La Warner Bros. Pictures sta
rinnovando il franchise cinematografico de Il Signore degli Anelli. Il CEO di Warner
Bros. Discovery, David Zaslav, ha annunciato che i
nuovi leader dello studio Mike De Luca e
Pam Abdy hanno negoziato un accordo per realizzare
“più” film basati sugli amati libri di JRR
Tolkien.
I progetti saranno sviluppati
attraverso l’etichetta WB New Line Cinema. La prima trilogia de
Il Signore degli Anelli, diretta da Peter
Jackson, ha incassato quasi 3 miliardi di dollari in tutto
il mondo; la trilogia successiva di Jackson basata su Lo
Hobbit è stata ugualmente un successo di pubblico.
Freemode, una divisione di Embracer
Group, ha stipulato l’accordo sui diritti adattivi per libri tra
cui Il Signore degli Anelli e Lo
Hobbit. Il patto sarà fatturato sotto il nome di
Middle-earth Enterprises.
In particolare, De Luca e Abdy hanno
lasciato la MGM l’anno scorso per prendere il timone della Warner
Bros. La loro uscita ha seguito l’acquisizione della MGM da parte
di
Amazon: il gigante della tecnologia possiede i diritti
televisivi de Il Signore degli Anelli e ha
prodotto una
sola stagione televisiva a il prezzo sbalorditivo di oltre $
450 milioni nel 2022.
“In seguito alla nostra recente
acquisizione di Middle-earth Enterprises, siamo entusiasti di
intraprendere questo nuovo viaggio di collaborazione con New Line
Cinema e Warner Bros. Pictures, portando l’incomparabile mondo di
J.R.R. Tolkien sul grande schermo in modi nuovi ed
entusiasmanti”, ha affermato Lee Guinchard, CEO di Freemode.
“Comprendiamo quanto siano apprezzati questi lavori e lavorando
insieme ai nostri partner di New Line Cinema e Warner Bros.
Pictures, intendiamo onorare il passato, guardare al futuro e
aderire al più alto livello di qualità e valori di
produzione”.
De Luca e Abdy hanno ricordato che
la New Line aveva precedentemente “fatto un atto di fede senza
precedenti per realizzare le storie, i personaggi e il mondo
incredibili de ‘Il Signore degli Anelli’ sul grande schermo… due
trilogie, l’universo vasto, complesso e abbagliante immaginato da
J.R.R. Tolkien rimane in gran parte inesplorato.”
I progetti inaugurali e le
tempistiche non sono stati immediatamente resi noti. La prima
trilogia di Jackson era interpretata da Elijah
Wood, Ian McKellen, Liv
Tyler, Viggo Mortensen, Sean
Astin e Cate Blanchett. La trilogia di
film è stata nominata per 30 Academy Awards e ha portato a casa 17
statuette.
Mentre Amazon
continua il lavoro sulla serie tv dedicata a Il Signore
degli Anelli, Viggo Mortensen, che
nell’adattamento per il cinema dei romanzi, diretti da
Peter Jackson, interpretava Aragorn, dedica un
attimo di attenzione agli attori che si troveranno a raccogliere il
suo testimone e quello di altri giganti del cinema, come
Ian McKellen, Cate Blanchett, Sean Bean e tanti
altri.
Anche se Peter
Jackson ha concluso la sua seconda (e presumibilmente
definitiva) trilogia cinematografica nella Terra di Mezzo qualche
anno fa con Lo Hobbit: La battaglia dei cinque eserciti,
il mondo di J.R.R. Tolkien è una realtà così
popolare della cultura pop, che era solo una questione di tempo
prima che Hollywood cercasse di riportarla alla ribalta in qualche
modo.
Amazon sarà il canale che tenterà di
portare a termine l’impresa erculea, investendo una notevole
quantità di denaro in uno show che andrà in onda sulla piattaforma
streaming. I dettagli rimangono per ora sotto il più stretto
riserbo, anche se è difficile immaginare trame misteriose per una
storia che il mondo intero conosce benissimo.
Mortensen, ovviamente, è esperto
nell’universo de Il Signore degli Anelli, essendo
stato Aragorn nei film. Arrivato come sostituto dell’ultimo minuto
per Stuart Townsend, Mortensen è diventato
rapidamente il personaggio preferito dai fan e il ruolo di Aragorn
sarà per sempre associato al suo volto.
Tuttavia, adesso sappiamo che
arriverà a breve un altro attore che rivestirà il suo ruolo,
soprattutto perché alcuni report riferiscono che la serie si
concentrerà anche sulle avventure di un giovane Aragorn. Se questo
dovesse essere confermato, il nuovo attore sarebbe saggio a cercare
consiglio in Mortensen, ma il veterano sta già dando suggerimenti
utili ai suoi potenziali successori nel ruolo di Re dell’Ovest.
In un’intervista con Collider per promuovere il suo
nuovo film, l’Oscar contender Green Book, a
Mortensen è stato chiesto cosa direbbe a un attore che potrebbe
entrare a far parte della serie tv de Il Signore degli Anelli.
Apparentemente, fare un viaggio in
biblioteca è una priorità assoluta: “Direi, non solo di leggere
il libro, molto attentamente, quel gigantesco libro del Signore
degli Anelli, ma anche leggere alcune delle saghe nordiche. Ci si
trovano alcuni indizi su dove Tolkien ha ottenuto le sue
informazioni. Come Sigurd the Dragon Slayer e la saga di Volsunga.
Quelle cose vanno lette.”
Non si conoscono ancora molti
dettagli sulla serie e sui talent coinvolti, ma siamo sicuri che i
consigli di Viggo Mortensen saranno preziosi per
chiunque voglia approcciarsi al mondo di Tolkien.
Le peripezie di Peter
Jackson per portare sullo schermo la sua visione della
trilogia de
Il Signore degli Anelli sono state raccontate
innumerevoli volte ed è risaputo che Miramax, di proprietà di
Harvey Weinstein (l’ex produttore caduto in
disgrazia dopo le molteplici accuse di aggressione), voleva
inizialmente realizzare solo due film.
Alla fine Jackson è riuscito a
trasferire il suo accordo relativo a Il
Signore degli Anelli alla New Line Cinema, che gli ha
concesso di realizzare tre film e di includere una serie di scene
(come
la sua preferita, quella con Gollum e Smeagol) che erano invece
state tagliate nella versione originale, quella composta
esclusivamente da due film.
Il resto è storia del cinema, con la
trilogia considerata ancora oggi un punto culminante per il
genere fantasy e al tempo stesso un punto di svolta
nell’era dei grandi blockbuster realizzati in CGI che hanno
cambiato per sempre il volto del cinema. Sappiamo che Jackson aveva
fatto trapelare online la sceneggiatura originale, quella basata
esclusivamente su due film, come un modo per attirare l’attenzione
sul progetto e liberarsi definitivamente di Weinstein.
Anche Elijah Wood, interprete di Frodo Baggins, ha
confermato che effettivamente Harvey Weinstein mise più volte i
bastoni tra le ruote a Peter Jackson. Parlando con Dax Shepard
all’interno del suo podcast Armchair Expert, Wood ha anche
rivelato che un costume da orco era stato realizzato per
assomigliare proprio a Weinsten. Un piccola vendetta da parte del
regista nei confronti del produttore? Così pare, a giudicare dalle
parole dell’attore…
“È buffo perché ne hanno parlato
di recente Dom Monaghan e Bill Boyd durante il loro podcast The
Friendship Onion. Parlavano con Sean Astin del suo primo ricordo
legato all’arrivo in Nuova Zelanda. Aveva visto le maschere degli
orchi e una delle maschere – una cosa che ricordo vividamente – era
stata progettata per assomigliare a Harvey Weinstein. Era un modo
per mandarlo a quel paese.”
Alcuni dettagli su una primissima
versione della sceneggiatura de Il Signore degli Anelli – Il ritorno del
re di Peter Jackson rivelano che, inizialmente, il
regista avrebbe voluto trasformare l’eroico hobbit Frodo
interpretato da Elijah Wod… in un assassino!
Grazie a WinterIsComing.net
sono infatti emersi online alcuni estratti dalla biografia di
Jackson del 2006 dal titolo “Peter Jackson: A Film-maker’s
Journey” che raccontato proprio delle intenzioni originali
del regista in merito al personaggio di Frodo. Come apprendiamo
dalla fonte, Jackson e il suo team creativo avevano inizialmente
pensato di imputare a Frodo la caduta di Gollum dal bordo del
precipizio nel Monte Fato, scena che sarebbe stata pensato come un
vero e proprio “omicidio”.
Nonostante avesse
effettivamente girato quel momento, Jackson nutriva molti dubbi
sulla svolta omicida di Frodo: ciò era in gran parte dovuto a
J.R.R. Tolkien, autore de
Il Signore degli Anelli. Il regista, infatti, credeva che
questo cambiamento “andasse contro tutto ciò che Tolkien voleva
che i suoi eroi facessero.”
Nel libro, Gollum
cade dal bordo del precipizio nel Monte Fato dopo aver morso il
dito di Frodo, riguadagnando l’Anello e celebrando la sua vittoria.
Tuttavia, Jackson ha avuto diversi problemi ad accettare quella
versione, perché in quel momento descritto nel libro, Frodo non è
presente. Per questo motivo, gli venne l’idea di far lottare Frodo
e Gollum per l’Anello, prima che Gollum cadesse
fatalmente.
Nel corso degli anni sono stati
tanti gli attori che hanno rivelato di aver detto di NO a offerte
che con il senno di poi sono sembrate imperdibili, come la lunga
serie di rifiuti che è stata propinata a Peter
Jackson mentre cercava i protagonisti per Il
Signore degli Anelli.
Ospite da Stephen
Colbert, Uma Thurman ha confessato di
aver detto no proprio alla produzione di Jackson,
che la aveva contattata per il ruolo di Eowyn, andato poi a
Miranda Otto.
“È stato tanto tempo fa, e la
considero una delle decisioni peggiori della mia carriera. Ma avevo
appena avuto il mio primo figlio, e non so, ero un po’ legata a
casa mia… Decisamente è una decisione che
rimpiango.”
Dal momento che le riprese della
trilogia durarono 18 mesi in Nuova Zelanda, è stata sicuramente una
decisione comprensibile, quella della Thurman, non
volersi separare da casa, soprattutto poco dopo aver dato alla luce
il suo primo figlio.
A questo link trovate gli altri
attori che hanno detto di NO a Il Signore
degli Anelli.
Il Signore degli Anelli
compie 15 anni: i momenti più
epici
La trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter
Jackson si è rivelata un capolavoro cinematografico, ma
diversi registi avevano già provato – senza riuscirci – a
realizzare i film. J.R.R. Tolkien è stato uno dei
più grandi scrittori fantasy di tutti i tempi, e con il senno di
poi era inevitabile che i suoi libri diventassero dei successi.
Eppure, ci è voluto sorprendentemente molto tempo prima che le
opere di Tolkien trionfassero sul grande schermo.
Il problema principale: J.R.R. Tolkien
Il problema iniziale era lo
stesso Tolkien. Lo scrittore era particolarmente attento ai
dettagli, anche per gli standard degli scrittori fantasy, e non
sembra aver particolarmente apprezzato i tentativi di adattare il
suo lavoro. Come ha scritto in risposta ad una sceneggiatura,
“chiederei agli sceneggiatori di fare uno sforzo di immaginazione
sufficiente per comprendere l’irritazione (e talvolta il
risentimento) di un autore che trova, a mano a mano che procede, il
suo lavoro trattato con noncuranza, avventatamente e senza evidenti
segni di apprezzamento”. Sebbene Tolkien capisse che il cinema
fosse un mezzo diverso, non credeva che le convenzioni dovessero
differire troppo, e quindi resistette a modifiche significative.
Dopo la sua morte, i vari studios hanno lottato con la paura che i
suoi fan condividessero lo stesso punto di vista.
Alcuni adattamenti animati e persino
televisivi sono riusciti a decollare, ma hanno sempre ricevuto
un’accoglienza mista. Di conseguenza, quando Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello di
Peter Jackson è uscito nel 2002, molti spettatori l’hanno percepita
come fosse la prima vera versione di successo dell’iconica storia.
Ed erano francamente contenti di aver aspettato, perché nonostante
le modifiche apportate da Jackson, il suo amore per i libri
originali era evidente dappertutto. Inoltre, era chiaramente
evidente che un’adattamento di una certa qualità non sarebbe stato
possibile se la tecnologia VFX non fosse diventata sufficientemente
avanzata (e anche all’epoca, il team creativo ha dovuto attuare
delle importanti innovazioni, soprattutto con il personaggio di
Gollum). Tuttavia, nonostante tutti i precedenti tentati di
adattamento non sarebbero mai riusciti ad ottenere il plauso dei
film di Jackson, offrono comunque uno scorcio affascinante su come
il franchise sarebbe potuto essere. Ecco una pratica guida proposta
da
Screen Rant a tutti i film de Il Signore degli Anelli mai realizzati.
Il Signore degli Anelli di Walt Disney
Per una curiosa coincidenza, Lo
Hobbit uscì pochi mesi prima di Biancaneve e i sette
nani della Disney, ma né Tolkien né il suo amico C.S. Lewis ne
rimasero affascinati. In una lettera del 1964, Tolkien descrisse
Walt Disney come “un imbroglione” e come
“un corrotto”. Nonostante l’editore di
Tolkien si fosse avvicinato alla Disney con l’idea di un
adattamento, si ritiene che lo abbia fatto senza il consenso dello
scrittore.
Inizialmente l’idea venne rifiutata,
ma Walt Disney la riconsiderò per un breve periodo durante gli anni
’50. Tuttavia, secondo l’animatore Wolfgang Reitherman, i suoi
artisti dello storyboard credevano che Il Signore degli
Anelli fosse troppo complesso, lungo e anche spaventoso per
una produzione Disney.
Il primo potenziale adattamento
L’animatore Al Brodax si
rivolse a Tolkien e ai suoi editori per proporre un adattamento
animato negli anni ’50, ma non ne venne fuori nulla. Poco dopo,
Tolkien iniziò a coordinarsi con Forrest J. Ackerman e lo
sceneggiatore Grady Zimmerman, e all’inizio le cose sembravano
essere partite col piede giusto. Tolkien è rimasto impressionato
dai concept art dell’illustratore Ron Cobb, che era anche andato
alla ricerca di potenziali location attorno alla California.
Sfortunatamente, il vero problema fu
la stesura dello script di Zimmerman, che oggi fa parte della
Collezione Tolkien della Marquette University nel Wisconsin.
Zimmerman si prese molteplici libertà: diversi archi narrativi di
alcuni personaggi vennero ridotti, soprattutto quelli femminili, e
al tempo stesso vennero aggiunte intere sequenze d’azione.
Tuttavia, la cosa più strana di tutte era il finale: Sam rubava
l’Unico Anello a Frodo e lo portava di persona al Monte Fato, per
poi essere attaccato all’ultimo momento da Gollum. Alla fine
Ackerman non è stato in grado di assicurarsi un produttore e il
progetto è fallito. Zimmerman, da parte sua, ha abbandonato del
tutto i suoi piani di riscrivere il film.
Il Signore degli Anelli di Robert Gutwillig
Nel 1959, l’autore Robert
Gutwillig contattò Tolkien con l’idea di creare un film basato su
Il Signore degli Anelli. Tolkien inizialmente fu
ricettivo: i primi colloqui furono molto positivi, con Tolkien
impressionato dall’agente di Gutwillig, Sam W. Gelfman. Alla fine,
però, non è mai venuto fuori nulla da quell’idea…
L’adattamento animato della Rembrandt
Spostandoci negli
anni ’60, Rembrandt Films negoziò con successo i diritti de Lo
Hobbit, nonostante ci siano resoconti contrastanti sul fatto
che abbiano acquisito o meno anche i diritti de
Il Signore degli Anelli. La compagnia ha creato un
cortometraggio animato de Lo Hobbit per prolungare la sua
proprietà dei diritti: è stato mostrato solo una volta, in una sala
di proiezione a New York ad un gruppo di spettatori presi dalla
strada. Non sorprende che non siano mai andati da nessuna parte con
la realizzazione de Il Signore degli
Anelli…
I Beatles volevano recitare ne Il Signore degli Anelli
I Fab Four erano
ansiosi di ottenere i diritti del film perché erano cresciuti
amando i libri di Tolkien e amavano l’idea di recitare in
un’avventura fantasy. Avevano programmato di scrivere la colonna
sonora e il progetto avrebbe visto Paul McCartney nei panni di
Frodo, Ringo Starr nei panni di Sam, George Harrison nei panni di
Gandalf e John Lennon nei panni di Gollum. Stanle Kubrick è stata
la prima scelta dei Beatles come regista, ma ha rifiutato l’idea,
credendo che Il Signore degli Anelli fosse troppo vasto e
tentacolare per adattarsi con successo. Lo stesso Tolkien lo
rifiutò quando fu contattato dal suo editore.
Il Signore degli Anelli di John Boorman
Nel 1969, la United Artists
– che aveva acquisito i diritti de Il Signore degli Anelli senza sapere veramente cosa
farne – chiese al celebre regista John Boorman di produrre un
adattamento, che venne concepito come un unico film della durata di
tre ore, con un intervallo. Inizialmente, Boorman accettò
l’incarico perché spinto dalla curiosità.
Lavorò con Rospo Pallenberg ad una
sceneggiatura che adattò i libri in maniera decisamente fedele e
che includeva anche una scena di sesso tra Frodo e Galadriel.
Sfortunatamente, Il Signore degli Anelli di Boorman
sarebbe stato un progetto troppo costoso e nel 1970 United Artists
affrontò una serie di fallimenti finanziari: voleva dire che lo
studio doveva risparmiare soldi. I diritti vennero così venduti
poco dopo, portando ai primi veri e propri adattamenti animati.
I primi tentativi di Peter Jackson
Peter Jackson è stato
coinvolto per la prima volta nell’adattamento de Il Signore degli Anelli durante gli anni ’90, quando
iniziò a lavorare ad un possibile film per conto della Miramax.
Harvey Weinstein era convinto che Jackson stesse sprecando 12
milioni di dollari nel tentativo di realizzare il suo franchise:
secondo il produttore, avrebbe dovuto concentrarsi esclusivamente
su un singolo film della duranta di due ore.
In effetti, Weinstein avrebbe
minacciato di sostituire Jackson con Quentin Tarantino se si fosse
rifiutato di sottostare alle sue regole. Jackson lavorò quindi ad
un adattamento “ridotto”, dal quale vennero eliminati alcuni
passaggi fondamentali della storia, tra cui il Fosso di Helm,
i Balrog e perfino Saruman. Alla fine, Weinstein accettò che Peter
Jackson portasse la sua sceneggiatura ad un altro studio; arrivò
così alla New Line… il resto è storia!
Mentre aspettiamo di
conoscere le sorti della Battaglia delle Cinque Armate, possiamo
fare un tolkieniano ripasso, o meno un jacksoniano ripasso di tutte
le morti cui abbiamo assistito ne Il Signore degli
Anelli.
Il Signore degli
Anelli è uno di quei film che ti rimangono dentro e
ogni qual volta con lo sguardo noti qualcosa che richiama a quelle
atmosfere la sensazione che provi non può essere positiva. Come
accaduto con questi tre splendidi poster realizzati dall’artista
Matt Ferguson di New York:
Sul sito geektyrant è
possibile anche acquistarli.
A marzo, abbiamo saputo che un nuovo
film di Il Signore degli Anelli intitolato
The Hunt for Gollum uscirà nei cinema nel
2026, con Andy Serkis a bordo per dirigere e
riprendere il ruolo del protagonista, Sméagol, dopo aver dato vita
per la prima volta all’iconico personaggio nella trilogia di
Peter Jackson.
Jackson e i suoi partner di
scrittura Fran Walsh e Philippa Boyens torneranno
anche come produttori e “saranno coinvolti in ogni fase del
percorso“, secondo il CEO di Warner Bros. Discovery
David Zaslav. Più di recente, i commenti di
Sir
Ian McKellen sembravano suggerire che il film
sarebbe stato diviso in due parti, cosa che Boyens ha ora smentito.
Tuttavia, è in lavorazione un secondo film, che molto probabilmente
si concentrerà su Gandalf.
“Posso dirti con certezza che
non sono due film!” dice Boyens a Empire.“Quello
è stato un vero e proprio malinteso che si è verificato perché
abbiamo iniziato a lavorare, concettualmente, su due diversi film
live-action. Il primo è The Hunt For Gollum, il secondo deve ancora
essere confermato”. Boyens ha continuato a rivelare
esattamente quando The Hunt for Gollum si svolge
nella linea temporale. “È una storia piuttosto intensa, che
cade dopo la festa di compleanno di Bilbo e prima delle Miniere di
Moria”, spiega. “È un pezzo specifico di incredibile
storia non conosciuta, raccontata attraverso la prospettiva di
questa incredibile creatura”.
Questo periodo è menzionato sia nei
romanzi di Tolkien che nei film di Jackson, e sappiamo che nel suo
corso Gandalf e Aragorn tentano di rintracciare Gollum prima che
cada nelle mani di Sauron. Nei film, il mago dice di aver
“cercato ovunque la creatura Gollum“, ma “il Signore
Oscuro lo ha trovato per primo“. Nei libri, Aragorn rivela di
essere riuscito a catturare Smeagol (“mi ha morso… e non sono
stato gentile”) vicino alle Paludi Morte, ma non è riuscito a
ottenere alcuna informazione da lui.
McKellen ha confermato di aver
parlato di un suo possibile ritorno come Pellegrino Grigio, ma a
domanda diretta Viggo Mortensen invece non è stato chiaro sul suo
eventuale ritorno come Aragorn. Ha detto che non dipende da lui ma
che in caso non vede l’ora di leggere la sceneggiatura.
“È un onore e un privilegio
tornare nella Terra di Mezzo con il nostro caro amico e
collaboratore, Andy Serkis, che ha dei conti in sospeso con quel
puzzolente di Gollum!”, hanno detto Jackson, Boyens e
Walsh in una dichiarazione quando è stato annunciato il
film. “Come fan di lunga data della vasta mitologia del
Professor Tolkien, siamo orgogliosi di lavorare con Mike De Luca,
Pam Abdy e l’intero team della Warner Bros. per un’altra avventura
epica!”
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Dato che Gollum incontra la sua fine
tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si
svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo
intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi
iconici come Aragorn, Boromir,
Gandalf e Legolas potrebbero
tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn
nella trilogia originale, si è
detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto
pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.
La Warner Bros. distribuirà il
primo dei suoi nuovi film de “Il
Signore degli Anelli” nel 2026 The Hunt for Gollum, che sarà incentrato sul
Gollum di
Andy Serkis. Il regista della trilogia originale de
“Il Signore degli Anelli“, Peter
Jackson, e i suoi partner Fran Walsh e Philippa
Boyens stanno producendo il film e “saranno coinvolti
in ogni fase del processo“, ha dichiarato David
Zaslav, amministratore delegato di Warner Bros. Discovery,
durante una conferenza stampa di giovedì.
Il progetto è attualmente nelle
fasi iniziali di sviluppo della sceneggiatura degli scrittori Walsh
e Boyens, insieme a Phoebe Gittins e Arty
Papageorgiou, e “esplorerà trame ancora da
raccontare“, ha detto Zaslav.
In un comunicato stampa di giovedì
mattina, lo studio Warner Bros. ha rivelato che il titolo
provvisorio del film è “Il
Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“, che sarà
diretto e interpretato da
Andy Serkis nel suo iconico ruolo principale. Il film
sarà prodotto da Ken Kamins, con Serkis e Jonathan
Cavendish di The Imaginarium.
Cosa aspettarci da Il Signore
degli Anelli: The Hunt for Gollum
La Warner Bros. ha
annunciato per la prima volta nel febbraio 2023 che i dirigenti
dello studio Mike De Luca e Pam Abdy, appena
insediati, avevano concluso un accordo per la realizzazione di
“più” film basati sugli amati libri di J.R.R.
Tolkien. I progetti saranno sviluppati attraverso
l’etichetta WB New Line Cinema. Freemode, una
divisione di Embracer Group, ha concluso l’accordo per i diritti di
adattamento di libri come “Il Signore degli
Anelli” e “Lo
Hobbit” nell’ambito di un’impresa denominata
Middle-earth Enterprises.
“Per oltre due decenni, gli
spettatori hanno accolto la trilogia cinematografica de “Il
Signore degli Anelli” grazie all’innegabile devozione che
Peter, Fran e Philippa hanno dimostrato nel proteggere l’eredità
delle opere di Tolkien e nel garantire che il pubblico potesse
sperimentare l’incredibile mondo da lui creato in un modo che
onorasse la sua visione letteraria“, hanno dichiarato
De Luca e Abdy in un comunicato di giovedì.
“Siamo onorati che abbiano accettato di essere nostri partner
in questi due nuovi film. Con l’arrivo di Andy alla regia di
“Il
Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“,
continuiamo un importante impegno verso l’eccellenza che è un vero
e proprio segno distintivo di come tutti noi vogliamo avventurarci
nel futuro e contribuire ulteriormente alla storia cinematografica
del Signore degli Anelli“.
Jackson, Walsh e
Boyens hanno aggiunto: “È un onore e un privilegio
tornare nella Terra di Mezzo con il nostro buon amico e
collaboratore Andy Serkis, che ha un conto in sospeso con quel
fetente di Gollum! Come fan di lunga data della vasta mitologia del
Professor Tolkien, siamo orgogliosi di lavorare con Mike De Luca,
Pam Abdy e l’intero team della Warner Bros. per un’altra epica
avventura!“
“Yesssss, Precious“, ha
detto
Andy Serkis. “È arrivato ancora una volta il
momento di avventurarsi nell’ignoto con i miei cari amici, gli
straordinari e incomparabili guardiani della Terra di Mezzo Peter,
Fran e Philippa. Con Mike e Pam, e anche il team della Warner Bros
in questa missione, insieme alla WETA e alla nostra famiglia di
registi in Nuova Zelanda, è semplicemente tutto troppo
delizioso…“
La trilogia originale de
“Il Signore degli Anelli“, diretta da
Peter Jackson, ha incassato quasi 3 miliardi di
dollari in tutto il mondo; la trilogia successiva di Jackson basata
su “Lo Hobbit” di Tolkien ha eguagliato quegli incassi.
Quando si parla dell’apice degli
adattamenti epici da libro a schermo, la maggior parte di noi
indica la trilogia de Il Signore degli Anelli come
il primo della lista. Dietro a quel capolavoro dei primi anni 2000
c’era il regista Peter Jackson, che sta per
tornare ancora una volta nel mondo della Terra di Mezzo con
l’incarico di produrre a livello esecutivo il film intitolato
provvisoriamente Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum.
Il film è ambientato prima degli eventi accaduti ne Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello, un
periodo in cui in molti nella Terra di Mezzo sono alla ricerca di
Gollum.
Il lavoro di Jackson nella trilogia
cinematografica è stato accompagnato da numerose sequenze di
battaglia. Tuttavia, per Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum,
l’attenzione sembra si concentrerà più sulla comprensione della
mente di Gollum che sulle scene di battaglia contro gli orchi. Come
riportato da Collider, parlando delle
possibili strade che la storia potrebbe prendere, Jackson ha
rivelato che la storia della creatura e il contrasto tra le
personalità di Gollum e Sméagol saranno al centro
dell’attenzione:
“Il personaggio di
Gollum/Sméagol mi ha sempre affascinato perché Gollum riflette il
peggio della natura umana, mentre il suo lato Sméagol è,
probabilmente, piuttosto simpatico. Penso che sia in sintonia con i
lettori e con il pubblico del cinema, perché c’è un po’ di entrambi
in ognuno di noi. Vogliamo davvero esplorare la sua storia e
approfondire le parti del suo viaggio che non abbiamo avuto il
tempo di trattare nei primi film. È troppo presto per sapere chi
incrocerà il suo cammino, ma è sufficiente dire che prenderemo
spunto dal Professor Tolkien“.
Gollum insieme a Frodo e Sam in una scena de Il Signore degli
Anelli
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Nella sfera creativa della
produzione cinematografica e della narrazione, non c’è nulla di
simile a Il Signore degli Anelli. Peter
Jackson ha adattato il libro in una trilogia
cinematografica rivoluzionaria che, a distanza di decenni, è ancora
molto apprezzata. Ora si sta preparando il terreno per un altro
ritorno nella Terra di Mezzo, con una trama completamente diversa.
Il franchise è destinato a espandersi ulteriormente con un nuovo
film
Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, che
vedrà il ritorno di Andy Serkis nel ruolo che lo ha reso
iconico.
Dopo aver interpretato il
personaggio nella trilogia originale di Jackson, Serkis si appresta
inoltre a dirigere il suo primo film del franchise. Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum
vedrà anche il ritorno di Jackson insieme ai suoi partner di
scrittura, Fran Walsh e Philippa
Boyens. Mentre si stanno mettendo insieme i pezzi per la
nuova incursione nella Terra di Mezzo, Serkis, tramite Popverse, ha discusso alcuni
dettagli sul prossimo film all’ACE Superhero Comic Con 2024,
sottolineando una trama incentrata su Gollum e un possibile cambio
di titolo in futuro.
L’attore e regista ha aggiunto anche
che i personaggi della trilogia originale potrebbero fare il loro
ritorno nel prossimo progetto. “The Hunt for Gollum è un titolo
in lavorazione. Potrebbe non chiamarsi così. Sarà il mondo della
Terra di Mezzo secondo l’esperienza di Gollum. È ancora presto;
sarebbe ingiusto impegnarsi in qualcosa a questo punto. Ma dirò che
sarà un’immersione profonda in cui indagheremo il personaggio di
Gollum. Potrebbero esserci personaggi che riconosciamo e che
potrebbero tornare. Non dirò chi“.
Gollum insieme a Frodo e Sam in una scena de Il Signore degli
Anelli
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
È stato all’inizio di quest’anno che
abbiamo appreso per la prima volta dei piani che la Warner Bros.
aveva dei piani per Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum,
un nuovo film ambientato prima degli eventi di La Compagnia
dell’Anello interpretato e diretto da Andy
Serkis.
Philippa Boyens e
Fran Walsh, che hanno co-scritto la trilogia di
Il Signore degli Anelli, stanno scrivendo la
sceneggiatura, insieme a Phoebe Gittins e
Arty Papageorgiou (The Lord of the Rings:
The War of the Rohirrim). Nel frattempo, il regista
Peter Jackson sta producendo il progetto, con
l’idea di inaugurare una nuova ondata di racconti per il grande
schermo ambientati nella Terra di Mezzo.
Sir Ian McKellen ha
già confermato di essere stato contattato per interpretare di nuovo
Gandalf, ma ha anche diffuso un’importante rivelazione sui piani di
Serkis per The Hunt for Gollum durante
un’apparizione a This Morning nel Regno Unito.
“Beh, tutto quello che so è che
mi hanno chiamato e mi hanno detto che questi film si sarebbero
fatti, che [saranno] principalmente su Gollum”, dice McKellen
“Andy Serkis, che ha interpretato Gollum, dirigerà, e ci sarà
una sceneggiatura in arrivo nel nuovo anno… e poi valuterò se
voglio tornare [Ride]”. Il leggendario attore ha poi rivelato:
“Mi hanno detto che sono due film. Probabilmente non dovrei
dirlo [Ride]. Ma non ho letto la sceneggiatura, e non so quando
sarà, e non so nemmeno dove verrà girato”.
Si tratta di una vera bomba, anche
se forse non dovremmo sorprenderci troppo. Ricorderete che
Lo Hobbit doveva essere un film in due parti prima
di diventare una trilogia. La Warner Bros. sa che può fare soldi
con questo franchise, quindi The Hunt For Gollum è
stato pianificato fin dall’inizio, in due film anziché in uno solo.
C’è abbastanza storia per giustificarlo? Bisognerà aspettare e
vedere.
Per quanto riguarda la sua
disponibilità a passare le redini di Gandalf a un altro attore, la
star degli X-Men ha aggiunto: “Mi piacerebbe tornare in Nuova
Zelanda, prima di tutto. Inoltre, non mi piace l’idea che qualcun
altro interpreti Gandalf [ma] non dimentichiamo che ci sono stati
due Silente”.
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Dato che Gollum incontra la sua fine
tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si
svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo
intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi
iconici come Aragorn, Boromir,
Gandalf e Legolas potrebbero
tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn
nella trilogia originale, si è
detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto
pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.
“Ritorno da voi, ora, al mutare della
marea”, sono le parole pronunciate da Gandalf il Bianco
ne Il Signore degli Anelli: Le due torri quando torna dai
suoi amici della Compagnia. E sembra che Sir Ian McKellen potrebbe tornare a vestire i
panni dell’amato mago di J.R.R. Tolkien dopo aver rivelato di
essere stato contattato per partecipare al nuovo film del
franchise: Il Signore degli Anelli: The Hunt for
Gollum.
Come riportato da Deadline, McKellen ha infatti
dichiarato a The Big Issue: “L’entusiasmo per Il Signore degli
Anelli non accenna a diminuire… Non posso dirvi altro. Mi hanno
solo detto che ci saranno altri film e che Gandalf sarà coinvolto e
sperano che io lo interpreti”. L’attore ottantacinquenne, che
si sta riprendendo dopo la caduta dal palco di Player Kings nel
West End di Londra, ha aggiunto: “Quando? Non lo so. Qual è il
copione? Non è ancora stato scritto. Quindi è meglio che si
sbrighino”.
In un’intervista separata con BBC
Breakfast, McKellen ha invece dichiarato di non avere intenzione di
ritirarsi dalla recitazione. “Continuerò a farlo finché le
gambe, i polmoni e la mente continueranno a funzionare”, ha
detto, promuovendo il nuovo film The Critic. La Warner
Bros. Discovery ha annunciato a maggio che Andy Serkis dirigerà e interpreterà due nuovi
film di LOTR, il primo intitolato (ad ora) Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum.
L’uscita del primo film è prevista per il 2026.
Il mondo costruito da Tolkien ne
Il Signore degli Anelli è vasto e comprensivo, con
molte storie lasciate in sospeso attraverso la Prima, la Seconda e
la Terza Era. Descrivendo la regia del prossimo film come “un
sogno che si avvera“, Andy Serkis ha rivelato che il progetto è
quello di raccontare le storie non sfruttate di questo mondo.
“Abbiamo iniziato a parlarne circa otto mesi fa“, ha
ricordato l’attore. “Dicevano: ‘Andy vogliamo davvero
rinvigorire la Terra di Mezzo. Ci sono così tante storie nuove che
vogliamo coinvolgere“.
Dato che Gollum incontra la sua fine
tra le fiamme del Monte Fato verso la fine de Il ritorno del Re, è lecito aspettarsi che il film si
svolgerà prima di quegli eventi, idealmente anche prima che Frodo
intraprenda il suo viaggio. Questo suggerisce che personaggi
iconici come Aragorn, Boromir,
Gandalf e Legolas potrebbero
tornare in qualche modo, come suggerisce Serkis. Viggo Mortensen, che ha interpretato Aragorn
nella trilogia originale, si è
detto interessato se la trama è quella giusta, e anche Ian McKellen si è detto
pronto a riprendere il personaggio di Gandalf.
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere è
ufficialmente il programma TV più costoso mai realizzato, e non
siamo rimasti stupiti quando Amazon ha annunciato la serie sarebbe
potuta diventare un mega-successo per Prime Video a livello di The
Mandalorian o Stranger
Things. Ebbene oggi non siamo troppo sorprese di
apprendere che portare il franchise di JRR Tolkien sul piccolo
schermo era uno di quei progetti a cui molti streamer erano
interessati. Tuttavia, non tutti avevano le migliori idee per
l’amata proprietà.
In un report diffuso
dal THR viene
spiegato che è stato nel 2017 Amazon Studios ha deciso ha deciso di
presentare proposte per uno show televisivo Il Signore degli Anelli la casa detentrice dei diritti
di Tolkein, nel momento ideale in cui tutti
stavano cercando di lanciare “il prossimo
Game of Thrones“. Il presidente di Amazon
Jeff Bezos è un grande fan di Tolkien, quindi ha
reso la vittoria una priorità assoluta, anche se ha dovuto comunque
competere con con molti studios rivali.
La HBO, ad esempio, ha proposto di
rivisitare la “Terza era” della Terra di Mezzo. In altre parole,
stavano cercando di rifare sostanzialmente la
trilogia di film di Peter Jackson, un approccio che siamo sicuri
si sarebbe rivelato divisivo. Ci sono membri della proprietà
di Tolkien a cui l’idea non piaceva o apprezzavano la visione di
Jackson a tal punto da non voler rifare qualcosa che era già
perfetto. Netflix, nel frattempo, ha proposto di realizzare
diversi spettacoli, come serie autonome che ruotano attorno a
personaggi come
Gandalf e
Aragorn. Un insider ha rivelato che avevano proposto un
“approccio Marvel, e questo ha completamente
spaventato i proprietari”.
Alla fine, è stata Amazon a
vincere. Avevano promesso di fare qualcosa di nuovo e avevano
i soldi per corteggiare la famiglia di Tolkien. Ciò alla fine
ha portato a Il Signore degli
Anelli: Gli anelli del potere, uno spettacolo che è stato
un successo sia dalla critica che in termini di spettatori (si dice
che abbia battuto House
of the Dragon, per numero di spettatori). È
sempre divertente pensare a cosa sarebbe potuto essere, anche a
giudicare dalle proposte sembra si proprio che sia stata presa la
decisione giusta. Di recente, ci sono state
voci su nuovi film ambientati nella Terra di Mezzo,
potenzialmente incentrati su personaggi come quelli menzionati
sopra, ma solo il tempo dirà se anche questi progetti supereranno
il giudizio della famiglia e verranno realizzati
Il Signore degli Anelli è una trilogia fantasy
famosissima, nonché considerato uno dei più grandi e ambiziosi
progetti nella storia del cinema. Tutti e tre i film sono stati
girati in Nuova Zelanda, il Paese di nascita del regista,
Peter Jackson. Molti dei bellissimi paesaggi presenti nei film
possono quindi essere visitati durante un viaggio in Nuova
Zelanda.
Hobbiville e
Mordor
La Nuova Zelanda è formata da due
isole principali, vale a dire l’Isola del Nord e l’Isola del Sud, e
da numerose isole minori. Entrambe le isole sono dotate di paesaggi
naturali di una bellezza mozzafiato. L’Isola del Nord è dove si
trova la famosa, incantevole e amata residenza degli hobbit, la
Contea. Lo sfondo della Contea nei film de Il
Signore degli Anelli è Matamata, situato nella parte
settentrionale dell’Isola di Nord.
Sarà ovvio che non tutte le
località che hanno servito come sfondo nei film sono subito
riconoscibili, dato che nei film sono stati utilizzati effetti
speciali. Questo non è il caso, però, di Hobbiville.
Chi durante un viaggio in Nuova Zelanda si trova sull’Isola del
Nord, può visitare l’ambientazione di Hobbiville, dove si trovano
ancora 44 case hobbit, così come viste nei film. È persino
possibile bere qualcosa al Green Dragon Inn. Chi desidera
visitare Hobbiville, può prenotare vari tour. Si consiglia
di prenotare in anticipo, poiché i tour sono molto popolari e si
esauriscono rapidamente.
Non solo le scene della serena e
favolosa Contea sono state riprese sull’Isola del Nord.
Un’altra località sull’Isola del Nord è servita come set per il
magico Gran Burrone, rifugio nascosto degli elfi: il parco
regionale di Kaitoke. La località di Kaitoke si trova a circa 45
chilometri a nord-est dalla capitale della Nuova Zelanda,
Wellington. È quindi facile combinare una visita alla capitale del
Paese con una visita a questo parco regionale.
Sull’Isola del Nord non si trovano
solo le località che sono servite come set cinematografici per i
luoghi sereni e magici dei film. Nella parte centrale dell’Isola
del Nord si trova il parco nazionale del Tongariro, il più antico
parco nazionale della Nuova Zelanda, i cui paesaggi aridi
inquietanti sono stati scelti per le riprese del tenebroso e scuro
Mordor. All’interno di questo parco si trova anche il Monte
Fato, nella vita reale conosciuta come il Monte Ngauruhoe.
Chi desidera visitare i set
cinematografici menzionati, per il viaggio in Nuova Zelanda ha
bisogno di un visto. Fortunatamente il visto
per la Nuova Zelanda si può richiedere facilmente online.
Altri luoghi d’interesse
della Nuova Zelanda
Dal momento che il visto Nuova
Zelanda ha una validità totale di due anni e permette di effettuare
un numero illimitato di viaggi durante questo periodo (ogni
soggiorno può durare fino a tre mesi), oltre alle località
cinematografiche si possono anche visitare altri luoghi d’interesse
della Nuova Zelanda. Il Paese è famoso per la bellezza dei suoi
paesaggi naturali e ha tanto da offrire. A titolo di esempio: oltre
al parco nazionale del Tongariro menzionato in precedenza, il Paese
ha altri tredici parchi nazionali.
Le località cinematografiche
menzionate in precedenza sono tutte situate sull’Isola del Nord, ma
anche l’Isola del Sud merita sicuramente una visita. Qui si trova,
tra le altre cose, il più grande parco nazionale della Nuova
Zelanda: il parco nazionale del Fiordland. Oltre ai meravigliosi
paesaggi naturali, in Nuova Zelanda vi sono varie città
interessanti. Visita ad esempio Auckland, Wellington (sull’Isola
del Nord) o Christchurch, situata sull’Isola del
Sud.
Per un viaggio in Nuova
Zelanda è necessario un visto (NZeTA)
La Nuova Zelanda è una destinazione
adatta sia agli amanti dei film de Il Signore degli Anelli, ma non
solo. Il Paese ha qualcosa per tutti: paesaggi naturali mozzafiato,
tanti luoghi
di interesse e una storia interessante. Chi desidera viaggiare
in Nuova Zelanda, sia per visitare i famosi set cinematografici o
per un altro motivo, ha bisogno di un visto. Il visto per la Nuova
Zelanda, ovvero la NZeTA (“New Zealand Travel Authority”) può
facilmente essere richiesto online. Prima di presentare la
richiesta di visto, è importante verificare se si soddisfano tutti
i requisiti.
Si è risolta amichevolmente la
disputa legale, che durava da cinque anni, tra gli eredi dello
scrittore de Il Signore degli Anelli,J.R.R. Tolkien, e la Warner
Bros.
La casa di produzione ha infatti
rilasciato al Hollywood
Reporter quanto segue:
LE PARTI COINVOLTE SONO FELICI
DI AVER RAGGIUNTO UN ACCORDO AMICHEVOLMENTE E SPERANO DI CONTINUARE
A LAVORARE INSIEME IN FUTURO.
La disputa, intentata dalla Tolkien
Estate e dalla casa editrice HarperCollins contro la Warner Bros,
la New Line e i detentori dei diritti di sfruttamento Saul
Zaentz Co., per un risarcimento di 80 milioni di
dollari, era relativa alla presunta violazione dei
diritti di copyright previsti dall’accordo.
Secondo gli eredi, tali diritti
erano stati concessi soltanto per prodotti tangibili di
marchandising, il che esula dallo sfruttamento digitale della
proprietà intellettuale. Nello specifico, videogiochi.
La faccenda si è risolta quindi
amichevolmente e la frase della Warner Bros relativa a un
“continuare a lavorare insieme in futuro” fa pensare che lo Studio
non abbia completamente abbandonato l’idea di continuare a portare
in sala le storie di Tolkien.
Il regista de Il Signore degli Anelli, Peter
Jackson, ha rivelato la sua scena preferita della
trilogia. Jackson è stato il regista di tutti e tre i film de
Il Signore degli Anelli basati sull’epico romanzo
fantasy di J.R.R. Tolkien. Il terzo film della trilogia di Jackson,
Il ritorno del re, detiene il record – insieme a Ben-Hur e
Titanic – per il maggior numero di Oscar vinti (ben 11). La
trilogia ha ufficialmente rivitalizzato il genere fantasy e
influenzato prodotti quali Game of
Thrones.
Con l’annunciata serie Amazon in
arrivo che sarà ambientata durante la Seconda Era della Terra di
Mezzo e la recente rimasterizzazione in 4K dei film originali,
l’interesse per la trilogia di Jackson si sta lentamente
riaccendendo. Sebbene lo show Amazon sia ancora lontano, la
trilogia cinematografica è comunque riuscita a rimanere sotto gli
occhi del pubblico grazie all’incredibile lavoro svolto tanto sul
piano tecnico quanto su quello narrativo. Tutti e tre i film della
trilogia originale rasentano la perfezione e, sebbene la versione
4K abbia generato alcune controversie, i fan continueranno a
discutere sulla trilogia negli anni a venire.
In un’intervista durante il
Late Show di Stephen Colbert (via Screen
Rant), Peter Jackson ha rivelato la sua scena preferita
dell’intera trilogia. Colbert, noto fan de
Il Signore degli Anelli, ha evitato di chiedere al
regista il suo capitolo preferito e lo ha invece convinto la sua
scena preferita. Si tratta di una scena che si trova all’inizio del
secondo film,
Le due torri, e che ha come protagonista Gollum. Jackson
ha spiegato che quel film aveva bisogno di una scena che spiegasse
nel dettaglio la doppia personalità di Gollum: per questo ha scelto
la scena in cui lo Hobbit si batte per decidere se uccidere o meno
Frodo e Sam e rubare l’anello per se stesso. La scena è stata
scritta e diretta dal partner di Jackson nel lavoro e nella vita,
Fran Walsh.
“Stavamo girando Le Due Torri e
dovevamo introdurre Gollum. Una cosa fondamentale riguardo al
personaggio è che la maggior parte delle persone sa che è Sméagol e
che è Gollum. È come se fosse scisso. Tuttavia, non avevamo una
scena in cui si percepivano davvero queste due personalità.
Sapevamo che ne avevamo bisogno, ma non avevamo tempo per girarla.
Quindi Fran ha scritto una scena in cui Sam e Frodo dormono: così
potevamo avere semplicemente della masse nel letto, senza avere per
forza Elijah e Sean. Non avevamo nessuna che la dirigesse, quindi
ho detto a Fran: ‘L’hai scritto tu, dovresti girarla tu’. Così è
venuta un giorno e ha scritto e diretto una scena che è diventata
piuttosto famosa ora.”
Il Signore degli Anelli: Le Due Torriha
sbalordito tutti all’epoca dell’uscita quando ha presentato la
scena di battaglia di 40 minuti al fosso di Helm, ma trasformare
quella lunga sequenza in realtà è stato ancora più impegnativo di
quanto ci si potesse aspettare. Parlando
con The
Telegraph , il regista Peter
Jackson ha riflettuto sul tentativo di mettere insieme i
pezzi mentre trattava con il dirigente della New Line
CinemaBarrie Osbourne. Lo studio
stava tenendo d’occhio Jackson dopo che il budget della trilogia ha
iniziato a lievitare considerevolmente e la Battaglia per il Fosso
di Helm… beh, era piuttosto costoso.
Quindi, come ha fatto il regista a
mantenere la scena così come era stata concepita nonostante le
pressioni della New Line? Beh li ha ignorati.
“Era un periodo di tempo in cui la New Line era più
arrabbiata con noi in termini di
budget”, ricorda
Jackson. “Sono sul parapetto,
probabilmente con Viggo [Mortensen,
alias Aragorn], e vedo Barrie. Gli ci sono voluti circa 30 minuti
per sbuffare e sbuffare per arrivare in cima, quindi ho continuato
a girare”.
“Barrie arriva e
dice: ‘Ho lo studio, devo metterti in contatto con Michael Lynne
della New Line.’ Chiedo perché. Dice: ‘Oh, minaccerà di
denunciarti e venderà la società che sta sotto di te per coprire il
superamento dei costi.'”“Barrie era
solo il messaggero, ma è stato uno dei pochi momenti in cui ho
davvero sbroccato”, continua il
regista. “Ho detto: ‘Di’ a Michael Lynne
che sto girando questo fottuto film e sto facendo il miglior lavoro
possibile, e non interromperò la mia giornata per una telefonata
del genere.’ “
Alla fine, le cose hanno
funzionato per la trilogia di Jackson e Il
Signore degli Anelli, con un enorme
successo di critica, di pubblico e con tanti premi vinti dopo ogni
film. È interessante notare che questa scena è stata quella che ha
quasi rovinato Peter Jackson eil
budget, ma è anche una di quelle più citate e famose.
Senza dubbio è il caposaldo del
fantasy moderno al cinema, ha portato milioni di persone in sala,
ha fatto appassionare miliardi di giovani alla letteratura e al
cinema e ha segnato per sempre la vita di molti. Il Signore
degli Anelli, nella sontuosa rappresentazione
cinematografica che ne ha fatto Peter Jackson, entra di diritto nella
lista dei classici da non perdere. Ma forse è lo stesso Jackson che
si è perso qualcosa. Ecco otto piccoli dettagli che forse sono
sfuggiti alla maggior parte degli spettatori e che sicuramente il
buon vecchio Peter non ha notato!
Per la gioia dei fan della saga de
Il Signori degli Anelli, è stato ritrovato un
adattamento televisivo in lunga russa del celebre romanzo di
J.R.R. Tolkien. Fin dalla sua prima pubblicazione
nel lontano 1954, l’epico high fantasy è diventato una delle opere
di narrativa più vendute di tutti i tempi, che ha poi dato origine
all’altrettanto illustre trilogia cinematografica del regista
premio Oscar Peter Jackson.
Ora, grazie a
The Guardian, è stata resa pubblica la notizia dell’esistenza
di un particolare adattamento de Il Signore degli Anelli. Si tratta di una
versione in lingua russa della famosa epopea di Tolkien, prodotta
nel 1991 per la tv sovietica. Intitolato “Khraniteli”, il film in
due parti è stato recentemente caricato su YouTube dalla rete
televisiva russa 5TV ed è già diventato molto popolare tra i fan,
grazie soprattutto ai suoi effetti realizzati con un budget ridotto
e ai costumi posticci.
In realtà, il film è un adattamento
del primo volume della trilogia, ossia
La compagnia dell’anello, ed è basato su una traduzione
dell’opera realizzata da Vladimir Muravyov e Andrey Kistyakovsky.
La versione russa include anche personaggi che sono stati tagliati
dalla versione cinematografica di Jackson, come ad esempio A pochi
giorni dalla pubblicazione da parte di 5TV, i video hanno ottenuto
quasi mezzo milione di visualizzazioni.
Il Signore degli Anelli: in arrivo l’attesissima serie tv
Ricordiamo che a quasi vent’anni di
distanza dall’uscita nelle sale de
Il ritorno del Re, il capitolo conclusivo della trilogia
cinematografica di Jackson, Il Signore degli Anelli verrà nuovamente
riadattato, questa volta per il piccolo schermo, grazie ad Amazon
Studios, che produrrà una serie ispirata all’universo creato da
Tolkien e scritta da J.D. Payne e Patrick
McKay. La prima stagione, composta da 8 episodi, dovrebbe
debuttare quest’anno.
Billy Boyd, noto soprattutto per aver
interpretato Peregrino “Pipino” Tuc nella trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, ha rivelato che il franchise
stava per includere una scena di nudo.
Di recente Boyd, insieme a Dominic Monaghan, che nella saga ha invece
interpretato Meriadoc “Merry” Brandibuck, è stato ospite dello show
di
Stephen Colbert. Durante l’intervista, il duo di attori ha
commentato il taglio più “maturo” che avrà l’annunciata serie
basata sulla saga e attualmente in produzione in Nuova Zelanda (è
stato confermato che ci saranno anche scene di nudo, cosa che ha
scatenato parecchie reazioni negative all’interno del fandom),
rivelando che, in realtà, Il Signore degli Anelli – Le due torri stava
per includere proprio una scena di nudo.
“La cosa è questa. Siamo stati a
un passo dall’avere una scena di nudo nella saga. Philippa Boyens
scrisse una scena, perché noi continuavamo a divertirci sul set e a
infastidire gli altri. Allora ci disse: ‘C’è una nuova scena che
gireremo la prossima settimana con gli Ent. Quando Pipino e Merry
sono sopra Barbalbero, lui si spaventa e li scuote via dai suoi
rami. Voi cadete e colpendo un ramo dopo l’altro arrivate a terra
completamente nudi. Merry poi si gira verso Pipino e gli dice: ‘Fa
freddo, non trovi?’. E Pipino allora risponde: ‘Abbracciami,
Merry’.”
Monaghan ha scherzosamente aggiunto
che “era molto preso dall’idea” e che avrebbe tanto voluto
mostrare il suo “fantastico” lato B. Anche se sarebbe
stato interessante vedere come il pubblico avrebbe reagito se
quella scena fosse stata realmente inclusa nel film, siamo quasi
certi che quell’ipotetica reazione sarebbe stata molto diversa da
quella che, di fatto, ha spinto migliaia di fan a firmare una
petizione contro le scene di nudo nell’attesissima serie
Amazon.
Come rilevato già per La Compagnia
dell’Anello, anche l’adattamento de
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri
presenta diverse differenze rispetto al libro di partenza, e in
questo caso le differenze sono ancora più profonde, perché se la
prima parte della trilogia di Tolkien è strutturata seguendo il
viaggio della Compagnia, nella seconda parte la Compagnia si divide
e quindi si dividono anche i racconti.
Inizio e film
Come già anticipato nel
pezzo che spiegava le differenze tra libro e
film ne La Compagnia dell’Anello, Le due Torri ha un inizio ed
una fine che non corrispondono alla suddivisione dei libri di
Tolkien. Le Due Torri (libro) comincia con la morte e il funerale
di Boromir, e con Frodo e Sam alle prese con
Gollum; finisce con l’esercito di Theoden che arriva a
Isengard allagata, dopo la battaglia al fosso di Helm, e con il
racconto di Merry e Pipino dell’attacco degli Ent alla fortezza di
Saruman. Intanto, sempre nel finale del libro, Frodo e Sam sono
stati separati: Frodo è prigioniero di Shelob e Sam, con Anello e
Pungolo, è solo e disperato ai margini di Mordor.
Il film ci presenta un finale meno
sospeso: abbiamo Aragorn, Legolas, Gimli e Gandalf, con l’esercito
di Theoden, sopravvissuti vittoriosi alla battaglia al fosso di
Helm, che guardano all’orizzonte mentre le fiamme del Monte Fato
divampano; Pipino e Merry sono con gli Ent a Isengard allagata: Sam
e Frodo sono appena stati lasciati liberi da Faramir e su di loro
incombe la minaccia di
Gollum che bisbiglia qualcosa di misterioso su una
certa “lei”, riferendosi ovviamente al suo intento di portare gli
hobbit tra le grinfie di Shelob.
La struttura narrativa
Come accennato, Le Due
Torri film cambia radicalmente la struttura narrativa del romanzo.
Tolkien dedica la prima parte del libro ad Aragorn, Legoals, Gimbli
e Gandalf, alle loro vicende, relegando al finale e attraverso un
lungo racconto le vicende che hanno coinvolto Merry e Pipino
durante l’attacco a Isengard. La seconda parte del libro, invece, è
dedicata a Sam, Frodo e
Gollum e alla loro avventura nelle terre dell’Est.
Per Peter Jackson
era più funzionale, ovviamente, portare avanti parallelamente i due
racconti, in modo tale che lo spettatore non perdesse di vista per
troppo tempo nessuno dei tre gruppi. Per Tolkien, invece, si è
rivelato più comodo o funzionale raccontare la storia a
blocchi.
Eomer
???????????
Delle new entry che incontriamo ne
Le Due Torri, il personaggio di Eomer è senza dubbio uno dei più
affascinanti, perché, nelle intenzioni di Tolkien, si tratta della
summa delle virtù guerriere, una sorta di Achille medievale che
nella lotta e nella battaglia trova la sua gioia. Nel film, Eomer
viene bandito all’inizio della storia per ordine di Vermilinguo,
che avvelena la mente di re Theoden. Dopo il bando, lo incontriamo
nelle terre del Mark, insieme ai suoi uomini. Prima attacca gli
Uruk-Hai che tengono prigionieri Merry e Pipino (che scappano
dentro Fangorn), poi incontrano Aragorn, Gimli e Legolas, verso i
quali nutre diffidenza. Nonostante questo decide di lasciarli
andare dando loro due cavalli, solo dopo si rinsalderà la loro
amicizia.
Nel libro, invece, Eomer non viene
affatto bandito ed è a capo di un esercito che protegge le terre
esterne di Rohan. Inoltre, importante è la differenza del suo
incontro con Aragorn e gli altri.
Come sappiamo, nei libri Aragorn parte da Gran Burrone con
Anduril al suo fianco, la spada che lo identifica come erede di
Isildur, la cui presenza, durante l’incontro con Eomer, cambia
subito l’ordine delle cose. Il figlio di Rohan riconosce in Aragorn
il suo Re e lo spinge a schierarsi subito dalla sua parte.
Gandalf il bianco
Sia nel libro che nel
film c’è un po’ di mistero legato alla figura di Gandalf il Bianco
(Ian
McKellen), prima che egli stesso si palesi come lo
stesso Gandalf, più o meno, che è partito da Gran Burrone con la
compagnia. Prima di tutto, il prologo del film ci mostra la lotta
con il Balrog, che invece nei libri viene raccontata da Gandalf
stesso. In secondo luogo, il suo personaggio non si incontra mai
con Merry e Pipino a Fangorn, ma solo con il terzetto di
cacciatori.
Nel libro, Aragorn e gli altri si
fermano una notte ai margini della foresta di Fangorn, lì vengono
osservati da una presenza misteriosa che li spinge ad addentrarsi
nella foresta. Solo dopo un breve inseguimento, la figura
misteriosa si rivela essere Gandalf il Bianco, che si unisce a loro
e li accompagna a Edoras.
Eowyn
Insieme a Eomer, ne
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri
incontriamo per la prima volta Eowyn, uno dei tre personaggi
femminili “parlanti” della storia tokieniana. Come accaduto per
Arwen, anche il personaggio di Eowyn viene leggermente apliato
e strutturato. Nel film la incontriamo al capezzale del cugino
morente, ai piedi del trono del re impotente, e negli sguardi
lascivi di Vermilinguo. Inoltre la vediamo confrontarsi subito con
Aragorn e i nuovi arrivati e la vediamo guidare il popolo di Edoras
al sicuro nelle miniere del fosse di Helm.
La sua conversazione con Aragorn,
inoltre, funge da ponte per far comparire di nuovo Arwen. Si forma
qui un accenno di un goffo triangolo amoroso in cui Eowyn chiede ad
Aragorn della sua bella (La donna che ti ha regalato quel
gioiello). Questo ci porta indietro, nelle memorie di Aragorn e
nella decisione molto combattuta di Arwen di abbandonarlo per
seguire gli Elfi ai Porti Grigi (cosa che verrà poi rettificata nel
terzo film).
Nel libro, il ruolo di Eowyn è
relegato a quello di custode di Edoras, mentre il re va in
battaglia. La donna non è presente al fosso di Helm e non prende
quasi mai la parola. Sappiamo poi che il suo personaggio avrà più
spazio nel terzo libro (e film).
La decisione di Theoden
L’arrivo di Gandalf e i
suoi a Edoras “sveglia” il re. Tuttavia, il personaggio è
leggermente diverso tra film e libro, e anche le sue decisioni
variano leggermente. Nel romanzo, il Theoden di nuovo in possesso
della sua mente, ordina gli Eorlingas di scendere in campo contro
Saruman; durante la marcia verso Isengard, una vedetta li informa
che l’esercito dello stregone è troppo grande per essere affrontato
in campo aperto, così Theoden ripiega sul fosso di Helm.
Nel film, sappiamo che Theoden è
impaurito, quasi pavido, e prende subito la decisione di ritirarsi
al fosso di Helm, con la popolazione ed Eowyn a proteggerla e
incoraggiarla. L’imboscata dei mannari, nel film, “serve” in
qualche modo ad allontanare Aragorn dal gruppo e a farlo diventare
l’ambasciatore della potenza dell’esercito di Saruman.
La battaglia al fosso di Helm
La macrosequenza del fosso
di Helm è molto fedele al romanzo, salvo due differenze importanti.
La prima riguarda la presenza degli elfi, che nel romanzo sono
assenti, mentre nel film fanno la loro comparsa direttamente da
Gran Burrone e Lothlorien.
Altro elemento di differenza è
Gandalf. Nel film, lo stregone lascia l’esercito prima che si metta
in marcia verso il fosso, alla ricerca di Eomer esiliato con il suo
esercito. Nel libro, Gandalf si separa dagli altri solo quando si
decide per ritirarsi al fosso, e compare in battaglia insieme a
Erkenbrand, un altro guerriero del Mark, e al suo esercito. Questi
personaggi sono stati eliminati dal film.
Merry e Pipino
Il viaggio di Merry e
Pipino ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri è
molto avventuroso e li vedrà cambiare profondamente. Nel libro, i
due hobbit scappano nella foresta di Fangorn, seminano gli orchi e
incontrano Barbalbero, restano con lui e con Sveltolampo, assistono
all’Entaconsulta e marciano con gli Ent alla volta di Isengard.
Alla fine della battaglia del fosso di Helm, Aragorn, Gimli,
Legolas e Gandalf, che con l’esercito di Theoden, sono arrivati ai
piedi di Orthanc, li ritrovano a Isengard e qui i due hobbit
raccontano la loro avventura.
Nel film, Barbalbero aiuta i due
hobbit a sfuggire all’orco e dubita della loro natura, credendoli
piccoli orchi. Inoltre, sono proprio Merry e Pipino che, “come
sassolini che generano una valanga”, convincono gli Ent a scendere
in battaglia. La loro riunione con gli altri membri della Compagnia
è rinviata alla prima parte de Il Ritorno del Re.
Frodo, Sam e Gollum
A parte la grande
differenza legata alla scena della tana di Shelob, nel film
presente ne Il Ritorno del Re e nel libro invece ultimo capitolo de
Le Due Torri, il percorso di Sam e Frodo, con la guida di Gollum, è
più o meno fedele al romanzo.
Le paludi morte, l’incontro con i
Nazgul con le ali, il cancello nero, la scoperta di un’altra via.
Fa eccezione l’incontro con Faramir, il cui personaggio è molto
diverso tra libro e film.
Faramir
Fratello minore di Boromir,
Faramir è uno degli uomini più nobili della trilogia di Tolkien,
secondo forse solo ad Aragorn. Nel romanzo, lo incontriamo
nell’Ithilien, dove pattuglia il confine di Gondor per conto del
sovrintendente, suo padre, Denethor. Quando incontra Frodo e Sam,
capisce immediatamente la natura della loro missione e il loro
scopo, li assiste, li protegge, li ospita e li mette in guardia
contro Gollum, che di lì a poco li avrebbe condotti nella tana di
Shelob, infatti.
Nel film, invece, il personaggio è
molto più simile al defunto fratello Boromir. Cattura gli hobbit,
scopre qual è la loro missione e scopre l’Anello, li tiene
prigionieri e li porta a Osgiliath, verso Gondor, per offrire
l’Unico a suo padre. Ma l’attacco dei Nazgul alla cittadina sul
fiume fa capire a Faramir che la scelta giusta, che forse gli
costerà la vita per le leggi della città, è quella di lasciare
libero Frodo e permettergli di proseguire il suo cammino. In una
scena tagliata dalla versione cinematografica e presente nella
extended version, Faramir minaccia Gollum, avendo intuito le sue
cattive intenzioni. Non servirà.
Come per Aragorn, anche Faramir è
stato reso più complesso e articolato nei film, rispetto al fulgido
esempio di rettitudine che vediamo sulle pagine del romanzo.
Nel ventesimo anniversario
dell’uscita de Il Signore degli Anelli: Le due torri,
The Boys prende in giro Karl Urban che ha interpretato Eomer nel
franchise di Peter Jackson ed è invece
Billy Butcher in quello Amazon Prime Video. Distribuito negli USA
originariamente il 18 dicembre 2002, Il Signore degli Anelli: Le due torri è stato
il secondo film dell’acclamato adattamento della trilogia di
J.R.R. Tolkien da parte di Peter
Jackson. Il film ha segnato anche il debutto di Karl Urban in un ruolo importante per il
cinema. Urban è poi tornato nel ruolo nell’ultima puntata della
trilogia, Il Signore degli Anelli: Il ritorno del
re del 2003.
Dopo una carriera di successo, senza
dubbio aiutata molto dal ruolo del Signore degli Anelli, Karl Urban attualmente recita nella serie
televisiva di successo di Prime Video The Boys nei panni di Billy
Butcher. Ben noto per il suo pungente senso dell’umorismo,
The
Boys non ha lasciato passare inosservato
l’anniversario de Le due torri, e ne ha approfittato per dire
la sua sul ruolo di Urban nel film. Sull’account Twitter ufficiale di The Boys, lo show ha preso in
giro il ruolo di Urban nei panni di Éomer pubblicando un confronto
fianco a fianco di lui che interpreta entrambi i personaggi e
soprannominando il suo personaggio del Signore degli Anelli come
“Karl Rural“.
Abbiamo riportato
ieri sera la notizia che la Warner Bros è al lavoro su nuovi
film tratti da Il Signore degli Anelli. Adesso,
sempre tramite Variety, arriva
la conferma che Peter Jackson è stato non solo
informato, ma coinvolto dallo studio a ogni passo relativo a questa
nuova serie di film, per i quali non abbiamo però ancora
informazioni di titoli o argomenti.
Nessun regista è stato ancora
coinvolto nei progetti, ma in una dichiarazione a Variety, Jackson
e i suoi principali collaboratori de Il Signore degli
Anelli, Fran Walsh e Philippa Boyens,
hanno affermato che Warner Bros. ed Embracer “ci hanno tenuti
aggiornati in ogni fase del processo.” “Non vediamo l’ora di
parlare ulteriormente con loro per ascoltare la loro visione del
franchise che va avanti”, hanno detto Jackson, Walsh e
Boyens.
Non sappiamo ancora se questo vorrà
dire un coinvolgimento diretto di Peter Jackson nel progetto,
tuttavia possiamo essere rassicurati dal fatto che il regista sarà
informato, e forse anche consultato per la realizzazione di altre
storie per il cinema ambientate nella Terra di Mezzo.
Sean Astin, che ha interpretato Samwise Gamgee
nella trilogia de Il Signore degli Anelli, ha dichiarato che non
può fare a meno di piangere ogni volta che guarda una scena iconica
della trilogia.
Astin, che da bambino ha esordito ne
I Goonies, ha lavorato costantemente da quando è
apparso nella trilogia, recitando in due film di Adam
Sandler (50 Volte il Primo Bacio e
Cambia la tua vita con un Click), apparendo nei
panni di Bob nella stagione 2 di Stranger Things e doppiando Shazam in un
diversi film d’animazione e programmi TV. Ma sarà sempre ricordato
per il suo ruolo ne Il Signore degli Anelli, dato
lo status iconico che il franchise detiene nella cultura popolare.
L’attore sembra contento di questo status e dice che quando guarda
i film si emoziona ancora, piangendo regolarmente in una scena in
particolare.
Parlando con
CinemaBlend, Astin dice che ogni volta che arriva alla fine de
Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, la scena in cui Aragorn
saluta i quattro hobbit lo fa piangere. Nella scena, gli Hobbit si
inchinano al re appena incoronato, ma lui li ferma rapidamente,
dicendo: “Non inchinatevi a nessuno”. La folla riunita,
incluso Aragorn, si inchina quindi a loro. È una scena emozionante,
e molti spettatori si sono ritrovati a piangere su quella battuta,
e Astin è uno di loro. Ecco cosa ha detto Sean
Astin:
“L’ultima [scena] che abbiamo
girato è stata una scena che mi fa sempre piangere nel film, quando
Aragorn si volta e ci guarda e dice “Oh, amici miei, non
inchinatevi a nessuno”. Quella fu l’ultima inquadratura dei quattro
Hobbit insieme. Il mio ultimo ciak. Il film aveva tante altre scene
ancora da girare ma quella era l’ultima con i quattro hobbit
insieme, eravamo davanti ad uno schermo verde e uno blu, con lo
sguardo imbarazzato e ci siamo detti: “Oh, immagino che si stiano
tutti inchinando per noi?” Tutti facevano il conto alla rovescia
negli ultimi tre mesi. E penso che abbiano scelto di conservare
quel momento come ultima cosa. Era all’interno del magazzino di
Stone Street, che era lo studio, laggiù. È una fabbrica di vernici
abbandonata, e ogni volta che soffia il vento, le finestre sbattono
e cose del genere. Ma sai, c’era lo champagne. Non penso che sia
stata la fine delle riprese principali, ma è stato sicuramente un
riassunto per gli Hobbit. Andavamo in giro come una squadra, gli
Hobbit. Quindi era come, “Oh, gli Hobbit sono sul set!” Oppure,
“Gli Hobbit stanno passando sul set. Dove sono gli Hobbit? Gli
Hobbit stanno mangiando di nuovo?””
Senza dubbio si tratta di una scena
commovente per la maggior parte del pubblico, anche a distanza di
anni, e sicuramente, per chi come Sean Astin è stato coinvolto nelle riprese e
nell’incredibile avventura della produzione de Il Signore degli Anelli, lo è anche di più.
Ecco di seguito le scena:
In occasione del 20° anniversario
dell’uscita del primo capitolo, nelle multisale del circuito UCI
Cinemas arriva in versione rimasterizzata in 4K la saga de Il Signore degli Anelli, il
capolavoro del fantasy distribuito da Warner Bros. e interpretato
da un cast d’eccezione, che vede tra i suoi membri
Ian McKellen,
Elijah Wood,
Viggo Mortensen,
Sean Astin, Billy Boyd, Orlando Bloom,
Sean Bean,
Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Hugo Weaving, Christopher Lee
e Karl Urban.
Le avventure degli abitanti della
Terra di Mezzo accompagneranno i fan della saga per tutta
l’estate:
Dal 22 al 26 luglio – Il Signore degli Anelli – La Compagnia
dell’Anello, il colossal vincitore di 4 premi
Oscar su 13 candidature che porta per la prima volta sul grande
schermo Frodo e i suoi amici hobbit, lo stregone Gandalf, il
tormentato Boromir, il ramingo Aragorn, l’elfo Legolas e il nano
Gimli;
Dal 27 al 30 luglio – Il Signore degli Anelli – Le due
Torri, il secondo capito della saga vincitore di
2 premi Oscar, che regala agli spettatori uno degli scontri più
epici della storia del cinema: la Battaglia del Fosso di Elm;
Dal31 luglio al 4 agosto –
Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del
Re, uno dei tre film più premiati di sempre, che tra
i vari riconoscimenti vanta 11 premi Oscar e segna l’epilogo della
lotta contro Sauron, il Signore Oscuro.
UCI Bicocca (MI), UCI Fiume Veneto
(PN) e UCI Porta di Roma (RM) proietteranno
Il Signore degli Anelli – La Compagnia
dell’Anello, Il Signore degli Anelli – Le due
Torri e Il Signore degli Anelli – Il
Ritorno del Realle 16:30 e alle
20:30. Inoltre è prevista una proiezione speciale in
lingua originalealle 20:00.
Le altre multisale che
parteciperanno alle proiezioni sono UCI Alessandria (AL), UCI
Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Cagliari (CA), UCI
Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI),
UCI Casoria (NA), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Fiumara
(GE), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara, UCI
Firenze (FI), UCI Seven Gioia del Colle (BO), UCI Lissone (MB), UCI
Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet
Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI MilanoFiori (MI), UCI
Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO) UCI Orio (BG), UCI Perugia (PG),
UCI Piacenza (PC), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Reggio Emilia (RE),
UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN), UCI Roma Est (RM), UCI
Sinalunga (SI), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona e UCI Villesse
(PN).
UCI Luxe Campi Bisenzio, UCI Luxe
Marcon e UCI Luxe Maximo applicheranno la tariffa di 7,90 euro,
mentre nelle restanti multisale il costo del biglietto è di 6,90
euro. Dove la tariffa ordinaria è inferiore a 6,90 euro il prezzo
dell’evento sarà l’intero del giorno. È possibile acquistare i
biglietti presso le casse delle multisala coinvolte, tramite App
gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito.
I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti
elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare
la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque
acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le
biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Il
biglietto sarà nominativo se acquistato online, mentre presso le
biglietterie è previsto un registro nominativo dei clienti, come da
regolamento.
In tutte le multisala UCI riaperte,
sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a
salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e
dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che
includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni
spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli
spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il
percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di
contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di
pulizia, con interventi più regolari.
In questi giorni è al cinema
Lo Hobbit la Battaglia delle Cinque
Armate, capitolo conclusivo non solo di una trilogia
ma anche di un progetto molto importante che ha tenuto
Peter Jackson nella Terra di Mezzo per 13 anni tra
i film de Lo Hobbit e quello de
Il Signore degli Anelli.
Ma chi popola la Terra di Mezzo e
come è nata? Ebbene ecco un video che vi spiegherà la mitologia di
Tolkien dalla A alla Z in poco più di quattro minuti!
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei
Rohirrim è la prima incursione del franchise
nell’animazione da decenni, ed esplora anche un lato emozionante e
inedito dell’universo fantasy. Sebbene J.R.R.
Tolkien sia principalmente noto per Il Signore
degli Anelli e Lo Hobbit, la sua
mitologia della Terra di Mezzo è molto più profonda, molto simile a
un libro di storia ma con draghi, orchi e gioielli pericolosi.
Mentre The Rings of Power di Amazon fa parlare di
sé non sempre in maniera positiva, altri progetti
pre-Bilbo sono in arrivo.
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei
Rohirrim rappresenta un netto distacco dal genere di
Tolkien con cui il pubblico mainstream ha familiarità, e c’era
ancora molto fermento attorno all’adattamento animato. Sebbene il
film tocchi un angolo ancora inesplorato dell’amato franchise
fantasy, c’è comunque una certa familiarità da parte del pubblico
con la nuova avventura nell’universo di Tolkien. Ambientata molti
anni prima degli eventi de Il Signore degli
Anelli, La Guerra dei Rohirrim segue uno dei leader
più influenti nella storia di Rohan.
Il Signore degli Anelli: La Guerra
dei Rohirrim – Accoglienza della critica e botteghino
Una risposta mista al prequel de Il
Signore degli Anelli
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal
film
Nonostante sia collegato a uno dei
franchise cinematografici e televisivi più amati di tutti i tempi,
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei
Rohirrim non ha ricevuto un’accoglienza
particolarmente calorosa dalla critica. Il film ha ottenuto solo un
punteggio del 50% su Rotten Tomatoes e molte di quelle recensioni
negative hanno riassunto il film come insipido e inutile. The
Guardian è stato particolarmente duro, definendo l’animazione priva
di personalità e la narrazione “noiosa e senza gioia”.
Anche sul fronte del botteghino, le
cose sono un po’ cupe. Il film è uscito nelle sale cinematografiche
degli Stati Uniti il 13 dicembre 2024. Dopo il primo weekend, è
riuscito a incassare solo circa 10 milioni di dollari (tramite Box
Office Mojo) contro un budget di 30 milioni di dollari. Con un
costo totale stimato di circa 70 milioni di dollari (considerando i
costi di marketing/distribuzione), l’avventura animata è stata ben
al di sotto delle aspettative. Sebbene un’inversione di tendenza
sia sempre possibile, l’inizio da 10 milioni di dollari potrebbe
essere troppo lento per renderlo un successo finanziario.
Cast di Il Signore degli Anelli: La
Guerra dei Rohirrim
Brian Cox guida il cast vocale
Con il cast di Il
Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim composto da
star riconoscibili, l’adattamento animato non è diverso dalle sue
controparti live-action. Brian Cox di
Succession guida il cast vocale come Helm
Mandimartello, il re di Rohan. Inoltre, Miranda
Otto è la voce narrante del film nel ruolo di Éowyn, già
interpretato ne Il Signore degli Anelli.
Gaia Wise (Silent Witness)
interpreta la figlia di Helm, Hera, mentre Luke
Pasqualino (Skins) interpreta Wulf, il
capo antagonista dei Dunlandiani.
Christopher Lee ha
ripreso il suo ruolo del mago Saruman nel film animato. Sebbene Lee
sia scomparso nel 2015 all’età di 93 anni, la sua performance
vocale si basa su battute registrate in precedenza dalla trilogia
de Lo Hobbit. Dal punto di vista della storia,
Saruman era vivo durante la Guerra dei Rohirrim, ma non era ancora
il malvagio alleato di Sauron.
Trailer di Il Signore degli Anelli:
La Guerra dei Rohirrim
Guarda il trailer completo qui
sotto
In previsione della data di uscita
del film a dicembre (da noi il Primo Gennaio), la Warner Bros. ha
lanciato un trailer completo per Il Signore degli Anelli:
La Guerra dei Rohirrim. Dopo aver mostrato filmati
nostalgici dei classici film live-action, il trailer passa
all’animazione e introduce il conflitto tra Helm Mandimartello e i
Dunlandiani (tramite la narrazione di Miranda Otto
nei panni di Éowyn). Vengono anticipate sequenze di battaglie
imponenti e il trailer presenta un piccolo scorcio dell’Unico
Anello come anticipazione extra.
Di cosa parla Il Signore degli
Anelli: La Guerra dei Rohirrim
Una Piccola Nota a Piè di Pagina
nella Storia della Terra di Mezzo
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim – Un’Immagine dal
film
Non sorprende il fatto che
Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim
non avrà molte ripercussioni sulle storie future del franchise
perché è un prequel e il finale non è certo controverso. Sebbene
abbia riassunto in modo succinto e ponderato tutti gli archi
narrativi dei personaggi, il finale non è propedeutico a quello che
racconterà poi Il Signore degli Anelli, elemento molto sano e a
favore di questa storia che è a tutti gli effetti uno standalone.
Il finale infatti trova un buon equilibrio tra il muoversi
in punta di piedi intorno alla tradizione consolidata e il
raccontare una storia completa da sola.
Warner Bros. Discovery ha risposto
oggi pubblicando i primi 8 minuti del suo prequel animato, offrendo
ai fan un’idea migliore di cosa aspettarsi da questa avventura.
In Il Signore degli Anelli – La guerra dei
Rohirrim, un film anime originale distribuito nei
cinema dalla New Line Cinema, torneremo nella Terra di Mezzo,
l’iconico mondo precedentemente portato in vita nella trilogia
Il Signore degli Anelli, basato sui venerati libri
di J.R.R. Tolkien.
L’impressionante cast vocale è
guidato da Brian Cox (Succession) nel ruolo di Helm Hammerhand, il
potente Re di Rohan; Gaia Wise (A Walk in the
Woods) nel ruolo di sua figlia Héra; e Luke
Pasqualino (Snowpiercer) nel ruolo di Wulf.
Miranda Otto, che ha offerto un’indimenticabile e
premiata interpretazione nella trilogia de Il Signore degli
Anelli, riprende il suo ruolo di Éowyn, Scudiera di Rohan,
che funge da narratrice del racconto.
Tutto quello che
c’è da sapere su Il Signore degli Anelli – La guerra dei
Rohirrim
Al cinema dal 1
gennaio 2025 distribuito da Warner Bros. Pictures
Sinossi: Ambientato
183 anni prima degli eventi della trilogia originale, “Il Signore
degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim” racconta il destino della
Casata di Helm Hammerhand, il leggendario re di Rohan. Un attacco a
sorpresa da parte di Wulf, un astuto e spietato signore del
Dunlending in cerca di vendetta per la morte di suo padre,
costringe Helm e il suo popolo a organizzare un’audace ultima
resistenza nell’antica roccaforte di Hornburg – una possente
fortezza in seguito conosciuta come il Fosso di Helm. Trovandosi in
una situazione sempre più disperata, Héra, la figlia di Helm, deve
trovare il coraggio di guidare la resistenza contro un nemico
mortale intenzionato alla loro totale distruzione.