Poche ore fa abbiamo visto il
trailer di
Selma – La Strada per la libertà, biopic di
Martin Luther King Jr, prodotto da Oprah
Winfrey. Ora vi proponiamo il poster del film:
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
Nel cast di
Selma – La Strada per la libertàDavid
Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Andre
Holland, Omar J. Dorsey, Tessa Thompson, e Colman
Domingo.
Ecco una nuova clip in italiano di
Selma – La Strada per la
libertàin cui possiamo vedere
la presentazione del personaggio di Malcom X.
Protagonista di Selam è
David Oyelowo che interpreta Martin Luther King.
Il film è nominato a due premi Oscar (Miglior Film e Miglior
Canzone originale) e ha raccolto uno straordinario successo di
critica per Selma che grazie alle intense
interpretazioni di Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni
Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah Winfrey
è in lizza per i prossimi Oscar.
Sinossi: Ambientato negli Stati
Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di
protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un
agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva
lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini
afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura
rivoluzionaria venne repressa nel sangue.
Entertainment Weekly ha pubblicato
la prima immagine di
Selma – La Strada per la libertà, biopic di Martin
Luther King Jr, prodotto da Oprah Winfrey. Ve la
mostriamo:
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
Nel cast di
Selma – La Strada per la libertàDavid
Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Andre
Holland, Omar J. Dorsey, Tessa Thompson, e
Colman Domingo.
Guarda il Trailer italiano del film
Selma – La Strada per la libertà di Ava
DuVernay che vede protagonisti con Tim Roth David
Oyelowo, Giovanni Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah
Winfrey, in uscita nelle sale italiano dal 12 Febbraio
2015.
Straordinario successo di
critica per
Selma – La Strada per la libertà che grazie alle
intense interpretazioni di Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni
Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah Winfrey è in lizza per i prossimi
Oscar.
Sinossi: Ambientato negli Stati
Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di
protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un
agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva
lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini
afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura
rivoluzionaria venne repressa nel sangue.
Guarda due clip del film
Selma – La Strada per la libertà, nelle sale dal
prossimo 12 Febbraio. Il film vede la regia di Ava DuVernay con
David Oyelowo, Giovanni Ribisi, Cuba Gooding Jr., Oprah Winfrey,
Tom Wilkinson e Tim Roth.
Di seguito vi riporto la sinossi, il trailer e le clip mentre in
allegato troverete il pressbook e la locandina.
In
Selma – La Strada per la libertà Nella primavera del
1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta
dell’America e il concetto moderno di diritti civili, quando un
gruppo di coraggiosi manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther
King Jr., per tre volte tentò di portare a termine una marcia
pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, con l’obiettivo di
ottenere l’imprescindibile diritto umano al voto. Gli scontri
scioccanti, la trionfante marcia finale e il passaggio del Voting
Rights Acts del 1965 che seguirono sono ora un’incancellabile parte
della storia. Ma la storia assolutamente rilevante e umana di Selma
– dalle battaglie politiche negli uffici del potere, alla
determinazione e alla fede della gente nelle strade, alla battaglia
interiore che il Dr. King ha dovuto affrontare nel privato – non è
mai stata raccontata sullo schermo.
L’attrice Selma
Blair, popolare negli Stati Uniti, si è negli anni resa
nota grazie ad una serie di titoli di buon successo Grazie a
questi, è stata indicata come una promessa della recitazione. In
particolare, è ricordata per il personaggio di Elizabeth Sherman
nei primi due film dedicati ad Hellboy. Ad oggi continua a prendere
parte a produzioni di vario tipo, evidenziando la versatilità che
da sempre la contraddistingue.
Ecco 10 cose che non sai di
Selma Blair.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il
film In & Out (1997), per poi guadagnare maggior notorietà
con titoli come Cruel Intentions (1999), con Sarah
Michelle Gellar, La rivincita delle bionde
(2001), Fuga da Seattle (2002), con Jared
Leto, ed Hellboy
(2004), con Ron Perlman e Rupert
Evans. Recita poi in In Good Company (2004),
The Fog – Nebbia assassina (2005), WΔZ
(2007), ed Hellboy: The Golden Army (2008), dove riprende
il suo ruolo. Negli ultimi anni ha invece recitato in film come
Questioni di famiglia (2011), Columbus Circle
(2012), Mothers and Daughters (2016), Mom and Dad
(2017), con Nicolas
Cage, After (2019) e After 2 (2020),
con Josephine
Langford.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attrice non ha mancato di recitare anche in alcuni prodotti
televisivi di buon successo. Il primo di questi è la serie TV
Zoe, Duncan, Jack & Jane (1999-2000). Successivamente
recita in alcuni episodi di titoli come Xena – Principessa
guerriera (2000), Friends (2002), Anger
Management (2012-2013), American Crime Story (2016),
Lost in Space
(2018-2019) e Another Life
(2019).
8. Ha vinto un premio
speciale. Il primo film a dare particolare popolarità
all’attrice è Cruel Intentions, dove ricopre il ruolo di
Cecile Caldwell. All’interno di questo, in particolare, l’attrice è
nota per la scena che la vede scambiarsi un appassionato bacio con
la protagonista Sarah Michelle Gellar. Proprio per questo, le due
hanno poi vinto il premio come “miglior bacio” agli MTV Movie
Awards. Ad oggi la loro premiazione è una delle più note della
categoria.
Selma Blair è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato seguito da 2,3 milioni di
persone. Qui la Blair è solita condividere prevalentemente immagini
relative a propri momenti di svago, il più delle volte in compagnia
della propria famiglia. Non mancano poi anche foto ricordo di set a
cui ha preso parte, come anche immagini promozionali dei suoi
progetti. Attraverso il proprio profilo, inoltre, l’attrice
condivide novità riguardo il suo stato di salute, dopo la malattia
annunciata nel 2018.
Selma Blair: la sua malattia
6. È affetta da sclerosi
multipla. Nell’ottobre del 2018, tramite il proprio
profilo Instagram, l’attrice rende noto di essere affetta da
sclerosi multipla, malattia che in breve tempo ha limitato le sue
capacità motorie portandola a dover camminare con un bastone.
Sempre tramite il social, la Blair ha tenuto aggiornati i suoi
follower sui progressi fatti nella battaglia contro tale male,
divenendo una vera e propria fonte di ispirazione per molti.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair in Anger
Management
5. Ha avuto un ruolo di
rilievo nella serie TV. Dal 2012 al 2013 l’attrice ha
interpretato il ruolo di Kate Wales nella sit-com Anger
Management. Questa è la terapista del protagonista Charlie,
con il quale intrattiene una relazione basata prevalentemente sul
sesso, non desiderando un ulteriore coinvolgimento emotivo. In
totale, la Blair ha recitato in più di cinquanta episodi, facendo
così affermare la serie come il suo titolo televisivo di maggior
successo.
4. Fu licenziata dalla
serie. Il rapporto tra l’attrice e la serie non si è però
concluso nel migliore dei modi. Dopo essersi infatti lamentata con
la produzione del comportamento poco professionale dell’attore
Charlie Sheen, protagonista dello show, questi ha
fatto di tutto affinché la Blair venisse allontanata dalla
produzione, minacciando di non tornare sul set finché non fosse
stata licenziata. La produzione, nel tentativo di salvaguardare la
serie, decise così di far uscire di scena il
personaggio dell’attrice.
Selma Blair in After
3. Ha recitato nei noti
film tratti dall’omonimo romanzo. Nel 2019 e nel 2020
l’attrice ha ricoperto il ruolo di Carol Young nei film
After e After 2. Questi sono la trasposizione
cinematografica degli omonimi romanzi di successo, di genere
sentimentali. Al centro della vicenda vi è la turbolenta relazione
tra Tessa Young, giovane studentessa universitaria, e il
ragazzaccio Hardin Scott. Il ruolo ricoperto dalla Blair è quello
della madre della giovane protagonista.
Selma Blair in Hellboy
2. Desiderava ardentemente
un terzo capitolo della trilogia.Hellboy II: The
Golden Army si concludeva con la rivelazione che Liz ed
Hellboy aspettavano una coppia di gemelli, come anche che
l’infernale antieroe era destinato a portare l’apocalisse nel
mondo. Parlando del mai realizzato terzo capitolo, l’attrice ha
dichiarato di avere il cuore spezzato per non poter contribuire
alla conclusione dell’arco narrativo dei personaggi. Ad oggi,
infatti, il progetto sembra essere definitivamente stato
abbandonato.
Selma Blair: età e altezza
1. Selma Blair è nata a
Southfield, nel Michigan, Stati Uniti, il 23 giugno 1972.
L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Selma Blair raggiunge Nicolas
Cage nel cast di Mom and Dad, un
horror scritto e diretto da Brian Taylor e
Mark Neveldine.
Il film racconta la storia
di una adolescente e del suo fratellino che a causa di una
misteriosa isteria generale dovranno rimanere in casa da soli per
24 ore, cercando di difendersi dai proprio genitori vittime di
questa follia. I genitori saranno interpretati proprio da Blair e
Cage.
Le riprese del film inizierà
in Kentucky a luglio. Alla produzione sono stati chiamati
Tim Zajaros e Christopher
Lemole della Armory Films.
Con il film del 2014 Selma – La
strada per la libertà, la regista Ava
DuVernay si è imposta all’attenzione dell’industria e del
pubblico. All’interno del film dà infatti vita ad un’avvincente
rievocazione delle marce capitanate da Martin Luther King svoltesi
tra le città di Selma e Montgomery. Nel 1965, queste
rappresentarono uno dei principali momenti nella rivolta per il
diritto di voto ai cittadini afroamericani. Nel ritrarre questo
preciso evento, la regista dà così vita ad un racconto storico
ancora oggi estremamente attuale e bisognoso di essere tramandato e
ricordato.
Inizialmente scritto come storia
originale dallo sceneggiatore Paul Webb, il film
subì diversi ritardi produttivi, dovuti in particolare al cambiare
delle produzioni coinvolte come anche del nome del regista. Una
volta confermata la DuVernay, però, la realizzazione di Selma –
La strada per la libertà poté inifine concretizzarsi.
Decisivo, tra gli altri, fu il supporto ricevuto dalla Plan B
Entertainment di Brad
Pitt e dalla Harpo Film di Oprah
Winfrey. Dopo un’anteprima all’American Film Institute, il
film ebbe modo di arrivare nelle sale di tutto il mondo,
affermandosi come un grande successo.
Al box office il film arrivò
infatti ad un guadagno globale di circa 67 milioni di dollari, a
fronte di un budget di soli 20. Particolarmente entusiasta fu anche
l’accoglienza della critica, la quale lodò la regia come anche
l’interpretazione dei protagonisti. Il film si affermò poi come un
forte contendente durante la stagione dei premi. Agli Oscar,
tuttavia, ottenne solo due nomination, come miglior film e miglior
canzone originale Glory, vincendo poi in quest’ultima
categoria. L’assenza di nomination per la regia e l’attore
protagonista portò a diverse polemiche, ma i mancati riconoscimenti
nulla devono togliere al valore del film.
Selma – La strada per la libertà:
la trama del film
Ambientato nel 1964, il film ha
inizio con il conferimento del premio Nobel alla pace a Martin
Luther King. Questi viene poi ricevuto dal presidente degli Stati
Uniti Lyndon B. Johnson, a cui chiede di garantire il pieno diritto
di voto ai cittadini di colore. Questo è infatti loro negato,
specialmente negli stati del Sud, dove non possiedono alcun
rappresentante ai seggi. Le richieste di King non vengono però
soddisfatte, ma anzi vengono viste in modo molto negativo da parte
dei segregazionisti, tra cui si ritrova il governatore dell’Alabama
George Wallace. L’attivista inizia allora a pensare a nuovi modi
per ottenere una maggior visibilità a livello nazionale, arrivando
ad organizzare una prima marcia politica.
Durante questa, però, una
spedizione punitiva dei poliziotti finisce con il dar vita ad un
morto. Si tratta del giovane Jimmie Lee Jackson, ucciso a sangue
freddo da un agente. Tale evento sconvolge profondamente King, il
quale è ora più determinato che mai ad ottenere giustizia per il
suo popolo. Egli organizza così una seconda marcia di protesta non
violenta, la quale però suscita ancor di più l’ira di Wallace. Un
nuovo scontro si prospetta all’orizzonte, ma King è determinato a
portare alla luce i soprusi dei bianchi, e non si arrenderà pur
consapevole dei rischi a cui va incontro. Partito da Selma con al
seguito un folto gruppo, ha così per lui inizio una delle proteste
più celebri, rimaste impresse nella storia del paese.
Selma – La strada per la libertà:
il cast del film
Per interpretare il ruolo di Martin
Luther King, era necessario trovare un attore in grado di poter dar
vita nel modo migliore al carismatico leader. La scelta ricadde sin
da subito sull’attore britannico David Oyelowo,
divenuto noto grazie a film come L’alba del pianeta delle
scimmie e Lincoln. L’attore insistette per ben 7
anni pur di riuscire ad ottenere tale parte, dimostrando infine di
essere il candidato migliore. Fu lui a proporre poi la DuVernay
come regista del film, convinto delle sue capacità. Per prepararsi
alla parte, Oyelowo studiò a lungo la figura di King e i suoi
discorsi, cercando di interpretarlo nel modo più realistico
possibile tanto nella modo di parlare che in quello di comportarsi.
Il coinvolgimento emotivo fu talmente tanto che al momento di
girare l’ultima scena, l’attore scoppiò in lacrime.
Accanto a lui si ritrovano poi
diversi noti interpreti dell’industria statunitense.
Tim Roth è
presente nel ruolo del governatore dell’Alabama George Wallace.
L’attore ha affermato di ricordare bene la figura del politico, e
di aver lavorato a lungo per poter riprodurre la sua cattiveria,
cercando però di non giudicarlo. Tom Wilkinson è
invece il presidente Lyndon B. Johnson, mentre il rapper
Common recita nel ruolo di James Bevel. L’attrice
Carmen Ejogo dà invece vita a Coretta Scott King,
moglie di Martin e a sua volta attivista per i diritti ai neri.
Compaiono poi anche celebri nomi come Oprah
Winfrey nei panni di Annie Lee Cooper, Cuba
Gooding Jr. in quelli di Fred Gray e Keith
Sanfield per Jimmie Lee Jackson. Alessandro
Nivola interpreta John Doar, mentre Tessa
Thompson è Diane Nash.
Selma – La strada per la libertà:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Selma – La strada per
la libertà è infatti presente su Rakuten TV, Chili
Cinema e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per
venerdì 23 ottobre alle
ore 23:40 sul canale Rai
Movie.
Uno studio dello scorso anno ha
rivelato che i selfie sono letali, o meglio, che molte persone
hanno rischiato o perso la vita per scattare un selfie
particolarmente artistico. Ebbene Guns Replaced With Selfie Sticks, una pagina
Tumblr a tema, ha sostituito le pistole e i fucili
al cinema proprio con i selfie stick. Ironico, non trovate?
È senza dubbio uno dei film più
apprezzati di questa stagione, come ha appena confermato il
David di Donatello per il Miglior
Documentario, il più importante premio assegnato dal
cinema italiano, che Selfie di Agostino
Ferrente (già autore dell’acclamato ‘L’Orchestra di Piazza
Vittorio’ e, con Giovanni Piperno, de ‘Le cose belle’) ha
conquistato a coronamento di un anno trionfale: presentato in prima
mondiale al Festival di Berlino, finalista agli EFA, designato come
“Film della Critica” dal Sindacato Critici Cinematografici,
vincitore di oltre 15 riconoscimenti in festival nazionali ed
esteri, acclamato dalla stampa italiana e internazionale.
Un documentario che riesce a
riportare tanto una cronaca e una realtà sociale, quanto a
raccontare delle vite vere, intimamente, in modo coinvolgente, con
commozione ed entusiasmo. In modo ‘spettacolare’ si direbbe, se non
fossero vite profondamente reali. Partendo dalla vicenda
individuale e tragica di un ragazzino di 16 anni, Davide Bifolco,
colpito a morte durante un inseguimento da un carabiniere che lo
aveva scambiato per un latitante. E dal ricordo che ne fanno due
suoi amici, Alessandro e Pietro, dentro al Rione Traiano di Napoli,
che accettano la sfida del regista di raccontare la loro
quotidianità, i sogni, le difficoltà e aspirazioni, riprendendosi
con un cellulare sotto la sua direzione.
Un selfie cinematografico che
instaura un rapporto tra i ragazzi, il regista, e un piccolo mondo
pieno di quella umanità spesso offuscata dai pregiudizi di una
stampa interessata solo agli aspetti bui, che magicamente diventa
universale. Un potente congegno emotivo che ha saputo conquistare
spettatori ovunque.
Selfie è una co-produzione
Francia-Italia, prodotto da Marc Berdugo, Barbara Conforti insieme
a Gianfilippo Pedote, una produzione Arte France e Magneto in
coproduzione con Casa delle Visioni e con Rai Cinema in
collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e Reel One. Ha ottenuto
il Patrocinio di Amnesty International Italia, che ha accompagnato
il film in tante delle proiezioni e dibattiti pubblici che il film
ha saputo animare in tutta Italia lungo quest’anno. Per l’Italia è
distribuito da Istituto Luce Cinecittà.
Ecco la dichiarazione del regista,
Agostino Ferrente: “Che bello che il nostro piccolo “Selfie”
sia stato inserito nella programmazione di MioCinema.it! Questo mi
suscita varie emozioni. Perché penso agli altri titoli che ne fanno parte, film che
hanno vinto Palme d’Oro, Premi Oscar… e ciò naturalmente mi
inorgoglisce.
Perché penso che dopo tanti anni
la mia strada incrocia di nuovo quella di Lucky Red, che quindici
anni fa, tra titoli che hanno fatto la storia del cinema, ha
distribuito anche il mio primo documentario lungometraggio,
“L’Orchestra di Piazza Vittorio”. Andrea Occhipinti ha saputo
allora rischiare su un progetto coraggioso e innovativo, come penso
e spero accadrà con Miocinema, se davvero riuscirà ad aiutare le
sale che sostengono il cinema indipendente.
Si, sono tra i convintissimi che
il luogo ideale dove vedere (e sentire) un film, sia la sala, virus
permettendo. Anch’io, nel mio piccolo, animo un piccolo ostinato
cineclub, l’Apollo 11 di Roma, dove programmiamo titoli
indipendenti che spesso non trovano spazi nei circuiti più
strutturati.
Credo e spero che MioCinema
possa tenere vivo l’amore per la sala, che possa lavorare con e per
le sale, concretamente, in attesa che non sia più necessario essere
obbligati a stare a casa per vedere un film, ma che quella rimanga
un’opportunità in più, per rivederlo, o per vederlo quando in sala
non c’è più.
Mi emoziona, infine, l’idea che
a presentare il film insieme a me, ci sarà una donna meravigliosa
come Luciana Castellina, una delle intellettuali italiane più
importanti, sempre in lotta contro ogni tipo di discriminazione
razziale, sociale, di genere, e con lei Fabio Ferzetti, uno dei
critici italiani più autorevoli, peraltro uno dei giurati che
premiarono uno dei miei primi lavori in un festival di corti più 25
anni fa. Il corto si intitolava “Opinioni di un pirla” e anche
quello era molto “auto-biografico”.
L’utente di Imgur, Yeseren, ha immaginato i grandi personaggi
del cinema contemporaneo mentre cedono alla moda del momento, i
selfie. Ecco di seguito Batman dopo essere entrato in azione, Frodo
sulla voragine del Fato, Superman prima di spiccare il
volo, Neo mentre ferma le pallottole, Gollum, Voldemort e Leonida,
tutti sono pronti ad immortalarsi sul loro smartphone. Ecco le
foto!
Si intitola A Little Yelp
from My Friends, Selfie 1×03, la terza puntata della
prima stagione della serie
televisiva Selfie, che andrà in onda
sul network americano ABC.
In Selfie
1×03, Henry ed Eliza scoprono
che il loro rapporto all’interno dell’ufficio potrebbe permettere
loro di ottenere dei benefici lavorativi
quando Saperstein decide che è giunto il
momento che gli impiegati lavorino sui rapporti interpersonali ed
ovviamente faranno di tutto per impressionare il loro superiore e
dimostrare di essere i migliori.
Si intitola Un-Tag My
Heart, Selfie 1×02, la
seconda puntata della prima stagione della serie
televisiva Selfie, che andrà in onda
sul network americano ABC.
In Selfie 1×02 il
rapporto tra Eliza ed il suo
collaboratore Freddy inizia a diventare
particolarmente complicato e questo costringe la ragazza a fare uno
sforzo per cercare di capire dove finisca la vita professionale ed
inizi l’interesse personale;
intanto, Henrydecide di lanciarsi per la
prima volta da solo nell’esplorazione
di Facebook con risultati a dir poco
disastrosi.
Si intitolerà Meet Eliza
and Henry, Selfie 1×01, la
season premiere della nuova serie televisiva trasmessa dal network
americano della ABC. Di seguito anticipazioni e
promo.
https://www.youtube.com/watch?v=j_2zwTIRRok
In Selfie 1×01 la
superstar dei social media Eliza
Dooley ha 263000 followers che commentano e seguono
con passione ogni cosa che la ragazza pubblica, ma quando a causa
di un video che diventa virale la popolarità della ragazza scende
sottozero, Elizascoprirà che avere molti
conoscenti su un social network è diverso dall’avere degli amici
veri che ti sostengono.
In Self/Less Il
miliardario Damian Hale è un potente leader industriale affetto da
un devastante cancro ai polmoni e pieno di rimpianti nei confronti
della giovane figlia. Con l’aspettativa di pochi mesi di vita
dinnanzi a sé, l’uomo decide di affidarsi ad un’occulta
organizzazione biogenetica sperimentatrice dello
“shedding”, un rivoluzionario processo che permette di
installare la memoria e la coscienza di un individuo in un
organismo creato ex-novo. Dopo essersi risvegliato in un corpo
giovane e forte, Damian inizia la sua nuova esistenza, ma la
comparsa di strane allucinazioni gli fa capire ben presto che le
cose non sono per niente come sembrano.
Lo stile visionario e psichedelico
del cinema di Tarsem Singh torna a farsi sentire,
e dopo la discreta parentesi fantasy di Biancaneve e lo sfortunato
esperimento mitologico in 3D Immortals, ecco che con
Self/Less il regista indiano dal cuore
americano ci catapulta all’interno di un thriller fantascientifico
al sapore di una futuribilità incuneata verso una profonda quanto
primordiale domanda: che cosa succederebbe se il genio umano
potesse perpetrarsi al di là dei limiti di un corpo in decadenza?
Rinunciando (purtroppo!) a quell’estetica surreale e
destabilizzante che, fin dai tempi di The
Cell e The Fall avevano reso il suo cinema originale
e subito inconfondibile, Tarsem opta questa volta per una
narrazione che si muove su solidi e consolidati binari
dell’high concept da blockbuster, preferendo abiurare
eccessivi barocchismi visivi in favore di una storia lineare ma
efficace allo stesso tempo, un perfetto e sicuro prodotto studiato
a puntino nei minimi ingranaggi.
Self/Less, il film
La sceneggiatura di
Self/Less scritta a quattro mani dai fratelli
David e Alex Pastor, pur senza
nascondere i numerosi debiti derivanti da opere cult come
Operazione diabolica di
Frankenheimer e il più recente Source Code di Duncan Jones,
sa muoversi agilmente e senza infamia né lode nei madri di un’idea
sicuramente interessante ma alla fine forse troppo appiattita dalle
sporadiche voragini di scrittura e dalle numerose sequenze al gusto
di “dejà vu” e dunque ampiamente prevedibili, così come il
grande segreto su cui l’intero film si regge risulta a conti fatti
già intuibile ai più scafati dopo i primi dieci minuti.
Ben Kingsley, malgrado permanga sullo schermo
per meno di venti minuti, riesce a regalare nuovamente
un’interpretazione intensa e camaleontica nei panni del vecchio
Damian, così come anche Ryan Reynold, qui chiamato a reggere oltre
cento minuti di fughe roccambolesche e intrighi nelle vesti del
Damian giovane, mentre Matthew Goode impersona splendidamente un
conturbante ricercatore dal sapore di un vero villain in
stile Marvel.
Tutto perfetto, tutto in ordine,
tutto tranne il tanto atteso, e purtroppo assente, “tocco alla
Tarsem”, di cui si possono notare solo pallide e brevi tracce
nelle poche sequenze i-tech di un film che per il resto cammina
sulle tracce di un sano racconto di action senza troppo osare ma
sicuramente sapendo intrattenere.
Nel corso della sua storia il cinema
è stato uno dei mezzi prediletti per riflettere sul tema
dell’immortalità, tra i più cari all’essere umano, il quale da
sempre aspira a poter raggiungere tale stato eterno, sconfiggendo
di fatto la morte e la caducità della vita. Numerosi sono i film
che si sono confrontanti con tali argomenti, ogni volta sotto punti
di vista nuovi e con generi diversi. Nel 2015 è stata la volta di
Self/Less
(qui la recensione), film
fantascientifico con elementi da thriller dove l’immortalità di
alcuni si svela essere una condanna per altri. A dirigere tale
lungometraggio vi è il regista indiano Tarsem
Singh.
Scritto dai fratelli
David e Alex Pastor, Self/Less
aveva attratto da subito diversi studios cinematografici, i quali
speravano che il film potesse affermarsi al pari di titoli simili
come Looper e Limitless, thriller
fantascientifici che offrono buon intrattenimento misto a visioni
su futuri ipotetici e profonde riflessioni etiche. Sfortunatamente,
Self/Less
non ottenne lo stesso successo, divenendo invece un flop di critica
e pubblico. In particolare, in molti hanno lamentato il divario che
c’è tra l’idea di partenza e il suo sviluppo all’interno del film.
Nonostante i suoi difetti, però, con gli anni il film ha comunque
guadagnato una sua cerca di fan.
Gli appassionati del genere possono
infatti ritrovare in Self/Less
un titolo che offre un modo nuovo di riflettere sull’immortalità,
contornando il tutto con sequenze d’azione di buon impatto.
Riscoprire il film può dunque essere una piacevole sorpresa. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori alla spiegazione del suo
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
L’industriale ultramilionario
Damian Hale è sempre stato al centro del proprio
universo, maestro nell’arte del potere dai suoi uffici di New York.
Di fronte alla diagnosi di un tumore, però, Damian decide di
sottoporsi a una terapia medica radicale di eliminazione del virus,
lo “shedding” che porterà indietro le lancette della sua vita. La
terapia gli viene somministrata da Albright,
brillante capo di un’organizzazione segreta al servizio dei più
facoltosi. Damian coglie l’opportunità che gli viene offerta e
mette in scena una finta morte per coprire quello che in realtà è
solo uno “shedding”. La sua coscienza si trasferisce nel corpo di
un uomo in piena salute e molto più giovane di lui.
Una volta completata l’operazione,
egli inizia ad adattarsi al nuovo corpo e alla nuova vita a New
Orleans. Cercando sempre di conservare la nuova identità e di
difendere la sua salute, Damian diventa a tutti gli effetti
Edward Kidner. Ma le prepotenti immagini che
affollano la sua mente non si esauriscono nella riduttiva
spiegazione di Albright sugli effetti collaterali dell’immortalità.
Quando incontra Madeline, una madre single, Damian
comincia a scoprire il mistero delle origini di Edward e di coloro
che saranno pronti a uccidere per proteggere l’organizzazione.
Lottando con forza e intraprendenza, Damian è deciso a difendere la
sua vita e quella degli altri.
Il cast del film
Ad interpretare l’anziano Damian
Hale vi è l’attore premio Oscar Ben Kingsley.
Nonostante sia indicato come uno dei protagonisti, però, egli
compare soltanto nei primi quindici minuti del film. Quando si
sottopone all’operazione per il cambio di corpo, il ruolo del
giovane Damian è interpretato da Ryan Reynolds.
L’attore, oggi noto in particolare per il personaggio di Deadpool,
si è inoltre trovato a dover interpretare non solo Damian, ma anche
Mark Bitwell, l’uomo a cui appartiene il corpo in cui l’anziano fa
trasferire la sua coscienza. Per Reynolds, inoltre, questo è stato
il quarto di cinque film in cui il suo personaggio va incontro ad
uno scambio di corpi.
L’attrice Natalie
Martinez, vista anche in Death Race e Frammenti
dal passato – Reminiscence, interpreta qui Madeline
Bitwell, la moglie di Mark. Matthew Goode,
celebre per il film Watchmen e la
serie The
Crown, recita nel ruolo del dottor Albright, l’ideatore
dello Shedding. DerekLuke
ricopre il ruolo di Anton, nuovo amico di Damian nella sua nuova
vita, mentre Victor Garber è Martin O’Neill, amico
stretto dell’anziano Damian. Michelle
Dockery, conosciuta in particolare per il ruolo di
Lady Mary Crawley in Downton
Abbey, interpreta Claire, la figlia di Damian.
Come anticipato, l’obiettivo
di Self/Lessè
quello di porre nuove riflessioni sul senso dell’immortalità. Al di
là dell’intreccio narrativo relativo al complotto dietro lo
shedding, nel corso del film Demian comprende di come non abbia
alcun senso vivere per sempre, se per farlo deve recare sofferenza
ad altri. Egli decide pertanto di rendere il suo nuovo corpo al
legittimo proprietario, accettando la mortalità umana e
comprendendo come sia proprio questa fine inevitabile a donare un
valore al tutto. Con Self/Less,
dunque, gli autori portano lo spettatore a riflettere su ciò che
davvero vorrebbe dire vivere per sempre. Una condizione che, al di
là di apparenti benefici, porta a dover convivere in eterno con i
propri errori e dolori.
Il trailer di Self/Less e dove vederlo in
streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Self/Less
è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple
TV, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2
maggio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Da poco è online il trailer di
Self/less, il nuovo film del regista
indiano Tarsem Singh (The
Cell, Immortals) reduce dal
non fortunatissimo Biancaneve, film in
live action con protagoniste Lily Collins e
Julia Roberts.
La pellicola, che vede protagonisti
Ben Kingsley e Ryan Reynolds,
racconta del tentativo di un miliardario oltre i cinquant’anni di
raggiungere l’immortalità trasferendo la sua memoria e la sua
coscienza nel corpo di un giovane sano e forte. La premessa non è
originalissima, ma da quanto potrete vedere nel trailer, sembra
svilupparsi piuttosto bene. Ricordiamo infine, prima di lasciarvi
al trailer, che Self/less arriverà
nelle sale americane il 31 luglio.
Apple Original Films ha
presentato il trailer di “Selena Gomez: My Mind &
Me“, l’atteso documentario sulla cantante, cantautrice,
attrice, produttrice, imprenditrice e attivista Selena Gomez, diretto e prodotto da Alek
Keshishian (“A letto con Madonna”). Il trailer è stato svelato
oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale,
per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale,
campo in cui Selena è impegnata da anni condividendo il proprio
percorso personale, come ha coraggiosamente fatto in questo
film.
Dopo anni sotto i riflettori,
Selena Gomez raggiunge una fama
inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una
svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario
unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni
attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di
singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45 miliardi
di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno ha ricevuto
una nomination ai Grammy per il suo primo EP interamente in
spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo nella serie
acclamata dalla critica “Only Murders in the Building”, in cui
recita con Steve Martin e Martin Short.
Alek Keshishian ha
diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico
film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora
oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.
Apple e Selena Gomez hanno annunciato che il
documentario “Selena Gomez: My Mind & Me“, diretto
e prodotto da Alek Keshishian (“A letto con Madonna”), uscirà in
tutto il mondo il 4 novembre su Apple
TV+.
Dopo anni sotto i riflettori,
Selena Gomez raggiunge una fama
inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una
svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario
unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni
attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di
singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45
miliardi di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno
ha ricevuto una nomination ai Grammy per il suo primo EP
interamente in spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo
nella serie acclamata dalla critica “Only
Murders in the Building“, in cui recita con Steve Martin e
Martin Short.
Alek Keshishian ha
diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico
film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora
oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.
Questo film segna il secondo progetto di Apple con i produttori
Lighthouse Management + Media e Interscope Films, dopo la
collaborazione per il documentario nominato agli Emmy Award “Billie
Eilish: The World’s a Little Blurry”.
Selena Gomez ha cominciato
con la Disney, ed è diventata una pop star e una star del
cinema. Ha avuto l’attenzione di molti per la relazione
con Justin Bieber. È bella e raggiante, delicata, impegnata, e
piena di talento. Ha fan in tutto il mondo. Ha cominciato con la
Disney, ma è diventata una star matura e interessante, una dei
grandi nomi del mondo pop.
Selena Gomez è nata il 22
luglio 1992 a Grand Prairie, in Texas, con il nome di Selena Marie
Gomez. È figlia di Mandy Teefey, che ha origini italiane,
e Ricardo Gomez, di origini messicane. Il nome Selena viene dalla
musica: è il nome di una famosa cantante texana, di nome appunto
Selena, morta nel 1995.
Ha vissuto la propria vita
pubblicamente da quando era una ragazzina, e i dettagli della sua
vita privata sono stati spesso condivisi con il pubblico. C’è
qualcosa che non sapete? Ecco dieci curiosità su Selena
Gomez:
Selena Gomez: film
1. La carriera di Selena
Gomez tra film e televisione. Il primo ruolo di Selena
Gomez è stato quello di Gianna nel famosissimo show televisivo per
bambini degli anni ’90 Barney, nel quale ha recitato
accanto a Demi Lovato dal 2002 al 2004. Si è poi tresferita a Los
Angeles, dove si è aggiudicata il ruolo di Alex Russo nella serie
di Disney Channel I maghi di
Waverly, che l’ha portata alla fama. Da allora, ha
avuto il suo primo ruolo da doppiatrice in Ortone
e il mondo dei Chi nel 2008, ed ha recitato accanto
all’amica di infanzia Demi Lovato in Programma
protezione principessel’anno successivo. Il suo
primo album è uscito nel 2009, realizzato con la band “Selena Gomez
& The Scene”. Altri ruoli includono: Monte
Carlo, Spring Breakers – Una vacanza da
sballo, Hotel Transilvania (1 e
2), Getaway, Comportamenti molto…
cattivi, Altruisti si diventa
e Cattivi vicini
2.
Nel 2018 ha prestato la voce a
Mavis in Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa. Nel 2019 ha
preso parte nei panni di Chan nel film I morti non muoiono ed è stata Chan
nell’ultimo film di Woody Allen,
Un giorno di pioggia a New York (2019). Nel 2021 ha
interpretato Mabel nella serie Only Murders in the
Building. Sempre quest’anno riprenderà il ruolo di Mavis
nel film animato Hotel Transylvania: Transformania.
2. Ha incontrato Demi
Lovato durante le audizioni per Barney. In
molti sanno che Selena Gomez e Demi Lovato abbiano recitato in uno
show per bambini di nome Barney da piccole, e che
sono state migliori amiche per molto tempo. Ma non si sono
conosciute sul set: infatti, entrambe hanno raccontato del loro
incontro: questo è avvenuto in coda per i provini
per Barney in Texas, il giorno del compleanno di
Selena. Selena si ricorda addirittura che Demi indossava una giacca
di jeans blu e un fiocco rosso.
3. Ha la propria casa di
produzione. I suoi impegni non sono solo relativi alla
musica e alla recitazione. Oltre a questi, infatti, Selena Gomez
possiede una propria casa di produzione cinematografica e
televisiva. La compagnia si chiama July Moon Productions, e ha
prodotto uno degli show di Netflix più popolare degli ultimi due
anni:Tredici,
del quale Selena è stata produttore esecutivo, e del quale è appena
stata rilasciata una seconda stagione.
4. Selena Gomez segue solo
36 persone su Instagram. Nel corso dei primi mesi del
2018, infatti, ha deciso di non seguire più la maggior parte dei
propri contatti, tra cui Gigi Hadid, Demi Lovato, la madre Mandy
Teefey, e Petra Collins. Il che ha sorpreso molti, dato che la star
ha ben 138 milioni di follower.
5. Ha una propria linea di
vestiti. Si chiama Dream Out Loud, ed è la realizzazione
di un sogno di Selena Gomez: ha sempre voluto una linea di moda, ed
è riuscita a lanciare la propria nel 2010, all’età di 17 anni. La
collezione aveva molto della stile di Selena: top floreali, gonne,
e uno stile boho-chic. L’intento di Selena era quella di creare dei
vestiti dal prezzo accessibile, versatili, che potessero essere
indossati in modi diversi e che potessero essere abbinati in modo
vario. Inoltre, la collezione era ecologica.
Selena Gomez: news
6. È Ambasciatrice
dell’UNICEF. E non solo: lo è diventata a 17 anni, il che
ha fatto di lei la più giovane ambasciatrice di sempre. La missione
del United Nations Children’s Fund è quella di aiutare madri e
bambini bisognosi in paesi in via di sviluppo, e la quantità di fan
di Selena e la sua capacità di arrivare a molti l’hanno aiutata a
diffondere coscienza riguardo alla causa e a raccogliere fondi. Ha
fatto parte di diverse campagne, eventi, e ha viaggiato in tutto il
mondo, incontrando e aiutanto bambini in prima persona. È stata
Ambasciatrice dell’UNICEF a partire dal 2009, e ha parlato
pubblicamente dell’importanza che il ruolo ha per lei: ha affermato
che il tutto deve cominciare da un’educazione di qualità e
dall’accesso a buone opportunità, come quelle che l’UNICEF
fornisce, e di essere molto orgogliosa di esserne parte.
7. La pausa per il
trapianto nel 2017. Nel settembre 2017, Selena Gomez ha
postato su Instagram una fotografia di se stessa in un letto di
ospedale, che stringe la mano ad un’altra ragazza. Nella
didascalia, l’attrice ha spiegato le cose: molti fan si erano
accorti della sua assenza, del fatto che non stesse promuovendo la
propria musica, e che avesse passato l’estate un po’ in disparte.
La ragione, spiega, è stata un trapianto di rene reso necessario
dal Lupus del quale soffre. Ha inoltre affermato di voler
condividere il proprio viaggio e la propria esperienza con i fan, e
ha ringraziato la propria famiglia e la squadra di medici che l’ha
seguita, oltre all’amica Francia Raisa, che le ha donato un rene.
Per l’occasione, inoltre ha parlato del Lupus, indicando ai fan una
risorsa per informarsi a riguardo.
8. Il video
di Back to You e le anticipazioni sui
social. Prima dell’uscita ufficiale del video, Selena
Gomez ha condiviso un bel po’ di anticipazioni con i fan sul social
media. Infatti, ha pubblicato una serie di snapshot su Instagram:
fotografie inedite accompagnate da versi della canzone. Selena
Gomez ama usare i social media per creare attesa attorno ai propri
lavori: in precedenza, aveva rilasciato dei piccoli video con clip
da Tredici, e un video Spotify sempre per Back to
You.
Selena Gomez hot
9. Ha almeno 8
tatuaggi. L’anno scorso, Selena Gomez ha postato una
fotografia su Instagram, sotto la quale diceva di avere sette
tatuaggi (e che ne arriveranno altri). E riesce a nasconderli bene,
quando è necessario. Recentemente, inoltre, ha fatto il proprio
ottavo tatuaggio: un tatuaggio coordinato con altri due membri del
casti di Tredici, che rappresentano un punto e
virgola. Il tatuaggio con il punto e virgola, infatti, ha un
significato ben preciso: viene utilizzato per rappresentare
un’alternativa ai pensieri di suicidio, e per attirare l’attenzione
sull’argomento dei problemi di salute mentale. Il simbolo
suggerisce che chi lo porta ha deciso di andare avanti, che le
difficoltà affrontate non sono state la fine ma piuttosto un nuovo
inizio.
Justin Bieber e Selena Gomez
10. La storia con Justin
Bieber. La relazione tra Selena Gomez e il famosissimo
idolo delle ragazzine Justin Bieber ha fatto parlare i giornali di
gossip come non si vedeva da tempo. La loro storia è stata un
continuo prendersi e lasciarsi, che ha appassionato i fan di
entrambi per parecchio tempo. Come si sono incontrati? Nel
2011, quando Selena aveva 19 anni e Justin Bieber ne aveva 17,
cominciarono a diffondersi pettegolezzi sulla loro relazione. E il
fatto che si fossero presentati insieme al Vanity Fair Oscars Party
dello stesso anno sembrò confermare la cosa. Ma Selena ha rivelato
di come l’icontro tra loro due fosse avvenuto due anni prima, nel
2009, quando il manager di lui entrò in contatto con la madre di
lei, che all’epoca era la sua manager. Una cosa combinata,
insomma.
Selena Gomez,
l’attrice – cantante giunta alla notorietà grazie alla sua
partecipazione a varie serie Disney (I maghi di Waverly la più
conosciuta) sembra aver deciso di dare una decisa svolta alla sua
carriera, prendendo parte a Springbreakers, la nuova pellicola di
Harmony Korine, regista di Gummo e Julien Donkey – Boy nonché
sceneggiatore di Ken Park. Per la Gomez si tratta di una svolta a
180° gradi: dal più totale mainstream alla cinematografia
indipendente. Un ‘cambio d’abiti’ che porterà l’idolo dei teen-ager
a interpretare una liceale che assieme ad un gruppo di amiche
porterà a compimento una rapina per potersi finanziare lo
‘Springbreak’, la classica vacanza primaverile dei college
americani.
La situazione prenderà una brutta
piega quando le quattro protagoniste verranno arrestate e in
seguito liberate grazie all’intervento di un trafficante di droga
che in cambio chiederà loro di eliminare un suo concorrente. Il
cast vedrà la partecipazione di James Franco nel ruolo del
trafficante, mentre nel gruppo delle protagoniste sono già entrate
Emma Roberts (nipote di Julia) e Vanessa Hudgens, altro ex ‘idolo
adolescenziale’ che dopo i ‘fasti’ di High School Musical ha
tentato di avviare un percorso artistico di più lunga durata (vista
recentemente nell’onirico Sucker Punch di Zack Snyder). L’inizio
delle riprese di Springbreak – non poteva essere altrimenti… – sono
previste per la prossima primavera.
Il regista Jacques
Audiard è tornato al Festival di Cannes
per presentare Emilia Pérez (qui
la recensione), la sua decima opera e la sesta nel concorso
principale. Il pubblico del Grand Lumiére Theatre ha risposto con
una standing ovation di 10 minuti dopo la prima mondiale del film,
descritto come un “musical poliziesco straordinariamente
originale”. La protagonista del titolo è interpretata da
Zoe Saldaña nel ruolo di un avvocato
frustrato, Selena Gomez in quello della moglie di un
signore della droga, Édgar Ramírez in quello di un pericoloso
interesse amoroso e Karla Sofía Gascón in quello
di un boss del cartello che desidera sfuggire a una vita di crimini
e diventare la donna che ha sempre sognato di essere.
Parlando con THR, Selena Gomez ha raccontato qualcosa in più del
suo coinvolgimento nel film, affermando che: “Ero molto nervosa
perché si tratta di un progetto diverso da qualsiasi altra cosa
abbia mai fatto prima. Anche se ho una parte così piccola, è un
progetto così grande e speciale che mi sento fortunata di averne
potuto fare parte. Dopo la prima in sala mi sono sentito meglio,
meno nervosa“. L’attrice ha poi raccontato che: “Ho fatto
un’audizione e poi non ho saputo più nulla. Ma mi sono comportata
come una pazza durante quell’audizione“.
“Jacques voleva che recitassi
uno dei numeri musicali e io mi sono arresa e ho dato tutta me
stessa. Pensavo: “Almeno posso dire di aver fatto del mio meglio”.
Quando dopo tempo si è fatto risentire e mi ha chiesto di
partecipare, ero così nervosa ma anche così entusiasta!”.
“Ho trascorso gran parte della mia vita cercando di rompere gli
schemi e la percezione di chi sono.Jacques, che non
sapeva nulla di me, ha rischiato e ha creduto in me semplicemente
in base a ciò che ero in grado di fare, e questo è stato davvero
speciale per me“.
Tutto quello che c’è da sapere su
Emilia Pérez, il film con Selena Gomez
In Emilia Pérez
“Saldaña interpreta Rita, un’avvocatessa sottovalutata il cui
studio è più propenso ad aiutare i criminali che a cercare
giustizia“, si legge nella descrizione che Variety fa del
film. “Trova un’inaspettata via d’uscita quando un temuto
leader del cartello della droga, Manitas (Gascón), la recluta per
aiutarlo a completare surrettiziamente un’operazione di cambio di
sesso per diventare la donna che ha sempre desiderato essere. La
Gomez interpreta la sua ignara moglie“.
Il film è scritto e diretto da
Jacques Audiard, già autore di Un profeta
del 2009, Un sapore di ruggine e ossa del 2012 e The Sisters Brothers del 2018. Attualmente sarebbero
in corso trattative con Netflixper la distribuzione del film,
ma secondo Variety “c’è ancora la possibilità che le trattative
in corso vadano a monte“. Se però l’accordo dovesse
concludersi, ciò permetterebbe al film di raggiungere un pubblico
globale. Intanto, non resta che attendere l’annuncio dei vincitori
del festival per scoprire se Emilia Pérez otterrà
qualche premio, divenendo dunque ancor più appetibile agli occhi
dei distributori.
L’attrice Selena
Gomez è entrata a far parte del
cast Cattivi Vicini 2, il sequel del
film con protagonisti Zach Efron, Seth Rogen. A
quanto pare l’attrice è stata avvistata sul set del film ad Atlanta
dove sono tutt’ora in corso le riprese. Dunque l’ex reginetta
Disney sia aggiunge a Rose Byrne, Dave Franco, Chloe
Grace Moretz.
Cattivi Vicini
2 sarà scritto ancora da Seth
Rogen, Evan Goldberg, Andrew Jay Cohen e
Brendan O’Brien, mentre alla regia siederà
Nicholas Stoller.
Selena Gomez interpreterà Linda
Ronstadt in un prossimo film biografico, come ha
confermato Variety. La cantante pop e star
di Only Murders in the
Building ha anticipato il suo nuovo ruolo martedì sera
postando sulla sua storia di Instagram una foto del libro di
memorie della Ronstadt del 2013, “Simple Dreams“. Il
biopic musicale è attualmente in fase di pre-produzione e tra i
produttori figurano il manager della Ronstadt, John
Boylan, e James Keach, che ha prodotto il
documentario del 2019 “Linda Ronstadt: The Sound of My
Voice“. Al momento, Gomez è l’unico nome noto del cast del
film.
La Ronstadt è una leggenda della
musica country, rock’n’roll e latina: i suoi album degli anni ’70
“Heart Like a Wheel” e “Simple Dreams” hanno
raggiunto il successo di critica e commerciale e hanno messo in
luce la sua versatilità tra i generi. Nel corso della sua carriera
ha vinto 11 Grammy ed è stata premiata sia dalla Recording Academy
che dalla Latin Recording Academy con il Lifetime Achievement
Award.
Ronstadt e Gomez sono entrambe di
origine messicana, con quest’ultima che dopo aver raggiunto il
successo come artista musicale con successi come “Lose You to
Love Me” e “Love You Like a Love Song“, ha portato
avanti anche una solida carriera da attrice. Oltre alla serie
Only Murders in the Building, grazie alla quale è stata
nominata per due volte ai Golden Globe, ha già avuto modo di
recitare in film come Spring Breakers – Una vacanza da
sballo,
Cattivi vicini 2,
I morti non muoiono e Un giorno di pioggia a New York. Interpretare Ronstadt
in questo nuovo biopic musicale, però, sarà per lei un banco di
prova importante.
Arriva il primo
trailer del film Behaving Badly,
la commedia dello scrittore e regista Tim
Garrick, interpretato da Nat Wolff, Selena Gomez,
Mary-Louise Parker, Elisabeth Shue, Dylan McDermott, Jason Lee,
Heather Graham, Cary Elwes, Gary Busey e Patrick
Warburton.
Il trailer è stato rilasciato dalla
Vertical Entertainment ha rilasciato, tramite iTunes Movie
Trailers.
Basato sul libro “While I’m
Dead…Feed The Dog” di Ric Browd, il film segue le vicissitudini di
Rick Stevens (Wolff), che è disposto a fare qualsiasi cosa per
cercare di conquistare il cuore di Nina Pennington (Gomez) – anche
se questo significa fare una scommessa con il figlio di un
mafioso!
Behaving Badly uscirà negli USA in
una release limitata 1 ° agosto.
Arriva da
Deadline, via
Empire, la notizia che Selena Gomez sarà coinvolta nel remake del
classico degli anni ’80 con Melanie GriffithUna donna in carriera. Gomez, che sta vivendo un
momento di particolare visibilità grazie al suo ruolo di Mable in
Only Murders in Building, serie disponibile su
Disney+, è incaricata di produrre e
potenzialmente recitare in un remake del film per 20th Century
Studios e per il servizio di streaming Hulu, con potenziale
trasmissione in Italia su Prime Video.
L’originale del 1988, diretto da
Mike Nichols, era interpretato da Melanie
Griffith,
Harrison Ford,
Sigourney Weaver e Joan Cusack e
segue un’ambiziosa segretaria (Griffith) che assume l’identità del
suo capo mentre quest’ultimo è a letto con una gamba rotta.
Il film non è stato solo uno dei
maggiori successi di quell’anno con oltre 100 milioni di dollari al
botteghino nazionale, ma è stato anche acclamato dalla critica e ha
ottenuto sei nomination all’Oscar, tra cui una per il miglior film,
una nomination per la migliore attrice per Griffith e una
nomination per i non protagonista per Cusack e Weaver.
Non sono disponibili dettagli sul
nuovo film, anche se è probabile che esaminerà le politiche sul
posto di lavoro nel mondo di oggi, inclusi questioni di importanza
fondamentale come le molestie o il gap salariale. Ilana
Peña, che ha lavorato a Crazy
Ex-Girlfriend e ha creato la serie Disney+Diary Of A Future
President, sta scrivendo la sceneggiatura ma non c’è
ancora nessun regista collegato al progetto.
L’esordio registico e attoriale di
Suzanne Lindon, ventenne figlia d’arte degli
attori Vincent Lindon e Sandrine
Kiberlaine, s’intitola Seize
printemps, ovvero sedici primavere: l’età della
protagonista, che guarda caso si chiama come la regista, Suzanne.
Lindon si dà anche il compito di interpretarla, esplorandone dubbi
e incertezze adolescenziali, ma anche i primi amori. Presentato al
Festival di Toronto a settembre, avrebbe dovuto
partecipare a quello di Cannes, annullato a causa della pandemia.
Ora arriva alla Festa del Cinema di Roma.
Seizeprintemps, la trama
Suzanne, Suzanne
Lindon, ha 16 anni. Frequenta il liceo, ma la scuola e i
compagni da un po’ di tempo la annoiano. I compagni sono troppo
superficiali e la scuola è sempre la stessa, una routine ormai
priva di interesse. In tutt’altro ambito, succede la stessa cosa a
Raphael, Arnaud Valois, trentacinquenne attore di
teatro, stanco del suo mestiere, ogni sera uguale a sé stesso e dei
suoi colleghi di lavoro. Così, un po’ per gioco, un po’ per
curiosità, i due cominciano a vedersi ogni mattina, al bar vicino
al teatro e alla scuola di Suzanne. S’innamorano, trovando uno
nell’altra la propria fuga dalla monotonia della quotidianità, una
boccata d’aria fresca in un orizzonte piatto.
Pur essendo acerba, come ci si
aspetta che sia l’opera prima di una ventenne, che ne ha scritto la
sceneggiatura a soli 15 anni, Seize
printemps colpisce per il suo delicato romanticismo,
in controtendenza rispetto ai tempi spavaldi ed esibizionisti che
oggi viviamo. Lindon attrice si propone come una nuova
Charlotte Gainsbourg, o Sophie
Marceau e questo suo esordio potrebbe essere visto come
una sorta di Il tempo delle mele degli
anni 2000.
Uno sguardo ancora
immaturo, ma originale e in controtendenza sulle sedici
primavere
Per quel che riguarda il racconto di
una storia d’amore, questo semplicissimo e per certi versi ingenuo
film riesce a comunicare con più efficacia il sentimento amoroso –
in particolare la fragilità e l’impaccio di quei primi amori
adolescenziali, platonici, che però non per questo sono meno
profondi e meno intensi – rispetto ad esempio ad un film come
l’atteso Ammonite di Francis
Lee, in cui comunque non si riesce a venir fuori da una
certa rigidità che raffredda il sentimento.
Seizeprintemps
è la dimostrazione di come, se si ha un’idea e una buona
sensibilità per realizzarla, anche con poco si riesce ad arrivare
agli spettatori, ad emozionare, complice anche la buona sintonia
tra Lindon e il protagonista maschile Arnaud
Valois (120 battiti al
minuto).
I dialoghi sono quasi assenti, al
loro posto gesti teatrali, balli e musica. Tuttavia, questo non è
solo un modo per scegliere la strada più facile, ma è una precisa
scelta che si apprezza da spettatori, e ancora una volta si mostra
in controtendenza rispetto a tanta cinematografia, soprattutto
francese, caratterizzata da una sovrabbondanza di parole, ultimo
esempio Le discours, presentato proprio
qui a Roma pochi giorni fa. Qui, al contrario, si lavora quasi solo
con il corpo, i movimenti, gli sguardi. In questo i protagonisti
sono bravi entrambi. Anche qui c’è del teatro, ma non è
affabulazione, bensì sensazioni, rumori e gesti quasi da mimo. Come
luogo poi, il teatro, il palcoscenico sono i luoghi simbolo
dell’incontro tra i due, quelli a cui l’arrivo di Suzanne dà un
nuovo senso per Raphael, che se ne stava allontanando.
Detto questo, non mancano
le ingenuità ed è un peccato che la regista abbia fretta di portare
a compimento la vicenda – il film dura 73 minuti – questa sì,
figlia senz’altro dell’inesperienza e di una scrittura che deve
ancora crescere molto. Sarebbero serviti 15-20 minuti in più e un
epilogo più compiuto al lavoro. Invece, si ha la sensazione di
correre verso il finale in maniera troppo sciatta.
Un talento da tenere d’occhio
Tuttavia, Suzanne
Lindon si dimostra un talento da tenere d’occhio. Sa
trattare con freschezza, non senza una vena di ironia, e con un
rispetto insolito, ma efficacissimo e quasi commovente questa
educazione sentimentale. Fotografa poi bene l’adolescenza: quella
fase della vita in cui ancora non si sa chi si è e cosa si vuole,
ma si ha chiaro che non si è più bambini e che molto di ciò che
prima rendeva felici, non soddisfa più. Una fase in cui ci si sente
potenti e vulnerabili al tempo stesso, fragili e forti. Quelle
sedici primavere potrebbero essere della regista stessa, come di
chiunque altro e sono importanti nella vita di ciascuno, motivo per
cui, ne è convinta Suzanne Lindon, vanno trattate
con estrema cura.
La Warner Bros Pictures ha
rilasciato oggi sei nuovi poster del nuovo attesissimo Il
Grande Gatsby, diretto da Baz Luhrmann che aprirà la
66° edizione del Festival di Cannes. Proiettato in 3D e 2D a
partire dal 10 maggio 2013, il film è interpretato da Leonardo DiCaprio, Tobey
Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla
Fisher, Jason Clarke e Amitabh Bachchan.
Il
Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al
cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra
scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale
del film qui.
Il film racconta la storia di un
aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest
Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in
cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In
cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di
casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay
Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della
baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’
allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei
super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi
testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori
impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di
drammaticità.
Oggi Worstpreviews ha
pubblicato un nuovo poster e sei diversi character poster per
Una Notte da Leoni II. Come si può notare, rispetto a
quelli della prima parte, non abbiamo una tigre, ma una scimmia, nè
Mike Tyson e la bella Heather Graham.