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Midnight Sons: i Marvel Studios cercano un nuovo sceneggiatore dopo l’abbandono di Michael Green

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Il film dei Marvel Studios Midnight Sons – ancora non ufficialmente confermato – potrebbe aver subito una battuta d’arresto con l’abbandono di una mano affidabile per la sceneggiatura del previsto team-up soprannaturale. L’estate scorsa abbiamo saputo che Michael Green era stato arruolato per scrivere il progetto, ma secondo lo scooper MTTSH, il suo “lavoro non è andato a buon fine” e ora si è separato dal progetto. La Marvel starebbe dunque cercando un sostituto.

Green ha scritto la sceneggiatura originale dell’atteso reboot di Blade e ha lavorato anche a film come Blue Eye Samurai di Netflix, la trilogia di Hercule Poirot di Kenneth Branagh, Blade Runner 2049 e Logan – The Wolverine. È importante ribadire che un film dei Midnight Sons non è ancora stato annunciato ufficialmente, anche se una reunion dei personaggi soprannaturali della Marvel sembra prima o poi inevitabile.

Nel corso degli anni, diversi personaggi hanno fatto parte o sono stati associati alla squadra nei fumetti, ma secondo un’altra recente indiscrezione di The Cosmic Circus, la formazione del MCU includerà molto probabilmente: Wong, Moon Knight, Ghost Rider, Blade, Werewolf by Night e Man-Thing. “Altri nomi che ho sentito, dal più al meno probabile, includono Black Knight, Scarlet Scarab, Elsa Bloodstone, Dr. Strange e persino Agatha Harkness. Ma se dovessi indovinare quanti membri mi aspetto per questa squadra, direi tra i 6 e i 9”.

Chi sono i Midnight Sons?

I Midnight Sons sono una squadra fittizia di supereroi soprannaturali apparsi nei fumetti americani pubblicati dalla Marvel Comics. Comprendente i Ghost Riders Danny Ketch e Johnny Blaze, Blade e Morbius, la squadra originale si è formata per la prima volta come parte dell’arco narrativo Rise of the Midnight Sons, culminando nella prima apparizione completa della squadra in Ghost Rider (vol. 6).

In seguito al successo dei crossover, la Marvel ha marchiato tutte le storie che coinvolgevano il gruppo con un’impronta familiare e un trattamento di copertina distinti, che sono durati dal dicembre 1993 all’agosto 1994. La squadra è stata ripresa più volte con personaggi diversi, ma i membri più frequenti sono Morbius, Blade e almeno un Ghost Rider.

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Midnight Sons: ecco quali personaggi potrebbero comporre il team sovrannaturale

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È da un po’ che si sente dire che i Marvel Studios potrebbero progettare un film sui Midnight Sons, e ora potremmo avere un’idea più precisa dei personaggi che comporranno la squadra quando il progetto inizierà finalmente a prendere forma. Anche se un film su Midnight Sons non è ancora stato annunciato ufficialmente, i Marvel Studios potrebbero infatti facilmente riunire il loro roster di personaggi soprannaturali/magici per un evento di squadra, ora che ce ne sono così tanti in circolazione.

Nel corso degli anni, diversi personaggi hanno fatto parte o sono stati associati alla squadra nei fumetti, ma secondo Alex Perez di The Cosmic Circus, la formazione del MCU includerà molto probabilmente: Wong, Moon Knight, Ghost Rider, Blade, Werewolf by Night e Man-Thing. “Altri nomi che ho sentito, dal più al meno probabile, sono Black Knight, Scarlet Scarab, Elsa Bloodstone, Dr. Strange e persino Agatha Harkness. Ma se dovessi indovinare quanti membri mi aspetto per questa squadra, direi tra i 6 e i 9 membri“, ha aggiunto Perez.

Moon Knight sembra ad oggi il più probabile, dato anche che in una recente intervista la star di Moon Knight Oscar Isaac si era detto interessato a riprendere il suo ruolo per un progetto sui Midnight Sons. “Ho pensato che ci fosse un’opportunità interessante con Midnight Suns. Ci sono personaggi così interessanti e ora che abbiamo gettato le basi per capire chi sono Marc, Steven e Jake, potrebbe essere un’opportunità interessante vederlo come parte di una squadra e quale sarebbe la dinamica. Quindi penso che sarebbe eccitante, credo che per me, spero proprio che ci sia spazio per esplorare questa possibilità“.

Moon Knight mcu
Il Moon Knight interpretato da Oscar Isaac nel MCU

Chi sono i Midnight Sons?

I Midnight Sons sono una squadra fittizia di supereroi soprannaturali apparsi nei fumetti americani pubblicati dalla Marvel Comics. Comprendente i Ghost Riders Danny Ketch e Johnny Blaze, Blade e Morbius, la squadra originale si è formata per la prima volta come parte dell’arco narrativo Rise of the Midnight Sons, culminando nella prima apparizione completa della squadra in Ghost Rider (vol. 6).

In seguito al successo dei crossover, la Marvel ha marchiato tutte le storie che coinvolgevano il gruppo con un’impronta familiare e un trattamento di copertina distinti, che sono durati dal dicembre 1993 all’agosto 1994. La squadra è stata ripresa più volte con personaggi diversi, ma i membri più frequenti sono Morbius, Blade e almeno un Ghost Rider.

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Midnight Sons potrebbe arruolare lo sceneggiatore di Blade e Logan, Michael Green

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I Marvel Studios potrebbero aver fatto un grande passo avanti nello sviluppo del film Midnight Sons, poiché una nuova voce sostiene che il progetto abbia arruolato uno sceneggiatore. Non è il primo aggiornamento sul progetto che riportiamo negli ultimi giorni!

Secondo Nexus Point News – che in precedenza aveva rivelato alcuni scoop significativi come DCULeaks – Michael Green è stato ingaggiato per scrivere la sceneggiatura del film. Green ha scritto la sceneggiatura originale per il tanto atteso riavvio di Blade e ha anche lavorato su progetti del calibro di Blue Eye Samurai di Netflix, la trilogia di Hercule Poirot di Kenneth Branagh, Blade Runner 2049 e Logan.

Anche se Green sarebbe quasi certamente una scelta caldeggiata dal pubblico, è importante tenere presente che un film su Midnight Sons deve ancora essere annunciato ufficialmente, anche se diremmo che per i Marvel Studios sarà inevitabile assemblare i loro personaggi soprannaturali ad un certo punto.

Diversi personaggi hanno fatto parte o sono stati associati alla squadra nei fumetti nel corso degli anni, ma secondo un’altra voce recente di The Cosmic Circus, la formazione del MCU molto probabilmente includerà: Wong, Moon Knight, Ghost Rider, Blade, Werewolf by Night e Man-Thing.

“Altri nomi che ho sentito, dal più al meno probabile, includono Black Knight, Scarlet Scarab, Elsa Bloodstone, Dr. Strange e persino Agatha Harkness. Ma se dovessi indovinare quanti membri mi aspetterei per questa formazione della squadra, direi tra 6-9 membri.”

La star di Moon Knight, Oscar Isaac, ha mostrato interesse nel riprendere il suo ruolo(i) per un progetto di Midnight Sons in una recente intervista. “Ho pensato che ci fosse un’opportunità interessante con Midnight Sons. Ci sono personaggi così interessanti lì dentro, e ora che abbiamo impostato il lavoro di base con l’apprendimento di chi sono Marc, Steven e Jake, potrebbe essere un’interessante opportunità di vederlo come parte di una squadra e quale dinamica potrebbe essere avere un po’ di spazio per esplorare questa possibilità.”

Per quanto riguarda chi potrebbe finire sulla sedia di regia, abbiamo già sentito che sia Michael Giacchino (Werewolf By Night) che Fede Alvarez (Alien: Romulus) sono sul radar dello studio.

Midnight Rider: William Hurt abbandona il film

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Midnight Rider: William Hurt abbandona il film

Per chi ancora non lo sapesse da tempo era stato dato il via alla lavorazione di Midnight Rider, biopic dedicato alla vita di Gregg Allman, musicista rock a 360 gradi, nonchè fondatore, insieme al fratello, degli storici Allman Brothers.

Il film, che affronterà la carriera musicale del polistrumentista originario di Nashville, avrebbe dovuto vedere l’attore William Hurt vestire i panni di Allman. Usiamo il condizionale, in quanto, in seguito ad un grave incidente che in corso di ripresa è costato la vita alla cameraman Sarah Jones, è stato reso noto che Hurt abbandonerà il progetto, lasciando, dunque, il ruolo di protagonista nuovamente vacante.

In seguito all’abbandono di Hurt, secondo una fonte raccolta da Deadline, sembrerebbe che il futuro della pellicola sia attualmente in bilico e che la produzione sia intenzionata a rivedere l’intero cast di Midnight Rider.

Accanto a William Hurt sarebbero dovuti apparire nel film anche Bradley WhitfordEliza DushkuJoel David Moore Charles S. Dutton. A dirigere la pellicola, invece, era stato chiamato Randal Miller.

Fonte: Empire

Midnight Rider: la troupe lavorò sui binari senza autorizzazione

Il Grand Jury della Georgia ha accusato i cineasti di Midnight Rider, Randall Miller, Jody Savin e Jay Sedrish, di essersi avventurati sui binari e i tralicci della ferrovia senza autorizzazione, quel  20 febbraio che portò la morte della ventisettenne assistente alla macchina Sarah Jones.

Compito del Grand Jury è esaminare le prove presentate dall’accusa e, se le ritiene sufficienti, accusare formalmente l’imputato di aver commesso il reato, stabilendo di fatto se le prove raccolte siano sufficienti per iniziare un processo.

I tre sono stati incriminati con l’accusa di omicidio colposo e violazione di domicilio. Si sarebbero infatti spinti sui binari illegalmente e senza autorità, dopo aver ricevuto una nota dal proprietario in cui veniva negata l’autorizzazione all’accesso. I produttori del film hanno affermato di aver ricevuto l’e-mail dalla ferrovia, che dichiarava implicito consenso, ma nessuno di questi messaggi è stato reso pubblico.

L’accusa di omicidio colposo deriva invece dalla trasgressione e dal fatto che questa violazione avrebbe causato il decesso di Sarah Jones, morta sui binari il primo giorno di riprese di Midnight Rider. il regista, Randall Miller, stava girando una sequenza onirica su un ponte sui tralicci con l’utilizzo di un letto sopra i binari. La troupe è però stata colta di sorpresa dal fischio di un treno in arrivo e la Jones, il secondo assistente alla cinepresa, è stata colpita da un detrito che l’ha fatta cadere a terra sui binari, prima di essere uccisa dal treno che non ha potuto fermare la sua corsa.

Gli imputati non sarebbero riusciti a ottenere il permesso di utilizzare il ponte della ferrovia dove è avvenuto l’incidente mortale, e avrebbero nascosto questo fatto e il pericolo dei loro piani di ripresa al resto della troupe, portandoli a pensare di lavorare sui binari con il permesso della ferrovia.

Dopo questa sentenza il processo potrà dunque avere luogo. L’accusa di omicidio colposo comporta un potenziale di 10 anni di carcere in base al diritto in Georgia. Lo sconfinamento abusivo comporta invece una potenziale condanna a un anno.

Fonte: Variety

Midnight Mass: recensione della serie tv di Mike Flanagan

Midnight Mass: recensione della serie tv di Mike Flanagan

L’ultima fatica di Mike Flanagan è finalmente approdata su Netflix dal 24 Settembre: Midnight Mass si propone la sfida di replicare il successo strepitoso ormai connaturato alle opere seriali di Flanagan (The Haunting of Hill House e Bly Manor), che dimostrano di riuscire a coniugare l’impatto da cinema mainstream con una visione autoriale. La nuova serie riprende sicuramente alcune propensioni narrative e visive delle precedenti, pur stanziandosi prettamente su un’assimilazione personale ed emotiva degli stilemi orrorifici prediletti dal regista.

Midnight Mass: il progetto imponente di Mike Flanagan

Protagonista di Midnight Mass è Riley Flynn (Zack Gilford) che, dopo aver provocato da ubriaco la morte di una giovane ragazza in un incidente stradale, ha scontato quattro anni di carcere e, successivamente, è tornato a vivere assieme alla sua famiglia nella desolata Crockett Island. La vita di questa comunità isolata e intransigente subirà uno scossone all’arrivo del nuovo prete, Padre Paul (Hamish Linklater) che sembrerà portatore di miracoli e misteriosi eventi sovrannaturali e il quale si rivolge ai membri della piccola comunità come se li conoscesse da sempre: tra loro incontriamo non solo la famiglia di Riley – composta da Annie (Kristin Lehman), Ed (Henry Thomas) e Warren (Igby Rigney)-, ma anche la dottoressa Sarah Gunning (Annabeth Gish) e sua madre (Alex Essoe), affetta da demenza senile; la figlia del sindaco, Leeza (Annarah Cymone) rimasta paralizzata in un incidente; il nuovo sceriffo (Rahul Kohli), di religione musulmana, e suo figlio Ali (Rahul Abburi); Erin Greene (Kate Siegel), una donna incinta tornata a vivere nella casa di sua madre dopo il matrimonio con un marito violento; l’alcolista Joe Collie (Robert Longstreet) e la devota Bev Keane (Samantha Sloyan), fedele spalla del reverendo.

Flanagan ha dichiarato che Midnight Mass era in cantiere da ben 10 anni e, scovando attentamente nella sua filmografia, possiamo individuare plausibili indizi: ne Il gioco di Gerlad, infatti, vediamo inquadrato un libro fittizio intitolato proprio Midnight Mass, che sarebbe scritto da Maddie Young, sorda protagonista di Hush – Il terrore del silenzio. Flanagan inoltre dirige personalmente ognuno dei 7 episodi da cui è composta la serie, a differenza di Hill House, e il salto registico qualitativo è notevole.

Midnight Mass castMidnight Mass esplora innumerevoli nuclei tematici, iponimi di un macro tema piuttosto elaborato: fervore religioso e tormenti, devozione e senso di colpa, misteri e miracoli sono dicotomie connaturate alla vita dei cittadini di Crockett, emblema della comunità fiabesca degenerata, lasciata appassire da una sinfonia decadente, come se un metaforico Pifferaio magico avesse toccato con mano ogni abitazione del territorio, derubandolo di ogni fonte di gioia e speranza.

L’approccio che Flanagan aveva già precedentemente adottato per incorniciare la suddivisione narrativa in capitoli di Doctor Sleep, ritorna in Midnight Mass, a testimonianza di come il regista ambisca ad innovare il prodotto seriale, concependo ciascun episodio come atto, capitolo, di un libro da sfogliare. Scelta, questa, piuttosto interessante se visualizzata tenendo in considerazione gli intenti registici di Flanagan, ma che, tuttavia, va a discapito del ritmo narrativo serrato che aveva caratterizzato Hill House. Indubbiamente si tratta di una decisione stilistica e congeniale all’economia narrativa, eppure difficilmente i primi episodi indurranno il pubblico al binge watching.

Midnight Mass trama e cast
Cr. EIKE SCHROTER/NETFLIX © 2021

Midnight Mass e il cinema-seriale di Flanagan

Midnight Mass rivela tutte le carte della concezione di cinema-seriale elaborata da Flanagan: un’epopea discendente e intrinsecamente umana, declinata attraverso un uso sapiente della macchina da presa e del montaggio, che vada ad appigliarsi alla sensorialità umbratile dello spettatore. La superstizione, tema cardine della narrazione, si nutre di pregiudizi, timori irrazionali e credenze irreprensibili che fanno parte della vita quotidiana e che non faticheranno ad arrivare al cuore dello spettatore, benché le tempistiche con cui queste riflessioni vengono lasciate fluire non ricalchino il consueto, e ottimale, utilizzo del minutaggio da parte di Flanagan.

Vera rivelazione di Midnight Mass è l’interpretazione di Linklater, magnetico e carismatico nella rappresentazione di un personaggio cardine della comunità, che convoglia il fervore religioso con un inquietante colpevolezza di fondo di difficile decodifica. Egli riesce a incarnare effettivamente lo spirito dell’opera di Flanagan, che si fonda su nuclei di pensiero, momenti, basati sull’immersione in una realtà assoluta e filtrata dalla coscienza individuale del soggetto, piuttosto che sulla fattualità della vicenda.

Midnight Mass episodi
Cr. EIKE SCHROTER/NETFLIX © 2021

L’accezione di horror con cui si presenta Midnight Mass è sicuramente meno spettacolarizzata rispetto a quella di Hill House e Bly Manor, ma certamente altrettanto disturbante: il racconto di Flanagan indaga le tensioni sopite dietro al volto di ciascun fedele della comunità, il concetto di misericordia cristiana visto sotto una lente conturbante e dicotomie opprimenti che vengono caratterizzate già a partire dalla messa in scena e dalla encomiabile fotografia.

E’ doveroso citare l’influenza dell’ormai riconoscibile sodalizio implicito tra Flanagan e un maestro dell’horror quale Stephen King. L’influenza tematica e stilistica di quest’ultimo è infatti evidente nell’immaginario di Flanagan, che riesce a inserire riflessioni sul perdono, famiglia e libero arbitrio all’interno della serie, marcati dal comune denominatore del racconto horror. E’ proprio l’impiego delle geometrie e della cornice caratteristica del racconto orrorifico a marcare nel cinema mainstream: l’utilizzo dell’horror come veicolo è ormai purtroppo quasi esclusivamente una qualifica del cinema indipendente, e Flanagan risulta uno dei pochi registi in grado di fondere la bellezza visiva dell’horror con una visione autoriale personale.

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Midnight in the Switchgrass: la storia vera dietro al film

Detective KnightSurvive the Night, Reprisal, I predoni e Trauma Center – Caccia al testimone, questi sono solo alcuni dei film a cui ha preso parte l’attore Bruce Willis negli ultimi anni. Si tratta per lo più di thirller d’azione a basso costo, nei quali Willis ha in realtà spesso e volentieri dei ruoli marginali, ma che i suoi fan apprezzano per il genuino gusto per l’intrattenimento che essi offrono. Tra questi suoi ultimi titoli prima del ritiro forzato, si annovera anche Midnight in the Switchgrass, film del 2021 anche noto con il sottotitolo Caccia al serial killer, diretto da Randall Emmett e basato sulla vera storia di uno dei più crudeli assassini degli Stati Uniti.

Willis, che ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile, si è trovato con Midnight in the Switchgrass a prendere ad un film più impegnativo rispetto agli altri in cui ha recitato in questi ultimi anni. Si tratta inoltre del suo ultimo film uscito al cinema, in quanto quelli venuti dopo sono tutti stati distribuiti direttamente in home-video. Tra thriller, detective story ed elementi orrorifici, questo suo nuovo prodotto è dunque un titolo che i suoi fan non possono perdersi.

Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare anche questi suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione di Midnight in the Switchgrass, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Midnight in the Switchgrass cast

La trama e il cast di Midnight in the Switchgrass

La tranquilla cittadina di Pensacola, in Florida, viene improvvisamente sconvolta da una serie di brutali omicidi. Le forze dell’ordine danno allora il via ad una frenetica operazione di ricerca, con l’obiettivo di svelare chi si nasconde dietro quei raccapriccianti delitti. Ad interessarsi del caso è anche l’agente Byron Crawford, convinto che si tratti dell’opera di un serial killer che sta ricercando da anni. Nel frattempo, però, l’agente dell’FBI Karl Helter e la sua partner sotto copertura Rebecca Lombardi sono impegnati su un caso di traffico sessuale. Ben presto, si renderanno conto di star inseguendo la medesima persona e uniranno le forze per cercare di trovarla e arrestarla.

Come anticipato, Bruce Willis è presente nel ruolo dell’agente Karl Helter, mentre la sua partner Rebecca Lombardi è interpretata da Megan Fox, attrice divenuta celebre grazie alla saga di Transformers. Emile Hirsch, noto in particolare per il film Into the Wild – Nelle terre selvagge, interpreta invece l’aggente Byron Crawford. Fanno poi parte del cast gli attori Lukas Haas nel ruolo di Peter, Colson Baker in quelli di Calvin e Michael Beach nei panni della detective Yarbrough. Completano il cast Caitlin Carmichael nei panni di Tracey Lee e Welker White come Georgia Kellogg. Sistine Stallone, figlia di Sylvester Stallone e qui al suo secondo film, è invece Heather.

Midnight in the Switchgrass è ispirato ad una storia vera?

Il film – pur spostando in Florida la vicenda – è basato sulla storia vera del più pericoloso serial killer del Texas, Robert Benjamin Rhoades, noto anche come The Truck Stop Killer (L’assassino dell’autogrill). Serial killer e stupratore americano, è stato confermato che Rhoades ha torturato e ucciso almeno due coppie in Illinois e in Texas nel 1989 e nel 1990, ed è inoltre sospettato di aver torturato, stuprato e ucciso più di cinquanta donne tra il 1975 e il 1990, sulla base dei dati relativi ai percorsi dei suoi camion e alle donne scomparse in quegli anni che corrispondevano al profilo delle sue vittime preferite.

La prima parte della vita di Rhoades è stata relativamente normale, a parte problemi sociali durante gli anni scolastici. Partecipava però attivamente alle attività extrascolastiche delle scuole che frequentava e si impegnava in vari sport e altri programmi, tra cui calcio, wrestling, coro e club di francese. Durante questo periodo, le attività criminali di Rhoades si limitavano ad un arresto nel 1961 all’età di 16 anni per manomissione di un veicolo e ad un arresto per rissa in pubblico nel 1962 all’età di 17 anni. Dopo essersi diplomato alla Thomas Jefferson High School di Council Bluffs nel 1964, si è arruolato nel Corpo dei Marines, ma venne poi congedato con disonore per il suo coinvolgimento in una rapina.

Midnight in the Switchgrass storia vera

Le sue attività da serial killer vengono poi alla luce a partire dal 1990, quando l’agente Tim Miller, insospettito dal camion di Rhoades, va a perquisirlo e vi ritrova una donna nuda e ammanettata. Miller procedette subito con l’arresto del proprietario e dopo ulteriori indagini si stabilì un collegamento con alcuni casi precedenti di omicidi. Tra le vittime identificate di Rhoades vi sono la ventiquattrenne Patricia Candace Walsh e il marito ventiseienne Douglas Scott Zyskowski, la quattordicenne Regina Kay Walters e il fidanzato diciottenne Ricky Lee Jones. La diciottenne Shana Holts aveva invece avvisato le autorità di essere stata adescata da Rhoades ma ha poi rifiutato di sporgere denuncia, ritenendo che non sarebbe stata creduta nonostante le numerose prove.

Nel 1994, Rhoades è stato condannato per l’omicidio di primo grado di Regina Kay Walters e all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di Chester, Illinois. In seguito Rhoades è stato estradato in Texas per l’omicidio di Walters e Jones, dove Rhoades, in cambio dell’annullamento della pena di morte, si è dichiarato colpevole della loro morte e ha ricevuto una seconda condanna all’ergastolo. Rhoades, oggi 78enne, continua ancora adesso a scontare la sua condanna all’ergastolo senza condizionale presso il Menard Correctional Center di massima sicurezza di Chester, Illinois.

Il trailer di Midnight in the Switchgrass e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Midnight in the Switchgrass grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 febbraio alle ore 23:30 sul canale Rai 4.

Midnight in Paris: recensione del film di Woody Allen

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Midnight in Paris: recensione del film di Woody Allen

Midnight in Paris  è il film del 2011 scritto e diretto da Woody Allen e con protagonisti nel cast Owen Wilson, Rachel MacAdams, Adrien Brody, Tom Hiddleston, Michael Shwwn, Marion Cotillard e Lea Seydou Una commedia brillante e surreale sullo sfondo della città dell‘amour, una Parigi travolgente, esteticamente mozzafiato, con le sue luci, le sue strade, i suoi inimitabili luoghi.

Midnight in Paris, in uscita nelle sale il prossimo 2 Dicembre, è l’omaggio del grande regista Woody Allen alla sua amata Parigi, un amore indimenticabile sbocciato durante le riprese di Ciao Pussycat, suo debutto come sceneggiatore e attore cinematografico. Un amore sconfinato per un luogo da amare e da sognare, un amore degenerato inevitabilmente in rimpianto. Perché, come ha detto lo stesso Allen, «se non vivessi a New York, Parigi sarebbe la mia città di adozione» e perché Parigi non si può non amare. Allo stesso modo, Gil, protagonista di questa stupefacente pellicola, si ritrova improvvisamente a Parigi con la sua fidanzata Inez, al seguito dei genitori di lei.

Midnight in Paris film recensioneVagando per la città sogna ad occhi aperti, vuole essere libero, coltivare la sua passione per la scrittura nonostante l’insistenza della fidanzata a proseguire nel suo talentoso e molto più remunerativo lavoro da sceneggiatore. Pressato, vorrebbe rifuggire la realtà, dedicarsi al suo libro, scrivere sulle orme dei suoi grandi idoli americani degli anni Venti.

Finché, una notte, alla scoccare della mezzanotte, Gil viene invitato da alcuni sconosciuti a salire su di una macchina. Ed è qui che inizia il viaggio di Gil nella Parigi del passato. Tra un locale ed un altro conosce la coppia Fitzgerald, gli artisti Salvador Dalì e Pablo Picasso, il suo adorato Hemingway. Ma soprattutto conosce Adriana, bella e sensuale, della quale si innamora perdutamente. Eppure Gil capisce che l’amore non può vivere in un non presente.

Midnight in Paris recensione filmDopo un viaggio nella Belle Epoqué parigina, tanto sognata da Adriana, Gil sceglie di tornare nel presente e di restarci, lasciando la sua amata a vivere nel passato del passato assieme a famosi pittori. In fondo, come osserva lui stesso, in qualsiasi passato si scelga di vivere ci sarà sempre un rimpianto per un passato ritenuto migliore. Stanziarsi nel presente significa, invece, annullare l’insoddisfazione per la vita e seguire i propri istinti e le proprie passioni.

Gil sceglierà quindi di alimentare la sua libertà, di ancorarsi infine ad una Parigi intrisa di magia, posto speciale dove poter camminare anche sotto la pioggia assaporando ogni magnifico squarcio di questa stupenda città.

 

Midnight in Paris: il significato del film di Woody Allen

Midnight in Paris: il significato del film di Woody Allen

Midnight in Paris (qui la recensione) è tra i film più apprezzati tra gli ultimi realizzati dal regista Woody Allen. Dopo essere stato a Londra e a Barcellona, l’autore newyorkese si dirige a Parigi per dar vita ad una commedia sentimentale in quella che è tutt’ora considerata la capitale dell’amore. Come sempre, Allen confeziona una sceneggiatura brillante, ricca di umorismo e riflessioni sull’esistenza. In poco più di novanta minuti riesce così a dar vita ad una storia leggera, spensierata, che non ha mancato di attrarre il pubblico e la critica internazionale.

Ideato e scritto a partire dalla passione di Allen per la Parigi degli anni Venti, dove si concentrava una fervida attività culturale comprendente alcuni tra i maggiori artisti dell’epoca, il film venne poi presentato in anteprima al Festival di Cannes, nella sezione Fuori Concorso. Qui ottenne recensioni entusiastiche, che elogiavano la scrittura, le interpretazioni e l’atmosfera generale del film. Uscito poi in sala, il film si rivelò essere il maggior incasso nella filmografia del regista. Con un budget di soli 17 milioni di dollari, Midnight in Paris arrivò a guadagnarne complessivamente 154 a livello mondiale.

Numerosi furono poi i riconoscimenti tributati ad Allen, agli attori principali e al film in sé. Il titolo divenne infatti uno dei grandi protagonisti della stagione dei premi, guadagnando nomination ai Critic’s Choice Award, al premio Goya,  agli Indipendent Spirit Award, ai Satellite Award, ai Bafta Awards e ai Golden Globe. A quest’ultimo si aggiudicò il premio per la migliore sceneggiatura originale. Nella stessa categoria vincerà anche al premio Oscar, dove era candidato anche come miglior film, miglior regia e migliore scenografia. Con la statuetta vinta, Allen ha così raggiunto il record di ben tre premi alla sceneggiatura.

La trama di Midnight in Paris

La vicenda si svolge a Parigi, dove lo sceneggiatore statunitense Gil Pender si trova in vacanza con la sua fidanzata e promessa sposa Inez. Con loro, vi sono inaspettatamente anche i genitori di lei, i quali non nascondono un certo astio verso il fidanzato della figlia. A Gil però importa soltanto di poter visitare e lasciarsi conquistare dalla magica capitale francese. Egli non nasconde infatti il desiderio di trasferirsi a vivere lì, stanco della vita e del mondo di Hollywood, e di dar finalmente luce al romanzo che progetta da tempo. Le sue aspirazioni trovano però l’opposizione della stessa Inez, la quale sminuisce l’opera letteraria considerando la carriera da sceneggiatore ben più remunerativa.

Per Gil, però, Parigi ha in serbo ancora numerose sorprese. Rimasto a passeggiare da solo fino a notte tarda, allo scoccare della mezzanotte questi si ritrova ad accettare un passaggio su un’affascinante auto d’epoca. Come per incanto, da qui si ritrova trasportato nella mitica Parigi degli anni Venti, dove ha modo di incontrare personalità come Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Salvador Dalì, Pablo Picasso e Luis Buñuel. A colpirlo in special modo, però, sarà l’affascinante Adriana. Desideroso di rivederla, Gil ogni notte a mezzanotte si farà trovare nel punto in cui quella magia ha avuto inizio, pronto a vivere nuovamente quel periodo per lui straordinario e grazie al quale potrà capire cosa desidera davvero per sé.

Il cast del film

Per il film, Allen aveva pensato al protagonista Gil come ad un intellettuale della costa East degli Stati Uniti, con tutte le influenze culturali che ciò portava con sé. Gli attori pensati originariamente per la parte, però, si rivelarono occupati in altri progetti. A quel punto, Allen decise di offrire il ruolo ad Owen Wilson. Il suo ingresso portò a riscrivere il personaggio come appartenente alla cultura californiana, e in particolare all’ambiente di Hollywood. Wilson raccontò di aver incontrato Allen soltanto al momento delle riprese a Parigi, e di aver quindi dovuto lavorare da sé sul carattere del personaggio. Per sua fortuna, la descrizione fatta dal regista in sceneggiatura era talmente precisa che non gli fu necessario inventarsi molto di più.

Nel film sono poi presenti una grande quantità di interpreti particolarmente famosi nei ruoli delle personalità che il protagonista incontra. Si ha infatti Kathy Bates nei panni di Gertrude Stein, Adrien Brody in quelli di Salvador Dali, e Alison Pil nel ruolo di Zelda Williams. Celebre è poi la presenza di Corey Stoll nel ruolo di Ernest Hemingway. L’attore raccontò di essersi sentito molto a disagio nell’interpretare il celebre scrittore, non sentendosi la scelta giusta. Fu però smentito dalle lodi ricevute da Allen stesso, il quale è noto per non complimentarsi mai con i suoi attori. Tom Hiddleston è invece il volto di Francis Scott Fitzgerald. All’attore, il regista non disse nulla riguardo al film, ma soltanto quale personaggio avrebbe interpretato.

Infine, la premio Oscar Marion Cotillard dà vita all’affascinante Adriana. L’attrice raccontò di essere rimasta sbalordita nel ricevere la chiamata di Allen, e di aver accettato subito di partecipare al progetto senza neanche sapere di cosa parlasse. Per i personaggi appartenenti al presente, invece, si ritrovano le attrici Rachel McAdams nei panni di Inez, Carl Bruni in quelli di una guida di un museo, e Léa Seydoux in quelli della bella Gabrielle. La McAdams fu entusiasta di partecipare, e decise anche di prendere lezioni di francese per potersi calare ulteriormente nel contesto. La Bruni, invece, all’epoca delle riprese era la first lady francese, in quanto moglie dell’allora presidente Sarkozy.

Midnight in Paris: il significato del film

Midnight in Paris è, oltre ad una brillante commedia, un film incentrato in modo inequivocabile sulla nostalgia. Tale tema viene trattato nel corso dell’intera narrazione, sino a trovare massima espressione con il “viaggio nel tempo” del protagonista. Dimostratosi sin da subito appassionato di un’epoca che non esiste più, né per i suoi modi né per la sua cultura, Gil appare essere un personaggio perfettamente fuori dal suo tempo. Questa tensione verso un passato mai vissuto ma ugualmente desiderato, gli impedisce però di vivere appieno il presente, e di comprendere le varie fratture che sempre più si manifestano nella sua vita.

Questo viene reso esplicito grazie a due precisi eventi. Il primo è la scoperta del tradimento di Inez. Occupato ad ammirare il passato, Gil non si accorge di quanto accade nel presente. Vivendo, qui letteralmente, in due epoche diverse, finisce con il non essere realmente presente né in una né nell’altra. Il secondo momento è invece la scoperta che come lui anche Adriana guarda con desiderio al passato, provando un sentimento di insoddisfazione per quegli anni Venti che invece lui ammira. Mentre dunque lei sceglie di inseguire il passato, lui comprende l’importanza del presente, unica epoca in cui è dato esistere.

Così, accettando infine di vivere il presente, Gil si accorge finalmente di quanto questo possa essere altrettanto ricco di fascino e occasioni. Terminata l’asfissiante relazione con Inez, ha modo di perseguire i suoi sogni, rincontrando sul suo percorso la bella Gabrielle già precedentemente incontrata. Sarà proprio lei a suggellare l’importanza di non rimanere incastrati in nulla che non sia il presente. Tra alti e bassi, ciò che conta si troverà sempre lì. In un momento storico in cui si guarda con fin troppa facilità al passato come ad un periodo brillante e migliore, Allen ricorda dunque che è proprio questa distrazione a fare del presente un luogo meno sicuro. Concentrarsi su di esso potrebbe risolvere tanti problemi dell’umanità, e dell’animo.

Il trailer di Midnight in Paris e dove vederlo in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Midnight in Paris è infatti presente su Rakuten TV, Apple TV+, Infinity, Now e Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione sabato 6 luglio alle ore 21:15 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Midnight in Paris di Woody Allen: Trailer!

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E’ stato pubblicato il trailer ufficiale di Midnight in Paris, il nuovo film di Woody Allen girato a Parigi con Owen Wilson, Marion Cotillard, Kathy Bates, Rachel McAdams e Carla Bruni!

Midnight In Paris di Woody Allen accolto positivamente!

E’ stato Midnight in Paris di Woody Allen, il film d’apertura dell’edizione 2011 del Festival di Cannes. Come al solito c’erano tante attese attorno alla pellicola che dava il via alla kermesse.

Middle-Earth Limited Collector’s Edition: unboxing – video

Middle-Earth Limited Collector’s Edition: unboxing – video

Ecco l’unboxing di Middle-Earth Limited Collector’s Edition, il sontuoso cofanetto che racchiude la trilogia de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit in una sola specialissima edizione limitata.

Come potete vedere di seguito, l’operazione di apertura del magnifico cofanetto è fatta da Dominic Monaghan, che ne Il Signore degli Anelli interpreta Merry.

Il cofanetto che definiremo da esposizione più che da collezione contiene 30 Blu-Ray Disk con le edizioni estese di Un Viaggio Inaspettato, La Desolazione di Smaug, La Battaglia delle Cinque Armate, La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re.

Oltre alle edizioni estese già viste negli anni passati, il cofanetto include anche documentari estesi ed inediti. Ogni film è “confezionato” in un prezioso cofanetto di pelle e tutti insieme sono posizionati su una mensola di legno.

In aggiunta ai film, la confezione comprende anche il Libro Rosso di Bilbo, con immagini e concept dai film, oltre alle riproposizioni delle illustrazioni di Alan Lee e John Howe.

Il prezzo è di 800 dollari e sarà in vendita dal 4 ottobre. Se siete dei fan DOC non potete perdervelo!

Il Signore degli AnelliIl Signore degli Anelli: gli attori che hanno detto NO

Middle-Earth Limited Collector’s Edition: Peter Jackson non è stato coinvolto

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Negli ultimi giorni vi abbiamo ampiante parlato della Middle-Earth Limited Collector’s Edition, un cofanetto sontuoso che racchiude la trilogia de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit in una sola specialissima edizione limitata esposta da Amazon.com.

In seguito al lancio del preziosissimo cofanetto, molti fan hanno cominciato a chiedersi quale fosse l’opinione del regista Peter Jackson in merito. Ebbene, gli stessi resteranno molto delusi nell’apprendere che Jackson non è stato in alcuni modo coinvolto nell’operazione.

A rivelarlo è stato il regista della celebre esalogia a TheOneRing.net. Alcuni anni fa Jackson e Michael Pelleri, il produttore delle Appendici (i contenuti speciali delle edizioni estese), avevano proposto alla Warner Bros. la realizzazione di uno speciale cofanetto che contenesse tutti e sei i film con l’aggiunta di documentari retrospettivi e un valanga di contenuti mai visti prima, ma la major bocciò l’idea.

Ecco le parole di Peter Jackson:

“La Warner avrebbe dovuto accedere ai negativi originali, digitalizzare i blooper, le scene tagliate e le sequenze aggiuntive. Si rifiutarono di farlo, il che rese il piano mio e di Michael Pellerin per realizzare dei documentari esaustivi impossibile da produrre. Né io né Michael siamo stati coinvolti in questa uscita. Forse la Warner deciderà di sostenere il nostro documentario in occasione del 25esimo anniversario, ci piacerebbe davvero farlo prima o poi”.

Cosa ne pensate?

Il Signore degli Anelli

Middle-Earth Limited Collector’s Edition: unboxing – video

Il cofanetto – più da esposizione  che da collezione – contiene 30 Blu-Ray Disk con le edizioni estese di Un Viaggio Inaspettato, La Desolazione di Smaug, La Battaglia delle Cinque Armate, La Compagnia dell’Anello, Le Due Torri e Il Ritorno del Re.

Oltre alle edizioni estese già viste negli anni passati, il cofanetto include anche documentari estesi ed inediti. Ogni film è “confezionato” in un prezioso cofanetto di pelle e tutti insieme sono posizionati su una mensola di legno.

In aggiunta ai film, la confezione comprende anche il Libro Rosso di Bilbo, con immagini e concept dai film, oltre alle riproposizioni delle illustrazioni di Alan Lee e John Howe.

Il prezzo è di 800 dollari e sarà in vendita dal 4 ottobre.

Fonte: TheOneRing.net

Middle East Now: il Medio Oriente che non ti aspetti

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LOGO Middle East NowQuando si dice Medio Oriente spesso la prima immagine che ci viene in mente è quella di una terra perennemente afflitta da drammi e conflitti, un’immagine da tg, insomma. A Firenze, però, in questo periodo Medio Oriente vuol dire soprattutto creatività, energia, vitalità. Vuol dire MIDDLE EAST NOW, festival internazionale – giunto quest’anno alla sua 5^ edizione – dedicato ai Paesi dell’area mediorientale, fra cinema, musica, arte, fotografia, cucina e letteratura.

Dal 9 al 14 aprile, infatti, i cinema Odeon e Stensen, insieme ad altri luoghi della città, ospiteranno le numerose iniziative ideate dall’associazione culturale Map of Creation, per una full immersion nella cultura di Paesi che ci suonano familiari perché sempre più spesso occupano le prime pagine dei giornali, ma che in fondo non conosciamo affatto, o ne conosciamo solo gli aspetti più cupi e problematici, ignorando la ricchezza di colori, sapori, odori e suggestioni che ciascuno di essi offre. Middle East Now 2Con un programma che conta oltre 50 film (tra lungometraggi, corti e documentari), una selezione di videoclip musicali, una serie di degustazioni di specialità locali, mostre fotografiche e incontri con personalità di spicco della cultura mediorientale, il MIDDLE EAST NOW si propone, appunto, di farci esplorare luoghi come l’Iran, l’Iraq, il Libano, Israele, la Palestina, l’Egitto, l’Afghanistan, la Siria, il Marocco, da un punto di vista diverso, inedito, privilegiato.

Fra gli eventi di questa edizione 2014, l’anteprima italiana di Omar, film di apertura della kermesse (9 aprile, ore 21) per la regia di Hany Abu-Assad, già vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes e candidato agli Oscar 2014 come Miglior film straniero. Il regista è l’unico palestinese che sia mai stato nominato agli Academy Awards ( per ben due volte – prima di Omar, Paradise Now, che nel 2005 lo ha reso famoso a livello internazionale) e sarà ospite del Festival anche per una retrospettiva a lui dedicata. Altro appuntamento imperdibile, il documentario Return to Homs del siriano Talal Derki, vincitore del World Cinema Grand Jury Prize all’ultimo Sundance Film Festival. Tra una proiezione e l’altra, c’è spazio anche per la musica dal vivo, con una serata speciale all’Auditorium Flog venerdì 11 aprile: ad animare il palco, i Mashrou’ Leila, band libanese indie-rock dalle sonorità mediorientali che in pochissimo tempo è diventata un vero e proprio ‘cult’, ispirando un movimento giovanile trasversale che ha inondato i vari paesi teatro delle primavere arabe. Il ricavato del concerto sarà interamente devoluto ad Oxfam per un progetto in Siria.

Un Medio Oriente che non ti aspetti, quello che si accinge a invadere Firenze.

Se ha ragione il regista Hany Abu-Assad, se è vero che “la vita reale è diventata falsa e l’unico luogo dove si possono provare emozioni vere è il cinema”, allora l’appuntamento è all’Odeon mercoledì 9 aprile.

Il Middle East Now fa parte della Primavera di Cinema Orientale realizzata per Regione Toscana da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.

Per il programma dettagliato e le info: www.middleastnow.it[email protected]Middle East Now

Mid90s: il trailer dell’esordio alla regia di Jonah Hill

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Anche Jonah Hill ha deciso di effettuare il passaggio alla regia, e per la A24 ha realizzato Mi90s, un film ambientato negli anni Novanta che racconta la storia di un tredicenne che passa l’estate con dei nuovi amici, conosciuti in un negozio di skateboard. Per il suo esordio alla regia, l’attore due volte nominato agli Oscar ha scelto il formato 4:3.

Ecco il trailer:

Nel cast del film ci sono Sunny Suljic, Katherine Waterson, Jerrod Carmichael, Alexa Demie, Jax Malcolm e Lucas Hedges. Il film arriverà nelle sale statunitensi in un numero limitato di copie a partire dal 19 ottobre.

Microsoft rivela la nuova Xbox Series X a tema Mjölnir in palio, ecco come partecipare

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Le console di gioco dopo il GameCube non hanno più seguito la tendenza di avere prodotti integrati con altri universi. Ebbene almeno fino a questo momento perché Microsft ha appena rivelato la nuova Xbox Series X a tema Mjölnir in occasione dell’uscita al cinema imminente di Thor: Love and Thunder. La consoli a tiratura limitatissima ovviamente potrà essere vinta da un solo fortunato.

Dall’account Twitter ufficiale di Xbox si potrà accedere al concorso a premi che è già iniziato e termina alle 20:00 ore USA del 21 luglio. Per partecipare al concorso, gli utenti devono seguire l’account Xbox e ritwittare il tweet sopra con l’hashtag #ThorLoveandThunderXboxSweepstakes. C’è solo una versione in palio e gli utenti devono seguire l’account Xbox per almeno sette giorni dopo il periodo di ingresso. Tuttavia, probabilmente dovrebbenno continuare a seguire per almeno 14 giorni dopo, poiché è allora che il vincitore verrà annunciato. Gli utenti devono anche avere il proprio account Twitter impostato su “non protetto” o “pubblico” e non avere alcun contenuto “offensivo” nel proprio retweet. C’è solo una Xbox Series X in palio in questo concorso a premi, ma sembra che alcuni  partecipanti riceveranno un premio del valore di $ 25, almeno secondo le sue regole ufficiali. Cosa aspetti a partecipare?!

   

Thor: Love and Thunder, il film

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Microbe et Gasoil: trailer del nuovo film di Michel Gondry

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Microbe et Gasoil: trailer del nuovo film di Michel Gondry

Michel Gondry (Se mi lasci, ti cancello) ha diffuso attraverso il suo profilo ufficiale Facebook il trailer del suo nuovo film Microbe et Gasoil, che arriverà nei cinema francesi il prossimo 8 luglio. Il film racconterà la storia di due ragazzi che decidono di costruire una macchina e di intraprendere un viaggio in auto attraverso la Francia senza i loro genitori. Potete vederlo di seguito:

Micro: Dreamworks porta al cinema il romanzo di Michael Crichton

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Dopo il ritorno del franchise Jurassic Park sullo schermo cinematografico, con Jurassic World che sta sbancando al botteghino, un’altra opera dello scrittore Michael Crichton arriverà al cinema. Si tratta di Micro, ultimo romanzo dell’autore, rimasto incompiuto alla sua morte, avvenuta nel 2008. Micro è stato completato successivamente da Richard Preston e pubblicato da HarperCollins nel 2011: è stato uno dei best seller del New York Times. Ora Dreamworks ha acquisito i diritti per farne un film.

Micro racconta la storia di un gruppo di studenti, che arrivano alle Hawaii per lavorare in una misteriosa compagnia di biotecnologie. I ragazzi si ritroveranno miniaturizzati e scaraventati nella foresta pluviale.

«Siamo veramente soddisfatti di poter produrre un film su Micro – ha detto Steven Spielberg – per Michael le dimensioni non contavano, né se si trattava di enormi dinosauri né se si parlava degli umani infinitamente piccoli di Micro». Nel 2009 Dreamworks aveva già acquistato i diritti di un’altra opera di Crichton, pubblicata postuma anch’essa: Pirate Latitudes, sul quale, però, ancora non ci sono notizie.

Fonte: Deadline

Mickey Rourke: 10 cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke: 10 cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke è stato uno degli attori più popolari degli anni ’80, caduto però poi nel silenzio anche per via della sua turbolenta vita al di fuori dello schermo. Riportato a nuova vita dal film The Wrestler, Rourke è riuscito ad affermare nuovamente la propria figura, fondata sul ruolo dell’antieroe dal carattere ruvido e solitario. Si è così trovato a vivere una seconda giovinezza cinematografica, dimostrando ancora di poter essere quell’interprete drammatico di grande levatura, il quale nasconde talento dietro ad ogni cicatrice.

Ecco 10 cose che non sai di Mickey Rourke.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke pugile

Mickey Rourke: i film in cui ha recitato

10. Ha avuto una lunga carriera con celebri lungometraggi. Rourke esordisce al cinema con un ruolo nel film 1941 – Allarme a Hollywood (1979), per poi prendere parte a celebri pellicole come I cancelli del cielo (1980), Brivido caldo (1981), Rusty il selvaggio (1983), L’anno del dragone (1985), 9 settimane e ½ (1986) e Angel Heart (1987), con Robert De Niro. Negli anni successivi l’attore vive un forte declino, che lo porterà anche ad abbandonare temporaneamente le scene. Torna alla ribalta soltanto nel 2008, quando viene scelto come protagonista del film The Wrestler, dove recita accanto a Marisa Tomei e Evan Rachel Wood. Da quel momento vive una nuova parentesi di popolarità, che lo porta ad apparire in film come Iron Man 2 (2010), con Robert Downey Jr., I Mercenari (2010), di Sylvester Stallone, Immortals (2011) e Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), con Eva Green.

9. Ha scritto alcune sceneggiature. Nel corso della sua carriera Rourke non si è limitato soltanto alla recitazione, collaborando anche alla scrittura di alcuni soggetti e sceneggiature di film a cui si è dichiarato particolarmente legato. Tra queste si annoverano il drammatico Homeboy (1988), incentrato sul pugile Johnny Walker, F.T.W. – Fuck The World (1994), la cui vicenda ruota intorno ad un cowboy accusato d’omicidio, e Bullet (1995), con protagonista un ex detenuto in cerca di riscatto. Rourke è poi apparso in qualità di protagonista all’interno di questi film.

8. È stato nominato all’Oscar. Nel 2008 l’attore ottiene grandi attenzioni all’interno di Hollywood per il suo ruolo in The Wrestler. Grazie a questo film non solo rilancia la propria carriera, ma inizia a ricevere sempre più riconoscimenti durante la stagione dei premi. Arriva infine ad ottenere la sua prima nomination come miglior attore ai prestigiosi premi Oscar. Qui viene tuttavia sconfitto dall’amico Sean Penn, ma grazie a tale fortunata stagione Rourke ottiene la possibilità di rientrare a far parte dell’industria, ottenendo nuovi ruoli di rilievo in importanti film.

Mickey Rourke: chi è sua moglie

7. Si è sposato due volte. Nel 1981 l’attore sposa Debra Feuer, con la quale reciterà insieme nel film Homeboy. Poco dopo aver girato la pellicola, tuttavia, i due annunciano il divorzio nel 1989. Successivamente si sposa una seconda volta con l’attrice Carré Otis, conosciuta sul set del film softcore Orchidea selvaggia. Dopo una turbolenta relazione, anche il secondo matrimonio di Rourke finisce con il divorzio, annunciato nel 1998. Attualmente non è noto se l’attore si impegnato in una relazione sentimentale o meno.

Mickey Rourke e la carriera da pugile

6. Ha avuto una promettente carriera nel pugilato. Prima di entrare nel mondo della recitazione Rourke si è costruito una certa fama come pugile, con un’attività dilettantistica che vantava 17 incontri vinti per KO su 20 totali. L’attore abbandona però lo sport, salvo riprenderlo nei primi anni Novanta. Qui si riconferma ancora come un pugile particolarmente forte, ma non riesce a raggiungere una caratura sportiva di livello nazionale. Per tale motivo, dopo poco decide di abbandonare per sempre la disciplina, affermando che tale periodo gli è però servito per ritrovare la grinta giusta per recitare.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Mickey Rourke The Wreslter

Mickey Rourke in The Wrestler

5. Si è realmente procurato delle ferite. Nel mondo del wrestling è pratica diffusa quella di procurarsi delle piccole ferite con dei rasoi per aggiungere “colore” all’incontro, spargendo così del sangue sul ring. Anche Rourke, nel ricoprire il ruolo del lottatore Randy Robinson, decise di adottare tale stratagemma, ferendosi realmente la fronte per aggiungere realismo alla scena. I tagli da lui eseguiti sono sempre stati sotto controllo, ma hanno certamente sconvolto gli spettatori per via della loro cruda realisticità.

4. Era la prima e unica scelta per il ruolo. Quando il regista Darren Aronofsky propose il film ai produttori, questi non erano d’accordo con la scelta di Rourke per il protagonista, considerando questi un attore ormai fuori dai radar dell’industria. Al suo posto suggerirono l’attore Nicolas Cage. Il regista, tuttavia, si oppose però in modo ferreo a tale proposta, insistendo e infine riuscendo ad ottenere che fosse chi diceva lui a ricoprire la parte. La scelta si rivelò poi ovviamente vincente, e la performance di Rourke ha certamente contribuito al successo del film.

3. Non era convinto di voler accettare la parte. Nonostante fosse la prima ed unica scelta del regista, Rourke si era inizialmente dimostrato restio all’idea di accettare la parte, non apprezzando particolarmente né la sceneggiatura né il mondo del wrestling. Pur di convincerlo, Aronofsky gli permise allora di riscrivere insieme alcuni dialoghi e scene, così da spingerlo ad accettare la parte. Rourke si dedicò dunque a perfezionare il personaggio, rendendolo più vicino alle proprie corde e al proprio vissuto. In seguito a ciò, si convinse ad accettare la parte.

Mickey Rourke in Iron Man 2

2. Ha partecipato alla costruzione del personaggio. Per ricoprire il ruolo del villain Whiplash in Iron Man 2, l’attore ha richiesto di poter lavorare personalmente sull’aspetto estetico del personaggio. Diede così il suo parere su alcuni dei tatuaggi previsti per la parte, così come sulla dentiera dorata e perfino sul pappagallino che il personaggio porta sempre con sé. Ha poi preteso di poter recitare metà delle sue battute in russo, sostenendo che questo avrebbe conferito ulteriore carattere al personaggio e alla sua interpretazione.

Mickey Rourke: età, altezza e dov’è oggi

1. Mickey Rourke è nato a Schenectady, New York, Stati Uniti, il 16 settembre 1952. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri. Dopo aver vissuto una seconda possibilità all’interno di Hollywood, ad oggi l’attore sembra essere tornato ad apparire prevalentemente in progetti di scarso rilievo, mantenendo però una certa prolificità.

Fonte: IMDb

 

Mickey Rourke, Whiplash in Iron Man 2, lancia l’ennesima “frecciatina” alla Marvel

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Mickey Rourke ha interpretato Ivan Vanko/Whiplash in Iron Man 2, ma a quanto pare i rapporti con i Marvel Studios non sarebbero stati particolarmente idilliaci, dal momento che l’attore ha più volte accusato lo studio di aver eliminato dal film gran parte delle sue scene.

Prima dell’inizio delle riprese, si vociferava che Rouke avesse trascorso del tempo in una vera prigione per meglio prepararsi al ruolo. Tuttavia, Whiplash non è stato molto apprezzato dai fan, ma ad oggi è impossibile dire se le scene che sono state tagliate dal film avrebbe potuto restituire un ritratto diverso del personaggio e, di conseguenza, far apparire la performance di Rourke sotto un’altra luce.

Indipendentemente da ciò, negli anni l’attore candidato agli Oscar per The Wrestler non ha mai perso occasione per lanciare qualche frecciatina (neanche troppo velata) ai Marvel Studios. Negli ultimi giorni, pare che l’attore abbia trascorso molto tempo a guardare la serie tv Law & Order – Unità vittime speciali e in un lungo post su Instagram ne ha “approfittato” per scagliarsi ancora una volta contro la Casa delle Idee.

Nell’elogiare la popolare serie tv, Rourke ha scritto: “Rispetto per tutti voi. Il lavoro che fate è vera recitazione, non come quella m***a della Marvel”. Il post di Rourke è stato condiviso lo scorso 8 maggio, solo un giorno dopo l’undicesimo anniversario dell’uscita di Iron Man 2.

Inutile dire che Rourke non tornerà mai più a recitare nel MCU nei panni di Whiplash, ed è improbabile che voglia affrontare un altro ruolo in un film di supereroi… 

Mickey Rourke a ruota libera contro Tom Cruise: “Penso sia irrilevante”

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Mickey Rourke ha quattro cose da dire a Tom Cruise. Naturalmente il successo di Top Gun: Maverick al box office è una boccata d’aria per le sale e per l’intrattenimento al cinema, ma non tutti sono colpiti da Cruise e dalla sua capacità duratura di attirare il pubblico nei cinema.

Mickey Rourke, suo contemporaneo, prende di mira la star, in occasione di una apparizione  recente in Piers Uncensored usando parole forti contro l’attore di Top Gun: Maverick. Rourke ha detto:

“Questo non significa un c***o per me. Il ragazzo fa la stessa parte da 35 anni. Non ho rispetto per questo. Non mi interessano soldi e potere. Mi interessa, quando guardo lavorare Al Pacino, e i primi lavori di Chris Walken e De Niro. Il lavoro di Richard Harris, il lavoro di Ray Winstone. Monty Clift. Brando ai tempi. E un sacco di ragazzi che hanno appena cercato di farsi spazio come attori… Penso che [Cruise] sia irrilevante nel mio mondo.”

https://twitter.com/PiersUncensored/status/1546583619011051521?s=20&t=9TD5X7pbbpG4Gxe38ZMNmQ

A dispetto dell’opinione personale di Mickey Rourke, Tom Cruise è un attore molto solido e versatile, che in più di un’occasione, soprattutto all’inizio della sua carriera, ha dimostrato di poter affrontare qualsiasi ruolo e che ancora oggi è capace di offrire grande intrattenimento al suo pubblico. Cosa che non si può dire, oggi, di Rourke.

Mickey Rourke terrorista in Java Heat!

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Mickey Rourke sarà un terrorista e adro di gemme in Java Heat. La pellicola è un  thriller indipendente diretta da Conor Allyn. La storia segue le vicende di un americano, interpretato dal Kellan Lutz  (Twilight),

Mickey Rooney muore a 93 anni

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Mickey RooneyAltra perdita per il mondo del cinema, infatti, muore all’età di 93 anni l’attore Mickey Rooney noto tra le altre, per la sua interpretazione in  Capitani coraggiosi” del 1937 e “La città dei ragazzi” del 1938 (dove recitò come coprotagonista con Spencer Tracy). La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 2006, quando interpretò il guardiano notturno nel film “Una notte al museo“. Rooney è stato sposato nove volte, la prima con Ava Gardner nel 1941.

Esordisce precocissimo nel 1922, all’età di 2 anni, in spettacoli di vaudeville insieme al padre, un immigrato scozzese di Glasgow. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1926 nel film Not to Be Trusted, cui segue una lunga serie di cortometraggi che ne fanno un bambino-prodigio e nei quali interpreta i più svariati ruoli, dal detective all’artista di circo, dallo studente al piccolo rubacuori, dal giovanissimo affarista al domatore di animali feroci.Tra il 1927 e il 1936 seguita ad interpretare ruoli da protagonista in film di buon successo, sempre nel ruolo di Mickey McGuire. Dalla seconda metà degli anni trenta e fino al 1958 interpreterà più volte il personaggio di Andy Hardy, un giovane ragazzo ribelle, in una serie di popolari lungometraggi della MGM, in alcuni dei quali recita a fianco dell’attrice Judy Garland, alla quale fu legato da fraterna amicizia.Grazie al suo eclettico talento e al suo dinamismo di interprete, ottiene grande successo sul grande schermo anche in ruoli meno leggeri, come nei celebri drammi Capitani coraggiosi (1937) e La città dei ragazzi (1938), in entrambi i quali è co-protagonista con Spencer Tracy, mentre nel 1939 viene nominato per l’Oscar grazie al film Ragazzi attori (1939).Nel 1943 fa da padrino a un’attrice che diventerà leggendaria, Elizabeth Taylor, in Gran Premio. Durante la seconda guerra mondiale è attivo alla radio, con spettacoli di intrattenimento destinati a tenere alto il morale delle truppe. Finita la guerra, la sua carriera cinematografica prosegue con altri film di successo, tra i quali il musical Parole e musica (1948). Dopo aver girato l’ultimo film della serie Andy Hardy, nella stagione 1954-1955 appare in una serie televisiva da protagonista principale, la sitcom Mickey Rooney Show, trasmessa dalla CBS, che ottiene un buon successo di pubblico.All’inizio degli anni sessanta, in un’epoca in cui Hollywood tende a non utilizzare attori orientali, interpreta lo scorbutico giapponese Yunioshi in Colazione da Tiffany (1961). Due anni più tardi ritrova Spencer Tracy nella commedia Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo (1963). Da allora in poi intensifica l’attività teatrale, a discapito del cinema. Uniche eccezioni, il dramma pugilistico Una faccia piena di pugni (1962) e l’avventuroso Black Stallion (1979). Sempre negli anni settanta svolge attività di doppiatore, dando la voce a Babbo Natale in tre distinti special natalizi televisivi.

Mickey occhi blu: trama e cast del film con Hugh Grant

Mickey occhi blu: trama e cast del film con Hugh Grant

Negli anni Novanta l’attore Hugh Grant si afferma come uno dei principali interpreti della commedia sentimentale con film come Quattro matrimoni e un funerale, Imprevisti d’amore e Notting Hill. Tra questi suoi film, uno dei meno noti è Mickey occhi blu. Diretto nel 1999 da Kelly Makin, il film è oggi principalmente ricordato per i numerosi collegamenti con I Soprano. Molti sono infatti gli attori di questo lungometraggio che avrebbero poi recitato nell’acclamata serie televisiva, e la stessa trama ruota in entrambi i casi intorno all’attività mafiosa. Oltre a ciò, però, Mickey occhi blu è un brillante commedia tutta da riscoprire.

All’epoca della sua uscita, il film non ottenne un particolare successo, riscontrando tiepide recensioni e modesti incassi. Eppure, le paradossali situazioni comiche in cui il protagonista non fa altro che cacciarsi sono ancora oggi fonte di buon umorismo. Lo stesso Mickey del titolo diventa a suo modo una parodia di certi veri mafiosi statunitensi. In particolare, fonte di ispirazione è stato tra gli altri Vincent Alo, gangster noto come “Jimmy Blue Eyes”, e proprio dal suo soprannome nasce lo spunto per il film. Con il tempo, la popolarità del film è poi cresciuta, fino ad ottenere anche un remake di Bollywood dal titolo Welcome.

Per gli appassionati di commedie particolarmente movimentate, o anche solamente di Hugh Grant, Mickey occhi blu è un film tutto da riscoprire, che pur al netto dei suoi difetti riesce a regalare del buon intrattenimento. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mickey occhi blu: la trama del film

Protagonista del film è Michael Felgate, inglese trasferitosi a New York per lavorare come manager della galleria d’arte Cromwell’s. Ora che la sua vita sembra aver trovato una stabilità lavorativa, egli decide di chiedere alla sua fidanzata Gina Vitale di sposarlo. Con sua sorpresa, però, la ragazza lo rifiuta non senza dispiacersene. Dovendo spiegare il perché della sua contrarietà al loro matrimonio, Gina racconta a Michael di come tutta la sua famiglia sia composta da noti gangster, affiliati al mondo della mafia locale. La ragazza, dunque, teme che il fidanzato possa essere coinvolto nei loro loschi affari.

Michael, però, la tranquillizza assicurandole di saper distinguere la legalità dall’illegalità, e che pertanto non potrà accadergli di essere coinvolto in attività controverse. Con questa promessa, Gina acconsente a sposarlo. Durante la festa per il loro fidanzamento, tuttavia, Michael conosce la famiglia di lei, e nel giro di breve si ritrova ad infrangere suo malgrado quanto promesso. Iniziando con il fare un favore, egli si ritrova intrappolato in un giro di illeciti sempre crescenti. Nel momento in cui anche l’FBI inizierà ad interessarsi alle strane attività di Michael, egli dovrà riuscire da questa situazione senza pagarne le conseguenze.

Mickey occhi blu cast

Mickey occhi blu: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo di Michael Felgate vi è l’attore Hugh Grant, il quale si preparò a ruolo studiando approfonditamente la figura del gangster del cinema. Per sua fortuna, ha potuto vantare la presenza sul set dell’attore James Caan, noto per essere stato Santino Corleone nel film Il padrino, notoriamente ambientato nel mondo mafioso. In Mickey occhi blu Caan è così tornato a recitare nel ruolo di un criminale, in questo caso come Frank Vitale, zio di Gina. Sul set, l’attore ha poi non solo dato consigli a Grant, ma gli ha anche affibbiato il soprannome di Whippy, derivato dagli Whippet, una razza di cani inglesi noto per il loro tremare molto.

Nel ruolo di Gina Vitale, la fidanzata di Michael, vi è invece l’attrice Jeanne Tripplehorn, anche nota per i film Basic Instinct e Sliding Doors. Sono poi presenti gli attori Burt Young nel ruolo di Vito Graziosi e James Fox in quelli di Philip Cromwell. Joe Viterelli è Vinnie D’Agostino, mentre Gerry Becker è l’agente FBI Bob Connell. Altri attori presenti sono ancora Maddie Corman nel ruolo di Caro e Tony Darrow nei panni di Angelo. Tony Sirico, noto in I Soprano per il ruolo di Paulie Gualtieri, è qui il braccio destro di Risolli, quest’ultimo interpretato da Joseph Rigano. Vincent Pastore, che ne I Soprano è celebre per il ruolo di Sal Bonpensiero, in questo film interpreta invece Al, della famiglia Risolli.

Mickey occhi blu: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mickey occhi blu è infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 26 maggio alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Mickey e l’Oceano perduto: il primo numero della collana di graphic novel

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Mickey e l’Oceano Perduto, il primo numero della collana di graphic novel internazionali inedite che porteranno i lettori a scoprire i più amati personaggi Disney  in una nuova veste.

È in arrivo una collana di graphic novel davvero unica, una serie di titoli che porteranno i lettori in un universoaffascinante dai sontuosi disegni, riscoprendo i personaggi Disney più amati sotto un altro punto di vista. Panini Comics porta in edicola, fumetteria e su Panini.it le graphic novel  Disney edite in Francia da Glénat per il mercato d’oltralpe. A dare il via alle pubblicazioni è Mickey e l’Oceano Perduto, una meravigliosa prova d’autore di Denis-Pierre Filippi, con i disegni di Silvio Camboni e i colori di Gaspard Yvan e JessicaBodart. In quest’opera avventura, azione, umorismo e poesia si uniscono in una graphic novel destinata a entrare di diritto nella Storia del Fumetto.

Mickey e l’Oceano Perduto si apre con un mondo finalmente in pace dopo anni di conflitti. Topolino, Minni e Pippo si dedicano al recupero di preziosi relitti tecnologici, sfidando la concorrenza di Pietro Gambadilegno. Dopo aver risposto a un annuncio, i tre amici mettono le mani su uno strano cubo situato nelle profondità dell’oceano. Non immaginano nemmeno le vere intenzioni del loro mecenate né la portata dei poteri di questo artefatto, a prima vista inoffensivo ma in grado di sovvertire l’esistenza di tutti… Se Denis-Pierre Filippi ha sapientemente dosato un mix di momenti ironici e leggeri a scene più ricche di pathos e suspense, si deve al talento di Silvio Camboni la realizzazione grafica di quell’immaginifica realtà “steampunk” che fa da scenario all’intera avventura. A chiudere il volume, inoltre, una ricca sezione che raccoglie schizzi, bozzetti e altri preziosi materiali inediti di Camboni, commentati dall’autore, che dichiara:“Vedere l’edizione italiana di Mickey e l’Oceano Perduto, un libro per me molto importante, mi rende molto felice; che poi a pubblicarlo sia Panini, l’editore di Topolino, rende il tutto ancora più piacevole e chiude in qualche modo il cerchio intorno alle mie diverse anime professionali”.

Mickey e l'Oceano PerdutoMickey e l’Oceano Perduto è il primo titolo della collana Panini Comics che porterà in Italia le graphic novelfirmate da grandi autori con i character Disney inseriti in modi nuovi e alternativi rispetto a come sono stati sempre rappresentati.

Non è mai facile confrontarsi e lavorare con eroi raccontati in decenni di storie, spesso di grande valore e qualità. Personaggi che hanno acquisito uno spessore e un’identità talmente marcati da diventare a volte vere e proprie icone del nostro tempo” commenta Alex Bertani, Direttore di Topolino. “Eppure la progettualità, l’idea forte di questa collana è proprio questa: la volontà e lo sforzo di uscire da una rappresentazione più classica e tradizionale per provare a esplorare nuove atmosfere e nuovi territori. Da sempre apprezzo il coraggio e la voglia di evolversi e sperimentare. Non posso quindi che essere fiero di proporre al pubblico italiano questa iniziativa editoriale”.

Il prossimo appuntamento della collana sarà con Mickey e l’Oceano Perduto, di Fabrizio Petrossi e Dab’s, un viaggio nel tempo senza precedenti disponibile a partire da giugno.

Mickey 17: svelate alcune scene del film di Bong Joon-ho con Robert Pattinson

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Il filmato di Mickey 17 mostrato al CinemaCon rivela qualcosa di più sul misterioso film di fantascienza di Bong Joon-ho con Robert Pattinson. Il nuovo film del regista di Parasite è basato sul libro di Edward Ashton, Mickey 7, che segue le vicende di un impiegato sacrificabile inviato in una spedizione per colonizzare il pianeta ghiacciato Niflheim, e dopo che ogni iterazione di Mickey muore, un nuovo corpo viene rigenerato con la maggior parte i suoi ricordi intatti. Oltre a Pattinson nel ruolo dell’omonimo personaggio, il cast include anche Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo.

Ora, al CinemaCon 2024 Warner Bros. ha presentato il nuovo filmato di Mickey 17 che inizia con una nave nello spazio e un pianeta sullo sfondo. La mano di Mickey viene tagliata mentre è fuori a fare una passeggiata nello spazio. È in un tubo in stile MRI e gli viene detto che stanno facendo letture dei suoi ricordi e del suo corpo per renderlo “sacrificabile” per aiutare a ricreare il suo corpo in seguito. Muore in diversi modi, incluso ucciso da un orso. Una volta, Mickey si sveglia e vede un duplicato di se stesso e urla, e uno di loro cerca di uccidere l’altro.

Mickey 17 è molto atteso dato che è il nuovo lavoro di Bong Joon-ho dopo Parasite, che ha vinto il premio Oscar come miglior film nel 2020. Essendo un film di fantascienza, dovrebbe essere un drastico cambio di ritmo rispetto a Parasite. Spiegando il motivo del cambio di titolo rispetto al romanzo, Bong dice: “L’ho ucciso altre 10 volte”. Il regista ha anche minimizzato gli elementi di fantascienza, dicendo: “È la storia di un uomo semplice che finisce per salvare il mondo. È difficile dire fantascienza, è una storia umana”.

Di cosa parla Mickey 17?

Questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. In Mickey 17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. Con la data d’uscita di Mickey 17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo materiale promozionale.

Mickey 17: svelata la nuova data d’uscita del film

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Mickey 17: svelata la nuova data d’uscita del film

Recentemente la Warner Bros. aveva comunicato il rinvio di Mickey 17il nuovo film di Bong Joon-ho, con protagonista Robert Pattinson, inizialmente previsto per il marzo di quest’anno. La decisione di spostare l’attesissimo film di fantascienza del regista coreano, reduce dalle molteplici vittorie agli Oscar nel 2019 per Parasite, è stata presa per avere più tempo per terminare il progetto, che era stato condizionato dagli scioperi dello scorso anno e da altri vari spostamenti di produzione. Stando ora a quanto riportato da Variety, l’uscita del film è ora prevista per il 31 gennaio 2025, poiché Bong Joon-ho e la sua troupe avranno bisogno di più tempo del previsto per completare gli effetti visivi.

Di cosa parla Mickey 17?

Questo nuovo progetto del regista sudcoreano, successivo a Parasite, è tratto dal romanzo di Edward Ashton del 2022, descritto dalla casa editrice St. Martin Press come un thriller cerebrale high-concept facente parte di quel filone di film come “The Martian” e “Dark Matter“. In Mickey 17 Pattinson interpreta qui un “sacrificabile”, ovvero un dipendente usa e getta di una spedizione umana inviata a colonizzare un pianeta ghiacciato, che improvvisamente si rifiuta però di lasciare che il suo clone sostitutivo prenda il suo posto.

Oltre che una semplice immagine e un breve teaser, ad oggi non è stato mostrato altro del film, su cui vige dunque un certo mistero. Sappiamo però che nel cast vi sono anche gli attori Naomi Ackie, Steven Yeun, Toni Collette e Mark Ruffalo. Bong, oltre ad aver scritto e diretto, produce anche il film attraverso la sua società Offscreen. Con la data d’uscita di Mickey 17 fissata al 31 gennaio 2025, non resta dunque che attendere maggiori informazioni e qualche nuovo materiale promozionale.

MICKEY 17: Robert Pattinson non riesce a smettere di morire nel trailer bizzarro del film di Bong Joon Ho

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Dopo la breve anteprima di ieri ecco finalmente è arrivato il trailer ufficiale di Mickey 17 di Bong Joon-ho, che offre un primo sguardo deliziosamente bizzarro al prossimo film di fantascienza del regista vincitore di tre premi Oscar, con la star di The Batman Robert Pattinson nel ruolo principale di un impiegato usa e getta che viene ripetutamente ucciso e clonato, durante uno sforzo per colonizzare un misterioso nuovo mondo di ghiaccio.

Come si evince dal trailer, la diciassettesima iterazione sarà al centro del film e ci saranno molti colpi di scena mentre si troverà faccia a faccia con un…

Nel cast figurano Robert Pattinson nel ruolo di Mickey Barnes, Naomi Ackie (Star Wars: The Rise of Skywalker; Whitney Houston: I Wanna Dance with Somebody), Steven Yeun (Minari; The Walking Dead), Toni Collette (Hereditary; Il sesto senso), Mark Ruffalo (Spotlight; Avengers: Endgame), Holliday Grainger (I Borgia; Animals), Anamaria Vartolomei (Happening; My Revolution), Thomas Turgoose (This Is England; Kingsman: Il cerchio d’oro), Angus Imrie (The Kid Who Would Be King; The Crown), Patsy Ferran (Jamestown; God’s Creatures), Daniel Henshall (Snowtown; The Babadook) e Steve Park (Fargo; The French Dispatch). Mickey 17 arriverà nelle sale il 31 gennaio!

Guarda il trailer ufficiale qui sotto:

Cosa si prova a morire?

Dal regista Bong Joon-ho, arriva Mickey 17 – solo nelle sale il 31 gennaio 2025. Lo sceneggiatore/regista premio Oscar di “Parasite”, Bong Joon-ho, presenta la sua prossima esperienza cinematografica innovativa, “Mickey 17”. L’improbabile eroe Mickey Barnes (Robert Pattinson) si è trovato nella straordinaria circostanza di lavorare per un datore di lavoro che esige il massimo impegno nel lavoro… morire, per vivere.

Scritto e diretto da Bong Joon-ho, “Mickey 17” è interpretato da Robert Pattinson (“The Batman”, “Tenet”), Naomi Ackie (“Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker”), Steven Yeun (“Nope”) e dai candidati all’Oscar Toni Collette (“Hereditary”) e Mark Ruffalo (“Poor Things”).

Il film è prodotto da Dede Gardner (premio Oscar per “Moonlight”, “12 anni schiavo”), Jeremy Kleiner (premio Oscar per “Moonlight”, “12 anni schiavo”), Bong Joon Ho e Dooho Choi (“Okja”, “Snowpiercer”). È basato sul romanzo Mickey 7 di Edward Ashton. I produttori esecutivi sono Brad Pitt, Jesse Ehrman, Peter Dodd e Marianne Jenkins. Il direttore della fotografia è Darius Khondji (nomination all’Oscar per “Bardo: Cronaca falsa di una manciata di verità”, ‘Okja’). La production designer è Fiona Crombie (nomination all’Oscar per “The Favourite”, “Crudelia”). Il montaggio è affidato a Yang Jinmo (nomination all’Oscar per “Parasite”, “Okja”). Il supervisore degli effetti visivi è Dan Glass (“Fantastic Beasts: I segreti di Silente”, ”Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw”). La costumista è Catherine George (“Okja”, “Snowpiercer”).

Warner Bros. Pictures presenta An Offscreen Production / A Kate Street Picture Company Production, un film di Bong Joon Ho: “Mickey 17”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, nelle sale solo a livello nazionale il 31 gennaio 2025 e a livello internazionale a partire dal 28 gennaio 2025.

Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

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Mickey 17: recensione del film di Bong Joon-ho

Bong Joon-ho torna sul grande schermo con Mickey 17, il suo primo film dopo il trionfo agli Oscar con Parasite nel 2019. Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film si inserisce nel filone della fantascienza satirica, combinando elementi di critica sociale con uno stile visivo spettacolare, che, nel contesto della filmografia di Bong, ci riporta alla mente Snowpiercer. Con Robert Pattinson alla guida del cast, il film si propone di essere un viaggio surreale e filosofico nella colonizzazione spaziale, nell’etica del sacrificio e nella natura dell’identità umana.

La storia di Mickey 17

La storia segue Mickey Barnes, interpretato da Pattinson, un uomo senza particolari capacità o pregi che, per sfuggire a problemi finanziari, accetta di diventare un “sacrificabile” per una missione interplanetaria. Il suo compito è quello di svolgere incarichi estremamente pericolosi, con la consapevolezza che ogni volta che muore il suo corpo verrà ricreato attraverso un processo di bio-stampa, mantenendo intatti i suoi ricordi e la sua personalità. Tuttavia, quando Mickey 17 sopravvive inaspettatamente a una incursione su un pianeta remoto e si trova faccia a faccia con il suo sé successivo, Mickey 18, la situazione sfugge di mano, mettendo in discussione le regole della missione e il concetto stesso di identità.

A metà tra la satira distopica e la riflessione esistenziale

Bong Joon-ho, con la sua inconfondibile capacità di sovvertire i generi cinematografici, costruisce una narrazione che oscilla tra la satira distopica e la riflessione esistenziale. Il regista riprende le atmosfere di Snowpiercer e Okja, mescolando critica sociale e immaginario sci-fi. Mickey 17 infatti ambisce anche a proporsi come una satira sui magnati della tecnologia, con Kenneth Marshall (interpretato da Mark Ruffalo) che incarna la figura di un leader carismatico e autoritario, convinto che lo spazio sia la soluzione ai problemi ambientali della Terra e che gli esseri umani siano sacrificabili per il progresso. I riferimenti alla contemporaneità si sprecano!

Mark Ruffalo e Toni Collette in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Anche se visivamente potente e coinvolgente, pensato (per fortuna) per il grande schermo, Mickey 17 diluisce il suo nucleo narrativo, soprattutto nella seconda parte, e si dilunga, spingendo lo spettatore fuori dal flusso narrativo legato alla storia principale focalizzata sul protagonista. I temi portanti del film, legati come detto soprattutto all’identità, passano totalmente in secondo piano, e Bong comincia a raccontare un’altra storia, di invasioni e lotte inter-specie, che sembrano portare il film fuori dal suo asse di racconto. Questa deviazione, forse necessaria per inserire nella storia un elemento di azione spettacolare in più, rende il film molto meno incisivo rispetto alle opere precedenti di Bong.

Cosa succede quando muori?

Uno degli aspetti più intriganti nelle intenzioni del film è la questione della morte e della rinascita. Mickey, avendo sperimentato la morte sedici volte, viene continuamente interrogato su cosa significhi morire e se sia un’esperienza che lascia traccia. Eppure, nonostante la sua esperienza unica, il protagonista non sembra avere una risposta definitiva, lasciando intendere che la coscienza umana sia qualcosa di inafferrabile e misterioso. Peccato che anche questo aspetto appaia superficiale e sacrificato a parti della storia che ne annacquano il cuore filosofico.

D’altro canto, però, Robert Pattinson offre un’interpretazione notevole, alternando momenti di smarrimento comico a scene di intensa introspezione, regalando al suo personaggio una grande tenerezza che, almeno per la prima parte della storia, riesce a creare una connessione intima con lo spettatore. Il suo Mickey è un eroe improbabile, un uomo comune costretto a confrontarsi con il suo stesso doppio e con un destino apparentemente scritto. Il contrasto con Mickey 18, più aggressivo e determinato, aggiunge un elemento di tensione alla narrazione, mentre la sua relazione con Nasha (Naomi Ackie) introduce una componente emotiva che rende il personaggio ancora più sfaccettato.

Robert Pattinson in Mickey 17 – Cortesia Warner Bros

Una vena di ottimismo nell’orrore dell’uomo

Non mancano riferimenti a classici della fantascienza, come Alien di Ridley Scott, ma, a differenza di altri film del genere, Mickey 17 non si abbandona al puro horror o alla disperazione. Bong Joon-ho introduce un’insolita vena ottimistica, suggerendo che l’umanità possa trovare una via per sopravvivere senza distruggere tutto ciò che incontra.

Al netto dei troppi momenti di stallo narrativo e una durata forse eccessiva (due ore e diciassette minuti), Mickey 17 potrebbe anche essere visto come un film affascinante e stimolante. Conferma la bravura e la capacità immaginativa di Bong Joon-ho, anche se non è il capolavoro che era stato Parasite, né l’efficace adattamento che avevamo visto con Snowpiercer.

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