Ecco due video dal backstage di
Jurassic World: Il Regno Distrutto, film che
arriverà in sala il prossimo 7 giugno e seguirà gli eventi
successivi al film di enorme successo del 2015.
https://www.youtube.com/watch?v=rW2gpdbPxNE
https://www.youtube.com/watch?v=ndzGSqzgNQY
Jurassic World: Il Regno
Distrutto, il trailer dal Super
Bowl
Il film uscirà al cinema
il 07 giugno 2018. Chris
Pratt e Bryce
Dallas Howard torneranno nei panni dei
protagonisti. Nel cast anche Geraldine
Chaplin. Alla regia ci sarà Juan Antonio
Bayona (The Impossible, A Monster Calls). Nel cast
anche Daniella Pineda in un ruolo
importante, Justice Smith, Toby Jones, James
Cromwell e Rafe Spall.
Jurassic World: Il Regno Distrutto si baserà
su una sceneggiatura di Derek
Connolly e Colin Trevorrow. A produrre la
pellicola saranno Belén Atienza, Patrick
Crowley e Frank Marshall. Produttori
esecutivi invece saranno Steven Spielberg, Colin Trevorrow e Thomas
Tull.
Meraviglie, avventure e brividi
hanno reso questo franchise uno dei più famosi e di successo nella
storia del cinema, il nuovissimo evento cinematografico vede il
ritorno degli amati personaggi e dinosauri, insieme a nuove specie
più imponenti e terrificanti che mai. Benvenuto in JURASSIC
WORLD – IL REGNO DISTRUTTO.
Le star
Chris Pratt e Bryce Dallas Howard ritornano
accanto ai produttori esecutivi Steven Spielberg e Colin
Trevorrow per Universal Pictures e Amblin Entertainment
in Jurassic World – Il Regno
Distrutto. Pratt e Howard
sono affiancati dai co-protagonisti James Cromwell, Ted
Levine, Justice Smith, Geraldine Chaplin, Daniella Pineda, Toby
Jones, Rafe Spall, mentre BD Wong e Jeff Goldblum
riprendono i loro ruoli.
Diretto
da J.A. Bayona (The Impossible), l’epica avventura
d’azione è scritta dal regista di Jurassic World, Trevorrow, e dal
suo co-sceneggiatore, Derek Connolly. I produttori Frank
Marshall e Pat Crowley ancora una volta collaborano con Spielberg e
Trevorrow per guidare la squadra di registi per questo
straordinario episodio. Belén Atienza si unisce alla squadra
come produttore.
Ecco il primo teaser poster per
Robin
Hood, il nuovo film sull’eroe di Sherwood interpretato
da Taron Egerton. Il poster in questione, così
come il primo trailer del film, ci mostrano subito che l’operazione
è quella di svecchiare il mito e renderlo un action dai toni
moderni, pur mantenendo l’ambientazione storica.
Inoltre, l’adozione di un simbolo
per l’eroe, sembra la trasformazione del ladro che ruba ai ricchi
per dare ai poveri in un supereroe, in linea con le tendenza del
cinema di oggi.
Robin Hood: il teaser trailer del
film con Taron Egerton
Otto
Bathurst, regista televisivo (Black
Mirror, Peaky Blinders), si occuperà
della regia di Robin Hood Origins, basato sulla
sceneggiatura firmata da Joby Harold (autore dello
script di Knights Of The Round Table di
Guy Ritchie). Il film racconterà le origini del
popolare eroe inglese. La pellicola sarà prodotta dalla Appian Way
di Leonardo
DiCaprio.
Nel cast di Robin
Hood al fianco di Taron Egerton
sono stati confermati Jamie Dornan (nei panni di
Will Scarlett) il premio Oscar Jamie Foxx (che
interpreterà invece Little John), Eve Hewson (che
vestirà i panni di Lady Marian) e Ben Mendelsohn
(Sceriffo di Nottingham).
Robin Hood – L’Origine della Leggenda,
la recensione
Sandra
Bullock, Cate
Blanchett, Rihanna,Anne
Hathaway, Helena Bonham Carter, Mindy Kaling,
Sarah Paulson e Awkwafina sono le
protagoniste di Ocean’s
8e di seguito vi presentiamo un
nuovo trailer del film in cui conosciamo meglio tutta la banda.
A proposito di Ocean’s
8, il regista Gary Ross ha
dichiarato: “Credo che il tono sia piuttosto simile. Io e
Steven [Soderbergh] siamo grandissimi amici, e non ci saremmo
imbarcati in questo progetto se non lo fossimo stati (…) Questo
film sarà un’estensione della storia, lui farà da produttore e
continueremo a collaborare come facciamo da 20 anni, anche se non
tutti lo sanno. Io gli ho dato una mano con i film di Ocean’s, lui
ha girato la seconda unità di Hunger Games; io ho doppiato alcune
cose per i suoi film, lui legge tutti i miei script. Si tratta di
una collaborazione costante e duratura”.
Ocean’s Eleven era
a sua volta un remake del cult Colpo Grosso
prodotto dal leggendario produttore Jerry
Weintraub insieme a George Clooney.
Rat Pack del 1960 era interpretato dalle
leggende Frank Sinatra, Dean Martin e
Sammy Davis Jr.
La famiglia di
supereroi preferita da tutti è tornata, ma questa volta Helen è
sotto i riflettori, lasciando Bob a casa con Violet e Dash per
esplorare la quotidianità della vita “normale”. È una dura
transizione per tutti, resa ancora più dura dal fatto che la
famiglia è ancora all’oscuro dei superpoteri emergenti del piccolo
Jack-Jack. Quando un nuovo criminale schiude una trama brillante e
pericolosa, la famiglia e Frozone devono trovare un modo per
lavorare di nuovo insieme – il che è più facile a dirsi che a
farsi, anche quando sono tutti Incredibili.
Nella versione originale Gli
Incredibili 2 sarà doppiato da Holly
Hunter, Craig T.
Nelson, Sarah
Vowell, Huck
Milner, Samuel L.
Jackson, Bob
Odenkirk e Catherine
Keener.
Il film, ventesimo titolo prodotto
dalla Pixar Animation, arriverà nei cinema entro il 2018.
È stato diffuso un nuovo trailer
di Ritorno al Bosco dei 100 Acri, il film
Disney che ripropone, con attori in carne e ossa, le storie di
Winnie the Pooh, con Ewan
McGregor nei panni di un ormai adulto Christopher
Robin.
Ecco il trailer:
https://www.youtube.com/watch?v=0URpDxIjZrQ
Diretto da Marc
Foster (Neverland – Un Sogno Per La Vita)
e interpretato da Ewan McGregor
(Fargo), il nuovo emozionante film Disney in
chiave live action Ritorno al Bosco dei 100 Acri
racconta le vicende di Christopher Robin: il
bambino che aveva vissuto tante avventure con i suoi vivaci e
adorabili animali di pezza, ora è cresciuto e ha smarrito la
via.
I suoi amici d’infanzia dovranno
avventurarsi nel nostro mondo per aiutarlo a ricordare il bambino
affettuoso e spensierato che vive ancora dentro di lui. Il film
arriverà nelle sale italiane il 30 agosto 2018.
Diventato adulto,
Christopher Robin è intrappolato in un lavoro
stressante e sottopagato e ha davanti a sé un futuro incerto. Ha
una moglie e una figlia ma il lavoro gli lascia poco tempo da
dedicare alla famiglia. Christopher ha quasi dimenticato l’infanzia
idilliaca trascorsa in compagnia di un orsetto di pezza un po’
sciocco e goloso di miele e dei suoi amici. Ma quando si
ricongiunge con Winnie the Pooh, lacero e sporco
dopo anni di abbracci e giochi, la loro amicizia si riaccende,
permettendo a Christopher di ricordare gli infiniti giorni di
meraviglia e immaginazione che hanno caratterizzato la sua
infanzia, quando non fare niente era considerata la cosa migliore
al mondo.
A causa di uno spiacevole
contrattempo con la valigetta di Christopher Robin, Pooh e i suoi
amici, inclusi Pimpi, Ih-Oh e Tigro, escono dalla foresta e si
avventurano a Londra per restituirne l’importante contenuto… perché
i migliori amici sono sempre pronti ad aiutarti nel momento del
bisogno.
Uscito nelle sale un mese fa,
Avengers: Infinity War ancora
desta qualche dubbio nella testa dei fan, ma molte delle domande
poste in queste settimane ad Anthony e Joe Russo
sono state ampiamente esaudite e affrontate nel dettaglio dai
due.
Ecco di seguito le risposte dei
fratelli Russo alle questioni più dibattute e particolari del
film:
Molti fan
hanno tentato di comporre il numero di cellulare di Steve Rogers
dopo che la cifra è stata chiaramente mostrata (come easter egg) in
Avengers: Infinity War, tuttavia niente è successo
una volta digitata. I russo hanno spiegato che “In realtà
l’intenzione era creare un falso messaggio vocale di Steve Rogers,
e quel numero aveva il prefisso di Atlanta, dove è stato girato il
film. Quando tutto era pronto, ragioni legali ci hanno impedito di
completare l’operazione“.
L’ultima parola di Groot è
“Papà”?
Tra i
produttori esecutivi di Avengers: Infinity War
figura anche James
Gunn, sceneggiatore e regista di Guardiani della Galassia,
con il quale i Russo si sono confrontati durante la lavorazione del
film. E quando gli è stato chiesto quale fosse stata l’ultima
parola di Groot prima di morire, Gunn ha risposto “Papà“.
Più tardi è arrivata la conferma di Anthony Russo.
Spider-Man sapeva che sarebbe
morto?
La maggior
parte degli eroi che muoiono in Avengers: Infinity
War è riuscita a resistere per pochi istanti prima di
trasformarsi in polvere, ma questo non è il caso di
Spider-Man. che invece ha avuto il tempo
necessario di “salutare” Tony Stark. In qualche
modo, è come se avesse cercato di resistere al gesto di Thanos,
senza riuscirci. E se invece sapeva a cosa stava andando incontro e
avesse previsto la sua morte? Si è scoperto infatti che, grazie al
suo senso-ragno sviluppato, Peter ha avvertito ciò che stava per
accadere e questa teoria è stata confermata da Joe Russo: “È
corretto, Peter era consapevole di qualcosa“.
Una delle
battute più divertenti di Avengers: Infinity War
viene pronunciata da Drax quando chiede
“Perché è Gamora?“, e in tanti si sono chiesti se
quella frase avesse un significato oppure fosse frutto del
nonsense. “Non so se c’è una risposta nel cervello contorto di
Drax“, ha detto Joe Russo, mentre Anthony ha poi aggiunto che
“Questo è un uomo che pensa di poter restare immobile ed essere
invisibile…“
Quanto la storia si è ispirata a The Leftlovers?
Le
somiglianze tra Avengers: Infinity War e
The Leftovers sono state notate da molti, e in
vista di Avengers 4 questo paragone
potrebbe tornare utile e far riflettere. Inoltre, dal momento che
nel film figura un’attrice della serie (Carrie
Coon nei panni di Proxima Midnight), i
fan si sono chiesti se questo fosse un modo deliberato per
collegare i due racconti. “E’ una delle migliori attrici in
circolazione“, ha spiegato Joe Russo, sottolineando che “è
molto più probabile che The Leftovers sia stato ispirato da
Infinity Gauntlet di Jim Starlin, il fumetto su cui questo film è
ovviamente basato“.
È tutta colpa di Star Lord?
Dopo aver
visto Avengers: Infinity War, molti fan si sono
chiesti se il responsabile di quanto accaduto nel finale del film
sia proprio Peter Quill e il suo scatto d’ira su
Titan quando Thanos gli rivela di aver ucciso
Gamora. A contestare questa interpretazione è
arrivato Anthony Russo, spiegando che “Anche Thor ha lasciato
che le sue emozioni prendessero il sopravvento su di lui, e avrebbe
potuto sicuramente uccidere Thanos. Allo stesso modo Star-Lord è
stato vittima delle sue emozioni, ma avrebbe potuto sconfiggere il
suo nemico. L’importante è capire che si tratta di scelte molto
umane ed entrare in empatia con questi personaggi“.
La nuova arma di Thor è un altro Groot?
Ora che
Groot ha donato parte di sé a
Thor per costruire la sua nuova arma, ciò
significa che l’ascia assumerà un’identità propria nel MCU, creando di fatto un altro
Groot? “Non so se ogni pezzo di lui che si stacca possa
generarne un’altra versione, ma chi può dirlo?” ha confessato
Joe Russo.
Ospite del Comicpalooza
(evento che si tiene ogni anno in Texas e prevede incontri ed
eventi a tema cinecomic), Charlie Cox è tornato a parlare di
Daredevil e dello sfortunato film con protagonista
Ben Affleck, uscito nel 2003. Il ruolo, come
saprete, è stato ripreso dall’attore britannico nella serie
televisiva Marvel prodotta e distribuita da
Netflix.
“Personalmente, penso che la performance di Ben Affleck di
Daredevil sia stata eccezionale. Mi piacque molto il suo Matt
Murdock e ho rubato un sacco di cose da lui per interpretare il
personaggio nella serie“.
“Tuttavia non posso dire di aver amato il film“, ha
continuato Cox durante il suo intervento. “Non credo che abbia
funzionato particolarmente bene per una questione di tono, cosa che
abbiamo sistemato con Netflix adottando sfumature leggermente più
scuro e sinistre. Infatti, secondo me, i migliori fumetti di
Daredevil sono quelli che orientati verso un pubblico più maturo e
che catturano il suo lato dark”.
Vi
ricordiamo che la terza stagione di Daredevil
verrà rilasciata dopo la seconda di Luke Cage
(disponibile dal prossimo 22 giugno su Netflix), la seconda
stagione di Iron Fist e di The
Punisher e la terza di Jessica
Jones.
Avengers: Infinity War è
ormai nelle sale da diverse settimane, eppure il suo finale tragico
e i risvolti inaspettati dell’ultimo atto del film destano ancora
moltissimi interrogativi e domande senza risposta nei fan.
Lo schiocco delle dita di
Thanos ha scatenato una serie di eventi che
mettono in serio pericolo il prosieguo dell’universo
cinematografico Marvel, visto che quasi metà dei
protagonisti è stata spazzata via. Proprio sul finale sono tornati
a parlare gli sceneggiatori Christopher Markus e
Stephen McFeely, rivelando che originariamente
questo doveva essere l’inizio di Avengers 4:
“Abbiamo realizzato che
così sarebbe sembrato più un cliffhanger di quanto intendessimo, e
che Avengers 4 sarebbe stata
l’esatta continuazione di ciò che lo spettatore stava guardando in
Infinity War. Sicuramente il film avrebbe avuto un finale tragico,
con i personaggi che si avviavano verso un destino misterioso di
cui non possiamo parlare“.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Non è andato come previsto primo
weekend nelle sale di Solo: A Star Wars Story,
capace di incassare in casa circa 83.3 milioni di dollari in
tre giorni (a fronte degli stimati 130/150). Considerando quando il
film sia costato alla Lucasfilm, ovvero 250
milioni di dollari, capirete che ci si aspettava quantomeno una
cifra molto, ma molto più sostanziosa.
Niente però sembra scoraggiare
Ron Howard, che su Twitter ha risposto ad un fan
che chiedeva un suo commento sui deludenti risultati al botteghino
di Solo:
“Non ha rispettato le
proiezioni, ma ha segnato un nuovo record personale“, ha
scritto il regista, riferendosi a Il Codice da
Vinci (che nel 2006 raggiunse i 77 milioni di dollari
nel weekend d’apertura).
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Peter
Dinklage è apparso in una sequenza di Avengers: Infinity War nei
panni di Eitri, il re dei Nani di Nidavellir,
insieme a Thor, Groot e Rocket. Rimasto top secret fino all’uscita
del film nelle sale, il ruolo dell’attore è stato rivelato con
grande sorpresa dei fan e un incredibile uso di CGI “vecchia
scuola”.
Come raccontato dal
supervisore agli effetti speciali Greg Steele
ad Art Of VFX, le diverse
“dimensioni” dei personaggi è stata realizzata utilizzando la
stessa tecnica di Peter Jackson per Il
Signore degli Anelli e Lo Hobbit:
“Per
quelle scene, a causa del poco tempo a disposizione e del talento
degli attori di cui disponevamo, i registi si sono limitati ai
movimenti della telecamera nodale [una telecamera fissa e rotante],
che ci avrebbe permesso di spostarci rapidamente attraverso
semplici configurazioni di prospettiva forzata dei lati A e B dello
shot. Avremmo girato il lato A con Thor, poi nello stesso posto sul
set e nelle stesse condizioni di luce, avremmo portato alcuni
schermi blu portatili e saremmo passati alla prospettiva di Eitri,
tenendo conto delle differenze di scala”.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Come annunciato lo scorso
Marzo da Kevin Feige, i Marvel Studios lavoreranno per portare sul
grande schermo il sequel di Black
Panther e ci sono tutte le ragioni per credere che
Letitia Wright, interprete di
Shuri, tornerà in azione insieme a
Chadwick Boseman.
L’attrice ha avuto modo
di parlare del suo futuro nel MCU in un’intervista dove si è
mostrata entusiasta e disposta a riprendere un ruolo ancora più
importante nei prossimi capitoli ambientati nel Wakanda. Magari
raccogliendo l’eredità di T’Challa e diventando la
nuova Pantera Nera:
“Se ci
fosse l’opportunità, perché no? Sarebbe un riferimento ai fumetti
davvero accurato e, ovviamente, fantastico. Il che significherebbe
più lavoro, più allenamento, insomma l’inizio di un’avventura
incredibile.”
Black Panther segue T’Challa
che, dopo gli eventi di Captain America Civil War, torna a casa,
nell’isolata e tecnologicamente ultra avanzata nazione africana,
Wakanda, per prendere il suo posto in qualità di nuovo re.
Tuttavia, un vecchio nemico ricompare sui radar e il doppio ruolo
di T’Challa di sovrano e di Black Panther è messo alla prova,
quando viene trascinato in un conflitto che mette l’intero fato di
Wakanda e del mondo in pericolo.
Chadwick
Bosemaninterpreta il protagonista, T’Challa, già
visto in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film ci saranno, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis.
La sceneggiatura del film è firmata
da Ryan Coogler e Joe Robert Cole, mentre Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Nate Moore, Jeffrey Chernov e Stan Lee sono i
produttori esecutivi.
Solo: A Star Wars Story sarà pure ambientato nel
passato, ma ha portato con sé parecchie Easter eggs e riferimenti
alle trilogie originali. Gli spin-off di Star
Wars stanno ampliando l’universo, collegandosi a
quello che sappiamo già, e i creatori hanno fatto del loro meglio
per creare nuove, fantastiche connessioni.
Nonostante lo sviluppo di
Solo: A Star Wars Story non sia andato troppo
liscio, il prodotto finale è arrivato, ed espande l’universo e la
mitologia di Star Warsin modo incredibile.
Ecco una collezione di Easter Eggs, omaggi segreti a leggende
dell’universo esteso, riferimenti per i fan più esperti, e piccoli
dettagli che chiunque apprezzerà. Attenzione agli
SPOILER.
Ogni fan di Star Wars
conosce i famosissimi, classici oloscacchi del Millennium Falcon.
Fortunatamente,
Solo: A Star Wars Storynon ha mancato di
includerli, e in modo migliore di quanto i fan si aspettassero.
Ufficialmente, il gioco è chiamato Dejarik, si gioca con otto
pezzi su una scacchiera circolare, e fu introdotto nello
Star Wars originale nel 1977 come strumento per mostrare
quanto un wookie si possa arrabbiare per qualcosa di così piccolo.
È tornato poi ne Il risveglio della Forza, e Solo
mostra come Chewbe ha imparato a giocare… rompendolo. Beckett si
becca l’ira di Chewbe quando cerca di insegnargli il gioco: il
wookie si arrabbia cerca di gettare i pezzi giù dalla scacchiera.
Ma questi non si muovono, e la scacchiera si limita a ad
un’intermittenza. Se guardate bene, due pezzi scompaiono dalla
scacchiera.
La pistola blaster di Han
Alcuni dicevano che dall’inizio una
storia sulle origini di Han Solo non fosse necessaria, dato che
molti fan non avevano davvero interesse nel conoscerla. Lo stesso
vale per la sua famosissima e iconica arma, la pistola blaster.
Starà ai fan decidere se
Solo: A Star Wars Storysi è rivelato
interessante o meno. Ma gli appassionati sono stati felici di
scoprire come Han sia entrato in possesso dell’arma. La pistola
blaster DL-44 della BlasTech Industries, in Solo, viene
lanciata a Han da Beckett, in modo che sia armato per la sua
prossima missione. A Beckett non mancano sicuramente armi, e si può
permettere di darne via una. Ma è comunque una delle armi più
bramate della galassia di Star Wars, anche prima che Beckett
e Han la modificassero. Il film spiega perché l’Impero abbia messo
al bando la DL-44, un’arma particolarmente potente amata da
criminali e contrabbandieri di ogni sorta.
Il momento del film al quale ha
contribuito George Lucas
Data la loro storia, sia Han che
Qi’ra son più che abituati a mantenere le apparenze. Ma la finzione
cade quando hanno un incontro più privato sul Millennium Falcon,
nell’armadio di mantelli di Lando, per l’esattezza. Nonostante non
lavori alla serie da tempo, George Lucas ha avuto dei consigli
da offrire sulla scena. Nella versione della sceneggiatura
originale, Qi’Ra indossa uno dei mantelli di Lando, che Han toglie
e riappende prima di prestarle interamente attenzione. Stando a
quanto dice Ron Howard, Lucas pensava che la sceneggiatura fosse
troppo “sofisticata” per Han. Secondo lui, infatti, Han non si
preoccuperebbe di appenderlo. E Ron Howard è stato sorpreso da come
Lucas fosse diventato, per un istante, il personaggio. E non solo
il cambiamento ha dato alla scena qualcosa in più, ma mostra come
Lucas conosca davvero il personaggio da lui creato.
I sogni di Lando
È impossibile separare, anche
solo per un momento, il personaggio di Lando Calrissian dal carisma
di Billy Dee Williams, e i creatori di Solo: A Star Wars
Story non ci hanno giustamente nemmeno provato. Donald Glover
sarà anche una versione più giovane di Lando, ma il film ha messo
in chiaro il fatto che il suo gusto per la raffinatezza fosse lì
dall’inizio. E non ci sorprende che, all’arrivo del gruppo su
Kessel, in tutto il suo fuligginoso splendore, Lando si faccia
sfuggire un commento ironico sulle colonie di miniere. È una
battuta che ammicca ai fan che conoscono il suo futuro. Ma c’è di
più: i fan sapranno infatti che finirà per dirigere una colonia di
miniere ne L’Impero colpisce ancora. Conoscendo la sua
carriera, da giocatore d’azzardo a Barone Amministratore di
Cloud City, i fan non si sono fatti scappare i modellini
presenti nella collezione personale di Lando a bordo del Millennium
Falcon. Vediamo infatti un modellino del Falcon e, sotto questo,
una versione in miniatura di Cloud City, con la sua
silhouette inconfondibile.
La macchina del caffè di
Lando
Normalmente il merito di aver
diffuso una versione less glamour del futuro e del
futuristico, con navi e attrezzi dall’aspetto più “consumato”,
è riconosciuto a due film di Ridley Scott, Alien (1979) e
Blade Runner (1982). Ma anche lo Star Wars originale
di George Lucas non è stato sicuramente da meno. Ma chi abbia
ispirato chi è sempre un mistero. E vale anche per lo stile amato
da Lando Clarissian e per gli oggetti di cucina. Per chi non lo
sapesse, è stato Alien a dare origine al filone di battute e
scherzi sull’attrezzare le cucine dello spazio con oggetti che
sembravano allora futuristici. Il più famoso tra questi è il
macinacaffè Krups Coffina agganciato al muro (poi reso celebre da
Ritorno al Futuro). Al quale si aggiunse una macchina del
caffè Braun Aromaster KF 20, riconoscibile dalle due gambe
cromate che tengono il contenitore per l’acqua e il filtro sospeso
sulla caraffa. È questo che gli scenografi di Star Wars hanno
deciso di inserire nella cucina di Lando: vedrete le due gambe
metalliche rivolte all’esterno. Gli esperti riconosceranno il
modello più grande, Braun Aromaster KF47 sul lato opposto del
bancone.
La spiegazione sull’aspetto del
Millennium Falcon
Se i creatori di Solo: A Star
Wars Story pensavano che il pubblico sarebbe stato troppo
emozionato alla rivelazione della storia del Millennium Falcon per
accorgersi dei problemi di continuità, si sbagliavano di
grosso. Non solo perché la nave è bianca e immacolata, il che ci fa
domandare se Han l’abbia davvero maltrattata fino a renderla il
“rottame” che conosciamo. No, la storia del Falcon nella saga di
Star Wars si estende ovviamente oltre i suoi stessi film. E
con Solo, è sembrato che i creatori avessero davvero fatto
confusione. Perché? A causa del “naso” della nave. O
piuttosto della sua assenza nel film.
Il problema non è il fatto che il
Falcon abbia cambiato aspetto tra Solo e Una nuova speranza.
Non è nemmeno il fatto che la nave contenuta nella protuberanza sia
scomparsa. Il problema è (o era) il fatto che, in La vendetta
dei Sith, il Falcon è apparto con lo stesso schema di colori
(bianco e blu), ma con il naso già mancante. Fortunatamente, il
film risolve la confusione, quando Han indica la nave ausiliare che
Lando ha aggiunto al design della nave.
Han nomina il VCX-100 dei
Ribelli
A proposito di navi famose di Star
Wars, i fan di Star Wars: Rebels avranno familiarità
con un’altra: Ghost. In un universo dove la Corellian Engineering
Corporation è una delle migliori compagnie nel campo, ha senso che
due delle navi più famose dell’universo siano state realizzate
proprio dalla compagnia. In Solo: A Star Wars Story, Han
menziona la Ghost addirittura con il nome del modello. La battuta
sarà magari ignorata da coloro che non sanno nulla a riguardo, o da
coloro che non sanno che il nome ufficiale del modello della
Ghost è Trasporto Leggero CEC VCX-100.
Aurra Sing distrutta da
Beckett
Mentre molti dei fan storceranno un
po’ il naso alla menzione di Episodio I – La minaccia
fantasma, molti sapranno anche che il film ha contribuito
all’universo in modi che vanno oltre alla trama principale. E
Solo fa parecchi collegamenti diretti tra il prequel e i
film che seguono. Il film ha qualcosa in comune anche con le serie
animate de Clone Wars, e uno dei riferimenti
migliori a entrambi si trova in un pezzo di dialogo tra Beckett e
Lando. La reputazione del leader di Han lo precede e, quando
incontra Lando, viene menzionato il fatto che lui fosse stato colui
che aveva sconfitto Aurra Sing. Beckett lo corregge ironicamente,
facendo finta di essere innocente, dato che si è trattato di “una
caduta” che ha ucciso Aurra Sing. I fan ricorderaino Aurra Sing su
Tatooine in La minaccia fantasma, così come il suo ruolo di
antagonista nella seconda stagione de Clone Wars.
Wazel de La minaccia
fantasma è un Cloud-Rider
C’è un altro modo in cui Solo: A
Star Wars Story fa riferimento a La minaccia fantasma.
Nel corso della sua prima avventura, Han incontra parecchia gente.
Affronta parecchie cose. Ma non è pronto per i Could Rider,
guidati da Enfys Nest. I criminali hanno maschere, piume,
mantelli, e hanno una certa abilità in termini di acrobazie, e sono
stati parte del marketing del film sin dall’inizio. Ma per uno
degli Easter egg migliori del film, gli spettatori dovranno
guardare al di là di Enfys Nest: per la precisione ad uno dei Cloud
Rider dalla statura ridotta. Si tratta infatti dell’attore
Warwik Davis che prende appunto questo ruolo nel film dopo
essere diventato un regolare di Star Wars a partire dal suo
debutto da Ewok.
Warwick Davis ha avuto anche un
piccolo ruolo in Minaccia fantasma come Weazel,
scommettendo sulla gara di sgusci con il proprietario di Anakin
Skywalker, Watto (guadagnando una certa somma grazie alla vittoria
di Anakin). Secondo la guida ufficiale di Solo, anche il
membro mascherato dei Cloud Rider si chiama Weazel, e che ha
precedentemente lavorato con la gang di Hutt a Mos Espa, su
Tatooine. Che è il nome con il quale Anakin chiama la propria casa
in Episodio I, il che conferma che si tratta probabilmente
dello stesso personaggio all’incirca vent’anni dopo.
L’armatura rossa Mandaloriana
Arriviamo alla collezione di
artefatti e Easter egg che si trovano sulla nave personale diDryden Vos: è difficile ignorare la quantità di
riferimenti e legami con l’universo espando di Star Wars. ma
cominciamo con l’oggetto che sicuramente avrà attirato più
attenzione: la grande, rossa armatura Mandaloriana. Alcuni
fan hanno pensato che fosse un’indicazione dell’eredità
Mandaloriana di Dryden, ma la posizione dell’armatura nella stanza
dei trofei del personaggio ci fa capire che non è così. Infatti,
l’armatura è un riferimento alla serie a fumetti Star Wars:
Cavalieri della Vecchia Repubblica, precedentemente considerata
non canonica dopo che la Disney ha acquistato la Lucasfilm. I fan
la ricorderanno come una variazione dell’armatura dei Neo-Crociati
Mandaloriani, usata dai guerrieri durante la Grande Guerra dei
Sith, durante le quali il rosso cremisi era riservato ai capitani
incaricati di avere a che fare con la fanteria. Questa versione
viene confermata dalla guida ufficiale di Solo.
Easter Egg: le reliquie di Indiana
Jones
Ci sono altri universi ai quali si
fa omaggio nella collezione di Dryden Vos. Tra le quali quello dei
film di Indiana Jones: ebbene sì, le reliquie principali
da tutti e tre i film di Indiana Jones sono, a quanto
pare, sono sparsi nella stanza. Il che include l’idolo della
fertilità rubato dal tempio in I predatori dell’Arca
perduta, che potrebbe essere piuttosto difficile da
riconoscere data la posizione accovacciata (si trova dietro a Han
all’inizio dell’incontro). Più facili da vedere sono le Pietre di
Sankara dal Tempio Maledetto. Compare anche il Sacro Graal,
ma è il più difficile da scovare a causa delle dimensioni
ridotte.
Il Teschio di cristallo di Xim il
Despota
Molti fan di Indy preferiscono
fare finta che Il teschio di cristallo non sia mai
esistito, ma altri pensano che sia passato abbastanza tempo da
fare dell’umorismo sulla storia aliena dell’esploratore. E così è
stato per Ron Howard e i creatori di Solo, che hanno
piazzato un riferimento al quarto film di Indy in modo più evidente
degli altri, sempre nella stanza dei trofei di Dryden. L’oggetto
in questione è appunto il teschio di cristallo, che è facile
vedere su una piattaforma rialzata. Nella guida ufficiale di
Solo: A Star Wars Story, viene identificato come la testa di
cristallo di Xim il Despota, esistito migliaia di anni prima del
film.
Dryden Vos ha un gigante Holocron
Sith
Se avete visto solo i film
principali di Star Wars, penserete che gli holocron (o
olocroni) dei Jedi abbiano un ruolo ridotto. Ma le piccole
forme poligonali di memoria fatte per immagazzinare informazioni si
rivelano essere parecchio importanti nell’universo espanso. Nella
serie animata Star Wars: Rebels questi hanno acquisito più
importanza, ed è stato rivelato che anche i Sith hanno adottato
questo modo di trasmissione della conoscenza. È difficile trovare
l’holocron Sith nella collezione di Dryden. Non perché sia troppo
piccolo per essere visto (la maggior parte sono effettivamente
molto piccoli), ma perché è troppo grande. Il gigantesco
holocron bianco e dorato è più grande di qualunque sia mai stato
visto nell’universo espanso, il che ci fa pensare che il
significato delle dimensioni sia un mistero ancora irrisolto.
L’elmo di Enfys Nest
Il mistero di Enfys Nest non è
esattamente quello che i fan si aspettavano. La figura del
personaggio è diventata indimenticabile sin dalla prima apparizione
nel marketing di Solo: A Star Wars Story: un elmo
di dimensioni considerevoli, visiera cromata, piume, mantello, e
scudi dalla forma di ali: un gioiello per gli occhi.
Ma nessuno sapeva che ruolo avrebbe
avuto: antagonista? Alleata? Ma non è quello che ci interessa ora.
Quello che ci interessa, sono i dettagli del costume (che
probabilmente verranno accuratamente analizzati nei prossimi mesi,
cercando di cavarne più segreti possibile). Secondo la guida
ufficiale del film, gli scudi sono fatti di ferro Mandaloriano,
resistente addirittura alle spade laser. Ma uno dei dettagli
migliori è il detto dipinto sull’elmo di Enfys Nest,
difficile da leggere, tanto che non si riesce a vedere interamente
in una volta. Ma il detto è stato ricostruito grazie a diverse
fotografie, e dice più o meno “finché raggiungeremo il limite,
l’ultima breccia, l’ultima stella, e non potremo andare più in
alto”.
L’interprete di Enfys Nest è Erin
Kellyman
L’identià
di Enfys Nestè quasi un segreto di per sé, basandosi
sul design del personaggio. Chi c’è dietro la maschera? Se il
costume di Enfys Nest è uno dei migliori di sempre, la rivelazione
di chi sta dietro la maschera è stata ancora più sorprendente.
Sicuramente, non una delusione: la gang letale si rivela essere
infatti guidata da una ragazzina. E il viso è quello dell’attrice
Erin Kellyman, che alcuni conosceranno per la serie
britannica Raised by Wolves e per il ruolo di Éponine
nella nuova serie de Les Misérables della BBC. E, visto il
suo ruolo in Solo, possiamo ipotizzare un suo ritorno come
uno dei primissimi Ribelli della galassia.
Il cameo di Tam Posla di Rogue
One
È un cameo facile da perdere,
quello di Tam Posla, comparso brevemente in Rogue One, ma il
fantastico design del personaggio ha attirato l’attenzione di
alcuni. Dopo il film, il personaggio ha presto avuto la propria
storia raccontata nel mondo a fumetti di Star Wars. Non sarà
apparso molto nei film, ma la sua apparizione a sorpresa in
Solo potrebbe voler dire che i creatori abbiano dei piani in
serbo su di lui.
La menzione di Scarif
Il composto
chimico del Coassio ha un ruolo importante nella storia di Solo:
A Star Wars Story, in quanto carburante dal valore
altissimo che rende possibili i viaggi nell’iperspazio. La storia
della sostanza nell’intero quadro della tradizione di Star
Wars è qualcosa che scopriremo presto, ma per ora limitiamoci a
parlare dei criminali della gang di Beckett. Perché, per quanto sia
difficile entrare in possesso di una certa quantità di Coassio,
dove trovarlo, raffinarlo e ricettarlo è ancora più difficile.
Inizialmente, il gruppo considera la possibilità di raffinare il
Coassio sul pianeta Scarif. Un’idea che viene scartata quasi
immediatamente da Beckett, data l’impossibilità di sottrarsi alla
presenza dell’Impero: a quel punto, infatti, Scarif è
diventata apparentemente uno dei luoghi Imperiali più fortificati
della galassia. È un fatto che i fan di Rogue One sanno già,
dato che le difese e forze militari del pianeta sono state
dispiegate interamente nella battaglia finale del fim.
Beckett indossa il costume di
Lando da Il Ritorno dello Jedi
A tutti piacciono i piccoli
riferimenti ai pianeti della trilogia originale, ma sono gli Easter
egg che vanno al di là della credibilità e fatti apposta per i fan
a mandarli in visibilio. In Solo: A Star Wars Story, niente
ne è esempio come il fatto che il travestimento usato da Beckett
nel ruolo di scorta di Qi’Ra su Kessel. Dato che il suo nome e
il suo viso sono conosciuti ovunque, Beckett indossa un’armatura
con tanto di maschera che copre il viso: un travestimento che non
può non dare nell’occhio. Non tanto per gli Imperiali o gli altri
criminali in Solo, ma per il pubblico. Infatti, è
impossibile non riconoscere il travestimento come quello indossato
da Mando Calrissian all’inizio de Il ritorno dello Jedi. C’è
un potenziale buco, ma può essere risolto pensando che, magari, il
travestimento di Beckett ha fatto una tale impressione su Lando da
spingerlo a conservarlo, perché non si sa mai.
Bossk il cacciatore di taglie
Han solo sarà anche famoso come
uno dei criminali più famosi della galassia, ma ai giorni di
Solo: A Star Wars Story, era ancora un principiante con più
fascino che buonsenso (che sia cambiato in questo senso, è una
discussione ancora aperta). E, se il pubblico sapeva che nulla
sarebbe effettivamente successo a Han nel corso del film, i suoi
compagni di avventure hanno forse avuto qualche dubbio in più.
Preoccupazione alla quale Val dà voce più di tutti, dicendo che
avrà bisogno di aiuto extra, e che avrebbero dovuto rivolgersi a
qualcun altro, qualcuno che conoscono, come Bossk. Il nome
non ricorderà qualcosa a tutti i fan, ma sicuramente la faccia sì.
Così come le mani, e il viso squamoso, e gli altri cacciatori di
taglie introdotti ne L’impero colpisce ancora. Il
lucertolone Trandoshano è infatti uno dei mercenari assoldati per
dare la caccia al Millennium Falcon. E, proprio come gli altri
cacciatori di taglie, ha avuto una certa carriera nei romanzi,
fumetti e serie animate.
Han spara per primo
Il bello di una storia che racconta
le origini del personaggio non è solo il fatto di scoprire come da
ragazzino di strada Han Solo sia diventato l’eroe che conosciamo,
ma anche il vedere come abbia imparato a non ripetere i propri
errori. Nella parte finale del film, Han mostra infatti quanto
abbia imparato (o quanto pensi di aver imparato), decidendo di
scappare con Qi’ra, prendendo con sé il bottino di Coassio per
Enfys Nest, e riunendosi con Chewbe nel frattempo.
C’è solo un problema: Beckett, che
è uno dei migliori tiratori della galassia e non avrebbe problemi
nell’abbattere Han nel caso fosse necessario. Han spara per primo. È uno dei piccoli richiami alla
storia già esistente di Han, uno dei tratti che lo definiscono. Il
che non vuol dire che i fan non continueranno a discutere sul fatto
che George Lucas abbia fatto bene o meno a cambiare l’approccio di
Han. Dopo aver visto Solo, è difficile credere che Han
esiterà mai più prima di sbarazzarsi di un altro cacciatore di
taglie.
“Lo so”
È il momento che nessuno dei fan
di Star Wars ha mai dimenticato. Dopo aver passato due
film ad aspettare gli esiti della bizzarra storia d’amore tra Han
Solo e la Principessa Leia, fatta di scambi accesi, parole dure, e
gelosia, la verità finalmente viene a galla. E quando Han viene
catturato da Darth Vader e dagli Imperiali e ogni speranza è
perduta, Leia si decide ad aprire il proprio cuore. Han la guarda
appena prima di essere congelato, e lei si fa scappare un “Ti
amo!”, al quale lui risponde con un “Lo
so”.
È uno dei momenti di
improvvisazione più memorabili della storia del cinema, che dice
molto sui personaggi e sulla loro storia d’amore lunga decenni. Ed
è il tipo di momento che non può non essere richiamato in solo,
anche se alcuni fan se lo saranno perso. Questa volta, però, la
strana relazione in questione è quella tra Han e Lando, che
risulterà infine in un’amicizia, ma non dopo un tumultuoso inizio.
Quando Lando decide che è il caso di far sapere a Han del proprio
odio verso di lui, la risposta di Han è appunto, “lo so”.
Come Han comincia a lavorare per
Jabba
Quando le avventure di
Solo: A Star Wars Story sono quasi giunte al
termine, e Han e Beckett stanno discutendo su cosa il lavoro
possa riservare per loro nel futuro, viene rivelato un dettaglio
che qualcuno potrebbe essersi perso. Secondo Beckett, infatti,
c’è un pettegolezzo che circola su una comunità criminale che un
gangster conosciuto sta mettendo in piedi per un lavoro del quale
non si sa molto.
Tutto quello che sappiamo è che
l’apertura è su Tatooine… il che fa pensare ai fan ossessionati dai
dettagli che quello a cui ci si riferisce sia effettivamente
l’inizio del futuro di Han. Quando il personaggio viene introdotto
nel primo film di Star Wars, si mette subito nei guai con il
proprio capo, Jabba. Prima che le cose si mettano male, comunque,
Han sembra aver risposto all’appello di Jabba per la creazione
della “squadra”, e possiamo probabilmente attribuire a Beckett
il fatto di aver messo la pulce nell’orecchio a Solo.
Darth Maul, ma non quello che vi
ricordate
Anche se il futuro di Han è già
scolpito nella pietra, il film riesce a creare comunque alcuni
colpi di scena nelle scene finali. E il successo presso i fan
di queste aggiunte varia a seconda di quanto questi sanno sulla
storia del personaggio a partire da La minaccia fantasma. E,
per quanto riguarda le rivelazioni sugli antagonisti, la scoperta
che Qi’Ra lavori effettivamente per Darth Maul, l’ex
apprendista di Palpatine, ha sconvolto più o meno tutti. La morte
di Maul in Episodio I è tutto tranne che permanente, come
molti spettatori avranno pensato. La sua resurrezione e conseguenti
complotti sono stati esplorati in dettaglio in Clone Wars e
Rebels, ma il film amalgama in realtà due versioni
diverse.
In Solo: A Star Wars Story,
è ancora l’attore Ray Park a tornare al famoso look del primo
prequel di Star Wars. Ma, mentre la voce di Maul è stata
quella di Peter Serafinowicz per il debutto sullo schermo, è
stavolta Sam Witwer a donare la propria in Solo. Witwer è
stato l’attore che ha preso il ruolo di Darth Maul dalla morte alla
nuova vita da Clone Wars in poi: i fan in cerca di risposte
non possono non vedere le serie animate.
La rotta di Kessel, Maelstrom e il
Maw sono ora parte del canone
Da quando Han Solo si è vantato
dei propri risultati al timone del Millennium Falcon nel primo
Star Wars, i Fan si sono chiesti cosa fosse la Rotta di
Kessel, e perché il record esistesse in termini di distanza, e
non tempo. L’universo esteso di Star Wars ha dato varie
risposte, stabilendo il fatto che il pianeta Kessel si trovasse
all’interno di un gigantesco vortice di pericoli cosmici, il più
grande dei quali era Maw (un gruppo di buchi nero così impossibile
da concepire che molti pensano sia stato inventato da esseri
antichi). Per questo, i piloti in fuga da Kessel dovevano per forza
scegliere non il percorso più breve per uscire dalla nebula, ma il
più sicuro. Avvicinandosi ai pericoli, e rischiando in modo mai
tentato da altri piloti, Han e il Falcon hanno dimezzato la
distanza necessaria per scappare. E tutto questo è stato reso parte
del canone ufficiale da Solo: A Star Wars Story. E le enormi
bestie con i tentacoli conosciuto come “summa-verminoth” sono
nuove, ma secondo la guida ufficiale il Kessel ufficiale si trova
ora nel cuore del vortice Akkadese, vicino al più grande di
tutti: Maw (che è ora è un demonico pozzo di gravità, ma fa
altrettanta paura).
Il gladiatore Droide Gronk
A volte, uno studio spende miliardi
di dollari per promuovere un nuovo franchise, sperando che gli eroi
e le eroine riescano a conquistare il pubblico e la sua
immaginazione. Hanno addirittura inventato un famoso duo di robot
comici: un droide protocollare snob e nevrotico era piccola unità
R2, che si diverte parecchio prenderlo in giro. Una volta, hanno
inventato anche il Droide Gonk, per caso. Conosciuto
ufficialmente come Droide Generatore GNK, il personaggio che
assomiglia ad un cestino della spazzatura con la gambe si è
aggiudicato fanfiction, adorazione, e ossessione. Più del previsto.
In Solo, i fan potranno apprezzare un cameo del personaggio:
questa volta, Gonk è diventato un vero e proprio gladiatore,
conosciuto come WG-22 (ma non conosciamo ancora il significato
delle iniziali).
Il cameo di Clint Howard
Ron Howard ha preso questa volta il
timone, e il fratello Clint ne sarà stato felice. Si è
già aggiudicato, infatti, parecchi cameo nei film del fratello, e
chiaramente Solo non è stato un’eccezione. Ron Howard ha
cominciato a mettere la pulce nell’orecchio dei fan sul cameo verso
la fine delle riprese, ma è stato all’uscita del film che i fan
hanno scoperto di cosa si trattasse. Clint è stato infatti scelto
per essere il direttore del derby di distruzione di droidi del
Lodge di Vandor. È una piccola parte, che sfrutta l’umorismo di
Clinto Howard, ma comunque un ruolo importante. Infatti, il tema
dell’indipendenza dei droidi diventa importante per la prima volta
in un film di Star Wars.
Qi’Ra è maestra di Teräs Kasi
Qi’ra non è solo più spietata di
quanto Han immaginasse, ma è anche pericolosa in combattimento.
Infatti, si vanta dell’essere particolarmente abile nell’arte
marziale chiamata Teräs Käsi, un nome che sarà familiare agli
appassionati di videogiochi di Star Wars. La tecnica di
combattimento è stat introdotta nel gioco per PlayStation del 1997
Star Wars: Masters of Teräs Käsi. Al tempo, lo stile di
combattimento era un mistero conosciuto solo da una donna e dai
suoi seguaci che intendevano distruggere i leader dell’Alleanza
Ribelle. Il materiale supplementare a L’ultimo Jedi ha poi
rivelato che l’arte marziale è quella utilizzata dalle guardie
rosse di Snoke. Ma è in Solo: A Star War Story che viene
nominato per la prima volta.
La connessione tra il Coassio e i
Ribelli
Il Coassio è l’espediente
principale del film: un prodotto dal valore talmente alto da valere
tutte le peripezie affrontate dal cast. Ma la tradizione legata
alla sostanza è legata ancora più direttamente a Star Wars:
Rebels. Come viene spiegato nella guida ufficiale di
Solo, l’unico motivo per cui la gente ha realizzato le
potenzialità del Coassio è dovuto alle stesse creature misteriose
che hanno reso possibile il finale di Rebels, ovvero delle
balene dell’iperspazio conosciuto come Purgill. Le gigantesche ed
enigmatiche bestie “nuotano” in branchi nell’universo, lanciandosi
alla velocità della luce grazie a mezzi organici. A quanto pare, i
balenieri dell’universo di Star Wars hanno scoperto il
Coassio negli organi e tessuti dei Purgill, e ritenuto la causa dei
loro viaggi. Il processo di creazione della sostanza avviene
all’interno degli animali, ma fu poi ricreato anche
all’esterno.
Un cameo di Anthony Daniels nei
panni di Sagwa il Wookie?
Nel trailer di Solo: A Star
Wars Story i fan hanno visto Chewbe abbracciare un altro
Wookiee, il che li ha fatti impazzire. Qualcuno sperava si
trattasse della moglie, ma no. Il Wookiee in questione dà un po’ di
continuità all’universo espanso, offrendo allo stesso tempo un
cameo a C-3PO. Sarà stato difficile seguire il dialogo tra i due
Wookiee, ma la guida ufficiale ha fornito dettagli a riguardo. Si
tratta di Sagwa, che non è solo un prigioniero assieme a Chewie, ma
anche un nativo di Rwookrrorr, la capitale di Kashyyk. Un ruolo
minore, ma per quello che sappiamo del cameo di Anthony Daniels nel
film, questa sarebbe l’opzione più calzante.
Il detonatore termico
Han Solo comincerà il più lontano
possibile dalla vita di palazzo della Principessa Leia, ma i
paralleli tra i due sono lì per i fan. Parliamo del confronto tra
Han e la Signora del Crimine Lady Proxima, che risiede con la
propria progenie sulla superficie di Corellia. È un bel
riferimento all’Episodio VI, dove Leila e Luke
ordiscono il piano per salvare Han dalle grinfie di Jabba.
All’inizio, non si capisce se sia Leila dietro il costume e la
maschera di “Boushh” che avanza davanti a Jabba per contrattare. Si
tratta di un’impresa riuscita grazie ad un detonatore termale. Nel
caso di Leila, per davvero.
In un’intervista con il New York
TimesChristopher Markus and
Stephen McFeely, i due sceneggiatori di
Avengers 4 e Avengers: Infinity War hanno
discusso sulla difficoltà di mettere insieme il capitolo conclusivo
della Fase 3 del MCU e di come fosse fondamentale
dare al pubblico una ragione per tornare in sala.
Nel farlo Markus e McFeely hanno
accennato al quarto film sui Vendicatori, che arriverà nelle sale
il prossimo anno, e al ruolo di due personaggi che in
Infinity War non hanno avuto tantissimo raggio
d’azione.
“Steve Rogers e Natasha Romanoff
non sono apparsi insieme durante la battaglia finale contro Thanos,
ma possiamo dire che avranno molto
più spazio in Avengers 4 e un ruolo ancora più importante in questo
film“.
Questa la prima sinossi trapelata in
rete di Avengers 4:
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.
Reduce dal successo al box office
nelle prime settimane di programmazione, Ryan
Reynolds ha voluto celebrare Deadpool
2 regalando ai fan due scatti della sua prima
“prova costume”.
“2015. Prima volta con il
costume. Era così pulito, così innocente. Lo eravamo
entrambi“, ha scritto l’attore su Twitter insieme alle
foto.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una caffetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare
il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti
con il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Un utente del forum Reddit ha notato
la somiglianza fra un momento chiave di Avengers: Infinity War e una
scena del primo film sui Vendicatori, uscito nel 2012 e diretto da
Joss Whedon, mettendo a confronto la drammaticità
dell’evento rappresentato.
Come potete vedere nell’immagine qui
sotto, il raduno di Captain
America, Thor e
Hulk intorno a Iron Man
(precipitato a terra dopo aver chiuso nello spazio il portale
aperto di Loki) viene paragonato all’adunanza di
eroi intorno al corpo inerme di Visione, vittima dell’attacco di
Thanos durante l’atto finale di Infinity
War nel Wakanda.
A mutare del tutto è il tono delle
scene, quasi trionfante nel primo frame (per il risultato raggiunto
e la vittoria contro i Chitauri di Loki), mentre nel secondo i
protagonisti gravitano in una sensazione di smarrimento e
depressione per ciò che è appena accaduto (lo schiocco di dita e la
scomparsa dei loro compagni).
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Avengers: Infinity War è
travolgente ed emozionante. Nonostante la lunghezza del film nessun
momento sembra superfluo e lo spettatore non si annoia mai. Proprio
per questa densità di racconto, è possibile che alcuni spettatori
si siano lasciati sfuggire alcuni dettagli e dei segreti della
storia che si possono rintracciare solo dopo più visioni.
Ecco 20 dettaglio
di Avengers: Infinity War che si notano
soltanto dopo averlo visto più volte. Chi di voi, dopo questa
lettura, tornerà al cinema?
Gli Osservatori erano presenti a New York
Poco prima che Spider-Man
esca dal suo scuolabus, i fan hanno applaudito al cameo di Stan
Lee, che nel film interpreta proprio il conducende dello stesso
mezzo. L’anziano autista chiede ai ragazzini di stare calmi,
nonostante ci sia una navicella spaziale nel cielo di New York.
Sembra però facile dimenticare ciò che abbiamo appreso sul ruolo di
Stan Lee nel Marvel Cinematic Universe. Come
potrebbero ricordare alcuni spettatori, la scena finale dei
post-credits di Guardiani della Galassia Vol.
2 è riuscita a ridefinire l’importanza di The Man nel MCU.
La scena in questione ci ha mostrato
che non era una semplice coincidenza che Lee fosse apparso in tutti
i film dei Marvel Studios. In effetti, abbiamo appreso
che si è trattato per tutti questi anni dello stesso personaggio
che lavorava per gli Osservatori, esseri celesti vecchi quanto il
cosmo stesso che hanno il compito di osservare gli eventi più
importanti dell’universo. Questo significa che il personaggio di
Stan Lee era presente durante l’attacco di Ebony Maw e Cull
Obsidian a New York, e che molto probabilmente ha riferito l’evento
agli Osservatori. L’informazione potrebbe comunque non cambiare le
cose, ma sembra che un’altra potente entità sia stata messa al
corrente dell’attacco dei figli di Thanos.
La spada di Doctor Strange
Quando Strange, Stark,
Spider-Man e i Guardiani della Galassia escogitano un piano
disperato per separare Thanos dal suo Guanto dell’Infinito, ogni
membro del gruppo d’attacco ha un ruolo importante da svolgere.
All’inizio del combattimento, vediamo una sequenza di combattimento
alquanto esagitata. Ma, sullo sfondo, possiamo vedere chiaramente
che Doctor Strange sta combattendo Thanos con una
spada mistica tra le mani. Potrebbe trattarsi di un piccolo cenno
alle storia di Doctor Strange scritte da Jason Aaron e disegnate da
Chris Bachalo, in cui lo Stregone Supremo assumeva un ruolo più
attivo e fisico nelle sue avventure mistiche, armato con una
varietà di spade e asce.
I Nova Corps sono distrutti
I Nova Corps hanno avuto un
ruolo molto importante nel primo film dei Guardiani della Galassia,
dal momento che la battaglia finale del film si è svolta su Xandar,
pianeta natale del corpo di difesa. Lo scontro con Ronan The
Accuser è stato devastante per il pianeta, ma i Guardiani sono
riusciti a sconfiggerlo e a contenere la sua arma, la Gemma del
Potere contenuta nell’Orb. Alla fine, la Gemma venne affidata alla
protezione dei Nova Corps. Molti fan della Marvel hanno letto questa scelta
come una condanna a morte per Xandar, sapendo che un giorno sarebbe
arrivato Thanos per la prendere per sé la gemma viola.
Mentre molti credevano che Infinity
War sarebbe cominciato con la distruzione di Xandar, quella scena
non viene mostrata, solo raccontata. Quando incontriamo Thanos per
la prima volta, il Titano Pazzo è già in possesso della Gemma del
Potere. Quando Thor viene salvato dai Guardiani della Galassia,
apprendiamo la verità. Mentre il Dio del Tuono racconta agli eroi
dello spazio della sua battaglia contro Thanos, dice che Xandar è
stato recentemente cancellato dal Titano Pazzo. È una battuta che
si può facilmente non cogliere, soprattutto per quei fan che non
ricordano il nome del pianeta dei Nova Corps, dove era custodita la
gemma.
Valchiria è fuggita con alcuni
asgardiani
Thor: Ragnarok ha lasciato i fan con una scena
mid-credits molto inquietante. Dopo che Surtur distrugge la
totalità di Asgard, solo pochi Asgardiani rimangono in vita e
fuggono dal dominio della crudele Hela; diventano profughi, un fuga
su un’astronave sulla quale Thor viene incoronato Re. Non erano
rimasti molti sopravvissuti, ma c’era ancora speranza. Con Hulk,
Loki, Heimdall e Valchiria al suo fianco, Thor aspirava a salvare
la sua gente. Purtroppo, la scena mid-credits ci ha mostrato una
nave di circa 50 volte più grande di quella dei profughi
asgardiani, mentre incombeva sui sopravvissuti. La scena è cupa e
anticipa inequivocabilmente l’arrivo di Thanos.
Quando inizia Avengers: Infinity
War, siamo già nel mezzo della carneficina. Thanos e il membro del
suo Ordine Nero stanno uccidendo tutti gli Asgardiani a bordo della
nave, senza lasciare sopravvissuti. Mentre Thor sembra l’unico
sopravvissuto all’attacco, più visioni del film ci palesano che
mentre vediamo Hulk, Loki e Heimdall, non vedevamo Valchiria in
scena. Questo fatto, insieme all’informazione che Thor trasmette
parlando con i Guardiani, ovvero che metà della sua gente è ancora
viva, questo dovrebbe significare che Valchiria è riuscita a
sfuggire all’attacco di Thanos insieme ad altri Asgardiani, che
probabilmente ha portato con sé su una nave scialuppa.
Wong non ha abbandonato
nessuno
Wong, l’amico e l’alleato
più stretto del dottor Strange, ha ottenuto un piccolo ruolo in
Avengers: Infinity War. Dopo aver combattuto al fianco di Doctor
Strange, Bruce Banner e Tony Stark nelle strade di New York City,
l’assistente dello Stregone Supremo sceglie di rimanere indietro
dopo che Strange viene rapito e portato nello spazio da Ebony Maw.
Quindi non vediamo più Wong per il resto del film. Naturalmente,
questo ha portato molti a criticare il personaggio, dal moemnto che
ha abbandonato l’amico e la Gemma del Tempo che Strange custodiva.
Ma dopo aver rivisto il film, è importante considerare che Wong non
ha abbandonato i Vendicatori nel momento del bisogno.
Prima che Wong se ne vada, spiega
che dal momento che Strange non c’è più, è lui che deve proteggere
il Sancta Sanctorum. Nel film Doctor Strange, abbiamo visto che ci
sono molte minacce mistiche nel mondo e abbiamo visto cosa succede
quando un luogo come quello viene distrutto. Thanos non è l’unica
minaccia che può attaccare la Terra, il che significa che la
protezione mistica del Pianeta è caduta sulle spalle di Wong. Il
personaggio dunque non ha abbandonato nessuno, ma anzi è impegnato
a proteggere il mondo da ulteriori minacce.
La citazione da Guardiani della
Galassia di Nebula
Nel primo film dei
Guardiani della Galassia, Nebula era nemica di Gamora, Star-Lord,
Drax, Rocket e Groot. Rispondeva agli ordini di Thanos, ed era
alleata di Ronan L’Accusatore per conquistare l’Orb. Nella sua
alleanza con Ronan, abbiamo visto Nebula volare su un’astronave
nota con il nome di Necrocraft mentre inseguiva sua sorella Gamora
su Ovunque. Queste navi appartenevano ai soldati di fanteria di
Ronan, ed erano adatte a dare la caccia a qualsiasi fosse il
bersaglio designato. Nel Necrocraft, Nebula ha persino quasi ucciso
Gamora. Tuttavia, il rapporto tra le due sorelle cambia
drasticamente nel Vol. 2.
Addirittura, Nebula, seppure
riluttante, si unisce ai Guardiani nella loro lotta contro Ego Il
Pianeta Vivente, e alla fine diventa un membro non ufficiale della
squadra. Poi la vediamo in Avengers: Infinity War, Nebula è a
caccia di Thanos. Inoltre, si unisce alla lotta di Iron Man,
Spider-Man e dei Guardiani contro il Titano Pazzo su Titan con
un’entrata in scena sorprendente, mentre fa schiantare proprio un
Necrocraft sopra Thanos. È facile non riuscire a cogliere il
dettaglio, ma non c’è dubbio che la nave che si schianta sul padre
adottivo di Nebula è la stessa che ha usato in Guardiani della
Galassia.
I Chitauri tornano brevemente
In The Avengers di Joss
Whedon del 2012, Loki usa il Tesseract per aprire una porta verso
lo spazio proprio sopra New York City. Non appena questa porta si
apre, un vero e proprio sciame di Chitauri ci vola attraverso, un
esercito di guerrieri alieni che assediano la città e i suoi
abitanti. Nella scena mid-credits di The Avengers, veniamo a sapere
che i Chitauri rispondono a Thanos, e che sono stati inviati dal
Titano Pazzo per essere l’esercito di Loki sulla Terra. Tuttavia,
l’intervento dei Vendicatori porta al completo annientamento
dell’esercito alieno. Dato che questo esercito è stato il
nostro primo collegamento con Thanos, in realtà ha senso che i
Chitauri appaiano ancora una volta in Avengers: Infinity
War. Ora, dal momento che sono morti, sarebbe difficile
vederli in giro. Ma grazie a una sequenza di flashback, vediamo un
tempo, molto tempo fa, quando i Chitauri si dispiegavano sul campo
di battaglia per Thanos. Sul pianeta natale di Gamora, possiamo
vedere brevemente un gran numero di soldati Chitauri che attaccano
gli abitanti del pianeta, e tra di essi vediamo anche un Leviatano,
che in The Avengers se l’è vista con Hulk.
Iron Man e War Machine sono gli
unici Avengers
Con l’approvazione degli
Accordi di Sokovia, i Vendicatori si sono fratturati, come
raccontano i fatti di Capitan America: Civil War. Steve Rogers si
schiera fermamente contro i patti, mentre Tony Stark ritiene che la
squadra abbia bisogno di supervisione. Ciò ha portato ad uno
scontro tra le due fazioni, con Visione, War Machine, Vedova Nera,
Spider-Man e Black Panther che si uniscono al Team Iron Man. Alla
fine, Steve Rogers finisce in fuga, così come i suoi seguaci,
Falcon e Wanda Maximoff.
I Vendicatori ora sono guidati da
Iron Man, ma questo non significava molto. Ricordiamo che
Vedova Nera ha cambiato schieramente in corso d’opera ed è finita
come una fuggitiva, insieme a Steve. Black Panther tornò a casa nel
Wakanda. Per quanto riguarda Spider-Man, ha trascorso la parte
migliore del suo film da solista, Spider-Man: Homecoming, cercando di
unirsi alla super-squadra, ma ha finito per rifiutare l’offerta di
Stark di aderire ufficialmente ai Vendicatori. Ciò significava che,
all’inizio di Infinity War, c’erano solo Visione, Rhodey e Stark
come membri dei Vendicatori. Peggio ancora, apprendiamo presto che
Visione è offline (scollegato dal suo monitoraggio costante per la
sua fuga d’amore con Wanda). Ciò significa che, all’inizio del
film, i Vendicatori approvati dal governo solo due: War Machine e
Iron Man.
Le torture di Nebula
Contrariamente alla maggior
parte dei film Marvel Cinematic Universe, la
timeline dei film di Guardiani della Galassia di James
Gunn è meno lineare. Mentre il tempo che intercorre tra la
maggior parte delle uscite è riflesso in tempo reale, Guardiani
della Galassia Vol. 2 è ambientato solo pochi mesi dopo gli eventi
del primo, anche se quasi tre anni separarono i due film. Ciò
significava che Groot era ancora un bambino piccolo, e che Nebula
era ancora in fuga.
Tuttavia, quando inizia Infinity
War, sembra che siano trascorsi anni dall’ultima volta che abbiamo
visto i Guardiani della Galassia, il che significa che la squadra
ha subìto molti cambiamenti. In realtà, Nebula non si trova da
nessuna parte. È solo più tardi nel film, quando Gamora è con
Thanos, che vediamo che Nebula è prigioniera di Titano Pazzo già da
un po’ di tempo. Infatti, è tenuta immobile, le sue parti robotiche
sono tenute separate in una brutale forma di tortura. Potrebbe
essere facile perderselo, ma questo è un cenno al fumetto di The
Infinity Gauntlet, che ha visto Thanos usare la potenza delle Gemme
dell’Infinito combinate per trasformare la figlia che lo ha deluso
in un cadavere ambulante. Potrebbe non essere esattamente lo stesso
metodo di tortura, ma il risultato è lo stesso: Thanos sceglie di
punire Nebula per le sue azioni in modo raccapricciante.
Il paracadute di Iron Spider cita
Spider-Man: Homecoming
In entrambi Captain America: Civil War e
Spider-Man: Homecoming, abbiamo visto svilupparsi un rapporto padre
/ figlio, mentore / allievo tra Tony Stark e Peter Parker. Mentre
Peter trascorreva la parte migliore del suo film da solista
cercando di diventare uno dei Vendicatori, Stark in realtà lo tiene
a distanza, nella speranza di trasformarlo in un eroe migliore. Ma
non si tratta solo di questo – si tratta anche di tenere Peter al
sicuro dalle minacce che Stark non voleva che un giovane
adolescente affrontasse, non importa quanto fosse coraggioso o
potente.
Questo concetto si sviluppa
ulteriormente in Infinity War, quando Peter si unisce alla lotta
per salvare il dottor Strange da Ebony Maw. Quando Peter inizia a
rimanere senza aria sulla nave spaziale di Maw, Stark non perde
tempo a mandare l’Iron Spider dal suo protetto. E non appena la
nuova tuta è su di lui, si azione il paracadute, che nelle speranze
di Stark dovrebbe portare Peter a casa, lontano dalla prima linea.
La scena è in realtà un richiamo a Homecoming. Quando Peter si
scontra per la prima volta con Avvoltoio, un paracadute di
emergenza viene aperto dall’interno della sua tuta, allontanandolo
dal combattimento.
La nuova arma di Thor può aprire il
Bifrost
In Avengers: Infinity War,
Thor intraprende un viaggio personale. Dopo aver perso suo
fratello, suo padre, il suo migliore amico, la sua casa, il suo
martello e i suoi capelli, il dio del tuono non ha più molto di
suo, e il colpo decisivo gli arriva per mano di Thanos, che trucida
metà del suo popolo, Heimdall, e Loki. Per questa ragione, Thor è
in cerca di vendetta. Con l’aiuto di Rocket Raccoon e Groot, il Dio
del tuono arriva su Nidavellir, il regno dei Nani. Lì, spera che i
fabbri saranno in grado di forgiargli una nuova arma, un nuovo
martello in modo che lui possa uccidere Thanos. Su Nidavellir, Thor
incontra il suo amico Eitri, il re dei nani.
Grazie agli sforzi di Thor, i fuochi
delle fucine bruciano ancora una volta, ed Eitri forgia una nuova
arma, adatta al Re di Asgard: Stormbreaker. Con quest’arma a
portata di mano, Thor è in grado di evocare il Bifrost e
raggiungere il campo di battaglia nel Wakanda in un istante. Eitri
afferma che, in teoria, Stormbreaker potrebbe essere in grado di
evocare il Bifrost, ma non lo sa per certo. È facile che, in mezzo
alla battaglia, il dettaglio sfugga, ma l’epico ingresso di Thor
sul campo è reso possibile grazie alla sua nuova ascia e al potere
unico che ora esercita (evidenziato anche dalla luce iridescente
tipica del Bifrost).
Gamora è intrappolata nel Mondo
dell’Anima
Uno dei misteri più elusivi
di Avengers: Infinity War è stato il luogo dell’ultima Gemma
dell’Infinito, la Gemma dell’Anima. Mentre tutte e cinque le altre
hanno avuto un ruolo nel corso degli altri film della Marvel, la Gemma dell’Anima è stata
custodita da un grosso punto interrogativo. Tuttavia, gli
spettatori sono rimasti sorpresi nell’apprendere che Gamora
conosceva da parecchio tempo la posizione della Gemma. Quando viene
fatta prigioniera da Thanos, Gamora non ha altra scelta che
rivelare la posizione dell’oggetto al suo padre adottivo, che la
costringe a dire la verità torturando Nebulosa. Una volta che i due
raggiungono Vormir, vengono informati dal Custode di Pietra che,
per riceverla, bisognava scambiare un’anima per un’anima. Con
riluttanza, e cogliendo tutti di sorpresa, Thanos sacrifica Gamora,
uccidendo l’unica figlia che lui abbia mai amato veramente. Più
tardi nel film, quando Thanos schiocca le dita, si ritrova per un
attimo in un luogo etereo, dove vede una giovane Gamora. È chiaro
che questo è in realtà il Mondo dell’Anima, la realtà contenuta
all’interno della Gemma stessa, e che l’anima di Gamora è
intrappolata all’interno di essa.
Teschio Rosso adesso è libero
Quando Thanos e Gamora si
ritrovano su Vormir per localizzare la Gemma dell’anima, vengono
accolti da uno spettro che li avverte delle sfide che li attendono.
Una volta che la figura si è rivelata, gli spettatori sono rimasti
sbalorditi nel rendersi conto che non era altri che il Teschio
Rosso, che avevamo visto per l’ultima volta nel 2011 in Captain America: The First
Avenger. Nel film, Teschio Rosso e Captain America hanno
combattuto per il controllo del Cubo Cosmic, un confronto che ha
visto il cattivo scomparire il luoghi sconosciuti quando l’energia
del Cubo lo ha teletrasportato via.
In Infinity War, il Teschio Rosso
informa Thanos che è stato su Vormir per tutto questo tempo e che
gli è stato assegnato il ruolo di Custode della Gemma. Lì, ha visto
molti tentativi di rivendicare il possesso della Gemma dell’anima,
ma nessuno è mai riuscito quando gli è stato detto che dovevano
sacrificare ciò che amavano di più. Ma Thanos non è come gli altri
che lo hanno preceduto, e non esita a sacrificare sua figlia. Con
la Pietra dell’Anima ora nella mani di Thanos, non c’è più niente
per il Red Skull da custodire. Ciò significa che Teschio Rosso è
libero dal suo ruolo e che ora può lasciare Vormir.
Tony porta il telefono di Steve
sempre con sé
All’inizio di Avengers:
Infinity War, Bruce Banner si ritrova a precipitare dallo spazio
all’interno del Sancta Sanctorum del dottor Strange. Poi, con
l’aiuto del Dottore, Bruce trova Tony Stark, e avverte il suo
science-bro della minaccia che sta arrivando sulla Terra. Mentre i
due si rendono conto che devono proteggere Visione, Tony dice che
avrebbero bisogno di chiamare Steve Rogers per chiedere aiuto.
Mentre Tony esita, prende di tasca un cellulare, lo stesso telefono
che Steve ha mandato a Tony alla fine di Captain America: Civil
War, nel caso avesse mai avuto bisogno del suo aiuto.Per tutti
coloro che guardano il film la prima volta, è un seguito perfetto
agli eventi del threequel di Captain America.
Ma dopo ripetute visioni, ci
rendiamo conto che, sì, Tony aveva questo telefono con sé, in un
giorno in cui era semplicemente fuori per una corsa con la sua
fidanzata Pepper Potts. Ciò significa che, non importa l’occasione,
non importa dove vada o cosa faccia, Tony porta il telefono di
Steve con sé sempre, nel caso in cui dovesse mai aver bisogno di
chiamare il suo ex compagno Avenger. L’amicizia del duo si può
essere incrinata, ma il fatto che Tony abbia ancora il telefono su
di lui in ogni momento ci dice che sa che arriverà un momento in
cui dovrà contattare nuovamente Capitan America.
La relazione tra Peter Quill e
Gamora si è evoluta
La relazione tra Peter
Quill e Gamora è stata piuttosto complicata. I due si conobbero
mentre erano rivali nella caccia dell’Orb, ma non è passato molto
tempo prima che i loro interessi condivisi li costringessero a
lavorare insieme. Poi, una scintilla è scoccata trai due e si
avvicinarono reciprocamente. Nel secondo film della serie, abbiamo
visto che i due erano diventati un po’ più vicini, ma non ancora
ufficialmente. Da quello ceh sapeva il pubblico, questi due avevano
ancora una lunga strada da percorrere prima di diventare una coppia
in piena regola. Eppure, quando li troviamo in Avengers: Infinity
War, che si svolge pochi anni dopo Vol. 2, possiamo vedere che
Star-Lord e Gamora sono una coppia. Sono vicini e si scambiano un
bacio appassionato. Ancora meglio, si scambiano un caloroso “Ti
amo”, quando Gamora chiede a Quill di spararle, per timore che
Thanos trovi la posizione della Gemma dell’anima. Tra i due film,
la relazione tra questi due si è chiaramente evoluta.
Steve Rogers chiama ancora “casa”
la base degli Avengers
Dopo aver fallito
nell’andare d’accordo con Tony Stark sugli accordi di Sokovia,
Steve Rogers conclude con la fuga la sua storia in Captain America:
Civil War. L’ultima volta che l’abbiamo visto, si era introdotto
nella super-prigione della Raft, per liberare tutti quelli che si
erano schierati con lui: Falcon, Scarlet Witch, Ant-Man e Occhio di
Falco. Negli anni successivi, prima di Avengers: Infinity
War, arriviamo a capire che Steve ha lavorato in segreto al fianco
di Falcon, Vedova Nera e Scarlet Witch. Indossa ancora il suo
costume ormai sbrindellato di Civil War, e combatte ancora la buona
battaglia.
Quando Steve, Natasha e Sam salvano
Wanda e la Visione da Proxima Midnight e Corvus Glaive, vediamo un
grato Visione ringraziare Steve per il suo aiuto, anche se non si
sono visti per anni, e anche se hanno combattuto sui lati opposti
del conflitto. Quando gli viene chiesto dove dovrebbero andare,
Steve risponde semplicemente con “Home”. Poi, quando li vediamo,
stanno entrando nella Avengers Mansion di New York, e Steve
chiarisce che anche se ha passato anni in fuga dalle autorità,
considera ancora questo posto come la sua casa. È facile perdere
questo passaggio, ma è importante per ribadire l’indole di
Steve.
Stark è conosciuto su scala
cosmica
Tony Stark viene tolto dal
suo elemento “terrestre” all’inizio di Avengers: Infinity War
quando venne rinchiuso in un’astronave diretta dall’altra parte del
sistema solare. Può anche essere un futurista e un genio, ma era è
ancora consapevole della sua finitezza di fronte alla portata
infinita del cosmo. Una volta che si su Titan, tuttavia, Tony è
stato in grado di dimostrare di essere ancora eroico, quando ha
affrontato Thanos frontalmente con la sua nuova e potente armatura.
Accanto a Spider-Man, il dottor Strange e alcuni membri dei
Guardiani della Galassia, Stark ha dimostrato di essere stato uno
dei grandi battitori della squadra d’assalto quando è riuscito a
far sanguinare Thanos.
Poi, il Titano Pazzo ha detto
qualcosa che forse nessuno spettatore poteva prevedere… Ha chiamato
Stark con il suo nome. Quando Tony ha chiesto se Thanos sapeva chi
fosse, il cattivo ha risposto di sì. Ciò significa che grazie al
suo lavoro con i Vendicatori, Tony Stark è riuscito a diventare
noto su scala cosmica? Più probabilmente, la loro connessione
stabilita in Avengers aveva prodotto un altro tipo di conoscenza;
una sorta di “momento condiviso”. O forse è stata la sua creazione
di Ultron grazie alla Gemma della Mente. In ogni caso, è stato
piuttosto sorprendente apprendere che Thanos, che non ha mai messo
piede sulla Terra, sa esattamente chi sia Tony Stark.
Visione potrebbe non essere
morto
Uno degli elementi più
attesi di Avengers: Infinity War era quello di riunire tutti, dai
Vendicatori autorizzati dal governo ai Avengers clandestini di
Steve Rogers e persino dagli interi eserciti del Wakanda, per
proteggere Visione e la Pietra della Mente sulla sua fronte. Per
ottenere l’ultima Gemma, Thanos invia le sue forze, dall’Ordine
Nero a un intero esercito di Outrider, nel Wakanda. Lo scopo è
quello di completare il suo Guanto. Il piano degli eroi del film
era di incaricare la brillante Shuri, sorella della Pantera Nera,
di separare la Gemma Pietra dalla Visione mentre cercava di
mantenere intatto l’eroe. Allora, e solo allora, la Gemma poteva
essere distrutta. Shuri non ha avuto molto tempo per lavorare, ma
ha comunque dato il massimo.
Mentre l’esercito di Outrider
assedia Wakanda, Shuri cerca di rimuovere e cambiare tutti i
circuiti e le connessioni che legano insieme Visione e la Gemma. Ma
quando Scarlet Witch lascia il suo posto e si unisce alla
battaglia, Corvus Glaive fu libero di attaccare Shuri e la Visione.
Tuttavia, dopo aver rivisto il film, possiamo vedere che prima che
Corvus la attaccasse, Shuri fa le correzioni dell’ultimo minuto e
poi spegne l’attrezzatura su cui stava lavorando. Questo ci fa
credere che Shuri possa aver costruito un backup di Visione nel suo
laboratorio, e che anche se l’androide è stato ucciso da Thanos,
potrebbe tornare ancora. Inoltre, la coscienza dell’eroe potrebbe
semplicemente essere parte della Gemma della Mente… il che
significa che ora fa parte del Guanto di Thanos.
Il Guanto dell’Infinito è
danneggiato
Thanos ha trascorso
l’intero Avengers: Infinity War cercando di raccogliere tutte e sei
le Gemme dell’Infinito per assemblare il suo Guanto dell’Infinito,
che è stato costruito per lui dal Nano Eitri di Nidavellir. Eitri
ha rivelato di aver costruito il guanto nelle forge naniche del suo
regno, e abbiamo appreso che quest’arma era diversa da qualsiasi
altra vista o impugnata prima. Il potere delle gemme multicolori
non ha paragoni, e forse persino Eitri non conosceva l’intera
portata dui questo potere. Quando finalmente il Titano Pazzo
possiede tutte le gemme a portata di mano, raggiunse il suo
obiettivo finale di spazzare via metà della vita nell’universo
schioccando le dita. Ma anche questo atto ha avuto una conseguenza
imprevista che siamo riusciti a osservare meglio dopo più di una
visione del film.
Dopo che Thanos è stato portato in
un breve viaggio nel Mondo dell’Anima, torniamo al campo di
battaglia wakandiano, dove Thor chiede al cattivo cosa ha fatto.
Mentre lo fa, vediamo che il Guanto dell’Infinito è ora
danneggiato. Chiaramente, il potere che è servito per spazzare via
metà dell’universo era troppo per il guanto, che quindi si è rotto.
Siccome poi, con la Gemma dello Spazio, si è teletrasportato nel
posto idilliaco in cui lo vediamo alla fine, sappaimo che le Gemme
funzionano ancora, anche con il Guanto danneggiato, ma
funzioneranno ancora tutte insieme?
Sono rimasti in vita gli originali
sei Avengers
Dopo che Thor non è
riuscito a uccidere Thanos, il Titano pazzo ha avuto abbastanza
tempo per schioccare le dita, scatenando tutta la potenza delle
Gemme. Con questo semplice atto, il malvagio è riuscito a spazzare
via metà della vita nell’universo, su ogni pianeta e in ogni angolo
del cosmo. E sì, anche sulla Terra. Bucky Barnes, Scarlet Witch,
Falcon, Black Panther, Drax, Star-Lord, Mantis, Spider-Man, Doctor
Strange, sono tutti scomparsi, insieme a Nick Fury e Maria Hill.
Per quanto fosse emozionante vedere questa scena, era difficile
fare un conteggio preciso.
Ma dopo alcune osservazioni, ci
rendiamo conto che la maggior parte dei defunti facevano perte
della nuova ondata di personaggi del MCU. I sei originali, Captain
America, Vedova Nera, Iron Man, Thor e Hulk sono tutti al sicuro, e
supponiamo che anche Occhio di Falco lo sia. War Machine è ancora
al sicuro, ma era già nella fase 1. Questo lascia solo Rocket e
Nebula dalla successiva Fase dei film. Chiaramente, il fatto che
tutti i Vendicatori originali siano ancora in circolazione non è
una coincidenza, e potrebbe essere indicativo rispetto a cosa
accadrà in Avengers 4.
Come riportato da Omega Underground, le riprese di
Captain Marvel si sposteranno da Los
Angeles allo stato del Lousiana, precisamente nelle zone limitrofe
di New Orleans (area di Baton Rogue) a fine giugno.
Attualmente Brie
Larson e parte del cast si trova in California per girare
alcune scene d’azione.
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Un video girato a distanza e
successivamente rimosso dal web sembrerebbe aver confermato la
presenza di Chris Pine sul set di Wonder Woman 2. L’attore è stato
infatti avvistato ieri durante le riprese del cinecomic, ma non è
chiaro se si trattasse davvero dell’ex Steve
Trevor.
Qualche settimana fa il report
di ScreenRant dall’evento del
CinemaCon di Las Vegas aveva svelato sorprendenti dettagli sul
sequel in merito a Pine, che secondo alcune
speculazioni sarebbe stato inserito nel cast ufficiale. Resta da
capire in che modo la produzione re-introdurrà l’attore nel
franchise, se nelle vesti di Trevor (un po’ come la Marvel ha risolto il “problema” di
Peggy Carter in The Winter Soldier, mostrandola
invecchiata) o di un altro personaggio.
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder Woman 2 sarà
ambientato negli anni Ottanta, rivelando al pubblico un’altra epoca
iconica in cui svolgere le avventure
di Diana.
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Vi ricordiamo che le riprese
di Wonder Woman 2 si svolgeranno in
America (e non più in Inghilterra), tra la Virginia del Nord e il
Distretto della Columbia. Per ora il titolo di lavorazione del
film è Magic Hour, ma abbiamo ragione di
sperare che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla
Warner Bros.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Wonder Woman 2 arriverà al cinema
il 1 novembre 2019.
Contrariamente a quanto sperato,
Catwoman non sarà tra le fila dei personaggi di
Birds
of Prey, anticipato da Margot Robbie
come una gang-story tutta al femminile vietata ai minori e targata
DC.
La notizia è stata diffusa dal
reporter di The Wrap e Heroic Hollywood Umberto
Gonzalez con questo tweet, smentendo qualsiasi rumor su un presunto
coinvolgimento di Léa Seydoux:
“Léa Seydoux non è in
trattative per interpretare né Black Canary né Catwoman in Birds of
Prey. Di fatto, Catwoman non è nemmeno nel film!“
⚔️RUMOR KILLER⚔️
No, that dumb 4chan rumor is so not true. Léa Seydoux is not in
early talks nor on some shortlist for either BLACK CANARY or
CATWOMAN in BIRDS OF PREY. In fact, CATWOMAN is NOT even in the
movie!
Birds of
Prey vedrà Margot
Robbie ritornare nei panni di Harley Quinn,
personaggio DC Comics che ha esordito in Suicide Squad. Il film sarà basato sul
fumetto omonimo e al momento la Robbie è l’unica attrice
ufficialmente coinvolta.
A produrre il film ci sarà proprio
la LuckyChap di Margot Robbie insieme alla Kroll & Co
Entertainment di Sue Kroll e la Clubhouse Pictures
di Bryan Unkeless.
Dopo Patty
Jenkins, Cathy Yah sarà la seconda
regista donna legata a un film tratto dai fumetti DC, cosa che
potrebbe essere un buon auspicio per la Warner
Bros, visto che Wonder Woman della Jenkins è
l’unico film DC Comics che ha davvero registrato un grande
successo.
La Robbie ha confessato
di recente che il lavoro sul film e lo sviluppo del progetto dura
ormai da tre anni, e che il target degli spettatori sarà
leggermente diverso rispetto agli altri titoli
della DC Films:
“Ho
lanciato l’idea di un film su una gang di ragazze vietato ai
minori, dove ovviamente c’è Harley, perché pensavo avesse bisogno
di amiche. Lei ama interagire con le persone, quindi non la farei
mai recitare in un film solista: deve stare con altri personaggi e
questi dovrebbero comporre una gang di ragazze. Non vedo abbastanza
ragazze sullo schermo, specialmente nel genere action, quindi
l’idea nasce da qui“.
ATTENZIONE: l’articolo contiene SPOILER
su Solo: A Star Wars Story
Le battute finali di
Solo: A Star Wars Story riservano ai fan della
saga la sorpresa più grande che potessero aspettarsi: eliminato il
suo capo Dryden Vos (Paul
Bettany), Qi’Ra (Emilia
Clarke) si collega con l’ologramma di un noto personaggio
della trilogia sequel.
Ebbene, la figura inquadrata
è nientemeno che Darth Maul, signore oscuro
dei Sith apparso per la prima volta in Episodio I: La
minaccia fantasma come principale antagonista e assassino
di Qui-Gon Jinn.
Dunque Maul compare anni dopo la
battaglia di Theed e le Guerre dei Cloni, in forma di ologramma,
con delle gambe robotiche e una nuova spada laser a doppia
lama.
Nuovamente interpretato da Ray Park
e doppiato da Sam Witwer, Darth Maul tornerà molto
probabilmente nei prossimi capitoli del franchise. Intanto, ecco la
foto – trapelata in rete – che ne testimonia la presenza in
Solo.
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star
Wars – Gli ultimi Jedi) torna a vestire i panni di
Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Come svelato qualche giorno fa
dagli sceneggiatori di Deadpool
2 Rhett Reese e Paul
Wernick, lo script iniziale del film aveva
previsto un simpatico cameo di Chris Evans nei
panni della Torcia Umana, ma a quanto pare altri personaggi
dell’universo Marvel avrebbero potuto comparire a
sorpresa in una della scene post credits:
“Inizialmente avremmo dovuto
inserire la Torcia Umana di Chris Evans e successivamente
sarebbero comparsi tutti i Fantastici 4 del reboot del 2015,
incluso Michael B. Jordan, che nel film interpretava – anche lui –
la Torcia Umana. Avremmo assistito ad un interessante faccia a
faccia dei due“.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
In un’intervista con
Collider, Woody
Harrelson ha avuto modo di svelare qualche piccolo
dettaglio sul personaggio interpretato in Venom,
cinecomic che vede protagonista Tom Hardy nei
panni del simbionte, ma di cui ignoriamo ancora l’identità.
C’è chi ipotizza che
l’attore vestirà i panni di Carnage, il villain
psicopatico dei fumetti Marvel, tuttavia le sue parole
lasciano intendere che ne vedremo davvero poco sullo schermo e che
probabilmente tornerà nel sequel:
“Sapete,
ho recitato solo in una piccola parte di questo film, ma sarò nel
prossimo. Non ho ancora letto la sceneggiatura, e come si dice…
vedremo cosa succederà“
Nella stessa intervista Harrelson ha anche parlato di Zombieland
2, progetto in cantiere con la regia di Ruben Fleischer (già
regista del primo film e di Venom) che lo vede coinvolto insieme al
cast originale:
“Ho
conosciuto Ruben sul set di Zombieland, quindi è stato facile dire
di si perché lui rappresenta una delle ragioni del mio
coinvolgimento. Nel caso di Venom poi, l’idea di lavorare con Tom
Hardy mi attirava parecchio. Penso che sia degli attori più
talentuosi in circolazione, ed è come se avessi sentito di doverlo
fare“.
Venom è atteso nelle sale il 5
ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer. Nel cast anche Matt Smith,
Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott
Haze e Michelle Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Il canale americano
Starz ha diffuso le prime foto ufficiali
di Outlander 4, l’attesa quarta stagione di
Outlander.
[nggallery id=741]
Secondo le prime indiscrezioni i fan vedranno l’azione
riprendere nelle colonie americane, dove i produttori hanno detto
che lo show avrà luogo. La stagione è basata
su Drums of Autumn , il quarto
volume della fortunata serie di libri di Diana Gabaldon. La
produzione è attualmente in corso in Scozia.
Sophie Skelton (Brianna) e
Richard Rankin (Roger), insieme a Lauren Lyle (Marsali) e Cesar
Domboy (Fergus), dovrebbero tornare nella quarta stagione
per riprendere quei ruoli. Il tema della nuova stagione sarà
“Home”.
“Nelle ultime tre stagioni,
Jamie e Claire non sapevano dove avrebbero vissuto”, ha
dichiarato a EW il produttore esecutivo Matthew B.
Roberts. “Non piangono mai i loro destini. Ora stanno
arrivando in quel posto che possono chiamare casa. Ma il
significato di casa è diverso per ognuno di noi. Questo è ciò
che scopriremo nella stagione 4.”
Outlander 4 è la quarta stagione della serie tv
Outlander
creata da Ronald D. Moore per il canale
americano Starz.
Outlander 4
Nella quarta stagione di
Outlander
ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp
(stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Annunciata nell’unica scena post
credits inserita alla fine di Avengers: Infinity War,
Captain Marvel sarà l’ultima vera
risorsa dei Vendicatori per rimediare al terribile incidente dello
“schiocco delle dita” di Thanos.
Nella sequenza abbiamo infatti visto
Nicky Fury estrarre dalla tasca una sorta di cerca-persone con cui
invia un sos d’emergenza a Carol Danvers,
prima di svanire come gli altri personaggi.
Sul dispositivo
lampeggia l’iconico logo di Captain Marvel, che tornerà
protagonista nel suo standalone in uscita a marzo 2019
(con Brie Larson nei panni dell’eroina),
qualche mese prima di Avengers 4 dove
presumibilmente avrà un ruolo centrale.
Ma perché potrebbe essere “l’ultima
risorsa”? Ecco di seguito 15 buoni motivi per cui Thanos
dovrebbe temere Captain Marvel in vista del suo
arrivo nel MCU (secondo CBR):
È la supereroina più potente del MCU
Negli ultimi dieci anni
abbiamo visto nascere nel Marvel Cinematic Universe diversi
eroi dotati di tecnologia all’avanguardia e superpoteri di
qualsiasi origine. Eppure, le parole di Kevin
Feige sembrano aver suggerito che Capitan Marvel sarà qualcosa di
mai visto prima nel MCU.
In un’intervista con Variety
infatti, Feige ha dichiarato che Carol Danvers
sarà “il supereroe più potente che abbiamo mai avuto“,
forse l’unica arma possibile per battere finalmente Thanos.
È il leader dei Vendicatori
La squadra
dei Vendicatori, lo sappiamo, è composta dai più potenti e
brillanti eroi dell’universo, uniti per combattere per ciò che è
giusto. Nel gruppo si sono avvicendati fieri personaggi come
Captain America e Moon
Knight, tuttavia quello più dotato potrebbe essere
davvero Captain Marvel.
Perché? Da quando è
entrata a far parte degli Avengers alla fine degli
anni ’70, Carol Danvers (in seguito detta Miss Marvel) ha dimostrato di essere una
delle reclute più forti, guidando una squadra di Vendicatori tutta
sua.
Sulla scia degli
eventi di Civil War, due squadre vennero formate: i New
Avengers senza licenza e i Mighty
Avengers autorizzati dal governo. E con la comunità di
supereroi in disordine, Captain Marvel fu selezionata per guidare i
Mighty Avengers, cosa che farebbe di lei il perfetto leader per
combattere Thanos.
È in grado di combattere con una sola mano
Quando sei
in battaglia, devi potertela cavare con qualsiasi cosa a
disposizione. Anche se non è molto. Gli ostacoli d’altronde cono
sfide che un supereroe affronta in ogni occasione, ma è la maniera
in cui si superano che fa di lui una risorsa.
Spesso, nei fumetti,
abbiamo visto Captain Marvel gettarsi nella
mischia perfino con un braccio rotto, riuscendo comunque a uscirne
vittoriosa. In particolare, durante lo scontro con Judas
Traveller, Carol Danvers sferra colpi e pugni leccandosi
le ferite senza mai arrendersi.
Esperta di tattiche
e dotata di forte intraprendenza, l’eroina è riuscita a sconfiggere
uno stregone con caratteristiche simili a Doctor Strange usando solamente un
braccio.
Non ha paura di nessuno, nemmeno di feroci dinosauri
La varietà
delle storie raccontate nei fumetti hanno fatto scontrare gli eroi
Marvel con strane creature come i
dinosauri che popolano la Terra Selvaggia, ma
figuratevi se Carol Danvers si è lasciata intimidire da questi
animali preistorici…L’eroina ha facilmente
messo al tappeto due T-Rex a New York, come farebbe sicuramente con
il Titano Pazzo!
Può volare alla velocità del suono
Nel MCU abbiamo già visto eroi in grado
di muoversi più velocemente di chiunque, come
Quicksilver in Avengers: Age Of Ultron,
Iron Man o Black Panther,
tuttavia l’entrata in scena di Captain Marvel potrebbe azzerare ogni
risultato raggiunto.
Oltre alla super forza e alla super
resistenza, Carol Danvers sa volare e usa principalmente i
suoi poteri per prestare supporto aereo nelle battaglie, ma quando
spinge queste abilità al massimo raggiunge velocità
incredibili.
L’eroina ha infatti volato sei volte
più veloce del suono, raggiungendo l’atmosfera esterna della Terra
in soli 118 secondi…
Poteri combinati
Sebbene le
origini di Captain Marvel siano un po’ confusa,
sappiamo che originariamente Rogue degli X-Men ha assunto il suo
potere dalla stessa Captain Marvel, e che questa in seguito è
stata rapita dalla razza aliena conosciuta come Brood.
Successivamente avrebbe sviluppato un nuovo canale di energia e si
sarebbe chiamata Binary mentre incorporava
poteri di assorbimento e proiezione dell’energia.
Insomma Carol
Danvers era in grado di generare un cosiddetto “buco bianco”,
fenomeno cosmico che è essenzialmente l’opposto del buco nero e una
potenziale arma di distruzione di massa.
“Uccidi o Muori”
Nella
“mitologia” dei fumetti, come nella grande tradizione letteraria,
esistono eroi e antieroi. L’eroe uccide solo se necessario,
l’antieroe uccidere fa parte del proprio “credo”.
Un eroe deve
considerare attentamente il rischio di una situazione che prevede
la morte di qualcuno, e molti preferiscono varare tutte le opzioni
possibili prima di ricorrere ad un gesto estremo. Nei fumetti,
Captain Marvel ha optato per questa
soluzione contro Eshu (il Master Of The World),
rimanendo distrutta dal senso di colpa. Tuttavia è chiaro che, al
contrario di molti suoi colleghi, l’eroina è disposta a fare tutto
il necessario per salvare la situazione.
Non si arrende facilmente
Un vero
eroe è colui (o colei) che sa rialzarsi e non arrendersi al primo
colpo. E Captain Marvel fa certamente parte di
questo gruppo.
Quando si chiamava
ancora Miss Marvel, Carol Danvers si scontrava
regolarmente con Destructor, dotato di un cannone
a energia incorporata che sparava un raggio incredibilmente
potente. Nonostante ciò, l’eroina ha sempre dimostrato di cavarsela
senza problemi.
Ha distrutto l’armatura di Iron Man
Capitan
Marvel non ha paura di mettersi in
gioco e di sfidare eroi altrettanto capaci, soprattutto nel
combattimento corpo a corpo. In un memorabile “match” con
Iron Man durante gli eventi della seconda
Civil War, Carol Danvers e Tony Stark si sono
trovati l’uno opposto all’altro, con Stark rivestito della sua
nuova armatura Modello 54, progettata
specificamente per combattere Captain Marvel.
Tuttavia, alla fine
dei giochi, l’uniforme si è rivelata pressoché inutile: Carol
Danvers ha inflitto un colpo così potente al petto di Iron Man da
distruggere la sua armatura.
Sa colpire davvero, ma davvero forte
Pochi eroi,
nell’universo cinematografico Marvel, sanno colpire davvero, ma
davvero duramente. Spesso sono “aiutati” da un siero da super
soldato, o da incidenti genetici, ma nessuno è paragonabile alla
forza di Carol Danvers.
Ma quanto forte può
colpire la supereroina? Nei test condotti da Hank
Pym, si è scoperto che Captain Marvel può infliggere colpi con una
forza equivalente a 92 tonnellate. Insomma, è come essere travolti
da una nave spaziale e un elefante…
Sa calibrare la sua forza
Ormai
l’avrete capito: Captain Marvel è un personaggio molto
forte, ma forse non è l’unico in circolazione. Personaggi come
Vulcano e Odino hanno dimostrato di possedere una forza fisica
molto più grande, tuttavia il segreto risiede nella capacità di
calibrare questa forza.
È esattamente ciò
che Carol Danvers riesce a fare meglio degli altri, un serio
vantaggio che potrebbe risultare decisivo nella battaglia contro il
Titano Pazzo.
Può assorbire tutta l’energia che vuole e trasformarla in
forza
L’idea
generale è che i poteri binari di Captain Marvel traggono la loro forza dalla
quantità di energia assorbita: in sostanza, per ogni grammo di
energia assorbita, Carol Danvers può distribuire quell’energia
sotto forma di esplosione. Come, per
esempio, scatenare la stessa energia di una bomba
nucleare.
È sopravvissuta nello spazio
Carol
Danvers si aggiunge alla lista dei personaggi in grado di
sopravvivere in circostanze estreme, anche in ambienti diversi e
lontani dalla Terra.
Nel corso dei suoi
racconti infatti, Captain Marvel è rimasta illesa dopo una
caduta che avrebbe potuto persino uccidere il potente Thanos,
essendo l’eroina capace di resistere nelle profondità dello
spazio.
Sappiamo che la
maggior parte del suo tempo Captain Marvel lo trascorre oltre
l’atmosfera terrestre, senza nemmeno indossare una tuta spaziale, e
questo tipo di resistenza è ciò che Thanos non dovrebbe affatto
sottovalutare.
Anche senza costume, rimane sempre un’eroina
Ricordate
lo scambio di battute fra Tony Stark e
Peter Parker in Spider-Man: Homecoming, con
Peter che si lamenta di non essere niente senza la tuta di
Spider-Man e Stark che sentenzia: “Se non sei niente senza
questo vestito, allora non dovresti averlo”?
Questa è una lezione
importante che tutti i supereroi devono imparare: in fin dei conti
l’eroe deve riuscire a essere tale anche senza uniforme e
poteri.
Una volta, nei
fumetti, Carol Danvers ha vissuto un’esperienza che l’ha messa di
fronte ad una creatura aliena assetata di sangue: priva dei suoi
poteri, da sola e senza rinforzi, l’eroina ha chiamato in causa
nient’altro che il suo ingegno e le sue abilità tattiche per
sconfiggere il nemico.
Ha già battuto Thanos nei fumetti
Nel fumetto
Ultimates #8, la squadra titolare dei Vendicatori
si trova faccia a faccia con Thanos e riesce, con l’ingegno e il
lavoro di gruppo, a mettere in difficoltà il Titano Pazzo prima che
Captain Marvel lo metta definitivamente al
tappeto.
Abbiamo aspettato Deadpool 2 a lungo, e finalmente è
arrivato, con più azione, più sangue, e molti più Easter
Egg: una lunga, lunghissima serie di riferimenti alla
Marvel, DC, e cultura pop. Il film
ha ricevuto un budget più elevato, un cast più grande, e una lunga
serie di celebrità ansiose di farne parte, Deadpool 2 punta a
soddisfare il proprio pubblico in diversi modi. Tra cui il
raddoppiare la quantità di piccoli momenti dedicati ai
fan, di rottura della quarta parete, e di battute per
intenditori che forse qualcuno si è perso. Per non parlare delle
battute molto sottili e delle Easter Egg che sono quasi impossibili
da trovare: cameo stellari, riferimenti alla mitologia estesa dei
fumetti X-Men e ai film, e molto altro.
Ecco una lista delle Easter
Eggs di Deadpool 2, per assicurarci che non
ve ne perdiate nemmeno uno. E attenzione agli spoiler.
Laird
Cominciamo dall’Ester Egg più
facile da perdersi, perché si riferisce a qualcuno che sta
dietro la macchina da presa, uno che quasi nessuno
poterebbe capire da sé, se non le persone coinvolte. Parliamo di
quando Wade sta facendo il suo discorso motivazionale finale a
Peter sull’elicottero, prima di lanciarsi con il paracadute.
Deadpool rassicura Peter sul fatto che farà in modo che non gli
succeda nulla, per poi girarsi di scatto verso i piloti esclamando:
“Laird, attacca!” Insomma, a quel punto del film non c’è
nessun personaggio dal nome Laird, e la battuta va (come è solito
fare Deadpool) al di là dello schermo. Nei titoli, infatti, il
personaggio è semplicemente indicato come “Pilot”, interpretato da
Abiola Uthman. La battuta di Wade è uno scherzo che solo i membri
della troupe possono capire: Laird è infatti un membro del
dipartimento costumi del film, la persona incaricata di aiutare
Reynolds ad indossare e togliere la tuta da Deadpool.
Deadpool ha sicuramente visto i
film del MCU
Il primo film di Deadpool ha
trasposto sullo schermo una delle caratteristiche fondamentali
del personaggio di Wade Wilson, e cioè il fatto che sia cosciente
di tutto: tutto ciò che accade dentro e fuori il mondo dei
fumetti, e soprattutto del fatto che esista un mondo al di
fuori dei fumetti. E, se nel primo film i riferimenti al MCU erano pochi (essendo
Deadpool proprietà della Fox e non dei Marvel Studios), nel secondo film questi si
sono moltiplicati. Ovviamente, ci sono riferimenti aperti ai
personaggi DC, universo che Deadpool insulta spesso e volentieri.
Ma ci sono anche così tanti riferimenti al MCU, che sicuramente qualcuno
finisce per essere peso per strada. Ad esempio, quando si chiama
Domino una “black Black Widow”, ovvero una “Vedova Nera nera”,
o quando si riferisce a Dopinder come “Brown Panther”. Ma il
riferimento migliore ad Avengers è l’omaggio alla “ninna
nanna” di Vedova Nera per Hulk. Dopo essere saltato sulle spalle di
Fenomeno nella battaglia finale, infatti, Wade cerca di calmarlo
citando qualche parola della canzone (Il sole sta calando).
Il cameo invisibile di Brad
Pitt
Allora, senza dubbio il prossimo è
un cameo del quale i fan parleranno parecchio. E, dato che non è
necessario essere del fan di Marvel per conoscere Brad Pitt, è
un cameo che pochi perderanno nel leggere i titoli di coda del
film. Ma è la storia che sta dietro questo cameo a renderlo
interessante. Infatti, Brad
Pitt è stato, per un certo periodo, uno dei potenziali interpreti
di Cable. Sembra che la cosa non sia andata più in là di un
paio di chiacchiere, ma anche dopo essere stato scartato, sembra
che le cose siano rimaste amichevoli. Abbastanza da partecipare a
questo cameo: uno a cui i fan sapevano di dover fare
attenzione. Ma non sapevano di dover fare attenzione all’arrivo del
mutante interamente invisibile, chiamato Vanisher. Inoltre, si
tratta di un riferimento ai fumetti Marvel, del quale il film usa
solamente il nome (dato che, nei fumetti, il personaggio ha la
capacità di teletrasportarsi, non di sparire).
La maglietta di Taylor Swift con i
gattini
Le magliette indossate da Ryan
Reynolds nel film sono qualcosa di epico. Tra queste, risalta
quella con due gattini. La maglietta fa la propria apparizione dopo
che Wade cerca di uccidersi dopo la perdita di Vanessa, e viene
curato da
Colosso (lo sapevamo che gli voleva bene). Ma, prima che il
gigante riesca a finire di discutere la possibilità di unirsi agli
X-Men, Wade è sparito, scappato con la sedia a rotelle di Charles
Xavier. Nella scena, in molti avranno notato che Wade indossa una
maglietta con due micetti, e un cerchio con delle scritte. I
due gattini in questione non sono gattini a caso: come rivelato dal
cerchio, sono Olivia e Meredith, che qualcuno conoscerà come i
gatti di Taylor Swift.
La battuta di Hugh Jackman su Les
Misérables
Il primo film di Deadpool
si era divertito ad insistere sui riferimenti a Hugh Jackman e
Wolverine. Il che ha senso. La cosa divertente, è che le
battute avevano un carattere personale e, quando Jackman si è
mostrato all’altezza dell’humour, tutti i fan hanno capito che
Deadpool 2 sarebbe stato ancora meglio, ed è stato così. Ma
vale la pena menzionare uno degli Easter Egg più divertenti e più
difficili da trovare che riguardano Hugh Jackman. Mentre Deadpool
illustra il proprio piano usando del pastelli, nomina Russell, al
quale si riferisce come “Prigioniero 24601”. Il numero farà
suonare qualche campanello d’allerta ai fan di musical, trattandosi
del numero con il quale viene designato Jean Valjean, il
protagonista di Les Misérables, interpretato proprio da Hugh
Jackman nel film diretto da Tom Hooper.
Deadpool e X-Men le
origini: Wolverine
La scena che compare a metà dei
titoli di Deadpool è una delle migliori di sempre, ed ha
interessato e fatto ridere molti. Ma il salto all’indietro nel
tempo non è il primo ritorno a X-Men le origini:
Wolverine, il primo film a vedere Ryan Reynolds nel panni di
Wade Wilson. Stiamo parlando di una scena in particolare, e la
versione del nuovo film è particolarmente divertente, e
imbarazzante per Wade. Allora, le parti del film che mostrano
Reynolds nel panni di Wilson prima degli esperimenti
non sono così male. Infatti, il lavoro di spada fatto da Reynolds
rimane uno dei momenti migliori del film, quando sconfigge una
stanza piena di nemici con solo due katane, deviando pallottole. È
una delle acrobazie che Deadpool fa nel nuovo film, ma senza
menzionare direttamente Le origini. La sequenza in questione
comincia con Deadpool che di nuovo taglia un proiettile a metà in
slow motion, ma questa volta non ferma affatto i proiettili.
Fenomeno è il fratello di Charles
Xavier
Di tutti i segreti su
Deadpool 2 che si sono riusciti a mantenere, quello su
Fenomeno è forse il più grande, e sicuramente la sua comparsa è
stata particolarmente apprezzata dai fan. Infatti, la
rappresentazione del personaggio è più accurata di Conflitto
finale. Ma la vera rivelazione è arrivata quando Russel ha
rivelato la storia di famiglia discussa da Fenomeno. Sì, indossa
l’elmo di metallo per evitare che il fratello gli legga nel
pensiero. E sembra che sì, Deadpool 2 abbia confermato che
le versioni cinematografiche di Charles Xavier e Fenomeno sono
fratelli, proprio come nei fumetti. Per l’esattezza, sono
fratellastri. I due non vanno esattamente d’accordo nei fumetti, e
non sorprende che anche nei film abbiano raggiunto una tregua
abbastanza difficile.
Il cameo dei giovani X-Men
Quando Deadpool arrivò al
cinema per la prima volta, si sollevarono molti dubbi: alcuni
dubitavano che il personaggio avrebbe soddisfatto le aspettative,
molti dubitavano che un film vietato ai minori avrebbe attratto un
pubblico sufficiente. Ma dopo l’uscita del film, Deadpool è
diventato una delle proprietà della Fox dal valore più alto. Il
che rende, a posteriori, le battute fatte quando Deadpool visita la
Scuola di Xavier ancora più divertenti. Wade avrà pure avuto
l’attenzione di Colosso e di una nuova mutante, ma, stranamente,
nessuno degli altri membri della facoltà erano presenti quando si è
presentato. E i creatori hanno fatto riferimento alla situazione,
mostrando, in Deadpool 2, quanto le cose siano cambiate.
Wade fa notare che ha a che fare sempre con gli stessi mutanti, la
camera si sposta per mostrare la maggior parte (se non tutto) il
cast di X-Men: Dark Phoenix: lo Xavier di
James McAvoy, Quicksilver di Evan Peters, Ciclope di Tye Sheridan,
Tempesta di Alexandra Shipp, e Nightcrawler di Lodi Smit-McPhee.
Girandosi di scatto e vedendo Wade nel corridoio, Bestia di
Nicholas Hoult chiude le porte piano piano per evitare che lui se
ne accorga.
La camicia a fiori di
Deadpool
Abbiamo capito che tipo di
magliette Wade ama indossare grazie alla già discussa
maglietta con i gattini di Taylor Swift. Ma ce n’è un’altra: stiamo
parlando della camicia floreale indossata da Wade mentre si
sta ristabilendo. La camicia in questione si è rivelata essere la
stessa indossata da Chunk nei Goonies. Ovviamente, Wade è un
fan. Ma in particolare, si tratta di un riferimento a Josh Brolin,
che ha parlato più di una volta del proprio rapporto di amore/odio
con il personaggio di Brandon interpretato nel film in questione,
suo esordio cinematografico.
Il cameo del regista
Se un regista di un film come
Deadpool 2 decide di apparire nel film, dove appare? Una
delle varie vittime di Deadpool? Uno dei criminali nel suo
appartamento? Leitch è apparso, nel film, com euna delle vittime di
Cable, nella scena del convoglio della prigione. Domino lo ha
requisito, ma Cable trova un modo piuttosto non convenzionale per
liberarsi di Deadpool all’inseguimento: sgancia una delle celle per
mutanti del convoglio e lo lancia sulla strada. Qui vediamo David
Leitch, che lo prega di non farlo.
Goonies
La camicia floreale non è
l’unico riferimento ai Goonies presente in Deadpool
2. In questo caso, è uno dei più facili da trovare,
soprattutto per i fan del film che lo ricordano bene. Non è a
Brandon che il film fa riferimento questa volta, ma al leggendario
pirata del film. Cable e Deadpool si stanno affrontando sul
convoglio e Wade decide di sfidare il proprio avversario. Cable ha
una pistola, mentre Wade è munito solo di katana, ma lo sfida a
sparare il suo colpo migliore, chiamandolo “Willy l’Orbo”.
Il nome fa ridere già di per sé, ma farà ridere ancora di più i fan
dei Goonies, che ben sapranno che i ragazzini erano in cerca
del tesoro di Willy l’Orbo, appunto.
Logan e il carillon
Sembra che Deadpool 2
cominci esattamente dove era terminato
Logan, che aveva visto Wolverine
morire, impalato su un tronco
d’albero. Il finale ci aveva spezzato il cuore, ma non ci
sorprende che Deadpool abbia trasformato il momento in un’occasione
per fare dell’humour nero. Vedere un piccolo Wolverine impalato,
trasformato in un carillon… è esilarante, ammettiamolo.
Il costume grigio di X-Force
Il primo film spiega che il
colore del costume di Deadpool, il rosso, è finalizzato al
nascondere le macchie di sangue. Ma il sequel fa un passo in più in
quanto a sangue: Wade si prende pallotole, viene lacerato a metà,
si becca una schiena spezzata, e viene addirittura bruciato da
un’esplosione. Ma l’attacco più feroce a Wade arriva alla fine del
film, quando cerca di abbracciare Russel e scusarsi per averlo
abbandonato, e questi lo colpisce con il massimo della forza. Lo
arrostisce, in poche parole. Non sappiamo quanto la tuta di
Deadpool sia resistente al calore, ma il cambio del colore della
tuta di Deadpool, per l’occasione, diventa una strizzata d’occhio
al colore grigio della tuta dei tempi di X-Force
(ovviamente, quello dei fumetti Marvel, dal quale fu
reclutato).
Deadpool e il costume giallo degli
X-Men
Per ovvie ragioni, Colosso non
offre a Deadpool di diventare un membro degli X-Men in toto
così, da un momento all’altro. Infatti, gli offre un ruolo di
apprendista, il che viene messo in chiaro più volte nel corso del
film, e addirittura stampato sul retro della sua nuova maglia
gialla e nera. Mentre la situazione è divertente per qualunque
spettatore, alcuni saranno in grado di vederci qualcosa di più.
Infatti, Deadpool è stato effettivamente membro degli X-Men
nell’universo dei fumetti Marvel. E, quando Wade si presenta
sullo schermo con la nuova maglietta gialla e nera, corta, con un
piccolo logo a forma di x sul davanti, e con la scritta “trainee”
dietro, i fan Marvel capiscono il riferimento ai
giorni nei quali era effettivamente parte della squadra.
Il cameo di Alan Tudyk
Quando l’azione si sposa dalla
storia di Deadpool all’arrivo di Cable, è difficile ignorare i
riferimenti a Terminator. Il viaggiatore del tempo
arriva dal futuro, dopo aver affrontato un’esperienza piuttosto
dolorosa, si imbatte in alcuni civili e finisce per ucciderli. Le
somiglianze sono facili da individuare, ma forse qualcuno si è
perso un cameo. Nei titoli di coda viene chiamato “Redneck #2”,
l’uomo che viene istruito nei bagni su come pulirsi in modo
appropriato e finisce fulminato subito dopo aver pronunciato una
battuta. L’attore in questione è Alan Tudyk, che ha
collaborato con la Disney in più di un’occasione: è infatti
conosciuto per Rogue One, e per aver dato
la voce al Duca di Weselton in Frozen (il film che Deadpool,
ad un certo punto, accusa di plagio).
Madelyne Priyor, il clone di Jean
Grey (e la mamma di Cable)
Ok, le origini di Cable sono
particolarmente strane. E un Easter Egg di Deadpool 2
rende necessaria qualche spiegazione. Tecnicamente, Cable (o Nathan
Summers) è il figlio di Scott Summers e della Jean Grey degli
X-Men. Una volta nato, il piccolo mutante fu infettato da un virus
che trasformò in metallo la parte superiore del corpo, e inviato
nel futuro per essere curato. Ma, quando si usa la parola
“tecnicamente”, c’è sempre qualcosa sotto… Infatti, è il figlio di
Scott Summers e Madelyne Pryor, la donna sposata dopo quella
che si riteneva essere stata la fine di Jean Grey, e che è in
realtà un clone di Jean. E nel film, dov’è? Se guardate bene,
ad un certo punto vedrete, nelle strade piene di persone, alcune
raccolte attorno ad un camioncino dei gelati, chiamato “Pryor’s
Treats”.
Hope, la figlia di Cable
Come ogni fan della mitologia degli
X-Men ben sa, è difficile spiegare l’importanza di Cable senza
menzionare la sua figlia adottiva Hope Summers, o Messia
mutante. Senza scendere nei particolari, possiamo affermare che
la versione di Cable che appare in Deadpool 2 potrebbe
essere esattamente uguale a quella dei fumetti. O almeno, così
hanno sperato i fan quando hanno notato la presenza di un
orsacchiotto attaccato alla cintura di Cable, interpretato come
un’allusione al fatto che la versione cinematografica sia appunto
il futuro padre di Hope Summers. Nei fumetti, non era la figlia di
Cable, ma lui la prese con sé per tenerla al sicuro, andando
sempre più in là nel futuro, inseguito da mercenari. Se Deadpool
2 ha deluso per non aver incluso nulla della trama, i fan hanno
almeno avuto questo indizio. La prima volta, Cable spiega che si
tratta di un ricordo della figlia, la seconda volta, aggiunge il
dettaglio del nome “Hope”. Che l’avventura dei due debba arrivare
al cinema, ad un certo punto?
“Essex School”
Uno degli indizi più importanti
riguardo ai futuri cattivi dei film di X-Men potrebbe essere
passata inosservata per molti. E c’è un motivo, dato che i primi
riferimenti a Mr Sinister sono stati messi da parte, Wolverine ha
incontrato la propria fine in Logan, e i film degli
X-Men hanno recentemente incontrato qualche difficoltà. Ma
il nome “Essex” potrebbe significare qualcosa per l’universo
cinematografico degli X-Men. La Essex Corp era apparsa nella scena
post-credits di X-Men: Apocalisse, mentre raccoglieva il
sangue dell’arma X, potenzialmente, dando poi abilità simili a Wade
Wilson. E, con X-Men: Dark Phoenix, una nuova Miss Sinister
potrebbe avere un ruolo simile nella storia. Quello che sappiamo
finora, è che Deadpool 2 ha rivelato l’esistenza di un
orfanotrofio dove bambini mutanti vengono torturati “per il bene
dell’umanità”. E non ci sorprendiamo al fatto che questo venga
chiamato, in un telegiornale, come “Essex House per
Riabilitazione Mutante”.
Rusty Collins, o Firefist
Il nome Firefist, scelto dal
giovane Russel che sogna di diventare un eroe, può fare un po’
tenerezza per la propria ingenuità e mancanza di sottigliezza,
tipica di un ragazzino. Russel si chiama così anche nei fumetti,
quando diventa parte del gruppo di Cable. Il debutto del
personaggio è arrivato in X-Factor#1, incapace di
controllare i propri poteri di fuoco, e di evitare di ferire degli
innocenti. Diventò parte del gruppo per imparare ad averci a che
fare, il che vuol dire che la sua storia nel film rimane
praticamente intatta. Ma gli autori del film hanno colto
l’occasione per prendersi un po’ gioco di uno dei nomi peggiori di
sempre. Quando Shatterstar fa un colloquio per diventare parte
della X-Force, afferma di chiamarsi in realtà Rusty, ma di
usare piuttosto Shatterstar. Ma il nome di Shatterstar non è in
realtà Rusty: è in realtà in nome che Russel usa nei fumetti, che
però non viene usato nel film (lasciando che la menzione, però,
strizzi l’occhio ai fan del fumetto).
Il creatore di Deadpool
Deadpool non sarebbe
Deadpool senza gli autori dei fumetti che lo hanno portato
in vita, e i creatori del film ne sono ben consapevoli.
Infatti, il primo film di Deadpool si è assicurato di
ammiccare più di una volta ai creatori dei fumetti, sotto forma di
nomi di strade, e lo stesso è stato fatto nel sequel: ma questa
volta bisogna ascoltare, anziché guardare. La prima menzione viene
fatta quando Deadpool sta per assaltare la gang cantonese,
chiamando quello che sembra essere il leader. Wade usa un falso
nome, ovvero “Gail”. Si tratta di un riferimento a Gail Simone, lo
scrittore che si è distinto per il proprio contributo a
Deadpool. E che ha appena lanciato un fumetto dedicato a
Domino. Il secondo riferimento viene fatto allo scrittore che ha
appena terminato il proprio periodo di lavoro a Deadpool,
uno dei più lunghi e più apprezzati di sempre. Quando Wasel viene
interrogato da Cable (o per lo meno viene minacciato di venire
interrogato da Cable), fornisce il nome esatto del luogo dove sono
diretti Deadpool e la sua squadra, il viale Gerry Duggan.
Alpha Fight
I fan del fumetto sapranno che
Wade Wilson è orgogliosamente canadese, proprio come
Wolverine. E Deadpool 2 ce lo ricorda più di una volta, ma
alcuni degli elementi di sfondo che alludono alle origini canadesi
potrebbero venire non colte da alcuni. Ciò che è impossibile
mancare, però, è l’omaggio a Aplha Flight, il miglior team
di supereroi del Canada. Gli eroi non compaiono nel film. Ma date
un’occhiata al taxi di Dopinder… in particolare, alla pubblicità
sul tetto, e troverete l’easter egg in questione. Per l’occasione
l’Aplha Flight è diventata una pubblicità di una compagnia aerea
canadese.
La questione T.J. Miller è
affrontata, più o meno
Deadpool 2 non è stato
immune da critiche, in particolare riguardo alle accuse di
molestie relative all’attore T.J. Miller, uscite poco prima
degli stadi finali del marketing di Deadpool 2. Nello stesso
periodo, attori accusati di molestie sono stati sostituiti e i loro
ruoli sono stati modificati, come è successo per Kevin Spacey,
sostituito da Christopher Plummer in Tutti i soldi del
mondo. Miller ha negato le accuse, ma nonostante in molti
vedessero molte buone ragioni per sostituire l’attore, lo studio ha
deciso di tenerlo, ma non senza parlare del problema. Quando Cable
sta ricostruendo la proprio arma, date un’occhiata ai titoli sul
suo televisore: una notizia dice che Christopher Plummer ha
educatamente rifiutato di sostituire Miller in Deadpool
2.
La cura per la cecità
Cable è la novità del film, ma
Deadpool 2 riesce a mantenere in vita molto di quello che
era stato introdotto nel primo film, e richiamarne momenti
memorabili. Tra questi, la cura per la cecità di Al. Da una
parte, la battuta in questione è solo una delle tante usate per
mostrare il fatto che Deadpool è il coinquilino peggiore che si
possa immaginare. Quando Wade parte per la propria eroica
missione finale del primo film, rivela ad Al che c’è una scorta di
sostanze illegali nascoste da qualche parte della casa, proprio
accanto alla cura per la cecità, il che frustra, a dir poco, la
coinquilina. Vedere Wade tornare nell’appartamento nel sequel,
aprire una botola nel pavimento facendo leva su un’asse, e
rimuovere le sostanze in questione, risveglia immediatamente i fan
che avevano visto il primo capitolo. Inaspettato è il pacchetto con
l’etichetta “cura per la cecità” che sta proprio accanto alle
sostanze.
Il creatore di Deadpool non sa
disegnare i piedi
In molti conoscono il nome di
Rob Liefeld, l’artista e autore di fumetti che ha dato vita
per la prima volta al personaggio di Deadpool, strizzando l’occhio
al Deathstroke della DC. E per questo, Liefeld si è meritato
un cameo nel primo film di Deadpool: è difficile da mancare, dato
che Wade gli si rivolge quando entra nel bar di Weasel. Per chi non
lo sapesse, Liefeld e Fabian Nicieza hanno creato Deadpool,
Shatterstar, X-Force, e il tutto in pochi anni. Per arrivare poi a
Domino, una mutante mercenaria con l’abilità del mutare le
probabilità in proprio favore: il che la rende la persona più
fortunata sul pianeta. Che è un potere piuttosto divertente, ma che
non ha troppo senso. E il film, chiaramente, non lo cambia, ma
senza perdere l’occasione di prendere Liefeld un po’ in giro:
quando Deadpool comincia una tirata sull’improbabilità della sua
probabilità. Dice che è un’idea talmente stupida da poter essere
concepita solo da un artista che “non sa disegnare i piedi”. Una
critica che è stata fatta più volte a Liefeld.
La reporter della Marvel Irene
Merryweather
Quando Wade viene reclutato da
Colosso per poi imbarcarsi nella prima missione di addestramento,
la prospettiva diventa quella di un elicottero di un telegiornale
che riprende lo scatenarsi del potere di Russel. L’incidente viene
raccontato da una reporter di nome Irene
Merryweather. Il personaggio viene dai fumetti: è infatti
comparso più di una volta di Cable & Deadpool. La prima
volta è comparsa in fuga dai cattivi del Helfire Club, che la
volevano eliminare per aver investigato la loro attività dietro le
quinte. Alla fine, è diventata uno delle avventure romantiche di
Cable. Non sembra che questi siano i piani dei film, ma un cameo è
meglio di niente.
Deadpool e Van Wilder
È passato molto tempo da quanto
Ryan Reynolds ha interpretato il re di un campus universitario
Van Wilder. Ma Deadpool 2 non manca di far
riferimento al ruolo che ha fatto uscire il talento comico di
Reynolds. Il film apre con Wade che fuma, con la versione carillon
della fine di Logan che suona una versione di All Out of
Love degli Air Supply. Come qualcuno saprà, la canzone non
è lì per caso: se cerchiamo una relazione tra Reynolds e Air
Supply, dobbiamo tornare indietro ai tempi di Van Wilder.
Infatti, quando il re delle feste universitarie apre il proprio
cuore alla ragazza della quale è innamorato, finisce con il cuore
spezzato. Al che, si immerge nel proprio dolore seduto da solo nel
dormitorio, con una birra e una chitarra, esprimendo il proprio
dolore cantando All Out of Love.
Geppetto e Zeitgeist
Ok, è stato piuttosto divertente
vedere membri dell’X-Force morire così, un po’ a caso. Ma è stato
allo stesso tempo una delusione, non vedere alcuni dei giovani
mutanti all’opera, sfruttando il proprio pieno potenziale. A
proposito, la fine di Zeigeist e di Peter sono difficili da
superare, e particolarmente sanguinose. Nel caso di Zeitgeist, la
sua fine è uno dei lanci col paracadute peggiori della storia del
cinema, finendo dritto in un tritalegna. E non un tritalegna
qualunque: per le menti di Deadpool 2, non è abbastanza
divertente. Hanno quindi chiamato la macchina in questione
Geppetto, come il padre falegname di Pinocchio.
L’M-Day è vicino
Alla fine di Deadpool 2, non
è chiaro cosa la Essex House e i suoi fanatici religiosi
sperino di ottenere. I poster di propaganda che compaiono ovunque
sull’edificio mirano a costruire l’ignoranza che oramai è standard
nell’universo degli X-men, dove tutti coloro che non sono mutanti,
vedono i mutanti come un abominio. Ma uno degli slogan ha
attirato l’attenzione, dicendo “M-DAY IS NEAR”, “l’M-Day è
vicino”. La scritta farà suonare un campanello d’allarme ai fan
dei fumetti. Infatti M-Day è un giorno realmente esistito nel mondo
dei fumetti Marvel, datato, per la recisione,
alla Decimazione del 2005, quando il 90% dei mutanti perde
improvvisamente i propri poteri (per colpa di Scarlet Witch). E la
storia in questione, è quella che vede Hope Summers come unico
mutante salvatore. Staremo a vedere.
The Hip
Non sono direttamente legati ai
fumetti, ma alcuni fan di Deadpool 2 si saranno chiesti da
dove vengono le cose appese nella casa dell’appartamento di Wade e
Vanessa all’inizio del film. Prima che tutto venga bruciato,
insomma. Alcune delle decorazioni vengono dal film precedente, ma
alcuni pezzi saltano all’occhio. Tra cui la scritta bianca su fondo
rosso che dice “TIRED AS F***”. Guardando bene, si nota una piccola
scritta che lo denota come il titolo di una canzone della band
The Tragically Hip, una delle band canadesi più famose di
sempre. La presenza della canzone sembra essere un omaggio al
cantante Gord Downie, morto nell’Ottobre 2017.
La nuova mutante
I fan del primo Deadpool si
saranno concentrati sulla nuova mutante Testata Mutante
Negasonica, il cui cambiamento di costume e capelli rappresenta
un’importante evoluzione per il personaggio. Ma non dovrebbero
sottovalutare nemmeno la sua ragazza mutante. Il personaggio viene
chiamato solamente con il nome di Yukio, che è una scelta
bizzarra, dato che nome porta con sé un certo bagaglio (Yukio era
anche la ragazza che diventò la spalla di Logan alla fine di
Wolverine – L’immortale). Ma possiamo chiarire da dove
viene. Nel mondo dei film di X-Men ci sono pochi mutanti con
poteri d’elettricità, e si pensa che Yukio sia basata sul
personaggio di Noriko Ahida, conosciuta tra i mutanti come
Surge, che ha la capacità di assorbire e reindirizzare
l’elettricità e la carica elettrica che si trovano nelle immediate
vicinanze.
M2 Pictures è lieta di annunciare di
aver acquisito i diritti per l’ Italia di The Man Who
Killed Don Quixote l’ultimo, atteso film del
visionario regista Terry Gilliam.
Il film, presentato all’ultimo
Festival
di Cannes, si è guadagnato la fama di progetto maledetto avendo
dovuto aspettare 25 anni prima di essere terminato, dopo vari
tentativi funestati da ogni possibile disavventura produttiva.
Ora, la tenacia e la caparbietà del
suo regista hanno finalmente reso possibile la realizzazione di uno
dei progetti più ambiziosi, discussi e attesi della storia del
cinema.
Interpretato da Adam Driver e
Jonathan Pryce, il film racchiude tutti gli elementi che hanno
fatto amare al grande pubblico pellicole come Brazil,
Le avventure del Barone di Munchausen, Paura e delirio
a Las Vegas e Parnassus.
Con The Man Who Killed Don
Quixote Gilliam porta finalmente sul grande schermo
il suo mitico Don Chisciotte, un sogno che non ha mai voluto
abbandonare, trasportando le magiche avventure e i personaggi
memorabili di Cervantes in una favola contemporanea.
Un titolo prestigioso si aggiunge
così al listino di M2 Pictures, che distribuirà il film nel
prossimo autunno.
Dopo mesi di denunce e di processo
pubblici e mediatici, si gettano finalmente le basi per un processo
vero e proprio, con la legge che dovrebbe fare il suo corso:
Harvey Weinstein è stato formalmente arrestato a
New York con l’accusa di stupro, crimini sessuali, abusi sessuali e
cattiva condotta sessuale, e ha lasciato la stazione di polizia di
New York in manette.
Weinstein, 66 anni, si è consegnato
alla polizia nel centro di New York poco prima delle 7:30, in un
distretto assediato da giornalisti e telecamere. I procuratori di
Manhattan stanno accusando Weinstein di aver aggredito sessualmente
due donne: l’ex attrice Lucia Evans e un’altra presunta vittima di
stupro che non è stata ancora identificata. Un’ora dopo, poco
prima delle 9 di mattina, Weinstein ha lasciato la stazione di
polizia in stato di arresto. Verrà assegnato a un tribunale di
Manhattan venerdì prossimo.
Il New York Times ha riferito in
precedenza che l’ex produttore sarebbe stato costretto a consegnare
il passaporto e indossare un dispositivo di
monitoraggio.
L’arresto di Weinstein arriva dopo
che oltre 80 donne lo hanno accusato di molestie sessuali lo scorso
autunno, scatenando un movimento anti-molestie che si è diffuso in
tutto il mondo e ha esposto la cultura della complicità
nell’intrattenimento, nei media, nello sport e nella politica.
Eppure, mentre le storie si accumulavano, le accuse contro
Weinstein si sono fatte da parte, dipingendo un ritratto di un uomo
per il quale l’aggressione sessuale era diventata una routine,
quasi giustificata dal suo indiscusso potere a Hollywood.
Sintonia e tempi comici hanno
permesso al Marvel Cinematic Universe
di mostrare sul grande schermo delle straordinarie alchimie tra
personaggi che popolano l’universo condiviso MCU. Sicuramente le love
story non mancano, ma è innegabile il fascino delle alchimie tra
Bruce Banner e Tony Stark o tra i due fratelli
asgardiani, Thor e Loki.
Di seguito, ecco le migliori coppia
del MCU
Sam Wilson e Scott Lang
I due personaggi non hanno passato
molto tempo insieme sullo schermo, ma è chiaro, sin da Ant-Man che
c’è alchimia. Sia Sam che Scott sono alcuni dei personaggi più
divertenti nel MCU. La coppia si incontra quando
Scott cerca di entrare nel quartier generale degli Avengers per
rubare qualcosa per Hank Pym in Ant-Man. Sam, in perfetto stile
Falcon, cerca di fermare Scott, che è chiaramente un fanboy dei
supereroi, ma ha anche un lavoro da fare. Dopo una scena d’azione,
Ant-Man batte Falcon, qualcosa che Sam non si aspettava
affatto.
Nonostante l’imbarazzo per aver
perso lo scontro, quando il Team Cap ha bisogno di alleati, Sam
pensa a Scott. Scott si unisce alla squadra durante la Guerra
Civile. Il pubblico ha notato la scoppiettante chimica tra i due
personaggi, e persino Anthony Mackie, che interpreta Falcon, ha
commentato questo rapporto. In un’intervista con CinemaBlend,
Mackie ha detto: “Paul Rudd ed io ci prendiamo in giro l’un l’altro
continuamente, quindi è come per i nostri personaggi nei film”.
Stephen Strange e Wong
Wong potrebbe essere
l’unica persona in Doctor Strange che non sopporta l’egomania di
Stephen. Mentre altri personaggi cercano di insegnare a Strange
come lasciare andare il suo egoismo, Wong palesemente non sopporta
l’egocentrismo del Dottore. D’altra parte, Wong è abbastanza
flessibile da apprezzare il modo in cui Strange si avvicina ai
problemi e abbastanza saggio da sostenere i doni magici di Strange
pur riconoscendo che può imparare di più. Una delle gag che ricorre
per tutto il film sono i tentativi di Strange di far ridere Wong,
con scarso successo. Quando i cattivi sono sconfitti alla fine del
film, e Strange fa uno scherzo innocuo, Wong si scioglie finalmente
in una risata, allenta la tensione sia per i due personaggi sullo
schermo che per il pubblico.
Mentre questi due hanno avuto un
rapporto divertente dall’inizio, in Infinity War diventa chiaro che
la relazione di Strange e Wong si è evoluta, è diventata una vera
amicizia.
Insieme, i due sorvegliano il Sancta
Sanctum di New York mentre parlano del pranzo. Anche se sono
personaggi molto diversi, questi due mettono in luce i punti di
forza reciproci e la loro dinamica infonde alle loro scene una
vitalità che gli spettatori hanno dimostrato di apprezzare.
Natasha e Okoye
Natasha e Okoye non
condividono molto tempo sullo schermo, ma hanno una scena insieme
in Infinity Wart che ha fatto desiderare ai fan che queste due
diventino amiche e combattano fianco a fianco. Dopo che Wanda ha
fermato l’attacco dell’esercito di Thanos, Proxima Midnight si
avvicina e la sfida. Ma prima che la figlia del Titano pazzo possa
attaccarla, entrano in scena Natasha e Okoye, salvando Wanda e
aiutandola a sconfiggere Proxima Midnight.
È un momento breve ma è divertente
in mezzo a tutto il testosterone del film, e ha dimostrato che
forse l’idea di un film Marvel tutto al femminile non è
proprio campata in aria.
Natasha, ovviamente, è stata l’unica
eroina del MCU per molto tempo. Ora sempre più
donne si uniscono a lei. E Okoye, il capo della forza combattente
tutta al femminile del Wakanda, la Dora Milaje, è una delle più
formidabili aggiunte all’universo. Mentre i primi incontri di
Natasha con la Dora Milaje in Capitan America: Civil War non sono
stati poi così amichevoli, sembra che i problemi siano stati messi
da parte in tempo per la battaglia culminante nel Wakanda in
Infinity War. La Dora Milaje e tutti i Vendicatori sono fermamente
dalla stessa parte, dando a Natasha e Okoye la possibilità di
mostrare quanto sia potente l’unione di questi personaggi.
T’Challa e Shuri
Shuri e T’Challa sono
fratello e sorella, ma a differenza di altri fratelli della
MCU, la loro relazione è sana. Le
dinamiche trai due sono molto divertenti da guardare: la teenage
Shuri è un genio, ma è anche la sorellina di T’Challa e non sfugge
a questo ruolo. Prende in giro il fratello e lo fa ridere in un
modo impossibile per chiunque altro. Allo stesso tempo, T’Challa
riconosce quanto sia importante per la sorella avere un suo spazio
dove dare libero sfogo alla sua genialità. T’Challa rispetta
chiaramente Shuri e non vede alcuna necessità di limitare o cercare
di controllarla nonostante il suo nuovo ruolo di re del Wakanda.
Trai due c’è grandissima fiducia.
Shuri sembra eclissare tutte le
grandi menti del MCU. Non solo è lei quella che
riesce a riavviare Bucky, ma capisce anche come mantenere vivo
Visione senza la Gemma della Mente. Tutto questo, unito a una
personalità divertente ed estroversa fanno di Shuri una delle
migliori nuove aggiunte al MCU. Ma è l’amore e il sostegno che
condivide con suo fratello che porta le cose al livello successivo.
Wakanda per sempre!
Loki e Thor
La relazione spesso
difficile tra i fratelli Thor e Loki è al centro della trilogia dei
film sul Dio del Tuono (e non solo). Thor è stato il ragazzo d’oro
per tutta la sua vita, mentre Loki si è sempre sentito come la
pecora nera. Anche se Loki ha sempre avuto un lato da imbroglione,
questo non è stato chiarito fino a quando non ha scoperto che è
nato tra i Giganti di Ghiaccio. Loki oscilla sempre tra il fare la
cosa giusta e aiutare Thor e fare la cosa sbagliata e andare contro
di lui. Ma nonostante Loki riesca a ingannare Thor più di una
volta, a Thor interessa ancora profondamente suo fratello.
Alla fine, Loki userà i suoi
trucchetti per cercare di ingannare Thanos stesso e salvare il
fratello. Prima consegna il Tesseract per salvare la vita di Thor.
Quindi, si “offre” a Thanos, solo per avvicinarsi abbastanza da
cercare di pugnalarlo. Per questo, Thanos lo afferra per il collo
Loki. E mentre Loki è già tornato dalla morte, questa volta il
trapasso sembra definitivo e molto più brutale. La perdita di suo
fratello renderà sicuramente la vita di Thor più facile, ma sarà
anche molto meno interessante.
Rocket e
Groot
È sorprendente che due
personaggi in CGI abbiano trovato spazio in questa lista. Non solo,
ma i personaggi in questione sono un albero che si muove e che si
esprime con solo tre parole molto specifiche e un procione che
cammina su due zampe ossessionato da parti del corpo bioniche.
Quando incontriamo il duo in Guardiani della Galassia, ovviamente
sono già insieme da molto tempo. E nonostante il sarcasmo e
l’atteggiamento caustico di Rocket, lui e Groot si preoccupano
sinceramente l’uno dell’altro. Il momento commovente in cui Groot
sacrifica la sua vita per salvare i Guardiani mostra tutto l’amore
che il procione nutre per il suo amico arboreo.
Baby Groot di Guardiani Vol. 2 e
Teen Groot di Infinity War hanno inaugurato una nuova dinamica tra
i due, tuttavia i due sono ancora un vero spasso da guardare, sia
individualmente che insieme. Rocket è ovviamente devastato ancora
una volta quando Groot si trasforma in polvere sulla scia dello
schiocco di dita di Thanos in Infinity War. Ma la rivelazione più
straziante potrebbe essere giunta da James
Gunn dopo l’uscita del film. Mentre Groot se ne va, intona il
suo ultimo “I am Groot” a Rocket. Cosa stava dicendo? Su Twitter,
Gunn ha detto ai fan che Groot stava dicendo “Papà”.
Tony e Bruce
Chiamateli semplicemente
science-bros (fratelli di scienza)! Mentre questi due non sembrano
la coppia più naturale date le loro differenze di personalità,
hanno una cosa in comune: grandi cervelli la cui capacità di
rispondere a domande scientifiche sembra illimitata. Attraverso più
film lavorano insieme in armonia nel loro laboratorio, aiutando i
Vendicatori attraverso la scienza e la tecnologia, e con i loro
alter-ego, Iron Man e Hulk, per aiutare in una lotta.
Forse la parte migliore di questa
coppia è che la chimica tra di loro ha dato origine a un fandom
creativo che produce grandi fan art e fanfiction incentrate sul
duo. Queste storie e immagini presentano i personaggi in situazioni
a volte giocose, a volte esplicitamente sessuali. Quando la rivista
Vulture ha detto a Mark Ruffalo dell’esistenza del fandom degli
Science Bros, l’attore è rimasto piacevolmente sorpreso: “Mi piace,
è fantastico! Lo approvo al 100%”, ha detto Ruffalo. Sosteneva
inoltre che avrebbe riferito a Robert Downey, Jr. della cosa. “Lo
adorerà”, ha affermato Ruffalo.
Steve e Bucky
Proprio come Thor e Loki
sono il fulcro della trilogia cinematografica di Thor, Steve e
Bucky sono il cuore pulsante della trilogia di Captain America. La
rivelazione che Bucky non solo è sopravvissuto dopo essere
apparentemente caduto nel vuoto e morto The First Avenger, ma è
diventato il Soldato d’Inverno, guida gran parte dell’azione in The
Winter Soldier e in Civil War. E il rapporto del duo aumenta la
posta emotiva di entrambi i film mentre Cap fa del suo meglio per
proteggere il suo amico, anche quando combatte contro di lui.
ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler
su Deadpool 2
Uno dei momenti più
divertenti di Deadpool 2 vede
Wade sconsolato dal fatto che nell’accademia dei Mutanti dove si è
recato dopo la morte di Vanessa non si siano ancora visti i membri
originali degli X-Men.
Nella scena
successiva però vediamo brevemente in una stanza dietro la schiena
di Deadpool Charles Xavier/Professor
X (James
McAvoy), Quicksilver (Evan
Peters), Bestia (Nicholas
Hoult), Ciclope (Tye
Sheridan), Nightcrawler (Kodi
Smit-McPhee) e Tempesta (Alexandra
Shipp).
Sembrerebbe però che questa “versione” del cameo non sia stata
l’unica girata dagli attori, come confermato da Evan Peters in una
recente intervista:
“Stavamo girando
X-Men: Dark Phoenix e ci hanno detto che
avremmo fatto qualcosa per Deadpool 2. Ho pensato subito che si
trattasse della scena post credits, o di un easter egg, e poi
abbiamo provato diverse versioni dei nostri cameo…purtroppo quella
che hanno usato nel film è piuttosto normale, mentre l’altra
era…come dire…divertente e piccante!“
Riusciremo a vedere
questi cameo almeno nella copia r-rated in homevideo?
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Avengers: Infinity War è
diventato in poco tempo l’incasso più alto che i Marvel Studios abbiano mai registrato
in Cina. Dall’inizio dell’uscita, il film dei Russo ha infranto
record su record, cominciando dal diventare il film con il maggiore
incasso nel weekend di apertura di sempre negli USA, replicando il
record in tutto il mondo, nello stesso fine settimana.
LA
Times riporta che, dopo il secondo fine settimana di
programmazione, Avengers: Infinity War ha
incassato oltre 300 milioni in Cina, superando il precedente film
che deteneva questo record, ovvero Age of Ultron,
che nel 2015 incassò 240 milioni circa.
La corsa al box office del film
Marvel è davvero incredibile,
avendo superato già 1,8 miliardi e avviandosi plausibilmente a
raggiungere i due miliardi in tutto il mondo. Con l’arrivo dei
blockbuster estivi, il film dovrebbe naturalmente rallentare la sua
corsa, tuttavia continua a registrare incassi notevoli, soprattutto
se si considera che è in sala da un mese.
Considerando anche gli incassi di
Black Panther, i Marvel Studios hanno raggiunto un
box office di 3 miliardi nella prima metà del 2018, senza contare
l’arrivo di Ant-Man and the Wasp in estate. Il
film con Paul Rudd potrebbe non raggiungere i risultati dei due
titoli precedenti, ma è plausibile che lo Studio chiuda l’anno con
un incasso totale di quasi 4 miliardi.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.