Realizzatori di alcuni degli horror
più interessanti degli ultimi anni, tra Finché Morte non ci Separi (al momento oggetto
di un sequel), l’interessantissimo esordio V/H/S del 2012 e il rilancio
di Scream, Matt Bettinelli-Olpin
e Tyler Gillett sono sicuramente una realtà del
cinema internazionale che genera curiosità, e il loro nuovo film,
Abigail,
conferma la loro abitudine a giocare con i generi, le forme
narrative e i toni del racconto, declinando in questo caso in
maniera contemporanea il mito del vampiro. Ma come funziona e
perché dura tanto una collaborazione? Lo abbiamo chiesto ai diretti
interessati, incontrati proprio in occasione della promozione del
nuovo Abigail,
in sala dal 16 maggio distribuito da Universal Pictures Italia.
Lavorate insieme
da oltre dodici anni. Come funziona la vostra collaborazione, come
vi coordinate?
Tyrell: Ci prepariamo tanto.
Matt: Così raggiungiamo un accordo sulle decisioni
da prendere. Ma il nostro modo di fare si è evoluto nel corso dei
film che abbiamo diretto. Ci prendiamo in giro a vicenda dicendoci
che ci vediamo più di quanto non vediamo i nostri partner o i
nostri figli.
Tyrell: Diciamo che abbiamo cominciato a
considerarci partner!
Matt: Si tratta di preparazione, di fiducia, di
essere in grado di comunicarci chiaramente cosa cerchiamo di
ottenere e recapitare quella informazione nella maniera più chiara
possibile. Affrontiamo il processo creativo da squadra, e portiamo
la crew all’interno del nostro processo creativo. Penso che una
delle cose migliori del nostro rapporto è che chi lavora con noi si
sente accolto e parte della squadra, e lavoriamo cercando proprio
una collaborazione attiva, a partire da noi due. E questo
atteggiamento si diffonde tra il cast e la crew, e ci piace
così.
Tyrell: Un’altra cosa essenziale è che siamo
disposti a sbagliare.
Matt: Non io! Tyrell è disposto a sbagliare
(ride)!
Tyrell: Credo di essere solo abituato ad aver torto
(ride)! Siamo disposti a mettere in discussione le nostre idee e
così si aprono sempre nuove strade. E siamo disposti a accogliere
le idee di ogni membro della squadra.
E cosa succede
quando non siete d’accordo?
Matt: È interessante che tu lo abbia chiesto, perché
capita spesso. E abbiamo capito che se discutiamo perché abbiamo
punti di vista molto diversi, nessuno di noi ha mai ragione. C’è
sempre una terza via migliore, e questo è stato il caso in ogni
occasione in cui eravamo inamovibili dalle nostre posizioni, era
perché nessuno dei due aveva avuto l’idea giusta.
Abigail è un
horror splatter con protagonista una bambina che ha paura che il
padre non le voglia bene. Qual era la vostra grande paura da
piccoli?
Tyrell: Io avevo paura di ogni cosa! Ero
costantemente spaventato, anche dalle persone… ricordo di aver
visto da piccolo Freddy’s Nightmares e mi ha sconvolto.
Matt: Il mio primo ricordo di un grande spavento è
stato quando mi sono perso dopo una partita di basket in mezzo alla
folla. Avevo 4 o 5 anni e essere solo, senza i miei genitori al
fianco è stata la cosa più spaventosa di cui ho memoria. Forse mi
ha trasformato.
La storia del
film è liberamente ispirato alla Figlia di Dracula, un
vecchio film horror. Quali sono state invece le ispirazioni visive
che avete avuto per il film?
Tyrell: Con Abigail
volevamo realizzare qualcosa che fosse in qualche modo ancorato al
look romantico e tradizionale del mondo di vampiri, ma anche che
fosse completamente moderno. Abbiamo cercato di ottenere questo
risultato attraverso i costumi dei personaggi, la loro varietà e
come questi si evolvono nel corso del film. Volevamo anche che il
film si evolvesse visivamente, che partisse come un film
tradizionale, con dolly e steadycam, e poi quando le cose
cominciano ad andare male per i criminali protagonisti, lo stile
diventa più ruvido, con un sapore indie. Volevamo che ci fossero
sempre presenti sullo schermo contemporaneamente un paio di generi:
il crime, thriller classico, il Monster movie, qualcosa di più
tradizionale, altri aspetti più legati a una cinematografia indie.
E ci siamo dovuti assicurare che il risultato fosse molto
omogeneo.
Qual è la cosa
più divertente del dirigere un film horror?
Matt: Penso che se l’approccio al film si basa su
effetti speciali prostetici, hai la possibilità di lavorare con dei
tecnici davvero bravi, che realizzano tutti i trucchi del caso,
protesi, sangue… Spero che si senta nel film, il fatto che c’è
stato tantissimo lavoro di effetti speciali, c’è stato davvero un
grande amore per l’aspetto artigianale e siamo stati fortunati ad
avere tanti professionisti che hanno messo la loro firma sul
progetto. Da quando facciamo horror, è sempre stato questo
l’obbiettivo e ci ha sempre portato tantissima soddisfazione.
Abigail è l’ultima
apparizione sul grande schermo del compianto
Angus Cloud, a cui il film è dedicato. Averte un ricordo
particolare di lui dal set?
Tyrell: Tantissimi. Ma
c’è una cosa che non abbiamo detto ancora a nessuno. C’è una scena
in cui lui gironzola per la casa e noi davamo a tutti delle
indicazioni, e lui ha detto a voce molto bassa ‘non ricordo proprio
tutto, se sbaglio non vi arrabbiate. Ma farò del mio meglio’. Ed è
stato così tenero! si impegnava sempre tantissimo.
Matt: Potremmo stare qui
a parlarne per ore. I pochi mesi che abbiamo passato insieme sono
stati così speciali, abbiamo lavorato insieme e lui ha portato una
vivacità e un’energia, sul set e fuori dal set. Era veramente
contagioso, e credo che abbia reso migliore la vita di tutte le
persone coinvolte. C’era sempre, con una battuta, una parola.
Tyrell: Odiava essere al
centro dell’attenzione, ma c’era sempre! Era così accattivante.
Penso che siamo stati molto fortunati ad averlo con noi nel
film.
Matt: Spero che il film
mostri altro di lui, oltre a quello che avevamo già visto in
Euphoria e nelle sue altre cose. È speciale.
Nel 1999
Matrix chiudeva un secolo di cinema
mostrando le incredibili potenzialità che il mezzo avrebbe potuto e
dovuto raggiungere a partire dal nuovo millennio. Si è trattato a
suo modo di un film rivoluzionario, con un impatto fortissimo sulla
cultura di massa mondiale. Diretto da Lana e
LillyWachowski, il film ha
introdotto novità tanto da un punto di vista narrativo quanto
tecnico, avendo così un impatto significativo nella concezione
stessa di blockbuster. Dopo Matrix, il volto del
genere fantascientifico è cambiato per sempre, segnando tappe
fondamentali nel progresso del lavoro sugli effetti speciali.
Le Wachowski concepirono il
complesso mondo di Matrix facendo riferimento ad un gran
numero di opere, tra cui romanzi, fumetti e videogiochi. Principali
fonti di ispirazione furono il manga Ghost in the Shell e
diversi concetti filosofici, tra cui il mito della caverna
di Platone. Con Matrix, le due sorelle registe hanno
sviluppato così un contesto estremamente distopico, costringendo a
dubitare di tutto ciò che si vede. Ciò è merito anche di efficaci
effetti speciali, tra cui quello oggi conosciuto come bullet
time, reso celebre proprio da questo film. Giocando con il
possibile e l’impossibile delle immagini, Matrix diventa
una realtà dalla quale è letteralmente impossibile sfuggire anche
per lo spettatore.
Con un budget di 63 milioni di
dollari, Matrix è arrivato a guadagnarne complessivamente
oltre 463 in tutto il mondo. Con 4 Oscar vinti, tra cui quello per
gli effetti speciali, si è dunque da subito affermato come un’opera
simbolo del passaggio da un secolo ad un altro. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
castdi attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Matrix: la trama del
film
Protagonista della vicenda è
Thomas Anderson, di giorno programmatore della
Metacortex e di notte incallito hacker noto con lo pseudonimo di
Neo. Vivendo sempre sul film del rasoio per via
dei suoi illeciti, questi si crede spacciato nel momento in cui
riceve la visita in ufficio del misterioso agente
Smith. La sua vita cambia però per sempre nel
momento in cui viene aiutato a fuggire da quella situazione da
un’altra hacker, di nome Trinity. Questa lo
conduce dal suo capo, Morpheus, il quale avrà
delle rivelazioni particolarmente sconvolgenti per Neo. Questi
apprende infatti di come la realtà da lui vissuta non si altro che
una simulazione estremamente realistica per coprire un mondo
distopico dove le macchine hanno soggiogato l’uomo. L’intento dei
Ribelli, è ora quello di rovesciare per sempre quell’ordine e Neo è
l’eletto chiamato a guidare la rivoluzione.
Matrix: il cast del
film
Sono stati diversi gli attori
considerati per il ruolo di Neo, tra cui spiccano Tom Cruise, Johnny Depp e Will Smith. Ad
ottenere la parte fu però Keanu Reeves.
Per prepararsi al ruolo l’attore dovette sottoporsi ad un rigido
allenamento fisico ed una ferrea dieta. Allo stesso tempo, le due
registe gli hanno assegnato la lettura di diversi testi filosofici,
come ad esempio Simulacra AndSimulation. Accanto
a lui, nei panni di Trinity, vi è invece l’attrice Carrie-Anne
Moss. Per lei non fu semplice prendere parte al film,
poiché durante alcune riprese si slogò la caviglia, ma per paura di
essere sostituita decise di non dirlo a nessuno e far finta di
nulla. Nonostante ciò, è riuscita, previo allenamento, a dar vita
da sé a molte delle scene più complesse.
Celebre per il ruolo di Morpheus è
l’attore Laurence
Fishburne. Questi è l’unico membro del cast a non aver
trovato difficoltà nel comprendere la storia raccontata, e ha
costruito il proprio personaggio prevedendo per lui tanto aspetti
negativi quanto positivi. Hugo Weaving è
invece lo spietato agente Smith, un personaggio da lui
particolarmente amato. L’attore ha infatti apprezzato il lavoro che
ha potuto svolgere su questi, ricercando un tono di voce neutro,
che lo facesse sembrare una via di mezzo tra un uomo e un robot.
Altri attori di rilievo nel film sono Joe
Pantoliano, nei panni del controverso Cypher, membro della
Resistenza, e Julian Arahanga, in quelli di Apoc.
L’attrice Gloria Foster compare invece nel ruolo
de l’Oracolo.
Matrix: i sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grandissimo successo del
film, le Wachowski hanno deciso di esplorare ulteriormente il mondo
di Matrix attraverso due sequel. Usciti a pochi mesi di distanza,
Matrix Reloaded e
Matrix Revolutions
videro il ritorno di tutti gli attori principali, e si affermarono
a loro volta come campioni di incassi, pur ricevendo un
apprezzamento critico inferiore. A lungo, inoltre, si era parlato
della possibilità di riportare Matrix sul grande schermo. Dopo anni
di speculazioni, nel 2019 è stato confermato un quarto film,
intitolato Matrix Resurrection,
uscito al cinema nel gennaio di quest’anno per la regia di Lana
Wachowski e nuovamente interpretato da Reeves e dalla Moss. Si
aggiungono poi al cast gli attori Neil Patrick
Harris, Yahya Abdul-Mateen II,
Jonathan Groff e Pryanka
Chopra.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Matrix è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 5
ottobre alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Ad un mese dalle dichiarazioni di Chad
Stahelski, il regista di John Wick 3 che aveva lasciato
trapelare qualche dettaglio sul presunto ritorno delle sorelle
Watchowski al cinema con un nuovo capitolo di
Matrix, arrivano nuovi aggiornamenti in merito al
film che sarebbe già in fase di sviluppo e che ha trovato in
Michael B. Jordan il suo protagonista.
Tempo fa questa voce sul possibile
coinvolgimento delle Wachowski nel quarto
capitolo del franchise che la Warner Bros. avrebbe in cantiere era
stata smentita dallo staff di Stahelski,
trattandosi infatti di dichiarazioni imprecise che si riferivano
semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le registe e
produttrici, tuttavia nelle ultime ore il sito Discussing Film ha
riportato che le riprese inizieranno nel 2020 a Chicago, che il
titolo di lavorazione è Project Ice Cream e che
LanaWachowski tornerà dietro la
macchina da presa.
Non ci sono ulteriori dettagli sulla
trama, ma secondo il report Hugh Bateup (gia art director del film
del 1999) dovrebbe occuparsi della scenografia, mentre resta da
capire se il progetto fungerà da reboot del franchise o se sarà un
sequel della trilogia originale.
Lana e Lilly e Wachowski hanno
lanciato la serie di Matrix nel 1999, con un’idea cinematografica
che ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione
stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere
fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del
lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati
accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la
Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle
avventure di Neo sul grande schermo.
La voce sul possibile coinvolgimento
delle sorelle Wachowski nel quarto capitolo di
Matrix che la Warner Bros. vorrebbe mettere in
cantiere è stata presto smentita dallo staff di Chad
Stahelski, il regista di John Wick 3, che
l’aveva involontariamente confermata in un’intervista durante la
promozione del film.
A quanto pare infatti le
dichiarazioni di Stahelski si riferivano
semplicemente all’ipotesi futura di vedere coinvolte le Wachowski,
senza però assumere che le registe sarebbero state legate al nuovo
titolo del franchise.
Questo il comunicato ufficiale diffuso nelle ultime ore da Slash
Film:
“Lo staff di Chad Stahelski ci
ha contattato per farci sapere che il report iniziale non era
accurato. I suoi commenti erano in risposta a uno scenario
ipotetico che prevedeva il coinvolgimento delle Wachowski e non una
conferma al fatto che siano collegate al nuovo film.”
Lana e Lilly e Wachowski hanno
lanciato il franchise nel 1999, con un progetto cinematografico che
ha avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione
stessa di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere
fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del
lavoro sugli effetti speciali. Sebbene i due sequel non siano stati
accolti con lo stesso entusiasmo della pellicola d’esordio, la
Warner Bros. sembra ancora intenzionata a proseguire il corso delle
avventure di Neo sul grande schermo.
Lo stesso Keanu Reeves ha espresso
in passato il desiderio di tornare a collaborare con la coppia su
Matrix: “Dovrebbero scriverlo e dirigerlo loro due, poi sarebbe
da considerare la storia ma si, ci sarei“, aveva raccontato in
un’intervista nel 2017.
Vi ricordiamo che John Wick
3: Parabellum, diretto da Chad
Stahelski, è atteso nelle nostre sale il 17 maggio
2019. Nel cast torna Reeves, già protagonista dei primi due episodi
della saga action, al fianco di Halle Berry, Ruby Rose, Common,
Lance Reddick, Asia Kate Dillon, Anjelica Huston, Mark Dacascos,
Jason Mantzoukas e Hiroyuki Sanada.
Arriva da Latino Review uno
scoop che se confermato ha dell’incredibile. Infatti, secondo
quanto apprendiamo dal sito pare che sia in sviluppo una nuova
trilogia di Matrix. Secondo il sito
i Wachowski hanno già iniziato la fase
di scrittura di primi trattamenti e linee guida per questa nuova
serie di film che andranno al vaglio della Warner Bros.
Al momento non c’è una produzione
vera e propria ma pare che la Warner Bros, visti
gli ultimi film della coppia di registi che non hanno riscosso il
successo commerciale sperato, voglia rifarsi con una nuova saga di
Matrix. La Major sembra alla disperata
ricerca di un franchise per controbattere i vari Star
Wars e Avatar che arriveranno tra il
2015 e il 2017.
Dal punto di vista logico la notizia
sembrerebbe assurda, ma è anche vero che l’universo di Matrix ha
creato molte storie parallele come i film animati e i fumetti.
Inoltre, se pensate bene alle parole dell’architetto rivolte a Neo
potrebbe esserci spazio per addirittura sei prequel, visto che neo
è il settimo eletto che salva Matrix. Quindi non è da
escludere la possibilità di veder nascere una nuova storia in
quell’universo sotto la spinta di una Major alla ricerca di un
franchise. Inoltre,
A quanto pare la Warner
Bros fa sul serio: Matrix tornerà al
cinema. Dopo l’annuncio del reboot di ieri, Deadlineinforma che lo Studio ha
assemblato una writers room, un gruppo di
sceneggiatori, per cercare di trovare il miglior modo di sviluppare
un nuovo franchise che partirà dalle idee originali di Lana
e Lilly Wachowski.
La pratica è diventata alquanto
diffusa a Hollywood, come dimostrano i gruppi di lavoro che hanno
dato origine al nuovo corso di Star
Wars alla Lucasfilm e al franchise di
Transformers, che con lo spin-off du
Bumblebee, alla Paramount, si
allargherà sempre di più.
Da questo nuovo reboot su
Matrix c’è da aspettarsi il tentativo di costruire
un universo che sia comprensivo di un canone e di una serie di film
indipendenti. Dopotutto la storia originale nella trilogia firmata
Wachowski si prestava alla ciclicità.
Per quanto riguarda invece il
protagonista, sembra che la Warner stia tenendo d’occhio
Michael B. Jordan, visto di recente in
Creed – Nato per Combattere.
Chiaramente la
Warner ha in programma un progetto multifilm, con
un eventuale universo condiviso, con spin-off e altri sequel, con
la speranza di riportare in auge uno dei suoi più grandi
successi.
L’operazione però sembra rischiosa,
sia a livello di produzione che di accoglienza. Che ne pensate?
Mentre sale l’attesa per
Matrix
4, il quarto capitolo della celebre saga
fantascientifica che arriverà nelle sale nel 2022, arrivano nuove
indiscrezioni a proposito della lavorazione dei due sequel della
pellicola originale che vennero girati in contemporanea, ossia
Reloaded e Revolutions, direttamente dal
direttore della fotografia dell’intera trilogia, Bill
Pope.
In una recente intervista con
IndieWire, Pope ha raccontato che l’esperienza sul set del
primo episodi della saga non fu assolutamente paragonabile a quella
avuta sul set dei due sequel: “Tutto ciò che è stato bello
della prima esperienza non lo è stato per gli altri due”, ha
spiegato il direttore della fotografia. “Non eravamo più
liberi. C’erano troppi occhi puntati su di noi. C’era troppa
pressione. In fondo al mio cuore, sapevo che non mi piacevano.
Sentivo che dovevamo prendere un’altra direzione. C’era molta
frizione, c’erano molti problemi personali… e sullo schermo si
vedeva, se devo essere onesto. Non era uno dei miei momenti
migliori, e forse non lo era per nessuno. Le Wachowski avevano
letto questo dannato libro su Stanley Kubrick secondo cui: ‘Gli
attori non recitano in modo naturale fin quando non sono stremati’.
Allora facevamo 90 ciak! Volevo dissotterrare Stanley Kubrick e
ucciderlo.”
Bill Pope ha poi aggiunto: “C’è
qualcosa che si innesca quando giri per così tanto tempo, per 276
giorni, che intorpidisce la mente, l’anima… e il film. Pensiamo
alla trilogia de Lo Hobbit: hanno girato tutti e tre i film insieme
ed il risultato finale è stato semplicemente fiacco. Con i libri
non è la stessa cosa, perché li apri e li chiudi quando vuoi. Per
delle riprese cinematografiche parliamo di veramente troppo tempo.
C’è un limite.”
I sequel di Matrix: un’esperienza
estenuante secondo il direttore della fotografia
Nonostante l’esperienza dei due
sequel di Matrix sia stata estenuante, Pope nutre
comunque nei confronti dei due film un grande rispetto: “Ho
appena trasferito i film nel formato 4K per questioni di archivio
alla Warner, e ho scritto alle Wachowski, a Keanu Reeves e a
Carrie-Anne Moss che abbiamo fatto un ottimo lavoro e che dovremmo
andarne fieri.”
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile
2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Dopo le dichiarazioni di
Keanu Reeves che si diceva disponibile a un
Matrix 4 purché fossero coinvolte le
Wachowski, arriva la notizia da THRche la Warner Bros
è in effetti a lavoro su un reboot del film che ha segnato la
storia degli effetti visivi al cinema ed è un culto per più di una
generazione.
Secondo The Hollywood
Reporter, la Warner è in uno stato
embrionale del progetto, lo Studio starebbe “corteggiando”
Zak Penn per un trattamento. I suoi ultimi lavori
sono stati The Avengers, X-Men e Ready
Player One. Per quanto riguarda invece il protagonista,
sembra che la Warner stia tenendo d’occhio Michael B.
Jordan, visto di recente in Creed – Nato per
Combattere.
La Warner sviluppa un nuovo
universo condiviso su Matrix
Chiaramente la
Warner ha in programma un progetto multifilm, con
un eventuale universo condiviso, con spin-off e altri sequel, con
la speranza di riportare in auge uno dei suoi più grandi successi.
L’operazione però sembra rischiosa, sia a livello di produzione che
di accoglienza. Che ne pensate?
La notizia di un remake di
Matrix ha tenuto banco tutta la settimana, tra
curiosi e poco felici fan. Adesso però Zack Penn,
sceneggiatore della writers room incaricata dalla Warner
Bros, ha spiegato via Twitter quale sarà l’approccio al
progetto.
Ecco cosa ha scritto: “Tutto ciò
che posso dire a questo punto è che nessuno dovrebbe fare un REBOOT
di Matrix. Le persone che conoscono Animatrix e i fumetti
capiranno. Non posso commentare se non dicendo che le parole reboot
e remake erano in un articolo. Finiamola con le news poco accurate…
Che ne pensate di far uscire di nuovo Matrix? Non rifarlo, non puoi
rifarlo meglio. Voglio vedere altre storie ambientate in
quell’universo? Sì, perché è un’idea brillante che genera grandi
storie. Guardate a cosa le persone stanno facendo con l’universo
degli X-Men. Tra Logan, Legion e Deadpool, c’è qualcuno che vuole
fermarli? Non io.”
Il progetto è quindi di far
ripartire il franchise, ma non dall’inizio,
semplicemente da dove si erano interrotti i
Wachowski, con nuovi personaggi e nuove storie
ambientate nello stesso Universo.
In effetti le possibilità sono
infinite se si pensa a come è stato strutturato il mondo originale,
per cui, nell’ottica di tante storie differenti nello stesso mondo,
il progetto potrebbe assumere una dignità diversa e lasciare spazio
alla creatività.
La notizia di un reboot di
Matrix ha generato parecchie polemiche trai fan
affezionati della trilogia con Keanu Reeves. La
comprensibile reazione sembra però essersi placata quando
quando Zack Penn, sceneggiatore della
writers room incaricata dalla Warner
Bros, ha spiegato che il progetto non sarà un vero e
proprio reboot, né un remake, ma un film (forse più film) che
sarà ambientato nello stesso mondo creati dai
Wachowski.
Il nuovo Matrix sarà concentrato
sulla giovinezza di Morpheus
Adesso, via Birth Movies Death, sappiamo che il
progetto in cantiere potrebbe prevedere la presenza di un film che
esplorerà la giovinezza di Morpheus, ruolo
interpretato da Laurence Fishbourne nella trilogia
originale. Alla luce di questa notizia, appare più sensato il
casting di Michael B. Jordan nel ruolo da
protagonista. All’inizio si era infatti pensato che l’attore di
Creed potesse essere il Neo del nuovo corso del
franchise, scatenando le classiche polemiche dei puristi.
Il progetto è quindi di far
ripartire il franchise, ma non dall’inizio,
semplicemente da dove si erano interrotti i
Wachowski, con nuovi personaggi e nuove storie
ambientate nello stesso Universo.
Le possibilità creative di un
progetto del genere sono effettivamente illimitate e staremo a
vedere in che modo si svilupperanno nei prossimi mesi.
Matrix ha
dato il via a un franchise di film di fantascienza che ha sofferto
di un’accoglienza contrastante e di buchi di trama di cui il
pubblico si è reso progressivamente conto. Attraversando oltre 20
anni di media, la saga di Matrix è stata integrata anche da videogiochi
e cortometraggi che ne hanno completato l’universo. Grazie alla sua
direzione artistica unica, alle scene d’azione stellari e alle
importanti riflessioni che incorpora, è diventato un fenomeno della
cultura pop che ha cambiato in modo permanente il panorama dei film
di fantascienza e d’azione.
Nonostante il grande successo
acquisito nel tempo, come dicevamo i
film di Matrix hanno i loro difetti, l’ultimo dei quali è
rappresentato da alcuni buchi di trama impossibili da ignorare. La
premessa di Matrix, un futuro distopico in cui le macchine guidate
dall’intelligenza artificiale sono arrivate a governare la Terra,
intrappolando gli esseri umani in una realtà simulata, è
promettente sulla carta, ma i dettagli chiave sulla costruzione del
mondo e gli eventi cruciali nel corso dei film non reggono a un
esame più attento.
Come Cypher è in grado di entrare
in Matrix da solo
Matrix
introduce i membri della resistenza umana, che cerca di liberare
l’umanità dalla simulazione una disconnessione alla volta e di
reclamare il proprio mondo. Vengono stabilite le regole per cui la
resistenza è in grado di rientrare in Matrix a piacimento
hackerandola, anche se viene chiarito che un operatore umano deve
rimanere nel mondo reale per facilitare questo processo. Uno di
questi operatori è il traditore Cypher, che
organizza un incontro con il programma di sicurezza noto come
Agente Smith per vendere i suoi amici in cambio
del ritorno a Matrix per vivere una vita ricca di comfort.
Il tradimento di
Cypher solleva alcune interessanti domande sulla
natura della realtà e se sia importante che la propria vita sia
simulata, purché sia piacevole. L’atto solleva anche una questione
tecnica che il film non spiega mai esplicitamente: come fa Cypher a
organizzare da solo un incontro all’interno di Matrix senza
ricorrere a un operatore? Il buco nella trama di Cypher in Matrix è stato spiegato dalle Wachowski, che hanno segnalato il punto del
film in cui il personaggio scrive il codice che permette il suo
hacking in solitaria, ma questo non fa molto per alleviare la
confusione dello spettatore medio.
Perché le macchine non uccidono gli
umani quando si svegliano
Matrix
mostra l’orribile processo di risveglio di una persona dalla
simulazione, raffigurando l’esperienza di Thomas
Anderson, alias Neo. Svegliandosi in una
bolla di solvente rosa e trovando il suo corpo collegato a
insidiose macchine di supporto vitale attraverso una serie di tubi
metallici, Neo impara a conoscere la vera natura della realtà. Il
trambusto attira brevemente l’attenzione di un robot dagli arti di
ragno, che sembra considerare Neo una causa persa, gettandolo
insieme al fluido della sua capsula in quello che si può solo
supporre essere un sistema di smaltimento simile a una fogna.
Fortunatamente, Neo
viene recuperato dalla Resistenza dopo essere
stato scaricato, ma la volontà delle macchine di dare loro questa
possibilità sembra assurda. Le macchine erano certamente a
conoscenza della rivoluzione umana molto prima che si svolgessero
gli eventi del primo film, quindi il motivo per cui avrebbero
dovuto dare alla Resistenza la possibilità di ottenere un altro
membro è un mistero. Il fatto che le macchine di Matrix non
uccidano gli umani che camminano prima di eliminarli sembra una
conclusione illogica dal loro punto di vista, anche se alcuni fan
spiegano questo fatto con il fatto che le macchine volevano che
alcuni umani fuggissero, come previsto dai cicli di
Matrix.
Il corpo di Neo in grado di
muoversi subito dopo il risveglio
La maggior parte degli
esseri umani nel mondo di Matrix sono essenzialmente tenuti in uno stato
di animazione sospesa, tranquillizzati per tutta la vita con le
loro menti che rimangono all’interno di Matrix e i
loro corpi conservati in baccelli. Quando Neo si
sveglia per la prima volta, è comprensibilmente in preda al panico
e si agita nella sua capsula mentre scopre la sua vera esistenza.
Ma il fatto che Neo, o qualsiasi altro essere umano, sia in grado
di muovere il proprio corpo dopo una vita passata essenzialmente in
stato comatoso, porta la sospensione dell’incredulità al punto di
rottura.
Poco dopo essere stato raccolto da
Morpheus e dalla sua squadra, il primo film
richiama addirittura l’attenzione su questo aspetto: Neo chiede a
Morpheus perché gli fanno male gli occhi, e la spiegazione è che
non li ha mai usati prima. Tuttavia, poco dopo, Neo viene visto
camminare sul ponte della Nabucodonosor senza problemi. In realtà,
Neo e tutti gli altri esseri umani nati in Matrix
dovrebbero soffrire di una grave distrofia muscolare, come quella
che colpisce i pazienti in coma nel mondo reale. Sarebbe un
miracolo se Neo fosse in grado di muoversi, figuriamoci di
camminare o di partecipare a una guerra rivoluzionaria.
Il corpo umano è fisicamente
influenzato dal disagio mentale
Un aspetto chiave di
Matrix, che mantiene alta la posta in gioco
attraverso gli eventi simulati del franchise, è la relazione tra il
corpo reale degli esseri umani e le ferite subite sul loro corpo
simulato. Matrix è una simulazione così
convincente che, se ci si ferisce al suo interno, le ferite si
ripercuotono nella realtà. Soprattutto, se si muore all’interno di
Matrix, si muore anche nella vita reale.
Sebbene questa regola abbia una
sorprendente base nella realtà, la sua incoerenza all’interno del
franchise crea un piccolo buco nella trama. La mente umana nel
mondo reale è una cosa potente, certamente in grado di manifestare
sintomi fisici e dolore attraverso la sola convinzione (via
Healthline). Tuttavia, scene come quella di Neo che tossisce sangue
nel mondo reale dopo essere stato colpito da un pugno in Matrix
fanno sì che questo fenomeno superi il limite della credibilità,
poiché il corpo umano non è in grado di generare spontaneamente
lesioni reali dal nulla.
La resurrezione di Trinity
Fedele al suo nome,
Matrix:
Resurrections introduce in Matrix un
nuovo aspetto delle regole del danno corporale: la capacità di
riportare in vita gli esseri umani. Dopo gli eventi di Matrix: Revolutions, Neo e
Trinity sono entrambi morti, anche se non prima
che Neo sia in grado di mediare un trattato di pace tra gli esseri
umani e le macchine per coesistere con una versione di Matrix meno
autoritaria e opt-in. Riportati indietro con le capsule di
resurrezione appena create, Neo e Trinity vengono nuovamente
caricati in una nuova Matrix, dando inizio a un nuovo ciclo.
Le capsule di resurrezione,
progettate dal programma Rama Kandra, funzionano
riattivando il DNA digitale all’interno di un corpo umano,
riavviando il suo cervello senza vita e rispedendolo in
Matrix. Questo ha abbastanza senso per Neo, che
viene ucciso per sovraccarico virale da un codice di cancellazione
per gentile concessione dell’Agente Smith, ma la
rinascita di Trinity in Matrix: Resurrections è un buco nella trama
perché la sua morte è stata molto più fisica, rendendo il suo
ritorno difficile da credere. Riportare in vita un corpo umano
intatto la cui mente è stata devastata da un codice va bene, ma
nessuna programmazione può far dimenticare di essere stata
impalata.
Il gatto nero dell’Analista
Dopo essere stato
resuscitato, Neo si trova all’interno di una nuova
Matrix in Matrix: Resurrections, supervisionato dal
misterioso programma The Analyst. La mente di Neo viene
resettata in modo soft e l’Analista, spacciandosi
per il suo terapeuta, gli rivela che è un progettista di
videogiochi sull’orlo di una crisi psicotica. Si suppone che gli
eventi dei primi tre film siano stati semplicemente la trama della
sua serie di giochi e che abbia lavorato su molti dettagli chiave
della sua vita, compresa l’antipatia per il gatto nero
dell’Analista. L’Analista dice a Neo di averlo fatto nel tentativo
di creare un gioco indistinguibile dalla realtà.
Per stessa ammissione dell’Analista,
tuttavia, Neo avrebbe potuto capire molto prima
che qualcosa non andava. Nella narrazione della nuova vita di Neo,
ancora una volta nei panni di Thomas Anderson,
egli ha iniziato a vedere l’Analista dopo essersi quasi buttato da
un edificio durante una festa sul tetto che celebrava il successo
del suo franchise di giochi. Tuttavia, all’interno di questa falsa
linea temporale, ha anche incluso in qualche modo il Gatto
Nero dell’Analista nei suoi giochi prima di averlo
incontrato. Forse, se questa versione di Thomas Anderson avesse
prestato maggiore attenzione, avrebbe potuto rendersi conto di ciò
che stava accadendo molto prima di incontrare nuovamente
Trinity.
La resistenza non è riuscita a
trovare Thomas Anderson
Dopo che
Neo viene riavviato e inserito in una nuova
versione di Matrix in Matrix: Resurrections, trascorre 20 anni
vivendo all’interno di essa, avendo ancora una volta creduto alla
menzogna della sua vita come Thomas Anderson.
Durante questo periodo, nel mondo reale sono passati 60 anni e la
resistenza umana è ancora più attiva che mai, alla ricerca
instancabile dell’Eletto dopo aver saputo della
sua rinascita. Come mai non siano riusciti a trovarlo in quel
periodo, tuttavia, è un argomento spinoso.
Quando reinserirono
Neo in Matrix, le Macchine non si
preoccuparono nemmeno di dargli un nuovo nome, battezzandolo ancora
una volta come Thomas Anderson. La resistenza
sapeva che questo era il vecchio nome di Neo all’interno di Matrix
e ha persino fatto riferimento alla ricerca di tutti coloro che si
trovavano all’interno di Matrix con quel nome. Come abbiano fatto a
non imbattersi in un Thomas Anderson con il volto
di Neo, che aveva realizzato una serie di videogiochi di successo
basata sugli eventi dei film precedenti, è del tutto
sconcertante.
La mancanza di luce solare
Quando
Neo viene completamente risvegliato e introdotto
nel cupo mondo reale da Morpheus, uno dei
cambiamenti ambientali più stridenti che deve affrontare è
l’assoluta mancanza di luce solare. Morpheus spiega che gli umani
hanno intenzionalmente oscurato il sole per impedire alle Macchine
di utilizzare la loro fonte di energia primaria, la luce solare.
Questa bizzarra tattica sembra essersi ritorta contro la razza
umana, facendo sì che le macchine si rivolgessero all’uomo come
fonte primaria di energia, rendendo necessaria la creazione di
Matrix.
Ignorando l’energia solare come
fonte primaria di energia per le macchine, quando probabilmente
avevano accesso a una miriade di altre opzioni, l’importanza del
sole per ogni specie vivente sulla Terra significa che gli umani
dell’era della guerra avrebbero dovuto sapere che avrebbero
condannato solo se stessi. Avvolgere il mondo in un’oscurità
perpetua avrebbe dovuto anche causare un’intensa era glaciale sul
pianeta. Come se non bastasse, sembra che le macchine avrebbero
potuto semplicemente costruire una sorta di pannelli solari ad alta
quota, visto che Neo e Trinity si
librano tra le nuvole e superano chiaramente la barriera della luce
solare.
Come le macchine sono sopravvissute
alla bomba atomica
Uno degli eventi più
importanti della storia di Matrix è la guerra
iniziale tra umani e macchine. Le prime due parti della serie
antologica Matrix The Animatrix lo mostrano per la prima
volta, mostrando come gli umani abbiano colpito la pacifica città
delle macchine di 01 con un attacco nucleare. L’Animatrix spiega
poi come questo attacco non abbia fatto altro che provocare le
macchine nel lungo periodo, essendo i loro corpi inorganici immuni
agli effetti del calore estremo e del fallout radioattivo.
Anche senza considerare la potenza
esplosiva delle armi nucleari, che hanno raso al suolo gran parte
dello 01, le armi nucleari avrebbero dovuto essere molto più
efficaci sulle macchine. Nella vita reale, le bombe nucleari
generano impulsi elettromagnetici che distruggono l’elettronica in
un’ampia area intorno al bersaglio (via Insider). Gli EMP si sono
rivelati armi efficaci anche contro le macchine nel mondo di
Matrix: le navi della resistenza ne sono state
dotate per usarle come ultima arma contro i letali robot
sentinella. In sostanza, le macchine non avrebbero avuto alcuna
possibilità di sopravvivere più o meno indenni a un bombardamento
nucleare.
Perché le macchine avrebbero avuto
bisogno di Matrix
La premessa stessa di
Matrix come fonte di energia per le macchine è di
natura dubbia. Coltivare gli esseri umani per ottenere energia si è
rivelato complicato per le IA che popolano il
mondo desolato, rendendo necessaria la creazione e l’attenta
calibrazione di Matrix per tenerle in riga. Al di là della
questione del perché la vita organica sarebbe la forma più
efficiente di energia che le macchine potrebbero generare, l’uso
degli esseri umani si è rivelato pericoloso per le macchine, quando
qualcosa come mucche o maiali potrebbe funzionare altrettanto bene
senza la necessità di una complessa programmazione per intrappolare
la mente umana.
Purtroppo, Matrix
aveva quasi una spiegazione migliore per la dipendenza delle
macchine dall’umanità. La bozza originale delle Wachowski spiegava che le macchine avevano
creato una rete neurale di menti umane attraverso Matrix per
sfruttare l’incredibile potenza di elaborazione del cervello,
rubandola per sé. I dirigenti dello studio rifiutarono questa
spiegazione perché troppo complicata, e alle Wachowski fu chiesto di ridurla per
evitare che il pubblico si confondesse: un’occasione persa per dare
a Matrix un senso maggiore sia dal punto di vista
tematico che logistico.
Mentre non si hanno più
aggiornamenti sull’eventuale Matrix 4, di cui si
era parlato molto poche settimane fa, ecco un fan trailer del film
che vede protagonista Will Smith.
Il progetto è quindi di far
ripartire il franchise, ma non dall’inizio,
semplicemente da dove si erano interrotte
le Wachowski, con nuovi personaggi e nuove
storie ambientate nello stesso Universo.
Come saprete il franchise di
Matrix è pronto a tornare sul grande
schermo con il quarto
capitolo nel quale rivedremo Keanu Reeves
e Carrie-Anne Moss. Lana e Lilly e Wachowski hanno
lanciato la serie nel 1999, con un’idea cinematografica che ha
avuto un impatto significativo a Hollywood nella concezione stessa
di blockbuster, cambiando per sempre il volto del genere
fantascientifico e segnando tappe fondamentali nel progresso del
lavoro sugli effetti speciali.
Ma quanto sappiamo davvero del primo
film? Ecco di seguito 10 interessanti retroscena:
Gemelli ovunque
Nella scena in cui Fiona Johnson (la
donna con l’abito rosso) insegna a Neo a non distrarsi con tutto
ciò che vede dentro Matrix è stata in
realtà girata con tantissime coppie o terzetti di gemelli identici,
proprio per suggerire l’idea di trovarsi all’interno di un
programma.
Il cenno a The Prisoner
Uno degli show di fantascienza più
folli di tutti i tempi, The Prisoner,
andato in onda sulla BBC, aveva come protagonista un agente del
governo che mentre lascia il suo appartamento a Londra, da drogato
si sveglia in una riproduzione della casa in un luogo chiamato The
Village. A questo dettaglio Matrix deve una piccola ispirazione,
omaggiata dalle Wachowski in una scena del film.
I codici sulle finestre
Prima che Neo “si svegli”, di giorno
vive la vita di un drone da ufficio, dove suo capo è probabilmente
un agente e l’edificio in cui lavora viene chiamato MetaCortex. E
come molti grattacieli nel mondo reale, anche quelli di
Matrix hanno bisogno di un lavavetri, ma in pochi
hanno notato che le gocce d’acqua che cadono somigliano al modello
del codice Matrix…
Compiti a casa per il cast
Cosa è reale? Cosa si immagina? Che
cos’è un fac-simile di un ricordo? Come può tutto questo essere
utilizzato a tuo vantaggio o per realizzare un film avvincente?
Matrix è ricco di riflessioni filosofiche e
teorie, e sfortunatamente per il cast, c’è stato bisogno di ripassi
accademici prima di immergersi nell’esperienza. Gli attori hanno
dovuto infatti leggere libri su libri prima di girare una scena,
tra cui Simulacra And Simulation, mostrato sullo scaffale
di Neo.
A.B.Q.
Tantissimi ribelli nel corso degli
anni hanno lasciato un segno nella storia ponendo domande e
mettendo in discussione ogni concetto; lo stesso accade
nell’universo di Matrix, dove i personaggi mettono persino in
dubbio la propria realtà, come Neo. Ma sapevate che Keanu
Reeves aveva circa 80 battute per la prima metà del film e
poco più della metà erano domande?
La controfigura di Keanu Reeves ha
“creato” John Wick
Ecco un aneddoto divertente che in
pochi conosceranno: Keanu Reeves ha eseguito la
maggior parte delle sue acrobazie in Matrix, ma il contributo della
sua controfigura Chad Stahelski è stato determinante. Lo stuntman
ha poi creato, scritto e diretto l’attore nel franchise di
John Wick, fungendo da ispirazione per
l’intero progetto.
“I’m beginning
to see the light”
Il jazz di Duke
Ellington ed Ella Fitzgerald è
onnipresente nella trilogia di Matrix, ma le note del duo vengono
ascoltate per la prima volta quando Neo appare davanti all’oracolo
e vede letteralmente la luce rendendosi conto di tutto ciò di cui è
capace. “I’m beginning to see the light” è stato quindi un
vero e proprio avvertimento…
Sushi
Se riesci a decifrare il codice
reale che vediamo in tutto il film, allora potrai imparare a
cucinare un ottimo sushi. Ebbene si: la pioggia digitale diventata
ormai iconica è stata creata dallo scenografo Simon Whitely, e tra
gli easter egg c’è una ricetta giapponese suggerita da sua
moglie.
Fluidità di genere
All’epoca dell’uscita di Matrix le
sorelle Wachowki erano ancora Larry e Andy, mentre ora sono
conosciuti come Lana e Lilly, e già nel primo film un personaggio
raccontava questo senso di accettazione del genere e della
fluidità: Switch. Nella realtà di Matrix puoi
essere davvero qualsiasi cosa e chiunque tu voglia.
Incidenti
Quando si stava allenando per il
film originale, Keanu Reeves si era rotto la
colonna vertebrale e il collo, tuttavia ha continuato il suo lavoro
indossando un tutore durante le sue sessioni di prova. Praticamente
un supereroe senza superpoteri duro a morire!
Grazie a Warner Bros.
Entertainment Italia ritorna in home
video MATRIX, film del 1995 diventato un
classico contemporaneo del sci-fi, sarà disponibile dal 7
giugno per la prima volta nell’innovativo formato 4K Ultra
HD.
Diretto dalle Sorelle Wachowski
(Cloud Atlas, V per Vendetta, Jupiter – Il
destino dell’universo) il film vanta un cast eccezionale
composto da Keanu Reeves (John
Wick, Dracula di Bram Stoker, Constantine)
nei panni di Neo, Laurence Fishburne
(L’uomo d’acciaio, Batman v Superman – Dawn
of Justice, Passengers) nei panni di Morpheus e
Carrie-Ann Moss (Memento,
Chocolat, Pianeta rosso) che interpreta
Trinity.
Considerato uno dei film più iconici del cinema contemporaneo,
MATRIX ha ottenuto ben 4 premi Oscar, ha
rivoluzionato il genere sci-fi e nel 2012 è stato inserito nel
National Film Registry (NFR) per la conservazione nella Biblioteca
del Congresso, per meriti culturali, storici ed estetici.
La versione in 4K del film è la prima rimasterizzazione del film in
quasi 15 anni e la lavorazione del nuovo formato è stata
supervisionata dal direttore della fotografia Bill Pope
(Spider-Man 2, Spider-Man 3, Baby
Driver).
Oltre al film in 4K UHD, nel
prodotto sarà inclusa anche il film inBlu-rayTMrimasterizzato e un bonus disc
Blu-rayTM. Il film sarà
disponibile in 4K HDR anche su iTunes. con i contenuti
speciali
Matrix, la trama
Percezione: il mondo che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi
è reale. Realtà: questo mondo è una beffa, un complesso inganno
ordito dalle onnipotenti intelligenze artificiali che ci
controllano. Proprio così. Acrobazie fatte con la mente. Immagini
stupefacenti per tecnologia. Azione mozzafiato. Keanu Reeves e
Laurence Fishburne guidano la lotta per liberare l’umanità in
MATRIX, il cyberthriller da vedere e rivedere, scritto e diretto
dai fratelli Wachowski (Bound – Torbido inganno). La storia è
incandescente e gli effetti speciali delineano nuovi territori
della cinematografia, imprimendole violente vibrazioni. Percezione:
MATRIX é elegante, acuto, quanto di meglio nel genere della
cyberevasione dalla realtà. Realtà: idem.
Matrix
BLU-RAY
Video: 1080p
High Definition 16×9 2.4:1 Lingue: Dolby Digital Plus: Italiano 5.1, Inglese
5.1. Dolby TrueHD: Inglese 5.1. Sottotitoli: Non Udenti: Italiano, Inglese.
Contenuti speciali:
The Matrix Revisited
Dietro le quinte di The Matrix: una serie di 7
documentari
THE MUSIC REVISITED: 41 tracce audio per quasi 3 ore di
musica
Con il film del 1999 Matrix, le
sorelle Lilly e LanaWachowski hanno dato vita ad un prodotto
rivoluzionario, da subito diventato un cult inestimabile tanto per
i suoi temi quanto per la messa in scena. A quattro anni di
distanza, le due hanno poi scritto e diretto anche il secondo
sequel della serie, intitolato Matrix
Revolutions. Uscito in sala nel 2003, questo ha così
portato avanti la battaglia di Neo contro il sistema di Matrix, che
ha schiavizzato l’intera specie umana. Questo è uscito a pochi mesi
di distanza dal secondo capitolo Matrix Reloaded, dando
così conclusione alla trilogia, riproponendo le caratteristiche dei
predecessori ed entrando ancor di più nel vivo del racconto.
Come per il secondo capitolo, anche
questo terzo si avvalsa di tutte le nuove tecnologie possibili
tanto nelle riprese sul set quanto in fase di post-produzione per
gli effetti speciali. In particolare, Matrix Revolutions è
stato il primo film live-action ad essere realizzato e distribuito
anche in formato IMAX. Per la conclusione della loro trilogia,
inoltre, le sorelle Wachowski avevano immaginato sequenze
particolarmente complesse e ricche di dettagli, che richiesero un
uso ancor più massiccio di effetti speciali. Ciò portò dunque il
film a raggiungere un budget di 150 milioni di dollari.
Nonostante l’attesa, questo si
rivelo un successo minore rispetto ai due primi capitoli, con un
guadagno complessivo di “soli” 427 milioni di dollari, quasi la
metà di quanto incassato dal secondo film. Matrix
Revolutions però non manca di offrire lo stesso livello di
intrattenimento, vantando ancora oggi un grande fascino. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Matrix Revolutions: la trama del film
Il terzo film della saga ha inizio
con la città ribelle di Zion ormai prossima alla distruzione e la
guerra tra uomini e macchina giunta al suo apice. L’Eletto
Neo è ancora lì dove era rimasto dalla conclusione
del precedente film. Privo di sensi nella realtà, si risveglia in
un luogo che non appartiene a Matrix nè al mondo reale, che viene
usato per trasportare furtivamente programmi da Matrix al mondo
delle macchine e da lì inizia a tentare la fuga. Mentre è impegnato
a ciò, i suoi compagni Morpheus e
Trinity tentano di farlo risvegliare affinché
possa tornare in battaglia. Nel tentativo, apprenderanno che Neo si
trova in un limbo controllato dal Merovingio, e da
questi dovranno recarsi per salvarlo.
Mentre si trova in tale limbo, però,
Neo ha anche modo di comunicare con l’Oracolo, che
lo mette in guardia dall’Agente Smith, ormai
sempre più un alter ego dell’Eletto, i cui poteri sono in continua
crescita. La sua esistenza inizia dunque a diventare la principale
minaccia alla rivoluzione degli umani. Per tentare di fermarlo, Neo
tenterà di stringere un accordo con l’intelligenza artificiale che
governa ogni cosa. Raggiungerla prima che le macchine distruggano
ciò che resta di Zion e della resistenza sarà però quanto mai
complesso, con il mondo che sembra ritorcersi contro ogni loro
tentativo di fermare ciò che sembra inevitabile.
Matrix Revolutions: il
cast del film
Il film vede il ritorno nei ruoli
dei protagonisti gli attori già visti nel precedente film, a cui si
aggiungono dei nuovi ingressi. Per il ruolo di Neo, l’attore
Keanu Reeves dovette sottoporsi ad un rigido
allenamento fisico ed una ferrea dieta al fine di poter
interpretare le complesse scene di battaglia. Allo stesso tempo, le
due registe gli hanno assegnato la lettura di diversi testi
filosofici, come ad esempio Simulacra AndSimulation. Carrie-Anne Moss tornò a sua volta nei panni
di Trinity, preparandosi personalmente per le scene di battaglia ed
eseguendo da sé le spericolate acrobazie con la moto. Laurence Fishburne riprende invece il ruolo di
Morpheus, qui ulteriormente approfondito. L’attrice Gloria
Foster, interprete originale dell’Oracolo, era scomparsa
tra le riprese del secondo e il terzo film. Viene dunque qui
sostituita da Mary Alice.
Hugo Weaving torna a vestire i panni
dell’agente Smith. Anche in questo nuovo capitolo egli si trovò a
prendere parte ad alcune delle scene di combattimento più
complesse, che gli richiesero una grande preparazione fisica.
Tornano poi a far parte del film gli attori Helmut
Bakaitis nei panni dell’Architetto e Lambert
Wilson in quelli del Merovingio. L’attrice Jada Pinkett Smith è Niobe, membro della
resistenza. Monica Bellucci, infine, interpreta
Persephone, moglie del Merovingio. Ian Bliss è
presente nei panni di Bane, e venne scelto in particolare per la
sua somiglianza con Weaving. Il personaggio di Zee, interpretato
nel secondo film dalla cantante Aaliya, venne
affidato qui a Nona Gaye in seguito alla scomparsa
della precedente interprete.
Una scena di Matrix Resurrection, il sequel di Matrix
Revolutions.
Matrix Revolutions: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
A lungo, inoltre, si era parlato
della possibilità di riportare Matrix sul grande schermo. Dopo il
terzo film, però, Keanu Reeves aveva però dichiarato di considerare
felicemente conclusa la storia di Neo e del suo mondo. Dopo anni di
speculazioni, nel 2019 è stato confermato un quarto film,
intitolato Matrix Resurrection,
uscito al cinema nel gennaio di quest’anno per la regia di Lana
Wachowski e nuovamente interpretato da Reeves e dalla Moss. Si
aggiungono poi al cast gli attori Neil Patrick
Harris, Yahya Abdul-Mateen II,
Jonathan Groff e Pryanka Chopra.
Il film ha tuttavia raccolto critiche contrastanti, per via del suo
riscrivere alcune delle regole proposte dai precedenti film,
giungendo a
nuovi risultati e significati.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Matrix
Revolutions è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple TV e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 4
gennaio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Matrix
Resurrections vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei
mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Il trailer di Matrix Resurrections ha riportato
tutti indietro… nel futuro! L’emozione di rivedere
Keanu Reevese
Carrie-Anne Moss nei panni di Neo e
Trinity è stata condivisa come un’ondata di calore in
tutto il mondo dai fan che dal 1999 sono stregati da questa storia
e da questa visione del mondo. Ma il
film rimane ancora un mistero, salvo per quelle informazioni e
quei riferimenti che si possono carpire dal trailer stesso. Ecco di
seguito tutte le rivelazioni nel trailer di Matrix
Resurrections.
Gli indizi da scrivania dello
psichiatra – gatti neri e pillole blu
Siamo dentro all’ufficio di
uno psichiatra. Ad attirare immediatamente l’attenzione c’è un
vasetto di vetro con delle pillole blu, che erano il simbolo della
conformità e dell’accettazione nel Matrix originale. Curiosamente,
un gatto nero sta camminando sulla scrivania. I fan potrebbero
ricordare un gatto nero come uno dei primi “difetti” che Neo ha
notato dopo aver incontrato Morpheus, la scena del deja-vu.
Guardando il collare, l’animale domestico dello psichiatra in The
Matrix Resurrections potrebbe effettivamente essere lo stesso
animale del 1999, dimostrando che siamo davvero tornati al punto in
cui tutto è iniziato.
Dietro alla scrivania si possono
distinguere alcuni libri, il più significativo dei quali è Blank
Slate di Steven Pinker, o per dare il titolo completo, Blank Slate:
The Modern Denial of Human Nature. È un altro indizio che ci dice
che Neo sta negando il suo vero sé.
Neo è di nuovo Thomas Anderson
Il terapeuta (ne parleremo
più avanti) si riferisce al personaggio di Keanu Reeves come
“Thomas”, quasi a confermare che Neo è tornato al nome che aveva in
Matrix, Thomas Anderson (la voce dell’agente Smith che dice “Mr.
Anderson” riecheggia ancora nelle nostre orecchie). Diventa subito
ovvio che Neo di Matrix Resurrections ha dimenticato cosa è
successo durante i 3 film passati e ora accetta l’errore del mondo
simulato che lo circonda. Resta da vedere se si tratta di una
versione precedente del programmatore di Reeves del Matrix
originale o semplicemente di un avatar nuovo di zecca.
Il personaggio del terapista
interpretato da Neil Patrick Harris
Naturalmente, lo stesso
psichiatra è incredibilmente importante. Neil Patrick Harris sembra
essere un programma in Matrix Resurrections, incaricato di
reprimere i ricordi di Neo e mantenere il Prescelto un cittadino
compiacente. Il suo allineamento con Matrix è suggerito dagli
occhiali colorati di blu (lo stesso colore delle pillole) e il tono
condiscendente suggerisce che non è stato pagato per aiutare
“Thomas Anderson”. Il dottore dice al suo paziente che “pazzo” non
è una parola che usano, seguendo quelle che tradizionalmente sono
le banali e stereotipate frasi da strizzacervelli.
Keanu Reeves fa dei sogni
Thomas descrive la
sofferenza di sogni ricorrenti mentre il trailer di Matrix
Resurrections mostra Keanu Reeves che cammina per una strada che si
trasforma rapidamente con dei glitch in una familiare tonalità di
verde digitale. La scena conferma più o meno che il vero sé di Neo
rimane sepolto all’interno di Thomas Anderson: tutti i ricordi, i
poteri e i tratti che conosciamo e amiamo sono ancora lì, cercano
una via d’uscita. Resta da vedere come Neo abbia perso la memoria.
È solo un sintomo della sua “resurrezione”? O sta succedendo
qualcosa di più sinistro?
Il ritorno di Bullet Time
Nell’inquadratura
successiva (velocissima), Neo sta cercando di catturare il
proiettile di un assassino con gli occhi “verdi”. Questa ripresa
conferma 2 ritorni principali per Matrix Resurrections. È il primo
indizio (e certamente non l’ultimo) che Neo recupererà i suoi
vecchi poteri. Ancora più importante, è il ritorno del bullet time
nel trailer, la tecnica del ralenty messa a punto per il film del
1999. Ovviamente l’effetto è molto più fluido nel 2021, ma è un bel
ritorno, anche quello, che indica una riproposizione, aggiornata,
di quello stesso universo visivo.
Le macchine sono tornate (e
resuscitano Neo?)
Tra i sogni di Neo ci sono
anche immagini di umani collegati a batterie, proprio come durante
la trilogia originale di Matrix. Insetti metallici strisciano su
lunghe zampe, a ricreare l’estetica alla H.R. Giger dei furono
Wachowski. L’immagine seppellisce ogni persistente sospetto che la
vittoria di Neo abbia avuto un qualche impatto sul regno delle
macchine: queste sono tornate e gli umani sono di nuovo la loro
fonte di energia. Sembra come se qualcuno avesse premuto un grande
pulsante blu di ripristino. Più interessante è il modo in cui
queste particolari Macchine sembrano ricostruire Neo, confermando
potenzialmente che i cattivi sono responsabili del ritorno del
Prescelto.
Yahya Abdul-Mateen è Morpheus?
Oltre a Neo e Trinity, il
video contiene anche le prime immagini del personaggio di Yahya
Abdul-Mateen II (Aquaman). Tutte le speculazioni puntano
sull’attore che interpreta una versione più giovane di Morpheus
(precedentemente interpretato da Laurence Fishburne), e i suoi
piccoli occhiali da sole rotondi supportano solo questa teoria.
Trinity
In un montaggio veloce
vediamo una scena di due mani che si uniscono e cominciano a
brillare, come se sprigionassero un potere. Poi, le immagini
velocissime mostrano anche un primo sguardo a Carrie-Anne Moss che
torna nei panni di Trinity, anche se è solo di spalle. Con i suoi
vestiti di pelle e i capelli pettinati all’indietro, questa è
chiaramente Trinity come la conoscono i fan di Matrix. Si nota
anche che Trinity è seduta vicino a un telefono, il punto di
ingresso/uscita per gli umani liberati per viaggiare tra Matrix e
il mondo reale. Se la sensazione è di déjà vu, è perché la scena è
molto simile a quella in cui gli agenti sorprendono Trinity in una
stanza al buio, nella trilogia originale.
Neo che si sveglia da Matrix
In un’altra inquadratura
strappata direttamente da Matrix del 1999, il trailer mostra un
Keanu Reeves calvo e fradicio che si sveglia nel suo baccello nel
mondo reale. L’illuminazione rossa è l’unica grande differenza
rispetto a prima, ma un’angolazione più ampia mostra la capsula di
Neo posizionata direttamente di fronte a un’altra. Potrebbe essere
che le Macchine custodiscono i corpi di Neo e Trinity fianco a
fianco nel mondo reale, con il primo che entra volontariamente
nella simulazione per trovare il suo unico vero amore? In ogni
caso, è strano che Matrix Resurrections stia riproponendo così
tante inquadrature del primo film. Neo sta mettendo insieme la sua
memoria o la storia si sta ripetendo?
La riunione di Neo e Trinity
La scena più commovente del
trailer di Matrix Resurrections mostra Trinity e Neo di nuovo
insieme… ma i due sembrano non conoscersi. Dalla sessione di
terapia, la maggior parte avrebbe ipotizzato che Neo non ricordasse
la sua ragazza, ma questa scena, che sembra svolgersi all’interno
di una caffetteria simulata, rivela che Trinity soffre della stessa
afflizione della memoria. Entrambi i personaggi che si dimenticano
a vicenda supportano l’idea che la resurrezione li abbia
“ripristinati”. Il trailer pone anche un’attenzione particolare
sulla loro stretta di mano che, vedremo, diventerà importante in
seguito.
Neo prende le pillole blu (ma poi
smette)
Dopo aver visto Neil
Patrick Harris e il suo barattolo di pillole blu, vediamo Neo che
le sta ingoiando a manciate, probabilmente prescritte dal suo
terapeuta. Forse sono necessarie grandi quantità di pillole blu per
mantenere sedati i poteri del Prescelto in Matrix? Non lo sappiamo,
ma vediamo chiaramente che Neo ad un certo punto se ne libera,
gettandole dentro a un lavandino. Questo potrebbe portare il
Prescelto ad aprire di nuovo la sua mente.
Through The Looking Glass è un
riferimento al film originale
Neo entra in un bar e trova
una donna che legge Alice nel paese delle meraviglie di Lewis
Carroll. Il classico letterario ha fortemente influenzato il Matrix
originale, con paralleli che si possono trovare in diversi punti,
come il seguire conigli bianchi, lo specchio, la tana del
bianconiglio e l’assunzione di pillole. Neo è essenzialmente Alice,
diretta verso l’ignoto, e la ricomparsa del libro in Matrix
Resurrections ricorda a Neo quando è stato liberato la prima
volta.
Chi è il personaggio di Priyanka
Chopra?
Il proprietario del libro
non è altri che Priyanka Chopra, che interpreta un personaggio
attualmente senza nome in Matrix Resurrections. Mentre il terapista
di Neil Patrick Harris indossa occhiali blu, gli occhiali di questa
donna sono colorati di rosso, il che suggerisce che può aiutare Neo
a scoprire la verità, e il suo libro ne è un’ulteriore prova. Se
Chopra sta aiutando Keanu Reeves, questo supporta le teorie secondo
cui interpreterà una versione precedente di Sati, la giovane che ha
riavviato Matrix alla fine di Matrix Revolutions, e il nuovo
Oracolo. E se Chopra sta interpretando Sati, questo suggerirebbe
che è lei il nuovissimo Oracolo.
Neo è un vecchio
La sequenza successiva di
rapide inquadrature nel trailer di Matrix Resurrections, totalmente
ambigui ma visivamente sbalorditivi, è Neo in piedi di fronte a uno
specchio, che riflette una figura molto diversa. Questa immagine
potrebbe dimostrare che Keanu Reeves non sta realmente
interpretando Neo, ma un costrutto di Matrix che imita i tratti del
Prescelto. Questo spiegherebbe il libro “Blank Slate” nell’ufficio
del terapeuta, spiegherebbe il ritorno di Neo dalla morte e anche
la sua memoria “persa”.
È ora di prendere la pillola
rossa
La prima vera inquadratura
di Yahya Abdul-Mateen II come probabile Morpheus vede l’attore che
era stato interpretato da Laurence Fishburne offrire a Neo la
pillola rossa, mentre gli dice “è ora di volare”. Così come il
personaggio di Priyanka Chopra, anche Abdul-Mateen indossa una
maglietta rossa, suggerendo che ha a che fare con la realtà e non
con la matrice.
Il personaggio di Jessica Henwick
in Matrix 4
Il prossimo volto nuovo nel
trailer di Matrix Resurrections è quello di Jessica Henwick.
Sebbene non conosciamo ancora il nome del suo personaggio, Henwick
funge da guida, informazione indicata dal suo tatuaggio del
coniglio bianco. A Neo è stato detto di “seguire il coniglio
bianco” in Matrix, e ha trovato un tatuaggio che alla fine lo ha
attirato verso Trinity. Henwick offre a Neo la “verità” e lo
conduce attraverso una porta dietro la quale c’è una luce intensa,
ma allo stesso tempo i suoi capelli blu potrebbero indicare la sua
appartenenza ai “cattivi”. Il personaggio di Henwick è una
doppiogiochista? Diventerà la risposta del 2021 a Cypher, che ha
tradito Morpheus nel film originale?
Neo attraversa lo specchio
Gli specchi sono ovviamente
molto importanti in Matrix Resurrections, anche se è troppo presto
per dedurre il loro pieno significato tematico. A livello pratico,
tuttavia, il riflesso dello specchio funge da portale tra le
diverse aree di Matrix. Henwick porta Neo attraverso una porta sul
tetto in un ristorante di lusso, e la scena successiva mostra uno
specchio che collega un teatro a una carrozza di un treno. Il
riflesso increspato è un’altra immagine riciclata del 1999. Dopo
aver preso la sua prima pillola rossa, Neo ha toccato uno specchio
liquido e il suo avatar digitale è stato consumato dal liquido.
Trinity è il motivo per cui Neo è
ancora vivo?
Yahya Abdul-Mateen dice a
Neo “l’unica cosa che conta per te è ancora qui” e questa è
probabilmente la battuta più rivelatrice del trailer. Implica che
Trinity rimane parte di Matrix dopo la sua morte in Matrix
Revolutions, e Neo in qualche modo è tornato alla simulazione in
cerca di lei. Questo spiegherebbe perché Neo può svegliarsi nel
mondo reale ma apparentemente sceglie di tornare, e anche perché il
prescelto è tornato ad essere Thomas Anderson – perché altrimenti
come potrebbe vedere Trinity nel mondo reale?
Neo e Trinity si ricordano a
vicenda
Dopo aver guardato il
bancone del caffè, Neo e Trinity sembrano finalmente ricordarsi
l’un l’altro in questo romantico scambio. I teneri tocchi di Neo
dimostrano che i suoi ricordi dell’amorevole Trinity sono tornati.
Ma mentre la camera ingrandisce sui loro volti, possiamo vedere
Trinity che suda (?) Codice matrice verde. Una possibile
spiegazione è che Neo stia toccando una proiezione, ma gli 1 e gli
0 che trapelano potrebbero anche dimostrare che la Trinity di
Matrix Resurrections è un costrutto di Matrix, non resuscitato come
suggerisce il titolo del film.
Neo e Morpheus tornano al dojo
Ancora un’altra scena
ricreata da Matrix, Keanu Reeves e Yahya Abdul-Mateen si affrontano
in un dojo di addestramento, probabilmente con l’intenzione di
risvegliare i poteri di Neo. Mentre duellano, Abdul-Mateen accenna
alla familiarità con Neo, aggiungendo elementi che sostengono il
fatto che sia davvero lui un “giovane Morpheus”. Neo finisce per
distruggere l’arena, dimostrando così che le sue piene abilità di
Prescelto sono tornate.
La città delle Macchine è viva e
vegeta
Se le batterie umane viste
in precedenza non fossero una conferma sufficiente, Matrix
Resurrection mostra Machine City, altrimenti nota come 01, che
prospera con le sue gigantesche fonti di energia in piena attività.
La vista è un’ulteriore prova che le Macchine hanno o rinnegato il
loro accordo con Neo, o trovato qualche scappatoia per soggiogare
l’umanità senza rompere la tregua.
Neo vs. Jonathan Groff?
In una breve scena,
assistiamo a una pistola puntata alla testa di Neo da un nemico
fuori fuoco. L’aggressore non identificato assomiglia
sospettosamente al personaggio di Matrix Resurrections interpretato
da Jonathan Groff, a cui diamo un’occhiata più da vicino a fine
trailer. Chiunque sia il cecchino, mettere in ginocchio Neo non è
un’impresa da poco, quindi siamo sicuri che l’antagonista del film
sarà molto molto potente.
Lo specchio liquido di Morpheus suggerisce la sua storia
passata
Continuando con il tema
dello specchio di Matrix Resurrections, il
personaggio di Yahya Abdul-Mateen tocca una lastra di vetro liquido
in un bagno, apparendo sorpreso quando questo si increspa. Data la
sua sorpresa, questa scena potrebbe rappresentare la storia delle
origini di Morpheus, il momento in cui è stato strappato da Matrix
e portato nella realtà. Non solo questo spiegherebbe la
sostituzione di Laurence Fishburne, ma Matrix Resurrections
potrebbe anche raccontare un ciclo temporale in cui Neo libera
Morpheus, che
libera Neo, che libera Morpheus, che libera Neo…
Il vero potere di Neo e
Trinity
Quando Neo e Trinity si
stringono la mano (dopo aver ricordato chi sono, presumibilmente),
una potente luce che si sprigiona da quel contatto fa volare una
folla di nemici per aria. Invece di calci e pugni e abilità
sovrumane, sembra che il loro vero potere derivi dal loro contatto
in Matrix Resurrections. Interessante è anche il
modo in cui la luce di Neo sostituisce le sue solite abilità. Usa
questo bagliore per fermare i proiettili, sia qui che in precedenza
nel trailer, ma perché i poteri di Neo sono cambiati, rimane un
mistero per ora.
Il cattivo di Jonathan Groff: chi
è?
Il trailer Matrix
Resurrections si conclude con un’introduzione, presumibilmente, del
cattivo principale del film. Interpretato da Jonathan Groff, l’uomo
fa direttamente riferimento a Matrix e dice a Neo che è tornato
“dove tutto è iniziato”. Le voci suggerivano che Groff avrebbe
potuto interpretare un nuovo agente Smith (con Hugo Weaving che
affermava di non essere coinvolto), ma il suo senso della moda e il
suo modo di parlare si avvicinano maggiormente a quelli
dell’architetto, idea avvalorata dall’eleganza dell’ambiente in cui
si trova e dalla sua conoscenza della differenza tra Matrix e la
realtà. Da notare anche come i capelli tinti di blu di Groff
proseguano il tema del colore mostrato in Matrix Resurrections.
Sebbene il cattivo faccia riferimento al ritorno di Neo in Matrix
come Thomas Anderson, la linea di Groff funziona anche a un meta
livello. Dopo tutti questi anni,
Keanu Reeves (e Lana Wachowski, ma anche tutti noi) sono
tornati al punto in cui tutto è iniziato: Matrix.
Per accogliere al meglio la premiere
di Matrix
Resurrections, San Francisco si è dipinta di
verde. Ad annunciarlo ufficialmente è stata London
Breed, la Sindaca della città, su Twitter:
In honor of the Matrix Resurrection movie
premiere tonight right here at our own Castro Theater, buildings
across the city — including City Hall — will be participating in
the Light San Francisco Matrix Green project! pic.twitter.com/L3GWKme0xg
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
In occasione del “The Game Awards”
la Warner Bros ha diffuso una prima clip esclusiva di
Matrix Resurrections, l’attesissimo sequel della
trilogia culto di Matrix. Diretto dalla regista visionaria Lana
Wachowski, il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e
Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity.
Lana Wachowski ha diretto il film da una sceneggiatura di Wachowski
& David Mitchell & Aleksander Hemon, basato sui personaggi creati
dai Wachowski. Il film è stato prodotto da Grant Hill, James
McTeigue e Lana Wachowski. I produttori esecutivi sono Garrett
Grant, Terry Needham, Michael Salven, Jesse Ehrman e Bruce
Berman.
Il film è interpretato anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Entertainment Weekly è
stato scelto da Warner Bros per ospitare un lungo approfondimento
su Matrix
Resurrections, in preparazione dell’imminente uscita.
In occasione di questo incontro, abbiamo avuto la possibilità di
vedere nuove immagini inedite dal film, in cui compaiono alcuni dei
nuovi personaggi del film, ma anche Neo, l’eletto, che torna ad
avere il volto di
Keanu Reeves.
1 di 3
Parlando con il giornale,
Lana Wachowski ha espresso in maniera estesa
l’importanza che la tecnologia avrà sulla narrazione, all’interno
del film. Ecco cosa ha spiegato:
La tecnologia paradossalmente ci
ha avvicinato tutti insieme da una parte, ma dall’altra ci ha
isolati gli uni dagli altri. Il potere della tecnologia di
intrappolare o limitare la nostra realtà soggettiva è stata una
parte importante della nuova narrativa di Matrix
Resurrections.
Matrix
Resurrections vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei
mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
A quanto pare, la decisione di
riportare in vita i due iconici personaggi è direttamente collegata
alla vita privata della regista, che all’epoca della stesura dello
script di Resurrections era alla ricerca di un modo per
riuscire a superare alcuni grandi dolori personali. “Mio padre
era morto, e poi erano morti anche un mio carissimo amico e mia
madre. Non sapevo davvero come fare per elaborare quel tipo di
dolore”, ha spiegato Lana.
“Non avevo mai sperimentato la
morte così da vicino. Sapevo che le loro vite stavano per finire,
eppure è stato lo stesso molto difficile. Il mio cervello è sempre
stato alimentato dalla mia immaginazione e una notte, mentre
piangevo e non riuscivo a dormire, all’improvviso è letteralmente
esplosa nella mia mente questa storia. Non potevo più avere mio
padre e mia padre con me, ma all’improvviso mi sono resa conto che
potevo riavere Neo e Trinity, che sono probabilmente i due
personaggi più importanti di tutta la mia vita.”
“È stato incredibilmente
confortante avere di nuovo a che fare con quei personaggi, ed è
stato in realtà anche molto semplice”, ha aggiunto la regista.
“Molti potrebbero pensare che riportare in vita due personaggi
morti potrebbe non funzionare. E invece io l’ho fatto! È stato un
processo davvero semplice. Dopotutto, è questo che l’arte e le
storie devono fare: darci conforto.”
Matrix
Resurrections vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei
mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Prima di Matrix
Resurrections (qui la recensione), l’ultima
volta che gli spettatori hanno visto Neo, il personaggio
interpretato da Keanu Reeves, è
stato quando ritenuto morto viene portato via dalle macchine al
termine di Matrix Revolutions. La
sua storia sembrava concludersi così, con un sacrificio compiuto al
fine di liberare l’umanità dal dominio delle macchine e della
realtà da loro edificata nota come Matrix. 18 anni dopo quel film,
con il quarto capitolo si è però fornita una risposta a cosa ne è
del corpo di Neo e a quali risultati a portato il suo
sacrificio.
Diretto dalla sola Lana
Wachowski (Lili Wachowski preferì non
unirsi al progetto), un quarto film del franchise
di Matrix era atteso da tempo, con i fan e la
stessa Warner Bros. che chiedevano a gran voce alle registe della
trilogia originale di raccontare di più di quel mondo. Per le
Wachowski, però, quella storia era conclusa. Ma di fronte alla
possibilità che lo studios realizzasse un quarto film senza di
loro, Lana decise infine di farlo ella stessa, alla propria
maniera. Ecco allora che Matrix Resurrections si svela sì
essere l’occasione per raccontare cosa accadde dopo il terzo film,
ma anche per riflettere sull’intera saga e il suo valore.
Al momento della sua uscita in sala,
dunque, questo quarto film ruppe ogni aspettativa e scontentò
moltissimo i fan, finendo con il divenire uno scottante flop al
botteghino. Matrix Resurrections sembrava infatti non
aggiungere nulla di significativo alla mitologia dei primi film,
manifestando allo stesso tempo una certa pigrizia nei confronti di
determinate soluzioni narrative o di messa in scena. È indubbio il
suo contenere diversi problemi di questo tipo, ma una lettura
diversa, mossa a partire dai suoi intenti metacinematografici,
sembra poter spiegare le vere intenzioni del progetto. Il suo
arrivo nel catalogo di Netflix, permette dunque di
riguardarlo con occhi diversi e, eventualmente, di rivalutarlo.
La trama e il cast di Matrix Resurrections
In questo quarto capitolo,
ritroviamo Thomas Anderson aka
Neo inspiegabilmente vivo e di nuovo nel mondo
reale. Egli è però tormentato da sogni e visioni a cui non riesce a
dare un senso e che racconta al suo Analista,
temendo di essere diventato pazzo, il quale per calmarlo gli
somministra ogni giorno una pillola blu. L’incontro con uno strano
individuo che dice di chiamarsi Morpheus, però, lo
introdurrà alla scoperta della vera realtà, che gli restituirà
memoria e consapevolezza, richiamandolo alla battaglia. Con una
Matrix che sembra essersi riprogettata e rinforzata, Neo si trova
dunque a dover ricercare Trinity, suo grande
amore, per poter sperare di rovesciare nuovamente il dominio delle
macchine.
Ad interpretare Thomas Anderson/Neo
vi è naturalmente Keanu Reeves, mentre Carrie-Anne
Moss riprende il ruolo di Trinity. Non ha invece
ripreso il ruolo di Morpheus l’attore Lawrence
Fishburne, sostituito nella parte da Yahya
Abdul-Mateen II, il quale però interpreta una versione di
Morpheus diversa ma basata sull’originale. L’attore
Jonathan Groff interpreta il nuovo Agente Smith,
mentre Neil Patrick
Harris è l’Analista. Riprendono invece i loro ruoli
dai precedenti film gli attori Jada
Pinkett-Smith come Niobe e Lambert
Wilson come il Merovingio. Completano il cast le attrici
Jessica Henwick
nei panni di Bugs, Christina Ricci in quelli di
Gwyn de Vere e Priyanka Chopra
nel ruolo di Sati.
Matrix Resurrections: la
spiegazione del finale e il senso del film
MetaMatrix
Prima ancora che il racconto di ciò
che è accaduto dopo il terzo film, Matrix Resurrections è
da considerarsi una decostruzione metatestuale del franchise. Neo
viene qui reinserito nella simulazione come designer di
videogiochi, con la convinzione che quanto accaduto nei primi tre
film altro non sia che la trama di alcune opere videoludiche da lui
ideate. I primi 30 minuti del film catapultano dunque gli
spettatori nel bel mezzo dei meccanismi interni della cultura
artistica aziendale, esplorando la finta realtà di un’azienda di
videogiochi incaricata di creare un seguito della trilogia
originale di Matrix. Sostanzialmente, Wachowski ci sta
mostrando la genesi di Matrix Resurrections.
Neo è infatti contrario alla
realizzazione di un nuovo videogioco ma l’azienda gli comunica che
intende realizzarlo con o senza di lui. Pur di non vedere la sua
opera snaturata, accetta di partecipare alla realizzazione. È
questa una delle sequenze più metacinematografiche dell’intero
franchise, all’interno della quale si esplora il significato della
trilogia originale di Matrix. Da un’interpretazione
anticapitalista di quei film a fino alla ormai nota allegoria
dell’esperienza trans, passando per innumerevoli altre situazioni,
il franchise di Matrix sembra dunque significare molte
cose diverse per molte persone diverse.
La nostalgia uccide
Tuttavia, il vero senso della
sequenza risulta piuttosto cinico: tutte queste interpretazioni
personali servono uno scopo nefasto, ovvero la continua
sopravvivenza di uno sfruttamento capitalistico che sembra
danneggiare proprio le persone che hanno più a cuore il franchise.
La sequenza si può allora leggere come una condanna di tali
pratiche, soprattutto alla luce della tendenza degli ultimi anni
che vede gli studios di Hollywood cercare di ridare vita a vecchie
saghe o opere di successo unicamente per trarre guadagno dal senso
di nostalgia che gli spettatori provano nei confronti di esse (ad
esempio Star
Wars, Indiana Jones, Terminator, ecc.).
Un senso di nostalgia alimentato
dall’industria dell’intrattenimento tutta che Matrix
Resurrections va dunque a criticare identificando in esso una
forma di distrazione dal presente e un allontanamento dall’empatia
verso l’altro. Questa critica avviene all’interno del film con una
minuzia decostruzione della mitologia del film, con una nuova
versione di Morpheus che scimmiotta quella di Lawrence
Fishburne, con scene e riferimenti alla trilogia ma in
chiave evidentemente satirica o parodica: l’opzione delle due
pillole avviene in uno squallido bagno, Neo fallisce amaramente nel
suo tentativo di volare, le scene di combattimento appaiono mal
coreografate, e così via.
L’amore ci salverà
Dettagli troppo evidenti perché non
siano intenzionali, che vanno dunque a rispondere alla volontà
della regista di infrangere quella nostalgia, sfruttata dalle
aziende, che ha portato gli spettatori al cinema a vedere
Matrix Resurrections e, in un certo senso, risvegliare le
coscienze proprio come avviene a Neo nella saga. Ma in Matrix
Resurrections non c’è solo questa volontà distruttiva, ma
anche una storia colma di speranza, che difende il potere
trascendente dell’amore di fronte a una società che apparentemente
si è abbandonata ai capricci di chi detiene il potere.
È infatti l’amore di Neo per Trinity
ciò che permette loro di sconfiggere l’Analista e riformulare
Matrix come meglio credono. In un mondo che sembra ogni giorno più
oscuro, disperato e indifferente al dolore altrui, il senso ultimo
di Matrix Resurrections è dunque una distruzione di sé
stesso e di tutto ciò che rappresenta per mostrare che non esiste
forza più forte sulla Terra del genuino amore reciproco tra esseri
umani. È un potere che consentirebbe dunque al pubblico che guarda
la falsa realtà del film – e in generale quella costruita
attraverso quanto fin qui esposto – di rimodellare le fondamenta
stesse della società in nome di un mondo migliore.
Il trailer di Matrix
Resurrections e come vederlo in streaming su Netflix o
altrove
È possibile fruire di
Matrix Resurrections grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Apple TV,Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Yahya Abdul-Mateen
II, nuovo Morpheus in Matrix
Resurrections, in
un’intervista con EW ha raccontato come ha deciso di
interpretare il personaggio. Morpheus, è iconicamente
legato all’attore Laurence
Fishburne presente nel cast dei primi tre film
Matrix, Matrix Reloaded, Matrix Revolutions.
Abdul-Mateen dichiara che non ha intenzione di
duplicare il lavoro di Laurence Fishburne e che
non pretende di rimpiazzare l’attore. Aggiunge: “Penso che la
sceneggiatura fornisca una nuova narrazione e alcune nuove
opportunità che fanno spazio all’interno dell’universo di
Matrix per un nuovo Morpheus.”
La star parla di un viaggio
interiore non svincolato dall’andamento della storia e dalle regole
di Matrix, un percorso di ”scoperta di sé” e di
crescita che coinvolge anche lo spettatore. La star annuncia:
“Quello che gli spettatori capiranno
è che ci sono molte regole in Matrix.L’età, l’aspetto, le cose che
identifichiamo come reali, possono essere manipolate all’interno di
quel mondo.La Matrice è dove
tutto è possibile.” Per Yahya Abdul-Mateen
II, la storia di Matrix
Resurrections parla di crescita e di costruzione
del proprio percorso, problematiche che anche il suo Morpheus si
trova a vivere.
Non è la prima volte che l’attore
si trova a reinterpretare un personaggio amato dal pubblico,
impresa che fino ad ora ha compiuto con successo: già nel 2009 con
Watchmen ha preso il posto di Billy Crudup nel ruolo di Dr.
Manhattan, guadagnandosi un Emmy, mentre nel remake di
Candyman
ha portato avanti l’eredità di Tony Todd.
Matrix
Resurrections: il cast del nuovo film
Il quarto capitolo della serie di
film Matrix porta in scena nuovi interpreti. Oltre
a Yahya Abdul-Mateen II, che ha confermato
recentemente su Instagram la sua presenza nel cast, i nuovi
arrivati sono Jessica Henwick, Jonathan
Groff, Neil Patrick Harris,
Priyanka Chopra Jonas, Christina Ricci, Telma
Hopkins, Eréndira Ibarra, Toby
Onwumere, Max Riemelt, e Brian J.
Smith.
In Matrix
Resurrections non mancano gli attori iconici di
Matrix: tornano sulla scena Keanu Reeves, Carrie-Anne Moss e Jada
Pinkett Smith, riprendendo i loro ruoli iconici come
Neo, Trinity e Niobe. Ci sono
anche Lambert
Wilson e Daniel Bernhardt nei
rispettivi ruoli malvagi di The Merovingian e Agent
Johnson.
Matrix Resurrections, recensione del film con Keanu Reeves
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Matrix
Resurrections, il nuovo trailer italiano del
tanto atteso quarto film dell’iconico e innovativo franchise che ha
ridefinito un genere. Diretto dalla regista visionaria Lana
Wachowski, il nuovo film riunisce nuovamente le star Keanu Reeves e
Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e
Trinity.
Il film è interpretato anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Lana Wachowski ha diretto il film
da una sceneggiatura di Wachowski & David Mitchell & Aleksander
Hemon, basato sui personaggi creati dai Wachowski. Il film è stato
prodotto da Grant Hill, James McTeigue e Lana Wachowski. I
produttori esecutivi sono Garrett Grant, Terry Needham, Michael
Salven, Jesse Ehrman e Bruce Berman.
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer.
La Warner Bros. Pictures presenta,
in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con
Venus Castina Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Il primo fattore che deve
essere sottolineato per comprendere fino in fondo il nuovo Matrix
Resurrections firmato da Lana
Wachowski – il che non significa necessariamente
apprezzarlo – è che si tratta di un’opera estremamente personale.
Tanto personale da diventare probabilmente un film-manifesto. E
come succede spesso in questi casi si rischia di perdere il senso
della misura.
Non che Wachowski abbia
particolarmente dimostrato di possederne in precedenza: rimanendo
all’interno di questo universo cinematografico se il primo
Matrix era perfettamente orchestrato, il secondo
Reloaded già possedeva problemi di equilibrio (pur
ostentando una messa in scena portentosa), mentre il terzo
Revolutions esplodeva in una conflagrazione di
battaglie praticamente ininterrotta.
Matrix
Resurrections è un’opera estremamente personale
Matrix
Resurrections è decisamente meglio strutturato
rispetto all’ultimo episodio, eppure quasi da subito si impantana
in un gioco metacinematografico con lo spettatore che affossa il
ritmo della narrazione. Lana Wachowski intende
mettere le cose in chiaro fin da subito: questo è il suo film, può
farne ciò che vuole, prima di tutto divertirsi con esso. Nel
groviglio di rimandi, di specchi che (non) mostrano la differenza
tra finzione e realtà, il film perde molto presto un filo narrativo
che fortunatamente ritroverà in parte nella seconda metà,
maggiormente incentrata sulla storia d’amore tra Neo e Trinity –
anche se in questo caso sarebbe meglio chiamarli Thomas
Anderson e Tiffany.
Ed è proprio andando
avanti nello sviluppo della storia che si comprende in pieno quanto
Lana Wachowski abbia messo di se stessa, della sua
vicenda personale in questo lungometraggio: il protagonista
interpretato da
Keanu Reeves viene infatti traghettato nuovamente
nella Matrice dal nuovo personaggio di Bugs, interpretato da
Jessica Henwick.
Bugs come l’alter ego di Lana
Si tratta piuttosto
chiaramente di un alter ego della regista stessa, una sorta di
Caronte che aiuta Neo a riconnettersi con la parte femminile,
ovvero Tiffany/Trinity, fondamentale per completare la sua natura e
arrivare a fronteggiare il dominio delle macchine. Matrix
Resurrection è, dietro lo spettacolo mainstream della messa in
scena roboante e degli effetti speciali, una parabola sul
cambiamento, sulla scoperta e accettazione della propria
natura.
Purtroppo nel corso del
film la passione di Lana Wachowski diventa troppo
spesso ostentazione, problema che rende il suo discorso fin troppo
esplicito nel messaggio e molto meno fluido nello sviluppo
drammatico. Nonostante qualche buon momento dovuto alla passione
cinefila dell’autrice nei confronti del cinema di genere –
l’omaggio agli zombie movie e in particolar modo a Train to
Busan è molto divertente – Matrix
Resurrections sembra essere un lungometraggio che non
sembra possedere un’identità separata da quella della sua autrice,
e ciò paradossalmente nuoce proprio ai due personaggi protagonisti:
Thomas Anderson è una figura decisamente troppo “agita” nel corso
della narrazione, viene trasportata da Bugs e Morpheus verso il suo
destino senza veramente avere una parte attiva che ne renda l’arco
narrativo robusto.
E quando finalmente
arriva a ottenere il proprio traguardo, deve passare il testimone
dell’azione a Tiffany. Questo di certo non aiuta
Keanu Reevesa
Carrie-Anne Moss a “resuscitare” i personaggi,
fallendo nel tentativo di renderli ancora una volta le icone
cinematografiche che erano diventati col primo capitolo del
franchise.
Matrix
Resurrections è da bocciare?
È dunque da bocciare in
toto questo nuovo Matrix Resurrections? Volendo
essere obiettivo non c’è davvero molto da promuovere, o anche da
salvare. Come però abbiamo scritto all’inizio si tratta di un’opera
che pur con tutti i suoi evidenti difetti risulta personale,
sfrontata, iperbolica. Il coraggio di sbagliare mostrato da Lana
Wachowski alla fine risulta molto più interessante e stimolante per
la mente di quanto non lo siano la stragrande maggioranza dei
blockbuster contemporanei, tanto “perfetti” nella costruzione
narrativa o nella messa in scena quanto realmente inermi a livello
intellettivo. Per carità, il cinema non deve per forza essere
un’esperienza cognitiva, l’intrattenimento rimane parte fondante
dell’esperienza.
Resta comunque il fatto
che, anche nel suo essere in fin dei conti deludente, Matrix
Resurrections rimane preferibile a quasi tutto il
cinema hollywoodiano mainstream visto quest’anno.
La Warner Bros. ha
rilasciato una nuova featurette per Matrix
Resurrections che rivela ulteriori dettagli
sulla trama e sui personaggi del film. Il video dietro le quinte
presenta commenti del cast principale che gettano nuova luce sulle
nuove vite di Neo e Trinity all’interno del sistema, oltre ad
anticipare una la loro eventuale riunione.
Inoltre, il video rivela nuovi
dettagli sul personaggio di Jessica Henwick, Bugs,
e sul gruppo che mette insieme per combattere il sistema mentre
continuano a sperare che Neo sia ancora vivo. Ecco di seguito la
featurette dal film:
Il film è interpretato anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Secondo una recente intervista con
EW, i fan di Matrix
Resurrections dovrebbero prepararsi per un nuovo
capitolo del franchise più apertamente divertente.
Jessica Henwick, che interpreta il nuovo personaggio
Bugs in Matrix Resurrections, afferma che il
progetto persegue un “nuovo tono” che lo rende più “gioioso”
rispetto ai suoi predecessori, e
Keanu Reeves sembra concordare. L’attore canadese è
stato “colpito da quanto umorismo c’è in esso”, ma rassicura i fan
che non si allontanerà troppo dallo stile degli originali:
Sta lanciando di nuovo il guanto
di sfida per Matrix; è super intelligente, brillante, pieno di
suspense e divertente. Ha dichiarato Reeves. Chissà cosa
ci sarà da aspettarsi!
Matrix
Resurrections vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwick, Toby
Onwumere e Christina Ricci.
L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo
capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei
mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
In una recente intervista con
The Guardian, Keanu Reeves, che presto
rivedremo nei panni di Neo per Matrix
Resurrections, ha scherzato sullo streaming del
film su HBO Max, che uscirà contemporaneamente nelle sale e sul
servizio di streaming il 22 dicembre, negli USA (da noi arriva al
cinema il primo gennaio 2022).
Dopo che l’intervistatore ha
ammesso che probabilmente guarderà Matrix
Resurrections a casa su un portatile, Reeves
lo ha scherzosamente rimproverato: “Amico? Non guardare quel
film in streaming… Non guardare quel film nel fo***to streaming.
Cosa sei, pazzo? Stai per vedere in streaming il nuovo Matrix su un
portatile?”
Solo dopo un po’ l’attore si è
‘arreso’, convenendo con il giornalista che se gli andava, poteva
anche vederlo in streaming, ma è chiaro che la battuta di Reeves
punta a difendere la visione del film in sala che resta il massimo
dell’esperienza davanti ad un film.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star
Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan
Groff (Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da
Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di
Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e
John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore
Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli
effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom
Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con
Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina
Productions, Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Matrix Resurrections, l’attesissimo nuovo
capitolo dell’innovativo franchise che ha ridefinito un genere,
arrivain prima tv su Sky: lunedì 12 settembre alle
21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky
Cinema Sci-Fi), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche
in qualità 4K.
Dopo la trilogia cult, la
regista visionaria Lana Wachowski ha riunito
nuovamente Keanu
Reeves e
Carrie-Anne Moss negli iconici ruoli di Neo e Trinity.
Con loro nel cast Yahya Abdul-Mateen II (Morpheus),
Jessica Henwick (Bugs), Jonathan Groff (Smith), Neil
Patrick Harris (The Analyst), Priyanka Chopra Jonas (Sati),
Jada Pinkett Smith (Niobe).Matrix
Resurrections è stato distribuito nelle sale italiane
da Warner Bros. Pictures.
La trama del film
Per scoprire se la sua realtà è
vera o solo immaginazione e per conoscere realmente se stesso,
Thomas Anderson dovrà scegliere di seguire ancora una volta il
Bianconiglio. E se Thomas… Neo… ha imparato qualcosa, è che
scegliere, sebbene sia un’illusione, è tuttora l’unica via
d’uscita, o d’entrata, per Matrix. Ovviamente Neo sa già cosa deve
fare, ma cosa ancora non sa è che Matrix è più forte, più sicura e
più pericolosa che mai. Déjà vu.
E in occasione della prima visione
di MATRIX RESURRECTIONS, da lunedì 5 a venerdì 16 settembre Sky
Cinema Collection diventa Sky Cinema Sci-Fi, il
canale dedicato al genere letterario e cinematografico che ha
contribuito a ridefinire il nostro immaginario culturale e che ci
ha aiutati a sognare il futuro, con 70 titoli in
programmazione.
MATRIX RESURRECTIONS–
lunedì 12 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e
alle 21.45 anche su Sky Cinema Sci-Fi), in streaming su NOW e
disponibile on demand, anche in qualità 4K.