Home Blog Pagina 1889

Hollywood: vandalizzata l’insegna sulle colline

0

Capodanno movimentato a Hollywood, dove alcuni vandali, durante la notte di Capodanno, hanno vandalizzato la famosa scritta sulle omonime colline sostituendo alla parola “wood” la parola “weed”, che in inglese indica la marijuana.

Le due enormi O sono infatti diventate due E grazie all’utilizzo di un bel po’ di incerata e tanta inventiva. I vandali hanno scavalcato la zona, solitamente inaccessibile e hanno perpetrato il loro scherzo, a dire il vero alquanto divertente per quanto contro la legge.

A darne notizia è stata la redazione locale della CBS. Una cosa simile si verificò il prmo gennaio del 1976.

Vandalizzata l’insegna sulle colline di Hollywood

Hollywood: un imminente sciopero degli attori potrebbe essere all’orizzonte

0

Un imminente sciopero degli attori potrebbe devastare le campagne di marketing per diverse uscite cinematografiche importanti a Hollywood – tra cui Oppenheimer di Christopher Nolan, Barbie di Greta Gerwig e il rilancio del franchise Tartarughe Ninja: Caos Mutante – costringendo gli studi a cambiare i loro piani per ottenere in anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno per un nuovo contratto SAG-AFRTRA.

Se quella continuasse ad andare e venire senza un nuovo accordo in atto, i membri del sindacato (che includono tutte le star del cinema che puoi immaginare) potrebbero partecipare ai picchetti. Ciò significa che non saranno disponibili né disposti a promuovere i loro ultimi film. Già, lo sciopero della Writers Guild of America ha causato mal di testa promozionali per programmi TV e streaming che cercano di lanciare campagne Emmy. Ha anche creato dilemmi per i pubblicisti che sperano di conquistare la stampa per i clienti degli scrittori con film che escono nelle sale o debuttano a Cannes o Tribeca.  

Le prime conseguenze a Hollywood si sono già registrare con  Paramount e Nickelodeon che ha spostato la sua conferenza stampa Tartarughe Ninja: Caos Mutante da luglio a giugno nella speranza di anticipare qualsiasi potenziale sciopero. L’altra importante uscita della Paramount, “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part 1“, che uscirà il 12 luglio, non sarà influenzata dallo sciopero degli attori. Lo studio sta lanciando il film per la stampa internazionale dal 18 al 19 giugno, il che significa che la maggior parte delle sue interviste saranno state già fatte se i colloqui con SAG-AFTRA falliranno.

Mentre tutti i principali studios si stanno stringendo a riccio sulla prospettiva, il nuovo epico ensemble di Christopher Nolan Oppenheimer tiene duro con le date del junket confermate del 7-8 luglio a New York. Questo accadrà dopo la scadenza del 30 giugno e potrebbe essere influenzato da un’eventuale rottura. La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion), il giocattolo estivo dei Walt Disney Studios basato sulla sua attrazione nel parco, ospiterà un junket per la stampa globale poco prima della scadenza – che si terrà dal 29 al 30 giugno a New Orleans, dove il film è ambientato ed è stato girato. Owen Wilson, Rosario Dawson, Jamie Lee Curtis, LaKeith Stanfield e Jared Leto sono tutti protagonisti del progetto, che uscirà il 28 luglio.  

Il ciclo di vita di una campagna di marketing di un film può variare, ma nel caso della maggior parte dei film estivi l’hype può iniziare già due anni prima dell’uscita, dicono le fonti: pensiamo ai poster di prima visione e ai trailer del teaser. Da quattro a sei mesi circa prima del weekend di apertura, gli studi si impegneranno a programmare grosse pubblicazioni per storie di copertina, come ha fatto recentemente la Warner Bros. per Ryan Gosling (GQ Style) e Margot Robbie (Vogue) a sostegno di “Barbie“. Anche quel film sarà lanciato il 7-8 luglio, esponendolo ad un potenziale sciopero. Secondo alcune fonti di Variety alcune interviste sono in fase di completamento prima della scadenza dello sciopero per un successivo lancio.

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Hollywood: recensione della nuova serie di Ryan Murphy

Raccontare oggi la Hollywood del secondo dopoguerra. È questo l’intento che Ryan Murphy, insieme al fidato Ian Brennan, sembra essersi proposto con la miniserie intitolata proprio Hollywood, e disponibile su Netflix a partire dal 1° maggio. La sua versione sembra in realtà essere una sorta di “come sarebbe dovuta andare” ambientata in un mondo più politicamente corretto del nostro, dove il celebre ostracismo nei confronti della diversità è ben più mitigato. Le buone intenzioni di Murphy, tuttavia, si trasformano in un discorso ridondante che perde la sincerità di cui avrebbe dovuto essere caratterizzato.

Protagonisti della storia qui narrata sono un gruppo di ragazzi il cui sogno è entrare a far parte del magico mondo del cinema, incarnato nella sfarzosa Hollywood. Tra questi vi sono gli aspiranti attori Jack Castello (David Corenswet), Camille Washington (Laura Harrier), Claire Wood (Samara Weaving) e Rock Hudson (Jake Picking), lo sceneggiatore Archie Coleman (Jeremy Pope) e il regista Raymond Ainsley (Darren Criss). Per raggiungere i loro obiettivi, tuttavia, si troveranno a scontrarsi con una serie di diktat, espressione di un’industria poco aperta alle novità.

Hollywood: il racconto di un’industria

Con la serie di Murphy e Brennan ci si addentra all’interno dell’industria cinematografica più florida del mondo. Il periodo poi, quello del secondo dopoguerra, vede il dominio dei grandi studios, che in quegli anni più che mai realizzavano film con una perizia e una manodopera inimitabile. Ma se è vero che non è tutto oro quel che luccica, in mezzo a cotanto lusso e vitalità non mancherà di rivelarsi anche la Hollywood degli scandali taciuti, dei party a base di sesso e droga, e delle maschere indossate per conformarsi alla massa. I due autori scelgono pertanto di lanciare da subito il messaggio che vede l’industria del cinema in stretto rapporto con quella della prostituzione.

Prostituzione letterale o metaforica, che a suo modo si renderà necessaria per ognuno dei protagonisti nel momento in cui vorranno inseguire le proprie ambizioni. In ognuno dei sette episodi di cui è composta la serie dilaga il marcio, ma questo è messo in scena, per contrasto, tenendo sempre fede allo sfarzo dell’epoca. Sotto tale aspetto, Hollywood è una serie che per ricostruzione storica, dai costumi alle scenografie, riempie gli occhi. E, insieme ai virtuosi movimenti di macchina, che sembrano replicare quelli divenuti celebri proprio in quegli anni, tali elementi riescono complessivamente a rendere piacevole la visione.

All’interno di tale ricostruzione, ogni episodio sembra incarnare uno dei vari aspetti che compongono la realizzazione di un film. Dall’approvazione dei produttori ai primi casting, dalle riprese alle strategie distributive, fino a giungere ai riscontri di critica e pubblico. In ultimo, non può ovviamente mancare la ricezione che Hollywood stessa manifesta nei confronti del film realizzato dai giovani protagonisti. Nel giungere alla sua conclusione, tuttavia, la serie svela il suo più grande e fastidioso problema: una trattazione eccessivamente marcata di nobili tematiche, le quali finiscono così per perdere il loro valore.

Hollywood recensione

Se la sceneggiatura scritta da Murphy e Brennan si apre con un buon primo episodio, strutturato secondo le classiche regole per l’introduzione degli spettatori al mondo narrativo di cui si parla, con il proseguire delle puntate qualcosa sembra tuttavia spezzarsi. Si arriva infatti a ritrovare sempre più forzature ed eccessive semplificazioni, che spezzano il bisogno di sincerità richiesto delle tematiche principali. Raccontare di differenze etniche e sessuali nella Hollywood dell’epoca, costruendo un parallelo con la non troppo diversa situazione attuale, è notoriamente un compito delicato.

Nella serie si riscontra invece, man mano che ci si avvicina sempre di più al finale, una fin troppo evidente forma di autocompiacimento. Murphy in particolare, dati anche i precedenti titoli della sua carriera, ha dimostrato in più occasioni di essere legato a tali tematiche, ma qui sembra lasciarsi prendere la mano nella sua voglia di conferirvi un prestigio di cui in realtà non hanno bisogno. Diverse scene, a tal proposito, appaiono superflue ed eccessivamente didascaliche, ripetendo allo spettatore cose che gli sono già state dette poco prima.

Benché rimanga grossomodo un prodotto piacevole, arricchito da alcuni brillanti personaggi (il viscido Henry Willson di Jim Parsons su tutti) e dialoghi, Hollywood finisce con il diventare una sorta di manifesto di propaganda, forse utile nel contribuire ad un ulteriore dibattito sulle problematiche trattate, ma senza aggiungervi reale valore. Tutto viene sbattuto esplicitamente in faccia allo spettatore, mentre è noto che le opere che più riescono ad imporsi nelle coscienze sono quelle che sanno essere più discrete nel dialogo con il pubblico.

Hollywood: i momenti che hanno segnato la storia del decennio

Hollywood: i momenti che hanno segnato la storia del decennio

Il 2010 è stato un decennio particolarmente vorticoso, con tutta una serie di cambiamenti in ambito sia sociale sia culturale che hanno avuto un impatto senza precedenti sull’industria cinematografica hollywoodiana. A conti fatti, tutti questi cambiamenti sono stati accolti nelle forme e nei modi più disparati possibili dai registi di tutto il mondo.

Molto spesso, lo stesso sguardo dei cineasti più in voga e in maggiore attività durante tutto l’arco di questo decennio hanno testimoniato attraverso le loro “creature” le dirette conseguenze di questi cambiamenti, che nella maggior parte dei casi avevano a che fare con il modo di osservare la realtà e gli altri, il modo di percepire la bellezza che ci circonda e il modo di accogliere le conseguenze di avvenimenti più o meno degni di nota.

Di seguito abbiamo raccolto i 10 avvenimenti più importanti che – nel bene o nel male – riflettono i cambiamenti con i quali ha dovuto fare i conti il mondo del cinema negli ultimi 10 anni.

L’attacco a Sony Pictures

Nel 2014, una pletora di dati riguardanti la Sony Pictures (incluse informazioni sui dipendenti, discussioni tra i dirigenti in merito a progetti futuri e persino anteprime video dei film non ancora usciti al cinema) è trapelata su Internet grazie ai “Guardiani della Pace”, un’organizzazione anonima di hacker immorali.

Se all’inizio l’attacco è stato collegato a controversie politiche (gli stessi “Guardiani” si sono sentiti offesi dalla commedia The Interview di Seth Rogen, che mostrava la morte di un leader nordcoreano), col tempo è stato sempre più legato a questioni di carattere più generale, come la protezioni dei dati attraverso la rete, dal momento che l’attacco ha dato la possibilità al mondo intero di vedere cosa degli hacker professionisti sono in grado di fare, aumentando in maniera esponenziale le paure e le paranoie del popolo del web.

Un’animazione ancora più dettagliata e mozzafiato

Fin dall’uscita di Toy Story nel lontano 1995, la CGI ha giocato un ruolo fondamentale nel campo dell’animazione, diventando nel corso dell’ultimo decennio la tecnologia che più di tutte le altre si è sviluppata a livelli sbalorditivi.

Quasi tutti i film di oggi si basano su effetti speciali generati al computer che siano in grado di trasportare il pubblico all’interno dell’azione: film come Spider:Man – Un Nuovo Universo o Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle non hanno fatto altro che confermare il livello qualitativo raggiunto dall’animazione nel corso degli anni. Una messa in scena maestosa, combinata ad elementi visivi ancora più dettagliati, hanno trasformato ancora di più l’animazione in un genere dal potenziale sconfinato e sorprendente attraverso il quale poter raccontare una storia.

Gli Oscar iniziano a perdere la loro importanza 

Gli Oscar hanno sempre rappresentato un riferimento culturale importante, non soltanto a livello cinematografico. Nell’ultimo decennio, però, varie controversie legate all’illustre cerimonia di premiazione hanno fatto sì che quello che è universalmente riconosciuto come il premio cinematografico più importante di tutti perdesse un tantino di valore.

Se nel corso degli anni l’Academy è riuscita ad evitare le tradizionali accuse di corruzione e monetizzazione di massa che generalmente affliggono quasi tutte le cerimonie di premiazione, di recente l’Academy è stata spesso accusata di non rappresentare in maniera adeguata ed egualitaria le minoranze e di puntare invece sui film di maggiore rappresentanza nella stagione corrente. E stando agli indici di ascolto, l’Academy si trova di fronte ad una situazione dalla quale non sembra sia così facile tornare indietro…

Netflix inaugura l’ascesa dei servizi a pagamento

Anche se è difficile da credere, Netflix ha lanciato il suo rivoluzionario servizio di streaming nel lontano 2010: un fenomeno divenuto negli anni senza precedenti. Nonostante servizi come Hulu fossero in circolazione già dalla fine degli anni ’00, il modello di business e di layout dei contenuti introdotto da Netflix era un’assoluta novità, spingendo molte altre aziende a lanciare i propri servizi di streaming sulla scia di un successo planetario e di un nuovo modo di fruire il prodotto audiovisivo.

Con una così vasta gamma di modi per guardare film e serie tv tra i quali i consumatori possono scegliere al giorno d’oggi, è già un traguardo altissimo che i cinema non siano del tutto scomparsi.

L’invasione di sequel, remake e reboot

Ammettiamolo: i concept originali, nuove idee sulle quali basare sceneggiature e realizzare film, sono sempre difficili da elaborare. Rispolverare vecchi successi si è rivelato un metodo molto più affidabile per Hollywood per dare vita a successi al box office garantiti, finanziando ancor di più un impero che nel corso dell’ultimo decennio è divenuto ancora di più redditizio.

Basta guardare ai successi ottenuti da tutti i remake live action dei classici d’animazione Disney, che arrivano ormai al cinema con cadenza annuale, o ai continui reboot di storici franchise cinematografici: impastellare vecchie storie si è rivelato negli ultimi anni molto più affidabile, in termini meramente economici, che puntare su un’idea originale. Nonostante nell’ultimo decennio ci siano stati enormi successi originali come Inception o Frozen – Il Regno di Ghiaccio, i grandi studios continuano a puntare sui revival di grandi classici, un tendenza che probabilmente resterà in vita per ancora un altro decennio.

I supereroi diventano imbattibili

I film di supereroi sono in realtà sempre esistiti: è soltanto a partire dall’ultimo decennio che si sono trasformati in vere e proprie macchine da soldi, con la creazione di universi cinematografici e di continuity che dimostrano come tutte le storie siano interconnesse le une con le altre. Film come Spider-Man e Il Cavaliere Oscuro hanno dato una potente scossa agli incassi agli inizi degli anni ’00, ma è solo a partire dal 2010 che il box office mondiale si è trasformato in un vero e proprio campo di battaglia pronto ad accogliere scontri fra titani.

La questione se questi film siano effettivamente cinema è improvvisamente diventata il fulcro di un accesso dibattito, ma con Black Panther che è riuscito a conquistare una nomination agli Oscar come miglior film e Avengers: Endgame che è diventato il più grande incasso nella storia del cinema, sembra che per la critica e il pubblico sia proprio così.

La più grande decade di sempre per la Disney

Nel corso del 2010, la Walt Disney Company – lanciato come studio d’animazione nei lontani anni ’20 – ha vissuto senza alcun dubbio il suo decennio di maggior successo. La Disney ha acquistato la Lucasfilm e il franchise di Star Wars, ha continuato a godere dello strabiliante successo dell’Universo Cinematografico Marvel, ha acquistato tutte le proprietà della 20th Century Fox per oltre 50 miliardi di dollari, ha distribuito 23 film che hanno incassato oltre un miliardo di dollari al box office e ha ufficialmente lanciato il suo servizio di streaming. Cosa ci riserverà in futuro la Casa di Topolino? Soltanto il tempo ce lo dirà…

Il movimento #MeToo

Una volta Harvey Weinstein – co-fondatore della Miramax e della Weinstein Company – era considerato il più potente produttore cinematografico di Hollywood. Tutto è cambiato nell’ottobre del 2017, quando hanno iniziato a circolare una serie di pesanti accuse di violenza sessuale ai danni del titano dello star system. Da qui, la nascita del movimento passato alla storia come #MeToo, nato in seguito all’ondata di denunce ai danni non solo di Weinstein ma di tantissime altre personalità del mondo del cinema.

Il movimento #MeToo ha risvegliato le coscienze, cambiato la prospettiva nei confronti della comprensione della verità e restituito giustizia ad un intera generazione di attrici, senza considerare l’impatto che lo stesso movimento ha avuto sulle aziende a livello globale in merito alle precauzioni da prendere in materia di comportamenti più o meno idonei sui luoghi di lavoro. Che si tratti di una cosa positiva oppure no, tutto è partito da Hollywood!

Diversità e inclusione come mai prima d’ora…

Il vero significato di concetti come diversità, inclusione e accettazioni sono stati a lungo dibattuti da studiosi ed esperti teologi. In molti concordano sul fatto che, alla fine, tutto si riduce ad una semplicissima regola d’oro: trattare tutte le persone allo stesso modo. Scappa – Get Out del 2017 ha sviscerato il razzismo e le cause alla base di questo terribile fenomeno; Won’t You Be Neighbor? del 2018 ha incoraggiato il pubblico ad essere più gentile nei confronti del prossimo.

Film come Crazy & Rich e Coco hanno cambiato la prospettiva del pubblico occidentale nei confronti di culture ricche ed uniche, alla quali probabilmente non avevano mai prestato troppa attenzione. Molti film dal 2010 ad oggi hanno offerto una sguardo personale e sempre toccante al tema del cameratismo e all’importanza di lavorare e/o agire in armonia con gli altri.

…anche se c’è ancora molta strada da fare!

Se da un lato la diversità e l’accettazione sono entrare sempre di più a far parte della narrativa cinematografica dell’ultimo decennio, è innegabile quanta strada ci sia ancora da fare. Il colore della pelle, ad esempio, sembra rappresentare ancora un problema, soprattutto quando in ruoli storicamente non bianchi vengono ingaggiati attori bianchi (si pensi a Ghost in the Shell o Doctor Strange). La Marvel ha introdotto il suo primo personaggio apertamente gay in Avengers: Endgame, ma si è trattato di un semplicissimo cameo. Hollywood deve ancora intensificare il suo ruolo all’interno di determinate tematiche. Speriamo che il nuovo decennio sia l’occasione giusta per ingranare la marcia in tal senso.

Fonte: ScreenRant

Hollywood: 16 attori famosi che hanno ‘perso’ il ruolo della vita

A Hollywood basta un ruolo per diventare un simbolo, e in molti fortunati sono riusciti a diventare addirittura icone. Come Tom Hanks o Michelle Pfeiffer che grazie a una carriera incredibile sono diventati alcuni dei volti più famosi del mondo del cinema. Ma sarebbe potuto capitare loro di diventare famosi per ragioni, o meglio film differenti.

Ecco 16 attori famosi che hanno ‘perso’ il ruolo della vita:

[nggallery id=2984]

Hollywood: 16 attori famosi che hanno ‘perso’ il ruolo della vita

Sarebbe stata la stessa la carriera di Molly Ringwald se avesse in effetti recitato la parte di Violet in Pretty Woman? E quello di Julia Roberts invece? Per non parlare di Travolta che poteva essere il volto di Forrest Gump o di Natalie Portman, che avrebbe potuto baciareil giovane Leo Di Caprio sul balcone di casa Capuleti!

Fonte: Vogue

Hollywood, WGA afferma “Il mondo intero è dalla nostra parte”

0
Hollywood, WGA afferma “Il mondo intero è dalla nostra parte”

La Directors Guild of America sta continuando i suoi negoziati a Hollywood con l’AMPTP, poiché le aziende sperano di ottenere un accordo che potrebbe svolgere un ruolo nel porre fine allo sciopero degli scrittori annunciato che durerà due settimane. Nel frattempo, la Writers Guild of America ha detto ai membri che la gilda sta vincendo la “guerra di pubbliche relazioni” contro gli studi, mentre i membri condividono le loro storie sui media.

Sembra che il mondo intero sia dalla nostra parte“, ha scritto Lisa Takeuchi Cullen, vicepresidente di WGA East, in un’e-mail ai membri intitolata “Our Momentum Grows”. Le storie individuali dei membri del nostro sistema rotto – di tirare avanti con dieci settimane di lavoro all’anno, di assegni residui che ammontano a pochi centesimi – stanno risuonando con il pubblico. Capiscono che stiamo perdendo il sogno americano della classe media. Non siamo l’élite. Siamo proprio come loro. Noi siamo loro.” Cullen ha notato la solidarietà tra i sindacati dell’intrattenimento e ha affermato che i picchetti dei membri della WGA hanno interrotto gli eventi e le produzioni del settore. Ha anche affermato che, sulla base di stime precedenti, “lo sciopero potrebbe costare circa 30 milioni di dollari al giorno in produzione persa in studio“. Il WGA ha successivamente emesso una correzione a Deadline, affermando che la cifra in realtà proviene da uno studio del Milken Institute che misura la perdita di produzione nell’intera economia della California a causa dello sciopero degli scrittori del 2007-2008.

Come procedono le trattative tra registi (DGA) e produttori (AMPTP)?

La DGA e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers hanno concordato un blackout dei media per la durata della loro contrattazione, ed entrambi hanno rifiutato di commentare. I colloqui sono iniziati mercoledì scorso. Ma secondo fonti che hanno sentito parlare dei colloqui, le discussioni tra DGA e AMPTP sembrano procedere in modo collaborativo. “Calma”, è così che un esperto del settore ha descritto l’atmosfera nella sala dei negoziati.

Questi rapporti sono coerenti con la reputazione della DGA come gilda che vede gli studi come partner piuttosto che come nemici. Tuttavia, ciò non significa che non ci saranno punti critici. La leadership della DGA è stata molto più esplicita rispetto al passato su ciò che i registi considerano la posta in gioco importante in questa negoziazione del contratto. Il DGA si concentra principalmente sull’ottenere una formula residua di streaming che consenta ai membri di beneficiare della crescita degli abbonati internazionali. La formula attuale si basa sui numeri di abbonati USA-Canada, con un bonus del 35% inteso a tenere conto della portata internazionale delle piattaforme.

Hollywood stila la classifica dei 100 migliori film di sempre

0
Hollywood stila la classifica dei 100 migliori film di sempre

hollywood-100Nel corso degli anni sono state fatte tante liste e classifiche sui migliori film della storia del cinema, dai critici agli spettatori tutti hanno voluto esprimere il loro parere decretando i “vincitori” di ogni epoca.

The Hollywood Reporter però ha voluto chiedere un parere a chi questi film li ha fatti, infatti tramite una votazione on-line mandata a tutti gli studios e società di produzione di Hollywood, la rivista ha chiesto a registi, produttori,attori, sceneggiatori ecc di fare la propria Top 100.

Non tutti però erano entusiasti dell’idea, ad esempio il creatore di Breaking Bad, Vince Gilligan, ha risposto così:

“Mi rifiuto, per me è l’equivalente di avere un sacchetto gigante di nachos e poterne mangiare solo 5!”

Alla fine i votanti sono arrivati a un totale di 2120 con scelte molto più commerciali rispetto alle classifiche stilate dai critici, basti pensare che Ritorno al Futuro ha ottenuto più voti di Apocalypse Now e Die Hard ha più preferenze rispetto a Il Cacciatore, mentre mancano alcuni capolavori assoluti come La Dolce Vita, 8 1/2, I 400 Colpi, L’Esorcista, Il Settimo Sigillo e molti molti altri.
Nonostante questo quasi tutti i partecipanti sono concordi sulla prima posizione che potete scoprire scorrendo la classifica che trovate di seguito, con alcune interessanti curiosità da leggere in calce.

100. I Sette Samurai (1954)

99. Bonnie e Clyde (1967)

98. Le Iene (1992)

97. Airplane! (1980)

96. Il Labirinto del Fauno (2006)

95. Il Dottor Zivago (1965)

94. Il Cacciatore (1978)

93. Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (1977)

92. Up (2009)

91. Rocky (1976)

90. Memento (2000)

89. Braveheart (1995)

88. The Millionaire (2008)

87. Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)

86. La Bella e la Bestia (1991)

85. Seven (1995)

84. Inception (2010)

83. Die Hard (1988)

82. Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello (2001)

81. Amadeus (1984)

80. Fronte del Porto (1954)

79. Wall-E (2008)

78. La Parola ai Giurati (1957)

77. Ghostbusters (1984)

76. I Segreti di Brokeback Mountain (2005)

75. Il Ponte sul Fiume Kwai (1957)

74. Mezzogiorno e Mezzo di Fuoco (1974)

73. Tutti Gli Uomini del Presidente (1976)

72. Frankenstein Jr. (1974)

71. Quasi Famosi (2000)

70. Vertigo (1958)

69. Il Gladiatore (2000)

68. Monty Python and the Holy Grail (1975)

67. Avatar (2009)

66. Il Re Leone (1994)

65. Toro Scatenato (1980)

64. Mary Poppins (1964)

63. Ricomincio da Capo (1993)

62. Intrigo Internazionale (1959)

61. West Side Story (1961)

60. Amelie (2001)

59. Thelma e Louise (1991)

58. Sunset Blvd. (1950)

57. Il Cavaliere Oscuro (2008)

56. Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004)

55. Taxi Driver (1976)

54. Butch Cassidy (1969)

53. Good Will Hunting (1997)

52. Eva contro Eva (1950)

51. Il Grande Lebowski (1998)

50. Jurassic Park (1993)

49. La Finestra sul Cortile (1954)

48. I Soliti Sospetti (1995)

47. A Qualcuno Piace Caldo (1959)

46. Salvate il Soldato Ryan (1998)

45. Titanic (1997)

44. Matrix (1999)

43. Toy Story (1995)

42. Alien (1979)

41. Psycho (1960)

40. Fight Club (1999)

39. Shining (1980)

38. Harry ti presento Sally (1989)

37. Dr. Stranamore (1964)

36. Una Pazza Giornata di Vacanza (1986)

35. Arancia Meccanica (1971)

34. American Beauty (1999)

33. Fargo (1996)

32. L’Impero Colpisce Ancora (1980)

31. La Storia Fantastica (1987)

30. Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo (1975)

29. Blade Runner (1982)

28. Il Laureato (1967)

27. The Breakfast Club (1985)

26. Singin’ in the Rain (1952)

25. Tutti Insieme Appassionatamente (1965)

24. Lo Squalo (1975)

23. Lawrence d’Arabia (1962)

22. Il Silenzio degli Innocenti (1991)

21. Chinatown (1974)

20. La Vita è Meravigliosa (1946)

19. Quei Bravi Ragazzi (1990)

18. Annie Hall (1977)

17. Apocalypse Now (1979)

16. Il Buio Oltre la Siepe (1962)

15. Via col Vento (1939)

14. Forrest Gump (1994)

13. I Predatori dell’Arca Perduta (1981)

12. Ritorno al Futuro (1985)

11. Star Wars (1977)

10. Schindler’s List (1993)

9. 2001: Odissea nello Spazio (1968)

8. E.T. (1982)

7. Il Padrino: Parte II (1974)

6. Casablanca (1942)

5. Pulp Fiction (1994)

4. Le Ali della Libertà (1994)

3. Quarto Potere (1941)

2. Il Mago di Oz (1939)

1. Il Padrino (1972)

Ecco alcune curiosità su questa Top 100:

1. Steven Spielberg è il regista con più film in classifica, son infatti ben sette le sue pellicole

2. Marlon Brando è invece l’attore più presente con cinque film seguito al secondo posto da Robert De Niro e Jack Nicholson entrambi a quattro.

3. Inception (2010) è il film più recente della lista mentre i più vecchi sono Il Mago di OZ e Via col Vento (entrambi 1939)

4. Gli anni ’90 sono il decennio più prolifico per la top 100 con ben 24 pellicole, a seguire il decennio dei ’70 (18), dei 2000 (15) e degli ’80 (15)

5. I votanti più vecchi hanno scelto film abbastanza recenti (fascia d’età tra 70/80 anni hanno preferito film anni degli anni 90) mentre quelli più giovani hanno scelto film più datati (fascia tra 30/40 anni hanno preferito film degli anni 40);

6. Le commedie raprpesentano il 20% della lista ma l’Academy ha premiato solo per il 3.5% una commedia nella sua storia

7. Sono solo 5 i film d’animazione presenti, di cui 2 Disney e 3 Pixar

8.Quarto Potere e Il Padrino si sono divisi i favori delle categorie con gli attori che hanno preferito il film di Welles mentre i registi e gli sceneggiatori hanno preferito il film di Coppola

9. La top 3 tra uomini e donne è decisamente differente; le donne hanno scelto,in ordine, Il Mago di Oz, Le Ali della Libertà e Il Padrino mentre Il Padrino, Quarto Potere e 2001 Odissea nello Spazio sono stati i più gettonati dagli uomini

Fonte: THR

Hollywood Stargirl, recensione del film Disney+

0
Hollywood Stargirl, recensione del film Disney+

Dopo il grande successo del film del 2020, Disney+ propone, a partire dal 3 giugno, Hollywood Stargirl, una nuova avventura per la giovane dalla voce cristallina e per la sua dolce e incasinata mamma. 

La trama di Hollywood Stargirl

Stargirl Caraway (Grace VanderWaal) è un’adolescente che con i suoi semplici gesti di gentilezza riesce a rendere magica la vita degli altri. Dopo averla conosciuta nel primo film, la vediamo adesso alle prese con un mondo nuovo, più grande, pieno di possibilità. La ragazza infatti è costretta a lasciare il suo piccolo microcosmo a Mica, in Arizona, per andare nella città degli angeli, dove i sogni si realizzano. La madre (Judy Greer), costumista cinematografica, ha infatti ottenuto un lavoro molto prestigioso, e questo richiede la sua presenza a Los Angeles. Controvoglia, Stargirl la segue e lì si trova circondata da un eclettico gruppo di personaggi. Tra questi ci sono i fratelli aspiranti registi Evan (Elijah Richardson) e Terrell (Tyrel Jackson Williams); il signor Mitchell (Judd Hirsch), uno dei vicini di casa di Stargirl e Roxanne Martel (Uma Thurman), una musicista che Stargirl ammira e incontra nel suo viaggio.

Julia Hart è tornata dietro la macchina da presa e insieme a Jordan Horowitz ha scritto la sceneggiatura originale, basata sui personaggi del best-seller “Stargirl” di Jerry Spinelli. Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a. (la trilogia di The Maze Runner), Lee Stollman, p.g.a. (All Together Now) e Jordan Horowitz, p.g.a. (La La Land) sono i produttori, con Kristin Hahn, Nathan Kelly e Jerry Spinelli impegnati come executive producer.

Il segreto è la gentilezza

Di nuovo nei panni di Stargirl, Grace VanderWaal esegue la canzone originale “Figure It Out” che ha scritto appositamente per il film e si conferma una delle voci più interessanti del panorama canoro statunitense che però non è ancora abbastanza conosciuta da noi. Oltre alla voce, VanderWaal riesce a regalare al suo personaggio e al film intero un garbo e una dolcezza che sembrano completamente fuori dal modo contemporaneo di comunicare, una gentilezza che valica anche l’essere adolescente, che notoriamente è un periodo complicato. Anche nella ribellione e nell’imposizione delle sue idee, Stargirl riesce ad essere sempre accogliente e conciliante, mai distruttiva. E se c’è davvero un insegnamento, o una morale che dir si voglia, legata a questo tipo di operazioni che in genere servono quasi esclusivamente solo ad arricchire il palinsesto, questo è che la gentilezza e la capacità di ascolto verso gli altri, alla fine, paga sempre. 

Hollywood Stargirl arriva su Disney+ il 3 giugno.

Hollywood Stargirl, parlano le protagoniste

0
Hollywood Stargirl, parlano le protagoniste

Arriva il 3 giugno su Disney+ Hollywood Stargirl, il sequel del film di successo del 2020 in cui Julia Hart torna a dirigere Grace VanderWaal e Judy Greer nei panni di figlia e madre.

Per Hart, una delle principali differenze rispetto al lavoro con il primo film è stata la location. Vivendo lei a Los Angeles, spostare la produzione a casa sua è stato emozionante. “Girare a Los Angeles è stato bello perché vivo in questa città ed è stato bello lavorare e mettere in scena e raccontare la città che amo.”

Grace VanderWaal, che torna a interpretare Stargirl, spiega che questa seconda volta nei panni del personaggio è stata molto più intensa, a causa dell’amore che i fan hanno mostrato verso il primo film: “L’accoglienza calorosa verso il personaggio e l’amore che ho visto da parte dei fan mi ha davvero scaldato il cuore, ero molto felice di tornare. Adesso Stargirl è cresciuta e sta avendo delle esperienze nuove, sta maturando e sta definendo cosa significa per lei quel mondo.”

La veterana Judy Greer che torna ha interpretare la madre di Stargirl confessa che con il primo film ha pianto: “Non ho ancora visto questo film, ma il primo mi ha fatta piangere ma anche molto ridere. Poi amo il lavoro di Julia e amo lei, lo abbiamo girato durante la pandemia e avevo bisogno di uscire di casa. Era bello stare con persone così buone e amabili, sono grata per questa esperienza in questo particolare periodo.”

E poi continua, parlando del personaggio protagonista: “Quello che mi piace di più di Stargirl è l’ottimismo senza fine, è contagioso. Lei vede il mondo in un modo diverso ed è quello che mi ha fatto innamorare del primo film. Sprizza felicità e positività ed è bello vedere le cose da un punto di vista diverso e piacevole”.

Il film, dal 3 giugno su Disney+, è davvero una boccata d’aria fresca, come dice Greer. Anche se forse semplicistico sotto molti punti di vista, Hollywood Stargirl riesce a creare un’atmosfera di pace e serenità, come nella migliore tradizione dei feeling good movie.

Hollywood si adegua ai tempi e va su internet. Fine del Dvd?

0

La lotta alla pirateria è una guerra persa in partenza. Hollywood lo sa e prepara la sua contromossa, proponendo film su internet e cellulari. Nella speranza di riuscire a fornire un servizio che smorzi la voglia di scaricare lungometraggi illegalmente.

Fox, Paramount, Sony, Universal, Warner e altri produttori che costituiscono il “Digital Entertainment Content Ecosystem (DECE)” hanno raggiunto un accordo per adattarsi ai tempi. Dopo anni di sterile lotta contro la pirateria, il Mondo del Cinema si adegua ad un uso molto più personalizzato dei propri prodotti. Sul sito Ultraviolet, l’utente ha un profilo del servizio associato con il numero della propria carta di credito, e così paga per i film che desidera acquistare. Non ci saranno supporti hardware, ma la possibilità di accedere a contenuti audiovisivi in streaming tutte le volte che si vuole.

Lo streaming è una tecnologia per la visione di film (inclusa la musica) in alta definizione via Internet, senza la necessità di memorizzare qualsiasi contenuto sul dispositivo, ad eccezione di una piccola parte. Richiede una buona connessione a Internet, ma apre anche un mondo di possibilità per la creazione di cataloghi multi-piattaforma. Un utente può acquistare film anche per suoi amici, per un numero massimo di sei per titolo. Si prevede che il servizio sia attivo da metà 2011. I giganti della tecnologia come Microsoft, IBM, Nokia, Samsung e Motorola hanno già dato il loro sostegno a Ultraviolet.

Come i Dvd scalzarono i Vhs, oggi rischiano di essere scalzati da questo sistema digitale. Certo, internet già da tempo ha sferrato diversi colpi all’utilizzo dei Dvd, poiché milioni sono gli utenti che da anni scaricano e guardano film tramite il loro pc, o attraverso siti streaming quali Megavideo e Rapidshare. Ma Ultraviolet potrebbe eliminare definitivamente questi ultimi e abituare definitivamente le persone a guardare film tramite il loro pc, il proprio I-pod o perfino sul proprio cellulare. Magari al cinema si andrà solo per guardare film in 3-D.

Già tremano dunque le aziende che producono i Dvd, nonché il nuovo sistema “Blu-ray”, utilizzato dalla PlayStation 3 e traino per il rinnovamento tecnologico di molte case produttrici del settore. Ma in fondo si sa, la tecnologia va sempre avanti. E neanche il tempo di abituarsi ad un nuovo strumento tecnologico, che se ne vede spuntare un altro. Come sempre, il successo o il fallimento di questa scommessa dipenderà in gran parte dalla compatibilità con i dispositivi, la facilità d’uso e, soprattutto…il prezzo. E magari i pirati informatici hanno già trovato il modo per raggirare pure questo nuovo tentativo di farli fuori.

Hollywood Reporter Roundtable con Alfonso Cuaron,Steve McQueen e molti altri

0

Come ogni anno arriva, prima della stagione dei premi, la conversazione stile tavola rotonda dell’Hollywood Reporter meglio conosciuta come Hollywood Reporter Roundtable. L’ultimo video caricato coinvolge sei registi che in questi mesi hanno lanciato i loro film, si tratta di Alfonso Cuaron(Gravity),Paul Greengrass(Captain Phillips:Attacco in Mare Aperto),Ben Stiller(I Sogni Segreti di Walter Mitty),Steve McQueen(12 Years a Slave),David O. Russell(American Hustle) e Lee Daniels(The Butler).

Si tratta di una conversazione (solitamente sincera e illuminante) tra grandi personalità del cinema, che tocca svariati argomenti e in questo caso ascoltiamo i problemi che arrivano dagli studi,cambiamenti durante le riprese,esperienze deludenti e nuovi progetti(Russell rivela di un horror a cui Eli Roth pare sia molto interessato) ecc.

Di seguito trovate una galleria con alcune immagini prese dalla conversazione e il video con l’intero roundtable per la durata di un’ora!

[iframe width=”560″ height=”315″ src=”//www.youtube.com/embed/12NgGhFPiik” frameborder=”0″ allowfullscreen][/iframe]

Fonte: TheHollywoodReporter

Hollywood Proibita: Il cinema senza censure del “Pre-Code”, dal 30 marzo al 14 maggio

0

Quella del “Pre-Code” è stata una stagione unica e irripetibile nella storia di Hollywood: dal 1930 al 1934, prima che entrasse pienamente in vigore il famigerato Codice Hays, il cinema americano ha affrontato senza censure e in anticipo sui tempi gli argomenti più controversi, dal sesso alla violenza, dalla questione razziale alle storture del sistema giudiziario, dal mondo della criminalità all’emancipazione delle donne.

A quei film, che ancora oggi sorprendono per libertà creativa e spudoratezza, è dedicata la rassegna HOLLYWOOD PROIBITA – Il cinema senza censure del “Pre-Code”, in programma alla Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 30 marzo al 14 maggio, con ingresso libero su prenotazione: un’occasione imperdibile per riscoprire una serie di grandi titoli tuttora modernissimi, molti dei quali saranno presentati in rare copie in pellicola 35mm provenienti da Los Angeles e Londra.

Ad aprire la retrospettiva, giovedì 30 marzo alle 20.00, è Scarface, il capolavoro di Howard Hawks ambientato nella Chicago del proibizionismo che ha di fatto fondato il genere gangster e di cui De Palma ha girato il celebre remake con Al Pacino. Oltre a quello di Hawks spiccano poi in programma i nomi di alcuni dei più grandi talenti della Hollywood classica, come l’Ernst Lubitsch di Partita a quattro, dove troviamo il primo ménage à trois della storia del cinema, o il Frank Capra de L’amaro tè del generale Yen, con la storia d’amore interraziale tra una donna americana e un generale cinese. Ma anche William Wellman con lo scatenato Nemico pubblico, Victor Fleming con Lo schiaffo, Busby Berkeley e le indimenticabili coreografie “sociali” di Quarantaduesima strada, Michael Curtiz con Female, ritratto di donna manager fuori dagli schemi, o il Tod Browning del leggendario Freaks, film per molti versi inclassificabile che solo nell’era del “Pre-Code” poteva essere prodotto. Non va inoltre dimenticato il contributo allo spirito sovversivo di quel cinema offerto da alcune dive che incarnavano un nuovo modello femminile, insieme ironico, volitivo e disinibito: da Marlene Dietrich a Mae West, da Barbara Stanwyck (il suo sconcertante Baby Face è uno dei titoli più iconici) alla sex symbol per eccellenza di quegli anni, Jean Harlow.

Tutti i film saranno presentati in versione originale sottotitolata in italiano

PROGRAMMA E SCHEDE DEI FILM

  • giovedì 30 marzo, ore 20.00
    SCARFACE
    Scarface – Lo sfregiato, Usa, 1932, 93’, DCP v.o. sott. it.
    di Howard Hawks, con Paul Muni, Ann Dvorak, George Raft
    In pieno proibizionismo, Tony Camonte scala le vette della criminalità di Chicago compiendo violenze e omicidi. Osteggiato e bandito all’epoca in vari stati, il dirompente capolavoro di Hawks (e di Ben Hecht alla sceneggiatura) trasforma un gangster in eroe tragico, fondando di fatto un intero genere.
  • venerdì 31 marzo, ore 20.00
    BABY FACE
    Usa, 1933, 71’, DCP v.o. sott. it.
    di Alfred E. Green, con Barbara Stanwyck, George Brent
    Cameriera e prostituta in un bar dei bassifondi, Lily parte per New York con l’amica nera Chico, decisa a non farsi più usare dagli uomini, ma a usarli lei stessa per fare carriera. Film simbolo del cinema del Pre-Code, racconta il sesso e i meccanismi del potere con un cinismo ancora oggi sconcertante.
  • sabato 1° aprile, ore 20.00
    DISHONORED
    Disonorata, Usa, 1931, 91’, 35mm v.o. sott. it.
    di Josef von Sternberg, con Marlene Dietrich, Victor McLaglen
    Durante la Grande Guerra, i servizi segreti austriaci reclutano una prostituta per infiltrarla tra i russi, ma l’amore si mette di traverso. Il film che ha creato il mito di Marlene, grazie a un personaggio insieme idealista e disincantato che non si può non amare. Il finale resta tra i più belli di sempre.
  • domenica 2 aprile, ore 20.00
    TROUBLE IN PARADISE
    Mancia competente, Usa, 1932, 83’, 35mm v.o. sott. it.
    di Ernst Lubitsch, con Miriam Hopkins, Kay Francis, Herbert Marshall
    Gaston e Lily, due ladri innamorati, si fanno assumere dalla ricca Madame Colet per derubarla, ma tra i tre non andrà tutto come previsto. Una commedia inarrivabile che racchiude tutta la malizia del tocco di Lubitsch. “Per quanto riguarda il puro stile – disse del film – credo di non aver mai fatto meglio”.
  • mercoledì 5 aprile, ore 20.00
    SHE DONE HIM WRONG
    Lady Lou, Usa, 1933, 66’, DCP v.o. sott. it.
    di Lowell Sherman, con Mae West, Cary Grant
    Mae West porta al cinema Diamond Lil, il personaggio che l’aveva resa celebre sui palcoscenici americani: una donna ribelle, ironica e dalla sfacciata carica erotica, nonché abile manipolatrice degli uomini. All’epoca il film fu un enorme successo ed ebbe il merito di lanciare un giovanissimo Cary Grant.
  • giovedì 6 aprile, ore 20.00
    I AM A FUGITIVE FROM A CHAIN GANG
    Io sono un evaso, Usa, 1932, 93’, 35mm v.o. sott. it.
    di Mervyn LeRoy, con Paul Muni, Glenda Farrell
    Condannato ingiustamente a dieci anni di lavori forzati, James Allen riesce a evadere e a rifarsi una vita, fino a quando il passato torna a bussare alla sua porta. Tra i primi film a denunciare la violenza del sistema carcerario e della giustizia americana, resta un capolavoro imitato infinite volte.
  • venerdì 7 aprile, ore 20.00
    BLONDE VENUS
    Venere bionda, Usa, 1932, 93’, DCP v.o. sott. it.
    di Josef von Sternberg, con Marlene Dietrich, Cary Grant, Herbert Marshall
    Una cantante tedesca sposa uno scienziato americano, ma quando lui si ammala è costretta a tornare in scena, finendo per innamorarsi di un giovane playboy. Tra i film più trasgressivi della coppia Sternberg-Dietrich, contiene il celeberrimo numero musicale in cui Marlene si esibisce travestita da gorilla.
  • sabato 8 aprile, ore 20.00
    42nd STREET
    Quarantaduesima strada, Usa, 1933, 85’, DCP v.o. sott. it.
    di Lloyd Bacon, con Warner Baxter, Bebe Daniels, George Brent
    Archetipo del musical hollywoodiano e dello spettacolo nello spettacolo, 42nd Street ha dalla sua un ritmo incalzante e sorprendenti riferimenti sociali alla Grande Depressione, ma soprattutto è il primo film a rivelare appieno il genio di Busby Berkeley, le cui incredibili coreografie faranno scuola.
  • martedì 11 aprile, ore 20.00
    FREAKS
    Usa, 1932, 64’, DCP v.o. sott. it.
    di Tod Browning, con Wallace Ford, Leila Hyams, Olga Baclanova
    Film maledetto per eccellenza, riscoperto solo negli anni ‘60, Freaks resta forse un unicum nella storia del cinema, un’opera inclassificabile che riesce a essere insieme realistica e visionaria, sconvolgente e umanissima, e in cui a finire sotto accusa è la ferocia delle persone cosiddette “normali”.
  • mercoledì 12 aprile, ore 20.00
    AFRAID TO TALK
    Usa, 1932, 69’, 35mm v.o. sott. it.
    di Edward L. Cahn, con Eric Linden, Sidney Fox
    Unico testimone di un’esecuzione della malavita, un fattorino denuncia l’accaduto al procuratore distrettuale, senza immaginare che anche quest’ultimo è sul libro paga dei criminali. Tra i titoli più originali e pessimisti della grande stagione del gangster movie, con la magistrale fotografia di Karl Freund.
  • giovedì 13 aprile, ore 20.00
    FEMALE
    Usa, 1933, 60’, DCP v.o. sott. it.
    di Michael Curtiz, con Ruth Chatterton, George Brent
    Alison è una manager di successo e spesso frequenta i giovani uomini che lavorano per lei. Ma un giorno uno di loro rifiuta le sue avances… Una donna di potere, indipendente e sessualmente disinibita, è la protagonista di un film emblematico della modernità e dello spirito del cinema del Pre-Code.
  • venerdì 14 aprile, ore 20.00
    RED DUST
    Lo schiaffo, Usa, 1932, 83’, DCP v.o. sott. it.
    di Victor Fleming, con Clark Gable, Jean Harlow, Mary Astor
    Il proprietario di una piantagione si innamora di una prostituta finita nei guai, ma viene sedotto dalla sofisticata moglie di un collaboratore. Un triangolo ricco di erotismo, ironia e colpi di scena, con tre star al picco del loro fascino e la regia energica di Fleming, che tornerà a dirigere Harlow in Bombshell.
  • sabato 15 aprile, ore 20.00
    BLONDE CRAZY
    La bionda e l’avventuriero, Usa, 1931, 79’, DCP v.o. sott. it.
    di Roy Del Ruth, con James Cagney, Joan Blondell, Louis Calhern
    Bert e Ann sono fattorino e cameriera in un grande albergo, ma arrotondano truffando i clienti. La coppia vacilla quando Ann conosce un uomo colto e raffinato che la chiede in moglie… Sfacciati e irresistibili come non mai, Blondell e Cagney (al primo ruolo in una commedia) valgono da soli questo titolo iconico.
  • domenica 16 aprile, ore 20.00
    THE BITTER TEA OF GENERAL YEN
    L’amaro tè del generale Yen, Usa, 1933, 88’, DCP v.o. sott. it.
    di Frank Capra, con Barbara Stanwyck, Nils Asther
    A Shanghai, durante la guerra civile, una missionaria americana è costretta a trattenersi nel palazzo del generale Yen, finendo per subire il fascino dell’uomo. Tra i primi a mostrare una storia d’amore interrazziale, questo abbagliante melodramma è uno dei film più atipici di Capra, rivalutato solo a posteriori.
  • mercoledì 19 aprile, ore 20.00
    I AM A FUGITIVE FROM A CHAIN GANG (replica)
    Io sono un evaso, Usa, 1932, 93’, 35mm v.o. sott. it.
    di Mervyn LeRoy, con Paul Muni, Glenda Farrell
    Condannato ingiustamente a dieci anni di lavori forzati, James Allen riesce a evadere e a rifarsi una vita, fino a quando il passato torna a bussare alla sua porta. Tra i primi film a denunciare la violenza del sistema carcerario e della giustizia americana, resta un capolavoro imitato infinite volte.
  • sabato 22 aprile, ore 20.00
    TROUBLE IN PARADISE (replica)
    Mancia competente, Usa, 1932, 83’, 35mm v.o. sott. it.
    di Ernst Lubitsch, con Miriam Hopkins, Kay Francis, Herbert Marshall
    Gaston e Lily, due ladri innamorati, si fanno assumere dalla ricca Madame Colet per derubarla, ma tra i tre non andrà tutto come previsto. Una commedia inarrivabile che racchiude tutta la malizia del tocco di Lubitsch. “Per quanto riguarda il puro stile – disse del film – credo di non aver mai fatto meglio”.
  • domenica 23 aprile, ore 20.00
    GOLD DIGGERS OF 1933
    La danza delle luci, Usa, 1933, 97’, 35mm v.o. sott. it.
    di Mervyn LeRoy, con Joan Blondell, Dick Powell, Ginger Rogers
    Un giovane ricchissimo con l’hobby del canto corteggia una ballerina senza rivelarle la sua vera identità. La trama però è solo un pretesto per una serie di leggendari numeri coreografici diretti da Busby Berkeley, tra cui spicca l’insolito Remember My Forgotten Man, sul dramma della Grande Depressione.
  • mercoledì 26 aprile, ore 20.00
    NIGHT NURSE
    L’angelo bianco, Usa, 1931, 72’, DCP v.o. sott. it.
    di William A. Wellman, con Barbara Stanwyck, Joan Blondell, Clark Gable
    Un’infermiera assunta in una casa privata scopre un complotto ai danni di due bambini per impossessarsi dell’eredità. Un imprevedibile melò tinto di giallo che esalta la solidarietà femminile e denuncia la corruzione delle classi privilegiate. Memorabile Clark Gable nei panni di un autista sadico e manesco.
  • venerdì 28 aprile, ore 20.00
    LITTLE CAESAR
    Piccolo Cesare, Usa, 1931, 79’, 35mm v.o. sott. it.
    di Mervyn LeRoy, con Edward G. Robinson, Douglas Fairbanks Jr.
    Ascesa e caduta di Cesare “Rico” Bandello, boss di Chicago e “tra i primi veri antieroi del cinema americano” (Lourcelles). Caposaldo del genere gangster, ha un ritmo serrato e un realismo crudo e violento, ma colpisce anche per l’ambiguità del rapporto tra i due protagonisti, spesso letto in chiave omosessuale.
  • sabato 29 aprile, ore 20.00
    EMPLOYEES’ ENTRANCE
    Guerra bianca, Usa, 1933, 74’, DCP v.o. sott. it.
    di Roy Del Ruth, con Warren William, Loretta Young
    Il tirannico direttore di un negozio assume la giovane Madeline solo in cambio di favori sessuali. Quando però Madeline si innamora di un collega, teme che la verità salti fuori… Un ritratto spietato delle logiche del mercato e delle condizioni di lavoro durante la Grande Depressione, da riscoprire assolutamente.
  • domenica 30 aprile, ore 20.00
    DEVIL AND THE DEEP
    Il diavolo nell’abisso, Usa, 1932, 79’, 16mm v.o. sott. it.
    di Marion Gering, con Tallulah Bankhead, Gary Cooper, Charles Laughton, Cary Grant
    Ossessionato dalla gelosia, il comandante di una nave rende la vita impossibile alla moglie, fino a spingerla tra le braccia di un giovane tenente. Gary Cooper e Cary Grant sono per la prima volta insieme in questo melò sontuoso, con un sorprendente finale a bordo di un sottomarino bloccato in fondo al mare.
  • mercoledì 3 maggio, ore 20.00
    RED-HEADED WOMAN
    Usa, 1932, 79’, DCP v.o. sott. it.
    di Jack Conway, con Jean Harlow, Chester Morris, Charles Boyer
    Jean Harlow è al suo meglio nei panni di una spudorata arrampicatrice sociale, che sa usare ogni arma di seduzione ma all’occorrenza non disdegna un revolver… Scritto da Anita Loos dopo una prima stesura di Scott Fitzgerald, è uno degli esempi più folgoranti del piglio anticonformista del cinema dell’epoca.
  • venerdì 5 maggio, ore 20.00
    THE PUBLIC ENEMY
    Nemico pubblico, Usa, 1931, 83’, 35mm v.o. sott. it.
    di William A. Wellman, con James Cagney, Jean Harlow
    La storia di Tom Powers, gangster di origine irlandese nella Chicago del proibizionismo, è uno degli atti fondativi del genere, grazie all’interpretazione modernissima di Cagney e alla regia tesa e vibrante di Wellman. Entrati nel mito la scena del pompelmo e un finale che ancora sconvolge per la sua violenza.
  • sabato 6 maggio, ore 20.00
    GOLD DIGGERS OF 1933 (replica)
    La danza delle luci, Usa, 1933, 97’, 35mm v.o. sott. it.
    di Mervyn LeRoy, con Joan Blondell, Dick Powell, Ginger Rogers
    Un giovane ricchissimo con l’hobby del canto corteggia una ballerina senza rivelarle la sua vera identità. La trama però è solo un pretesto per una serie di leggendari numeri coreografici diretti da Busby Berkeley, tra cui spicca l’insolito Remember My Forgotten Man, sul dramma della Grande Depressione.
  • domenica 7 maggio, ore 20.00
    FORBIDDEN
    Proibito, Usa, 1932, 83’, DCP v.o. sott. it.
    di Frank Capra, con Barbara Stanwyck, Adolphe Menjou, Ralph Bellamy
    Lulu resta incinta di un politico, Bob Grover, ma per non comprometterne la carriera sposa un giornalista. Quando quest’ultimo decide di rivelare alcuni segreti su Grover, la donna arriverà persino a ucciderlo. Ancora una volta Capra si conferma un maestro nell’intrecciare dramma e commedia, melò e politica.
  • martedì 9 maggio, ore 20.00
    IMITATION OF LIFE
    Lo specchio della vita, Usa, 1934, 111’, DCP v.o. sott. it.
    di John M. Stahl, con Claudette Colbert, Warren William, Rochelle Hudson
    Meno celebre del remake di Sirk con Lana Turner, il film di Stahl fu tra i primi a subire l’ostilità di un codice Hays ormai a pieno regime, soprattutto per come affronta la questione razziale. La vicenda delle quattro protagoniste, due madri e due figlie, non ha mai smesso però di appassionare e commuovere.
  • mercoledì 10 maggio, ore 20.00
    SCARFACE (replica)
    Scarface – Lo sfregiato, Usa, 1932, 93’, DCP v.o. sott. it.
    di Howard Hawks, con Paul Muni, Ann Dvorak, George Raft
    In pieno proibizionismo, Tony Camonte scala le vette della criminalità di Chicago compiendo violenze e omicidi. Osteggiato e bandito all’epoca in vari stati, il dirompente capolavoro di Hawks (e di Ben Hecht alla sceneggiatura) trasforma un gangster in eroe tragico, fondando di fatto un intero genere.
  • venerdì 12 maggio, ore 20.00
    BOMBSHELL
    Argento vivo, Usa, 1933, 96’, 35mm v.o. sott. it.
    di Victor Fleming, con Jean Harlow, Lee Tracy, Frank Morgan
    La diva del cinema Lola Burns è perseguitata dalle trovate del suo agente, che inventa le notizie più sensazionali per alimentarne la popolarità. Una screwball comedy corrosiva ed esilarante sugli inconvenienti dello star system, negli anni in cui Hollywood era considerata a buon diritto la nuova Babilonia.
  • sabato 13 maggio, ore 20.00
    DESIGN FOR LIVING
    Partita a quattro, Usa, 1933, 91’, DCP v.o. sott. it.
    di Ernst Lubitsch, con Fredric March, Gary Cooper, Miriam Hopkins
    Due artisti americani squattrinati incontrano a Parigi la bella Gilda, che coinvolgerà entrambi in un ménage à trois. Con la consueta ironia sopraffina, Lubitsch compone un inno ai piaceri della vita, in cui lascia a bocca aperta la rappresentazione liberatoria e anticonformista della sessualità femminile.
  • domenica 14 maggio, ore 20.00
    BLONDE VENUS (replica)
    Venere bionda, Usa, 1932, 93’, DCP v.o. sott. it.
    di Josef von Sternberg, con Marlene Dietrich, Cary Grant, Herbert Marshall
    Una cantante tedesca sposa uno scienziato americano, ma quando lui si ammala è costretta a tornare in scena, finendo per innamorarsi di un giovane playboy. Tra i film più trasgressivi della coppia Sternberg-Dietrich, contiene il celeberrimo numero musicale in cui Marlene si esibisce travestita da gorilla.

Hollywood Film Award: vincono Gone Girl, Benedict Cumberbatch e Julianne Moore

0

Si è svolta ieri sera al Palladium a Hollywood la cerimonia di consegna degli Hollywood Film Award. A vincere sono stati i titoli e gli attori che, più o meno, si erano già conquistati un posto nella classifica dei migliori prodotti ‘da premio’ di quest’anno.

E così il miglior film è andato a Gone Girl di David Fincher (ritira il premio Ben Affleck), la migliore attrice a Julianne Moore per Still Alice, il migliore attore a Benedict Cumberbatch per The Imitation Game, che non si è trovato nella condizione di sfilare il premio al suo amico e connazionale Eddie Redmayne, che è invece stato premiato per la migliore performance ‘Breakout’ per La Teoria del Tutto.

Sempre a The Imitation Game è andato il premio per la migliore attrice non protagonista, Keira Knightley, e la miglire regia, Morten Tyldem. Che si tratti di un indicatore per i prossimi Oscar e che il film sulla tragica vita di Alan Turing abbia cominciato ieri sera la sua scalata a Hollywood? Ecco di seguito tutti i premiati, con indicato a seguire il nome dell’ospite che ha presentato il premio:

Hollywood Film Award
Gone Girl

Hollywood Actor Award
Benedict Cumberbatch, The Imitation Game
(Amy Adams)

Hollywood Blockbuster Award
Guardians of the Galaxy
(Chadwick Boseman)

Hollywood Documentary Award
Supermensch: The Legend of Shep Gordon, Mike Myers
(Johnny Depp/Shep Gordon)

Hollywood Actress Award
Julianne Moore, Still Alice
(Kristen Stewart)

Hollywood Career Achievement Award
Michael Keaton
(Geena Davis)

Hollywood Animation Award
How to Train Your Dragon 2
(Jennifer Lopez)

Hollywood Comedy Award
Chris Rock, Top Five
(Queen Latifah)

New Hollywood Award
Jack O’Connell, Unbroken
(Angelina Jolie)

Hollywood Ensemble Award
Foxcatcher
(Jonah Hill)

Hollywood Director Award
Morten Tyldem, The Imitation Game
(Robert Pattinson)

Hollywood Song Award
“What Is Love?” Janelle Monáe, Rio 2

Hollywood Screenwriter Award
Gillian Flynn, Gone Girl
(Hilary Swank)

Hollywood Breakout Performance Actor Award
Eddie Redmayne, The Theory of Everything
(Jared Leto)

Hollywood Breakthrough Director Award
Jean-Marc Vallee, Wild
(Reese Witherspoon)

Hollywood Supporting Actress Award
Keira Knightley, The Imitation Game
(Christoph Waltz)

Hollywood Breakout Performance Actress Award
Shailene Woodley, The Fault in Our Stars
(Laura Dern)

Hollywood Supporting Actor Award
Robert Duvall, The Judge
(Robert Downey Jr.)

Off-air awards

Hollywood Cinematography Award
Emmanuel Lubezki, Birdman

Hollywood Visual Effects Award
Scott Farrar, Transformers: Age of Extinction

Hollywood Editing Award
Jaty Cassidy and Dody Dorn, Fury

Hollywood International Award
Jing Tian

Hollywood Film Composer Award
Alexandre Desplat, The Imitation Game

Hollywood Production Design Award
Dylan Cole and Gary Freeman, Maleficient

Hollywood Visual Effects Award
Milena Canonero, The Grand Budapest Hotel

Hollywood Sound Award
Ren Klyce, Gone Girl

Hollywood Makeup and Hair Award
David White (special make-up effects) and Elizabeth Yianni-Georgiou (hair designer and makeup designer), Guardians of the Galaxy

Hollywood è pronta per il ritorno di Johnny Depp, affermano alcuni insider

0

Hollywood sembra essere pronta per il ritorno di Johnny Depp, secondo quanto affermato da alcuni insider. Depp è stato, come noto, una delle più grandi star del cinema prima del controverso divorzio e della disputa legale con la sua ex moglie, l’attrice Amber Heard. Un evento che ha avuto un impatto negativo sulla reputazione e sulla carriera di Depp, anche se la vittoria del processo per diffamazione contro Heard lo scorso giugno ha aumentato le sue probabilità di un ritorno. Pochi giorni fa, Depp è stato ora accolto calorosamente al Festival di Cannes, dove ha partecipato alla premiere del film Jeanne du Barry, di cui è protagonista.

Dopo aver ricevuto una standing ovation tutta per lui, molti insider di Hollywood si sono fatti avanti nell’affermare che la patria del cinema statunitense sarebbe pronta per il suo ritorno, anche se l’attore giudica strana la parola “ritorno”. Diversi agenti anonimi, produttori e altre personalità del cinema hanno dunque parlato di come Hollywood sia pronta a ricucire i rapporti con Depp, a condizione che si rimetta in forma, si presenti in tempo e ricordi le sue battute. “Le persone hanno la memoria corta. Penso che sarà lo stesso per Johnny Depp, a meno che non continui a perdere il controllo durante le riprese”, è una delle affermazioni riportate

Avrebbe più possibilità di lavorare negli Stati Uniti se avesse un aspetto un po’ migliore. Sembra gonfio e malsano nelle poche foto che ho visto di lui di recente – non mi sembra una star del cinema. Se si mette in ottima forma e se sarà professionale nei film a cui lavora, penso che Hollywood lo ingaggerà di nuovo come protagonista”, viene riportato nel rapporto di IndieWire. “Depp è un attore abbastanza bravo da rianimare una carriera. Ma a causa dell’età sarà un attore caratterista piuttosto che un protagonista: potrebbe essere il tipo di presenza eccentrica avvincente che un Christopher Walken o un Ian McKellen sono stati in questi ultimi anni”, ha affermato lo sceneggiatore Larry Gross.

In ogni caso, Depp al momento non ha ruoli da attore previsti dopo Jeanne du Barry, con il suo unico progetto attualmente confermato che sarà un film biografico su Modigliani con Al PacinoRiccardo Scamarcio, di cui però sarà regista. La prospettiva di un ritorno a Hollywood rimane comunque incerta poiché Depp è ancora una figura divisiva tra il pubblico americano ed è improbabile che ritorni ai suoi ruoli di maggior successo commerciale come Jack Sparrow nella serie Pirati dei Caraibi. Non è inoltre certo che l’attore possa essere interessato a tornare ad Hollywood, dove essersi sentito boicottato da quel mondo. Ad ora, l’attore sembra maggiormente interessato a ricostruirsi una carriera in Europa.

Hollywood dice addio a Paul Walker via Twitter

0

Paul WalkerPer un’ironica fatalità la stella del franchise Paul Walker è morta in un tragico incidente stradale che ha scioccato Hollywood e tutte le persone che questa mattina hanno appreso la notizia. Ora arrivano i primi saluto dal mondo di Hollywood e dai colleghi del compianto attore.

Tra le prime reazione arrivate c’è anche quella del regista di Fast and Furious 7, James Wan:

I am so beyond heartbroken right now. I can’t process anything.

Ma i pensieri rivolti al giovane attore, appena quarant’anni, arrivano da tutto il mondo…

Sarah Michelle

.@RealPaulWalker May he be in peace. To his family you are in our thoughts and prayers.

Dominic Monaghan

.@RealPaulWalker awful news. Paul was a lovely guy. Handsome as all hell and funny and cool to boot. Terrible news. My condolences.

Eric Roberts 

My wife cast him in http://www.imdb.com/title/tt0090533/ … as a child.A great kid & a great guy. So upsetting.

Kat Dennings

Paul Walker???? Oh my god. This is heartbreaking

Olivia Munn

RIP Paul Walker. Gone too soon..

Dwayne Johnson

All my strength, love & faith to the Walker family during this heartbreaking time. We find our strength.. in his light. Love you brother.

Vin Diesel

Brother I will miss you very much. I am absolutely speechless. Heaven has gained a new Angel. RIP.

Luke Evans

I am in total shock at the news of Paul’s death. My heart,strength and love goes out to his family. A truly honest h…

Jordana Brewster

Paul was pure light. I cannot believe he is gone.

Gal Gadot

Lost a dear friend today. So sudden and tragic – @RealPaulWalker was a great man with a big heart and passion. RIP

Dominic Monaghan

awful news. Paul was a lovely guy. Handsome as all hell and funny and cool to boot. Terrible news. My condolences.

Zoe Saldana

A very sad day indeed. R.I.P. Paul Walker. Our prayers are with you and your family.

Joe Carnahan

I had the distinct pleasure of meeting Paul Walker. He flew to an airport in NC to talk about a role in THE GREY. He was a total gentleman.

Fonte: Twitter

 

 

Hollywood Costume: 150 costumi in mostra

0

Chi non ha mai desiderato di indossare uno degli splendidi costumi che vediamo nei film che amiamo? Ebbene anche se non si potranno indossare, perlomeno si potranno ammirare tanti dei costumi dei film cult nella mostra Hollywood Costume a Los Angeles. I capi saranno oltre 150 e spaziano da pellicole intramontabili come Pretty Woman, a film recenti come il costume di Jared Leto in Dallas Buyers Club. E che dire di Batman e dei vestiti di The Hunger Games e Django Unchained. Non potevano mancare neanche le chicche create appositamente per film come American Hustle e Il Grande Gatsby.

L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 2 marzo 2015, ed è gestita dal Victoria and Albert Museum di Londra e dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences: il luogo della mostra è il Wilshire May Company Building, futura sede del Museo Academy of Motion Pictures.

Fonte: VF

Hollywood Con Queen: trailer della nuova docuserie che racconta la più grandi truffe di Hollywood

0

Apple TV+ ha presentato il trailer di “Hollywood Con Queen“, la nuova docuserie in tre parti che racconta l’incredibile storia di una delle più grandi truffe di Hollywood, in arrivo l’8 maggio.

La trama di Hollywood Con Queen

Una misteriosa figura soprannominata “Con Queen” impersona le donne più potenti dell’industria dello spettacolo, attirando ignare vittime in Indonesia con la promessa di un’opportunità di carriera che cambierà la loro vita. I malcapitati caduti nella trappola della “Regina della truffa” investono ingenuamente le proprie finanze personali alla ricerca di una grande occasione, mentre vengono sfruttati e trascinati in un perverso gioco psicologico che si estende a tutto il mondo. La truffa attira l’attenzione del giornalista investigativo veterano Scott Johnson di The Hollywood Reporter e dell’investigatrice privata Nicole Kotsianas, ex K2 Integrity, che si mettono sulle tracce della verità, scoprendo una storia più strana di quanto potessero immaginare.

Hollywood Con Queen è stato realizzato dal premio Emmy Chris Smith e da Library Films, il team creativo autore anche di titoli come “Tiger King”, della docuserie sul surf “100 Foot Wave”, “Fyre”, “Bad Vegan”, “Operation Varsity Blues” e altri ancora.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 484 vittorie e 2.143 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.

Hollywood Con Queen: la nuova avvincente docuserie sulla più grandi truffe di Hollywood

0

Apple TV+ ha annunciato oggi Hollywood Con Queen, la nuova avvincente docuserie in tre parti del regista vincitore dell’Emmy Chris Smith (“Tiger King“, “Fyre“, “100 Foot Wave“) in arrivo l’8 maggio.

Basata sul reportage originale del giornalista investigativo Scott Johnson e sul suo libro pubblicato da Harper Collins intitolato “Hollywood Con Queen: The Hunt for an Evil Genius“, la docuserie esplora la storia scioccante di una delle più grandi truffe di Hollywood.

La trama di Hollywood Con Queen

Una misteriosa figura soprannominata “Con Queen” impersona le donne più potenti dell’industria dello spettacolo, attirando ignare vittime in Indonesia con la promessa di un’opportunità di carriera che cambierà la loro vita. I malcapitati caduti nella trappola della “Regina della truffa” investono ingenuamente le proprie finanze personali alla ricerca di una grande occasione, mentre vengono sfruttati e trascinati in un perverso gioco psicologico che si estende a tutto il mondo. La truffa attira l’attenzione del giornalista investigativo veterano Scott Johnson di The Hollywood Reporter e dell’investigatrice privata Nicole Kotsianas, ex K2 Integrity, che si mettono sulle tracce della verità, scoprendo una storia più strana di quanto potessero immaginare.

Hollywood Con Queen è prodotto per Apple TV+ da Library Films, con Chris Smith come regista e produttore esecutivo insieme al produttore esecutivo Ben Anderson. Scott Johnson è il produttore consulente.

Holly: recensione del film di Fien Troch #Venezia80

Holly: recensione del film di Fien Troch #Venezia80

Fien Troch, regista belga, presenta Holly in Concorso a Venezia 80. Un racconto di crescita che mescola mito e realtà dove tutto è nelle mani di una giovane ragazza di 15 anni, alla quale forse si chiede troppo. Dopo aver già trionfato nella sezione Orizzonti con il precedente Home, la regista belga prende le redini di questo progetto cercando un po’ più di libertà creativa, cosa che sicuramente si ritrova in questo ultimo lungometraggio. La capacità di osare per abbattere barriere e spingersi oltre. Durante il processo creativo del film, infatti, c’è stata la volontà di rendere Holly un film corale ma è stata abbandonata immediatamente mettendo al centro questa protagonista problematica e complessa anche nella sua messa in scena.

Una ragazza normalissima che improvvisamente viene accreditata di un talento speciale, in una comunità che è molto ricettiva nei confronti di qualcosa di “soprannaturale” a causa di un evento tragico che fa da premessa al film. Una favola moderna che per citare un film italiano sempre presenta a Venezia negli anni passati ricorda La santa piccola per impostazione e soggetti della trama.

Holly, la trama

La quindicenne Holly chiama la scuola per dire che resterà a casa per tutto il giorno. Poco dopo, nella scuola scoppia un incendio che uccide diversi studenti. La comunità, toccata dalla tragedia, si riunisce per cercare di guarire. Anna, un’insegnante, incuriosita da Holly e dalla sua strana premonizione, la invita a unirsi al gruppo di volontariato che gestisce. La presenza di Holly sembra portare tranquillità, calore e speranza a coloro che incontra. Ma presto le persone iniziano a cercare Holly e la sua energia catartica, chiedendo sempre di più alla giovane ragazza.

Fede e mito: due facce della stessa medaglia. Holly si muove su questo confine senza mani sfociare nell’uno o nell’altro. L’elemento paranormale che dà però il via alla premessa del film e tiene chiara la linea della trama fino alla fine mistica della pellicola. Cathalina Geeraerts interpreta Holly in modo enigmatico e complesso, l’attrice riesce a trasmettere allo spettatore il disagio di portare avanti questo “lavoro” che quasi immediatamente diventa ancora più tortuoso per la giovane adolescente. È come, infatti, se per tutto il film si portasse avanti anche la crescita di lei come giovane donna in un mondo in cui le persone sono sempre pronte ad approfittarsi di te.

Holly film

La strega

Nella premessa del film scopriamo come la famiglia di Holly, in particolare lei e il fratello, vengano bullizzati a scuola, etichettati come gli strambi del liceo. L’incidente a scuola non fa altro che aumentare queste voci solo che le persone della comunità di Holly hanno toccato con mano il suo potere. Il potere di riuscire a far sorridere le persone anche solo per un attimo e donare loro il buon umore. Ma Holly non fa solo questo agisce anche in modo diretto su persone colpite da malattie, la impongono anche contro la sua volontà come una specie di giovane profeta, una santa, quando il suo soprannome a scuola era “la strega”. Nonostante il film giochi molto sul tema dei miracoli, la fede non viene mai menzionata. Anche l’associazione inglese tra il nome Holly e Holy (santa) richiama questo dualismo che Fien Troch tende a portare in scena.

A questo racconto si contrappone una sorta di fanatismo religioso. Le persone si vogliono approfittare di Holly e del suo potere soprannaturale al punto che lei arriva a farsi pagare per le sue prestazioni. Un film che tende molto a rimarcare questo aspetto quando la macchina da presa si sofferma sui gioielli e sulle scarpe che Holly compra con questi soldi. Poi però, come prosciugata da questa vita, il suo umore cambia. Come se si aspettare ancora che qualcosa di terribile stia per accadere. Anche il finale lascia comunque parecchi punti in sospeso per un film dalla trama parecchio semplice e poco articolata.

Holly: il romanzo di Stephen King diventerà una serie TV

0
Holly: il romanzo di Stephen King diventerà una serie TV

È stato annunciato un nuovo adattamento di un libro di Stephen King, che sarà una serie televisiva con un importante personaggio ricorrente di due serie precedenti. La notizia è stata svelat durante un Q&A al Printers Row Lit Fest di Chicago, dove il regista Jack Bender ha annunciato un adattamento di Holly. Il romanzo giallo di King del 2023 ha come protagonista Holly Gibney, un personaggio ricorrente nelle storie del maestro del brivido, che indaga su misteri sia naturali che soprannaturali. L’investigatrice è già apparsa nell’adattamento televisivo di Mr. Mercedes, interpretata da Justine Lupe, e in The Outsider, interpretato da Cynthia Erivo.

“Ho avuto la fortuna di conoscere e lavorare con Stephen King – a proposito di scrittori. Il suo nuovo libro Holly, tra l’altro, è fantastico. Ne faremo uno show. Non l’abbiamo ancora annunciato.”, ha dichiarato Bender, di fatto annunciando una nuova trasposizione da un’opera di King. Come noto, il cinema e la televisione hanno già portato sullo schermo numerosi racconti e romanzi dell’autore del Maine, da Carrie – Lo sguardo di Satana nel 1976 fino a It nel 2017. Il suo prolifico catalogo di storie è però arrivato appunto anche in TV con serie come Under the Dome, Lisey’s Story e The Stand.

Holly: di cosa parla il romanzo di Stephen King

Holly segue il suo personaggio principale mentre inizia a indagare su una scomparsa nel bel mezzo della pandemia di Covid-19. La protagonista si ritrova infatti coinvolta nel tentativo di aiutare Penny Dahl a ritrovare la figlia scomparsa. A pochi isolati dalla zona in cui è scomparsa Bonnie Dahl vivono i professori Rodney ed Emily Harris: ottuagenari sposati, devoti l’uno all’altra e accademici semi-pensionati da una vita. Ma l’apparenza inganna, nel seminterrato della loro casa, nascondono un segreto diabolico che potrebbe essere collegato alla scomparsa di Bonnie. La coppia di rispettabili anziani si rivela astuta e Holly avrà a che fare con persone incredibilmente contorte.

Bender ha lavorato in precedenza per dare vita a Holly in Mr. Mercedes, che stabilisce come la ragazza diventi un’investigatrice privata. Bender è stato produttore esecutivo di Mr. Mercedes e ha anche diretto la maggior parte degli episodi. Sebbene la storia della trilogia originale di King sia collegata a The Outsider, i due progetti sono stati adattati separatamente, con Holly interpretata da attori diversi. Dal momento che Bender è coinvolto nella creazione della nuova versione del personaggio, lo show potrebbe avere dei collegamenti con quella serie e Lupe potrebbe tornare al suo ruolo nello show, collegando o due titoli in modo simile a come sono collegati i libri di King.

Tuttavia, è anche possibile che la serie presenti la versione di Erivo del personaggio, collegando la sua storia oscura a quella di The Outsider. Un’altra possibilità è che Holly non sia collegata a nessuna delle due serie, ma che sia un sequel spirituale di entrambe. In questo modo, il pubblico che si sintonizza solo ora non sarebbe confuso sulla storia, né dovrebbe cercare altri show per capire la trama. Ora che è stata ufficializzata, la serie può unirsi ad altri adattamenti di King, come l’imminente The Long Walk, come qualcosa che i lettori possono aspettare con ansia.

Holland, la spiegazione del finale: il vero destino di Fred e il significato di quella battuta finale

Holland è un thriller misterioso con Nicole Kidman, con colpi di scena scioccanti che cambiano completamente il destino della protagonista. Nicole Kidman ha avuto un paio d’anni di grande successo e la sua serie positiva continua con Holland. Diretto da Mimi Cave, Holland trasporta il pubblico nell’omonima cittadina del Michigan, famosa per i tulipani, i mulini a vento e per essere una piccola comunità. Holland segue Nancy Vandergroot (Kidman), un’insegnante che vive con il marito Fred Vandergroot (Matthew Macfadyen) e il figlio Harry (Jude Hill).

I Vandergroot vivono una vita tranquilla a Holland fino a quando Nancy inizia a sospettare che Fred la tradisca. Nancy si confida con il collega Dave (Gael García Bernal), arrivato in città da poco, e lo convince ad aiutarla a scoprire cosa sta combinando Fred. Nancy e David sviluppano forti sentimenti l’uno per l’altra e decidono di trovare le prove del tradimento di Fred, in modo che Nancy possa lasciarlo senza rimorsi. Tuttavia, fanno una scoperta inquietante su Fred, che cambia completamente i loro piani e le loro opinioni.

Cosa è successo davvero a Fred, il marito di Nancy, in Olanda

Fred Vandergroot conduceva una doppia vita inquietante

Fred Vandergroot è un optometrista e, dato che Holland è una piccola città, tutti lo conoscono. Fred è spesso fuori città per lavoro, cosa che Nancy non ha mai trovato sospetta fino a quando non trova una ricevuta nella sua tasca che contraddice il luogo in cui avrebbe dovuto trovarsi. Questo è l’inizio della spirale di Nancy, convinta che Fred la tradisca, anche se non ha prove concrete. Nancy non ottiene subito delle risposte, rendendo Holland un mistero che si sviluppa lentamente, ma che, una volta arrivato al terzo atto, accelera il ritmo.

Dopo che Nancy ha lasciato i suoi gioielli nell’ufficio di Fred mentre vi entrava di nascosto di notte, Fred la affronta, dicendole che dovrebbero semplicemente “ricominciare da capo” e andare avanti. Tuttavia, Nancy è già presa da Dave, che l’ha aiutata a entrare nell’ufficio di Fred, e anche se vuole lasciare Fred, vuole avere le prove della sua infedeltà, in modo da avere un motivo valido per lasciarlo. In quel momento, gli unici indizi che ha sono una scatola di pellicole Polaroid e la prima ricevuta.

Quando Fred esce di nuovo dalla città, Dave e Nancy lo seguono. Nancy irrompe nella sua camera d’albergo mentre Dave tiene d’occhio Fred al bar dell’hotel, e Nancy trova biancheria intima, manette e croccantini per cani nella sua stanza. Questo non è ancora sufficiente per confermare che Fred la tradisce, ma Nancy deve tornare a casa a prendere Harry, quindi Dave rimane a seguire Fred. Nel frattempo, Nancy fa le sue ricerche nella biblioteca della città con alcuni dettagli che trova nel modellino della città di Fred.

Nancy scopre che molte donne sono scomparse e sono state poi trovate morte, mentre Dave trova Fred che incontra una giovane donna. Quando Dave irrompe nella casa, vede i cani della donna che mangiano i biscotti, mentre in un’altra stanza Fred viene sorpreso mentre uccide la giovane donna. Dave e Fred iniziano a lottare e Fred viene pugnalato con il proprio coltello e cade nel lago. Dave torna a Holland e fa sapere a Nancy che lei e Harry sono al sicuro, ma c’è ancora una sorpresa per loro.

Quando Nancy chiama Harry per chiedere aiuto, lo trova fuori con Fred, che è sopravvissuto alla lotta con Dave.

Durante il festival Tulip Time di Holland, gli amici di Nancy le dicono di aver visto Fred poco prima e Dave lo individua tra la folla. Nancy va nel panico e porta Harry in un motel vicino, con Dave che li segue. Dave va nel panico e dice a Nancy che dovrebbero avvisare la polizia, ma lei lo ferma e una TV gli cade sulla testa. Quando Nancy chiama Harry per chiedere aiuto, lo trova fuori con Fred, sopravvissuto alla lotta con Dave. Come ha sempre fatto, Fred cerca di manipolare Nancy, dicendole ancora una volta che ricominceranno da capo, ma Nancy è determinata a lottare per sé e per Harry.

Tornati in macchina, Nancy fa fermare Fred e dice a Harry di scappare, mentre lei si difende con la pistola di Dave. Nancy spara a Fred ma lo manca, colpendo solo la guancia e l’orecchio, e dopo che Harry cerca di difenderla ma viene spinto via da Fred, Nancy prende uno zoccolo e lo picchia a morte. Fred non paga mai per i suoi crimini, ma Nancy finalmente gli impedisce di uccidere altre donne.

Cosa è successo a Dave nel finale di Holland

Matthew Macfadyen e Jude Hill in Holland (2025)

Il destino di Dave rimane ambiguo

Dave è arrivato da poco in Olanda e insegna nella stessa scuola di Nancy. Dave si dimostra premuroso nei confronti di chi lo circonda, compresi i suoi studenti, ma essendo messicano deve affrontare il razzismo. Tuttavia, è sempre disposto ad aiutare, tanto da mettersi in pericolo per aiutare Nancy. Sebbene Dave voglia stare con Nancy, si trattiene perché non lo ritiene giusto dato che Nancy è sposata e vuole proteggere i suoi sentimenti. Tuttavia, quando Nancy gli dice che lascerà Fred, Dave si offre di procurarle le prove di cui ha bisogno per dimostrare l’infedeltà di Fred.

Dave ha incubi in cui vede Fred nel lago e si sveglia, e in cui i cani della donna assassinata leccano il suo sangue dal pavimento.

Dopo il confronto con Fred, Dave è convinto che Fred sia morto, ma è ancora molto paranoico al riguardo. Dave ha incubi in cui Fred è nel lago e si sveglia, e in cui i cani della donna assassinata leccano il suo sangue dal pavimento. Determinato a proteggere Nancy e Harry, Dave prende la pistola e partecipa al festival dei tulipani, dove vede Fred tra la folla. Come accennato in precedenza, Dave incontra Nancy al motel e cerca di convincerla a chiamare la polizia, ma lei lo spinge e una TV gli cade sulla testa, ferendolo.

Quando Nancy torna nella stanza del motel dopo aver ucciso Fred, Dave è sparito e la voce fuori campo finale in Holland passa da Dave a Nancy. Dave sopravvive alle ferite e molto probabilmente lascia Holland dopo quello che è successo con Nancy e Fred. La narrazione finale in Holland non menziona la relazione tra Dave e Nancy, quindi si può presumere che sia scomparso dopo quel giorno.

Cosa significa davvero il modellino della città di Fred in Holland

Fin dall’inizio di Holland, l’attenzione è focalizzata sul modellino della città di Fred, che la telecamera riprende durante i titoli di testa. Fred e Harry trascorrono del tempo insieme nel garage, dove lavorano al modellino. Anche se lo spettatore è portato a vedere il modellino come un semplice hobby che Fred ama condividere con Harry, c’è qualcosa di molto più sinistro dietro di esso, che non è una replica di Holland.

Il primo indizio che qualcosa non va nel modellino della città è quando Nancy nota un cartello in una delle case del modellino che ha visto in una delle Polaroid di Fred. Una rapida ricerca porta al nome di Lacey Anne, che Nancy scopre in seguito essere stata assassinata tre anni prima. Le ricerche di Nancy portano alla scoperta di altre donne uccise negli ultimi anni nella zona di Holland, e lei collega questi omicidi alle case e alle strade del modellino di Fred. Il modellino della città, quindi, è il registro personale di Fred di tutti gli omicidi che ha commesso.

Nancy e Harry lasceranno Holland?

Quando Dave dice a Nancy che è al sicuro e che Fred non tornerà (poiché crede che sia morto), Nancy non ha la reazione che lui sperava. Invece di accettare di lasciare la città con Dave e Harry, Nancy gli dice che non possono farlo perché la vita di Harry ne risentirebbe e non possono andarsene prima del festival. Nancy dice a Dave che continueranno a nascondere le azioni e il destino di Fred come hanno sempre fatto. In tutto Holland, Nancy si dimostra molto tradizionale, ma ha sempre lottato con la propria libertà di scelta.

L’Olanda è diventata il rifugio sicuro di Nancy e, anche se suo marito è un serial killer, non è pronta a lasciare il posto più sicuro che abbia mai avuto.

Nancy spiega all’inizio che Fred l’ha “salvata” e portata in Olanda, dove ha una vita perfetta, o almeno così credeva. L’Olanda è diventata il rifugio sicuro di Nancy e, anche se suo marito è un serial killer, lei non è pronta a lasciare il posto più sicuro che abbia mai avuto e dove si sente molto a suo agio. Alla fine di Holland si capisce che Nancy e Harry non lasciano la città, ma semplicemente vanno avanti insieme dopo tutto quello che è successo con Fred.

Spiegazione dell’ultima battuta di Holland

Tutto quello che Dave e Nancy hanno passato insieme è sufficiente per far loro dubitare che fosse reale, ma non significa letteralmente che la maggior parte di Holland non sia successo.

La voce fuori campo alla fine di Holland inizia con Dave e si sovrappone a quella di Nancy, poiché entrambi provano gli stessi sentimenti di paura, insicurezza e invisibilità. Nancy dice di aver finalmente trovato una via d’uscita, ma sia Dave che Nancy si chiedono se tutto “sia stato reale”. Nancy trova una via d’uscita dal suo matrimonio, anche se non proprio Holland, mentre Dave trova una via d’uscita dalla città, una città che non lo ha mai accolto bene. Tutto ciò che Dave e Nancy hanno vissuto insieme è sufficiente per far loro dubitare che fosse reale, ma ciò non significa letteralmente che la maggior parte di Holland non sia realmente accaduta.

Dave e Nancy trovano l’uno nell’altra il conforto, il sostegno e la compagnia che mancano loro, ma alla fine hanno visioni della vita molto diverse e desiderano cose diverse. Dave assiste a un omicidio e quasi uccide un uomo, mentre Nancy scopre che suo marito è un serial killer e deve quindi lottare per la sicurezza sua e di suo figlio. È comprensibile che Dave e Nancy si chiedano se ciò che hanno vissuto insieme fosse reale o meno, ma lo è stato sicuramente: questo dimostra solo come ognuno veda il mondo in modo diverso e affronti i suoi orrori nel miglior modo possibile.

Holland Roden: 10 cose che non sai sull’attrice

0
Holland Roden: 10 cose che non sai sull’attrice

Holland Roden è una di quelle attrici che ha contribuito alla rivoluzione del mondo delle serie tv grazie alle sue performance in diverse serie, soprattutto in Teen Wolf. L’attrice ha iniziato la sua carriera quando era molto giovane e non si più fermata, diventando molto amata dal pubblico di tutto il mondo.

Ecco dieci cose da sapere su Holland Roden.

Holland Roden serie

Holland Roden teen wolf1. Ha iniziato recitando in molte serie tv. L’attrice ha dato il via alla sua carriera – dopo un paio di esperienze nei cortometraggi – con la serie CSI – Scena del crimine nel 2007, per poi lavorare in Lost (2008), Cold Case – Delitti irrisolti (2008), 12 Miles of Bad Road (2008), Pushed (2009), Criminal Minds (2010), The Event (2010) e Grey’s Anatomy (2012). Tra i suoi ultimi lavori per il piccolo schermo, vi sono Teen Wolf (2011-2017), Channel Zero (2018), MacGyver (2018) e il film tv Jane the Novela (2019). Holland Roden nel 2021 è entrata a far parte del cast della serie tv Mayans MC, spin-off di Sons of Anarchy. Nello stesso anno ha interpretato Rachel nel film Escape Room 2 – Gioco Mortale. Nel 2021 sarà Kathleen McChesney nel film Ted Bundy: American Boogeyman.

2. Ha lavorato anche in alcuni film ed è produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non prestato la sua attività recitativa solo per il piccolo schermo. Infatti , il suo primo lungometraggio risale al 2009, quando debutta sul grande schermo con Ragazze nel pallone – Lotta finale, per poi apparire in House of Dust (2013) e Cry of Fear (2015). Inoltre, ha svolto anche l’attività di produttrice lavorando ad un episodio della serie Eat Me (2015).

Holland Roden Instagram

3. Ha un profilo seguitissimo. Anche l’attrice ha aperto da un bel po’ un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 4,6 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista di momenti lavorativi e di svago, con post a sostegno di campagne umanitarie. Inoltre, sono molte le foto che ritraggono il suo cane e i suoi migliori amici.

Holland Roden e Dylan O’Brien

4. Hanno interpretato una coppia dal rapporto particolare. In Teen Wolf Roden e Dylan O’Brien hanno interpretato due ragazzi dall’intesa e dal rapporto decisamente particolare non etichettabile con i termini di amicizia o amore. Quello che c’è tra di loro di va oltre e si eleva mano a mano che passano le stagioni. Inoltre, tra i due è nato una bel rapporto di amicizia nella vita reale.

Holland Roden Teen Wolf

5. Le manca il suo personaggio. La serie è finita solo da due anni, ma già si sente una certa mancanza. In realtà, già si cominciava a sentire prima della fine della serie, quando l’attrice ha dichiarato che del suo personaggio le sarebbe mancata l’insolenza e la sua intelligenza.

6. È a favore del reboot della serie. L’attrice ha rivelato di essere favorevole a questa opzione, aggiungendo di essere anche disponibile a tornare, magari nel ruolo di un’insegnante.

Holland Roden Lost

7. Ha interpretato un personaggio della serie. In Lost, serie di cui ha fatto parte di una sola puntata, l’attrice ha interpretato il personaggio della sedicenne Emily Locke. Nella serie, questo personaggio non è altro che la madre di John Locke, uno dei protagonisti.

Holland Roden fidanzato

8. Attualmente sarebbe single. Pare che l’attrice per adesso non stia frequentando nessuno, ma sarebbe meglio rimanere sul forse, perché secondo diversi rumor, sembra che stia facendo tira e molla con il suo ultimo ex fidanzato. L’attrice, infatti, è stata fidanzata con Max Carver per due anni, dal 2014 al 2016, ma sembra che tra i due non sia realmente finita. Prima di lui, Holland è stata fidanzata per un anno con Ian Boehn, dal 2013 al 2014.

9. Ha frequentato un suo collega di set. Dalla finzione alla vita reale spesso non ci vuole niente e la stessa Roden lo ha dimostrato. L’attrice, infatti nel 2013 ha frequentato il suo collega Colton Haynes. I due interpretavano rispettivamente Lydia e Jackson, una coppia di fidanzati in Teen Wolf. Dal set, entrambi si sono innamorati vicendevolmente: tuttavia, la loro storia è durata solo pochi mesi, ma sono rimasti molto amici.

Holland Roden: età e altezza

10. Holland Roden è nata il 7 ottobre del 1986 a Dallas, nel Texas, e la sua altezza complessiva corrisponde a 160 centimetri.

Fonti: IMDb, The Famous People

Holidays: trailer dell’antologia horror firmata da Kevin Smith

0
Holidays: trailer dell’antologia horror firmata da Kevin Smith

Guarda il trailer ufficiale di Holidays, la nuova antologia horror sulla scia di V/H/S e Tales of Halloween, composta da 8 piccole storie dirette da 9 registi diversi, tra cui gli acclamatissimi Kevin Smith e Gary Shore.

Holidays sarà presentato in anteprima al prossimo Tribeca Film Festival il 24 aprile e uscirà nelle sale cinematografiche americane il 22 aprile. Al centro del film il racconto di 8 storie differenti ambientate durante le più conosciute feste del mondo, da Natale a S. Valentino, dalla Festa della Mamma al giorno di San Patrizio.

Il cast di Holidays annovera tutti attori sconosciuti, fatta eccezione per Seth Green, il Chris Griffin di Family Guy e il Daniel “Oz” Osbourne di Buffy L’Ammazzavampiri.

Di seguito i titoli dei vari segmenti e i nomi dei registi che li hanno diretti:

Valentine’s Day (diretto da Dennis Widmyer & Kevin Kolsch)
St. Patrick’s Day (diretto da Gary Shore)
Easter (diretto da Nicholas McCarthy)
Mothers’ Day (diretto da Sarah Adina Smith)
Fathers’ Day (diretto da Anthony Scott Burns)
Christmas (diretto da Scott Stewart)
Hollow Ian (diretto da Kevin Smith)
New Years Eve (diretto da Adam Egypt Mortimer)

Ricordiamo che tra i prossimi progetti di Kevin Smith figura la commedia horror Yoga Hosers, con protagonisti Johnny Depp, sua figlia Lily-Rose Depp e la figlia dello stesso Smith, Harley Quinn Smith. Il regista ha anche dichiarato di essere al lavoro sul sequel di Mallrats (Generazione X in Italia), la pellicola cult diretta nel 1995 con Shannen Doherty, Jeremy London e Jason Lee.

Fonte

Holiday: recensione del film di Edoardo Gabbriellini – #RoFF18

Holiday: recensione del film di Edoardo Gabbriellini – #RoFF18

Il genere del legal drama circoscrive la sua narrazione agli eventi che si svolgono dentro e fuori il tribunale giudiziario. Può cambiare il punto di vista, ce ne possono essere molteplici, ma nel complesso la storia segue una traiettoria molto specifica, che si conclude alla fine con lo svelamento della verità e l’assolvenza – o meno – dell’imputato in questione. In Holiday Edoardo Gabbriellini decide di fare un lavoro al contrario e di concederci uno sguardo – molto lungo – a quel che accade dopo. Protagonista di un racconto tanto ambiguo quanto pieno di zone d’ombra è Veronica, interpretata da un’esordine ed efficace Margherita Corradi. Il film è in Concorso alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Progressive Cinema, sceneggiato da Gabbriellini insieme a Carlo Salsa e Michele Pallagrini, e prodotto da Olivia Musini con Lorenzo Mieli e Luca Guadagnino.

Holiday, la trama

Dopo due anni di carcere, Veronica (Margherita Corradi), dichiarata non colpevole di aver ucciso la madre nella Spa del loro hotel, torna a casa dal padre. Ad accoglierla c’è subito l’amica Giada (Giorgia Frank), pronta a farle recuperare tutto il tempo perduto. Ma tornare alla realtà – e soprattutto alla libertà – non è per niente facile. In primis perché la gente di lei non parla bene, molti la credono ancora colpevole, altri la denigrando su Instagram facendo persino commenti a sfondo pornografico. Mentre cerca di barcamenarsi in questa serie di situazioni spiacevoli e sciacchiare play a una vita che aveva dovuto mettere in pausa, lo spettatore cercherà di capire attraverso sguardi sul passato cosa è davvero successo prima dell’omicidio, e soprattutto cosa è stato detto durante il processo. Tutti, però, dal padre alla migliore amica potrebbero avere un movente. Quindi perché hanno accusato solo Veronica di aver ucciso la madre? Quando si inizierà a formulare un pensiero sulla protagonista, ecco che il film cambierà di nuovo strada, fino all’ambiguo finale.

Holiday Margherita Corradi Giorgia Frank

Uno stile destabilizzante

Holiday è una storia indecifrabile. Come lo è la sua protagonista, Veronica, di cui non riusciamo a trarre alcun tipo di giudizio che sia valido o fondato su prove concrete. Gabbriellini modella un film difficile da analizzare, complesso da leggere e decifrare. Intanto perché lo arricchisce di flashback (non proprio esaustivi), i quali non diventano altro che uno stile narrativo per raccontarci da più prospettive una vicenda che, fino alla fine, non riuscirà mai ad essere limpida e chiara. Sono tre i piani temporali da seguire: il primo è quello del presente, nel quale il regista butta in pasto ai leoni (utenti social, giornalisti, occhi giudicanti dei passanti) una ragazza appena stata scarcerata, che deve affrontare una realtà nella quale nessuno, sostanzialmente, le crede.

Ci sono poi i ricordi suoi e dell’amica Giada, la quale sia prima che dopo l’omicidio della madre di Veronica le è sempre stata accanto, ma che non si riesce a comprendere in che posizione si trovi rispetto la questione dell’assassinio. E infine c’è la ricostruzione del processo, in cui i testimoni vengono torturati psicologicamente dall’accusa. Sono tutti elementi che si mischiano, a volte si accavallano, tanto che bisogna compiere uno sforzo in più per capire meglio in quale spazio-tempo ci si trovi. Ad accorrere in aiuto potrebbe essere, fra le cose più evidenti, l’uso dei colori, che diventa più caldo o più freddo (ma di poco) a seconda del periodo trattato. Il passaggio da uno spezzone all’altro è un po’ confusionario, e la destabilizzazione che se ne ricava impedisce di entrare a pieno nel tono misterioso dell’opera, che rimane nel suo insieme, volontariamente, fredda e distaccata. Quasi come se l’intento del suo regista fosse quello di farcela guardare in un modo che ci impedisca di giudicare la protagonista.

Chi è Veronica?

Una protagonista della quale alla fine non si scoprirà poi molto. Né di lei né dell’azione commessa – se l’ha davvero commessa. Gabbriellini, poi, attraverso lei, ci introduce sin da subito a delle tematiche molto sentite non solo dai giovani ma da tutte le generazioni. Una fra queste è l’influenza che hanno i social sulla nostra vita, strumenti che permettono a chiunque di aprire bocca anche su cose di cui non conoscono neppure gli antefatti. C’è anche la difficoltà, ad oggi, di essere giovani, ma anche di essere adulti, causata in primis da una società e un sistema a loro volta ambigui e iniqui. C’è poi la denuncia all’adesione di alcuni canoni di bellezza assurdi, rappresentata in questo particolare caso dalla madre di Veronica, Elisabetta, sempre pronta a rammentarle di dimagrire, disprezzandone persino a gran voce il suo corpo.

Temi molto delicati e dolenti, che per quanto siano importanti in una storia che tratta di giovani – e che forse è per i giovani – non riescono a rimanere punti fermi del film, il quale nonostante voglia sollevare alcune riflessioni in merito a essi, si impegna di più a costruire un percorso che, man mano che va avanti, diventa sempre più strano, contorto, incomprensibile. È che quindi, paradossalmente, diventa la parte che più coinvolge. Perché Holiday è un noir atipico, che lascia al pubblico il piacere dell’interpretazione muovendo i personaggi solo come delle pedine, senza dargli un vero approfondimento psicologico, con lo scopo di confondere e depistarli. Chi è il colpevole, in conclusione? Quello in cui crediamo cambia continuamente. Una volta che gli dà tutti gli strumenti per pensarci, seminandoli nella storia, Holiday finisce. Ora siamo noi, con le nostre nuove idee (sbagliate o giusto che siano) a deciderlo.

Hole – L’Abisso: trailer del nuovo horror di Midnight Factory

0
Hole – L’Abisso: trailer del nuovo horror di Midnight Factory

Lo spaventoso trailer di Hole – L’Abisso che sarà nelle sale cinematografiche da giovedì 10 ottobre, distribuito da Midnight Factory etichetta horror di Koch Media.

Scritto e diretto dal regista pluripremiato Lee Cronin, Hole – L’Abisso è interpretato da Seána Kerslake, James Quinn Markey, Kati Outinen e James Cosmo.

Hole – L’Abisso, la trama

Provando a sfuggire dal passato, Sarah (Seána Kerslake) decide di iniziare una nuova vita con suo figlio Chris (James Quinn Markey) ai margini di una piccola cittadina rurale. Dopo la scoperta di una misteriosa buca nella vasta foresta che confina con la loro nuova casa, Sarah deve lottare per scoprire se i cambiamenti inquietanti che si manifestano nel suo bambino sono una trasformazione riconducibile a quell’abisso, apparentemente ben più sinistro e minaccioso delle sue stesse paure materne.

Hold Your Breath: recensione dell’horror Disney+ con Sarah Paulson

Capita, nella vita, di trovarsi ad affrontare sentimenti così intensi e destabilizzanti, come il dolore, la paura e la disperazione, da travolgerci e disorientarci. Emozioni così potenti da farci sentire soli, in lotta contro un male oscuro e insondabile, che ogni notte, nel momento in cui il corpo dovrebbe riposare e trovare pace, cerca in ogni modo di toglierci il respiro e farci crollare… proprio come farebbe una violenta tempesta di sabbia. È ciò che accade a Margaret Bellum, interpretata dalla pluripremiata Sarah Paulson, la severa tanto quanto instabile mater familias al centro del profondo e angosciante thriller psicologico Hold Your Breath, diretto da Karrie Crouse e Will Joines e disponibile in streaming su Disney+ dal 4 ottobre 2024.

La storia di Hold Your Breath

Nell’Oklahoma degli anni ’30, durante l’epoca delle terribili tempeste di sabbia conosciute come Dust Bowl, Margaret lotta con tutte le risorse a sua disposizione per proteggere le sue figlie, Rose (Amiah Miller) e Ollie (Alona Jane Robbins), mentre il marito è lontano in cerca di lavoro. In questa terra arida, devastata dalla siccità e soffocata da nubi di polvere, la sabbia diventa per Margaret un nemico da combattere con maschere, lucchetti alle porte e un fucile sempre a portata di mano. Quando un misterioso predicatore, Wallace Grady (interpretato da Ebon Moss-Bachrach, l’iconico zio Richie dell’amato show The Bear per cui ha vinto due Emmy) si insinua nella loro casa, la già fragile realtà di Margaret inizia a vacillare, minacciando di farla crollare del tutto.

Sarah Paulson e Emily Katherine Ford in Hold Your Breath
Sarah Paulson e Emily Katherine Ford in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Tra lutto, depressione e psicosi

Dopo aver già perso la figlia Ada a causa della scarlattina, Margaret non può permettere che un altro male le porti via le sue bambine. Diventa dunque ossessiva, preoccupandosi di spazzare freneticamente ogni angolo della casa, tappare qualsiasi fessura con pezzi di stoffa e procurare le ultime maschere disponibili per proteggere Rose e Ollie dalla minaccia della polvere. Ogni giorno si assicura che le lenzuola delle bambine siano pulite, come se questo rituale potesse tenere lontano l’inevitabile.

Nella mente di Margaret, però, la polvere diventa molto più di una semplice minaccia fisica. Si trasforma in una manifestazione del male stesso, un male antico e oscuro che si incarna nella figura del “Gray Man” – l’uomo grigio – un personaggio del libro per ragazzi che le figlie leggono una notte con timore. Per Margaret, la polvere e questo male sono strettamente collegati: invisibili, inesorabili, si insinuano nei luoghi più reconditi della casa, ma anche nei recessi più oscuri della mente. Come la polvere può entrare in ogni fessura, così il male trova il modo di insinuarsi nelle persone, corrompendole e facendole agire contro la loro natura, anche quella di madre.

Crouse e Joines, minuto dopo minuto, trascinano così il pubblico nella spirale di ossessione e paura in cui Margaret sprofonda, come se fosse intrappolata in sabbie mobili e non potesse fare altro che dimenarsi, scendendo sempre più a fondo. Un vortice di angoscia, frustrazione e psicosi in cui il confine tra realtà e allucinazione diventa sempre più labile, e il male, sia esterno che interno, appare impossibile da fermare.

Amiah Miller in Hold Your Breath
Amiah Miller in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Ammalarsi assieme al mondo

L’elaborazione del lutto (o, meglio, la sua mancata elaborazione), la depressione e la psicosi che ne deriva sono solo alcuni dei temi centrali di questo opprimente e angosciante thriller. L’atmosfera delle reali Dust Bowl degli anni ’30 non è, infatti, solo un contesto storico: la siccità, l’isolamento e la moria delle vacche diventano metafore di un mondo in declino, devastato da una crisi ecologica e sociale. Inoltre, lo scenario scelto da Crouse e Joines non è così lontano da un nostro probabile futuro. In questo senso, il film si fa carico di una marcata riflessione ecologica, richiamando l’attenzione sul pericoloso cambiamento climatico che, nonostante i numerosi allarmi, continua a essere poco compreso e affrontato.

Inoltre, i registi si appoggiano più o meno consapevolmente su una sensazione di déjà vu, che rende la storia ancora più potente: mascherine, forte tosse, chiusura forzata nelle proprie case e difficoltà nel reperire cibo o medicine possono richiamare, nello spettatore, in modo inquietante i duri e traumatici anni della convivenza con il COVID-19.

Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Un thriller che scava nel dolore di una madre

Come al solito, Sarah Paulson sfrutta appieno il suo talento e la sua espressività per “bucare lo schermo” nel ruolo di una madre che, attimo dopo attimo, si sgretola nel turbine del proprio dolore più profondo. Il paesaggio desertico, con i suoi caldi toni seppia, diventa il reale palcoscenico del deterioramento della psiche di Margaret, costretta a vivere l’incubo di ogni madre: mentre cerca di proteggere le sue figlie dal mondo esterno, si rende conto di non riuscire a proteggerle nemmeno da se stessa.

Crouse e Joines riescono così a dar vita a un thriller psicologico ed emotivo così intenso e disturbante da oltrepassare i confini della fantasia e porre radici in un mondo fin troppo verosimile. Anche se nella prima metà del film si intuiscono già gli sviluppi futuri, Hold Your Breath fa di tutto per trascinare il pubblico nel climax di follia e angoscia che travolge Margaret e, successivamente, anche Rose. Amiah Miller, infatti, si distingue per la sua bravura nei panni della figlia maggiore, che cerca con tenerezza di comprendere e salvare la madre. A lei spetta anche la scena più toccante dell’intero film, in cui si trova a dover scegliere tra la propria vita (e quella della sorellina) e quella della madre, tagliando quel cordone ombelicale che stava per strangolarle.

Tuttavia, nonostante la forte emotività e le riflessioni sociali che il film suscita, Hold Your Breath non riesce a soddisfare del tutto le aspettative del pubblico, rivelandosi l’ennesimo eco-horror fin troppo semplice e familiare.

Hold Your Breath: la spiegazione del finale del film

Hold Your Breath: la spiegazione del finale del film

Il film Hold Your Breath si conclude con la protagonista di Sarah Paulson, Margaret Bellum, che si perde in una tempesta di polvere mortale. Il film, diretto da Karrie Crouse e William Joines e scritto da Crouse, si svolge in Oklahoma negli anni ’30, quando terribili tempeste di polvere si infiltrano nella zona rurale, ispirando strani avvenimenti. La Paulson guida il cast di Hold Your Breath, che comprende anche Amiah Miller, Alona Jane Robbins, Annaleigh Ashford e il vincitore di due Emmy Ebon Moss-Bachrach.

In Hold Your Breath, la Margaret della Paulson e le sue due figlie Rose (Miller) e Ollie (Robbins) devono difendersi da una serie di tempeste di polvere che sembrano avere poteri misteriosi e sinistri. Coprono inoltre ogni fessura e crepa della loro casa con l’intenzione di tenere lontano il mitico Uomo Grigio, che è un personaggio di una storia inquietante che apparentemente prende vita. Il passaggio iniziale della storia recita: “L’Uomo Grigio… filtra attraverso le fessure… Lo respirerete… farà cose terribili”.

Margaret fa del suo meglio per proteggere Rose e Ollie, soprattutto dopo aver perso una figlia a causa della scarlattina prima degli eventi del film. Alla fine, però, Margaret non riesce a proteggerli dalla vera minaccia: se stessa. La natura del racconto viene infatti messa ad un certo punto in discussione e verso il finale si giunge ad una serie di scenari che sembrano smentire quanto fino a quel momento visto e mettere in dubbio la lucidità della protagonista. Di seguito, analizziamo il finale.

La spiegazione della vera identità dell’Uomo Grigio

L’Uomo Grigio è ritenuto una figura mitica e una minaccia surreale in Hold Your Breath, finché il personaggio di Wallace Grady, il vagabondo di Moss-Bachrach, non appare stranamente da sotto le assi del pavimento del fienile di Margaret. Wallace indossa la giacca del marito di Margaret, Henry, il che la rende immediatamente sospettosa nei suoi confronti. Wallace, che sembra una versione annacquata dell’Harry Powell di Robert Mitchum in La morte corre sul fiume, spiega di aver incontrato Henry e di essere arrivato con buone intenzioni.

Come Harry Powell, è un predicatore e un truffatore che si professa uomo di Dio. Wallace aiuta Margaret producendo mangime per il suo bestiame e stranamente sembra ispirare le piogge dopo una lunga siccità. Sebbene Wallace sembri essere una sorta di profeta improvvisato, Margaret riceve una lettera dal marito in cui spiega che un misterioso predicatore gli ha rubato la giacca e se ne è andato con i regali che aveva preso per Rose e Ollie. Margaret butta fuori Wallace dopo averlo smascherato, e qui la sua vera identità diventa più ambigua.

Egli ritorna solo attraverso le allucinazioni dal punto di vista di Margaret, poiché la sinistra polvere sembra aver preso il sopravvento sulla sua presa sulla realtà. In effetti, Wallace è la manifestazione di Margaret dell’Uomo Grigio. Attraverso la polvere, l’Uomo Grigio prende subdolamente il controllo di Margaret e la ispira a “fare cose terribili”, come è scritto nella storia apparentemente fittizia.

Ebon Moss-Bachrach Hold Your Breath
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Cosa accadde a Margaret e alle sue figlie

Purtroppo per Margaret, il pieno effetto dell’Uomo Grigio la consuma alla fine di Hold Your Breath. Viene lasciata a boccheggiare in una feroce tempesta di polvere e muore negli ultimi istanti del film, mentre le figlie riescono a fuggire verso pascoli più verdi. Per Rose, la maggiore delle due figlie ancora in vita, diventa chiaro che le allucinazioni della madre sull’Uomo Grigio l’hanno resa estremamente instabile e pericolosa, per cui non ha avuto altra scelta se non quella di liberarla e lasciare che la polvere la consumasse. Rose e Ollie salgono su un treno e vedono i campi di grano di cui la madre aveva raccontato loro le storie, ma che loro non avevano mai visto.

Il significato della polvere sul treno per Rose e Ollie

L’ultima inquadratura di Hold Your Breath è quella della polvere persistente nell’aria accanto a Rose e Ollie sul treno. Anche se le due sono in partenza per una vita migliore e potrebbero potenzialmente ricongiungersi con il padre, la comparsa della polvere nell’aria ha una connotazione inquietante per il loro destino collettivo. L’Uomo Grigio potrebbe seguire Rose e Ollie anche dopo la loro fuga dalla città natale, ma il finale è volutamente lasciato ambiguo, permettendo al pubblico di decidere se le figlie di Margaret sono davvero al sicuro o se faranno la stessa fine. La scena trasmette certamente il messaggio che Rose e Ollie probabilmente non si sentiranno mai più veramente al sicuro, indipendentemente dal luogo in cui si trovano.

Perché Margaret ha ucciso Esther e lo sceriffo Bell

Wallace sembra parlare con Margaret nel bel mezzo di una tempesta di polvere, ma la sua voce si fonde con quella di Esther, il che è il primo indizio che Wallace potrebbe essere Esther in quel momento. Esther si era recata al ballo della città con un reverendo, che Margaret inizialmente vede come Wallace. Margaret inizia a vedere Wallace/l’Uomo Grigio in tutti coloro che la circondano, persino nello sceriffo Bell e in sua figlia Rose.

In definitiva, Margaret credeva di sparare a Wallace quando invece spara e uccide Esther e probabilmente credeva che anche lo sceriffo Bell fosse Wallace quando lo pugnala. Tuttavia, sembra aver capito di aver ucciso lo sceriffo e che sarebbe stata impiccata, il che suggerisce che in realtà sapeva di uccidere lo sceriffo quando questi tentò di portarle via Rose e Ollie.

Amiah Miller in Hold Your Breath
Amiah Miller in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Wallace è reale o solo un’immaginazione di Margaret?

Wallace potrebbe essere stato reale quando è stato introdotto per la prima volta nel film, anche se il fatto che riemerga attraverso varie persone suggerisce che sia, in realtà, un tipo di spirito demoniaco o una creatura mitica. Non c’è dubbio che Wallace Grady sia la manifestazione umana dell’Uomo Grigio e che sia la forza malvagia che Margaret vede mentre ha le allucinazioni, completamente immersa nell’effetto psicotico della strana polvere.

In Hold Your Breath viene anche stabilito che Margaret è incline al sonnambulismo e ad altri tipi di sovrapposizioni tra lo stato onirico e il mondo reale, motivo per cui le vengono prescritti dei sonniferi. In breve, l’Uomo Grigio è completamente immaginario, ma Wallace potrebbe essere un personaggio reale che Margaret percepisce illusoriamente come l’Uomo Grigio.

Rose e Ollie hanno davvero visto Wallace?

Una volta che Margaret è stata identificata come un narratore inaffidabile, le scene in cui Wallace interagisce con Rose e Ollie diventano sospette. Nella scena iniziale in cui Wallace cura Rose e le fa smettere di sanguinare il naso, Margaret e le sue figlie sembrano percepire Wallace. È solo dopo che Margaret caccia Wallace da casa sua che la sua vera identità diventa misteriosa, poiché Wallace potrebbe essere stato un vero truffatore ma non necessariamente l’Uomo Grigio. Margaret vede però Wallace come l’Uomo Grigio verso la fine del film, ma le sue figlie non sembrano percepire questa presenza.

Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+

Anche Esther è stata colpita dall’Uomo Grigio?

Esther sembra essere stata sopraffatta dall’Uomo Grigio e dalla polvere, che ha costretto lo sceriffo Bell a portarle via il figlio dopo che uno degli altri figli era morto in una tempesta di polvere. Grida a Margaret: “Diventerai come me!”, il che sembra presagire che Margaret soccomberà all’influenza dell’Uomo Grigio. In Hold Your Breath non viene mai spiegato come Esther sia riuscita a riprendersi completamente dopo essere stata apparentemente consumata dalla polvere e dall’Uomo Grigio.

Esther dice di aver incontrato un predicatore di nome Everett Lee, che non viene mai mostrato sullo schermo, e arriva al ballo con un reverendo. Presumibilmente, Esther ha trovato la religione per liberarsi dalla morsa dell’Uomo Grigio. Una volta stabilito che Margaret ha una percezione distorta della realtà, diventa difficile capire cosa sia reale e cosa immaginario, anche nelle prime scene del film.

Il vero significato del finale di Hold Your Breath

La più grande domanda senza risposta in Hold Your Breath è se Wallace sia veramente l’Uomo Grigio o se sia semplicemente come Margaret percepisce l’Uomo Grigio nel suo stato mentale alterato e compromesso. Sebbene sia evidente che le tempeste di polvere hanno tolto la vita a diverse persone nella loro cittadina dell’Oklahoma, la legittimità della sinistra magia della polvere potrebbe essere interamente immaginata da Margaret. È l’unica a seguire la traiettoria della storia fittizia dell’Uomo Grigio dopo averlo “respirato”, il che la porta a compiere azioni terribili.

Margaret era già nota per i suoi comportamenti instabili dopo aver perso una delle sue figlie, motivo per cui Rose dice che non dovrebbe dormire nella sua stessa stanza. Le sono stati prescritti dei sonniferi che ha smesso di prendere per rimanere sveglia e proteggere Rose e Ollie da Wallace, che potrebbe essere una minaccia reale, ma che finisce per diventare immaginaria a causa dell’instabilità e della mancanza di sonno di Margaret. In definitiva, l’Uomo Grigio potrebbe essere un veicolo per rappresentare il crollo psicotico di Margaret in Hold Your Breath e potrebbe essere un meccanismo di elaborazione del lutto che lei inventa in risposta al suo immenso dolore dopo aver perso uno dei suoi figli.

Hold Your Breath: i registi raccontano le origini dell’Uomo Grigio nell’horror con Sarah Paulson

0

I registi di Hold Your Breath Will Joines e Karrie Crouse affrontano le origini dell’Uomo Grigio nel loro nuovo film thriller. In uscita su Hulu il 3 ottobre, Hold Your Breath (la nostra recensione) ha come protagonista Sarah Paulson nel ruolo di Margaret, una madre nell’Oklahoma degli anni ’30 che cerca di proteggere i suoi figli da una forza sinistra che crede si nasconda nelle devastanti tempeste di polvere. Questa forza sinistra è, ovviamente, l’Uomo Grigio, un essere mitico che entra nel corpo di una persona attraverso la polvere e le fa fare “cose terribili”.

In una recente intervista, Joines e Crouse hanno rivelato ulteriori dettagli sull’Uomo Grigio in Hold Your Breath e da dove è nata l’idea di incorporare questo mostro. Secondo Joines, l‘idea dell’Uomo Grigio trae origine dai “racconti popolari del Sud” con cui è cresciuto, mentre Crouse aggiunge che per loro era importante che ci si chiedesse se il misterioso essere fosse reale o immaginato dai personaggi. Di seguito i commenti di Joines e Crouse:

Will Joines: Sai, Karrie e io siamo entrambi della Carolina del Nord e veniamo da una lunga serie di orribili racconti popolari del Sud che sono orribili, ma creati con un’ottica istruttiva, come piccoli racconti morali per evitare che i bambini facciano X, Y o Z. Il mio personale era Testa cruda e ossa insanguinate, per evitare di andare al fiume e annegare dietro la casa di mia nonna.

Karrie Crouse: Sì, credo che per noi sia diventata una metafora, L’uomo grigio. Ma vogliamo che lo spettatore si ponga delle domande lungo il percorso. Ho un’idea di come tutto possa essere fondato sulla realtà, ma spero che lo spettatore abbia la possibilità di scegliere.

Cosa significa l’incertezza sull’Uomo Grigio in Hold Your Breath

Nel corso del film, Margaret è determinata a proteggere i suoi figli dall’Uomo Grigio ad ogni costo e diventa presto chiaro che Wallace Grady (Ebon Moss-Bachrach), un misterioso vagabondo, potrebbe essere lui. Tuttavia, viene anche stabilito che Margaret è incline al sonnambulismo e a volte può essere confusa riguardo al confine tra la sua vita di sonno e la sua vita di veglia. L’incertezza sull’Uomo Grigio e sullo stato mentale di Margaret si protrae essenzialmente per tutto il film, e il finale di Hold Your Breath non fornisce una risposta definitiva.

Questa ambiguità, però,evidentemente non funziona per tutti gli spettatori. Al momento in cui scriviamo, il film ha ottenuto solo il 41% su Rotten Tomatoes, indicando un consenso generalmente negativo da parte della critica. Le recensioni di Hold Your Breath lodano l’interpretazione potente e tragica della Paulson, ma criticano la mancanza di grandi spaventi e di energia propulsiva del film. Sebbene l’ambiguità sull’Uomo Grigio sia una parte fondamentale della narrazione e del declino di Margaret, sembra anche aver dato vita a un film che non soddisfa completamente i requisiti del suo genere.

Hold the Dark: il regista di Green Room per il film

0
Hold the Dark: il regista di Green Room per il film

Nuovo progetto all’orizzonte per Jeremy Saulnier, regista del thriller horror Green Room con protagonista Patrick Stewart. Saulnier, infatti, collaborerà nuovamente con la A24 per Hold the Dark, adattamento cinematografico del bestseller di William Giraldi.

Il film, che sarà sceneggiato da Macon Blair, verrà prodotto da Eva Maria Daniels della VisionChaos Productions e a Russell Ackerman e John Schoenfelder della Addictive Pictures.

Hold the Dark, ambientato in Alaska, racconterà la storia di un bambino che viene strappato al suo villaggio da un branco di lupi. Un esperto cacciatore viene reclutato per seguirne le tracce e riportarlo alla sua famiglia. Il viaggio alla ricerca del bambino scomparso, però, lo condurrà in un sentiero sempre più oscuro e sconvolgente dove l’uomo si troverà a fare i conti non solo con la natura, ma anche con se stesso.

Fonte

Hogwarts nasce dalle pagine di Harry Potter in un bellissimo corto

0

Un gruppo di fan accaniti di JK Rowling ha realizzato un breve ma bellissimo cortometraggio in stop motion che racconta di un bambino che legge Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban prima di andare a dormire e, durante la notte, il libro stesso prende vita e fa nascere dalle sue pagine la scuola di Hogwarts.

Eccolo di seguito: