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Matthew Fox e Ed Harris in World War Z?

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Matthew Fox e Ed Harris in World War Z?

Inizia a prendere forma il cast dell’adattamento del Bestseller di Max Brooks (figlio di Mel Brooks) World War Z. Oltre ai già confermati Brad Pitt e Mireille Enos, il regista Marc Forster potrebbe avere a disposizione anche Ed Harris e Matthew Fox.

Infatti, secondo alcune fonti attendibili, i due attori sarebbero alle fasi finali della trattativa per entrare nel film. Oltre a loro anche l’attrice francese Julia Levy-Boeken.  Brad Pitt,  interpreterà un membro delle Nazioni Unite che indaga sul conflitto mondiale scaturito dall’epidemia di zombie, accaduto 10 anni prima degli eventi narrati nel libro. Non sono ancora noti i ruoli di Harris e Fox.

Matthew Davis: 10 cose che non sai sull’attore

Volto noto della TV grazie a serie come The Vampire Diaries e Legacies, l’attore Matthew Davis si sta costruendo negli anni una solida carriera, che gli permette di mettersi alla prova con differenti generi e ruoli. Così l’attore ha saputo conquistare le attenzioni di un certo pubblico, in attesa di un ruolo che possa consacrarne le capacità .

Ecco dieci cose che non sai di Matthew Davis.

Matthew Davis carriera

1 I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2000, con il film Tigerland. Successivamente prende parte a Urban Legend Final Cut (2000), La rivincita delle bionde (2001), dove recita accanto a Reese Witherspoon, Pearl Harbor (2001), Blue Crush (2002), Below (2002), Shadow of Fear (2004), Into the Sun (2005), BloodRayne (2005), S. Darko (2009), Waiting for Forever (2010).

2 Le serie TV. Noto anche per la sua carriera televisiva, l’attore ha negli anni preso parte a serie come A proposito di Brian (2006-2007), Law & Order – Unità vittime speciali (2008), In Plain Sight (2009), Damages (2009-2010), The Vampire Diaries (2009-2017), dove ricopre il ruolo di Alaric Saltzman, Cult (2013), The Originals (2017-2018) e Legacies, dove dal 2018 interpreta Alaric Saltzman.

Matthew Davis social network

3 Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attore, benché abbia ancora un numero ristretto di post, è solito condividere foto scattate in momenti di svago o tratte dai set a cui ha preso parte.

matthew-davis-instagram

4 È presente anche su Twitter. L’attore è molto attivo anche sul social network Twitter, dove è seguito da oltre 56 mila followers. Attraverso i suoi tweet l’attore è solito condividere novità riguardanti i suoi progetti cinematografici e televisivi, ma anche esprimere proprie opinioni personali sulla società o l’attualità.

Matthew Davis vita privata

5 Si è sposato due volte. Nel 2008 l’attore sposa l’attrice Leelee Sobieski, da cui tuttavia divorzia l’anno seguente. Nel dicembre 2018 si sposa una seconda volta con l’attrice Kiley Casciano.

Matthew Davis Harrison Ford

6 I due attori hanno una forte somiglianza. Alcuni fan su internet hanno messo a confronto alcune foto dell’attore con quelle di Harrison Ford da giovane. È risultato che i due attori condividono una forte somiglianza, a tal punto che in tanti hanno chiesto che ad interpretare il giovane Han Solo nel film Solo: A Star Wars Story fosse proprio Matthew Davis. Le speranze dei fan sono tuttavia state disilluse quando ad ottenere il ruolo fu Alden Ehrenreich.

Matthew Davis La rivincita delle bionde

7 Era attratto da una collega sul set. L’attore, che nel film interpretava Warner Huntington III, ha dichiarato di aver provato una vera e propria infatuazione per l’attrice Selma Blair, che nel film interpretava la sua fidanzata. Sfortunatamente all’epoca delle riprese l’attrice era già impegnata, e dunque tra i due non nacque nulla.

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Matthew Davis Legacies

8 Ha ripreso il suo celebre ruolo. Nella serie TV Legacies l’attore interpreta nuovamente il personaggio di Alaric Saltzman, già tra i protagonisti della serie The Vampire Diaries. L’attore si è dichiarato entusiasta di questa opportunità, la quale gli permetterà di esplorare nuovi aspetti del personaggi in un arco narrativo più ampio.

9 Si diverte a lavorare con attori più giovani. Nonostante abbia appena 41 anni, l’attore è uno dei membri più anziani del cast. L’attore ha dichiarato di sentirsi particolarmente motivato a lavorare con giovanissimi attori, vedere come crescono e quali novità possono portare alla serie e ai propri personaggi.

Matthew Davis età e altezza

10 Matthew Davis è nato a Salt Lake City, nello Utah, Stati Uniti, l’8 maggio 1978. L’altezza complessiva dell’attore è di 186 centimetri.

Fonte: IMDb

Matthew Daddario: 10 cose che non sai sull’attore

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Matthew Daddario: 10 cose che non sai sull’attore

Matthew Daddario è uno di quegli attori che ha contribuito alla rivoluzione del mondo delle serie tv, grazie alle sue particolari ed incisive interpretazioni. L’attore ha iniziato la sua carriera da qualche anno, ma a subito dimostrato di saper scegliere i ruoli migliori senza dipendere dal cognome famoso che porta. Ecco dieci cose da sapere su Matthew Daddario.

Matthew Daddario serie

Matthew Daddario serie1. Ha lavorato ad una serie molto famosa. Nel corso della sua carriera, iniziata nel 2012, l’attore è apparso in una sola serie televisiva, molto famosa, che lo ha lanciato nel mondo seriale e che ha contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo. La serie in questione è Shadowhunters del quale ha fatto parte dal 2016 al 2019, partecipando a tutti e cinquantacinque episodi.

2. Ha lavorato anche in alcuni film. L’attore non ha partecipato solo alla serie tv come detto sopra, ma ha lavorato anche in diversi film. La sua carriera è iniziata con il cortometraggio The Debut (2012), per poi lavorare nei film Passione innocente (2013), 36 Saints (2013), Delivery Man (2013), Growing Up and Others Lies (2014), Il tempo di vincere (2014), No kiss list: va a finire che ti amo (2015) e Cabin Fever (2016).

Nel 2020 è apparso nei panni di Blaine nella serie tv Tommy. Nel 2021 ha interpretato Owen nel film Trust, mentre è stato protagonista nel cast di Why Women Kill nei panni di Scooter Polarsky. Nel 2019 è apparso per l’ultima volta nei panni di Alec Lightwood nella serie tv Shadowhunters: The Mortal Instruments.

3. È anche produttore e regista. L’attore non ha prestato solo questa attività nel corso della sua carriera, ma ha anche sperimentato diversi ambiti. Infatti, si è prestato come produttore, lavorando alla realizzazione del documentario, attualmente in lavorazione, intitolato Nomad Cowboys. Inoltre, ha diretto, prodotto e interpretato il cortometraggio The Last Hunt, uscito nel 2016.

Matthew Daddario Instagram

4. Ha un profilo molto seguito. Come molti altri suoi colleghi, anche l’attore ha aperto un proprio profilo Instagram che è seguito da qualcosa come 2,5 milioni di persone in tutto il mondo. La sua bacheca pullula di foto che lo vedono spesso impegnato in momenti lavorativi, ma anche durante i viaggi e i momenti quotidiani con sua moglie. Inoltre, sono molte le foto che ritraggono gli adorati cani della sua famiglia.

Matthew Daddario e Dominic Sherwood

5. Hanno commesso una gaffe in diretta. Circa un paio di anni fa, Dominic Sherwood non era conscio di essere nella diretta streaming di Matthew, lasciandosi andare ad un insulto omofobo, sebbene interpreti un personaggio a favore dei diritti LGBTQ in Shadowhunters. Anche se Daddario ha cercato di far capire al collega la gaffe, ormai era troppo tardi e, in seguito, il collega ha registrato un video messaggio di scuse.

Matthew Daddario fidanzata

6. È sposato da qualche tempo. A vederlo magari non si direbbe, eppure l’attore si è sposato il 31 dicembre del 2017. Dopo un lungo fidanzamento con Esther Kim durato quattro anni – i due si erano conosciuti nel 2013 – la coppia si è finalmente sposata. Per il momento, i due non hanno ancora figli.

Matthew Daddario Shadowhunters

Matthew Daddario shadowhunters7. Aveva in mente un altro ruolo. Inizialmente, l’attore aveva fatto il provino per poter interpretare il personaggio di Jace. Dopo aver visto l’audizione, l’autrice dei libri dai quali la serie è stata tratta, Cassandra Clare, ha suggerito ai produttori di considerarlo per il ruolo di Alec.

8. Ha ricevuto diverse candidature. Grazie alla sua interpretazione nella serie, l’attore ha ricevuto diverse nomination, vincendo quella alla Miglior Star Emergente in una serie tv ai Teen Choice Award del 2016 e al Miglior attore in una serie tv sempre ai Teen Choice nel 2018.

Matthew Daddario e Alexandra Daddario

9. Ha una sorella famosa. Matthew è conosciuto ai più anche per il fatto di essere il fratello minore di Alexandra Daddario, attrice molto famosa soprattutto in campo cinematografico. Di fatto, l’attore è il fratello di mezzo: infatti, Alexandra è sorella più grande, mentre Catharine è sua sorella più piccola.

Matthew Daddario: età e altezza

10. Matthew Daddario è nato l’1 ottobre del 1987 a New York City, in America, e la sua altezza complessiva corrisponde a 191 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Matteo Paolillo: 10 cose che non sai sull’attore

Matteo Paolillo: 10 cose che non sai sull’attore

Diviso tra recitazione e musica, Matteo Paolillo porta avanti queste due passioni con grande successo. Da un lato si sta distinguendo grazie alla serie Mare fuori, dall’altro ha invece inciso alcune canzoni divenute grandissimi successi. Insieme ai suoi colleghi della serie Rai, è ora uno dei giovani volti più ricercati del momento, con un futuro ricco di progetti.

Ecco 10 cose che non sai di Matteo Paolillo.

Matteo Paolillo: i suoi film e le serie TV

1. È noto per alcune serie televisive. Il debutto come attore in televisione per Paolillo è avvenuto nel 2016, quando ha recitato nell’episodio Cam-Mom, quattordicesimo della decima stagione di Don Matteo. Qui ha interpretato un personaggio di nome Riccardo Fazi, recitando accanto a Terence Hill. Ha poi recitato nei panni di Rocco in cinque episodi di Vivi e lascia vivere (2020), serie TV con Elena Sofia Ricci. Nello stesso 2020 assume poi il ruolo di Edoardo Conte nella serie Mare fuori, grazie alla quale guadagna ulteriore popolarità, recitando accanto ai colleghi Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Serena Codato, Maria Esposito, Giacomo Giorgio, Artem e Valentina Romani. Ruolo che riprende poi anche nella quarta stagione, in uscita nel 2024.

2. Ha recitato anche per il cinema. Oltre alla televisione, Paolillo può vantare il debutto sul grande schermo, avvenuto grazie al film del 2020 Famosa, storia di Rocco, un ragazzo solitario quasi diciottenne che vuole trasferirsi nella Capitale per realizzare il suo sogno più grande: diventare un ballerino, ma la realtà che lo attende non è quella sperata e il suo sogno viene nuovamente messo alla prova. In tale film Paolillo interpreta Luigi Ghirlardi, compagno di classe di Rocco.

Matteo Paolillo in Mare fuori

3. Ha imparato molto dal suo personaggio. Parlando di Edoardo, il suo personaggio in Mare fuori, Paolillo ha dichiarato di essere molto diverso da lui come ragazzo e che proprio per questo ha potuto imparare molto. Con Edoardo, infatti, Paolillo ha avuto la possibilità di approfondire un personaggio lontano da sé, imparando ad esprimersi andando a cercare sempre qualcosa di nuovo da raccontare. L’attore ha inoltre dichiarato che con questo personaggio si è avvicinato a un certo tipo di sofferenza, quella di un ragazzo che sente di non avere scelta. Di suo, invece, ha portato in Edoardo la passione per la poesia.

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4. Si sente pronto a dire addio al personaggio. L’attore è presente anche nella quarta stagione di Mare fuori ma ha recentemente dichiarato che si sente pronto a dire addio al suo personaggio. Proprio come avvenuto per Valentina Romani e Giacomo Giorgio, anche Paolillo potrebbe dunque lasciare presto la serie, desideroso di fare nuove esperienze in ambito musicale e recitativo. Non è detto però che la quarta sarà la sua ultima stagione, ma il termine della storia di Edoardo potrebbe non essere lontano.

Matteo Paolillo in Don Matteo

5. È stato il protagonista di una puntata. Come anticipato, nel 2016 Paolillo ha avuto modo di recitare in un episodio della fiction Don Matteo e di questo è stato il protagonista. Interpreta infatti un ragazzo che viene aggredito e ritrovato in fin di vita in un sottopasso. I carabinieri tenteranno allora di scoprire la sua storia per risalire a chi ha tentato di ucciderlo. L’episodio ha dunque segnato l’esordio dell’attore in televisione, garantendogli una buona popolarità a partire dalla quale ha costruito poi la sua carriera.

Matteo Paolillo e le sue canzoni

6. È lui che canta il brano sigla di Mare fuori. Parallelamente alla carriera come attore, Paolillo porta avanti anche l’altra sua grande passione, la musica. Ad oggi ha infatti pubblicato due album: Edo, del 2021, e Come te, nel 2023. In quest’ultimo è contenuto il brano Origami all’alba, divenuto uno dei suoi più popolari. Paolillo è però noto per aver anche cantato il brano ‘O Mar For, utilizzato come sigla ufficiale della serie Mare fuori. Insignito del prestigioso Disco d’oro grazie ai numeri raggiunti con vendite e stream, il brano è stato scritto da Paolillo durante la preparazione del suo personaggio.

Matteo Paolillo a Sanremo

7. Non esclude una futura partecipazione al festival. Durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2024, Paolillo sarà presente sul palco dell’Ariston insieme ai suoi colleghi di Mare fuori per presentare la nuova stagione della serie. L’attore e cantante, tuttavia, non ha nascosto di aspirare a partecipare un giorno come cantante in gara. Data la sua crescente popolarità, è dunque lecito aspettarsi che davvero Paolillo possa un giorno far parte dei Big del festival, cosa che gli permetterebbe di lanciare ulteriormente la sua carriera da cantante.

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Matteo Paolillo, Alessia Fenderico e Ludovica Coscione: l’attore ha una fidanzata o è single?

8. È fidanzato. Stando alle news a riguardo, Matteo Paolillo è stato fidanzato con Alessia Fenderico, giovane napoletana 28enne, amica di Maria Esposito, interprete di Rosa Ricci nella serie tv Mare fuori. I due sarebbero stati una coppia per circa due anni ma di recente da alcuni “indizi” emersi sui social network sembra che i due abbiano interrotto il loro rapporto. L’attore ha poi confermato la cosa, dunque ad oggi Paolillo è tornato single. A lungo si era parlato di una sua possibile relazione con la collega Ludovica Coscione, ma tra i due sembrerebbe esserci solo amicizia.

Matteo Paolillo è su Instagram

9. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1.4 milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come attore o cantante. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.

Matteo Paolillo: età e altezza

10. Matteo Paolillo è nato a Salerno, Campania, il 6 ottobre del 1995. L’attore e cantante è alto complessivamente 1,73 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, VanityFair

Matteo Oscar Giuggioli, presenta Billy al Bellaria Film Festival 2023

Nella pittoresca cornice di Bellaria, nell’ambito del Bellaria Film Festival arrivato alla 41esima edizione, è stato presentato Billy, opera prima di Emilia Mazzacurati. Per l’occasione, abbiamo intervistato Matteo Oscar Giuggioli (Vostro Onore, Sotto il sole di Riccione), protagonista del film (in arrivo il 1 giugno).

Si sta concludendo il Bellaria Film Festival, e Billy, esordio alla regia di Emilia Mazzacurati in cui sei protagonista, chiuderà questa quarantunesima edizione. Che emozione provi?

È la prima volta per me. Nonostante abbia lavorato tanto, questo è il progetto a cui mi sento legato maggiormente, che ho sentito mio, su cui ho pensato di più. E quindi è bellissimo.

Nel film interpreti un ex bambino prodigio, che all’età di 19 anni si trova in una sorta di crisi, accentuata da una situazione familiare non semplice. Ha perso il padre, cerca di tenere a bada i suoi attacchi di panico e si trova costretto a fare da genitore a una madre un po’ svampita. Come ti sei preparato al personaggio e quali sfide hai incontrato durante la sua realizzazione?

Ho dovuto capire l’aria del film, la cupola sotto cui veniva raccontato, ed è stata la parte più difficile perché secondo me è un film che ha una visione molto singolare, precisa. Billy ha tante cose in comune con Emilia (Mazzacurati ndr) quindi le sono stato molto vicino, abbiamo passato molto tempo insieme. Abbiamo fatto moltissime prove, ho fatto su e giù tantissime volte, Milano, Padova, Roma e penso che la chiave fosse proprio Emilia. Quindi sì, mi sono preparato standole accanto e capendola.

Tu sei giovanissimo e, come un po’ tutti noi, vivi in un momento storico in cui molte cose stanno cambiando, evolvendo, seppur all’orizzonte non ci siano tante certezze. Che è un po’ quello che capita nel film sia a Billy che a tutti i suoi comprimari. A te il cambiamento spaventa oppure lo abbracci con serenità?

Lo abbraccio. Con serenità non lo so. Il cambiamento è anche novità. Se non ci fosse, sarebbe tutto un po’ noioso. Poi io sono una persona molto curiosa, quindi cerco di guardarmi sempre un po’ in giro e vedere cosa c’è intorno. Il cambiamento è un’incognita, però è da prendere perché la vita è fatta di cambiamenti. Le persone arrivano, vanno via, vivono, muoiono, nascono e bisogna accoglierlo al meglio.

Essere giovani non è per niente facile. È il periodo di vita in cui ci si sente più vulnerabili e in cui non sempre si ha la consapevolezza dei propri desideri. Quello che accade anche al tuo Billy… tu hai vissuto un momento del genere, in cui ti trovavi in un limbo?

Certo. È dovuto all’età, all’esplorazione, quindi sì, spesso. Però il non essere in equilibrio aiuta a capire come esserlo, perciò viva i momenti di disequilibrio!

Una bellissima frase. La regista ha detto: il primo passo per essere felici è cercare di fare pace con se stessi e con quegli aspetti di noi che esistono al cambiamento che vorremmo. Cosa ne pensi? C’è qualcosa di te che hai dovuto accettare e basta?

Guarda, giusto qualche settimana fa ho chiesto alla psicologa cosa bisognerebbe accettare di noi stessi e cosa dovremmo invece cambiare. Dire di essere “fatti così” va bene, però può essere spesso un alibi oppure è semplicemente l’accettazione di quello che siamo, ma quando è giusto rimanere quello che siamo e dove è invece giusto cambiare? E lei mi ha detto: finché quella parte di te stesso non fa male a te o agli altri. Solo allora vale la pena cambiare.

Ed ha assolutamente ragione. Ma invece di te cosa ci racconti? Come mai hai scelto di diventare attore? Quando è scoccata la scintilla che ti ha fatto dire: questa è la strada che voglio percorrere.

Non c’è stato un momento in cui ho detto di voler diventare attore, c’è stato però un momento in cui ho detto: voglio recitare. Ho scoperto la recitazione in un corso extrascolastico di teatro. Ho sempre sentito dentro delle cose che esigevano di essere espresse e non avevo trovato, prima di allora, il mezzo per farle uscire fuori e in realtà la recitazione mi ha dato proprio la lingua per comunicare.

Tra l’altro il tuo primo vero palcoscenico, prima di approdare davanti la macchina da presa, è stato proprio il teatro, dove hai preso parte a diverse opere. Cosa ti porti da questa esperienza?

Ma, se devo essere sincero, ogni volta che ho tempo scappo sempre a teatro. È una terapia. Io, proprio come indole, ho bisogno di sudare. Di scaricarmi molto perché sono iperattivo. Poi a me piace molto abbracciare e il teatro è proprio questo, la libertà del corpo. Quando torno dalle riprese vado sempre lì, perché fra i due è quello che mi fa stare meglio. Ne sento l’esigenza.

E a proposito di palcoscenico, teatro e cinema hanno due impostazioni diverse, anche a livello di recitazione. Hai trovato delle difficoltà al passaggio dall’uno all’altro?

Mi è venuto tutto in maniera spontanea. Non ho mai avuto un’impostazione teatrale rigida e dura che poi al cinema potesse dare fastidio. A teatro ho dovuto incanalare poi sempre tantissima energia, quindi al cambio non ho percepito nessuna fatica.

E allora torniamo al cinema. Quali sono i personaggi fin’ora interpretati in cui ti sei rispecchiato maggiormente?

Quasi sempre qualcuno rappresenta una parte di me. Billy per esempio ha tanti lati del carattere che sono simili al mio, altri invece non lo sono. Abbiamo in comune il timore di andar via, di allontanarsi dagli affetti, ma su altre cose siamo all’opposto. Ad ogni modo Billy è quello che mi rispecchia di più, e che mi fa piacere mi rispecchi di più.

Matteo Martari, intervista al premio Beatrice Bracco al Figari Film Festival

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È stato assegnato a Matteo Martari il premio Beatrice Bracco alla migliore rivelazione dell’anno nell’ambito del Figari Film Festival. L’attore ha parlato con noi della sua carriera e del significato di questo premio.

Matteo Martari ha ormai una lunga e solida carriera televisiva, ha partecipato a I Medici, è stato Luigi Tenco nel film Fabrizio De Andrè – Principe Libero, fa parte del cast de  “I bastardi di Pizzofalcone” e “Non uccidere”. Quest’anno lo vedremo nel film di Daniele Vicari Il Giorno e la Notte.

Creato nel 2011, il Figari Film Fest è una manifestazione dedicata al cinema giovane ed indipendente, ai cortometraggi ed agli esordi cinematografici di giovani registi.
Negli anni è diventato un festival di riferimento per la cinematografia internazionale. Il festival, oltre a valorizzare la cinematografia internazionale, mira allo sviluppo dell’attività filmica dell’isola e alla valorizzazione della Sardegna sotto ogni suo profilo: ambientale, storico, culturale e di costume.

Matteo Garrone: al via le riprese di Pinocchio

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Matteo Garrone: al via le riprese di Pinocchio

Sono partite le riprese di Pinocchio, il nuovo film di Matteo Garrone che, dopo Dogman, torna in territorio fantastico, già esplorato con Il racconto dei racconti.

Il regista dirigerà Roberto Benigni nei panni di Geppetto, Gigi Proietti nel ruolo di Mangiafuoco, Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo che interpretano il gatto e la volpe e il piccolo Federico Ielapi nel ruolo di Pinocchio.

Pinocchio una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte, in associazione con Recorded Picture Company. Le vendite internazionali sono curate da HanWay Films. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.

«È un onore essere di nuovo accanto a Matteo Garrone, con il quale abbiamo lavorato sin dai tempi di Gomorra – dichiara Jean Labadie di Le Pacte –. Roberto Benigni è il miglior Geppetto che avremmo mai potuto immaginare, in questo progetto che torna alle radici del capolavoro di Collodi famoso in tutto il mondo».

«Sono entusiasta della meravigliosa scelta di Benigni  – dice Gabrielle Stewart, Managing Director di HanWay –. Garrone è un cineasta visionario che reinventa una delle storie più famose del mondo, che affonda le sue radici ben più in profondità del classico d’animazione Disney. Sarà un vero spettacolo cinematografico, con un team tecnico internazionale d’eccezione e una star molto speciale. L’autenticità di girare nei luoghi dove Collodi ambientò il suo Pinocchio sarà qualcosa di mai visto prima».

I personaggi e le creature fantastiche saranno realizzati all’insegna di uno straordinario realismo, combinando trucco prostetico ed effetti digitali grazie al talento del due volte premio Oscar per il Miglior Trucco Mark Coulier (Grand Budapest Hotel, The Iron Lady) e della VFX Supervisor Rachael Penfold (The Revenant, Cloud Atlas).

Matteo Garrone: 10 cose che non sai sul regista

Tra i più influenti registi dell’attuale panorama cinematografico vi è Matteo Garrone, che più di altri negli ultimi anni si è speso per portare in sala un cinema quanto più variegato possibile. Dalle dure atmosfere di Gomorra a quelle fiabesche di Il racconto dei racconti. Dal difficile contesto di periferia di Dogman al classico di Collodi, Pinocchio. Garrone ha sempre scelto con cura i propri progetti, ottenendo in più occasioni un ottimo riscontro di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Matteo Garrone.

Matteo Garrone: i suoi film

1. Ha diretto film italiani di grande successo. Garrone esordisce al cinema con il film Terra di mezzo (1996), a cui seguono Ospiti (1998) ed Estate romana (2000). Nel 2002 arriva la svolta nel momento in cui dirige il film L’imbalsamatore, che gli fa ottenere buoni riscontri di critica e pubblico. Nel 2004 dirige poi Primo amore, e nel 2008 raggiunge il grande successo con il film Gomorra, interpretato, tra gli altri, dall’attore Toni Servillo. Successivamente dirige poi i film Reality (2012) e Il racconto dei racconti (2015). Nel 2018 conosce nuova fama con il film Dogman, e nel 2019 esce il suo nuovo film, Pinocchio, con protagonista Roberto Benigni.

2. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Garrone ha in seguito ricoperto anche il ruolo di produttore per alcuni suoi film, nello specifico per Reality, Il racconto dei racconti, Dogman e Pinocchio. Ha inoltre prodotto il film Pranzo di ferragosto di Gianni Di Gregorio.

3. Non è solo un regista. Garrone è noto per non aver ricoperto solo il ruolo di regista. In più occasioni si è infatti cimentato anche come operatore, direttore della fotografia, costumista e scenografo. È inoltre l’autore di tutte le sceneggiature dei film da lui diretti.

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Matteo Garrone: la sua vita privata

4. È stato sposato. L’autore di Gomorra è stato sposato con Nunzia De Stefano, a sua volta regista. I due hanno in seguito divorziato, dichiarando tuttavia di essere rimasti in buoni rapporti, tanto da trovarsi ancora oggi a collaborare insieme ad alcuni progetti cinematografici.

Matteo Garrone ha lavorato come pittore

5. Aveva intrapreso una diversa carriera artistica. Dopo essersi diplomato al liceo artistico, Garrone attraversa una breve parentesi come pittore a tempo pieno. Il regista ha inoltre dichiarato che durante quel periodo era solito recarsi quanto più possibile al MoMA di New York per ammirare le opere lì esposte, cercando di trarne ispirazione.

Matteo Garrone: il suo Pinocchio

6. È il film che sognava di dirigere da molto tempo. Con il suo nuovo lungometraggio, Pinocchio, il regista si toglie una sua personale soddisfazione. Garrone ha infatti dichiarato che dirigere una trasposizione del celebre racconto di Collodi è sempre stato uno dei suoi sogni. Dopo il successo di Dogman, l’autore ha potuto trovare gli adeguati finanziamenti per concretizzare tale desiderio.

Matteo Garrone ha diretto Gomorra

7. Ha vissuto a lungo nei luoghi in cui il film è ambientato. Per comprendere meglio la realtà narrata in Gomorra, Garrone ha vissuto per alcuni mesi nel malfamato quartiere di Scampia. Lì il regista ha potuto conoscere diversi attori di teatri locali, che ottennero poi una parte nel film per via della loro conoscenza della materia di cui il film trattava.

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Matteo Garrone è il regista di Dogman

8. Ha puntato tutto su un attore semi sconosciuto. Dopo alcune ricerche fatte per il ruolo del protagonista di Dogman, Garrone affidò la parte a Marcello Fonte, attore pressoché sconosciuto prima di prendere parte al film. Per aiutare l’interprete a calarsi nel ruolo, il regista gli ha inoltre suggerito di bere del whisky prima delle riprese, così da poter avere un atteggiamento più rilassato e consono all’atmosfera del film.

9. Ha vinto numerosi premi. Per il suo film Dogman, Garrone ha vinto alcuni tra i più prestigiosi premi della sua carriera. Tra questi si annovera il premio come miglior regista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello. Per questa stessa categoria è stato nominato anche agli European Film Awards. Ha inoltre vinto come miglior sceneggiatura ai Ciak d’oro e ai David di Donatello.

Matteo Garrone età e altezza

10. Matteo Garrone è nato a Roma, Italia, il 15 ottobre 1968. Il regista è alto complessivamente 179 centimetri.

Fonte: IMDb

Matteo Garrone, Toni Servillo e Carlo Verdone tra i nuovi membri dell’Academy

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Ci sono anche i “nostri” Matteo Garrone, Toni Servillo, Carlo Verdone e Giancarlo Giannini nella lista degli 842 nuovi invitati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences rivelata nelle ultime ore, che ha aggiunto quest’anno artisti e dirigenti provenienti da 59 paesi incrementando la percentuale di giurati di colore e di donne.

Oltre agli italiani l’associazione dà il benvenuto ai vincitori dell’Oscar Guy Nattiv (Skin), Jimmy Chin (Free Solo), Phil Lord e Chris Miller (Spider-Man: Into the Spider-Verse) e i nominati Lady Gaga (A Star Is Born) e Marina de Tavira (Roma), ma anche a nomi provenienti dalla tv come Brad Simpson, Marti Noxon, Alexander Skarsgard, Elisabeth Moss e Sterling K. Brown.

Tra i nuovi giurati spiccano inoltre personalità note al grande pubblico come Leitita Wright, Winston Duke, Tom Holland, Claire Foy, Marina de Tavira, Tracy Letts, Gemma Chan, Jennifer Kent, Melanie Laurent, Adele, Annie LennoxMamoru Oshii.

Matteo Garrone trionfa al Fashion Film Festival Milano con “Le Mythe Dior”

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Questi i premi assegnati per le categorie in concorso valutati da una giuria presieduta da Tim Yip

Tim Yip, Regista, Art director e costumista, vincitore di un premio Oscar per le scenografie de “La Tigre e il Dragone” e composta da  Lachlan Watson, giovane attore americano non-binary, attivista LGBTQI+, tra i protagonisti della serie TV Sabrina; Marcelo Burlon, stilista, creatore del brand “County of Milan”; Anna Dello Russo, fashion icon, giornalista, influencer; Milovan Farronato, artista, curatore ed editore; Javier Goyeneche, fondatore del marchio sostenibile Ecoalf; Margherita Missoni, fashion designer; Paolo Roversi, fotografo; Elizabeth Von Guttman, fondatrice di System Magazine; Tamu McPherson, fotografa, influencer.

MIGLIOR FASHION FILM: Le Mythe Dior di Matteo Garrone per Christian Dior Couture. 

MIGLIOR MONTAGGIO: Silent Madness di Jordan Hemingway per Mowalola 

MIGLIOR DOCUMENTARIO: Pelo Lacio di Diane Russo per Love Want Magazine 

MIGLIORE COLONNA SONORA: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine 

MIGLIOR STYLING: Gucci X SSENSE di Matt Lambert per Gucci 

MIGLIOR FOTOGRAFIA: Comfort Zone di Jordan Blady 

MIGLIOR FASHION FILM SPERIMENTALE: Stories from a Twelfth-Floor Hotel Room di Zheqiang ZHANG per PSEUDONYM 

MIGLIORE REGIA ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine 

MIGLIORE FASHION DESIGNER/BRAND: M92 19 con BRAINWASH di Paolo Forchetti 

MIGLIOR FASHION FILM ESORDIENTE ITALIANO: Embodiment di Ced Pakusevskiy per Barbara Bologna 

MIGLIOR FASHION FILM ESORDIENTE: Wata di Ronan Mckenzie e Joy Yamusangie per Gucci x Garage Magazine 

MIGLIORE REGIA: Jess Kohl con Drag Syndrome per British Vogue 

MIGLIOR FASHION FILM ITALIANO: The life and times of Mannequeen town di Vincenzo Schioppa per Aspesi 

MIGLIOR  “GREEN” FASHION FILM: Preservation of Hezhen Fish Skin Tradition Through Fashion Higher Education di Zhongjin Zhang per FISHSKINLAB 

MIGLIOR DESIGNER/BRAND ITALIANO: Barbara Bologna con Embodiment di Ced Pakusevskiy 

Matteo Garrone per Dior, ecco il cortometraggio

“Le difficoltà del periodo che stiamo vivendo ci hanno portato a dover organizzare l’edizione 2021 di Fashion Film Festival Milano con un format interamente digitale, per quanto sembri singolare, è stata per noi una irripetibile occasione di rimetterci in gioco e di sperimentarci con la resilienza. Il risultato? Abbiamo reso democratico un Festival di grande prestigio ma che, come la moda, che è il territorio culturale di riferimento, talvolta è rimasto vittima di un certo elitarismo stereotipato. Anche grazie a noi, quest’anno, la moda è ritornata a parlare con il tessuto sociale. E lo ha fatto attraverso i Fashion Film e – pertanto – con un linguaggio diverso, coinvolgente e dotato di piena dignità artistica. Come dimostra il capolavoro di Matteo Garrone. Un maestro del cinema, apparentemente distante dal linguaggio del fashion-system, e che invece ne ha saputo interpretare magistralmente la grammatica”, ha commentato Constanza Etro, Creatrice e Direttrice del Festival.  

 “Voglio ringraziare la giuria del Fashion Film Festival Milano per aver dato al film questo premio così importante che condivido con tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione del film e ovviamente con Dior e Maria Grazia Chiuri che mi ha lasciato una grande libertà espressiva che mi ha consentito di poter fare un racconto cinematografico seppur al servizio di una collezione di alta moda”, prosegue Matteo Garrone 

“Vorrei ringraziare la giuria del Fashion Film Festival Milano per aver premiato il film di Matteo Garrone: Il mito di Dior. Un particolare ringraziamento a Matteo per aver collaborato con me a questo progetto per la Maison”, conclude Maria Grazie Chiuri, Direttrice Artistica della Maison Dior.

Il premio concepito da Fornasetti per il Fashion Film Festival Milano di quest’anno è una creazione digitale. Un contributo immateriale che diviene un concreto supporto a un’iniziativa che mostra la capacità di ribaltare i limiti creando valore e rafforzando inclusività e connessioni all’interno di un network sempre più multiculturale. A tal proposito, Barnaba Fornasetti, alla guida dell’omonimo design studio, ha commentato: 

“C’è uno spirito che anima da sempre il Fashion Film Festival Milano, riassunto in quel “the big helps the small” che condivido appieno – afferma Barnaba Fornasetti. “Parlo di quell’incontro e di quella mescolanza, che quest’iniziativa offre e sostiene, tra nuovi virgulti creativi e grandi istituzioni, tra nuovo e consolidato, tra vecchie e nuove generazioni. In una rottura del solito, e di quelle barriere che siamo soliti non valicare, che favorisce scintille di autentica creatività e innovazione, a beneficio di tutti. L’ edizione di quest’anno, che sarà completamente fruibile in digitale e in modo gratuito, non farà che potenziare questo aspetto e questo necessario incrocio di sguardi”.

Matteo Garrone rimonta Gomorra: “Adesso il racconto è più chiaro e fluido”

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Arriva dai canali social ufficiale di Matteo Garrone la notizia che il regista romano ha rimesso mano a Gomorra, rimontando alcuni passaggi un po’ confusi e che, ora, godono di una successione più chiara e fluida, pur non modificando la struttura del film. Gomorra: New Edition sarà proiettato in anteprima il 21 agosto a Bologna, in Piazza Maggiore al Cinema Ritrovato.

L’idea di rimettere le mani su “Gomorra” nasce in seguito a una proiezione che ho fatto con mio figlio, che ha la stessa età del film: dodici anni. Rivedendolo con lui mi sono ritrovato spesso a dover spiegare dinamiche che non erano chiare nel racconto. Già questo non era un buon segno, e arrivati a una scena dell’episodio del sarto, Nicola mi ha chiesto: “Papà, ma cosa sta succedendo?”. Io guardavo il film con gli occhi dello spettatore, erano passati tanti anni e non ricordavo più niente. Così mi sono ritrovato io stesso a non capire cosa stesse accadendo in quella scena, e gli ho risposto: “Amore, non lo so”. “Ma come, papà? L’hai fatto tu!”. “Sì, hai ragione, ma che ti devo dire… non lo so!”

Questa è stata la molla che mi ha spinto a rendere più chiari certi passaggi drammaturgici, senza cambiare nulla della struttura originaria. Molti interventi che abbiamo fatto saranno invisibili per lo spettatore, ma adesso il racconto è più chiaro e fluido.

Matteo Garrone presenta Pinocchio, il suo sogno realizzato

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Matteo Garrone presenta Pinocchio, il suo sogno realizzato

Un progetto lungo quattro anni e finalmente in sala, a partire dal 19 dicembre, ma desiderato da una vita. Matteo Garrone ha presentato alla stampa romana il suo Pinocchio, ennesima rivisitazione della fiaba di Collodi ma vero e proprio sogno realizzato per il premiato regista di Dogman che, affidandosi agli spettatori, regala ai suo fan la sua ultima opera.

“Il pubblico dirà se ne è valsa la pena realizzare questo sogno. Siamo convinti di aver fatto del nostro meglio – spiega Garrone, in conferenza stampa – Ho disegnato questa storia a sei anni e Pinocchio mi accompagna da allora. Come registra era difficile resistere alla tentazione, ho avuto la fortuna di avere dei compagni di viaggio straordinari. Mi hanno aiutato a fare un film con una sua leggerezza e ironia.”

Il regista, noto per il tono fiabesco con cui affronta anche la realtà più cruda (Reality) si era già spinto nel campo della propto-fiaba, ma non aveva mai toccato così da vicino il genere: “Ho iniziato con ‘Il racconto dei racconti’ a esplorare un territorio magico, ma questo film ha una storia a sé per il legame che ho con il libro di Collodi. Sono felice e riconosco ogni fotogramma di questo film come un mio film. Ho cercato di fare un’opera popolare, che potesse arrivare a tutti come fa il capolavoro da cui è tratto. Questo è stato il grande sforzo che abbiamo fatto, volevamo far riscoprire questo grande classico tanto vivo nell’immaginario collettivo in ognuno di noi.”

Come la sua storia ci insegna, Matteo Garrone non è mai troppo lontano dalle suggestioni pittoriche che lo affascinano: “Sono partito dalle origini di Pinocchio, dai disegni di Enrico Mazzanti che è stato il primo illustratore. Quei disegni li sono stati i punto di partenza. Ho messo nella fotografia e nel paesaggio la pittura dei Macchiaioli, ma anche tanto del Pinocchio di Comencini. Ci sono anche degli aspetti di Tim Burton che è un regista che ammiro tanto, anche se quelli verso di lui non erano omaggi premeditati. Volevamo sorprendere e incantare il pubblico, su questo aspetto devo ringraziare Massimo Ceccherini che oltre per la Volpe mi ha aiutato tantissimo anche nel rendere più comiche altre situazioni con il resto dei personaggi.”

Sulla lettura che invece ha dato alla storia classica, Matteo Garrone si tiene stretto a quelli che sono i legami naturali più autentici e primordiali: “La chiave di lettura più spontanea è che siamo di fronte alla storia d’amore tra un padre a un figlio. I gesti e gli sforzi che fa per ritrovarlo sono un potentissimo atto d’amore, così come il bambino che comprende la forza della redenzione e dell’amore per il padre. Se vogliamo andare più in profondità è anche una storia universale perché racconta il cedere di un bambino verso le tentazioni, credo tutti lo abbiamo provato qualche volta e tutti ci possiamo riconoscere in Pinocchio.”

pinocchioOltre al citato Massimo Ceccherini, che, oltre a co-firmare con Garrone la sceneggiatura, nel film interpreta la Volpe al fianco di Rocco Papaleo-il Gatto, il cast è impreziosito da Robert Benigni che, dopo la sua personale incursione nella fiaba di Pinocchio, ora interpreta Geppetto, e da Gigi Proietti, nei panni di Mangiafuoco.

L’attore premio Oscar da sempre legato al racconto di Collodi, ha detto: “Pinocchio è la nostra storia, è come il sole ed è davanti a noi ogni giorno. All’interno ci sono tutti gli insegnamenti di vita che si possono immaginare. In questo film c’è la bellissima storia d’amore del padre per il figlio, se ci pensate Geppetto è il padre più famoso del mondo al pari di San Giuseppe ed entrambi sono falegnami. Sono due padri adottivi di figli che risorgono, il racconto è quasi evangelico. Garrone, che considero uno dei più grandi registi di tutti i tempi, riesce davvero a rendere le sue immagini sullo schermo come un quadro dei macchiaioli in questo film, racconta già con le sole immagini. Lui sa far emozionare, commuovere e divertire. Questo Pinocchio è un regalo per il mio cuore e per quello di tutti gli italiani. È per tutti, dai 4 agli 85 anni”.

Pinocchio di Matteo Garrone arriverà al cinema il 19 dicembre, in tempo per le vacanze di Natale, e sarà distribuito da 01 Distribution.

Matteo Garrone presenta Il racconto dei racconti

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Matteo Garrone presenta Il racconto dei racconti

Sorridente e impacciato, in piedi perché così si sente “di più a suo agio”, Matteo Garrone si è letteralmente gettato in pasto alla stampa romana di settore che ha visto in anteprima Il racconto dei racconti, la sua ultima avventura cinematografica, affascinante e rischiosa, su più livelli.

Perché Matteo Garrone ha scelto Giambattista Basile per il suo film?

“È un autore che ho sentito subito familiare. I suoi racconti mi hanno colpito per la bellezza dei personaggi, l’originalita, la ricchezza dei dettagli e del mondo raccontato. Un fantasy in Italia è una scelta masochistica e incosciente, volevo mettermi nei guai”.

Parlando del suo percorso di regista e autore, Garrone ha spiegato: “Mi sembra naturale come passaggio, ho sempre parlato di realtà trasfigurata in fantasia, e in questo caso parto dalla fantasia per ancorarmi al reale. La ricchezza delle immagini mi faceva sentire più tranquillo perché in questo modo mi sono sentito vicino alle mie caratteristiche visto che vengo dalla pittura. Il registro mobile, comico e tragico, di Basile sono molto vicino al mio mondo espressivo. Sono contento di aver parlato di lui, perché spero che in questo modo un autore così importante possa essere più letto e conosciuto. Si tratta del primo autore di fiabe del ‘600, è stato il primo a parlare di Cenerentola o La bella addormentata”.

In che misura senti che questo film sia un rischio?

“Un rischio enorme, su più livelli e soprattutto dal primo momento. Ogni reparto si è messo in gioco e non ero affatto abituato a lavorare con i green screen o comunque in modo da non avere sotto controllo tutta l’inquadratura, ho dovuto entrare in contatto con soluzioni che per me erano completamente nuove. Ho costruito un film destinato al pubblico, spero che il pubblico si diverta e lo vada a vedere”.

Sul genere fantasy, molto più adottato dai grandi studios americani che in Italia, Matteo Garrone ha dichiarato: “Volevo evitare di fare un film imitazione di quelli americani. Ho cercato di mantenere un mio punto di vista e di mantenere una nostra visione di immagini e racconto. E ci siamo riusciti perchè non siamo andati a girare in America, ma perché sono venuti loro da noi”.

Le location italiane e il cast internazionale sono certamente due punti vincenti del prodotto finale.

“Gennaro Aquino, il location manager, ha trascorso otto mesi a caccia dei paesaggi giusti. La linee guida era quella di cercare posti reali ma che sembrassero costruiti. Allo stesso tempo, Dimitri Capuani ha realizzato delle ricostruzioni che potessero sembrare iperrealisti. Sento che nel film c’è un forte legame con il cinema delle origini perché abbiamo mantenuto una forte impronta artigianale che si fonde con quella realistica che mi appartiene moltissimo. Per quanto riguarda il cast invece, è stato scelto in base alla fisicità. Salma Hayek mi sembra un volto adatto a quello di una regina spagnola del ‘600, Cassel invece sembra possedere entrambi i registri, comico e drammatico, un po’ come Gassman. Bebe Cave, che interpreta la principessa Viola, è stata l’unica attice che ho visto per il ruolo, mi è piaciuta subito ma non pensavo che riuscisse a raggiungere i livelli di intensità che avete visto”.

La raccolta di novelle di Basile conta 50 racconti e per orientarsi tra la mole di materiale disponibile, Garrone ha operato una scelta che definisce “casuale” prediligendo tre storie (La vecchia scorticata, La pulce, La cerva fatata) che hanno per protagoniste tre donne in età molto diverse. Innegabile è la matrice fortemente partenopea dell’opera, che traspare anche al cinema. L’idea di girare in napoletano, o di doppiare gli attori con la parlata dialettale della città di origine del regista è stata scartata per non incorrere nel provincialismo che voleva essere a tutti i costi evitato. La tentazione forte invece è stata quella di realizzare una serie, visto che la quantità di racconti lo permette.

Matteo Garrone sul set del film
Matteo Garrone sul set del film

Per l’ispirazione cinematografica e pittorica?

“Ero circondato di disegni di Goya, che richiama uno stile ironico e macabro che mi appartiene, e poi ho visto Il trono di Spade e il lavoro di Mario Bava”.

Sulla sua presenza nel concorso del Festival di Cannes 2015 insieme a Paolo Sorrentino e Nanni Moretti, il regista dice: “Siamo in tre e sono fiero di me e dell’Italia. Siamo molto diversi, ma è un segnale molto importanteper il paese. Inoltre quello che spero è che il film vada bene in sala, visto che l’ho fatto per il pubblico”.

Per realizzare le creature che vediamo nel film, ilregista si è avvalso del lavoro di Leonardo Cruciano, artigiano che lavora anche a Hollywood e che ha racconta to come il contributo visivo e immaginativo del regista sia stato fondamentale per il suo lavoro: “Il lavoro nasce con Matteo. Lui aveva in mente tante cose dai racconti – ha dichiarato Cruciano – La cosa che ci ha accomunato è stato che volevamo mantenere l’idea dell’illustrazione con l’aggiunta della carne viva di questi mostri. Poi abbiamo visto le illustrazioni di araldica, del ‘600, abbiamo trasformato le creature ricreandole con le sembianze di elementi che possiamo ricordare, tipo il drago in salamandra”.

Com’è stato invece girare in inglese per la prima volta?

“Ero preoccupato di non controllare la recitazione in una lingua che non era la mia. Questo è un film in cui l’attenzione ai dialoghi e alla sceneggiatura è molto più forte rispetto agli altri che ho realizzato fino a ora, quindi è stato molto più semplice. Qui abbiamo avuto uno spessore letterario che era un peccato perdere. Il lavoro con gli attori poi è stato lo stesso di sempre, parlo con loro ma lascio molto spazio. Soprattutto alle attrici. Abbiamo scritto la sceneggiatura in quattro, tutti uomini, e le attrici hanno apportato ai loro personaggi molto della loro personalità”.

Lavorando con un budget di 12 milioni e con attori di fama internazionale, con costumi principeschi (di Massimo Cantini Parrini) e con location da sogno, Matteo Garrone si presenta a Cannes con un film ambizioso che troverà dei detrattori, ma che resta un ottimo segnale dello stato di salute del nostro cinema.

Dedicato a “Nico e Marco, i miei due padri“, Il racconto dei racconti esce il 14 maggio in circa 400 copie distribuito da 01 Distribution.

Matteo Garrone per Dior, ecco il cortometraggio

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Matteo Garrone per Dior, ecco il cortometraggio

Matteo Garrone ha diretto il nuovo spot di Dior, per la promozione della nuova collezione Autunno/Inverno 2020-2021 Haute Couture firmata da Maria Grazia Chiuri. Il regista ha realizzato un piccolo racconto di ninfe, muse e divinità boschive, tutte donne eteree e immerse in un ambiente naturale. Creature mitologiche a volte donne solo a metà che indistintamente avvertono il fascino della collezione Dior e chiedono di poter indossare quegli abiti sontuosi.

Matteo Garrone è reduce da una grande serata, quella dei Nastri d’Argento 2020, che ha premiato il suo Pinocchio con ben sei riconoscimenti, tra cui proprio quello alla regia.

Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

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Matteo Garrone per Campari: il backstage con Ana de Armas

Ecco il backstage del nuovo spot Campari diretto da Matteo Garrone con protagonista Ana de Armas (Blade Rinner 2049). Di seguito il video e le foto dal set:

Campari, l’iconico aperitivo italiano, è lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries 2019 con Entering Red, un cortometraggio enigmatico diretto da Matteo Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes e quest’anno designato a rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar con Dogman. Il nuovo cortometraggio sarà il perno di una più ampia campagna di comunicazione integrata che sarà implementata nel corso del 2019.

Interpretato dall’attrice di fama internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e dall’attore italiano Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino in Galleria. Nel cortometraggio è prevista anche la partecipazione di un altro giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che accompagnerà Campari nella comunicazione del progetto Red Diaries 2019 in Italia.

Da sempre legato in modo indissolubile al mondo del cinema, nonché main sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Campari scrive così un nuovo affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di comunicazione per raccontare storie.

Matteo Garrone gira uno spot per Bulgari

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Matteo GarroneMatteo Garrone ha girato a Febbraio il suo primo spot per la nuova campagna pubblicitaria di Bulgari. Il profumo è Bulgari Man Extreme

Matteo Garrone dirigerà Salma Hayek e Vincent Cassel

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matteo-garroneSi intitolerà  The Tale of Tales, e avrà fra i protagonisti Salma Hayek e Vincent Cassel, il prossimo film di Matteo Garrone. A diffondere la notizia è stato il noto sito Variety. La pellicola è una trasposizione di un’opera di Giambattista Basile intitolata Lo cunto de li cunti e pubblicata a Napoli tra il 1634 e il 1636. A produrre la pellicola sarà la casa di produzione del regista, la  Archimede Film, insieme alla Francia di Le Pacte di Jean Labadie. La pellicola sarà supportata anche da Rai Cinema che distribuirà la pellicola in Italia, mentre per le vendite estere ci sarà in prima linea la HanWay Films.

Le riprese del film si svolgeranno in Italia ma sarà girato in lingua Inglese.

Fonte: Variety

 

 

Mattel porta al cinema i Dino Riders

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Mattel porta al cinema i Dino Riders

Considerato l’immenso successo di Jurassic World, era solo questione di tempo prima che altri dinosauri sbarcassero al cinema. E così la Mattel ha deciso di cavalcare l’onda e di realizzare un prodotto cinematografico sui Dino Riders con la produzione di Alissa Phillips e Stephen L’Heureux.

Al pari di Transformers, Dino Riders era, negli anni ’80, una serie animata moltoamata dai piccoli, con una linea di giocattoli della Tyco (ora in possesso della Mattel).

La storia si articola nello scontro trai buoni Valorians e i cattivi Rulons, due razze futuristiche che viaggiano indietro nel tempo fino alla Preistoria e continuano a combattere.

Con una serie a cartoni animati di soli 14 episodi e con un seguito mondiale, cosa vi aspettate da questo progetto?

Fonte: CBM

Matt Smith: l’ex Doctor Who in Orgoglio e pregiudizio e zombie

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Matt Smith: l’ex Doctor Who in Orgoglio e pregiudizio e zombie

L’ex Doctor Who Matt Smith è entrato ufficialmente nel  cast dell’atteso Orgoglio e pregiudizio e zombie, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Seth Grahame-Smith che unisce il classico Orgoglio e pregiudizio (1813) di Jane Austen con elementi tipici dell’horror (in particolare gli zombie). A rivelarlo è The Hollywood Reporter che conferma un ruolo da protagonista per l’attore che sarà anche nel cast del reboot di Terminetor. Dunque, Matt Smith si unisce ai confermati  Lily James (Cenerentola) come Elizabeth Bennett, Bella Heathcote (Dark Shadows) come una delle altre quattro sorelle Bennett, Sam Riley (Malefica) come Mr. Darcy e Jack Huston come Wickham.

Orgoglio e pregiudizio e zombie si baserà su una sceneggiatura scritta da Burr Steers e David O. Russell, mentre produttori saranno Natalie Portman, Marc Butan, Sean McKittrick, Brian Oliver, Annette Savitch, Allison Shearmur e Tyler Thompson.

Trama: Il romanzo segue la trama originale di Orgoglio e pregiudizio, ma tutta la vicenda si svolge in un universo alternativo in cui l’Inghilterra di inizio Ottocento è infestata da zombie assassini.

Elizabeth Bennet e le sue quattro sorelle vivono in una casa in campagna con i loro genitori. Mr. Bennet ha cresciuto le figlie insegnando loro varie arti marziali e l’utilizzo di diverse armi, in modo tale che siano perfettamente in grado di difendersi dai non-morti; nel frattempo, Mrs. Bennet impiega il suo tempo cercando di maritare le sue ragazze con i migliori partiti della zona. Quando il facoltoso e single Mr. Bingley acquista una casa nelle vicinanze, Mrs. Bennet fa in modo che le figlie lo incontrino a un ballo. Durante il ballo le sorelle Bennet devono sgominare un gruppo di zombie arrivati sul posto, ma trovano anche il tempo di dedicarsi alle questioni di cuore: infatti Jane (la più vecchia delle quattro sorelle Bennet) viene apertamente corteggiata da Mr. Bingley, mentre Elizabeth s’infatua di Fitzwilliam Darcy, un caro amico dello stesso Mr. Bingley.

Matt Smith: breve storia di un signore del tempo

Matt Smith: breve storia di un signore del tempo

Alto, magro, zigomi taglienti e occhi sottili, un volto che sembra mischiare presunzione, riservatezza, ingenuità e tenerezza tutte britanniche: in questi giorni su Netflix nel ruolo di un giovane Principe Filippo nello splendido The Crown firmato da Peter MorganMatt Smith è uno di quegli attori inglesi di pregio riusciti nell’impresa di trovare la notorietà grazie a un ruolo di primo piano in una serie BBC, trampolino di lancio per spiccare il volo e fare conoscere la promessa del proprio talento senza mai timore di cimentarsi in nuovi e spigolosi progetti.

Matt Smith, biografia

Eppure, a differenza di altri colleghi e conterranei il nostro non aveva alcuna ambizione artistica negli anni della scuola: nato Northampton il 28 ottobre 1982, Matthew Robert “Matt” Smith (Matt Smith) aveva tutta l’intenzione di diventare un calciatore professionista, ma un infortunio alla schiena gli impedì di realizzare il suo sogno: avvicinatosi alla recitazione dopo un’iniziale ritrosia ( sembra che ritenesse la professione dell’attore “non socialmente accettabile”)si iscrive alla National Youth Theatre e partecipa alle prime rappresentazioni teatrali, proseguendo nel frattempo gli studi universitari presso la University of East Anglia.

Matt Smith, giovane Doctor Who

Ad aprirgli la strada verso il successo il ruolo che tutti gli attori inglesi amano e temono allo stesso tempo: il team di Steven Moffat sceglie Matt per interpretare l’undicesimo Dottore in Doctor Who, la serie di fantascienza più longeva della storia della tv britannica con ben 50 anni di storia: a soli 26 anni Matt Smith è il Signore del Tempo più giovane ad essere approdato sul piccolo schermo, ma nonostante la diffidenza iniziale dei fan dell’amatissimo Dottore uscente David Tennant Matt Smith riesce a conquistarsi l’affetto del pubblico interpretando un personaggio vivace e irriverente ma allo stesso tempo dotato della saggezza e della tristezza che tutti i suoi lunghi anni di viaggio e solitudine gli hanno lasciato: la chimica con Karen Gillan Arthur Darvill, interpreti dei suoi compagni di viaggio Amy e Rory arricchisce la mitologia della serie di nuovi preziosi tasselli e consacra l’amore dei fan per l’undicesima incarnazione del Dottore; curiosamente, Smith aveva sostenuto anche il provino per interpretare il Dottor John Watson nella grande hit Sherlock, ruolo andato poi a Martin Freeman perché a detta degli autori l’attore sembrava troppo simile nel fisico e nello spirito proprio allo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch, già provinato e sin dall’inizio unica scelta per la parte del Detective.

Matt Smith, filmografia

Nel frattempo Matt Smith, non manca di mettersi alla prova sfidando anche la pazienza dei creatori dello show: Christopher and His Kind, film tv dedicato agli anni giovanili dell’autore di “A Single Man” Christopher Isherwood lo vede comparire in diverse passionali scene d’amore omosessuale, un azzardo notevole per un attore scelto per interpretare un personaggio molto amato dai bambini e sottoposto a un’intensa pressione mediatica; lo stesso spirito lo porterà di lì a poco a teatro per interpretare Patrick Bateman nel musical di American Psycho.

Dopo l’arrivo di Jenna Coleman, chiamata a sostituire degnamente i due attori uscenti come compagna di viaggio, Matt Smith avverte il bisogno di lasciare la serie che l’aveva lanciato per tentare nuovi progetti: dopo la commovente uscita di scena che ha segnato l’ingresso dell’attuale Signore del Tempo Peter Capaldi, il primo ruolo col quale tenta di farsi notare a Hollywood è quello di Bully in Lost River, esordio alla regia di Ryan Gosling che però non ottiene il successo sperato; seguono Terminator: Genisys, con la Khaleesi di Game of Thrones Emilia Clarke e Orgoglio e Pregiudizio e Zombieadattamento irriverente riscrittura del romanzo di Jane Austen firmata da Seth Grahame Smith; sul set, anche Lily James (Downton Abbey, Guerra e Pace), con la quale inizia una relazione.

Matt Smith, il Duca di Edimburgon in The Crown

Matt Smith The CrownSe il cinema non riesce a dargli le soddisfazioni promesse, il ritorno alla serialità televisiva avviene in grande spolvero: Matt Smith è il Duca di Edimburgo Filippo di Mountbatten del gioiello di Netflix The Crown è un compagno innamorato ma insofferente, incastrato in un angolo istituzionale e personale castrante che lo porta a scalpitare e a rendersi ostile, in cerca di distrazioni e divertimenti; con una seconda stagione già stata confermata, la speranza è che la longevità della serie permetta a Matt di interpretare il ruolo della vita ancora a lungo.

Matt Smith su Instragram

Matt Smith: 10 cose che forse non sai sull’attore

Matt Smith: 10 cose che forse non sai sull’attore

Nel corso degli anni l’attore Matt Smith ha saputo staccarsi dall’immagine che i suoi ruoli iconici gli avevano conferito per dimostrare di essere un attore completo, capace di destreggiarsi tra generi diversi e con diverse tipologie di personaggio. Oggi è un attore apprezzato, che specialmente negli ultimi progetti ha dimostrato una maturità artistica che gli ha permesso di ottenere le attenzioni di un pubblico particolarmente ampio.

Scopriamo qui di seguito 10 curiosità su di lui e il suo lavoro.

Matt Smith: i suoi film e le serie TV

1 I film. La carriera cinematografica dell’attore ha inizio nel 2008, quando prende parte al film In Bruges. La sua scena viene tuttavia eliminata dal montaggio finale. Questo non impedisce all’attore di continuare a costruirsi una sua notorietà, prendendo parte ai film Womb (2010), Lost River (2014), Terminator: Genisys (2015), con Emilia Clarke, PPZ – Pride + Prejudice + Zombies (2016), Charlie Says (2018), Paziente zero (2018), Star Wars: l’ascesa di Skywalker (2019), Official Secrets – Segreto di stato (2019), Ultima notte a Soho (2021), con Anya Taylor-Joy, The Forgiven (2021) e Morbius (2022).

2 Le serie TV. L’attore è probabilmente più noto per la sua carriera televisiva, essendo apparso in serie come Diario di una squillo perbene (2007), Le avventure di Sarah Jane (2010), e Doctor Who (2010-2014), dove diviene celebre interpretando l’Undicesimo Dottore. Successivamente prende parte alla serie The Crown (2016-2023) ricoprendo il ruolo del Principe Filippo nelle prime due stagioni, accanto all’attrice Claire Foy. Dal 2022 interpreta invece il principe Daemon Targaryen in House of the Dragon, recitando accanto a Emma D’Arcy, Olivia Cooke e Rhys Ifans.

 

Matt Smith è stato il Dottore in Doctor Who

3. È stato il Dottore più giovane di sempre. Quando fu scelto per interpretare il ruolo del Dottore nell’iconica serie Doctor Who – battendo numerosi altri attori tra cui Chiwetel Ejiofor – Smith aveva solo 26 anni, il che fece di lui il più giovane attore ad aver vestito i panni del personaggio. Smtih era infatti di tre anni più giovane di Peter Davison – scelto per il ruolo nel 1981 – al momento del suo casting.

Matt Smith Doctor Who
Matt Smith e Jenna Coleman in Doctor Who. Foto di ADRIAN ROGERS/BBC – © BBC WORLDWIDE

4. In pochi credevano in lui. Quando Smith venne scelto per il ruolo, la BBC si dimostrò cauta riguardo al suo ingaggio perché sentivano che un ventiseienne non poteva interpretare il Dottore nel modo giusto. Alcuni fan della serie, allo stesso modo, credevano che Smith fosse inesperto e troppo poco noto per il ruolo. Il produttore Steven Moffat, però, insistette per avere lui, rimasto particolarmente colpito dal suo provino. Alla fine Smith dimostrò le giuste qualità e il suo Dottore si è affermato come uno dei più apprezzati.

Matt Smith è Daemon Targaryen in House of the Dragon, prequel di Il Trono di Spade

5. Ha dimostrato di essere perfetto per il suo ruolo. Nella serie prequel di Il Trono di Spade, House of the Dragon, Smith interpreta il principe Daemon Targaryen. Inizialmente, i fan dei libri si erano opposti al casting dell’attore per tale personaggio, poiché ritenevano che Smith non fosse abbastanza carismatico per interpretare questo controverso principe. L’interpretazione dell’attore, tuttavia, ha dimostrato che i suoi critici si sbagliavano e ora è uno degli idoli dei fan della serie.

6. Ha ricevuto consigli da Emilia Clarke. Emilia Clarke ha interpretato Daenerys Targaryen nelle otto stagioni di Il Trono di Spade e prima delle riprese di House of the Dragon ha dato alcuni consigli a Smith, che interpreta un antenato di Daenerys. L’attrice, in particolare, ha avvisato il collega di tenersi pronto per il lungo processo necessario ad applicare la parrucca bionda tipica dei Targaryen. “Ne ho parlato con Emilia e lei mi ha detto: ‘Dio, devo passare un’ora e mezza ogni giorno a mettermi la parrucca, ed è stancante.’ Ma sembra davvero figo, quindi ne vale la pena“.

Matt Smith in The Crown

 

7. Si è allenato con un dialect coach per il suo ruolo. Nelle prime due stagioni di The Crown, Smith ha interpretato il principe Filippo. Pur essendo britannico, Smith si è comunque dovuto preparare al ruolo con un dialect coach, William Conacher, che ha in seguito raccontato di essersi trovato davanti ad una sfida particolare a Claire Foy e Matt Smith, dovendo insegnare loro la corretta pronuncia di termini semplici come “grazie” e “era”, affinché risultassero simili a come pronunciati dalla vera regina Elisabetta II e il principe Filippo.

House of the Dragon 2 episodio 2 Daemon Targaryen Matt Smith
Matt Smith in una scena della seconda stagione di House of the Dragon

Matti Smith non è su Instagram

7. Non possiede un profilo sul social network. L’attore ha in più occasioni dichiarato di non essere un grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, Smith ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Matt Smith non ha le sopracciglia?

8. Molti suoi fan si chiedono il perché di questo particolare dettaglio. Una delle curiosità non legate al lavoro di Smith che più spopola tra i suoi fan è l’assenza in lui di sopracciglia. Alcuni fan hanno teorizzato che l’attore potrebbe essere affetto da madarosi, che comporta appunto la perdita di ciglia e sopracciglia. Se anche fosse questa la risposta a questa sua particolarità, ciò non impedisce all’attore di distinguersi come un vero talento della recitazione.

Matt Smith e la fidanza Caroline Brady

9. È stato fidanzato con una nota attrice. L’attore è stato fidanzato dal 2014 al 2019 con l’attrice Lily James, con cui ha condiviso il set di PPZ – Pride + Prejudice + Zombie. Nel corso della loro relazione, i due si sono dimostrati molto riservati riguardo la loro vita privata, non condividendo particolari notizie né foto sui social network. I due si sono poi separati, rimanendo però in buoni rapporti. Dal 2021, invece, Smith sarebbe impegnato con l’imprenditrice Caroline Brady, anche se la cosa non è ancora stata da loro confermata.

Matt Smith: età e altezza dell’attore

10. Matt Smith è nato a Northampton, in Inghilterra, il 28 ottobre 1982. L’attore è alto complessivamente 1.82 metri.

Fonte: IMDb, HollywoodLife, Winteriscoming

Matt Smith protagonista del biopic sul fotografo Robert Mapplethorpe

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L’attore inglese Matt Smith, famoso per aver vestito i panni dell’undicesimo dottore in Doctor Who, interpreterà Robert Mapplethorpe in un film biografico sulla vita del fotografo, che con le sue opere controverse e sessualmente esplicite conquistò il mondo dell’arte.

Il ruolo era stato in precedenza offerto a James Franco.

Zosia Mamet, principalmente conosciuta per aver recitato in Mad Man, Parenthood e per il ruolo ricorrente di Shoshanna Shapiro nella serie tv Girls, è stata invece scritturata per il ruolo della cantante Patti Smith, ex-amante del fotografo.

Il film si chiamerà Mapplethorpe e sarà diretto dalla regista Ondi Timoner, vincitrice di due premi al Sundance per i documentari Dig! e We live in public. Le riprese dovrebbero iniziare in estate.

Robert Mapplethorpe nasce a New York nel 1946. Diventa famoso per i ritratti di celebrità (tra cui Andy Warhol, Deborah Harry, Patti Smith e Amanda Lear) e i provocatori scatti di soggetti sadomaso (che ritraevano da vicino e senza filtri la sottocultura omosessuale di New York di cui Mapplethorpe stesso faceva parte). Muore di Aids nel 1989 a soli 42 anni.

Nel 2011 Patti Smith ha pubblicato un libro sulla loro relazione intitolato Just Kids.

L’annuncio del film segue il debutto del documentario Mapplethorpe: Look at pictures, targato HBO, al Sundance Film Festival di quest’anno.

Fonte: The Guardian

Matt Smith ospite al Giffoni FIlm Festival il prossimo 24 luglio

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Matt Smith ospite al Giffoni FIlm Festival il prossimo 24 luglio

Tra gli interpreti più amati degli ultimi anni, Matt Smith impreziosisce così #Giffoni53, portando ai ragazzi la sua esperienza e raccontando loro una carriera costellata di grandi successi. È infatti tra gli attori britannici più talentuosi e dinamici della sua generazione, conosciuto per aver interpretato Daemon Targaryen nella serie HBO House of the Dragon”, ruolo grazie al quale ha ottenuto una prestigiosa nomination ai Critics Choice Awards, per il principe Filippo nelle prime due stagioni della serie tv “The Crown” e per l’undicesimo “Dottore” nella celebre serie tv “Doctor Who”  ha ricevuto una nomination ai BAFTA. Magistrale, poi, la sua interpretazione nel film horror “Morbius” diretto da Daniel Espinosa.

#Giffoni53 si svolgerà dal 20 al 29 luglio. “Indispensabili” è il tema di questa edizione che segue il percorso iniziato da “Invisibili” lo scorso anno. Protagonisti saranno ovviamente i bambini e i ragazzi, le nuove generazioni, con una giuria composta da oltre 6500 giovani che rappresentano la finalità e l’obiettivo a cui il festival, fondato da Claudio Gubitosi, da sempre guarda.

Nuovi linguaggi dell’arte e dell’audiovisivo, riflessioni sulla contemporaneità, tantissimi talenti, i protagonisti dell’attualità: sono questi gli elementi capaci di dare vita a un evento che rappresenta, sempre di più, un’esperienza culturale a tutto tondo. Un case history amato e rispettato in tutto il mondo, che ha trasformato un paese di 12mila abitanti in un lustro per la Regione Campania e l’Italia intera. Ecco perché i numeri dei giurati crescono di anno in anno. Giffoni ha una giuria internazionale, di età compresa tra i 3 e i 30 anni, che ne fa un unicum nel panorama dei festival di cinema, e non solo, a livello mondiale. È in questo contesto che si inserisce la presenza e la partecipazione di Matt Smith, amatissimo dai ragazzi, testimonial di una cinematografia mai banale e sempre attenta alle nuove modalità espressive e recitative.

La conferenza di presentazione di #Giffoni53, evento cofinanziato dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, è prevista per mercoledì 5 luglio, alle ore 11, da un luogo simbolo: la Casina Vanvitelliana di Bacoli (Napoli). 

Matt Smith è Charles Manson nella prima foto ufficiale di Charlie Says

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Presentato in concorso nella sezione Orizzonti della 75a Mostra del Cinema di Venezia, Charlie Says è il nuovo film diretto da Mary Harron (American Psycho) che vede fra i protagonisti anche Matt Smith nei panni di Charles Manson.

L’attore interpreta il noto criminale statunitense nei giorni che precedettero l’assassinio di Sharon Tate e della famiglia LaBianca.

Qui sotto la prima immagine ufficiale.

matt smith

La sinossi (via La Biennale):

Uno sguardo sul vero Charles Manson, il famoso psicopatico americano, mediante l’analisi degli infami delitti perpetrati dalla Manson Family visti attraverso gli occhi di Karlene Faith, ricercatrice che lavora con tre giovani donne, entrate a far parte della setta dopo aver subito il lavaggio del cervello. Condannate alla pena di morte per il coinvolgimento nei crimini durante i quali furono assassinate nove persone, compresa l’attrice Sharon Tate, la loro pena fu in seguito convertita in ergastolo. Il film è una narrazione incentrata sul tentativo da parte di Karlene Faith di rieducare le tre donne, e sulle loro trasformazioni mentre lentamente comprendono l’efferatezza dei crimini commessi.

Di seguito alcune note della regista:

È facile considerare le ragazze di Manson come dei mostri, come “diverse” o eccezioni alla normale esperienza umana. In realtà, l’aspetto più disturbante è proprio la loro normalità. Come hanno potuto queste giovani donne, sane e carine, arrivare a commettere crimini tanto orribili? “Lascia che il tuo ego muoia”, dice Charlie. Il film ripercorre l’esperienza della setta, passo dopo passo, assieme a Leslie Van Houten, adescata in quella che sembra una comunità felice, poi soggetta a un lavaggio del cervello che a poco a poco erode la coscienza e la volontà individuale. La violenza quando accade è improvvisa e orribile, quasi come un sogno, cui segue, anni dopo, un lento e terribile risveglio in prigione.

Matt Smith al fianco di Natalie Dormer in Patient Zero

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Deadline riporta la notizia che la star di Doctor Who, Matt Smith, che vedremo nei prossimi Terminator Genisys e Orgoglio e pregiudizio e zombie, affiancherà Natalie Dormer (Game of Thrones, Hunger Games Il canto della rivolta – Parte 1) nel film Patient Zero del regista Stefan Ruzowitzky. La pellicola tratterà di un’epidemia globale che causa l’evoluzione di una nuova specie. Una forma aggressiva della rabbia si trasforma in un nuovo codice che produce infetti e predatori molto violenti. Natalie Dormen sarà una sopravvissuta che avrà la capacità di comunicare con questa nuova razza evolutiva, nella speranza di riuscire a trovare una cura.

Patient Zero si baserà su una sceneggiatura scritta da Mike Le, mentre a produrre sarà Vincent Newman.

Fonte: CS

Matt Reeves ricorda che Cloverfield ha spaventato a morte Steven Spielberg

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Durante una recente intervista con Comingsoon, il regista di Cloverfield e The Batman , Matt Reeves, ha rivelato che Steven Spielberg (in odore di Oscar per il suo ultimo film The Fabelmans) è rimasto molto colpito dal film di mostri di Reeves, che sta per debuttare in un’edizione limitata per il 15° anniversario in 4K UHD e Blu-ray Steelbook. Parlando dell’impatto del film, Matt Reeves ha discusso dell’incontro con Steven Spielberg e ha affermato che la visionaria leggenda del cinema è stata spaventata dal film del 2008.

Bryan Burk mi ha chiamato dal set di  Star Trek, dove [Spielberg] era seduto con JJ Abrams, gli sceneggiatori e Bryan e mi ha detto: “Oh ehi, dov’è il regista di  Cloverfield? Voglio parlargli’”, ha rivelato Reeves. “Quindi Bryan ha detto, ‘Faresti meglio a venire alla Paramount adesso. Spielberg sta chiedendo dove sei.’ Ero tipo, ‘Oh! Bene! Così sono andato lì e mi sono seduto lì e poi si è rivolto a me e dopo aver parlato, ha dato loro molti input sulla sceneggiatura e cose del genere ed è stato davvero adorabile. Poi si è rivolto a me, ha detto: “Aspetta, quindi hai diretto  Cloverfield ?” E io ho detto, ‘Sì.’ e lui: “Mi hai spaventato a morte”E io ero tipo, ‘Oh.’ È stato fantastico. Non c’era complimento più alto che potessi ricevere di quello. Ho spaventato Steven Spielberg. Questo era il massimo.

Steven Spielberg 2018 David
Steven Spielberg alla 62esima edizione dei David di Donatello – Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Cloverfield è uscito nelle sale di tutto il mondo nel 2008 ed è un film in stile mockumentary di firmati ritrovati sul luogo di un disastro che ruota attorno a un gruppo di amici che devono sopravvivere a un massiccio attacco di mostri a New York. La pellicola ottenne un successo globale generando ben due spin-off-sequel da 10 Cloverfield Lane nel 2016 e The Cloverfield Paradox nel 2018.

Matt Reeves per il terzo capitolo di Planet of the Apes

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Matt Reeves per il terzo capitolo di Planet of the Apes

Proprio mentre la 20th Century Fox è al lavoro sugli ultimi dettagli del film Dawn of the Planet of the Apes (Planet of the Apes – Revolution nel titolo italiano) Matt Reeves ha firmato per dirigere il terzo capitolo del franchise.

Come riportato da Deadline il film rappresenta “una priorità per lo studio ed è per questo che il regista è già nella squadra di lavoro del terzo capitolo”. Se la direzione del film a questo punto è scontata, sembra che la casa di produzione americana sia ancora in trattativa per includere il regista di Cloverfield nella scrittura della sceneggiatura insieme a Mark Bombac (sceneggiatore anche di Rise of the Planet of the Apes

Chiaramente, le riprese di Il Pianeta Delle Scimmie 3 dipendono anche dall’accoglienza che riceverà Dawn of the Planet of the Apes a partire dal 22 Maggio 2013, ma il fatto che Reeves sia stato confermato così presto potrebbe essere preso come un buon auspicio. Sembra infatti che l’accordo sia stato raggiunto dopo la proiezione di un premontato del primo sequel alla quale i dirigenti della Fox sono rimasti piacevolmente impressionati.

Questa la trama del film Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sull’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte del cast di Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30). Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al cinema in Italia il 30 Luglio.

Matt Reeves ha rivelato come si chiamerà l’Universo Cinematografico di The Batman

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Se volevate la conferma definitiva che The Batman di Matt Reeves esisterà al di fuori dell’Universo DC (DCU) di James Gunn, finalmente l’avete avuta.

In una nuova intervista con Entertainment Weekly, Reeves ha rivelato che lui e il suo partner di produzione Dylan Clark si riferiscono al loro universo di Batman come alla “Batman Epic Crime Saga”.

L’universo è iniziato con la storia delle origini del supereroe di Robert Pattinson, sottovalutata nel 2022, e continuerà con The Penguin, che arriverà sulla HBO a settembre.

Reeves stava anche sviluppando uno spin-off televisivo di Arkham che, a sorpresa, è stato rivelato essere ambientato nel DCU di Gunn prima che il progetto venisse cancellato.

Mentre stavamo scrivendo il film [The Batman], mi sono detto: ‘Ehi, sapete una cosa? Penso che ci siano delle serie interessanti che potremmo fare”, ha detto Reeves a EW. “In realtà è stato il motivo per cui ho voluto fare il nostro accordo con la Warner Bros”.

The Penguin serie tv Colin Farrel
Colin Farrell in una scena di The Penguin

Secondo Reeves, i dirigenti della HBO gli hanno detto che volevano che si concentrasse maggiormente sui personaggi principali. Di conseguenza, la serie Arkham è stata eliminata e gli elementi di uno spin-off separato di Gotham PD sono stati inseriti ne The Penguin.

Per quanto riguarda le altre notizie, la Warner Bros. Discovery ha recentemente deciso di posticipare il sequel di The Batman, The Batman – parte 2 al 2 ottobre 2026, un anno intero rispetto alla data di uscita originaria del 3 ottobre 2025.

Con l’uscita del primo film il 4 marzo 2022, ciò significa che ci sarà un intervallo di quattro anni tra le puntate nelle sale. Tuttavia, Reeves ha spiegato che The Penguin riprende una settimana dopo la fine di The Batman e porta direttamente al sequel.

Cosa ha detto Matt Reeves su The Penguin?

The Penguin

“È una storia alla Scarface. È la storia dell’ascesa al potere di Oz prima che arrivi davvero in cima”, ha dichiarato la showrunner Lauren LeFranc. E ha aggiunto: “Viviamo nel ventre della città. Oz è uno che si muove e si agita. Non ci si può sempre fidare di lui. È molto intelligente e metodico, ma è anche estremamente impulsivo. Non si può prevedere cosa farà”.

LeFranc ha poi descritto la serie come il ponte che collega i due film: “Siamo il ponte tra i due film”, rivela LeFranc, riferendosi a The Batman e al sequel di Reeves, previsto per il 2026. “Stiamoandando quasi direttamente verso il secondo film che Matt ha in programma.

Matt Reeves a lavoro su Spring Offensive per la Fox

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La Fox ha acquisito i diritti di sfruttamento cinematografico del thriller politico Spring Offensive, scritto da Matthew McInerney-Lacombe, e ha incaricato Matt Reeves di curarne l’adattamento per il grande schermo.

Il film sarà prodotto da Adam Kassan per la 6th e dalla Idaho con Rafi Crohn che supervisionerà il progetto per la compagnia.

Reeves ha conquistato la fiducia della Fox con i suoi prequel de Il Pianeta delle Scimmie.

Fonte: Variety

Matt Murdock è sul caso nella nuova immagine di Daredevil: Born Again

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Il ritorno di Matt Murdock (Charlie Cox) è quasi vicino. TV Line ha pubblicato una nuova immagine di Daredevil: Rinascita, la prossima serie televisiva Disney+ che segnerà il ritorno dell’eroe introdotto nello show di Netflix. La nuova immagine mostra Charlie Cox nei panni di Matt Murdock e, sebbene il personaggio possa sembrare un innocente avvocato che cerca semplicemente di rendere il mondo un posto migliore, Murdock punisce segretamente i criminali di New York City come Daredevil. L’imminente serie televisiva porterà il protagonista lungo un percorso che lo ricongiungerà al suo più grande nemico, il Kingpin (Vincent D’Onofrio).

Daredevil: Born Again ha subito un complicato processo di sviluppo da parte di Disney+. Quando Netflix ha deciso di staccare la spina a Daredevil, molti fan in tutto il mondo volevano ancora vedere altre grintose avventure del vigilante. Fortunatamente, Charlie Cox è tornato a vestire i panni di Matt Murdock durante gli eventi di Spider-Man: No Way Home. Quella che era iniziata come una piccola apparizione nel sequel guidato da Tom Holland si è trasformata in un ritorno in She-Hulk: Attorney at Law e in Echo di quest’anno. Il palcoscenico è stato preparato perché Daredevil possa divertire ancora una volta il pubblico quando salverà la città in Daredevil: Born Again.

Alcuni vecchi amici tornano in Daredevil: Born Again

Matt Murdock e Wilson Fisk non saranno gli unici personaggi della serie Netflix a tornare in televisione dopo la prima di Daredevil: Born Again. Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy Nelson (Elden Henson) torneranno per aiutare Matt Murdock nella sua vita da avvocato. Oltre a riunirsi con i suoi amici, Daredevil incrocerà ancora una volta il suo rivale di sempre, il Punitore (Jon Bernthal).

Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ il 4 marzo 2025. Fino ad allora, le prime tre stagioni di Daredevil sono disponibili in streaming su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Daredevil: Born Again e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.