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Anna Karenina: un altro poster

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Anna Karenina: un altro poster

Ecco un altro bellissimo poster del film Anna Karenina, diretto da Joe Wright e che vede come protagonisti nei rispettivi ruoli di Anna, il Conte Vronskij e Karenin, l’attrice Keira Knightley,

Anna Karenina: tre nuovi spot

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“Love”, “Bold New Vision” e “Quotes”. Sono questi i titoli di tre nuovi spot del film Anna Karenina, diretto da Joe Wright e interpretato dalla sua musa Keira Knightley, insieme a

Anna Karenina: tre nuovi poster

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Ecco tre poster nuovi di zecca per Anna Karenina, l’ennesimo adattamento cinematografico del grande romanzo di Tolstoj ad opera questa volta del regista inglese Joe Wright.

Anna Karenina: recensione del film di Joe Wright

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Anna Karenina: recensione del film di Joe Wright

In letteratura, così come al cinema, un classico è un’opera che conserva sempre la sua attualità, nonostante lo scorrere del tempo. Il regista Joe Wright (Espiazione, Orgoglio e Pregiudizio) ha voluto dare la sua versione di uno dei classici della letteratura prediletti dal cinema, Anna Karenina, affidando il ruolo di protagonista alla sua musa Keira Knightley e circondandola di una manciata di attori al cospetto dei quali la stessa protagonista di Espiazione quasi sfigura.

La storia di Anna Karenina raccontata da Wright ricalca per sommi capi il dramma domestico scritto da Lev Tolstoj, seguendo le tre storie principali del romanzo, e dando, com’è giusto, preponderanza al dramma sentimentale di Anna. Un donna alto borghese nella Russia zarista cede alla passione adulterina per un giovane nobile, abbandonando il marito e gettando se stessa in pasto alla maldicenza dei salotti moscoviti e pietroburghesi. Anna e la sua perfezione, Anna e la sua indiscussa bellezza, Anna di fronte a cui tutte le donne devono fare un passo indietro e riconoscerne la superiorità morale ed estetica, si lascia travolgere da una passione che la distruggerà, la renderà insicura, la trasformerà in una semplice donna innamorata e triste, che ha paura di essere abbandonata dal suo bel conte, lei che aveva in mano la felicità di una vita di indiscussa superiorità accanto al marito e al piccolo primogenito.

Anna Karenina: recensione

I moti dell’animo che Tolstoj ha consegnato alla storia vengono trasposti con grande potenza da Wright, che, come accennato, si serve di attori straordinari. Accanto alla Knightley compaiono infatti Jude Law, nei severi e rigidi panni di Karenin, Aaron Johnson, nelle eleganti divise da militare del Conte Vronskij, e ancora Matthew MacFadyen è Siva fratello fedifrago di Anna, Kelly Macdonald è Dolly e  è l’autentico e sensibile Levin, l’unico portatore di un sentimento puro e antico che invece di logorare le persone, le migliora e le innalza.

Wright prende una storia importante e aumenta in maniera esponenziale la sua potenza emotiva, mettendo in piedi un teatro di posa all’interno del quale i personaggi danzano e quasi galleggiano, mentre le scenografie si spostano e si adattano alla circostanza e alla scena. Una danza quindi, che il regista realizza in armonia totale con gli attori e soprattutto con Dario Marianelli, straordinario compositore di Espiazione, che qui, rielaborando le classiche sonorità russe, realizza una soundtrack che si sta già facendo strada nella stagione dei premi appena cominciata.

Anna Karenina: recensione

La prima ora di film si rivela essere un capolavoro di regia, Joe Wright ci accompagna all’interno dell’innamoramento tra Vronskij e Anna, facendoci entrare nei loro sguardi, nei loro abbracci, tra le loro mani che si toccano e subito si allontanano durante il valzer galeotto che renderà pazzo lui e schiava lei. La seconda parte del film invece perde un po’ il ritmo danzante che aveva scandito la prima parte e si sofferma di più sui volti, sugli sguardi e sull’evoluzione classicamente narrata della storia.

Con Anna KareninaJoe Wright ha realizzato un elegantissimo esperimento, costruendo un film che, pur non essendo destinato a diventare un classico della storia del cinema, rende con grande pregnanza emotiva i sentimenti atavici che fanno del capolavoro di Lev Tolstoj un intramontabile classico della letteratura.

Anna Karenina: prima clip

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Anna Karenina: prima clip

Ecco la prima clip di Anna Karenina, prossimo atteso film di Joe Wright, regista di Orgoglio e Pregiudizio e Espiazione. Come nei suoi precedenti film

Anna Karenina: nuove immagini e i sontuosi costumi

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A un mese dalla release britannica, continuano le novità su Anna Karenina di Joe Wright: ecco sette nuove immagini dal film di Joe Wright e alcuni dettagli sui costumi.

Mentre in Italia dobbiamo aspettare ancora molto, giacché l’uscita del film è stata rimandata a febbraio 2013, il resto del mondo vedrà la trasposizione cinematografica di Anna Karenina diretta da Joe Wright in autunno.

Il film in costume sarà inoltre presentato il mese prossimo al Toronto Film Festival. Continuano così ad apparire online nuove immagini, come quelle che vi presentiamo oggi grazie al Daily Mail: sono state pubblicate foto promozionali direttamente dal film e altre tratte dal dietro le quinte che mostrano Keira Knightley (Anna Karenina), il Conte Vronskij (Aaron Johnson) e il regista Joe Wright.

Nel frattempo, apprendiamo anche qualche dettaglio sui sontuosi costumi elaborati da Jacqueline Durran, fida collaboratrice di Wright già in Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione e Il Solista.
Gli abiti indossati da Jude Law nei panni di Alexei Karenin, il marito di Anna, sono ispirati a quelli dello Zar Alessandro II. I costumi di Anna sono invece ispirati a Dior e Balenciaga: Keira Knightley avrà un totale di 16 cambi d’abito e per realizzare ciascuno di questi sono state necessarie ben quaranta ore di lavorazione.

Di seguito vi proponiamo le nuove immagini:

Anna Karenina: le declinazioni dell’amore

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Che il romanzo di Tolstoj fosse un classico, è cosa indiscutibile, e davvero lunga sarebbe la discussione se volessimo definire alla perfezione in cosa consiste

Anna Karenina: il primo trailer internazionale

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Anna Karenina: il primo trailer internazionale

Dopo l’episodio adrenalinico di Hanna, Joe Wright torna alla letteratura, e lo fa in grande stile, attingendo dai grandi romanzi russi. Anna Karenina è il suo prossimo film

Anna Karenina: ecco le foto dal set di Joe Wright

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Focus Features ha rilasciato queste quattro immagini di Anna Karenina, ultimo film del regista inglese Joe Wright (Espiazione, Hanna), tratto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj.

Anna Karenina: ecco la Russia zarista secondo Joe Wright

Anna Karenina: ecco la Russia zarista secondo Joe Wright

Anna KareninaAnna Karenina, adattamento dell’omonimo romanzo di Lev Tolstoj, diretto da Joe Wright e distribuito dalla Universal Pictures, uscirà nelle sale italiane il prossimo 21 Febbraio. Wright, dopo aver realizzato doversi cortometraggi (Crocodile Snap, The End) e film per la tv, è balzato agli onori delle cronache grazie all’acclamato Orgoglio e Pregiudizio, suo primo lungometraggio.

Non sorprende, quindi, che il regista abbia voluto, per Anna Karenina, proprio quegli attori che, insieme a lui, sono stati artefici del successo dell’adattamento del noto romanzo della Austen: Keira Knightley e Matthew MacFadyen. Ai due si sono poi affiancati, tra gli altri, Kelly Macdonald, Aaron Johnson e Jude Law. La Knightley e MacFadyen, rispettivamente Elizabeth Bennet e Fitzwilliam Darcy in Orgoglio e Pregiudizio (2005), interpretano in questo caso due personaggi legati da tutt’altro vincolo, dal momento che la prima veste i panni della protagonista mentre l’attore britannico quelli di Oblonskij, il fratello della stessa. Il ruolo dell’affascinante quanto temibile Conte Vronskij è andato infatti ad Aaron Johnson, il quale dopo aver esordito ne L’Illusionista (2006), ha conquistato sicuramente popolarità partecipando a film come Albert Nobbs (2011) e Le Belve (2012). Jude Law interpreta invece Alexei Karenin, il marito di AnnaAnna Karenina, storia di una passione adultera consumata nella Russia zarista che finisce con l’emarginare la protagonista trascinandola in un vortice di depressione e nevrosi fino al tragico epilogo, è stato oggetto di un gran numero di adattamenti cinematografici. Anna KareninaNel corso degli anni più di una decina di attrici si sono misurate con il personaggio di Anna: da Vivien Leigh a Jennifer Jones, fino a Jacqueline Bisset e Sophie Marceau, passando per Greta Garbo. A Joe Wright, il suo sceneggiatore Tom Stoppard (L’Impero del sole, Shakespeare in Love) e naturalmente a Keira Knightley va quindi riconosciuto, in primis, il merito di essersi voluti mettere alla prova, lavorando ad una storia che vanta un così grande numero di riduzioni, alcune delle quali, come quella di Clarence Brown del 1935, di grande valore.

La visione del film di Wright, non appena uscirà nelle sale, ci saprà poi dire il resto riguardo al suo lavoro che, intanto, ha guadagnato quattro nomination agli Oscar 2013: miglior fotografia, migliori costumi, miglior scenografia e miglior colonna sonora.

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Anna Karenina: ecco due clip

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Anna Karenina: ecco due clip

Anna-Karenina-KeiraKnightley

Ecco due clip del film Anna Karenina, tratto dal romanzo omonimo do Tolstoj e diretto dal regista inglese Joe Wright. Nel film Anna è interpretata da Keira Knightley,

Anna Karenina ha una data d’uscita

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L’atteso film di Joe Wright, Anna Karenina, ha finalmente una data d’uscita USA. Si tratta del prossimo 9 novembre, e cioè un paio di mesi dopo l’uscita del film in UK.

Anna Karenina Blu-ray e Dvd da domani 3 Luglio

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Anna Karenina Blu-ray e Dvd da domani 3 Luglio

Domani 3 luglio arriverà in Blu-ray e Dvd Anna Karenina, il sontuoso adattamento cinematografico del capolavoro di Tolstoj, firmato da Joe Wright (Orgoglio e Pregiudizio, Espiazione).

Il film, sceneggiato dal drammaturgo Tom Stoppard (vincitore dell’Oscar per Shakespeare in Love) ha ottenuto quattro nomination agli Oscar ed ha vinto il premio per i Migliori Costumi per Jacqueline Durran, premiata anche con il BAFTA Award. Keira Knightley, alla sua terza collaborazione con Joe Wright, ha vestito i panni dell’eroina romantica Anna Karenina, mentre Jude Law ha interpretato Aleksej Karenin

Universal Pictures Italia è orgogliosa di presentare Anna Karenina, l’emozionante storia d’amore tratta dal classico della letteratura di Lev Tolstoj, disponibile in edizione Blu-ray e DVD dal 3 luglio 2013.

Anna Karenina ha ricevuto quattro nomination all’Oscar®, aggiudicandosi la statuetta per i Migliori Costumi per Jacqueline Durran, premiata anche con il BAFTA Award. Diretto da Joe Wright, il regista di Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione, e sceneggiato dal grande drammaturgo Tom Stoppard, vincitore del premio Oscar® per Shakespeare in love, il film vede protagonista l’attrice britannica Keira Knightley, alla sua terza collaborazione con Wright, nel ruolo dell’eroina romantica protagonista di questa struggente vicenda, ambientata sul palcoscenico di un teatro.

Il cast del film include Jude Law nella parte di Aleksej Karenin, il marito di Anna, ed Aaron Taylor-Johnson nel ruolo del suo giovane amante, il Conte Aleksej Vronskij, oltre a Matthew Macfadyen, Kelly Macdonald, Domhnall Gleeson, Alicia Vikander, Michelle Dockery, Emily Watson e Olivia Williams.

Il 5 luglio il film sarà proiettato in alta definizione da disco Blu-ray™ nell’ambito della XI Edizione dell’Ischia Film Festival. La proiezione sarà preceduta dalla presentazione di una selezione dei Contenuti Speciali, commentati dal critico cinematografico Vittorio Giacci.

Sinossi

Nuovo affascinante affresco cinematografico dell’epica storia d’amore tratta dal capolavoro di Lev Tolstoj. Nella Russia di fine ’800 la bella ed energica Anna (Keira Knightley) sembra avere tutto quello a cui i suoi contemporanei aspirerebbero: moglie di Karenin (Jude Law), un ufficiale governativo di alto rango, al quale ha dato un figlio, e con una posizione sociale e reputazione a San Pietroburgo che non potrebbe essere più alta. Ma l’incontro con l’affascinante ufficiale Vronsky sconvolgerà la sua vita irrimediabilmente.

Informazioni tecniche del Blu-ray

Audio Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo DTS Digital Surround 5.1; sottotioli in Inglese, Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo, Danese, Olandese, Finlandese, Islandese, Norvegese, Portoghese, Svedese, Arabo.

Informazioni tecniche del DVD

Audio Italiano, Inglese, Spagnolo, Ungherese DOLBY DIGITAL 5.1; sottotitoli in Inglese n/u, Italiano, Spagnolo, Bulgaro, Danese, Finlandese, Ungherese, Norvegese, Romeno, Svedese.

Contenuti Speciali dell’Edizione Blu-ray

  • Scene Eliminate;
  • Anna Karenina: Un’Epica Storia d’Amore;
  • Adattare Tolstoj;
  • Keira Interpreta Anna;
  • Sul Set con il Regista Joe Wright;
  • Vestire Anna;
  • Anna Karenina: Riprese Temporizzate;
  • Commento al Film con il Regista Joe Wright.

 

 

Anna Frank rivivrà in un film d’animazione

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anna-frankAri Folman, regista di Valzer con Bashir, ha dichiarato di avere in mente l’idea di scrivere e dirigere un film di animazione basato sulla vita ed il diario di Anna Frank. Anne Frank : Il diario di una giovane ragazza è di solito richiesto come lettura per i bambini della scuola elementare, e Folman proprio per questo motivo intende appropriata la caratteristica di orientarsi verso un film animato.  La produzione è programmata per iniziare nell’inverno del 2014. Non è ancora nota la tecnica che verrà utilizzata per la pellicola, ma sembra non essere l’animazione in CGI.

Folman intanto racconta a The Hollywood Reporter :

Portare il Diario di Anne Frank sugli schermi è una fantastica opportunità e una sfida . C’è un reale bisogno di nuovo materiale artistico per mantenere viva la memoria per le giovani generazioni.

L’intenzione di Folman è quella di fornire un nuovo modo per insegnare il materiale del libro, descrivendolo nel contempo sotto una prospettiva nuova ed unica. Secondo The Hollywood Reporter, i realizzatori hanno anche ottenuto l’accesso completo a tutti gli archivi dell’Anne Frank Fonds di Basilea, fondata dal padre di Anna Otto Frank, così come a tutti i rami della Anne Frank Fonds in tutto il mondo.

Fonte: Collider

Anna Frank e il Diario Segreto: trailer del nuovo film d’animazione di Ari Folman

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Lucky Red ha diffuso il trailer dell’ultimo film di animazione di Ari Folman, Anna Frank e il Diario Segreto, dal 29 settembre al cinema. “Anna non ha scritto il Diario per essere venerata. La cosa importante è che facciate tutto il possibile per proteggere anche una sola anima dal male”

Presentato fuori concorso e accolto con 10 minuti di ovazione al Festival di  Cannes, applaudito dai ragazzi di Alice nella Città, Anna Frank e il Diario Segreto è frutto di otto anni di lavoro da parte di Ari Folman, regista candidato all’Oscar e vincitore del Golden Globe per Valzer con Bashir.

Affiancato dalla disegnatrice Lena Guberman, Ari Folman dà vita a Kitty, l’amica immaginaria a cui si rivolge Anna nel suo Diario, decisa a ritrovare l’amica tanto amata in una febbrile ricerca attraverso l’Europa di oggi. Armata del prezioso Diario e aiutata dal suo amico Peter, che gestisce un centro di accoglienza segreto per rifugiati clandestini, Kitty segue le tracce di Anna.

Sconcertata da un mondo lacerato e dalle ingiustizie sopportate dai bambini rifugiati, Kitty decide di realizzare l’intento di Anna e, grazie alla sua onestà e al suo senso morale, lancia un messaggio di speranza e di generosità indirizzato alle generazioni future. Dal film Ari Folman ha realizzato anche un graphic novel edito in Italia da Einaudi.

Anna Frank e il diario segreto, recensione del film di Ari Folman

Dopo Valzer con Bashir (2008) e The Congress (2013), il regista israeliano Ari Folman decide di affiancare il suo tratto stilistico alla penna di una ragazzina arguta degli anni ’40 e alla concretezza impavida della sua controparte contemporanea. Con Anna Frank e il diario segreto, presentato fuori concorso a Cannes 2021 e da domani nelle sale italiane, ci imbarchiamo nella costruzione di un mondo che affonda le radici nella storia della famiglia Frank, ma trova appigli e corrispondenze socio-politiche nella nostra attualità, per sensibilizzare e avvicinare anche il pubblico dei più piccoli – le prime due opere di Folman sono chiaramente indirizzate alle menti adulte – all’importanza del consegnare la Memoria nelle mani di chi saprà cosa farne.

Ripercorrere Anna Frank per scoprire Kitty

Un frame di Anne Frank e il diario segretoProtagonista di Anna Frank e il diario segreto è Kitty, l’amica immaginaria di Anna a cui era dedicato il famoso diario. È proprio dall’inchiostro delle pagine che prende vita graficamente Kitty, nella casa di Amsterdam dove la famiglia di Anna si è rifugiata per due anni, oggi diventata museo. Kitty è spaesata e totalmente inconsapevole della realtà in cui si è risvegliata: così, decide di intraprende un viaggio per ritrovare Anne, che crede ancora viva.

In realtà, i viaggi di Anna Frank e il diario segreto, sono due: in primis quello, appunto, della memoria storica, che ripercorre gli eventi dell’Olocausto per svelare anche ai più giovani come, tuttora, le minoranze fungano da capro espiatorio e siano costrette a nascondersi nei palazzoni di una Amsterdam ostile, che non appare tanto diversa da quella da cui dovette rifuggire la famiglia Frank. Ma in mezzo al grigiore che pervade la città, che vediamo solamente ritratta durante la stagione invernale, spuntano i colori di una pellegrina misteriosa: il viaggio personale di Kitty è il secondo a cui ci riferivamo, che stabilisce un punto di contatto tra ieri e oggi e, al tempo stesso, assume la forma di un vero e proprio coming-of-age, con la ragazzina che deve imparare a muoversi in una città che non le appartiene, senza guida e una backstory, che può appoggiarsi solo alla Storia in senso lato per trovare il suo personale cammino.

Kitty è, indubbiamente, un personaggio politico, una fantasiosa Greta Thumberg che, facendosi carico della curiosità e dell’ingegno che contraddistinguevano il carattere di Anna – come emerge chiaramente dal diario – riesce ad analizzare accuratamente tutti i luoghi della città intitolati alla sua amica-creatrice (la biblioteca di Anna Frank, il teatro di Anna Frank, il ponte di Anna Frank..) per capire che salvare significa portare in alto, salire la scala di un palazzo gigante ma invisibile agli occhi di una Amsterdam storicentrica, colorarne i muri per essere visti, senza più la paura di nascondersi.

L’immaginazione diventa politica

Kitty in Anna Frank e il diario segretoCosa può essermi più utile dei miei ricordi?“, risponde una Anna risoluta, dopo l’annuncio da parte della madre che dovranno lasciare la loro casa di Amsterdam per mettersi al sicuro, e ciascuno potrà portare con se solo un oggetto di valore. Allora il diario, la parola scritta, indipendentemente dalla lingua madre, diventa il simbolo di un’unione tra popoli che travalisca ogni pregiudizio e differenza ma, soprattutto, l’indifferenza. Kitty, e gli amici che incontrerà lungo la strada, si mettono in prima linea, partecipano attivamente al viaggio di una ragazzina che da smarrita e indifesa – deve lottare contro la sua invisibilità, fisica rispetto a chi visita il museo, concettuale rispetto agli adulti con cui si interfaccia ad Amsterdam – diventa donna, si storicizza a sua volta, ma accuratamente nel futuro, e ha la capacità e l’umiltà di sancire un vero e proprio passaggio di testimone tra due storie: quella della penna di Anna, che ha forzatamente dovuto interrompere la scrittura del diario, e quella della voce di Kitty che, una volta compiuto il suo lavoro, può tornare alla sua forma originaria di parola scritta, accanto a chi l’ha data alla luce.

Dedicando il film ai suoi genitori, ebrei polacchi sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, Ari Folman si conferma un maestro assoluto dell’animazione. È nel senso che riesce ad attribuire ad essa, nella conformazione visiva che assumono simbologie e metafore che l’occhio riesce immediatamente a cogliere, che il regista dimostra che la costruzione di mondi è quanto mai necessaria per fare cinema politico e che i nostri amici immaginari possono raccontare di noi e del futuro più di quanto pensiamo.

Anna Foglietta: “La censura di Instagram? Un fatto gravissimo”

Anna Foglietta: “La censura di Instagram? Un fatto gravissimo”

L’attrice, Anna Foglietta, che ha presentato la scorsa settimana il film “Un Giorno Qualunque” al Festival di Venezia nella sezione Orizzanti, ci racconta il suo personaggio e il suo rapporto con i social network.

Antonio (Giampiero De Concilio) ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana, una terra in cui cavarsela non è sempre così facile.

A rendere ancora più complessa la situazione c’è la bellissima Miriam (Anna Foglietta), una madre dolce ma fortemente problematica che lui ama più di ogni altra persona al mondo. Carlo, il padre di Antonio, li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall’idea di ricostruire la famiglia.

Per fortuna c’è il calcio e, soprattutto, ci sono gli amici: Stefano Caccialepre, centravanti della squadra, e Peppe Lambiase, fantasista dalla battuta sempre pronta, perditempo per vocazione e con il fiuto per cacciarsi sempre nei guai. All’improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita, sta cercando delle giovani promesse da portare nella Primavera del Parma Calcio e, quando vede giocare Antonio in campo, è una vera rivelazione. Ma ogni sogno ha un prezzo molto alto.

Recentemente vittima di censura da parte del social network Instagram l’attrice si è difesa dichiarando: “Prima di essere un’attrice sono una cittadina, onesta, per cui credo di potermi permettere di giudicare chi mi governa. Sono presidente di una Onlus (Every Child Is My Child), che si occupa dei diritti dei minori, soprattutto nelle zone di guerra come la Syria, la questione della nave Diciotti era una questione che mi riguardava da vicino.” 

Anna Foglietta: intervista alla madrina di Venezia 77

Anna Foglietta: intervista alla madrina di Venezia 77
Ecco il nostro incontro con Anna Foglietta, premiata attrice italiana e madrina della settantasettesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Ecco il discorso di Anna Foglietta in apertura di Venezia 77:

Buonasera a tutti e benvenuti alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Una edizione speciale che già di diritto entrerà nella storia. Innanzitutto perché ha sfidato le insidie dell’incertezza grazie a un piano di sicurezza studiato nei minimi particolari. La partecipazione attiva del pubblico, chiamato responsabilmente a collaborare, dimostrerà che oggi in Italia si può fare cultura senza correre rischi.

Questa edizione è stata voluta con forza e tenacia dal direttore Alberto Barbera, e sostenuta e supportata da tutti i direttori dei maggiori festival europei, e dal nuovo Presidente della Biennale Roberto Cicutto, al quale voglio fare il mio personale in bocca al lupo.

La Mostra d’arte cinematografica sta per aprirsi, e si svolgerà nei giorni previsti; teatro, musica e danza hanno mantenuto i loro programmi salvo qualche inevitabile cambiamento. Architettura ed arte seppure rinviate al 2021-2022 sono comunque presenti nella mostra al Padiglione Centrale dei Giardini che racconta la Storia della Biennale che proprio nel 2020 compie 125 anni. Nel più rocambolesco dei contesti mondiali, a Venezia anche quest’anno sono arrivati film da ogni angolo della terra, quei film che parlano di noi, delle differenze che ci arricchiscono, dei cambiamenti che ci travolgono: ci avreste mai creduto?

Abbiamo tutti pensato che non appena avessimo ricominciato ad annusare la libertà saremmo tornati ad abbracciarci più forte che mai e che ogni gesto che fino ad allora reputavamo scontato sarebbe diventato il gesto per sempre. Ancora siamo in un limbo, in una terra di mezzo dove la paura ci impedisce di realizzare quello che davvero vorremmo, però guardiamoci intorno… stiamo nuovamente condividendo un’esperienza culturale e stiamo respirando, pur se filtrata, la stessa aria per vivere insieme e in sicurezza un festival innovativo che rimarrà nella storia come un modello che ci insegna che le cose, se ci si crede veramente, si possono fare.

Che bel verbo…fare…ci ho ragionato tanto in questo tempo sospeso. Fare è proprio una bella cosa, propositiva, concreta, autentica. Questa estate ho conosciuto un anziano signore, un contadino dignitoso come un dio, un uomo con gli occhi piccoli e vivaci e le mani segnate dalla sua storia che mi ha insegnato in maniera precisa l’importanza del fare senza perdersi in chiacchiere. Quest’uomo buono è stato come un faro per me, un simbolo vivente di un’Italia che lavora e che senza dire una parola invita all’onestà, che attraverso l’esempio esorta a fare senza porsi ulteriori interrogativi perché già nell’agire ci sono tutte le risposte, e quindi la felicità. Mi ha fatto capire che nel mio paese di persone che fanno ce ne sono eccome, ed io di loro e a loro voglio parlare. A quella Italia fatta di sguardi attenti, di etica e tradizione, di passione per la propria natura. Sentiamo un richiamo antico che riecheggia dentro di noi accendendo un fuoco fatto di sentimenti veri, una voce esplodere irrompere e dirci “Sei vivo!”. Nonostante tutto quello che accade e che tenta di trascinarci verso un baratro quella voce lotta e grida che siamo vivi. Noi siamo vivi, e esserlo significa tornare ad Essere Umani, significa lottare affinché ci sia sempre una valida e onorevole alternativa all’abbrutimento intellettuale, all’anarchia del lecito, alla visione unilaterale del reale.

Noi artisti in questo siamo non solo facilitati, ma anche legittimati a cercare soluzioni: è il nostro lavoro. E la nostra grande responsabilità è quella di tradurre tutto questo in una lingua universale che tutti possano comprendere.

Prendersi cura del pianeta e non solo del nostro giardino, aiutare l’infanzia e non solo i nostri figli, creare opportunità di benessere per tutti, e non solo per noi stessi. Il valore del nostro essere umani sta proprio nel grado di empatia che riponiamo nelle nostre azioni.

Questo è stato l’anno degli invisibili e l’arte si è fatta più volte vostra portavoce, ed allora io, anche da questo importantissimo palco, intendo rivolgervi il mio più sentito grazie. Grazie a tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavoreranno per Venezia 77: anche se non godete mai dei riflettori della ribalta, siete la vera linfa e il vero motore del Festival… siete come dei pionieri! GRAZIE.

Grazie Venezia, una città che ha sofferto particolarmente, una città che è un riferimento per il mondo e che ogni essere umano dovrebbe avere il diritto di visitare almeno una volta nella vita. Ma il grazie più forte di tutti vorrei rivolgerlo a tutti i medici, paramedici, staff sanitari, farmacisti e tecnici, che hanno vissuto un incubo neanche lontanamente paragonabile al nostro. E vorrei abbracciare forte tutti i familiari delle vittime del Covid 19. Siete nel nostro cuore.

È stata dura, lo è ancora adesso. Ma il futuro non è scritto. E forse questa volta abbiamo non solo la facoltà ma anche il dovere di immaginarlo, e poi di costruirlo, il mondo che verrà.

Anna Foglietta: 10 cose che non sai sull’attrice

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Anna Foglietta: 10 cose che non sai sull’attrice

Anna Foglietta è una di quelle attrici che sta contribuendo a fare la storia del cinema italiano degli ultimi anni, soprattutto grazie alle sue performance così intense ed espressive. L’attrice, che prima di praticare professionalmente questa attività ha svolto altre mansioni, è riuscita a dimostrare sin da subito di essere una professionista del settore, molto versatile e ricca di espressività.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Anna Foglietta.

Anna Foglietta: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata nel 2006, quando appare per la prima volta sul grande schermo in Sfiorarsi, per poi recitare in un episodio di 4-4-2 – Il gioco più bello del mondo (2006), Solo un padre (2008), Se chiudi gli occhi (2008), I mostri oggi (2009) e The American (2009). In seguito, recita in Nessuno mi può giudicare (2011), Ex – Amici come prima! (2011), L’amore è imperfetto (2012), Colpi di fulmine (2012), Mai Stati Uniti (2013), Tutta colpa di Freud (2014) e St@lker (2014). Tra i suoi ultimi film, vi sono Confusi e felici (2014), Noi e la Giulia (2015), La prima volta (di mia figlia) (2015), Perfetti sconosciuti (2016), Che vuoi che sia (2016), Il contagio (2017), Il premio (2017), Diva! (2017), Un giorno all’improvviso (2018), Genitori quasi perfetti (2019), Il talento del calabrone (2020), D.N.A. – Decisamente Non Adatti (2020), Si vive una volta sola (2021), Trafficante di virus (2021) e Blackout Love (2021).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività attoriale per il cinema, l’attrice ha lavorato spesso anche in progetti destinati al piccolo schermo. Infatti, è apparsa in La squadra (2005-2007), Distretto di polizia (2007-2009), Il commissario Rex (2011), Ragion di Stato (2015), La mafia uccide solo d’estate (2016-2018), il film TV Storia di Nilde (2019) e la miniserie Alfredino – Una storia italiana (2021).

3. Ha vinto diversi premi. Nel corso della sua carriera, l’attrice ha vinto diversi premi che l’hanno aiutata a renderla famosa agli occhi del pubblico. Infatti, nel 2016 ha vinto un Nastro d’argento speciale per Perfetti sconosciuti, mentre nel 2019 ha vinto il Nastro d’argento per la Miglior attrice protagonista per il film Un giorno all’improvviso. L’attrice vanta inoltre quattro candidature ai David di Donatello, dove non è però ancora riuscita a riportare una vittoria.

anna foglietta

Anna Foglietta e il marito Paolo Sopranzetti

4. È sposata da diversi anni. L’attrice si è sposata per la prima volta nel 2010 con Paolo Sopranzetti, un consulente finanziario. I due sono insieme da allora e non si sono più lasciati. Molto riservati circa la loro vita privata, i due coniugi non sono soliti lasciarsi andare a momenti di sfoggio di ciò che fanno, preferendo tenere la loro quotidianità un affare solo loro.

5. Un amore che arriva dal liceo. Prima di frequentarsi e poi sposarsi, la coppia si conosceva già dai tempi del liceo, ma non si erano mai avvicinati più di tanto. Dopo tanti anni, è stato grazie ai social se si sono rimessi in contatto e hanno approfondito quella storia che, in realtà, era a suo modo iniziata anni prima.

Anna Foglietta e i figli Lorenzo, Nora e Giulio Sopranzetti

6. È madre di tre figli. Dall’unione con il suo attuale marito, l’attrice è diventata madre di tre figli: infatti, nel 2011 è diventata madre per la prima volta di Lorenzo, mentre nel 2013 è nata Nora e nel 2014 il suo ultimo figlio, Giulio. La Foglietta cerca continuamente di evitare che la sua popolarità possa portare ad una sovraesposizione mediatica dei figli, preferendo dunque che questi possano crescere lontani dall’invasività di tali strumenti.

Anna Foglietta è su Instagram

7. Ha un profilo social. L’attrice possiede un proprio account Instagram che è seguito da 353 mila persone. Sulla bacheca sono molte le foto che la vedono protagonista tra momenti lavorativi e di svago con colleghi e amici, lasciando spazio anche a momenti nostalgia. inoltre, l’attrice utilizza il social anche per il sostegno di diritti umanitari: di recente, è scoppiata una piccola polemica, in quanto il social le avrebbe rimosso un post contro il Governo italiano per il caso della nave Diciotti.

anna foglietta

Anna Foglietta in Perfetti sconosciuti

8. Non lavorerebbe in un sequel. Secondo l’attrice, un sequel di Perfetti sconosciuti non sarebbe possibile. Al di là dei problemi che potrebbero riguardare la trama, secondo l’attrice sarebbe meglio non tornare per il semplice fatto di non voler rovinare l’interpretazione del film originale.

Anna Foglietta in Tutta colpa di Freud

9. È una delle protagoniste del film. Nel film di grande successo Tutta colpa di Freud, l’attrice recita nel ruolo di Sara Taramelli, una donna lesbica che torna dagli Stati Uniti decisa a diventare etero dopo l’ennesima delusione amorosa. Ad aiutarla nel suo percorso di scoperta di sé vi è il padre Francesco, di professione psicanalista e interpretato dall’attore Marco Giallini.

Anna Foglietta: età e altezza

10. Anna Foglietta è nata il 3 aprile del 1979 a Roma, nel Lazio. La sua altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Anna Ferzetti: 10 cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti: 10 cose che non sai sull’attrice

Con una filmografia di pochi ma ben selezionati progetti, l’attrice Anna Ferzetti si è distinta negli ultimi anni come una personalità meritevole d’interesse all’interno del panorama cinematografico e televisivo nazionale. In particolare, ha conquistato critica e pubblico grazie ai suoi ruoli brillanti in prodotti giovanili o in apprezzate commedie.

Ecco 10 cose che non sai di Anna Ferzetti.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti Instagram

Anna Ferzetti: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film Into the Stones (2012), per poi comparire nel thriller St@lker (2014), con Anna Foglietta. Successivamente, recita in titoli come Short Skin – I dolori del giovane Edo (2014), Slam – Tutto per una ragazza (2016), con Luca Marinelli, Il colore nascosto delle cose (2017), con Adriano Giannini, Terapia di coppia per amanti (2017), Finding Camille (2017), All My Loving (2019), e Domani è un altro giorno (2019), con Marco Giallini e Valerio Mastandrea.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. La carriera della Ferzetti ha inizio in televisione con ruoli nei film Puccini (2009) e Pane e libertà (2009), per poi proseguire con la partecipazione ad alcuni episodi di serie TV come Caccia al re – La narcotici (2011), Il commissario Rex (2011) e Benvenuti a tavola (2013). Ottiene poi ulteriore notorietà con il ruolo di Teresa in Il tredicesimo apostolo: La rivelazione (2014). Dal 2016 al 2018 recita in Rocco Schiavone, per poi interpretare Paola nella celebre serie SKAM Italia (2018), prendendo però parte solo alla prima stagione. Nel 2020 è attesa nella nuova serie Netflix Curon.

8. Ha ottenuto dei significativi riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nel film Domani è un altro giorno, l’attrice ha ricevuto numerosi apprezzamenti da parte della critica e dell’industria stessa. In seguito, è stata nominata come miglior attrice non protagonista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello. Anche se non ha riportato vittorie, la Ferzetti ha così avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno del panorama cinematografico italiano.

Anna Ferzetti: la sua biografia

7.  Ha vissuto a Londra. Dopo aver completato gli studi presso una scuola tedesca a Roma, l’attrice si trasferì a vivere per alcuni anni a Londra, dove ha svolto diversi lavori. Desiderosa di perseguire la carriera nel mondo dello spettacolo, rientrò infine in Italia per studiare recitazione nella capitale, dove tutt’ora vive.

Anna Ferzetti è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network con un profilo seguito da 16,4 mila persone. All’interno di questo è solita condividere immagini promozionali dei suoi progetti futuri, ma anche numerose foto scattate in compagnia di amici e colleghi, durante momenti di svago quotidiano. Arricchiscono il profilo anche curiosità generali e suoi pensieri sul mondo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti padre

Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino

5. È la compagna del noto attore. La Ferzetti è anche nota per essere la moglie del noto attore Pierfrancesco Favino. La coppia si formò nel 2003, ed oggi hanno due figlie. Molto riservati, i due non sono soliti parlare della propria vita privata, e anzi tendono a tenere ben separata questa da quella lavorativa. Sul profilo Instagram di lei, però, è possibile ritrovare alcune foto di loro momenti passati insieme.

4. Non sono sposati. Benché spesso venga creduto il contrario, la coppia non si è mai ufficialmente sposata. In diverse occasioni i due hanno parlato di questo come un evento che prima o poi potrebbe avere luogo, ma per il momento la cosa sembra non avere molta importanza, e certamente non pregiudica minimamente la loro stabilità come coppia.

Anna Ferzetti: chi è suo padre

3. È la figlia di un noto attore. L’attrice è la figlia di Gabriele Ferzetti, noto interprete italiano la cui carriera copre un arco che va dagli anni Quaranta sino ai primi del Duemila. L’attore è in particolare noto per essere stato il protagonista maschile del film L’avventura. La figlia Anna ereditò da lui la passione per la recitazione.

Anna Ferzetti in SKAM Italia

2. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. SKAM Italia è oggi una delle più celebri serie italiane legate al mondo giovanile e alle sue tematiche. Nata come webserie, SKAM è poi stata promossa a vera e propria serie dato il grande successo ottenuto. Comparsa solamente nella prima stagione, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Paola, la madre della protagonista Eva.

Anna Ferzetti: età e altezza

1. Anna Ferzetti è nata a Roma, Italia, nel 1982. L’attrice è alta complessivamente 176 centimetri.

Fonte: IMDb

Anna Favella: intervista alla protagonista di Incastrati, di e con Ficarra e Picone

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È uno di quei volti che una volta visto non si può dimenticare, quello di Anna Favella, che molti infatti ricorderanno per la partecipazione a numerose serie tv, tra Canale 5 e RaiUno, e che adesso è pronta a tornare su Netflix (la sua prima volta risale al 2018, con Luis Miguel – La serie) al fianco di Ficarra e Picone in Incastrati, disponibile sulla piattaforma dal 1° gennaio 2022. 

Abbiamo raggiunto Favella telefonicamente e in questa occasione ci ha raccontato di Ester, il personaggio che interpreta nella serie.

Com’è lavorare con un duo così affiatato e con tempi comici così precisi?

“All’inizio ero preoccupata di come potermi inserire all’interno del loro mondo, del loro sguardo sul mondo, perché sono due artisti che stimo molto, che sanno coniugare bene la comicità con la leggerezza, nel senso nobile del termine. Si permettono di parlare di cose quotidiane condivise o anche situazioni più drammatiche, come le questioni di mafia, ma sempre in modo molto delicato, sono leggeri, ironici e autoironici. 

Riescono a coinvolgere tutte le persone con cui lavorano, e questo l’ho sentito anche da persone che hanno lavorato prima con loro. Ci tengono talmente tanto a lavorare in squadra che anche una comparsa con una sola battuta per loro è importantissima. E così riescono a coinvolgerti nel loro mondo, fatto di una comicità molto particolare. Abbiamo avuto la possibilità di fare molte prove, cosa che non è scontata soprattutto quando lavori a una serie che ha i tempi stretti, abbiamo studiato i personaggi e le dinamiche tra loro. Abbiamo avuto tutti la possibilità di improvvisare e loro di accogliere tutte le proposte, perché sono sempre in ascolto degli attori con cui lavorano. Indimenticabile per me è quando, in fase di prove, ho improvvisato una battuta nella litigata con Salvo e loro l’hanno fissata in sceneggiatura”.

Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Anna Favella as Ester in episode 102 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

Anna Favella è Ester in Incastrati

Il personaggio che interpreti si chiama Ester, è sposata con Salvo, ed è una donna che non si sente più amata e ha forse bisogno di ricordarsi anche lei quanto ama suo marito. Come sopravvive la coppia quando in mezzo ci si mettono delle passioni così totalizzanti come quella che Salvo coltiva per le serie tv, in Incastrati?

“Sono molto legata a Ester, un po’ per le nostre somiglianze, e un po perché mi ha dato la possibilità di vivere in maniera leggera un periodo storico non proprio felice. C’è una cosa che mi diverte tantissimo specificare, e cioè che il mio personaggio si chiara Ester Picone in Ficarra, è sorella di Valentino e la moglie di Salvo. Si trova in mezzo a questa coppia di amici (l’amicizia è un altro tema molto importante della storia, a cui tengo molto), e all’inizio della storia c’è questo momento di mancanza di dialogo tra lei e suo marito, tanto che lui non la “guarda più”, non la nota più, diventa invisibile ai suoi occhi, come se fosse trasparente e inevitabilmente alla fine la trascura. Da una parte lui ha questa ossessione per le serie tv, il che è molto intelligente da parte loro, visto che siamo già all’interno di una serie e questo non fa che rivelare quanto l’autoironia sia importante. Dall’altra lei appartiene a un altro mondo, lo yoga, l’alimentazione sana, la sostenibilità. Tutte tematiche che mi riguardano nella realtà, quindi c’è una vicinanza tra me ed Ester. Il personaggio era già scritto in maniera eccellente, ma è stato divertente constatare delle mie attinenze con la storia, ad esempio il personaggio di Valentino è intollerante al lattosio, come me! Ho percepito una vicinanza anche perché sono per metà siciliana, e ho sentito mie tutte le dinamiche familiari che vengono raccontate nella serie.”

È un fiume in piena, Anna Favella, e non sembra mai paga di condividere l’entusiasmo per la sua esperienza. “Girare con Ficarra e Picone mi ha insegnato a prendere le cose con leggerezza – ha aggiunto – soprattutto dal punto di vista del lavoro, perché io vengo da molte serie drammatiche o più seriose, e lavorare con loro mi ha riportato ai primi tempi, quando facevo teatro e commedia brillante. Ho riscoperto questo sapore, non solo della passione per la recitazione, ma anche il divertimento di lavorare a una commedia, è come se ti godessi l’esperienza due volte.”

Incastrati. (L to R) Anna Favella as Ester, Salvatore Ficarra as Salvo in episode 104 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2021

In che modo si è svolto il processo di casting?

“È stato molto canonico, con una prima fase di self-tape, dato che con la pandemia in corso si preferisce fare una scrematura a distanza. Dopo c’è stato l’incontro di persona a Palermo. E lì c’era già il loro entusiasmo nell’aria, per la scrittura della storia e la realizzazione della serie. Quello che ho ritrovato da subito è stata l’artigianalità del lavoro con cui ho cominciato, quella del teatro, così mi sono sentita a casa ma ho anche avuto il tempo materiale di metabolizzare il loro linguaggio, che appunto non è solo un linguaggio comico, ma è un linguaggio comico specifico, personale, che ormai riconosciamo tutti, dal momento che lo vediamo da tanti anni.”

Incastrati arriva su Netflix Italia il 1° gennaio e dal 27 gennaio anche in tutti gli altri paesi in cui è attivo il servizio. Cosa si prova ad arrivare a così tanti spettatori?

“Avevo già provato una sensazione simile con una serie tv che ho girato in America Latina e che poi è arrivata in Italia, è una sensazione bellissima. Mi ha fatto scoprire come queste piattaforme riescano a mettere in connessione persone anche molto distanti. Ora ho amici e spettatori che dall’altra parte del mondo mi dicono che non vedono l’ora che esca qualcosa con me su Netflix per potermi vedere. È un modo per rimanere in contatto. Nel caso di Incastrati poi parliamo di una cosa molto specifica, la Sicilia, e secondo me è così tanto local che diventa universale.”

Scritto, diretto e interpretato da Ficarra e Picone, Incastrati segna l’esordio del duo comico siciliano con la serialità e la loro prima collaborazione con la piattaforma. Nel cast, con loro e Anna Favella, anche Marianna di Martino, Tony Sperandeo, Maurizio Marchetti, Mary Cipolla, Domenico Centamore, Sergio Friscia, Leo Gullotta e Filippo Luna.

Anna Faris: 10 cose che non sai sull’attrice

Anna Faris: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Anna Faris è meglio nota per i suoi personaggi divertenti, interpretati al cinema o in televisione. Con due decenni di carriera alle spalle, la Faris ha ricoperto grandi e piccoli ruoli, sfoggiando sempre un grande talento e una buona presenza scenica. Icona della serie di film Scary Movie, l’attrice ha senza dubbio conquistato un posto nel cuore di numerosi fan.

Ecco 10 cose che non sai di Anna Faris.

Anna Faris carriera

1 I film. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2000 con il film Scary Movie, parodia dei principali film horror della storia. Qui la Faris ricopre il ruolo di Cindy Campbell. Riprenderà il ruolo nel 2001 nel sequel Scary Movie 2 (2001) e in Scary Movie 3 (2003). Prende poi parte a film più impegnati come Lost in Translation (2003), dove recita al fianco di Bill Murray e di Scarlett Johansson, e I segreti di Brokeback Mountain (2005). Nel 2006 riprende il suo ruolo in Scary Movie 4, e partecipa poi a La coniglietta di casa (2008), (S)Ex List (2011), Il dittatore (2012), Comic Movie (2013), e 22 Jump Street (2014).

2 Le serie TV. Dopo una breve partecipazione, durata cinque episodi, alla serie Friends (2004), e aver preso parte ad alcuni episodi di Entourage (2007), l’attrice è protagonista dal 2013 della serie TV Mom, dove interpreta Christy Plunkett.

3 Il doppiaggio. L’attrice è anche una nota doppiatrice, e negli anni ha prestato la propria voce ai film d’animazione Piovono polpette (2009) e al sequel Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi (2013). Ha inoltre doppiato i film Alvin Superstar 2 (2009), Alvin Superstar 3 – Si salvi chi può! (2011), e Emoji – Accendi le emozioni (2017).

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Anna Faris Instagram

4 Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato, seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, curiosità dai set a cui prende parte o ancora foto promozionali dei suoi progetti cinematografici e televisivi.

Anna Faris vita privata

5 È stata sposata con Chris Pratt. Il 9 luglio 2009 la Faris ha sposato l’attore Chris Pratt. Nell’agosto del 2012 è nato il loro primo figlio, Jack. Dopo otto anni di matrimonio, la coppia ha tuttavia annunciato la separazione nell’agosto del 2017.

Anna Faris La coniglietta di casa

6 Ha scritto il soggetto del film. L’attrice ha presentato il soggetto del film La coniglietta di casa a numerose case di produzione, riscontrando infine l’interesse dalla Happy Madison di Adam Sandler. L’attrice ha in seguito prodotto il film, di cui è anche protagonista.

Anna Faris comicità

7 Non credeva di poter essere divertente. L’attrice non si giudicava sufficientemente divertente per poter intraprendere una carriera in ruoli comici, a tal punto che i suoi primi progetti avevano a che fare con ruoli drammatici. Dopo aver ottenuto il ruolo nel film Scary Movie, acquisì tuttavia maggior consapevolezza delle sue doti comiche.

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Anna Faris Scary Movie

8 Non ha partecipato al quinto capitolo della serie. All’attrice era stato chiesto di riprendere il suo celebre ruolo nel quinto capitolo dedicato ai film di Scary Movie, ma l’attrice dichiarò che non sarebbe tornata, considerandosi ormai troppo vecchia per la parte. Il film venne infine realizzato con un cast totalmente nuovo.

Anna Faris Mom

9 Ha chiesto un aumento. Mom è oggi una delle sit-com più apprezzate del panorama televisivo, giunta alla sesta stagione. La Faris, co-protagonista insieme alla premio Oscar Allison Janney, ha richiesto insieme alla collega un aumento dello stipendi, attualmente fissato a meno di 200 mila dollari. Data la loro richiesta, la serie ha rischiato di non ottenere il rinnovo per una settima stagione. Nel febbraio 2019 tuttavia la loro richiesta è stata accettata, e la serie è stata rinnovata per una settima e ottava stagione.

Anna Faris età e altezza

10 Anna Faris è nata a Baltimore, nel Maryland, Stati Uniti, il 29 novembre 1976. L’altezza complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.  

Fonte: IMDb

Anita B. recensione del film di Roberto Faenza

Anita B. recensione del film di Roberto Faenza

Anita B. recensioneA ridosso della giornata della memoria arriverà al cinema l’ultima fatica del regista Roberto Faenza, Anita B., una storia che sottolinea l’importanza dolorosa e pesante del ricordo e l’evocazione del passato con tutte le sue conseguenze.

Anita (Eline Powell) è una ragazza ebrea appena scampata all’eccidio dei campi di sterminio; viene accompagnata dal giovane Eli (Robert Sheehan) a casa della zia Monika (Andrea Osvàrt), in Cecoslovacchia. Qui la ragazza cerca di rifarsi una vita, ma l’ostilità del mondo esterno la schiaccia e l’odio comincia a serpeggiare perfino nella sua nuova famiglia.

La pellicola non vuole arricchire l’ampio filone dedicato al tema dell’Olocausto: parlando di un argomento così delicato è facile cadere nella retorica, e proprio per tale motivo Faenza confeziona un prodotto che cerca di andare oltre, raccontando una storia personale di prigioni fisiche e morali, illustrando nel migliore dei modi un viaggio umano e spirituale alla ricerca del proprio Io in un mondo costellato di odio e rancore, costruito sulle ceneri di un atroce conflitto.

anita b. recensione posterNell’aspetto esteriore il film può sembrare un melò girato con un linguaggio più o meno convenzionale, che serve però a rendere più solida la struttura diegetica: la convenzionalità delle immagini e della narrazione poggiano sulla forza di alcune interpretazioni, prima fra tutte quella del talentuoso Robert Sheehan che veste i panni dell’ambiguo Eli, che per quanto dotato di una moralità ambigua alla fine del film non riesce ad essere condannato perché nella scacchiera della Storia non ci sono né vincitori, né vinti, ma solo vittime: ognuno, poi, cerca a suo modo di rispettare il precetto fondamentale della vita ebraica, quell’imperativo morale che impone di vivere fino in fondo l’esistenza.

Il personaggio di Eli, classico Jewish Guy che affonda le radici nella letteratura e nel cinema ebraico- americani del XX secolo fa da controparte alla fragilità della protagonista Anita, alla disperata ricerca della sua vera identità, cancellata dopo la prigionia. Ma il processo di auto- consapevolezza è doloroso e passa attraverso prove ancora più difficili ed ardue, e nessuno è in grado di condannare o giudicare i comportamenti dei personaggi perché, in fin dei conti, tutti loro stanno cercando di ritrovarsi sul fondo paludoso dell’abisso.

Per Anita la speranza è appesa  al filo sottile col passato che non si spezza, alla voce lontana dei padri e della Yiddishkeit che la spingono a cercare, disperatamente, il proprio posto nel mondo.

Ispirato al romanzo semi- autobiografico di Edith Bruck, Quanta Stella c’è nel Cielo, Anita B. è il racconto di un viaggio nelle sfaccettature dell’Io e dell’anima, un erede diretto dei precedenti lavori di Faenza come Jona che Visse nella Balena o Prendimi L’Anima, costituendo con essi una sorta di ideale trilogia dell’identità umana messa a dura prova dai drammi dell’esistenza.

Anita B. conferenza stampa del film di Roberto Faenza

anita b. conferenza stampa x  Nella cornice del cinema Barberini si è tenuta oggi la conferenza stampa del film Anita B. di Roberto Faenza.

Erano presenti gli attori Robert Sheehan, Eline Powell (i giovani protagonisti), Andea Osvàrt, Moni Ovadia, Antonio Cupo, il regista Roberto Faenza, il delegato di produzione e distribuzione, il compositore delle musiche che compongono la colonna sonora del film e altri membri del cast tecnico.

La domanda d’apertura ha coinvolto Faenza, e riguarda la cancellazione del film da molte sale. La risposta del regista, con l’ausilio della delegata di produzione, è stata strutturata intorno al problema enorme della distribuzione indipendente, che troppo spesso penalizza le pellicole prodotte da piccole case che non hanno la visibilità necessaria e non riescono, quindi, a raggiungere un mercato più ampio, magari anche all’estero. Spesso, involontariamente, la colpa è anche della stampa stessa che non fa niente per sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte al problema.

Il regista parla di un equivoco sorto intorno al tema del film: parlare di Auschwitz e della storia di una ragazzina ebrea sopravvissuta all’orrore e allo sterminio non incontra il favore del pubblico e, soprattutto, della distribuzione mainstream.

Il film si ispira al romanzo semi- autobiografico di Edith Bruck Quanta Stella c’è nel cielo (titolo ispirato al primo verso di una ballata triste del poeta ungherese Sandor Petrofi), anche se Faenza in un primo momento non aveva intenzione di leggere l’opera; solo dopo le parole persuasive del giornalista Furio Colombo si è reso conto della particolarità della storia e si è convinto a realizzarlo. Ma l’intento del regista, cioè quello di realizzare una storia diversa, si è scontrato con le difficoltà produttive e post- produttive: le grandi case italiane di distribuzione- tipo 01, Medusa o Rai Cinema, hanno scelto di non essere coinvolti fino in fondo nel processo distributivo o di essere coinvolti in parte; infatti Rai Cinema lo ha prodotto in parte insieme a Jean Vigo e Cinema 11, piccole case indipendenti. In Italia saranno distribuite una ventina/ trentina di copie a partire dal 16 Gennaio.

anita b. recensione posterIn seguito sono partite le domande rivolte agli attori: la maggior parte erano incentrate sul loro rapporto con il personaggio e sul percorso emotivo che hanno seguito per calarsi meglio in caratteri così diversi, e lontani, da loro.

Andrea Osvàrt, per esempio, si è detta onorata di aver preso parte al progetto, non solo perché la storia era ambientata in Ungheria (e, per lei, è stato come tornare a casa) ma soprattutto perché qui in Italia, dopo la sua partecipazione a Sanremo, è stato difficile riuscire a cancellare quella percezione patinata che il pubblico aveva di lei e riconfermarsi, invece, come un’attrice di punta nel cinema di qualità; per tale motivo ha trascorso due anni in America.

Una sorte simile è toccata ad Antonio Cupo, nel film suo marito, che si è detto onorato di aver preso parte a questo prestigioso progetto; per tutti la difficoltà più grande è stata quella di riuscire a trovare, nella loro memoria emotiva, le tracce di un dolore antico e lancinante che effettivamente nessuno ha mai conosciuto.

Sicuramente il personaggio più complesso è quello di Eli, il cognato di Monika (la Osvàrt), interpretato dal talentuoso attore irlandese Robert Sheehan, un personaggio dalla psicologia e dalla morale ambigua, difficile da adattare per il grande schermo: rispetto al romanzo, Eli ha una connotazione meno negativa e più umana- a detta di Faenza stesso- è, in fondo, un ragazzo giovane che vuole vivere leggero dopo gli orrori visti e subiti: la sua volontà è quella di voler dimenticare tutto il passato al più presto, per questo prende la vita letteralmente “a morsi” e adotta una filosofia materialista e pragmatica. Per Sheehan interpretare un personaggio completamente negativo non sarebbe stato né divertente, né stimolante; un personaggio così sfuggente e ambiguo, con una visione profondamente nichilista dell’umanità e del mondo, con una voglia disperata di vivere (cosa che accomuna tutti i personaggi del film, confermando uno dei precetti fondamentali della religione ebraica) serve a rafforzare la fragilità di Anita e la sua disperata voglia di guardare al futuro ,portando con sé un unico bagaglio: il passato.

anita b. conferenza stampaEline Powell, riguardo al suo personaggio, afferma che Anita non piange sulle ceneri del passato, ma è alla ricerca dell’amore che non ha mai conosciuto, cercando di riconquistare ciò che ha perduto per sempre: e proprio grazie a questa forza cerca di ricostruire la propria anima in un mondo ostile, affermando la sua identità.

Infine, Moni Ovadia ha chiuso gli interventi con una profonda riflessione sul suo personaggio, zio Jakob, un personaggio positivo che forse non ha vissuto in primo piano il dramma delle deportazioni ma ha lottato nella resistenza; è un ottimista il cui fine è quello di rendere tutti felici, qualunque sia la loro richiesta. Il suo personaggio è un residuo splendido della Yiddishkeit tipica dello shtetl est- europeo, ricordo di una storia antica e mai dimenticata.

Il film non uscirà in occasione della giornata della memoria, il 27 Gennaio, ma sarà presentato in tale data a Gerusalemme proprio per celebrare questa importante data.

Anime: i migliori titoli su Prime Video

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Anime: i migliori titoli su Prime Video

Per la gioia degli appassionati, il 13 agosto arriva in esclusiva su Prime Video Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, ultimo capitolo di “Rebuild of Evangelion”, la saga cinematografica incentrata sui personaggi della serie che dal 1995 emoziona grandi e piccoli con le sue avventure per salvare la terra. Nell’attesa, vi proponiamo alcuni titoli dalla vasta libreria di anime disponibili su Prime Video: film e serie animate per ripercorrere il meglio dell’animazione nipponica, dalla prima stagione di “Lupin III” – datata 1972 – al più recente Demon Slayer – Il treno Mugen, passando per Bleach, L’attacco dei giganti, Paranoia Agent, Vinland Saga, e classici di culto come Akira, Ghost in the Shell, Conan – Il ragazzo del futuro e Berserk, tutti disponibili, con tantissimi altri titoli anime, su Prime Video. Buona visione!

ANIME, i migliori film

EVANGELION – Su Prime Video sono disponibili tutti i film dell’acclamata saga cinematografica “Rebuild of Evangelion”, che ripercorrono gli eventi dell’omonima serie anime fino all’attesissimo capitolo finale Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time (dal 13 agosto su Prime Video). Poche serie hanno avuto lo stesso successo e impatto culturale di Evangelion, frutto del’estro creativo del regista Hideaki Anno, e sarà ora possibile ripercorrerne l’intera storia sino alla sua epica conclusione.

BLEACH – Ichigo Kurosaki ha 15 anni ed è uno studente delle superiori che possiede la straordinaria capacità di vedere i fantasmi. Quando incontra Rukia, una Shinigami che aiuta le anime perdute a trovare la pace, la sua vita non così normale diventa ancora più speciale… Le prime 3 stagioni di uno degli anime più seguiti negli anni 2000, entrato numerose volte nella top ten dei programmi più visti della TV giapponese.

GHOST IN THE SHELL –  Siamo nel 2029 ed il mondo è ormai interconnesso da un’enorme rete elettronica. La rete stessa è diventata un campo di battaglia per la squadra di sicurezza Sezione Nove di Tokyo, a cui è stato assegnato il compito di arrestare il Burattinaio. Le indagini vengono assegnate al Maggiore Motoko Kusanagi, che da subito si dimostra molto più potente di quanto non sia la sua controparte umana. Uno dei capisaldi dell’animazione giapponese, Ghost in the Shell ha anche un sequel da non perdere.

AKIRA – Anno 2019: le grandi metropoli sono state spazzate via dopo la Terza Guerra Mondiale. Tokyo è teatro di scontri tra bande di motociclisti, e tra queste si distingue la gang dei giovani Kaneda e Tetsuo. La polizia segreta cerca di mettere un freno alla minaccia per poter continuare lo sviluppo del segretissimo progetto Akira. Dal 1988 Akira ha influenzato registi e scrittori di tutto il mondo grazie al suo immaginario cyberpunk, riuscendo ad entrare nella classifica dei 500 film più grandi di tutti i tempi stilata da Empire.

RIDE YOUR WAVE – Hinako è un’amante del surf che, dopo essere stata intrappolata nel suo appartamento da un incendio, viene soccorsa da Minato, un pompiere caratterizzato da un forte desiderio di aiutare il prossimo. I due si innamorano, tuttavia Minato muore all’improvviso. La giovane scopre però che, cantando un brano che i due amavano particolarmente, Minato riappare all’interno dell’acqua. Ultimo film del geniale regista Masaaki Yuasa, premiato allo Shanghai International Film Festival come miglior animazione.

IL GIARDINO DELLE PAROLE – Takao è un giovane studente che sogna di diventare un disegnatore di scarpe. Un giorno decide di saltare la scuola per andare a disegnare in un delizioso e appartato giardino pubblico. Non immagina che questa decisione cambierà del tutto la sua vita grazie all’incontro con la misteriosa Yukino…Film perfetto per chi vuole iniziare a scoprire il mondo degli anime, grazie a una trama che avanza spedita e alle animazioni di alta qualità.

DEMON SLAYER – IL TRENO MUGEN – Tanjiro e Nezuko, insieme a Zenitsu e Inosuke, si uniscono a uno dei più potenti spadaccini della squadra ammazzademoni, il Pilastro delle Fiamme Rengoku Kyojuro! Il gruppo si troverà ad affrontare il demone a bordo del treno Mugen, lanciato a folle velocità sui binari della disperazione più assoluta, precipitando così in un sogno infinito! L’atteso film con i personaggi della serie anime di successo è finalmente disponibile in esclusiva su Prime Video.

Anime: le migliori serie tv

LUPIN III – Lupin III, Jigen, Goemon e Fujiko: la banda di ladri più famosa del mondo dell’animazione, creata dal leggendario mangaka Monkey Punch nel 1967, ha accompagnato con le sue avventure l’infanzia di più di una generazione ed è ora disponibile con le serie e i film (animati e live action) per gli affezionati di tutte le età. Partendo dalla prima serie del 1972 fino al recente film Lupin III – The First del 2020.

ATTACCO DEI GIGANTI – Da ormai cento anni le alte mura che circondano Shiganshina hanno difeso la cittadina da un pericolo che gli abitanti si rifiutano persino di nominare. Un giorno un immenso Gigante apre una breccia nelle mura di protezione. Il giovane Eren si sente come un animale in cattività e decide di entrare nel Corpo di Ricerca per eliminare ogni singolo Gigante! Un fenomeno globale dall’incredibile successo, presentato in tutte e quattro le sue stagioni.

OCCHI DI GATTO – Benvenuti al Cat’s Eye, un locale elegante e tranquillo. Venite a conoscere le tre proprietarie, le belle sorelle Kelly, Sheila e Tati, e scoprite il loro piccolo segreto: le tre ragazze sono famosissime e compaiono su tutte le pagine di cronaca con il nome di “Occhi di Gatto”, la banda specializzata in rocamboleschi furti di opere d’arte. Entrambe le serie di questo famosissimo e amato cartone animato del 1984 sono disponibili su Prime Video.

PARANOIA AGENT – Un bambino di scuola elementare soprannominato “Shonen Bat” gira in pattini a rotelle e attacca i passanti con la sua mazza d’oro piegata. Due investigatori avviano le indagini per impedirgli di portare a termine altri attacchi, ma scopriranno presto che questo caso nasconde molto più di quanto possano immaginare. Un viaggio indimenticabile nel sentire comune, unica serie animata del compianto Satoshi Kon.

HAIKYU! – L’ASSO DEL VOLLEY – Le avvincenti sfide della squadra del Karasuno e il sogno del giovane Hinata di poter diventare un asso della pallavolo, nonostante la sua bassa statura. Tratto dall’omonimo manga campione di incassi, l’anime si è fatto strada rapidamente come uno dei cartoni sportivi più apprezzati degli ultimi tempi, ed è disponibile su Prime Video in tutte e quattro le sue stagioni.

VINLAND SAGA – Siamo intorno all’anno 1000 e i vichinghi sono una potenza violenta e terribile. Thorfinn, il figlio del guerriero più valoroso, ha vissuto la sua gioventù sul campo di battaglia in cerca di vendetta per la morte del genitore, con in testa la terra fantastica chiamata Vinland. Tratto dall’omonimo apprezzato manga storico, Vinland Saga alla sua prima serie si è già guadagnato l’attenzione di pubblco e critica grazie al curato mix di ricostruzione storica e intreccio narrativo.

TORADORA! – Ryuji è un ragazzo tranquillo, timido e ossessionato dalla pulizia della casa. Il primo di giorno di scuola nel nuovo liceo si incontra/scontra con una strana ragazza di nome Taiga: nonostante sia piccola e carina, Taiga ha un carattere estremamente irascibile e nessuno può fermarla una volta che inizia a tirare pugni. Tuttavia, Ryuji scopre un segreto di Taiga che nessun altro conosce. Toradora!è perfetto per chi vuole imergersi in una storia adolescenziale divertemte ma anche emotivamente di impatto.

CONAN – IL RAGAZZO DEL FUTURO – Dopo una catastrofe nucleare, il pianeta è quasi interamente coperto dalle acque. Il giovane Conan, che vive insieme al nonno su un’isola sperduta, un giorno trova sulla spiaggia una ragazza svenuta di nome Lana. Quando i soldati di Indastria la rapiscono, Conan cercherà di salvarla, dando vita ad un’avventura che cambierà il destino stesso del mondo. Prodotto nel 1978, Conan – Il ragazzo del futuro è uno dei primi lavori di Hayao Miyazaki, leggenda dell’animazione giapponese.

BERSERK – Il regno di Midland è immerso nel caos e in guerra con i propri vicini. Tra gli abitanti terrorizzati compare un misterioso guerriero armato di un’enorme spada: il suo nome è Guts e reca sul proprio corpo un segno misterioso che ne fa il bersaglio di continui attacchi di demoni. Guts si trova nelle terre di Midland alla ricerca di Femto, uno dei demoni appartenenti alla cosiddetta Mano di Dio. Dalla penna del grande Kentarō Miura, scomparso prematuramente a maggio scorso, ecco la prima serie tratta dal manga record di incassi, che quest’anno segna le oltre 50 milioni di copie vendute.

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Anime: i migliori 7 da guardare a Maggio 2024

Aprile è stato un mese di grande successo per l’anime, con l’uscita di Spy x Family Code: White, che ha guadagnato oltre 105 milioni di dollari al botteghino. Kaiju No. 8 ha avuto un inizio entusiasmante per il suo pubblico, diventando il primo evento live-stream di X (ex Twitter). Nonostante alcuni commenti negativi, il numero di spettatori è stato impressionante, con oltre 100.000 persone che si sono sintonizzate sul live stream iniziale su Twitter. Questa esperienza interattiva ha davvero dato vita all’anime per i suoi fan.

Maggio si preannuncia un altro mese fantastico. Abbiamo due titoli shōnen con My Hero Academia e Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e alcuni nuovi titoli imperdibili. Ecco i migliori anime di maggio 2024.

My Hero Academia Stagione 7

My Hero Academia Stagione 7

La stagione 7 di My Hero Academia continua la battaglia tra Tomura Shigaraki e Izuku “Deku” Midoryia, mentre il Giappone è in bilico. Deku e i suoi amici hanno sempre desiderato essere degli eroi, ma non si sarebbero mai aspettati di essere catapultati nel bel mezzo di una guerra che si estende per generazioni. My Hero Academia è entrato nella sua fase finale e questa stagione getta le basi per quello che sarà un finale incredibile.

Demon Slayer: The Hashira Training Arc

Ecco la sinossi di Kimetsu no Yaiba: Hashira Traning Arc da Crunchyroll:

“All’allenamento Hashira… I membri del Corpo degli Uccisori di Demoni e i loro spadaccini di più alto rango, gli Hashira. In preparazione all’imminente battaglia finale contro Muzan Kibutsuji, inizia l’allenamento degli Hashira. Mentre ognuno porta nel cuore fede e determinazione, Tanjiro e gli Hashira entrano in una nuova storia”.

Appello a tutti i fan di Demon Slayer! L’attesissimo Kimetsu no Yaiba Hashira Training Arc è alle porte e sarà presentato domani (12 maggio 2024). Questo arco offre un’opportunità unica di approfondire le menti degli Hashira, i nostri amati personaggi. Io, per esempio, sono particolarmente entusiasta dell’intenso confronto tra Tanjiro e Sanemi e di rivedere Giyu.

Questo è un avvertimento per coloro che guardano Demon Slayer per l’azione. Potremmo assistere ad alcune incredibili sequenze d’azione, ma il fulcro di questa stagione è vedere Hashira e le Demon Slayer allenarsi. Avremo molte lamentele da parte di Zenetsu e una buona dose di urla a caso da parte di Insoke e Tanjiro che si intromette negli affari di tutti perché è una persona gentile quando si tratta di fratelli.

Jellyfish Can’t Swim in the Night

Jellyfish Can't Swim in the Night

Ecco la sinossi di Jellyfish Can’t Swim in the Night da HIDIVE:

“Shibuya è una città piena di identità. È qui, nelle strade notturne di Shibuya, che l’illustratrice Mahiru Kozuki, l’ex idol Kano Yamanouchi, la Vtuber Kiui Watase e la compositrice Mei Kim Anouk Takanashi – quattro giovani donne un po’ fuori dal mondo – si uniscono e formano un gruppo di artisti anonimi chiamato JELEE. Anche “io” voglio brillare come qualcun altro. Se non sono io ma “noi”, allora potremmo essere in grado di brillare”.

Pur non essendo Oshi no Ko, Jellyfish Can’t Swim in the Night è un altro anime super inaspettato nella sua carineria. Proprio come A Sign of Affection, la serie fa un lavoro perfetto di scrittura dei personaggi e delle loro esperienze reciproche. È una serie che bisogna vedere di persona per capire meglio perché ci si innamora di questi personaggi.

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School Season 3

The Irregular at Magic High School è eccellente. La terza stagione amplia la trama della stagione precedente. Miyuki, Tatsuya e il resto della squadra sono ora al secondo anno della National Magic University Affiliated First High School. Nel frattempo, personaggi come Saegusa Mayumi si sono diplomati ma sono ancora parte integrante della storia. Durante la terza stagione di The Irregular at Magic High School, sono arrivati nuovi studenti come Saegusa Kasumi e Saegusa Izumi, che sono le sorelle minori di Mayumi. Se siete alla ricerca di una sana dose di magia e di malizia, questa è la serie che fa per voi.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf

Ecco la sinossi di Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf di Crunchyroll.

“Lawrence è un mercante itinerante che vende varie merci da un carro trainato da cavalli. Un giorno, arriva in un villaggio e incontra una bellissima ragazza con le orecchie e la coda di un animale! Il suo nome è Holo la Lupa Saggia e porta raccolti abbondanti. La ragazza desidera tornare nella sua terra e Lawrence si offre di portarla con sé. Ora, il mercante e la lupa solitaria di un tempo iniziano il loro viaggio verso nord”.

Spice and Wolf: Merchant Meets The Wise Wolf è un bellissimo reboot della serie del 2008. Studio Passione fa un ottimo lavoro mantenendo lo spirito dell’anime originale e apportando al contempo un po’ di modernismo allo stile e all’immaginazione dell’anime. Mentre i reboot tendono ad avere una cattiva reputazione, essendo spesso visti come una presa di denaro o poco ispirati, gli anime tendono a mantenere lo standard o francamente a superare l’originale. Esempi recenti sono Trigun Stampede, Dororo, Fruits Basket, Shaman King e molti altri.

Blood of Zeus Season 2

Blood of Zeus Season 2

Per sfuggire per sempre agli Inferi, Ade elabora un piano per reclamare per sé la corona di Zeus e riunirsi con la sua amata Persefone come sovrano dell’Olimpo. Blood of Zeus Stagione 2 continua i racconti epici dell’Antica Grecia. È una serie Netflix molto sottovalutata che vale la pena di guardare.

Wind Breaker

Wind Breaker

Ecco la sinossi di Wind Breaker tratta dal suo sito ufficiale.

“I punteggi medi sono i più bassi, ma gli scontri sono i più forti. La Furin High School è rinomata come una super scuola di delinquenti. Haruka Sakura, una studentessa del primo anno, è venuta da fuori città per lottare al vertice. Tuttavia, la Furin High School è diventata un gruppo che protegge la città chiamato “Chime of the Wind Breaker”.

Wind Breaker sta per ottenere l’effetto Frieren: Beyond Journey’s End, in cui le vendite del manga sono destinate a subire un’impennata solo perché l’anime è così bello. Sebbene la serie non faccia nulla di rivoluzionario, è semplicemente un divertimento, e questo è tutto ciò che si può chiedere.

Anime Nere: arriva al cinema la mafia calabrese

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Anime Nere: arriva al cinema la mafia calabrese

Anime nereE’ arrivato ieri al cinema, dopo il trionfale passaggio al Festival di Venezia, Anime Nere di Francesco Munzi, film che si focalizza su una realtà che il cinema sembra non avere mai affrontato: la mafia calabrese.

Il film, che noi di Cinefilos.it abbiamo recensito a Venezia (qui la recensione), ha invece raccolto grandi elogi sia al Festival del Lido, sia in tutto il resto del mondo, con recensioni sensazionalistiche che hanno scomodatto addirittura, nei paragoni, Il Padrino di Francis Ford Coppola.

Nel cast del film Marco Leonardi (Luigi), Fabrizio Ferracane (Luciano) Anna Ferruzzo (Antonia), Peppino Mazzotta (Rocco) e Barbora Bobulova (Valeria).

Di seguito la dichiarazione di Roberto Saviano dopo la visione del film:

Ho visto Anime Nere, film necessario, che consiglio.

La maestria di Francesco Munzi e degli sceneggiatori Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci è stata nel ricostruire un’Italia oscura, di paese, contadina, familista, che nei valori arcaici trova le regole per la guerra, regole da utilizzare altrove, nel capitalismo quotidiano. In un altrove che non è paese, che non è realtà contadina, ma che finisce per avere le sue radici lì, in Aspromonte. Terra lontana, bellissima e respingente, che non è affatto sottosviluppata, ma che al contrario alimenta politica, impresa, commercio e ricchezza, ovunque, in Olanda come a Milano. Regole semplici e feroci, che possono essere protezione del male o risorsa di bene.

La Calabria come metafora di potere.

Anime nere è un film necessario per guardare in volto, finalmente, ciò che sino ad ora è stato ignorato.

Anime False, la recensione della serie tv turca di Netflix con Melisa Sözen e Eylül Tumbar

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Una donna dal passato doloroso e ricco di mistero fugge da un hotel di lusso all’altro insieme alla figlia, che cerca di proteggere a tutti costi. Sembrerebbe l’inizio di un thriller in piena regola ma Anime False serie tv turca in sette episodi che trovate su Netflix – racchiude innumerevoli segreti. Melisa Sözen e Eylül Tumbar sono le due protagoniste di questo racconto così avvincente, madre e figlia unite da un legame indissolubile. Il titolo originale di questo nuovo prodotto turco, Biz Kimden Kaçiyorduk Anne, si basa sull’omonimo romanzo della scrittrice Perihan Mağden.

Il rapporto madre e figlia in Anime False viene portato all’estremo. Se inizialmente lo spettatore è portato a credere che la Madre – che non viene mai chiamata con il suo vero nome – tenga in pugno la figlia, lasciandola incapace di scegliere a lungo andare con gli episodi scopriamo che in realtà non è così. Bambi – nome con cui la madre chiama la figlia ma non sappiamo se sia il suo vero nome – scoprirà presto cosa vuol dire crescere e anche quali conseguenze si porta dietro questo naturale decorso della vita.

Anime False BambiAnime False, la recensione

Bambi ha trascorso tutta la sua vita in hotel sparsi per il mondo insieme alla madre. La madre preferiva tenere nascosto il suo passato e Bambi sapeva di dover tenere sempre sotto controllo la sua curiosità. La vita della coppia madre-figlia è stata una bella avventura, ma la madre inizia a sentirsi minacciata quando si rende conto che sua figlia non è più una bambina. La curiosità di Bambi è cresciuta nel tempo e spesso pone alla madre domande difficili. La serie turca di Netflix Anime False racconta il cambiamento del rapporto tra Bambi e sua madre, soprattutto quando fattori esterni iniziano a minacciare il loro legame.

Bambi è solo una bambina e come tale crescendo in una realtà che le sembrava unica nel suo genere inizia a vedere le cose sotto una luce diversa. “Siamo l’unicità della luna”, questo è quello che le ha insegnato la madre che per tutti questi anni è scappata con il solo scopo di proteggerla. Una paura irrazionale e razionale allo stesso tempo quella di dover vedere andare via i propri figli, lontani dal nido materno che solo una madre può comprendere a pieno. La paura di Madre però è portata all’estremo in questo thriller turco di Netflix dove la donna si sente continuamente minacciata dalle anime false: cioè tutte le persone che non sono come loro, che non hanno sentimenti, che non si curano del prossimo.

A Bambi non dispiace l’idea di questa vita passata a fuggire e spostarsi in continuazione. Ne fa un vanto del loro carattere, del loro modo di fare. Viaggiare le rende uniche anche se dietro questi spostamenti si nascondono diverse cose che la madre le ha nascosto. Bambi a differenza di Madre non ha vissuto mai all’interno di una casa, non sa cosa vuol dire avere una cameretta tutta per se come tutte le adolescenti. Madre dal canto suo si allontana dall’idea di quella famiglia patinata che era disposta a tutto pur di mantenere vive le apparenze. Crescita con una madre dispotica, Madre ha visto crescere negli anni della sua gioventù un odio profondo e viscerale verso i suoi genitori che non l’hanno mai protetta.

Anime False serie tv recensione

In fuga dalla realtà

La fiaba di Bambi, accompagna madre e figlia lungo questo continuo viaggio in giro per il mondo. Ma cosa succede quando l’unica realtà che conosci è circoscritta alla sola fiaba di Bambi? Il libro adesso appare quasi obsoleto, consunto. Ma la storia di Bambi, del cerbiatto e della giovane ragazza, è ancora molto attuale. Nonostante ormai Bambi conosca la fiaba a memoria, la madre continua a leggergliela e si indispone quando scopre che la figlia in realtà non ha più bisogno di lei perché conosce le parole perfettamente. Così come la madre di Bambi, la Madre del nostro racconto cerca di proteggere la figlia dalle Anime False perché rimanere fissi nello stesso posto era un rischio che sua madre non era disposta a correre.

Il loro viaggio in Anime False è una continua fuga dalla realtà. La stessa bambi ormai cresciuta continua a domandare il perché di tutti questi spostamenti, rimandando a lungo la domanda su chi sia davvero il suo padre naturale. Nei vari flashback lo spettatore ha la possibilità di scoprirlo. Il meccanico che lavorava per conto del padre del quale Madre si è perdutamente innamorata ma poi per circostanza che non vengono spiegate l’uomo non farà parte del futuro della vita di Madre. Tra le possibilità di questa sparizione potrebbe esserci la famiglia dispotica: una volta scoperto l’identità del padre della bambina hanno fatto di tutto per separarli. Oppure, ipotesi plausibile, l’uomo stesso si è allontanato per paura.

Madre era figlia di una coppia aristocratica. I suoi genitori erano severi e mantenevano sempre una certa distanza da lei. Da bambina, non era mai stata amata o protetta da loro e questo la distrusse completamente. Disprezzava la madre perché era una donna senza cuore che non si era mai preoccupata dei suoi sentimenti. Così una volta venuta al mondo Bambi, Madre fece la promessa di proteggerla a qualsiasi costo, compreso commettere diversi omicidi.

Difendere a qualsiasi costo quello che ami

Nel corso di Anime False lo spettatore scoprirà diversi colpi di scena che incalzano la narrazione rendendola interessante. Il primo a cui veniamo sottoposti è la narrazione a posteriori della presunta morte dei genitori di Madre. Se per tutti questi anni Madre ha sempre pensato di aver causato la morte dei genitori manomettendo i freni dell’auto, scopriamo che in realtà a perdere la vita sono stati la madre e l’autista. Il padre è ancora vivo e ha aspettato tutti questi anni proprio che la figlia commettesse un passo falso. Rimaste senza soldi durante i loro infiniti viaggi, madre figlia si rivolgeranno a un agente immobiliare per la vendita della casa sulla scogliera, la casa dove Madre è cresciuta. E mentre i molteplici omicidi attirano l’attenzione della polizia, il padre si accorda con quest’ultimi per riuscire a catturare la donna.

Madre e Bambi

Purtroppo, però il suo piano avrà un risvolto drammatico e l’uomo morirà proprio per mano della stessa nipote che stava cercando di “salvare”. Per la prima volta Bambi si sporca le mani e questo sarà l’inizio del declino di Anime False e della loro storia. Cresciuta lontano da tutto e da tutti, bambi ha maturato lo stesso disprezzo per gli esseri umani della madre e una volta che la stessa era il pericolo di morte, ha fatto di tutto per proteggere la sua metà.

Il cammino della vita di Bambi è appena cominciato.

È nei momenti finale della serie Netflix, dopo aver scoperto che il padre del personaggio di Melisa Sözen è vivo, Madre si accorge di una amara verità. Bambi sta crescendo e come il cerbiatto nella fiaba dovrà iniziare a vedersela da sola. Il raggiungimento di questa consapevolezza rende il sacrifico di Madre ancora più catartico e in linea con l’arco narrativo del personaggio. Bambi può badare a ste stessa e lo sa anche lei, ragion per cui non si volta indietro una volta che sente gli spari.

Madre però riesce ancora una volta a salvare la figlia, lasciandole dei soldi necessari per vivere una vita in continua fuga dalla realtà. Il finale aperto lasciato dalla prima stagione di Anime False riecheggia di interrogativi. Bambi si rifarà una vita, troverà finalmente un posto dove costruire la sua casa, lontana dai mostri del passato? Oppure continuerà a seguire le orme della madre e minacciare chiunque osi avvicinarsi a lei? Non sappiamo se esisterà mai una seconda stagione ma una cosa sì: per Bambi l’infanzia è finita.

Anime Expo 2015: foto dei Cosplay più belli

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Anime Expo 2015: foto dei Cosplay più belli

Si sta svolgendo in questi giorni l’Anime Expo 2015, l’evento dedicato all’Anime che si tiene ogni anno a Downtown Los Angeles e oggi grazie a SHY e CS possiamo vedere alcuni dei cosplay più belli finora sfilati:

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Anime Expo 2014: foto dei cosplay di questa edizione

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Si è concluso l’Anime Expo 2014 di Los Angeles e infine vi segnaliamo la serie di cosplay che hanno sfilato in questa edizione. Le foto arrivano da Comingsoon via SHP.

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Anime Expo 2014