Arriverà il 23 luglio in tutti i
cinema mondiali Anarchia – La Notte del
Giudizio, seguito de La Notte del
Giudizio con Ethan
Hawke.
Il film questa volta avrà come
protagonisti Frank
Grillo, Michael K.
Williams, Carmen
Ejogo, Zach
Gilford, Kiele
Sancheze Keith
Stanfield. Tornano al fianco dello
scrittore/regista/produttore James
DeMonaco alcuni protagonisti del primo
lavoro: Jason
Blum (Paranormal
Activity e Insidious), Sébastien
K. Lemercier (Assault on Precinct
13), Michael Bay, Brad
Fuller ( The Amityville
Horror, Nightmare on Elm Street)
e Andrew Form (Venerdì
13).
Di seguito potete vedere un’interessante video che mostra il
dietro le quinte del film di James De Monaco
Arrivato sul grande schermo nel
2013, il film La notte del giudizio
ha dato il via ad una delle più fortunate saghe cinematografiche
ambientate in una realtà distopica. Composta da quattro film e una
serie televisiva, la saga è stata ideata da James
DeMonaco, ed ha in breve ottenuto ottimi riscontri di
pubblico, tanto da giustificare la sua espansione. Nel 2014 è
arrivato al cinema il primo di diversi sequel del titolo originale.
Si tratta di Anarchia – La notte del
giudizio (qui la recensione), ancora una
volta scritto e diretto da DeMonaco. Rispetto al precedente, però,
questo presenta una storia e un cast interamente nuovo.
Lo spunto ricorrente è però quello
del periodo dello “Sfogo”. DeMonaco ha raccontato che l’ispirazione
gli venne in seguito ad un evento che capitò realmente a lui e a
sua moglie. I due stavano guidando quando all’improvviso
rischiarono di essere coinvolti in un incidente stradale con un
altro automobilista. Fermatisi sul bordo della strada, DeMonaco e
questi iniziarono a prendersi a male parole, passando poi alle
mani, e separati soltanto dall’intervento della polizia. Sconvolta
da quell’evento, la moglie del regista sembra aver espresso l’idea
che una volta all’anno dovrebbe essere consentito commettere
omicidio.
Dopo che il primo capitolo era
interamente ambientato all’interno dell’abitazione dei
protagonisti, con questo sequel il regista ha avuto modo di portare
lo spettatore direttamente nelle strade dove gli scontri avvengono.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Anarchia – La notte del
giudizio: la trama del film
In questo sequel un nuovo
Sfogo, la notte in cui ognuno potrà appunto dar
vita ai più violenti istinti, è ormai prossimo. Questa è la notte
preferita da teppisti, psicopatici, frustrati, ma anche ricchi
rampolli di famiglie agiate che vogliono a modo loro partecipare
alla Purificazione commettendo ogni qualsivoglia crimine senza la
paura di ripercussioni. Tutto è legale. Tale notte appare però
sempre più un modo per eliminare gli strati più deboli e poveri
della società, e a sostenere questa tesi vi è un gruppo dissidente
capeggiato dal carismatico leader Carmelo. Durante
queste famigerate ore vige il coprifuoco per quanti non sono in
grado di difendersi ma non tutti riescono a raggiungere la propria
casa in tempo.
E’ il caso di una giovane coppia,
Shane e Liz a cui si ferma la
macchina sull’autostrada. Questo sfortunato destino farà incrociare
le loro vite con quelle di altri tre sconosciuti predestinati a
divenire vittime della violenza. Il primo è un uomo misterioso
detto il Sergente, che salva loro la vita ma che
sembra abbia un’importante missione da portare a termine. Gli altri
due personaggi sono una coppia di donne indigenti, madre e figlia,
scelte per essere massacrate da un gruppo di miliardari e per
questo rapite da un sinistro commando armato. L’unico modo per
sopravvivere in questa follia è quello di rimanere continuare a
fuggire e nascondersi fino al sorgere del sole.
Anarchia – La notte del
giudizio: il cast del film
Se nel primo film il protagonista
era l’attore Ethan Hawke, il
nuovo personaggio principale è ora interpretato da Frank Grillo.
Proprio grazie a questo film egli è oggi particolarmente celebre, e
il suo sergente tornerà poi anche nel sequel del 2016. Per
costruire questo, l’attore ha dichiarato di essersi ispirato ai più
celebri giustizieri interpretati da Clint Eastwood.
Accanto a lui vi è poi Carmen Ejogo, nei panni di
Eva Sanchez, che insieme a sua figlia Cali tenta di sfuggire allo
Sfogo. Gli attori Kiele Sanchez e Zach
Gilford, sposati nella realtà, danno qui vita alla coppia
composta da Liz e Shane. Michael Keneth Williams,
noto per la serie Boardwalk Empire, è invece il combattivo
Carmelo.
Anarchia – La notte del
giudizio: i sequel, il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
nel 2016 è arrivato in sala il terzo capitolo, intitolato La notte del giudizio – Election
Year. Con questo, DeMonaco continua ad esplorare lo Sfogo,
espandendo inoltre i suoi confini. Se nel primo film la vicenda si
svolgeva dall’interno di una casa, e nel secondo tra le strade, con
il terzo si arriva invece agli ambienti governativi. Questo ha
portato inoltre ad un necessario cambio nel punto di vista. Nel
primo film la vicenda è infatti raccontata dai ricchi, nel secondo
dai poveri, e nel terzo dagli uomini di politica. Una volta
conclusasi la trilogia, è arrivato in sala nel 2018 il primo
prequel, intitolato La prima notte del giudizio.
Interpretato dalla premio Oscar Marisa
Tomei, e dalla giovane Melonie
Diaz, questo esplora la prima edizione del celebre
Sfogo.
Prima di vedere tali sequel, è
possibile fruire di Anarchia – La notte del
giudizio grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 9 dicembre alle ore 23:15
sul canale Italia 2.
Ne Anarchia – La notte del
giudizio i Padri Fondatori, un nuovo
regime che governa gli Stati Uniti d’America in un futuro che
sembra non molto lontano, pare abbiano risolto in modo efficace il
problema della criminalità nelle grandi metropoli. L’antidoto a
questo veleno si chiama Lo Sfogo, una notte in cui
ognuno potrà appunto sfogare i più violenti istinti: teppisti,
psicopatci, frustrati ma anche ricchi rampolli di famiglie agiate
che vogliono a modo loro partecipare alla Purificazione rimanendo
comodamente nelle loro lussuose dimore e acquistando per
l’occasione civili poveri e malati da massacrare. Il sospetto che
la notte de lo Sfogo sia un modo per eliminare gli strati più
deboli e poveri della società, viene avanzato da un gruppo
dissidente capeggiato dal carismatico leader
Carmelo (Michael K. Williams).
Durante queste famigerate ore vige il coprifuoco per quanti non
sono in grado di difendersi ma non tutti riescono a raggiungere la
propria casa in tempo.
E’ il caso di una giovane coppia,
Shane (Zach Gilford) e
Liz (Kiele Sanchez) a cui si
ferma la macchina sull’autostrada. Questo sfortunato destino farà
incrociare le loro vite con quelle di altri tre sconosciuti
predestinati a divenire vittime della violenza. Il primo è un uomo
misterioso detto il Sergente (Frank
Grillo) che salva loro la vita ma che sembra abbia
un’importante missione da portare a termine. Gli altri due
personaggi sono una coppia di donne indigenti, madre e figlia
(Carmen Ejogo e Zoë Soul), che
sono state scelte per essere massacrate da un gruppo di miliardari
e per questo rapite da un sinistro commando armato.
Anarchia – La notte del giudizio, il film
Questa per grandi linee la storia
del nuovo lungometraggio di James DeMonaco, già
autore de La Notte del giudizio. Anche in
Anarchia – La notte del giudizio ritroviamo le
caratteristiche del film precedente: azione, suspence, violenza e
una visione estremamente negativa dell’essere umano, considerato
una sorta di bestia che viene tenuta a freno solo dalla repressione
e dalle leggi. Ma anche la società capitalistica viene aspramente
criticata e questo rappresenta uno degli aspetti più interessanti
di questa pellicola. Anarchia è un film di genere ma che,
all’interno delle convenzioni proprie a questa forma narrativa,
porta avanti una critica politica. E’ un film schierato dal momento
che il male viene identificato nell’alta società, nella finanaza e
nell’industria, soprattutto quella delle armi.
Anarchia – La notte del
giudizio si inserisce quindi in un filone abbastanza
collaudato in questi anni di crisi economica, politica e sociale. I
registi di queste pellicole, facendo riferimento ad un dispotico
futuro fantapolitico criticano aspramente questo presente in cui le
democrazie paiono piegarsi ad un potere più forte: quello del
denaro.
Manca ormai pochissimo all’uscita italiana di Anarchia – La
Notte del Giudizio, ma Universal ci mostra una nuova clip in
cui viene spiegato cos’è lo sfogo e perchè è necessario a
preservare la nuova America costruita dai padri fondatori.
Anarchia la notte del
giudizio uscirà in Italia il 23 luglio e avrà
come protagonisti Frank
Grillo, Michael K.
Williams, Carmen
Ejogo, Zach
Gilford, Kiele
Sanchez e Keith Stanfield.
Tornano al fianco dello
scrittore/regista/produttoreJames
DeMonaco alcuni protagonisti del primo
lavoro:Jason Blum (Paranormal
Activity e Insidious),Sébastien
K. Lemercier (Assault on Precinct
13),Michael
Bay (Transformers), Brad
Fuller ( The Amityville
Horror, Nightmare on Elm Street)
eAndrew Form (Venerdì
13).
Dopo essere rimasti incollati alle poltrone con il racconto
della notte più violenta d’America, tenetevi pronti a trattenere il
fiato per questo nuovo capitolo. Le emozioni sono
quindi assicurate e la tensione non mancherà per un film che sta
già facendo parlare di sè. Al fianco dello
sceneggiatore, regista e produttore James DeMonaco tornano per
realizzare il nuovo capitolo del thriller “LA NOTTE DEL GIUDIZIO”
Jason Blum della Blumhouse Productions (Paranormal Activity e
Insidious), insieme a Sébastien K. Lemercier (Assault on Precinct
13, Four Lovers) e ai partner della Platinum Dunes, Michael Bay
(Pain & Gain, Transformers franchise), Brad Fuller (The Amityville
Horror, A Nightmare on Elm Street) e Andrew Form (The Texas
Chainsaw Massacre, Friday the 13th).
Arriverà il 23 luglio in tutti i cinema mondiali
Anarchia – La Notte del Giudizio, seguito
de La Notte del Giudizio con
Ethan Hawke.
Il film questa volta avrà come protagonisti Frank
Grillo, Michael K.
Williams, Carmen
Ejogo, Zach
Gilford, Kiele
Sancheze Keith
Stanfield. Tornano al fianco dello
scrittore/regista/produttore James
DeMonaco alcuni protagonisti del primo
lavoro: Jason
Blum (Paranormal
Activity e Insidious), Sébastien
K. Lemercier (Assault on Precinct
13), Michael Bay, Brad
Fuller ( The Amityville
Horror, Nightmare on Elm Street)
e Andrew Form (Venerdì
13).
Di seguito trovate il trailer italiano e alcuni consigli del
produttore Jason Blum per sopravvivere alla Notte del Giudizio.
Universal Pictures
pubblica online tre nuove clip sottotitolate in italiano per
Anarchia – La notte del giudizio, il nuovo film di
James DeMonaco, seguito de La Notte
del Giudizio, che uscirà nei cinema nostrani il 23
luglio.
Anarchia la notte del
giudizio uscirà in Italia il 23 luglio e avrà
come protagonisti Frank
Grillo, Michael K.
Williams, Carmen
Ejogo, Zach
Gilford, Kiele
Sanchez e Keith Stanfield.
Tornano al fianco dello
scrittore/regista/produttoreJames
DeMonaco alcuni protagonisti del primo
lavoro:Jason Blum (Paranormal
Activity e Insidious),Sébastien
K. Lemercier (Assault on Precinct
13),Michael
Bay (Transformers), Brad
Fuller ( The Amityville
Horror, Nightmare on Elm Street)
eAndrew Form (Venerdì
13).
Dopo essere rimasti incollati
alle poltrone con il racconto della notte più violenta d’America,
tenetevi pronti a trattenere il fiato per questo nuovo
capitolo. Le emozioni sono quindi assicurate e la
tensione non mancherà per un film che sta già facendo parlare di
sè. Al fianco dello sceneggiatore, regista e produttore
James DeMonaco tornano per realizzare il nuovo capitolo del
thriller “LA NOTTE DEL GIUDIZIO” Jason Blum della Blumhouse
Productions (Paranormal Activity e Insidious), insieme a Sébastien
K. Lemercier (Assault on Precinct 13, Four Lovers) e ai partner
della Platinum Dunes, Michael Bay (Pain & Gain, Transformers
franchise), Brad Fuller (The Amityville Horror, A Nightmare on Elm
Street) e Andrew Form (The Texas Chainsaw Massacre, Friday the
13th).
Analeigh Tipton,
vista in Crazy Stupid Love al
fianco di Steve Carrel e Julianne
Moore, è stata scelta per interpretare il ruolo della
protagonista in Sadie, thriller
psicologico diretto da Craig Goodwill.
Il film ruota intorno a Sadie, una
scrittrice che viene invitata in Italia da un suo ex, insieme alla
sua amica Charlotte. Alla vigilia della pubblicazione del suo nuovo
romanzo, Sadie si trova in una villa dove tutto diventa pericoloso
e misterioso.
Nel cast del film
anche Jakob Cedergren e Peter
Gadiot. Le riprese si svolgeranno in Italia a
novembre.
L’attrice cubana Ana de
Armas ha conquistato critica e pubblico con il suo ruolo
nel film Blade Runner
2049, e da quel momento sta costruendo una carriera di
tutto rispetto partecipando a film di grande rilievo. Grazie al suo
talento e alla sua bellezza, l’attrice non manca di confermarsi una
delle più promettenti scoperte attoriali degli ultimi anni.
2. Ha recitato anche in
televisione. Prima di intraprendere la carriera
hollywoodiana, l’attrice ha recitato in alcune serie spagnole di
successo come El internado (2007-2010), recitandovi per 56
episodi, e in Hispania, la leyenda (2010-2011),
dove ha recitato in 17 episodi. Ha poi preso parte al film per la
TV Camino al Eden (2007).
Ana de Armas è Marilyn Monroe in
Blonde
3. Si è trasformata per il
ruolo. Nel 2022 l’attrice ha interpretato Marilyn Monroe
in Blonde. Per il
ruolo – che l’ha portata ad essere candidata come Miglior attrice
agli Oscar – oltre alla parrucca bionda, de Armas ha indossato
anche lenti a contatto blu e protesi dentarie per assomigliare di
più alla Monroe. Ha inoltre dichiarato in alcune interviste di aver
passato nove mesi a cercare di perfezionare la voce e l’accento
americano di Marilyn Monroe. Infine, ha affermato di non essersi
mai sentita sfruttata dalla nudità del film.
4. L’ologramma gigante di
Joi non ha la voce dell’attrice. Nel sequel del celebre
Blade Runner (1982), l’attrice ricopre il ruolo di
Joi, una dolce intelligenza artificiale olografica programmata per
essere l’amante ideale. Nel film la de Armas interagisce in
particolar modo con l’attore Ryan Gosling, il quale interpreta il
protagonista, l’agente K. Una curiosità sul personaggio, però, è
che quando verso il finale del film Joi compare sotto forma di
ologramma gigante come pubblicità del servizio di intelligenza
artificiale, questa versione “default” del personaggio non presenta
la voce dell’attrice, per sottolineare la sua differenza dalla Joi
conosciuta ad inizio film.
Ana de Armas in No Time To Die
5. È stata fortemente voluta
dal protagonista. Secondo quanto riferito, l’attore di
James Bond Daniel Craig ha
scelto personalmente l’attrice cubana Ana de Armas per interpretare
Paloma nel nuovo film della saga No Time To Die, dopo aver lavorato con
lei in Cena con delitto – Knives
Out, uscito per la prima volta solo quattro mesi prima di
quando No Time to Die doveva originariamente essere
rilasciato.
Ana de Armas e Chris Evans in
Ghosted
6. Ha sostituito una nota
attrice. Secondo il regista di Ghosted,
Dexter Fletcher, è stato lui a suggerire Ana De
Armas come sostituta di Scarlett Johansson per il ruolo di Sadie,
quando quest’ultima ha dovuto rinunciare a causa di conflitti di
programmazione con un altro progetto. Chris Evans, co-protagonista del film, ha
quindi chiamato immediatamente la De Armas per offrirle il ruolo. I
due avevano già lavorato insieme in Cena con delitto – Knives
Out.
Ana de Armas letale assassina in Ballerina
7. Sarà la protagonista
dello spin-off di John Wick. Il film
Ballerina
si concentra su una giovane assassina che cerca vendetta contro le
persone che hanno ucciso la sua famiglia. Per il ruolo della
protagonista, Lady Gaga era stata presa in considerazione,
ma alla fine la scelta è ricaduta sull’attrice cubana, che si è poi
preparata al ruolo allenandosi tanto nella danza quanto nel
combattimento.
Ana de Armas e l’ex fidanzato Ben
Affleck in Acque profonde –Deep Water
8. Ha avuto una relazione
con il noto attore. L’attrice, che è già stata sposata una
volta dal 2011 al 2013 con l’attore spagnolo Marc
Clotet, ha intrapreso all’inizio del 2020 una relazione
con il premio Oscar Ben Affleck. I due si
sono conosciuti sul set di Deep
Water e sono da subito diventati una delle coppie più
chiacchierate del momento. Nel gennaio del 2021, tuttavia, i due
hanno annunciato la separazione citando differenze
inconciliabili.
Ana de Armas è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un profilo verificato seguito da 14,1 milioni di persone. Qui,
con quasi duemila post, la de Armas è solita condividere foto o
video di suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi,
mentre compie particolari attività o visita luoghi specifici. Non
mancano però anche post dedicati alla sua attività di attrice, con
curiosità, dietro le quinte e immagini promozionali.
L’età, l’altezza e il fisico di Ana
de Armas
10. Ana de Armas è nata a
l’Havana, Cuba, il 30 aprile 1988. L’attrice ha un’altezza
complessiva di 168 centimetri. Sin da quanto si è imposta
all’attenzione di tutti, de Armas si è fatta naturalmente notare
anche per la sua bellezza e il suo fisico atletico. In più
occasioni, inoltre, ha dato prova di possedere ottime capacità
nell’esecuzione di scene che richiedono una certa prestanza
muscolare.
È un momento d’oro per la
bravissima Ana De
Armas, attrice cubana che quest’anno ha visto
esplodere la sua carriera grazie a Rian Johnson.
Già conosciuta come la splendida intelligenza artificiale
innamorata del personaggio di Ryan Gosling in
Blade Runner 2046, De Armas si è fatta
valere quest’anno in Cena con
Delitto – Knives Out, in cui ha dimostrato una
grande bravura, premiata con la nomination ai Golden
Globes.
Adesso, la vedremo nei panni di una
letale agente della CIA nel nuovo film di James
Bond, No Time To Die. In
occasione della promozione del film e in collaborazione con
Chopard, l’attrice ha posato per questo magnifico
servizio fotografico. Eccolo di seguito:
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in
Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto
vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un
vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
È dal 2012, anno di Killing
Them Softly, che lo sceneggiatore / regista Andrew
Dominik non si rimette dietro alla macchina da presa, ed
ora arriva il suo nuovo progetto, Blonde, un biopic
su
Marilyn Monroe che ha trovato in Ana de
Armas la sua protagonista.
L’attrice di Blade Runner 2049,
secondo Collider, è vicina al finalizzare il contratto per
interpretare la Monroe, nel film che sarà basato sul romanzi
Blonde
di Joyce Carol Oates. Il libro ha usato fonti biografiche e
storiche per raccontare una nuova storia incentrata sulla vita
interiore di Norma Jeane Baker, la donna dietro
l’idolo dello schermo e la tragica star. Emerge il ritratto di una
giovane donna fragile e dotata di un talento per la reinvenzione,
che ha usato quelle abilità per superare le grandi avversità.
Il libro è stato finalista sia per
il Premio Pulitzer che per il National Book Award, e Dominik ne è
stato talmente preso da scrivere l’adattamento della sceneggiatura
senza avere ancora i diritti, di getto. Da allora, il film è stato
nel limbo dello sviluppo, con varie possibilità per il nome
dell’attrice protagonista, da Naomi Watts a
Jessica Chastain.
Netflix sta al momento supportando
il progetto, ma Collider specifica che Ana de
Armas deve ancora firmare un accordo per accettare il
ruolo e il servizio di streaming non ha ancora dato la green light
alla sceneggiatura. Nonostante l’incertezza, il progetto di Dominik
non è mai stato tanto vicino alla concretizzazione come in questo
momento.
Il mondo si è innamorato di
Ana de Armas in Blade Runner 2049, e
abbiamo visto di recente l’attrice nel nuovo cortometraggio
Campari, Entering the Red
(potete vederlo a questo link), diretto da
Matteo Garrone e ambientato in un’affascinante
Milano notturna.
Vedremo presto Ana de Armas in
Yesterday di
Danny Boyle, ma anche in The
Informer di Andrea Di Stefano e in
Knives Out, il nuovo film di Rian
Johnson (Star Wars: Gli Ultimi
Jedi).
Dopo il folgorante esordio in
Blade Runner 2049, Ana De Armas è
diventata un volto conosciuto sulle copertine delle riviste di
tutto il mondo, e di seguito la vediamo, bellissima, nel nuovo
photoshoot di GQ.
Nel film diretto da Denis
Villeneuve, l’attrice nata a Cuba interpreta Joi,
l’intelligenza artificiale di cui è innamorato (e che sembra
ricambiare) K, il personaggio di Ryan Gosling.
Data la sua fisicità e l’intensità
della sua presenza scenica, possiamo aspettarci grandi cose da
questa classe ’88 cresciuta alla Havana.
Ana De Armas è in trattative per recitare in Ballerina,
il film spin-off di John Wick. Il primo film della
serie, uscito nel 2014, è valso alla Lionsgate un enorme successo,
che ha portato alla realizzazione di
diversi sequel e ora di uno spin-off al femminile.
Conosciuto solo come Ballerina,
il progetto è in sviluppo dal 2017. È stato poi riferito nel 2019
che il regista di Live Free or Die Hard,
Len Wiseman, avrebbe diretto il film. I fan hanno
avuto modo di capire come potrebbe essere un personaggio del
genere, protagonista di un film di questa serie, grazie al ruolo
che ha interpretato Angelica Huston in John Wick 3.
Dopo tutto questo tempo, sembra
adesso che Ballerina punti su
Ana De Armas nel ruolo di protagonista. Deadline
riporta che l’attrice è in trattative per interpretare il ruolo
principale, descritto come quello di una giovane assassina in cerca
di vendetta sulle persone che hanno ucciso la sua famiglia.
Abbiamo visto De Armas di recente in No Time to Die, e ancora
prima aveva già lavorato con Keanu Reeves nel film
Knock Knock. Non è chiaro, tuttavia, se Reeves
apparirà nello spin-off, ma il report di Deadline parla di una
possibilità concreta.
Il celebre fan artist BossLogic ha immaginato
l’attrice Ana de Armas nei panni di Poison
Ivy nel DCEU e realizzato due nuove bellissime fan art
ad hoc. Il personaggio dovrebbe apparire nell’attesissimo
spin-off Gotham City Sirens, in cantiere alla
Warner ormai da diverso tempo: il film, come rivelato da Margot
Robbie, è stato sospeso per permettere la
realizzazione di Birds of Prey, ma stando a quanto
dichiarato dal regista David Ayer, il progetto non sarebbe
assolutamente morto.
Nel film Harley
Quinn dovrebbe apparire al fianco di
Catwoman e Poison Ivy. Al momento
non sappiamo se il cinecomic verrà mai realizzato e, soprattutto,
chi saranno le attrice che andranno ad affiancare Margot
Robbie. Nell’attesa di eventuali nuovi dettagli,
BossLogic ha
condiviso via Instagram due nuove fan
art che immaginano Ana de Armas – reduce dal successo di
Cena con delitto – Knives Out e nel cast dell’attesissimo
No
Time to Die – nei panni del personaggio di Pamela
Lillian Isley.
Ana de Armas è un’attrice e modella cubana. Si
è fatta conoscere grazie all’horror Knock Knock con
protagonista
Keanu Reeves. La fama a livello internazionale è arrivata
grazie al ruolo dell’intelligenza artificiale Joi in Blade
Runner 2049 di Denis Villeneuve. Per la sua
interpretazione in
Cena con delitto – Knives Out ha ricevuto una
candidatura al Golden Globe. A novembre la vedremo nelle sale di
tutto il mondo in No Time to
Die, venticinquesimo capitolo della saga di
Bond.
Ana De Armas annuncia che lei e il team di
Ballerina hanno assunto una sceneggiatrice per
il film. Secondo Elle, de Armas ha ritenuto
fondamentale assumere una scrittrice per il progetto sin da quando
si è unita alla produzione. Dopo aver intervistato “tipo, cinque o
sei sceneggiatrici”, il team di Ballerina ha assunto l’attrice, regista e
sceneggiatrice vincitrice di un Oscar Emerald
Fennell. Dai un’occhiata alla dichiarazione completa di de
Armas di seguito:
“Era davvero importante per me
assumere una scrittrice, perché fino a quel momento, quando sono
stata coinvolta nel progetto, c’erano solo il regista, Len Wiseman,
e un altro ragazzo. E io ero tipo, ‘Non funzionerà. “Così ho
intervistato, tipo, cinque o sei scrittrici. Abbiamo assunto
Emerald Fennell, cosa di cui sono molto orgogliosa”.
Tuttavia, Ana De Armas non si sente a suo agio a
definirsi un’attrice action, nonostante i suoi ruoli in No
Time To Die, in questo progetto e in The Gray Man, che la vedono impegnata in scene
d’azione molto impegnative:
“La verità è che non avrei mai
pensato di diventare un attore d’azione. Non era il mio genere.
Devi stare attento, perché non è quello su cui voglio concentrarmi.
Non è qui che mi sento più a mio agio, a dire il vero, perché mi
sento ridicola. E ci vuole molto lavoro.”
Nonostante questa sua difficoltà,
c’è da dire che Ana De Armas è molto brava nelle scene
d’azione, come conferma The Gray Man, al cinema ora e dal 22 luglio su
Netflix.
Quando una storia
semplice viene raccontata attraverso un virtuosismo stilistico di
grande rigore e pregio artistico, anche i momenti più banali e
comuni della giornata diventano piccoli punti chiave per far
procedere una narrazione basata sulla levità del passo, della
parola e delle storie di quotidianità.
Una giornalista israeliana di
religione mussulmana, si reca in un quartiere di Gerusalemme per
realizzare un reportage. Qui entrerà in contatto con varie persone
del posto, tra cui alcuni anziani, restando sempre più colpita
dalle loro storie.
Ana
Arabia di Amos Gitai è stato
presentato in Concorso alla 70esima edizione della Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia, riscuotendo consensi e applausi
principalmente perchè il film, 84 minuti, è costituito da un unico
piano sequenza che si snoda all’interno di un cortile su cui
affacciano le abitazioni di una famiglia allargata nel cuore di
Gerusalemme. La protagonista, una bellissima Yuval
Scharf, tiene in piedi la storia, costituendo, forse suo
malgrado, il punto d’incontro, il destinatario prediletto di tutti
i racconti messi in piazza dagli abitanti di questo microcosmo
cittadino, che racchiude in sè tutte le caratteristiche di una
comunità autosufficiente.
Con maestria ed eleganza, rivelando
anche un grande talento per la gestione dello spazio e la scelta
della location, Gitai si immerge in vicoli e cortili, entrando in
case estranee che piano piano diventano note e così, insieme alla
protagonista, anche noi diventiamo padroni dello spazio, della
realtà che lo circonda e su cui si affacciano le casette basse dei
protagonisti.
Un vero e proprio saggio di regia,
Ana Arabia trova però un punto debole
nell’appeal che le storie raccontate hanno sul pubblico: blande,
con poche eccezioni, e forse non abbastanza coinvolgenti da rendere
il film un capolavoro.
Sarà nelle sale romane a partire dal
22 maggio Ana Arabia, il film di
Amos Gitai che all’ultima Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Green Drop Award
2013.
Dal 22
del mese per una settimana sarà in programmazione al Nuovo
Cinema Aquila di Roma dove il 23 maggioAmos Gitai sarà presente alla proiezione delle
20,30 per salutare il pubblico romano. Dal 29maggio il film uscirà su tutto il territorio
nazionale.
Il film arriva nelle sale italiane
poco dopo la grande retrospettiva su Gitai che
la CinémathèqueFrançaise gli
ha dedicato a Parigi (26 febbraio – 6 aprile). Ana
Arabiasarà distribuito da Boudu
distribuzione che ha deciso di scommettere sul film
acquistandolo per il territorio nazionale.
Filmato in una unico piano sequenza
di 81 minuti, Ana Arabia è un momento
nella vita di una piccola comunità di reietti, ebrei e arabi, che
vivono insieme in una enclave dimenticata al “confine” tra Jaffa e
Bat Yam in Israele.
Un giorno, Yael, una giovane
giornalista decide di visitare il luogo; in quelle baracche
fatiscenti tra i frutteti carichi di limoni, circondate da
gigantesche abitazioni popolari, scopre una serie di personaggi
distanti dai cliché con i quali viene descritta la regione. Yael ha
la sensazione di aver scoperto una miniera di umanità. Non pensa
più al suo lavoro. Le facce e le parole di Youssef e Miriam, Sarah
e Walid, e dei loro vicini e amici la introducono alla vita, ai
sogni e alle speranze, agli amori ai desideri e alle illusioni. La
loro relazione con il tempo è diversa da quella della città che li
circonda. In quel luogo provvisorio e fragile, c’è la possibilità
di coesistere, di vivere insieme. Una metafora universale.
Ana
Arabia, riconosciuto Film D’Essai e inserito nel
progetto Schermi di Qualità 2014. Il film uscirà in versione
originale sottotitolata in italiano.
Dopo Roma il film uscirà a: Torino,
Bologna, Genova, Firenze, Napoli, Udine, Pordenone, Trieste,
Palermo, Catania, Cagliari, Pescara, Ferrara, Fermo, Pisa, Lucca,
Carpi, Paterno’.
Poco dopo aver completato An
Elephant Sitting Still, il romanziere e cineasta cinese
Hu Bo si è tolto la vita a 29 anni. Presentato al
Festival di Berlino, il film di quattro ore ha
ricevuto un’accoglienza incredibile, e questo ha resa ancora più
dolorosa la prematura dipartita di Hu Bo.
KimStim e la Film Society of Lincoln
Center hanno diffuso un trailer del film, che sarà distribuito in
USA a partire dall’8 marzo, dopo un lungo percorso di successo nei
circuiti festivalieri di tutto il mondo.
Ecco la premessa del film, che è
opportunamente lunga: “Sotto il cielo cupo di una piccola città
nel nord della Cina, le vite di diversi protagonisti si intrecciano
in questa furiosa storia di rabbia nichilista. Mentre protegge il
suo amico da un pericoloso bullo della scuola, il sedicenne Wei Bu
spinge il tormentatore giù per una scala. Wei scappa dalla scena e
in seguito apprende che il bullo è stato ricoverato in ospedale e
gravemente ferito.
Il vicino di Wei, il sessantenne
Wang Jin, è allontanato dalla sua famiglia e, senza niente da
perdere, decide di unirsi a lui. Più tardi alla coppia si unisce
Huang Ling, compagna di classe di Wei. È tormentata da una
relazione distruttiva con un ufficiale scolastico sposato.
Insieme, questo trio improbabile
e disperato decide che la loro unica speranza è fuggire mentre il
fratello gangster del bullo, i genitori infuriati e le autorità
vendicative della scuola vanno tutti alla feroce ricerca di Wei
dall’altra parte della città. Mentre Wei si fa strada attraverso il
deserto urbano, inizia a fare i conti con la sua stessa vita
perduta.
Alla fine, sale su un autobus a
lunga percorrenza con Huang e Wang verso una città della Manciuria,
dove si dice che un elefante del circo si stia fermando immobile,
apparentemente ignaro del dolore e delle tribolazioni del mondo in
generale.”
Continua come sempre il nostro
viaggio tre le nuove generazioni di attori e attrici. Dopo avervi
parlato di Madelyn
Cline, Madison Bailey, Aron
Piper e molti altri ancora, oggi è la volta di una
giovanissima dai capelli rossi. La piccola Amybeth
McNulty, protagonista di Chiamatemi
Anna, la serie Netflix
ispirata al romanzo Anna dai Capelli Rossi, è
riuscita a conquistare il cuore degli spettatoti di tutto il
mondo.
Se non avete ancora avuto modo di
innamorarvi della nuova piccola Anna dai capelli rosssi targata
Netflix e della sua giovane interprete, qui troverete tutto
quello che c’è da sapere su Amybeth McNulty.
Amybeth McNulty film e serie tv:
gli inizi della sua carriera
Amybeth McNulty, età 19
anni, nata il 7 novembre del 2001 a
Donegal Town, in Irlanda, è un’attrice di origini
miste, con padre irlandese e madre
canadese. Grazie ai suoi genitori, Amybeth ha la
doppia cittadinanza irlandese e canadese ed ha potuto quindi
esplorare a fondo le culture di entrambi i paesi.
Data la sua giovane età, della sua
vita privata e della sua istruzione si conosce ancora poco. Da
quello che sappiamo, la sua carriera comincia relativamente presto,
quando Amybeth ha appena tredici anni. La sua prima esperienza
cinematografica risale infatti al 2014 quando
prende parte al film A Risky Undertaking, diretto
da Ariadne Pleasant.
Negli anni successivi la vediamo
anche alle prese con piccoli ruoli in alcune serie tv come
Agatha Raison (2014), Clean Break
(2015) e The Sparticle Mystery (2015). Il progetto
cinematografico più importante al quale partecipa, tuttavia, arriva
nel 2016 quando Amybeth viene scelta per un piccolo ruolo nel film
Morgan, diretto da Luke Scott,
figlio del celebre Ridley Scott.
Ambientata in in futuro prossimo e
sconosciuto, il film racconta la storia di Morgan, uno sorta di
sofisticatissimo robot dalle sembianze umane, creato in laboratorio
per essere impiegato in campo militare e non solo. Grazie alle
modifiche apportare dagli scienziati del progetto, Morgan è dotata
di un’intelligenza senza precedenti, di abilità militari e
deduttive straordinari e inoltre sembra in grado di comprendere e
replicare ogni emozione umana.
Trattata come un semplice robot, un
esperimento di laboratorio, Morgan viene tenuta rinchiusa in una
cella dove, insieme alla sua età, cresce anche la sua rabbia e la
sua voglia di vendetta e libertà. Nel film diverse attrici
interpretano il ruolo della protagonista, ovvero, Courtney
Caldwell (Morgan a 5 anni), Amybeth
McNulty (Morgan a 10 anni) e Anya
Taylor-Joy.
Amybeth McNulty in Chiamatemi
Anna: la serie evento di Netflix
La prima vera occasione per
Amybeth McNulty, tuttavia, arriva nel
2017 quando viene scelta per interpretare il ruolo
della protagonista nella nuova serie Netflix dal
titolo Chiamatemi
Anna. Tratta dal celebre romanzo di formazione
Anna dai Capelli Rossi di Lucy Maud
Montgomery, la serie racconta delle avventure della
piccola Anna e della sua difficile infanzia.
Alla fine del XIX secolo, il 23
marzo nella piccola cittadina di Bolingbroke, nella Nuova Scozia,
nasce la piccola Anna Shirley, figlia di Walter e Bertha Sherley,
sue insegnanti di scuola superiore. A tre mesi dalla nascita di
Anna, i due purtroppo vengono a mancare a causa di una grave
malattia infettiva e la piccola si trova improvvisamente sola al
mondo. Anna viene quindi affidata alla vicina, la Signora Thomas, e
alla sua famiglia. La donna però si rivela essere una madre
adottiva completamente inadatta; oltre ad avere un marito violento
e alcolizzato che picchia Anna, la donna costringe la ragazzina a
occuparsi dei suoi figli.
Un giorno però, mentre il signor
Thomas sta picchiando Anna, l’uomo ha un infarto e stramazza al
suolo. Distrutta dalla morte del marito e in collera con la
bambina, la signora Thomas manda via Anna che, all’età di otto
anni, viene affidata alla signora Hammond, moglie e madre di ben
otto figli. L’intera famiglia vive in una casa fatiscente in riva a
un fiume e cerca di sopravvivere come meglio può. Anche Anna, nel
suo piccolo, cerca di aiutare prendendosi cura dei suoi fratellini
adottivi.
Tuttavia, anche la sua permanenza
dagli Hammond ha vita breve. Due anni dopo, infatti, a causa della
morte del signor Hammdon, Anna è costreta a cambiare nuovamente
casa e finisce nell’orfanotrofio di Hopetown. Qui la piccola resta
per soli quattro mesi durante i quali cerca in tutti i modi di
mantenere un atteggiamento positivo.
Nonostante infatti Anna sia ormai
rimasta sola al mondo e nessuno sembri disposto ad accoglierla in
famiglia, la piccola fa leva sulla sua incredibile immaginazione
per sfuggire alla tristezza che la circonda. Anna è un’anima
gentile e sognatrice intrappolata in un modo di pragmatica
rassegnazione.
Nella prima stagione della serie,
Anna viene affidata dall’orfanotrofio a due anziani fratelli,
Marilla (Geraldine James) e Matthew Cuthbert
(R.H. Thomson). I due, entrambi senza moglie,
marito né figli, gestiscono una fattoria chiamata Green Gables
nella città di Avonlea, in Canada ed hanno bisogno di qualcuno che
li aiuti per mandare avanti l’attività. Matthew, ormai vecchio e
malato di cuore, decide di comune accordo con la sorella di
adottare un ragazzo dall’orfanotrofio affinché li aiuti col lavoro
nei campi.
Dalla Nuova Scozia, tuttavia, viene
inviata la piccola Anna, ormai tredicenne, contenta di aver
finalmente trovato una famiglia. Ma Anna non è esattamente ciò che
i Cuthbert si aspettano. Nonostante la delusione iniziale, Matthew
e Marilla restano colpiti dalla triste storia della ragazzina e
decidono di tenerla con loro.
La serie Chiamatemi
Anna, disponibile in streaming su Netflix, ad oggi
conta al suo attivo ben 3 stagioni e 27
episodi. Nonostante il successo ottenuto dalla serie,
proprio pochi giorni dopo l’uscita della terza stagione, Netflix ha
annunciato la cancellazione di Chiamatemi
Anna.
Amybeth McNulty 2020: i nuovi
progetti
Grazie alla sua incredibile
interpretazione nella serie Chiamatemi Anna, la popolarità della
piccola Amybeth McNulty è cresciuta a dismisura.
Dopo la cancellazione della serie, infatti, Amybeth ha subito
cominciato a lavorare su due nuovi progetti che ad oggi, a causa
della pandemia da Coronavirus, sono fermi in fase di
post-produzione.
Il primo dei due film bloccati
dalla pandemia è Maternal, diretto da
Megan Follow. Il film racconta la storia di
Charlie McLoad (Amybeth McNulty), una sedicenne
che, in macchina per raggiungere il matrimonio del padre, resta
coinvolta in un gravissimo incidente. Durante la corsa in ospedale
e i tentativi di rianimazione dei medici, per qualche breve
istante, Charlie muore sul tavolo operatorio.
Durante questi secondi cruciali, la
ragazza vive un’esperienza di pre-morte e il suo spirito si
ricongiunge con quello della defunta madre Claire (Megan
Follow). Quest’incontro inaspettato, a metà strada tra lad
vita e la morte, renderà la loro imminente separazione ancor più
dolorosa. Riuscirà Charlie a tornare indietro verso la vita? Ma
soprattutto, riuscirà Claire a dire di nuovo addio alla sua
bambina?
Il secondo film in attesa è
Black Medicine, scritto e diretto da Colum
Eastwood. In questa seconda pellicola, un thriller in
piena regola, ci troviamo immersi nel mondo della criminalità
organizzata. Bernadette (Orla Brady) è un medico
che lavora per il mercato nero, prestando i suoi servigi ai
criminali più feroci e violenti. Durante una delle sue operazioni
illecite per conto dei suoi loschi capi, Bernadette incontra Áine
(Amybeth McNulty), una giovane ragazza in fuga
proprio dai suoi datori di lavoro. La donna dovrà quindi decidere
se aiutare Áine onorando il suo giuramento medico o rischiare di
compromettere la sua posizione all’interno dell’organizzazione
criminale.
Amybeth McNulty su Instagram
Nonostante Amybeth sia molto attiva
sui social e in particolar modo su Instagram e Twitter, ad oggi
sappiamo ancora poco della vita privata dell’attrice. In molti,
negli ultimi anni, si sono chiesti se la McNulty avesse o meno una
storia segreta con Lucas Jade Zumann, suo collega
e interprete del personaggio di Gilbert Blythe nella serie
Chiamatemi Anna.
In occasione del mese del Pride
2020, l’attrice ha utilizzato il suo profilo Twitter per fare
coming out. La dolce Anna dai capelli rossi – o meglio, biondi! -,
ha dichiarato di esser bisessuale, notizia che è stata accolta con
grande entusiasmo dai suoi fan che l’hanno supportata e riempita di
messaggi incoraggianti sui social.
Well, I think I just accidentally came out
hahaha happy pride month lovelies🏳️🌈❤️
Per restare sempre aggiornati sulle
avventure professionali e provate di Amybeth
McNulty, vi consigliamo di seguire i suoi account
ufficiali Instagram e Twitter.
Ecco il trailer originale e il
poster del documentario Amy Winehouse, che si
intitola semplicemente Amy e che è stato
presentato al Festival di Cannes.
Il documentario
Amy, prodotto da A24, racconta della vita
e della carriera della Winehouuse, e comprense video mai viste e
canzoni inedite. Asif Kapadia ha diretto il
progetto.
Il film uscirà nelle sale
britanniche a luglio per l’anniversario della morte della
Winehouse.
5 Grammy Awards, 15 centimetri di
pettinatura e un’estensione vocale di 3 ottave e un semitono:
Amy Winehouse ha scosso il mondo intero con le sue
doti vocali e con il suo stile inconfondibile.
Il 15, 16 e 17 settembre verrà
mostrato nelle sale italiane Amy, il
documentario sulla sua vita, diretto da Asif
Kapaida (qui la nostra recensione).
L’uscita del film è un’occasione per ricordarla e per celebrare il
compleanno dell’artista, che il prossimo 14 settembre avrebbe
compiuto 32 anni.
Per quest’occasione Stylight,
piattaforma di moda internazionale, ha raccolto in
un’infografica 20 oggetti iconici che rappresentano questa
meravigliosa artista. La trovi in allegato in formato jpeg, oltre
che alla nostra pagina http://love.stylight.it/amy-winehouse/, che
raccoglie anche diverse curiosità.
Amy è stata infatti anche icona di
stile: 15 tatuaggi rockabilly, acconciatura cotonata,
eye-liner spesso, reggiseno di pizzo rosso e abiti e accessori
ispirati agli anni ‘60 sono i suoi segni distintivi che sono
apparsi sulle passerelle di diverse case di moda come Chanel e
Michael Kors.
Amy Winehouse come
non l’abbiamo mai vista. Una vita vissuta al massimo, sul filo del
rasoio, tra matrimoni non riusciti, alcool, droghe e un talento
enorme per una personalità così fragile. Tutto questo apparirà in
un film-documentario, dedicato alla memoria della celebre
cantautrice britannica, scomparsa il 23 luglio 2011 alla giovane
età di 27 anni, come altri grandi del passato quali Jim Morrison,
Janis Joplin, Jimi Hendrix.
L’annuncio è stato dato
dalla Focus Features International. Il
regista che si occuperà della produzione è l’ìnglese Asif
Kapadia, già autore di un altro film-documentario
intitolato Senna e incentrato sulla vita del grande pilota
brasiliano. Un film che gli valse già due Bafta, gli Oscar
britannici. Kapadia dovrebbe concentrarsi sulla produzione
musicale di Amy Winehouse e sull’eredità artistica lasciataci,
senza trascurare gli aspetti oscuri e controversi della vita della
cantante.
Il produttore James
Gay-Rees si è detto entusiasta è sicuro che l’opera saprà
emozionare il pubblico, senza necessità di sensazionalismi, ma
attenendosi allo stile documentaristico, con un contributo di
immagini e video inediti, filmati d’archivio e intervista ad amici
e parenti di Amy Winehouse.
Per ora le informazioni riguardo al
film sono molto limitate, titolo e data di uscita non sono stati
annunciati, anche se sembra probabile che la pellicola possa vedere
il buio delle sale cinematografiche nel 2014.
La comica Amy
Schumer non esita a ostentare la sua sensualità nel nuovo
servizio per GQ e lo fa entrando nell’universo di
Star
Wars assieme a C-3PO, R2-D2, Chewbacca e gli
altri. L’attrice è protagonista del prossimo film di Judd
Apatow, Trainwreck al fianco di Brie Larson,
Tilda Swinton, Colin Quinn, Barkhad Abdi, Mike Birbiglia, Jon
Glaser, Vanessa Bayer, John Cena, Ezra Miller, LeBron James, Method
Man, Norman Lloyd, Jim Norton, Daniel Radcliffe e Marisa
Tomei.
In accordo con Variety, Amy
Schumer non sarà più la protagonista del live action su
Barbie.
La notizia è stata comunicata dalla stessa attrice tramite un
comunicato ufficiale:
Purtroppo, non posso più
onorare l’impegno con Barbie a causa di conflitti di
programmazione. Il film è stato davvero molto amato e la Sony e la
Mattel sono partner magnifici. Sono dispiaciuta, ma non vedo l’ora
di vedere il film su Barbie sul grande schermo.
La notizia del casting di Amy per
il ruolo di Barbie
nel film aveva generato qualche polemica per via del fatto che
l’attrice non è convenzionalmente magra, anzi sfoggia con il giusto
orgoglio un corpo sano. Con ironia e intelligenza, la Schumer seppe
mettere a tacere le polemiche.
Di recente, Amy
Schumer ha lavorato a Thank You For Your
Service, una svolta drammatica nella sua carriera da
commediante, in cui recita al fianco di Miles
Teller, ed è ancora coinvolta in un progetto, non meglio
definito, che la vedrà firmare una sceneggiatura a quattro
mani con la collega e amica Jennifer Lawrence.
Quello che fino ad esso si sa e che
il film su Barbie è
completamente in mano alla Sony e che avrà come
modelli Big con Tom Hanks,
Come d’Incanto con Amy Adams e
anche Splash – Una sirena a Manhattan.
Judd
Apatow e Amy Schumer. Questa
sarà la coppia novità al lavoro nel mondo del cinema. Il
produttore, regista, sceneggiatore statunitense (il cui ultimo film
da regista è Questi sono i 40)
collaborerà con la comica, salita alla ribalta grazie alla sua
serie Inside Amy Schumerin
onda su Comedy Central, da lei scritta e interpretata.
Amy Schumer ha infatti lavorato
alla sceneggiatura originale del prossimo film di Apatow, dal
titolo Train Wreck. L’attrice, secondo
The Hollywood Reporter, sarà anche la protagonista della
pellicola.
Il nuovo progetto di Apatow, Train
Wreck, sarà infatti basato su una sceneggiatura originale
scritta dalla Schmer che, secondo The Hollywood
Reporter, sarà anche la protagonista. L’estro e l’umorismo
irriverente del regista saranno quindi accompagnati dalla
creatività della Schumer. Il film racconterà la storia di una
ragazza, goffa e impacciata, che tra mille disavventure cerca di
ricostruire la propria vita.
Al momento si sta svolgendo il casting, nella
città di Los Angeles.
“Appena ho visto che entrambe
eravamo nominate, ho eliminato il suo numero di cellulare perché
ovviamente la nostra amicizia è finita. A questo punto è ‘ognuno
per sè’, non voglio che lei sia gentile e entri nella mia
testa”.
Amy Schumer non si
smentisce e commenta così la sua nomination ai Golden Globes 2016 a
EW.
Amy Poehler ha
chiaramente ha di recente diretto Wine Country per
Netflix, in cui ha anche recitato, e l’esperienza
le è così tanto piaciuta che si sta preparando per il bis, sempre
in associazione con la piattaforma di streaming. Poehler girerà
l’adattamento del romanzo di Jennifer Mathieu,
Moxie.
Tamara Chestna ha
scritto la sceneggiatura del film, che racconta la storia di una
ragazza di 16 anni che vive in una piccola città che si ispira al
passato di sua madre che faceva parte del movimento punk
underground Riot Grrrl, e la usa come catalizzatore per iniziare
una rivoluzione femminista nel suo liceo.
Non si sa ancora chi farà parte del
cast (e se Poehler avrà un ruolo davanti alla telecamera come è
capitato per il film precedente), ma le riprese inizieranno in
autunno.
Poehler fa anche parte della squadra
dietro la serie di loop del tempo Russian Doll, che ora è su
Netflix. Per quanto riguarda Wine Country, quello
arriverà al servizio il 10 maggio.
Amy
Poehler, nei cinema americani con la sua voce (è Joy in
Inside Out) potrebbe essere entrata a far
parte del cast di The House, al fianco di
Will Ferrell, stando a quello che dichiara
Variety.
Il film, scritto da Brendan
O’Brien e Andrew J. Cohen, vede
protagonista una coppia che decide di aprire un casinò illegale
insieme ai suoi vicini rimediare a un crimine commesso in
precedenza. A produrre il film ci sarà la New Line con 40
milioni di dollari, cifra piuttosto consistente per una commedia
“classica”. Il film dovrebbe uscire nel 2016 e le riprese
cominceranno ad agosto.
Poehle e
Ferrell hanno già collaborato in
Blades of Glory – Due Pattini per la
Gloria, se le trattative andassero a buon fine i due
torneranno a recitare insieme.
Da bambina giocavo con le Barbie
immaginando che fossero Lois e Clark. Adoravo Lois Lane che
affiancava Christopher Reeve e inventavo storie su
di loro. Avevo una cotta per Superman.
Usavo la carta stagnola per riprodurre il ghiaccio di
Superman II, quando lui decide di
rinunciare ai suoi poteri per Lois al fine di diventare mortale e
stare con lei.
Lois Lane era completamente estranea
al mondo in cui vivevo. Era stupendo vedere questa donna
indipendente in una grande metropoli che metteva a repentaglio la
sua vita in nome della verità. Lois era una figura rivoluzionaria.
Oggi una donna reporter non suscita stupore, non ci stupisce una
donna in missione a Baghdad o in Siria. E speriamo di continuare su
questa strada. (Ma dobbiamo tutt’ora superare la disparità dei
compensi fra uomini e donne!)
La cosa essenziale che caratterizza
il rapporto fra Superman e Lois è la fiducia. Lui si fida di lei
perché Lois gli consente di essere vulnerabile. E lei gli affida la
sua vita. In qualità di giornalista, Lois crede nella speranza e
nell’integrità, eppure è esausta. Prendere qualcuno in parola è una
cosa nuova per lei. Superman rappresenta la speranza e l’integrità,
quindi riesce a familiarizzare con lei grazie al suo lato
ottimista. Il lavoro di Lois non consiste nella conquista di
attenzioni o premi. Si tratta della ricerca della verità.
Lois garantisce l’equilibrio di
Superman. Senza di lei, sarebbe comunque fisicamente forte, ma Lois
è una superdonna a modo suo dal punto di vista emotivo. Non si
tratta semplicemente di essere dotati di forza fisica, velocità o
invisibilità. Nessuno può reggere il confronto fisico con Superman,
ma essere alla pari non significa possedere le stesse forze. La
stessa cosa accade a me e mio marito: lui ha le sue potenzialità,
io ho le mie, ma siamo più forti soltanto quando uniamo le forze.
Ciò che rende umano Superman è la sua relazione con una donna forte
e la conseguente possibilità di mostrare una debolezza umana. È
questo a renderlo mortale.
Inoltre adoro la volontà di Lois di
mettere da parte le sue paure. Valuta i rischi e dice:
“Probabilmente è una pessima idea, ma lo farò comunque”. È una cosa
che cerco di insegnare a mia figlia: non si tratta di essere senza
paura, ma di superare le tue paure e provarci sempre. Anche se
molte donne stanno conquistando ruoli che vengono tradizionalmente
considerati maschili, penso che sia importante avere un posto in
cui mostrare la tua versione di femminilità. Ho lavorato molto su
questo aspetto: essere forte ma anche dolce allo stesso tempo. Mi
sento più sicura se so di avere un posto in cui essere me
stessa.
Indubbiamente la posta in gioco è
più alta nel rapporto fra Superman e Lois, perché affrontano una
minaccia che mira al dominio sul mondo. Ma hanno problemi simili a
quelli delle altre coppie, relativi alle questioni fondamentali. In
Batman v Superman i loro problemi riguardano la
comunicazione, la capacità di parlare con l’altro e di fidarsi
delle sue parole. Un po’ come quando chiedo a mio marito: “Ci sarai
quando avrò ottant’anni?”. E bisogna credere che quando dicono di
sì, lo intendono davvero. È difficile per ogni coppia.
Penso che il focolare domestico di
Lois e Superman sia molto bello. Secondo me, cucina meglio lui. Lei
viaggia molto per lavoro, quindi magari si limita al servizio in
camera. Superman è sempre in giro, va da un posto all’altro, dunque
sa badare a se stesso. Ma non sono una coppia eccitante,
probabilmente si rilassano a casa. Forse a Lois piace guardare i
notiziari e cerca di convincerlo a guardare The Bachelor.
Ma a Superman non interessa, è impegnato a preparare la cena. E
immagino che lui le massaggi i piedi.
Spero che in futuro la storia di
Lois e Superman continui a essere raccontata. Come una vacanza. Non
credo che faranno un film intitolato “Lois e Superman in vacanza”,
ambientato all’Atlantis Resort alle Bahamas. Ma hanno bisogno di un
po’ di leggerezza. Loro due e basta, dimenticando i reportage di
lavoro, il mondo in pericolo… solo una bella capanna!
Amy Adams, classe 1974, si affaccia
al mondo del cinema letteralmente in punta di piedi. Nata in Italia
(precisamente a Vicenza) da genitori statunitensi, quando frequenta
ancora il liceo inizia a cantare nel coro scolastico e a prendere
lezioni di danza. Il suo sogno è diventare una ballerina classica,
ma a causa di alcune vicissitudine legate alla propria salute,
decide di lasciar perdere il ballo e dedicarsi anima e corpo alla
recitazione. A Castle Rock (in Colorado)Amy Adams viene notata da un
regista teatrale di Minneapolis che la convince a trasferirsi nel
Minnesota, dove ottiene il suo primo ruolo cinematografico nella
commedia nera del 1999 Bella da morire.
Trasferitasi definitivamente a Los Angeles, inizia una lunga
gavetta televisiva che la porterà, nel 2002, a conquistare il suo
primo ruolo in una produzione di una certa importanza, ossia in
Prova a prendermi di
Steven Spielberg, accanto a
LeonardoDiCaprio e Tom
Hanks. Il passaggio dall’anonimato alla notorietà è
relativamente breve.
Amy Adams: la
principessa Disney che ha stragato Hollywood
Nel 2005 balza
all’attenzione della critica quando interpreta il ruolo di Ashley
Johnsten nella commedia drammatica indipendente
Junebug, ruolo per il quale riceve la sua prima
nomination agli Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista. La
vera svolta avviene però due anni dopo, grazie alla Walt Disney
Pictures, che la sceglie per il ruolo della principessa Giselle nel
film Come d’Incanto, una delle commedie
fantastiche sfornate dalla Casa di Topolino più amate degli ultimi
anni, non solo per la miriade di riferimenti al magico mondo della
Disney che fungono sia da parodia che da omaggio, ma anche e
soprattutto per la delicata e meravigliosa interpretazione di Amy,
che riesce a far breccia nel cuore del pubblico anche grazie
all’aiuto delle sue straordinarie doti canore e di canzoni divenute
ormai dei piccoli grandi classici della tradizione musicale
disneyana come “Happy Working” e “That’s How You Know”. Grazie al
ruolo nel film di Kevin Lima, in cui recita al fianco di Patrick
Dempsey, James Marsden e del premio Oscar Susan Sarandon, Amy
ottiene la sua prima nomination ai Golden Globe come Miglior
Attrice Protagonista (Musical/Comedy).
Pubblico e critica si sono
finalmente accorti all’unanimità del suo straordinario talento di
Amy Adams, che saggiamente riesce a non restare imprigionata nel
ruolo della “damsel in distress” per scegliere fin da subito ruoli
femminili forti e di spessore, dividendosi senza paura di etichette
o pregiudizi tra prodotti indipendenti, opere d’autore e pellicole
mainstream. Dopo l’esperienza al fianco di Emily Blunt nella
commedia drammatica Sunshine Cleaning, Amy si
trova a lavorare per ben due volte al fianco della più grande
attrice vivente: stiamo parlando del tre volte premio Oscar Meryl
Streep, che divide lo schermo con Amy ne Il Dubbio
(2008) e in Julie & Julia (2009). Due pellicole
agli antipodi (la prima è un dramma tratto dall’omonimo testo
teatrale vincitore del Premio Pulitzer di John Patrick Shanley, la
seconda una commedia incentrata sulla vita della cuoca e
personaggio televisivo Julia Child) che dimostra l’innata capacità
della Adams di passare con estrema disinvoltura da sceneggiature di
ferro che richiedono di confrontarsi con temi scottanti a prodotti
d’intrattenimento più leggeri e godibili. Grazie
all’interpretazione di Sorella James ne Il Dubbio, Amy
conquista la sua seconda nomination agli Oscar, sempre come Miglior
Attrice Non Protagonista.
5 Nomination agli Oscar per
Amy Adams
Il 2010 segna ufficialmente l’anno
della svolta per la carriera di Amy Adams, che
inizia ad essere richiesta dai migliori registi in circolazione. In
quell’anno è tra i protagonisti del nuovo film che segna il ritorno
dietro la macchina da presa dell’acclamato regista David O. Russell
dopo ben 6 anni di assenza: la pellicola in questione è The
Fighter, l’appassionante cronistoria del pugile americano
di origine irlandese Micky Ward, in cui l’immagine di ragazza acqua
e sapone offerta dalla Adams fino al quel momento lascia il posto
ad uno dei ruoli più sporchi e tormentati – ma anche sexy se
vogliamo – della sua carriera. Grazie al personaggio di Charlene
Fleming ottiene la sua terza candidata agli Oscar (sempre come
Miglior Attrice Non Protagonista), questa volta vedendosi soffiare
via l’ambita statuetta dalla sua diretta concorrente Melissa Leo,
candidata nella medesima categoria per il medesimo film.
Due anni dopo interpreta il ruolo
che, per molto tempo, è forse considerato il suo più completo e
maturo. Diretta dal grandissimo Paul Thomas
Anderson, Amy Adams affianca
Joaquin Phoenix e il compianto Philip
Seymour Hoffman (con il quale aveva già lavorato ne Il
Dubbio) nel drammatico The Master,
un’autentica opera d’arte parzialmente ispirata al personaggio di
Lafayette Ron Hubbard, fondatore di Scientology; un viaggio
magnetico e potente nella psiche umana che si serve di uno dei più
migliori registi del nuovo cinema americano e di tre attori in
assoluto stato di grazia. Ancora un altro incredibile successo per
Amy e ancora un’altra nomination agli Oscar (sfortunatamente sempre
come Miglior Attrice Non Protagonista). Nello stesso anno
recita anche al fianco di Clint Eastwood e
Justin Timberlake del dramma sportivo Di
Nuovo in Gioco, che non riceve particolari consensi da
parte della critica, uscendo in sordina e passando quasi
inosservato al grande pubblico.
Amy Adams nel
mondo dei cinecomics
Il 2013 rappresenta un’altra annata
decisamente fortunata nella carriera di Amy Adams:
l’attrice cede al fascino ormai inarrestabile dei cinecomcs e
ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come Miglior Attrice
Protagonista. Il regista Zack Snyder la sceglie per interpretare il
ruolo di Lois Lane, la giornalista del Daily Planet di Metropolis,
nonché interesse sentimentale di Clark Kent, ne L’Uomo
d’Acciaio, reboot cinematografico dedicato alle avventure
di Superman che dà ufficialmente inizio al DC
Extended Universe, universo cinematografico condiviso ad opera
della Warner Bros., basato sui personaggi dei fumetti DC Comics.
Contemporaneamente, l’attrice rinnova il sodalizio artistico con
David O. Russell, che la sceglie nuovamente per il suo nuovo film,
American Hustle, affidandole questa volta il ruolo
della protagonista al fianco di Christian Bale
(con il quale aveva già condiviso il set in The Fighter),
Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Jeremy
Renner. L’interpretazione di Sydney Prosser offre la
possibilità ad Amy di regalare una performance fuori dalla sua
rispettiva media. Il risultato è folgorante, immediato e concreto:
l’attrice vince il suo primo Golden Globe come Miglior Attrice
Protagonista (Musical/Comedy) e riesce finalmente ad ottenere la
sua prima candidature all’Oscar come Miglior Attrice Protagonista.
Nel mezzo, ha anche la possibilità di recitare nel meraviglioso
Her di Spike Jonze, una
struggente storia d’amore travestita da melodramma di fantascienza
in cui torna a fare coppia con Joaquin Phoenix
dopo l’esperienza in The Master.
Amy Adams lavora
ormai senza sosta, e nel 2014 è la protagonista del secondo film
biografico di Tim Burton (dopo Ed Wood), dal titolo
Big Eyes,
pellicola in cui l’attrice interpreta la celebre pittrice degli
anni ’50 e ’60 Margaret Keane, al fianco di Christoph Waltz, che
veste invece i panni del marito Walter Keane, ritenuto per anni il
vero autore delle opere della moglie che rivoluzionarono l’arte
americana. Il film non viene lodato dalla critica, ma grazie
all’interpretazione della Keane, Amy vince il suo secondo Golden
Globe come Miglior Attrice Protagonista (Musical/Comedy), venendo
però ingiustamente esclusa dalla cinquina degli Oscar 2015.
Dopo un anno di inattività (durante
il quale convoglia a nozze con l’attore e artista Darren Le
Gallo, conosciuto nel 2000 e dal quale, nel 2010, ha avuto
una figlia di nome Aviana Olea, in ricordo delle sue origini
italiane), il 2016 vede Amy Adams tornare
prepotentemente sugli schermi con ben tre progetti, due dei quali
particolarmente attesi. Oltre a riprendere il ruolo di Lois Lane in
Batman v Superman Dawn of
Justice (diretto ancora una volta da Zack
Snyder), l’attrice è la protagonista di due dei più attesi
film della stagione cinematografica in corso, che forse (e noi ce
lo auguriamo) riusciranno a consacrare definitivamente il suo
ingresso nell’olimpo della grande famiglia degli Academy
Awards.
Atteso per il prossimo 17 novembre
nelle sale italiane è infatti Animali
Notturni, il secondo film da regista del noto stilista
Tom Ford, vincitore del Gran Premio della Giuria alla 73esima
edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia. Nel film, tratto dal romanzo “Tony and Susan” di Austin
Wright, Amy Adams è assolutamente spettacolare. La principessa
Giselle ha lasciato spazio ad un’attrice vera e sincera capace di
entrare nel profondo dell’anima delle donne che interpreta per
restituire allo spettatore ritratti delicati, sfaccettati e
affascinanti. Lo stesso discorso vale per Arrival, lo sci-fi diretto da
Denis Villeneuve basato sul racconto “Storia della
tua vita” di Ted Chiang, presentato sempre a Venezia 73 e che farà
il suo esordio nei nostri cinema a partire dal 19 gennaio 2017. Nel
film Amy Adams, che torna a recitare con
Jeremy Renner dopo American
Hustle, interpreta Louise Banks, una linguista che
viene arruolata dal governo per decifrare il linguaggio e scoprire
le intenzioni di un gruppo di alieni arrivati sulla Terra.
La ragazza della porta
accanto che provava a farsi strada recitando in serie tv e film di
serie b è ormai un ricordo lontanissimo. Al di là della bellezza
morbida e sontuosa, e della personalità modesta e riservata (ma
comunque determinata), Amy Adams è oggi diventata
uno degli esempi più esaustivi di attrice capace di definire sullo
schermo personalità femminili a tutto tondo, consapevole di un
percorso artistico che è cresciuto di pari passo con la sua vita,
non solo di attrice ma anche di donna, come dichiarato di recente
dalla stessa: “Ho un’età per la quale riesco a
identificarmi con il trovarsi in un dato punto della propria vita
in cui si diventa molto riflessivi e si comincia a valutare le
scelte e a pensare alle conseguenze di queste scelte.”
Amy Adams è
un’attrice cinque volte candidata all’Oscar e vincitrice di due
Golden Globe che, mettendosi alla prova in ogni nuovo ruolo, si è
costruita un curriculum degno di nota.
Oltre ad Animali notturni, la Adams sarà la
protagonista del film
Arrival, diretto da Denis
Villeneuve, con Jeremy Renner e Forest
Whitaker, presentato a Venezia e uscito questo
autunno nelle sale americane.
L’attrice sta producendo
esecutivamente e interpreterà la serie in otto puntate
Sharp Objects della HBO. Basata sul
romanzo omonimo dell’autore di bestseller del New York TimesGillian Flynn, la serie sarà diretta da
Jean-Marc Vallée.
È stata la sua interpretazione in
Junebug di Phil Morrison
a farle guadagnare la sua prima nomination all’Oscar e allo
Screen Actors Guild Award. Per il suo ritratto in
questo film, Amy Adams ha vinto, tra gli
altri riconoscimenti, un Independent Spirit Award, un Critics’
Choice Award, un National Society of Film Critics Award e un Gotham
Independent Film Award. Junebug è
stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film
Festival 2005, dove l’attrice ha ricevuto il
Premio Speciale della Giuria.
Amy Adams, filmografia
La sua interpretazione
nella favola blockbuster della Disney, Come
d’incanto, diretta da Kevin Lima, è valsa alla Adams
la sua prima nomination al Golden Globe. Ha recitato accanto a
Meryl Streep in Il dubbio di John
Patrick Shanley – film che le ha portato la sua seconda
nomination agli Oscar, ai Golden Globe, e agli Screen Actors Guild,
oltre alla sua prima nomination ai BAFTA – e in Julie & Julia di Nora Ephron.
Anche la sua interpretazione in
The Fighter di David O.
Russell, accanto a Mark Wahlberg e Christian
Bale, le è valsa nomination agli Oscar, ai Golden Globe,
agli Screen Actors Guild e ai BAFTA. Tre anni dopo si è ri-unita
con Russell e Bale per American Hustle – L’apparenza
inganna, vincendo un Golden Globe e ricevendo di
nuovo nomination agli Oscar e ai BAFTA; insieme agli altri attori
del film, Amy Adams ha condiviso il premio più importante degli
Screen Actors Guild, quello per Performance Straordinaria di un
Cast in un Film.
Recitando accanto a Philip
Seymour Hoffman in The Master di Paul Thomas
Anderson, l’attrice ha ricevuto candidature agli
Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA.
Tra gli altri crediti
cinematografici di Amy Adams ci sono: Di nuovo in gioco di Robert Lorenz,
con Clint Eastwood; L’uomo d’acciaio, e Batman v Superman: Dawn of Justice,
nel ruolo di Lois Lane, entrambi di Zack
Snyder; La guerra di Charlie Wilson di
Mike Nichols, con Tom Hanks; Lei di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix;
Miss Pettigrew Lives for a Day di Bharat
Nalluri, con Frances McDormand, per la Focus Features; Sunshine Cleaning di Christine Jeffs,
con Emily Blunt e Alan Arkin; On the Road di Walter Salles;
Una notte al museo 2 – La fuga di
Shawn Levy, nei panni di Amelia Earhart; I Muppets di James Bobin, con Jason
Segel; e Prova a prendermi di Steven
Spielberg, accanto a Leonardo DiCaprio. Ha vinto un Golden Globe,
ed è stata di nuovo candidata a un BAFTA, per il suo ritratto
dell’artista Margaret Keane in Big Eyes di Tim Burton.
Nell’estate 2012, Amy
Adams ha interpretato la Moglie del Fornaio nello
spettacolo Into the Woods all’interno della rassegna
Shakespeare in the Park al Teatro Delacorte di New York City.
AMY ADAMS è nata in Italia
Nata in Italia a Vicenza il 20
Agosto 1974, da genitori statunitensi, dato che il padre all’epoca
era un militare dello United States Army di stanza alla Caserma
Ederle di Vicenza, Amy Adams proviene da una famiglia mormone
composta da sette figli. Ha passato i primi tre anni della sua
infanzia ad Aviano, per poi trasferirsi con la famiglia di base in
base, fino a stanziarsi all’età di nove anni a Castle Rock, in
Colorado.
AMY ADAMS SEXY E HOT
Nel 2008 l’attrice è finita nella
top 100 delle persone più belle del mondo secondo la nota rivista
People. Nel 2016 è protagonista del servizio HOT di GQ, dove
AMY ADAMS è considerata una delle attrici più sexy
dell’anno.
AMY ADAMS e i SUOI FILM
PREFERITI
Trai film preferito di AMY ADAMS ci
sono capolavori come Via col vento (1939), Il mago di Oz
(1939), Casablanca (1942), La donna che visse due volte (1958), Le
ali della libertà (1994), Paulie – Il pappagallo che parlava troppo
(1998) e Fratello, dove sei? (2000).