Naomi Watts sarà la protagonista come moglie di un
Serial Killer nel prossimo film del documentarista Errol
Morris. Arriva
direttamente dal Toronto Film Festival la
rivelazione che l’attrice Naomi Watts ha da poco
firmato un contratto per recitare in Holland,
Michigan che è attualmente in fase di produzione ed è
stato descritto
al pubblico come un thriller di periferia con un filo di umorismo
dark.
Scritto dallo sceneggiatore Andrew Sodroski,
Holland, Michigan vedrà come interprete
principale la stessa Watts che vestirà gli abiti
di una moglie scopertasi profondamente ferita quando arriverà a
credere che il marito la stà tradendo.
Per vendicarsi, deciderà a quel punto di iniziare una relazione
tutta sua, ma alla fine scoprirà che il marito non stà vedendo
qualcun’altro bensì è un vero e proprioserial killer .
Queste sono le affascinanti premesse per quello che potrebbe
rivelarsi al pubblico come un thriller intrigante e molto
complesso.
Come documentarista, Morris ha ripetutamente fatto
propria l’arte di svelare le verità difficili nascoste dietro ad
argomenti tabù e conHolland, Michigan, effettuerà il salto
definitivo dai documentari al cinema
narrativo.
Nessuna data di uscita è stata ancora fissata ma entrambi,
Morris e Watts avranno altri
progetti da fronteggiare prima di potersi dedicare a questo nuovo
lavoro. Nel frattempo,
l’attrice due volte candidata all’Oscar sarà nelle sale il 1 °
novembre 2013 nei panni della principessa Diana
nel biopic Diana.
A distanza di 25 anni e
dopo innumerevoli riconoscimenti: 9 Premi Oscar, tra cui Miglior
Film e Miglior Regia, 10 Golden Globe, 3 Premi BAFTA, 9 David di
Donatello, il Premio Cèsar, 4 Nastri D’Argento e un Grammy Award,
uscirà nelle sale italiane la versione in 3D del capolavoro di
Bernardo Bertolucci, il 10 e 11 settembre.
“Sono sedotto dalle nuove
tecnologie”, ha dichiarato il Maestro, “mi hanno ridato la
spinta a sperimentare, a rimettermi sul cinema dopo oltre 10 anni
di pausa ”.
Per volere del produttore Jeremy
Thomas e grazie all’abilità artistica del direttore della
fotografia Vittorio Storaro dopo oltre un anno di lavoro e
più di due milioni di dollari di investimento, è finalmente
disponibile la versione 3D che consentirà di rivivere, in modo del
tutto nuovo, la meravigliosa avventura nella Città Proibita accanto
al piccolo Imperatore.
Una trasformazione magica, che
rende gli spazi davvero unici e i dettagli della dinastia Ching
ancora più incredibili che immergono lo spettatore in maniera
ancora più profonda nella narrazione. La versione restaurata in
4k-3D dona, inoltre, una poetica esaltazione delle scene dedicate
all’adolescenza del protagonista Pu-Yi, ultimo imperatore della
Cina e al suo percorso dall’onnipotenza alla normalità, dal buio
della nevrosi alla luce della quotidianità
“Questo film rappresenta la mia
madeleine proustiana, perché mi ricorda i lontani anni in cui fu
realizzato, la Cina, il successo mondiale. Ma il tempo, come
afferma Sant’ Agostino, viene dal passato che non esiste più,
attraversa il presente che è imprendibile e si proietta nel futuro
che ancora non esiste”. (B. Bertolucci)
Lunedì 9 settembre alle ore 21 una
sequenza in esclusiva de L’Ultimo Imperatore 3D sarà
trasmessa in anteprima per gli spettatori di Sky 3D (canale 150
della piattaforma Sky), l’unico canale italiano in tre
dimensioni.
Sinossi:
Nel 1908 a Pechino nella Città
Proibita, l’anziana Imperatrice vedova, prossima a morire, si fa
portare, strappandolo alla madre, Pu-Yi, un fanciullo di tre anni e
lo designa suo successore. Ultimo della dinastia Ching, passerà la
sua infanzia nella mitica Città Proibita, signore e padrone
assoluto di uno sterminato Impero, dove ogni suo capriccio di
bambino Figlio del Cielo è legge per una corte fastosa e
corrotta.
Storia di una solitudine, quella
di un uomo che nacque Imperatore, eternamente prigioniero, tra mura
prestigiose prima, in un esilio dorato poi e che morì come un
cittadino qualsiasi della Repubblica Popolare Cinese.
L’Ultimo Imperatore vuole essere
anche il ritratto di un uomo che cerca di riconciliare la sua
responsabilità morale con la sua eredità politica.
Christopher Nolan
e Michael Stokes hanno recentemente completato la
scrittura della sceneggiatura di The Keys To The
Street basata sull’omonimo romanzo thriller di
Ruth Rendell. Il film, che vedrà fra i protagonisti Gemma
Arterton e Tim Roth e sarà diretto
dal
regista ceco Julius Sevcik , dovrà
essere propagandato ai compratori internazionali dalla
Myriad Pictures che si occuperà di instaurare le
trattative per i diritti di distribuzione al di fuori del Regno
Unito.
L’inizio dei lavori attorno alla realizzazione della pellicola è
previsto per il primo trimestre del 2014. Il film sarà prodotto
daPretty Pictures e Apollo
Productions e si tratterà di un thriller psicologico le
cui vicende gireranno attorno alla storia di una donna che, fuggita
da un matrimonio violento, avrà una storia d’amore con un uomo che
non è ciò che sembra. Kirk D’amico della
Myriad, che sarà accreditato come produttore
esecutivo, ha dichiarato:
Noi pensiamo che il pubblico amerà il modo in cui Christopher Nolan
e Michael Stokes hanno adattato questo popolare romanzo giallo
inglese.
Attualmente il film, pronto per
entrare in produzione nel Regno Unito, rimane quindi in attesa
delle offerte da parte dei distributori esteri per trovare una sua
giusta collocazione anche nel mercato europeo e statunitense
nonostante si possa già dare per scontato che l’apporto di
Christopher Nolan al progetto darà senz’altro a
quest’ultimo la sua giusta cassa di risonanza.
A seguito delle dichiarazioni
riportate nei giorni scorsi in cui James Cameron
aveva espresso parole entusiastiche in merito a
Gravity di Alfonso
Cuaron, eleggendolo “il miglior space-movie di sempre”,
questa volta è Guillermo Del Toro a dare il suo
giudizio via TheWrap alla pellicola
fantascientifica interpretata da George Clooney e
Sandra Bullock (che in questi giorni viene
presentata al Toronto Film Festival) confermando
l’unanimità dei pareri positivi che si sono scatenati attorno a
questo attesissimo lavoro:
E’ pazzesco
! Credo che sia uno dei film di fantascienza progettati nella
miglior maniera. E’ elegante e potente. Senza dubbio Cuaron ha
ripreso ciò che aveva fatto con I Figli degli Uomini e si è spinto
oltre.
Parlando del film del collega ed
amico Cuaron, il regista afferma inoltre:
Ci siamo scambiati delle idee e
sapevo fin dall’inizio che sarebbe stato un film speciale… Quello
che mi piace di Gravity è che, pur trattandosi di un film di
genere, funziona in un modo unico e tutto suo.
A seguito delle parole lusinghiere
da parte di nomi illustri quali James Cameron e
Guillermo del Toro e dei pareri entusiastici
raccolti a Venezia ed al Toronto Film
Festival, Gravity si è ritagliato un
posto d’onore all’interno della filmografia in uscita nelle sale
durante la prossima stagione cinematografica. L’uso di tecnologie
all’avanguardia e di effetti visivi rivoluzionari, nonostante
abbiano il loro peso all’interno della pellicola, non sembrano
quindi essere l’unico fulcro portante per quello che ci viene
presentato come un grande film sullo spazio.
Gravity, il film
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
Babbo Bastardo
2, quello che dovrebbe essere il sequel della
commedia classe 2003 Babbo Bastardo,
potrebbe non uscire mai. Non si tratta di indiscrezioni, o rumours
dietro le quinte, ma di un’intervista rilasciata a
Collider da Billy Bob Thornton, il
protagonista del film, che parla di diversi problemi
legati alla produzione di questo potenziale sequel.
Dato che era stato rivelato che il
film avrebbe avuto una data d’uscita ufficiale in questo 2013, è
normale che più di una persona abbia cominciato a farsi domande.
Thornton ha dichiarato:
“Vogliamo tutti realizzare il
sequel, sono solo questione logistiche. Questi sono gli affari…tra
una persona che pensa una cosa e un’altra che vuole la
sceneggiatura in un certo modo. Ci stanno lavorando. Quando
mi hanno detto che c’era in cantiere un sequel per Babbo Bastardo
sono stato entusiasta, perché adoro quel personaggio. Ormai è
diventato un’icona e la gente vorrebbe questo sequel”.
Poi arriva alla parte più dolorosa:
“La verità è che ci stanno lavorando. Potrebbe arrivare alla
fine di quest’anno, o il prossimo anno o…potrebbe non
arrivare mai. Questa è la risposta più onesta”.
Ad essere del tutto sinceri, gli
spiragli per una realizzazione del film sembrano ancora possibili,
ma forse i tempi non saranno così celeri, visti i parecchi problemi
legati alla sua realizzazione che lo stesso attore protagonista ha
palesato.
La notizia sportiva (e non) più
importante nella giornata di ieri è stata senz’altro quella della
“vittoria giapponese” nell’assegnazione delle Olimpiadi
2020 alla città di Tokyo, battuta la
concorrenza di Istanbul.
Ma, se siete appassionati di manga o
se comunque avete fatto un giro nel famoso e
pluri-premiato Akira
di Katsuhiro Otomo, e potreste aver
visto anche il film d’animazione, diretto dallo stesso creatore del
manga e uscito nel 1988, forse ricorderete che tutto questo era
stato già previsto.Akira era
infatti ambientato nel 2019 e, al suo interno, si parlava
esplicitamente di Olimpiadi a Tokyo 2020.
Dal punto di vista prettamente
cinematografico, Akira ha (ri)fatto
parlare di se proprio quest’anno, visto che il 29 Maggio, per un
solo giorno, in occasione del suo 25°anniversario, è stato
proiettato nelle sale italiane.
La notizia sta già facendo parlare
di se sul web, tanto che cominciano a nascere curiosi loghi per le
olimpiadi del 2020, in pieno stile fumettistico giapponese come
quello che potete vedere poco sotto.
Non sappiamo quanto questa
previsione sia merito della chiaroveggenza dell’autore Otomo, ma
stavolta, più che mai, è lecito dare credito all’utilizzatissimo
luogo comune: “i giapponesi stanno avanti”…e ci stanno dal 1988
fino a Tokyo 2020.
Jason Reitman
(Thank you for smoking; Juno; Young Adult) sta
attraversando un periodo particolarmente florido. Proprio un paio
di giorni fa è stata presentata la sua ultima pellicola,
Labor Day, al Toronto Film
Festival. Adesso arriva la notizia che dirigerà, dopo
averlo adattato, il film Men, Women e
Children, tratto dal libro omonimo scritto da
ChadKultgen.
La storia vede protagonista una
famiglia con figli adolescenti alle prese con il risveglio sessuale
nell’era di internet, dove con un click è possibile accedere a
qualunque contenuto pornografico.
Secondo Deadline, al film
dovrebbero partecipare Adam Sandler, Jennifer
Garner e RosemarieDeWitt, per quello che dunque si preannuncerebbe
con un cast più che interessante.Si vocifera
anche il nome di Cameron Diaz, tutto però da
confermare.
Jason Reitman e il
suo Men, Women and Children dovrebbe
entrare nel vivo della produzione il prossimo
Novembre.
Continua a tenere banco
la questione dell’assenza di uno dei film più attesi
dell’autunno, 12 Years a Slave, prossimo film
di Steve McQueen che vanta
un cast all stars. Oltre all’ormai consolidata collaborazione con
Michael Fassbender, McQueen schiera dalla sua in
questo film anche Benedict Cumberbatch, Brad
Pitt, Paul Dano, Paul
Giamatti.La discussione era partita dal
rammarico dimostrato in maniera molto chiara dal direttore
artistico della Mostra del cinema di Venezia, Alberto Barbera, sul
non essere riuscito a portare al lido proprio il film
di McQueen, rivelando che purtroppo il
Marketing della Fox aveva scelto di lanciare la pellicola nel North
America (aggiungiamo noi giustamente considerando la storia).
Purtroppo come spesso in Italia e in Europa, le sue parole sono
state riportate fuori contesto e sottolineando che la verità è che
il film non era a Venezia per i costi troppo legati all’arrivo
della delegazione. Oggi, sulle pagine dell’Hollywood Reporter lo
stesso Barbera ha chiarito la faccenda:
“Sono state portate alla mia
attenzione le citazioni imprecise attribuitemi su noti
giornali Europei per quanto riguarda l’assenza di 12 Years a Slave
alla Mostra” “Per mettere le cose in chiaro, le parole apparse che
è stato per causa dei costi o della dimensione della delegazione
della pellicola sono del tutto inesatte”
Lo stesso Steve McQueenha rilasciato alcune
dichiarazioni:
“Dato che 12 Years a Slave è una storia
americana, la mia intenzione era sempre di tenere la prima mondiale
in Nord America” “Siamo stati entusiasti di far parte sia del
Telluride e Toronto Film Festival, e non vediamo l’ora di essere
alla Premiere Europea al Festival di Londra, il mese
prossimo.”
Tutte le foto del film:
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Il film dovrebbe uscire negli USA
ad Ottobre e racconta una storia basata
sull’autobiografia, datata al 1853, di Solomon Northrup
(Chiwetel Ejiofor) un nero libero dello stato di
New York, che venne rapito e venduto come schiavo. Di fronte a
crudeltà (personificata dal terribile schiavista, interpretato
da Michael Fassbender), così come a
gentilezze inaspettate, Salomon lotta non solo per rimanere in
vita, ma per conservare la sua dignità. Nel dodicesimo anno della
sua indimenticabile odissea, un fortuito incontro con un
abolizionista canadese (Brad Pitt), cambierà per
sempre la sua vita.
Il numero di remake, di reboot, di
spin-off et similia, si moltiplica ogni anno, tanto che qualcuno
(tra i più maligni) potrebbe azzardare che il numero delle idee
cinematografiche sta rapidamente scemando.
Stavolta però è il turno di un film
davvero improbabile, dove anche lo scommettitore più incallito non
avrebbe mai puntato un centesimo. Sta arrivando il remake de
Il Demone sotto la pelle, lungometraggio
di David Cronenberg classe 1975.
Se escludiamo due suoi primi lavori precedenti (Stereo;
Crimes of the Future), che comunque rimasero solo nel
territorio canadese, possiamo considerarlo come il primo, vero film
di Cronenberg.
Nella versione originale del film,
un dottore inventa un parassita che è in grado di insinuarsi nel
corpo delle persone risvegliando i loro istinti primitivi, come
passione, libidine e violenza. Dopo aver sperimentato il virus
nella ragazza, scopre che si è già diffuso su molte altre persone
visto che la donna comincia ad avere rapporti sessuali con molti
uomini. Il dottore decide allora di uccidersi, capendo che
l’esperimento è diventato più grande di lui. Ma il parassita non si
fermerà certo qui…
Il remake, che sarà diretto
da Rie Rasmussen, dovrebbe essere
“aggiornato” ai giorni nostri e farà i conti con un punto di vista
attuale sulla questione degli istinti umani e conseguentemente
sulle relazioni sessuali. La regista promette di aggiungere un
tocco della sua esperienza di vita e la sua intuizione femminile.
Le riprese dovrebbero iniziare a Febbraio
2014.
Già tempo fa, avevamo dato conto di
alcuni rumours che facevano presagire la possibilità di un
sequel per World
War Z. Se prima erano solo chiacchiere, adesso,
alla luce dei 536 milioni di dollari incassati col
il mercato mondiale, probabilmente i rumours diventeranno realtà e
avremo la possibilità di leggere sui cartelloni il titolo
World War Z 2.
A semi-confermare il tutto, ci ha
pensato il diretto interessato attore protagonista Brad
Pitt, che, intervistato da Variety, ha rilasciato
qualche dichiarazione interessante in merito alle possibilità di un
sequel.
“Ne stiamo certamente parlando.
Abbiamo tante idee sul tavolo da quando abbiamo cominciato a
sviluppare questa cosa, tentando di capire come un mondo di zombie
può funzionare. Abbiamo davvero tante idee, tante informazioni,
tante cose su cui poter lavorare. Dobbiamo cercare di fare del
nostro meglio e vediamo cosa ne verrà fuori”.
Probabilmente Pitt non è
autorizzato a lasciarsi scappare qualcosa di più, ma siamo sicuri
che la notizia ufficiale di un World War Z
2 non si farà attendere così a lungo.
Nel frattempo, potete rituffarvi
nel primo capitolo con le nostre foto dal film, in fondo.
World War
Z è diretto da Marc Forster e vede
nel cast Anthony Mackie,
Brad Pitt, David Morse, James Badge Dale, Matthew Fox
e Mireille Enos. Ecco la trama del film: La storia
segue Gerry Lane, un impiegato delle Nazioni Unite(Brad Pitt), che
gira il mondo in una corsa contro il tempo per fermare una epidemia
che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la
popolazione mondiale.
La pellicola è tratta da
World War
Z. La guerra mondiale degli zombi (World War Z: An
Oral History of the Zombie War) romanzo horror fantascientifico
post apocalittico del 2006 di Max Brooks. È la seconda opera
letteraria di Brooks sull’argomento zombie, successiva a Manuale
per sopravvivere agli zombi (The Zombie Survival Guide) del 2003.
Dalla prospettiva del singolo individuo, e della narrazione, il
libro è considerato un romanzo epistolare, poiché la trama è
presentata dalle varie interviste sulle vicissitudini delle persone
incontrate.
Dopo una lunga e difficile campagna
d’acquisti, nel 2007 la Plan B Entertainment di Brad
Pitt riuscì ad ottenere i diritti cinematografici
di WWZ in concorrenza contro la Appian Way di
Leonardo DiCaprio.Qualche tempo dopo, il 13 novembre 2008 si
apprese, dalla rivista Variety, che Marc Forster era
stato avvicinato e poi confermato come regista; intervistato a
proposito, Forster spiegò che per alcuni aspetti il romanzo
presentava caratteristiche politico-thriller simili a Tutti
gli uomini del presidente.
Curse ofChuckyè il 6°capitolo
della saga della Bambola Assassina, iniziata nel
1988 e proseguita con altri 5 film fino ad arrivare al 2004. Dopo
quasi 10 anni, un altro capitolo si appresta a colorire (di rosso)
parecchi schermi. Alla regia ci sarà Don Mancini,
creatore della bambola Chucky, che ha diretto anche il penultimo
capitolo.
Curse of
Chucky non uscirà al cinema. Per
ammirarlo, dovremmo acquistare un DVD/Blu-Ray, o servirci del
rilascio digitale. Il tutto sarà disponibile negli Stati Uniti a
partire dal 24 Settembre.
Dopo alcune immagini, trailer,
trailer vietati ai minori, arriva una clip direttamente dal
film:
La storia del film ruota intorno a Nica (Fiona Dourif), una
giovane donna di lutto per il suicidio raccapricciante di sua
madre, nel momento in cui la sua prepotente sorella maggiore Barb
(Danielle Bisutti) arriva con la sua giovane famiglia per aiutarla
a sistemare gli affari della madre. Mentre le sorelle cominciano a
discutere dei piani di Nica per il futuro, la figlia più piccola di
Barb si consola giocando con una bambola parlante e ghignante dai
capelli rossi di nome Chucky (Brad Dourif), che di recente è
arrivata misteriosamente per posta. Ma, appena una serie di brutali
omicidi comincia a terrorizzare la famiglia, Nica comincia a
sospettare che la bambola possa essere la chiave per quello
spargimento di sangue. Quello che lei non sa è che Chucky ha un
obbiettivo finale da raggiungere. E ‘determinato a finire
un lavoro che ha iniziato più di 20 anni
prima, e questa volta ha intenzione di vederlo fino alla sanguinosa
e scioccante fine.
Fiona Dourif, A Martinez,
Danielle Bisutti e Brennan
Elliott formano il cast principale, mentre Brad
Dourif tornerà a dare la voce a Chucky, la bambola
posseduta dallo spirito del noto serial killer Charles Lee
Ray, che ritornerà a sistemare i suoi affari.
E’ stata scelta la
protagonista femminile di The Secret
Service, adattamento cinematografico dell’omonima
graphic novel di Mark Millar che sarà
diretto da Matthew Vaughn, già autori
del primo Kick-Ass. L’attrice scelta è Sophie
Cookson, che debutterà per la prima volta al cinema
proprio con questo atteso progetto.
Vi ricordiamo che Matthew
Vaughn oltre ad essere stato il regista di successi
come Stardust, Kick-Ass e X-men:
l’inizio ha anche una fiorente carriera come
produttore di debutti come quelli di Guy
Ritchie. Infatti, è anche il produttore del reboot di
Fantastic Four che sarà diretto da Josh
Trank (Chronicle).
The Secret
Service vede protagonista un piccolo criminale
originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron
Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in
una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen
alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme
a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv
Films.
Finalmente arriva la conferma
ufficiale, Emma Watson è entrata nel cast dell’adattamento
cinematografico del romanzo Your Voice in My
Head di Emma Forrest. La
produzione del film in questo ultimo anno ha subito molti
rallentamenti e cambi di regia, dall’abbandono
di David Yates il regista a quello proprio di
Emma, sostituita da Emily Blunt.
Ma ora che i diritti del film sono
passati dalla Warner Bros. e alla Benaroya Pictures, una produzione
indipendente, la regia è stata affidata a Francesca
Gregorini (The Truth About Emanuel)
e oggi apprendiamo che Emma Watson tornerà nel film nei panni della
protagonista femminile. L’attrice vestirà i panni di una giovane
giornalista intenzionata a suicidarsi, che viene salvata da uno
psichiatra newyorkese, condannato a morte dal cancro. Le riprese
inizieranno il 4 novembre a New York.
La questione cast continua a tenere
banco anche nelle vicende legate all’annunciato e oggi arrivano le
dichiarazione dell’attore Benedict
Cumberbatch, ultimo ad essere coinvolto in un giro di
rumors diffusi nell’ultimo periodo. L’attore durante un evento al
Toronto Film Festival ha rilasciato una
dichiarazione al Telegraph:
Mi piacerebbe molto partecipare a
Star
Wars Episodio VII così da poter lavorare
ancora una volta con JJ Abrams. E’ stato molto
bello lavorare con lui in Star Trek, ma nessun attore è stato
ancora ingaggiato e non sono state fatte offerte ufficiali ad altri
attori, a parte quelli che ritorneranno nella saga, quindi si
tratta di un rumors. Bisogna aspettare e vedere cosa succede .
Pare le riprese del
film partiranno il 21 gennaio
2014 a Londra. Con molta probabilità, la pellicola
sarà rilasciata a dicembre 2015.
“La storia e i personaggi sono gli
argomenti di cui stiamo discutendo attualmente”, ha rivelato
la Kennedy durante l’intervista. “Abbiamo un team straordinario
alla Industrial Light & Magic, in grado di creare degli effetti
fantastici, ma se non abbiamo una storia solida e dei validi
personaggi, gli effetti da soli non valgono nulla”. Ha continuano
poi: “Se non si spende il tempo necessario a sviluppare al meglio i
personaggi e a creare delle storie complesse, il pubblico si
annoierà in poco tempo perché crederà di vedere sempre la stessa
cosa”.
Con un occhio orientato ai film
passati della saga, la Kennedy ha poi rivelato
che Star Wars Episodio
VII verrà girato combinando location reali ed
effetti speciali. Verranno poi creati modellini, dei veri droidi e
si utilizzeranno degli artwork che potranno essere toccati e
sentiti veramente.
Dunque, il nuovo episodio di Star
Wars focalizzerà l’attenzione sulla storia e sui personaggi, con un
mix tra realtà, modellini, effetti speciali e quant’altro ci si
potrà attendere da una produzione che si preannuncia, anche solo
leggendo queste righe, come mastodontica. L’attesa dovrà
necessariamente ripagare…
Arriva una notizia sorprendente per
certi versi che riguarda nuovamente il discusso sequel de
L’Uomo
d’Acciaio2 di Zack
Snyder che come sappiamo vedrà riuniti Batman e Superman
nello stesso film. La notizia ancora una volta è incentrata sulla
scelta dell’attore che avrebbe dovuto interpretare Bruce
Wayne e che come sappiamo sarò Ben Affleck.
Oggi invece durante la conferenza stampa del film Labor
Day al Toronto Film Festival, il
protagonista del film, Josh Brolin ha rivelato
all’Huffington Post
che ha parlato del ruolo di Batman con Zack
Snyder:
Ecco le sue dichiarazioni tradotte
da Badtaste:
Ne abbiamo
parlato. Non si sono svolte delle trattative, ma era un’idea che
aveva Zack Snyder. E’ OK, è OK. Sapete, con un altro scenario
sarebbe forse andata meglio, ma sono felice per Ben.
Sulla discussione infinita su
Ben Affleck:
Non ho mai
visto una reazione simile in vita mia. Mi sono preoccupato per lui,
davvero. Non vorrei essere al posto suo al momento, alcune di
queste reazioni tendono a essere molto personale. E’ come se alcuni
lo volessero morto, e se ci penso mi chiedo: “Ma questa gente fa
sul serio? E’ il suo lavoro. Sta facendo un lavoro. Sta cercando di
fare le scelte migliori”.
Intanto, la pre-produzione del film continua a pieno regime e
oggi è stata rivelata la location principale delle riprese
(qui).
David S.
Goyer sta già lavorando alla sceneggiatura del sequel
e Christopher Nolan, anche se sarà il
supervisore della storia, non vuole essere coinvolto nella misura
in cui lo è stato per L’uomo
d’Acciaio.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Ecco la trama del film: Nel
pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più riconoscibile
e riverito di tutti i tempi. Clark Kent/Kal-El (Henry Cavill) è un
giovane intorno ai vent’anni che si sente alienato dai suoi poteri
che oltrepassano qualsiasi immaginazione. Trasportato tempo fa
sulla Terra da Krypton, un pianeta tecnologicamente avanzato e
distante, il giovane Clark è attanagliato dalla domanda “Perché
sono finito quaggiù?”. Plasmato dai valori dei suoi genitori
adottivi, Martha (Diane Lane) e Jonathan Kent (Kevin Costner),
Clark scopre che l’avere delle straordinarie abilità conduce a
dover intraprendere delle difficili decisioni. E quando il mondo è
in estremo bisogno di stabilità, ecco sorgere una minaccia ancor
più grande. Clark dovrà diventare l’Uomo d’Acciaio per proteggere
le persone che ama e per ergersi a salvatore del genere umano.
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner (“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Inizieranno a Novembre, per la gioia
di molte fan il tanto atteso film 50 sfumature di
grigio, l’adattamento dell’omonimo
romanzo erotico scritto nel 2011 dalla scrittrice
inglese E. L. James. Come molti di voi
ricordano, abbiamo dato notizia del cast proprio nelle ultime
settimane (qui e qui). A confermare la notizia delle riprese del
film ci ha pensato Production Weekly che ha di fatto ufficializzato
l’inizio delle riprese, che avverrà precisamente il 5 Novembre nei
North Shore Studios di Vancouver. Il film è scritto
da Kelly Marcel e mentre a dirigere il film
sarà Sam Taylor-Johnson (moglie dell’attore
Aaron Taylor-Johnson). A produrre il film invece
ci saranno Michael De Luca e Dana
Brunetti e l’autrice del romanzo E.L.
James, per un’uscita fissata per il 14 Agosto 2014.
50 sfumature di
grigioè un romanzo, caratterizzato dalla
descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di
pratiche sessuali BDSM, ha in breve tempo raggiunto una vasta
popolarità e un grande successo di vendite negli Stati Uniti e in
Gran Bretagna. L’intera serie ha venduto oltre 70 milioni di copie
in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi.
La Universal e la Focus produrranno
e distribuiranno il film nel prossimo futuro.
Si è conclusa da pochi minuti la
cerimonia di premiazione della 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, mentre impazzano ancora in Sala Grande i
festeggiamenti di Gianfranco Rosi e della sua
squadra per la vittoria del Leone d’Oro a Sacro GRA,
documentario italo-francese che ha portato a casa un premio che
definire inaspettato è dire poco.
Tutti i pronostici che
la stampa e il pubblico si sono divertiti a fare nelle ultime ore
sono andati in fumo in due sole parole, quando Bernardo
Bertolucci, presidente di Giuria di Venezia 70, ha
annunciato il titolo del film che è costato a Rosi fatica e impegno
e circa due anni di riprese. Resta con un contentino Philomena, di
Stephen Frears, che aveva tanto commosso pubblico
e critica; al film britannico va infatti il premio per la Migliore
sceneggiatura, firmata dall’interprete Steve
Coogan e da Jeff Pope. Il film aspirava
senza dubbio a premi più prestigiosi, come la Coppia Volpi alla
migliore protagonista, Judi Dench, ma tutto
sommato la sceneggiatura è a tutti gli effetti il punto forte del
film, per cui in questo caso Bertolucci e compagnia non sono poi
tanto andati lontano dalla “giustizia” popolare. Premio Speciale
della Giuria a Die Frau Des
Polizisten, film tedesco di Philip
Groning: per questo film si sono invece avverate le
previsioni, dal momento che secondo l’opinione comune non era un
film da Leone, ma allo stesso tempo ha intrinseco un valore morale
e artistico che non poteva passare inosservato.
Premio indiscutibilmente meritato
per il giovane Tye Sheridan, il protagonista di
Joe di David
Gordon Green, che ha senza dubbio davant a sè un futuro
radioso, dopotutto i contendenti a questa categoria erano davvero
pochi. Il premio ai giovani, si sa, mette tutti più o meno
d’accordo, mentre la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni
potrebbero di contro creare qualche discussione in più: il premio
per la migliroe interpretazione femminile ad Elena
Cotta è stato un riconoscimento dovuto e gradito, perchè
la grande attrice di teatro ha davvero brillato in Via Castellana
Bandiera di Emma Dante, anche se
tutti davano per vincitrice la Dench di Philomena. La grande
attrice inglese però è una fuoriclasse, talmente superiore che
avrebbe dovuto gareggiare fuori concorso, per cui la Cotta non è
una scelta che ci dispiace molto. La Coppa Volpi al migliore attore
è andata invece a Themis Panou, grande interprete
protagonista di Miss Violence, il film greco di
Alexandros Avranas, e anche questa scelta
sconvolge i pronostici che davano per favorito Scott
Haze di Child of God.
Desta perplessità il Gran Premio
della Giuria a Jiaoyou di Tsai
Ming-liang, seppure figurava trai pronostici dati per
certi. Miss Violence si aggiudica anche
il Leone d’Argento per la migliore regia, premio che, a parte la
forza e la bellezza del film, poteva essere assegnato con più
giustizia ad Amos Gitai per il suo Ana Arabia.
Del Leone d’Oro abbiamo già
detto: Sacro GRA convince a
tal punto la Giuria di Venezia 70 da farsi assegnare l’ambita
statuetta a quattro zampe, ma l’idea è che il Presidente di Giuria
Bertolucci abbia ignorato i favoriti (tra cui Tom à la Ferme) e i
preferiti ( Philomena su
tutti).
La 70esima edizione si chiude
quindi con un giudizio spiazzante, che ha strappato applausi
inaspettati e che ha reso felice tutti i “freak” che si muovo
intorno al GRA e che Rosi ha filmato nel corso del suo lungo
lavoro.
Si è conclusa oggi con la cerimonia di
premiazione la settantesima edizione della Mostra d’Arte
cinematografica di Venezia al secondo anno del nuovo ciclo
del direttore artistico Alberto Barbera. Ecco tutti i premi
ufficiali del Concorso che in questi dieci giorni ha visto sfilare
attori, registi e produttori da tutto il mondo.
Ecco a seguire la lista completa dei premiati:
LEONE D’ORO per il miglior film a:
SACRO GRA di Gianfranco Rosi (Italia,
Francia)
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Alexandros Avranas peril film MISS VIOLENCE
(Grecia)
GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
JIAOYOU di Tsai Ming-liang (Taipei cinese,
Francia)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Themis Panou
nel film MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas
(Grecia)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Elena Cotta
nel film VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante (Italia,
Svizzera, Francia)
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Tye Sheridan
nel film JOE di David Gordon Green (Usa)
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Steve Coogan e Jeff Pope
per il film PHILOMENA di Stephen Frears (Regno
Unito)
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
DIE FRAU DES POLIZISTEN di Philip Gröning
(Germania)
LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
(LUIGI DE LAURENTIIS)
La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima (Luigi
De Laurentiis) della 70. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, presieduta da Haifaa Al Mansour e
composta da Amat Escalante, Alexej German Jr., Geoffrey Gilmore,
Ariane Labed, Maria Sole Tognazzi, assegna il:
LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (LUIGI DE
LAURENTIIS) a:
WHITE SHADOW di Noaz Deshe (Italia, Germania,
Tanzania)
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da
Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno
suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
PREMI ORIZZONTI
La Giuria Orizzonti della 70. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, presieduta da Paul Schrader e composta da
Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Golshifteh Farahani,
Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, Amr Waked,dopo aver visionato i 31 film in concorso,
assegna:
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
EASTERN BOYS di Robin Campillo (Francia)
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Uberto Pasolini per STILL LIFE (Regno Unito,
Italia)
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI
a:
RUINdi Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson
(Australia)
il PREMIO SPECIALE ORIZZONTI PER IL CONTENUTO
INNOVATIVO a:
MAHI VA GORBEH di Shahram Mokri (Iran)
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
a:
KUSHdi Shubhashish Bhutiani (India)
PREMI VENEZIA CLASSICI
la Giuriacomposta da studenti di cinema
provenienti da diverse Università italiane: 28 laureandi in Storia
del Cinema, indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’
Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL
CINEMA a:
DOUBLE PLAY: JAMES BENNING AND RICHARD LINKLATER
di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, Francia)
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM
RESTAURATO a:
LA PROPRIETÁ NONÈ PIÙ UN FURTOdi
Elio Petri (Italia, Francia)
EUROPEAN SHORT FILM AWARD 2013 – EFA a:
HOUSES WITH SMALL WINDOWS di Bülent Öztürk
(Belgio)
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA2013
William Friedkin
JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER
Ettore Scola
PREMIO PERSOL
Andrzej Wajda
PREMIO L’ORÉAL PARIS PER IL CINEMA
Eugenia Costantini
Vi ricordiamo che tutte le notizie
e le recensioni in anteprima dal Festival di Veneziale
trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte
le foto nella nostra foto gallery
David Hasselhoff si scaglia contro la
Marvel e il personaggio di
Nick Fury. L’attore ha dichiarato di essere stato
il primo ad interpretare Fury (nel film del 1988) e di essere lui
la persona adatta a rendere sullo schermo il character del
fumetto:
Stan Lee venne sul set e mi disse ‘sei il Nick Fury definitivo’.
E’ uno dei più grandi complimenti che mi abbiano mai fatto. Spero
di poterlo interpretare nuovamente in futuro.
Hasselhoff si è poi letteramente scagliato contro il Nick Fury
degli ultimi film Marvel, criticando aspramente la
resa del personaggio:
Sapete, quello non è Nick Fury. Hanno preso il personaggio e lo
hanno tramutato in quel che volevano sfortunatamente, avrebbero
dovuto chiamare Stan Lee sul set. Chiunque abbia diretto The
Avengers ha deciso di andare verso quella direzione. Samuel è
comunque un grande attore. E’ stato bravo nel ruolo ma quello non è
Nick Fury, il personaggio dei fumetti.
Il Nick Fury della Marvel, comunque, è stato
preso dei fumetti della serie Ultimate, in cui il
personaggio è leggermente diverso dai fumetti classici e
effettivamente in linea con quello interpretato da Samuel
L. Jackson. Possiamo vedere i due attori accanto alle due
versioni di Nick Fury nelle immagini che vi proponiamo:
Durante un’intervista Hugh Jackman ha parlato del suo
personaggio più celebre: Wolverine. L’attore ha rivelato di aver
pensato, per tutto il tempo delle riprese di X-Men: Giorni di un futuro
passato, che questo possa davvero essere l’ultimo
film in cui avrà la possibilità di interpretare Logan.
Potrebbe essere l’ultimo. Questo
pensiero non mi ha colpito prima di tre settimane prima della fine
delle riprese del film. Stavo promuovendo Wolverine –
L’Immortale e poi sono tornato sul set con ancora tre
settimane da girare e ho iniziato a pensare “chi lo sa?
Probabilmente non includeranno più Wolverine. Forse finisce qui.
Chissà?”. Cosi ho avuto questo pensiero per tutte e tre le
settimane successive ed ogni volta che ‘indossavo’ gli artigli
cercavo di divertirmi il più possibile.
La trama di X-Men giorni di un futuro
passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981,
ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in
cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono
confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro
nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal
punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno
di reclusione.
GIOVANI RIBELLI – KILL YOUR DARLINGS
vince il Premio al film evento delle Giornate degli Autori – Venice
Days 2013 con la seguente motivazione:
“Un’opera di forte
creatività autoriale in grado, grazie a una rigorosa scelta di
stile e ad originalità di approccio, di segnare la nuova stagione
del cinema americano in cui sono rispettate le ragioni del
pubblico, della cinefilia, della memoria culturale del secolo.
Forte di uno spettacolare gioco d’attori, della forza della colonna
sonora, di una cinematografia spiazzante e raffinata, il film è
diventato un autentico evento nel contesto della 70 Mostra del
Cinema”.
In occasione del
decennale, per la prima volta le Giornate degli Autori hanno avuto
un proprio riconoscimento internazionale per tutta la Selezione
Ufficiale che si affianca al Label di Europa Cinemas per il miglior
film europeo e ai riconoscimenti assegnati da Fedeora (federazione
europea e mediterranea dei critici).
Il film, diretto da
John Krokidas e interpretato da Daniel Radcliffe, entrambi sbarcati
in laguna per presentarlo, uscirà nelle sale italiane il 17 ottobre
distribuito da Notorious Pictures.
“Siamo particolarmente
orgogliosi di questo riconoscimento” dichiaral’Amministratore Delegato di Notorious Pictures Guglielmo
Marchetti “abbiamo creduto subito in questo film e vincere un
premio così prestigioso al nostro primo film in Concorso a
Venezia è motivo di grande soddisfazione” continua Marchetti
“Il mercato offre film di qualità che parlano il linguaggio dei
giovani, e KILL YOUR DARLINGS in questo senso e’ certamente tra i
migliori in circolazione.
Definito il nuovo
Attimo Fuggente, con GIOVANI RIBELLI-KILL YOUR
DARLINGS, Daniel Radcliffe vi farà tornare la voglia di “salire
in piedi su un banco di scuola”. L’attore protagonista della saga
di Harry Potter torna sul grande schermo in una versione
inedita con la vera storia, mai raccontata, di quattro
giovani studenti della Columbia University che, ispirati
dall’esempio di Walt Whitman e della “setta dei poeti estinti”,
sfidarono le rigide regole della più potente Università Americana,
finendo per diventare a loro volta ispirazione per le generazioni
successive.
Su sceneggiatura di
Krokidas e Austin Bunn, GIOVANI RIBELLI-KILL YOUR
DARLINGS vanta, accanto a Daniel Radcliffe nei
panni del giovane Allen Ginsberg, un cast del calibro di Jack
Huston (Boardwalk Empire) in quelli di Jack Kerouac,
Ben Foster (The Messanger) nei panni di William S.
Burroughs, Dane DeHaan (Chroncle) in quelli di Lucien
Carr, Michael C. Hall (Dexter) che interpreta David Kammerer e anche
Elizabeth Olsen (Martha Macy May Marlene) e
Jennifer Jason Leigh (Margot at the
Wedding).
La pre-produzione di
Fast and Furious 7 è entrata nel vivo da
poche settimane e il cast è ancora in fase embrionale. Secondo
Deadline, la prossima ad entrare a farne parte dovrebbe essere
Nathalie Emmanuel, vista ultimamente nella terza
stagione della seguitissima serie tv The Games of Thrones.
L’attrice interpreterà una dei membri del team di Tom Doretto (il
personaggio col volto di Vin Diesel). Ancora
mancano dettagli ulteriori.
Fast and Furious
7 sarà diretto da James Wan, che ha
già rivelato di voler trasformare la serie, apportando qualche
piccolo cambiamento al tono della storia, avvicinandosi al
thriller. Nel cast sono già stati confermati Vin
Diesel, Paul Walker, Jason
Statham e Tyrese Gibson.
Nuovi dettagli su Transformers: Age of
Extinction. A rivelarli è stato Kelsey
Grammer, durante un’intervista concessa ad Empire
Online, dove ha rivelato alcune informazioni riguardo il suo
personaggio. Ricordiamo che Grammer, all’interno del film di
Michael Bay,
interpreterà Harold Attinger, uomo di cui proprio l’attore ha
spiegato: Malevolo. Harold Attinger è un uomo diretto, molto
pratico. Ha passato 30 anni della sua vita nell’ombra, al servizio
del suo paese. Gli piace rimanere anonimoma è molto
efficiente. Non so se Michael Bay ha mai visto Frasier, è
stato comunque molto rispettoso e divertente fin dall’inizio. E’ un
grande regista e un grande uomo. L’altro giorno mi ha detto “Sei
Kelsey Grammer, puoi fare ciò che vuoi”. Quindi immagino che almeno
riconosca il mio lavoro.
Grammer ha poi scambiato anche
alcune battute sull’effetto che farebbe a Frasier un mondo come
quello dei film di Michael Bay: Penso che lo
troverebbe in qualche modo offensivo, c’è sempre stato qualcosa di
Frasier che lo rendeva completamente snob. Ha sempre apprezzato le
cose che esplodevano, per esempio. Quando trovava il suo bambino
interiore, ci giocava, e penso che Transformers sia una di queste
cose.
Ricordiamo che Transformers: Age of
Extinction, quarto capitolo della serie, arriverà
nelle sale americane il 27 giugno 2014 e sarà ambientato 4 anni
dopo gli eventi del terzo capitolo.
Il cinema ritorna a pescare a piene
mani nelle serie Tv anni settanta e ottanta. Questa volta è il
turno di The
Fall Guy, conosciuta in Italia con il titolo
Professione Pericolo, serie statunitense
che fu diretta da Glen Larson tra il 1981 e il
1986. La serie andò avanti per la bellezza di 113 episodi suddivisi
in cinque stagioni. Protagonisti delle vicende erano due
stuntman, Colt Seavers e Howie Munson, spesso coinvolti
in casi polizieschi che dovranno quindi risolvere.
Secondo quanto riportato
dall‘Hollywood Reporter, dopo il fallito tentativo di
Martin Campbell, ora The Fall Guy avrebbe
trovato le persone giuste per tramutare la serie in un film.
Parliamo di Dwayne Johnson e del
regista McG,
chesarebbero in trattative per partecipare
al progetto, in sviluppo ormai da 3 anni presso Hyde Park, dopo
essere passato per la Warner Bros e per la DreamWorks.
Ancora non è chiaro se lo script
che era stato preparato da Campbell, con l’aiuto degli
sceneggiatori Ashley Miller e Zack
Stentz. sarà preso in considerazione. L’unica
certezza è che questa versione verrà prodotta
da Laurie MacDonald, Ashok
Amritraj e Walter Parkes.
Prima clip ufficiale di
Parkland, film drammatico diretto da
Peter Landesman. La pellicola racconterà gli
eventi che si verificarono Parkland Memorial Hospital nelle ore
successive all’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Un
cast corale per un film che descriverà le vite di numerosi
personaggi ordinari, le cui vite andranno ad incrociarsi con il
tragico avvenimento.
Protagonista della clip è l’attore
Zac Efron, che interpreterà Jim Carrico, il
chirurgo a cui venne affidato il Presidente dopo l’attentato,
con la compagnia di Mark Duplass e
Marcia Gay Harden, che vestiranno rispettivamente
i panni di un agente dei Servizi Segreti e di un’infermiera.
Potete vedere la clip di
Parkland qui di seguito:
Il cast del film, che sarà
presentato in concorso alla 70esima edizione
del Festival del Cinema di Venezia,
include Zac Efron, Tom Welling, James Badge Dale, Paul
Giamatti, Jacki Weaver, Jackie Earle Haley, Billy Bob Thornton,
Marcia Gay Harden e Bitsie
Tulloch. Basato sul libro Four Days in
November di Vincent Bugliosi e
prodotto da Tom
Hanks, Parkland verrà
distribuito nei cinema statunitensi dalla Open Road
Films a partire da settembre.
Il Toronto Film Festival di
quest’anno, forse più delle passate edizioni, riserva pellicole che
saranno probabilmente protagoniste della prossima stagione, con un
occhio di riguardo (non è mai troppo presto) a quelle che saranno
le candidature ai prossimi Academy Awards. 12 Years a
Slave, Prisoners, Hateship Loveship, Parkland, The Last Robin
Hood e The Railway
Man sono solo alcuni dei titoli che vedranno nei
prossimi giorni avvicendarsi sul red carpet del Tiff tantissime
star internazionali, a partire dai primi nomi attesi Brad
Pitt, Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal e Zac
Efron.
L’eccitazione degli addetti ai
lavori in merito all’evento è palpabile, intanto noi speriamo che
anche qui in Italia i titoli arrivino presto, magari accompagnati
da intepreti e registi!
Fonti autorevoli di
Variety confermano che il regista Alan Taylor che
presto debutterà al cinema con l’atteso Thor The Dark World,
è entrato in trattative per dirigere il chiacchierato reboot di
Terminator per Skydance
Productions, Paramount e Annapurna
Pictures. Come molti di voi sapranno Alan
Taylor è stato uno dei registi di punta della serie
dell’HBO, Game of Thrones. Terminator 5 si baserà su una
sceneggiatura scritta da Laeta Kalogridis e Patrick Lussier, mentre
la data di uscita è stata gi à fissata per il 26 Giugno 2015.
Purtroppo dettagli della trama non sono stati ancora rivelati,
tranne per la certezza che questo sarà un primo film di una nuova
trilogia. Altra certezza è che al film prenderà parte lo storico
attore del franchise Arnold Schwarzenegger. Dana
Goldberg e Paul Schwake saranno i produttori esecutivi.
Trama: Continuano le avventure
di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la
terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare
l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui
nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere
il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua
vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a
sacrificare tutto per salvare l’universo intero.
Philippe Garrel,
in concorso alla 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, racconta la gelosia. Il film è appunto
La Jalousie e ad accompagnarci per mano
in questa storia intima e in parte biografica c’è Louis Garrel, figlio d’arte e protagonista
anni fa del The Dreamers
di Bernardo Bertolucci .
Il protagonista, un giovane attore
povero in canna, vive con la sua compagna, una donna molto
affascinante, anche lei attrice ma al momento senza lavoro, ed ha
una figlia molto spiritosa che continua a vedere, nonostante il
fatto che non frequenti più la madre della piccola, che viva con la
bambina in un appartamento da sola.
Un bianco e nero senza particolare
sfumature fotografiche ci racconta una storia semplice d’amore e di
sentimenti, che punta lo sguardo più che sulla gelosia, sulla
fugacità dei sentimenti che caratterizza i protagonisti. L’amore
viene ritratto in maniera intensa e fugace, la nascita dell’amore è
immediata, improvvisa e gioiosamente coinvolgente, mentre la fine
dell’amore è allo stesso modo rapida ma viene proposta come se non
ci fosse alcuna remora, alcun sentimento di tristezza, come un dato
di fatto, come una cosa che finisce e basta, senza lasciare
traccia. E la gelosia che ne scaturisce non è dettata dall’amore e
dal desiderio dell’altra persona, ma dal fastidio che la persona
persa possa “appartenere” a qualcun altro.
Spicca nel grigiore fotografico ed
emotivo dei personaggi la piccola attrice che interpreta la figlia
del protagonista: con spontaneità e grande talento la giovane
attrice disegna un ritratto di bambina come non ne esistono, dando
un tocco di freschezza al film e ritagliandosi per sè i momenti
migliori dell’intera storia.