“Ero alla proiezione di
Ghostbusters la sera della prima, ero uno studente di cinema e non
sapevo niente del film. Non c’era internet, avevo visto solo un
trailer”. Paul Feig, sorridente e un
cordiale, anche se consapevole di dover difendere un prodotto
osteggiato dall’annuncio, è arrivato questa mattina a Roma per
presentare Ghostbusters, il reboot del
dittico cult anni ’80 con quattro protagoniste al femminile:
Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Leslie Jones e
Kate McKinnon. “È stata una enorme sorpresa
per me” ha continuato Feig sulle sue reazioni dopo la visione
del primo leggendario film.
E sul racconto comico con
protagonisti degli outsider?
“Io sono in grado di raccontare
solo ciò che è nel mio modo, storie che parlano di outsider sono
quelle a cui tendo a rispondere meglio. Queste persone, nonostante
vadano in giro a salvare il mondo, sono comunque emarginate e
derise. Volevo raccontare anche un’amicizia, che sarebbe poi il
rapporto tra i personaggi di McCarthy e Wigg. Il girato era
infinito e il film era lungo tre ore e mezza al primo montaggio.
Alla fine ho dato precedenza alla storia per ridurre tutto il
racconto.”
Ghostbusters però non ha avuto vita
facile, non solo per i fan che hanno deriso e osteggiato il
progetto dall’inizio. Un terzo film era in programma da tanto
tempo, ma è sempre stato difficile trovare chi lavorasse al
progetto. “Dan Aykroyd era sempre intenzionato – ha
dichiarato Feig – ma Bill Murray non ne voleva sapere. Il
progetto sembrava destinato a non concludersi. Poi sia Ivan Reitman
che Dan hanno collaborato in qualità di produttori
esecutivi.”
Si può definire un portavoce
della comicità femminile?
“Amo lavorare con donne
simpatiche, credo che non abbiano avuto lo spazio che meritano
nella commedia, ce ne sono tante. Nelle commedie in genere vengono
messe a servizio degli uomini, il loro ruolo è strumentale
all’uomo. Conosco molte donne divertenti, e vorrei fare una
commedia al femminile che è per tutti, non solo per donne. Vorrei
che un uomo che vede un poster di una commedia al femminile non
dica che è un film per donne. Credo che il senso dell’umorismo
femminile sia diverso, e mi piace. C’è una natura collaborativa
nella comicità femminile che mi piace molto, mentre la commedia al
maschile è più aggressiva. Non che sia sbagliato, ma pensò che sia
una cosa diversa.”
Ghostbusters, Paul Feig a Roma: “C’è stata
una campagna organizzata contro il trailer”
Il film è costellato di cameo, come
da tempo annunciato. “Rick Moranis non è voluto tornare –
ha raccontato il regista – È stato l’unico a non voler
partecipare. Sono rimasto male perché sono un suo fan. Per quanto
riguarda il povero Harold Ramis invece, abbiamo provato a rendergli
omaggio in tutti i modi. Nel film c’è il figlio, la figlia e anche
il nipotino. La vedova di Harold è stata sempre presente sul set,
ci ha supportati molto. Katie Dippold, la mia co-sceneggiatrice ha
deciso di far apparire i vecchi attori. Abbiamo proposto il ruolo
dello scettico a Bill Murray. Lesse subito la parte e gli piacque
moltissimo, ma non ci disse subito di sì, è notoriamente difficile
da convincere. Ma appena ha saputo che il progetto era in
lavorazione con il cast al femminile è stato molto d’aiuto.
Sigourney Weaver invece voleva essere coinvolta dal primo
giorno.”
I personaggi del film rientrano in
qualche modo in categorie precise ma allo stesso tempo hanno
caratteristiche alquanto originali e diverse tra loro. La
collaborazione tra regista, sceneggiatrice e protagoniste ha dato
vita ad ognuno di quei personaggi. “Nella fase di scrittura
Katie e io non avevamo nessuno in mente, volevamo quattro
personalità molto distinte. Man mano che scrivi però ti vengono in
mente i nomi. Ho pensato a Melissa naturalmente, perché ho lavorato
con lei. Il ruolo di Leslie Jones era per lei, ma poi ho cambiato
idea perché era molto simile a un altro personaggio che Melissa ha
già interpretato, e Leslie sembra nata per quel ruolo invece. Tendo
a lavorare così, scrivendo i personaggi e riadattando i personaggi
stessi dopo il casting in base all’attore o all’attrice che scelgo.
L’importante è che il ruolo sia efficace sullo schermo.”
Il film, come detto, ha avuto vita
difficile per colpa di fan conservatori a cui non piaceva l’idea di
un nuovo Ghostbusters al femminile.
Il trailer del film è stato ad esempio accolto
malissimo, il trailer con più ‘non mi piace’ in 24 ore su
Youtube. “C’è stata una campagna contro il trailer
organizzata da chi non gradiva l’idea del progetto – ha detto
un po’ a sorpresa il regista – Queste persone hanno spinto i
dislike, votando magari più volte, da account diversi o chiedendo a
persone di mettere il loro non mi piace. Questo non vuol dire che
alla gente sia piaciuto il video, ma c’è stata anche questa
componente. Il primo trailer era una cosa mai vista, senza effetti
speciali. Il giudizio è stato duro. Abbiamo fatto vedere il trailer
al cinema e l’accoglienza è stata buona. Su internet si
estremizzano le cose. Ci sono stati tanti dislike ma abbiamo anche
ricevuto tanti complimenti. E questo aiuta a vedere il bicchiere
mezzo pieno.”
Con questo
Ghostbusters al femminile ci avviamo
verso una nuova era di protagoniste femminili? “Parlo per
Hollywood. Non credo si possa parlare di tante donne di
protagoniste per ruoli di grande qualità, almeno non tante quante
gli uomini. Credo che si debba puntare alla parità in questo senso,
c’è uno squilibrio che bisogna colmare, pur rimanendo al servizio
dei film.”