In un’intervista con
Collider, Woody
Harrelson ha avuto modo di svelare qualche piccolo
dettaglio sul personaggio interpretato in Venom,
cinecomic che vede protagonista Tom Hardy nei
panni del simbionte, ma di cui ignoriamo ancora l’identità.
C’è chi ipotizza che
l’attore vestirà i panni di Carnage, il villain
psicopatico dei fumetti Marvel, tuttavia le sue parole
lasciano intendere che ne vedremo davvero poco sullo schermo e che
probabilmente tornerà nel sequel:
“Sapete,
ho recitato solo in una piccola parte di questo film, ma sarò nel
prossimo. Non ho ancora letto la sceneggiatura, e come si dice…
vedremo cosa succederà“
Nella stessa intervista Harrelson ha anche parlato di Zombieland
2, progetto in cantiere con la regia di Ruben Fleischer (già
regista del primo film e di Venom) che lo vede coinvolto insieme al
cast originale:
“Ho
conosciuto Ruben sul set di Zombieland, quindi è stato facile dire
di si perché lui rappresenta una delle ragioni del mio
coinvolgimento. Nel caso di Venom poi, l’idea di lavorare con Tom
Hardy mi attirava parecchio. Penso che sia degli attori più
talentuosi in circolazione, ed è come se avessi sentito di doverlo
fare“.
Venom è atteso nelle sale il 5
ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer. Nel cast anche Matt Smith,
Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott
Haze e Michelle Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Il canale americano
Starz ha diffuso le prime foto ufficiali
di Outlander 4, l’attesa quarta stagione di
Outlander.
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Secondo le prime indiscrezioni i fan vedranno l’azione
riprendere nelle colonie americane, dove i produttori hanno detto
che lo show avrà luogo. La stagione è basata
su Drums of Autumn , il quarto
volume della fortunata serie di libri di Diana Gabaldon. La
produzione è attualmente in corso in Scozia.
Sophie Skelton (Brianna) e
Richard Rankin (Roger), insieme a Lauren Lyle (Marsali) e Cesar
Domboy (Fergus), dovrebbero tornare nella quarta stagione
per riprendere quei ruoli. Il tema della nuova stagione sarà
“Home”.
“Nelle ultime tre stagioni,
Jamie e Claire non sapevano dove avrebbero vissuto”, ha
dichiarato a EW il produttore esecutivo Matthew B.
Roberts. “Non piangono mai i loro destini. Ora stanno
arrivando in quel posto che possono chiamare casa. Ma il
significato di casa è diverso per ognuno di noi. Questo è ciò
che scopriremo nella stagione 4.”
Outlander 4 è la quarta stagione della serie tv
Outlander
creata da Ronald D. Moore per il canale
americano Starz.
Outlander 4
Nella quarta stagione di
Outlander
ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp
(stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Frank
Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato
da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser
Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura
Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso),
interpretato da Steven Cree, Roger
Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato
da Richard Rankin, Brianna “Bree”
Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata
da Sophie Skelton, Lord John William
Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David
Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in
corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel
“Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato
da César Domboy e Capitano Raines
(stagione 3-in corso), interpretato da Richard
Dillane.
Annunciata nell’unica scena post
credits inserita alla fine di Avengers: Infinity War,
Captain Marvel sarà l’ultima vera
risorsa dei Vendicatori per rimediare al terribile incidente dello
“schiocco delle dita” di Thanos.
Nella sequenza abbiamo infatti visto
Nicky Fury estrarre dalla tasca una sorta di cerca-persone con cui
invia un sos d’emergenza a Carol Danvers,
prima di svanire come gli altri personaggi.
Sul dispositivo
lampeggia l’iconico logo di Captain Marvel, che tornerà
protagonista nel suo standalone in uscita a marzo 2019
(con Brie Larson nei panni dell’eroina),
qualche mese prima di Avengers 4 dove
presumibilmente avrà un ruolo centrale.
Ma perché potrebbe essere “l’ultima
risorsa”? Ecco di seguito 15 buoni motivi per cui Thanos
dovrebbe temere Captain Marvel in vista del suo
arrivo nel MCU (secondo CBR):
È la supereroina più potente del MCU
Negli ultimi dieci anni
abbiamo visto nascere nel Marvel Cinematic Universe diversi
eroi dotati di tecnologia all’avanguardia e superpoteri di
qualsiasi origine. Eppure, le parole di Kevin
Feige sembrano aver suggerito che Capitan Marvel sarà qualcosa di
mai visto prima nel MCU.
In un’intervista con Variety
infatti, Feige ha dichiarato che Carol Danvers
sarà “il supereroe più potente che abbiamo mai avuto“,
forse l’unica arma possibile per battere finalmente Thanos.
È il leader dei Vendicatori
La squadra
dei Vendicatori, lo sappiamo, è composta dai più potenti e
brillanti eroi dell’universo, uniti per combattere per ciò che è
giusto. Nel gruppo si sono avvicendati fieri personaggi come
Captain America e Moon
Knight, tuttavia quello più dotato potrebbe essere
davvero Captain Marvel.
Perché? Da quando è
entrata a far parte degli Avengers alla fine degli
anni ’70, Carol Danvers (in seguito detta Miss Marvel) ha dimostrato di essere una
delle reclute più forti, guidando una squadra di Vendicatori tutta
sua.
Sulla scia degli
eventi di Civil War, due squadre vennero formate: i New
Avengers senza licenza e i Mighty
Avengers autorizzati dal governo. E con la comunità di
supereroi in disordine, Captain Marvel fu selezionata per guidare i
Mighty Avengers, cosa che farebbe di lei il perfetto leader per
combattere Thanos.
È in grado di combattere con una sola mano
Quando sei
in battaglia, devi potertela cavare con qualsiasi cosa a
disposizione. Anche se non è molto. Gli ostacoli d’altronde cono
sfide che un supereroe affronta in ogni occasione, ma è la maniera
in cui si superano che fa di lui una risorsa.
Spesso, nei fumetti,
abbiamo visto Captain Marvel gettarsi nella
mischia perfino con un braccio rotto, riuscendo comunque a uscirne
vittoriosa. In particolare, durante lo scontro con Judas
Traveller, Carol Danvers sferra colpi e pugni leccandosi
le ferite senza mai arrendersi.
Esperta di tattiche
e dotata di forte intraprendenza, l’eroina è riuscita a sconfiggere
uno stregone con caratteristiche simili a Doctor Strange usando solamente un
braccio.
Non ha paura di nessuno, nemmeno di feroci dinosauri
La varietà
delle storie raccontate nei fumetti hanno fatto scontrare gli eroi
Marvel con strane creature come i
dinosauri che popolano la Terra Selvaggia, ma
figuratevi se Carol Danvers si è lasciata intimidire da questi
animali preistorici…L’eroina ha facilmente
messo al tappeto due T-Rex a New York, come farebbe sicuramente con
il Titano Pazzo!
Può volare alla velocità del suono
Nel MCU abbiamo già visto eroi in grado
di muoversi più velocemente di chiunque, come
Quicksilver in Avengers: Age Of Ultron,
Iron Man o Black Panther,
tuttavia l’entrata in scena di Captain Marvel potrebbe azzerare ogni
risultato raggiunto.
Oltre alla super forza e alla super
resistenza, Carol Danvers sa volare e usa principalmente i
suoi poteri per prestare supporto aereo nelle battaglie, ma quando
spinge queste abilità al massimo raggiunge velocità
incredibili.
L’eroina ha infatti volato sei volte
più veloce del suono, raggiungendo l’atmosfera esterna della Terra
in soli 118 secondi…
Poteri combinati
Sebbene le
origini di Captain Marvel siano un po’ confusa,
sappiamo che originariamente Rogue degli X-Men ha assunto il suo
potere dalla stessa Captain Marvel, e che questa in seguito è
stata rapita dalla razza aliena conosciuta come Brood.
Successivamente avrebbe sviluppato un nuovo canale di energia e si
sarebbe chiamata Binary mentre incorporava
poteri di assorbimento e proiezione dell’energia.
Insomma Carol
Danvers era in grado di generare un cosiddetto “buco bianco”,
fenomeno cosmico che è essenzialmente l’opposto del buco nero e una
potenziale arma di distruzione di massa.
“Uccidi o Muori”
Nella
“mitologia” dei fumetti, come nella grande tradizione letteraria,
esistono eroi e antieroi. L’eroe uccide solo se necessario,
l’antieroe uccidere fa parte del proprio “credo”.
Un eroe deve
considerare attentamente il rischio di una situazione che prevede
la morte di qualcuno, e molti preferiscono varare tutte le opzioni
possibili prima di ricorrere ad un gesto estremo. Nei fumetti,
Captain Marvel ha optato per questa
soluzione contro Eshu (il Master Of The World),
rimanendo distrutta dal senso di colpa. Tuttavia è chiaro che, al
contrario di molti suoi colleghi, l’eroina è disposta a fare tutto
il necessario per salvare la situazione.
Non si arrende facilmente
Un vero
eroe è colui (o colei) che sa rialzarsi e non arrendersi al primo
colpo. E Captain Marvel fa certamente parte di
questo gruppo.
Quando si chiamava
ancora Miss Marvel, Carol Danvers si scontrava
regolarmente con Destructor, dotato di un cannone
a energia incorporata che sparava un raggio incredibilmente
potente. Nonostante ciò, l’eroina ha sempre dimostrato di cavarsela
senza problemi.
Ha distrutto l’armatura di Iron Man
Capitan
Marvel non ha paura di mettersi in
gioco e di sfidare eroi altrettanto capaci, soprattutto nel
combattimento corpo a corpo. In un memorabile “match” con
Iron Man durante gli eventi della seconda
Civil War, Carol Danvers e Tony Stark si sono
trovati l’uno opposto all’altro, con Stark rivestito della sua
nuova armatura Modello 54, progettata
specificamente per combattere Captain Marvel.
Tuttavia, alla fine
dei giochi, l’uniforme si è rivelata pressoché inutile: Carol
Danvers ha inflitto un colpo così potente al petto di Iron Man da
distruggere la sua armatura.
Sa colpire davvero, ma davvero forte
Pochi eroi,
nell’universo cinematografico Marvel, sanno colpire davvero, ma
davvero duramente. Spesso sono “aiutati” da un siero da super
soldato, o da incidenti genetici, ma nessuno è paragonabile alla
forza di Carol Danvers.
Ma quanto forte può
colpire la supereroina? Nei test condotti da Hank
Pym, si è scoperto che Captain Marvel può infliggere colpi con una
forza equivalente a 92 tonnellate. Insomma, è come essere travolti
da una nave spaziale e un elefante…
Sa calibrare la sua forza
Ormai
l’avrete capito: Captain Marvel è un personaggio molto
forte, ma forse non è l’unico in circolazione. Personaggi come
Vulcano e Odino hanno dimostrato di possedere una forza fisica
molto più grande, tuttavia il segreto risiede nella capacità di
calibrare questa forza.
È esattamente ciò
che Carol Danvers riesce a fare meglio degli altri, un serio
vantaggio che potrebbe risultare decisivo nella battaglia contro il
Titano Pazzo.
Può assorbire tutta l’energia che vuole e trasformarla in
forza
L’idea
generale è che i poteri binari di Captain Marvel traggono la loro forza dalla
quantità di energia assorbita: in sostanza, per ogni grammo di
energia assorbita, Carol Danvers può distribuire quell’energia
sotto forma di esplosione. Come, per
esempio, scatenare la stessa energia di una bomba
nucleare.
È sopravvissuta nello spazio
Carol
Danvers si aggiunge alla lista dei personaggi in grado di
sopravvivere in circostanze estreme, anche in ambienti diversi e
lontani dalla Terra.
Nel corso dei suoi
racconti infatti, Captain Marvel è rimasta illesa dopo una
caduta che avrebbe potuto persino uccidere il potente Thanos,
essendo l’eroina capace di resistere nelle profondità dello
spazio.
Sappiamo che la
maggior parte del suo tempo Captain Marvel lo trascorre oltre
l’atmosfera terrestre, senza nemmeno indossare una tuta spaziale, e
questo tipo di resistenza è ciò che Thanos non dovrebbe affatto
sottovalutare.
Anche senza costume, rimane sempre un’eroina
Ricordate
lo scambio di battute fra Tony Stark e
Peter Parker in Spider-Man: Homecoming, con
Peter che si lamenta di non essere niente senza la tuta di
Spider-Man e Stark che sentenzia: “Se non sei niente senza
questo vestito, allora non dovresti averlo”?
Questa è una lezione
importante che tutti i supereroi devono imparare: in fin dei conti
l’eroe deve riuscire a essere tale anche senza uniforme e
poteri.
Una volta, nei
fumetti, Carol Danvers ha vissuto un’esperienza che l’ha messa di
fronte ad una creatura aliena assetata di sangue: priva dei suoi
poteri, da sola e senza rinforzi, l’eroina ha chiamato in causa
nient’altro che il suo ingegno e le sue abilità tattiche per
sconfiggere il nemico.
Ha già battuto Thanos nei fumetti
Nel fumetto
Ultimates #8, la squadra titolare dei Vendicatori
si trova faccia a faccia con Thanos e riesce, con l’ingegno e il
lavoro di gruppo, a mettere in difficoltà il Titano Pazzo prima che
Captain Marvel lo metta definitivamente al
tappeto.
Abbiamo aspettato Deadpool 2 a lungo, e finalmente è
arrivato, con più azione, più sangue, e molti più Easter
Egg: una lunga, lunghissima serie di riferimenti alla
Marvel, DC, e cultura pop. Il film
ha ricevuto un budget più elevato, un cast più grande, e una lunga
serie di celebrità ansiose di farne parte, Deadpool 2 punta a
soddisfare il proprio pubblico in diversi modi. Tra cui il
raddoppiare la quantità di piccoli momenti dedicati ai
fan, di rottura della quarta parete, e di battute per
intenditori che forse qualcuno si è perso. Per non parlare delle
battute molto sottili e delle Easter Egg che sono quasi impossibili
da trovare: cameo stellari, riferimenti alla mitologia estesa dei
fumetti X-Men e ai film, e molto altro.
Ecco una lista delle Easter
Eggs di Deadpool 2, per assicurarci che non
ve ne perdiate nemmeno uno. E attenzione agli spoiler.
Laird
Cominciamo dall’Ester Egg più
facile da perdersi, perché si riferisce a qualcuno che sta
dietro la macchina da presa, uno che quasi nessuno
poterebbe capire da sé, se non le persone coinvolte. Parliamo di
quando Wade sta facendo il suo discorso motivazionale finale a
Peter sull’elicottero, prima di lanciarsi con il paracadute.
Deadpool rassicura Peter sul fatto che farà in modo che non gli
succeda nulla, per poi girarsi di scatto verso i piloti esclamando:
“Laird, attacca!” Insomma, a quel punto del film non c’è
nessun personaggio dal nome Laird, e la battuta va (come è solito
fare Deadpool) al di là dello schermo. Nei titoli, infatti, il
personaggio è semplicemente indicato come “Pilot”, interpretato da
Abiola Uthman. La battuta di Wade è uno scherzo che solo i membri
della troupe possono capire: Laird è infatti un membro del
dipartimento costumi del film, la persona incaricata di aiutare
Reynolds ad indossare e togliere la tuta da Deadpool.
Deadpool ha sicuramente visto i
film del MCU
Il primo film di Deadpool ha
trasposto sullo schermo una delle caratteristiche fondamentali
del personaggio di Wade Wilson, e cioè il fatto che sia cosciente
di tutto: tutto ciò che accade dentro e fuori il mondo dei
fumetti, e soprattutto del fatto che esista un mondo al di
fuori dei fumetti. E, se nel primo film i riferimenti al MCU erano pochi (essendo
Deadpool proprietà della Fox e non dei Marvel Studios), nel secondo film questi si
sono moltiplicati. Ovviamente, ci sono riferimenti aperti ai
personaggi DC, universo che Deadpool insulta spesso e volentieri.
Ma ci sono anche così tanti riferimenti al MCU, che sicuramente qualcuno
finisce per essere peso per strada. Ad esempio, quando si chiama
Domino una “black Black Widow”, ovvero una “Vedova Nera nera”,
o quando si riferisce a Dopinder come “Brown Panther”. Ma il
riferimento migliore ad Avengers è l’omaggio alla “ninna
nanna” di Vedova Nera per Hulk. Dopo essere saltato sulle spalle di
Fenomeno nella battaglia finale, infatti, Wade cerca di calmarlo
citando qualche parola della canzone (Il sole sta calando).
Il cameo invisibile di Brad
Pitt
Allora, senza dubbio il prossimo è
un cameo del quale i fan parleranno parecchio. E, dato che non è
necessario essere del fan di Marvel per conoscere Brad Pitt, è
un cameo che pochi perderanno nel leggere i titoli di coda del
film. Ma è la storia che sta dietro questo cameo a renderlo
interessante. Infatti, Brad
Pitt è stato, per un certo periodo, uno dei potenziali interpreti
di Cable. Sembra che la cosa non sia andata più in là di un
paio di chiacchiere, ma anche dopo essere stato scartato, sembra
che le cose siano rimaste amichevoli. Abbastanza da partecipare a
questo cameo: uno a cui i fan sapevano di dover fare
attenzione. Ma non sapevano di dover fare attenzione all’arrivo del
mutante interamente invisibile, chiamato Vanisher. Inoltre, si
tratta di un riferimento ai fumetti Marvel, del quale il film usa
solamente il nome (dato che, nei fumetti, il personaggio ha la
capacità di teletrasportarsi, non di sparire).
La maglietta di Taylor Swift con i
gattini
Le magliette indossate da Ryan
Reynolds nel film sono qualcosa di epico. Tra queste, risalta
quella con due gattini. La maglietta fa la propria apparizione dopo
che Wade cerca di uccidersi dopo la perdita di Vanessa, e viene
curato da
Colosso (lo sapevamo che gli voleva bene). Ma, prima che il
gigante riesca a finire di discutere la possibilità di unirsi agli
X-Men, Wade è sparito, scappato con la sedia a rotelle di Charles
Xavier. Nella scena, in molti avranno notato che Wade indossa una
maglietta con due micetti, e un cerchio con delle scritte. I
due gattini in questione non sono gattini a caso: come rivelato dal
cerchio, sono Olivia e Meredith, che qualcuno conoscerà come i
gatti di Taylor Swift.
La battuta di Hugh Jackman su Les
Misérables
Il primo film di Deadpool
si era divertito ad insistere sui riferimenti a Hugh Jackman e
Wolverine. Il che ha senso. La cosa divertente, è che le
battute avevano un carattere personale e, quando Jackman si è
mostrato all’altezza dell’humour, tutti i fan hanno capito che
Deadpool 2 sarebbe stato ancora meglio, ed è stato così. Ma
vale la pena menzionare uno degli Easter Egg più divertenti e più
difficili da trovare che riguardano Hugh Jackman. Mentre Deadpool
illustra il proprio piano usando del pastelli, nomina Russell, al
quale si riferisce come “Prigioniero 24601”. Il numero farà
suonare qualche campanello d’allerta ai fan di musical, trattandosi
del numero con il quale viene designato Jean Valjean, il
protagonista di Les Misérables, interpretato proprio da Hugh
Jackman nel film diretto da Tom Hooper.
Deadpool e X-Men le
origini: Wolverine
La scena che compare a metà dei
titoli di Deadpool è una delle migliori di sempre, ed ha
interessato e fatto ridere molti. Ma il salto all’indietro nel
tempo non è il primo ritorno a X-Men le origini:
Wolverine, il primo film a vedere Ryan Reynolds nel panni di
Wade Wilson. Stiamo parlando di una scena in particolare, e la
versione del nuovo film è particolarmente divertente, e
imbarazzante per Wade. Allora, le parti del film che mostrano
Reynolds nel panni di Wilson prima degli esperimenti
non sono così male. Infatti, il lavoro di spada fatto da Reynolds
rimane uno dei momenti migliori del film, quando sconfigge una
stanza piena di nemici con solo due katane, deviando pallottole. È
una delle acrobazie che Deadpool fa nel nuovo film, ma senza
menzionare direttamente Le origini. La sequenza in questione
comincia con Deadpool che di nuovo taglia un proiettile a metà in
slow motion, ma questa volta non ferma affatto i proiettili.
Fenomeno è il fratello di Charles
Xavier
Di tutti i segreti su
Deadpool 2 che si sono riusciti a mantenere, quello su
Fenomeno è forse il più grande, e sicuramente la sua comparsa è
stata particolarmente apprezzata dai fan. Infatti, la
rappresentazione del personaggio è più accurata di Conflitto
finale. Ma la vera rivelazione è arrivata quando Russel ha
rivelato la storia di famiglia discussa da Fenomeno. Sì, indossa
l’elmo di metallo per evitare che il fratello gli legga nel
pensiero. E sembra che sì, Deadpool 2 abbia confermato che
le versioni cinematografiche di Charles Xavier e Fenomeno sono
fratelli, proprio come nei fumetti. Per l’esattezza, sono
fratellastri. I due non vanno esattamente d’accordo nei fumetti, e
non sorprende che anche nei film abbiano raggiunto una tregua
abbastanza difficile.
Il cameo dei giovani X-Men
Quando Deadpool arrivò al
cinema per la prima volta, si sollevarono molti dubbi: alcuni
dubitavano che il personaggio avrebbe soddisfatto le aspettative,
molti dubitavano che un film vietato ai minori avrebbe attratto un
pubblico sufficiente. Ma dopo l’uscita del film, Deadpool è
diventato una delle proprietà della Fox dal valore più alto. Il
che rende, a posteriori, le battute fatte quando Deadpool visita la
Scuola di Xavier ancora più divertenti. Wade avrà pure avuto
l’attenzione di Colosso e di una nuova mutante, ma, stranamente,
nessuno degli altri membri della facoltà erano presenti quando si è
presentato. E i creatori hanno fatto riferimento alla situazione,
mostrando, in Deadpool 2, quanto le cose siano cambiate.
Wade fa notare che ha a che fare sempre con gli stessi mutanti, la
camera si sposta per mostrare la maggior parte (se non tutto) il
cast di X-Men: Dark Phoenix: lo Xavier di
James McAvoy, Quicksilver di Evan Peters, Ciclope di Tye Sheridan,
Tempesta di Alexandra Shipp, e Nightcrawler di Lodi Smit-McPhee.
Girandosi di scatto e vedendo Wade nel corridoio, Bestia di
Nicholas Hoult chiude le porte piano piano per evitare che lui se
ne accorga.
La camicia a fiori di
Deadpool
Abbiamo capito che tipo di
magliette Wade ama indossare grazie alla già discussa
maglietta con i gattini di Taylor Swift. Ma ce n’è un’altra: stiamo
parlando della camicia floreale indossata da Wade mentre si
sta ristabilendo. La camicia in questione si è rivelata essere la
stessa indossata da Chunk nei Goonies. Ovviamente, Wade è un
fan. Ma in particolare, si tratta di un riferimento a Josh Brolin,
che ha parlato più di una volta del proprio rapporto di amore/odio
con il personaggio di Brandon interpretato nel film in questione,
suo esordio cinematografico.
Il cameo del regista
Se un regista di un film come
Deadpool 2 decide di apparire nel film, dove appare? Una
delle varie vittime di Deadpool? Uno dei criminali nel suo
appartamento? Leitch è apparso, nel film, com euna delle vittime di
Cable, nella scena del convoglio della prigione. Domino lo ha
requisito, ma Cable trova un modo piuttosto non convenzionale per
liberarsi di Deadpool all’inseguimento: sgancia una delle celle per
mutanti del convoglio e lo lancia sulla strada. Qui vediamo David
Leitch, che lo prega di non farlo.
Goonies
La camicia floreale non è
l’unico riferimento ai Goonies presente in Deadpool
2. In questo caso, è uno dei più facili da trovare,
soprattutto per i fan del film che lo ricordano bene. Non è a
Brandon che il film fa riferimento questa volta, ma al leggendario
pirata del film. Cable e Deadpool si stanno affrontando sul
convoglio e Wade decide di sfidare il proprio avversario. Cable ha
una pistola, mentre Wade è munito solo di katana, ma lo sfida a
sparare il suo colpo migliore, chiamandolo “Willy l’Orbo”.
Il nome fa ridere già di per sé, ma farà ridere ancora di più i fan
dei Goonies, che ben sapranno che i ragazzini erano in cerca
del tesoro di Willy l’Orbo, appunto.
Logan e il carillon
Sembra che Deadpool 2
cominci esattamente dove era terminato
Logan, che aveva visto Wolverine
morire, impalato su un tronco
d’albero. Il finale ci aveva spezzato il cuore, ma non ci
sorprende che Deadpool abbia trasformato il momento in un’occasione
per fare dell’humour nero. Vedere un piccolo Wolverine impalato,
trasformato in un carillon… è esilarante, ammettiamolo.
Il costume grigio di X-Force
Il primo film spiega che il
colore del costume di Deadpool, il rosso, è finalizzato al
nascondere le macchie di sangue. Ma il sequel fa un passo in più in
quanto a sangue: Wade si prende pallotole, viene lacerato a metà,
si becca una schiena spezzata, e viene addirittura bruciato da
un’esplosione. Ma l’attacco più feroce a Wade arriva alla fine del
film, quando cerca di abbracciare Russel e scusarsi per averlo
abbandonato, e questi lo colpisce con il massimo della forza. Lo
arrostisce, in poche parole. Non sappiamo quanto la tuta di
Deadpool sia resistente al calore, ma il cambio del colore della
tuta di Deadpool, per l’occasione, diventa una strizzata d’occhio
al colore grigio della tuta dei tempi di X-Force
(ovviamente, quello dei fumetti Marvel, dal quale fu
reclutato).
Deadpool e il costume giallo degli
X-Men
Per ovvie ragioni, Colosso non
offre a Deadpool di diventare un membro degli X-Men in toto
così, da un momento all’altro. Infatti, gli offre un ruolo di
apprendista, il che viene messo in chiaro più volte nel corso del
film, e addirittura stampato sul retro della sua nuova maglia
gialla e nera. Mentre la situazione è divertente per qualunque
spettatore, alcuni saranno in grado di vederci qualcosa di più.
Infatti, Deadpool è stato effettivamente membro degli X-Men
nell’universo dei fumetti Marvel. E, quando Wade si presenta
sullo schermo con la nuova maglietta gialla e nera, corta, con un
piccolo logo a forma di x sul davanti, e con la scritta “trainee”
dietro, i fan Marvel capiscono il riferimento ai
giorni nei quali era effettivamente parte della squadra.
Il cameo di Alan Tudyk
Quando l’azione si sposa dalla
storia di Deadpool all’arrivo di Cable, è difficile ignorare i
riferimenti a Terminator. Il viaggiatore del tempo
arriva dal futuro, dopo aver affrontato un’esperienza piuttosto
dolorosa, si imbatte in alcuni civili e finisce per ucciderli. Le
somiglianze sono facili da individuare, ma forse qualcuno si è
perso un cameo. Nei titoli di coda viene chiamato “Redneck #2”,
l’uomo che viene istruito nei bagni su come pulirsi in modo
appropriato e finisce fulminato subito dopo aver pronunciato una
battuta. L’attore in questione è Alan Tudyk, che ha
collaborato con la Disney in più di un’occasione: è infatti
conosciuto per Rogue One, e per aver dato
la voce al Duca di Weselton in Frozen (il film che Deadpool,
ad un certo punto, accusa di plagio).
Madelyne Priyor, il clone di Jean
Grey (e la mamma di Cable)
Ok, le origini di Cable sono
particolarmente strane. E un Easter Egg di Deadpool 2
rende necessaria qualche spiegazione. Tecnicamente, Cable (o Nathan
Summers) è il figlio di Scott Summers e della Jean Grey degli
X-Men. Una volta nato, il piccolo mutante fu infettato da un virus
che trasformò in metallo la parte superiore del corpo, e inviato
nel futuro per essere curato. Ma, quando si usa la parola
“tecnicamente”, c’è sempre qualcosa sotto… Infatti, è il figlio di
Scott Summers e Madelyne Pryor, la donna sposata dopo quella
che si riteneva essere stata la fine di Jean Grey, e che è in
realtà un clone di Jean. E nel film, dov’è? Se guardate bene,
ad un certo punto vedrete, nelle strade piene di persone, alcune
raccolte attorno ad un camioncino dei gelati, chiamato “Pryor’s
Treats”.
Hope, la figlia di Cable
Come ogni fan della mitologia degli
X-Men ben sa, è difficile spiegare l’importanza di Cable senza
menzionare la sua figlia adottiva Hope Summers, o Messia
mutante. Senza scendere nei particolari, possiamo affermare che
la versione di Cable che appare in Deadpool 2 potrebbe
essere esattamente uguale a quella dei fumetti. O almeno, così
hanno sperato i fan quando hanno notato la presenza di un
orsacchiotto attaccato alla cintura di Cable, interpretato come
un’allusione al fatto che la versione cinematografica sia appunto
il futuro padre di Hope Summers. Nei fumetti, non era la figlia di
Cable, ma lui la prese con sé per tenerla al sicuro, andando
sempre più in là nel futuro, inseguito da mercenari. Se Deadpool
2 ha deluso per non aver incluso nulla della trama, i fan hanno
almeno avuto questo indizio. La prima volta, Cable spiega che si
tratta di un ricordo della figlia, la seconda volta, aggiunge il
dettaglio del nome “Hope”. Che l’avventura dei due debba arrivare
al cinema, ad un certo punto?
“Essex School”
Uno degli indizi più importanti
riguardo ai futuri cattivi dei film di X-Men potrebbe essere
passata inosservata per molti. E c’è un motivo, dato che i primi
riferimenti a Mr Sinister sono stati messi da parte, Wolverine ha
incontrato la propria fine in Logan, e i film degli
X-Men hanno recentemente incontrato qualche difficoltà. Ma
il nome “Essex” potrebbe significare qualcosa per l’universo
cinematografico degli X-Men. La Essex Corp era apparsa nella scena
post-credits di X-Men: Apocalisse, mentre raccoglieva il
sangue dell’arma X, potenzialmente, dando poi abilità simili a Wade
Wilson. E, con X-Men: Dark Phoenix, una nuova Miss Sinister
potrebbe avere un ruolo simile nella storia. Quello che sappiamo
finora, è che Deadpool 2 ha rivelato l’esistenza di un
orfanotrofio dove bambini mutanti vengono torturati “per il bene
dell’umanità”. E non ci sorprendiamo al fatto che questo venga
chiamato, in un telegiornale, come “Essex House per
Riabilitazione Mutante”.
Rusty Collins, o Firefist
Il nome Firefist, scelto dal
giovane Russel che sogna di diventare un eroe, può fare un po’
tenerezza per la propria ingenuità e mancanza di sottigliezza,
tipica di un ragazzino. Russel si chiama così anche nei fumetti,
quando diventa parte del gruppo di Cable. Il debutto del
personaggio è arrivato in X-Factor#1, incapace di
controllare i propri poteri di fuoco, e di evitare di ferire degli
innocenti. Diventò parte del gruppo per imparare ad averci a che
fare, il che vuol dire che la sua storia nel film rimane
praticamente intatta. Ma gli autori del film hanno colto
l’occasione per prendersi un po’ gioco di uno dei nomi peggiori di
sempre. Quando Shatterstar fa un colloquio per diventare parte
della X-Force, afferma di chiamarsi in realtà Rusty, ma di
usare piuttosto Shatterstar. Ma il nome di Shatterstar non è in
realtà Rusty: è in realtà in nome che Russel usa nei fumetti, che
però non viene usato nel film (lasciando che la menzione, però,
strizzi l’occhio ai fan del fumetto).
Il creatore di Deadpool
Deadpool non sarebbe
Deadpool senza gli autori dei fumetti che lo hanno portato
in vita, e i creatori del film ne sono ben consapevoli.
Infatti, il primo film di Deadpool si è assicurato di
ammiccare più di una volta ai creatori dei fumetti, sotto forma di
nomi di strade, e lo stesso è stato fatto nel sequel: ma questa
volta bisogna ascoltare, anziché guardare. La prima menzione viene
fatta quando Deadpool sta per assaltare la gang cantonese,
chiamando quello che sembra essere il leader. Wade usa un falso
nome, ovvero “Gail”. Si tratta di un riferimento a Gail Simone, lo
scrittore che si è distinto per il proprio contributo a
Deadpool. E che ha appena lanciato un fumetto dedicato a
Domino. Il secondo riferimento viene fatto allo scrittore che ha
appena terminato il proprio periodo di lavoro a Deadpool,
uno dei più lunghi e più apprezzati di sempre. Quando Wasel viene
interrogato da Cable (o per lo meno viene minacciato di venire
interrogato da Cable), fornisce il nome esatto del luogo dove sono
diretti Deadpool e la sua squadra, il viale Gerry Duggan.
Alpha Fight
I fan del fumetto sapranno che
Wade Wilson è orgogliosamente canadese, proprio come
Wolverine. E Deadpool 2 ce lo ricorda più di una volta, ma
alcuni degli elementi di sfondo che alludono alle origini canadesi
potrebbero venire non colte da alcuni. Ciò che è impossibile
mancare, però, è l’omaggio a Aplha Flight, il miglior team
di supereroi del Canada. Gli eroi non compaiono nel film. Ma date
un’occhiata al taxi di Dopinder… in particolare, alla pubblicità
sul tetto, e troverete l’easter egg in questione. Per l’occasione
l’Aplha Flight è diventata una pubblicità di una compagnia aerea
canadese.
La questione T.J. Miller è
affrontata, più o meno
Deadpool 2 non è stato
immune da critiche, in particolare riguardo alle accuse di
molestie relative all’attore T.J. Miller, uscite poco prima
degli stadi finali del marketing di Deadpool 2. Nello stesso
periodo, attori accusati di molestie sono stati sostituiti e i loro
ruoli sono stati modificati, come è successo per Kevin Spacey,
sostituito da Christopher Plummer in Tutti i soldi del
mondo. Miller ha negato le accuse, ma nonostante in molti
vedessero molte buone ragioni per sostituire l’attore, lo studio ha
deciso di tenerlo, ma non senza parlare del problema. Quando Cable
sta ricostruendo la proprio arma, date un’occhiata ai titoli sul
suo televisore: una notizia dice che Christopher Plummer ha
educatamente rifiutato di sostituire Miller in Deadpool
2.
La cura per la cecità
Cable è la novità del film, ma
Deadpool 2 riesce a mantenere in vita molto di quello che
era stato introdotto nel primo film, e richiamarne momenti
memorabili. Tra questi, la cura per la cecità di Al. Da una
parte, la battuta in questione è solo una delle tante usate per
mostrare il fatto che Deadpool è il coinquilino peggiore che si
possa immaginare. Quando Wade parte per la propria eroica
missione finale del primo film, rivela ad Al che c’è una scorta di
sostanze illegali nascoste da qualche parte della casa, proprio
accanto alla cura per la cecità, il che frustra, a dir poco, la
coinquilina. Vedere Wade tornare nell’appartamento nel sequel,
aprire una botola nel pavimento facendo leva su un’asse, e
rimuovere le sostanze in questione, risveglia immediatamente i fan
che avevano visto il primo capitolo. Inaspettato è il pacchetto con
l’etichetta “cura per la cecità” che sta proprio accanto alle
sostanze.
Il creatore di Deadpool non sa
disegnare i piedi
In molti conoscono il nome di
Rob Liefeld, l’artista e autore di fumetti che ha dato vita
per la prima volta al personaggio di Deadpool, strizzando l’occhio
al Deathstroke della DC. E per questo, Liefeld si è meritato
un cameo nel primo film di Deadpool: è difficile da mancare, dato
che Wade gli si rivolge quando entra nel bar di Weasel. Per chi non
lo sapesse, Liefeld e Fabian Nicieza hanno creato Deadpool,
Shatterstar, X-Force, e il tutto in pochi anni. Per arrivare poi a
Domino, una mutante mercenaria con l’abilità del mutare le
probabilità in proprio favore: il che la rende la persona più
fortunata sul pianeta. Che è un potere piuttosto divertente, ma che
non ha troppo senso. E il film, chiaramente, non lo cambia, ma
senza perdere l’occasione di prendere Liefeld un po’ in giro:
quando Deadpool comincia una tirata sull’improbabilità della sua
probabilità. Dice che è un’idea talmente stupida da poter essere
concepita solo da un artista che “non sa disegnare i piedi”. Una
critica che è stata fatta più volte a Liefeld.
La reporter della Marvel Irene
Merryweather
Quando Wade viene reclutato da
Colosso per poi imbarcarsi nella prima missione di addestramento,
la prospettiva diventa quella di un elicottero di un telegiornale
che riprende lo scatenarsi del potere di Russel. L’incidente viene
raccontato da una reporter di nome Irene
Merryweather. Il personaggio viene dai fumetti: è infatti
comparso più di una volta di Cable & Deadpool. La prima
volta è comparsa in fuga dai cattivi del Helfire Club, che la
volevano eliminare per aver investigato la loro attività dietro le
quinte. Alla fine, è diventata uno delle avventure romantiche di
Cable. Non sembra che questi siano i piani dei film, ma un cameo è
meglio di niente.
Deadpool e Van Wilder
È passato molto tempo da quanto
Ryan Reynolds ha interpretato il re di un campus universitario
Van Wilder. Ma Deadpool 2 non manca di far
riferimento al ruolo che ha fatto uscire il talento comico di
Reynolds. Il film apre con Wade che fuma, con la versione carillon
della fine di Logan che suona una versione di All Out of
Love degli Air Supply. Come qualcuno saprà, la canzone non
è lì per caso: se cerchiamo una relazione tra Reynolds e Air
Supply, dobbiamo tornare indietro ai tempi di Van Wilder.
Infatti, quando il re delle feste universitarie apre il proprio
cuore alla ragazza della quale è innamorato, finisce con il cuore
spezzato. Al che, si immerge nel proprio dolore seduto da solo nel
dormitorio, con una birra e una chitarra, esprimendo il proprio
dolore cantando All Out of Love.
Geppetto e Zeitgeist
Ok, è stato piuttosto divertente
vedere membri dell’X-Force morire così, un po’ a caso. Ma è stato
allo stesso tempo una delusione, non vedere alcuni dei giovani
mutanti all’opera, sfruttando il proprio pieno potenziale. A
proposito, la fine di Zeigeist e di Peter sono difficili da
superare, e particolarmente sanguinose. Nel caso di Zeitgeist, la
sua fine è uno dei lanci col paracadute peggiori della storia del
cinema, finendo dritto in un tritalegna. E non un tritalegna
qualunque: per le menti di Deadpool 2, non è abbastanza
divertente. Hanno quindi chiamato la macchina in questione
Geppetto, come il padre falegname di Pinocchio.
L’M-Day è vicino
Alla fine di Deadpool 2, non
è chiaro cosa la Essex House e i suoi fanatici religiosi
sperino di ottenere. I poster di propaganda che compaiono ovunque
sull’edificio mirano a costruire l’ignoranza che oramai è standard
nell’universo degli X-men, dove tutti coloro che non sono mutanti,
vedono i mutanti come un abominio. Ma uno degli slogan ha
attirato l’attenzione, dicendo “M-DAY IS NEAR”, “l’M-Day è
vicino”. La scritta farà suonare un campanello d’allarme ai fan
dei fumetti. Infatti M-Day è un giorno realmente esistito nel mondo
dei fumetti Marvel, datato, per la recisione,
alla Decimazione del 2005, quando il 90% dei mutanti perde
improvvisamente i propri poteri (per colpa di Scarlet Witch). E la
storia in questione, è quella che vede Hope Summers come unico
mutante salvatore. Staremo a vedere.
The Hip
Non sono direttamente legati ai
fumetti, ma alcuni fan di Deadpool 2 si saranno chiesti da
dove vengono le cose appese nella casa dell’appartamento di Wade e
Vanessa all’inizio del film. Prima che tutto venga bruciato,
insomma. Alcune delle decorazioni vengono dal film precedente, ma
alcuni pezzi saltano all’occhio. Tra cui la scritta bianca su fondo
rosso che dice “TIRED AS F***”. Guardando bene, si nota una piccola
scritta che lo denota come il titolo di una canzone della band
The Tragically Hip, una delle band canadesi più famose di
sempre. La presenza della canzone sembra essere un omaggio al
cantante Gord Downie, morto nell’Ottobre 2017.
La nuova mutante
I fan del primo Deadpool si
saranno concentrati sulla nuova mutante Testata Mutante
Negasonica, il cui cambiamento di costume e capelli rappresenta
un’importante evoluzione per il personaggio. Ma non dovrebbero
sottovalutare nemmeno la sua ragazza mutante. Il personaggio viene
chiamato solamente con il nome di Yukio, che è una scelta
bizzarra, dato che nome porta con sé un certo bagaglio (Yukio era
anche la ragazza che diventò la spalla di Logan alla fine di
Wolverine – L’immortale). Ma possiamo chiarire da dove
viene. Nel mondo dei film di X-Men ci sono pochi mutanti con
poteri d’elettricità, e si pensa che Yukio sia basata sul
personaggio di Noriko Ahida, conosciuta tra i mutanti come
Surge, che ha la capacità di assorbire e reindirizzare
l’elettricità e la carica elettrica che si trovano nelle immediate
vicinanze.
M2 Pictures è lieta di annunciare di
aver acquisito i diritti per l’ Italia di The Man Who
Killed Don Quixote l’ultimo, atteso film del
visionario regista Terry Gilliam.
Il film, presentato all’ultimo
Festival
di Cannes, si è guadagnato la fama di progetto maledetto avendo
dovuto aspettare 25 anni prima di essere terminato, dopo vari
tentativi funestati da ogni possibile disavventura produttiva.
Ora, la tenacia e la caparbietà del
suo regista hanno finalmente reso possibile la realizzazione di uno
dei progetti più ambiziosi, discussi e attesi della storia del
cinema.
Interpretato da Adam Driver e
Jonathan Pryce, il film racchiude tutti gli elementi che hanno
fatto amare al grande pubblico pellicole come Brazil,
Le avventure del Barone di Munchausen, Paura e delirio
a Las Vegas e Parnassus.
Con The Man Who Killed Don
Quixote Gilliam porta finalmente sul grande schermo
il suo mitico Don Chisciotte, un sogno che non ha mai voluto
abbandonare, trasportando le magiche avventure e i personaggi
memorabili di Cervantes in una favola contemporanea.
Un titolo prestigioso si aggiunge
così al listino di M2 Pictures, che distribuirà il film nel
prossimo autunno.
Dopo mesi di denunce e di processo
pubblici e mediatici, si gettano finalmente le basi per un processo
vero e proprio, con la legge che dovrebbe fare il suo corso:
Harvey Weinstein è stato formalmente arrestato a
New York con l’accusa di stupro, crimini sessuali, abusi sessuali e
cattiva condotta sessuale, e ha lasciato la stazione di polizia di
New York in manette.
Weinstein, 66 anni, si è consegnato
alla polizia nel centro di New York poco prima delle 7:30, in un
distretto assediato da giornalisti e telecamere. I procuratori di
Manhattan stanno accusando Weinstein di aver aggredito sessualmente
due donne: l’ex attrice Lucia Evans e un’altra presunta vittima di
stupro che non è stata ancora identificata. Un’ora dopo, poco
prima delle 9 di mattina, Weinstein ha lasciato la stazione di
polizia in stato di arresto. Verrà assegnato a un tribunale di
Manhattan venerdì prossimo.
Il New York Times ha riferito in
precedenza che l’ex produttore sarebbe stato costretto a consegnare
il passaporto e indossare un dispositivo di
monitoraggio.
L’arresto di Weinstein arriva dopo
che oltre 80 donne lo hanno accusato di molestie sessuali lo scorso
autunno, scatenando un movimento anti-molestie che si è diffuso in
tutto il mondo e ha esposto la cultura della complicità
nell’intrattenimento, nei media, nello sport e nella politica.
Eppure, mentre le storie si accumulavano, le accuse contro
Weinstein si sono fatte da parte, dipingendo un ritratto di un uomo
per il quale l’aggressione sessuale era diventata una routine,
quasi giustificata dal suo indiscusso potere a Hollywood.
Sintonia e tempi comici hanno
permesso al Marvel Cinematic Universe
di mostrare sul grande schermo delle straordinarie alchimie tra
personaggi che popolano l’universo condiviso MCU. Sicuramente le love
story non mancano, ma è innegabile il fascino delle alchimie tra
Bruce Banner e Tony Stark o tra i due fratelli
asgardiani, Thor e Loki.
Di seguito, ecco le migliori coppia
del MCU
Sam Wilson e Scott Lang
I due personaggi non hanno passato
molto tempo insieme sullo schermo, ma è chiaro, sin da Ant-Man che
c’è alchimia. Sia Sam che Scott sono alcuni dei personaggi più
divertenti nel MCU. La coppia si incontra quando
Scott cerca di entrare nel quartier generale degli Avengers per
rubare qualcosa per Hank Pym in Ant-Man. Sam, in perfetto stile
Falcon, cerca di fermare Scott, che è chiaramente un fanboy dei
supereroi, ma ha anche un lavoro da fare. Dopo una scena d’azione,
Ant-Man batte Falcon, qualcosa che Sam non si aspettava
affatto.
Nonostante l’imbarazzo per aver
perso lo scontro, quando il Team Cap ha bisogno di alleati, Sam
pensa a Scott. Scott si unisce alla squadra durante la Guerra
Civile. Il pubblico ha notato la scoppiettante chimica tra i due
personaggi, e persino Anthony Mackie, che interpreta Falcon, ha
commentato questo rapporto. In un’intervista con CinemaBlend,
Mackie ha detto: “Paul Rudd ed io ci prendiamo in giro l’un l’altro
continuamente, quindi è come per i nostri personaggi nei film”.
Stephen Strange e Wong
Wong potrebbe essere
l’unica persona in Doctor Strange che non sopporta l’egomania di
Stephen. Mentre altri personaggi cercano di insegnare a Strange
come lasciare andare il suo egoismo, Wong palesemente non sopporta
l’egocentrismo del Dottore. D’altra parte, Wong è abbastanza
flessibile da apprezzare il modo in cui Strange si avvicina ai
problemi e abbastanza saggio da sostenere i doni magici di Strange
pur riconoscendo che può imparare di più. Una delle gag che ricorre
per tutto il film sono i tentativi di Strange di far ridere Wong,
con scarso successo. Quando i cattivi sono sconfitti alla fine del
film, e Strange fa uno scherzo innocuo, Wong si scioglie finalmente
in una risata, allenta la tensione sia per i due personaggi sullo
schermo che per il pubblico.
Mentre questi due hanno avuto un
rapporto divertente dall’inizio, in Infinity War diventa chiaro che
la relazione di Strange e Wong si è evoluta, è diventata una vera
amicizia.
Insieme, i due sorvegliano il Sancta
Sanctum di New York mentre parlano del pranzo. Anche se sono
personaggi molto diversi, questi due mettono in luce i punti di
forza reciproci e la loro dinamica infonde alle loro scene una
vitalità che gli spettatori hanno dimostrato di apprezzare.
Natasha e Okoye
Natasha e Okoye non
condividono molto tempo sullo schermo, ma hanno una scena insieme
in Infinity Wart che ha fatto desiderare ai fan che queste due
diventino amiche e combattano fianco a fianco. Dopo che Wanda ha
fermato l’attacco dell’esercito di Thanos, Proxima Midnight si
avvicina e la sfida. Ma prima che la figlia del Titano pazzo possa
attaccarla, entrano in scena Natasha e Okoye, salvando Wanda e
aiutandola a sconfiggere Proxima Midnight.
È un momento breve ma è divertente
in mezzo a tutto il testosterone del film, e ha dimostrato che
forse l’idea di un film Marvel tutto al femminile non è
proprio campata in aria.
Natasha, ovviamente, è stata l’unica
eroina del MCU per molto tempo. Ora sempre più
donne si uniscono a lei. E Okoye, il capo della forza combattente
tutta al femminile del Wakanda, la Dora Milaje, è una delle più
formidabili aggiunte all’universo. Mentre i primi incontri di
Natasha con la Dora Milaje in Capitan America: Civil War non sono
stati poi così amichevoli, sembra che i problemi siano stati messi
da parte in tempo per la battaglia culminante nel Wakanda in
Infinity War. La Dora Milaje e tutti i Vendicatori sono fermamente
dalla stessa parte, dando a Natasha e Okoye la possibilità di
mostrare quanto sia potente l’unione di questi personaggi.
T’Challa e Shuri
Shuri e T’Challa sono
fratello e sorella, ma a differenza di altri fratelli della
MCU, la loro relazione è sana. Le
dinamiche trai due sono molto divertenti da guardare: la teenage
Shuri è un genio, ma è anche la sorellina di T’Challa e non sfugge
a questo ruolo. Prende in giro il fratello e lo fa ridere in un
modo impossibile per chiunque altro. Allo stesso tempo, T’Challa
riconosce quanto sia importante per la sorella avere un suo spazio
dove dare libero sfogo alla sua genialità. T’Challa rispetta
chiaramente Shuri e non vede alcuna necessità di limitare o cercare
di controllarla nonostante il suo nuovo ruolo di re del Wakanda.
Trai due c’è grandissima fiducia.
Shuri sembra eclissare tutte le
grandi menti del MCU. Non solo è lei quella che
riesce a riavviare Bucky, ma capisce anche come mantenere vivo
Visione senza la Gemma della Mente. Tutto questo, unito a una
personalità divertente ed estroversa fanno di Shuri una delle
migliori nuove aggiunte al MCU. Ma è l’amore e il sostegno che
condivide con suo fratello che porta le cose al livello successivo.
Wakanda per sempre!
Loki e Thor
La relazione spesso
difficile tra i fratelli Thor e Loki è al centro della trilogia dei
film sul Dio del Tuono (e non solo). Thor è stato il ragazzo d’oro
per tutta la sua vita, mentre Loki si è sempre sentito come la
pecora nera. Anche se Loki ha sempre avuto un lato da imbroglione,
questo non è stato chiarito fino a quando non ha scoperto che è
nato tra i Giganti di Ghiaccio. Loki oscilla sempre tra il fare la
cosa giusta e aiutare Thor e fare la cosa sbagliata e andare contro
di lui. Ma nonostante Loki riesca a ingannare Thor più di una
volta, a Thor interessa ancora profondamente suo fratello.
Alla fine, Loki userà i suoi
trucchetti per cercare di ingannare Thanos stesso e salvare il
fratello. Prima consegna il Tesseract per salvare la vita di Thor.
Quindi, si “offre” a Thanos, solo per avvicinarsi abbastanza da
cercare di pugnalarlo. Per questo, Thanos lo afferra per il collo
Loki. E mentre Loki è già tornato dalla morte, questa volta il
trapasso sembra definitivo e molto più brutale. La perdita di suo
fratello renderà sicuramente la vita di Thor più facile, ma sarà
anche molto meno interessante.
Rocket e
Groot
È sorprendente che due
personaggi in CGI abbiano trovato spazio in questa lista. Non solo,
ma i personaggi in questione sono un albero che si muove e che si
esprime con solo tre parole molto specifiche e un procione che
cammina su due zampe ossessionato da parti del corpo bioniche.
Quando incontriamo il duo in Guardiani della Galassia, ovviamente
sono già insieme da molto tempo. E nonostante il sarcasmo e
l’atteggiamento caustico di Rocket, lui e Groot si preoccupano
sinceramente l’uno dell’altro. Il momento commovente in cui Groot
sacrifica la sua vita per salvare i Guardiani mostra tutto l’amore
che il procione nutre per il suo amico arboreo.
Baby Groot di Guardiani Vol. 2 e
Teen Groot di Infinity War hanno inaugurato una nuova dinamica tra
i due, tuttavia i due sono ancora un vero spasso da guardare, sia
individualmente che insieme. Rocket è ovviamente devastato ancora
una volta quando Groot si trasforma in polvere sulla scia dello
schiocco di dita di Thanos in Infinity War. Ma la rivelazione più
straziante potrebbe essere giunta da James
Gunn dopo l’uscita del film. Mentre Groot se ne va, intona il
suo ultimo “I am Groot” a Rocket. Cosa stava dicendo? Su Twitter,
Gunn ha detto ai fan che Groot stava dicendo “Papà”.
Tony e Bruce
Chiamateli semplicemente
science-bros (fratelli di scienza)! Mentre questi due non sembrano
la coppia più naturale date le loro differenze di personalità,
hanno una cosa in comune: grandi cervelli la cui capacità di
rispondere a domande scientifiche sembra illimitata. Attraverso più
film lavorano insieme in armonia nel loro laboratorio, aiutando i
Vendicatori attraverso la scienza e la tecnologia, e con i loro
alter-ego, Iron Man e Hulk, per aiutare in una lotta.
Forse la parte migliore di questa
coppia è che la chimica tra di loro ha dato origine a un fandom
creativo che produce grandi fan art e fanfiction incentrate sul
duo. Queste storie e immagini presentano i personaggi in situazioni
a volte giocose, a volte esplicitamente sessuali. Quando la rivista
Vulture ha detto a Mark Ruffalo dell’esistenza del fandom degli
Science Bros, l’attore è rimasto piacevolmente sorpreso: “Mi piace,
è fantastico! Lo approvo al 100%”, ha detto Ruffalo. Sosteneva
inoltre che avrebbe riferito a Robert Downey, Jr. della cosa. “Lo
adorerà”, ha affermato Ruffalo.
Steve e Bucky
Proprio come Thor e Loki
sono il fulcro della trilogia cinematografica di Thor, Steve e
Bucky sono il cuore pulsante della trilogia di Captain America. La
rivelazione che Bucky non solo è sopravvissuto dopo essere
apparentemente caduto nel vuoto e morto The First Avenger, ma è
diventato il Soldato d’Inverno, guida gran parte dell’azione in The
Winter Soldier e in Civil War. E il rapporto del duo aumenta la
posta emotiva di entrambi i film mentre Cap fa del suo meglio per
proteggere il suo amico, anche quando combatte contro di lui.
ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler
su Deadpool 2
Uno dei momenti più
divertenti di Deadpool 2 vede
Wade sconsolato dal fatto che nell’accademia dei Mutanti dove si è
recato dopo la morte di Vanessa non si siano ancora visti i membri
originali degli X-Men.
Nella scena
successiva però vediamo brevemente in una stanza dietro la schiena
di Deadpool Charles Xavier/Professor
X (James
McAvoy), Quicksilver (Evan
Peters), Bestia (Nicholas
Hoult), Ciclope (Tye
Sheridan), Nightcrawler (Kodi
Smit-McPhee) e Tempesta (Alexandra
Shipp).
Sembrerebbe però che questa “versione” del cameo non sia stata
l’unica girata dagli attori, come confermato da Evan Peters in una
recente intervista:
“Stavamo girando
X-Men: Dark Phoenix e ci hanno detto che
avremmo fatto qualcosa per Deadpool 2. Ho pensato subito che si
trattasse della scena post credits, o di un easter egg, e poi
abbiamo provato diverse versioni dei nostri cameo…purtroppo quella
che hanno usato nel film è piuttosto normale, mentre l’altra
era…come dire…divertente e piccante!“
Riusciremo a vedere
questi cameo almeno nella copia r-rated in homevideo?
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Avengers: Infinity War è
diventato in poco tempo l’incasso più alto che i Marvel Studios abbiano mai registrato
in Cina. Dall’inizio dell’uscita, il film dei Russo ha infranto
record su record, cominciando dal diventare il film con il maggiore
incasso nel weekend di apertura di sempre negli USA, replicando il
record in tutto il mondo, nello stesso fine settimana.
LA
Times riporta che, dopo il secondo fine settimana di
programmazione, Avengers: Infinity War ha
incassato oltre 300 milioni in Cina, superando il precedente film
che deteneva questo record, ovvero Age of Ultron,
che nel 2015 incassò 240 milioni circa.
La corsa al box office del film
Marvel è davvero incredibile,
avendo superato già 1,8 miliardi e avviandosi plausibilmente a
raggiungere i due miliardi in tutto il mondo. Con l’arrivo dei
blockbuster estivi, il film dovrebbe naturalmente rallentare la sua
corsa, tuttavia continua a registrare incassi notevoli, soprattutto
se si considera che è in sala da un mese.
Considerando anche gli incassi di
Black Panther, i Marvel Studios hanno raggiunto un
box office di 3 miliardi nella prima metà del 2018, senza contare
l’arrivo di Ant-Man and the Wasp in estate. Il
film con Paul Rudd potrebbe non raggiungere i risultati dei due
titoli precedenti, ma è plausibile che lo Studio chiuda l’anno con
un incasso totale di quasi 4 miliardi.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Come annunciato a Febbraio,
David Benioff e D.B.
Weiss, showrunner e sceneggiatori di Game of
Thrones, scriveranno e produrranno la nuova trilogia
di Star
Wars per
la Lucasfilm. Nei giorni scorsi
Emilia Clarke, che sta promuovendo
Solo: A Star Wars Story, ha
avuto modo di parlare di Benioff e Weiss (conosciuti proprio sul
set del Trono di Spade), lodando il loro lavoro con la
serie:
“Ciò che hanno
portato al genere fantasy è incredibile, mettendo creatività e
intelletto in qualcosa che ha già così tanto al pubblico. Penso che
la loro trilogia di Star Wars sarà fedele allo spirito originale,
ma sotto effetto di acidi. E credo che sarà fantastica. Non vedo
l’ora!“
Vi ricordiamo che Emilia
Clarke è nelle sale con Solo: A Star Wars
Story, protagonista insieme a Alden
Ehrenreich, Donald
Glover e Woody Harrelson.
Il film, dopo il licenziamento
di Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato affidato a Ron Howard mentre la
sceneggiatura porta la firma di Lawrence
Kasdan e di suo figlio Jon
Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
La Warner Bros. potrebbe
inavvertitamente aver rivelato il titolo di Wonder Woman 2 registrando una serie di domini
web (che trovate di seguito) destinati al marketing e alla
promozione. Sarà uno fra questi il nome ufficiale del secondo
capitolo dedicato a Diana Prince? Che ne
pensate?
È stato confermato dalla
regista Patty Jenkins durante lo
scorso CinemaCon che Wonder
Woman 2sarà ambientato negli anni Ottanta,
rivelando al pubblico un’altra epoca iconica in cui svolgere le
avventure di Diana.
L’ordine cronologico del
personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of
Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman.
Vi ricordiamo che le riprese
di Wonder
Woman 2si svolgeranno in America (e non più in
Inghilterra), tra la Virginia del Nord e il Distretto della
Columbia. Per ora il titolo di lavorazione del film
è Magic Hour, ma abbiamo ragione di sperare
che il titolo definitivo verrà rivelato prossimamente dalla Warner
Bros.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro Pscal, di cui
non è stato ancora confermato il personaggio. Il film sarà
ambientato durante la Guerra Fredda e la sceneggiatura è stata
curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Produzione e distribuzione di
Bond
25 sono stati confermati. Il franchise sull’agente
segreto del MI6, James
Bond, proseguirà con il capitolo numero 25 che avrà
come protagonista di nuovo Daniel Craig, che
interpreterà così per la quinta volta il personaggio.
Alla regia è stato confermato
Danny Boyle che porta nel progetto anche il suo
collaboratore di Trainspotting, John
Hodge, che firmerà la sceneggiatura.
Annapurna si è assicurata i diritti di
distribuzione domestica con la MGM, mentre la
Universal Pictures distribuirà il film a livello
internazionale.
Come da tradizione, Bond
25 verrà distribuito nel Regno Unito una settimana
prima rispetto al resto del mondo, il 25 ottobre 2019, mentre l’8
novembre 2019 arriverà in tutto il mondo. Le riprese cominceranno
il 3 dicembre prossimo.
Uno dei creativi del
DCEU, Jay Oliva, che aveva
lavorato ai concept art di Man of Steel,
Batman v Superman e
Justice League, ha rivelato che i
piani originali di Zack Snyder per l’universo
condiviso avrebbero sviluppato un arco narrativo “epico,
emozionante, gioioso e indimenticabile“.
L’affermazione è arrivata su Twitter
in riposta ad un fan che chiedeva ulteriori dettagli sul
franchise e sembra confermare ciò che in realtà si presumeva
da tempo, ovvero che Snyder avesse programmato un intero arco
narrativo di cinque film.
I cannot go into any specifics but it was
epic, grand, emotional, joyful and unforgettable….
Lo scorso anno Zack
Snyder fu costretto ad allontanarsi dalla produzione
di Justice League durante le sessioni di
reshoot e ad abbandonare definitivamente il progetto in seguito al
tragico suicidio della figlia. All’epoca alcuni specularono sul
fatto che in realtà la Warner Bros stesse cercando una scusa per
licenziare il regista, anche se questa supposizione sembra
improbabile.
L’ultimo film del
DCEU, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come
Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
C’è stato un tempo, pochi anni fa,
in cui moltissimi neonati avevano in sorte nomi quali
Arya o Elsa, a seconda delle
diverse passioni dei genitori (fan di Game of
Thrones o della Disney?), adesso è il
turno dei supereroi.
In un sondaggio riportato
da Metroè
emerso che i nei genitori stanno trovando sempre più ispirazione
dalle pagine dei fumetti, soprattutto quelli Marvel, e persino
Hulk compare nella lista.
In accordo con i dati rilasciati
dalla US Social Security Administration nel
2017, alcuni dei più famosi eroi Marvel hanno occupato una
importante porzione nella classifica dei nomi più usati per i
bambini.
In prima posizione compare
Parker, da Peter
Parker/Spider-Man ovviamente, che conta 1487 bambine e
4346 bambini. In seconda posizione c’è Wade, con
899 bambini battezzati come il Mercenario
Chiacchierone. Poi ci sono le Natasha
(Vedova Nera). Nella classifica
seguono Pepper (Pepper Potts; 121 bimbe, 7
bimbi), Loki (5 bimbe, 91 bimbi),
Valkyrie (63 bimbe), Banner (come
Bruce Banner/Hulk; 39 bimbi), Rocket (come Rocket
Raccoon; 9 bimbe, 28 bimbi), Quill (come Peter
Quill/Star-Lord; 5 bimbe, 15 bimbi), e Hawkeye (6 bimbi).
Il dato più sorprendente è che un
numero discreto di bambini non ha preso il nome da personaggi
specifici ma dal brand stesso: 21 bimbe e 29 bimbi sono stati
battezzati con il nome di Marvel.
Sono giorni frenetici e ricchi di
novità per il sequel di Spider-Man: Homecoming, le
cui riprese dovrebbero partire fra pochi mesi, e già si susseguono
in rete diversi rumor su chi farà (o non farà) parte del film
targato Marvel Studios.
Adesso però è il forum Reddit a
sganciare qualche dettaglio sulla direzione della trama e sulle
probabili comparse che vedremo sullo schermo, tra cui i tanto
desiderati Sinistri Sei,
Spider-Woman e il Dottor Octopus.
Specifichiamo che, per ora, sono soltanto voci e supposizioni da
prendere con le pinze.
L’ ipotesi iniziale riguarda la
timeline, e si suppone che il sequel venga ambientato addirittura
prima degli eventi di Avengers: Infinity War (e non
dopo Avengers 4), il che significa che
nel finale potremmo assistere all’arrivo dell’esercito di Thanos a
New York con Peter Parker che interviene per aiutare Tony Stark. Il
resto della storia lo conoscete.
Un’altro dettaglio si riferisce a
Mysterio e al suo ruolo nel film, per alcuni
assolutamente centrale, dal momento che potrebbe entrare in azione
supportato da un team di alleati (magari Rhino,
già apparso in The Amazing Spider-Man
2)?
Passiamo ora ai chiacchierati cameo:
si vocifera che la produzione stia lavorando per portare
nell’universo di Spider-Man Daredevil e che
Ant-Man, protagonista quest’anno del suo sequel,
potrebbe avere un piccolo spazio. Entrambe ipotesi piuttosto
difficili da realizzarsi ma comunque interessanti.
Ulteriori dettagli preannunciano
l’arrivo nel franchise di Spider-Woman, nei
fumetti conosciuta anche come Jessica Drew e
interesse amoroso di Peter, di Norman Osborn, del
Dottor Octopus, già villain in Spider-Man
2 di Sam Raimi, infine dei
Sinistri Sei, che i Marvel Studios vorrebbero
introdurre prima possibile nel MCU (forse sarebbe più appropriato
nel terzo film su Spider-Man).
Il sequel
di Spider-Man: Homecoming sarà diretto
ancora una volta da Jon Watts ed uscirà
nelle sale il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo i recenti report, il film
sarà girato in diverse città europee oltre che a New
York. Le fortunate capitale del Vecchio Continente
sono Londra,
Venezia e Praga.
Continua la grande estate di
Josh Brolin, che dopo Avengers: Infinity War e
Deadpool 2, torna in sala con Sicario 2:
Soldado, il film di Stefano Sollima e
sequel dell’omonimo film diretto da Denis
Villeneuve, in cui torna anche Benicio del
Toro.
Ecco il nuovo trailer del film:
https://www.youtube.com/watch?v=F2fcuOGdLaE
Di seguito la sinossi ufficiale:
La lotta al narcotraffico fra Stati Uniti e Messico si è
inasprita da quando i cartelli hanno iniziato a trasportare
terroristi attraverso il confine americano. Per combattere questa
guerra, l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà unire le
forze con il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del
Toro).
Soldado
uscirà nelle sale americane il 29 giugno, su una sceneggiatura
di Taylor
Sheridan (Sicario, Hell Or High Water,
Wind River) e vede nel cast Benicio Del
Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey
Donovan, Manuel
Garcia-Rulfo e Catherine
Keener.
Soldado, la recensione del film
di Stefano Sollima
Tempo fa, prima dell’uscita di
Solo: A Star Wars
Story, si era ipotizzato che uno dei villain del film,
Enfyst Nest, potesse essere una donna. Ebbene
questa teoria è stata confermata: è infatti la
diciannovenne Erin Kellyman ad interpretare
il capo dei Cloud Riders, una banda di pirati con cui si
sconterà Han Solo.
In effetti il modo in cui
l’identità del personaggio viene svelata rappresenta un vero colpo
di scena (se avete già visto lo spin-off capirete di cosa
parliamo).
L’attrice è nota per aver recitato
nella miniserie Les Misérables e nella
commedia Raised by Wolves.
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Sarà James Mangold
a scrivere e dirigere il film su Boba Fett, terzo
spin-off ufficiale del franchise di Star
Wars programmato dalla Lucasfilm. La notizia è stata
confermata nelle ultime ore dall’Hollywood Reporter.
Questo non è però l’unico standalone
previsto nei prossimi anni: la produzione è già al lavoro su una
pellicola interamente dedicata al personaggio di Obi
Wan Kenobi e potrebbe essere affidata al regista
Stephen Daldry.
Per quanto riguarda Boba Fett, vi
ricordiamo che il cacciatore di taglie, amatissimo dai fan della
saga, fu introdotto in l’Impero
colpisce ancora per poi riapparire in Il Ritorno
dello Jedi come mercenario che consegna a Jabba
the Hutt il prigioniero Han Solo.
Dunque si profila per Mangold
un’altra illustre partecipazione ad un franchise dopo aver diretto
due capitoli su Wolverine, tra cui
Logan, uscito nel 2017 e candidato all’Oscar per
la miglior sceneggiatura non originale.
MediaWorld e
Universal Pictures Home Entertainment Italia
annunciano il week-end più nostalgico e colorato dell’anno. Un
evento imperdibile che vedrà MediaWorld di Viale
Certosa trasformarsi nell’universo di Grease – in occasione
dell’uscita in DVD, Blu-ray e 4K ULTRA HD di una nuova edizione per
il 40° anniversario con immagini e suono completamente restaurati e
inediti contenuti speciali.
A MILANO IL26 E 27 MAGGIO 2018 DALLE 10 ALLE 19.00
– PRESSO MEDIAWORLD di VIALE CERTOSA
– DIVERTIMENTO ASSICURATO CON ESIBIZIONI
LIVE, VINTAGE CAR E PHOTO-OPPORTUNITY PER UN
TUFFO NEGLI ANNI ’50
Il 26 e 27 maggio appuntamento
quindi dalle 10.00 alle 19.00 per una due giorni di totale
intrattenimento con il musical che ha cambiato la storia del
cinema. Per rivivere le atmosfere del film i visitatori potranno
farsi immortalare accanto a una vintage car che sembra uscita dal
set; indossare i panni di Danny e Mandy per una divertente
photo-opportunity; ma soprattutto cantare e ballare con i performer
della MTS – dal 1999 la prima scuola di musical a Milano – che si
esibiranno a sorpresa nel corso delle due giornate. Per tutti i
partecipanti uno sconto a tema da redimere presso i ristoranti del
circuito America Graffiti.
La storia del Guanto dell’Infinito
nel MCU è sempre stata un po’
confusa e vederlo alla mano di Thanos in Avengers: Infinity War non ci
ha sconvolti, allo stesso modo tutti ci siamo chiesti in che modo
il Titano Pazzo fosse entrato in possesso dell’oggetto (alla fine
della scena post-credits di Avengers: Age of
Ultron).
Gli sceneggiatori del
film, Christopher Markus e Stephen McFeely,
hanno spiegato quale è stato il momento in cui Thanos è entrato in
possesso del Guanto. Markus in particolare ha affermato: “Penso
che il Guanto sia stato fatto quando Loki fingeva di essere Odino.
Presumibilmente, Eitri conduceva un’attività regolare e questo ha
fatto sì che, in assenza della supervisione di Odino, chiunque
potesse andare da lui a chiedere di farsi fabbricare
qualcosa.”
Ricordiamo che Odino custodiva un
falso del Guanto nella sua cripta, informazione che abbiamo avuto
grazie a Hela in Thor: Ragnarok. Sembra quindi che
l’usurpazione del trono di Asgard da parte di Loki abbia causato
non solo il ritorno di Hela, ma anche il possesso
del Guanto dell’Infinito da parte di Thanos. E sappiamo cosa il
Titano Pazzo ne ha fatto, del prodigioso oggetto, collezionando le
Gemme e schioccando le dita (Avengers: Infinity
War).
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Dopo lo straordinario successo di
Caravaggio – l’Anima e il
sangue e dagli stessi produttori, un’altra grande
produzione cinematografica sta per approdare sul grande schermo:
dal 4 al 10 ottobre arriva al cinema Michelangelo –
Infinito, il nuovo film d’arte dedicato al genio dell’arte
universale Michelangelo Buonarroti e alle sue
opere immortali ed ‘infinite’.
Una produzione originale Sky con
Magnitudo Film. Un progetto realizzato con la collaborazione dei
Musei Vaticani e di Vatican Media, con il Riconoscimento del MIBACT
– Direzione Generale Cinema, in collaborazione con il Consiglio
Regionale della Toscana, con il Patrocinio del Comune di Firenze e
del Comune di Carrara. Media partner RTL 102.5.
Il film traccia un ritratto
avvincente e di forte impatto emotivo e visivo dell’uomo e
dell’artista Michelangelo, da una parte schivo e inquieto, capace
di forti contrasti e passioni, ma anche di grande coraggio nel
sostenere le proprie convinzioni e ideologie, di pari passo con il
racconto cinematografico della sua vasta produzione artistica, tra
scultura, pittura e disegni, con spettacolari riprese in ultra
definizione (4K HDR) e da punti di vista inediti ed esclusivi, cui
si aggiungono ricostruzioni sorprendenti attraverso evoluti e
sofisticati effetti digitali.
A dare il volto a Michelangelo
Buonarroti è Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica, Così
ridevano, I Miserabili, Maltese – Il Romanzo del Commissario,
Raffaello – il Principe delle Arti), mentre ad impersonare Giorgio
Vasari è Ivano Marescotti (Johnny Stecchino, Raccontami, Hannibal,
Cado dalle nubi, A casa tutti bene).
Il film sarà distribuito al cinema
da Lucky Red per un evento imperdibile dal 4 al 10 ottobre. La
distribuzione internazionale è di True Colours.
“Questa è l’arma dei cavalieri
Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore, è elegante
invece, per tempi più civilizzati“, rivela Obi
Wan al giovane Luke
Skywalker nel primo capitolo di Star
Wars uscito in sala (Una nuova
speranza).
Strumento tradizionale e iconico dei
cavalieri jedi, questo oggetto è forse l’elemento più
rappresentativo dell’epica moderna di Star
Wars, qualcosa che anche i meno affezionati alla saga
conoscono e che ha dato vita negli ultimi quarant’anni a sequenze
entusiasmanti ed emozionanti. Rivelando sui personaggi molto più di
quanto riescano a fare le parole.
Ma se siete curiosi, ecco di seguito
20 segreti riguardanti le spade laser, raccolti da
ScreenRant:
I primi prototipi erano incredibilmente fragili
Al
contrario di quanto visto nell’universo di Star Wars, i primi
prototipi delle spade laser usate durante le riprese di
Episodio IV erano incredibilmente
fragili.
Quasi sempre si
rompevano quando entravano in contatto l’una con l’altra, un
problema non proprio da nulla per il coreografo degli stunt Peter
Diamond. All’epoca si ideò una soluzione alternativa, ovvero che
gli attori avrebbero dovuto “interrompere” il colpo senza mai
entrare in contatto con l’altra spada.
L’addestramento per gli attori de Il Risveglio della Forza è
durato tre mesi
Rispetto ai
precedenti episodi del franchise, Il Risveglio della
Forza non ha avuto molti combattimenti con la spada laser,
tuttavia Daisy Ridley, John
Boyega e Adam Driver sono stati comunque
sottoposti ad un intenso allenamento di tre mesi per testare le
loro abilità e migliorare la tecnica.
Ewan McGregor e Samuel L. Jackson hanno tenuto con sé le loro
spade laser
Che senso
ha interpretare sullo schermo un cavaliere jedi e non poter portare
a casa la propria spada laser al termine delle riprese? Devono
averlo pensato Ewan McGregor e Samuel L. Jackson, che hanno
rivelato in un’intervista di aver “rubato” dal set le armi di
Obi-Wan Kenobi e Mace Windu usate nei prequel
di Star Wars.
Gli attori hanno lottato affinché le spade non producessero
suoni
Quando
furono creati i primi prototipi delle spade laser per Una
nuova Speranza nessuno, forse nemmeno George Lucas, sapeva
esattamente che suono avrebbero prodotto. Quando il sound designer
Ben Burtt creò il loro rumore ormai
inconfondibile, né Mark Hamill e Alec
Guinness hanno mai scherzato sul set simulando l’effetto
sonoro della spada laser.
Nel 1997, durante le
riprese di La minaccia fantasma, le cose
cambiarono drasticamente, e a differenza dei loro predecessori,
Liam Neeson e Ewan McGregor si
sono ritrovati a riprodurre a voce i rumori della spada laser,
finché non gli fu chiesto di fermarsi (scherzando
ovviamente).
Hayden
Christensen però, ha lottato similmente affinché non
fossero prodotti effetti sonori quando la spada oscillava durante i
combattimenti.
La spada di Kylo Ren ha quella forma per un motivo preciso
Una volta
scoperta la nuova forma della spada laser di Kylo
Ren, la reazione dei fan è andata dalla sorpresa allo
scontento. Le sue tre lame con i bordi frastagliati creavano un
effetto visivo accattivante durante il movimento, e come
spiegato dal concept designer Doug Chiang, la spada laser di Kylo
aveva lo scopo di evocare le armi usate dai “cavalieri neri” dalla
tradizione medievale.
Questo a sua volta
avrebbe collegato Ren a Darth Vader, offrendolo al pubblico come
villain supremo.
I retroscena sulla spada laser di Darth Vader sono
cambiati
Quando la Disney
nel 2012 ha acquisito la Lucasfilm, alcune cose del canone
originale del franchise sono state modificate scatenando l’ira dei
fan. Come ad esempio l’origine della spada laser di Darth
Vader, che che ha subito una radicale re-interpretazione
prima nel romanzo Asoka, e poi nella serie di
fumetti.
Nei testi
alternativi è stato rivelato che il Signore dei Sith ha rubato la
sua spada laser ad un Jedi morto prima di contaminarla con il
cristallo kyber attraverso un rituale oscuro. Questa racchiudeva la
gemma rosso sangue dentro un’impugnatura che aveva creato da sé e
che si adattava meglio al suo stile di combattimento.
Ray Park ha contribuito alla creazione della spada laser di
Darth Maul
La spada
laser con doppia lama ha debuttato sul grande schermo in La
minaccia fantasma, anche se non era una novità per il
canone di Star Wars.
I fan della serie di
fumetti Tales of the Jedi sanno infatti che questo
strumento esiste da anni prima degli avvenimenti di Episodio
I, e fu l’attore e stuntman Ray Park a
rivelare che inizialmente la spada non avrebbe avuto quella
forma.
Preoccupato dalla
strana postura e dalle difficoltà che avrebbe incontrato nel
maneggiare l’arma, Park suggerì ai concept artist di rivedere il
design e ottimizzare la lunghezza (quasi il doppio
dell’originale).
Quasi tutti i personaggi possedevano una spada laser nella
prima versione di Una Nuova Speranza
La
sceneggiatura iniziale di ciò che poi divenne Episodio IV:
Una nuova speranza, subì pesanti revisioni prima
dell’inizio delle riprese. Praticamente tutto cambiò nel corso
delle quattro bozze scritte da George Lucas,
comprese le spade laser.
Non solo l’arma
iconica aveva nome diverso (“lazersword“), ma
anche altri personaggi che non fossero Jedi o Sith ne avevano una a
disposizione. Soldati ribelli, assaltatori imperiali, gente comune,
insomma chiunque sfoggiava una spada laser.
Anche le spade laser usate ne La minaccia fantasma avevano dei
problemi
Abbiamo già
detto quanto i primi prototipi usati nella trilogia originale
fossero fragili, ma quelli progettati per la trilogia sequel non
erano assai diversi.
E sebbene il reparto
degli oggetti di scena avesse sostituito le aste in fibra di
carbonio con aggiornamenti in acciaio e alluminio, le nuove spade
laser tendevano a deformarsi dopo un utilizzo intenso.
Sicuramente più
resistenti, gli oggetti richiedevano comunque una sostituzione
costante: durante le riprese di Episodio I, il
coordinatore degli stunt e maestro di spada Nick
Gillard notò che quando i sostegni venivano a contatto tra
loro, emettevano piccole particelle di detriti. Per evitare un
potenziale problema di salute e sicurezza, le aste sono state
rivestite con pellicola termo-retraibile.
Il colore della spada di Mace Windu si deve a Samuel L.
Jackson
Il colore preferito di
Samuel L. Jackson è il viola, e forse non tutti
sanno che spesso l’attore richiede che i suoi personaggi abbiano
qualcosa di questo colore nei loro costumi o negli oggetti a loro
correlati.
Così anche per L’attacco dei
cloni, fu Jackson a chiedere a George
Lucas di rendere la sua spada laser viola. Un’eccezione
rispetto al canone di Star Wars, in cui i colori ammessi erano blu,
verde e rosso. Indovinate chi ha avuto la meglio?
I problemi iniziali della Industrial Light & Magic
Durante le
riprese di Una Nuova Speranza, il team
pionieristico degli effetti speciali Industrial
Light & Magicha richiesto uno sforzo
incredibile alla macchina da presa per catturare il bagliore della
spada laser all’interno delle lenti.
Il team aveva
coperto le spade laser con lo stesso materiale riflettente usato
nei segnali stradali, aggiungendo una base rotante motorizzata che
girava ad alta velocità in modo che la luce riflessa
tremolasse.
Ma se mentre questo
effetto funzionava bene quando la spada laser era allineata con
l’illuminazione sul set, ogni volta che la “lama” si spostava fuori
da questo preciso allineamento, il bagliore scompariva.
Le spade laser usate nella trilogia sequel si illuminavano
davvero
Alcune
versioni realmente illuminate sono state utilizzate in
Episodio II: L’attacco dei cloni per una sequenza
di combattimento tra Anakin Skywalker e il Conte Dooku. In questa
scena i due si affrontano avvolti dall’oscurità, illuminati solo
dalle loro spade laser.
Diversi attori non hanno recitato nei loro duelli con le spade
laser
Non tutti i
protagonisti di Star Wars si sono dimostrati
all’altezza della sfida di impugnare una spada laser durante le
sequenze di duello, come Darth Vader in persona, ovvero
David Prowse, Christopher Lee e
Ian McDiarmid.
Questi ultimi due, a
causa della loro età avanzata, si sono affidati a giovani stuntman
per gestire le loro scene di combattimento fisicamente
imponenti.
L’effetto sonoro è stato quasi frutto di un “incidente”
La cosa
forse più affascinante della spada laser è il suono unico che
produce quando è agitata. Pochi effetti sonori nella storia del
cinema sono così riconoscibili come il rumore di una spada laser
che viene azionata, tuttavia potrebbe essere stato un incidente
fortuito a generare tutto ciò.
Il sound designer si
era già accontentato del rumore di un proiettore cinematografico
quando registrò inavvertitamente l’interferenza di un televisore
usando un microfono rotto. Combinando questi due elementi, nacque
il suono della spada laser.
La seconda spada laser di Luke non doveva essere verde
Persa la
sua spada laser (insieme alla mano destra…), Luke aveva bisogno di
un’arma sostitutiva per affrontare suo padre. Ottenne così una
spada verde, usata per la prima volta nel franchise, anche se
originariamente sarebbe dovuta essere lo stesso blu
proprio come l’arma che aveva
ereditato.
Questa scelta fu
motivata dalla necessità di avere un maggiore contrasto cromatico,
così si optò per il verde.
La spada laser originale è stata realizzata utilizzando cavi di
una macchina fotografica
Le armi
costruite per Una nuova speranza erano in realtà
frutto di scarti di flash fotografici vintage usati negli anni ’30
e ’40. Vecchia scuola per un film che si proiettava verso il futuro
della tecnologia.
I combattimenti della trilogia sequel avevano dei riferimenti
alla tecnica tennistica
Il coordinatore degli stunt
Nick Gillard e il regista George
Lucas avevano pensato a sequenze coreografiche diverse per
la trilogia prequel di Star Wars, e per farlo si sono ispirati ad
una varietà di arti marziali e alla tecnica dei giocatori di
tennis.
Originariamente, Il Risveglio della Forza si apriva con una
mano che teneva una spada laser nello spazio
Secondo
alcune voci, dopo il tradizionale riassunto iniziale de Il
Risveglio della Forza, l’inquadratura avrebbe cercato una
spada laser familiare ai fan che fluttuava nello spazio. L’arma era
nientemeno che la spada appartenente ad Anakin
Skywalker trasmessa a suo figlio
Luke.
Inizialmente George Lucas aveva vietato l’uso della spada laser
con una mano sola
All’inizio
della produzione di Star Wars, George
Lucas fu molto inflessibile riguardo la posizione delle
mani sulla spada laser e il movimento annesso (con due braccia), ma
col tempo la sua severa posizione diminuì e i colpi di spada con
una sola mano iniziarono a insinuarsi nelle coreografie.
Lucas spiegò che
questa novità poteva essere usata per suggerire la diverse abilità
e il controllo dei cavalieri coinvolti.
La spada di Darth Vader sparì prima delle riprese di Il Ritorno
dello Jedi
Darth Vader
è probabilmente il personaggio più rappresentativo del franchise di
Star Wars, considerato a buon ragione uno dei migliori villain
della storia del cinema. Dopo l’uscita de L’impero colpisce
ancora, la sua spada laser in qualche modo scomparve prima
si accendessero i riflettori per Il Ritorno dello
Jedi, e ciò comportò la realizzazione di una nuova arma,
utilizzando una delle spade laser di Luke come
base.
Sin da Iron Man
(2008) i Marvel Studios hanno fatto delle
scene post credits un segno distintivo, un modo per far affezionare
gli spettatori e per anticipare cosa arriverà dopo quanto appena
visto. Insomma, un modo per creare l’universo in continuum sul
grande schermo che ha premiato moltissimo la Casa delle
Idee.
Ma cosa nascondono e cosa vogliono
dire tutte le scene post credits del Marvel Cinematic Universe?
Ecco la spiegazione di quelle relative alla MCU Fase 3.
Captain America: Civil War – Steve
porta Bucky nel Wakanda
La fine di
Capitan America: Civil War vede i Vendicatori
divisi, con Bucky e Steve Rogers costretti a fuggire per proteggere
Bucky e gli altri da lui stesso. Quindi, quale posto migliore dove
andare del Wakanda? La scena mid-credits del film mostra Bucky che
si mette “a riposo” finché i wakandiani non riescono a capire come
sistemarlo. Quindi, la scena termina con l’ingresso nel Wakanda e
un’inquadratura su una statua di una pantera nera. La scena serve
anche come anticipazione di Black Panther, uscito
quasi due anni dopo, e lo fa in modo abbastanza efficace. La gente
è infatti stata entusiasta della prima volta da solista di T’Challa
(Chadwick Boseman) dopo la presentazione in Civil
War.
Captain America: Civil War –
Spider-Man tornerà
Capitan America: Civil
War non ha solo presentato al pubblico il mondo di Black
Panther, ma ha anche portato Spider-Man (Tom
Holland) nell’universo cinematografico Marvel. Così, lo studio ha usato la
scena post-credits di Civil War per prefigurare il
film solista di Peter Parker, che è uscito l’estate seguente,
mostrando Peter che gioca con i suoi spararagnatele e che nota
che questi emettono un logo di Spider-Man. Il ragazzo è
chiaramente eccitato, e anche il pubblico lo è. Ma probabilmente la
parte migliore della scena post-credits è quando Peter dice di
essere stato preso a pugni da un ragazzo di Brooklyn di nome
Steve.
Doctor Strange – Thor ha bisogno di
aiuto
Come abbiamo visto, nel
tempo i Marvel Studios hanno preso
l’abitudine di utilizzare come scene post-credits delle scene
ritagliate dai film futuri. Per esempio, la scena mid-credits in
Doctor Strange è un frammento di una
scena molto più ampia che vediamo poi in Thor 3, in cui Thor e Loki stanno
cercando Odino. Strange non si fida molto di questi visitatori ed
essendo il custode delle arti mistiche sulla Terra, decide che, se
aiuterà questo sconosciuti potrà vederli lontani della Terra
stessa, e così decide di rivelare a Thor dove si trova il padre.
Ciò anticipa che il dottor Strange sarebbe apparso in Thor
3. A parte il suggerimento del ritorno di Strange, la
scena è anche molto divertente.
Doctor Strange – Ci sono troppi
stregoni
La scena post-crediti di
Doctor Strange è ciò che ha anticipato il futuro della serie nel
Marvel Cinematic Universe. Karl
Mordo (Chiwetel Ejiofor) ruba la magia di Jonathan
Pangborn. Alla domanda sul perché lo stia facendo, Mordo risponde
che finalmente ha capito cosa c’è di male nel mondo: ci sono troppi
stregoni. Alcuni fan hanno ritenuto che l’arco che conduce il
Barone Mordo alla malvagità non fosse stato guadagnato, ma
scommettiamo che sarà sviluppato nel sequel.
Guardiani della Galassia Vol. 2 –
La freccia Yaka
La scena dopo i primi credits di
Guardiani della Galassia Vol.
2 ricorda la famosa arma di Yondu (Michael
Rooker): la freccia Yaka, che si controlla tramite un
fischio. Kraglin (Sean Gunn) tenta di usare la
freccia ma non riesce a controllarla bene. Quindi, la freccia vola
attorno alla nave e colpisce accidentalmente Drax alla spalla.
Invece di aiutare, Kraglin lentamente … si allontana. La scena è
stata divertente da vedere al cinema, e ha dimostrato che l’eredità
di Yondu continuerà a vivere nei suoi compagni Ravagers, anche se
non sanno come usare correttamente la sua arma.
Guardiani della Galassia Vol. 2 – I
guardiani originali
La seconda scena
post-credits mostra che il regista ha scelto di riportare sullo
schermo la vecchia squadra di Guardiani, formata da Stakar Osgord
(Sylvester Stallone), Aleta Ogord
(Michelle Yeoh), Martinex (Michael
Rosenbaum), Charlie-27 (Ving Rhames),
Krugarr e Mainframe (Miley Cyrus), dopo il
sacrificio di Yondu e il successivo funerale in modo che possano
riunirsi ancora una volta. La scena sembra promettere il ritorno
del team originale dei Guardiani della Galassia ad
un certo punto in un futuro film nel MCU.
Guardiani della Galassia Vol. 2 –
Adam Warlock
La terza scena dei titoli
in Guardiani della Galassia Vol. 2 è forse la
più importante di tutti. Ayesha (Elizabeth
Debicki) viene avvertita della “collera” del Consiglio, ma
dice che la loro rabbia si calmerà quando apprenderanno ciò che ha
creato: il prossimo passo nella loro evoluzione, qualcosa di “più
potente, più bello, più capace di distruggere i Guardiani della
Galassia”. Quella persona è Adam Warlock: lo
scopriamo quando Ayesha si riferisce alla creatura nel baccello che
ha di fronte, chiamandolo Adam. Dopo anni di attesa, i fan dei
fumetti hanno finalmente ottenuto la conferma dell’esistenza di
Adam Warlock nel MCU, che potrebbe potenzialmente
fare il suo debutto in Guardiani della Galassia Vol.
3.
Guardiani della Galassia Vol. 2 –
Groot adolescente
Baby Groot ha avuto un
ruolo fondamentale in Guardiani della Galassia Vol.
2, ma quando hanno cominciato a scorrere i credits, era
già diventato un adolescente Groot – e quindi con un certo livello
di attitudine adolescenziale. Nella quarta scena durante i titoli
del film, Peter Quill (Chris Pratt) entra nella
stanza di Groot e lo vede giocare ai videogiochi, ma la sua stanza
è un disastro completo, pieno tralicci e cortecce. Peter dice a
Groot di pulire la sua stanza, ma Groot risponde dicendo che Peter
lo sta annoiando… nell’inflessione tipica di Groot, ovviamente.
Questo scherzo tra Peter e Groot è qualcosa che è stato poi
sviluppato un parte in Avengers: Infinity War.
Guardiani della Galassia Vol. 2 –
Stan Lee e Gli Osservatori
Sì, il sequel dei
Guardiani della Galassia aveva in totale cinque
scene dopo i titoli di coda, anche se non tutte erano pensate per
anticipare i futuri appuntamenti. L’ultima scena post-credits del
film mostra la continuazione di una delle scene del film stesso, in
cui vediamo Stan Lee nei panni di un astronauta, parlare con gli
Osservatori. La teoria secondo cui Stan Lee è l’Osservatore nel
MCU sembra quindi giustificare il
fatto che Lee appare in ogni film e serie TV. La scena indica solo
che il suo personaggio ha almeno qualche connessione con gli
Osservatori.
Spider-Man: Homecoming – Adrian
Toomes ha dei segreti
Dopo essere stato
catturato e imprigionato in Spider-Man: Homecoming,
Adrian Toomes (Michael Keaton) si confronta in
carcere con uno dei suoi ex soci, Mac Gargan (Michael
Mando), e gli viene chiesto se conosce la vera identità di
Spider-Man, perché Gargan ha alcuni amici che vogliono uccidere il
supereroe. Anche se Toomes conosce l’identità di Spidey, sceglie di
tenere per sé quel segreto dicendo: “Se avessi saputo chi era,
sarebbe già morto”. Toomes poi si avvia per andare a salutare
la sua famiglia che lo sta visitando in prigione. È curioso il
motivo per cui Toomes non ha svelato il vero nome di Spider-Man, ma
forse è perché Toomes, in arte Avvoltoio, in realtà rispetta il suo
nemico.
Spider-Man: Homecoming –
Pazienza
In tutto
Spider-Man: Homecoming, nella scuola superiore di
Peter sono stati mostrati diversi PSA con Steve Rogers nei panni di
Captain America, video che offrendo consigli e istruzioni agli
studenti. Chris Evans è apparso ancora una volta nello stesso tipo
di scena di Captain America per la scena post-credits di
Homecoming, in cui metteva in guardia gli spettatori che la
pazienza è uno dei tratti più preziosi che un soldato o uno
studente possano possedere. La scena invece è una vera e propria
presa in giro per gli spettatori, che si aspettavano una scena
legata a Infinity War. In pratica lo spettatore ha aspettato tanto
solo per vedere una scena che gli suggerisce di avere pazienza!
Thor: Ragnarok – L’arrivo di
Thanos
Mentre Thor:
Ragnarok ha impostato la trama di Avengers:
Infinity War in maniera inaspettata, la scena mid-credits
ha mostrato l’ancora perfetta. Mentre sono a bordo dell’astronave
che li sta portando sulla Terra, Thor e Loki riflettono sul fatto
se sia una buona idea riportare Loki sul pianeta che una volta ha
cercato di conquistare. Thor dice che si sente come se tutto
dovesse andare bene per loro, e in quel momento la nave di Thanos,
Sanctuary II, appare sopra la loro testa, anticipando il suo
imminente arrivo. Era un modo semplice per organizzare gli eventi
di apertura di Avengers 3 e creare più curiosità
nei fan.
Thor: Ragnarok – Il Gran Maestro è
sopravvissuto
Thor:
Ragnarok è uno dei film più divertenti che la Marvel Studios abbia realizzato
finora, e quel livello di umorismo è continuato nella scena
post-credits del film, con il Gran Maestro di Jeff
Goldblum. Dopo una rivolta, il personaggio si ritrova in
una nave precipitata a dover affrontare centinaia di cittadini
scontenti. Cerca di pacificarli applaudendo i loro sforzi, dicendo
loro di darsi una pacca sulla spalla. Si impegna persino a
sostenere il proprio coinvolgimento nell’insurrezione, dicendo che
non si può avere una rivoluzione senza che qualcuno venga
rovesciato (cioè lui). La scena dei post-credits non ha anticipato
o impostato alcun futuro film su MCU, ma ha dimostrato che il Gran
Maestro è uno dei personaggi più unici di Thor:
Ragnarok.
Black Panther – Il Wakanda apre i
confini
È stato menzionato più
volte in Black Panther che il Wakanda è sempre
rimasto isolato dal mondo esterno. Questa cosa cambia alla fine del
film, così come scopriamo nella scena di mid-credits del film. In
quella che era in origine la fine di Black
Panther, la scena vede il T’Challa di Chadwick
Boseman che annuncia l’apertura al mondo del Wakanda per
condividere con il mondo e con le Nazioni Unite le conoscenze e
tecnologia del paese. La scena stabilisce un futuro diverso per
tutto il mondo, che adotterà la tecnologia del vibranio ed è anche
una bella conclusione per i desideri di Nakia e persino di
Killmonger.
Black Panther – Il lupo bianco
Nonostante la conferma
che Bucky non sarebbe apparso nel corso di Black
Panther, è comunque apparso nella scena post-credits del
film. Nella scena, Shuri (Letitia Wright) visita
Bucky mentre si riprende e lo saluta come Sgt. Barnes. Ma in quel
momento, non è più il sergente Barnes o il Soldato d’inverno, è
solo Bucky. Successivamente è stato confermato che Bucky è
diventato il Lupo Bianco, così come viene chiamato in
Avengers: Infinity War, una trasformazione che è
stata possibile grazie a Shuri. La trasformazione di Bucky nel Lupo
Bianco è qualcosa che i fan dei fumetti non si sarebbero aspettati,
ma era necessario che il pubblico vedesse Bucky “riavviato” prima
dell’arrivo di Thanos in Avengers 3.
Avengers: Infinity War – La
chiamata di Captain Marvel
La fine di
Avengers: Infinity War ha visto Thanos raggiungere
il suo obiettivo folle, usando il potere illimitato del Guanto
dell’Infinito per cancellare metà della vita nell’universo. La
scena post-credits si allontana dal Wakanda e da Titan e mostra
uomini e donne che si sbriciolano in polvere in una città, con un
elicottero ormai senza pilota che si schianta contro il fianco di
un grattacielo. Gli agenti Maria Hill e Nick Fury si muovono
inorriditi, prima che anche Hill si dissolva; Fury usa un
misterioso dispositivo per lanciare un grido di aiuto, prima che
anche lui muoia. La scena post-credits termina con il logo di
Captain Marvel sullo schermo del
dispositivo di Fury. Anche se i fratelli Russo hanno pensato di non
dare agli spettatori una scena post-credits, quanto visto è
importante in quanto mostra l’impatto dello “schiocco di dita” di
Thanos sul resto del mondo, mentre mette in scena l’importanza del
Capitano Marvel.
Sin da Iron Man
(2008) i Marvel Studios hanno fatto delle
scene post credits un segno distintivo, un modo per far affezionare
gli spettatori e per anticipare cosa arriverà dopo quanto appena
visto. Insomma, un modo per creare l’universo in continuum sul
grande schermo che ha premiato moltissimo la Casa delle
Idee.
Ma cosa nascondono e cosa vogliono
dire tutte le scene post credits del Marvel Cinematic Universe?
Ecco la spiegazione di quelle relative alla MCU Fase 2.
Piuttosto che anticipare
il futuro di Tony come supereroe, la scena post-credits di
Iron
Man 3 è stata una “coda” della commedia con Tony Stark
e Bruce Banner, con Tony che racconta la sua lotta contro Aldrich
Killian all’amico. Banner dice che non è quel tipo di dottore,
motivo per cui sembra così sconvolto quando Tony inizia un’altra
storia. La scena ha continuato a raccontare la bromance nata con
The Avengers, promettendo che la “strana coppia”
sarebbe tornata in futuro.
Thor: The Dark World – Nella
cripta del Collezionista
La scena post credits di
Thor: The Dark World ha
fatto i primi passi per stabilire che le Gemme dell’Infinito erano,
sono oggetti veramente pericolosi. Per impedire a Thanos (o a
chiunque altro) di puntare su Asgard perché in possesso di due
Gemme, Sif (Jaimie Alexander) e Volstagg
(Ray Stevenson) consegnano l’Aether/Gemma della
Reatlà al Collezionista (Benicio del Toro). La
scena servì anche come trampolino di lancio per Guardiani della Galassia,
dal momento che del Toro sarebbe apparso come in quel ruolo nel
film l’anno successivo. La scena ha ampliato la parte cosmica del
MCU.
Thor: The Dark World – Thor e Jane
di nuovo insieme
Proprio come il film, la
scena post-credits del film è considerata una delle scene più
deboli di tutto il MCU. Tutto ciò che mostra sono Thor
e Jane che si incontrano e si baciano appassionatamente. Il fulcro
della scena era il ricongiungimento dei due innamorati. Già la
scena non è stata di alto gradimento, in più visto ciò che è
accaduto tra Thor e Jane, sembra davvero inutile con il senno di
poi. Sappiamo però che l’abbandono di Jane si deve alla sua
interprete, Natalie Portman, e non alla Marvel stessa.
Captain America: The Winter
Soldier – I gemelli
Proprio come la scena post-credits di
Capitan America: Il Primo Vendicatore ha
anticipato The Avengers, la scena dei mid-credits
di Capitan America: The Winter Soldier ha creato
un ponte verso il secondo Avengers. La scena
mostrava il barone von Strucker (Thomas
Kretschmann) che parlava della caduta dello S.H.I.E.L.D. e
della rinascita dell’Hydra, oltre a rivelare che era lui in
possesso dello Scettro di Loki. La cosa davvero interessante della
scena però è che mostra per la prima volta Quicksilver (Aaron
Taylor-Johnson) e Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen), frutto degli esperimenti di von Strucker sugli
umani, con la Gemma della Mente nello scettro di Loki. Lo
scienziato dichiara che loro sono dei miracoli (NON mutanti). La
scena mid-credits ha indubbiamente entusiasmato i fan per Avengers 2, in particolare per
l’inserimento di due nuovi supereroi. Ma i fan non sapevano
ancora come sarebbe andata.
Captain America: The Winter
Soldier – I Ricordi di Bucky
La scena post-credits di
Winter Soldier è molto diversa dalla scena
mid-credits in quanto non ha agganci con Avengers 2 o addirittura
con Captain America 3 (almeno non direttamente),
ma ha gettato le basi per la storia di Bucky Barnes
(Sebastian Stan). Mostrando Bucky che visita la
mostra del museo di Captain America, ha mostrato
come l’eroe comincia a ricordare chi è il suo amico e, cosa più
importante, chi è lui stesso. Quella storia alla fine continua in
maniera importante, tanto da diventare un punto centrale in
Captain America 3.
Guardiani della Galassia – La
danza di Baby Groot
In linea con la natura
divertente e piena di musica dei Guardiani della
Galassia, la scena del film ha rivelato che non solo che
Groot è vivo, ma che è un bambino. Mostra anche Baby Groot che
balla su “I Want You Back” dei Jackson 5, con Drax (Dave
Bautista) che guarda curiosamente verso di lui alcune
volte. La scena non ha fatto molto per impostare la trama e la
storia di Guardiani della Galassia Vol.
2, ma è stata certamente una delle scene post-credits
migliori del MCU.
Guardiani della Galassia –
Howard il papero
Considerando che
Guardiani della Galassia era un film indipendente
dagli altri, non c’era bisogno di creare altro che un seguito, ma
James
Gunn ha scelto di non farlo. Invece, la scena dei
post-credits è stata un’altra divertente coda soltanto per i fan,
in cui si vedono Cosmo e Howard il papero che si aggirano nel
caveau del Collezionista, che era stato distrutto in precedenza nel
film.
Avengers: Age of Ultron – “Bene,
lo farò io stesso”
Avengers: Age of
Ultron ha solo una scena post-credits, che mostrava Thanos
indossare il Guanto dell’Infinito e dire “Bene, lo farò io stesso”,
anticipando così il suo eventuale arrivo sulla Terra. Il problema
con la scena post-credits di Age of Ultron è che
ha inavvertitamente creato un buco nella trama e un’altra grande
domanda. Come potrebbe Thanos avere un Guanto dell’Infinito quando
uno si trova già nella cripta di Asgard? Tale domanda è stata
rettificata in Thor 3 quando Hela dice che quello di
Odino è un Guanto falso. Per quanto riguarda la domanda, Ultron ha
lavorato per tutto il tempo agli ordini di Thanos? Questa domanda
non ha ancora trovato risposta, e quindi la scena resta enigmatica,
ma ha comunque eccitato i fan, visto che è la prima volta che
vediamo Thanos indossare il Guanto.
Ant-Man – Hope diventa Wasp
In tutto
Ant-Man, è stato anticipato che Hope van Dyne
sarebbe diventata Wasp, cosa ufficializzata nella scena
post-credits del film. Nella scena in questione, Hank Pym
(Michael Douglas) presenta un concept di costume
di Wasp a Hope (Evangeline Lilly), prefigurando
così la sua “promozione” a eroina in Ant-Man 2. È
stato un momento emozionante per Hope e per i fan, che sanno dai
fumetti che Wasp è parte integrante del team di Avengers.
Ant-Man – Di nuovo Bucky
Invece di offrire ai fan
un’altra scena divertente come capitato con altri film, la vera
scena post-credits di Ant-Man ha presentato agli
spettatori l’attesissimo film successivo: Capitan America
3. Nella scena in questione, Steve Rogers (Chris
Evans) e Sam Wilson (Anthony Mackie)
trovano Bucky Barnes (Sebastian Stan). Riflettono
su cosa fare per Bucky e sanno che Tony Stark non ha cederà sugli
accordi di Sokovia, quindi si rivolgono a un “ragazzo” che Sam
conosce. Non solo questa scena ha continuato la storia lasciata da
The Winter Soldier, ma ha perfettamente impostato
gli eventi tenui in Captain America 3.
Sin da Iron Man
(2008) i Marvel Studios hanno fatto delle
scene post credits un segno distintivo, un modo per far affezionare
gli spettatori e per anticipare cosa arriverà dopo quanto appena
visto. Insomma, un modo per creare l’universo in continuum sul
grande schermo che ha premiato moltissimo la Casa delle
Idee.
Ma cosa nascondono e cosa vogliono
dire tutte le scene post credits del Marvel Cinematic Universe?
Ecco la spiegazione di quelle relative alla MCU Fase 1.
La scena post-credits di
Iron Man è stata quella che ha dato il via a tutto. Non solo ha
impostato un precedente per tutti gli altri film del MCU in modo tale che in ogni film
ci si aspetta la scena aggiuntiva dopo la fine del film, ma ha
anche impostato le intenzioni future. Per gli spettatori che non
leggono fumetti, la scena non era molto interessante, ma quelli che
sapevano cosa stava succedendo, i lettori di fumetti, hanno
cominciato a sognare in grande.
Dopo aver sconfitto Iron Monger,
Tony Stark (Robert Downey Jr.) si dirige nel suo
salotto e vede un uomo misterioso in piedi nell’oscurità, il quale
si rivolge a lui e si presenta come il direttore di S.H.I.E.L.D.
Nick Fury (Samuel L. Jackson). È lì per discutere
l’Avenger Initiative con Tony, il progetto che
porterà poi alla formazione degli Avengers.
È ancora una delle migliori scene
post-credits che la Marvel abbia mai realizzato per la
sua semplicità e la sua efficacia. Inutile dire che ha entusiasmato
i fan dei fumetti più degli altri film realizzati dalla Marvel Studios. Iron
Man è stato il primo film che la Casa delle Idee ha
realizzato come studio indipendente.
The Incredible Hulk – Tony Stark
mette insieme una squadra
Mentre Iron
Man era il primo film dei Marvel Studios, il
pubblico non ha dovuto aspettare molto per vedere il follow-up
dello studio. The Incredible Hulk è uscito solo un
mese più tardi e ha visto la presentazione di Tony Stark alla fine
del film, mentre parla al generale Thaddeus Ross (William
Hurt) in un bar. Tony dice al Generale che stanno mettendo
insieme una squadra, e a quel punto Ross chiede: “Chi siamo?”
Naturalmente, con “noi” Tony
intendeva lo S.H.I.E.L.D., mentre per la squadra si riferiva ai
Vendicatori. Certo, la scena di Iron Man era eccitante, ma questa è
la ciliegina sulla torta. Fu il vero inizio dei Vendicatori e
mostrò il piano originale della Marvel per la squadra, prima che
Joss Whedon salisse a bordo. Tony faceva già parte
del team e sembrava essere destinato a guidarlo, ma tutto è
cambiato dopo Iron Man 2 e nel film di Whedon.
Iron Man 2 – Coulson trova il
Mjolnir
Clark
Gregg ha ripreso il ruolo dell’agente Phil Coulson per il
sequel di Iron Man, con Samuel L.
Jackson che ha a sua volta ripreso il ruolo di Nick Fury.
Ad un certo punto in Iron Man 2, Fury afferma di
avere problemi da affrontare nella regione sud-occidentale del
Paese. Poi, nella scena post-credits del film, Coulson fa visita
proprio alla regione sud-occidentale, dicendo a Fury al telefono di
averlo trovato. La cosa che ha trovato Coulson era
Mjolnir, che palesava dunque la presenza di Thor e il suo prossimo
arrivo nel 2011. Era sottile, ma efficace, ed era la prima volta
che una scena post-credits presentava così palesemente un film del
futuro.
Thor – Selvig si unisce allo
S.H.I.E.L.D.
La scena post-credits di
Thor ha portato l’importanza delle scene post-credits al livello
successivo anticipando anche visivamente The Avengers. La scene
vede Nick Fury che accoglie il Dr. Erik Selvig (Stellan
Skarsgård) nello S.H.I.E.L.D. e gli chiede di esaminare
ulteriormente il Tesseract. È interessante notare che Loki è ancora
vivo e controlla il Dr. Selvig. Per quanto riguarda le scene
post-credits, Thor è stato abbastanza efficace nel gettare le basi
per la trama di The Avengers. Dopotutto, la scena
stessa ci accompagna direttamente nell’apertura del film di
Joss Whedon. Ma prima…
Captain America: Il Primo
Vendicatore – Il trailer di The Avengers
Dopo essersi svegliato in
futuro, Steve Rogers si prende un po’ di tempo per abituarsi alla
sua nuova vita… andando in palestra. È lì che Nick Fury racconta a
Captain America il suo prossimo incarico: salvare il mondo. Quindi,
la scena è direttamente un trailer di The
Avengers. La vera scena dei post-credits è stata breve
perché si è poi sviluppata in una scena più lunga in The
Avengers.
The Avengers – Thanos sta
arrivando
La scena dei mid-credits
per The Avengers è uno dei momenti più memorabili
dell’universo condiviso. In esso, l’Altro informa il suo enigmatico
padrone che l’invasione della Terra di Loki è fallita e che sfidare
gli eroi più potenti della Terra sarebbe stato l’equivalente di una
condanna a morte. A quel punto, il maestro si gira – rivelando il
volto di Thanos – e sorride. La scena non ha anticipato un film
specifico, ma ha rivelato l’esistenza di Thanos nell’universo
condiviso. E da quel momento in poi, i fan hanno capito che
l’MCU alla fine si sarebbe
trasformato in uno scontro finale tra i Vendicatori e il Titano
Pazzo.
The Avengers – Shawarma
È difficile fare meglio
dell’introduzione di Thanos, quindi la scena post-credits vera e
propria di The Avengers non ha aggiunto nulla (un
film o un personaggio). Dopo tutto quello che avevano appena
passato, gli eroi avevano bisogno di un pasto caldo da recuperare.
E per il pubblico vederli mangiare shawarma (qualcosa che Tony
menziona brevemente nel film) mentre tutti sembrano tutti così
esausti è piuttosto divertente. Si tratta della prima scena
post-credits che è stata usata per far ridere i fan, invece che per
agganciarsi a un film o a un personaggio futuro. Inoltre, è stata
questa la prima volta che un film MCU ha avuto due scene successive
al film invece di una.
Creato da Joe Simon e Jack Kirby,
il Soldato d’Inverno debuttò in Captain
America Comics (Vol. 1) nel 1941 come braccio destro di
Steve Rogers aka Captain America
durante la Golden Age. Dato per morto durante la Seconda Guerra
Mondiale, Bucky Barnes viene riportato in vita
sotto nuove vesti, diventando una spia per l’Unione Sovietica.
Ma per chi vuole saperne di più sul
personaggio, ecco 15 curiosità sul Soldato
D’Inverno che solo i veri fan dei fumetti Marvel:
Ha “evitato” un lavaggio del cervello
Nel
1942, quando Captain America guidò la sua squadra
di supereroi denominata Gli Invasori (composta da
se stesso, La torcia umana, Toro,
Namor e e Bucky), tutti furono
catturati e sottoposti al lavaggio del cervello dal Teschio
Rosso.
Tuttavia Bucky fu
l’unico che riuscì a fuggire, e sapendo che non avrebbe potuto
affrontare da solo i suoi avversari, richiamò tutti i supereroi
disponibili e chiese aiuto. Tra questi c’erano Patriot, Thin Man,
Trottola, Miss America, Red Raven, Diamante Blu e Jack Frost e
insieme formarono la Liberty Legion.
Ha rotto il cubo cosmico
Il cubo
cosmico è stato presentato nel MCU semplicemente come
Tesseract, uno degli oggetti più potenti
dell’universo e fondamentale ai fini della trama culminata in
Infinity War. Nei fumetti però (Captain
America vol. 5, #14), vediamo Bucky mentre lo
distrugge.
Successivamente
Steve Rogers, convinto che in lui ci fosse ancora
traccia del suo amico (e non solo il Soldato d’Inverno
post-lavaggio del cervello), usa il cubo per ripristinare la
memoria di Bucky, e l’idea funziona.
L’incontro con Batman
È
raro vedere personaggi Marvel e
DC insieme sulla stessa pagina, ma quando questo
succede si tratta sempre di scontri testa a testa e non di
collaborazioni.
Uno di quei rari
casi risale al 1996 con il crossover Batman/Captain
America, nelle realtà alternativa di Elseworld durante la
seconda guerra mondiale dove Batman e il suo
fedele compagno Robin incrociano la strada di
Steve e Bucky.
Solo per il gusto
di farlo, i due supereroi leader decidono di scambiare i rispettivi
compagni per un giorno, ma inspiegabilmente, Bucky muore nelle
pagine seguenti.
Suo figlio è diventato Teschio Rosso
Non
sappiamo molto del futuro di Bucky, tuttavia
nell’Universo di Terra-1610 i lettori hanno assistito a cambiamenti
piuttosto radicali sul personaggio. Come il fatto che Bucky diventi
un uomo anziano malato di cancro ai polmoni e sposato con
Gail.
Prima della sua
morte, il governo aveva deciso che sarebbe stato meglio per il
mondo non sapere che aveva un figlio, costringendo la madre ad
affidarlo ad una base militare. Questo figlio senza nome, credendo
di non poter mai essere all’altezza delle aspettative di suo padre,
decide invece di diventare un cattivo, o meglio, Teschio
Rosso.
Il suo passato con Wolverine
Nel passato di
Bucky si annovera l’incontro con
Wolverine, accaduto per la
prima volta dopo la fuga del mutante dalla Weapon X.Senza saperlo, il Soldato D’Inverno ha aiutato
Logan molte volte, senza he lui sapesse che era stato Bucky
ad uccidere sua moglie, Itsu.
Il significato delle sue armi
Da
quando è stato reintrodotto ai lettori di fumetti come
Soldato D’Inverno, Bucky ha
mostrato tutte le sue abilità nel maneggiare le armi, tra cui
pistole, granate, fucili e altri oggetti da lui
progettati.
Inoltre le sue armi
hanno sensori palmari esplosivi. il che significa che se qualcun
altro volesse provare a usarle, non ci riuscirebbe perché queste
esploderebbero immediatamente. L’impronta del loro padrone non
corrisponde…
La clausola Bucky
Raramente
la “morte” viene presa sul serio nei fumetti, dal momento che ci si
aspetta sempre che i personaggi vengano resuscitati in qualche
modo. Ma nel caso di Bucky, gli autori avevano hanno esposto la
cosiddetta “clausola” che diceva che fra tutti, solo Bucky
Barnes, Jason Todd o lo zio
Ben non sarebbero “sopravvissuti”.
Ironia della sorte,
sia Jason Todd che Bucky Barnes sono stati riportati in vita nel
2006 entrambi come assassini armati di pistola. Che lo zio Ben sia
il prossimo?
Il nuovo Captain America
Sulla scia
di Civil War, Steve Rogers è stato assassinato da Crossbones
e Sharon Carter per ordine di Teschio Rosso, mentre Bucky, furioso
con Tony Stark, ruba lo scudo di Cap per garantire
che non ci sarebbe stato nessun nuovo Captain America.
Tony poi diede a
Bucky una lettera che aveva ricevuto da Steve nel quale l’eroe
diceva che se fosse morto, Tony avrebbe dovuto prendersi cura di
Bucky e assicurarsi che il lignaggio di Captain America
continuasse.
Perché ha smesso di essere Captain America?
Nelle vesti del nuovo Captain America, le cose stanno andando
bene per Bucky, che nel frattempo ha guadagnato
l’approvazione del pubblico e si è unito ai Vendicatori. Tutto
cambia quando viene processato per i crimini commessi come Soldato
d’Inverno.
Dichiarato non
colpevole da un tribunale americano, viene poi accusato dai
tribunali russi di crimini contro lo stato e mandato in prigione.
successivamente però Vedova Nera lo fa uscire di
prigione e lo riporta in America, ma Bucky decide di smettere i
panni di Captain America.
Infinity Formula
Dopo aver lasciato l’identità di Captain America Bucky decide
di riprendere il ruolo durante la trama di “Fear Itself”, dove
incontra Sinthea “Sin” Schmidt, meglio conosciuta
come Skadi (la figlia del Teschio
Rosso).
Dopo esser stato
ucciso, Bucky viene riportato in vita grazie all’iniezione di una
dose di Infinity Formula, un farmaco sperimentale
creato dallo S.H.I.E.L.D. per rallentare il processo di
invecchiamento.
Il guardiano della Terra
Durante la
trama di “Original Sin”, Bucky viene incaricato di indagare sulla
morte di Uatu the Watcher, quindi viene inviato
nello spazio con Gamora e Moon
Knight per scoprire più possibile.
Successivamente
Bucky torna sulla Terra e scopre che Nick Fury è
stato segretamente nominato guardiano della terra dopo aver ucciso
Uatu per autodifesa. Nelle pagine seguenti è invece Bucky a
prendere il posto di Fury.
Non è stato “l’unico”
Pochi lo
sanno, ma Bucky non è stato solo il nome di James
Buchanan Barnes, ma è anche uno pseudonimo trasmesso a persone
diverse (un po’ come Robin).
Il primo sostituto
fu Fred Davis, quando lui e William Naslund furono nominati nuovi
Captain America e Bucky dal presidente Truman, poi ci furono Jack
Monroe, Rick Jones e Rikki Barnes, una Bucky-donna proveniente da
un universo alternativo come Julia Winters.
L’origine del suo nome
Bucky fu
creato da Joe Simon nel 1940 quando negli schizzi
su Captain America incluse un aiutante di nome Bucky. Ma perché lo
ha chiamato così? Secondo Simon, Bucky prende il nome da un
giocatore di pallacanestro e suo amico d’infanzia ai tempi del
liceo.
Cosa pensa di lui Stan Lee?
Stan Lee non ha mai nascosto una certa
perplessità riguardo alcuni personaggi di secondo piano, in special
modo riguardo gli aiutanti adolescenti degli eroi.
Lee pensava che
fosse irresponsabile da parte dell’eroe mettere in pericolo la vita
di un ragazzo permettendogli di accompagnarli in pericolose
missioni. Molti dunque ritengono che sia questa la ragione
dell’espulsione di Bucky dall’universo Marvel.
Perché è tornato?
Quando
Bucky è scomparso per la prima volta dai fumetti, non è stato a
causa di una morte ma di un’eliminazione ingiustificata dal canone
Marvel.
Come fan di Bucky,
Ed Brubaker pensò che la Marvel avesse fatto un grave errore
e nella sua fan fiction immaginò Bucky mentre era stato catturato
dai sovietici. Oggi Brubaker scrive storie per la Marvel Comics.
Ieri, alla presenza del Sindaco di
Bergamo Giorgio Gori e dell’Assessore
all’Istruzione Loredana Polli, si è tenuta a
Bergamo la conferenza stampa per la presentazione del
Samsung eSport Palace, luogo dedicato a tutto gli
amanti dei videogames e degli eSport, le competizioni online a
livello professionistico.
Nel mondo è un momento
particolarmente positivo per gli eSports e l’Italia è in scia con
un trend in forte crescita. Stiamo parlando di un mercato globale
che nel 2017 ha raggiunto i 655 milioni di dollari e, secondo il
report Global Esports Market di Newzoo, quest’anno il giro d’affari
toccherà quota 905,6 milioni di dollari, con la stima di arrivare a
ben 1,6 miliardi nel 2021.
Intercettando questo momento
favorevole per il settore Samsung, in
collaborazione con AK Informatica, ha deciso di
investire in una struttura che viene annunciata come il primo
Palace in Italia interamente dedicato agli eSport. In realtà,
iniziative private simili già ne esistono ma questo progetto ha
dimensioni e ambizioni di altro respiro. Una riprova né il supporto
ricevuto dalla Giunta Bergamasca che, con
lungimiranza non comune, crede in questo mercato e in questa
iniziativa come opportunità di formazione per i giovani e come
generatore di nuove figure professionali.
L’eSport Palace è
una struttura su tre piani che si trova in Via Carducci 4 a
Bergamo. Al piano terra è presente un Bar con un Ristorante, ma
soprattutto lo Store AK Informatica dove i visitatori potranno
acquistare prodotti e accessori per il Gaming. Il cuore pulsante
degli eSports si trova al secondo piano con una LAN di circa 40
postazioni che, per garantire prestazioni da vero online Gaming
viaggia con una banda di 40-50 Gigabit tramite una dorsale in fibra
garantita da InternetOne, uno degli altri partner
del progetto. Le postazioni a disposizione si avvalgono di
componenti hardware delle ultime generazioni fornite dagli altri
partner del progetto: Intel, Zotac, Cooler Master, Astro e
Sparco e D-Link.
Ma il Samsung eSport Palace non è
solamente un luogo di aggregazione per tutti gli appassionati di
Gaming ed eSport, è anche la casa e luogo di allenamento per i
quattro team Morning Stars che sono già dei
professionisti partecipando ai tornei di
Overwatch, CS:GO e
Hearthstone. Infatti, il secondo piano è il loro
regno, un ambiente interamente dedicato dove i componenti delle
squadre potranno allenarsi quotidianamente in privato. Lo spazio è
dotato inoltre di una regia nella quale si lavorerà costantemente
per preparare contenuti che andranno in onda su Facebook e su
Twitch, permettendo agli appassionati di tenersi sempre aggiornati
sulle novità del Palace e dei Morning Stars. I quattro team sono
sponsorizzati da Samsung e fanno parte del progetto Samsung
Morning Stars Akademy, una vera e propria accademia che dà
ai ragazzi non ancora professionisti la possibilità di mettere in
luce le proprie doti di videogiocatori e di candidarsi online per
entrare a far parte della squadra a livello preprofessionale.
Vi ricordiamo che il Samsung eSport
Palace inaugurerà ufficialmente il 26 e 27 maggio in Via
Carducci 4 a Bergamo con un grande evento aperto ai
consumatori che darà l’opportunità di visitare la struttura e
scoprire i suoi tre piani. Credendo in un luogo di incontro e in un
ambiente nel quale poter respirare un’aria di divertimento e di
crescita professionale, Bergamo si candida così ad
esser la capitale italiana in pectore degli eSports.
Emilia Clarke, per
tutti Daenerys Targaryen di Game of Thrones, è
adesso in sala in Solo: A Star Wars Story,
spin off della saga di Star Wars in cui interpreta la misteriosa
Qi’Ra.
Durante la promozione del film, la
Clarke ha avuto modo di raccontare la sua esperienza sul set di
Terminator Genysis, il disastroso capitolo del
franchise in cui è stata Sarah Connor. A dirigere il film c’era
Alan Taylor, che la Clarke conosceva dalla sua
esperienza nella serie HBO. L’attrice ha dichiarato a Vanity Fair che la
lavorazione del film fu infernale, con lo stesso Taylor
irriconoscibile rispetto all’atmosfera di armonia in cui lo aveva
conosciuto lei, lavorando con lui alla serie di successo. “È
stato masticato e sputato dalla produzione, non era più
lui”.
Emilia Clarke ha
poi concluso spiegando che per lei è stato un bene che il film non
sia stato un successo, perché un eventuale sequel sarebbe stato
molto difficile da portare avanti. Inoltre, l’attrice ha spiegato
che nell’ambiente il film è stato paragonato ai Fantastici
Quattro per difficoltà di produzione, soltanto che gli
attori del reboot sulla prima famiglia Marvel sembra che scherzassero tra
loro dicendosi “almeno non abbiamo lavorato a Terminator
Genysis“.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 23 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film
di Ron Howard
La Paramount ha rimosso
Transformers 6 dal suo calendario del 2019. Alla
luce di questa decisione sembra che sia arrivato davvero il momento
della fine per il franchise di Michael Bay
inaugurato nel 2007 da Transformers.
Il film ha lanciato la carriera di
Shia LaBeouf e di Megan Fox,
entrambe poi “deragliate” in maniera molto diversa. Il primo adesso
concentra i suoi sforzi artistici nel cinema indipendente, la
seconda si è invece data alla famiglia e alle sue linee di moda,
mettendo da parte la recitazione. Prima di questo però, i due sono
stati le grandi star dei primi due film del franchise, e LaBeouf ha
continuato per il terzo capitolo, nel 2011.
Il franchise si è sviluppato poi
intorno alla figura di Mark Wahlberg, incontrato
da Bay grazie a Suda e Cresci. L’attore è stato
protagonista dei capitoli 4 e 5 del franchise, di cui l’ultimo è
arrivato in sala nel 2017, registrando il picco minino al box
office.
Parallelamente allo sviluppo di
Transformers 6, è stato realizzato anche uno spin
off, in arrivo in autunno, Bumblebee, che mira a
un pubblico più piccolo, con un budget minore e con, in teoria, una
storia più forte.
The Wrap ha
riportato che la Paramount ha portato avanti solo quest’ultimo
film, eliminando dalla sua schedule per il 2019
Transformers 6. Che sia davvero la fine per il
franchise?
In occasione del 25° anniversario
dall’uscita di Jurassic Park di Steven Spielberg, sono disponibili le
versioni in 4K dell’intera saga (Jurassic Park, Il mondo perduto,
Jurassic Park III, Jurassic World) dal 23 maggio con Universal
Pictures Home Entertainment Italia. Lo storico e celebre franchise,
tratto dal romanzo bestseller di Michael Crichton, ha per sempre
cambiato la storia del cinema di avventura misto alla fantascienza.
Rivivi l’emozione in alta definizione e immergiti di nuovo nel
misterioso e affascinante mondo perduto!
JURASSIC PARK
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 7 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Master Audio; Spagnolo, Italiano DTS
Digital Surround 5.1; Turco DTS Digital
Surround 2.0
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Ritorno A Jurassic Park • Il Making Of Di
Jurassic Park • Jurassic Park: Fare Il Gioco • Steven Spielberg
Dirige Jurassic Park • Dietro Le Quinte • Gli Storyboard
IL MONDO PERDUTO – JURASSIC PARK
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 9 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Master Audio; Italiano, Spagnolo,
Turco DTS Digital Surround 5.1
Sottotitoli: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Ritorno A Jurassic Park: Ritrovare Il Mondo
Perduto • Ritorno A Jurassic Park: Qualcosa È Sopravvissuto • Scene
Eliminate • Il Making Of • Il Fenomeno Jurassic Park: Chiacchierata
Con L’autore Michael Crichton • Dietro Le Quinte • E Molto Altro
Ancora!
JURASSIC PARK III
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 1 ora e 32 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Immersive Audio; Italiano,
Spagnolo,Turco DTS-HD Digital Surround 5.1
Sottotitoli: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • La Creazione Dijurassic Park Iii • Visita Allo
Stan Winston Studio • Commenti Del Team Degli Effeti Speciali •
Dallo Storyboard Al Film • I Nuovi Dinosauri Di Jurassic Parktm •
Tavole Animate Dei Dinosauri • Visita Alla Ilm • Montana: Alla
Ricerca Di Nuovi Dinosauri • Dietro Le Quinte • Galleria
Fotografica • E Molto Altro Ancora!
JURASSIC WORLD
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 4 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Sottotitoli: Italiano*, Inglese* n/u, Francese*, Spagnolo*,
Tedesco*, Portoghese*, Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese,
Olandese, Islandese, Arabo, Hindi
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Scene Eliminate • Jurassic World Visto Da
Chris & Colin • Benvenuti A Jurassic World • I Dinosauri Di Nuovo
In Libertà • Jurassic World: Pass Universale • Visita
All’innovation Center Con Chris Pratt