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Norm of the North: trailer del film d’animazione Lionsgate

Ecco il nuovo trailer di Norm of the North pubblicato on line dalla Lionsgate. Il film d’animazione debutterà nelle sale americane il 15 gennaio.

Nel cast originale del film ci sono Rob Schneider, Heather Graham, Ken Jeong, Gabriel Iglesias, Loretta Devine, Michael McElhatton, Colm MeaneyBill Nighy.

Il film racconta la storia di un orso di poche parole di nome Norm. La sua più grande convinzione è molto semplice: non c’è posto per i turisti nella regione artica. Ma quando un ricco maniaco minaccia di costruire un condominio di lusso nei pressi di casa sua, Norm fa quello che tutti gli orsi normali avrebbero fatto… andare a New York City per fermarlo.

Norm of the North è diretto da Trevor Wall e scritto da Jack DonaldsonDerek Elliott.

 
 

Norimberga: Russell Crowe nelle prime foto è irriconoscibile

Sleeping Dogs Russell Crowe

Il giornale Deadline ha svelato diverse immagini esclusive di Russell Crowe e Rami Malek in Norimberga, il thriller di prossima uscita diretto da James Vanderbilt. Vanderbilt è stato produttore di film horror e thriller iconici come Scream e Zodiac e ha anche scritto la sceneggiatura di entrambi i film Murder Mystery di Netflix con Adam Sandler e Jennifer Aniston. Ha fatto il suo debutto alla regia con Truth, con Cate Blanchett e Robert Redford, e Norimberga sarà il suo primo approccio al dramma politico del 2015.

Norimberga è basato su The Nazi and the Psychiatrist dell’autore Jack El-Hai, che racconta la storia del tenente colonnello Douglas Kelley, uno psichiatra militare statunitense a bordo di un aereo con diversi ufficiali nazisti di alto rango che erano stati fatti prigionieri. Kelley è stato il primo psichiatra alleato a valutare i famigerati leader nazisti e, sebbene molti film sulla Seconda Guerra Mondiale abbiano esaminato diverse parti del conflitto, Norimberga sarà il primo adattamento a raccontare la storia attraverso gli occhi di Kelley. Crowe interpreterà uno dei prigionieri nazisti, Herman Göring, e Malek interpreterà lo psichiatra Kelley.

Il processo di Norimberga fu un’arma a doppio taglio; se da un lato si è riusciti a far luce su tutte le atrocità commesse dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, dall’altro hanno anche convinto la gente che non c’era più nulla di cui preoccuparsi, il che non era vero. Il regista Vanderbilt, che ha anche scritto la sceneggiatura di Norimberga, ha parlato di ciò che lo ha attratto verso il film:

“Ho saputo del processo di Norimberga a scuola, quindi conoscevo i fatti di base. Ma non appena ho letto della relazione tra questi due uomini (Göring e Kelley), sono stato davvero attratto dall’idea di raccontare una storia personale tra loro e come si sono scontrati a questo crocevia della storia.”

Chi interpreteranno Russell Crowe e Michael Shannon a Norimberga?

Russell Crowe interpreterà Hermann Göring, un ex politico tedesco e leader del partito nazista, mentre Michael Shannon sarà Robert H. Jackson, il pubblico ministero a capo dei processi.

Bluestone Entertainment, Walden Media e Széchenyi Funds stanno finanziando il film, mentre Vanderbilt, Richard Saperstein, William Sherak, Brad Fischer, Istvan Major e Paul Neinstein sono tutti produttori. Il team di produttori esecutivi include Frank Smith, Ben Tappan, Cher Hawrysh, Annie Saperstein, Brooke Saperstein, Beau Turpin, Nikolett Barabas e Béla Hajnal.

È un onore assoluto lavorare con un gruppo di attori così straordinariamente talentuosi”, ha detto Vanderbilt riguardo al casting di Crowe, Malek e Shannon. “I nostri partner di Bluestone e Walden sono stati di incredibile supporto e non vedo l’ora di portare questa straordinaria storia vera sullo schermo”.

È un privilegio collaborare con questo formidabile gruppo di artisti“, ha aggiunto Richard Saperstein, CEO di Bluestone Entertainment. “Sono emozionato e onorato dalla possibilità di far parte di una narrazione così importante e rilevante”.

Vanderbilt è noto per aver diretto e co-sceneggiato Truth del 2015, con Cate Blanchett, Robert Redford e Dennis Quaid. Ha anche lavorato alle sceneggiature di Zodiac del 2007, The Losers del 2010, The Amazing Spider-Man del 2012, White House Down del 2013, Independence Day: Resurgence del 2016, Scream del 2022 e Scream VI del 2023.

 
 

Nord: recensione del film di Denstad Langlo

Nord

Nord è il primo lungometraggio di finzione del regista norvegese Denstad Langlo, precedentemente attivo nel documentario (Too much Norway, 2005 e 99% Honest, 2008). Nord è prodotto dalla Motlys, una delle principali case di produzione scandinave e arriva in Italia grazie alla distribuzione della Sacher (“Nanni Moretti presenta”), dopo aver vinto il premio FIPRESCI a Berlino e quello per la Miglior Regia al Tribeca film festival. Il film ha poi ottenuto anche un buon successo all’ultimo festival di Torino.

La prima cosa che verrebbe da fare a un critico che si trovi a scrivere di un regista pressoché nuovo e semisconosciuto è quella di dargli un’etichetta, rintracciare possibili parentele o filiazioni verso autori più noti, affini per contenuti e tematiche. Per questo film c’è già chi ha fatto il nome di un altro grande autore nordico come Kaurismaki, dal quale potrebbe derivare, al limite, l’aria stralunata di certi personaggi o situazioni, e magari si potrebbe anche fare il nome di Jarmusch per l’umorismo raffinato, il tema del viaggio e certe situazioni straniate di outsider bizzarri come e più del protagonista Jomar.

Nord, il film

Per altri versi, una certa critica è invece ossessionata dal giudicare il valore di un film in base alla sua novità, se era, cioè, più o meno inatteso. Entrambi gli atteggiamenti mettono a nudo la sorpresa della critica. Posso dunque dire che questo film è una sorpresa piacevole, più che una novità, e di fronte a ogni sorpresa si è disarmati e impreparati. Volendo, il film è un road movie, un genere non nuovo, certo. Ciò che costituisce la sorpresa vera sono la maturità e la misura dello sguardo del regista, sensibile agli splendidi paesaggi innevati (sensibilità ai luoghi che deve derivargli dal documentario) in cui si svolge il viaggio di Jomar, girato tra febbraio e marzo, i mesi più rigidi dell’inverno scandinavo. Il linguaggio di Langlo è misurato, senza compiacimenti tecnici, e la mdp si muove di rado, in maniera essenziale come a connotare certe situazioni: si veda il primo piano con carrello in avanti su Lotte, la bambina che ospita Jomar dopo che questi è rimasto accecato dalla neve nel corso del viaggio, quasi a sottolineare l’importanza dell’incontro per entrambi.

Nord si fa notare anche per un sapiente uso del montaggio, calibrato, funzionale a dosare i ritmi del racconto, le accelerazioni durante gli spostamenti di Jomar e le pause per i suoi incontri. A livello narrativo il film brilla di passaggi gradevoli: primo fra tutti, la trasmissione in TV sui disastri naturali che Jomar segue rapito nella sua baita alla stazione di sci e che causerà (prelundendolo) un disastro domestico durante il quale il protagonista manderà a fuoco la baita per una distrazione, innescando così il viaggio. Jomar in effetti non parte immediatamente dopo aver saputo di avere un figlio da raggiungere. Parte perché, potremmo dire, “ha la scusa buona” ovvero l’incendio, così da dovere abbandonare la stazione sciistica che gli è evidentemente venuta a noia, tanto che egli non usa l’estintore per spegnere l’incendio ma per sfondare la finestra dell’abitazione e partire sulla motoslitta. Da novello Oblomov che passa la gran parte del suo tempo steso sul letto, Jomar intraprende un lungo viaggio dove l’elemento straniante e bizzarro è costituito dalle stesse persone che incontra: Ulrik, ad esempio, un giovane che dapprima lo tormenta con la sua omofobia e poi si proclama suo grande amico dopo avergli suggerito un modo alternativo per ubriacarsi, consistente nel tenersi legati sul capo opportunamente rasato, del cotone imbevuto di alcoolici. E poi c’è Ailo, un curioso eremita della tribù Sàmi, che vive in un tepee su un ghiacciaio, ultimo incontro prima di oltrepassare la montagna al di là della quale vivono la moglie e il figlio di Jomar.

Il viaggio (condito con musiche che riecheggiano il bluegrass che siamo abituati ad ascoltare magari in un film americano di praterie e canyon, e che qui si staglia contro fiordi e distese innevate) di questo collerico e folle (ma quanto più normale di altri) personaggio che alla bambina Lotte dice di “soffrire moltissimo”, parte perché un caso accelera le cose, e prende una prima svolta dopo che il protagonista è rimasto temporaneamente accecato dalla neve. Da Proust sappiamo che il viaggio consiste non nel vedere nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi, quelli che consentiranno a Jomar di intraprendere contatti via via sempre più profondi (ma sempre visti attraverso il filtro dell’ironia) con i personaggi che incontrerà, riacquistando fiducia in se stesso (riuscendo persino a compiere nuovamente un salto con gli sci e rialzarsi, contrariamente a quanto aveva fatto anni prima causando la separazione dalla compagna) fino alla meta, che sapientemente, il regista mostra appena, caricando quegli ultimi brevi fotogrammi di serena e sofferta speranza gravida di tutto ciò che abbiamo visto precedentemente. Con nuovi occhi.

 
 

Nord Sud Ovest Est – La Leggendaria Storia degli 883, la prima foto ufficiale e il backstage!

Una prima immagine dal set e un esclusivo video dal backstage di Nord Sud Ovest Est – La Leggendaria Storia degli 883, attesissima seconda stagione della dramedy Sky Original dedicata agli anni d’oro del duo di Pavia: Max Pezzali e Mauro Repetto, due underdog che, grazie alla musica, negli anni ‘90 diventarono gli improbabili eroi di una storia in grado di far cantare ed emozionare ancora oggi intere generazioni di fan. La serie, di cui è stato da poco battuto il primo ciak, arriverà nel 2026 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Il video di backstage appena pubblicato mostra i protagonisti Elia Nuzzolo nei panni di Max e Matteo Oscar Giuggioli in quelli di Mauro, insieme al nuovo team di regia, composto da Sydney Sibilia, Alessio Lauria, Simone Godano, Alice Filippi.

Dopo Hanno Ucciso l’Uomo Ragno (tra le serie Sky Original più viste di sempre), Nord Sud Ovest Est – una produzione Sky Studios e Groenlandia, società del Gruppo Banijay, prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – in otto nuovi episodi racconterà le vicende che portarono al secondo album della band di Pavia, arrivato al culmine di un successo travolgente. La nuova stagione è scritta da Sydney Sibilia, Francesco Agostini, Marco Pettenello.

Con Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli tornano nei nuovi episodi anche Ludovica Barbarito (Silvia), Davide Calgaro (Cisco) ed Edoardo Ferrario (Pierpaolo Peroni), raggiunti sul set dalle new-entry nel cast Gaia Zampighi (Michela Rossini) e Rosa Barbolini (Caterina).

La trama di Nord Sud Ovest Est – La Leggendaria Storia degli 883

L’epico finale della storia degli 883 ci porta nel mondo di Nord Sud Ovest Est. Max e Mauro stanno coronando il loro sogno: essere primi in classifica nel 1993. Ma la vita delle popstar a guardarla da dentro è incredibile quanto incasinata. Tra Max e Mauro qualcosa inizia a cambiare: qual è il prossimo sogno? La grande avventura che vivono li porterà nella scintillante Milano della moda, e nell’America che sognavano da ragazzini. Una volta arrivati lì, troveranno veramente se stessi? E ce la faranno a rimanere amici come quando hanno iniziato?

 
 

Nope: trailer ufficiale del nuovo film di Jordan Peele

La Universal Pictures Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Nope, l’atteso nuovo film del premio Oscar  Jordan Peele. Il vincitore del premio Oscar Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi – Us. Ora è pronto a creare un nuovo incubo pop: un’esperienza horror epica, Nope.

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: trailer del nuovo film horror di Jordan Peele

Il vincitore del premio Oscar Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo, un’esperienza horror epica: Nope. Ecco il trailer!

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: nuova immagine dal horror di Jordan Peele

Nope trailer

Fandango ha rivelato un nuovo sguardo al personaggio di Keke Palmer in Nope di Jordan Peele. Palmer indossa una maglia sportiva mentre guarda intensamente fuori da una finestra.

Per i fan del lavoro di Peele, l’intenso sguardo fuori verso l’esterno potrebbe richiamare alla mente Georgina di Scappa – Get Out, così come lo vede il personaggio di Daniel Kaluuya, che fissa con aria assente dalla finestra in una scena inquietante del film del 2017. Nella nuova foto di Nope, il personaggio di Palmer potrebbe guardare tutta una serie di cose, ma ciò nonostante la nuova immagine ha un’intensità che corrisponde a molti degli altri protagonisti di Peele.

Guarda la foto da Nope di Jordan Peele

Il vincitore del premio Oscar Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo, un’esperienza horror epica: Nope.

Nope: trailer del nuovo film horror di Jordan Peele

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: lo spot del Super Bowl del film di Jordan Peele

Il trailer di Nope del Super Bowl rivela un nuovo sguardo al film horror in uscita di Jordan Peele, inclusa una scena inquietante di un misterioso pozzo oscuro. Il film è ambientato in una cittadina isolata dell’entroterra californiano ed è incentrato su James e Jill Underwood, i proprietari dell’unico centro di addestramento di cavalli neri di Hollywood. In Nope la vita dei due e dell’intera cittadina viene scossa quando assistono a degli eventi misteriosi.

Daniel Kaluuya si riunisce con Jordan Peele per guidare il cast di Nope insieme a Keke Palmer, Steven Yeun, Barbie Ferreira, Brandon Perea e Michael Wincott. Lo sviluppo del thriller horror è stato rivelato alla fine del 2020 nell’ambito della partnership di produzione esclusiva tra il banner di Peele ,Monkeypaw Productions, e la Universal Pictures, con Palmer e Kaluuya che si sono uniti pochi mesi dopo al cast e la produzione iniziata a metà del 2021. Inutile dire che il ritorno di Peele al cinema genera un discreto hype.

Dopo aver svelato il primo sguardo al film, la Universal Pictures ha diffuso un nuovo trailer di Nope durante il Super Bowl.

 
 

Nope: la spiegazione del finale del film

Nope spiegazione finale
Keke Palmer, Daniel Kaluuya e Brandon Perea in Nope. Foto di © 2022 UNIVERSAL STUDIOS

L’ultimo film dell’acclamato sceneggiatore e regista Jordan Peele, Nope (qui la recensione), si è affermato come uno dei suoi lavori più intriganti. Come Scappa – Get Out e Noi prima di lui, anche questo film gioca con il genere in modi molteplici e carichi di significato. Ciò che lo distingue, tuttavia, è quanto sia costruito attorno e interessato alla storia del cinema stesso. Peele dimostra di essere sia iper-consapevole della storia dell’industria sia scettico sul suo impatto. Questo crea una qualità autoriflessiva che, pur essendo un blockbuster estivo godibile, apporta profondità alla sua narrazione.

In superficie, racconta di un gruppo di persone coinvolte in una storia di fantascienza con sfumature horror. Ma se si guarda più a fondo, si vedrà che è un film che parla del processo di creare per un pubblico e dell’impatto che la ricerca dello spettacolo ha sulle persone coinvolte. È un film ricco e malinconico che in questo articolo andremo ad approfondire, concentrandoci in particolare sul finale, il suo significato e cosa ci lascia Nope al termine della visione.

La spiegazione di Nahum 3:6 e Gordy’s Home

Per capire cosa il film vuole comunicare, occorre prima partire dall’inizio. Nope si apre con un versetto biblico, Nahum 3:6, che recita: “I will cast abominable filth upon thee, and make thee vile, and will set thee as a gazingstock” (Ti ricoprirò di immondizia abominevole, ti renderò vile e ti renderò oggetto di scherno). È in un certo senso una dichiarazione di intenti per il film, che stabilisce un pessimismo sulla natura dello spettacolo e che poi passerà il resto del tempo a rivelarlo. Segue il suono di una sitcom e una risata registrata sotto, precisamente una sit‑com degli anni ’90 in cui un personaggio principale si chiama Gordy ed è interpretato da uno scimpanzé.

Scopriamo poi che le cose sono andate molto male sul set, dove vediamo l’animale aver perso il controllo aver mortalmente attaccato tutti sul set. C’è però una scarpa irrealisticamente in posizione verticale, mentre la scimmia si guarda intorno prima di fissare direttamente la telecamera. Poi saltiamo avanti nel tempo fino all’epoca in cui è ambientato gran parte del film. È importante che non dimenticare questo momento cruciale del film, chiave per capire praticamente tutto quello che segue.

Una scena del film Nope
Una scena del film Nope

La minaccia aliena

Incontriamo poi Otis jr., detto OJ (Daniel Kaluuya), che lavora in una fattoria insieme a suo padre Otis Haywood Sr. (Keith David). La loro è un’azienda di famiglia con una tradizione che risale a decenni prima, fornendo cavalli per i film di Hollywood. Mentre padre e figlio svolgono i lavori quotidiani, sentiamo un suono strano e oggetti cominciano a cadere dal cielo. Da chiavi a monete, questi oggetti sono apparentemente innocui ma capaci di diventare proiettili mortali data la velocità con cui cadono in Terra. Infatti, sebben OJ rimanga illeso, Otis no. È stato colpito da un nichelino, che gli ha provocato una ferita che lo ha dissanguato e ucciso.

Suo figlio rimane così a gestire da solo l’azienda in difficoltà. Sei mesi dopo OJ è sul set con un cavallo di nome Lucky davanti a un green screen. È nervoso, in attesa dell’arrivo della sorella più sicura di sé, Emerald (Keke Palmer). Quando arriva, pronuncia il discorso che OJ aveva cercato di fare sulla loro storia familiare. Spiega che quando nacque il primo filmato in movimento, ritraeva un fantino sconosciuto su un cavallo: quello era il loro tris‑tris‑tris‑nonno. Nonostante questo discorso, vengono licenziati dopo che Lucky si spaventa del proprio riflesso e calcia all’indietro verso un altro lavoratore.

Il cavallo vero viene così sostituito da uno CGI e i fratelli vengono messi da parte senza reciproco rimorso dall’industria che la loro famiglia ha contribuito a costruire. Questo è solo l’inizio di ciò che Peele ha in mente. È lì che capiscono gradualmente che non sono solo stati i detriti caduti da un aereo a uccidere loro padre, ma qualcosa non di questo mondo. Determinano che si tratta di un UFO nascosto tra le nuvole e decidono di catturare un’immagine perfetta di esso, lo “scatto Oprah” come lo chiamano. Tuttavia capiscono presto che è più facile a dirsi che a farsi: quel misterioso oggetto spegne ogni fonte di energia su cui sorvola.

Anche quando chiedono aiuto a Angel Torres (Brandon Perea), un curioso dipendente di Fry’s Electronics, sembra che non possano farcela. Scoprono però che non è un’astronave, ma un predatore a tutti gli effetti, che da mesi usa la loro terra per cacciare prede. Tutto culmina quando il loro vicino tenta di sfruttare la creatura nel suo show: è Ricky ‘Jupe’ Park (Steven Yeun), in realtà la star sopravvissuta alla furia dello scimpanzé visto all’inizio. Ricky ha passato la vita inseguendo la fama derivata da quel trauma. Il suo stesso desiderio di spettacolo è però la sua rovina, poiché nel cercare di trasformare la creatura in un’attrazione, viene invece divorato da ess insieme alla sua famiglia e al pubblico.

Daniel Kaluuya in Nope
Daniel Kaluuya in Nope

Ottener lo “scatto Oprah”

Fuggendo dalla fattoria per riorganizzarsi dopo essere quasi morti quando la creatura sorvola la loro casa e rovescia addosso sangue da un pasto recente, il trio formato da OJ, Emerald e Angel torna con un piano più articolato. Decidono di attirarla usando OJ come esca e dei pupazzi gonfiabili che si sgonfiano quando lei vola sopra per rintracciarla. Inoltre, grazie ad alcune osservazioni intelligenti di OJ, capiscono che non possono guardarla direttamente perché è ciò che la attira. Decidono allora di usare una cinepresa analogica e l’aiuto del veterano direttore della fotografia Antlers Holst (Michael Wincott), che avevano cercato di reclutare in precedenza.

Funziona quasi tutto, anche se Antlers non si accontenta e vuole lo scatto perfetto. Di conseguenza, viene risucchiato dalla creatura e muore nella sua ricerca della perfezione. Angel rischia di essere inghiottito ma riesce a salvarsi avvolgendosi nel filo metallico per restare ancorato. OJ attira poi via la creatura così che Emerald possa fuggire al vicino parco divertimenti di Ricky dove lui e tutti gli ospiti erano già morti. Con un colpo di genio, lei rilascia un gigantesco palloncino per attirare la creatura abbastanza vicino da scattare una foto usando una fotocamera in un pozzo dei desideri per turisti.

Lo inquadra perfettamente e riesce a immortalarla in tutto il suo splendore. La creatura esplode poi dopo aver ingoiato il palloncino e OJ riesce così a sopravvive sfuggendo al pericoloso alieno, nel frattempo mostrato in tutta la sua particolare e terrificante natura. Le sue sembianze, infatti, non ricordano nulla di già visto al cinema. L’ultima inquadratura è così la stampa dell’immagine che i fratelli hanno tanto faticato a ottenere, ora memorializzata per noi, pubblico del film e del loro mondo, da vedere con i nostri occhi.

l'alieno del film Nope
L’alieno del film Nope

Rischiare tutto per un’immagine perfetta

Il finale è dunque una vittoria, che è però anche una tragedia più grande. Il film è estremamente divertente, ma intrecciato in tutto c’è il senso che chi cerca di catturare un momento spettacolare per un pubblico rischia di perdersi. Ricky faceva parte di uno show finito in violenza orrenda, ma conserva memorabilia di quell’esperienza e dà la vita per cercare di rivivere un altro momento di gloria. Antlers non può farne a meno: rischia tutto per un altro scatto perfetto. OJ ed Emerald hanno potuto salvarsi, eppure sono stati attratti dal desiderio di creare qualcosa che nessuno avesse mai visto prima. Lo realizzano ed escono vittoriosi, ma tutto ha un costo elevato.

Hanno perso il padre e quasi la vita, tutto in nome di quel momento di riconoscimento. È più di un business: è un desiderio di lasciare un’eredità, qualcosa che Peele suggerisce con delicatezza. I fratelli non dichiarano molto le loro intenzioni, scherzano tra loro, ma ogni decisione nella conclusione mostra che non sono poi così diversi da Ricky o Antlers. Il fatto che tutti e tre rimangano in questa impresa malgrado quello che devono affrontare è ciò su cui il film si concentra. Ogni personaggio sta in qualche modo cercando disperatamente di ritagliarsi un posto. Rivolgendosi a un pubblico che può abbandonarli senza un secondo pensiero, anche mentre danno tutto per loro.

Il titolo stesso, Nope, esprime il loro impulso iniziale a fuggire dal pericolo. Eppure, il desiderio di vederlo con i propri occhi e di essere visti per le proprie conquiste supera tutto il resto. Non si tratta davvero degli elementi di fantascienza, anche se sono ciò che rende il film così divertente. È solo una metafora del desiderio incessante di catturare qualcosa che nessun altro ha; di lasciare il proprio segno nel mondo a qualunque costo. È per questo che l’immagine finale è profondamente triste. Anche in una vittoria conquistata con fatica, hanno attraversato inferni per ottenere quell’unico fotogramma.

Cosa ci lascia il film Nope

Nope è dunque molto più di un semplice film di fantascienza con momenti horror: è una riflessione potente sull’ossessione contemporanea per lo spettacolo, la visibilità e la memoria visiva. Jordan Peele ci mostra come il desiderio di essere visti, riconosciuti o ricordati possa diventare distruttivo, spingendo individui a rischiare tutto per un’immagine perfetta. Il film ci interroga su cosa siamo disposti a sacrificare per lasciare un segno, anche fugace, nel mondo. Tra critica al sistema dell’intrattenimento e introspezione sul trauma, Nope ci lascia dunque con una domanda scomoda: quanto costa davvero catturare lo “scatto perfetto”? E ne vale la pena?

Scopri i finali degli altri film di Jordan Peele:

 
 

Nope: la recensione del nuovo film di Jordan Peele

Nope recensione

Non ci sono dubbi sul fatto che il regista Jordan Peele, vincitore dell’Oscar alla miglior sceneggiatura per Scappa – Get Out, sia oggi una delle voci più interessanti del cosiddetto “arthouse horror”, ovvero quei film che combinano ambizioni autoriali con i canoni espressivi classici dell’horror. Sin da quel suo primo film del 2017, Peele ha infatti dato prova di poter offrire grande intrattenimento di genere unito a brillanti riflessioni sulla società statunitense, replicando poi tale formula anche con Us. Egli torna ora al cinema con il suo terzo lungometraggio dal titolo Nope, slang americano che sta per “no”, con il quale rivolge stavolta l’attenzione verso il mondo del cinema e, più in generale, dello spettacolo.

Protagonisti di Nope sono infatti i fratelli OJ ed Emerald Haywood (interpretati da Daniel Kaluuya e Keke Palmer), diventati proprietari del ranch Haywood’s Hollywood Horses, il quale fornisce cavalli per produzioni cinematografiche e televisive, in seguito alla misteriosa morte del padre. Nonostante i loro tentativi di mandare avanti l’attività, i due sono sempre più divisi ed in difficoltà economiche. La possibilità di rivoluzionare la loro situazione arriva però nel momento in cui avvistano un UFO nel cielo. Non solo si convincono che sia stato questo ad uccidere il padre, ma anche che ottenendo un filmato in alta definizione della sua presenza potranno diventare ricchi. Sulle loro teste, tuttavia, aleggia un mistero ben più spaventoso di quanto potrebbero mai immaginare.

Uno spettacolo firmato Jordan Peele

Nope si apre con una citazione biblica che recita “Ti getterò addosso una lordura abominevole, ti renderò vile e ti renderò uno spettacolo”. Proprio quest’ultima parola, spettacolo, risulta essere centrale nel nuovo film di Peele, che ha raccontato di come mentre scriveva la sceneggiatura ha “iniziato a scavare nella natura dello spettacolo, nella nostra dipendenza dallo spettacolo e nella natura insidiosa dell’attenzione“. A partire da ciò, il regista sembra allora con questo suo nuovo film allontanarsi dalle atmosfere più propriamente horror dei suoi due precedenti lungometraggi per rivolgersi invece verso una fantascienza che richiama in particolare quella degli anni Cinquanta.

Peele, non a caso, è stato il principale produttore del recente revival di The Twilight Zone, la celebre serie fantascientifica che dal 1959 ha contribuito a rivoluzionare il genere. Nope, in modo piuttosto esplicito, deve molto a quella serie, ma anche ad un classico come Incontri ravvicinati del terzo tipo o ad un titolo più recente come Signs, con cui condivide un’atmosfera particolarmente ansiogena. Egli, dunque, fa confluire nel suo film un enorme bagaglio di elementi, suggestioni e tecniche stilistiche, dando vita al proprio grande spettacolo sugli UFO e sulla loro ricerca, la quale diventa la metafora dietro cui celare il proprio messaggio di fondo.

Gli UFO diventano infatti ora un mezzo attraverso cui diventare ricchi, mentre non c’è traccia del desiderio di scoperta che un tempo animava i protagonisti dei film con alieni. Questa attitudine e questa presenza extraterrestre hanno però un valore molto più profondo e pericoloso, che ci richiama all’attenzione sul modo di fare spettacolo oggi e sulle modalità per cui il pubblico ne è il più delle volte fruitore passivo. Allo stesso modo, Peele sembra voler riflettere sul valore delle immagini, che devono oggi necessariamente essere della miglior qualità possibile perché possano vantare un valore economico. Ne parla avvalendosi del formato IMAX, che conferisce al film, non a caso, una grandezza e una risoluzione spettacolare.

Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Brandon Perea in una scena di Nope.

Nope, il blockbuster estivo che il cinema attendeva

Se Get Out si concentrava sulla questione razziale, mentre Us sulla suddivisione in classi sociali presenti negli Stati Uniti, Nope è dunque invece rivolto all’industria dello spettacolo e al rapporto che gli spettatori hanno con essa. Naturalmente tale tematica viene offerta attraverso una serie di simbolismi e metafore, che rendono il film più criptico e ambizioso rispetto ai due precedenti lungometraggi di Peele. Stabilire un paragone tra i tre titoli lascia però il tempo che trova, mentre è molto più produttivo riconoscere in Nope l’accresciuta fiducia del regista nei propri mezzi espressivi. Se a livello narrativo il film risulta non sempre coeso, è il modo in cui la narrazione si sposa con le scelte di messa in scena a rendere Nope tanto affascinante.

Peele riesce infatti a sfruttare ogni elemento scenografico, sonoro e visivo per dar vita ad un’atmosfera particolarmente conturbante. Il film riesce così ad incutere profondo terrore mostrando molto poco e a far ridere grazie ad alcuni brillanti momenti accentuati dalla bravura degli interpreti protagonisti. La Palmer, in particolare, ruba più di una scena a tutti gli altri. Nope è dunque un film che oltre a riflettere sulla natura dello spettacolo, vuole esso stesso essere uno spettacolo, quel blockbuster estivo che il cinema e gli spettatori aspettavano. Per i mezzi tecnici con cui è girato, per l’ampiezza spaziale delle sue inquadrature e per l’aura di mistero che mantiene fino all’ultimo, Nope è davvero un film che merita di essere visto sul grande schermo.

 
 

Nope: Jordan Peele spiega di cosa parla il suo prossimo film

Nope trailer

Dopo tanto mistero legato a Nope, il suo prossimo film, Jordan Peele fornisce finalmente ulteriori dettagli sui temi e sui dettagli della storia, in un’intervista rilasciara a Empire (tramite Slash Film). Quando gli è stato chiesto di cosa parlasse Nope, Peele inizialmente ha risposto “No!” in una replica scherzosa, ma ha finito per rivelare dettagli più specifici sul film.

Peele ha rivelato che intendeva fare uno “spettacolo” che avrebbe “messo il pubblico nell’esperienza immersiva di essere in presenza di un UFO”. Da un punto di vista tematico, Jordan Peele mette in evidenza la relazione centrale tra OJ ed Emerald nel film, sottolineando che Nope parla anche di “fratello e sorella, e della guarigione della loro relazione”. Scopri la citazione completa di Peele:

“No! [Ride] No, no, posso rispondere a questo. Se non posso, sono nel posto sbagliato, vero? Ho iniziato con il desiderio di fare un film che mettesse il pubblico nell’esperienza coinvolgente e immersiva di essere in presenza di un UFO. E volevo mettere in piedi uno spettacolo, qualcosa che promuovesse la mia forma d’arte preferita e il mio modo preferito di guardare quella forma d’arte: l’esperienza teatrale. Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura, ho iniziato a scavare nella natura dello spettacolo, la nostra dipendenza dallo stesso e la natura insidiosa dell’attenzione. Quindi è di questo che si tratta. E riguarda un fratello e una sorella, e la guarigione della loro relazione.”

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: Jordan Peele rivela sorprendenti dettagli sul film

Nope film 2022

Jordan Peele rivela un nuovo sorprendente dettaglio sul suo ultimo film Nope. Scritto e diretto da Peele, Nope segna la terza avventura del regista nell’horror dopo Get Out e Us. Nope racconta la storia di OJ (Daniel Kaluuya) ed Emerald Haywood (Keke Palmer), fratelli che cercano di catturare le prove di un UFO nel cielo che ha causato eventi inspiegabili nella loro piccola città. Anche Steven Yeun, Brandon Perea e Barbie Ferreira recitano nell’attesissimo film, che arriverà nelle sale USA questo mese.

Con Get Out e Us, Peele ha ringiovanito l’horror con protagonisti neri, ma il regista sta facendo qualcosa di diverso questa volta con Nope. In una recente intervista con Essence, Peele spiega che voleva che il film fosse qualcosa di più di un semplice film “Black horror”, ma doveva anche parlare di “gioia nera” per essere il più rilevante possibile, e questo si collega alla vera storia dei neri.

È così difficile essere considerato all’avanguardia dell’horror nero, perché ovviamente l’horror nero è molto reale ed è difficile farlo in un modo che non sia ritraumatizzante e triste. Stavo pensando al mio terzo film horror con protagonisti neri, e da qualche parte nel processo mi sono reso conto che il film doveva riguardare anche la gioia dei neri, per adattarsi a ciò di cui il mondo ha bisogno in questo momento. Quindi questo è parte del motivo per cui c’è una sorta di spettro di tonalità di genere qui, perché volevo fare l’horror, ma volevo anche dare ai nostri personaggi l’agenzia e l’avventura e la speranza, la gioia e il divertimento che meritano.

Penso che uno degli elementi che abbiamo in questo caso sia un film che trascende il genere horror, in un certo senso. Il primo filmato [Animal Locomotion di Eadweard Muybridge] era essenzialmente un uomo di colore su un cavallo che è stato dimenticato e cancellato. Parte di questo film, per me, è una celebrazione e una risposta a tutto ciò. Possiamo essere i protagonisti non solo di un film horror, ma anche di azione, avventura, commedia, ecc.

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: Jordan Peele potrebbe dar vita ad uno o più sequel del film

Nope Jordan Peele

Mentre il suo fantascientifico Nope è ancora nelle sale, il regista premio Oscar Jordan Peele ha lasciato aperta la possibilità di realizzare uno o più sequel di questo suo terzo lungometraggio. Nel corso di un’intervista con il New York Times, infatti, Peele non ha voluto rivelare troppo ma ha lasciato intendere che potrebbero esserci altri racconti con protagonisti i fratelli OJ ed Emerald (nel film interpretati da Daniel Kaluuya e Keke Palmer).

In particolare, però, l’attenzione del regista sembra concentrarsi su di un personaggio accreditato semplicemente come “Nessuno” e interpretato dall’attore Michael Bush. Presente brevemente in uno dei trailer del film ma poi tagliato dal montaggio finale, questo personaggio ha subito scatenato la curiosità dei fan, spingendo Peele ad ammettere che “La storia di quel personaggio deve ancora essere raccontata, ve lo posso garantire. Il che è un altro modo frustrante per dire, sono contento che le persone prestino attenzione. Penso che otterranno più risposte su alcune di queste cose nel futuro. Non abbiamo finito di raccontare tutte queste storie”.

Peele non ha dunque rivelato minimamente il perché tale personaggio sia stato tagliato dal film, lasciando intendere che ciò potrebbe essere stato primariamente per dar vita ad un vero e proprio gioco con gli spettatori. Conoscendo il regista, abituato a proporre enigmi particolarmente intelligenti con i suoi film, si può ora prevedere che egli porti realmente il suo pubblico ancora una volta nell’universo narrativo di Nope, facendogli scoprire ulteriori misteri ancora irrisolti.

Come anticipato, Nope, interpretato da Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Steven Yeun è ancora in sala. Al centro del suo racconto vi è un misterioso oggetto che si nasconde tra le nuvole, nel cielo. Una minaccia che i due fratelli OJ ed Emerald decidono di smascherare, imbattendosi però in qualcosa che va al di là di ogni loro immaginazione.

Fonte: Collider

 
 

Nope: i motion poster del film di Jordan Peele

Nope trailer

L’account Twitter ufficiale di No (Nope), il nuovo film di Jordan Peele, ha diffuso i nuovi motion poster dell’atteso film horror, dal regista di Scappa – Get Out e poi con Noi.

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Il vincitore del premio Oscar Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo, un’esperienza horror epica: Nope.

Nope: trailer del nuovo film horror di Jordan Peele

Nope riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope: da oggi al cinema il nuovo horror di Jordan Peele

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Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Brandon Perea in una scena di Nope.

Arriva da oggi al cinema Nope, il nuovo film di Jordan Peele con Daniel Kaluuya e Kiki Palmer.

Il vincitore del premio Oscar® Jordan Peele ha sconvolto e ridefinito l’horror moderno con Scappa – Get Out e poi con Noi. Ora sta per introdurci in un nuovo incubo, un’esperienza horror epica: Nope.

Il film riunisce Peele con il premio Oscar® Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street, Alice) e il candidato all’Oscar® Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in una solitaria gola di nell’entroterra della California che testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.

Nope: la recensione del nuovo film di Jordan Peele

Il cast di Nope include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.

 
 

Nope, il film di Jordan Peele arriva su SKY e NOW

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Daniel Kaluuya, Keke Palmer e Brandon Perea in una scena di Nope.

Arriva in prima tv su Sky NOPE, nuova pellicola scritta e diretta dal premio Oscar® Jordan Peele, che torna con una nuova, epica esperienza thriller, da mercoledì 21 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Sci-Fi), in streaming su NOW e disponibile on demand. Il film sarà disponibile anche in 4K su Sky Cinema 4K (21 giugno, ore 21.15) e on demand.

Il film riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya, dopo Scappa – Get Out, a cui si aggiungono Keke Palmer e il candidato all’Oscar Steven Yeun nei panni dei residenti di una valle solitaria dell’entroterra della California, testimoni di una scoperta inquietante e agghiacciante. Con loro nel cast anche Michael Wincott, Brandon Perea e il premio Emmy Keith David.

La trama di NOPE

Dopo la scioccante morte del padre, l’addestratore di animali di Hollywood OJ (Daniel Kaluuya) e la sorella Emerald (Keke Palmer) iniziano a osservare fenomeni inspiegabili nel loro vasto ranch della California meridionale. Ciò li conduce in una spirale ossessiva mentre pianificano numerosi tentativi per filmare il mistero. Insieme all’ex bambino prodigio (Steve Yeun) ora direttore di circo in un parco a tema per famiglie vicino al ranch dei fratelli, gli sforzi della coppia per inseguire e riprendere lo spettacolo portano con sè conseguenze terrificanti e un orrore inimmaginabile.

E in occasione della prima visione di NOPE, da lunedì 19 a domenica 25 giugno arriva Sky Cinema Sci-Fi, un canale dedicato al genere letterario e cinematografico che ha contribuito a ridefinire il nostro immaginario culturale e che ci ha aiutati a sognare il futuro, con oltre 40 titoli in programmazione.

Tra questi anche DEEP IMPACT con Morgan Freeman, Robert Duvall, Téa Leoni, Elijah Wood, e Vanessa Redgrave, MOONFALL, diretto da Roland Emmerich e interpretato da Halle Berry e Patrick Wilson, MARS ATTACKS!, omaggio al cinema di fantascienza anni ‘50 di Tim Burton che dirige un super cast capitanato da Jack Nicholson e Glenn Close; i tre capitoli della saga “galattica” in cui Will Smith e Tommy Lee Jones sono una coppia agenti supersegreti che sorveglia gli alieni che vivono sulla Terra e la proteggono dalle minacce, MEN IN BLACK, MIIB – MEN IN BLACK II e MEN IN BLACK 3; e lo spettacolare EDGE OF TOMORROW – SENZA DOMANI con Tom Cruise.

Inoltre, le pellicole tratte dai geniali scritti di fantascienza dello scrittore Philip K. Dick: MINORITY REPORT diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Cruise; PAYCHECK di John Woo con Ben Affleck e Uma Thurman; e il cult di fantascienza di Ridley Scott con Harrison Ford e Rutger Hauer BLADE RUNNER.

E ancora: Harrison Ford in ENDER’S GAME, PASSENGERS, con Jennifer Lawrence e Chris Pratt, ELYSIUM, con Matt Damon e Jodie Foster, e il blockbuster di Luc Besson VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI con Cara Delevingne e Dane DeHaan.

 
 

Noon, nuovo cortometraggio di fantascienza diretto da Kasra Farahani

Kasra Farahani, meglio conosciuto a Hollywood per il suo lavoro come art director, farà il suo debutto come regista con Noon, un cortometraggio di fantascienza che narra le vicende di Coyote, uomo scontroso e disilluso che con riluttanza guida un gruppo di ribelli in viaggio per prendere il controllo di acqua e di energia su una Terra futura in cui il Sole ha smesso di muoversi nel cielo. La casa di produzione Chernin Entertainment , che ha acquistato i diritti per il film da un racconto breve, si è detta disposta a finanziare un adattamento del racconto anche in forma di lungometraggio, sempre per la regia di Farahani.

Fonte: comingsoon.net

 
 

Noomi Rapace: intervista alla protagonista di Seven Sisters

Arriva oggi in sala Seven Sisters, il nuovo film di Tommy Wirkola con protagonista l’adrenalinica Noomi Rapace, che per l’occasione si è moltiplicata in ben sette ruoli: le sorelle Setman.

Ecco la nostra intervista in occasione del Torino Film Festival 35:

 

Seven Sisters è il nuovo film diretto da Tommy Wirkola, un thriller fantascientifico nelle sale italiane dal 30 novembre distribuito da Koch Media, che vede protagonista l’attrice Noomi Rapace nell’interpretazione straordinaria di sette sorelle gemelle: sette personaggi con personalità, caratterizzazioni e sfumature molto distinte. Ad affiancarla, un cast stellare di attori come Glenn Close, Willem Defoe e Antony Wagner.

Leggi la recensione di Seven Sisters con Noomi Rapace

Il film, ambientato nel 2073, racconta di un mondo sovrappopolato e con scarse risorse. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite, diretto dalla dottoressa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde assegnando a ognuna, per praticità, il nome di un giorno della settimana.

Le sette sorelle gemelle, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, identiche nell’aspetto, dimostrano crescendo attitudini e sensibilità differenti, che possono esprimersi dentro casa: la passione per la boxe e le arti marziali, il genio della matematica e l’ambizione sul lavoro. Fuori casa hanno un’unica identità, Karen Settman. Quest’ultima ogni giorno viene interpretata da una gemella diversa che ha l’obbligo di custodire questo segreto. Tutto procede liscio fino a quando, un giorno, Lunedì non fa ritorno a casa…

 
 

Noomi Rapace: 10 cose che non sai sull’attrice

Noomi Rapace film

Noomi Rapace è una di quelle attrici che ha fatto la storia del cinema grazie alle sue intense intepretazioni e ai film a cui ha preso parte. L’attrice, che svolge questa attività sin da quando era una ragazzina, ha abituato sin da subito il suo pubblico con il suo talento e le sue abilità attoriali, tanto da risultare una delle attrici più talentuose ed apprezzate del grande e del piccolo schermo.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapevate su Noomi Rapace.

Noomi Rapace: i suoi film e le serie TV

1. I film e la carriera. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 1997, quando debutta sul grande schermo con Sanning eller konsekvens, per poi recitare in Capricciosa (2003) e Daisy Diamond (2007). Uomini che odiano le donne (2009) e La ragazza che giocava con il fuoco (2009), sono i film che la rendono celebre. In seguito, lavora in film come Le regina dei castelli di carta (2009), Beyond (2010), Sherlock Holmes – Gioco di Ombre (2011), Babycall (2011), Prometheus (2012), Passion (2012), Dead Man Down – Il sapore della vendetta (2013) e Chi è senza colpa (2014). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Child 44 – Il bambino numero 44 (2015), Codice Unlocked (2017), Alien: Covenant (2017), Bright (2017), Seven Sisters (2017), Rapina a Stoccolma (2018), Close (2019), Angel of Mine (2019), The Secret – Le verità nascoste (2020), Lamb (2021), The Trip (2021), Granchio nero (2022) e You Wont Be Alone (2022).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività per il grande schermo, l’attrice ha lavorato spesso anche in progetti dedicati al piccolo schermo. Infatti, ha lavorato in The kronor (1996-1997), Pusselbitar (2001), Stora teatern (2002), Lovisa och Carl Michael (2005), Labyrint (2007-2008), Millennium (2010) e Jack Ryan (2018). Prossimamente reciterà nei panni di Elizabeth nella serie western Django.

3. È anche produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha avuto la possibilità di sperimentare diversi ambiti che andassero oltre la recitazione. Infatti, ha lavorato spesso come produttrice, partecipando alla realizzazione di film che la vedono anche interprete, come Rapina a Stoccolma, Close, The Secrete – Le verità nascoste, Lamb, You Wont Be Alone e il cortometraggio Hearth of Stone, ma anche di film quali il documentario Bruce Lee and the Outlaw (2018) e Oxygene (2020)

noomi rapace

Noomi Rapace è su Instagram

4. Ha un profilo social. L’attrice possiede un proprio account Instagram che è seguito da 210 mila persone. Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista di momenti lavorativi e di svago insieme a colleghi e amici. Inoltre, sono molte anche le foto nostalgia di alcuni momenti lavorativi passati. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività dentro e fuori dal set.

Noomi Rapace fidanzato

5. È stata sposata per diversi anni. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 2001 con il collega Ola Norell. Durante il matrimonio, entrambi hanno usato il cognome di lei e sono rimasti sposati per quasi dieci anni, fino a quando nel 2010 la coppia si è separata, per poi divorziare l’anno successivo. L’attrice, dal suo matrimonio, è diventata madre per la prima volta nel 2003, con la nascita del suo primo figlio, Lev.

Noomi Rapace in Sherlock Holmes

6. Ha lavorato molto per una sola ripresa. In Sherlock Holmes – Gioco di ombre, la scena del ballo tra Jude Law e l’attrice, della durata di appena quindici secondi, nel campo degli zingari ha richiesto ben tre giorni per essere girata nella maniera prevista. I due dovettero infatti esercitarsi molto nella coreografia, affinché questa fosse eseguita in modo quanto più preciso possibile.

Noomi Rapace Uomini che odiano le donne

Noomi Rapace in Prometheus

7. Ha dovuto sostenere un provino. Dopo aver recitato in Uomini che odiano le donne, l’attrice è diventata particolarmente celebre tra i membri dell’industria. Ridley Scott, dopo averla vista in quel film, la scelse subito per la parte della protagonista, Elizabeth Shaw. I produttori, però, poiché non la ritenevano sufficientemente nota per il grande pubblico le chieserò di sostenere un provino, che la Rapace superò a pieni voti. Ottenne così la parte, che l’ha poi confermata quale grande star del cinema.

Noomi Rapace in Uomini che odiano le donne

 

8. Ha usato qualcosa che aveva già. Per interpretare il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia di Uomini che odiano le donne, l’attrice ha usato i buchi dei suoi vecchi piercing di quando era una giovane punk rocker diversi anni prima, rispolverando i suoi momenti passati e sperimentando nuovamente i sentimenti di una volta.

9. Si è preparata duramente. Per il suo ruolo in Uomini che odiano le donne, l’attrice ha dichiarato di essersi preparata per ben sette mesi. Infatti, ha dovuto seguire una dieta, ha preso lezioni di kick boxing e si è fatta fare alcuni piercing che non aveva. Inoltre, ha dovuto seguire diverse lezioni per poter avere la licenza di guida per i motocicli, al fine di poter usare la moto durante le riprese in totale sicurezza e con capacità.

Noomi Rapace: età e altezza e fisico

10. Noomi Rapace è nata il 28 dicembre del 1979 a Hudiksvall, Gävleborgs, in Svezia. La sua altezza complessiva corrisponde a 163 centimetri.

Fonti: IMDb, Britannica

 
 

Noomi Rapace: “James Gandolfini è ancora con noi”

Noomi Rapace
Foto di © Cinefilos.it

Noomi Rapace ha sfilato sul red carpet di The Drop al London Film Festival, fasciata di pelle in una gonna di Anthony Vaccarello. In merito alla scomparsa del suo collega sul set del film, James Gandolfini, l’attrice, co-protagonista del film accanto a Tom Hardy e a Gandolfini, ha dichiarato: “Sento che lui è ancora con noi in qualche modo. Perchè è parte del film, è una parte di lui che ancora vive nel film e in questo viaggio.”

L’attrice svedese di 34 anni ha sfilato al festival britannico accanto al regista di The Drop, Michael R Roskam.

Protagonista del film è Tom Hardy che impersona un ex criminale e ora barista in un locale che funge da punto di incontro e di scambio per i criminali di zona. Gandolfini interpreta suo cugino, e la storia comincia quando il personaggio di Hardy salva un cucciolo di pit bull solo per diventare poi il bersaglio del vecchio proprietario del cane, in pazzo mentalmente instabile.

Dennis Lehane autore di Mystic River e Shutter Island ha scritto la sceneggiatura. Nel cast oltre a James Gandolfini e Tom Hardy ci sono anche Noomi Rapacee Matthias Schoenaerts. Il film uscirà negli Stati Uniti il prossimo 19 settembre.

Fonte: JJ

 
 

Noomi Rapace sarà Maria Callas in un nuovo biopic

Nonostante i tanti tentativi andati a vuoto, il cinema riprova a raccontare sul grande schermo la vita straordinaria e tragica di Maria Callas. Questa volta lo farà con il volto di Noomi Rapace e con la regia di Niki Caro.

Noomi Rapace è Maria Callas
Noomi Rapace è Maria Callas

Il film si concentrerà sulla travagliata storia d’amore che “la Divina” ebbe con il magnate greco Aristotele Onassis. Secondo il produttore Guido De Angelis “Questo film è su una donna straordinaria che desiderava profondamente una vita normale con l’uomo che amava. Callas era la Divina, una dea, che voleva essere normale, e scopre di non poterlo fare.Suona proprio come un mito greco”.

Peccato che fino a questo momento nessun regista o attrice siano riusciti davvero a catturare l’essenza vera, tragica e profondamente passionale, artistica, quasi mitologica, di una figura di tale portata.

Riuscirà l’attrice svedese a fare meglio?

Ricordiamo che abbiamo visto di recente sul grande schermo Noomi Rapace, sia in 44 Child che in Chi è senza colpa.

Fonte: Empire

 
 

Noomi Rapace sarà Amy Winehouse?

Noomi Rapace è in trattative per interpretare Amy Winehouse nell’omonimo biopic dedicato alla cantante diventata un’icona del soul e della musica in generale, scomparsa nel 2011 a 27 anni, a causa delle conseguenze della dipendenza dall’alcol e dalla droga. A scrivere e dirigere il progetto, che sarà prodotto da Alexandra Whitlin, è Kirsten Sheridan, figlia di Jim Sheridan, regista di La musica nel cuore – August Rush e co-sceneggiatrice insieme al padre di In America – Il sogno che non c’era.

Il film, che non dovrebbe essere comunque oggetto di trattative all’American Film Market, potrebbe avvalersi delle musiche originali della cantante. Trattative in questo senso sono state aperte con Mitch Winehouse, il padre dell’artista di Rehab, che detiene i diritti del lavoro della figlia. Proprio Mitch Winehouse non aveva per nulla apprezzato il risvolto critico (anche e soprattutto nei suoi confronti) del documentario Amy – The Girl Behind The Name di Asaf Kapadia, presentato all’ultimo Festival di Cannes e uscito con successo anche in Italia.

Si preannuncia quindi un periodo intenso per Noomi Rapace soprattutto sul fronte dei biopic, visto che l’attrice svedese divenuta famosa nei panni di Lisbeth Salander dovrebbe affiancare Christian Bale anche nel film biografico su Enzo Ferrari.

Fonte: The Hollywood Reporter

 
 

Noomi Rapace parla di Prometheus!

Noomi Rapace film

L’attrice svedese in ascesa ad Hollywood Noomi Rapace, recentemente premiata al Festival Internazionale del Film di Roma, ha spiegato espresso delle considerazioni sul personaggio interpretato in Prometheus, attesissimo film di Ridley Scott, nato da una costola del prequel di Alien e sceneggiato da Damon Lindelof, A riportare le impressioni dell’attrice ci ha pensato Collider.

E’ davvero folle. Un paio di settimane fa mi trovavo a Londra per registrare alcune sessioni di doppiaggio aggiuntivo del film: era fantastico. Mi ricordo quando ho messo piede sui set, sono rimasta letteralmente sconvolta, senza fiato grazie a quello che hanno creato. Non avevamo green screen. Penso che l’avremmo utilizzato solo un paio di volte. Hanno costruito ogni cosa. Un’autentica magia. Era sbalorditivo. L’aspetto fantastico di Ridley Scott è il suo essere un artista capace di architettare queste riprese maestose, sorprendenti, riuscendo ad essere, allo stesso tempo, brutalmente bello. Non vedo l’ora di vederlo.

Il mio personaggio è il cuore pulsante del film. Viene seguita in tutti i suoi cambiamenti. All’inizio è una credente, che ha fiducia in Dio e nella fede. E’ una scientista e un’archeologa. Ha una missione ed è piena di speranza. Poi a metà film accade qualcosa e si trasforma in una guerriera. E, alla fine, sarà una sorta di sopravvissuta. Quello fatto con Ridley e gli altri attori è stato un viaggio molto intenso e drammatico per me. Quando abbiamo finito le riprese in Islanda è stato come rimettere piede sulla Terra, dopo il tempo passato a bordo di questa astronave e questo pianeta alieno. Quando riguardo indietro alle cose che ho fatto e a quanto sono stata coinvolta, si tratta sempre di un processo affascinante, come se fossi stata occupata da qualcosa.

Vi ricordiamo che il cast del film Prometheus oltre a Noomi Rapace comprende anche Michael Fassbender, Charlize Theron, Idris Elba, Logan Marshall-Green, Sean Harris. L’uscita è prevista negli USA per l’8 Giugno 2012, mentre in Italia il 14 Settembre 2012.

 
 

Noomi Rapace nel primo trailer di Seven Sisters

Seven Sisters

Il primo trailer di Seven Sisters è appena stato rilasciato da SND Films sul canale YouTube ufficiale dell’azienda. Seven Sisters ha come protagonista Noomi Rapace (Uomini Che Odiano Le Donne, Prometheus) che interpreta ben sette ruoli differenti nel corso della trama.

ll film si svolge in un futuro distopico, per la precisione nel 2073, in un mondo in cui vige una legge che prevede un massimo di un figlio per famiglia. Tuttavia, il personaggio di Willem Dafoe nasconde al governo una pericolosa verità: ha segretamente cresciuto sette figlie identiche, ciascuna con il nome di un giorno diverso della settimana. Di conseguenza, un giorno a settimana, ognuna di loro deve interpretare il ruolo di una sola persona, Karen Settman. Le sette sorelle vivono dunque in un costante gioco di guardie e ladri in cui devono cercare di evitare le autorità per sopravvivere.

Nel cast, oltre a Noomi Rapace, troveremo Glenn Close nel ruolo di Nicolette Cayman, un membro del famigerato Bureau.

Il film è diretto da Tommy Wirkola, meglio conosciuto per aver diretto Dead Snow, Dead Snow: Red vs. Dead e Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe.

Codice Unlocked recensione del film con Noomi Rapace

Parlando di Seven Sisters a The Hollywood Reporter, Wirkola ha dichiarato:

“Abbiamo affrontato molte sfide, sia a livello tecnico che di storia: come puoi fare un film del genere senza farlo diventare un banale espediente? Dirigerlo potrebbe portare via molto tempo. Alla fine lo abbiamo diretto in Romania, dove abbiamo potuto sfruttare al meglio i nostri soldi, e avevamo un budget di 20 milioni di dollari. Lo abbiamo girato in 94 giorni, il che è un tempo estremamente lungo. Per i primi due mesi, o quasi, c’era praticamente solo Noomi da sola recitando con sé stessa. Abbiamo dovuto assumere sette controfigure, sette brave attrici europee, in modo da poter provare con loro e fondamentalmente abbozzare tutte le scene con loro.”

Stranamente il film ha un anche un altro titolo: ‘Cos’è successo a Lunedì?‘ (What Happened to Monday?). Il titolo alternativo fa pensare che ci sia una sorella scomparsa nel film. È facile trovare dei parallelismi con la serie TV statunitense Orphan Black che tratta di temi molto simili. A differenza di Seven Sisters, tuttavia, Orphan Black si svolge nel presente e non in un futuro distopico.

Seven Sisters verrà distribuito su Netflix il 30 agosto 2017.

 
 

Noomi Rapace in Dead Man Down con Colin Farrell!

Noomi Rapace film

Dopo la vincita del Marco Aurelio per la miglior protagonista femminile al Festival del film di Roma, la carriera dell’attrice Noomi Rapace è in continua ascesa. Infatti, secondo Collider l’attrice  è stata ingaggiata per  Dead Man Down,  action thriller in cui reciterà accanto a Colin Farrell. Vi ricordiamo che la Rapace comparirà nell’attesissimo film di Ridley Scott, Prometheus e anche nel nuovo capitolo Sherlock Holmes: Gioco di Ombre di Guy Ritchie.

Il regista della pellicola sarà proprio Niels Arden Oplev, già autore dell’originale Uomini che odiano le donne che lanciò proprio Rapace.  Alla sceneggiatura invece c’è J.H. Wyman (la serie tv Fringe), che produrrà anche la pellicola insieme a Neal Moritz (Fast Five). Dead Man Down racconterà la storia di Victor (Colin Farrell), braccio destro di un boss del crimine di New York che viene prima sedotto e poi ricattato da Beatrice, una donna una volta bellissima e ora sfigurata (Noomi Rapace) in cerca di vendetta. I due finiranno in una spirale di violenza e omicidi.

Per quanto riguarda invece Colin Farrell, ha da poco finito di girare il reboot di Atto di Forza e tornerà a lavorare con il regista di In Bruges Martin McDonagh nel film Seven Psychopaths.

Fonte: Collider

 
 

Noomi Rapace in Animal Rescue?

Noomi Rapace
Foto di © Cinefilos.it

Dopo Tom Hardy, anche Noomi Rapace entra in trattative per partecipare ad Animal Rescue, adattamento dell’omonimo racconto di Dennis Lehane.

Il casuale ritrovamento di un cucciolo si trasforma in un incubo per il protagonista, che diviene vittima della persecuzione del precedente proprietario, un pazzo che oltretutto è alla guida di una banda criminale. Il ruolo principale dovrebbe andare proprio a Tom Hardy, mentre nulla si sa riguardo al personaggio per il quale è in trattative Noomi Rapace.

Il film, che rappresenta la prima trasposizione per il cinema di uno scritto di Lehane, sarà diretto da Michael R. Roskam, regista belga che lo scorso anno ha ottenuto una nomination all’Oscar per il miglior film straniero per Bullhead.

Fonte: Empire

 
 

Noomi Rapace confermata in Animal Rescue

Noomi Rapace
Foto di © Cinefilos.it

La star di The Girl With The Dragon Tattoo e Prometheus è ufficilamente entrata nel cast dell’adattamentonoomi-rapace

 
 

Noomi Rapace condivide i dettagli sui biopic di Maria Callas e Amy Winehouse

L’attrice svedese Noomi Rapace ha raccontato i primi dettagli relativi ai due biopic a cui dovrebbe lavorare in futuro. La Rapace si dedicherà sicuramente al film su Maria Callas, di cui ha abbondantemente parlato in sede di intervista, mentre si è detta più cauta in merito al biopic su Amy Winehouse, in quando è un progetto che le sta molto a cuore e preferisce essere più sicura prima di parlarne.

Leggi la recensione di Seven Sisters con Noomi Rapace

Abbiamo incontrato l’attrice al Torino Film Festival 35, dove Noomi Rapace ha presentato Seven Sisters, il film di Tommy Wirkola in sala in questi giorni.

Il film, ambientato nel 2073, racconta di un mondo sovrappopolato e con scarse risorse. L’aumento incontrollato delle nascite ha costretto i governi a mettere in atto la drastica politica del Figlio Unico istituita dal Bureau per il Controllo delle nascite, diretto dalla dottoressa Cayman (Glenn Close) che impone l’ibernazione dei figli in eccesso. Una donna muore durante il parto di sette gemelle (Noomi Rapace), e per salvarle tutte, il nonno (Willem Dafoe) le nasconde assegnando a ognuna, per praticità, il nome di un giorno della settimana.

Le sette sorelle gemelle, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, identiche nell’aspetto, dimostrano crescendo attitudini e sensibilità differenti, che possono esprimersi dentro casa: la passione per la boxe e le arti marziali, il genio della matematica e l’ambizione sul lavoro. Fuori casa hanno un’unica identità, Karen Settman. Quest’ultima ogni giorno viene interpretata da una gemella diversa che ha l’obbligo di custodire questo segreto. Tutto procede liscio fino a quando, un giorno, Lunedì non fa ritorno a casa…

 
 

Noomi Rapace con Will Smith e Joel Edgerton in Bright

Noomi Rapace
Foto di © Cinefilos.it

Empire riporta la notizia che Noomi Rapace reciterà al fianco di Will Smith e Joel Edgerton nel nuovo fantasy diretto da David Ayer (il regista di Fury e dell’attesissimo Suicide Squad), dal titolo Bright. La sceneggiatura del film porterà la firma di Max Landis, autore dello script di American Ultra e Victor Frankenstein.

Secondo le prime indiscrezioni, il film sarà a metà tra il fantasy e il poliziesco, poiché ambientato in un mondo dove orchi e fate vivono tra gli esseri umani. Il protagonista del film sarà un orco poliziotto. Secondo la fonte, la Warner Bros. sarebbe in prima film per acquistare i diritti di distribuzione della pellicola. Ricordiamo che Bright vedrà riuniti Will Smith e David Ayer dopo Suicide Squad, in arrivo nei nostri cinema ad agosto.

L’ultima volta che abbiamo visto Noomi Rapace sul grande schermo è stato in Child 44 e in Chi è senza colpa, entrambi al fianco di Tom Hardy. Prossimamente vedremo l’attrice nei thriller Unlocked e Rapture. La Rapace interpreterà anche Maria Callas nel biopic di prossima uscita, sarà in quello dedicato a Enzo Ferrari per la regia di Michael Mann e dovrebbe anche vestire i panni di Amy Winehouse in un film sulla vita delle celebre cantante scomparsa nel 2011 a soli 27 anni.

Fonte

 
 

Noomi Rapace con Christian Bale per Enzo Ferrari?

Noomi Rapace Uomini che odiano le donne

L’Hollywood Reporter riferisce che Noomi Rapace sarebbe in trattative con la Paramount per partecipare al progetto diretto da Michael Mann che porterà sul grande schermo la vita di Enzo Ferrari.

Nel caso in cui l’attrice dovesse firmare, si troverebbe a interpretare Laura Dominica, moglie di Ferrari, che sarà a sua volta interpretato da Christian Bale.

Il film sarà basato sul libro di Brock Yates Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine e concentrerà il suo arco narrativo che negli anni ’50, quando si attesta l’ascesa di Ferrari nel mercato delle auto di lusso.

Enzo Ferrari è a oggi una delle figure imprenditoriali più famose in Italia e nel mondo. Ingegnere e pilota, con la sua scuderia Ferrari ha vinto 9 campionati del mondo di Formula 1, vittorie che sono continuate poi dopo la sua morte il 14 agosto 1988.