La divertente polemica tra i fan di
Titanic contro il personaggio
interpretato da Kate Winslet ha trovato finalmente
il suo più alto riconoscimento. Ci riferiamo ovviamente al fatto
che “Jack Dawson poteva salvarsi” su quella porta nel
mezzo del ghiacciato Oceano Atlantico. Durante un’intervista con
Jimmy Kimmel, la magnifica Kate ha finalmente
ammesso: “Lo so, lo so. Concordo, penso che effettivamente
avrebbe potuto salvarsi salendo su quella porta”.
Una vera rivincita per tutte le fan
di Leo/Jack!
https://www.youtube.com/watch?v=5TW4EMX584A
Ricordiamo che entrambi gli attori
sono nominati agli Oscar quest’anno e quindi li ritroveremo, di
nuovo insieme, la notte del 28 febbraio.
Ecco le 15 donne più potenti
dell’universo fumettistico Marvel. Qualcuna ha già avuto un
adattamento cinematografico, altre saranno presenti presto sul
grande (o piccolo) schermo. Quale di queste vorreste vedere (di
nuovo) al cinema?
Alba Rohrwacher e
Clive Owen sono stati scelti per affiancare
Meryl Streep nella giuria internazionale del
concorso della 66esima edizione del Festival di Berlino.
Al Festival di Berlino 2016 saranno
celebrati tributi per le illustri dipartite che nelle ultime
settimane hanno colpito il mondo dello spettacolo. L’organizzazione
della Berlinale ha infatti decretato che l’edizione di quest’anno
celebrerà la vita e l’arte di David Bowie, Alan
Rickman e Ettore Scola.
Si intitola Mary
Magdalene e sarà un biopic sulla donna che, con
Maria, rimase con Gesù fino alla fine. A interpretare il
carismatico personaggio del Vangelo è stata chiamata Rooney
Mara, che nonostante il corpo minuto e i lineamenti
delicati ha carisma da vendere.
L’attrice è stata scelta dal regista
Garth Davis, che l’ha già diretta di
Lion e ne ha evidentemente apprezzato le
grandi doti interpretative.
Mara è
nominata agli Oscar per la sua performance in
Carol nella categoria Migliore attrice
Non Protagonista.
Ecco nuove immagini ad alta
risoluzione di Deadpool, in cui, oltre al
protagonista (Ryan Reynolds) e alla sua amata
Vanessa (Morena Baccarin), possiamo vedere anche i
villain Ajax e Angel Dust, interpretato da Ed Skrein e Gina Carano.
Il primo film in stand-alone
dedicato al mercenario chiaccherone promette un’ enorme dose di
politicamente scorretto pronta ad abbattersi sul pubblico
all’uscita in sala, il 4 Febbraio. “Questo film funziona
tranquillamente all’interno dell’universo X-Men” ha dichiarato
Reynolds ad Empire, “ma non per questo include la sensibilità
dei film dedicati ai mutanti. È come prendere un personaggio degli
X-Men, imbottirlo di LSD e rispedirlo su schermo.”
A proposito di X-Men: chi ha visto
il trailer avrà notato che la presenza dei mutanti su schermo sarà
decisamente corposa. Andre Tricoteux sostituisce
Daniel Cudmore nei panni di Colossus, ed appare
nella nuova immagine rilasciata da empire pochi minuti fa a fianco
di un Deadpool che pare intento a rompere la quarta parete.
Vi ricordiamo che
in Deadpool ci sono confermati
con Ryan Reynolds anche Morena Baccarin,
T.J. Miller, Ed Skrein, Gina
Carano. Deadpool è scritto
da Paul Wernick e Rhett Reese,
diretto da Tim Miller e sarà nei cinema USA dal 12
febbraio 2016.
Sono stati affegnati i VFS Awards
2016 (Visual Effects Society) e tra i film premiati spiccano, anche
un po’ annunciati, i titoli di Star
Wars il Risveglio della Forza e di
Mad Max Fury Road, con
Revenant Redivivo che pure ha fatto
sentire la sua voce.
Ecco la lista completa dei
vincitori:
Outstanding Visual Effects
in a Photoreal Feature
“Star Wars: The Force Awakens”
Outstanding Supporting Visual Effects in a Photoreal
Feature
“The Revenant”
Outstanding Visual Effects in an Animated
Feature
“The Good Dinosaur”
Outstanding Visual Effects in a Real-Time
Project
“The Order: 1886”
Outstanding Visual Effects in a Photoreal
Episode
“Game of Thrones” — “The Dance of Dragons”
Outstanding Visual Effects in a Commercial
SSE — “Pier”
Outstanding Visual Effects in a Special Venue
Project
“Fast and Furious: Supercharged”
Outstanding Created Environment in a Photoreal
Feature
“Star Wars: The Force Awakens” — Falcon Chase/Graveyard
Outstanding Supporting Visual Effects in a Photoreal
Episode
“Vikings” — “To the Gates”
Outstanding Animated Performance in a Photoreal
Feature
“The Revenant” — The Bear
Outstanding Animated Performance in an Animated
Feature
“Inside Out” — Joy
Outstanding Created Environment in an Animated
Feature
“The Good Dinosaur” — The Farm
Outstanding Animated Performance in an Episode,
Commercial or Real-Time Project
SSE — “Pier” — Orangutan
Outstanding Created Environment in an Episode,
Commercial or Real-Time Project
“Game of Thrones” — City of Volantis
Outstanding Virtual Cinematography in a Photoreal
Project
“Star Wars: The Force Awakens” — Falcon Chase/Graveyard
Outstanding Effects Simulations in an Episode,
Commercial or Real-Time Project
“Game of Thrones” — “Hardhome”
Outstanding Compositing in a Photoreal
Feature
“The Revenant” — Bear Attack
Outstanding Models in a Photoreal or Animated
Project
“Star Wars: The Force Awakens” — BB-8
Outstanding Effects Simulations in a Photoreal
Feature
“Mad Max: Fury Road” — Toxic Storm
Outstanding Compositing in a Photoreal
Episode
“Game of Thrones” — “Hardhome”
Outstanding Effects Simulations in an Animated
Feature
“The Good Dinosaur”
Outstanding Compositing in a Photoreal
Commercial
SSE — “Pier”
Outstanding Visual Effects in a Student
Project
“Citipati”
Mentre l’abbiamo visto apparire
ufficialmente in Guardiani della
Galassia, sappiamo che Thanos non comparirà nel
sequel del film di James Gunn, ma che ha rimandato
l’appuntamento con i fan ad Avengers Infinity
War.
Parlando del film e del personaggio,
il suo interprete, Josh Brolin, ha anticipato
grandi progetti per il Titano Folle. “Non si tratta solo di un
lavoro di voce, p mo-cap, io sono lì presente. Ci sono e non ci
sono allo stesso tempo. Mentre vengo filmato ho un mucchio di roba
sulla faccia, vengo ripreso da 34 telecamere, forse 36, qualcosa
del genre. Ogni movimento, tutto. Quindi è tutto molto nuovo per
me, eccitante, mi fido di questi ragazzi (…) Credo che molto presto
ci ritroveremo tutti insieme per parlare delle traiettorie che
prenderà il personaggio nei prossimi anni. Sarà davvero eccitante,
credo sia una delle migliori decisioni che abbia mai
preso.”
Che ve ne pare? Vi ricordiamo che
vedremo presto Josh Brolin al cinema in
Ave Cesare! dei Fratelli
Coen.
Ospite alla premiere romana di
Zoolander 2, Justin
Theroux ha ricordato la sua esperienza come sceneggiatore
di Iron Man 2, uno dei film Marvel più discussi e poco graditi
al grande e appassionato pubblico del franchise supereroistico.
Ecco cosa ha ricordato: “Sai, come accade molto spesso, non è
semplice tenere fede alle aspettative. E dopo il primo Iron Man,
quelle per il secondo erano elevatissime. Vai a vederlo con un
enorme bagaglio di aspettative e… il film aveva una data di
uscita anche prima che cominciassimo a lavorarci per cui abbiamo
dovuto lavorare velocemente. E non voglio lamentarmi di niente e di
nessuno, sia chiaro… Si è trattato di un lavoro di squadra e io amo
davvero gente come Jon Favreau e Robert Downey Jr. Abbiamo cercato
di accontentare i fan e di dare forma a qualcosa di spettacolare…
Ma a volte le cose finiscono per non andare per il verso giusto,
anche se ci sonoparti del film di cui sono davvero
orgoglioso.
È un gran giorno per i
fan dei Power Ranger! I produttori del
prossimo film in live action sui cinque eroi hanno infatti scelto
l’attrice che interpreterà Rita Repulsa e la decisione non poteva
essere più eccitante, dal momento che Elizabeth
Banks ha accettato di interpretare il personaggio, un
alieno che ha dei progetti per il Pianeta Terra.
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Jason, Trini, Zack, Billy e
Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter
Jones, David Yost e Amy Jo Johnson
avranno il volto di Dacre Montgomery
(Betrand The Terrible), Naomi
Scott (The Martian),
Ludi Lin (Marco Polo),
RJ Cyler (Me And Earl And The Dying
Girl) e Becky Gomez
(Empire). Elizabeth
Banks sarà Rita Repulsa.
Il 12 aprile 2016 a Vancouver
cominceranno le riprese del reboot sui Power
Rangers, film diretto da Dean
Israelite e scritto da Ashley Miller
e Zack Stenz, che hanno all’attivo le
sceneggiature di X-Men L’Inizio e di
Thor.
Ecco un nuovo trailer per
Gods of Egypt, il prossimo film di
Alex Proyas con protagonisti Gerard Butler e Nikolaj Coster–Waldau nei panni, rispettivamente, Set
e Horus.
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Gods of
Egypt è diretto da Proyas e si basa su una
sceneggiatura scritta da Proyas, insieme
a Matt Sazama e Burk Sharpless.
Trama:
Magico, mostri, dei efolliaregnano neipalazzie nelle piramididella valle
delNiloinquesto film action
d’avvenura ispirato allamitologiaclassicadell’Egitto.
Conla
sopravvivenzadel genere umanoin bilico, uneroeinaspettato
intraprende unemozionante viaggioper salvare il
mondoe salvareil suo vero amore. Set
(Gerard Butler),
lo spietato dio delle
tenebre, ha usurpatoil tronod’Egitto, facendo
precipitare l’impero, una volta
pacifico e ricco,in
caos econflitti. Conpochissimiribellieroici che si
contrappongono al selvaggio governo diSet, Bek(Brenton
Thwaites), un
mortaleaudace eprovocatorio, arruolal’aiuto delpotente
dioHorus(Nikolaj Coster–Waldau) in
un’improbabile alleanzacontro ilsignore del male.
Dato che laloro
battagliamozzafiatocontroSete i suoi scagnozzi ha luogo nell’aldilà, sia gli Dei che i mortalidevono superareprove di coraggioe di
sacrificiose sperano diprevalere nellospettacolarescontrofinale.
La data di uscita nelle sale
cinematografiche di Gods of Egypt è prevista per
il 12 febbraio 2016.
Ecco il trailer onesto di
Spectre, il ventiquattresimo film
dedicato a James Bond con protagonista Daniel
Craig. Il film è diretto da Sam Mendes e
vede nel cast anche Monica Bellucci, Naomie Harris, Lea
Seydoux e, nei panni del cattivo, Christoph
Waltz.
Il film, diretto
da Sam Mendes (American
Beauty, Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6
novembre. Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la
quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel
ruolo di Q), Naomie
Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph
Waltz (Oberhauser), Monica
Bellucci (Lucia Sciarra), David
Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Ecco una nuova clip di
Batman Bad Blood in cui possiamo vedere
in azione tutto o quasi lo schieramento di forze dalla parte
dell’Uomo Pipistrello: Batwing, Nightwing, Batwoman e Robin.
Batman Bad
Blood è sequel del film d’animazione
Batman vs. Robin, uscito quest’anno, e
Son of Batman del 2014.
Il film è stato presentato lo scorso
fine settimana al New York Comic Con, in vista della sua uscita in
DVD, Blu-ray e Digital HD nei primi mesi del 2016. La storia
comincia con la scomparsa di Batman: credendolo morto, Dick
Grayson/Nightwing prende il suo mantello unendosi a Damian
Wayne/Robin per sconfiggere Heretic. Lo assistono
anche Batwoman e Batwing. Ulteriori dettagli della trama
rimangono ancora segreti, tuttavia appare certo che il film seguirà
le storyline di Son of Batman e
Batman vs. Robin e vedrà l’introduzione
dei nuovi personaggi di Batwoman e Batwing nel mondo delle
animazioni DC.
Jason
O’Mara sarà ancora una volta la voce del Cavaliere
Oscuro. Tra gli altri doppiatori, Stuart
Allen (voce di Robin), Sean Maher (voce
di Nightwing) e Morena Baccarin (Talia al
Ghul). Si aggiungono per questo film anche Yvonne
Strahovski (Batwoman), Gaius Charles
(Batwing) ed Ernie Hudson (Lucius Fox, padre di
Batwing).
Altri due capitoli della linea d’animazione DC Comics sono attesi
per l’anno prossimo: Justice League vs.
Titans e Batman: The Killing
Joke.
Dopo gli scatti condivisi da
James Gunn, regista di Guardians of
the Galaxy Vol. 2, anche Chris
Pratt, trai protagonisti che torna nei panni di Star Lord,
ha pubblicato sul suo profilo Instagram un’immagine dal set che i
fan del primo film troveranno sicuramente eccitante!
In Guardiani della
Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista (Benicio Del
Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula
(Karen Gillan). Tra le new entry Pom
Klementieff. Il film arriverà al cinema il 5 marzo
2017.
Nonostante non faccia poi molto
nella trilogia originale, se non guardarsi intorno e apparire
affascinante con la sua armatura e i suoi gadget, Boba Fett resta
uno dei personaggi più amati dell’intero franchise di
Star
Wars, tanto che la Disney ha deciso di dedicargli
uno spin off che ne approfondisca le origini. Ma se lo vedessimo
anche prima sul grande schermo? Magari in Rogue One a
Star Wars Story?
Durante la Fiera di giocattoli di
Norimberga, è stata scattata questa foto che rappresenta l’icona
dello spin off Rogue One raffigurando nel circolo designato la nave
spaziale di Fett. Naturalmente non
si può trattare diuna conferma definitiva della presenza del
personaggio o della nave nel film, ma comunque rappresenta un
indizio. Dopotutto, cronologicamente Boba Fett, come il già
confermato Darth Vader, è uno dei personaggi della vecchia saga che
potrebbe apparire nel film!
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Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue
One è un film prequel ambientato negli anni tra
La Vendetta dei Sith e Una
Nuova Speranza. L’uscita è prevista per il 16
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity
Jones, Mads Mikkelsen, Rizz
Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e
IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars.
Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia
tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo
sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di
nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Anche Chris
Hemsworth è trai protagonisti delle nuove immagini
ufficiali del film che recupera il fanchise di successo degli anni
’80. Le nuove immagini di Ghostbusters ci
mostrano le quattro protagoniste del film Melissa McCarthy,
Kristen Wiig, Leslie Jones, e Kate
McKinnon e per la prima volta ci offrono uno sguardo al
sexy segretario interpretato dall’attore australiano.
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Ghostbusters è diretto
da Paul Feig, regista che negli Stati Uniti
ha riscosso grande successo di pubblico grazie al suo film tutto al
femminile Le Amiche della Sposa,
dove era già presente l’attrice comica
americana Melissa McCarthy, protagonista
negli ultimi anni di diverse nuove commedie tra
cui Corpi da
Reato con Sandra
Bullock e Io sono
tu con Jason Bateman.
Kristen
Wiig (Le Amiche della Sposa, Walter
Mitty), Melissa McCarthy (Corpi
da Reato,Tammy), Leslie
Jones(Saturday Night Live, Top
Five) e Kate
McKinnon(Saturday Night Live, Life
Partners) saranno le quattro protagoniste del film.
Nel realizzare il remake del film
del 1984 di Ivan Reitman, Feig ha dichiarato
di voler adottare un tono spaventoso e allo stesso tempo comico,
che però non abbia nessuna soluzione di continuità con il sequel
del film del 1989, nè con la serie animata The Real
Ghostbusters.
A completare il cast la presenza
maschile di Chris Hemsworth. Il film uscirà
al cinema il 15 luglio 2016 negli Stati Uniti.
Il trailer ufficiale di
Suicide Squad ha riscosso molto successo
e l’attesa per il film di David Ayer è alle
stelle. Ebbene il canale youtube Reuven
White ha pensato perciò di rifarlo prendendo spezzoni
della nota serie animata di Batman:
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema il 5
agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà
probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast
vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot Robbie in quelli di
Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker.
Mentre si apre la Fase 3 del
MCU, siamo consapevoli che molti
degli eroi principali del franchise appenderanno il mantello (o
l’armatura, o lo scudo) al chiodo, almeno cinematograficamente
parlando. Chi li sostituirà nei film che, scommettiamo,
continueranno a essere prodotti fino a che ci sarà un pubblico?
Ecco 10 personaggi poco noti che la
Marvel dovrebbe aggiungere al MCU:
È stato presentato questa mattina
alla stampa italiana Perfetti
Sconosciuti, il nuovo film di Paolo
Genovese (Immaturi, Tutta Colpa di Freud) che
arriva a due anni di distanza dall’ultimo Sei Mai Stata sulla
Luna?
Il film, che annovera nel cast
Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo
Leo, Valerio Mastrandrea, Alba Rohrwacher e
KasiaSmutniak, racconta la storia di un gruppo di
amici che, nel corso di una cena, si convince di iniziare un gioco
per cui tutti devono mettere il proprio telefono sul tavolo e
accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente.
Così, quello che all’inizio sembra un passatempo innocente
diventerà man mano un gioco al massacro e si scoprirà che non
sempre conosciamo le persone così bene come pensiamo…
Paolo Genovese
spiega com’è nata l’idea del film: “Raccontare la vita segreta
delle persone mi ha sempre affascinato. Non riuscivo però a trovare
un’idea che fosse davvero originale. Poi è nato il gioco del
cellulare sul tavolo, che inizialmente doveva essere soltanto una
scena. Ad un certo punto ci siamo chiesti: e se il cellulare
diventasse il protagonista assoluto? Così abbiamo sviluppato
l’intero film. Ci sembrava uno strumento fertile attraverso cui
raccontare il nostro presente …
… Fino a vent’anni fa i nostri
segreti rimanevano dentro di noi – continua Genovese –
Oggi, invece, a causa della tecnologia, siamo tutti molto più
frangibili. La nostra vita segreta ha come un tallone d’Achille e,
di conseguenza, ci spinge ad essere più fragili”.
A proposito dell’impostazione
teatrale del film, il regista aggiunge: “È un film girato in un
unico ambiente, quindi ha indubbiamente un’impostazione teatrale.
Il nostro intento però non era quello di portare alla memoria il
teatro, ma piuttosto quello di far sentire il pubblico dentro la
storia, come se fosse uno dei commensali. Volevamo che lo
spettatore si sentisse come a tavola con tutti i
protagonisti”.
Su una possibile influenza di
Ettore Scola, Genovese ha dichiarato: “Penso
che di Scola ci sia tutto quello che dovrebbe esserci di base in un
film del genere. Una commedia è spesso drammatica, ma non è solo
questo. Rispetto a Scola, spero ci sia l’essenza della commedia,
quindi il dramma, ma anche la risata, il romanticismo. È un genere
complesso, che bisogna sempre ben distinguere dal comico”.
Sullo straordinario cast del film:
“Rispetto agli attori, sono veramente orgoglioso – ha
rivelato il regista – Quando abbiamo scritto il film abbiamo
provato a immaginare chi poteva interpretare chi. Gli attori che
alla fine sono stati scelti erano esattamente i personaggi che poi
hanno interpretato. Abbiamo pensato a loro prima di
scriverli.”
Sul finale, invece, ha detto:
“Penso che sia molto negativo. Se avessimo fatto scoppiare
tutte le coppie, sarebbe stato di certo più rassicurante ma non era
quello che volevamo. Il far finire il film nel modo in cui finisce,
lo trovo molto amaro ma sicuramente più coinvolgente, perché
permette al pubblico di immedesimarsi di più. Il finale
tradizionalmente negativo fa sentire i problemi lontani, quello che
abbiamo girato invece ti rende partecipe e ti coinvolge. Ti mette
di fronte alla realtà”.
Visto il grande richiamo
internazionale della pellicola, il produttore Marco
Belardi ha rivelato che ben cinque mercati internazionali
(tra cui Francia, Germania e Spagna) si sono dimostrati interessati
alla possibile realizzazione di un remake. Inoltre, il film verrà
anche trasposto a teatro.
Perfetti Sconosciuti
uscirà al cinema l’11 febbraio, distribuito in
oltre 500 copie da Medusa Film in collaborazione
con Lotus Production.
Con l’arrivo nelle sale italiane
(il 4 febbraio) dell’ottavo film di Quentin Tarantino, che abbiamo recensito in
anteprima, non si fa altro che parlare – talvolta anche in modo
ossessivo – di 70mm. Una cifra, una lunghezza, per
molti un simbolo e un emblema, ma di cosa parliamo esattamente? Con
70mm intendiamo la larghezza di una particolare pellicola, grande
il doppio rispetto alla classica da 35mm, capace di avere una
definizione maggiore e una migliore qualità sonora. Proprio in
virtù di quest’ultima caratteristica, il reale spazio dedicato al
frame video è di 65mm, con i restanti 5mm interamente riservati a
quattro piste sonore, necessarie a fornire 6 canali audio.
Anche quando la colonna sonora,
nelle versioni più moderne, è staccata dalla pellicola, lo spazio
dedicato all’immagine rimane di 65mm per problemi di formato e
compatibilità. Un sistema molto simile al più complesso
IMAX, con il quale si possono creare
fraintendimenti poiché stampato sempre su pellicola 70mm ma dal
funzionamento del tutto diverso. Il 70mm classico, proprio quello
usato per The Hateful Eight, viaggia in
verticale come una normale pellicola 35mm e il frame equivale a 4
perforazioni; l’IMAX, girato e proiettato su macchine decisamente
più ingombranti e complesse, scorre in orizzontale e il frame è
grande ben 15 perforazioni, dunque parliamo di un sistema capace di
fornire una qualità dell’immagine estremamente superiore. Ma è
soltanto la qualità che determina la scelta di un formato anziché
un altro? Perché il regista di Pulp
Fiction e de Le Iene si è
affidato a questa tecnologia per girare il suo nuovo film nel
2016?
In realtà in questa
domanda se ne celano implicitamente due, ovvero: 1. Perché si è
affidato a questa tecnologia? 2. Perché nel 2016? Rispondere alla
prima è abbastanza semplice, con motivi legati a doppio filo alle
caratteristiche ricordate appena sopra. Avere un’immagine sei
volte più definita del 35mm ti permette di girare panoramiche
precise, scene d’insieme più dettagliate, proprio per questo la
MGM ha scelto di girare
Ben-Hur in questo gigantesco formato
widescreen. Era appena il 1959 e i 70mm erano quasi
fantascienza, non a caso lo stesso regista William
Wyler era fortemente contrario: “Puoi riempire
l’inquadratura di elementi, niente resta fuori, ma allo stesso
tempo puoi ritrovarti con enormi spazi vuoti. Attorno agli attori
hai altre mille comparse che invece non hanno nulla da fare, si
uccide la curiosità dello spettatore.” Un paradosso in piena
regola, poiché molti registi hanno optato negli anni successivi per
i gloriosi 70mm per gli stessi motivi che Wyler criticava.
Basti citare
West Side Story del 1961, vincitore di
ben 10 premi Oscar fra cui la migliore fotografia a
Daniel L. Fapp: il formato largo e dettagliato del
Super Panavision 70 era stato la chiave vincente
per raccontare le battaglie fra gang nelle strade di Manhattan.
Medesimo discorso per Lawrence d’Arabia
nel 1962, Cleopatra nel 1963,
My Fair Lady nel 1964, ma soprattutto
2001: Odissea nello Spazio nel 1968.
Il film di Stanley Kubrick è probabilmente l’opera
che più ha glorificato la pellicola 70mm, affidata non solo alla
tecnologia Super Panavision 70 ma anche al metodo Todd-AO, al
Superpanorama 70 per le riprese “spaziali” e al 70mm Cinerama per
la proiezione, all’epoca tecniche d’assoluta avanguardia. La
qualità dei frame impressi combinata agli avanzati effetti visivi,
che valsero la vittoria dell’unico premio Oscar del film (!), ha
creato un prodotto credibile e mozzafiato ancora oggi, una sfida
impossibile con gli standard del 35mm. L’approccio al formato più
dettagliato era dunque una necessità.
Passato però il 1970,
visti i costi spropositati del 70mm e l’impronta sempre più
industriale di Hollywood, il glorioso formato ha perso del tutto il
suo appeal, per essere omaggiato solo negli anni ’90 e
negli anni ’10 del 2000 (è strano leggerlo eh…). Sono Paul
Thomas Anderson con The Master e appunto Tarantino a
rispolverarlo, ma soprattutto il documentarista Ron
Fricke. Assistere alla proiezione di
Baraka (1992) e
Samsara (2011), costati al suo autore 25
anni di riprese, è un’esperienza che ogni appassionato d’immagine
dovrebbe provare. Tutto questo però ci porta a rispondere alla
seconda domanda ancora in sospeso: è necessario, nel 2016,
rispolverare il vecchio 70mm? Probabilmente stiamo per dare una
grande delusione a molti appassionati, per la felicità invece del
maestro William Friedkin che odia la pellicola con
tutte le sue forze. Il digitale si trova in uno stato ormai
talmente avanzato che la vecchia cara pellicola può servire
soltanto a colmare l’ego dei nostalgici più incalliti, esattamente
come Tarantino.
Pensare oggi che
l’Ultra Panavision 70 sia l’unico mezzo in grado di regalare
poetici effetti di luce (strettamente correlati agli obiettivi in
uso), di ingrandire la profondità di campo (sempre legata alle
lenti) o godere di velocità di ripresa particolari è in realtà
un’illusione, ancor peggio se attraversiamo lo spinoso campo della
qualità e della risoluzione. Da sempre la pellicola, oltre a
soffrire dal lato produttivo di evidenti problemi logistici come la
grandezza delle attrezzature, l’inconveniente della stampa ecc., è
stato un mezzo molto irrequieto e instabile.
Ogni stampa si poteva e si può
definire ancora unica, è raro trovarne identiche
per quanto riguarda le caratteristiche tonali, inoltre gran parte
dell’esperienza finale dipende dal proiettore in uso, è dunque
estremamente facile incappare in proiezioni terrificanti.
Polvere, peli e affini, macchie, sfocature e sgranature,
sottotitoli malamente sovraimpressi, tutti elementi che hanno fatto
la storia del cinema certo, ma che per l’appunto appartengono al
passato. Al di là del clamore mediatico, del fattore nostalgia e
dell’emozione “dell’analogico”, restano ben pochi motivi per
continuare a lavorare con pellicola di grande formato, se si
esclude l’incredibile tecnologia IMAX ovviamente. Stiamo però
parlando di mera tecnica, con l’unico scopo di far chiarezza e non
– come potrebbe sembrare – di sconfessare e sconsacrare. In fondo,
come dicono in molti, la pellicola è morta, lunga vita
alla pellicola, e così sia.
Dopo Ralph
Spaccatutto e Rapunzel,
Byron Howard e Rich Moore
uniscono le loro forze per le strade di
Zootropolis, la nuova metropoli
animalesca in cui tutti possono essere ciò che vogliono. A
sostenere il loro lavoro creativo c’è Clark
Spencer, produttore alla Disney e terzo ospite, con Howard
e Moore, a presenziare a Roma la premiare italiana del film, al
cinema dal 18 febbraio.
“L’idea originale del film è
stata di Byron – esordisce Moore – voleva portare al
cinema un film Disney che unisse l’appeal dei classici con gli
animali parlanti e in linguaggio moderno con la CGI, il design,
l’animazione. Una fusione tra contemporaneo e classico.
L’ispirazione ovviamente è arrivata da Robin Hood, dal Re Leone e
da Il Libro della Giungla. Oltre ad aver toccato un argomento
attuale.”
Secondo Howard, ideatore del
concept, Zootropolis è una perfetta
analogia del mondo degli uomini: “Una volta che si capisce
quest’analogia, comincia la parte divertente. Questi animali si
vestono come noi, hanno cellulari, utilizzano la tecnologia, vanno
a lavoro e molto del loro comportamento e del loro portamento viene
dai comportamenti umani ma allo stesso tempo non smettono di essere
animali. Ad esempio la scena dei bradipi è illuminante. Negli Stati
Uniti l’ufficio della motorizzazione è di una lentezza spaventosa e
ci sembrava interessante rappresentarlo come una realtà gestita da
un animale altrettanto lento. Mi sembra che anche in Italia la
burocrazia sia piuttosto lenta!”
Oltre ad essere un film con animali
parlanti, Zootropolis è anche e forse prima di tutto un poliziesco.
E proprio alla grande tradizione del noir e del buddy movie si sono
ispirati i registi per realizzare la storia.
Rich Moore:“Abbiamo rivisto molti film noir, come Chinatown o LA
Confidential. Ma anche tanti buddy movie tipici degli anni ’80.
Abbiamo fatto un sacco di compiti per cercare il meglio che
l’economia della storia potesse avere. Si tratta del primo
poliziesco dell’Era moderna della Disney. Inoltre il capo degli
storyboard artists ci ha illuminati sul fatto che poteva essere il
primo poliziesco per molti bambini, così ci siamo impegnati anche
di più se possibile, affinché potesse essere un’esperienza davvero
unica.”
Il produttore Clark
Spencer, in forze alla Disney da Lilo e
Stitch (2002), ha attraversato anche, 10 anni fa,
l’avvento di John Lasseter, che ha completamente
modificato il metodo di lavoro della produzione di un film Disney.
“L’ingresso di Lasseter ha completamente cambiato l’idea di
lavorazione – ha dichiarato Spencer – Fino a quel momento
i film li facevano gli executive. Adesso invece i film sonos tati
rimessi nelle mani dei registi e tutti lavorano con grande apertura
al progetto. Tutti dicono la loro, quindi tutti siamo stati spinti
a impegnarci di più, perché il lavoro è in funzione della migliore
riuscita del progetto. Tutto è per fare la versione migliore del
film possibile. Credo che la Disney a Hollywood sia l’unico studio
con questo tipo di collaborazione, siamo una vera e propria
famiglia piuttosto che una squadra.”
E chissà quante notti di riunioni e
discussioni hanno portato alla nascita del design della città di
Zootropolis, un luogo che ricorda molti
posti nel mondo ma che non ne rappresenta nessuno in particolare,
come ci tiene a specificare Howrad: “Abbiamo guardato a molte
città. Quello che abbiamo cercato di fare è stato fare in modo che
Zootropolis non fosse una sola città. Lavoriamo con 800 persone da
tutto il mondo così abbiamo pensato di far apparire un po’ di ogni
città. Abbiamo preso spunto da Shanghai, Tokyo, Barcellona, Roma
Parigi, e da un po’ di città americane, ci sono anche molti
quartieri come per New York. Il nostro obbiettivo era quello di
conferire alla città un aspetto con cui tutti potessero
connettersi.”
“La prima volta che vediamo la
città è attraverso gli occhi di Judy che pensa che tutti possono
essere ciò che vogliono in quel luogo – ha aggiunto Moore –
Per noi è anche una storia di maturazione, perché la
protagonista diventa una migliore versione di se stessa. Non cambia
ma migliora, e così può aiutare il mondo. Il mondo non è perfetto e
come cittadino del mondo lei impara che non puoi cambiarlo da solo
ma cercando di migliorare se stessi si cambia il mondo, è questo il
messaggio.”
La moda dei cosplay non accenna ad
arrestarsi e oggi per divertirci un po’ e farvi divertire vi
segnaliamo ben quattordici cosplay cinematografici più sexy che
abbiamo trovato.
Che sia la votla buona? Il sito
My Entertainment World ha rivelato infatti che i sequel di
Avatar, tre film in tutto, entreranno
ufficialmente in fase di produzione il prossimo aprile, dopo
moltissimi rimandi.
Le riprese si svolgeranno in Nuova
Zelanda a partire dalla metà del mese e possiamo ragionevolmente
pensare che si prolungheranno per oltre un anno, trattandosi delle
riprese back to back di tre grossi kolossal.
In Avatar 2 troveremo di
nuovo i protagonisti Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen
Lang, Sigourney Weaver.
Si è detto tanto negli ultimi mesi
del misterioso ruolo che Scoot McNairy avrebbe
ricoperto in Batman v Superman Dawn of
Justice. Le foto dal set, in cui lo abbiamo visto con
le “calze verdi” per la CGI ci hanno fatto pensare in un primo
momento a Flash. Dopo l’annuncio che il Fulmine Scarlatto sarebbe
stato interpretato da Ezra Miller però le
congetture hanno portato alla luce il nome di Nightwing, e ancora,
ultimo in ordine di tempo, Jimmy Olsen, fotografo del Daily Planet
che sarebbe stato costretto su una sedia a rotelle a causa di un
incidente avvenuto durante la distruzione di Metropolis.
L’ultima ipotesi viene da Latino-Review e
rifiuta quella precedente. Secondo il sito infatti McNairy
interpreterà non Olsen ma un generico infortunato, durante la
battaglia di Metropolis, chiamato a testimoniare contro Superman.
Inoltre sembra che il personaggio sarà coinvolto da Lex Luthor in
un piano per saggiare la resistenza di Superman. Il villain infatti
potrebbe trasformare l’uomo sulla sedia a rotelle in una bomba, per
farlo esplodere in prossimità dell’Uomo d’Acciaio e valutare così
le sue forze.
“Temendo le azioni
incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il
formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di
affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il
mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con
Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che mette
l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v Superman : Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer.
In Batman v Superman saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman : Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
La genialità degli artisti e il
rigore dei veterani determinano in maniera assoluta la cinquina di
candidati all’Oscar 2016 della Migliore Fotografia. Mai come
quest’anno, la categoria tecnica che premia la lente dello sguardo
e il colore sull’immagine sembra celebrare le massime eccellenze
del cinema contemporaneo, molto diverse tra loro ma accomunate da
un marchio inconfondibile e personale.
Giunto
alla sua tredicesima nomination, la quarta consecutiva dopo
Skyfall,
Prisoners e
Unbroken, Roger Deakins
firma la fotografia di Sicario (dove
torna a lavorare con Denis Villeneuve) componendo
un quadro di geometrica bellezza. La fusione delle linee, quei
“confini” tanto amati dal regista franco-canadese, con una gamma di
luci che vanno dal neutro totale al viola di tramonti messicani,
fanno di Sicario uno spettacolo visivo imponente, violento, che
lascia parlare le immagini e crea uno spazio per gli attori unico.
In attesa di rivedere Deakins e Villeneuve di nuovo insieme per
Blade Runner 2, non possiamo che
ricordare una delle sequenze più suggestive di Sicario,
esaltata dall’uso del digitale: il blitz nel deserto, con il
percorso dei protagonisti dalla superficie all’interno di un tunnel
scavato nella sabbia. Sarà l’anno decisivo per il pluricandidato
all’Oscar?
Dalla
nitidezza all’opacità, lo sguardo soffuso di Ed
Lachman sul meraviglioso Carol è il vero fiore
all’occhiello di una stagione cinematografica che ha visto il
ritorno sulle scene di professionisti dell’immagine nonché custodi
dell’arte in senso genuino. Il sodalizio con Todd
Haynes semina fortuna, così dopo la candidatura del 2003
per Lontano dal paradiso, Lachman ottiene
la sua seconda nomination e pare correre una strada totalmente
indipendente rispetto ai colleghi. Perchè Carol, oltre
l’apparenza, è un viaggio verso la scoperta di un’identità (quella
di Therese, interpretata da Rooney Mara) ancora
troppo indefinita, e la fotografia diventa lo strumento per
immortalare gli ostacoli, reali e immaginari, che ci separano dalla
piena realizzazione. Vetri appannati, specchi, e una pellicola che
trasuda la grana degli anni Cinquanta. Il lavoro di Lachman su
Carol è sensibile, maniacale e attento a
ogni sfumatura, e dopo averlo ammirato nei film di Wim
Wenders, Sofia Coppola e Steven
Soderbergh, meriterebbe senz’altro un riconoscimento.
Arriviamo a colui che ormai gode del favore dell’Academy e
che si presenta quest’anno dopo due vittorie consecutive:
Emmanuel Lubezki, soprannominato “Chivo”, amante
della luce naturale e della camera a mano che scruta il cielo come
una creatura terrena scruta Dio, ottiene cinque nomination prima di
essere finalmente premiato per la fotografia di
Gravity nel 2014 e poi di
Birdman nel 2015. Con Alejandro
G. Inarritu immagina e sviluppa una corsa folle tra i
corridoi di Broadway, e torna a lavorare negli spazi estremi di
Revenant – Redivivo; lo fa riducendo al
minimo i virtuosismi, al fianco degli attori che respirano e
sanguinano addirittura sullo schermo. L’esperienza interattiva del
film nasce proprio dalla vicinanza della camera al racconto, scelta
fotografica che non solo sostiene l’impianto generale dell’opera,
ma ribadisce il genio assoluto di un artista, prima che tecnico,
eccezionale come Lubezki. La terza vittoria consecutiva è quasi una
certezza.
Quest’anno l’Academy omaggia un altro superbo direttore della
fotografia detentore di ben tre statuette, un record assoluto che
condivide soltanto con un’ altra icona della categoria, Vittorio
Storaro. Stiamo parlando del tre volte premio Oscar Roberth
Richardson; vince nel 1992 grazie a JFK Un
caso ancora aperto di Oliver Stone,
nel 2005 e nel 2012 per The Aviator e
Hugo Cabret, entrambe pellicole di Martin
Scorsese. Tra le sue collaborazioni più rilevanti però spicca
quella che lo lega a Quentin Tarantino: girano
insieme Kill Bill Vol.1 e 2, Bastardi senza
gloria, Django Unchained e l’ultimo, già
acclamato dalla critica, The Hateful
Eight, interamente ambientato in un unico,
claustrofobico ambiente. Tale scelta obbliga la fotografia di
Richardson a calcolare ogni minimo dettaglio, curando le
inquadrature per risaltare i volti lividi degli attori ed animare
la scena che si riempie di fitti dialoghi. Una scena che, come i
violenti protagonisti, pulsa nel contrasto di luce e ombra,
splendidamente raccontato dalla sua camera.
Chiude
questo splendido pentagono di maestri della fotografia
cinematografica John Seale, già premio Oscar nel
1997 per Il paziente inglese e nominato
in altre tre occasioni (nel 1986 per Witness – Il
testimone, nel 1989 per Rain
Man, nel 2004 per Ritorno a Cold
Mountain). Il suo nome torna a lampeggiare
prepotentemente grazie a quello che in molti considerano il film
dell’anno, nonché seconda collaborazione di Seale e George
Miller: Mad Max: Fury Road ha
scosso platee di critici, fatto gridare al miracolo, stabilito un
nuovo limite di perfezione per quanto riguarda il cinema di genere
action, e infine, segnato il trionfo della ripresa più reale e meno
ricostruita in digitale. Tutto ciò che infiamma lo schermo, dagli
spettacolari inseguimenti nella sabbia agli scontri epici su
strada, è il frutto di un lavoro decennale fatto di
progettazione e produzione travagliata, e la maggior
parte del materiale è stato girato senza l’ausilio degli effetti
speciali. Dove interviene lo sguardo e la mano di Seale?
Esteticamente, sul look cangiante e saturato sulle palette calde di
rosso e derivati; formalmente, con campi lunghi alternati a piani
che evidenziano la centralità dell’azione e dei protagonisti.
Potrebbe essere davvero la sorpresa di questa 88° edizione degli
Oscar, ma staremo a vedere.
Appuntamento al 28 Febbraio con la
cerimonia di consegna dei premi, condotta da Chris
Rock.
Sappiamo che una volta esauritasi la
Fase 3 Marvel, gli eroi principali
lasceranno spazio a quelli, per così dire, secondari. Tra questi,
uno dei più amati e attesi è sicuramente
Ant-Man, interpretato da Paul
Rudd e che il grande pubblico ha conosciuto quest’estate
con il film a lui dedicato.
Di recente l’attore, anche autore
della sceneggiatura del film e che rivedremo in Captain
America Civil War nello schieramento di Cap, ha
raccontato qualcosa in merito al suo futuro in casa Marvel: “So
che quando ho firmato c’era del potenziale e che la mia storia si
sarebbe potuta legare ad altre, ma non sono ancora del tutto
consapevole di come si svolgeranno le cose per me. Stiamo facendo
un secondo film e quindi questi incontri si stanno strutturando in
maniera precisa. Presto cominceremo a scrivere.”
Rudd si riferisce ovviamente a
Ant-Man and the Wasp, sequel già
annunciato di Ant-Man a cui lavorerà anche come sceneggiatore.
“È stato molto facile lavorare con la Marvel – ha spiegato
l’attore – non è come lavorare a una serie tv, perché adesso
sto lavorando a Civil War e a Ant-Man 2 ed è come se sapessi già
cosa sta succedendo.”
Il sequel di Ant-Man,
Ant-Man and The
Wasp,arriverà al cinema
il6
luglio 2018. Alla regia potrebbe tornare Peyton
Reed, mantre sono stati confermati i protagonisti
Paul Rudd e Evangeline
Lilly.
È il Joker di Jared
Leto ad avere l’ultima parola nel nuovo spot tv di
Suicide Squad, l’atteso film Warner/DC
che porterà sullo schermo i peggiori eroi, o i migliori cattivi,
della storia dei fumetti.
Suicide
Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di
supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per
il governo in modo da scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema il 5
agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà
probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast
vedremo Will Smith nei panni di
Deadshot, Margot Robbie in quelli di
Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di
Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker.
James Gunn ha
condiviso su Facebook la prima foto dal set di
Guardians of the Galaxy Vol. 2 in cui
tutta la squadra è schierata al completo! Ecco i primi scatti dal
set del film:
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In Guardiani della
Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista (Benicio Del
Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula
(Karen Gillan). Tra le new entry Pom
Klementieff.
Dopo aver presentato sulla Croisette
il suo ultimo film, Mad Max Fury Road nel
2015, George Miller è stato scelto per essere il
presidente di Giuria del prossimo Festival di Cannes 2016.
Miller raccoglierà il testimone che
è già passato tra le mani di registi e personalità quali
Joel e Ethan Coen, Jane Champion, Steven
Spielberg. Il regista australiano ha già partecipato per
due volte alla giuria del prestigioso festival, una volta nel 1988,
sotto la presidenza di Ettore Scola, e una volta
nel 1999 con David Cronenberg a guidare i
giurati.
Al momento Miller è coinvolto nella
corsa agli Oscar dove il suo Mad Max Fury
Road concorre con
10 nomination.
Spazio Oberdan Milano dal 24
febbraio al 4 marzo 2016 Fondazione Cineteca
Italiana presenta la rassegna cinematografica legata a
Ritorni al futuro, il nuovo palinsesto di attività
ideato dal Comune di Milano per la primavera 2016, il cui tema è
l’idea di futuro che abbiamo oggi e quella che ha alimentato il
pensiero umano in altre stagioni della storia.
I 10 titoli in programma:
Orwell 1984 di Michael Radford,
The Lobster di Yorgos Lanthimos,
Mon Oncle di Jacques Tati, Il
dormiglione di Woody Allen, Fahrenheit
451 di François Truffaut, Arancia
meccanica di Stanley Kubrick, 2046
di Wong Kar-way, Blade Runner di Ridley
Scott, L’uomo che fuggì dal futuro di
George Lucas, Stalker di A.
Tarkovskij.