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Le nostre anime di notte: recensione del film

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Le nostre anime di notte: recensione del film

A 47 anni da A piedi nudi nel parco, Jane Fonda e Robert Redford si ritrovano al cinema, a raccontare un’altra storia d’amore, prodotta da Netflix e presentata a Venezia 74: Le nostre anime di notte.

Diretto da Ritesh Batra (Lunchbox), Le nostre anime di notte racconta di due vicini di casa, entrambi alla fine della rispettiva vita, che pur conoscendosi da molti anni non hanno mai intrecciato un vero rapporto. La solitudine di entrambi li spingerà ad avvicinarsi, per avere qualcuno con cui parlare di notte, a letto. Batra si concentra prevalentemente sui personaggi, sulle emozioni, sulle delicatezza di due solitudini che si incontrano e si fanno compagnia, senza però mai confondersi. L’amore da anziani è un tema che il cinema affronta di rado e Le nostre anime di notte offre al pubblico la possibilità di affacciarsi su una storia a strati. I due protagonisti cominciano a raccontarsi portando entrambi nella relazione storie di vita, alcune dolorose, che hanno caratterizzato i momenti di svolta del loro passato. E così la storia d’amore assume delle caratteristiche malinconiche, laddove un amore giovane guarda al futuro costruendo, l’amore maturo, in questo caso, guarda al passato, ricordando.

Le nostre anime di notte, il film

le nostre anime di notte

Nonostante questa caratteristica, il racconto non si abbatte mai, sviluppandosi in un sereno resoconto che non risparmia ai due protagonisti decisioni difficili che costringono entrambi a mettere da parte la propria individualità per un bene diverso. Le nostre anime di notte sembra confermare che, nonostante una vita lunga e più o meno soddisfacente, non si arriva mai al punto in cui si smette di fare progetti, reinventandosi e dandosi sempre una seconda occasione per fare bene o meglio qualcosa che in passato si è tralasciato.

Nel complesso il film fa leva prevalentemente sull’appeal dei due protagonisti, alla soglia degli 80 anni lei, oltre gli 80 lui, Robert Redford e Jane Fonda sono l’immagine di una Hollywood dorata che non esiste più, bellissimi e carismatici ci raccontano Louis e Addie con autentica emozione, tarando il film per un pubblico casalingo avvezzo alle lacrime. Nella sua confezione perfetta, Le nostre anime di notte trova il suo limite. Nessun guizzo particolare, nessuna invenzione narrativa, nessun deragliamento dalla sicurezza di una storia rivolta al grande pubblico. E dopotutto non sono questi i film che devono rispondere a queste esigenze.

Le nominations ai Razzie Awards 2011

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Le nominations ai Razzie Awards 2011

Ecco i nominati per i Razzie Awards edizione 2011, che premiano il peggio del cinema dello scorso anno e che come da tradizione precederanno di una notte la ben più nota e prestigiosa notte degli Oscar.

I Razzie premiano il “peggio” del cinema mondiale. Quest’anno trionfano trai nominati due film: The Twilight Saga: Eclipse e The Last Airbender (di M. Night Shyamalan), entrambi con 9 candidature tra cui quella per il peggior film. Tra i candidati per peggior film ci sono anche la commedia con Jennifer Aniston e Gerard Butler Il cacciatore di ex, e la parodia di Twilight, Vampires Suck. Kristen Stewart è candidata come peggiore attrice, e i suoi compagni di saga, Robert Pattinson e Taylor Lautner, lo sono come peggiori attori. Le altre attrici protagoniste su cui pende la possibilità di un’ingloriosa vittoria sono Jennifer Aniston, le quattro protagoniste di Sex and The City, Miley Cyrus (per The Last Song) e Megan Fox (per Jonah Hex). Candidati come peggiori attori, oltre ai due citati, sono Jack Black per I viaggi di Gulliver, Gerard Butler per Il cacciatore di ex e Ashton Kutcher per Killers e Appuntamento con l’amore. Ma i Razzies non risparmiano proprio nessuno, se pensiamo che tra le candidate come peggiori attrici non protagoniste ci sono tre dive premio Oscar come Cher (per Burlesque), Liza Minnelli (per Sex and the City) e Barbra Streisand (per Vi presento i nostri).

Fonte: comingsoon

Le nomination dei Golden Globe 2013

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Le nomination dei Golden Globe 2013

Sono state annunciate a Los Angeles tutte le nomination dei Golden Globe 2013, l’atteso premio della critica che anticipa un po’ gli umori degli Oscar. Ecco tutti i candidati di quest’anno: 

Le Nike Mag autoallaccianti di Ritorno al futuro nel 2015?

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Nike MAGChi non  ricorda le leggendarie sneakers futuristiche Nike MAG di Marty McFly in Ritorno al futuro 2. Ebbene oggi arriva una notizia che potrebbe essere la svolta per i fan del franchise. Infatti pare che non è da escludere che la Nike nel 2015 introduca proprio su quel modello un sistema di stringhe per l’allacciatura automatica.

A confermarlo è  Tinker Hatfield che durante un’intervista al Flight Lab di New Orleans, ha rivelato che nel 2015 vedremo proprio quel sistema di allacciature futuristico:

Vedremo le stringhe autoallaccianti nel 2015? A questo posso rispondere: SI’!

Questa dichiarazione non fa che confermare i rumors secondo cui la Nike si appresta a celebrare la saga nel 2015 (anno esatto del viaggio nel futuro di Marty nel secondo capitolo) proprio con il lancio della Nike Mag. Inoltre non dimentichiamo che qualche anno fa la stessa casa produsse ben 1500 esemplari della scarpa per un’asta di beneficenza che riscosse molto successo. Anche se quel prototipo non prevedeva ancora il sistema automatico di allacciatura. Che ne pensate?

Fonte: solecollector via Badtaste

Le nevi del Kilimangiaro – recensione

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Dopo aver diretto numerosi film, tra cui Lady Jane e L’armée du Crime, Robert Guédiguian porta sul grande schermo Le nevi del Kilimangiaro, ispirato al poema ottocentesco “La povera gente” di Victor Hugo. Il film è ambientato nella Francia contemporanea, e fin da subito si intuisce l’essenza drammatica-sociale delle vicende

Le mura di Bergamo, la recensione del documentario di Stefano Savona

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Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.

Il protagonista de Le mura di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle sue mura.

Le mura di Bergamo, la recensione

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte. Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e reparti di terapia intensiva.

Forse troppo presto per raccontare questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale, crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La catastrofe umanitaria, come si è definita, non riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza un supporto.

I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri della loro famiglia. La realtà de Le mura di Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro disposizione.

Raccontare è già una terapia

La commozione dei sopravvissuti quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra vita, di una seconda possibilità.

Il gruppo di ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che fare con una sofferenza così grande.

Le mura di Bergamo recensione

Un abbraccio di una città intera

Le mura di Bergamo diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti, per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo, il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.

Le mura di Bergamo nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un primo momento si è occupato della condizione dei pazienti all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.

Le Montagne della Follia: Guillermo del Toro vuole fare un film più “strano” che mai

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Guillermo del Toro ha espresso il suo desiderio di diventare “più strano del solito” per il suo adattamento cinematografico del romanzo di H.P. Lovecraft, Le Montagne della Follia.

Del Toro avrebbe iniziato lo sviluppo di un adattamento del romanzo nel 2006 con il co-sceneggiatore Matthew Robbins, con il quale ha lavorato a Mimic, anche se all’epoca fece molta fatica a coinvolgere la Warner Bros. Negli anni successivi, Guillermo del Toro ha provato più volte a far decollare il film su Le Montagne della Follia, e sebbene sia passato quasi un decennio dall’ultima notizia dello sviluppo, sembra che il regista non sia pronto a rinunciare al progetto.

Del Toro ha recentemente partecipato al podcast di The Kingscast, durante il quale la conversazione si è spostata sull’adattamento cinematografico de Le Montagne della Follia. Il vincitore dell’Oscar ha rivelato di non aver rinunciato a dare vita al progetto e che il suo attuale ostacolo è la necessità di tornare indietro e riscrivere la sceneggiatura e portarla in “una direzione più strana“.

“Il problema con Montagne è che la sceneggiatura che ho co-scritto quindici anni fa non è la sceneggiatura che farei ora, quindi ho bisogno di riscriverla. Non solo per ridimensionarla in qualche modo, ma perché allora stavo cercando di colmare la grandezza del film con elementi che ora lo farebbero passare attraverso i meccanismi dello studio. Non credo di aver più bisogno di riconciliarlo. Posso passare a una versione molto più esoterica, più strana, più piccola. Sai, dove posso tornare ad alcune delle scene che avevo tralasciato.

Alcuni dei grandi set che ho disegnato, per esempio, non mi piacciono. Ad esempio, ho già fatto questo o quel pezzo gigante. Mi sento come se stessi andando in una direzione più strana. So che alcune cose rimarranno. So che il finale che abbiamo è uno dei finali più intriganti, strani e inquietanti, per me. Ci sono circa quattro scene horror che amo nella sceneggiatura originale. Quindi, sai, sarebbe la mia speranza. Certamente ricevo una telefonata ogni sei mesi da Don Murphy che dice ‘Stiamo facendo questo o cosa? Lo farai come prossimo film o no?’ e io dico ‘Devo prendermi il tempo per riscriverlo.'”

Sicuramente nell’ottica post-Oscar della carriera di Guillermo del Toro, riuscire a rintracciare l’interesse dei grandi Studios non è più un problema come poteva esserlo all’epoca di Mimic, ma resta il fatto che l’adattamento in senso proprio di questo particolare romanzo sembra un po’ il Napoleone di Kubrick per del Toro (ma anche per chiunque altro regista attualmente in attività).

La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley, il trailer finale del film di Guillermo Del Toro

Diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro, il film targato Searchlight Pictures La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar Toni Collette, dal candidato all’Oscar Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard Jenkins, dalla candidata all’Oscar Rooney Mara, Ron Perlman e dal candidato all’Academy Award David Strathairn.

Le Montagne della Follia: Guillermo del Toro fiducioso sul film

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Guillermo del ToroGuillermo del Toro è fiducioso in merito al progetto che lo voleva al timore di una trasposizione cinematografica de Le Montagne della Follia, capolavoro letterario di H. P. Lovecraft. Per chi non lo sapesee, Lovecraft è l’autore che ha ispirato, molto più di quanto si possa immaginare, tutta la cinematografia (e la letteratura) sci-fi e horror degli ultimi decenni.

Il progetto, già previsto un paio di anni fa, è rimasto indietro per via del rischio economico che avrebbe comportato. Adesso però il regista condivide con il Wall Street Journal alcune novità sullo sviluppo della produzione. Ovviamente non c’è nulla di ufficiale ma per che sia la Universal che la Legendary siano interessate a cooperare al film, e così il rischio economico diviso in due sarebbe più semplice da essere affrontato. Inoltre del Toro ha anche specificato che la flessibilità del rating negli ultimi anni è aumentata moltissimo, e che quindi fare un film PG-13 pur mostrando le scene “di indicibile terrore” raccontate da Lovecraft, si può pensare a trovare un compromesso tra la storia da narrare e un rating accettabile.

Insomma, Universal e Legendary hanno piena fiducia in Guillermo, che da parte sua è probabilmente l’unico regista su piazza ad avere le doti adatte per portare Lovecraft, per la prima volta dichiaratamente, sul grande schermo.

Ovvimanete del Toro suggerisce cautela, vorrebbe davvero realizzare il film, ma allo stesso tempo le vicende della sua vita professionale gli hanno insegnato che programmare spesso non serve a nulla, e che se “una cosa deve accadere, accade.” Noi, naturalmente, speriamo che accada!

Le montagne della follia: Del Toro e Cruise?

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Ormai è quasi certo che il prossimo film di Gulliermo Del toro sara l’adattamento cinematografico in 3D de Le Montagne della Follia di H.P. Lovecraft prodotto da James Cameron. Ora iniziano a farsi insistenti le voci su un presunto casting iniziato. A quanto pare uno dei primi nomi ad essere accostato al film è quello di Tom Cruise nei panni di uno dei protagonisti della storia.

Deadline ha confermato che Tom Cruise è legato al progetto di Del Toro. Intano ulteriori conferme arrivano proprio dall’agente dell’attore che rilasciando un intervista ha precisato: Cruise non è sotto contratto, tuttavia ci sono buone possibilità che accetti la parte. Se non sarà lui, sarà probabilmente James McAvoy, il quale ha ricevuto un’offerta ma non ha ancora accettato. Entrambi gli attori hanno una scaletta fitta di impegni, e nel caso accettassero di partecipare al film probabilmente le riprese verranno organizzate anche base alle loro esigenze.

Per quanto riguarda il cast sarebbero già stati contattati anche Ron Perlman (attore feticcio di Del Toro) e Hugh Jackman, mentre voci su Liam Neeson sono state smentite.

Le Montagne della Follia per del Toro e James Cameron

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Il prossimo film di Guillermo del Toro da regista: sarà l’adattamento cinematografico di Alle Montagne della Follia di H.P. Lovecraft, prodotto da James Cameron e girato in stereoscopia 3D!

 

Le modelle di fitness diventano superoine [foto]

Le modelle di fitness diventano superoine [foto]

In esclusiva per Comic Book Movie, Carlise Azmitia ha realizzato una serie di ritratti fotografici delle WBFF Pro Divas, alcune tra le più famose modelle di Fitness and Fashion, trasformandole in straordinarie protagoniste dei fumetti superoistici.

Ecco gli incredibili scatti:

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Le mille trasformazioni dell’istrionico Jim Carrey

Le mille trasformazioni dell’istrionico Jim Carrey

Jim Carrey – Il suo talento è noto a tutti, ed è quello che gli ha regalato i primi folgoranti successi a metà anni ’90. Due su tutti: Ace Ventura e The Mask. Ha fatto della comicità il suo credo fin da ragazzino, forse per esorcizzare un’infanzia e una giovinezza non proprio facilissime. La sua è una comicità dei gesti e delle espressioni, che gioca con le mille possibilità offerte dal suo vulcanico trasformismo.

D’altro canto, parliamo di un attore a tutto tondo, che con le interpretazioni dai toni drammatici – The Truman show e Man on the Moon – ha ottenuto i premi più prestigiosi.

Jim Carrey, biografia

Si tratta di James Eugene Carrey, meglio noto come Jim Carrey, canadese di Newmarket, vicino Toronto, classe 1962. Nasce da famiglia di origini modeste: mamma Kathleen e papà Percy, contabile con la passione per la musica. Ultimo di quattro fratelli, deve presto iniziare a lavorare per contribuire al sostentamento della famiglia in difficoltà. Sperimenta perciò lavori umili, e intanto coltiva la passione per lo spettacolo e la comicità: da sempre si diverte a fare imitazioni, intrattenendo spesso i suoi compagni di scuola. Mentre studia e lavora, inizia ad esibirsi in piccoli club a Toronto.

Il 1979 è un anno di svolta per Jim Carrey. A soli 17 anni lascia il Canada, e si trasferisce in California, a Los Angeles, per tentare il grande salto. Anche qui, i primi tempi sono difficili, e il nostro si accontenta di qualche serata come cabarettista in locali non certo di grido. Il ragazzo però ha talento e, col tempo, riesce a portare la sua comicità sul palco del Comedy Store.

Jim Carrey, film e filmografia

Nei primi anni Ottanta, approda anche sul piccolo schermo, partecipando ad alcune serie tv: un episodio di Happy Days, e The Duck Factory. Contemporaneamente, riesce anche ad ottenere i suoi primi ruoli per il grande schermo – Una vacanza fuori di testa (1983), Il treno più pazzo del mondo (1984), Se ti mordo… sei mio (1985) – muovendosi tra commedia e horror. Nel 1986 arriva un ingaggio niente popò di meno che da Francis Ford Coppola, che gli affida la parte di Walter Gets nella commedia Peggy Sue si è sposata, e nell’88 una partecipazione al quinto episodio della saga dell’ispettore Callaghan, Scommessa con la morte. Per arrivare al successo, però, Carrey dovrà attendere gli anni ’90 e fare ancora un po’ di gavetta. Intanto, sposa Melissa Womer, con cui avrà una figlia, Jane.

Ottiene la prima popolarità col film comco Ace ventura – L’acchiappanimali (1994), diretto da Steve Oedekerk. È il trionfo della comicità più pura, fatta di smorfie, facce, atteggiamenti, movenze, il tutto costantemente sopra le righe e ad altissima velocità. Per i non amanti di questo tipo di  comicità, può risultare eccessivo e, alla lunga, ripetitivo. Per gli altri è esilarante. Il film ottiene un ottimo riscontro di pubblico negli States e una buona accoglienza in casa nostra. Visto il successo, il sequel arriva nel ’95: Ace ventura – Missione Africa. Nel frattempo, l’attore canadese ha avuto modo di dare prova del suo istrionico talento con The Mask – Da zero a mito (1994) di Chuck Russell, in cui interpreta l’impiegato di banca Stanley Ipkiss, che s’imbatte in una maschera dai magici poteri: consente a chi la indossa di trasformarsi in chiunque desideri. Nulla di meglio poteva chiedere Jim Carrey per dare prova delle proprie capacità da trasformista, che assicurano il successo anche a questa pellicola di genere fantastico. Per questo ruolo, è candidato al Golden Globe come Miglior Attore protagonista. Sempre del ’94, è la commedia di Peter Farrelly: Scemo & + scemo, dove Jim Carrey recita accanto a Jeff Daniels e Lauren Holly, che due anni dopo diventerà la sua seconda moglie.

Il nostro, insomma, a metà anni ’90 sfrutta tutte le occasioni che ha a disposizione, per dimostrare di essere il mago della comicità, erede della miglior tradizione americana. Non si fa neppure sfuggire l’opportunità di partecipare a Batman Forever (1995), diretto da Joel Schumacher, che gli affida il ruolo genialmente malvagio dell’Enigmista, caratterizzato brillantemente.

 Jim Carrey, però, è attore dalle mille risorse e non lo intimorisce la sfida di un film fantastico, ma con risvolti drammatici, anzi, gli evita di essere identificato con ruoli esclusivamente comici. È così che accetta di essere il malcapitato la cui esistenza, a sua insaputa, è da trent’anni una finzione televisiva. Lo fa per Peter Weir in The Truman Show (1998). La sua interpretazione dell’uomo medio americano Truman Burbank (assicuratore), che pian piano si scopre vittima del gigantesco inganno massmediatico in cui vive, opera del produttore Christof/Ed Harris, e tenta una disperata fuga verso la libertà, gli vale il primo riconoscimento di peso: il Golden Globe come Miglior Attore protagonista. Stesso premio a Ed Harris come attore non protagonista, nonché a Philip Glass e Burkhart von Dallwitz per la colonna sonora. Il film, pur candidato all’Oscar per regia, sceneggiatura di Andrew Niccol e ruolo da non protagonista per Harris, non porta a casa statuette.

Jim Carrey man on the moonNel 1999 Jim Carrey bissa il successo, con un altro ruolo dai risvolti drammatici: quello dell’eccentrico e spiazzante showman Andy Kaufmann, amatissimo dallo stesso Jim Carrey, di cui veste perfettamente i panni, diretto da Miloš Forman in Man on the Moon. Conquista il suo secondo Golden Globe, mentre a Forman va l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Nel cast del film anche Danny De Vito, nel ruolo dell’agente di Kaufman, George Shapiro, e Paul Giamatti. Ormai Jim Carrey è stimato dalla critica e amato dal pubblico.

Il nuovo millennio si apre per lui con il ritorno alla commedia classica, Io me e Irene, accanto a Renée Zellweger, diretto dai fratelli Farrelly. Ma, nello stesso anno, ecco che Jim Carrey si presta all’ennesima trasformazione: diventa un essere verde, peloso e cattivo, che “boicotta” il Natale degli abitanti del paese di Chinonso: Il Grinch, per la regia di Ron Howard, favola che ironizza sagacemente sulle abitudini consumistiche, nata dalla penna dello scrittore americano Theodor Seuss Geisel.

Nel 2004, è di nuovo la volta di una commedia fantastica dai risvolti drammatici: Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry, che nonostante il titolo italiano, non è frivolo, né superficiale, ma analizza con acutezza il delicato tema della fine di un amore o, se si preferisce, del logorio cui vanno soggetti i rapporti di coppia. Qui, la coppia è formata da Jim Carrey/Joel e Kate Winslet/Clementine, entrambi efficacissimi nei rispettivi ruoli, alle prese con la fine della loro storia d’amore e col bislacco tentativo di cancellare l’altro dalla propria mente per sempre. Sceneggiatura intricata, ma intrigante, ad opera di Charlie Kaufman, gli vale l’Oscar.

Jim CarreyNel 2007, Jim Carrey cambia genere e approda al thriller, tornando a farsi dirigere da Joel Schumacher in Number 23. Nel 2008 sarà l’uomo che dice sempre sì nella commedia di Peyton Reed Yes Man, mentre nel 2009 incarnerà Scrooge per Robert Zemeckis nella trasposizione cinematografica del noto racconto di Dickens A Christmas Carol. Qui, l’attore canadese potrà ancora una volta assumere identità diverse e dar prova della sua maestria. Oltre al vecchio Scrooge, infatti, interpreta anche gli Spiriti del Natale passato, presente e futuro, che danno a Scrooge una lezione di vita.

È del 2011 l’ultima fatica dell’istrionico ed eccentrico personaggio Jim Carrey: incarnare uno spregiudicato agente immobiliare (Mr. Popper), padre distratto, che riscopre il valore degli affetti grazie ad un lascito particolare del defunto padre esploratore: sei pinguini che movimenteranno non poco la sua esistenza, proprio quando sta per accettare la sfida più difficile della sua carriera. I pinguini di Mr. Popper è una commedia dal buon ritmo, dove un Jim Carrey misurato rispetto ai suoi inizi non sbaglia un colpo. Un concentrato di comicità, ironia e sagacia che può piacevolmente intrattenere grandi e piccoli spettatori. Sarà nelle sale italiane dal prossimo 12 agosto, prodotto dalla Devis Entertainment e dalla Twentieth Century Fox, anche distributrice della pellicola.

Le mille e una notte: la Disney sta sviluppando il film!

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Le mille e una notte: la Disney sta sviluppando il film!

Secondo Deadline la Disney sta lavorando a un film fantasy e fantascientifico in live action ispirato alla classica raccolta di racconti popolari del Medio Oriente, Le mille e una notte. Il progetto della Walt Disney Pictures, attualmente intitolato 1001 Nights, è scritto e prodotto da Arash Amel, che ha recentemente scritto il film Disney+ Rise, molto apprezzato, sull’MVP dell’NBA Giannis Antetokounmpo, e che in precedenza ha scritto A Private War, con Rosamund Pike nei panni di corrispondente di guerra Marie Colvin.

I dettagli della trama sono tenuti nascosti, ma pare che questa sarà una versione originale tratta dagli antichi racconti popolari e sarà un IP autonomo, non correlato a nessuna proprietà Disney esistente come il loro franchise di Aladdin. La meravigliosa lampada di Aladino è una delle storie contenute nella collezione Le mille e una notte (Arabian Nights), insieme ad altri racconti famosi come Ali Baba And The Forty Thieves e The Seven Voyages Of Sinbad The Sailor. Il lavoro è stato raccolto nel corso di molti secoli da vari autori, traduttori e studiosi dell’Asia occidentale, centrale e meridionale e del Nord Africa. Alcune delle storie, incluso Aladino, furono aggiunte nelle edizioni successive.

La collezione si è rivelata un fertile terreno di caccia per i produttori di film, TV e videogiochi nel corso degli anni. Tra i registi ad affrontare le storie ci sono stati George Méliès, Pier Paolo Pasolini e Miguel Gomes, mentre Disney e Guy Ritchie hanno recentemente rivisitato la storia di Aladdin nel 2019 con Mena Massoud, Naomi Scott, Marwan Kenzari e Will Smith nel cast.

Amel, residente a Los Angeles, è nato in Galles e ha trascorso la sua prima infanzia in Iran fino a quando la rivoluzione iraniana non ha spinto la sua famiglia a tornare nel Regno Unito. Amel è stato produttore esecutivo del recente film d’azione fantascientifico Netflix Outside The Wire , con Anthony Mackie. È in pre-produzione come produttore del film degli Amazon Studios Fred & Ginger, basato sulla sua sceneggiatura originale. Il dramma musicale vedrà come protagonisti Jamie Bell e Margaret Qualley nei panni dell’iconica coppia sul grande schermo, Fred Astaire e Ginger Rogers. Prossimamente è l’uscita della commedia d’azione Snafu (di cui è stato sceneggiatore) con Jackie Chan e John Cena, e il film di Guy Ritchie The Ministry Of Ungentlemanly Warfare dovrebbe essere girato entro la fine dell’anno per la Paramount e il produttore Jerry Bruckheimer.

Le Migliori Serie TV in arrivo nel 2023

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Le Migliori Serie TV in arrivo nel 2023

L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente, ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno. La televisione via cavo e di rete era un tempo attività estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il noto sito americano Variety ci è venuto incontro e ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno prima o poi anche nel nostro PAESE!

Will Trento
Foto : ABC

La ABC sta lanciando diversi drammi durante la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui. Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin. Prima: 3 gennaio22:00

Le migliori serie tv del 2020

Le migliori serie tv del 2020

Il 2020 passerà alla storia come l’anno della PANDEMIA e nonostante l’emergenza abbia provocato ritardi e difficoltà ai palinsesti di tutti i canali come ogni anno ci apprestiamo a stilare la classifica delle migliori serie tv del 2020, almeno secondo noi di Cinefilos.it

Dunque come già detto, il 2020 è stato comunque un anno ricco di prodotti di estrema qualità e varietà. Come ogni anno trai canali più quotati troviamo l’immancabile HBO che con le sue serie domina da anni le classifiche e i premi di tutto il mondo. Quest’anno però è anche il ritorno di Netflix e Prime video con titoli di enorme successo.

A mancare da più anni ormai sono i network americani che con l’avvento delle piattaforme streaming stanno perdendo la loro incisività in termini di prodotto e qualità. Ma andiamo a scoprire quali sono state le migliori serie tv del 2020:

Kingdom

Kingdom

Una serie originale Netflix che racconta diun regno dove imperversano corruzione e carestia si diffonde la voce della morte del re, assieme a una strana malattia che rende gli infetti immuni alla morte e affamati di carne. Il principe ereditario, vittima di un complotto, si mette in viaggio per svelare il piano malvagio e salvare il suo popolo.

The Mandalorian

The Mandalorian 4

Dai produttori Jon Favreau e Dave Filoni arriva in Italia l’epica prima serie live action dell’universo Star Wars, The Mandalorian, disponibile su Disney+ a partire dal 24 marzo 2020.

Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

Better call Saul 5

Better Call Saul 5x09

La quinta stagione dello spin-off di Breaking Bad, ormai diventato una certezza e immancabile in una classifica che si rispetti. Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta da Vince Gilligan e Peter Gould che sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson (Breaking Bad, Diner, Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking BadRectify, Halt and Catch Fire) e  Thomas Schnauz.

Tales from the Loop

TALES FROM THE LOOP 

Tales from the Loop è la serie tv drammatica basata sui disegni dell’artista di Simon Stålenhag prodotta per Amazon Studios e che sarà presentata in anteprima su Amazon Prime Video. Lo show è creato e scritto da Nathaniel Halpern.

Tales from the Loop esplora “la città e le persone che vivono al di sopra di” The Loop “, una macchina costruita per sbloccare ed esplorare i misteri dell’universo – rendendo possibili cose che in precedenza erano relegate solo alla fantascienza”. Nella serie protagonisti sono Rebecca Hall nel ruolo di Loretta e Tyler Barnhardt nel ruolo di Danny Jansson. Di seguito tutte le foto ufficiali:

The Last Dance

The Last Dance

Nell’autunno del 1997 Michael Jordan e i Chicago Bulls hanno in mente un solo obiettivo: la conquista del sesto titolo NBA in otto anni. Ma nonostante gli epici successi di Jordan dal suo debutto tredici anni prima, “The Last Dance”, l’ultima danza, come l’aveva soprannominata il coach Phil Jackson, sarebbe stata offuscata da tensioni con l’ufficio del club e da una consapevolezza palpabile che si sarebbe trattato dell’ultima occasione di vedere la travolgente volata finale del più grande giocatore di basket di tutti i tempi e dei suoi straordinari compagni di squadra.

BoJack Horseman

BoJack Horseman è una serie creata da Raphael Bob-Waksberg, arrivata quest’anno alla sua sesta stagione.  I produttori esecutivi sono Raphael Bob-Waksberg, Steven A. Cohen e Noel Bright a fianco di Will Arnett (Flaked, Arrested Development) e Aaron Paul (Breaking Bad). BoJack è stato disegnato dalla fumettista Lisa Hanawalt, mentre l’animazione è curata da ShadowMachine di Los Angeles e la produzione da The Tornante Company di Michael Eisner.

I May Destroy You

I May Destroy You

I May Destroy You è la serie creata e scritta da Michaela Coel per BBC One e HBO e racconta di Arabella è una star di Twitter e scrittrice londinese di genitori ghanesi, divenuta celebre come icona della generazione Y dopo la sua prima opera, Cronache di una millennial stufa. Dopo una nottata passata a bere e ballare in compagnia ha difficoltà a ricordare cosa sia successo e si ritrova con un taglio in fronte e lo schermo del telefono infranto. Aiutata dagli amici Terry e Kwame, cerca di ricostruire gli eventi della notte.

The Good Lord Bird

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La miniserie evento creata, prodotta e interpretata da Ethan Hawke, insieme a Mark Richard per Showtime. La serie è basata sull’omonimo romanzo di James McBride e narra la storia dal punto di vista di Henry Shackleford soprannominato “Cipollina”, un immaginario ragazzino schiavizzato, facente parte dell’eterogenea squadra di soldati abolizionisti di John Brown, durante gli eventi del Bleeding Kansas.

The Crown 4

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Sul finire degli anni settanta, la regina Elisabetta (Olivia Colman) e la famiglia sono impegnati a garantire la linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher (Gillian Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano quando la premier conduce il paese nella guerra delle Falkland, creando conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia d’amore di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma Corrin) fornisce la distrazione ideale per unire il popolo britannico, tra le mura del palazzo la famiglia reale è sempre più divisa.

La quarta stagione della serie scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di Helena Bonham Carter nel ruolo della principessa Margaret e Tobias Menzies in quello del duca di Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il principe Carlo, Erin Doherty è la principessa Anna, Emerald Fennell è Camilla Parker Bowles, Marion Bailey è la Regina Madre, Georgie Glen è Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del principe Andrea, Angue Imrie quelli del principe Edoardo e Charles Dance quelli di Lord Mountbatten.

Unorthodox

Unorthodox

Basato sull’omonimo libro di memorie bestseller del New York Times di Deborah Feldman, Unorthodox è la storia di una ragazza che rifiuta la sua educazione radicalizzata e se ne va per iniziare una nuova vita. Una parte della storia del raggiungimento della maggiore età e una parte del thriller, ambientato nel divertente mondo di Berlino, guardiamo come una ragazza scopre tutte le parti della vita, di se stessa e mentre segue i sentieri oscuri per scoprire i pericolosi misteri del passato della sua famiglia.

Lovecraft Country

Lovecraft Country - La terra dei demoni

Un horror drama creato da Misha Green (nel team di scrittura di Heroes e Sons of Anarchy), anche produttrice esecutiva della serie insieme a J.J. Abrams (co-creatore di Lost e Fringe e regista di numerosi film di successo) e Jordan Peele (regista di Noi e Scappa – Get Out e produttore di BlacKkKlansman e The Twilight Zone). Ambientata negli Stati Uniti della metà degli anni Cinquanta, la serie racconta del veterano della guerra di Corea Atticus “Tic” Freeman (interpretato da Jonathan Majors, Da 5 Bloods), arrivato a Chicago dalla Florida per cercare il padre scomparso. Insieme allo zio George (Courtney B. Vance) e all’amica d’infanzia Letitia “Leti” Dandrige (Jurnee Smollett), Tic intraprenderà uno spaventoso e adrenalinico viaggio on the road attraverso l’America razzista delle leggi di Jim Crow. Ciò che Atticus troverà tra le terre del New England, però, non saranno solo creature innominabili e antichi culti, ma anche l’odio di un’America malata di razzismo.

Mrs. America

Mrs. America

Mrs. America è la serie tv creata da Dahvi Weller e prodotta da FX che vede protagonista l’attrice Cate Blanchett nei panni di Phyllis Schlafly.

Normal People

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In una scuola in una piccola cittadina nell’ovest dell’Irlanda, Connell è un giocatore di football atletico, molto amato e di bell’aspetto. Marianne è una ragazza solitaria, orgogliosa, impopolare, che mette soggezione e che fa di tutto per evitare i suoi compagni di scuola e sfida l’autorità degli insegnanti. Tra i due scossa la scintilla quando Connell va a prendere sua madre Lorraine (Sarah Greene, “Dublin Murders”) che lavora presso la casa di Marianne, ed un legame strano ed indelebile cresce tra i due adolescenti, un legame che entrambi sono determinati a tenere nascosto ai loro coetanei.

Una moderna storia d’amore molto avvincente, “Normal People” vede la coppia entrare ed uscire dalla vita reciproca in un continuo intreccio ed esplora come possano essere complicati l’intimità ed un giovane amore.

P-Valley

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Nel profondo del delta del Mississippi si trova un’oasi determinazione e lustrini in una zona dura dell’esistenza umana dove può essere difficile trovare la bellezza. Questa fiction caratteristica del sud e della durata di un’ora racconta la storia caleidoscopica di un piccolo strip club che tanti appaga e dei grandi personaggi che ne varcano la soglia (chi è carico di speranza, chi si è smarrito, le ballerine, le belle ed i dannati). La musica trap incontra il film noir in questa serie lirica ricca di atmosfera che osa chiedere cosa succede quando gli abitanti di una piccola cittadina sognano oltre i confini del Piggly Wiggly e del banco dei pegni.

La regina degli Scacchi

La regina degli scacchi

Tratta dal romanzo di Walter Tevis, la miniserie drammatica di Netflix LA REGINA DEGLI SCACCHI è una storia di formazione che esplora il prezzo della genialità. Crescendo in un orfanotrofio del Kentucky verso la fine degli anni ’50, la giovane Beth Harmon (Anya Taylor-Joy) scopre di avere un talento incredibile per gli scacchi mentre sviluppa un problema di dipendenza dai tranquillanti che lo stato somministrava ai bambini come sedativi. Tormentata dai propri demoni e sospinta da una miscela di narcotici e ossessioni, Beth si trasforma in una figura eccentrica, estremamente abile e glamour, decisa a superare i confini tradizionali del mondo prettamente maschile delle gare di scacchi. La serie è diretta e sceneggiata dal candidato a due premi Oscar Scott Frank, mentre i produttori esecutivi sono lo stesso Frank, William Horberg e Allan Scott, che è anche il coideatore. LA REGINA DEGLI SCACCHI è interpretata da Anya Taylor-Joy, Marielle Heller, Thomas Brodie-Sangster, Moses Ingram, Harry Melling e Bill Camp.

Le Migliori serie tv del 2017 secondo AFI

Le Migliori serie tv del 2017 secondo AFI

L’American Film Institute come ogni anno ha diffuso la lista delle migliori serie tv del 2017 e tra le prime posizione non potevamo non trovare titoli quali Big Little Lies, The Crown e The Handmaid’s Tale. Nella lista delle migliori serie di quest’anno non potevano mancare titoli Netflix. Di seguito la lista al completo.

NOTA BENE: nella pubblicazione non è stata diffusa nessuna numerazione, dunque quella riportata di seguito è una numerazione di semplice pubblicazioni.

BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIE

Big Little Lies - Piccole grandi bugie

BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIEla mini serie TV prodotta da HBO e diretta dal regista candidato all’Oscar Jean Marc-Vallée (Dallas Buyers Club, Wild)  aggiudicatasi 6 Emmy Awards nelle più importanti categorie.

Con un cast che vanta i migliori nomi di Hollywood, dai premi Oscar Nicole Kidman (The Hours, Eyes Wide Shut) e Reese Witherspoon (Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line) a Shailene Woodley (Paradiso Amaro), Big Little Lies ha ottenuto i riconoscimenti più ambiti nella notte che ha assegnato gli Emmy Awards nelle categorie: Miglior MiniserieMiglior Attrice Protagonista in una Miniserie (Nicole Kidman), Miglior Attore non Protagonista in una Miniserie (Alexander Skarsgård), Miglior Attrice non Protagonista in una Miniserie (Laura Dern ), Miglior Regia per un Film, Miniserie o Speciale Drammatico (Jean Marc-Vallée).

THE CROWN

Targata Netflix The Crown, è la serie che racconta la storia e i segreti della Regina Elisabetta II, gli inizi del suo regno, gli intrighi e le rivalità politiche celate dietro i grandi eventi che hanno plasmato la seconda metà del XX secolo.

The Crown racconta la storia della Regina Elisabetta II: una venticinquenne, novella sposa, che deve affrontare la spaventosa prospettiva di guidare la monarchia più famosa del mondo mentre porta avanti una relazione con il leggendario Primo Ministro Winston Churchill. L’impero britannico è in declino, il mondo politico è allo sbando, e una giovane donna sale al trono….una nuova era sta nascendo. Gli script magistralmente ricercati di Peter Morgan rivelano, con un’audace franchezza, il viaggio privato della regina dietro il suo lato pubblico. Preparatevi ad essere accolti nell’ambito mondo del potere e del privilegio e dietro le porte di Westminster e Buckingham Palace….i leader di un impero attendono.

The Crown riunisce l’acclamato scrittore Peter Morgan (The Queen, Frost/Nixon) con il regista Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours) e il produttore Andy Harries (The Queen). Il cast è composto da Claire Foy – Regina Elisabetta II, Matt Smith – Principe Filippo, John LithgowSir Winston Churchill, Victoria Hamilton – la regina Madre, Jared Harris – Re Giorgio VI, Vanessa Kirby – Principessa Margaret e Dame Eileen Atkins – Regina Mary.

FEUD: BETTE AND JOAN

La prima stagione della serie antologica in 8 episodi di Ryan Murphy, Jaffe Cohen and Michael Zam dal titolo: FEUD: Bette And Joan sulla leggendaria rivalità fra Bette Davis (Susan Sarandon) and Joan Crawford (Jessica Lange)  nata sul set del film Che fine ha fatto Baby Jane? del 1962 e proseguita a riprese concluse.  Si tratta di un conflitto che vede due donne a fine carriera, resistere al reciproco antagonismo, al sessismo e alla misoginia dell’epoca.

Nel cast anche Judy Davis (nella parte dell’attrice e giornalista statunitense Hedda Hopper), Alfred Molina (Robert Aldrich), Stanley Tucci (Jack Warner, co-fondatore e presidente della casa cinematografica Warner Bros.), Kathy Bates (l’attrice Joan Blondell), Dominic Burgess (Victor Buono), Sarah Paulson (Geraldine Page) e Catherine Zeta-Jones (Olivia de Havilland).

La serie è andata in onda negli Stati Uniti sulla tv cavo FX a marzo del 2017 ed ha ricevuto 18 nominations agli Emmy vincendo 2  Primetime Creative Arts Emmy Awards 2017: Acconciature e Trucco.

GAME OF THRONES 7

Game of Thrones 7x05Il fenomeno mondiale della HBO Il Trono di Spade tornato quest’anno con la settima stagione! Ricca d’azione dall’inizio alla fine, e con le battaglie ancora più epiche. Il primo e l’ultimo episodio della settima stagione del Trono di Spade hanno registrato il maggior numero di ascolti nella storia di HBO e la serie resta il Drama più premiato nella storia degli Emmy Awards con 109 nomination ed i premi per Miglior Drama ottenuti sia nel 2015 che nel 2016.

Basato sulla famosa saga “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R.R. Martin, la settima stagione vede nel cast la presenza fissa di Emilia Clarke (Daenerys Targaryen), Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister), il vincitore di Emmy e Golden Globe Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Aidan Gillen (Petyr “Ditocorto” Baelish), Kit Harington (Jon Snow), Lena Headey (Cersei Lannister), Diana Rigg (Lady Olenna Tyrell), Sophie Turner (Sansa Stark) e Maisie Williams (Arya Stark).

Sono inoltre presenti Alfie Allen (Theon Greyjoy), Pilou Asbaek (Euron Greyjoy), John Bradley (Samwell Tarly), Gwendoline Christie (Brienne di Tarth), Liam Cunningham (Davos Seaworth), Richard Dormer (Beric Dondarrion),  Nathalie Emmanuel (Missandei), Jerome Flynn (Bronn), Iain Glen (Jorah Mormont), Isaac Hempstead Wright (Bran Stark), Conleth Hill (Varys), Kristofer Hivju (Tormund Giantsbane), Rory McCann (Sandor “Il Mastino” Clegane), Hannah Murray (Gilly), Carice van Houten (Melisandre) e Indira Varma (Ellaria Sand).

Figurano anche nuovi membri nel cast tra i quali Jim Broadbent, Tom Hopper e Megan Parkinson. Un episodio della settima stagione vede anche un cameo del cantante Ed Sheeran.

Nella settima stagione, Daenerys Targaryen è finalmente salpata per il Continente Occidentale insieme al suo esercito, i suoi draghi e il suo nuovo Primo Cavaliere, Tyrion Lannister. Jon Snow è stato nominato Re del Nord dopo aver sconfitto Ramsay Bolton nella Battaglia dei Bastardi ed essere tornato a Grande Inverno, a casa Stark. Nel frattempo, ad Approdo del Re, Cersei Lannister ha preso possesso del Trono di Spade, dopo aver incenerito con l’Alto Fuoco, l’Alto Passero, i suoi seguaci e i nemici di Cersei nel Tempio di Baelor. Ma mentre vecchie alleanze si spezzano e nuove alleanze si formano, l’esercito dei morti marcia verso la Barriera, minacciando di mettere fine per sempre al gioco dei troni.

THE GOOD PLACE

The Good Place, la comedy originale con due interpreti d’eccezione: Kristen Bell, attrice e doppiatrice statunitense resa celebre dal serial drama Veronica Mars, in cui vestiva proprio i panni della protagonista; Ted Danson, attore, autore e produttore statunitense, vincitore di due Emmy e tre Golden Globe, conosciuto in special modo per il personaggio di Sam Malone nella serie televisiva “Cheers” (“Cin Cin”).

Ideata da Michael Schur (“Parks and Recreation”, “Brooklyn Nine‑Nine”), “The Good Place” racconta dei dilemmi interiori della defunta Eleanor, in vita perfida rappresentante di medicine per anziani, e dopo la morta smistata in paradiso per buone azioni che lei stessa sa bene di non aver commesso e di non aver rappresentato in vita esempio di moralità e altruismo. Alcolizzata, promiscua e senza scrupoli, Eleonor si guadagnava da vivere vendendo false medicine agli anziani e una volta arrivata in Paradiso farà di tutto per nascondere al responsabile dell’aldilà l’errore legato alla sua presenza tra i buoni.

THE HANDMAID’S TALE

The Handmaid's Tale

The Handmaid’s tale, la serie tv targata MGM Television ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood (in italiano Il racconto dell’ancella) e vincitrice di 8 Emmy Awards, tra cui “Miglior serie drammatica” e “Miglior attrice protagonista” per Elisabeth Moss, arriva in anteprima esclusiva per l’Italia su TIMVISION da martedì 26 settembre. Nel cast della serie tv firmata dallo showrunner Bruce Miller, premiato con l’Emmy per la “Miglior sceneggiatura per una serie drammatica”, figurano anche Alexis Bledel (“Miglior attrice guest in una serie drammatica”), Ann Dowd (“Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica”), Yvonne Strahovski (Dexter, Chuck), Joseph Fiennes (Shakespeare in Love, American Horror Story) e Samira Wiley (Poussey in Orange is the new black).

In un futuro non troppo lontano, gli Stati Uniti d’America sono caduti in favore della società di Gilead. Questo regime, in un mondo devastato da guerre, terrorismo e inquinamento, è guidato da estremisti religiosi che, dopo aver imposto la legge marziale e sospeso la Costituzione in seguito ad un attentato, hanno creato uno Stato totalitario, militarizzato e misogino in cui le donne vengono considerate degli oggetti di proprietà dello Stato e private di qualsiasi diritto. Studenti universitari, omosessuali (definiti come “traditori di genere”), ribelli e chiunque non segua la linea governativa, viene ucciso pubblicamente o mandato nelle “colonie” a lavorare i rifiuti tossici per poi morire avvelenato.

La popolazione femminile è divisa in diverse categorie, accomunate dall’impossibilità di avere qualsiasi libertà di base: lavorare, leggere, uscire di casa, parlare o possedere denaro. Una parola sbagliata può portare alla morte dato che le condanne sono giustificate come volere di Dio. Le “ancelle”, uniche fertili fra tutte le categorie riconosciute, sono considerate utili solo per la procreazione. Vivono nella residenza del Comandante, costrette in una schiavitù sessuale giustificata dalla volontà di ripopolare un mondo ormai distrutto da catastrofi ed eventi naturali devastanti, dove solo un neonato su cinque nasce sano e in forze.

La serie tv è incentrata sulla figura dell’ancella Difred, (Di-Fred, proprietà di Fred, il suo Comandante). La protagonista ricorda perfettamente com’era la vita prima di questo regime dittatoriale, viene raccontata anche allo spettatore attraverso ricorrenti flashback che mostrano come voglia sopravvivere, ma anche ritrovare la figlia che le è stata letteralmente strappata dalle mani: “il mio nome è Difred. Prima avevo un altro nome che adesso è proibito. Tantissime cose sono proibite ormai”. L’interpretazione di Difred da parte di Elisabeth Moss, ha portato l’attrice, che in carriera poteva già vantare un Golden Globe e un Satellite Award per Top of the lake, oltre alle numerose nomination per l’interpretazione di Peggy Olson in Mad Men, ad aggiudicarsi l’Emmy  Awards 2017 come “Migliore attrice protagonista in una serie drammatica”.

INSECURE

INSECURE

Insecure è laserie televisiva statunitense, che ha debuttato online con il primo episodio rilasciato sui servizi on demand HBO Now e HBO Go. “Forte”, “sicura di sé” e “impeccabile” sono caratteristiche che al giorno d’oggi sembrano descrivere qualsiasi donna di colore.

Tutte eccetto Issa e Molly, migliori amiche sin dai tempi del college, le quali devono fare i conti con i propri difetti mentre esplorano mondi diversi e affrontano una serie infinita di scomode esperienze. Issa lavora per un’associazione no-profit che aiuta i giovani studenti di colore e da tempo sta avendo una relazione con Lawrence. Molly, invece, è un avvocato aziendale il cui successo al lavoro stride con la sua totale incapacità di relazionarsi con gli uomini.

MASTER OF NONE 2

MASTER OF NONE 2La seconda stagione della serie originale Netflix Master of None, girata anche in Italia.  Dopo aver viaggiato all’estero, Dev (Aziz Ansari) torna a New York per affrontare le sfide della sua vita personale: una nuova opportunità lavorativa e una complessa relazione sentimentale in via di sviluppo con qualcuno che significa moltissimo per lui.

Master of None è creato da Aziz Ansari e Alan Yang, che sono anche produttori esecutivi della serie insieme a Michael Schur, Dave Becky, David Miner e Igor Srubshchik. Master of None è una produzione di  Universal Television per Netflix.

STRANGER THINGS 2

Stranger Things 3

La seconda stagione di Stranger Things, la serie originale Netflix fenomeno del 2016. Un anno dopo il ritorno di Will, sembra che tutto sia di nuovo normale… ma l’oscurità è in agguato appena sotto la superficie e minaccia l’intera cittadina di Hawkins.

THIS IS US 2

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La seconda stagione dell’acclamata serie This is Us. La serie è un dramma familiare narrato su molteplici archi temporali con una storyline che va dalla fine degli anni ’70 passando per i ’90 e arrivando, infine, al 2016.

Nella scorsa stagione abbiamo visto 2 racconti a fare da pilastro: Rebecca (Mandy Moore) aspetta 3 gemelli, le si rompono le acque mentre sta festeggiando il compleanno del marito Jack (Milo Ventimiglia) e in una narrazione parallela i 3 figli ormai adulti 36 anni dopo: un attore in crisi, Kevin (Justin Hartley); una signorina molto grassa e molto sola, Kate (Chrissy Metz) e un affermato manager afroamericano, Randall (Sterling K. Brown, Emmy 2017 per il migliore attore drammatico), adottato al posto di uno dei gemelli nato morto.

Nelle pieghe dei vari piani temporali, lacrime e cuori infranti, inguaribili alcolisti e confessioni in punto di morte, e poi ancora delusioni, vendette, capricci, matrimoni, sorprese e malintesi.

A chi pensava che il successo della prima stagione sarebbe stato passeggero, ecco la risposta degli ascolti in USA dove la serie è appena partita: record di 12,6 milioni di spettatori con un rating altissimo nel target demografico 18-49, il più ambito dagli inserzionisti.

Lo showrunner Dan Fogelman, ha dichiarato di aver concepito la serie in contrapposizione allo stile dark e cinico di molte opere televisive attuali con l’intento di trasmettere speranza e ottimismo e l’ambizione di esplorare la condizione della famiglia nella società americana contemporanea. Per la seconda stagione ha solo annunciato che nei nuovi episodi: “Le risate saranno più fragorose e i pianti più dolenti”.

Come è stato possibile che nel momento di massima espansione della produzione TV USA con circa 500 serie Tv prodotte nel 2016, la più vista di tutte, la più amata, sia la storia di una famiglia dove non ci sono super eroi, avvocati, spie, spacciatori di droga, draghi o zombie? Il promo USA recita “This is real, this is us”, e non c’è bisogno di sospendere l’incredulità, in This is us, è tutto vero e normale, i sogni dei protagonisti sono anche i nostri e spesso falliscono come nella vita reale, anche per questo empatizziamo con loro, Personaggi come questi nella TV USA non si erano mai visti. Come quello di Kate, una grande obesa (Chrissy Metz) che è presentata come donna a tutto tondo, con aspirazioni di carriera e una vita sessuale normale, niente facili stereotipi.

Quando, l’anno scorso, This Is Us è diventata il caso dell’anno in America, la serie si è rapidamente conquistata la nomea di family drama con ripetuti colpi di scena. A ogni episodio sembrava che l’asticella si alzasse di più: un altro segreto insospettabile, un’altra drammatica rivelazione. Ma più si andava avanti più tutto questo passava in secondo piano. I personaggi sono così pieni di vita che le storie di puntata non hanno bisogno di dipendere dalle giravolte narrative e non c’è nessuna manipolazione, l’onestà delle reazioni emotive ha convinto tutti e dissuaso anche i pochissimi detrattori. Come ha scritto Maria Rosa Mancuso sul Foglio “This Is Us fa piangere ma le lacrime non sono tutte uguali. Ci sono quelle estorte allo spettatore con i mezzucci. E ci sono le lacrime piante volentieri: a spingerle sono l’intelligenza dello sceneggiatore e la bravura dei registi”.

Le migliori serie horror disponibili su Netflix

Le migliori serie horror disponibili su Netflix

Ormai da anni, la piattaforma streaming Netflix è un porto sicuro per la diffusione di film horror, ma da ormai qualche anno trovato il proprio spazio all’interno del suo catalogo anche diverse serie appartenenti a questo genere. Con la possibilità di raccontare storie più ampie e articolate, questi titoli hanno saputo scendere negli inferi dell’orrore portando con sé gli spettatori e proponendo sempre nuovi scenari da brivido. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla piattaforma serie horror di ogni tipo e sottogenere. Ecco, allora, un elenco delle migliori serie horror disponibili su Netflix.

Le migliori serie horror disponibili su Netflix

La caduta della casa degli Usher (2023)

In La caduta della casa degli Usher, i fratelli Roderick e Madeline Usher hanno costruito un’azienda farmaceutica trasformandola in un impero di ricchezza, privilegio e potere. Tuttavia, i segreti dietro la loro fortuna vengono alla luce quando gli eredi della dinastia Usher iniziano a morire misteriosamente uno dopo l’altro. Diretta da Mike Flanagan, la serie è basata sull’omonimo racconto dell’orrore di Edgar Allan Poe, ma contiene al suo interno numerosi altri riferimenti alle opere dello scrittore.

Midnight Mass (2021)

Midnight Mass, anche questa opera di Mike Flanagan, segue una piccola comunità sull’isola di Crockett, dove una presenza soprannaturale sembra mettere radici. Cose strane iniziano infatti a succedere dopo che il giovane prete Paul sostituisce l’originario pastore di Crockett. Midnight Mass è uno sguardo inquietante ma affascinante sull’umanità vista attraverso la lente del genere horror. Flanagan bilancia efficacemente lo spaventoso e lo spirituale, producendo uguali momenti di terrore e rivelazione per la gente di Crockett e gli spettatori.

The Girl in the Mirror (2022)

Dopo essere sopravvissuta a un incidente che uccide quasi tutti i suoi compagni, Alma si sveglia in ospedale senza ricordare nulla. Con l’aiuto dei suoi genitori e amici, cerca di scoprire cosa è successo e di ritrovare la sua identità. The Girl in the Mirror, serie di produzione spagnola, si costruisce attraverso visioni inspiegabili e incubi terrificanti, unendo mistero, dramma adolescenziale e cliché dell’orrore per una visione difficile da dimenticare.

Mercoledì (2023)

Continuando le macabre tradizioni della Famiglia Addams, Mercoledì vede protagonista Jenna Ortega nei panni del personaggio principale, figlia maggiore di Gomez e Morticia Addams. La giovane, che si ritrova condannata a frequentare una scuola privata in un luogo chiamato Nevermore Academy, si ritroverà al centro di un grande e pericoloso mistero. Dotata di umorismo, mistero ed elementi soprannaturali che sfociano facilmente nell’orrore, la serie ideata da Tim Burton è uno dei maggiori successi della piattaforma.

Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer (2022)

La miniserie Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer racconta la storia di uno dei più noti assassini seriali degli Stati Uniti, narrata però in gran parte dal punto di vista delle sue vittime. Interpretato da Evan Peters, pluripremiato per la sua performance nei panni di Dahmer, questa serie spinge gli spettatori a confrontarsi con gli aspetti più terrificanti dell’umanità, dimostrando come i mostri possano annidarsi anche lì dove non ce lo si aspetta.

Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities (2022)

Dal maestro dei mostri, Guillermo del Toro, arriva Cabinet of Curiosities, una splendida e terrificante serie antologica con racconti originali o adattamenti firmati da vari registi. Con otto bizzarri racconti moderni, due dei quali scritti dallo stesso del Toro, Cabinet of Curiosities porta gli spettatori a confrontarsi con racconti soprannaturali, antiche leggende, maledizioni inenarrabili e tanto altro. Ogni episodio è un gioiello di estetica, su cui vige il marchio di garanzia di del Toro.

The Midnight Club (2022)

The Midnight Club è un altra inquietante miniserie del prolifico Mike Flanagan. Ispirata al terrificante lavoro dell’autore Christopher Pike, incluso il suo libro omonimo del 1994, The Midnight Club è ambientato nel Brightcliffe Hospice e segue otto adolescenti malati terminali che trascorrono le notti raccontando storie di fantasmi. Con un cast brillantemente coinvolgente di giovani attori emergenti, The Midnight Club è già diventata un classico amato dagli spettatori in cerca di brividi di ogni tipo.

Resident Evil (2022)

Resident Evil, ispirata all’omonima serie di videogiochi si sviluppa attorno a due linee temporali: la prima di queste coinvolge due sorelle di 14 anni, Jade e Billie Wesker, che dopo essersi trasferite a New Raccoon City, si rendono conto che il loro padre potrebbe nascondere oscuri segreti che potrebbero distruggere il mondo; mentre la seconda sequenza temporale è ambientata quattordici anni dopo, quando sulla Terra sono rimasti solo 300 milioni di esseri umani, a causa del Virus T.

Chambers (2019)

Chambers è incentrato su un’adolescente di nome Sasha, che ha subito un trapianto di cuore dopo aver avuto un infarto. Sasha è frustrata dal fatto che il suo ragazzo la tratti come se fosse fragile e dal fatto che deve assumere farmaci per il resto della sua vita, ma questa diventa presto l’ultima delle sue preoccupazioni quando inizia ad assumere i tratti della personalità di Becky, la ragazza di cui ha il cuore, scoprendo che la storia dietro la morte di Becky non è così semplice come le è stata raccontata.

Ratched (2020)

Ideata da Ryan Murphy, la mente dietro il fenomeno American Horror Story, la serie Ratched è incentrata sulle origini della crudele infermiera Ratched del film Qualcuno volò sul nido del cuculo. Interpretata da Sarah Paulson, questa serie horror ambientata alla fine degli anni ’40 unisce un’estetica elegante e una narrazione intelligente a dinamiche ricche di suspense e orrori. Si costruisce così una vera e propria mitologia dietro un personaggio forse poco noto alle nuove generazioni ma davvero capace di spaventare e intimorire.

Daybreak (2019)

Dopo che una serie di attacchi con armi biologiche hanno trasformato gli adulti in creature simili a zombie chiamate Ghoulies, gruppi di adolescenti sono costretti a unirsi in una città post-apocalittica, in California. Daybreak si concentra in particolare sull’emarginato sociale Josh, intento a cercare la prova che la sua ragazza Sam sia ancora viva. Tuttavia, in questa missione non dovrà soltanto sopravvivere ai Ghoulies. In parte Mad Max, in parte Il Signore delle Mosche, Daybreak è una versione divertente, ma anche terrificante, del genere zombie.

Archive 81 – Universi alternativi (2022)

Archive 81 – Universi alternativi è nato come podcast per poi approdare sul piccolo schermo. La serie segue Dan Turner, un talentuoso archivista moderno che è abbastanza abile nel restaurare vecchi nastri e riprese video. Mentre lavora ad un nuovo lavoro per un cliente misterioso, scopre un oscuro segreto nelle videocassette di una regista di nome Melody che ha cercato di indagare su una setta. Inquietante e ben recitata, questa serie trova la sua forza nello sguardo verso l’ignoto e ciò che di spaventoso esso comporta. Sfortunatamente, la serie è stata cancellata dopo la prima stagione.

Non siamo più vivi (2022)

Dopo lo scoppio di un’epidemia che trasforma le persone in zombi, un eterogeneo gruppo di studenti intrappolato in un liceo, abbandonati dal governo, cerca di sopravvivere in attesa di soccorsi senza cibo, acqua o Internet. Serie coreana diventata popolare dopo il successo di Squid Game, Non siamo più vivi è un altro epico racconto che questa nazione offre sul tema degli zombi, a cui negli ultimi anni ha dedicato anche appassionanti film come Train to Busan e il suo sequel Peninsula.

Al nuovo gusto di ciliegia (2021)

Al nuovo gusto di ciliegia è una storia di vendetta fantasiosa e inquietante. Rosa Salazar interpreta una giovane regista ambiziosa che si reca a Hollywood solo per farsi rubare il film da uno squallido produttore. In cerca di vendetta, recluta l’aiuto di una strega misteriosa, invocando una maledizione che trascina tutte le loro vite all’inferno. La serie presenta dunque in sé molteplici elementi, dalla satira alla stregonerie, proponendo un mondo particolarmente originale dove pullulano personaggi ambigui e accadono eventi indimenticabili.

Ju-On: Origins (2020)

Ju-On: Origins è una serie televisiva horror giapponese basata sul franchise Ju-on, anche noto come The Grudge. Decisamente una serie non adatta ai teneri di cuore o stomaco, poiché si tratta di un titolo particolarmente brutale e violento, dove si fonde l’inquietante estetica J-horror con una forte influenza slasher. La serie si propone di raccontare la “storia vera” dietro la maledizione che si è svolta nel corso della lunga serie, Ju-On Origins, descrivendo dunque il macabro atto di violenza che ha macchiato la casa maledetta con il “rancore” e il ciclo di violenza che ne è seguito.

Dracula (2020)

La miniserie Dracula, composta da tre episodi di un’ora e mezza di durata circa, vede Claes Bang nei panni dell’iconico vampiro, di cui si segue il racconto nella sua interezza con alcune rivisitazioni che lo aggiornano ai nostri tempi. Si seguono dunque le sue origini in Transilvania, per poi spostarci sulla nave Demeter e il viaggio del conte verso Londra, dove infine giunge nell’ultimo episodio ma con un significativo salto temporale. Dracula è un ottimo titolo per gli appassionati del genere, dove si seguono dunque tutte le tappe del suo sanguinoso percorso.

The Haunting of Bly Manor (2020)

Il seguito di The Haunting of Hill House è una nuova storia con nuovi personaggi e una nuova ambientazione, ma altrettanto devastante dal punto di vista emotivo quanto la serie originale di Netflix. Basata sulle opere dell’autore Henry James, in particolare Giro di vite, questa fantastica nuova stagione è ambientata negli anni ’80 e segue una giovane donna americana con un passato enigmatico che viene assunta come tata per due bambini piccoli presso la casa del titolo, dove però non tutto è come sembra. Questa stagione non punta tanto sull’ororre quanto sul raccontare una storia di fantasmi gotica e romantica.

Castelvania (2017)

Tratta dal celebre videogioco, la storia Castelvania è quella di un cacciatore di vampiri che combatte per salvare una città assediata da un esercito di malvagi esseri ultraterreni, controllati dal conte Dracula. Oscura, sanguinosa e violenta, questa serie animata non usa mezzi termini e riesce ad amplificare quello che è certamente uno dei videogiochi e delle mitologie più amati dell’era moderna. La prima stagione serve a presentare Vlad Tepes, alias Dracula, e la sua motivazione sulla guerra alla razza umana, approfondita poi nelle tre successive e amate stagioni.

Marianne (2019)

La serie in lingua francese Marianne ha per protagonista Emma, una famosa scrittrice horror che ha basato le sue storie su una figura orribile di nome Marrianne, che la tormentava nei suoi sogni d’infanzia. Quando però Marianne comincia ad apparirle di nuovo, Emma ritorna nella sua città natale e i confini tra realtà e finzione iniziano a confondersi in modi davvero terrificanti. Marianne usa molti trucchi tipici del horror ma in modo intelligente, affermandosi come una serie davvero spaventosa e inquietante da morire, rendendo le streghe più spaventose di quanto lo siano state da diverso tempo a questa parte.

The Haunting of Hill House (2018)

The Haunting of Hill House recensione serie tv

Ancora Mike Flanagan, autore di un’altra apprezzatissima serie quale The Haunting of Hill House. Ispirata alla fondamentale storia di fantasmi di Shirley Jackson, la serie non riporta però quasi nulla della narrativa della scrittrice, concentrandosi invece sulle vite infestate della famiglia Crain. Rimbalzando avanti e indietro tra l’estate trascorsa dai Crain nella villa infestata e gli anni di dolore e trauma familiare che hanno sopportato in seguito, Flanagan ha dimostrato di avere un talento per le immagini sconvolgenti e le paure ben composte, offrendo un ritratto commovente, onesto e brutale della mortalità e del dolore.

 Stranger Things (2016)

Stranger Things è, come noto, uno dei titoli di punta di Netflix. Ispirata al cinema di Steven Spielberg e alle opere di Stephen King (ma in generale all’intero immaginario degli anni Ottanta), la serie dei Duffer Bros è ambientata nella cittadina immaginaria di Hawkins, dove un gruppo di adolescenti si imbatte in una ragazza dagli strani poteri e in creature spaventose che provengono da un altra dimensione. Stagione dopo stagione, la serie si è poi sviluppata ampliando la propria mitologia e proponendo un racconto sempre più complesso che ruota però sempre intorno al tema dell’amicizia e del superare insieme anche le più grandi avversità.

Ash vs. Evil Dead (2018)

Ash vs. Evil Dead torna a raccontare di Ash Williams, il personaggio armato di motosega di Bruce Campbell, 30 anni dopo gli eventi dei film della saga La casa. In questo nuovo racconto a lui dedicato, dopo aver evocato accidentalmente alcuni spiriti maligni Ash si vede costretto a confrontarsi nuovamente con le forze del male, ma con due nuovi amici al suo fianco. Ash vs. Evil Dead ripropone le dinamiche e i toni del film, spaventando ma anche divertendo grazie all’incredible carisma del proprio protagonista.

Le terrificanti avventure di Sabrina (2018)

La serie è una nuova interpretazione dell’amata icona televisiva dei fumetti e della tv degli anni ’90. Le Terrificanti Avventure di Sabrina reimmagina la protagonista come una persona metà umana nata in una soffocante congrega di adoratori di Satana. Divisa tra dramma adolescenziale e racconto esoterico di streghe e maledizioni, questa serie composta da quattro stagioni offre continuamente elementi di interesse, da quelli più leggeri a quelli più terrificanti, motivo per cui si è affermata come un’opera particolarmente apprezzata su Netflix.

 



Le migliori serie horror da vedere ad Halloween su Netflix

Le migliori serie horror da vedere ad Halloween su Netflix

Anche quest’anno Halloween è finalmente arrivato! Se non si ha intenzione di andare a fare dolcetto o scherzetto per le strade della propria città, un ottimo modo per passare la serata può essere quello di riunirsi con i propri amici per vedere insieme un film o una serie horror. Dei film horror perfetti per halloween abbiamo parlato in questo approfondimento, mentre qui riportiamo le migliori serie horror da vedere ad Halloween su Netflix.

Ormai da anni, la piattaforma streaming Netflix è infatti un porto sicuro per la diffusione di serie appartenenti a questo genere. Con la possibilità di raccontare storie più ampie e articolate, questi titoli hanno saputo scendere negli inferi dell’orrore portando con sé gli spettatori e proponendo sempre nuovi scenari da brivido. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla piattaforma serie horror di ogni tipo e sottogenere.

Le serie, inoltre, sono l’ideale per una lunga notte di paura. La maggior parte di quelle che si proporranno di seguito sono antologiche o composte da una singola stagione autoconclusiva. Perfette dunque per un bingewatching che permetta di concluderle in poche ore, lasciandosi trasportare dalla storia, dai personaggi e – naturalmente – dai tanti brividi che offrono. Ecco, allora, un elenco delle migliori serie horror disponibili su Netflix.

Le migliori serie horror da vedere ad Halloween su Netflix

Partiamo con alcune serie particolarmente adatte ad Halloween, da quelle più propriamente horror fino a quelle adatte anche a chi questo genere lo tollera poco. Serie di stampo fantascientifico, altre più propriamente fantasy, fino a quelle ispirate a storie vere particolarmente agghiaccianti. Ecco di seguito qualche titolo da poter prendere in considerazione!

Mercoledì

La serie (qui la recensione) è un giallo con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni alla Nevermore. La serie, ideata da Tim Burton, ha per protagonista Jenna Ortega.

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez

La serie antologica true crime di Ryan Murphy e Ian Brennan torna con Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez (qui la recensione e la storia vera), che ripercorre il caso dei due fratelli condannati nel 1996 per l’omicidio dei genitori, José e Mary Louise “Kitty” Menendez. Episodio dopo episodio, si  esplora nei dettagli lo storico caso che ha sconvolto il mondo, scatenando l’interesse moderno del pubblico per le storie true crime e a sua volta chiede al pubblico stesso: “Chi sono i veri mostri?”

Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez
Cortesia di Netflix

Stranger Things

Stranger Things (qui la recensione della quarta stagione) è, come noto, uno dei titoli di punta di Netflix. Ispirata al cinema di Steven Spielberg e alle opere di Stephen King (ma in generale all’intero immaginario degli anni Ottanta), la serie dei Duffer Bros è ambientata nella cittadina immaginaria di Hawkins, dove un gruppo di adolescenti si imbatte in una ragazza dagli strani poteri e in creature spaventose che provengono da un altra dimensione. Stagione dopo stagione, la serie si è poi sviluppata ampliando la propria mitologia.

Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities

Dal maestro dei mostri, Guillermo del Toro, arriva Cabinet of Curiosities, una splendida e terrificante serie antologica con racconti originali o adattamenti firmati da vari registi. Con otto bizzarri racconti moderni, due dei quali scritti dallo stesso del Toro, Cabinet of Curiosities porta gli spettatori a confrontarsi con racconti soprannaturali, antiche leggende, maledizioni inenarrabili e tanto altro. Ogni episodio è un gioiello di estetica, su cui vige il marchio di garanzia di del Toro.

Rapimento alieno a Manhattan

Questa è la vera storia di uno dei più grandi misteri dell’ufologia, che è ancora fonte di controversie sui social media e sui forum online. Ma pochi sanno che una regista si è inserita nel cuore del rapimento di Manhattan e ha filmato tutto. Con l’accesso a centinaia di ore di filmati inediti, questo è il vero X Files, ripreso dalla telecamera.

Unsolved Mysteries

Si tratta di un serie iconica e avvincente che va alla scoperta di morti inspiegabili, sparizioni sconvolgenti e curiosi fenomeni paranormali. Nella nuova stagione, si hanno gli episodi: Gli omicidi della panchina, incentrata sulla misteriosa morte di due giovani; La mia partner paranormale, su un ricercatore del paranormale Don Philips con collega insolita: un’entità che gli parla; Mutilazioni misteriose, dedicata al mistero di alcuni capi di bestiame mutilati con impressionante precisione chirurgica; e L’incidente dell’UFO di Roswell, di quando nel 1947 alla segnalazione di un oggetto volante seguì un insabbiamento da parte dell’esercito americano che persiste ancora oggi.

Il problema dei 3 corpi recensione serie
John Bradley nel ruolo di Jack Rooney, Jess Hong nel ruolo di Jin Cheng in Il problema dei 3 corpi. Cr. Per gentile concessione di Netflix © 2024

Il problema dei 3 corpi

Una decisione fatidica presa nella Cina degli anni 60 riecheggia nello spazio e nel tempo fino a un gruppo di scienziati del presente, costringendoli ad affrontare la più grande minaccia dell’umanità. Siamo più dalle parti della fantascienza che non dell’horror, ma Il problema dei 3 corpi (qui la recensione e la spiegazione del finale) è in grado con i suoi misteri di suscitare autentico terrore, fino a presentare diversi elementi particolarmente violenti e scioccanti.

Shadowhunters: The Mortal Instruments

Dalle opere di Cassandra Clare, la storia di Clary Fray, che scopre di provenire da una lunga stirpe di esseri ibridi, per metà angeli e per metà umani, con il compito di dare la caccia ai demoni. Distribuita su Netflix dal 2016 al 2019, Shadowhunters: The Mortal Instruments si compone di 4 stagioni per un totale di 3 stagioni per un totale di 55 episodi, che coprono il racconto di tutti i romanzi della saga.

The Watcher

Una famiglia si trasferisce nella casa dei suoi sogni, solo per essere poi tormentata da lettere minacciose, strani vicini e sinistre minacce. Un’altra serie ideata da Ryan Murphy, The Watcher (qui la recensione e la storia vera), dove non ci sono mostri ma esseri umani pericolosi e crudeli, il che la rende ancor più inquietante. Protagonisti sono gli attori Bobby Cannavale e Naomi Watts.

Le terrificanti avventure di Sabrina

La serie è una nuova interpretazione dell’amata icona televisiva dei fumetti e della tv degli anni ’90. Le Terrificanti Avventure di Sabrina (qui la recensione) reimmagina la protagonista come una persona metà umana nata in una soffocante congrega di adoratori di Satana. Divisa tra dramma adolescenziale e racconto esoterico di streghe e maledizioni, questa serie composta da quattro stagioni offre continuamente elementi di interesse, da quelli più leggeri a quelli più terrificanti, motivo per cui si è affermata come un’opera particolarmente apprezzata su Netflix.

Le terrificanti avventure di Sabrina - Parte 2

Boo Bitch

Una liceale all’ultimo anno, che ha sempre vissuto la sua vita in totale tranquillità, compie un ultimo tentativo per farsi notare solo per scoprire la mattina seguente di essere diventata un fantasma. Anche in questo caso non parliamo di un titolo horror, ma di una sitcom con elementi decisamente adatti ad Halloween, con quella presenza del paranormale capace di regalare la giusta dose di intrattenimento.

Creeped Out – Racconti di paura

Tra fantascienza, orrore e mistero, una sequenza di racconti, connessi da un misterioso personaggio mascherato, in cui i protagonisti devono farsi strada attraverso l’inspiegabile. Una serie antologica poco nota, disponibile su Netflix, composta da due stagioni per un totale di 23 episodi. Ognuno è un’appassionante e spaventosa storia ideale da guardare nella notte di Halloween.

Akuma-Kun

Akuma Kun, un ragazzo allevato da un demone, lavora con il partner metà umano Mephisto III come investigatore del paranormale per risolvere omicidi e misteri. Tratto dall’omonimo manga, Akuma-Kun è una serie anime caratterizzata da elementi horror, un titolo che farà la gioia degli appassionati di questa tipologia di opere di animazione ed è in cerca di qualcosa del genere per la notte di Halloween.

Le serie horror di Netflix firmate Mike Flanagan

The Haunting of Hill House recensione serie tv
La serie The Haunting of Hill House. Cortesia di Netflix

Su Netflix, particolarmente adatte alla notte di Halloween, sono le serie ideate dal regista Mike Flanagan. Negli ultimi anni egli si è distinto come uno dei principali maestri del genere horror, realizzando diversi titoli di grande successo, che a distanza di anni sono ancora tra i migliori prodotti che si può scegliere di vedere nella notte delle streghe.

The Haunting of Hill House

Ancora Mike Flanagan, autore di un’altra apprezzatissima serie quale The Haunting of Hill House (qui la recensione). Ispirata alla fondamentale storia di fantasmi di Shirley Jackson, la serie non riporta però quasi nulla della narrativa della scrittrice, concentrandosi invece sulle vite infestate della famiglia Crain. Rimbalzando avanti e indietro tra l’estate trascorsa dai Crain nella villa infestata e gli anni di dolore e trauma familiare che hanno sopportato in seguito, Flanagan ha dimostrato di avere un talento per le immagini sconvolgenti e le paure ben composte, offrendo un ritratto commovente, onesto e brutale della mortalità e del dolore.

The Haunting of Bly Manor

Il seguito di The Haunting of Hill HouseThe Haunting of Bly Manor, è una nuova storia con nuovi personaggi e una nuova ambientazione, ma altrettanto devastante dal punto di vista emotivo quanto la serie originale di Netflix. Basata sulle opere dell’autore Henry James, in particolare Giro di vite, questa fantastica nuova stagione è ambientata negli anni ’80 e segue una giovane donna americana con un passato enigmatico che viene assunta come tata per due bambini piccoli presso la casa del titolo, dove però non tutto è come sembra. Questa stagione non punta tanto sull’ororre quanto sul raccontare una storia di fantasmi gotica e romantica.

The Midnight Club (2022)

The Midnight Club è un altra inquietante miniserie del prolifico Mike Flanagan. Ispirata al terrificante lavoro dell’autore Christopher Pike, incluso il suo libro omonimo del 1994, The Midnight Club è ambientato nel Brightcliffe Hospice e segue otto adolescenti malati terminali che trascorrono le notti raccontando storie di fantasmi. Con un cast brillantemente coinvolgente di giovani attori emergenti, The Midnight Club è già diventata un classico amato dagli spettatori in cerca di brividi di ogni tipo.

Midnight Mass recensione serie tv netflix
Cortesia di Netflix

Midnight Mass (2021)

Midnight Mass (qui la recensione), anche questa opera di Mike Flanagan, segue una piccola comunità sull’isola di Crockett, dove una presenza soprannaturale sembra mettere radici. Cose strane iniziano infatti a succedere dopo che il giovane prete Paul sostituisce l’originario pastore di Crockett. Midnight Mass è uno sguardo inquietante ma affascinante sull’umanità vista attraverso la lente del genere horror. Flanagan bilancia efficacemente lo spaventoso e lo spirituale, producendo uguali momenti di terrore e rivelazione per la gente di Crockett e gli spettatori.

La caduta della casa degli Usher (2023)

In La caduta della casa degli Usher (qui la recensione e la spiegazione del finale), i fratelli Roderick e Madeline Usher hanno costruito un’azienda farmaceutica trasformandola in un impero di ricchezza, privilegio e potere. Tuttavia, i segreti dietro la loro fortuna vengono alla luce quando gli eredi della dinastia Usher iniziano a morire misteriosamente uno dopo l’altro. Diretta da Mike Flanagan, la serie è basata sull’omonimo racconto dell’orrore di Edgar Allan Poe, ma contiene al suo interno numerosi altri riferimenti alle opere dello scrittore.

Le migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+

Le migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+

La notte delle streghe è finalmente qui! Se non si ha intenzione di andare a fare dolcetto o scherzetto per le strade della propria città, un ottimo modo per passare la serata può essere quello di riunirsi con i propri amici per vedere insieme un film o una serie horror. Delle serie horror perfette per Halloween presenti su Netflix abbiamo parlato in questo approfondimento, mentre qui riportiamo le migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+.

Anche Disney+, grazie alla possibilità di prevedere anche contenuti adulti, è infatti a sua volta un porto sicuro per la diffusione di titoli appartenenti a questo genere. Con la possibilità di raccontare storie più ampie e articolate, questi titoli hanno saputo scendere negli inferi dell’orrore portando con sé gli spettatori e proponendo sempre nuovi scenari da brivido. Che siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere per giorni nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla piattaforma serie horror di ogni tipo e sottogenere.

Le serie, inoltre, sono l’ideale per una lunga notte di paura in compagnia di streghe, alieni, fantasmi, vampiri o altre creature ancora. Alcune di quelle che si proporranno di seguito sono antologiche o composte da una singola stagione autoconclusiva. Perfette dunque per un bingewatching che permetta di concluderle in poche ore, lasciandosi trasportare dalla storia, dai personaggi e – naturalmente – dai tanti brividi che offrono. Ecco, allora, un elenco delle migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+.

Le migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+

Partiamo con alcune serie particolarmente adatte ad Halloween, da quelle più propriamente horror fino a quelle adatte anche a chi questo genere lo tollera poco. Serie di stampo fantascientifico, altre più propriamente fantasy, fino a quelle ispirate a storie vere particolarmente agghiaccianti. Ecco di seguito qualche titolo da poter prendere in considerazione!

Agatha All Along

Dopo essere stata sconfitta ed esiliata da Wanda Maximoff nel mondo fittizio e idilliaco di Westview, Agatha si risveglia senza poteri grazie all’intervento misterioso di un adolescente goth, che diventerà la sua scorta sulla via del recupero delle sue forze magiche: la Strada delle Streghe, un cammino irto di pericoli. Nel percorso, la protagonista si unisce ad altre streghe e, insieme, formano una temibile congrega contro la quale si scaglieranno streghe nemiche e non solo. Agatha All Along è un titolo perfetto per Halloween, con streghe, incantesimi ed elementi orrorifici di ogni genere!

emma roberts
Emma Roberts in American Horror Story

American Horror Story

Ideata da Ryan Murphy, la serie American Horror Story richiama caratteristiche delle serie antologiche, concepita dunque in modo che ogni stagione abbia trame, ambientazioni e personaggi diversi. Ad oggi composta da dodici stagioni, continua ad essere amatissima dagli amanti del genere, con alcune stagioni come Asylum, Murder House, Apocalypse e Cult ricordate come autentici gioielli di genere horror.

Occhio per occhio

Un cacciatore di organi ruba un occhio a Dongsoo, che inizia vedere la vita di qualcun altro. Sviluppata dal legendario regista giapponese Takashi Miike, questa serie sudcoreana di sei episodi ha tutti gli elementi adatti ad una serata da brivido, tra serial killer ed risolti paranormali. Per chi apprezza le opere di produzione coreana, si tratta di un titolo decisamente da non perdere.

Grid

Nel 1997 un’entità sconosciuta simile a un fantasma ha donato all’umanità uno scudo per proteggersi dal vento solare, salvando il pianeta dall’estinzione. Scomparsa nel nulla, riappare ventiquattro anni dopo come complice apparente di un serial killer che vuole colpire l’ufficio che si occupa della gestione dello scudo. La detective Jung Sae-byeok e l’impiegato dei servizi segreti Kim Sae-ha iniziano quindi a cercare il fantasma per poter catturare il killer. Un’altra serie sudcoreana con elementi paranormali assolutamente perfetta per Halloween.

War of the Worlds

Gli astronomi rilevano un segnale proveniente da un’altra galassia e lo interpretano come la prova dell’esistenza degli alieni. Tuttavia, non manca molto tempo perché il prossimo contatto avvenga. Terzo adattamento dell’omonima opera di H. G. Wells, la serie ripropone il classico scontro tra l’umanità e degli alieni ostili, offrendo un contesto quantomai orrorifico che spaventerà non poco chi teme eventi di questo tipo.

piccoli brividi
Una scena di Piccoli brividi. Cortesia di Disney+.

Piccoli brividi

Nella nuova serie di Piccoli brividi (qui la recensione), un gruppo di cinque studenti liceali scatena accidentalmente forze soprannaturali sulla propria città. Dovranno allora unire le forze per salvarla, portando alla luce oscuri segreti del passato dei loro genitori. La serie è basata sull’omonima serie di libri di R. L. Stine, da cui era già stata prodotta un’omonima serie televisiva negli anni ’90 che ebbe grande successo. Questa nuova versione si propone di aggiornare alcuni degli elementi di quel titolo per spaventare nuove generazioni di spettatori.

The Strain

The Strain è una serie televisiva statunitense di genere horror creata da Guillermo del Toro e Chuck Hogan, basata sulla trilogia di libri Nocturna, degli stessi del Toro e Hogan, e composta da: La progenie (The Strain) dal quale è tratta la prima stagione, La caduta (The Fall) dal quale è tratta la seconda stagione, e Notte eterna (The Night Eternal) dal quale sono tratte la terza e quarta stagione. La trama? Una violenta epidemia trasforma l’umanità in violentissimi vampiri, toccherà ad un gruppo di superstiti cercare di fermare quanto sta accadendo.

Scream Queens

La serie Scream Queens è principalmente una parodia del genere horror e di tutti i suoi cliché. Segue le vicende e le disgrazie di Chanel Oberlin, ricca e popolare presidente della confraternita universitaria “Kappa Kappa Tau” (κκτ) e delle sue aiutanti, dette “Chanels”, perseguitate da misteriosi killer mascherati. Nell’università Wallace dove studiano, infatti, iniziano ad avvenire misteriose morti simili ad un omicidio avvenuto venti anni prima.

Una scena di Scream Queens

Buffy l’Ammazzavampiri

Buffy Summers, liceale, è la Cacciatrice, destinata a distruggere i demoni che cercano di prendere possesso del mondo. Sotto la supervisione del bibliotecario della scuola, la ragazza combatte a fianco dei propri più cari amici, cercando di far trionfare il bene sul male. Popolarissima serie TV di fine anni Novanta, Buffy l’Ammazzavampiri è oggi un vero e proprio cult, oltre ad essere una di quelle serie che hanno contribuito a ridefinire la serialità stessa. Avvincente, emozionante e con diversi momenti realmente terrificanti, è ancora oggi un titolo horror da non perdere.

Angel

Il vampiro Angel, anima maledetta, si trasferisce a Los Angeles e aiuta le persone con problemi soprannaturali. Parallelamente alla sua missione, cerca una qualche forma di redenzione. Fortunato spin-off di Buffy l’ammazzavampiri, Angel si distingue per toni più cupi e violenti, essendo pensata per un pubblico più adulto. La prima stagione ne è una dimostrazione perfetta, con diversi episodi capaci di suscitare autentici spaventi. Ecco perché merita un posto nelle serie da vedere ad Halloween su Disney+.

X-Files

Due agenti speciali dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully, indagano su fenomeni che sfidano le spiegazioni convenzionali, definiti X Files. Che si scelga di vederla tutta o anche solo qualche episodio (grossomodo comprensibile senza aver visto anche gli altri), X-Files è una serie che ha fatto scuola, contribuendo alla rivoluzione della serialità avvenuta a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila. Sono molti gli episodi adatti alla notte di Halloween, capaci di suscitare più di qualche brivido.

Lennie James The Walking Dead
Una scena di The Walking Dead

The Walking Dead

Serie televisiva statunitense ideata da Frank Darabont, The Walking Dead è basata sull’omonima serie a fumetti scritta da Robert Kirkman, anche produttore esecutivo dello show. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite le linee guida a livello di trama, la serie presenta parecchie novità nella storia, come ad esempio l’introduzione di personaggi inediti. Composta da dodici stagioni, è oggi non solo una popolarissima serie horror ma anche una serie ideale da vedere ad Halloween su Disney+.

What We Do in the Shadows (2019)

Nella serie tra i cui ideatori spicca Taika Waititi, quattro vampiri che vivono insieme da più di cento anni ricevono una visita del loro Signore Oscuro, il quale ricorda loro lo scopo per il quale si sono trasferiti a New York oltre un secolo prima. Avranno così inizio una serie di incredibili peripezie, tra horror e commedia. Proprio su questi due generi si sviluppa What We Do in the Shadows, proponendo una divertente e appassionante rilettura del vampiro applicata a contesti moderni.

Ghost Whisperer

Melinda Gordon gestisce un negozio di antiquariato a New York ed è in grado di parlare con le anime delle persone morte. Diventa così una medium imprescindibile per quei fantasmi che cercano di saldare i conti con la loro esperienza terrena. Interpretata da Jennifer Love Hewitt, questa serie composta da 5 stagioni non presenta dinamiche propriamente horror, ma ha quella componente soprannaturale che può regalare più di qualche brivido.

Le migliori serie di Natale da guardare su Netflix

Le migliori serie di Natale da guardare su Netflix

Alberi addobbati, palline colorate, luci scintillanti. Fuoco scoppiettante, cioccolata calda o tisana fumante. Candele accese. In poche parole: Natale. Il periodo della festa comandata più attesa e sentita dell’anno è ufficialmente cominciato, e le piattaforme streaming sono subito corse ai ripari per aggiornare i loro cataloghi con novità da consumare proprio in questo mese di dicembre. Netflix è una di queste, e oltre alle vecchie uscite, propone anche nuovi prodotti – tra film e serie – con cui coccolarsi in attesa della Vigilia, per sentire ancora di più le vibrazioni natalizie. Ma quali sono le migliori serie da guardare? Ecco tutti gli show dalle christmas vibes da non lasciarsi sfuggire.

Virgin River 5 – Parte 2

Virgin River 5

Il Natale a Virgin River non è mai stato così luminoso e accogliente. Nella piccola cittadina di montagna fittizia della California, Mel e Jack si preparano a vivere le feste per la prima volta con la famiglia di entrambi. Il matrimonio è alle porte, e quale modo migliore per riunirsi se non, appunto, la Vigilia? Intanto, nei boschi di Virgin River i cittadini si stanno adoperando per realizzare il loro perfetto albero di Natale, in una gara “all’ultima pallina” in cui il vincitore vedrà la sua creazione ricevere un premio speciale. Per chi conosce la serie targata Netflix, ideata da Sue Tenney e adattata dai romanzi di Robyn Carr, sa quanto Virgin River abbia l’atmosfera ideale per immergersi nel clima delle feste. Fra scenografie e paesaggi mozzafiato, pieni di luci, alberi e cottage incantati, Virgin River 5 – Parte 2 è lo show adatto da gustarsi in un pomeriggio di Natale con le candele accese e la coperta addosso.

Julestorm – La tempesta di Natale

Julestorm La tempesta di Natale

Dall’impianto di un tipico film natalizio arriva anche Julestorm – La tempesta di Natale, nuova serie Netflix approdatta da poco in piattaforma. Divisa in sei episodi e di produzione norvegese, lo show è diretto da Per-Olav Sorensen, e si incentra su un gruppo di persone che, a causa di una tempesta, sono costrette a rimanere nell’aeroporto di Oslo proprio nel giorno della Vigilia di Natale. Cosa succederà? Come convivranno degli sconosciuti insieme? Se la situazione risulta frustrante, e ogni personaggio deve fare i conti con un evento imprevisto a cui non può porre rimedio, sarà lo spirito e la magia del Natale a mettere lo zampino per ristabilire un equilibrio che sembra essersi smarrito.

Tre giorni di Natale

Tre giorni di Natale

Il Natale significa una cosa in particolare: il calore della famiglia e la propria casa. È il momento in cui si possono vivere al meglio i propri cari, anche perché il vero senso della festività è celebrare proprio il tempo con loro. Ma cosa succede se diventa il pretesto per far affiorare segreti, confronti e parole taciute negli anni? Questo è il focus della miniserie Netflix Tre giorni a Natale, composta da soli tre episodi e ideata e diretta da Pau Freixas. La storia si incentra su quattro sorelle, le quali festeggiano il Natale nella loro casa di famiglia in tre momenti diversi, i quali rappresentano tre fasi fondamentali della loro vita: adolescenza, età adulta e vecchiaia. Ognuna di loro ha però una visione diversa delle cose, e guarda alla vita attraverso la propria prospettiva. Questo, però, può scatenare situazioni imprevedibili.

Torno per Natale

Torno per Natale

Questioni di famiglia sono al centro anche di un’altra miniserie Netflix di tre episodi: Torno per Natale. Lo show, che ha debuttato nell’oramai lontano 2020, è una produzione tedesca e ha come protagonista l’attore/comico Luke Mockridge. La storia si incentra su un aspirante musicista, Bastian, il quale tira a campare lavorando in un call center mentre tenta di realizzare il suo sogno. Nel frattempo, ha anche un dolore non ancora assopito da affrontare: la rottura con la sua fidanzata. Intanto, le vacanze di Natale si avvicinano, e il nostro protagonista si appresta a passare le feste con i suoi genitori. Ma una volta arrivato lì, le cose non vanno come se le aspettava: scopre infatti che a condividere il Natale con loro sarà anche il fratello Niklas, con la sua nuova ragazza, Fine, ossia l’ex ragazza di Bastian. A quel punto, la situazione si riscalda. Come ha potuto il fratello fargli un torto così grande? Ma si sa: il Natale sa aggiustare tutto.

Natale con uno sconosciuto

Natale con uno sconosciuto

Il Natale non è solo fatto di condivisione e convivialità, o di famiglia e affetti, ma anche di conti con se stessi. Il momento in cui, inevitabilmente, si tirano le somme e si riflette sulla propria vita. E se magari sono proprio i tuoi parenti a indurti certe riflessioni, è ancora peggio. Soprattutto se insistono sul fatto che sei single e che invece alla tua “veneranda” età (trent’anni) non hai ancora un fidanzato con cui poi progettare un futuro. Ciò però vuol dire solo una cosa: correre ai ripari. Ed è quello che fa Johanne, la quale ad un certo punto decide di rimboccarsi le maniche e tentare di trovare un ragazzo prima della Vigilia. Il problema, però, è che ha solo 24 giorni. Ce la farà? Questa è la storia di Natale con uno sconosciuto, serie comedy norvegese sbarcata sulla piattaforma Netflix nel 2019, che si consuma in sole due stagioni. Frizzante, simpatico, coinvolgente, è il perfetto show leggero che adempie al suo compito: strappare un sorriso.

Odio il Natale

Odio il Natale

Odio il Natale è una delle serie natalizie migliori targate Netflix. Adattamento italiano di Natale con uno sconosciuto, segue la protagonista, Gianna, un’esuberante e vivace Pilar Fogliati, nella sua ricerca di un fidanzato da portare a casa alla Vigilia. La trama si può dire molto simile alla sua versione originale, ma è la protagonista, o meglio l’attrice che la interpreta, a fare la differenza. Fogliati, come diciamo nella nostra recensione sia della prima che della seconda stagione, conduce con abilità ed elasticità recitativa una narrazione serrata, che cede il fianco al divertimento puro e leggero, senza mai risultare stonata o posticcia. Odio il Natale è una serie che mira a far ridere, prima di ogni cosa, ma al contempo riesce a far riflettere sui problemi esistenziali – ma anche sociali – che vivono i giovani al giorno d’oggi. Costretti a tenere botta alle continue pressioni sia esterne che interne. La serie ideale da gustarsi vicino al caminetto, in compagnia magari degli amici con cui condividere gli stessi disagi di Gianna.

Le migliori serie anime in stile Studio Ghibli che i fan di Miyazaki dovrebbero guardare

Con il grande successo di Il ragazzo e l’airone (qui la nostra recensione), lo Studio Ghibli, con Hayao Miyazaki, ha confermato la sua bravura e la sua profondità d’espressione, inducendo così chi non lo conosceva a fondo a recuperare la sua filmografia, anche i titoli più particolari o datati. In realtà, se l’animazione e le tematiche messe in campo dal maestro nipponico sono apprezzate, e l’universo da lui creato affascina, oltre alle sue pellicole ci sono alcuni anime simili al di fuori dello Studio Ghibili che però condividono con esso argomenti, rappresentazioni paesaggistiche, caratterizzazione dei personaggi ed elementi di fantasia. E meritano d’essere guardati, soprattutto se si è fan dello Studio. Scopriamo quali sono.

Kotaro abita da solo

Kotaro vive da solo

Kotaro abita da solo è un dorama (tipo di serie tv nipponica) tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Mami Tsumura, che segue le vicende di Kotaro, un bambino di quattro anni che, come spiega il titolo, vive da solo. Prima maltrattato e poi fuggito, Kotaro matura rapidamente, ma nessun livello di maturità è in grado di cancellare l’innocenza di una persona così giovane. Alla fine, i vicini di Kotaro scoprono la sua poco felice situazione e si impegnano per farlo sentire al sicuro e benvenuto. Il personaggio di Kotaro ricorda quello del film Ghibli La tomba delle lucciole, diretto dal cofondatore di Miyazaki, Takahata Isao.

Fruits Basket

Fruits Basket

Fruits Basket è un commovente anime tratto dall’omonimo manga shojo (categoria di manga indirizzati prevalentemente a un pubblico femminile) che ha avuto un primo adattamento nel 2001 e poi un remake nel 2019. Il racconto ha al centro Tohru, una liceale che vive in una tenda nel bosco a causa del nonno che l’ha spinta a trovarsi una sistemazione tutta sua finché la sua casa non viene ristrutturata. In seguito, scopre che la sua sistemazione si trova nel cortile della stimata tenuta Souma. La ragazza si imbatte nella famiglia, ed è lì che scopre un segreto sorprendente: i membri della famiglia Souma si trasformano in animali dello zodiaco quando vengono abbracciati, e il loro aspetto simpatico, collegato alle premesse fantastiche, fanno essere la serie molto simile a quella del film La città incantata dello Studio Ghibli.

Chihayafuru – Il gioco di Chihaya

Chihayafuru

Un altro anime che assomiglia a quelli dello Studio Ghibli, in questo caso non per tematiche ma per struttura narrativa e focalizzazione dei personaggi, è Chihayafuru – Il gioco di Chihaya, tratto dall’omonimo manga josei (anch’esso è indirizzato principalmente a giovani ragazze e donne). La serie racconta la storia di Chihaya Ayase, una ragazza che, conosciuto Arata Wataya, uno dei più bravi giocatori di karuta, comincia ad appassionarsi al gioco e decide di impegnarsi anch’ella nella stessa sua attività, diventando la migliore giocatrice di karuta in Giappone. L’anime intreccia una storia coesa ed esilarante di sviluppo personale e la promozione delle relazioni. Inoltre, il racconto di Chihayafuru è maggiormente elevato grazie alle sue caratteristiche poetiche e alla forte attenzione ai personaggi, qualità che ricordano quelle di molti film di Miyazaki.

Barakamon

Barakamon

Continuiamo con Barakamon, anime tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Satsuki Yoshino. La storia ruota attorno a Handa Seishuu, un calligrafo di talento, il quale si trasferisce nelle remote isole Goto per ordine del padre in seguito a un’aggressione fisica rivolta a un veterano critico d’arte che non apprezza i suoi lavori. Arrivato sulle isole Goto, soprendentemente, Seishuu è ben accolto nella piccola comunità, molto più calorosamente di quanto si aspettasse, tanto da iniziare a instaurare con loro forti legami. A ricordare i film dello Studio Ghibli non sono solo gli scenari paesaggistici, con la natura della campagna, ma anche alcuni bambini, come per esempio il personaggio di Naru, una piccola ed energica ragazza che Seishuu incontra, la quale è simile a personaggi come Markl di Il castello errante di Howl.

The Ancient Magus’ Bride

The Ancient Magus's Bride

The Ancient Magus’s Bride è una serie anime tratta dall’omonimo manga shōnen (categoria di manga destinata prevalentemente a un pubblico maschile), che racconta la storia di Hatori Chise, una ragazza umana che viene venduta all’asta a Elias Ainsworth, un mago la cui testa ricorda il cranio di un cervo. Ciò che sorprendente del racconto è il fatto che Chise rinuncia volontariamente alla sua libertà ed entra lei stessa nella sala dell’asta. Fortunatamente, la gentilezza di Elias la guida in un mondo magico molto simile a quello costruito da Miyazaki e dai suoi colleghi dello Studio Ghibli.

Violet Evergarden

Violet Evergarden

Proseguiamo con Violet Evergarden, adattamento anime dell’omonima light novel scritta da Kana Akatsuki e illustrata da Akiko Takase. La trama si costruisce attorno a Violet, una ragazza di 14 anni logorata dalla guerra, la quale è riuscita a sopravvivere a brutali battaglie, perdendo però sia le braccia che l’unica persona che si prendeva cura di lei, il maggiore Gilbert Bougainvillea. Violet, essendo stata per lungo tempo sfruttata come un’arma, è incapace di provare sentimenti, perciò quando viene reintegrata nella società, e comincia a prestare servizio come bambola di scrittura automatica, si trova a dover rimettere in prospettiva la sua vita. Inzia così un viaggio interiore alla scoperta delle emozioni e della parola “Ti amo”, elementi che sono molto vicini ai film dello Studio Ghibili.

Un marzo da leoni

Un marzo da leoni

Un marzo da leoni è tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Chika Umino e, oltre ad avere un avvincente storia, presenta alcune delle migliori e più frequenti dimostrazioni di abilità di animazione appartenenti agli anime moderni. Dagli slow-motion drammatici, alla caduta di singole lacrime che accentuano sia la tristezza che la felicità provata dai personaggi, l’anime è ricco di dettagli, tanto da ricordare molti film dello Studio Ghibli. La storia ruota attorno a Rei Kiriyama, un giocatore professionista di shōgi, che a diciassette anni vive da solo poiché orfano. Tutta la narrazione si incentra sulla crescita del ragazzo, e sul raggiungimento della maturità mentre si relaziona alle persone.

Natsume degli spiriti

Natsume degli spiriti

Un altro manga shōjo, qui scritto e disegnato da Yuki Midorikawa, diventato un anime, è Natsume degli spiriti, che racchiude dentro di sé aspetti spirituali e soprannaturali, e al cui centro vi è la solitudine umana. La serie presenta molte caratteristiche che ricordano quelle di La città incantata: la storia infatti segue le vicende di Natsume, un giovane che è stato isolato a causa della sua capacità unica di vedere gli yokai, spiriti del folklore giapponese. Un giorno entra in possesso del Yūjinchō (Libro degli Amici), in cui al suo interno sono conservati i nomi degli spiriti sconfitti dalla nonna Reiko (colei da cui ha ereditato i poteri), resi suoi servitori. Chi entra in possesso del libro, riesce anche ad avere il controllo su di loro e ciò lo rende molto appetibile per gli stessi yōkai. Il ragazzo decide così di restituire i nomi ai loro proprietari, ma il cammino che intraprende è fatto di insidie e pericoli, poiché molti spiriti vogliono lo Yūjinchō.

Mushishi

Mushishi

La premessa di Mushishi ricorda subito le idee e i temi preponderanti nei film dello Studio Ghibli come Principessa Mononoke e Naussicaä della Valle del vento. Centrale è infatti il rapporto con la natura e gli spiriti che abitano il mondo. La storia si incentra su Ginko, un uomo misterioso che studia le forme di vita più elementari chiamate Mushi, né animali né insetti, la cui convivenza con Ginko porta a problematiche che soltanto un Mushishi, un esperto di questa specie, può risolvere.

Lupin III

Lupin III

Chiunque conosca Lupin, il famoso ladro gentilumo che ha riempito le giornate di qualsiasi bambino e adulto, e che ora ha anche una serie Netflix ispirata all’iconico malandrino, non può non sapere che la prima serie di Lupin III, in particolare, ha visto la partecipazione proprio di Hayao Miyazaki, il che la rende ancora più speciale. In particolare, il regista nipponico ha diretto – insieme a Isao Takahata, suo collega – gli episodi 7, 8, 10, 11, 13-23. Quindi, se si vuole conoscere fino in fondo questo incredibile artista, è bene risalire alle sue origini, con le sue prime esperienze d’animazione, e Lupin III ne è l’inizio perfetto.

Le migliori performance del 2015 per W Magazine

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Le migliori performance del 2015 per W Magazine

W Magazine ha realizzato un bellissimo servizio fotografico coinvolgendo tutti gli attori che hanno spiccato nel panorama cinematografico degli ultimi 12 mesi.

Ecco di seguito le migliori performance del 2015 secondo W Magazine. Sembra molto interessare notare che accanto alle star ormai affermate, come Scarlett Johansson, Amy Adams, Bradley Cooper e i mostri sacri come Meryl Streep, Michael Keaton, Tommy Lee Jones, ci sia spazio anche per i giovani e giovanissimi, come Miles Teller e Shailene Woodley, e anche per quegli attori che dopo tanta gavetta si fanno finalmente notare dal grande pubblico, come Oscar Isaac e Dan Stevens. Cosa ne pensate?

Le migliori morti cinematografiche del 2015 [spoiler]

Le migliori morti cinematografiche del 2015 [spoiler]

Il 2015 è stato un altro anno di emozioni e drammi cinematografici. Di seguito vi proponiamo le migliori morti viste sul grande schermo, scelte da Empire.

Attenzione, anche se i film sono usciti tutti nel 2015, qualcuno potrebbe ancora considerare spoiler le dipartite di seguito elencate.

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Le migliori idee per la stampa di foto digitali

Le migliori idee per la stampa di foto digitali

La fotografia tradizionale è stata da sempre il nostro porta-ricordi in quanto eravamo soliti immortalare frammenti importanti di vita quotidiana ma, come qualsivoglia cosa, ha anch’essa i suoi limiti in termini di dettagli, colori e brillantezza. Col tempo, però, la tecnologia è avanzata e con essa è migliorato il rapporto tra la qualità e quantità delle stampe, persino di quelle fotografiche.

Di fatto, non è un caso che si senta parlare sempre più di frequente della stampa digitale, tecnica innovativa ed efficace che garantisce risultati mirabolanti. Tramite questo nuovo modo di concepire la stampa è possibile utilizzare foto digitali in molteplici occasioni. Certo, le nostre foto dovranno necessariamente essere di ottima qualità: non parliamo di foto scattate dai candidati all’ASC Awars ma comunque dovremo prestare la giusta attenzione alla qualità degli scatti.

Cos’è la stampa digitale

 La stampa digitale è un particolare quanto rivoluzionario strumento che sfrutta le potenzialità dei software creati ad hoc per garantire esiti ottimali, nonché tecnologie potenti che consentono l’invio di file digitali da qualsiasi device elettronico (pc, tablet o smartphone) alla stampante. Sul mercato abbiamo numerosi dispositivi che ci consentono di ottenere risultati più che soddisfacenti. I file da inoltrare devono possedere a loro volta formati come PDF, TIFF oppure JPG. Una volta deciso il formato, si procede dunque con l’invio e successivamente con la stampa su svariati materiali, tra i quali annoveriamo la carta, il cartone, la tela, pannelli rigidi, tessuti e tanto altro.

Il successo della stampa digitale non risiede soltanto nel software ma anche nell’uso di un inchiostro di qualità che viene impresso sul supporto da stampare senza sbavature e, altra caratteristica importante di questo strumento pazzesco, è la facile adattabilità per basse tirature.

Idee per stampare foto digitali

La stampa di foto digitali è possibile anche per immortalare i nostri ricordi su ogni tipo di supporto e superficie, in ogni modo possibile e immaginabile. Quindi se pensi a un regalo che possa suscitare una certa emozione in un nostro affetto, puoi scegliere “l’abito” perfetto sul quale realizzare la foto. Poster, mousepad, phototeller, rikorda box, stampa vintage, kit foto adesive sono soltanto alcune delle idee stampe foto digitali.

I vantaggi della stampa digitale

La stampa digitale online è un espediente eccezionale per le caratteristiche che lo contraddistinguono e i vantaggi in termini di tempo, materiale ed economico ma ad alta qualità. Con essa, anzitutto, è possibile elaborare opuscoli, brochure, cartoline, depliant e così via e con qualsiasi materiale: infatti, la sua adattabilità permette di lavorare su supporti rigidi (legno, alluminio o plexiglass) o morbidi come tela o pvc. Tra l’altro consente la produzione di locandine, poster e striscioni grazie alla capacità di curare in modo attento e definito dettagli, colori e grafica.

Manodopera a basso contenuto economico, pratica e semplificata rispetto alla stampa tipografica standard, aspetti che si coniugano con tempi relativamente rapidi di fabbricazione e la possibilità di realizzare anche lavori last-minute eseguiti in modo definito e dettagliato, consentendo anche di ricorrere ad eventuali correzioni o modifiche in real time. Inoltre la stampa digitale non concerne l’allestimento di lastre e motrici, la composizione del macchinario e l’avvio dei tempi.

Di conseguenza si crea un rapporto intimo e di fiducia tra il cliente e la stampa digitale online, in quanto permette la personalizzazione dell’oggetto desiderato da regalare magari alla dolce metà o sfoggiare in un’occasione particolare.

Riassumendo, le principali qualità della stampa digitale online sono:

  • basso costo;
  • non contempla la preparazione di lastre (o matrici), il montaggio della macchina e i tempi d’avvio;
  • tempi rapidi di produzione del materiale;
  • possibilità di realizzare lavori last-minute;
  • praticità e uso semplificato del macchinario;
  • garantisce una lavorazione più definita nei minimi particolari;
  • qualità assicurata;
  • consente correzioni o modifiche in tempo reale e la personalizzazione del prodotto.

Le migliori frasi pronunciate da Spider-Man

Le migliori frasi pronunciate da Spider-Man

Anche prima degli anni Duemila, Spider-Man era tra i supereroi più popolari e riconoscibili. È emerso durante la Silver Age dei fumetti, quindi non ha l’età di quelli che hanno debuttato durante la Golden Age (come Batman, Superman e Capitan America), ma ha raggiunto rapidamente questi ultimi nella cultura pop in generale. A causa della sua giovinezza e del suo status di personaggio sfavorito, Peter Parker/Spider-Man ha qualcosa di intrinsecamente simpatico e perfino di simpatico, e queste qualità si sono trasferite nei film del personaggio.

Ci è voluto un po’ di tempo prima che il personaggio ottenesse film che gli rendessero giustizia, ma dal 2002 in poi i film che portano il nome di Spider-Man sono stati in gran parte dei successi. Con una ricca storia di fumetti da cui attingere materiale (che risale ai primi anni Sessanta) e su cui basarsi, la scrittura è stata generalmente forte nei 10 film sull’Uomo Ragno usciti finora nel XXI secolo. Non tutti sono stati creati allo stesso modo, ma tutti hanno almeno una manciata di battute memorabili – siano esse emotive o umoristiche – e le migliori citazioni di ciascun film sono riportate di seguito, in ordine cronologico. Ecco tutte le migliori frasi pronunciate da Spider-Man.

  • Peter Parker: Qualunque cosa io faccia e per quanto mi sforzi, le persone che amo sono sempre quelle che pagano. Qualunque cosa la vita abbia in serbo per me, non dimenticherò mai queste parole: “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. È il mio talento, e la mia maledizione. Chi sono io? Sono Spider-Man!
  • Spider-Man/Peter Parker: [Dopo aver salvato Mary Jane da un gruppo di teppisti ed essere apparso a testa in giù] Tu hai un talento per metterti nei guai! Mary Jane: E tu hai talento per salvarmi la vita! Ho idea di essere braccata da un supereroe… Spider-Man: Mi trovavo nei paraggi… Mary Jane: Tu sei… Stupefacente.
  • Spider-Man: C’è gente che non la pensa così.
  • Mary Jane: Ma è la verità.
  • Spider-Man: Fa piacere avere una fan!
  • Mary Jane: Riuscirò a dirti grazie questa volta? [Srotola mezza parte della maschera di Spider-Man e si baciano]
  • Peter Parker: Chi sono? Sicuri di volerlo sapere? La storia della mia vita non è per i deboli di cuore. Se qualcuno ha detto che era una bella favoletta, se qualcuno vi ha raccontato che ero solo un tizio normale senza una preoccupazione al mondo, quel qualcuno ha mentito. Ma ve l’assicuro: questa, come qualsiasi storia che valga il racconto, è a proposito di una ragazza. Questa ragazza. La ragazza della porta accanto: Mary Jane Watson. La donna che ho amato fin da prima di cominciare ad apprezzare le ragazze. Vorrei potervi dire che sono io quello accanto a lei.
  • “Senta, quando si riesce a fare le cose che faccio io…se non le fai… e poi succedono cosebrutte, succedono per causa tua.” – Civil War
  • “D’accordo, ve lo racconto un’ultima volta. Mi chiamo Peter Parker, sono stato morso da un ragno radioattivo e per dieci anni sono stato il solo e unico Spider-Man. Il resto lo sapete.” Spider-Man: Un nuovo universo
  • “Ci può essere chiunque dietro la maschera, anche voi, se prima non ci credevate ora forse sì, perché io sono Spider-Man e non sono il solo, neanche per sogno.” – Mike Morales Spider-Man: Un nuovo universo
  • “Da un grande potere derivano grandi responsabilità.” – Spider-Man
  • “Poliziotto: Quindi tu sarai il prossimo Iron Man? Spider-Man: Non ho tempo… Sono troppo occupato a fare il vostro lavoro! ” – Spider-Man: Far From Home
  • “- Spider-Man: Dev’esserci qualcun altro da chiamare… Per esempio Thor? – Nick Fury: Fuori portata. – Spider-Man: Captain Marvel. – Maria Hill: Indisponibile. – Spider-Man: Io sono solo un amichevole Spider-Man di quartiere. – Nick Fury: Ma per favore! Sei stato nello spazio!”  – Spider-Man: Far From Home
  • “Al mondo occorre un altro Iron Man.” – Spider-Man: Far From Home
  • “Qualunque cosa mi riservi la vita, non dimenticherò mai queste parole: ‘Da un grande potere derivano grandi responsabilità’. Questo è il mio dono, la mia maledizione. Chi sono io? Sono l’Uomo Ragno”. ‘Spider-Man’ (2002)
  • “Pizza time!” ‘Spider-Man 2’ (2004)
  • “Oh. Guarda il piccolo Goblin Junior. Sta per piangere?”. Spider-Man 3
  • “Adesso ti butto dalla finestra”. The Amazing Spider-Man’ (2012)
  • “Ti sbagli sul fatto che siamo su strade diverse. Non siamo su strade diverse. Tu sei la mia strada. E sarai sempre la mia strada”. The Amazing Spider-Man’ (2012)
  • Non puoi essere un amichevole Spider-Man di quartiere? Spider-Man Homecoming. (2017)
  • Miles Morales: “Quando saprò di essere pronto?”. Peter B. Parker: “Non lo saprai. È un atto di fede. Ecco cos’è, Miles. Un atto di fede”. Spider-Man: Into the Spider-Verse (2018)
  • “Ovunque vada, vedo il suo volto. Mi manca davvero tanto”. Spider-Man: Far From Home
  • Peter Parker 2: “Stai bene?” Peter Parker 1: “Oh, la mia schiena. È un po’ rigida a causa di tutte le oscillazioni, credo”. Peter Parker 2: “Oh sì, no, anch’io ho un problema al centro della schiena”. Spider-Man: Far From Home
  • “Tutti continuano a dirmi come dovrebbe andare la mia storia. No. Farò le mie cose”. Spider-Man: Across the Spider-Verse (2023)

Le migliori frasi di Grey’s Anatomy: amore, cambiamento, amicizia

Nel corso di quattordici stagioni, Meredith ha insegnato qualcosa ad ognuno di noi: ecco le migliori frasi di Grey’s AnatomyQuelle che ci ricorderemo per sempre, dalle frasi sull’amore e sul cambiamento, ai dialoghi indimenticabili tra Meredith e Cristina, sia in italiano che in inglese.

Frasi di Grey’s Anatomy sull’amore

Abbiamo seguito le peripezie di Meredith e del dottor Stranamore per anni, fino alla morte di lui nella stagione 11. Ci hanno spezzato il cuore, ci hanno fatto ridere, ci hanno scaldato il cuore. Ma non sono gli unici: Grey’s ci ha regalato tantissime storie d’amore, tutte diverse, nelle quali ognuno può trovare qualcosa di sé.

Ecco le frasi d’amore più belle di questi quattordici anni di Grey’s:

  • Ho mentito. Non sono fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro, talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti. Ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io ti amo, in un modo veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi. E ciò che mi porta ad odiarti, mi spinge ad amarti. Per cui, prendi me, scegli me, ama me. (Meredith)
  • Io scappo. Quando le cose si fanno difficili, io, io me ne vado. Ma sono qui, adesso, e resto qui per lottare, in modo che tu sappia che tengo molto a questa storia. Io sono innamorata di te, Calliope, e tu sei innamorata di me e chiedo solo che tu mi dia un’altra chance. (Callie e Arizona)
  • Cristina! Ora non senti niente, d’accordo, ma sentivi qualcosa oggi, eri spaventata e terrorizzata. Eri arrabbiata, arrabbiata con me e dopo quello che hai passato ne hai il diritto, d’accordo, e così che dovresti sentirti. Io lo so, perché quando ci sono passato, io provavo le stesse cose e io mi sfogavo sempre su di te e tu sei stata paziente e gentile hai sopportato tutto perché tu mi ami! Tu mi ami! Perciò puoi avere paura con me o essere arrabbiata con me o felice, non me ne importa perché io ti starò vicino, non andrò da nessuna parte Cristina, non andrò da nessuna parte senza di te! (Owen e Cristina)

Frasi di Grey’s Anatomy sul cambiamento

Grey’s ci ha insegnato che a volte le cose durano per sempre, mentre a volte dobbiamo arrenderci allo scorrere delle cose. E fa male. Ma ci ha anche insegnato che è il cambiamento è il motore che ci fa andare avanti, che ci fa cambiare, che rende la nostra vita eccitante:

  • Il cambiamento non ci piace, ci fa paura, ma non possiamo evitare che arrivi: o ci adattiamo al cambiamento o rimaniamo indietro. Crescere è doloroso. Chiunque vi dica il contrario sta mentendo. Ma la verità è che qualche volta più le cose cambiano più restano le stesse. E qualche volta, oh, qualche volta il cambiamento è bello. Qualche volta il cambiamento è… tutto. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Tutte le cellule del corpo umano si rigenerano in media ogni 7 anni, come i serpenti, a modo nostro, cambiamo pelle. Biologicamente diventiamo una persona nuova. Possiamo sembrare gli stessi, probabilmente è così, il cambiamento non è visibile, almeno non alla maggior parte di noi, ma siamo cambiati, completamente, per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)
  • Dicono che un fulmine non cada mai due volte nello stesso punto, ma è una leggenda. Non capita spesso, il fulmine di solito fa centro la prima volta. Quando ti colpisce una scarica elettrica di 30.000 ampere, la senti. Può farti dimenticare chi sei, può ustionarti, accecarti, fermarti il cuore e causare gravissime lesioni interne. Ma, sebbene sia una cosa che accade in un millesimo di secondo, può cambiare la tua vita per sempre. (Meredith interpretata da Ellen Pompeo)

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

Meredith e Cristina sono due persone difficili, e molto diverse. Ma la chimica tra di loro dà origine ad una delle amicizie più intense, vere, e divertenti mai viste sul piccolo schermo. Tra battibecchi e confessioni, ecco i loro momenti più belli:

  • Cristina: La clinica ha una regola, non mi confermavano l’appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un… sì, qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona.
    Meredith: Davvero?
    Cristina: Sì, quella sei tu, comunque..
    Meredith: Comunque…
    Cristina: Mi ha mollato… Ma ti rendi conto che mi stai abbracciando?
    Meredith: Chiudi il becco, sono la tua persona.
  • Cristina: Se ti capitano solo cose brutte smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più!
  • Meredith: Ok! Allora è giusto che tu vada e non voltarti indietro, corri! Lo sai? Hai ragione. Io non sono la tua persona e Owen non è la tua persona. La tua persona sei tu e lo sei sempre stata.

Frasi di Grey’s Anatomy in inglese su Tumblr

Tumblr è un posto magico, fatto di gif animate e citazioni a volontà, dove rivedere i nostri momenti preferiti in loop. Ecco alcune citazioni in inglese di Grey’s Anatomy, per riassaporarlo in lingua originale:

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e la vita

 

Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Grey’s Anatomy: Meredith e Cristina

 

Buoni lacrimoni a tutti!

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Le migliori fotografie cinematografiche degli ultimi 10 anni [VIDEO]

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migliori fotografie cinematograficheIl montatore Erick Lee ha messo insieme una compilation di brevi estratti da film che hanno avuto un grande direttore della fotografia. Tutti i film che scorrono nel video di 6 minuti sono stati prodotti negli ultimi dieci anni. Nel video purtroppo non sono presenti tutti i film che Lee avrebbe voluto inserire, dal momento che il montatore non ha voluto tagliare i film in 16X9 per adettarli al formato del video in 2.40:1, così da rispettare il lavoro di quei direttori della fotografia che hanno lavorato con il formato diverso.

Per questo motivo nel filmato non ci sono scene da I Figli degli Uomini (fotografia di Emmanuel Lubezki), da Prisoners (fotografia di Roger Deakins), da Hugo Cabret (fotografia di Robert Richardson) e da Solo Dio Perdona (fotografia di Larry Smith).

Nonostante queste illustri assenze, dal video sembra comunque che l’ultimo decennio sia stato un buon periodo per andare al cinema. E voi quanti film riconoscete?

Ecco il video delle migliori fotografie cinematografiche degli ultimi 10 anni:

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Fonte: IndieWire

Le migliori 20 interpretazioni del cinema recente di attori bambini

Sulla scia del bellissimo Room (qui la recensione) di Lenny Abrahamson e della straordinaria interpretazione del giovanissimo Jacob Tremblay, ecco le migliori 20 interpretazioni del cinema recente offerte da attori bambini:

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Le migliori 10 performance ricreate in CGI

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Le migliori 10 performance ricreate in CGI

#2 Brandon Lee Il Corvo 10 performance ricreate in CGILa CGI ha aperto nuovi orizzonti al cinema, soprattutto nella messa in scena. Ma cosa accade quando la CGI viene usata per far recitare i personaggi?

Come spesso è accaduto in passato, la CGI viene utilizzata ancora oggi per diversi motivi: ricreare un personaggio, farlo ringiovanire o invecchiare, e purtroppo anche in occasione di una tragica morte mentre le riprese del film non sono ancora terminate.

Ecco le migliori 10 performance ricreate in CGI secondo Mojo:

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Le mie ragazze di carta: al via le riprese del film di Luca Lucini

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Sono iniziate in questi giorni le riprese del film Le mie ragazze di carta, prodotto da 302 Original Content e Pepito Produzioni con Rai Cinema, per la regia di Luca Lucini che, con Mauro Spinelli, Marta e Ilaria Storti, ne firma la sceneggiatura, vincitrice del Premio Solinas Leo Benvenuti per la sceneggiatura di commedia. Nato da un soggetto di Mauro Spinelli e Luca Lucini, Le mie ragazze di carta racconta, attraverso il codice universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della campagna al mondo della città.

La trama

Siamo alla fine degli anni 70, nel trevigiano, in un periodo in cui la rapida espansione delle città investe anche la famiglia Bottacin, composta da Primo, Anna e Tiberio. Per loro, e in particolare per il giovane Tiberio, il cambiamento dalla vita contadina a un contesto urbano sarà piuttosto tumultuoso. Il racconto di un periodo storico di grandi trasformazioni sociali ed economiche, in cui anche le sale cinematografiche, luoghi tipici di fruizione comunitaria, dovettero ripiegare verso una programmazione a luci rosse per evitare il fallimento.

Ne sono protagonisti Maya Sansa, Andrea Pennacchi, Alvise Marascalchi, Cristiano Caccamo, Christian Mancin, Marta Guerrini, Alessandro Bressanello, con Giuseppe Zeno e con la partecipazione di Neri Marcorè.  Fanno parte del cast tecnico, il direttore della fotografia Luan Amelio Ujkaj, lo scenografo Silvio Di Monaco, la costumista Diamante Cavalli, la montatrice Carlotta Cristiani. Il film è realizzato con il sostegno della Veneto Film Commission e le riprese, che si svolgeranno tra Treviso e Roma, avranno una durata di 7 settimane.

Sono felice di accogliere in Veneto una produzione di livello nazionale come “Le mie ragazze di carta” di Luca Lucini per Pepito Produzioni e Rai Cinema – dichiara Jacopo Chessa, Direttore della Veneto Film Commission – Una produzione che la Veneto Film Commission ha seguito e segue passo passo e che valorizza Treviso e le zone limitrofe, un territorio meno battuto dal cinema rispetto ad altre zone della nostra regione. Questo film è inoltre una grande opportunità per il nostro sistema cinema per le sue ricadute occupazionali che, in un futuro prossimo, saranno ancora più intense”.

«L’arrivo di una produzione cinematografica a Treviso ci riempie d’orgoglio», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «L’interesse nei confronti della nostra Città è in continua crescita e ne siamo particolarmente felici: Treviso è una città che ama il cinema e ha sempre accolto con entusiasmo iniziative legate al grande schermo, set, attori e troupe». «Mi piace particolarmente l’idea che “Le mie ragazze di Carta” vada a valorizzare i quartieri e le zone limitrofe, che raccontano una Treviso altrettanto storica e legata alla propria identità cogliendone anche dettagli inediti ma unici. Inoltre, riteniamo importantissima la spinta propulsiva che il cinema, insieme a produzioni e cast di livello assoluto, è in grado di dare al tessuto produttivo». 

«Ringraziamo la Veneto Film Commission per il grande lavoro», afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo, Lavinia Colonna Preti. «L’arrivo di questa produzione in città sta portando non solo una grande occasione di valorizzazione delle eccellenze – anche sportive – del nostro territorio ma una nuova opportunità dal punto di vista sociale, vista la collaborazione con più di 300 comparse trevigiane. Siamo felici, come Comune di Treviso, di aver collaborato attivamente nell’organizzazione delle riprese, dalla logistica al supporto della troupe»

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