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Macbeth con Michael Fassbender distribuito da Videa in Italia

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Macbeth con Michael Fassbender distribuito da Videa in Italia

MacbethLa casa di distribuzione Videa annuncia le recenti acquisizioni all’ultimo mercato del Festival di Cannes. Tra i titoli anche l’attesissimo Macbeth con Michael Fassbender ed il premio Oscar Marion Cotillard.

Macbeth. Dal capolavoro di William Shakespeare, un adattamento cinematografico di grande impatto visivo – dai produttori de Il Discorso del re – con il candidato Oscar Michael Fassbender ed il premio Oscar Marion Cotillard. Regia di Justin Kurzel.(DA STUDIO CANAL)

Il nostro traditore tipo. Dal best seller di John le Carrè, un thriller di grande respiro con Ewan McGregor, Stellan Skarsgard, Damian Lewis e Naomi Harris. Sceneggiatura di Hossein Amini (Drive) e regia di Susanna White.(DA STUDIO CANAL)

Always on my mind. Una commedia sulle sfumature della vita, interpretata dalla candidata Oscar Glenn Close, e dal candidato Oscar Nick Nolte e dalla candidata Oscar Laura Dern. Regia di Chris D’Arienzo (Rock of Ages). Colonna sonora di Elton John.

(DA HANWAY) 

FreeHeld. Storia d’amore, amicizia e lotta per il riconoscimento dei diritti civili. Tratto da una storia vera, con la candidata Oscar Julianne Moore, la candidata Oscar Ellen Page (anche produttrice del film) e Zach Galifianakis (Una notte da leoni). Regia di Peter Sollett.(DA BANKSIDE)

Macaulay Culkin curiosità: l’attore oggi, i film, la droga

Per quelli di noi che hanno circa una ventina d’anni, o poco più (come ci chiamiamo, Millennials?), Macaulay Culkin è uno degli eroi de”infanzia. Mamma ho perso l’aereo è un classico dai tempi in cui appariva periodicamente su Italia Uno. Sarà stata la fantasia di una totale libertà dai propri genitori, o l’esilarante progressione di eventi, ma lo amavano tutti. Il film è diventato uno dei cult della giovinezza. E tutti, ad un certo punto, si sono chiesti che fine abbia fatto Culkin.

E, nell’età adulta, le star bambine diventano sempre una questione interessante, soprattutto se crescendo sono andate incontro alla loro rovina. Ma nel caso di Culkin, si è trattato davvero di rovina?

Macaulay Culkin: i film della giovane star

Il piccolo Culkin non era famoso solo per la serie cinematografica di Mamma ho perso l’aereo, ma anche, tra gli altri, Richie Rich e Pagemaster: l’avventura meravigliosa. Una star bambina celeberrima negli anni Novanta, la sua filmografia vede una pausa di una decina di anni circa: dopo Richie Rich, uscito nel 1994, è tornato solo nel 2003, con Party Monster e nel celeberrimo show televisivo Will e Grace. Recentemente, ha recitato nella serie TV Dryvrs, in onda dal 2015 al 2017.

Macaulay Culkin e la droga

Le storie del declino delle giovani star piacciono particolarmente al pubblico, e Macaulay Culkin è diventata una di queste. Nel 2012, infatti, apparirono fotografie dell’attore oramai cresciuto, con un aspetto strano: magrissimo, quasi trasparente. I tabloid ebbero molto da dire a riguardo, e si diffusero voci di una presunta dipendenza da eroina e ossicodone in seguito alla fine della relazione con Mila Kunis.

All’epoca, era amico di Pete Doherty, che aveva problemi di droga. Inoltre, era stato precedentemente arrestato per possesso di marijuana, Xanax e Clonazepam. I pettegolezzi sulle sue dipenze, quindi, sembravano plausibili. Ma Culkin ha detto al Guardian: No, non prendevo seimila pound di eroina al mese, o quello che è. La cosa che mi infastidì fu che i tabloid mascherarono la faccenda con questa strana maschera di preoccupazione.” Quando gli è stato chiesto se c’è una sua versione della storia che vorrà raccontare, l’attore ha risposto: “Forse”.

Macaulay Culkin è morto?

Nel novembre 2014, cominciò a circolare la notizia che Macaulay Culkin fosse stato trovato morto nel suo appartamento a Manhattan. Si disse che l’attore si fosse ucciso all’età di 34 anni. La notizia circolò in rete con la velocità della luce, diventando un fenomeno virale.

Ma è vivo e vegeto. Non solo, ci ha scherzato sopra e, durante il tour con il suo gruppo Pizza Underground, ha inscenato la propria morte sul palco. E ha postato le foto su twitter.

Macaulay Culkin: il patrimonio e i genitori

Si sapeva da sempre che Culkin aveva una relazione difficile con il padre Kit. In seguito, l’attore riuscì ad emanciparsi legalmente dai propri genitori alla giovanissima età di 14 anni. Infatti, entrambi i genitori avevano cercato di appropriarsi dei 17 milioni di dollari che Macaulay aveva guadagnato nel corso della sua precoce carriera cinematografica.

Macaulay Culkin oggi

L’attore è recentemente tornato tra di noi, e in gran forma.

 

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Lo scorso 2 Marzo, infatti, è comparso nel Tonight Show, per discutere con Jimmy Fallon dei suoi prossimi progetti e di un problema che ha scoperto nella trama di Mamma ho perso l’aereo. In occasione della serata, inoltre, ha lanciato il proprio profilo Instagram. Le prime foto apparse, erano di Culkin e Fallon con delle orecchie da coniglio, per promuovere il suo nuovo podcast “Bunny Ears”.

E il profilo ci mostra tutta la nuova carica di showman e l’ironia della nuova immagine pubblica di Culkin: durante la notte degli Oscar, ha condiviso una nottata di livetweeting sulla cerimonia. Ma senza guardarla.

Durante la notte stellare, infatti, sono comparse una serie di fotografie e video dell’attore, intento a sfoggiare un casco da Storm Trooper, suonare la chitarra, cucinare del ramen, giocare con modellini, giocare ai videogiochi, e pitturarsi le unghie dei piedi. Tutto tranne che guardare gli Oscar.

Insomma, l’attore ha una nuova immagine: capelli biondi e corti, un po’ scarmigliati, occhiali da vista e camicia. Sembra mostrare un nuovo equilibrio? Una nuova persona pubblica? Si tratta di un rebranding? Vedremo. Ma Macaulay Culkin è tornato, ci fa ridere, fa quello che gli pare, e ci piace parecchio.

Maanaadu, trailer dello sci-fi indiano che sta facendo impazzire il mondo

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Maanaadu è un film thriller d’azione di fantascienza in lingua tamil indiana del 2021 scritto e diretto da Venkat Prabhu e prodotto da Suresh Kamatchi di V House Productions. Il film è interpretato da Silambarasan, S.J. Suryah e Kalyani Priyadarshan insieme a S.A. Chandrasekhar, Y.G.

Ma: la spiegazione del finale del film con Octavia Spencer

Ma: la spiegazione del finale del film con Octavia Spencer

L’elaborazione del trauma è un processo estremamente complicato, che può richiedere anni ed anni di vita. C’è però chi i propri traumi non riesce mai del tutto a sconfiggerli, lasciando che questi crescano e portino la persona in questione a diventare un terribile derivato di ciò che ha subito. Tali tematiche vengono affrontate in modo particolarmente interessante nel film del 2019 Ma, diretto da Tate Taylor (regista anche di The Help e La ragazza del treno) e prodotto dalla Blumhouse Productions, casa di produzione nota per i film Paranormal Activity, Get Out e La notte del giudizio.

Scritto da Scotty Landes e dallo stesso Taylor, il progetto per Ma nacque dal desiderio del regista di dar vita ad una storia completamente folle e imprevedibile. Allo stesso tempo, però, egli era interessato ad affrontare alcune tematiche sociali come il bullismo, il trauma, il desiderio di vendetta e le degenerazioni del comportamento umano. Tutto ciò trova spazio in questo thriller psicologico particolarmente intricato, dove ogni tassello del puzzle ottiene infine la sua giusta collocazione, dando vita ad un’opera che ogni amante di questo genere non potrà che gradire.

Come per gli altri titoli della Blumhouse, anche Ma venne realizzato con un budget ridotto, di soli 5 milioni, e si affermò come un grande successo, guadagnando oltre 60 milioni in tutto il mondo. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Ma. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ma cast
Dante Brown, McKaley Miller, Corey Fogelmanis, Gianni Paolo e Diana Silvers in Ma. © 2019 Universal Studios

La trama di Ma

Il film ha inizio con l’adolescente Maggie Thompson che si trasferisce insieme a sua madre nella città natale di quest’ultima nell’Ohio. Ancora emotivamente instabile per via del divorzio dei genitori, Maggie cerca di fare nuove amicizie nella sua nuova scuola, sperando di trovare qualcuno che possa aiutarla ad inserirsi al meglio in quel contesto. In breve, stringe rapporti con i coetanei Haley, Darrell, Chaz ed Andy. Quest’ultimo, in particolare, sviluppa una cotta per la nuova arrivata. In cerca di divertimento, il gruppo di amici si trova a ricevere un’offerta tanto inaspettata quanto irresistibile.

Sue Ann Ellington, anche nota semplicemente come “Ma”, offre infatti loro l’opportunità di dar vita ad una festa nel seminterrato della sua casa, comprando loro anche gli alcolici e tutto ciò che occorre per divertirsi. La donna, un’afroamericana di mezz’età che lavora come veterinaria, sembra però avere un proprio fine dietro quell’offerta, e ben presto la sua disponibilità si trasforma in un’ossessione particolarmente pericolosa. Mentre il passato di Sue verrà alla luce, quello che per il gruppo di adolescenti doveva essere un luogo di festa diventerà un inferno da cui uscire vivi sarà quantomai difficile.

Il cast del film

 

La sceneggiatura originale del film prevedeva che Sue Ann Ellington fosse una donna bianca, ma nel momento in cui Taylor assunse il ruolo di regista decise di cambiare la protagonista in una donna di colore. Egli aveva infatti in mente di offrire la parte alla premio Oscar Octavia Spencer, con cui aveva già lavorato per The Help e Get on Up. Quando la contattò per offrirle la parte, quest’ultima accetto subito, senza neanche voler prima leggere la sceneggiatura. L’attrice era infatti da tempo alla ricerca di un ruolo diverso da quelli interpretati negli ultimi anni e in particolar modo desiderava trovare un progetto di cui essere protagonista assoluta.

La Spencer, insieme al regista, lavorò poi nella costruzione di una backstory per il personaggio, al fine di renderlo più interessante. Ad interpretare la giovane Maggie Thompson vi è poi l’attrice Diana Silvers, vista anche in Glass e La rivincita delle sfigate. I suoi amici Haley, Chaz, Darrel e Andy Hawkins sono interpretati dagli attori McKaley Miller, Gianni Paolo, Dante Brown e Corey Fogelmanis. Il padre di quest’ultimo, Ben Hawkins ha invece il volto di Luke Evans, attore noto per Dracula Untold e La bella e la bestia. Nel film è poi presente l’attrice premio Oscar Allison Janney nel ruolo della dottoressa Brooks.

Ma trama film
Juliette Lewis, Octavia Spencer e Diana Silvers in Ma. © Universal Pictures

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film scopriamo che Ma è una donna problematica che al liceo è stata pesantemente vittima di bullismo da parte dei suoi coetanei. Il film ci riporta indietro nel tempo e vediamo come uno scherzo di cattivo gusto le sia stato fatto da quelli che lei credeva suoi amici e dalla sua cotta. Quando Ma incontra gli adolescenti del presente fuori dal negozio di liquori, si rende conto che uno dei ragazzi è il figlio della sua cotta e del suo bullo del liceo, Ben Hawkins. È in quel momento che vediamo Ma cambiare idea e offrirsi di fare amicizia con i liceali.

Da quel momento in poi, sembra che voglia solo appartenere al gruppo e avere degli amici. Certo, è ancora scottata dai traumi che le sono stati inflitti in passato, ma questa è la sua seconda possibilità di essere quella “cool”. Solo quando Ben chiede a Ma di incontrarsi con lui per bere con un pretesto, la ragazza inizia la sua furia violenta. Alcuni genitori dei ragazzi mettono in discussione Ma e le sue motivazioni e il trauma interno scatena la vendetta e la rabbia che ha sepolto dentro di sé.

Alla fine, c’è un grande colpo di scena che non ci aspettavamo: Ma ha una figlia. Quando Maggie e Haley si introducono in casa sua per cercare i gioielli mancanti che sospettano lei abbia rubato, si trovano faccia a faccia con Genie, la figlia di Ma. Si scopre così che la donna ha fatto credere a Genie di essere malata e che per questo motivo non è in grado di andare a scuola e di avere dei veri amici. Si tratta di un caso di sindrome di Münchhausen per procura e Genie non ne ha idea.

Ma Octavia Spencer Luke Evans
Octavia Spencer e Luke Evans in Ma

Da questo momento, la follia di Ma esplode. Invita Ben a casa sua, lo droga, gli fa un trasferimento di sangue di cane, gli taglia le vene e lo lascia morire dissanguato nel suo letto. Tutto questo avviene poco prima che tutti gli adolescenti, tranne Maggie che è in punizione, vadano a festeggiare a casa sua. Maggie finisce per uscire di nascosto e si dirige comunque da lei per assicurarsi che i suoi amici stiano bene. Quando arriva, tutti i suoi amici sono drogati e legati. Purtroppo per Maggie, anche lei viene drogata e stordita.

Ogni liceale viene poi torturato in modo diverso. Chaz viene bruciato con un ferro da stiro, Haley ha le labbra cucite, Darrell ha la faccia dipinta di bianco e Maggie viene sospesa con una corda al collo. A salvare la situazione ci pensa però Genie, che mette al tappeto la madre mentre nella casa scoppia un incendio. Mentre tutti gli adolescenti hanno ripreso conoscenza e fuggono dalla casa, Ma si reca con calma al piano di sopra, dove ha lasciato il corpo di Ben. Il fuoco continua a divampare, ma lei si sdraia a letto e accetta il suo destino mentre la casa brucia.

Il film esplora dunque gli effetti dei traumi infantili e delle emozioni che non sono state affrontate correttamente. In questo senso, Ma è un racconto ammonitore sui mali del passato e su come alcune persone, non tutte, siano spinte al limite quando si sentono impotenti, tradite e incomprese. Se solo qualcuno avesse difeso Ma nel momento più basso della sua adolescenza, forse la spirale discendente verso la violenza non sarebbe mai iniziata. Purtroppo, quell’aiuto non è mai arrivato, lasciandola a barcollare sull’orlo del baratro, e infine a caderci sopra.

Ma: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ma è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 11 luglio alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Ma tu di che segno 6?: clip del film con Ricky Memphis

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Ma tu di che segno 6?: clip del film con Ricky Memphis

Ma tu di che segno 6?  la nuova, divertentissima commedia di Neri Parenti con Massimo Boldi, Ricky Memphis, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, “le iene” Pio e Amedeo, il comico Angelo Pintus, Paolo Fox, le bellissime Vanessa Hessler, Mariana Rodriguez e Denise Tantucci.

Prodotto da International Video 80 e Italian Dreams Factory, Ma tu di che segno 6? uscirà nelle sale l’11 dicembre, distribuito da Key Films.

Ma tu di che segno 6?L’oroscopo, quarta parola più cliccata sui motori di ricerca, che effetto ha sulla vita degli italiani?
Il Maresciallo Augusto Fioretti (Vincenzo Salemme), Toro, gelosissimo, ha una figlia (Denise Tantucci) del Sagittario piena di  fidanzatini. Fioretti decide quindi di dare la caccia agli spasimanti della figlia insieme al carabiniere Quagliarullo (Angelo Pintus). Carlo Rabagliati (M. Boldi), Pesci fifone e ipocondriaco, pensando erroneamente di essere in fin di vita, si fa ricoverare e per lui inizia un tragicomico calvario tra siringoni, clisteroni e operazioni inutili. Monica (Mariana Rodriguez), Gemelli, è un oroscopo dipendente. Il suo vicino di casa, Andrea Tricarico (Amedeo), con l’aiuto di Piero Lo Muscio – Orion (Pio), falsifica l’oroscopo di Monica per portarsela a letto. L’avvocato De Marchis (Gigi Proietti), Bilancia, non crede nello zodiaco, e non crede alla sua assistente che lo informa dell’arrivo di un oroscopo negativo, anche se gli eventi sembrano dargli torto… Saturno Bolla (Ricky Memphis), Scorpione, pensa che le donne Ariete gli abbiano rovinato la vita, quindi fugge dalla bellissima Nina Rocchi (Vanessa Hessler) che lo concupisce. Ma quando si accorge che lei non è Ariete, è forse troppo tardi…

Ma Rainey’s Black Bottom: recensione del film con Viola Davis

Ma Rainey’s Black Bottom: recensione del film con Viola Davis

Ma Rainey’s Black Bottom, film diretto da George C. Wolfe e disponibile su Netflix dal 18 Dicembre 2020, è tratto dall’omonima pièce teatrale di August Wilson, parte di una raccolta di dieci opere conosciute come Il ciclo di Pittsburgh. Il regista segue le orme di un grande autore che, attraverso le sue opere, voleva indagare le condizioni e l’identità della popolazione afroamericana nel XX secolo, senza alcun freno inibitore.

Ma Rainey’s Black Bottom: la trama

Ma Rainey (Viola Davis) è una nota e affermata cantante, nota come “La madre del blues” che, in un afoso pomeriggio della Chicago del 1927, si trova in uno studio di registrazione assieme alla sua band, per incidere un album di inediti. Attorno alla sua figura gravitano, dunque, gli altri musicisti: il bassista Slow Drag (Michael Potts), il pianista Toledo (Glynn Turman), il trombonista Cutler (Colman Domingo) e il trombettista Leeve (Chadwick Boseman), che ambisce a formare una propria band e svecchiare la musica blues – desiderio di cui dà prova mettendo a punto una nuova versione di Ma Rainey’s Black Bottom, storica canzone della madre del blues. Durante la sessione di registrazione verranno fuori tutte le discrepanze e le paure di un popolo che per anni ha subito il razzismo e la tirannia dei bianchi.

Dialoghi come armi da usare in un campo di battaglia infuocato

Il film di Wolfe si sofferma non tanto sulla vicenda biografica della madre del blues, quanto piuttosto tende ad analizzare implicitamente il contesto specifico e la posizione sociale degli afro-americani nel XX secolo. La pellicola mantiene l’impianto teatrale originale, ambientando tutta la storia all’interno di una sala di registrazione gestita da produttori bianchi, dove Ma Rainey si trova per incidere il pezzo del film: da qui si dipartono poi le sottotrame portanti della narrazione. La macchina da presa esamina unicamente lo studio di registrazione, per aumentare la tensione sia in noi spettatori che tra i protagonisti, animati da un mix emotivo incandescente, che sconfina in scontri verbali e fisici, che metteranno in subbuglio gli equilibri della band.

Ma Rainey’s black bottom mette in primo piano scambi di dialogo brillanti, arguti e senza freni inibitori. I personaggi si fanno conoscere tramite le interazioni con l’altro, in cui emergono verità scomode e traumi di un passato all’interno di anime all’apparenza inscalfibili, ma che ci dimostrano tutte le loro fragilità. Viene concesso loro uno spazio per potersi rendere portavoce di un’incomunicabilità pervasiva e straziante.

La frammentazione interna al gruppo dei musicisti mette in primo piano una disgregazione comune interna alla comunità nera; la mancanza di esperienze collettive per potersi sentire parte di una comunità nei primi anni ’20 dà voce ad universi individuali spesso in contrasto tra loro, da cui emergono ambizioni, punti di vista e traumi del passato singolari, sotto l’occhio dello sguardo tutelare dei produttori discografici bianchi. Abbiamo poi il rapporto di natura economica che costringe l’afroamericano tra l’accettazione di un ruolo subordinato (Leeve e il resto della band) -che grida però disperatamente libertà- e la lotta costante per difendere la propria dignità artistica e personale (Ma Rainey), amaramente consapevoli di venire sempre beffati, come ci svela l’amaro finale.

La traccia musicale della pellicola è opera di  Branford Marsalis, noto sassofonista jazz, e deve tenere testa al talento sovrastante di un cast eccezionale, che cattura prepotentemente la scena. Altra nota di merito della pellicola sono i costumi, la scenografia e il lavoro di make-up: categorie in cui, non a caso, la pellicola si è aggiudicata tre nomination agli Oscar 2021, oltre a quelle principali di Miglior Attore e Migliore Attrice Protagonista.

Ma Rainey's Black Bottom

Due performance staordinarie da parte di Viola Davis e Chadwick Boseman

Protagonisti indiscussi della pellicola sono il compianto Chadwick Boseman, che ci regala un’ultima, stellare performance, e Viola Davis, che si riconferma attrice eclettica, catalizzatrice indiscussa dell’attenzione registica, nelle vesti di questa peculiare personalità. Ma Rainey è star assoluta, esuberante ed eccessiva nei comportamenti, che richiede un controllo quasi dispotico sulla sua carriera. E’ completamente distaccata dal resto del gruppo, come messo in evidenza anche dalle scelte registiche e di fotografia. Le richieste esagerate e i capricci di Ma Rainey sono in realtà l’unico appiglio a cui tenersi stretta, per non essere del tutto un burattino nelle mani del suo agente bianco. In un monologo piuttosto intenso, l’artista afferma che il pubblico bianco si interessa solo alla  sua voce, non alla vera personalità dell’artista, rendendola quindi quasi paragonabile a una prostituta, pagata per il servizio offerto.

Chadwick Boseman propone un’interpretazione stellare, che fa leva su battute affilate e provocatorie.Leeve è un personaggio scanzonato, irriverente, piuttosto conscio delle proprie potenzialità. Anche Boseman ci regala un monologo impeccabile sul ruolo di Dio nei confronti delle I dialoghi e gli scambi di battute in Ma Rainey’s Black Bottom hanno sempre uno scopo preciso, non sono mai ridondanti, bensì motore di azione. Lo studio di registrazione diventa luogo di perdizione e confessione al tempo stesso, dal quale risulta difficile trovare una via d’uscita: è un contenitore di emozioni totalmente contrastanti tra di loro, che rivelano tutte le sfaccettature caratteriali dei personaggi. Frustrazione, rabbia repressa, confidenze silenziose o urlate e richieste d’aiuto: l’incisione del disco viene quasi totalmente oscurata rispetto alle tematiche che derivano dalle esternazioni dei personaggi.  Anche Boseman ci regala un monologo impeccabile sul ruolo di Dio nei confronti delle persone di colore, in cui si interroga se esista o meno una giustizia divina anche per chi è inevitabilmente posto in una condizione di reietto nella società.

Anche la scelta degli altri membri del cast si rivela particolarmente azzeccata: ogni personaggio si mette sotto i riflettori in un qualche punto della narrazione, rivelandoci un ricordo, un fatto che funge da spunto per allargare la discussione e renderla universale, interrogandoci sulla posizione sociale di un’intera comunità all’epoca.

E in mezzo al turbinio di emozioni e confessioni conservati dentro allo studio di registrazione, c’è un unico filo conduttore: il blues, espressione intrinsecamente afroamericana della vita che, se non vissuta, non può essere espressa: “La vita parla con il blues. Non si canta per star meglio. Si canta per capire la vita”, dice Ma Rainey. L’arte è si, anche commercio, ma il suo senso profondo non potrà mai essere acquistato.

Ma Ma recensione del film con Penelope Cruz

Ma Ma recensione del film con Penelope Cruz

Ma-Ma 01Ma Ma, ultima fatica del regista Julio Medem che vede nel cast una strabiliante Penelope Cruz, Luis Tosar e Asier Etxeandia, verrà presentato in anteprima durante la prossima edizione del Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna (10 – 20 Giugno).

Madrid, estate 2012. Magdalena – detta Magda – è un’insegnante che ha da poco perso il lavoro per via della crisi e che viene lasciata dal marito, un insegnante di filosofia. Le rimane solo l’amato figlioletto Dani, ma la sua vita è pronta a subire un nuovo scossone: il suo ginecologo, Julian, le diagnostica un tumore al seno, curabile, ma solo dopo aver affrontato un lungo percorso. Durante questa fase, la donna conosce Arturo, un talent scout del Real Madrid che ha appena perso la moglie e la figlia. La vita di queste persone è pronta ad intrecciarsi inevitabilmente e a far sperare, per tutti, un nuovo inizio connotato da una ventata di felicità. Ma la scoperta di un secondo tumore mette di nuovo la donna di fronte a dolorose scelte, anche se la notizia di una nuova gravidanza le dà una nuova forza per affrontare l’incertezza che la aspetta nel futuro.

Ma-Ma 02Ma Ma, come si evince già dal titolo, è specularmente diviso in due parti. Con questa evocativa parola che ricorda sia la “mamma” che la “mammella”, assistiamo in modo preciso a due narrazioni specifiche, due storie divisibili secondo il classico paradigma in tre atti, con tanto di plot point, turning point e Punto Medio che coincide con il climax della vicenda: entrambe le storie/vite raccontate sono “Magda – centriche”, mostrando il mondo dal suo punto di vista e la storia della sofferenza che sta affrontando solo attraverso il suo sguardo: è un film costruito sugli sguardi che si incrociano e si supportano a vicenda, e tutti quelli maschili trovano il loro fulcro negli occhi dell’unico personaggio femminile – Magda, appunto – forte e determinata, innamorata della vita e del carpe diem oraziano che ha trasformato in una regola di vita; Magda che si trasforma in una figura cristologica nel calvario che affronta, a tappe, lento e incessante, sempre in bilico tra la Vita e la Morte, fino alla scelta estrema che decide di compiere in nome del suo “Credo”. Ma Ma viaggia sospeso nei territori fragili del dramma e del melodramma, con la sua regia onirica ricca di suggestioni cromatiche, creando un ritratto femminile immortale, uno splendido “fiore d’acciaio” pronto a resistere alle intemperie della Vita solo grazie ad una lucida follia che altro non è che una forma di profondo d’Amore.

Se nella tradizione talmudica c’è un motto che recita “Tu sceglierai la Vita”, questo film di Medem sembra sviluppare questo imperativo morale creando un affascinante affresco di vite che si intrecciano, si legano, si confondono tra loro sull’enorme scacchiera della Vita, immortalate nel folle valzer degli adii e degli amori che è l’Esistenza.

 

Ma cosa ci dice il cervello: trama e cast del film con Paola Cortellesi

Sempre più mattatrice assoluta del cinema italiano, Paola Cortellesi ha negli ultimi anni regalato al pubblico alcuni dei suoi personaggi migliori e più memorabili. Dopo il grande successo di Come un gatto in tangenziale, l’attrice torna così sul grande schermo con Ma cosa ci dice il cervello, scritto e diretto anche questo da Riccardo Milani insieme alla Cortellesi. Per la loro nuova collaborazione i due, solida coppia anche fuori dal cinema, si concentrano su una storia incentrata su una donna apparentemente dal basso profilo di vita, la quale si scopre essere in realtà un’esperta agente per la sicurezza nazionale.

Giocando con i generi e in particolare con la tradizione della commedia all’italiana, il film si è affermato come uno dei maggiori successi italiani del suo anno. In particolare, la sceneggiatura così come l’interpretazione della protagonista hanno ottenuto ottimi riscontri da parte della critica e del pubblico. Con il nuovo film, in particolare, Milani e la Cortellesi mirano a raccontare una storia che possa anche trasmettere delle valide riflessioni sociali, invitando lo spettatore ad affrontare una serie di tematiche inerenti la vita e la convivenza civile in Italia.

Arricchito da un grande cast di attori, tra cui alcuni dei più famosi dell’attuale panorama cinematografico italiano, Ma cosa ci dice il cervello è così un film da riscoprire assolutamente, qualora non lo si sia già visto. Prima di procedere alla visione, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità legate al titolo. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, dalla trama al cast. Si vedranno infine le principali piattaforme streaming su cui è possibile ritrova il film, avendo così modo di vederlo in tutta comodità e tranquillità.

Ma cosa ci dice il cervello: la trama del film

La storia è quella di Giovanna Salvatori, una donna apparentemente comune, divorziata dal marito Enrico e impegnata a crescere la figlia Martina, quasi adolescente. La sua vita piatta e monotona è in realtà una copertura ben orchestrata, poiché il vero lavoro di Giovanna è quello di agente segreto per la Sicurezza Nazionale. Per proteggersi, è così obbligata a condurre un’esistenza il più anonima possibile, cosa che sua madre Agata non manca di rinfacciarle. La stabilità di ciò, tuttavia, viene messa in pericolo nel momento in cui Giovanna viene contattata da alcuni suoi compagni di liceo per una rimpatriata. La donna ritrova così Tamara, Francesca, Roberto e Marco, dopo anni in cui questi si erano persi di vista.

Parlando con loro, Giovanna viene a conoscenza delle angherie quotidiane a cui questi sono sottoposti per via della gente cafona, male oggi sempre più diffuso. Apprendere ciò spinge la donna a voler vendicare i quattro amici, utilizzando i mezzi a disposizione grazie al suo lavoro per riuscire in ciò. Ha così inizio un’insolita missione, che la porta ad imbattersi in personaggi deprecabili che sono specchio dell’Italia peggiore. Pur di insegnare le buone maniere, Giovanna non si tirerà indietro dallo sporcarsi le mani, desiderosa di insegnare un po’ di civilità a quanti ne sembrano sprovvisti. Esporsi così, però, la porterà a correre rischi non indifferenti, mettendo a repentaglio la propria copertura e la propria tranquilla vita quotidiana.

Ma cosa ci dice il cervello cast

Ma cosa ci dice il cervello: il cast del film

Protagonista assoluta del film è l’attrice Paola Cortellesi, qui alla sua sesta collaborazione con il regista e marito Milani. Per prepararsi al ruolo, l’attrice non ha mancato di allenarsi fisicamente, così da poter prendere personalmente parte a diverse delle acrobatiche sequenze previste dal copione. La sua interpretazione è poi stata indicata come tra le più avvincenti e convincenti tra i film realizzati negli ultimi anni. Accanto a lei, nel ruolo dell’ex marito Enrico si ritrova l’attore Giampaolo Morelli, celebre per il ruolo dell’ispettore Coliandro. Chiara Luzzi, qui al suo esordio cinematografico, ricopre invece i panni della figlia Martina. Ad interpretare la madre della protagonista, Agata, vi è Carla Signorinis, a cui è stato assegnato il Premio Flaiano per la sua interpretazione.

Nei ruoli dei compagni di classe di Giovanna, invece, si ritrovano altri noti nomi del cinema italiano. Claudia Pandolfi è Tamara, hostess di volo, Vinicio Marchioni è Marco, allenatore di una squadra di calcio giovanile, e Lucia Mascino è Francesca, di professione medico. Vi è poi Roberto, interpretato da Stefano Fresi, per il quale Giovanne aveva avuto una cotta giovanile. Nel film si ritrovano poi anche Remo Girone, nei pannni del Comandante della Sicurezza Nazionale e Tomas Arana, in quelli del terrorista Eden Bauen. Compaiono poi anche Paola Minaccioni, Ricky Memphis e Alessandro Roja, rispettivamente nei ruoli di Anita Ruggiero, Dario Carocci e Claudio, tre degli individui che hanno infastidito gli amici della protagonista.

Ma cosa ci dice il cervello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Gli appassionati del film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ma cosa ci dice il cervello è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare o acquistare il singolo film, o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È però bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione solo un dato limite temporale entro cui vedere il film. Questo è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 2 agosto alle ore 21:20 sul Canale 5.

Fonte: IMDb

Ma come Leone? Non era Del Toro? Considerazioni finali, premi, saluti

Quest’anno una rivoluzione nel colpo di coda finale. Non solo ha vinto il Leone d’oro un film di genere – il bellissimo The Shape of Water di Guillermo Del Toro – ma noi lo abbiamo visto. Fino a ieri, era tradizione conclamata che i film vincitori noi li mancassimo sempre. Ma ora niente sarà più lo stesso.

Sarà per quello che oggi piove di nuovo a dirotto e questo rende difficoltoso il rientro e manda inoltre a meretrici tutti i piani che avevamo fatto di regalarci un sereno day off in giro per la Venezia vera, magari con un occhio ai giardini della Biennale arte, che poi torniamo e ci dicono con schifo ‘ma come? Vai a Venezia e non vedi la Biennale?’, lasciando a intendere che siamo du cojoni ancora appresso ai filmetti e non a seguito e servizio dell’arte vera con la A maiuscola. Intendiamoci, ce lo dice gente che il massimo dell’Arte con la A maiuscola che ha visto è un porno con i gorilla, quindi nemmeno ce la prendiamo tanto, ma tant’è. Per cui, dato che il treno l’abbiamo preso comunque alle quattro e mezza di pomeriggio eccoci qui a scrivervi, per le considerazioni finali e soprattutto la nostra attesissima classifica di premi collaterali.

Da segnalare durante la cerimonia il costume da Actarus del madrino Alessandro Borghi, un simpatico tocco vintage recuperato probabilmente da qualche scatolone di Carnevale della terza media.

Notevole anche il taglio di barba alla coda di gatto (alla cazzo di cane non fa più trend). Pare che ieri il barbiere lo abbiamo arrestato quindi pari e patta, giustizia è fatta. Per il resto Borghi è bravissimo, conduce con maestria e fa anche finta di ridere alle battute di Giuseppe Piccioni – presidente di qualche giuria che al momento ci sfugge – su La La Land, che per il resto generano un gelo siderale. Si parte come sempre con i premi minori, che si distinguono per la loro fattura orripilante, buoni, come afferma giustamente il collega Antonio Capellupo, ‘manco per tenerci ferma la porta‘: i Leoni di pongo, di fango e di cerume vanno tutti ai cinesi che hanno fatto i film con la realtà virtuale, il nuovo ‘futuro del cinema’ che diventerà passato tra quindici minuti battendo il 3D e l’Imax, che sono durati rispettivamente mezz’ora e venti minuti.

Li consegna John Landis ubriaco marcio, prima di sboccare. Ben ti sta. Non hai voluto farti il selfie con noi ora vomiti. Vedi la cattiveria a cosa porta. Giusto il tempo di rendersi conto che tutti gli Xavier (da Dolan a Legrand, qui premiato per Jusqu’ à la garde) quando chiamati sul palco frignano come ninfomani a cui viene tolto il dildo, che i registi del film Caniba – presenti con un videomessaggio dove si mostrano attorniati di cuoricini virtuali – sono più psicopatici del killer antropofago di cui parla il film, e che il regista di Sweet Country Warwick Thornton è una versione ipertrofica di Lillo del duo comico Lillo & Greg, e la serata vola via in un attimo come del resto ha fatto questo festival.

Ma spazio per la malinconia non ce ne sta, perché è già tempo di assegnare i nostri premi, a cui si aggiungono quest’anno delle importanti novità.

(rullo di tamburi)

Il premio GCCMNF (Gran Cazzo Che Me Ne Frega), assegnato ad autori di film di portata impegnativa e dai temi profondi e particolarmente lontani dalla praticità del quotidiano vivere, vinto lo scorso anno da Lav Diaz, viene assegnato quest’anno a Darren Aronofsky per il film mother!, che tra deliri, incubi, gente che te piomba a casa, pestaggi e cannibalismo è proprio un film da Gran Cazzo che glie Ne Frega. Famo un po’ quello che ce pare e se piace bene, se no sti cazzi, se semo tajati tanto i soldi ce li avemo. Concetto rafforzato dall’atteggiamento di Jennifer Lawrence in conferenza stampa e nelle occasioni pubbliche che se ne sbatte il cazzo di giornalisti e fan e fugge via per andare a scattarsi foto porno private che poi finiscono ne cloud per la gioia di tutti i Gran Cazzi del mondo.

Il premio ICEFAC (prestigioso riconoscimento la cui sigla sta per In Culo e Fòco ai Capelli), concepito assieme a Cristiana Paternò e tradizionalmente assegnato a individui dalle capigliature particolarmente significative, viene consegnato a parimerito a Helen Mirren per la sua magnifica prestazione con parrucca in The Leisure Seeker di Paolo Virzì e a Claudio Santamaria per la sua pelata con orrendo riporto in Brutti e Cattivi di Cosimo Gomez. Negli anni passati l’ICEFAC è stato consegnato tra le varie edizioni di Mostra di Venezia, Festival di Cannes e Berlinale a: Sean Penn (il primo ICEFAC, per This Must Be The Place), Monica Bellucci (per Irreversible), Tilda Swinton/Tom Hiddleston/Jim Jarmush (presentatisi alla conferenza del film Only Lovers Left Alive con medesimo taglio di capelli), Lav Diaz/Gianfranco Rosi (Berlinale 66, come rappresentanti di due estremi), all’intero cast del film Jackie (Venezia 73, per le acconciature d’epoca).

Il premio Tardo d’oro per il più rincoglionito o semplicemente in età avanzata va alla coppia Robert Redford/Jane Fonda per le smielate effusioni ta vecchi nel film Our souls at night.

Il premio Colloammare, riconoscimento assegnato a registi, sceneggiatori, artisti vari – ma anche semplici astanti – che si distinguono per le particolari fattezze del collo, va quest’anno al vincitore del concorso ufficiale, l’impareggiabile, dolcissimo e incontrovertibilmente privo di collo visibile Guillermo Del Toro. La storia del premio risale alla Berlinale 2016, la leggenda narra che durante la lunghissima e noiosissima conferenza stampa di Berlino, durante premiazione del regista Rosi per il magnifico Fuocoammare, qualcuno si chiedesse ‘ma il collo di Rosi dov’è?’. Nel silenzio, una voce rispose ‘l’ha perduto a Lampedusa’. Da allora, in omaggio a questo grandissimo artista e al suo non collo, si è deciso di istituire un premio che celebrasse l’unico momento di ilarità durante una conferenza stampa di 14 ore e mezzo (ci addestravano a sopportare Lav Diaz). Il primo Colloammare è stato appunto assegnato a Gianfranco Rosi. La celebre statuetta, che riporta le fattezze del primo premiato, è stata attribuita durante la Mostra di Venezia dello scorso anno al collo di Gabriele Muccino.

Quest’anno si aggiunge in oltre una menzione speciale Culammare, in collaborazione con la collega Serena Catalano, che assegna il premio a Abdellatif Kechiche per la ridondante presenza di bei culi femminili nel suo film Mektoub: My love, canto uno.

La Coppa Polpi assegnata a maialoni, provoloni e polpi veri e propri (l’anno scorso la vinse il polpo lovecraftiano di un horror demmerda di cui abbiamo dimenticato il titolo) viene quest’anno conferita agli addetti alla sicurezza che, oltre a svolgere con perizia le loro mansioni, spesso e volentieri approfittavano per allungare il tentacolo o provacce a parole e fatti come disperati con le donzelle presenti, tipo che a Chiara Guida capo nostro supremo le dicevano ‘Grazie per il suo tempo, e per la sua presenza’. Roba che manco in discoteca negli anni novanta con ‘Ti sei fatta male quando sei caduta dal cielo’.

Gatta CenerentolaE passiamo ai premi nuovi: il premio Da un’idea di Stefano Accorsi è assegnato alle opere che sono un rifacimento di un rifacimento di un remake di un libro/romanzo/show tv/recita parrocchiale. La statuetta, che ha le fattezza dei piacionissimo attore italiano, viene consegnata a Gatta Cenerentola, film d’animazione della sezione Orizzonti – rifacimento futuristico di un’opera teatrale a sua volta ispirata a un racconto di Basile a sua volta ispirato a una fiaba della tradizione orale napoletana) che fa impallidire gli uccellini della versione disneyana. Il premio si chiama così solo perché suona bene, dopo 1992. E perché pensare a 1992 e a Tea Falco, in automatico, fa ride. Il premio Mainetti, intitolato al famoso regista con una onorata carriera alle spalle (tre corti e un film, basta e avanza), va ai fratelli Manetti, solo per assonanza, così ci si confonde tra premio e premiato e fa ride.

Infine il fiammante premio Palla d’oro, semi intitolato al regista di Hannah Andrea Pallaoro, che va in giro a dire che si pronuncia Pallàoro con l’accento sulla a ma non ce crede nessuno, incredibilmente non va a Pallaoro ma alla creatura del film The Shape of Water (doppia vittoria per Guillermone Del Toro) perché:

SPOILER VERO

 alla fine tromba.

E per questa Venezia 74, è un lieto fine. Da qui è tutto.Water

Ma come fa a far tutto? recensione del film con Greg Kinnear

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Ma come fa a far tutto? recensione del film con Greg Kinnear

Ma come fa a far tutto? è tratto dall’omonimo romanzo di Allison Pearson del 2002, l’inno nazionale delle madri lavoratrici ci fa visita anche sul grande schermo. Kate Reddy (Sarah Jessica Parker) è una madre che cerca disperatamente di destreggiarsi tra il matrimonio, i due figli ed un lavoro ad alto stress in una società di gestione finanziaria. Come la definisce il marito Richard (Greg Kinnear) un’autentica equilibrista. Ma quando i due ottengono incarichi lavorativi sempre più importanti si troveranno sull’orlo di un precipizio: riuscire a tenere insieme i pezzi di una vita sempre più affollata diventerà ancora più difficile. Chiamatelo Carrie Bradshaw 2.0. Sarah Jessica Parker è ormai schiava del personaggio di Sex and the City ed il rischio di far tornare alla mente degli spettatori la donna in carriera newyorkese è molto alto.

A rendere tutto ancora più complicato è il tono che il regista Douglas McGrath da alla pellicola: le caratteristiche principali della serie ci sono tutte. Questo genere di commedia si basa soprattutto sulla rappresentazione in ambiente familiare e lavorativo di personaggi che interagiscono emotivamente tra di loro e questo lungometraggio rispecchia perfettamente queste caratteristiche ricordandoci la serie andata in onda dal 1998 al 2004. Gli unici che mantengono la loro dignità in ambito cinematografico sono Pierce Brosnan (Jack Abelhammer) e Greg Kinnear, i quali si dimostrano ottimi interpreti di quell’universo maschile relegato in un piccolo angolo per tutta la durata del film.

In Ma come fa a far tutto? è con la sceneggiatura di Aline Brosh McKenna, già vista all’opera in 27 volte in bianco, Il diavolo veste Prada e Morning Glory, che il romanzo diviene una piacevole pellicola cinematografica: tagliente e veramente ironica ci ricorda come la sceneggiatrice del New Jersey sia ancora una volta vicina a tutte quelle donne desiderose di felicità, amore e di un lavoro che le soddisfi. Di tutti gli aspetti della lavorazione di Ma come fa a far tutto? questo è sicuramente il più riuscito.

Interessanti sono le interviste fatte alle persone che conoscono Kate: interrompono il regolare corso della trama con intelligenza e la comicità che sprigionano ben si adatta alla vena di ilarità presente in Ma come fa a far tutto? ed hanno anche il compito di illustrarci l’universo in cui la protagonista vive. Le mamme di tutto il mondo hanno trovato un nuovo modello cui ispirarsi, e con certezza riempiranno le sale dal 23 Settembre 2011.

Ma che bella sorpresa: clip dal film con Claudio Bisio e Frank Matano

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ma-che-bella-sorpresaColorado Film, la casa di produzione fondata da Abatantuono e Salvatores, ha appena pubblicato online sul suo canale Youtube una clip estratta dal suo prossimo film al cinema, Ma che bella sorpresa, il quale sarà distribuito da Medusa. Dopo Soap Opera, visto qualche mese fa al Festival Internazionale del Film di Roma, Alessandro Genovesi torna con un’altra commedia, questa volta ambientata a Napoli e che vede protagonisti Claudio Bisio e la star del web italiano Frank Matano. Nel cast sono presenti anche Valentina Lodovini, Ornella Vanoni, Renato Pozzetto, Chiara Baschetti e Galatea Ranzi.

La sinossi ufficiale di Ma che bella sorpresa è la seguente: Ispirato alla commedia brasiliana del 2009 “A Mulher Invisivel”. La vita di Guido (Claudio Bisio), romantico sognatore e professore di letteratura in un liceo, va in pezzi quando la fidanzata con cui convive da anni lo lascia. Paolo (Frank Matano), un suo ex studente, ora insegnante di educazione fisica, è diventato il suo miglior amico e farà di tutto per aiutarlo a uscire dalla crisi, a cominciare dal convocare a Napoli i genitori di lui, che sono milanesi. La situazione per Guido sembra tornare a sorridere grazie all’incontro con Silvia, la nuova vicina di casa. Silvia non è solo bellissima ma si intende anche di sport. All’apparenza la donna perfetta. Ma la donna perfetta esiste? Con questo interrogativo dovranno fare i conti i nostri protagonisti…

Ma che bella sorpresa è uscito nelle sale cinematografiche italiane l’11 marzo 2015.

Fonte: Colorado Film Youtube

M3GAN: trailer del nuovo horror prodotto da Blumhouse e James Wan

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È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore. M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

M3GAN è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward). Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: la spiegazione del finale del film

M3GAN: la spiegazione del finale del film

La storia del cinema è ricca di bambole demoniache o con tendenze omicide. Dal celebre Chucky di La bambola assassina fino a quella posseduta protagonista del film Annabelle, passando anche per Slappy, l’inquietante pupazzo parlante di Piccoli brividi. La più recente e dirompente, nonché pericolosa, è però quella proposta dal film M3GAN (qui la recensione) – diretto da Gerard Johnstone –, dove a dar vita alla bambola protagonista vi è un’intelligenza artificiale “impazzita” che ha preso troppo seriamente il compito per cui è stata progettata.

L’idea per M3GAN è nata quando la Atomic Monster Productions di James Wan stava facendo un brainstorming di idee per una storia e ne ha scelta una su una bambola assassina. Anche se era già stato realizzato il già citato film Annabelle (2014), sempre con protagonista una bambola assassina, Wan ha dichiarato che in questo caso “il concetto è essenzialmente quello di cosa avviene quando si fa troppo affidamento sulla tecnologia e cosa succede quando questa va fuori controllo. È un commento sul mondo in cui viviamo e ci è sembrato rilevante“.

Caratterizzato da elementi da commedia nera, ma capace anche di spaventare profondamente, il film si è poi affermato come un autentico successo, da cui ora sembra pronto per nascere un franchise con sequel e spin-off. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a M3GAN. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

M3GAN trama

La trama e il cast di M3GAN

M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini. Progettata da Gemma, brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica, insegnante e protettrice del bambino a cui è legata. Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote Cady, decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con la bambina nel tentativo di risolvere tutti i loro problemi. Questa decisione avrà però conseguenze inimmaginabili.

Ad interpretare Gemma vi è l’attrice Allison Williams, già celebre per aver recitato nel film Scappa – Get Out, mentre Violet McGraw interpreta sua nipote Cady. Quest’ultima si era già fatta notare per la partecipazione a Ready Player One e alla serie The Haunting of Hill House. Ronny Chieng interpreta David, il capo di Gemma, mentre Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps interpretano rispettivamente Cole e Tess, colleghi di Gemma, mentre Amy Usherwood è la sua terapista Lydia. Lori Dungey, invece, è Celia, vicina di casa di Gemma.

Per M3GAN è stata realizzata una versione animatronica utilizzata per i dialoghi e i primi piani. Il pupazzo è stato animato con diverse tecniche, tra cui espressioni facciali radiocomandate, sincronizzazione automatica delle labbra e movimenti eseguiti da un burattinaio.L’attrice Amie Donald hainvece interpretato tutte le scene di M3GAN che richiedevano movimenti che il burattino non poteva fare. Sul set, la Donald indossava una maschera statica di M3GAN in silicone, che è stata poi sostituita da una versione in CGI del volto di M3GAN per adattarsi a quello dell’animatronic.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film apprendiamo che Gemma ha fatto un lavoro talmente buono quando ha codificato l’IA di M3GAN che l’androide inizia a deviare dai suoi parametri etici e diventa sempre più consapevole di ciò che la circonda, spingendosi all’estremo pur di proteggere il suo utente principale, Cady. M3GAN si trasforma così in una bambola assassina, sempre concentrata a proteggere la bambina da ogni male. È un modo pericoloso di crescere un bambino, perché in questo modo Cady non impara a gestire la frustrazione o i sentimenti negativi.

M3GAN cast

Ben presto, Gemma si insospettisce per i comportamenti violenti della bambola e cerca dunque di allontanarla dalla nipote facendola allo stesso tempo sottoporre ad alcuni test per individuare la causa del malfunzionamento. M3GAN, però, fugge dal laboratorio in cui è stata rinchiusa e si lancia in una serie di omicidi, riuscendo a tornare a casa. Nonostante si sia evoluta oltre i suoi parametri di fabbrica, M3GAN è infatti ancora spinta dal bisogno di proteggere Cady. E nel finale del film, questo significa neutralizzare Gemma.

M3GAN, tuttavia, sa che la morte di Gemma costringerebbe Cady a vivere con i nonni e che non le sarebbe possibile accompagnarla e trasferirsi con lei dall’altra parte del Paese. Così, M3GAN decide che la mossa migliore è danneggiare il midollo spinale di Gemma e tagliarle la lingua, rendendo impossibile per la donna muovere gli arti o parlare. Questo aiuterebbe M3GAN a dimostrare quanto potrebbe essere utile nel mantenimento di una casa, avvalorando l’idea di essere davvero il giocattolo perfetto.

La lotta tra lei e Gemma finisce per svegliare Cady, che compresa la situazione si unisce alla battaglia controllando Bruce, il primo androide costruito dalla zia. Usando la forza del titanio di Bruce, Cady fa a pezzi M3GAN in un glorioso atto di violenza robotica. Ma non è finita qui: M3GAN si sente tradita e cambia i suoi parametri per considerarsi il suo utilizzatore principale. Ma ormai è ridotta troppo male per poter rappresentare una vera minaccia e insieme Gemma e Cady pugnalano il suo processore, distruggendo l’IA una volta per tutte.

M3GAN sequel

Almeno fino all’uscita di un sequel, perché l’ultima inquadratura del film indica che M3GAN ha trasferito la sua coscienza in alcune apparecchiature wireless nella casa di Gemma. Forse non ha più un corpo, ma se M3GAN può passare da un apparecchio elettronico all’altro e creare copie della sua IA, la prossima volta sarà un avversario più temibile. Ad ogni modo, M3GAN si configura come un film che offre un’accattivante riflessione su come l’eccessivo attaccamento alla tecnologia possa essere dannoso per la crescita di una persona.

In particolare, il film suggerisce che il legame umano non può essere sostituito. M3GAN non faceva altro che distrare Cady dal provare tutte le complicate emozioni che il lutto comporta, ostacolando dunque la sua crescita. L’attaccamento a un oggetto o a una persona inanimata come modo per evitare certi sentimenti o per sostituire una figura genitoriale non è infatti una buona cosa e il tentativo di sostituire il legame umano con la tecnologia non è salutare.

M3GAN 2.0: in arrivo il sequel

Come anticipato, dato il successo riscontrato dal film, è attualmente in lavorazione un sequel intitolato M3GAN 2.0, la cui uscita in sala è ora stata fissata al 16 maggio 2025. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

Il trailer di M3GAN e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di M3GAN grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.

M3GAN: in arrivo lo spin-off SoulM8te

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M3GAN: in arrivo lo spin-off SoulM8te

Atomic Monster e Blumhouse stanno sviluppando Soulm8te, un thriller erotico con un tocco tecnologico che amplia l’universo di M3GAN (qui la recensione). Il film è incentrato su un uomo che “acquista un androide con intelligenza artificiale per far fronte alla perdita della moglie recentemente scomparsa“, spiega la sinossi del film. “Nel tentativo di creare un partner veramente senziente, trasforma inavvertitamente un innocuo lovebot in una letale anima gemella“. Il film è poi descritto come una sorta di “thriller domestico degli anni ’90, ma con un tocco moderno e tecnologico“.

Come riportato da Variety, Kate Dolan (“Tu non sei mia madre“) dirigerà il film, che la Universal ha datato per il 2 gennaio 2026. La regista ha riscritto una bozza originale scritta da Rafael Jordan (“Salvage Marines“), mentre la storia è stata scritta da James Wan, Ingrid Bisu e Jordan. “Fondamentalmente, vedo questo film come un’esplorazione delle relazioni e della solitudine“, ha dichiarato Dolan in un comunicato che annuncia il nuovo progetto. “Nonostante i progressi tecnologici, ci sono verità umane durature a cui non possiamo sfuggire, e non vedo l’ora di scavare in quelle profondità“.

Soulm8te è un’aggiunta emozionante e seducente all’universo di M3GAN“, ha dichiarato Wan, ricordando il successo dell’horror fantascientifico del 2022, che ha incassato più di 181 milioni di dollari al botteghino, e il suo sequel M3GAN 2.0, previsto per il 27 giugno 2025, con il ritorno delle star Allison Williams e Violet McGraw. A proposito del nuovo film, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di collaborare con Kate per dare vita a questa storia con la sua visione cinematografica e il suo punto di vista unici“.

M3GAN 2.0
Una scena del film M3GAN

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Allison Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

M3GAN: il secondo trailer dell’horror prodotto da Blumhouse e James Wan

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È più di una semplice bambola. Fa parte della famiglia. Dalle menti più prolifiche dell’horror – James Wan, il regista dei franchise Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, il produttore dei film Halloween, The Black Phone e The Invisible Man – arriva un nuovo volto del terrore. M3GAN è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams di Get Out), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal pluripremiato regista Gerard Johnstone (Housebound), sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

M3GAN è interpretato anche da Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, edizione estesa) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward). Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in associazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi del film sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: il primo first look mostra la ferocia in arrivo

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M3GAN: il primo first look mostra la ferocia in arrivo

In vista dell’imminente uscita di M3GAN, Universal Pictures ha rilasciato un nuovo primo sguardo al personaggio titolare del film, esplorando alcune delle furie della bambola assassina.

L’ultima anteprima di M3GAN presenta interviste con alcuni dei membri del cast del film, tra cui James Wan, che ha co-sceneggiato il film. Il primo sguardo include anche alcune nuove scene del film, che mostrano quanto possa essere inquietante M3GAN, mentre il regista Gerard Johnstone spiega cosa rende qualcosa come M3GAN così terrificante. Di seguito diamo un’occhiata al primo sguardo di M3GAN qui sotto:

M3GAN è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da una sceneggiatura scritta da Akela Cooper (Malignant The Nun 2) e basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten.

M3GAN è una meraviglia dell’intelligenza artificiale, una bambola realistica programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore”, si legge nella sinossi. “Progettato dalla brillante robotica dell’azienda di giocattoli Gemma, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare mentre diventa amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice, per il bambino a cui è legata.

Quando Gemma diventa improvvisamente la custode della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw,  The Haunting of Hill House), Gemma è insicura e impreparata a diventare un genitore. Sotto un’intensa pressione sul lavoro, Gemma decide di accoppiare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi, una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili”.

M3GAN è prodotto da Wan e Jason Blum. I produttori esecutivi sono Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

M3GAN: due clip dalla Unrated Edition mostra più sangue e violenza!

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Quando il film horror di Blumhouse  M3GAN (recensione) uscirà in digitale questo venerdì negli USA e in EUROPA, i fan potranno vedere la versione non classificata del film. In alcune clip condivise giovedì, sembra che questa versione includerà più violenza e un po’ più di sangue rispetto a quanto abbiamo visto nella versione cinematografica.

Sull’account Twitter ufficiale di M3GAN, sono apparsi due nuove clip per l’imminente uscita del film, che mostrano due delle uccisioni di M3GAN in un modo ancora più raccapricciante. la prima clip vede M3GAN spruzzare qualcuno con una idropulitrice, con effetti un po’ più cruenti inclusi. Nel frattempo, il secondo vede l’androide strappare parzialmente l’orecchio di qualcuno, mostrando molto più sangue e sangue rispetto a quello che c’era nel film. Puoi dare un’occhiata a entrambe le nuove clip qui sotto:

Nell’edizione americano oltre alla versione senza classificazione del film, i bonus previste per le uscite includono quanto segue:

  • Una nuova visione dell’orrore – I registi e il cast spiegano come è stato creato il mondo di M3GAN, inclusa l’idea iniziale, attraverso la produzione sotto la guida del regista Gerard Johnstone
  • Dare vita a M3GAN – Guarda come l’animatronica, i pupazzi e l’attore Amie Donald hanno contribuito a rendere M3GAN il più reale possibile
  • Getting Hacked – Uno sguardo dietro le quinte su come il cast e la troupe hanno realizzato alcune delle complesse acrobazie e delle morti cruente del film

M3GAN è diretto da Gerard Johnstone (Housebound) da una sceneggiatura scritta da Akela Cooper ( Malignant ,  The Nun 2) basata su una storia di Akela Cooper e James Wan. Il film è interpretato da Allison Williams, Violet McGraw, Ronny Chieng, Brian Jordan Alvarez, Lori Dungey e Stephane Garneau-Monten.

M3gan, la recensione del film sulla bambola del futuro

M3gan, la recensione del film sulla bambola del futuro

Che a James Wan piacessero le bambole lo sapevamo già, ma la Annabelle figliata dall’ennesimo suo franchise (quello di The Conjuring) è stata una tale delusione che deve aver pensato di guardare al futuro dopo tanto rimestare nel passato. E dal futuro – molto prossimo, in realtà – arriva la M3gan che Universal distribuisce nei cinema dal 4 gennaio, per invitarci a riflettere sui regali ricevuti e su quello che vogliamo dalla vita, per noi e per i nostri figli.

M3gan, che bambola!

M3gan infatti è una bambola robot a grandezza naturale, programmata per essere la più migliore amica dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Un gioiello di intelligenza artificiale all’avanguardia, sulla quale sta lavorando da tempo Gemma (la Allison Williams di Get Out) per conto di una importante azienda di giocattoli in cerca del prodotto con cui conquistare il mercato.

Quando Gemma si trova improvvisamente – senza alcuna preparazione o predisposizione – a dover fare da tutrice alla nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), trova naturale e forse comodo approfittare dell’occasione per testare il prototipo in via di sviluppo. Ma i test, si sa…

Giochi – e giocattoli – pericolosi

Non tutto quello con cui si gioca è un giocattolo, concetto subito in evidenza sin dall’incipit del film, che ci mostra il contesto di riferimento, sia professionale sia privato. Sostanzialmente quello in cui viviamo, o poco più, nel quale collezioniamo Funki o Funko con i quali non si gioca, nel quale affidiamo case e memoria a Elsie o Alexa e dove i giocattoli sono sempre più tecnologizzati e ricchi di funzioni. Anche per sollevare genitori impegnatissimi dal dover ascoltare, guardare e imparare, essere “amici e insegnanti, compagni di giochi e protettori dei bambini”, per parafrasare la descrizione di M3gan.

Gli ingredienti dello sviluppo affidato al regista neozelandese Gerard Johnstone (Housebound) sono piuttosto classici – vicina rompiscatole e cane impiccione, compresi – ma per quanto il team produttivo sia tra i più prolifici non è tra i più originali, ormai. E anche la storia di Wan e Akela Cooper (Malignant, The Nun 2), sulla quale quest’ultimo ha realizzato la sceneggiatura, non fa eccezione. Eppure il risultato funziona.

Non per l’ennesima versione delle conseguenze del ‘Playing God‘ (altra variazione sul concetto di gioco), non per la critica sociale e generazionale accennata, o per aver mescolato i riferimenti alla violenza domestica alla deriva horror della paura della responsabilità. Nemmeno per l’aspetto della protagonista, più innocente della piccola e letale Orphan di Jaume Collet-Serra e meno servile dell’Uomo bicentenario di Robin Williams, ma un po’ per tutto questo. E per aver saputo mescolare elementi del genere, senza edulcorarlo, a quelli della realtà che viviamo (balletti di TikTok compresi) e alle tante inevitabili citazioni (da Shining e Chucky) in maniera intelligente, e divertente, visto lo humor che spesso fa capolino, accompagnandolo a un uso della musica e degli effetti – e dei personaggi di contorno – ben calibrati. Speriamo solo che non diventi una nuova saga.

M3gan della Blumhouse arriva in prima tv su SKY e NOW

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M3gan della Blumhouse arriva in prima tv su SKY e NOW

In prima tv su Sky, M3GAN è un thriller sull’intelligenza artificiale di Universal Pictures e Blumhouse Productions, prodotto da Jason Blum e James Wan, il regista dietro ai franchise Saw, Insidious e The Conjuring. La pellicola sarà in prima tv da lunedì 14 agostoalle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand, anche in 4K. 

Nel cast Allison Williams, che interpreta Gemma, sviluppatrice della bambola realistica M3GAN, Violet McGraw nel ruolo di Cady, sua nipote, Ronny Chieng, nei panni di David, il CEO della società di giocattoli per cui lavora Gemma, Brian Jordan Alvarez che interpreta Cole e Jen Van Epps nelle vesti di Tess, i colleghi di Gemma che la aiuteranno allo sviluppo di M3GAN, Stephane Garneau-Monten è Kurt, l’asservito assistente di David, e Lori Dungey interpreta il personaggio della vicina di Gemma, Celia. M3GAN è una produzione Atomic Monster, in associazione con Divide/Conquer, diretto da Gerard Johnstone, da una sceneggiatura di Akela Cooper basata su una storia di Akela Cooper e James Wan.

La trama di M3GAN

M3GAN è un prodigio di intelligenza artificiale, una bambola molto realistica, programmata per essere un’affidabile compagnia per i bambini e una sicurezza per i genitori. Progettata da Gemma, brillante sviluppatrice di una compagnia di giocattoli, M3GAN può ascoltare, guardare e imparare oltre che trasformarsi da amica a insegnante, da compagna di gioco a protettrice, per i bambini a cui si lega.

Quando Gemma improvvisamente deve prendersi cura della nipote di otto anni divenuta orfana, Cady, capisce di essere insicura e impreparata nel ruolo di genitrice. Ritrovatasi sotto un’intensa pressione a lavoro, Gemma stabilisce di affidare Cady al prototipo di M3GAN a sua disposizione, nella speranza di risolvere il problema: la sua scelta avrà conseguenze inimmaginabili.

Con il passare del tempo M3GAN e Cady sviluppano un legame indissolubile e Gemma matura il terrore che la sua invenzione stia apprendendo con una velocità impressionante, al punto tale da arrivare a percepire minacce per Cady che non esistono.

M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

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M3GAN 2: il sequel è ufficialmente in lavorazione!

Il più grande successo horror a sorpresa del 2023 è ufficialmente un franchise. Un sequel di M3GAN è ora nei piani, con gran parte del team originale che dovrebbe tornare nel nuovo film! Variety riporta che un sequel, provvisoriamente soprannominato M3GAN 2.0, è ufficialmente in lavorazione dai produttori Atomic Monster e Blumhouse. Anche meglio? Secondo quanto riferito, lo sceneggiatore originale Akela Cooper tornerà per scrivere la sceneggiatura, e anche le star Allison Williams e Violet McGraw dovrebbero tornare. Il sequel, prodotto da Jason Blum e James Wan. Non si sa ancora se tornerà anche il regista originale Gerard Johnstone.

I piani di produzione dovrebbero replicare la data di uscita di gennaio che ha funzionato così bene per il primo film, quindi M3GAN 2.0 uscirà nelle sale il 17 gennaio 2025. L’originale narrava di una bambola androide che diventa un’assassina al servizio del tentativo di proteggere il suo giovane proprietario, è stato ripulito al botteghino nelle ultime settimane, guadagnando oltre $ 91 milioni e sulla buona strada per incassare $ 100 milioni in tutto il mondo.

Non è una questione di se, ma quando, non sorprende che la macchina di profitto che è M3GAN abbia ricevuto il via libera per una seconda puntata“, ha detto a SYFY WIRE Paul Dergarabedian, Sr. Media Analyst di Comscore. “Il successo di critica e finanziario del film rappresenta gli elementi costitutivi fondamentali e gli elementi necessari per la dedizione di risorse finanziarie e creative per giustificare un altro giro sul grande schermo per questo personaggio horror moderno e avvincente. Ogni studio e società di produzione sogna il prossimo grande film che può generare un franchise e Blumhouse e Universal hanno vinto il jackpot con M3GAN“.

Il film ha iniziato a suscitare un certo interesse dal momento in cui è uscito il primo trailer, scatenando alcune inquietanti follie di ballo di TikTok che imitavano le abilità di danza oscillante di M3GAN e lanciando alcuni momenti promozionali virali in cui le attrici vestite da bambole M3GAN hanno fatto schiantare tutto, dai giochi della NFL al Today Show. In un’intervista con Variety, Jason Blum ha rivelato di avere “un buon senso” che un sequel potesse funzionare per la nuova bambola assassina preferita da tutti, proprio perché il film originale stava prendendo forma con così tanto potenziale: “Quindi, abbiamo infranto la nostra regola cardine e abbiamo iniziato parlando di un sequel prima dell’uscita del film. Mi sono sentito così ottimista che abbiamo iniziato a intrattenere un sequel prima del solito. M3GAN è ora nei cinema, senza segni di rallentamento. Il sequel uscirà il 17 gennaio 2025.

M3GAN 2.0: posticipata l’uscita del film

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M3GAN 2.0: posticipata l’uscita del film

Secondo un nuovo aggiornamento, la data di uscita di M3GAN 2.0 è stata ufficialmente posticipata. Il primo M3GAN (qui la recensione), prodotto dalla Blumhouse, è uscito il 6 gennaio 2023, aprendo così la stagione cinematografica degli horror  e ottenendo un grande successo di critica e pubblico. Il suo sequel avrebbe dovuto fare altrettanto nel 2025. Il film era infatti previsto in sala per il 17 gennaio 2025, ma stando a quanto riportato da Collider la nuova data di uscita sarebbe ora il 16 maggio 2025. Al momento non è stato rivelato il motivo di questo ritardo.

Cosa sappiamo di M3GAN 2.0

Sebbene la bambola M3GAN sia stata sconfitta alla fine del film, gli autori hanno volutamente lasciato aperte diverse porte per un sequel. Alla fine del film, viene infatti rivelato che M3GAN può connettersi con il WiFi e il Bluetooth, ottenendo così poteri che vanno oltre le sue già impressionanti capacità corporee. Questo finale ha dunque portato a speculazioni sulla possibilità che M3GAN non sia realmente stata sconfitta ma ha trasferito altrove la propria coscienza prima di spegnersi. Il 18 gennaio 2023, meno di due settimane dopo l’uscita del primo film, è poi stato confermato il sequel.

Sebbene i dettagli completi della trama di M3GAN 2.0 non siano ancora stati rivelati, la premessa del mostro senza fili è più allettante di quella del primo film. M3GAN si è rivelato tempestivo nella sua spaventosa dimostrazione delle capacità dell’intelligenza artificiale, quindi l’idea che il sequel possa esplorare ancor di più la natura delle AI è eccitante. Un’entità nemica che si impossessa del WiFi e domina il bluetooth può sembrare ridicola, ma è proprio un’assurdità come questa che ha reso M3GAN così avvincente.

M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

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M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

C’è grande attesa per il sequel di M3GAN (qui la recensione), dopo che il film horror fantascientifico acclamato dalla critica ha ottenuto ottimi risultati al botteghino. Questo secondo film dedicato alla ultraprotettiva bambola, intitolato M3GAN 2.0, è ufficialmente in fase di sviluppo, ma ancora poco o nulla sappiamo a riguardo. Deadline riporta però ora che la star di Ahsoka Ivanna Sakhno si è unita al cast. Non sono stati forniti dettagli sul suo personaggio, ma si parla di un “ruolo importante“. Sakhno si unisce dunque alle star del film originale Allison Williams e Violet McGraw.

Sakhno ha interpretato la mercenaria Shin Hati, sensibile alla Forza, nella serie Disney+ di Star Wars e dovrebbe riprendere il ruolo anche nella seconda stagione. Prima di rivedere Sakhno nella galassia lontana lontana, però, è dunque probabile che faccia prima la sua comparsa nell’universo di M3GAN 2.0, la cui uscita in sala – inizialmente prevista per il 17 gennaio 2025 – è ora stata fissata al 16 maggio 2025. Mentre dunque continuano i preparativi per il film, si attende di sapere quale ruolo l’attrice avrà all’interno di questo sequel.

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

M3GAN 2.0: la bambola assassina ha un nuovo corpo nella prima foto dal set

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Il corpo originale di M3GAN è stato distrutto alla fine del primo film, ma sembra che l’intelligenza artificiale assassina riuscirà a trovare un’altra bambola da abitare nel prossimo sequel. Un sequel di M3GAN di Blumhouse e Atomic Monster sembrava inevitabile dopo che il film horror fantascientifico acclamato dalla critica ha avuto un successo sorprendente al botteghino, e abbiamo scoperto lo scorso gennaio che M3GAN 2.0 era ufficialmente in fase di sviluppo.

Ora, Vanity Fair ha condiviso un primo sguardo al film tramite un’immagine del dietro le quinte che mostra il ritorno della bambola assassina, che evidentemente è riuscita a trovare un nuovo corpo (che per puro caso sembra identico a quello vecchio) dopo gli eventi del primo film.

Di cosa parla il primo M3GAN

M3GAN vede Allison Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante esperta di robotica presso un’azienda di giocattoli che usa l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola realistica programmata per essere la migliore compagna di un bambino e la migliore alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana Cady (Violet McGraw), Gemma chiede aiuto al prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non puoi tenere a bada una brava bambola assassina per troppo tempo, ed è fortemente implicito che la sua coscienza IA sia stata trasferita al dispositivo smart home simile ad Alexa nella casa di Gemma.

Williams e McGraw torneranno, e saranno affiancate dal nuovo membro del cast Ivanna Sakhno (Ahsoka), che si dice avrà un ruolo importante. Akela Cooper, che ha scritto il primo film, scriverà ancora una volta la sceneggiatura con Gerard Johnstone, che tornerà anche lui alla regia.

Le immagini fanno parte di una serie di Preview affidate alla rivista, scorrendo il carosello di Instagram verso destra, potrete scoprire le immagini del film.

M3GAN 2.0: iniziate le riprese del sequel

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M3GAN 2.0: iniziate le riprese del sequel

M3GAN 2.0 è entrato ufficialmente in fase di produzione e si avvia verso la prevista uscita nelle sale del 27 giugno 2025. Come riportato da Deadline, al cast si aggiungono anche gli attori Timm Sharp, Aristotle Athari e Jemaine Clement, anche se al momento non è stato rivelato nulla riguardo i ruoli che andranno a ricoprire. Allison Williams, Violet McGraw e Jenna Davis sono state confermate per il sequel, che avrà come protagonista anche Ivanna Sakhno. Tornano infine dal film originale del 2023 M3GAN (qui la recensione), che ha incassato 181 milioni di dollari, anche Brian Jordan Alvarez nel ruolo di Cole e Jen Van Epps in quello di Tess.

Gerard Johnstone, invece, torna alla regia con una sceneggiatura scritta da Akela Cooper, già autrice del primo film. Jason Blum, James Wan e Williams sono produttori di M3GAN 2.0. Michael Clear e Judson Scott, della Atomic Monster di Wan, saranno i produttori esecutivi. Ryan Turek della Blumhouse è a sua volta produttore esecutivo insieme a Mark Katchur. Adam Hendricks e Greg Gilreath, di Divide/Conquer, ricoprono a loro volta tale ruolo. Ora che le riprese sono in corso, si attendono dunque maggiori informazioni riguardo questo atteso sequel. Come noto, è in produzione anche uno spin-off dal titolo SoulM8te.

M3GAN trama
Un’immagine del film M3GAN

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

LEGGI ANCHE: M3GAN: la spiegazione del finale del film

M3GAN 2.0: il trailer italiano ufficiale!

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M3GAN 2.0: il trailer italiano ufficiale!

Dopo il successo del primo film, il team creativo originale – guidato dai maestri dell’horror James Wan (Atomic Monster), Jason Blum (Blumhouse) e il regista Gerard Johnstone – porta sul grande schermo M3GAN 2.0 un nuovo e folle capitolo nel caos dell’intelligenza artificiale.

Sono passati due anni da quando M3GAN, un prodigio dell’intelligenza artificiale, si è ribellata scatenando una serie di omicidi (perfettamente coreografati) ed è stata distrutta. Nel frattempo, la sua creatrice, Gemma (Allison Williams), è diventata un’autrice di successo e una figura di spicco nella battaglia per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, mentre sua nipote Cady (Violet McGraw), ormai quattordicenne, disobbedisce sempre di più alle rigide regole di Gemma.

Quello che entrambe ignorano è che la tecnologia di M3GAN è stata rubata e sfruttata da una potente azienda della difesa per creare Amelia (Ivanna Sakhno, Ahsoka, Pacific Rim: La Rivolta), un’arma d’infiltrazione letale e intelligente. Ma, man mano che Amelia sviluppa autoconsapevolezza, diventa sempre meno disposta a eseguire ordini, e sempre meno incline a tollerare la presenza degli esseri umani.

Con il destino dell’umanità in bilico, Gemma capisce che l’unica speranza è riportare in vita M3GAN (Amie Donald, doppiata nella versione originale da Jenna Davis), migliorandola con nuovi aggiornamenti per renderla più veloce, più forte e ancora più letale. Ma quando le loro strade si incrociano, la Bitch si troverà ad affrontare una degna rivale.

Cosa aspettarci da M3GAN 2.0?

Diretto dall’acclamato regista Gerard Johnstone, il film vede il ritorno di Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps nei panni dei fedeli collaboratori di Gemma, Cole e Tess, insieme a nuovi personaggi interpretati da Aristotle Athari (Saturday Night Live, Hacks), Timm Sharp (Apples Never Fall, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo) e Jemaine Clement (Avatar: La via dell’acqua, Vita Da Vampiro – What We Do in the Shadows), vincitore di un Grammy e nominato a undici Emmy.

Prodotto da James Wan, Jason Blum e Allison Williams, il film vede tra i produttori esecutivi Gerard Johnstone, Adam Hendricks, Greg Gilreath, Michael Clear, Judson Scott e Mark D. Katchur.

Il primo M3GAN ha sbancato il botteghino, esordendo con un incasso di 30,4 milioni di dollari negli Stati Uniti, record per un horror vietato ai minori di 13 anni dai tempi di A Quiet Place II. A fine corsa, il film ha superato i 180 milioni di dollari in tutto il mondo.

M3gan 2.0: il teaser trailer e il primo poster

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M3gan 2.0: il teaser trailer e il primo poster

Il primo teaser trailer di M3gan 2.0 è arrivato e promette di non far stare tranquillo nessuno. Ecco le prime immagini e il primo poster del sequel horror:

cosa c’è da sapere su M3gan 2.0

Lei non è solo una bambola. È parte della famiglia. Dalle menti più geniali dell’horror – James Wan, creatore delle saghe Saw, Insidious e The Conjuring, e Blumhouse, i produttori di Halloween, The Black Phone e L’uomo invisibile – arriva un nuovo volto del terrore.

M3GAN è un prodigio dell’intelligenza artificiale: una bambola incredibilmente realistica, progettata per essere la migliore amica di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Creata dalla brillante roboticista Gemma (Allison Williams, Get Out), M3GAN è in grado di ascoltare, osservare e apprendere, diventando confidente, insegnante, compagna di giochi e custode del bambino a cui viene affidata.

Quando Gemma si ritrova improvvisamente a prendersi cura della nipote di otto anni, Cady (Violet McGraw, The Haunting of Hill House), rimasta orfana, si sente impreparata al ruolo di genitore. Sotto forte pressione a lavoro, decide di affidare a Cady il suo prototipo di M3GAN, convinta che possa essere la risposta a entrambe le esigenze. Ma questa scelta porterà a conseguenze inimmaginabili.

Prodotto da Jason Blum e James Wan, M3GAN è diretto dal regista premiato Gerard Johnstone (Housebound), con una sceneggiatura di Akela Cooper (Malignant, The Nun 2), basata su un soggetto di Cooper e Wan.

Nel cast anche Ronny Chieng (Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli), Brian Jordan Alvarez (Will & Grace), Jen Van Epps (Cowboy Bebop), Lori Dungey (Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello, extended edition) e Stephane Garneau-Monten (Straight Forward).

Universal Pictures e Blumhouse presentano una produzione Atomic Monster in collaborazione con Divide/Conquer. I produttori esecutivi sono Allison Williams, Mark Katchur, Ryan Turek, Michael Clear, Judson Scott, Adam Hendricks e Greg Gilreath.

Di cosa parla il primo M3GAN

M3GAN vede Allison Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante esperta di robotica presso un’azienda di giocattoli che usa l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola realistica programmata per essere la migliore compagna di un bambino e la migliore alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana Cady (Violet McGraw), Gemma chiede aiuto al prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non puoi tenere a bada una brava bambola assassina per troppo tempo, ed è fortemente implicito che la sua coscienza IA sia stata trasferita al dispositivo smart home simile ad Alexa nella casa di Gemma.

Williams e McGraw torneranno, e saranno affiancate dal nuovo membro del cast Ivanna Sakhno (Ahsoka), che si dice avrà un ruolo importante. Akela Cooper, che ha scritto il primo film, scriverà ancora una volta la sceneggiatura con Gerard Johnstone, che tornerà anche lui alla regia.

M3GAN 2.0: il primo trailer del sequel!

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M3GAN 2.0: il primo trailer del sequel!

Dopo un primo teaser rilasciato due mesi fa, è ora stato diffuso il primo trailer di M3GAN 2.0, il film della Blumhouse che mostra il ritorno della vendicativa bambola dotata di intelligenza artificiale. Dopo che M3GAN è diventato un successo horror a sorpresa, incassando oltre 180 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 12 milioni di dollari, è subito stato confermato un seguito, che ci racconterà cosa è successo dopo che la bambola assassina è stata distrutta dalla sua proprietaria, Gemma (Allison Williams).

Nel sequel, la donna è ora un’apprezzata scrittrice che si batte per la supervisione governativa dell’I.A. Tuttavia, lei e sua nipote, Cady (Violet McGraw), scoprono presto che la tecnologia di M3GAN è stata rubata per creare un’arma militare chiamata Amelia. Gemma deve accettare di resuscitare M3GAN per cercare di distruggere Amelia.

Gerard Johnstone torna alla regia, così come i membri del cast Brian Jordan Alvarez e Jen Van Epps. Tra i nuovi membri del cast figurano Aristotle Athari (“Hacks”), Timm Sharp (“Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo”) e Jemaine Clement. L’universo di M3GAN non si ferma però al sequel: un film spinoff, intitolato Soulm8te, uscirà il 2 gennaio 2026, distribuito da Atomic Monster e Blumhouse.

Sebbene non si conoscano ancora i dettagli della trama, il film è attualmente descritto come un thriller erotico su un uomo che “acquista un androide artificialmente intelligente per affrontare la perdita della moglie recentemente scomparsa. Nel tentativo di creare un partner veramente senziente, trasforma inavvertitamente un innocuo lovebot in una letale anima gemella“.

Cosa c’è da sapere su M3GAN 2.0

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

LEGGI ANCHE: M3GAN: la spiegazione del finale del film

M3GAN 2.0: il film esplorerà l’universo dell’AI

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M3GAN 2.0: il film esplorerà l’universo dell’AI

Il produttore di M3GAN James Wan ha recentemente parlato con Empire Magazine di cosa possono aspettarsi gli spettatori dal sequel del film horror. Anche se sono ancora all’inizio del processo di sviluppo di M3GAN 2.0, Wan ha anticipato che il film esplorerà l’intelligenza artificiale, che è diventato un argomento molto più rilevante dall’uscita del primo film ad oggi. “È ancora presto per parlarne, ma M3GAN sta tornando alla grande“, ha promesso. “Il primo film è arrivato proprio al momento giusto, quando le preoccupazioni sull’intelligenza artificiale stavano crescendo, e ci concentreremo sicuramente su questo per il prossimo. Stiamo esplorando l’universo dell’intelligenza artificiale in modo ancor più profondo.

Come noto, i pericoli legati all’uso dell’intelligenza artificiale si sono trasformati in qualcosa di molto più reale di qualsiasi film horror nel corso 2023. Quest’anno, i professionisti del settore dell’intrattenimento hanno combattuto – e gli attori stanno ancora lottando – per il controllo sulle proprie storie, dal momento che i grandi studi cinematografici si stanno orientando verso la possibilità di utilizzare contenuti generati dall’intelligenza artificiale come misura per accelerare le produzioni e ridurre i costi. L’intelligenza artificiale è stata anche il tema centrale di film di alto profilo come Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte 1 e The Creator.

Già M3GAN non era poi molto distante da questi argomenti, presentando il racconto di una donna troppo impegnata con il proprio lavoro per prendersi cura della nipote e decidendo dunque di delegare il compito a una bambola robot dotata di una propria autonomia. Uscito nei cinema nel gennaio 2023, il film diretto da Gerard Johnstone è diventato uno dei film horror della Blumhouse meglio recensiti di sempre, rivaleggiando addirittura con Get Out. Con il sequel ora confermato, che sarà scritto nuovamente da Akela Cooper, questo stando a quanto dichiarato da Wan rifletterà in modo molto più approfondito sulla questione della AI, cosa che potenzialmente lo renderà ancor più spaventoso.

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Nella famosa serie Lost interpretava Tom Friendly, ora M.C. Gainey potrebbe entrare a far parte del  cast di Django Unchained, il nuovo film di Quentin Tarantino. L’attore è in trattative per interpretare Big John Brittle, uno dei sorveglianti della Carrucan Plantation. Se andrà tutto  a buon fine allora ritroverà sul set attori del calibro di: Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson, Gerald McRaney, Dennis Christopher, Kurt Russell e Cayouette Laura.

Fonte: Variety

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