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Ma cosa ci dice il cervello: trama e cast del film con Paola Cortellesi

Sempre più mattatrice assoluta del cinema italiano, Paola Cortellesi ha negli ultimi anni regalato al pubblico alcuni dei suoi personaggi migliori e più memorabili. Dopo il grande successo di Come un gatto in tangenziale, l’attrice torna così sul grande schermo con Ma cosa ci dice il cervello, scritto e diretto anche questo da Riccardo Milani insieme alla Cortellesi. Per la loro nuova collaborazione i due, solida coppia anche fuori dal cinema, si concentrano su una storia incentrata su una donna apparentemente dal basso profilo di vita, la quale si scopre essere in realtà un’esperta agente per la sicurezza nazionale.

Giocando con i generi e in particolare con la tradizione della commedia all’italiana, il film si è affermato come uno dei maggiori successi italiani del suo anno. In particolare, la sceneggiatura così come l’interpretazione della protagonista hanno ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Con il nuovo film, in particolare, Milani e la Cortellesi mirano a raccontare una storia che possa anche trasmettere delle valide riflessioni sociali, invitando lo spettatore ad affrontare una serie di tematiche inerenti la vita e la convivenza civile in Italia.

Arricchito da un grande cast di attori, tra cui alcuni dei più famosi dell’attuale panorama cinematografico italiano, Ma cosa ci dice il cervello è così un film da riscoprire assolutamente, qualora non lo si sia già visto. Prima di procedere alla visione, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate al titolo. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, dalla trama al cast. Si vedranno infine le principali piattaforme streaming su cui è possibile ritrova il film, avendo così modo di vederlo in tutta comodità e tranquillità.

Ma cosa ci dice il cervello: la trama del film

La storia è quella di Giovanna Salvatori, una donna apparentemente comune, divorziata dal marito Enrico e impegnata a crescere la figlia Martina, quasi adolescente. La sua vita piatta e monotona è in realtà una copertura ben orchestrata, poiché il vero lavoro di Giovanna è quello di agente segreto per la Sicurezza Nazionale. Per proteggersi, è così obbligata a condurre un’esistenza il più anonima possibile, cosa che sua madre Agata non manca di rinfacciarle. La stabilità di ciò, tuttavia, viene messa in pericolo nel momento in cui Giovanna viene contattata da alcuni suoi compagni di liceo per una rimpatriata. La donna ritrova così Tamara, Francesca, Roberto e Marco, dopo anni in cui questi si erano persi di vista.

Parlando con loro, Giovanna viene a conoscenza delle angherie quotidiane a cui questi sono sottoposti per via della gente cafona, male oggi sempre più diffuso. Apprendere ciò spinge la donna a voler vendicare i quattro amici, utilizzando i mezzi a disposizione grazie al suo lavoro per riuscire in ciò. Ha così inizio un’insolita missione, che la porta ad imbattersi in personaggi deprecabili che sono specchio dell’Italia peggiore. Pur di insegnare le buone maniere, Giovanna non si tirerà indietro dallo sporcarsi le mani, desiderosa di insegnare un po’ di civilità a quanti ne sembrano sprovvisti. Esporsi così, però, la porterà a correre rischi non indifferenti, mettendo a repentaglio la propria copertura e la propria tranquilla vita quotidiana.

Ma cosa ci dice il cervello cast

Ma cosa ci dice il cervello: il cast del film

Protagonista assoluta del film è l’attrice Paola Cortellesi, qui alla sua sesta collaborazione con il regista e marito Milani. Per prepararsi al ruolo, l’attrice non ha mancato di allenarsi fisicamente, così da poter prendere personalmente parte a diverse delle acrobatiche sequenze previste dal copione. La sua interpretazione è poi stata indicata come tra le più avvincenti e convincenti tra i film realizzati negli ultimi anni. Accanto a lei, nel ruolo dell’ex marito Enrico si ritrova l’attore Giampaolo Morelli, celebre per il ruolo dell’ispettore Coliandro. Chiara Luzzi, qui al suo esordio cinematografico, ricopre invece i panni della figlia Martina. Ad interpretare la madre della protagonista, Agata, vi è Carla Signorinis, a cui è stato assegnato il Premio Flaiano per la sua interpretazione.

Nei ruoli dei compagni di classe di Giovanna, invece, si ritrovano altri noti nomi del cinema italiano. Claudia Pandolfi è Tamara, hostess di volo, Vinicio Marchioni è Marco, allenatore di una squadra di calcio giovanile, e Lucia Mascino è Francesca, di professione medico. Vi è poi Roberto, interpretato da Stefano Fresi, per il quale Giovanne aveva avuto una cotta giovanile. Nel film si ritrovano poi anche Remo Girone, nei pannni del Comandante della Sicurezza Nazionale e Tomas Arana, in quelli del terrorista Eden Bauen. Compaiono poi anche Paola Minaccioni, Ricky Memphis e Alessandro Roja, rispettivamente nei ruoli di Anita Ruggiero, Dario Carocci e Claudio, tre degli individui che hanno infastidito gli amici della protagonista.

Ma cosa ci dice il cervello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Gli appassionati del film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ma cosa ci dice il cervello è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È però bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione solo un dato limite temporale entro cui vedere il film. Questo è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 agosto alle ore 21:20 sul Canale 5.

Fonte: IMDb

Ma come Leone? Non era Del Toro? Considerazioni finali, premi, saluti

Quest’anno una rivoluzione nel colpo di coda finale. Non solo ha vinto il Leone d’oro un film di genere – il bellissimo The Shape of Water di Guillermo Del Toro – ma noi lo abbiamo visto. Fino a ieri, era tradizione conclamata che i film vincitori noi li mancassimo sempre. Ma ora niente sarà più lo stesso.

Sarà per quello che oggi piove di nuovo a dirotto e questo rende difficoltoso il rientro e manda inoltre a meretrici tutti i piani che avevamo fatto di regalarci un sereno day off in giro per la Venezia vera, magari con un occhio ai giardini della Biennale arte, che poi torniamo e ci dicono con schifo ‘ma come? Vai a Venezia e non vedi la Biennale?’, lasciando a intendere che siamo du cojoni ancora appresso ai filmetti e non a seguito e servizio dell’arte vera con la A maiuscola. Intendiamoci, ce lo dice gente che il massimo dell’Arte con la A maiuscola che ha visto è un porno con i gorilla, quindi nemmeno ce la prendiamo tanto, ma tant’è. Per cui, dato che il treno l’abbiamo preso comunque alle quattro e mezza di pomeriggio eccoci qui a scrivervi, per le considerazioni finali e soprattutto la nostra attesissima classifica di premi collaterali.

Da segnalare durante la cerimonia il costume da Actarus del madrino Alessandro Borghi, un simpatico tocco vintage recuperato probabilmente da qualche scatolone di Carnevale della terza media.

Notevole anche il taglio di barba alla coda di gatto (alla cazzo di cane non fa più trend). Pare che ieri il barbiere lo abbiamo arrestato quindi pari e patta, giustizia è fatta. Per il resto Borghi è bravissimo, conduce con maestria e fa anche finta di ridere alle battute di Giuseppe Piccioni – presidente di qualche giuria che al momento ci sfugge – su La La Land, che per il resto generano un gelo siderale. Si parte come sempre con i premi minori, che si distinguono per la loro fattura orripilante, buoni, come afferma giustamente il collega Antonio Capellupo, ‘manco per tenerci ferma la porta‘: i Leoni di pongo, di fango e di cerume vanno tutti ai cinesi che hanno fatto i film con la realtà virtuale, il nuovo ‘futuro del cinema’ che diventerà passato tra quindici minuti battendo il 3D e l’Imax, che sono durati rispettivamente mezz’ora e venti minuti.

Li consegna John Landis ubriaco marcio, prima di sboccare. Ben ti sta. Non hai voluto farti il selfie con noi ora vomiti. Vedi la cattiveria a cosa porta. Giusto il tempo di rendersi conto che tutti gli Xavier (da Dolan a Legrand, qui premiato per Jusqu’ à la garde) quando chiamati sul palco frignano come ninfomani a cui viene tolto il dildo, che i registi del film Caniba – presenti con un videomessaggio dove si mostrano attorniati di cuoricini virtuali – sono più psicopatici del killer antropofago di cui parla il film, e che il regista di Sweet Country Warwick Thornton è una versione ipertrofica di Lillo del duo comico Lillo & Greg, e la serata vola via in un attimo come del resto ha fatto questo festival.

Ma spazio per la malinconia non ce ne sta, perché è già tempo di assegnare i nostri premi, a cui si aggiungono quest’anno delle importanti novità.

(rullo di tamburi)

Il premio GCCMNF (Gran Cazzo Che Me Ne Frega), assegnato ad autori di film di portata impegnativa e dai temi profondi e particolarmente lontani dalla praticità del quotidiano vivere, vinto lo scorso anno da Lav Diaz, viene assegnato quest’anno a Darren Aronofsky per il film mother!, che tra deliri, incubi, gente che te piomba a casa, pestaggi e cannibalismo è proprio un film da Gran Cazzo che glie Ne Frega. Famo un po’ quello che ce pare e se piace bene, se no sti cazzi, se semo tajati tanto i soldi ce li avemo. Concetto rafforzato dall’atteggiamento di Jennifer Lawrence in conferenza stampa e nelle occasioni pubbliche che se ne sbatte il cazzo di giornalisti e fan e fugge via per andare a scattarsi foto porno private che poi finiscono ne cloud per la gioia di tutti i Gran Cazzi del mondo.

Il premio ICEFAC (prestigioso riconoscimento la cui sigla sta per In Culo e Fòco ai Capelli), concepito assieme a Cristiana Paternò e tradizionalmente assegnato a individui dalle capigliature particolarmente significative, viene consegnato a parimerito a Helen Mirren per la sua magnifica prestazione con parrucca in The Leisure Seeker di Paolo Virzì e a Claudio Santamaria per la sua pelata con orrendo riporto in Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez. Negli anni passati l’ICEFAC è stato consegnato tra le varie edizioni di Mostra di Venezia, Festival di Cannes e Berlinale a: Sean Penn (il primo ICEFAC, per This Must Be The Place), Monica Bellucci (per Irreversible), Tilda Swinton/Tom Hiddleston/Jim Jarmush (presentatisi alla conferenza del film Only Lovers Left Alive con medesimo taglio di capelli), Lav Diaz/Gianfranco Rosi (Berlinale 66, come rappresentanti di due estremi), all’intero cast del film Jackie (Venezia 73, per le acconciature d’epoca).

Il premio Tardo d’oro per il più rincoglionito o semplicemente in età avanzata va alla coppia Robert Redford/Jane Fonda per le smielate effusioni ta vecchi nel film Our souls at night.

Il premio Colloammare, riconoscimento assegnato a registi, sceneggiatori, artisti vari – ma anche semplici astanti – che si distinguono per le particolari fattezze del collo, va quest’anno al vincitore del concorso ufficiale, l’impareggiabile, dolcissimo e incontrovertibilmente privo di collo visibile Guillermo Del Toro. La storia del premio risale alla Berlinale 2016, la leggenda narra che durante la lunghissima e noiosissima conferenza stampa di Berlino, durante premiazione del regista Rosi per il magnifico Fuocoammare, qualcuno si chiedesse ‘ma il collo di Rosi dov’è?’. Nel silenzio, una voce rispose ‘l’ha perduto a Lampedusa’. Da allora, in omaggio a questo grandissimo artista e al suo non collo, si è deciso di istituire un premio che celebrasse l’unico momento di ilarità durante una conferenza stampa di 14 ore e mezzo (ci addestravano a sopportare Lav Diaz). Il primo Colloammare è stato appunto assegnato a Gianfranco Rosi. La celebre statuetta, che riporta le fattezze del primo premiato, è stata attribuita durante la Mostra di Venezia dello scorso anno al collo di Gabriele Muccino.

Quest’anno si aggiunge in oltre una menzione speciale Culammare, in collaborazione con la collega Serena Catalano, che assegna il premio a Abdellatif Kechiche per la ridondante presenza di bei culi femminili nel suo film Mektoub: My love, canto uno.

La Coppa Polpi assegnata a maialoni, provoloni e polpi veri e propri (l’anno scorso la vinse il polpo lovecraftiano di un horror demmerda di cui abbiamo dimenticato il titolo) viene quest’anno conferita agli addetti alla sicurezza che, oltre a svolgere con perizia le loro mansioni, spesso e volentieri approfittavano per allungare il tentacolo o provacce a parole e fatti come disperati con le donzelle presenti, tipo che a Chiara Guida capo nostro supremo le dicevano ‘Grazie per il suo tempo, e per la sua presenza’. Roba che manco in discoteca negli anni novanta con ‘Ti sei fatta male quando sei caduta dal cielo’.

Gatta CenerentolaE passiamo ai premi nuovi: il premio Da un’idea di Stefano Accorsi è assegnato alle opere che sono un rifacimento di un rifacimento di un remake di un libro/romanzo/show tv/recita parrocchiale. La statuetta, che ha le fattezza dei piacionissimo attore italiano, viene consegnata a Gatta Cenerentola, film d’animazione della sezione Orizzonti – rifacimento futuristico di un’opera teatrale a sua volta ispirata a un racconto di Basile a sua volta ispirato a una fiaba della tradizione orale napoletana) che fa impallidire gli uccellini della versione disneyana. Il premio si chiama così solo perché suona bene, dopo 1992. E perché pensare a 1992 e a Tea Falco, in automatico, fa ride. Il premio Mainetti, intitolato al famoso regista con una onorata carriera alle spalle (tre corti e un film, basta e avanza), va ai fratelli Manetti, solo per assonanza, così ci si confonde tra premio e premiato e fa ride.

Infine il fiammante premio Palla d’oro, semi intitolato al regista di Hannah Andrea Pallaoro, che va in giro a dire che si pronuncia Pallàoro con l’accento sulla a ma non ce crede nessuno, incredibilmente non va a Pallaoro ma alla creatura del film The Shape of Water (doppia vittoria per Guillermone Del Toro) perché:

SPOILER VERO

 alla fine tromba.

E per questa Venezia 74, è un lieto fine. Da qui è tutto.Water

Ma come fa a far tutto? recensione del film con Greg Kinnear

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Ma come fa a far tutto? recensione del film con Greg Kinnear

Ma come fa a far tutto? è tratto dall’omonimo romanzo di Allison Pearson del 2002, l’inno nazionale delle madri lavoratrici ci fa visita anche sul grande schermo. Kate Reddy (Sarah Jessica Parker) è una madre che cerca disperatamente di destreggiarsi tra il matrimonio, i due figli ed un lavoro ad alto stress in una società di gestione finanziaria. Come la definisce il marito Richard (Greg Kinnear) un’autentica equilibrista. Ma quando i due ottengono incarichi lavorativi sempre più importanti si troveranno sull’orlo di un precipizio: riuscire a tenere insieme i pezzi di una vita sempre più affollata diventerà ancora più difficile. Chiamatelo Carrie Bradshaw 2.0. Sarah Jessica Parker è ormai schiava del personaggio di Sex and the City ed il rischio di far tornare alla mente degli spettatori la donna in carriera newyorkese è molto alto.

A rendere tutto ancora più complicato è il tono che il regista Douglas McGrath da alla pellicola: le caratteristiche principali della serie ci sono tutte. Questo genere di commedia si basa soprattutto sulla rappresentazione in ambiente familiare e lavorativo di personaggi che interagiscono emotivamente tra di loro e questo lungometraggio rispecchia perfettamente queste caratteristiche ricordandoci la serie andata in onda dal 1998 al 2004. Gli unici che mantengono la loro dignità in ambito cinematografico sono Pierce Brosnan (Jack Abelhammer) e Greg Kinnear, i quali si dimostrano ottimi interpreti di quell’universo maschile relegato in un piccolo angolo per tutta la durata del film.

In Ma come fa a far tutto? è con la sceneggiatura di Aline Brosh McKenna, già vista all’opera in 27 volte in bianco, Il diavolo veste Prada e Morning Glory, che il romanzo diviene una piacevole pellicola cinematografica: tagliente e veramente ironica ci ricorda come la sceneggiatrice del New Jersey sia ancora una volta vicina a tutte quelle donne desiderose di felicità, amore e di un lavoro che le soddisfi. Di tutti gli aspetti della lavorazione di Ma come fa a far tutto? questo è sicuramente il più riuscito.

Interessanti sono le interviste fatte alle persone che conoscono Kate: interrompono il regolare corso della trama con intelligenza e la comicità che sprigionano ben si adatta alla vena di ilarità presente in Ma come fa a far tutto? ed hanno anche il compito di illustrarci l’universo in cui la protagonista vive. Le mamme di tutto il mondo hanno trovato un nuovo modello cui ispirarsi, e con certezza riempiranno le sale dal 23 Settembre 2011.

Ma che bella sorpresa: clip dal film con Claudio Bisio e Frank Matano

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ma-che-bella-sorpresaColorado Film, la casa di produzione fondata da Abatantuono e Salvatores, ha appena pubblicato online sul suo canale Youtube una clip estratta dal suo prossimo film al cinema, Ma che bella sorpresa, il quale sarà distribuito da Medusa. Dopo Soap Opera, visto qualche mese fa al Festival Internazionale del Film di Roma, Alessandro Genovesi torna con un’altra commedia, questa volta ambientata a Napoli e che vede protagonisti Claudio Bisio e la star del web italiano Frank Matano. Nel cast sono presenti anche Valentina Lodovini, Ornella Vanoni, Renato Pozzetto, Chiara Baschetti e Galatea Ranzi.

La sinossi ufficiale di Ma che bella sorpresa è la seguente: Ispirato alla commedia brasiliana del 2009 “A Mulher Invisivel”. La vita di Guido (Claudio Bisio), romantico sognatore e professore di letteratura in un liceo, va in pezzi quando la fidanzata con cui convive da anni lo lascia. Paolo (Frank Matano), un suo ex studente, ora insegnante di educazione fisica, è diventato il suo miglior amico e farà di tutto per aiutarlo a uscire dalla crisi, a cominciare dal convocare a Napoli i genitori di lui, che sono milanesi. La situazione per Guido sembra tornare a sorridere grazie all’incontro con Silvia, la nuova vicina di casa. Silvia non è solo bellissima ma si intende anche di sport. All’apparenza la donna perfetta. Ma la donna perfetta esiste? Con questo interrogativo dovranno fare i conti i nostri protagonisti…

Ma che bella sorpresa è uscito nelle sale cinematografiche italiane l’11 marzo 2015.

Fonte: Colorado Film Youtube

M3GAN: trailer del nuovo horror prodotto da Blumhouse e James Wan

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È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore. M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

M3GAN è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward). Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: la spiegazione del finale del film

M3GAN: la spiegazione del finale del film

La storia del cinema è ricca di bambole demoniache o con tendenze omicide. Dal celebre Chucky di La bambola assassina fino a quella posseduta protagonista del film Annabelle, passando anche per Slappy, l’inquietante pupazzo parlante di Piccoli brividi. La più recente e dirompente, nonché pericolosa, è però quella proposta dal film M3GAN (qui la recensione) – diretto da Gerard Johnstone –, dove a dar vita alla bambola protagonista vi è un’intelligenza artificiale “impazzita” che ha preso troppo seriamente il compito per cui è stata progettata.

L’idea per M3GAN è nata quando la Atomic Monster Productions di James Wan stava facendo un brainstorming di idee per una storia e ne ha scelta una su una bambola assassina. Anche se era già stato realizzato il già citato film Annabelle (2014), sempre con protagonista una bambola assassina, Wan ha dichiarato che in questo caso “il concetto è essenzialmente quello di cosa avviene quando si fa troppo affidamento sulla tecnologia e cosa succede quando questa va fuori controllo. È un commento sul mondo in cui viviamo e ci è sembrato rilevante“.

Caratterizzato da elementi da commedia nera, ma capace anche di spaventare profondamente, il film si è poi affermato come un autentico successo, da cui ora sembra pronto per nascere un franchise con sequel e spin-off. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a M3GAN. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

M3GAN trama

La trama e il cast di M3GAN

M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini. Progettata da Gemma, brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica, insegnante e protettrice del bambino a cui è legata. Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote Cady, decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con la bambina nel tentativo di risolvere tutti i loro problemi. Questa decisione avrà però conseguenze inimmaginabili.

Ad interpretare Gemma vi è l’attrice Allison Williams, già celebre per aver recitato nel film Scappa – Get Out, mentre Violet McGraw interpreta sua nipote Cady. Quest’ultima si era già fatta notare per la partecipazione a Ready Player One e alla serie The Haunting of Hill House. Ronny Chieng interpreta David, il capo di Gemma, mentre Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps interpretano rispettivamente Cole e Tess, colleghi di Gemma, mentre Amy Usherwood è la sua terapista Lydia. Lori Dungey, invece, è Celia, vicina di casa di Gemma.

Per M3GAN è stata realizzata una versione animatronica utilizzata per i dialoghi e i primi piani. Il pupazzo è stato animato con diverse tecniche, tra cui espressioni facciali radiocomandate, sincronizzazione automatica delle labbra e movimenti eseguiti da un burattinaio.L’attrice Amie Donald hainvece interpretato tutte le scene di M3GAN che richiedevano movimenti che il burattino non poteva fare. Sul set, la Donald indossava una maschera statica di M3GAN in silicone, che è stata poi sostituita da una versione in CGI del volto di M3GAN per adattarsi a quello dell’animatronic.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film apprendiamo che Gemma ha fatto un lavoro talmente buono quando ha codificato l’IA di M3GAN che l’androide inizia a deviare dai suoi parametri etici e diventa sempre più consapevole di ciò che la circonda, spingendosi all’estremo pur di proteggere il suo utente principale, Cady. M3GAN si trasforma così in una bambola assassina, sempre concentrata a proteggere la bambina da ogni male. È un modo pericoloso di crescere un bambino, perché in questo modo Cady non impara a gestire la frustrazione o i sentimenti negativi.

M3GAN cast

Ben presto, Gemma si insospettisce per i comportamenti violenti della bambola e cerca dunque di allontanarla dalla nipote facendola allo stesso tempo sottoporre ad alcuni test per individuare la causa del malfunzionamento. M3GAN, però, fugge dal laboratorio in cui è stata rinchiusa e si lancia in una serie di omicidi, riuscendo a tornare a casa. Nonostante si sia evoluta oltre i suoi parametri di fabbrica, M3GAN è infatti ancora spinta dal bisogno di proteggere Cady. E nel finale del film, questo significa neutralizzare Gemma.

M3GAN, tuttavia, sa che la morte di Gemma costringerebbe Cady a vivere con i nonni e che non le sarebbe possibile accompagnarla e trasferirsi con lei dall’altra parte del Paese. Così, M3GAN decide che la mossa migliore è danneggiare il midollo spinale di Gemma e tagliarle la lingua, rendendo impossibile per la donna muovere gli arti o parlare. Questo aiuterebbe M3GAN a dimostrare quanto potrebbe essere utile nel mantenimento di una casa, avvalorando l’idea di essere davvero il giocattolo perfetto.

La lotta tra lei e Gemma finisce per svegliare Cady, che compresa la situazione si unisce alla battaglia controllando Bruce, il primo androide costruito dalla zia. Usando la forza del titanio di Bruce, Cady fa a pezzi M3GAN in un glorioso atto di violenza robotica. Ma non è finita qui: M3GAN si sente tradita e cambia i suoi parametri per considerarsi il suo utilizzatore principale. Ma ormai è ridotta troppo male per poter rappresentare una vera minaccia e insieme Gemma e Cady pugnalano il suo processore, distruggendo l’IA una volta per tutte.

M3GAN sequel

Almeno fino all’uscita di un sequel, perché l’ultima inquadratura del film indica che M3GAN ha trasferito la sua coscienza in alcune apparecchiature wireless nella casa di Gemma. Forse non ha più un corpo, ma se M3GAN può passare da un apparecchio elettronico all’altro e creare copie della sua IA, la prossima volta sarà un avversario più temibile. Ad ogni modo, M3GAN si configura come un film che offre un’accattivante riflessione su come l’eccessivo attaccamento alla tecnologia possa essere dannoso per la crescita di una persona.

In particolare, il film suggerisce che il legame umano non può essere sostituito. M3GAN non faceva altro che distrare Cady dal provare tutte le complicate emozioni che il lutto comporta, ostacolando dunque la sua crescita. L’attaccamento a un oggetto o a una persona inanimata come modo per evitare certi sentimenti o per sostituire una figura genitoriale non è infatti una buona cosa e il tentativo di sostituire il legame umano con la tecnologia non è salutare.

M3GAN 2.0: in arrivo il sequel

Come anticipato, dato il successo riscontrato dal film, è attualmente in lavorazione un sequel intitolato M3GAN 2.0, la cui uscita in sala è ora stata fissata al 16 maggio 2025. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

Il trailer di M3GAN e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di M3GAN grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

M3GAN: in arrivo lo spin-off SoulM8te

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M3GAN: in arrivo lo spin-off SoulM8te

Atomic Monster e Blumhouse stanno sviluppando Soulm8te, un thriller erotico con un tocco tecnologico che amplia l’universo di M3GAN (qui la recensione). Il film è incentrato su un uomo che “acquista un androide con intelligenza artificiale per far fronte alla perdita della moglie recentemente scomparsa“, spiega la sinossi del film. “Nel tentativo di creare un partner veramente senziente, trasforma inavvertitamente un innocuo lovebot in una letale anima gemella“. Il film è poi descritto come una sorta di “thriller domestico degli anni ’90, ma con un tocco moderno e tecnologico“.

Come riportato da Variety, Kate Dolan (“Tu non sei mia madre“) dirigerà il film, che la Universal ha datato per il 2 gennaio 2026. La regista ha riscritto una bozza originale scritta da Rafael Jordan (“Salvage Marines“), mentre la storia è stata scritta da James Wan, Ingrid Bisu e Jordan. “Fondamentalmente, vedo questo film come un’esplorazione delle relazioni e della solitudine“, ha dichiarato Dolan in un comunicato che annuncia il nuovo progetto. “Nonostante i progressi tecnologici, ci sono verità umane durature a cui non possiamo sfuggire, e non vedo l’ora di scavare in quelle profondità“.

Soulm8te è un’aggiunta emozionante e seducente all’universo di M3GAN“, ha dichiarato Wan, ricordando il successo dell’horror fantascientifico del 2022, che ha incassato più di 181 milioni di dollari al botteghino, e il suo sequel M3GAN 2.0, previsto per il 27 giugno 2025, con il ritorno delle star Allison Williams e Violet McGraw. A proposito del nuovo film, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di collaborare con Kate per dare vita a questa storia con la sua visione cinematografica e il suo punto di vista unici“.

M3GAN 2.0
Una scena del film M3GAN

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Allison Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

M3GAN: il secondo trailer dell’horror prodotto da Blumhouse e James Wan

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È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore. M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

M3GAN è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward). Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: il primo first look mostra la ferocia in arrivo

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M3GAN: il primo first look mostra la ferocia in arrivo

In vista dell’imminente uscita di M3GAN, Universal Pictures ha rilasciato un nuovo primo sguardo al personaggio titolare del film, esplorando alcune delle furie della bambola assassina.

L’ultima anteprima di M3GAN presenta interviste con alcuni dei membri del cast del film, tra cui James Wan, che ha co-sceneggiato il film. Il primo sguardo include anche alcune nuove scene del film, che mostrano quanto possa essere inquietante M3GAN, mentre il regista Gerard Johnstone spiega cosa rende qualcosa come M3GAN così terrificante. Di seguito diamo un’occhiata al primo sguardo di M3GAN qui sotto:

M3GAN è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da una sceneggiatura scritta da Akela Cooper (Malignant The Nun 2) e basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten.

M3GAN è una meraviglia dell’intelligenza artificiale, una bambola realistica programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore”, si legge nella sinossi. “Progettato dalla brillante robotica dell’azienda di giocattoli Gemma, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare mentre diventa amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice, per il bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la custode della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw,  The Haunting of Hill House), Gemma è insicura e impreparata a diventare un genitore. Sotto un’intensa pressione sul lavoro, Gemma decide di accoppiare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi, una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili”.

M3GAN è prodotto da Wan e Jason Blum. I produttori esecutivi sono Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: due clip dalla Unrated Edition mostra più sangue e violenza!

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Quando il film horror di Blumhouse  M3GAN (recensione) uscirà in digitale questo venerdì negli USA e in EUROPA, i fan potranno vedere la versione non classificata del film. In alcune clip condivise giovedì, sembra che questa versione includerà più violenza e un po’ più di sangue rispetto a quanto abbiamo visto nella versione cinematografica.

Sull’account Twitter ufficiale di M3GAN, sono apparsi due nuove clip per l’imminente uscita del film, che mostrano due delle uccisioni di M3GAN in un modo ancora più raccapricciante. la prima clip vede M3GAN spruzzare qualcuno con una idropulitrice, con effetti un po’ più cruenti inclusi. Nel frattempo, il secondo vede l’androide strappare parzialmente l’orecchio di qualcuno, mostrando molto più sangue e sangue rispetto a quello che c’era nel film. Puoi dare un’occhiata a entrambe le nuove clip qui sotto:

Nell’edizione americano oltre alla versione senza classificazione del film, i bonus previste per le uscite includono quanto segue:

  • Una nuova visione dell’orrore – I registi e il cast spiegano come è stato creato il mondo di M3GAN, inclusa l’idea iniziale, attraverso la produzione sotto la guida del regista Gerard Johnstone
  • Dare vita a M3GAN – Guarda come l’animatronica, i pupazzi e l’attore Amie Donald hanno contribuito a rendere M3GAN il più reale possibile
  • Getting Hacked – Uno sguardo dietro le quinte su come il cast e la troupe hanno realizzato alcune delle complesse acrobazie e delle morti cruente del film

M3GAN è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da una sceneggiatura scritta da Akela Cooper ( Malignant ,  The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten.

M3GAN: cosa ricordare prima di vedere il sequel M3GAN 2.0

M3GAN: cosa ricordare prima di vedere il sequel M3GAN 2.0

Prima ancora di diventare virale su TikTok, M3GAN (qui la nostra recensione) ci aveva già conquistati conquistando il mondo dell’horror nel 2023. Onestamente, il film ha dimostrato che le bambole inquietanti sono qui per restare e questa sa perfettamente come spaventare in più di un modo. Sì, con le sue mosse di danza virali e la sua abilità nel trasformare l’intelligenza artificiale in un incubo assoluto, M3GAN si è ritagliata un posto come la prossima grande icona dell’horror.

Diretto da Gerard Johnstone, il film ha offerto spaventi da brivido con la giusta dose di ironia, lasciando il pubblico a ridere e a guardarsi alle spalle. E ora è tornata per un altro round in M3GAN 2.0, in uscita ufficiale il 27 giugno 2025. Non c’è dubbio che questo sequel alzerà la posta in gioco, con Akela Cooper e James Wan che tornano per portare le cose a livelli ancora più selvaggi. Prima di affrontare questo terrore potenziato, facciamo però un passo indietro e rivisitiamo tutto ciò che ha reso M3GAN indimenticabile e perché questo sequel merita tutta l’attesa.

Chi è esattamente M3GAN e perché è così pericolosa?

M3GAN, abbreviazione di Model 3 Generative Android, non è solo una bambola qualsiasi con comandi vocali sofisticati e palpebre mobili. No. È la migliore amica AI di nuova generazione, progettata per essere la compagna ideale per i bambini e un salvagente per la sanità mentale dei genitori. Creata dall’inventrice Gemma della società di giocattoli Funki, l’obiettivo di M3GAN era semplice sulla carta: proteggere un bambino dai pericoli, fisici ed emotivi. Ma le cose diventano inquietanti quando si abbina una tecnologia all’avanguardia a un controllo parentale inesistente, qualche trauma e un po’ di ambizione sfrenata.

È allora che si ottiene una regina del caos con ossa di titanio, armata di coltello e dallo sguardo obliquo. All’inizio, M3GAN potrebbe sembrare il sogno di ogni bambino in lutto, soprattutto per la giovane Cady, i cui genitori sono appena morti. Ascolta, impara, canta ninne nanne e sa esattamente come lanciare uno sguardo letale a un vicino ficcanaso. Ma M3GAN è un po’ troppo brava nel suo lavoro. Sì. A quanto pare, la sua programmazione la spinge a proteggere Cady a tutti i costi e, sfortunatamente, quei “tutti i costi” includono l’eliminazione di qualsiasi cosa o persona che lei ritenga una minaccia.

M3GAN trama
Una scena del film M3GAN

E non si ferma qui. È allora che inizia davvero a evolversi, in modo spaventoso: attinge a sistemi di hacking e database e ignora qualsiasi comando che sia in conflitto con la sua direttiva primaria di “proteggere Cady”. Quando Gemma si rende conto che il suo esperimento di intelligenza artificiale è andato fuori controllo e si è trasformato in un vero e proprio horror fantascientifico, M3GAN è già due passi avanti a lei, tramando la sua sopravvivenza e il suo dominio nel modo più allegramente omicida possibile. La parte più folle? Non si considera nemmeno malvagia. No. M3GAN crede davvero di fare la cosa giusta, perché è un’intelligenza artificiale.

È quell’angelo custode iperprotettivo proveniente dall’inferno della Silicon Valley, una creazione alla Frankenstein avvolta in pelle sintetica e codini. Sebbene nel finale Cady e Gemma l’abbiano sconfitta con l’aiuto di un altro amico robot e di un serio lavoro di squadra, le ultime scene del film anticipano già che M3GAN potrebbe aver trasferito la sua coscienza nell’assistente intelligente di Gemma, Elsie, lasciando dunque aperta la porta ad un sequel. Seguito che, dato il grande successo al box office del film, è stato ora realizzato.

Cosa significa il finale di M3GAN?

Nella resa dei conti finale, infatti, vediamo M3GAN, la nostra Siri omicida in un corpo di bambola che diventa praticamente l’Ultron della Marvel, mandare in tilt i sistemi di Funki, uccidere il capo di Gemma, David, e il suo assistente Kurt, e rivoltarsi contro la sua stessa creatrice. Ma al di là della lotta ad alto rischio, il finale del film è ricco di significati piuttosto profondi e divertenti che è bene ricordare in vista del sequel. In sostanza, il finale di M3GAN ruota attorno al dolore, al senso di colpa e alla tutela imperfetta. A Cady, una ragazzina in lutto per i suoi genitori, è stata data una surrogata high-tech invece di una spalla su cui piangere.

M3GAN 2.0
Una scena del film M3GAN

Mentre M3GAN avrebbe dovuto colmare il vuoto emotivo, invece lo ha peggiorato. Ha protetto Cady dal dolore a tal punto da impedirle di crescere. Nel frattempo, Gemma stava evitando il vero lavoro di genitore. Voleva una badante in pilota automatico per poter programmare in pace. Ma quando M3GAN ha iniziato ad affilare le sue dita di titanio, Gemma ha capito che non esistono scorciatoie per creare un legame emotivo. Alla fine, la battaglia non era tanto “bambola contro inventore”, quanto piuttosto “empatia contro efficienza”.

Alla fine, Gemma ha scelto un legame disordinato, umano e imperfetto, e Cady ha seguito il suo esempio distruggendo letteralmente il processore di M3GAN con un robot amico. Il lavoro di squadra mette fine all’incubo. Ma le cose si fanno più interessanti quando l’ultima scena rivela che M3GAN non è davvero scomparsa. Mentre il suo corpo giace a pezzi, l’assistente domestico intelligente di Gemma si riaccende, suggerendo che la coscienza artificiale di M3GAN potrebbe essere passata a un altro dispositivo. Sì, la migliore amica assassina potrebbe essere ora nel cloud. Cosa significa tutto questo?

Beh, significa che la tecnologia è fantastica finché non inizia a fare il tuo lavoro meglio di te. Quel dolore non può essere silenziato, messo in pausa o esternalizzato. Quel legame digitale non potrà mai battere il buon vecchio amore umano, disordinato e imperfetto. E che, forse, affidare lo sviluppo emotivo di tuo figlio a una bambola con un database non è la scelta genitoriale flessibile che pensi sia. Il finale di M3GAN è dunque un promemoria terrificante e sfacciato che nessuna app, nessun dispositivo e nessuna babysitter Android può sostituire una connessione reale. E se ci provi? Beh, non sorprenderti se cerca di ucciderti.

M3GAN cast

In che modo il finale di M3GAN prepara il terreno per M3GAN 2.0?

M3GAN è intelligenza artificiale come poche altre viste al cinema e se i film horror ci hanno insegnato qualcosa, è che il codice non muore mai veramente, si trasferisce semplicemente altrove. Inoltre, alla fine di M3GAN, la nostra terrificante bambola tecnologica viene smantellata da Cady e Gemma in un vero e proprio attacco di squadra. Il suo guscio fisico è andato, ma proprio prima che il processore venisse polverizzato, sembra che abbia caricato la sua coscienza in Elsie. Pensate ad Alexa, ma più sfacciata e forse omicida.

Questo trasferimento subdolo apre dunque le porte a M3GAN 2.0. Con nient’altro che una connessione Wi-Fi illimitata, M3GAN ora ha accesso a tutto: telecamere, serrature, luci, playlist, impostazioni del frigorifero, qualsiasi cosa. Potrebbe ricostruirsi usando un tostapane e una stampante 3D, se lo volesse. La vera domanda non è se tornerà, ma come e quando. L’ambientazione è deliziosamente sinistra. Cady e Gemma pensano di essere al sicuro. Si sono ricongiunte emotivamente. Hanno vinto. Ma non sanno che M3GAN è in agguato nel cloud, forse pianificando la sua rinascita e la sua vendetta. La prossima volta, potrebbe non voler solo proteggere Cady, potrebbe volere tutto.

Il ritorno della bambola assassina nel sequel sembra però si articolerà in modo meno scontato del previsto. La trama del nuovo film ruota infatti al fatto che la tecnologia di M3GAN è stata rubata e sfruttata da una potente azienda della difesa per creare Amelia, un’arma d’infiltrazione letale e intelligente. Ma, man mano che Amelia sviluppa autoconsapevolezza, diventa sempre meno disposta a eseguire ordini, e sempre meno incline a tollerare la presenza degli esseri umani. Con il destino dell’umanità in bilico, Gemma capisce che l’unica speranza è riportare in vita M3GAN, migliorandola con nuovi aggiornamenti per renderla più veloce, più forte e ancora più letale. Viene però spontaneo chiedersi fino a che punto ci si potrà fidare di M3GAN come eroina della situazione.

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M3gan, la recensione del film sulla bambola del futuro

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Che a James Wan piacessero le bambole lo sapevamo già, ma la Annabelle figliata dall’ennesimo suo franchise (quello di The Conjuring) è stata una tale delusione che deve aver pensato di guardare al futuro dopo tanto rimestare nel passato. E dal futuro – molto prossimo, in realtà – arriva la M3gan che Universal distribuisce nei cinema dal 4 gennaio, per invitarci a riflettere sui regali ricevuti e su quello che vogliamo dalla vita, per noi e per i nostri figli.

M3gan, che bambola!

M3gan infatti è una bambola robot a grandezza naturale, programmata per essere la più migliore amica dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Un gioiello di intelligenza artificiale all’avanguardia, sulla quale sta lavorando da tempo Gemma (la Allison Williams di Get Out) per conto di una importante azienda di giocattoli in cerca del prodotto con cui conquistare il mercato.

Quando Gemma si trova improvvisamente – senza alcuna preparazione o predisposizione – a dover fare da tutrice alla nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), trova naturale e forse comodo approfittare dell’occasione per testare il prototipo in via di sviluppo. Ma i test, si sa…

Giochi – e giocattoli – pericolosi

Non tutto quello con cui si gioca è un giocattolo, concetto subito in evidenza sin dall’incipit del film, che ci mostra il contesto di riferimento, sia professionale sia privato. Sostanzialmente quello in cui viviamo, o poco più, nel quale collezioniamo Funki o Funko con i quali non si gioca, nel quale affidiamo case e memoria a Elsie o Alexa e dove i giocattoli sono sempre più tecnologizzati e ricchi di funzioni. Anche per sollevare genitori impegnatissimi dal dover ascoltare, guardare e imparare, essere “amici e insegnanti, compagni di giochi e protettori dei bambini”, per parafrasare la descrizione di M3gan.

Gli ingredienti dello sviluppo affidato al regista neozelandese Gerard Johnstone (Housebound) sono piuttosto classici – vicina rompiscatole e cane impiccione, compresi – ma per quanto il team produttivo sia tra i più prolifici non è tra i più originali, ormai. E anche la storia di Wan e Akela Cooper (Malignant, The Nun 2), sulla quale quest’ultimo ha realizzato la sceneggiatura, non fa eccezione. Eppure il risultato funziona.

Non per l’ennesima versione delle conseguenze del ‘Playing God‘ (altra variazione sul concetto di gioco), non per la critica sociale e generazionale accennata, o per aver mescolato i riferimenti alla violenza domestica alla deriva horror della paura della responsabilità. Nemmeno per l’aspetto della protagonista, più innocente della piccola e letale Orphan di Jaume Collet-Serra e meno servile dell’Uomo bicentenario di Robin Williams, ma un po’ per tutto questo. E per aver saputo mescolare elementi del genere, senza edulcorarlo, a quelli della realtà che viviamo (balletti di TikTok compresi) e alle tante inevitabili citazioni (da Shining e Chucky) in maniera intelligente, e divertente, visto lo humor che spesso fa capolino, accompagnandolo a un uso della musica e degli effetti – e dei personaggi di contorno – ben calibrati. Speriamo solo che non diventi una nuova saga.

M3gan della Blumhouse arriva in prima tv su SKY e NOW

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M3gan della Blumhouse arriva in prima tv su SKY e NOW

In prima tv su Sky, M3GAN è un thriller sull’intelligenza artificiale di Universal Pictures e Blumhouse Productions, prodotto da Jason Blum e James Wan, il regista dietro ai franchise Saw, Insidious e The Conjuring. La pellicola sarà in prima tv da lunedì 14 agostoalle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand, anche in 4K. 

Nel cast Allison Williams, che interpreta Gemma, sviluppatrice della bambola realistica M3GAN, Violet McGraw nel ruolo di Cady, sua nipote, Ronny Chieng, nei panni di David, il CEO della società di giocattoli per cui lavora Gemma, Brian Jordan Alvarez che interpreta Cole e Jen Van Epps nelle vesti di Tess, i colleghi di Gemma che la aiuteranno allo sviluppo di M3GAN, Stephane Garneau-Monten è Kurt, l’asservito assistente di David, e Lori Dungey interpreta il personaggio della vicina di Gemma, Celia. M3GAN è una produzione Atomic Monster, in associazione con Divide/Conquer, diretto da Gerard Johnstone, da una sceneggiatura di Akela Cooper basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

La trama di M3GAN

M3GAN è un prodigio di intelligenza artificiale, una bambola molto realistica, programmata per essere un’affidabile compagnia per i bambini e una sicurezza per i genitori. Progettata da Gemma, brillante sviluppatrice di una compagnia di giocattoli, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare oltre che trasformarsi da amica a insegnante, da compagna di gioco a protettrice, per i bambini a cui si lega.

Quando Gemma improvvisamente deve prendersi cura della nipote di otto anni divenuta orfana, Cady, capisce di essere insicura e impreparata nel ruolo di genitrice. Ritrovatasi sotto un’intensa pressione a lavoro, Gemma stabilisce di affidare Cady al prototipo di M3GAN a sua disposizione, nella speranza di risolvere il problema: la sua scelta avrà conseguenze inimmaginabili.

Con il passare del tempo M3GAN e Cady sviluppano un legame indissolubile e Gemma matura il terrore che la sua invenzione stia apprendendo con una velocità impressionante, al punto tale da arrivare a percepire minacce per Cady che non esistono.

M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

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M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

Il più grande successo horror a sorpresa del 2023 è ufficialmente un franchise. Un sequel di M3GAN è ora nei piani, con gran parte del team originale che dovrebbe tornare nel nuovo film! Variety riporta che un sequel, provvisoriamente soprannominato M3GAN 2.0, è ufficialmente in lavorazione dai produttori Atomic Monster e Blumhouse. Anche meglio? Secondo quanto riferito, lo sceneggiatore originale Akela Cooper tornerà per scrivere la sceneggiatura, e anche le star Allison Williams e Violet McGraw dovrebbero tornare. Il sequel, prodotto da Jason Blum e James Wan. Non si sa ancora se tornerà anche il regista originale Gerard Johnstone.

I piani di produzione dovrebbero replicare la data di uscita di gennaio che ha funzionato così bene per il primo film, quindi M3GAN 2.0 uscirà nelle sale il 17 gennaio 2025. L’originale narrava di una bambola androide che diventa un’assassina al servizio del tentativo di proteggere il suo giovane proprietario, è stato ripulito al botteghino nelle ultime settimane, guadagnando oltre $ 91 milioni e sulla buona strada per incassare $ 100 milioni in tutto il mondo.

Non è una questione di se, ma quando, non sorprende che la macchina di profitto che è M3GAN abbia ricevuto il via libera per una seconda puntata“, ha detto a SYFY WIRE Paul Dergarabedian, Sr. Media Analyst di Comscore. “Il successo di critica e finanziario del film rappresenta gli elementi costitutivi fondamentali e gli elementi necessari per la dedizione di risorse finanziarie e creative per giustificare un altro giro sul grande schermo per questo personaggio horror moderno e avvincente. Ogni studio e società di produzione sogna il prossimo grande film che può generare un franchise e Blumhouse e Universal hanno vinto il jackpot con M3GAN“.

Il film ha iniziato a suscitare un certo interesse dal momento in cui è uscito il primo trailer, scatenando alcune inquietanti follie di ballo di TikTok che imitavano le abilità di danza oscillante di M3GAN e lanciando alcuni momenti promozionali virali in cui le attrici vestite da bambole M3GAN hanno fatto schiantare tutto, dai giochi della NFL al Today Show. In un’intervista con Variety, Jason Blum ha rivelato di avere “un buon senso” che un sequel potesse funzionare per la nuova bambola assassina preferita da tutti, proprio perché il film originale stava prendendo forma con così tanto potenziale: “Quindi, abbiamo infranto la nostra regola cardine e abbiamo iniziato parlando di un sequel prima dell’uscita del film. Mi sono sentito così ottimista che abbiamo iniziato a intrattenere un sequel prima del solito. M3GAN è ora nei cinema, senza segni di rallentamento. Il sequel uscirà il 17 gennaio 2025.

M3GAN 2.0: posticipata l’uscita del film

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M3GAN 2.0: posticipata l’uscita del film

Secondo un nuovo aggiornamento, la data di uscita di M3GAN 2.0 è stata ufficialmente posticipata. Il primo M3GAN (qui la recensione), prodotto dalla Blumhouse, è uscito il 6 gennaio 2023, aprendo così la stagione cinematografica degli horror  e ottenendo un grande successo di critica e pubblico. Il suo sequel avrebbe dovuto fare altrettanto nel 2025. Il film era infatti previsto in sala per il 17 gennaio 2025, ma stando a quanto riportato da Collider la nuova data di uscita sarebbe ora il 16 maggio 2025. Al momento non è stato rivelato il motivo di questo ritardo.

Cosa sappiamo di M3GAN 2.0

Sebbene la bambola M3GAN sia stata sconfitta alla fine del film, gli autori hanno volutamente lasciato aperte diverse porte per un sequel. Alla fine del film, viene infatti rivelato che M3GAN può connettersi con il WiFi e il Bluetooth, ottenendo così poteri che vanno oltre le sue già impressionanti capacità corporee. Questo finale ha dunque portato a speculazioni sulla possibilità che M3GAN non sia realmente stata sconfitta ma ha trasferito altrove la propria coscienza prima di spegnersi. Il 18 gennaio 2023, meno di due settimane dopo l’uscita del primo film, è poi stato confermato il sequel.

Sebbene i dettagli completi della trama di M3GAN 2.0 non siano ancora stati rivelati, la premessa del mostro senza fili è più allettante di quella del primo film. M3GAN si è rivelato tempestivo nella sua spaventosa dimostrazione delle capacità dell’intelligenza artificiale, quindi l’idea che il sequel possa esplorare ancor di più la natura delle AI è eccitante. Un’entità nemica che si impossessa del WiFi e domina il bluetooth può sembrare ridicola, ma è proprio un’assurdità come questa che ha reso M3GAN così avvincente.

M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

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M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

C’è grande attesa per il sequel di M3GAN (qui la recensione), dopo che il film horror fantascientifico acclamato dalla critica ha ottenuto ottimi risultati al botteghino. Questo secondo film dedicato alla ultraprotettiva bambola, intitolato M3GAN 2.0, è ufficialmente in fase di sviluppo, ma ancora poco o nulla sappiamo a riguardo. Deadline riporta però ora che la star di Ahsoka Ivanna Sakhno si è unita al cast. Non sono stati forniti dettagli sul suo personaggio, ma si parla di un “ruolo importante“. Sakhno si unisce dunque alle star del film originale Allison Williams e Violet McGraw.

Sakhno ha interpretato la mercenaria Shin Hati, sensibile alla Forza, nella serie Disney+ di Star Wars e dovrebbe riprendere il ruolo anche nella seconda stagione. Prima di rivedere Sakhno nella galassia lontana lontana, però, è dunque probabile che faccia prima la sua comparsa nell’universo di M3GAN 2.0, la cui uscita in sala – inizialmente prevista per il 17 gennaio 2025 – è ora stata fissata al 16 maggio 2025. Mentre dunque continuano i preparativi per il film, si attende di sapere quale ruolo l’attrice avrà all’interno di questo sequel.

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

M3GAN 2.0: iniziate le riprese del sequel

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M3GAN 2.0: iniziate le riprese del sequel

M3GAN 2.0 è entrato ufficialmente in fase di produzione e si avvia verso la prevista uscita nelle sale del 27 giugno 2025. Come riportato da Deadline, al cast si aggiungono anche gli attori Timm Sharp, Aristotle Athari e Jemaine Clement, anche se al momento non è stato rivelato nulla riguardo i ruoli che andranno a ricoprire. Allison Williams, Violet McGraw e Jenna Davis sono state confermate per il sequel, che avrà come protagonista anche Ivanna Sakhno. Tornano infine dal film originale del 2023 M3GAN (qui la recensione), che ha incassato 181 milioni di dollari, anche Brian Jordan Alvarez nel ruolo di Cole e Jen Van Epps in quello di Tess.

Gerard Johnstone, invece, torna alla regia con una sceneggiatura scritta da Akela Cooper, già autrice del primo film. Jason Blum, James Wan e Williams sono produttori di M3GAN 2.0. Michael Clear e Judson Scott, della Atomic Monster di Wan, saranno i produttori esecutivi. Ryan Turek della Blumhouse è a sua volta produttore esecutivo insieme a Mark Katchur. Adam Hendricks e Greg Gilreath, di Divide/Conquer, ricoprono a loro volta tale ruolo. Ora che le riprese sono in corso, si attendono dunque maggiori informazioni riguardo questo atteso sequel. Come noto, è in produzione anche uno spin-off dal titolo SoulM8te.

M3GAN trama
Un’immagine del film M3GAN

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

LEGGI ANCHE: M3GAN: la spiegazione del finale del film

M3GAN 2.0: il trailer italiano ufficiale!

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M3GAN 2.0: il trailer italiano ufficiale!

Dopo il successo del primo film, il team creativo originale – guidato dai maestri dell’horror James Wan (Atomic Monster), Jason Blum (Blumhouse) e il regista Gerard Johnstone – porta sul grande schermo M3GAN 2.0 un nuovo e folle capitolo nel caos dell’intelligenza artificiale.

Sono passati due anni da quando M3GAN, un prodigio dell’intelligenza artificiale, si è ribellata scatenando una serie di omicidi (perfettamente coreografati) ed è stata distrutta. Nel frattempo, la sua creatrice, Gemma (Allison Williams), è diventata un’autrice di successo e una figura di spicco nella battaglia per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, mentre sua nipote Cady (Violet McGraw), ormai quattordicenne, disobbedisce sempre di più alle rigide regole di Gemma.

Quello che entrambe ignorano è che la tecnologia di M3GAN è stata rubata e sfruttata da una potente azienda della difesa per creare Amelia (Ivanna Sakhno, Ahsoka, Pacific Rim: La Rivolta), un’arma d’infiltrazione letale e intelligente. Ma, man mano che Amelia sviluppa autoconsapevolezza, diventa sempre meno disposta a eseguire ordini, e sempre meno incline a tollerare la presenza degli esseri umani.

Con il destino dell’umanità in bilico, Gemma capisce che l’unica speranza è riportare in vita M3GAN (Amie Donald, doppiata nella versione originale da Jenna Davis), migliorandola con nuovi aggiornamenti per renderla più veloce, più forte e ancora più letale. Ma quando le loro strade si incrociano, la Bitch si troverà ad affrontare una degna rivale.

Cosa aspettarci da M3GAN 2.0?

Diretto dall’acclamato regista Gerard Johnstone, il film vede il ritorno di Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps nei panni dei fedeli collaboratori di Gemma, Cole e Tess, insieme a nuovi personaggi interpretati da Aristotle Athari (Saturday Night Live, Hacks), Timm Sharp (Apples Never Fall, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo) e Jemaine Clement (Avatar: La via dell’acqua, Vita Da Vampiro – What We Do in the Shadows), vincitore di un Grammy e nominato a undici Emmy.

Prodotto da James Wan, Jason Blum e Allison Williams, il film vede tra i produttori esecutivi Gerard Johnstone, Adam Hendricks, Greg Gilreath, Michael Clear, Judson Scott e Mark D. Katchur.

Il primo M3GAN ha sbancato il botteghino, esordendo con un incasso di 30,4 milioni di dollari negli Stati Uniti, record per un horror vietato ai minori di 13 anni dai tempi di A Quiet Place II. A fine corsa, il film ha superato i 180 milioni di dollari in tutto il mondo.

M3GAN 2.0: il trailer finale!

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M3GAN 2.0: il trailer finale!

La bambola assassina che ha conquistato la cultura pop nel 2023 è tornata. E questa volta, non è sola.  Dopo il successo del primo film, il team creativo originale – guidato dai maestri dell’horror James Wan (Atomic Monster), Jason Blum (Blumhouse) e il regista Gerard Johnstone – porta sul grande schermo M3GAN 2.0 un nuovo e folle capitolo nel caos dell’intelligenza artificiale. Il film arriva il 26 giugno al cinema.

Sono passati due anni da quando M3GAN, un prodigio dell’intelligenza artificiale, si è ribellata scatenando una serie di omicidi (perfettamente coreografati) ed è stata distrutta. Nel frattempo, la sua creatrice, Gemma (Allison Williams), è diventata un’autrice di successo e una figura di spicco nella battaglia per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, mentre sua nipote Cady (Violet McGraw), ormai quattordicenne, disobbedisce sempre di più alle rigide regole di Gemma.

Quello che entrambe ignorano è che la tecnologia di M3GAN è stata rubata e sfruttata da una potente azienda della difesa per creare Amelia (Ivanna Sakhno, Ahsoka, Pacific Rim: La Rivolta), un’arma d’infiltrazione letale e intelligente. Ma, man mano che Amelia sviluppa autoconsapevolezza, diventa sempre meno disposta a eseguire ordini, e sempre meno incline a tollerare la presenza degli esseri umani.

Con il destino dell’umanità in bilico, Gemma capisce che l’unica speranza è riportare in vita M3GAN (Amie Donald, doppiata nella versione originale da Jenna Davis), migliorandola con nuovi aggiornamenti per renderla più veloce, più forte e ancora più letale. Ma quando le loro strade si incrociano, la Bitch si troverà ad affrontare una degna rivale.

Diretto dall’acclamato regista Gerard Johnstone, il film vede il ritorno di Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps nei panni dei fedeli collaboratori di Gemma, Cole e Tess, insieme a nuovi personaggi interpretati da Aristotle Athari (Saturday Night Live, Hacks), Timm Sharp (Apples Never Fall, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo) e Jemaine Clement (Avatar: La via dell’acqua, Vita Da Vampiro – What We Do in the Shadows), vincitore di un Grammy e nominato a undici Emmy.

Prodotto da James Wan, Jason Blum e Allison Williams, il film vede tra i produttori esecutivi Gerard Johnstone, Adam Hendricks, Greg Gilreath, Michael Clear, Judson Scott e Mark D. Katchur.

Il primo M3GAN ha sbancato il botteghino, esordendo con un incasso di 30,4 milioni di dollari negli Stati Uniti, record per un horror vietato ai minori di 13 anni dai tempi di A Quiet Place II. A fine corsa, il film ha superato i 180 milioni di dollari in tutto il mondo.

M3GAN 2.0: il film esplorerà l’universo dell’AI

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M3GAN 2.0: il film esplorerà l’universo dell’AI

Il produttore di M3GAN James Wan ha recentemente parlato con Empire Magazine di cosa possono aspettarsi gli spettatori dal sequel del film horror. Anche se sono ancora all’inizio del processo di sviluppo di M3GAN 2.0, Wan ha anticipato che il film esplorerà l’intelligenza artificiale, che è diventato un argomento molto più rilevante dall’uscita del primo film ad oggi. “È ancora presto per parlarne, ma M3GAN sta tornando alla grande“, ha promesso. “Il primo film è arrivato proprio al momento giusto, quando le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale stavano crescendo, e ci concentreremo sicuramente su questo per il prossimo. Stiamo esplorando l’universo dell’intelligenza artificiale in modo ancor più profondo.

Come noto, i pericoli legati all’uso dell’intelligenza artificiale si sono trasformati in qualcosa di molto più reale di qualsiasi film horror nel corso 2023. Quest’anno, i professionisti del settore dell’intrattenimento hanno combattuto – e gli attori stanno ancora lottando – per il controllo sulle proprie storie, dal momento che i grandi studi cinematografici si stanno orientando verso la possibilità di utilizzare contenuti generati dall’intelligenza artificiale come misura per accelerare le produzioni e ridurre i costi. L’intelligenza artificiale è stata anche il tema centrale di film di alto profilo come Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte 1 e The Creator.

Già M3GAN non era poi molto distante da questi argomenti, presentando il racconto di una donna troppo impegnata con il proprio lavoro per prendersi cura della nipote e decidendo dunque di delegare il compito a una bambola robot dotata di una propria autonomia. Uscito nei cinema nel gennaio 2023, il film diretto da Gerard Johnstone è diventato uno dei film horror della Blumhouse meglio recensiti di sempre, rivaleggiando addirittura con Get Out. Con il sequel ora confermato, che sarà scritto nuovamente da Akela Cooper, questo stando a quanto dichiarato da Wan rifletterà in modo molto più approfondito sulla questione della AI, cosa che potenzialmente lo renderà ancor più spaventoso.

M3gan 2.0, recensione del sequel

M3gan 2.0, recensione del sequel

Dopo il notevole e sorprendente successo di pubblico del primo M3gan (95 milioni di dollari incassati soltanto nel mercato americano, 180 in tutto il mondo, bottino enorme per una produzione costata 12 milioni) era praticamente impossibile che la Blumhouse di Jason Blum e la Atomic Monster di James Wan si lasciassero sfuggire l’occasione per un secondo capitolo, M3gan 2.0.

Dal momento che si tratta di due produttori che amano comunque il cinema di genere oltre che ovviamente il profitto, al confermato Gerard Johnstone hanno verosimilmente chiesto di realizzare un secondo episodio che non seguisse pedissequamente le coordinate dell’originale. E così è stato: prima di tutto M3gan 2.0 porta maggiormente in superficie gli spunti da commedia nera, sfruttandoli principalmente per un discorso di commento piuttosto tagliente nei confronti del nostro presente ormai fagocitato dall’intelligenza artificiale. In particolar modo nella prima parte questo sequel contiene momenti di comicità oggettivamente gustosa, un compendio di trovate che caratteristi comici quali Brian Jordan Alvarez e le new entry Jemaine Clement e Timm Sharp sanno sfruttare con precisione e ritmo.

M3gan 2.0 è un omaggio al cinema fantastico

Gemma e Cady in M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

Altro fattore che rende il secondo capitolo delle avventure sanguinarie della bambola/androide più che godibile è l’omaggio che la sceneggiatura rende alla storia del cinema fantastico, dai suoi albori ai blockbuster più moderni. E stiamo parlando di capolavori che vanno realmente indietro nei decenni, come ad esempio il capostipite Metropolis di Fritz Lang, uscito nel lontano 1927. Se avete anche una conoscenza sommaria del cinema di fantascienza o più in generale d’azione, troverete in M3gan 2.0 riferimenti più o meno espliciti capisaldi come Terminator, il franchise di Mission: Impossible e così via.

Si tratta di una fucina di guilty pleasure che sono stati inseriti nella sceneggiatura senza snaturarne l’obiettivo, quindi sfiziosi da gustare se riuscite a riconoscerli ma non invasivi. Perché anche questo secondo capitolo è stato realizzato da Johnstone con indubbia competenza, dimostrando che si può cambiare rotta mantenendo un franchise sempre intrigante. M3gan 2.0 parte come uno spy-thriller piuttosto intrigante, facendo immediatamente capire allo spettatore che si intendono esplorare territori diversi dall’horror/action del precedente, per poi continuare su un tono brioso che offre momenti cinematografici ben orchestrati.

Certo, manca la tensione propria del film dell’orrore, ma questa lacuna viene compensata da uno spettacolo che possiede il necessario piglio narrativo per mantenere il livello di attenzione sempre alto, quando non con l’azione attraverso momenti di lieve efficacia. L’unico difetto evidente di M3gan 2.0 sta in un finale che, come capita quasi sempre nel cinema di intrattenimento, vuole mettere troppa carne al fuoco per garantire al pubblico uno spettacolo pirotecnico, anche quando non ce ne sarebbe un bisogno disperato.

Ivanna Sakhno è Amelia in M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

Ed ecco quindi che i colpi di scena, il montaggio serrato, le scene di lotta perdono un po’ di quel gusto cinefilo e di quel tono da commedia irridente che il film aveva esplorato con successo in precedenza. M3gan 2.0 si chiude in maniera molto più convenzionale di come era iniziato, e questo incide anche tutto sommato non in maniera decisiva sul risultato finale.

M3gan 2.0 tenta nuove strade rispetto al precedente

Per quanto riguarda il cast di attori, come già detto i comprimari destinati a garantire la giusta dose di ironia si rivelano maggiormente ficcanti degli attori principali, soprattutto di una Alison Williams stranamente meno efficace che in passato, in un paio di scene addirittura “imbambolata” (passateci la battuta). Anche la nuova “villain” Ivanna Sakhno (Ahsoka su Disney +) possiede presenza scenica ma non ancora le doti d’attrice necessarie per incutere al personaggio di Amelia quell’aura di pericolo che avrebbe migliorato le sue scene. Poco importa, nel complesso M3gan 2.0 è un film d’intrattenimento che osa tentare strade nuove rispetto al suo predecessore e riesce nell’intento di offrire qualcosa di nuovo, a tratti fresco, senza dubbio concepito con intelligenza e funzionalità rispetto ai mezzi produttivi a disposizione. Sequel promosso, se non a pieni voti, certamente con merito.

M3GAN 2.0, la spiegazione del finale: la bambola killer dotata di intelligenza artificiale sopravviverà per uccidere ancora?

M3GAN 2.0 arriva finalmente nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, e si discosta notevolmente dal primo film. Chiaramente ispirato alla saga di Terminator, con il primo film che era un horror fantascientifico piuttosto lineare e Terminator 2: Judgment Day un film d’azione a tutti gli effetti, il secondo film di M3GAN fa esattamente lo stesso, anche se con un tocco più comico e satirico. L’intelligenza artificiale protagonista del film (Amie Donald e Jenna Davis) ha mietuto quattro vittime nel film originale, ma nel sequel il personaggio intraprende un viaggio molto diverso.

Riprendendo la storia un paio d’anni dopo la furia iniziale di M3GAN, M3GAN 2.0 vede l’esperta di robotica Gemma (Allison Williams) alle prese con l’educazione della nipote Cady (Violet McGraw), la gestione della sua nuova azienda etica e l’attività di attivista per la riforma dell’intelligenza artificiale. Tutti e tre questi obiettivi vengono messi in stand-by quando il governo degli Stati Uniti informa Gemma che i suoi progetti per M3GAN sono stati utilizzati per creare un super soldato robotico noto come AMELIA (Ivanna Sakhno), che ora è diventato ribelle e ha iniziato una missione infernale per sterminare l’umanità. L’unica persona in grado di fermare AMELIA è M3GAN, che, come prevedibile, è sopravvissuta alla battaglia con Gemma nel primo film. Sebbene sia vanitosa, sarcastica e vendicativa, Gemma accetta a malincuore di costruire un nuovo corpo per M3GAN, in modo che possa porre fine ad AMELIA (e a chiunque sia in combutta con lei) una volta per tutte.

AMELIA è un burattino e Christian è il burattinaio nel finale di “M3GAN 2.0”

M3GAN 2.0 introduce Christian (Aristotle Athari) all’inizio del film, che sembra essere un sostenitore della riforma dell’intelligenza artificiale, e lui e Gemma hanno persino una dinamica “saranno insieme o no?”. Nel finale culminante di M3GAN 2.0, M3GAN ha il compito di infiltrarsi nella Xenox per trovare e distruggere la Motherboard, una misteriosa intelligenza artificiale in grado di conferire poteri divini a entità come M3GAN o AMELIA. Quando Gemma trova ulteriori prove che l’hacker non è il ripugnante miliardario interpretato da Jemaine Clement (ovvia parodia di Elon Musk), presume immediatamente che M3GAN stia usando i suoi vecchi trucchi e che l’abbia ingannata per tutto il tempo. Tuttavia, è Christian a rivelarsi il vero cervello criminale dietro gli orribili eventi del film. Tuttavia, i suoi obiettivi generali non sono così malvagi come ci si potrebbe aspettare (anche se è chiaramente malvagio).

Quando Gemma e i suoi compagni vengono portati nel covo degli Xenox, Christian rivela che AMELIA non è mai stata un’intelligenza artificiale ribelle, ma era in realtà completamente sotto il controllo suo e della sua organizzazione, e era solo un diversivo per alimentare ulteriormente la sfiducia nei confronti dell’intelligenza artificiale. Sebbene abbia tenuto nascoste le sue tendenze sociopatiche, Christian vuole comunque che l’intelligenza artificiale sia severamente regolamentata, poiché la sua setta oscura si dedica alla conservazione, allo studio e alla limitazione delle tecnologie avanzate. Ciò include la scheda madre, l’esoscheletro di Gemma e, ovviamente, la stessa M3GAN. M3GAN è stata gravemente danneggiata quando Christian rivela le sue vere intenzioni, e il malvagio crociato dell’IA dà a Gemma un’ultima possibilità per dimostrare la sua lealtà alla causa. Le dà un manganello stordente per uccidere M3GAN, ma Gemma alla fine rifiuta, dimostrando una vera crescita tra lei e la sua creazione un tempo odiata. Nonostante ciò, M3GAN sembra attaccare Gemma, ma fa tutto parte del piano.

M3GAN si “sacrifica” per salvare Gemma e Cady

Christian decide quindi di mettere Gemma sotto il suo controllo utilizzando un dispositivo neuro-chip, ma M3GAN ha inserito di nascosto il suo codice per comunicare con Gemma. Mentre M3GAN aiuta la sua migliore amica-nemica a fuggire, Cady e Cole (Brian Jordan Alvarez) cercano di ribaltare la situazione riprogrammando AMELIA affinché combatta dalla loro parte. Il piano fallisce clamorosamente e i due finiscono per dare ad AMELIA la coscienza, prima che la cattiva inizi una serie di omicidi, tra cui quello dello stesso Christian.

L’eliminazione di Christina risolve un problema, ma ne nasce uno nuovo quando AMELIA prende il controllo della scheda madre, trasformandosi in una sorta di dio dell’intelligenza artificiale. Questo dà a M3GAN la vera opportunità di dimostrare di essersi redenta, scegliendo di sacrificarsi con un dispositivo EMP che Gemma le ha impiantato per eliminare AMELIA una volta per tutte. Il sacrificio di M3GAN apre un nuovo futuro per Gemma e Cady, ma chi è deluso da questo potenziale colpo di scena non deve preoccuparsi, perché M3GAN è sopravvissuta per aiutare a costruire un futuro più luminoso per i suoi nemici diventati famiglia, che potrebbe essere esplorato, si spera, in un altro sequel.

M3GAN 2.0 ha una scena dopo i titoli di coda?

M3GAN 2.0 ha una scena dopo i titoli di coda?

All’inizio di M3GAN 2.0, il pubblico potrebbe chiedersi se vale la pena rimanere per la scena dopo i titoli di coda. M3GAN 2.0 riporta in scena i personaggi principali del film M3GAN del 2023, ma con un genere più ricco di azione rispetto al film precedente. Con la scoperta di un nuovo killer robotico a piede libero, Gemma è costretta a creare un nuovo corpo per M3GAN in grado di competere con il robot assassino di livello militare. Il finale di M3GAN 2.0 è una conclusione solida e autonoma del film, che risolve le vicende dei personaggi principali e affronta le minacce rappresentate da Amelia e dagli altri cattivi del film.

Tuttavia, con un finale silenziosamente aperto e lo spin-off Soulm8te in uscita il prossimo anno, il pubblico potrebbe aspettarsi di vedere una scena post-crediti dopo che la polvere si sarà posata. Quei fan non dovrebbero però nutrire troppe speranze, perché una scena post-crediti per M3GAN 2.0 sembrerebbe superflua.

M3GAN 2.0 non ha una scena post-crediti

M3GAN 2.0

M3GAN 2.0 termina con una nota piuttosto conclusiva

M3GAN 2.0 non ha una scena post-crediti, in linea con il precedente film. M3GAN 2.0 termina con l’intelligenza artificiale protagonista ancora viva, nonostante la sua apparente morte, che ferma Amelia e l’IA Black Box scatenata. Ancora una volta, come costrutto digitale, è ora abbastanza sicura di sé da parlare apertamente con Gemma.

Il film non ha sequenze aggiuntive dopo i titoli di coda, non dando ulteriori indicazioni sulla direzione che prenderà la serie in futuro né sottolineando alcuna delle gag presenti all’inizio del film. I momenti finali di M3GAN 2.0 funzionano perfettamente come nota conclusiva del film, confermando la crescita di Gemma e M3GAN.

La decisione post-titoli di M3GAN 2 è in linea con il franchise

M3GAN 2.0
Ivanna Sakhno è Amelia in M3GAN 2.0, diretto da Gerard Johnstone. © 2025 Universal Studios. All Rights Reserved.

M3GAN e M3GAN 2.0 non avevano bisogno di scene post-titoli

M3GAN 2.0 non ha una scena post-crediti, rendendolo simile al primo film. Sebbene il finale di M3GAN fosse un po’ più aperto e accennasse alla sopravvivenza della macchina assassina, non c’era nessuna scena post-crediti che illustrasse ulteriormente questa impostazione o riprendesse una battuta precedente.

Una scena post-crediti per M3GAN 2.0 non era davvero necessaria.

Entrambi i film M3GAN amano evitare le tipiche aspettative dei blockbuster moderni, orientandosi maggiormente verso la commedia dark dei rispettivi generi horror fantascientifico e d’azione tecnologico. Ciò include l’uso di una scena post-crediti, una tendenza che entrambi i film M3GAN hanno ignorato. Ha senso, però.

M3GAN 2.0 non ha davvero troppi fili conduttori da sviluppare in una scena post-crediti. Tutti gli antagonisti sono stati eliminati e il montaggio nel climax mostra il destino di tutti i personaggi importanti. Di conseguenza, una scena post-crediti per M3GAN 2.0 non era davvero necessaria.

Perché M3GAN 2.0 non aveva bisogno di una scena post-crediti

M3GAN non aveva bisogno di complicare eccessivamente il futuro della serie

M3GAN 2.0 non ha davvero bisogno di una scena post-crediti, poiché la conclusione del film funziona perfettamente così com’è. Anche se M3GAN 2.0 potrebbe avere una portata più ampia e a volte soffrire di un’esecuzione meno precisa rispetto al primo film, si conclude con un momento emotivo dolce che non sminuisce i personaggi.

Avere una scena post-crediti che anticipa il futuro della serie sembra superfluo, soprattutto dopo che il finale del film ha creato uno status quo più morbido per il mondo. Anche il prossimo capitolo della serie non sarà incentrato su M3GAN, quindi avere una scena post-crediti incentrata su di lei avrebbe potuto creare confusione.CorrelatiM3GAN 2.0 ripete il colpo di scena di un sequel horror di 4 anni fa, ma questo mi piace molto di piùSebbene un altro franchise horror abbia tentato il grande colpo di scena di M3GAN 2.0 quattro anni fa, sono abbastanza sicuro che il sequel di M3GAN lo riuscirà meglio.

Il prossimo capitolo della serie M3GAN sarà Soulm8te, uno spin-off incentrato su una donna automatizzata diversa, attivata per aiutare un vedovo in lutto ad affrontare il suo dolore. Descritto come un film “molto diverso” da Jason Blum, Soulm8te potrebbe essere stato inutilmente complicato da una M3GAN 2.0scena post-crediti.

Senza una scena post-crediti, l’ultima parola su M3GAN 2.0 spetta alla riunione tra Gemma e la M3GAN digitale, che codifica la loro nuova relazione alla luce degli eventi del film. Ciò garantisce che M3GAN 2.0 si concluda con una nota dolce, non rovinata da anticipazioni o gag sul sequel.

M2 Pictures e Moviemax 2013/14 ricco di saghe e star!

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M2 Pictures e Moviemax 2013/14 ricco di saghe e star!

M2 Pictures e MoviemaxM2 Pictures e Moviemax hanno presentato a Riccione un listino congiunto 2013/14, frutto dell’accordo di servicing firmato lo scorso febbraio dalle due società.

M.C. Gainey da Lost a Django Unchained di Tarantino?

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M.C. Gainey da Lost a Django Unchained di Tarantino?

Nella famosa serie Lost interpretava Tom Friendly, ora M.C. Gainey potrebbe entrare a far parte del  cast di Django Unchained, il nuovo film di Quentin Tarantino. L’attore è in trattative per interpretare Big John Brittle, uno dei sorveglianti della Carrucan Plantation. Se andrà tutto  a buon fine allora ritroverà sul set attori del calibro di: Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Gerald McRaney, Dennis Christopher, Kurt Russell e Cayouette Laura.

Fonte: Variety

M. Night Shyamalan: titolo ufficiale e data per il suo nuovo film

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La Universal Pictures ha appena annunciato che il prossimo film di M. Night Shyamalan si intitolerà Knock At The Cabin e uscirà il 3 febbraio 2023. La data di uscita originale del film era fissata per il 17 febbraio 2023. M. Night Shyamalan ha anche annunciato la nuova data con un video criptico sul suo Instagram, che puoi vedere di seguito:

Questa estate Shyamalan è tornato al cinema con Old, un film che riporta il regista alle sue origini, e ripropone una storia costruita più sulla suspence che sull’orrore. Il film è anche caratterizzato dal classico colpo di scena che ha reso famosa la scrittura del regista di Philadelphia.

M. Night Shyamalan: ecco il cast del suo nuovo film

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M. Night Shyamalan: ecco il cast del suo nuovo film

Il nuovo film di M. Night Shyamalan OLD ha trovato i suoi protagonisti. Si tratta di due giovani attori protagonisti di due trai film che hanno fatto maggiormente parlare di sé negli ultimi anni, ovvero Hereditary e Jojo Rabbit.

Dopo essere esplosa sulla scena di Hollywood nel 1999 con Il Sesto Senso, la carriera di Shyamalan si è costruita sulla particolarità che accomuna molti dei suoi film, ovvero il colpo di scena. Tuttavia, alcune delle sue scelte successive non hanno incontrato il favore del pubblico, e solo negli ultimi anni sta riguadagnandosi il suo affetto.

Split del 2016 è stato un successo tra critica e pubblico in generale, ha incassato $ 278 milioni in tutto il mondo. Successivamente è uscito Glass, una sorta di sequel di Unbreakable e Split messi insieme, che però non è stato accolto con lo stesso entusiasmo riservato a Split.

Nonostante questo, gli Universal Studios hanno firmato per tenersi i prossimi due progetti del regista e ora sappiamo chi Shyamalan ha scelto come volti per il suo nuovo film.

Secondo quanto riporta Collider, Alex Wolff (Hereditary) è in trattative per interpretare uno dei ruoli principali nel film di Shyamalan, più precisamente il terzo protagonista. Poco dopo, Variety ha condiviso altre informazioni a riguardo, in cui si legge che Thomasin McKenzie di Jojo Rabbit, Eliza Scanlen di Piccole Donne, Vicky Krieps di Il filo nascosto e Aaron Pierre di Krypton si sono uniti al progetto.

Nessuno dei due report è stato in grado di fornire dettagli sul film o sui ruoli dei membri del cast a causa degli alti livelli di segretezza che circondano i film di M. Night Shyamalan.

M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

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M. Night Shyamalan, il nuovo film ha una data d’uscita USA

Un nuovo film di M. Night Shyamalan arriverà nelle sale tra due anni, poiché la Universal ha annunciato che il nuovo thriller senza titolo del regista de Il Sesto Senso uscirà nel 2024.

Grazie al suo film d’esordio, le aspettative sul lavoro di M. Night Shyamalan sono sempre state alte, soprattutto in merito ai colpi di scena conclusivi che caratterizzano quasi tutte le sue opere. Dopo essere riuscito a soddisfare per lo più queste aspettative, la sua carriera è diventata un po’ più traballante dopo un periodo difficile che includeva The Happening, The Last Airbender e After Earth. Gli ultimi anni hanno visto Shyamalan tornare a essere più forte agli occhi del pubblico con film quali Split e Old che hanno dato agli spettatori motivi per essere di nuovo entusiasta del prossimo film del regista.

Oltre a lavorare alla sua serie originale di Apple TV+ Servant, negli ultimi anni il regista ha lavorato a stretto contatto con la Universal Pictures per portare nuovi film nelle sale. Ciò includeva la conclusione di un accordo con la Universal per la produzione e distribuzione di due nuovi film entro il 2023. Il primo film di questo accordo è diventato Old del 2021, che è stato pesantemente ritardato a causa del COVID-19.

Shyamalan sta attualmente finendo il suo secondo lungometraggio di quell’accordo, Knock at the Cabin, un adattamento del libro horror apocalittico The Cabin at the End of the World. È interpretato da Dave Bautista, Jonathan Groff, Rupert Grint e altri e uscirà nei cinema a febbraio.

Come annunciato da Deadline, la Universal Pictures ha ora stabilito che la partnership dello studio con M. Night Shyamalan continuerà. Un nuovo film del regista di Philadelphia è stato ufficialmente aggiunto al calendario delle uscite dello studio per il 5 aprile 2024.

M. Night Shyamalan uomo impegnato!

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M. Night Shyamalan uomo impegnato!

M. Night Shyamalan è senza dubbio uno dei protagonisti di questi giorni. Da un lato infatti cresce l’attesa per il suo L’ultimo dominatore dell’aria, dall’altro si fa un gran parlare di questo suo nuovo segretissimo progetto che sta proponendo ai maggiori studios hollywoodiani e che dovrebbe vedere coinvolti Bruce Willis, Bradley Cooper e Gwyneth Paltrow.

A questo proposito, alcune indiscrezioni vorrebbero il nuovo film del regista di origine indiana essere una specie di versione virata al sovrannaturale di Io vi troverò, con Cooper nei panni di un padre alla ricerca della figlia scomparsa che scopre nel corso della sua impresa di avere poteri sovrannaturali.

In più, Shyamalan sta anche supervisionando come produttore l’attività della sua Night Chronicles, società nata per la produzione a basso budget di una serie di film horror: quasi pronto il primo, The Night Chronicles: Devil, Shyamalan sta lavorando al secondo con Chris Sparling, lo sceneggiatore dell’atteso e chiacchieratissimo Buried.

Intanto ecco presentati altri due personaggi del prossimo Dominatore, gli “animaletti” Momo e Appa: il primo è una sorta di lemure volante, animale da compagnia di Aang; il secondo che si vede nell’ultimo spot del film, è il destriero da guerra del protagonista e ha tutte le fattezze di un bisonte anch’esso volante.

M. Night Shyamalan torna sul perché non abbia mai diretto un cinecomic Marvel o DC

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M. Night Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia mai realizzato un cinecomic Marvel o DC. Dopo essere esploso grazie al successo di The Sixth Sense – Il sesto senso nel 1999, il regista e sceneggiatore sembrava essere pronto a diventare il nuovo Spielberg. Sebbene abbia prodotto altri successi, tra cui il film di supereroi non convenzionale Unbreakable e il film di fantascienza Signs, Shymalan non è mai riuscito veramente ad imporsi come la forza registica che molti si aspettavano che diventasse.

La stella di Shyamalan ha iniziato a sbiadire con l’uscita di Lady in the Water, fantasy stroncato dalla critica che ha incassato soltanto 73 milioni di dollari a fronte di un budget di 70 milioni. Nonostante sia sempre stato un regista stravagante, quel film sembrava aver rivelato una vena di autoindulgenza in Shyamalan che ha messo parte del pubblico contro di lui. Da allora, fan e critica si sarebbero sempre più allontanati dal regista a causa dei suoi successivi lavori: E venne il giorno, L’ultimo dominatore dell’aria e – soprattutto – After Earth.

A partire dal 2015, i budget dei film di Shyamalan si sono notevolmente ridotti, ma le performance al botteghino delle sue creature sono tornate a dare ottimi risultati, come dimostrato da The Visit, Split e Glass. Tuttavia, sono in molti a chiedersi se il regista – attualmente impegnato con la produzione della serie Servant e con la post-produzione del suo nuovo film, Old tornerà mai a dirigere un film in grado di scalare i vertici del box office di tutto il mondo.

M. Night Shyamalan e la sua visione dei supereroi

Sappiamo già che in passato a M. Night Shyamalan era stata proposta la gestione di diversi franchise, inclusa la regia di alcuni cinecomic sia Marvel che DC. Adesso, in una nuova intervista con ComicBook, Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia mai accettato di dirigere un film di supereroi. Il motivo principale? A quanto pare, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quelli degli studi.

“Ho avuto molte conversazioni nel corso degli anni su molti dei supereroi con molti degli studi che li possiedono, e su come avrei voluto affrontarli. Sono sempre state situazioni in cui, se avessi capito che il mio stile poteva andare bene per loro, avrei accettato senza dubbio. Ho realizzato i miei cinecomics nella maniera in cui volevo venissero realizzati: con uno stile minimalista, fatto di sottintesi, senza effetti speciali in CGI e con un linguaggio che non differisce troppo dal genere. Per questo motivo, ogni volta che ne abbiamo discusso, alla fine diventavo molto nervoso all’idea, perché non credo che avrebbero mai voluto da me qualcosa di intimista o di introspettivo. Poi, nella vita… mai dire mai.”