A 47 anni da A piedi nudi
nel parco, Jane Fonda e Robert
Redford si ritrovano al cinema, a raccontare un’altra
storia d’amore, prodotta da Netflix e presentata a
Venezia 74: Le nostre anime di
notte.
Diretto da Ritesh
Batra (Lunchbox), Le nostre anime
di notte racconta di due vicini di casa, entrambi alla
fine della rispettiva vita, che pur conoscendosi da molti anni non
hanno mai intrecciato un vero rapporto. La solitudine di entrambi
li spingerà ad avvicinarsi, per avere qualcuno con cui parlare di
notte, a letto. Batra si concentra prevalentemente sui personaggi,
sulle emozioni, sulle delicatezza di due solitudini che si
incontrano e si fanno compagnia, senza però mai confondersi.
L’amore da anziani è un tema che il cinema affronta di rado e Le
nostre anime di notte offre al pubblico la possibilità di
affacciarsi su una storia a strati. I due protagonisti cominciano a
raccontarsi portando entrambi nella relazione storie di vita,
alcune dolorose, che hanno caratterizzato i momenti di svolta del
loro passato. E così la storia d’amore assume delle caratteristiche
malinconiche, laddove un amore giovane guarda al futuro costruendo,
l’amore maturo, in questo caso, guarda al passato, ricordando.
Le nostre anime di notte, il film
Nonostante questa caratteristica,
il racconto non si abbatte mai, sviluppandosi in un sereno
resoconto che non risparmia ai due protagonisti decisioni difficili
che costringono entrambi a mettere da parte la propria
individualità per un bene diverso. Le nostre anime di
notte sembra confermare che, nonostante una vita lunga e
più o meno soddisfacente, non si arriva mai al punto in cui si
smette di fare progetti, reinventandosi e dandosi sempre una
seconda occasione per fare bene o meglio qualcosa che in passato si
è tralasciato.
Nel complesso il film fa leva
prevalentemente sull’appeal dei due protagonisti, alla soglia degli
80 anni lei, oltre gli 80 lui, Robert Redford e Jane Fonda sono l’immagine di una Hollywood
dorata che non esiste più, bellissimi e carismatici ci raccontano
Louis e Addie con autentica emozione, tarando il film per un
pubblico casalingo avvezzo alle lacrime. Nella sua confezione
perfetta, Le nostre anime di notte trova il suo
limite. Nessun guizzo particolare, nessuna invenzione narrativa,
nessun deragliamento dalla sicurezza di una storia rivolta al
grande pubblico. E dopotutto non sono questi i film che devono
rispondere a queste esigenze.
Ecco i nominati per i Razzie Awards
edizione 2011, che premiano il peggio del cinema dello scorso anno
e che come da tradizione precederanno di una notte la ben più nota
e prestigiosa notte degli Oscar.
I Razzie premiano il “peggio” del
cinema mondiale. Quest’anno trionfano trai nominati due film: The
Twilight Saga: Eclipse e The Last Airbender (di M. Night
Shyamalan), entrambi con 9 candidature tra cui quella per il
peggior film. Tra i candidati per peggior film ci sono anche la
commedia con Jennifer Aniston e Gerard Butler Il cacciatore di ex,
e la parodia di Twilight, Vampires Suck. Kristen Stewart è
candidata come peggiore attrice, e i suoi compagni di saga, Robert
Pattinson e Taylor Lautner, lo sono come peggiori attori. Le altre
attrici protagoniste su cui pende la possibilità di un’ingloriosa
vittoria sono Jennifer Aniston, le quattro protagoniste di Sex and
The City, Miley Cyrus (per The Last Song) e Megan Fox (per Jonah
Hex). Candidati come peggiori attori, oltre ai due citati, sono
Jack Black per I viaggi di Gulliver, Gerard Butler per Il
cacciatore di ex e Ashton Kutcher per Killers e Appuntamento con
l’amore. Ma i Razzies non risparmiano proprio nessuno, se pensiamo
che tra le candidate come peggiori attrici non protagoniste ci sono
tre dive premio Oscar come Cher (per Burlesque), Liza Minnelli (per
Sex and the City) e Barbra Streisand (per Vi presento i
nostri).
Sono state annunciate a Los Angeles
tutte le nomination dei Golden Globe 2013, l’atteso premio
della critica che anticipa un po’ gli umori degli Oscar. Ecco tutti
i candidati di quest’anno:
Chi non ricorda le
leggendarie sneakers futuristiche Nike
MAG di Marty McFly in Ritorno al
futuro 2. Ebbene oggi arriva una notizia che potrebbe
essere la svolta per i fan del franchise. Infatti pare che non è da
escludere che la Nike nel 2015 introduca proprio su quel modello un
sistema di stringhe per l’allacciatura automatica.
A confermarlo è Tinker
Hatfield che durante un’intervista al Flight
Lab di New Orleans, ha rivelato che nel 2015 vedremo
proprio quel sistema di allacciature futuristico:
Vedremo le stringhe
autoallaccianti nel 2015? A questo posso rispondere: SI’!
Questa dichiarazione non fa che
confermare i rumors secondo cui la Nike si
appresta a celebrare la saga nel 2015 (anno esatto del viaggio nel
futuro di Marty nel secondo capitolo) proprio con il lancio della
Nike Mag. Inoltre non dimentichiamo che qualche
anno fa la stessa casa produsse ben 1500 esemplari della scarpa per
un’asta di beneficenza che riscosse molto successo. Anche se quel
prototipo non prevedeva ancora il sistema automatico di
allacciatura. Che ne pensate?
Dopo aver diretto numerosi film, tra cui
Lady Jane e L’armée du Crime, Robert Guédiguian porta sul grande
schermo Le nevi del Kilimangiaro, ispirato al poema ottocentesco
“La povera gente” di Victor Hugo. Il film è ambientato nella
Francia contemporanea, e fin da subito si intuisce l’essenza
drammatica-sociale delle vicende
Nel
marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo
malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non
riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi
azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo
è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di
Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e
futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi
della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo,
familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.
Il protagonista de Le mura
di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni
organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite
connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i
silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di
rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza
che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa
contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della
pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema
con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove
tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle
sue mura.
Le mura di Bergamo, la
recensione
Il corpo della città è un organismo
devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti,
volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della
malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione
collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più
diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e
per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte.
Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il
documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è
volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che
succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e
reparti di terapia intensiva.
Forse troppo presto per raccontare
questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del
documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole
rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e
le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è
come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale,
crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà
ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La
catastrofe umanitaria, come si è definita, non
riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha
lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza
un supporto.
I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di
mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità
che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di
stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di
mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare
in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno
perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo
stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri
della loro famiglia. La realtà de Le mura di
Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura
abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di
volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro
disposizione.
Raccontare è già una terapia
La commozione dei sopravvissuti
quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa
già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate
arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora
una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i
sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una
casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto
ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I
sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si
aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra
vita, di una seconda possibilità.
Il gruppo di
ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari
aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di
questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare
le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano
passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze
di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da
mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato
via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo
occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che
fare con una sofferenza così grande.
Un abbraccio di una città intera
Le mura di Bergamo
diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste
persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti,
per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun
modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che
hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del
documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del
Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo,
il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e
forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.
Le mura di Bergamo
nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito
un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un
primo momento si è occupato della condizione dei pazienti
all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste
mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali
per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti
spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della
profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.
Guillermo del Toro
ha espresso il suo desiderio di diventare “più strano del solito”
per il suo adattamento cinematografico del romanzo di H.P.
Lovecraft, Le Montagne della Follia.
Del Toro avrebbe iniziato lo
sviluppo di un adattamento del romanzo nel 2006 con il
co-sceneggiatore Matthew Robbins, con il quale ha
lavorato a Mimic, anche se all’epoca fece molta
fatica a coinvolgere la Warner Bros. Negli anni successivi,
Guillermo del Toro ha provato più volte a far
decollare il film su Le Montagne della Follia, e
sebbene sia passato quasi un decennio dall’ultima notizia dello
sviluppo, sembra che il regista non sia pronto a rinunciare al
progetto.
Del Toro ha recentemente partecipato
al podcast di The Kingscast, durante il quale la
conversazione si è spostata sull’adattamento cinematografico de
Le Montagne della Follia. Il vincitore dell’Oscar
ha rivelato di non aver rinunciato a dare vita al progetto e che il
suo attuale ostacolo è la necessità di tornare indietro e
riscrivere la sceneggiatura e portarla in “una direzione più
strana“.
“Il problema con Montagne è che
la sceneggiatura che ho co-scritto quindici anni fa non è la
sceneggiatura che farei ora, quindi ho bisogno di riscriverla. Non
solo per ridimensionarla in qualche modo, ma perché allora stavo
cercando di colmare la grandezza del film con elementi che ora lo
farebbero passare attraverso i meccanismi dello studio. Non credo
di aver più bisogno di riconciliarlo. Posso passare a una versione
molto più esoterica, più strana, più piccola. Sai, dove posso
tornare ad alcune delle scene che avevo tralasciato.
Alcuni dei grandi set che ho
disegnato, per esempio, non mi piacciono. Ad esempio, ho già fatto
questo o quel pezzo gigante. Mi sento come se stessi andando in una
direzione più strana. So che alcune cose rimarranno. So che il
finale che abbiamo è uno dei finali più intriganti, strani e
inquietanti, per me. Ci sono circa quattro scene horror che amo
nella sceneggiatura originale. Quindi, sai, sarebbe la mia
speranza. Certamente ricevo una telefonata ogni sei mesi da Don
Murphy che dice ‘Stiamo facendo questo o cosa? Lo farai come
prossimo film o no?’ e io dico ‘Devo prendermi il tempo per
riscriverlo.'”
Sicuramente nell’ottica post-Oscar
della carriera di Guillermo del Toro, riuscire a
rintracciare l’interesse dei grandi Studios non è più un problema
come poteva esserlo all’epoca di Mimic, ma resta
il fatto che l’adattamento in senso proprio di questo particolare
romanzo sembra un po’ il Napoleone di Kubrick per del Toro (ma
anche per chiunque altro regista attualmente in attività).
Diretto dal premio Oscar
Guillermo del Toro, il film targato Searchlight
Pictures La
Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley arriverà
il 27 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney
Company Italia. La Fiera delle Illusioni – Nightmare
Alley è interpretato dal candidato all’Academy Award
Bradley Cooper, dall’attrice premio Oscar
Cate Blanchett, dalla candidata all’Oscar
Toni Collette, dal candidato all’Oscar
Willem Dafoe, dal candidato all’Oscar Richard
Jenkins, dalla candidata all’Oscar
Rooney Mara, Ron Perlman e dal
candidato all’Academy Award David Strathairn.
Guillermo del
Toro è fiducioso in merito al progetto che lo voleva al
timore di una trasposizione cinematografica de Le
Montagne della Follia, capolavoro letterario di
H. P. Lovecraft. Per chi non lo sapesee, Lovecraft
è l’autore che ha ispirato, molto più di quanto si possa
immaginare, tutta la cinematografia (e la letteratura) sci-fi e
horror degli ultimi decenni.
Il progetto, già previsto un paio di
anni fa, è rimasto indietro per via del rischio economico che
avrebbe comportato. Adesso però il regista condivide con il
Wall Street Journal alcune novità
sullo sviluppo della produzione. Ovviamente non c’è nulla di
ufficiale ma per che sia la Universal che la Legendary siano
interessate a cooperare al film, e così il rischio economico diviso
in due sarebbe più semplice da essere affrontato. Inoltre del Toro
ha anche specificato che la flessibilità del rating negli ultimi
anni è aumentata moltissimo, e che quindi fare un film PG-13 pur
mostrando le scene “di indicibile terrore” raccontate da Lovecraft,
si può pensare a trovare un compromesso tra la storia da narrare e
un rating accettabile.
Insomma, Universal e Legendary hanno
piena fiducia in Guillermo, che da parte sua è probabilmente
l’unico regista su piazza ad avere le doti adatte per portare
Lovecraft, per la prima volta dichiaratamente, sul grande
schermo.
Ovvimanete del Toro suggerisce
cautela, vorrebbe davvero realizzare il film, ma allo stesso tempo
le vicende della sua vita professionale gli hanno insegnato che
programmare spesso non serve a nulla, e che se “una cosa deve
accadere, accade.” Noi, naturalmente, speriamo che accada!
Ormai è quasi certo che il prossimo
film di Gulliermo Del toro sara l’adattamento cinematografico in 3D
de Le Montagne della Follia di H.P. Lovecraft prodotto da James
Cameron. Ora iniziano a farsi insistenti le voci su un presunto
casting iniziato. A quanto pare uno dei primi nomi ad essere
accostato al film è quello di Tom Cruise nei panni di uno dei
protagonisti della storia.
Deadline ha confermato che Tom
Cruise è legato al progetto di Del Toro. Intano ulteriori conferme
arrivano proprio dall’agente dell’attore che rilasciando un
intervista ha precisato: Cruise non è sotto contratto, tuttavia ci
sono buone possibilità che accetti la parte. Se non sarà lui, sarà
probabilmente James McAvoy, il quale ha ricevuto un’offerta ma non
ha ancora accettato. Entrambi gli attori hanno una scaletta fitta
di impegni, e nel caso accettassero di partecipare al film
probabilmente le riprese verranno organizzate anche base alle loro
esigenze.
Per quanto riguarda il cast
sarebbero già stati contattati anche Ron Perlman (attore feticcio
di Del Toro) e Hugh Jackman, mentre voci su Liam Neeson sono state
smentite.
Il prossimo film di Guillermo del
Toro da regista: sarà l’adattamento cinematografico di Alle
Montagne della Follia di H.P. Lovecraft, prodotto da James Cameron
e girato in stereoscopia 3D!
In esclusiva per Comic Book Movie, Carlise Azmitia ha
realizzato una serie di ritratti fotografici delle WBFF Pro
Divas, alcune tra le più famose modelle di Fitness and
Fashion, trasformandole in straordinarie protagoniste dei fumetti
superoistici.
Jim Carrey – Il
suo talento è noto a tutti, ed è quello che gli ha regalato i primi
folgoranti successi a metà anni ’90. Due su tutti: Ace
Ventura e The Mask. Ha fatto della
comicità il suo credo fin da ragazzino, forse per esorcizzare
un’infanzia e una giovinezza non proprio facilissime. La sua è una
comicità dei gesti e delle espressioni, che gioca con le mille
possibilità offerte dal suo vulcanico trasformismo.
D’altro canto, parliamo di un
attore a tutto tondo, che con le interpretazioni dai toni
drammatici – The Truman show e Man on the
Moon – ha ottenuto i premi più prestigiosi.
Jim Carrey, biografia
Si tratta di James Eugene Carrey,
meglio noto come Jim Carrey, canadese di
Newmarket, vicino Toronto, classe 1962. Nasce da famiglia di
origini modeste: mamma Kathleen e papà Percy, contabile con la
passione per la musica. Ultimo di quattro fratelli, deve presto
iniziare a lavorare per contribuire al sostentamento della famiglia
in difficoltà. Sperimenta perciò lavori umili, e intanto coltiva la
passione per lo spettacolo e la comicità: da sempre si diverte a
fare imitazioni, intrattenendo spesso i suoi compagni di scuola.
Mentre studia e lavora, inizia ad esibirsi in piccoli club a
Toronto.
Il 1979 è un anno di svolta per
Jim Carrey. A soli 17 anni lascia il Canada, e si
trasferisce in California, a Los Angeles, per tentare il grande
salto. Anche qui, i primi tempi sono difficili, e il nostro si
accontenta di qualche serata come cabarettista in locali non certo
di grido. Il ragazzo però ha talento e, col tempo, riesce a portare
la sua comicità sul palco del Comedy Store.
Jim Carrey, film e
filmografia
Nei primi anni Ottanta, approda
anche sul piccolo schermo, partecipando ad alcune serie tv: un
episodio di Happy Days, e The Duck
Factory. Contemporaneamente, riesce anche ad ottenere i
suoi primi ruoli per il grande schermo – Una vacanza fuori
di testa (1983), Il treno più pazzo del
mondo (1984), Se ti mordo… sei mio (1985)
– muovendosi tra commedia e horror. Nel 1986 arriva un ingaggio
niente popò di meno che da Francis Ford Coppola, che gli affida la
parte di Walter Gets nella commedia Peggy Sue si è
sposata, e nell’88 una partecipazione al quinto episodio
della saga dell’ispettore Callaghan, Scommessa con la
morte. Per arrivare al successo, però, Carrey dovrà
attendere gli anni ’90 e fare ancora un po’ di gavetta. Intanto,
sposa Melissa Womer, con cui avrà una figlia, Jane.
Ottiene la prima popolarità col
film comco Ace ventura – L’acchiappanimali (1994),
diretto da Steve Oedekerk. È il trionfo della comicità più pura,
fatta di smorfie, facce, atteggiamenti, movenze, il tutto
costantemente sopra le righe e ad altissima velocità. Per i non
amanti di questo tipo di comicità, può risultare eccessivo e,
alla lunga, ripetitivo. Per gli altri è esilarante. Il film ottiene
un ottimo riscontro di pubblico negli States e una buona
accoglienza in casa nostra. Visto il successo, il sequel arriva nel
’95: Ace ventura – Missione Africa. Nel frattempo,
l’attore canadese ha avuto modo di dare prova del suo istrionico
talento con The Mask – Da zero a mito (1994) di
Chuck Russell, in cui interpreta l’impiegato di banca Stanley
Ipkiss, che s’imbatte in una maschera dai magici poteri: consente a
chi la indossa di trasformarsi in chiunque desideri. Nulla di
meglio poteva chiedere Jim Carrey per dare
prova delle proprie capacità da trasformista, che assicurano il
successo anche a questa pellicola di genere fantastico. Per questo
ruolo, è candidato al Golden Globe come Miglior Attore
protagonista. Sempre del ’94, è la commedia di Peter Farrelly:
Scemo & + scemo, dove Jim
Carrey recita accanto a Jeff Daniels e Lauren Holly,
che due anni dopo diventerà la sua seconda moglie.
Il nostro, insomma, a metà anni ’90
sfrutta tutte le occasioni che ha a disposizione, per dimostrare di
essere il mago della comicità, erede della miglior tradizione
americana. Non si fa neppure sfuggire l’opportunità di partecipare
a Batman Forever (1995), diretto da Joel
Schumacher, che gli affida il ruolo genialmente malvagio
dell’Enigmista, caratterizzato brillantemente.
Jim Carrey,
però, è attore dalle mille risorse e non lo intimorisce la sfida di
un film fantastico, ma con risvolti drammatici, anzi, gli evita di
essere identificato con ruoli esclusivamente comici. È così che
accetta di essere il malcapitato la cui esistenza, a sua insaputa,
è da trent’anni una finzione televisiva. Lo fa per Peter
Weir in The Truman Show (1998). La sua
interpretazione dell’uomo medio americano Truman Burbank
(assicuratore), che pian piano si scopre vittima del gigantesco
inganno massmediatico in cui vive, opera del produttore Christof/Ed
Harris, e tenta una disperata fuga verso la libertà, gli vale il
primo riconoscimento di peso: il Golden Globe come Miglior Attore
protagonista. Stesso premio a Ed Harris come attore non
protagonista, nonché a Philip Glass e Burkhart von Dallwitz per la
colonna sonora. Il film, pur candidato all’Oscar per regia,
sceneggiatura di Andrew Niccol e ruolo da non protagonista per
Harris, non porta a casa statuette.
Nel 1999
Jim Carrey bissa il successo, con un altro ruolo
dai risvolti drammatici: quello dell’eccentrico e spiazzante
showman Andy Kaufmann, amatissimo dallo stesso Jim
Carrey, di cui veste perfettamente i panni, diretto da
Miloš Forman in Man on the Moon.
Conquista il suo secondo Golden Globe, mentre a
Forman va l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Nel
cast del film anche Danny De Vito, nel ruolo dell’agente di
Kaufman, George Shapiro, e Paul Giamatti. Ormai Jim
Carrey è stimato dalla critica e amato dal
pubblico.
Il nuovo millennio si apre per lui
con il ritorno alla commedia classica, Io me e Irene, accanto a Renée
Zellweger, diretto dai fratelli Farrelly. Ma, nello stesso
anno, ecco che Jim Carrey si presta
all’ennesima trasformazione: diventa un essere verde, peloso e
cattivo, che “boicotta” il Natale degli abitanti del paese di
Chinonso: Il Grinch, per la regia di Ron
Howard, favola che ironizza sagacemente sulle abitudini
consumistiche, nata dalla penna dello scrittore americano Theodor
Seuss Geisel.
Nel 2004, è di nuovo la volta di
una commedia fantastica dai risvolti drammatici: Se mi lasci ti cancello di Michel
Gondry, che nonostante il titolo italiano, non è frivolo,
né superficiale, ma analizza con acutezza il delicato tema della
fine di un amore o, se si preferisce, del logorio cui vanno
soggetti i rapporti di coppia. Qui, la coppia è formata da Jim
Carrey/Joel e Kate Winslet/Clementine, entrambi efficacissimi nei
rispettivi ruoli, alle prese con la fine della loro storia d’amore
e col bislacco tentativo di cancellare l’altro dalla propria mente
per sempre. Sceneggiatura intricata, ma intrigante, ad opera di
Charlie Kaufman, gli vale l’Oscar.
Nel 2007, Jim
Carrey cambia genere e approda al thriller, tornando a
farsi dirigere da Joel Schumacher in Number 23.
Nel 2008 sarà l’uomo che dice sempre sì nella commedia di Peyton
Reed Yes Man, mentre nel 2009 incarnerà Scrooge
per Robert Zemeckis nella trasposizione cinematografica del noto
racconto di Dickens A Christmas Carol. Qui,
l’attore canadese potrà ancora una volta assumere identità diverse
e dar prova della sua maestria. Oltre al vecchio Scrooge, infatti,
interpreta anche gli Spiriti del Natale passato, presente e futuro,
che danno a Scrooge una lezione di vita.
È del 2011 l’ultima fatica
dell’istrionico ed eccentrico personaggio Jim
Carrey: incarnare uno spregiudicato agente immobiliare
(Mr. Popper), padre distratto, che riscopre il valore degli affetti
grazie ad un lascito particolare del defunto padre esploratore: sei
pinguini che movimenteranno non poco la sua esistenza, proprio
quando sta per accettare la sfida più difficile della sua carriera.
I pinguini di Mr. Popper è una commedia dal buon
ritmo, dove un Jim Carrey misurato rispetto
ai suoi inizi non sbaglia un colpo. Un concentrato di comicità,
ironia e sagacia che può piacevolmente intrattenere grandi e
piccoli spettatori. Sarà nelle sale italiane dal prossimo 12
agosto, prodotto dalla Devis Entertainment e dalla Twentieth
Century Fox, anche distributrice della pellicola.
Secondo
Deadline laDisneysta lavorando
a un film fantasy e fantascientifico in live action ispirato alla
classica raccolta di racconti popolari del Medio Oriente,
Lemille e una
notte.Il progetto della Walt Disney Pictures,
attualmente intitolato 1001
Nights, è scritto e prodotto
da Arash Amel, che ha
recentemente scritto il film Disney+Rise,
molto apprezzato, sull’MVP dell’NBA Giannis Antetokounmpo, e che in
precedenza ha scritto A
Private War, con Rosamund Pike nei panni di corrispondente di
guerra Marie Colvin.
I dettagli della trama sono tenuti
nascosti, ma pare che questa sarà una versione originale tratta
dagli antichi racconti popolari e sarà un IP autonomo, non
correlato a nessuna proprietà Disney esistente come il loro
franchise di Aladdin.La meravigliosa lampada di Aladino è una delle storie
contenute nella collezione Lemille e una notte (Arabian Nights),
insieme ad altri racconti famosi comeAli Baba And
The Forty
Thieves e The Seven
Voyages Of Sinbad The Sailor. Il lavoro è
stato raccolto nel corso di molti secoli da vari autori, traduttori
e studiosi dell’Asia occidentale, centrale e meridionale e del Nord
Africa. Alcune delle storie,
incluso Aladino, furono
aggiunte nelle edizioni successive.
La collezione si è rivelata un fertile
terreno di caccia per i produttori di film, TV e videogiochi nel
corso degli anni. Tra i registi ad affrontare le storie ci
sono stati George Méliès, Pier Paolo Pasolini e Miguel
Gomes, mentre Disney e Guy Ritchie hanno recentemente
rivisitato la storia di Aladdin nel
2019 con Mena Massoud,
Naomi Scott, Marwan Kenzari e
Will Smith nel cast.
Amel, residente a Los Angeles, è nato
in Galles e ha trascorso la sua prima infanzia in Iran fino a
quando la rivoluzione iraniana non ha spinto la sua famiglia a
tornare nel Regno Unito. Amel è stato produttore esecutivo del
recente film d’azione fantascientifico NetflixOutside The
Wire , con
Anthony Mackie. È in pre-produzione come produttore del
film degli Amazon Studios Fred &
Ginger, basato sulla sua sceneggiatura
originale. Il dramma musicale vedrà come protagonisti
Jamie Bell e Margaret Qualley nei panni
dell’iconica coppia sul grande schermo, Fred Astaire e Ginger
Rogers. Prossimamente è l’uscita della commedia
d’azione Snafu (di cui
è stato sceneggiatore) con Jackie Chan e John Cena, e il film di
Guy Ritchie The Ministry Of Ungentlemanly
Warfare dovrebbe essere girato entro la
fine dell’anno per la Paramount e il produttore Jerry
Bruckheimer.
L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo
scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello
di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente,
ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno.
La televisione via cavo e di rete era un tempo attività
estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro
passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di
business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si
ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per
questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo
fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il
noto sito americano Variety ci è venuto incontro e
ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno
prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa
programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno
prima o poi anche nel nostro PAESE!
Will Trento (ABC)
Foto : ABC
La ABC sta lanciando diversi drammi durante
la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima
serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente
speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di
affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello
con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a
fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui.
Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika
Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin.
Prima: 3 gennaio, 22:00
Mayfair Witches (AMC)
AMC continua ad affondare
i denti nei romanzi più venduti di Anne Rice. Dopo il successo di
“Intervista col vampiro” arriva “Mayfair
Witches“. La serie di otto episodi è incentrata sul
neurochirurgo Rowan Fielding (Alexandra
Daddario), che deve trovare un equilibrio nella sua vita dopo
aver appreso di essere l’erede di una famiglia di streghe. Jack
Huston recita anche al fianco di Tongayi Chirisa e Harry Hamlin.
Quando la serie verrà lanciata, sarà presentata in anteprima su AMC
e AMC+, nonché su BBC America, IFC, SundanceTV e WE TV. Inoltre,
AMC trasmetterà un documentario che esplora la storia delle
streghe, “All of Them Witches“, sei giorni prima della
premiere. Prima: 8 gennaio, 21:00
Velma (HBO Max)
Uno degli spettacoli
animati più discussi dell’anno, “Velma” racconta la storia delle
origini di Velma Dinkley di Scooby-Doo, uno dei cervelli della
banda della Mystery Inc.. Doppiato da Mindy Kaling, Velma si allea
con Daphne (Constance Wu), Shaggy (Sam Richardson) e Fred (Glenn
Howerton) per risolvere un omicidio nel loro liceo. Kaling, che è
anche un produttore esecutivo dello show, in precedenza ha
condiviso che lo show reinventerà più personaggi, osservando che il
personaggio principale è di origini dell’Asia meridionale. Velma
esplorerà anche le sue preferenze sessuali. Il cast di voci
originali include anche Jane Lynch, Wanda Sykes, “Weird Al”
Yankovic, Shay Mitchell, Nicole Byer e altri. Prima: 12
gennaio
The Last of Us (HBO)
Foto : HBO
Nel marzo 2020, pochi giorni prima
della chiusura del mondo, HBO ha annunciato che stava sviluppando
una nuova serie basata sul videogioco per PlayStation “The Last of
Us“; è stato ufficialmente ritirato otto mesi dopo. Il gioco
del 2013 è diventato un enorme successo sia tra i fan che tra i
critici, vendendo più di 20 milioni di copie e portando a un’uscita
“Parte II”, quindi non sorprende che HBO speri che lo spettacolo
faccia lo stesso rumore. Il dramma si svolge 20 anni dopo che la
civiltà è stata distrutta, seguendo il sopravvissuto Joel (Pedro
Pascal), assunto per far uscire di nascosto una ragazza di 14 anni
(Bella
Ramseyy, allieva di Game of Thrones) da un’oppressiva
zona di quarantena. Insieme, viaggiano negli Stati Uniti
post-apocalittici. La serie è scritta e prodotta esecutivamente
dallo scrittore di Chernobyl Craig Mazin e da Neil Druckmann, il
direttore creativo del gioco. Prima: 15 gennaio. GUARDA:
The Last of Us: il trailer ufficiale della serie HBO
Netflix sta sfruttando la nostalgia
con il suo spin-off “That ’70s Show”. L’aggiornamento della
popolare sitcom avviene nel 1995 e segue la figlia di Eric e Donna
(Topher Grace e Laura Prepon). Interpretata da Callie Haverda, Leia
Forman conosce Point Place, Wis., mentre fa visita ai suoi nonni,
Kitty (Debra Jo Rupp) e Red (Kurtwood Smith). Oltre a Grace e
Prepon, nella commedia multi-cam di 10 episodi appariranno anche le
star originali Ashton Kutcher, Mila Kunis e Wilmer Valderrama. I
creatori originali Bonnie Turner e Terry Turner scrivono e
producono esecutivamente insieme alla loro figlia, Lindsey, e il
produttore di “That ’70s Show” Gregg Mettler è lo showrunner. Prima
: 19 gennaio
Wolf Pack (Paramount+)
Foto: MTVE
Attenzione fan di “Buffy”,
Sarah Michelle Gellar sta
tornando nel mondo soprannaturale – ma questa volta non sta
combattendo i vampiri… ancora. Basato sulla serie di libri di Edo
Van Belkom, “Wolf Pack” segue una nuova generazione di lupi
mannari, che vengono scoperti durante un incendio in California.
Scritta e prodotta da Jeff Davis (meglio conosciuto per aver
lanciato “Teen Wolf” e la sua enorme base di fan), la serie è
interpretata anche da Rodrigo Santoro, Armani Jackson, Bella
Shepard, Chloe Rose Robertson e Tyler Lawrence Gray. Prima: 26
gennaio
Poker Face (Peacock)
Foto: Evans Vestal Ward/Peacock
Sarebbe difficile avere una serie
con Rian Johnson e
Natasha Lyonne e non parlarne. Il debutto televisivo di Johnson
è una serie misteriosa caso della settimana che segue Charlie Cale
di Lyonne. Charlie sa sempre quando qualcuno sta mentendo,
un’abilità che la aiuta quando incontra uno strano criminale dopo
l’altro. La lunga lista di guest star include Adrien Brody,
Chloë Sevigny, Ron Pearlman, Lil Rel Howery e Joseph
Gordon-Levitt, tra gli altri. Alla data della prima
debutteranno quattro episodi, seguiti da drop settimanali ogni
giovedì. Prima: 26 gennaio
Shrinking (Apple TV+)
Bill Lawrence, Brett
Goldstein,
Jason Segel e
Harrison Ford sono dietro questa commedia di 10 episodi, quindi
è quasi impossibile immaginare che non sarà un successo. Segel, che
ha scritto lo spettacolo, interpreta un terapista in lutto, Jimmy
Johns, che raggiunge il suo punto di rottura e inizia a dire ai
suoi clienti esattamente quello che pensa, nonostante il modo non
etico. Ben presto, i suoi metodi iniziano a cambiare sia la loro
vita che la sua. In un casting perfetto, Ford interpreta il Dr.
Phil Rhodes, un acuto terapista specializzato in terapia
cognitivo-comportamentale a cui è stato recentemente diagnosticato
il Parkinson. Jimmy, Phil e Gaby (Jessica Williams) lavorano tutti
insieme. Prima: 27 gennaio
The Watchful Eye (Freeform)
Foto: Freeform
Dopo aver riscosso successo con
“Cruel Summer“, Freeform si sta appoggiando ancora una
volta al genere del thriller misterioso. “The Watchful Eye” segue
Elena Santos (Mariel Molino), una giovane donna che si fa strada in
un lavoro come baby sitter per una ricca famiglia di Manhattan.
Rapidamente, non solo viene a conoscenza del passato della
famiglia, ma scopre anche i misteri e i secondi fini di coloro che
si trovano all’interno dell’edificio. Andrea Londos ha interpretato
Elena nel pilot, ma è stato successivamente rifuso. Prima : 30
gennaio, 21:00
Freeridge (Netflix)
Foto : KEVIN ESTRADA/NETFLIX
È passato più di un anno
dall’annuncio dello spinoff “On My Block”, ma ora i fan possono
tornare nel quartiere di Los Angeles di Freeridge. La propaggine è
una commedia di formazione che segue un gruppo di quattro amici
“maledetti”: i fratelli Gloria (Keyla Monterroso Mejia) e Ines
(Bryana Salaz) e i loro amici Demi e (Ciara Riley Wilson) e Cameron
(Tenzing Norgay Trainor). . La serie di otto episodi includerà
cameo di alcuni membri del cast di “On My Block”, ma lo spettacolo
si concentra principalmente su un nuovo gruppo che crea la propria
eredità e una nuova parte della città. Prima: 2 febbraio
Dear Edward (Apple TV+)
Infine, il creatore di
“Friday Night Lights” Jason Katims si riunisce con Tami Taylor.
“Dear Edward” segna la prima volta che lo sceneggiatore/produttore
ha lavorato con Connie Britton dall’amato dramma e arriva al
momento perfetto, dopo la devastante cancellazione del suo “As We
See It”. Il nuovo dramma è basato sul best seller di Ann
Napolitano. Proprio come i programmi passati di Katims ( FNL e
Parenthood, in particolare) è probabile che questo attiri molte
lacrime poiché segue il dodicenne Edward Adler (Colin O’Brien),
l’unico sopravvissuto su un volo. Mentre cerca di ricostruire la
sua vita dopo che la sua famiglia è stata uccisa, trova
collegamenti in luoghi improbabili. Taylor Schilling interpreta la
zia di Edward, Lacey, che lo accoglie, mentre Britton interpreta
DeDe, una donna che fa amicizia con Lacey in un gruppo di supporto
dopo aver perso il marito nell’incidente. Prima: 3 febbraio
Not Dead Yet (ABC)
Photo : ABC
Se “Abbott Elementary” può farlo…!
Gina Rodriguez guida la nuova commedia di mezz’ora
della ABC basata sul libro di Alexandra Potter del 2020,
“Confessions of a Forty-Something F**k Up”. Interpreta Nell
Serrano, una giornalista di successo in passato, che ha
sospeso la sua carriera per aiutare gli affari del suo fidanzato.
Ora è single, al verde ed è tornata a casa a Pasadena, dove tutti i
suoi amici sono sposati con grandi carriere. Colpendo il
ripristino, accetta l’unico lavoro che riesce a trovare: scrivere
necrologi. Prima: 8 febbraio, 20:30
Hello Tomorrow (Apple TV+)
Foto : Peter Kramer
Non è un segreto che
Billy Crudup sia amato; basta guardare “The
Morning Show” e il viscido personaggio che interpreta, che
riesce a rubare completamente ogni scena. È probabile che
faccia lo stesso qui in questa serie di mezz’ora di 10 episodi, sia
interpretato che prodotto da Crudup. Ambientato nel futuro, lo
spettacolo segue un gruppo di venditori ambulanti che vendono
multiproprietà lunari. Jack di Crudup è una star in ufficio,
che “ispira i suoi colleghi e” rivitalizza i suoi clienti disperati
“. Il cast comprende Haneefah Wood, Alison Pill, Nicholas
Podany, Dewshane Williams, Hank Azaria, Matthew Maher e Jacki
Weaver. Prima: 17 febbraio
The Company You Keep (ABC)
Foto: ABC
Jack Pearson non più! Milo
Ventimiglia è diventato un po’ più grintoso per il suo primo ruolo
dopo “This Is Us” . Nel suo nuovo spettacolo, di cui è anche
produttore esecutivo tramite Divide Pictures, Ventimiglia
interpreta un truffatore di nome Charlie che viene coinvolto in una
storia d’amore con un ufficiale della CIA sotto copertura
(Catherina Haena Kim). Il cast include anche William Fichtner, Tim
Chiou, Freda Foh Shen nei panni di Grace, James Saito e Sarah Wayne
Callies. Prima: 19 febbraio
Found (NBC)
Foto : Matt Miller/NBC
Lo sceneggiatore e produttore
esecutivo Nkechi Okoro Carroll (“All
American”) non potrebbe essere più orgoglioso di avere in onda
questo dramma della NBC, con Shanola Hampton nel ruolo principale.
La serie, al suo interno, è destinata a sensibilizzare sul fatto
che ogni anno negli Stati Uniti vengono segnalate più di 600.000
persone scomparse, metà delle quali sono persone di colore. Nel
dramma, Hampton interpreta la specialista di pubbliche relazioni
Gabi Mosley, “che una volta era lei stessa una di quelle
dimenticate”, e il suo team, che lavora per garantire che le
persone scomparse dimenticate vengano ricordate. Nel cast anche
Brett Dalton, Gabrielle Walsh, Arlen Escarpeta, Karan Oberoi, Kelli
Williams e Mark-Paul Gosselaar. Prima: 19 febbraio, 22:00
White House Plumbers (HBO)
Photo : Phillip V. Caruso / HBO
Un altro anno, un’altra storia del
Watergate. Nel 2022, Starz ha tentato una nuova prospettiva con
“Gaslit“, che
non ha ricevuto alcun amore dalla TV Academy ed è andato e venuto
in un lampo nonostante un cast di prim’ordine. La serie limitata di
cinque episodi di HBO Max vede protagonisti Woody Harrelson e Justin Theroux nei panni di E. Howard
Hunt e G. Gordon Liddy, rispettivamente, due uomini che hanno
accidentalmente distrutto la presidenza di Nixon, nonostante
lavorassero nella sua squadra. La serie è basata in parte sul libro
di Egil “Bud” Krogh e Matthew Krogh “Integrity”. Il cast stellare
include Lena Headey, Judy Greer, Domhnall Gleeson, Toby
Huss, Ike Barinholtz e Kathleen Turner, tra gli altri.
Prima: marzo
Anche se mancano ancora mesi alla
premiere, “Daisy Jones and the Six” è uno degli spettacoli più
discussi del prossimo anno, proprio come l’omonimo libro di Taylor
Jenkins Reid. Riley Keough è la cantante principale di una band
negli anni ’70, un periodo cruciale nel mondo della musica. La
serie documenta l’ascesa alla fama del gruppo ed esplora il motivo
dietro la loro separazione definitiva. Lo spettacolo, prodotto da
Scott Neustadter, Michael H. Weber, Reese Witherspoon e Lauren
Neustadter, è formattato come un documentario di fantasia, con
segmenti di interviste con diversi membri della band. Nel cast
Camila Morrone, Sam Claflin, Suki Waterhouse, Nabiyah Be e Will
Harrison. Prima: 3 marzo
Love and Death (HBO Max)
Foto : HBO Max
Per anni nessuno ha parlato di
Candy Montgomery, la donna che ha ucciso la sua vicina Betty Gore,
dopo aver avuto una relazione con il marito di Gore. È stato un
crimine che ha scosso Wylie, in Texas, nel 1980. Trent’anni dopo,
non c’è una vera serie poliziesca al riguardo, ma ben due. L’anno
scorso è uscito “Candy”, con Melanie Lynskey e Jessica
Biel. Nel 2023, David E. Kelley
racconterà di nuovo la storia, questa volta con Elizabeth Olsen nel ruolo principale e
Lily Rabe nel ruolo di Betty Gore. Jesse
Plemons e Patrick Fugit interpretano
rispettivamente Allan Gore e Pat Montgomery. Sarà interessante
vedere se questo farà più scalpore della presa di Hulu. Prima:
aprile
Mrs. Davis (Peacock)
Foto : Sophie Kohler/Peacock
Quando due titani televisivi come
Damon Lindelof e Tara Hernandez si uniscono per
creare un nuovo spettacolo, è probabile che faccia una lista molto
attesa. Il creatore di “Lost” e “Watchmen”
sta collaborando con lo scrittore di “The
Big Bang Theory” per questo dramma di otto episodi, che
racconta la “storia assurda ed epica di un’eroina non
convenzionale”. Betty Giplin, che in precedenza ha lavorato con
Lindelof nel film “The Hunt”, guida la serie nei panni di una
suora, Simone, che si scontra con un’onnipotente IA nota come “Mrs.
Davis.» Protagonisti Jake McDorman e Andy McQueen.
La serie debutterà con quattro episodi, seguiti da nuovi episodi
ogni giovedì. Prima: 20 aprile
Tiny Beautiful Things (Hulu)
Che il decennio di
Kathryn Hahn continui. In “Tiny Beautiful Things”, basato sulla
raccolta di Cheryl Strayed, Clare di Hahn è una scrittrice la cui
vita personale e professionale è in difficoltà: il suo matrimonio
sta andando in pezzi, sua figlia la sta allontanando e la sua
carriera di scrittrice è inesistente. Anche se pensa che non abbia
senso tenere una rubrica di consigli quando non riesce a rimettere
insieme la propria vita, trova qualcosa dentro di sé mentre prende
il posto di Dear Sugar. La serie è interpretata anche da
Sarah Pidgeon, Quentin Plair, Tanzyn Crawford, Owen
Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins. Liz
Tigelaar (“Little Fires Everywhere”) è la showrunner.
Paramount + sta spolverando tutti i
suoi titolo noti per incontrare un successo facile, La serie
musicale di 10 episodi è ambientata nel 1954, quattro anni prima
degli eventi del film “Grease“.
La scuola non era ancora governata dai T-Birds; invece, quattro
donne emarginate indipendenti si unirono per cambiare Rydell High.
Sebbene la storia sia ambientata quasi 70 anni fa, i temi saranno
rilevanti per il pubblico di oggi. Il prequel è interpretato da
Tricia Fukuhara, Marisa Davila, Cheyenne Wells e Ari
Notartomaso.
Fatal Attraction (Paramount+)
Foto : Monty Brinton/Paramount+
Sebbene “Attrazione fatale” possa essere una
storia familiare grazie al film di Glenn Close del 1987,
l’adattamento televisivo capovolge la situazione. La
rivisitazione del thriller erotico guarda al matrimonio e
all’infedeltà mentre esamina la salute mentale e i disturbi della
personalità.Joshua
Jackson interpreta Dan Gallagher, che ha una relazione
con Alex Forrest interpretata da Lizzy Caplan. La moglie di Dan, Beth, è
interpretata da Amanda Peet e Alyssa Jirrels
interpreta sua figlia, Ellen Gallagher. Mentre il film si concentra
su Dan come l’eroe e Alex come il cattivo, la serie approfondirà i
retroscena e le motivazioni di ogni personaggio, pur onorando
l’originale. Prima: Primavera
Justified: City Primeval (FX)
Foto: Chuck Hodes/FX
Riprenderà esattamente 15 anni dopo che il
vice maresciallo degli Stati Uniti Raylan Givens interpretato da
Timothy Olyphant ha lasciato il Kentucky, la
nuova serie è ispirata al libro di Elmore Leonard “City Primeval:
High Noon in Detroit”. Quando inizia, Givens lavora a Miami ed è
padre part-time di una quindicenne (interpretata dalla vera figlia
di Olyphant, Vivian). Tutto cambia quando viene mandato a Detroit e
incontra un sociopatico, “The Oklahoma Wildman”, e il suo avvocato,
Carolyn Wilder, che “si ritrova intrappolata tra poliziotto e
criminale”. Prima: Estate
Il 2020 passerà alla storia come
l’anno della PANDEMIA e nonostante l’emergenza abbia provocato
ritardi e difficoltà ai palinsesti di tutti i canali come ogni anno
ci apprestiamo a stilare la classifica delle migliori serie
tv del 2020, almeno secondo noi di Cinefilos.it
Dunque come già detto, il 2020 è
stato comunque un anno ricco di prodotti di estrema qualità e
varietà. Come ogni anno trai canali più quotati troviamo
l’immancabile HBO che con le sue serie domina da
anni le classifiche e i premi di tutto il mondo. Quest’anno però è
anche il ritorno di Netflix e
Prime video con titoli di enorme successo.
A mancare da più anni ormai sono i
network americani che con l’avvento delle piattaforme streaming
stanno perdendo la loro incisività in termini di prodotto e
qualità. Ma andiamo a scoprire quali sono state le migliori
serie tv del 2020:
Kingdom
Una serie originale Netflix che
racconta diun regno dove imperversano corruzione e carestia si
diffonde la voce della morte del re, assieme a una strana malattia
che rende gli infetti immuni alla morte e affamati di carne. Il
principe ereditario, vittima di un complotto, si mette in viaggio
per svelare il piano malvagio e salvare il suo popolo.
The Mandalorian
Dai produttori Jon Favreau e Dave
Filoni arriva in Italia l’epica prima serie live action
dell’universo Star Wars,
The
Mandalorian, disponibile su Disney+ a partire dal 24 marzo
2020.
Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The Mandalorian racconta le
difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno
della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La
serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del
Mandaloriano.
Better call Saul 5
La quinta stagione dello spin-off
di Breaking Bad, ormai diventato una certezza e immancabile in una
classifica che si rispetti.
Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta
da Vince Gilligan e Peter Gould che
sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson
(Breaking Bad, Diner,
Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking
Bad, Rectify, Halt and Catch
Fire) e Thomas Schnauz.
Tales from the Loop
Tales from the Loop è la serie tv drammatica basata sui
disegni dell’artista di Simon Stålenhag prodotta
per Amazon Studios e che sarà presentata in
anteprima su Amazon
Prime Video. Lo show è creato e scritto da Nathaniel
Halpern.
Tales from the Loop esplora “la città e le persone che
vivono al di sopra di” The Loop “, una macchina costruita per
sbloccare ed esplorare i misteri dell’universo – rendendo possibili
cose che in precedenza erano relegate solo alla fantascienza”.
Nella serie protagonisti sono Rebecca Hall nel ruolo di Loretta e
Tyler Barnhardt nel ruolo di Danny Jansson. Di
seguito tutte le foto ufficiali:
The Last Dance
Nell’autunno del 1997 Michael
Jordan e i Chicago Bulls hanno in mente un solo obiettivo: la
conquista del sesto titolo NBA in otto anni. Ma nonostante gli
epici successi di Jordan dal suo debutto tredici anni prima, “The
Last Dance”, l’ultima danza, come l’aveva soprannominata il coach
Phil Jackson, sarebbe stata offuscata da tensioni con l’ufficio del
club e da una consapevolezza palpabile che si sarebbe trattato
dell’ultima occasione di vedere la travolgente volata finale del
più grande giocatore di basket di tutti i tempi e dei suoi
straordinari compagni di squadra.
BoJack Horseman
BoJack Horseman è una serie creata
da Raphael Bob-Waksberg, arrivata quest’anno alla sua sesta
stagione. I produttori esecutivi sono Raphael Bob-Waksberg,
Steven A. Cohen e Noel Bright a fianco di Will Arnett (Flaked,
Arrested Development) e Aaron Paul (Breaking Bad). BoJack è stato
disegnato dalla fumettista Lisa Hanawalt, mentre l’animazione è
curata da ShadowMachine di Los Angeles e la produzione da The
Tornante Company di Michael Eisner.
I May Destroy You
I May Destroy You
è la serie creata e scritta da Michaela Coel per BBC One e HBO e
racconta di Arabella è una star di Twitter e scrittrice londinese
di genitori ghanesi, divenuta celebre come icona della generazione
Y dopo la sua prima opera, Cronache di una millennial stufa. Dopo
una nottata passata a bere e ballare in compagnia ha difficoltà a
ricordare cosa sia successo e si ritrova con un taglio in fronte e
lo schermo del telefono infranto. Aiutata dagli amici Terry e
Kwame, cerca di ricostruire gli eventi della notte.
The Good Lord Bird
La miniserie evento creata,
prodotta e interpretata da
Ethan Hawke, insieme a Mark Richard per Showtime. La
serie è basata sull’omonimo romanzo di James McBride e narra la
storia dal punto di vista di Henry Shackleford soprannominato
“Cipollina”, un immaginario ragazzino schiavizzato, facente parte
dell’eterogenea squadra di soldati abolizionisti di John Brown,
durante gli eventi del Bleeding Kansas.
The Crown 4
Sul finire degli anni settanta, la
regina Elisabetta (Olivia Colman) e la famiglia sono impegnati a
garantire la linea di successione al trono cercando la moglie
giusta per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è
ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto
delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher
(Gillian Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di primo
ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano quando la
premier conduce il paese nella guerra delle Falkland, creando
conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia d’amore
di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma Corrin) fornisce
la distrazione ideale per unire il popolo britannico, tra le mura
del palazzo la famiglia reale è sempre più divisa.
La quarta stagione della serie
scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di Helena Bonham
Carter nel ruolo della principessa Margaret e Tobias Menzies in
quello del duca di Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il principe
Carlo, Erin Doherty è la principessa Anna, Emerald Fennell è
Camilla Parker Bowles, Marion Bailey è la Regina Madre, Georgie
Glen è Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del principe
Andrea, Angue Imrie quelli del principe Edoardo e Charles Dance
quelli di Lord Mountbatten.
Unorthodox
Basato sull’omonimo libro di
memorie bestseller del New York Times di Deborah Feldman,
Unorthodox è la storia di una ragazza che rifiuta la sua educazione
radicalizzata e se ne va per iniziare una nuova vita. Una parte
della storia del raggiungimento della maggiore età e una parte del
thriller, ambientato nel divertente mondo di Berlino, guardiamo
come una ragazza scopre tutte le parti della vita, di se stessa e
mentre segue i sentieri oscuri per scoprire i pericolosi misteri
del passato della sua famiglia.
Lovecraft Country
Un horror drama creato da Misha
Green (nel team di scrittura di Heroes e Sons of
Anarchy), anche produttrice esecutiva della serie insieme a
J.J. Abrams (co-creatore di Lost e Fringe e regista di
numerosi film di successo) e Jordan Peele (regista
di Noi
e
Scappa – Get Out e produttore di
BlacKkKlansman e The Twilight Zone). Ambientata negli
Stati Uniti della metà degli anni Cinquanta, la serie racconta del
veterano della guerra di Corea Atticus “Tic” Freeman (interpretato
da Jonathan Majors, Da 5 Bloods), arrivato a Chicago dalla Florida
per cercare il padre scomparso. Insieme allo zio George (Courtney
B. Vance) e all’amica d’infanzia Letitia “Leti” Dandrige (Jurnee
Smollett), Tic intraprenderà uno spaventoso e adrenalinico viaggio
on the road attraverso l’America razzista delle leggi di Jim Crow.
Ciò che Atticus troverà tra le terre del New England, però, non
saranno solo creature innominabili e antichi culti, ma anche l’odio
di un’America malata di razzismo.
Mrs. America
Mrs. America è la serie tv creata
da Dahvi Weller e prodotta da FX che vede protagonista l’attrice
Cate Blanchett nei panni di Phyllis Schlafly.
Normal People
In una scuola in una piccola
cittadina nell’ovest dell’Irlanda, Connell è un giocatore di
football atletico, molto amato e di bell’aspetto. Marianne è una
ragazza solitaria, orgogliosa, impopolare, che mette soggezione e
che fa di tutto per evitare i suoi compagni di scuola e sfida
l’autorità degli insegnanti. Tra i due scossa la scintilla quando
Connell va a prendere sua madre Lorraine (Sarah
Greene, “Dublin Murders”) che lavora presso la casa di
Marianne, ed un legame strano ed indelebile cresce tra i due
adolescenti, un legame che entrambi sono determinati a tenere
nascosto ai loro coetanei.
Una moderna storia d’amore molto avvincente, “Normal
People” vede la coppia entrare ed uscire dalla vita
reciproca in un continuo intreccio ed esplora come possano essere
complicati l’intimità ed un giovane amore.
P-Valley
Nel profondo del delta del
Mississippi si trova un’oasi determinazione e lustrini in una zona
dura dell’esistenza umana dove può essere difficile trovare la
bellezza. Questa fiction caratteristica del sud e della durata di
un’ora racconta la storia caleidoscopica di un piccolo strip club
che tanti appaga e dei grandi personaggi che ne varcano la soglia
(chi è carico di speranza, chi si è smarrito, le ballerine, le
belle ed i dannati). La musica trap incontra il film noir in questa
serie lirica ricca di atmosfera che osa chiedere cosa succede
quando gli abitanti di una piccola cittadina sognano oltre i
confini del Piggly Wiggly e del banco dei pegni.
La regina degli Scacchi
Tratta dal romanzo di Walter Tevis,
la miniserie drammatica di Netflix LA
REGINA DEGLI SCACCHI è una storia di formazione che esplora il
prezzo della genialità. Crescendo in un orfanotrofio del Kentucky
verso la fine degli anni ’50, la giovane Beth Harmon
(Anya
Taylor-Joy) scopre di avere un talento incredibile per
gli scacchi mentre sviluppa un problema di dipendenza dai
tranquillanti che lo stato somministrava ai bambini come sedativi.
Tormentata dai propri demoni e sospinta da una miscela di narcotici
e ossessioni, Beth si trasforma in una figura eccentrica,
estremamente abile e glamour, decisa a superare i confini
tradizionali del mondo prettamente maschile delle gare di scacchi.
La serie è diretta e sceneggiata dal candidato a due premi Oscar
Scott Frank, mentre i produttori esecutivi sono lo stesso Frank,
William Horberg e Allan Scott, che è anche il coideatore. LA REGINA
DEGLI SCACCHI è interpretata da Anya Taylor-Joy, Marielle Heller,
Thomas Brodie-Sangster, Moses Ingram, Harry Melling e Bill
Camp.
L’American Film
Institute come ogni anno ha diffuso la lista delle
migliori serie tv del 2017 e tra le prime
posizione non potevamo non trovare titoli quali
Big Little Lies, The Crown e
The Handmaid’s Tale. Nella lista
delle migliori serie di quest’anno non potevano
mancare titoli Netflix. Di seguito la lista al completo.
NOTA BENE: nella pubblicazione non è stata diffusa nessuna
numerazione, dunque quella riportata di seguito è una numerazione
di semplice pubblicazioni.
BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI BUGIE
BIG LITTLE LIES – PICCOLE GRANDI
BUGIE, la mini serie TV prodotta da HBO e
diretta dal regista candidato all’Oscar Jean
Marc-Vallée (Dallas Buyers Club,
Wild) aggiudicatasi 6 Emmy Awards nelle più
importanti categorie.
Con un cast che vanta i migliori
nomi di Hollywood, dai premi OscarNicole
Kidman (The Hours, Eyes Wide Shut)
e Reese
Witherspoon (Quando l’amore brucia l’anima –
Walk the Line) a Shailene
Woodley (Paradiso Amaro), Big Little
Lies ha ottenuto i riconoscimenti più ambiti nella notte che ha
assegnato gli Emmy Awards nelle
categorie: Miglior Miniserie, Miglior
Attrice Protagonista in una Miniserie (Nicole
Kidman), Miglior Attore non Protagonista in una
Miniserie (Alexander Skarsgård), Miglior Attrice
non Protagonista in una Miniserie (Laura Dern
), Miglior Regia per un Film, Miniserie o Speciale
Drammatico (Jean Marc-Vallée).
THE CROWN
Targata
NetflixThe
Crown,
è la serie cheracconta la storia e i segreti
della Regina Elisabetta II, gli inizi del suo regno, gli intrighi e
le rivalità politiche celate dietro i grandi eventi che hanno
plasmato la seconda metà del XX secolo.
The
Crown racconta la storia della Regina Elisabetta II:
una venticinquenne, novella sposa, che deve affrontare la
spaventosa prospettiva di guidare la monarchia più famosa del mondo
mentre porta avanti una relazione con il leggendario Primo Ministro
Winston Churchill. L’impero britannico è in declino, il mondo
politico è allo sbando, e una giovane donna sale al trono….una
nuova era sta nascendo. Gli script magistralmente ricercati di
Peter Morgan rivelano, con un’audace franchezza, il viaggio privato
della regina dietro il suo lato pubblico. Preparatevi ad essere
accolti nell’ambito mondo del potere e del privilegio e dietro le
porte di Westminster e Buckingham Palace….i leader di un impero
attendono.
The
Crown riunisce l’acclamato scrittore Peter
Morgan (The Queen, Frost/Nixon) con il regista
Stephen Daldry (Billy Elliot, The Hours) e il
produttore Andy Harries (The Queen). Il cast è
composto da Claire Foy – Regina Elisabetta II,
Matt Smith – Principe Filippo, John
Lithgow – Sir Winston Churchill,
Victoria Hamilton – la regina Madre, Jared
Harris – Re Giorgio VI, Vanessa Kirby –
Principessa Margaret e Dame Eileen Atkins – Regina
Mary.
FEUD: BETTE AND JOAN
La prima stagione della serie
antologica in 8 episodi di Ryan Murphy, Jaffe Cohen and
Michael Zam dal titolo: FEUD: Bette And
Joan sulla leggendaria rivalità fra Bette Davis
(Susan Sarandon) and Joan Crawford
(Jessica Lange) nata sul set del film Che
fine ha fatto Baby Jane? del 1962 e proseguita a riprese
concluse. Si tratta di un conflitto che vede due donne a fine
carriera, resistere al reciproco antagonismo, al sessismo e alla
misoginia dell’epoca.
Nel cast anche Judy
Davis (nella parte dell’attrice e giornalista statunitense
Hedda Hopper), Alfred Molina (Robert Aldrich),
Stanley Tucci (Jack Warner, co-fondatore e
presidente della casa cinematografica Warner Bros.), Kathy
Bates (l’attrice Joan Blondell), Dominic
Burgess (Victor Buono), Sarah Paulson
(Geraldine Page) e Catherine Zeta-Jones (Olivia de
Havilland).
La serie è andata in onda negli
Stati Uniti sulla tv cavo FX a marzo del 2017 ed ha ricevuto 18
nominations agli Emmy vincendo 2 Primetime Creative Arts Emmy
Awards 2017: Acconciature e Trucco.
GAME OF THRONES 7
Il fenomeno
mondiale della HBOIl
Trono di Spade tornato quest’anno con la
settima stagione! Ricca d’azione dall’inizio alla
fine, e con le battaglie ancora più epiche. Il primo e l’ultimo
episodio della settima stagione del Trono di Spade hanno registrato
il maggior numero di ascolti nella storia di HBO e la serie resta
il Drama più premiato nella storia degli Emmy Awards con 109
nomination ed i premi per Miglior Drama ottenuti sia nel 2015 che
nel 2016.
Basato sulla famosa saga “Cronache
del ghiaccio e del fuoco” di George R.R. Martin,
la settima stagione vede nel cast la presenza fissa di
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen),
Nikolaj Coster-Waldau (Jaime Lannister), il
vincitore di Emmy e Golden Globe Peter Dinklage
(Tyrion Lannister), Aidan Gillen (Petyr
“Ditocorto” Baelish), Kit Harington (Jon Snow),
Lena Headey (Cersei Lannister), Diana
Rigg (Lady Olenna Tyrell), Sophie Turner
(Sansa Stark) e Maisie Williams (Arya Stark).
Sono inoltre presenti Alfie
Allen (Theon Greyjoy), Pilou Asbaek
(Euron Greyjoy), John Bradley (Samwell Tarly),
Gwendoline Christie (Brienne di Tarth),
Liam Cunningham (Davos Seaworth), Richard
Dormer (Beric Dondarrion), Nathalie
Emmanuel (Missandei), Jerome Flynn
(Bronn), Iain Glen (Jorah Mormont), Isaac
HempsteadWright (Bran Stark),
Conleth Hill (Varys), Kristofer
Hivju (Tormund Giantsbane), Rory McCann
(Sandor “Il Mastino” Clegane), Hannah Murray
(Gilly), Carice van Houten (Melisandre) e
Indira Varma (Ellaria Sand).
Figurano anche nuovi membri nel
cast tra i quali Jim Broadbent, Tom Hopper e Megan
Parkinson. Un episodio della settima stagione vede anche
un cameo del cantante Ed Sheeran.
Nella settima stagione, Daenerys
Targaryen è finalmente salpata per il Continente Occidentale
insieme al suo esercito, i suoi draghi e il suo nuovo Primo
Cavaliere, Tyrion Lannister. Jon Snow è stato nominato Re del Nord
dopo aver sconfitto Ramsay Bolton nella Battaglia dei Bastardi ed
essere tornato a Grande Inverno, a casa Stark. Nel frattempo, ad
Approdo del Re, Cersei Lannister ha preso possesso del Trono di
Spade, dopo aver incenerito con l’Alto Fuoco, l’Alto Passero, i
suoi seguaci e i nemici di Cersei nel Tempio di Baelor. Ma mentre
vecchie alleanze si spezzano e nuove alleanze si formano,
l’esercito dei morti marcia verso la Barriera, minacciando di
mettere fine per sempre al gioco dei troni.
THE GOOD PLACE
The
Good Place, la comedy originale con due interpreti
d’eccezione: Kristen Bell, attrice e doppiatrice
statunitense resa celebre dal serial drama Veronica Mars,
in cui vestiva proprio i panni della protagonista; Ted
Danson, attore, autore e produttore statunitense,
vincitore di due Emmy e tre Golden Globe, conosciuto in special
modo per il personaggio di Sam Malone nella serie televisiva
“Cheers” (“Cin Cin”).
Ideata da Michael
Schur (“Parks and Recreation”, “Brooklyn Nine‑Nine”), “The
Good Place” racconta dei dilemmi interiori della defunta Eleanor,
in vita perfida rappresentante di medicine per anziani, e dopo la
morta smistata in paradiso per buone azioni che lei stessa sa bene
di non aver commesso e di non aver rappresentato in vita esempio di
moralità e altruismo. Alcolizzata, promiscua e senza scrupoli,
Eleonor si guadagnava da vivere vendendo false medicine agli
anziani e una volta arrivata in Paradiso farà di tutto per
nascondere al responsabile dell’aldilà l’errore legato alla sua
presenza tra i buoni.
THE HANDMAID’S TALE
The
Handmaid’s tale, la serie tv targata MGM Television
ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood
(in italiano Il racconto dell’ancella) e
vincitrice di 8 Emmy Awards, tra cui
“Miglior serie drammatica” e “Miglior
attrice protagonista” per Elisabeth Moss, arriva in anteprima
esclusiva per l’Italia su TIMVISION da martedì 26
settembre. Nel cast della serie tv firmata dallo
showrunner Bruce Miller, premiato con l’Emmy per
la “Miglior sceneggiatura per una serie
drammatica”, figurano anche Alexis Bledel (“Miglior attrice guest in una
serie drammatica”), Ann Dowd (“Miglior attrice non
protagonista in una serie drammatica”), Yvonne
Strahovski (Dexter, Chuck), Joseph
Fiennes (Shakespeare in Love, American Horror
Story) e Samira Wiley (Poussey in Orange
is the new black).
In un futuro non troppo lontano,
gli Stati Uniti d’America sono caduti in favore della
società di Gilead. Questo regime, in un mondo
devastato da guerre, terrorismo e inquinamento, è guidato
da estremisti religiosi che, dopo aver imposto la legge
marziale e sospeso la Costituzione in seguito ad un attentato,
hanno creato uno Stato totalitario, militarizzato e misogino in cui
le donne vengono considerate degli oggetti di proprietà
dello Stato e private di qualsiasi
diritto. Studenti universitari, omosessuali (definiti come
“traditori di genere”), ribelli e chiunque non segua la linea
governativa, viene ucciso pubblicamente o mandato nelle “colonie” a
lavorare i rifiuti tossici per poi morire avvelenato.
La popolazione femminile è divisa
in diverse categorie, accomunate dall’impossibilità di avere
qualsiasi libertà di base: lavorare, leggere, uscire di casa,
parlare o possedere denaro. Una parola sbagliata può portare alla
morte dato che le condanne sono giustificate come volere di Dio. Le
“ancelle”, uniche fertili fra tutte le categorie riconosciute, sono
considerate utili solo per la procreazione. Vivono nella residenza
del Comandante, costrette in una schiavitù sessuale giustificata
dalla volontà di ripopolare un mondo ormai distrutto da catastrofi
ed eventi naturali devastanti, dove solo un neonato su cinque nasce
sano e in forze.
La serie tv è incentrata sulla
figura dell’ancella Difred, (Di-Fred, proprietà di Fred, il suo
Comandante). La protagonista ricorda perfettamente com’era la vita
prima di questo regime dittatoriale, viene raccontata anche allo
spettatore attraverso ricorrenti flashback che mostrano come voglia
sopravvivere, ma anche ritrovare la figlia che le è stata
letteralmente strappata dalle mani: “il mio nome è Difred.
Prima avevo un altro nome che adesso è proibito. Tantissime cose
sono proibite ormai”. L’interpretazione di Difred da parte di
Elisabeth Moss, ha portato l’attrice, che in
carriera poteva già vantare un Golden Globe e un Satellite Award
per Top of the lake, oltre alle numerose nomination per
l’interpretazione di Peggy Olson in Mad Men, ad
aggiudicarsi l’Emmy Awards 2017 come “Migliore
attrice protagonista in una serie drammatica”.
INSECURE
Insecure è
laserie televisiva statunitense, che ha debuttato online con
il primo episodio rilasciato sui servizi on
demand HBO
Now e HBO Go. “Forte”, “sicura di sé” e
“impeccabile” sono caratteristiche che al giorno d’oggi sembrano
descrivere qualsiasi donna di colore.
Tutte eccetto Issa e Molly,
migliori amiche sin dai tempi del college, le quali devono fare i
conti con i propri difetti mentre esplorano mondi diversi e
affrontano una serie infinita di scomode esperienze. Issa lavora
per un’associazione no-profit che aiuta i giovani studenti di
colore e da tempo sta avendo una relazione con Lawrence. Molly,
invece, è un avvocato aziendale il cui successo al lavoro stride
con la sua totale incapacità di relazionarsi con gli uomini.
MASTER OF NONE 2
La seconda
stagione della serie
originale NetflixMaster of None, girata
anche in Italia. Dopo aver viaggiato all’estero, Dev (Aziz
Ansari) torna a New York per affrontare le sfide della sua vita
personale: una nuova opportunità lavorativa e una complessa
relazione sentimentale in via di sviluppo con qualcuno che
significa moltissimo per lui.
Master of None è
creato da Aziz Ansari e Alan Yang, che sono anche produttori
esecutivi della serie insieme a Michael Schur, Dave Becky, David
Miner e Igor Srubshchik. Master of None è una
produzione di Universal Television per Netflix.
STRANGER THINGS 2
La seconda stagione di
Stranger Things, la serie originale
Netflix
fenomeno del 2016. Un anno dopo il ritorno di Will, sembra che
tutto sia di nuovo normale… ma l’oscurità è in agguato appena sotto
la superficie e minaccia l’intera cittadina di Hawkins.
THIS IS US 2
La
seconda stagione dell’acclamata serie This is Us. La serie è un
dramma familiare narrato su molteplici archi temporali con una
storyline che va dalla fine degli anni ’70 passando per i
’90 e arrivando, infine, al 2016.
Nella scorsa stagione abbiamo visto
2 racconti a fare da pilastro: Rebecca (Mandy Moore) aspetta
3 gemelli, le si rompono le acque mentre sta festeggiando il
compleanno del marito Jack (Milo Ventimiglia) e in una
narrazione parallela i 3 figli ormai adulti 36 anni dopo: un attore
in crisi, Kevin (Justin Hartley); una signorina molto grassa
e molto sola, Kate (Chrissy Metz) e un affermato manager
afroamericano, Randall (Sterling K. Brown, Emmy2017
per il migliore attore drammatico), adottato al posto di uno dei
gemelli nato morto.
Nelle pieghe dei vari piani
temporali, lacrime e cuori infranti, inguaribili alcolisti e
confessioni in punto di morte, e poi ancora delusioni, vendette,
capricci, matrimoni, sorprese e malintesi.
A chi pensava che il successo della
prima stagione sarebbe stato passeggero, ecco la risposta degli
ascolti in USA dove la serie è appena partita: record di 12,6
milioni di spettatori con un rating altissimo nel target
demografico 18-49, il più ambito dagli inserzionisti.
Lo showrunner Dan Fogelman,
ha dichiarato di aver concepito la serie in contrapposizione allo
stile dark e cinico di molte opere televisive attuali con l’intento
di trasmettere speranza e ottimismo e l’ambizione di esplorare la
condizione della famiglia nella società americana contemporanea.
Per la seconda stagione ha solo annunciato che nei nuovi episodi:
“Le risate saranno più fragorose e i pianti più dolenti”.
Come è stato possibile che nel
momento di massima espansione della produzione TV USA con circa
500 serie Tv prodotte nel 2016, la più vista di tutte, la
più amata, sia la storia di una famiglia dove non ci sono super
eroi, avvocati, spie, spacciatori di droga, draghi o zombie? Il
promo USA recita “This is real, this is us”, e non c’è bisogno di
sospendere l’incredulità, in This is us, è tutto vero e
normale, i sogni dei protagonisti sono anche i nostri e spesso
falliscono come nella vita reale, anche per questo empatizziamo con
loro, Personaggi come questi nella TV USA non si erano mai visti.
Come quello di Kate, una grande obesa (Chrissy Metz) che è
presentata come donna a tutto tondo, con aspirazioni di carriera e
una vita sessuale normale, niente facili stereotipi.
Quando, l’anno scorso, This Is
Us è diventata il caso dell’anno in America, la serie si è
rapidamente conquistata la nomea di family drama con
ripetuti colpi di scena. A ogni episodio sembrava che l’asticella
si alzasse di più: un altro segreto insospettabile, un’altra
drammatica rivelazione. Ma più si andava avanti più tutto questo
passava in secondo piano. I personaggi sono così pieni di vita che
le storie di puntata non hanno bisogno di dipendere dalle giravolte
narrative e non c’è nessuna manipolazione, l’onestà delle reazioni
emotive ha convinto tutti e dissuaso anche i pochissimi detrattori.
Come ha scritto Maria Rosa Mancuso sul Foglio “This Is Us fa
piangere ma le lacrime non sono tutte uguali. Ci sono quelle
estorte allo spettatore con i mezzucci. E ci sono le lacrime piante
volentieri: a spingerle sono l’intelligenza dello sceneggiatore e
la bravura dei registi”.
Ormai da anni, la piattaforma
streaming Netflix è un
porto sicuro per la diffusione di film horror, ma
da ormai qualche anno trovato il proprio spazio all’interno del suo
catalogo anche diverse serie appartenenti a questo genere. Con la
possibilità di raccontare storie più ampie e articolate, questi
titoli hanno saputo scendere negli inferi dell’orrore portando con
sé gli spettatori e proponendo sempre nuovi scenari da brivido. Che
siano spaventi più superficiali ma comunque di impatto o quelli più
subdoli, capaci di insinuarsi sottopelle e rimanere per giorni
nell’animo dello spettatore, non mancano dunque sulla piattaforma
serie horror di ogni tipo e sottogenere. Ecco, allora, un elenco
delle migliori serie horror disponibili su Netflix.
Le migliori serie horror disponibili su Netflix
La caduta della casa degli Usher (2023)
In La caduta della casa
degli Usher, i fratelli Roderick e Madeline Usher hanno
costruito un’azienda farmaceutica trasformandola in un impero di
ricchezza, privilegio e potere. Tuttavia, i segreti dietro la loro
fortuna vengono alla luce quando gli eredi della dinastia Usher
iniziano a morire misteriosamente uno dopo l’altro. Diretta da
Mike Flanagan,
la serie è basata sull’omonimo racconto dell’orrore di
Edgar Allan Poe, ma contiene al suo interno
numerosi altri riferimenti alle
opere dello scrittore.
Midnight Mass (2021)
Midnight Mass, anche
questa opera di Mike Flanagan, segue una piccola
comunità sull’isola di Crockett, dove una presenza soprannaturale
sembra mettere radici. Cose strane iniziano infatti a succedere
dopo che il giovane prete Paul sostituisce l’originario pastore di
Crockett. Midnight Mass è uno sguardo inquietante ma
affascinante sull’umanità vista attraverso la lente del genere
horror. Flanagan bilancia efficacemente lo spaventoso e lo
spirituale, producendo uguali momenti di terrore e rivelazione per
la gente di Crockett e gli spettatori.
The Girl in the Mirror (2022)
Dopo essere sopravvissuta a un
incidente che uccide quasi tutti i suoi compagni, Alma si sveglia
in ospedale senza ricordare nulla. Con l’aiuto dei suoi genitori e
amici, cerca di scoprire cosa è successo e di ritrovare la sua
identità. The Girl in the Mirror, serie di produzione
spagnola, si costruisce attraverso visioni inspiegabili e incubi
terrificanti, unendo mistero, dramma adolescenziale e cliché
dell’orrore per una visione difficile da dimenticare.
Mercoledì (2023)
Continuando le macabre tradizioni
della Famiglia Addams, Mercoledì vede protagonista
Jenna Ortega nei panni del personaggio
principale, figlia maggiore di Gomez e Morticia Addams. La giovane,
che si ritrova condannata a frequentare una scuola privata in un
luogo chiamato Nevermore Academy, si ritroverà al centro di un
grande e pericoloso mistero. Dotata di umorismo, mistero ed
elementi soprannaturali che sfociano facilmente nell’orrore, la
serie ideata da Tim Burton è uno dei maggiori successi della
piattaforma.
Dahmer – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer (2022)
La miniserie Dahmer – Mostro: La storia di
Jeffrey Dahmerracconta la storia di uno dei più noti
assassini seriali degli Stati Uniti, narrata però in gran parte
dal punto di vista delle sue vittime. Interpretato da Evan
Peters, pluripremiato per la sua performance nei panni di
Dahmer, questa serie spinge gli spettatori a confrontarsi con gli
aspetti più terrificanti dell’umanità, dimostrando come i mostri
possano annidarsi anche lì dove non ce lo si aspetta.
Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities (2022)
Dal maestro dei mostri,
Guillermo del Toro, arriva Cabinet of Curiosities,
una splendida e terrificante serie antologica con racconti
originali o adattamenti firmati da vari registi. Con otto bizzarri
racconti moderni, due dei quali scritti dallo stesso del Toro,
Cabinet of Curiosities porta gli spettatori a confrontarsi
con racconti soprannaturali, antiche leggende, maledizioni
inenarrabili e tanto altro. Ogni episodio è un gioiello di
estetica, su cui vige il marchio di garanzia di del Toro.
The Midnight Club (2022)
The Midnight Club è un
altra inquietante miniserie del prolifico Mike
Flanagan. Ispirata al terrificante lavoro dell’autore
Christopher Pike, incluso il suo libro omonimo del
1994, The Midnight Club è ambientato nel Brightcliffe
Hospice e segue otto adolescenti malati terminali che trascorrono
le notti raccontando storie di fantasmi. Con un cast brillantemente
coinvolgente di giovani attori emergenti, The Midnight Club è già
diventata un classico amato dagli spettatori in cerca di brividi di
ogni tipo.
Resident Evil (2022)
Resident Evil, ispirata
all’omonima serie di videogiochi si sviluppa attorno a due linee
temporali: la prima di queste coinvolge due sorelle di 14 anni,
Jade e Billie Wesker, che dopo essersi trasferite a New Raccoon
City, si rendono conto che il loro padre potrebbe nascondere oscuri
segreti che potrebbero distruggere il mondo; mentre la seconda
sequenza temporale è ambientata quattordici anni dopo, quando sulla
Terra sono rimasti solo 300 milioni di esseri umani, a causa del
Virus T.
Chambers (2019)
Chambers è incentrato su
un’adolescente di nome Sasha, che ha subito un trapianto di cuore
dopo aver avuto un infarto. Sasha è frustrata dal fatto che il suo
ragazzo la tratti come se fosse fragile e dal fatto che deve
assumere farmaci per il resto della sua vita, ma questa diventa
presto l’ultima delle sue preoccupazioni quando inizia ad assumere
i tratti della personalità di Becky, la ragazza di cui ha il cuore,
scoprendo che la storia dietro la morte di Becky non è così
semplice come le è stata raccontata.
Ratched (2020)
Ideata da Ryan
Murphy, la mente dietro il fenomeno American Horror
Story, la serie Ratched è incentrata sulle
origini della crudele infermiera Ratched del film Qualcuno volò
sul nido del cuculo. Interpretata da Sarah Paulson, questa serie horror ambientata
alla fine degli anni ’40 unisce un’estetica elegante e una
narrazione intelligente a dinamiche ricche di suspense e orrori. Si
costruisce così una vera e propria mitologia dietro un personaggio
forse poco noto alle nuove generazioni ma davvero capace di
spaventare e intimorire.
Daybreak (2019)
Dopo che una serie di attacchi con
armi biologiche hanno trasformato gli adulti in creature simili a
zombie chiamate Ghoulies, gruppi di adolescenti sono costretti a
unirsi in una città post-apocalittica, in California.
Daybreak si concentra in particolare sull’emarginato
sociale Josh, intento a cercare la prova che la sua ragazza Sam sia
ancora viva. Tuttavia, in questa missione non dovrà soltanto
sopravvivere ai Ghoulies. In parte Mad Max, in parte
Il Signore delle Mosche, Daybreak è una versione
divertente, ma anche terrificante, del genere zombie.
Archive 81 – Universi alternativi (2022)
Archive 81 – Universi alternativi è
nato come podcast per poi approdare sul piccolo schermo. La serie
segue Dan Turner, un talentuoso archivista moderno che è abbastanza
abile nel restaurare vecchi nastri e riprese video. Mentre lavora
ad un nuovo lavoro per un cliente misterioso, scopre un oscuro
segreto nelle videocassette di una regista di nome Melody che ha
cercato di indagare su una setta. Inquietante e ben recitata,
questa serie trova la sua forza nello sguardo verso l’ignoto e ciò
che di spaventoso esso comporta. Sfortunatamente, la serie è stata
cancellata dopo la prima stagione.
Non siamo più vivi (2022)
Dopo lo scoppio di un’epidemia che
trasforma le persone in zombi, un eterogeneo gruppo di studenti
intrappolato in un liceo, abbandonati dal governo, cerca di
sopravvivere in attesa di soccorsi senza cibo, acqua o Internet.
Serie coreana diventata popolare dopo il successo di Squid
Game, Non siamo più vivi è un altro epico
racconto che questa nazione offre sul tema degli zombi, a cui negli
ultimi anni ha dedicato anche appassionanti film come Train to
Busan e il suo sequel Peninsula.
Al nuovo gusto di ciliegia (2021)
Al nuovo gusto di ciliegia
è una storia di vendetta fantasiosa e inquietante. Rosa
Salazar interpreta una giovane regista ambiziosa che si
reca a Hollywood solo per farsi rubare il film da uno squallido
produttore. In cerca di vendetta, recluta l’aiuto di una strega
misteriosa, invocando una maledizione che trascina tutte le loro
vite all’inferno. La serie presenta dunque in sé molteplici
elementi, dalla satira alla stregonerie, proponendo un mondo
particolarmente originale dove pullulano personaggi ambigui e
accadono eventi indimenticabili.
Ju-On: Origins (2020)
Ju-On: Origins è una
serie televisiva horror giapponese basata sul franchise
Ju-on, anche noto come The Grudge. Decisamente una
serie non adatta ai teneri di cuore o stomaco, poiché si tratta di
un titolo particolarmente brutale e violento, dove si fonde
l’inquietante estetica J-horror con una forte influenza slasher. La
serie si propone di raccontare la “storia vera” dietro la
maledizione che si è svolta nel corso della lunga serie, Ju-On
Origins, descrivendo dunque il macabro atto di violenza che ha
macchiato la casa maledetta con il “rancore” e il ciclo di violenza
che ne è seguito.
Dracula (2020)
La miniserie
Dracula, composta da tre episodi di un’ora e mezza di
durata circa, vede Claes Bang nei panni
dell’iconico vampiro, di cui si segue il racconto nella sua
interezza con alcune rivisitazioni che lo aggiornano ai nostri
tempi. Si seguono dunque le sue origini in Transilvania, per poi
spostarci sulla nave Demeter e il viaggio del conte verso Londra,
dove infine giunge nell’ultimo episodio ma con un significativo
salto temporale. Dracula è un ottimo titolo per gli
appassionati del genere, dove si seguono dunque tutte le tappe del
suo sanguinoso percorso.
The Haunting of Bly Manor
(2020)
Il seguito di The Haunting of
Hill House è una nuova storia con nuovi personaggi e una nuova
ambientazione, ma altrettanto devastante dal punto di vista emotivo
quanto la serie originale di Netflix. Basata sulle opere dell’autore Henry
James, in particolare Giro di vite, questa
fantastica nuova stagione è ambientata negli anni ’80 e segue una
giovane donna americana con un passato enigmatico che viene assunta
come tata per due bambini piccoli presso la casa del titolo, dove
però non tutto è come sembra. Questa stagione non punta tanto
sull’ororre quanto sul raccontare una storia di fantasmi gotica e
romantica.
Castelvania (2017)
Tratta dal celebre videogioco, la
storia Castelvania è quella di un cacciatore di
vampiri che combatte per salvare una città assediata da un esercito
di malvagi esseri ultraterreni, controllati dal conte Dracula.
Oscura, sanguinosa e violenta, questa serie animata non usa mezzi
termini e riesce ad amplificare quello che è certamente uno dei
videogiochi e delle mitologie più amati dell’era moderna. La prima
stagione serve a presentare Vlad Tepes, alias Dracula, e la sua
motivazione sulla guerra alla razza umana, approfondita poi nelle
tre successive e amate stagioni.
Marianne (2019)
La serie in lingua francese
Marianne ha per protagonista Emma, una famosa scrittrice
horror che ha basato le sue storie su una figura orribile di nome
Marrianne, che la tormentava nei suoi sogni d’infanzia. Quando però
Marianne comincia ad apparirle di nuovo, Emma ritorna nella sua
città natale e i confini tra realtà e finzione iniziano a
confondersi in modi davvero terrificanti. Marianne usa
molti trucchi tipici del horror ma in modo intelligente,
affermandosi come una serie davvero spaventosa e inquietante da
morire, rendendo le streghe più spaventose di quanto lo siano state
da diverso tempo a questa parte.
The Haunting of Hill House (2018)
Ancora Mike
Flanagan, autore di un’altra apprezzatissima serie quale
The Haunting of Hill
House. Ispirata alla fondamentale storia di fantasmi di
Shirley Jackson, la serie non riporta però quasi
nulla della narrativa della scrittrice, concentrandosi invece sulle
vite infestate della famiglia Crain. Rimbalzando avanti e indietro
tra l’estate trascorsa dai Crain nella villa infestata e gli anni
di dolore e trauma familiare che hanno sopportato in seguito,
Flanagan ha dimostrato di avere un talento per le immagini
sconvolgenti e le paure ben composte, offrendo un ritratto
commovente, onesto e brutale della mortalità e del dolore.
Stranger Things (2016)
Stranger Things è, come
noto, uno dei titoli di punta di Netflix. Ispirata al cinema di
Steven Spielberg e alle opere di
Stephen King (ma in generale all’intero
immaginario degli anni Ottanta), la serie dei Duffer Bros è
ambientata nella cittadina immaginaria di Hawkins, dove un gruppo
di adolescenti si imbatte in una ragazza dagli strani poteri e in
creature spaventose che provengono da un altra dimensione. Stagione
dopo stagione, la serie si è poi sviluppata ampliando la propria
mitologia e proponendo un racconto sempre più complesso che ruota
però sempre intorno al tema dell’amicizia e del superare insieme
anche le più grandi avversità.
Ash vs. Evil Dead (2018)
Ash vs. Evil Dead torna a
raccontare di Ash Williams, il personaggio armato di motosega di
Bruce Campbell, 30 anni dopo gli eventi dei film
della saga La casa. In questo nuovo racconto a lui
dedicato, dopo aver evocato accidentalmente alcuni spiriti maligni
Ash si vede costretto a confrontarsi nuovamente con le forze del
male, ma con due nuovi amici al suo fianco. Ash vs. Evil
Dead ripropone le dinamiche e i toni del film,
spaventando ma anche divertendo grazie all’incredible carisma del
proprio protagonista.
Le terrificanti avventure di
Sabrina (2018)
La serie è una nuova
interpretazione dell’amata icona televisiva dei fumetti e della tv
degli anni ’90. Le Terrificanti Avventure di
Sabrina reimmagina la protagonista come una persona metà
umana nata in una soffocante congrega di adoratori di Satana.
Divisa tra dramma adolescenziale e racconto esoterico di streghe e
maledizioni, questa serie composta da quattro stagioni offre
continuamente elementi di interesse, da quelli più leggeri a quelli
più terrificanti, motivo per cui si è affermata come un’opera
particolarmente apprezzata su Netflix.
Anche quest’anno
Halloween è finalmente arrivato! Se non si ha
intenzione di andare a fare dolcetto o scherzetto per le strade
della propria città, un ottimo modo per passare la serata può
essere quello di riunirsi con i propri amici per vedere insieme un
film o una serie horror. Dei
film horror perfetti per halloween abbiamo parlato in questo
approfondimento, mentre qui riportiamo le migliori serie
horror da vedere ad Halloween su Netflix.
Ormai da anni, la piattaforma
streaming Netflix è
infatti un porto sicuro per la diffusione di serie appartenenti a
questo genere. Con la possibilità di raccontare storie più ampie e
articolate, questi titoli hanno saputo scendere negli inferi
dell’orrore portando con sé gli spettatori e proponendo sempre
nuovi scenari da brivido. Che siano spaventi più superficiali ma
comunque di impatto o quelli più subdoli, capaci di insinuarsi
sottopelle e rimanere per giorni nell’animo dello spettatore, non
mancano dunque sulla piattaforma serie horror di ogni tipo e
sottogenere.
Le serie, inoltre, sono l’ideale
per una lunga notte di paura. La maggior parte di quelle che si
proporranno di seguito sono antologiche o composte da una singola
stagione autoconclusiva. Perfette dunque per un bingewatching che
permetta di concluderle in poche ore, lasciandosi trasportare dalla
storia, dai personaggi e – naturalmente – dai tanti brividi che
offrono. Ecco, allora, un elenco delle migliori serie
horror disponibili su Netflix.
Le migliori serie horror da vedere
ad Halloween su Netflix
Partiamo con alcune serie
particolarmente adatte ad Halloween, da quelle più
propriamente horror fino a quelle adatte anche a chi questo genere
lo tollera poco. Serie di stampo fantascientifico, altre più
propriamente fantasy, fino a quelle ispirate a storie vere
particolarmente agghiaccianti. Ecco di seguito qualche titolo da
poter prendere in considerazione!
La serie (qui
la recensione) è un giallo con toni investigativi e
soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come
studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di
controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa
serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere
il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto
ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni alla Nevermore.
La serie, ideata da Tim Burton, ha per protagonista
Jenna Ortega.
Monsters: La storia di Lyle ed Erik
Menendez
La serie antologica true crime di
Ryan Murphy e Ian Brennan torna
con Monsters: La storia di Lyle ed Erik Menendez (qui
la recensione e
la storia vera), che ripercorre il caso dei due fratelli
condannati nel 1996 per l’omicidio dei genitori, José e Mary Louise
“Kitty” Menendez. Episodio dopo episodio, si esplora nei
dettagli lo storico caso che ha sconvolto il mondo, scatenando
l’interesse moderno del pubblico per le storie true crime e a sua
volta chiede al pubblico stesso: “Chi sono i veri mostri?”
Stranger Things (qui
la recensione della quarta stagione) è, come noto, uno dei
titoli di punta di Netflix. Ispirata al cinema di Steven Spielberg e alle opere di Stephen King (ma in generale all’intero
immaginario degli anni Ottanta), la serie dei Duffer Bros è
ambientata nella cittadina immaginaria di Hawkins, dove un gruppo
di adolescenti si imbatte in una ragazza dagli strani poteri e in
creature spaventose che provengono da un altra dimensione. Stagione
dopo stagione, la serie si è poi sviluppata ampliando la propria
mitologia.
Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities
Dal maestro dei mostri,
Guillermo del Toro, arriva Cabinet of Curiosities,
una splendida e terrificante serie antologica con racconti
originali o adattamenti firmati da vari registi. Con otto bizzarri
racconti moderni, due dei quali scritti dallo stesso del Toro,
Cabinet of Curiosities porta gli spettatori a confrontarsi
con racconti soprannaturali, antiche leggende, maledizioni
inenarrabili e tanto altro. Ogni episodio è un gioiello di
estetica, su cui vige il marchio di garanzia di del Toro.
Rapimento alieno a Manhattan
Questa è la vera storia di uno dei
più grandi misteri dell’ufologia, che è ancora fonte di
controversie sui social media e sui forum online. Ma pochi sanno
che una regista si è inserita nel cuore del rapimento di Manhattan
e ha filmato tutto. Con l’accesso a centinaia di ore di filmati
inediti, questo è il vero X Files, ripreso dalla telecamera.
Unsolved Mysteries
Si tratta di un serie iconica e
avvincente che va alla scoperta di morti inspiegabili, sparizioni
sconvolgenti e curiosi fenomeni paranormali. Nella nuova stagione,
si hanno gli episodi: Gli omicidi della panchina, incentrata
sulla misteriosa morte di due giovani; La mia partner
paranormale, su un ricercatore del paranormale Don Philips con
collega insolita: un’entità che gli parla; Mutilazioni
misteriose, dedicata al mistero di alcuni capi di bestiame
mutilati con impressionante precisione chirurgica; e L’incidente
dell’UFO di Roswell, di quando nel 1947 alla segnalazione di un
oggetto volante seguì un insabbiamento da parte dell’esercito
americano che persiste ancora oggi.
Una decisione fatidica presa nella
Cina degli anni 60 riecheggia nello spazio e nel tempo fino a un
gruppo di scienziati del presente, costringendoli ad affrontare la
più grande minaccia dell’umanità. Siamo più dalle parti della
fantascienza che non dell’horror, ma Il
problema dei 3 corpi (qui
la recensione e
la spiegazione del finale) è in grado con i suoi misteri di
suscitare autentico terrore, fino a presentare diversi elementi
particolarmente violenti e scioccanti.
Shadowhunters: The Mortal Instruments
Dalle opere di Cassandra
Clare, la storia di Clary Fray, che scopre di provenire da
una lunga stirpe di esseri ibridi, per metà angeli e per metà
umani, con il compito di dare la caccia ai demoni. Distribuita su
Netflix dal 2016 al 2019, Shadowhunters: The Mortal
Instruments si compone di 4 stagioni per un totale di 3
stagioni per un totale di 55 episodi, che coprono il racconto di
tutti i romanzi della saga.
The Watcher
Una famiglia si trasferisce nella
casa dei suoi sogni, solo per essere poi tormentata da lettere
minacciose, strani vicini e sinistre minacce. Un’altra serie ideata
da Ryan Murphy, The Watcher
(qui
la recensione e
la storia vera), dove non ci sono mostri ma esseri umani
pericolosi e crudeli, il che la rende ancor più inquietante.
Protagonisti sono gli attori Bobby Cannavale e
Naomi Watts.
Le terrificanti avventure di Sabrina
La serie è una nuova
interpretazione dell’amata icona televisiva dei fumetti e della tv
degli anni ’90. Le Terrificanti Avventure di
Sabrina (qui
la recensione) reimmagina la protagonista come una persona metà
umana nata in una soffocante congrega di adoratori di Satana.
Divisa tra dramma adolescenziale e racconto esoterico di streghe e
maledizioni, questa serie composta da quattro stagioni offre
continuamente elementi di interesse, da quelli più leggeri a quelli
più terrificanti, motivo per cui si è affermata come un’opera
particolarmente apprezzata su Netflix.
Boo Bitch
Una liceale all’ultimo anno, che ha
sempre vissuto la sua vita in totale tranquillità, compie un ultimo
tentativo per farsi notare solo per scoprire la mattina seguente di
essere diventata un fantasma. Anche in questo caso non parliamo di
un titolo horror, ma di una sitcom con elementi decisamente adatti
ad Halloween, con quella presenza del paranormale capace di
regalare la giusta dose di intrattenimento.
Creeped Out – Racconti di paura
Tra fantascienza, orrore e mistero,
una sequenza di racconti, connessi da un misterioso personaggio
mascherato, in cui i protagonisti devono farsi strada attraverso
l’inspiegabile. Una serie antologica poco nota, disponibile su
Netflix, composta da due stagioni per un totale di 23 episodi.
Ognuno è un’appassionante e spaventosa storia ideale da guardare
nella notte di Halloween.
Akuma-Kun
Akuma Kun, un ragazzo allevato da
un demone, lavora con il partner metà umano Mephisto III come
investigatore del paranormale per risolvere omicidi e misteri.
Tratto dall’omonimo manga, Akuma-Kun è una serie
anime caratterizzata da elementi horror, un titolo che farà la
gioia degli appassionati di questa tipologia di opere di animazione
ed è in cerca di qualcosa del genere per la notte di Halloween.
Le serie horror di Netflix firmate Mike Flanagan
La serie The Haunting of Hill House. Cortesia di
Netflix
Su Netflix, particolarmente adatte
alla notte di Halloween, sono le serie ideate dal regista
Mike Flanagan. Negli ultimi anni egli si è
distinto come uno dei principali maestri del genere horror,
realizzando diversi titoli di grande successo, che a distanza di
anni sono ancora tra i migliori prodotti che si può scegliere di
vedere nella notte delle streghe.
The Haunting of Hill House
Ancora Mike
Flanagan, autore di un’altra apprezzatissima serie quale
The Haunting of Hill House (qui
la recensione). Ispirata alla fondamentale storia di fantasmi
di Shirley Jackson, la serie non riporta però
quasi nulla della narrativa della scrittrice, concentrandosi invece
sulle vite infestate della famiglia Crain. Rimbalzando avanti e
indietro tra l’estate trascorsa dai Crain nella villa infestata e
gli anni di dolore e trauma familiare che hanno sopportato in
seguito, Flanagan ha dimostrato di avere un talento per le immagini
sconvolgenti e le paure ben composte, offrendo un ritratto
commovente, onesto e brutale della mortalità e del dolore.
The Haunting of Bly Manor
Il seguito di The Haunting
of Hill House, The Haunting of Bly
Manor, è una nuova storia con nuovi personaggi e una nuova
ambientazione, ma altrettanto devastante dal punto di vista emotivo
quanto la serie originale di Netflix. Basata sulle opere
dell’autore Henry James, in particolare Giro
di vite, questa fantastica nuova stagione è ambientata negli
anni ’80 e segue una giovane donna americana con un passato
enigmatico che viene assunta come tata per due bambini piccoli
presso la casa del titolo, dove però non tutto è come sembra.
Questa stagione non punta tanto sull’ororre quanto sul raccontare
una storia di fantasmi gotica e romantica.
The Midnight Club (2022)
The Midnight Club è un
altra inquietante miniserie del prolifico Mike
Flanagan. Ispirata al terrificante lavoro dell’autore
Christopher Pike, incluso il suo libro omonimo del
1994, The Midnight Club è ambientato nel Brightcliffe
Hospice e segue otto adolescenti malati terminali che trascorrono
le notti raccontando storie di fantasmi. Con un cast brillantemente
coinvolgente di giovani attori emergenti, The Midnight Club è già
diventata un classico amato dagli spettatori in cerca di brividi di
ogni tipo.
Cortesia di Netflix
Midnight Mass (2021)
Midnight Mass
(qui
la recensione), anche questa opera di Mike
Flanagan, segue una piccola comunità sull’isola di
Crockett, dove una presenza soprannaturale sembra mettere radici.
Cose strane iniziano infatti a succedere dopo che il giovane prete
Paul sostituisce l’originario pastore di Crockett. Midnight
Mass è uno sguardo inquietante ma affascinante
sull’umanità vista attraverso la lente del genere horror. Flanagan
bilancia efficacemente lo spaventoso e lo spirituale, producendo
uguali momenti di terrore e rivelazione per la gente di Crockett e
gli spettatori.
La caduta della casa degli Usher (2023)
In La caduta della
casa degli Usher (qui
la recensione e
la spiegazione del finale), i fratelli Roderick e Madeline
Usher hanno costruito un’azienda farmaceutica trasformandola in un
impero di ricchezza, privilegio e potere. Tuttavia, i segreti
dietro la loro fortuna vengono alla luce quando gli eredi della
dinastia Usher iniziano a morire misteriosamente uno dopo l’altro.
Diretta da Mike Flanagan, la
serie è basata sull’omonimo racconto dell’orrore di Edgar
Allan Poe, ma contiene al suo interno numerosi altri riferimenti alle
opere dello scrittore.
La notte delle streghe è finalmente
qui! Se non si ha intenzione di andare a fare dolcetto o scherzetto
per le strade della propria città, un ottimo modo per passare la
serata può essere quello di riunirsi con i propri amici per vedere
insieme un film o una serie horror. Delle serie horror perfette per
Halloween presenti su Netflix abbiamo parlato in
questo approfondimento, mentre qui riportiamo le
migliori serie horror da vedere a Halloween su Disney+.
Anche Disney+,
grazie alla possibilità di prevedere anche contenuti adulti, è
infatti a sua volta un porto sicuro per la diffusione di titoli
appartenenti a questo genere. Con la possibilità di raccontare
storie più ampie e articolate, questi titoli hanno saputo scendere
negli inferi dell’orrore portando con sé gli spettatori e
proponendo sempre nuovi scenari da brivido. Che siano spaventi più
superficiali ma comunque di impatto o quelli più subdoli, capaci di
insinuarsi sottopelle e rimanere per giorni nell’animo dello
spettatore, non mancano dunque sulla piattaforma serie horror di
ogni tipo e sottogenere.
Le serie, inoltre, sono l’ideale
per una lunga notte di paura in compagnia di streghe, alieni,
fantasmi, vampiri o altre creature ancora. Alcune di quelle che si
proporranno di seguito sono antologiche o composte da una singola
stagione autoconclusiva. Perfette dunque per un bingewatching che
permetta di concluderle in poche ore, lasciandosi trasportare dalla
storia, dai personaggi e – naturalmente – dai tanti brividi che
offrono. Ecco, allora, un elenco delle migliori serie
horror da vedere a Halloween suDisney+.
Le migliori serie horror da vedere
a Halloween su Disney+
Partiamo con alcune serie
particolarmente adatte ad Halloween, da quelle più
propriamente horror fino a quelle adatte anche a chi questo genere
lo tollera poco. Serie di stampo fantascientifico, altre più
propriamente fantasy, fino a quelle ispirate a storie vere
particolarmente agghiaccianti. Ecco di seguito qualche titolo da
poter prendere in considerazione!
Agatha All Along
Dopo essere stata sconfitta ed
esiliata da Wanda Maximoff nel mondo fittizio e idilliaco di
Westview, Agatha si risveglia senza poteri grazie all’intervento
misterioso di un adolescente goth, che diventerà la sua scorta
sulla via del recupero delle sue forze magiche: la Strada delle
Streghe, un cammino irto di pericoli. Nel percorso, la protagonista
si unisce ad altre streghe e, insieme, formano una temibile
congrega contro la quale si scaglieranno streghe nemiche e non
solo. Agatha All Along è un titolo
perfetto per Halloween, con streghe, incantesimi ed elementi
orrorifici di ogni genere!
Emma Roberts in American Horror Story
American Horror Story
Ideata da Ryan
Murphy, la serie American Horror Story
richiama caratteristiche delle serie antologiche, concepita dunque
in modo che ogni stagione abbia trame, ambientazioni e personaggi
diversi. Ad oggi composta da dodici stagioni, continua ad essere
amatissima dagli amanti del genere, con alcune stagioni come
Asylum, Murder House, Apocalypse e Cult
ricordate come autentici gioielli di genere horror.
Occhio per occhio
Un cacciatore di organi ruba un
occhio a Dongsoo, che inizia vedere la vita di qualcun altro.
Sviluppata dal legendario regista giapponese Takashi
Miike, questa serie sudcoreana di sei episodi ha tutti gli
elementi adatti ad una serata da brivido, tra serial killer ed
risolti paranormali. Per chi apprezza le opere di produzione
coreana, si tratta di un titolo decisamente da non perdere.
Grid
Nel 1997 un’entità sconosciuta
simile a un fantasma ha donato all’umanità uno scudo per
proteggersi dal vento solare, salvando il pianeta dall’estinzione.
Scomparsa nel nulla, riappare ventiquattro anni dopo come complice
apparente di un serial killer che vuole colpire l’ufficio che si
occupa della gestione dello scudo. La detective Jung Sae-byeok e
l’impiegato dei servizi segreti Kim Sae-ha iniziano quindi a
cercare il fantasma per poter catturare il killer. Un’altra serie
sudcoreana con elementi paranormali assolutamente perfetta per
Halloween.
War of the Worlds
Gli astronomi rilevano un segnale
proveniente da un’altra galassia e lo interpretano come la prova
dell’esistenza degli alieni. Tuttavia, non manca molto tempo perché
il prossimo contatto avvenga. Terzo adattamento dell’omonima opera
di H. G. Wells, la serie ripropone il classico
scontro tra l’umanità e degli alieni ostili, offrendo un contesto
quantomai orrorifico che spaventerà non poco chi teme eventi di
questo tipo.
Una scena di Piccoli brividi. Cortesia di Disney+.
Piccoli brividi
Nella nuova serie di
Piccoli brividi (qui
la recensione), un gruppo di cinque studenti liceali scatena
accidentalmente forze soprannaturali sulla propria città. Dovranno
allora unire le forze per salvarla, portando alla luce oscuri
segreti del passato dei loro genitori. La serie è basata
sull’omonima serie di libri di R. L. Stine, da cui
era già stata prodotta un’omonima serie televisiva negli anni ’90
che ebbe grande successo. Questa nuova versione si propone di
aggiornare alcuni degli elementi di quel titolo per spaventare
nuove generazioni di spettatori.
The Strain
The Strain è una
serie televisiva statunitense di genere horror creata da
Guillermo del Toro e Chuck Hogan,
basata sulla trilogia di libri Nocturna, degli stessi del
Toro e Hogan, e composta da: La progenie (The Strain) dal
quale è tratta la prima stagione, La caduta (The Fall) dal
quale è tratta la seconda stagione, e Notte eterna (The Night
Eternal) dal quale sono tratte la terza e quarta stagione. La
trama? Una violenta epidemia trasforma l’umanità in violentissimi
vampiri, toccherà ad un gruppo di superstiti cercare di fermare
quanto sta accadendo.
Scream Queens
La serie Scream
Queens è principalmente una parodia del genere horror e di
tutti i suoi cliché. Segue le vicende e le disgrazie di Chanel
Oberlin, ricca e popolare presidente della confraternita
universitaria “Kappa Kappa Tau” (κκτ) e delle sue aiutanti, dette
“Chanels”, perseguitate da misteriosi killer mascherati.
Nell’università Wallace dove studiano, infatti, iniziano ad
avvenire misteriose morti simili ad un omicidio avvenuto venti anni
prima.
Una scena di Scream Queens
Buffy l’Ammazzavampiri
Buffy Summers, liceale, è la
Cacciatrice, destinata a distruggere i demoni che cercano di
prendere possesso del mondo. Sotto la supervisione del
bibliotecario della scuola, la ragazza combatte a fianco dei propri
più cari amici, cercando di far trionfare il bene sul male.
Popolarissima serie TV di fine anni Novanta, Buffy
l’Ammazzavampiri è oggi un vero e proprio cult, oltre ad
essere una di quelle serie che hanno contribuito a ridefinire la
serialità stessa. Avvincente, emozionante e con diversi momenti
realmente terrificanti, è ancora oggi un titolo horror da non
perdere.
Angel
Il vampiro Angel, anima maledetta, si trasferisce a
Los Angeles e aiuta le persone con problemi soprannaturali.
Parallelamente alla sua missione, cerca una qualche forma di
redenzione. Fortunato spin-off di Buffy
l’ammazzavampiri, Angel si distingue per
toni più cupi e violenti, essendo pensata per un pubblico più
adulto. La prima stagione ne è una dimostrazione perfetta, con
diversi episodi capaci di suscitare autentici spaventi. Ecco perché
merita un posto nelle serie da vedere ad Halloween su Disney+.
X-Files
Due agenti speciali dell’FBI, Fox
Mulder e Dana Scully, indagano su fenomeni che sfidano le
spiegazioni convenzionali, definiti X Files. Che si scelga
di vederla tutta o anche solo qualche episodio (grossomodo
comprensibile senza aver visto anche gli altri),
X-Files è una serie che ha fatto scuola,
contribuendo alla rivoluzione della serialità avvenuta a cavallo
tra gli anni Novanta e Duemila. Sono molti gli episodi adatti alla
notte di Halloween, capaci di suscitare più di qualche brivido.
Una scena di The Walking Dead
The Walking Dead
Serie televisiva statunitense
ideata da Frank Darabont, The Walking
Dead è basata sull’omonima serie a fumetti scritta da
Robert Kirkman, anche produttore esecutivo dello
show. Rispetto al fumetto, di cui comunque vengono seguite le linee
guida a livello di trama, la serie presenta parecchie novità nella
storia, come ad esempio l’introduzione di personaggi inediti.
Composta da dodici stagioni, è oggi non solo una popolarissima
serie horror ma anche una serie ideale da vedere ad Halloween su
Disney+.
What We Do in the Shadows (2019)
Nella serie tra i cui ideatori
spicca Taika Waititi, quattro vampiri che vivono
insieme da più di cento anni ricevono una visita del loro Signore
Oscuro, il quale ricorda loro lo scopo per il quale si sono
trasferiti a New York oltre un secolo prima. Avranno così inizio
una serie di incredibili peripezie, tra horror e commedia. Proprio
su questi due generi si sviluppa What We Do in the
Shadows, proponendo una divertente e appassionante
rilettura del vampiro applicata a contesti moderni.
Ghost Whisperer
Melinda Gordon gestisce un negozio
di antiquariato a New York ed è in grado di parlare con le anime
delle persone morte. Diventa così una medium imprescindibile per
quei fantasmi che cercano di saldare i conti con la loro esperienza
terrena. Interpretata da Jennifer Love Hewitt,
questa serie composta da 5 stagioni non presenta dinamiche
propriamente horror, ma ha quella componente soprannaturale che può
regalare più di qualche brivido.
Alberi addobbati, palline colorate,
luci scintillanti. Fuoco scoppiettante, cioccolata calda o tisana
fumante. Candele accese. In poche parole: Natale.
Il periodo della festa comandata più attesa e sentita dell’anno è
ufficialmente cominciato, e le piattaforme streaming sono subito
corse ai ripari per aggiornare i loro cataloghi con novità da
consumare proprio in questo mese di dicembre. Netflix è una di queste, e oltre
alle vecchie uscite, propone anche nuovi prodotti – tra film e serie – con cui
coccolarsi in attesa della Vigilia, per sentire ancora di più le
vibrazioni natalizie. Ma quali sono le migliori serie da
guardare? Ecco tutti gli show dalle christmas vibes da non
lasciarsi sfuggire.
Virgin River 5 – Parte 2
Il Natale a Virgin River non è mai stato così luminoso e
accogliente. Nella piccola cittadina di montagna fittizia della
California, Mel e Jack si preparano a vivere le feste per la prima
volta con la famiglia di entrambi. Il matrimonio è alle porte, e
quale modo migliore per riunirsi se non, appunto, la Vigilia?
Intanto, nei boschi di Virgin River i cittadini si stanno
adoperando per realizzare il loro perfetto albero di Natale, in una
gara “all’ultima pallina” in cui il vincitore vedrà la sua
creazione ricevere un premio speciale. Per chi conosce la serie
targata Netflix, ideata da Sue Tenney e adattata dai
romanzi di Robyn Carr, sa quanto Virgin River abbia
l’atmosfera ideale per immergersi nel clima delle feste. Fra
scenografie e paesaggi mozzafiato, pieni di luci, alberi e cottage
incantati, Virgin River 5 – Parte 2 è
lo show adatto da gustarsi in un pomeriggio di Natale con le
candele accese e la coperta addosso.
Julestorm – La tempesta di
Natale
Dall’impianto di un tipico film
natalizio arriva anche Julestorm – La tempesta di Natale,
nuova serie Netflix approdatta da poco in
piattaforma. Divisa in sei episodi e di produzione norvegese, lo
show è diretto da Per-Olav Sorensen, e si incentra
su un gruppo di persone che, a causa di una tempesta, sono
costrette a rimanere nell’aeroporto di Oslo proprio nel giorno
della Vigilia di Natale. Cosa succederà? Come convivranno degli
sconosciuti insieme? Se la situazione risulta frustrante, e ogni
personaggio deve fare i conti con un evento imprevisto a cui non
può porre rimedio, sarà lo spirito e la magia del Natale a mettere
lo zampino per ristabilire un equilibrio che sembra essersi
smarrito.
Tre giorni di Natale
Il Natale significa una cosa in
particolare: il calore della famiglia e la propria casa. È il
momento in cui si possono vivere al meglio i propri cari, anche
perché il vero senso della festività è celebrare proprio il tempo
con loro. Ma cosa succede se diventa il pretesto per far affiorare
segreti, confronti e parole taciute negli anni? Questo è il focus
della miniserie Netflix Tre giorni a
Natale, composta da soli tre episodi e ideata e
diretta da Pau Freixas. La storia si incentra su
quattro sorelle, le quali festeggiano il Natale nella loro casa di
famiglia in tre momenti diversi, i quali rappresentano tre fasi
fondamentali della loro vita: adolescenza, età adulta e vecchiaia.
Ognuna di loro ha però una visione diversa delle cose, e guarda
alla vita attraverso la propria prospettiva. Questo, però, può
scatenare situazioni imprevedibili.
Torno per Natale
Questioni di famiglia sono al centro
anche di un’altra miniserie Netflix di tre
episodi: Torno per Natale. Lo show, che ha debuttato
nell’oramai lontano 2020, è una produzione tedesca e ha come
protagonista l’attore/comico Luke Mockridge. La
storia si incentra su un aspirante musicista, Bastian, il quale
tira a campare lavorando in un call center mentre tenta di
realizzare il suo sogno. Nel frattempo, ha anche un dolore non
ancora assopito da affrontare: la rottura con la sua fidanzata.
Intanto, le vacanze di Natale si avvicinano, e il nostro
protagonista si appresta a passare le feste con i suoi genitori. Ma
una volta arrivato lì, le cose non vanno come se le aspettava:
scopre infatti che a condividere il Natale con loro sarà anche il
fratello Niklas, con la sua nuova ragazza, Fine, ossia l’ex ragazza
di Bastian. A quel punto, la situazione si riscalda. Come ha potuto
il fratello fargli un torto così grande? Ma si sa: il Natale sa
aggiustare tutto.
Natale con uno sconosciuto
Il Natale non è solo fatto di
condivisione e convivialità, o di famiglia e affetti, ma anche di
conti con se stessi. Il momento in cui, inevitabilmente, si tirano
le somme e si riflette sulla propria vita. E se magari sono proprio
i tuoi parenti a indurti certe riflessioni, è ancora peggio.
Soprattutto se insistono sul fatto che sei single e che invece alla
tua “veneranda” età (trent’anni) non hai ancora un fidanzato con
cui poi progettare un futuro. Ciò però vuol dire solo una cosa:
correre ai ripari. Ed è quello che fa Johanne, la quale ad un certo
punto decide di rimboccarsi le maniche e tentare di trovare un
ragazzo prima della Vigilia. Il problema, però, è che ha solo 24
giorni. Ce la farà? Questa è la storia di Natale con uno
sconosciuto, serie comedy norvegese sbarcata
sulla piattaforma Netflix nel 2019, che si consuma
in sole due stagioni. Frizzante, simpatico, coinvolgente, è il
perfetto show leggero che adempie al suo compito: strappare un
sorriso.
Odio il Natale
Odio il Natale è una delle serie natalizie migliori
targate Netflix. Adattamento italiano di
Natale con uno sconosciuto, segue la protagonista, Gianna,
un’esuberante e vivace Pilar Fogliati, nella sua ricerca
di un fidanzato da portare a casa alla Vigilia. La trama si può
dire molto simile alla sua versione originale, ma è la
protagonista, o meglio l’attrice che la interpreta, a fare la
differenza. Fogliati, come diciamo nella nostra recensione sia
della prima che della
seconda stagione, conduce con abilità ed elasticità recitativa
una narrazione serrata, che cede il fianco al divertimento puro e
leggero, senza mai risultare stonata o posticcia. Odio il
Natale è una serie che mira a far ridere, prima di ogni cosa,
ma al contempo riesce a far riflettere sui problemi esistenziali –
ma anche sociali – che vivono i giovani al giorno d’oggi. Costretti
a tenere botta alle continue pressioni sia esterne che interne. La
serie ideale da gustarsi vicino al caminetto, in compagnia magari
degli amici con cui condividere gli stessi disagi di Gianna.
Con il grande successo di Il
ragazzo e l’airone (qui
la nostra recensione), lo Studio Ghibli, con Hayao Miyazaki, ha confermato la sua bravura e
la sua profondità d’espressione, inducendo così chi non lo
conosceva a fondo a recuperare la sua filmografia, anche i titoli
più particolari o datati. In realtà, se l’animazione e le tematiche
messe in campo dal maestro nipponico sono apprezzate, e l’universo
da lui creato affascina, oltre alle sue pellicole ci sono
alcuni anime simili al di fuori dello
Studio Ghibili che però condividono con esso
argomenti, rappresentazioni
paesaggistiche, caratterizzazione dei personaggi
ed elementi di fantasia. E meritano d’essere guardati,
soprattutto se si è fan dello Studio. Scopriamo quali sono.
Kotaro abita da solo
Kotaro abita da solo è
un dorama (tipo di serie tv nipponica) tratto
dall’omonimo manga scritto e disegnato da Mami
Tsumura, che segue le vicende di Kotaro, un bambino di
quattro anni che, come spiega il titolo, vive da solo. Prima
maltrattato e poi fuggito, Kotaro matura rapidamente, ma nessun
livello di maturità è in grado di cancellare l’innocenza di una
persona così giovane. Alla fine, i vicini di Kotaro scoprono la sua
poco felice situazione e si impegnano per farlo sentire al sicuro e
benvenuto. Il personaggio di Kotaro ricorda quello del film Ghibli
La tomba delle lucciole, diretto dal cofondatore di
Miyazaki, Takahata Isao.
Fruits Basket
Fruits Basket è un
commovente anime tratto dall’omonimo manga shojo
(categoria di manga indirizzati prevalentemente a un pubblico
femminile) che ha avuto un primo adattamento nel 2001 e poi un
remake nel 2019. Il racconto ha al centro Tohru, una liceale che
vive in una tenda nel bosco a causa del nonno che l’ha spinta a
trovarsi una sistemazione tutta sua finché la sua casa non viene
ristrutturata. In seguito, scopre che la sua sistemazione si trova
nel cortile della stimata tenuta Souma. La ragazza si imbatte nella
famiglia, ed è lì che scopre un segreto sorprendente: i membri
della famiglia Souma si trasformano in animali dello zodiaco quando
vengono abbracciati, e il loro aspetto simpatico, collegato alle
premesse fantastiche, fanno essere la serie molto simile a quella
del film La città incantata dello Studio Ghibli.
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya
Un altro anime che assomiglia a quelli dello
Studio Ghibli, in questo caso non per tematiche ma per struttura
narrativa e focalizzazione dei personaggi, è
Chihayafuru – Il gioco di Chihaya, tratto
dall’omonimo manga josei (anch’esso è indirizzato
principalmente a giovani ragazze e donne). La serie racconta la
storia di Chihaya Ayase, una ragazza che, conosciuto Arata Wataya,
uno dei più bravi giocatori di karuta, comincia ad appassionarsi al
gioco e decide di impegnarsi anch’ella nella stessa sua attività,
diventando la migliore giocatrice di karuta in Giappone. L’anime
intreccia una storia coesa ed esilarante di sviluppo personale e la
promozione delle relazioni. Inoltre, il racconto di Chihayafuru è
maggiormente elevato grazie alle sue caratteristiche poetiche e
alla forte attenzione ai personaggi, qualità che ricordano quelle
di molti film di Miyazaki.
Barakamon
Continuiamo con
Barakamon, anime tratto dall’omonimo
manga scritto e disegnato da Satsuki Yoshino. La
storia ruota attorno a Handa Seishuu, un calligrafo di talento, il
quale si trasferisce nelle remote isole Goto per ordine del padre
in seguito a un’aggressione fisica rivolta a un veterano critico
d’arte che non apprezza i suoi lavori. Arrivato sulle isole Goto,
soprendentemente, Seishuu è ben accolto nella piccola comunità,
molto più calorosamente di quanto si aspettasse, tanto da iniziare
a instaurare con loro forti legami. A ricordare i film dello Studio
Ghibli non sono solo gli scenari paesaggistici, con la natura della
campagna, ma anche alcuni bambini, come per esempio il personaggio
di Naru, una piccola ed energica ragazza che Seishuu incontra, la
quale è simile a personaggi come Markl di Il castello errante di Howl.
The Ancient Magus’ Bride
The Ancient Magus’s
Bride è una serie anime tratta dall’omonimo
manga shōnen (categoria di manga destinata
prevalentemente a un pubblico maschile), che racconta la storia di
Hatori Chise, una ragazza umana che viene venduta all’asta a Elias
Ainsworth, un mago la cui testa ricorda il cranio di un cervo. Ciò
che sorprendente del racconto è il fatto che Chise rinuncia
volontariamente alla sua libertà ed entra lei stessa nella sala
dell’asta. Fortunatamente, la gentilezza di Elias la guida in un
mondo magico molto simile a quello costruito da Miyazaki e dai suoi
colleghi dello Studio Ghibli.
Violet Evergarden
Proseguiamo con Violet
Evergarden, adattamento anime dell’omonima
light novel scritta da Kana
Akatsuki e illustrata da Akiko Takase. La trama si
costruisce attorno a Violet, una ragazza di 14 anni logorata dalla
guerra, la quale è riuscita a sopravvivere a brutali battaglie,
perdendo però sia le braccia che l’unica persona che si prendeva
cura di lei, il maggiore Gilbert Bougainvillea. Violet, essendo
stata per lungo tempo sfruttata come un’arma, è incapace di provare
sentimenti, perciò quando viene reintegrata nella società, e
comincia a prestare servizio come bambola di scrittura automatica,
si trova a dover rimettere in prospettiva la sua vita. Inzia così
un viaggio interiore alla scoperta delle emozioni e della parola
“Ti amo”, elementi che sono molto vicini ai film dello Studio
Ghibili.
Un marzo da leoni
Un marzo da leoni è
tratto dall’omonimo manga scritto e disegnato da Chika
Umino e, oltre ad avere un avvincente storia, presenta
alcune delle migliori e più frequenti dimostrazioni di abilità di
animazione appartenenti agli anime moderni. Dagli slow-motion
drammatici, alla caduta di singole lacrime che accentuano sia la
tristezza che la felicità provata dai personaggi, l’anime è ricco
di dettagli, tanto da ricordare molti film dello Studio Ghibli. La
storia ruota attorno a Rei Kiriyama, un giocatore professionista di
shōgi, che a diciassette anni vive da solo poiché orfano. Tutta la
narrazione si incentra sulla crescita del ragazzo, e sul
raggiungimento della maturità mentre si relaziona alle persone.
Natsume degli spiriti
Un altro manga shōjo, qui
scritto e disegnato da Yuki Midorikawa, diventato
un anime, è Natsume degli spiriti, che
racchiude dentro di sé aspetti spirituali e soprannaturali, e al
cui centro vi è la solitudine umana. La serie presenta molte
caratteristiche che ricordano quelle di La città incantata: la storia infatti segue le vicende
di Natsume, un giovane che è stato isolato a causa della sua
capacità unica di vedere gli yokai, spiriti del folklore
giapponese. Un giorno entra in possesso del Yūjinchō (Libro degli
Amici), in cui al suo interno sono conservati i nomi degli spiriti
sconfitti dalla nonna Reiko (colei da cui ha ereditato i poteri),
resi suoi servitori. Chi entra in possesso del libro, riesce anche
ad avere il controllo su di loro e ciò lo rende molto appetibile
per gli stessi yōkai. Il ragazzo decide così di restituire i nomi
ai loro proprietari, ma il cammino che intraprende è fatto di
insidie e pericoli, poiché molti spiriti vogliono lo Yūjinchō.
Mushishi
La premessa di
Mushishi ricorda subito le idee e i temi
preponderanti nei film dello Studio Ghibli come Principessa Mononoke e Naussicaä della Valle del vento. Centrale è infatti il
rapporto con la natura e gli spiriti che abitano il mondo. La
storia si incentra su Ginko, un uomo misterioso che studia le forme
di vita più elementari chiamate Mushi, né animali né insetti, la
cui convivenza con Ginko porta a problematiche che soltanto un
Mushishi, un esperto di questa specie, può risolvere.
Lupin III
Chiunque conosca Lupin, il famoso ladro
gentilumo che ha riempito le giornate di qualsiasi bambino e
adulto, e che ora ha anche una serie Netflix
ispirata all’iconico malandrino, non può non sapere che la prima
serie di Lupin III, in particolare, ha
visto la partecipazione proprio di
Hayao Miyazaki, il che la rende ancora più speciale. In
particolare, il regista nipponico ha diretto – insieme a
Isao Takahata, suo collega – gli episodi 7, 8, 10, 11,
13-23. Quindi, se si vuole conoscere fino in fondo questo
incredibile artista, è bene risalire alle sue origini, con le sue
prime esperienze d’animazione, e Lupin III ne è l’inizio
perfetto.
W
Magazine ha realizzato un bellissimo servizio
fotografico coinvolgendo tutti gli attori che hanno spiccato nel
panorama cinematografico degli ultimi 12 mesi.
Ecco di seguito le migliori
performance del 2015 secondo W Magazine. Sembra molto interessare
notare che accanto alle star ormai affermate, come Scarlett Johansson, Amy Adams, Bradley
Cooper e i mostri sacri come Meryl Streep, Michael
Keaton, Tommy Lee Jones, ci sia spazio anche per i giovani
e giovanissimi, come Miles Teller e
Shailene Woodley, e anche per quegli attori che
dopo tanta gavetta si fanno finalmente notare dal grande pubblico,
come Oscar Isaac e Dan Stevens.
Cosa ne pensate?
Il 2015 è stato un altro anno di
emozioni e drammi cinematografici. Di seguito vi proponiamo le
migliori morti viste sul grande schermo, scelte da
Empire.
Attenzione,
anche se i film sono usciti tutti nel 2015, qualcuno potrebbe
ancora considerare spoiler le dipartite di seguito
elencate.
La fotografia tradizionale è stata
da sempre il nostro porta-ricordi in quanto eravamo soliti
immortalare frammenti importanti di vita quotidiana ma, come
qualsivoglia cosa, ha anch’essa i suoi limiti in termini di
dettagli, colori e brillantezza. Col tempo, però, la tecnologia è
avanzata e con essa è migliorato il rapporto tra la qualità e
quantità delle stampe, persino di quelle fotografiche.
Di fatto, non è un caso che si
senta parlare sempre più di frequente della stampa
digitale, tecnica innovativa ed efficace che garantisce
risultati mirabolanti. Tramite questo nuovo modo di concepire la
stampa è possibile utilizzare foto digitali in
molteplici occasioni. Certo, le nostre foto dovranno
necessariamente essere di ottima qualità: non parliamo di foto
scattate dai candidati all’ASC
Awars ma comunque dovremo prestare la giusta attenzione alla
qualità degli scatti.
Cos’è la stampa
digitale
La
stampa digitale è un particolare quanto
rivoluzionario strumento che sfrutta le potenzialità dei software
creati ad hoc per garantire esiti ottimali, nonché tecnologie
potenti che consentono l’invio di file digitali da qualsiasi device
elettronico (pc, tablet o smartphone) alla stampante. Sul mercato
abbiamo
numerosi dispositivi che ci consentono di ottenere risultati più
che soddisfacenti. I file da inoltrare devono possedere a loro
volta formati come PDF, TIFF oppure JPG. Una volta deciso il
formato, si procede dunque con l’invio e successivamente con la
stampa su svariati materiali, tra i quali annoveriamo la carta, il
cartone, la tela, pannelli rigidi, tessuti e tanto altro.
Il successo della stampa digitale
non risiede soltanto nel software ma anche nell’uso di un
inchiostro di qualità che viene impresso sul supporto da stampare
senza sbavature e, altra caratteristica importante di questo
strumento pazzesco, è la facile adattabilità per basse
tirature.
Idee per stampare foto
digitali
La stampa di
foto digitali è possibile anche per immortalare i nostri
ricordi su ogni tipo di supporto e superficie, in ogni modo
possibile e immaginabile. Quindi se pensi a un regalo che possa
suscitare una certa emozione in un nostro affetto, puoi scegliere
“l’abito” perfetto sul quale realizzare la foto. Poster, mousepad,
phototeller, rikorda box, stampa vintage, kit foto adesive sono
soltanto alcune delle ideestampe
fotodigitali.
I vantaggi della stampa
digitale
La stampa digitale
online è un espediente eccezionale per le caratteristiche
che lo contraddistinguono e i vantaggi in termini di tempo,
materiale ed economico ma ad alta qualità. Con essa, anzitutto, è
possibile elaborare opuscoli, brochure, cartoline, depliant e così
via e con qualsiasi materiale: infatti, la sua adattabilità
permette di lavorare su supporti rigidi (legno, alluminio o
plexiglass) o morbidi come tela o pvc. Tra l’altro consente la
produzione di locandine, poster e striscioni grazie alla capacità
di curare in modo attento e definito dettagli, colori e
grafica.
Manodopera a basso contenuto
economico, pratica e semplificata rispetto alla stampa tipografica
standard, aspetti che si coniugano con tempi relativamente rapidi
di fabbricazione e la possibilità di realizzare anche lavori
last-minute eseguiti in modo definito e dettagliato, consentendo
anche di ricorrere ad eventuali correzioni o modifiche in real
time. Inoltre la stampa digitale non concerne l’allestimento di
lastre e motrici, la composizione del macchinario e l’avvio dei
tempi.
Di conseguenza si crea un rapporto
intimo e di fiducia tra il cliente e la stampa digitale online, in
quanto permette la personalizzazione dell’oggetto desiderato da
regalare magari alla dolce metà o sfoggiare in un’occasione
particolare.
Riassumendo, le principali qualità
della stampa digitale online sono:
basso costo;
non contempla la preparazione di lastre (o matrici), il
montaggio della macchina e i tempi d’avvio;
tempi rapidi di produzione del materiale;
possibilità di realizzare lavori last-minute;
praticità e uso semplificato del macchinario;
garantisce una lavorazione più definita nei minimi
particolari;
qualità assicurata;
consente correzioni o modifiche in tempo reale e la
personalizzazione del prodotto.
Anche prima degli anni Duemila,
Spider-Man era tra i supereroi più popolari e
riconoscibili. È emerso durante la Silver Age dei fumetti, quindi
non ha l’età di quelli che hanno debuttato durante la Golden Age
(come Batman, Superman e Capitan America), ma ha raggiunto
rapidamente questi ultimi nella cultura pop in generale. A causa
della sua giovinezza e del suo status di personaggio sfavorito,
Peter Parker/Spider-Man ha qualcosa di
intrinsecamente simpatico e perfino di simpatico, e queste qualità
si sono trasferite nei film del personaggio.
Ci è voluto un po’ di tempo prima
che il personaggio ottenesse film che gli rendessero giustizia, ma
dal 2002 in poi i film che portano il nome di
Spider-Man sono stati in gran parte dei successi.
Con una ricca storia di fumetti da cui attingere materiale (che
risale ai primi anni Sessanta) e su cui basarsi, la scrittura è
stata generalmente forte nei 10 film sull’Uomo Ragno usciti finora
nel XXI secolo. Non tutti sono stati creati allo stesso modo, ma
tutti hanno almeno una manciata di battute memorabili – siano esse
emotive o umoristiche – e le migliori citazioni di ciascun film
sono riportate di seguito, in ordine cronologico. Ecco
tutte le migliori frasi pronunciate da Spider-Man.
Peter Parker: Qualunque cosa io
faccia e per quanto mi sforzi, le persone che amo sono sempre
quelle che pagano. Qualunque cosa la vita abbia in serbo per me,
non dimenticherò mai queste parole: “Da un grande potere derivano
grandi responsabilità”. È il mio talento, e la mia maledizione. Chi
sono io? Sono Spider-Man!
Spider-Man/Peter Parker: [Dopo
aver salvato Mary Jane da un gruppo di teppisti ed essere apparso a
testa in giù] Tu hai un talento per metterti nei guai! Mary Jane: E
tu hai talento per salvarmi la vita! Ho idea di essere braccata da
un supereroe… Spider-Man: Mi trovavo nei paraggi… Mary Jane: Tu
sei… Stupefacente.
Spider-Man: C’è gente che non la
pensa così.
Mary Jane: Ma è la verità.
Spider-Man: Fa piacere avere una
fan!
Mary Jane: Riuscirò a dirti grazie
questa volta? [Srotola mezza parte della maschera di Spider-Man e
si baciano]
Peter Parker: Chi sono? Sicuri di
volerlo sapere? La storia della mia vita non è per i deboli di
cuore. Se qualcuno ha detto che era una bella favoletta, se
qualcuno vi ha raccontato che ero solo un tizio normale senza una
preoccupazione al mondo, quel qualcuno ha mentito. Ma ve
l’assicuro: questa, come qualsiasi storia che valga il racconto, è
a proposito di una ragazza. Questa ragazza. La ragazza della porta
accanto: Mary Jane Watson. La donna che ho amato fin da prima di
cominciare ad apprezzare le ragazze. Vorrei potervi dire che sono
io quello accanto a lei.
“Senta, quando si riesce a fare le
cose che faccio io…se non le fai… e poi succedono cosebrutte,
succedono per causa tua.” –
Civil War
“D’accordo, ve lo racconto
un’ultima volta. Mi chiamo Peter Parker, sono stato morso da un
ragno radioattivo e per dieci anni sono stato il solo e unico
Spider-Man. Il resto lo sapete.”
Spider-Man: Un nuovo universo
“Ci può essere chiunque dietro la
maschera, anche voi, se prima non ci credevate ora forse sì, perché
io sono Spider-Man e non sono il solo, neanche per sogno.” – Mike
Morales Spider-Man:
Un nuovo universo
“Da un
grande potere derivano grandi responsabilità.” –
Spider-Man
“Poliziotto: Quindi tu sarai il
prossimo Iron Man? Spider-Man: Non ho tempo… Sono troppo occupato a
fare il vostro lavoro! ” –
Spider-Man: Far From Home
“- Spider-Man: Dev’esserci qualcun
altro da chiamare… Per esempio Thor? – Nick Fury: Fuori portata. –
Spider-Man: Captain Marvel. – Maria Hill: Indisponibile. –
Spider-Man: Io sono solo un amichevole Spider-Man di quartiere. –
Nick Fury: Ma per favore! Sei stato nello spazio!” –
Spider-Man: Far From Home
“Qualunque cosa mi riservi la
vita, non dimenticherò mai queste parole: ‘Da un grande potere
derivano grandi responsabilità’. Questo è il mio dono, la mia
maledizione. Chi sono io? Sono l’Uomo Ragno”. ‘Spider-Man’
(2002)
“Pizza time!” ‘Spider-Man 2’
(2004)
“Oh. Guarda il piccolo Goblin
Junior. Sta per piangere?”. Spider-Man 3
“Ti sbagli sul fatto che siamo su
strade diverse. Non siamo su strade diverse. Tu sei la mia strada.
E sarai sempre la mia strada”. The Amazing Spider-Man’ (2012)
Non puoi essere un amichevole
Spider-Man di quartiere? Spider-Man Homecoming. (2017)
Miles Morales: “Quando saprò di
essere pronto?”. Peter B. Parker: “Non lo saprai. È un atto di
fede. Ecco cos’è, Miles. Un atto di fede”. Spider-Man: Into the
Spider-Verse (2018)
Peter Parker 2: “Stai bene?” Peter
Parker 1: “Oh, la mia schiena. È un po’ rigida a causa di tutte le
oscillazioni, credo”. Peter Parker 2: “Oh sì, no, anch’io ho un
problema al centro della schiena”. Spider-Man:
Far From Home
“Tutti continuano a dirmi come
dovrebbe andare la mia storia. No. Farò le mie cose”. Spider-Man:
Across the Spider-Verse (2023)
Nel corso di quattordici
stagioni, Meredith ha insegnato qualcosa ad ognuno di noi:
ecco le migliori frasi di Grey’s Anatomy. Quelle che ci
ricorderemo per sempre, dalle frasi sull’amore e sul cambiamento,
ai dialoghi indimenticabili tra Meredith e Cristina, sia in
italiano che in inglese.
Frasi di Grey’s Anatomy
sull’amore
Abbiamo seguito le peripezie di
Meredith e del dottor Stranamore per anni, fino alla morte di lui
nella stagione 11. Ci hanno spezzato il
cuore, ci hanno fatto ridere, ci hanno scaldato il cuore. Ma non
sono gli unici: Grey’s ci ha regalato tantissime storie d’amore,
tutte diverse, nelle quali ognuno può trovare qualcosa di sé.
Ecco le frasi d’amore più
belle di questi quattordici anni di Grey’s:
Ho mentito. Non sono fuori dal nostro rapporto, ci sono dentro,
talmente tanto che sono umiliata perché sono qui a supplicarti.
Ecco qui, la tua scelta è semplice: lei o me. Io ti amo, in un modo
veramente incredibile. Cerco di amare i tuoi gusti musicali, ti
lascio l’ultimo pezzo di torta, potrei saltare dalla montagna più
alta se me lo chiedessi. E ciò che mi porta ad odiarti, mi
spinge ad amarti. Per cui, prendi me, scegli me, ama me.(Meredith)
Io scappo. Quando le cose si fanno difficili, io, io me ne
vado. Ma sono qui, adesso, e resto qui per lottare, in modo che tu
sappia che tengo molto a questa storia. Io sono innamorata di te,
Calliope, e tu sei innamorata di me e chiedo solo che tu mi dia
un’altra chance. (Callie e Arizona)
Cristina! Ora non senti niente, d’accordo, ma sentivi qualcosa
oggi, eri spaventata e terrorizzata. Eri arrabbiata, arrabbiata con
me e dopo quello che hai passato ne hai il diritto, d’accordo, e
così che dovresti sentirti. Io lo so, perché quando ci sono
passato, io provavo le stesse cose e io mi sfogavo sempre su di te
e tu sei stata paziente e gentile hai sopportato tutto perché tu mi
ami! Tu mi ami! Perciò puoi avere paura con me o essere
arrabbiata con me o felice, non me ne importa perché io ti starò
vicino, non andrò da nessuna parte Cristina, non andrò da
nessuna parte senza di te! (Owen e Cristina)
Frasi di Grey’s Anatomy sul
cambiamento
Grey’s ci ha insegnato che a volte
le cose durano per sempre, mentre a volte dobbiamo arrenderci allo
scorrere delle cose. E fa male. Ma ci ha anche insegnato che è il
cambiamento è il motore che ci fa andare avanti, che ci fa
cambiare, che rende la nostra vita eccitante:
Il cambiamento non ci piace, ci fa paura, ma non possiamo
evitare che arrivi: o ci adattiamo al cambiamento o rimaniamo
indietro. Crescere è doloroso. Chiunque vi dica il contrario sta
mentendo. Ma la verità è che qualche volta più le cose cambiano più
restano le stesse. E qualche volta, oh, qualche volta il
cambiamento è bello. Qualche volta il cambiamento è…
tutto. (Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Tutte le cellule del corpo umano si rigenerano in media ogni 7
anni, come i serpenti, a modo nostro, cambiamo pelle.
Biologicamente diventiamo una persona nuova. Possiamo sembrare gli
stessi, probabilmente è così, il cambiamento non è visibile, almeno
non alla maggior parte di noi, ma siamo cambiati, completamente,
per sempre. (Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Dicono che un fulmine non cada mai due volte nello stesso
punto, ma è una leggenda. Non capita spesso, il fulmine di solito
fa centro la prima volta. Quando ti colpisce una scarica elettrica
di 30.000 ampere, la senti. Può farti dimenticare chi sei, può
ustionarti, accecarti, fermarti il cuore e causare gravissime
lesioni interne. Ma, sebbene sia una cosa che accade in un
millesimo di secondo, può cambiare la tua vita per sempre.
(Meredith interpretata da
Ellen Pompeo)
Frasi di Grey’s Anatomy: Meredith
e Cristina
Meredith e Cristina sono due
persone difficili, e molto diverse. Ma la chimica tra di loro dà
origine ad una delle amicizie più intense, vere, e divertenti mai
viste sul piccolo schermo. Tra battibecchi e confessioni, ecco i
loro momenti più belli:
Cristina: La clinica ha una regola, non mi confermavano
l’appuntamento se prima non fornivo il nome di una persona che deve
venire con me. Qualcuno che sia presente nel caso di un… sì,
qualcuno che mi riporti a casa dopo. Comunque gli ho fornito il
nome. Mi sono confidata con te perché sei tu quella persona. Meredith: Davvero? Cristina: Sì, quella sei tu, comunque.. Meredith: Comunque… Cristina: Mi ha mollato… Ma ti rendi conto che mi stai
abbracciando? Meredith: Chiudi il becco, sono la tua
persona.
Cristina: Se ti capitano solo cose brutte
smetti di frignare e inizia a pretendere qualcosa di più!
Meredith: Ok! Allora è giusto che tu vada e non voltarti
indietro, corri! Lo sai? Hai ragione. Io non sono la tua persona e
Owen non è la tua persona. La tua persona sei tu e lo sei sempre
stata.
Frasi di Grey’s Anatomy in inglese
su Tumblr
Tumblr è un posto
magico, fatto di gif animate e citazioni a volontà, dove
rivedere i nostri momenti preferiti in loop. Ecco alcune citazioni
in inglese di Grey’s Anatomy, per riassaporarlo in lingua
originale:
Il montatore
Erick Lee ha messo insieme una compilation di
brevi estratti da film che hanno avuto un grande direttore della
fotografia. Tutti i film che scorrono nel video di 6 minuti sono
stati prodotti negli ultimi dieci anni. Nel video purtroppo non
sono presenti tutti i film che Lee avrebbe voluto
inserire, dal momento che il montatore non ha voluto tagliare i
film in 16X9 per adettarli al formato del video in 2.40:1, così da
rispettare il lavoro di quei direttori della fotografia che hanno
lavorato con il formato diverso.
Per questo motivo nel filmato non ci
sono scene da I Figli degli Uomini
(fotografia di Emmanuel Lubezki), da
Prisoners (fotografia di Roger
Deakins), da Hugo Cabret
(fotografia di Robert Richardson) e da
Solo Dio Perdona (fotografia di
Larry Smith).
Nonostante queste illustri assenze,
dal video sembra comunque che l’ultimo decennio sia stato un buon
periodo per andare al cinema. E voi quanti film riconoscete?
Ecco il video delle migliori
fotografie cinematografiche degli ultimi 10 anni:
Sulla scia del bellissimo
Room (qui la recensione) di Lenny
Abrahamson e della straordinaria interpretazione del
giovanissimo Jacob Tremblay, ecco le migliori 20
interpretazioni del cinema recente offerte da attori bambini:
La CGI ha aperto nuovi
orizzonti al cinema, soprattutto nella messa in scena. Ma cosa
accade quando la CGI viene usata per far recitare i personaggi?
Come spesso è accaduto in passato,
la CGI viene utilizzata ancora oggi per diversi motivi: ricreare un
personaggio, farlo ringiovanire o invecchiare, e purtroppo anche in
occasione di una tragica morte mentre le riprese del film non sono
ancora terminate.
Ecco le migliori 10 performance ricreate in CGI secondo Mojo:
Sono iniziate in questi giorni le
riprese del film Le
mie ragazze di carta, prodottoda 302
Original Content e Pepito Produzioni con Rai Cinema, per la
regia di Luca Lucini che, con Mauro Spinelli,
Marta e Ilaria Storti, ne firma la sceneggiatura, vincitrice del
Premio Solinas Leo Benvenuti per la sceneggiatura di commedia. Nato
da un soggetto di Mauro Spinelli e Luca Lucini, Le mie
ragazze di carta racconta, attraverso il codice
universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre
adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza
vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della
campagna al mondo della città.
La trama
Siamo alla fine degli anni 70, nel
trevigiano, in un periodo in cui la rapida espansione delle città
investe anche la famiglia Bottacin, composta da Primo, Anna e
Tiberio. Per loro, e in particolare per il giovane
Tiberio, il cambiamento dalla vita contadina a un contesto
urbano sarà piuttosto tumultuoso. Il racconto di un periodo storico
di grandi trasformazioni sociali ed economiche, in cui anche le
sale cinematografiche, luoghi tipici di fruizione comunitaria,
dovettero ripiegare verso una programmazione a luci rosse per
evitare il fallimento.
Ne sono protagonisti
Maya Sansa, Andrea Pennacchi, Alvise
Marascalchi, Cristiano Caccamo, Christian Mancin, Marta Guerrini,
Alessandro Bressanello, con Giuseppe Zeno
e con la partecipazione di
Neri Marcorè. Fanno parte del cast tecnico, il
direttore della fotografia Luan Amelio Ujkaj, lo scenografo Silvio
Di Monaco, la costumista Diamante Cavalli, la montatrice Carlotta
Cristiani. Il film è realizzato con il sostegno della Veneto Film
Commissione le riprese, che si svolgeranno
tra Treviso e Roma, avranno una durata di 7 settimane.
“Sono felice di accogliere in
Veneto una produzione di livello nazionale come “Le mie ragazze di
carta” di Luca Lucini per Pepito Produzioni e Rai Cinema –
dichiara Jacopo Chessa, Direttore della Veneto Film Commission –
Una produzione che la Veneto Film Commission ha seguito e segue
passo passo e che valorizza Treviso e le zone limitrofe, un
territorio meno battuto dal cinema rispetto ad altre zone della
nostra regione. Questo film è inoltre una grande opportunità per il
nostro sistema cinema per le sue ricadute occupazionali che, in un
futuro prossimo, saranno ancora più intense”.
«L’arrivo di una produzione
cinematografica a Treviso ci riempie d’orgoglio», le parole
del sindaco di Treviso Mario Conte. «L’interesse nei confronti
della nostra Città è in continua crescita e ne siamo
particolarmente felici: Treviso è una città che ama il cinema e ha
sempre accolto con entusiasmo iniziative legate al grande schermo,
set, attori e troupe». «Mi piace particolarmente l’idea che “Le mie
ragazze di Carta” vada a valorizzare i quartieri e le zone
limitrofe, che raccontano una Treviso altrettanto storica e legata
alla propria identità cogliendone anche dettagli inediti ma unici.
Inoltre, riteniamo importantissima la spinta propulsiva che il
cinema, insieme a produzioni e cast di livello assoluto, è in grado
di dare al tessuto produttivo».
«Ringraziamo la Veneto Film
Commission per il grande lavoro», afferma l’assessore ai Beni
Culturali e Turismo, Lavinia Colonna Preti. «L’arrivo di questa
produzione in città sta portando non solo una grande occasione di
valorizzazione delle eccellenze – anche sportive – del nostro
territorio ma una nuova opportunità dal punto di vista sociale,
vista la collaborazione con più di 300 comparse trevigiane. Siamo
felici, come Comune di Treviso, di aver collaborato attivamente
nell’organizzazione delle riprese, dalla logistica al supporto
della troupe»