Distribuito da 01 e Rai Cinema in 250 copie, il 22 gennaio esce
al cinema NINE (leggi la recensione), di Rob Marshall. In
occasione della proiezione anticipata, cine-filos e la stampa
italiana hanno incontrato il regista e il cast del film, nella
bellissima cornice dell’Hotel St. Regis di Piazza della Repubblica
a Roma.
Prima di ogni altra cosa, Marshall ha esordito manifestando la
sua gioia per essere a Roma a presentare il suo film, esprimendo la
sua grande ammirazione per la bravura e l’umiltà dell’ottimo cast
italiano che ha partecipato al film. “Non è un remake di 8 1/2-
sottolinea Marshal – è una versione cinematografica del musical, ha
più sostanza concettuale del mio precedente musical (Chicago), è
per un verso più complesso, parla di come nasce, di come si fa un
film”.
Può esserci tanta umanità anche nei
thriller d’azione, film solitamente incentrati su scontri, effetti
speciali e scene ad alta intensità di adrenalina. Ma si tratta pur
sempre di film con protagonisti esseri umani, con i loro pregi e
difetti, che cercano di destregiarsi come meglio in contesti
difficili. Film come
Wrath of Man – La furia di un uomo,
Safe House – Nessuno è al sicuro o il recente Ad Vitam, ad esempio, si muovono tutti a partire da
sentimenti e necessità umane. Proprio come fa anche Nine
Bullets – Fuga per la libertà, film del 2022 diretto da
Gigi Gaston e passato
fortemente inosservato, nonostante la presenza nel cast di due noti
attori come Lena Headey e Sam Worthington.
La trama di Nine Bullets –
Fuga per la libertà
Gypsy (Lena
Headey) è una donna di mezza età che vive da sola e
aspira a far pubblicare il suo libro, che è in lavorazione. La sua
professione principale è quella di ballerina di burlesque, ma vuole
abbandonarla, soprattutto a causa della sua non più giovane età e
della nuova passione per la scrittura. La donna può poi vantare
anche un’amicizia con il giovane figlio dei suoi vicini,
Sam (Dean Scott Vazquez). Ma è
proprio da parte della famiglia di lui che, involontariamente,
arriveranno inaspettati problemi per Gypsy. Un giorno, mentre è al
lavoro, viene infatti chiamata dal vicino Ralph,
che chiede disperatamente il suo aiuto.
Ralph aveva rubato una grossa somma
di denaro a un criminale locale,
Jack (Sam
Worthington) e il gangster ha ora mandato degli uomini
a cercarlo per uccidere lui e la sua famiglia. Gypsy conosce bene
Jack, poiché ha avuto una relazione con lui, ed è proprio per
questo che Ralph si è rivolto a lei, convinto che il criminale dia
retta solo a lei. Mentre Ralph, in preda al panico, cerca di
allontanarsi dal pericolo con la moglie e la madre in macchina,
chiama suo figlio, incaricandolo di recarsi rapidamente in un
determinato luogo con il suo iPad, poiché tutti i codici e le
informazioni necessarie sono memorizzati su quel dispositivo.
Lena Headey in Nine Bullets – Fuga per la libertà
Sam raggiunge il luogo designato in
tempo, insieme al suo cane, ma la sua famiglia viene uccisa con un
colpo di pistola quasi davanti ai suoi occhi. Nel frattempo,
intuendo che è successo qualcosa di terribile, Gypsy torna a casa e
trova proprio Sam in lacrime, nascosto nel suo bagno. Sebbene non
sia molto contenta di dover sconvolgere la propria vita per fare da
babysitter a un bambino e a un cane, Gypsy non può fare a meno di
aiutare il ragazzo, perché sa che verrebbe ucciso se Jack gli
mettesse le mani addosso. Preparando in fretta le valigie, fa
quindi salire Sam e il suo cane Moses sul suo mezzo e si allontana
dal loro quartiere e dalla città, per tentare di sfuggire al suo
spietato ex amante.
Riuscirà Gypsy a tenere Sam lontano
dai guai per sempre?
Il piano di Gypsy è quello di
accompagnare Sam a casa dello zio, che è rabbino in una sinagoga in
una città lontana. Ma lo zio non sembra essere stato molto legato
al fratello (padre di Gypsy) e, sebbene accetti di accogliere il
bambino, chiede un po’ di tempo per prepararsi a un cambiamento
così improvviso nella sua vita. Durante il tragitto, la donna si
rendende conto che quest’ultimo è un chiacchierone e in cerca di
attenzioni per la sua vita solitaria. Ma si rende anche conto del
motivo per cui Sam desidera tanto amore e affetto, visto che, dopo
tutto, è un ragazzo che ha perso all’improvviso tutti quelli che
conosceva nella vita. I suoi unici compagni sono il suo cane e la
sua vicino di casa, che lo ha ora portato via dai guai.
D’altra parte, Gypsy deve
costantemente vigilare sulla sicurezza del ragazzo e sulla propria,
poiché gli uomini di Jack l’hanno ovviamente seguita. Gypsy tenta
allora di esercitare la sua influenza su Jack e va a trovarlo nella
sua residenza. Il criminale ammette che lei è sempre stata l’amore
della sua vita, nonostante l’abbia tradita più volte mentre stavano
insieme, e che è ancora interessato a lei. Gypsy, però, in nome del
loro vecchio amore, cerca di convincerlo – senza successo – a
lasciar stare il ragazzo. In seguito, si rende conto che il suo ex
fidanzato ha piazzato un localizzatore sulla sua auto, sospettando
che lei abbia con sé Sam.
Sam Worthington e Martin Sensmeier in Nine Bullets – Fuga per la
libertà
Insieme, riescono in qualche modo a
eludere gli uomini della banda nel parcheggio dell’hotel e poi
gettano via il localizzatore su un’altra auto, ingannando così gli
inseguitori nella direzione sbagliata. Gypsy entra quindi
casualmente in un’auto non chiusa a chiave e la ruba, solo per far
perdere ulteriormente le loro tracce. Tuttavia, si accorgono di
essere accompagnati anche da un’altra donna che aveva dormito
all’interno dell’auto e che sostiene essere la sua. Gypsy convince
questa donna, Tasmin (La La
Anthony) ad aiutarli, a non lasciarli nel luogo in cui si
trovano, e continuare a viaggiare insieme. A poco a poco legano
anche con Tasmin e fanno un’altra sosta, ma sono costretti a
ripartire di corsa.
Gypsy si accorge infatti che Jack ha
messo la polizia alle sue calcagna, sostenendo che Sam è un bambino
scomparso e lei la sua rapitrice. Tasmin li aiuta a uscire da
questa situazione in cambio di un po’ di denaro che Gypsy promette
di darle una volta arrivati a destinazione. Quella sera raggiungono
Cascade, nel Montana, dove si trova Lacy
(Barbara Hershey), la professoressa di fiducia di
Gypsy ai tempi dell’università, e lasciano Sam con lei. Insieme a
Tasmin, Gypsy si reca poi al cimitero locale, dove scava una tomba
vuota, che in realtà contiene una borsa piena di soldi che Jack
aveva messo da parte per lei quando stavano insieme.
Tuttavia, anche Jack si ricorda di
questo luogo e proprio in quel momento si presenta, facendo fuggire
Tasmin. Gypsy riesce però a sopravvivere alla notte nascondendosi
in una bara di cemento e la mattina dopo si ritrova in un punto
prestabilito con Sam e riprende il viaggio verso suo zio. A poco a
poco, Gypsy si apre e parla del proprio passato: era stata
violentata da un professore universitario, con il risultato di un
figlio che decise di tenere e crescere come suo. Ma il bambino morì
tragicamente in un incidente d’auto, di cui Gypsy si ritiene ancora
responsabile, e ammette di non essere brava con i bambini perché le
ricordano il suo stesso figlio e il suo fallimento.
Lena Headey, La La Anthony e Dean Scott Vazquez in Nine Bullets –
Fuga per la libertà
La spiegazione del finale di
Nine Bullets – Fuga per la libertà: come finisce
il film?
Nel mentre, verso il finale di
Nine Bullets – Fuga per la libertà, Jack e i suoi
uomini rintracciano Tasmin per interrogarla sulla posizione di
Gypsy e lei, timorosa, racconta della casa di Lacy. Gli uomini del
criminale si recano a casa di Lacey, ma non sono però accompagnati
da Jack, che torna dalla sua attuale amante, Lisa
(Emma Holzer), una giovane donna influente che
vuole che Jack entri in politica. Lacy reagisce in modo molto
aggressivo agli uomini, poiché era preparata a una visita del
genere, e spara a uno di loro con il suo letale fucile. D’altra
parte, Gypsy consiglia a Sam di restituire a Jack tutti i soldi che
il padre aveva rubato, perché non c’è fine alla fuga dal
crimine.
Chiama poi Jack, chiedendogli di
nuovo di risparmiare il ragazzo una volta restituito il denaro,
cosa che Sam fa poco dopo. Lui e Gypsy raggiungono alla fine
poi la sinagoga dello zio rabbino, dove entrano e ascoltano un
sermone sul pentimento. Questo convince Gypsy a non abbandonare il
bambino, ma a portarlo con sé e a tenerlo come parte della sua
vita. Mentre i due escono dall’edificio, però, vengono rintracciati
da due uomini di Jack, ai quali Lisa ha promesso ancora più soldi
per uccidere Gypsy. Nella sparatoria che ne segue, Gypsy viene
ferita gravemente, ma prima di arrendersi riesce ad uccidere i due
uomini.
Nonostante sia stata colpita da
cinque proiettili a bruciapelo, Gypsy si risveglia in ospedale
qualche settimana dopo, forse per la sua insistenza fin dall’inizio
sul fatto che ci sarebbero voluti nove proiettili per ucciderla,
poiché è come un gatto con nove vite. Sam la riaccoglie con gioia e
si fa riconoscere dai medici come il figlio della donna. Le rivela
poi di aver inserito un virus nel codice mentre inviava il denaro a
Jack, che ha fatto sì che Jack donasse inconsapevolmente tutti i
soldi alla fondazione Save the Children. Sam è anche riuscito a
risparmiare astutamente tre milioni di dollari per loro stessi, con
una parte dei quali Gypsy compra una nuova auto dopo essersi
rimessa in salute, e i due guidano in lontananza alla fine del
film.
Sono entrambi consapevoli, come
avevano discusso in precedenza in modo casuale, di dover scappare
ancora un po’ da Jack, ma sono disposti a farlo insieme perché
hanno ormai trovato conforto nella reciproca compagnia. Il finale
di Nine Bullets – Fuga per la libertà offre dunque
un lieto fine a due personaggi disperatamente in cerca di amore. Se
Gypsy trova in Sam il figlio perduto, intraprendendo così un
percorso di guarigione da quel trauma, il ragazzo trova invece una
madre o, più in generale, qualcuno davvero interessato a lui,
disposto ad amarlo e prendersene cura. In mezzo a tutta la violenza
del contesto da cui entrambi provengono, riescono dunque a trovare
entrambi l’amore.
Presentato nella sezione Un
Certain Regard del Festival di Cannes 2019,
Nina Wu è il nuovo film del regista
Midi Z. Un’opera che
vuole essere un manifesto orientale del movimento #metoo, ma che
inciampa nelle sue ambizioni finendo per essere un film
confusionario e debole nelle sue idee.
Protagonista assoluta è Nina,
un’attrice in cerca di fama che ottiene il suo privo provino per un
ruolo da protagonista in un film. Poco convinta dal progetto, ma
desiderosa di affermarsi, Nina si presenta dal produttore,
ottenendo infine la parte. Divenuta una celebrità, ha tuttavia
inizio per lei un incubo. Convinta che qualcuno la stia
perseguitato, Nina inizierà a vivere in uno stato di continua
tensione, ritrovandosi come a vivere in un film thriller.
È probabilmente una storia già
vista o sentita quella di Nina Wu, ma le
prime scene del film facevano sperare in risvolti che portassero la
narrazione su strade meno battute. Sfortunatamente con il
susseguirsi delle scene si comprende che non è questo il caso. Il
regista intraprende un percorso che porta la prima parte del film a
concentrarsi sulla lavorazione del lungometraggio per la quale
l’attrice è stata scelta. La osserviamo nelle sue preoccupazioni,
nelle sue crisi e nel difficile rapporto con il regista. Fin qui il
film riesce ad attirare un minimo di attenzione, ma è nella seconda
parte che la narrazione sembra completamente perdere la
bussola.
Terminate le riprese, l’attrice si
ritrova coinvolta in una successione di eventi che sembrano
solamente aggiungere elementi al film senza che questi siano
particolarmente necessari. Si soffre così di un senso di
smarrimento, distaccandosi completamente da quanto viene mostrato.
È solamente sul finale che il film sembra intraprendere nuovamente
la strada proposta inizialmente, introducendo però una nuova
tematica.
Subentra qui la questione sulle
molestie in ambito cinematografico, dalle quali è nato il celebre
movimento #metoo. Diventa così chiaro che con Nina
Wu il regista vuole portare in scena una tematica
attuale, ma che qui finisce solamente per avere un tono moralistico
che poco aggiunge ai tanti discorsi fatti a riguardo. Un finale di
questo tipo porta a sminuire quanto visto fino a quel momento, e
che già si reggeva su di un precario equilibrio. Nel ricercare una
forma per trasportare l’attualità in film, Midi Z scivola in un
didascalismo che compromette la voce autoriale, turbando lo
spettatore e non in una maniera positiva per il film.
Talvolta il grande pubblico,
pensando ai film di animazione, tende a considerarli solo come
infantili, adatti solo ai più piccoli. Tuttavia, anche un cartone
può divenire un ottimo strumento per comunicare messaggi più
profondi: questo è il caso di Nina e il segreto del
riccio. La pellicola, diretta da Alain
Gagnol e da Jean-Loup Felicioli
(candidati al premio Oscar per miglior film d’animazione per Un
gatto a Parigi), racconta le avventure di Nina alle prese con una
realtà sempre più ingiusta. Tra i doppiatori dei vari personaggi si
ritrovano attori francesi già ben noti nel panorama cinematografico
internazionale: prima fra tutti, l’attrice Audrey Tautou (Il
favoloso mondo di Amelie,
Il codice Da Vinci) doppia Camille, madre di Nina, e
Guillaume Canet (The Beach,
Asterix & Obelix: il regno di mezzo) dona la sua voce a
Vincent, padre di Nina.
Nina e il segreto del riccio: un
rifugio di fantasia
Nina è una bambina con una fervida
immaginazione, alimentata dalle tante storielle che il padre le
racconta prima di andare a dormire. Il protagonista delle favole
della buonanotte però è sempre un riccio, un animaletto piccolo e
determinato nel voler trovare il suo posto nel mondo, capace di
rialzarsi dopo ogni sconfitta. Gli anni passano per Nina, ma la
tradizione della storia resta, finché una sera il padre,
demoralizzato dalle ingiustizie della propria vita, smette di
inventare favole per Nina.
Questo sembra essere solo un piccolo
preludio dei cambiamenti che caratterizzeranno la vita della
bambina da quel momento in poi: il padre ha perso il lavoro e non
sa più come badare alla propria famiglia. Nel vedere il proprio
padre in un tale stato di tristezza e sconforto, Nina, grazie
all’aiuto dell’amico Mehdi e del riccio, cerca di fare reagire per
aiutare la sua famiglia. La fabbrica in cui lavorava il padre di
Nina è stata chiusa per problemi economici e frodi da parte del
proprietario; ciononostante, la polizia ancora non ha trovato dei
soldi che il proprietario aveva nascosto. Nina e Mehdi sono
determinati a trovare il tesoro per salvare le famiglie di tutti i
lavoratori lasciati a casa.
Nel compiere questa impresa, però, i
due giovani dovranno superare l’occhio vigile del guardiano della
fabbrica e del suo cane.
Le ingiustizie che fanno
diventare grandi
Tema focale di Nina e il
segreto del riccio sono proprio le ingiustizie di natura
economica e sociale che vivono la famiglia di Nina e tutte le
altre famiglie di lavoratori lasciati a casa di punto in
bianco. Si tratta purtroppo anche di vicende non così distanti
dalla realtà: fabbriche che chiudono per via della delocalizzazione
della produzione in paesi emergenti, con manodopera più economica,
o imprese chiuse per frodi attuate ai “piani alti”. Coloro che
finiscono però a pagarne maggiormente le spese sono proprio i
lavoratori.
Un esempio simile a queste
vicende che ha animato il dibattito pubblico per molto tempo è
stata proprio la chiusura dell’Ilva a Taranto, un acciaieria
centenaria che ha rischiato la chiusura negli ultimi anni, salvata
infine dall’intervento statale. Può cambiare la produzione della
fabbrica, ma il risultato è sempre lo stesso: la perdita del
proprio lavoro e della propria stabilità per i molti per delle
decisioni prese dai pochi.
Nina e il segreto del riccio: la
realtà si fonde con la natura
Il bosco, l’atmosfera bucolica
diventano fin da subito parte integrante di questa storia, sia per
la presenza di un riccio che guida l’avventura, ma anche per tante
piccole interferenze che arrivano da altri animali selvatici. Un
esempio è il gattino che salva Mehdi dall’essere scoperto dal cane
da guardia, o il corvo che sorvola la fabbrica mentre i due giovani
stanno cercando di entrare.
Perfino nel gran finale la natura
gioca un ruolo da protagonista: senza fare spoiler, si aggiunge
solamente che il tesoro tanto agognato da tutti farà ritorno a una
natura che gli è indifferente.
Il riccio nei panni del nuovo
Topolino
E’ impossibile non notare una certa
familiarità nel disegno del riccio: le sue avventure, raccontate
dal padre di Nina, sono rappresentate in bianco e nero, in maniera
molto simile ai primissimi cartoni di Topolino. Altro elemento che
sembra ricordare il noto personaggio di Walt Disney è anche
la scena, all’inizio del film, in cui il padre di Nina
disegna il riccio su un blocco di fogli e, sfogliandolo, questo
sembra muoversi, come avveniva nei primi cartoni animati.
Nina e il segreto del
riccio affronta tante tematiche interessanti, e talvolta
anche di una certa rilevanza nella realtà di oggi. Di conseguenza è
un cartone certamente adatto ad adulti, ma, proprio perché racconta
di ingiustizie sociali, potrebbe risultare un po’ troppo pesante
per un bambino troppo piccolo.
Nina Dobrev, o Nikolina
“Nina” Constantinova Dobreva, non è nata in Canada o negli
Stati Uniti, ma a Sofia, in Bulgaria. Si è
trasferita in Canada all’età di due anni e da allora, ha
vissuto a Toronto.
Sin da piccola ha mostrato
interesse e talento per varie arti: danza, ginnastica, teatro,
musica, arti visive e recitazione. Non solo: ha lavorato come
modella e nella pubblicità, e da lì ha cominciato la sua
carriera da attrice. Ha cominciato al cinema e in televisione, con
la serie Degrassi: The Next Generation, ma è
diventata celebre per il suo rolo in The Vampire
Diaries.
Ecco il profilo completo di
Nina Dobrev, dal profilo
Instagram alla relazione con Ian Somerhalder, altezza e
misure, momenti hot e carriera, tra cinema e
programmi televisivi.
Nina Dobrev su Instagram
Nina è stata
recentemente proclamata Regina di Instagram della settimana
da Hollywood Life. Il motivo? Prima di tutto, il suo profilo ha
più di 14 milioni di followers. Inoltre, è una di quelle attrici
che aggiornano in proprio profilo constantemente, che sia per
condividere una giornata in spiaggia con gli amici, o un video un
po’ imbarazzante. Ma lei ci sta sempre, ed è sempre bellissima.
Inoltre, non sa solo divertirsi, ma sul suo profilo spiccano
anche fotografie di look da red carpet impeccabili, come
l’outfit dei Golden Globes.
Sono stati insieme per tre anni, e
la loro relazione è stata abbastanza riservata. Si sono
lasciati nel 2013, e Somerhalder si
è sposato con la star di Twilight Nikki Reed nel 2015. Dopo la rottura, i due
sono rimasti buoni amici, e sembra che non ci siano stati nemmeno
problemi sul set.
Da allora, ci sono stati
pettegolezzi su presunti ritorni di fiamma e
tradimenti, ai quali Nina ha risposto con
fermezza, chiedendo di smettere di diffondere odio. Per i
fan della coppia di The Vampire Diaries, ovviamente, la loro
rottura è stato un colpo al cuore. Ma questo, dice Nina, non
giustifica l’odio, la cattiveria, e il pettegolezzo che mira a
ferire le persone.
Inoltre, in risposta ai
pettegolezzi, Ian ha postato su Instagram una foto di se
stesso ad una cena con Nina e Nikki, chiedendo di
continuare a vivere la vita e a trattare tutti con amore,
gentilezza, e rispetto.
Nel luglio 2017, inoltre, dopo
tanti mesi di gossip su una possibile storia d’amore tra
Nina e Glen Powell, la star di Scream
Queens, la coppia sembra essere uscita allo scoperto.
Infatti, su Twitter sono circolate fotografie in cui i due posano
insieme baciandosi e giocando.
Nina Dobrev: programmi televisivi
e film
Prima di The Vampire
Diaries, la serie che l’ha resa celebre, Nina ha recitato
nella serie canadese Degrassi: the Next
Generation, dal 2006 al 2009. Un teen drama, è il sequel
di altre serie TV degli anni Ottanta ambientate
nella Degrassi Community School. È famosa per le
tematiche sociali, che il reboot contemporaneo ha mantenuto. Nella
serie, Nina Dobrev interpreta il personaggio di Mia Jones, una
giovane modella che frequenta la scuola fino al trasferimento a
Parigi per concentrarsi sulla carriera di modella.
La serie statunitense The
Vampire Diaries – Il diario del vampiro, invece, porta Nina
alla fama. Nina è infatti la protagonista Elena Gilbert, una
ragazza adolescente la cui vita viene sconvolta quando scopre che
il suo ragazzo Stefan Salvatore è un vampiro. Dall’altra parte,
Stefan si accorge che lei è identica alla prima donna della sua
vita, la vampira che trasformò lui e suo fratello Damon nel 1864,
Katherine Pierce. Entrambi i fratell isi innomorano di lei, e la
proteggono da forze che vogliono il controllo della ragazza.
Nel 2019 ha interpretato Ashley in
Run This Town ed è stata Clem nella serie
tv Fam. Nello stesso hanno ha
interpretato il ruolo di Chloe in Lucky
Day. Nel 2021 Nina Dobrev sarà Mae
in Redeeming Love e Natalie Bauer in
Love Hard. Nel 2022 invece sarà Wren
Pepper nel film Sick Girl.
Nina Dobrev: hot e impegnata
Nina è una delle attrici
più sexy di Hollywood, ed è comparsa in una serie di
servizi fotografici hot. Le sue misure? 81-61-89,
ed è alta 1.69 metri.
Sexy ma anche
impegnata: recentemente, ha postato su Instagram una foto
in bikini, dove mostra il suo corpo splendido in un costume blu,
che ricorda il colore dell’oceano, con la frase ‘Namaste
in the cold. This beach doesn’t believe in winter.’ (Namaste al
freddo. Questa spiaggia non crede nell’inverno.). Aveva
indossato gli stessi colori in un video per
Oceana, che la vedeva nuotare nell’oceano con una
maglietta blu. La star ha nuotato con gli squali per promuovere
l’impegno di Oceana nella lotta contro il commercio delle pinne di
squalo.
Lionsgate ha diffuso il trailer
della commediaSick
Girl che ha come protagonisti la star di
The Vampire DiariesNina Dobrev e la star di Joy
RideSherry Cola.“Quando Wren Pepper (Nina Dobrev) sente i suoi amici più
cari allontanarsi, lascia andare una piccola bugia bianca che si
trasforma in un evento colossale e che cambia la vita”, si
legge nella sinossi ufficiale. “Il debutto cinematografico
di Jennifer Cram è un’esilarante interpretazione del prezzo
dell’insicurezza e delle ricompense della vera
amicizia.”
Quando sarà
presentata la premiere di Sick Girl?
Sick Girl,
scritto da Jennifer Cram che debutta alla regia con questo film
uscirà negli USA in sala e on demand/digitale a partire dal 20
ottobre.Oltre a Dobrev e Cola, il cast include
Brandon Mychal Smith, Stephanie Koenig, Haley Magnus, Ray
Mckinnon, Dan Bakkedahl e Wendi Mclendon-Covey.
Nina Dobrev si
è unita al cast del remake di Linea
Mortale. A dare la notizia è
Deadline che conferma che la star di The Vampire Diaries sarà
al fianco di Ellen Page e Diego
Luna, già confermati nel progetto.
La pellicola sarà diretta da
Niels Arden Oplev (regista danese noto per
Uomini che odiano le donne), mentre la sceneggiatura
porterà la firma di Ben Ripley (Source
Code). David Blackman e Laurence
Mark figureranno tra i produttori. Le riprese del film
inizieranno a luglio.
Linea mortale (Flatliners)
è un film del 1990 diretto da Joel Schumacher, che
narra le vicende di un gruppo di studenti di medicina che
sperimentano su sé stessi la morte indotta chimicamente con l’unico
scopo di provare l’esistenza dell’aldilà. Il cast del film
originale include Kiefer Sutherland, Julia Roberts, William
Baldwin, Oliver Platt e Kevin Bacon.
Guarda il trailer italiano di
Nina
dei Lupi, in arrivo nei
cinema italiani il prossimo 31 agosto dopo il
passaggio in anteprima mondiale il 30 agosto a Venezia come
proiezione speciale in apertura alle Giornate degli Autori.
Il trailer svela le atmosfere di
questo fantasy-thriller distopico diretto e co-sceneggiato da
Antonio Pisu – che ritorna alla regia dopo il
pluripremiato EST –
Dittatura Last Minute del 2020 – e ci fa conoscere per
la prima volta i personaggi del film interpretati da un cast
importante: protagonisti principali sono infatti Sergio Rubini, Sara Ciocca,
Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci e Davide
Silvestri. Nel cast anche Tiziana Foschi,
Caterina Gabanella, Fabio Ferrarie Paolo
Rossi Pisu.
Nina dei
Lupi è tratto dall’omonimo romanzo dell’autore
candidato al Premio Strega 2011 Alessandro
Bertante(La nave di Teseo di Elisabetta
Sgarbi, la cui nuova edizione sarà pubblicata con cover e
fascetta dedicata per l’uscita del film), e
Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi,
Pierpaolo de Mejo e lo stesso Antonio
Pisu ne hanno firmato la sceneggiatura; è prodotto da
Genoma Films di Paolo Rossi Pisu
con il contributo del MIC, in collaborazione con
Trentino Film Commission, in partecipazione con
JCG BITS production e con Edoardo
Possati, con il patrocinio dei Comuni di Ala e
Vallarsa e realizzato con il sostegno della
Regione Lazio – Fondo regionale per Cinema e
l’audiovisivo.
Le riprese del film si sono svolte
in Trentino e la produzione ha ottenuto la
certificazioneGreen Film, il
protocollo ideato e promosso dalla Trentino Film Commission che
incentiva la sostenibilità ambientale nella produzione audiovisiva.
Genoma Films ha inoltre stretto un legame con l’Università
IULM per la produzione del film dando la possibilità agli
studenti del Corso di Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e
New Media di svolgere un tirocinio sul set del film per l’intero
periodo di riprese. Una studentessa di IULM, ancora in corso (al
secondo anno della Magistrale), ha infatti affiancato il regista
Antonio Pisu nel ruolo di stagista di regia.
La casa di produzione e
distribuzione Genoma Films è lieta di annunciare l’avvio
delle riprese di Nina dei Lupi, il nuovo
lungometraggio diretto e co-sceneggiato da Antonio Pisu, che
ritorna alla regia dopo il pluripremiato EST – Dittatura Last
Minute del 2020.
Il film è tratto
dall’omonimo romanzo dell’autore Alessandro Bertante(Marsilio, 2011; nottetempo, 2019), candidato al Premio
Strega 2011 e Annapaola Fabbri, Tiziana Foschi,
Pierpaolo de Mejo e lo stesso Antonio Pisu ne hanno
firmato la sceneggiatura; è prodotto da Genoma Films di
Paolo Rossi Pisu in associazione con JC Bits
Productions, con il contributo del MIBACT e con il sostegno
della Trentino Film Commission.
Protagonisti principali
sono Sara Ciocca, Sergio Rubini, Cesare Bocci, Davide
Silvestri e Sandra Ceccarelli. Nel cast anche Tiziana
Foschi e Caterina Gabanella.
Le riprese del film
dureranno sette settimane e si svolgeranno in Trentino; in
particolare nel Comune di Ala e nel Comune di Vallarsa. La
produzione si impegnerà inoltre all’ottenimento della
certificazione Green Film, il protocollo ideato e promosso dalla
Trentino Film Commission che incentiva la sostenibilità ambientale
nella produzione audiovisiva.
Sinossi
del film: Un’improvvisa tempesta solare rende inutilizzabile
qualsiasi apparecchiatura elettronica in tutto il pianeta. Lo
stesso giorno, una neonata che si chiama Nina viene ritrovata sulla
montagna nei pressi di un piccolo paese sperduto. Dopo il
catastrofico e misterioso evento atmosferico che tutti chiamano “la
sciagura”, la civiltà come la conosciamo si sgretola, le risorse
scarseggiano e ovunque e tra gli esseri umani vige la legge del più
forte. In questa desolazione il paese di Nina resta però
miracolosamente un mondo a parte, i suoi pochi abitanti vivono una
vita senza tecnologia e Nina cresce con un forte legame con la
natura, che neanche lei stessa riesce a comprendere e che la porta
a essere vista da molti come strega per via degli strani fenomeni
che accadono in sua presenza. Ma quando una banda di predoni
invaderà il paese, decimando brutalmente la popolazione e
soggiogando i superstiti, Nina ormai adolescente riuscirà a fuggire
nei boschi, a imparare la sopravvivenza in montagna e la convivenza
con i lupi e a comprendere i poteri che ha dentro di sé per salvare
la sua gente.
GENOMA FILMS di Paolo
Rossi Pisu è una società di produzione e distribuzione italiana che
ha al suo attivo diversi film tra cui la commedia di successo
Nobili Bugie, Est – Dittatura Last Minute, Gianni
Schicchi e alcuni restauri come Italiani Brava Gente di
Giuseppe de Santis e Pasqualino Sette Bellezze di Lina
Wertmuller che, presentato a Cannes nel 2019, ha dato il via al
riconoscimento dell’Oscar alla Carriera per la regista. Paolo
Rossi Pisu, Antonio Pisu e Marta Miniucchi sono i
suoi 3 soci fondatori.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis, NINA DEI LUPI,
presentato alle Giornate degli Autori 2023 e
diretto da Antonio Pisu, con Sergio
Rubini, Sara Ciocca, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Davide
Silvestri, in uscita il 31 agosto distribuito in Italia da
Genoma Films.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle anteprime:
ROMA
CINEMA GIULIO CESARE
sabato 9 settembre – 10 biglietti
domenica 10 settembre – 10 biglietti
CINEMA GREENWICH
sabato 9 settembre – 10 biglietti
domenica 10 settembre – 10 biglietti
BOLOGNA
CINEMA ODEON
sabato 9 settembre – 10 biglietti
domenica 10 settembre – 10 biglietti
TORINO
CINEMA GIULIO NAZIONALE
venerdì 8 settembre – 10 biglietti
sabato 9 settembre – 10 biglietti
domenica 10 settembre – 10 biglietti
MILANO
CINEMA CENTRALE
venerdì 8 settembre – 10 biglietti
sabato 9 settembre – 10 biglietti
domenica 10 settembre – 10 biglietti
I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo dall’8 al 10
settembre e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento,
inviando una email a[email protected]in
cui andranno specificati
il giorno
in cui si intende utilizzare i biglietti e un
secondo giorno alternativo
nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
I biglietti dovranno essere richiesti improrogabilmente
entro e non oltre l‘8
settembre e non saranno prese in considerazioni
eventuali richieste formulate successivamente alla suddetta data.
L’oggetto
della e-mail deve contenere il titolo del
film.
NB: riceveranno risposta solo
gli assegnatari dei biglietti.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.
È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema, gratis, NINA DEI LUPI,
presentato alle Giornate degli Autori 2023 e
diretto da Antonio Pisu, con Sergio
Rubini, Sara Ciocca, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Davide
Silvestri, in uscita il 31 agosto distribuito in Italia da
Genoma Films.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle anteprime:
ROMA
CINEMA GIULIO CESARE
giovedì 31 agosto – 10 biglietti
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
CINEMA EURCINE
giovedì 31 agosto – 10 biglietti
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
FIRENZE
CINEMA FLORA
giovedì 31 agosto – 10 biglietti
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
BOLOGNA
CINEMA ROMA
venerdì 1 settembre – 10 biglietti
sabato 2 settembre – 10 biglietti
domenica 3 settembre 10 biglietti
I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo dal 31 agosto
al 3 settembre e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento,
inviando una email a[email protected]in
cui andranno specificati
il giorno
in cui si intende utilizzare i biglietti e un
secondo giorno alternativo
nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di
posto.
I biglietti dovranno essere richiesti improrogabilmente
entro e non oltre il 31 agosto e non saranno prese in
considerazioni eventuali richieste formulate successivamente alla
suddetta data. L’oggetto della e-mail
deve contenere il titolo del film.
NB: riceveranno risposta solo
gli assegnatari dei biglietti.
Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui
siti dei cinema.
È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato
che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.
I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Michael Pitt e
Nina Arianda saranno i protagonisti di
Rob The Mob, crime thriller basato sulla
vera storia di una coppia di delinquenti che decide di derubare il
più importante boss criminale di New York: nel corso dell’impresa,
i due si imbattono però in qualcosa di molto più pericoloso,
trovandosi in seguito alle calcagna non solo il suddetto criminale
e i suoi accoliti, ma anche l’FBI e
addirittura le proprie stesse famiglie.
Alla regia Raymod De
Felitta, cineasta indipendente noto per City
Island, visto brevemente anche in Italia, nel 2009.
Alla produzione lo stesso Michael Pitt, che affiancherà Nina
Arianda, reduce dal successo ottenuto a Broadway in
Venus in furs e dal prove sul grande
schermo in Tower Heist e
Midnight in Paris e che si prepara al
‘grande salto’ con l’imminente interpretazione di
JanisJoplin nel biopic dedicato
alla cantante.
In una recente intervista al
Toronto Sun, Leonard Nimoy ha annunciato il suo ritiro dalle
scene.
Dal 1966 a oggi l’attore ha interpretato numerose volte Spock,
il personaggio che lo ha reso popolare in tutto il mondo, e solo un
anno fa è tornato a vestire i panni dell’iconico personaggio nello
Star Trek di J.J. Abrams.
Netflix
ha finalmente rilasciato un teaser trailer per Nimona,
l’adattamento cinematografico animato a lungo in fase di sviluppo
dell’omonima graphic novel bestseller di ND
Stevenson. Il video presenta il nuovo eroe di
Netflix
sotto forma di un’adolescente dispettosa di nome Nimona
mentre mostra il potenziale illimitato delle sue capacità
mutaforma.
Quando il cavaliere di un futuristico mondo medievale è incolpato
ingiustamente per un crimine che non ha commesso, l’unica persona
che può aiutarlo a provare la sua innocenza è Nimona, adolescente
dispettosa e una delle creature mutaforma che lo stesso guerriero
ha giurato di distruggere. Il Nimona
dovrebbe debuttare il 30 giugno. Dai un’occhiata al teaser trailer
di Nimona qui sotto:
Quando Ballister Cuoreardito (Riz Ahmed), cavaliere di un
futuristico mondo medievale, è incolpato ingiustamente per un
crimine che non ha commesso, l’unica persona che può aiutarlo a
provare la sua innocenza è Nimona (Chloë Grace Moretz), adolescente
dispettosa amante del caos e una delle creature mutaforma che lo
stesso guerriero è stato addestrato a distruggere. Ma con l’intero
regno contro di lui, Nimona è la migliore (o forse l’unica) alleata
su cui Ballister può contare. E mentre i ruoli tra eroi, cattivi e
mostri iniziano a confondersi, i due protagonisti sono determinati
a portare scompiglio: Ballister per dimostrare la propria innocenza
una volta per tutte e Nimona per… portare solo scompiglio.
Diretto da Nick Bruno e Troy Quane, NIMONA è un’epica avventura
su come trovare l’amicizia nelle situazioni più impensate e
accettare se stessi e gli altri per come siamo. Tratto dalla
graphic novel candidata al National Book Award e bestseller
del New York Times di ND Stevenson.
Un mondo fantasy, medievale ma
futuristico dove grandi invenzioni tecnologiche si mescolano a
battaglie con le spade. La storia di Nimona, film
di Netflix che si trova ai primi posti tra i più
visi della settimana, racconta di questo mondo fantastico e delle
paure e delle debolezze degli esseri umani. L’animazione si fa
carico di un bel bagaglio per spiegare anche ai più piccoli la
linea sottile che lega tutti gli abitati del mondo: la diversità.
Essere diversi per Nimona non è considerato
negativo e mai come oggi un messaggio del genere, in un film su una
piattaforma di così tanto rilievo risulta agli occhi dello
spettatore così accurato.
Il protagonista è Ballister
Boldheart (a cui dà la voce originale Riz Ahmed), cavaliere in un mondo medievale
futuristico, viene incastrato per un crimine che non ha commesso,
l’unica che può aiutarlo a dimostrare la sua innocenza è
Nimona (voce di Chloë Grace Moretz), un’adolescente mutaforma
casinista che Ballister è stato addestrato a
distruggere. Ma con l’intero regno che vuole prenderlo, Nimona
diventa il braccio dentro di Ballister. E mentre i
confini tra eroi, cattivi e mostri iniziano a confondersi, i due si
mettono in viaggio per cercare di ripulire il nome del giovane
cavaliere mentre tutto si mischia a un ritmo punk e caotico.
Diretto da Nick
Bruno e Troy Quane,
Nimona – uscito il 30 giugno su Netflix – è un’epica avventura su come trovare
l’amicizia nelle situazioni più impensate e accettare sé stessi e
gli altri per come siamo. Tratto dalla graphic novel candidata al
National Book Award e bestseller del New
York Times di ND Stevenson.
Nimona, la trama
Ballister sta per
ottenere tutto ciò per cui ha lottato e sacrificato. Ha un
fidanzato che ama e sta per essere nominato cavaliere. Già nelle
prime scene di Nimona si capisce dove i registi
Bruno e Quane vogliano andare a
parare con la loro riflessione. Un servo di questa società fittizia
che viene denominata Ente e per la quale i fedeli
servitori vengono addestrati per combattere mostri mutaforma
lontani, di una leggenda appartenuta alle generazioni passate.
Quando Ballister sta per completare il suo
addestramento ed essere nominato cavaliere proprio dalla regina in
persona, qualcosa va storto e in poco tempo l’Eroe si ritrova ad
essere il cattivo.
Dopo aver vissuto nell’anonimato e
come un fuggitivo, come un fulmine a ciel sereno nella vita di
Ballister appare Nimona. La
mutaforma, senza casa e anche lei con un passato complicato alle
spalle, cerca in tutti i modi di aiutare l’Eroe a tornare di nuovo
nei suoi panni, riscrivendo la sua storia e non lasciando che cada
vittima di un sistema molto più grande di lui. Così lo salva,
innumerevoli volte, da situazioni senza via di fuga. Al suo
personaggio però, nonostante la riflessione profonda ed
esistenzialista che porta sullo schermo, sono riservati anche le
parti più divertenti del film. La sua caratterizzazione da
adolescente ribelle ma perspicace del nuovo millennio rende il tono
del film molto più empatico verso i personaggi.
I mostri sono dentro di noi
Un messaggio forse troppo forte
quello di cui Nimona, film per bambini e
ragazzi si fa carico. L’ansia sociale di essere caratterizzati come
diversi, mostri a cui viene puntato il dito, è troppo arguta e
plateale per poter essere compresa dal piccolo e giovane pubblico.
Il personaggio di Nimona cerca di parlare a nome
di tutti coloro che si sentono “mostri” e che nella vita
sono stati trattati come tali ma lo fa spingendo fino all’estremo
questa riflessione. “Per favore, puoi essere normale? Penso
solo che sarebbe… più facile se tu fossi una ragazza“, le
chiede quando lei si sdraia in metropolitana come un gorilla
corallo. “Più facile per chi?“, risponde lei, e lui la
rassicura: “Per te! Le altre persone non sono accettate come
me“, parole che risuonano forte e chiare nella testa dello
spettatore.
“Non so se vorrei che lo
facessero davvero”, dice quando parla dei cavalieri o delle
persone che con il tempo le hanno puntato una spada sul cuore. Ecco
perché, quando sul finale, la sua metamorfosi in uno spettro, che
si aggira provocando distruzione, sembra irreversibile. Ma il cuore
di un cavaliere puro, senza macchia ne paura, riuscirà a portarla
nella sua forma originaria. Il raggiungimento della consapevolezza
di Nimona di non essere vista solo ed
esclusivamente come un mostro porterà al sacrificio finale. La
giovane mutaforma salverà l’intera popolazione dalla tirannia della
direttrice ormai accecata dalla vendetta. Altra riflessione di cui
si fa portavoce Nimona è anche l’aspetto queer, che viene
evidenziato dalla coppia omossessuale formata da
Ballister e Ambrosius.
Il futuro di Nimona
Il colpo di scena finale lascerebbe
intendere a un possibile sequel di
Nimona, il cui personaggio si presenta sotto forma
“gassosa” a casa di Ballister. Del suo
personaggio ambiguo ne viene esplorato poco il passato che sembra
in realtà essere molto interessante. Sulle basi della fluidità che
i creatori del
film hanno voluto trasmettere, ai personaggi e alle loro
storie, un sequel di Nimona potrebbe incentrarsi
proprio sul suo passato e sulla difficoltà di una bambina mutaforma
di adattarsi a un mondo molto più grande di lei e che già poneva le
basi su una brutalità ingiustificata nei confronti del diverso.
Se gli argomenti lo rendono un film
lontano dalla comprensione del piccolo pubblico la visione potrebbe
aprire diverse porte su diverse riflessioni su cui magari anche i
giovani spettatori potrebbero soffermarsi. Rimane comunque un film
dalle sfumature leggere e la storia segue proprio la classica
narrazione da fiaba, come quelle di una volta, ma in chiave
moderna.
Dopo la notizia di
Lumberjanes, anche
Nimona si appresta a diventare un film
per il grande schermo. La 20th Century Fox ha
infatti deciso di realizzare un lungometraggio animato ispirato
alla graphic novel di Noelle Stevenson (già
autrice del sopracitato Lumberjanes). La regia del
progetto è stata affidata a Patrick Osborne, che
nel 2014 vince il premio Oscar grazie al corto Disney
Feast. La sceneggiatura, invece, porterà
la firma di Marc Haimes.
Scritto e disegnato da Noelle
Stevenson, Nimona è nato originariamente come “fumetto
web” quando la Stevenson frequentava ancora il Maryland
Institute College of Art. Solo di recente è stato pubblicato per
intero come graphic novel dalla HarperTeen. La protagonista della
storia è una giovane mutaforma decisamente impulsiva con uno
spiccato talento per le cattiverie, spalla di un folle scienziato
supercriminale di nome Lord Blackheart. Insieme i due si battono
per dimostrare che la nemesi di Blackheart, tale Sir Ambrosius
Goldenloin, non è l’eroe che in realtà tutti quanti immaginano.
Ogni autore riesce sempre, in qualsiasi spazio, a raccontare se
stesso e le sue ossessioni, e così Yorgos
Lanthimos fa nei film e nei cortometraggi, in
Nimic, per esempio.
Sono presenze anestetizzate dal
punto di vista empatico, emotivo e umano i personaggi di
Yorgos Lanthimos. Richiusi nella propria
solitudine, anche quando circondati da famigliari, amici, colleghi,
o semplici sconosciuti, questi uomini e donne generati dalla fucina
creativa del regista greco vivono sull’onda di una passione
repressa, un folgore emotivo spento sul nascere.
Marionette tra le mani del loro
creatore, questi personaggi vengono posti in un ambiente dove tutto
gioca su continue associazioni visive e nulla è lasciato al caso.
Che sia uno spot per Gucci, un lungometraggio, o un corto, quella
che scorre sullo schermo è pura fantasia messa in scena da uno
stile rodatissimo e ormai facilmente identificabile. Ritorna dunque
anche in Nimic, cortometraggio presentato
all’interno del Ravenna Nightmare Film Festival, lo spazio
quotidiano, famigliare, ellittico, che si avvolge su se stesso
soffocando il protagonista. Una realtà che schiaccia i suoi
componenti, li sdoppia, li priva della loro unicità rendendoli
ancor più soli, ossessionati dal tempo che passa, da una realtà che
non capiscono e che li getta nel baratro della propria mente e
sconosciuta interiorità.
“Perché dovrebbe essere inquietante
la realtà dell’uomo?” Si chiedeva Federico Fellini. “È inquietante
nel momento in cui ci mettiamo in conflitto con essa; quando
tentiamo di interpretarla, di schematizzarla, allora sì che si
distorce, si deforma, ci aggredisce. Ma se noi l’accettiamo per
quel che è, mi sembra che non ci sia nulla di sconcertante in
questa realtà”. Perseguitato da una mefistofelica figura femminile
(Daphne Patakia), il protagonista del corto
interpretato da Matt Dillon tenta dunque di rinchiudere il
momento entro i confini della logica per poi caderne vittima. Solo,
al centro del proprio incubo mentale, l’uomo scinde il proprio Io
dal proprio Sè, generando un’ombra che lo perseguita, lo insegue,
assettata dei suoi ricordi, della sua felicità quotidiana, della
sua esistenza.
La recensione di Nimic, il
cortometraggio di Yorgos Lanthimos
Un incontro fortuito sulla
metropolitana, sostenuto da un apparente sguardo innocuo, lascia
dunque spazio a una ricerca osannata del tempo perduto, sottratto,
manipolato. Non è un caso che questo gioco circolatorio di verità
celate, vite sdoppiate e identità rubate, scaturisca proprio da una
domanda sul tempo: “Do you have the time?”, “sa
l’ora?”.
Basta solo nominarlo, il “tempo”
perché si inneschi un movimento circolare, nel quale tutto il mondo
del protagonista senza nome (e per questo senza una propria
unicità, che permette agli altri di sottrargli l’identità) parta,
ritorna, perdendosi, in un senso destabilizzante.
È una reiterazione continua fatta di
parole, gesti, sguardi replicati dalla donna-ombra, quella di
Nimic; un riflesso perfetto esacerbato da un uso sapiente, quanto
perturbante, di un fish-eye atto a deformare la realtà per
gettare i protagonisti al centro di uno sguardo dispotico. L’uso di
tale ripresa amplifica lo spazio deformandolo, dotandolo di una
sfericità innaturale, che rimanda al concetto di tempo non più
lineare, bensì circolare: è un tempo che inizia senza finire, in
continue ed eterne repliche tutte uguali tra loro. In questo puzzle
dove ogni tessera è ben riposta e nessun pezzo è andato perduto,
anche la colonna sonora gioca un ruolo predominante.
La musica classica non solo dona
sontuosità all’opera, ma esacerba un senso di profondo malessere,
rimarcando i confini di una giornata condannata a ripetersi e
rigenerarsi al sorgere del sole come il fegato di Prometeo. Posto
lo sguardo attento del regista greco, anche l’ambiente si dilata, i
corpi si allungano perdendo la propria fisicità e naturalezza.
Uomini, donne e bambini si stagliano dinnanzi alla macchina da
presa come alieni, spettri provenienti da un aldilà personale,
rinchiusi in un limbo lasciato aperto e ora pronti a vagare sulla
spinta di uno sguardo in metro tra le vie terrestri,
nell’ordinarietà della vita reale.
C’è più arte cinematografica in
questi 11 minuti che in tanti lungometraggi lasciati scorrere su
schermi abbaglianti occhi di spettatori annoiati e poco stimolati.
Con Nimic, Lanthimos destruttura per l’ennesima
volta il modo di vedere il mondo, così da creare un girone
infernale su suolo terrestre abitato personaggi trincerati in manie
di controllo verso le proprie e altrui azioni, incamerandoli
all’interno di scenari paurosi celanti regressione e repressione,
paura e follia, sensualità e sublime dolore.
Per due giovani innamorate è
arrivato il momento di fare coming out con le rispettive famiglie.
Una decisione che scatenerà una piccola guerra, ma non quella che
potevano immaginare.
Dopo il grande successo di pubblico
e critica alla 78.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
dove ha conquistato il premio della sezione Orizzonti Extra con
Il cieco che non voleva vedere Titanic, Teemu
Nikki torna su IWONDERFULL.it e nei cinema italiani con un
nuovo film. NIMBY è una commedia nera in cui, come
sempre, il regista finlandese trova gli spunti per parlare del
mondo contemporaneo con grande intelligenza e tagliente critica
sociale.
NIMBY arriverà su
IWONDERFULL.it,
la piattaforma streaming di I Wonder Pictures in collaborazione con
MYmovies, e contemporaneamente nei cinema a partire dal 14
dicembre, dopo essere stato presentato in anteprima al XXXI
Noir in
Festival, che si svolgerà a Milano dal 10 al 15
dicembre. Il regista Teemu Nikki accompagnerà il film al
festival per incontrare il pubblico e la stampa.
Marv e Cara vivono a Helsinki, sono
innamorate, ma la loro vita di coppia è arrivata a un bivio.
L’improvviso annuncio della visita dei genitori di Cara, la cui
madre è la responsabile dell’agenzia per i rifugiati delle Nazioni
Unite, le mette di fronte alla necessità di confessare il loro
amore alle famiglie. Decidono quindi di cominciare da quella di
Marv, recandosi nel paesino natale della ragazza. Una volta giunte
lì, si trovano di fronte a una manifestazione neonazista di cui fa
parte anche l’ex fidanzato di Marv. Ma questa sarà solo la prima
brutta sorpresa a cui andranno incontro.
NIMBY è il quarto film
di Teemu Nikki distribuito da I Wonder Pictures dopo
Lovemilla, Euthanizer e Il cieco
che non voleva vedere Titanic. Autore sorprendente, che
spazia tra i generi contaminandoli, mischiando horror e commedia
romantica, cyperpunk e denuncia sociale, Nikki è uno dei cineasti
più interessanti del panorama europeo contemporaneo, amatissimo e
conteso dai grandi festival.
Su IWONDERFULL.it e
sull’IWONDERFULL Prime Video Channel sono disponibili i tre i film
distribuiti finora in Italia, e dal 14 dicembre anche
NIMBY.
Nikon annuncia
oggi il ritorno del Nikon European Film Festival,
organizzato in collaborazione con Raindance, che vedrà quest’anno
il regista Asif Kapadia come presidente della giuria. Il concorso
sfida gli appassionati e i professionisti del cinema a creare un
cortometraggio della durata massima di 140
secondi sul tema “Momenti di tutti i
giorni”. I lavori possono essere caricati online
dal 13 ottobre 2015 al 15 gennaio 2016 sul sito
www.nikonfilmfestival.com.
Alla sua seconda edizione annuale,
il Nikon European Film Festival parte dal tema creativo dell’anno
precedente, “Una prospettiva diversa”, e chiede ai registi di
inviare film che trasformino un momento quotidiano in una storia
originale e coinvolgente. La sfida consiste nel vedere l’ordinario
con occhi nuovi e interpretarlo in maniera innovativa. Le opere
vincenti cattureranno la magia o l’ordinarietà della vita di tutti
i giorni, immortalandole sullo schermo.
Nel concorso ritroviamo categorie
di premi già presenti lo scorso anno, tra cui “Best Narrative”
(Miglior narrativa), per la miglior storia raccontata da una
prospettiva esclusiva, e “Technical Excellence” (Eccellenza
tecnica), per l’uso più creativo del kit. Il premio Grand Prix,
vinto l’anno precedente dal regista Jagjeet Singh per “Voiceless – Stop the
Bullies”, (Senza voce. Stop al bullismo) sarà
conferito all’opera che più eccelle in entrambe le categorie.
Inoltre, verranno conferiti i premi “Best Student Entry” (Miglior
studente partecipante) e “People’s Choice” (Opera scelta dal
pubblico). Quest’ultimo premio si basa sui “mi piace” e sulle
condivisioni ricevuti sul portale del Nikon European
Film Festival.
Le opere da premiare saranno
valutate da una giuria di esperti presieduta da Asif Kapadia, il
regista pluripremiato autore del recente documentario “Amy” (2015), che
ha ricevuto numerose lodi dalla critica, e di “Senna”
(2010), opera vincitrice del premio BAFTA. Kapadia ha inoltre
scritto e diretto numerosi cortometraggi, tra cui “The Sheep
Thief” (Il ladro di pecore, 1997), vincitore del secondo
premio nel concorso Cinéfondation, parte del Festival
di Cannes. Oltre ad Asif, quest’anno farà parte della giuria
anche Pieter
ten Hoopen, fotografo e regista di fama internazionale.
Categorie e
premi
Il vincitore del Grand Prix
selezionato dai giudici riceverà una Nikon D810,
reflex professionale in formato FX da 36,3 MP in grado di
riprendere spettacolari immagini ad altissima risoluzione, e un
viaggio di networking di una settimana, completamente spesato, al
Festival di Cannes a maggio 2016 come ospite speciale di Raindance.
Altri due vincitori delle sottocategorie “Best Narrative” e
“Technical Excellence” riceveranno un kit video Nikon
D750, reflex dotata di funzioni D-Movie, che garantiscono
video Full HD di qualità professionale in più formati, e un premio
in denaro del valore di 3.000 euro, mentre il “Best Student Entry”
riceverà una Nikon D750 e un premio di 2.000 euro. Il regista
vincitore del premio “People’s Choice” riceverà un kit video Nikon
D750 per realizzare i progetti futuri.
Dirk Jasper, Responsabile
Professional Products di Nikon Europe, ha dichiarato: “Siamo
emozionati all’idea di riproporre il Nikon European Film Festival,
dando così nuovamente ai registi in erba di tutta Europa
l’opportunità di mostrare la propria visione creativa. L’anno
scorso hanno partecipato centinaia di opere fantastiche, la cui
qualità ci ha colpito positivamente. Per questa edizione, non
vediamo l’ora di scoprire come i partecipanti interpreteranno il
nuovo tema “Momenti di tutti i giorni”. Siamo certi che questo tema
offrirà tutta una serie di nuove possibilità creative, stimolando i
partecipanti a creare una storia unica partendo da eventi di tutti
i giorni che spesso vengono trascurati.”
Asif Kapadia, presidente della
giuria del Nikon European Film Festival, ha commentato: “Grazie
alla tecnologia moderna, che consente ad un numero sempre maggiore
di persone di realizzare le proprie ambizioni cinematografiche, è
estremamente emozionante far parte di questa iniziativa. Non
dobbiamo inoltre dimenticare che questi tipi di concorsi sono
importanti anche per individuare i talenti emergenti, aiutandoli a
crescere. Io ho iniziato proprio creando cortometraggi e, tra un
film e l’altro, continuo a girarne. Ritengo che siano un ottimo
modo per provare nuove idee e tecniche e per aumentare
l’affiatamento con nuovi collaboratori. In qualità di presidente
della giuria, sono particolarmente interessato a come i
partecipanti si differenzieranno l’un l’altro, mostrando al
contempo tutta la loro ambizione e le loro capacità tecniche in un
tempo limite di 140 secondi.”
Raindance, voce del cinema
indipendente e partner del Nikon European Film Festival per il
secondo anno consecutivo, porta nuovamente con sé un patrimonio di
competenza ed esperienza.
Elliot Grove, produttore di film e
fondatore del Raindance Film Festival, commenta: “Il tema di
quest’anno, “Momenti di tutti i giorni”, richiede un livello di
osservazione che è innato nei registi e narratori di talento. Se si
guarda con attenzione, si può trovare un po’ di magia anche
nell’ordinario. Il tema è volutamente semplice e diretto, in quanto
è pensato per incoraggiare i partecipanti a creare le proprie
storie, con il proprio stile personale. Non vedo l’ora di guardare
le loro opere. Inoltre, è fantastico collaborare nuovamente con
Nikon, un’azienda che incoraggia attivamente i registi a creare
grandi film e che ha alle spalle una ricca e straordinaria storia
nel mondo dell’elaborazione delle immagini.”
Criteri di
partecipazione
Tutti i partecipanti devono registrarsi per caricare il proprio
film
I film devono essere in inglese o avere i sottotitoli in
inglese
I film devono avere una durata compresa tra 30 e 140
secondi
Tutti i film devono essere ripresi in formato HD
Un film per partecipante
I lavori presentati possono aver partecipato ad altri festival,
a patto di non aver vinto
Il concorso è aperto a partecipanti di tutte le età; gli under
16 dovranno fornire il consenso
dei genitori
I lavori presentati possono essere ripresi con qualsiasi
dispositivo
Tutti i vincitori dovranno firmare un contratto relativo ai
diritti di utilizzo
Tutti i partecipanti devono accettare i termini e le condizioni
riguardanti le restrizioni sui contenuti (ad esempio, scene di
sesso, violenza, marchi di fabbrica, reati, ecc.)
Possono partecipare al concorso i cittadini dell’Unione
Europea, dello Spazio Economico Europeo, di Albania, Andorra,
Armenia, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Città del Vaticano,
Israele, Kazakistan, Kirghizistan, Macedonia, Moldavia, Monaco,
Montenegro, Russia, San Marino, Serbia, Svizzera, Turchia,
Turkmenistan, Ucraina o Uzbekistan.
Vincitori del Nikon European
Film Festival del 2014
Nuovo
progetto per Nikolaj Coster-Waldau, che abbiamo appena visto nel
trailer diGods of Egypt di
Alex Proyas in uscita nel 2016. L’attore
danese noto soprattutto per il ruolo di Jaime Lannister nella serie
tv Game of Thrones, sarà protagonista del
thriller 3 Things scritto e diretto da
Jens Dahl, già sceneggiatore di
Pusher di Nicolas Winding
Refn, al debutto con questo titolo alla regia.
In3 ThingsNikolaj Coster-Waldau, che sarà anche produttore
esecutivo del film, èMikael, il principale
sospettato di una rapina in banca ed esperto di esplosivi che
negozia con la polizia i termini della sua partecipazione al
programma di protezione testimoni in un hotel. Tre sono le
richieste che l’uomo fa forze dell’ordine: vedere la sua ex;
entrare in possesso del contenuto di una misteriosa scatola che ha
conservato e mangiare del pollo al burro preparato dal suo
ristorante preferito.
Nikolaj Coster-Waldau, ormai avviato a una
carriera hollywoodiana parallela a quella nella natia Danimarca
(tra i suoi film, Oblivion,
La madre, Tutte contro lui –
The Other Woman), sarà affiancato daJacob Lohmann, Lærke Winther e soprattutto da
Birgitte Hjort Sørensen, attrice danese che si è
fatta notare nei film Automata e
Pitch Perfect 2, nella puntata di Aspra
Dimora della quinta stagione di Game of
Thrones e che sarà nella serie HBO
Vinyl. Produce la Profile Pictures con
sede a Copenaghen.
Nikolaj
Coster-Waldau è uno di quegli attori che ha letteralmente
fatto la storia del cinema e delle serie televisive grazie alla sue
incredibili interpretazioni. L’attore, che ha iniziato a recitare
sin da giovane, ha sempre dimostrato di essere in grado di
scegliere i ruoli migliori per le sue abilità, diventando uno dei
più apprezzati in tutto il mondo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Nikolaj Coster-Waldau.
Nikolaj Coster-Waldau: i suoi
film
1. I film e la
carriera. La carriera dell’attore inizia nel 1994 con il
film danese Il guardiano di notte. In seguito, lavora in
Bent (1997), Enigma (2001) e Black Hawk
Down (2001), che gli conferisce maggior popolarità. Da quel
momento recita in Wimbledon (2004), Le crociate – Kingdom of
Heaven (2005), Shadow of the Sword– La
leggenda del carnefice (2005), Firewall – Accesso
negato (2006) e Blackthorn – La vera storia di Butch
Cassidy (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono La madre (2013),
Oblivion (2013),
Mille volte Buona notte (2013), Tutte contro lui – The Other
Woman (2014), Second Chance (2014), Gods of Egypt (2016), La fratellanza (2017), Domino (2019), The
Silencing (2020) e Against the Ice (2022).
Inoltre, ha lavorato nelle serie New Amsterdam (2000) e
Il trono di
Spade (2011-2019).
2. È anche doppiatore,
produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera,
Coster-Waldau non prestato solo la sua opera di attore, ma anche
vestito i panni di altre professioni. Infatti, ha partecipato come
doppiatore, prestando la propria voce per il videogioco
GivingTales (2015), un episodio de I Simpson
(2017) e il video Game of Thrones Conquest & Rebellion: An
Animated History of the Seven Kingdom (2017). In quanto
produttore, invece, ha partecipato alla realizzazione dei corti
Autum (2012) e Livsforkortelses Ekspert (2014) e
dei lungometraggi Himmerland (2008), Upstart
(2014), 3 ting (2017) e Domino, mentre come
sceneggiatore ha lavorato alla stesura di Vildspor (1998)
e Against the Ice.
Nikolaj Coster-Waldau: la moglie e
le figlie
3. È sposato da molti
anni. L’attore si è sposato nel 1998 con l’attrice e
cantante groenlandese Nukaaka, ex miss
Groenlandia. I due sono una coppia da più di vent’anni e il segreto
della loro relazione, come ha ammesso l’attore stesso, è ridere
insieme. Inoltre, per lui è stato amore a prima vista, un amore che
da quel momento non ha mai cessato di esistere.
4. È padre di due
figlie. Dall’unione con sua moglie, Coster-Waldau è
diventato padre di due figlie: nell’ottobre del 2000 è nata infatti
la primogenita Filippa, mentre nel novembre del
2003 è nata Safina. L’attore si è detto molto
protettivo nei confronti delle due bambine, evitando che queste
possano subire una sovraesposizione mediatica data dalla sua
celebrità come uomo di spettacolo.
Nikolaj Coster-Waldau in Il
trono di spade
5. È stato uno dei
protagonisti della serie. Nella serie televisiva Il
Trono di Spade, tratta dai romanzi di Martin, il personaggio di
Jamie Lannister è interpretato dall’attore danese Coster-Waldau. In
questa trasposizione, la storyline del personaggio ricalca quella
narrata nei romanzi, fino al termine della terza stagione, a
partire dalla quale si distaccherà in modo sempre più marcato dalla
storia originale. L’attore ha poi continuato a partecipare alla
serie fino all’ottava e ultima stagione, per un totale di 55
episodi.
6. È stato nominato agli
Emmy. Per il suo ruolo di Jamie Lannister, l’attore ha
ricevuto una candidatura agli Emmy Award del 2018, per la categoria
del Miglior attore non protagonista in una serie drammatica.
Tuttavia, è stato battuto dal suo collega Peter Dinklage,
interprete di Tyrion Lannister, che gareggiava sempre per Il
Trono di Spade.
7. Avrebbe voluto avere più
occasioni. Per quanto riguarda il suo personaggio ne
Il Trono di Spade, l’attore ha dichiarato di essere
soddisfatto nel complesso, ma anche di dispiacersi per non aver
fatto più cose, soprattutto per maggiori dinamiche che si sarebbero
potute verificare con Cersei o con altri personaggi con i quali ha
avuto solo scambi fugaci.
Nikolaj Coster-Waldau non sarà Joel
in The Last of Us
8. I fan lo volevano come
interprete della serie. Come noto, l’apprezzatissimo
videogioco The Last of Us diventerà una serie
televisiva per la HBO. Per i ruoli dei due amati protagonisti,
Ellie e Joel i fan sognavano già l’attrice Kaitlyn
Dever (celebre per le serie L’uomo di casa,
Justified e Dopesick) e proprio Coster-Waldau.
Quest’ultimo era infatti ritenuto pressocché identico al
personaggio di Joel. Tuttavia, i produttori hanno dovuto deludere
queste aspettative avendo preferito assegnare i ruoli a
Bella Ramsey e Pedro
Pascal.
Nikolaj Coster-Waldau è su
Instagram
9. Ha un profilo molto
seguito. L’attore possiede un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 2,9 milioni di persone.
Sulla sua bacheca sono molte le foto che vedono protagonista tra
momenti di lavoro e svago, ma anche mentre lavora per la promozione
di campagne ambientaliste. Seguendolo si potrà dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità e attività.
Nikolaj Coster-Waldau: età e
altezza
10. Nikolaj Coster-Waldau è
nato il 27 luglio del 1970 a Rudkøbing, in Danimarca. La
sua altezza complessiva corrisponde a 188 centimetri.
Nikolaj Coster-Waldau è’ noto per aver dato il
volto a Jamie Lannister nella serie di successo Game of
Thrones, tuttavia ha inizia già da tempo con discreto
successo il suo percorso nel cinema. Oggi arriva la notizia che
l’attore potrebbe interpretare il ruolo della divinità ne prossimo
film di Alex Proyas, Gods Of Egypt,
fantasy epico ambientato nella terra dei dei, l’Egitto. A
confermarlo è Empire, secondo il quale la Summit Entertainment,
produttrice del film, sia realmente intenzionata ad affidare il
ruolo a Nikolaj Coster-Waldau. La
pellicola che al momento non ha un regista confermato si basa su
una sceneggiatura scritta da Burk Sharpless e
Matt Sazama. La storia ruota a torno alla
morte di Osiride e al figlio Horus(Nikolaj
Coster-Waldau) che assieme a Hathor e ad un umano
cercano di vendetta per placare il loro dolore.
Nikolaj
Coster-Waldauè già apparso in numerosi film come
il recente successo ai botteghini
Oblivion con Tom Cruise e
Morgan Freeman o il thriller prodotto da
Guillermo del ToroLa
madre che lo vedeva al fianco di Jessica
Chastain. Lo vedremo presto nel film A
Thousand Times Good Night, al fianco
di Juliette Binoche e nella
commedia The Other Woman accanto
a Cameron Diaz e Leslie
Mann.
Per coloro che non conoscono Alex
Proyas, è stato uno dei registi più talentuosi degli anni
90 e ha diretto film del calibro de Il corvo – The
Crow, Dark City e Io,
Robot con Will Smith.
Nikolaj
Coster-Waldau (Game of Thrones) sarà il
protagonista di A Second Chance, il nuovo film della
regista danese Susanne Bier. Noto ai più per il ruolo di Jaime
Lannister nella serie Game of Thrones della HBO,
Nikolaj Coster-Waldau ha all’attivo anche
una promettente carriera cinematografica. Dopo la recente
apparizione in Oblivion al fianco di Tom Cruise, giunge
notizia che l’attore danese sarà il protagonista di A
Second Chance, il nuovo film di Susanne
Bier.
Al momento disponiamo di scarse
informazioni su A Second Chance. Sappiamo che il film è
scritto dallo sceneggiatore Anders Thomas Jensen (In un mondo
migliore) e che uscirà nell’autunno 2014. Per Nikolaj Coster-Waldau si tratta del primo ruolo
da protagonista in un film danese dopo ben dieci anni.
La regista ha ultimato le riprese
di un lungometraggio in lingua inglese intitolato Serena,
che schiera la coppia de Il Lato Positivo Jennifer
Lawrence e Bradley Cooper. Coster-Waldau è invece attualmente
impegnato nelle riprese della quarta stagione di Game of
Thrones, ma apparirà prossimamente sul grande schermo in
Gods of Egypt e The Other Woman.
Alla Casa del Cinema di Roma
l’attore Nikolaj Coster-Waldau(già
star de Il Trono di
Spade) ha presentato il suo ultimo film
A Second Chance, ultima fatica della
regista premio Oscar Susanne Bier.
La prima domanda che viene rivolta
all’attore riguarda la sfera emotiva del suo personaggio nel film,
il poliziotto Andreas: Waldau si dichiara un “fan”
dei film della Bier, e ammette la difficoltà di essere- ed
incarnare- un essere umano così complesso e sfaccettato, capace di
compiere azioni che spesso non si riescono ad immaginare o comunque
a razionalizzare con lucidità, superando di gran lunga i limiti che
si possono prevedere; l’abilità della Bier è di
spingere lo spettatore a riflettere su questi comportamenti e sugli
atteggiamenti che persone comuni adottano di fronte a scelte più
grandi di loro.
Waldau ha attinto
alla sua esperienza di padre per calarsi della parte, anche se non
crede sia necessario ispirarsi alla propria esperienza personale
per costruire un personaggio, perché spesso capita di interpretare
ruoli diversi e distanti da sé stessi sul grande- e piccolo-
schermo.
Un altro “motivo” portante del film
è quello della doppia maternità vissuta da due tipologie di donne
completamente differenti, e delle ambiguità che spesso ci
dovrebbero spingere a non giudicare mai “un libro dalla copertina”
e una persona dal suo aspetto esteriore: da una parte vediamo una
madre borghese, Anna, che vive una vita splendida e agiata,ma che
si sente colpevole di essere infelice e di provare dolore o
tristezza; la situazione d’inferno che vive la moglie di Andreas
nel film è simile all’inferno che vive Sanne, la compagna di
Tristan l’eroinomane. Giudicare è pericoloso, afferma l’attore
nordeuropeo, perché abbiamo sempre pochi elementi per farlo.
Un’altra domanda riguarda
l’approccio di Waldau con le scene del film che
vedono protagonisti i bambini, neonati in particolare, scene
intense, drammatiche e difficili: l’attore ammette la sua profonda
difficoltà, perché i bambini sono “la quintessenza dell’innocenza e
della purezza”, e per questo devono essere protetti; spesso, per
affrontare alcune scene hanno dovuto sostenere alcune difficoltà
tecniche: per questo hanno usato svariati bambini (perché
crescevano molto in fretta!) e il problema più grande è stato
affrontare, ad esempio, la scena in cui Andreas e Anna si svegliano
all’improvviso, di notte, trovando il figlioletto morto.
Se ne Il Trono di
Spade un aiuto arriva dalle ambientazioni e dai
costumi, che stimolano l’immaginazione creativa di un attore, in un
film come quello della Bier tutto si basa sull’intensità delle
scene, dei personaggi, sulle situazioni che vivono e affrontano,
sulle relazioni che si creano tra loro; un grande contributo
proviene dalla tecnica di regia che utilizza la regista, che riesce
a ricreare una storia intensa portatrice- talvolta- di stress e
tensione, pur affrontando magari un personaggio complesso e
sfaccettato che forse rappresenta uno dei ruoli che un attore sogna
durante l’intero arco della propria carriera.
Di solito, nei film, il focus va
sulla maternità, e raramente sulla paternità: qui, incredibilmente,
avviene il contrario. Come ha affrontato Waldau questa
situazione?
Questa unicità, rarità, nel
presentare un padre così affezionato al figlio, che si prende tutte
le responsabilità, mostra un aspetto che spesso viene trascurato;
molte volte il rapporto padre- figlio non è meno intenso di quello
con la madre, solo viene percepito in modo diverso, e l’occhio
critico della Bier è stato pronto a catturarlo.
Waldau confessa di non avere
preferenze per quanto riguarda recitare in danese o in inglese,
considerando che da quando è nato il suo sogno d’attore (vedendo
C’era una volta in America di Leone)
sognava di recitare nel nuovo continente, ma è Europeo e questo lo
lega al “vecchio mondo” e ad un tipo di tradizione cinematografica
specifica.
Sarebbe fantastico- ammette
l’attore- se la sua popolarità planetaria- ottenuta grazie ad una
serie tv- potesse portare ad un lancio maggiore e ad una diffusione
su larga scala di un piccolo film come quello della Bier.
Ecco la prima clip ufficiale di Gods
of Egypt, il prossimo film di Alex Proyas con
protagonisti Gerard
Butler e Nikolaj Coster–Waldau nei panni, rispettivamente, Set
e Horus.
Gods of
Egypt è diretto da Proyas e si basa su una
sceneggiatura scritta da Proyas, insieme
a Matt Sazama e Burk Sharpless.
Trama:
Magico, mostri, dei efolliaregnano neipalazzie nelle piramididella valle
delNiloinquesto film action
d’avvenura ispirato allamitologiaclassicadell’Egitto.
Conla
sopravvivenzadel genere umanoin bilico, uneroeinaspettato
intraprende unemozionante viaggioper salvare il
mondoe salvareil suo vero amore. Set
(Gerard Butler),
lo spietato dio delle
tenebre, ha usurpatoil tronod’Egitto, facendo
precipitare l’impero, una volta
pacifico e ricco,in
caos econflitti. Conpochissimiribellieroici che si
contrappongono al selvaggio governo diSet, Bek(Brenton
Thwaites), un
mortaleaudace eprovocatorio, arruolal’aiuto delpotente
dioHorus(Nikolaj Coster–Waldau) in
un’improbabile alleanzacontro ilsignore del male.
Dato che laloro
battagliamozzafiatocontroSete i suoi scagnozzi ha luogo nell’aldilà, sia gli Dei che i mortalidevono superareprove di coraggioe di
sacrificiose sperano diprevalere nellospettacolarescontrofinale.
La data di uscita nelle sale
cinematografiche di Gods of Egypt è prevista per
il 12 febbraio 2016.
La vendetta è una bestia
e Nikolaj
Coster-Waldau è pronto a
nutrirla. XYZ Films ha rilasciato il trailer
di God Is a Bullet, il nuovo film di
Nick Cassavetes che manca dalla scena dal 2015 che
vede il protagonista di Game
of Thrones interpretare un detective a
caccia di sua figlia che è stata rapita da un feroce
culto. Quella stessa setta gli ha anche strappato via la sua
ex moglie, e il contributo mostra che non ha scrupoli a piantare
una pallottola nella testa ad ogni membro se questo significa
salvare ciò che resta della sua famiglia in frantumi.
Il trailer si apre più come un film
dell’orrore che come un oscuro thriller d’azione mentre i
membri del culto irrompono nella casa dell’ex moglie del detective
Bob Hightower (Nikolaj
Coster-Waldau ), rapiscono sua figlia e uccidono
brutalmente sua madre mentre cerca di mettersi in
salvo. Hightower è sconvolto dalla tragedia e immensamente
frustrato dalle indagini fallite della polizia, ma trova un barlume
di speranza in Case Hardin (Maika
Monroe), l’unica donna fuggita dal culto. È
disposto a fare qualsiasi cosa ea fidarsi di chiunque se ciò
significa riavere sua figlia, quindi si allea con lei nonostante i
sospetti che circondano il suo coinvolgimento con il
gruppo. Per lei, questa missione consiste anche nel trovare
una chiusura ponendo fine al culto che l’ha portata via da
bambina.
God Is a Bullet vede
anche Jamie
Foxx nei panni del Traghettatore, un emarginato
della società che aiuta Hightower e Hardin con alcune informazioni
sulla figlia e sui tatuaggi di Hightower per aiutarli ad
avvicinarsi al culto e al suo leader, Cyrus (Karl
Glusman. Man mano che si conoscono, tuttavia, a
Hightower non piace quello che dice. Coster-Waldau interpreta bene
il ruolo del padre imperfetto e sconvolto mentre scopre che la
maggior parte dei bambini viene uccisa dal culto in modo
rituale. Che sua figlia sia viva o no, ha intenzione di
portare l’inferno nel culto. Gli ultimi secondi del trailer
mostrano Hightower e Hardin su tutte le furie mentre inviano
cultisti dementi al creatore, indipendentemente dal pericolo che
devono affrontare. God Is A Bullet uscirà nelle sale negli
USA il 23 giugno. Guarda il trailer qui sotto.
Oltre a riunire Cassavetes e
Coster-Waldau, il film completa il cast con January
Jones, Paul
Johansson e David
Thornton. La pellicola segna anche una
riunione per XYZ Films e Patriot Pictures che in precedenza hanno
unito le forze per il film con di Nicolas
Cage Prisoners of the
Ghostland. Hanno collaborato con il
neo nato distributore Wayward Entertainment, dando alla compagnia
la sua prima uscita nelle sale fino ad oggi.
È arrivato oggi a Roma
l’attore Nikolaj Coster-Waldau, per presentare il
suo ultimo film “A Second Chance” diretto da
Susanne Bier. Coster-Waldau, acclamata star
della serie televisiva di successo Game of
Thrones ha incontrato la stampa italiana a Villa
Borghese.
Si intitola Shot
Caller ed è il nuovo film che vede protagonista
Nikolaj Coster-Waldau, attore noto per la serie
tv HBO Game of Thrones ma che sta costruendo una solida carriera
anche sul grande schermo.
Nel film Nikolaj Coster-Waldau interpreterà un
criminale che appena uscito di prigione verrà costretto a
commettere un altro grande crimine per sgominare una gang rivale.
Vedremo presto l’attore nei panni del dio Horus in Gods
of Egypt di Alex
Proyas, mentre è al momento impegnato nelle riprese
di Fun House, con Tina
Fey.
Per la sua nuova versione di
Rebecca la prima moglie, romanzo di Daphne Du
Maurier già immortalato dall’omonimo capolavoro di Hitchcock, la
Dreamworks ha chiamato alla regia Nikolaj Arcel,
già regista dello splendido e raffinato affresco storico
danese A Royal Affair .
Chiamato a lavorare su una
sceneggiatura sarà firmata da Steven Knight
(la promessa dell’assassino), Arcel è stato
accolto a braccia aperte da Hollywood dopo la nomination all’Oscar
per il migliore film straniero con A Royal Affair, premio perso in
favore dell’imbattibile Amour di Michael
Haneke.
Le riprese cominceranno quando il
regista avrà esaurito il suo impegno sul set di The Power
of the Dog, dal romanzo di Don Winslow.
È disponibile da novembre su
Rai Play nella versione cinematografica e su Rai Cinema Channel VR
per la versione VR 3D, il cortometraggio Nikola Tesla – The
Man from the Future, scritto e diretto da
Alessandro Parrello, che nel breve film interpreta
anche il brillante protagonista.
Siamo a New York il 16 maggio 1888.
Il visionario inventore serbo-croato Nikola Tesla sta per
presentare un innovativo motore asincrono a corrente alternata.
Prima della dimostrazione, il ricco uomo d’affari George
Westinghouse incontra Tesla privatamente per convincerlo a
vendergli il suo brevetto e mettersi in affari con lui. Tesla
declina l’offerta milionaria ma durante la dimostrazione accade
qualcosa che cambierà il mondo per sempre. Tesla è solo un giovane
scienziato o un visionario venuto dal futuro?
Nikola Tesla – The Man
from the Future è un progetto internazionale
multipiattaforma, girato in lingua inglese, che prevede la versione
cinematografica tradizionale e una versione VR 3D, realtà virtuale
creata con un metodo di ripresa in soggettiva 3D a 10 camere,
costruito dallo stesso regista Alessandro Parrello, che permette di
catapultarsi dentro la storia e dentro il corpo di Tesla per un
effetto sorprendente.
Tutti gli effetti in scena sono
stati realizzati usando una vera bobina di Tesla portata sul set
per ricreare la stessa magia dello scienziato attraverso il suo
campo magnetico. Inoltre parte delle riprese del film si sono
svolte presso l’antico ristorante Delmonico’s, dove Tesla andava
spesso a cena e proprio nel posto dove lui sedeva.
Il cast internazionale
vede Alessandro Parrello oltre che come
regista e sceneggiatore, anche nei panni di
Tesla, Sean Buchanan come Thomas Alva
Edison, Ross McCall che interpreta George
Westinghouse, uno dei più grandi estimatori delle invenzioni di
Tesla, e Federico Ielapi, il “Pinocchio” di Matteo
Garrone qui come Tesla bambino.