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Michel Hazanavicius e Louis Garrel presentano Il mio Godard

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A margine della proiezione stampa del film Le Redoutable – Il mio Godard, l’attore principale Louis Garrel e il regista Michel Hazanavicius hanno incontrato la stampa.

Il film ha come protagonista il regista Jean-Luc Godard che “inventò” la Nouvelle Vague negli anni ’60 che affronta nel 1968 il maggio francese e una storia d’amore, quella con Anne Wiazemsky, e, in entrambi i casi, si ritrova ad essere altamente impreparato.

Nei panni del regista è Louis Garrel, che racconta come ha affrontato il ruolo e l’ambientazione:

“Questo è il terzo film ambientato nel ’68 di cui sono protagonista. Gli altri due, The dreamers di Bernardo Bertolucci e Les amants réguliers  di Philippe Garrel erano diretti da registi che avevano vissuto quell’epoca e quella ribellione, e infondevano quello spirito nel film. Michel è invece un figlio del ’68, non lo ha vissuto direttamente, ma, come me, ha riportato sullo schermo quello spirito, quella forza”.

Hazanavicius conferma che “di quel periodo volevo riportare la forza positiva che sentivo, la voglia di cambiare le cose per migliorarle, la forza dei giovani, le idee. Anche oggi ci ritroviamo in una situazione molto tesa politicamente, solo due anni fa ci sono state proteste molto forti in Francia, ma la differenza con quelle di quell’anno è l’apparente incapacità di riunirsi e coordinarsi. Ora uno sciopero generale come quello del 1968 non sarebbe pensabile”.

Più che un film biografico su Godard è una commedia romantica con protagonista Jean-Luc Godard e su questo rapporto con il grande regista, Hazanavicius e Garrel si trovano su posizione opposte.

Garrel infatti dice che “Ho sempre amato Godard, ma era molto difficile amare poi il resto perchè se ti piaceva Godard poi non potevi amare anche Truffaut, ma invece io li amavo entrambi. Quello che ammiravo in lui è stato anche il coraggio di prendere una posizione così netta in quegli anni, di mettere a rischio la sua carriera per portare avanti le sue idee”.

Hazanavicius ammette invece di aver preso il personaggio Godard in maniera iconoclasta: “Non volevo fare un film biografico, volevo rappresentare Jean-Luc Godard in un momento che è una vera frattura, tra il mondo che conosceva e il futuro, tra l’amore e l’impegno politico. Il film è una commedia perchè il suo comportamento è allo stesso tempo eroico e ridicolo, comico e drammatico. Della sua arte ho cercato di riportare alcuni aspetti. Il film usa delle formule che erano usate anche da Godard nei suoi film, mentre il contrappunto che uso di alcune frasi e scritte sui muri con ciò che succede sullo schermo è dovuto a una ricerca fatta sugli slogan del 1968”.

In una parte del film Jean-Luc Godard e Anne vanno in Italia, su invito di Bernardo Bertolucci per parlare di politica, poi la compagna di Godard ottiene un ruolo in un film di Marco Ferreri. Hazanavicius afferma che “l’uso di questi due maestri non voleva minimizzare la loro arte, anzi, e non lo dico perchè mi trovo in Italia, i miei riferimenti per questo film sono stati Risi, Scola, Monicelli. Volevo fare una commedia, non un film a tesi. Che poi esca fuori una tesi sul 1968 da questa commedia, è un altro discorso”.

Il film esce il prossimo 31 ottobre in 60 copie e in anteprima nei prossimi giorni al Festival Odeon Firenze.

Michel Hazanavicius dirigerà Will?

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Michel Hazanavicius, pluripremiato regista di The Artist, sta prendendo in considerazione la possibilità di dedicarsi alla regia di Will, una commedia targata Paramount.

Michel Hazanavicius dirigerà In The Garden Of Beasts con Tom Hanks!

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Manca l’ufficialità ma sembra che Michel Hazanavicius stia per diventare il regista di In The Garden Of Beasts, adattamento del libro di Eric Larson,  che sarà prodotto e interpretato niente meno che da Tom Hanks.

Michel Gondry e l’animazione

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A breve debutterà nei cinema il suo  The Green Hornet . Ma nonostante ciò Michel Gondry infatti, ha aggiunto un nuovo progetto ai tanti già resi noti nel passato. E anche questo davvero originale.

Si tratta infatti di un documentario dedicato ad uno dei più noti ed importanti intellettuali dei giorni nostri, Noam Chomsky: linguista, filosofo, teorico della comunicazione, punto di riferimento dei movimenti di mezzo mondo, definito dal quotidiano britannico The Guardian “tra le dieci fonti più citate nella storia della cultura”. Fattore questo di grande interesse, ma csa ancora più intrigante è che  nelle intenzioni del regista, il documentario sarà realizzato in animazione.

Ho già intervistato Chomsky molte volte,” ha raccontato Gondry, “e l’ho registrato sempre, e ripreso pochissimo. Farò tutto in animazione, con una Bolex 16mm e realizzerò io tutti i disegni. Lo faccio tutte le sere quando torno in casa. Sarà emozionante, ed è complesso perché parliamo molto di linguistica, Chomsky ha delle idee molto personali e convincenti su come il linguaggio sia nato come una mutazione genetica invece che come un lento processo evolutivo, ed io illustrerò il tutto.”

Interrogato sui tempi, Gondry ha risposto a modo suo: “Spero di finirlo prima di morire. O che muoia lui. O che muoia il mondo. Quindi direi entro due anni: al massimo.

Fonte:comingsoon

Michel Gondry e i suoi lavori

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Michel Gondry e i suoi lavori

 

Michel Gondry ha appena dichiarato che il trailer del suo The Green Hornet uscirà questa primavera e lo ha anche spoilerato…..“Nel trailer vedrete come e perché Kato e Britt Reid decidono di diventare eroi in lotta contro il crimine, e poi li vedrete in azione. È abbastanza violento, ma anche molto divertente,” ha detto il regista.

Micheal Shannon ha rifiutato un ruolo importante: Star Wars o Marvel?

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Michael Shannon si è costruito la reputazione di essere un personaggio molto franco, in tutto ciò che espone e dichiara, ma in particolar modo in merito alla sua esperienza con i blockbuster.

Parlando con Fandango, l’attore ha spiegato i motivi per cui ha detto di sì a L’Uomo d’Acciaio, in cui interpretava il generale Zod. “Quando ho fatto L’Uomo d’Acciaio pensavo fosse interessante, pensavo che fosse rilevante. C’era questa civiltà che distrugge il proprio pianeta e va in cerca di qualche altro posto, vi ricorda niente? Questo è quello che ho fatto. Non l’ho fatto perché sentivo di dover essere un un grande franchise, pensavo onestamente che fosse una bella storia.”

A seguire, all’attore è stato anche chiesto se fosse interessato a uno dei franchise al momento più di moda (dato che ha già esaurito la sua presenza nel DCEU), come Star Wars o Marvel. Shannon ha risposto: “No, davvero nonc erco nulla del genere. Mi hanno chiamato di recente per qualche incontro, non dirò di cosa si trattava, ma era una versione di un film già fatto milioni di volte. Mi avrebbero dato un sacco di soldi, ma ho rifiutato. Era un film importante. Ma voglio pensare a una storia interessante, altrimenti non posso farlo. Non voglio farlo.”

Michael Shannon sembra quindi molto deciso a non farsi coinvolgere di nuovo in un grande franchise supereroistico (o affine) e questo si sposa alla perfezione con il suo personaggio un po’ schivo e senza peli sulla lingua.

Batman v Superman: Michael Shannon si è addormentato durante il film

Ricordiamo che l’attore è al momento in sala con Animali Notturni, il film di Tom Ford presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Fonte

Micheal Fassbender e Alicia Vikander insieme a Venezia 73

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Micheal Fassbender e Alicia Vikander insieme a Venezia 73

Micheal Fassbender e Alicia Vikander sono tra gli ospiti d’onore di questa giornata del Festival di Venezia 73. Di seguito gli scatti della coppia che ha presentato in concorso al Lido The Light Between Oceans.

Venezia 73: Michael Fassbender e Alicia Vikander presentano The Light Between Oceans

Micheal Douglas dall’ombra di Kirk alla luce di Hollywood

Micheal Douglas dall’ombra di Kirk alla luce di Hollywood

Vivere all’ombra di un nome importante, pesante e ingombrante, il nome di un padre diventato mito per intere generazioni, non è mai facile soprattutto se hai intenzione di intraprendere una carriera nel medesimo ambito. Molti penseranno che per Micheal Douglas essere figlio del grande Kirk abbia conseguito vantaggi ed agevolazioni nel raggiungere una certa notorietà, ma rileggendo e rianalizzando la carriera di quest’uomo, ormai quasi settantenne, comprendiamo che forse, probabilmente, non è stato proprio così. Al contrario, Micheal ha dovuto sempre lottare per affermare il proprio talento e per dimostrare al mondo il proprio valore, smentendo coloro che lo consideravano solo un raccomandato.

Micheal Douglas, biografia

Micheal Kirk Douglas nasce a New Brunswick il 25 settembre del 1944; in realtà il suo rapporto col padre Kirk, famosa ed affermata star di Hollywood, verrà ben presto ostacolato dalla separazione tra i genitori (anche la madre Diana Dill era un’attrice) che costringerà il ragazzo a vedere il padre solo durante le vacanze comandate.

E’ evidente che il germe della recitazione è ben radicato nella famiglia Douglas ed il giovane Micheal non sfugge da questa naturale influenza; si dedicherà da subito a studi di recitazione arrivando a laurearsi, all’Università della California, in drammaturgia.

Tornato a New York, Micheal si getterà a testa china nel lavoro di attore trovando però solo piccoli ruoli da semplice comparsa. Con l’inizio degli anni ’70 sarà la televisione a dare il via alla sua ascesa nel mondo dello spettacolo; infatti otterrà ruoli importanti nella serie tv CBS Playhouse, con Tisha Sterling, e soprattutto nel mitico poliziesco Le strade di San Francisco al fianco del grandissimo Karl Malden. Gli anni ’70 si concludono con un’importantissima affermazione che Micheal non otterrà però da attore bensì da produttore; infatti sostituirà proprio il padre Kirk nella produzione del capolavoro di Milos Forman Qualcuno volò sul nido del cuculo del 1975 che gli valse un premio Oscar ed un Golden Globe come miglior film.

Micheal Douglas, filmografia

Nel decennio seguente, Douglas si rende protagonista di una serie di film che lo lanceranno definitivamente come attore affermato e riconosciuto; tra il 1984 e il 1987 sarà protagonista di tre fortunatissimi lavori che avranno un grande successo di pubblico: Alla ricerca della pietra verde e il sequel Il gioiello del Nilo, di cui è anche produttore e che interpreta insieme a Kathleen Turner, oltre al riuscitissimo thriller Attrazione fatale nel quale deve sfuggire alle pericolose ossessioni della bravissima Glenn Close. In questi tre film, che rimangono tra i più amati dal suo pubblico, Micheal Douglas presenta tutto il suo miglior campionario recitativo nel quale abbina ed alterna dramma e ironia come solo i bravissimi attori sanno fare.

Il momento più alto della sua carriera, l’apice assoluto della sua notorietà, arriverà con il celeberrimo Wall Street di Oliver Stone (1987) nel quale interpreta la mitica quanto cinica figura di Gordon Gekko, stereotipo perfetto dello squalo d’alta finanza. Il ruolo di Gekko gli varrà il più ambito dei riconoscimenti: l’Oscar come miglior attore protagonista. Intanto la straordinaria affinità sul set con la bellissima Kathleen Turner porterà all’idea di un nuovo film con i due per protagonisti: La guerra dei Roses, spassosissima commedia sui difficili rapporti coniugali tra un uomo ed una donna in procinto di separarsi.

Gli anni Novanta sono caratterizzati da altri due grandi successi di pubblico: Basic Instict, thriller pregno di sequenze ardite e alquanto discinte che non fanno che aumentare i “rumors” relativi ad una sua vita sessuale piuttosto turbolenta e frenetica, quindi Un giorno di ordinaria follia bellissimo film drammatico diretto nel 1993 da Joel Schumacher in cui Douglas interpreta mirabilmente il personaggio di William “Bill” Foster, un normalissimo impiegato della middle-class americana che perso famiglia e lavoro decide di imbracciare un fucile da guerra e spargere il panico per la città. Un film di denuncia importante in cui Micheal dimostra, come mai in precedenza, straordinarie capacità recitative anche in ambito drammatico. Nel corso dell’ultimo decennio la carriera di Micheal aveva segnato un altro importante tassello con l’interpretazione nell’ottimo thriller a sfondo politico-sociale Traffic di Steven Soderbergh (2000) e solo quattro anni dopo, il mondo del cinema lo tributa con il Golden Globe alla carriera.

Il 2010 è l’anno in cui Stone gli chiede di re-indossare gli eleganti e costosissimi abiti di Gordon Gekko per il sequel di Wall Street – il denaro non dorme mai; purtroppo è anche l’anno di un’altra e ben più sconvolgente notizia, rivelata in diretta tv al David Letterman Show, in cui annuncia di avere un tumore alla gola. Grazie a delle cure tempestive e all’amorevole aiuto della bellissima seconda moglie, l’attrice Catherine Zeta-Jones, sposata nel 2000, Micheal è riuscito a sconfiggere il male dopo sei mesi di terapie che lo hanno portato a perdere sedici chili. A dimostrazione di una guarigione ormai completa, ci sono i due film in prossima uscita in questi mesi: Last Vegas, commedia diretta da Jon Turteltaub e il discusso Supermensch: the legend of Shep Gordon di Mike Myers, in cui si proporrà in “vesti” quantomeno inedite e particolari.

Particolarmente lieti di ritrovarlo sul grande schermo chiudiamo ricordando che, sebbene spesso molto chiaccherato per pettegolezzi più o meno fondati riguardanti le sue personalissime abitudini sessuali, di Micheal Douglas si pubblicizza decisamente meno l’impegno filantropico che, da anni, lo vede impegnato in prima linea. La “Micheal Douglas Foundation” è un’associazione no-profit che da molti anni è impegnata in nome della pace, dei diritti umani e del disarmo nucleare, tanto da aver ricevuto un riconoscimento dallo stesso ex segretario dell’ONU Kofi Annan.

Michal Vinik racconta Valeria is getting married, presentato a Orizzonti Extra

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Presentato a Orizzonti Extra nell’ambito di Venezia 79, Valeria is getting married racconta la storia di una ragazza che accetta un matrimonio combinato pur di avere una vita migliore, ma quando si allontanerà da casa e comincerà a lavorare e a esse indipendente, capirà che forse il matrimonio non è l’unica strada per una donna. Abbiamo incontrato Michal Vinik, regista, che ci ha parlato della la genesi del film e di quello che aveva intenzione di raccontare.

Chi è Valeria? “Una giovane donna ucraina che cerca per sé una vita migliore. Vede la sorella cercare di far Leo stesso e cerca di fare lo stesso”. 

Da dove è venuta l’ispirazione per la storia? “Ho camminato a lungo con il personaggio di Cristina, la sorella, ma poi sono incappata in questo fenomeno dei matrimoni combinati, e mi sono interessata principalmente alle figure maschili, agli uomini. Ho letto diverse chat di queste persone, ho anche partecipato a diverse chat di uomini con i quali per me è stato difficile connettermi. Credo siano persone che non trovano il loro posto nel mondo e cercano di ottenere ciò che possono. A volte pensano che prendere una moglie da un altro paese non sia una cattiva idea. Così la storia ha preso forma.”

Il film si pone in maniera molto equilibrata rispetto ai fatti che mostra, non prende le parti di nessuno, giusto? “Ho cercato di non giudicare nessuno, io scrivo e dirigo. Ho cercato di trovare un equilibrio, perché nessuno pensa a se stesso come al cattivo della storia. Per esempio, prendi le persone che mangiano carne, si vedono come persone buone, ma se chiedi a un maiale magari la risposta è diversa! Ho cercato di difenderli e mi sono sentita anche colpevole in merito. Ma volevo dire qualcosa sulle relazione tra uomo e donna in un mondo governato da uomini”.

Valeria is getting married si avvale di una grande ricchezza linguistica, come ha gestito questo aspetto? “Non dirigerò mai più un film in una lingua che non capisco e parlo fluentemente. È stato molto complicato per me, c’è l’ucraino, il russo, l’inglese e l’ebraico. Sono stata molto aiutata dagli attori e dal personale sul set. Alla fine ci siamo divertiti, perché l’inglese è universale mentre l’ebraico è la nostra lingua madre, mentre russo e ucraino sono la lingua delle nostre attrici. E credo che il risultato sia stato molto autentico.”

Che tipo di società è quella che si affida ai matrimoni combinati? “I matrimoni combinati si verificano intorno a noi, continuamente. In tutto il mondo, non è una pratica che non è illegale. Queste persone si incontrano in rete, su Skype magari, poi magari il matrimonio fallisce nel 90 % dei casi. Ma non è una pratica illegale, nessuno viene rapito!”

Nel film c’è un riferimento ad Anna Karenina, come mai proprio quel romanzo? “Abbiamo cercato di farlo apparire come un vecchio film russo, abbiamo usato delle vecchie lenti per le riprese e tutti i riferimenti culturali dei personaggi sono riferiti alla cultura russa e ucraina. Tutte le foto nella casa del film appartengono all’attrice, quando viveva in Ucraina.”

Michael: per Lionsgate il film su Michael Jackson sarà il più grande successo di sempre per lo studio

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Il prossimo film su Michael Jackson, intitolato Michael, non è solo uno dei film più attesi del prossimo anno, ma anche uno di quelli che la Lionsgate ritiene sarà il suo più grande successo di sempre.

L’imminente biopic, che vede il nipote di Jackson, Jaafar Jackson, nel ruolo di protagonista, uscirà l’anno prossimo, ma la Lionsgate è già convinta che il film sarà un grande successo. Il presidente della Lionsgate per la distribuzione televisiva mondiale, Jim Packer, ha recentemente dichiarato quanto lo studio sia fiducioso nel film.

L’entusiasmo che si respira ogni volta che viene rilasciata una foto è pazzesco. E credo che sarà il film più grande che abbiamo mai avuto“, ha dichiarato Packer (via The Hollywood Reporter).

Michael offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato noto in tutto il mondo come il Re del Pop”, si legge nella sinossi del film. Questo film epico e cinematografico esaminerà i trionfi e le tragedie di Jackson – dal suo lato umano, alle sue lotte pubbliche e private, alle accuse e al microscopio mediatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sotto cui Jackson ha vissuto, anche al suo apice artistico“. Il team di registi all-star catturerà anche l’innegabile genio creativo di Michael, ricreando le sue performance più memorabili e iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto”.

Chi partecipa al film su Michael Jackson?

Oltre a Jaafar Jackson, il cast do Michael comprende anche Colman Domingo nel ruolo di Joe Jackson, Nia Long nel ruolo di Katherine Jackson, Miles Teller nel ruolo di John Branca, Laura Harrier nel ruolo di Suzanne de Passe, Jamal R. Henderson nel ruolo di Jermaine Jackson, Tre Horton nel ruolo di Marlon Jackson, Joseph David-Jones nel ruolo di Jackie Jackson, Kat Graham nel ruolo di Diana Ross, Larenz Tate nel ruolo di Berry Gordy, Liv Symone nel ruolo di Gladys Knight, Jessica Sula nel ruolo di La Toya Jackson, Kevin Shinick nel ruolo di Dick Clark e Juliano Krue Valdi nel ruolo del giovane Michael Jackson.

Antoine Fuqua dirige Michael. La sceneggiatura è stata scritta da John Logan. Graham King, John Branca e John McClain producono il film. Sebbene la produzione sia stata ritardata a causa degli scioperi del 2023, le riprese di Michael sono iniziate ufficialmente nel gennaio 2024. Michael uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025, distribuito dalla Lionsgate.

Michael: Nia Long interpreterà la matriarca Katherine Jackson

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Michael: Nia Long interpreterà la matriarca Katherine Jackson

Nia Long interpreterà Katherine Jackson, la madre di Michael Jackson, nel prossimo dramma biografico del regista Antoine Fuqua sul Re del Pop. È stato precedentemente annunciato che il nipote di Jackson, Jaafar Jackson, interpreterà l’omonimo musicista, mentre Colman Domingo interpreterà il patriarca della famiglia, Joe Jackson.

“Nia ha offerto performance iconiche nel corso della sua carriera”, ha detto Fuqua in una nota. “Sono un suo fan da molto tempo perché i suoi personaggi ti restano impressi. Sono entusiasta di lavorare ora al suo fianco mentre riversa il suo talento in Katherine Jackson: una donna che è stata il collante, la roccia e il cuore della famiglia Jackson durante i suoi momenti migliori e più turbolenti.”

Si prevede che Michael racconterà la complicata eredità del cantante. Secondo la trama, la storia ritrarrà un “uomo brillante ma complicato” che divenne noto come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. John Logan, i cui crediti come sceneggiatore includono Il Gladiatore, Sweeney Todd e i film di James Bond Skyfall e Spectre, ha scritto la sceneggiatura.

“Katherine Jackson è un incredibile pilastro di forza e grazia per l’intera famiglia Jackson”, ha detto Long. “Come madre, è stata altruista e ha sopportato forze al di fuori del suo controllo, riuscendo comunque a contribuire a costruire un’eredità oltre ogni misura”.

Michael, la sinossi del film:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.’

Michael: la prima immagine ufficiale del film

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Michael: la prima immagine ufficiale del film

Il Re del Pop è sul palco nella prima immagine del biopic di Antoine Fuqua, Michael. Il nipote del defunto artista, Jaafar Jackson, interpreterà lo zio durante gli anni della giovinezza e la prima immagine condivisa dalla Lionsgate, casa produttrice del film, mostra quanto il giovane interprete assomigli a Michael Jackson. Con i lunghi capelli tirati indietro in una coda di cavallo, nella foto Jackson si trova al centro del palco, esibendosi davanti a quello che possiamo solo presumere essere un pubblico gremito. Con la camicia bianca aperta e uno scollo a V sotto, la foto anticipa uno di quelli che saranno sicuramente molti look iconici della popstar durante la sua carriera sotto i riflettori.

https://twitter.com/Lionsgate/status/1757434510281756717?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1757434510281756717%7Ctwgr%5E5c35faa967fc4029a82ae46dd1ef4acaac8159f4%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcollider.com%2Fmichael-jackson-biopic-image%2F

Tutto quello che sappiamo su Michael

In uscita nelle sale il 18 aprile 2025, Michael è il nuovo progetto di Fuqua, il regista di Training Day e della trilogia di The Equalizer. Secondo la sinossi ufficiale il film “offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Il team creativo dietro Michael si propone dunque di fare luce sull'”uomo brillante ma complicato” dietro successi come “Thriller” e “Billie Jean”. La storia coprirà sia il suo personaggio nel mondo dello spettacolo che la sua vita familiare, mostrando probabilmente il suo rapporto instabile con alcune delle persone a lui più vicine – in particolare suo padre, Joe Jakson, che sarà interpretato dal candidato all’Oscar Colman Domingo (Rustin). Oltre a Domingo e Jackson, Michael vedrà anche la partecipazione dell’esordiente Juliano Krue Valdi nel ruolo di una versione più giovane del Re del Pop, Nia Long (Boyz n the Hood) nel ruolo della madre di Michael, Katherine Jackson, e Miles Teller nel ruolo di uno degli avvocati di Jackson.

Michael: Jaafar Jackson, nipote del Re del Pop, protagonista del biopic

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Jaafar Jackson interpreterà suo zio Michael Jackson nel prossimo film biografico della Lionsgate Michael, diretto da Antoine Fuqua. Ad annunciarlo è lo stesso regista via Instagram.

Michael dovrebbe rappresentare la complicata eredità dell’uomo che divenne noto come il Re del Pop. Secondo lo studio, il film esplorerà tutti gli aspetti della sua vita, “comprese le interpretazioni più iconiche che lo hanno portato a diventare il più grande intrattenitore di tutti i tempi”.

Il film è stato realizzato con la collaborazione della Michael Jackson estate, che potrebbe influenzare il modo in cui Michael descrive le molteplici accuse di abusi sessuali su minori che sono state mosse contro Jackson durante la sua carriera e dopo la sua morte. Jackson ha negato le accuse di abusi sessuali su minori ed è stato processato e dichiarato non colpevole di molestie su minori nel 2003. Jackson è morto nel 2009 all’età di 50 anni e ha sempre sostenuto la sua innocenza, ma le affermazioni continuano a offuscare la sua eredità.

Il biopic segnerà l’esordio da attore per Jaafar Jackson, il secondogenito del cantautore, produttore e membro dei Jackson 5 Jermaine Jackson, fratello di Michael Jackson. “Jaafar incarna mio figlio. È così meraviglioso vederlo portare avanti l’eredità dei Jackson di intrattenitori e artisti”, ha detto la madre del cantante Katherine Jackson.

Il produttore Graham King, i cui crediti includono Bohemian Rhapsody, afferma che il team ha condotto una ricerca di casting in tutto il mondo prima di trovare l’attore che avrebbe interpretato Jackson.

“Ho incontrato Jaafar più di due anni fa e sono rimasto sbalordito dal modo in cui incarna organicamente lo spirito e la personalità di Michael”, ha detto King. “Era qualcosa di così potente che anche dopo aver condotto una ricerca in tutto il mondo, era chiaro che era l’unica persona che poteva interpretare questo ruolo. Sono oltremodo entusiasta che sia salito a bordo per interpretare suo zio e non vedo l’ora che il mondo lo veda sul grande schermo nei panni di Michael Jackson”.

“È incredibilmente emozionante vedere Jaafar dare vita a Michael”, ha detto il regista del film, Fuqua. “C’è stata una tale connessione spirituale quando ho incontrato Jaafar per la prima volta, ha una capacità naturale di emulare Michael e una grande chimica con la macchina da presa”. Le riprese di Michael inizieranno nel 2023. John Logan, che ha scritto Il Gladiatore, Skyfall e Spectre, sta scrivendo la sceneggiatura.

https://www.instagram.com/p/CoDAIIKJCNC/?utm_source=ig_embed&ig_rid=f0d5fd01-ac33-441f-8bed-ffc86c53a760

Michael: Jaafar Jackson rilascia una nuova foto dal biopic su Michael Jackson

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Jaafar Jackson ha condiviso una nuova foto di Michael, il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua.

Condivisa su Instagram, la didascalia di Jackson recita: “Il viaggio inizia lunedì”. All’inizio del mese è stato annunciato che la produzione di Michael inizierà ufficialmente lunedì 22 gennaio 2024, mentre il film arriverà nelle sale nel 2025.

 

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Un post condiviso da Jaafar Jackson (@jaafarjackson)

Juliano Krue Valdi interpreterà un giovane Michael Jackson nel biopic di Fuqua. Mentre Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, interpreterà principalmente l’artista nel film Michael di Fuqua. La Lionsgate ha annunciato il 18 gennaio 2024 che Juliano Krue Valdi, di nove anni, è stato scritturato per interpretare una versione più giovane del Re del Pop durante gli anni in cui faceva parte dei Jackson 5.

Quando Michael era molto giovane – undici anni – ha stupito il mondo, possedendo lo spirito e il talento di un adulto. Era davvero un’anima antica. Lui e Juliano hanno questo in comune“, ha dichiarato Graham King, produttore del film. “Oltre ad essere un giovane talento fenomenale, Juliano è profondamente ispirato da Michael e dalla sua musica, ed è riuscito a tradurre questa ispirazione in una presenza e in una performance che catturano la vera magia del giovane Michael Jackson“.

Fuqua ha aggiunto: “Se non altro, il ruolo del giovane Michael è stato più difficile di quello dell’adulto, perché dove si può trovare un attore bambino con le capacità del più grande intrattenitore mai esistito? Alla fine, il nostro obiettivo era il talento, e abbiamo cercato in lungo e in largo un attore che potesse incarnare lo spirito di Michael attraverso la sua voce, il suo carisma e le sue abilità nella danza. L’innegabile talento grezzo di Juliano lo ha messo in cima alla nostra lista“.

Valdi ha dichiarato a proposito della partecipazione al film: “Questa opportunità è davvero importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed è molto speciale nel mio cuore. Sono cinque anni che ballo sulle sue canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me stessa. Amo l’energia di Michael Jackson“.

Michael è scritto da John Logan, mentre John Branca e John McClain sono anche i produttori. Il film uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025.

Michael: il film biografico su Michael Jackson uscirà nel 2025

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Michael: il film biografico su Michael Jackson uscirà nel 2025

Michael Jackson tornerà ufficialmente sul grande schermo nel 2025 con “Michael“, un biopic diretto da Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer, Emancipation) e interpretato dal nipote del defunto Re del Pop, Jaafar Jackson. La Lionsgate, che distribuirà il film in patria – mentre sarà la Universal ad occuparsi della distribuzione all’estero – ha infatti annunciato che la produzione del film inizierà il 22 gennaio e che l’uscita mondiale è prevista per il 18 aprile 2025. Come riportato da Variety, il film prodotto da Graham King di Bohemian Rhapsody e sceneggiato da John Logan (sceneggiatore di Il gladiatore, The Aviator, Hugo Cabret) , la sinossi ufficiale del film recita:

“‘Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

John Branca e John McClain, i co-esecutori dell’eredità di Michael Jackson, produrranno anche il film. Precedentemente, Fuqua aveva rivelato il modo in cui si stava approcciando al progetto: “Mostreremo di lui gli aspetti buoni, quelli cattivi e quelli brutti. Racconteremo Michael basandoci sui fatti di cui siamo in possesso, così come li conosciamo, e spetterà al pubblico prendere una decisione su cosa provano per lui”. Con l’inizio delle riprese a breve, è lecito aspettarsi che nelle prossime settimane possano arrivare anche nuove notizie relative al film, a partire dal resto del cast che andrà a comporre il lungometraggio.

Michael: il biopic su Michael Jackson ha ricevuto un aggiornamento entusiasmante al SDCC

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Al panel “Directors on Directing” di Collider al SDCC sono emerse molte cose interessanti. Uno dei partecipanti sta dirigendo uno dei film che più ci entusiasmano del 2025: Michael, il biopic su Michael Jackson. Durante il panel, Antoine Fuqua (trilogia diThe Equalizer ) ha parlato a Collider del progetto e di ciò che possiamo aspettarci da esso.

Fuqua ha confermato che Michael ha terminato le riprese un paio di mesi fa, il che significa che il progetto si sta avviando verso le fasi finali della produzione. Tuttavia, dal momento che dobbiamo ancora aspettare più di sei mesi per vederlo e che non è ancora uscito un trailer, il regista può rivelare solo poche cose al momento. Ma Fuqua è stato chiaro sul motivo per cui ha voluto realizzare il film:

“Perché ho voluto farlo? È Michael. In questo momento sono nelle prime fasi di montaggio del film. Abbiamo finito il 30 maggio. Sono molto emozionato. Sono molto soddisfatto di ciò che abbiamo realizzato. Come ho detto, è ancora presto per il montaggio, quindi non voglio parlarne troppo. Michael è stato una parte importante della mia vita quando sono cresciuto, ha avuto una grande influenza sulla mia carriera, è stato un artista incredibile, ma era un essere umano e lo stiamo esplorando. Sono molto emozionato”.

Michael può diventare il biopic dell’anno

Michael ha il potenziale per diventare il tipo di biopic che attira milioni di persone nelle sale cinematografiche. Jackson è stato uno degli artisti più popolari che il mondo abbia mai visto, e non a caso è stato soprannominato Re del Pop. Jafaar Jackson assomiglia moltissimo a Michael, ed è per questo che l’attore è stato scelto per interpretare il suo defunto zio nel film.

Nel cast di Michael figurano anche Colman Domingo (Rustin) nel ruolo del prepotente padre di Jackson, Joe Jackson, Nia Long (You People) nel ruolo della madre di Jackson, Katherine Jackson, Kat Graham (The Vampire Diaries) nel ruolo della leggendaria cantante Diana Ross, Kendrick Sampson (Insecure) nel ruolo di Quincy Jones, Derek Luke (13 Reasons Why) nel ruolo del controverso avvocato Johnnie Cochran e Miles Teller (Top Gun: Maverick) nel ruolo di John Branca – il co-esecutore del patrimonio di Michael Jackson. La prima di Michael è prevista per il 18 aprile 2025.

Di cosa parla Michael?

Michael offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato noto in tutto il mondo come il Re del Pop”, si legge nella sinossi del film. Questo film epico e cinematografico esaminerà i trionfi e le tragedie di Michael Jacksondal suo lato umano, alle sue lotte pubbliche e private, alle accuse e al microscopio mediatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sotto cui Jackson ha vissuto, anche quando era al suo apice artistico”. Il team di registi all-star catturerà anche l’innegabile genio creativo di Michael, ricreando le sue performance più memorabili e iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto”.

Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, interpreterà il Re del Pop nel film di prossima uscita. Il cast comprende anche Colman Domingo nel ruolo di Joe Jackson, Nia Long nel ruolo di Katherine Jackson, Miles Teller nel ruolo di John Branca, Laura Harrier nel ruolo di Suzanne de Passe, Jamal R. Henderson nel ruolo di Jermaine Jackson, Tre Horton nel ruolo di Marlon Jackson, Joseph David-Jones nel ruolo di Jackie Jackson, Kat Graham nel ruolo di Diana Ross, Larenz Tate nel ruolo di Berry Gordy, Liv Symone nel ruolo di Gladys Knight, Jessica Sula nel ruolo di La Toya Jackson, Kevin Shinick nel ruolo di Dick Clark e Juliano Krue Valdi nel ruolo del giovane Michael Jackson.

La sceneggiatura di Michael è stata scritta da John Logan. Graham King, John Branca e John McClain producono il film. Sebbene la produzione sia stata ritardata a causa degli scioperi del 2023, le riprese di Michael sono iniziate ufficialmente nel gennaio 2024. Michael uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025, distribuito da Lionsgate.

Michael: il biopic Michael Jackson termina le riprese, “Ci vediamo presto, Moonwalkers!”

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Michael, il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da Antoine Fuqua, ha terminato la produzione. Secondo un post su Instagram della casa di produzione GK Films, Michael ha ufficialmente terminato le riprese. Il post recita: “Grazie al miglior cast e alla migliore troupe che potessimo mai chiedere! Ci vediamo presto, Moonwalkers!”.

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Di cosa parla Michael?

Michael offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato noto in tutto il mondo come il Re del Pop”, si legge nella sinossi del film. Questo film epico e cinematografico esaminerà i trionfi e le tragedie di Michael Jacksondal suo lato umano, alle sue lotte pubbliche e private, alle accuse e al microscopio mediatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sotto cui Jackson ha vissuto, anche quando era al suo apice artistico”. Il team di registi all-star catturerà anche l’innegabile genio creativo di Michael, ricreando le sue performance più memorabili e iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto”.

Jaafar Jackson, nipote di Michael Jackson, interpreterà il Re del Pop nel film di prossima uscita. Il cast comprende anche Colman Domingo nel ruolo di Joe Jackson, Nia Long nel ruolo di Katherine Jackson, Miles Teller nel ruolo di John Branca, Laura Harrier nel ruolo di Suzanne de Passe, Jamal R. Henderson nel ruolo di Jermaine Jackson, Tre Horton nel ruolo di Marlon Jackson, Joseph David-Jones nel ruolo di Jackie Jackson, Kat Graham nel ruolo di Diana Ross, Larenz Tate nel ruolo di Berry Gordy, Liv Symone nel ruolo di Gladys Knight, Jessica Sula nel ruolo di La Toya Jackson, Kevin Shinick nel ruolo di Dick Clark e Juliano Krue Valdi nel ruolo del giovane Michael Jackson.

La sceneggiatura di Michael è stata scritta da John Logan. Graham King, John Branca e John McClain producono il film. Sebbene la produzione sia stata ritardata a causa degli scioperi del 2023, le riprese di Michael sono iniziate ufficialmente nel gennaio 2024. Michael uscirà nelle sale statunitensi il 18 aprile 2025, distribuito da Lionsgate.

Michael: il biopic ha trovato i suoi Jackson 5

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Michael: il biopic ha trovato i suoi Jackson 5

Il cast del biopic Michael continua ad arricchirsi! Dopo che una ricerca a livello mondiale ha portato a scegliere il nipote di Michael Jackson, Jaafar Jackson, per il ruolo del Re del Pop, e Juliano Krue Valdi, di 9 anni, per quello del Michael più giovane, i fan hanno atteso con ansia di vedere chi avrebbe completato il resto della famiglia Jackson. Recentemente si è appreso che il candidato all’Oscar Colman Domingo assumerà il ruolo del patriarca della famiglia Joe Jackson, mentre l’attrice Nia Long quello della madre Katherine Jackson e Miles Teller quello dell’avvocato John Branca.

Ora, come riportato da Variety, sono invece stati rivelati gli otto attori che interpreteranno i quattro fratelli di Jackson, che come noto formarono il popolarissimo gruppo canoro noto come Jackson 5: Jamal R. Henderson interpreta Jermaine Jackson negli ultimi anni del film, mentre Jayden Harville interpreta la sua versione più giovane. Tre Horton e Jaylen Lyndon Hunter condividono il ruolo di Marlon Jackson; Rhyan Hill e Judah Edwards sono Tito; Joseph David-Jones e Nathaniel Logan McIntyre interpretano rispettivamente la versione anziana e quella giovane di Jackie Jackson.

La natura veramente epica di questo film richiedeva un totale di dieci attori con il talento necessario per ritrarre i Jackson 5 attraverso gli anni“, ha dichiarato il produttore Graham King annunciando il casting. “Sono entusiasta di portare questo straordinario gruppo di attori e interpreti al pubblico mondiale con questo film“. Come noto, il film sarà diretto da Antoine Fuqua (Training Day, The Equalizer, Emancipation) e le riprese sarebbero attualmente in corso.

Tutto quello che sappiamo su Michael

In uscita nelle sale il 18 aprile 2025, Michael è il nuovo progetto di Fuqua, il regista di Training Day e della trilogia di The Equalizer. Secondo la sinossi ufficiale il film “offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.

Il team creativo dietro Michael si propone dunque di fare luce sull’”uomo brillante ma complicato” dietro successi come “Thriller” e “Billie Jean”. La storia coprirà sia il suo personaggio nel mondo dello spettacolo che la sua vita familiare, mostrando probabilmente il suo rapporto instabile con alcune delle persone a lui più vicine – in particolare suo padre, Joe Jakson, che sarà interpretato dal candidato all’Oscar Colman Domingo (Rustin). Oltre a Domingo e Jackson, Michael vedrà anche la partecipazione dell’esordiente Juliano Krue Valdi nel ruolo di una versione più giovane del Re del Pop, Nia Long (Boyz n the Hood) nel ruolo della madre di Michael, Katherine Jackson, e Miles Teller nel ruolo di uno degli avvocati di Jackson.

Michael Zampino presenta Governance – Il prezzo del potere

Michael Zampino presenta Governance – Il prezzo del potere

Alla conferenza stampa di presentazione di Governance – Il prezzo del potere intervengono il regista Michael Zampino e i protagonisti Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni. L’evento si è svolto in streaming e il film sarà disponibile su Amazon Prime Video dal 12 aprile. 

Governance è un noir ambientato nel mondo dell’energia, in cui il dirigente di una grande azienda petrolifera fa di tutto per non perdere il suo ruolo di potere in favore di una giovane manager esperta di ecologia e sostenibilità ambientale. Temi come la riconversione green sono oggi all’ordine del giorno. Michael Zampino stesso ha lavorato per diverso tempo in un’azineda petrolifera. Così ricorda quell’esperienza e come lo ha ispirato per raccontare questa storia: “Sono passati alcuni anni da quando non lavoro più in questo ambiente. Molte cose sono cambiate. Soprattutto la consapevolezza dell’ambiente è molto più forte oggi che dieci anni fa, quando io lavoravo ancora nell’industria petrolifera. Era appena passato il grande collasso del 2008 […] La crisi aveva rimesso in discussione tutto il modello economico di queste grandi aziende che poco a poco si sono riprese e adesso si presentano come i baluardi di un nuovo approccio più rispettoso dell’ambiente”. “Non è solo una strategia di comunicazione, ma anche una necessità industriale. Oggi si prevede che nel 2050 non ci saranno più motori alimentati con energie fossili. Questi grossi gruppi si sono adeguati”. 

Il prezzo del potere è il sottotitolo del film. D’altro canto, quale regista non è interessato alle potenzialità di questa forza come motore drammaturgico? Come conferma il regista: “Intuitivamente sento che il potere può, quando lo cerchiamo ossessivamente, essere fonte di un dramma, di una tragedia personale, di una solitudine. C’è un aspetto maledetto nella ricerca del potere. Questo è carburante per ogni drammaturgo, regista e sceneggaitore che vuole raccontare una storia accattivante. Non è stato però un calcolo di questo tipo che mi ha spinto a scrivere. […] La cornice del petrolio  è un retroscena. Seguiamo i personaggi e attraverso di loro raccontiamo anche un contesto, ma non è il contesto che trascina la storia. Il film non ambisce a dimostrare nessuna tesi”. E aggiunge che il potere “suscita un’attrazione fatale su questi personaggi, ma provoca anche tanta solitudine”. 

Nel delineare i personaggi e le dinamiche all’interno del film, dunque Zampino si è ampiamente rifatto alla propria esperienza personale: “E’ un grande piacere scrivere di personaggi che hai conosciuto. Nel caso di Renzo Petrucci, [interpretato da Massimo Popolizio ndr.] è il collage di vari personaggi che ho incontrato. Non è uno in particolare. Però è più semplice rendere vivo un personaggio sullo schermo e in scrittura, quando conosci le sue movenze, l’hai visto all’opera, sai come si comporta in certe situazioni di conflitto. È stato quindi molto ludico scrivere di qualcuno che si materializza davanti a te. Non puoi ragionare con degli schemi di scrittura artificiali. È così. Punto e basta”. “Il personaggio di Massimo rappresenta la vecchia guardia. […] È cresciuto con quello spirito da pioniere, di cotruzione, in cui le tematiche ambientali non esistevano. Lui doveva costruire, sviluppare la rete, cercare participazioni nelle raffinerie. È un uomo che ha contribuito a costruire questa società fondamentale per l’economia del paese. Però si ritrova, oggi, in un contesto che non è più suo. Da lì nasce l’aspetto ironico e tragico di questo personaggio”.

Governance – Il prezzo del potere, l’incontro stampa con Michael Zampino

Da questa esperienza nascono anche personaggi come quello interpretato da Claudio Spadaro: “L’ex amministratore delegato della società, interpretato da Claudio Spadaro, vuole il suo tornaconto pure quando è in pensione. Questo è qualcosa che ho vissuto. Mi ha stupito. All’epoca ero giovane, vedevo uomini di 65 anni con degli stipendi elevatissimi che andavano via. Dopo due anni tornavano da pensionati come responsabili di grandi progetti in qualità di consulenti esterni. Mi chiedevo: dov’è il rinnovamento? Dov’è il posto per noi? È come se questi personaggi non morissero mai. Tutto continua, questo procedere di giochi di potere”. 

I personaggi interpretati da Popolizio e Marchioni appaiono al tempo stesso simili e differenti. Ecco come i due protagonisti raccontano quest’esperienza.

Massimo Popolizio afferma di aver lavorato al personaggio di Renzo attingendo alla sua lunga esperienza teatrale, soprattutto shakespeariana: “Più che essere un film sull’Eni, dove abbiamo dei trascorsi straordinari, questa società si prende un po’ a metafora per fare una sorta di tragedia shakespeariana, con dei tradimenti, un po’ di sesso, amicizie che non sono più tali, lotta per il potere”. Il suo personaggio ha sempre un obiettivo: “Risultare simpatico a un amico, antipatico a qualcun altro, riuscire a carpire dal prete il  terreno, parlare con il politico. Tutta questa serie di obiettivi facevano il personaggio, in un certo senso. Renzo ha sempre qualcosa da portarsi a casa ed è bello che in questo ci sia l’imprevisto. Sbaglia obbiettivo […] e fa qualcosa che non deve fare.[…] Tra i personaggi di Shakespeare ci sono i biliosi. Quelli che hanno una sorta di furore interno […] Ho fatto appello a quel tipo di conoscenza perchè secondo me questo personaggio è mosso da una sorta di furore, di bile, di motore interno.” 

Sulla sua abilità nel delineare i personaggi negativi, gli antagonisti, gli “squali”, Popolizio così argomenta: “Squalo si diventa. Convinto come sono che ci si ricordi dei personaggi o degli attori soprattutto per le piccole cose più che per le grandi, uno spunto dato da Michael a cui ho subito attinto è che Renzo venisse dal basso. È un personaggio che sa come ci si comporta sulla strada. […] Per esempio, abbiamo inventato il modo in cui mangia. Mangia come se avesse sempre questa fame atavica, questo furore di mangiare, che non è normale evidentemente. Questo un po’ lo accomuna a Michele. Probabilmente uno è riuscito e l’altro no, ma le origini sono le stesse . […] Renzo è riuscito pagando certi prezzi. Uno dei prezzi è non saper dimostrare affetto. Apparentemente anaffettivo, probabilmente è un padre che vuole molto bene alla figlia, ma non sa come si fa. Vuole molto bene al figlio di Michele, ma gli dà cinquanta euro, non ha un altro modo di esprimerlo. Questo è un prezzo che si paga se ti prefiggi l’obiettivo di diventare qualcuno a prescindere da tutto.” 

D’altronde, verrebbe da dire, quello del cattivo è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo, anche perchè, continua Popolizio, “il mondo non è fatto di buoni. È difficile trovare un vero buono, a meno che non faccia proprio finta. Fondamentalmente, il mondo è popolato da cattivi. L’importante è stare fuori dallo stereotipo del cattivo. […] Molto spesso mi impegno per questo: essere fuori dal generico.” 

E a chi trova degli aspetti “gassmaniani” nella sua interpretazione risponde: “Mi fa piacere. Conoscevo Vittorio. […] Credo che lui sia stato quello che ha sdoganato l’attore teatrale a teatro. Un attore teatrale a teatro può essere efficace. Lui era over, fuori misura, ma essendo fuori misura, era credibile. In un certo senso, se questo vale anche per me mi fa molto piacere. Posso essere certe volte fuori misura. L’importante è che in questo trovi una credibilità.”

Vinicio Marchioni racconta così il suo lavoro sul personaggio di Michele: “Personalmente nella costruzione mi piace sempre partire dalle mancanze, da ciò che il personaggio non ha. Elementi pratici, psicologici, fisici”.Ho sempre visto Michele come una formichina. Inizia dallo strato inferiore. Ha quest’amicizia con Renzo. Renzo per Michele è sempre stato un punto di riferimento, la persona che poteva aiutarlo a trovarsi una posizione migliore di quella che ha. Da questa amicizia, nella maniera più italiana possibile, cerca di avere una raccomandazione per avere qualcosa in più nella vita. Inizia con tutte le migliori ntenzioni possibili. […] Renzo però è un’uomo di successo, arrivato, che ha il potere. In tutta la parte in cui Renzo insegna delle cose a Michele, […] lui invece gli succhia tanto altro: l’arrivismo, il cinismo, la possibilità di approfittare di determinate occasioni. È un po’ un corso di formazione per arrivare agli obiettivi di cui sopra. C’è un po’ uno scambio di personalità, se vogliamo. […] Quest’evoluzione era molto interessante”. Così commenta l’effetto che ha su Michle il raggiungimento di una posizione: “Quando arriva all’obiettivo, […] pecca di hybris nei confronti di Renzo […]. Gli chiede ancora di più e giustamente viene risistemato dagli dei, in questo caso da Renzo, che lo rimette al suo posto. 

Inoltre, il personaggio di Michele, spiega Marchioni, dà modo di riflettere su come spesso si parta da buone intenzioni per poi agire in maniera non edificante, o su come i confini tra bene e male siano molto meno netti di quanto si creda: “La strada per la perdizione è lastricata di buone intenzioni, come era scritto da qualche parte. Michele ha le migliori intenzioni possibili. Mi sembra un buon modo anche di riflettere sulla maniera che abbiamo di classificare il bene e il male. In realtà nella vita questi aspetti si mescolano sempre e le scelte che fai, ogni tanto ti ritrovi a farle per ottenere qualcosa, ma poi ti guardi indietro e ti rendi conto che per ottenerla hai fatto delle cose forse non meravigliose”. 

Mentre, su come sia possibile sfuggire allo stereotipo del cattivo dice: “Penso sia fondamentale farsi le domande giuste. […] Quali sono i punti di partenza che hanno portato un essere umano a fare quelle scelte e ad essere ciò che è?”. “L’essere umano è anche cattivo. […] La grandezza dell’attore è proprio  che puoi mettere in scena tutto quello che fa parte dell’essere umano. E con i cattivi ti puoi anche divertire molto di più”.

Prodotto da Alba Produzioni, Panoramic Film e Loin Derrière l’Oural, Governance – Il prezzo del potere è disponibile in streaming dal 12 aprile su Amazon Prime Video.

Michael Winterbottom arricchisce il cast di King of Soho

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Dopo aver scelto Steve Coogan come protagonista, Michael Winterbottom sta completando il cast del suo nuovo film, King of Soho: recentemente si sono unite al progetto Anna Friel, Tasmin Egerton e Imogen Poots. Il film segnerà un ritorno alle atmosfere di 24 Hour Party People, prendendo le mosse da una vicenda reale, quella del proprietario di locali ed editore di riviste per adulti Paul Raymond, una delle figure più influenti nel sottobosco culturale londinese tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’90.

Proprietario del primo strip-club britannico, ed editore tra le altre di Mayfire, risposta inglese a Playboy o Penthouse, Raymond fu poi battezzato ‘Il re di Soho’. La sceneggiatura del film è stata scritta Matt Greenhalgh (Control); Anna Friel reciterà nel ruolo della prima moglie di Raymond, Jean Bradley, la Egerton sarà la modella glamour Fiona Richmond, mentre Imogen Poots interpreterà la figlia Debbie, morta per un’overdose di eroina nel 1992.

Fonte: Empire

Michael Stuhlbarg per Guillermo del Toro

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Michael Stuhlbarg per Guillermo del Toro

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che Michael Stuhlbarg, il protagonista di A Serious Man, è in trattative per unirsi al cast del nuovo progetto di Guillermo del Toro al fianco di Octavia Spencer e Sally Hawkins.

Il film, ancora senza titolo, sarà scritto, diretto e prodotto da Guillermo del Toro per volere della Fox Searchlight. Il regista avrebbe deciso di ambientare la storia nel contesto della Guerra fredda nell’America del 1963. Le riprese dovrebbero iniziare in estate.

Guillermo del Toro è al momento concentrato sulla sceneggiatura del sequel di Pacific Rim, Pacific Rim: Maelstrom, e sullo sviluppo di Scary Stories to Tell in the Dark.

Di recente abbiamo visto Michael Stuhlbarg in Steve Jobs, biopic di Danny Boyle interpretato da Michael Fassbender e dedicato al noto imprenditore statunitense, e in L’ultima parola La vera storia di Dalton Trumbo, biopic sul celebre sceneggiatore di Hollywood interpretato dalla star di Breaking Bad, Bryan Cranston.

Prossimamente Stuhlbarg farà parte del cast di un altro film biografico: Miles Ahead, diretto e interpretato da Don Cheadle e basato sulla storia del jazzista Miles Davis.

Fonte

Michael Sheen per Dark Shadow di Tim Burton!

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tim burton

Michael Sheen è entrato in trattative per aggiungersi al cast di Dark Shadow di Tim Burton, dovrebbe affiancare il già confermato Johnny Depp.

Michael Sheen e Juno Temple in Via Dalla Pazza Folla

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michael-sheen-juno-templeNotizie dell’ultima ora ci dicono che i due attori Michael Sheen e Juno Temple raggiungono proprio in questi giorni Carey Mulligan, Mattias Schoenarts e Tom Sturridge nel cast del dramma in costume di Via dalla Pazza Folla che la Fox Searchlight ha intenzione di portare presto nelle sale cinematografiche. Thomas Vinterberg inizierà le riprese del film da un adattamento dell’omonimo romanzo di Thomas Hardy firmato dalla mano di David Nicholls. Allon Reich e Andrew Macdonald della DNA Films produrranno la pellicola insieme al produttore esecutivo Christine Langan della BBC Films. Il film sarà girato nel Dorset, nell’Oxfordshire, nel Buckinghamshire e a Londra, con l’inizio delle riprese fissato per i prossimi giorni.

Il precedente casting della Mulligan e di Schoenarts è stato annunciato durante l’ultimo Festival di Cannes e Michael Sheen e la Temple sono le ultime aggiunte eccellenti all’interno del cast.

Il romanzo Via dalla pazza folla, pubblicato per la prima volta nel 1874, è incentrato sulla figura di Betsabea Everdene (interpretata da Carey Mulligan), ed i suoi pretendenti: Gabriel Oak (Mattias Schoenaerts), un allevatore di pecore; Frank Troy (Tom Sturridge), un sergente, e William Boldwood (Michael Sheen ), uno scapolo ricco e maturo. Juno Temple interpreterà il ruolo di Fanny, una serva.

Julie Christie, Peter Finch, Alan Bates and Terence Stamp furono il cast originale di un precedente adattamento cinematografico del romanzo diretto dal regista John Schlessinger nel 1967.

Michael Shannon: una carriera tra film e teatro

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Michael Shannon: una carriera tra film e teatro

Michael Shannon  è un attore già candidato all’Oscar e al Golden Globe. Ha ricevuto la sua nomination agli Oscar per la sua interpretazione in Revolutionary Road, diretto da Sam Mendes, con Leonardo DiCaprio, Kate Winslet e Kathy Bates. Per la sua interpretazione in 99 Homes di Ramin Bahrani, accanto a Andrew Garfield, è stato candidato a Golden Globe, Screen Actors Guild, Critics’ Choice, Gotham Independent Film e Spirit Awards.

Michael Shannon, film 

Michael Shannon ha di recente finito di girare Salt and Fire di Werner Herzog, insieme a Gael García Bernal e Veronica Ferres; e Pottersville di Seth Hendrickson, con Adam Scott.

Prossimamente sarà possibile vederlo in due film che sono stati presentati in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2016: Complete Unknown di Joshua Marston, con Rachel Weisz, e Frank & Lola dello sceneggiatore e regista Matthew M. Ross, nel quale Michael Shannon recita il ruolo del protagonista accanto a Imogen Poots. Inoltre, Wolves di Bart Freundlich, nel quale Michael Shannon recita al fianco di Carla Gugino, è stato recentemente presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival del 2016.

Per la Focus Features, l’autunno 2016 vedrà l’uscita di Loving, la sua quinta collaborazione con lo sceneggiatore e regista Jeff Nichols, dopo Shotgun Stories; Take Shelter, per il quale Michael Shannon ha ricevuto una nomination all’Independent Spirit Award per miglior attore; Mud; e Midnight Special.

Tra i suoi tanti crediti cinematografici ricordiamo: Elvis & Nixon di Liza Johnson, nel quale ha interpretato l’icona musicale Elvis Presley, e Return; Sballati per le feste di Jonathan Levine; Freeheld – amore, giustizia, uguaglianza di Peter Sollett; The Harvest di John McNaughton; Young Ones di Jake Paltrow; L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice di Zack Snyder; The Iceman di Ariel Vromen; Senza freni di David Koepp; Machine Gun Preacher di Marc Forster; The Runaways di Floria Sigismondi; My Son, My Son, What Have Ye Done e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans di Werner Herzog; Onora il padre e la madre di Sidney Lumet; World Trade Center di Oliver Stone; Bug – La paranoia è contagiosa di William Friedkin; 8 Mile e Le regole del gioco di Curtis Hanson; Bad Boys II e Pearl Harbor di Michael Bay; Vanilla Sky di Cameron Crowe; A morte Hollywood di John Waters; The Missing Person di Noah Buschel; e Gli ostacoli del cuore di Shana Feste.

I crediti televisivi di Michael Shannon includono tutte e cinque le stagioni della serie della HBO Boardwalk Empire – L’impero del crimine, per la quale ha condiviso per due volte con i suoi colleghi del cast lo Screen Actors Guild Award per Straordinaria Performance di un Ensemble in una Serie Drammatica.

L’attore mantiene un forte legame con il teatro, calcando i palcoscenici di tutto il mondo. Ad aprile 2016 è tornato a Broadway per recitare accanto a Jessica Lange, Gabriel Byrne e John Gallagher, Jr. in Long Day’s Journey into Night (Lungo viaggio verso la notte). Prodotto dalla Roundabout Theatre Company e diretto da Jonathan Kent, questo spettacolo ha ridato vita alla fondamentale opera teatrale di Eugene O’Neill del 1956. Per la sua interpretazione, Shannon ha vinto un Drama Desk e un Outer Critics Circle Award, ed è stato candidato a un Tony. Shannon è stato a Broadway l’ultima volta nel 2012, con Paul Rudd, Ed Asner e Kate Arrington in Grace; l’attore ha ricevuto una nomination per un Distinguished Performance Drama League Award 2013.

Nel 2010, è stato il protagonista dello spettacolo off-Broadway di Craig Wright, Mistakes Were Made, diretto da by Dexter Bullard al Barrow Street Theatre. Lo spettacolo aveva debuttato in anteprima mondiale al A Red Orchid Theatre di Chicago nel 2009, con lo stesso cast e lo stesso regista. Questa messa in scena off-Broadway ha fruttato a Shannon premi e riconoscimenti, tra cui nomination come miglior attore protagonista al Premio Lucille Lortel, al Drama Desk Award, all’ Outer Critics Circle Award e una nomination al Distinguished Performance Drama League Award.

I suoi ulteriori crediti teatrali includono: Pilgrim’s Progress, al A Red Orchid Theater; Uncle Vanya (Zio Vanya), al Soho Rep Theatre; Our Town, al Barrow Street Theatre; Lady, al Rattlestick Theatre; The Metal Children, al Vineyard Theatre; The Little Flower of East Orange, al Public Theater; The Pillowman, allo Steppenwolf Theatre; Bug, al Barrow Street, al Red Orchid, e al Gate Theatre; Man from Nebraska, allo Steppenwolf; Mr. Kolpert, al Red Orchid; Killer Joe, alla Soho Playhouse, al Next Lab Theatre, e al Vaudeville Theatre; The Idiot (L’Idiota), al Lookingglass Theatre; The Killer, al Red Orchid; e Woyzeck, al Gate.

Michael Shannon è cresciuto a Lexington, Kentucky, e ha cominciato la sua carriera teatrale professionale a Chicago, Illinois.

Michael Shannon: 10 cose che non sai sull’attore

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Michael Shannon: 10 cose che non sai sull’attore

Michael Shannon è un attore che ha sempre saputo conquistare il pubblico grazie al suo talento e a come trasmette la sua passione verso il cinema ai suoi fan. L’attore ha sempre lavorato duramente e a lungo per mettere in piedi una carriera solida e concreta come la sua, sempre pronto a garantire impegno e talento in tutti i ruoli da lui interpretati. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Michael Shannon.

Michael Shannon film

Michael Shannon film

1. Michael Shannon: i film e la carriera. La carriera dell’attore americano è iniziata nei primi anni ’90, apparendo in alcuni film tv, come Ricatto in videotape (1992) e Angel Street (1992), e in alcuni film come Ricomincio da capo (1993) e Reazione a catena (1996). In seguito, l’attore ha lavorato in Pearl Harbor (2001), Vanilla Sky (2001), World Trade Center (2006), Onora il padre e la madre (2007), Revolutionary Road (2008) e The Iceman (2012). Tra i suoi ultimi film vi sono L’uomo d’acciaio (2013), 99 Homes (2014), Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza (2015), Midnight Special (2016), Elvis & Nixon (2016), Loving (2016), Animali notturni (2016) e La forma dell’acqua (2017). Ma non è tutto: l’attore, infatti, ha lavorato anche per il piccolo schermo, apparendo in alcune serie tv come Ultime dal cielo (1998-1999), Boardwalk Empire – L’impero del crimine (2010-2014) e Waco (2018).

2. È anche produttore. Nel corso della sua carriera, Michael Shannon ha avuto modo di sperimentare diversi ambiti del cinema, vestendo i panni del produttore. L’attore, infatti, ha lavorato alla produzione dei film Elvis & Nixon, Signature Move (2017) e What They Had (2018), e della serie Waco (2018).

Michael Shannon Animali notturni

3. Il suo personaggio come un angelo grottesco. Stando alle dichiarazioni dell’attore, pare che all’inizio egli non fosse molto convinto del suo ruolo. Tuttavia, il regista del film, Tom Ford, è riuscito a convincerlo, ammettendo “È una storia oscura e c’è molta brutalità, ma mi è piaciuto molto il personaggio di Bobby Andes e l’ho visto come un angelo molto grottesco nell’intera storia, quasi come il personaggio di La vita è meravigliosa (1946)”.

4. Ha visto il suo personaggio come una rappresentazione del protagonista. Secondo l’attore, il suo personaggio, Bobby, è una rappresentazione di una parte della psiche di Edward, così come lo sono anche gli altri personaggi: “La ragione per cui le persone tendono ad apprezzare Bobby è il fatto che lui rappresenti un aspetto che tutti desideriamo avere, in definitiva – un aspetto che si leverà in piedi e che proteggerà chiunque non ha paura o scappa”.

Michael Shannon moglie

5. Ha una compagna da molto tempo. L’attore non ha mai messo sotto i riflettori la sua vita privata, ma è un fatto conclamato che da molto tempo, dal 2002 circa, egli sia il compagno della collega Kate Arrington. Dalla loro unione, tra l’altro, la coppia ha dato vita alle figlie Sylvia e Marion.

Michael Shannon Elvis

Michael Shannon Elvis

6. Ha scoperto un lato di Elvis inaspettato. L’attore ha espresso di aver apprezzato molto il fatto di interpretare Elvis e di scoprirne il lato privato: “Quando stavo esplorando la sua vita, mi sono reso conto che c’era quasi un’intera versione di Elvis intrappolata in lui, cosa che ero sorpreso di trovare. Voglio dire, ho trascorso molto tempo con Jerry Schilling, uno degli amici più intimi di Elvis. Ed è stato molto rivelatorio di quanto Elvis fosse contento di essere Elvis Presley e con tutta la fortuna che gli ha portato, ha affrontato un sacco di frustrazioni per il fatto che c’erano aspetti di se stesso che non era in grado di esplorare completamente”.

Michael Shannon The Iceman

7. Ha studiato come usare la voce per interpretare il protagonista. L’attore è riuscito ad emulare la vera voce di Richard Kuklinski ascoltando le interviste televisive e il documentario HBO, America Undercover: The Iceman Tapes: Conversations with a Killer (1992).

8. Ha fatto un test per provare il personaggio. Prima dell’inizio della produzione, il regista Ariel Vromen ha girato una scena di prova con Shannon nei panni di Richard Kuklinski e Michael Wincott nei panni di Robert Pronge. L’attore ha mantenuto il ruolo nella versione del film, mentre Chris Evans è stato scelto come Pronge, perché Vromen voleva qualcuno di più giovane per quella parte.

Michael Shannon Revolutionary Road

9. Teneva a fare il provino per il film. L’attore ha dichiarato di essere un grande fan del libro e di essere molto felice del fatto che stessero per realizzarne un adattamento cinematografico. Anche se era nervoso perché pensava di averlo scoperto troppo tardi, ha subito chiamato per fissare un provino quando ha scoperto della produzione.

10. È stato candidato agli Oscar. Grazie alla sua interpretazione di John Givings, l’attore si è guadagnato una nomination agli Oscar nella categoria del Miglior Attore non Protagonista. Tuttavia, non è riuscito a vincere, battuto dalla vittoria postuma di Heath Ledger per Il cavaliere oscuro (2008).

Michael Shannon: età e altezza

Michael Shannon è nato il 7 agosto del 1974 a Lexington, nel Kentucky, e la sua altezza complessiva corrisponde a 191 centimetri.

Fonti: IMDb, Indiewire, Screendaily, Movieweb

Michael Shannon: “Man of Steel un film socialmente rilevante”

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Nell’ambito del format di Variety Actors on Actors, Michael Shannon ha discusso con Adam Driver, il Kylo Ren di Star Wars – Il Risveglio della Forza, sull’importanza di avere blockbuster che sappiano unire intrattenimento e messaggi socialmente importanti.

“Guardo a Man of Steel come a un film socialmente rilevante e non necessariamente come a un cinecomic”, ha spiegato Shannon che in Man of Steel interpreta il Generale Zod. “Abbiamo la storia di una civiltà, di persone che vivono su un pianeta, ne sfruttano tutte le risorse e lo distruggono. Persone che ritengono che l’unica soluzione sia poi quella di andare a prendersi un altro pianeta”, ha aggiunto l’attore – ora al cinema in Animali Notturni di Tom Ford – offrendo un’inedita prospettiva alle motivazioni del suo personaggio.

“Lo puoi paragonare a un home run nel baseball: fare un grande, divertente film intriso d’azione che presenti sottotraccia un significato sociale più profondo”.

Fonte

Michael Shannon rimpiange l’uscita di Zack Snyder dal DCEU

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Il ruolo di Michael Shannon ne L’Uomo d’Acciaio e poi in Batman v Superman è stato decisivo. Il suo Zod non solo è stato il nemico di Superman, ma è anche servito da “base” per la nascita di Doomsday che, a tutti gli effetti, ha sancito definitivamente la nascita (ma anche la morte) dell’eroe di Krypton.

Molte volte l’attore si è trovato a parlare del film e del fatto che non era molto soddisfatto di ciò che aveva contribuito a realizzare, ma con il tempo la sua opinione sembra essersi mitigata, tanto che durante una recente intervista con JoBlo ha addirittura preso le parti di Zack Snyder.

Nel corso dell’intervista Michael Shannon ha dichiarato: “La mia parte preferita di L’Uomo d’Acciaio era la storia, i personaggi e la situazione. Nel mezzo di tutti i combattimenti e quant’altro, Zod è in realtà molto sincero con Superman, dal momento che gli spiega tutte le sue motivazioni, quello che ha sopportato e il desiderio di vedere ripristinata Krypton. Quei momenti in cui si collegano tra loro, quelli sono i momenti che mi interessano”.

Supergirl: Michael Shannon tornerà nei panni di Zod?

Sull’uscita di Snyder dal DCEU, Shannon ha dichairato: “Adoro lavorare con Zack Snyder e penso che sia molto triste – ha attraversato molte difficoltà di recente – non so cosa sia successo con l’intera faccenda della DC (…) Penso che sia un peccato. Voglio dire, la sua visione per L’Uomo d’Acciaio era incredibile, secondo me. Non so come sia andato tutto fuori dai binari, ma penso che sia un peccato.”

Ricordiamo che a fine lavorazione di Justice League, Zack Snyder si allontanò dal progetto a causa di seri problemi personali. Tuttavia, è stato poi detto che questi problemi molto seri erano solo la scusa di facciata per conflitti di produzione che hanno portato l’allontanamento di Snyder dal progetto.

Michael Shannon parla di Superman: man of steel

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Michael Shannon parla di Superman: man of steel

Michael Shannon intervistato da  Complex ha parlato della sua preparazione al ruolo del Generale Zod in Man of Steel, il nuovo film di Superman che Zack Snyder sta girando in questi giorni.

Ti sei immerso nei fumetti di Superman?
Assolutamente sì. Prima che iniziassero le riprese, ne ho parlato con Henry Cavill, che interpreta Superman, e lui mi ha svelato che c’è una applicazione che ti permette di scaricare l’intera serie di Superman.

C’è qualcosa di particolare che hai fatto per entrare nella mente di Zod e decidere quale approccio avere con questo personaggio?
Per me è sempre questione di sceneggiatura, trovo la maggior parte degli indizi e delle indicazioni per i personaggi nella sceneggiatura, in particolare se la sceneggiatura è forte. Poi devi solo utilizzare la tua immaginazione e cercare di capire le persone e provare quello che provano loro. Quando si interpreta qualcuno come Zod, non c’è molta ricerca da fare. Non è come andare dentro all’auto di un poliziotto assieme a lui, o lavorare in un bar, per provare cosa significa quel lavoro. Non c’è niente di simile a Zod, quindi è tutta questione di immaginazione. Ho pensato che il fatto che sia un generale possa essere un aspetto da esplorare, magari guardando altri generali, perché hanno tutti pressioni non comuni sulle spalle, e un modo di essere molto particolare. Così ho guardato ai generali dell’esercito che conosciamo, come il Generale Petraeus: ho guardato le loro interviste e ho cercato di catturare la loro natura.

Vi ricordiamo che L’Uomo d’Acciaio è prodotto da Christopher Nolan e Emma Thomas. Nel cast del film, oltre a Henry Cavill, anche Amy Adams, Diane Lane, Kevin Costner, Michael Shannon, Antje Traue, Russell Crowe, Julia Ormond, Christopher Meloni, Harry Lennix e Laurence Fishburne. Il film uscirà il 14 giugno 2013.

Michael Shannon nell’horror The Harvest

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Un horror firmato John McNaughton(Henry, pioggia di sangue): è The Harvestil nuovo progetto che vedrà protagonista Michael Shannon, affiancato da Samantha Norton. Basato su una sceneggiatura firmata da Stephen Lancellotti, il film vedrà i due attori nel ruolo di una coppia che lavora per una compagnia farmaceutica, con un figlio (Charlie Tahan), affetto da una rara malattia che lo costringe a vivere praticamente, in un ambiente del tutto incontaminato, l’arrivo nel vicinato di una ragazza (Natasha Callis), sembrerebbe offrirgli le speranze di una vita migliore; tuttavia, la sempre maggiore vicinanza trai due metterà in crisi il ‘mondo perfetto’ che la madre iperprotettiva ha edificato attorno al ragazzo, e da qui le cose prenderanno decisamente una brutta piega…

McNaughton ha affermato che questo è stato il primo copione horror ad attrarre il suo interesse in venticinque anni (ovvero: dai tempi di Harry, pioggia di sangue), facendogli decidere di tornare a lavorare sul genere, per quella che si preannuncia come una via di mezzo tra Hansel e Gretel e Chi ha paura di Virginia Woolf.

Michael Shannon nel frattempo si prepara a veder rilanciata la propria ventennale carriera grazie alla partecipazione a Man of Steel, nel ruolo dell’antagonista di Superman; Samantha Norton sarà prossimamente sugli schermi con la tecno-commedia Her.

Fonte: Empire

Michael Shannon in trattative per il nuovo film di Guillermo del Toro

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L’acclamatissimo attore Michael Shannon è entrato ufficialmente in trattative per interpretare un ruolo nel nuovo film di Guillermo del Toro, che racconterà una storia d’amore durante la Guerra Fredda. L’attore dovrebbe affiancare i gia confermati Sally Hawkins, Richard Jenkins, Octavia Spencer e Michael Stuhlbarg.

La pellicola che dovrebbe intitolarsi The Shape of Water sarà ambientato durante il 1963, con ogni probabilità la storia sarà avvolta da componente fantastica e le vicente storiche dovrebbero servire come sfondo. Il film sarà prodotto da del Toro insieme a per la Fox Searchlight insieme a Callum Greene, che ha lavorato sugli ultimi film del regista, “Pacific Rim” e “Crimson Peak.

Fonte The Wrap

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