Protagonisti del thriller sono
Colin Farrell, che torna a lavorare con
Lanthimos dopo The Lobster,
Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey
Cassidy e Sunny Suljic.
Il Sacrificio del Cervo
Sacro, recensione del film
con Colin Farrell
Steven (Colin Farrell) è un famoso
chirurgo cardiotoracico. Insieme alla moglie Anna (Nicole Kidman) e
ai loro due figli, Kim (Raffey Cassidy) e Bob (Sunny Suljic), vive
una vita felice e ricca di soddisfazioni. Un giorno Steven stringe
amicizia con Martin (Barry Keoghan), un sedicenne solitario che ha
da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala
protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia,
tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più
inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il
loro mondo, costringendo Steven a compiere un sacrificio
sconvolgente per non correre il rischio di perdere tutto.
Il Sacrificio del Cervo
Sacro verrà distribuito nelle sale italiane a partire dal
28 giugno prossimo.
Ecco il trailer di Io sono
Valentina Nappi, il documentario che ha come
protagonista la pornostar italiana, diretto da Monica
Stambrini e in sala già dal 29 maggio.
ISVN segue Valentina
Nappi nel corso di una notte apparentemente come tante:
rimasta sola in una città che non è la sua, ospite per una notte
nello studio di un artista, Valentina manda un messaggio a Lorenzo
e, nell’attesa che la raggiunga, si spoglia, mette su un disco,
curiosa in giro, aspetta. Quando Lorenzo arriva, deve ancora
cenare. Chiacchierano mentre lui mangia il suo hamburger. Hanno
opinioni diverse sulla complicità tra sesso e cibo. Poi finalmente
si spogliano, si baciano, ridono. Si sono mancati. Sono amanti,
hanno vent’anni, fanno l’amore a lungo fino ad addormentarsi.
Ecco un video dal dietro le quinte
di Jurassic World: Il Regno Distrutto,
il nuovo capitolo del franchise giurassico inaugurato negli
anni ’90 da Steven Spielberg e in arrivo in
sala il prossimo 7 giugno.
Jurassic World: Il Regno
Distrutto, il trailer dal Super
Bowl
Il film uscirà al cinema
il 07 giugno 2018. Chris
Pratte Bryce Dallas
Howardtorneranno nei panni dei protagonisti. Nel
cast anche Geraldine Chaplin. Alla regia ci
sarà Juan Antonio Bayona (The
Impossible, A Monster Calls). Nel cast
anche Daniella Pineda in un ruolo
importante, Justice Smith, Toby Jones, James
Cromwell e Rafe Spall.
Jurassic World: Il Regno Distrutto si baserà
su una sceneggiatura di Derek
Connolly e Colin Trevorrow. A produrre la
pellicola saranno Belén Atienza, Patrick
Crowley e Frank Marshall. Produttori
esecutivi invece saranno Steven Spielberg, Colin
Trevorrow e Thomas Tull.
Meraviglie, avventure e brividi
hanno reso questo franchise uno dei più famosi e di successo nella
storia del cinema, il nuovissimo evento cinematografico vede il
ritorno degli amati personaggi e dinosauri, insieme a nuove specie
più imponenti e terrificanti che mai. Benvenuto in JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO.
Le star
Chris Pratt e Bryce Dallas Howard ritornano
accanto ai produttori esecutivi Steven Spielberg e Colin
Trevorrow per Universal Pictures e Amblin Entertainment
in Jurassic World – Il Regno
Distrutto. Pratt e Howard
sono affiancati dai co-protagonisti James Cromwell, Ted
Levine, Justice Smith, Geraldine Chaplin, Daniella Pineda, Toby
Jones, Rafe Spall, mentre BD Wong e Jeff Goldblum
riprendono i loro ruoli.
Diretto
da J.A. Bayona (The Impossible), l’epica avventura
d’azione è scritta dal regista di Jurassic World, Trevorrow, e dal
suo co-sceneggiatore, Derek Connolly. I produttori Frank
Marshall e Pat Crowley ancora una volta collaborano con Spielberg e
Trevorrow per guidare la squadra di registi per questo
straordinario episodio. Belén Atienza si unisce alla squadra
come produttore.
Uscirà il 21 giugno nei cinema
italiani Una Vita Spericolata, il nuovo film di
Marco Ponti con protagonisti Lorenzo
Richelmy, Matilda De Angelis, Eugenio Franceschini, Antonio
Gerardi, Massimiliano Gallo e con Michela Cescon,
Gigio Alberti.
Rossi (Lorenzo
Richelmy) ha meno di trent’anni e un’officina che va a
rotoli. Non ha fidanzate, ma ha un migliore amico, BB
(Eugenio Franceschini), ex campione di rally.
Sommerso dai debiti, Rossi va in banca per implorare un prestito,
ma lì succede di tutto. Irritato dalle urla di una ragazza
(Matilda De Angelis) perde la testa e in un attimo
la sua richiesta si trasforma in una rapina del tutto casuale, con
tanto di ostaggio e borsone pieno di soldi.
Peccato che i soldi non siano della
banca, ma di un gruppo di brutti ceffi…Non resta che recuperare BB
e fuggire con la ragazza!
Tra inseguimenti, spargimenti di sangue e soldi, amori, rese dei
conti da “spaghetti western” e fughe rocambolesche, questi piccoli
Lebowski vedranno andare in fumo tutti i loro piani. O forse
no…
La 21a edizione
del Festival CinemAmbiente sarà inaugurata ufficialmente
in serata, alle ore 21, al Cinema Massimo
1, dal tradizionale appuntamento con Il punto di
Luca Mercalli. L’annuale “rapporto” sullo stato del
Pianeta stilato e interpretato dal noto meteorologo appositamente
per il pubblico del Festival si soffermerà, in quest’edizione,
anche sulla situazione ambientale italiana e, in specifico, su
quanto sta accadendo – e su quanto è prevedibile che accada nel
prossimo futuro – in alcune zone del Paese per effetto dei
cambiamenti climatici.
La serata proseguirà con la
proiezione di Anote’s Ark, il film del
canadese Matthieu Rytz girato nell’arcipelago di Kiribati, nel
Pacifico centrale, diventato il luogo-simbolo della devastazione
climatica. Presentato all’ultimo Sundance Film Festival, il
lungometraggio – in gara nel Concorso internazionale – racconta la
battaglia di Anote Tong, fino al 2016 presidente della Repubblica
insulare, per tentare di salvare la sua nazione che, causa
l’innalzamento delle acque provocato dal riscaldamento globale,
rischia di essere ingoiata e sommersa dal mare. Oggi attivista per
il clima, tra i protagonisti del dibattito internazionale
sull’ambiente e in particolare sul fenomeno sempre più attuale e
drammatico delle eco-migrazioni, Anote Tong sarà
ospite del Festival per dialogare con il pubblico
al termine della proiezione. Nel film, le diverse opzioni
prospettate per la piccola nazione, angolo di paradiso vittima
della deflagrante emergenza ambientale – dalla negoziazione
internazionale per combattere il cambiamento climatico alla
costruzione di città sottomarine – si intersecano con i possibili
destini di un popolo che, sospeso tra terra e acqua, mostra una
straordinaria forza d’animo. La storia di Tong e della sua
presidenza, in particolare, si intreccia con quella della giovane
Semerary, madre di sei figli, capace di affrontare le avversità con
un sorriso, che deve decidere se lasciare la sua isola e l’unica
cultura da lei mai conosciuta per emigrare in Nuova Zelanda.
Le proiezioni della giornata
d’apertura al Festival prendono l’avvio nel pomeriggio con il primo
gruppo di cortometraggi in concorso, riuniti sotto il titolo
“Si può fare” (ore 17.45, Cinema Massimo 1): una
serie di film brevi dedicati alle buone pratiche, che raccontano i
piccoli o grandi gesti quotidiani di quanti, in diversi angoli del
mondo, elaborano e adottano sistemi di produzione o comportamenti –
dai nuovi modelli agricoli, alla riduzione dei rifiuti e degli
sprechi alimentari, alla promozione della mobilità sostenibile –
compatibili con la salvaguardia dell’ambiente.
In parallelo, nel secondo
pomeriggio, alle 18.30, si inaugura, al Circolo culturale Amantes,
la mostra dedicata a Obiettivo Terra, il concorso
fotografico, promosso dalla Fondazione UniVerde e
dalla Società Geografica Italiana Onlus, che mira a sostenere
la conservazione dei parchi e delle aree marine protette del nostro
Paese. L’allestimento proposto presenterà 12 immagini selezionate
tra le 1440 ammesse in gara alla recente IX edizione, conclusasi
con la cerimonia di premiazione avvenuta lo scorso 23 aprile
nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Terra. Il
contest, che vede di anno in anno la crescente partecipazione dei
fotoamatori italiani, ha tra i suoi obiettivi primari la difesa,
valorizzazione e promozione del patrimonio ambientale, del
paesaggio, delle peculiarità e delle tradizioni agricole e
artigianali del territorio nazionale, accompagnati dall’intento di
favorire lo sviluppo di un’economia circolare e la diffusione di un
modello di turismo ecosostenibile e responsabile.
In orario preserale, prende il via
anche il Concorso documentari italiani, con la proiezione di
Il Monte delle formiche (alle 19, al
Cinema Massimo 1), di Riccardo Palladino. Il film prende il titolo
dal rilievo appenninico in cui ogni anno, da tempo immemorabile, si
verifica un curioso fenomeno naturale. L’8 di settembre, infatti,
come nubi che offuscano il cielo, giungono lì miriadi di sciami di
formiche alate. I piccoli insetti si accoppiano in un meraviglioso
volo nuziale a cui segue la morte dei maschi, che cadono esausti
sul sagrato della chiesa un tempo chiamata “Santa Maria
Formicarum”. La proiezione sarà seguita dall’incontro con il
regista.
Nel tentativo di risollevare le
sorti della famiglia, i fratelli Jimmy (Channing
Tatum) e Clyde Logan (Adam Driver) si
organizzano per mettere a segno una rapina alla Charlotte Motor
Speedway, durante la leggendaria gara di auto Coca-Cola 600 e per
attuare l’ambizioso piano ricorrono all’aiuto dell’esperto in
esplosioni Joe Bang (Daniel Craig). Proprio quando
sembra che il colpo del secolo sia stato portato a termine,
un’inarrestabile agente FBI,
Sarah Grayson (Hilary Swank), inizia a ficcare il
naso sulla scena del crimine, sospettando di tutto e di tutti
coloro che incontra.
Il Premio Oscar Steven
Soderbergh torna sul grande schermo dirigendo un cast
stellare in una commedia ricca di colpi di scena e umorismo
graffiante.
01Distribution
ha diffuso nuove clip di Lazzaro
Felice, il film di
Alice Rohrwacher presentato a Cannes
2018, dove ha conquistato il premio alla Migliore
Sceneggiatura. Il film arriverà nelle sale italiane a partire
dal 31 maggio, di seguito potete vedere le clip:
Nel cast del film ci sono
Adriano Tardiolo, Alba Rohrwacher, Luca Chikovani, Agnese
Graziani, Sergi Lopez, Tommaso Ragno, Natalino Balasso e
con la partecipazione di Nicoletta Braschi con
Pasqualina Scuncia e Carlo “Carletto”
Tarmati.
Lazzaro Felice,
la recensione del film
di Alice Rohrwacher
Sinossi: Quella di
Lazzaro, un contadino che non ha ancora vent’anni ed è talmente
buono da sembrare stupido, e Tancredi, giovane come lui, ma viziato
dalla sua immaginazione, è la storia di un’amicizia. Un’amicizia
che nasce vera, nel bel mezzo di trame segrete e bugie. Un’amicizia
che, luminosa e giovane, è la prima, per Lazzaro. E attraverserà
intatta il tempo che passa e le conseguenze dirompenti della fine
di un Grande Inganno, portando Lazzaro nella città, enorme e vuota,
alla ricerca di Tancredi.
Nota di regia:Lazzaro
Felice è la storia di una piccola santità senza
miracoli, senza poteri o superpoteri, senza effetti speciali: la
santità dello stare al mondo e di non pensare male di nessuno, ma
semplicemente di credere negli altri esseri umani. Racconta la
possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che
si ripresenta e li interroga come qualcosa che poteva essere e non
abbiamo voluto.
Presentato alla Quinzaine
des Réalisateurs del Festival
di Cannes 2017, Toglimi un dubbio è
il nuovo film della regista Carine Tardieu con François
Damien e Cécile de France. Commedia
romantica dai tratti drammatici, il film esplora le tematiche della
genitorialità e dei rapporti familiari, cercando risposte alle
numerose domande che a riguardo i protagonisti si pongono e che
trasmettono allo spettatore.
Quando Erwan (François
Damien), artificiere quarantenne, scopre per caso che
l’uomo che l’ha cresciuto non è il suo vero padre, comincia la
ricerca del suo genitore biologico. Individuato questo in Joseph,
eccentrico settantenne e vecchia conoscenza di sua madre, Erwan
cede presto alla simpatia dell’uomo e a partire da qui i conflitti
e gli intrecci famigliari si complicano ulteriormente.
A partire da quella che nasce come
una vicenda in grado di scuotere un’intera vita, la regista
costruisce un’intricata rete di rapporti tra i personaggi
protagonisti, rapporti che si rivelano essere sempre più
interconnessi di quanto originariamente si poteva pensare. Se
l’intento è proprio quello di dar vita prima di tutto ad una
commedia prevalentemente romantica, il difetto di questa si svela
ben presto nel finire con l’essere un piuttosto banale film ad
equivoci, dove la maggior parte degli eventi avvengono tramite caso
o coincidenze, che alla lunga risultano inefficaci nel sostenere la
narrazione del film.
Nonostante ciò il film
riesce a risultare piacevole da guardare, grazie alla bravura degli
interpreti e ad una spiccata comicità ben dosata ed inserita nei
punti giusti. Il tono leggero con cui i temi sono trattati consente
di avvicinarcisi con facilità, ottenendo in cambio un buon
riscontro emozionale. Il film si rivela poi essere condito da una
serie di metafore che arricchiscono il racconto, a partire
dall’ambiente circostante per arrivare al lavoro svolto dal
protagonista, un uomo che scavando nella terra, nel passato, risale
alle origini, portando alla luce segreti dal potenziale
esplosivo.
All’interno di Toglimi un
dubbio sono tutti alla ricerca di un padre o di un figlio,
di una figura con cui poter fare i conti con sé stessi e sviluppare
una propria crescita interiore. È questa volontà che spinge tutti i
personaggi ad una ricerca costruttiva che avviene per gradi e
attraverso numerosi conflitti che rischieranno di incrinare i vari
rapporti. A partire dal protagonista, ognuno dei personaggi inizia
ad avvertire il bisogno di scoprire la propria reale provenienza,
costretti nel bene o nel male ad assumersi responsabilità che
possono cambiare l’intera esistenza. Nel porre queste domande il
film della Tardieu pecca d’ingenuità nella struttura, ma trova
nella sua essenza agrodolce il suo pregio migliore.
Entertainment Weekly ha diffuso
le prime immagini ufficiali di Bad Times at the El
Royale, pellicola diretta da Drew
Goddard (The Cabin in the Woods) e interpretata
da Chris Hemsworth, Dakota
Johnson, Jon Hamm e Jeff
Bridges.
Di seguito la sinossi del film, la
cui uscita è fissata al 5 ottobre 2018:
Sette
estranei, ognuno con un segreto da nascondere, si incontrano all’El
Royale di Lake Tahoe – un hotel fatiscente che vanta un passato
inquietante – nel 1969. Nel corso di una notte, tutti avranno
un’ultima occasione per redimersi prima che tutto si trasformi in
un inferno: un giovane portiere, un prete sfortunato, una cantante,
un’aitante ragazza del Sud e la sorella maggiore, una venditore di
aspirapolveri e un leader religioso carismatico.
Come annunciato da Kevin
Feige, Avengers 4 chiuderà
definitivamente la Fase 3 e aprirà le porte della
Fase 4 dei Marvel Studios, nuova tappa di un percorso
decennale che proverà a eguagliare i record e la qualità raggiunti
dagli ultimi dieci anni di vita dell’azienda.
Ma, considerati gli eventi di
Avengers: Infinity War e
dell’addio imminente di alcuni membri del cast originale (fra tutti
Chris Evans e Robert Downey Jr.),
i fan si stanno chiedendo chi tornerà e chi non rivedremo sul
grande schermo nella fase successiva del franchise.
Ecco allora di seguito tutti i
personaggi finora confermati per la Fase 4 dei
Marvel Studios, in partenza dopo
Avengers 4:
Spider-Man
È quasi scontato da dire,
ma sappiamo che lo Spider-Man
di Tom Holland avrà lunga vita anche dopo
Avengers: Infinity War, nonostante nel film il
personaggio muoia tra le braccia di Tony Stark.
Di certo c’è che
apparirà nel sequel di Spider-Man: Homecoming (nelle
sale qualche mese dopo Avengers 4), film che in
qualche modo inizierà una nuova fase per l’universo cinematografico
Marvel. Di conseguenza è facile
ipotizzare che Peter Parker diventerà un personaggio fondamentale
per la Fase 4.
Guardiani della Galassia
Si, metà
della squadra dei Guardiani della Galassia è
scomparsa dopo che Thanos ha schioccato le dita alla fine di
Infinity War, tuttavia sappiamo benissimo che questa famiglia di
eroi “disfunzionale” tornerà.
I piani del terzo
film ci sono e James
Gunn sta lavorando alla sceneggiatura che include la
maggior parte del cast originale dei primi due capitoli; inoltre è
lo stesso Kevin Feige a confermare che i Guardiani
della Galassia aiuteranno a inaugurare la fase 4 del MCU.
Vedova Nera
Come già annunciato nei
mesi scorsi, i Marvel Studios stanno lavorando per
portare sul grande schermo un film interamente dedicato
a Vedova Nera, il personaggio interpretato
nel MCU da Scarlett Johansson.
Secondo quanto riportato,
lo standalone riprenderà le sorti
di Natasha Romanoff quindici anni dopo
la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Detto ciò, è
evidente che il film si piazzerà in un momento della timeline
antecedente a Iron Man 2 (dove Vedova
Nera debuttava ufficialmente).
Probabile
quindi un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione
storica che potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha
e Clint Barton (Occhio di Falco) mentre
collaborano a Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e
il Soldato d’Inverno.
Vi ricordiamo la
sceneggiatura del cinecomic è stata affidata a Jac
Schaeffer (già autrice di TiMER, Nasty
Woman, Frozen – Le avventure di Olaf).
Adam Warlock
I piani “editoriali” dei
Marvel Studios non hanno previsto
la presenza di Adam
Warlock in Avengers: Infinity
War, rimandando la sua prima apparizione al Volume 3
di Guardiani della Galassia. A confermare
questa ipotesi arrivano Anthony e Joe Russo,
registi di Infinity War, che di recente hanno riportato alla luce
la questione:
“Adam
Warlock è una cosa di James Gunn, noi non abbiamo mai avuto
intenzione di inserire Adam Warlock in Infinity War. Abbiamo già
così tanti eroi che voi fan amate e ai quali dovevano dare il
giusto spazio nel film…“
Ricordiamo
che nei fumetti Adam Warlock è parte
integrante del mito legato al fumetto su Infinity War, essendo
colui che custodisce la gemma dell’anima e che ha spesso incrociato
la strada di Thanos.
Eterni
Ciò che si vociferava
alcune settimane fa è stato confermato nelle ultime ore: i Marvel Studios stanno lavorando per
portare sul grande schermo un film dedicato
agli Eterni, personaggi ideati
da Jack Kirby (testi e disegni) e
pubblicati dalla Marvel Comics, apparsi la prima volta nel 1976
nel numero 1 di The Eternals.
Secondo l’Hollywood Reporter, inoltre, la
produzione avrebbe già scelto chi si occuperà della sceneggiatura,
ovvero Matthew Firpo e Ryan
Firpo.
Nella versione originale, gli Eterni
sono esseri sovraumani geneticamente modificati dai Celestiali
e in continua lotta con le loro controparti, i Devianti.
Il progetto
sugli Eterni potrebbe essere uno fra
quelli ancora senza nome annunciati dai Marvel Studios poche settimane dopo
l’uscita nelle sale di Black Panther con
associate già le release ufficiali.
Mysterio
Dopo Michael
Keaton nei panni di Avvoltoio, THRha
riportato nei giorni scorsi il nome di colui che potrebbe essere il
prossimo villain nel sequel di Spider-Man:
Homecoming.
Secondo la
rivista, Jake Gyllenhaal è in trattative
per interpretare il villain Mysterio. Il fatto che l’attore è
stato in procinto di sostituire Tobey
Maguire in Spider-Man
2 di Sam Raimi fa sembrare
questo rumor incredibilmente adatto.
Il sequel
di Spider-Man: Homecoming sarà diretto
ancora una volta da Jon Watts ed uscirà
nelle sale il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
M.J.
Spider-Man: Homecoming ha introdotto nel
MCU molti personaggi utili per la
Fase 4, tra cui alcuni che torneranno nel sequel come
M.J. (interpretata da
Zendaya).
Gli appassionati di
fumetti la conoscono come Mary Jane Watson, uno
dei primi amori di Peter Parker, ed è interessante pensare che in
tutte le scene del film gli amici sono soliti chiamarla Michelle
Jones (abbreviato, M.J.)
Zia May
Captain America: Civil
War ha introdotto ai fan del MCU non soltanto Peter
Parker/Spider-Man, ma anche una nuova versione ringiovanita di
Zia May, interpretata da Marisa
Tomei.
Avremo ovviamente la
possibilità di rivederla sullo schermo nel prossimo film di
Spider-Man, e siamo sicuri che diventerà parte integrante della
prossima fase dell’universo cinematografico Marvel.
Avvoltoio
Dopo la notizia che Jake Gyllenhaal è in
trattative per interpretare Mysterio nel sequel
di Spider-Man: Homecoming, è arrivata una
nuova conferma sul film che vedrà di nuovo Tom
Holland nei panni dell’Uomo Ragno.
Secondo Variety, Michael
Keaton tornerà a essere Avvoltoio nel film con vedrà
tornare nel cast
anche Zendaya e Marisa
Tomei, stando alle prime dichiarazioni ufficiali. Non
sappiamo però da che parte starà il “nuovo” Avvoltoio. Dato il
finale di Homecoming, sarebbe plausibile che questa volta il
personaggio possa essere dalla parte di Peter, ma non è detto che
invece si schieri con Mysterio, una volta accertato il
coinvolgimento del personaggio nel film.
Ricordiamo che lo spin-off è
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film c’è
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è uscito il 23 maggio 2018 e dopo il licenziamento
dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Queste le sue parole in
merito al futuro dell’eroe nel franchise:
“Ho
ricevuto molti messaggi che dicevano: “Non posso credere che tu sia
morto, che il tuo personaggio sia morto”. Le persone avevano
davvero il cuore spezzato e io pensavo ‘Ma certo che sarò in
Avengers 4’ Non so come faranno a riportarmi indietro ma si, in
qualche modo ci riusciranno perché, per quanto ne so, dovrò tornare
in Guardiani 3…“
Questa la prima sinossi trapelata in
rete di Avengers 4:
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.
In principio era The Walking
Dead, la serie tv fenomeno che ha rilanciato il genere
zombie, ma ha anche promosso un sistema produttivo innovativo che
prevede la costruzione di due storie, una su carta, nei fumetti,
l’altra in tv, la serie AMC con Andrew Lincoln. Lo
stesso sistema produttivo è stato mutuato a casa nostra dalla
Sergio Bonelli Editore, che, scesa in campo nella
produzione multimediale, ha esordito al cinema lo scorso anno con
Monolith,
contemporaneamente graphic novel e film, con il supporto di partner
importanti, quali Sky e Lock and
Valentine.
Alla luce di questo esperimento,
ragionando sul coinvolgimento del fumetto negli altri media e sullo
scambio ormai aperto tra cinema e fumetto, la quarta edizione
dell’Arf Festival, manifestazione romana
completamente ed esclusivamente dedicata alla nona arte, ha deciso
di dedicare un interessante panel a questo dialogo tra il cinema
italiano, in fermento per le proposte di genere, e i fumetti
stessi, il cui bacino di utenza si sta moltiplicando negli ultimi
anni. Il titolo del panel era “E se il cinema italiano si
innamorasse del fumetto?” e, a partecipare all’incontro,
erano presenti Vincenzo Sarno della Sergio
Bonelli Editore (direttore del reparto multimedia),
Mattia Guerra di Lucky Red,
Claudio Falconi di Lock and
Valentine, e gli autori e fumettisti (ma non solo)
Giovanni Masi, Lorenzo Ceccotti e Mauro
Uzzeo.
Ad aprire le danze è stato
Dario Moccia, che ha moderato l’incontro e ha
immediatamente portato l’attenzione sullo stimolante panorama
cinematografico italiano degli ultimi anni. Gli esempi proposti
sono stati Lo chiamavano Jeeg
Robot, titolo di Gabriele Mainetti
considerato apripista, ma anche lo stesso Monolith
di casa Bonelli, diretto da Ivan Silvestrini,
Mine di Fabio Resinaro e Fabio
Guaglione e il musical anarchico Ammore e
Malavita, dei Manetti Bros,
presentato al Festival di Venezia.
In principio era Monolith
A prendere la parola è
Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ,
che ha lavorato sia alla graphic novel di Monolith
che al film diretto poi da Silvestrini. “Monolith non è un
cinecomic, è un prodotto di due mondi che intervengono
contemporaneamente per portare avanti un’operazione che è davvero
crossmediale, ovvero che vive contemporaneamente su due medium
differenti – ci tiene a specificare Ceccotti – La storia è
uscita quasi contemporaneamente al cinema e in edicola, sono due
storie che hanno una struttura in comune, ma raccontano due vicende
completamente differenti. Di conseguenza, Monolith non è nemmeno
ascrivibile a un filone specifico come, ad esempio, quello degli
adattamenti Marvel. Va però detto che è stato
possibile perché essendosi allargata di molto l’utenza del fumetto,
si è creato un pubblico differente e si è creata anche la
possibilità di realizzare un prodotto del genere, che interessa il
cinema e l’industria del fumetto legata alla forma del libro e non
a quella seriale. Infatti Monolith non è una serie, cosa che ne ha
facilitato la trasposizione.”
Monolith è dunque
un tassello fondamentale: è stata la prima esperienza della Bonelli
in cui si è attuata la realizzazione contemporanea di un film e di
una graphic novel. Alla produzione di entrambi i prodotti ha
lavorato Lorenzo Ceccotti, che Claudio
Falcone di Lock and Valentine,
co-produttrice del film, descrive così: “Di giorno, Lorenzo
lavorava con noi al prototipo della macchina protagonista del film,
e di notte disegnava il fumetto, e credo che quella sia stata una
grande sfida per la tipologia di progetto.”
Ceccotti si è poi espresso
sulla difficoltà di lavorare su due media differenti
contemporaneamente: “Con i fumetti puoi raccontare una storia
al costo di carta e penna, quindi se disegni l’Apocalisse o un uomo
che si mette le dita nel naso, il costo è lo stesso. Per il cinema
no. Se nel cinema voglio raccontare una storia sulla fine del
mondo, so già che il budget sarà elevato. Nel fumetto questo
problema non c’è. Mentre facevo Monolith, disegnando l’automobile
mi potevo permettere di cambiare le cose e aggiustarle, ma ogni
volta che provavo a cambiare uno stop del prototipo per la macchina
per il film il budget lievitava.”
Abbiamo già citato Lo
chiamavano Jeeg Robot, il film di Gabriele
Mainetti che ha stravolto la Festa di Roma del 2016. Pur
non essendo legato al mondo del fumetto come lo è stato
Monolith, il film di Mainetti presenta dal titolo
l’omaggio a quel mondo di serie tv e anime che tanto sono amati in
Italia. E proprio per questo, si è scelto di promuovere il film con
la realizzazione di un fumetto che aveva anche copertine
variant. Un altro collegamento tra cinema e fumetto,
dunque, un altro tassello che mostra al pubblico che il fumetto può
ambire a costruire un’industria. Ma perché il pubblico main
stream si è interessato al fumetto?
L’influenza dei Marvel Studio sul
pubblico dei fumetti e l’ambizione di Dragonero
A spiegarlo è Vincenzo
Sarno, direttore del reparto multimedia della
Sergio Bonelli Editore: “Stiamo vivendo un
Rinascimento per l’industria del fumetto e l’industria del cinema.
Mai come adesso si capisce che quel meraviglioso laboratorio di
idee che è un fumetto può trovare una traduzione vincente,
non fedele, nel percorso cinematografico e televisivo. La
fruizione di un prodotto come quello Marvel, nel mercato
cinematografico, ha educato generazioni e pubblico a comprendere
grammatiche narrative che sono proprie di un altro media. Il mondo
del cinema divide l’era pre Iron Man dall’era post Iron
Man. I cinecomic prima del 2008 erano concept che
trovavano traduzione in un prodotto cinematografico che era
un’opera altra rispetto alla grammatica del fumetto. È stato il
caso dello Spider-Man di Sam Raimi, ad esempio.
Con l’arrivo di una casa editrice come la Marvel, che arriva a produrre
direttamente il film, la grammatica del fumetto tipica della Casa
delle Idee, diventa elemento fondante all’interno dei film prodotti
dalla Marvel da Iron Man in poi. Questo
stesso principio sta trovando spazio in molteplici declinazioni
cinematografiche e televisive. La Sergio Bonelli Editore apre un
dipartimento per diventare media company, che non vuol dire cedere
una licenza a una società terza che può trarre ispirazione da uno
dei nostri fumetti e realizzare un bellissimo prodotto altro. Ma
vuol dire creare dei progetto che fin da principio, possano essere
sviluppati dalla Bonelli stessa in differenti media. E questo può
essere fatto perché adesso è riconosciuto al fumetto il valore
della sua grammatica, da parte dell’industria cinematografica e
televisiva.”
Sarno procede poi a esporre
il progetto di prossima uscita legato a Dragonero,
“il più ambizioso della Bonelli, al momento”, che si
svilupperà in una serie animata di “26 episodi in 2D, tecnica
tradizionale, con inserti 3D”. Il concetto fondamentale è che
la Bonelli in persona, attraverso il dipartimento dedicato alla
produzione diretta, aperto nel 2014, si occuperà di produrre la
serie, senza concedere la property per la realizzazione di un
prodotto altro. “Oggi stiamo cercando di costruire un principio
di industrializzazione intorno alla Bonelli – spiega Sarno –
Non c’è uno studio di animazione che realizza Dragonero, è la
Bonelli che contrattualizza gli storyboard artist, è la Bonelli il
luogo in cui si fanno le riunioni per decidere plot-line e decidere
i soggetti. Il regista è contrattualizzato dalla Bonelli, il
partner è Rai, che nella divisione Rai Ragazzi è anche il
finanziatore principale.” Ma l’elemento più interessante del
lungo discorso di Sarno sembra essere l’intento del progetto:
“Stiamo per realizzare un’opera che deve essere attraente per
il pubblico italiano che conosce Dragonero, ma soprattutto deve
essere uno straordinario cartone animato per coloro che ne
fruiranno sugli schermi fuori dall’Italia
(…)
La migrazione dell’utente non è
la chiave, noi vogliamo realizzare un prodotto che sia valido anche
da solo. Vogliamo fare una bellissima serie animata, deve contenere
la grammatica di Dragonero, deve essere chiaro in ogni frame che si
tratta di Dragonero, ma non vogliamo che sia qualcosa che aiuta il
fumetto o che debba essere aiutato dal fumetto. Due entità distinte
devono trovare il personale successo, coordinarle è la chiave
fondamentale, ma realizzare il più bel cartone animato possibile la
nostra missione.” Conclude Vincenzo Sarno,
professando una dichiarazione di intenti estremamente lucida,
l’intenzione che dovrebbe tramutarsi in un prodotto di
eccellenza.
Entra in scena la Lucky Red
A questo punto però entra in gioco
il principale attore cinematografico dell’incontro, ovvero la
Lucky Red, rappresentata da Mattia
Guerra. Lo studio ha acquisito i diritti di
Golem, fumetto di LRNZ, per realizzare un film
d’animazione, con la sceneggiatura di Lorenzo
Ceccotti e Mauro Uzzeo e la regia dello
stesso Ceccotti. Ha inoltre ufficializzato lo scorso
febbraio il suo coinvolgimento ne Il Confine,
un progetto top-secret, vero e proprio mistero su cui si è
incentrato l’intero incontro.
Guerra si è espresso in merito a ciò
che significa il fumetto in rapporto al lavoro in Lucky
Red: “Sono un po’ di anni che stiamo guardando al
mondo del fumetto, al rapporto con il cinema e con i manga. Noi
siamo i distributori di Miyazaki e dello
Studio Ghibli, di Dragonball e di Mazinga. Non capivamo perchè ci
fosse questo affetto del pubblico per queste property dal Giappone,
poi abbiamo visto cosa è successo con la Marvel e abbiamo iniziato a
valutare se in Italia potesse esserci la possibilità di sviluppare
property che provenissero da esperienze italiane. Poi un giorno
sono andato a una proiezione, mi avevano detto che c’era questo
ragazzo che aveva fatto un film, Lo chiamavano Jeeg Robot. E per
assonanza con ciò che distribuisce in Italia Lucky Red, mi hanno
consigliato di vederlo.Rimango impressionato dal film, una cosa mai
vista in Italia. Così ci siamo offerti di aiutare questo ragazzo
(Gabriele Mainetti, ndr) a finire il film; lo abbiamo portato alla
Festa di Roma. Sono tutti impazziti.” Il resto è storia
recente, con il trionfo ai David di Donatello, la corsa agli Oscar,
finita a vuoto e addirittura la creazione di un vero e proprio
fandom a sostegno dell’Enzo Ceccotti di Claudio
Santamaria e dello Zingaro di Luca
Marinelli.
“Abbiamo capito che c’era lo
spazio per fare qualcosa di nuovo nel cinema italiano –
continua Guerra – Poi Gabriele ci porta questo ragazzo qua
(indica Ceccotti, ndr) presentandolo come l’autore della sigla
animata della Goon Films e come l’autore di una graphic novel,
Golem, invitandoci a leggerla. Dopo una settimana abbiamo deciso di
fare il film. C’era la possibilità di fare qualcosa di
rivoluzionario nel panorama italiano, ma dovevamo trovare la chiave
giusta. Così Lorenzo ha fatto un promo, straordinario, e
grazie a questo breve video il film è stato già venduto in Cina, ma
siamo stati invitati anche al Festival di Annecy. Poi ci è stato
presentato Mauro (Uzzeo, ndr) che ci ha parlato del Confine, di cui
non possiamo dire niente. Abbiamo letto il trattamento di questa
esperienza nuova che la Bonelli voleva portare avanti e abbiamo
capito che era una cosa nuova. Abbiamo immaginato un filo che
potesse unire le esperienze di Jeeg Robot, Golem e Il
Confine, per cui siamo entrati in trattativa con la
Bonelli e adesso stiamo lavorando si questa nuova property. Il
pubblico vuole vedere questi nuovi contenuti, il fumetto e il
cinema sono due linguaggi visivi simili e abbiamo capito che questa
nuova generazione di autori ha la possibilità di portare delle
storie sul grande schermo e in tv con grande successo.”
Al momento, questi progetti sono
ancora segreti, per cui sono stati molto pochi gli elementi
condivisi dai presenti, tuttavia, almeno per quello che riguarda il
film d’animazione su Golem, è chiaro che, data la natura del
fumetto di partenza, lo sforzo più grande, in fase di scrittura,
sarà quello di adattare il materiale per un altro media: il
cinema.
Il film d’animazione su Golem
Come ha spiegato lo stesso autore
LRNZ: “Golem è un fumetto che utilizza
l’oggetto libro in maniera insolita. È un fumetto ermetico e ha
tanti elementi nascosti al suo interno e la struttura del fumetto
ti dà la possibilità, volendo, di scovare e analizzare quei
contenuti nascosti tornando a sfogliare le pagine a ritroso.
Prendere questa ricchezza e portarla all’interno di un medium che
invece si sviluppa sempre nel tempo, in avanti, è un lavoro
difficile, quindi la tecnica si deve trasformare per permettere
allo stesso livello di complessità del fumetto di trovare uno
spazio e un tempo narrativo che possa funzionare al cinema. La
parte più difficile, allo stato attuale delle cose, è la scrittura.
Dobbiamo raggiungere lo stesso obbiettivo con strumenti
diversi.”
Al lavoro di scrittura su
Golem partecipa anche Mauro
Uzzeo, già tra gli sceneggiatori di
Monolith (tutto sembra connesso), che ha spiegato:
“Io e Giovanni (Masi, co-creatore de Il Confine, anche lui
presente al panel, ndr) abbiamo lavorato insieme per anni alla
Rainbow, abbiamo fatto animazione e qui abbiamo conosciuto Lorenzo,
con cui abbiamo lavorato a un progetto. Questo collegamento serviva
a uno scopo, nel momento in cui lavoravamo a fumetti, cartoni
animati, serie tv, sentivamo tutti l’esigenza di mettere insieme
quest’esperienze in dei progetti che le potessero esaltare. Poi,
Lorenzo comincia a lavorare sul film di Golem e mi chiede di
scrivere con lui la sceneggiatura. Viene a casa mia e, data la
complessità del fumetto, gli chiedo di spiegarmi tutti i simbolismi
nascosti in Golem. Lo faccio sedere e lo filmo, mentre apre la
prima pagina e comincia a spiegare. Dopo quasi due ore eravamo
ancora a pagina 1. Nella prima pagina di Golem c’è spiegata tutta
la storia, ma si tratta di un fumetto che è un viaggio iniziatico o
quasi, ti dà delle chiavi per capire una storia, scoprendo un po’
per volta un pezzetto dell’enigma. Nel film vogliamo mantenere
questa struttura di caccia al tesoro.”
Possiamo quindi ipotizzare che le
tecniche di realizzazione di Golem saranno complesse, non
l’animazione tradizionale, e che avremo un prodotto completamente
italiano che aprirà certamente nuove strade e nuovi linguaggi.
I misteri de Il Confine
Uzzeo ha poi
continuato, arrivando a Il Confine, un progetto
per cui la Lucky Red seguirà l’adattamento televisivo in forma di
serie tv. “Nel gioco di rimpalli tra Lorenzo, Golem, la Lucky
Red, è venuta fuori la possibilità del Confine – comincia
Uzzeo – Quando viene presentato un fumetto, anche anni prima,
si sa tutto in merito alla storia, si mostrano le tavole in
anteprima e si sa ciò che accade. Per quanto riguarda Il Confine,
ci è stato chiesto espressamente di non dire niente, perché
vogliamo creare un’esperienza, vogliamo far diventare la storia un
gioco che si svela man mano e mostra i suoi misteri.” Già
l’approccio al lavoro sul fumetto è quindi differente e prevede un
coinvolgimento diverso del potenziale lettore, che viene
fidelizzato già in fase di annuncio del progetto, con il
coinvolgimento diretto: di che parla Il
Confine?
Uzzeo spiega, senza in realtà
rivelare nulla: “La Bonelli non è più quella di 10 anni fa o di
5 anni fa. Ha aperto un dipartimento di ricerca e sviluppo per
declinare le sue property nei diversi media, quindi cinema romanzi,
serie tv, cartoni animati. Quindi oggi, se dobbiamo lavorare a una
serie, questa deve già nascere con la volontà di toccare tutti
questi ambiti. E qui torniamo a me e Giovanni Masi; lavoriamo
insieme da vent’anni e siamo molto diversi, io vomito idee, lui è
il re della struttura. Così abbiamo cominciato a studiare, con in
mente un modello produttivo, che potrebbe essere quello di The
Walking Dead. In quel caso, il fumetto nasce in contemporanea con
la serie tv, ma esce un po’ prima e piano piano funge da base per
la serie, che diventa un successo planetario. No, nel Confine non
ci sono zombie. Ne abbiamo parlato anche con Robert
Kirkman (autore di The Walking Dead, ndr)
che ci disse una cosa meravigliosa ‘Voi pensate che io sia
un genio perché ho fatto TWD o Outcast che sono dei successi
planetari, ma adesso vi giro la cartella del 98 progetti su 100 che
mi hanno bocciato. Per cui se posso darvi un suggerimento è
presentate 100 progetti’. Noi ci siamo concentrati su Il
Confine, l’abbiamo presentato e la Bonelli ha pensato subito a come
muoversi in ambito tv o cinema, c’è stata una trattativa lunga ma
Lucky Red è stata identificata subito come partner per spirito di
affiliazione, loro potevano lanciarsi in quest’avventura con
noi.”
Giovanni Masi
aggiunge: “Lavorare a una cosa come Il Confine, significa farsi
tantissime domande perché devi cominciare a dare le risposte appena
presenti il progetto. E questa è una cosa per cui ci vuole un po’
di tempo. Per fortuna, secondo Vincenzo Sarno eravamo stati
abbastanza bravi da aver pensato già alle risposte per la maggior
parte delle domande di produzione poste dalla storia. Per questo il
progetto è andato avanti velocemente. È figlio della nostra
esperienza, come diceva Mauro, per cui l’esperienza alla Rainbow,
l’esperienza in produzione per altre realtà ci ha permesso di
arrivare a Bonelli e poi a Lucky Red, identificando subito quali
erano le cose che volevamo portare avanti. Questo significa anche
che vi chiediamo un po’ di pazienza, vi chiediamo di giocare con
noi nei prossimi mesi. Arriveranno più dettagli, e vi vorremmo
molto partecipi nel lancio del progetto. Ma più di questo non
possiamo dirvi.”
E, anche in merito al Confine, torna
a comparire la figura di Lorenzo Ceccotti, che
sembra il vero anello di congiunzione di questi progetti.
Mauro Uzzeo infatti dichiara: “Lo stesso
Lorenzo ha realizzato la prima immagine, il primo teaser poster del
Confine. Perché lui sarà…” “… il copertinista” conclude Masi.
“Ceccotti vestirà tutti gli albi della serie e, conoscendolo,
non farà il classico lavoro del copertinista. Abbiamo già
cominciato con lui una serie di riunioni continue in cui ragioniamo
su ogni singolo aspetto di comunicazione della serie. Da questo
momento, con la prima immagine, cominciate a entrare nel gioco del
Confine.”
“Si può aggiungere che il primo
numero vedrà ai testi il prode Giovanni Masi e il sottoscritto, ai
layout (anche di tutta la serie) Federico Rossi
Edrighi e ai disegni Giuseppe
Palumbo – prosegue Uzzeo – È una serie regolare,
uscirà per tanti albi (con l’etichetta Audace di Sergio
Bonelli Editore, ndr), e possiamo rivelare che il secondo
numero sarà disegnato da Bruno Cannucciari. E
posso aggiungere che la storia è ambientata ai giorni nostri, ma
nient’altro. Quando abbiamo cominciato a lavorare alla serie,
abbiamo coinvolto tutti alla Bonelli, da Michele Masiero a Davide
Bonelli e Simone Rondi, ma anche e soprattutto Vincenzo Sarno,
perché volevamo puntare tutto sulle potenzialità multimediali di
questa idea. Per questa esperienza, lascio la parola a
lui.”
E alle parole di Vincenzo
Sarno, vero e proprio Don Draper
italiano, affidiamo la conclusione di questo lungo e
interessante incontro, che ci fa tanto ben sperare per il futuro
dell’industria cinematografica e televisiva italiana. “Sono
emozionatissimo – esordisce Sarno, parlando del Confine –
Credo che qualsiasi persona in questa sala abbia un’idea per
una serie, e tantissime sono le proposte che arrivano alla Bonelli,
i lettori che si appassionano ai fumetti sono sempre di più, e
tanti provano a proporci qualcosa. Questa idea, per tutti noi della
Bonelli, non aveva prezzo, era la migliore che si potesse trovare
su un tavolo. Quando abbiamo incontrato gli autori, è stato
incredibile. Quando vedete la passione in qualcuno, il lavoro che
sta facendo diventa magico, speciale. Quando Mauro e Giovanni ci
hanno raccontato Il Confine, le loro qualità straordinarie di
professionisti del settore del fumetto, della televisione e del
cinema sono passate in secondo piano, perché la loro passione nel
raccontare questa idea era incredibile. Era come un’onda, eravamo
in una sala parto perché stavamo assistendo alla nascita di un’idea
incredibile, e quando loro sono andati via dall’ufficio, la
direzione si è riunita e ci siamo chiesti dove fare il nostro
investimento, dove puntare per il futuro della Sergio Bonelli
Editore, dove mettere le risorse per dare al pubblico italiano
un’esperienza completamente nuova e fargli percepire quella
passione. Abbiamo scelto di puntare sul Confine. Da oggi, Il
Confine diventa un’esperienza anche per voi. In questa immagine
(vedi sopra, ndr) ci sono tutti i dettagli di un enigma complesso
che soltanto voi riuscirete a risolvere. Quello che vi chiediamo è
di fare un patto, con noi, di memorizzare l’immagine e di provare a
capire quali sono gli indizi e di seguirci nei prossimi mesi per
scovare cosa si nasconde dietro tutta questa passione con cui due
persone (Masi-Uzzeo) hanno scelto di raccontarvi la più grande
avventura possibile.”
Alan
Rickman è stato una colonna portante della saga
cinematografica di Harry Potter interpretando
magnificamente il professor Severus Piton lungo il
corso di otto film, tuttavia alcuni documenti personali dell’attore
rivenute da poco hanno rivelato un aspetto della sua esperienza
inedito e non proprio positivo.
Come scritto infatti in
una lettera inviata dal produttore David Heyman
all’attore durante le riprese di Harry Potter e il Principe
Mezzosangue, Rickman sembrava piuttosto frustrato dal
trattamento del personaggio, avendo lamentato in una nota
cheDavid Yates (il regista
degli ultimi capitoli) sta trascurando Piton perché “non era
importante nello schema delle cose, ovvero l’appello al pubblico
teen“.
Questa la risposta di Heyman:
“Grazie
per aver reso HP2 un successo. So che, a volte, sei frustrato ma ti
prego di sapere che sei parte integrante dei film. E tu sei
brillante.“
Attore prolifico al cinema e a
teatro, dotato di una voce profonda e inconfondibile che l’ha reso
spesso interprete ideale di personaggi malvagi o ambigui, Rickman è
diventato noto al grande pubblico soprattutto per la sua
interpretazione dell’arcigno e misterioso Professor Severus Piton
in tutti i film tratti dai romanzi di Harry
Potter, ma molti lo ricorderanno nel ruolo
dell’inquietante Sceriffo di Nottingham del Robin
Hood: Principe dei Ladri di Kevin
Reynolds (ruolo che gli valse un Bafta per il miglior
attore non protagonista e che finì quasi per oscurare la prova del
protagonista Kevin Costner)e in quello del
romantico Colonnello Brandon in Ragione e
sentimento di Ang Lee; nel 2014
era tornato per la seconda volta dietro alla macchina da presa col
pacato Le Regole del Caos, in cui aveva
scelto per sè il piccolo ruolo del Re di Francia Luigi XIV;
nello stesso anno era stato un marito malato e comprensivo nel
raffinato La
Promessa di Patrice
Leconte.
L’immagine di una t-shirt utilizzata
dalla crew sul set di Avengers 4 potrebbe aver svelato
qualche dettaglio sul film, insieme al logo con il titolo
provvisorio di colore viola.
Così, mentre
i fan attendono impazienti il rilascio di qualche materiale
promozionale ufficiale, la foto che vedete qui sotto rivela
soltanto il nuovo look del franchise che finora aveva fatto sfoggio
dell’oro per Avengers: Infinity
War.
E se invece il viola fosse un
riferimento più che velato a Thanos, l’ultimo
personaggio comparso in scena nel precedente film? Non ci resta che
scoprire cosa avranno in mente i Marvel Studios per questo quarto e attesissimo
capitolo sui Vendicatori…
Questa la prima sinossi trapelata in
rete di Avengers 4:
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.
Lo scorso Settembre vi
avevamo riportato che Colin
Trevorrow era stato allontanato dalla regia
di Star
Wars: Episodio IX e licenziato
dalla Lucasfilm, lasciando così il posto a
J.J.Abrams (che aveva già diretto Il
Risveglio della Forza). All’epoca le ragioni dietro questa
scelta vennero motivate con le solite e istituzionali “divergenze
creative” e la difficoltà di conciliare la visione di Trevorrow con
i piani di Kathleen Kennedy.
Mesi dopo è lo stesso Trevorrow ad
aprirsi finalmente e per la prima volta sull’argomento, durante il
tour promozionale di Jurassic
World: Fallen Kingdom (di cui ha
scritto la sceneggiatura):
“Non
voglio parlarne troppo perché non voglio influenzare il modo in cui
i fan vedranno i film. Quando eravamo bambini, la saga di Star Wars
è arrivata a noi come un regalo. Ora però, più parliamo di come
sono realizzati, e più capiamo che sono solo film. Ma sapete
benissimo che non è così…sono molto più di questo. Detto ciò, ho
avuto l’opportunità di raccontare una storia che è una celebrazione
di tutto ciò in cui credo, ho avuto modo di dirlo a George Lucas.
Sono quelle esperienze che apprezzerò per il resto la mia
vita.”
Tutto tace in merito al titolo
ufficiale di Avengers 4, il capitolo che
chiuderà la Fase 3 del MCU e che i Marvel Studios stanno tenendo sotto chiave per
garantire la massima segretezza (proprio come accaduto con
Infinity War). I fan però sono impazienti e non
aspettano altro che nuovi aggiornamenti e rivelazioni sul film.
Tuttavia qualche dettaglio è
trapelato in merito al titolo che la produzione aveva
originariamente selezionato e poi cambiato dopo l’involontario
spoiler di Zoe Saldana durante il press tour di
Guardiani della Galassia Vol.
2.
All’epoca l’attrice si era lasciata
scappare che il cinecomic andava sotto il titolo Avengers:
Infinity Gauntlet, denominazione riferita anche agli altri
attori sul set e oltretutto pertinente visti gli eventi di Infinity
War e la prospettiva futura della storia (con i Vendicatori a
caccia di un nuovo guanto per fermare Thanos).
Questa la prima sinossi diffusa in
rete di Avengers 4:
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.
La 20th Century Fox ha rilasciato
da poche ore l’immagine ufficiale del villain di Deadpool
2 tenuto “segreto” dalla campagna promozionale e
che nel film svolge un ruolo chiave per la sopravvivenza di Russell
(anche se appare in pochissime scene).
Si tratta di
Fenomeno (Juggernaut), aka Cain
Mark, personaggio dei fumetti Marvel creato da Stan Lee e Jack
Kirby nel 1965. La sua controparte su carta è il fratellastro di
Charles Xavier, avversario degli X-Men e saltuariamente loro
alleato.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
È ufficiale: dopo mesi di
speculazioni e trattative, sarà Jamie Foxx il
protagonista di Spawn, trasposizione
cinematografica dell’omonimo fumetto creato
da Todd McFarlane già adattato per il
grande schermo nel 1997 con la regia di Mark A.Z.
Dippé.
Secondo McFarlane, che ha scritto e
dirigerà il film, l’attore è sempre stato la prima scelta fin da
quando il progetto è partito più di cinque anni fa.
Qualche settimana fa lo
stesso McFarlane aveva parlato dello
stato della produzione del reboot, dichiarando che la sceneggiatura
era pronta e che il team era al lavoro sul budget e sulla scelta
degli attori protagonisti.
Uno dei commenti più interessanti
però riguarda il paragone azzardato con altre due pellicole uscite
negli ultimi anni, entrambe protette dall’etichetta r-rated per i
contenuti vietati ai minori e il linguaggio esplicito,
ovvero Deadpool e Logan,
con McFarlane convinto che “Spawn sarà molto, ma molto più
scorretto di quei due film. Deadpool aveva qualche nudo e un paio
di scene davvero forti, ma rientrava nei canoni del vietato ai
minori di tredici anni“.
“Quando parlo di r-rated,
intendo poco divertimento e contenuti per adulti. Perché chi
leggeva da adolescente i fumetti di Spawn, come ho fatto io, ora ha
trentacinque anni, ed è come se il pubblico fosse cresciuto con
me“.
Sono finalmente iniziate le riprese
di Maleficent 2, sequel dell’adattamento in live
action del classico d’animazione Disney con Angelina
Jolie ed Elle Fanning tornate nei
rispettivi ruoli di Malefica e Aurora.
A testimoniarlo è il tweet della
pagina ufficiale del film e le due foto scattate dalla Fanning sul
set insieme alla Jolie che potete vedere di seguito.
Malficent
2 sarà diretto da Joachim
Ronning, che collaborerà ancora con Espen
Sandberg, come per Pirati dei Caraibi – La
vendetta di Salazar.
Il film rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella e la
Bestia e Il Libro della
Giungla, già arrivati in sala, Maleficent
2 si aggiunge alla lista di film che riproporranno in
carne e ossa i personaggi iconici della Casa di Topolino, insieme,
tra gli altri, a Cruella, Il Genio, Mulan, Dumbo, Il
Re Leone.
Maleficent – Signora del Male è uscito il 17
ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei
classici Disney.
Maleficent – Signora del Male sarà diretto
da Joachim Ronning, che collaborerà ancora
con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Maleficent – Signora del Male vanta la presenza di un
cast stellare come
Angelina Jolie, Elle Fanning,
Chiwetel Ejiofor,Sam Riley, Harris Dickinson,
Ed Skrein, Imelda Staunton, Juno Temple, Lesley Manville e
Michelle Pfeiffer nel ruolo della Regina
Ingrith ed è diretto da Joachim Rønning.
Basato su una storia di Linda Woolverton e scritto da Linda
Woolverton e Noah Harpster & Micah Fitzerman-Blue, il film è
prodotto da Joe Roth,Angelina Jolie e
Duncan Henderson, mentre Matt Smith, Jeff Kirschenbaum e
Mike Vieira sono i produttori esecutivi.
Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella
e la Bestia e
Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e
Il
Re Leone già arrivati in sala, il film con
protagonista la Joliesi aggiunge alla lista
di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici
della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti
che sicuramente arriveranno.
Uno dei due sceneggiatori di
Solo: A Star Wars Story, Jon
Kasdan, ha svelato in una recente intervista alcuni
dettagli che hanno portato il film verso la re-introduzione di un
noto e amato personaggio della trilogia prequel di Star Wars,
ovvero Darth Maul, che compare alla fine dello
spin-off sotto forma di ologramma per comunicare con Qi’Ra.
“Questo
cameo ha segnato la fine di processo quasi subdolo che covavo da
tempo” ha raccontato Jon Kasdan. “Sono sempre stato un
grande fan di Darth Maul, era il mio personaggio preferito nella
trilogia prequel e volevo che Dryden non fosse la punta
dell’iceberg dei cattivi nel film. Sia io che mio padre pensavamo
che il mondo criminale fosse molto più grande di quello che si vede
nel film e che Han fosse solo un piccolo pesciolino circondato da
squali.“
“In
questo universo tutti lavorano per qualcuno, e nessuno ha il pieno
controllo del proprio destino” spiega Kasdan, “Perché
ognuno serve un Dio più grande o è dominato da qualcosa…e sappiamo
benissimo che Maul lavora per qualcuno“.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Intervistato da ScreenRant,
Evan Peters ha svelato qualche dettaglio su
X-Men: Dark
Phoenix, nuovo capitolo della saga sui Mutanti che lo
vede ancora protagonista nei panni di Quicksilver,
dopo le brevi apparizioni in X-Men: Giorni di un futuro
passato e Apocalypse.
In particolare l’attore
si è soffermato sulla crescita del suo personaggio e sulle
direzioni che prenderà nel film:
“È
decisamente più vecchio e maturo, e anche un po’ più sottomesso
rispetto ai precedenti film. Sta cercando di farsi strada e
conquistare la fiducia degli X-Men, mentre prova a essere un bravo
ragazzo e a usare il suo potere per il bene comune. Questo è il suo
percorso“.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Di seguito
una breve sinossi del film:Jean Grey
inizia a sviluppare poteri incredibili che la corrompono e la
trasformano in un Dark Phoenix. Ora gli X-Men dovranno decidere se
la vita di un membro del team vale più di tutte le persone che
vivono nel mondo.
È opera di MessyPandas questo fan-made
poster di Shazam! in cui il supereroe interpretato da
Zachary Levi sta giocando a Street Fighter
2 con Cyborg (che nel DCEU ha il volto di Ray
Fisher, visto di recente in Justice League).
Vi ricordiamo che il
film farà parte dell’Universo Cinematografico
DC e seguirà le uscite di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due
attesi titoli di casa DC.
La
sinossi: Abbiamo tutti un supereroe
dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel
caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa trasformarsi nel
Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico mago. Ancora
bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella
versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente
farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X?
Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue
capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà
padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze
mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Nel cast Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
Zoe Saldana potrebbe
non esser stata l’unica a rivelare un grosso spoiler su
Avengers 4, il cinecomic in uscita
fra un anno che chiuderà definitivamente la Fase 3 del MCU.
Come l’attrice infatti, anche
Letitia Wright (Shuri
nell’universo dei Marvel Studios, apparsa in Black
Panther e Infinity War) si è lasciata
andare ad un commento che svelerebbe il ritorno in scena di un
personaggio scomparso dopo lo “schiocco di dita” di Thanos:
“Chris Pratt è una persona
davvero deliziosa”, ha dichiarato la Wright al London
Comic-Con, “Lavorare con lui, ballare sul set è stato
fantastico, e lui è un grande. Insomma amo Chris Pratt.”
Sappiamo che in Infinity War
Star Lord e Shuri non si sono incontrati, dunque è
ipotizzabile che li vedremo insieme in Avengers 4
e che il personaggio di Pratt tornerà in vita? Che ne pensate?
Questa la prima sinossi trapelata in
rete di Avengers 4:
“Il culmine di 22 film
interconnessi, il quarto film della saga degli Avengers porterà gli
spettatori a essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio
epico. I nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile
questa realtà e i sacrifici che devono essere fatti per
sostenerla.”
Avengers 4 è
ancora un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo
ma non sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa
parlerà il film. Le dichiarazioni di Kevin
Feige in merito hanno reso molto chiaro il fatto che
il titolo ufficiale del film rappresenta spoiler
per Avengers Infinity War, per cui non sarà
rivelato fino all’uscita al cinema del film che conclude la Fase 3
dei Marvel Studios.
Dopo i primi dettagli sulla trama
dello spin-off dedicato a Obi-Wan Kenobi trapelati qualche
giorno fa, arriva dall’evento Comicpalooza (che si tiene ogni anno
in Texas) un altro rumor sul film e la partecipazione di un noto
personaggio della trilogia prequel di Star
Wars.
Secondo la testimonianza di un fan,
Ray Park (che nel franchise ha interpretato
Darth Maul) sembra conoscere alcuni dettagli sul
film e sulle direzioni che prenderà la saga, dunque è possibile
ipotizzare che anche il Lord dei Sith avrà uno spazio nel
futuro.
Se avete già visto Solo: A Star Wars Story,
saprete che Darth Maul compare a sorpresa nel finale sotto forma di
ologramma per pianificare nuove strategie con Qi’Ra (Emilia
Clarke). Che ne pensate?
And the last person I met for the weekend
was Ray Park. Very nice guy! Had a chat with him about the
character of Darth Maul and various Lucasfilm endeavors. I’m just
gonna say he strongly implied that a Kenobi movie will happen so
all the reports are PROBABLY legit. pic.twitter.com/XV7lgNXdWJ
Il film su Obi-Wan Kenobi dovrebbe
dunque uscire entro il 2020, visto che per il 2019 è atteso invece
l’Episodio IX della terza trilogia, diretto
da J.J. Abrams.
Dopo Rogue
One e Solo: A Star Wars
Story, il film su Obi-Wan
Kenobi sarebbe il terzo spin off della nuova ondata
di film del franchise, che si proietterà in maniera sempre più
capillare nel futuro. In cantiere alla Lucasfilm c’è infatti una
nuova trilogia tutta ideata da Rian Johnson,
regista e sceneggiatore di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, ma anche una nuova serie di film, di cui non
sappiamo ancora nulla, che sono stati affidati, per sviluppo e
sceneggiatura, a David
Benioff e D.B. Weiss,
showrunner di Game of Thrones.
Non tutti sanno che la voce di
Obi-Wan si può ascoltare anche ne Il Risveglio della
Forza, nel momento in cui Rey tocca per la prima volta la
spada di Luke: tra le immagini confuse e le visione della giovane,
si possono ascoltare le voci fuse si Guinness e McGregor in
persona.
Continua la campagna promozionale di
Ant-Man and The Wasp, con i Marvel Studios che diffondono in rete un nuovo
spot in attesa dell’uscita del film fissata per Luglio.
Nel breve video, che trovate qui
sotto, Scott Lang elenca a Hope Van Dyne e Hank Pym i punti chiave
del suo piano per “salvare il mondo”, insieme ad altre immagini
inedite del cinecomic.
Ant-Man and the
Wasp, full trailer: Scott e Hope in
azione
Dal Marvel Cinematic Universe, arriva
Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con
la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli
eventi di Captain America: Civil War, Scott
Lang deve scendere a patti con le conseguenze della sua scelta sia
come super eroe che come padre. Lotta per trovare un nuovo
equilibrio tra la sua vita a casa e le sue responsabilità in quanto
Ant-Man, deve confrontarsi con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym,
per una missione urgente. Scott deve indossare di nuovo la sua tuta
e imparare a combattere al fianco di Wasp come compagna di squadra
per collaborare e svelare dei mistero del passato.
Ant-Man and the Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris
McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel
Ferrari. Nel cast sono stati confermati i
protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah
John-Kamen è Ghost, Randall
Park è Agent Jimmy Woo, Laurence
Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.
Alla produzione ci
sono Kevin Feige con Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Stephen Broussard, Charles
Newirth e Stan Lee nei
panni di executive producers.
Zack Snyder ha
confermato su Vero che il suo prossimo progetto sarà The
Fountainhead, adattamento cinematografico del romanzo
omonimo di Ayn Rand pubblicato nel 1943.
Il regista mette quindi da parte
l’altro film che stava preparando dalla fine delle riprese di
Justice League, ovvero The
Last Photograph, e l’annuncio “ufficiale” arriva
direttamente come risposta alla domanda di un fan che trovate qui
sotto.
Per quanto riguarda The
Fountainhead, Snyder porterà sul grande schermo il secondo
adattamento del testo originale dopo quello del 1949 con Gary Cooper e Patricia Neal diretto da King
Vidor.
Vi ricordiamo che l’ultima fatica di
Zack Snyder, Justice
League, è disponibile dal 21
Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito
da Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di
Batman, Henry Cavill come
Superman, Gal Gadot nel ruolo
dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra
Miller come The
Flash, Jason Momoa nei panni di
Aquaman e Ray Fisher come
Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai
fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere
meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia
che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim
contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non
presente nel film al cinema.
Solo: A Star Wars Story apre in testa
al box office italiano, seguito da Deadpool
2 e Dogman.
Gli incassi iniziano a calare al box office italiano e non brillano
particolarmente neppure per l’atteso spin-off della saga di
Star
Wars. Infatti Solo: A Star Wars Story apre in testa
alla classifica con 1,8 milioni di euro incassati in cinque giorni
in ben 837 sale a disposizione, registrando una media per sala pari
a 2200 euro.
Il risultato è decisamente
inferiore all’esordio di Rogue One a dicembre 2016,
ma il periodo delle feste natalizie è sempre più propizio per gli
incassi. Così Deadpool
2 scende in seconda posizione con 1 milione di
incasso al suo secondo fine settimana, per un globale di 5,6
milioni. Dogman regge benissimo al terzo posto
raccogliendo altri 546.000 euro e arrivando a 1,4 milioni globali.
Calo per Loro
2 (192.000 euro) e Avengers:
Infinity War (178.000 euro), giunti
rispettivamente a 2,3 milioni complessivi e 18,4 milioni
totali.
Hotel
Gagarin esordisce in sesta posizione con soli 126.000
euro incassati in 165 sale disponibili, mentre Show
Dogs – Entriamo in scena raccoglie altri 125.000
euro per un totale di 1,2 milioni. Seguono la new entry Nobili bugie, che debutta con 99.000
euro in poco più di 30 copie e Parigi a piedi
nudi che giunge a 168.000 euro con altri 63.000 euro.
Chiude la top10 Arrivano i
prof che raccoglie altri 60.000 euro e sfiora i
2 milioni globali.
01Distribution ha
diffuso il primo trailer italiano di La stanza delle Meraviglie
(Wonderstruck), il film di Todd
Haynes con Julianne Moore presentato al
Festival
di Cannes 2017. Eccolo di seguito:
Il romanzo racconta dei sogni e
delle speranze di due bambini sordi, Ben e Rose, che vivono uno del
1927 e l’altro nel 1977, e che scappano entrambi da New York.
Nonostante le differenti epoche, però, i due ragazzini saranno
legati da un grande mistero che aspetta solo di essere risolto.
Ricordiamo che
Wonderstruck rappresenta la quarta
collaborazione tra Julianne Moore e Todd
Haynes: l’attrice e il regista, infatti avevano già
lavorato insieme in Safe del 1995, in
Lontano dal paradiso del 2002 e in
Io non sono qui del 2007, in cui peraltro
recitava anche Michelle Williams.