachelle Lefevre Instagram

Per essere sempre aggiornati sulle ultime avventure professionali di Rachelle Lefevre e sulla sua vita privata, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram ufficiale.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Rachel: recensione del film con Rachel Weisz

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Rachel: recensione del film con Rachel Weisz

Arriva al cinema il Italia dal 15 marzo Rachel, il nuovo film di Roger Michell con protagonisti Rachel Weisz e Sam Claflin. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo di ambientazione ottocentesca Mia Cugina Rachel, scritto da Daphne du Maurier nel 1950. Il film non è il primo tentativo di portare in sala la storia, visto che già nel 1952 Henry Koster portò al cinema lo stesso romanzo con Olivia de Havilland (Rachel) e Richard Burton (Philip).

La storia racconta di Philip Ashley (Sam Claflin) ed è ambientata nei primi dell’Ottocento. Rimasto orfano da piccolo, viene allevato dal cugino Ambrose in una tenuta signorile, nelle nebbiose terre della Cornovaglia. Partito per il continente come scapolo convinto, disinteressato alle donne e assorbito dai propri affari, Ambrose scrive a sorpresa di aver sposato nel viaggio una giovane donna conosciuta in Italia. Da allora le lettere diventano rare e le notizie che riportano fanno temere il peggio. Quando Philip apprende che l’amato parente è infine deceduto in una villa in Toscana e che la vedova di lui, la cugina Rachel (Rachel Weisz), è in viaggio per l’Inghilterra, si ripromette di accogliere la donna con freddezza e ostilità, pianificando malignamente di farle patire i dolori e le sofferenze che, secondo lui, avrebbe inflitto al cugino fino a provocarne la morte. Ma la cugina acquisita Rachel si rivela una donna molto più difficile con cui avere a che fare, una creatura misteriosa e ambigua, dolce, docile eppure acuta e consapevole del suo ruolo. Il film è un thriller psicologico in ambientazione ottocentesca che si rispecchia con fedeltà nel romanzo della du Maurier, autrice anche di Rebecca, la prima moglie e de Gli Uccelli, entrambi portati al cinema da Alfred Hitchcock.

RachelProprio la firma del maestro del brivido ricorre nei toni e nell’andamento narrativo del film di Mitchell che a dispetto dell’ambientazione da melodramma in costume si rivela essere un racconto in bilico tra verità e menzogna. La Rachel della Weisz è una donna affascinante e dai modi eleganti, capace di ingannare non solo il giovane e semplice Philip, ma anche lo spettatore che mentre crede si tratti di una fedifraga strega esperta di infusi velenosi, si ricrede nella scena successiva, in cui la donna appare affranta dalla sua vedovanza, ma consapevole del suo ruolo, di ciò che le spetta e soprattutto consapevole del suo essere donna e di avere dei desideri sessuali.

Insomma, Roger Mitchell racconta un personaggio modernissimo, nella sua apparenza variabile a seconda delle angolazioni da cui la si guarda, una donna che sembra arrivare dal 2018 invece che dall’800, e che rappresenta grazie alla solida interpretazione della Weisz, l’unico punto di interesse di un film debole che si sfalda, narrativamente parlando, sotto i colpi dei continui cambi di prospettiva.

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel Zegler: 10 cose che non sai sull’attrice

Scoperta grazie ad alcuni suoi video canori, l’attrice Rachel Zegler è oggi una delle giovani promesse della recitazione. A breve la si potrà infatti ammirare nel remake di West Side Story, ma numerosi sono i progetti per lei in programma, che potrebbero farne una delle interpreti più richieste dei prossimi anni. Ricca di talento e carisma, la giovane sembra avere tutte le carte in regola per affermarsi ad Hollywood ed oltre.

Ecco 10 cose che non sai di Rachel Zegler.

Rachel Zegler i suoi film e le serie TV

1. Reciterà in celebri film. Il primo ruolo cinematografico per la Zegler sarà quello di Maria Vasquez in West Side Story, il nuovo film di Steven Spielberg dove reciterà accanto ad Ansel Elgort. La Zegler ha poi da poco ultimato le riprese di Shazam! Fury of the Gods, con protagonista Zachary Levi, in un ruolo però ancora non meglio definito. A breve invece, inizierà le riprese di Biancaneve e i sette nani, adattamento in live action del classico Disney dove interpreterà proprio la bella protagonista. Accanto a lei, nel ruolo della strega cattiva vi sarà invece Gal Gadot.

2. È comparsa anche in televisione. A partire dal 2021 la Zegler sta ottenendo sempre più popolarità e diversi sono gli show televisivi in cui è comparsa. Tra questi si annoverano il The George Lucas Talk Show, negli episodi “Adam Pally & Rachel Zegler” e “Pretend It’s A Jokey”. Ha poi presentato il miglio artista rock agli American Music Awards of 2021 ed è comparsa come sé stessa negli show Good Morning America, Live with Kelly and Ryan e 20/20. In queste occasioni ha avuto modo di presentare i suoi progetti e anticipare qualcosa sull’atteso West Side Story.

Rachel Zegler sarà Biancaneve

3. È stata scelta per l’ambito ruolo. Dopo aver ottenuto il ruolo di protagonista in West Side Story, la Zegler è da subito diventata una delle personalità più ricercate e tenute d’occhio nel mondo di Hollywood. La Disney ha dunque ben pensato di non lasciarsela sfuggire, offrendole il ruolo di Biancaneve nell’atteso live action del classico animato. Per l’attrice si è trattato di un sogno divenuto realtà ed ha accettato la parte senza pensarci due volte. La Zegler ha inoltre promesso che la sua sarà una Biancaneve fedele ma più originale rispetto a quella conosciuta.

Rachel Zegler Instagram

Rachel Zegler ha origini colombiane

4. È nata in america ma ha origini diverse. La Zegler è nata il 3 maggio del 2001 a Hackensack, nel New Jersey. Pur essendo dunque statunitense di nascita, l’attrice vanta origini piuttosto variegate. Suo padre ha infatti origini polacche, mentre la madre Gina ha origini colombiane. Sono queste ultime ad aver prevalso sulla Zegler, donandole una bellezza molto particolare che ha certamente contribuito al suo successo.

Rachel Zegler è su Twitter e Instagram

5. Ha un account su Twitter. L’attrice è presente sul social network Twitter con un profilo verificato e seguito da oltre 140 mila persone. All’interno di questo la Zegler è solita principalmente condividere post relativi ai suoi lavori, promuovendo ora come ora l’uscita in sala di West Side Story. Non mancano però anche curiosità e foto tratte da eventi a cui ha partecipato, permettendo così ai suoi fan di conoscerla meglio.

6. È presente anche su Instagram. Oltre a Twitter, la Zegler ha anche un profilo Instagram verificato e seguito da quasi 300 mila persone. In questo, nella propria bio, l’attrice ha scritto “Spielberg’s maria – shazam 2 – snow white”, ovvero i suoi tre lungometraggi di prossima uscita. All’interno del profilo, con attualmente 77 post, la Zegler è solita come per Twitter condividere immagini relative alla propria attività di attrice, ma sono numerosi anche i post dedicati a momenti di svago, servizi fotografici ed eventi mondani.

Rachel Zegler è su YouTube

7. È divenuta celebre grazie al suo canale YouTube. Nel 2015 la Zegler ha aperto un proprio canale YouTube, attualmente seguito da 206 mila persone. All’interno di questo ha caricato principalmente video dove si esibisce in cover di popolari canzoni, mostrando così anche ottime doti canore. In particolare, il video dove esegue il brano Shallow, tratto dal film A Star Is Born, ha raggiunto oltre 11 milioni di visualizzazioni. Grazie alla popolarità conferitale da questo canale, ha iniziato ad stringere collaborazioni lavorative.

Rachel Zegler West Side Story

Rachel Zegler in West Side Story

8. Ha conquistato il ruolo grazie alle sue capacità nel canto. Nel gennaio del 2018 il regista premio Oscar Steven Spielberg ha aperto un open casting call tramite Twitter per trovare gli interpreti principali del suo nuovo film, West Side Story. Per il ruolo di Maria, la protagonista femminile, si sono proposte oltre 30 mila ragazze, tra cui la Zegler. Questa ha inviato alcuni video dove canta Tonight e I Feel Pretty, due dei più celebri brani del musical su cui si basa il film. Dopo aver visto tali performance, Spielberg non ebbe alcun dubbio sullo scegliere lei come protagonista.

9. Ha già vinto un premio per la sua interpretazione. Già presentato tramite alcune anteprime negli Stati Uniti, West Side Story ha ricevuto il plauso della critica, venendo indicato come uno dei migliori film dell’anno. L’interpretazione della Zegler, in particolare, è stata molto apprezzata, a tal punto che l’attrice ha già vinto un premio per questa. La National Board of Review l’ha infatti proclamata miglior attrice del 2021. Questo è un primo segnale del fatto che la Zegler potrebbe essere tra le protagoniste dell’imminente stagione dei premi.

Rachel Zegler: l’altezza dell’attrice

10. Stando a quanto riportato da diverse fonti, l’attrice oggi ventenne sarebbe alta complessivamente 1.57 metri.

Fonte: IMDb

Rachel Zegler sulla CGI di Biancaneve: “La maggior parte del tempo l’ho passata cantando a vuoto”.

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Rachel Zegler ha dichiarato che girare le scene con una pesante CGI per il prossimo remake live-action di Biancaneve è stato “davvero intenso” e “molto divertente“.

Nel corso della trasmissione Actors on Actors di Variety, Rachel Zegler ha raccontato a Halle Bailey de La sirenetta com’è stato girare la scena “Whistle While You Work” per il remake live-action di Biancaneve della Disney di cui è protagonista.

La maggior parte di quella giornata è stata trascorsa cantando a vuoto“, ha detto la Zegler. “Sono sicura che anche voi sapete come può essere. C’erano molti pupazzi e CGI in post-produzione. È stato davvero intenso. Ci sono molti bloopers in cui lancio una scopa e la lascio cadere a terra, perché a quanto pare è così che si lanciano le cose ai personaggi in CGI. Ma è così divertente!”.

Rachel Zegler ha anche detto a proposito del ruolo di Biancaneve: “È una cosa iconica a cui la gente tiene molto. Non voglio rovinare tutto per nessuno, compreso me stessa. Gli sceneggiatori, Marc Webb e l’intero team di produzione… è una storia un po’ diversa. Siamo riusciti a fare “Whistle While You Work”, il che mi ha reso davvero felice ed eccitata. Ero davvero nervoso più che altro per l’elemento tecnico. È uscita l’immagine del primo sguardo… e nel film c’è molta CGI“.

Chi altro reciterà nel film Disney Biancaneve?

Diretto da Marc Webb di The Amazing Spider-Man, Biancaneve della Disney è un remake del film d’animazione del 1937 Biancaneve e i sette nani. Con una sceneggiatura scritta da Greta Gerwig e Erin Cressida Wilson, il film è interpretato anche da Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva, Andrew Burnap nel ruolo di Jonathan, Ansu Kabia nel ruolo del Cacciatore e Martin Klebba nel ruolo di Brontolo.

Dopo essere stato ritardato a causa dello sciopero della Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), l’uscita di Biancanevedella Disney è attualmente prevista per il 21 marzo 2025. Questo progetto fa parte della crescente lista della Disney di prossimi progetti live-action, tra cui Moana, Hercules, Lilo & Stitch e Bambi.

Rachel Zegler protagonista femminile del prequel di Hunger Games

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Rachel Zegler protagonista femminile del prequel di Hunger Games

Rachel Zegler, vista in West Side Story e prossima Biancaneve, reciterà nel prequel di The Hunger Games, La Ballata dell’usignolo e del serpente.

Il film sarà l’adattamento dall’omonimo libro del 2020 di Suzanne Collins, ambientato decenni prima delle avventure di Katniss Everdeen in The Hunger Games. Ciò significa che Jennifer Lawrence, che è diventata una superstar nel ruolo di Katniss, non apparirà nella storia del prequel.

Invece, La Ballata dell’usignolo e del serpente è incentrato su Coriolanus Snow, un ragazzo ambizioso che alla fine diventa il capo tirannico del paese distopico di Panem. Come precedentemente annunciato, Tom Blyth interpreterà il giovane Snow.

Nel film in uscita, Snow viene scelto per fare da mentore a Lucy Gray, il tributo femminile del Distretto 12, povero, durante il decimo Hunger Games. Come introdotto nella trilogia The Hunger Games, che è stata sviluppata in quattro lungometraggi, il barbaro evento televisivo seleziona casualmente due adolescenti di ogni distretto per combattere fino alla morte. Nel romanzo, la modesta Lucy Grey attira l’attenzione di tutti cantando durante la cerimonia della mietitura. Con il suo talento e il suo fascino, Snow crede che potrebbe essere in grado di sovvertire le probabilità a loro favore per vincere le partite.

Data l’abilità vocale di Lucy Gray, non sorprende che Zegler, che ha battuto migliaia di persone per interpretare Maria nell’acclamato remake di West Side Story di Steven Spielberg, abbia ottenuto il ruolo principale. Zegler apparirà presto in Shazam! Fury of the Gods al fianco di Zachary Levi, Helen Mirren e Lucy Liu; e il live-action della Disney Biancaneve.

Distribuito nel 2020, il romanzo ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da Donald Sutherland nei film), il cattivo principale di The Hunger Games. Anche prima che il libro arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis Lawrence, il regista che ha firmato il secondo, terzo e quarto film della saga, tornerà per questo film.

Durante la sua presentazione al CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro, che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel 10° Hunger Games.

Fonte: Variety

Rachel Zegler è la nuova Biancaneve per il live action Disney

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Rachel Zegler è la nuova Biancaneve per il live action Disney

Anche la vedremo prossimamente nel ruolo di Maria in West Side Story di Steven Spielberg, Rachel Zegler ha appena inanellato un altro ruolo iconico. Si tratta di Biancaneve per il prossimo adattamento in live action della Disney. Marc Webb dirigerà il film, con Marc Platt alla produzione. La produzione dovrebbe iniziare nel 2022.

“Le straordinarie capacità vocali di Rachel sono solo l’inizio delle sue doti. La sua forza, intelligenza e ottimismo diventeranno parte integrante della riscoperta della gioia in questa classica favola Disney”, ha detto Webb.

Il cartone animato originale di Biancaneve e i sette nani, basato sulla fiaba dei fratelli Grimm, è stato pubblicato per la prima volta nel 1938. È stato il primo lungometraggio animato della Disney ed è diventato un enorme successo per lo studio. Gli addetti ai lavori dicono che questo film amplierà la storia e la musica dell’originale. Benj Pasek e Justin Paul, il duo dietro La La Land, The Greatest Showman e Dear Evan Hansen, scriveranno nuove canzoni per il film. Uno dei motivi principali per cui lo studio si è preso il tempo necessario per questo adattamento è assicurarsi di ottenere la musica giusta, e gli addetti ai lavori aggiungono che i vertici Disney sono entusiasti di ciò che Pasek e Paul hanno escogitato dopo le prime prove.

Oltre a West Side Story, Rachel Zegler farà parte anche del cast di Shazam! Fury of the Gods con Zachary Levi.

Fonte: Deadline

Rachel Zegler definisce i critici di Shazam 2 “Insensatamente cattivi”

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Rachel Zegler è l’ultima star del DC Universe a scagliarsi contro i critici dopo che l’ultimo film Shazam: Furia degli Dei è stato aspramente criticato. L’attrice si è rivolto a Twitter per difendere il sequel del film di supereroe dall’odio “non necessario” a cui è stato sottoposto. “Ehi, il nostro film è davvero molto bello! Rachel Zegler  ha scritto su Twitter. “Ma soprattutto mi è piaciuto moltissimo realizzarlo e le persone che ho incontrato mentre lo facevo. Vai a vederlo! Dagli Una possibilità. Abbiamo un punteggio di pubblico dell’85% per un motivo“.

Zegler ha continuato: “Alcune persone là fuori [sono] solo… insensatamente cattive. Ed è inutile. E lo so, lo so, ‘Se non riesci a sopportare il caldo…’ e tutte quelle sciocchezze, e hai ragione. Ma il nostro film è davvero molto bello. È semplicemente bello odiare il divertimento al giorno d’oggi. Va bene. Erano buoni.”

Rachel Zegler  ha allegato quattro foto del dietro le quinte dal set di “Shazam: Fury of the Gods“, che includono le sue compagne Figlie di Atlante, Helen Mirren (che interpreta Hespera) e Lucy Liu (che interpreta Kalypso). Zegler interpreta Anthea, la figlia più giovane che aiuta a combattere le sorelle più grandi per riconquistare il potere che credono sia stato rubato da Shazam (Zachary Levi).

Shazam: Furia degli Dei è uscito il 17 marzo e ha portato a casa $ 30 milioni nel suo weekend di apertura negli USA, un numero decisamente sotto le aspettative che non è riuscito nemmeno a eguagliare il primo film della serie che aveva debuttato con 53,5 milioni nel 2019. La Zegler, il cui ruolo più noto è stato quello da protagonista è stato in “West Side Story” di Steven Spielberg,  sarà presto protagonista dello spin-off di “Hunger Games” “The Ballad of Songbirds and Snakes” e del live-action della Disney “Biancaneve”.

Shazam! Furia degli Dei, il film

Shazam! Furia degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“, si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam.

Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam, Asher Angel nei panni di Billy Batson, Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman, Adam Brody nei panni del supereroe Freddy, Ross Butler nei panni del supereroe Eugene, Meagan Good nei panni del supereroe Darla, DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro, Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago, mentre Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come cattivi appena creati.  Shazam! Furia degli Dei uscirà il 17 marzo 2023. Il film è prodotto da Peter Safran.

Rachel Zegler condivide la sua gioia per la vittoria di West Side Story ai BAFTA

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Rachel Zegler, che possiamo vedere su Disney+ nel ruolo di Maria in West Side Story di Steven Spielberg, ha twettato le sue congratulazioni alla famiglia del film, premiato ai BAFTA 2022 con due riconoscimenti.

Zegler ha elogiato sia Ariana DeBose, che ha conquistato il premio per la migliore attrice non protagonista, sia Cindy Tolan, che ha portato a casa il riconoscimento per la migliore direttrice di casting. Ecco il tweet:

West Side Story, la recensione del film di Steven Spielberg

West Side Story, l’adattamento cinematografico del musical diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, arriverà il 23 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award® Steven Spielberg, da una sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award® Tony Kushner, West Side Story racconta la classica storia delle feroci rivalità e dei giovani amori nella New York del 1957. La rivisitazione dell’amato musical è interpretata da Ansel Elgort (Tony), Rachel Zegler (María), Ariana DeBose (Anita), David Alvarez (Bernardo), Mike Faist (Riff), Josh Andrés Rivera (Chino), Ana Isabelle (Rosalía), Corey Stoll (Tenente Schrank), Brian d’Arcy James (Agente Krupke) e Rita Moreno (nel ruolo di Valentina, proprietaria del negozio in cui lavora Tony). Moreno, una degli unici tre artisti ad aver vinto i premi Oscar®, Emmy®, GRAMMY®, Tony® e Peabody, è anche una dei produttori esecutivi del film.

La squadra creativa del film, che unisce il meglio di Broadway e Hollywood, include Tony Kushner, che è anche il produttore esecutivo; il vincitore del Tony Award® Justin Peck, che ha ideato le coreografie del film; il celebre direttore d’orchestra della Los Angeles Philharmonic e vincitore del GRAMMY Award® Gustavo Dudamel, che ha curato le registrazioni dell’iconica colonna sonora; il compositore e direttore d’orchestra candidato all’Academy Award® David Newman (Anastasia), che ha composto la colonna sonora; la compositrice vincitrice del Tony Award® Jeanine Tesori (Fun Home, Thoroughly Modern Millie), che ha supervisionato il cast per le parti cantate; e il music supervisor candidato al Grammy® Matt Sullivan (La Bella e la Bestia, Chicago), produttore esecutivo delle musiche del film. Il film è prodotto da Spielberg, dalla produttrice candidata all’Academy Award® Kristie Macosko Krieger e dal produttore vincitore del Tony Award® Kevin McCollum. West Side Story è l’adattamento cinematografico dello spettacolo di Broadway originale del 1957, con libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, testi di Stephen Sondheim, e ideato, diretto e coreografato da Jerome Robbins.

Rachel Zegler commenta il flop di Biancaneve: “Il mio f*ttuto psichiatra mi ha aiutata a superare tutto questo”

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Rachel Zegler ha rotto il silenzio sull’essere stata accusata dei fallimenti di Biancaneve e sull’impatto che il sarcasmo online ha avuto su di lei da quando ha interpretato l’iconica principessa Disney. Biancaneve ha fatto notizia per tutti i motivi sbagliati nei mesi precedenti l’uscita. Alla fine, il film ha ricevuto recensioni per lo più negative (39% su Rotten Tomatoes) e ha incassato solo 205,6 milioni di dollari al botteghino mondiale.

La protagonista Rachel Zegler è stata criticata fin dal momento in cui è stata scelta, soprattutto perché l’attrice colombiana-americana non aveva la pelle “bianca come la neve”. Tuttavia, sono seguite altre polemiche quando ha fatto quello che molti hanno ritenuto commenti denigratori sul classico animato del 1937, mentre la sua decisione di scrivere “liberate la Palestina” insieme a un post con X nel trailer del remake ha causato scalpore. La situazione si è intensificata dopo le elezioni americane dell’anno scorso, quando ha dichiarato “Fanculo Donald Trump” su Instagram, e quando i-D (tramite Toonado.com) ha chiesto a Zegler della percezione che si ha di lei online, ha risposto: “È interessante. A volte è davvero allarmante”. “La mia compassione non ha confini, ecco cos’è”, ha continuato, “e il mio sostegno a una causa non ne condanna altre. Questo è sempre stato il fulcro di ciò che sono come persona. È il modo in cui sono stata cresciuta”. “Ovviamente, parlare apertamente significa mettere in gioco delle cose, ma niente vale vite innocenti”, ha osservato Rachel Zegler. “Il mio cuore non ha un recinto, e se questo fosse considerato la mia rovina? Ci sono cose peggiori”.

Con alcuni che attribuiscono a Rachel Zegler la colpa dei fallimenti di Biancaneve (ignorando le terribili decisioni creative prese fin dall’inizio), l’attrice ammette che è stato difficile affrontare sia l’odio online sia vedere un ruolo da sogno trasformarsi rapidamente in un incubo. “Il mio fottuto psichiatra mi ha aiutata a superare tutto questo”, ha detto. “‘Quello che stai attraversando non è normale’. Quella frase ha fatto miracoli per me in diverse situazioni della mia vita.”

Zegler ha aggiunto di essere stata curata con farmaci per l’ansia a seguito della sua esperienza con Biancaneve, “che è stata davvero una svolta, perché semplicemente non funzionavo. E volevo funzionare in un modo che mi facesse sentire sicura del modo in cui mi muovevo nel mondo.”

Nonostante tutto, Zegler non vuole essere vista come una vittima. “Penso che un atteggiamento da vittima sia una scelta, e io non la scelgo”, ha affermato. “Non scelgo nemmeno la cattiveria di fronte a essa. Non scelgo la negatività di fronte a essa. Scelgo positività, luce e felicità. E credo che a volte la felicità sia assolutamente una scelta, e ogni giorno mi sveglio e penso di essere molto fortunata a vivere la vita che vivo.”

Biancaneve è ora disponibile in streaming su Disney+.

Rachel Zegler commenta il contraccolpo di essere stata scelta per Shazam: Fury of the Gods e Biancaneve

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Anche se sta riscuotendo un successo impressionante in questo momento, Rachel Zegler ammette che ha subito un notevole contraccolpo all’annuncio del suo casting in progetti come Shazam: Fury of the Gods e Biancaneve.

Quando aveva solo 17 anni, Zegler ha ottenuto il ruolo della vita: interpretare Maria nel West Side Story di Steven Spielberg. Zegler ha catturato l’attenzione dell’iconico regista dopo aver inviato video di se stessa mentre canta e, dal momento che è stata scelta, è diventata rapidamente un talento da tenere d’occhio. Il debutto di West Side Story era originariamente previsto per la fine del 2020, ma la pandemia di coronavirus lo ha spinto a dicembre 2021.

Quindi, anche se il suo debutto cinematografico è stato rimandato, Rachel Zegler ha continuato a collezionare ruoli interessanti. All’inizio del 2021, è stata scelta per Shazam: Fury of the Gods del DCEU, un attesissimo sequel che sarà presentato in anteprima a giugno 2023. Il suo personaggio è ancora tenuto nascosto, anche se è stato confermato che interpreterà la sorella di Helen Mirren e Lucy Liu. Poi, verso la fine del 2021, Rachel Zegler è diventata una principessa Disney quando è stata scelta per guidare il remake live-action di Biancaneve. Ciò significa che i primi tre ruoli cinematografici di Zegler sono, nell’ordine: un film di Spielberg, un film di supereroi e un film Disney. Quando si dice “cominciare bene”.

Eppure, ci sono stati momenti in cui Rachel Zegler non si sentiva all’altezza. Parlando in una nuova storia di copertina per THR, Zegler ha parlato della strana sensazione che derivava dall’essere stata scritturata in progetti importanti senza che il suo primo film fosse uscito. Con nessuno in grado di vedere West Side Story per un anno in più, alcune persone online hanno iniziato a mettere in dubbio le sue capacità di recitazione. Ciò ha messo Zegler in una posizione scomoda:

“C’era un’ombra enorme della sindrome dell’impostore che incombeva su di me. Stavo leggendo queste cose orribili che la gente diceva, tipo: ‘Che tipo di influenza ha su chi tiene i fili dei burattini a Hollywood? Perché questo deve essere l’unico motivo per cui ha ottenuto questi ruoli in attesa dell’uscita di questo film’. Per quanto sia una cazzata da leggere, è pesante da digerire.”