Oggi, a partire dalle 18.30 ora
italiana, potrete seguire lo streaming della premiere europea de
L’Uomo
d’Acciaio che si terrà a Londra. Qui di seguito
trovate il player che ci mostrerà i nostri beniamini raggiungere il
tappeto rosso per la presentazione di uno dei blockbuster più
attesi di questa ricchissima estate cinematografica.
Ecco la trama del film: Nel
pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile
e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un
giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri
che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa
sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e
distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché
sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner),
Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a
dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è
in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor
più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere
le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner (“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Arriva al cinema distribuito da Bim
Passioni e desideri, il dramma diretto da Fernando
Meirelles, con protagonisti Anthony Hopkins, Rachel Weisz,
Jude Law e Ben Foster.
Passioni e
desideri segue la casualità del destino questo intrigante
racconto dell’amore e delle relazioni umane che si intrecciano in
un mondo ormai totalmente interconnesso e globalizzato. L’idea del
film è nata proprio sullo sfondo della crisi bancaria
internazionale, dell’effetto domino della primavera araba e
dell’instabilità dell’Euro-zona: appare chiaro più che mai quanto
oggi il mondo sia interdipendente e come ogni singola azione possa
avere conseguenze e ripercussioni inaspettate sulla nostra vita e
quella delle altre persone.
Il pluripremiato sceneggiatore
Peter Morgan ha deciso così di prendere in esame i
cambiamenti sociali usando una metafora universale e antica come la
terra: l’amore. Scelta raffinata e vincente, quella di ispirarsi al
Girotondo del drammaturgo viennese Arthur Schnitzler,
un classico di quasi un secolo fa che potrebbe essere scritto da un
nostro contemporaneo. Non conosciamo niente del passato dei dieci
personaggi che vedono le loro vite connettersi inconsapevolmente
attraverso l’intero globo terrestre: ciò che è dato sapere sono
solo passioni e desideri, i loro incontenibili impulsi
spesso in contrasto con le loro scelte morali ed esistenziali. Ciò
che accomuna le loro vite è che ciascuno cerca di fare la cosa
giusta e si interroga incessantemente sulla direzione da prendere
di fronte al bivio.
L’andamento circolare delle vicende
copre Vienna, Parigi, Londra, Bratislava, Rio, Denver e Phoenix, e
il regista brasiliano Fernando Meirelles non si è fatto
mancare un cast internazionale di tutto rispetto, nel quale
spiccano i nomi di Anthony Hopkins, Jude Law, Rachel Weisz e un incredibile Ben
Foster. Figlio dei nostri tempi, Passioni e
Desideri brilla per la sua modernità e lucidità di
analisi, che non scende mai a facilonerie e semplicismi ma riesce a
ricalcare con leggerezza la complessità del sesso e dell’amore nel
ventunesimo secolo, sottolineando il nostro desiderio più che mai
vivo di entrare in relazione con gli altri.
Il punto di partenza è la splendida
sceneggiatura, che diventa materiale fertile nelle mani di
Meirelles; semplice e profonda, mai compiaciuta, più che
preoccuparsi di mandare avanti la storia incentra l’attenzione
sull’essere umano e su quelle debolezze che lo rendono miserabile.
Ma lo sguardo è sempre di positività e di speranza: nonostante
tutto, non è impossibile amare sinceramente ed essere delle brave
persone.
Il regista e il suo direttore della
fotografia Adriano Goldman hanno giocato molto con la messa
a fuoco e i riflessi, quasi volessero riprendere la storia
dall’interno della testa dei personaggi per rispecchiare il loro
stato di confusione e stordimento. L’insieme è mirabilmente
costruito e montato, e riesce così a scorrere dinamicamente
seguendo le numerose vicende parallele senza mai risultante
straniante o noioso, ma trovando un complice valido nel fattore
sorpresa.
Miracolosamente, i tanti tasselli
che compongono il puzzle appaiono una cosa sola, e i personaggi
sono tanto consistenti e vibranti che ognuno di loro meriterebbe un
film tutto per sé: ma alla fine, è giusto che rimangano tutti parte
dello stesso caos nel quale le storie individuali si illuminano a
vicenda, come un favoloso gioco di specchi quale è la vita.
Arriva un divertente video postato
proprio da Peter Jackson che raffigura due fan e la loro
“drammatica” reazione nel vedere il trailer
de Lo Hobbit: la Desolazione di Smaug
L’attore Jamie
Foxx ieri sera è apparso nello show
americano The Tonight Show e durante l’evento
ha parlato con Jay Leno del suo nuovo ruolo,
Max “Electro” Dillon in The Amazing Spiderman 2diretto da Marc
Webb.L’attore durante l’intervista ha
rivelato anche il tono di voce che utilizzerà nel film. Ecco il
video dell’intervista:
In The Amazing Spiderman 2, per
Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata –
tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la
persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le
scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di
Gwen di proteggerla – ma questa è una promessa che
semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per
Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli
abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan),
ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.
Iniziate le riprese del nuovo film
Cyber, di Michael Mann che avrà come
protagonista l’attore Chris Hemsworth, la candidata
all’Oscar Viola Davis, Tang
Wei e Wang Leehom.
New entry nel cast dell’atteso biopic
Big Eyes, prossimo film del regista di cultoTim Burton e che come sappiamo sarà
distribuito in Italia da Lucky Red. Oggi arriva la notizia da
Deadline che il regista ha scritturato
l’attrice Krysten Ritter,
Continuano ad arrivare
aggiornamenti dall’evento più atteso dal mondo dei videogame, e
oggi a sorpresa arriva un nuovo trailer dell’atteso nuovo capitolo
Ubisoft,Assassin’s Creed
IV, ecco il filmato:
Per gli amanti dell’universo Assassin’s Creed, oggi è arrivata
anche una notizia fresca dall’adattamento cinematografico che
troverete a questo link: qui.
Ma le sorprese di oggi proveniente da E3 non si esauriscono qui,
infatti sono stati rilasciati anche altri due trailer inediti,
quello di inFamous e quello di Beyond due anime, il gioco che vede
protagonista Ellen Page e Willem Dafoe:
Ecco il nuovo spettacolare poster
dell’atteso sequel 300 – L’Alba di un
Imperodiretto da Noam
Murro e che è stato rinviato a Marzo 2014. Nel poster è fa
da sfondo un mare rosso in un suggestivo
mix:
Il nuovo capitolo cinematografico
basato sui fumetti di Frank Miller,
racconterà la storia del generale greco Temistocle che guiderà gli
ateniesi contro gli invasori persiani, in una battaglia avvenuta
simultaneamente a quella delle Termopili, vista nel primo film.
300 – L’Alba di un Impero, il film
Il film basato sui fumetti di
Frank Miller, racconterà la storia del generale
greco Temistocle che guiderà gli ateniesi contro gli invasori
persiani, in una battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle
Termopili, vista nel primo film.
In 300 – L’Alba di un
Imperoritroveremo Rodrigo
Santoro nei panni di Serse con le new
entry Jack O’Connell (Callisto),
Eva Green (Artemisia) e
Sullivan Stapleton (Temistocle). Nel film
recitano anche
Lena Headey, Hans Matheson, Igal
Naor e Callan Mulvey. Si basa
su una sceneggiatura scritta da Zack Snyder e Kurt Johnstad e
uscirà nel Marzo del 2014 negli USA.
Siamo a ridosso dell’uscita
americana, mentre noi dovremo aspettare fino al 20 giugno, tuttavia
la febbre da L’Uomo
d’Acciaio si fa sempre più alta. Quello che si
preannuncia essere uno dei capitoli più emozionanti sulla storia
del supereroe per eccellenza porta con sè un grandissimo carico di
aspettative che dalle prime impressioni che arrivano dagli State
potrebbero essere confermate.
Ecco infatti un nuovo spot tv, il
dodicesimo, con le opinion leader più plateali:
Inoltre ecco due Mondo poster
per L’uomo d’Acciaio disegnati
rispettivamente da Ken Taylor e Martin Ansin:
L’Uomo d’Acciaio, il film
Ecco la trama del film: Nel
pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile
e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un
giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri
che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa
sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e
distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché
sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner),
Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a
dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è
in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor
più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere
le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner (“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
In Hates – House at the End
of the Street dopo il divorzio dei genitori, la giovane
Elissasi si trasferisce assieme alla madre in una casa ai margini
di un bosco. Strane storie circolano su quel luogo, tra cui un
terribile fatto di sangue avvenuto proprio nella casa vicina, dove
una giovane ragazza mentalmente disturbata uccise entrambi i
genitori, per poi sparire nel nulla. Elissa non sembra preoccuparsi
troppo, fino a quando non fa la conoscenza di Ray, fratello
dell’assassina e unico superstite della tragedia familiare. La
ragazza finisce per innamorasi di questo timido giovane, ma ben
presto gli oscuri segreti del passato riemergeranno più inquietanti
che mai.
Il terreno torbido ed oscuro del
cinema thriller è impervio e alquanto precario, così come
testimoniano i prodotti di genere negli ultimi anni, e il rischio
più insidioso è quello di cadere nei clichè e negli stereotipi che
tanto ormai hanno esasperato il pubblico, desideroso di freschezza.
Purtroppo però, forse a causa di un’eccessiva sicurezza nelle
proprie capacità, il regista Mark Tonderai, qui alla sua
seconda opera dopo l’esordio di Hush, confeziona uno
psycho-thriller che vuole essere un velato tributo al vecchio zio
Hitchcock ma che finisce per dimostrarsi l’ennesima opera di
cine-spavento adolescenziale, priva di novità significative.
Malgrado il poderoso lavoro di pianificazione, durato più di due
anni, e la presenza di uno sceneggiatore di gran fama come
Jonathan Mostow (Il
Mondo dei replicanti), Hates – House at the
End of the Street è un classico film di spavento
gratuito, in cui le svolte narrative appaiono piatte e prevedibili,
al pari di personaggi appena abbozzati e senza alcun
approfondimento psicologico.
Affidandosi ad una regia del tutto
anonima, Tonderai tesse una storia dove ci si rammarica di
un’eccessiva leggerezza nella scelta delle soluzioni narrative,
peraltro ampiamente stereotipate e in perfetta linea con le ormai
(purtroppo) usuali tecniche infantili per tentare un minimo di
intrigo psicologico che qui, obbiettivamente, viene a mancare del
tutto. Malgrado un colpo di scena che vale da solo l’intero film,
sono sempre gli angoli oscuri, i boschi terrificanti e i rumori
sommessi a fare da padroni, elementi tipici di un cinema ormai
stantio e fossilizzato. A risollevare un poco il prodotto finale ci
pensa un parco attoriale di grande efficacia, a cominciare dalla
neo-star Jennifer Lawrence nei panni di una ragazza tenace con il
difficile compito di badare ad una madre non sempre all’altezza,
qui impersonata da una convincente Elizabeth Sue. Anche
Max Thierot, nel ruolo del giovane Ryan, appare calato
appieno nel personaggio timido ed insicuro, capace di far breccia
nel cuore di qualunque ragazza (forse però, a differenza delle sue
eminenti colleghe, Max mostra una minor dimestichezza davanti alla
macchina da presa).
Nel
complesso Hates – House at the End of the
Street non può dirsi sicuramente un fallimento, ma
nulla toglie il fatto che in esso aleggia un’aura di già
visto che di sicuro non accresce il merito di un’opera che
avrebbe potuto rivelarsi potenzialmente innovativa, ma che finisce
per cadere nel baratro dell’omologazione.
Frank Marshall è entrato a
far parte di quella che immaginiamo sarà la grande famiglia
cinematografica di Assassin’s Creed. Il
celebre produttore è entrato a far parte del progetto che porterà
sul grande schermo il famosissimo e amatissimo personaggio della
Ubisoft che molto probabilmente sarà interpretato da
Michael Fassbender, che da tempo è legato al
progetto. Il film dovrebbe essere pronto per il debutto sul grande
schermo il 22 maggio 2015.
Nel videogioco originale, la storia
prevede un personaggio protagonista di nome Desmond Miles catturato
da una organizzazione segreta in combutta con i Cavalieri Templari
che riportano Miles indietro nel corpo di un suo avo assassino,
Altair, grazie ad una macchina complessa chiamata ANIMUS. Il
periodo in cui è ambientata la storia è quello delle Crociate.
Marshall è un veterano del cinema,
avendo partecipato ai più grandi franchise della storia della
settima arte e vantando nella sua filmografia capolavori senza
tempo come I predatori dell’arca perduta, Ritorno al
Futuro, Il Sesto Senso e anche il
prossimo Jurassic Park
IV, franchise che ha visto nascere a al quale ha
partecipato.
Con un nome di questo calibro alla
produzione possiamo dormire sogni più tranquilli, sperando che il
film su Assassin’s Creed non sia una
replica di qualche pessimo adattamento da videogioco, come di
recente ne abbiamo visti troppi.
Sembra che la Paramount
Pictures possa diventare la nuova casa di
Terminator . A dare la notizia è il
The Wrap che riporta la notizia che Annapurna e Skydance
stanno negoziando con lo studio per mettersi d’accordo sulla
produzione del prossimo capitolo del franchise, film che
comprenderà anche il terminator originale Arnold
Schwarzenegger.
A scrivere la nuova sceneggiatura
sono stati chiamati Patrick Lussier e
Laeta Kalogridis. La coppia è quantomai inedita,
considerando che il primo è regista di film quali Drive
Angry e San Valentino di Sangue
3D, mentre il secondo ha lavorato alla sceneggiatura
di Shutter Island oltre ad aver
collaborato con James Cameron per lo script di
Avatar.
Questo sarà il quinto capitolo
cinematografico del franchise nato nel 1984 con il primo
leggendario The Terminator diretto da
James Cameron. Non abbiamo ancora dettagli sulla
trama nè sul cast coinvolto, ma sappiamo che Schwarzy parteciperà al film.
Ecco due spot tv
pubblicati dalla Universal Pictures del film 2
Guns , in uscita negli USA il prossimo 2 Agosto e in
cui compaiono insieme sullo schermo Denzel
Washington e Mark Wahlberg.
Ecco gli spot:
Ecco la trama del film: L’agente
della DEA Bobby Trench e l’ufficiale dell’Intelligence della
Marina, Marcus Stigam, entrambi sotto copertura, si fingono membri
di un sindacato di narcotrafficanti. Nessuno però conosce la vera
identitò dell’altro. Il sospetto è alla base del loro rapporto, ma
quando il tentativo di infiltrarsi in un traffico di droga
messicana fallirà, non avranno altra scelta che fidarsi l’uno
dell’altro.
Nel cast del film Denzel
Washington, Mark Wahlberg, Paula Patton, Bill Paxton, Edward James
Olmos e James Marsden.
Nelle sale dal 13 giugno,
Il fondamentalista riluttante è l’ultimo
prorompente film diretto dall’indiana Mira Nair. Tratto
dall’omonimo romanzo di Moshin Hamid, la pellicola racconta la
tensione, la paura, l’odio e il sospetto che dall’undici settembre
avvelenano il dialogo tra l’Occidente e il mondo musulmano. Ci sono
diverse forme di fondamentalismo (non solo islamiche) e
Mira Nair coglie l’occasione per raccontarcele con
naturalezza e delicatezza, attraverso gli occhi e il cuore di un
giovane pachistano.
Lui è il professor Changez Khan
(Riz
Ahmed) e la sua storia è quella snocciolata, con passione e
devozione, nell’intervista/confessione che rilascia minuto dopo
minuto, sparo dopo sparo, al giornalista americano Bobby Lincoln
(Liev
Schreiber). Lahore. La voce di Changez risuona malinconica
e amara mentre fuori dilaga la furia degli studenti manifestanti.
Si era trasferito in America a 19 anni ed era diventato un
brillante analista finanziario a Wall Street. Innamorato della
vulnerabile fotografa Erica (Kate
Hudson) e appassionato al suo lavoro, si apprestava a
diventare una giovane promessa della finanza e il diletto del suo
mentore Jim Cross (Kiefer
Sutherland), quando l’undici settembre gli ha portato via
la speranza di un futuro invidiabile. Da americano privilegiato,
stimato e rispettato, in un attimo, era diventato un pachistano
guardato con sospetto e disprezzo, oggetto di pregiudizi e stupide
ritorsioni.
Il senso di alienazione misto a
frustrazione e rabbia era ormai tale da non farlo più sentire a
proprio agio nei panni del self-made man americano.
L’amarezza e l’inquietudine lo hanno travolto e l’orgoglio
pachistano lo ha riportato alla sua terra di origine. Tra la
commozione dei ricordi e il dolore del presente, si paleserà anche
la reale motivazione che ha condotto Bobby da Changez. A
dimostrazione del fatto che, ancora una volta, sarà la diffidenza e
il feroce sospetto verso l’alterità a prendere il sopravvento.
Il fondamentalista riluttante è la
commovente e delicata di un conflitto interiore
Quella portata in scena da Mira
Nair ne Il fondamentalista riluttante è la
commovente e delicata storia di un conflitto interiore, prima
ancora che religioso e culturale. Un dissidio lacerante tra la
propria identità e la percezione che ne deriva, tra l’orgoglio
culturale e il successo personale e lavorativo, riflesso di una
vita solo all’apparenza perfetta. La regista indiana è ardita
quanto risoluta nel voler raccontare un’altra versione del
fondamentalismo, quella riluttante e difficile vissuta questa volta
da un uomo colto e istruito che, a proposito dell’attacco alle
torri gemelle dice “la crudeltà di quel gesto è inferiore solo alla
sua genialità”.
Con sussurrata malinconia e
lucidità narrativa, Mira Nair mette a fuoco il cuore della
vicenda, senza abbandonarsi a inutili sentimentalismi o a retoriche
da quattro soldi, armonizzando la narrazione con grande ritmo e
lealtà, ma lasciando che sia proprio il sentimento la chiave della
mancata integrazione. Se il suo scopo era quello di mostrarci
l’illusorietà della verità e la sua indecifrabile natura, ci è
riuscita benissimo, catapultandoci nel fermento culturale di tre
città affascinanti quanto insidiose, ma soprattutto nel maremoto
emozionale di Changez. Un carismatico pachistano con un innato
bisogno: quello di risvegliare un Io che possa ridare colore al suo
mondo.
Sembra proprio che i protagonisti di
Star Wars Episodio VII saranno Jaina e
Jacen Solo , i figli gemelli di Leila e Han Solo. A quanto pare il
sostanzioso rumor che circola potrebbe essere fondato e
potremmo scoprirlo anche relativamente a breve, ovvero questo
autunno, quando partiranno i casting e la pre-produzione entrerà
nel vivo.
Ecco, stando al sito
schmoesknow.com, un abbozzo di trama, che potrebbe anche rivelarsi
in futuro falsa:
Due gemelli di 17 anni, una
ragazza e un ragazzo, si stanno allenando con il loro zio Luke per
diventare i più grandi cavalieri Jedi della galassia. Sorgono però
dei problemi quando il ragazzo si volge al Lato Oscuro.
Jaina Solo – donna, 17 anni –
sorella gemella di Jacen, uno dei più grandi Jedi della galassia,
allenata da suo zio Luke Skywalker.
Jacen Solo – uomo, 17 anni –
fratello gemello di Jaina, uno dei più grandi Jedi della galassia.
Un solitario che è costantemente alle prese con l’idea di ciò che è
giusto e ciò che è sbagliato. Inizia a volgersi verso il lato
oscuro, convinto che ciò che sta facendo è la “cosa giusta”. Alla
fine diventerà Darth Caedus.
L’ipotesi di una tale trama è
avallata dai rumor precedenti che volevano nei ruoli principali una
donna e un uomo che fosse il figlio di Han Solo. Inoltre, l’unico
nome venuto fuori, quello di Chloe Moretz, sarebbe anagraficamente
adatto ad interpretare il ruolo di Jaina Solo. Sempre questa trama
renderebbe possibile il ritorno di Mark Hamill, Carrie
Fisher e Harrison Ford, ma in ruoli
minori, come si era detto, a parte forse per Hamill dal momento che
il ruolo di Luke sembra più importante di quello di Leila e Han.
Tuttavia, ecco il principale nemico di questa trama: si tratta di
una storia già raccontata in Legacy of the
Force. Dal momento che J.J. Abrams vuole tenere la trama
segreta è improbabile che si baserà su materiale già pubblicato,
inoltre se davvero Jacen e Jaina Solo fossero i protagonisti,
dice rto non sarebbe palesato così chiaramente che Jacen diventerà
poi Darth Caedus.
Ricordiamo tutti però che siamo in
territorio rumors, per cui tutto quanto detto potrà essere
confermato e anche smentito.Vi ricordiamo che Star Wars Episodio VIIuscirà al
cinema nel 2015, per la regia di J.J. Abrams, basato su una
sceneggiatura di Michael Arndt. Per tutte le
notizie sulla nuova trilogia
targata Disney vi segnaliamo il
nostro speciale:Star Wars. La scheda del
film: Star Wars: Episodio VII.
Ecco il trailer italiano de
Lo Hobbit: La desolazione di Smaug, secondo capitolo
della trilogia di Peter Jackson basata sul
romanzo di Tolkien lo Hobbit.
Il video, un bel trailer da circa 2
minuti, ci mostra praticamente tutto ciò che c’è da vedere in
questo secondo capitolo: vediamo Thranduil e suo figlio Legolas
(!), vediamo l’efla Tauriel, vediamo Pontelagolungo, Bard l’arciere
e la fuga dei nani dalla residenza del re degli elfi silvani nel
cuore del Bosco Atro. Infine vediamo lui, Samug il Terribile, che
in originale avrà la voce di Benedict Cumberbatch.
Ecco il video:
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Il video, un bel trailer da circa 2
minuti, ci mostra praticamente tutto ciò che c’è da vedere in
questo secondo capitolo: vediamo Thranduil e suo figlio Legolas
(!), vediamo l’efla Tauriel, vediamo Pontelagolungo, Bard l’arciere
e la fuga dei nani dalla residenza del re degli elfi silvani nel
cuore del Bosco Atro. Infine vediamo lui, Samug il Terribile, che
in originale avrà la voce di Benedict Cumberbatch.
Tutte le foto del secondo capitolo
nella nostra Foto gallery:
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Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Guarda il Trailer
italiano del film La notte del giudizio
(The Purge) pellicola che sta avendo molto
successo ai botteghini americani con un incasso di 36,6
milioni di dollari in tre giorni e posizionandosi subito al primo
posto in classifica.
La pellicola vede nel cast ache
attori del calibro di Ethan Hakwe
e Lena Headey (Game of Thrones) ed
è prodotta Jason Blum che ha prodotto
anche Paranormal Activity,
Insidious e Sinister. La
Universal Pictures che ha distribuito il film
ha già dato il via libera ad un sequel e lo stesso Blum ha
confermato via twitter che La notte del
giudizio 2è già in fase di sviluppo.
Trama: A causa del drammatico
sovraffollamento delle carceri, il governo degli Stati Uniti inizia
a consentire periodi di 12 ore di tempo in cui tutte le attività
illegale diventano legali. Durante uno di questi periodi in cui è
tutto consentito, una famiglia si trova a doversi proteggere da un
assalto di delinquenti alla propria abitazione.
Primi filmati on the set
dell’atteso adattamento di Need For
Speed, il video è stato pubblicato
dalla Electronic Arts e dalla DreamWorks Studios e ci mostra
le prime sequenze dietro le quinte dell’atteso adattamento
del celebre videogioco. Come molti di voi sapranno il
protagonista del film sarà Aaron
Paul (Breaking Bad) e il filmato arriva
dal Download: EA 2013 Preview” in occasione dell’E3, grazie
anche alla partnership di Ford Mustang. Al centro della
narrazione c’è proprio l’auto che sarà protagonista di un vero e
propria contaminazione dal grande schermo al videogioco attualmente
in sviluppo Need for Speed Rivals atteso per
novembre 2013.
Diretto da Scott
Waugh e scritto dai
fratelli George e John
Gatins, Need For
Speed narrerà la storia di Tobey Marshall
(Aaron Paul), un corridore da strada incastrato
per la morte del suo migliore amico, che in seguito parteciperà ad
una corsa in cerca di vendetta; del cast fanno
parte Michael Keaton, Kid
Cudi, Dakota
Johnson, Dominic
Cooper, Imogen
Poots, Ramon Rodriguez,
e Rami Malek.
La pellicola è attesa per il 7
Febbraio 2014 e racconterà la storia di un pilota da corsa su
strada (Aaron Paul) che decide di fare affari con un ricco e
arrogante socio (Dominc Cooper), per poi finire incastrato dal suo
collega. Uscito di prigione, decide di partecipare a una corsa da
New York a Los Angeles con lo scopo di vendicarsi. Ma quando
l’ex-partner apprende i suoi piani, decide di mettere una enorme
taglia sulla testa del pilota: un gruppo di corridori illegali si
metterà a caccia di lui con dei veicoli super potenti.
Dopo l’annuncio dell’uscita del suo
prossimo album che si intitolerà The Big Dream,
oggi David Lynch ci mostra il videoclip del
brano “I’m Waiting Here”, realizzato in collaborazione
conLykke Li.
Continuano le riprese sullo scontro
da Chris Evans nelle vesti di Steve Rogers
(alias Captain America) contro il
soldato d’inverno sul set di Captain America: The Winter
Soldier.Da quanto
possiamo vedere lo scontro si fa sempre più duro e pericoloso:
La storia si riaggancerà alla
fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America
impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la
modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile
del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili
nel nostro speciale: Captain America: il soldato
d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda:
Captain America: The Winter Soldier.
In Niente può
fermarci il narcolettico Mattia,
l’internet-dipendente Augusto, l’ossessivo compulsivo Leonardo e
Guglielmo affetto di sindrome di Tourette si incontrano a Villa
Angelika dove hanno deciso di ricoverarsi per i loro disturbi. Ma
l’estate è lunga e si propsetta noiosa, così i quattro decidono di
lasciarsi tutto alle spalle e rubare la macchina del direttore e
partire alla volta di Ibiza.
Luigi Cecinelli riprende
e sceneggia a quattro mani, insieme a Ivan Silvestrini, una
commedia sui generis. Prendendo l’argomento difficile dei disturbi
mentali, che in genere è oggetto di trame drammatiche, la storia
viene colorata con il tono della commedia e arricchita di risvolti
umoristici. Il film racconta il modo con cui questi ragazzi si
rapportano nella loro vita privata e pubblica; e nella condizione
in cui si vedono dipinti dalla società. Lo stile è principalmente
di un road movie ma con le caratteristiche della commedia corale e
il film di formazione.
Ma l’originalità della
pellicola risiede risiede proprio nei quattro ragazzi, che essendo
automaticamente etichettati nel loro “disturbo” scatenano in
svariati siparietti la risata spontanea della sala, senza generare
sottintesi che vanno a mischiarsi con la retorica o la parodia. Di
fatti nonostante la storia sia di giovani adolescenti, incerti sul
loro futuro, da questi personaggi traspare l’ingenuità e la
spontaneità che non si è soliti vedere al cinema, il loro istinto è
quello spronato dal confronto con i coetanei e dalla voglia di
fare. Questo viaggio rispecchia il loro riscatto e il momento di
accettarsi per quello che sono realmente. Così, il regista tiene
ben saldo per 90 minuti, le linee guida del film e il ritmo non è
mai forzato grazie alla freschezza della storia; il finale risulta
essere conciliatorio e prevedibile ma senza false morali.
Del cast buona
l’interpretazione di Emanuele Propizio, Federico
Costantini e Gugliemo Amendola ma chi brilla per
interpretazione è indubbiamente Vincenzo Alfieri, il suo
Guglielmo oltre ad aver sviluppato e vissuto in maniera
approfondita il personaggio, è quello che all’intero del film
innesca il contesso ironico della storia a cui a ruota seguono il
resto del cast. Buoni anche i genitori, Massimo Ghini,
Serena Autieri, Gianmarco Tognazzi e Paolo
Calabrese, forti della loro esperienza artistica riescono ad
arricchire le sfaccettature dei genitori di figli “diversi” e
quindi inevitabilmente mostrano le loro ansie e paure riguardo al
loro futuro. Tra le partecipazioni amichevoli spicca d’importanza
quella di Gerard Depardieu ma è in Lucia Ocone che la risata incontra piacevolmente la
sala.
Niente può fermarci è
una commedia fresca e orginale, scritta molto bene anche se un po’
scontata, fa ridere e diverte sulla crescita e sul come la si vive
quando si è un po’ emarginati poiché “diversi”. Nelle sale dal 13
Giugno.
Amore Carne non è né un
film né un documentario: è lo sguardo disperatamente lucido di un
uomo che da ormai ventidue anni combatte contro un male oscuro
insidiatosi in lui, quello spietato figlio di amore e carne che si
chiama AIDS.
Come catturare dunque la
carnale fugacità dell’esistenza se non con un onnipresente
cellulare di ultima generazione, un fidato terzo occhio che per
quasi due anni ha ripreso incessantemente la vita che pulsava
intorno a lui? Da una camera d’albergo a Parigi ad un’altra a
Budapest, i percorsi intrecciano un tessuto del mondo
contemporaneo, una vita veramente viva a cui aggrapparsi.
Film «intimo che
abdica la distanza», Amore Carne è uno
sfogo personale del regista, che, per paura di far soffrire la
tradizionalista madre, ha sempre cercato di camuffare il suo essere
omosessuale, sieropositivo e buddista (convinto che delle tre cose
la più dolorosa fosse scoprire di non essere cattolico); ma la
signora Delbono se n’è andata l’estate scorsa, lasciandolo libero
così di esprimersi attraverso immagini, musica e poesia senza più
alcuna inibizione.
E’ proprio la poesia la forma
prescelta per comunicare: oltre a monologhi scritti da lui stesso
come espressioni del suo stream of consciousness, lunghi
brani originali di Pier Paolo Pasolini, Arthur
Rimbaud e T.S. Eliot si fanno tramite dei suoi
contrastanti e sofferti sentimenti.
La decisione di catturare le
immagini con un traballante smartphone rende le riprese
inevitabilmente disturbate e disturbanti, tanto che lo spettatore a
tratti è obbligato a distogliere lo sguardo.
Entrambe le operazioni sono
volutamente eversive e stranianti, ma, guardando al risultato,
decisamente azzardate: il film non riesce infatti a tenere i 75
minuti di durata e, seppure non manchi qualche altissimo momento
lirico, l’insieme finisce per risultare un irritante monumento
narcisistico del regista.
La pellicola inoltre è a dir
poco confusa sul piano della realizzazione delle intenzioni, tutte
buone intuizioni che troppo spesso però si concretizzano in modo
scontato o disordinato.
La vera forza del film è invece
la colonna sonora, multiforme e bellissima soprattutto laddove
primeggia il violino dell’amico Alexander Barlanescu,
suonato “come un urlo dell’anima”.
Ripensandoci, Amore
Carne potrebbe essere uno stupendo video musicale, nel
quale immagini e note si sposano senza bisogno della parola,
presenza ingombrante incapace di dire l’indicibile.
Ieri mattina presso il
The Space Moderno di Piazza della Repubblica in Roma è stato
presentato Niente può fermarci. Dopo la proiezione
alla conferenza stampa ha partecipato oltre al regista Luigi
Cecinelli e il produttore Claudio Zamarion, il cast al
completo, Emanuele Propizio, Federico Costantitni, Vincenzo
Alfieri, gugliemlmo Amendola, Maria Chiara Auguenti, Serena
Autieri, Paolo Calabresi, Massimo Chini, Gian Marco Tognazzi,
Gerard Depardieu, Anna Dalton ed Eva Riccobono.
Per il regista, i cast come è stato scelto?
Luigi Cecinelli:Il film ha avuto una vita lunga, abbiamo
cominciato a prepararlo con Claudio Zamarion in tempi non sospetti,
e abbiamo incontrato questi ragazzi, il primo che trovai fu
Vincenzo Alfieri di cui esiste un provino filmato che si
sente Alfieri che recita e noi dietro che ridiamo, con la
telecamera che si muove perché anche l’operatore non reggeva.
Dopodiché ho incontrato Emanuele Propizio, poi è
sopravvenuto Federico Costantini, che fa sempre il bello e
il dannato, gli ho detto se riusciva e lo divertiva fare, lo
sfigato con manie e questa cosa lo ha incuriosito;ed infine è
arrivato Guglielmo Amendola che è stato l’insospettabile,
cercavo una faccia per Mattia e poi l’ho conosciuto ho fatto un po’
di letture e mi è piaciuto, chiudendo così il cast dei ragazzi. Per
i genitori è stato un po’ lo shopping di Natale, nel senso che tu
fai la lista dei desideri e non sempre ti dice bene, invece io a
questo giro ho avuto questi meravigliosi professionisti che poi
hanno dato tanto al film, anche improvvisando tra di loro, quando
hai degli attori così bravi, non si riesce a dare lo
stop.
Come è stato recitare in questo
film?
Maria Chiara Aguenti:è stato molto bello perché innanzi
tutto ho recitato con quattro attori molto molto bravi, giovani e
bravissimo, che mi hanno immediatamente integrata nel gruppo, che
mi hanno fare la donna della situazione.
Guglielmo Amendola, come è stato
l’esperienza del film?
G.A:Per me è stata una bellissima esperienza, poiché è da
poco che mi sono affacciato a questo mondo e quindi tutto da
scoprire e tutto nuovo. Mi sono catapultato in questo mondo e
ringrazio veramente tanto Luigi che mi ha dato questa possibilità e
i ragazzi che mi hanno veramente aiutato e integrato sul set. Mi
sono veramente divertito tantissimo e spero che ci sia un
seguito.
Per te Emanuele come è stato recitare con Depardieu?
Emanuele Propizio:è stato un casino perché lui voleva che
bevessi per davvero e invece c’era un succo di frutta al mirtillo
che faceva veramente schifo. Ma è stata una bellissima esperienza,
in due anni ho avuto la fortuna di lavorare con De Niro e con
Depardieu quindi io ho finito qua, è stato un piacere e me ne vado
a casa!…Ringrazio tutti il regista e il produttore che ha creduto
in questo progetto che doveva partire anni fa, ero minorenne e ora
ne ho 22 anni. Con Federico siamo amici da quando eravamo piccoli
abbiamo già lavorato insieme, con Guglielmo siamo diventati amici
sul set e Vincenzo non lo conoscevo ed è stata bellissimo conoscere
anche lui. Ed ho un padre meraviglioso che è Massimo
Ghini.
Eva per te come è stato il
provino?
Eva Riccobono:È stato molto divertente, abbiamo fatto un
primo incontro tre anni fa, ci siamo piaciuti subito mi ha parlato
di questo progetto il mio ruolo mi divertiva, perché potevo far
parte di questa allegra combriccola di giovani ragazzi e quando ci
siamo reincontrati successivamente io avevo questo provino
preparato da un mese e non mi ricordavo bene la parte! Ringrazio
Luigi perché ha creduto in me in tempi non sospetti e non sapevo
come abbia potuto capirlo, ma il suo talento si vede nei ragazzi
che ha scelto.
Federico come ti sei preparato
per il ruolo di Leonardo?
Federico Costantini:Diciamo che il punto d’incontro con
questo personaggio è stato che non sono un amante degli insetti,
preferirei lottare con un coccodrillo che avere un ape che mi ronza
vicino alla faccia, quello è stato il punto d’incontro con il
personaggio, ovviamente non posso dire lo stesso della paura delle
donne! Quindi ho sfruttato la paura degli insetti per proiettarla
su tutto il resto.
Al regista, parte da questa commedia è originale, i quattro
ragazzi non sono amici da una vita, ma hanno dei problemi e sono in
una clinica, voleva raccontare anche un tema oltre che la solita
commedia estiva-romantica? L.C.:L’idea originale è nata parlando con un amico che
fa il volontario in una clinica di questo tipo e mi ha detto che
anche per brevi periodi alcuni ragazzi con vari tipi di problemi,
andavano in clinica per fare delle terapie. E io ho un amico con la
sindrome di Tourette che fa il fotografo e mi ero informato
sulle alle tra abbiamo scelto insieme a Ivan Silvestrini (lo
sceneggiatore n.d.a.) e capire insieme quelle che potevamo
raccontare. In realtà la cosa che mi piaceva raccontare e che a
volte che questo tipo di diversità o altri tipi di diversità molto
spesso è più negli occhi di chi la vede di chi la vive e mi piaceva
raccontare la storia di quattro ragazzi che come “plus” hanno
queste quattro problematiche ma che in realtà hanno assolutamente
le capacità di gestirle, al contrario dei propri genitori che
spesso e volentieri si rapportano che anche per brevi periodi a
loro più per la malattia e per le problematiche che in prospettiva
il genitore vede per il figlio che non in realtà apprezzandone le
diversità le particolarità le persone che comunque al di là di
quello che potrebbe essere la malattia possono essere. Infatti
secondo me la parte più divertente del film è quando i genitori
vanno ad Ibiza e vanno in discoteca e vedono che i figli hanno
trovato una dimensione e i genitori sono i quattro disadattati
perché non sanno come gestirla la cosa della discoteca.
Il contatto con
Depardieu come è nato? L.C.:Depardieu è stato Claudio…siamo un po’ come marito
e moglie sono tanti anni che lavoriamo insieme ci si insulta
praticamente ogni tre per due però su questa cosa di Depardieu è
nata perché da sceneggiatura c’è un pezzo in cui vanno in
Francia “pensa se ci fosse Depardieu sarebbe una ficata eh?!”
questa cosa la dici la scrivi e poi si cerca qualcun altro, e dopo
un po’ di tempo è venuto Claudio e mi dice “Guarda che c’è
Depardieu, ha letto la sceneggiatura, lo diverte molto e quindi lui
lo fa” è nato così e poi abbiamo fatto un incontro. È stato
tendenzialmente un grande regalo della produzione perché non me lo
sarei mai aspettato di avere la possibilità di dirigere un attore
come Depardieu che è un esperienza meravigliosa, perché scherza
ride e poi quando stai girando ti da assolutamente il personaggio è
quindi è assolutamente meraviglioso starlo a vedere.
Ghini, Calabresi e Tognazzi, cosa
vi ha attratto dalla commedia? G.T.: Per quanto mi riguarda essere costretto ad avere
per l’ennesima volta una capigliatura diversa da quella che ho
nella vita, anche per essere adeguato a mio figlio e mi divertiva
molto l’idea di un personaggio così istituzionale che veniva messo
in difficoltà da una patologia del figlio che può creare dei grossi
imbarazzi poiu al di là di tutto, poi quando ci sono queste
operazioni di un cinema rivolto a un pubblico più giovanile, noi
che lo facciamo da un po’ più di tempo troviamo un stimolo in più a
lavorare con dei ragazzi che sono giovani e ce iniziano, perché il
rapporto che ho avuto direttamente con Vincenzo è stato di grande
scoperta, vedo in lui delle grandi doti e quindi vendo una grande
opportunità che mi ha dato Luigi ma conoscevo già
Emanuele. P.C.: Adesso si producono commedie per vedere e il fatto
che questa è una commedia scritta con ritmo e verosimiglianza, è un
fatto raro. È bello che il messaggio del film dica anche che le
problematiche dei figli spesso sono frutto delle proiezioni che i
genitori nelle loro ansie e nelle loro frustrazioni accumulate
probabilmente gli trasmettono quindi se gli si vuole dare uno
spessore a questa commedia credo che il senso per me è stato
quello. M.G.: Zamarion mi ha convinto di essere della squadra,
dal livello dei discorsi dei figli poi è normale capire perché
hanno scelto noi come genitori, c’era una cosa che volevo chiarire.
Proprio per non dare l’idea del film estivo, le sindromi di cui
parliamo è una questione molto seria, mi era piaciuta fin
dall’inizio l’idea di trovarsi in chiave di commedia ascoltare un
argomento e più vedere com’era il risvolto della responsabilità dei
genitori.
Arriva in Italia
Lennonyc il film del candidato all’Oscar
Michael Epstein sul rapporto tra John Lennon e New
York. Dal 19 giugno in libreria con Feltrinelli Real Cinema
(dvd+libro, euro 16,90).
“Se i Beatles o gli anni Sessanta
hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E
una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è
rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso
di vista l’orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono
diventati l’orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come
portarsi dietro Glenn Miller e la Seconda guerra mondiale. Con
questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere
Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa
scegliere la via del tramonto”
(John Lennon)
“New York divenne una parte di noi.
Altrove non saremmo stati gli stessi.”
(Yoko Ono)
Poche volte nella storia una
generazione di giovani ha avuto l’occasione di passare la linea
d’ombra della vita al fianco degli idoli della propria adolescenza,
come i fan dei Beatles hanno potuto fare con John Lennon, da
onnipotente icona del rock a uomo in carne e ossa e padre di
famiglia.
LennoNYC è la storia della vita di
John Lennon negli anni settanta, subito dopo la fine dei Fab Four,
e una lettera d’amore alla New York che allora l’accolse, quella
del Greenwich Village e della svolta artistica di uno dei più
grandi geni della musica del Novecento. Perché la morte può fare
tutto, tranne che oscurare un Mito.
Dopo una pausa di cinque anni, in
cui aveva abbandonato il mondo della musica, il successo, la fama,
John Lennon tornava finalmente in studio di registrazione. Era,
forse per la prima volta in vita sua, felice. Senza riserve. Il
percorso che l’aveva condotto fino a quel punto era stato lungo e
difficile: “perseguitato” dall’amministrazione Nixon, che era
ricorsa all’FBI e all’INS per intercettargli il telefono e spiare
la sua vita, nel tentativo di espellerlo per motivi politici,
Lennon aveva conosciuto l’alcolismo e, per diciotto mesi,
l’allontamento da Yoko Ono (un periodo che lo stesso Lennon avrebbe
in seguito chiamato il suo “Lost Weekend”).
All’inizio di agosto del 1980,
però, John Lennon iniziava a registrare quello che sarebbe
diventato “Double Fantasy”. Le canzoni del nuovo album non erano
dedicate al dolore del passato: parlavano della vita che stava
costruendo con Yoko e il figlio Sean. Della sua ritrovata
felicità.
Diretto dal candidato all’Oscar
Michael Epstein, LennoNYC racconta di come uno dei più celebri e
influenti artisti del XX secolo abbia saputo rinascere nella quiete
e nei piaceri semplici della paternità. Ed è anche la storia di un
immigrato molto “sui generis”, arrivato a NY per cercare una
libertà speciale: quella di essere se stesso e non “Beatle John”,
di amare Yoko Ono senza per questo essere disprezzato dal pubblico
(come era accaduto a Londra), di vivere una vita normale. È questo
che, più di ogni altra cosa, New York City ha offerto a John
Lennon: la possibilità di andare al cinema o al ristorante, di
salire su un taxi. Di essere libero.
Un documentario arricchito da registrazioni inedite, mai viste
finora, e dalle voci di chi fu vicino a Lennon in questo momento
della sua vita, dall’amico e fotografo Bob Gruen al batterista Jim
Keltner, da Elton John a – ovviamente – Yoko Ono, che ha regalato a
LennoNYC una delle interviste più forti ed emozionanti.
Insieme al film, il libro “Immagina una città – L’utopia di John
Lennon”, a cura di Marco Denti (pp. 96)
Prima John Lennon trova la sua utopia a New York, incastrata tra il
Watergate e infiniti filamenti di rock’n’roll. Poi un’intera città
si unisce nel nome di Imagine, delle sue visioni e per ricordare la
sua “prima volta” con John Lennon. In collaborazione con Imagine.
Pavia. Di pace e di diritti, di sogni e sognatori: una città per
John Lennon.
Arriva da Paramount
Pictures la conferma della notizia dell’inizio delle
riprese dell’atteso nuovi adattamento
di Hercules con
protagonista Dwayne Johnson. La
pellicola, che come sappiamo sarà diretta e prodotta
da Brett Ratner, verrà girata a
Budapest, in Ungheria. Nel cast oltre a Dwayne
Johnson, ci sono già
confermati Ian McShane, Rufus Sewell,
Joseph Fiennes, Peter Mullan,
John Hurt, RebeccaFerguson, Ingrid Bolsø Berdal, Aksel Hennie e ReeceRitchie. La
pellicolauscirà negli USA il 25 Luglio 2014.
La Paramount ha confermato la cosa al noto sito
americano Comicbookmovieche ha anche
pubblicato in anteprima la trama del film.
Ecco la trama ufficiale:
Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.
Questa storia comincia dopo le fatiche e la
leggenda… Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme
ai suoi cinque fedeli compagni,
viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per
l’oro, grazie
alla sua leggendaria reputazione di intimidire i
nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua
figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a
lottare per il bene e il trionfo della giustizia,
tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di
nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.
Vi ricordiamo inoltre che il titolo originale del film
è Hercules: The Thracian Wars ed è stato scritto
da Ryan Condal, Evan Spiliotopoulos.
Nonostante l’atteso
L’Uomo d’Acciaio non sia ancora uscito nelle sale
di tutto il mondo, oggi Deadline riporta la
notizia che la Warner Bros ha già fissato un sequel che
vedrà ancora una volta Zack Snyder alla
regia del film, insieme allo sceneggiatore David S.
Goyer. Unica incognita è invece il coinvolgimento del
produttore Christopher Nolan che non ha ancora
accettato di continuare a produrre i film di Superman, forse troppo
impegnato sui suoi progetti.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Ecco la trama del film: Nel
pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile
e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un
giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri
che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa
sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e
distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché
sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner),
Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a
dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è
in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor
più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere
le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner (“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Ascoltale in anteprima la
soundtrack completa composta da Hans Zimmer per
l’atteso film L’uomo
d’Acciaio, il film segna il ritorno da Superman
sul grande schermo per mano di Zack Snyder e
prodotto da Christopher Nolan. L’Uomo
d’Acciaio soundtrack è già disponibile su Amazon e su
iTunes.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Ecco la trama del film: Nel
pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile
e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un
giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri
che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa
sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e
distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché
sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner),
Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a
dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è
in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor
più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere
le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner (“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Ecco in Trailer
completo del nuovo atteso gioco sviluppato dallo studio
francese Quantic Dream, la protagonista
Jodie Holmes è interpretata dall’attrice
canadese Ellen Page attraverso la motion
capture.