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Black Knight: i Marvel Studios al lavoro sul film?

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Black Knight: i Marvel Studios al lavoro sul film?

A settembre diverse fonti avevano riportato il rumor sullo sviluppo, da parte dei Marvel Studios, di un film dedicato ai personaggi di Captain Britain e Black Knight e sul possibile regista del progetto, il cui nome corrispondeva a Guy Ritchie. Da allora non abbiamo avuto più notizie fino ad oggi, quando Jeremy Conrad di MCU Cosmic ha diffuso alcune informazioni in merito sul suo profilo twitter.

Nel tweet si parla infatti di Black Knight e della sua introduzione nell’universo condiviso, che a quanto pare passerà attraverso il Regno Quantico e un diretto collegamento con la dimensione esplorata nel franchise di Ant-Man e prossimamente, con molte probabilità, anche in Avengers: Endgame.

Sarà davvero così e i Marvel Studios annunceranno a breve il cinecomic?

Marvel Studios: pubblicata la timeline ufficiale

Vi ricordiamo che Captain Britain, alter ego di Brian Braddock e personaggio creato da Chris Claremont nel 1976. Fratello della mutante Psylocke, l’eroe è un essere umano a cui  sono stati magicamente donati speciali poteri e venne introdotto nel mercato dei fumetti come la versione britannica di Captain America. Black Knight è il suo storico e ricorrente rivale.

Qualsiasi fan dei Marvel Studios sa che il Regno Quantico diventerà un fattore importante per il futuro del Marvel Cinematic Universe, stando a quanto visto finora nei due film su Ant-Man (e soprattutto in vista di Avengers 4, dal momento che Scott Lang vi è rimasto intrappolato proprio durante lo schiocco delle dita di Thanos).

Sull’argomento è tornato a parlare Kevin Feige in una recente intervista e questo è stato il suo commento:

Alla fine di Ant-Man abbiamo seguito Scott Lang mentre entra nel Regno Quantico per la prima volta, ed è come se avessimo iniziato a sfogliare i diversi strati di qualcosa che poi sarebbe stato completamente cancellato dal Doctor Strange mentre si accedeva al multiverso. Ma ora Regno Quantico è un altro territorio con cui possiamo giocare per raccontare le nostre storie, un luogo molto più grande di quanto avessimo mai immaginato, e dove poter ambientare tutti i tipi di avventure che vogliamo. Magari una di queste sarà esplorata in un nuovo film, chissà…

Fonte: Twitter

Black Knight: 10 storie dei fumetti che il MCU potrebbe adattare

Black Knight: 10 storie dei fumetti che il MCU potrebbe adattare

Eternals ha ufficialmente introdotto nel MCU il personaggio di Dane Whitman che, come anticipato dalla scena post-credit, si trasformerà in futuro nel guerriero noto come Black Knight. Nei fumetti, ci sono state varie interpretazioni del personaggio nel corso degli anni e molte delle sue storie sarebbero perfette per un adattamento destinato al grande schermo. Ecco 10 storie su Black Knight tratte dai fumetti che potrebbero essere adattate dai Marvel Studios:

Il guerriero originale di Black Knight

Dane Whitman è il Cavaliere Nero con cui i fan hanno più familiarità, ma diverse persone hanno detenuto il titolo prima che Whitman arrivasse a brandire la Spada d’Ebano. In effetti, Black Knight ha avuto origine con Sir Percy nei fumetti, Cavaliere della Tavola Rotonda e membro vitale della corte di Re Artù a Camelot. Sir Percy ha fatto il suo debutto nel numero 1 di “Black Knight” del 1955.

Il MCU ha già attraversato luoghi terrificanti e spettacolari. Questa storia di origini mitiche trasporterebbe il pubblico a Camelot, un luogo vitale nell’Universo Marvel. Tuttavia, la storia non si ferma qui, poiché Whitman scopre che c’erano almeno altri sette Cavalieri Neri, ognuno dei quali offre qualcos’altro alla leggenda che potrebbe essere trasposto anche sullo schermo.

Gli oggetti in Ebano

Recentemente, ne “La maledizione della Spada d’Ebano”, la Marvel Comics ha esplorato la narrazione di altri oggetti in Ebano, creati a Camelot da Merlino, la maggior parte dei quali sono stati distrutti o corrotti da Mordred. Tali oggetti includono una spada (con cui i fan hanno già una certa familiarità… ), uno scudo, un calice, un pugnale e persino un bastone.

Queste potenti armi della Marvel Comics danno vita ad una caccia per cercare di trovarle o ripristinarle, una storia che si inserisce nella mitologia centrale della Marvel e interpreta le leggende britanniche in un modo unico. Questo tipo di MacGuffin e la storia di avventura che ne deriva potrebbero ispirare uno spin-ff su Black Knight, soprattuto se la spada è già stata introdotta.

Un attacco simbionte

Durante la trama di “King in Black”, Dane Whitman è stato coinvolto nella difesa della Terra dall’attacco di Knull e delle sue forze simbionti. Con Venom che si fa strada verso il MCU, non passerà molto tempo prima che i simbionti – forse – impazziranno anche sullo schermo.

È interessante notare che in questa trama Knull credeva che la Spada d’Ebano di Whitman lo avrebbe effettivamente reso più potente, dal momento che le sue abilità si legavano bene all’oggetto magico. È un concetto intrigante e potrebbe mettere il Cavaliere Nero al centro dell’azione, se la storia dovesse mai essere portata sullo schermo.

Un ruolo adiacente ai Vendicatori

Nel numero 48 dei fumetti sugli Avengers, gli eroi più potenti della Terra attaccano per errore Dane Whitman, credendo che sia l’ennesimo cattivo da eliminare. Negli anni successivi Black Knight sarebbe diventato un membro e persino leader della squadra, ma la storia più avvincente è il suo ruolo adiacente ai Vendicatori.

Nel moderno Universo Marvel, i fumetti hanno portato avanti la linea narrativa secondo cui Whitman è colpito da alcuni problemi di salute mentale e quindi non può far parte della squadra. Tuttavia, hanno continuato a fare affidamento su di lui, con Black Knight che è diventato uno dei membri ufficiali della squadra adiacente ai Vendicatori originali. È un concetto che si potrebbe applicare sicuramente anche al MCU, dopo la sconfitta di Thanos.

Combattere con i Difensori

Nella run dei Difensori degli anni ’70, Whitman si unì effettivamente alla squadra. È sempre stato più adatto ai Difensori che ai Vendicatori, poiché il primo gruppo sembra abbracciare i reietti più della squadra premium. Inoltre, Whitman aiuta a completare il reparto magico dei Difensori.

Accanto a personaggi del calibro dello Stregone Supremo Doctor Strange e della divinità Valchiria, Whitman ha cercato di salvare i Difensori dalla maga Casiolena e dall’Incantatrice. È una storia interessante che mostra la profondità di ciò che il personaggio porta all’interno di una squadra, ma che finisce nel tipo di tragedia che potrebbe fare gioco alla narrativa del MCU.

Le sue infinite morti

L’arco narrativo dei Difensori che ha visto Whitman unirsi alla squadra, ha visto anche la morte del personaggio. Tuttavia, non è la prima volta che il Cavaliere Nero muore, con Whitman che ha incontrato il suo creatore molte volte nel corso della sua carriera.

Ci sono diverse storie che vedono Whitman abitare in altri corpi a causa del suo spirito che vive: la recente run dei fumetti dedicati a Black Knight mostra al pubblico perché accade ciò. Se un Cavaliere Nero muore impugnando la Sapdad’Ebano, rinascerà. È un’idea affascinante che ha un impatto sulla psiche di Whitman e potrebbe fornire una storia emotivamente complessa da esplorare nel MCU.

La spada maledetta

Una storia molto più ampia che si svolge in quasi tutte le run del Cavaliere Nero nei fumetti riguarda la Spada d’Ebano: secondo questa storia, la spada, in realtà, sarebbe maledetta e può avere un enorme impatto sullo stato mentale di chi la brandisce. La spada si nutre di violenza e oscurità, e ad ogni uccisione diventa più famelica.

La storia vede un sacco di precedenti Cavalieri Neri assecondare i desideri della spada. Per Dane Whitman, si tratta di una lotta interiore costante, mentre tenta di utilizzare i doni della spada senza cedere ai suoi impulsi violenti. È una storia che guida il nucleo del personaggio e sarebbe vitale per la rappresentazione del Cavaliere Nero sullo schermo.

La storia d’amore con Sersi

Sersi è un altro personaggio introdotto nel MCU, insieme a Dane Whitman, in Eternals. Sersi e Dane Whitman sono innamorati anche nei fumetti. Tuttavia, la loro relazione è incredibilmente complessa, anche a causa del comportamento imprevedibile di Sersi.

Il MCU potrebbe forse aver deciso di raccontare una storia che ribalta in qualche modo la prospettiva, con Whitman che lotta per controllare la Spada d’Ebano. Eternals ha di certo gettato le basi della loro relazione sul grande schermo, nel MCU, ma al tempo stesso anche quelle di un triangolo amoroso con Ikaris.

Diventare Pendragon

Pendragon è un termine che denota un capo mistico; qualcuno che è responsabile della difesa della Gran Bretagna in nome di Camelot, collegandosi all’antica mitologia. Re Artù era precedentemente Pendragon, ma in “Heroes for Hire” alla fine degli anni ’90, i numeri 2 e 3 hanno visto proprio Whitman diventare Pendragon.

Questo è un ruolo enorme da ricoprire e insieme ad esso sono arrivati l’armatura e altri doni di Avalon, che hanno trasformato Black Knight in uno degli eroi più forti della Marvel. È un titolo equivalente a quello dello Stregone Supremo, dello Scienziato Supremo o del Maestro delle Arti Marziali, qualcosa che il MCU potrebbe usare come momento culminante per il personaggio.

MI-13

MI-13 è il servizio di agenti segreti della Gran Bretagna, di cui hanno fatto parte molti eroi europei, tra cui Union Jack, alcuni membri di Excalibur e lo stesso Cavaliere Nero. È una squadra vitale per proteggere la regione del mondo.

Sarebbe bello vedere MI-13 introdotto nel MCU e abbinato a una storia legata a tutta la run a fumetti su Captain Britain e MI-13. Qui, Black Knight scopre che la Spada d’Ebano che sta usando è un falso creato da Dracula, cosa che lo spinge a cercare di ritrovare la vera spada degli eroi. È una narrazione che potrebbe aprire ulteriormente i confini del MCU.

Black Knight: 10 cose da sapere sul personaggio di Kit Harington negli Eterni

Come ufficializzato dai Marvel Studios durante il D23 Expo, Kit Harington vestirà i panni di Black Knight e farà parte del cast de Gli Eterni, ambizioso progetto inserito nella Fase 4 del MCU. Ma cosa conosciamo davvero del personaggio e cosa possiamo aspettarci?

Intanto ripercorriamo la sua storia nei fumetti e tutto quello che c’è da sapere:

Il suo vero nome

Black-Knight

Chi conosce i fumetti saprà che il nome di Black Knight è Dane Whitman (o almeno, uno dei tanti). Prima di indossare il mantello da supereroe Dane cresce a Gloucester, nel Massachusetts, e successivamente decide di vendicare la morte dello zio, Nathan Garrett aka il quarto Cavaliere Nero, schierandosi prima contro i Vendicatori e poi contro i Signori del male.

Dane Whitman è il terzo Black Knight

Come ogni supereroe Marvel, il costume di Black Knight è stato indossato da più persone, e quella che vedremo nel MCU sarà appunto la terza versione della storia (Dane Whitman), aggiornando poteri e uniformi medievali ai giorni nostri.

Il suo passato con Iron Man

Sir Percy fu il Cavaliere Nero che conferì una certa importanza alla famiglia Whitman, ma il suo onore venne distrutto quando Nathan Garrett prese il mantello usando i nuovi poteri per diventare un supercattivo. Più tardi venne colpito da Iron Man, e ritirandosi a casa confessò tutti i suoi crimini al nipote Dane. Per questo motivo l’eroe impugnò la spada mistica per vendicarsi di Tony Stark…

Spada e scudo

Le armi sono quasi un marchio di fabbrica del MCU, basti pensare allo scudo di vibranio di Captain America, al martello di Thor o al Guanto dell’Infinito di Thanos, quindi aspettiamoci lo stesso trattamento per Black Knight con la sua Spada di luce e lo Scudo della notte. Il secondo può essere usato per assorbire energia da ogni colpo, con l’altra che invece può trasferire quell’energia all’aggressore.

La sua nemesi

Il Cavaliere Nero originale apparve per la prima volta durante il regno di Re Artù e la sua nemesi era Mordred, figlio illegittimo del sovrano che tradì la sua famiglia. Sconfitto Mordred, il suo spirito venne reincarnato dagli dei celtici infernali permettendogli così di tornare sulla Terra ai giorni nostri e combattere contro Dane Whitman, ovvero l’attuale Cavaliere Nero.

New Avalon

Black Knight vive in una dimensione magica chiamata Weirdworld, dove è a capo del regno chiamato New Avalon. Questo lo proietta come prossimo sovrano di una lunga serie di eroi del MCU a svolgere un ruolo del genere dopo Thor di Asgard, Black Panther del Wakanda, Valkyrie dellaNew Asgard.

Genio della fisica

Come molti personaggi del MCU, anche Dane Whitman è un genio scientifico, però nel campo della fisica, avendo conseguito un master in materia e dimostrato in più occasioni di di essere esperto in numerosi campi. Ciò potrebbe portare il personaggio a lavorare al fianco di Hank Pym, Shuri o Bruce Banner…

Armi

Lo scudo della notte e la spada della luce non sono le uniche due armi nel suo ricchissimo arsenale, ma sono le uniche due con poteri magici. Diversi strumenti ereditati dallo zio sono invece alimentate dalla tecnologia come un’armatura, una lancia in grado di sparare esplosioni di energia e un cavallo bianco alato geneticamente potenziato di nome Aragorn.

Abilità magiche

Affondando le radici nella leggenda medievale, non si può escludere dal racconto di Whitman l’elemento mistico, considerando che le sue armi sono potenziate dalla magia; tuttavia non trattandosi di un maestro delle arti mistiche o di un mutante Dane non può creare uno scudo impenetrabile o spostare la materia a mani nude come Scarlet Witch, ma ha comunque delle abilità.

Il suo percorso nel MCU

gli eterni The Eternals

Il film sugli Eterni uscirà nell’estate del 2020 e segnerà la prima apparizione di Black Knight nel MCU, pur non esaurendo il percorso del personaggio al cinema. Kevin Feige ha suggerito che l’eroe ha davanti a sé un futuro brillante, e chissà che non lo rivedremo in qualche titolo collettivo insieme agli Avengers o in una serie standalone su Disney +…

Leggi anche – Gli Eterni: 10 cose che il film potrebbe rivelare sul MCU

Fonte: Screenrant

Black Is King: intervista a Kwasi Fordjour

Black Is King: intervista a Kwasi Fordjour

Si è parlato moltissimo di questo progetto, il visual album di Beyoncé prodotto dalla Parkwood Entertainment disponibile su Disney+ da fine luglio. Il progetto è basato sulle musiche di The Lion King: The Gift, ricordiamo che la stessa Queen B ha fatto parte del live action lo scorso anno, ed è una reinvenzione dei temi dell’iconico film Disney per guidare i giovani di oggi in un viaggio alla ricerca di se stessi e del proprio paese dove essere re e regine.

È il primo esperimento del genere per Beyoncé, abituata ai successi, che è stato una sfida anche dal punto di vista produttivo. Il film, infatti, è stato girato in diverse location, la fotografica si concentra su personaggi e paesaggio per sottolinearne la bellezza e l’importanza. Si va dall’Africa a Londra, da New York a Los Angeles fino in Belgio per vedere danzare l’incredibile gruppo di ballerini e attori, ognuno volto a valorizzarne il proprio paese.

La produzione è durata più di un anno e si avvale della collaborazione di persone note all’entourage dell’artista come il co-regista Kwasi Fordjour, che abbiamo avuto il piacere di intervistare e chiedergli come è stato partecipare a questo incredibile progetto.

Intervista a Kwasi Fordjour, co-regista di Black is King

Com’è il tuo rapporto con Beyoncé e come è cambiato in tutti questi anni?

“La nostra collaborazione lavorativa non fa che crescere e evolvere perché siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, facciamo molto brainstorming e siamo molto creativi”

È difficile lavorare con lei?

“No assolutamente, è una visionaria, è appassionata in tutto quello che fa, ti spinge a dare sempre il meglio e non ci sono mai stati problemi”

Cosa ti è piaciuto di più di questo progetto?

“La cosa che più amo di questo progetto è sono i messaggi che contiene, quelli del rispetto, delle tradizioni, dei nostri antenati, è un racconto di maturità, riguarda tutti gli adulti e i bambini che stanno cercando loro stessi all’interno di un nucleo, e l’essere collegati a Il Re Leone che ha una storia così iconica e universale è la mia parte preferita”

Che ricordo hai de Il Re Leone?

“Ricordo di averlo visto con mia madre che stava piangendo moltissimo, avrò avuto sei o sette anni, la guardavo e non riuscivo a capire perché piangesse in quel modo, l’ho realizzato lavorando a questo progetto. È il mio ricordo più dolce, realizzare che impatto questa storia possa avere per più di una generazione”

Come siete riusciti a costruire il progetto?

“Non è stato facile, tutto è iniziato nel giardino di Beyoncé negli Hampton, quello che avevamo era un obiettivo e dei messaggi da voler comunicare, abbiamo iniziato a confrontarci con registi di tutto il mondo per espandere la nostra visione e poi poter unire tutto insieme. Ne abbiamo parlato per ore ci siamo confrontati su tutto”

Hai avuto paura?

“Nel momento no, perché quando lavori con persone splendide, positive, che hanno un obiettivo non pensi al progetto in se e per se, pensi al messaggio che vuoi comunicare, è  stato un vero lavoro d’amore. Ora ti guardi indietro e pensi Wow, ce l’abbiamo fatta” ma sul momento no, non ho avuto paura”

È un anno difficile per tutti noi e con le proteste che stanno verificandosi per tutto il mondo viene da chiedersi, cosa si può fare per cambiare la mente delle persone?

“Per me tutto inizia in casa, il modo in cui cresci i tuoi figli, consentirgli, a prescindere dalla razza, di guardare prodotti come Black Is King, perché ti forza e ti insegna a comprendere il valore di persona con tradizioni e eredità culturali differenti dalle tue, una volta compreso quello capisci che siamo tutti uguali, con gli stessi traumi, la stessa storia e nessuno è migliore di chi gli sta seduto accanto. Siamo tutti sullo stesso pianeta.”

Un film può essere d’esempio?

“Credo che l’educazione possa esserlo, non solo un film.”

Black Friday immaginato nel mondo di Mad Max Fury Road

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Black Friday immaginato nel mondo di Mad Max Fury Road

E se il Black Friday esistesse anche nel mondo di Mad Max? Immaginate Amazon, Apple, Mediaworld, Unieuro, Zara e tutti questi altri marchi accessibili a sconti stracciati nelle lande desertiche del film di George Miller?

Oggi negli Stati Uniti, ma anche un po’ da noi, è il Black Friday, ovvero quel venerdì di novembre che per tradizione segue sempre al Giorno del Ringraziamento, per tradizione l’ultimo giovedì di novembre. Quindi, dopo essersi rimpinzati di tacchino, patate dolci e salsa di mirtilli, gli statunitensi corrono a fare shopping selvaggio, complici gli sconti da capogiro.

Di seguito potete un video che ipotizza un mondo postapocalittico, quello di Mad Max, in cui Furiosa è alle prese con il doorbusters, un insolitamente basso prezzo di vendita, generalmente offerte da un rivenditore su un numero limitato di articoli per un periodo di tempo limitato, spesso nei giorni di shopping importanti, come ad esempio il giorno dopo il Ringraziamento negli Stati Uniti, il Black Friday, appunto.

Black Friday immaginato nel mondo di Mad Max Fury Road

https://www.youtube.com/watch?v=apTeM3KYswE

Che cos’è il Black Friday?

Si tratta di un giorno, per quanto non festivo, particolarmente importante sotto l’aspetto commerciale poiché costituisce un valido indicatore sia sulla predisposizione agli acquisti, sia indirettamente sulla capacità di spesa dei consumatori statunitensi, tanto da essere attentamente osservato e atteso dagli analisti finanziari e dagli ambienti borsistici statunitensi e internazionali.

Il Black Friday è solitamente seguito dal Cyber Monday, il primo lunedì successivo, caratterizzato da grandi sconti relativi a prodotti di elettronica: in sostanza rappresenta la risposta dell’e-commerce al venerdì nero ed è caratterizzato da una massiccia offerta di ribassi esclusivamente online.

Fonte: SR

Black Flies, la recensione del film con Sean Penn e Tye Sheridan – Cannes 76

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Caotico, disturbante, complesso: Black Flies di Jean-Stéphane Sauvaire con Sean Penn e Tye Sheridan arriva a Cannes 76. Nei primi minuti con le sirene che stridono e i volti in primo piano, la trama incentrata sui paramedici di New York segue questo filone concentrandosi sulle complicazioni della vita. Tra sparatorie tra bande, aggressioni domestiche e morti di senzatetto, gestire tutto questo per Ollie (interpretato da Tye Sheridan) e Gene Rutkovsky (interpretato da Sean Penn) è psicologicamente difficile.

Ollie sta studiando medicina e fa questo lavoro per pagare le bollette, mentre Rut è ormai navigato e anziano fa da mentore, o per lo meno di prova. La prima notte di guardia come paramedico Ollie deve avere a che fare con una brutta sparatoria, preso dal panico Rut cercherà di guidarlo scegliendolo poi come partner. Gli orrori a cui assiste durante le notti come paramedico mettono a dura prova la sua anima: “Ho iniziato a fare questo lavoro per aiutare le persone, senza considerare che sono le persone che aiutano noi”.

Black Flies, la trama

Presentato in concorso al Festival di Cannes, Black Flies vuole cercare di raccontare le paure e le debolezze degli uomini unendo il tutto con dei momenti di forte denunci nei confronti della società americana e in particolare sulla sanità. Membri delle gang, le mogli maltrattate e picchiate, i senzatetto accampati nelle lavanderie a gettoni, i tossicodipendenti, gli immigrati ignorati e molto altro è quello che popola le loro notti di turno come paramedici. Sono demoni che a volte riescono a combattere altre volte invece ne vengono inglobati rischiando di cadere in un vorticoso buco nero dal quale è difficile riemergere. Anche imbattersi in cadaveri in putrefazione avvolti da mosche nere è uno dei simboli del lavoro dei paramedici: “Le mosche nere sono le prime a sentire l’odore della morte”. Loro non sono altro che le mosche nere.

Un altro aspetto che emerge in Black Flies è la totale assenza di personaggi femminili a eccezione di tre significative presenze: la fidanzata di Ollie (interpretata da Raquel Nave), l’ex moglie di Rut (interpretata da Katherine Waterston) e la paziente incinta. Tre personalità forti che ognuna a modo suo cerca portare alla controparte maschile qualcosa. Per esempio, la fidanzata di Ollie con suo figlio, potrebbe rappresentare quella vita semplice e lontana dalle complicazioni.

(Dis)umanità

Black Flies nella sua complessità porta a fondo delle tematiche complesse in maniera ragionata. Oltre a far vedere in lavoro dall’interno lo vediamo anche dall’esterno, dal mondo in cui i paramedici sono percepiti dai pazienti. Il caso che scatena una concatenazione di eventi tragica è quello della donna tossicodipendente incita. In quell’occasione Ollie si rende conto di un potere quasi divino di cui dispongono i paramedici quello di decidere della vita o della morte. “So cosa stai pensando? Ne vale la pena?”, in un mondo segreto in cui i casi considerati senza speranza vengono lasciati morire nel retro dell’ambulanza.

Ollie, futuro medico, non riesce a convivere con questo peso sulle spalle e al suo personaggio è affidata la positività, verso una consapevolezza diversa rispetto a quella di Rust. Se, infatti, il personaggio di Sean Penn era ormai irrecuperabile nelle sue azioni e nel suo modo di pensare, Ollie rappresenta il cambiamento, una nuova generazione di personale sanitario che magari non si farà corrompere dalla malvagità.

Black Doves: recensione della serie tv con Keira Knightley

Black Doves: recensione della serie tv con Keira Knightley

L’abbondanza di serie tv di stampo spy-action sulle piattaforme non è una cosa nuova: per definizione, la narrazioni che si muovono nel territorio dello spionaggio e contano su una marcata componente action sono tra i prodotti che più chiamano visualizzazioni. In un panorama ormai saturo all’inverosimile di queste proposte, è cosa rara incappare in un esperimento seriale che lasci, effettivamente, la sensazione di qualcosa di “fresco” allo spettatore. Per fortuna, questo è il caso di Black Doves, disponibile su Netflix dal 5 dicembre, sviluppata da Sister e Noisy Bear e con due noti attori britannici protagonisti: Keira Knightley e Ben Wishaw.

Black Doves: mia moglie è una spia

Tutto ha inizio una notte in cui tre persone vengono assassinate quasi contemporaneamente mentre parlano al telefono: chi sono e cosa stavano progettando? La serie parte da questo interrogativo concentrandosi nello specifico sulla morte di uno di loro, un certo Jason (Andrew Koji), che era l’amante di Helen (Knightley), la moglie del Ministro della Difesa (Andrew Buchan). Apprendiamo subito che Helen è in realtà una spia di un’organizzazione chiamata “Black Doves”, che risponde agli ordini di Reed (Sarah Lancashire), per cui è una sorta di insider a cui rivela tutti i segreti del marito politico.

La donna continua a ribadire che la sua relazione con Jason non nascondeva alcun sotterfugio compromettente per il suo lavoro, tutt’altro: era veramente innamorata del ragazzo, ed è per questo che decide di mettersi a indagare sulla sua morte. Lo fa con l’aiuto di un vecchio amico dell’organizzazione, Sam (Whishaw), che torna in Gran Bretagna dopo sette anni di clandestinità a causa di una storia precedente che ha avuto un impatto sulle vite di tutti e che verrà raccontata in flashback. Queste tre morti saranno l’iniziale “innesco” di un complicato conflitto internazionale poiché, in concomitanza con questi eventi, l’ambasciatore cinese in Gran Bretagna viene trovato morto: non tarda troppo tempo per capire che tutti questi eventi potrebbero essere collegati tra loro.

In Black Doves c’è tutto quello che ci aspetteremmo di trovare in una serie del genere: un’investigazione dall’assoluto grado di segretezza; una donna che, dietro la facciata della moglie perfetta, nasconde un’indole decisamente più dinamica; l’ampio respiro internazionale, con le nostre superspie in continuo movimento e, nel caso del personaggio di Whishaw, che non sembrano appartenere davvero a nessun luogo.

Una serie che sorprende

Grazie soprattutto a interpreti decisamente calati nella parte e alla scelta di incorporare un po’ di sano humor british, Black Doves regala al pubblico un’esperienza di visione soddisfacente. La serie cerca di caratterizzare al meglio i suoi volti di punta, tanto che la vita privata di questi assume un ruolo di primo piano nello sviluppo degli eventi. Anche se potrebbe sembrare che aderiscano alla fredda regola del non portare sul lavoro i conflitti casalinghi, qui non c’è intrigo internazionale in cui questi aspetti emotivi non siano almeno in parte coinvolti.

L’aspetto più problematico di Black Doves emerge a partire dalla metà della serie: i suoi personaggi di contorno sono così tanti e così poco definiti, che è molto difficile mantenere il livello di credibilità di cui questo tipo di show ha bisogno. Fortunatamente, come dicevamo, i due personaggi principali colmano le lacune, dando corpo e anima alla serie.

Il connubio tra action e comedy

Knightley, che torna sulla piattaforma dopo il film Lo strangolatore di Boston (2023), si afferma come baricentro drammatico di tutto ciò che accade, gestendo molto bene il classico conflitto dell’infiltrata che vive una doppia vita al punto da non riuscire più a distinguere chi è e di chi deve veramente fidarsi. D’altra parte, Whishaw si mette alla prova portando in scena un forte dramma emotivo personale: Sam è gay, aveva un compagno che ha dovuto lasciare per motivi di lavoro, e di cui sente ancora la mancanza. Questo profondo conflitto interiore deve coesistere con una sottotrama che coinvolge una coppia di assassini professionisti e il loro capo, un’accoppiata che sembra uscita direttamente da un film di Guy Ritchie.

Tra battute taglienti e una spiccata ironia, Knightley non vi farà mai perdere di vista la sua Helen, mentre Whishaw conferisce al suo Sam una vulnerabilità irresistibile, che vi farà pensare di non avere mai incontrato un sicario del genere nell’audiovisivo. Tra di loro, la componente comedy funziona egregiamente, ma l’incantesimo non si applica a tutti i personaggi e alle storyline secondarie che incontriamo strada facendo. Effettivamente, forse questa dispersione tonale potrebbe respingere qualche spettatore ma, per chi saprà comprendere che è parte del gioco, Black Doves promette di riservare le giuste sorprese.

LEGGI ANCHE: Black Doves è una storia vera e un’organizzazione segreta reale? Helen Webb è basata su una vera spia?

Black Doves: gli eventi reali che hanno ispirato la serie di Netflix e Keira Knightley

Il creatore di Black Doves di Netflix spiega l’ispirazione reale alla base della serie. In uscita il 5 dicembre, Black Doves è una serie Netflix che racconta la storia di una donna di nome Helen che intraprende una relazione appassionata. L’unico problema è che Helen ha un’identità segreta che mette in grave pericolo il suo nuovo amante. Black Doves vanta un cast di tutto rispetto, tra cui Keira Knightley, Ben Whishaw, Andrew Koji, Tracey Ullman, Sarah Lancashire e Andrew Buchan. È stata creata da Joe Barton e avrà sei episodi nella sua prima stagione.

In un’intervista a RadioTimes, il creatore Barton spiega l’ispirazione reale dietro Black Doves. Il creatore racconta che stava “leggendo anche di quei poliziotti spia” che “si erano infiltrati in quel gruppo ambientalista.” Da lì ha tratto ispirazione per scrivere una storia su “quella doppiezza di avere un matrimonio finto che dura anni e anni e anni e poi scompare.” Sono stati questi eventi reali a diventare l’ispirazione per Black Doves. Ecco la citazione completa di Barton:

Stavo leggendo anche di quei poliziotti spia, quei tizi che si erano infiltrati in quel gruppo ambientalista e avevano finito per avere dei figli con loro. Insomma, una storia davvero orribile, molto più oscura di questa.

Ma ho pensato: OK, questa idea, questa doppiezza di un matrimonio finto che dura anni e anni e anni e poi scompare. Credo che anche questo abbia contribuito a ispirarmi.

Cosa significa questa ispirazione per Black Doves

In questa intervista, Barton fa riferimento allo scandalo dei “poliziotti spia”. Questo evento reale ha coinvolto membri della polizia britannica sotto copertura che hanno iniziato relazioni intime con gruppi di protesta. Questi scandali hanno avuto luogo principalmente nel 2010 e nel 2011 e hanno portato ad azioni legali contro questi agenti, alcuni dei quali hanno sposato o avuto figli con le persone che volevano ingannare. I principali gruppi presi di mira da questo scandalo dei poliziotti spia erano gruppi di difesa della giustizia sociale e ambientale.

Questo collegamento con la realtà potrebbe aiutare Black Doves a sembrare ancora più credibile agli occhi dei britannici o di chiunque sia a conoscenza della storia degli “spy cops”. Nella serie, la protagonista Helen è una spia nel vero senso della parola, poiché lavora per un’organizzazione di super spie chiamata Black Doves. Sarà affascinante vedere cosa succederà a Helen nella sua storia romanzata in Black Doves e come questa potrà rispecchiare o meno gli eventi reali.

Black Cat/Silver Sable: il film potrebbe partire quest’autunno

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Black Cat/Silver Sable: il film potrebbe partire quest’autunno

Vi avevamo già comunicato che alla Sony era in produzione un film con Black Cat/Silver Sable come protagoniste. Il progetto rientrerebbe nell’universo in cui sarà ambientato anche il film su Venom, mentre a quanto pare non ci sarà spazio per Spider-Man.

Stando agli ultimi aggiornamenti di My Entertainment World, il film sulle due villain Marvel potrebbe iniziare la fase di riprese già nel prossimo autunno e di seguito vi riportiamo la presentazione dei due personaggi che si legge sul sito:

Il film riguarda Silver Sable, una mercenaria che guida una compagnia di cacciatori di criminali di guerra. Il personaggio è stato sia antagonista che alleato di Spider-Man. Black Cat è una scassinatrice acrobata di nome Felicia Hardy. Il personaggio è stato legato a lungo in una relazione romantica con Spider-Man. 

Sembra difficile immaginare che il progetto possa essere slegato dalla presenza di Spider-man, ma sembra che la Sony voglia dare inizio a un nuovo universo condiviso, come riportato a questo link.

Il progetto potrebbe prendere una piega interessante se si continuasse la scia positiva dei film dal tono più adulto, come è accaduto per Logan e per Deadpool, e si realizzassero una serie di film in grado di canalizzare l’attenzione di una fetta di spettatori desiderosi di un racconto fumettistico differente.

Black Cat e Silver Sable: il film potrebbe diventare una serie per Disney+

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Il film dedicato a Black Cat e Silver Sable potrebbe evolversi in una serie Disney + – almeno, è ciò che la sua regista, Gina Prince-Bythewood, ha dichiarato. Conosciuto anche come Silver & Black, un film sui personaggio dello Spiderverse, Black Cat e Silver Sable, è stato annunciato nel 2016, e solo nel maggio 2017 Prince-Bythewood è salita a bordo del progetto.

Dopo una previsione di uscita nel febbraio 2019, il film ha poi subito una battuta d’arresto per via di problemi alla scrittura e dopo numerosi problemi in fase di preproduzione, arriva adesso la notizia, dalle labbra della regista, che il progetto non è morto ma che si potrebbe trasformare in una serie Disney+.

Parlando con THR, Prince-Bythewood ha offerto un piccolo aggiornamento sul film Black Cat e Silver Sable. Dopo aver confermato che lo script iniziale era stato diviso in due film diversi, Prince-Bythewood ha rivelato: “Ora, c’è un pensiero di di realizzare la storia in forma di serie breve per Disney+, ma credo che i due personaggi possano funzionare meglio in un film, quindi spero che si realizzi.”

Black Butterfly: la spiegazione del finale del film con Antonio Banderas

Poche tipologie di film sanno catturare l’attenzione degli spettatori come i thriller psicologici, opere caratterizzate da storie che esplorano le paure umane scavando nella fragilità della psiche umana e proponendo intrighi e colpi di scena ai quali è difficile resistere. Il film del 2017 Black Butterfly, diretto da Brian Goodman, riprende tali dinamiche per coniugarle ad un altro apprezzato genere quale l’home invasion. Nasce così un film che ricorda celebri titoli come Misery non deve morire, con Kathy Bates, e Secret Window, con Johnny Depp, tutti e tre accomunati dalla presenza dell’elemento scrittura.

Come per i due titoli appena citati, anche Black Butterfly si avvale infatti di un protagonista scrittore di professione, con la sua vicenda nel film che diventa allora quasi una metafora del complesso percorso che porta alla creazione artistica. Black Butterfly non dimentica però mai di essere prima di tutto un film di genere, votato all’intrattenimento dello spettatore attraverso una serie di colpi di scena, i quali fanno realmente la differenza all’interno del racconto proposto. Per tutti gli amanti del genere, dunque, è questo un titolo da non lasciarsi sfuggire.

Grazie al suo passaggio televisivo è dunque ora possibile recuperarlo, considerando che al momento della sua uscita in sala finì per passare grossomodo inosservato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Black Butterfly cast

La trama di Black Butterfly

Protagonista del film è Paul, uno sceneggiatore che non riesce a scrivere nulla da quando la moglie lo ha lasciato, quattro anni prima. Si vede perciò costretto a vendere la sua vecchia casa colonica nel bosco per sostentarsi, ma nessuno sembra interessato a comprarla. Sempre più frustrato, una sera, quando invita la sua agente immobiliare Laura a uscire insieme per un appuntamento, per poco non provoca un incidente che uccide entrambi. Ne consegue una lite con l’altro automobilista, che viene però prontamente evitata da un vagabondo di nome Jack, che riesce inspiegabilmente a far calmare la situazione con poche semplici parole.

Per ripagare Jack dell’aiuto, Paul lo invita a stare a casa sua per la notte e lui accetta. I due vanno molto d’accordo, tanto che che Paul gli permette di restare quanto vuole, in cambio di piccole riparazioni che devono essere fatte in casa. Jack sembra molto interessato alla vita di Paul e finisce per suggerirgli di scrivere una storia sulla loro esperienza insieme. Piano piano, il racconto diventa quasi un’ossessione per Jack e quando Paul cerca di uscire di casa per vedere di nuovo Laura, il misterioso vagabondo si rifiuta di farlo andare via fino a quando la storia non sarà finita. Il suo comportamento diventa sempre più aggressivo, fino a far emergere alcune verità particolarmente spaventose.

Il cast di Black Butterfly

L’attore Antonio Banderas ricopre nel film il ruolo del protagonista, Paul Lopez, mentre l’attore Jonathan Rhys Meyers, celebre per il film Match Point e la serie I Tudors, è il vagabondo Jack. Piper Perabo, nota per i film Le ragazze del Coyote Ugly L’altra metà dell’amore, interpreta invece Laura Johnson, l’agente immobiliare di Paul. Vincent Riotta ricopre il ruolo dello vicesceriffo Carcano, mentre Nathalie Rapti Gomez è Julie e gli attori Randall Paul e Cristina Moglia interpretano i coniugi Owen. Nel ruolo dell’autista del cambion vi è lo stesso regista Brian Goodman. Il regista Abel Ferrara ha invece ha un cameo nel ruolo del proprietario del negozio, Pat.

Black Butterfly film trama

La spiegazione del finale di Black Butterfly: come finisce il film?

Quello che sembrava essere un classico thriller del tipo home invasion (anche se Jack viene invitato ad entrare in casa), offre nel finale una serie di inaspettati colpi di scena. Il primo si ha quando, dopo aver a lungo creduto che è Jack il serial killer che sta seminando il panico nella zona, questi si svela essere in realtà Paul, o almeno questo è ciò che egli dichiara. Paul afferma dunque di aver intenzionalmente portato il vagabondo Jack a casa sua proprio con l’intenzione di utilizzarlo come capro espiratorio per i propri crimini. Paul prova a quel punto a sparare a Jack ma scopre che l’uomo aveva caricato il fucile a salve e dunque il vagabondo riesce ad avere la meglio e a tramortirlo.

Al risveglio, Paul si ritrova ammanettato a una sedia e circondato da poliziotti. Avviene dunque qui il secondo colpo di scena: Paul scopre che Jack, Laura e ogni altra persona incontrata negli ultimi giorni, incluso il camionista con cui stava per avere l’incidente, sono in realtà agenti sotto copertura venuti per incastrarlo, e che né Laura né il vicesceriffo sono dunque stati uccisi per davvero (la loro presunta morte non viene infatti mai mostrata esplicitamente). Le prove che Jack è riuscito a raccogliere non sembrano però essere sufficienti ad incastrare Paul e nemmeno la sua confessione sembra convincente al 100%. All’improvviso, però, Jack ha un’intuizione e capisce dov’è seppellito il corpo dell’ex moglie di Paul.

È a questo punto che si verifica il terzo ed ultimo colpo di scena che capovolge nuovamente il racconto: Paul si risveglia di colpo sul divano, gli eventi degli ultimi giorni (presumibilmente successivi alla lite con il camionista) sono stati tutto un sogno e ispirato da questo decide di scrivere un nuovo libro intitolato “Black Butterfly“, in onore del tatuaggio che il personaggio di Jack aveva nel suo strano sogno. Il finale porta così all’apparente risoluzione del “gioco narrativo”, mostrandoci il racconto che Paul deciderà poi di riportare su carta. Questo finale, tuttavia, non rivela se Paul sia davvero un serial killer oppure abbia solo sognato di esserlo, lasciando dunque un velo di ambiguità a riguardo.

Il trailer di Black Butterfly e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Black Butterfly grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 15 febbraio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Black Butterfly con Antonio Banderas al cinema dal 13 Liglio

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Black Butterfly con Antonio Banderas al cinema dal 13 Liglio

Arriverà al cinema il 13 Luglio Black Butterfly,il teso thriller psicologico, basato sul film francese Papillon Noir e che è diretto da Brian Goodman

Una storia densa di mistero con un serial killer inaspettato che disturba la quiete di una cittadina di campagna.

Antonio Banderas (I Mercenari 3 – The Expendables, La pelle che abito), e Jonathan Rhys Meyers (Match Point, Mission: Impossible III) interpretano rispettivamente, uno scrittore sull’orlo della bancarotta e un presuntuoso senzatetto che si offre di aiutarlo. La misteriosa simbiosi che si crea tra questi due personaggi, è sostenuta dai toni scuri dell’adattamento cinematografico, e dalla regia di Goodman.

La trama del film Black Butterfly

Paul (Antonio Banderas), uno sceneggiatore in declino a corto di idee e sul lastrico, raccoglie per strada un vagabondo (Jonathan Rhys Meyers), e gli offre un posto dove stare.

Quando lo straniero squilibrato prende in ostaggio Paul e lo obbliga a scrivere, verranno alla luce segreti sepolti da lungo tempo. 

Black Box, recensione del film con Mamoudou Athie

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Black Box, recensione del film con Mamoudou Athie

Black Box è il secondo film della nuova serie tematica di Jason Blum che il famoso produttore ha realizzato con la sua casa di produzione insieme ad Amazon Studios. Welcome to the Blumhouse è il titolo del progetto che consta di quattro film, tutti thriller e tutti realizzati da talenti emergenti che si avvalgono del sostegno della realtà produttiva sempre più vincente e della piattaforma Amazon Prime Video.

Scritto e diretto da Emmanuel Osei-Kuffour Jr., che condivide i crediti di sceneggiatura con Stephen Herman, anche autore del soggetto, Black Box è un thriller che si muove nel territorio più oscuro e insidioso di tutti, la mente umana. La storia è quella di un padre di famiglia che, a seguito di un terribile incidente d’auto, ha perso la memoria. Nell’incidente ha perso la vita sua moglie, e lui adesso si trova a dover crescere una figlia senza riuscire a recuperare la memoria. Proprio per far fronte a questa sua incredibile difficoltà, si sottopone ad una cura molto dolorosa che dovrebbe aiutarlo a recuperare la memoria persa, ma che avrà degli effetti collaterali devastanti.

La recensione di Black Box

black box recensioneEmmanuel Osei-Kuffour Jr.  affronta Black Box con un approccio scolastico, senza grossi guizzi di regia, regalando qualche brivido relegato alle sequenze oniriche, per così dire, che coinvolgono il protagonista, splendidamente interpretato da Mamoudou Athie. La storia tocca dei concetti fantascientifici che costituiscono l’ossatura di moltissimi racconti di genere, ma lo fa approcciandosi con un tocco horror alla storia, in consonanza con lo spirito della produzione che ha portato alla realizzazione del film.

Black Box è la storia di un padre che si sottopone ad una vera e propria tortura per il bene della figlia, ma è anche la storia di una madre che usa ogni suo strumento, lecito e non, per aiutare il figlio e dargli un’altra possibilità con quella vita che ha sprecato. Il film mette in modo sentimenti primordiali e viscerali, che da qualunque parte si racconti la storia sono in qualche modo validi e condivisibili, anche se violenti o radicali.

Proprio in questa capacità di raccontare una storia in cui “tutti hanno ragione” è il pregio principale di Black Box, che non rischia troppo da un punto di vista narrativo, muovendosi a cavallo tra la fantascienza e il thriller, con punte di horror, ma che riesce comunque a dare dignità alle ragioni di tutti i personaggi.

Welcome to the Blumhouse:

The Lie – recensione

Black Box – recensione

Evil Eye – recensione

Nocturne – recensione

Black Box 1×11: anticipazioni

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Black Box 1×11Si intitolerà Emotion, Black Box 1×11, l’undicesima puntata della prima stagione della serie televisiva targata ABC.

In Black Box 1×11,  Bickman si precipita dal suo portiere dopo che quest’ultimo collassa in seguito ad un aneurisma e decide di fare una procedura alternativa per salvargli la vita; infine, Catherine si ritrova a sprofondare in una profonda tristezza dopo aver comunicato una terribile notizia ad una giovane madre e dopo una lunga riflessione, decide di comunicare a Will che la loro relazione è finita.

Black Box 1×09: anticipazioni della serie con Kelly Reilly

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Black Box 1×09Si intitolerà Sing Like Me, Black Box 1×09,  il nono episodi della nuova serie con protagonista l’attrice Kelly Reilly.

In Black Box 1×09  la Dottoressa Black lavora in uno studio musicale dove i pazienti variano dalla vincitrice di un popolare concorso di musica che ha perso la capacità di riconoscere le note ad un uomo che ha sviluppato la sindrome di Savant dopo essere stato colpito da un fulmine; intanto, un musicista di strada con dei tremori fa sì che Catherinesi rivolga ad una fonte inaspettata per fargli ottenere la cura di cui ha bisogno ed infine, quando Catherine scopre che i sentimenti per Bickman potrebbero essere ricambiati, l’uomo le fa una proposta che la sconvolge.

Black Box 1×07: anticipazioni e promo

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Si intitolerà KodachromeBlack Box 1×07, il settimo episodio della nuova serie tv Black Box targata ABC.

Black Box 1×07In Black Box 1×07,  un giornalista vincitore del premio Pulitzer giunge al The Cube dopo essere stato colpito da un proiettile vagante in Siria; la tensione sale alle stelle quandoBickman Black tentano una procedura per rimuovere la pallottola senza l’aiuto della tecnologia moderna.

Infine, un truccatore a causa di un ictus diventa daltonico, mentre Catherine incontra i genitori di Will ed è terrorizzata dall’idea di diventare una noiosa casalinga.

Black Box – La scatola nera: la storia vera dietro il film

Black Box – La scatola nera: la storia vera dietro il film

Black Box – La scatola nera è un thriller francese del 2021 diretto da Yann Gozlan che si distingue per la sua tensione psicologica e il forte ancoraggio alla realtà. Il film si muove tra le coordinate del giallo investigativo e del dramma paranoico, seguendo le vicende di Mathieu Vasseur, un giovane e brillante analista di incidenti aerei incaricato di indagare su un misterioso disastro che coinvolge un volo commerciale. La sua missione consiste nel ricostruire ciò che è accaduto ascoltando i dati registrati nella scatola nera dell’aereo, ma man mano che l’indagine procede, le sue scoperte mettono in discussione le versioni ufficiali e lo spingono in una spirale di ossessione e pericolo.

Il film affronta numerosi temi di grande attualità: la fiducia nella tecnologia, i limiti della verità ufficiale, il potere delle grandi aziende e l’importanza della trasparenza nel settore dell’aviazione civile. Black Box – La scatola nera esplora però anche la solitudine e la fragilità di chi cerca la verità in un sistema che tende a proteggerne gli interessi, mostrando come la ricerca della giustizia possa trasformarsi in un percorso tanto nobile quanto destabilizzante. La costruzione narrativa serrata e l’ambientazione claustrofobica – tra uffici, cabine di registrazione e archivi tecnici – contribuiscono a generare una tensione costante, sorretta da una regia precisa e dall’intensa interpretazione di Pierre Niney.

Quello che rende Black Box – La scatola nera ancora più affascinante è il suo legame con fatti reali: la storia trae infatti ispirazione da diversi incidenti aerei realmente accaduti e in particolare dalle indagini sul volo Air France 447 del 2009. L’analisi delle scatole nere, la pressione sulle autorità e i dubbi sollevati sulle dinamiche del disastro hanno fornito spunti essenziali per la costruzione della trama. Nel corso dell’articolo andremo ad approfondire le vere vicende che hanno influenzato il film e a capire come la realtà abbia nutrito la finzione in modo tanto realistico quanto inquietante.

LEGGI ANCHE: Black Box – La scatola nera: la spiegazione del finale del film

Black Box - La scatola nera spiegazione finale

La trama di Black Box – La scatola nera

Il film segue le vicende legate al disastro di un aereo precipitato sulle Alpi. Un aeromobile nuovo di zecca con 300 passeggeri a bordo, si schianta infatti con un’incredibile rapidità e con una dinamica misteriosa. A occuparsi del caso è il giovane Mathieu Vasseur, tecnico della BEA, l’autorità responsabile delle inchieste sulla sicurezza nell’aviazione civile. Quando viene rinvenuta la scatola nera, non sembra risultare nulla di anomalo e il caso viene chiuso in fretta. Tuttavia, Vasseur poco convinto dell’esito, continua le sue indagini personali.

Le tracce audio rivelano infatti dei dettagli che gli fanno pensare a una manomissione del contenuto della scatola nera. La sua ipotesi diventa dunque quella di un attentato. Contravvenendo agli ordine del suo capo Philippe Rénier, Mathieu inizia allora una coraggiosa ricerca di prove in grado di confermare la sua tesi. Una decisione che metterà però in serio pericolo la sua carriera e la sua vita.

La storia vera dietro il film

Il film di Gozlan, pur non essendo tratto da un singolo evento reale, si nutre di analogie e suggestioni provenienti dal mondo dell’aviazione civile. Sin dal primo momento, il regista ha mostrato una comprovata passione per questo universo, definendolo perfettamente adatto al cinema per via delle tensioni tra costruttori aeronautici, compagnie aeree e piloti. Per rendere credibile la storia, il team ha coinvolto esperti della BEA – l’organo francese che indaga sugli incidenti – e ha svolto riprese nella sede reale di Le Bourget. Il risultato è un thriller dall’altissima verosimiglianza tecnica che ben sfrutta l’enigma della scatola nera, vera protagonista del film.

Black Box - La scatola nera Pierre Niney

Gozlan ha poi mescolato elementi reali e finzione, imbastendo quella che ha definito «una cospirazione costruita da zero». L’incidente su cui si concentra Black Box – La scatola nera è fittizio, eppure, dietro alle quinte si percepisce molto di autentico: l’ipotesi di sabotaggio informatico, la manipolazione delle scatole nere da parte di un singolo individuo (e non di un’organizzazione) e le pressioni aziendali sul sistema di sicurezza. A questo si aggiunge l’input dato dall’attualità: sia per la tecnologia usata che, in non pochi incidenti, ha mostrato falle reali.

In questo senso, Black Box – La scatola nera non è un dramma reale, ma piuttosto una riflessione su cosa potrebbe accadere davvero, se le scatole nere venissero manipolate. L’obiettivo non è ricostruire fatti specifici, ma esplorare scenari plausibili in cui la verità si scontra con l’interesse economico e la propaganda del potere. Gozlan stesso ha ammesso di essersi documentato attentamente, non più per trovare inspiegabili coincidenze, ma per inserire l’inverosimile in un contesto completamente credibile.

Molti elementi di Black Box – La scatola nera riecheggiano dunque eventi reali in cui le scatole nere hanno avuto un ruolo cruciale nelle indagini. Celebre il caso del volo Air France 447, precipitato nell’Atlantico nel 2009, dove ci vollero due anni per recuperare le scatole nere e chiarire le cause. Simili tensioni emergono anche nel caso del Boeing 737 MAX, ritirato dal mercato dopo due incidenti mortali causati da errori di software. Questi episodi mostrano come, nella realtà, la trasparenza e l’accesso ai dati siano spesso ostacolati da interessi industriali e pressioni politiche, esattamente come nel film di Yann Gozlan.

Black Box – La scatola nera: la spiegazione del finale del film

Black Box – La scatola nera: la spiegazione del finale del film

Nel 2021 il regista e sceneggiatore Yann Gozlan, regista anche di Un homme idéal, Burn Out Visions porta al cinema un film che da tempo desiderava realizzare: Black Box – La scatola nera. Appassionato di aviazione civile, Gozlan si è infatti sempre detto interessato a dar vita ad una storia su questo tema, concentrandosi però sugli aspetti più cupi e drammatici legati all’aviazione, ovvero quello dell’incidente aereo e di quanto ne segue. “Questo universo, incredibilmente cinematografico dal mio punto di vista, con una posta in gioco finanziaria colossale, in cui coesistono interessi divergenti, mi sembrava un’ambientazione originale ed emozionante per un film“, ha dichiarato.

Gozlan, insieme ai tre co-sceneggiatori Jérémie Guez, Simon Moutaïrou e Nicolas Bouvet-Levrard dà dunque vita ad un thriller ricco di colpi di scena, sospetti, verità celate e la ricerca ossessiva per portarle alla luce. Ma Black Box – La scatola nera è anche un film che vuole riflettere sulla facilità con cui gli uomini o le aziende di potere possano manipolare la realtà a loro piacere, scampando così alle conseguenze dei problemi di cui sono più o meno direttamente artefici. Offrendo tutto ciò, il film si è affermato come un grande successo in Francia, ottenendo riscontri di pubblico e critica particolarmente positivi.

Il film si è poi distinto per il suo lavoro sul sonoro e il montaggio, che contribuiscono ad un’esperienza visiva particolarmente accattivante. Per chi ha apprezzato film simili come Flight o Sully, Black Box – La scatola nera è dunque un film da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori e riguardo la spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Black Box – La scatola nera

Quando il volo Dubai-Parigi con 300 passeggeri a bordo si schianta con una dinamica misteriosa, il giovane Mathieu Vasseur, tecnico della BEA, (l’autorità responsabile delle inchieste sulla sicurezza nell’aviazione civile), viene chiamato ad occuparsi del caso. Rinvenuta la scatola nera, questa non sembra riportare nulla di anomalo e il caso viene chiuso in fretta. Tuttavia, Vasseur, poco convinto dell’esito, continua le sue indagini personali. Le tracce audio rivelano dei dettagli che gli fanno pensare a una manomissione del contenuto della scatola nera. La sua ipotesi è quella di attentato. Contravvenendo agli ordini del suo capo Philippe Rénier, inizia una coraggiosa ricerca di prove in grado di confermare la sua tesi.

Ad interpretare Mathieu Vasseur vi è l’attore Pierre Niney, noto per i film Yves Saint Laurent, Masquerade – Ladri d’amore e Il libro delle soluzioni. Per prepararsi al ruolo, Pierre Niney ha trascorso diverse settimane lavorando a fianco degli agenti del BEA. Per la sua interpretazione in questo film, Niney è stato candidato al premio Cesar come Miglior attore. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Noémie vi è l’attrice Lou de Laâge, recentemente vista anche in Un colpo di fortuna – Coup de Chance. Recitano poi nel film gli attori André Dussollier nel ruolo di Philippe Rénier, capo di Mathieu, e Sébastien Pouderoux in quelli di Xavier Renaud, capo dell’azienda Pegase Security. Olivier Rabourdin è infine Victor Pollock, superiore di Mathieu.

Black Box - La scatola nera Pierre Niney

La spiegazione del finale di Black Box – La scatola nera

Tutto il film è dunque costruito sul sospetto di una realtà diversa da quella che si cerca di portare avanti. Le ricerche di Mathieu, infine, confermeranno questo sospetto portando alla luce come le aziende operanti nel campo della sicurezza – in questo caso in quello dell’aviazione – non possano permettersi che avvengano incidenti che ne macchino la reputazione. Quando questi però si verificano, l’unica soluzione sembra essere quella di occultare le prove. Ecco allora che verso il finale Mathieu scopre che proprio il suo superiore Victor Pollock ha alterato le registrazioni audio dell’incidente aereo. Arriva a tale scoperta dopo aver riascoltato le registrazioni audio di un precedente incidente di elicottero.

In tale registrazione rileva dei numeri che rappresentano delle coordinate GPS che conducono ad uno stagno sul fondo del quale trova la vera registrazione della scatola nera dell’aereo. Insieme ad essa c’è dunque un video di Pollock che racconta di aver lavorato in segreto con Xavier Renaud, per anni, il quale l’ha costretto a falsificare le scatole nere. Nonostante Mathie rimanga poi ucciso in un incidente d’auto, causato da coloro che lo tenevano d’occhio, la sua scoperta viene comunque alla luce e durante una presentazione pubblica per la sua azienda, Xavier viene infine arrestato per gli atti da lui commessi contro la verità.

Black Box - La scatola nera spiegazione finale

Black Box – La scatola nera è tratto da una storia vera?

Il film Black Box – La scatola nera non è ispirato ad una storia vera in particolare, ma riprende in modo evidente elementi presenti nella realtà e propri del mondo dell’aviazione. Il primo di questi è proprio la scatola nera, il noto dispositivo elettronico di registrazione dei dati installati in un aeromobile o una imbarcazione con lo scopo di facilitare le indagini dopo un incidente. Questi apparati sono generalmente progettati per resistere alle condizioni che si possono creare in un incidente grave, preservando le registrazioni. In numerosi noti casi di incidenti aerei, la scatola nera si è infatti rivelata decisiva per stabilire cosa ha causato l’incidente. Il film però costruisce da zero il complotto alla base del film, non prendendo spunto in questo dalla realtà.

Il trailer di Black Box – La scatola nera e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di martedì 23 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Black Bird: recensione della serie con Taron Egerton

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Black Bird: recensione della serie con Taron Egerton

Arriva l’8 luglio su Apple TV+ con i primi due episodi Black Bird, la miniserie che racconta la storia vera che Jimmy Keene ha riportato in In With The Devil: A Fallen Hero, A Serial Killer, and A Dangerous Bargain for Redemption, resoconto della sua esperienza in prigione, scritto a quattro mani con Hillel Levin.

La storia vera di Black Bird

La serie racconta la storia dello stesso Keene (Taron Egerton), un giovane uomo affascinante e carismatico, che dopo un’adolescenza di successo, ha cercato la via per la ricchezza e il benessere nello spaccio. Da persona intelligente e accentratrice quale è, Jimmy riesce a sfondare in questo modo poco raccomandabile, nonostante sia cresciuto con un padre decorato (Ray Liotta) che disapprova lo stile di vita del figlio. Donne, case di lusso, macchine, amici di circostanza, Jimmy ha la vita che molti sognano, fino a che una retata non lo incastra, e finisce sotto processo. La sentenza definitiva lo condanna a dieci anni di reclusione, un’eternità quando si è giovani e irrequieti. Ma presto, per Jimmy, si apre uno spiraglio, la possibilità di ridurre la pena con una collaborazione con la giustizia.

Al ragazzo verrà chiesto di entrare “all’inferno” ovvero in un carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso Larry Hall (Paul Walter Hauser), un sospettato serial killer di ragazzine, che rischia di uscire per una sentenza di appello che potrebbe decidere di liberarlo dopo una confessione forzata. Compito di Jimmy sarà quello di estorcere una confessione onesta a Larry, per impedire che venga rilasciato e riprenda a perpetrare i suoi crimini. Nonostante Keene sia un uomo molto persuasivo, la relazione trai due si complicherà, imponendo a entrambi di porsi domande su se stessi e sul loro rapporto con le donne.

Black Bird serie Apple tv

Scrittura e recitazione

Black Bird è un piccolo saggio di scrittura e recitazione. La forma della miniserie è la veste migliore per raccontare questo true crime, permettendo al nucleo centrale del racconto, il rapporto tra Larry e Jimmy, di diluirsi con altre trame, come le indagini a posteriori sui casi di omicidio, o le rogne casalinghe dei genitori di Jimmy, dediti come sono a cercare di ridurre la pena del figlio. Tuttavia nessuna scrittura regge a lungo senza grandi interpreti, e qui entra in gioco il terzetto protagonista: Taron Egerton, Ray Liotta e Paul Walter Hauser formano un trio incredibile. 

L’ultima interpretazione di Liotta lo conferma una delle divinità di Hollywood, che forse non ha avuto in vita la visibilità che meritava, ma che ha sempre dato il massimo in ogni performance, e in Black Bird il suo viso, con barba e lunga segnato dal tempo riempie lo schermo con un carisma d’altri tempi. Superbo. Non sono da meno i due protagonisti più giovani. Da una parte il fiero e sicuro di sé Jimmy, interpretato da un Taron Egerton in grande forma che si conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, uno degli interpreti più versatili della sua generazione; dall’altra il goffo Larry, sempre deriso e rifiutato, che è cresciuto con un ritardo a causa di un gemello che gli ha succhiato via i nutrimenti già dall’utero, che lo ha usurpato e lo ha schiacciato, a cui dà vita uno straordinario Paul Walter Hauser, bravo da togliere il fiato.

Quanto è profondo l’abisso dell’animo umano?

Quanto può essere profonda l’oscurità dentro ognuno di noi? Dal più gretto al più puro, l’essere umano rappresenta un mirabile varietà di toni e Jimmy e Larry, messi un di fronte all’altro, dimostrano, grazie alle straordinarie interpretazioni che li portano in vita sullo schermo, che nessuno è immune al dubbio. Né il debole e forse mitomane Larry, autore di atroci delitti (o forse no?), né l’arrogante e vincente Jimmy, che comunque si trova in una posizione in cui deve rivedere il suo ruolo nel mondo e si deve confrontare con quel se stesso tanto superficiale quanto infantile. Riuscirà Larry a non farsi sedurre dal fascino di Jimmy? E riuscirà quest’ultimo a rimanere focalizzato sulla sua missione, senza empatizzare con quello che rappresenta a tutti gli effetti la chiave della sua libertà?

Black Bird si pone queste domande con eleganza e trasporto, riesce a mantenere un ritmo serrato nonostante si fondi principalmente su dialoghi e confronti a due e rappresenta l’ennesimo gioiello della sempre eccellente programmazione di Apple TV+.

Black Bird: la nuova serie Thriller con Taron Egerton

Black Bird: la nuova serie Thriller con Taron Egerton

Apple ha svelato oggi le prime immagini e la data d’uscita di Black Bird, un thriller psicologico ricco di suspense, sviluppato e prodotto da Dennis Lehane. La serie, composta da sei episodi è ispirato a fatti reali ed è adattata dal libro di memorie sul crimine “In With The Devil: A Fallen Hero, A Serial Killer, and A Dangerous Bargain for Redemption” scritto da James Keene e Hillel Levin.

Black Bird: quando esce!

Black Bird uscirà il prossimo 8 luglio 2022 su Apple TV+ con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Black Bird: trama e cast

La serie racconta di quando a Jimmy Keene (Taron Egerton) – ex star del football negli anni del liceo, figlio di un poliziotto decorato e diventato uno spacciatore condannato a scontare 10 anni in carcere – viene data un’ultima possibilità: entrare in un carcere di massima sicurezza dove sono rinchiusi dei pazzi criminali e fare amicizia con il sospettato serial killer Larry Hall (Paul Walter Hauser), oppure restare dove si trova e scontare la pena intera, senza possibilità di libertà condizionale. Jimmy si rende presto conto che la sua unica via d’uscita è ottenere da Larry una confessione e scoprire dove sono sepolti i corpi delle diverse ragazze uccise, prima che l’appello di Hall vada a buon fine. Ma questo sospetto assassino sta dicendo la verità o è solo un’altra invenzione di un bugiardo seriale? Questa storia drammatica e avvincente sovverte il genere crime avvalendosi dell’aiuto delle stesse persone messe dietro le sbarre per risolvere i misteri.

In Black Bird protagonisti sono Taron Egerton nel ruolo di James Keene, Paul Walter Hauser nel ruolo di Larry Hall, Ray Liotta nel ruolo di James “Big Jim” Keene,Greg Kinnear nel ruolo di Brian Miller e  Sepideh Moafi nel ruolo di Lauren McCauley.

Black Bird è sviluppato e prodotto da Dennis Lehane. I primi tre episodi sono diretti dal candidato all’Oscar Michaël R. Roskam (“Bullhead – La vincente ascesa di Jacky”. “Chi è senza colpa – The Drop”), che è anche produttore esecutivo. Dennis Lehane, Taron Egerton e Michaël R. Roskam sono i produttori esecutivi insieme a Richard Plepler per conto della sua EDEN Productions; Bradley Thomas, Dan Friedkin e Ryan Friedkin sono i produttori esecutivi di Imperative Entertainment; Alexandra Milchan e Scott Lambert sono i produttori esecutivi della EMJAG Productions; anche Kary Antholis è produttore esecutivo, insieme all’autore del libro James Keene. Alla regia anche Jim McKay e Joe Chappelle. La serie limitata è prodotta per Apple TV+ da Apple Studios.

Black Beauty arriverà in streaming su Disney+

Black Beauty arriverà in streaming su Disney+

Disney+ ha annunciato oggi che l’adattamento contemporaneo del romanzo classico del XIX secolo di Anna Sewell, Black Beauty, arriverà in anteprima sulla piattaforma di streaming entro la fine dell’anno. Black Beauty è una cavalla di razza mustang nata libera nell’America occidentale. Quando viene catturata e portata via dalla sua famiglia, la sua storia si intreccia con quella della diciassettenne Jo Green, anche lei in lutto per la perdita dei genitori. Le due sviluppano lentamente un legame che si basa sull’amore, il rispetto e la cura reciproca.

La vincitrice dell’Oscar Kate Winslet (The Reader – A voce alta) presta la voce a Black Beauty; il film è interpretato da Mackenzie Foy (Interstellar) nel ruolo di Jo Green; Iain Glen (Il Trono di Spade) in quello di John Manly; e Claire Forlani (Vi presento Joe Black) nel ruolo di Mrs. Winthorp.

Black Beauty è diretto da Ashley Avis (Adolescence) che ha anche scritto la sceneggiatura. Jeremy Bolt (Polar, Monster Hunter) di JB Pictures e Robert Kulzer (Polar) di Constantin Film sono i produttori, mentre Martin Moszkowicz, Edward Winters e Jon Brown sono i produttori esecutivi. Dylan Tarason è un co-produttore e Genevieve Hofmeyr (Mad Max: Fury Road), presidente della Moonlighting Films, è la produttrice per il Sud Africa. Black Beauty è prodotto da Constantin Film e JB Pictures.

Black Bag: Cate Blanchett e Michael Fassbender nel film di Steven Soderbergh

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Come riportato da Deadline, Focus Features ha vinto un’asta per i diritti di Black Bag, un film thriller di spionaggio che il regista premio Oscar Steven Soderbergh dirigerà quest’estate in Europa da una sceneggiatura di David Koepp. Gli attori Cate Blanchett e Michael Fassbender sono stati scelti come protagonisti, mentre Casey Silver e Greg Jacobs saranno i produttori del progetto. Soderberg e Koepp hanno recentemente collaborato al thriller horror Presence, presentato in anteprima al Sundance Film Festival, che vede protagonista Lucy Liu alle prese con una casa di periferia abitata da un’entità misteriosa.

Ad oggi non sono state fornite indicazioni sulla trama del progetto, su cui dunque si attendono ulteriori notizie. In ogni caso, né per Blanchett né per Fassbender si tratterebbe della prima collaborazione con il regista. L’attrice ha già recitato per lui in Intrigo a Berlino ed è stata una delle star di Ocean’s 8, che Soderbergh ha prodotto. Fassbender, invece, ha invece lavorato con lui in Knockout – Resa dei conti. Koepp, oltre che per il già citato Presence, ha invece collaborato con Soderbergh anche per il film Kimi – Qualcuno in ascolto.

Si tratta in ogni caso di un nuovo interessante progetto per i due attori. Fassbender è reduce dal thriller di David Fincher The Killer, presentato in concorso a Venezia e poi distribuito su Netflix, ma anche dal film di Taika Waititi Chi segna vince. Blanchett, invece, ha da poco concluso le riprese del film Borderlands, dove interpreta Lillith, e sarà prossimamente anche nella serie TV Disclaimer. Se davvero le riprese di Black Bag inizieranno nel corso dell’estate, è lecito aspettarsi maggiori aggiornamenti nel corso delle prossime settimane.

Black Bag – Doppio Gioco: recensione del film di Steven Soderbergh

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In un mondo costruito sulla menzogna, dove ingannare è naturale come respirare, Black Bag si inserisce con uno stile raffinato e una trama avvolta nel sospetto. Diretto da Steven Soderbergh e scritto da David Koepp, il film racconta l’indagine dell’agente dei servizi segreti britannici George Woodhouse (Michael Fassbender), incaricato di scoprire un traditore all’interno dell’agenzia. La posta in gioco è alta: qualcuno ha rubato una tecnologia devastante, il temibile “Severus”, e l’ha messa in vendita al miglior offerente. Il problema più grande? Tra i sospetti c’è anche sua moglie, l’agente Kathryn (Cate Blanchett).

Un thriller psicologico che predilige il lusso alla verosimiglianza

Black Bag è un thriller di spionaggio che, piuttosto che puntare sull’azione, predilige ambienti ultra-chic, sartoria impeccabile e una patina di lusso dissoluto. Per i primi quaranta minuti, questa scelta sembra funzionare. Fassbender, con occhiali spessi da intellettuale alla Harry Palmer, incarna con precisione chirurgica la freddezza e il rigore emotivo del suo personaggio. Blanchett, come sempre magnetica, scivola tra le scene come un felino, vestita di abiti costosi e pronta a lasciare il pubblico a interrogarsi sulle sue reali intenzioni.

Tuttavia, nonostante l’innegabile fascino visivo, qualcosa non quadra fino in fondo. Abituati a thriller di spionaggio più crudi e disillusi, come la recente serie Slow Horses tratta dai romanzi di Mick Herron, gli spettatori odierni potrebbero trovare l’atmosfera di Black Bag eccessivamente patinata, poco autentica. A tratti, la pellicola sembra più preoccupata di sembrare elegante che di essere credibile.

I dialoghi brillanti di Black Bag

La sceneggiatura di David Koepp offre momenti di autentico godimento: i dialoghi sono rapidi, sagaci, con una vivacità che ricorda i migliori botta e risposta di Ocean’s Eleven. Non sorprende, visto che Black Bag segna la terza collaborazione tra Koepp e Soderbergh. Il montaggio è serrato, la regia sicura, e la colonna sonora di David Holmes — con richiami jazzy e tante percussioni — accompagna perfettamente il tono scanzonato del racconto.

La brillantezza dei dialoghi maschera la natura intrinsecamente contorta della trama, allegerendola. I personaggi, interpretati da un cast straordinario che include anche Naomie Harris, Tom Burke e Marisa Abela, si muovono su scacchiere emotive a volte poco plausibili. Le loro motivazioni appaiono confuse e questo rende lo spettatore più attento al meccanismo di svelamento del “colpevole” che alle storie dei personaggi in sé.

Black Bag è un heist movie travestito da spy thriller

Una delle intuizioni più riuscite di Soderbergh è trattare Black Bag come un heist movie sotto mentite spoglie. L’indagine interna condotta da Woodhouse procede come la pianificazione di un colpo: informazioni dosate con attenzione, sospetti che cambiano di ora in ora, un crescendo di tensione che culmina in una sorta di “resa dei conti” finale.

Una delle sequenze più memorabili è la cena trai sospetti, in cui viene somministrato un siero della verità. Ricorda, per intensità e costruzione drammatica, la scena del tavolo in Heat o la partita a poker di Casino Royale: un gruppo di persone sedute, ma con una tensione palpabile che minaccia di esplodere da un momento all’altro. Il risultato? Un crescendo di segreti svelati, di alleanze tradite, di colpi di scena in rapida successione.

Curiosa, e perfettamente consapevole, la scelta di Soderbergh di evocare l’ombra di James Bond: non solo per l’ambientazione britannica, ma anche attraverso il casting di Pierce Brosnan (ex 007) e di attori come Fassbender e Regé-Jean Page, spesso associati ai rumor su un futuro Bond. Tuttavia, Black Bag si tiene lontano dai gadget e dalle esplosioni tipiche dell’agente segreto più famoso del cinema, preferendo scavare nella psicologia del mestiere: cosa succede quando mentire diventa il tuo pane quotidiano?

Un finale che ripaga la pazienza

Nonostante le imperfezioni — e una certa sensazione di vuoto emotivo che accompagna lo spettatore durante il percorso — Black Bag offre un finale sorprendentemente soddisfacente. Soderbergh confeziona una conclusione che sembra uscita da un romanzo di Agatha Christie: in una sorta di “drawing room” conclusivo, il traditore viene smascherato, le verità sepolte riaffiorano, e ogni pezzo del puzzle trova il suo posto.

Black Bag è un elegante esercizio di stile: più interessante per come racconta la storia che per la storia stessa. Gli amanti dei thriller psicologici sofisticati e dei giochi di specchi troveranno molto da apprezzare; chi invece cerca adrenalina pura o realismo sporco rimarrà probabilmente un po’ deluso. Non il miglior Soderbergh, ma sicuramente un Soderbergh che sa ancora divertire — e farci dubitare di chiunque, anche della persona che ci dorme accanto.

Black Bag – Doppio gioco, la spiegazione del finale: chi c’era dietro la fuga di notizie su Severus?

Chi guarda Black Bag – Doppio gioco potrebbe voler tenere a portata di mano carta e penna per dare un senso al suo finale tortuoso. Pubblicizzato come un thriller d’azione, Black Bag è più un puzzle psicologico fatto di mantelli e pugnali – o forse dovrei dire coltelli da bistecca – che richiede la massima concentrazione dello spettatore per essere risolto. Data la sua rapida durata di 93 minuti, Black Bag richiede molta più attenzione che tempo, con una serie di dialoghi e colpi di scena che alla fine possono far girare la testa. Chi riesce a stare al passo, però, viene ricompensato dal suo ritmo incessante e incisivo.

Black Bag – Doppio gioco è l’ultima collaborazione tra Steven Soderbergh e David Koepp e il loro secondo lungometraggio del 2025, dopo l’horror psicologico Presence. Il film è un elegante e sensuale gioco al gatto e al topo pieno di bugiardi professionisti, alcuni più bravi di altri. Michael Fassbender, che ultimamente ha dimostrato un talento particolare nell’interpretare agenti robotici e killer dall’espressività piatta (The Agency, The Killer), guida il cast di Black Bag insieme all’affascinante e fredda Cate Blanchett. I loro personaggi, George e Kathryn, sono una coppia sposata che lavora per il National Cyber Security Centre di Londra, la cui pericolosa arma cibernetica “Severus” è stata fatta trapelare nelle mani dei russi.

Chi ha fatto trapelare Severus e tradito il National Cyber Security Centre

La fuga di notizie è arrivata dall’alto

La fuga di notizie su Severus è arrivata dall’alto del National Cyber Security Centre, da Arthur Stieglitz, interpretato da Pierce Brosnan. Arthur ha chiesto l’aiuto del colonnello James Stokes, il secondo in comando di George Woodhouse, per far arrivare Severus nelle mani dei russi con l’intenzione di provocare un caos controllato. Severus è un’arma informatica avanzata e top secret che ha la capacità unica di fondere il nocciolo di qualsiasi reattore nucleare. Era il bene più prezioso dell’NCSC, il che rende piuttosto sorprendente che Arthur volesse metterlo nelle mani del nemico. In definitiva, Arthur e Stokes sono i principali cattivi e traditori dietro la fuga di notizie.

La spiegazione dell’inganno e le motivazioni ideologiche di James Stokes

Come gli altri sospetti talpe segnalati a George da un altro alto funzionario dell’NCSC, Philip Meacham, James Stokes è un bugiardo molto intelligente e sofisticato. Si differenzia dagli altri per le sue convinzioni ideologiche, come dimostra la domanda che George gli pone durante il test del poligrafo verso la fine del film. George si chiede se sia moralmente accettabile uccidere qualcuno per il bene superiore, che è esattamente ciò in cui crede Stokes. Voleva divulgare Severus come esca per i russi per iniziare una guerra mondiale, giustificando l’intervento estremo delle forze militari occidentali, “ponendo così fine” alla guerra (presumibilmente in Ucraina).

Margaret Langford e il conto bancario da 7 milioni di dollari spiegati

Black Bag - Doppio gioco film

Stokes ha mentito a George per mettere Kathryn sotto pressione

Stokes inganna George sollevando intenzionalmente i suoi sospetti su Kathryn. Gli dice che Kathryn ha usato un alias antiquato, “Margaret Langfor,d”, per aprire un conto bancario in Myanmar con 7 milioni di dollari depositati in un’unica soluzione. Questo ha portato George a sospettare che Kathryn avesse venduto Severus ai russi: Andrei Kulikov, che aveva incontrato sulla panchina a Zurigo, e Vadim Pavlichuk, un generale russo agli arresti domiciliari che era fuggito mentre George reindirizzava la sorveglianza satellitare su Kathryn. Stokes rivela in seguito che si era sbagliato sul fatto che Kathryn fosse l’unica ad aver usato l’alias, motivo per cui George lo ha quasi ucciso sul peschereccio.

Come Arthur, interpretato da Pierce Brosnan, è stato coinvolto nella fuga di notizie su Severus

Arthur è la misteriosa mente dietro la fuga di notizie su Severus, che ha ideato il “piano” e il “contropiano” per rendere George e Kathryn sospettosi l’uno dell’altra. Arthur è probabilmente anche responsabile dell’uccisione di Meacham, anche se è stato Stokes ad avvelenarlo.

Tutte le azioni di Stokes, Zoe, Freddie e Clarissa sono state solo le increspature del sasso lanciato da Arthur. Arthur non voleva che George scoprisse che Stokes aveva divulgato Severus su suo ordine, quindi ha messo in atto un piano difensivo per manipolare George e fargli credere che Kathryn fosse la talpa. Arthur ha gravemente sottovalutato il legame e la fiducia tra George e Kathryn.

Il “piano” di George e il “contropiano” di Kathryn spiegati

Il piano iniziale di Arthur era quello di rendere George sospettoso nei confronti di Kathryn, cosa che riuscì a fare con successo mettendo un biglietto del cinema per “Dark Windows” nel cestino della spazzatura della loro camera da letto. Quando George chiese a Kathryn se voleva vedere il film, lei si comportò come se non l’avesse mai visto prima (cosa che era vera). George sospettava che lei si fosse incontrata segretamente con qualcuno al cinema e che fosse disonesta riguardo ai suoi impegni. Questo portò George a curiosare nel suo calendario, a scoprire le coordinate dell’incontro a Zurigo e a reindirizzare il satellite in modo che Pavlichuk potesse fuggire e George fosse convinto che Kathryn fosse la talpa.

Il contro-piano era quello di far dire a Freddie a Kathryn che George la stava spiando a Zurigo, il che avrebbe insospettito Kathryn nei suoi confronti. Questo è esattamente ciò che ha fatto la notte in cui lei è tornata dalla Svizzera. Era tutto studiato per mettere George e Kathryn l’uno contro l’altra, l’unico modo in cui Arthur e Stokes potevano farla franca con la fuga di notizie su Severus.

Cosa avrebbero fatto i russi con Severus

Arthur e Stokes volevano che due criminali russi, Pavlichuk e Kulikov, usassero Severus per provocare il meltdown di uno o più reattori nucleari fuori Mosca. Questo avrebbe esposto a radiazioni i cittadini russi, che apparentemente sono le “10.000-20.000” persone innocenti la cui vita era in pericolo se Severus fosse stato utilizzato. Sembra che Pavlichuk e Kulikov stessero pianificando di compiere un attacco terroristico contro il proprio Paese utilizzando Severus, che avrebbe potuto “porre fine alla guerra”, presumibilmente tra Russia e Ucraina. I 7 milioni di dollari intestati a Margaret Langford potrebbero essere stati il pagamento per Pavlichuk e Kulikov, se Kathryn non avesse informato la CIA, che ha fatto esplodere la loro auto.

Perché George non ha ucciso Freddie, Zoe e Clarissa

Una volta ammesso di aver tradito George, di aver incastrato Kathryn e di aver rivelato l’identità di Severus durante la seconda cena a casa Woodhouse, Stokes è andato nel panico e ha cercato di uccidere George. Pur essendo intelligente, Stokes credeva davvero che Kathryn avesse messo una pistola carica sul tavolo, il che si è rivelato un errore fatale. George ha registrato la confessione di Stokes con una telecamera nascosta e ha iniziato a negoziare i termini della sua resa. Dopo aver sparato due colpi a salve contro George, Kathryn ha estratto una pistola carica e ha ucciso Stokes.

Freddie, Zoe e Clarissa erano coinvolti nel piano elaborato da Arthur, ma in misura diversa e minore.

Freddie, Zoe e Clarissa erano coinvolti nel piano elaborato da Arthur, ma in misura diversa e minore. Zoe sapeva di Severus solo perché Stokes, il suo ex fidanzato, gliene aveva parlato una sera in privato mentre era ubriaco. Zoe ha raccontato di Severus a Freddie, con cui aveva una relazione segreta da due mesi. L’affetto di Freddie per Zoe lo ha portato a chiedere alla sua vera ragazza, la novellina Clarissa, di mettere il biglietto del cinema nel cestino della camera da letto di George e Kathryn. Dato che erano tutti pedine nel piano di Arthur e Stokes, George ha risparmiato loro la vita.

Il vero significato del finale di Black Bag

Black Bag è un vortice di colpi di scena e rivelazioni che si basano su un concetto semplice: non fidarti di nessuno (tranne che del tuo coniuge). Sebbene Soderbergh e Koepp avrebbero probabilmente dovuto concedere qualche respiro al loro film dal ritmo serrato, la tensione che creano e mantengono è avvincente e rende affascinante il gioco del “lui dice, lei dice”, fino a quando George, il rilevatore di bugie umano, non mette le cose in chiaro. Simile a gialli come Knives Out, Black Bag ti tiene con il fiato sospeso fino agli ultimi istanti e ti intrattiene con un fantastico cast corale.

Black Bag dimostra che la sacralità del matrimonio vale anche nei circoli più letali.

Black Bag si crogiola in una mentalità quasi paranoica che mette in discussione tutto e tutti, il che suonerebbe folle se non fosse per l’ambientazione. Il film parla intrinsecamente dell’inganno e di come anche i migliori bugiardi alla fine facciano fatica a tenere traccia dei propri trucchi. Ci sono elementi filosofici intriganti che sono importanti per la storia, ma che vengono trattati piuttosto rapidamente data la durata incredibilmente breve del film. Black Bag potrebbe valere la pena di essere visto due volte per comprendere appieno l’intera trama. Se non altro, dimostra che la sacralità del matrimonio vale anche nei circoli più letali.

Come è stato accolto il finale di Black Bag

Un film di spionaggio contorto come Black Bag vive e muore con il suo finale, e per fortuna la conclusione del film di Steven Soderbergh è stata più che soddisfacente. I critici hanno dato a Black Bag un impressionante 96% su Rotten Tomatoes, un punteggio che il film non avrebbe mai ottenuto se avesse avuto un finale debole. Non solo gli esperti hanno apprezzato i momenti finali del film, ma hanno anche visto Black Bag come un grido di battaglia a favore di film più brevi in un’industria piena di lunghezze eccessive. Kyle Smith del Wall Street Journal ha detto:

Il signor Koepp e il signor Soderbergh ci ricordano un vantaggio che rimane ai lungometraggi: la capacità di portare una storia a una conclusione rapida e soddisfacente. Con una durata di 93 minuti invece che 93 episodi, Black Bag si chiude con un clic gratificante.

Sebbene alcuni spettatori abbiano trovato il finale troppo veloce e ricco di rivelazioni, la maggior parte degli spettatori ha concordato con i critici sul successo sia della durata che della conclusione di Black Bag. In una discussione su Reddit sul film, shaneo632 ha riassunto al meglio il concetto dicendo:

Datemi altri film da 93 minuti con un punteggio di 7/10, senza fottute parti superflue, che vanno dritti al punto con dialoghi e interpretazioni davvero gustosi.

Adoro il modo in cui il film finisce nel nanosecondo in cui ha detto tutto quello che voleva dire.

Black Angel: il corto che accompagnò L’impero colpisce ancora, diventa un film

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Black Angel è un cortometraggio diretto nel 1980 da Roger Christian (vincitore di un Oscar per la Miglior Fotografia per Star Wars), e richiesto da George Lucas per accompagnare la proiezione Star Wars – L’impero colpisce ancora.
A dispetto dello scarso successo e della breve vita che ebbe nelle sale cinematografiche di allora, pare che Christian stia trasformando il suo lavoro in un lungometraggio che vedrà tra i protagonisti Rutger Hauer (Blade Runner) e John Rhys–Davies (Il signore degli anelli).

star-warsChristian, che nel frattempo ha girato pellicole come Nostradamus, Masterminds e Battaglia per la Terra, sta quindi tornando a scrivere e dirigere l’adattamento full-length del corto, che vedrà un cavaliere prendere parte ad una missione contro Black Angel, comandante delle forze del Re Demonio con l’aiuto dello stregone Myrddin e della principessa Kyna.
15 milioni di dollari la cifra già impegnata nel progetto. Tuttavia, Christian sta cercando di raccogliere ulteriori 100 mila dollari attraverso una campagna di crowfunding su Indiegogo, in modo anche di coinvolgere maggiormente il pubblico. “Tutto aiuta – dice in un’intervista per The Hollywood Reporter – e credo che sia un’iniziativa importante per costruire una solida fan-base. È un progetto per cui nutro passione da 35-36 anni: la pazienza è la virtù dei forti. Posso fare un grande film epico, voglio che il pubblico senta l’odore del sangue, del sudore e delle lacrime.”
La produzione dovrebbe iniziare entro la fine del 2015.

Fonte: Empireonline

Black Adam: uno sguardo ravvicinato ai costumi della Justice Society of America

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La rivista Total Film (via GamesRadar+) ha diffuso una serie di nuove immagini dedicate a Black Adam, diretto da Jaume Collet-Serra con Dwayne Johnson, in cui si possono vedere meglio i costumi della Justice Society of America.

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Black Adam, ecco la Sneak Peek del #SDCC22

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Black Adam: una suggestiva immagine dai reshoot del film con Dwayne Johnson

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Dwayne Johnson ha pubblicato una nuova immagine in bianco e nero dal backstage di Black Adam. Il film DC Warner è al momento in fase di reshooting e sembra che il protagonista sia molto preso da questo processo.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Black Adam: una foto dal dietro le quinte rivela l’aspetto di un personaggio di Peacemaker

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Non è un segreto che il prossimo film di Black Adam presenterà vari cameo di altri personaggi DC. Grazie a un nuovo scatto dietro le quinte, ora sappiamo che uno di quelli sarà qualcuno che proviene dalla serie HBO Peacemaker.

In una nuova ripresa del dietro le quinte del film in uscita, Jennifer Holland, che interpreta l’agente ARGUS Emilia Harcourt in Peacemaker, può essere vista in piedi accanto a Hawkman di Aldis Hodge e Doctor Fate di Pierce Brosnan. Proprio quello che sta facendo nel film è sconosciuto al momento, ma per fortuna i fan non dovranno aspettare troppo a lungo per capirlo. Di seguito la foto:

Black Adam
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Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

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Black Adam: un ruolo chiave per il personaggio di Isis?

Adrianna Tomaz, meglio conosciuta come Isis, sarà uno dei personaggi principali all’interno di Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che avrà come protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo. Da diverso tempo circolano numerose voci a proposito della presenza, nel film, di numerosi personaggi chiave dei fumetti DC: lo stesso Johnson, in passato, ha confermato che il cinecomic introdurrà ufficialmente la Justice Society of America (JSA) sul grande schermo.

Adesso, stando a quanto riportato da The Illuminerdi, sembra che anche Adrianna Tomaz farà il suo debutto nel DCEU proprio grazie al film con protagonista “The Rock”. Stando ad alcuni dettagli sulla sceneggiatura emersi online, nel film Adrianna/Isis giocherà un ruolo molto importante, con momenti che la vedranno dividere la scena con Adam e suo figlio Aziz (un nuovo personaggio).

Nelle scene in questione, Adam si sarebbe svegliato da un lungo sonno e starebbe provando ad infondere la sua visione arcaica di morte e distruzione nella mente del giovane Aziz. Questi momenti dovrebbero essere particolarmente ironici, e dovrebbero giocare con il passato di Adam in qualità di dittatore egiziano. Sembrerebbe, inoltre, che Adam soffrirà di amnesia, non essendo in grado di ricordare cosa lo ha spinto a risvegliarsi. Il ruolo di Adrianna dovrebbe essere in parte fedele ai fumetti, in parte una rivisitazione del personaggio.

LEGGI ANCHE – Black Adam può battere la Justice League secondo Dwayne Johnson

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Run all night, The Shallows), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021, con le riprese che partiranno a Luglio 2020, come confermato nei mesi scorsi dallo stesso Johnson.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni Duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam.” aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea“.

Black Adam: un primo sguardo al costume dell’anti-eroe e ad un enorme set

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Dwayne Johnson ha condiviso via Instagram un primissimo sguardo a Black Adam, rivelando anche uno degli enormi set che sono stati costruiti in occasione delle riprese dell’attesissimo cinecomic.

Al momento è molto difficile prevedere quando arriveranno online le prime immagini ufficiali del film, ma è probabile che un’anteprima dello stesso (magari sotto forma di teaser trailer?) potrebbe debuttare in occasione del DC FanDome di ottobre.

Nella didascalia che ha accompagnato la prima immagine, in cui “The Rock” appare con il costume dell’anti-eroe del titolo coperto, però, da un’enorme casacca, l’attore ha scritto: “Volevo aggiornarvi un po’ su Black Adam e condividere questa immagine dal set con voi. La produzione sta andando alla grande e sono molto soddisfatto del film che stiamo realizzando. La mitologia, l’etica e le azioni di Black Adam creeranno senza dubbio un nuovo paradigma nell’universo dei supereroi, dei cattivi e degli anti-eroi.”

“Se conoscete la mitologia dei fumetti, allora sapete da dove derivano il suo dolore e la sua rabbia”, ha aggiunto l’attore. “Sua moglie e i suoi figli sono stati uccisi. La sua gente è stata brutalmente ridotta in schiavitù. Non è un supereroe… è piuttosto un campione. Un campione dei poveri che è stato sconfitto. Un campione del popolo. Ed è la forza più inarrestabile dell’Universo DC.”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.