Ecco il Teaser Trailer
italaino di Vicini del terzo tipo, prossima commedia irriverente
con Jonah Hill, Ben Stiller, Vince Vaughn, Billy Crudup, Doug
Jones, Richard Ayoade, Will Forte, Rosemarie DeWitt
Tartarughe Ninja: reboot rimandato
I fan delle Tartarughe Ninja, ingolositi dall’idea di un film prodotto da Michael Bay e diretto da Jonathan Liebesman,
Un post-apocalittico per Shawn Levy
In attesa di capire quale sarà il destino del film dedicato a Frankenstein, progettato assieme a Max Landis, Shawn Levy sarà comunque prossimamente alle prese con altre creature mostruose: il produttore ha infatti acquisito la sceneggiatura di un film post-apocalittico scritta da Brian Duffield e la produrrà con la propria compagnia 21 Laps.
I dettagli sono ancora scarsi, ma sembra che trai punti di riferimento del progetto vi siano Mad Max e Zombieland. Duffield si è fatto conoscere recentemente grazie alla sceneggiatura di Jane’s Got A Gun, che ha attratto l’interesse di Natalie Portman e Lynne Ramsay, e di Your Bridesmaid Is A Bitch, in corso di produzione. In luglio Shawn Levi avvierà nel frattempo le riprese di The Internship, con Owen Wilson e Vince Vaughn.
Fonte: Empire
Josh Hartnett sarà il nuovo Devil?
Nuove indiscrezioni attorno al rilancio cinematografico di Daredevil (Devil in italiano), già protagonista qualche anno fa di uno dei peggiori adattamenti Marvel per il grande schermo che si ricordino: dopo David Slade, dato per probabile regista, da qualche tempo circola insistentemente il nome Josh Hartnett per il ruolo del protagonista Matt Murdock.
Per Hartnett si tratterebbe di una sorta di rivincita, dato che fu trai papabili per il ruolo di Loki in Thor, poi andato a Tom Hiddleston; l’attore è stato peraltro già diretto da Slade in 30 giorni di buio. L’intenzione sarebbe di adattare per il grande schermo Born Again, celeberrimo ciclo di storie del personaggio scritte da Frank Miller negli anni ’80: una storia di caduta e risurrezione, con Matt Murdock che si ritova la vita distrutta dal boss del crimine Kingpin e che intraprende un percorso di rinascia e vendetta. Il film sarà prodotto dalla Regency.
Fonte: Empire
Moonrise Kingdom: recensione del film di Wes Anderson
In Moonrise Kingdom New England, 1965. Una coppia di dodicenni incompresi fugge per un’avventura fra i boschi in cerca di un rifugio dove trovare serenità e amore, lontani da quel mondo che proprio non ce la fa ad accettarli. Lui, Sam Shakusky, è uno scout Khaki pressoché ignorato dai compagni, che lo trovano un tantino strano; lei, Suzy Bishop, è la figlia maggiore di due avvocati in crisi matrimoniale, troppo presi da se stessi – o forse troppo pigri – per occuparsi dell’evidente malessere della ragazzina, etichettata come “problematica” e poi si vedrà. La simultanea scomparsa dei due innamorati sconvolgerà la routine selvatica del campo scout e quella borghese della famiglia Bishop, scatenando una rocambolesca caccia all’uomo dai risvolti inaspettati ed esilaranti.
Parliamoci chiaro: nessuno di noi avrebbe mai immaginato di vedere un giorno Edward Norton e Harvey Keitel – avete presente, sì? – coi calzoni corti e il fazzoletto al collo in perfetto (e seriosissimo) stile scout. Per non parlare di Bruce Willis nei panni di un poliziotto in deficit di testosterone che fatica a farsi valere tanto nel lavoro quanto in amore. Ma con Wes Anderson tutto è possibile. Ecco quindi che per Moonrise Kingdom, il suo film numero sette, lo stravagante regista affida ai tre attori dei ruoli molto diversi da quelli in cui siamo abituati a vederli, senza però rinunciare ai fedelissimi di sempre: Bill Murray (nel ruolo dimesso del padre di Suzy) e Jason Schwartzman (anche lui scout provetto in un’apparizione fugace ma indimenticabile).
Per non farsi mancare niente, il cast femminile vanta la presenza di Frances McDormand e Tilda Swinton, anche se le vere star del film sono i due giovani protagonisti: Jared Gilman e Kara Hayward, entrambi esordienti ed entrambi strepitosi. Lui regala allo sguardo di Sam un’aria dolcemente malinconica che quegli occhialoni da nerd non riescono certo a nascondere; lei fa della sua Suzy un’eroina tipicamente romantica, in lotta con sé stessa e con la vita. Sono due anime fragili che si incontrano, si riconoscono e non hanno nessuna intenzione di separarsi, perché nell’altro trovano comprensione e conforto, e per loro stare insieme vuol dire vivere. Per davvero. Poco importa se i grandi non sono d’accordo. Loro non possono capire.
Forse è proprio questo che vuole dirci il regista: solo quando si è così giovani si possono vivere emozioni tanto schiette; è la purezza di quell’età che le rende tanto uniche e irresistibili. Poi tutto cambia e, col passare del tempo, si finisce per scordarsi perfino cosa voleva dire… Menomale che c’è Wes a ricordarcelo e a farci rivivere quelle sensazioni. Alla sua maniera, naturalmente. L’estetica – inconfondibile – è quella dei movimenti di macchina virtuosi e della regia “dichiarata”, dei colori brillanti e chiassosi, della musica che si fa protagonista accanto ai personaggi, per dare vita ad una favola divertente, tenera e romantica. Il Moonrise Kingdom del titolo forse non esisterà, ma è bello crederci per un’oretta e mezza.
Kelly Macdonald, Kevin McKidd e le loro voci in Brave
Il tredicesimo film di animazione della Pixar, di imminente uscita, conterà, tra le altre, sulle voci di Kelly Macdonald (Boardwalk Empire, Harry Potter and the Deathly Hallows) e di Kevin Mckidd. La Macdonald offrirà la propria voce a Merida, una giovane e combattiva principessa che preferisce lunghe corse a cavallo e il tiro con l’arco ai rituali e alle convenzioni che il suo lignaggio le richiede di rispettare; mentre il padre (cui dà la voce Billy Connolly) incoraggia questo suo temperamento, la regina Elinor, sua madre, lo disapprova apertamente.
Kevin McKidd svolgerà invece due ruoli, quelli di Lord MacGuffin e di suo figlio, uno dei tre pretendenti alla mano di Merida: nell’originale quest’ultimo parla con un accento scozzese (la vicenda è ambientata nelle Highlands) talmente spiccato da risultare incomprensibile allo stesso padre. Per entrambi si è trattato della prima esperienza in qualità di doppiatori di un film di animazione.
Fonte: Comingsoon.Net
Box Office USA del 18 Giugno 2012
Si sa che il cinema negli USA
d’estate funziona meglio di quello della stagione invernale.
Al contrario che nel nostro paese le uscite di richiamo avvengono spesso in questo periodo. Per questo troviamo titoli come Madagascar 3 e Prometheus, l’ultima fatica di Ridley Scott a contendersi il primo posto al botteghino dei film più visti questa settimana in Nord America. Il film di animazione Dreamworks vince questa settimana, con 35 milioni di dollari incassati che portano il totale a 120 milioni.
Il film di Scott, di cui era molto attesa l’uscita segue con un incasso settimanale di 20 milioni di dollari per un totale di 89.
In terza posizione si piazza Rock of ages che ha dalla sua un cast interessante e Tom Cruise in veste di una rockstar con notevoli addominali. Il film incassa 15 milioni di dollari.
Al quarto posto scende Snow White and the huntsman, che alla terza settimana di classifica ha raggiunto quota 123 milioni di dollari di incasso con i 14 milioni di questa settimana.
In quinta posizione troviamo una nuova commedia con Adam Sandler che non potrà di sicuro replicare il successo totale ai Razzie Awards di Jack and Jill: in That’s my boy Sandler è un padre che decide di ritornare nella vita del figlio proprio al momento sbagliato. Il film incassa 13 milioni di dollari.
In sesta posizione e dopo un mese in classifica e in sala troviamo Men in black III, con un incasso di 10 milioni di dollari questa settimana che porta quello totale a 153. Il settimo posto è invece occupato da The Avengers, che si avvicina ai due mesi di permanenza in classifica e un incasso che più o meno si avvicina al pil di un piccolo stato del centro Africa: 587 milioni di dollari. Forse di diversi paesi del centro Africa.
In ottava posizione resta fermo Moonrise Kingdom di Wes Anderson, che conferma così il suo fascino indie incassando in 4 settimane un totale di quasi 7 milioni di dollari, chiude la classifica What to ecpect when you’re expecting, con un incasso settimanale di 1 miline di dollari e un totale di 38.
La prossima settimana si attendono le uscite di: l’atteso film Pixar The brave, il mash up di generi Abraham Lincoln:vampire slayer e il documentario The invisible war.
Godzilla (1998) – recensione
Godzilla è un film del 1998 diretto dal regista Roland Emmerich e con protagonisti Matthew Broderick, Jean Reno e Maria Pitillo.
La trama di
Godzilla: Un peschereccio giapponese, situato nella
Polinesia francese, va in avaria. Nel controllarne la causa,
l’equipaggio rileva dal sonar la presenza di una strana creatura
sott’acqua, che attacca e affonda l’imbarcazione.
Un comandante dei servizi segreti francesi Philippe Roaché (Jean Reno) si reca al capezzale dell’unico sopravvissuto del team di pescatori giapponesi, il quale riesce a comunicare solamente la parola “Gojira”, cioè “Godzilla“.
Roaché contatta Niko Tatopoulos (Matthew Broderick) – un abile biologo che da anni si occupa di studiare le mutazioni genetiche dei vermi esposti alle radiazioni di Chernobyl – il quale è tra i pochi in grado di carpire il segreto di Godzilla. Tatopoulos non esita a seguire i servizi segreti USA, che l’hanno convocato già prima di Roaché.
Il Godzilla di Roland Emmerich
Analisi: Godzilla è un film del 1998 diretto da Roland Emmerich, remake del film giapponese Godzilla del 1954, di Ishirō Honda. La cabina di regia affidata ad Emmerich è sinonimo di garanzia; il regista viene non a caso definito “il piccolo Spielberg tedesco” e prima di rianimare il lucertolone giapponese aveva già fatto registrare successi e notevoli apprezzamenti con Stargate e Independence Day.
Rispetto al film originario del 1954, il Godzilla di Emmerich ha un’origine scientifica diversa: anziché essere il prodotto dell’esposizione alle radiazioni provocate dai test nucleari americani, la sua iguana gigante è stata geneticamente ingigantita dalle radiazioni francesi. Questo perché nel remake viene a mancare un elemento storico di base: il risentimento giapponese verso gli americani. Inoltre, se è vero che anche nel remake Godzilla vive in territorio asiatico, quando viene stuzzicato si reca minacciosamente verso gli Usa e non verso il Giappone. Insomma, nel rifacimento di Emmerich i nipponici vengono sostanzialmente risparmiati (a parte i poveri malcapitati pescatori che s’imbattono col mostro all’inizio del film).
Ma al di là delle questioni politiche e storiche, che comunque hanno un loro peso, per gli amanti del genere e del mostro gigante, il Godzilla del 1998 è una vera chicca. Tuttavia, se ci si scrolla di dosso ogni passione o interesse, ci si rende conto che il film è forse troppo banale, lungo, piatto; tanti gli effetti speciali ma non a servizio della fantasia.
Non a caso nel 1998 vinse il poco lusinghiero Premio Razzie Awards per il peggior remake o sequel, e quello per la peggior attrice non protagonista (Maria Pitillo); ha però anche vinto un Saturn Award per i migliori effetti speciali sempre nello stesso anno.
La colonna sonora è affidata a David Arnold, che ha già firmato le colonne sonore di Stargate e Independence Day; la sua musica fa inoltre da sottofondo a tutti i film di James Bond dal 1997 ad oggi.
In termini meramente economici, l’operazione cinematografica legata a Godzilla è comunque riuscita: 375 milioni di dollari lordi di incasso mondiale a fronte di un budget di 125. Nonostante i risultati positivi, la Sony Pictures rinunciò ad un sequel, comunque in fase di ideazione e previsto per il 2014.
Godzilla (1954): recensione del film di Ishirō Honda
Godzilla è il film cult del 1954 diretto da Ishirō Honda e con protagonisti Haruo Nakajima, Katsumi Tezuka, Akira Takarada, Momoko Kôchi, Takashi Shimura, Akihiko Hirata.
Godzilla, la trama: Nelle isole asiatiche di Odo e Ragos vive Godzilla, essere preistorico sopravvissuto per milioni di anni che subisce delle mutazioni genetiche a seguito degli esperimenti nucleari americani nelle zone incontaminate in cui vive. Le radiazioni hanno aumentato smisuratamente le dimensioni di Godzilla che è così divenuto una sorta di T-rex gigante. Il nutrimento di Godzilla è costituito dall’ energia delle radiazioni nucleari stesse; inoltre può anche compiere il processo inverso e generare energia atomica dal proprio corpo. Godzilla giunge fino in Giappone per provocare panico e morte.
Godzilla, l’analisi
Sebbene appartenga al genere fantascientifico, la nascita di Godzilla cela ragioni storiche e politiche. Intanto è ispirato a un film americano, Il risveglio del dinosauro, datato 1953, incentrato sulle gesta di un dinosauro simile ad un varano che, ibernato al Polo Nord, si risveglia a causa un’esplosione atomica e raggiunge la città di New York. Quest’ultima pellicola a sua volta trae ispirazione da King Kong del 1933, film di grande successo e impatto mediatico riproposto proprio l’anno precedente. Da qui l’idea anche dei giapponesi di proporre un proprio lucertolone che diffonde panico, distruzione e morte nelle grandi metropoli. Tomoyuki Tanaka, produttore della casa cinematografica Toho, decide così di realizzare un rifacimento del film americano. Dopo una lunga gestazione, il risultato finale è appunto Gojira (trasformato in occidente in Godzilla).
Il nome del mostro deriva dal nomignolo di un dipendente della Toho, che per via della sua corpulenza era soprannominato Gojira, parola mix tra il termine occidentale gorilla e quello giapponese kujira, che significa balena. Secondo il progetto originale, Godzilla doveva avere l’aspetto di un’enorme piovra.
Il fatto che questo mostro sia stato creato proprio da radiazioni americane emanate da esperimenti nucleari e che giunga a danneggiare le grandi metropoli giapponesi, vuole essere una denuncia in salsa fantascientifica di quanto accaduto anni prima con le bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki. Il risultato è appunto un film suggestivo e sconvolgente, specie se lo si guarda con gli occhi del 1954, un periodo nel quale non si era certo abituati alla computer grafica di oggi e alle tecniche digitali sofisticate che tutto possono. Godzilla diventa dunque la risposta giapponese distruttiva e mostruosa all’americano scimmione King Kong. Peraltro i due titani vengono messi anche contro in un film del 1962, Il trionfo di King Kong, anch’esso spinto soprattutto da subliminali ragioni politiche tra i due Paesi, ancora in forte attrito per le ferite della Seconda Guerra Mondiale.
In realtà il ruolo e le caratteristiche fisiche di Godzilla sono cambiate negli anni. Se originariamente è stato concepito come mostro molto malvagio e feroce, nemico dell’umanità, nei film degli anni sessanta e settanta ne è diventato alleato; per poi ritornare cattivissimo negli anni ottanta e nel remake del 1998. Ma anche quando è pericoloso per gli umani, Godzilla si ritrova spesso nel ruolo dell’eroe, in quanto protegge il Giappone dai vari mostri che periodicamente lo attaccano. Godzilla infatti considera il Giappone casa sua data l’abbondanza di cibo e di energia nucleare (sua primaria fonte di energia) e non tollera quindi che il suo territorio venga invaso.
Quanto alle variazioni delle dimensioni, esse sono legate alle scoperte scientifiche dei paleontologi su quelle che avevano i dinosauri. Nei primi film degli anni sessanta-settanta Godzilla era descritto di 50 metri di altezza e di 20.000 tonnellate di peso. Dall’era Hesei in poi le dimensioni dell’animale aumentarono raggiungendo i 100 metri di altezza e il peso di 60.000 tonnellate, un ipotetico Godzilla di 200 metri, raggiungerebbe le 500.000 tonnellate.
Esistono ben 29 film ufficiali appartenenti alla saga di Godzilla prodotti dalla giapponese Toho, suddivisi in tre ere: Showa, Heisei e Millennium. C’è anche il remake americano del 1998 ed un film, atteso per il 2014, prodotto dalla Legendary Pictures e Warner Bros. Numerosissimi anche i riferimenti, le apparizioni e le parodie in cartoon e film. Del resto Godzilla è diventato una grande leggenda; e non solo per le dimensioni. Non a caso si è anche guadagnato una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Jonah Hill entra nel cast di Django Unchained!
Mia Hansen Løve presenta Un amore di Gioventù
Quello che colpisce
nell’ascoltare la giovanissima regista francese Mia Hansen Løve
alla presentazione del suo terzo film Un amore di
Gioventù, è la piena consapevolezza espressiva del mezzo a
disposizione, insieme alla capacità di fare e analizzare il
suo lavoro con umiltà e al tempo stesso determinazione.
Brian Grazer produce un nuovo adattamento di 1984 di George Orwell
Colin Farrell in Saving Mr. Banks? il film sul film di Marry Poppins!
Secondo Deadline l’attore Colin Farrell sarebbe in trattative per entrare nel cast di Saving Mr. Banks , l’atteso film della Disney che racconterà i retroscena della realizzazione di Mary Poppins, classico del cinema con la bellissima Julie Andrews e Dick Van Dyke.
Il film racconterà le estenuanti trattative portate avanti dal Walt Disney con la scrittrice autrice del romanzo da cui è tratta la storia, che era restia a concedere la sua opera per il cinema. Nel cast del film ci sono anche Tom Hanks (Walt Disney) e Emma Thompson (P.L Travers). L’attore irlandese invece da quanto si apprende dovrebbe interpretare il padre di lei. Dietro la macchina da prese invece, siede invece il regista John Lee Hancock (The Blind Side).
Il film narra la storia dei problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers, Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne i diritti. Saving Mr. Banks segue la realizzazione di questo classico, in fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5 Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a Tom Hanks, Emma Thompso, Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman e Paul Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20 dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo di dare uno sguardo al trailer italiano di Saving Mr Banks.
All Is By My Side: Ashley Charles è Keith Richards!
Lionsgate-Twilight: ripartire, senza Robert Pattinson
A dispetto dei trionfi al botteghino dei vari Twilight e di The Hunger Games, le finanze della Lionsgate non sorridono. E se è vero che i prossimi film di The Hunger Games (si parla di almeno altri tre capitoli) rimpingueranno a dovere le casse della casa madre, è altrettanto vero che Twilight: Breaking Dawn Part 2, nelle sale in autunno, chiuderà la fortunata saga vampiresca, importantissimo rubinetto economico. La Lionsgate ha così cominciato a pensare seriamente a un reboot della serie; una rifondazione senza Robert Pattinson, intenzionato a prendere altre strade. In particolare, si vocifera di uno spin-off gravitante attorno alla vampira Bree Tanner, interpetata da Jodelle Ferland in Eclipse (2010). Le strade sono molteplici, e non va tralasciato il fatto che alcuni interpreti che fin’ora hanno popolato il franchise (come Kellan Lutz, volto di Emmett Cullen) potrebbero prender parte anche al “nuovo corso”. In attesa di novità e dettagli, possiamo mettere da parte la quasi certezza che Twilight, in un modo o nell’altro, ripartirà.
Fonte: Bloody Disgusting
La Paramount compie 100 anni, ecco la celebre foto con tutte le star!
La Paramount celebra il suo centenario, e per questo grande evento ha raccolto tutte le più grandi star del cinema che hanno lavorato con il prestigioso Studios.
Tre foto dal set del nuovo Dredd!
Toro Scatenato 2: partite le riprese!
Ecco il volto del Bin Laden di Kathryn Bigelow!
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Marley: al cinema il 26 giugno e in home video da ottobre
JOBS, altre foto dal set con Ashton Kutcher
Rese fruibili al grande pubblico le prime foto di JOBS, Il film biografico si concentrerà sui primi anni di vita della Apple e del suo fondatore Steve. In questi nuovi scatti è possibile vedere Ashton Kutcher, nei panni del papà dell’azienda della mela.
Mad Max: Fury Road, Rosie Huntington-Whiteley nel cast
Si unisce al cast di Mad Max: Fury Road la star di Transformers: Dark of the Moon, Rosie Huntington-Whiteley. L’attrice si unirà a Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Zoe Kravitz, Adelaide Clemens e Riley Keough, per girare i due film che compongono il reboot del post apocalittico film originale di George Miller, Mad Max. La Huntington-Whiteley interpreterà una delle “cinque mogli”, assieme alla Kravitz e alla Keough.
Sir Ken: Kenneth Branagh cavaliere per la Regina Elizabetta!
Kenneth Branagh, attore
e regista Irlandese di Belfast conosciuto soprattutto per la sua
straordinaria dedizione alla trasposizione delle opere di
Shakespeare sul grande schermo, è stato onorato col titolo di
Sir dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra in occasione
dei festeggiamenti per il compleanno della Sovrana;
Morto il regista Giuseppe Bertolucci
Il regista Giuseppe Bertolucci è morto a seguito di una lunga malattia: l’annuncio è stato dato dalla moglie insieme al fratello di lui Bernardo.
Per molti anni direttore della cineteca di Bologna, Giuseppe Bertolucci aveva diretto numerosi film fra cui Berlinguer ti voglio bene con Roberto Benigni e aveva collaborato alla sceneggiatura del capolavoro Novecento, diretto dal fratello Bernardo.
fonte: repubblica.it
Star Trek: Alex Kurtzman parla di Benedict Cumberbatch!
Le riprese del sequel di Star Trek di J.J. Abrams sono finalmente terminate, ma nulla si sa ancora della trama né del villain interpretato dalla Star di Sherlock Benedict Cumberbatch, la cui identità rimane avvolta nel più fitto mistero a dispetto dei numerosi rumours. Tuttavia, in un’intervista a cinemablend.com, il produttore e sceneggiatore della pellicola Alex Kurtzman ha comunque rilasciato interessanti dichiarazioni su Cumberbatch, su cosa potremo aspettarci dal suo personaggio e su quanto sia importante che i sequel si concentrino sulla figura del villain: “(Cumberbatch) è un genio.
Ci sono alcuni attori che hanno la capacità di prendere una battuta e di sviluppare qualcosa in più che non sapevi nemmeno di aver inserito nel dialogo, nella battuta. Lui è uno di quei brillanti attori. Solo ascoltarlo mentre parla…potresti apprezzarlo anche mentre legge l’elenco telefonico. […] I sequel sono dedicati al cattivo, mentre il primo film è sempre dedicato alla scoperta dell’eroe e al modo in cui diventa tale; il cattivo deve mettere alla prova quell’eroe in modo significativo, e lui ha davvero un’aria spaventosa. è straordinario. Avrete paura di lui? senza dubbio! “
Possiamo aspettarci un’escalation simile a quella del Joker di Heath Ledger? Difficile a dirsi, ma le premesse sembrano essere promettenti. Ancora privo di un vero titolo, il Sequel di Star Trek uscirà nel maggio 2013.
fonte: cinemablend.com
Confermata la Premiere di Roma di The Amazing Spider-man!
Arriva ulteriore conferma da parte di
Comingsoon che il 22 Giugno si terrà a Roma l’anteprima di The Amazing Spider-man con tanto di
red carpet e con i protagonisti del film: Andrew
Garfield/Peter Parker, Emma Stone/la fidanzata
Il cavaliere oscuro – Il ritorno: nuovo spot tv!
Ecco un nuovo spot tv dall’attesissimo Il cavaliere oscuro – Il ritorno, attesissima pellicola di Christopher Nolan che uscirà in Italia il 29 agosto.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno, il film
Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia.
A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.