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Barry Lyndon compie 40 anni e torna al cinema

Barry Lyndon

Barry Lyndon recensioneTorna al cinema in 70 sale dal 12 gennaio Barry Lyndon, quello che secondo molti è il capolavoro assoluto del più grande tutti: Stanley Kubrick. Il film restaurato dalla Cineteca di Bologna tornerà al cinema in una nuova versione che da maggiore giustizia all’incredibile lavoro di Kubrick e al suo genio a metà tra la sociopatia e la divinità.

Celeberrimo per essere stato girato completamente a luce naturale, sia di notte che di giorno, e per l’utilizzo di un leggendario zoom ottico citato in ogni manuela di tecnica cinematografica che si rispetti, Barry Lyndon è un film senza tempo eppure saldamente ancorato all’epoca storica in cui è ambientato; è un film immortale caratterizzato da alcune delle più grandi invenzioni tecniche che la settima arte annoveri, eppure si muove nel magma del cinema classico a sfondo storico con la leggerezza di una commedia.

Per i suoi primi magnifici 40 anni il film torna al cinema per stregare un’altra ammirata generazione di cinefili.

 
 

Barry Keoghan: 10 cose che non sai sull’attore

Barry Keoghan film

Sono bastati pochi anni ed una manciata di ruoli a Barry Keoghan per imporsi come uno degli interpreti più talentuosi della sua generazione. Egli ha infatti dimostrato di non essere solo una bella faccia, ma un attore completo capace di spaziare tra i generi e di arricchire ogni personaggio con il suo innato carisma. Egli continua così a guadagnare consensi e a prendere parte a film di sempre maggior prestigio, lasciando immaginare una carriera sempre più promettente.

Ecco 10 cose che non sai di Barry Keoghan.

Barry Keoghan: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a film di diverso genere. Keoghan ha debuttato al cinema nel 2011 con il film Between the Canals, per poi recitare in piccoli film come Stalker (2012), King of the Travellers (2012) e Stay (2013). Un primo successo arriva grazie al film ’71 (2014), incentrato sul conflitto nordirlandese. Da quel momento Keoghan ha recitato in titoli più noti come Mammal (2016), Codice criminale (2016) e Il sacrificio del cervo sacro (2017), con cui si consacra. Tra i suoi ultimi titoli si annoverano invece Dunkirk (2017), American Animals (2018), L’ombra della violenza (2019), Sir Gawain e il Cavaliere Verde (2021), Eternals (2021) e The Batman (2022).

2. Ha recitato in celebri serie TV. Oltre al cinema, Keoghan ha negli anni preso parte anche ad alcuni prodotti televisivi, come le serie Jack Taylor (2010), Fair City (2011), Love/Hate (2013) e Rebellion (2016). In anni più recenti ha recitato in due episodi della serie Chernobyl (2019). Attualmente l’attore è impegnato nelle riprese della miniserie Masters of the Air, dove interpreterà il tenente Curtis Biddick, il quale insieme ad altri soldati americani combetterono contro l’aviazione nazista. Accanto a lui

Barry Keoghan e Joker

3. Si è detto interessato al ruolo. Quello del Joker è da sempre un personaggio particolarmente amato dal pubblico e ogni volta che questo sembra essere pronto per tornare al cinema partono le speculazioni su chi potrebbe interpretarlo. Dopo Jared Leto e Joaquin Phoenix, in molti hanno indicato proprio Keoghan come l’attore ideale per il ruolo, per via del suo viso enigmatico e il suo sorriso beffardo. Lo stesso Keoghan ha affermato di essere interessato al personaggio e spera di poterlo interpretare in futuro.

Barry Keoghan Dunkirk

Barry Keoghan in Dunkirk

4. È stato uno dei protagonisti del film. Uno dei ruoli per cui Keoghan è maggiromente noto è quello del giovane George Mills nel film Dunkirk, di Christopher Nolan. Il suo è un giovane che impulsivamente si unisce all’anziano Dawson e al figlio di lui Pete nell’andare in barca verso la spiaggia di Dunkirk, dove si trovano i soldati inglesi. Nel corso dell’impresa, tuttavia, George va incontro ad un incidente che lo porta alla morte, ma la storia del suo eroismo viene resa nota ed egli diventa un vero e proprio eroe di guerra.

5. È rimasto impressionato dal set. Per Keoghan quello di Dunkirk è stato il primo vero grande set della sua carriera. Egli si è infatti trovato a confrontarsi con un numero maggiore di reparti e attori, rimanendo impressionato dalla capacità di Nolan di gestire tutto ciò. In particolare, Keoghan ricorda la grandezza delle scenografie e la responsabilità avvertita nel trovarsi lì a recitare. Anche se le condizioni climatiche non erano favorevoli, rendendo complesso rimanere concetrati, l’attore si è impegnato al massimo per non sentirsi da meno rispetto agli altri.

Barry Keoghan in Chernobyl

6. Ha avuto un piccolo ruolo nella serie. Nella popolare e acclamata serie Chernobyl, incentrata sul disastro nucleare del 1986, l’attore ha ricoperto il ruolo di Pavel Gremov, un civile che si offre volontario per alcune missioni all’interno della centrale. Egli compare in realtà soltanto in due dei cinque episodi della serie, ovvero il terzo, Oper Wide, O Earth, e il quarto, The Happines of All Mankind. Pur se piccolo, anche questo personaggio gli ha permesso di ottenere ulteriore popolarità.

Barry Keoghan in The Batman

7. Ha un ruolo segreto. Per volontà dei produttori e del regista, la trama di The Batman è sempre stata tenuta per lo più segreta. Al di là di alcune informazioni note, sono molti i risvolti ancora non chiariti e che troveranno risposta solo con una visione del film. Uno dei principali interrogativi è quello relativo al ruolo interpretato da Keoghan. L’attore si è rifiutato di confermare ogni teoria sorta nel mentre e ad oggi il suo personaggio è ancora indicato come “Unseen Arkham Prisoner”.

Barry Keoghan Instagram

Barry Keoghan e Dior

8. È l’uomo immagine della nota società di moda. Con la sua sempre crescente popolarità, Keoghan ha richiamato su di sé numerose attenzioni, venendo anche indicato come uno degli uomini di cinema più affascinanti del momento. Non sorprende dunque che la celebre società d’alta moda Dior lo abbia scelto come suo testimonial. L’attore ha infatti preso parte a diversi eventi firmati Dior in qualità di uomo immagine e ambasciatore, sfoggiando sempre nuovi completi firmati dalla celebre società.

Barry Keoghan non è su Instagram

9. Non ha un profilo ufficiale su Instagram. A differenza di molti suoi colleghi, Keoghan ha deciso di non avere un profilo Instagram. L’attore è infatti piuttosto restìo a condividere dettagli della propria vita privata, preferendo porre una netta distinzione tra questa e il suo lavoro. I suoi fan, tuttavia, possono seguire i diversi account a lui dedicati, dove si possono ritrovare foto e notizie circa le sue attività.

Barry Keoghan: età e altezza dell’attore

10. Barry Keoghan è nato a Dublino, in Irlanda, il 18 ottobre del 1992. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

 
 

Barry Keoghan, star di Eternals e The Batman, arrestato per ubriachezza

Barry Keoghan film

Barry Keoghan, star di Eternals e The Batman, è stato arrestato a Dublino. Metro riferisce che l’attore è stato arrestato per ubriachezza. Fonti affermano che le autorità hanno risposto a una denuncia per rumore di un uomo che ha sentito un putiferio fuori dalla sua finestra.

Presumibilmente, Keoghan non era minaccioso, ma si stava semplicemente divertendo un po’ troppo fuori. I testimoni hanno confermato questa storia. Fortunatamente per tutte le parti coinvolte, l’incidente è giunto al termine ed è stato risolto. Un “avviso di addebito fisso” significa che la persona in custodia viene rilasciata senza alcun procedimento legale. Quindi, non abbiamo una situazione sul modello di quello Ezra Miller in questo caso. Non c’è stata alcuna dichiarazione né dai Marvel Studios né dalla DC Comics su questa faccenda. Ecco cosa ha detto la polizia irlandese a Metro su questa situazione.

“Gardaí ha arrestato un uomo sui 20 anni per un incidente di ordine pubblico avvenuto a Clongriffin, intorno alle 6:45, domenica 10 aprile 2022. Successivamente è stato rilasciato senza accusa e gli è stato rilasciato un FCN (avviso di addebito fisso).”

 
 

Barry Keoghan, Paul Mescal e altri attori in trattative per interpretare i Beatles

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Barry Keoghan al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Il progetto del biopic sui Beatles di Sam Mendes comincia a prendere forma. A febbraio, la Sony Pictures ha annunciato che il regista premio Oscar per American Beauty, sta sviluppando quattro distinti film sui Beatles – uno dal punto di vista di ciascun membro della band – che si intersecheranno per “raccontare la sorprendente avventura della più grande band della storia”. E sembra che questi biopic sui quattro Beatles, ancora senza titolo, abbiano trovato i Fab Four: Harris Dickinson,Paul Mescal, Barry Keoghan e George Harrison.

Secondo quanto riportato dall’insider Jeff Sneider nella sua newsletter “The InSneider”, la Sony avrebbe scritturato Harris Dickinson (Triangle of Sadness) per il ruolo di John Lennon, il candidato all’Oscar Paul Mescal (Aftersun) per quello di Paul McCartney, il candidato all’Oscar Barry Keoghan (Gli spiriti dell’isola) per Ringo Starr e Charlie Rowe (Slow Horses) per George Harrison.

Sony Pictures Entertainment sta finanziando e distribuirà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo tutti e quattro i film sui Beatles nel 2027. L’ordine e le date di uscita non sono stati annunciati, ma la Sony ha descritto la serie di quattro film come “innovativa e rivoluzionaria”. Mendes, i cui crediti da regista includono anche Era mio padre, 1917 e i sequel di James Bond Skyfall e Spectre, dirige e produce.

I The Beatles nel documentario Get Back.

Tutto quello che sappiamo sui quattro biopic dedicati ai Beatles

Paul McCartney, Ringo Starr e le famiglie dei defunti John Lennon e George Harrison hanno concesso i diritti completi sulla storia della vita e sulla musica per i film. “Sono onorato di raccontare la storia della più grande rock band di tutti i tempi e sono entusiasta di sfidare il concetto di ciò che costituisce un viaggio al cinema”, ha detto Mendes in una nota.

Oltre a dirigere, Sam Mendes produrrà insieme alla sua partner di Neal Street Productions Pippa Harris e Julie Pastor di Neal Street. Jeff Jones sarà il produttore esecutivo per Apple Corps Limited, l’organizzazione multimediale fondata dai Beatles nel 1968.

“Vogliamo che questa sia un’esperienza cinematografica unica, elettrizzante ed epica: quattro film, raccontati da quattro diverse prospettive che raccontano un’unica storia sulla band più celebre di tutti i tempi”, ha dichiarato Harris in una nota. “Avere la benedizione dei Beatles e della Apple Corps per fare questo è un immenso privilegio”.

Questa è la prima volta che i Beatles garantiscono il loro pieno sostegno ad un film su di loro che non sia un documentario. La band è stata oggetto di numerosi documentari, tra cui il film degli anni ’70 Let It Be, che raccontava lo scioglimento del gruppo, così come Get Back di Peter Jackson, che catturava la realizzazione del loro album Let It Be. Le loro canzoni hanno anche ispirato film come il musical jukebox del 2007 Across the Universe.

 
 

Barry Keoghan svela una sua idea per il sequel di Eternals

Eternals-Barry-Keoghan-as-Druig

Pochi film del Marvel Cinematic Universe hanno diviso i fan quanto Eternals, il film della regista premio Oscar Chloe Zhao, dove si esaminano le storie dei supereroi noti come Eterni nel corso dei secoli. Sebbene i Marvel Studios non abbiano ancora dato pubblicamente il via libera a un sequel del film, molte persone coinvolte nella produzione sperano di tornare per un nuovo capitolo, che riprenda il racconto lì dove terminava il primo. Uno di questi è Barry Keoghan, l’attore che nel film interpreta Druig. Secondo Keoghan, un’idea per un sequel potrebbe in realtà essere un film da solista che segua Druig nella sua buffa trasformazione da eroe in cattivo.

Mi piacerebbe vedere un film con lui che gioca a controllare la mente di tutti“, ha detto l’attore recentemente visto i Saltburn durante un’intervista con GQ. “No, davvero, il movente è il controllo mentale per il solo gusto di farlo. La preparazione per i film di supereroi è che devi umanizzarti. Non bisogna giocare a fare i supereroi, ma cercare di far emergere il loro lato umano”. Druig si è in effetti affermato come uno dei personaggi più interessanti del film e ha già dato prova di possedere idee e modi di fare controversi, che potrebbero facilmente portarlo a passare dal lato del male. Se davvero dovesse esserci un sequel, sarebbe interessante vedere di più di lui.

La trama e il cast di Eternals

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre 2021 nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Barry Keoghan sul momento musicale Bird sulla scia del finale Saltburn: “Sono un pessimo ballerino”

Barry Keoghan
Barry Keoghan al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Dopo aver scorrazzato per i corridoi di una grande casa mostrandosi come mamma lo ha fatto in Saltburn, Barry Keoghan è tornato con un’altra illustre interpretazione musicale in Bird. Nel film di Andrea Arnold, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes, Keoghan interpreta un giovane padre e ad un certo punto canticchia una versione stonata di “The Universal” dei Blur in quello che è un dolce momento in cui balla.

Per l’attore, la musica è un impegno totale nei confronti dei ruoli che interpreta. “Non penso di saper ballare. Sono un pessimo ballerino”, ha confessato l’attore candidato all’Oscar durante la conferenza stampa del film. “Penso che la bellezza di ballare sullo schermo sia lo sforzo di provarci.” “La musica gioca un ruolo importante in tutto ciò che faccio, so che anche Andrea è appassionata di musica”, ha detto Barry Keoghan.

Sono dei mesi molto intensi per Barry Keoghan che dopo la nomination agli Oscar per Gli spiriti dell’isola è stato visto in Masters of the Air ed è atteso anche come nuovo Joker per il The Batman di Matt Reeves.

 
 

Barry Keoghan protagonista del film Amo Saddam

Barry Keoghan
Barry Keoghan al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attore di Gli spiriti dell’isola e Saltburn, Barry Keoghan sarà il protagonista di Amo Saddam, il nuovo film del regista di Chernobyl, Johan Renck, incentrato sugli ultimi giorni di vita del terrorista Saddam Hussein. Stando a quanto riportato da THR, Keoghan interpreterà un soldato americano incaricato di sorvegliare Saddam durante il suo processo e la sua esecuzione. Il film è basato sul best-seller di Will Bardenwerper dal titolo The Prisoner in His Palace: Saddam Hussein, His American Guards, and What History Leaves Unsaid, un resoconto dei 12 soldati americani che hanno sorvegliato Hussein durante il suo processo per crimini contro l’umanità. Darby Kealey ha adattato il libro per lo schermo.

Nei sei mesi che precedono l’esecuzione di Saddam, il nostro soldato si avvicina a Saddam, condividendo l’aria stantia di un palazzo bombardato trasformato in una prigione di massima sicurezza e navigando sulla sottile linea che separa fatti e finzione“, si legge nel trafiletto del progetto. “Amo Saddam cerca di fare i conti con la macchina imperiale americana che è arrivata a definire il XXI secolo“. Parlando con THR, Renck ha detto che spera di catturare “in modo davvero coinvolgente e autentico” l’esperienza di trovarsi a Baghdad nel 2006 senza i “tipici tropi di un film di guerra“. L’azione del film si svolge a Camp Victory, il complesso che fungeva da base per le forze di occupazione in Iraq.

C’è questa enclave americana circondata da mura, mentre fuori c’è Baghdad, questo quadro di violenza settaria alla Goya, dove si svolge tutto il caos scatenato dalle azioni del mondo occidentale. Questo contrasto è qualcosa a cui attingiamo nella sceneggiatura”, dice Renck. “In un modo strano, è un film sulle carceri, un film di guerra e quasi un film dell’orrore. C’è un po’ di mescolanza tra questi generi“. Ad oggi l’attore che andrà ad interpretare Saddam non è ancora stato scelto, ma Renck ha detto di essere alla ricerca di un “attore molto bravo della regione, che parli arabo e possa incarnare autenticamente il ruolo“.

Johan Reneck sul perché ha scelto Barry Keoghan come protagonista

Barry ha dimostrato più volte di essere un attore molto abile nell’interpretare personaggi molto complessi e non potremmo essere più felici di averlo come protagonista per quello che sarà un film impegnativo, ambizioso e, speriamo, davvero speciale“, ha dichiarato Michael Parets, che produrrà Amo Saddam insieme a Reneck. Le riprese principali sono previste per l’autunno. Renck ha vinto un Emmy per la sua regia di Chernobyl della HBO ed è noto per il suo lavoro su Breaking Bad e Bloodline. Il suo ultimo film, Spaceman – prodotto da Parets per Netflix e interpretato da Adam Sandler, Paul Dano e Carey Mulligan – sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Berlino la prossima settimana.

 
 

Barry Keoghan parla della scena di nudo nel finale di Saltburn: “Era assolutamente giusta”

Saltburn recensione film Barry Keoghan
Barry Keoghan in una scena di Saltburn

Barry Keoghan ha parlato del finale di Saltburn (qui la recensione), il film di Emerald Fennell disponibile dal 22 dicembre su Prime Video, per il quale l’attore si è letteralmente messo a nudo. Un finale, questo, che ha scioccato i vari spettatori che in questi giorni hanno visto il film e riguardo il quale la regista ha dichiarato che inizialmente non era previsto che Keoghan danzasse totalmente nudo attraverso il maniero. L’attore ha poi infatti raccontato a EW che in una prima versione della sceneggiatura il protagonista “si dirigeva verso la colazione, dove il maggiordomo gli serviva delle uova alla coque“, il che sarebbe stato un richiamo a una scena precedente in cui gli venivano appunto servite delle uova alla coque.

Alla fine, però, si è optato per la scena finale vede Oliver ballare per Saltburn senza vestiti mentre si ascolta “Murder on the Dance Floor” di Sophie Ellis-Bextor. Quando gli è stata proposta la cosa, Keoghan non ha esitato ad accettare la sfida. “Mi sembrava assolutamente giusta“, ha detto Keoghan. “È una questione di proprietà. Quello è il mio posto. Ho piena fiducia nel fatto che posso fare quello che voglio in quella casa. Posso spogliarmi e ballare il valzer perché è mia. Sì… è stato divertente“. Sebbene Barry Keoghan fosse pronto per la scena, quando si è trattato di girarla, all’inizio ha avuto qualche normale esitazione.

“La prima cosa che ho fatto è stata quella di non avere vestiti addosso. Sono un po’… ehhh“, ha ricordato. “Ma dopo la prima ripresa ero pronto a partire. Pensavo: ‘Riprendiamo. Andiamo di nuovo’. In un certo senso te ne dimentichi, perché si crea un ambiente così confortevole che ti dà la possibilità di dire: “Va bene, ora si tratta della storia”“. Fennell ha poi dichiarato che la scena è stata girata 11 volte e alla settima ripresa era “tecnicamente perfetta” ma non aveva la “gioia assolutamente diabolica” che voleva dal personaggio. “Barry, a suo merito, l’ha rifatta altre quattro volte fino a quella che vedete, che ha una gioia di vivere fottutamente malvagia con cui è impossibile non essere d’accordo“.

 
 

Barry Keoghan onora tutti gli attori che lo hanno preceduto nel ruolo di Joker

The Batman Joker Barry Keoghan

Barry Keoghan ha condiviso la scena eliminata di The Batman in cui compare nei panni del nuovo Joker, scrivendo un breve post in cui rende omaggio a tutti gli incredibili attori che hanno interpretato il personaggio prima di lui.

Prima di Keoghan gli attori a interpretare Joker erano stati, tra gli altri, Cesar Romero nella serie con Adam West, Jack Nicholson nel 1989 per Tim Burton in Batman, Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro, Jared Leto in Suicide Squad, e Joaquin Phoenix in Jokeroltre a Mark Hamill che ha prestato la sua voce al personaggio.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

 
 

Barry Keoghan nel cast del film di Peaky Blinders

Barry Keoghan
Barry Keoghan al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

L’attore candidato all’Oscar Barry Keoghan si è unito ufficialmente al cast dell’atteso film di Netflix Peaky Blinders, come rivelato in esclusiva da Deadline. Conosciuto per i suoi ruoli di spicco in The Banshees of Inisherin e Saltburn, Keoghan reciterà accanto a Cillian Murphy, che riprenderà il suo iconico ruolo di Tommy Shelby. Il film, diretto da Tom Harper, ha recentemente aggiunto al suo cast anche Rebecca Ferguson, anche se i dettagli sui personaggi che Keoghan e la Ferguson interpreteranno sono ancora sconosciuti.

Il film Peaky Blinders è la continuazione dell’amata serie televisiva creata da Steven Knight, che ha anche scritto il film. Knight ha già lasciato intendere che la storia si svolgerà durante la Seconda Guerra Mondiale, promettendo un altro capitolo epico della saga della famiglia Shelby. L’inizio della produzione del film è previsto per settembre.

La carriera di Keoghan continua a salire dopo la nomination all’Oscar e la vittoria ai BAFTA per The Banshees of Inisherin. Nel 2024 ha già recitato nella serie limitata di Apple TV+ Masters of the Air e in Bird di Andrea Arnold , presentato in anteprima a Cannes. È inoltre impegnato in Bring Them Down, presentato in anteprima al TIFF, e ha in programma altri progetti di alto profilo, tra cui un film con Trey Edward Shults e un potenziale ruolo nell’adattamento di Amazon MGM Studios della novella Crime 101 di Don Winslow.

Di cosa parlerà il film di “Peaky Blinders”?

Cillian Murphy in Peaky Blinders 6
Cillian Murphy in Peaky Blinders

I dettagli sul film non sono ancora stati resi noti. Tuttavia, in un’intervista a Esquire, Knight ha lasciato intendere di avere un’idea generale della trama, che ruoterà intorno a due storie. Preferisce lasciare che sia il film stesso a guidare la direzione narrativa. Si prevede che il film esplorerà la nuova generazione di personaggi pur rimanendo legato agli Shelby, con Thomas Shelby che avrà un ruolo centrale. Ecco cosa ha detto sulla regia del film.

“Il film so esattamente di cosa parla. E so quali sono le due storie che racconterà. Come si svolgerà la storia, non lo so. Quello che succederà dopo, voglio che dipenda dal film. Per quanto ne sappiamo, qualcuno salterà fuori – credo di sapere chi sarà. Nella sesta serie stiamo introducendo la nuova generazione, che farà parte di ciò che accadrà nel film. Credo che si tratti di trovare quegli attori che, quando li guardi, pensi: “Ecco, questo è il futuro””. Ecco il futuro”.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su Peaky Blinders, la cui produzione inizierà il mese prossimo. Tutte le stagioni di Peaky Blinders sono disponibili su Netflix.

 
 

Barry Keoghan commenta la tiepida accoglienza di Eternals

Eternals Barry Keoghan

Fresco della sua nomination ai Golden Globe per Gli Spiriti dell’Isola, Barry Keoghan, che tra Druig di Eternals e Joker di The Batman ha avuto un anno molto intenso per quello che riguarda i cinecomics, ha commentato la risposta tiepida del pubblico e della critica a Eternals, il film del Marvel Cinematic Universe diretto dalla premio Oscar Chloé Zhao.

Keoghan ha recitato nel film del 2021 nei panni di Druig, uno degli alieni immortali che danno il titolo al film, la sua abilità è la capacità di manipolare le menti delle persone, ma il personaggio abbandona la sua famiglia dopo essersi disinteressato alla loro regola di stare fuori dagli affari umani. Druig viene trascinato nella lotta tra il resto degli Eterni e i Devianti quando le loro antiche controparti riemergono dopo migliaia di anni di clandestinità. Nonostante sia stato co-scritto e diretto dalla vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao, Eternals ha ricevuto le peggiori recensioni di qualsiasi film MCU fino ad oggi.

Durante una recente apparizione nel podcast Happy Sad Confused, Barry Keoghan ha riflettuto sul tempo trascorso nell’MCU fino ad ora con Eternals e sulla risposta contrastante riservata al film. L’attore di Druig ha difeso l’approccio di Chloé Zhao alla produzione del film MCU, sostenendo che la regista ha apportato un’energia unica al progetto. Keoghan sembra anche indicare che la risposta mista al film MCU derivi da questo diverso approccio al franchise, e il pubblico non era pronto per un tale cambiamento. “Penso che Chloe [Zhao] abbia portato un intero tipo di atmosfera. Sai? Quindi Chloe porta – come hai visto dai suoi film passati – performance grezze e performance davvero, davvero toccanti. Non credo che fosse… penso che fosse nuovo. Penso che fosse solo nuovo. Era nuovo per il mondo Marvel.”

La posizione dell’attore non è da scartare: Eternals è un film che ha prodotto un modo di racconto, un tono e un approccio completamente diverso a ciò a cui ci ha abituato il Marvel Cinematic Universe e forse il pubblico non era preparato. Resta il fatto che un grande racconto come quello del MCU ha bisogno di coerenza e quando questa viene a mancare è comprensibile che si rimanga destabilizzati.

Il cast di Eternals comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

 
 

Barry Jenkins rivela il “vero” discorso per gli Oscar di Moonlight

L’edizione numero 89 degli Oscar verrà ricordata per sempre a causa dell’incidente della busta e dell’annuncio di La La Land come Miglior Film, quando era stato Moonlight a ricevere l’ambita statuetta.

Durante gli ultimi minuti della cerimonia infatti, ai presentatori Warren Beatty e Faye Dunaway era stata consegnata la busta sbagliata contenente il nome di Emma Stone associato quindi a La La Land, scatenando il caos sul palco degli Academy Awards.

Moonlight – La recensione

Ospite al South By Southwest (SXSW), il regista di Moonlight Barry Jenkins ha condotto una speciale masterclass dove si è discusso del suo passato a Miami, della sua formazione e dei primi passi nel mondo del cinema.

Inoltre Jenkins ha avuto modo di condividere con gli spettatori accorsi il “vero” discorso che aveva preparato nel caso Moonlight avesse vinto l’Oscar al Miglior Film. Queste le sue parole:

Tarell Alvin McCraney [drammaturgo e autore della piéce originale] e io siamo Chiron. Noi siamo quel ragazzo. E quando guardi Moonlight, non pensi che un ragazzo cresciuto nello stesso modo in cui siamo cresciuti e dove siamo cresciuti possa un giorno realizzare un’opera d’arte che vincerà un Academy Award. Di sicuro non penso potesse mai aspirare a vincere come Miglior film. Per molto tempo mi sono negato quel sogno – non voi, nessun altro – solo io. E così, a chiunque guardi Moonlight come specchio della propria vita, sia questo film un simbolo, una riflessione che ti possa portarvi ad amare voi stessi. Perché farlo potrebbe fare la differenza tra sognare e realizzare sogni che non hai mai avuto il permesso di avere.

Oscar 2017: la gaffe dell’Academy, ecco cosa è accaduto

Fonte: Deadline

 
 

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

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Sarà disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video The Underground Railroad, la nuova serie Amazon Original firmata dal premio Oscar Barry Jenkins. Basato sull’omonimo romanzo premio Pulitzer di Colson Whitehead, lo show si distanzia dalla trama originale per accogliere svolte nuove e impreviste, seguendo l’istinto del suo creatore ma rispettando lo spirito di partenza.

Jenkins in persona ha raccontato qual è stato il suo approccio alla realizzazione di questo progetto, la sua prima volta a confronto con un modo diverso di fare narrazione per immagini.

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

Che cosa speravi di catturare nel raccontare la storia di Cora sullo schermo?

Ho amato tanto il libro di Colson Whitehead e ho pensato che potesse essere un ottimo modo per ricontrattualizzare la storia dei nostri antenati, concentrandoci su questa giovane donna, Cora (Thuso Mbedu). Guardi la serie e vedi che Cora cerca di sconfiggere la condizione degli schiavi d’America, cercando allo stesso tempo di riconciliarsi con l’abbandono della madre. Mi è sembrato un modo molto bello per raccontare questa storia, presentata in maniera autentica ma anche epica, dalla grande portata che alla fine racconta la genitorialità ma anche il trovare una strada da soli. Ho pensato che fosse bello mettersi alla prova con una storia di questa portata. 

È il primo approccio in tv di questa portata. Come mai era così importante raccontare questa storia in questo formato?

Quando vai al cinema, vivi un’esperienza che ti cattura, spegni il telefono e sei immerso completamente. Data la portata di alcune di queste immagini, io volevo che lo spettatore fosse in grado di mettere pausa, riprende, saltare. Volevo che lo spettatore scegliesse come guardarla, questo è un motivo per cui ho scelto di farne una serie. Inoltre mi sembrava il modo migliore per dare a Cora la possibilità di incontrare tutte le persone che incrocia sul suo cammino con molta calma e spazio. 

Perché si è scelto il linguaggio della metafora per rappresentare alcune scene della serie? 

Credo che molto dipenda dal gusto personale. La prima volta che ho sentito l’espressione ‘underground railroad’ ho proprio visualizzato delle persone su un treno, sottoterra, in maniera molto realistica, ed era un’immagine infantile, ero piccolo. Così la prima cosa che ho pensato è stata di realizzare un immaginario molto concreto, che si rifacesse a quell’immaginario di bambino che avevo avuto.

The Underground Railroad è disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video.

 
 

Barry Jenkins a Roma per Mufasa: “La leadership non è determinata dalla tua origine”

Barry Jenkins – Foto Cortesia @Disney

Dopo il travolgente successo del “live action” diretto da Jon Favreau nel 2019, la Disney torna nelle Terre del Branco con Mufasa: Il Re Leone, una storia prequel sul famoso papà di Simba che questa volta vede il coinvolgimento, sulla sedia di regia, del premio Oscar Barry Jenkins.

Cosa spinge un regista noto per il cinema indie a realizzare un costoso blockbuster per la Disney? Secondo Jenkins è stata la sceneggiatura. Ecco cosa ha raccontato alla stampa romana: “Non ho ancora capito come mai la Disney ha pensato a me, in che modo il regista di Moonlight poteva essere adatto a dirigere questo film. Quando sono venuti da me la prima volta ho risposto di no. Il mio agente mi ha chiamato, dicendomi che la Disney mi voleva per un film su Il Re Leone, e io ho risposto di no, senza neanche leggere la sceneggiatura. Ma lui mi ha risposto che non si poteva dire di no alla Disney, e così è passato del tempo. E visto che loro insistevano, io ho chiesto al mio agente di leggere la sceneggiatura per dirmi se fosse valida o meno, ma lui mi ha risposto che non poteva, era del materiale top secret a cui solo io potevo avere accesso. Dopo 8 giorni, mia moglie (la regista Lulu Wang, ndr) mi ha detto che ero stupido a rifiutarlo senza leggere, e così l’ho fatto. Avete visto i primi 39 minuti e 50 secondi di film perché è a questo punto che mi sono fermato, nella lettura, e ho pensato che ci fosse qualcosa di speciale in questa storia. La sceneggiatura mi ha convinto.”

Lui, come Greta Gerwig, Ryan Coogler, Chloe Zhao, ha parte di una generazione di registi indipendenti che hanno deciso di prestare il loro occhio al cinema mainstream. Come si spiega questo fenomeno?

Barry Jenkins – Foto Cortesia @Disney

“Negli anni ’70 e ’80 questi franchise non esistevano. E credo di far parte della prima generazione di registi che è cresciuta con quei franchise e che ora si trova ad avere la possibilità di dirigerne un pezzo. Quando la possibilità di dirigere questi film arriva a me non è come un elemento esterno che entra nella mia vita, ma è come una parte diversa della mia vita. Perché io divido la mia vita di spettatore in due fasi: i film che ho visto prima della scuola di cinema e i film che ho visto dopo la scuola di cinema.”

Scardinare una storia che tutti credono di conoscere da 30 anni

Come si racconta la storia di Mufasa, un personaggio che tutti credono di conoscere da 30 anni, ma che poi si rivela sorprendente?

“In tutto il mondo, chiunque sollevi in alto un pupazzetto di peluche sa che quel gesto fa riferimento a Rafiki che presenta Simba agli animali, è un gesto universale che da 30 anni tutto il mondo condivide e per questi 30 anni tutti abbiamo pensato che Mufasa è re perché è un leone saggio e giusto e discende dai re, che Scar è cattivo perché è nato cattivo. Eppure io ho sempre creduto alla differenza tra natura e cultura. All’inizio di questo film, Mufasa perde tutta la sua famiglia e viene trovato da Taka e dalla sua famiglia. Vediamo come il papà di Taka sia un pessimo padre e come invece sua madre, a cui viene affidato il piccolo Mufasa, insegni al giovane leone i segreti e gli equilibri della natura. Poteva succedere il contrario, è un caso che i due siano stati cresciuti con due modelli di genitorialità differenti. E diventano così degli adulti completamente diversi tra loro.”

Lo scontro tra natura e cultura, nel racconto di Barry Jenkins, si fonde anche con il giusto valore al merito a scapito della predestinazione di nascita, un tema che il regista sente molto suo.

“La leadership non è determinata dalla tua origine, in questo film. Questo è uno degli aspetti che ho amato di più, perché mi rispecchia. Io sono nato in un quartiere che ricorda molto la realtà di Moonlight, era difficile per me immaginare che avrei girato il mondo promuovendo un film de Il Re Leone che avrei diretto io, eppure eccomi qui, il film esiste e io sono qui. La vita che conduci e la comunità che costruisci intorno a te fanno la differenza.”

Mufasa è un film di Barry Jenkins

In che modo Mufasa è un film di Barry Jenkins?

“Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato che poteva diventare un mio film, con tanto lavoro. Chi ha lavorato con me è stato molto paziente, dovevo capire bene come adattare questa  tecnologia al mio modo di lavorare, tenendo accanto a me il nucleo centrale della produzione, il direttore della fotografia e la montatrice. Chi ha lavorato agli effetti visivi del film è stato particolarmente paziente e gentile.”

Jenkins ha continuato spiegando come il lavoro con la motion capture non è stato possibile in questo processo di apprendimento. Mufasa: Il Re Leone infatti è stato realizzato a partire dalla colonna sonora, registrando tutte le voci dei personaggio, come fosse un radio dramma. Questa colonna è stata poi montata e storyboardata, e poi, alla fine, sui disegni, sono state realizzate le animazioni che non hanno coinvolto attori, ma animatori veri e propri che, con una tecnologia particolare hanno disegnato i personaggi con i loro movimenti. Barry Jenkins si è trovato quindi a dirigere il corpo degli animatori.

Moonlight (2016)In che modo Mufasa si connette ai suoi film precedenti?

“Credo che Mufasa e Chiron (protagonista di Moonlight, ndr) abbiamo moltissime cose in comune. Entrambi sono orfani e devono attraversare la vita da soli, per conoscere se stessi e il mondo in cui vivono, costruendosi intorno una realtà in cui sono degni di amore. Sto descrivendo sia l’uno che l’altro, e la cosa incredibile è che non l’ho scritto io Mufasa, ma è arrivato da me. La somiglianza più grande però la vedo nella sfera personale. Nel film, Mufasa incontra Taka, poi Rafiki, Sarabi e Zazu, e comincia a costruirsi una famiglia intorno con delle persone che lo amano e che lui ama. La sua vita diventa il risultato dei suoi incontri ed è quello che è successo a me, con i miei amici e i miei collaboratori che ormai sono la mia famiglia.”

Il film ha involontariamente rappresentato una preparazione a un lutto importante: “Mia madre è morta mentre facevo questo film. E non mi sono reso conto in che modo potente e folle questo film mi stava preparando al trauma della perdita di mia madre – ha raccontato Barry Jenkins – Mi è stato detto che i film che facciamo dovrebbero essere un riassunto delle nostre vite in quel momento, e guardandoli uno per uno dovresti sapere esattamente a che punto della vita eri quando lo hai girato. E con Mufasa posso farlo.”

Mufasa: Il Re Leone arriva al cinema il 19 dicembre, in tempo per le feste natalizie, e è distribuito da The Walt Disney Company Italia.

 
 

Barriere: trama, cast e curiosità sul film di Denzel Washington

Barriere film

Uno dei temi da sempre più attuali negli Stati Uniti (e nel mondo) è quello della segregazione razziale nei confronti delle persone di colore. Anche il cinema negli anni si è speso in racconti a riguardo, tratti o meno da storie vere, con il fine di condannare una volta di più tale atteggiamento. Film recenti come Selma – La strada per la libertà, 12 anni schiavo e Il diritto di contare hanno tutti incontrato il favore di critica e pubblico e così è stato anche per Barriere (qui la recensione), film del 2016 diretto dall’attore premio Oscar Denzel Washington, qui alla sua terza regia per il cinema.

Il film è l’adattamento cinematografico della celebre opera teatrale del 1983 di August Wilson, vincitore per questa del premio Pulitzer per la drammaturgia. Da sempre indicato come uno dei più importanti titoli legati al tema razziale, questo è però anche uno splendido racconto sulla genitorialità, sulla paura che tale ruolo comporta e sulle barriere emotive che ognuno costruisce dentro di sé. Per anni si tentò di portare tale storia anche sul grande schermo, ma il desiderio di Wilson che a dirigere il film fosse un afroamericano sembrava essere un ostacolo a ciò. Deceduto nel 2005, Wilson sarebbe stato contento di vedere il suo desiderio avverarsi.

Il film di Washington è infatti estremamente attento ad ognugna delle tematiche presenti nell’opera, ed è stato indicato come uno dei più bei film dell’anno, guadagnando anche ben quattro nomination al premio Oscar tra cui, appunto, quello di miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Barriere: la trama del film

Ambientato negli anni Cinquanta, il protagonista del film è Troy Maxson, considerato un tempo un astro nascente del baseball, il quale si è però ritrovato ad essere espulso dalla Major League in quanto afroamericano. In conseguenza di ciò ha dovuto ripiegare su un lavoro come netturbino nel tentativo di mantenere la figlia Rose e i due figli Lyons, avuto da un precedente matrimonio, e Cory. Con il tempo, però, il suo compito come padre e marito si limita ad essere quello di sostenere la famiglia, senza avere però cura di altri aspetti. Quelli che dà ai figli sono per lo più ordini invece che insegnamenti e la durezza del suo animo non manca di renderlo spiacevole a chi gli è intorno.

Ai suoi occhi, egli cerca solo di evitare che i suoi figli possano farsi male inseguendo progetti troppo ambiziosi, proprio come è stato per lui. Ormai consapevole del modo in cui le persone di colore vengono trattate nella società, mira a togliere a Lyons e Cory ogni possibile illusione  a riguardo. Cory però sogna di giocare a baseball e mentre aiuta il padre a costruire uno steccato in legno intorno a tutta la casa, gli annuncia che un procuratore sportivo vuole prenderlo nella squadra come professionista e ha bisogno che gli firmi il consenso. Dall’opposizione di Troy, nascerà un conflitto che porterà padre e figlio a riscoprirsi, scontrarsi e forse perdonarsi.

Barriere cast

Barriere: il cast del film

Oltre a dirigere il film, Washington ha ritagliato per sé il ruolo di Troy Maxson. Egli aveva già interpretato questo personaggio a teatro oltre cento volte, conoscendolo dunque in ogni sua minima sfumatura. Essendo divenuto un grande esperto anche dell’opera di Wilson nella sua totalità, Washington affermò che trasportarla sul grande schermo fu piuttosto facile, senza dover dunque apportare grandi modifiche. Egli contribuì anche a riscrivere alcuni passaggi della sceneggiatura, non facendosi però accreditare in tale ruolo ma lasciando comparire lo stesso Wilson come sceneggiatore. Al momento delle nomination all’Oscar, Washington venne nominato come miglior attore e per il miglior film.

Accanto a lui, nel ruolo della moglie Rose Lee, vi è invece l’attrice Viola Davis, che Washington aveva già dirietto nel suo film d’esordio come regista Antwone Fisher. Pur essendo la protagonista femminile del film, in accordo con i produttori la Davis venne promossa come “non protagonista”, potendo così ottenere maggiori riconoscimenti come il premio Oscar, vinto dopo due nomination precedenti. Nel ruolo dei figli di Troy, Cory e Lyons, si ritrovano invece gli attori Jovan Adepo, qui al suo esordio cinematografico, e Russell Hornsby, noto in particolare per la serie Grimm. Nel film è poi presente anche l’attore caratterista Stephen McKinley Henderson, interprete veterano dell’opera di Wilson nel ruolo di Jim Bono.

Barriere: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Barriere grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 29 novembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

Barriere: le foto con Viola Davis e Denzel Washington

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Si intitolerà Barriere da noi il film con protagonisti Viola Davis e Denzel Washington che è invece stato distribuito negli USA con il titolo di Fences. Di seguito potete vedere alcune immagini dalla pellicola, basata sull’omonima opera teatrale di August Wilson, vincitrice del premio Pulizer per la drammaturgia.

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Barriere è candidato a 3 SAG Awards e a 2 Golden Globe, fra cui Miglior attore Denzel Washington e Migliore attrice non protagonista Viola Davis.

Barriere – il trailer del film

Barriere racconta la storia di un ex giocatore di baseball (Washington) che, dopo esser stato respinto dalla major league in quanto afroamericano, adesso lavora come netturbino a Pittsburgh. Il film esplora le complesse relazioni dell’uomo con sua moglie (Davis), suo figlio e i suoi amici.

Washington si occuperà anche della regia del film, tornando così dietro la macchina da presa a quasi 10 anni di distanza dall’ultimo The Great Debaters Il potere della parola.

Scott Rudin e Todd Black si occuperanno della produzione insieme allo stesso Washington. Le riprese inizieranno questo mese a Pittsburgh.

L’ultima volta che abbiamo visto Denzel Washington sul grande schermo è stato ne I Magnifici Sette in cui recitano anche Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Matt Bomer e Peter Sarsgaard.

Viola Davis, invece, ha fatto parte del cast del cinecomic Suicide Squad, arrivato nelle sale ad agosto. Proprio ieri è stato annunciato che sarà tra i protagonisti del nuovo film di Steve McQueen, dal titolo Windows.

 
 

Barriere recensione del film di e con Denzel Washington

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Barriere, il nuovo film diretto ed interpretato dal Premio Oscar Denzel Washington, si prepara ad affrontare la propria, lanciatissima corsa verso la notte più “stellata” dell’anno. Tra musical patinati e drammatici racconti di formazione, si colloca questo film desiderato da Washington da molto tempo, da quando – leggendo per la prima volta l’opera teatrale di August Wilson – ne rimase talmente folgorato da volerla adattare per il grande schermo. E questo 2017 (almeno per noi italiani) si prospetta come l’anno giusto: Barriere trova il suo punto di forza nella scrittura incalzante e blues del suo autore, esponente di spicco della letteratura teatrale afroamericana, vincitore di un Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1988 e di un Tony Award alla migliore opera teatrale proprio con questa pièce, sesto dramma del suddetto Ciclo di Pittsburgh.

Barriere: Viola Davis e Denzel Washington protagonisti

Il film ruota intorno alle dinamiche familiari di Troy Maxson (Washington) e di sua moglie Rose (Viola Davis): sposati da diciassette anni, vivono la loro tranquilla routine da famiglia afroamericana del ceto medio – basso destreggiandosi tra i figli Lyons e Cory, fratellastri diversi, il primo con la passione per la musica jazz e la bella vita e il secondo per il football. Diversi e opposti rispetto al padre, faticano ad entrare in totale empatia con la personalità espansiva, ridondante e a tratti eccessiva del genitore, che commette un tragico errore vivendo una relazione extra – coniugale con una donna dalla quale ha una figlia, Raynell, che viene accettata anche da Rose.

BarriereBarriere: dal teatro al cinema

Vita, morte, eternità, lavoro, Amore: massimi sistemi, grandi rivelazioni che si annidano nelle piccole cose quotidiane e nei gesti reiterati che compongono la normale routine di una tranquilla famiglia: Washington in Barriere non cerca di costruire – a livello audiovisivo – una narrazione epica: la maestosità si annida nelle parole e non nelle azioni, parole che non servono a far procedere il dramma quanto a mostrare la natura eclettica ed istrionica degli interpreti coinvolti nel progetto. Washington e la Davis si contendono la scena abbandonandosi ad una impressionante mimesi tra realtà e palcoscenico, finzione teatrale e verosimiglianza richiesta dalla macchina da presa; non sono da meno gli attori che li affiancano calandosi nei ruoli dei figli, degli amici o dei congiunti (un esempio, il fratello con gravi problemi psichiatrici Gabe). Nonostante i pregi legati soprattutto agli aspetti interpretativi e drammaturgici, però, Barriere non aggiunge nessun contributo originale alla già vasta filmografia di genere: dietro la volontà di rinnovare un linguaggio “classico” si stempera fin dai primi “assoli” degli attori, facendo scivolare il lungometraggio in un lento adattamento dal sapore incompleto.

Le Barriere del film, spazio reale e figurato

Le Barriere a cui accenna il titolo sono un riferimento alle recinzioni, in particolare allo steccato (in originale Fences) che Rose spinge Troy a edificare, una sorta di cerchio magico nel quale racchiudere il proprio nucleo familiare, dove l’uomo può essere il Re incontrastato dagli aneddoti brillanti, parlantina svelta e le canzoni blues laconiche, mentre la donna si trasforma nella Regina che cerca di difendere, ad ogni costo, da qualunque attacco esterno l’integrità dei propri affetti.

 
 

Barone Zemo è la quintessenza del villain perfetto? I pro e i contro

Nei fumetti Marvel, due personaggi hanno assunto l’identità di Barone Zemo. Il primo è stato Heinrich Zemo, un cattivo che Captain America ha affrontato durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la sua morte, è entrato in scena suo figlio, Helmut Zemo, che ha assunto il ruolo ed è diventato il nemico di Cap per una nuova generazione di appassionati lettori. Nel MCU, la versione impiegata è quella, appunto, di Helmut.

Daniel Bruhl ha interpretato per la prima volta Barone Zemo in Captain America: Civil War ed è stato responsabile della trasformazione di Bucky nel Soldato d’Inverno. Si tratta di un grande cambiamento rispetto ai fumetti (in quel caso, il responsabile era un russo di nome Aleksander Lukin), ma ha comunque permesso a Zemo di svolgere un ruolo importante nel MCU. Ma è davvero un villain “perfetto”? Screen Rant ha raccolto 5 motivi per cui Barone Zemo è davvero la quintessenza dell’antagonista e altri 5 per cui non lo è:

1Un’attesa troppo lunga

Daniel Bruhl è un grande attore e si merita una possibilità di brillare nei panni del Barone Zemo. Il problema è che Captain America: Civil War è uscito cinque anni fa. Non si tratta di un periodo eccessivamente lungo, ma è anche vero che da allora sono stati distribuiti altri 10 film del MCU, incluso il dittico dedicato allo scontro con il temibile Thanos.

La domanda sorge dunque spontanea: a qualcuno importa davvero del ritorno di Zemo in The Falcon and the Winter Soldier? La risposta è sì, ma è anche vero che la maggior parte dei fan si aspetta che il suo coinvolgimento porterà a qualcosa di molto più grande.

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Bargain – Trattativa Mortale: trailer della nuova serie in arrivo su Paramount+

Bargain - Trattativa Mortale

Paramount+ ha presentato oggi il trailer ufficiale di Bargain – Trattativa Mortale, nuova serie thriller distopica sudcoreana. Tutti i sei episodi della serie saranno trasmessi in anteprima mondiale giovedì 5 ottobre su Paramount+ in Italia oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

Nella serie Bargain – Trattativa Mortale, gli uomini vengono attirati in un hotel isolato con la scusa di un incontro sessuale, per poi essere coinvolti in un traffico di organi che vengono venduti all’asta al miglior offerente. Dopo un terremoto catastrofico, le vittime, i trafficanti e gli acquirenti rimangono intrappolati nell’edificio in rovina. Tagliati fuori dal mondo esterno, devono lottare per sopravvivere ad ogni costo.

Bargain – Trattativa Mortale ha come protagonisti gli attori Jin Sun-kyu (Extreme Job), Jun Jong-seo (Money Heist: Korea) e Chang Ryul (My Name) ed è un adattamento dell’omonimo cortometraggio pluripremiato del regista Lee Chung-hyun, uscito nel 2015. Il regista e scrittore Jeon Woo-sung, che faceva parte del team di produzione del cortometraggio originale, ha ripreso la storia e l’ha sviluppata in una serie in sei parti. La serie è co-scritta da Choi Byeong-yun e Kwak Jae-min e prodotta dallo showrunner e creatore Byun Seungmin e da Bang Jin Ho.

Bargain – Trattativa Mortale è stata sviluppata da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra Paramount e il colosso coreano dell’intrattenimento CJ ENM. In Corea, Paramount+ si presenta all’interno di TVING, una piattaforma di streaming controllata da CJ ENM e attualmente operativa in Corea. L’accordo consente inoltre la diffusione di contenuti coreani nelle attività di streaming di Paramount all’estero. Bargain – Trattativa Mortale è concessa in licenza da Paramount Global Content Distribution al di fuori di Corea, Giappone e Taiwan.

La serie è stata premiata con il Critics’ Choice Award al Seriencamp Festival di Colonia a giugno e ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura a Canneseries all’inizio di quest’anno. Bargain – Trattativa Mortale è inoltre stata selezionata ufficialmente per il Toronto International Film Festival del 2023, dove sarà presentata in anteprima per il Nord America il 9 settembre.

 
 

Barely Lethal: nuovo trailer con Hailee Steinfeld e Sophie Turner

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Ecco il nuovo trailer di Barely Lethal, nuova film che vede protagonista Hailee Steinfeld nei panni di un’assassina poco più che adolescente.

Ecco il trailer:

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Nel cast di Barely Lethal accanto a Hailee Steinfeld ci saranno anche Samuel L. Jackson, Jessica Alba, Jaime King e Sophie Turner.

La commedia action è diretta da Kyle Newman (Fanboys) e Hailee interpreta una giovane e letale assassina che fine la sua morta per cercare di costruirsi una vita normale. Così si iscrive al liceo fingendosi una studentessa, ma, scommettiamo, le cose non andranno come lei aveva sperato.

Fonte: CS

 
 

Barely Lethal: Hailee Steinfeld e Samuel L. Jackson nel primo Trailer

Guarda il primo trailer ufficiale del film Barely Lethal, l’action comedy che vede protagonista la coppia inedita Hailee Steinfeld e Samuel L. Jackson:

https://www.youtube.com/watch?v=-AkFqjjhVFw

 
 

Barely Lethal: clip e un nuovo poster ufficiale

On line una clip e un nuovo poster per Barely Lethal, l’action comedy diretto da Kyle Newman (Fanboys) con Hailee Steinfeld, Jessica Alba, Sophie Turner e Samuel L. Jackson.

Il nuovo poster di Barely Lethal
Il nuovo poster di Barely Lethal

Sceneggiato da John D’Arco, il film racconta la storia della sedicenne Megan Walsh (Hailee Steinfeld), addestrata per essere una spia-killer internazionale ma desiderosa di trascorrere una vita “normale”, come i suoi coetanei. La ragazza simula perciò la propria morte e si iscrive ad una scuola di periferia. Scoprirà suo malgrado che “la vita nomale” è molto più difficile di quanto sembri.
Jessica Alba interpreta Victoria Knox, ex addestratrice di Megan, ora sua nemesi, che arruola Heather (Sophie Turner) perchè si finga una studentessa del liceo e recuperi in incognito la ribelle. Samuel L. Jackson è Hardman, mentore di Megan.

Nel cast anche Rachael Harris, Dove Cameron, James King, Thomas Mann, Alexandra Krosney e Dan Fogler.
Il film, prodotto dalla Main Street Films, dalla Hopscotch Pictures e da RatPac Entertainment, esce nelle sale americane il 29 maggio.

Fonte: Comingsoon.net

 
 

Barely Lethal immagini con Hailee Steinfeld e Samuel L. Jackson

Si intitola Barely Lethal il prossimo film che vedrà protagonista la giovanissima, ma già super impegnata Hailee Steinfeld, attrice lanciata nel firmamento delle star dai fratelli Coen con Il Grinta e che abbiamo visto di recente nei tragici panni di Giulietta nell’ennesimo (e superfluo) rifacimento cinematografico della tragidia shakespeariana.

Leggi anche la RECENSIONE DI ROMEO E GIULIETTA

La giovane attrice guadagnò infatti con il film dei Coen la sua prima nominaton agli Oscar come migliore attrice non protagonista a soli 15 anni e ora a 17 è protagonista del nuovo film, una commedia action, diretto da Kyle Newman (Fanboys)in cui interpreta una giovane e letale assassina che fine la sua morta per cercare di costruirsi una vita normale. Così si iscrive al liceo fingendosi una studentessa, ma, scommettiamo, le cose non andranno come lei aveva sperato.

Ecco le prime immagini tratte dal film e pubblicata da Entertainment Weekly:

Barely Lethal Barely LethalNel cast di Barely Lethal accanto a Hailee Steinfeld ci saranno anche Samuel L. Jackson, Jessica Alba, Jaime King e Sophie Turner.

 
 

Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua: “In viaggio” è il tema della terza edizione

Bardolino Film Festival

Diventato un appuntamento imperdibile sulle rive del Garda, torna dal 21 al 25 giugno 2023 il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua per una terza edizione all’insegna del cinema e dell’intrattenimento di qualità in una location davvero unica. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino, con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, il BFF nelle edizioni precedenti ha ospitato grandi talenti del panorama cinematografico e culturale italiano e internazionale, consolidando la propria immagine come uno degli eventi principali dell’estate sul lago. Milena Vukotic, Pierfrancesco Favino, Mario Martone, Francesco Bruni, Cristiana Dell’Anna, Barbara Ronchi sono solo alcuni dei grandi ospiti che in questi anni hanno preso parte alla manifestazione.

Fil rouge del Bardolino Film Festival 2023 è il tema “In viaggio… sulla strada e nell’anima”. I percorsi narrativi proposti dai film in concorso evocheranno non solo una delle più classiche tematiche come il viaggio on the road, ma anche il viaggio nell’anima inteso come introspezione e scoperta del sé.

“Dopo le prime due edizioni intitolate “Re-Start” (dedicata alle ripartenze post-pandemia) e “Figli della terra” (sul rapporto fra uomo e ambiente), per questa terza edizione vogliamo esplorare il tema del viaggio, fisico o interiore. Cosa ci porta a spostarci da un luogo all’altro del mondo o della nostra anima? Cosa siamo prima di un viaggio e cosa diventiamo dopo averlo intrapreso? Cercheremo le risposte nei film dei due concorsi, cortometraggi e documentari. Ma anche nelle cinque serate di cinema con grandi ospiti in riva al lago” commenta Franco Dassisti, Direttore del Bardolino Film Festival.

Principale novità di quest’anno sarà il sempre maggiore coinvolgimento del territorio: lo splendido parco Carrara Bottagisio di Bardolino ospiterà infatti un villaggio del cinema, aperto al pubblico per l’intera giornata per tutta durata della manifestazione, con stand enogastronomici e non solo.

Per l’edizione 2023 Villa Carrara Bottagisio diventerà la venue principale del BFF, che oltre al villaggio del cinema sarà la location delle proiezioni serali vista lago.

“Il Bardolino Film Festival si conferma anche quest’anno l’appuntamento culturale che vede Bardolino dal 21 al 25 giugno location perfetta per le proiezioni di film ed incontri con i maggiori attori e registi della scena cinematografica nazionale nella suggestiva cornice del parco di Villa Carrara Bottagisio. La volontà dell’amministrazione è di creare un vero e proprio “Villaggio del cinema”, luogo di ritrovo e di confronto nei giardini di Villa Carrara prospicenti le sponde del lago di Garda, dove sarà possibile incontrare gli artisti, ascoltare presentazioni di libri e apprezzare le eccellenze enogastronomiche locali. E dove ogni sera, all’imbrunire, si potrà assistere alla proiezione sul grande schermo di uno dei migliori film della stagione e incontrarne i protagonisti” aggiunge Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino “Il mio intento è continuare ad investire in cultura e nello specifico nella cultura cinematografica perché credo fermamente che questa sia capace di incidere nel costume e nella ricerca di quei valori di cui la nostra società ha sempre più disperatamente bisogno” aggiunge Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino.

Resta confermata la struttura del festival con le due sezioni competitive internazionali, BFF Doc e BFF Short, per ognuna delle quali le giurie composte da personaggi del mondo del cinema e dell’audiovisivo assegneranno il Premio per il Miglior Film.

Ad accompagnare i concorsi, cinque serate speciali in riva al lago che vedranno protagonisti altrettanti ospiti d’eccezione che si racconteranno al pubblico del festival e presenteranno alcuni tra i film di questa stagione cinematografica che meglio hanno saputo declinare il tema dell’edizione.

Non mancherà inoltre la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri sempre percorrendo la traiettoria ideale tracciata dal tema della manifestazione. Le iscrizioni per le candidature dei film sono aperte al seguente indirizzo:
https://filmfreeway.com/BardolinoFilmFestival

 
 

Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua: al via la terza edizione

Tutto pronto per l’avvio di Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, che accenderà i riflettori sulla terza edizione dal 21 al 25 giugno nella rinomata località sul lago di Garda. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino e dalla Fondazione Bardolino Top con la direzione artistica di Franco Dassisti, il BFF proporrà anche quest’anno due sezioni competitive internazionali con 11 documentari e 28 cortometraggi da tutto il mondo, accompagnate dalle cinque serate di BFF Nights con i grandi protagonisti del cinema italiano.

“Quello di quest’anno è un programma di cui siamo estremamente fieri. Siamo arrivati alla terza edizione del festival e ci inorgoglisce vedere l’interesse crescente da parte non solo del pubblico, ma anche degli ospiti e delle distribuzioni che scelgono proprio Bardolino come arena per presentare i propri film. La terza edizione è dedicata al tema “In viaggio…” e noi siamo pronti a salpare” dichiara Franco Dassisti, direttore artistico del BFF.

“Il Bardolino Film Festival è cresciuto in queste tre edizioni, è un progetto in cui credo e che intendiamo valorizzare sempre di più consapevoli dell’importanza del festival per Bardolino e la sua comunità” prosegue Domenica Currò, Assessore alla Cultura, Istruzione, Servizi sociali, Famiglia e Terza età – Comune di Bardolino “Da quest’anno avremo anche una nuova casa, il Villaggio del Cinema presso lo splendido parco Villa Carrara Bottagisio, ad ulteriore testimonianza della presenza del festival nella vita del territorio e della città”.

Si comincia mercoledì 21 giugno con l’anteprima di Le mie ragazze di carta, nuovo film diretto da Luca Lucini e in sala dal 13 luglio per Adler Entertainment, che sarà celebrato con il Ciak d’Oro – Colpo di fulmine per l’interpretazione. A ritirare il prestigioso premio assegnato dal mensile di cinema Ciak, media partner della manifestazione, sarà Andrea Pennacchi, volto noto del piccolo e grande schermo recentemente premiato con il Nastro d’Argento per Miglior Attore Non Protagonista nella serie Tutto chiede salvezza. L’anteprima di Le mie ragazze di carta (ore 21.00) inaugurerà il programma delle BFF Nights nella nuova meravigliosa location del Parco di Villa Carrara Bottagisio, da quest’anno cuore pulsante della manifestazione con il villaggio del festival.

Ma il programma del BFF prende il via nel pomeriggio con le proiezioni dei due concorsi presso il cinema Corallo. Si inizia con i film di BFF Short (ore 16.00): Friend di Andrey Svetlov, alla presenza dei distributori Andrea Rapallini e Pierfrancesco Bigazzi di Materiali Sonori, Nostos di Mauro Zingarelli con protagonista Aurora Giovinazzo, The Silent Whistle di Li Yingtong, Metamorfosi di Paolo Porporati, che presenterà il film insieme ad alcuni membri del cast, e A year to life di Nikki Hevesy. Sarà inoltre presentato Alea di Niccolò Buttigliero Junior, accompagnato a Bardolino dalla protagonista Wanda Gomboli, che precederà la proiezione serale a Villa Carrara Bottagisio.

La proiezione dei film del concorso corti sarà invece preceduta dalla visione di Onde, il cortometraggio realizzato dagli studenti della Scuola Media Falcone-Borsellino di Bardolino nell’ambito della nuova collaborazione con il festival. Per la sezione documentari il programma di mercoledì 21 proporrà Will You Look at me della cinese Shuli Huang, un viaggio attraverso territori da riscoprire e salvaguardare, e Nei giardini della mente di Matteo Balsamo, in cui il regista osserva la vita un’associazione per la salute mentale sul lago di Como (ore 18.00, Cinema Corallo).

Presso il Villaggio del festival prendono il via anche gli appuntamenti letterari di BFF Books, moderati dalla giornalista Chiara Pizzimenti. Sono due gli incontri letterari per la giornata di martedì (a partire dalle ore 17.00 presso Villa Carrara Bottagisio): si inizia con Antonello Menne e il suo Il cammino di Santiago. Ti mancherà (Primiceri Editore) per proseguire con Riccardo Vischioni e La coppia di Verona (Edizioni03).

Il programma proseguirà fino a domenica 25 giugno con tantissime anteprime e ospiti tra cui Paola Sini, Selene Caramazza, Claudia Gerini, Rocco Papaleo, Daniele Vicari. Contrariamente a quanto annunciato, a causa di sopraggiunti impegni, Michele Placido sarà a Bardolino per ritirare il Premio BFF Cineasta dell’anno nella serata di sabato 24 anziché domenica 25 giugno: si preannuncia quindi un sabato di grandi nomi all’insegna dell’eccellenza cinematografica italiana.

 
 

Bardolino Film Festival: la seconda edizione dal 15 al 19 giugno 2022

Bardolino Film Festival

Dopo il successo della prima edizione, torna dal 15 al 19 giugno 2022 il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, presso una delle più rinomate località sulle rive del lago di Garda. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino, con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, alla sua seconda edizione Bardolino Film Festival si conferma un appuntamento ricco di contenuti unici in una location dal fascino senza pari.

Il tema che accompagnerà l’edizione 2022 è Figli della Terra: la selezione del Bardolino Film Festival presenterà opere che affrontano direttamente tematiche come il rapporto dell’uomo con il territorio e l’ambiente che lo circonda, ma amplierà i suoi orizzonti anche a temi come la transizione green e il legame con le proprie radici, società e cultura.

“Lo scorso anno con la parola d’ordine “Re-Start”, abbiamo voluto dare un segnale di ripartenza attraverso film che raccontassero svolte di vita e nuovi inizi dopo una caduta.” dichiara il direttore artistico Franco Dassisti “Ma dopo la ripartenza è arrivato il momento della riflessione sul nostro rapporto con il pianeta che ci ospita e con i legami che ci ancorano ad esso. “Figli della terra” nasce così, come una presa di coscienza da cui far partire una nuova consapevolezza su chi siamo e dove stiamo andando”.

“Dopo il successo dello scorso anno, riconosciuto da pubblico, turisti e organi di stampa che hanno affollato le cinque giornate di proiezioni e incontri, l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto continuare il percorso intrapreso con il Bardolino Film Festival. L’edizione di quest’anno riparte dal binomio fondamentale rappresentato da cultura e territorio: i meravigliosi paesaggi del lago faranno da sfondo ancora una volta alle visioni cinematografiche e agli incontri dal vivo con cineasti e letterati, all’insegna di una rinnovata attenzione al tema della sostenibilità.” commenta Domenica Currò, Assessore alla Cultura  – Comune di Bardolino “Non c’è mezzo che più del cinema sia in grado di raccontare il controverso rapporto fra l’uomo, l’ambiente che lo circonda e i legami che con esso stabilisce. Istanze di grande attualità alle quali la nostra amministrazione è particolarmente attenta. Siamo quindi orgogliosi di annunciare la seconda edizione del BFF che conferma ancora una volta Bardolino come paese di grandi risorse turistiche e culturali”.

Anche quest’anno saranno due i concorsi, uno dedicato ai documentari e l’altro ai cortometraggi, con un’ampia selezione di titoli italiani e internazionali. Per ognuna delle due sezioni competitive, BFF Doc e BFF Short, sarà assegnato il Premio per il Miglior Film: i vincitori saranno decretati da due giurie composte da personaggi del mondo del cinema e dell’audiovisivo.

Oltre alla programmazione dei film in concorso, il festival proporrà cinque serate speciali in riva al lago, nel corso delle quali saranno presentati i film di questa stagione cinematografica che meglio hanno saputo raccontare il tema di questa edizione. Per ognuna delle cinque soirée sarà assegnato un riconoscimento speciale ad un ospite d’eccezione, che saluterà il pubblico del festival nella suggestiva arena sul lago. La sezione BFF Specials comprenderà inoltre un programma di proiezioni di film fuori concorso che si svolgeranno al Cinema Corallo.

Anche l’edizione 2022 proporrà la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri a loro volta in linea con la tematica principale del Festival, per proseguire il legame con la tradizione di “Parole sull’acqua”.

Cuore pulsante del Festival sarà anche quest’anno il Lido Mirabello di Bardolino, strepitosa venue a bordo lago affacciata sulle acque del Benaco. Il Lido Mirabello con il suo blue carpet sarà la splendida cornice per le cinque serate speciali del festival, con un grande e suggestivo schermo affacciato sull’acqua. La programmazione dei concorsi Doc e Short sarà invece ospitata presso il cinema Corallo, mentre gli eventi collaterali avranno luogo nei locali sul lungolago.

 
 

Bardolino Film Festival, dal 15 al 19 giugno la seconda edizione

Bardolino Film Festival

Dopo il successo della prima edizione, torna dal 15 al 19 giugno 2022 il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, presso una delle più rinomate località sulle rive del lago di Garda. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino, con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, alla sua seconda edizione Bardolino Film Festival si conferma un appuntamento ricco di contenuti unici in una location dal fascino senza pari.

Due concorsi rispettivamente dedicati a cortometraggi (BFF Short) e documentari (BFF Doc), cinque serate di grande cinema sul lago per la sezione BFF Specials, presentazioni di libri e incontri sul tema portante di questa seconda edizione: “Figli della Terra”. Una riflessione sul rapporto tra l’uomo e il pianeta, ma anche sulla transizione green e il legame con le proprie radici, società e cultura.

Tanti saranno i grandi nomi del cinema italiano attesi a Bardolino, protagonisti delle cinque soirée nel corso delle quali saranno assegnati una serie di riconoscimenti speciali del festival. Un parterre di ospiti a testimonianza delle vitalità del nostro cinema, che presenteranno opere tra le più acclamate dal pubblico e pluricandidate sia agli ultimi David di Donatello che ai Nastri d’Argento.

Reduce dal successo all’ultimo Festival di Cannes, sarà sul blue carpet del BFF Pierfrancesco Favino, tra i volti più noti e amati del nostro cinema, che sarà omaggiato con il Premio Bardolino e presenterà l’ultimo film di Mario Martone, Nostalgia. Il cinema di Mario Martone sarà protagonista anche della serata conclusiva del festival nel corso della quale Qui rido io riceverà il prestigioso Premio Ciak d’oro alla presenza del regista, dell’attrice Cristiana Dell’Anna e della sceneggiatrice Ippolita Di Majo.
A ritirare il Premio alla Carriera sarà quest’anno Milena Vukotic, attrice amata del cinema e della televisione nota al grande pubblico per il personaggio leggendario di Pina Fantozzi o più recentemente per quello di nonna Enrica nella serie Un medico in famiglia, che ha attraversato il cinema e il teatro italiani dagli anni ‘60 ad oggi.

Gli appuntamenti dedicati al cinema al femminile prevedono inoltre il Premio BFF Scintilla a
Rosa Palasciano per la sua straordinaria interpretazione in Giulia di Ciro De Caro, e Barbara Ronchi, premiata con il BFF Shooting Star per Settembre, opera prima di Giulia Steigerwalt acclamata da pubblico e critica in sala per 01 Distribution.

Tra gli ospiti della manifestazione anche il regista e sceneggiatore Francesco Bruni, che guiderà la giuria del concorso documentari insieme alla moglie, l’attrice Raffaella Lebboroni, e alla figlia Irene Bruni, fotografa e cinefila: è la prima volta che la giuria di un festival cinematografico viene affidata ad un nucleo familiare. A giudicare i film del concorso cortometraggi saranno invece l’attore e regista Paolo Sassanelli, l’attrice Daphne Scoccia e Alessandro Giorgio, organizzatore del Torino Short Film Market e programmatore presso il Centro Nazionale del Cortometraggio.

A Paolo Sassanelli e Daphne Scoccia il festival dedicherà due speciali omaggi legati al mondo dei cortometraggi, con le proiezioni di Uerra e Ammore, entrambi diretti da Paolo Sassanelli, e di Piano Terra, Via Lattea, Specchio e Io sono Matteo, interpretati da Daphne Scoccia.

I titoli dei due concorsi sono tutti selezionati tra le opere di giovani autori che meglio raccontano il tema cardine di questa edizione.

Il Concorso Documentari offre un viaggio tra le storie e i paesi declinando il tema Figli della Terra attraverso molteplici sfumature: dalle storie degli hotel abbandonati in Serbia di Signs of life di Marko Nikolić alle campagne cinesi investite dalla crisi ecologica di Earth: Muted di Åsa Ekman, Oscar Hedin, Mikael Kristersson fino alle strade di una Damasco soleggiata filmata da un gruppo di giovani registi in Summer, city and a camera di Anas Zawahri, dalla Napoli di Addio dolce casa mia di Ciro Scuotto e La carovana biancadi Angelo Cretella e Artemide Alfieri alla storia di immigrazione nella periferia parigina in Rue Garibaldi di Federico Francioni. E poi ancora l’eccezionale impresa di due alpinisti in Primascesa di Leonardo Panizza, il viaggio alla scoperta delle proprie radici compiuto da Inês Luís e André Marques in Antes de mim, o fim, i racconti ancestrali intrisi di tradizioni de La guaritrice Pomak di Ignazio Mascia e Sacro moderno di Lorenzo Pallotta, le storie dei nomadi della città di Amsterdam in Pagirnis di Anastasija Pirozenko, la dipendenza e lo sfruttamento della terra in Slow return di Philip Cartelli.

Anche la selezione di BFF Short ospita 26 film provenienti da tutto il mondo che vogliono raccontare la terra a 360 gradi, con titoli più strettamente legati a tematiche ambientali ma anche con opere di più ampio respiro in grado di raccontare il rapporto con il territorio.

Non potrà inoltre mancare la sezione BFF Books, dedicata agli incontri letterari, per proseguire il legame con la tradizione di “Parole sull’acqua”. Undici libri, tra saggi e romanzi, che declinano la tematica principale del Festival.

Questa seconda edizione ospiterà inoltre la mostra Locandine Ipotetiche, realizzata in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Verona: una serie di ipotetiche locandine del Bardolino Film Festival realizzate dagli studenti del Biennio Magistrale in Italian Strategic Design.

Bardolino Film Festival aderisce a Verona Green Movie Land, un progetto di cinema, cultura e turismo per un territorio sostenibile che guarda al futuro del proprio ambiente. Il progetto prevede un programma completo ed eterogeneo formato da cinque “inquadrature”, diversi punti di vista sul tema della sostenibilità: la più significativa è Verona Green Movie Festival, il coordinamento e la promozione di sei festival cinematografici, sul territorio veronese, accomunati oltre che dalla passione per il cinema in tutte le sue declinazioni, da una speciale attenzione a sostenibilità e responsabilità sociale. Il primo festival con il marchio VGML è proprio il Bardolino Film Festival.

Bardolino Film Festival è organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica di Franco Dassisti. Main media partner della manifestazione è il mensile di cinema Ciak.

 
 

Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua: dal 21 al 25 giugno

Si svolgerà dal 21 al 25 giugno 2023 la terza edizione del Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione dedicata al cinema e all’intrattenimento di qualità in una delle più rinomate località sulle rive del lago di Garda. Il festival, organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino e dalla Fondazione Bardolino Top con la direzione artistica di Franco Dassisti, dopo i grandi successi delle prime due edizioni anche per il 2023 si conferma un appuntamento ricco di contenuti unici in una location dal fascino senza pari.

La formula vincente del festival riconferma i due concorsi rispettivamente dedicati a cortometraggi (BFF Short) e documentari (BFF Doc), impreziositi da cinque serate di grande cinema con le BFF Nights accompagnate da ospiti di rilievo del panorama cinematografico italiano nella splendida cornice del Parco di Villa Carrara Bottagisio sul lungo lago, ma anche presentazioni di libri e incontri che esploreranno il tema di questa edizione: “In viaggio… sulla strada e nell’anima”. Si esploreranno percorsi narrativi tramite i film e gli incontri con gli autori per riflettere su una tematica come quella del viaggio, intesa non solo nel senso più classico del viaggio on the road, ma cercando anche significati e letture più profonde come il viaggio nell’anima o la scoperta del sé.

Fiore all’occhiello della manifestazione sono le serate di BFF Nights, arricchite dalla presenza di ospiti di rilievo del panorama cinematografico italiano che saranno premiati con i riconoscimenti speciali del festival. Dalla commedia al cinema d’autore, il programma delle BFF Nights porterà a Bardolino tanti protagonisti dalle carriere e sfaccettature diverse, per un mosaico quanto più variegato e interessante del nostro cinema.

Dopo un ultimo anno di grande cinema, sarà a Bardolino Michele Placido, regista e attore tra i più illustri del nostro cinema che riceverà il Premio BFF Cineasta dell’anno per una stagione costellata di successi tra cui la sua straordinaria interpretazione in Orlando di Daniele Vicari oltre all’ultima regia del suggestivo L’ombra di Caravaggio. A rappresentare uno dei generi più amati del cinema italiano sarà a Bardolino Rocco Papaleoche ritirerà il Premio BFF Comedian per il suo ultimo Scordato, raffinata commedia blues che lo vede anche protagonista al fianco di Giorgia. Nell’ambito delle BFF Nights sarà inoltre assegnato il Premio Ciak d’Oro – Colpo di fulmine per l’interpretazione assegnato dal mensile di cinema Ciak (media partner della manifestazione) agli attori del film Le mie ragazze di carta di Luca Lucini, in sala dal 13 luglio per Adler Entertainment. A ritirare il premio sarà presente l’attore Andrea Pennacchi.

Saranno due le protagoniste femminili delle soirée, tra cui Paola Sini premiata a Bardolino con il Premio BFF Shooting Star per la sua folgorante interpretazione in La terra delle donne, di cui è anche sceneggiatrice e produttrice. La rivelazione dell’anno, cui sarà assegnato il Premio BFF Scintilla, è invece Selene Caramazzache presenterà Spaccaossa di Vincenzo Pirrotta di cui è protagonista.

Ma il parterre di ospiti prosegue. A presiedere la giuria del concorso cortometraggi sarà Claudia Gerini, regina indiscussa della nostra commedia e attrice tra le più amate del nostro paese, cui il festival dedicherà un omaggio con la proiezione del suo esordio alla regia Tapirulàn. Claudia Gerini inoltre presenterà il suo esordio letterario Se chiudo gli occhi. Vita, amori e passioni di una pragmatica sognatrice. Ad affiancarla nella giuria del concorso corti saranno Cosimo Calamini, scrittore e sceneggiatore per cinema, serie tv e documentari (tra i suoi lavori Per niente al mondo, Sei nell’anima, I delitti del Bar Lume), e Carlo Griseri, giornalista e critico cinematografico nonché direttore artistico del festival Seeyousound International Music Film Festival di Torino.

Presidente della giuria di BFF Doc sarà invece Daniele Vicari, regista di numerosi lungometraggi (tra gli altri Velocità massimaDiaz e Orlando con Michele Placido che sarà proiettato nella serata di chiusura), documentari (Il mio paeseLa nave dolce) ma anche serie tv (L’alligatore). A giudicare i film del concorso documentari saranno anche Francesca Sofia Allegra, montatrice che ha recentemente firmato due docu-serie di successo come SanPa Veleno oltre al recente Le Mura di Bergamo di Stefano Savona, e il giornalista e critico cinematografico Giovanni Bogani.

I titoli dei due concorsi, selezionati tra le numerose opere candidate, offrono un interessante percorso che riesce a scandagliare tutte le anime del tema di questa edizione.   Gli 11 film di BFF Doc propongono una riflessione sul viaggio a 360° gradi: da quello in luoghi da riscoprire e far sopravvivere, come nel caso di Will You Look at me della cinese Shuli Huang o di Prato Bello di Paolo Vinati, ambientato in un piccolo paesino del bresciano in cui le tradizioni cercano un equilibrio tra passato e futuro. Viaggi interiori alla (ri)scoperta di sé stessi come nell’assurdo caso giudiziario di Peso morto, opera di Francesco Del Grosso che rievoca l’errore giudiziario che ha portato Angelo Massaro, innocente, a scontare 21 anni di carcere. Si parla di viaggi personali anche nell’opera di Matteo Balsamo Nei giardini della mente, che racconta di un’associazione per la salute mentale sul lago di Como. Ma anche ironiche storie sulla difficoltà di trovare una propria strada nella vita come nella società. É il caso del Davide Crudetti e del suo Comunisti in cui il regista, nato nel 1991 quando il comunismo era giunto alla fine, scava nella sua identità e nella fine dell’ideologia. Spazio anche ai temi sociali, come nel mockumentary MILVA di Nico Campogna, un viaggio nel futuro nella Taranto del 2036 in cui l’ILVA è diventata una fabbrica di canapa indiana e del suo passato industriale resta solo un museo, o il toccante Malafede che ci porta nella comunità LGBT campana dei femminielli. E poi ancora storie di personaggi come in Neighbour Abdi di Douwe Dijkstra, in cui il protagonista ripercorre alcuni episodi della sua vita, fra guerra e criminalità, Ci sarà una volta di Paolo Geremei in cui quattro donne si raccontano attraverso le loro origini, cultura e abitudini, o Guardiano del farodi Lorenzo Ferrò, storia di impiegato il cui compito è quello di trovare lampioni non funzionanti nella città di Roma.  Non manca il viaggio inteso come scoperta del paesaggio come in Transcendence in cui Michelle Smith racconta il percorso di recupero attraverso la pratica dell’arrampicata di Adrien Costa, ex ciclista professionista, amputato della gamba destra dopo un incidente in montagna.

La selezione di BFF Short è un vero e proprio viaggio attraverso 13 paesi con 28 film che raccontano società e culture. Tra i titoli in programma arriva al BFF arriva il vincitore dell’Oscar al Miglior Cortometraggio Live Action, An Irish Goodbye, e accanto ai tanti titoli internazionali anche una ricca selezione made in Italy che vanta alcune delle interpreti più interessanti del nostro cinema tra cui Aurora Giovinazzo (Nostos), Barbara Ronchi (La neve coprirà tutte le cose), Daphne Scoccia (Letizia), Anna Ferzetti (Me & You), Valentina Bellé (Miranda’s Mind), Claudia Potenza (SeMe).

Bardolino Film Festival da sempre, proseguendo nella tradizione di “Parole sull’acqua”, pone l’accento anche sulla cultura con la sezione dedicata agli incontri letterari BFF Books, che quest’anno proporrà quattordici appuntamenti con gli autori.

Il poster di questa edizione nasce dalla collaborazione tra BFF e Accademia di Belle Arti Statale di Verona, frutto di un workshop che ha coinvolto studenti dell’ultimo anno del Biennio magistrale in Italian Strategic Design. Il manifesto di BFF 2023, firmato dalla studentessa Lucrezia Picariello, è stato selezionato tra le 19 locandine proposte dagli studenti del corso, che saranno tutte esposte in una mostra visitabile per il periodo della manifestazione.

Bardolino Film Festival sottolinea il suo rapporto il territorio attraverso la scuola con una nuova iniziativa che vede coinvolta la scuola media secondaria Falcone-Borsellino di Bardolino. Un gruppo di giovani studenti ha infatti seguito un percorso formativo di cinematografia per produrre un cortometraggio che sarà proiettato al BFF.

 
 

Bardolino Film Festival 2024: dal 19 al 23 giugno la quarta edizione

Bardolino Film Festival

Torna il Bardolino Film Festival – Immagini, suoni e parole sull’acqua, manifestazione di punta dell’estate sulle rive del Garda, la cui quarta edizione si terrà dal 19 al 23 giugno 2024. Organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica del giornalista e critico cinematografico Franco Dassisti, il BFF negli anni ha saputo imporsi come manifestazione culturale di qualità in una location dal fascino senza pari.

Nelle precedenti edizioni, accanto ad una proposta cinematografica internazionale di assoluto interesse, hanno partecipato al festival numerose personalità del mondo del cinema tra cui Michele Placido, Milena Vukotic, Rocco Papaleo, Barbara Ronchi, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Mario Martone e anche per quest’anno il BFF promette una cinque giorni di grande cinema che non deluderà le aspettative.

Tema dell’anno, che farà da filo conduttore alla selezione delle due sezioni competitive BFF Doc e BFF Short, è “Ritrovarsi” inteso nelle sue molteplici sfaccettature: il recupero di un’appartenenza individuale, culturale o sociale ma anche la riscoperta di sé stessi come della propria comunità.

“Il Bardolino Film Festival in quattro anni ha saputo crescere e diventare un appuntamento fisso dell’estate festivaliera italiana. Nato immediatamente dopo il lockdown ha interpretato il desiderio di ripartenza nella prima edizione (intitolata “Re-Start”), ha indagato il rapporto con le radici nella seconda (“Figli della terra”), si è messo “In viaggio” lo scorso anno, verso luoghi altri, fisici o dell’anima. Per questa quarta edizione abbiamo immaginato un’umanità che guarda dentro sé stessa o dentro la propria comunità, per “Ritrovarsi”, che è il tema col quale dovranno misurarsi i film dei due concorsi, Doc e Short. E la sera, nello splendido scenario di Villa Carrara Bottagisio, davanti alle acque del Benaco, dialogheranno col pubblico i protagonisti della stagione cinematografica italiana. Format vincente, non si cambia” commenta Franco Dassisti, Direttore del Bardolino Film Festival.

Oltre alle opere in concorso, tra cui verrà decretato il Miglior Film per ciascuna categoria che riceverà un premio in denaro, il programma del BFF sarà arricchito da cinque serate speciali in riva al lago con proiezioni e incontri alla presenza di altrettanti ospiti d’eccezione. Non mancherà inoltre la sezione BFF Books, dedicata agli incontri con gli autori di libri sempre percorrendo la traiettoria ideale tracciata dal tema della manifestazione.

Venue principale del festival sarà il parco di Villa Carrara Bottagisio, location dal fascino suggestivo che ospiterà le proiezioni serali sul lungolago, mentre le proiezioni dei film in concorso si terranno come di consueto presso il Cinema Corallo, nel cuore di Bardolino.

“Il Bardolino Film Festival ha ormai consolidato la sua presenza nel nostro territorio. La sempre maggiore frequenza di spettatori ai tanti eventi di cui si compone questa manifestazione, nel corso degli anni ha portato ad un incremento dell’interesse per il cinema da parte dei nostri concittadini, oltre a rappresentare un’attrattiva turistica legata anche alla location privilegiata del “Villaggio del cinema”, allestito presso il Parco di Villa Carrara, prospicente alle sponde del lago di Garda. Si conferma quindi la volontà’ dell’amministrazione comunale di impegnare energie e risorse in questo progetto come peraltro confermato dalle scelte espresse dal mio assessorato, con la realizzazione durante i mesi invernali di un cineforum a cadenza mensile con la proiezione di film di grande attualità nel Cinema Teatro Corallo, divenuto di recente di proprietà del Comune di Bardolino. Il nostro territorio esprime così il meglio delle proprie potenzialità coniugando bellezza e cultura. Il Bardolino Film Festival si conferma una grande ed importante testimonianza di tutto ciò” dichiara Nica Currò, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino.

 
 

Bardolino Film Festival 2022: annunciate le giurie della seconda edizione

Bardolino Film Festival

Sono state annunciate le giurie dei due concorsi cinematografici al centro della seconda edizione di Bardolino Film Festival, in programma nell’incantevole località sulle rive del lago di Garda dal 15 al 19 giugno 2022: BFF Doc e BFF Short. Le due giurie saranno chiamate a decretare i migliori film della selezione documentari e cortometraggi che meglio rispecchiamo la tematica di quest’anno, “Figli della terra”.

Per la prima volta in un festival italiano, sarà una vera e propria “famiglia d’arte” a costituire la giuria di un festival. A decretare il vincitore della sezione BFF Doc saranno infatti Francesco Bruni e la sua famiglia, quasi al completo. Accanto al regista, giudicheranno i documentari in concorso l’attrice Raffaella Lebboroni, moglie di Bruni, e la figlia Irene, fotografa dalla forte formazione cinefila. È la prima volta che un festival “adotta” una giuria di famiglia, e sarà curioso scoprire quali film metteranno d’accordo tutti i giurati.

“Sarà una giuria molto impegnativa per me” dichiara il regista Francesco Bruni “perché Raffaella non mi dà mai ragione praticamente su niente, e mia figlia Irene, la più cinefila di tutti, sicuramente avrà gusti molto diversi dai miei”.

Dopo essere stati premiati al BFF 2021 con il Premio BFF – W4O per Cosa sarà, assegnato al film che maggiormente aveva saputo esaltare il valore della scienza e il ruolo dei medici, Francesco Bruni e Raffaella Lebboroni tornano quindi al Bardolino Film Festival in una nuova veste.

La giuria della sezione dedicata ai cortometraggi sarà invece presieduta da Paolo Sassanelli, attore molto amato per i suoi personaggi al cinema e in tv (tra i tanti La CapaGira e la serie Un medico in famiglia), nonché per le sue interpretazioni a teatro.

“Per me è un grande onore essere il presidente della giuria di un concorso di cortometraggi, perché mi piacciono i corti e sono anche un regista di corti. Inoltre sarà un enorme piacere partecipare ad un festival che si svolge in una location bellissima come Bardolino” dichiara Paolo Sassanelli “Credo che, essendo tre giurati, sarà facile arrivare ad un giudizio comune con i miei colleghi. Chi comincia a fare cinema lo fa molto spesso attraverso queste piccole poesie per immagini, per cui apprezzo moltissimo che ci sia un concorso di questo tipo perché promuovere i cortometraggi significa per me promuovere il cinema”.

Ad accompagnare Sassanelli nella giuria di BFF Short ci saranno l’attrice Daphne Scoccia, rivelazione nel 2016 con Fiore di Claudio Giovannesi che vedremo prossimamente al cinema in Umami – Il quinto sapore di Angelo Frezza e Rido perché ti amo di Paolo Ruffini oltre che in tv nella terza stagione della serie Nero a metàattualmente in onda su Rai1, e Alessandro Giorgio, organizzatore del Torino Short Film Market e programmatore presso il Centro Nazionale del Cortometraggio.

Anche per l’edizione 2022 il Bardolino Film Festival, organizzato e sostenuto dal Comune di Bardolino con la direzione artistica di Franco Dassisti, oltre ai due concorsi cinematografici (BFF Doc e BFF Short) e agli incontri, proporrà cinque serate speciali con ospiti d’eccezione nella spettacolare venue a bordo lago del Lido Mirabello. Spazio anche ai libri, nella sezione BFF Books, con aperitivi letterari e incontri con gli autori di opere sui temi della sostenibilità e del rapporto col territorio.