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No Good Deed, la spiegazione del finale: Cosa è successo davvero a Jacob?

In No Good Deed i Morgan cercano di vendere la loro casa per sfuggire alla verità su ciò che è accaduto al figlio Jacob, ma nemmeno loro ne sapevano nulla. Questa serie dark comedy di Netflix esplora i tipi di segreti che le case possono nascondere, specialmente quelle collocate in un mercato competitivo. No Good Deed segue Paul e Lydia Morgan (Ray Romano e Lisa Kudrow), il cui annuncio molto ambito attira l’attenzione di tre coppie: Leslie e Sarah (Abbi Jacobson e Poppy Liu), Dennis e Carla (O-T Fagbenle e Teyonah Parris) e JD e Margo (Luke Wilson e Linda Cardellini).

In No Good Deed diventa subito evidente che Paul e Lydia stanno nascondendo qualcosa, e la tragica rivelazione è che il loro figlio Jacob è stato ucciso con un colpo di pistola nella casa tre anni prima che la mettessero sul mercato (il termine ultimo per la divulgazione di tali eventi). La ricostruzione di ciò che è accaduto a Jacob è tuttavia lenta. Prima viene rivelato che i Morgan hanno fatto credere che Jacob fosse stato colpito da un ladro. Poi, la dark comedy di Netflix svela tragicamente il segreto che è stata la loro figlia, Emily (Chloe East), a sparare a Jacob, pensando che fosse un ladro. Tuttavia, alla fine non è stata Emily a uccidere il ragazzo.

Chi ha veramente ucciso Jacob in No Good Deed

No Good Deed
SAEED ADYANI/Netflix

Il finale di No Good Deed rivela che, all’insaputa dei Morgan, c’erano due bossoli recuperati sulla scena del crimine la notte in cui Jacob fu ucciso. Paul ne aveva raccolto uno, mentre suo fratello Mikey (Denis Leary) ne aveva nascosto un altro. Poiché Emily aveva sparato una sola volta e i bossoli erano chiaramente diversi l’uno dall’altro, è apparso subito chiaro che qualcosa non quadrava. Desiderosa di saperne di più, Lydia dà un’occhiata ai referti dell’autopsia del figlio e scopre che a ucciderlo è stata una pistola calibro 40, mentre la pistola con cui Emily ha sparato era una 9 mm.

Fu un enorme sollievo che Emily non avesse davvero ucciso suo fratello, ma questo lasciava ancora molte domande. La potenziale acquirente di una casa e avvocato Leslie ha scoperto che il vicino di casa della celebrità JD Campbell possedeva una pistola calibro 40 e che quest’uomo sembrava avere un movente, dato che in seguito è stato rivelato che sua moglie, Margo Starling, aveva una relazione con Jacob Morgan. Tuttavia, Lydia si rese conto della verità. È stata proprio Margo a uccidere Jacob in No Good Deed.

I flashback di No Good Deed rivelano che Jacob aveva rubato ai vicini per adulare Margo con regali costosi. Tuttavia, quando la donna, molto più anziana, ha messo fine alla storia, Jacob si è introdotto in casa sua e ha iniziato a rubare di nuovo gli oggetti. Disse a Margo che avrebbe detto a JD la verità sulla loro relazione e iniziò a tornare a casa sua. La cacciatrice di dote ha afferrato la calibro 40 del marito e ha inseguito Jacob, sparando al ragazzo nello stesso momento in cui Emily ha sparato (mancandolo) al fratello mascherato. I Morgan insabbiarono tutto per proteggere Emily e Margo la fece franca per anni.

La vera identità di Margo Starling e il suo destino spiegati

No Good Deed netflix
SAEED ADYANI/Netflix

Il personaggio di Linda Cardellini, Margo, è stato difficile da apprezzare fin dalla sua apparizione sullo schermo in No Good Deed, molto prima che venisse rivelato che aveva ucciso il suo amante adolescente. Lydia Morgan disprezzava la donna, che sembrava non amare altro che i vestiti costosi e il marito famoso. Tuttavia, Margo è riuscita a conquistare momentaneamente Lydia quando le due donne hanno avuto una conversazione a cuore aperto, durante la quale è stato rivelato che Margo aveva perso un fratello in un incendio che lei stessa aveva accidentalmente causato. È stato un momento quasi commovente, ma come tutto ciò che Margo ha detto, era per lo più una bugia.

Il finale di No Good Deed vede JD scoprire che il fratello di Margo, Bobby, non era morto e che il vero nome di sua moglie era Luann. Lei e Bobby erano dei poveri truffatori che avevano manipolato tutto per far sì che Luann sposasse una ricca celebrità. Tutto ciò che doveva fare era aspettare i termini dell’accordo prematrimoniale e “Margo” sarebbe uscita dal suo matrimonio con milioni di dollari. Tuttavia, ciò di cui non si rendeva conto era che aveva già speso tutti i soldi di JD. L’unica cosa che poteva sperare di rivendicare era la costosa casa, ma JD aveva un’idea diversa.

Anche se l’arresto della cattiva non viene mai visto sullo schermo, si presume che abbia finalmente affrontato la giustizia per l’omicidio di Jacob.

Una delle scene finali della dark comedy di Netflix vede Margo/Luann seduta nella vasca da bagno mentre la casa intorno a lei va in fiamme. Il fatto che JD venga poi visto allontanarsi felicemente in auto implica che l’uomo stesso abbia dato fuoco alla casa, con l’intenzione che la moglie truffatrice andasse a fondo con essa. Tuttavia, una scena successiva nell’episodio finale di No Good Deed vede una Margo pesantemente sfregiata che flirta con un uomo in un bar, che si rivela essere Nate Morgan, il nipote poliziotto di Paul e Lydia. Anche se l’arresto della cattiva non viene mai visto sullo schermo, si presume che abbia finalmente affrontato la giustizia per l’omicidio di Jacob.

Chi ha comprato la casa dei Morgan

SAEED ADYANI/Netflix

Oltre al mistero della morte di Jacob, il grande interrogativo di No Good Deed era chi si sarebbe aggiudicato la bellissima casa dei Morgan. A un certo punto, sembrava che ognuna delle tre coppie, desiderose di veder accettata la propria offerta, l’avrebbe reclamata. Paul e Lydia hanno accettato l’offerta di JD e Margo, che però è decaduta perché la star della soap opera non è riuscita a presentare la prova dei fondi. Poi, i Morgan hanno accettato l’offerta di Dennis e Carla, ma la neo-sposa si è tirata indietro quando Sarah ha rivelato di nascosto che Jacob Morgan era stato ucciso nella casa.

Rimangono Leslie e Sarah, che erano state precedentemente squalificate quando la prima era stata sorpresa a curiosare in casa di notte. Come procuratore distrettuale, Leslie era inizialmente una minaccia per Paul e Lydia, in quanto potenzialmente in grado di scoprire la verità su Jacob. Tuttavia, è stato proprio grazie a lei che i Morgan hanno scoperto che Margo, e non Sarah, ha ucciso il loro figlio. Questo fa guadagnare a Leslie e Sarah qualche punto in più e la loro offerta viene accettata alla fine di No Good Deed. Hanno anche rispettato i desideri di Lydia riguardo al bellissimo albero di arance mandarine della proprietà.

Il destino della casa di JD Cambell spiegato

No Good Deed
SAEED ADYANI/Netflix

L’ultima volta che la casa di JD Cambell è stata vista in No Good Deed, era in fiamme mentre Margo era intrappolata in un lato. Naturalmente, il fatto che Margo sia stata vista in seguito viva rivela che in qualche modo è riuscita a fuggire (anche se non senza gravi ustioni). Tuttavia, sembra che la casa stessa non se la sia cavata così bene. La clip finale di Dennis e Carla li vede festeggiare il loro atteso trasferimento a Los Feliz, in particolare a Derby Drive. Tuttavia, è subito chiaro che non si tratta della casa dei Morgan. Invece, Dennis e Carla stanno costruendo una nuova casa sul vecchio terreno di JD, rivelando che la casa precedente è stata completamente bruciata.

Cosa ha fatto Dennis con i soldi inviati dal padre di Carla

La scena finale di Dennis e Carla in No Good Deed rivela un lieto fine per la coppia, poiché il primo è finalmente riuscito a pubblicare un altro libro e la seconda ha potuto costruire la casa dei suoi sogni a Los Feliz. Tuttavia, questa non era la fine dei segreti della coppia. Carla dice che stanno costruendo la loro casa con l’enorme anticipo sul terzo libro di Dennis, ma lo sguardo del marito fa capire che non è del tutto vero. I messaggi di Dennis al padre di Carla lo confermano. La nuova casa sarebbe stata costruita con i 5 milioni di dollari inviati dall’uomo, e Carla non ne sa nulla.

Perché Lydia è finalmente riuscita a suonare di nuovo il pianoforte nel finale di No Good Deed

No Good Deed
SAEED ADYANI/Netflix

Nel corso di No Good Deed, Lydia ha chiarito di non essere più riuscita a suonare il pianoforte dalla morte del figlio. Un tempo era una pianista professionista, ma l’omicidio di Jacob durante uno dei suoi concerti ha causato un terribile tremore alle mani di Lydia che non riusciva a superare. Tuttavia, l’episodio finale della serie Netflix vede Lydia finalmente suonare, e non una canzone qualsiasi. Lydia e sua figlia Emily eseguono insieme una canzone che Jacob stesso ha scritto prima di morire.

Suonare il pianoforte non era solo una fonte di divertimento per Lydia, ma era un talento e un’arte che lei e Jacob condividevano.

L’incapacità di Lydia di suonare il pianoforte fino alla fine di No Good Deed era in realtà solo una punizione autoinflitta. Aveva deciso di comprare una pistola per proteggere la casa, dato che un noto ladro stava terrorizzando il quartiere. Naturalmente, Lydia non aveva idea che il ladro fosse Jacob, e il suo senso di colpa per aver incastrato la figlia nell’omicidio del figlio era semplicemente troppo da gestire. Suonare il pianoforte non era solo una fonte di divertimento per Lydia, ma era un talento e un’arte che lei e Jacob condividevano. Come penitenza, si è provocata psicosomaticamente il proprio tremore. Ma quando la verità fu rivelata, il tremore scomparve.

La lampada tremolante nel finale di No Good Deed: ecco come si spiega

No Good Deed
SAEED ADYANI/Netflix

Tra i segreti di casa Morgan in No Good Deed c’era la luce tremolante nella vecchia stanza di Jacob. Paul credeva che ciò fosse dovuto semplicemente a un cattivo impianto elettrico, mentre Lydia credeva fermamente che suo figlio usasse la luce per comunicare e inviarle dei segnali. Per la maggior parte di No Good Deed non è chiaro chi abbia ragione. Tuttavia, durante la scena finale della serie Netflix, la lampada sul tavolo di Paul inizia a tremolare mentre Emily e Lydia si esibiscono insieme al bar. Poiché si tratta di una scena fuori casa e nessuna delle luci degli altri tavoli sfarfalla, è implicito che Jacob stesse davvero cercando di aiutare la sua famiglia.

Il vero significato del finale di No Good Deed

No Good Deed è una commedia dark in tutto e per tutto, e il tocco di mistero che vi è stato aggiunto ne accresce certamente l’intrigo. Tuttavia, l’aspetto più unico di questa serie Netflix è il cuore emotivo che sta dietro a tutto. La casa dei Morgan è bella dentro e fuori, ma nasconde alcuni brutti segreti, e il tempo trascorso sul mercato ha ispirato altri personaggi di No Good Deed a creare inganni ancora più dannosi. Questo è un parallelismo con il matrimonio dei Morgan. All’inizio di No Good Deed, sembrano una coppia affiatata e con un grande senso dell’umorismo. Tuttavia, la loro relazione era in crisi.

In No Good Deed i personaggi dicono spesso di aver “sempre voluto vedere l’interno” della casa dei Morgan, e così come questo valeva letteralmente per la proprietà, funzionava figurativamente per i segreti della famiglia.

Il finale di No Good Deed vede i segreti di casa Morgan venire alla luce e risolversi. Allo stesso modo, i segreti che Paul e Lydia avevano tenuto nascosti – il risentimento e l’odio reciproco dopo la morte di Jacob – vengono a galla e si risolvono. Inoltre, anche il rapporto conflittuale tra Lydia e sua figlia e tra Paul e suo figlio ha avuto un ruolo importante. In No Good Deed i personaggi dicevano spesso di aver “sempre voluto vedere l’interno” della casa dei Morgan, e così come questo valeva letteralmente per la proprietà, funzionava figurativamente per i segreti della famiglia.

No Good Deed trailer del thriller con “l’assassino” Idris Elba

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No Good Deed trailer del thriller con “l’assassino” Idris Elba

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Arriverà a novembre in Italia il thriller No good Deed di Sam Miller, opera prima del regista che ha diretto per questo film Idris Elba nei panni di un violento assassino.
La trama non è particolarmente articolata e vede Elba chiedere aiuto a una donna (Taraji P. Henson) in seguito ad un guasto della sua macchina; una volta entrato nella casa della donna per “telefonare al soccorso stradale” si scatenerà la furia omicida dell’assassino.

No Good Deed due spot tv per il thriller con il killer Idris Elba

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No Good Deed, Idris ElbaArriverà a novembre in Italia il thriller No Good Deed di Sam Miller, opera prima del regista che ha diretto per questo film Idris Elba nei panni di un violento assassino.
La trama non è particolarmente articolata e vede Elba chiedere aiuto a una donna (Taraji P. Henson) in seguito ad un guasto della sua macchina; una volta entrato nella casa della donna per “telefonare al soccorso stradale” si scatenerà la furia omicida dell’assassino.

No Exit: trailer del thriller targato 20th Century Studios in arrivo su Disney+

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Sono stati diffusi il trailer, il poster e le immagini di No Exit, il thriller targato 20th Century Studios. Il film debutterà il 25 febbraio come Hulu Original negli Stati Uniti in esclusiva su Hulu e a livello internazionale come film originale su Star all’interno di Disney+ e su Star+ in America Latina.

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In No Exit, Havana Rose Liu (Mayday) debutta come protagonista nel ruolo di Darby, una giovane donna in viaggio per un’emergenza familiare che, bloccata da una bufera di neve, è costretta a trovare riparo in un’area di sosta autostradale con un gruppo di sconosciuti. Quando scopre una ragazza rapita in un furgone nel parcheggio, si lancia in una terrificante lotta tra la vita e la morte per scoprire chi sia il rapitore. Diretto da Damien Power (Killing Ground), da una sceneggiatura di Andrew Barrer & Gabriel Ferrari (Ant-Man and the Wasp) basata sul romanzo di Taylor Adams del 2017, e prodotta dal vincitore del PGA Award Scott Frank (La regina degli scacchi), il film è interpretato da Havana Rose Liu, Danny Ramirez (The Falcon and the Winter Soldier, Top Gun 2), David Rysdahl (Nine Days), Dale Dickey (Un gelido inverno), Mila Harris (Tyler Perry’s Young Dylan) e Dennis Haysbert (Atto di fede).

No Exit: James Badge Dale nel film sul mortale incendio

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James Badge Dale è in trattative per unirsi al cast del film d’azione No Exit.

Il film racconta la storia vera dei Granite Mountain Hotshots, un gruppo di eroici pompieri che nel giugno 2013 affrontarono uno dei più pericolosi incendi nella storia d’America, conosciuto come lo Yarnell Hill Fire, per salvare una cittadina dell’Arizona a nordovest di Phoenix. L’incendio arrivò a coprire più di 800 ettari e l’intervento dei Granite Mountain Hotshots costò la morte di 19 membri del gruppo. Badge Dale interpreterebbe uno dei pompieri. L’attore è famoso soprattutto per il ruolo di Chase Edmunds nella terza stagione di 24 e di Robert Leckie nella miniserie The Pacific, prodotta da Steven Spielberg.

Ha recitato nei film The Walk di Robert Zemeckis nel 2015 e 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi di Michael Bay nel 2016.

No Exit sarà diretto da Joseph Kosinski, regista di Tron: Legacy e Oblivion, e prodotto da Black Label Media (casa produttrice di Sicario), Lorenzo di Bonaventura, Mike Menchel e Conde Nast Entertainment. La sceneggiatura sarà scritta da Ken Nolan (Black Hawk Down). Nel cast Josh Brolin e Miles Teller (Whiplash).

Il film No Exit è ancora in fase di progettazione e non è ancora stata fissata una data d’inizio delle riprese.

Fonte: Variety

No Exit, recensione del film Star su Disney+

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No Exit, recensione del film Star su Disney+

Basato sull’omonimo romanzo di Taylor Adams, No Exit è la nuova produzione Hulu, per Starz, disponibile sulla piattaforma di Disney+ dal 25 febbraio 2022. Si tratta di un thriller ad alto tasso di adrenalina, ambientato completamente in un rifugio di montagna, in balia di una tempesta di neve. I colpi di scena sono assicurati.

No Exit, la trama

Darby è una ragazza che sembra avere dei problemi e che si mette in viaggio per raggiungere la madre malata in ospedale. Durante il percorso, però, viene costretta da una bufera di neve a fermarsi per la notte in un rifugio di montagna, dove passerà le ore di buio insieme ad altre persone, sconosciuti che, come lei, sono stati bloccati dal mal tempo. Cominciando a familiarizzare e a conoscersi, il gruppo di sconosciuti comincia ad esporsi e i vari personaggi cominciano a prendere forma sotto gli occhi di Darby, che è il nostro punto di vista e la nostra guida nella storia. Mistero, suspence e colpi di scena renderanno questa notte più movimentata di quanto la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare.

Come lo stesso regista Damien Power ha avuto modo di dichiarare, l’adattamento da Adams mantiene già in fase di sceneggiatura i punti cardine del romanzo e soprattutto i tempi e il ritmo ad alta tensione. Questo si traduce in una pellicola che riesce a tenere l’attenzione dello spettatore, merito anche degli ottimi interpreti che portano a casa un discreto risultato per una storia così basica. 

La tensione costante è ottenuta anche grazie all’unità di tempo e spazio della storia, che si svolge tutta nel corso di una notte in un luogo isolato. Come sempre accade quando si ricostruiscono situazioni del genere, le dinamiche trai personaggi vengono forzate, per cui è più semplice che si diventi amici, avversari, amanti, ovvero che tra due o più personaggi si sviluppino sentimenti forti e polarizzati, tali da sostenere i toni della narrazione.

La storia semplice e i personaggi complicati

Non c’è sicuramente nulla di male nel mettere in scena una storia semplice, quello che invece No Exit fa bene è proprio mettere in scena questa storia semplice con un alto grado di coinvolgimento da parte dello spettatore, cadenzando sapientemente i colpi di scena e le rivelazioni che piano piano compongono un puzzle in cui l’essere umano non fa certo bella figura e in cui sembra spiccare, alla fine, soltanto la nostra eroina, Darby, al netto delle sue difficoltà e del suo percorso turbolento.

Uno dei personaggi più importanti del film è l’ambiente, la neve, la tempesta, la natura ostile che si fa teatro della vicenda, che la complica, la racconta, le consente di andare avanti e svilupparsi in maniera avvincente, il tutto sotto gli occhi attenti ma spaventati di Darby.

No Exit è un buon esempio di thriller che racchiude in sé elementi molto cari al genere, sia su carta che su pellicola, e riesce a rendersi anche indipendente dal romanzo di cui è adattamento consapevole. 

No Exit, l’incontro con il cast del film Hulu in arrivo su Disney+

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Arriva il 25 febbraio su Disney+ No Exit, il film basato sul romanzo omonimo di Taylor Adams che Hulu ha trasformato in un lungometraggio con protagonisti Havana Rose Liu, Danny Ramirez, David Rysdahl e Dennis Haysbert. Alla regia Damien Power che ha dichiarato di essersi trovato tra le mani una sceneggiatura che conteneva già tutti gli elementi di forza del romanzo.

“La sceneggiatura era fedele al romanzo, che aveva un’aspettativa molto alta, colpi di scena, tensione alta. C’erano questi aspetti che potevo prendere in prestito. Tutti gli aspetti più emozionanti erano già nella sceneggiatura che ho letto, quindi posso capire come mai le persone che hanno letto il libro hanno pensato che sarebbe stato un gran film.”

Protagonista della storia, nei panni di Darby, è Havana Rose Liu, che è dovuta riuscire a dare sfogo a un vasto range di emozioni, data la complessità e la varietà di stati d’animo a cui deve far fronte la ragazza nella storia: “In genere cerco sempre di pormi delle domande sui personaggi che interpreto. Per Darby il processo è stato molto semplice, mi è parso che lei scorresse attraverso di me. Ho sentito subito quello che era l’incredibile range di emozioni che prova nel corso del film e anche il grado di impotenza che raggiunge ad un certo punto della storia. Per me si è trattato del personaggio più complesso e sfaccettato che potevo chiedere di interpretare.”

Visto in The Falcon and the Winter Soldier, Danny Ramirez interpreta un personaggio molto particolare, che riserva delle sorprese interessanti agli spettatori: “Durante la produzione abbiamo passato due settimane di quarantena in Nuova Zelanda. Tutte le note che mi dava Damien le ruminavo per giorni e quando è arrivato il tempo delle riprese, è venuto tutto fuori. Avevo anche delle scene molto divertenti e mi sono sentito al sicuro a far uscire il meglio e il peggio di me, credo che questo fosse necessario per un film in cui devi empatizzare con persone che normalmente sono respingenti.”

Accanto a Ramirez, a David Rysdahl è stato affidato un altro personaggio complesso e interessante: “Senza cercare di fare spoiler, dico che abbiamo legato via FaceTime durante la quarantena. È diventata un’abitudine. Inoltre credo che il lavoro in questo caso fosse davvero il non giudicare i personaggi che eravamo chiamati a interpretare e di fidarci degli altri attori con noi in scena.”

Il maggiore in un cast molto giovane, Dennis Haysbert commenta: “Ho interpretato tanti militari, negli anni, e la cosa che ho notato su questi personaggi è che non è mai lo stesso personaggio, anche basandomi sulla mia esperienza. Ho preso questa come un’opportunità di mostrare chi fosse lui, ho incorporato nel personaggio dei traumi che conosco, che mi hanno raccontato. E io e Dale (Dickey, ndr) eravamo una squadra, lei mi copriva le spalle sul set, sarebbe bello se fosse qui anche lei.”

No Exit è una produzione Hulu, disponibile su Disney+ dal 25 febbraio.

No Escape: Owen Wilson scappa nel primo Trailer

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No Escape: Owen Wilson scappa nel primo Trailer

La Weinstein Company ha diffuso il primo trailer del film No Escape, il thriller d’azione che vede protagonista Owen Wilson, Lake Bell e Pierce Brosnan. 

https://www.youtube.com/watch?v=VFpK71yBv1s

No EscapeNo Escape è diretto dal regista di DavilJohn Erick Dowdle, ed è stato scritto dal fratello Drew Dowdle. La pellicola uscira al negli USA il 2 Settembre 2015 e racconta di un uomo d’affari americano che insieme alla famiglia si ritrova nel bel mezzo di una rivolta politica violenta.

No Escape: nuovo trailer con Owen Wilson

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No Escape: nuovo trailer con Owen Wilson

Nuovo trailer del prossimo film No Escape con Owen Wilson, Lake Bell e Pierce Brosnan. 

No EscapeNo Escape è diretto dal regista di DavilJohn Erick Dowdle, ed è stato scritto dal fratello Drew Dowdle. La pellicola uscira al negli USA il 2 Settembre 2015 e racconta di un uomo d’affari americano che insieme alla famiglia si ritrova nel bel mezzo di una rivolta politica violenta.

Fonte

No Escape: nuovi spot e clip del film con Owen Wilson

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No Escape: nuovi spot e clip del film con Owen Wilson

La Weinstein Company ha pubblicato online due nuovi spot TV e una clip del film No Escape con Owen WilsonPierce Brosnan e Lake Bell.

https://youtu.be/vRvu7o0ZQq8

https://youtu.be/BvYofnsb0MY

https://youtu.be/1t80oxtZW8k

Ecco la trama ufficiale: Un padre (Owen Wilson) dovrà fare di tutto per salvare la moglie e le figlie dall’efferata violenza scaturita da un colpo di stato scoppiato nel Paese asiatico, dove la famiglia si è appena trasferita.

No Escape, in italia No Escape – Colpo di Stato, è diretto dal regista di DavilJohn Erick Dowdle, ed è stato scritto dal fratello Drew Dowdle.

Nel cast si vede la presenza anche di Pierce Brosnan, Lake Bell, Sterling Jerins, Spencer Garrett, Claire Geare, e Sahajak Boonthanakit.

La pellicola uscira al negli USA il 2 Settembre 2015.

No Escape: featurette dal thriller con Owen Wilson

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No Escape: featurette dal thriller con Owen Wilson

Ecco il primo behind-the-scenes direttamente dal set di No Escape, thriller in uscita nelle sale USA il 26 Agosto, diretto da John Erick Dowdle (Quarantine, Devil) e con un cast degno di nota: tra gli altri, Owen Wilson, Lake Bell e Pierce Brosnan. Nel video sono incluse interviste con Wilson, la Bell e John Erick, e il fratello di quest’ultimo, il co-produttore Drew Dowdle.

La Trama: nel film, una coppia (interpretata da Owen Wilson e Lake Bell) parte con le figlie in un viaggio d’affari alla scoperta del “Far East”, ma rimane coinvolta in una rivoluzione in cui protestanti uccidono ogni straniero che incontrano. La famiglia, nel disperato tentativo di salvarsi, incontra uno straniero a loro familiare, interpretato da Pierce Brosnan, che potrebbe aiutarli o meno…

Fonte: Comingsoon.net

No Escape – Colpo di Stato: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il regista John Erick Dowdle ha diretto nel corso della sua carriera diversi film horror dal buon successo commerciale, come Quarantena, Devil o Necropolis – La città dei morti. Nel 2015, tuttavia, insieme al fratello Drew, decide di portare al cinema un genere diverso, andando a ripescare da una vecchia idea nata in seguito ad un preciso evento. Il film in questione è No Escape – Colpo di Stato, un thriller d’azione incentrato su una famiglia bloccata in un paese straniero nel bel mezzo di un colpo di Stato.

Le riprese si sono svolte a è stato girato a Chiang Mai, in Tailandia, con la promessa però di non fornire una precisa identità del luogo in cui avviene il fittizio colpo di Stato del film. Ciò per evitare che si potesse diffondere un’idea negativa della Tailandia, in quegli anni realmente sconvolta da diversi scontri e manifestazioni. Per i due Dowdle è stata dunque l’occasione non solo di cimentarsi con un genere diverso, ma anche con la rielaborazione di loro fantasie giovanili, scaturite da una situazione simile a quella presentata nel film.

Per tutti gli appassionati di quei film d’azione fortemente calati all’interno di un contesto realistico, No Escape – Colpo di Stato è allora un titolo da non perdere, capace di regalare buoni colpi di scena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Si vedrà poi qual è la storia vera che ha ispirato il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

No Escape - Colpo di Stato Pierce Brosnan Owen Wilson-1

La trama e il cast di No Escape – Colpo di Stato

Protagonista del film è Jack Dwyer, un imprenditore statunitense, dipendente della Cardiff, società americana specializzata in sistemi idrici, che dopo un importante accordo d’affari con il Primo Ministro tailandese, si trasferisce in loco insieme alla moglie Annie e alle due figlie, per lavorare all’acquedotto presente sul territorio. All’arrivo, l’eccentrico inglese ed esperto del posto, Hammond accompagna Dwyer e la sua famiglia all’alloggio dove soggiornano tutti i turisti stranieri. Pochi giorni dopo, però, il Paese viene sconvolto da una rivolta armata che mira a sovvertire il governo ufficiale.

Infatti il Primo Ministro viene ucciso da un violento gruppo armato e scoppia una vera e propria guerra. I ribelli stanno protestando contro il governo e gli occidentali per via degli accordi stipulati per la gestione delle riserve idriche. Ne seguirà una caccia allo straniero che costringerà Jack e la sua famiglia a cercare disperatamente una via di fuga. Il gruppo sarà accompagnato dall’inglese Hammond che gli offrirà il suo aiuto. Insieme si troveranno ad affrontare mille pericoli in un territorio sconosciuto e ostile.

Nei panni di Jack Dwyer, nuovo impiegato di Cardiff, vi è l’attore Owen Wilson, mentre l’attrice Lake Bell ricopre il ruolo di Annie Dwyer, la moglie di Jack. I loro figli Lucy e Briegel sono interpretati da Sterling Jerins e Claire Geare. Il noto attore Pierce Brosnan, invece, recita nel ruolo di Hammond, un presunto agente del governo britannico. Completano poi il cast Sahajak Boonthanakit nei panni di Kenny, un autista locale che gestisce un servizio taxi a tema Kenny Rogers, anche lui socio di Hammond, e Thanawut Ketsaro nel ruolo di Samnang, leader dei ribelli violenti.

No Escape - Colpo di Stato storia vera

No Escape – Colpo di Stato è basato su una storia vera?

Data la precisione del film riguardo determinati dettagli sul colpo di stato alla base del racconto, in molti sono stati spinti a pensare che No Escape – Colpo di Stato sia l’adattamento cinematografico di una storia vera. In realtà, il film è frutto di un’idea originale degli sceneggiatori John Dowdle ed Eric Dowdle, i quali si sono però dichiaratamente basati su alcuni eventi simili realmente accaduti per far sì che quanto narrato nel film avesse l’aspetto di un colpo di stato come realmente ne vengono effettuati. In particolare, i due si sono ispirati a quello verificatosi in Thailandia nel 2006, quando si trovavano lì in vacanza.

Nel settembre del 2006, infatti, con l’accentuarsi dell’instabilità politica ebbe luogo un colpo di Stato che portò i militari a prendere il potere senza causare vittime, potendo fare affidamento sull’assenso del re e di una larga parte della popolazione. Il primo ministro Thaksin fu incriminato con diverse accuse, tra cui la corruzione e il conflitto di interessi, e fu costretto a rifugiarsi in esilio all’estero. La situazione, però, non si risolse così facilmente ma ha al contrario dato il via ad un periodo di instabilità politica che prosegue ancora oggi con diversi scontri e manifestazioni di vario tipo.

In ogni caso, il viaggio dei due sceneggiatori, i quali si trovavano lì per una vacanza di famiglia, è proseguito senza problemi e hanno raccontato che nonostante quegli eventi, su tutto sul territorio non si respirava affatto un’atmosfera di pericolo. Entrambi, però, hanno continuato ad immaginarsi come sarebbe potuto andare se uno straniero fosse rimasto intrappolato in un paese in agitazione durante un conflitto armato. Anni dopo, hanno dunque scritto la sceneggiatura di No Escape – Colpo di Stato, riprendendo in mano quell’idea.

Il trailer di No Escape – Colpo di Stato e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di No Escape – Colpo di Stato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 novembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

No alla chiusura di Cinecittà per Ferretti

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dante-ferretti

Per il premio oscar Dante Ferretti il rischio di chiusura per Cinecitta’ Luce e’ ”una situazione folle”. Toccare Cinecitta’, ha aggiunto ”e’ come smontare San Giovanni”.

No Activity – Niente da segnalare: trailer della nuova serie Prime Video

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Prime Video ha svelato il trailer di No Activity – Niente da segnalare, la nuova esilarante serie-comedy Original italiana in sei episodi tutti da ridere, disponibile in esclusiva dal 18 gennaio 2024, che vedrà protagonisti Luca Zingaretti, Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli, Fabio Balsamo e Alessandro Tiberi. Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella Cuccarini, con Francesco Pannofino e con Diego Abatantuono.

Due criminali in attesa di un carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo. Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!

Diretta da Valerio Vestoso, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, la serie è un adattamento del format australiano No Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay).

No Activity – Niente da segnalare: recensione della serie Prime Video

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“No Activity – Niente da segnalare” ripetono pigramente Marcello e Achille, due poliziotti appostati al porto, in attesa che accada qualcosa, forse una consegna di un carico di droga in arrivo dall’estero. Il primo è completamente alla deriva, non fa altro che parlare della moglie che vuole lasciarlo e delle sue terapie olistiche per cercare di sopravvivere alla separazione, il secondo è un giovane poliziotto desideroso di fare per bene il proprio lavoro, di essere coinvolto nell’azione e di avere una promozione sul campo.

Dall’altra parte del loro ricevitore ci sono Katia e Palmira, detta Perri, due donne che sono ai due poli opposti rispetto al loro rapporto con il lavoro che svolgono alla centrale; una al vertice della sala di controllo che lei considera “il centro dell’azione”, con il fermo proposito di fare il proprio lavoro e felice di essere dov’è, l’altra invece mandata in quel posto a seguito di un’azione disciplinare, che non vuole altro che andar via, ma che troverà il modo per creare un ambiente piacevole in cui lavorare proprio grazie alla sua disarmante ingenuità.

Intanto, in un container al porto, in attesa del famoso carico di droga, ci sono Toni e Dario, due criminali, e anche qui la coppia è bene assortita, perché Toni è il criminale disincantato e incallito, Dario è un orfano, un delinquente alle prime armi, che vuole con tutto se stesso diventare un grande esponente della malavita organizzata e che come unico idolo e esempio di vita ha proprio Toni e le sue gesta fuorilegge.

Sei vite che seguiamo per poco più di tre ore, sul posto di lavoro, nell’arco di diversi giorni, in attesa, mentre si conoscono, si confidano, si confrontano e danno vita a sei tropi umani, molto spesso comici, più spesso tragici nella loro comicità.

No Activity – Niente da segnalare, la versione italiana

Basata su un format australiano, No Activity – Niente da segnalare è disponibile su Prime Video dal 18 gennaio 2024 e offre da una parte uno spaccato di comicità leggera e pungente, dall’altra è un palcoscenico per sei straordinari attori che si affidano reciprocamente al proprio compagno di scena. Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo e Fabio Balsamo, Carla Signoris e Emanuela Fanelli mettono in scena un talento raffinato e leggero che permette loro di diventare il vero cuore della serie.

Dopotutto la struttura teatrale dell’idea originale, replicata nella riproposizione italiana, prevede lunghi dialoghi a due voci, mentre gli interpreti sono sempre fermi sul posto (l’abitacolo di una macchina, la scrivania di un centralino, i bancali all’interno di un container), con piccole eccezioni. La scrittura, che porta la firma di Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, è quindi fondamentale, insieme alla chimica tra gli attori. La necessità di raccontare la noia delle attese si fa dunque contenitore in cui i sei protagonisti, e i diversi comprimari, tra cui Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Francesco Pannofino e Diego Abatantuono, riversano pensieri, convinzioni, contrasti generazionali, problemi personali, ambizioni, guai, emozioni.

Il risultato è una serie comedy, che racconta tante umanità in difficoltà con se stesse, e che si contamina talvolta con il thriller e il dramma. Diretta da Valerio Vestoso, No Activity – Niente da segnalare vince quindi una doppia sfida: da una parte traduce e italianizza il format originale senza snaturarlo e sfruttando al meglio i talenti forti della nostra commedia; dall’altra offre un contenuto garbato e divertente che potrebbe trovare il giusto spazio nella giungla delle proposte che le piattaforme offrono ogni giorno.

No Activity – Niente da segnalare: Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi in una clip della serie

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Prime Video ha svelato in una nuova clip esclusiva altri due inediti personaggi di No Activity – Niente da segnalare, l’esilarante serie-comedy Original italiana in sei episodi disponibile in esclusiva dal 18 gennaio 2024.

Così diversi ma così vicini, “l’agente disilluso” Marcello (Luca Zingaretti) e “l’agente esaltato” Achille (Alessandro Tiberi) sono in perenne attesa dell’avvio di un’azione che non scatta, di una chiamata dalla centrale che non arriva, in gabbia nella loro volante che contiene le loro emozioni.

In No Activity – Niente da segnalare anche Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli e Fabio Balsamo. Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella Cuccarini, con Francesco Pannofino e con Diego Abatantuono.

Due criminali in attesa di un carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo. Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!

Diretta da Valerio Vestoso, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, la serie è un adattamento del format australiano No Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay). No Activity – Niente da segnalare è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

No Activity – Niente da segnalare, le prime immagini della nuova serie-comedy Prime Video

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Prime Video ha svelato le prime immagini di No Activity – Niente da segnalare, la nuova esilarante serie-comedy Original italiana in sei episodi tutti da ridere, disponibile in esclusiva dal 18 gennaio 2024, che vedrà protagonisti Luca Zingaretti, Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli, Fabio Balsamo e Alessandro Tiberi.

Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella Cuccarini, con Francesco Pannofino e con Diego Abatantuono.

Due criminali in attesa di un carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo. Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!

Diretta da Valerio Vestoso, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, la serie è un adattamento del format australiano No Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay).

No 309: trama, cast, episodi e dove vederla in streaming

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No 309: trama, cast, episodi e dove vederla in streaming

No: 309 è la serie tv drammatica turca del 2016 creata da Asli e Banu Zengin per Fox TV con protagonista l’attrice Demet Özdemir. Composta da ben 66 episodi di quaranta minuti circa, la serie è stata diretta da Halsan Tolga Pulat ed è andata in onda dal giugno del 2016 fino all’ottobre del 2017.

No 309: dove vederla in streaming

No 309 in streaming è disponibile su YouTube con tutti gli episodi sottotitolati in inglese e in spagnolo.

No 309: la trama e il cast

In un video riprodotto dopo la sua morte, un anziano milionario parla a tutta la sua famiglia. In esso, dichiara che il primo nipote che si sposerà e avrà un figlio riceverà la sua quota dell’azienda di famiglia. Nel disperato tentativo di ottenere quella fortuna, le madri si precipitano a fissare appuntamenti al buio per i loro figli. Obbligato da sua madre, Onur va al suo appuntamento al buio. Lì incontra Lale, che era lì per il suo appuntamento al buio con un giovane dottore chiamato anche Onur. L’appuntamento al buio diventa una notte selvaggia piena di divertimento e follia, dove entrambi finiscono per ubriacarsi e passare la notte nella stanza 309 di un hotel. Al mattino, incapaci di ricordare cosa è successo la scorsa notte, entrambi si salutano e accettano di non rivedersi mai più. Tuttavia, tre mesi dopo, Lale scopre di essere incinta del bambino di Onur.

In No 309 protagonisti sono Demet Özdemir nel ruolo di Lale Yenilmez Sarıhan, Furkan Palalı nel ruolo di Onur Sarıhan, Sumru Yavrucuk nel ruolo di Songül Yenilmez, Erdal Özyağcılar nel ruolo di Yıldırım Yenilmez, Nurşim Demir nel ruolo di İsmet Sarıhan, Gökçe Özyol nel ruolo di Kurtuluş Yorulmaz, Cihan Ercan nel ruolo di Erol Sarıhan, Özlem Tokaslan nel ruolo di Yıldız Sarıhan, Suat Sungur nel ruolo di Fikret Sarıhan, Sevinç Erbulak nel ruolo di Betül Sarıhan, Beyti Engin nel ruolo di Şadi Sarıhan, Fatma Toptaş nel ruolo di Nilüfer Yorulmaz, İrem Helvacıoğlu nel ruolo di Pelinsu Yalın, Pelin Uluksar nel ruolo di Nergis Yenilmez, Murat Tavlı nel ruolo di Samet Yetiş, Ceren Taşçı nel ruolo di Filiz Sarıhan, Fatih Ayhan nel ruolo di Doktor Onur Saygın, Eda Özel nel ruolo di Şebnem Yalın e Ömrüm Nur Çamçakallı nel ruolo di Gülşah Yorulmaz.

No 309 1 stagione: il trailer

No 309 2 stagione: il trailer

NO – i giorni dell’arcobaleno – recensione

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NO – i giorni dell’arcobaleno – recensione

no - i giorni dell'arcobaleno La democrazia è il più alto e nobile concetto del nostro Occidente, studiato e teorizzato da filosofi e politici di ogni tempo. Ma in casi d’emergenza, è necessario strapparla dall’iperuranio platonico in cui giace cristallizzata e maneggiarla per quello che è: un’idea come le altre.

Siamo nel 1988, e il dittatore cileno Pinochet è spinto dall’opinione internazionale a indire un referendum popolare per legittimare e protrarre il suo governo. Si può facilmente indovinare che il ruolo dell’opposizione in un regime militare non sia esattamente un gioco da ragazzi, soprattutto se lo spazio televisivo concesso ai partiti sostenitori del NO consiste in soli 15 minuti notturni. Nella rassegnata credenza che il Paese abbia bisogno di “un atto divino”, nessun contestatore ritiene davvero possibile la vittoria; l’occasione di questo referendum truffa viene colta così per piangersi addosso e creare per lo più consapevolezza intorno ai crimini di un uomo troppo potente per essere spazzato via.

no - i giorni dell'arcobaleno posterA volte però, basta un solo (insospettabile) uomo per cambiare le carte in tavola. La campagna per i NO viene infatti affidata a René Saavedra (Gael Garcìa Benal), giovane e audace pubblicitario al servizio delle grandi multinazionali, figlio proprio di quello sviluppo economico neoliberista operato dallo stesso Pinoche. Egli è convinto che il Cile possa essere liberato più che dalla Provvidenza, dalla speranza per il futuro e dalla voglia di voltare pagina. Per riuscire in questo positivo messaggio di cambiamento, bisogna dunque osare e superare gli austeri metodi di comunicazione della sinistra tradizionale, dal momento che che il suo prodotto “non vende”.

La gente è spaventata, e non ne vuole sapere di denunce, desaparecidos e torture; se non si offrono prospettive a persone umili e poco istruite, queste preferiranno sempre lo status quo, per quanto penoso e castrante. Il prodotto d’eccezione da promuovere, la democrazia, deve avere in sé i colori dell’arcobaleno, i balli di gruppo e delle canzoni piene di allegria. Qualcosa che somigli a uno spot della Coca Cola: la televisione si mette così  al servizio di una rivoluzione pacifica e consapevole.

L’avvincente sceneggiatura di Pedro Peirano ci proietta in ogni istante nella geniale mente di Saavedra, che sfida l’establishment elaborando una strategia tanto rischiosa quanto accattivante; e non possiamo che esultare per il risultato finale, come lui increduli e con le lacrime agli occhi.

Tratto dall’opera teatrale “The Referendum” di Antonio Skarmeta, NO – i giorni dell’arcobaleno è l’insolito e originale racconto di un favoloso momento di svolta per il Cile, paese che il regista Pablo Larraìn dimostra ancora una volta di amare visceralmente.

La sua coraggiosa operazione è quella di girare con macchine da presa analogiche del 1983 per fondere senza scarti visivi i filmati d’archivio con le riprese del film. L’effetto è sorprendentemente riuscito, tanto che allo spettatore pare di essere immerso in un autentico e prezioso documento originale.

La sensazione di entusiasmo che trasuda da questa pellicola è straordinaria, e si può solo sorridere al pensiero che un jingle semplice e sincero quale: “Cile, la alegria ya viene” sia riuscito a scuotere un popolo intero.

Nirvana: recensione del film di Gabriele Salvatores

Nirvana: recensione del film di Gabriele Salvatores

Nirvana del film del 1997 diretto da Gabriele Salvatores e con protagonisti Christopher Lambert, Diego Abatantuono, Amanda Sandrelli, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Sergio Rubini, Stefania Rocca, Emmanuelle, Seigner, Gigio Alberti, Paolo Rossi, Antonio Catania, Marcello Mazzarella.


Anno
: 1997

Regia: Gabriele Salvatores

Cast: Christopher Lambert, Diego Abatantuono, Amanda Sandrelli, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Sergio Rubini, Stefania Rocca, Emmanuelle, Seigner, Gigio Alberti, Paolo Rossi, Antonio Catania, Marcello Mazzarella.

NirvanaTrama: Nel 2005 nell’Agglomerato Nord, Jimi Dimi è un creatore di videogiochi che lavora per la multinazionale Okosama Starr, per Natale è previsto il lancio del suo nuovo gioco, Nirvana, ed ha solo tre giorni per completarlo. Ad ostacolarlo nella creazione del gioco il ricordo di Lisa, che è scappata e Solo, il protagonista del suo videogame.  Di fatti, mentre egli lavora sul gioco si accorge che il computer ha contratto un virus che in qualche modo ha dato una sorta di coscienza al protagonista del videogame, Solo non risponde più ai comandi di Jimi e si rende conto di essere l’unico a conoscere la verità  e di come la sua vita virtuale è destinata a ripetersi all’infinito, quindi chiede di essere cancellato.

Jimi accetta, sapendo che per cancellare completamente Nirvana deve entrare nella banca dati della Okosama Starr, nello stesso tempo cercherà di scoprire dove si trova Lisa. Per la riuscita del piano Jimi si allea con Joystick, abituato a volare sopra le reti informatiche e Naima, esperta di hardware. Nel frattempo, Solo lotta contro i personaggi del gioco e deve sopravvivere per sperare di essere cancellato.

Nirvana, il film di Gabriele Salvatores

Analisi: Nirvana è quel genere di film fantascientifico che si allacciano ai temi filosofici della vita nelle rete e nella divisione dell’Io in forma digitalizzata, tra filosofie ispirate dai romanzi di Philip K. Dick da cui è stato tratto Blade Runner e con atmosfere da Strange Days ad eXistenZ fino a Johnny Mnemonic. Nirvana rappresenta uno dei pochi (se non l’unico) film di ambientazione fantascientifica prodotto interamente in Italia. La sceneggiatura si divide in cornici (o meglio finestre), quella reale in cui Jimi si trova a vivere una realtà monotona e anche un po’ depressa in cui la sua unica occupazione e lavorare a videogames a quella virtuale di Solo, personaggio cosciente e attivo in un mondo destinato a ripetersi all’infinito.

NirvanaL’elemento speculare sono le città, degradate, multietniche e minacciate. La differenza tra creatore e creazione avviene proprio tramite gli effetti visivi. Evidente sarà il lavoro sulla color correction soprattutto per quanto riguarda la realtà di Solo, bianco e nero digitalizzato con solo alcuni dettagli messi a colore, dai vestiti, ai trucchi agli occhi. Ma il lavoro più elaborato viene fatto a livello del suono. Nel mondo di Solo tutto è ovattato, mentre vengono alzati i volumi della musiche creando così una colonna sonora presente e fastidiosa. Quindi il conflitto tra reale e virtuale prende vita anche su livelli, di fatto le stesse voci si divideranno in reali (quelle di Naima e Joistick) quelle digitali (Solo e Maria) e quella di Jimi a confine in questa sua esperienza surreale. La fusione di questi due mondi si avrà, nel momento in cui Jimi entra nella rete, che contiene in essa i principali elementi dell’uno e dell’altra. Quindi viene rappresentata molto simile a un limbo-onirico.

Nirvana film SalvatoresLa regia di Salvatores è innovativa, una ventata fresca che cerca di affrontare in maniera intelligente spazi e movimenti di camera estremamente accurati così da rendere facile il montaggio di Massimo Fiocchi nell’entrare e uscire dalle diverse realtà, giocando così sulla non linearità del racconto e dando un ritmo spezzato alla narrazione, come il genere lo richiede.

Nirvana fu accolto con pareri opposti, c’è chi lo ha bocciato e chi invece ha apprezzato gli sforzi compiuti per potare linfa a un genere di cui l’Italia non fornisce grandi esempi. Tuttavia il film è spettacolare, indaga sul disagio giovanile, il rifiuto del mondo e della società, soffermandosi sulla “nuova” concezione di evasione e alienazione dell’individuo, bisognerà attendere il 1999 con i fratelli Wachowski con Matrix per cambiare le “impostazioni del gioco”.

Nintendo: il presidente Tatsumi Kimishima guarda al cinema

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Nintendo: il presidente Tatsumi Kimishima guarda al cinema

Tatsumi Kimishima, presidente della Nintendo, ha rivelato a The Asahi Shimbun che il futuro della casa di intrattenimento videoludico potrebbe guardare al grande schermo nel prossimo futuro. Almeno è quello che sembra pianificare Kimishima che vorrebbe produrre una serie di film dedicati ai personaggi di “sua” proprietà. Questo vorrebbe dire che Super Mario, tra gli altri, potrebbe ritornare al cinema.

Nintendo

A quanto dichiara il giornale, sembra che ora la Nintendo stai cercando dei partner produttivi per realizzare il progetto, anche se il presidente specifica che “il nostro obiettivo è di procedere da soli il più possibile”.

Che ne pensate?

 

Nintendo vuole portare al cinema i suoi personaggi?

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Nintendo vuole portare al cinema i suoi personaggi?

Dopo la collaborazione con Universal per la presenza dei suoi personaggi nei parchi a tema Universal Studios, sembra che ora la Nintendo stia lavorando per avvicinarsi al mondo del cinema.

Il report del mese di giugno dell’azienda giapponese parla di futuri investimenti nell’audiovisivo e interessanti sono le dichiarazioni del leader della compagnia Miyamoto:

Siccome videogiochi e film sembrano medium simili, le aspettative naturali della gente sono che vogliamo prendere i nostri videogiochi e trasformarli in film. Ho sempre pensato che i videogiochi (un medium interattivo) e i film (un medium passivo) siano estremamenti diversi tra loro.

Ma mentre ampliamo lo sguardo sul ruolo di Nintendo come compagnia di intrattenimento, iniziamo a pensare sempre più a come i film possano entrare in questo concetto. Potenzialmente potremmo prendere in considerazione dei film in futuro. (trad.)

Film pionieristico che ha portato per la prima volta un personaggio Nintendo al cinema è stato Super Mario Bros. Forse l’esito disastroso ha poi scoraggiato una ripetizione, anche se alcuni personaggi dei videogiochi sono apparsi poi in Ralph Spaccatutto e di recente in Pixels. Inoltre da tempo Netflix ha palesato l’interesse nella produzione di una serie su Zelda. Che sia la volta buona?

Nintendo annuncia il film live-action di The Legend of Zelda

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Nintendo annuncia il film live-action di The Legend of Zelda

Dopo il successo del film The Super Mario Bros della Illumination quest’anno, Nintendo ha rivelato che intende avviare lo sviluppo di un film live-action su The Legend of Zelda.

In un comunicato stampa di Nintendo, è stato annunciato che il colosso darà il via allo sviluppo di un film live-action di The Legend of Zelda che sarà diretto da Wes Ball, meglio conosciuto per il suo lavoro alla regia della saga di The Maze Runner.

Il film al momento semplicemente intitolato The Legend of Zelda, sarà prodotto dal co-creatore della serie, direttore e membro di Nintendo Shigeru Miyamoto, nonché dal presidente di Arad Productions Inc.Avi Arad. Sarà cofinanziato da Nintendo e Sony Pictures Entertainment, con il comunicato stampa che sottolinea che Nintendo sta finanziando oltre il 50% dell’operazione mentre Sony si occupa della distribuzione cinematografica mondiale. Il comunicato si conclude con la seguente dichiarazione:

Coinvolgendosi attivamente nella produzione del film con l’obiettivo di far sorridere tutti attraverso l’intrattenimento, Nintendo porterà avanti i propri sforzi per produrre un intrattenimento unico e offrirlo a quante più persone possibile.”

Qual è stato il gioco più recente The Legend of Zelda ?

L’ultimo gioco di The Legend of Zelda uscito è stato The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, che ha debuttato sulla linea di console Nintendo Switch il 12 maggio 2023. È il sequel diretto di The Legend of Zelda: Breath of the Wild del 2017, che ha portato l’iconico franchise Nintendo verso una nuova direzione.

Nino! Omaggio a Nino Manfredi

NINO MANFREDISi è svolta questa mattina presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, la conferenza stampa di presentazione del progetto Nino! Omaggio a Nino Manfredi, manifestazione in occasione del decennale dalla scomparsa dell’attore italiano. L’evento, organizzato da Dalia Events, in collaborazione con la Onni e con il sostegno della famiglia Manfredi, si svolgerà attraverso una serie di iniziative culturali, che coinvolgeranno eventi nazionali ed internazionali, rassegne cinematografiche, mostre, concerti e spettacoli teatrali.

Il tutto prenderà il via il 9 maggio 2014 a Los Angeles, dove verrà proiettato Pane e Cioccolata di Franco Brusati, che vede Manfredi come attore protagonista. Il film, restaurato dalla Cineteca di Bologna per i suoi 40 anni, sarà poi di scena al Festival del Cinema di Venezia 2014, nella sezione “classici”. Alcuni eventi sul territorio nazionale vedranno poi la presenza dell’attore Edoardo Leo come rappresentante della manifestazione. L’attore, secondo la famiglia Manfredi ed in particolare secondo la moglie di Nino, Erminia Ferrari, ricorda in qualche modo il marito.

Altre iniziative interessanti legate alla manifestazione si svolgeranno a Castro dei Volsci, paese Natale di Nino: qui verrà organizzata una proiezione speciale del film Per Grazia Ricevuta il 14 giugno, nonché una mostra permanente dedicata all’attore italiano. Un concerto sarà poi di scena Altri eventi saranno di scena a New York e a Parigi. Per quel che riguarda le rassegne cinematografiche in senso stretto, all’interno delle varie tappe saranno proiettate alcune tra le pellicole più significative della carriera di Manfredi. Le proiezioni saranno aperte al pubblico e seguite da incontri per scoprire aneddoti e curiosità.

La nipote di Nino Manfredi Sarah Masten, tra le fondatrici del progetto, ha così voluto descrivere l’iniziativa: “La manifestazione si chiama NINO!…e basta, con un grande punto esclamativo. E questo dà un senso familiare credo, perché non volevamo celebrarlo in maniera triste e commemorativa, ma fare una grande festa in onore di questo personaggio”.

Nino Manfredi: omaggio con la proiezione di Per Grazia Ricevuta

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per grazia ricevutaDopo la tappa hollywoodiana dello scorso mese e il successo romano del suggestivo concerto jazz del Maestro Roberto Gatto presso l’Auditorium Conciliazione lo scorso 7 giugno, la manifestazione “Nino! – Omaggio a Nino Manfredi”, organizzata da Dalia Events in collaborazione con Onni, che, nel corso di tutto l’anno, sia in Italia che all’estero, ripercorre e omaggia i momenti più significativi della vita privata ed artistica di Nino Manfredi, prosegue a Castro dei Volsci (Frosinone), paese natale del celebre attore, per la proiezione all’aperto del film “Per Grazia Ricevuta”, diretto dallo stesso Manfredi ed interamente girato in Ciociaria. Vincitore del Premio per la Miglior Opera Prima al 24° Festival di Cannes nel 1971, il film affronta il tema controverso della fede e dell’educazione religiosa, partendo da un avvenimento autobiografico risalente all’infanzia di Manfredi, in cui, affetto e sopravvissuto miracolosamente alla tubercolosi, si era ritrovato a riflettere sul rapporto tra fede e tragicità della vita.

La proiezione, prevista per sabato 21 giugno alle ore 21:30, presso il piazzale San Pietro e Piazza IV Novembre di Castro dei Volsci, sarà preceduta dalla cerimonia di annullo filatelico, alla presenza del Sindaco di Castro dei Volsci e di una delegazione di Poste Italiane, promotrice e sostenitrice dell’iniziativa. A partire dalle ore 19:30, l’amministrazione inaugurerà quindi una mostra permanente dedicata a Manfredi presso la Torre dell’Orologio.

Ninjago: in arrivo lo spin-off di The Lego Movie

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NinjagoLa Warner Bros. ha ufficialmente annunciato che Ninjago, lo spin-off di The Lego Movie, uscirà il 23 settembre 2016. Ninjago è una linea già esistente della vastissima collezione Lego di set costruibili e minifigure che ha accresciuto nel tempo, e a seguito del successo mondiale del film, la sua già vasta schiera di fan.

A dirigere il film ci sarà Charlie Bean mentre la produzione è stata affidata a Dan Lin, Roy Lee, Phil Lord e Christopher Miller.

The Lego Movie ha incassato in tutto il mondo 461 milioni di dollari, un sequel del film è già in cantiere prodotto dalla stessa squadra del primo e diretto da Chris Kay.Fonte: Variety

Ninjababy, recensione del film di Yngvild Sve Flikke

Ninjababy, recensione del film di Yngvild Sve Flikke

Crescere, che fatica! Se lo deve essere ripetuta spesso Rakel, la protagonista di Ninjababy, dal 13 ottobre nelle sale italiane. Il dramedy norvegese della regista Yngvild Sve Flikke, presentato al TIFF 2021 e al Festival di Berlino e tratto dalla graphic novel Fallteknikk, illustra tutti gli spettri delle gravidanze inaspettate da una prospettiva arguta e comica al punto giusto, collegando all’enfasi fumettistica il conflitto di una mamma in divenire e di una protagonista a cui deve essere ricordato che è padrona della propria storia.

Ninjababy: dialogare con la nostra creatura

Un bambino si è depositato inaspettamente nel ventre di Rakel (Kristine Kujath Thorpe) e se c’è una cosa che questa sa della sua vita è che non lo vuole. Sotto ai vestiti ingombranti e al disordine apparente di un’esistenza che non padroneggia, Rakel è una sognatrice dalla fervida immaginazione, aspirante fumettista che disegna sempre la sua quotidianità. Forse è proprio la matita, il segno, il mezzo perfetto per cercare di stabilire un contatto con questa figura inafferrabile, un Ninjababy che vuole continuare a lottare per stare nella pancia della mamma.

Parlare con chi non conosciamo ancora è quasi impossibile ed è per questo che l’unico modo che Rakel ha per instaurare un dialogo con l’inaspettato è tramite la sua creatività. Proiettando sull’effetto figurativo un’idea a cui non siamo in grado di dare forma, riusciamo quantomeno a pensare di poterne avere il controllo. La verità con cui presto dovrà però confrontarsi Rakel è che la creatura è sì figlia di una madre che rinnova la propria coscienziosità, ma è illustratrice a suo modo: vaglia assieme a lei le scelte che potrebbe effettuare, suggerisce ciò che sarebbe meglio per lui/lei, avanza proposte di collaborazione, quasi come se si stesse prefigurando un dialogo tra colleghi.

Chi è la vera ninja?

Con il proprio Ninjababy, piccolo ma impavido lottatore, linfa creativa che Rakel ha sempre portato con sè ma si è probabilmente assopita in una quotidianità che ha lasciato il passo alla negligenza, la giovane madre (ri)vive in maniera inusuale un’infanzia di cui non ci viene detto niente: l’unico tratto della backstory di Rakel che conserviamo è il fatto che studiasse design ma si sia ritirata dall’università e, al di là di una sorellastra che conosceremo lungo il corso del film, non sappiamo nulla sui suoi genitori. Partendo già dall’idea di un personaggio dal passato frammentato, Ninjababy fa egregiamente i conti con la destrutturazione ulteriore del nucleo famigliare, ormai scevro delle categorie genitoriali archetipiche, e che ha assunto un’idea di fluidità, più legata allo scegliere chi vogliamo lungo il nostro cammino.

Nel passaggio di testimone tra la bambina che (non) è stata e che diventa durante il film, Rakel assume consapevolezza dello scambio, dialogico ed emotivo, necessario per dare forma a un mondo disordinato, con la comicità sottile tipica del cinema nordico ma un ritmo da vero e proprio coming-of-age statunitense. Kristine Kujath Thorp è la vera ninja del film: ipnotica e abilissima nel costruire la caratterizzazione di Rakel partendo dallo sguardo, fulcro vero e proprio dei conflitti che ne attraversano l’interiorità.

Cosa succede quando ci troviamo faccia a faccia con la creatura che, fino a pochi secondi prima, era solo una nostra proiezione? Ninjababy sfrutta ogni svolta di trama per fare entrare lo spettatore sempre più nella mente di Rakel, favorendo il processo empatico anche con le parti più astruse del suo dialogo con il feto, che si rivelano essere i frangenti in cui in realtà riusciamo a scorgere molto più a fondo le crepe di una donna che, forse, non è stata abbastanza bambina.

Ninjababy: ti regalo un libro

Forse Rakel non ha mai imparato veramente il linguaggio dell’affetto, quasi certamente fatica a essere anche madre di se stessa. Allora, la scoperta della maternità passa attraverso la percezione idiomatica del suo, particolarissimo, linguaggio. Il figlio che aspetta deve diventare libro, l’idea deve assumere contorni e forma visuale per fare comprendere a Rakel che madre e figlia si sono fatte a vicenda, che i confini tra creatore e creatura sono estremamente labili quando di mezzo c’è un legame indissolubile.

NinaBibbi: nell’atto del nominare, nello scegliere chi si vuole essere e dove ci si rincontrerà, assistiamo alla sinergia massima tra Rakel e il suo bimbo: nel conservare parte del nome che lo stesso Ninjababy avrebbe voluto – Angelina, per ragioni spassosissime – Rakel decide di lasciarle quello che vorrebbe le riservasse il futuro. Contemporaneamente, in questa parola-macedonia, trattiene l’impronta creativa che questo bambino porterà sempre con sè; il modo, di certo anomalo e inconsapevole in cui Rakel, sotto mille strati di vestiti sdruciti, si è sempre curata del suo piccolo ninja.

Ninja Turtles: ad aprile inizieranno le riprese!

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Ninja Turtles: ad aprile inizieranno le riprese!

A tutti i fan delle quattro tartarughe versate nelle arti marziali questa notizia interesserà parecchio. Partiranno infatti ad aprile le riprese di Ninja Turtles, il prossimo film dedicato alle Tartarughe Ninja prodotto da Michael Bay e annunciato da diverso tempo.

Le riprese si svolgeranno a New York City e il film dovrà essere pronto per l’uscita il 16 maggio 2014. A dirigere è stato chiamato Jonathan Lieberman su una sceneggiatura di Josh Appelbaum e Andre Nemec.

Evoi, quanto aspettate le Tartarughe Ninja sul grande schermo?

ninja turtles

Fonte: Twitter

Ninja Turtles, riprese al via a fine estate

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Ninja Turtles, riprese al via a fine estate

Le riprese di Ninja Turtles, regia di Jonathan Liebesman, avranno inizio a Vancouver a fine estate o, al più tardi, al principio della stagione autunnale. Adattamento live action del fumetto

Nine: recensione del film di Rob Marshall

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Nine: recensione del film di Rob Marshall

Dopo i fasti di Broadway arriva sugli schermi italiani Nine, il musical diretto dal candidato al premio Oscar per Chicago (miglior film), Rob Marshall. Dopo Cathrine Zeta-Jones e Renee Zelwegger, Bob si trova a dirigere un cast di stelle ad impersonare tutte le donne della vita del protagonista, il regista Guido Contini, bene interpretato da Daniel Day Lewis. Le sue donne, la madre Sofia Loren, la moglie Marion Cotillard, la musa Nicole Kidman, l’amante Penelope Cruz, la costumista e amica Judy Dench, la prostituta Fergie e la giornalista di moda Kate Hudson, incorniciano i suoi pensieri, le sue angosce, la sua crisi artistica, con numeri davvero eccezionali diretti con grande senso del gusto e del ritmo.

A chi non può fare a me no di pensare a di Fellini, film d’ispirazione del musical americano, è lo stesso Marshall a rispondere all’inizio della conferenza stampa romana: “Non è un remake del film di Fellini, ma una trasposizione cinematografica del musical”. E con questa dichiarazione si chiude il confronto artistico tra le due pellicole. Anche se c’è da dire che lo stile onirico della narrazione ricorda e ricalca non solo lo stile di Fellini in generale, e non solo , ma proprio la sua impostazione mentale di cosa erano per lui la vita i sogni e il cinema. Come già detto un cast d’eccezione a ricostruire questa vicenda, e tra tutte le magnifiche attrici due menzioni speciali: a Marion Cotillard che interpreta la moglie, Luisa, di una delicatezza e di una decisione insieme davvero impressionanti, una giovane attrice che si affaccia ad una carriere che ci auguriamo sia lunga e solida, ma già decorata di un Oscar e di molti titoli e collaboratori di tutto rispetto. Altra protagonista da segnalare è senza dubbio Kate Hudson, forse la ‘sorella minore’ in un cast così altisonante, ma davvero una sorpresa per energia, vocalità e senso della scena.

Nine, non è un remake del film di 8 ½ di Fellini

Ma da meno non sono le altre splendide donne: l’amante Penelope Cruz (alias Carla) che mette al servizio di Marshall il suo talento ma anche la sua prorompente bellezza latina e la sua sensualità, inedita la Dench con caschetto, convince e diverte; e ancora la Loren, in un piccolo cameo, sicuramente provata dagli anni, ma con una presenza scenica immutata, aggiunge fascino ad una pellicola ispirata a Fellini e che a suo tempo fu interpretata dal suo amico Marcello. E quando si parla di musical e c’è lei, l’algida Nicole, non si può non dire che come canta lei nessuna, anche se il personaggio è appannato dagli altri, e pur risultando importante per Guido/Daniel, resta un po’ meno impresso delle altre.

Ma il ritmo, la sensualità più diretta viene affidata, ancor prima che al corpo, alla voce e alle movenze di Fergie: un po’ ingrassata, la cantante interpreta Saraghina, la prostituta che ‘insegna’ l’amore ai giovanissimi curiosi, trai quali anche Guido. Be italian, da lei interpretato è senza dubbio la sequenza più coinvolgente dell’intero film, rivista e reinterpretata in maniera magnifica.

E fondamentalmente è questo il Nine di Marshall, un film estetico, che pur presentando tematiche e relazioni complesse, si ferma alla superficie, alla bellezza dei costumi, delle inquadrature, ad una struttura narrativa semplice ma che non chiede nient’altro che di essere guardata e apprezzata. Un inno a quell’Italia resa famosa da Fellini, a quell’eleganza che sembrava universale negli anni ’60, a quella vita ‘dolce’ che resterà sempre uno stereotipo di bellezza nel passato del Paese.

Nine: cast e trama

NINE è un musical che racconta la vita del famoso regista Guido Contini (il 2 volte Premio Oscar Daniel Day Lewis) alle prese con uno dei momenti più drammatici della sua ispirazione creativa. A complicare ulteriormente la situazione le numerose e bellissime donne che gli gravitano attorno: la moglie, il premio Oscar Marion Cotillard, l’amante, il premio Oscar Penelope Cruz, la sua musa creativa, il premio Oscar Nicole Kidman, la confidente e collaboratrice, il Premio Oscar Judi Dench, un’avvenente giornalista di moda, Kate Hudson, e la madre, il premio Oscar Sophia Loren.

Nel cast del film Nine protagonisti sono Daniel Day-Lewis, Penélope Cruz, Sandro Dori, Marion Cotillard, Sophia Loren, Kate Hudson, Nicole Kidman, Stacy Ferguson, Judi Dench, Martina Stella, Elio Germano, Ricky Tognazzi, Giuseppe Cederna, Enzo Squillino Jr., Giuseppe Spitaleri, Roberto Nobile, Valerio Mastandrea, Remo Remotti, Monica Scattini, Roberto Citran

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