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Il piccolo principe: teaser trailer e poster del film

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E’ di provenienza giapponese il primo teaser trailer ufficiale de Il piccolo principe, l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry. Grazie alla Francia, invece, abbiamo anche il poster ufficiale. Eccoli per voi di seguito.

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Si preparino grandi e piccini: Il piccolo principe sta per arrivare al cinema! Sarà Lucky Red a portare nelle sale italiane l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry. A 71 anni dalla sua pubblicazione, Il Piccolo Principe ha venduto 145 milioni di copie nel mondo (16 milioni soltanto in Italia) ed è stato tradotto in più di 270 lingue e dialetti.  Dopo la Bibbia, il libro più tradotto nel mondo!

Valori universali e senza tempo quelli narrati nel capolavoro di Saint-Exupéry: il rispetto della persona e della diversità, la salvaguardia dell’ambiente, la pace. Una favola che appassiona senza sosta generazioni di lettori di ogni età. Realizzato in animazioneCGI e stop motion con un budget di 80 milioni di dollari, Il Piccolo principe è in assoluto il progetto di animazione più atteso del prossimo anno. Una crew di 250 talenti provenienti da Disney, Pixar e Dreamworks per raggiungere un livello di eccellenza senza pari.

Per citarne alcuni: Peter De Sève (L’Era Glaciale, Mulan, A Bug’slife, Alla ricerca di Nemo), Lou Romano (Monsters & Co, Gli Incredibili, Up), Hidetaka Yosumi (Bolt), Bob Persichetti (Mostri contro Alieni, Wallace & Gromit, Shrek 2, Il gatto con gli stivali), Jason Boose (Lilo & Stitch, Cars, Ratatouille, Wall-E, Up).

Un cast di voci all star per la versione originale: il premio Oscar Jeff Bridges (l’aviatore), Mackenzie Foy (la bambina), Rachel McAdams (la madre), James Franco (la volpe), il premio Oscar Benicio Del Toro (il serpente), il premio Oscar Marion Cotillard (la rosa), Paul Giamatti (il professore), Albert Brooks (l’uomo d’affari), Ricky Gervais (il presuntuoso), Bud Cort (il re). La voce del piccolo principe è di Riley Osborne.

A supporto del lancio mondiale, una campagna pubblicitaria senza precedenti con il coinvolgimento di moltissimi di partner. In Italia il licensing sarà seguito direttamente dalla Lucky Red, con lo scopo di creare numerose sinergie anche a livello nazionale. L’uscita in sala è prevista per il primo gennaio 2016.

Il Piccolo Principe: recensione del film

Il Piccolo Principe: recensione del film

Ne Il Piccolo Principe in una città colorata esclusivamente di toni di grigio, quasi in bianco e nero, una piccola bambina prodigio mira ad entrare in un’importante (ma tristissima) accademia e mettere in cassaforte un futuro di successo. Supportata dalla madre, che organizza e controlla in modo minuzioso ogni minuto del suo tempo tramite un enorme tabellone magnetico, la piccola segue rigorosamente gli schemi per crescere come la società impone, in modo standard e regolato. Nell’isolato però, accanto alla nuova casa dei due personaggi, vive un signore alquanto strambo, estroverso e apparentemente anarchico.

Un anziano aviatore dal pollice verde che colleziona vecchi giocattoli, dischi in vinile e ama alla follia il suo aereo ad elica, ormai ridotto un rottame. È il suo spirito libero e saggio che fa conoscere alla piccola la meraviglia e i colori accesi de Il Piccolo Principe, la favola visionaria di Antoine de Saint-Exupéry.

Mescolando grafica computerizzata e stop motion, Mark Osborne (già co-regista di Kung Fu Panda) inserisce la storia originale del principe bambino all’interno di un universo immaginario e oscuro, laddove tutto è tremendamente schematizzato, prevedibile e freddo. Una concezione artistica che, nonostante sia estrema e stilizzata, è in realtà abbastanza verosimile rispetto alla società contemporanea che ci circonda.

Il Piccolo Principe film

Vi è dunque una critica feroce ai modelli d’insegnamento, ai genitori ossessionati dalle regole (quando non sono del tutto assenti) e un mondo del lavoro ostile alla creatività. Temi di un universo adulto che si insinuano fra le pieghe di un discorso più diretto rivolto ai più piccoli: non si deve aver paura di crescere, l’importante è ricordarsi di essere stati bambini per conservare la medesima purezza d’animo. Il risultato è un’opera emozionante e appassionante, dall’alto tasso educativo e allo stesso tempo divertente. Dopo una prima parte delicata e poetica, arriva una seconda quasi interamente votata all’azione e allo spettacolo. Due stili differenti che in parte cozzano fra loro e spezzano l’incantesimo, rompendo un equilibrio altrimenti perfetto.

La fattura de Il Piccolo Principe è comunque di altissima qualità, soprattutto alla luce del supporto di studios come la Paramount, la Warner Bros., la Wenstein Company, di una cura particolare al look generale e il contributo musicale di Hans Zimmer insieme a Richard Harvey. La colonna sonora infatti è ricca di sfumature e contrasti, sa bene come far nascere una risata oppure ribaltare completamente lo scenario e accompagnare una lacrima lungo la guancia. Fondamentale anche lo stellare cast di doppiatori, che nella versione inglese vanta nomi del calibro di Jeff Bridges, Rachel McAdams, Paul Rudd, James Franco, Benicio Del Toro, Paul Giamatti e Marion Cotillard, che presta la voce anche alla versione francese del film. Da vedere categoricamente insieme a tutta la famiglia.

Il Piccolo Principe

Il piccolo principe: primo trailer ufficiale del film

Arriva finalmente online il primo trailer ufficiale de Il piccolo principe, l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry. Potete vedere il video di seguito.

http://youtu.be/w8IEEuJzVaE

Si preparino grandi e piccini: Il piccolo principe sta per arrivare al cinema!

Sarà Lucky Red a portare nelle sale italiane l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry.

Il Piccolo principeA 71 anni dalla sua pubblicazione, Il Piccolo Principe ha venduto 145 milioni di copie nel mondo (16 milioni soltanto in Italia) ed è stato tradotto in più di 270 lingue e dialetti.

Dopo la Bibbia, il libro più tradotto nel mondo!

Valori universali e senza tempo quelli narrati nel capolavoro di Saint-Exupéry: il rispetto della persona e della diversità, la salvaguardia dell’ambiente, la pace. Una favola che appassiona senza sosta generazioni di lettori di ogni età.

Realizzato in animazioneCGI e stop motion con un budget di 80 milioni di dollari, Il Piccolo principe è in assoluto il progetto di animazione più atteso del prossimo anno.

Una crew di 250 talenti provenienti da Disney, Pixar e Dreamworks per raggiungere un livello di eccellenza senza pari.

Per citarne alcuni: Peter De Sève (L’Era Glaciale, Mulan, A Bug’slife, Alla ricerca di Nemo), Lou Romano (Monsters & Co, Gli Incredibili, Up), Hidetaka Yosumi (Bolt), Bob Persichetti (Mostri contro Alieni, Wallace & Gromit, Shrek 2, Il gatto con gli stivali), Jason Boose (Lilo & Stitch, Cars, Ratatouille, Wall-E, Up).

Un cast di voci all star per la versione originale: il premio Oscar Jeff Bridges (l’aviatore), Mackenzie Foy (la bambina), Rachel McAdams (la madre), James Franco (la volpe), il premio Oscar Benicio Del Toro (il serpente), il premio Oscar Marion Cotillard (la rosa), Paul Giamatti (il professore), Albert Brooks (l’uomo d’affari), Ricky Gervais (il presuntuoso), Bud Cort (il re). La voce del piccolo principe è di Riley Osborne.

A supporto del lancio mondiale, una campagna pubblicitaria senza precedenti con il coinvolgimento di moltissimi di partner.

In Italia il licensing sarà seguito direttamente dalla Lucky Red, con lo scopo di creare numerose sinergie anche a livello nazionale.

L’uscita in sala è prevista per il primo gennaio 2016.

Fonte: CBM

Il Piccolo Principe: prima clip ufficiale

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Il Piccolo Principe: prima clip ufficiale

Ecco la prima clip ufficiale de Il piccolo principe, l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry. 

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

https://youtu.be/XyHwStT-pEQ

A 71 anni dalla sua pubblicazione, Il Piccolo Principe ha venduto 145 milioni di copie nel mondo (16 milioni soltanto in Italia) ed è stato tradotto in più di 270 lingue e dialetti.

Valori universali e senza tempo quelli narrati nel capolavoro di Saint-Exupéry: il rispetto della persona e della diversità, la salvaguardia dell’ambiente, la pace. Una favola che appassiona senza sosta generazioni di lettori di ogni età.

Realizzato in animazione CGI e stop motion con un budget di 80 milioni di dollari, Il Piccolo principe conta di una crew di 250 talenti provenienti da Disney, Pixar e Dreamworks per raggiungere un livello di eccellenza senza pari.

Per citarne alcuni: Peter De Sève (L’Era GlacialeMulanA Bug’slifeAlla ricerca di Nemo), Lou Romano (Monsters & CoGli IncredibiliUp), Hidetaka Yosumi (Bolt), Bob Persichetti (Mostri contro AlieniWallace & GromitShrek 2Il gatto con gli stivali), Jason Boose (Lilo & StitchCarsRatatouilleWall-EUp).

Un cast di voci all star per la versione originale: il premio Oscar Jeff Bridges (l’aviatore), Mackenzie Foy (la bambina), Rachel McAdams (la madre), James Franco (la volpe), il premio Oscar Benicio Del Toro (il serpente), il premio Oscar Marion Cotillard (la rosa), Paul Giamatti (il professore), Albert Brooks (l’uomo d’affari), Ricky Gervais (il presuntuoso), Bud Cort (il re). La voce del piccolo principe è di Riley Osborne.

Il film uscirà in Italia il 3 dicembre 2015.

Il Piccolo Principe: nuovo trailer del film

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Il Piccolo Principe: nuovo trailer del film

Pubblicato un nuovo trailer del film d’animazione Il Piccolo Principe, tratto dall’omonimo famoso romanzo di Antoine de Saint-Exupéry e diretto da Mark Osborne, nelle nostre sale il 1 di gennaio.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Il film verrà presentato in anteprima italiana alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra le voci italiane del film ci sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefao Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif eAlessandro Siani.

Sinossi: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Il Piccolo Principe: Netflix salva il film di Mark Osborne

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Il Piccolo Principe: Netflix salva il film di Mark Osborne

Il piccolo principe recensioneDopo l’inaspettata decisione da parte della Paramount di ritirare dal mercato USA Il Piccolo Principe, Netflix ha deciso di salvare il film diretto da Mark Osborne e che ha raccolto un buon successo di pubblico e critica in Europa.

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La settimana scorsa era infatti arrivata la notiza inaspettata che la casa di distribuzione non avrebbe più fatto uscire in sala il film basato sul classico di Antoine de Saint-Exupery e vincitore del premio César come miglior film d’animazione. La piattaforma però ha deciso di rendere disponibile il film sul suo catagologo così da poter permettere a tutti gli abbonati di usufruire di un’esperienza cinematografica commovente e interessante. Non c’è ancora una data certa per l’uscita su Netflix del film, ma sembra che il film arriverà a disponibilità entro quest’anno.

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Il film verrà presentato in anteprima italiana alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra le voci italiane del film ci sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif e Alessandro Siani.

Sinossi: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Fonte: THR

Il Piccolo Principe: Lucky Red distribuirà il film

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Il Piccolo Principe: Lucky Red distribuirà il film

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.

Il Piccolo principe, Antoine de Saint-Exupéry

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Si preparino grandi e piccini: Il piccolo principe sta per arrivare al cinema!

Sarà Lucky Red a portare nelle sale italiane l’attesissimo film di Mark Osborne (creatore di Kung Fu Panda), tratto dall’omonimo e popolarissimo libro per ragazzi di Antoine de Saint-Exupéry.

Il Piccolo principeA 71 anni dalla sua pubblicazione, Il Piccolo Principe ha venduto 145 milioni di copie nel mondo (16 milioni soltanto in Italia) ed è stato tradotto in più di 270 lingue e dialetti.

Dopo la Bibbia, il libro più tradotto nel mondo!

Valori universali e senza tempo quelli narrati nel capolavoro di Saint-Exupéry: il rispetto della persona e della diversità, la salvaguardia dell’ambiente, la pace. Una favola che appassiona senza sosta generazioni di lettori di ogni età.

Realizzato in animazioneCGI e stop motion con un budget di 80 milioni di dollari, Il Piccolo principe è in assoluto il progetto di animazione più atteso del prossimo anno.

Una crew di 250 talenti provenienti da Disney, Pixar e Dreamworks per raggiungere un livello di eccellenza senza pari.

Per citarne alcuni: Peter De Sève (L’Era Glaciale, Mulan, A Bug’slife, Alla ricerca di Nemo), Lou Romano (Monsters & Co, Gli Incredibili, Up), Hidetaka Yosumi (Bolt), Bob Persichetti (Mostri contro Alieni, Wallace & Gromit, Shrek 2, Il gatto con gli stivali), Jason Boose (Lilo & Stitch, Cars, Ratatouille, Wall-E, Up).

Un cast di voci all star per la versione originale: il premio Oscar Jeff Bridges (l’aviatore), Mackenzie Foy (la bambina), Rachel McAdams (la madre), James Franco (la volpe), il premio Oscar Benicio Del Toro (il serpente), il premio Oscar Marion Cotillard (la rosa), Paul Giamatti (il professore), Albert Brooks (l’uomo d’affari), Ricky Gervais (il presuntuoso), Bud Cort (il re). La voce del piccolo principe è di Riley Osborne.

A supporto del lancio mondiale, una campagna pubblicitaria senza precedenti con il coinvolgimento di moltissimi di partner.

In Italia il licensing sarà seguito direttamente dalla Lucky Red, con lo scopo di creare numerose sinergie anche a livello nazionale.

L’uscita in sala è prevista per il primo gennaio 2016.

Il piccolo principe: interviste con le voci italiane

Il piccolo principe: interviste con le voci italiane

Ecco le interviste ad alcuni dei doppiatori italiani de Il Piccolo Principe, film presentato al Festival di Cannes e visto anche lla Festa del Film di Roma lo scorso ottobre.

LEGGI LA RECENSIONE

Paola Cortellesi:

Stefano Accorsi:

Alessandro Gassman:

Giuseppe Battiston:

Hanno prestato la voce per la versione italiana alcuni tra i più noti attori del nostro cinema come TONI SERVILLO (l’Aviatore), PAOLA CORTELLESI (la Mamma), STEFANO ACCORSI (la Volpe), MICAELA RAMAZZOTTI (la Rosa), ALESSANDRO GASSMANN (il Serpente), GIUSEPPE BATTISTON (l’Uomo d’affari), PIF (il Re), ANGELO PINTUS (il Signor Principe) e ALESSANDRO SIANI (il Vanitoso)

Il Piccolo Principe: il cast delle voci italiane

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Il Piccolo Principe: il cast delle voci italiane

Non potevano essere che stelle a prestare la voce per la versione italiana de Il piccolo principe, distribuito da Lucky Red in collaborazione con RTI. Dopo aver annunciato la partecipazione del film al 68° Festival di Cannes, siamo orgogliosi di comunicare gli altri grandi nomi che – insieme al già citato TONI SERVILLO nel ruolo dell’Aviatore – contribuiranno a rendere unico questo prezioso film. PAOLA CORTELLESI sarà la Mamma, STEFANO ACCORSI sarà la Volpe, MICAELA RAMAZZOTTI  sarà la Rosa, ALESSANDRO GASSMANN sarà il Serpente, GIUSEPPE BATTISTON sarà l’Uomo d’affari, PIF sarà il Re, e con ALESSANDRO SIANI che sarà il Vanitoso. Darà la voce al Piccolo Principe Lorenzo D’Agata, già nel cast, tra gli altri, di Toy Story 3 e Monster University. La bambina, invece, sarà Vittoria Bartolomei che gli appassionati dell’animazione ricorderanno anche per il ruolo di Chihiro ne La città incantata.

 Il Piccolo Principe un film di Mark Osborne

Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambinaAffronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Dal regista di Kung Fu Panda, un tributo al popolare e amatissimo racconto scritto nel 1942 da Antoine de Saint-Exupéry, tradotto in oltre 250 lingue e venduto in 145 milioni di copie in tutto il mondo.

Il piccolo principe: il backstage con i doppiatori italiani

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Il piccolo principe: il backstage con i doppiatori italiani

Arriverà nelle nostre sale il prossimo primo gennaio 2016, intanto di seguito trovate un video dal backstage de Il piccolo principe, in cui vediamo i volti dei doppiatori italiani del film.

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Il film verrà presentato in anteprima italiana alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra le voci italiane del film ci sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefao Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif e Alessandro Siani.

Sinossi: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Il piccolo principe: i character poster italiani del film

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Il piccolo principe: i character poster italiani del film

Ecco i character poster italiani de Il Piccolo Principe, film presentato al Festival di Cannes e visto anche lla Festa del Film di Roma lo scorso ottobre.

LEGGI LA RECENSIONE

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Il film verrà presentato in anteprima italiana alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra le voci italiane del film ci sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefao Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif e Alessandro Siani.

Sinossi: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Il piccolo principe: due nuove clip del film di Mark Osborne

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Il piccolo principe: due nuove clip del film di Mark Osborne

Ecco due nuove clip in italiano del film Il piccolo principe di Mark Osborne, film d’animazione in arrivo al cinema e basato sull’omonimo celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry.

LEGGI LA RECENSIONE

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Il film verrà presentato in anteprima italiana alla prossima Festa del Cinema di Roma. Tra le voci italiane del film ci sono Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassman, Giuseppe Battiston, Angelo Pintus, Pif e Alessandro Siani.

Sinossi: Un vecchio ed eccentrico aviatore e la sua nuova vicina di casa: una bambina molto matura trasferitasi nel quartiere insieme alla madre. Attraverso le pagine del diario dell’aviatore e i suoi disegni, la bambina scopre come molto tempo prima l’aviatore fosse precipitato in un deserto e vi avesse incontrato il Piccolo Principe, un enigmatico ragazzino giunto da un altro pianeta. Le esperienze dell’aviatore e il racconto dei viaggi del Piccolo Principe in altri mondi contribuiscono a creare un legame tra l’aviatore e la bambina che affronteranno insieme una straordinaria avventura, alla fine della quale la bambina avrà imparato ad usare la sua immaginazione e a ritrovare la sua infanzia.

Il Piccolo Principe, Mark Osborne: “Gli adulti ritroveranno il proprio “io””

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La 16^ edizione di VIEW Conference parte alla grande con  e la sua presentazione dedicata al suo ultimo lavoro: Il Piccolo Principe.

Commentando l’iconica ed emozionale opera, Mark Osborne ha dichiarato: “Mamma perché piangi?, questa è la domanda che i bambini generalmente pongono al genitore che si emoziona dopo aver raccontato loro una fiaba. E’ la stessa situazione che mi piacerebbe si ricreasse conIl Piccolo Principe, un film per tutti non solo per bambini. Gli adulti ritroveranno il proprio “io” e il “via” per una conversazione intima e transgenerazionale con i propri figli.” 

Un inizio incredibile per la prima giornata della kermesse, che ha visto il susseguirsi sul palco di imprendibili presentazioni, come quella del premio Oscar® Lorne Peterson della Industrial Light and Magic con il suo keynote Scolpire una Galassia: Dentro il Laboratorio Modelli di Star Wars. E sebbene l’animazione talvolta possa sembrare un ambiente prevalentemente maschile, VIEW ha raccolto le donne d’eccellenza a presentare il fronte rosa con il panelDONNE NELL’ANIMAZIONE: 50/50 ENTRO IL 2015 che ha visto protagoniste, tra le altre, la produttrice Jinko Gotho e Kim White, Direttrice della fotografia di Pixar.

A chiudere una giornata dedicata al meglio dell’animazione contemporanea e del futuro è stato il Panel Registi di Animazione: Lo Storytelling in Mondi Immaginari con Mark Osborne, Jorge R. Gutierrez,  Kris Pearn, Richard Starzak e Shannon Tindle.

Il Piccolo Principe è il più grande successo di pubblico per Lucky Red

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Uscito il 1 gennaio 2016, Il Piccolo Principe di Mark Osborne ha sfondato nel week end la soglia degli otto milioni, totalizzando a oggi 1.242.908 spettatori.

Un risultato eccezionale, che pone il film in cima al podio dei successi della società di distribuzione guidata da Andrea Occhipinti, in questo caso anche coproduttore.

Il Piccolo Principe è stata la più importante produzione a cui abbiamo partecipato e questo successo ci rende felici e orgogliosi” – dichiara Andrea Occhipinti – “Il pubblico ci ha premiato e ha apprezzato questo magnifico adattamento cinematografico di un classico intramontabile, arricchito da uno straordinario e prestigioso cast di voci”.

Molti sono i record battuti dal film: oltre ad essere il più grande successo di Lucky Red in quasi trent’anni di attività, Il Piccolo Principe è il più grande successo di un film di animazione non americano ed è già il terzo incasso di sempre per un film francese negli ultimi quindici anni.

Qui di seguito la top 5 Lucky Red (in ordine di numero di spettatori):

  1. Il Piccolo Principe, di Mark Orborne (2016)

Spettatori: 1.242.908

Incasso: 8.096.893€

  1. Shine‎, di Scott Hicks (1996)

Spettatori: 1.162.675

Incasso: 6.006.438 €

  1. The Others, di Alejandro Amenabar‎ (2001)

Spettatori: 1.145.456

Incasso: 6.657.400€

  1. In & Out, di Frank Oz (1998)

Spettatori: 1.070.378

Incasso: 5.824.633€

  1. The Millionaire, di Danny Boyle (2008)

Spettatori: 1.057.838

Incasso: 6.202.362€

Il Piccolo Principe diventa un parco divertimenti [Foto]

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Il sogno di molti diventa realtà e le atmosfere e l’ambientazione de Il Piccolo Principe diventano realtà in un parco divertimenti a Mulhouse, in Francia. Largo 24 ettari il parco ha aperto i battenti lo scorso 1 luglio 2014 ed è definito da molti il primo parco aereo, vista la presenza di due mongolfiere che sono le  attrazioni principali. Nel parco anche un cinema 3D, un planetarium, un roseto, la serra delle farfalle, un labirinto, delle giostre e tanto altro. Per omaggiate l’autore  del libro Saint-Exupéry e la sua scomparsa misteriosa c’è un biplano come quello col il quale scomparve nel 1944  nel Mar Tirreno durante la Seconda Guerra Mondiale. [nggallery id=888]

Fonte: Parcdupetitprince via HP

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Il Piccolo Principe diventa un cartone animato

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Il Piccolo Principe diventa un cartone animato

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Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, uno dei romanzi più amati di tutti tempi, diverrà un film per la regia di Mark Osborne, già coregista di Kung Fu Panda.

Il Piccolo Principe di Shangri-La, presentato il nuovo film di Mad Entertainment e Alessandro Rak

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Mad Entertainment e Alessandro Rak ancora insieme su un nuovo film d’animazione, Il Piccolo Principe di Shangri-La, il cui progetto viene presentato oggi, 6 marzo, al Cartoon Movie di Bordeaux – l’evento di coproduzione e pitching per lungometraggi d’animazione europei.

Dieci anni dopo il film “L’arte della felicità” vincitore dell’EFA European Film Award e dopo “Gatta Cenerentola”, Mad Entertainment, la factory napoletana di Luciano Stella, Maria Carolina Terzi, Carlo Stella e Lorenza Stella, punto di riferimento per l’animazione in Italia, è nuovamente accanto ad Alessandro Rak per la realizzazione di un film d’animazione ispirato alle vite straordinarie dell’esploratrice Alexandra David-Neel e Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama. «Un viaggio bambino alla ricerca di una spiritualità perduta o nuova, per salvare il mondo adulto dall’alienazione». Alessandro Rak

Il Piccolo Principe di Shangri-La, la trama

Esiste un Regno dello Spirito chiamato Shangri-La. Questa terra è sotto l’assedio delle forze di un Oscuro Signore che vuole insidiarne il Trono. Ora che il Kundun, l’anima luminosa che illumina il cammino dell’umanità, è morto, la fine del Regno dello Spirito sembra ineluttabile. Cosa possono fare due bambini ed un anziano monaco per salvare l’antica anima del mondo? Unire le forze e mettersi sulle tracce di un Piccolo Principe che riporti la luce perduta.

Il piano di Mr. Reed in Heretic: la spiegazione dei i colpi di scena e le rivelazioni del film

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Anche se il piano del signor Reed in Heretic (qui la nostra recensione) può sembrare confuso, lo schema ha un senso e i modi in cui va in pezzi hanno tutti un senso se si guarda di nuovo il film. L’eretica è un film horror della A24 su una coppia di missionarie mormoni, la sorella Barnes di Sophie Thatcher e la sorella Paxton di Chloe East, che si ritrovano intrappolate quando un uomo apparentemente amichevole le invita a entrare per discutere di religione. Mentre la conversazione si fa aspra e il tempo fuori peggiora, le due donne spaventate chiedono di andarsene. Il signor Reed, interpretato da Hugh Grant, che prima era affascinante, le informa che non possono andarsene e inizia un gioco psicologico.

Il cast di Heretic è sorprendentemente ridotto, con solo Grant, East e Thatcher che appaiono sullo schermo per la maggior parte del film. Alla fine, Reed dice che Paxton e Barnes possono andarsene, ma i loro tentativi di fuga li portano solo in uno scantinato umido. Lì incontrano una donna anziana emaciata che mangia una torta avvelenata su ordine di Reed. Muore poco dopo, solo per tornare apparentemente in vita pochi minuti dopo. Sussurra un criptico avvertimento alle donne prima di scomparire mentre Paxton e Barnes sono impegnate a cercare una via di fuga alternativa. È allora che il piano di Reed diventa più chiaro.

La spiegazione del piano completo del signor Reed in Heretic 

Chloe East e Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Il signor Reed ha usato l’inganno e il finto sequestro per mettere alla prova suor Barnes e suor Paxton

Barnes accusa Reed di aver inscenato la morte della donna più anziana e il suo successivo risveglio, dicendo che molto probabilmente ha solo vissuto un’esperienza di pre-morte. Questa ipotesi sembra far infuriare il solito placido cattivo, che improvvisamente taglia la gola a Suor Barnes senza preavviso. Mentre lei muore dissanguata, Reed le rimuove un dispositivo contraccettivo e afferma che questa è la prova che si tratta di una “simulazione” e non di una persona reale. La suora Paxton, che prima era ingenua, si rifiuta di credere a questa affermazione e accusa Reed di improvvisare per nascondere il fatto che il suo piano è andato storto. Divertito, Reed chiede a Paxton di approfondire la sua teoria.

Reed aveva pianificato tutto questo per dimostrare a Barnes e Paxton che tutte le religioni organizzate si basavano sul controllo coercitivo, piuttosto che sulla fede.

Sorella Paxton indovina con precisione il piano di Reed nel finale di Heretic, e questo è un macabro e contorto test della sua fede. La donna che apparentemente è morta e rinata era, in realtà, due donne diverse. La prima è morta veramente dopo aver mangiato la torta avvelenata, mentre la seconda ha spostato il suo corpo e ha preso il suo posto. Reed aveva pianificato tutto questo per dimostrare a Barnes e Paxton che, a suo avviso, tutte le religioni organizzate si basavano sul controllo coercitivo, piuttosto che sulla fede. Quando la vecchia donna uscì dal copione e disse a Barnes che “non è reale”, Reed uccise Barnes per giustificare questo commento, sostenendo che Barnes “non era reale”.

Come Heretic imposta il suo piano Mr. Reed

Sophie Thatcher in Heretic (2024)
© A24 Films

Sebbene Heretic, horror religioso, sembri spesso di natura soprannaturale, Heretic, nella sua trama, accenna sottilmente alla realtà concreta del piano di Reed nel corso della storia. Reed parla della canzone di successo degli Hollies, “The Air That I Breathe”, e dei suoi legami con “Creep” dei Radiohead e, successivamente, con “Get Free” di Lana Del Rey, mentre discute delle differenze tra le varie iterazioni. Per spiegare la stessa cosa, usa una metafora che coinvolge The Landlord Game e il suo imitatore Monopoly, paragonando le religioni abramitiche a queste forme d’arte ripetitive e derivate. Anche se a Sister Paxton ci vuole un po’ per rendersene conto, Reed allude anche alla realtà che si cela dietro il suo profeta apparentemente immortale.

Reed non ha una prigioniera che può resuscitare ripetutamente, ma ha invece numerose prigioniere intercambiabili che ucciderà volentieri per dimostrare qualcosa. A differenza di molti film horror recenti, i trailer di Heretic non hanno rivelato nessuno dei suoi colpi di scena, e questo rende il piano di Reed più difficile da indovinare prima che venga svelato. Tuttavia, ci sono indizi sulla rivelazione sparsi in tutta la trama. Quando incontra per la prima volta i missionari, Reed li mette a loro agio affermando che la sua moglie inesistente sta preparando una torta di mirtilli immaginaria. Il fatto che il profeta muoia mangiando una torta di mirtilli suggerisce quindi un altro inganno.

La spiegazione dello scopo del test del signor Reed 

Hugh Grant in Heretic (2024)

Potrebbe essere difficile per gli spettatori decifrare esattamente a cosa mira Reed, poiché sembra essere critico nei confronti della religione organizzata, ma ha anche costruito un elaborato culto della morte nella sua labirintica casa. Tuttavia, il piano del cattivo di Heretic ha senso se si prendono in considerazione gli ultimi commenti di Reed a Paxton. Reed vuole dimostrare ai missionari che ogni credo religioso si basa sul controllo, poiché le circostanze possono sempre essere manipolate per plasmare la prospettiva di una determinata persona. Dopo aver offerto a Suor Barnes e Suor Paxton una prova apparente di vera immortalità, Reed mette alla prova la loro fede nelle sue prove.

Reed si offre di uccidere Paxton per dimostrare che tornerà in vita, proprio come sostiene che abbia fatto il suo profeta. Quando Paxton rifiuta e spiega come ha davvero messo in atto il piano, Reed si diverte. Ciò che rende l’horror religioso di A24 così spaventoso è che il suo cattivo non sembra avere un motivo se non quello di sottolineare i pericoli della religione organizzata. Il suo esperimento prende gli elementi più coercitivi delle religioni organizzate, come la misoginia e l’inganno, li distilla e crea quella che lui chiama l’unica “vera religione”. In questo modo contorto, il personaggio di Grant sta cercando di aiutarli a raggiungere l’illuminazione.

Ciò che il signor Reed voleva ottenere in Heretic

Heretic mr reed religione

Il signor Reed vuole che i missionari riconoscano l’unica vera religione

Dal momento in cui i missionari entrano in casa sua fino al sanguinoso finale, il signor Reed vuole far capire all’eroina di Heretic che la religione è controllo piuttosto che libertà. Il gruppo di prigionieri intrappolati sotto casa sua segue i suoi ordini invece di cercare di fuggire, il che implica che potrebbero essere stati in precedenza emissari religiosi che hanno iniziato a seguire Reed dopo essere stati convinti dalla sua apparente capacità di resuscitare i morti. Reed vuole dimostrare a Suor Barnes e Suor Paxton che la loro devozione alla fede non è altro che una devozione a coloro che hanno potere su di loro.

Paxton elabora il suo piano prima di uccidere Reed con l’aiuto di una morente Barnes e di fuggire dalla casa.

A tal fine, Reed offre quella che sembra una prova schiacciante di una vera resurrezione. Quando questo non riesce a convincere Barnes, la uccide e cerca di convincere Paxton. Invece, Paxton elabora il suo piano prima che lei uccida Reed con l’aiuto di un Barnes morente e fugga dalla casa. Anche se Paxton riesce a decifrare la truffa ed evita di cadere nei trucchi di Reed, nei momenti finali di Heretic, non confuta ancora le sue affermazioni. Si affida alla preghiera per fuggire dalla sua casa degli orrori, ma Heretic non offre mai una risposta definitiva sul fatto che la visione negativa di Reed della religione organizzata fosse in definitiva giusta o sbagliata.

Il Piano di Maggie: trailer del film con Greta Gerwig

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Il Piano di Maggie: trailer del film con Greta Gerwig

Ecco il primo trailer italiano de Il Piano di Maggie, nuovo film di Rebecca Miller con protagonisti Greta Gerwig e Ethan Hawke. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo di Karen Rinaldi A cosa servono gli uomini edito in Italia da Rizzoli.

https://youtube.com/watch?v=MFA8__taDXU

Nella divertente e moderna commedia romantica di Rebecca Miller, Il Piano di Maggie, Greta Gerwig è Maggie Hardin, un’allegra e affidabile trentenne newyorkese, che lavora come insegnante. La vita di Maggie è pianificata, organizzata e calcolata. Maggie non ha molto successo in amore ma decide comunque che è arrivato il momento di avere un figlio. Da sola. Ma quando conosce John Harding (Ethan Hawke), uno scrittore/antropologo in crisi, Maggie s’innamora per la prima volta, e così è costretta a modificare il suo piano di diventare mamma. A rendere tutto ancora più complicato c’è il fatto che John è infelicemente sposato con Georgette Nørgaard (Julianne Moore), una brillante professoressa universitaria danese. Mentre i suoi amici, gli eccentrici ed esilaranti Tony e Felicia (interpretati da Bill Hader e Maya Rudolph), stanno a osservare sarcasticamente dalle retrovie, Maggie mette in atto un nuovo piano che la lancia in un ardito triangolo amoroso con John e Georgette, e così le loro vite s’intrecciano e si uniscono in modi inaspettati e divertenti. Maggie apprende in prima persona che a volte il destino dovrebbe essere lasciato indisturbato.

Il Piano di Maggie rappresenta una divertente analisi delle imprevedibili complessità dell’amore moderno; è un film che miscela cuore e humour, in una storia sulla deliziosa mutevolezza delle relazioni d’amore nel corso della vita.

Il film arriverà al cinema il 30 giugno, nel cast completo Greta Gerwig, Ethan Hawke, Bill Hader, Travis Fimmel, Maya Rudolph e il premio Oscar Julianne Moore.

Il piano di Maggie: recensione del film con Greta Gerwig

Il piano di Maggie: recensione del film con Greta Gerwig

Arriva al cinema distribuito da Adler Entertainment Il piano di Maggie la commedia diretta da Rebecca Miller, con protagonisti Greta Gerwig e Ethan Hawke.

In Il piano di Maggie New York, oggi, inverno. La gente corre freneticamente, un po’ per ingannare il freddo, un po’ per raggiungere presto le proprie mete. In una città così dinamica e sempre in movimento, ci ritroviamo alle spalle di Maggie, il passo leggero accompagnato da dolci note, una donna matura ma ancora giovane, subito riconoscibile in mezzo alla folla: indossa vestiti vintage, calze colorate e maglioni di taglie più grandi, ispira tenerezza soltanto a guardarla. Rebecca Miller, cineasta indipendente americana, sceglie la più classica delle ambientazioni per Il piano di Maggie , suo quinto film liberamente tratto dal romanzo di Karen Rinaldi: sullo sfondo newyorkese caro a Woody Allen e nell’umore generazionale di Noah Baumbach, la regista prova a inquadrare con ironia e leggerezza la contemporaneità dell’universo femminile in un tempo storico che vede un parziale, se non totale, rovesciamento dei ruoli.

Nella vita professionale, Maggie Hardin si sente appagata e d’aiuto per gli altri (lavora infatti come insegnante), mentre in quella privata percepisce una mancanza, un vuoto da colmare, come quel rito di passaggio che dovrebbe renderci adatti alla società. Vuole un figlio, ma la sua condizione di trentenne single e poco fortunata in amore è un ostacolo, una sfida da pianificare, un grido di ribadita indipendenza dagli uomini. Ormai interprete inarrivabile di questa inadeguatezza femminile ai generi e alle regole di staticità, Greta Gerwig si fa mezzo di comunicazione, ancora una volta in equilibrio tra il buffo e il tragico, due soluzioni separate da una linea molto sottile che lei percorre con una naturalezza spiazzante. D’altronde, partendo da una sceneggiatura così aderente ai suoi canoni interpretativi, il successo di un film come Il piano di Maggie non poteva essere meno brillante e apprezzabile del risultato finale; merito della Miller, ovviamente, ma soprattutto della “composizione” della scena da screwball comedy rivista e rivisitata con un parterre di attori in stato eccellente.

piano di maggie

La sorpresa arriva da Julianne Moore. Nessun dramma recente di pianti e autocommiserazioni potrà avvicinarsi all’efficacia del personaggio qui proposto, un’anaffettiva e pericolosa donna accademica di origini scandinave che in diversi momenti spegne i riflettori della protagonista. Elemento maschile di rottura e squilibrio, Ethan Hawke raccoglie l’eredità di quegli uomini subordinati e insoddisfatti di sé completando il quadro comico di Rebecca Miller con grande puntualità. “Castigata” dagli abiti che non rendono affatto giustizia al suo corpo burroso e passionale, Greta Gerwig rimane però il vero punto di luce di un film che gode della bellezza della fotografia di Sam Levy (già collaboratore di Baumbach per Mistress America e Frances Ha), un lavoro tecnico impercettibile allo sguardo ma capace di diffondere calore all’interno di una realtà sociale altrimenti fredda e distaccata.

 

Il piano di Maggie: prima clip e nuova data d’uscita

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Il piano di Maggie: prima clip e nuova data d’uscita

Ecco la prima clip in italiano di Il Piano di Maggie – A cosa servono gli uomini, nuovo film di Rebecca Miller con protagonisti Greta Gerwig e Ethan Hawke. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo di Karen Rinaldi A cosa servono gli uomini edito in Italia da Rizzoli.

Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini recensione del film con Greta Gerwig

Atteso per il 30 giugno in Italia, il film arriverà un giorno prima, il 29 giugno.

Di seguito la clip:

Nella divertente e moderna commedia romantica di Rebecca Miller, Il Piano di Maggie, Greta Gerwig è Maggie Hardin, un’allegra e affidabile trentenne newyorkese, che lavora come insegnante. La vita di Maggie è pianificata, organizzata e calcolata. Maggie non ha molto successo in amore ma decide comunque che è arrivato il momento di avere un figlio. Da sola. Ma quando conosce John Harding (Ethan Hawke), uno scrittore/antropologo in crisi, Maggie s’innamora per la prima volta, e così è costretta a modificare il suo piano di diventare mamma. A rendere tutto ancora più complicato c’è il fatto che John è infelicemente sposato con Georgette Nørgaard (Julianne Moore), una brillante professoressa universitaria danese. Mentre i suoi amici, gli eccentrici ed esilaranti Tony e Felicia (interpretati da Bill Hader e Maya Rudolph), stanno a osservare sarcasticamente dalle retrovie, Maggie mette in atto un nuovo piano che la lancia in un ardito triangolo amoroso con John e Georgette, e così le loro vite s’intrecciano e si uniscono in modi inaspettati e divertenti. Maggie apprende in prima persona che a volte il destino dovrebbe essere lasciato indisturbato.

Il Piano di Maggie rappresenta una divertente analisi delle imprevedibili complessità dell’amore moderno; è un film che miscela cuore e humour, in una storia sulla deliziosa mutevolezza delle relazioni d’amore nel corso della vita.

Il film arriverà al cinema il 29 giugno, nel cast completo Greta Gerwig, Ethan Hawke, Bill Hader, Travis Fimmel, Maya Rudolph e il premio Oscar Julianne Moore.

Il piano di Maggie: nuova clip dal film con Greta Gerwig

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Il piano di Maggie: nuova clip dal film con Greta Gerwig

Ecco una nuova clip in italiano di Il Piano di Maggie – A cosa servono gli uomini, nuovo film di Rebecca Miller con protagonisti Greta Gerwig e Ethan Hawke. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo di Karen Rinaldi A cosa servono gli uomini edito in Italia da Rizzoli.

Il piano di Maggie – A cosa servono gli uomini recensione del film con Greta Gerwig

Nella divertente e moderna commedia romantica di Rebecca Miller, Il Piano di Maggie, Greta Gerwig è Maggie Hardin, un’allegra e affidabile trentenne newyorkese, che lavora come insegnante. La vita di Maggie è pianificata, organizzata e calcolata. Maggie non ha molto successo in amore ma decide comunque che è arrivato il momento di avere un figlio. Da sola. Ma quando conosce John Harding (Ethan Hawke), uno scrittore/antropologo in crisi, Maggie s’innamora per la prima volta, e così è costretta a modificare il suo piano di diventare mamma. A rendere tutto ancora più complicato c’è il fatto che John è infelicemente sposato con Georgette Nørgaard (Julianne Moore), una brillante professoressa universitaria danese. Mentre i suoi amici, gli eccentrici ed esilaranti Tony e Felicia (interpretati da Bill Hader e Maya Rudolph), stanno a osservare sarcasticamente dalle retrovie, Maggie mette in atto un nuovo piano che la lancia in un ardito triangolo amoroso con John e Georgette, e così le loro vite s’intrecciano e si uniscono in modi inaspettati e divertenti. Maggie apprende in prima persona che a volte il destino dovrebbe essere lasciato indisturbato.

Il Piano di Maggie rappresenta una divertente analisi delle imprevedibili complessità dell’amore moderno; è un film che miscela cuore e humour, in una storia sulla deliziosa mutevolezza delle relazioni d’amore nel corso della vita.

Il film arriverà al cinema il 29 giugno, nel cast completo Greta Gerwig, Ethan Hawke, Bill Hader, Travis Fimmel, Maya Rudolph e il premio Oscar Julianne Moore.

Il pianista: la vera storia dietro il film di Roman Polański

Il pianista: la vera storia dietro il film di Roman Polański

Nel corso della sua carriera il regista polacco Roman Polański ha realizzato opere di diverso genere entrate ormai di diritto nella storia del cinema, dall’horror Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York al noir Chinatown, dal thriller L’inquilino del terzo piano fino al dramma in costume Tess. Il suo film più personale, però, è senza ombra di dubbio Il pianista, realizzato nel 2002, dramma storico che ripercorre una storia vera con diversi elementi in comune con la vita dello stesso Polański. Con questo film, che lo ha definitivamente consacrato tanto in Europa quanto negli Stati Uniti, egli racconta della deportazione degli ebrei nel corso della Seconda guerra mondiale.

Per fare ciò si affida alla storia di Władysław Szpilman, un pianista ebreo realmente vissuto in quegli anni, trovatosi a poter contare solo sulla musica come strumento di sopravvivenza, fisica e spirituale. Quanto nel film narrato è basato sull’autobiografia di Szpilman dal titolo omonimo. In essa Polański ha ritrovato molta della propria esperienza personale: anche lui infatti sopravvisse a un ghetto polacco e ai campi di concentramento dove la sua famiglia perse invece la vita. Mosso dalla volontà di affrontare quel trauma, il regista ha così realizzato quello che ancora oggi è considerato uno dei suoi film più belli, importanti e struggenti.

Premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes e poi agli Oscar, dove Polański ha vinto il premio per la miglior regia, Il pianista ripercorre dunque una delle pagine più nere della storia dell’umanità con una sensibilità e un gusto per la messa in scena rari. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Il pianista

Il racconto ha inizio nella Varsavia del 1939. La Germania ha appena dichiarato guerra alla Polonia e quella che diventerà la Seconda guerra mondiale ha così inizio. In tale contesto, Władysław Szpilman è un giovane e prodigioso pianista ebreo la cui vita viene drammaticamente sconvolta da questo evento, similmente a quella di tutti gli altri ebrei. Con l’occupazione di Varsavia, infatti, la libertà individuale e quella collettiva vengono definitivamente messa al bando. Il giovane Szpilman si ritrova esiliato insieme ai suoi familiari e a tutti gli ebrei della città all’interno di un Ghetto. Eppure, egli non si lascerà schiacciare dalle avversità e cercherà di lottare fino all’ultimo per la propria libertà. In questo, la musica si rivelerà una preziosa alleata.

Per il ruolo di Władysław Szpilman, Polański ha incontrato oltre mille attori ma solo un giovanissimo Adrien Brody risultò convincente ai suoi occhi, ottenendo così la parte. Per potersi connettere con la sensazione di perdita necessaria per interpretare il ruolo di Wladyslaw Szpilman, Brody ha lasciato il suo appartamento, venduto la sua auto e smesso di guardare la televisione. Inoltre è dimagrito 14 kg e ha imparato a suonare il pianoforte. Grazie alla sua intensa interpretazione, Brody ha poi vinto l’Oscar come Miglior attore, divenendo all’età di 29 anni il più giovane ad ottenere il riconoscimento in tale categoria. Ad interpretare il capitano Wilm Hosenfeld, che avrà un ruolo cruciale nella vicenda di Szpilman, vi è invece l’attore Thomas Kretschmann.

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La vera storia dietro Il pianista

Come anticipato, quella raccontata in Il pianista è una storia vera non solo da un punto di vista del contesto quanto anche per i personaggi protagonisti. In particolare, questa la storia di Władysław Szpilman, nato il 5 dicembre del 1911 in una famiglia ebrea di musicisti. Mentre il padre era violinista, sua madre suonava invece il piano ed è proprio questo secondo strumento che Szpilman decide di imparare a suonare. Ha così preso le sua prime lezioni di pianoforte con sua madre, sapere che questa scelta in futuro gli avrebbe salvato la vita. Szpilman decide infatti di portare avanti quella sua passione, ottenendo poi una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l’Accademia delle Arti di Berlino.

Nel 1935, Wladyslaw Szpilman divenne il pianista della Radio di Stato polacca a Varsavia, suonando opere classiche e jazz. Suonò qui fino al 1 settembre 1939, il giorno in cui la Germania invase la Polonia e mise in moto gli eventi della Seconda guerra mondiale. I tedeschi hanno poi costretto la radio di stato polacca a chiudere e l’ultima trasmissione in diretta che la gente ha potuto ascoltare prima dell’occupazione tedesca è stata l’esecuzione di Szpilman del Notturno in do diesis minore di Chopin. Wladyslaw Szpilman e la sua famiglia furono poi collocati nel ghetto di Varsavia, il più grande di tutti i ghetti ebraici istituiti dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Il ghetto, estremamente angusto, imprigionava oltre 400.000 ebrei e forniva minime razioni di cibo. Periodicamente si verificavano deportazioni, con le quali alcuni ebre veniva trasferiti nei campi di concentramento. Nonostante ciò, Szpilman ha continuato a suonare e per mantenere la sua famiglia, ha lavorato come pianista in un caffè chiamato Café Nowaczesna. L’estate del 1942 fu però l’inizio delle deportazioni su larga scala nei campi di concentramento e di sterminio. Sebbene siano riusciti a stare al sicuro per un po’, alla fine Szpilman e la sua famiglia ricevettero l’ordine di essere deportati a Treblinka, un campo di sterminio in Polonia.

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Al momento di essere deportati, però, un membro della polizia del ghetto ebraico riconobbe Szpilman da uno dei suoi concerti e lo portò via prima che salisse sul treno. Sebbene si fosse salvato, Szpilman dovette guardare i suoi genitori, il fratello e le due sorelle venire spediti a Treblinka, dove nessuno di loro sarebbe sopravvissuto. Szpilman rimase nel ghetto film al 13 febbraio 1943, quando riuscì a fuggire. Per lui ha inizio un periodo di vagabondaggio, che lo porterà ad incontrare un ufficiale tedesco, Wilm Hosenfeld, il quale dopo aver scoperto delle sue abilità con il pianoforte gli chiese di suonare per lui un brano di Chopin.

Successivamente, Hosenfeld ha continuato a tenere nascosto Szpilan. Gli portava periodicamente pane e marmellata e gli lasciò un soprabito militare tedesco per non soffire il freddo. I tedeschi furono poi sconfitti nel 1945. Wladyslaw Szpilman era sopravvissuto alla guerra, ma non ha saputo il nome dell’ufficiale che lo ha aiutato fino al 1950. Wilm Hosenfeld è stato successivamente condannato per presunti crimini di guerra e condannato a 25 anni di lavori forzati. Secondo quanto riferito, Hosenfeld ha salvato altri ebrei durante la guerra. L’ufficiale è poi deceduto nel 1952 in un campo di prigionia sovietico. Szpilman, invece, continuò a dedicare la sua vita alla musica fino alla sua morte, avvenuta il 6 luglio del 2000.

Il trailer di Il pianista e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il pianista grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 8 maggio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, Allthatsinteresting

Il Pianeta Preistorico: trailer della seconda stagione in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer italiano della seconda stagione della pluripremiata serie di storia naturale Il Pianeta Preistorico, invitando il pubblico ad intraprendere un viaggio alla scoperta di nuovi dinosauri e antichi habitat.

La serie, dai produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton e da BBC Studios Natural History Unit (“Planet Earth”), narrata da Sir David Attenborough e con la colonna sonora originale di Hans Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music, debutta a livello globale su Apple TV+ a partire dal 22 maggio. Questa stagione è formata da cinque episodi rilasciati nell’arco di una settimana e trasporta gli spettatori milioni di anni nel passato – alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo abitavano –  con dei dettagli straordinari. Nell’esplorare cinque nuovi habitat, il pubblico verrà trasportato nei vulcani attivi dell’India, nelle paludi del Madagascar, negli oceani profondi vicino al Nord America e in molti altri luoghi. Durante questa stagione, la serie e i suoi creatori ci porteranno direttamente negli habitat dei dinosauri per sperimentare i pericoli, le avventure e persino il cameratismo tra specie diverse da quelle che abbiamo visto finora.

https://youtu.be/M8NRS-dXXHk

Come si vede dal trailer, la seconda stagione di “Il Pianeta Preistorico” mostra entusiasmanti scoperte scientifiche che hanno portato alla luce vari comportamenti dei dinosauri e introduce predatori mai visti prima. Nuovi studi mostrano che i dinosauri erbivori giganti, come il Tarchia, erano formidabili combattenti: la loro pelle corazzata li proteggeva dai predatori e nelle lotte per l’accoppiamento. Mentre il T. Rex era noto per essere il più potente predatore sulla terraferma, un rivale meno noto dominava i mari: il gigantesco Mosasaurus era una lucertola acquatica di 17 metri in grado di accelerare attraverso l’acqua a velocità incredibili e lanciare attacchi che la sua preda non poteva prevedere; l’Isisaurus è uno dei tanti dinosauri che fanno il loro debutto sullo schermo nella seconda stagione. I reperti fossili mostrano che potrebbero aver nidificato in enormi aree ricoperte di lava, deponendo deliberatamente le uova dove il calore vulcanico riscaldava il terreno. Sono stati trovati anche predatori dell’aria; il Quetzalcoatlus era un rettile volante delle dimensioni di una giraffa e l’animale più grande che abbia mai volato. Questi incredibili pterosauri potevano attaccare e volare con prede fino a 45 chili, armati di un becco lancinante lungo 2 metri.

La seconda stagione di Il Pianeta Preistorico introduce molte specie di dinosauri nuove dal mondo Cretaceo, catalogate negli ultimi anni, e accenna anche ad altri animali che vivevano accanto ai dinosauri, inclusi i primi membri della maggior parte dei gruppi di animali, come i mammiferi e i rettili, ancora oggi esistenti.

Insieme alla nuova stagione della serie, Apple TV+ presenterà in anteprima un nuovo podcast chiamato “Il Pianeta Preistorico: The Official Podcast”. Unisciti al produttore esecutivo Mike Gunton ogni settimana, mentre racconta l’arte e la scienza che hanno dato vita alla storica serie Apple Original. Il primo episodio dei quattro del podcast, in uscita lunedì 8 maggio, conterrà un’intervista esclusiva e approfondita con il produttore esecutivo Jon Favreau. Gli episodi successivi saranno disponibili ogni lunedì fino al 29 maggio. Tra gli ospiti troveremo paleontologi esperti, animatori e altro ancora, che riveleranno la ricerca scientifica e la tecnologia utilizzate per portare in vita i magnifici habitat e le creature che li abitavano.

Il pianeta preistorico, la seconda stagione dell’epica serie-evento su Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita della seconda stagione di “Il pianeta preistorico”, la pluripremiata serie-evento di storia naturale, realizzata dai produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton della BBC Studios Natural History Unit (“Pianeta Terra”) e narrata da Sir David Attenborough. La nuova stagione, composta da cinque episodi, farà il suo debutto nel corso di una serie di eventi di cinque giorni su Apple TV+, a partire dal 22 maggio, ed è pronta per trasportare gli spettatori indietro nel tempo alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo popolavano. Il tutto arricchito da dettagli sbalorditivi e condito dalla colonna sonora originale dal pluripremiato Hans Zimmer.

«La pluripremiata prima stagione di “Il pianeta preistoricoha riportato in vita i dinosauri in un modo che il pubblico non aveva mai visto prima», ha dichiarato Jay Hunt, Creative Director, Europe, Apple TV+. «Collaborando con il brillante Jon Favreau e con i nostri fantastici partner della BBC, siamo entusiasti di poter offrire ancora una volta agli spettatori l’opportunità di immergersi nel nostro mondo come era 66 milioni di anni fa e di farli entrare in contatto con creature ancora più strane e meravigliose».

La serie ha ottenuto il 100% del punteggio della critica su Rotten Tomatoes ed è stata definita come “assolutamente incantevole” (Inverse), “sbalorditiva” (Daily Mail UK) e “stupefacente” (Decider). “Il pianeta preistorico” è stata anche premiata, tra gli altri, dai Television Critics Association Awards, dai Visual Effects Society Awards, dagli Annie Awards, dagli Hollywood Music in Media Awards e dai Cinema Eye Honors Awards.

Il pianeta preistorico combina la miglior regia naturalistica, le più recenti conoscenze paleontologiche e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per svelare gli spettacolari habitat e gli abitanti dell’antica Terra, in un’esperienza immersiva unica nel suo genere. La serie è prodotta dal dal team della BBC Studios Natural History Unit con il supporto degli effetti visivi fotorealistici di MPC (“Il re leone”, “Il libro della giungla”), applicati alla concept art creata da Jellyfish Pictures (“Il Libro di Boba Fett”, “Spirit – Il ribelle”). La seconda stagione di “Il pianeta preistorico” continua a far rivivere la storia della Terra come mai prima d’ora: la serie presenta al pubblico nuovi dinosauri, nuovi habitat e nuove scoperte scientifiche, portando gli spettatori in un’epica avventura: con nuove creature, come il Tarchia, uno dei più grandi Anchilosauri, e con il ritorno di ‘personaggi’ famosi come il Tyrannosaurus rex e molti altri, la serie torna con una nuova stagione di meraviglie preistoriche.

Colonna sonora di Hans Zimmer e Andrew Christie per Bleeding Fingers Music. Partitura originale di Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music. La prima stagione completa è disponibile in streaming su Apple TV+.

Il pianeta delle scimmie: recensione del film del 1968

Il pianeta delle scimmie: recensione del film del 1968

Il Pianeta delle scimmie è il film culto del 1968 di Franklin J. Schaffner con protagonisti nel cast Charlton Heston, Roddy McDowell, Kim Hunter e Maurice Evans. 

  • Anno: 1968
  • Regia: Franklin J. Schaffner
  • Cast: Charlton Heston, Roddy McDowell, Kim Hunter, Maurice Evans

Il pianeta delle scimmie, trama

Il pianeta delle scimmieAlle soglie dell’anno 4.000, l’equipaggio ibernato di una navetta spaziale viene ‘svegliato’ allorché il veicolo si approssima ad un pianeta con caratteristiche simili a quelle della Terra.

I tre astronauti superstiti (una quarta, unica donna della missione, è morta per un guasto alla sua capsula nel corso del viaggio), sbarcano e si avviano all’esplorazione, incrociando un gruppo di esseri umani ad uno stadio primitivo di civilizzazione… Improvvisamente, vengono attaccati da un gruppo di scimmie a cavallo: uno dei tre muore, gli altri due vengono catturati.

Da qui in poi la storia seguirà le vicende di uno di loro, Taylor (Charlton Heston), il quale prima comprenderà di trovarsi di fronte a un pianeta in cui le scimmie si sono evolute mentre il genere umano è rimasto ad uno stadio primitivo,  diventando in seguito una sorta di cavia  nel momento in cui mostrerà di saper parlare correttamente; in seguito, con l’aiuto di due scimmie particolarmente sensibili, Zira e Cornelius (Kin Hunter e Roddy McDowall) e di uno scienziato più ostile, ma in fondo comprensivo, (Maurice Evans) Taylor riuscirà a fuggire assieme a Nova, donna primitiva assieme alla quale era stato imprigionato, solo per scoprire in seguito di trovarsi proprio sulla Terra che, devastata da una guerra nucleare, ha visto il genere umano regredire e le scimmie diventare la specie dominante.

Il pianeta delle scimmie, il film di fantascienza

Il pianeta delle scimmieIl pianeta delle scimmie è tratto da un romanzo del francese Pierre Boulle, rispetto al quale diverse sono le libertà narrative prese, a partire dal pianeta che nel libro non è la Terra, e dallo stato evolutivo delle scimmie che, molto più ‘tecnologiche’ nel libro, nel film hanno raggiunto uno stadio sociale molto più vicino a quello dell’Alto Medioevo, compreso l’atteggiamento della classe dominante, che conserva e il proprio potere in forza di un dogmatismo che mescola scienza e religione in modo da preservare lo status quo. L’arrivo dell’umano ‘intelligente’ metterà in crisi molte convinzioni, o meglio rischierà di portare alla luce una verità tenuta nascosta.

L’anno di uscita, 1968, è emblematico del clima che si respirava ai tempi, che alla fine influenza tutto Il pianeta delle scimmie: le tensioni razziali (simboleggiate dalle diverse specie di primati inserite nel film, coi gorilla nelle vesti di una spietata casta militare), le proteste civili (la scena dell’aggressione e della cattura dei primitivi appare riprodurre una carica della polizia nei confronti di un gruppo di manifestanti), il sogno di una coesistenza civile (con la celebre scena del bacio tra Taylor e Zira, probabilmente il primo ‘bacio inter-specie’ della storia del cinema), fino al monito lanciato a un mondo sull’orlo della catastrofe (non sono passati tanti anni dalla crisi dei missili di Cuba), con la celeberrima sequenza finale con la testa della Statua della Libertà a emergere dalle sabbie (scena che porta il pathos ai massimi livelli, con la natura di quella statua a lentamente svelata) rendono l’opera un efficace specchio delle questioni sociali che caratterizzavano quel periodo.

Allo stesso tempo, Il pianeta delle scimmie  fa segnare una svolta epocale per i trucchi utilizzati, anche se bisogna dire che sotto questo profilo non ha resistito al passare del tempo: visto oggi, può sembrare per certi aspetti grottesco, se non ridicolo, pur essendo godibile, cercando di immedesimarsi nel pubblico dell’epoca.

Il pianeta delle scimmie, caposaldo dal 1968

Il Pianeta delle ScimmieIl Pianeta delle Scimmie a oltre 40 anni di distanza resta ancora oggi un caposaldo nella storia del genere; ha forse avuto la sfortuna di uscire nello stesso anno di 2001 Odissea nello spazio, risultando già ‘vecchio’ rispetto al capolavoro di Stanley Kubrick, tuttavia col tempo si è conquistato un posto nel cuore degli appassionati e non solo, visto che  nel 2001 è stato inserito nel Registro Nazionale dei Film della Libreria del Congresso Americano, che ne ha riconosciuto il valore storico e culturale.

Il successo de Il Pianeta delle Scimmie all’epoca è stato tale da produrne ben quattro sequel, due serie tv, e due remake (poco riuscito quello firmato nel 2001 da Tim Burton, più efficace il più recente, L’alba del pianeta delle scimmie, basato in realtà su 1999 Conquista della Terra, quarto film della serie), e ha rappresentato uno degli apici del successo sia  di Charlton Heston, che del regista Franklin J Schaffner, per il quale questo fu il primo film ‘importante’ e che   in seguito diresse Patton (per il quale venne premiato con l’Oscar),  Papillon e I ragazzi venuti dal Brasile.

A riprova dell’importanza de Il Pianeta delle Scimmie vi sono anche le tante parodie e citazioni che ne sono state fatte nel corso degli anni, basti ricordare le allusioni contenute in Balle Spaziali di Mel Brooks e gli omaggi presenti in più episodi dei Simpson.

Il Pianeta delle Scimmie: per Andy Serkis la serie potrebbe avere 5 film

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Apes Revolution Il pianeta delle scimmie

Andy Serkis è tornato a parlare del franchise Il Pianeta delle Scimmie, in cui ha interpretato il protagonista Cesare negli ultimi due film, L’Alba del Pianeta delle Scimmie e Apes Revolution. La rivelazione è che questa nuova serie potrebbe non fermarsi ad una trilogia:

Potrebbero essere tre film, potrebbero essere quattro. Potrebbero essere cinque. Chi lo sa? Il viaggio continua. Potrebbe non necessariamente essere riassunto o completamente adempiuto in questo prossimo film. Il punto è che, alla fine, sappiamo che stiamo andando a finire di nuovo in ‘Il Pianeta delle Scimmie’, ma che si tratti di questo film o no, io non lo so.

Ecco il video dell’intervista di Andy Serkis ad MTV:

Vi ricordiamo che l’ultimo film del franchise uscito al cinema è stato  Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie: La crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve, ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.

Andy Serkis ancora nel ruolo di Caesar. Nel cast di Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie ci sono anche Jason Clarke (Zero Dark ThirtyPublic EnemiesThe Great Gatsby), Gary Oldman (The Dark Knight RisesThe Harry Potter film series), Keri Russell (The AmericansMission Impossible III), Toby Kebbell (The Prince of PersiaWrath of the TitansRock N Rolla), Kodi Smit-McPhee (Let Me InParaNorman), Enrique Murciano (TrafficBlack Hawk Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line) e Judy Greer (The DescendantsThree Kings13 Going on 30).

Il terzo capitolo, ancora sprovvisto di titolo ufficiale, uscirà al cinema il 29 luglio del 2016.

Fonte: CBM

Il Pianeta delle Scimmie: nel 2017 un altro film

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Il Pianeta delle Scimmie: nel 2017 un altro film

Apes Revolution Il pianeta delle scimmieContinua indisturbato il proliferare di film sul franchise de Il Pianeta delle Scimmie. Dopo L’alba del Pianeta delle Scimmie e Apes Revolution Il Pianeta delle Scimmie, uscito quest’estate con grande consenso di critica e di pubblico, la Fox ha deciso di portare avanti ancora il franchise con un ennesimo film in uscitail 14 luglio del 2017.

Il titolo è ancora un mistero e non si sa nulla di del cast tecnico e artistico che verrà coinvolto.

L’unica cosa che davvero può essere interessante e stimolante per il pubblico italiano è: quale titolo avrà, nel nostro Paese, questo futuro film?Fonte: CBM

Il pianeta delle scimmie: la spiegazione del finale del film del 1968

La scioccante conclusione dell’adattamento originale de Il pianeta delle scimmie (qui la recensione) è stato – ed è tutt’oggi – uno dei finali cinematografici più memorabili di tutti i tempi. Basato sul romanzo di Pierre Boulle, la storia immagina un pianeta in cui le scimmie diventano la specie dominante e gli esseri umani sono sottomessi come animali. Ricco di commenti politici, il film è anche un pezzo fondamentale del cinema di fantascienza e di quello a tema post-apocalittico, elevandosi da film di serie B a vero e proprio successo al botteghino. La sua impresa più importante è però stata quella di lanciare un enorme franchise cinematografico, che continua ancora oggi.

LEGGI ANCHE: Come si inseriscono i film originali de Il pianeta delle scimmie nella nuova serie?

Con Charlton Heston nei panni dell’astronauta Taylor, la semplice premessa de Il pianeta delle scimmie era arricchita da un brillante lavoro di trucco e da una colonna sonora sorprendente. Spesso ricordato come uno dei film di fantascienza più strabilianti degli anni ’60, Il pianeta delle scimmie non ha perso nulla della sua forza nei molti decenni trascorsi dalla sua uscita. Non basandosi solo sulle idee della fantascienza classica, il film mescola anche elementi di mistero, azione e orrore, dando all’adattamento un tono unico che ha contribuito a distinguerlo dal diluvio di fantascienza della fine degli anni Sessanta. Il colpo di scena finale, poi, conclude la storia in un modo particolarmente scioccante.

La spiegazione del finale de Il pianeta delle scimmie

Dopo aver fatto amicizia con gli scienziati Cornelius e Zira, Taylor viene liberato dagli utili primati e portato con la sua compagna di prigionia, Nova, nella Zona Proibita. Lì, a Taylor viene mostrato un gruppo di manufatti umani che provano che un tempo l’uomo era stato industrioso sul pianeta. Arriva però il Dr. Zaius e rivela di essere sempre stato a conoscenza dei manufatti umani. Zaius permette a Taylor e Nova di esplorare la Zona Proibita, ma li avverte che ciò che troveranno potrebbe non piacergli. Zira e Cornelius vengono invece portati via dal dottor Zaius e processati per eresia, mentre Nova e Taylor iniziano a esplorare l’arida terra desolata in cerca di risposte.

Dopo aver presumibilmente esplorato per qualche tempo, il duo umano si ritrova su un tratto di costa che termina con la presenza di una distrutta Statua della Libertà. È a questo punto che Taylor si rende conto di essere stato sulla Terra per tutto il tempo e che il suo viaggio di secoli non lo ha fatto precipitare su un altro pianeta ma gli ha solo permesso di evitare il massiccio evento di estinzione causato dall’uomo che ha distrutto la civiltà umana e ha portato le scimmie ad assumere il controllo. Per lui non c’è dunque nessun pianeta terra su cui tornare, poiché non lo ha mai lasciato.

Charlton Heston, Kim Hunter e Roddy McDowall in Il pianeta delle scimmie
Charlton Heston, Kim Hunter e Roddy McDowall in Il pianeta delle scimmie © 1968 20th Century Fox. All rights reserved.

Il dottor Zaius sa a cosa va incontro Taylor

Il cattivo dr. Zaius è anche uno dei personaggi principali più intelligenti de Il pianeta delle scimmie e sa di non avere più motivo di trattenere Taylor. Dopo aver permesso all’umano curioso di esplorare la Zona Proibita, sa che qualsiasi cosa Taylor scopra lì non farebbe alcuna differenza. Si può presumere che Zaius sappia già tutto ciò che Taylor avrebbe trovato, e non c’era modo di minacciare la società delle scimmie con questa conoscenza, dato che a nessuno importava cosa pensassero o sentissero gli umani. Taylor sarebbe dunque rimasto nella Zona Proibita o sarebbe tornato nelle città delle scimmie per essere ricatturato e tornare a vivere da schiavo.

Il dottor Zaius vuole mantenere il segreto sui manufatti umani

Il pianeta delle scimmie ha rivelato che il dottor Zaius non solo ha fatto arrestare Zira e Cornelius alla fine per eresia, ma ha anche ordinato di sigillare la grotta piena di artefatti umani. Le linee temporali de Il pianeta delle scimmie divergono negli eventuali sequel e reboot della serie, ma la ricerca di Zaius di sedare la conoscenza era ancora parte integrante del dominio della società delle scimmie. Allo stesso modo in cui la società umana copriva gli aspetti più oscuri della sua storia, la decisione di Zaius di mantenere il passato segreto permetteva alla struttura sociale di rimanere intatta.

Con frasi come “legge delle scimmie” lanciate di frequente, era ovvio che la società di questo pianeta fosse fondata sulla presunta superiorità delle scimmie su tutti gli altri esseri viventi. Se si scoprisse che gli umani sono in realtà esseri altamente capaci, questo potrebbe non solo dare forza agli umani soggiogati, ma anche portare gli umili gorilla a mettere in discussione il loro posto nella società. In linea con l’elemento migliore de Il pianeta delle scimmie, i suoi cattivi, il dottor Zaius ha ritenuto di suo interesse mantenere il segreto sui manufatti umani e su ciò che essi rivelano, per evitare che il suo posto elevato nella società venga messo in discussione.

Maurice Evans in Il pianeta delle scimmie
Maurice Evans in Il pianeta delle scimmie © 1968 20th Century Fox. All rights reserved.

Il significato della Statua della Libertà

La rivelazione della Statua della Libertà alla fine del film è un’immagine suggestiva che ha lasciato gli spettatori sotto shock, ma il suo scopo nel film va ben oltre il semplice valore di shock. Il romanzo di Boulle era stato scritto per un pubblico francese e tutti i suoi punti di riferimento attingevano alla cultura francese. Tuttavia, l’adattamento del 1968 fu prodotto negli Stati Uniti e quei riferimenti dovevano dunque essere modificati. Il finale di Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie, film del 2001 di Tim Burton, era ad esempio più fedele al romanzo, ma il film originale ha creato un proprio immaginario che ha contribuito a distinguerlo dal resto del franchise de Il pianeta delle scimmie.

Considerando che la Statua della Libertà è stata usata come simbolo degli Stati Uniti, era l’immagine perfetta per rivelare a Taylor che si trovava sulla Terra e nel suo Paese natale. Al di là del modo in cui lo collegava al suo pubblico primario, aveva anche implicazioni su quanto avvenuto sulla Terra e sembra suggerire che gli Stati Uniti abbiano avuto un ruolo importante nella caduta dell’uomo. La rabbiosa diatriba di Taylor sui suoi predecessori che hanno fatto saltare tutto in aria dimostra che ha capito che la sua ex nazione deve essere stata la causa dell’estinzione.

Il vero significato del finale de Il pianeta delle scimmie

Sebbene il primo sequel, L’altra faccia del pianeta delle scimmie (1970), sia particolarmente cupo, lo è anche il suo predecessore, solo in modo più sottile. Il romanzo è piuttosto esplicito nel commentare la classe e il dominio dell’uomo sulla Terra, mentre il film del 1968 affronta le stesse idee ma senza essere troppo esplicito. Molti media dell’epoca della Guerra Fredda avevano lanciato foschi avvertimenti sulla guerra nucleare, ma tutti avevano l’idea piuttosto egoistica che la distruzione dell’uomo sarebbe stata la fine del mondo stesso. Il finale de Il pianeta delle scimmie era completamente diverso, in quanto suggeriva che la distruzione dell’uomo non avrebbe posto fine al pianeta, ma solo al suo dominio.

Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

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Il Pianeta delle Scimmie: il nuovo film non sarà un reboot

Lo scorso dicembre abbiamo appreso la notizia che un nuovo film del franchise de Il Pianeta delle Scimmie è stato ufficialmente messo in fase di lavorazione. Trattandosi del primo dei classici Fox a subire il trattamento di riqualificazione da quando la Disney ha acquisito la maggior parte dello studio e dei suoi titoli, in molti hanno subito pensato che il nuovo film sarebbe stato l’ennesimo reboot della saga.

In realtà, non sarà così! Nella giornata di ieri, un report di DiscussingFilm sosteneva che il nuovo film della saga de Il Pianeta delle Scimmie affidato a Wes Ball (regista di Maze Runner) sarebbe stato un vero e proprio reboot. A poche ore di distanza dalla diffusione della notizia, però, è arrivata la smentita di Ball in persona via Twitter: il nuovo film porterà avanti la storia di Cesare, il protagonista della serie reboot (interpretato da Andy Serkis) iniziata 2011 con L’alba del pianeta delle scimmie e proseguita nel 2014 e nel 2017 rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e The War – Il pianeta delle scimmie.

Attraverso il suo profilo Twitter ufficiale, in risposta ad un fan che ha sottoposto alla sua attenzione la presunta “conferma” del reboot, Wes Ball ha dichiarato:

“Non è mai stato più facile per un giornalista di cinema entrare direttamente in contatto con le vere persone che conoscono davvero i fatti… ma forse il punto, oggigiorno, non è proprio la mancanza di un controllo dei fatti? 

Non importa. Non preoccupatevi. Non voglio in alcun modo rovinare la sorpresa, ma posso tranquillamente dire che l’eredità di Cesare continuerà…”

(Photo: Twitter / @wesball)

Wes Ball sarà anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla Oddball Entertainment, Joe Hartwick.

Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius sapiens).

L’adattamento cinematografico del 1968, Il pianeta delle scimmie, è stato un successo per la critica e per il pubblico, iniziando una serie di sequel, tie-in e opere derivate. Originariamente in mano a Arthur P. Jacobs, produttore dei primi film della serie, dal 1973 i diritti della serie sono andati alla 20th Century Fox.

Fonte: ScreenRant

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