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Split, la spiegazione del finale: cosa accade a Casey?

Split, la spiegazione del finale: cosa accade a Casey?

M. Night Shyamalan ha notoriamente attraversato un periodo di forte crisi nei primi anni del decennio scorso, facendo seguire al successo di film come Il sesto senso e Unbreakable una serie di insuccessi di critica. Dopo il flop di After Earth, tuttavia, Shyamalan ha apportato alcune correzioni di rotta. Con The Visit, del 2015, il regista ha fatto un passo indietro, realizzando un film a basso budget e ricco di idee. Shyamalan ha dato seguito a quel progetto con l’apprezzato Split (qui la recensione), la sua storia più stratificata da oltre un decennio a questa parte.

Split è liberamente ispirato a una storia vera e segue tre ragazze rapite e rinchiuse da Kevin (James McAvoy), un uomo con 23 personalità distinte nascoste al suo interno. Due delle personalità più oscure hanno preso il sopravvento e sperano di usare le ragazze come parte di un oscuro piano evolutivo. I film di Shyamalan hanno sempre finali ricchi di colpi di scena che lasciano lo spettatore con delle domande e Split non fa eccezione. Ci sono informazioni a pioggia sulla trama principale, un retroscena francamente inquietante su uno dei personaggi principali e probabilmente il miglior colpo di scena di M. Night Shyamalan dai tempi de Il sesto senso.

LEGGI ANCHE: Split: l’inquietante processo penale che ha ispirato il film

Le tante personalità di Kevin in Split

Il personaggio “principale” è Kevin, un ragazzo normale che, a causa di una serie di eventi infantili traumatici, ha creato una serie di personalità alternative, o alter ego, la maggior parte delle quali è mentalmente più forte di quella iniziale. In questo mondo, il disturbo dissociativo dell’identità non porta solo a un cambiamento psicologico, ma anche fisico; Kevin può infatti alterare il suo corpo con ogni cambio di personalità, il che significa che alcune personalità possono avere un disturbo ossessivo compulsivo e necessitare di occhiali, mentre altre hanno bisogno di iniezioni di insulina.

James McAvoy in Split
James McAvoy in Split © 2016 – Universal Pictures

Chi è Kevin in un dato momento dipende da chi è entrato nella “luce” della sua mente, cosa tipicamente controllata dalla personalità nota come Barry. Le personalità principali sono Dennis, Patricia, Hedwig e Barry. I primi due – che si fanno chiamare l‘Orda – sono i lati più oscuri di Kevin, che sono stati precedentemente respinti da Barry e dagli altri, ma che riescono ad emergere manipolando l’infantile Edvige, che può prendere il controllo della luce a suo piacimento. Altri cercano di aprirsi un varco per lanciare un grido d’aiuto, ma l’Orda li respinge ripetutamente.

È importante notare che, pur essendo il corpo di Kevin, la sua personalità non sembra complice di ciò che sta accadendo al suo interno: quando finalmente emerge, implora di essere ucciso, rivelando che anche se Barry e co. sono i buoni, stanno comunque andando contro la volontà dell’alter ego originale. Il piano dell’Orda è quello di liberare la Bestia, una mitica (almeno nella psiche di Kevin) ventiquattresima personalità. Nel film è solo accennata, ma la Bestia sembra essere basata sugli animali dello zoo sopra cui vive Kevin.

Nel terzo atto, la Bestia evade grazie a Dennis e uccide due delle ragazze rapite, ma permette alla protagonista Casey di vivere a causa del suo passato travagliato, riconoscendo un legame tra loro. Dopo questa serie di omicidi, Kevin sembra aver raggiunto un punto in cui l’Orda ha il pieno controllo e può far uscire la Bestia indistruttibile a suo piacimento, rendendolo un supereroe quasi alla Jekyll e Hyde. E sì, supereroe è davvero la parola giusta, come dimostra il sequel Glass.

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Jessica Sula, Haley Lu Richardson, and Anya Taylor-Joy in Split © 2016 – Universal Pictures

Come il passato di Casey l’ha protetta dalla Bestia

Sebbene il film sia apparentemente incentrato sul passato di Kevin, la persona il cui passato viene elaborato in modo più esplicito è quello di Casey. Viene presentata come la ragazza strana che sta sempre per conto suo e si mette costantemente nei guai. Nonostante questi difetti sociali, mostra una proattività e una comprensione della situazione disastrosa che le permettono di riuscire dove gli altri falliscono. La verità che si cela dietro a tutto questo, tuttavia, è piuttosto inquietante.

In una serie di flashback, il pubblico vede che il padre le insegna a cacciare, inizialmente ritenuta la causa della sua visione distorta del mondo, ma in seguito rivelata come contesto per gli orribili abusi subiti per mano dello zio. Il film offre una rappresentazione agghiacciante della pedofilia – la scena dell’adescamento, con l’adulto che vuole “giocare agli animali”, è terrificante, così come il potere che lo zio esercita anche quando è tenuto sotto tiro – e si impegna a fondo per mostrare come abbia influenzato la vita di Casey durante la sua crescita.

La storia si risolve con Casey che finalmente trova la forza di parlare delle sue esperienze, una decisione in netto contrasto con Kevin. Piuttosto che lasciare che un passato tormentato si manifesti, sceglie di affrontare il problema, il che si collega direttamente al tema centrale del film. Un tema che continua nel già citato Glass, l’ultimo film della trilogia.

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Anya Taylor-Joy in Split © 2016 – Universal Pictures

La spiegazione dei temi sull’abuso e il trauma generazionale

A livello tematico, Split si concentra prevalentemente sul modo in cui le persone affrontano gli abusi. Sia la protagonista che l’antagonista sono il prodotto di un’infanzia turbolenta che li ha portati a diventare degli emarginati. Per Casey, questo si manifesta nel suo desiderio di stare da sola, e il silenzio è essenzialmente il suo meccanismo di coping: crea problemi per essere mandata in punizione e allontanarsi da tutti. Quello di Kevin è un caso più estremo, che si intuisce provenire da un passato più oscuro, in cui ha completamente represso il dolore e ha dato vita a nuove personalità per far fronte al trauma.

C’è un’interessante connessione tra queste persone “danneggiate”. Casey usa la sua vaga comprensione della frattura mentale di Kevin per cercare di aiutarsi a fuggire mentre gli altri ostaggi non riescono a concentrarsi. In seguito, la Bestia non uccide Casey perché vede le sue cicatrici autolesioniste che gli mostrano che è simile a lui. È una riflessione brutale ma stranamente toccante su come le persone che soffrono di problemi mentali possano vedersi sole, non vedendo il loro legame con il mondo esterno. Questo si collega alla soluzione più grande a questo pensiero insulare che il regista presenta: trovare e accettare la compassione e la comprensione degli altri.

Nel corso del film, a Kevin viene offerta l’empatia della dottoressa Fletcher, nonostante le prese in giro dei vicini e dei coetanei, ma la personalità di Dennis continua a ignorarla, portandolo volontariamente sul sentiero oscuro della Bestia – trovando letteralmente conforto solo in se stesso. Al contrario, Casey impara ad affrontare il proprio passato, muovendosi attivamente contro di esso e avviandosi verso una traiettoria migliore. È un concetto piuttosto semplice, ma ben intenzionato. Il film predica l’accettazione e l’apertura, sia verso se stessi che verso gli altri.

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James McAvoy e Anya Taylor-Joy in Split © 2016 – Universal Pictures

Il vero significato del finale di Split

Il finale di Split offre un colpo di scena affascinante molto prima che il David Dunn di Bruce Willis apparisse per manifestare il legame tra questo film e Unbreakable. La scena di David che collegava Unbreakable a Split era divertente per i fan, ma aveva poco o nulla a che fare con la vera storia che M. Night Shyamalan stava raccontando in questo film. La Bestia è un mostro che uccide e non ha quasi nessuna empatia per nessuno. Tuttavia, il finale del film dimostra che questo non è del tutto vero. C’è una persona per cui Kevin Wendell Crumb prova empatia: Casey Cooke.

Questo è importante perché dimostra che la Bestia vede in Casey uno spirito affine. Vede che ha vissuto anni di abusi e che ha le cicatrici per dimostrarlo. Riconosce in lei qualcosa che ha in sé. Kevin ha costruito queste personalità per proteggersi dal dolore della sua vita e vede che Casey potrebbe non avere la stessa protezione, ma è distrutta come lui. Sceglie quindi di lasciarla vivere perché è una persona che ha sofferto e non vuole farla soffrire ancora.

Questo finale si svolge in Glass dall’altro lato della medaglia. Casey ha vissuto un’esperienza orribile ed è fortunata ad esserne uscita viva. Tuttavia, invece di odiare il mostro che l’ha torturata e quasi uccisa, vede il mostro come lui ha visto lei: un’anima torturata che lotta e si scaglia contro un mondo ingiusto. Split si conclude con la Bestia che lascia vivere Casey e, sebbene abbia fallito nel tentativo di salvarlo in Glass, gli ha permesso di trovare un modo per vedere almeno l’accettazione prima di morire.

Split sequel: M. Night Shyamalan sta scrivendo la sceneggiatura

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Split sequel: M. Night Shyamalan sta scrivendo la sceneggiatura

Dopo il successo al box office di Split e il twist finale, M. Night Shyamalan è al lavoro da tempo sulla sceneggiatura del sequel che sarà il suo prossimo film.

Su twitter, il regista ha lasciato ai suoi fan un aggiornamento in merito allo sviluppo della sceneggiatura, scrivendo quanto segue:

Sono al lavoro sulla scrittura del climax del nuovo film. Mi sono dovuto fermare. Avevo il cuore a mille, ero troppo spaventato ed emozionato per i protagonisti. La scrittura è davvero come la recitazione”.

Che cosa accadrà ai personaggi del suo nuovo film?

Split 2 con ogni probabilità rivedrà l’attore James McAvoy, e l’attrice Anya Taylor-Joy nuovamente protagonisti in quello che sarà probabilmente un film molto diverso dal primo capitolo. 

Split 2: M Night Shyamalan stuzzica i fan sul sequel

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Split 2: M Night Shyamalan stuzzica i fan sul sequel

Mentre il primo film sta incassando milioni di dollari nel mondo, M Night Shyamalan ritorna a stuzzicare i fan su Split 2, il sequel che con ogni probabilità diventerà realtà.

Infatti Split, oltre ad essere stato apprezzato dalla critica ha incassato fino ad ora 112,5 milioni nel mondo a fronte di una spesa di 9 milioni di dollari, il che lo rende un successo di pubblico e critica.

Oggi il regista nominato all’Oscar ha twittato rivelando di avere undici pagine di trattamento nella sua borsa e anche se non ha rivelato il titolo del film,  ha poi aggiunto “se avete visto Split”. Ecco il twitt di seguito:

SPOILER

Beh, il riferimento è abbastanza chiaro e per coloro che non hanno visto il film, sconsigliamo di proseguire con la lettura di questo articolo.

Split recensione del film con James McAvoy

Infatti, il finale del film è un chiaro rimando e collegamento a Unbreakable e ad un seguito probabile del film che vedeva protagonista Bruce Willis in un moderno supereroe. Il film, è uno dei più belli del regista, oltre ad essere considerato da molto uno dei migliori cinecomics, anche se non è un vero e proprio cinecomics dato che è una storia totalmente originale.

Split 2

Di base è considerato da molti il cinecomics per eccellenza per il modo nel quale viene raccontata la genesi del supereroe, totalmente radicato in un contesto reale e credibile, quello che poi Christopher Nolan riprenderà in Batman Begins per raccontare la nascita di Batman.

Split 2 con ogni probabilità rivedrà l’attore James McAvoy, e l’attrice Anya Taylor-Joy nuovamente protagonisti in quello che sarà probabilmente un film molto diverso dal primo capitolo. 

Split 2: M Night Shyamalan rivela dettagli e un possibile ritorno

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Solo qualche giorno fa vi segnalavamo la notizia su Split 2, il sequel del film di M Night Shyamalan che diventa sempre più probabile visti gli ottimi incassi.

Oggi il regista M Night Shyamalan durante un’intervista rilasciata a Josh Horowitz durante il suo programma HappySadConfused è tornato a parlare del film e della possibile trama.

Se avete visto Split saprete già che la storia si collega nel finale ad uno dei film più noti  del regista. Evitiamo di citarvi il titolo del film per non rischiare uno spoiler indesiderata ma per coloro che non hanno visto SSplit, vi consigliamo di non leggere quanto segue.

Split 2, il terzo capitolo di una saga?

A tal proposito l’autore commenta:

C’era un’altra versione della sequenza finale che era un fumetto con immagini grafiche della Bestia, di David Dunn e poi di Elijah e poi tutti mescolati assieme. Quando l’ho vista realizzata ne ero entusiasta, ma poi quando l’ho messa nel film non ha funzionato. C’era una sola cosa da dire, “Avete appena visto una storia di origine” senza aggiungere altri personaggi…David Dunn sta reagendo alla notizia dell’Orda. Fine della storia. Se si devia da questo si inizia a minare il film che si è appena visto.

Senza fare riferimento ad Split 2Unbreakable 2, M Night Shyamalanrivela anche alcuni dettagli su ciò che sta accadendo, il regista rivela di aver incontrato già Samuel L. Jackson e che potrebbe tornare come L’Uomo di Vetro:

Gli ho detto, “Sai si potrebbe fare questo film e potrei combinare questi due film, non so se sei interessato ad interpretare di nuovo L’Uomo di Vetro” e lui ha risposto, “Muoio dalla voglia di interpretare L’Uomo di Vetro! Continuo a dirtelo ogni volta che ti vedo!”.

Split 2 e  Unbreakable 2 saranno un unico film?

Sull’idea di questo film combinato M Night Shyamalan rivela:

Ho avuto quest’idea, ma non prendetela come oro colato, che in realtà Elijah non sia mai uscito dall’istituto psichiatrico. E’ solo un tizio che voleva credere in questa cosa, ma David non gli ha mai creduto al 100%, lui pensa solo di essere destinato a fare quello che fa. E’ tutto un po’ evanescente, come questa idea dei fumetti e di Elijah che afferma che il mondo dei fumetti è basato sulla realtà, che è reale, ma non c’è nessuna prova di questo. E’ un tizio folle che soffre di questa patologia ossea e che si trova in un manicomio. Ma poi questa cosa viene alla luce e lui pensa, “Oh mio Dio, avevo ragione”.

Split 2: M Night Shyamalan stuzzica i fan sul sequel

Leggi anche: Split recensione del film con James McAvoy

Split 2 con ogni probabilità rivedrà l’attore James McAvoy, e l’attrice Anya Taylor-Joy nuovamente protagonisti in quello che sarà probabilmente un film molto diverso dal primo capitolo. 

Splinter Cell: trovato uno sceneggiatore

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Splinter Cell: trovato uno sceneggiatore

Splinter_Cell-filmSheldon Turner, sceneggiatore di Everest, è stato ingaggiato per riscrivere la sceneggiatura di Splinter Cell, il film tratto dall’omonimo videogioco che sarà diretto da Doug Lima e interpretato da Tom Hardy.

Il video gioco che ha debuttato nel 2002 racconta le avventure di Sam Fisher, un agente segreto assegnato a un’agenzia top-secret che si occupa di protezione. La sceneggiatura è a cura di  Eric Singer Warren (The International).

Risale al 2013 l’ultimo sequel della saga del videogioco, Tom Clancy’s Splinter Cell: Blacklist.

Di recente, inoltre, il capo esecutivo della Ubisoft Motion Pictures, Jean-Julien Baronnet, ha dichiarato di essere completamente coinvolto nella produzione di questo film e di quello che speriamo si realizzerà su Assassin’s Creed con protagonista Michael Fassbender.

Fonte: CS

Splinter Cell: Tom Hardy parla del film e di un possibile ruolo in un cinecomic

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Tom Hardy ha parlato del prossimo adattamento di Splinter Cell, su cui stanno lavorando Ubisoft e il regista Doug Liman. Gli è stato anche chiesto se, dopo l’interpretazione di Bane in The Dark Knight Rises, sarebbe interessato o no ad un altro ruolo tratto da un fumetto.

Ad Hardy, che al momento sta effettuando il tour promozionale di Locke, è stato chiesto, inanzitutto, se la sceneggiature, che al momento sta subendo un’ulteriore riscrittura da parte di Sheldon Turner, sarà pronta per iniziare a girare ad agosto:

Non so dirlo. Non si può mai sapere con queste cose. Mi piacerebbe poterlo dire ma dipende anche da questioni finanziarie e cose simili…

Per quanto riguarda l’ultima riscrittura Tom Hardy ha affermato:

Ogni bozza è stata diversa, è cresciuta, è cambiata e quant’altro. Sta diventando davvero favolosa!

Gli è stato poi chiesto se vorrebbe interpretare un altro personaggio dei fumetti e se gli è pervenuta qualche offerta del genere. L’attore britannico ha risposto di essere interessato ad un progetto simile, ma di non aver ricevuto chiamate a riguardo.

Vi ricordiamo che Tom Hardy sarà protagonista di Locke, film che arriverà in sala il prossimo 30 aprile con Good Films e che ha già colpito positivamente il pubblico del Festival di Venezia.

tom hardy 06Locke è ambientato tutto all’interno di un’autovettura: racconta la storia di Ivan Locke, padre di famiglia e gran lavoratore che riceve una telefonata inaspettata. Parte così un viaggio contro il tempo che porterà il protagonista a raggiungere Londra in macchina da Birmingham per adempiere al suo ruolo di padre. Durante il viaggio l’uomo dovrà far fronte, sempre dall’abitacolo della sua autovettura, a diversi problemi, tra cui un’importante consegna lavorativa che potrebbe cambiare la sua carriera.

Fonte: Comicbookmovie

 

 

Splinter Cell: l’anime di Netflix riceve un sorprendente aggiornamento sul casting

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Mentre lo streamer si prepara alla prima di un altro adattamento del gioco, l’anime Splinter Cell di Netflix ha ricevuto un sorprendente aggiornamento del cast. Basato sul franchise d’azione stealth di Ubisoft, approvato dallo scrittore di romanzi militari Tom Clancy, i vari tentativi di adattare i giochi per lo schermo hanno languito per quasi vent’anni, con Tom Hardy che era stato proposto come protagonista di un film live-action che è apparentemente morto nell’inferno dello sviluppo. L’anime di Splinter Cell è stato annunciato per la prima volta a metà del 2020, con il creatore di John Wick Derek Kolstad incaricato di dirigere e produrre la serie.

Durante una recente intervista con The Nerd Shepherd per il suo prossimo film 1242: Gateway to the West, a Michael Ironside è stato chiesto del prossimo anime di Splinter Cell . Oltre a confermare che non riprenderà il suo ruolo di Sam Fisher nei videogiochi, Ironside ha apparentemente annunciato che Liev Schreiber di Ray Donovan è stato scritturato per interpretare l’iconico protagonista, e ha anche indicato che la serie è “fatta e pronta”. Ecco cosa ha detto Ironside qui di seguito:

Netflix possiede Sam Fisher. Hanno già girato la miniserie, una serie estesa con Liev Schreiber che interpreta Sam. E credo che sia già pronta. Hanno anche una serie anime con Sam, che hanno intenzione di lanciare per prima. Il COVID e lo sciopero del SAG hanno ritardato un po’ tutto, ma no, sono sicuro che avrò 75 anni in primavera. Non è possibile che io interpreti Sam Fisher. Non posso far parte della serie perché se apro bocca sapranno che si tratta di Sam.

Quando uscirà l’anime di Splinter Cell?

Mentre alcuni potrebbero interpretare la nota di Ironside sull’arrivo dell’anime prima della miniserie come se ci fossero due serie di Splinter Cell in sviluppo presso Netflix, sembra più probabile che lo streamer consideri l’anime come una serie limitata. Quando è stato annunciato per la prima volta, si è detto che l’adattamento sarebbe stato una produzione di due stagioni composta da 16 episodi. Netflix ha fatto una cosa simile con l ‘imminente Tomb Raider: The Legend of Lara Croft, che ha trascorso anni in produzione prima di ottenere una data di uscita nell’ottobre 2024.

Con l’apparente conferma da parte di Ironside che la produzione dell’anime di Splinter Cell è in gran parte completata, la questione diventa ora quando la serie sarà effettivamente trasmessa su Netflix. Alcuni membri vicini alla produzione avevano già commentato sui social media che la serie era stata annunciata abbastanza prematuramente, con uno staff che aveva assicurato nel maggio 2024 che ci stavano “lavorando duramente”. Tuttavia, dopo quattro anni dall’annuncio, sembra probabile che la première avverrà prima del previsto, anche se tutti i 16 episodi sono stati realizzati in anticipo.

Splinter Cell: Doug Liman sul film

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Splinter_Cell-filmCon Edge fo Tomorrow ormai in dirittura di arrivo nelle sale americane il prossimo 6 giugno (mentre nel nostro paese è disponibile dal 29 maggio), il regista Doug Liman è proiettato verso la sua nuova creatura: l’adattamento cinematografico della serie Splinter Cell ideata dallo scrittore Tom Clancy.

Se tempo fa vi avevamo anticipato che sarebbe stato l’attore Tom Hardy a prestare il proprio volto al famoso agente Sam Fisher, nuovi succulenti dettagli in merito al film ci giungono direttamente dalla voce del regista, attualmente impegnato alla riscrittura dellos cript a quattro mani con lo stesso Hardy.

Queste le dichiarazioni di Doug Liman rilasciate ad IGN Movies:

“Sto lavorando allo script con Tom Hardy. Penso che abbiamo capito come farne un film eccezionale.”

Il regista, inoltre, ha confermato di aver intenzione di andare a ritroso, alle origini della serie:

“Tutto ciò che riguarda Splinter Cell sarà più giovane. Abbiamo la possibilità di ricavarne un franchise che sia più fresco, nuovo e giovane e Tom Hardy è un attore incredibile.”

Circa, invece, la presenza del visore notturno resa ormai un elemento iconico della serie:

“Parte dell’equipaggiamento del gioco sarà sicuramente nel film, tuttavia parte del divertimento deriverà dalla possibilità di perderlo. Togliergli questi oggetti e far sì che il personaggio debba cavarsela senza di essi.”

Passi in avanti, dunque, per uno degli adattamenti cinematografici più attesi per i fan della saga videoludica che, a quanto pare, cercherò di portare una ventata d’aria fresca senza però perdere di vista gli elementi fondamentali alla base di Splinter Cell.

Fonte: Comic Book Movie

Splinter Cell: Doug Lima dirigerà Tom Hardy

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Splinter Cell: Doug Lima dirigerà Tom Hardy

Splinter_Cell-filmSplinter Cell ha trovato il suo regista. Si tratta di Doug Lima, già al timone di The Bourne Identity e Edge of Tomorrow. Il film, adattamento dell’omonimo videogioco, è stato annunciato nel 2012 e a fine 2013 avevamo dato notizia della scelta di Tom Hardy come protagonista del film.

Il video gioco che ha debuttato nel 2002 racconta le avventure di Sam Fisher, un agente segreto assegnato a un’agenzia top-secre che si occupa di protezione. La sceneggiatura è a cura di  Eric Singer Warren (The International).

Risale al 2010 l’ultimo sequel della saga del videogioco, Tom Clancy’s Splinter Cell: Conviction.

Di recente, inoltre, il capo esecutivo della Ubisoft Motion Pictures, Jean-Julien Baronnet, ha dichiarato di essere completamente coinvolto nella produzione di questo film e di quello che speriamo si realizzerà su Assassin’s Creed con protagonista Michael Fassbender.

Fonte: CS

Splinter Cell: Deathwatch, il teaser rivela il Sam Fisher di Liev Schreiber

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La Geeked Week di Netflix ci ha regalato molte prime visioni, tra cui adesso anche un emozionante teaser di Splinter Cell: Deathwatch. Diversi adattamenti live-action di Tom Clancy’s Splinter Cell non sono riusciti a decollare nel corso degli anni, quindi una serie animata dovrà essere sufficiente per il momento. Tuttavia, sembra che il look e il tono del longevo franchise di Ubisoft siano stati decisamente azzeccati.

La serie avrà come protagonista Liev Schreiber (X-Men le origini: Wolverine) come voce di Sam Fisher, in una scelta di casting che sembra perfetta. Purtroppo sono stati rivelati pochi dettagli sulla trama, ma una bara con inciso “Douglas Shetland” suggerisce che la storia si svolgerà tra gli eventi di Splinter Cell: Chaos Theory e Splinter Cell: Double Agent.

Di cosa parla Splinter Cell?

Splinter Cell è un videogioco d’azione stealth sviluppato da Ubisoft e pubblicato per la prima volta nel 2002. Segue Sam Fisher, un agente altamente qualificato che lavora per l’agenzia fittizia Third Echelon, una divisione dell’NSA. La serie è nota per la sua enfasi su furtività, spionaggio, intrighi politici e tecnologia avanzata.

Quando uscirà Splinter Cell: Deathwatch?

L’anime di Splinter Cell è stato annunciato per la prima volta a metà del 2020, con il creatore di John Wick Derek Kolstad incaricato di dirigere e produrre la serie. Quando è stato annunciato, si è detto che l’adattamento sarebbe stato una produzione di due stagioni composta da 16 episodi. Netflix ha fatto una cosa simile con l‘imminente Tomb Raider: The Legend of Lara Croft, che ha trascorso anni in produzione prima di ottenere una data di uscita nell’ottobre 2024.

Con l’apparente conferma che la produzione dell’anime di Splinter Cell è in gran parte completata, la questione diventa ora quando la serie sarà effettivamente trasmessa su Netflix. Alcuni membri vicini alla produzione avevano già commentato sui social media che la serie era stata annunciata abbastanza prematuramente, con uno staff che aveva assicurato nel maggio 2024 che ci stavano “lavorando duramente”. Tuttavia, dopo quattro anni dall’annuncio, sembra probabile che la première avverrà prima del previsto, anche se tutti i 16 episodi sono stati realizzati in anticipo.

Splinter Cell: Blacklist uscirà 20 Agosto 2013

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Splinter Cell: Blacklist uscirà 20 Agosto 2013

Splinter_Cell-filmLa Ubisoft ha annunciato la data di uscita del nuovo episodio video ludico Splinter Cell: Blacklist  sarà il 20 Agosto 2013. Ecco un nuovo trailer del gioco e pare sia una delle principali fonti

Splinter Cell: arriva un nuovo sceneggiatore per il film

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Splinter Cell: arriva un nuovo sceneggiatore per il film

L’annunciato Splinter Cell è uno degli adattamenti più attesi del prossimo futuro al cinema e oggi secondo quanto apprendiamo da Deadline sembra che l’attore e sceneggiatore Frank John Hughes sia stato ingaggiato per riscrivere la sceneggiatura.

Sul film o la trama ancora si sa pochissimo. Dovrebbe essere confermato alla regia il regista Doug Liman, mentre al momneto no si hanno notizie sul coinvolgimenti do Tom Hardy come attore.

Il film sarà prodotto da New Regency e Ubisoft con Basil Iwanyk della Thunder Road e  John Julian, Dave Bartis e Doug Liman per un’uscita prevista per il 2017.

Splinter Cell diventa un film?

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Splinter Cell diventa un film?

Arriva un’interessante notizie per gli appassionati dei video game. Infatti, Deadline ha annunciato che si profila la possibilità di un nuovo adattamento tratto da un videogioco di successo come Splinter Cell.

Splice: recensione del film di Vincenzo Natali

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Splice: recensione del film di Vincenzo Natali

In Splice due scienziati, Clive e Elsa, sono alle prese con la scoperta del secolo: l’ibridazione umano-animale a scopi di medicina genetica. Dal loro esperimento nasce DREN, una creatura antropomorfa con un DNA misto tra umano e animale, un mostro, con una fisicità anomala e con un’indole ancora più misteriosa e complessa. Così come il mostro può spingersi al di là dei confini ammissibili dalla natura, così anche l’uomo può valicarli, arrivando a diventare a sua volta mostro.

Questo a grandi linee il significato di Splice, film di Vincenzo Natali, con protagonista Adrien Brody. Tuttavia laddove il tema portante del film è così complesso ed oscuro, è anche troppo facile cadere nella banalità. Ed è qui che Splice trova il suo punto debole: la morale è sempre la stessa, l’uomo è cattivo e non si addossa le proprie responsabilità, va contro la natura e questa le si rivolta contro per vendetta.

Splice è un film che per la prima metà convince, per ritmo, dialoghi e impostazione narrativa; tuttavia la seconda parte precipita inevitabilmente. A partire da una ripresa filologica del complesso di Edipo anticipato da una sindrome di Elettra, il film non si sforza di elaborare il tema, ma lo espone nudo e crudo, pedissequamente ancorato ai suoi schemi, senza una vera e propria necessità narrativa né tantomeno argomentata.

Splice, il film thriller con Adrien Brody

In un finale che annuncia un probabile sequel (a seconda dell’esito al botteghino) e sulla scia di un ben più fortunato film quale Alien si ha il coronamento di quello che si diceva poco più sopra: l’essere umano, disposto a tutto, può raggiungere vette ancora più mostruose dei mostri veri e propri, che sono in parte giustificati dalla loro natura il più delle volte bestiale. Seppure provvisti di una loro caratterizzazione, i due scienziati si ritrovano a recitare un gioco delle parti che in un primo momento mette Clive (Adrien Brody) al centro di un triangolo amoroso, e subito dopo i vertici cambiano e al centro c’è la caparbia Elsa (Sarah Polley) che è la prescelta per la fecondazione della nuova specie, lei che già qualcosa di suo aveva messo nel corpo di DREN.

Altro tema appena accennato ma sicuramente importante universalmente è la questione etica legata alla ricerca scientifica sul corpo umano, sulla genetica e sulla clonazione. Anche qui il tema viene sfiorato, esposto e accantonato, senza un approfondimento o una ragione sostanziale che ne sostenesse la congruità rispetto al rapporto reciproco dei personaggi, e a loro volta in rapporto alla creatura.

In uno scenario freddo e innevato, i due protagonisti si trovano a combattere contro la loro stessa creatura, ad essere sfidati secondo il classico schema della creatura che si rivolta contro il creatore, che assaggia la libertà e che non la vuole più lasciare andare; ancora una volta qualcosa di già visto e non sviluppato. Un progetto forse ambizioso per Natali che questa volta, dopo la buona provo con The Cube, mette decisamente troppa carne al fuoco.

Splendor: ospiti Fabio Troiano e i registi di Mine, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro

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Splendor – Ospiti della puntata Fabio Troiano, tra i protagonisti di Prima di lunedì, i registi di Mine Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, Antonio Catania presto al cinema con Attese e cambiamenti, e Gaia De Laurentiis, di nuovo in teatro con “L’inquilina del piano di sopra”

Continua il viaggio nel mondo del cinema dalle sfumature inedite con Splendor, programma di suoni e visioni, cultura e intrattenimento condotto dal critico cinematografico Mario Sesti – in onda sabato 8 ottobre alle 24.00 su Iris e la domenica alle 21, su MYmovies.it. 

Ecletticità, versatilità, multitasking: sono queste le vere forme della creatività? Sono, in ogni caso, gli indizi del tracciato di questo nuovo appuntamento che per primo ospita Fabio Troiano, tra i protagonisti di Prima di lunedì (nelle sale dal 22 settembre distribuito da Koch Media) diretto da Massimo Cappelli, con cui l’attore ha inoltre scritto la sceneggiatura: “La mia idea era quella di realizzare un road movie che però non parte mai a causa della scomparsa di un oggetto del contendere: un uovo”. Al suo fianco Martina Stella, un’imprevedibile Sandra Milo e Vincenzo Salemme, con cui Troiano condivide la passione sfrenata per il teatro: “Essere sul set con Vincenzo è stato di grande insegnamento, si trasforma, è molto concentrato e dietro questa sua sicurezza interpretativa si cela un equilibrio inaspettato e una precisione inaudita. Nei momenti di improvvisazione ti porge le battute e tu sei involontariamente portato a dargli le risposte che lui si aspetta, tanto da diventare involontariamente la sua spalla”. Dopo aver studiato allo Stabile di Torino, Fabio Troiano ha avuto molte esperienze in tv dove ha potuto affinare la sua tecnica e capire che “il personaggio che preferisco è quello che svela le sue ansie allo spettatore, è una interpretazione che ti avvicina alla realtà e allora chi ti ascolta capirà che non stai solo recitando”.

I registi e sceneggiatori di MineFabio Guaglione e Fabio Resinaro, hanno parlato della loro seconda opera lunga di finzione dopo il thriller True Love e le prime esperienze nell’universo dei cortometraggi (The Silver Rope e E:D:E:N).

Splendor

Questo lavoro resta una sfida ed è ancora indefinibile: “in realtà è un film di guerra – ha spiegato Guaglione -, un conflitto esterno che però diventa intimo, al tempo stesso può definirsi una pellicola teatrale, con un solo attore in scena costantemente sotto l’occhio della camera”. Per questo film hanno voluto coinvolgere una star internazionale, Armie Hammer: “Non eravamo convinti all’inizio – ha spiegato Resinaro -, il nostro è un personaggio chiuso, introverso e considerando le sue passate interpretazioni lo immaginavamo lontano dal nostro soldato. Quando poi l’abbiamo incontrato abbiamo capito che era giusto per il ruolo e insieme abbiamo costruito il personaggio”. Fabio & Fabio hanno girato per cinque settimane, un tempo brevissimo, e poi in post produzione hanno risolto tutti gli inconvenienti così da rendere una grande spiaggia in un deserto. “Come sempre accade abbiamo molto litigato – ha concluso Guaglione – soprattutto prima delle riprese, e dopo in fase di montaggio. Ma il confronto anche teso ci dà modo di confrontarci per poi giungere a una visione comune”.

La carriera di Antonio Catania, anche lui ospite della nuova puntata di “Splendor”, è un altro esempio di poliedricità. Divisa tra teatro, cinema e televisione la sua vita professionale è nata per caso: “durante gli anni del liceo accompagnai un mio amico a dei provini e alla fine presero anche me. Non sapevo nulla di teatro, durante il primo periodo milanese mi chiamavano ‘Marocco’”. Poi c’è stata la straordinaria avventura con Gabriele Salvatores che lo volle nel memorabile Mediterraneo, che si aggiudicò l’Oscar per la categoria Miglior Film Straniero nel 1992. “Ho avuto la fortuna di prendere parte a quella straordinaria cordata e per un po’ di tempo mi hanno chiamato per interpretare le parti di imbroglioni o di tipi poco affidabili, simili al tenente La Rosa. Ma la fortuna di questo lavoro è che puoi cambiare e allora, oltre al furbo, posso rifugiarmi in altri personaggi dalle caratteristiche totalmente differenti”. Antonio Catania è inoltre tra i protagonisti di Attese e Cambiamenti film di Sergio Colabona nelle sale dal 13 ottobre, una commedia che narra in maniera reale, scientifica, ma soprattutto divertente, anche attraverso studi medici e psicologici, come e cosa cambia durante il periodo della gravidanza nel comportamento umano, fisico e nelle relazioni interpersonali.

SplendorGiulia Lazzarini e Lina Volonghi hanno determinato invece la carriera artistica di Gaia De Laurentiis, attrice teatrale e televisiva, che a 14 anni vide queste due artiste esibirsi in uno spettacolo emozionante e meditativo di Marsha Norman. Poi a vent’anni l’ha accolta il Piccolo Teatro di Milano e da allora non ha più smesso di recitare: “Il teatro fa parte di me, è la mia dimensione – confida -. Sul palco sono a mio agio, mi diverto, mi emoziono ed è fondamentale non mettere mai da parte queste sensazioni”. In questi giorni la De Laurentiis è al Teatro Golden di Roma con la commedia “leggera e divertente” dal titolo “L’inquilina del piano di sopra”, ma non esclude un ritorno in Tv: dopo il grande successo ottenuto con la conduzione del rotocalco televisivo “Target”, che la rese celebre al pubblico del piccolo schermo come la ragazza spigliata e dal linguaggio innovativo, quasi una sexy mutante uscita da un racconto di Philip K. Dick,  con il suo atipico taglio di capelli, Gaia ha svelato che “ci sono dei progetti che sto valutando, sicuramente non sono adatta ad una tipologia di conduzione statica, ma potrebbe esserci qualche innovativo progetto che potrebbe riguardarmi”.

Ospite musicale della quinta puntata è Nicolò Carnesi, ventinove anni ed al suo terzo album, il cantautore palermitano ha interpretato due dei nuovi brani che compongono la sua ultima raccolta: “Bellissima noia” e “Lo spazio vuoto”, che confermano la sua anima poliedrica che si esprime attraverso una scrittura autentica. Al centro di questo suo ultimo lavoro “c’è la solitudine esistenziale dell’individuo che vive il disagio di non riuscire a sentirsi parte di un sistema. I personaggi delle canzoni sono individui che si sentono soli, pur essendo circondati da una moltitudine infinita di persone, immagini, luoghi. È una solitudine corale caratterizzata dall’incomunicabilità”. 

Prodotto da ERMA Pictures e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con DGCinema MiBACT, Splendor è un programma ideato e curato da Sabina Ambrogi, Max De Carolis, Mario Sesti, scritto insieme a Nicole Bianchi, Fabio Luzietti e Gabriele Niola, con il coordinamento produttivo di Cristina Scognamillo, e Margherita Bordino e Valeria Santori in produzione.

Splash: in arrivo il remake del film di Ron Howard

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Splash: in arrivo il remake del film di Ron Howard

In una recente intervista con la CNBC, il produttore Brian Grazer ha annunciato che la Image Entertainment ha in cantiere un remake di Splash Una Sirena a Manhattan, la commedia diretta nel 1984 da Ron Howard.

Grazer, che del film originale aveva scritto il soggetto, ha dichiarato: “Ho intenzione di rifare Splash. Ho intenzione di farlo raccontando la storia dal punto di vista di… non posso ancora svelarlo. C’è già una star del cinema coinvolta, ma non è ancora stata annunciata”.

Facendo poi riferimento alla prima versione del film di Howard (dal titolo Wet) che raccontava la storia dal punto di vista della sirena protagonista, il produttore ha aggiunto: “Ci baseremo su quella versione, ma non posso rivelarvi il colpo di scena”.

splash

Splash Una sirena a Manhattan è un film del 1984 diretto da Ron Howard, con protagonisti Tom Hanks e Daryl Hannah. Per la sceneggiatura del film Brian Grazer, insieme a Lowell Ganz, Babaloo Mandel e Bruce Jay Friedman, aveva ricevuto una nomination agli Oscar del 1985 per la Miglior Sceneggiatura Originale.

Il film originale racconta la storia di una bionda sirena che appare un giorno dalle rocce sotto alla Statua della Libertà a New York. Non ha la coda, ma splendide gambe – nude come tutto il resto – per cui la portano al più vicino posto della polizia. La incontra Allen, titolare con il fratello Freddy un commercio di frutta e verdura al mercato all’ingrosso. Allen non può certo riconoscere in lei la sirenetta intravista sott’acqua, una volta che da bambino era piombato in mare da un traghetto. Eppure è proprio lei (che, tra l’altro, gli ha salvato una seconda volta la vita da adulto). E’ venuta a cercarlo, concedendo a se stessa sette giorni di vacanza e imponendosi di non rivelargli nulla della sua natura. Così la fanciulla, che Allen battezza Madison, gli si installa in casa…

Fonte: CS

Splash di Ron Howard: scelti i protagonisti del remake

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Splash di Ron Howard: scelti i protagonisti del remake

A giugno vi abbiamo riportato la notizia che la Walt Disney Pictures e la Image Entertainment hanno in cantiere un remake di Splash Una Sirena a Manhattan, la commedia diretta nel 1984 da Ron Howard.

Splash: in arrivo il remake del film di Ron Howard

Oggi sono stati annunciati i nomi dei due attori che prenderanno parte al nuovo film in qualità di protagonisti: Deadline, infatti, annuncia che saranno Channing Tatum e Jillian Bell (che al fianco di Tatum aveva già recitato in 22 Jump Street) ad apparire nel film e a raccogliere l’eredità di Tom Hanks e Daryl Hannah (che recitarono nella pellicola originale).

La vera notizia è però che il remake offrirà una variante della storia raccontata nel film di Howard piuttosto insolita: sarà infatti Channing Tatum ad interpretare il ruolo che fu di Daryl Hannah (personaggio che da sirena verrà trasformato in tritone), mentre Jillian Bell interpreterà la versione femminile del personaggio di Tom Hanks.

Cosa ne pensate?

splash

Splash Una sirena a Manhattan è un film del 1984 diretto da Ron Howard, con protagonisti Tom Hanks e Daryl Hannah. Per la sceneggiatura del film Brian Grazer, insieme a Lowell Ganz, Babaloo Mandel e Bruce Jay Friedman, aveva ricevuto una nomination agli Oscar del 1985 per la Miglior Sceneggiatura Originale.

Il film originale racconta la storia di una bionda sirena che appare un giorno dalle rocce sotto alla Statua della Libertà a New York. Non ha la coda, ma splendide gambe – nude come tutto il resto – per cui la portano al più vicino posto della polizia. La incontra Allen, titolare con il fratello Freddy un commercio di frutta e verdura al mercato all’ingrosso. Allen non può certo riconoscere in lei la sirenetta intravista sott’acqua, una volta che da bambino era piombato in mare da un traghetto. Eppure è proprio lei (che, tra l’altro, gli ha salvato una seconda volta la vita da adulto). E’ venuta a cercarlo, concedendo a se stessa sette giorni di vacanza e imponendosi di non rivelargli nulla della sua natura. Così la fanciulla, che Allen battezza Madison, gli si installa in casa…

Fonte: Deadline

Splash – Una sirena a Manhattan: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

Nel corso della sua carriera il premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia di film di genere continuamente diverso. Dal sentimentale Cuori ribelli al dramma spaziale Apollo 13, dal biografico A Beautiful Mind al thriller Il codice Da Vinci, dal western The Missing al fantascientifico Solo: A Star Wars Story. Nella sua filmografia si possono però ritrovare anche opere di genere commedia fantasy con elementi da film sentimentale, tra cui spicca in particolare Splash – Una sirena a Manhattan, da lui realizzato nel 1984.

Prima che venisse realizzato, il produttore Brian Grazer, storico collaboratore di Howard, aveva proposto il film a numerosi studios, ma era stato ripetutamente rifiutato fino a quando la Walt Disney Productions accettò di produrlo. La chiave del successo della proposta fu che Grazer cambiò la descrizione della premessa, passando dall’idea di una sirena che si adatta alla vita a New York a quella di una storia d’amore di un uomo comune che incontra una sirena a New York. La storia venne apprezzata a tal punto da ricevere poi la candidatura al Premio Oscar come Miglior sceneggiatura originale.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un cult da recuperare assolutamente qualora non lo si sia già visto, capace di regalare emozioni e risate. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Splash – Una sirena a Manhattan. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Splash - Una sirena a Manhattan trama
Daryl Hannah in Splash – Una sirena a Manhattan. © 1984 – Touchstone Pictures. All rights reserved.

La trama di Splash – Una sirena a Manhattan

Il film racconta la storia di un amore speciale tra una sirena e un giovane ragazzo. Tutto ha inizio a Capo Cod, dove un ragazzino si butta in acqua da una barca: nel mare incontra una piccola sirenetta che sta nuotando. Quando si risveglia scopre di essere stato salvato da un marinaio e riportato a bordo. Passano vent’anni e Allen, un ragazzo che vende frutta e verdura ai mercati generali di Manhattan col fratello Freddie, è triste perché la sua fidanzata lo ha mollato. Così arriva a Capo Cod e, cadendo da una barca, finisce in mare, rischiando di annegare.

Viene portato in salvo a riva da una bella sirena, oggetto delle ricerche di uno strano scienziato, il dottor Walter Kornbluth. Da quel momento, la creatura decide di seguire il giovane in città, dove in breve i due si innamorano. La sirena, però, custodisce un terribile segreto che non può rivelargli e, non appena la luna sarà piena, dovrà obbligatoriamente ripartire. A complicare ulteriormente le cose ci pensa lo scienziato che, riconoscendo la foto della creatura marina sul giornale, decide di raggiungerla per svelare a tutti la sua vera identità.

Il cast del film

Per il ruolo di Allen Bauer si pensò ad attori come Bill Murray e John Travolta, ma il ruolo venne alla fine affidato al meno conosciuto Tom Hanks, ritenuto più adatto ad interpretare un uomo qualunque. Hanks ha in seguito rivelato di aver avuto difficoltà nelle scene sott’acqua, poiché in quanto fumatore non riusciva a trattenere il fiato troppo a lungo. Nel ruolo di suo fratello Freddie Bauer vi è invece l’attore John Candy, mentre lo scienziato Walter Kornbluth è interpretato da Eugene Levy, celebre per aver poi interpretato il padre del protagonista di American Pie.

Per il ruolo della sirena Madison, invece, vennero prese in considerazione le attrici Michelle Pfeiffer, Diane Lane e Sharon Stone, ma il ruolo venne infine affidato a Daryl Hannah. La coda da sirena da lei indossata era perfettamente funzionante e le permetteva di nuotare così velocemente che era difficile tenere il passo con lei. Tuttavia, la coda del film, eccezionalmente dettagliata, era molto difficile da rimuovere e così l’attrice la dovette spesso tenere anche durante le pause, cosa che la costringeva a restare nella vasca e a farsi portare il pranzo lì dai suoi colleghi.

Splash - Una sirena a Manhattan Tom Hanks
Tom Hanks in Splash – Una sirena a Manhattan. © 1984 – Touchstone Pictures. All rights reserved.

Il sequel e il remake del film

Dato il successo del film, nel 1988 è stato realizzato un sequel per la televisione intitolato Splash, Too, diretto da Greg Antonacci. Pur presentando gli stessi personaggi del film di Howard, ponendosi dunque a tutti gli effetti come un suo seguito diretto, nessuno degli attori originali del cast tornò ad interpretare il proprio ruolo. Questo sequel, inoltre, contraddice la rivelazione finale del primo film secondo cui se Allen va a vivere nel mare, non può più tornare. Nel giugno 2016, il produttore Brian Grazer ha invece annunciato di essere al lavoro su un remake dell’originale Splash – Una sirena a Manhattan.

Come da lui rivelato, questa nuova versione verrebbe raccontata dal punto di vista della creatura marina, più in linea con le prime bozze del film originale. Stando a quanto inizialmente riportato, gli attori Jillian Bell e Channing Tatum avrebbero interpretato rispettivamente una donna umana e un tritone, ma di ciò ad oggi non vi è una conferma ufficiale. Nel febbraio 2023, è stato poi riferito che Sarah Rothschild scriverà la sceneggiatura, ma da quel momento non si sono avuti altri dettagli riguardo a questo progetto.

Il trailer di Splash – Una sirena a Manhattan e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Splash – Una sirena a Manhattan grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Spirited, le prime immagini della commedia con Ryan Reynolds

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Spirited, le prime immagini della commedia con Ryan Reynolds

Da Apple Original Films arriva Spirited, una moderna interpretazione musicale della classica storia natalizia di Charles Dickens “A Christmas Carol”, ecco le prime immagini:

Regia:                  Sean Anders

Sceneggiatori:    Sean Anders, John Morris

Cast:                    Will Ferrell, Ryan Reynolds, Octavia Spencer, Patrick Page,
Sunita Mani, Loren Woods, Joe Tippett, Marlow Barkley, Jen Tullock

Produttori:           Sean Anders, John Morris, Ryan Reynolds, George Dewey,
Will Ferrell, Jessica Elbaum, David Koplan

Spirited – Magia di Natale: teaser della commedia musicale con Will Ferrell e Ryan Reynolds

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Oggi Apple Original Films ha presentato il teaser trailer dell’attesa commedia musicale natalizia Spirited – Magia di Natale, interpretata da Will Ferrell, Ryan Reynolds e Octavia Spencer.

Ogni vigilia di Natale, il Fantasma del Natale Presente (Will Ferrell) sceglie un’anima perduta da redimere attraverso la visita di tre spiriti. Ma questa volta ha scelto lo Scrooge sbagliato. Clint Briggs (Ryan Reynolds) stravolge le carte in tavola e il suo ospite fantasma si ritrova a riesaminare il proprio passato, presente e futuro. Per la prima volta, “A Christmas Carol” viene raccontato dal punto di vista dei fantasmi in questa esilarante rivisitazione musicale del classico racconto di Dickens.

Dal regista Sean Anders (“Daddy’s Home”, “Instant Family”), scritto da Sean Anders e John Morris, con canzoni originali dei Premi Oscar® Benj Pasek e Justin Paul (“La La Land”) e le coreografie di Chloe Arnold (“The Late Late Show with James Corden”), “Spirited – Magia di Natale” è una dolce e piccante delizia natalizia.

  • Regia: Sean Anders
  • Sceneggiatori: Sean Anders, John Morris
  • Cast:Will Ferrell, Ryan Reynolds, Octavia Spencer, Patrick Page, Sunita Mani, Joe Tippett, Marlow Barkley, Jen Tullock
  • Produttori: Sean Anders e John Morris attraverso Two Grown Men, David Koplan e George Dewey attraverso Maximum Effort Productions Will Ferrell e Jessica Elbaum attraverso Gloria Sanchez
  • Produttori esecutivi: Diana Pokorny, Benj Pasek e Justin Paul

Spirited – Magia di Natale, recensione del film con Will Ferrell e Ryan Reynolds

C’era davvero bisogno dell’ennesima trasposizione cinematografica di A Christmas Carol di Charles Dickens? Dopo aver visto Spirited – Magia di Natale, il musical diretto da Sean Anders, la risposta è assolutamente – e sorprendentemente – sì.

Spirited – Magia di Natale, una rivisitazione intelligente

Rivisitando il capolavoro letterario in chiave moderna, adattandolo cioè non soltanto alla società contemporanea con le sue contraddizioni ma anche alle esigenze di un pubblico sempre più smaliziato, Spirited – Magia di Natale porta a compimento un’operazione che fonde con pienezza e coerenza classico e nuovo, creando una commistione che sprizza energia e vitalità da ogni fotogramma. A partire proprio dai numeri musicali e coreografici che rappresentano il meglio della confezione del film: già le prime due sequenze che presentano i rispettivi protagonisti – il fantasma del presente interpretato da Will Ferrell e lo Scrooge dei nostri giorni che invece ha volto e fisico di Ryan Reynolds – regalano al pubblico momenti che appartengono di diritto al miglior musical contemporaneo.

Uno spettacolo “sprecato” per lo streaming

La messa in scena è elegante nelle scenografie, moderna nei costumi, curata nella fotografia: una confezione che permette ad Anders di “liberare” la propria inventiva e costruire col montaggio uno spettacolo che appare quasi sprecato per lo schermo ridotto di un televisore o ancor peggio di un computer. Spirited è chiaramente stato ideato e realizzato senza alcun risparmio di inventiva o energia, sia a livello visivo che nella costruzione narrativa: ci troviamo infatti finalmente di fronte a un prodotto le cui continue trovate, capovolgimenti e sorprese non solo volti solamente all’intrattenimento vorticoso quanto piuttosto a creare una trama che permetta lo sviluppo preciso dei due personaggi principali.

Pur risultando un film che non ci spaventa definire scatenato, Spirited possiede una sua progressione narrativa ben precisa e soprattutto ci permette di scoprire scena dopo scena due psicologie che, magari non nuovissime, sono comunque dotate di un arco narrativo solido, coinvolgente. E pur trattandosi di un film che vuole portare al pubblico un messaggio positivo, quello di Anders non è assolutamente buonista, tutt’altro.

La novità della trasposizione cinematografica

La novità di questa trasposizione contemporanea sta nel raccontare che in fondo non si deve necessariamente cambiare in toto per risultare persone migliori. Anche accettando la propria natura, per quanto cinica, si può riuscire a vedere il lato migliore della vita. Un discorso affatto scontato e soprattutto sviluppato con intelligenza e una discreta dose di tatto.

E questo ci porta a scrivere di Ferrell e Reynolds, due interpreti per molto, forse troppo tempo abbiamo visto sprecare la loro innata simpatia andando incontro al facile consenso del pubblico. Per carità, in qualche occasione hanno entrambi azzeccato film di genere con un certo spessore e qualcosa da dire: ma chi non ci è riuscito a Hollywood? Ebbene, con Spirited – Magia di Natale fronteggiano il possibile preconcetto di chi scrive – perché, meglio ammetterlo, di questo potrebbe trattarsi… – offrendo due prove maiuscole, complete sotto ogni punto di vista: i due riempiono lo schermo grazie a un’alchimia impossibile da ignorare, si esibiscono in notevoli numeri musicali così come in scene di forza emotiva indubbia. Ad aiutarli un cast di supporto encomiabile, in cui dobbiamo citare la sempre efficace Octavia Spencer e una carismatica Sunita Mani. 

Lo spirito di Dickens viene rispettato e abbracciato

Realizzato per Apple TV +, Spirited è probabilmente il miglior musical americano dai tempi di The Greatest Showman. Lo spirito del romanzo di Charles Dickens viene abbracciato in pieno da questo lungometraggio, che lo trasporta nel nostro presente con una freschezza e una lucidità ammirevoli. Si affrontano tematiche piuttosto importanti nell’opera di Anders, arrivando a toccare sia i nervi scoperti del nostro tessuto sociale che il cuore del pubblico. Un prodotto impeccabile, che si rivela capace di soddisfare gli amanti del genere, coloro che semplicemente cercano svago e intrattenimento ma anche quella parte di pubblico desiderosa di qualcosa che sappia andare più in profondità e scaldare gli animi senza retorica. Speriamo che l’imminente stagione dei premi non si “dimentichi” di questo piccolo gioiello, in particolar modo di Will FerrellRyan Reynolds. Due attori verso i quali speriamo di aver fatto la dovuta ammenda con questo articolo…

Spirited – Magia di Natale, il trailer ufficiale del film con Ryan Reynolds

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Oggi Apple Original Films ha presentato il trailer ufficiale dell’attesa commedia musicale natalizia Spirited – Magia di Natale, interpretata da Will Ferrell, Ryan Reynolds e Octavia Spencer.

Ogni vigilia di Natale, il Fantasma del Natale Presente (Will Ferrell) sceglie un’anima perduta da redimere attraverso la visita di tre spiriti. Ma questa volta ha scelto lo Scrooge sbagliato. Clint Briggs (Ryan Reynolds) stravolge le carte in tavola e il suo ospite fantasma si ritrova a riesaminare il proprio passato, presente e futuro. Per la prima volta, “A Christmas Carol” viene raccontato dal punto di vista dei fantasmi in questa esilarante rivisitazione musicale del classico racconto di Dickens.

Dal regista Sean Anders (“Daddy’s Home”, “Instant Family”), scritto da Sean Anders e John Morris, con canzoni originali dei Premi Oscar® Benj Pasek e Justin Paul (“La La Land”) e le coreografie di Chloe Arnold (“The Late Late Show with James Corden”), “Spirited – Magia di Natale” è una dolce e piccante delizia natalizia.

Regia:                  Sean Anders

Sceneggiatori:    Sean Anders, John Morris

Cast:                    Will Ferrell, Ryan Reynolds, Octavia Spencer, Patrick Page,
Sunita Mani, Joe Tippett, Marlow Barkley, Jen Tullock

Produttori:           Sean Anders e John Morris attraverso Two Grown Men,
David Koplan e George Dewey attraverso Maximum Effort Productions
Will Ferrell e Jessica Elbaum attraverso Gloria Sanchez

Produttori esecutivi: Diana Pokorny, Benj Pasek e Justin Paul

Spirit Awards 2025: tutte le nomination

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Spirit Awards 2025: tutte le nomination

Ecco tutte le nomination agli Spirit Awards 2025, i premi cinematografici statunitensi assegnati annualmente a partire dal 1986 dall’organizzazione no-profit IFP/West (ridenominata dal 2005 Film Independent) per sostenere e promuovere il cinema indipendente.

BEST FEATURE

Anora

Producers: Sean Baker, Alex Coco, Samantha Quan

I Saw the TV Glow

Producers: Ali Herting, Sam Intili, Dave McCary, Emma Stone, Sarah Winshall

Nickel Boys

Producers: Joslyn Barnes, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, David Levine

Sing Sing

Producers: Clint Bentley, Greg Kwedar, Monique Walton

The Substance

Producers: Tim Bevan, Coralie Fargeat, Eric Fellner

BEST FIRST FEATURE

Dìdi

Director/Producer: Sean Wang

Producers: Valerie Bush, Carlos López Estrada, Josh Peters

In the Summers

Director: Alessandra Lacorazza Samudio

Producers: Janek Ambros, Lynette Coll, Alexander Dinelaris, Cynthia Fernandez De La Cruz, Cristóbal Güell, Sergio Alberto Lira, Rob Quadrino, Jan Suter, Daniel Tantalean, Nando Vila, Slava Vladimirov, Stephanie Yankwitt

Janet Planet

Director/Producer: Annie Baker

Producers: Andrew Goldman, Dan Janvey, Derrick Tseng

The Piano Lesson

Director: Malcolm Washington

Producers: Todd Black, Denzel Washington

Problemista

Director/Producer: Julio Torres

Producers: Ali Herting, Dave McCary, Emma Stone

JOHN CASSAVETES AWARD – Given to the best feature made for under $1 million

Big Boys

Writer/Director/Producer: Corey Sherman

Producer: Allison Tate

Ghostlight

Writer/Director: Kelly O’Sullivan

Director/Producer: Alex Thompson

Producers: Pierce Cravens, Ian Keiser, Chelsea Krant, Eddie Linker, Alex Wilson

Girls Will Be Girls

Writer/Director/Producer: Shuchi Talati

Producers: Richa Chadha, Claire Chassagne

Jazzy

Writer/Director/Producer: Morrisa Maltz

Writer/Producer: Lainey Shangreaux

Writers: Andrew Hajek, Vanara Taing

Producers: Miranda Bailey, Tommy Heitkamp, John Way, Natalie Whalen, Elliott Whitton

The People’s Joker

Writer/Director: Vera Drew

Writer: Bri LeRose

Producer: Joey Lyons

BEST DIRECTOR

Ali Abbasi

The Apprentice

Sean Baker

Anora

Brady Corbet

The Brutalist

Alonso Ruizpalacios

La Cocina

Jane Schoenbrun

I Saw the TV Glow

BEST SCREENPLAY

Scott Beck, Bryan Woods

Heretic

Jesse Eisenberg

A Real Pain

Megan Park

My Old Ass

Aaron Schimberg

A Different Man

Jane Schoenbrun

I Saw the TV Glow

BEST FIRST SCREENPLAY

Joanna Arnow

The Feeling That the Time for Doing Something Has Passed

Annie Baker

Janet Planet

India Donaldson

Good One

Julio Torres

Problemista

Sean Wang

Dìdi

BEST LEAD PERFORMANCE

Amy Adams

Nightbitch

Ryan Destiny

The Fire Inside

Colman Domingo

Sing Sing

Keith Kupferer

Ghostlight

Mikey Madison

Anora

Demi Moore

The Substance

Hunter Schafer

Cuckoo

Justice Smith

I Saw the TV Glow

June Squibb

Thelma

Sebastian Stan

The Apprentice

BEST SUPPORTING PERFORMANCE

Yura Borisov

Anora

Joan Chen

Dìdi

Kieran Culkin

A Real Pain

Danielle Deadwyler

The Piano Lesson

Carol Kane

Between the Temples

Karren Karagulian

Anora

Kani Kusruti

Girls Will Be Girls

Brigette Lundy-Paine

I Saw the TV Glow

Clarence “Divine Eye” Maclin

Sing Sing

Adam Pearson

A Different Man

BEST BREAKTHROUGH PERFORMANCE

Isaac Krasner

Big Boys

Katy O’Brian

Love Lies Bleeding

Mason Alexander Park

National Anthem

René Pérez Joglar

In the Summers

Maisy Stella

My Old Ass

BEST CINEMATOGRAPHY

Dinh Duy Hung

Inside the Yellow Cocoon Shell

Jomo Fray

Nickel Boys

Maria von Hausswolff

Janet Planet

Juan Pablo Ramírez

La Cocina

Rina Yang

The Fire Inside

BEST EDITING 

Laura Colwell, Vanara Taing

Jazzy

Olivier Bugge Coutté, Olivia Neergaard-Holm

The Apprentice

Anne McCabe

Nightbitch

Hansjörg Weissbrich

September 5

Arielle Zakowski

Dìdi

ROBERT ALTMAN AWARD – Given to one film’s director, casting director, and ensemble cast

His Three Daughters

Director: Azazel Jacobs

Casting Director: Nicole Arbusto

Ensemble Cast: Jovan Adepo, Jasmine Bracey, Carrie Coon, Jose Febus, Rudy Galvan, Natasha Lyonne, Elizabeth Olsen, Randy Ramos Jr., Jay O. Sanders

BEST DOCUMENTARY (Award given to the director and producer)

Gaucho Gaucho

Directors/Producers: Michael Dweck, Gregory Kershaw

Producers: Christos Konstantakopoulos, Cameron O’Reilly, Matthew Perniciaro

Hummingbirds

Directors: Silvia Del Carmen Castaños, Estefanía “Beba” Contreras

Co-Directors/Producers: Miguel Drake-McLaughlin, Diane Ng, Ana Rodriguez-Falco, Jillian Schlesinger

Producers: Leslie Benavides, Rivkah Beth Medow

No Other Land

Directors/Producers: Yuval Abraham, Basel Adra, Hamdan Ballal, Rachel Szor

Producers: Fabien Greenberg, Bård Kjøge Rønning

Patrice: The Movie

Director: Ted Passon

Producers: Kyla Harris, Innbo Shim, Emily Spivack

Soundtrack to a Coup d’Etat

Director: Johan Grimonprez

Producers: Rémi Grellety, Daan Milius

BEST INTERNATIONAL FILM (Award given to the director)

All We Imagine as Light

France, India, Netherlands, Luxembourg

Director: Payal Kapadia

Black Dog

China

Director: Guan Hu

Flow

Latvia, France, Belgium

Director: Gints Zilbalodis

Green Border

Poland, France, Czech Republic, Belgium

Director: Agnieszka Holland

Hard Truths

United Kingdom

Director: Mike Leigh

PRODUCERS AWARD  – The Producers Award, now in its 28th year, honors emerging producers who, despite highly limited resources, demonstrate the creativity, tenacity, and vision required to produce quality independent films.

Alex Coco

Sarah Winshall

Zoë Worth

SOMEONE TO WATCH AWARD  – The Someone to Watch Award, now in its 31st year, recognizes a talented filmmaker of singular vision who has not yet received appropriate recognition.

Nicholas Colia

Director of Griffin in Summer

Sarah Friedland

Director of Familiar Touch

Pham Thien An

Director of Inside the Yellow Cocoon Shell

TRUER THAN FICTION AWARD – The Truer Than Fiction Award, now in its 30th year, is presented to an emerging director of non-fiction features who has not yet received significant recognition.

Julian Brave NoiseCat, Emily Kassie

Directors of Sugarcane

Carla Gutiérrez

Director of Frida

Rachel Elizabeth Seed

Director of A Photographic Memory

BEST NEW NON-SCRIPTED OR DOCUMENTARY SERIES (Award given to the Creator, Executive Producer, Co-Executive Producer)

Erased: WW2’s Heroes of Color

Executive Producers: Idris Elba, Johanna Woolford Gibbon, Jamilla Dumbuya, Jos Cushing, Khaled Gad, Matt Robins, Chris Muckle, Sean David Johnson, Simon Raikes

Co-Executive Producer: Annabel Hobley

Hollywood Black

Executive Producers: Shayla Harris, Dave Sirulnick, Stacey Reiss, Jon Kamen, Justin Simien, Kyle Laursen, Forest Whitaker, Nina Yang Bongiovi, Jeffrey Schwarz, Amy Goodman Kass, Michael Wright, Jill Burkhart

Co-Executive Producers: David C. Brown, Laurens Grant

Photographer

Executive Producers: Elizabeth Chai Vasarhelyi, Jimmy Chin, Pagan Harleman, Betsy Forhan

Co-Executive Producers: Anna Barnes, Brent Kunkle

Ren Faire

Executive Producers: Ronald Bronstein, Benny Safdie, Josh Safdie, Eli Bush, Dani Bernfeld, Lance Oppenheim, David Gauvey Herbert, Nancy Abraham, Lisa Heller, Sara Rodriguez

Co-Executive Producers: Abigail Rowe, Christian Vasquez, Max Allman

Social Studies

Creator/Executive Producer: Lauren Greenfield

Executive Producers: Wallis Annenberg, Regina K. Scully, Andrea van Beuren, Frank Evers, Caryn Capotosto

BEST NEW SCRIPTED SERIES (Award given to the Creator, Executive Producer, Co-Executive Producer)

Baby Reindeer

Creator/Executive Producer: Richard Gadd

Executive Producers: Wim De Greef, Petra Fried, Matt Jarvis, Ed Macdonald

Diarra From Detroit

Creator/Executive Producer: Diarra Kilpatrick

Executive Producers: Kenya Barris, Miles Orion Feldsott, Darren Goldberg

Co-Executive Producers: Ester Lou, Mark Ganek

English Teacher

Creator/Executive Producer: Brian Jordan Alvarez

Executive Producers: Paul Simms, Jonathan Krisel, Dave King

Co-Executive Producers: Kathryn Dean, Jake Bender, Zach Dunn

Fantasmas

Creator/Executive Producer: Julio Torres

Executive Producers: Emma Stone, Dave McCary, Olivia Gerke, Alex Bach, Daniel Powell

Co-Executive Producer: Ali Herting

Shōgun

Creators/Executive Producers: Rachel Kondo, Justin Marks

Executive Producers: Edward L. McDonnell, Michael De Luca, Michaela Clavell

Co-Executive Producers: Shannon Goss, Andrew Macdonald, Allon Reich

BEST LEAD PERFORMANCE IN A NEW SCRIPTED SERIES

Brian Jordan Alvarez

English Teacher

Richard Gadd

Baby Reindeer

Lily Gladstone

Under the Bridge

Kathryn Hahn

Agatha All Along

Cristin Milioti

The Penguin

Julianne Moore

Mary & George

Hiroyuki Sanada

Shōgun

Anna Sawai

Shōgun

Andrew Scott

Ripley

Julio Torres

Fantasmas

BEST SUPPORTING PERFORMANCE IN A NEW SCRIPTED SERIES

Tadanobu Asano

Shōgun

Enrico Colantoni

English Teacher

Betty Gilpin

Three Women

Chloe Guidry

Under the Bridge

Moeka Hoshi

Shōgun

Stephanie Koenig

English Teacher

Patti LuPone

Agatha All Along

Nava Mau

Baby Reindeer

Ruth Negga

Presumed Innocent

Brian Tee

Expats

BEST BREAKTHROUGH PERFORMANCE IN A NEW SCRIPTED SERIES

Jessica Gunning

Baby Reindeer

Diarra Kilpatrick

Diarra From Detroit

Joe Locke

Agatha All Along

Megan Stott

Penelope

Hoa Xuande

The Sympathizer

BEST ENSEMBLE CAST IN A NEW SCRIPTED SERIES

How to Die Alone

Ensemble Cast: Melissa DuPrey, Jaylee Hamidi, KeiLyn Durrel Jones, Arkie Kandola, Elle Lorraine, Michelle McLeod, Chris “CP” Powell, Conrad Ricamora, Natasha Rothwell, Jocko Sims

Spirit Awards 2016: Il Caso Spotlight fa piazza pulita

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È Il Caso Spotlight a portare a casa la vittoria e il maggior numero di riconoscimenti agli Spirit Awards 2016, l’ultimo prestigioso premio prima della notte degli Oscar (leggi le nomination), per la quale mancano ormai solopoche ore. Di seguito la lista completa dei vincitori:

Best Feature

Anomalisa
Beasts of No Nation
Carol
Spotlight — WINNER
Tangerine

Best Director

Sean Baker, Tangerine
Cary Joji Fukunaga, Beasts of No Nation
Todd Haynes, Carol
Charlie Kaufman & Duke Johnson, Anomalisa
Tom McCarthy, Spotlight — WINNER
David Robert Mitchell, It Follows

Best Screenplay

Charlie Kaufman, Anomalisa
Donald Margulies, The End of the Tour
Phyllis Nagy, Carol
Tom McCarthy & Josh Singer, Spotlight — WINNER
S. Craig Zahler, Bone Tomahawk

Best First Feature

The Diary of a Teenage Girl — WINNER
James White
Manos Sucias
Mediterranea
Songs My Brothers Taught Me

Best First Screenplay

Jesse Andrews, Me and Earl and the Dying Girl
Jonas Carpignano, Mediterranea
Emma Donoghue, Room — WINNER
Marielle Heller, The Diary of a Teenage Girl
John Magary, Russell Harbaugh, Myna Joseph, The Mend

Best Male Lead

Christopher Abbott, James White
Abraham Attah, Beasts of No Nation — WINNER
Ben Mendelsohn, Mississippi Grind
Jason Segel, The End of the Tour
Koudous Seihon, Mediterranea

Best Female Lead

Cate Blanchett, Carol
Brie Larson, Room — WINNER
Rooney Mara, Carol
Bel Powley, The Diary of A Teenage Girl
Kitana Kiki Rodriguez, Tangerine

Best Supporting Male

Kevin Corrigan, Results
Paul Dano, Love & Mercy
Idris Elba, Beasts of No Nation — WINNER
Richard Jenkins, Bone Tomahawk
Michael Shannon, 99 Homes

Best Supporting Female

Robin Bartlett, H.
Marin Ireland, Glass Chin
Jennifer Jason Leigh, Anomalisa
Cynthia Nixon, James White
Mya Taylor, Tangerine — WINNER

Best Documentary

(T)error
Best of Enemies
Heart of a Dog
The Look of Silence — WINNER
Meru
The Russian Woodpecker

Best International Film

A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence

Embrace of the Serpent
Girlhood
Mustang
Son of Saul  — WINNER

 Best Cinematography

Beasts of No Nation
Carol — WINNER
It Follows
Meadlowland
Songs My Brothers Taught Me

Best Editing

Heaven Knows What
It Follows
Manos Sucias
Room
Spotlight — WINNER

John Cassavetes Award (Best Feature Under $500,000)

Advantageous
Christmas, Again
Heaven Knows What
Krisha — WINNER
Out of My Hand

Robert Altman Award (Best Ensemble)

Spotlight

Kiehl’s Someone to Watch Award

Chloe Zhao
Felix Thompson — WINNER
Robert Machoian & Rodrigo Ojeda-Beck

Piaget Producers Award 

Darren Dean
Mel Eslyn — WINNER
Rebecca Green and Laura D. Smith

Gli Independent Spirit Awards sono premi cinematografici statunitensi assegnati annualmente a partire dal 1986 dall’organizzazione no-profit IFP/West per sostenere e promuovere il cinema indipendente.

 

Fonte: Variety

Spirit Awards 2012: trionfo per The Artist

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Si è svolta nella notte a Santa Monica la 27ma edizione degli Independent Spirit Awards, gli Oscar del cinema indipendente americano. Incetta di

Spirit – Il Ribelle dal 14 ottobre in Dvd e Blu-ray

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Spirit – Il Ribelle dal 14 ottobre in Dvd e Blu-ray

Unisciti a Lucky, Abigail e Prue in Spirit – Il Ribelle, un viaggio indimenticabile che racchiude famiglia, amicizia e sana avventura da rivedere tutte le volte che vorrai. Il nuovo film sarà disponibile dal 14 ottobre in Dvd e Blu-ray grazie a Universal Pictures Home Entertainment e Dreamworks. L’uscita è ricchissima di contenuti speciali per oltre un’ora di materiale da scoprire, tra cui scene eliminate, attività da fare a casa insieme a Spirit, interviste al cast, karaoke e molto altro!

Spirit – Il Ribelle è il nuovo capitolo dell’amata serie che parla di avventura, famiglia e amicizia. Lo spirito libero Lucky Prescott si trasferisce a Miradero per ricongiungersi con il padre. Non è molto contenta della vita sonnolenta della cittadina, finché non scopre un legame molto particolare con la madre scomparsa, che era un’impavida cavallerizza acrobata. In breve tempo si affeziona ad un mustang ribelle di nome Spirit e conosce due nuove amiche che condividono con lei la stessa passione per i cavalli. Quando un mandriano senza scrupoli vuole catturare Spirit e la sua mandria, Lucky intraprende insieme alle amiche un viaggio avventuroso per salvare il cavallo che le ha fatto scoprire l’indissolubile legame con l’eredità della madre.

Spirit – Il Ribelle presenta nel cast originale Isabela Merced (Dora e la Città Perduta),  Marsai Martin (Little), Mckenna Grace (Captain Marvel), Walton Goggins (Justified), Andre Braugher (Brooklyn Nine-Nine), Eiza González (Fast & Furious Presents: Hobbs and Shaw), con Julianne Moore (Kingsman: The Golden Circle)  e Jake Gyllenhaal (Spider-Man: Far From Home). Il film è diretto da Elaine Bogan (Trolhunters: Tales of Arcadia) e co-diretto da Ennio Torresan (Baby Boss). E’ prodotto da Karen Foster (Dragon Trainer) e le musiche originali del film e la canzone “Fearless” è ad opera di Amie Doherty (Marooned).

In occasione dell’uscita home video, Spirit – Il Ribelle si lega a FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) per sottolineare l’importanza del rapporto uomo-cavallo. “Siamo felici” – dichiara il Presidente FISE Marco Di Paola – “di partecipare al lancio del film Spirit – Il Ribelle in uscita in Dvd e Blu-ray. Ci fa piacere raccontare la storia di Spirit, perché il cavallo per noi è un fedele compagno di sport e di giochi”.

FISE, fondata nel 1926, è unica rappresentante degli sport equestri a livello olimpico per l’Italia, nonché la sola Federazione autorizzata a disciplinare l’attività equestre in Italia in tutte le sue espressioni formative, agonistiche, ludiche ed addestrative. Con una struttura capillare con centri ippici su tutto il territorio nazionale, FISE è sinonimo di autorevolezza, esperienza e competenza quando si parla di cavallo e sport equestri.

Così come Lucky e Spirit, il cavallo “insieme all’uomo instaura un rapporto speciale, sempre unico, ed è un silenzioso alleato capace di trasportare il proprio cavaliere o amazzone in un mondo esclusivo creato per due. Campione a tutti gli effetti e atleta al pari dell’uomo, il cavallo è un compagno di avventure in campi di gara, in scuderia o in splendidi scenari di una passeggiata nel verde”.

Innumerevoli i benefici e gli insegnamenti che possiamo trarre dall’equitazione. “Ai ragazzi il cavallo sa insegnare il rispetto e la gentilezza nei confronti degli altri, che il modo in cui ci si muove o si parla vicino a lui lo influenza e che è fondamentale preservare l’ambiente in cui viviamo”, afferma Di Paola. Importante anche l’utilizzo del cavallo in ippoterapia, paziente aiuto nei percorsi di sostegno alla disabilità: “Straordinario terapeuta, sa accompagnare con saggezza il percorso di bambini e adulti con disabilità, regalando loro la possibilità di scoprire le emozioni delle attività in sella, della preparazione e cura dell’animale e dell’intimità di una carezza”.

Spirit – cavallo selvaggio: recensione del film di Kelly Asbury e Lorna Cook

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Spirit – cavallo selvaggio è il film d’animazione del 2002 diretto da Kelly Asbury e Lorna Cook che vede nel cast delle voci Matt Damon/Giorgio Borghetti (Spirit); James Cromwell/Massimo Rossi (il colonnello); Daniel Studi/Fabio Boccanera (Piccolo Fiume)

Spirit – cavallo selvaggio – Amicizia, amore, libertà.

Spirit – cavallo selvaggio – Amicizia, amore, libertà. Questo non è soltanto un film d’animazione, ma è forse la trasposizione cinematografica dell’amicizia e dell’amore più autentici, la ricerca incessante di una libertà negata , la voglia di rischiare per la conquista di un sogno.

Spirit cavallo selvaggioLa trama di Spirit – cavallo selvaggio – Spirit è un cavallo che vive allo stato brado con il suo branco e che un giorno, dopo essersi spinto a ridosso di un accampamento di soldati, viene catturato. I tentativi di domarlo si rivelano però del tutto vani. Spirit è uno stallone nato libero ed è pronto a dimenarsi con tutte le sue forze pur di non essere montato. Così, con l’intento di renderlo debole, Spirit viene legato ad un palo e lasciato senza cibo né acqua per giorni.

Nel frattempo un indiano, Piccolo Fiume, fatto prigioniero, viene anche lui messo al palo ma, l’indomani, grazie ad un coltello, riesce a liberarsi e a far scappare Spirit. L’animale viene condotto ad un campo indiano dove conosce Pioggia, una cavalla di proprietà di Piccolo Fiume, e della quale si innamora. Ma qui Spirit rifiuta, ancora una volta, di farsi montare.

Ed allora l’umano decide di lasciarlo andare, restituendogli la sua libertà. La cattura improvvisa di Spirit e l’attacco dei soldati porteranno però Piccolo Fiume e lo stesso Spirit a combattere fianco a fianco. Fin quando, dopo essersi lasciato finalmente cavalcare, Spirit tornerà ad assaporare la libertà e, certo di lasciarsi dietro un’amicizia profonda (quella di Piccolo Fiume), ritroverà, assieme a Pioggia, nella natura selvaggia la sua vera vita. Per sempre.

Spirit - cavallo selvaggio

Ciò che colpisce in Spirit – cavallo selvaggio  è la capacità di raccontare, attraverso una storia semplice ma intensa, il valore dell’amicizia tra uomo e animale, nonché il senso profondo della libertà.

In Spirit – cavallo selvaggio gli unici dialoghi sentiti sono quelli tra uomini mentre, abilmente, si sceglie di non far parlare direttamente i cavalli e di esprimere i loro sentimenti/pensieri attraverso i testi delle canzoni. Il risultato è un’avventura che finisce con l'”accarezzare” il cuore degli spettatori, suscitando indimenticabili emozioni.

Curiosità sul film Spirit – cavallo selvaggio

  • La pellicola è stata presentata fuori concorso al 55º Festival di Cannes
  • Ha ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2003.
  • La tecnica usata è quella dell’animazione 2D, ma è stata usata anche l’animazione 3D per gli sfondi e i paesaggi immensi.

La colonna sonora di Spirit – cavallo selvaggio è stata curata da Hans Zimmer e Bryan Adams. Di seguito, le tracce contenute nell’album:

  1. Here I Am (End Title)
  2. I Will Always Return
  3. You Can’t Take Me
  4. Get Off My Back
  5. Brothers Under The Sun
  6. Don’t Let Go (feat. Sarah McLachlan)
  7. This Is Where I Belong
  8. Sound The Bugle
  9. Run Free
  10. Homeland
  11. Rain
  12. The Long Road Back
  13. Nothing I’ve Ever Known

Nella versione italiana le canzoni di Spirit – cavallo selvaggio e la traduzione dei testi è stata affidata a Zucchero. Di seguito, le canzoni in italiano:

  1. Sono Qui
  2. Sempre Tornerò
  3. Non Mi Avrai
  4. Levati Di Dosso
  5. Suona Il Corno
  6. Non Mi Avrai Reprise
  7. Sempre (E Per) Sempre
  8. Fratelli Sotto il Sole

Spiral – L’eredità di Saw: trailer del film con Chris Rock e Samuel L. Jackson

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01 Distribution ha diffuso il trailer di Spiral – L’eredità di Saw, l’atteso nuovo capitolo del franchise di SAW che vede protagonisti Samuel L. Jackson e Chris Rock.

Una mente sadica mette in atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine su omicidi che ricordano l’inquietante passato della città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco dell’assassino.

Spiral – L’eredità di Saw è diretto da Darren Lynn Bousman e scritto Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema

Spiral – L’eredità di Saw: recensione del film con Chris Rock

Spiral – L’eredità di Saw: recensione del film con Chris Rock

Quella di Spiral – L’eredità di Saw, fin dagli albori, quando debuttò nei cinema nel 2004 con ben otto capitoli, è sempre stata una saga basata principalmente sulle torture sanguinanti e dalle immagini forti e attorno a queste veniva creata una storia. Oggi con Spiral – L’eredità di Saw diretto da Darren Lynn Bousman si cambia registro e ci si avvia verso un nuovo genere di Saw più virato al thriller poliziesco e meno splatter, con più giochi di inganno da svelare e meno macchine mortali.

Spiral – L’eredità di Saw, la trama

Questa volta ci troviamo a South Metro e un poliziotto insegue un borseggiatore lungo la metropolitana, ma a un certo punto viene cloroformizzato. Svegliatosi, si accorge di essere stato collegato a uno strano macchinario e di avere la lingua bloccata da una morsa. Su un televisore ai suoi piedi appare un pupazzo con le sembianze di un maiale (notiamo già il distacco dalla saga originale e vediamo che non viene più utilizzato il fantoccio Billy) che gli spiega che l’unico modo che ha per liberarsi è strapparsi la lingua, la stessa lingua che in tribunale ha usato per mentire. È solo l’inizio di una serie di avvenimenti che il detective Zeke Banks dovrà risolvere, perché sembra proprio che JigSaw sia tornato.

Zecke, figlio del capo della polizia dal passato glorioso, è l’unico poliziotto a essere sempre stato fedele al corpo, ma in un mondo corrotto è difficile essere onesti. Gli viene assegnato il caso del poliziotto trovato morto in metropolitana e presto scopre che l’uomo che credeva conoscere da una vita, in realtà era un uomo corrotto che mentiva regolarmente, motivo per cui Saw ha deciso di punirlo. Ma come è possibile che sia tornato realmente l’enigmista a mietere vittime in città dopo tutto questo tempo? Non era morto? Troppe cose non lo convincono e assieme al suo nuovo collega decide di proseguire le indagini ma sta per scoprire che quella è solo la prima di una moltitudine di attacchi mirati alla polizia.

Spiral - L'eredità di SawIl nuovo volto di Saw in Spiral – L’eredità di Saw

Darren Lynn Bousman, regista già di Saw 2 e Saw 3, decide di rilanciare definitivamente il franchise rinnovandolo, ma tenendo alcuni aspetti che lo hanno caratterizzato in passato e che tutt’ora lo contraddistinguono. Troviamo infatti tanti elementi vecchi ma con una veste nuova, la stessa colonna sonora che accompagnava ogni momento del film, come l’apparizione della macchina della tortura non è più così forte e ripetitiva, rimane di sottofondo giusto nel finale come per farci capire che sì è Saw ma un nuovo Saw. Nuove sono le dinamiche delle uccisioni, se prima JigSaw dava sempre una chance ai suoi prigionieri, questo nuovo Saw li intrappola per punirli delle cattive azioni fatte senza regalare loro la possibilità di redimersi. La stessa spirale simbolo del film è un segno del cambiamento, di nuovo inizio che si vuole dare nel creare una nuova saga puntando più sul genere poliziesco che sull’horror, dando più importanza alla trama.

Questo nuovo capitolo ha come protagonista un Chris Rock che riesce perfettamente a centrare l’obiettivo; attore dalla carriera prevalentemente votata al genere comico, Rock si cimenta ora in un genere per lui assolutamente nuovo, incuriosendo il pubblico. Pochi sanno infatti che l’attore è un grandissimo fan della saga e che questo lo ha aiutato nel calarsi meglio nel personaggio, mescolando la comicità che lo contraddistingue all’horror della saga. Altra figura importantissima nel film è Samuel L. Jackson, nei panni del padre di Zecke, ex-capo della polizia in congedo che man mano che la storia prosegue, assumerà sempre maggior peso nella trama.

Spiral – L’eredità di Saw sposta il suo occhio dalla degenerazione della società e si concentra sulla problematica della corruzione nella polizia e sulla vendetta per torti subiti da una giustizia marcia, sul cattivo funzionamento della giustizia, accompagnandoci lentamente per poi accelerare con un finale adrenalinico e mozzafiato aperto a un probabile sequel.

Spiral – L’Eredità di Saw: intervista a Darren Lynn Bousman e Marisol Nichols

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Al cinema dal 16 giugno, Spiral – L’Eredità di Saw ci riporta dentro alla saga che ha fatto la storia dell’horror. Ecco cosa hanno da raccontare sul film il regista Darren Lynn Bousman e la protagonista femminile, Marisol Nichols.

Arriverà al cinema dal 16 Giugno Spiral – L’eredità di Saw, il nuovo film del franchise horror di SAW scritto da Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Diretto da Darren Lynn Bousman nel cast protagonisti sono Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols e Samuel L. Jackson. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.

Nel film Una mente sadica mette in atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine su omicidi che ricordano l’inquietante passato della città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco dell’assassino.

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