Channing Tatum
ritorna nelle vesti (poche) di Magic Mike, insieme a buona
parte del cast, sia artistico che tecnico: Steven
Soderbergh resta dietro le quinte, ma sulla sedia del
regista, c’è Gregory Jacobs, già produttore del
film precedente.
Mike ha detto addio alla vita da
spogliarellista da tre anni per costruirsi un’attività propria e
una famiglia, ma i suoi progetti non vanno a gonfie vele. I suoi
compagni di palco sono rimasti attaccati alla vecchia vita, ma si
avvicina anche per loro il momento di voltare pagina. Un momento al
quale non vogliono arrivare prima di aver lasciato il loro segno,
partecipando a una celebre convention di spogliarellisti.
Scopriranno che assoldare il leggendario Magic Mike non è poi così
difficile, dando inizio a una folle avventura on the road.
Magic Mike diventa
XXL, si amplia nettamente il divertimento, la durata (che
non si fa sentire) e la bravura del cast artistico e tecnico tutto,
facendo debita menzione alla coreografa Alison
Faulk, che nel suo curriculum vanta collaborazioni con
star come Madonna, Janet Jackson e Missy
Elliot.
L’impronta resta quella
data da Soderbergh, con una fotografia che tende verso la
naturalezza dell’illuminazione e inquadrature pulite. Il resto si
fa più ricco, soprattutto lo spessore dei personaggi e il tema
della dedizione che corre lungo tutto il film: un messaggio
positivo e ispirante. Ognuno di loro ha una storia da raccontare,
delusioni sulle spalle e desideri da coronare. Perfettamente
inseriti nel mondo in cui siamo abituati a vivere, attraverso le
loro manie e passioni, rendono cristalline la comicità naturale che
si nasconde nelle tendenze dei nostri tempi e, dalla poltrona dello
spettatore si ride senza amarezza. Dove non c’è spazio per la
retorica, il messaggio arriva, limpido e preciso, frutto di un
umorismo usato con grande intelligenza.
Attraverso il viaggio di questi
ragazzotti tutti muscoli e sorrisi, si stagliano le figure care al
buon cinema hollywoodiano: il sogno americano, la ricerca
dell’amore, della serenità d’animo e la profondità di una passione.
Magic Mike & Co., nonostante i nomi d’arte discutibili, non sono
“solo” spogliarellisti, ma hanno un credo e una filosofia che
applicano senza sconti al loro lavoro, come farebbe ogni
professionista.
E lo fanno, di fatto, anche i
professionisti chiamati alla realizzazione di Magic
Mike XXL, che sono lì a ricordarci che il cinema è
anche leggerezza, che leggerezza non vuol dire
frivolezza; che l’intrattenimento si può sposare con il
cinema di qualità; che l’etichetta commerciale applicata a
un film, non è una brutta cosa; che divertirsi guardando dei
performer che fanno lo streap tease e non coglierci nessun
significato profondo… beh… anche quello non sarebbe poi un
crimine!