Arrivano le foto di una replica in
scala di uno dei robot protagonisti del film
Patlabor, atteso adattamento in live
action dell’anime Patlabor, meglio noto
con il nome di Mobile Police
Patlabor che sarà diretto dal regista Mamoru
Oshii (Ghost in the Shell). Le foto arrivano dal set a sud di
Tokyo, vicino a Yokohama City dove si stanno svolgendo le riprese
per una data d’uscita prevista nel 2014 in Giappone.

Patlabor (機動警察パトレイバー, Kidō
keisatsu Patoreiba?, Polizia mobile Patlabor) è
un progetto multimediale di grande successo del
collettivo Headgear nato
nel 1988 attorno ad una nuova idea di animerobotico.
Questo progetto comprende una serie manga, due serie OAV,
una serie televisiva anime,
tre lungometraggi animati e
diversi videogiochi e modellini.
Patlabor, al contrario di molte
altre opere robotiche, non si incentra sui combattimenti tra labor
(pur essendo questi comunque presenti), ma piuttosto sugli eventi
che stanno attorno: la narrazione lenta si sofferma in gran parte
sulla vita quotidiana dei protagonisti, conferendo a questi un
certo spessore, fornendo allo stesso tempo uno spaccato della
società e una descrizione completa delle complesse vicende che
fanno da scenario alla serie, in particolare il Progetto Babylon e
la lotta delle varie compagnie per il dominio del mercato dei
labor. L’opera porta una nuova visione dei robot, discostandosi
completamente sia dai classici invincibili super robot di Go Nagai
(Mazinga Z, il Grande Mazinga, Jet Robot, Ufo Robot Goldrake), sia
dal crudo realismo del mecha di Yoshiyuki Tomino (Vultus 5, Zambot
3, Daitarn 3, la serie Gundam). I labor sono il frutto di una
tecnologia non molto più avanzata della nostra, semplici macchine
integrate nell’ordinaria quotidianità, come un bulldozer nelle
costruzioni o un carro armato in campo militare.
Ambientato in un ormai sorpassato
1998 (che per gli autori nel 1988 era il futuro prossimo), Patlabor
si colloca in una Tokyo impegnata in quella che è la più grande
opera di ingegneria mai concepita dall’uomo, il Progetto Babylon,
un’imponente opera di dighe e canali finalizzati a sottrarre al
mare nuovo spazio vitale per l’espansione della città. Il Progetto
Babylon ha dato un enorme incentivo allo sviluppo e alla produzione
dei labor, robot utilizzati nel campo delle costruzioni e
dell’industria, ma che parallelamente ha provocato la crescita del
fenomeno della criminalità che sfrutta proprio l’uso di questi
robot, spesso ad opera delle masse scontente di disoccupati
rimpiazzati dai labor o da parte di gruppi ecoterroristi avversi al
Progetto Babylon. Per far fronte a questo fenomeno la polizia di
Tokyo ha così istituito delle speciali sezioni di Polizia Mobile
dotate di labor di nuova generazione, i Patrol Labor, meglio noti
come Patlabor. In questo scenario si colloca dunque la serie di
Patlabor, incentrata sulle vicende dell’appena istituito Secondo
Plotone della Seconda Sezione Veicoli Speciali, ed in particolare
su Noa Izumi, pilota di uno dei patrol labor, da lei battezzato
Alphonse. La serie segue il Secondo Plotone nelle sue disavventure,
fino a trovarlo coinvolto in un caso riguardante un misterioso
labor nero, il Griffon. Questa vicenda sarà ricorrente per quasi
tutta la serie, assumendo un ruolo più o meno rilevante in molti
altri casi affrontati dai protagonisti.