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Le Otto Montagne: trailer e poster del film con Luca Marinelli e Alessandro Borghi

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Ecco il trailer e il poster di Le Otto Montagne, il film diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo e in concorso a Cannes 75. Il film vede riunirsi la coppia formata da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, a sette anni da Non essere cattivo.

Le Otto Montagne, la trama

“Le otto montagne” racconta la storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.

Il poster

Le Otto Montagne: trailer del film con Luca Marinelli e Alessandro Borghi

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Ecco il trailer di Le Otto Montagne, il film diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo e in concorso a Cannes 75. Il film vede riunirsi la coppia formata da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, a sette anni da Non essere cattivo.

Le Otto Montagne, la trama

“Le otto montagne” racconta la storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.

Le otto montagne: la storia vera dietro il film

Le otto montagne: la storia vera dietro il film

Dopo essersi aggiudicato il Premio della giuria al Festival di Cannes, Le otto montagne (qui la nostra recensione) si è affermato come un grandissimo successo di critica e pubblico anche una volta arrivato al cinema. Scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, coppia di registi e sceneggiatori belgi (lui ha diretto Alabama Monroe – Una storia d’amore e Beautiful Boy, lei ha invece co-sceneggiato il primo di questi due), il film è tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, pubblicato nel 2016 e vincitore del Premio Strega nel 2017.

Un racconto che mescola nostalgia, amicizia, desiderio di esplorazione e legame con il proprio territorio e la natura, che non ha lasciato indifferenti gli spettatori. Un successo che ha portato Le otto montagne a vincere anche quattro David di Donatello, tra cui Miglior sceneggiatura non originale e Miglior film. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Le otto montagne. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Filippo Timi in Le otto montagne
Filippo Timi in Le otto montagne

La trama e il cast di Le otto montagne

Nell’estate del 1984, Pietro, un ragazzino di undici anni di Torino, e sua madre Francesca affittano una casa nel villaggio di Graines, in Val d’Ayas. Qui incontrano Bruno, l’ultimo ragazzino rimasto nel villaggio ormai spopolato, che vive con gli zii. In breve, i due diventano amici e trascorrono insieme l’intera estate, dedicandosi in particolare ad escursioni nella natura, accompagnati dal padre di Pietro, Giovanni, ingegnere in una grande azienda di Torino. Vent’anni dopo, durante i quali è successo di tutto, i due si ritrovano in occasione della scomparsa di Giovanni, che ha lasciato in eredità a Pietro il rudere di una baita in alta quota.

Bruno si offre così di aiutare Pietro a ristrutturare l’edificio, e i due portano a termine i lavori durante l’estate. Nel frattempo, Pietro scopre che suo padre e Bruno avevano continuato a frequentarsi, condividendo numerose vie alpinistiche del circondario: Bruno era diventato una sorta di figlio adottivo, che aveva riempito il vuoto lasciato dal figlio con cui non aveva più rapporti. Da qui, ha inizio per Pietro un viaggio alla riscoperta di sé stesso, del padre e di quell’amico che, nel suo radicale stile di vita, saprà insegnargli molto più di quanto possa immaginare.

Ad interpretare Pietro vi è l’attore Luca Marinelli, mentre Bruno è interpretato da Alessandro Borghi. I due, grandi amici nella realtà, si sono qui trovati a condividere nuovamente un set sette anni dopo Non essere cattivo, il film che li ha resi celebri. Recitano poi nel film anche Filippo Timi nel ruolo di Giovanni Guasti, padre di Pietro, e l’attrice Elena Lietti, nel ruolo di Francesca Guasti, madre di pietro. Completano il cast Elisabetta Mazzullo nel ruolo di Lara, compagna di Bruno, Lupo Barbiero nel ruolo di Pietro Guasti da bambino e Andrea Palma nel ruolo di Pietro Guasti da ragazzo.

Luca Marinelli e Alessandro Borghi in Le otto montagne
Luca Marinelli e Alessandro Borghi in Le otto montagne

La storia vera dietro il film

Il film, come anticipato, è l’adattamento cinematografico del romanzo di Paolo Cognetti, il quale per questo suo scritto si è basato su alcune vicende personali, seppur rielaborandole poi all’interno di un racconto che si discosta dalla realtà ed è dunque da considerare del tutto originale. L’autore stesso ha infatti confermato che non si tratta di una storia autobiografica e quindi fedele in tutto e per tutto alle sue vicende di vita, però si tratta di una rappresentazione di qualcosa da lui realmente vissuto, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i luoghi rappresentati nel film.

Questo forte legame con i luoghi pare sia dato dal fatto che da bambino Cognetti frequentava molto spesso d’estate la montagna e nello specifico la Val d’Ayas, luogo dove il film è stato appunto girato e dove ancora oggi Cognetti vive per buona parte dell’anno. Altro elemento di verità rappresentato nel film è che l’autore (il cui alter ego nel lungometraggio è a punto Pietro), dopo il periodo dell’infanzia si trasferì in città, per ritornare a vivere in montagna solo più tardi, all’età di 30, dopo un periodo poco felice della sua vita.

Per quanto riguarda il personaggio di Bruno invece, questo sembra essere frutto della fantasia dell’autore, o meglio un insieme di caratteristiche di persone realmente incontrate nel periodo in Valle d’Aosta. Un personaggio dunque inventato per rappresentare lo spirito puro della montagna. A riguardo Cognetti ha dichiarato: “Mi hanno sempre affascinato questi ragazzini degli alpeggi, sporchi, con abiti da adulti, e che scappavano via quasi come animali appena ti avvicinavi. Avrei tanto voluto diventare amico di uno di loro. Ho realizzato questo desiderio raccontandolo nel libro“.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Le otto montagne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunesTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale TV8.

Le otto montagne, recensione del film con Luca Marinelli e Alessandro Borghi

Dopo essersi aggiudicato il Premio della giuria al Festival di Cannes, Le Otto Montagne arriva nelle sale italiane a ridosso delle festività natalizie, il 22 dicembre. Primo lavoro in coppia dietro la macchina da presa per i belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersh – Van Groeningen aveva già voluto Vandermeersch come collaboratrice alla sceneggiatura del candidato all’Oscar Alabama Monroe – Una storia d’amore – il film vede anche l’atteso ritorno sul grande schermo della coppia Borghi – Marinelli, dopo il successo di Non essere cattivo.

Le Otto Montagne, dalla pagina allo schermo

Il progetto dei registi belgi non sarebbe nato senza una vacanza in Valle d’Aosta, che li ha fatti innamorare di quei luoghi, o senza l’incontro con Paolo Cognetti e il suo romanzo, vincitore del Premio Strega 2017, che dà il titolo al film. Da qui Van Groeningen è partito – dopo aver diretto Steve Carell e Timothée Chalamet in Beautiful Boy – stavolta assieme a Vandermeersch, scegliendo la sfida sempre insidiosa, di trasporre un romanzo di successo in un film.

Per farlo, i registi hanno avuto bisogno di due attori che fossero in grado di ricreare l’alchimia speciale presente tra i protagonisti del testo. La scelta è così caduta su Alessandro Borghi e Luca Marinelli, tornati a recitare insieme a sette anni da Non essere cattivo, per raccontare una nuova storia di amicizia profonda e fin dall’inizio pensati come gli unici possibili interpreti, come hanno dichiarato i registi.

La storia di Pietro e Bruno

Pietro e Bruno sono due ragazzini. Il primo arriva da Torino in vacanza in Valle d’Aosta per l’estate, assieme al padre, Filippo Timi, e alla madre, Elena Lietti. In Bruno, unico bambino del paesino di Grana (Graines), trova un compagno di giochi con cui trascorrere giornate spensierate e imparare i segreti della montagna. I due diventano presto amici inseparabili. Sono però molto diversi. Questo li porta a stare lontani per molto tempo. Ciascuno prende la sua strada. Si ritrovano adulti.

Bruno, Alessandro Borghi, non potrebbe vivere senza le sue montagne e sa che la sua vita è lì, mentre Pietro, Luca Marinelli, cerca ancora il suo posto nel mondo viaggiando e scrivendo. Ma le montagne di Grana sono sempre il luogo dove incontrarsi. Quello da cui tutto è partito e a cui tutto torna. Sperimentano amori, lutti, gioie e sofferenze, sapendo di poter contare sempre, comunque, l’uno sull’altro, grazie ad un’amicizia che resiste a tutto, pur dovendosi confrontare coi propri stessi limiti.

Le otto montagne
Alessandro Borghi – Le otto montagne

Due visioni del mondo, due modi di essere a confronto

Secondo il popolo nepalese, il mondo è una sfera, in cui vi sono otto montagne e otto mari. Poi c’è la montagna posta al centro del mondo. Alcuni sono fatti per viaggiare per le otto montagne, altri per stare fermi sulla montagna centrale. Così sono anche i due protagonisti del film. Bruno è fermo, legato a doppio filo con la sua montagna. Pietro è sempre in movimento, in cerca del suo posto, del suo centro.

Per Bruno tutto è semplice, il suo mondo è fatto di pochi elementi essenziali. Per Pietro l’orizzonte è più complesso e pieno di domande a cui non sa dare una risposta: chi sono, cosa voglio fare, perché sono qui, qual è il mio posto. Due opposti complementari e un’amicizia che resiste al tempo e alle avversità. È di questa complementarità che vive il film, come dell’amicizia autentica tra i due attori che interpretano i protagonisti e della loro bravura, ciascuno con le sue specificità.

Marinelli dà profondità agli sguardi e ai silenzi di Pietro, regalandogli ogni tanto qualche inaspettato, sparuto guizzo, grazie al suo istinto attoriale. Il suo personaggio è forse meno sfidante rispetto a quello interpretato da Borghi, che ha affrontato il maggior lavoro di trasformazione, basti pensare al dialetto, fino all’aspetto, al modo di muoversi e occupare lo spazio. L’esito colpisce per efficacia e aderenza al personaggio. Entrambi risultano intensi ed emotivamente coinvolgenti, dando vita a un altro rapporto tra amici fraterni, completamente diverso da quello tra Cesare e Vittorio in Non essere cattivo, ma ugualmente riuscito.

La voce off, un’influenza del testo evitabile

Ad appesantire un po’ il lavoro, la scelta della voce fuori campo di Pietro, che fa da raccordo tra i vari momenti della narrazione. Un portato del testo letterario, che forse si sarebbe potuto evitare attraverso altre scelte di sceneggiatura – opera dei registi assieme a Paolo Cognetti. È questa, infatti, una scelta che rimane un po’ fredda e distante dallo spettatore. Il film parla, sì, molto attraverso i silenzi, le espressioni, i gesti, ma sarebbe bastato far dire o scrivere qualche parola in più ai protagonisti nel corpo dell’azione per ovviare a questo espediente.

Un film ricco e con molti livelli di lettura

Le Otto Montagne è un lavoro con molteplici livelli interpretativi e temi. Non solo l’amicizia fraterna, ma i problematici rapporti padre – figlio, che riguardano entrambi i protagonisti. L’unica figura paterna realmente presente nel film è quella interpretata da Filippo Timi, anch’essa per molti versi oscura e doppia. Vi è poi, il tema del rapporto fra l’ecosistema della montagna e ciò che si muove intorno, che può essere visto come minaccia o risorsa.

L’isolamento, la solitudine scelta e cercata, che è un limite anche all’amicizia. Il tema del limite è un altro elemento cardine del film, qualcosa di fronte a cui la montagna, come la vita, pone sempre. Vi è questo desiderio di andare sempre più su, o sempre più lontano, di superare costantemente i propri limiti, di mettersi alla prova, fino al voler vivere in condizioni sempre più improbe, soprattutto da parte di Bruno, senza accettare i compromessi che la società attuale impone. Si giunge, infine, a una riflessione sul limite dell’amicizia stessa, che resta sempre, ma deve saper rispettare le scelte dell’altro.

Le otto montagne
Luca Marinelli – Le otto montagne

Fotografia, impatto visivo e musiche

Dal punto di vista visivo, Le Otto Montagne è molto ben realizzato, grazie anche alle splendide location valdostane, riprese in diverse stagioni, con diversi colori e atmosfere e alla fotografia di Ruben Impens. L’ambiente montano è un vero protagonista del film. Le musiche sono adattissime a quelle atmosfere, a quegli ampi spazi quasi incontaminati. Così, il film riesce effettivamente a trasportare lo spettatore a Grana, piccolo villaggio vicino a Brusson, a fargli sentire quel freddo, quel vento, ma anche il senso di libertà, la sensazione che, visto da lì, tutto sia molto più semplice di come lo si immagina. Che non significa facile o non faticoso, ma essenziale, ridotto alle quattro o cinque cose che davvero contano nella vita. Per questo, oltre che per una sottile suspense, l’attesa di qualcosa di indefinito, il lavoro potrebbe essere considerato come una sorta di Into the Wild italo-belga.

Le Otto Montagne, da vedere al cinema

Van Groeningen e Vandermeersch con Le Otto Montagne danno vita a un film che non piacerà a tutti, perché ha il suo andamento, lento e ricco di silenzi, con una durata di 147 minuti. Somiglia, in questo, al suo protagonista, Bruno, che non accetta compromessi. È però, da vedere al cinema, per il suo forte impatto visivo e per come riesce a rendere un sentimento estremamente intimo e personale, ma al tempo stesso universale, come l’amicizia. Per chi cerca un’alternativa ai film d’animazione e alle commedie natalizie. Prodotto da Wildside, Rufus/Menuetto, Pyramid Productions e Vision, e realizzato con il contributo della Film Commission Valle d’Aosta, Le Otto Montagne è in sala dal 22 dicembre 2022.

Le origini del male: una clip dal film con Sam Claflin

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Le origini del male: una clip dal film con Sam Claflin

Guarda la clip del film Le origini del male, un film di John Pogue con Jared Harris, Sam Claflin, Olivia Cooke, Erin Richards, Rory Fleck-Byrne, che arriverà in sala il 26 giugno con Key Films.

LEGGI ANCHE: Sam Claflin su Jennifer Lawrence: “E’ una giovane e talentuosa tonta”

Ecco la clip Ci sono delle fiamme:

le origini del maleLE ORIGINI DEL MALE narra la storia vera di un gruppo di studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie dal 1974, quando tentarono un esperimento per curare una ragazza affetta da un male inspiegabile.  Le videoriprese amatoriali che avevano girato sono state nascoste per anni: oggi, a quarant’anni di distanza, finalmente sappiamo ciò che scoprirono.

Per la prima volta al cinema il pubblico potrà assistere a un‘esperienza cinematografica oltre ogni immaginazione che li condurrà a una verità sconvolgente.

Da questo episodio di cronaca, che finalmente ha una spiegazione,  prende spunto un esperimento condotto da un gruppo di parapsicologi canadesi, noto come “The Philip Experiment”.

Lo scopo dell’esperimento era quello di entrare in contatto con un fantasma. Per farlo, i ricercatori dovevano creare l’identità spirituale e renderla il più reale possibile. Così si riunirono e cominciarono ad inventare un background concreto: diedero un nome allo spirito (Philip) e ricrearono i dettagli della sua intera vita e delle azioni che avevano portato alla sua tragica morte.

Dopo aver creato l’atmosfera adatta, che ricordava il periodo storico in cui era vissuto Philip, le sedute cominciarono. Dopo un paio di settimane, Philip entrò in contatto con i ricercatori. Le sue manifestazioni non erano in forma fisica, ma il fantasma segnalava la sua presenza alzando il tavolo e facendolo scivolare da destra a sinistra.

Ma dal momento che Philip era solo un’identità inventata, a chi apparteneva lo spirito che si era manifestato durante l’esperimento?

Le origini del male: presenze inquietanti nella nuova clip

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Guarda la clip del film Le origini del male, un film di John Pogue con Jared Harris, Sam Claflin, Olivia Cooke, Erin Richards, Rory Fleck-Byrne, che arriverà in sala il 26 giugno con Key Films.

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Ecco la clip Lei è qui:

Le origini del maleLE ORIGINI DEL MALE narra la storia vera di un gruppo di studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie dal 1974, quando tentarono un esperimento per curare una ragazza affetta da un male inspiegabile.  Le videoriprese amatoriali che avevano girato sono state nascoste per anni: oggi, a quarant’anni di distanza, finalmente sappiamo ciò che scoprirono.

Per la prima volta al cinema il pubblico potrà assistere a un‘esperienza cinematografica oltre ogni immaginazione che li condurrà a una verità sconvolgente.

Da questo episodio di cronaca, che finalmente ha una spiegazione,  prende spunto un esperimento condotto da un gruppo di parapsicologi canadesi, noto come “The Philip Experiment”.

Lo scopo dell’esperimento era quello di entrare in contatto con un fantasma. Per farlo, i ricercatori dovevano creare l’identità spirituale e renderla il più reale possibile. Così si riunirono e cominciarono ad inventare un background concreto: diedero un nome allo spirito (Philip) e ricrearono i dettagli della sua intera vita e delle azioni che avevano portato alla sua tragica morte.

Dopo aver creato l’atmosfera adatta, che ricordava il periodo storico in cui era vissuto Philip, le sedute cominciarono. Dopo un paio di settimane, Philip entrò in contatto con i ricercatori. Le sue manifestazioni non erano in forma fisica, ma il fantasma segnalava la sua presenza alzando il tavolo e facendolo scivolare da destra a sinistra.

Ma dal momento che Philip era solo un’identità inventata, a chi apparteneva lo spirito che si era manifestato durante l’esperimento?

Le origini del male Trailer del film con Sam Claflin

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Le origini del male Trailer del film con Sam Claflin

Guarda il Trailer italiano del film Le origini del male, un film di John Pogue con Jared Harris, Sam Claflin, Olivia Cooke, Erin Richards, Rory Fleck-Byrne, che arriverà in sala il 26 giugno con Key Films.

le origini del maleLE ORIGINI DEL MALE narra la storia vera di un gruppo di studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie dal 1974, quando tentarono un esperimento per curare una ragazza affetta da un male inspiegabile.  Le videoriprese amatoriali che avevano girato sono state nascoste per anni: oggi, a quarant’anni di distanza, finalmente sappiamo ciò che scoprirono.

Per la prima volta al cinema il pubblico potrà assistere a un‘esperienza cinematografica oltre ogni immaginazione che li condurrà a una verità sconvolgente.

Da questo episodio di cronaca, che finalmente ha una spiegazione,  prende spunto un esperimento condotto da un gruppo di parapsicologi canadesi, noto come “The Philip Experiment”.

Lo scopo dell’esperimento era quello di entrare in contatto con un fantasma. Per farlo, i ricercatori dovevano creare l’identità spirituale e renderla il più reale possibile. Così si riunirono e cominciarono ad inventare un background concreto: diedero un nome allo spirito (Philip) e ricrearono i dettagli della sua intera vita e delle azioni che avevano portato alla sua tragica morte.

Dopo aver creato l’atmosfera adatta, che ricordava il periodo storico in cui era vissuto Philip, le sedute cominciarono. Dopo un paio di settimane, Philip entrò in contatto con i ricercatori. Le sue manifestazioni non erano in forma fisica, ma il fantasma segnalava la sua presenza alzando il tavolo e facendolo scivolare da destra a sinistra.

Ma dal momento che Philip era solo un’identità inventata, a chi apparteneva lo spirito che si era manifestato durante l’esperimento?

Le Origini del Male nuova clip italiana con protagonista Jared Harris

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le origini del malePubblicata online da Lucky Red una nuova clip italiana di Le Origini del Male, film di di John Pogue con Jared Harris, Sam Claflin, Olivia Cooke, Erin Richards, Rory Fleck-Byrne che uscirà in tutti i cinema italiani il 2 luglio.

Di seguito potete vedere la clip di presentazione del signor Gregor interpretato da Jared Harris

LE ORIGINI DEL MALE narra la storia vera di un gruppo di studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie dal 1974, quando tentarono un esperimento per curare una ragazza affetta da un male inspiegabile.  Le videoriprese amatoriali che avevano girato sono state nascoste per anni: oggi, a quarant’anni di distanza, finalmente sappiamo ciò che scoprirono.

Per la prima volta al cinema il pubblico potrà assistere a un‘esperienza cinematografica oltre ogni immaginazione che li condurrà a una verità sconvolgente.

Da questo episodio di cronaca, che finalmente ha una spiegazione,  prende spunto un esperimento condotto da un gruppo di parapsicologi canadesi, noto come “The Philip Experiment”.

Lo scopo dell’esperimento era quello di entrare in contatto con un fantasma. Per farlo, i ricercatori dovevano creare l’identità spirituale e renderla il più reale possibile. Così si riunirono e cominciarono ad inventare un background concreto: diedero un nome allo spirito (Philip) e ricrearono i dettagli della sua intera vita e delle azioni che avevano portato alla sua tragica morte.

Dopo aver creato l’atmosfera adatta, che ricordava il periodo storico in cui era vissuto Philip, le sedute cominciarono. Dopo un paio di settimane, Philip entrò in contatto con i ricercatori. Le sue manifestazioni non erano in forma fisica, ma il fantasma segnalava la sua presenza alzando il tavolo e facendolo scivolare da destra a sinistra.

Ma dal momento che Philip era solo un’identità inventata, a chi apparteneva lo spirito che si era manifestato durante l’esperimento?

Le origini del male debutta in testa [Box Office ITA]

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Le origini del male debutta in testa [Box Office ITA]

le origini del maleDebutto in testa per il film horror uscito ieri Le origini del male incassando 54.787 euro e così togliendo lo scettro a Maleficent che finisce in terza posizione dietro a  Babysetting che ha incassato 33,403.

Ecco tutta la top ten:

1 LE ORIGINI DEL MALE € 54.787 – 9.251 spettatori
2 BABYSITTING € 33.403 – 6.493 spettatori
3 MALEFICENT € 32.416 – 6.026 spettatori
4 TUTTE CONTRO LUI € 21.777 – 4.057 spettatori
5 INSIEME PER FORZA € 20.348 – 3.643 spettatori
6 BIG WEDDING € 18.545 – 3.801 spettatori
7 JERSEY BOYS € 12.160 – 2.115 spettatori
8 EDGE OF TOMORROW – SENZA DOMANI € 10.303 – 1.816 spettatori
9 X-MEN – GIORNI DI UN FUTURO PASSATO € 8.985 – 2.139 spettatori
10 PER QUALCHE DOLLARO IN PIU’ € 8.695 – 1.241 spettatori

Fonte: Cinetel

Guarda la clip del film Le origini del male, un film di John Pogue con Jared Harris, Sam Claflin, Olivia Cooke, Erin Richards, Rory Fleck-Byrne, che arriverà in sala il 26 giugno con Key Films.

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LE ORIGINI DEL MALE narra la storia vera di un gruppo di studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie dal 1974, quando tentarono un esperimento per curare una ragazza affetta da un male inspiegabile.  Le videoriprese amatoriali che avevano girato sono state nascoste per anni: oggi, a quarant’anni di distanza, finalmente sappiamo ciò che scoprirono.

Per la prima volta al cinema il pubblico potrà assistere a un‘esperienza cinematografica oltre ogni immaginazione che li condurrà a una verità sconvolgente.

Da questo episodio di cronaca, che finalmente ha una spiegazione,  prende spunto un esperimento condotto da un gruppo di parapsicologi canadesi, noto come “The Philip Experiment”.

Lo scopo dell’esperimento era quello di entrare in contatto con un fantasma. Per farlo, i ricercatori dovevano creare l’identità spirituale e renderla il più reale possibile. Così si riunirono e cominciarono ad inventare un background concreto: diedero un nome allo spirito (Philip) e ricrearono i dettagli della sua intera vita e delle azioni che avevano portato alla sua tragica morte.

Dopo aver creato l’atmosfera adatta, che ricordava il periodo storico in cui era vissuto Philip, le sedute cominciarono. Dopo un paio di settimane, Philip entrò in contatto con i ricercatori. Le sue manifestazioni non erano in forma fisica, ma il fantasma segnalava la sua presenza alzando il tavolo e facendolo scivolare da destra a sinistra.

Ma dal momento che Philip era solo un’identità inventata, a chi apparteneva lo spirito che si era manifestato durante l’esperimento?

Le opere d’arte che hanno ispirato il cinema horror [foto]

Le opere d’arte che hanno ispirato il cinema horror [foto]

Essendo stata l’ultima arte ad essere inventata dall’uomo, la settima (il cinema) è quella che maggiormente trae ispirazione delle sue sei sorelle. Basti pensare ai grandi componimenti di musica classica utilizzati nel cinema moderno, oppure ai grandi romanzi da cui si traggono le migliori sceneggiature. Inoltre non è da sottovalutare l’influenza che la pittura e l’arte figuativa in generale ha e ha avuto nel corso degli anni sul cinema.

Molti dei capolavori del cinema sono infatti ispirati alla pittura e di seguito vi proponiamo qualche esempio di grande cinema horror che ha tratto le sue basi figurative da alcune opere pittoriche molto famose:

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Le Olimpiadi di Pechino 2022 plagiano Let It Go?

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Le Olimpiadi di Pechino 2022 plagiano Let It Go?

Pechino ospiterà nel 2022 le Olimpiadi Invernali e la città cinese si sta già organizzando per accogliere gli sportivi da tutto il mondo che si contenderanno le prestigiose medaglie negli affascinanti sport chesi praticano tra neve e ghiaccio, mancano solo sette anni!

Il tema olimpico di Pechino ’22 è arrivato in rete in questi giorni e sembra pericolosamente già sentito. Il brano, composto da Zhao Zhao, sembra incredibilmente simile a Let It Go, vera e propria hit e colonna sonora del celeberrimo Frozen, che proprio in Cina, ancora più che nel resto del mondo, ha fatto registrare incassi da capogiro.

Ecco un confronto:

https://youtu.be/h53LxHelYCk

Le reazioni alla canzone in Cina sono state esageratamente negative, con le persone quasi imbarazzate dall’inredibile somiglianza delle du canzoni.

Nonostante la reazione, né il compositore né il comitato olimpico pechinese hanno rilasciato dichiarazioni.

Dopotutto si tratta di Olimpiadi invernali e il brano si intitola The Ice and Snow Dance, quale migliore “ispirazione” di Frozen per la sua realizzazione?

Che ne pensate?

MP

Le nuove foto ufficiali di Our Brand is Crisis con Sandra Bullock

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Warner Bros. Pictures ha appena rilasciato 34 nuove foto di Our Brand is Crisis, il dramma politico diretto da David Gordon Green (Pineapple Express, George Washington) con Sandra Bullock e Billy Bob ThorntonOur Brand is Crisis uscirà negli USA il 30 ottobre 2015.

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Le nuotatrici: recensione del film di Sally El Hosaini

Le nuotatrici: recensione del film di Sally El Hosaini

Le nuotatrici (The Swimmers) è stato il film di apertura dell’ultimo Toronto Film Festival, diretto dalla regista di origine egiziana Sally El Hosaini; ora disponibile su Netflix, racconta la storia vera di due sorelle nuotatrici che sono fuggite dall’orrore della guerra siriana alla ricerca di un futuro – sportivo e umano – più stimolante.

The Swimmers: la storia vera di Yusra e Sara Mardini

Diretto da Sally El Hosaini – habitué della fabbrica Netflix, dato che ha scritto le sceneggiature di Enola Holmes e di His Dark MaterialsThe Swimmers è un film diviso in tre parti: la prima si svolge a Damasco, dove dal 2015 gli attentati terroristici sono diventati sempre più frequenti, come racconta l’autobiografia della nuotatrice professionista Yusra Mardini, vero e proprio punto di partenza per la trama del film. Ci vengono così presentate Yusra (Nathalie Issa) e sua sorella Sara (Manal Issa) che, nel 2011, sono due adolescenti felici e spensierate che vivono a Damasco. Il padre le allena entrambe come nuotatrici, ma è chiaro che ha una preferenza per Yusra, la più giovane, molto più determinata, brava a scuola e dedita ai sacrifici. Sara, infastidita da questa differenza, presta meno attenzione al nuoto e preferisce festeggiare con gli amici. Fotografato, come tutto ciò che fa riferimento al Medio Oriente, con una tavolozza di colori dominata dal giallo e dall’arancione, questa prima parte del film ci mostra la crescente tensione familiare di fronte a una situazione sempre più insostenibile, al punto che il padre delle sorelle Yusra e Sara alla fine cede e decide di sostenere il loro viaggio verso la Germania, dove un amico promette di accoglierle.

Poiché Yusra ha 17 anni, il progetto è di stabilirsi lì e poi portare il resto della famiglia Mardini, approfittando del diritto al ricongiungimento familiare per i minori di 18 anni, cosa che non avverrà. Ma la strada è ancora lunga, perché la parte centrale della storia è dedicata al lungo viaggio delle sorelle dalla Siria alla Germania. Un viaggio traumatico che comprende fughe dalla polizia, gangster che chiedono soldi per trasferimenti illegali, fame, sete e una traversata del Mar Egeo su un gommone molto precario e che il film – indugiando troppo nel suo difetto espositivo più evidente – mostra non tanto come un’esperienza terrificante quanto, in modo molto approssimativo, come un viaggio dalla bellezza formale a tratti “poetica”.

L’ultima sezione abbraccia i cliché dei film sportivi per mostrare la lotta di una delle sorelle per competere ai Giochi Olimpici del 2016 a Rio de Janeiro. Proprio a questo punto, The Swimmers acquista la maggior parte del suo coraggio dimostrando di avere sangue nelle vene e allontanandosi dall’accademismo ben congegnato che aveva prevalso fino a quel momento.

Un racconto romanticizzato ma che va al sodo

The Swimmers è un film che non lascia inutilizzato nessun effetto drammatico ed emotivo (comprese le musiche, che passano dall’epica alle hit pop del momento), risorse classiche che possono travolgere se ci si avvicina aspettandosi una storia raccontata in tono più o meno realistico. Ma non è questo che propone il film, bensì un approccio “familiare”, in stile hollywoodiano, a una storia difficile come quella vissuta dalle sorelle. E sebbene ci siano scene dure e difficili, il film non abbandona mai il suo tono gioviale e speranzoso.

Ciò non significa che la coproduzione britannico-statunitense non vada al sodo. Soprattutto nei primi due terzi, la regista e sceneggiatrice Sally El Hosaini non risparmia il pubblico. Illustra quanto sia diventata pericolosa la situazione in Siri: per raggiungere questo obiettivo, l’autrice si affida a forti contrasti, alternando frammenti della vita quotidiana delle giovani donne agli orrori della guerra. I sogni delle due e la gioia di vivere che vorrebbero manifestare non corrispondono alle bombe che potrebbero colpirle in qualsiasi momento. The Swimmers riesce così a dare un volto al tema della fuga e chiarisce perché tutte queste persone hanno dovuto abbandonare le loro case: in questo modo, le due protagonisti e il loro cugino diventano simboli rappresentativi in cui il tema del destino individuale e quello sociale si fondono.

Forse l’interpretazione più consona di The Swimmers è quella di un film che è molto più di una toccante storia vera che rende visibile la prospettiva dei rifugiati: è un film di speranza e di ispirazione su due giovani donne incredibilmente forti che hanno il coraggio di non rinunciare mai ai loro sogni e il cui forte senso di sorellanza le porta a superare tutti gli ostacoli.

Le novità di dicembre su Prime Video

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Le novità di dicembre su Prime Video

Manca poco all’inizio dell’ultimo mese dell’anno 2021 ed ecco tutte novità di dicembre in arrivo su Prime Video. Tra cinema e serie tv, da segnalare i titoli

I film in arrivo a dicembre su PRIME VIDEO

Io sono babbo natale, dal 6 dicembre in anteprima esclusiva
su Prime Video

Io sono Babbo Natale film 2021

In Io sono babbo natale Ettore (Marco Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Non ha grandi prospettive se non quella di continuare la sua carriera da rapinatore. È così che si ritrova a casa di Nicola (Gigi Proietti), un simpatico signore che non possiede oggetti di valore ma ha una incredibile rivelazione da fare: “Sono Babbo Natale!” Ma sarà davvero lui? Ultimo film del grande Gigi Proietti, Io sono Babbo Natale è una commedia italiana di Natale diretta da Edoardo Falcone.

Encounter, dal 10 dicembre in esclusiva su Prime Video

Encounter film 2021Un Marine decorato parte in una missione per salvare i suoi due figli da una minaccia misteriosa. Man mano che il loro viaggio li conduce in situazioni sempre più pericolose, i bambini dovranno lasciarsi l’infanzia alle spalle. Diretto da Michael Pearce e scritto da Joe Barton e Michael Pearce, Encounter vede nel cast Riz Ahmed, Octavia Spencer, Rory Cochrane, Lucian-River Chauhan e Aditya Geddada.

Being The Ricardos, dal 21 dicembre in esclusiva su Prime Video

Being The Ricardos film 2021In Being The Ricardos Lucille Ball (Nicole Kidman) e Desi Arnaz (Javier Bardem) sono minacciati da sconcertanti accuse personali, diffamazioni politiche e taboo culturali, nel drammatico racconto dietro le quinte firmato dallo sceneggiatore e regista premio Oscar Aaron Sorkin. Con uno sguardo rivelatore che indaga nella complicata relazione romantica e professionale della coppia, il film porta il pubblico nella writers’ room, sul palcoscenico e nel privato di Ball e Arnaz durante una cruciale settimana di produzione della loro rivoluzionaria sitcom “I Love Lucy”. Nel cast, accanto ai premi Oscar Nicole Kidman e Javier Bardem, anche Jake Lacy, J.K. Simmons, Nina Arianda, Tony Hale e Alia Shawkat.

La furia di un uomo – Wrath Of Man, dal 27 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

La furia di un uomo - Wrath Of Man film 2021Dopo un’imboscata mortale a una delle loro auto blindate, la Fortico Securities con sede a Los Angeles assume un misterioso nuovo dipendente, Patrick Hill (Statham), che diventa noto semplicemente come “H.” Mentre impara le basi dal partner Bullet (Holt McCallany), H inizialmente sembra essere un tipo tranquillo e con la testa bassa semplicemente lì per fare un lavoro e guadagnarsi da vivere. Ma quando lui e Bullet diventano l’obiettivo di un tentativo di rapina, le formidabili abilità di H vengono rivelate. Non solo è un tiratore esperto che è ugualmente abile nel combattimento corpo a corpo, ma H è anche spietato e letale. Basato sul film francese Le convoyeur, La furia di un uomo – Wrath Of Man annovera un cast stellare tra cui Jason Statham, Holt McCallany, Jeffrey Donovan, Josh Hartnett, Niamh Algar, Laz Alonso, Scott Eastwood e Eddie Marsan. Il film è diretto da Guy Ritchieda una sceneggiatura di Ivan Atkinson, Marn Davies e Guy Ritchie. Bill Block e Atkinson sono produttori.

NUOVI FILM IN ARRIVO Prime e seconde visioni

  • State a casa | 2 dicembre
  • Harriet | 6 dicembre
  • Security | 7 dicembre
  • Nemmeno io ti voglio | 20 dicembre
  • A un metro da te | 21 dicembre
  • A Quiet Place II | 23 dicembre
  • Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto | 25 dicembre
  • Il silenzio grande | 30 dicembre

Altri film

  • L’amore bugiardo – Gone Girl | 1 dicembre
  • Harry Potter e la pietra filosofale | 1 dicembre
  • Harry Potter e la camera dei segreti | 1 dicembre
  • Harry Potter e il prigioniero di Azkaban | 1 dicembre
  • Harry Potter e il calice di fuoco | 1 dicembre
  • Harry Potter e l’Ordine della Fenice |1 dicembre
  • Harry Potter e il principe mezzo sangue | 1 dicembre
  • Harry Potter e i Doni della Morte – parte 1| 1 dicembre
  • Harry Potter e I Doni della Morte – parte 2 | 1 dicembre
  • Tulipani: Amore, onore e una bicicletta | 1 dicembre
  • Il 7 e l’8 | 1 dicembre
  • Anche se è amore non si vede | 1 dicembre
  • Andiamo a quel paese | 1 dicembre
  • La Matassa | 1 dicembre
  • Christmas Under the Stars | 1 dicembre
  • Vampires | 1 dicembre
  • Cogan – Killing Them Softly | 1 dicembre
  • Pene d’amor perdute | 1 dicembre
  • Un principe tutto mio 3 | 1 dicembre
  • Robot Chicken Special Dc Comics 1 | 1 dicembre
  • Robot Chicken Special Dc Comics 2 | 1 dicembre
  • Robot Chicken Special Dc Comics 3 | 1 dicembre
  • Mr Cobbler e la bottega magica | 1 dicembre
  • Nut Job – Operazione noccioline | 1 dicembre
    The Point Man – Creato per uccidere | 1 dicembre
  • Così è la vita | 1 dicembre
  • Tre uomini e una gamba | 1 dicembre
  • Il delitto Fitzgerald | 1 dicembre
  • Write Before Christmas | 1 dicembre
  • The Promise | 2 dicembre
  • Recoil – A colpo sicuro | 3 dicembre
  • Shoreditch | 15 dicembre
  • Welcome To The Jungle | 20 dicembre
  • Windfall – Pioggia infernale | 20 dicembre
  • Scusate se esisto! | 21 dicembre
  • Beata ignoranza | 23 dicembre

Le serie tv in arrivo a dicembre su PRIME VIDEO

The Ferragnez – La serie, Dal 9 dicembre in esclusiva su Prime Video i primi 5 episodi i successivi 3 episodi da giovedì 16 dicembre

Grazie al docu-reality Amazon Original The Ferragnez – La serie, il pubblico e i fan avranno accesso esclusivo al dietro le quinte della quotidianità di Chiara Ferragni e Fedez, scoprendo la loro famiglia come non l’hanno mai vista prima, nel racconto di un periodo speciale e straordinario della loro vita insieme – fra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 – con la seconda gravidanza di Chiara, la prima partecipazione di Fedez a Sanremo e la nascita della secondogenita Vittoria, gli incontri con gli amici e la famiglia e gli impegni di lavoro. Con uno sguardo inedito e intimo, la serie racconterà con delicatezza e ironia passioni, gioie, lacrime e ambizioni di una giovane coppia normale e straordinaria che si aprirà per svelarsi e per scoprire aspetti intimi e mai visti prima di sé e del proprio rapporto, accettando con coraggio di mettersi a nudo, di scavare a fondo e di aprire agli spettatori le porte della loro casa. Accanto a loro, oltre al piccolo Leone, primogenito della coppia, anche i genitori di entrambi, le sorelle di Chiara, Valentina e Francesca con i loro compagni, nonna Luciana e tante altre persone vicine, per tracciare un grande ritratto di famiglia.

Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 25 milioni di follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello globale; Fedez è un artista poliedrico con all’attivo oltre 70 dischi di platino e 13 milioni di follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi ride è fuori. The Ferragnez – La Serie è prodotta da Banijay Italia per Amazon Studios.

Harlem, Dal 3 dicembre in esclusiva su Prime Video

Creata e scritta Tracy Oliver, che ne è anche executive producer, Harlem è una nuova commedia che segue le vicende di un gruppo di amiche ambiziose provenienti da Harlem, New York City, mecca della Black Culture in America. Camille è una giovane e conosciuta professoressa di antropologia alla Columbia con una profonda conoscenza delle norme di corteggiamento nelle varie culture, ma continua ad avere problemi con la sua vita amorosa; Tye è la creatrice di successo di una dating-app per persone queer che preferisce mantenere a distanza di sicurezza le sue vulnerabilità – nonché eventuali partner romantici; Quinn è un’inguaribile romantica e stilista benestante che sta provando a sdebitarsi con il mondo mentre è impegnata a portare avanti la sua attività che fatica a decollare; Angie è un’attrice e cantante piena di fiducia in sé, vivace e senza filtri, che vive a scrocco – ma alla grande – con Quinn. Insieme vivranno il passaggio dai loro vent’anni alla successiva tappa delle loro carriere, relazioni e sogni di ragazze di città.

La serie è interpretata da: Meagan Good nel ruolo di “Camille,” Grace Byers nel ruolo di “Quinn,” Shoniqua Shandai nel ruolo di “Angie,” Jerrie Johnson nel ruolo di “Tye,” e Tyler Lepley nel ruolo di “Ian.” Altre guest star ricorrenti nella serie sono Whoopi Goldberg nei panni della “Dr. Elise Pruitt,” Jasmine Guy è “Patricia,” Andrea Martin è “Robin,” Robert Ri’chard è “Shawn,” Juani Feliz è “Isabela,” Kate Rockwell è “Ana” e Sullivan Jones è “Jameson”. Harlem è prodotta da Amazon Studios e Universal Television, una divisione di Universal Studio Group, in associazione con Paper Kite Productions.

Alex Rider, la seconda stagione, Dal 3 dicembre in esclusiva su Prime Video la seconda stagione

Dopo la morte di suo zio e una missione mortale per abbattere Point Blanc, Alex Rider è desideroso di lasciarsi il passato alle spalle e ricostruire la sua vita. Tuttavia, quando un orribile attacco alla famiglia di un amico lo riporta nel mondo delle spie, Alex deve svelare un sinistro complotto politico con ripercussioni globali. Nel cast Otto Farrant, Stephen Dillane, Vicky McClure, Brenock O’Connor, Ronkẹ Adékọluẹ́jọ́, Marli Siu, Toby Stephens, Rakie Ayola e Charithra Chandran.

FC BAYERN – Behind the legend, dall’8 dicembre in esclusiva su Prime Video

Il club tedesco, che nel 2020 ha realizzato una tripla vittoria da record (Bundesliga, Coppa di Germania, Champions League) ed è attualmente la squadra di maggior successo al mondo, aprirà le porte alle telecamere mostrando tutto ciò che succede a Säbener Straße. Il documentario fornirà uno sguardo da vicino, come mai prima d’ora, sulle imprese del club a partire dalla finale della Champions League del 2020 a Lisbona, fino alla fine della stagione 2020/21. Seguirà le persone che hanno fatto la storia e reso grande il club, dal presidente al giardiniere, e mostrerà personaggi iconici come Karl – Heinz Rummenigge e Uli Hoeness passare lo scettro alla nuova generazione guidata dal Presidente Herbert Hainer, da Oliver Kahn e da Hasan Salihamidžić. Lo show non mancherà di ripercorrere i momenti salienti e la storia della squadra, l’immagine che il club ha di sé e come viene percepito nel mondo. Il documentario sul Bayern FC è una produzione W&B Television. Gli executive producer sono Quirin Berg e Max Wiedemann.

The Expanse 6 Dal 10 dicembre in esclusiva su Prime Video, il primo episodio della sesta stagione a seguire un episodio a settimana

La sesta e ultima stagione di The Expanse riprende con il sistema solare in guerra, mentre Marco Inaros e la sua Free Navy continuano a lanciare devastanti attacchi asteroidi sulla Terra e su Marte. Mentre le tensioni di guerra e le perdite di quota minacciano di dividere l’equipaggio della Rocinante, Chrisjen Avasarala compie una mossa audace e invia l’ex Marine Marziano Bobbie Draper in una missione segreta che potrebbe cambiare le sorti del conflitto. Nel frattempo, nella Cintura degli Asteroidi, Drummer e ciò che è rimasto della sua famiglia sono in fuga dopo aver tradito Marco. E su un lontano pianeta oltre gli Anelli, inizia a sorgere un nuovo potere. Nel cast della serie ci sono Steven Strait, Dominique Tipper, Wes Chatham, Shohreh Aghdashloo, Cara Gee, Frankie Adams, Keon Alexander, Nadine Nicole e Jasai Chase Owens, riuniti per la stagione più epica di sempre.

 

Tampa Baes Dal 10 dicembre in esclusiva su Prime Video, la sesta stagione

La docu-serie in 8 episodi segue un gruppo di giovani amiche lesbiche a Tampa Bay, città di richiamo e sempre più in voga per la comunità LGBTQ + sulla costa della Florida. Sempre pronte per un’avventura o una bella festa, queste amiche fedeli – talvolta più che amiche – ambiziose e impertinenti, sono sempre pronte a combattere gli stereotipi e le etichette. Con tutti gli occhi puntati addosso, le giovani donne protagoniste della serie amano il divertimento e vivono un momento cruciale della loro vita personale e professionale, e sono pronte ad affrontare qualunque sfida e problema scottante, anche se ciò significa essere oneste l’una con l’altra. Il cast di Tampa Baes include Ali Myers, Nelly Ramirez, Shiva Pishdad, Jordan Whitley, Marissa Gialousis, Summer Mitchell, Cuppie Bragg, Brianna Murphy, Haley Grable, Melanie Posner, Olivia Mullins e Mack McKenzie

THE GRAND TOUR PRESENTS: CARNAGE A TROIS

In questo secondo lockdown special, il trio si tuffa nel bizzarro mondo della cultura automobilistica francese. In un epico viaggio su strada che inizia nelle colline gallesi, offrono al pubblico un’avventura da far rizzare i capelli con disinnescamento di bombe, auto a propulsione, acrobazie in elicottero e la gara più emozionante della loro vita prima di raggiungere il Canale della Manica in un climax medievale sbalorditivo con un briciolo di cinema d’essai francese.

Yearly Departed, la seconda stagione

La seconda edizione del comedy special Yearly Departed sarà presentato dalla candidata agli Emmy Award Yvonne Orji (Insecure). Con una line-up di livello tutta al femminile che include Jane Fonda (Grace and Frankie), Chelsea Peretti (Brooklyn Nine-Nine), Meg Stalter (Hacks), Dulcé Sloan (The Daily Show), Aparna Nancherla (The Great North), X Mayo (The Daily Show), e una performance musicale di Alessia Cara, alcune delle donne più divertenti del mondo diranno addio a tutto ciò vogliono lasciarsi alle spalle del 2021, tra cui la Hot Vax Summer, la vita da eremita, l’ignorare la crisi climatica, Zoom e molto altro ancora.

Yearly Departed è una produzione Amazon Studios, Done+Dusted e Scrap Paper Pictures. Ha come executive producer Rachel Brosnahan, Paige Simpson, David Jammy, Katy Mullan, Samantha Ressler, Nathalie Love e Bess Kalb, qui anche nel ruolo di sceneggiatrice. Linda Mendoza (Tiffany Haddish Presents: They Ready), vincitrice di un Emmy Award, ritorna anche quest’anno in qualità di regista. La prima edizione dello show è stata nominata per un Writers Guild Award e ha vinto un Gracie Award.

Everybody Loves Natti, la docu-serie

Everybody Loves Natti è una docuserie in sei episodi che segue la superstar dominicana del reggaeton Natti Natasha. Sebbene Natti Natasha abbia accumulato miliardi di visualizzazioni su YouTube (e oltre 75 milioni di devoti follower sui social media), la nuova serie Amazon Original segna la prima volta in cui ha condiviso i dettagli intimi della sua vita personale, inclusa la relazione con il suo manager, Raphy Pina. Insieme parlano del suo ultimo album NATTIVIDAD, della vita a Miami con la loro famiglia appena formatasi, dei suoi sogni di riconoscimento mondiale e di un bambino a sorpresa in arrivo. La serie all-access esplora anche come la self-made star ha raggiunto l’apice della scena musicale latina di oggi con testimonianze di amici e collaboratori che hanno condiviso il suo viaggio, tra cui Daddy Yankee, Prince Royce, Becky G, Yovanna Ventura, Ariadna Gutiérrez e altri. Oltre alla sua strada verso il successo e la vita quotidiana a Miami con la sua famiglia in crescita, gli spettatori avranno la testimonianza in prima persona di Natti delle lotte personali che ha superato, compresi i problemi di fertilità e le difficoltà della vita come immigrata dominicana.

Le novità di dicembre su Amazon Prime Video

Le novità di dicembre su Amazon Prime Video

Sta per chiudersi questo di Novembre del 2020 che passerà alla storia come quello del secondo Lockdown per gran parte del nostro paese e in attesa di vivere un natale diverso da tutti gli altri Amazon Prime Video rivela tutte le novità di questo Dicembre 2020.

The Wilds

In parte survival drama, in parte “pigiama party” distopico, The Wilds segue un gruppo di ragazze adolescenti di varia estrazione sociale, che lottano per la sopravvivenza dopo che un incidente aereo le costringe a vivere su un’isola deserta. Le naufraghe si ritroveranno a litigare e a stringere forti legami che le porteranno a conoscersi, a scoprire segreti che nascondono e i traumi a cui sono tutte sopravvissute. C’è solo un colpo di scena in questo drama emozionante… le ragazze non sono finite su quell’isola per caso.

La serie vede nel cast la veterana Rachel Griffiths, oltre a un mix di volti noti ed emergenti tra cui  Sophia Ali, Shannon Berry, Jenna Clause, Reign Edwards, Mia Healey,  Helena Howard, Erana James, Sarah Pidgeon, David Sullivan, e Troy Winbush.  The Wilds è co-prodotta da Amazon Studios e ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Sarah Streicher (Daredevil) ha creato la serie e ne è anche executive producer insieme ad Amy B. Harris (Sex and the City e The Carrie Diaries), Jamie Tarses (Happy Endings), e Dylan Clark (The Batman and Bird Box).

The Gentlemen

The GentlemenPer la serie “Il film a casa tua”, dall’1 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

Dall’autore e regista Guy Ritchie arriva The Gentlemen, una sofisticata commedia action con un cast di primo livello. Il film segue le vicende dell’emigrato americano Mickey Pearson (Matthew McConaughey) che si è costruito un impero della marijuana a Londra. Quando si diffonde l’indiscrezione che possa volere abbandonare il mercato per sempre, si attivano una serie di piani, complotti e ricatti nel tentativo di riuscire a sottrargli il dominio. Nel cast anche Henry Golding, Matthew McConaughey, Hugh Grant, Jeremy Strong, Michelle Dockery e Colin Farrell. 

10 giorni con Babbo Natale

Per la serie “Il film a casa tua”, dal 4 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

10 giorni con Babbo Natale

I protagonisti di 10 giorni senza mammaFabio De Luigi e Valentina Lodovini tornano in 10 giorni con Babbo Natale questo atteso sequel affiancati questa volta da un travolgente Diego Abatantuono nei panni di Babbo Natale e diretti da Alessandro Genovesi in una commedia delle feste natalizie per tutta la famiglia.

Insieme a loro i giovanissimi Angelica Elli, Matteo Castellucci e Bianca Usai. La famiglia “tutta matta” di 10 giorni senza mamma è alle prese con nuovi problemi sulla divisione dei ruoli e con un’avventura che la porterà in viaggio verso la Lapponia a bordo di un vecchio camper per un Natale da trascorrere appassionatamente insieme. Gli imprevisti lungo il percorso e un esilarante incontro-scontro con un sedicente Babbo Natale renderanno il viaggio indimenticabile.

I’M YOUR WOMAN

Dall’11 dicembre in esclusiva su Prime Video Versione originale, sottotitolata e doppiata

I’m Your Woman è un thriller ambientato negli anni ’70 prodotto e interpretato da Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel) che tratta i temi della maternità, della famiglia, dell’empowerment femminile e della trasformazione personale. La storia segue Jean (Brosnahan) nella sua avventura con il figlio appena nato mentre cerca di scappare dal passato criminale del marito e si trasforma da casalinga protetta a tostissima madre in fuga. Grazie all’aiuto di Cal e Teri, la sua fatica nel cercare di prendere il controllo della propria vita si traduce nella consapevolezza del proprio potere. Al fianco di Brosnahan troviamo nel cast Marsha Stephanie Blake e Arinzé Kene. Il film è diretto da Julia Hart e prodotto da Jordan Horowitz (La La Land).

SOUND OF METAL

SOUND OF METALDurante una serie di performance adrenaliniche, il batterista punk-metal Ruben (Riz Ahmed) inizia ad avere degli episodi intermittenti di perdita di udito. Quando uno specialista lo informa che la sua condizione è destinata a peggiorare rapidamente, il batterista pensa che la sua carriera e, di conseguenza, la sua vita siano finite. La fidanzata e compagna nella band, Lou (Olivia Cooke), spaventata dal fatto che Ruben possa ricadere nella tossicodipendenza da eroina da cui sta faticosamente cercando di curarsi, lo porta in un’isolata casa di cura per sordi affinché possano aiutarlo ad adattarsi a questa sua nuova condizione.

Dopo essere stato accolto in una comunità che lo accetta per come è, Ruben deve scegliere tra il suo nuovo equilibrio e il desiderio di tornare alla vita che aveva un tempo. Sound of Metal è diretto Darius Marder (Loot, sceneggiatore di Come un tuono), autore del soggetto con Derek Cianfrance (Come un tuono). La sceneggiatura è firmata dal regista Darius Marder con Abraham Marder. Nel cast del film Riz Ahmed (The Night Of, Nightcrawler), Olivia Cooke (Me and Earl and the Dying Girl, Bates Motel), Paul Raci (Baskets, Parks and Recreation), Lauren Ridloff (The Walking Dead,Eternals) e Mathieu Almaric (The Diving Bell and the Butterfly, The Grand Budapest Hotel).

EL CID

El Cid narra la storia di Rodrigo “Ruy” Diaz de Vivar, detto El Cid, eroe nazionale spagnolo ma anche uno dei personaggi più misteriosi e complessi della storia del paese. La serie racconta gli anni della gioventù di Ruy, ovvero il momento in cui diventò un fedele vassallo, cavaliere ed eroe per la corona. La storia è ambientata nell’undicesimo secolo, una delle epoche più affascinanti della storia spagnola, in cui cristiani, arabi ed ebrei convivevano nella penisola iberica, fronteggiandosi in guerre e stringendo alleanze. El Cid è una storia d’amore, intrighi, tradimenti e scontri fra potere e autorità.

El Cid è stato girato nelle provincie spagnole di Soria, Burgos, Teruel e Madrid, oltre che nella città di Saragozza; una produzione che ha superato i 4000 m2 di estensione, con uno staff di più di 200 persone e 11.000 comparse. Oltre a Jaime Lorente nei panni di El Cid, la serie vede la partecipazione anche di José Luis García-Pérez che interpreta Re Ferdinando I il Grande, Elia Galera nei panni della Regina Sancha La Bella, Carlos Bardem è il Conte di León, Juan Echanove è il vescovo, Alicia Sanz è Infanta Urraca, Francisco Ortiz è Sancho VII il Forte, Jaime Olías è Alfonso VI, Lucía Guerrero è Jimena, Lucía Díez è Infanta Elvira, Nicolás Illoro è Re García, Juan  Fernández è Rodrigo, nonno  di El  Cid, Pablo Álvarez è Orduño, l’antagonista di Ruy, Ginés García Millán è Re Ramiro di Navarra, Dani Tatay è Beltrán, il figlio di Ramiro, Dani Albaladejo è Orotz, David Castilloè Lisardo lo scudiero, Adrián Salzedo è Alvar, Álvaro Rico è Nuño, Emilio Buale è Sádaba il guerriero, Hamid Krim è il Sultano di Saragozza Al-Muqtadir, Sarah Perles è Amina, la figlia del Sultano, e Zohar Liba è Abu Bakr.

ANTEBELLUM

Per la serie “Il film a casa tua”, dal 14 dicembre in anteprima esclusiva su Prime Video

ANTEBELLUML’autrice di successo Veronica Henley (Janelle Monáe) si trova incastrata in una realtà spaventosa che la obbliga a confrontarsi con il suo passato, presente e futuro e in cui “prima” è già tardi. I filmmaker visionari Gerard Bush e Christopher Renz (Bush + Renz), noti per il loro lavoro pionieristico nella pubblicità impegnato nella lotta per la giustizia sociale, scrivono, producono e dirigono il loro primo film, il nuovo terrificante thriller Antebellum, in team con QC Entertainment, già produttore dei film Premi Oscar Get Out e BalcKkKlansman, Zev Foreman e Lezlie Wills. 

SYLVIE’S LOVE

Dal 25 dicembre in esclusiva su Prime Video

SYLVIE'S LOVEÈ il 1957, New York è invasa dal caldo estivo e dal jazz. Robert (Nnamdi Asomugha), sassofonista, passa le notti a suonare dietro al meno capace ma più famoso frontman del quartetto di cui fa parte. Sylvie (Tessa Thompson), che sogna una carriera nella televisione, spende i suoi giorni d’estate ad aiutare suo padre nel negozio di dischi, aspettando che il suo ragazzo torni dalla guerra. Quando Robert inizia a lavorare in quello stesso negozio, tra i due si accende una scintilla che potrebbe far nascere una passione forte, come nessuno dei due ha mai provato nella propria vita. Il regista e sceneggiatore Eugene Ashe unisce romance e musica in una storia travolgente che narra un’epoca di cambiamento, un’evoluzione culturale e il vero prezzo dell’amore.

WEEKEND

Weekend film 2020Federico, Giulio, Michele e Roberto: quattro amici di gioventù si rincontrano all’apertura di una mostra di pittura. L’artista è la madre di Alessandro, un loro amico morto sette anni prima in circostanze poco chiare. Il giorno della sua scomparsa i quattro erano con lui e da quel momento non si sono più rivisti. La sera stessa della mostra vengono condotti forzatamente in un luogo a loro familiare: la casa di montagna dove, in quella tragica estate, passarono quel mai dimenticato weekend che terminò nel peggiore dei modi. Si ritrovano così abbandonati, lontani da tutto e isolati a causa di una tempesta di neve. Proprio in quel luogo, dove il loro amico perse la vita, qualcuno di cui non conoscono l’identità gli comunica che tra loro c’è il responsabile della sua morte. L’unica via di uscita è scoprire l’assassino, facendolo finalmente confessare. Chi tra loro può aver commesso il terribile atto? Presente e passato, estate e inverno, si intrecciano portando alla luce risvolti sorprendenti, ed una verità molto più complessa di quella immaginata.

The Expanse 5

Dal 16 dicembre in esclusiva su Prime Video i primi tre episodi della quinta stagione, a seguire un episodio ogni mercoledì 

La quinta stagione di The Expanse continua a narrare la storia degli umani che in massa abbandonano il sistema solare in cerca di una nuova casa e di un nuovo inizio in mondi simili alla Terra. Le conseguenze dello sfruttamento secolare della Cintura sono ormai reali e la resa dei conti è inevitabile. Per la crew della Rocinante e per i leader dei Pianeti Interni e della Cintura il passato e il presente collidono, e il futuro riserva sfide che avranno conseguenze su tutto il sistema solare. Amos (Wes Chatham) torna sulla Terra per confrontarsi con il suo passato e con le conseguenze di una vita che tanto ha combattuto per lasciarsi alle spalle. Naomi (Dominique Tipper) riesce a raggiungere suo figlio in un tentativo disperato di salvarlo dalla dannosa influenza del padre. Bobbie (Frankie Adams) e Alex (Cas Anvar) cercano di affrontare il collasso di Marte seguendo i movimenti di un’ambigua congrega avente legami con criminali e terroristi. Holden (Steven Strait) lotta con le conseguenze dei suoi trascorsi con la Protomolecola, con gli alieni che l’hanno costruita e con il mistero di cosa li abbia annientati. Drummer (Cara Gee), in compagnia di una nuova squadra, combatte per fuggire da chi e cosa è stata in precedenza e Avasarala (Shohreh Aghdashloo), rifiutandosi di essere relegata ai margini, farà di tutto per prevenire un attacco terroristico di proporzioni storiche.

THE GRAND TOUR PRESENTS: A MASSIVE HUNT

Dopo le spericolate avventure acquatiche nel Mekong, l’intrepido trio si ritrova su quattro ruote per la sua ultima avventura nelle esotiche isole di Reunion e Madagascar. A bordo di tre auto sportive Richard, James e Jeremy sono convinti di affrontare un viaggio tranquillo e divertente quando arrivano a Reunion e si lanciano a gran velocità sul tratto di asfalto più costoso del mondo: una sbalorditiva strada costruita sul mare. Ma una bizzarra sfida, lanciata da Mr Wilman, li spinge ad attraversare l’oceano per giungere fino in Madagascar, dove dovranno affrontare la strada più ardua del mondo a bordo di alcune tra le auto più modificate che abbiano mai costruito, per completare una delle loro missioni più difficili fino a oggi. L’estenuante avventura si concluderà con un finale esplosivo.

Yearly Departed

Amazon Prime Video darà il suo addio al 2020 con il nuovo special comico Yearly Departed, un ironico memorial per un anno che in realtà deve ancora finire. Lo show raccoglie una serie di elogi funebri al 2020, in cui una squadra di comiche parlerà di tutto ciò che abbiamo “perso” negli ultimi mesi. Dopo un lungo periodo passato tra pandemia, vespe killer e banana breadYearly Departed darà al 2020 l’addio che si merita da parte di alcune delle donne più divertenti al mondo.

La lineup tutta al femminile include Rachel Brosnahan (The Marvelous Mrs. Maisel), Ziwe (Book of Ziwe), Tiffany Haddish (Girls Trip), Patti Harrison (Shrill), Natasha Leggero (Another Period), Natasha Rothwell (Insecure) e Sarah Silverman (I Love You, America).

Yearly Departed ha come executive producer Rachel Brosnahan, Paige Simpson, David Jammy, Katy Mullan, Samantha Ressler, Nathalie Love e Bess Kalb, qui anche nel ruolo di head writer. A dirigere è la regista nominata agli Emmy Linda Mendoza (Tiffany Haddish Presents: They Ready).Yearly Departed è prodotto dagli Amazon Studios e Done + Dusted.

Le Notti di Salem: lo sceneggiatore di IT dirigerà il film

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Le Notti di Salem: lo sceneggiatore di IT dirigerà il film

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che sarà Gary Dauberman a dirigere Le Notti di Salem, primo adattamento cinematografico del secondo romanzo pubblicato da Stephen King nel 1975, dopo Carrie del 1974.

Gary Dauberman è noto per aver diretto lo scorso anno Annabelle 3, terzo capitolo della saga spin-off di The Conjuring dedicato alla terrificante bambola demoniaca, e per aver sceneggiato, oltre ai primi due capitoli di Annabelle e The Nun – La vocazione del male, anche IT e IT – Capitolo di Andy Muschietti.

L’adattamento cinematografico de Le Notti di Salem sarà prodotto da James Wan, creatore delle saghe di Saw, Insidious e The Conjuring. Dauberman si occuperà anche della sceneggiatura. Il romanzo originale è stato già portato sul piccolo schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la seconda parte nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un altro remake più recente realizzato da TNT nel 2004.

Pubblicato nel 1975, il libro originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da piccolo gli aveva causato terribili incubi.

Gary Dauberman, sceneggiatore di IT, dirigerà l’adattamento cinematografico de Le Notti di Salem

L’ultimo film da regista di James Wan è Aquaman, uno dei più grandi successi economici della stagione 2018, capace di superare quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il sequel con Jason Momoa e uno spin-off dedicato ai Trench, le creature marine viste nel cinecomic DC, ma non è ancora confermato il ritorno di Wan dietro la macchina da presa.

Le notti di Salem: James Wan al lavoro sull’adattamento

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Le notti di Salem: James Wan al lavoro sull’adattamento

Come riportato poche ore fa dall’Hollywood Reporter, James Wan e Gary Dauberman sono ufficialmente al lavoro sull’adattamento del romanzo di Stephen King Le notti di Salem per New Line Cinema. I due avevano già collaborato come regista, sceneggiatore e produttore del franchise horror di Conjuring, e lo stesso Dauberman si occuperà dello script del film.

Pubblicato nel 1975, il libro originale segue le vicende di Ben Mears, uno scrittore di successo cresciuto nell’immaginaria cittadina di Jerusalem’s Lot che vi fa ritorno venticinque anni dopo. Qui diventa amico dell’insegnante di liceo Matt Burke e inizia una relazione sentimentale con Susan Norton, una giovane laureata, mentre lavora alla stesura di un testo dedicato alla ‘Casa Marsten’, una magione abbandonata che da piccolo gli aveva causato terribili incubi.

Vi ricordiamo che questo non è il primo adattamento de Le notti di Salem, portato sul piccolo schermo grazie alla miniserie del 1979 a cui seguì la seconda parte nel 1987. Rob Lowe è poi stato protagonista di un altro remake più recente realizzato da TNT nel 2004.

Dauberman non è nuovo al genere, avendo sceneggiato molti dei film dell’universo di Conjuring, come i tre capitoli di Annabelle (di cui ha diretto il terzo), The Nun, IT di Cary Fukunaga e La Lorona, ora nelle nostre sale.

L’ultimo film da regista di Wan è Aquaman, uno dei più grandi successi economici della stagione 2018, capace di superare quota 1 miliardo in tutto il mondo. Già annunciato il sequel con Jason Momoa e uno spin-off dedicato ai Trench, le creature marine viste nel cinecomic DC, ma non è ancora confermato il ritorno di Wan dietro la macchina da presa.

Le notti di Salem arriva al cinema, con la produzione di James Wan

Fonte: THR

Le Notti di Cabiria: recensione del film di Federico Fellini

Le Notti di Cabiria è il film del 1957 diretto da Federico Fellini con protagonisti nel cast Giulietta Masina, Francois Perier, Amedeo Nazzari, Aldo Silvani e Franca Marzi.

  • Anno: 1957
  • Regia: Federico Fellini
  • Cast: Giulietta Masina, Francois Perier, Amedeo Nazzari, Aldo Silvani, Franca Marzi

Considerato uno dei capolavori di Federico Fellini insieme a La dolce vita e I Vitelloni, Le Notti di Cabiria vinse il premio Oscar nel 1958 come miglior film straniero. Scritto da Pier Paolo Pasolini, Pinelli e Flaiano, prodotto da Dino De Laurentis, musicato da Nino Rota, Le notti di Cabiria è riconosciuto come uno degli ultimi film di stile neorealista che segna la maturità registica del maestro Fellini, abile sognatore e autore tragico-comico.

In Le Notti di Cabiria si racconta la malinconica storia della giovane Maria “Cabiria” Ceccarelli, svampita giovane nata nella miseria, costretta a prostituirsi nei quartieri poveri della Roma del dopoguerra, a causa della povertà della sua famiglia. Gracile e sola, agita la sua borsetta per farsi riconoscere tra la gente e per trovare il suo posto nel mondo. Tra i primi personaggi “disegnati” perfettamente da Federico Fellini, la piccola Cabiria sembra muoversi a fatica nella sua stessa vita come una delle macchiette riconoscibili nell’antica Commedia dell’Arte (rispetto l’amica Wanda che incarna invece l’ideale della classica battona romana). Interpretata magistralmente da Giulietta Masina (che con questo ruolo vinse il premio come miglior interprete femminile al Festival di Cannes del 1957), Cabiria nonostante le sue precarie condizioni economiche, balla, canta e continua a sognare ad occhi aperti, con una dolcezza inconsueta per una ragazza di “strada”, conservando tutta la sua ingenuità di ragazzina che s’illude di poter trovare l’amore, prima nel “protettore” che invece la sfrutta per rubarle i soldi, e dopo, in un aiutante bellone divo del cinema, Alberto Lazzari, (interpretato da Amedeo Nazzari).

La ricerca del riscatto e di un vero amore sembra allontanarsi anche con il bugiardo Oscar che la incontra per caso e la seduce per illuderla ancora una volta chiedendole di sposarlo. E’ questo il dramma centrale del film: l’estremizzazione dell’incapacità di Cabiria nel non esser capace di farsi realmente amare da un uomo.

La sceneggiatura si snoda dentro una struttura narrativa complessa ma equilibrata in cui ogni personaggio influisce sul triste destino della protagonista, che resiste alle angherie della sua esistenza, dimostrando come il bene può superare il male quando si riesce a sorridere, anche nello squallore della vita di strada.

Le Notti di Cabiria, il film premio oscar di Federico Fellini

Secondo Morandini il film “come una sinfonia allaccia tutti i complementari episodi insieme per analogia o per contrasto” grazie alla forte personalità di Cabiria che li giustifica in tutte le scelte che subisce. Tre anni dopo il grande successo de La strada, Fellini emozionò il mondo con questo film definito dalla critica un vero capolavoro che gli valse il David di Donatello come miglior regista del 1957. Secondo molti esperti di cinema il personaggio di Cabiria richiama la piccola Gelsomina del capolavoro con Marcello Mastroianni. Come opera d’ispirazione diretta del film ricordiamo il musical di Neil Simon Sweet Charity del 1966 trasposto al cinema nel 1969 con protagonista Shirley MacLaine e girato dal regista Bob Fosse.

Le notti di Cabiria diventa un remake made in USA

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Le_notti_di_Cabiria

Lee Daniels, regista di Precious, ha firmato un accordo con la WME per dirigere il remake delle Notti di Caibiria di Federico Fellini.

 

Le Notti dei Super Robot: trailer

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Guarda il trailer de Le Notti dei Super Robot, evento in due parti (il 24 novembre e il 2 dicembre) reso possibile dalla collaborazione tra Koch Media e Yamato Video.

Koch Media e Yamato Video sono liete di svelare la grande sorpresa che hanno in serbo per tutti gli appassionati di animazione e  fantascienza, per tutti coloro che sono cresciuti al grido di “alabarda spaziale” o sognando di poter diventare, un giorno, piloti di uno dei super robot giganti preferiti. A novembre arriveranno al cinema, infatti, Le Notti dei Super Robot, due appuntamenti da non perdere che faranno la felicità dei fan di vecchia data e delle nuove generazioni di aspiranti eroi!

Le Notti dei Super Robot racchiudono due uscite-evento che riportano sul grande schermo, in versione ridoppiata e totalmente rimasterizzata in HD, i film d’animazione nati dal genio creativo di Go Nagai, il fumettista e scrittore che, con le sue opere e i suoi personaggi, ha segnato la storia moderna del fumetto giapponese.

Le Notti dei Super RobotLE NOTTI DEI SUPER ROBOT – PARTE I

Il 24 novembre approderanno al cinema per un solo giorno Mazinga Z contro Devilman, Mazinga Z contro il Generale Nero e Il Grande Mazinga contro Getta Robot. Una vera e propria maratona robotica con gli eroi di sempre in una versione mai vista prima.

Mazinga Z contro Devilman (Mazinger Z vs Devilman) – Il Dottor Hell, nemico giurato di Mazinga Z, si serve dei demoni Zanin, Silen e Bugo, coadiuvati dai suoi mostri meccanici, per cercare di distruggere l’odiato robot. Per l’occasione Mazinga e Devilman si alleano per combattere i comuni avversari.

Mazinga Z contro il Generale Nero (Mazinger Z vs General dark) – Le principali città del mondo vengono attaccate dalle truppe di Micene, comandate dal Duca Gorgon, sottoposto del Generale Nero. Mazinga Z respinge parzialmente gli attacchi dei potenti mostri guerrieri micenei, ma viene seriamente danneggiato. Mentre il robot terrestre si reca alla base per le necessarie riparazioni, il Generale Nero organizza un attacco molto più massiccio: il nuovo esercito, comandato dallo “Juma Shogun” (“Generale delle bestie demoniache”), riduce davvero male Mazinga Z, salvato solo grazie all’arrivo di uno sconosciuto e potente robot, il Grande Mazinga.

Il Grande Mazinga contro Getta Robot  (Great Mazinger vs Getter Robot) – In questo episodio il team Getter e il Grande Mazinga vengono presentati come degli eterni rivali che, tuttavia, devono unire le proprie forze per contrastare il potente e apparentemente invincibile mostro mutaforma Girgiran, inviato sulla Terra da dei misteriosi invasori spaziali. Questo film si avvale del character design del grande e compianto Kazuo Komatsubara (animatore di Nausicaa della valle del vento, il capolavoro di Miyazaki e di Capitan Harlock-L’Arcadia della mia giovinezza).

Le Notti dei Super Robot: Mazinga Z e Devilman al cinema

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Le Notti dei Super RobotKoch Media e Yamato Video sono liete di svelare la grande sorpresa che hanno in serbo per tutti gli appassionati di animazione e  fantascienza, per tutti coloro che sono cresciuti al grido di “alabarda spaziale” o sognando di poter diventare, un giorno, piloti di uno dei super robot giganti preferiti. A novembre arriveranno al cinema, infatti, Le Notti dei Super Robot, due appuntamenti da non perdere che faranno la felicità dei fan di vecchia data e delle nuove generazioni di aspiranti eroi!

Le Notti dei Super Robot racchiudono due uscite-evento che riportano sul grande schermo, in versione ridoppiata e totalmente rimasterizzata in HD, i film d’animazione nati dal genio creativo di Go Nagai, il fumettista e scrittore che, con le sue opere e i suoi personaggi, ha segnato la storia moderna del fumetto giapponese.

LE NOTTI DEI SUPER ROBOT – PARTE I
Il 24 novembre approderanno al cinema per un solo giorno Mazinga Z contro DevilmanMazinga Z contro il Generale Nero e Il Grande Mazinga contro Getta Robot. Una vera e propria maratona robotica con gli eroi di sempre in una versione mai vista prima.

Mazinga Z contro Devilman (Mazinger Z vs Devilman) – Il Dottor Hell, nemico giurato di Mazinga Z, si serve dei demoni Zanin, Silen e Bugo, coadiuvati dai suoi mostri meccanici, per cercare di distruggere l’odiato robot. Per l’occasione Mazinga e Devilman si alleano per combattere i comuni avversari.

Mazinga Z contro il Generale Nero (Mazinger Z vs General dark) – Le principali città del mondo vengono attaccate dalle truppe di Micene, comandate dal Duca Gorgon, sottoposto del Generale Nero. Mazinga Z respinge parzialmente gli attacchi dei potenti mostri guerrieri micenei, ma viene seriamente danneggiato. Mentre il robot terrestre si reca alla base per le necessarie riparazioni, il Generale Nero organizza un attacco molto più massiccio: il nuovo esercito, comandato dallo “Juma Shogun” (“Generale delle bestie demoniache”), riduce davvero male Mazinga Z, salvato solo grazie all’arrivo di uno sconosciuto e potente robot, il Grande Mazinga.

Il Grande Mazinga contro Getta Robot  (Great Mazinger vs Getter Robot) – In questo episodio il team Getter e il Grande Mazinga vengono presentati come degli eterni rivali che, tuttavia, devono unire le proprie forze per contrastare il potente e apparentemente invincibile mostro mutaforma Girgiran, inviato sulla Terra da dei misteriosi invasori spaziali. Questo film si avvale del character design del grande e compianto Kazuo Komatsubara (animatore di Nausicaa della valle del vento, il capolavoro di Miyazaki e di Capitan Harlock-L’Arcadia della mia giovinezza).

LE NOTTI DEI SUPER ROBOT – PARTE II
Il 2 dicembre faranno, invece, il loro ingresso nelle sale cinematografiche, in un evento esclusivo, le splendide versioni rimasterizzate di Ufo Robot GattaigerIl Grande Mazinga contro Getta Robot GUfo Robot Goldrake contro Il Grande Mazinga e Ufo Robot Goldrake, Getta Robot G, Il Grande Mazinga contro il Dragosauro.

Ufo Robot Gattaiger – La grande battaglia dei dischi spaziali (UFO Robot Daisenso) – Duke Fleed, fuggito sulla Terra dal pianeta Fleed, è costretto a combattere le armate del feroce Re Yabarn.
Attesissimo dai fan italiani, questo film è il pilot che anticipa la fortunata serie UFO Robot Goldrake e appare per la prima volta in Italia, in quanto completamente inedito. Una vera chicca!

Il Grande Mazinga contro Getta Robot G – Violento scontro nei cieli (Great Mazinger vs Getter Robot G) – Il Grande Mazinga incontra ancora il team Getter, ma in circostanze più tragiche: all’inizio del film, infatti, lo sfortunato Musashi, pilota del Getter 3, perde la vita combattendo valorosamente un mostro inviato dagli invasori spaziali. Fortunatamente è già pronto il nuovo Getter Robot G e il povero Musashi è sostituito da un nuovo pilota: Benkei Kuruma. I robot nemici, in particolare Pigdron, il mostro di luce, sono particolarmente potenti: il Grande Mazinga e Getter G dovranno ancora allearsi per il bene dell’umanità.

Ufo Robot Goldrake contro Il Grande Mazinga (UFO Robot Grendizer vs Great Mazinger) – Il generale Barendos, ufficiale agli ordini del perfido Re Vega, si reca sulla Terra intenzionato a distruggere Goldrake, visti i numerosi fallimenti di Gandal e Blacky (in Italia Hidargos), i nemici storici di Duke Fleed. A questo scopo cattura Koji Kabuto e ne sonda la mente tramite l’ipnosi, in modo da farsi rivelare tutti i segreti e gli eventuali punti vulnerabili di Goldrake. Pur non raggiungendo il suo intento, Barendos scopre per caso che Koji è stato pilota di Mazinga Z e che conosce i progetti e i dettagli tecnici del Grande Mazinga. L’ufficiale veghiano, così, decide di di trafugare il Grande Mazinga e usarlo per combattere e distruggere Goldrake.

Ufo Robot Goldrake, Getta Robot G, Il Grande Mazinga contro il Dragosauro  La lotta dei mitici giganti d’acciaio, Goldrake, il Grande Mazinga e Getter Robot G, aiutati dai vari Dianan A e Venus Alpha, i robot dall’aspetto femminile e dal buffo Boss Robot contro un gigantesco mostro marino, viene presentata in maniera molto avvincente e spettacolare, grazie alla grande regia di Masayuki Akehi (Ryu il ragazzo delle caverneGalaxy Express 999 e Uomo Tigre II).

Le nostre battaglie, recensione del film di Guillaume Senez

Le nostre battaglie, recensione del film di Guillaume Senez

Nel suo primo lungometraggio, Keeper, Guillaume Senez si era occupato di una coppia di giovanissimi che affrontava la nascita di un figlio e di come ci si rapporti all’essere genitore in un’età così acerba, mentre in questo secondo film, Le nostre battaglie, presentato alla Semaine de La Critique del Festival di Cannes e vincitore del Premio del Pubblico al Torino Film Festival, in sala in Italia dal 7 febbraio, indaga su come sia difficile tenere insieme un nucleo familiare, alle prese con i mille problemi quotidiani.

Olivier (Romain Duris) è delegato sindacale nella sua azienda e caporeparto. Fa tutto quello che può per tutelare i suoi colleghi, lo fa con passione e dedizione, ma questo spesso non basta. Tra crisi e mercato globalizzato, il sindacato ha sempre meno forza, i colleghi sono sfiduciati e i dirigenti fanno quello che vogliono. Ora l’azienda vuole licenziare e non è disposta a compromessi. Il lavoro assorbe completamente Olivier. Finché un giorno la moglie Laura (Lucie Debay), che non riesce più a sopportare il peso della famiglia da sola, se ne va, lasciandolo con i figli, Elliot e Sara. Olivier deve riorganizzare la sua vita, assumendo più seriamente su di sé il ruolo di padre. Intanto, cerca di rintracciare la moglie e inizia a chiedersi i motivi della sua fuga. Sostenuto dalla madre Joëlle (Dominique Valadié) e dalla sorella Betty (Laetitia Dosch), riflette sui propri errori e cerca di instaurare un rapporto diverso con i figli in un percorso che sarà di crescita per tutti.

È una poetica del quotidiano quella di Senez, portata avanti con verità e senza retorica.

Nonostante l’inizio – l’inquadratura dall’alto degli interni della fabbrica, vista come luogo alienante, spersonalizzante, il gesto sconsiderato di un operaio disperato –  che farebbe pensare a un film incentrato sulla denuncia sociale, questo elemento, senza dubbio presente nel film, viene ben armonizzato con l’elemento realmente portante, quello esistenziale, senza offuscarlo, in una fusione che rammenta come l’orizzonte di riferimento del regista franco-belga comprenda senz’altro il cinema dei fratelli Dardenne.

È la spiccata sensibilità di Senez che gli consente di tratteggiare efficacemente la figura di un padre, interpretato in chiave minimalista e perfettamente aderente da Romain Duris (Tutti i battiti del mio cuore, Il Truffacuori, Tutti pazzi per Rose). È interessante, ad esempio, l’esplorazione delle contraddizioni del personaggio, tanto solidale ed empatico coi compagni di lavoro, quanto incapace di dialogo e condivisione in famiglia, al punto da non accorgersi della profonda crisi della moglie. Senez riesce ad addentrarsi nel terreno delle dinamiche relazionali tra moglie e marito, genitori e figli, fra fratelli, esemplificate attraverso situazioni e personaggi diversi, senza eccessi o sconfinamenti melodrammatici, con un’autenticità e una delicatezza non comuni, con l’aiuto di un buon cast. Particolarmente riusciti, tra gli altri, i momenti di intimità sia tra Olivier e la sorella Betty, che tra i piccoli Elliot e Sara. Il regista tesse una sottile tela di stati emotivi che si colgono a pieno senza restarne sopraffatti e non mette mai lo spettatore di fronte al ricatto dei sentimenti.

Dal punto di vista narrativo, il rischio che la componente emotiva prendesse il sopravvento e facesse venir meno la coesione del racconto era tangibile, ma anche in questo il regista, sceneggiatore con Raphaëlle Desplechin, non si fa prendere dall’enfasi, si mostra padrone della materia trattata e della sua articolazione, scandita in modo preciso e cadenzato, secondo una serie ben precisa di fasi, che illustrano in modo chiaro l’evoluzione del protagonista. Il procedere è forse un po’ lento, ma l’elemento di novità introdotto in ogni fase mantiene viva l’attenzione dello spettatore, che si lascia così piacevolmente condurre in questo viaggio di esplorazione socio-esistenziale.

Il trailer di Le nostre battaglie

Le nostre anime di notte: trailer del film con Jane Fonda e Robert Redford

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Netflix è lieto di annunciare il teaser trailer di Le nostre anime di notte, il nuovo film originale con protagonisti Robert Redford e Jane Fonda, che riceveranno i Leoni d’oro alla carriera alla 74a Mostra del Cinema di Venezia.

Le nostre anime di notte debutterà in tutti i Paesi in cui sul servizio è attivo il 29 Settembre 2017.

Le nostre anime di notte: la prima foto di Robert Redford e Jane Fonda

Sono passati cinquant’anni da quando hanno interpretato gli sposini nel film A piedi nudi nel parco.

Oggi, i vincitori del Premio Oscar Robert Redford e Jane Fonda tornano insieme sullo schermo per la quarta volta grazie al film originale Netflix Le nostre anime di notte, in cui interpretano una coppia che trova l’amore in modo aspettato in una fase più matura delle loro vite.

Basato sul romanzo scritto da Kent Haruf e adattato per la televisione da Scott Neustadter e Michael H. Weber (Colpa delle stelle), Our Souls at Night è ambientato in Colorado e inizia quando Addie Moore (Jane Fonda) riceve una visita inaspettata dal suo vicino Lous Waters (Robert Redford). Entrambi vedovi da dieci anni e vicini di casa da decenni, non si erano mai frequentati più di tanto. I figli di entrambi vivono lontani da casa e loro due abitano entrambi in case enormi. Un giorno lei si stanca di questa casa enorme e decide che è arrivato il momento di conoscersi meglio e di  sfruttare al meglio il tempo che le è rimasto.

Nel cast di Our Souls At Night anche Bruce Dern (Nebraska), Judy Greer (Jurassic World) e Matthias Schoenaerts (The Danish Girl).

Le nostre anime di notte: recensione del film

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Le nostre anime di notte: recensione del film

A 47 anni da A piedi nudi nel parco, Jane Fonda e Robert Redford si ritrovano al cinema, a raccontare un’altra storia d’amore, prodotta da Netflix e presentata a Venezia 74: Le nostre anime di notte.

Diretto da Ritesh Batra (Lunchbox), Le nostre anime di notte racconta di due vicini di casa, entrambi alla fine della rispettiva vita, che pur conoscendosi da molti anni non hanno mai intrecciato un vero rapporto. La solitudine di entrambi li spingerà ad avvicinarsi, per avere qualcuno con cui parlare di notte, a letto. Batra si concentra prevalentemente sui personaggi, sulle emozioni, sulle delicatezza di due solitudini che si incontrano e si fanno compagnia, senza però mai confondersi. L’amore da anziani è un tema che il cinema affronta di rado e Le nostre anime di notte offre al pubblico la possibilità di affacciarsi su una storia a strati. I due protagonisti cominciano a raccontarsi portando entrambi nella relazione storie di vita, alcune dolorose, che hanno caratterizzato i momenti di svolta del loro passato. E così la storia d’amore assume delle caratteristiche malinconiche, laddove un amore giovane guarda al futuro costruendo, l’amore maturo, in questo caso, guarda al passato, ricordando.

Le nostre anime di notte, il film

le nostre anime di notte

Nonostante questa caratteristica, il racconto non si abbatte mai, sviluppandosi in un sereno resoconto che non risparmia ai due protagonisti decisioni difficili che costringono entrambi a mettere da parte la propria individualità per un bene diverso. Le nostre anime di notte sembra confermare che, nonostante una vita lunga e più o meno soddisfacente, non si arriva mai al punto in cui si smette di fare progetti, reinventandosi e dandosi sempre una seconda occasione per fare bene o meglio qualcosa che in passato si è tralasciato.

Nel complesso il film fa leva prevalentemente sull’appeal dei due protagonisti, alla soglia degli 80 anni lei, oltre gli 80 lui, Robert Redford e Jane Fonda sono l’immagine di una Hollywood dorata che non esiste più, bellissimi e carismatici ci raccontano Louis e Addie con autentica emozione, tarando il film per un pubblico casalingo avvezzo alle lacrime. Nella sua confezione perfetta, Le nostre anime di notte trova il suo limite. Nessun guizzo particolare, nessuna invenzione narrativa, nessun deragliamento dalla sicurezza di una storia rivolta al grande pubblico. E dopotutto non sono questi i film che devono rispondere a queste esigenze.

Le nominations ai Razzie Awards 2011

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Le nominations ai Razzie Awards 2011

Ecco i nominati per i Razzie Awards edizione 2011, che premiano il peggio del cinema dello scorso anno e che come da tradizione precederanno di una notte la ben più nota e prestigiosa notte degli Oscar.

I Razzie premiano il “peggio” del cinema mondiale. Quest’anno trionfano trai nominati due film: The Twilight Saga: Eclipse e The Last Airbender (di M. Night Shyamalan), entrambi con 9 candidature tra cui quella per il peggior film. Tra i candidati per peggior film ci sono anche la commedia con Jennifer Aniston e Gerard Butler Il cacciatore di ex, e la parodia di Twilight, Vampires Suck. Kristen Stewart è candidata come peggiore attrice, e i suoi compagni di saga, Robert Pattinson e Taylor Lautner, lo sono come peggiori attori. Le altre attrici protagoniste su cui pende la possibilità di un’ingloriosa vittoria sono Jennifer Aniston, le quattro protagoniste di Sex and The City, Miley Cyrus (per The Last Song) e Megan Fox (per Jonah Hex). Candidati come peggiori attori, oltre ai due citati, sono Jack Black per I viaggi di Gulliver, Gerard Butler per Il cacciatore di ex e Ashton Kutcher per Killers e Appuntamento con l’amore. Ma i Razzies non risparmiano proprio nessuno, se pensiamo che tra le candidate come peggiori attrici non protagoniste ci sono tre dive premio Oscar come Cher (per Burlesque), Liza Minnelli (per Sex and the City) e Barbra Streisand (per Vi presento i nostri).

Fonte: comingsoon

Le nomination dei Golden Globe 2013

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Le nomination dei Golden Globe 2013

Sono state annunciate a Los Angeles tutte le nomination dei Golden Globe 2013, l’atteso premio della critica che anticipa un po’ gli umori degli Oscar. Ecco tutti i candidati di quest’anno: 

Le Nike Mag autoallaccianti di Ritorno al futuro nel 2015?

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Nike MAGChi non  ricorda le leggendarie sneakers futuristiche Nike MAG di Marty McFly in Ritorno al futuro 2. Ebbene oggi arriva una notizia che potrebbe essere la svolta per i fan del franchise. Infatti pare che non è da escludere che la Nike nel 2015 introduca proprio su quel modello un sistema di stringhe per l’allacciatura automatica.

A confermarlo è  Tinker Hatfield che durante un’intervista al Flight Lab di New Orleans, ha rivelato che nel 2015 vedremo proprio quel sistema di allacciature futuristico:

Vedremo le stringhe autoallaccianti nel 2015? A questo posso rispondere: SI’!

Questa dichiarazione non fa che confermare i rumors secondo cui la Nike si appresta a celebrare la saga nel 2015 (anno esatto del viaggio nel futuro di Marty nel secondo capitolo) proprio con il lancio della Nike Mag. Inoltre non dimentichiamo che qualche anno fa la stessa casa produsse ben 1500 esemplari della scarpa per un’asta di beneficenza che riscosse molto successo. Anche se quel prototipo non prevedeva ancora il sistema automatico di allacciatura. Che ne pensate?

Fonte: solecollector via Badtaste

Le nevi del Kilimangiaro – recensione

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Dopo aver diretto numerosi film, tra cui Lady Jane e L’armée du Crime, Robert Guédiguian porta sul grande schermo Le nevi del Kilimangiaro, ispirato al poema ottocentesco “La povera gente” di Victor Hugo. Il film è ambientato nella Francia contemporanea, e fin da subito si intuisce l’essenza drammatica-sociale delle vicende

Le mura di Bergamo, la recensione del documentario di Stefano Savona

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Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.

Il protagonista de Le mura di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle sue mura.

Le mura di Bergamo, la recensione

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte. Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e reparti di terapia intensiva.

Forse troppo presto per raccontare questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale, crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La catastrofe umanitaria, come si è definita, non riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza un supporto.

I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri della loro famiglia. La realtà de Le mura di Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro disposizione.

Raccontare è già una terapia

La commozione dei sopravvissuti quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra vita, di una seconda possibilità.

Il gruppo di ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che fare con una sofferenza così grande.

Le mura di Bergamo recensione

Un abbraccio di una città intera

Le mura di Bergamo diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti, per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo, il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.

Le mura di Bergamo nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un primo momento si è occupato della condizione dei pazienti all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.

Le Montagne della Follia: Guillermo del Toro vuole fare un film più “strano” che mai

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Guillermo del Toro ha espresso il suo desiderio di diventare “più strano del solito” per il suo adattamento cinematografico del romanzo di H.P. Lovecraft, Le Montagne della Follia.

Del Toro avrebbe iniziato lo sviluppo di un adattamento del romanzo nel 2006 con il co-sceneggiatore Matthew Robbins, con il quale ha lavorato a Mimic, anche se all’epoca fece molta fatica a coinvolgere la Warner Bros. Negli anni successivi, Guillermo del Toro ha provato più volte a far decollare il film su Le Montagne della Follia, e sebbene sia passato quasi un decennio dall’ultima notizia dello sviluppo, sembra che il regista non sia pronto a rinunciare al progetto.

Del Toro ha recentemente partecipato al podcast di The Kingscast, durante il quale la conversazione si è spostata sull’adattamento cinematografico de Le Montagne della Follia. Il vincitore dell’Oscar ha rivelato di non aver rinunciato a dare vita al progetto e che il suo attuale ostacolo è la necessità di tornare indietro e riscrivere la sceneggiatura e portarla in “una direzione più strana“.

“Il problema con Montagne è che la sceneggiatura che ho co-scritto quindici anni fa non è la sceneggiatura che farei ora, quindi ho bisogno di riscriverla. Non solo per ridimensionarla in qualche modo, ma perché allora stavo cercando di colmare la grandezza del film con elementi che ora lo farebbero passare attraverso i meccanismi dello studio. Non credo di aver più bisogno di riconciliarlo. Posso passare a una versione molto più esoterica, più strana, più piccola. Sai, dove posso tornare ad alcune delle scene che avevo tralasciato.

Alcuni dei grandi set che ho disegnato, per esempio, non mi piacciono. Ad esempio, ho già fatto questo o quel pezzo gigante. Mi sento come se stessi andando in una direzione più strana. So che alcune cose rimarranno. So che il finale che abbiamo è uno dei finali più intriganti, strani e inquietanti, per me. Ci sono circa quattro scene horror che amo nella sceneggiatura originale. Quindi, sai, sarebbe la mia speranza. Certamente ricevo una telefonata ogni sei mesi da Don Murphy che dice ‘Stiamo facendo questo o cosa? Lo farai come prossimo film o no?’ e io dico ‘Devo prendermi il tempo per riscriverlo.'”

Sicuramente nell’ottica post-Oscar della carriera di Guillermo del Toro, riuscire a rintracciare l’interesse dei grandi Studios non è più un problema come poteva esserlo all’epoca di Mimic, ma resta il fatto che l’adattamento in senso proprio di questo particolare romanzo sembra un po’ il Napoleone di Kubrick per del Toro (ma anche per chiunque altro regista attualmente in attività).

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il trailer finale del film di Guillermo Del Toro

Diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro, il film targato Searchlight Pictures La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar Toni Collette, dal candidato all’Oscar Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard Jenkins, dalla candidata all’Oscar Rooney Mara, Ron Perlman e dal candidato all’Academy Award David Strathairn.

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