Uno dei personaggi più attesi che
ritornano in questo secondo capitolo de Lo Hobbit: La
Desolazione di Smaug è senz’altro Legolas,
personaggio che in verità non è presente nella storia originale da
cui è tratto il film, Lo Hobbit di
J.R.R.Tolkien, ma che è stato inserito dal
regista Peter Jackson, come un tramite tra le due storie Lo Hobbit
e il Signore degli Anelli. Ne parliamo proprio con l’attore che
interpreta il personaggio Orlando Bloom.
Come hai scoperto che
Legolas sarebbe tornato per i film de Lo Hobbit e in
quell’occasione cosa hai pensato?
Ero in contatto con [il
regista] Peter Jackson. Ci siamo incontrati a Londra mentre era là
in viaggio. Mi ha detto “Senti, avremmo in mente di far tornare
‘Leggy’. Questo è ciò che abbiamo in mente. Tu cosa ne pensi?” E io
ho detto, “Certo”. Adoro il personaggio, adoro Peter Jackson e
adoro la Nuova Zelanda. Quindi ho detto, “Sì, fantastico”.
A livello creativo, penso che
loro [Jackson e i co-sceneggiatori Fran Walsh e Philippa Boyens]
amano lasciarsi aperti alla possibilità che le storie si evolvano e
cambino, perciò c’era un’ampia traccia di come avrebbero potuto
essere le cose. Io mi sono lasciato coinvolgere sulla fiducia,
convinto che poi le cose avrebbero preso forma. E, naturalmente,
avendo lavorato con Pete, Fran e Philippa, e avendo lavorato nella
trilogia de Il Signore degli anelli, sapevo come avrei recitato.
Pete ha lanciato la mia carriera, scegliendomi per Legolas. Adoro
il personaggio e quel mondo. Non mi sono dovuto sforzare in alcun
modo per rientrare nel personaggio.
L’unica perplessità, che
ho esposto a Pete, è stata sulla reazione dei fan nel vedere
Legolas far parte di un mondo nel quale non era stato incluso nei
libri di Tolkien. Ma Pete è stato molto rassicurante nella sua
risposta, che è stata che naturalmente Thranduil fa parte di quel
mondo. Legolas è il figlio di Thranduil e perciò combacia con la
storia. Pete tiene sempre d’occhio il libro, mantenendo l’integrità
di quel mondo e della storia, prendendo poi la licenza poetica per
procurare, ciò che ritengo, quello che spero siano per i fan e il
pubblico delle storie avvincenti e lo sviluppo dei personaggi.
Quindi, a mio avviso, ha trovato un ottimo equilibrio.

Com’è stato andare in Nuova
Zelanda e reindossare le orecchie e la parrucca di Legolas? Ti sei
riappropriato del personaggio?
Naturalmente, è stato
meraviglioso tornare in Nuova Zelanda. È stato un ritorno in
famiglia, davvero, sotto tanti punti di vista. Ho vissuto nella
stessa via dove avevo vissuto quando avevo fatto le mie prime
riprese. È stato straordinario.
Ovviamente reindossare le
orecchie, la parrucca e il costume e tutto il resto è stato
fondamentale per riappropriarmi del personaggio. Ho avuto un po’ di
tempo prima delle riprese per allenarmi con il tiro con l’arco, la
spada, andare a cavallo, riprendere i movimenti e tutte quelle
cose. Tutta questa preparazione mi ha ricordato e rinfrescato la
memoria su come avevo costruito il mio personaggio e come
l’avevo approcciato durante quegli anni. È stata un’esperienza
meravigliosa.
Legolas avrà delle folli
scene acrobatiche in questo film come quelle nella prima
trilogia?
Sì, ha dei momenti particolarmente
interessanti. Pete è bravo per queste cose. Sa quando e di che cosa
ha bisogno ciascun personaggio, e penso che questo si rifletta su
Leggy. È un personaggio grandioso. Arriva senza dire molto e
sfodera delle mosse e affronta la situazione. È un piano semplice
ma efficace.
Mi puoi dire cosa ne pensa
Legolas di Thorin e della Compagnia dei Nani quando li
incontra? Nutre la stessa antipatia per i Nani che aveva nei
film de Il Signore degli anelli?
Come prequel, in queste
storie puoi vedere chiaramente il conflitto interraziale tra i Nani
e gli Elfi, ai suoi inizi o quanto meno in parte. È lampante. Direi
proprio di sì. Gli Elfi e il Regno dei Boschi, che ho sempre
identificato con Legolas, sono un gruppo alquanto militante. Penso
che [J.R.R.] Tolkien li descrivesse come “meno saggi e più
pericolosi”, che in verità riassume ciò che sono. Quindi hanno
indubbiamente una spigolosità e un temperamento
peperino. Penso che, per quanto riguarda il percorso del mio
personaggio in questi film, sia fantastico come si sia unito al
gruppo degli elfi. Ha senso. È molto ben costruito e ragionato, da
quella prospettiva. Almeno questo è il mio pensiero. Credo che
funzioni e che i fan si divertiranno. Non sono uno scrittore, ma
nella mia testa ha tutto senso ed è molto ben spiegato.
Raccontami del rapporto tra
Legolas e l’elfo guerriero Tauriel, interpretato da Evangeline
Lilly, e come è stato lavorare con Evangeline?
Tauriel è un po’ una
principiante, un elfo impulsivo. Lei è ancor meno saggia e ancor
più pericolosa. È un personaggio molto volenteroso. La storia del
mio personaggio riprende una dinamica di padre/figlio con
Thranduil; e poi Tauriel si intreccia con la sua vicenda e questo
si interseca con ciò che accade quando interagiscono tutti quanti.
È molto bella questa aggiunta per Legolas. Penso funzioni bene in
questo prequel.
Mi sono divertito a lavorare
con Evangeline. Penso sia stata la scelta perfetta per Tauriel, e
ha contribuito al personaggio con la sua visione e le sue idee.
Credo funzioni molto bene. È un gran personaggio, quello di
Tauriel, e penso che Legolas e Tauriel funzionino bene insieme.
Credo sia stato una sorta di bonus aggiuntivo.
Hai fatto riferimento
alla dinamica padre/figlio tra Legolas e Thranduil. Come
descriveresti il loro rapporto?
Suo padre è un personaggio
complesso ed è ovviamente un personaggio potente e ferito. C’è un
interessante dinamica basata su Thranduil. Cerca di controllare,
mantenere e sviluppare il potere degli Elfi del Bosco Atro, e come
interagiscono con i Nani.
Naturalmente vediamo
quell’interazione e la complessità della dinamica. Quindi, penso
che Legolas, in quella dinamica tra padre e figlio, sia il figlio
che cresce e desidera andare ad unirsi alla compagnia dell’anello.
Sta imparando e rendendosi conto che ci sono cose che desidera fare
al di fuori dei confini familiari.
Dal momento che hai avuto
il tuo debutto come Legolas, hai incontrato delle persone che ti
dicono nel corso degli anni che Legolas è il loro personaggio
preferito?
Sì. È successo. È un grande
personaggio. Come ho detto non mi sono dovuto sforzare in alcun
modo per rientrare nel personaggio, perché amo molto interpretarlo.
È ritratto meravigliosamente da Tolkien. E la visione di Pete sul
personaggio e la storia è semplicemente meravigliosa. Perciò è
stato fantastico.
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug, il film
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug, secondo
capitolo della
trilogia uscirà al cinema
il 12 dicembre 2013.
Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug è il secondo capitolo
della Trilogia di Peter Jackson tratta
dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. La
pellicola uscirà il 12 dicembre 2013 in Italia ed è scritto
da Fran Walsh, Peter Jackson, Philippa
Boyens e Guillermo del Toro. La
terza parte, invece intitolata Lo Hobbit: Racconto di un ritorno è
atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast del film comprende
Martin Freeman, Benedict
Cumberbatch, Ian
McKellen, Evangeline
Lilly, Luke
Evans, Richard
Armitage, Elijah
Wood, Orlando
Bloom, Cate
Blanchett,Hugo
Weaving, Christopher
Lee e Andy
Serkis
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.