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The Crow – Il Corvo: perché non è un remake e perché merita un’occasione

Rispolverando una pagina della cultura pop divenuta simbolica e amatissima dagli spettatori che all’inizio degli anni ‘90 erano adolescenti e ragazzini, Rupert Sanders, già regista di Ghost in the Shell con Scarlett Johansson, si mette al timone di The Crow – Il Corvo, nuovo adattamento del fumetto di James O’Barr e al cinema in Italia dal 28 agosto.

La storia di Eric e della sua vendetta nel nome dell’amata Shelly è diventata celebre con il film del 1994 diretto da Alex Proyas e interpretato da Brandon Lee, e ora tocca a Bill Skarsgård raccogliere il suo testimone.

La tragica storia del fumetto

Il corvo film differenze fumetto

Nato da una necessità lacerante di elaborare un dolore personale insuperabile, il fumetto de Il Corvo è stato un punto di riferimento per la cultura post-punk di fine anni 80’ che da subito ha raccolto consensi e il plauso della comunità indipendente. Ogni capitolo del fumetto aveva come titolo una canzone dei Joy Division, le tavole disegnate con raffinatezza di dettagli si alternavano a pagine buttate giù in fretta e furia, abbozzate, quasi proprio a simulare il dolore che su di esse veniva riversato dell’autore che mai più, né prima né dopo, avrebbe raggiunto tale livello artistico.

James O’Barr aveva le idee molto chiare sul suo personaggio principale, Eric, e su quello che era il drive principale dell’opera, la vendetta ineluttabile di un uomo che era stato ucciso insieme alla sua donna e che, presto o tardi, avrebbe certamente portato a termine la sua missione. Un vendicatore immortale che lentamente ma inesorabilmente avrebbe compiuto la sua missione.

L’adattamento “maledetto” con Brandon Lee

Il Corvo nuovo poster

L’adattamento del 1994 da Alex Proyas con Brandon Lee venne “venduto” come il film maledetto che era costato la vita al suo protagonista si posizionò in una prospettiva leggermente diversa. La storia perse la sua caratteristica di ineluttabilità, il protagonista venne trasformato da implacabile vendicatore e uomo/spettro che poteva essere ucciso se il corvo che aveva riportato indietro al sua anima fosse stato fatto fuori. Non solo. Il cambiamento più importante è stato apportato al mood del personaggio stesso.

Tanto era piegato su se stesso e tormentato l’Eric delle pagine di O’Barr, tanto era glamour, bellissimo, atletico l’Eric di Proyas e di Lee, in posa con la chitarra sotto la pioggia, mentre suonava il suo dolore in una maniera patinata e posticcia che allontanando i punk ormai vecchi, è stato però in grado di raccogliere consensi entusiasti da parte dei giovanissimi che all’inizio degli anni Novanta vedevano in quell’estetica e in quella storia d’amore tanto assoluta e totale una narrazione che a tutti gli effetti parla più all’adolescenza che ai cuori duri dei post punkettoni incalliti.

E infatti la colonna sonora del film non ha fatto altro che confermare questa tendenza volutamente accattivante. I lettori si O’Barr si arrabbiarono, quel belloccio muscoloso e dolente non era il loro vendicatore, eppure il pubblico amò tantissimo il film che negli anni è diventato un piccolo culto.

Prodotto modesto e francamente trash, Il Corvo ha assunto un’importanza cardinale nella cultura condivisa degli anni ’90, ed è sinceramente amato da moltissimi (anche da chi scrive!), tanto da assurgere a capolavoro intoccabile della cinematografia moderna, almeno quanto il mito dello sfortunato Brandon Lee, che morì sul set e alla memoria del quale il film è dedicato. Ovvio che le voci, circolate da tempo, di un remake siano state accolte con scetticismo.

The Crow – Il Corvo non è un remake

The Crow - Il corvo 2024

Tuttavia, il film di Rupert Sanders non è affatto un remake, anzi, prende le distanze in maniera netta sia dal film del ’94 che dal fumetto di James O’Barr, proponendo una storia completamente  nuova che, pur basandosi sulla struttura del revenge movie in cui l’eroe, tornato dal mondo dei morti, cerca la vendetta, cambia le carte in tavola. Ovviamente il tutto è arricchito da piccoli cambiamenti e sottotrame che non riveleremo per non togliere allo spettatore il piacere di scoprirle in sala.

Accanto a Bill Skarsgård, nuovo volto di Eric, nel cast del film c’è FKA Twigs, cantautrice britannica che non a caso interpreta una Shelly con un passato oscuro ma anche con un talento musicale che si sposa con la passione di Eric per le parole e le poesie. Già questa premessa si discosta dai due precedenti e pone la storia nel presente, ricalcando la loro estetica su quella trap. Anche il personaggio di Danny Huston aggiunge un colore in più alla storia, oltre ad arricchirne la trama rendendo il personaggio di Shelly più articolato rispetto a quanto già visto.

Porta con sé un elemento soprannaturale che non aveva il Top Dollar di Michael Wincott e anche una certa cruda cattiveria nella storia, che si traveste da banale normalità e per questo, forse, fa ancora più paura. Il corvo stesso, colui che dà una seconda possibilità a Eric di far bene quello che è andato male, non è una presenza animale magico/mistica, ma una persona che mette l’eroe sul suo cammino. A parte qualche citazione letterale di frasi dal film con Brandon Lee, imparate a memoria nel tempo, quella di Eric e Shelly del 2024 è una storia completamente diversa. Ma quindi, perché vedere il film?

Perché vale la pena vedere The Crow – Il Corvo

The Crow - Il corvo 2024

Quello che appare interessante in The Crow – Il Corvo è proprio il cambiamento estetico che corrisponde a quello che è accaduto al mondo, tra il ’94 e il 2024. L’estetica punk che era sul limite del tempo massimo nel film con Brando Lee qui lascia spazio a un look contemporaneo che prede a prestito i look dei trapper che spopolano trai più giovani. Perché se il primo adattamento del testo di O’Barr ha fatto inorridire i fan del fumetto duri e puri ma ha conquistato orde di giovanissimi, proprio per il fascino di quel look, questo film è dedicato a chi nell’estetica trapper ci sguazza, e quindi non i fan del vecchio film ormai quarantenni, ma quelli che oggi sono giovani, giovanissimi e adolescenti.

Non solo. Il drive principale del film, la vendetta per amore, rimanda a un tipo di sentimento puro e imperituro, quel tipo di amore che si prova soltanto da molto giovani e quindi non è assurdo pensare che proprio un pubblico adolescente possa appassionarsi a questa storia che ha l’aspetto e i temi di una contemporaneità che appartiene a loro.

The Crow – Il Corvo arriva al cinema il prossimo 28 agosto distribuito da Eagle Pictures.

The Crow – Il Corvo: nuovo trailer Italiano ufficiale

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The Crow – Il Corvo: nuovo trailer Italiano ufficiale

Eagle Pictures ha diffuso il nuovo trailer ufficiale del The Crow – Il Corvo con Bill Skarsgård nei panni di Eric Draven.

Bill Skarsgård (IT, John Wick 4) è The Crow – Il Corvo, il leggendario e iconico personaggio della graphic novel di James O’Barr, rivisitato in questa nuova versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose. The Crow – Il Corvo è in arrivo prossimamente solo al cinema.

Il Corvo è stato prima un successo di critica e di botteghino, poi un classico di culto. Il mondo cupamente surreale, girato interamente sul set, crea una distopia di realtà alternativa in cui qualsiasi cosa, persino un uomo resuscitato da un corvo, si vendica della banda che ha ucciso lui e la sua fidanzata. Ma ciò che veramente equilibra il film è il torrente di emozioni – in particolare il dolore e la perdita – che scorre sotto di esso. L’interpretazione di Lee è fisica e viscerale; il film lo avrebbe reso una star. Invece, quando Draven viene ucciso con un colpo di pistola, rabbrividiamo per la consapevolezza di quanto la morte del personaggio imiti quella dell’attore. Nonostante il successo del film, nessuno dei tre sequel o dell’adattamento televisivo ha catturato il carisma di Lee o la bellezza oscura e il dolore del film del 1994. I produttori hanno cercato di far decollare un reboot del Corvo per anni, con diversi attori che si sono avvicendati nel ruolo di protagonista. Ora sembra che ci stiano finalmente riuscendo. Ecco cosa sappiamo finora sul nuovo film del Corvo.

 

The Crow – Il Corvo: nuovo spot tv, dal 28 agosto al cinema!

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The Crow – Il Corvo: nuovo spot tv, dal 28 agosto al cinema!

Eagle Pictures ha diffuso un nuovo inedito spot tv di The Crow – Il Corvo, l’annunciato nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto.  Bill Skarsgård (IT, John Wick 4) è The Crow – Il Corvo, il leggendario e iconico personaggio della graphic novel di James O’Barr, rivisitato in questa nuova versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali.

Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose.

Bill Skarsgård sarà un buon eroe d’azione in The Crow?

Mentre i trailer di The Crow – Il Corvo hanno mostrato alcune sequenze d’azione di Skarsgård nei panni di Draven, questa clip è la prima volta che il pubblico ha potuto vedere l’attore in azione. Finora le cose sembrano promettere bene, soprattutto perché Draven è ben lontano dal tipico eroe d’azione. Ciò che rende Draven unico è che assorbe molte punizioni e che, senza le sue abilità uniche, verrebbe ucciso.

Mentre i trailer di The Crow – Il Corvo hanno mostrato alcune sequenze d’azione di Skarsgård nei panni di Draven, questa clip è la prima volta che il pubblico può vedere l’attore in azione. Finora le cose sembrano promettere bene, soprattutto perché Draven è ben lontano dal tipico eroe d’azione. Ciò che rende Draven unico è che assorbe molte punizioni e che, senza le sue abilità uniche, verrebbe ucciso.

The Crow – Il Corvo: la nuova clip mette in evidenza l’invincibilità di Eric Draven con una sanguinosa sequenza d’azione

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Lionsgate ha diffuso una nuova clip di The Crow – Il Corvo che mostra Bill Skarsgård in azione nei panni di Eric Draven. Dopo l’uscita dell’originale The Crow nel 1994, interpretato dal compianto Brandon Lee, è in arrivo una nuova rivisitazione dal regista Rupert Sanders. The Crow – Il Corvo del 2024 segue il Draven resuscitato di Skarsgård mentre intraprende una missione di vendetta dopo che lui e la sua amante, interpretata da FKA Twigs, vengono brutalmente assassinati.

Lionsgate rilascia ora una nuova clip di The Crow – Il Corvo, dopo averla resa disponibile per la prima volta ai partecipanti al SDCC. Ai partecipanti sono stati consegnati poster esclusivi con codici QR che conducevano a una nuova clip ricca di azione. Guardatela qui sotto. La clip vede Skarsgård tentare di uccidere il personaggio di Danny Huston e finire all’interno del suo SUV. Si scatena il caos e Draven finisce con diversi fori di proiettile e una gamba rotta molto grafica sul pavimento di un tunnel.

Bill Skarsgård sarà un buon eroe d’azione in The Crow?

Mentre i trailer di The Crow – Il Corvo hanno mostrato alcune sequenze d’azione di Skarsgård nei panni di Draven, questa clip è la prima volta che il pubblico ha potuto vedere l’attore in azione. Finora le cose sembrano promettere bene, soprattutto perché Draven è ben lontano dal tipico eroe d’azione. Ciò che rende Draven unico è che assorbe molte punizioni e che, senza le sue abilità uniche, verrebbe ucciso.

Mentre i trailer di The Crow – Il Corvo hanno mostrato alcune sequenze d’azione di Skarsgård nei panni di Draven, questa clip è la prima volta che il pubblico può vedere l’attore in azione. Finora le cose sembrano promettere bene, soprattutto perché Draven è ben lontano dal tipico eroe d’azione. Ciò che rende Draven unico è che assorbe molte punizioni e che, senza le sue abilità uniche, verrebbe ucciso.

The Crow – Il Corvo: guida al cast e ai personaggi

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The Crow – Il Corvo: guida al cast e ai personaggi

Il cast di The Crow – Il Corvo comprende un mix di attori impressionanti, star del musical e interpreti leggendari. Ultimo adattamento dell’omonimo fumetto di James O’Barr, The Crow – Il Corvo segue le vicende di un giovane di nome Eric che si ritrova su un sentiero di vendetta dopo la morte della sua amante. La nuova versione della storia incorpora elementi più apertamente soprannaturali, tra cui la rivelazione che la persona dietro la loro morte ha fatto un patto soprannaturale con forze diaboliche.

Spinto dal dolore e alimentato dai poteri conferitigli dal misterioso Kronos, Eric accetta di tornare nella terra dei vivi per vendicarsi. Il film si avvale di un cast relativamente ristretto di attori esperti, con The Crow – Il Corvo di Bill Skarsgård che fa da traino all’intera produzione, trasformando Eric da tranquillo paziente di un centro di riabilitazione a giustiziere crociato. Il film mantiene l’attenzione su Eric e Shelly e si sviluppa fino a un finale sanguinoso. Ecco il cast di The Crow – Il Corvo del 2024 e dove il pubblico li ha già visti.

Bill Skarsgård nel ruolo di Eric/The Crow – Il Corvo

Bill Skarsgård nel ruolo di Eric/The Crow - Il Corvo

Attore: Nato a Stoccolma, in Svezia, Bill Skarsgård ha dimostrato di essere un attore incredibilmente versatile e porta questa energia in The Crow. Figlio di Stellan Skarsgård (e fratello dei colleghi Alexander, Gustaf, Valter e di altri quattro fratelli), Bill ha lavorato costantemente nella sua nativa Svezia per anni. Ha fatto il suo grande debutto americano in The Divergent Series: Allegiant. Il suo grande successo è stato il ruolo di Pennywise nell’adattamento cinematografico in due parti di It, e da allora è diventato una figura prevalente in una varietà di film.

Personaggio: Eric è il protagonista di The Crow e alla fine diventa il vigilante soprannaturale del titolo. Dopo essere fuggito da un centro di riabilitazione insieme a Shelly, Eric si innamora profondamente della giovane donna. Questo rende ancora più tragica la loro morte per mano degli uomini di Vincent e lo incarna con un dolore così giusto da permettergli di tornare nella terra dei vivi per compiere la sua vendetta.

FKA Twigs nel ruolo di Shelly

Attore: Nato a Stoccolma, in Svezia, Bill Skarsgård ha dimostrato di essere un attore incredibilmente versatile e porta questa energia in The Crow. Figlio di Stellan Skarsgård (e fratello dei colleghi Alexander, Gustaf, Valter e di altri quattro fratelli), Bill ha lavorato costantemente nella sua nativa Svezia per anni. Ha fatto il suo grande debutto americano in The Divergent Series: Allegiant. Il suo grande successo è stato il ruolo di Pennywise nell'adattamento cinematografico in due parti di It, e da allora è diventato una figura prevalente in una varietà di film. Personaggio: Eric è il protagonista di The Crow e alla fine diventa il vigilante soprannaturale del titolo. Dopo essere fuggito da un centro di riabilitazione insieme a Shelly, Eric si innamora profondamente della giovane donna. Questo rende ancora più tragica la loro morte per mano degli uomini di Vincent e lo incarna con un dolore così giusto da permettergli di tornare nella terra dei vivi per compiere la sua vendetta. FKA Twigs nel ruolo di Shelly

Attrice: Nata nel Gloucestershire, in Inghilterra, Tahliah Debrett Barnett (in arte FKA Twigs) è nota soprattutto per la sua carriera musicale. Dopo aver iniziato la sua carriera da adolescente nella scena dei club, FKA Twigs ha raggiunto la notorietà con l’uscita del suo album del 2012, EP1. Da allora è diventata un’artista musicale riconosciuta a livello mondiale. Anche i suoi crediti cinematografici sono cresciuti nel corso degli anni. Ha fatto il suo debutto alla regia con il cortometraggio del 2015, M3LL155X, ed è apparsa in Honey Boy del 2019 e Brighton Beach del 2020. Attualmente è impegnata nel prossimo film di David Lowery, Mother Mary.

Personaggio: Shelly è l’amante di Eric ne Il corvo e l’obiettivo dello spettro di Vincent. Giovane donna dal talento musicale e dal passato burrascoso, Shelly si innamora di Eric all’inizio del film ed entrambi vengono uccisi dagli uomini di Vincent. Ciò dà il via agli eventi del resto del film, poiché la morte di Shelly motiva Eric a rompere i legami della moralità e a tornare nella terra dei vivi per vendicarsi.

Danny Huston nel ruolo di Vincent Roeg

Danny Huston - The Crow

Attore: Nato a Roma, Danny Huston interpreta Vincent in The Crow – Il Corvo. Dopo aver lavorato inizialmente come regista in film come Mr. North e Becoming Colette, ha cambiato marcia ed è diventato un attore costante in diversi film. La sua grande occasione è stata quella di interpretare il ruolo di Ivan Beckman nel film candidato agli Independent Spirit Award Ivans Xtc, a cui sono seguiti ruoli in film come The Aviator, The Constant Gardener e telefilm come John Adams. Non è estraneo al genere, essendo apparso in film come 30 giorni di notte, Wonder Woman e American Horror Story.

Personaggio: Il soprannaturale Vincent Roeg è il cattivo principale de Il corvo. Signore del crimine pericoloso e sofisticato, Roeg rivela costantemente di aver stretto un oscuro patto con forze soprannaturali molto tempo prima degli eventi del film. Dopo aver ordinato la morte di Shelly, Vincent è incuriosito dalla scoperta di un altro immortale come lui e fa del suo meglio per organizzare un confronto con il giovane.

Josette Simon nel ruolo di Sophia

The Crow - Il Corvo

Attrice: Nata a Leicester, nel Regno Unito, Josette Simon ha recitato sul palcoscenico e sullo schermo per gran parte della sua vita. La sua prima interpretazione televisiva è stata Dayna Mellanby nella serie classica di fantascienza della BBC Blake’s 7. È diventata un’interprete regolare della Royal Shakespeare Company, famosa in tutto il mondo. La maggior parte dei lavori più acclamati di Josette Simon provengono dal suo periodo di lavoro in teatro. Nel corso degli anni è apparsa anche in diversi spettacoli e film. Tra questi, ruoli in film come Wonder Woman e Detective Pikachu, oltre a spettacoli come Anatomia di uno scandalo e Broadchurch.

Personaggio: Sophia viene introdotta come madre di Shelly in The Crow – Il Corvo. Sophia era apparentemente consapevole del potenziale pericoloso di Vincent Roeg e ha permesso che sua figlia finisse invischiata nella sua rete di inganni. Tuttavia, il suo dolore per la sorte della figlia la rende una fonte inestimabile di informazioni per Eric una volta tornato in vita nel mondo reale.

Laura Birn nel ruolo di Marian

The Crow Laura Birn

Attrice: Nata a Helsinki, in Finlandia, Laura Birn è un’apprezzata attrice finlandese. Laura è apparsa in diversi film, soprattutto nel cinema finlandese. La sua grande occasione è arrivata con il film Helmiä ja sikoja del 2003 e con il successivo thriller Lupaus del 2005, acclamato dalla critica. Nel corso degli anni è apparsa anche in alcune produzioni americane e britanniche, tra cui A Walk Among The Tombstones e The Ones Below. Ha inoltre fornito interpretazioni memorabili nella serie di Netflix del 2018 The Innocents e nel ruolo di Eto Demerzel nell’adattamento per Apple TV+ di Foundation.

Personaggio: Marian è l’assistente principale di Vincent e gestisce le operazioni quotidiane della sua associazione a delinquere. Operatrice spietata, Marian lavora direttamente con gli assassini che attaccano Eric e Shelly. Di conseguenza, è una delle persone più importanti che Eric ritiene responsabili della morte di Shelly.

Sami Bouajila nel ruolo di Kronos

the crow kronos

Attore: Originario di La Tronche, Francia, Sami Bouajila è un interprete di spicco della scena cinematografica francese da oltre tre decenni. Bouajila si è fatto notare con il ruolo di Ismael in Bye-Bye, che gli è valso il premio come miglior attore al Festival di Salonicco di quell’anno. Da allora è stato nominato per molti altri premi per il suo lavoro in film come Giorni di gloria, candidato all’Oscar, e The Son, il film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Personaggio: Kronos è una figura misteriosa che Eric incontra dopo la sua prematura scomparsa. Kronos, che funge da guardiano tra la terra dei vivi e il regno dei morti, è colui che spiega la situazione a Eric e lo dota di poteri. Kronos allude alla portata e alla mitologia di The Crow – Il Corvo e rimane una figura enigmatica per tutto il film.

The Crow – Il Corvo, posticipata l’uscita di due mesi

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The Crow – Il Corvo, posticipata l’uscita di due mesi

Arriva da Deadline la conferma che The Crow – Il Corvo con Bill Skarsgård nei panni di Eric Draven è stato posticipato di due mesi. Dopo che la Lionsgate ha modificato il programma di uscita per molti dei suoi titoli, il film debutterà nelle sale il 23 agosto. La data di uscita originale era il 7 giugno, lo stesso giorno dell’uscita del sequel Bad Boys: Ride or Die con Martin Lawrence e Will Smith.

Bill Skarsgård (IT, John Wick 4) è The Crow – Il Corvo, il leggendario e iconico personaggio della graphic novel di James O’Barr, rivisitato in questa nuova versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose. The Crow – Il Corvo è in arrivo prossimamente solo al cinema.

The Crow – Il corvo, la spiegazione del finale

The Crow – Il corvo, la spiegazione del finale

Il finale di The Crow – Il corvo lascia aperta la porta a un’ulteriore espansione dell’universo, pur dando a Eric un climax conclusivo alla sua ricerca di vendetta. Ultimo adattamento dell’omonimo fumetto di James O’Barr, The Crow – Il corvo è incentrato su un giovane uomo che viene riportato in vita per vendicare la morte sua e della sua amante. Con Bill Skarsgård nel ruolo di Eric, alias il Corvo, il film aggiorna l’ambientazione ai giorni nostri e introduce una serie di novità nella storia, tra cui un antagonista unico con la sua storia e i suoi poteri soprannaturali.

La nuova versione della storia del Corvo prende alcune serie deviazioni dalle versioni precedenti della storia, ma rimane anche fedele a molti dei punti visivi ed emotivi al centro della storia originale. Anche se il finale del film lascia qualche mistero, i personaggi de The Crow – Il corvo evidenziano il tema di fondo del film in un finale macabro. Ecco come il finale de Il corvo lascia aperta la porta a un sequel, pur consentendo al protagonista di guadagnarsi un senso di chiusura agrodolce.

Il finale di The Crow azzera l’universo e annulla la morte di Shelly

The Crow Film 2024
Foto di Larry Horricks/Larry Horricks – © 2022 Yellow Flower LLC.

Il finale di The Crow – Il corvo del 2024 resetta la morte di Shelly, sollevando molte domande su come cambia il mondo. Dopo che gli uomini di Vincent hanno ucciso Eric e Shelly, al primo viene data la possibilità di vendicare la loro morte. Kronos gli dice addirittura che, finché il suo amore rimarrà puro durante la sua missione, i corvi lo potenzieranno e la coppia sarà ristabilita. Tuttavia, il suo orrore per il passato violento di Shelly mette a repentaglio la loro possibilità di resurrezione, così si permette di rimanere nell’aldilà per salvarla. Dopo aver ucciso Vincent, Eric parla brevemente con Shelly prima che questa si rianimi nel suo appartamento.

In particolare, viene resuscitata accanto a Eric, ormai morto. La sua resurrezione sembra resettare l’universo in una certa misura. All’inizio del film, la sua morte ha portato a un funerale e ad altri finali fatali, tra cui quello di sua madre. La resurrezione di Shelly potrebbe significare che ora l’universo è diverso. Mentre il destino soprannaturale di Vincent implica che tutti gli omicidi commessi da Eric siano ancora accaduti, la storia personale di Shelly sembra essere stata cambiata in modo che non sia mai morta. Il film termina prima di poter spiegare completamente questa rivelazione, ma solleva molte domande che potrebbero essere risolte in un eventuale seguito.

Perché Eric è ancora nell’aldilà nel finale di The Crow – Il corvo

Inizialmente, Kronos fa intendere a Eric che vendicare se stesso e Shelly porterà alla resurrezione di entrambi. Tuttavia, Kronos avverte cripticamente Eric che le sue motivazioni devono rimanere pure durante la missione e che la perdita dell’amore per Shelly comprometterà la sua missione. Ciò si verifica dopo che Eric scopre un video in cui Shelly (sotto il controllo di Vincent) uccide un’altra donna. Si scopre che il “dubbio” è considerato il vero nemico dell’amore nel mondo del Corvo, privando Eric dei suoi poteri di guarigione e rimandandolo a Kronos.

L’amore di Eric per Shelly è sufficiente a fargli barattare la sua salvezza con lei, offrendosi di prendere il suo posto nell’aldilà. Questo significa che quando Eric riesce a uccidere Vincent e ad abbatterlo, non viene resuscitato come Shelly. È una decisione tragica ma eroica da parte di Eric, probabilmente una delle uniche cose puramente altruistiche che fa in tutto il film. Inoltre, lo lascia nell’aldilà. Anche se non viene trascinato nell’inferno subacqueo a cui è condannato Vincent, Eric sembra in pace con il fatto di essere intrappolato nella stazione ferroviaria tra i piani di esistenza.

Cosa c’era nel video nascosto di Shelly e perché è così importante per Eric

All’inizio di The Crow – Il corvo, viene stabilito che Shelly sta cercando di nascondere un video. La sua amica Zadie viene uccisa per averlo, mentre Shelly viene braccata. A metà del film, il video si rivela contenere un filmato di Shelly che aggredisce e uccide un’altra donna. Il filmato contiene la prova che Vincent le ha parlato poco prima dell’omicidio, usando i suoi poteri per forzare l’attacco. Se da un lato la divulgazione del video condannerebbe Shelly alla prigione, dall’altro il collegamento con l’omicidio potrebbe contribuire a rompere la facciata pubblica che Vincent si è apparentemente costruito nell’alta società.

Il video ha anche un ruolo nel percorso personale di Eric. Dopo aver trovato il video e averlo guardato lui stesso. L’orrore che Shelly possa uccidere qualcuno, anche sotto il comando di una forza come Vincent, manda in frantumi la sua fiducia in lei. È allora che inizia a dubitare del suo amore, che gli costa i suoi poteri in un momento cruciale e che quasi condanna la sua missione. Anche se il video non viene esposto al mondo (e la cospirazione di Vincent viene invece stroncata in modo più violento da Eric), il video finisce per essere sorprendentemente cruciale per la trama.

Come il finale di The Crow – Il corvo prepara un sequel

The Crow – Il corvo termina con una nota abbastanza conclusiva, ma senza l’ambiguità che potrebbe far pensare a un potenziale The Crow – Il corvo 2. Alla fine del film, Vincent è stato ucciso ed Eric ha accettato di dover rimanere nell’aldilà mentre Shelly viene resuscitata. Il film si conclude con lui che si allontana nella nebbia. Il fatto che il potenziale destino finale di Eric rimanga irrisolto significa che potrebbe essere rispedito nel mondo reale. Anche la resurrezione di Shelly e il suo breve incontro con Kronos potrebbero farle scoprire qualcosa di più su ciò che è successo.

C’è anche il mistero che circonda il potere di Vincent che potrebbe entrare in gioco in un film successivo. L’entità che ha fatto un patto con Vincent è lasciata in gran parte ambigua, ma il film lascia intendere che l’ha fatto innumerevoli anni fa. La natura oscura del patto è chiara anche dalla sua rivelazione a Zadie di doverla placare sacrificando anime pure. Un’esplorazione più approfondita di questa leggenda, soprattutto se Shelly è coinvolta nelle indagini, potrebbe essere la scusa perfetta per riportare Eric nella terra dei vivi per una nuova avventura.

Il vero significato del corvo spiegato

Bill Skarsgård e FKA twigs in The Crow (2024)
Bill Skarsgård e FKA twigs in The Crow. Foto di Larry Horricks/Larry Horricks – © 2022 Yellow Flower LLC.

Al centro de The Crow – Il corvo c‘è il potere trascendente dell’amore. Eric e Shelly sono ritratti come smarriti prima di ritrovarsi, e la loro gioia reciproca traspare da ogni scena che condividono. Al contrario, i personaggi del film che hanno accettato la morte come una costante si mostrano vuoti dentro. Oltre al chiaro esaurimento di Vincent, personaggi come la sua assistente Marian e i poliziotti corrotti sul loro libro paga sembrano ripresi e spezzati dalle scelte che hanno fatto.

Questo abbraccio di odio e apatia quasi consuma Eric, come fa notare Marian che ha nei suoi occhi il medesimo disprezzo per il mondo di Vincent. Il fatto che il vero amore sia quasi costato a Eric la possibilità di vendicarsi, ma rafforzarlo non solo gli permette di ottenere la sua vendetta, ma anche di salvare Shelly. È un dolce sottofondo in un film che si concentra in gran parte sull’azione e sulla morte e dà a The Crow – Il corvo un messaggio sentimentale sull’importanza di trovare l’amore.

The Crow – Il Corvo, Eric cerca vendetta in un teatro nella nuova intensa clip

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Prima dell’avvento del Marvel Cinematic Universe e del DCU, Il Corvo è stato uno dei primi grandi film di supereroi che hanno davvero fatto presa sul pubblico. Diretto da Alex Proyas, il film del 1994 era basato sull’omonima graphic novel del 1989 di James O’Barr. Brandon Lee, figlio della leggendaria icona delle arti marziali Bruce Lee e lui stesso artista marziale, ha battuto attori più affermati come River Phoenix e Christian Slater per il ruolo principale del vendicatore non-morto Erik Draven.

Ma il 31 marzo 1993, durante le riprese della scena in cui il suo personaggio viene ucciso, si verificò una tragedia: Lee fu ferito a morte perché la pistola era stata caricata con cartucce finte e non con proiettili a salve come previsto. Lee morì solo pochi giorni prima della fine della produzione del film e i produttori presero la difficile decisione di terminare il film con una controfigura e con effetti digitali. Finalmente dopo anni di ritardi, cambiamenti davanti e dietro la macchina da presa e cambiamenti di studio, la Lionsgate ha acquisito il reboot nel settembre 2023. The Crow – Il Corvo è ufficialmente previsto nelle sale per venerdì 23 agosto 2024 in USA e il 28 Agosto in ITALIA. Nello stesso fine settimana uscirà il debutto alla regia di Zoë Kravitz, Blink Twice, con Naomi Ackie e Channing Tatum. 

In attesa del debutto al cinema, Eagle Pictures ha diffuso una nuova inedita clip di The Crow – Il Corvo che vede Eric cercare vendetta all’interno di un teatro:

Il cast di The Crow – Il Corvo

Bill Skarsgård si cala nei panni intimidatori di Lee per interpretare il vendicatore condannato Eric Draven. Potrebbe non essere possibile ricreare il carisma fisico che Lee ha portato al ruolo. Detto questo, Skarsgård ha dimostrato di essere un attore versatile in grado di interpretare una varietà di ruoli diversi, tra cui Pennywise nei film di It e, più di recente, il Marchese Vincent de Gramont in John Wick: Capitolo 4. Tra gli altri crediti di Skarsgård figurano Barbarian, The Devil All the Time, Eternals, Castle Rock, Atomic Blonde e Nine Days. Prossimamente interpreterà il conte immortale nel prossimo Nosferatu del regista Robert Eggers e sarà il protagonista del film d’azione distopico Boy Kills World. Forse Skarsgård non è una scelta così insolita per interpretare una delle icone goth della cultura pop.

La cantautrice britannica FKA Twigs interpreterà la fidanzata di Draven, Shelley. Sebbene sia nota soprattutto per la sua musica, Twigs è apparsa in precedenza nel dramma Honey Boy del 2019. La scelta di un volto così noto per il ruolo di Shelley indica un allontanamento dal film e dalla graphic novel originali, dove la fidanzata di Draven viene uccisa all’inizio della storia e appare solo in brevi flashback vagamente romantici. Ma con Twigs nel ruolo, il pubblico ha probabilmente ragione di aspettarsi che Shelley abbia un ruolo più importante che mai nel prossimo remake.

Anche l’attore Danny Huston (Yellowstone) fa parte del cast, anche se non è ancora chiaro chi sia il suo personaggio. Ma data la sua storia di cattivo in film come Wonder Woman e 30 giorni di notte, Huston potrebbe interpretare l’assassino e l’eventuale bersaglio di Draven. Anche Isabella Wei (1899) fa parte del cast e interpreta il ruolo di Zadie.

The Crow – Il Corvo è diretto da Rupert Sanders. Eric Draven (Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs), legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi, da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose. The Crow – Il Corvo è in arrivo al cinema il 28 agosto 2024.

The Crossing trailer e poster del dramma epico di John Woo

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The-CrossingGrazie ad Empire siam in grado di mostrarvi il primo trailer di The Crossing, il nuovo film di John Woo che mostrerà la storia della traversata della nave Taiping nel 1949, quando la stessa imbarcazione affondò portandosi sul fondo del mare 1500 persone tra passeggeri ed equipaggio.

Il film, scritto da Hui-Lin Wang (candidato all’Oscar per La Tigre e il Dragone), avrà come protagonisti Ziyi Zhang (La Tigre e il Dragone), Hye Kyo Song (The Grandmaster) e Takeshi Kaneshiro (La Foresta dei Pugnali Volanti)

http://youtu.be/MmBfWxp1-z4

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Fonte: Empire

The Crooked Man: il film è in fase di sviluppo

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The Crooked Man: il film è in fase di sviluppo

Dopo l’uscita qualche anno fa di The Conjuring – L’evocazione di James Wan è stato tutto in discesa per quello che adesso viene definito come il The Conjuring Universe. Un vero e proprio franchise horror che comprende due sequel del film originario, gli spin-off dedicati a Annabelle e quelli di prossima uscita sulla suora Valak immortalata in The Nun. A questi da anni si dovrebbe aggiungere The Crooked Man, personaggio introdotto in The Conjuring – Il Caso Enfield: uno spirito che vive in un carosello, vestito di rosso, denti aguzzi e espressione inquietante.

Sulla produzione di questo spin-off non si hanno però mai avuti aggiornamenti concreti, tanto da far pensare che l’idea fosse stata accantonata. A rivelare che invece il progetto è ancora in piedi è stato Javier Botet, interprete dello spaventoso demone, che in un’intervista ha dichiarato: “L’ultimo aggiornamento c’è stato qualche mese fa, quando i produttori stavano discutendo del futuro dell’universo di Conjuring. Penso che si stessero concentrando soprattutto sul terzo capitolo e di Annabelle, ma è dalle riprese de Il Caso Enfield che i produttori mi hanno detto che lo spin-off di The Crooked Man si farà. Ne abbiamo già parlato lo scorso anno e hanno detto di avere una sceneggiatura che in questo momento è sotto revisione, ma il progetto esiste anche se non vengono rivelati aggiornamenti.“.

Nell’attesa di nuove rivelazioni The Nun uscirà nelle nostre sale il prossimo 20 Settembre, mentre The Conjuring 3 è atteso per il prossimo anno.

FONTE: Comicbook

The Creature From The Black Lagoon: Will Beall curerà la sceneggiatura

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Will Beall, sceneggiatore che ha recentemente firmato lo script di Aquaman per la Warner Bros, è stato scelto dalla Universal Pictures per reinterpretare il classico del 1954 The Creature From The Black Lagoon, ennesima pellicola che si inserirà nel filone di reboot che coinvolge l’Universo Cinematografico dei Mostri Classici.

La scelta potrebbe rivelarsi sicuramente interessante in quanto, dopo aver lavorato alla stesura di AquamanBeall saprà certamente come muoversi in un lavoro di scrittura che dovrà, necessariamente, tener conto di ulteriori storyline come quella dell’imminente The Mummy.

Vi ricordiamo che oltre a The Creature From The Black Lagoon The Mummy la Universal ha programmato la realizzazione di The Invisible Man, che vedrà protagonista Johnny DeppThe Wolf ManVan Helsing Bride of Frankestein.

Fonte: Comic Book Movie

The Creator: un nuovo trailer mozzafiato per lo Sci-Fi di Gareth Edwards

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Hollywood è in sciopero, portando l’industria cinematografica e televisiva a un arresto improvviso. Tuttavia nuovi film continueranno a essere rilasciati nelle settimane e nei mesi a venire, anche senza attori che possano promuovere il loro lavoro.  Ciò danneggerà molti titoli in arrivo, incluso il nuovo film di fantascienza originale di Gareth Edwards (Rogue One: A Star Wars Story), The Creator.

20th Century Studios oggi ha rilasciato un nuovo trailer mozzafiato per The Creator e se le premesse di questo trailer saranno rispettate probabilmente siamo di fronte uno dei film d’azione più ambiziosi dell’anno. Purtroppo la storia recente non ha premiato nuovo film di fantascienza originale, speriamo che questo possa cambiare le sorti di titoli originali come questo perché questa nuova  anteprima ricca di azione offre molte ragioni convincenti per andare a guardare The Creator nelle sale il 29 settembre. Il nuovo contributo rivela di più su quella che promette di essere un’avventura incredibile per Joshua personaggio interpretato fa John David Washington e il suo compagno di intelligenza artificiale.

The Creator, che arriverà il 28 settembre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia. Diretto da Gareth Edwards (Rogue OneGodzilla), il film è interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award Allison Janney (Tonya). La sceneggiatura è di Gareth Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

La trama del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

The Creator: trailer del thriller d’azione con John David Washington

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20th Century StudiosNew Regency ed Entertainment One hanno diffuso il teaser trailer e il poster dell’epico thriller d’azione The Creator, che arriverà il 28 settembre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia. Diretto da Gareth Edwards (Rogue OneGodzilla), il film è interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award Allison Janney (Tonya). La sceneggiatura è di Gareth Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

La trama del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

The Creator: recensione del film di Gareth Edwards

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The Creator: recensione del film di Gareth Edwards

Il concetto di Intelligenza Artificiale ha da sempre ispirato il grande cinema e The Creator, nuovo film di Gareth Edwards al cinema dal 28 settembre con The Walt Disney Company Italia, vuole inserirsi in quella tradizione narrativa. Da 2001: Odissea nello Spazio a Terminator, passando per Blade Runner e più di recente per Lei e Ex Machina, il racconto di come una macchina intelligente diventa cosciente ha sempre affascinato i narratori, che attraverso toni e generi diversi ne hanno raccontalo le infinite possibilità. Nel 2023, quando l’Intelligenza Artificiale ormai esiste davvero e il suo utilizzo sta effettivamente cambiando il modo in cui l’uomo sta al mondo, il film immaginato da Edwards sembra quindi molto più possibile e realistico di quello che potevano sembrare i suoi illustri predecessori. Senza togliere fascino a quella fantascienza che comincia a somigliare sempre di più alla realtà.

The Creator, la storia

Nel mondo di The Creator, le Intelligenze Artificiali si sono evolute talmente da rappresentare una minaccia per l’uomo che quindi ha iniziato una guerra globale per terminare tutti gli esseri sintetici attivi, così da impedire loro di distruggere a loro volta l’umanità. In un’ultima disperata missione per vincere il conflitto, Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Gemma Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creatore, l’inafferrabile architetto dell’avanzata AI, noto con il nome di Nirmata, che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre  fine  alla  guerra e  all’umanità  stessa. Joshua oltrepassa così le linee nemiche, ma scopre che l’arma apocalittica che è stato incaricato di distruggere è un’AI con le sembianze di una bambina (Madeleine Yuna Voyles).

Un’immaginario visivo credibile

Girato in location reali arricchite in un secondo momento dalle scenografie futuristiche, The Creator si distingue subito dai blockbuster degli ultimi mesi, che visivamente sciatti hanno affollato le nostre sale. Il lavoro di Gareth Edwards, sempre portatore di un’immaginario ricco e specifico, di un world building solido e di una visione tanto epica quanto attenta al cuore della narrazione, si conferma ancora una volta decisivo per mettere in piedi un universo credibile e strutturato.

John David Washington as Joshua in 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo by Oren Soffer. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La realtà raccontata nel film è verosimile, tanto più che si focalizza su un contrasto acceso e sanguinoso tra esseri umani e intelligenze artificiali. Come detto in cima a questa recensione di The Creator, il confronto uomo vs macchina può essere considerato fondativo di un certo tipo di sci-fi che mette appunto a confronto i creatori con le loro creature.

E i riferimenti di Edwards sono chiaramente quelli relativi ai suoi stessi gusti cinematografici, Star Wars in primis, ovvero quel miscuglio di tecnologia e polvere, di etnie diverse che si mescolano in armonia (in questo caso l’etnia estranea è quella delle creature sintetiche), ma anche la messa in scena di determinate entità minacciose quanto la Morte Nera e un gusto per la narrazione classica in cui l’eroe, pur sostenuto da una resistenza contro il male, fa i conti dal solo con lo scontro finale.

Macchine più umane degli umani

Nel caso di Edwards, il film fa i conti con antenati del calibro di Blade Runner, in cui oltre a capacità intellettive, gli esseri sintetici hanno sviluppato anche sentimenti e affetti, ambizioni e desideri propri. Questa scoperta sarà fondamentale nel “viaggio dell’eroe” di Joshua che percorre una parabola completa. Il lavoro di Gareth Edwards è quindi compiuto in un percorso totalizzante che riesce a prendere spunto da diverse storie, molti immaginari visivi, un’umanità immediata e viscerale e mescolare tutto, dando al suo film uno spessore insolito per un blockbuster contemporaneo.

E tutto il cammino etico, che cerca di definire in cosa consiste l’umanità, culmina nel momento in cui la creatura ridona la vita al suo creatore in una nuova forma più evoluta, forse addirittura perfezionata. The Creator offre nel finale un momento autentico di riflessione su esistenza e identità, su quello che significa essere davvero presenti nel proprio tempo. Il finale, esplosivo e concitato, è affidato agli effetti visivi, all’azione, a quell’ansia di spettacolarità che forse toglie un pizzico di intimità al significato ultimo del film.

THE CREATOR

© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

A parte qualche risvolto di trama pretestuoso, The Creator si distingue per originalità, riuscendo a realizzare un puzzle coerente di influenze, portando avanti un discorso se non innovativo quantomeno coerente con l’evoluzione del personaggio principale. Trasportato in una realtà dei fatti che non era pronto ad accogliere in un primo momento, Joshua diventa a sua volta uno strumento al servizio di quelle macchine che tanto ha odiato, per compiere un destino che non era consapevole di dover seguire.

The Creator: le prime reazioni lo definiscono uno dei migliori film dell’anno

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Il nuovo blockbuster di fantascienza di Gareth Edwards, The Creator, ha impressionato i primi spettatori mentre le prime reazioni cominciano ad arrivare. Il nuovo film del regista di Rogue One immagina un futuro in cui gli esseri umani sono in guerra con un’intelligenza artificiale altamente avanzata. Ha come protagonista John David Washington nei panni di un ex agente delle forze speciali reclutato per dare la caccia al Creatore, il misterioso architetto dell’intelligenza artificiale avanzata. Tuttavia, in seguito scopre che l’arma di fine mondo che gli è stato ordinato di distruggere è un robot che ha preso la forma di un bambino chiamato Alfie (interpretato da Madeleine Yuna Voyles).

Le prime reazioni a The Creator ne hanno elogiato l’originalità, con alcuni che lo hanno etichettato come il miglior film di fantascienza originale degli ultimi anni. Altri hanno sottolineato la performance di Voyles, la sua cinematografia e la sua profondità emotiva. Di seguito alcune delle reazioni dei critici di seguito.

Il critico di Variety Courtney Howard ha scritto su Twitter : “Sebbene tragga ispirazione da ispirazioni identificabili, #TheCreator è uno dei migliori film epici di fantascienza originali degli ultimi anni. Enormemente divertente, avvincente e profondo a tutti i livelli. Gareth Edwards costruisce un mondo coinvolgente e riempie con personaggi avvincenti. Assolutamente radicale.”

Il commentatore cinematografico Brandon Davis ha concluso : “#TheCreator è sorprendentemente buono. Miglior film dell’anno e miglior film di fantascienza degli ultimi anni, secondo me. Gareth Edwards ribalta le aspettative in modo davvero impressionante per una storia viscerale, toccante e creativa dell’umanità. Sinceramente l’ho adorato. Devi vederlo.”

Sono così impressionato da ciò che #GarethEdwards ha realizzato con #thecreator“, ha twittato il critico di Collider Steven Weintraub.”Ha realizzato un film di fantascienza originale in un’epoca in cui realizzare film originali su questa scala è quasi impossibile e il film offre così tanti livelli. Cercatelo e guardatelo assolutamente in un cinema.”

Joseph Deckelmeier di Screen Rant ha twittato: “#TheCreator è un capolavoro e uno dei migliori film dell’anno. Colpisce su così tanti livelli con l’intelligenza artificiale che è un argomento così caldo. Gareth Edwards fa un lavoro magistrale nel mantenere il pubblico coinvolto in ogni fase del processo.” . Madeleine Yuna Voyles deve essere presente nelle conversazioni per gli Oscar.”

“Non solo The Creator è visivamente sbalorditivo, ma la storia è anche davvero emozionante”, ha concluso la critica Tessa Smith . “Ne sono rimasto completamente affascinato abbastanza presto. Alphie è adorabile! Mi sono completamente innamorato di lei! Amo gli importanti temi di fondo dell’accettazione di coloro che sono diversi da te.”

“Visivamente #TheCreator è FENOMENALE”, scrive Perri Nemiroff di Collider . “Se cerchi un direttore della fotografia in ascesa da tenere d’occhio, quello è Oren Soffer. Questo film è un fotogramma straordinario dopo l’altro.” Tuttavia, ha anche condiviso alcune critiche al film, aggiungendo che l’atto finale sembra “notevolmente affrettato e contorto in confronto”.

Anche Germain Lussier di Gizmodo è stato positivo  ma ha condiviso anche le sue critiche. “#TheCreator è una delizia audace, divertente e fantascientifica”, ha twittato. “Ha una storia avvincente, grafica meravigliosa, temi risonanti e azione epica. Il mio problema principale è che non mi ha fatto piangere. Ci prova. MOLTO difficile. Ma una piccola mancanza di connessione significa che *SOLO* gli manca essere un perfetto pacchetto. Ma solo *solo*.”

The Creator uscirà al cinema il 28 settembre 2023. Distribuito da Walt Disney Pictures Italia.

The Creator: la spiegazione del finale del film di fantascienza

The Creator: la spiegazione del finale del film di fantascienza

The Creator si conclude con un’esplosione e un barlume di speranza per la popolazione delle IA. Il film, diretto da Gareth Edwards da una sceneggiatura scritta insieme a Chris Weitz, vede Alphie (Madeleine Yuna Voyles) e Joshua (John David Washington) raggiungere il loro obiettivo di abbattere il Nomad dell’esercito americano, ma devono superare alcuni ostacoli lungo la strada. Dopo la scoperta dello stato comatoso di Maya (Gemma Chan), Joshua e Alphie le dicono addio e Joshua le stacca il supporto vitale. La ragazza ha creato Alphie per sconfiggere il Nomad, essendo stata cresciuta dai simulanti e provando dei sentimenti per loro, così Joshua, nonostante in precedenza credesse che gli esseri A.I. non fossero persone “reali”, decide che il Nomad deve essere fermato.

Joshua e Alphie vengono catturati dall’esercito americano e a Joshua viene chiesto di uccidere Alphie, ma lui si limita a metterla in attesa. Joshua e Alphie fuggono su una navetta verso il Nomad per distruggerlo una volta per tutte. Devono combattere contro i soldati prima di poter sistemare correttamente gli esplosivi. Il film si conclude con un finale emozionante in cui i sentimenti di Joshua nei confronti dell’IA vengono messi in prospettiva, mentre il destino dell’umanità e la guerra con l’IA prendono una nuova piega. Ciò significa che il finale di The Creator (la nostra recensione) va in una direzione diversa da quella che ci si poteva aspettare, dato che le principali rivelazioni sulla trama e sui personaggi arrivano durante i momenti finali.

Chi era Nirmata?

Spiegati l’identità e il piano del Creatore

Maya aveva un grande affetto per la comunità delle I.A., che l’aveva accolta e curata. Questo l’ha portata a diventare Nirmata dopo la morte del padre, che era il primo a detenere il titolo. Joshua scopre che sua moglie era proprio la persona a cui la sua unità stava dando la caccia solo anni dopo la sua morte, anche se la sua unità ne è venuta a conoscenza la notte dell’attacco che si pensava avesse ucciso Maya. Maya entra in coma dopo l’attacco del Nomade e vi rimane per cinque anni, mentre la minaccia del piano di Nirmata persiste.

Il piano finale di Maya consisteva nell’assicurarsi che il Nomad fosse distrutto per sempre, poiché l’esercito aveva usato l’arma spaziale per terrorizzare i simulanti per anni. L’obiettivo di Maya non solo avrebbe liberato i simulanti, ma, combinato con l’esistenza e le capacità di Alphie, avrebbe creato un modo per la comunità delle A.I. di reagire. La creazione di Alphie da parte di Maya è stata la fase successiva dell’evoluzione, poiché ha usato il bambino non ancora nato di lei e Joshua come base per l’aspetto di Alphie. Se i precedenti esseri A.I. erano semplicemente un copia-incolla di esseri umani, la capacità di Alphie di evolversi mentalmente e di accrescere i propri poteri avrebbe colmato il divario tra umani e simulanti.

Perché Joshua ha dovuto uccidere Maya e come ritorna

A scene still from 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

I Simulanti non sono riusciti a porre fine alle sue sofferenze

Una delle grandi rivelazioni del finale di The Creator è che Maya non è morta durante l’attacco del Nomade a Nirmata, molti anni fa. Viene rivelato che i simulanti sono riusciti a salvarla, ma che è stata gravemente ferita durante l’attacco, lasciandola in coma. I simulanti rivelano di essersi presi cura di Maya negli anni successivi in uno dei loro quartieri generali segreti. Questo è dovuto almeno in parte al fatto che uccidere è contrario alla programmazione dei simulanti, quindi hanno dovuto mantenere Maya in vita. Questo spiega perché Joshua ha dovuto staccare la spina del suo supporto vitale, permettendole di essere finalmente in pace.

Prima che Joshua prenda la difficile decisione di uccidere Maya dopo averla finalmente trovata, prende una chiavetta con il suo cervello scaricato. Lui e Alphie hanno la possibilità di utilizzare la memoria quando Alphie trova un simulante con le sembianze di Maya nel magazzino del Nomad. Alphie libera il simulante che assomiglia a Maya e incorpora i ricordi della Maya originale nel simulante. In questo modo l’A.I. ottiene tutti i ricordi di Maya, rendendo il ricongiungimento tra l’A.I. Maya e Joshua un momento emozionante per entrambi. È attraverso questo atto che il Creatore gioca con l’idea che nessuno muore veramente finché ci sono i simulanti.

Perché Joshua si è sacrificato per salvare Alphie e distruggere Nomad

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Non c’era altro modo per porre fine al Nomad per sempre

La grande decisione che arriva alla fine di The Creator è la scelta di Joshua di sacrificarsi. L’eroe di John David Washington prende la decisione di intrappolare Alphie in una capsula di salvataggio, in modo da riportarla al sicuro sulla Terra, mentre lui orchestra la distruzione del Nomad. Joshua lo fa nonostante Alphie lo supplichi di non farlo. Alla fine riesce a rimandare Alphie sulla Terra e ad armare la bomba finale per distruggere il Nomad, che esplode proprio mentre lui si riunisce con Maya. Questo è il culmine dell’arco narrativo di Joshua: Il Creatore uccide il suo protagonista perché vede i Simulanti come suoi pari.

Inizialmente Joshua pensava che i simulanti non fossero persone reali, ma le sue interazioni con Alphie gli fanno cambiare idea. Nel corso del film vede quanto Alphie sia sensibile, gentile e protettiva e il suo legame emotivo con lei è ciò che inizia ad allontanarlo dalle sue convinzioni iniziali. Il fatto che Joshua abbia cambiato idea su A.I. dimostra che le persone possono essere spinte a rivalutare una posizione precedentemente bigotta. Il fatto che Joshua sia arrivato ad amare Alphie – non solo perché è diventata come una figlia per lui, ma anche per la sua determinazione e convinzione di amare – è una testimonianza dell’evoluzione dell’umanità e della sua capacità di amare invece di odiare.

Cosa indicano l’esistenza e i poteri di Alphie per il futuro di A.I.

THE CREATOR
© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Alphie può elevare la razza dei simulanti

Alphie è unico: il bambino di A.I. non è un copia-incolla di codice, ma un simulante in evoluzione che può provare sentimenti ed empatia, oltre a sviluppare poteri in grado di controllare qualsiasi tipo di tecnologia. Si tratta di una grande novità per l’A.I. e l’esistenza di Alphie potrebbe portare un grande progresso per quanto riguarda le funzionalità dell’A.I.. È possibile che i poteri e le abilità di Alphie vengano replicati o studiati per contribuire all’evoluzione dei simulanti. Alphie è essenzialmente il prossimo passo nel futuro dell’I.A. e saperne di più sulle sue funzionalità specifiche potrebbe cambiare il modo in cui la comunità dell’I.A. gestisce gli attacchi da parte di Nomad, qualora dovessero verificarsi.

Le capacità di Alphie potrebbero anche sollevare la questione dell’eccessivo potere delle I.A., ma questo aspetto non viene esplorato a fondo nel film.

Questi progressi potrebbero anche cambiare il modo in cui i simulanti interagiscono con la società. Mentre le I.A. sono più integrate in tutta la Nuova Asia, il fatto che Alphie sia il ponte tra l’umanità e i simulanti potrebbe risollevare questi ultimi e dare loro più potere nelle relazioni umane, nel lavoro e in altri ambiti della vita quotidiana in tutto il mondo.

Ora che il Nomade non è più un problema, la presenza e il potere di Alphie non sono più un simbolo di speranza, ma possono cambiare la percezione delle I.A. e la loro posizione a livello globale, consentendo loro di evolversi ulteriormente rispetto al passato. Le capacità di Alphie potrebbero anche sollevare la questione dell’eccessivo potere delle I.A., ma non è un aspetto che il film esplora a fondo.

Perché il colonnello Howell ha mentito a Joshua sul fatto che Maya fosse viva

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A scene still from 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

L’inganno l’ha aiutata a raggiungere i suoi obiettivi

Il colonnello Howell aveva una missione: distruggere tutte le IA ad ogni costo. Mentire a Joshua sul destino di Maya era un male necessario. A lei non importava nulla di Joshua e probabilmente era infastidita dal fatto che lui si fosse innamorato di una persona che lei vedeva come un nemico. Tuttavia, questo non significava che Howell volesse gettare via l’opportunità di sfruttare il legame emotivo di Joshua con Maya.

Howell sapeva che l’unico modo per ottenere l’arma di Maya era attraverso Joshua: era capace di conquistare la fiducia e abbastanza determinato a ritrovare sua moglie da essere disposto a fare qualsiasi cosa. Sono state anche queste caratteristiche a ritorcersi contro Howell, che ne ha pagato il prezzo.

Chi ha davvero scatenato la guerra delle IA dell’umanità nel Creatore?

L’intera storia di The Creator ruota attorno alla premessa che l’umanità è stata in guerra con le I.A. negli ultimi anni. Il film inizia affermando che ciò è dovuto al fatto che l’IA ha bombardato Los Angeles 10 anni prima, scatenando una guerra enorme che è ancora in corso. Per la maggior parte del film, questo viene trattato come un dato di fatto, ma il Creatore indica brevemente che questa non è la vera verità. Sebbene cambiare la verità sia una delle grandi paure dell’I.A., Harun (Ken Watanabe) a un certo punto accenna al fatto che l’attentato di Los Angeles fu in realtà un errore di codifica umano, non un piano dell’I.A..

Considerando che Il Creatore non rivaluta mai questa nuova informazione e che proviene da un solo personaggio, potrebbe esserci ancora qualche dubbio su quale sia la verità effettiva dietro l’inizio della guerra. Tuttavia, il film adotta un approccio ai temi e alla narrazione per lo più favorevole alle I.A. e contrario all’umanità. Questo indicherebbe che Harun sta dicendo la verità sull’origine della guerra. In questo caso, sembrerebbe che l’America abbia coperto il proprio errore e lo abbia usato per lanciare una guerra con un pretesto.

Come il finale di The Creator prepara un sequel

Con Nomad distrutto e Alphie sopravvissuto ma solo nel mondo, The Creator 2 potrebbe portare a una vera e propria rivoluzione per la comunità delle IA. La distruzione del Nomad potrebbe anche significare che gli Stati Uniti si prepareranno a una rappresaglia, magari costruendo un altro Nomad (o qualcosa di ancora più distruttivo), e un sequel di The Creator potrebbe affrontare ciò che questo potrebbe significare per i simulanti. Un sequel potrebbe anche raccontare cosa succede ad Alphie dopo la distruzione del Nomad e come potrebbe aiutare l’IA.

È probabile che li adotti come famiglia e che continui a lottare per la liberazione dell’IA. Alphie ha visto di cosa era capace Nomad e ha assistito in prima persona all’odio che i simulatori devono affrontare. Il sequel di The Creator potrebbe seguire la prossima fase della vita di Alphie, il modo in cui i suoi poteri influenzeranno il futuro di A.I. e cosa succederà dopo che Nomad non sarà più una minaccia. Al momento il regista di The Creator non ha in programma un sequel, ma se mai ce ne sarà uno, Gareth Edwards ha molto materiale su cui lavorare.

Cosa ha detto Gareth Edwards sul finale di The Creator

The Creator Gareth Edwards
Cortesia di 20th Century Studios

Il regista opta per un’interpretazione ottimista

La lettura tematica de Il creatore è discutibile fino a un certo punto, ma questo dovrebbe avvenire tenendo conto delle intenzioni del regista. Gareth Edwards ha condiviso alcune riflessioni su ciò che il finale di The Creator intendeva trasmettere attraverso l’ambiguità. Ha confermato che ha sempre voluto che ci fosse una “visione ottimisticadella fine della storia, che segnala addirittura “che ci sarà la pace nel mondo ”, secondo quanto dichiarato a Inverse.

Tuttavia, ha ammesso di aver apprezzato il fatto che alcuni spettatori abbiano provato “un po’ di tristezza ” per il finale. Per quanto riguarda la sua risposta definitiva sul significato del finale di The Creator, ha detto: “Non conosco la risposta, è tutto da decidere”. Ciò significa che gli spettatori sono liberi di giungere alle proprie conclusioni su ciò che il film di Edwards sta cercando di dire sul mondo, sull’umanità, sull’IA e su altri argomenti. Inoltre, vale la pena di esaminare questi elementi sapendo come egli considerava originariamente il nucleo tematico e il messaggio del film.

Il vero significato del finale di The Creator

The Creator

I temi del bigottismo e del pregiudizio sono il messaggio centrale de The Creator

Sebbene The Creator colpisca da vicino l’ascesa dell’IA, è anche una metafora del bigottismo, in quanto mostra il modo in cui alcuni gruppi vengono disumanizzati e fatti sentire inferiori semplicemente per quello che sono. I simulanti nel film sono trattati come cittadini di seconda classe, creati per lavorare per gli umani. Anche dopo essersi evoluti per creare comunità, non vengono mai considerati o trattati come qualcosa di diverso dai robot, nonostante la loro integrazione nella società. Sono semplicemente visti come un pericolo, e The Creator mette in guardia da un simile trattamento. I Simulanti sono la controfigura dei diseredati del mondo e della disumanizzazione che subiscono da parte della società.

Inoltre, The Creator riconosce anche l’uso dell’IA e come la sua ascesa nella società sia in definitiva inevitabile. Sebbene sia difficile immaginare che l’intelligenza artificiale abbia una coscienza, non è il primo film che affronta il tema dell’intelligenza artificiale come un progresso al di là di ogni immaginazione. Tuttavia, il film stabilisce che i simulatori non sono un pericolo, ma un’evoluzione delle prime I.A. che non rappresentano una grande minaccia al di là di ciò che sono programmate a fare; ogni vera minaccia è nella codifica, con il film che mostra come le azioni umane siano più dannose di qualsiasi cosa l’I.A. possa effettivamente fare.

Come è stato accolto il finale del creatore

Le opinioni su ogni aspetto dello sci-fi del 2023 sono state divergenti

La risposta a The Creator è stata per lo più positiva quando è uscito nel 2023, con molti critici che ne hanno sottolineato le caratteristiche visive particolarmente degne di nota. Tuttavia, il pubblico lo ha apprezzato molto di più dei recensori professionisti, come dimostra il 76% del Popcornmeter (pubblico) rispetto al 68% del Tomatometer (critica) su Rotten Tomatoes. Tuttavia, mentre gli straordinari effetti fantascientifici sono stati ampiamente elogiati, anche la storia e il finale di The Creator sono stati apprezzati da diversi critici.

Ad esempio, il critico Alex Godfrey, nella sua recensione per Empire, non ha fatto altro che elogiare la narrazione de The Creator. Come sottolinea nella sua recensione, è chiaro che il messaggio alla base del film è forse più importante dei particolari della trama. La storia e il finale sono pensati per creare riflessioni e conversazioni piuttosto che per intrattenere semplicemente – e per Godfrey e molti altri critici, questo funziona incredibilmente bene per The Creator:

“La visione distinta di Gareth Edwards permea ogni fotogramma di The Creator, ed è davvero emozionante vedere una grande esplosione di genere che si sente libera da interferenze. Al di là di tutto il futurismo, questa è una fantascienza riflessiva, con enigmi etici e riflessioni morali, una storia che si chiede cosa significhi essere umani in un mondo in cui i robot hanno spesso più umanità delle persone. La trama – in cui una formidabile arma IA, un giovane e sensibile “Simulante” (interpretato in modo emotivo da Madeleine Yuna Voyles, sette anni), viene guidata attraverso le zone di guerra da un sergente americano in conflitto (il sempre convincente John David Washington) incaricato di ucciderlo – si contorce e si trasforma, iniziando in modo più binario prima di immergersi nelle sfumature di grigio. Scritto da Edwards prima di ulteriori stesure da parte di Chris Weitz, mescola le sue esplorazioni meccaniche con la filosofia orientale, con l’obiettivo di mettere in discussione e provocare piuttosto che semplicemente abbagliare ed emozionare.”

Chi apprezza le trame cerebrali della fantascienza ha apprezzato la storia, il finale e i messaggi di The Creator , un filo conduttore tra le reazioni al film di Gareth Edwards. Naturalmente, anche molti critici non hanno apprezzato The Creator, come il critico di Roger Ebert Christy Lemire. Per Lemire, i temi e il filosofeggiare del film di fantascienza del 2023 erano tutt’altro che accattivanti. Inoltre, Lemire ritiene che il finale di The Creator avrebbe potuto (e dovuto) arrivare in diversi momenti:

“Edwards bilancia goffamente le nozioni serie su cosa significa essere umani con sequenze d’azione impressionanti ed esplosive, dato che ‘Il creatore’ continua ad andare avanti e indietro con finali multipli. Quando Joshua si ritrova a rischiare la vita in un’enorme scena culminante, ci si può chiedere cosa ci faccia esattamente lì, tanto è contorta la logica del film. Nonostante le promesse iniziali del film, potreste chiedervi anche voi cosa ci fate lì”.

In definitiva, il finale di The Creator non sembra influire molto sul gradimento o meno del film da parte di un critico o di uno spettatore. Se sono fan della fantascienza introspettiva e cerebrale, allora hanno risposto positivamente al film e hanno ritenuto che il finale fosse adeguato. Se The Creator non è di loro gradimento, allora il finale sarà comprensibilmente visto come un’ulteriore esposizione che crea domande, quando invece è necessaria una conclusione più solida della narrazione.

The Creator: la proiezione speciale in collaborazione con WMF – We Make Future

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Si è svolta a Milano, presso l’Auditorium San Fedele, la proiezione speciale in anteprima del film The Creator, l’epico thriller d’azione 20th Century Studios, New Regency ed Entertainment One distribuito da The Walt Disney Company Italia, ora nelle sale italiane.

Durante l’evento, spazio non solo alla proiezione cinematografica in anteprima, ma anche a interviste e discussioni con esperti sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e le relative applicazioni in ambiti di vita personale e professionale.

A condurre la serata, realizzata in esclusiva per un parterre di Creator e professionisti del settore AI & Digital – Tech, Cosmano LombardoFounder e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF – che ha introdotto la visione della pellicola con un’intervista a Robot Sophia, l’umanoide più avanzato al mondo, ospite speciale dell’evento.

A seguire, la proiezione dell’epico thriller, diretto da Gareth Edwards (Rogue One, Godzilla), e interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award® Allison Janney (Tonya).  Tanti i temi trattati dalla pellicola, alcuni dei quali ripresi durante il panel a tre voci che ha concluso la serata. Ad intervenire il Direttore del Dipartimento di Computing Sciences dell’Università Bocconi di Milano, Riccardo Zecchina, la Client Officer di IPSOS Silvia Andreani e l’Head of SEO & AI Tech presso Search On Media Group Giorgio Taverniti.

Ad emergere nel panel il tema della percezione da parte dell’opinione pubblica, tra sentimenti e aspettative, sulle evoluzioni dell’Artificial Intelligence e delle conseguenti applicazioni nel quotidiano, ma anche il gap tecnico e di risorse per il suo sviluppo computazionale-cognitivo tra l’Italia e altri paesi, così come ampio spazio è stato dedicato ad uno dei settori oggi forse più impattati dall’AI, quello della content creation.

Tutte tematiche e opportunità di formazione, quelle emerse dal dibattito, che verranno riprese e analizzate anche in occasione dell’AI Festival,  evento internazionale dedicato all’Intelligenza Artificiale e alle sue applicazioni business, etiche, socio-culturali e istituzionali, organizzato da WMF i prossimi 14 e 15 febbraio 2024, presso la fiera MiCo di Milano. Solo uno dei numerosi appuntamenti che, dal 2016, WMF realizza insieme alla sua realtà organizzatrice Search On Media Group al fine di diffondere cultura, formazione e informazione proprio su tutto ciò che riguarda l’Artificial Intelligence e i suoi strumenti.

The Creator: il final trailer del nuovo Sci-fi di Gareth Edwards

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The Creator: il final trailer del nuovo Sci-fi di Gareth Edwards

20th Century Studios ha diffuso il final trailer di The Creator diretto dal regista di Rogue One: A Star Wars Story Gareth Edwards. The Creator, che arriverà il 28 settembre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney Company Italia. Diretto da Gareth Edwards (Rogue OneGodzilla), il film è interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award Allison Janney (Tonya). La sceneggiatura è di Gareth Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

La trama del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

The Creator: i film a cui si è ispirato Gareth Edwards (spiegazione)

In sala dal 28 settembre, The Creator è la nuova avventura originale cyberpunk ideata da Gareth Edwards che porta tutti gli spettatori in un futuro in cui l’Intelligenza Artificiale è diventata una realtà quotidiana, una vera e propria “etnia”, che entra in contrasto con l’umanità in una guerra di sopravvivenza.

Dopo oltre un secolo di storia del cinema, però, è sempre più complicato inventare storie che siano effettivamente originali, un po’ perché in questo momento storico il cinema è affollato di saghe, adattamenti, sequel e film tratti da altro materiale, un po’ perché sembra normale che nel corso dei decenni, molte menti hanno provato a raccontare la loro immaginazione. E quello che Gareth Edwards fa con The Creator è proprio questo: prendere spunto da quello che è stato per cercare di trovare una sua strada per un racconto sci-fi originale. Ma quali sono i film a cui si ispira The Creator?

La dichiarazione di Gareth Edwards

THE CREATOR
© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

In un’intervista riportata da /Film, a un mese dall’uscita di The Creator, Edwards ha elencato in questo modo le sue fonti di ispirazione per la storia del film: “…c’è un film intitolato Baraka. Il direttore della fotografia di Koyaanisqastsi ha diretto un altro film intitolato Baraka, che penso sia uno dei più grandi film mai realizzati. Lone Wolf and Cub, che è una serie manga giapponese, ma ci sono anche un sacco di film. Ce ne sono di davvero ovvi, come ‘Apocalypse Now’ e ‘Blade Runner’, e immagino, in termini di dinamica, forse un po’ di ‘Rain Man’. È una specie di viaggio con qualcuno normale e qualcuno un po’ speciale, diverso, comunque tu voglia dirlo. E ‘Paper Moon’, quel tipo di dinamiche.”

Baraka/Koyaanisqastsi

Koyaanisqatsi è un film sperimentale non narrativo del 1982 di Godfrey Reggio, e Baraka è un documentario non narrativo del 1992 di Ron Fricke, direttore della fotografia di Koyaanisqatsi. Questi due film sono in gran parte senza dialogo e pensati come una sorta di poemi sinfonici sulla dicotomia tra il mondo naturale, la tecnologia e il nostro rapporto con essa. Il tema è molto simile a quello che ci presenta The Creator, anche se in questo caso l’influenza una parte di questa influenza riguarda anche l’aspetto visivo del film, non solo quello tematico. anche essere visiva.

Lone Wolf and Cub

Probabilmente se n’è sentito parlare di più all’indomani dell’uscita della prima stagione di The Mandalorian. Si tratta di un famoso manga giapponese che racconta la storia di un samurai che deve proteggere un bambino nel corso di un viaggio. Ecco che il parallelo con la serie del franchise di Star Wars appare evidente. Non solo. Anche in occasione dell’uscita della serie di The Last of Us, è stato scomodato sempre questo riferimento (con buona pace di Pedro Pascal che è diventato a tutti gli effetti il “lone wolf” del titolo originale). Con un soldato e una bambina “artificiale” come protagonisti assoluti della storia, The Creator si inserisce perfettamente in questa tradizione narrativa e si capisce perfettamente il riferimento che Gareth Edwars ha estrapolato dal manga.

Blade Runner

Blade Runner significatoSi tratta, a onor del vero, del riferimento più chiaro per chi ha già visto il film. Siamo in un futuro distopico, l’Intelligenza Artificiale ha raggiunto livelli di verosimiglianza con gli esseri umani davvero altissimi tanto da sviluppare desideri e sentimenti, i profili delle città appaiono futuristici, al neon, eppure vecchi e arrugginiti, invecchiati. L’estetica e l’etica di Blade Runner trasuda da The Creator, in cui tutti quegli elementi sono davvero il centro della narrazione, il suo cuore più caldo.

Apocalypse Now

Apocalypse Now CannesCome dimostrato anche nella sua prospettiva sul franchise di Star Wars, Rogue One: A Star Wars Story, Gareth Edwards ha un debole per i film di guerra alla vecchia maniere. Non solo, in questo film in particolare dimostra abbastanza chiaramente il suo debito al capolavoro di Coppola: in The Creator si combatte una guerra in cui gli invasori statunitensi vogliono porre fine all’esistenza di un’etnia (sintetica) che si è stabilita in pochi e piccoli villaggi di quella che si fa chiamare Nuova Asia. Se non ricorda la guerra in Vietnam questo, non sappiamo cos’altro dire!

Rain Man

Dustin Hoffman Rain ManPer quanto riguarda la citazione a Rain Man, questa forse è la meno chiara. La dinamica trai fratelli interpretati da Tom Cruise e Dustin Hoffman nel film di Barry Levinson potrebbe ricordare quella riproposta da Joshua e Alfie, con un uomo disilluso che si imbarca in un’avventura con una persona speciale, con doti e abilità che queste persona stessa non comprende.

Paper Moon

Anche in questo caso, il riferimento principale sembra riferirsi alla dinamica trai personaggi principali. In Paper Moon, Moses e Abbie hanno una parabola molto simile a quella di Joshua e Alfie, anche se il film di Peter Bogdanovich ha un finale riconciliatorio e i toni sono decisamente più vicini alla commedia on the road che al dramma action sci-fi.

Star Wars

Star WarsNon è un riferimento che Gareth Edwards ha inserito nel suo elenco nell’intervista riportata da /Film, tuttavia il debito che The Creator deve a Star Wars è innegabile e abbraccia sia una serie di spunti visivi e scenografici, che delle intuizioni della storia. Innanzitutto la concezione di un mondo ipertecnologico in cui gli strumenti tecnici avanzati hanno un aspetto vecchio e polveroso, a indicarne la lunga permanenza nel mondo, ricorda da vicinissimo quello che è l’aspetto di maggior pregio della messa in scena di Guerre Stellari e di tutta la prima trilogia (recuperato in parte dalla trilogia sequel).

Ma a parte molti altri piccoli dettagli visivi, è innegabile che la grande astronave Nomad, utilizzata per individuare i villaggi abitati dai robot senzienti assomiglia da vicinissimo alla Morte Nera e che solo distruggendo la stazione spaziale si può dare alla resistenza una possibilità di sopravvivere. Peccato che a Joshua vada un po’ peggio che a Luke, ma il risultato alla fine è lo stesso e alla speranza è permesso di sopravvivere. Infinine, anche i non detti relativi ai “genitori” e all’origine di Alfie potrebbero ricordare un qualche modo le questioni familiari così care all’universo di Star Wars.

The Creator: Greig Fraser rivela il processo dietro al film e le influenze

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Il direttore della fotografia premio Oscar Greig Fraser è rimasto “devastato” quando la Warner Bros. ha annunciato che “ Dune: parte due” avrebbe spostato la data di uscita da novembre 2023 a marzo 2024. “Ero davvero pronto per iniziare a parlarne“, dice a Variety. Tuttavia, lo slittamento significa che può concentrare la sua attenzione sull’altro suo film, lo sci-fi da 80 milioni di dollari di Gareth Edwards “The Creator“.

Greig Fraser ha condiviso i compiti di co-direttore della fotografia con Oren Soffer nel film, adottando un approccio sperimentale per girare paesaggi futuristici. La produzione mirava a creare la grandiosità e la scala visiva di un film di grande successo, ma con un budget più modesto E ci è riuscito. “Gareth e voleva massimizzare l’impegno di tutti in questo“, ha commentato Fraser. “Quindi, quando abbiamo messo due attori in una stanza insieme a una telecamera, abbiamo osservato quante persone avevamo davvero bisogno che stessero fuori.”

Successivamente, la coppia ha trascorso molto tempo prima della produzione per capire l’infrastruttura delle riprese. Come potrebbero ridurre ulteriormente i costi? Hanno testato l’attrezzatura fotografica prima della produzione per vedere se l’aspetto crudo e vissuto del film avrebbe funzionato con una Sony FX3. Fraser ha rivelato: “Abbiamo risposto a tutte le domande, ad esempio se si volesse passare dallo scatto con gimbal a quello a mano libera, potremmo farlo in anticipo… Abbiamo testato le teorie a casa mia e a casa di Gareth prima che andasse in Tailandia“.

Visivamente, Fraser dice che “Alien”, “Blade Runner” e i primi film di Steven Spielberg sono stati delle influenze. Il motivo, spiega Fraser, era che “il nostro approccio era in stile documentaristico, quindi era più difficile mantenere lo stile cinematografico se hai una mentalità da documentarista… Quindi, volevamo essere sicuri di mantenere quel riferimento agli anni ’80. Volevamo elevare l’approccio documentaristico, ma introdurre un’estetica a livello cinematografico. Ed è ciò per cui abbiamo lottato ogni giorno”.

The Creator: Gareth Edwards sostiene i suoi attori in sciopero durante la proiezione del film

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Solidarietà al cast del film mentre lo sciopero SAG-AFTRA è arrivato al suo 67esimo giorno. In occasione di una serie di interviste video alla stampa presso il London Hotel, Edwards ha indossato magliette nere con i nomi degli attori del suo cast; un ringraziamento visivo agli attori che hanno recitato nel film di fantascienza New Regency/20th Century Studios/Disney da 80 milioni di dollari. Il cast del film comprende John David Washington, Gemma Chan, Allison Janney, Madeleine Yuna Voyles, Ken Watanabe, tra gli altri.

In occasione poi della proiezione al cinema, Gareth Edwards ha registrato un video sul suo telefono, rivolgendosi al cast “Ciao a tutti, mi mancate davvero, vorrei che poteste essere tutti qui, ma mi sono fatto dei nuovi amici e tutti vogliono mandarvi un messaggio di amore e sostegno”, a quel punto l’intero cinema ha fatto un grande applauso.

https://twitter.com/DEADLINE/status/1703957584385093669?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1703957584385093669%7Ctwgr%5Ec1a275cb12415e48f7bcb6dc6911361e90a58953%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fdeadline.com%2F2023%2F09%2Fthe-creator-gareth-edwards-actors-strike-1235550183%2F

 

La trama del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

The Creator: Gareth Edwards rivela la nuova rivoluzionaria tecnologia usata per le riprese

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Il regista Gareth Edwards ha svelato la tecnologia rivoluzionaria utilizzata per filmare The Creator, il suo nuovo film di fantascienza. Durante la sua apparizione nel panel di Director on Directing di Collider, Edwards ha condiviso alcune informazioni sulla nuova tecnologia che ha utilizzato per filmare The Creator. Il regista ha infatti rivelato di aver utilizzato una nuova fotocamera nota come FX3, che chiunque può acquistare su Best Buy, ma che offre al film un aspetto cinematografico in risoluzione IMAX. Edwards e la sua troupe hanno anche girato spesso al chiaro di luna, riducendo al minimo le luci massicce e affidandosi invece a luci a LED come anche ad un microfono boom, il tutto ad un prezzo più conveniente.

La notizia che Edwards ha girato con questa fotocamera FX3 dovrebbe entusiasmare i creativi del settore. Per filmati di grande qualità cinematografica, c’è l’idea che si paga per quello che si ottiene. Cioè, se si desidera un filmato di qualità IMAX è necessario acquistare una telecamera IMAX di fascia alta per filmare con quella capacità. Film come Oppenheimer tentano ad esempio di utilizzare le telecamere IMAX in modi rivoluzionari, mentre registi come James Cameron cercano persino di creare nuove telecamere per i loro film.

A quanto pare, The Creator potrebbe rappresentare un’importante novità, poiché sembra si siano ottenuti effetti ad alta risoluzione con una tecnologia immensamente più economica. Secondo le informazioni sull’FX3, non solo la fotocamera è più economica, ma l’intero processo di produzione è più economico in quanto non necessita di luci complesse o particolari apparecchiature audio per supportare il suo corretto funzionamento. Se i film di qualità IMAX possono essere girati in modo relativamente economico con questo strumento, più registi potrebbero avere accesso a una tecnologia di alta qualità, ampliando così le possibilità cinematografiche per registi indipendenti e emergenti.

Tuttavia, questa potenziale opportunità potrebbe dipendere dal successo del nuovo e primo film di Edwards dopo Rogue One: A Star Wars Story. Sebbene la tecnologia di The Creator sembri affascinante e all’avanguardia in teoria, il suo aspetto nel film completo dovrà corrispondere a ciò che ci si aspetta, affinché FX3 sia praticabile per altre produzioni su larga scala. Inoltre, essendo una proprietà originale, se The Creator diventasse un successo al botteghino, l’interesse dei registi e degli studios potrebbe portare ad un aumento dei prezzi. Per scoprire il risultato dato da questa FX3, non resta che attendere il 28 settembre, quando il film sarà distribuito al cinema.

La trama e il cast del film The Creator

In una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le sembianze di un bambino.

Diretto da Gareth Edwards (Rogue OneGodzilla), il film è interpretato da John David Washington (Tenet), Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe (Inception), Sturgill Simpson (Io e Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e la vincitrice dell’Academy Award Allison Janney (Tonya). La sceneggiatura è di Gareth Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

The Creator in streaming su Disney+ dal 17 gennaio

The Creator in streaming su Disney+ dal 17 gennaio

Il film 20th Century Studios The Creator (recensione), l’epico thriller d’azione diretto da Gareth Edwards che è arrivato il 28 settembre nelle sale italiane, debutterà il 17 gennaio su Disney+.

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Il film, interpretato da John David Washington, Gemma Chan, Ken Watanabe, Sturgill Simpson, l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e Allison Janney, è ambientato in una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creatore, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa.  Joshua e la sua squadra di agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma apocalittica che è stato incaricato di distruggere è un’IA con le sembianze di una bambina (Voyles). Il film è diretto da Gareth Edwards, con una sceneggiatura di Gareth Edwards e Chris Weitz da un soggetto di Gareth Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer, Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i produttori esecutivi.

The Covenant, la recensione del nuovo film di Guy Ritchie

The Covenant, la recensione del nuovo film di Guy Ritchie

Due uomini sono seduti l’uno di fronte all’altro. Il primo chiude gli occhi spossato, finalmente ha il coraggio di concedersi un momento di sollievo dalla tensione. L’altro al contrario li tiene bene aperti, scruta il paesaggio, si rivolge all’orizzonte e al futuro in quanto ha saldato il suo debito.

Si tratta di un’inquadratura molto semplice contenuta in The Covenant, eppure possiede qualcosa di speciale: sa raccontare in profondità ma soprattutto in maniera esaustiva chi sono i due protagonisti del film, e quale rapporto li lega. Si tratta del sergente dell’esercito John Kinley (Jake Gyllenhaal) e dell’interprete Ahmed (Dar Salim), due uomini fin troppo diversi tra loro che prima lottano per la sopravvivenza, poi perché in qualche modo costretti da un’idea di fratellanza che soltanto l’orrore di una guerra sa inculcare nell’essere umano.

The Covenant: l’uncino

Una parola specifica è la chiave di The Covenant, nuovo film di guerra diretto dal prolifico Guy Ritchie: hook. Ovvero uncino, in questo caso inteso come quella parte dell’amo che penetra nella carne portando con sé sangue e dolore. Qualcosa da cui non ci si libera, anzi il solo provarci non fa che aumentare la sofferenza. Lo spiega Kinley al suo superiore in una delle scene più intense di un lungometraggio che possiede proprio questo come suo maggior pregio: la potenza di quello che vuole e sa esprimere. Di lungometraggi più o meno riusciti sull’Afghanistan e il conflitto che vi è stato (invano) combattuto ne abbiamo visti molti fino a oggi.

Quello di Ritchie non si allontana dagli stilemi già esplorati, non si discosta da essi per originalità della storia o della visione. Eppure possiede qualcosa in più, che non risulta affatto semplice tradurre in parole scritte: il rapporto che si sviluppa tra John e Ahmed – e un grande punto a favore del film risulta quello di non spiegare veramente quale esso sia – possiede una forza fuori dal comune, che Ritchie riesce ad esprimere alternando due fattori in maniera onestamente sorprendente. Il primo è ovviamente l’efficacia della messa in scena, e questo non costituisce affatto una novità quando ci riferiamo all’autore di Sherlock Holmes e King Arthur.

Ci sono dei momenti di enorme spessore drammatico in The Covenant, in particolar modo la battaglia che determina il destino di John e Ahmed rimane davvero impressa nel cuore dello spettatore. Ritchie non si tira indietro nel mostrare, magari anche enfatizzare, l’inferno della guerra. Il suo modo di adoperare gli scenari naturali in maniera secca, mai abbellita, precipita i personaggi in un ambiente sempre ostile, che non concede nemmeno per un’inquadratura il riposo psicologico di una bella veduta da cartolina.

Quando poi il dramma diventa maggiormente personale, ovvero quello di un soldato che quasi suo malgrado si sente legato a colui che gli ha salvato la vita, il regista adopera i mezzi del cinema gli offre per esplicare una vera e propria pulsione ossessiva. Sotto questo punto di vista le notevoli musiche di Christopher Benstead – alla sua quarta collaborazione col cineasta britannico – offrono al lungometraggio un contrappunto vibrante.

I silenzi sorprendenti di Ritchie

Ma la cosa più emozionante di The Covenant, e lasciatelo scrivere anche sorprendente, sono i silenzi: quello stesso Ritchie che ha mirabilmente caricato la messa in scena sa anche quando lasciare che a esprimere tutto siano soltanto degli sguardi, quel non detto capace di raccontare ciò che è troppo doloroso esprimere a parole. Ci sono almeno un paio di tali inserti nel suo film, e meritano di essere sottolineati anche per lo spessore drammatico che gli sanno offrire Jake Gyllenhaal e Dar Sali, coppia di protagonisti da accomunare in un sentito applauso.

Dopo qualche escursione ondivaga nel cinema di genere leggero ed effervescente, Guy Ritchie tira fuori dal proprio cilindro un film che può essere efficacemente riassunto con l’aggettivo di potente. The Covenant non si discosta – anzi proprio non vuole discostarsi – dal filone del dramma bellico ambientato nel contemporaneo Medio Oriente. Quello che mostra è in fondo molto semplice: la guerra può colpire un essere umano nel corpo quanto nella mente, può creare legami talmente forti da provocare dolore e ossessione. Ahmed ma soprattutto John non sono eroi ma vittime di ciò che hanno dovuto vivere. Vittime delle azioni che devono compiere perché, anche lontani dal campo di battaglia, ormai non hanno realmente altra scelta. E questo The Covenant lo racconta come pochi altri hanno saputo fare.

The Courier, la recensione del film con Benedict Cumberbatch #RFF15

Il motivo hitchcockiano dell’uomo ordinario calato in una situazione straordinaria è un po’ il piedistallo drammatico di The Courier – L’ombra delle spie, spy story diretto da Dominic Cooke (che aveva esordito al cinema con il debole adattamento di Chesil Beach di Ian McEwan): la storia raccontata è quella vera di Greville Wynne, uomo d’affari britannico che durante la Guerra Fredda aiutò la CIA a penetrare nel programma nucleare sovietico facendosi aiutare dalla sua fonte russa, Oleg Penkovsky. Pochi sanno che il contributo dei due fornì le informazioni cruciali che posero fine alla crisi dei missili cubani, e The Courier li celebra nel segno della classica formula eroica-biografica.

The Courier, la recensione

Prevedibilmente il film si muove all’interno della grammatica di genere provocando una serie di déjà vu cinematografici fin troppo recenti nella memoria collettiva: ci sono schegge de Il ponte delle spie di Steven Spielberg – riprendendo la dinamica del rapporto tra due personaggi di schieramenti diversi che collaborano per un fine comune – e di The Imitation Game, il biopic su Alan Turing, e non soltanto per la presenza di Benedict Cumberbatch (che qui interpreta il protagonista Wynne), ma anche per il tono e l’andamento, la gestione dei momenti più sentimentali e i ruoli ben definiti dei personaggi all’interno dell’impianto drammaturgico.

Cooke viene dal teatro e si sente, perché sembra prediligere l’azione che provocano i dialoghi anziché insistere sugli spostamenti tra Inghilterra e Russia. A sostenerlo, più che in Chesil Beach, è proprio la “confezione” produttiva, dalla suggestiva e plumbea fotografia di Sean Bobbitt (Hunger, Shame, 12 anni schiavo e Widows) alle musiche di Abel Korzeniowski (Animali Notturni, Penny Dreadful), senza contare la fortuna di avere nel cast attori del calibro di Cumberbatch, Rachel Brosnahan e Jessie Buckley. E nell’insieme il film funziona, forse grazie alla spinta dell’ordinario che diventa straordinario e che ci ricorda come sono le persone che non ti aspetti a cambiare il corso della storia. Nel bene e nel male.

The Counselor: trama e cast del film di Ridley Scott

The Counselor: trama e cast del film di Ridley Scott

Con un cast all star, il regista Ridley Scott porta al cinema nel 2013 il thriller The Counselor – Il procuratore. Questo si basa su una sceneggiatura originale dello scrittore Cormac McCarthy, autore anche dei romanzi Non è un paese per vecchi e The Road. Anche in questa sua nuova storia non mancano tematiche centrali della sua poetica, come l’avidità, la corruzione e la fiducia, il tutto inserito all’interno del pericoloso mondo del narcotraffico. Scott, dopo aver diretto il fantascientifico Prometheus, ebbe così modo di dedicarsi ad una storia più quotidiana, ma non priva di elementi di fascino.

Il film è inoltre dedicato al fratello del regista, Toni Scott, venuto a mancare nel corso delle riprese. Queste furono sospese proprio in occasione di tale tragico evento, avvenuto nell’agosto del 2012, e ripresero solo una settimana dopo l’accaduto. Conseguenza più evidente fu il rallentamento della produzione, che prevedeva ampi spostamenti comprendendo location negli Stati Uniti tra le città di El Paso, Los Angeles e Salt Lake City. Ma alcune delle riprese si svolsero anche a Londra, in Spagna nella città di Alicante. Nonostante l’interruzione, il film riuscì infine a rispettare i tempi ed uscire nelle sale americane dall’ottobre del 2013, mentre in Italia è arrivato al cinema nel gennaio del 2014.

The Counselor – Il procuratore è stato accolto in modo piuttosto misto da parte di critica e pubblico. A fronte di un budget di 25 milioni il film arrivò ad incassarne circa 71, affermandosi comunque come un discreto successo. A favorire questo risultato ha certamente contribuito il cast di grandi attori. La critica però non apprezzò particolarmente il lungometraggio, sottolineando come la sceneggiatura stessa manchi di quella tensione richiesta ad un thriller. Ad ogni modo, negli anni è comunque risultato un titolo particolarmente ricercato, sia per via dei grandi nomi ad esso legati sia per la fama del suo sceneggiatore.

The Counselor – Il procuratore: la trama del film

Protagonista del film è un avvocato di successo, in procinto di sposarsi con la bella fidanzata Laura. Nonostante il suo lavoro, però, l’uomo fatica ad avere le disponibilità economiche necessarie a dar vita al grande evento. Disposto a tutto pur di soddisfare i desideri della sua futura moglie, questi finisce per accettare una controversa proposta da un suo vecchio cliente, Reiner. Questo, che ha contatti con la malavita messicana impegnata nel traffico di droga, assegna all’avvocato il compito di recuperare un carico di cocaina dal valore di 20 milioni di dollari. Per farlo, però, dovrà recarsi al confine con il Messico. Ad aiutarlo nel corso della missione vi è anche Westray, un tipo dall’aria non raccomandabile e che sembra ben più conscio dei pericoli dell’operazione.

Con loro vi è anche Malkina, la conturbante fidanzata di Reiner, la quale li seguirà in ogni loro spostamento per assicurarsi che tutto vada secondo i piani. Naturalmente, però, la situazione sfugge di mano e precipita inesorabilmente in un crescendo di violenza e morte. Ben presto, l’avvocato si renderà conto di non essere affatto portato per quel mondo, ma per uscirne vivo e riabbracciare Laura dovrà andare fino in fondo, dando sfogo a tutta la sua avidità. In un contesto in cui non può fidarsi di nessuno, egli si trova così ad affrontare le conseguenze di un’operazione di narcotraffico mal riuscita, con tutte le pericolosità che questo comporta.

The Counselor cast

The Counselor – Il procuratore: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo dell’avvocato, è il candidato all’Oscar Michael Fassbender. Questi aveva già recitato con Scott per il precedente Prometheus, e accettò la proposta del regista di recitare anche in questo nuovo progetto. L’attore tuttavia, ricevette reazioni contrastanti circa la sua performance, da molti giudicata al di sotto delle sue precedenti. Nel ruolo della sua fidanzata Laura si ritrova invece la premio Oscar Penelope Cruz, che all’epoca delle riprese era incinta. Il suo ruolo, in realtà, era stato originariamente pensato per l’attrice Natalie Portman, la quale però preferì rifiutare in favore di altri progetti. Nel film, è presente anche l’attore Javier Bardem, marito della Cruz, ma i due non condividono alcuna scena e non si sono mai incontrati sul set.

Bardem dà infatti vita al misterioso Reiner. Prima di lui, però, erano stati considerati gli attori Bradley Cooper e Jeremy Renner per la parte. Assunti i panni del personaggio, l’attore spagnolo iniziò a lavorare con il regista sul look di Reiner, e fu proprio sua l’idea di conferirgli la particolare capigliatura visibile nel film. Tale elemento, infatti, è secondo l’attore indicativo della personalità del personaggio. Gli stessi abiti sono stati scelti con il contributo di Bardem, e sono principalmente capi firmati Versace. L’attrice Cameron Diaz, infine, recita nel ruolo di Malkina. Per tale parte, l’attrice lavorò su un accento tipico delle Barbados, luogo di origine del personaggio. Il risultato però non convinse i produttori, che le chiesero di ridoppiare le sue scene togliendo tale particolarità.

Nel film sono poi presenti anche altri noti attori. Si ritrova infatti Natalie Dormer nei panni del personaggio chiamato La Bionda. Questa è la ragazza chiamata a sedurre Westray per accedere al suo conto in banca, ed è protagonista di una scena sexy presente però soltanto nel trailer. Édgar Ramirez è invece Il prete, altra figura ricorrente nel film, mentre John Leguizamo è Randy. L’attore Dean Norris, noto per il ruolo dell’agente DEA Hank Schrader in Breaking Bad interpreta invece qui la parte di un acquirente. Infine, si ritrova anche il celebre attore tedesco Bruno Ganz nei panni di un commerciante di diamanti.

The Counselor – Il procuratore: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. The Counselor – Il procuratore è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Tim Vision e Amazon Prime Video. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione per giovedì 9 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

The Counselor: premiere Londra: le foto di Michael Fassbender e Ridley Scott

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Ieri, 3 ottobre 2013, il cast e il regista di The Counselor Il procuratore hanno partecipato, a Londra, al “blu” carpet tenutosi in occasione di una proiezione speciale del film presso il cinema Odeon West End London. Erano presenti Michael Fassbender, Javier BardemPenelope Cruz e il regista  Ridley Scott. Inoltre, direttamente dal set di EXODUS, il prossimo film di Ridley Scott, ha partecipato anche Sigourney Weaver.

Tutte le foto della premiere di The Counselor:

The Counselor Il procuratore  (The Counselor) è un film del 2013 diretto e prodotto da Ridley Scott, con protagonisti Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz e Javier Bardem. La pellicola è basata sulla prima sceneggiatura originale dello scrittore Cormac McCarthy, qui anche produttore, scritta nel dicembre 2011. Il film è dedicato alla memoria di Tony Scott, fratello del regista Ridley, suicidatosi mentre il film era in produzione.

La storia è quella di un lanciatissimo avvocato che vede il suo successo e la sua vita andare progressivamente in pezzi quando, per curiosità e presunzione di poterne uscire quando vuole, entra nel mondo della droga. Protagonista è, infatti, un avvocato (Michael Fassbender) in cerca di liquidi dopo aver chiesto alla sua fidanzata di sposarlo e che accetta la proposta di un conoscente legato alla malavita (Javier Bardem) di portare 20 milioni di dollari di cocaina dal Messico negli Stati Uniti. Ad aiutarlo ci sarà un poco di buono interpretato da Brad Pitt. La pellicola il 14 novembre uscirà in Italia distribuito dalla Twentieth Century Fox. The Counselor premiere

The Counselor: due foto ufficiali del film

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Nuove foto del prossimo film di Ridley Scott, The Counselor, film che vedrà protagonisti attori della celebrità di Brad Pitt, Michael Fassbender,Cameron Diaz, Javier Bardem, Penelope Cruz e Rosie Perez.

Le immagini sono state pubblicate da Entertainment Weekly e vedono protagoniste le due dive principali di The Counselor, Cameron Diaz e Penelope Cruz (nella prima immagine) oltre a Michael Fassbender nell’immagine successiva. Ecco le foto

The Counselor è la storia di un lanciatissimo avvocato che vede il suo successo e la sua vita andare progressivamente in pezzi quando, per curiosità e presunzione di poterne uscire quando vuole, entra nel mondo della droga. Protagonista è, infatti, un avvocato (Michael Fassbender) in cerca di liquidi dopo aver chiesto alla sua fidanzata di sposarlo e che accetta la proposta di un conoscente legato alla malavita (Javier Bardem) di portare 20 milioni di dollari di cocaina dal Messico negli Stati Uniti. Ad aiutarlo ci sarà un poco di buono interpretato da Brad Pitt.

The Counselor: Cameron Diaz costretta a ridoppiare i propri dialoghi

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the counselorA quanto pare il nuovo film di Ridley Scott The Counselor conferma la scia negativa intrapresa al suo esordio. Il film, che attualmente si sta rivelando come un flop da parte del regista, dopo aver fornito i cinque momenti più “What A Fuck”, le cinque migliori scene eliminate, le dieci migliori citazioni,  il film continua a far parlare di se grazie al personaggio di Malkina a cui dona le proprie fattezze la bellissima Cameron Diaz.

Secondo THR, la Diaz avrebbe originariamente caratterizzato il proprio personaggio conferendole un accento molto Rihanna-Style. Nonostante lo sforzo interpretativo da parte dell’attrice sembra però che alla Fox l’idea di dare un’accento delle Barbados ad un personaggio che nello script è indicato essere di provenienza argentina, sia sembrata alquanto controversa. Per questo motivo Cameron Diaz, seppur riluttante, è stata costretta a tornare in sala doppiaggio per reinterpretare nella loro interezza i propri dialoghi all’interno del film.

Tutte le foto della premiere di The Counselor:

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The Counselor Il procuratore  (The Counselor) è un film del 2013 diretto e prodotto da Ridley Scott, con protagonisti Michael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz e Javier Bardem. La pellicola è basata sulla prima sceneggiatura originale dello scrittore Cormac McCarthy, qui anche produttore, scritta nel dicembre 2011. Il film è dedicato alla memoria di Tony Scott, fratello del regista Ridley, suicidatosi mentre il film era in produzione.

La storia è quella di un lanciatissimo avvocato che vede il suo successo e la sua vita andare progressivamente in pezzi quando, per curiosità e presunzione di poterne uscire quando vuole, entra nel mondo della droga. Protagonista è, infatti, un avvocato (Michael Fassbender) in cerca di liquidi dopo aver chiesto alla sua fidanzata di sposarlo e che accetta la proposta di un conoscente legato alla malavita (Javier Bardem) di portare 20 milioni di dollari di cocaina dal Messico negli Stati Uniti. Ad aiutarlo ci sarà un poco di buono interpretato da Brad Pitt.

La pellicola il 14 novembre uscirà in Italia distribuito dalla Twentieth Century Fox. The Counselor premiere

Fonte: IndieWire

The Counselor, ecco il primo trailer italiano

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The Counselor, ecco il primo trailer italiano

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Ecco il primo trailer italiano di The Counselor – Il Procuratore, nuovo film di Ridley Scott che vedrà protagonista un cast stellare, composto, tra gli altri, da  Brad PittMichael FassbenderCameron Diaz, Javier BardemPenelope Cruz.

Eccovi dunque il trailer:

 The Counselor – Il procuratore è la storia è quella di un lanciatissimo avvocato che vede il suo successo e la sua vita andare progressivamente in pezzi quando, per curiosità e presunzione di poterne uscire quando vuole, entra nel mondo della droga. Protagonista è, infatti, un avvocato (Michael Fassbender) in cerca di liquidi dopo aver chiesto alla sua fidanzata di sposarlo e che accetta la proposta di un conoscente legato alla malavita (Javier Bardem) di portare 20 milioni di dollari di cocaina dal Messico negli Stati Uniti. Ad aiutarlo ci sarà un poco di buono interpretato da Brad Pitt.

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