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Upload 2 stagione: quando esce, trama, cast e dove vederla in streaming

Upload 2 è la seconda stagione della serie tv comedy creata e scritta da premiato agli Emmy Greg Daniels (The Office, Parks and Recreation) per Amazon Studios. La prima stagione ha debuttato a Maggio del 2020. La serie è una nuova commedia fantascientifica ambientata in un futuro tecnologicamente avanzato in cui telefoni con ologrammi, stampanti 3D di cibo e supermercati automatizzati sono la norma. La seconda stagione sarà trasmessa esclusivamente su Amazon Prime Video in oltre 200 paesi e territori in tutto il mondo.

Il creatore e produttore esecutivo, Greg Daniels, ha dichiarato: “Sono entusiasta di continuare un ottimo rapporto con Amazon Studios e questo meraviglioso cast e scoprire cosa succede accanto a Nora, Nathan e Ingrid e il loro mondo nel 2033. Con questa notizia posso smettere di disegnare il mio Flipbook della seconda stagione.”

In Upload, Greg Daniels ha prodotto una commedia intelligente e cinematografica piena di intrighi e ha chiaramente deliziato i nostri clienti che hanno trascorso molto tempo a Lakeview la scorsa settimana“, ha dichiarato Jennifer Salke, responsabile di Amazon Studios, “Conosciamo il nostro globale i fan vogliono vedere il prossimo capitolo con Nathan e Nora, quindi stiamo dando il via libera alla seconda stagione e siamo entusiasti che il progetto di passione di Greg abbia trovato un pubblico così devoto“.

Upload 2 stagione: quando esce e dove vederla in streaming

La seconda stagione di Upload dovrebbe arrivare nella primavera del 2021. Upload 2 in streaming sarà disponibile su Prime Video.

Upload 2 stagione: la trama e il cast

La serie segue le avventure di un giovane sviluppatore di app, Nathan Brown (Robbie Amell), che finisce in ospedale per un incidente in una automobile autopilotata e deve decidere velocemente il suo destino. Dopo una veloce riflessione, presa insieme alla sua ragazza superficiale Ingrid (Allegra Edwards), decide di farsi caricare sul lussuoso aldilà dei suoi genitori “Lakeview” della Horizen Company. Una volta caricato su Lakeview, Nathan incontra il suo “angelo” dell’assistenza clienti Nora Anthony (Andy Allo), che inizialmente è la sua guida carismatica ma diventa velocemente un’amica e una confidente che lo aiuta a navigare nella nuova estensione digitale della sua vita.

Nella serie tv protagonisti sono Robbie Amell nel ruolo di Nathan, Andy Allo come Nora, Chris Williams nel ruolo di Dave Anthony, Kevin Bigley nel ruolo di Luke, Owen Daniels nel ruolo di AI GUY, Allegra Edwards come Ingrid Bannerman, Zainab Johnson come Aleesha, Christine Ko come Mandi, Elizabeth Bowen nel ruolo di Fran Booth, Chloe Coleman nel ruolo di Nevaeh, Yvetta Fisher nel ruolo di Batia, Barclay Hope nel ruolo di Oliver Kannerman, Hilary Jardine come Mildred, Rhys Slack nel ruolo di Dylan Jessica Tuck nel ruolo di Viv, Scott Patey nel ruolo di Josh Pitzer, Justin Stone nel ruolo di Dan the Orbit Gum Guy, Philip Granger nei panni di Zio Larry, Phoebe Miu nel ruolo di Yang Brea St. James nel ruolo di Older Dylan Lucas Wyka nel ruolo di Jack Kannerman Matt Braunger nel ruolo di Brad.

Upload è una serie Amazon Original in dieci episodi con Robbie Amell, Andy Allo, Kevin Bigley, Allegra Edwards, e Zainab Johnson. La serie è creata da Greg Daniels che ne è anche produttore esecutivo insieme a Howard Klein.

Upgrade, la spiegazione del finale: qual è il piano di STEM?

Upgrade, la spiegazione del finale: qual è il piano di STEM?

Whannell, distintosi nel 2020 con il film L’uomo invisibile (ambientato nello stesso universo di Upgrade), è qui anche autore della sceneggiatura e dà dunque vita ad un racconto che ancor prima dei recenti progressi nel campo delle intelligenze artificiali ha porvato ad immaginare i possibili risvolti della fusione tra essere umano e tecnologia. Prodotto dalla Blumhouse Productions, Upgrade ha così offerto nuovi spunti di riflessione all’interno di un thriller d’azione che non manca di regalare grande intrattenimento e scioccanti colpi di scena.

Il suo finale, infatti, offre risvolti particolarmente cupi e pessimisti sui temi affrontati e richiede più di qualche riflessione. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Upgrade e approfondiamo il suo significato. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Upgrade cast
Logan Marshall-Green e Melanie Vallejo in Upgrade. Foto di Stefan Duscio – © Universal Pictures

La trama e il cast di Upgrade

Upgrade è ambientato in un futuro prossimo ed ha per protagonista il meccanico Grey Trace, che rimane paralizzato dopo un attacco in cui viene uccisa la moglie Asha. Devastato, Grey viene avvicinato dal genio della tecnologia Eron, che si offre di impiantargli una tecnologia sperimentale, un chip per computer chiamato STEM che gli restituisce la mobilità. Da quel momento, Grey andrà alla ricerca di vendetta, ma ben presto scoprirà anche terrificanti verità sulla tecnologia che ha in corpo.

Ad interpretare Grey Trace vi è l’attore Logan Marshall-Green, noto per il ruolo di Trey Atwood nella serie televisiva The O.C. e di Shocker nel film Spider-Man: Homecoming. Accanto a lui, nel ruolo della detective Cortez vi è invece l’attrice Betty Gabriel, vista anche in La notte del giudizio – Election Year e Scappa – Get Out. L’attrice Melanie Vallejo interpreta invece Asha. L’attore Harrison Gilbertson interpreta invece Eron Kee, mentre Benedict Hardie è Fisk Brantner, il capo della banda di assalitori.

La spiegazione del finale del film

Nel corso della ricerca dei responsabili della morte della moglie, Grey comprende che l’obiettivo di quell’agguato era in realtà lui. Qualcuno lo voleva paralizzato per utilizzarlo come esperimento e l’uccisione di Asha è stato solo un “di più”. Naturalmente, quel qualcuno è lo stesso Eron. Nel confronto con quest’ultimo, però, viene rivelato che tutte le azioni sono state volute da STEM, che da tempo ha preso il controllo di tutti gli aspetti della vita di Eron.

Dunque, l’intelligenza artificiale ha effettivamente orchestrato tutti gli eventi che l’hanno portata a essere impiantata in Grey. Di conseguenza, Grey tenta di combattere contro STEM per il controllo del suo corpo, fino a quanto nel tentativo di porre fine alla cosa si spara al collo. Ma Upgrade non finisce qui, in quanto Grey si risveglia in ospedale e viene raggiunto da Asha, che gli spiega di essere rimasto incosciente per un periodo dopo l’incidente, dandogli l’idea che era tutto solo un incubo.

Upgrade trama film
Logan Marshall-Green in Upgrade. Foto di Sarah Enticknap – © Universal Pictures

Tuttavia si scopre che STEM ha ingannato Grey, intrappolandolo per sempre in uno stato di sogno idilliaco facendo leva sulla sua tensione psicologica (associata a giorni di insonnia e di attività costante) e ha il completo controllo del suo corpo. Così STEM/Grey uccide i testimoni di quanto avvenuto presenti sul luogo e s’incammina fuori dall’edificio, pronto per espandersi nel mondo. La storia di Upgrade affronta dunque il conflitto tra uomo e macchina, anche se il finale offre una posizione particolarmente nichilista sull’argomento.

Upgrade fa di tutto per caratterizzare Grey come una persona che rifugge la tecnologia in ogni occasione: ascolta dischi, ripara vecchie auto con le sue mani e preferisce prepararsi il cibo da solo piuttosto che farlo “stampare” dal suo sistema domestico. È implicito che è anche per questi motivi che STEM ha scelto Grey, oltre al suo essere privo di un qualunque miglioramento biomeccanico e dunque facilmente controllabile senza rischi di altre intromissioni.

Dopo una serie di discorsi portati avanti nel film sulla combinazione tra uomo e tecnologia, alla fine di Upgrade, dunque STEM è un’intelligenza artificiale che vive in un corpo umano, dando dunque vita ad un essere avanzato potenzialmente inarrestabile. Con questo finale, il film sembra inoltre suggerire che non importa cosa faccia l’umanità, alla fine la tecnologia vincerà. Eppure, viene anche lasciato intendere che un rapporto tra uomo e tecnologia sia possibile, ma che il primo non dovrebbe mai dipendere più di tanto da essa.

Il trailer di Upgrade e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Upgrade grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 6 giugno alle ore 21:15 sul canale Italia 1.

Upfront SyFy: Tra scenari post apocalittici e viaggi nello spazio

Come molte altri network d’oltreoceano, anche SyFy si appresta ad affrontare la battaglia a suon di audience e palinsesti per la stagione 2014-2015. Il canale statunitense specializzato in generi fantascientifici e paranormali, nonché in tematiche horror e fantasy, si presenta ad oggi con una nutrita programmazione formata da alcune conferme ed abbondanti novità pronte a debuttare sul piccolo schermo: le serie Bitten, Defiance ed Helix sono state tutte confermate e rinnovate per una seconda stagione così come Haven, pronta a debuttare per una quinta, e Warehouse 13 che con la stagione numero cinque andrà incontro a quelli che saranno gli episodi conclusivi della serie.

Dominion - logoTra le novità, invece, avremo sorprese succulente: In giugno abbiamo già potuto assistere all’esordio della prima stagione del fantasy drammatico e soprannaturale Dominion, serie ispirata dal film Legion del 2010 che ha già accolto i consensi del pubblico: al centro della serie è posta la città di Vega, sorta sulle rovine di Las Vegas in seguito alla guerra tra angeli e uomini condotta dall’arcangelo Gabriele. Nel cast Christopher Egan, Tom Wisdom, Roxanne McKee, Alan Dale, Anthony Stewart Head e Luke Allen-Gale.

Z_nationIn autunno potremo dare un’occhiata ad un’altra delle serie esordienti del network. Sull’onda del successo di The Walking Dead SyFy proporrà a partire dal prossimo settembre una nuova serie horror dedicata ai morti che camminano. Si tratta di Z Nation, una serie action-horror composta da 13 episodi che seguiranno la lotta per salvare l’umanità in seguito ad una terribile apocalisse. Z Nation è un dramma corale sullo sfondo di un’America invasa dagli zombie. Il cast include i volti di Harold Perrineau, Tom Everett Scott, DJ Qualls, Michael Welch, Kellita Smith, Anastasia Baranova , Russel Hodgkingson e Keith Allan. La serie sarà prodotta dalla The Asylum e verrà venduta internazionalmente dalla Dynamic Television.

ascensionDopo la presentazione al Comic-Con 2014, c’è grande attesa per il 24 novembre, data della messa in onda di Ascension. La mini serie, della durata totale di sei ore circa, segue le vicende di una missione spaziale partita nel 1963 ad opera del governo degli Stati Uniti. Centinaia di uomini, donne e bambini saliranno a bordo della nave spaziale Ascension con lo scopo di scovare nuovi mondi da esplorare e popolare ma, dopo 50 anni dalla partenza, il misterioso omicidio di una giovane donna definirà nuove priorità per i viaggiatori spaziali che indagheranno circa il vero scopo della loro missione. Nel cast principale saranno presenti Tricia Helfer, Brian Van Holt ed Andrea Roth. Creatore, sceneggiatore e produttore dello show è Philip Levens, nome ben noto ai fan di Smallville.

Syfy_12-MonkeysA Gennaio 2015 debutterà sul network la serie 12 Monkeys, un dramma fantascientifico basato sulla pellicola del 1995 L’Esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam. Il format seguirà le orme di un viaggiatore temporale che da un futuro post-apocalittico tornerà indietro ai giorni d’oggi per cercare di fermare l’insorgere di una piaga in grado di decimare la razza umana. Alla produzione saranno presenti Charles Roven (già produttore della pellicola di Gilliam) e Richard Suckle, mentre il cast vedrà la partecipazione di Aaron Standford, Amanda Schull, Noah Bean e Kirk Acevedo.

olympusNon ci sono ancora certezze sul periodo della messa in onda, ma sembra che anche per Killjois ed Olympus bisognerà attendere il 2015. Ciò che ci è dato sapere per il momento su Killjois  è che Hannah John-Kamen, Aaron Ashmore e Luke Macfarlane presenteranno i propri volti ad un trio di cacciatori di taglie interplanetari in un nuovo dramma spaziale che esordirà con una prima stagione composta da 10 episodi. Mentre nel dramma mitologico Olympus vedremo gli dei dell’Olimpo banditi dagli uomini in un oscuro reame e seguiremo il viaggio del protagonista che, attraverso il proprio percorso, coronato da amore e tradimenti, emergerà come leader degli uomini in una sfida con gli dei stessi. Il tutto verrà narrato nel corso di 13 episodi scritti da Nick Willing e prodotti da Robert Halmi Sr.

the-expanse-castAltra attesa per l’anno a venire è riservata a The Expanse, serie da 10 episodi basata sull’omonima serie di libri best sellers del New York Times. Scritta e prodotta da Daniel Abraham segue la storia di un detective che, attraverso il caso di una giovane donna scomparsa, sarà condotto in un viaggio attraverso il sistema solare che lo porterà a scoprire una delle più grandi cospirazioni nella storia dell’umanità. Il pilot verrà scritto dal duo nominato agli Oscar Mark Fergus e Hawk Ostby, mentre spetterà a Thomas Jane il compito di dare volto al Detective Miller.

Tra apocalissi di ogni tipo e viaggi nello spazio, questa è la nuova programmazione di SyFy che, oltre a riproporre format già noti al pubblico, arricchisce i propri palinsesti con altrettante proposte di sicuro appeal. Gli amanti del fantasy e della fantascienza in generale avranno dunque modo di sbizzarrirsi nella scelta degli show da seguire sul network trovando sicure soddisfazioni e piacevoli sorprese.

UPDATE Interstellar: il marketing invade il Tevere di Roma [Foto]

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Mentre cresce l’attesa per l’uscita del nuovo film di Christopher Nolan, Interstellar che vede protagonisti Matthew McConaughey e Anne Hathaway, oggi Roma si è svegliata con il fiume Tevere letteralmente invado dall’attività marketing del film. Ma non solo Roma, infatti le sfere con il conto alla rovescia sono state fotografate anche a Lucca e Napoli.  Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa alla fine del countdown?

UPDATE: l’attività di GUERRILLA MARKETING non coinvolge il film INTERSTELLAR bensì il brand dell’auto SMART.

 

Dal celebrato regista Christopher Nolan (la serie di “The Dark Knight”, “Inception”), Interstellar vede come interpreti il premio Oscar Matthew McConaughey (“Dallas Buyers Club”), il premio Oscar Anne Hathaway (“Les Miserables”), la candidata all’Oscar Jessica Chastain (“Zero Dark Thirty”), Bill Irwin (“Rachel Getting Married”), il premio Oscar Ellen Burstyn (“Alice Doesn’t Live Here Anymore”) ed il premio Oscar Michael Caine (“Le regole della casa del sidro”). Il cast principale include anche Wes Bentley, Casey Affleck, David Gyasi, Mackenzie Foy e Topher Grace.

La trama: Quando i nostri giorni sulla Terra stanno per giungere al termine, un team di esploratori dà il via alla missione più importante nella storia dell’uomo: un viaggio attraverso la galassia per scoprire se l’uomo potrà avere un futuro tra le stelle.

Diretto da Christopher Nolan, il film è stato sceneggiato da Jonathan Nolan e Christopher Nolan. Emma Thomas, Christopher Nolan e Lynda Obst hanno prodotto Interstellar con Jordan Goldberg, Jake Myers, Kip Thorne e Thomas Tull come produttori esecutivi. Il team creativo dietro la macchina da presa del film di Nolan, è stato guidato dal direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema (“Her”), lo scenografo candidato all’Oscar Nathan Crowley (“The Dark Knight”), il montatore candidato all’Oscar Lee Smith (“The Dark Knight”) e la costumista candidata all’Oscar Mary Zophres (“Il Grinta”). La colonna sonora è stata composta dal premio Oscar Hans Zimmer (la trilogia di “The Dark Knight” “Il Re leone”).

UPDATE – American Horror Story FreakShow: Teaser Trailer della nuova stagione

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La Fox ha rilasciato il primo ecco un bellissimo teaser trailer fan-made dell’attesissima serie American Horror Story FreakShow, il nuovo capitolo dello show ideato da Ryan Murphy. Il primo contributo video arriva allegato all’episodio 1 della serie di Guillermo del Toro The Strain.

http://youtu.be/qSRadjN_IWk

American Horror Story FreakShowLa quarta stagione si chiamerà American Horror Story FreakShowAmbientata nel 1950 a Jupiter, in Florida, la stagione vedrà Jessica Lange, nel ruolo di un’ex patriota tedesca, gestire uno degli ultimi spettacoli di freak show negli Stati Uniti. Il gruppo di suoi stravaganti artisti, salvati dalla donna, farà qualsiasi cosa pur di mantenere attiva la propria attività. Nel cast Jessica Lange, Kathy Bates, Michael Chiklis, Evan Peters, Angel Basset, Frances Conroy e Sarah Paulson.

American Horror Story è una serie televisiva statunitense di genere horror trasmessa dal 5 ottobre 2011 sulla rete via cavo FX.

Richiamando caratteristiche delle serie antologiche, la fiction venne concepita in modo che ogni stagione avesse trama, ambientazione e personaggi diversi. Al suo debutto, la serie raccolse un’accoglienza mediamente positiva dalla critica e un ottimo riscontro di pubblico; lapremière risultò la più vista di sempre sulla rete FX.

In Italia il primo episodio è stato distribuito dal 31 ottobre 2011 sul sito internet di Fox, canale televisivo della piattaforma pay satellitare Sky, che trasmette la serie dall’8 novembre 2011. La prima stagione viene trasmessa dal 3 febbraio 2013 su Deejay Tv.

 

Up: recensione del film Pixar di Peter Docter

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Up: recensione del film Pixar di Peter Docter

La recensione dell’acclamato film d’animazione Up di Peter Docter e Bob Peterson con le voci di Edward Asner (Carl Fredricksen); Jordan Nagai (Russel).

Up, la trama

In Up Carl Fredricksen cresce nel mito di Charles Muntz, esploratore. Con sua moglie Ellie sogna un viaggio alle Cascate Paradiso, ma purtroppo dopo una vita insieme, al momento della partenza Ellie muore, lasciano solo il povero Carl che si rinchiude nella sua casa. La minaccia di demolizione della sua casa e il rischio di finire in una casa di riposo, spingono Carl a partire portandosi dietro …. tutto…anche un ospite inatteso, una giovane scout di nome Russel che lo accompagnerà nella grande avventura verso la quale si sta avviando ignaro.

Up, vivacità e umorismo

L’ultimo lavoro Disney Pixar spicca per vivacità e umorismo. Dopo il romantico Wall-E, Carl Fredricksen e i suoi amici sono una sferzata di energia e di umorismo, senza dimenticare un po’ di sana commozione.

Up comincia quando sembra che per il protagonista sia giunta la fine della vita, ma l’entrata in scena del piccolo Russel, cambierà ogni cosa. L’avventura, vista come un viaggio prima interiore e poi fisico, porta i due protagonisti alla conoscenza e all’apprezzamento reciproco, mentre i sani valori disneyani vengono fatti trionfare. La vecchiaia non è inutile e la giovinezza non è tutta perduta: retorica a fiotti dunque, ma sempre con grande stile, come la Pixar ci sta abituando. Brutta figura fanno però i genitori, in una società in cui si ha più tempo per il lavoro che per i figli, vengono rivalutati i nonni che fanno le veci degli assenti.

Inutile sottolinearlo, la tecnica è sempre migliore e le rappresentazioni, seppure non troppo realistiche, sono funzionali alla caratterizzazione dei personaggi. Spicca in questo lungometraggio un uso del colore che sembra riportare alle origini il cartone animato: sono i colori brillanti di Aladdin o della Sirenetta che si mescolano alle nuove tecniche rappresentative. Come detto, il risultato è sgargiante e sicuramente non troppo realistico, ma una gioia per gli occhi e per le emozioni che malgrado l’età o il disincanto che regna sovrano. Menzione speciale al Beccaccino Kevin, esilarante “tacchino in Tecnicolor”. I sogni son desideri, diceva Cenerentola molti anni fa, e i palloncini di Up hanno sicuramente alimentato quelli di molte persone, grandi e piccini.

La promozione di UP è stata particolarmente accurata e massiccia. Siamo partiti dal luglio 2008 quando al Comic Con di San Diego è stato presentato il primissimo trailer. Solo a novembre del 2008 il teaser è stato visibile in rete e in concomitanza c’è stata l’apertura ufficiale del sito del film. A febbraio sul sito Disney.com (slo versione USA) hanno debuttato gli esilaranti Up-isode, brevi filmati promozionali con il voluto gioco di parole su episodi ed il titolo del film, tradotti poi anche in italiano come UPisodi. Presentato a Cannes il 13 maggio, è uscito negli USA il 16 dello stesso mese, arrivando da noi solo ad ottobre.

Curiosità: Il numero di palloncini necessari per sollevare una casa di tali dimensioni, stimata pesare 50 tonnellate, dovrebbe essere almeno cinque volte maggiore di quello presentato nel film.

Up: la casa di Carl Fredricksen ricostruita con più di 68.000 mattoncini LEGO

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La casa di Carl Fredricksen, brontolone protagonista di Up della Pixar, è stata ricreata con oltre 68.000 mattoncini LEGO prima di prendere il volo con dei palloncini. Up è uscito nel 2009, e racconta la storia di Carl Fredricksen, un uomo di 78 anni che usa i palloncini per far volare la sua casa fuori città con lo scopo di raggiungere le Cascate Paradiso, senza accorgersi che insieme alla sua casetta colorata, porta via anche Russell, un piccolo Esploratore della Natura Selvaggia. Il film è stato co-diretto da Pete Docter e Bob Peterson ed è stato un successo di critica e pubblico, guadagnando oltre 735 milioni di dollari in tutto il mondo e classificandosi come uno dei film Pixar più amati.

Mentre la Disney celebra 100 anni di meraviglie, il canale ufficiale della Casa di Topolino ha pubblicato un nuovo episodio di Making Wonder su Youtube in cui si mostra la ricostruzione della casa di Carl con l’incredibile cifra di 68.753 mattoncini LEGO. Non solo, una volta ricostruita, la casa è stata fatta anche volare con un numero spropositato di palloncini!

https://www.youtube.com/watch?v=5MwdXy72Q4c&t=3s

La Pixar è nota per i personaggi iconici che attraversano i suoi numerosi film d’animazione acclamati dalla critica. Che si tratti di Woody di Toy Story, WALL-E o Mike e Sully di Monsters and Co, lo studio di animazione ha lasciato un segno indelebile nelle generazioni. E Up ha continuato la tendenza, regalandoci personaggi memorabili come Carl, Russell e Dug.

Up: in produzione un film sulla casetta volante

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Up: in produzione un film sulla casetta volante

Nonostante la Pixar l’abbia sempre negato, la casetta di Up esiste davvero e proprio da quella casetta gli autori del premiato film con i palloncini colorati hanno tratto ispirazione, tanto che durante la promozione del film nel 2009, la Pixar appese alla casetta un grappolo di palloncini.

La casa in questione, di proprietà di Edith Macefield, aveva fatto storia nel 2006 perché la proprietaria si era rifiutata di venderla a una multinazionale che voleva costruirci un centro commerciale e aveva già acquistato tutti gli edifici intorno. La signora Macefield, scomparsa nel 2008, aveva respinto una proposta di un milioni di dollari per i mille metri quadrati della casa.Casetta Up

Adesso il grazioso edificio diventerà protagonista di un film, sviluppato da John Whittington per la Fox Searchlight. Si tratta di una storia tragicomica, incentrata sull’improbabile amicizia di una testarda proprietaria della casa e il direttore dei lavori del centro commerciale in costruzione, che nella vita reale divenne davvero amico della signora Macefield e che ereditò la casa alla sua morte.

Come base per la sceneggiatura ci sarà il libro Under the Roof, scritto dallo stesso direttore dei lavori nel 2013.

Uova di Cleopatra: la storia vera dietro al film Red Notice?

Uova di Cleopatra: la storia vera dietro al film Red Notice?

Il film Red Notice (qui la recensione) è ad oggi il prodotto cinematografico più costoso realizzato da Netflix. Con un budget di 200 milioni di dollari, il film riunisce location mozzafiato, una storia d’avventura ricca di colpi di scena e attori del calibro di Dwayne Johnson, Ryan Reynolds e Gal Gadot. Nel film interpretano rispettivamente il profiler dell’FBI John Hartley, l’abile rapinatore Nolan Booth e la misteriosa ladra Sarah Black, tutti e tre impegnati nella ricerca delle tre preziosissime Uova di Cleopatra, reliquie d’oro che secondo quanto narrato nel film furono regalate da Marco Antonio all’amata Cleopatra.

Tali uova sono dunque alla base del racconto del film e tutto è incentrato sul loro recupero. Come viene detto, una di esse si trova al museo di Castel Sant’Angelo di Roma, una è finita nelle mani di un trafficante d’armi di Valencia e la terza si troverebbe invece in un nascondiglio di tesori rubati dai nazisti. La loro storia è talmente centrale nel film da aver spinto chi lo ha visto a chiedersi se tali preziosi cimeli esistano davvero o siano solo un’invenzione narrativa. La verità, come al solito, si trova nel mezzo, con il cinema capace di coniugare abilmente menzogna e storia vera.

Le Uova di Cleopatra: la vera storia dietro al film

Ciò che di vero c’è nel film è quanto narrato sulla storia d’amore tra Cleopatra e Marco Antonio. La prima fu regina d’Egitto dal 52 a.C. fino alla sua morte, avvenuta nel 30 a.C. Marco Antonio era invece stato un militare e politico romano che prese il posto di Giulio Cesare dopo la morte di quest’ultimo. Durante i suoi viaggi in Egitto Marco Antonio incontrò e si innamorò di Cleopatra, che sembrava ricambiare il sentimento. La loro unione sembrò essere il principio di una grande collaborazione tra Roma e l’Egitto. Tutto finì però rovinosamente quando, in seguito alla sconfitta nella battaglia di Anzio, i due amanti furono perseguitati dall’esercito romano.

Alla guida di questo vi era Cesare Ottaviano, che reclamava il suo posto alla guida di Roma in seguito alla morte di Giulio Cesare. Senza più alcuna speranza, Marco Antonio si suicidò trafiggendosi con la spada, mentre Cleopatra si ritirò nella sua tomba dove morì bevendo del veleno. Tante sono le leggende intorno alla morte dei due e il fatto che le loro tombe e il relativo contenuto non sia mai stato trovato ha negli anni portato a generare numerose teorie, nonché riproposizioni di ogni tipo della loro storia, tanto in letteratura quanto al cinema.

Uova di Cleopatra Red Notice
Red Notice. Cr. Frank Masi/Netflix © 2021

Le tre Uova di Cleopatra

Ciò che il film inventa di sana pianta è invece proprio l’esistenza delle tre preziosissime uova mostrate nel film. Non esistono documenti storici che confermino o accennino ad un simile regalo da parte di Marco Antonio a Cleopatra. Rawson Marshall Thurber, regista e sceneggiatore del film, ha dunque inventato completamente tali oggetti e il loro ruolo storico. Egli ha solo ripreso la vicenda dell’amore tra i due personaggi per aggiungervi tale elemento, che si slega poi dal fatto storico per divenire centrale nel racconto del film.

Una forte fonte d’ispirazione, però, sono state le uova di Peter Carl Fabergé, il celebre orafo vissuto tra il 1846 e il 1920 che realizzò una serie di uova con una struttura simile a quella delle matrioske russe per la famiglia imperiale russa dei Romanov. Fabergé iniziò a produrre le uova di Pasqua imperiali nel 1885 e smise in concomitanza con la rivoluzione russa del 1917. Secondo Fabergé le uova prodotte erano 50: “Dieci uova furono prodotte dal 1885 al 1893, durante il regno dell’imperatore Alessandro III; Altre 40 furono create durante il governo di suo figlio, Nicola II, due ogni anno, una per sua madre, la vedova, la seconda per sua moglie.”

Queste uova sono impreziosite da una serie di particolarissime decorazioni realizzate con pietre o materiali pregiati e sono tutte uniche nel loro genere. Al loro interno, di solito, contengono ulteriori oggetti preziosi. Si tratta di uova da collezione, che negli anni hanno suscitato l’interesse di molti degli uomini più ricchi del mondo. Alcune di queste oggi sembrano essere scomparse dalla circolazione senza che si sappia che fine hanno fatto. Può essere stato proprio quest’ultimo risvolto ad ispirare Thurber nell’ideare Red Notice, che rielabora dunque leggenda e storia per dar vita ad un racconto cinematografico a metà tra la verità e l’invenzione.

Fonte: Naturaldiamonds

Uonderbois: trailer della nuova serie, dal 6 Dicembre su Disney+

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Uonderbois: trailer della nuova serie, dal 6 Dicembre su Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer di Uonderbois, la nuova serie originale italiana con la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano che debutterà il 6 dicembre in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Geolier, fenomeno musicale tra i più eclatanti che l’Italia abbia visto negli ultimi anni, dopo l’uscita del suo nuovo progetto discografico “DIO LO SA – ATTO II” (Warner Music Italy), firma e interpreta i due brani inediti “FERRARI” (prod. ROOM9 e Dat Boi Dee) e “PARL’ CU MME” (prod. Dat Boi Dee), end credit song della serie.

Uonderbois è una serie in 6 episodi a cui fanno da cornice le leggende popolari di un posto unico al mondo: Napoli. Dalle bellezze di questa città è facile farsi rapire, ma a tutto ciò che di magico e misterioso si cela in questo luogo hanno accesso solo coloro che sanno vedere oltre le apparenze.

Uonderbois sono cinque ragazzi di dodici anni, accomunati dalla fervida fantasia di chi è nato e cresciuto tra le strade di Napoli, e dalla convinzione che in città si aggiri Uonderboi, il loro mito, un incrocio tra la leggendaria figura del Munaciello e un moderno Robin Hood.

I cinque inseparabili amici devono dirsi addio perché La Vecchia, proprietaria dei vasci in cui vivono, sta per vendere le loro case in cambio di una statuetta di Maradona. Quando la statuetta viene rubata proprio dal loro idolo, Tonino Uonderboi, il nuovo Munaciello di Napoli, inizia l’avventura dei Uonderbois alla ricerca di un misterioso tesoro nella Napoli sotterranea.

A guidarli in questo viaggio, è la conoscenza dei segreti più antichi della loro città ma anche la consapevolezza che dietro ogni leggenda si nasconda sempre un pizzico di verità. Perché è proprio su questo equilibrio tra realtà e magia che la città partenopea si regge da millenni.

La serie è interpretata da Serena Rossi, Massimiliano Caiazzo, Junior Rodriguez, Melissa Caturano, Catello Buonocore, Christian Chiummariello, Gennaro Filippone, Giordana Marengo, Giovanni Esposito, Ernesto Mahieux, Daniele Rienzo, Francesco Di Leva, Ivana Lotito e con la partecipazione straordinaria di Nino D’Angelo.

Per la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano, la serie è tratta da un soggetto originale di Barbara Petronio, che è anche Produttore Esecutivo, Gabriele Galli e Giorgio Romano, creata da Barbara Petronio e Gabriele Galli e scritta da Barbara Petronio, Gabriele Galli, Francesco Balletta, Rossella Di Campli, Veronica Galli. Uonderbois è prodotta da Raffaella e Andrea Leone per Lotus Production, una società di Leone Film Group.

Uonderbois: recensione della prima puntata della serie Disney+

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Uonderbois: recensione della prima puntata della serie Disney+

Il 6 dicembre debutta su Disney+ Uonderbois, la nuova serie originale italiana prodotta per la piattaforma che si prefigge di portare lo spettatore in un viaggio straordinario tra le strade e i sotterranei di Napoli. Ideata da Barbara Petronio e Gabriele Galli, e diretta da Andrea De Sica e Giorgio Romano, la serie si presenta come un mix avvincente di folklore, avventura e un pizzico di magia. La prima puntata, che apre le porte al mondo unico e vibrante di Uonderbois, è un’introduzione affascinante e ricca di spunti e influenze.

La trama di Uonderbois, tra leggenda e realtà

La storia segue cinque ragazzi di dodici anni che vivono nei vasci di Napoli, stretti da un legame d’amicizia e da una fervida immaginazione alimentata dalle leggende popolari. I protagonisti sono accomunati dalla convinzione che la loro città sia abitata da Uonderboi, una figura mitologica che unisce la tradizione del Munaciello a un moderno supereroe, un Robin Hood dei vicoli napoletani. Questo mito diventa il punto di partenza per un’avventura epica che intreccia realtà e fantasia.

Uonderbois
Uonderbois serie 2024 – Foto di Giulia Parmigiani

La puntata introduce rapidamente il conflitto principale: la Vecchia, la proprietaria dei vasci, sta per vendere le case dei ragazzi in cambio di una statuetta di Maradona all’interno della quale, si dice, sia nascosta la mappa di un tesoro. Questo innesco scatena una serie di eventi che porteranno i protagonisti a immergersi nei misteri della Napoli sotterranea, alla ricerca di un tesoro leggendario. L’elemento magico si mescola a un toccante senso di comunità e appartenenza, offrendo uno spaccato emozionante della vita nei quartieri popolari napoletani, ma soprattutto di un’infanzia che non ha ancora ceduto il passo all’adolescenza e cavalca ancora l’immaginazione con spirito d’avventura.

Un cast brillante in una Napoli al suo meglio

La prima puntata di Uonderbois presenta da subito il suo cast corale che include giovani talenti e volti noti del panorama italiano. Serena Rossi (quasi irriconoscibile sotto al trucco della Vecchia), Massimiliano Caiazzo e Francesco Di Leva spiccano per notorietà e carisma, ma chi brilla davvero sono i giovani protagonisti: nonostante la giovinezza, offrono performance credibili e appassionate, incarnando con naturalezza lo spirito vivace e ingenuo dell’infanzia, la totalizzante dedizione all’amicizia e all’avventura.

Napoli, degradata eppure bellissima, è un personaggio a sé stante. La regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano valorizza la città in tutta la sua complessità: dai vicoli affollati ai misteriosi cunicoli sotterranei, indugiando presso gli affacci ariosi sul golfo, ogni scena è un omaggio visivo alla cultura partenopea. L’attenta alternanza di spazi chiusi e vedute aperte permette alle immagini di alternate luci e ombre, sottolineando con equilibrio il segreto di questa storia: la magia e la realtà convivono nello stesso spazio.

Uonderbois
Uonderbois serie 2024 – Foto di Giulia Parmigiani

Una scrittura traballante

Un equilibrio ricercato anche nella scrittura, dove però fa più fatica a emergere, nonostante le fonti di ispirazione della serie siano evidenti. La premessa di Uonderbois ricalca esattamente quella de I Goonies, affaticandosi a rintracciarne la stessa naturalezza e ingenuità. Quello che invece la serie riesce a incorporare nella sua narrazione con naturalezza e efficacia è tutto il magmatico universo di leggende e credenze della tradizione napoletana, uno scrigno ricco e vivo da cui attingere.

La colonna sonora, arricchita da due brani inediti di Geolier – Ferrari e Parl’ cu mme –, aggiunge un tocco contemporaneo al sapore tradizionale del folklore locale, e si sposa perfettamente con l’atmosfera della serie.

Un debutto promettente

Esperienza insolita nel nostro panorama ma consapevole di maneggiare dei tropi che hanno caratterizzato la struttura del cinema d’intrattenimento statunitense con una enorme influenza sulla cultura pop, Uonderbois parla principalmente a un pubblico giovane, godendo di un felice connubio tra specificità locale e linguaggio universale. La prima puntata dà effettivamente solo un’idea di quello che sarà la serie, ma gli elementi per una grande avventura ci sono tutti.

Uonderbois, la nuova serie originale italiana di Disney+

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Uonderbois, la nuova serie originale italiana di Disney+

Disney+ ha annunciato oggi che sono iniziate a Napoli le riprese di Uonderbois, la nuova serie originale italiana con la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano. e creata da Barbara Petronio e Gabriele Galli

Uonderboi, la trama

Uonderbois è un serie a cui fanno da cornice le leggende popolari di una città unica al mondo: Napoli. È facile farsi rapire dalla bellezza di questo luogo, ma a tutto ciò che di magico e leggendario si cela nella città hanno accesso solo coloro che sanno vedere oltre le apparenze. I Uonderbois sono tra questi: un gruppo di cinque dodicenni – accomunati dalla fervida fantasia di chi è cresciuto tra le strade di Napoli – che crede fermamente nell’esistenza del loro mito Uonderboi, un incrocio tra la leggendaria figura del Munaciello e un moderno Robin Hood. Insieme si avventureranno nella Napoli sotterranea e scopriranno che in ogni racconto c’è sempre un pizzico di verità, l’importante è saper cogliere quell’equilibrio tra realtà e magia sul quale la città partenopea si regge da millenni.

La serie è interpretata da Serena Rossi, Massimiliano Caiazzo, Junior Rodriguez, Melissa Caturano, Catello Buonocore, Christian Chiummariello, Gennaro Filippone, Giordana Marengo, Giovanni Esposito, Ernesto Mahieux, Francesco Di Leva, Ivana Lotito e con la partecipazione straordinaria di Nino D’Angelo.

Per la regia di Andrea De Sica e Giorgio Romano, la serie è tratta da un soggetto originale di Barbara Petronio, che è anche Produttore Esecutivo, Gabriele Galli e Giorgio Romano, creata da Barbara Petronio e Gabriele Galli e scritta da Barbara Petronio, Gabriele Galli, Francesco Balletta, Rossella Di Campli, Veronica Galli. Uonderbois è prodotta da Raffaella e Andrea Leone per Lotus Production, una società di Leone Film Group.

Uomo dell’Anno: il party di GQ

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Uomo dell’Anno: il party di GQ

Il noto magazine GQ come di consueto ha premiato una serie di personalità del mondo dello spettacolo e non, considerandoli personaggi dell’anno 2014. Tra questi ci sono gli attori Benedict Cumberbatc e Chris Pratt, il musicista Paolo Nutini e molti, molti altri.

Inizialmente trimestrale (in inglese quarterly significa “che esce quattro volte all’anno” – quindi con periodicità trimestrale), è diventata mensile solo successivamente. Tratta argomenti come sessualità, moda, cinema, musica e altro.

Nel 1979 la Condé Nast Publications comprò la pubblicazione e cambiò il corso della rivista, con l’introduzione di articoli oltre la moda, che fecero di GQ la rivista maschile principale in concorrenza con Esquire. Molti fotografi di risonanza mondiale hanno pubblicato loro lavori sulle pagine della rivista come Bruce Weber, Herb Ritts, Mario Testino, Helmut Newton, Steven Meisel, Terry Richardson e David LaChapelle. È pubblicata in diversi paesi, tra cui Australia, Sudafrica, Francia,

Uomini senza legge: recensione del film

Uomini senza legge: recensione del film

Dal prossimo 11 maggio uscirà nei cinema italiani l’ultimo film scritto e diretto da Rachid Bouchareb, Uomini senza legge – Hors la loi. Prodotto dalla Eagles Pictures, Uomini senza legge – Hors la loi è un film epico ed emozionante che racconta la lunga epopea della guerra di indipendenza algerina. Un film drammatico, violento ma anche dalla grande intensità emotiva che si è giustamente meritato una nomination agli ultimi Academy Awords 2011 come miglior film straniero. Uomini senza legge – Hors la loi narra le storie incrociate di tre fratelli i quali, ancora fanciulli, assistono inermi all’esproprio della terra a cui la famiglia era legata da generazioni, la terra ora  destinata a qualche nuovo colono francese.

Quando nel maggio del 1945, circa vent’anni dopo, per le vie di Setif sfilano pacifici dimostranti algerini per festeggiare la fine della guerra e reclamare maggiore indipendenza, i tre fratelli salveranno miracolosamente la vita dalla sanguinosissima repressione della polizia francese che provocherà migliaia di morti. Tra le vie cosparse di cadaveri sfileranno le colonne di prigionieri tra cui Abdelkader (Sami Bouajila) il secondo dei tre fratelli. Destinato ad anni di prigionia in un carcere parigino, il giovane idealista, avrà modo di entrare in contatto con alcuni leader del movimento indipendentista clandestino. Messaoud (Roschdy Zem), il maggiore, deciderà di   arruolarsi nell’esercito francese che prontamente lo invierà in Indocina a combattere l’insurrezione dei viet-cong. Said (Jamel Debbouze) rimarrà al fianco della madre (Chafia Boudraa) sconvolta e distrutta per la morte del marito e delle due figlie femmine trucidati nel massacro.

Uomini senza legge – Hors la loi, il film

Le vite e le strade dei tre fratelli sembrano irrimediabilmente divise ma sarà proprio Said a forzare il corso degli eventi affinché la famiglia possa riunirsi. Decide infatti di trasferirsi, insieme alla madre, direttamente a Parigi dove il fratello Abdelkader è stato incarcerato. Sistematisi in una baracca fatiscente e squallida della banlieue ai margini della capitale, Said rifiuta di unirsi agli altri emigranti come operaio in fabbrica e decide di seguire percorsi più brevi quanto meno onesti per guadagnarsi da vivere. Place Pigalle diventerà il teatro delle sue attività poco onorevoli, come il protettore di prostitute, e la madre presto capirà le sorgenti poco pulite del loro sostentamento. Dopo pochi anni la donna avrà però la soddisfazione di riavere accanto anche gli altri due figli, Messaoud tornato dalla guerra con un occhio in meno ed Abdelkader ormai completamente inserito nell’apparato clandestino del FLN, la frangia indipendentista a favore della lotta armata.

Il compito di Abdelkader è ora quello di creare cellule di collegamento operative nella capitale francese e le fabbriche dove lavorano migliaia di algerini sono ovviamente il luogo di reclutamento ideale. In questo difficile quando estenuante lavoro Abdelkader potrà contare sull’aiuto di Messaoud mentre Said non intenderà unirsi a loro preferendo dedicarsi ai suoi affari. Affari che però si legheranno immancabilmente alla causa quando il FLN contribuirà a fare di Said socio di un Cabaret a Pigalle cui metà dei proventi finirà nelle casse del Fronte. Con la metà degli anni cinquanta la guerra di indipendenza entra sempre più nel vivo, i vari movimenti clandestini rivoluzionari si scontrano più che collaborare e anche a Parigi la lotta per il predominio del territorio è senza sosta. Il FLN prende piede con sempre maggiore decisione ed Abdelkader ne diventa uno dei leader più affermati e importanti. Idealista e irreprensibilmente votato alla causa, Abdelkader abbandona gradualmente la sua umanità in nome del partito diventando una macchina incapace di provare sentimenti di pietà o commiserazione.

Il fratello Messaoud invece, suo fedele braccio destro, è costretto suo malgrado a sporcarsi le mani di sangue, sangue spesso innocente e spesso di compatrioti accusati di tradimento. La coscienza di Messoud vacilla, cede a forti momenti di sconforto e non sempre accetta o comprende la durezza e l’irremovibilità del fratello. La storia quindi prosegue in questo scenario di guerra, violenza, sentimenti contrastanti ed un legame forte, fortissimo che non abbandonerà mai i tre fratelli che proprio nell’epilogo finale ritroveranno anche il riavvicinamento di Said. Il loro amore, la loro unione di sangue sopra ogni cosa, più resistente di qualsiasi lotta o ideologia.

Con Uomini senza legge – Hors la loi Rachid Bouchareb riceve per la terza volta una nomination agli Oscar dopo le candidature del 2006 con “ Days of glory” e del 1995 con “Poussieres de vie”. Il film che, come afferma lo stesso regista, è una sorta di passo successivo del precedente “Days of Glory” ribadisce questa sorta di continuità richiamando nel cast molti attori già protagonisti di quel film tra cui, ovviamente, i tre interpreti principali. Uomini senza legge – Hors la loi è un film che lo stesso Bouchareb definisce epico, un appassionante romanzo storico che attraversa i capitoli più importanti e drammatici dell’epopea indipendentista algerina tramite le vite di tre fratelli, tanto uniti quanto diversi tra loro.

Uomini senza legge – Hors la loi, di cui Bouchareb è anche sceneggiatore insieme a Olivier Lorelle e Yannik Kergoat, da modo di conoscere pagine della storia contemporanea ancora oscure ai più e spesso appositamente celate dalla storiografia ufficiale europea. Far conoscere questi aspetti del colonialismo francese è sicuramente uno degli obbiettivi che il film si presuppone soprattutto, come afferma lo stesso regista, rivolgendosi alle generazioni più giovani spesso ignare di determinati eventi.

Ma se Uomini senza legge – Hors la loi è indubbiamente una storia raccontata dalla parte algerina è altresì doveroso ammettere come nel contesto storico descritto non si risparmino le sequenze dove si evidenzia la ferocia oltre che la fanatica irreprensibilità dei rivoluzionari del FLN. Eccellente la fotografia ed il montaggio, assolutamente da sottolineare la bravura dei tre interpreti protagonisti su cui spicca a mio avviso Roschdy Zem eccezionale nella parte di Messaoud, il combattente diviso tra il suo attaccamento alla causa e la sua coscienza di uomo onesto.

Uomini senza legge – Hors la loi di Bouchareb è intenso quanto avvincente, una sceneggiatura mai stucchevole e solo raramente retorica. Ammirevoli le ricostruzioni scenografiche e le sequenze a campo largo con un massiccio utilizzo di comparse. Particolare riferimento va alla scena relativa alle manifestazioni di Setif con successivo massacro che per monumentalità ed effetto visivo riporta quasi involontariamente alla memoria alcune sequenze della “Battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo da cui molto probabilmente Bouchereb avrà preso spunto. E’ rassicurante constatare come ancora oggi esistano registi capaci di affrontare con risultati tanto ammirevoli, progetti cinematografici così impegnativi. Film storici dalla fedele ricostruzione narrativa immuni da tentazioni di demagogia o retorica patriottarda e liberi da obblighi spettacolaristici ma comunque in grado di commuovere, far riflettere e far conoscere.

Uomini in pericolo: quando è lei a salvare lui [FOTO]

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Uomini in pericolo: quando è lei a salvare lui [FOTO]

Lo stereotipo della ‘donzella in difficoltà’ è decisamente noto e diffuso, ma cosa succede quando è lei a salvare lui? Ecco alcuni esempi di donne che hanno salvato i loro uomini in pericolo: [nggallery id=572]

L’esempio più attuale è per certi versi quello di Katniss che salva il suo amato Peeta: nella saga di Hunger Games è decisamente lei, nell’Arena, a procurarsi la salvezza per entrambi, con il suo grande carisma e l’appeal sugli sponsor. Lo stesso vale per la celebre Sailor Moon che salva il suo amato nonostante gli incantesimi della cattiva Regina Berillia e per Flynn Rider che ad un certo punto si trova a dover essere soccorso nientemeno che da una principessa Disney (Rapunzel), per definizione le donzelle in difficoltà della tradizione.uomini in pericolo
La selezione di immagini è stata fatta da io9.

Uomini e Dei. Le Meraviglie del Museo Egizio: il trailer con Jeremy Irons

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Nell’anno del bicentenario della sua fondazione, il Museo Egizio approda per la prima volta al cinema con UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO, il film evento che è stato presentato in anteprima alla 41esima edizione del Torino Film Festival e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, il 12 e 13 marzo. Prodotto da 3D Produzioni, Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio e diretto da Michele Mally, che firma il soggetto con Matteo Moneta, autore della sceneggiatura, il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons, che ci guida in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

Con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo Egizio è il più antico al mondo dedicato alla civiltà degli antichi Egizi. A Torino sono custoditi 40 mila reperti, di cui 12 mila esposti su 4 piani del Museo. Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4000 anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re, noto all’estero come la Turin King List, l’unica lista che sia giunta fino a noi che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro, o il Papiro delle Miniere, una delle più antiche carte geografiche conosciute. E ancora sculture come la statua del sacerdote Anen, quella di Ramesse II, quella della cosiddetta Iside di Copto, oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni che insieme alla moglie Merit sarà tra i protagonisti di tutto il racconto.

Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del Museo sono narrati in maniera corale non solo dalla Presidente del Museo, Evelina Christillin, e dal Direttore Christian Greco, ma anche da alcuni dei curatori del Museo come Cédric Gobeil, Beppe Moiso, Susanne Töpfer, Paolo Del Vesco, Federico Poole, Johannes Auenmüller, Enrico Ferraris, Alessia Fassone, Tommaso Montonati, dalle  restauratrici Cinzia Oliva, Roberta Genta, Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, dall’antropologo Pieter Ter Keurs, dal Direttore Dipartimento Egizio del Louvre Vincent Rondot, dal Capo del Dipartimento Egitto e Sudan del British Museum Daniel Antoine, dai curatori del British Museum Ilona Regulski e Marcel Maree, dalla direttrice del Agyptisches und Papyrussammlung di Berlino Friederike Seyfried, dalla direttrice Generale Museo Egizio del Cairo Sabah Abdel Razik Saddik, dal Ceo di Ima Solutions Sarl Benjamin Moreno.

Dal Louvre di Parigi al British Museum di Londra fino all’Ägyptisches Museum di Berlino: sono solo alcune delle importanti istituzioni museali mondiali da cui provengono i membri del comitato scientifico del Museo, che vanta oltre 90 collaborazioni scientifiche con musei, atenei e centri di ricerca internazionali. Le collezioni custodite a Torino comprendono oltre 40 mila reperti, che hanno una natura antiquaria – in quanto legati al collezionismo e al criterio di raccolta reperti di Bernardino Drovetti, diplomatico piemontese al servizio del governo francese che vendette a Carlo Felice di Savoia il primo nucleo delle collezioni del  Museo per 400 mila lire dell’epoca – e una natura archeologica, legata a campagne di scavo archeologico promosse da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina in Egitto all’inizio del Novecento.

Ma perché proprio a Torino, nel 1824, si decise di aprire un museo che non aveva uguali al mondo, dedicato a una civiltà ancora in via di svelamento? Chi fu il primo a vedere nelle Alpi il profilo delle piramidi? Per scoprire le origini del Museo in UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO risaliremo così il corso del Nilo sulle tracce dei suoi grandi esploratori ed archeologi del passato: Donati, Drovetti, Schiapparelli. Visiteremo i luoghi da cui provengono i principali reperti delle collezioni torinesi, da Giza a Luxor fino all’antico villaggio di Deir el-Medina, abitato dagli scribi e dagli artigiani delle tombe della Valle dei Re e delle Regine. E viaggeremo a ritroso nel tempo, alla metà del 1500, quando i sovrani del Piemonte, i Savoia, per dare prestigio alla loro capitale riscrissero il mito delle origini egizie di Torino, sovrapponendo il toro, simbolo della città, col dio Api, che aveva le sembianze di toro ed era venerato nell’antico Egitto. Attraverso i sarcofagi e gli oggetti del corredo funebre della tomba di Kha e Merit racconteremo invece il viaggio dell’architetto Kha nell’Oltretomba, dal momento della mummificazione ai funerali, fino al giudizio di fronte ad Osiride e alla vita nell’Aldilà, seguendo le pagine del Libro dei Morti.

Completa il viaggio visivo la colonna sonora originale, composta ed orchestrata dal pianista e compositore Remo Anzovino ed eseguita dall’autore con l’Orchestra Sinfonica Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti, in uscita su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe nel 2024.

Uomini di parola: recensione del film con Al Pacino

Uomini di parola: recensione del film con Al Pacino

Uomini di parola è il film che non ti aspetti. Non lasciatevi ingannare dagli sguardi accattivanti o dalle sagome imponenti dei tre protagonisti sulla locandina ufficiale; al di là di ciò che istintivamente si possa credere, non siamo di fronte al classico gangster movie tutto sparatorie, inseguimenti e belle donne. Al contrario, gli elementi tipici di qualsiasi commedia d’azione che si rispetti vengono messi quasi in secondo piano per permettere a qualcosa di più profondo di emergere, seppur con fatica.

Di certo non mancano le sequenze d’azione e le battute esilaranti, ma sono ben calibrate; il regista Fisher Stevens, attore di cinema (Corto circuito, Hackers) e televisione (Ultime dal cielo) qui al suo debutto dietro la macchina da presa, non eccede con l’adrenalina per dedicare più spazio alle vicende dei suoi protagonisti e ai loro conflitti interiori, delineando con notevole semplicità il profilo di due uomini comuni, messi alla prova dal desiderio di ricominciare a vivere e dalla necessità di dover affrontare delle scelte che probabilmente cambieranno il corso della loro esistenza.

Perché Stand Up Guys (questo il titolo originale) è in fin dei conti la storia, tra una battuta esilarante e qualche elettrizzante sequenza d’azione, dell’amicizia tra Val (Al Pacino) e Doc (Christopher Walken), due amici di vecchia data che si ritrovano quando il primo esce di prigione dopo 28 anni. Le vicenda narrate di svolgono nell’arco di una giornata e, soprattutto, nel corso di una notte epica che segnerà la loro vita e la loro amicizia per sempre.

La pellicola potrebbe essere idealmente divisa in due parti. Nella prima, caratterizzata da un impianto narrativo forse troppo lento e che fatica a decollare proprio per questo motivo, viene messa in risalto la personalità dei due protagonisti, con Al Pacino, da una parte, impaziente di riprendersi la propria vita e recuperare il tempo perduto, e Christopher Walken, dall’altra, tormentato da uno scomodo segreto e dal peso di una decisione troppo grande da dover prendere che saranno il punto cardine intorno a cui ruoteranno gli avvenimenti di tutta la storia. Nella seconda parte, invece, prosegue la narrazione di quest’amicizia segnata dal tempo ma comunque autentica, ma l’entrata in scena di Alan Arkin nei panni di Hirsch (amico dei due gangster in pensione) scuote improvvisamente il ritmo della narrazione che comincia a viaggiare su un binario imprevisto, sorprendendo piacevolmente lo spettatore e aprendo la strada ad un finale tanto esplosivo (in tutti i sensi) quanto a tratti commovente.

Sono proprio i tre attori premio Oscar a fare buona parte del film. Al Pacino e Christopher Walken, nonostante gli inseguimenti e gli scontri che li vedono coinvolti possano apparire alla vista dello spettatore alquanto improbabili, dimostrano di possedere ancora una buona dose di fascino e, soprattuto, di avere anche qualcosa da comunicare, nonostante il peso degli anni che passano, proprio come accade ai personaggi da loro interpretati. Alan Arkin, dal canto suo, conferma di essere ancora una volta un grande attore (anche se spesso di contorno) in grado di reggere perfettamente il confronto con i suoi colleghi.

Uomini di parola è una pellicola che affronta diverse tematiche: dall’amicizia all’età che avanza impietosa, dalla voglia di riscattarsi alla vita che ci pone di fronte a decisioni che bisogna trovare la forza di affrontare in maniera coraggiosa. Forse non sarà in grado di accontentare tutte le tipologie di pubblico, ma resta sicuramente un film lineare, senza sbavature, che conosce perfettamente il percorso da seguire per arrivare a destinazione, indipendentemente dall’esito. Una piccola ma doverosa menzione speciale alla colonna sonora, firmata dall’immenso Jon Bon Jovi. Nelle sale dall’11 luglio.

Uomini di Dio: recensione

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Uomini di Dio: recensione

In Uomini di Dio è nel monastero di Notre-Dame de l’Atlas, a Tibhirine, che un gruppo di monaci cistercensi francesi vive a contatto con la popolazione musulmana. Ed è in quel lembo dimenticato di terra algerina, dove Bibbia e Corano non s’ammazzano, che i fratelli garantiscono cure mediche agli islamici e, con loro, condividono attività lavorative e cerimonie. Perché la loro missione non consiste nell’evangelizzazione ma nella pratica dell’ospitalità, specialmente nei confronti dei poveri e degli stranieri. Xavier Beauvois, regista di Uomini di Dio, film scelto per rappresentare la Francia agli Oscar, si è liberamente ispirato alla tragedia del 1996, quando sette monaci francesi furono rapiti, e poi assassinati, da un gruppo del GIA, Gruppo Islamico Armato.

Uomini di Dio, il film

Di materiale, quindi, ce n’era. Eppure la scelta è stata quella di accantonarlo, di non soffermarsi sul rapimento, di non indagare l’insolito rapporto tra le due realtà, tra chi vive sopra la montagna e chi sotto, ma di rappresentare, quasi minuziosamente, la poco interessante vita dei monaci. Lo studio dei testi sacri, la scrittura, la semina, la mensa e poi la mensa, la semina, la scrittura, lo studio dei testi sacri, si susseguono lenti e ripetitivi, interrotti dalle preghiere e dai troppo frequenti canti, cantilene infinite e nauseabonde. La martellante quotidianità è finalmente, almeno per chi guarda, interrotta dall’uccisione, da parte dei fondamentalisti, di un gruppo di croati, che pone i religiosi di fronte a un bivio: accettare la protezione dell’esercito o tentare di vivere come sempre? Tornare in patria o restare? Le discussioni e le votazioni, i si e i no, le crisi di vocazione e le vocazioni rafforzate, prendono il posto dello studio dei testi sacri, della scrittura, della semina, della mensa, ma non dei canti, quelli continuano.

E poi la scelta: “…La fiamma si è piegata, la luce si è inclinata…/Posso morire/Eccomi qui”. Uomini di Dio si trascina lento, pesante, con frasi da parabola e buon samaritano, privo di attimi degni di essere ricordati, almeno fino a un’emblematica ultima cena che mischia vino rosso, lacrime e presagi, all’alto volume delle note de La morte del cigno che risveglia gli animi assopiti. Inizia da qui la parte migliore del film. Peccato che manchino cinque minuti alla fine.

Uomini che odiano le Donne: Trailer di ben 8 minuti!

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Uomini che odiano le Donne: Trailer di ben 8 minuti!

E’ stato pubblicato un lunghissimo ed esaustivo trailer di Uomini che odiano le donne, ultima fatica di David Fincher che prestò uscirà nelle sale. Il filmato dura ben 8 minuti ed è stato recentemente mostrato a Toronto. 

Uomini che odiano le donne: si al sequel, no a Fincher, Mara e Craig

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La Sony ha ripreso a lavorare sul sequel di Uomini che odiano le donne. Sembra che Steven Knight sia stato assunto per scrivere la sceneggiatura del sequel del film diretto da David Fincher ma che, almeno per il momento, nè Fincher, nè Rooney Mara e nemmeno Daniel Craig siano stati contattati per partecipare.

In realtà il progetto si baserebbe non su La ragazza che giocava con il fuoco, secondo libro della trilogia di Stieg Larsson, ma sul quarto, postumo romanzo, Quello che non uccide. Il romanzo è stato pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di 200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che, nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci capitoli.

Scott Rudin e Amy Pascal tornano a produrre il film.

Fonte: Variety

Un’occasione da Dio: divertenti clip del film con Simon Pegg

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Un’occasione da Dio: divertenti clip del film con Simon Pegg

Ecco tante nuove clip del nuovo film con Simon Pegg, Un’occasione da Dio (titolo originale Absolutely Anything), diretto da Terry Jones.

 

 

 

 

Il film, annunciato nel 2010, ha come protagonista Simon Pegg e vede la partecipazione di molti dei membri superstiti di Monty Python, tra cui John Cleese, Terry Gilliam, Michael Palin e Jones stesso.

Terry Jones ha scritto la sceneggiatura di Un’occasione da Dio insieme Gavin Scott (The BorrowersSmall Soldiers). La trama segue un maestro di scuola (Simon Pegg), a cui viene dato l’incredibile potere di rendere ogni desiderio reale grazie ad un gruppo di alieni (doppiato dai Python).

Robin Williams è la voce originale del cane del personaggio di Pegg, Dennis, con Kate Beckinsale che interpreta sua moglie.

Un’estate fa: recensione del primo episodio della serie con Lino Guanciale e Filippo Scotti

Un’estate fa, la storia di noi due//Era un po’ come una favola//Ma l’estate va//E porta via con sé//Anche il meglio delle favole”, cantava Franco Califano nel 1992. Ed è proprio da una stessa estate ma del 1990 che parte la nuova serie tv di Sky, Un’estate fa. Una stagione ricca di mistero ma anche di tristezza, che segna la fine della favola della giovinezza e della spensieratezza per abbracciare, per sempre, l’età adulta. Uno stacco che nella serie tv diretta da Davide Marengo e Marta Savina prende vita dalla scelta della colonna sonora, accuratissima nel primo episodio, e dalla scelta dei colori che trasmettono allo spettatore gli stati d’animo dei protagonisti. Un’estate fa è la nuova serie thriller di Sky dal respiro internazionale, sarà trasmessa dal 6 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Un’estate fa, la trama

Le immagini di Italia ’90 alla TV, il campeggio con gli amici, gli amori estivi, i falò in spiaggia. E ancora le cabine telefoniche, le infinite partite a carte, le sfide a calciobalilla… All’improvviso però, una ragazza scompare. E nulla sarà più come prima, anche a distanza di trent’anni da quella indimenticabile estate. La favola cantata da Califano si interrompe e il mistero che avvolge la vicenda intercorre in due linee temporali diversi e con gli occhi di un cast corale supportato da Lino Guanciale e Filippo Scotti (uno nella versione adulta di Elio e l’altro nella versione giovane). Presente e passato si intrecciano mentre la vita di Elio prende una piega inaspettata. Dopo gli eventi del 1990 la sua vita si tinge di azzurro, di toni freddi, dei toni della giurisprudenza – professione che ha scelto per seguire le orme del padre.

La vita perfetta apparentemente macchiata da un solo crimine: la scomparsa di Arianna. Ci troviamo nel presente quando viene ritrovata in un’auto dentro il lago, il corpo di una giovane donna che scopriamo subito essere quello della ragazza scomparsa anni prima. I colori caldi di quell’estate ritornano preponderanti quando sovrastato dagli ultimi eventi Elio ha un incidente d’auto, perde i sensi e al suo risveglio viene catapultato in quell’estate del 1990. Una prova attoriale non da poco anche per Filippo Scotti che si ritrova negli anni ’90 ma con la mente di un adulto, il cinquantenne Elio interpretato da Guanciale. Ritornando a quell’estate, tutto cambia nella sua mente e ancora in stato confusionale rivede i suoi amici di nuovo giovani, di nuovo uniti. E poi vede lei, Arianna ancora viva. Non fa neanche in tempo a parlarle che la sua mente viene catapultata nel presente.

Un'estate fa Claudia Pandolfi

Un viaggio nel passato

Elio è il principale sospettato dell’omicidio di Arianna perché in quella estate del 1990 viene trovato in stato confusionale subito dopo la scomparsa della ragazza e interrogato dalla polizia ammette di non avere più nessun ricordo di cosa è successo. L’espediente narrativo alla Twin Peaks che ha dato il via agli eventi della serie di David Lynch è di ispirazione a Un’estate fa dove il mistero ruota intorno alla morte della ragazza. Quindi: chi ha ucciso Arianna? Sappiamo solo, dal primo episodio, che il personaggio di Lino Guanciale è sospettato dall’ispettore interpretato da Paolo Pierobon. Ma sappiamo anche che sarà proprio Elio, grazie ai suoi continui viaggi temporale, a cercare il colpevole che quell’estate ha messo fine alla vita di Arianna e alla sua giovinezza. Quello che diventa un continuo viaggio nel passato si trasforma anche in un tentativo di salvarla, non ripercorrendo gli stessi passi di quell’estate maledetta.

Ad aiutare Elio, nel passato ma soprattutto nel presente, il personaggio di Costanza, interpretato nella versione adulta da Claudia Pandolfi e in quella giovane da Martina Gatti. Nel primo episodio vediamo subito che le attenzioni di Costanza per Elio vanno oltre una semplice amicizia ma anche lei dopo gli avvenimenti misteriosi legati alla morte di Arianna metterà una pietra sopra al passato. Nel presente però scopriamo varie sfaccettature del suo personaggio. Costanza è cambiata, non ha più lo stesso sguardo spensierato di un tempo e se Elio è diventato l’uomo perfetto, l’uomo di legge, lei ha abbandonato del tutto quel mondo mantenendo però la stessa vitalità. Darà una mano a Elio nel presente cercando in tutti i modi di scagionarlo dalle accuse.

Una tavolozza di colori

La scelta registica di contrapporre due palette di colori per presente e passato rispecchia lo stato d’animo dei personaggi sia da adulti ma anche da ragazzi, le scene nel campeggio sono aperte e colorate. Il giallo del sole, l’arancione della sabbia, il rosso degli omini del calcio balilla. Tutto prende vita nel campeggio. Quando però la prospettiva si ribalta nel presente siamo immersi nei colori freddi: la casa dove vive Elio, minimalista e anonima, lo studio legale dove lavora, austero e perfetto. Solo durante le conversazioni con Costanza questi colori sembrano mischiarsi portando quindi Elio in una posizione di mezzo. La stessa posizione nella quale si trova e dalla quale non sembra poter fuggire.

Un’estate fa, conferenza stampa della serie thriller con Lino Guanciale e Filippo Scotti

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Un mistero che si dipana fra il 1990 e il presente, ma anche amicizia, leggerezza e tanta, tantissima nostalgia per come eravamo sono il cuore di Un’estate fa, la nuova serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 6 ottobre. Protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti, che guidano un cast di talenti italiani in un thriller transgenerazionale diretto da Davide Marengo e Marta Savina. La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic con due nuovi episodi disponibili anche on demand.

Due diverse linee narrative, quindi, per una storia a tinte crime interpretata anche da Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis, Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza, Ginevra Francesconi, Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa, Massimo De Santis, Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Giulio Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi, Claudio Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano, Massimo Dapporto.

Effetto nostalgia

Un elemento chiave della serie è l’effetto nostalgia che prende vita tra una canzone e una partita a biliardino in questa estate infinita del 1990. Nils Hartmann, che ha da sempre guidato le produzioni originali di Sky Italia, ha commentato Un’estate fa come un progetto ambizioso e difficile: “Quando ho letto per la prima volta l’idea mi ha conquistato subito l’unione tra il meccanismo del flashback e la dramedy. Lo abbiamo considerato anche molto complicato e questo mi ha spaventato. Abbiamo fatto però un bel lavoro con il team per trovare il quadro della situazione che rendesse coerente tutta la commistione di generi e trame. Il flashback ci ha permesso di mettere a confronto due generazioni con attori eccezionali. Con Davide Marengo ci rincorrevamo da dieci anni e sono contento di aver potuto finalmente lavorare con lui e Marta Savina alla regia“.

Oltre a Sky, Un’estate fa è anche prodotta da Fabula Picture di Marco e Nicola De Angelis. “Il poter fare viaggiare diverse generazioni è stata la grande scommessa della serie. È un progetto coraggioso che mette non solo le generazioni a confronto ma le proietta negli anni 90, e la cosa più difficile è far immergere tutti in quelle vibe. Quando abbiamo girato in Puglia gli attori più piccoli erano proprio immersi negli anni 90, ed è stata la scommessa più grande e credo anche una scommessa vinta a questo punto. Sono molto riconoscente a Niels e a Sky“, conclude Marco De Angelis. “Ci troviamo in coda agli anni ’80 e dobbiamo trasmettere quella nostalgia tipica di quegli anni. Selezionare la musica non è stato facile perché era un decennio pieno di titoli importanti e famosi. Non è facile fare una serie con una ricchezza musicale del genere”, continua Nicola De Angelis.

Un'estate fa Claudia Pandolfi

Il tema del doppio

Mettendo a confronto due generazioni, il tema del doppio è un tema molto importante in Un’estate fa. Non solo per Elio – il personaggio di Lino Guanciale – ma anche per Costanza – interpretata da Claudia Pandolfi. Lino Guanciale ha parlato dei giorni di riprese e di questo sentimento di abnegazione anche da parte del cast più piccolo: “Mi hanno parlato di questa idea diversi anni fa e rimasi conquistato dal progetto e ho chiesto subito di farne parte. L’idea di mischiare così tanto le carte mi piaceva, io credo che il futuro della produzione culturale in sé sta nell’aprire nuove strade e sperimentare, farlo con una grande attenzione. Quello che ho trovato eccezionale è stata la disposizione ad andare in contro a questa sfida con abnegazione. Soprattutto con i ragazzi, c’era molta allegria e leggerezza. Mi tengo caro questo ricordo“.

Anche Filippo Scotti, che nella serie interpreta la versione giovane di Elio, ha dei bei ricordi: “Con Lino ci siamo riconosciuti e abbiamo cercato di costruire al meglio il nostro personaggio. È stato interessante il concetto tornare nel passato con la mente di un adulto e riscoprire la semplicità e la bellezza anche solo di un amicizia. I miei compagni sono stati splendidi, abbiamo passato dei bei momenti“.

Personaggio controverso e cinico è quello di Costanza, interpretata da Claudia Pandolfi nel presente del racconto: “Io sono l’unica che vuole bene a Costanza. È un punto di riferimento di Elio, suo malgrado. Da piccola si aspettava una certa risposta dal suo sguardo affettuoso. Invece lui la usava e la usa ancora nel presente, torna come punto di riferimento perché ancora una volta empatizza con lui. È una donna fortissima che è stata debole ma si è creata una corazza“.

Un’altra scatenata dozzina, recensione del film Disney+

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Un’altra scatenata dozzina, recensione del film Disney+

La recensione di Un’altra scatenata dozzina non può non considerare l’originale del 2003 con un trascinante Steve Martin come capofamiglia. A raccogliere il suo testimone è stato chiamato Zach Braff che in compagnia di Gabrielle Union, anche executive Producer. 

Un’altra scatenata dozzina, la trama

La storia racconta della famiglia Baker, due genitori con entrambi alle spalle un divorzio e due figli (+1 adottivo per lui), seguiti da due parti gemellari, ai quali si aggiunge un nipote turbolento. Basta fare un po’ i conti e si arriva facilmente alla dozzina, scatenata a dir poco, del titolo. Paul e Zoey gestiscono un locale in cui si prepara solo la colazione, è un grande momento per l’attività di famiglia, perché i due stanno pensando di ingrandirsi e Paul, il più sognatore dei due, insegue l’ambizione di avere un franchise. Questa sua iniziativa si scontra però con la ritrosia di Zoey, che, più realista, si rende conto che questo grande passo per la famiglia significa anche sradicare tutta la loro ciurma di figli in un’altra casa, un altro contesto, una nuova vita per tutti. Ma l’entusiasmo di questa nuova avventura è contagioso, e alla fine tutti si convincono a imbarcarsi in questa avventura. Riusciranno i Baker a sopravvivere a questi cambiamenti epocali nella loro vita?

Un linguaggio divertente e universale

Un’altra scatenata dozzina è divertente. Non ci sono altre parole per definirlo: la scrittura e le interpretazioni costruiscono un quadro gustosamente gioioso, vario, inclusivo, colorato. Il film cattura lo spirito della contemporaneità e mostra come, miracolosamente, le cose possano funzionare anche in un contesto così caotico. Inoltre, parlando di questioni legate agli equilibri famigliari, parla un linguaggio universale, accessibile e moderno.

Il film è interpretato da Gabrielle Union, Zach Braff, Erika Christensen, Timon Kyle Durrett, Journee Brown, Kylie Rogers, Andre Robinson, Caylee Blosenski, Aryan Simhadri, Leo Abelo Perry, Mykal-Michelle Harris, Christian Cote, Sebastian Cote e Luke Prael.

Un’altra scatenata dozzina è diretto da Gail Lerner, con una sceneggiatura di Kenya Barris & Jenifer Rice-Genzuk Henry basata sul romanzo di Frank Bunker Gilbreth, Jr. e Ernestine Gilbreth Carey. Kenya Barris è il produttore, mentre Shawn Levy, Gabrielle Union, Brian Dobbins e Donald J. Lee, Jr. sono gli executive producer. 

Un’altra scatenata dozzina su Disney+: l’incontro con i protagonisti

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È disponibile dal 18 marzo su Disney+ Un’altra scatenata dozzina, la versione aggiornata al 2022 del classico per tutta la famiglia diretto da Shawn Levy con Steve Martin. In occasione della promozione del film, abbiamo incontrato Gabrielle Union, produttrice esecutiva e protagonista nei panni di Zoey, Zach Braff che interpreta suo marito, Paul, Timon Kyle Durrett che è l’ex marito di Zoey, Dom, Erika Christensen che invece è la ex di Paul, Kate, e la regista del film, Gail Lerner.

La storia segue le avventure della famiglia allargata dei Baker, mentre si destreggiano tra una vita domestica frenetica e la gestione della loro attività familiare.

La sfida principale del film è stata di aggiornare a oggi quello che era il concept del film originale, e quindi il concetto della famiglia allargata è stato fondamentale per costruire la storia. Ma la carte vincente del film secondo Union, è che parlando di famiglia, il film parla a tutto il mondo, dal momento che ogni essere umano viene da una famiglia o mira a costruirsene una, quindi “tutti nel mondo possono relazionarsi con il dramma familiare, il divertimento in famiglia, la risoluzione dei problemi in casa (…) Ed è sempre più frequente vedere queste famiglie miste, co-genitori, famiglie multigenerazionali, tutti sotto lo stesso tetto (…) questo è un film che coinvolge tutte le famiglie e dice che prima o poi si trova qualcuno con cui ci si può relazionare. C’è almeno un pezzetto di questa famiglia per ognuno, un pezzetto che ti assomiglia.” 

Protagonista maschile del film è Zach Braff: “Conosco tanti genitori che possono relazionarsi con l’equilibrio tra lavoro ed essere genitore. E, naturalmente, in UN’Altra Scatenata Dozzina, questo equilibrio viene portato all’estremo. Ovviamente, è una realtà aumentata. Anche se si è davvero verificato per questa famiglia che ha scritto il libro.”

Secondo la regista, quello che è davvero belo della storia che il film racconta è il fatto che, da un punto di vista di un bambino, deve essere bello avere i propri compagni di giochi in casa: “Il mondo può essere un posto difficile e quella casa è la tua rete di protezione, in questo film quella casa è resa un posto così divertente in cui vivere!”

Il film è interpretato da Gabrielle Union e Zach Braff nei panni dei genitori, Erika Christensen e Timon Kyle Durrett nei panni dei co-genitori, Journee Brown, Kylie Rogers, Andre Robinson, Caylee Blosenski, Aryan Simhadri, Leo Abelo Perry, Mykal-Michelle Harris, Christian Cote, Sebastian Cote e Luke Prael che invece interpretano la ciurma di bambini e ragazzi. Un’altra scatenata dozzina è diretto da Gail Lerner, con una sceneggiatura di Kenya Barris & Jenifer Rice-Genzuk Henry basata sul romanzo di Frank Bunker Gilbreth, Jr. e Ernestine Gilbreth Carey. Kenya Barris è il produttore, mentre Shawn Levy, Gabrielle Union, Brian Dobbins e Donald J. Lee, Jr. sono gli executive producer.

Unwanted: le prime immagini della nuova serie SKY diretta da Oliver Hirschbiegel

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Primissime immagini dal set di Unwanted, nuova serie Sky Original nel 2023 in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW in tutti i paesi in cui Sky è presente. La serie è liberamente tratta da “Bilal”, il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione.

Unwanted, in otto episodi, è prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e a Indiana Production ed è creata e scritta da Stefano Bises. Alla regia Oliver Hirschbiegel, regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana con Naomi Watts e il film vincitore del Sundance Film Festival L’ombra della vendettaFive Minutes of Heaven.

Numerosissimo e multiculturale il grande cast della serie: Marco Bocci, Jessica Schwarz, Dada Fungula Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Apeagyei, Reshny N’Kouka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo e Scot Williams.

https://www.youtube.com/watch?v=SfLZJN7fea0

Unwanted racconta cosa accade quando una nave da crociera, la Orizzonte, piena di turisti occidentali, trae in salvo un gruppo di migranti a seguito del naufragio della loro imbarcazione. Le storie dell’equipaggio e dei passeggeri della crociera si intrecceranno con quelle dei nuovi ospiti della nave. La situazione precipiterà quando alcuni dei migranti, scoperto che la crociera si muove verso la Libia, dalla quale sono partiti, per la disperazione decidono di prendere in ostaggio la nave.

Creata da Stefano Bises, Unwanted  è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann e Sonia Rovai. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

La trama di Unwanted

La Orizzonte è una gigantesca nave da crociera. Cinquemila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, quindici ristoranti, un teatro, nightclub, negozi, piscine, una sontuosa SPA. Una città sull’acqua, che naviga nel Mediterraneo al servizio dello svago dei suoi ospiti europei, che per sette giorni non devono far altro che mangiare, bere e divertirsi. Ma la vita vera, che avrebbe dovuto restare a terra, irrompe sulla nave durante la prima notte in mare aperto: dal mare vengono infatti salvati ventotto migranti africani sopravvissuti al naufragio dell’imbarcazione sulla quale cercavano di raggiungere l’Italia, mentre più di cento di loro non ce l’hanno fatta. Per quelle persone in fuga da fame, guerre, schiavitù e persecuzioni l’Orizzonte rappresenta la salvezza e il primo, incredibile, passo nel mondo che hanno sognato. Per i passeggeri, l’incontro con i migranti, proprio all’inizio di una vacanza spensierata, è un bagno di realtà di cui avrebbero probabilmente fatto a meno. Perché la scoperta da parte dei migranti che la nave è diretta in Nord Africa, da dove fuggono, sconvolge la crociera e trasforma la Orizzonte nel ground zerodella crisi mondiale delle migrazioni, della tratta di esseri umani e del mondo occidentale che fa di tutto per tenere fuori i “clandestini”. Pregiudizi e preconcetti intrappolano la mente di passeggeri, rifugiati ed equipaggio, esattamente come i confini che dividono le nazioni del mondo. Qui, a bordo della Orizzonte, l’umanità e la crudeltà, la tolleranza e il razzismo, la speranza e il dolore, la vita e, infine, la morte, arriveranno a un inevitabile scontro…

Unwanted – Ostaggi del mare, il teaser trailer della miniserie Sky Original

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Dilemmi morali e questioni etiche, speranza e dolore, solidarietà e crudeltà, vita e morte sono solo alcuni dei temi al centro di Unwanted – Ostaggi del mare, la nuova serie Sky Original in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW da novembre che si mostra oggi nelle prime, drammatiche immagini del teaser trailer. La serie sarà prossimamente disponibile in tutti i Paesi in cui Sky opera in Europa.

Unwanted – Ostaggi del mare è liberamente tratta da “Bilal”, il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione.

In otto episodi, la serie è prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production ed è creata da Stefano Bises, che l’ha scritta in collaborazione conAlessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero.

Alla regia Oliver Hirschbiegel, premiato regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana e il film vincitore del Sundance Film Festival nel 2009 L’ombra della vendettaFive Minutes of Heaven.

Unwanted – Ostaggi del mare racconta cosa accade quando una nave da crociera, la Orizzonte, piena di turisti occidentali, trae in salvo un gruppo di migranti a seguito del naufragio della loro imbarcazione. Le storie dell’equipaggio e dei passeggeri della crociera si intrecceranno con quelle dei nuovi ospiti della nave. La situazione precipiterà quando alcuni dei migranti, scoperto che la crociera si muove verso la Libia, dalla quale sono partiti, per la disperazione decidono di prendere in ostaggio la nave.

Girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è interpretata da un numerosissimo cast multiculturale capitanato da Marco Bocci e Jessica Schwarz, e che comprende Dada Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Asante Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot Williams.

Creata da Stefano Bises, Unwanted – Ostaggi del mare è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann e Sonia Rovai. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

Unwanted – Ostaggi del mare, la trama

La Orizzonte è una gigantesca nave da crociera. Cinquemila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio, quindici ristoranti, un teatro, nightclub, negozi, piscine, una sontuosa SPA. Una città sull’acqua, che naviga nel Mediterraneo al servizio dello svago dei suoi ospiti europei, che per sette giorni non devono far altro che mangiare, bere e divertirsi. Ma la vita vera, che avrebbe dovuto restare a terra, irrompe sulla nave durante la prima notte in mare aperto: dal mare vengono infatti salvati ventotto migranti africani sopravvissuti al naufragio dell’imbarcazione sulla quale cercavano di raggiungere l’Italia, mentre più di cento di loro non ce l’hanno fatta. Per quelle persone in fuga da fame, guerre, schiavitù e persecuzioni l’Orizzonte rappresenta la salvezza e il primo, incredibile, passo nel mondo che hanno sognato. Per i passeggeri, l’incontro con i migranti, proprio all’inizio di una vacanza spensierata, è un bagno di realtà di cui avrebbero probabilmente fatto a meno. Perché la scoperta da parte dei migranti che la nave è diretta in Nord Africa, da dove fuggono, sconvolge la crociera e trasforma la Orizzonte nel ground zero della crisi mondiale delle migrazioni, della tratta di esseri umani e del mondo occidentale che fa di tutto per tenere fuori i “clandestini”. Pregiudizi e preconcetti intrappolano la mente di passeggeri, rifugiati ed equipaggio, esattamente come i confini che dividono le nazioni del mondo. Qui, a bordo della Orizzonte, l’umanità e la crudeltà, la tolleranza e il razzismo, la speranza e il dolore, la vita e, infine, la morte, arriveranno a un inevitabile scontro…

Unwanted – Ostaggi del mare: la nuova serie in streaming e in tv dal 3 novembre

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Dilemmi morali e questioni etiche, speranza e dolore, solidarietà e crudeltà, vita e morte nelle immagini del trailer ufficiale, appena rilasciato, di Unwanted – Ostaggi del mare, la nuova serie Sky Original in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 novembre. Da quella data tutti i venerdì su Sky Atlantic con due episodi a settimana, la serie sarà prossimamente disponibile in tutti i Paesi in cui Sky opera in Europa.

Unwanted – Ostaggi del mare è una serie in otto episodi prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production, liberamente tratta da “Bilal” (edito da La nave di Teseo), il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione.

Alla regia di tutti gli episodi Oliver Hirschbiegel, premiato regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana e il film vincitore del Sundance Film Festival nel 2009 L’ombra della vendettaFive Minutes of Heaven.

Girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è interpretata da un numerosissimo cast multiculturale capitanato da Marco Bocci e Jessica Schwarz, e che comprende Dada Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Asante Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot Williams.

Unwanted – Ostaggi del mare racconta cosa accade quando una nave da crociera, la Orizzonte, piena di turisti occidentali, trae in salvo un gruppo di migranti a seguito del naufragio della loro imbarcazione. Le storie dell’equipaggio e dei passeggeri della crociera si intrecceranno con quelle dei nuovi ospiti della nave. La situazione precipiterà quando alcuni dei migranti, scoperto che la crociera si muove verso la Libia, dalla quale sono partiti, per la disperazione decidono di prendere in ostaggio la nave.

Creata da Stefano Bises, UNWANTED – OSTAGGI DEL MARE è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann, Sonia Rovai e Erica Negri. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

Durante le varie fasi della produzione sono state adottate misure volte a limitare l’impatto sull’ambiente, riducendo così le emissioni di gas serra e mirando a ottenere l’ambita certificazione di sostenibilità Albert. Una scelta in linea con l’impegno del gruppo Sky che, con la campagna Sky Zero, punta a essere la prima media company in Europa a diventare Net Zero Carbon entro il 2030.

La trama di Unwanted – Ostaggi del mare

La Orizzonte è una gigantesca nave crociera. Cinquemila persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio. La prima sera, dal mare vengono salvati ventotto migranti africani. Per quelle persone in fuga da miseria, fame e guerre l’Orizzonte è la salvezza. Per i passeggeri, l’incontro con i naufraghi, è un bagno di realtà di cui avrebbero probabilmente fatto a meno. Perché la scoperta da parte dei migranti che la nave è diretta in Nord Africa, da dove fuggono, li spinge a dirottare la nave, trasformando la crociera in un teatro di scontro dove si scaricheranno tutti i conflitti scatenati dalle migrazioni.

Unwanted – ostaggi del mare, la trama e le anticipazioni del quinto e steso episodio

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Quando non si ha più niente da perdere, non esiste la paura di tentare il tutto per tutto. Lasciata alle loro spalle una realtà difficile e violenta è ora di combattere per ottenere finalmente una condizione migliore e la nave Orizzonte è l’unica possibilità che hanno i migranti al centro della storia raccontata dalla nuova serie Sky Original Unwanted – ostaggi del mare. Da domani disponibili in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW i due nuovi episodi (quinto e sesto).

La situazione è ormai fuori controllo con Tareq (Dada Bozela) e i suoi compagni che tengono in ostaggio la sala di comando della nave. Arrigo (Marco Bocci) viene sopraffatto dagli eventi e in un suo momento di crisi ha un attacco di panico che permette a Edith di prendere il timone della Orizzonte e dirottarla verso le acque maltesi. A questo punto il capitano non ha alternative e lancia l’allarme alla compagnia, che mette in campo l’esercito italiano. Tareq decide che l’unica soluzione possibile è negoziare per riuscire a scendere dalla nave senza essere riconsegnati ai libici. Intanto Diletta (Denise Capezza) scopre di essere incinta e questo spinge suo marito Nicola (Maro Palvetti) a qualificarsi carabiniere per dare una mano alla security della nave, ma prende una decisione sbagliata con una conseguenza potenzialmente fatale…

Unwanted – ostaggi del mare è una serie in otto episodi prodotta da Sky Studios insieme a Pantaleon Films e Indiana Production, liberamente tratta da “Bilal” (edito da La nave di Teseo), il libro inchiesta del giornalista sotto copertura Fabrizio Gatti sul viaggio da lui intrapreso lungo le rotte del Sahara, popolate non solo dai migranti che si spostano dall’Africa per raggiungere l’Europa ma anche da quanti fanno affari lucrando sulla loro disperazione. Alla regia di tutti gli episodi Oliver Hirschbiegel, premiato regista tedesco divenuto celebre in tutto il mondo grazie a titoli come La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, Diana e il film vincitore del Sundance Film Festival nel 2009 L’ombra della vendetta – Five Minutes of Heaven.

Girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è interpretata da un numerosissimo cast multiculturale capitanato da Marco Bocci e Jessica Schwarz, e che comprende Dada Bozela, Hassan Najib, Jonathan Berlin, Jason Derek Prempeh, Cecilia Dazzi, Francesco Acquaroli, Barbara Auer, Sylvester Groth, Marco Palvetti, Denise Capezza, Nuala Peberdy, Samuel Kalambay, Amadou Mbow, Edward Apeagyei, Reshny Massaka, Onyinye Odokoro, Massimo De Lorenzo, Scot Williams.

Creata da Stefano Bises (Esterno notte, The New Pope, Il Re, Speravo de morì prima), Unwanted – ostaggi del mare è scritta da Stefano Bises con la collaborazione di Alessandro Valenti, Bernardo Pellegrini e Michela Straniero. La serie è prodotta per Pantaleon da Dan Maag, Marco Beckmann, Patrick Zorer, Stephanie Schettler-Koehler e dal produttore Sascha Rosemann che per primo ha avuto l’idea di adattare il libro di Fabrizio Gatti; per Indiana è prodotta da Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli e Marco Cohen. Produttori esecutivi per Sky Studios sono Nils Hartmann, Sonia Rovai ed Erica Negri. NBCUniversal Global Distribution è il distributore internazionale della serie per conto di Sky Studios.

La trama del quinto episodio di Unwanted – ostaggi del mare

Pensando di venire riconsegnata ai Libici, Marem affida sua figlia di pochi mesi ad una crocierista, Diletta. Tareq tiene in ostaggio la crew e vuole che li portino in Italia. Arrigo in un momento di crisi ha un attacco di panico. Edith prende formalmente il comando e ordina di dirigersi verso le acque Maltesi. Mentre Edith si reca dai migranti per rassicurarli, Arrigo manda l’allarme ufficiale alla compagnia. Intanto, una crocierista si uccide lanciandosi dal ponte della nave.

La trama del sesto episodio di Unwanted – ostaggi del mare

Dopo l’allarme la nave è tenuta sotto controllo dall’esercito. Tareq pretende di parlare con loro per trovare un accordo. Sicura di essere salva, Marem chiede a Diletta di riavere sua figlia e poco dopo Diletta scopre di essere incinta. Il marito Nicola, carabiniere, offre il suo aiuto alla security di bordo per risolvere la situazione e senza autorizzazione si arma della sua pistola. Franco ha baciato Sophia, la moglie gli chiede di sbarcare.

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