Il regista Todd Philipps ha pubblicato le prime immagini da Arms & the Dudes, in cui Miles Tellere Jonah Hill sono protagonisti:
Miles TellerMiles Teller e Jonah Hill
Scritto da Todd Phillips insieme a Jason Smilovic (Slevin – Patto Criminale), il film, ispirato alla storia vera raccontata da Guy Lawsom in un articolo su Rolling Stone, racconta di due tossici ventenni (Hill e Teller) che, arrivati a Miami Beach durante la guerra in Iraq, diventano commercianti di armi per il governo statunitense. Quando si troveranno di fronte a un affare da 300 milioni di dollari per vendere armi all’esercito afghano però scopriranno di avere a che fare con persone molto pericolose.
Prossimamente Jonah Hill sarà al cinema con Hail Caesar, nuovo attesissimo film dei fratelli Coen, e come doppiatore nel cartoon Sausage Party. Invece Miles Teller sarà nel cinecomic Fantastic 4 – I Fantastici Quattro.
Ecco un secondo trailer internazionale di Fantastici Quattroin cui vediamo altre immagini inedite. Il film, diretto da Josh Trank, uscirà il 10 settembre 2015 in Italia.
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Ricordiamo che Kate Mara vestirà i panni di Sue Storm / La Donna Invisibile. Jamie Bell quelli invece di Ben Grimm / La Cosa. Miles Teller interpreterà il ruolo di Reid Richards / Mr. Fantastic, mentre Michael B. Jordansarà Johnny Storm / La Torcia Umana. Nel castanche Tim Blake Nelson e Reg E. Cathey.
Si replica anche questo sabato l’appuntamento da Cannes 2015 con Cinefilos Addicted, grazie al nostro inviato Aurelio Vindigni Ricca e al super ospite di questa settimana, Andrea Guglielmino. Si parlerà del Festival, degli ospiti, delle sorprese e dell’ultimo film presentato in concorso, il Macbethcon Michael FassbendereMarion Cotillard che tanto sta facendo discutere.
L’appuntamento è alle 16.00 a questo link, dove potrete seguire la diretta e commentare.
All’apparenza trasandato e sovrappeso, Leonardo DiCaprio ha trascorso un altro pomeriggio di ozio a largo della costa cannense su uno yatch, circondato da amici a prendere il sole. In realtà, quello che a noi sembra una persona che si sta lasciando andare è un uomo più attivo che mai, nel cinema e nel sociale, che riesce anche a godersi la vita e i proprio privilegi.
L’attore, che sarà protagonistia del prossimo film di Alejandro Gonzales Inarritu, The Revenant, ha partecipato a un evento benefico, collaterale al festival in svolgimento, raccogliendo 33 milioni per la lotta contro l’AIDS.
Sono diverse le foto dal set di X-Men Apocalypse che ormai cominciano a circolare, ma è innegabile che l’attesa dei fan è alta soprattutto per vedere che aspetto avrà Oscar Isaac nei panni del cattivissimo Apocalisse.
L’attore, noto per i ruoli in film impegnati e “piccoli”, si approccia adesso a un block buster supereroistico, dopo l’esperienza invidiabile sul set di Star Wars il Risveglio della Forza. Parlando però del ruolo in X-Men e del suo approccio al personaggio, Isaac ha commentato: “Ho letto più volte lo script, cercando la giusta angolatura per affrontare il personaggio (…) stiamo giocando con diversi aspetti del personaggio e stiamo vedendo cosa esce fuori. Simon Kinberg e Bryan Singer faranno un lavoro straordinario”.
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Dal momento che i due attori sono stati convocati insieme sul set del film, possiamo supporre che avranno delle scene in comune e che quindi potremo finalmente vedere sviluppata la storyline che riguarda Bestia e Mistica e che è rimasta accennata da X-Men L’Inizio.
Con Bryan Singer alla regia e allo script, in X-Men Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris. Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passatoe rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrwaler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).
Alcune indiscrezioni vorrebbero nel film anche Channing Tatum nei panni del nuovo Gambit.
In principio vi era la Scozia selvaggia e le sue valli sterminate, i suoi contorni rigogliosi, spigolosi, e il vento gelido fra gli arbusti e i capelli degli uomini. Uomini mossi dalla rabbia, dalla fame di conquista, con le mani sempre occupate da spade d’acciaio e sporche di sangue scuro. Fra loro il più ambizioso fra tutti, Macbeth, furioso e pieno di cieca determinazione.
Protagonista del più conosciuto ed essenziale lavoro di William Shakespeare, il generale dell’esercito di Duncan torna a vivere sul grande schermo cinematografico grazie allo sguardo visionario di Justin Kurzel, a quattro anni di distanza da Snowtown. Fra i mille approcci possibili per un adattamento, il regista australiano sceglie una strada curiosa: riprende alla lettera il testo classico dell’opera ma vi costruisce attorno un mondo nuovo, imponente.
Lo fa usando un linguaggio visivo assolutamente contemporaneo, colossale, aiutato dall’incredibile talento di Adam Arkapaw che firma una fotografia da premio. Una scelta che potrebbe far storcere il naso a molti, eppure pensandoci in profondità si tratta di un modus operandi perfettamente in linea con il Macbeth originale. Ambientato durante il basso medioevo, il dramma è ormai un archetipo della brama di potere e della sua pericolosità. La storia di un Re talmente avido da mettere da parte – pur di avere il controllo assoluto – i valori fondamentali della vita e perdere tutto. La moglie, il figlio, la lucidità mentale. Ogni cosa è sacrificata solo per poter indossare una pesante corona sul capo. Un contesto antico che nasconde temi e sfumature vivi ancora oggi, che serpeggiano nella società che noi stessi abbiamo costruito.
Esistono ancora guerre in Africa o in Medio Oriente per ideali ambigui, ma si combatte anche laddove i campi di battaglia non sono espliciti. Non si affilano le spade e non si dissemina morte nelle piazze, ma si trama segretamente sui posti di lavoro, nelle lotte di camorra, o semplicemente ci si annienta all’interno del nucleo familiare.
Dai tempi di Shakespeare sono passati oltre quattrocento anni, quasi mille dalla vera leggenda di Macbeth di Scozia, ma la storia ancora si ripete uguale, imperterrita. Il risultato è stupefacente, l’attualità delle immagini si fonde alle parole altissime del drammaturgo inglese con potenza, richiamando alla mente alcune tinte tarantiniane e i paesaggi desolati e inospitali dei western di Sergio Leone. Kurzel gioca con i colori e la saturazione, la velocità dei frames e le nebbie fitte divertendosi e “divertendo”.
Meno lineare la direzione degli attori: il testo di difficoltà estrema ha messo a dura prova Michael Fassbender e Marion Cotillard, che porta l’ulteriore handicap di essere madrelingua francese. Il primo riesce a lasciare un segno forte, epico, quando è presente sulla scena tutto acquista spessore; la seconda appare più spaesata, confusa, inoltre non regala a Lady Macbeth quella giusta perfidia malcelata che dovrebbe forse avere. Se però i due si trovano nella medesima inquadratura, il discorso cambia e insieme – straordinariamente – si completano. Oltre agli interpreti, anche il pubblico potrebbe subire la maledizione della lingua arcaica.
Macbeth appare infatti, sin dalle sue prime battute, un prodotto di nicchia destinato a spettatori dotati di una certa cultura e sensibilità. Aspettarsi un episodio d’autore di Game of Thrones lungo 113 minuti potrebbe essere un errore fatale per molti, ma almeno oggi – forse – la tomba di William Shakespeare è salva dall’avere particolari scossoni.
James Gunn ha dichiarato via Facebook di aver arruolato, peril suo prossimo film The Experiment Belko, anche Michael Rooker.
L’attore è un grande amico e collaboratore del regista di Guardiani della Galassia, e stando alle dichiarazioni di Gunn, non poteva certo mancare in questo sui nuovo viaggio.
The Experiment Belko si basa su uno script redatto da Gunn pochi anni fa, e racconta la storia di un gruppo di espatriati americani che lavorano in un edificio a San Paolo, in Brasile, e si trovano intrappolati nel loro luogo di lavoro. Una voce emessa dal sistema di altoparlanti, li costringerà via via ad uccidersi a vicenda. Gallagher Jr. sarà Mike Pelk, uno dei personaggi principali. McLean inizierà le riprese il prossimo mese a Bogotà.
Mentre si affievoliscono le polemiche intorno alla discussa scena finale di Game of Thrones 5×06, con protagonista Sansa Stark (Sophie Turner), si fanno sentire più alte le voci che urlano al “fallimento” per quello che riguarda la messa in scena di alcuni dei personaggi più attesi di questa quinta stagione della serie HBO.
SEGUONO SPOILER DAI ROMANZI
Parliamo ovviamente della rappresentazione delle Serpi della Sabbia, le vendicative figlie bastarde di Oberyn Martell (Pedro Pascal). Nei romanzi, le Serpi, Obara (Keisha Castle-Hughes), Nymeria (Jessica Henwick) e Tyene Sand (Rosabell Laurenti Sellers), agivano di concerto con Arianne Martell, nipote di Oberyn e figlia di Doran (Alexander Siddig), il principe di Dorne. Nei romanzi, la principessa Arianne, per vendicarsi della morte dello zio contro i Lannister, vuole rapire Myrcella (Nell Tiger Free), non per farle del male, ma per incoronarla legittima regina dei Sette Regni, in quanto secondogenita (presunta) del defunto Re Robert Baratheon (Mark Addy). A Dorne infatti non si dà importanza al sesso nelle leggi di successione. Così, per avere “in pugno” la legittima regina degli Andali, Arianne, all’insaputa del padre Doran, organizza il rapimento, di notte, e con la complicità delle cugine, le Serpi. In tutto ciò Ellaria (Indira Varma), compagna del defunto Oberyn, è chiusa nel suo dolore, pregando per la pace e per la salvezza delle sue piccole figlie, avute da Oberyn.
Cosa accade nella serie? Per questioni di praticità gli showrunner hanno eliminato il personaggio di Arianne, addossando a Ellaria, carattere che lo spettatore già conosceva, il desiderio di vendetta per la morte di Oberyn. Sono poi state eliminate anche le piccole figlie di Ellaria e Oberyn stesso, ed è stato dato spazio alle tre Serpi più grandi, Obara, Tyene e Nymeria, appunto (e in realtà nessuna delle tre è figlia di Ellaria!). Cosa non da sottovalutare, nei romanzi Myrcella (e anche Trystane, interpretato da Toby Sebastian) è una bambina, bellissima e acuta, con tutte le caratteristiche positive che avrebbero fatto di Cersei (Lena Headey) una buona regina, se non fosse stata così meschina. Specifichiamo queste differenze per completezza di informazione, non perché si critica a priori la decisione di cambiamento rispetto ai romanzi.
In merito all’episodio andato in onda domenica scorsa possiamo evidenziare i seguenti elementi: sono annullate le differenze caratteriali tra le tre Serpi, omogeneizzandone anche i look e le etnie; è venuto meno il principio, caro a Oberyn Martell, che a Dorne “non si fa del male alle bambine“, dal momento che lo scopo delle vendicative sorelle è chiaramente quello di uccidere Myrcella; la scena del rapimento avviene alla luce del sole, nel bel mezzo dei Giardini dell’acqua, sotto gli occhi del principe Doran, quasi che queste famigerate combattenti siano delle sprovvedute; Myrcella e Trystane sono due adolescenti un po’ sciocchi, che replicano dinamiche rappresentate nel peggior tv movie per adolescenti.
Trystane Martell e Myrcella Baratheon
Mancano quattro episodi alla fine della stagione e sembra davvero difficile che tutto questo possa essere recuperato, almeno per quanto riguarda la storyline di Dorne, tuttavia è importante sottolineare che il fallimento della trasposizione televisiva di questa famiglia non si deve ai cambiamenti operati rispetto al testo di partenza, ma all’approssimazione con cui tutto è stato messo in gioco. Capiamo l’esigenza di ridurre il numero di personaggi, e quindi di eliminare sia Arianne che le Serpi più piccole, capiamo anche il maggiore appeal che può avere su un determinato tipo di pubblico una coppia di adolescenti innamorati piuttosto che due bambini innocenti che giocano agli scacchi di Westeros (cyvasse). Tuttavia per la rappresentazione dei personaggi è stata percorsa una scelta ottusa, dipingendo le Serpi come le cattive che aggrediscono una bambina e Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau) come un salvatore accorso per difendere la figlia/nipote. Questa scelta di narrazione mette in ombra due degli elementi più interessanti di Dorne, delle sue leggi e delle sue politiche. La prima è la parità di genere: passa in secondo piano il fatto che, secondo le leggi di Dorne, alla morte di Joffrey (Jack Gleeson), Myrcella sarebbe dovuta diventare Regina, e non Tommen (Dean-Charles Chapman), terzogenito; la seconda è che nella sottilissima e labile differenza tra bene e male che c’è nella vita, così come nei romanzi di Martin, i Martell propendono senza dubbio dalla parte dei “buoni”, in quanto avversari prediletti dei Lannister. La vera perplessità però giunge nel momento in cui si pensa alla rappresentazione di Oberyn Martell nella quarta stagione; come è possibile che si sia riuscito a rendere tanta giustizia a un personaggio e a togliere invece tanta dignità ad altri caratteri che a quel personaggio sono strettamente legati?
Chi pensa positivo può sperare nelle ultime quattro puntate di stagione per trovare nella storyline di Dorne un senso e una consapevolezza, chi invece è più rassegnato può continuare a guardare al Nord, alla Barriera e a Grande Inverno, dove, pare, stiano accadendo cose ben più interessanti, nonostante gli stravolgimenti dell’opera letteraria.
Carol, Inside Out, Sicario, Amy e Son of Saul. Variety si è divertito a segnalare cinque titoli presentati nel corso del Festival di Cannes 2015 che punteranno quasi sicuramente ai prossimi Oscar. La Croisette, si sa, è un’eccellente vetrina e, come dimostra l’esempio di Foxcatcher, può essere un buon punto di partenza per la stagione dei premi che animerà l’autunno caldo del cinema.
Variety segnala innanzitutto Carol di Todd Haynes come uno dei frontrunner degli Academy Awards, in uscita a dicembre negli Usa. È il melodramma firmato dal regista di Io non sono qui uno dei titoli più agguerriti con cui Harvey Weinstein può sbaragliare la concorrenza, portando alla nomination non solo il film, il regista, ma anche la sceneggiatrice Phyllis Nagy (che ha adattato l’omonimo romanzo di Patricia Highsmith) e soprattutto le eccellenti interpreti: Cate Blanchett (sarebbe la settima nomina con 2 vittorie all’attivo) e Rooney Mara, che potrebbe però essere inserita nella corsa per la migliore attrice non protagonista. Oscar buzz anche per Emily Blunt, che potrebbe arrivare a conquistare finalmente una nomination come miglior attrice protagonista grazie al ruolo di agente dell’FBI nel solido Sicario di Denis Villeneuve, nelle sale americane a settembre.
Onori e gloria per Inside Out della Disney Pixar che, secondo Variety, mira alla nomination come miglior film dopo quella ottenuta anni fa per Up. Un traguardo assolutamente alla portata, soprattutto se i posti disponibili saranno sempre più di 5. I documentari dedicati ai personaggi famosi non sembrano mai convincere appieno l’Academy, ma il progetto di Asif Kapadia su Amy Winehouse potrebbe riuscire nell’impresa. Molto probabile anche l’inserimento nella categoria del miglior film straniero dell’acclamato Son of Saul, primo sforzo alla regia di Laszlo Nemes, dramma sull’Olocausto acquisito dalla Sony Pictures Classics.
Melissa Benoist è uno dei volti emergenti di Hollywood. Lanciata dalla serie Glee e presente nel cult premio Oscar Whiplash, Melissa Benoist è la protagonista dell’atteso Supergirl televisivo, ma non rinuncia a partecipare a film indipendenti.
Lowriders è uno di questi, diretto da Ricardo de Montreuil e prodotto dalla Blumhouse Productions, che ha contribuito alla realizzazione proprio di quel gioiello che è Whiplash. Nel cast sono già confermati , Gabriel Chavarria, Theo Rossi e Yvette Monreal. La Benoist, che ha ottenuto il ruolo battendo Nicola Peltz e Lily Collins, interpreteràLorelei, la fidanzata del protagonista, un teenager diviso tra il padre tradizionalista e il fratello membro di una gang che decide di partecipare all’annuale supershow per veicoli lowider, le cui sospensioni sono modificate per consentire l’estremo abbassamento delle auto.
Vedremo Melissa Benoist anche in Danny Collins, al fianco di Al Pacino.
Tra i film più attesi ovviamente troviamo la coppia Sorrentino e Garrone che hanno sempre vinto un premio nelle ultime due edizioni in cui hanno partecipato.
Tra i francesi invece troviamo madame Isabelle Huppert che combatterà se stessa nei film del connazionale Guillaume Nicloux (Valley of Love) e del norvegese Joachim Trier (Louder than Bombs). E sempre dalla Francia arriva Marion Cotillard trasformata di Lady Macbeth (Macbeth di Justin Kurzel), Emmanuelle Bercot (Mon roi di Maiwenn) che aprirà da anche regista fuori concorso il festival e la giovane Anaïs Demoustier, attesa nel film di Valerie Donzelli, Marguerite et Julien.
Anche il Festival di Cannes 2015 è arrivato al termine, un’edizione numero 68 ricca di ovazioni, lacrime e applausi. Molti di questi tutti per l’ultimo film in concorso, l’attesissimo Macbeth di Justin Kurzel con Michael Fassbender e Marion Cotillard. Nonostante negli spazi del Palais des Festivals ci sia molta meno gente rispetto alla prima settimana, poiché molti sono già ripartiti verso casa, l’atmosfera della sala conferenze è assolutamente calorosa e ricca di tensione, esattamente come durante la proiezione del film. Un lavoro impressionante a livello visivo e fedele al testo shakespiriano, girato in Scozia fra panorami mozzafiato non sempre di facile accesso. Quale sarà stato l’aspetto più difficile da affrontare per il regista e i due interpreti? Il primo punta il dito ovviamente contro i luoghi, freddi e impervi.
Discorso differente per i secondi: “Il linguaggio, l’approccio alla lingua originale del testo shakespiriano è stato l’aspetto più ostico della produzione” ha detto Fassbender. Anche la Cotillard, oggi pettinata come una sfinge, concorda con il suo partner sullo schermo: “Certamente il linguaggio è stata la cosa più difficile del film, a maggior ragione per me che sono francese. Inoltre bisognava dare al testo un accento particolare per rendergli omaggio come meritava, è stata una grande sfida. Ho sempre sognato di fare Macbeth a teatro nella mia lingua, ma avere questa occasione di affrontare l’inglese classico non potevo farmela sfuggire. Justin del resto ci ha aiutati molto, ci ha diretto con intimità e ci ha fatto immedesimare alla perfezione nei personaggi con il testo alla mano.”
Un linguaggio che racconta personaggi violenti, spietati, come ci si prepara a un progetto del genere, così solenne? “Recitare è il nostro mestiere – ha detto Marion – passiamo tantissimo tempo sui set e siamo sempre supportati da qualcuno a noi caro, riuscendo a superare le difficoltà quotidiane. Questa volta me la sono cavata da sola, senza nessuno accanto, per sentire nel profondo il personaggio. Ho sofferto ma era necessario per comprendere le caratteristiche di ciò che andavo a fare.” “Io ho studiato il testo due volte a scuola – ha aggiunto Michael – si tratta di un personaggio complesso quello di re Macbeth. Non si tratta solo di uccidere molte persone, devi combattere con le tue stesse mani. Devi brandire la tua spada e rompere le ossa ai nemici, spaccare i crani, tagliare gole, è questo l’aspetto più spaventoso di un lavoro del genere. Mi sono preparato pensando a tutte le atrocità contemporanee, alle guerre in medio oriente. Poi concentrandomi sul lavoro una volta sul set, il miglior modo per contenere i nervi” Nonostante l’inglese proprio di Shakespeare, Kurzel ha confermato che il film è già stato venduto in tutto il mondo anche grazie alle spettacolari immagini che completano le parole, raccontando con loro. “Parole, immagini e musica danzano insieme, era proprio quello che volevamo fare, dare un altissimo senso cinematico al progetto.”
Sulla carta, un nuovo adattamento cinematografico di Macbeth può spaventare il pubblico per molti versi, ma stiamo parlando di una storia appartenente al passato o vi è al suo interno un’atroce attualità? Secondo Fassbender si tratta della seconda opzione: “È un racconto classico, è ovvio, ma narra di un tiranno assetato di potere che a causa dell’ambizione perde tutto, un figlio, una moglie, dunque è un testo sulla perdita. Mette in discussione i rapporti di coppia e la lucidità mentale, è assolutamente attuale.” “Esatto – ha aggiunto Kurzel – è interessante vedere le reazioni umane di fronte all’ambizione e la perdita di qualcosa a noi caro. La disperazione ti avvolge e opprime, hai bisogno di colmare i tuoi vuoti con qualsiasi cosa. È un concetto che si può ritrovare tranquillamente anche nella vita di tutti i giorni, oggi.”
Oltre la tecnica, anche parole dolci e di stima da parte di Michael Fassbender rivolte a Marion Cotillard: “È la migliore nel settore, sul set ha portato grazia e talento, la cosa più sorprendente è che riesce ad essere incredibilmente umana. C’è molta umanità in Lady Macbeth e Marion ti ascolta tantissimo, è molto generosa e materna, è stato facile e meraviglioso lavorare con lei.” Si vola verso la fine, abbiamo sentito parlare della Scozia come un luogo incantato, magico, sempre accarezzato dal vento e freddo, ma qual è il migliore ricordo di questa terra selvaggia? L’attore irlandese non ha dubbi: “Che domande, il whisky.”
Aver affidato a Michael B. Jordan il personaggio della Torcia Umana in Fantastic Fourdi Josh Trank è una scelta che ha destato le critiche e le polemiche di una parte dei fan, i quali hanno accusato la produzione di voler essere a tutti i costi politically correct in termini di quote razziali e di preferire un attore bianco per incarnare Johnny Storm, in linea con i connotati del personaggio nei fumetti originali. La replica dell’attore non si è però fatta attendere.
A Entertainment Weekly Michael B. Jordan ha, infatti, scritto di comprendere le perplessità e i punti di vista di tutti, soprattutto di chi ha un atteggiamento “integralista” e conservatore nei confronti del fumetto – che vanta ormai una storia lunga 50 anni – ma ha anche sottolineato che il “mondo è cambiato” rispetto al 1961, anno di pubblicazione de I fantastici quattro. Josh Trank e Stan Lee sono, del resto dalla sua parte. “Se Stan Lee scrive una mail al mio regista dicendo: Fai bene, mi sta bene, chi sono io per oppormi?”, ha aggiunto l’attore. “Questo è un family movie concentrato su quattro amici – due dei quali siamo io e Kate Mara, la mia sorella adottiva – che si uniscono dopo una serie di sfortunati eventi per formare un team. Questo è il messaggio di Fantastic Four”.
Michael B. Jordan accetta di assumersi la responsabilità di essere a questo punto un simbolo del necessario cambiamento di mentalità a Hollywood nei confronti degli attori di colore, invita ad andare oltre la fedeltà al fumetto e fa un appello ai troll e agli hater su internet: “Togliete la testa dal computer. Uscite fuori e camminate nel mondo, guardate le persone che camminano insieme a voi, guardate gli amici dei vostri amici e chi interagisce con chi. E capite che è questo il mondo in cui viviamo”.
Frank Grillo è stato tra gli attori più social sul set di Captain America Civil War.E a questo punto sembra che abbia voluto sfruttare al meglio il breve periodo di riprese che aveva sul set dei fratelli Russo, visto che, pare, ha già completato il suo lavoro. Ecco cosa ha postato sul suo account Instagram:
L’hashtag per partecipare sui sociale è #AskFavinoGermano
Pierfrancesco Favino ed Elio Germano, due fra i più importanti e celebrati interpreti del cinema italiano, saranno protagonisti di un incontro con il pubblico che si terrà mercoledì 27 maggio alle ore 21 presso l’Auditorium Parco della Musica (Teatro Studio Gianni Borgna). Il Duetto inaugurerà le attività di CityFest, il grande contenitore di eventi speciali, intrattenimento e formazione che la Fondazione Cinema per Roma, presieduta da Piera Detassis, realizzerà lungo tutto il corso dell’anno. Queste attività, che nel 2015 festeggiano anche un importante anniversario, i primi dieci della Festa del Cinema, coinvolgeranno l’intera Capitale, l’area metropolitana e la Regione con incontri, rassegne, anteprime, lezioni: a CityFest hanno già aderito importanti personalità come Paola Cortellesi, Neri Marcorè, Valerio Mastandrea, Laura Morante.
Il primo incontro vede protagonisti due fra gli attori italiani che hanno maggiormente segnato, con la propria ispirazione, gli ultimi anni del cinema italiano, mostrandosi inoltre capaci di straordinarie interpretazioni anche a teatro e sul piccolo schermo. Pierfrancesco Favino ed Elio Germano hanno prestato il volto a miti della nostra cultura (da Leopardi a Bartali), hanno attraversato con i loro personaggi il decennio più controverso e ribelle del ventesimo secolo (gli anni ’70 di Romanzo Criminale e Mio fratello è figlio unico) e si sono messi in luce sulla scena internazionale, da Cannes fino a Hollywood. I due attori incontreranno il pubblico, discuteranno le sequenze più importanti dei loro film e dialogheranno con Mario Sesti, responsabile dei progetti speciali di Cityfest e creatore di quel format che ha visto protagonisti, dal 2004 a oggi, Servillo e Verdone, Gabriele Muccino e Giuseppe Tornatore, Sergio Rubini e Riccardo Scamarcio, Stefania Sandrelli e Margherita Buy, Mario Monicelli, Daniele Ciprì e Franco Maresco e tantissimi altri. Nella parte finale dell’incontro, i due attori risponderanno alle domande del pubblico che potranno essere rivolte anche attraverso i principali social network.
L’ingresso all’incontro è gratuito, previo ritiro di un coupon (massimo due a persona) presso il desk situato all’interno della biglietteria centrale dell’Auditorium Parco della Musica. I coupon saranno distribuiti il giorno stesso dell’evento (mercoledì 27 maggio), a partire dalle ore 18, fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’attività di CityFest è realizzata grazie ai Soci Fondatori della Fondazione Cinema per Roma: Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio, Istituto Luce Cinecittà (in rappresentanza del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), Fondazione Musica per Roma e Città metropolitana di Roma Capitale
È finita da pochi minuti la proiezione stampa del MacbethJustin Kurzelpresentato al Festival di Cannes 2015, con Michael FassbendereMarion Cotillard.
Le voci che arrivano dalla croisette sono incontrovertibili: acclamato all’unanimità, ovazione per Fassbender. E, a questo punto azzardiamo, magari un premio importante agli attori?
L’adattamento cinematografico dell’opera shakespeariana è presentata come “una rivisitazione di ciò che il periodo di guerra doveva essere stato per uno dei più famosi e interessanti personaggi di Shakespeare, una storia di passione e ambizione ambientata in una Scozia devastata dalla guerra medievale”.Il regista, che ha condotto una ricerca approfondita sul periodo in cui sono ambientati i fatti e sulla brutalità dei combattimenti, ha affermato: “Mi ricorda molto il Western. E un peaesaggio e un’atmosfera molto più pericolosi di quanto abbia mai visto nei precedenti adattamenti di Macbeth”.
L’australiano Justin Kurzel ha d’altra parte già dato prova della sua bravura nella rappresentazione di paesaggi desolati e cupi nel suo – pluripremiato – Snowtown.
Accanto a Fassbender (Macbeth, generale dell’esercito di Duncan) e Marion Cotillard (Lady Macbeth), nel cast anche Paddy Considine (Banquo), Sean Harris (Macduff), e David Thewlis (Duncan). Macbeth verrà presentato in anteprima a Cannes il prossimo mese.
Now You See Me 3 è già realtà. Un anno prima dell’uscita nelle sale di Now You See Me 2, prevista per il 10 giugno 2016, la Lionsgate ha annunciato di voler sviluppare un terzo capitolo delle storie degli illusionisti rapinatori. Il ceo Jon Feltheimer, nell’illustrare i piani futuri della Lionsgate, ha dichiarato di credere molto nel successo di questo franchise, inaugurato nel 2013 con Now You See Me di Louis Leterrier.
Il sequel, che sarà diretto da Jon M. Chu, vede il ritorno del cast del primo film riunendo quindi Mark Ruffalo,Woody Harrelson,Jesse Eisenberg, Dave Franco, Morgan Freemane Michael Caine, a cui si aggiungono Lizzy Caplan, che sostituiràIsla Fisher, e Daniel Radcliffe. Feltheimer si è detto convinto della riuscita al box office di questo secondo episodio, che nelle aspettative dovrebbe superare i 351,7 milioni di dollari incassati a livello mondiale dal primo Now You See Me. Probabilmente, nei prossimi mesi, si saprà quali interpreti del cast originario proseguiranno la loro avventura nella serie.
La strategia della Lionsgate è sempre più orientata al franchise: dopo Hunger Games e Divergent, la casa di produzione ha annunciato anche una serie di film dedicati all’Odissea diretti da Francis Lawrence.
Per il momento non sarà possibile vedere Youth – La Giovinezza, nuovo film di Paolo Sorrentino con Micheal Caine e Harvey Keitel già nelle sale italiane dopo la presentazione al Festival di Cannes, in versione originale in lingua inglese ma solo in quella doppiata in italiano. Molti spettatori, e diversi addetti ai lavori, sono e resteranno delusi, ma l’imposizione arriva direttamente dalla Fox Searchlight, che ha acquisito i diritti del film per il Nord America e teme il dilagare della pirateria di un’eventuale copia originale nel nostro Paese.
A far circolare la news a livello mondiale ci ha pensato Variety, che ha riportato le parole della Indigo, casa di produzione di Youth – La Giovinezza: “Siete in tantissimi — e ne siamo felici — a chiederci dove poter vedere il film in versione originale. Purtroppo però il nostro distributore USA Fox Searchlight ci ha chiesto di non predisporre copie in lingua originale a causa degli enormi problemi di pirateria del nostro Paese. Ce ne dispiace molto ma non avevamo alternative. Tutti gli altri paesi che escono in lingua originale, Francia compresa, aspetteranno l’uscita statunitense, prevista per settembre. Se, come ci auguriamo, il film avrà lunga vita, le poche copie in inglese (Roma, Milano e Firenze) che il nostro mercato consente, usciranno allora”.
Armiamoci, dunque, di molta pazienza, aspettando l’autunno per la versione originale. Youth – La Giovinezza è uscito in Italia il 20 maggio in contemporanea con Cannes ed è già primo al box office.
Continuano le riprese a Los Angeles dell’annunciato spin-off Fear The Walking Dead, attesa nuova serie che partirà tra poco sul network americano della AMC. Ebbene oggi da yvrshoots arrivano nuove foto:
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La serie, che si svolgerà durante la medesima apocalisse zombie descritta nella serie originale, ma in un altro luogo, avrà come protagonisti l’insegnante divorziato Sean Cabrera e la consulente scolastica Nancy Tompkins, che uniscono le forze e cercano di sopravvivere in un mondo diventato ostile; al loro fianco il figlio di Sean, Nick, che ha affrontato la dipendenza dalle droghe in passato e l’ambiziosa Ashley Carey, figlia di Nancy.
Cresce l’attesa per l’arrivo dei nuovi episodi di Pretty Little Liars 6, sesto e ultimo ciclo di episodi dello show di successo trasmesso dal network americano della ABC Family. E oggi arriva un breve teaser diffuso da Lucy Hale:
Pretty Little Liars è una serie televisiva statunitense di genere a metà tra teen drama e giallo, che va in onda dall’8 giugno 2010 negli USA sul network ABC Family. Ideata da Marlene King, è basata sull’omonima serie di libri scritta da Sara Shepard pubblicata in Italia con il titolo diGiovani, carine e bugiarde.
In Italia va in onda dal 21 febbraio 2011 sul canale pay Mya. Il 29 novembre 2011 la serie è stata rinnovata per una terza stagione, andata in onda negli Stati Uniti a partire dal 5 giugno 2012. Il 4 ottobre 2012, la serie è stata rinnovata per una quarta stagione di 24 episodi, in onda a partire dall’11 giugno 2013. In chiaro, la serie viene trasmessa a partire dal 10 giugno 2013 su Italia 1.
Il 26 marzo 2013, ABC Family ha rinnovato la serie per una quinta stagione di 25 episodi (incluso uno special natalizio) in onda a partire dal 10 giugno 2014 negli USA, e annunciato la produzione di uno spin-off, intitolato Ravenswood, il cui episodio pilota è andato in onda negli USA il 22 ottobre 2013. In seguito al termine della prima stagione, la serie Ravenswood è stata cancellata. Il 10 giugno 2014 ABC Family ha rinnovato la serie per una sesta e settima stagione.
E’ arrivato il gran giorno al Festival di Cannes 2015 di Macbeth, il film con protagonista Michael Fassbender e Marion Cotillard e adattamento Shakespeariano diretto dall’australiano Justin Kurzel.
L’adattamento cinematografico dell’opera shakespeariana è presentata come “una rivisitazione di ciò che il periodo di guerra doveva essere stato per uno dei più famosi e interessanti personaggi di Shakespeare, una storia di passione e ambizione ambientata in una Scozia devastata dalla guerra medievale”.Il regista, che ha condotto una ricerca approfondita sul periodo in cui sono ambientati i fatti e sulla brutalità dei combattimenti, ha affermato: “Mi ricorda molto il Western. E un peaesaggio e un’atmosfera molto più pericolosi di quanto abbia mai visto nei precedenti adattamenti di Macbeth”.
L’australiano Justin Kurzel ha d’altra parte già dato prova della sua bravura nella rappresentazione di paesaggi desolati e cupi nel suo – pluripremiato – Snowtown.
Accanto a Fassbender (Macbeth, generale dell’esercito di Duncan) e Marion Cotillard (Lady Macbeth), nel cast anche Paddy Considine (Banquo), Sean Harris (Macduff), e David Thewlis (Duncan). Macbeth verrà presentato in anteprima a Cannes il prossimo mese.
La trasposizione dell’Odissea annunciata dalla Lionsgate il 6 aprile scorso, che riunirà il team degli ultimi Hunger Games – il regista Francis Lawrence e la produttrice Nina Jacobson – si svilupperà almeno nel corso di due film. Il Ceo di Lionsgate Jon Feltheimer lo ha dichiarato durante una conferenza con gli analisti per discutere del bilancio del trimestre, rendendo noto come l’accordo con Francis Lawrence preveda piùepisodi cinematografici.
La Lionsgate, specialista in franchise di successo come Twilight, Hunger Games e Divergent, ha affidato il compito di dirigere questo nuovo progetto dell’Odissea al regista che ha diretto il secondo, terzo e quarto capitolo della saga di Hunger Games, mentre della sceneggiatura se ne occuperà Peter Craig, già co-autore dello script di Hunger Games: Il canto della rivolta, parte I e II. Si attendono ora le prime indiscrezioni sul cast dell’ambiziosa nuova serie cinematografica.
Cresce l’attesa per l’arrivo di Fantastic Four, il discusso reboot basato sui personaggi Marvel e prodotto da 20th Century Fox. Ebbene oggi arriva un nuovo banner in cui vediamo i protagonisti del film:
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Ricordiamo che Kate Mara vestirà i panni di Sue Storm / La Donna Invisibile. Jamie Bell quelli invece di Ben Grimm / La Cosa. Miles Teller interpreterà il ruolo di Reid Richards / Mr. Fantastic, mentre Michael B. Jordansarà Johnny Storm / La Torcia Umana. Nel cast anche Tim Blake Nelson e Reg E. Cathey.
Mentre continua l’attesa per Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder oggi arriva un nuovo rumors da HeoricHollywood El Mayimbe, ex fonte di Latino Review che ha svelato alcuni dettagli sulle origini del personaggio di Wonder Woman interpretato daGal Gadot.
A quanto pare secondo quest’ultimo lei sarà un personaggio vecchio di secoli e che il film di Wonder Woman sarà una sorta di prequel del DC Cinematic Universe. A questo punto sarà interessante vedere se Snyder per Wonder Womanavrà scelto di optare per la versione di New 52, in cui la guerriera amazzonica è un Dio, figlia di Zeus, essenzialmente un Ercole al femminile. Oppure la versione pre-New 52 in cui le sue origini vengono ricondotto ad una statua di argilla che ha ricevuto la vita dagli Dei dell’Olimpi. La terza opzione è che Snyder presenta una nuova originale storia di Wonder Woman, anche se sembra improbabile data la propensione del regista a rimanere molto federe al materiale originale
Cosa ne pensi di questo rumors? e soprattutto quale storia vorreste?
Ricordiamo che Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder è stato scritto da ChrisTerrio, da un soggetto di David S. Goyer. Nel film saranno presenti Henry Cavill nel ruolo di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane Lane, JesseEisenberg, Ray Fisher, Jason Momoa e GalGadot. Batman v Superman: Dawn of Justice arriverà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio 2016.
Continuano le riprese dell’atteso Deadpool con Ryan Reynolds e oggi l’attore ha pubblicato una nuova foto in cui lo vediamo far sognare un piccolo fan sul set:
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Vi ricordiamo che in Deadpool ci sono confermati con Ryan Reynolds anche Morena Baccarin, T.J. Miller, Ed Skrein, Gina Carano e Daniel Cudmore che tornerà nei panni di Colosso. Deadpoolè scritto da Paul Wernick e Rhett Reese, diretto da Tim Miller e sarà nei cinema USA dal 12 febbraio 2016.
Al pari della morte, vi è un altro aspetto imprescindibile della vita: la malattia, in tutte le sue sfumature. Sappiamo bene che non è un modo molto allegro per iniziare una recensione ed invogliare la lettura, ma Chronic di Michel Franco (regista vincitore di Un Certain Regard a Cannes nel 2012 con Después De Lucìa) mette il pubblico proprio di fronte a diverse patologie in stato terminale dal punto di vista di un infermiere professionista. David segue i suoi pazienti con una cura maniacale, è attento ai loro bisogni come alle loro passioni, quasi se ne innamora e li trasforma nella sua stessa famiglia. Come spinto da un senso di colpa nei riguardi della moglie e del figlio, anch’essi deceduti per motivi clinici, oltrepassa costantemente il confine lavorativo riducendo la vita privata a pochi momenti passati in palestra o a fare jogging.
Chronic, il film
I pazienti hanno sempre la precedenza su tutto, fino al loro ultimo respiro. La vita però, talvolta, è talmente cieca e ingiusta da riservare sorprese inaspettate, come accuse gravi e infondate da parte di familiari scriteriati (o addirittura gelosi, data la vicinanza fisica e morale di David rispetto al proprio caro). Ulteriori pesi che si sommano a quelli umani e spirituali, quotidianamente messi alla prova da metastasi che lasciano poco scampo, dall’AIDS, dai continui funerali, fardelli dai quali – a una distanza così ravvicinata – è difficile scappare.
Ne esce un film piatto, monocorda, che batte puntualmente su un unico doloroso tasto e con una direzione confusa. Oltre a smuovere una facile compassione, mettendo fra l’altro lo spettatore in una posizione scomoda e morbosa dalla quale è costretto a guardare, si fa fatica a trarre un vero significato generale. Non aiuta, anzi peggiora per quanto possibile, un finale a sorpresa che sconvolge e rimescola tutte le carte sul tavolo. Uno sconvolgimento legato alla trama, non in senso assoluto, poiché Chronic viene risolto con un espediente comune visto al cinema milioni e milioni di volte.
È probabilmente per questo disordine di idee e qualche cliché di troppo che si esce dalla sala con l’amaro in bocca, spaesati, rammaricati per una messa in scena fondamentalmente funzionale eppure sconclusionata. Il protagonista Tim Roth poi è un interprete eccezionale, una roccia, capace di regalare al suo personaggio gradazioni di grande valore. Nonostante un ottimo cast di riempimento al suo fianco, senza di lui probabilmente staremmo a decantare un fallimento di tutt’altro peso.
Ne Il Piccolo Principe in una città colorata esclusivamente di toni di grigio, quasi in bianco e nero, una piccola bambina prodigio mira ad entrare in un’importante (ma tristissima) accademia e mettere in cassaforte un futuro di successo. Supportata dalla madre, che organizza e controlla in modo minuzioso ogni minuto del suo tempo tramite un enorme tabellone magnetico, la piccola segue rigorosamente gli schemi per crescere come la società impone, in modo standard e regolato. Nell’isolato però, accanto alla nuova casa dei due personaggi, vive un signore alquanto strambo, estroverso e apparentemente anarchico.
Un anziano aviatore dal pollice verde che colleziona vecchi giocattoli, dischi in vinile e ama alla follia il suo aereo ad elica, ormai ridotto un rottame. È il suo spirito libero e saggio che fa conoscere alla piccola la meraviglia e i colori accesi de Il Piccolo Principe, la favola visionaria di Antoine de Saint-Exupéry.
Mescolando grafica computerizzata e stop motion, Mark Osborne (già co-regista di Kung Fu Panda) inserisce la storia originale del principe bambino all’interno di un universo immaginario e oscuro, laddove tutto è tremendamente schematizzato, prevedibile e freddo. Una concezione artistica che, nonostante sia estrema e stilizzata, è in realtà abbastanza verosimile rispetto alla società contemporanea che ci circonda.
Vi è dunque una critica feroce ai modelli d’insegnamento, ai genitori ossessionati dalle regole (quando non sono del tutto assenti) e un mondo del lavoro ostile alla creatività. Temi di un universo adulto che si insinuano fra le pieghe di un discorso più diretto rivolto ai più piccoli: non si deve aver paura di crescere, l’importante è ricordarsi di essere stati bambini per conservare la medesima purezza d’animo. Il risultato è un’opera emozionante e appassionante, dall’alto tasso educativo e allo stesso tempo divertente. Dopo una prima parte delicata e poetica, arriva una seconda quasi interamente votata all’azione e allo spettacolo. Due stili differenti che in parte cozzano fra loro e spezzano l’incantesimo, rompendo un equilibrio altrimenti perfetto.
La fattura de Il Piccolo Principe è comunque di altissima qualità, soprattutto alla luce del supporto di studios come la Paramount, la Warner Bros., la Wenstein Company, di una cura particolare al look generale e il contributo musicale di Hans Zimmer insieme a Richard Harvey. La colonna sonora infatti è ricca di sfumature e contrasti, sa bene come far nascere una risata oppure ribaltare completamente lo scenario e accompagnare una lacrima lungo la guancia. Fondamentale anche lo stellare cast di doppiatori, che nella versione inglese vanta nomi del calibro di Jeff Bridges, Rachel McAdams, Paul Rudd, James Franco, Benicio Del Toro, Paul Giamatti e Marion Cotillard, che presta la voce anche alla versione francese del film. Da vedere categoricamente insieme a tutta la famiglia.
L’adattamento cinematografico dell’opera shakespeariana è presentata come “una rivisitazione di ciò che il periodo di guerra doveva essere stato per uno dei più famosi e interessanti personaggi di Shakespeare, una storia di passione e ambizione ambientata in una Scozia devastata dalla guerra medievale”.Il regista, che ha condotto una ricerca approfondita sul periodo in cui sono ambientati i fatti e sulla brutalità dei combattimenti, ha affermato: “Mi ricorda molto il Western. E un peaesaggio e un’atmosfera molto più pericolosi di quanto abbia mai visto nei precedenti adattamenti di Macbeth”.
L’australiano Justin Kurzel ha d’altra parte già dato prova della sua bravura nella rappresentazione di paesaggi desolati e cupi nel suo – pluripremiato – Snowtown.
Accanto a Fassbender (Macbeth, generale dell’esercito di Duncan) e Marion Cotillard (Lady Macbeth), nel cast anche Paddy Considine (Banquo), Sean Harris (Macduff), e David Thewlis (Duncan). Macbeth verrà presentato in anteprima a Cannes il prossimo mese.
Dopo l’annuncio shock di Dragon Ball Super ecco arrivare la prima foto di Goku, il leggendario Super-Saiyan che ritornerà in una nuova attesissima serie.
UPDATE: Sebbene si stia usando questa Art per la comunicazione ufficiale di Dragon Ball Super, abbiamo appreso che arriva da Dragon Ball Z: Fukkatsu.
Dragon Ball Super sarà scritta da nientemeno che Akira Toriyama. Inoltre, i fan potranno gioire perché Dragon Ball Cho (Super) andrà in onda direttamente in televisione a partire da Luglio ogni Domenica alle 9:00 su Fuji TV.
L’idea arriva dopo il grande successo dei film Dragon Ball Z La Battaglia degli Dei e Dragon Ball Z Fukkatsu e sarà scritta dall’autore originale Akira Toriyama. La nuova serie invece sarà diretta da Kimitoshi Chioka (regista di Kitaro dei Cimiteri e di alcuni episodi di Digimon Frontier).
Ambientato pochi anni dopo la sconfitta di Majin Buu, Dragon Ball Super, racconterà di una terra diventata di nuovo un posto di pace, ma come spesso accade, un nuovo nemico è all’orizzonte, una nemesi ancora più forte di Freezer e Buu.