Trai titoli che saranno
protagonisti della corsa agli Oscar per il 2017 c’è
Moonlight, intenso film di Barry Jenkins che arriva in sala in
Italia il 16 febbraio.
Moonlight di Barry Jenkins
è candidato a sei premi Oscar 2017
La scoperta di sé non è mai un
processo semplice, lo è già in un ambiente sano e protetto, ma in
un contesto di difficoltà crescere e riconoscere la propria
identità è una sfida cui qualcuno soccombe. Una madre
tossicodipendente, un amico speciale, i bulli della scuola e
surrogati paterni sui generis ruotano intorno a Chiron, un
bimbo, un ragazzo, un uomo che vediamo crescere e svilupparsi come
essere umano nel corso di tre età. Seguendo il suo difficile
cammino, scopriamo qualcosa in più su di noi e sulla difficoltà di
creare legami nel corso della vita stessa. In
Moonlight procediamo seguendo in punta di piedi il
filo rosso di connessioni umane, storie di vita difficile,
costruzione e distruzione di rapporti, tutto con l’occhio vicino,
invadente e attento di Jenkins.
Dopo Medicine for Melancholy del
2008, discretamente accolto da pubblico e critica, Barry
Jenkins torna a raccontarci uno spaccato di vita immerso
in una Miami sporca e cattiva che fa da sfondo a un racconto che,
nonostante le difficoltà che mette in scena, è affrontato con
delicatezza e originalità. Moonlight è nettamente
diviso in tre parti, una per ogni età, che raccontano difficoltà ed
emozioni diverse, tutte legate al protagonista nella sua ricerca di
un rifugio, di un posto, di un affetto nel mondo che lo vede
irrimediabilmente e inevitabilmente solo.
Il processo formativo del
protagonista viene però esposto attraverso episodi e incontri
brevi, come dei flash che esulano dallo sviluppo narrativo, delle
brevi occhiate attraverso il sipario di una vita che ci viene in
definitiva nascosta dagli stessi passaggi temporali.
Moonlight mostra
quindi, senza raccontare davvero, lo sviluppo, la scelta e la
formazione, ma nella mancanza di veri e propri nodi narrativi in
grado di collegare tra loro le vicende, rivela la sua più grande
debolezza.
Dopo aver trionfato agli Oscar, la
presenza di Moonlight nelle sale si rafforza.
All’indomani della vittoria dei tre premi (Miglior Film, Migliore
Sceneggiatura non originale, Migliore Attore non protagonista), la
risposta del pubblico non si è fatta attendere.
Nei due giorni successivi il film ha
infatti registrato un aumento considerevole di presenze nei cinema
in cui è in programmazione.
Moltissime le richieste da parte
dell’esercizio. Da domani, il film di Barry Jenkins sarà
programmato in oltre 140 schermi.
Oltre il doppio delle sale.
“Siamo naturalmente
felicissimi” – dichiara Andrea Occhipinti, che con Lucky Red
distribuisce il film – “Moonlightè bellissimo e
L’Oscar come miglior film è meritato.
Come è nella nostra tradizione,
il film di Barry Jenkins è una scelta non ovvia, un film senza
grandi star che però è riuscito ad imporsi per la sua qualità e la
sua forza.
I premi ottenuti (i tre Oscar,
il Golden Globe, gli Independent Spirit Awards) permetteranno a
Moonlight di raggiungere un pubblico più ampio che speriamo possa
apprezzarlo”.
Moonlightracconta l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta di Chiron, un
ragazzo di colore cresciuto nei sobborghi difficili di Miami, che
cerca faticosamente di trovare il suo posto del mondo. Un film
intimo e poetico sull’identità, la famiglia, l’amicizia e l’amore,
animato dall’interpretazione corale di un meraviglioso cast di
attori.
Arriva nelle sale italiane il 16
febbraio, dopo il successo ottenuto negli Stati Uniti, un film
indipendente acclamato dalla critica americana come un piccolo
capolavoro, apprezzato per l’originale mix di realismo e poesia,
che ormai rischia di diventare il caso cinematografico dell’anno in
un crescendo inatteso che lo ha portato ad aggiudicarsi un Golden
Globe come Miglior film drammatico e ben 8 nomination agli Oscar,
tra cui quelle per il Miglior film e la Migliore regia. Stiamo
parlando di Moonlight,
il secondo lavoro di Barry Jenkins.
Il regista statunitense, che ha
esordito nel 2008 con il dramma romantico Medicine for
Melancholy, sceglie ora di raccontare una storia dai molti
elementi autobiografici, a partire dall’ambientazione in quella
Miami – in particolare nel sobborgo di Liberty City, considerato
una delle zone più difficili della città – dove lui stesso è nato e
cresciuto. Ispirato a un testo teatrale di Tarell Alvin
McCraney, in cui il drammaturgo metteva in scena alcune
esperienze personali, il lavoro è incentrato sul percorso di
formazione del giovane afroamericano Chiron, che vive nella
periferia degradata di Miami e in quell’ambiente si confronta con
la droga, la tossicodipendenza della madre Paula (Naomie
Harris), la criminalità e la violenza, mentre va alla
scoperta della propria identità, della sessualità, dell’amore,
della famiglia, grazie all’aiuto di uno spacciatore, Juan
(Mahershala Ali), e della fidanzata Teresa
(Janelle Monáe), una sorta di genitori adottivi,
oltre che del suo amico Kevin.
Moonlight
non sarebbe nato senza l’incontro tra Jenkins e McCraney, candidati
all’Oscar per la Migliore sceneggiatura non originale. I due,
infatti, sono entrambi di Liberty City, ma non si erano mai
incontrati prima che il testo di McCraney giungesse a Jenkins.
Quando è successo, il regista ha trovato che il lavoro di McCraney
rendesse perfettamente quel mondo, la comunità all’interno della
quale entrambi si erano formati e alcune esperienze vissute da
Jenkins stesso, come la tossicodipendenza della madre. Il regista
ha quindi deciso di adattare la pièce per il grande schermo,
arricchendola della propria sensibilità con l’intento di far
conoscere al pubblico una Miami autentica, animata da un’umanità
difficile, ma lontana da ogni stereotipo, quasi mai apparsa sotto i
riflettori. “Penso sia importante che le persone vedano sé
stesse nei film, ma è ancora più importante che vedano persone che
non conoscono”, ha dichiarato il regista.
Per rendere i colori e le atmosfere
della sua città Jenkins si affida di nuovo alla fotografia di James
Laxton, anch’egli in lizza per l’Oscar e già suo collaboratore nel
film d’esordio. Nomination dell’Academy anche per il montaggio di
Joi McMillon e Nat Sanders e per la colonna sonora di Nicholas
Britell.
Il lavoro è articolato in
tre parti, che vedono il protagonista bambino, adolescente e infine
adulto. Per il ruolo, quindi, era fondamentale la scelta dei tre
attori che impersonano Chiron, tre figure che dovevano possedere un
aspetto solido e composto, mostrando però anche una fragilità
interiore. La scelta è caduta su Alex Hibbert
(Chiron da piccolo), Ashton Sanders (Chiron
adolescente) e Trevante Rhodes (Chiron adulto), ex
atleta approdato alla recitazione (Burning Sands,
la serie tv Westworld, Weightless
di Terrence Malick) che inizialmente avrebbe
dovuto interpretare il ruolo di Kevin, ma è poi stato selezionato
per vestire i panni del protagonista. Assieme a loro, Naomi
Harris (28 Giorni Dopo, Pirati
dei Caraibi, Skyfall) candidata all’Oscar
come Miglior attrice non protagonista per il ruolo di Paula,
Mahershala Ali (House of Cards,
Il diritto di contare) anch’egli candidato a
ricevere la statuetta come Miglior attore non protagonista nei
panni di Juan, mentre Teresa è interpretata dalla cantautrice
Janelle Monáe, qui in veste di attrice. Sono poi
due anche gli attori che ricoprono il ruolo di Kevin, amico di
Chiron, nonché suo primo innamoramento: Jharrel
Jerome (Kevin adolescente) e André
Holland (42- La vera storia di una leggenda
americana, Selma), a completare un cast
meticolosamente selezionato.
In attesa di sapere se l’Academy lo
premierà il 26 febbraio, Moonlight, prodotto dalla
Plan B Entertainment di Brad
Pitt e dalla A24 approda, anzi torna in Italia, dopo aver
aperto la Festa del Cinema di Roma 2016, distribuito nelle sale da
Lucky Red dal 16 febbraio.
Sono stati assegnati i
Gotham Awards,che nell’edizione di quest’anno
hanno visto trionfare il film Moonlight,
tra gli indipendenti che ambiscono anche alla corsa agli Oscar.
I Gotham Awards
sono i premi cinematografici statunitensi destinati al
cinema indipendente, assegnati annualmente dal
1991 durante una cerimonia che si svolge a New
York, con l’obiettivo di onorare la comunità
cinematografica, espandere il pubblico dei film indipendenti e
sostenere il lavoro compiuto dall’associazione nonprofit IFP
(Indipendent Feature Project), attiva dal 1979.
Ecco di seguito tutti i
vincitori
Best Feature
“Certain Women”
“Everybody Wants Some!!”
“Manchester by the Sea” “Moonlight” (WINNER)
“Paterson”
Best Documentary
“Cameraperson”
“I Am Not Your Negro” “O.J.: Made in America” (WINNER)
“Tower”
“Weiner”
Bingham Ray Breakthrough Director Award
Robert Eggers for “The Witch”
Anna Rose Holmer for “The Fits”
Daniel Kwan & Daniel Scheinert for “Swiss Army Man” Trey Edward Shults for “Krisha” (WINNER)
Richard Tanne for “Southside with You”
Best Screenplay
“Hell or High Water,” Taylor Sheridan
“Love & Friendship,” Whit Stillman
“Manchester by the Sea,” Kenneth Lonergan “Moonlight,” Story by Tarell Alvin McCraney; Screenplay by
Barry Jenkins (WINNER)
“Paterson,” Jim Jarmusch
Best Actor Casey Affleck in “Manchester by the Sea”
(WINNER)
Jeff Bridges in “Hell or High Water”
Adam Driver in “Paterson”
Joel Edgerton in “Loving”
Craig Robinson in “Morris from America”
Best Actress
Kate Beckinsale in “Love & Friendship”
Annette Bening in “20th Century Women” Isabelle Huppert in “Elle” (WINNER)
Ruth Negga in “Loving”
Natalie Portman in “Jackie”
Breakthrough Actor
Lily Gladstone in “Certain Women”
Lucas Hedges in “Manchester by the Sea”
Royalty Hightower in “The Fits”
Sasha Lane in “American Honey” Anya Taylor-Joy in “The Witch” (WINNER)
Special Jury Award For Ensemble Performance “Moonlight”
Mahershala Ali, Naomie Harris, Alex Hibbert, André Holland, Jharrel
Jerome, Janelle Monáe, Jaden Piner, Trevante Rhodes, and Ashton
Sanders (previously announced Special Jury Award)
Breakthrough Series – Long Form “Crazy Ex-Girlfriend” (WINNER)
“The Girlfriend Experience”
“Horace and Pete”
“Marvel’s Jessica Jones”
“Master of None”
Breakthrough Series – Short Form
“The Gay and Wondrous Life of Caleb Gallo” (YouTube) “Her Story” (herstoryshow.com) (WINNER)
“The Movement” (Mic.com)
“Sitting in Bathrooms with Trans People” (Seriously.TV)
“Surviving” (YouTube)
Gotham Independent Film Audience Award “Moonlight”
Da sempre impegnato a portare al
cinema storie di carattere catastrofico come Independence
Day,Godzilla e The Day After Tomorrow,
il regista tedesco Roland Emmerich è oggi
sinonimo per il grande schermo di distruzione, invasione aliena o
attacchi terroristici. L’ultimo film da lui ad
oggi realizzato a riguardo è Moonfall (qui
la recensione), del 2022, incentrato su cosa accadrebbe se la
Luna fosse in procinto di schiantarsi contro il pianeta Terra. Più
che cosa accadrebbe, in realtà, la domanda è come si potrebbe
evitare l’avverarsi di questo evento, che senza dubbio alcuno
porrebbe fine alla vita nella sua totalità.
L’idea per questo film è emersa
durante la lavorazione di Independence Day – Rigenerazione (2016) e la
sceneggiatura è stata scritta nell’arco di quattro anni dallo
stesso Emmerich insieme a Spenser Cohen e
Harald Kloser. Ha così preso forma un film che
sfida rinuncia ad ogni logica in nome del puro intrattenimento
(sembra infatti che all’astronauta presente sul set come consulente
sia stato detto di non preoccuparsi del mancato realismo degli
eventi e degli aspetti tecnologici), comprensivo di tutti quelle
caratteristiche a cui Emmerich abituato il suo pubblico nel
tempo.
Tra viaggi nello spazio,
cospirazioni, esplosioni, scontri con nemici alieni ed effetti
speciali a non finire, Moonfall è dunque un
film che
non deluderà gli appassionati del genere alla ricerca di un
disaster movie di scala globale. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo potenziale sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è l’astronauta
Brian Harper, in missione nello spazio per
riparare un satellite. Quando viene improvvisamente attaccato da
uno strano sciame oscuro che provoca la morte dell’altro astronauta
in missione con lui, Harper si trova a dover trarre in salvo se
stesso e la collega Jo Fowler. Benché egli venga
inizialmente considerato un eroe, l’incidente viene celato dalla
NASA come un errore umano ed egli viene espulso dal programma
spaziale. Anni dopo, però, una nuova anomalia si presenta nello
spazio: la Luna sembra aver perso la sua orbita ed è in rotta di
collisione con la Terra.
Quando la NASA scopre che a causare
questo fenomeno è lo stesso misterioso sciame descritto da Harper,
questi viene prontamente richiamato per cercare una soluzione al
problema prima che si verifichi l’impatto, che naturalmente
porrebbe fine alla vita sulla Terra. Ad aiutarlo in questa impresa,
ci sarà anche la collega Jo, ma anche il cospirazionista
KC Houseman, che per primo aveva notato il
problema. Una volta giunti nello spazio, però, scopriranno qualcosa
di inimaginabile, che finora l’essere umano ha sempre ignorato: la
Luna, in verità, non è esattamente quello che si è creduto essere
per secoli e secoli.
Il cast del film
Ad interpretare l’astronatua Brian
Harper vi è l’attore Patrick Wilson, meglio noto per il suo ruolo
nelle saghe horror The Conjuring e Insidious. Nel ruolo di Jo Fowler vi è invece la
premio Oscar Halle Berry. L’attrice ha dichiarato di aver
accettato il ruolo perché, successivamente all’esperienza del
Covid, un film catastrofico come questo appare molto più parte
integrante della quotidianità, dato anche il fascino per i racconti
sulla fine del mondo. Berry ha inoltre dichiarato che girare le
scene spaziali antigravitazionali è stato facile per lei perché era
abituata a farlo dopo aver interpretato per due stagioni
un’astronauta nella serie Extant (2014).
Nel ruolo del cospirazionista KC
Houseman doveva originariamente esserci l’attore Josh
Gad, visto in La
bella e labestia, il quale ha però dovuto
abbandonare per via di conflitti di programmazione. Al suo posto è
dunque subentrato John Bradley, meglio noto per il
ruolo di Samwell Tarly nella serie televisiva targata HBO Il
Trono di Spade. Recitano poi nel film anche Michael Peña nel ruolo di Tom Lopez,
Charlie Plummer in quelli di Sonny Harper e
Kelly Yu nei panni di Michelle Yu. L’attore
Donald Sutherland, indicato come uno dei
protagonisti nel ruolo di Holdenfield, appare in realtà solo in una
scena di due minuti.
Dato il finale – a suo modo aperto –
del film, in molti si sono chiesti se ci sarebbero stati uno o più
sequel di Moonfall.
Nel gennaio 2022, poco prima dell’uscita del film, Emmerich ha
parlato della possibilità di girare due sequel back-to-back se il
primo film si fosse rivelato un successo. “A me non piacciono
molto i sequel, ma questa volta ho provato a ideare una trilogia,
ma non sono nemmeno più sicuro di volerla realizzare. Penso che se
farò un sequel, lo renderò un po’ più simile all’originale Star
Wars, il secondo avrà un enorme cliffhanger. Perché la gente
non è più abituata a quel tipo di sospensione“, ha poi
specificato Emmerich.
Emmerich aveva in realtà già
realizzato un sequel nel 2016 con Independence Day –
Rigenerazione, spinto anche in quel caso dall’idea che
potesse esserci altro da raccontare oltri gli eventi narrati nel
primo film. A supporto della realizzazione di un sequel di
Moonfall si è espresso anche l’attore John
Bradley, il quale ha dichiarato che “se Roland va
nella direzione che vuole, i sequel saranno ancora più folli del
primo“. Come noto, però, il film ha incassato globalmente
appena 67 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 138-146
milioni. Questo scarso risultato sembra dunque aver precluso ogni
possibilità riguardo la realizzazione di un sequel, su cui ad oggi
non è stata proferita parola.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di
Moonfall grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 26 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Scritto e diretto da Roland
Emmerich, Moonfall arriverà nelle sale
italiane il 17 marzo 2022; il film, con Halle Berry e Patrick Wilson protagonisti, documenta
l’ipotetica rovina che potrebbe verificarsi se la luna dovesse
letteralmente cadere sulla terra, sancendo l’ennesima
incursione del regista nel genere del disaster-movie, dopo
film come Independence Day, The Day After Tomorrow e
2012.
Moonfall: la debolezza di un’apocalisse mai veramente
raccontata
Moonfall segue
Brian Harper (Patrick
Wilson), un astronauta caduto in disgrazia che – dopo
essere stato licenziato dalla NASA a causa di una missione fallita
in circostanze misteriose – ha passato gli ultimi 11 anni a bere e
a lavorare sulla sua auto d’epoca. Quando K. C.
Houseman (John Bradley) annuncia su
Internet che, in base alle sue ricerche, la luna entrerà in
collisione con la terra nel giro di poche settimane, Brian viene
tirato fuori dal pensionamento forzato dalla sua ex compagna e
attuale capo della NASA, Jocinda ‘Jo’ Fowler
(Halle
Berry) per affrontare un’ultima missione tentando di
salvare il mondo.
Moonfall esce a
distanza di un mese e mezzo da Don’t Look Up di Adam Mackay,
il che ci mostra come entrambi i film abbiano goduto di un’arma a
doppio taglio chiamata pandemia: il fatto che stiamo vivendo una
particolare apocalisse ha reso tutto più vicino, ma ha anche fatto
sì che il livello di sospensione dell’incredulità richiesto allo
spettatore abbia raggiunto il suo massimo livello.
Non che Moonfall,
aspiri ad essere il paradigma della verosimiglianza; al contrario,
il regista che probabilmente ha messo più in pericolo la Terra
nella sua filmografia si accontenta di un semplice ma efficace
prologo – un Gravity in versione ridotta- non
esplicativo, ma che vuole instillare il seme del dubbio: se
l’arrivo dell’Apollo 11 sulla luna non corrispondesse a ciò che ci
è stato raccontato?
Privo di ambientazioni
coinvolgenti, di personaggi credibili o di un minimo accenno di
autocoscienza, Moonfall è quindi sostenuto solo in
una prima parte dal mistero di ciò che sta realmente accadendo
sulla (e dentro) la Luna, anche se il fatto stesso che praticamente
ogni singola teoria strampalata di K.C. si riveli vera smorza ogni
singolo accenno di suspense, mai effettivamente controbilanciato da
effetti visivi che dovrebbero risultare ammalianti e
sorprendenti.
Moonfall: Emmerich perde
perfino il tocco di divertimento
Il film è strutturato in maniera
totalmente illogica, pretendendo che gli spettatori compiano un
salto della fede in termini di sospensione dell’incredulità, per
accettare la premessa della pellicola; nei film catastrofici in cui
l’esito della distruzione naturale è abbastanza prevedibile,
personaggi convincenti e coinvolgenti devono quantomeno impegnarsi
nel mantenere alta l’attenzione degli spettatori nei confronti di
quanto succede sulla scena. In Moonfall, tuttavia,
nessuna caratterizzazione dei protagonisti è abbozzata, lo
spettatore non ha motivo di preoccuparsi per loro e per gli esiti
delle loro imprese e, quando il film cerca di sostanziare
effettivamente una parvenza di backstory, questa viene affidata ai
dialoghi più grossolani dell’intera sceneggiatura.
La sceneggiatura di
Moonfall sotterra perfino il titolo stesso,
spendendo la prima metà del minutaggio sulla dinamiche interne alla
famiglia fratturata di Brian, le problematiche col figlio, il nuovo
compagno per nulla simpatico della moglie. Queste digressioni
continuano a mostrarsi solo come distrazione per tutto il film,
senza concentrarsi mai effettivamente sull’interessante punto di
vista della famiglia di Harper, la metà terrestre di
Moonfall, gli occhi attraverso i quali vediamo le
maree travolgere la terraferma e i grattacieli sradicati dalla
gravità della Luna.
Sfortunatamente per il pubblico, la
devastazione è solo una piccola parte della lotta del cast: la
maggior parte delle loro preoccupazioni sono più mondane rispetto
alle stramberie aliene in orbita e le performance del cast non
riescono effettivamente ad elevare una sceneggiatura che sembra
algoritmica.
Questo tipo di monotonia narrativa
è più o meno prevista in un film di Emmerich, ed è tollerabile se
ci sono fuochi d’artificio in serbo nella seconda metà del film,
dove la parte effettivamente catastrofica del disaster movie
diventa la reale protagonista. Moonfall fallisce
sotto ogni punto di vista in questa meccanica, sia sulla Terra – in
quanto i grandi momenti di spiegazione fisica in stile Inception vengono completamente annullati e il
terrore di una Luna gigante all’orizzonte non sembra mai reale –
sia nello spazio esterno, quando K.C., Brian e Jo finalmente
approdano all’interno della Luna e scoprono che si tratta di
un’astronave sotto l’assalto di un’intelligenza artificiale
malvagia.
Moonfall è il tipo
di film che richiede un tipo di produzione folle e sopra le righe,
ma non raggiunge mai quel punto: tenta, in maniera blanda e
oltremodo lontanamente scientifica, di spiegare con serietà e
dedizione i propri assiomi tematici, senza renderci conto che al
progetto mancano il vero cuore e la mente di un regista che, nel
corso degli anni, si è garantito l’ammirazione dei fan del
disaster-movie.
Sono state diffuse le prime
immagini ufficiali in forma di trailer di Moonfall,
il nuovo disaster movie di Roland Emmerich,
regista di 2012, Independence Day
e The Day After Tomorrow. Moonfall,
che nel cast conta Halle Berry,Patrick
Wilson, John Bradley, Michael Peña,
Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva
per l’Italia Italian International
Film – Gruppo Lucisano in collaborazione
con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3
febbraio 2022 distribuitoda 01
Distribution.
È stato diffuso il video dei primi 5
minuti di Moonfall,
il nuovo disaster movie di Roland Emmerich,
regista di 2012, Independence Day
e The Day After Tomorrow. Moonfall,
che nel cast conta Halle Berry,Patrick
Wilson, John Bradley, Michael Peña,
Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva
per l’Italia Italian International
Film – Gruppo Lucisano in collaborazione
con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3
febbraio 2022 distribuitoda 01
Distribution.
Il regista
candidato al premio Oscar® Brett Morgen,
autore di Cobain: Montage of Heck, realizza
Moonage Daydream un’esperienza cinematografica
immersiva con molte immagini inedite di concerti; un’odissea
spaziale audiovisiva che non solo illumina l’eredità enigmatica di
David Bowie, ma rappresenta anche una guida
per condurre una vita soddisfacente e significativa nel ventunesimo
secolo.
Moonage Daydream non è un documentario.
È un’esperienza cinematografica senza limiti di genere basata su
una delle rockstar mondiali più iconiche di tutti i tempi,
destinata ad essere uno dei momenti culturali più importanti
dell’anno.
Il film ha il
pieno sostegno della David Bowie Estate e contiene
molti dei suoi brani più importanti, oltre a filmati di concerti
mai visti prima d’ora.
Nel documentario Moonage Daydream sono stati rivelati nuovi
dettagli sulla vita e l’eredità di David Bowie. Il
documentario è stato presentato in anteprima al Festival di
Cannes del 2022, è stato distribuito nelle sale
cinematografiche nel settembre dello stesso anno e recentemente è
arrivato su HBO Max alla fine di aprile 2023. Il film è stato
scritto, diretto e montato da Brett Morgen, autore anche
dell’eccezionale documentario HBO su Kurt Cobain, Cobain:
Montage of Heck, del 2015.
Moonage Daydream dura due ore e 15 minuti. Il
filmato incorpora un mix di interviste e concerti di David
Bowie, sia popolari che inediti, per creare una
compilation fluida e senza soluzione di continuità della vita
personale di Bowie e della sua ascesa alla
celebrità. I filmati esclusivi e la musica sono sapientemente
intrecciati per creare un’accurata sintesi delle qualità mitiche ed
estetiche di David Bowie. La colonna sonora e
la struttura narrativa di Moonage Daydream hanno offerto una rottura
fresca e originale rispetto all’approccio standard, dando vita a un
documentario unico come il suo protagonista, David
Bowie, che ha rivelato dettagli inediti sulla sua vita e
personalità.
1Bowie non si definiva un’artista
tormentato
Con
l’avanzare dell’età, Bowie non accettava l’idea di
dover soffrire per continuare a essere un grande compositore e
artista. Rimaneva ottimista e ispirato dal fatto di avere ancora un
futuro davanti a sé. Sebbene fosse solito avere a che fare con
sentimenti di disagio e non appartenenza, che lo aiutavano a
incanalare gran parte della sua energia creativa e della sua
concentrazione, con l’avanzare dell’età Bowie si
rese conto che poteva essere un uomo ottimista e di successo allo
stesso tempo.
Moonage Daydream mostra come sia arrivato a
capire che, per ritrovare stabilità e soddisfazione, avrebbe dovuto
ritrovare se stesso al di fuori dei suoi successi artistici e
tornare all’essenza del vero David Bowie. Questo è
stato possibile grazie alla relazione con Iman, con cui è stato
sposato dal 1992 alla sua morte nel 2016.
La sua biografia ci
ricorda che David Bowie è morto il 10 gennaio
2016, ma in pochi potrebbero dire tutte le volte che è rinato nei
69 anni della vita – indimenticabile – che Moonage
Daydream
cerca di raccontare. In maniera sostanzialmente cronologica, ma
non del tutto lineare, inseguendo la rockstar e la sua produzione
musicale, ma soprattutto lo sviluppo del suo pensiero, attraverso
esperienze di ogni tipo.
Che negli anni lo hanno
portato a vestire i panni di Ziggy Stardust e
Aladdin Sane, Halloween Jack o
Nathan Adler, fino al Pierrot di
Scary Monsters e l’immortale White Duke fino al Profeta
Cieco (o Button Eye), nel Lazarus del Black Star
comunemente considerato il suo testamento. Tante facce di un prisma
che non poteva che restituire una luce cangiante e avvolgente,
difficile da definire in maniera univoca.
Special Screening al
Festival di Cannes 2022 – e in sala nei giorni del 26, 27 e 28
settembre, dopo una settimana di esclusiva Imax – risulta riduttivo
definire come documentario il film con il quale Brett
Morgen (Cobain: Montage of Heck,
Crossfire Hurricane) punta a offrire “un’odissea
spaziale audiovisiva senza limiti” più che una mappa per
comprendere e spiegare il fenomeno Bowie.
Un’icona capace di
attraversare mezzo secolo della nostra storia come performer,
pittore, scultore, oltre che ovviamente attore – anche protagonista
– per Nicolas Roeg (L’uomo che cadde sulla Terra), Tony
Scott (Miriam si sveglia a mezzanotte), Nagisa Ōshima
(Furyo), John Landis, Julien Temple, Jim Henson
(Labyrinth), Martin Scorsese, David Lynch, Julian Schnabel,
Giovanni Veronesi e Christopher Nolan (nel Prestige che
continua a essere uno dei suoi tre migliori film).
Per chi lo ha amato e per
chi non lo ha vissuto
“Un uomo
straordinario, pieno di amore e di vita” lo definisce lo
storico produttore Tony Visconti, e questa è forse l’unica sintesi
possibile alla fine della visione del film e dopo i tanti stralci
di Bowie pensiero. Forse troppi, come magmatica è la prima parte
della narrazione per immagini e suoni, evidentemente funzionale a
rendere la stessa confusione del protagonista, e a sottolineare la
progressiva individuazione di un traguardo raggiunto più che del
percorso lasciato dietro le spalle. A scongiurare ogni rischio di
tentativo di emulazione – impossibile! – e per regalarci la
sorpresa definitiva: quella di un uomo soddisfatto, felice, a suo
modo ottimista e profondamente innamorato. Della sua Iman, della
vita e della gente, alla quale scopriamo esser lui stato sempre
molto più vicino di quanto non avremmo mai immaginato. Quasi a
ricostruire una immagine più umana dell’alieno androgino del quale
in tanti ci siamo innamorati.
L’accettazione di sé è la
chiave, l’esortazione a non sprecare il tempo a disposizione e a
continuare ad andare avanti il consiglio che resta. Più dei tanti
video inediti, anche da concerti mai visti prima d’ora e dietro le
quinte incredibili, concessi – insieme alla proprio benedizione –
dalla David Bowie Estate, che comunque rendono unico e imperdibile
questo documento (più che documentario), nonostante alcuni eccessi
filosofici, pur strumentali.
Superata la sensazione di
essere al cospetto di una lunga lezione, è a tratti emozionanti
sentirsi parte di un flusso di stimoli e suggestioni, prima, e di
emozioni, poi. Moonage Daydream è un viaggio che
finisce per mostrare il cuore di un artista in costante mutazione,
quel nucleo sconosciuto anche a lui stesso – inizialmente – che
negli ultimi anni sembra avergli fornito dei punti fermi, che oggi
restano come l’eredità che forse gli sarebbe piaciuto di più sapere
di averci lasciato.
Moonacre e i segreti
dell’ultima luna – La 13enne Maria, cresciuta senza
la madre, resta orfana anche del padre, che a dispetto delle
apparenze, lascia dietro di sé una lunga serie di debiti che
costringeranno la ragazzina a trasferirsi in campagna nella villa
dello zio burbero a apparentemente misantropo. L’unica eredità che
Maria riceve dal padre, è un grosso libro che racconta la storia
dell’incantata valle di Moonacre.
Nel cercare di sciogliere la maledizione che grave
sulla valle, Maria farà molti incontri, belli e brutti, e scoprirà
il suo importante ruolo nella leggenda. Il film, non privo di
spunti interessanti, è un pallido esempio di fantasy che dispiega
ogni genere di banalità di genere per dar vita ad una storia un po’
scialba e telefonata. Molteplici i riferimenti a storie ben più
famose: il giardino segreto, la bella e la bestia e tanti altri in
cui la protagonista attraverso una sorta di viaggio iniziatico
compie il suo destino.
Tuttavia Moonacre e i
segreti dell’ultima luna resta un abbozzo di storia
con personaggi poco approfonditi e intreccio che sta in piedi per
mezzo di una storia nella storia. La performance di Dakota
Blue Richards, nonostante la sue doti indiscusse, viene
messa a dura prova nella versione italiana da un pessimo doppiaggio
che ne appiattisce ogni inclinazione vocale, e il fascino di
Natascha McElhone, per quanto notevole, non basta
a creare un personaggio credibile. Tristissimo anche il
cattivissimo (nell’intenzione del regista) Tim
Curry, che sebbene invecchiato e appesantito resta sempre
una presenza inquietante, anche se talvolta fine a se stessa. Nota
di merito invece ai costumi di Beatrix Aruna
Pasztor, un mix di antico e moderno, che, soprattutto
negli abiti femminili, trova la sua massima eccellenza.
L’ungherese Gabor Csupo, già
regista di Un Ponte per Terabithia, non
riesce questa volta a dare un ritmo avvincente alla storia, optando
per un racconto classico poco scandito e tutto sommato banale.
Belli gli effetti che ci mostrano leoni neri, unicorni e mandrie di
cavalli tra le onde, ma dai quali lo spettatore ormai smaliziato
non riesce a trarre meraviglia.
Sebbene l’idea di una trasposizione
cinematografica di Moon
Knight sia nata unicamente dalla passione per il
personaggio che James
Gunn ha professato pubblicamente ammettendo di
avere un’idea per un possibile script, Vincent
D’Onofrio, il Kingpin della serie NetflixDaredevil, non ha
perso tempo, candidandosi ufficialmente, tramite il proprio
profilo Twitter, ad un ruolo per
l’improbabile pellicola.
Tuttavia al mScreenrantomento non
ci sono piani ufficiali per il debutto di Moon
Knight sul grande schermo e
sia James Gunn che Vincent
D’Onofrio sono molto impegnati , chi al cinema e chi
in streaming, rispettivamente in Guardiani della
Galassia Vol.
2 e Daredevil.
Nonostante i suoi difetti, Moon
Knight è servito come una solida introduzione per il
personaggio di Marc Spector, e una scena dell’ultimo minuto a metà
dei titoli di coda con Jake Lockley è servita ad aumentare
l’eccitazione per il futuro del personaggio. Ora, mentre la serie
si appresta ad arrivare su SteelBook, abbiamo una clip gag reel che
mostra Oscar Isaac che si dà un pugno in faccia
insieme ai soliti errori sul set.
Dopo il grande cliffhanger dello
show, i Marvel Studios devono ancora rivelare come sarà il futuro
di questo personaggio sullo schermo. Tuttavia, la speranza tra i
fan è che Moon
Knight ritorni per una seconda stagione o sul grande
schermo. L’anno scorso, Isaac ha affermato che entrambe le opzioni
erano state discusse.
“Ci sono state alcune
conversazioni specifiche. Sono state piacevoli. La fuoriuscita di
dettagli è che non ci sono dettagli. Non sappiamo [se ci sarà una
seconda stagione], ma ne stiamo parlando,” ha rivelato
l’attore. “A dire il vero, è tutta una questione di storia.
‘C’è una storia che vale la pena raccontare? È interessante? Mi
sentirò in imbarazzo quando uscirà?'”“Quindi la questione
è semplicemente: ‘C’è qualcosa in cui vale la pena riversare tutto
ciò che hai?’ E con Moon Knight, è stato proprio questo a creare
una struttura tale che ogni mattina, quando suonava la sveglia, non
vedevo l’ora di arrivare sul set perché volevo provare qualcosa di
diverso.”
“Che [il ritorno di Moon Knight]
sia un lavoro di gruppo o che magari arrivi una grande idea per la
seconda stagione o che si tratti di un film indipendente o
qualunque cosa possa essere,” ha continuato Isaac. “Penso
che l’approccio sia proprio in questo modo. È innanzitutto la
storia.”
Quando Moon
Knight è stato distribuito, il protagonista dello show
ha ripetutamente detto ai giornalisti che era stato messo sotto
contratto solo per questa stagione di sei episodi. Chiaramente,
Oscar Isaac è ansioso di riprendere il ruolo
e, anche se potrebbe facilmente interpretare un ruolo secondario in
un film futuro, il buon senso dice che il miglior passo successivo
sarebbe un secondo lotto di episodi.
Mercoledì 30 marzo uscirà su Dinsey+
una nuova serie MCU: Moon Knight. Lo
show ha come protagonista l’omonimo eroe della Marvel. Steven
Grant, impiegato in un negozio di souvenir, soffre di vuoti di
memoria e scopre di avere un disturbo dissociativo dell’identità:
condivide il suo corpo con il mercenario Marc
Spector. Oltre alla trama generale, si sa ancora
molto poco della serie.
Sappiamo però che alcuni personaggi
della Marvel Comics faranno il loro ingresso
nell’MCU grazie allo show. I
nuovi personaggi originali sembrano essere altrettanto
interessanti. Finalmente, abbiamo qualche nome certo. Vista
l’identità mutevole di Moon Knight e la
relazione dell’eroe con l’antico dio egiziano
Khonshu, per ora resta difficile capire chi
saranno i buoni da chi saranno i cattivi nella serie. Ma vediamo
nel dettaglio i vari personaggi.
1Arthur Harrow
In
Moon Knight #2 del 1985 c’è un oscuro e potente cattivo:
Arthur Arrow. Il personaggio, uno scienziato pazzo
che conduceva orribili esperimenti sulle persone, viene ripreso
nella serie: sarà interpretato dall’attore Ethan Hawke.
L’Arthur Harrow
dell’MCU sembra possedere poteri mistici simili a
Moon Knight. Dati i riferimenti al coccodrillo
visti nei trailer, il personaggio potrebbe essere legato a dei come
Ma’at o Ammut.
ATTENZIONE: Questo articolo
contiene spoiler del primo episodio di Moon Knight
È arrivata su Disney+ l’ultima meraviglia
dell’MCU: stiamo parlando della
serie Moon Knight. Il protagonista è Oscar Isaac: l’attore di Scene da un matrimonio e Dune interpreta
Steven Grant, un gentile commesso del negozio di souvenir
della National Art Gallery di Londra. Steven, inizialmente
dice di “vagare” nella notte ma, come si scopre più avanti
nell’episodio, la sensazione è data da un Disturbo Dissociativo
dell’Identità: “Steven Grant” rappresenta solo una delle
molteplici identità interne al personaggio. Le altre personalità
sono decisamente più eccentriche: una di queste è il formidabile
mercenario conosciuto come Marc Spector (o
Moon Knight). Nei panni di Spector,
Isaac si muove da Londra alle Alpi, passando per
l’antico Egitto.
Come si può intuire, Moon
Knight
non è il tipico prodotto MCU – e questo vale
anche per la filosofia della serie nei confronti dei riferimenti al
resto del mondo Marvel. Diversamente da ciò a cui
i fan della Marvel sono abituati a vedere, nel
primo episodio dello show i riferimenti a figure ed eventi passati
dell’MCU sono davvero sporadici.
Se non fosse per il titolo
introduttivo, lo spettatore comune non avrebbe idea di star
guardando una creazione Marvel. Tuttavia, con uno
sguardo più attento, le avventure di Steven
Grant rimandano comunque ai fumetti e ai personaggi del
franchise e non escludono interessanti anticipazioni. Ecco gli
Easter Eggs e le references rintracciabili nell’episodio 1 di
Moon Knight, l’inquietante ”Il pesce
mono-pinna; Una presenza ingombrante; Amnesie”
1Steven Grant inserisce Avatar
nell’MCU
Pochi istanti dopo il mancato discorso su
Thanos, Ethan Hawke si riferisce al fatto
che Ammit venga tradito dal suo “avatar”.
Steven risponde con ironia ”Gli Avatar, le persone
blu, adoro quel film.” L’ovvio cenno al blockbuster del 2009
di James Cameron è un dettaglio affilato
e sottile se si pensa che la Disney, a seguito
della sua acquisizione di Fox, ora possiede
Avatar.
Ancora, quando Harrow cerca di
spiegare cosa intenda veramente, Steven lo interrompe
con: “Intendi l’anime?“. Questa battuta fa cenno ad un
altro Avatar: la serie animata La leggenda di
Aang.
Moon Knight è una
tra le più attese serie TV tratte da fumetti e si pone l’intento di
raccontare la storia dell’omonimo personaggio, il quale è noto per
essere particolarmente complesso e ricco di sfaccettature.
In attesa del suo arrivo in
streaming su Disney+, scopriamo insieme, in
questo articolo di approfondimento, tutto ciò che c’è da sapere al
riguardo: le prime informazioni sul cast e sulla
trama, ma anche quelle relative a un’ipotetica
data d’uscita in streaming e
tanto altro ancora. Continua, quindi, a leggere, per saperne di
più.
Moon Knight è una
serie TV Marvel che, al momento
attuale, si trova nelle prime fasi del suo sviluppo. Pertanto, non
sono ancora noti, in via ufficiale, i precisi dettagli riguardanti
la trama. Tuttavia è già possibile fare diverse
speculazioni, sulla base dei fumetti dai quali è tratta la serie
televisiva.
A tal proposito, infatti, bisogna
premettere che Moon Knight è un personaggio che
viene spesso paragonato a Batman, sebbene i punti
in comune tra loro non siano così marcati.
Moon Knight è,
infatti, l’alter ego di Marc Spector, un ex marine degli Stati
Uniti che, durante una missione in Egitto, viene quasi ucciso da
Raoul Bushman, il suo committente.
Tratto miracolosamente in salvo da
un gruppo di abitanti del luogo, Spector viene portato al cospetto
della statua del dio egiziano Khonshu che, in una
visione, gli dà l’opportunità di rinascere, sotto la forma di un
Dio guerriero.
Spector decide di accettare
l’incarico fornitogli dalla divinità e, acquisite diverse
straordinarie abilità legate alla luna, le quali diventano ancora
più potenti durante la luna piena, decide di diventare un
vigilante, acquisendo il nome di “Moon
Knight“.
Dopo essere tornato negli Stati
Uniti e aver sconfitto i suoi detrattori, Spector nasconderà la sua
identità dietro diverse fasulle, come per esempio quella del
milionario Steven Grant o quella del tassista
Jake Lockley.
In qualità di supereroe, invece,
Moon Knight utilizzerà i suoi poteri per
combattere al fianco dei Vendicatori, dei
Difensori e di altre squadre di supereroi
Marvel.
Moon Knight cast
Recentemente, sono state rilasciate le prime informazioni
relative al cast della serie televisiva, le quali
fanno principalmente riferimento all’attore che
vestirà i panni del vigilante mascherato.
Il protagonista della serie TV sarà, infatti, l’attore
Oscar Isaac, noto per aver interpretato il personaggio di
Poe Dameron nella trilogia sequel di
Star
Wars.
Dopo diverse speculazioni al riguardo, la notizia è stata
confermata da Gregory Middleton, il direttore
della fotografia, che, in un post
pubblicato su Instagram, ha dato alcune iniziali informazioni
sulla serie TV, confermando la partecipazione di Oscar
Isaac.
Secondo quanto riportato da
Hollywood Reporter, invece, il personaggio dell’antagonista,
ossia colui che darà filo da torcere al guerriero mistico, sarà
interpretato da Ethan Hawke. Ancora non sappiamo, però, se
l’attore vestirà i panni di Raoul Bushman, oppure
se nella serie TV ci sarà un altro avversario degno di tale
nome.
Al momento, inoltre, non sono note ulteriori informazioni
relativamente agli altri membri del cast, ma
ulteriori notizie arriveranno in seguito; pertanto ti invito a
continuare a seguirci, per saperne di più.
Moon Knight data d’uscita
La serie TV non ha ancora una data d’uscita;
tuttavia si
vocifera che la produzione inizierà a registrare le prime scene
a Budapest, durante il mese di marzo.
Se tali indiscrezioni dovessero essere confermate e, considerati
i tempi di produzione, è possibile che questa serie televisiva
faccia il suo debutto nel 2022.
Moon Knight streaming
Relativamente alla possibilità di vedere in streaming la serie
TV Moon Knight, possiamo già affermare con
certezza che verrà distribuita su Disney+.
A seguito dell’acquisizione dei Marvel Studios
da parte del gruppo The Walt Disney Company,
infatti, tutti i loro film e le loro serie TV vengono distribuite
sulla piattaforma di streaming Disney+.
Disney+ è
una tra le piattaforme di streaming più famose in Italia e, al
costo di 6,99€ al mese o di 69,99€ all’anno, infatti, permette di
accedere a un vasto catalogo di film e serie TV, tra cui quelli
dell’universo Disney/Pixar,
Marvel e Star Wars.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Arrivano nuove indiscrezioni su
Moon Knight, la serie attualmente in
sviluppo destinata alla piattaforma streaming di Disney + e
dedicata appunto all’alter ego di Marc Spector, il personaggio dei
fumetti creato da Doug Moench e Don Perlin. Secondo quanto
riportato dal sito MCU Cosmic infatti, Stained
Glass Scarlet (Scarlet Fasinera) sarà uno degli
antagonisti dello show.
Ex suora diventata una vigilante
dopo essere stata costretta a uccidere il figlio criminale, Scarlet
viene addestrata nell’arte del combattimento durante il periodo
trascorso a lavorare come guardia in un carcere femminile. La sua
infanzia non è stata delle più felici: subisce gli abusi del padre,
poi ucciso dando fuoco al letto con una sigaretta, e per questo
crimine considerato un incidente viene affidata agli zii che
migliorano le condizioni della sua vita. Più tardi conosce e sposa
Vince Fasinera, anche lui criminale, che la maltratta proprio come
aveva fatto suo padre. Da quell’unione nasce un figlio, Joseph,
detto “Mad Dog” Fasinera.
Sebbene il sito sia sempre stato una
fonte abbastanza attendibile, vi invitiamo a prendere la notizia
con la dovuta cautela. Se così fosse, la serie assumerebbe dei
contorni intriganti introducendo nel MCU personaggi inediti con
alle spalle storie interessanti da raccontare.
Qualche settimana fa era stato Geeks
WorldWide a suggerire che i Marvel Studios fossero in cerca di un
attore “alla Zac
Efron” per il ruolo di Moon
Knight, preferibilmente di origini israeliane.
Non è la prima volta che il nome di
Efron viene avvicinato ad una produzione Marvel, essendo stato in
lizza per interpretare Ikaris in Gli
Eterni (la scelta è poi ricaduta su Richard
Madden), senza contare che la star di High School Musical
e Baywatch rientra perfettamente nelle caratteristiche descritte
(ha origini ebraiche).
Per quanto riguarda le sue origini
nei fumetti, Marc Spector diventa un mercenario
per conto di Raoul Bushman in Egitto, e si unisce ad un gruppo
formato dal dottor Peter Alraune e da sua figlia Marlene. Durante
quella spedizione, nella quale viene ritrovata la statua del dio
egiziano Khonshu, Bushman uccide il dr. Alraune e Spector viene
lasciato in fin di vita nel deserto. Qui viene raccolto dagli
egiziani e portato al cospetto della statua del Dio che gli appare
in sogno chiedendogli di diventare il suo missionario sulla
Terra.
Tra gli appuntamenti più
attesi per il Marvel Cinematic Universe,
Moon Knight occupa sicuramente un posto d’onore.
La mini-serie con protagonista Oscar Isaac arriva il 30 marzo su
Disney+ e genera moltissima
curiosità, perché il personaggio le cui storie si appresta a
raccontare è uno dei più intriganti e misteriosi della storia dei
fumetti Marvel, nonché uno dei più violenti.
Il giustiziere che ha
fatto un patto con il dio egizio della luna e della vendetta,
Khonshu, non è abituato a fare prigionieri e questa è una
caratteristica insolita per i personaggio che i Marvel Studios
scelgono di riadattare. Già dalla premessa, immaginiamo che il
viaggio di Moon Knight sarà un’avventura in luoghi
mai esplorati prima dal franchise, e con questo si intendono sia i
luoghi fisici, sia quelli più strutturati e insidiosi della mente
umana.
Moon Knight, la trama
La serie segue Steven
Grant, un tranquillo impiegato di un negozio di souvenir, che viene
colpito da vuoti di memoria e ricordi provenienti da una vita che
non è la sua. Steven scopre di avere un disturbo dissociativo
dell’identità e di condividere il suo corpo con il mercenario Marc
Spector, a sua volta posseduto dallo spirito del dio egizio
Khonshu. Mentre i nemici di Steven/Marc si avvicinano, i due devono
indagare sulle loro identità complesse mentre si addentrano in una
misteriosa e letale faida tra le antiche divinità egizie.
La serie, sviluppata da
Jeremy Slater e diretta da Mohamed Diab, Justin Benson e Aaron Moorhead, è
sviluppata in continuità con il franchise, ma rispetto alle altre
serie che abbiamo visto di recente, rivela molti pochi punti di
contatto diretto con la continuity del MCU, complice forse il fatto
che le vicende si svolgono principalmente tra Londra e l’Egitto. E
già la location ci dà un indice di quanto sia differente e in
qualche modo speciale Moon Knight, soprattutto
perché fa del realismo una cifra stilistica imprescindibile, e
questo non solo nella rappresentazione dei combattimenti corpo a
corpo e della copiosa quantità di sangue versato, ma anche nella
messa in scena dei luoghi e degli spazi che vengono occupati con
una padronanza senza pari da Oscar Isaac.
L’Oscar Isaac Show
La serie si può
tranquillamente identificare con il suo interprete, senza nulla
togliere agli altri protagonisti e senza sminuire il lavoro di
adattamento dai fumetti. Isaac mette in scena tre personaggi
completamente diversi, cambiando postura, accento, piglio e
confermandosi un attore di altissima categoria prestato a un
prodotto molto pop e che contribuisce ad alzarne il valore.
Quello che però è
interessante nella messa in scena e nella chiave di lettura che
Slater ha voluto dare a Moon Knight è
l’adozione della patologia dissociativa associata a un eroe
protagonista, il quale, siamo d’accordo, non è proprio un
personaggio positivo come lo sarebbe un eroe del calibro di
Captain America, ma che comunque cerca di fare gli
interessi dei buoni. Ebbene, Marc e Steven convivono nella stessa
testa, non si sa chi dei due sia il vero possessore del corpo né se
questo sia importante o meno, si sa però che come accaduto in
Wandavision,
dove la malattia mentale era protagonista almeno quanto l’eroina
stessa, anche in questo caso la normalità comportamentale
socialmente accettata viene messa ai margini per dare spazio a un
disagio.
Nel grande disegno della
rappresentazione della contemporaneità che cinema e televisione
stanno abbracciando sempre con maggiore adesione, Moon Knight si
colloca quindi nel puzzle in un posto lasciato fino a questo
momento vuoto, e lo fa coniugando a questo macro tema, tutta una
serie di caratteristiche che contribuiranno a rendere la serie
appetibile per il grande pubblico.
Con Moon
Knight, la grande famiglia Marvel diventa ancora più
grande, comprendendo non solo più attori di fama mondiale (con
Isaac, nel cast in veste di antagonista c’è Ethan Hawke) ma anche una ulteriore varietà di
punti di vista, di usi e costumi e di argomenti che rendono il
grande progetto di Kevin Feige un figlio prediletto del suo
tempo.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel StudiosMoon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Con il suo teaser
del Super Bowl che ha raggiunto oltre 3 milioni di
visualizzazioni in meno di un giorno, tutti i segnali indicano che
Moon
Knight è una delle serie televisive più attese
della primavera. Lo show segna l’introduzione di Oscar
Isaacnel Marvel Cinematic
Universe nei panni di Marc Spector, un
ex agente della CIA trasformato in mercenario che muore durante un
lavoro in Sudan ma viene rianimato e trasformato nel condottiero
del Dio della Luna egizio Khonshu. Oscar Isaacha
recentemente dichiarato alla rivista Empire che
“Moon Knight” è uno lavoro sul personaggio che il MCU ha visto
raramente.
“Spesso in questi
grandi film può sembrare che stiano costruendo l’aereo sulla
pista”, ha dichiarato l’attore .
“Quando ho letto questo però ho avuto la sensazione che
avesse un livello di caratterizzazione sul personaggio maggiore,
sembra che contenesse l’idea di tornare ai film ‘fatti a mano’,
agli studi sui personaggi. [‘Moon Knight’] si sentiva fatto a
mano. Ed è il primo legittimo studio sui personaggi Marvel dai tempi di “Iron
Man”. Ho pensato: ‘Forse posso dirottare questa
cosa. Forse questa è l’occasione per fare qualcosa di davvero
fottutamente pazzo su un palco importante.”
Il supereroe Moon Knight è un
vigilante in stile Batman. Uno dei tratti notevoli del
personaggio è il suo disturbo dissociativo dell’identità, che si
manifesta in diversi con personalità definite. “Quello
che amo di più di questa cosa è che è l’esplorazione di una mente
che non conosce se stessa”, ha continuato Oscar Isaac sulla serie. “Un
essere umano che non conosce il proprio cervello. L’ho trovato
davvero commovente: ciò di cui è capace la mente per quanto
riguarda la sopravvivenza. Ma il carico di lavoro è stato
enorme: la sfida tecnica di incarnare questi diversi personaggi,
fisicamente, il modo in cui manifesto il mio corpo… Ha richiesto
molta energia”.
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Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto
altro!
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Oscar Isaac sarà
ufficialmente il protagonista di Moon
Knight, serie Marvel in sviluppo presso Disney+ e annunciata durante il Comic
Con di San Diego del 2019.
In occasione dell’assemblea degli
investitori Disney, i Marvel Studios hanno presentato i progetti in
sviluppo e annunciato i nuovi in arrivo. Tra questi c’è Moon
Knight, una serie su “un eroe complicato”, come
annuncia lo stesso account Instagram di Marvel.
Moon
Knight racconta la storia di Marc Spector, un soldato
d’elite e mercenario che decide di combattere il crimine e decide
di diventare il rappresentante umano di Khonshy, il dio egizio
della luna.
Arriva da Variety e dal segment
“Actors on Actors” con la star di Moon
Knight Oscar Isaac la conferma che la nuova
serie tv Marvel sarà una serie limitata come
lo è stato Wanda Vision. L’attore Oscar Isaac, star di Dune seduti
a parlare con la star di MorbiusJared Leto candidato per House of Gucci hanno parlato brevemente delle loro
esperienze nei cinecomics. E’ proprio durante questa discussione
Isaac ha ammesso di non aver grande conoscenza di Marc Spector
prima che la parte gli fosse offerta, e ha definito il prossimo
spettacolo una “serie limitata”.
“Non avevo mai sentito
parlare di Moon Knight‘
prima e collezionavo fumetti quando ero più
giovane”, ha ricordato. “Avevo sentito
parlare di ‘Morbius’, ma non avevo mai sentito parlare di Moon Knight.’
Non so come sia stato il processo per te, perché è un
lungometraggio, mentre questa è una serie limitata”.
Il fatto che Moon
Knight sia una serie limitata non significa
necessariamente che Isaac finirà con il Marvel Cinematic Universe
dopo la conclusione dello spettacolo. Proprio
come The
Falcon e The Winter Soldier sono stati una
tantum destinati a stabilire un nuovo status quo per Sam Wilson e
Bucky Barnes durante la creazione di Captain America
4, è probabile che questa serie preparerà il
terreno per cose più grandi per il vecchio Moony nel futuro.
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Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto
altro!
Per quanto riguarda i vantaggi di
raccontare la storia di Moon
Knight in uno show televisivo piuttosto che in un
film, Isaac ha aggiunto: “C’era molto spazio per
provare le cose perché non c’era la pressione che dovevamo
assicurarci di fare comunque molte centinaia di milioni di dollari
nel weekend di apertura”.
“Quindi potrebbe renderlo
molto dal quel punto di vista. Potremmo prendere decisioni molto
strane”, ha scherzato l’attore. “Al
momento, almeno – e non immagino che andrà indietro – sembra che
sia lì che viene preso il rischio più grande perché può farlo
finanziariamente”.Moon
Knight debutterà su Disney+ il 30 marzo.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Arriva su
Disney+ il 30 marzo e si
candida a essere una delle serie Marvel più
innovative di sempre, grazie e toni cupi che non hanno paura di
virare all’horror e a un personaggio oscuro e complesso: parliamo
di Moon
Knight che ha chiamato ad unirsi al
MCUOscar Isaac, insieme a Ethan Hawke e May
Calamawy. Li abbiamo incontrati, insieme ai registi e i
produttori dello show, per parlare della realizzazione di
Moon
Knight e di cosa aspettarci da Marc
Spector e Steven Grant.
Secondo quanto dice
Grant Curtis, executive producer della mini serie,
“Moon Knight, in particolare, è stato sul radar di Kevin Feige dal primo giorno” perché la
storia editoriale del fumetto ha portato a una fusione graduale e
naturale delle storie del personaggio con quelle del Marvel
Cinematic Universe. “E penso che questo fosse il
momento perfetto. Quando guardi Disney+ e hai bisogno di una tela più
ampia per raccontare questa incredibile storia, dal 30 marzo, il
pubblico la vedrà, e capirà che questo era il momento perfetto per
immergersi nell’universo.”
Oscar Isaac non è estraneo a grandi franche,
come sa bene chi se lo ricorda nei pani di Poe
Dameron in Star
Wars o nel recente Dune, ma cosa lo ha spinto ad interessarsi al
MCU e a Moon
Knight?
“Quando l’ho letto,
sembrava che ci fosse una reale opportunità di fare qualcosa di
completamente diverso, in particolare nell’ambito del MCU, e di
concentrarsi davvero su questa lotta interna di questo personaggio,
di usare l’iconografia egiziana e il genere dei supereroi e questo
linguaggio per parlare di questa vera lotta interna che questa
persona sta affrontando. E anche per creare un personaggio
indelebile e insolito, in particolare con Steven Grant. Quindi mi è
sembrato che una volta che ho avuto una vera opinione su come
volevo interpretare Steven e l’ho presentata a tutti e loro l’hanno
accolto a braccia aperte, ho anche capito di avere collaboratori
reali e incredibili e che sarebbe stata un’avventura
creativa.”
Cos’è
che rende Marc Spector e Steven
Grant diversi da alcuni degli eroi che potremmo aver visto
in passato?
“Beh, penso che la
storia sia basata sul punto di vista – dice Isaac –
Significa che sei nella pelle di questo ragazzo e vedi le cose
che gli accadono. Vivi la storia proprio come la sta vivendo lui.
Quindi c’è qualcosa di terrificante in questo. Penso che in Steven,
in particolare, ci sia un senso dell’umorismo diverso da quello che
abbiamo visto. Penso che la Marvel in particolare abbia fatto un
lavoro straordinario nel combinare azione e commedia in un modo
così eccezionale. E ho pensato che con Steven c’era la possibilità
di fare un tipo di commedia diverso da quello che abbiamo visto,
con qualcuno che non sa di essere divertente, lui non sa di essere
divertente. E quindi è stato davvero eccitante. E poi trovare il
contrappunto con Marc, in qualche modo appoggiandosi un po’ allo
stereotipo del vigilante oscuro e torturato, ma ciò che lo rende
così speciale è che ha questo piccolo inglese che vive dentro di
lui.”
May
Calamawy interpreta Layla, un personaggio che, per non
anticipare troppo, si trova a dover aiutare
Steven/Marc.“A proposito di Layla? Adoro
quanto è forte – dichiara May Calamawy–
Ma allo stesso tempo, mi sentivo come se dovessi interpretare
l’intera gamma di una donna con lei perché è forte ed è dalla parte
delle persone e combatte per ciò in cui crede, ma è anche molto
vulnerabile e spaventata. Quindi è stato divertente per
me.”
Il trio protagonista si
completa con Ethan Hawke che invece interpreta il
villain. “La storia del cinema è lastricata di
narratori che usano la malattia mentale come elemento costitutivo
del cattivo – ha cominciato Hawke per spiegare il suo
personaggio – Voglio dire, ci sono innumerevoli storie di
cattivi malati di mente e qui abbiamo un eroe malato di mente. Ed è
affascinante perché abbiamo invertito l’intero processo. E quindi
ora come antagonista, non posso fare la parte del pazzo perché
abbiamo già l’eroe che lo è. Quindi dovevo trovare un pazzo sano di
mente o una forza malevola sana di mente. E questo è stato un
enigma interessante per me capire come essere in sintonia con ciò
che Oscar stava facendo. E Mohamed (Diab, uno dei registi, ndr)
stava davvero abbracciando la sua malattia mentale come un modo per
creare un narratore inaffidabile. E una volta che hai rotto il
prisma della realtà, tutto ciò che il pubblico vede è da un punto
di vista distorto. E questo è davvero interessante per il cattivo
perché vengo visto per quello che sono. Penso che quello fosse il
nostro enigma, ci siamo inventati qualcuno che stava cercando di
salvare il mondo. E nella sua mente, lui è Santo Harrow, capisci?
Voglio dire, pensa che lui farà parte della grande
soluzione.”
A dirigere
Moon
Knight è stato chiamato in primo luogo
Mohamed Diab, seguito poi da Justin
Benson e Aaron Moorhead. Insieme i tre
hanno firmato i sei episodi della mini serie.
Mohamed
Diab ha spiegato: “Vengo da un background molto
indipendente, piccoli film, di solito in Medio Oriente. Ricordo la
prima telefonata tra me e Oscar, e lui mi disse: “Mohamed, che
diavolo ci fai qui?” Mi ha chiamato in privato. E ricordo di
avergli detto qualcosa sulla creazione di storie intime senza
pensare al budget. E penso che la Marvel fosse già al lavoro su
qualcosa. Ho avuto altre offerte prima per fare film ad alto
budget, ma non mi sono mai connesso a niente del genere, storie
intime che hanno delle cose importanti che accadono intorno a loro.
Tu, come persona normale, scopri di avere un’altra identità che è
un supereroe. Quindi sono stato subito attratto. E non voglio mai
dimenticare Jeremy Slater per aver creato un’idea così grande su
come affrontare la storia, un contrasto così grande. E l’altro
aspetto che mi ha davvero attratto è stata la parte egizia, il
presente e il passato, l’egittologia di Moon Knight. Come egiziani,
ci vediamo sempre raffigurati… lo chiamiamo orientalismo, quando ci
vedi come esotici e disumanizzati. Mostrandoci semplicemente come
esseri umani, semplicemente normali esseri umani, attraverso il
carattere di Layla e vedendo persino l’Egitto così com’è, perché il
90 percento delle volte, l’Egitto non è l’Egitto. Immagina di
vedere Parigi e c’è Big Ben sullo sfondo. È così che vediamo il
nostro Paese. Quindi è divertente, ma fa male, è proprio questo che
mi ha attratto.”
Tre registi per Moon Knight
Justin
Benson e Aaron Moorhead sono stati
coinvolti nel progetto più tardi rispetto a Diab. Parlando di
Moon
Knight come personaggio dei fumetti, Benson ha
dichiarato: “Nei circa 50 anni di storie a fumetti, questo
personaggio è in qualche modo stato definito dall’essere audace e
dall’essere un outsider. E c’era qualcosa di attraente nel
raccontare una storia di supereroi come quella, ma poi anche
lavorare con un gruppo di persone che stavano lavorando per
renderlo qualcosa di personale per loro.”
Aaron
Moorhead segue: “Abbiamo cercato di assicurarci che
tutti i nostri film indipendenti siano basati su una nuova
mitologia. E stranamente, voglio dire, i nostri grandi miti moderni
sono i film Marvel in questo momento. Il grande mito americano in
questo momento viene dalla Marvel. E in molti altri posti, ma è
davvero bello farne davvero parte e raccontare una storia che parla
in realtà di questi antichi miti e cose su cui tutti siamo
cresciuti. E inoltre, solo il fatto che timbricamente in qualche
modo combaci con tutto il nostro lavoro indipendente è davvero,
davvero fantastico.”
Oscar Isaac ha anche spiegato come ha fatto a
interpretare lo stesso personaggio in cui le sue due personalità si
confrontavano, semplicemente facendo assumere dalla Marvel suo
fratello Michael Hernandez. “Lui è la cosa più
vicina a me che ci sia sulla Terra. Quindi è entrato e interpretava
Steven o Marc, anche l’accento e tutto, entrambi gli accenti. È
stato davvero utile avere qualcuno che non è solo un grande attore,
ma condivide anche il mio DNA con cui recitare. Ma non mi aspettavo
che potesse essere così impegnativo interpretarli entrambi. Perché
una delle cose divertenti, forse la cosa più divertente della
recitazione, sia recitare di fronte a qualcuno e lasciare che
accada qualcosa di spontaneo che non ti aspettavi. Ma non c’era
davvero un’opportunità per farlo e dovevo cercare di trovare ciò
che lo fa sentire spontaneo, far sembrare che non fosse tutto
pianificato, come invece era. Quindi è stato impegnativo.”
Marc e Steven sono
rispettivamente Americano e inglese, per cui Isaac ha dovuto
lavorare anche su due accenti differenti. Come li ha “trovati”?
“Non lo so, la
storia è ambientata a Londra – ha detto – E quando ho
chiesto come mai, la risposta sembrava essere che avevamo
già troppi personaggi a New York. Quindi per cambiare le cose
abbiamo pensato di raccontare di un espatriato a Londra. Ma poi mi
è sembrato che ci fosse… voglio dire, amo l’umorismo inglese, come
quello di The Office e… c’è così tanto di quell’umorismo che trovo
così divertente, e ho pensato che ci fosse un’opportunità qui per
fare qualcosa. E se lo facessimo inglese? E se Peter Sellers
venisse contattato per un progetto Marvel, cosa farebbe? E così ho
iniziato a pensarci, e questo mi ha portato a Karl Pilkington di
“An Idiot Abroad”. E non tanto per l’accento ma solo per il suo
senso dell’umorismo per cui lui non sa di essere divertente, ma lo
è. E poi, ho pensato alla comunità ebraica di Londra e da dove
viene gran parte di quella comunità e ho ascoltato gli accenti che
sono a nord-est di Londra. E poi ho deciso di farlo e ho scoperto
che per il personaggio non si trattava solo dell’accento, ma anche
della sua timidezza, del desiderio di entrare in contatto con le
persone senza sapere come fare.”
La ricerca per portare
sullo schermo Marc/Steven è stata sicuramente
impegnativa, ma Oscar Isaac ha consegnato ai fan Marvel un
lavoro eccellente, che si potrà ammirare dal 30 marzo su
Disney+, quando arriverà
Moon
Knight.
Il Moon Knight interpretato da
Oscar Isaac nel MCU
A meno di una settimana dalla sua
tanto attesa prima, Disney+
ha rivelato un altro spot televisivo di Moon
Knight, la serie di supereroi guidati da
Oscar Isaac dei Marvel Studios, con alcuni
nuovi filmati. Il video continua a esaltare il debutto live-action
dell’eroe Moon
Knight e questa volta vediamo di più di Steve
Grant/Marc Spector compreso le sue abilità e poteri. La serie
debutterà in streaming mercoledì 30 marzo.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin Feige, Louis D’Esposito,
Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy
Slater e Oscar Isaac sono gli executive
producer. Grant Curtis, Trevor Waterson e
Rebecca Kirsch sono i co-executive producer.
Marvel Studios Moon
Knight, è la nuova serie serie originale live-action
Marvel Studios che debutterà dal 30 marzo in
esclusiva su Disney+.
La serie segue Steven Grant, un tranquillo impiegato di un negozio
di souvenir, che viene colpito da vuoti di memoria e ricordi
provenienti da un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e di condividere il suo corpo con il
mercenario Marc Spector. Mentre i nemici di Steven/Marc si
avvicinano, i due devono indagare sulle loro identità complesse
mentre si spingono in un mistero mortale tra i potenti dei
dell’Egitto.
Moon
Knight vede protagonisti Oscar Isaac, Ethan Hawke e May Calamawy.
Mohamed Diab e il team di Justin Benson &
Aaron Moorhead hanno diretto gli episodi. Jeremy
Slater è il capo sceneggiatore, mentre Kevin
Feige, Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Brad
Winderbaum, Mohamed Diab, Jeremy Slater e Oscar
Isaac sono gli executive producer. Grant Curtis,
Trevor Waterson e Rebecca Kirsch sono i
co-executive producer.
Così come accaduto durante il Comic
Con di San Diego, il D23 di Anaheim sta riservando grandi sorprese
al pubblico dei Marvel Studios, che hanno
approfittato della grande convention Disney per mettere sul piatto
altri prodotti che andranno ad arricchire la Fase 4 del loro
universo condiviso tra cinema e tv.
Tra le nuove serie annunciate,
arriverà su Disney+ anche uno dei personaggi più
amati e “chiacchierati” della Marvel, quel Moon
Kinght che da tempo era al centro di rumors
come uno dei prossimi personaggi Marvel ad ottenere un adattamento.
Si tratta di una serie tv che, forse, potrebbe essere tutto ciò che
Daredevil sarebbe dovuto essere, nonostante il
successo dello show di Netflix.
Si tratta di qualcosa di molto
diverso per Kevin Feige e per la sua squadra, e non sappiamo
ancora in che modo si sceglierà di raccontare questo eroe così
ruvido e ad altezza di criminale.
Alla fine dello scorso mese vi
avevamo riportato che, secondo un recente rumor, Daniel
Radcliffe, noto al grande pubblico per aver
interpretato Harry Potter
nell’omonima saga cinematografica di successo, sarebbe stato
considerato per il ruolo di Marc Spector nella serie MarvelMoon
Knight in arrivo prossimamente su Disney+.
Adesso, un nuovo report emerso
online grazie al sito Showbiz Cheat
Sheet (via ComicBookMovie),
suggerisce che un altro attore sarebbe stato considerato dai Marvel
Studios per la parte: si tratta di un attore che la Disney ha già
reclutato nella sua scuderia, dal momento che stiamo parlando di
Pedro Pascal, protagonista di The
Mandalorian, la serie ambientata nell’universo di
Star
Wars.
Sul sito si legge: “Secondo
numerose fonti interne, il Mandaloriano in persona, Pedro Pascal,
sarebbe uno degli attori che la Marvel starebbe considerando per il
ruolo di Moon Knight nell’omonima serie destinata a Disney+. Non ci sono ancora trattative
in corso e l’eventuale casting di Pascal dipenderà anche dalla
disponibilità dell’attore e dai suoi impegni con la seconda
stagione di The Mandalorian. L’attore sarebbe in lista, ma non è
stato ancora selezionato ufficialmente.”
Qualche settimana fa era stato Geeks
WorldWide a suggerire che i Marvel Studios fossero in cerca di un
attore “alla Zac
Efron” per il ruolo di Moon
Knight, preferibilmente di origini israeliane. Non
era la prima volta che il nome di Efron veniva avvicinato ad una
produzione Marvel, essendo stato anche in lizza per interpretare
Ikaris in Gli
Eterni (la scelta è poi ricaduta
su Richard Madden), senza contare che la star
di High School
Musical e Baywatch rientrava
perfettamente nelle caratteristiche descritte (ha origini
ebraiche).
Per quanto riguarda le sue origini
nei fumetti, Marc Spector diventa un mercenario per conto
di Raoul Bushman in Egitto, e si unisce ad un gruppo formato dal
dottor Peter Alraune e da sua figlia Marlene. Durante quella
spedizione, nella quale viene ritrovata la statua del dio egiziano
Khonshu, Bushman uccide il dr. Alraune e Spector viene lasciato in
fin di vita nel deserto. Qui viene raccolto dagli egiziani e
portato al cospetto della statua del Dio che gli appare in sogno
chiedendogli di diventare il suo missionario sulla Terra.
Il Moon Knight interpretato da
Oscar Isaac nel MCU
Le voci che una seconda
stagione di Moon
Knight potrebbe essere in fase di sviluppo
circolano da un po’ di tempo, ma se ci sono piani in atto per
continuare la serie Disney+, i Marvel Studios se lo sono tenuto
ben stretto.
Sebbene la prima stagione abbia
certamente lasciato aperta la porta a un’ulteriore serie, non è mai
stata garantita una seconda stagione. Di tutte le
serie Marvel Disney+, Loki
è l’unica che ha avuto una seconda stagione e Moon
Knight non è stato un grande successo per il servizio
di streaming.
Tuttavia, poco dopo la messa in
onda della prima stagione, la star
Oscar Isaac è apparsa al fianco del
produttore/regista Mohammed Diab in un TikTok condiviso
dalla nipote di quest’ultimo, che chiede se avremo una seconda
stagione di Moon
Knight . “Perché altrimenti saremmo al
Cairo?“, ha risposto Isaac.
Questa è stata la conferma che
abbiamo avuto più vicina a qualcosa di “ufficiale” sul
potenziale ritorno di honshu per altre avventure… ed è avvenuta nel
2022.
Le speculazioni si sono riaccese
quando è stato annunciato che Moon
Knight: The Complete First Season
stava per arrivare in Blu-ray, e alla disegnatrice Meghan
Kasperlik è stato chiesto della possibilità di una seconda
stagione durante un’intervista con Screen Rant.
“No, la gente me l’ha
chiesto e forse è per questo, per via di The Complete First Season
del Blu-Ray, ma no, non ho sentito nulla. Non ne ho sentito
parlare“, ha risposto. Alla Kasperlik è stato poi
chiesto se c’è qualche outfit particolare dei fumetti su cui
vorrebbe lavorare se la serie tornasse.
“Penso che tutto
dipenda da quale sarà la storia. Perché molte volte, quando gli
show dicono che faranno solo una stagione o cose del genere, poi
tornano e qualcosa nella storia cambia molto o viene inserito un
nuovo personaggio a cui forse non si era pensato. Se fanno una
seconda stagione, sono d’accordo. Mi è piaciuta tantissimo, ma non
ho ricevuto nessuna telefonata“.
Il
finale di stagione si è concluso con l’introduzione di un altro
personaggio, lo spietato Jake Lockley, che emerge e unisce le forze
con Khonshu per eliminare Arthur Harrow (Ethan
Hawke). Non sappiamo dove potrebbe andare a parare la
storia, ma c’è sempre la possibilità che Spector faccia il salto
sul grande schermo, visto che si parla anche di una partecipazione
del personaggio a un film dei Figli della Mezzanotte.
Moon
Knight segue Steven Grant, un mite impiegato di un
negozio di souvenir, che viene tormentato da vuoti di memoria e
ricordi di un’altra vita. Steven scopre di avere un disturbo
dissociativo dell’identità e condivide il corpo con il mercenario
Marc Spector.
Mentre i nemici di Steven/Marc
convergono su di loro, i due devono destreggiarsi tra le loro
complesse identità, mentre vengono coinvolti in un mistero mortale
tra le potenti divinità dell’Egitto.