Se c’è una cosa che non si può
imputare a quelli che si ostinano a sostenere l’invasione di
vampiri sul piccolo è grande schermo, è la mancanza di fantasia.
Ecco infatti che il prossimo 20 luglio il cinema ci propone un
altro film a base vampiresca, questa volta con solide radici
storiche. Parliamo de La Leggenda del Cacciatore di
Vampiri, che racconta la storia di un giovane Abraham
Lincoln che di giorno è uno studente di legge e di notte si
trasforma in abilissimo cacciatore di vampiri. Al suo fianco Henry,
un vampiro che ripudia la sua condizione e che ha come scopo quello
di distruggere Adam, il potente vampiro che per primo ha introdotto
questo terribile morbo nel nuovo mondo, con l’intento di
trasformare ogni americano in un non morto.
Timur Bekmambetov,
regista de I Guardiani del Giorno e I Guardiani della
Notte, balzato sulla scena internazionale grazie al
blockbuster Wanted, si avvale del nome, in veste di
produttore, di Tim Burton, e realizza un action
horror dal sapore rock, con tanto di colonna sonora dei Linkin
Park. Il film di Bekmambetov mescola patriottismo spicciolo al
gusto di sangue e slow motion, mettendo in scena delle bellissime
sequenze di combattimento che si incuneano in un film nel complesso
un po’ noioso ma che riserva qualche sorpresa.
Ad una sceneggiatura abbastanza
buona si associa un reparto trucco che mette in crisi gran parte
della veridicità del film, soprattutto nella parte
dell’invecchiamento dei personaggi. Le scene d’azione, come
accennato, costituiscono i momenti migliori del film: si presentano
ben coreografate e ordinate, permettendo allo spettatore di seguire
l’azione senza perdersi nel mucchio di mosse da arti marziali e
letali colpi di ascia.

In La Leggenda del
Cacciatore di Vampiri il protagonista è Benjamin
Walker, alla sua prima prova davvero importante da
protagonista: il suo Lincoln è vigoroso e deciso, per nulla
spaventato dall’enormità oscura contro cui va a scontrarsi,
inossidabile nella tempra morale e negli affetti umani, esattamente
come il ricordo e la leggenda del vero Lincoln che aleggia nei
cuori di ogni americano. Con lui a fargli da spalla
Dominic Cooper, visto di recente in
Captain America: First Avengers e in
Marilyn, nei panni di Henry, il
vampiro nobile e giusto che addestra il protagonista contro
l’esercito di Satana. La sua performance è dignitosamente
sufficiente, omologandosi alla sua media recitativa.
Rufus Sewell è Adam, che qui sembra un po’
sprecato, date le sue buone doti di caratterista che stridono con
il personaggio forse a tratti macchiettistico;
Mary Elizabeth Winstead, in questi giorni al
cinema con La Cosa, è la moglie di Lincoln; e
ancora
Anthony Mackie, Marton Csokas
e Jimmi Simpson.
La rivisitazione della storia
americana in chiave horror si sposa benissimo con le finalità
La Leggenda del Cacciatore di Vampiri, basato sul
romanzo omonimo di Seth Grahame-Smith, autore
anche della sceneggiatura, che vuole semplicemente intrattenere,
senza addentrarsi in discorsi politico-sociali che nel film vengono
affrontati in maniera abbastanza semplicistica. Un bel 3D aumenta
la spettacolarità del film e ne fa, nel complesso, un buon
prodotto.