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Deadpool & Wolverine: Shawn Levi afferma che non saranno necessari “compiti a casa”

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Uno dei film più attesi dell’estate è senza dubbio Deadpool & Wolverine, il nuovo kolossal dei Marvel Studios. Il film non solo continuerà le avventure dei due personaggi principali, ma presenterà anche elementi del Marvel Cinematic Universe, come l’Autorità per le Variazioni Temporali, e camei di personaggi dei precedenti film della Fox sugli X-Men. Tanto materiale preesistente sarà dunque incluso nel film, cosa che ha portato in molti a chiedersi se non fosse necessario fare un ripasso in vista della visione.

Nelle recenti dichiarazioni rilasciate all’Associated Press, però, il regista di Deadpool & Wolverine, Shawn Levy, ha assicurato che, nonostante queste connessioni con il franchise, il film sarà accessibile al pubblico senza bisogno di fare ulteriori “compiti a casa“. “Ero un bravo studente a scuola. Faccio i compiti a casa anche da adulto. Ma non voglio assolutamente fare i compiti quando vado al cinema“, ha spiegato Levy.

Ho fatto questo film con un sano rispetto e gratitudine nei confronti dei fan sfegatati che conoscono a menadito la mitologia e la storia di questi personaggi e di questo mondo. Ma non volevo dare per scontato questo. Questo film è costruito per l’intrattenimento, senza alcun obbligo di arrivare preparati con una ricerca precedente“.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

L’uomo invisibile 2: Elisabeth Moss offre un importante aggiornamento

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Uscito nel 2020, L’uomo invisibile (qui la recensione) di Leigh Whannell è stato uno dei film horror più acclamati dalla critica di quell’anno e ha lasciato i fan con la speranza di poter vedere un seguito. Ma nonostante la sua conclusione aperta, non ci sono stati per ora aggiornamenti reali su un possibile sequel, almeno fino ad ora. Durante un’apparizione al podcast Happy Sad Confused, la star Elisabeth Moss ha rivelato che: “La Blumhouse e la mia casa di produzione [Love & Squalor Pictures]… siamo più vicini che mai al realizzarlo. E mi sento molto ottimista al riguardo“. L’attrice ha inoltre ribadito che: “Siamo davvero intenzionati a continuare la storia“, riaccendendo dunque le speranze dei fan a riguardo.

Di cosa parla L’uomo invisibile?

Ne L’uomo invisibile, Moss interpretava una donna, Cecilia, che veniva presa di mira dal suo ex fidanzato, il quale inscenava la propria morte e usava una tuta che lo faceva apparire invisibile per molestarla apparentemente dall’oltretomba. Il film si conclude con Cecilia che prende il controllo della tuta per uccidere il suo molestatore, rimanendo poi in possesso della tecnologia. Il film è interpretato anche da Aldis Hodge nel ruolo dell’amico che aiuta Cecilia a riprendersi la sua vita. Il film non è stato solo un successo di critica, ma anche di botteghino, con un incasso globale di 144 dollari a fronte di un budget di 7 milioni di dollari.

Già nel 2022, la Moss aveva dichiarato di non considerare del tutto conclusa la sua esperienza con L’uomo invisibile, dichiarando a ComicBook.com che avrebbero voluto un sequel altrettanto buono, se non migliore, del primo. “Non posso dire molto, ma sicuramente non è… non è affatto in secondo piano, ma penso che, con qualsiasi sequel, si voglia ovviamente essere sicuri di rendere giustizia all’originale“, ha detto Moss. “E quindi nessuno di noi coinvolti ha intenzione di creare un’altra cosa, lanciarla e vedere cosa succede. Vogliamo davvero che sia altrettanto buono, se non migliore, del primo“.

X-Men: il film live action vicino al trovare il proprio sceneggiatore

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Negli ultimi anni, abbiamo visto i Marvel Studios iniziare lentamente a introdurre i mutanti nel MCU. Tuttavia, mentre la presenza di Ms. Marvel e Namor tra loro ha fatto presagire ciò che potrebbe essere all’orizzonte, gli stessi mutanti sono apparsi in film come Doctor Strange nel Multiverso della Follia, The Marvels e l’atteso Deadpool & Wolverine di quest’estate. Si comincia inoltre ad ipotizzare che uno dei prossimi film sugli Avengers metterà gli Eroi più potenti della Terra contro una squadra multiversale di X-Men. Questo avrebbe tutto il senso del mondo nel bel mezzo di un’incursione, ma che dire del tanto atteso reboot?

Secondo lo scooper Jeff Sneider, i Marvel Studios sono vicini all’assunzione di uno sceneggiatore per il film live action sui mutanti, con un annuncio ufficiale che potrebbe essere fatto nelle “prossime settimane“. Il successo di X-Men ’97 ha riportato questi personaggi al centro delle attenzioni e l’entusiasmo che circonda Deadpool & Wolverine dimostra anche che i fan sono pronti a vedere di nuovo i mutanti in azione, e probabilmente questi eroi sono esattamente ciò di cui il MCU ha bisogno in questo momento.

X-Men: le riprese del reboot dei Marvel Studios potrebbero iniziare prima del previsto

Gli X-Men sono un concetto di personaggi solido, ricco e grandioso“, ha dichiarato Feige in un’intervista dell’anno scorso. “C’è il ritorno della serie animata [quest’anno], di cui siamo molto entusiasti“. Parlando dell’introduzione in carne ed ossa di questi personaggi nel MCU, Feige ha aggiunto che: “La questione è come farlo e quando farlo, ed è qualcosa su cui stiamo lavorando da anni“. Sebbene non ci sia ancora stato un annuncio ufficiale, sembra dunque che i lavori sul film dedicato ai mutanti stia proseguendo con successo.

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MCU: i Marvel Studios interessati all’attrice Keke Palmer per “un ruolo importante”

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Keke Palmer era già un’artista discografica di successo prima di ottenere il ruolo di co-protagonista in Nope di Jordan Peele, ma la sua contagiosa e straordinaria interpretazione di Emerald nel film horror fantascientifico del 2022 l’ha fatta conoscere in grande stile. Poco dopo l’uscita del film, la Palmer ha iniziato una campagna sui social media per interpretare Rogue nel film live-action degli X-Men previsto dai Marvel Studios, condividendo alcune impressionanti foto in cosplay nei panni della celebre mutante

L’interesse della Palmer per il ruolo di Rogue ha iniziato ad attirare l’attenzione quando ha risposto al video di un fan che spiegava perché riteneva che sarebbe stata la scelta perfetta per interpretare Rogue (al contrario degli eroi a cui è solitamente accostata, come ad esempio Tempesta) nel prossimo reboot del MCU. Anche su Twitter ha in più occasioni condiviso il proprio entusiasmo verso il suo possibile coinvolgimento.

È una cosa riservata, tesoro“, ha risposto Palmer quando, durante un’intervista con ComicBook.com, le è stato chiesto se qualcuno della Marvel si fosse messo in contatto con lei. “No, sto scherzando. Non lo so. So solo che i fan… il modo in cui i fan mi hanno accostato al ruolo, tesoro, online, devo fare un concerto ogni settimana. Quindi se aggiungiamo la Marvel, ehi, facciamolo. Sono pronta per Rogue“.

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Non capita spesso, ma le campagne degli attori che esprimono il desiderio di interpretare determinati personaggi a volte danno i loro frutti e li mettono nel mirino di uno studio. Sarà questo il caso della Palmer? Non sappiamo se sia in lizza per interpretare Rogue, ma lo scooper Daniel Richtman riferisce che la Marvel è interessata all’attrice per un “ruolo importante” nel Marvel Cinematic Universe. Aggiunge che “non è sicuro che l’abbiano già incontrata, ma se non l’hanno ancora fatto, lo faranno“. Non resta dunque che attendere di scoprire qualcosa in più.

Anne Hathaway afferma che lo sviluppo di Pretty Princess 3 è “a un buon punto”

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È passato più di un anno da quando si è diffusa la notizia che la Disney stava effettivamente procedendo con Pretty Princess 3. Anne Hathaway, già protagonista dei primi due film, usciti tra il 2001 e il 2004, non può rivelare alcun dettaglio a riguardo, ma in una recente intervista al magazine V ha assicurato ai fan che lo sviluppo del tanto atteso sequel continua e che l’intenzione rimane quella di realizzarlo davvero.

Siamo a buon punto“, ha detto la Hathaway. “È tutto quello che posso dire. Non c’è ancora nulla da annunciare. Ma siamo in una buona posizione“. Sembra che sia il sequel che l’attrice è più interessata a vedere realizzato, poiché non vede un modo fattibile per riportare in vita un altro dei grandi classici, Il diavolo veste Prada. “Probabilmente no“, ha risposto la Hathaway quando le è stato chiesto se verrà mai realizzato un sequel di quel film dove è protagonista accanto a Meryl Streep e Emily Blunt.

Ci amiamo tutti e se qualcuno riuscisse a trovare un modo per farlo, credo che saremmo tutti pazzi a non farlo. Ma c’è un’enorme differenza nel mondo attuale con la tecnologia, e uno degli aspetti di quella particolare storia è che si trattava di produrre un oggetto fisico. Ora, con il digitale, sarebbe molto diverso. Forse io, Stanley, Emily, Meryl, Dave Frankel, Patricia Field… dovremmo fare qualcosa insieme. Sarebbe divertente“.

Di cosa parla Pretty Princess?

Diretto dal compianto Garry Marshall e basato sul romanzo di Meg Cabot, il film originale del 2001 seguiva una goffa adolescente americana che apprendeva di essere l’erede al trono del regno europeo di Genovia. Julie Andrews interpretava la regina della nazione fittizia. Il film per famiglie divenne un successo al botteghino con 165 milioni di dollari di vendite globali. Il film successivo, Principe azzurro cercasi, anch’esso diretto da Marshall e che ha fatto conoscere al mondo Chris Pine, ha avuto lo stesso successo nelle sale con 134 milioni di dollari in tutto il mondo.

I nuovi progetti da attrice di Anne Hathaway

Nell’ultimo periodo Anne Hathaway ha avuto un gran da fare come attrice, avendo ben 4 film all’attivo tra il 2023 e il 2024. È infatti stata protagonista del thriller Eileen, dove interpreta una psicologa che intraprende una controversa relazione con la giovane il cui nome dà il titolo al film. Ha poi recitato in She Came to Me, dramma incentrato su un compositore in preda ad un blocco creativo che cerca di ritrovare l’ispirazione grazie alla moglie, interpretata da Hathaway.

Nel 2024 la si vede invece in The Idea of You, dove interpreta Solène, una quarantenne divorziata che lavora in una galleria d’arte, che intraprende una relazione con un cantante ventiquattrenne, e in Mothers’ Instinct, dove interpreta invece Celine, una donna che dopo la morte accidentale del figlio Max, diventa morbosamente possessiva nei confronti di Theo, il figlio dell’amica e vicina Alice, interpretata da Jessica Chastain.

Superman: lo stuntman del film elogia il costume dell’Uomo d’Acciaio

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La lavorazione di Superman continua e, come abbiamo riportato all’inizio di questa settimana, la produzione dovrebbe concludersi a luglio. La notizia è emersa da una recente intervista di Be More Super a Justin Howell, controfigura di David Corenswet, interprete di Clark Kent/Superman. Altri estratti dell’intervista sono ora stati diffusi online, con Howell che ha definito Corenswet “un ragazzo con i piedi per terra e dolcissimo“. Ha poi aggiunto che l’attore “incarna così bene il personaggio“.

Howell, già controfigura di Chris Hemsworth in Thor: Love and Thunder e interprete di Master Chief in Halo, ha poi dichiarato che la tuta di Superman “è quella che permette maggiori movimenti tra tutte quelle che ho indossato“. Il co-CEO dei DC Studios e regista James Gunn ha per ora condiviso solo il logo (che trae ispirazione dalla serie di fumetti Kingdom Come) che ritroveremo sul costume di Superman e sembra che ci vorrà parecchio prima di poter avere uno sguardo completo di esso.

Howell ha poi anche detto che fare la controfigura di Superman è la “vetta” della sua carriera, definendo il tutto “un’esperienza molto, molto bella“. Per quanto riguarda il lavoro su Superman, Howell ha invece definito il film “l’inizio di una nuova era“, aggiungendo che: “Le cose che James [Gunn] sta facendo sono molto interessanti“. Affermazioni che si aggiungono alle tante incoraggianti dichiarazioni rilasciate sino ad oggi sia su questo film che sull’intero progetto del nuovo DC Universe. Progetto di cui i fan non vedono l’ora di saperne di più.

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Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Thunderbolts*: Olga Kurylenko condivide una foto BTS sul suo ritorno come Taskmaster

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Florence Pugh ha recentemente pubblicato un post su Instagram per raccontare il dietro le quinte di Thunderbolts* e, sebbene il nuovo post condiviso su Instagram da Olga Kurylenko, star della Black Widow, non sia altrettanto rivelatore, fa comunque presagire il suo ritorno nel ruolo di Antonia Dreykov, alias Taskmaster. Figlia del leader della Red Room, il generale Dreykov, la sua mente e il suo corpo sono stati controllati da un chip che l’ha dotata di riflessi fotografici straordinari che le hanno permesso di imitare le tecniche di combattimento di altri individui.

Ora che si è liberata dalla sua influenza, resta da vedere cosa Antonia apporterà alla squadra dei Thunderbolts. Il primo concept art di Thunderbolts* la mostrava vestita, ma il fatto che sulla sedia della Kurylenko ci sia scritto “Antonia” è probabilmente indicativo. L’attrice aveva solo una manciata di battute in Black Widow, quindi il tempo ci dirà se il personaggio sarà un po’ più approfondito in questo film, permettendoci così di scoprire chi è la donna dietro la maschera di Taskmaster.

Era solo un approccio diverso e un nuovo tipo di storia da raccontare in mezzo a questo, che so che hanno fatto così tante cose, ma non è un sequel“, ha detto l’anno scorso il regista Jake Schreier. “Sì, questi personaggi sono già apparsi in passato, ma è una nuova storia che viene raccontata“. “E una storia, credo, con una prospettiva molto diversa da quella che forse la gente non si aspetta, e credo che questo sia stato eccitante e abbia rappresentato una vera sfida che valeva la pena affrontare“, ha concluso. Per dare un’occhiata alla foto condivisa da Kurylenko su Instagram, ecco qui sotto il suo post:

Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts*

Durante il panel dei Marvel Studios al D23 2022, il presidente dei Marvel Studios  Kevin Feige  ha svelato il cast del prossimo film Thunderbolts, che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent (Wyatt Russell), Taskmaster (Olga Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow (Florence Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry.

Thunderbolts* è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio 2025. Harrison Ford – ammesso che sia presente – sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il film sarà diretto da  Jake Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012, Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.

Tom Hiddleston rivela un dettaglio del suo primo contratto con la Marvel

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Non è un segreto che Tom Hiddleston abbia fatto un’audizione per il ruolo di protagonista in Thor prima di essere scritturato per il ruolo di Loki, ma sembra che i Marvel Studios abbiano voluto tenere aperte fino all’ultimo le possibilità su chi avrebbe interpretato questi ruoli. Durante una recente apparizione al podcast Seaman Says, la star di Loki ha rivelato che nel primo contratto che ha firmato nel 2009 è stata inserita una clausola particolare.

Era davvero curioso“, ha esordito Hiddleston. “È una cosa molto comune nel mondo del lavoro, ma ho firmato… in pratica, hanno pre-negoziato il mio contratto prima di andare [all’audizione] e l’ho firmato“. “Ma ho notato che quella mattina c’era scritto: ‘I Marvel Studios hanno il diritto di ingaggiare Tom Hiddleston nel ruolo di…’ e c’era uno spazio vuoto. E qualcuno aveva scritto ‘Thor/Loki’“.

Chris Hemsworth è poi stato scelto come Dio del Tuono del MCU e ora è impossibile immaginare qualcun altro in uno dei due ruoli. Hiddleston ha poi condiviso la sua convinzione che questo contratto fosse unico per lui, suggerendo che i Marvel Studios stavano tenendo la porta aperta a lui come Thor se le cose non avessero funzionato con l’allora sconosciuto attore australiano. “Mi sono detto: ‘Oh, mi chiedo se qualcun altro lo dica’“, ha ricordato. “Non credo che l’abbiano fatto, a dire il vero“.

E dopo poco tempo, hanno chiamato Chris Hemsworth e me lo stesso giorno e hanno detto: ‘Guarda, costruiremo questi due personaggi insieme, li introdurremo allo stesso tempo e tu farai questo viaggio enorme’. Perché anche io e Chris pensavamo di fare un provino per un solo film“. “E ricordo di essere stato chiamato per la prima volta nell’ufficio di Kevin Feige, che mi ha detto: ‘Senti, congratulazioni… Loki è un grande ruolo e Thor sarà un grande film, ma voglio parlarti di Avengers’“.

Tom Hiddleston, parla di un possibile ritorno nel MCU e se Loki è ancora un villain

Feige ha quindi esposto il suo intero piano della Fase 1, che è culminata con gli Eroi più potenti della Terra che si riuniscono in The Avengers per combattere proprio Loki. “Sono letteralmente uscito fluttuando da quella riunione“, ammette Hiddeston. “La vita stava per cambiare radicalmente, e così è stato“. Come noto, l’attore ha poi ripreso il suo ruolo anche nei due sequel di Thor, ma anche in Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e infine nelle due stagioni della serie Loki.

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Scarlett Johansson: il suo misterioso progetto Marvel sarebbe una serie TV

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Il periodo di Scarlett Johansson nei panni di Natasha Romanoff si è concluso in Avengers: Endgame, dove si sacrifica per salvare l’universo. Tuttavia, con una svolta piuttosto perplessa, due anni dopo è stato realizzato un film sulla sua Vedova Nera, Black Widow. Ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, ha colmato alcune lacune nel passato di Natasha e ha dato al MCU una nuova Vedova Nera, la Yelena Belova di Florence Pugh.

Black Widow è stato distribuito nei pochi cinema aperti durante la pandemia e sul servizio Premier Access di Disney+. Insoddisfatta dell’impatto sui bonus al botteghino che le erano stati garantiti dal contratto, la Johansson ha poi fatto causa alla Disney e alla fine ha raggiunto un accordo che l’ha vista anche accettare di produrre un nuovo progetto per i Marvel Studios. Da allora abbiamo avuto aggiornamenti sporadici su questo progetto e non si sa ancora nulla sul protagonista o sull’ambientazione.

Tuttavia, Nexus Point News ha ora scovato un aggiornamento sulla pagina LinkedIn di Courtney Baker che rivela che la creativa dei Marvel Studios “sarà responsabile del prossimo progetto televisivo Untitled Scarlett Johansson series per Disney+“. Data la popolarità di Pugh e la storia della Johansson con il personaggio, una serie televisiva su Vedova Nera sembra sempre più probabile. Non resta che attendere di sapere se questo progetto sarà effettivamente una serie e se sarà dedicato in qualche modo al personaggio della Johansson nel MCU o alla sua eredità.

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Blade: Wesley Snipes potrebbe riprendere il ruolo nel MCU

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Blade: Wesley Snipes potrebbe riprendere il ruolo nel MCU

Il Blade del 1998 e il suo primo sequel, Blade II, sono ancora tenuti in grande considerazione dai fan del personaggio dei fumetti Marvel Comics, i quali ritengono che l’iconica interpretazione di Wesley Snipes del vampiro titolare sarà difficile da superare nel prossimo reboot. Ogni anno, poi, si diffonde una nuova voce secondo cui Snipes potrebbe riprendere il ruolo, ma quando si è diffusa la notizia che i Marvel Studios stavano sviluppando un nuovo film con Mahershala Ali come protagonista, è iniziato a sembrare altamente improbabile che Snipes indossasse di nuovo tali panni.

Tuttavia, sembra che un ritorno dell’attore in tale ruolo non sia totalmente da escludere. Secondo lo scooper Daniel Richtman, Snipes riprenderà il suo ruolo di Blade nella Saga del Multiverso e ha “già firmato per fare alcune cose lì”. Per il momento non ci sono altre informazioni, ma se questo si rivelasse vero, i progetti più probabili in cui Snipes potrebbe apparire sarebbero Deadpool & Wolverine di quest’estate o Avengers: Secret Wars, a meno che il reboot di Blade non includa anche alcuni elementi del Multiverso.

Quando gli è stato chiesto della possibilità di vestire nuovamente i panni di Blade in un’intervista rilasciata a ComicBook.com nel 2022, Snipes ha dichiarato: “Mai dire mai. Finché sarò in salute e in forma, potrò fare il rock con loro. Per quanto riguarda le mie previsioni sul fatto che qualcosa del genere possa accadere in futuro, non lo so. Non lo so. Mi sembra che se poteva succedere, sarebbe già successo. Ma ehi, mai dire mai. Ma per ora no, i Marvel Studios non mi hanno ancora contattato“.

Blade, tutto quello che sappiamo sul film

Del nuovo Blade e si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il personaggio era già stato raccontato al cinema con i film Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes. La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello estetico che di carisma.

Il Blade di Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del film Eternals, quella in cui compare anche l’attore Kit Harington e la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in Blade. Come noto, il film sta però affrontando numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato scontento delle prime versioni della sceneggiatura. Ci sarebbe dunque stata una forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che sull’uscita in sala.

City Hunter: recensione del film Netflix tratto dalla celebre serie manga

Dal suo lancio nel 1985, la serie manga di successo City Hunter di Tsukasa Hojo è stata adattata in diversi media in tutto il mondo. Ora, le gesta del detective playboy Ryo Saeba vengono reimmaginate in un nuovo film live action targato Netflix con protagonista Ryohei Suzuki, progetto in cui i fan della serie manga troveranno molti elementi familiari. Dalla caratterizzazione dei personaggi alle iconiche ambientazioni di Tokyo, ci sentiamo di affermare che il film cattura l’essenza unica di City Hunter e rende un sentito omaggio all’opera di Tsukasa Hojo.

Oltre a una serie anime di lunga durata, che ha raccolto un proprio seguito internazionale, le imprese dell’iconico detective playboy Ryo Saeba hanno fornito l’ispirazione per diversi lungometraggi d’animazione, una serie drammatica coreana del 2011, un lungometraggio francese in live-action e l’omonimo film del 1993 con Jackie Chan, diretto da Wong Jing (forse la versione più famosa). L’ultimo a buttarsi nella mischia, come dicevamo, è proprio Netflix, che ha prodotto un nuovo adattamento in live-action di City Hunter, sulle origini della collaborazione tra Ryo e Kaori (Misato Morita) dopo il tragico destino del suo precedente collega, Hideyuki (Masanobu Ando) e che, al tempo stesso, fa salpare i personaggi per una nuova avventura.

City Hunter, una detective story folle al punto giusto

Dopo aver ricevuto un messaggio criptico, i detective Ryo e Hideyuki vengono assunti con il compito di localizzare Kurumi, nota cosplayer online. Tuttavia, la situazione si complica quando scoprono che Kurumi è stata infettata da un pericoloso siero che la trasforma in una forza incontrollabile. Durante uno scontro, Hideyuki perde la vita ma, prima di morire, chiede a Ryo di prendersi cura della sorella adottiva, Kaori. Determinati a scoprire la verità e a vendicare la morte di Hideyuki, Ryo e Kaori decidono di unire le forze: le loro indagini riveleranno un oscuro complotto dalle conseguenze devastanti.

Sin dal suo debutto nel 1985, il manga City Hunter di Tsukasa Hojo ha affascinato i fan di tutto il mondo con le sue intriganti storie caratterizzate da un mix di azione, mistero e romanticismo. Come dicevamo, questa rielaborazione della trama originaria della serie offre una maggiore profondità ai suoi personaggi, non limitandosi alla storyline della protezione di Kaori dalla mafia. City Hunter trae linfa dalla sua stessa assurdità: si tratta di un ibrido folle di generi, che passa dall’assurdo al serio e poi al satirico in un batter d’occhio e che potrebbe convincere gli appassionati del manga originale ricalcando il successo del recente adattamento di One Piece.

City Hunter Ryohei Suzuki
Ryohei Suzuki e Misato Morita in City Hunter. Courtesy of Netflix © 2024 Netflix, Inc.

Un’esplosione di azione, colori ed emozioni

Gli appassionati del genere rimarranno senza dubbio conquistati dalle coreografie dei combattimenti orchestrate dal regista Takashi Tanimoto: ogni scontro è carico di tensione controbilanciata da momenti di comicità slapstick che aggiungono leggerezza all’atmosfera, senza diminuirne l’energia. Con l’aggiunta di elementi sovrumani, l’azione in City Hunter va oltre le semplici sequenze di combattimento e commedia. Nonostante non sia eccessivamente violento, infatti, il film non esita a mostrare l’intensità delle sequenze di lotta o i danni causati dalle esplosioni delle piccole bombe nei confronti dei cattivi. Dagli inseguimenti frenetici agli intensi scontri corpo a corpo, il film offre continui momenti di pura adrenalina, che mirano a lasciare lo spettatore con il fiato sospeso.

Oltre alla sua visione molto accurata, City Hunter presenta anche una storia profondamente toccante. Laddove Saeba guida l’azione del film, potremmo definire Makimura il cuore pulsante della narrazione: non solo il suo personaggio porta il meglio di Saeba alla luce, ma non è nemmeno relegata a un ruolo secondario e finalizzato solo a sostenerlo. Al contrario, mette in luce la complessa dinamica di un fratello desideroso di prendersi cura della propria famiglia, ma impossibilitato a farlo.

Con il fratello coinvolto in azioni criminali, la protagonista si porta dietro un senso di colpa per non essere riuscita a salvarlo. Questa vulnerabilità permea l’intero film, accompagnando l’avvicinamento di Saeba e Makimura. Tuttavia, anziché proteggere Makimura ulteriormente, Saeba la coinvolge direttamente nelle vicende, scelta che contribuisce notevolmente a concedere a Makimura la possibilità di diventare parte attiva della sua storia personale.

City Hunter Netflix
Ryohei Suzuki in City Hunter. Courtesy of Netflix © 2024 Netflix, Inc.

Un adattamento che soddisfa gli appassionati di lunga data

Sebbene City Hunter affondi le sue radici negli anni ’80, il film riesce ad approcciarsi a tematiche contemporaneee in modo pertinente e riflessivo. Ad esempio, il personaggio di Ryo Saeba, dal comportamento sessista e lascivo, potrebbe non essere ben accolto dal pubblico contemporaneo che non è familiare con la fonte originale: è un prodotto del suo tempo e, fortunatamente, il regista Yuichi Sato rende evidente il dissenso nei confronti del suo comportamento da parte di coloro che lo circondano. Ryohei Suzuki incarna perfettamente questo detective con il gusto per le feste e le belle donne, prendendsi volutamente gioco dei lati più criticabili del personaggio e rendendolo assolutamente  credibile nelle scene d’azione. Tanto disinvolto quanto letale, questo Ryo in carne e ossa non ha nulla da invidiare alla sua versione cartacea!

Oltre alla caratterizzazione dei personaggi, i fan di lunga data ritroveranno tutti gli elementi fondamentali dell’universo di Ryo Saeba. Per la prima volta, una grande produzione si immerge nel cuore del suo quartiere d’azione, Shinjuku. Dalle bacheche agli hostess bar e ai locali notturni, l’ambientazione ha un vero scopo nella trama e questa produzione non fa che confermarlo. Sarà un vero piacere per gli appassionati constatare che questo adattamento di City Hunter si diverte con il suo eroe tanto quanto il manga si è divertito a mostrare le sue doti.

Mission: Impossible – Protocollo fantasma: trama, cast e sequel del film

Da quando nel 1996 il personaggio di Ethan Hunt è arrivato al cinema, si è subito imposto come uno degli agenti speciali più iconici e amati del cinema. A distanza di oltre vent’anni, il personaggio è ancora protagonista di una saga di grande successo di critica e pubblico. Nel 2011 è arrivato in sala il quarto film della serie, intitolato Mission: Impossible – Protocollo fantasma (qui la recensione), diretto da Brad Bird, noto autore di film Pixar come Gli incredibili e Ratatouille. Protagonista nei panni di Hunt è sempre l’attore Tom Cruise, accanto al quale si ritrovano vecchie conoscenze e nuovi ingressi nel cast.

Dato il grande incasso del precedente capitolo, diretto nel 2006 da J. J. Abrams, i produttori della Paramount hanno più volte confermato l’intenzione di far proseguire la serie. Il nuovo film si concentra così su un nuovo caso di terrorismo, contro cui Hunt dovrà scontrarsi. Anche in questo caso il film si è avvalso di location internazionali, spostandosi da Dubai a Budapest, da Vancouver e fino a Mosca, e di nuovo l’interesse nei confronti del film si è manifestato in modo forte e chiaro. Non solo il film è stato elogiato dalla critica, che lo ha indicato come uno dei migliori in assoluto della saga, merito anche di spettacolari scene d’azione, ma si è anche affermato come una grande successo di box office.

Con un incasso di circa 694 milioni di dollari questo divenne il titolo più redditizio della saga, rimanendo tale fino all’arrivo nel 2018 del sequel Mission: Impossible – Fallout. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mission Impossible - Protocollo fantasma cast
Tom Cruise e Paula Patton in Mission: Impossible – Protocollo fantasma. © 2011 – Paramount Pictures

La trama di Mission: Impossible – Protocollo fantasma

In questo nuovo film della saga la spia dell’agenzia americana IMF Ethan Hunt è alla ricerca di informazioni riguardo ad un misterioso e spietato terrorista chiamato Cobalt. Per saperne di più su questi e sulle sue pericolose intenzioni, arriva a farsi rinchiudere in un carcere russo, dove attrae le simpatie di Bogdan, un detenuto che possiede ciò che Hunt sta cercando. Riuscito poi ad evadere grazie all’aiuto degli agenti Benji Dunn e Jane Carter, Hunt si pone da subito alla ricerca del criminale, prima che questi possa dar luogo ad atti di terrorismo in grado di sconvolgere gli equilibri internazionali. Per riuscire in ciò, si troverà a doversi introdurre nel Cremlino, dove verrà però colto alla sprovvista.

Dato il suo errore, viene attivato il cosiddetto Protocollo fantasma. Ciò significa che per lui e i suoi collaboratori non vi è più alcun tipo di supporto dall’agenzia di spionaggio a cui fanno capo. Sono ora lasciati soli, in balia del destino. Divenuti dunque degli spettri, ufficialmente mai esistiti, Hunt e i suoi, tra cui l’agente William Brandt, si troveranno a dover sventare quanto prima i piani dei terroristi russi, ottenendo quanto prima la possibilità di rientrare sotto l’ala protettiva del governo degli Stati Uniti. Mai come ora, sarà questione di vita o di morte.

Il cast del film

Ancora una volta l’attore Tom Cruise torna a vestire i panni dell’agente Hunt, e come sempre ha preteso e ottenuto di poter eseguire personalmente molte delle sequenze più pericolose e acrobatiche. In particolare, egli ha realmente scalato l’esterno della torre Burj Khalifa, uno degli edifici più alti del mondo, raggiungendo un altezza di circa 500 metri da terra. Accanto a lui torna, in un cameo, anche l’attore Ving Rhames, riconfermandosi come l’unico attore oltre a Cruise ad aver preso parte a tutti i film della saga. Un altro ritorno dal precedente film è quello di Simon Pegg, nuovamente nei panni di Benji Dunn. Un ruolo che gli ha richiesto una preparazione fisica particolarmente intensa, necessaria per poter eseguire personalmente quanto previsto per il personaggio.

Nei panni dell’agente William Brandt fa il suo ingresso nella saga l’attore Jeremy Renner. Da sempre fan di Mission: Impossible e di Cruise, questi ha descritto l’aver recitato nel film come un sogno divenuto realtà, avendo accettato la parte senza neanche voler prima leggere la sceneggiatura. Originariamente, il suo personaggio era stato concepito come eventuale sostituto di Hunt, qualora Cruise non avesse voluto riprendere il ruolo. L’attrice Paula Patton è invece presente nei panni dell’agente Jane Carter. Michael Nyqvist, noto per aver recitato in Uomini che odiano le donne, è invece il criminale Kurt Hendricks, meglio noto come Cobalt. Sono poi presenti gli attori Tom Wilkinson nei panni del segretario dell’IMF, e Léa Seydoux in quelli di Sabine Moreau, pericolosa assassina contro cui si scontrerà Ethan.

Mission Impossible - Protocollo fantasma sequel
Simon Pegg, Jeremy Renner e Paula Patton in Mission: Impossible – Protocollo fantasma. Foto di David James – © 2011 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Mission: Impossible – Protocollo fantasma: i sequel del film

Dato il grandissimo successo del film, si decise da subito di riprendere appieno i lavori relativi alla saga, promettendo diversi nuovi film. Nel 2015 è così arrivato al cinema il quinto capitolo, Mission: Impossible – Rogue Nation, seguito poi dall’apprezzatissimo Mission: ImpossibleFallout nel 2018. Con un incasso di circa 791 milioni, questo è attualmente il titolo di maggior successo della saga. Recitano in questo attori del calibro di Alec Baldwin e Vanessa Kirby. Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Uno settimo capitolo della saga è uscito al cinema il 12 luglio 2023, mentre Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte Due, che si dice sarà anche l’ultimo, arriverà in sala nel 2025.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

In attesa di vedere gli sviluppi della saga, per gli appassionati è possibile fruire di Mission: Impossible – Protocollo fantasma grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity+, Apple TV, Now, Paramount e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Zack Snyder svela la prima immagine della serie animata Twilight of the Gods

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Mentre è da poco arrivato su Netflix il film Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice (qui la recensione), secondo capitolo della sua saga di fantascienza, il regista Zack Snyder ha ora condiviso un primo sguardo ufficiale al suo prossimo progetto: la serie animata sulla mitologia norrena intitolata Twilight of the Gods. Annunciata per la prima volta nel 2019, la serie ha impiegato un bel po’ di tempo per arrivare sullo schermo, ma finalmente debutterà su Netflix il prossimo autunno, come confermato da Snyder.

Il progetto è stato descritto come “influenzato dagli Anime“, ma a giudicare da questa immagine, diremmo che lo stile di animazione è più simile a quello dello studio Cartoon Saloon, nominato agli Oscar, che ha sviluppato i lungometraggi irlandesi The Secret of Kells, Song of the Sea, The Breadwinner e Wolfwalkers. I dettagli della trama sono ancora perlopiù nascosti, ma Snyder ha dato un’idea di cosa aspettarci durante un’intervista rilasciata a Collider alla fine dello scorso anno.

Ci sono un re e la sua regina in un piccolo villaggio vichingo e vogliono sposarsi. Durante il matrimonio accade un evento che spinge Sigrid, la futura sposa, figlia di giganti, a intraprendere una folle missione di vendetta. Arruola un cast di personaggi – una veggente, un nano – e si uniscono per formare un gruppo che ha l’unica missione di trovare un dio e combatterlo. È una missione, una storia di vendetta“. In quell’occasione Snyder ha anche aggiunto che la serie conterrà “molto sesso […] perché è divertente“.

Il nuovo progetto di Zack Snyder: Twilight of the Gods

Twilight of the Gods è stato creato da Zack Snyder , Jay Olivia ed Eric Carrasco, con Snyder che sarà lo showrunner. Ambientato nel mondo della mitologia norrena, l’anime sarà caratterizzato dalle voci di Sylvia Hoeks come Sigrid, Stuart Martin come Leif, Pilou Asbaek come Thor, John Noble come Odino, Paterson Joseph come Loki, Rahul Kohli come Egill, Jamie Clayton come The Seid. -Kona, Kristopher Hivju come Andvari, Peter Stormare come Ulfr, Jamie Chung come Hel, Lauren Cohan come Inge, Corey Stoll come Hrafnkel.

I produttori esecutivi sono Zack Snyder, Deborah Snyder e Wesley Coller, con la produzione di Carrasco. Zack Snyder e Jay Olivia dirigeranno l’anime. Stone Quarry Animation ha sviluppato la serie in collaborazione con Xilam Animation, una società di produzione parigina che ha prodotto Oggy e gli scarafaggi. Twilight of the Gods è classificato come TV-MA, con avvisi per linguaggio, nudità, sesso e fumo.

Sam Raimi risponde ai rumor su Avengers: Secret War e Spider-Man 4

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Poco dopo l’uscita di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, sono iniziate a circolare voci secondo cui il regista Sam Raimi sarebbe in trattative con i Marvel Studios per dirigere un altro progetto del MCU, e da allora il cineasta è stato collegato a tre film diversi – uno dei quali potrebbe anche non essere mai realizzato.

Raimi, infatti, sarebbe stato uno dei “registi affermati a cui Kevin Feige stava guardando per Avengers: Secret Wars, e più di recente, voci separate hanno affermato che era in trattative per dirigere Spider-Man 4 – il seguito di Spider-Man: No Way Home della Sony Pictures con Tom Holland. Il terzo progetto sarebbe invece, ironicamente, un altro Spider-Man 4, ma in questo caso il sequel diretto della sua trilogia originale con Tobey Maguire.

Non ho alcun progetto tra le mani al momento“, ha però detto Raimi a The Wrap quando sul red carpet della prima di Boy Kills World gli è stato chiesto di un suo possibile ritorno al MCU. “Ma mi piacerebbe molto!“. Quando invece gli è stato chiesto di rivisitare la sua trilogia di Spider-Man per un altro capitolo con Maguire, Raimi ha spiegato il suo processo di pensiero per la (ipotetica) storia.

Sam Raimi parla di Spider-Man 4

Dovrei sapere qual è la prossima cosa che il personaggio deve imparare. Dovrei parlare con Tobey e con gli sceneggiatori e capire quale sarà la sua crescita personale in questo episodio. Penso che se dovessimo fare un quarto film di Spider-Man, probabilmente dovremmo capire il viaggio che il personaggio di Tobey Maguire dovrebbe fare e quali ostacoli dovrebbe superare per raggiungere quella crescita personale“, ha affermato. “E spero che il cattivo venga scelto in base alla rappresentazione di quell’ostacolo“.

Per ora, dunque, i rumor riguardo il suo coinvolgimento sarebbero ancora, appunto, unicamente dei rumor. Se ci sono state trattative tra Sam Raimi e i Marvel Studios non è cosa nota e non è comunque da escludere che la collaborazione possa concretizzarsi nel prossimo futuro. Di certo, i fan del regista sarebbero entusiasti di rivederlo al lavoro su un progetto di questo tipo e sembra che anche lo stesso Raimi sarebbe sicuramente interessato se si presentasse l’opportunità.

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Furiosa: il film avrà un rating R per “estrema violenza e immagini macabre”

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Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller arriverà nelle sale tra un mese esatto, dopo l’anteprima al Festival di Cannes, e la Warner Bros. ha di recente condiviso un altro spot televisivo con alcune nuove immagini della guerriera delle terre desolate interpretata da Anya Taylor-Joy. Arriva però anche la notizia che l’MPA ha assegnato a questo prequel di Mad Max: Fury Road una classificazione R, vietato dunque ai minori, per “sequenze di estrema violenza e immagini macabre“.

Questa classificazione non sarà una sorpresa (solo il terzo film della saga, Mad Max oltre la sfera del tuono, ha ottenuto un PG-13), ma la descrizione indica che Furiosa potrebbe includere un po’ più di violenza ed elementi gore rispetto al suo predecessore del 2015. Anche Mad Max: Fury Road era stato classificato come R, ma a parte una brevissima inquadratura (Immortan Joe a cui viene strappata la faccia), non presentava molto in termini di brutali spargimenti di sangue o carneficine umane, riservate soprattutto ai veicoli.

Di seguito ecco il nuovo spot di Furiosa: A Mad Max Saga:

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Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

Ben Stiller ricorda il flop di Zoolander 2: “Pensavo che tutti lo volessero”

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Ben Stiller ha già detto in passato che il flop di Zoolander 2 al botteghino non è stata “una grande esperienza“, ma ora ha ammesso in un episodio del podcast “Fail Better” di David Duchovny di essere stato colto totalmente alla sprovvista dai risultati disastrosi che ha ottenuto il suo sequel del 2016. Dopo tutto, l’originale Zoolander è diventato uno dei suoi film più amati e citati negli anni successivi all’uscita nelle sale del 2001.

Pensavo che tutti lo volessero“, ha detto Stiller a proposito del sequel di Zoolander 2. “E poi mi sono detto: ‘Wow, devo aver fatto un gran casino’. Non ci sono andati tutti. E ha avuto queste recensioni orribili“. “Mi ha davvero spaventato perché mi sono detto: “Non sapevo che fosse così brutto?”“, ha aggiunto Stiller. “Quello che mi ha spaventato di più è che sto perdendo quello che penso sia divertente, il mettere in discussione se stessi… in ‘Zoolander 2’, è stato sicuramente un colpo di fulmine per me. E mi ha sicuramente influenzato per molto tempo“.

Ben Stiller oltre Zoolander 2

Ben Stiller è ora in grado di guardare al flop di Zoolander 2 con la mentalità del bicchiere mezzo pieno, in quanto questo ha riportato le priorità della sua carriera lontano da potenziali opportunità di guadagno, per andare a testa alta verso gratificanti opportunità di regia come Escape at Dannemora e Scissione. “La cosa meravigliosa che ne è derivata per me è stata quella di avere uno spazio in cui, se fosse stato un successo e mi avessero detto ‘Fai subito “Zoolander 3″ o mi avessero offerto qualche altro film, probabilmente mi sarei buttato e l’avrei fatto“, ha detto Stiller.

Ma ho avuto questo spazio per sedermi con me stesso e per occuparmi di questo e di altri progetti a cui stavo lavorando – non tutti commedie – e ho avuto il tempo di lavorarci e svilupparli“. “Anche se qualcuno mi avesse detto: “Beh, perché non vai a fare un’altra commedia?”, probabilmente avrei potuto trovare qualcosa da fare. Ma non volevo farlo“, ha aggiunto Stiller. “Si tratta di trovare sé stessi in termini di ciò che creativamente si vuole essere e fare… e io ho sempre amato la regia.

“Ho sempre amato fare film. Ho sempre amato, nella mia mente, l’idea di dirigere film fin da quando ero bambino, e non necessariamente commedie. E così, nel corso dei successivi nove o dieci mesi, sono riuscito a sviluppare queste serie limitate“. L’acclamata serie di Ben Stiller per Apple TV+ Severance, di cui dirige diversi episodi e di cui è produttore esecutivo, ha recentemente completato la produzione della sua attesissima seconda stagione, mentre sappiamo che prossimamente l’attore tornerà al cinema da protagonista con Nutcrackers.

Deadpool & Wolverine: la scena post-credits si preannuncia “sbalorditiva”

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Le indiscrezioni su Deadpool & Wolverine si sono moltiplicate dopo la pubblicazione del nuovo trailer all’inizio di questa settimana e, sebbene sia ovviamente difficile capire quali siano fondate, c’è ora un’anticipazione priva di spoiler da parte di qualcuno che sembra avere un’esperienza diretta della produzione del film. Lo scooper MTTSH ha infatti pubblicato un post riguardante la scena post-credits del film del MCU, descrivendola come “strabiliante” e aggiungendo di essere sorpreso che i Marvel Studios siano riusciti a non far trapelare alcun dettaglio a riguardo.

OMG è troppo bello. Non voglio rovinare tutto, ma la scena post-credits di Deadpool & Wolverine è così strabiliante che non posso credere che siano riusciti a farla senza che nessuno lo sapesse“, è quanto si riporta nel tweet. A rendere più interessante il commento, però, vi è il fatto che il co-creatore di Deadpool, Rob Liefeld ha appoggiato questa valutazione della sequenza post-credits del film, il che non fa che aumentare la curiosità riguardo a ciò che questa potrà offrire agli spettatori. Data l’importanza di Deadpool & Wolverine, è lecito immaginare che possa offrire anticipazioni su film come Fantastici Quattro o uno dei prossimi Avengers.

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Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

The Movie Critic avrebbe riproposto i personaggi dei precedenti film di Tarantino

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La scorsa settimana, i fan del cinema sono rimasti sbalorditi quando è stato riferito che Quentin Tarantino ha deciso di non procedere con la realizzazione di The Movie Critic, il film che doveva essere il suo ultimo come regista. Ora, stanno emergendo ulteriori informazioni su questo progetto abbandonato, in particolare su come il film avrebbe potuto fare riferimento ai precedenti film di Tarantino e altro ancora.

Secondo The Hollywood Reporter, c’erano infatti diverse idee per The Movie Critic che si sarebbero dovute collegare ai precedenti lavori di Tarantino. Secondo il rapporto, una delle idee era che il film – che doveva essere ambientato a Hollywood negli anni ’70 – avrebbe visto i film precedenti del regista esistere nella stessa epoca di The Movie Critic. In questo modo, avrebbe potuto riportare in scena le star di quei film come versioni fittizie di loro stessi o per situazioni di “film nel film“.

C’era anche l’idea che The Movie Critic avrebbe potuto includere qualcosa di ancora più metacinematografico, come un cinema in cui i personaggi avrebbero interagito con un futuro regista, forse addirittura un Tarantino adolescente. Insomma, sembra proprio che The Movie Critic avesse l’aspetto di un film-compendio dell’intero cinema di Tarantino. Ora che questo progetto non vedrà però il buio della sala, sarebbe interessante capire se ulteriori dettagli della sua trama verranno prima o poi svelati in altro modo, magari con un romanzo.

The Movie Critic: tutto quello che sappiamo sul film di Quentin Tarantino

Del film sappiamo che era ambientato nella California del 1977 e si ispirava a un cinico critico cinematografico leggendo il quale Tarantino è cresciuto. “Scriveva di film mainstream ed era un critico di seconda scelta. Penso che fosse un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle [il personaggio di Robert DeNiro in Taxi Driver] avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico”.

… Scriveva come se avesse 55 anni, ma era solo tra i 30 e i 33 anni. Morì alla fine dei trent’anni. Per un po’ non è stato chiaro, ma ora ho fatto altre ricerche e credo che si sia trattato di complicazioni dovute all’alcolismo“, aveva dichiarato Tarantino in un’intervista a Deadline. Nel tempo, erano emersi ulteriori dettagli come che il film avrebbe riproposto “estratti di film degli anni ’70″ e anche “rifacimenti dei film di quell’epoca”, come rivelato dal regista e sceneggiatore Paul Schrader.

Nessun attore era ancora ufficialmente legato al progetto, anche se alcune fonti riportavano che Brad Pitt avrebbe avuto un ruolo del film, senza escludere che potesse interpretare proprio il protagonista. Per lui e Quentin Tarantino sarebbe dunque stata la terza collaborazione dopo Bastardi senza gloria e C’era una volta a… Hollywood. Nel febbraio del 2024 era invece stato riportato che anche Tom Cruise sarebbe potuto comparire nel film per un piccolo ruolo o un semplice cameo. Ad ora, però, tutte queste ipotesi sembrano destinate a non concretizzarsi più, data la notizia dell’abbandono del progetto.

28 anni dopo: Aaron Taylor-Johnson, Jodie Comer e Ralph Fiennes si uniscono al cast

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Come riportato da Variety, il prossimo film di Danny Boyle, 28 anni dopo, si arricchisce della presenza di Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson e Ralph Fiennes nel cast. I dettagli sulla trama della nuova sceneggiatura, scritta da Alex Garland, non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che il film farà parte di una prossima trilogia, per la quale Nia DaCosta è in trattative per dirigere il secondo film.

Boyle e Garland sono anche produttori del progetto, così come il produttore originale Andrew Macdonald e Peter Rice. Anche Bernie Bellew è produttore.  Cillian Murphy, protagonista dell’originale 28 giorni dopo del 2002 tornerà anche come produttore esecutivo, ma al momento non è previsto – ma non escluso – un suo ruolo nel film.

Che Jodie Comer fosse in trattative per il film era trapelato già qualche settimana fa e sappiamo dunque ora che farà ufficialmente parte del film. Con Taylor-Johnson e Fiennes a loro volta coinvolti nel progetto, 28 anni dopo inizia a configurarsi come un progetto di alto profilo. Non resta dunque che attendere maggiori dettagli a riguardo.

Il primo film 28 giorni dopo

Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti “zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità spaventosa.

L’uomo si mette quindi in viaggio per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i compagni sopravvissuti interpretati da Naomie Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher Eccleston.

Cosa sappiamo su 28 anni dopo? 

I dettagli sulla trama di 28 anni dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce che si svolgerà 28 anni dopo il primo film, dunque all’incirca nel 2030, il che significa che il racconto potrebbe anche essere più orientato verso la fantascienza che non verso il semplice l’horror vero e proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato la commedia romantica del 2019 Yesterday, dirigerà il primo film della prevista trilogia di 28 anni dopo. Alex Garland, che ha diretto film come Ex Machina, Annihilation e, più di recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.

Finché morte non ci separi: dal cast al sequel, tutto quello che c’è da sapere

La coppia di registi Matty Bettinelli-OlpinTyler Gillet si sono affermati negli ultimi anni come due delle più interessanti voci del cinema thriller e horror. Dopo aver debuttato con un episodio del film collettivo V/H/S (2012), hanno poi realizzato un film dell’orrore in stile found footage dal titolo La stirpe del male (2014). Nel 2022 e nel 2023 si sono invece distinti per aver riportato con successo sul grande schermo la saga di Scream con Scream V e Scream VI. L’8 maggio uscirà invece al cinema il loro nuovo film, il vampiresco Abigail. Il titolo che li resi celebri presso il grande pubblico, però, è stata la commedia horror del 2019 Finché morte non ci separi.

Con il titolo originale di Ready or Not, questo titolo è oggi un vero e proprio cult, nonché uno dei film di questo genere più apprezzati degli ultimi tempi. Rielaborando la figura della final girl, questo offre non solo una protagonista carismatica, ma anche una serie di vicende tanto scioccanti quanto entusiasmanti, imprevedibili e perverse, con la follia più pura pronta a scatenarsi da un momento all’altro. Si compone così un film che fa dell’eccesso la sua cifra stilistica, tanto per divertire quanto per spaventare, offrendo anche qualche lucida riflessione sulle difficoltà del relazionarsi all’interno di un nucleo famigliare.

Per gli appassionati del genere si tratta dunque di un film da non perdere, che grazie ora al suo passaggio televisivo può finalmente essere scoperto anche da un più ampio pubblico. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Finché morte non ci separi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Finché morte non ci separi cast
Mark O’Brien e Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

La trama e il cast di Finché morte non ci separi

Grace è la giovane sposa che si unisce in matrimonio con Alex, erede della famiglia Le Domas, ricca dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la sua prima notte di nozze, all’interno della grande villa in cui si è svolta la cerimonia, Grace viene invitata a partecipare a una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve infatti prendere parte a un gioco, in questo caso nascondino. Apparentemente innocente, il gioco in realtà si rivelerà una terrificante caccia all’uomo in cui Grace dovrà cercare di sopravvivere ad una famiglia armata e implacabile, convinta che il rito debba essere officiato, altrimenti una maledizione si abbatterà su di loro.

Ad interpretare Grace vi è l’attrice Samara Weaving, già nota per il thriller La babysitter e che ha con questo film consolidato la propria popolarità. Inizialmente, però, era stata presa in considerazione per il ruolo di Grace l’attrice Margot Robbie. Le due attrici, curiosamente, si somigliano molto e hanno poi lavorato insieme nel film Babylon. Per questo ruolo, per Weaving stato per lei necessario imparare a guidare, o almeno a far sembrare che stia guidando. Altra curiosità a lei legata è che i brividi di Grace nella scena del servizio fotografico non erano simulati. Weaving ha detto che faceva realmente freddo durante le riprese, ma che quei brividi hanno aiutato a farla sembrare più nervosa.

Accanto a lei, nel ruolo del suo sposo Alex Le Domas, vi è l’attore Mark O’Brien, mentre il più noto Adam Brody interpreta il fratello di lui, Daniel. Melanie Scrofano è Emilie le Domas, la sorella di Daniel e Alex, mentre Kristian Bruun interpreta Fitch Bradley, il suo sprovveduto marito. Henry Czerny ricopre il ruolo di Tony Le Domas, proprietario del Le Domas Gaming Dominion e patriarca della famiglia Le Domas, mentre l’attrice Andie MacDowell è Becky Le Domas, la madre di Daniel, Emilie e Alex. Elyse Levesque è Charity Le Domas, la moglie snob di Daniel, mentre Nicky Guadagni interpreta Helene Le Domas, l’inquietante zia. John Ralston, infine, è Stevens, il fedele maggiordomo della famiglia Le Domas.

Finché morte non ci separi sequel
Samara Weaving in Finché morte non ci separi. © 2019 – Fox Searchlight

La storia vera a cui il film si ispira

No, il racconto proposto dal film non è basato su una storia vera, ma è invece vera l’ispirazione per l’impero dei giochi da tavolo della famiglia Le Domas. Questo è basato sui realmente esistiti produttori di giochi della Milton Bradley Company e Parker Brothers. La prima, fondata nel 1860, è celebre per i giochi Forza 4, L’allegro chirurgo, Brivido e Hotel. Mentre la seconda, fondata nel 1883, aveva tra i suoi prodotti più noti Monopoli, Cluedo, Trivial Pursuit e Ouija. Entrambe sono state acquisite dalla Hasbro rispettivamente nel 1984 e nel 1991 e fuse in un’unica filiale nel 1998. Il marchio ha continuato a essere utilizzato da Hasbro fino al 2009.

Il film è tratto da un libro o da un manga?

Esistono alcune opere in narrativa che riportano a loro volta il titolo Finché morte non ci separi, ma il film non è tratto da nessuna di esse. Si tratta invece di un’opera originale degli sceneggiatori Guy Busick and R. Christopher Murphy. La confusione a riguardo è però derivata appunto dall’esistenza di un libro con questo stesso titolo, scritto da Liza Marklund e pubblicato da Marsilio, settimo capitolo delle indagini della reporter Annika Bengtzon. Vi è poi anche un manga, intitolato allo stesso modo, scritto e disegnato da Tarō Nogizaka e pubblicato dal 2019 al 2024, incentrato sul tentativo di un assistente sociale di determinare la colpevolezza di un’assassina riguardo un particolare caso.

Finché morte non ci separi 2: il sequel del film

Finché morte non ci separi è stato un modesto successo horror, che costato appena 6 milioni di dollari, ne ha incassati 57 in tutto il mondo. Con il passare degli anni è poi diventato un vero e proprio cult tra gli appassionati del genere, che hanno iniziato a chiedere a gran voce la realizzazione di un sequel. Nel marzo 2024 è stato infine reso noto che la Searchlight Pictures sta effettivamente procedendo nello sviluppo di un nuovo film, con la regia affidata a Adam Robitel, già distintosi con Escape RoomSamara Weaving dovrebbe tornare come protagonista, permettendo dunque di raccontare nuove avventure del suo personaggio.

Il trailer di Finché morte non ci separi e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Finché morte non ci separi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Scusate se esisto!: la storia vera dietro al film con Paola Cortellesi

Il regista Riccardo Milani è autore di alcuni dei film italiani di maggior successo degli ultimi anni, da Come un gatto in tangenziale a Corro da te e fino ai recenti lungometraggi Grazie ragazzi e Un mondo a parte. Prima di questi titoli, nel 2014, ha però realizzato la commedia Scusate se esisto! (qui la recensione), che gli ha permesso di stabilirsi come regista di commedie molto apprezzate per il loro affrontare spesso tematiche di attualità nel contesto italiano. Con questo film del 2014, ad esempio, si parla di disuguaglianze sul lavoro e su come le donne riscontrino numerose difficoltà nella loro ricerca di un trattamento eguale a quello dei colleghi uomini.

Il film è nato in casa leggendo i giornali, commentando le notizie. L’idea del soggetto prende spunto dal bisogno, sempre più diffuso, di non dire tutta la verità, di nascondere certi aspetti della propria vita, fingendo per alcuni motivi o per esigenze professionali di essere qualcun altro”, ha raccontato Milani. “Scusate se esisto! rappresenta il tentativo di dar vita ad un’istantanea dell’Italia, con tutti i suoi difetti e problemi, ma con la voglia di credere nel nostro Paese, con la convinzione che a portarlo avanti attraverso sacrificio, impegno e talento siano le persone e le forze sane”.

Tra commedia e commento sociale, è dunque questo un film ricco di elementi affascinanti, tra cui il suo essere ispirato ad alcuni eventi reali, ribadendo così la sua forte aderenza con il contesto italiano in merito al tema trattato. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Scusate se esisto!. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Scusate se esisto! trama
Raoul Bova e Paola Cortellesi in Scusate se esisto! Foto di Claudio Iannone © 01 Distribution

La trama e il cast di Scusate se esisto!

Con una brillante carriera professionale a Londra alle spalle, Serena, architetto di origine abruzzese, decide di ritornare a lavorare in Italia, a Roma. Per una donna ottenere un posto di lavoro all’altezza della sua qualifica si rivela tuttavia difficile e, per ottenere un progetto di riqualificazione del quartiere di Corviale, decide di farsi passare per l’assistente di un architetto di sesso maschile. Le torna allora utile l’incontro con Francesco, uomo gay divorziato, con il quale stringe una profonda amicizia e a cui chiederà di essere il fantoccio per il suo progetto. Pronti a tutto pur di darsi una mano, i due saranno costretti a condividere segreti e inganni.

Ad interpretare Serena Bruno, architetto protagonista del film, è l’attrice Paola Cortellesi, qui al suo terzo di sette (ad oggi) film realizzati insieme al marito Milani. Tra i più recenti si annoverano Come un gatto in tangenziale, Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto e Ma cosa ci dice il cervelloScusate se esisto! è anche il primo film a cui Cortellesi ha partecipato come sceneggiatrice. Accanto a lei, nel ruolo di Francesco, vi è invece Raoul Bova, mentre completano il cast gli attori Corrado Fortuna nel ruolo di Pietro, Lunetta Savino in quello di Michela, Marco Bocci in quello di Nicola e Cesare Bocci come Volponi. Ennio Fantastichini interpreta il dottor Ripamonti, mentre Stefania Rocca è Maria.

Scusate se esisto! cast
Cesare Bocci, Raoul Bova e Paola Cortellesi in Scusate se esisto! Foto di Claudio Iannone © 01 Distribution

La storia vera dietro il film

Scusate se esisto!, come anticipato, è ispirato al progetto dell’architetto Guendalina Salimei per la riqualificazione del quartiere Corviale – anche detto “il Serpentone”, per via della sua lunghezza – un complesso residenziale di Roma situato nella periferia sud-ovest della capitale (XI municipio). Per le sue grandi dimensioni (l’edificio principale è lungo quasi un chilometro) e per le difficili condizioni di vita dei suoi abitanti, è oggi diventato nell’immaginario collettivo il quartiere-simbolo del degrado delle periferie della capitale. Proprio per tale motivo, nel 2008 l’Ater e la Regione Lazio hanno presentato un “piano di rinascita” articolato in due interventi.

L’architetto Guendalina Salimei si occupa di uno di questi, chiamato “Km Verde”, che prevede la completa ristrutturazione del quarto piano dell’edificio principale, con l’abbattimento di ciò che esiste e la ricostruzione di 103 nuovi alloggi al posto dei servizi preesistenti. I lavori, iniziati a gennaio del 2019, sono tuttora in corso. Sebbene Scusate se esisto! racconti di tale operazione di riqualificazione, la storia di Salimei è diversa rispetto a quanto proposto nel film. Nella realtà non ha infatti mai dovuto fingere di essere l’assistente di un architetto uomo. Si tratta di un espediente invece usato dal film per parlare delle disuguaglianze tra sessi esistenti nel mondo del lavoro.

Il trailer di Scusate se esisto! e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Scusate se esisto! grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Now, Netflix e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 aprile alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

I ponti di Madison County: dal libro al cast, tutto quello che c’è da sapere

Il regista e attore Clint Eastwood ha negli anni abituato il suo pubblico a ruoli da duro con film come Gunny, Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan e Gran Torino. Nella sua lunga filmografia c’è però stato anche spazio per i sentimenti e le fragilità dell’animo umano. Elementi di cui non si credeva che il premio Oscar fosse particolarmente dotato. È per questo che quando nel 1995 ha portato al cinema il film I ponti di Madison County, in molti si sono stupiti nel trovarsi di fronte a qualcosa di completamente nuovo. Da lui diretto e interpretato, questo è ritenuto ancora oggi uno dei suoi migliori lungometraggi.

Si tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo, scritto da Robert James Waller e pubblicato per la prima volta nel 1992. Divenuto da subito un vero e proprio best seller, questo è arrivato a vendere oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo. Tale opera aveva da subito interessato il regista Steven Spielberg, che si propose come regista. Con il prolungarsi dei tempi di lavorazione, questi preferì però rinunciare al progetto, e il compito di darvi vita passò ad Eastwood, che nel frattempo era stato scelto per interpretare anche il protagonista. Questi, che si era dichiarato particolarmente attratto dalla storia, completò le riprese in soli 42, mantenendo fede alla sua rapidità lavorativa.

I ponti di Madison County, per la sua capacità di parlare ad un pubblico molto variegato, è divenuto in breve uno dei più grandi successi economici della carriera del premio Oscar. A fronte di un budget di soli 22 milioni di dollari, questo arrivò infatti ad incassarne ben 182 in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle differenze tra il libro e il film, e alle frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di I ponti di Madison County

Ambientato nello stato dell’Iowa, nel 1965, il film narra la storia di Robert Kincaid, un fotografo che ha girato il mondo per il National Geographic, e Francesca Johnson, una casalinga di origini italiane con una vita fin troppo tranquilla, un marito che non ama più e due figli piccoli da crescere. L’uomo, che si trova lì su commissione per fotografare i famosi ponti coperti non si aspetta minimamente che incontrando la donna la vita di entrambi verrà stravolta per sempre. I due, infatti, sono arrivati a quel punto della vita in cui non ci si aspetta più niente. Eppure, quattro giorni dopo essersi incontrati, non vogliono perdere l’amore che hanno appena trovato. Per poter costruire il loro ponte verso il futuro, però, dovranno prima attraversare quello del passato.

I ponti di Madison County cast
Clint Eastwood in I ponti di Madison County. © 1995 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved

 

Il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il fotografo Robert Kincaid vi è l’attore Clint Eastwood, che ha per l’occasione dato vita ad un personaggio particolarmente ricco di sentimenti e dolcezza. Consapevole di come questo rappresentasse una novità nella sua filmografia, l’attore non voleva esagerare nel mettersi in mostra. Ciò risulta particolarmente evidente quando, nel momento in cui il suo personaggio si trova a piangere in seguito ad una discussione con la protagonista femminile, Eastwood ha scelto di non essere ripreso in volto ma di dare le spalle alla camera. Egli era infatti convinto che ciò avrebbe reso più realistica la scena, sacrificando dunque volentieri un suo intenso primo piano.

Per interpretare la casalinga Francesca Johnson, i produttori avevano intenzione di affidare il ruolo ad un’attrice giovane. Eastwood, però, impose che la parte venisse affidata a Meryl Streep, attrice consigliatagli in particolare da sua madre. Entusiasta del personaggio, la premio Oscar si preparò a questo lasciandosi ispirare da celebri attrici italiane come Sophia Loren e Anna Magnani. In particolare, la Streep cercò di emularle nella scelta degli abiti di Francesca. Per il ruolo, inoltre, arrivò a guadagnare diversi chili di peso, così da risultare più credibile nei panni di una casalinga dalle limitate attività. Gli attori Annie Corley e Victor Slezak, infine, interpretano Caroline e Michael Johnson, le versioni adulte dei figli di Francesca.

Le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo di Waller, Eastwood e lo sceneggiatore Richard LaGravanese hanno fatto in modo da rimanere il più fedeli possibile a questo. Tutto ciò che accade nel film è infatti riscontrabile anche nelle pagine del romanzo, con gli eventi a volte soltanto più dilatati o ridotti rispetto agli originali. Ciò che viene modificato è però il punto di vista e la struttura del romanzo. Questo, infatti, si svolge attraverso il racconto dello stesso Robert. La sceneggiatura di LaGravanese, invece, stravolge ciò portando ad essere Francesca la vera narratrice, e suo è il punto di vista attraverso cui si svolge l’intera vicenda. Eastwood gradì particolarmente questo cambiamento, che gli permetteva di esplorare ulteriormente l’interiorità e l’emotività del personaggio.

Allo stesso modo, la struttura del film differisce rispetto a quella del romanzo. Guardando il lungometraggio, infatti, ci si imbatte in una storia che porta lo spettatore a compiere diversi salti temporali tra passato e presente. Si passa infatti dalla lettura che i due figli di Francesca fanno dei diari della madre, alla rappresentazione di quanto da lei narrato in essi, ovvero della sua storia d’amore extraconiugale con il fotografo Robert. Tale struttura ha permesso al regista di spezzare i due racconti, andando così a mostrare quali effetti ha il passato sul presente. Un espediente che esalta ulteriormente le emozioni descritte, facilitando così l’immedesimazione degli spettatori con i personaggi.

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Meryl Streep in I ponti di Madison County. © 1995 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved

Le frasi più belle di I ponti di Madison County

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • Facevo dei pensieri su di lui che non riuscivo a controllare e lui li seguiva tutti. Qualunque cosa provassi, qualunque cosa volessi, lui mi seguiva. E in quel momento tutte le cose che avevo saputo di me stessa fino ad allora, sparirono. Mi comportavo come un’altra donna, eppure non ero mai stata così me stessa prima di allora. (Francesca Johnson)
  • I vecchi sogni erano bei sogni. Non si sono avverati, comunque li ho avuti. (Robert Kincaid)
  • Non voglio aver bisogno di te perché non posso averti… (Robert Kincaid)
  • In quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in un tutto… Non ho mai smesso di pensare a lui… anche se non lo ricordavo cosciamente, lo sentivo vicino a me, c’era sempre. (Francesca Johnson)
  • Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama “Noi”. (Robert Kincaid)
  • Questo tipo di certezze si hanno una sola volta nella vita. (Robert Kincaid)
  • Quello che io e Robert avevamo avuto non sarebbe potuto continuare se fossimo rimasti insieme e quello che io e Richard avevamo sarebbe svanito se ci fossimo separati. (Francesca Johnson)
  •  Noi siamo le nostre scelte. (Francesca Johnson)

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di I ponti di Madison County grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 24 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Cannes 2024: Xavier Dolan presidente di giuria di Un certain Regard

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L’attore, regista, sceneggiatore e produttore canadese Xavier Dolan sarà il presidente della giuria Un certain Regard del 77esimo Festival di Cannes. Insieme a lui ci saranno la sceneggiatrice e regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré, la regista, sceneggiatrice e produttrice marocchina Asmae El Moudir, l’attrice tedesco-lussemburghese Vicky Krieps e il critico cinematografico, regista e scrittore americano Todd McCarthy. Saranno loro a assegnare i premi per la sezione Un certain Regard, che presenta film d’arte e di scoperta di giovani autori.

Quest’anno sono stati selezionati 18 film, di cui 8 opere prime. Il primo premio di Un certain Regard 2023 è andato al primo lungometraggio della regista Molly Manning Walker, How to Have Sex. Quando irrompe la luce di Rúnar Rúnarsson aprirà la sezione Un certain Regard mercoledì 15 maggio 2024.

Amy Adams protagonista di At the Sea

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Amy Adams protagonista di At the Sea

Amy Adams è stata scelta per recitare in At the Sea, un nuovo dramma di Kornel Mundruczó e Kata Wéber, regista e sceneggiatrice di film acclamati come Pieces of a Woman e White God.

La produzione del film, che si avvierà a Boston a giugno, segue la vita di Laura (Adams) dopo una lunga riabilitazione, mentre torna dalla sua famiglia nella loro casa per le vacanze al mare dove deve riadattarsi alla vita complicata che si è lasciata alle spalle. Ora è costretta ad affrontare il prossimo capitolo della sua vita senza la carriera che le ha dato fama, fortuna e, soprattutto, identità.

Il film sarà prodotto da Alexander Rodnyansky (Loveless, Leviathan) di AR Content, Stuart Manashil (Irma Vep, Pieces of a Woman), Aaron Ryder e Andrew Swett (Dumb Money, Arrival) per Ryder Picture Company, Alex Lebovici degli Hammerstone Studios (Barbarian, Boy Kills World) e Jon Oakes (The Guilty, Drive), Viktória Petrányi (Midsommar, Pieces of a Woman) e Mundruczó. I produttori esecutivi sono Paul J. Diaz, Maria Breese di 3:33 Creative, Lee Broda di LB Entertainment, Jeff Rice di Jeff Rice Films e Michael Kupisk. Zsofi Oblat e Rachel Rubin (Dumb Money, Bruiser) coprodurranno.

Sei volte candidato all’Oscar, Amy Adams ha recentemente terminato la produzione di Klara and the Sun della 3000 Pictures, il prossimo film del premio Oscar Taika Waititi, che adatta la storia distopica di fantascienza di Kazuo Ishiguro. Successivamente, la vedremo protagonista di Nightbitch di Searchlight Pictures della regista Marielle Heller, una commedia dark che ha anche prodotto attraverso la sua società di produzione Bond Group Entertainment, che uscirà nei cinema il 6 dicembre.

Deadpool & Wolverine: come verranno gestiti i fatti di Logan?

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Nel Logan del 2017, il fattore di guarigione di Wolverine si è molto indebolito e alla fine l’eroe cade in battaglia mentre combatte un suo clone molto più potente, X-24. Laura, alias X-23, pianta un proiettile di adamantio nella testa del malvagio Wolverine, ma a quel punto è troppo tardi per suo “padre”.

Quando è arrivata la notizia che Hugh Jackman sarebbe tornato nei panni di Wolverine in Deadpool 3, i fan hanno espresso preoccupazione rispetto al fatto che gli eventi di Logan sarebbero stati annullati o modificati retroattivamente.

Il potenziale contraccolpo di un gesto del genere ha spinto Ryan Reynolds e Shawn Levy ad assicurare ai fan che Logan non sarebbe stato in alcun modo modificato o corretto. E, nel nuovo trailer, apparentemente abbiamo avuto la conferma che il Logan di Deadpool & Wolverine è davvero una variante completamente diversa. È possibile che sia stato estratto dalla sequenza temporale del franchise originale prima che avvenissero gli eventi di Logan, ovviamente, ma non la pensiamo così.

Scooper @CanWeGetToast oggi afferma che Deadpool & Wolverine faranno riferimento agli eventi di Logan quando al mutante artigliato visto nei trailer viene raccontato come la sua controparte sia tragicamente morta mentre cercava di salvare X-23.

Potrebbe essere che venga a conoscenza del destino del suo sé futuro, ovviamente, ma scommettiamo che i personaggi del titolo siano finiti nella sequenza temporale in cui Laura è cresciuta fino a diventare il nuovo Wolverine (Dafne Keen ora ha 19 anni) e sia poi lei a raccontagli cosa ha fatto il “padre” per salvarla.

Dune: Parte Tre, Paul Atreides come il “Michael Corleone della fantascienza”

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Dune: Parte Due sta per superare la soglia dei 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, e il regista Denis Villeneuve ha confermato che sta attualmente lavorando alla sceneggiatura della Parte Tre, che adatterà almeno parzialmente il secondo libro della saga di Frank Herbert, Dune: Messia. Parlando con il New York Times, Villeneuve ha anticipato l’arco narrativo di Paul Atreides nel previsto terzo film, facendo paragoni con Michael Corleone (Al Pacino) de Il Padrino.

“L’ha tradita in molti modi. Ma la cosa importante per Chani è che non si tratta di amore. Riguarda il fatto che diventa la figura che manterrà i Fremen nella loro prigione mentale. Un leader che non è lì per liberare i Fremen, ma controllarli. Questa è la tragedia di tutte le tragedie, come il Michael Corleone della fantascienza, diventa ciò che voleva evitare e cercherà di trovare un modo per salvare la sua anima.”

Il regista ha precedentemente affermato che intende prendersi una lunga pausa prima di tornare ad Arrakis e che probabilmente lavorerà su altri progetti nel frattempo. Quello che però sappiamo è che un adattamento preciso di Messia sarà complesso da realizzare, data la mole di stranezze che è presente nel romanzo di Herbert.

Dune: Parte Tre, i momenti bizzarri di Messiah che il pubblico non è pronto a vedere

Il caso Josette: recensione della commedia di Fred Cavayé

Il caso Josette: recensione della commedia di Fred Cavayé

«Così comincia la nostra storia: un omicidio, poi un arresto e, poco dopo, un processo. Processo che nel 1644 ha quasi diviso la Francia in due». È con queste parole che il narratore dà inizio al buffo e irriverente racconto che vede protagonisti lo sfortunato avvocato Maitre Pompignac e il suo imbranato nipote Jean alle prese con un caso a dir poco incredibile. Il loro cliente? Una povera e (forse) innocente capra accusata di un tragico omicidio.

Il celebre regista francese Fred Cavayé (tanto noto quanto chiacchierato in patria per film come Radin! e Le Jeu) fa ritorno nelle sale italiane con Il caso Josette (titolo originale Les chevres!), una nuova commedia fresca, folle e divertente, che sostiene essere ispirata a fatti realmente accaduti… “o quasi”. Coprodotto da Jerico Films e Pathé Films, con la partecipazione di Netflix, Il caso Josette sarà disponibile al cinema dal 24 aprile.

Il caso Josette Trama

L’avvocato Maître Pompignac (interpretato dall’iconico Dany Boon, noto per film come Giù al nord, Supercondriaco, Ti ripresento i tuoi) non ha mai ottenuto una vittoria in tribunale e tutti i suoi clienti sono stati condannati a morte. Giunto ormai alla resa, dopo una carriera costellata di fallimenti, un giorno incontra una giovane e bella pastora (l’attrice Claire Chust), che, disperata, gli chiede di difendere Josette, un’undicenne ingiustamente accusata di aver ucciso un nobile maresciallo francese, Grégoire Hubert de Colombe.

Il caso Josette – In foto la capra Josette.

Presumendo che Josette fosse una ragazzina, Pompignac accetta il caso, vedendo in esso la grande opportunità di vincere contro l’accusa e di assicurare un futuro migliore alla sua famiglia. Con il sostegno del nipote Jean (Alexandre Desrousseaux), aspirante avvocato, Pompignac affronta con sicurezza e entusiasmo il caso, finché non si rende conto che Josette, in realtà, non è che una semplice capra.

Ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro: Pompignac si ritrova così invischiato in questo bizzarro e ridicolo caso contro il suo acerrimo nemico, il rinomato e odioso Maître Valvert (interpretato da Jérôme Commandeur), famoso in tutta Parigi per non aver mai perso neppure una causa.

Chi è più spietato di una capra?

Con una particolare attenzione all’ambientazione e ai costumi dell’epoca – e con l’aggiunta di nauseanti dettagli che frequentemente rimandano alla scarsa igiene del tempo –, Cavayé trasporta il pubblico in una bizzarra e caotica Francia del XVII secolo. Qui, sotto il regno di un dispettoso e petulante Luigi XIV e la guida dal potente cardinale Mazzarino, si sviluppa la curiosa avventura di Pompignac. Un’avventura che, tra esagerazioni, assurdità e altrettanta banalità, esplora la stupidità e l’inettitudine dell’epoca, spesso sorprendentemente simili a quelle contemporanee.

Il caso Josette – In foto (da sinistra a destra) gli attori Jérôme Commandeur e Dany Boom.

Al di là delle accese diatribe tra parigini e “savoiardi”, nobili e popolani, Pompignac e Valvert, Il caso Josette mette in scena, con un tocco teatrale e caricaturale, alcuni aspetti critici della società moderna, come la lentezza e l’ipocrisia della giustizia, il controverso potere dell’effetto mediatico e la malsana influenza dell’opinione pubblica. Il Popolo di Cavayé non è interessato tanto alla verità quanto piuttosto è rappresentato come uno spettatore avido di disastri altrui, mosso dal semplice desiderio di identificare un colpevole e una vittima. Questo ritratto non solleva interrogativi solo sulla Francia secentesca, ma riflette anche in maniera attuale sul comportamento delle persone, per esempio, sui social media, dove la ricerca della verità spesso cede il passo al bisogno di trovare un capro espiatorio o una figura da idolatrare.

Ridere della stupidità umana, passata e presente

La “commedia dell’assurdo” di Cavayé ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico e nella critica francese: da un lato, c’è chi l’ha trovata sfrontata, ironica, creativa e iperbolica, una satira efficace sulla società passata e presente; dall’altro, chi l’ha giudicata grottesca, prevedibile, ricca di cliché e momenti demenziali.

In realtà, Il caso Josette è tutto questo assieme e, che la si ami o si odii, resta un prodotto cinematografico che diverte e intrattiene egregiamente. Infine, pur non distinguendosi per la sua raffinatezza o originalità, il film gioca abilmente tra realtà e finzione, invitando sottilmente il pubblico a riflettere sulle assurdità, le contraddizioni e le idiosincrasie della vita moderna, non solo francese.

Deadpool & Wolverine: intercettata un’altra variante nel trailer ufficiale

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Il nuovo trailer di Deadpool & Wolverine è pieno di cenni al più ampio universo Marvel e uno di questi che fino a questo momento non era stato ancora evidenziato riguarda un personaggio che nei fumetti compare nella schiera dei cattivi di Punisher e che nel film di Shawn Levy comparirà in una particolare variante.

Nella scena in cui Cassandra Nova esce dal cranio di Giant-Man, si può vedere un grosso scagnozzo che indossa una maglietta a righe. Si era già dato per scontato che molti degli scagnozzi del cattivo sarebbero stati Variant senza volto circondate da una manciata di personaggi con un’identità precisa, ma la teoria prevalente è che si tratti del Russo.

Interpretato dall’attore stuntman Billy Clements, il personaggio somigli molto alla controparte dei fumetti, anche se siamo un po’ delusi che i Marvel Studios non abbiano trovato un modo per arruolare Kevin Nash per riprendere il ruolo del film Punisher del 2004.

Per quelli di voi che non hanno familiarità con il personaggio, Il Russo è apparso per la prima volta in The Punisher #1 nel 2000 ed è stato creato dallo scrittore Garth Ennis e dall’artista Steve Dillon. Sicario che lavora per varie organizzazioni criminali, inclusa la mafia russa, è raffigurato come una forza imponente e apparentemente inarrestabile, che spesso fa affidamento sulla sua forza bruta e sulla sua resistenza per intimidire e sopraffare i suoi avversari.

Hot Toys cancella l’action figure del Giovane Barry di The Flash

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Hot Toys cancella l’action figure del Giovane Barry di The Flash

Come tutti gli appassionati collezionisti di Hot Toys sanno, passa sempre diverso tempo tra l’annuncio di un prodotto e la sua messa a disposizione nei negozi. È diventato un luogo comune per l’azienda con sede a Hong Kong rivelare prodotti che non vengono mai realizzati, ma è insolito che vengano invece cancellati quelli che sono già in fase di sviluppo.

In un aggiornamento pubblicato sul sito web di Hot Toys, è stato rivelato oggi che il personaggio del giovane Barry Allen basato su The Flash non sarà più distribuito. Alcuni di voi probabilmente presumeranno che ciò sia legato alla serie di controversie che circondano Ezra Miller, ma quasi certamente è dovuto alla mancanza di interesse da parte dei fan e al numero basso di ordini.

The Flash non ha ricevuto una risposta positiva quando è uscito la scorsa estate e il giovane Barry di Miller ha per lo più irritato le persone a causa della performance demenziale e esagerata dell’attore.

Nonostante questa cancellazione scioccante, la normale figura di Flash, Supergirl, Batman di Michael Keaton e Batman di Ben Affleck sono ancora in arrivo (il primo presenta anche le sembianze di Ezra, respingendo l’idea che i loro problemi personali siano in qualche modo responsabili della cancellazione).

https://www.reddit.com/r/hottoys/comments/1cazubu/hot_toys_announcement/?utm_source=embedv2&utm_medium=post_embed&utm_content=whitespace&embed_host_url=https://comicbookmovie.com/the-flash/the-flash-hot-toys-has-canceled-its-upcoming-young-barry-allen-figure-but-not-for-the-reason-youd-expect-a210596

Zack Snyder, regista di L’Uomo d’Acciaio, afferma che Superman sarebbe stato “falso” se non avesse ucciso Zod

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L’Uomo d’Acciaio era il film ricco d’azione che molti fan desideravano, ma l’atto finale si è rivelato estremamente controverso. Sopraffatta dal generale Zod, Metropolis è ridotta a una montagna di macerie, con l’eroe incapace di salvare migliaia di innocenti. Tuttavia, quando arriva il momento di salvare una famiglia che sta per essere annientata dalla vista a raggi X di Zod, Superman decide che l’unico modo per riuscirci era spezzare il collo del cattivo, uccidendolo sul colpo.

Zack Snyder ha ribadito la sua convinzione che non solo Superman non avesse altra scelta, ma che abbia anche fatto la cosa giusta imponendo una giustizia letale al suo compagno alieno. “Non si sarebbe fermato, non aveva intenzione di negoziare una tregue, quindi o Zod o noi”, spiega il regista. “E questo era più o meno il gioco. Non c’era una via di mezzo. Zod diceva che avrebbe combattuto fino a quando lui non lo avesse ucciso o viceversa, questo è il gioco, non c’è mai stato niente di simile e mi chiedevano perché avrei dovuto mettere Superman in quella posizione?”.

“Io penso, ‘Beh, se Superman non riesce a gestire quella posizione allora è falso, quindi non deve piacerti, deve affrontare gli scenari che gli si presentano, e scegliere quando qualcosa è al di fuori della sua moralità.'”

Per quello che vale, l’attore di Zod Michael Shannon è d’accordo con la versione di Snyder. L’anno scorso, la star di The Flash disse: “No, non pensavo ci fosse un altro modo per finire, davvero. Voglio dire, Zod dice che o io o te. Non ti lascerò sopravvivere. Ti ucciderò, a meno che tu non uccida me. E questo mi sembrava abbastanza tragico, sai?”

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