Nell’ambito del format di Variety
Actors on Actors, Michael Shannon ha
discusso con Adam Driver, il Kylo Ren di
Star
Wars – Il Risveglio della Forza, sull’importanza
di avere blockbuster che sappiano unire intrattenimento
e messaggi socialmente importanti.
“Guardo a Man of Steel come a
un film socialmente rilevante e non necessariamente come a un
cinecomic”, ha spiegato Shannon che in Man of
Steel interpreta il Generale Zod. “Abbiamo la
storia di una civiltà, di persone che vivono su un pianeta, ne
sfruttano tutte le risorse e lo distruggono. Persone
che ritengono che l’unica soluzione sia poi quella di andare a
prendersi un altro pianeta”, ha aggiunto l’attore – ora al
cinema in Animali Notturni di Tom
Ford – offrendo un’inedita prospettiva alle motivazioni
del suo personaggio.
“Lo puoi paragonare a un home
run nel baseball: fare un grande, divertente film intriso
d’azione che presenti sottotraccia un significato sociale più
profondo”.
Il ruolo di Michael Shannon ne L’Uomo d’Acciaio e poi in
Batman v Superman è stato
decisivo. Il suo Zod non solo è stato il nemico di Superman, ma è
anche servito da “base” per la nascita di Doomsday che, a tutti gli
effetti, ha sancito definitivamente la nascita (ma anche la morte)
dell’eroe di Krypton.
Molte volte l’attore si è trovato a
parlare del film e del fatto che non era molto soddisfatto di ciò
che aveva contribuito a realizzare, ma con il tempo la sua opinione
sembra essersi mitigata, tanto che durante una recente intervista
con JoBlo ha
addirittura preso le parti di Zack Snyder.
Nel corso dell’intervista Michael Shannon ha dichiarato: “La
mia parte preferita di L’Uomo d’Acciaio era la storia, i personaggi
e la situazione. Nel mezzo di tutti i combattimenti e quant’altro,
Zod è in realtà molto sincero con Superman, dal momento che gli
spiega tutte le sue motivazioni, quello che ha sopportato e il
desiderio di vedere ripristinata Krypton. Quei momenti in cui si
collegano tra loro, quelli sono i momenti che mi
interessano”.
Sull’uscita di Snyder dal
DCEU, Shannon ha dichairato: “Adoro lavorare
con Zack Snyder e penso che sia molto triste – ha attraversato
molte difficoltà di recente – non so cosa sia successo con l’intera
faccenda della DC (…) Penso che sia un peccato. Voglio dire, la sua
visione per L’Uomo d’Acciaio era incredibile, secondo me. Non so
come sia andato tutto fuori dai binari, ma penso che sia un
peccato.”
Ricordiamo che a fine lavorazione di
Justice League, Zack
Snyder si allontanò dal progetto a causa di seri problemi
personali. Tuttavia, è stato poi detto che questi problemi molto
seri erano solo la scusa di facciata per conflitti di produzione
che hanno portato l’allontanamento di Snyder dal progetto.
Michael Shannon intervistato
da Complex ha parlato della sua preparazione al
ruolo del Generale Zod in Man of Steel, il nuovo film di Superman che Zack
Snyder sta girando in questi giorni.
Ti sei immerso nei fumetti
di Superman?
Assolutamente sì. Prima che iniziassero le riprese, ne ho parlato
con Henry Cavill, che interpreta Superman, e lui mi ha svelato che
c’è una applicazione che ti permette di scaricare l’intera serie di
Superman.
C’è qualcosa di particolare
che hai fatto per entrare nella mente di Zod e decidere quale
approccio avere con questo personaggio?
Per me è sempre questione di sceneggiatura, trovo la maggior parte
degli indizi e delle indicazioni per i personaggi nella
sceneggiatura, in particolare se la sceneggiatura è forte. Poi devi
solo utilizzare la tua immaginazione e cercare di capire le persone
e provare quello che provano loro. Quando si interpreta qualcuno
come Zod, non c’è molta ricerca da fare. Non è come andare dentro
all’auto di un poliziotto assieme a lui, o lavorare in un bar, per
provare cosa significa quel lavoro. Non c’è niente di simile a Zod,
quindi è tutta questione di immaginazione. Ho pensato che il fatto
che sia un generale possa essere un aspetto da esplorare, magari
guardando altri generali, perché hanno tutti pressioni non comuni
sulle spalle, e un modo di essere molto particolare. Così ho
guardato ai generali dell’esercito che conosciamo, come il Generale
Petraeus: ho guardato le loro interviste e ho cercato di catturare
la loro natura.
Vi ricordiamo che L’Uomo
d’Acciaio è prodotto da Christopher Nolan e Emma
Thomas. Nel cast del film, oltre a Henry Cavill, anche Amy Adams,
Diane Lane, Kevin Costner, Michael Shannon, Antje Traue, Russell
Crowe, Julia Ormond, Christopher Meloni, Harry Lennix e Laurence
Fishburne. Il film uscirà il 14 giugno 2013.
Un horror firmato John
McNaughton(Henry, pioggia di
sangue): è
TheHarvest, il
nuovo progetto che vedrà protagonista Michael
Shannon, affiancato da Samantha Norton.
Basato su una sceneggiatura firmata da Stephen
Lancellotti, il film vedrà i due attori nel ruolo di una
coppia che lavora per una compagnia farmaceutica, con un figlio
(Charlie Tahan), affetto da una rara malattia che
lo costringe a vivere praticamente, in un ambiente del tutto
incontaminato, l’arrivo nel vicinato di una ragazza
(Natasha Callis), sembrerebbe offrirgli le
speranze di una vita migliore; tuttavia, la sempre maggiore
vicinanza trai due metterà in crisi il ‘mondo perfetto’ che la
madre iperprotettiva ha edificato attorno al ragazzo, e da qui le
cose prenderanno decisamente una brutta piega…
McNaughton ha affermato che questo
è stato il primo copione horror ad attrarre il suo interesse in
venticinque anni (ovvero: dai tempi di Harry, pioggia di sangue),
facendogli decidere di tornare a lavorare sul genere, per quella
che si preannuncia come una via di mezzo tra Hansel e
Gretel e Chi ha paura di Virginia
Woolf.
Michael Shannon nel frattempo si
prepara a veder rilanciata la propria ventennale carriera grazie
alla partecipazione a Man of
Steel, nel ruolo
dell’antagonista di Superman; Samantha Norton sarà prossimamente
sugli schermi con la tecno-commedia Her.
L’acclamatissimo
attore Michael Shannon è entrato
ufficialmente in trattative per interpretare un ruolo nel nuovo
film di Guillermo del Toro, che
racconterà una storia d’amore durante la Guerra Fredda. L’attore
dovrebbe affiancare i gia confermati Sally
Hawkins, Richard Jenkins, Octavia Spencer e Michael
Stuhlbarg.
La pellicola che dovrebbe
intitolarsi The Shape of Water sarà
ambientato durante il 1963, con ogni probabilità la storia sarà
avvolta da componente fantastica e le vicente storiche dovrebbero
servire come sfondo. Il film sarà prodotto da del Toro insieme a
per la Fox
Searchlight insieme a Callum Greene, che ha
lavorato sugli ultimi film del regista, “Pacific Rim” e “Crimson
Peak.
La 90ma edizione degli Oscar ha
visto trionfare The Shape of
Water come Miglior Film, e tutti gli attori insieme al
regista Guillermo Del Toro sono saliti sul palco
per ricevere l’ambita statuetta fra gli applausi del pubblico.
Tutti, tranne uno: Michael
Shannon infatti era il grande assente della serata a causa
di una produzione teatrale che lo vede impegnato in queste
settimane a Chicago, ma ha trovato comunque il modo di stare vicino
ai suoi colleghi seguendo la cerimonia da un pub.
Michael Shannon è ufficialmente
entrato a far parte del cast del Superman di Snyder. Il film si
intitolerà Man of Steel e le riprese
inizieranno a Vancouver la prossima estate. Shannon, una
nomination agli Academy Awards per Revolutionary Road, interpreterà
il Generale Zod.“Zod non è solo uno dei nemici più formidabili
di Superman – ha commentato Snyder – ma anche uno dei più
significativi perché capisce Superman come nessun altro. Michael è
un attore di grande talento, che riesce a proiettare sia
l’intelligenza che la malizia di questo personaggio, il che lo
rende perfetto della parte.”
Già parte del film sono: Henry
Cavill (The Tudors) sarà Superman/Clark Kent, Amy Adams sarà Lois
Lane, Diane Lane sarà Martha Kent e Kevin Costner suo marito
Jonathan. Il film ha un cast tecnico se possibile di qualità ancora
superiore a quello artistico: Nolan compare come autore della
storia e in veste di produttore, mentre la sceneggiatura è stata
scritta di David S. Goyer.
Michael Shannon e
Nick Kroll si uniscono al cast di
Loving, diretto da Jeff
Nichols. Il film, ispirato al documentario di
Nancy Buirski “The Loving Story”, racconta la
vicenda di una coppia interrazziale condannata al carcere in
Virginia nel 1958 per essersi sposata.
Ad interpretare i protagonisti, saranno Joel
Edgerton (Black Mass) e
Ruth Negga (World War
Z), rispettivamente Richard e Mildred Loving. I due,
colpevoli di essersi uniti in matrimonio, vengono arrestati,
gettati in carcere ed esiliati dallo stato in cui sono sempre
vissuti. Combatteranno per difendere la loro unione e il loro
diritto di tornare a casa come una famiglia.
Nel cast anche Jon
Bass (Big Time in Hollywood,
FL), Marton Csokas (The
Equalizer) e Bill Campo
(Black Mass). Nick Kroll
sarà Bernie Cohen, Bass sarà Phil Hirschkop,
Csokas lo sceriffo Brooks e Camp
impersonerà Frank Beazley. Michael Shannon
interpreterà Grey Villet, il fotografo della rivista LIFE autore
degli iconici scatti dei Lovings nel 1965. Shannon è collaboratore di vecchia data di
Nichols (è apparso in tutti i film), mentre
Edgerton e Camp hanno
recentemente lavorato col regista per Midnight
Special, film atteso per il prossimo anno.
Colin Firth
e Ged Doherty producono il film assieme alla
Buirski, a Sarah Green e
Peter Saraf e Marc Turtletaub di
Big Beach. Brian Kavanaugh-Jones, Jack Turner e
Jared Ian Goldman sono produttori esecutivi.
“Le parole ‘inizio delle riprese’ e il nome di Jeff Nichols mi
fanno girare la testa. Ho sognato di fare questo film per anni e
sono entusiasta che prenda vita con questo cast incredibile “, fa
sapere Firth.
Le riprese del film sono attualmente in corso in Virginia.
Arriva la prima foto ufficiale
di Midnight Special, l’annunciato
sci-fi di Jeff Nichols con
protagonisti Michael Shannon, Kirsten
Dunst, Adam Driver, Joel Edgerton, e Sam
Shepard.
L’acclamato regista di Take
Shelter e Mud si cimenta con il genere in
quello che è tutt’ora un vero e proprio mistero. Infatti non si sa
molto sul film, se non che due genitori scoprono di avere un figlio
dotato di potere soprannaturale e quando inziano ad avere a che
fare con tali doni, la famiglia è costretta a mettersi in fuga da
estremisti religiosi e polizia loca.e
L’immagine arriva da
EW e lo stesso regista ha commentato sostenendo
che sarà un film di fantascienza simile ad una
caccia ed ha citato alcuni riferimenti come Incontri
ravvicinati del terzo tipo, ET, Starman come fonti
d’ispirazione.
Midnight
Special arriverà al cinema il 18 Marzo 2016
negli USA.
Arriverà il 9 dicembre nelle sale
americane Frank & Lola, il thriller psicologico
con Michael Shannon e Imogen
Poots diretto da Matthew Ross.
Michael Shannon e Imogen Poots nel
trailer di Frank & Lola
Durante la notte di Halloween, Frank
(Shannon), chef in un ristorante di Las Vegas, si innamora di Lola
(poots), una ragazza appena arrivata in città. Ma Lola si dimostra
subito tanto misteriosa quanto bella, quasi pericolosa. Per Frank,
l’amore diventa il primo passo verso l’ossessione, che lo posterà
al tradimento e infine alla ricerca intorno a mezzo mondo, dalla
città della Luci ad un altra Vegas, a Parigi, in cerca di
vendetta.
Frank e
Lola è diretto da Matthew Ross e
vede nel cast Michael Shannon, Imogen Poots, Michael
Nyqvist, Justin Long e Rosanna
Arquette.
Sarà
l’attore Michael Rosenbaum noto per la sua
interpretazione di Lex Luthor, in
Smallville ad interpretare il
ruolo da protagonista nel pilot della nuova serie annunciata,
Impastor. L’attore interpreterà per la
prima volta un prete in quella che è commedy irriverente creata
da Christopher Vane (Suddenly Susan, Bill Engvall).
Impastorracconterà di un nuovo
pastore gay che viene assunto a guida di una Chiesa in un
quartiere molto malfamato di una piccola città.
Michael Rosenbaum dopo Smalville è
stato tra i protagonisti dello show Breaking In di Will
Farrell e nella serie Mission Controllo della NBC. Per lui dunque è
un gradito ritorno.
Michael Rosenbaum
ha partecipato a Guardiani della Galassia Vol.
2 nei panni di Martinex e al fianco di
Sylvester Stallone, nei panni di Stakar, e Aleta
Ogord, Krugarr, Charlie-27 e Mainframe a completare la squadra dei
Guardiani originali.
Adesso, in un tweet,
Rosenbaum ha dichiarato che spera di avere
un’altra chiamata da James
Gunn, esprimendo il desiderio di tornare, magari in
Guardiani 3, al fianco di Stallone.
Al momento sappiamo che il
Vol. 3 sarà diretto da Gunn e che il regista sta
scrivendo la sceneggiatura per quello che sarà il film conclusivo
della sua personale trilogia.
James Gunn tornerà
a scrivere e dirigere Guardiani della Galassia Vol.
3, e al suo fianco ci saranno anche i protagonisti del
film, presumibilmente, a seconda di come si svilupperanno le varie
storyline in Avengers 3 e 4.
Michael Rosenbaum
ha avuto un ruolo importante in Smallville durante le prime sette stagioni
della serie ma, alla scadenza del suo contratto, ha deciso di
dedicarsi ad altri progetti. La serie televisiva della DC ha
tentato di continuare la storia di Lex Luthor – con risultati alterni – e
l’attore è poi tornato per un piccolo ruolo nel gran finale. Per
lui e Smallville è dunque finita lì, almeno fino
all’evento Crisis on Infinite Earths di The CW. In
quell’occasione, Tom Welling ha ripreso il suo ruolo di Clark
Kent insieme alla Lois Lane di Erica Durance, ma
non c’era traccia del Lex di Rosenbaum.
Parlando con Screen Rant, l’attore ha ora
spiegato la sua decisione di rifiutare un ruolo cameo nell’epico
crossover. “C’è spazio per un solo Lex. Se stanno facendo
questa storia del multiverso, non voglio stare con altri Lex“,
ha detto Rosenbaum, riferendosi probabilmente ai piani per il suo
Lex di incontrare la versione di Jon Cryer.
“Se vogliono mostrarmi in un altro regno, mondo o universo,
bene, e poi avere l’altro me in un altro universo, va
bene“.
“Non mi piaceva molto l’idea di
avere il mio Lex e altri Lex, non era una cosa che mi interessava.
Credo che il motivo per cui non l’ho fatto sia stato perché mi
hanno praticamente detto: ‘Ehi, stiamo girando questo prossimo
qualunque cosa. Non abbiamo una sceneggiatura. Questo è quello che
ti stiamo procurando. Ci stai o no?” E io ho detto: “Non ci sto”.
Non c’erano soldi, non c’era un copione, non mi dicevano cosa stava
succedendo“.
Michael Rosenbaum sarà Lex Luthor
in un altro progetto?
In un’altra parte dell’intervista,
Michael Rosenbaum ha confermato che gli è stato chiesto di
interpretare Lex in “un’altra serie” e, sebbene non abbia
voluto dire di cosa si trattasse, sembra che abbia preso seriamente
in considerazione la possibilità di interpretare un’altra versione
dell’iconico cattivo dei fumetti. “Mi stavano considerando per
un altro show, per interpretare Lex Luthor“, ha rivelato.
“Non dirò per quale motivo, ma mi volevano e credo che alla
fine non abbia funzionato. Ma ero lusingato. C’era un’altra cosa
che ho rifiutato e che non è stata accettata. Ma ho incontrato
tutti, solo per rispetto“.
“Sono stato onorato, perché è
sempre bello ricevere un’offerta, ma era il tipo di ruolo per cui
bisognava truccarsi, e probabilmente si trattava di un paio d’ore
di trucco ogni mattina. Non posso dire cosa fosse, ma ho detto:
“No, grazie. Non lo farò per uno show”. Per un film, si avrei preso
in considerazione qualcosa! È questo il punto: se devi interpretare
Lex Luthor per due o tre mesi per un film, non c’è niente di male a
rasarsi la testa! È un po’ diverso radersi la testa per sette
anni“.
Difficile non chiedersi quale fosse
questo progetto misterioso, anche se Superman
& Lois sembra una forte possibilità. Dopo Crisis
On the Infinite Earth, quella serie si svolge in una realtà
tutta sua e ha sostituito il Jon Cryer di
Supergirl con Michael Cudlitz nel ruolo di Lex. La
presenza di Michael Rosenbaum nel ruolo di Lex sarebbe stata una
bella sorpresa per i fan. Ad ogni modo, all’inizio di questa
settimana, l’attore ha parlato della sua speranza di tornare prima
o poi nei panni di Lex in una serie animata o in un film tratto da
Smallville.
Resosi celebre tanto al cinema
quanto in televisione per i suoi ruoli, l’attore Michael
Rooker ha conquistato i cuori dei suoi fan, rivelando
sempre l’animo gentile dei suoi personaggi. Brillante caratterista,
Rooker ha così avuto modo di lavorare insieme a celebri attori e
importanti registi, costruendosi una carriera degna di nota.
Ecco 10 cose che non sai di
Michael Rooker.
Michael Rooker: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
cinecomic. L’attore debutta al cinema nel 1986 con il film
Henry, pioggia di sangue, e recita poi in Mississippi
Burning (1988), Nico (1988), JFK – Un caso ancora
aperto (1991), Le metà oscura (1993), Generazione
X (1995), Costretti ad uccidere (1998), Il
collezionista di ossa (1999), The Replicant (2001),
Slither (2006), Jumper (2008), e Super –
Attento crimine!!! (2010). Ottiene poi grande popolarità
ricoprendo il ruolo di Yondu nel cinecomic MarvelGuardiani della
Galassia (2014), e riprende il ruolo nel sequel
Guardiani della Galassia
Vol. 2 (2017). Tra gli ultimi film a cui ha preso parte si
annoverano L’angelo del male – Brightburn (2019),
Fantasy Island (2020) e Fast & Furious 9 (2020).
L’attore sarà inoltre nel cast dell’atteso reboot di The
Suicide Squad, atteso per il 2021.
2. Ha recitato in celebri
serie TV. Nel corso degli anni l’attore ha preso parte a
celebri prodotti televisivi, come le serie TV CSI: Miami
(2003), Law & Order (2008), Chuck (2008) e
Criminal Minds (2009). Dal 2010 è nel cast della celebre
serie zombi The Walking Dead, ricoprendo il ruolo di Merle
Dixon, rimanendovi per tre stagioni, fino al 2013. Nel 2019
partecipa invece alla terza stagione della serie True
Detective, recitando accanto all’attore MahershalaAli.
Michael Rooker è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, dove ha un profilo seguito da 852 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non
mancano poi sue curiosità per i fan, come anche diverse immagini
promozionali sui suoi progetti da interprete.
Michael Rooker in True
Detective
4. Ha mantenuto segreto il
suo casting. Nella terza stagione della serie True
Detective, l’attore ha ricoperto per alcuni episodi il ruolo
di un miliardario di nome Hoyt. La cosa è stata svelata nel momento
in cui in uno degli episodi viene mostrata una foto con il volto
dell’attore. Per preservare la sorpresa e il mistero circa il suo
personaggio, Rooker, d’accordo con la produzione, non ha rilasciato
notizie circa il suo casting, cogliendo di sorpresa i fan.
Michael Rooker in The Walking
Dead
5. Ha smentito delle false
voci. Tramite il proprio social network Instagram,
l’attore ha smentito le voci secondo cui il suo personaggio in
The Walking Dead sarebbe stato fatto morire per evitare
che l’attore chiedesse un aumento del compenso. Rooker ha precisato
l’inesattezza di queste affermazioni, ribadendo come la morte di
Merle fosse prevista sin dall’inizio.
6. Ha suggerito il proprio
finale perfetto. Durante una convention dedicata alla
serie, l’attore ha affermato che nella sua idea la serie dovrebbe
concludersi con il personaggio di Carl, ormai cresciuto, che
racconta quanto fino a quel momento visto, lasciando intendere che
tutte le stagioni non sono altro che il suo ricordo del
passato.
Michael Rooker in Guardiani della
Galassia
7. Hanno cambiato look al
suo personaggio. Nei fumetti il personaggio di Yondu ha un
taglio di capelli alla Mohawk. Il regista James
Gunn tuttavia decise di non dare a Rooker una simile
parrucca temendo che potesse essere un ostacolo alla sua
recitazione, rendendo goffo il personaggio.
8. Aveva espresso interesse
per un altro personaggio. Prima di essere scelto per il
ruolo di Yondu, l’attore aveva espresso interesse per doppiare la
voce di Rocket. Fu indetta anche una grande petizione online da
parte dei fan, affinché l’attore ottenesse la parte. Questa fu però
assegnata all’attore Bradley
Cooper.
9. È stato lodato per la sua
scena a petto nudo. In Guardiani della Galassia Vol.
2, l’attore compare senza maglietta in una scena. Ciò non
è stato fatto senza motivo, in quanto la scena aggiunge
vulnerabilità al personaggio di Rooker, sviluppandone l’arco
narrativo.
Michael Rooker: età e altezza
10. Michael Rooker è nato a
Jasper, in Alabama, Stati Uniti, il 6 aprile 1955.
L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.
Straordinario interprete di Merle in
The Walking Dead, Michael
Rooker arriverà sul grande schermo nei panni (blu) di
Yondu, personaggio dei Guardiani della
Galassia che rappresenta un momento molto
importante nella vita di Star Lord (Chris Pratt).
L’attore, impegnato come le sue co-star a promuovereil film, è
stato intervistato da Clevver Movies e il risultato è davvero esilarante.
Guarda il video dell’intervista:
Trama: L’audace esploratore
Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato
una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Chi ha conosciuto Michael
Rooker solo di recente, è probabile che lo abbia
incontrato in Guardiani della Galassia (e
sequel) nel ruolo di Yondu. Nel secondo film della Marvel, il personaggio ha un ruolo
decisamente importante, e anche nel finale segna in maniera
fondamentale lo svolgimento della storia.
Oppure poco prima, quando Rooker era
ancora nel cast della serie di successo The Walking
Dead, nei panni di Merle Dixon, fratello di Daryl
(Norman Reedus). Tuttavia, sembra abbastanza
sicuro affermare che Michael Rooker è “quel tipo che compare in
tutti i film di James
Gunn”.
Indipendentemente dalla performance
per la quale lo ricordate meglio, Rooker sarà presto conosciuto per
il suo ruolo da protagonista in una serie di film intitolata
Monster Problems. Protagonista del cast insieme a
Dylan O’Brien di The Maze Runner,
il personaggio di Rooker sarà un esperto cacciatore di nome Clyde
che insegna al personaggio di O’Brien, Joel
Dawson, come sopravvivere all’apocalisse dei mostri.
La sceneggiatura è di Brian
Duffield e Matthew Robinson, ed è stata
descritta come una storia di formazione in un mondo
post-apocalittico gestito da mostri. Il film è prodotto da
Shawn Levy alla 21 Leaps e sarà diretto da
Michael Matthews di Five Fingers for
Marseilles.
Più di recente, Rooker ha
partecipato alla terza stagione, di discreto successo, di
True Detective, per la HBO.
Anche Michael
Rooker si è finalmente espresso in merito al licenziamento
di James
Gunn da parte di Disney, a seguito
del riemergere di vecchi tweet del regista che proponevano messaggi
omofobi, violenti e maschilisti (qui potete scoprire tutti i
dettagli).
Rooker, che ha interpretato Yondu
nei primi due film dei Guardiani della Galassia,
ha detto che la decisione della Disney di licenziare James
Gunn, a causa di tweet così vecchi, è stata
“terribile“. Intanto, Gunn si è spostato a
lavorare su un altro progetto di supereroi, per la DC Comic. Si
tratta di Suicide Squad 2, che il regista di
Super
scriverà e dirigerà.
Dopo il licenziamento di Gunn, il
cast protagonista di Guardiani della Galassia ha
rilasciato una dichiarazione di supporto al filmmaker, chiedendo
alla Disney di tornare sui suoi passi. Anche il cast di supporto di
Guardiani della Galassia Vol.
3, Kurt Russell, David Hasselhoff,
e Michelle Yeoh, ha espresso il suo disappunto per la
decisione e il sostegno al regista. Rooker, che ha sempre
collaborato con Gunn anche prima che arrivasse nel franchise dei
Guardiani, ha adesso espresso la stessa posizione dei suoi
colleghi.
Durante la sua apparizione al
Walker Stalker ad Atlanta (via Comicbook),
Rooker ha condiviso i suoi pensieri sulla sfortunata vicenda del
suo buon amico e frequente collaboratore. Anche se i suoi pensieri
non sono stati
netti e “violenti” come quelli di Dave
Bautista, ha dichiarato: “È terribile, vero? Ma
indovina un po’? Lui è già al lavoro su qualcosa di grnade. Suicide
Squas, giusto? Lo sta scrivendo e lo dirigerà.”
Michael Rooker e
James Gunn sono così legati che Gunn aveva
dichiarato, all’indomani dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol.
2, che non sapeva se sarebbe tornato a dirigere il
terzo perché quello sarebbe stato il primo film in cui non avrebbe
potuto dirigere Rooker, il cui personaggio, Yondu, era morto nel
secondo episodio per salvare la vita di Star Lord.
“Grazie” alla Disney, Gunn non dovrà fare a meno del suo
amico, che anzi potrebbe trovare un posto in Suicide Squad
2.
Cambio della guardia alle redini di
Animal Rescue, film tratto da un breve
racconto di Dennis Lehane, adattato dallo stesso
per il grande schermo. Il belga Michael R. Roskam
(Bullhead) ha ricevuto il testimone da
Neil Burger, il cui interesse, emerso nello scorso
giugno è poi sfumato, a seguito della sua partecipazione ad un
altro progetto (Divergent).
Dopo aver salvato un cucciolo
abbandonato in un bidone della spazzatura, il protagonista di
Animal Rescue diventa oggetto della persecuzione del precedente
proprietario dell’animale, non proprio sano di mente; come se non
bastasse, in seguito si ritrova anche invischiato in una
cospirazione criminale.
Il progetto è portato avanti da Fox
Searchlight e Chernin Entertainment; il ruolo del protagonista è
già stato offerto a Tom Hardy, ma al momento non
vi sono ancora conferme riguardo il raggiungimento di un accordo.
Roskam nel frattempo è al lavoro sia su un episodio pilota per la
HBO che su The Tiger, adattata
dall’omonimo romanzo di John Valliant da
Guillermo Arriaga
(Babel).
Il film di Mike
Cahill, Another’s Earth, del
2011, non è stato un successo come tutti coloro
che hanno lavorato alla sua realizzazione avevano preventivato.
Tuttavia, sembra che questo bistrattato sci-fi abbia raccolto dalla
sua un piccolo manipolo di ammiratori.
Tra questi ci sarebbe
Michael Pitt, che aveva incontrato
Cahill per un caffè a Brooklyn
pochi anni fa. Ora, Cahill ha presentato pochi
giorni fa il suo nuovo film, I origins,
presso il Sunshine Theater, che narra le vicende
di uno scienziato che, studiando il funzionamento dell’occhio
umano, effettua una scoperta sensazionale. Sembrerebbe che
Cahill abbia rimuginato da parecchio tempo su
questo film, indeciso se lavorarci su, oppure no.
E proprio grazie al
legame di amicizia che li unisce, Pitt ha ottenuto
la parte dello scienziato. Lo stesso Pitt ha
recentemente dichiarato: “Ho lavorato con un sacco di registi
affermati, così ho voluto lavorare con qualcuno più giovane, un
aspetto importante, visto ciò che sta accadendo nel mondo del
cinema in questo momento…Ho sempre voluto interpretare il ruolo di
uno scienziato. E’ stato per molto tempo il mio piccolo
segreto.”
Dopo la prima,
Cahill e i suoi ammiratori-celebrità, tra cui
Jason Reitman, Zosia Mamet,
Jonathan Ames, Josh Pais e
Mackenzie Davis, si sono rinchiusi nell’hotel
Bowery, dove hanno festeggiato con champagne,
salumi,molti piccoli panini e gelato al biscotto.
Alla presentazione della serie TV, Boardwalk Empire del regista
Terence Winter (I Soprano), al Festival del Cinema di Roma, c’era
Michael Pitt (The Dreamers di Bertolucci) il quale può dire poco
del suo personaggio Jimmy Darmody, per non svelare segreti della
serie: “Il mio Jimmy Darmody è un ragazzo che tornato dalla Grande
Guerra, si guarda in giro e nota come i suoi coetanei hanno già
trovato la strada del successo mentre lui ancora tentenna; il
lavoro non c’è e la strada malavitosa sembra la più
abbordabile”.
Michael Pitt prenderà parte a The
First, biopic dedicato all’attrice Mary Pickford, stella di prima
grandezza della Hollywood dei tempi del muto, che non solo
contribuì alla definizione stessa del concetto di star
hollywoodiana, ma andò oltre il grande schermo, contribuendo a
fondare la United Artist assieme a personaggi del calibro di
Charlie Chaplin, Douglas Fairbanks e D.W. Griffith. Il film,
scritto e diretto da Jennifer DeLia, utilizzerà alcune rare
riprese, concesse dalla Pickford Foundation, Michael Pitt
interpreterà Owen Moore, primo marito della protagonista il cui
ruolo sarà affidato a Lily Rabe (American Horror Story).
Il film narerrà l’ascesa
dell’attrice, canadese di nascita, nel firmamento hollywoodiano,
che le valse l’appellativo di ‘la fidanzatina d’America’, fino alla
sua entrata nella ‘stanza dei bottoni’ con la fondazione della
United Artist, soffermandosi anche sulla sua vita sentimentale:
l’attrice diede scandalo avviando una relazione con Douglas
Fairbanks mentre era ancora sposata col primo marito; per il ruolo
dell’attore si era fatto inizialmente il nome di Jude Law, ma in
seguito non sono arrivate conferme. L’avvio delle riprese è
previsto per il 2013.
Dopo una lunga gavetta,
Michael Peña è oggi un attore apprezzato da
critica e pubblico, capace di destreggiarsi tra prodotti
commerciali, piccoli film indipendenti e opere d’autore. Sempre
pronto a reinventarsi, Peña ha saputo conquistare il cinema
hollywoodiano anche grazie alla sua simpatia, che sa perfettamente
riportare in molti dei ruoli da lui ricoperti.
Ecco 10 cose che non sai di
Michael Peña.
Michael Peña carriera
1. I film. Il
debutto cinematografico dell’attore avviene nel 1994, con il film
indipendente Un orsetto per amico. Successivamente prende
parte a Star Maps (1997), Fuori in 60 secondi
(2000), The Calcium Kid (2004), Crash – Contatto
fisico (2004), e Million Dollar Baby (2004), dove
recita accanto a Clint Eastwood, Morgan
Freeman e Hilary Swank. Da qui la sua
fama cresce, e partecipa a importanti film come Babel
(2006), World Trade Center (2006), Leoni per
agnelli (2007), My Son, My Son, What Have You Done
(2009), End of Watch – Tolleranza zero (2012), Gangster
Squad (2013), American
Hustle (2013), Fury (2014),
Ant-Man
(2015), The Martian
(2015), Collateral
Beauty (2016), Ant-Man and the
Wasp (2018), Extinction (2018), Il corriere – The
Mule (2018) e Dora e la città perduta (2019).
2. Le serie TV.
Particolarmente ricca è anche la carriera televisiva dell’attore,
che negli anni ha preso parte a serie come Pacific Blue
(1996), Profiler – Intuizioni mortali (1999),
Felicity (2000), The Twilight Zone (2003), ER
– Medici in prima linea (2003), The Shield (2005),
Gracepoint (2014) e Narcos: Messico (2018), dove
interpreta l’agente DEA Enrique Camarena.
Michael Peña Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 265 mila
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie scattate in momenti di svago, ma non mancano anche foto
tratte dai set a cui l’attore prende parte o foto promozionali dei
suoi futuri progetti.
Michael Peña moglie
4. E’ sposato.
L’attore è sposato dal 2006 con Brie Shaffer. La coppia ha avuto un
figlio nel 2008, chiamato Roman. Dalla nascita del figlio l’attore
ha alternato film complessi a film di maggiore intrattenimento,
desideroso di poter mostrare al figlio il suo lavoro.
Michael Peña Ant-Man
5. Ha un ruolo nel film
Marvel. Tra i personaggi
più amati del cinecomic con protagonista Paul
Rudd, vi è quello di Louis, interpretato da Michael
Peña. L’attore si è dichiarato entusiasta dell’arco narrativo
intrapreso dal personaggio, che se nel primo film era un piccolo
criminale, nel sequel del 2018 inizia a diventare una persona
migliore, alla ricerca di un proprio posto nella società.
Michael Peña Narcos: Messico
6. Ha avuto difficoltà a
interpretare il personaggio. L’attore ha indicato il ruolo
dell’agente DEA Camarena come uno dei più difficili della sua
carriera. L’attore si è trovato a dover interpretare un simbolo
della lotta contro i cartelli messicani, e la mancanza di fonti di
prima mano ha reso difficile scoprire la vera personalità
dell’agente.
7. Ha studiato la storia del
Paese. Peña è figlio di immigrati messicani, e ha
dichiarato che prendere parte alla serie gli ha permesso di
studiare meglio il Paese dal quale i suoi genitori sono emigrati.
Si è inoltre dichiarato stupito del modo in cui i film americani
raffigurino i messicani, secondo quella che per lui è una
rappresentazione non veritiera.
Michael Peña Netflix
8. E’ protagonista di un
nuovo prodotto Netflix. Dopo essere stato protagonista
della serie Narcos: Messico, prodotto originale Netflix,
l’attore tornerà nuovamente sulla celebre piattaforma streaming con
il film Extinction, horror fantascientifico dove Peña
interpreta un uomo tormentato dal sogno ricorrente di perdere la
sua famiglia.
Michael Peña patrimonio
9. Ha raggiunto ottimi
guadagni. Superati gli anni di gavetta, l’attore ha
raggiunto in fretta il successo, e grazie ai suoi numerosi ruoli in
film e serie di grande rilievo, ha raggiunto un patrimonio stimato
di 12 milioni.
Michael Peña età e altezza
10. Michael
Peña è nato a Chicago, nell’Illinois,
Stati Uniti, il 13 gennaio 1976. L’altezza complessiva dell’attore
è di 170 centimetri.
In occasione dell’arrivo in
streaming di Tom & Jerry, ecco cosa ha raccontato
Michael Peña sulla sua esperienza nel film di
Tim Story, targato Warner.
Tom & Jerry, il
film diretto da Tim Story con i due iconici rivali protagonisti in
un’avventura inedita, arriva in Italia in esclusiva digitale da
giovedì 18 marzo, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium
su tutte le principali piattaforme digitali.
Tom &
Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia
Addams”), Michael Peña, (“Cesar Chavez”, “American Hustle”,
“Ant-Man”), Colin Jost (“Single ma non troppo”,
“Saturday Night Live”), Rob Delaney (“Deadpool 2”,
“Fast & Furious: Hobbs & Shaw”), Pallavi Sharda
(“Lion”), Jordan Bolger (“Peaky Blinders”), Patsy
Ferran (“Darkest Hour”), Nicky Jam (“Nicky Jam: El
Ganador”), Bobby Cannavale (“The
Irishman”, “Ant-Man and the Wasp”), Lil Rel Howery (“Judas and
the Black Messiah”, “Angry Birds 2 – Nemici amici per sempre”), e
Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers
3”).
Michael
Pena è entrato nel cast di The
Vatican Tapes,film che possiede
dettagli ancora troppo scarni per creare aspettative consistenti,
ma vanta una trama che, se sviluppata a dovere, potrebbe uscire
dall’alone di banalità che per ora la contraddistingue. Sappiamo
solo che viene ritrovato un nastro segreto in Vaticano
contenente il video di un esorcismo andato a finire male e da
lì seguiranno eventi poco piacevoli. Un horror/thriller esoterico
per definirlo con le informazioni che abbiamo ora.
L’attore di origini
messicane Pena, reduce dal doppiaggio
del film d’animazione Turbo, che ancora deve uscire, ma anche dal
corale Gangs of Squad e da
End of Watch – Tolleranza Zero. Un
periodo molto prolifico e impegnato. Nel film dovrebbe interpretare
tale Padre Lozano.
Il film sarà diretto
da Mark Neveldine, già co-regista,
insieme a Brian Taylor, di Crank e
Ghost Rider – Spirito di
Vendetta. Nel cast sono già presenti
anche Djimon Hounsou, Dougray Scott, Kathleen
Robertson, Peter Andersson, John Patrick Amedori e Alex
Sparrow.
The Vatican
Tapes dovrebbe arrivare nel 2014, ma non si conoscono
date ufficiali visto che è ancora in fase di pre-produzione.
Dalle formiche a…topi e gatti:
Michael Peña “lascia” momentaneamente l’universo
Marvel di Ant-Man
per interpretare l’antagonista principale di Tom e
Jerry, nuovo adattamento cinematografico dei classici
d’animazione targati Hanna-Barbera affidato alla regia di
Tim Story (I Fantastici 4, Un poliziotto
ancora in prova).
A confermare la notizia è Deadline,
ricordando che nel cast è stata già confermata
ChloeGrace Moretz nei panni di
Kayla, la ragazza che lavorerà nell’elegante Park Hotel gestito
proprio dal personaggio di Peña. Terrorizzata dalla presenza di un
topolino nell”edificio, Jerry, assumerà il gatto Tom per
sbarazzarsene.
Vi ricordiamo che la
serie di cortometraggi originale nasce nel 1940 dalle menti
creative di William Hanna e Joseph Barbera e segue l’accesa e
divertente rivalità tra i due protagonisti.
Tra i più popolari e
acclamati prodotti d’animazione, vanta nel palmares sette oscar al
miglior corto eguagliando così le Sinfonie Allegre della Walt
Disney Studios. Nel tempo sono stati diversi gli episodi al centro
di accese polemiche, soprattutto per gli stereotipi razziali che
riguardavano la rappresentazione del personaggio nero ricorrente
Mammy Due Scarpe, o un tema controverso come quello del
cannibalismo.
Michael Pena è
entrato a far parte del cast di Nelle Pieghe del Tempo,
l’adattamento dell’omonimo romanzo di Madeleine L’Engle. A dirigere il
film c’è Ava DuVernay mentre vedremo
Peña di nuovo nel MCU alfianco di Paul
Rudd in Ant-Man and the Wasp.
Oltre a Michael
Peña, il cast del film prevede Chris Pine
e Storm Reid, con Oprah Winfrey (che con
la DuVernay aveva già lavorato proprio nel sopracitato
Selma), il premio Oscar Reese Witherspoon
(Walk the Line, Wild) e Mindy Kaling
(The Mindy Project, The Office).
Nelle
pieghe del tempo è il primo di quattro romanzi, la
serie si intitola Time Quartet e gli altri romanzi
della tetralogia si intitolano: A Wind in the Door, A
Swiftly Tilting Planet e Many Waters. Nel
1989 Madeleine L’Engle ha pubblicato
An Acceptable Time, che è considerato un quinto
libro della stessa serie, anche se ambientato diverse generazioni
dopo i primi quattro.
Chris
Pine smentisce un insistente rumor su Wonder Woman
Meg Murry, una ragazza di
quattordici anni, è considerata dai suoi coetanei e dai suoi
insegnanti una ragazza dal carattere irascibile e stupida, e a
scuola non si inserisce bene. La sua famiglia riconosce i suoi
problemi come una mancanza di maturità emozionale, ma la considera
anche capace di grandi cose. La sua famiglia è composta dalla sua
bellissima madre scienziata; da suo padre, anch’egli scienziato
scomparso misteriosamente; dal fratello di cinque anni, Charles
Wallace Murry — un super genio in erba – e da Sandy e Dennys Murry,
i due gemelli atleti di dieci anni.
Il libro incomincia con “Era una
notte buia e tempestosa”, un’allusione alle parole iniziali nel
romanzo Paul Clifford di Edward George Bulwer-Lytton scritto nel
1830. Dopo un’altra brutta giornata di scuola Meg, non riuscendo a
dormire si ritrova con il fratello Charles e la madre in cucina a
bere latte. Vedono nel cortile una strana vecchia signora che
sembra essersi persa, la fanno entrare per scaldarsi, perché nevica
e inizia la conoscenza con la signora Cose’, una donna eccentrica,
venuta ad abitare da poco in una casa loro vicina. Charles aveva
già precedentemente fatto la sua conoscenza. Dopo aver asciugato i
suoi piedi e dopo aver fatto uno spuntino di mezzanotte con
Charles, Meg e la loro madre la signora Cosè inizia a dire a una
già perplessa Dr. Murry che “esiste davvero una cosa tipo il
TESP-ACT”. Subito dopo ciò Meg e Charles incontrano un ragazzo di
nome Fort Calvin, anche lui dotato di un’intelligenza molto pronta
e sveglia. È un ragazzo di ceto sociale elevato, che sebbene sia
uno stereotipo del “grande ragazzo del campus” risulta essere
entusiasta di unirsi ai ragazzi per incontrare più lontano la
signora Cosè e le sue ugualmente eccentriche amiche signora Chi e
Quale.
Cosè, Chi e Quale risultano essere
creature trascendentali che trasportano Meg, Charles Wallace, e
Calvin per le galassie con il TESP-ACT, che viene definito simile a
“piegare” il tessuto dello spazio e del tempo. Le tre signore
rivelano ai ragazzi che la galassia sta per essere conquistata da
una nuvola oscura, che è la visibile manifestazione del male. Il
padre scomparso di Meg stava lavorando per un progetto segreto del
governo per ottenere un viaggio più veloce della luce attraverso il
TESP-ACT, e accidentalmente finisce su Camazotz, un pianeta alieno
che è all’interno della nuvola del male. I ragazzi scoprono anche
che la Terra è parzialmente coperta dall’oscurità, sebbene grandi
figure religiose, filosofi, artisti stiano combattendo contro di
essa. Insieme con il fatto che la signora Cosè era una stella che
ha smesso di essere una stella per salvare la Terra dal controllo
dell’oscurità. I ragazzi giungono a Camazotz e salvano il padre di
Meg che è stato imprigionato da un malvagio cervello senza corpo
con potenti poteri telepatici, che gli abitanti di Camazotz
chiamano “IT”. Charles Wallace è mentalmente chiamato da IT, ed è
lasciato indietro quando gli altri scappano facendo un TESP-ACT
attraverso la Cosa Nera e arrivano ad un pianeta abitato da bestie
che non hanno la vista, ma sono dotate di intelligenza. Dopo un
breve periodo di recupero, Meg è mandata indietro da sola su
Camazotz essendole stato detto che è l’unica ad avere il potere per
salvare Charles Wallace. Confrontandosi con IT, Meg si rende conto
che può liberare suo fratello amandolo intensamente, perché l’amore
è un’emozione che IT, nella sua malvagità non può capire. Charles
Wallace viene liberato e tutti ritornano sulla Terra.
È il 1978 quando gli spettatori dei
cinema statunitensi si ritrovano a seguire gli spostamenti di un
personaggio non meglio identificato. Condividendo il proprio punto
di vista con il pubblico in sala, questi lo conduce attraverso le
stanze di una silenziosa abitazione. Un coltello affilato viene
preso da un cassetto, delle ripide scale vengono salite gradino
dopo gradino fino al giungere nella stanza dove si trova un’ignara
ragazza, prima vittima del mostro che ha ora un nome: Michael.
Michael Myers.
Con Halloween – La notte delle
streghe, capolavoro di John Carpenter, prende
così vita quello che tutt’oggi è uno dei più famosi e spaventosi
personaggi del cinema horror. Energumeno silenzioso e mascherato,
Myers è una macchina infernale, il cui unico scopo è quello di
uccidere senza pietà le proprie vittime. Protagonista di dieci film
usciti tra il 1978 e il 2018, il personaggio continua ancora oggi a
spaventare intere generazioni di spettatori. La saga a lui dedicata
non è tuttavia ancora conclusa, e Myers tornerà presto a spargere
sangue sul grande schermo.
Ecco 10 cose che non sai di
Michael Myers.
Michael Myers: i film in cui
compare
10. È il villain principale
della saga a lui dedicata. Il personaggio di Michael Myers
arriva al cinema con il film Halloween – La notte delle
streghe, con protagonista Jamie Lee
Curtis. Dato il grandissimo successo del film, nasce
una vera e propria saga horror dedicata al personaggio. Egli torna
così sul grande schermo come principale minaccia dei film
Halloween II – Il signore della morte (1981),
Halloween 4 – Il ritorno di Michael Myers (1988),
Halloween 5 – La vendetta di Michael Myers (1989),
Halloween 6 – La maledizione di Michael Myers (1995), con
Paul
Rudd, Halloween – 20 anni dopo (1998), con
Michelle
Williams, e Halloween – La resurrezione
(2002).
9. Sono stati realizzati
alcuni remake e sequel con il personaggio. Con
Halloween – La resurrezione si è conclusa ufficialmente la
serie di sequel, più o meno fortunati, del primo film. Nel 2007,
invece, ha preso vita il primo remake dell’originale del 1978.
Questo è intitolato Halloween – The Beginning, e segna un
nuovo inizio per le vicende di Michael Myers al cinema. Il film ha
poi avuto un sequel, intitolato Halloween II (2009). Nel
2018, tuttavia, con la benedizione di
Carpenter, arriva al cinema Halloween.
Questo si pone come sequel diretto dell’originale, ignorando gli
eventi di tutti gli altri film realizzati nel corso del tempo.
Questo viene annunciato come il primo capitolo di una nuova e
conclusiva trilogia, che comprenderà dunque anche Halloween Kills
(2021) e Halloween Ends (2022).
Michael Myers: gli attori del
personaggio
8. Nick Castle è il suo più
celebre interprete. Nel corso degli anni sono molti gli
attori alternatisi nei panni del personaggio. Complice anche
l’utilizzo della maschera, era infatti possibile affidarsi a
persone diverse senza che la cosa fosse troppo evidente. Il più
celebre di tutti, nonché l’originale, è però Nick
Castle. Questi venne scelto per il ruolo quasi per caso,
essendo un amico del regista trovatosi a curiosare sul set. Le
indicazioni fornitegli da Carpenter per interpretare l’assassino
furono minime, e l’attore venne pagato soltanto 25 dollari al
giorno. Castle si è però sempre dichiarato legato al personaggio, e
ne ha ripreso i panni in occasione del film del 2018.
7. È stato interpretato da
un noto wrestler. Per i film Halloween – The
Beginning e Halloween II, il ruolo di Myers è stato
interpretato dall’attore Tyler Mane. Questi è in
particolare noto per essere stato un wrestler nella federazione WCW
con il nickname Nitro. Ad oggi, con i suoi oltre 2 metri di
statura, Mane è il più alto attore ad aver dato vita al
personaggio. Venne scelto proprio per questa sua caratteristica
fisica, che permise di incutere reale timore negli altri attori del
cast.
6. Quasi ogni film ha avuto
un interprete diverso per il personaggio. Oltre a Castle e
Mane, per gli altri film della saga sono stati contattati sempre
attori diversi per dar vita al celebre assassino. Dick
Warlock lo interpreta in Halloween II – Il signore
della morte, mentre George Wilbur in
Halloween 4 e Halloween 6. Don
Shanks è invece Myers in Halloween 5, mentre in
Halloween – 20 anni dopo il personaggio è interpretato da
Chris Durand. Brad Loree gli dà
invece vita in Halloween – La resurrezione. Nei nuovi
film, invece, Castle alterna il personaggio con l’attore
James Jude Courtney.
Michael Myers: la sua
maschera
5. Vi è una buffa storia
dietro la maschera del personaggio. Avendo a disposizione
un budget estremamente ridotto, Carpenter dovette arrangiarsi in
molti modi per metter su il suo film, andando quanto più possibile
a risparmio. Fondamentale era però la scelta della maschera che
avrebbe indossato il mostro. Nell’ideare questa, Carpenter raccontò
di non essersi sprecato in riflessioni eccessivamente contorte. Il
regista si recò semplicemente in un negozio di maschere, dove ne
acquistò una del capitano Kirk, personaggio della saga di Star
Trek. Questa venne poi colorata e gli occhi furono ingranditi.
Nacque così la leggendaria e spaventosa maschera di Michael
Myers.
Michael Myers in Dead by
Daylight
4. È il personaggio di un
noto videogioco. Michael Myers compare come personaggio
giocabile nel videogioco Dead by Daylight, di genere
survival horror. Qui è possibile vestire i suoi panni alla
ricerca di sopravvissuti da uccidere brutalmente. Allo stesso
tempo, è possibile assumere anche il ruolo di Laurie Strode, la
giovane protagonista di alcuni dei film di Halloween, che
si ritrova a dover scappare dal mostro. I due personaggi sono
disponibili insieme alla mappa che riproduce la cittadina di
Haddonfield.
Michael Myers: da bambino
3. La sua malvagità ha
origini antiche. Il pubblico rimase particolarmente
sconvolto nel vedere che il terribile omicida della prima sequenza
del film del 1978 era un semplice bambino. Negli anni, tuttavia,
l’infanzia di Michael Myers si è arricchita di dettagli che hanno
permesso di ritrovare già nella sua tenera età i segni di quello
che sarebbe diventato il minaccioso omicida. Il bambino, infatti,
ha da sempre manifestato segni di squilibrio psichico, che negli
anni sono andati accentuandosi. Approfondendo la storia della sua
famiglia, si è poi scoperto che già il suo bisnonno era stato un
terribile omicida, guidato probabilmente da antiche e malvagie
forze oscure.
Michael Myers: la storia vera
2. Non è un personaggio
realmente esistito. Per quanto nell’ideazione del
personaggio Carpenter possa essersi ispirato a qualche reale serial
killer, il personaggio di Michael Myers non è realmente esistito.
Al regista venne infatti chiesto di ideare un nuovo personaggio
horror che potesse funzionare al cinema, e fu così che egli arrivò
a dar vita ad un essere apparentemente umano ma con aspetti
mostruosi e sovrumani. Per il nome del personaggio, Carpenter
scelse quello dell’omonimo distributore europeo che lo aveva
aiutato a portare in sala il suo precedente film, Distretto 13
– Le brigate della morte.
Michael Myers l’altezza del
personaggio
1. È un vero e proprio
gigante. L’altezza complessiva di Myers non è mai stata
realmente stabilita, e negli anni questa è anche parzialmente
variata in base all’interprete che ne vestiva i panni.
Nell’immaginario comune, ad ogni modo, il personaggio si è
affermato come un vero e proprio gigante, la cui altezza, anche in
relazione agli altri personaggi che lo circondano, supera
facilmente i due metri. L’imponenza di Myers è infatti il suo
aspetto più spaventoso.
Il CDA della Biennale di Venezia,
ha reso noto, attraverso un comunicato stampa, il nome del
Presidente della Giuria Internazionale della 69esima edizione del
festival di Venezia: si tratta di Michael
Mann. Regista, sceneggiatore e produttore statunitense, Michael
Mann è una delle figure più rappresentative del cinema americano
contemporaneo. Mann debutta nel 1981, nella regia, con Strade
violente, cui segue il grande successo come produttore esecutivo di
Miami Vice (1984). Il memorabile L’ultimo dei Mohicani (1992) e
l’articolato Heat-La sfida (1995), ne consacrano senza il
dubbio il talento, confermato in seguito con Alì (2001) e Nemico
pubblico-Public Enemies (2009). Da ricordare, inoltre, il suo
ruolo da produttore in Aviator (2004) ed Hancock (2008).
Michael Mann è
stato uno sperimentatore di generi nella sua carriera registica.
Americano di nascita studia alla London’s International Film School
di Londra e tornando negli States si dedica alla regia
documentaristica e alle problematiche sociali che inquadra e
analizza nei primi cortometraggi come “Jaunpuri” del 1971 e “17
Days Down the Line” del 1972. Si dedica al cinema curando la regia
di “The Jericho Mile” del 1979, con il quale vince un Emmy Award e
il premio della Director’s Guild of America per la miglior
regia.
Il film d’esordio racconta la storia
di un detenuto che corre per combattere i pregiudizi dei giudici
che non l’hanno accettato alle Olimpiadi. Realizzato e montato
senza “voce off” con Mann che lascia parlare i personaggi duri e
pieni di rabbia che cercano di ritrovare una loro dimensione nella
quotidianità del carcere, multiculturale ma forzato luogo
d’incontro. Gira il primo film “Strade Violente”
nel 1981. E’ il suo primo film proiettato in sala, dai toni
drammatici e noir, indaga sui tormenti interiori di un ladro
indeciso sulla sua vita futura perché innamorato della donna che
potrebbe cambiarlo per sempre. “La fortezza” nel
1983, è un’opera psico-thriller ambientata ai tempi del Nazismo,
nato da un adattamento di romanzo fanta-horror con sequenze di
musica rock e dialoghi filosofico-moralisti, è un film
particolarmente riuscito per gli effetti scenografici e l’ottima
cura della fotografia.
In seguito scrive la sceneggiatura
di alcuni episodi delle due serie poliziesche di successo:
“Starsky & Hutch” e “Miami Vice”
attraverso le quali riscrive completamente il concetto di serialità
introducendo anche le soundtrack caratteristiche riconoscibili dei
telefilm cult anni ’80. Ispirato da registi come Melville e Huston,
viene considerato l’erede del cinema classico dei grandi geni del
cinema:
Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Brian
De Palma. Compie il passo verso la svolta nel 1986 quando
presenta “Manhunter” tratto dal romanzo
“Red Dragon” di Thomas Harris; il film racconta
per la prima volta gli effetti che produce il male estremo
attraverso le pazzie della mente perversa e disturbata del dottor
Hannibal Lecter, psicologo-cannibale, personaggio che
passerà alla storia, pochi anni dopo, con la straordinaria
interpretazione di Anthony Hopkins ne “Il silenzio degli
innocenti”.
Nel 1992 gira “L’ultimo
dei Mohicani” trattando la guerra anglo-francese
dell’America del Nord mentre torna al noir con
“Heat” nel 1995, uno dei suoi film capolavoro, che
vede protagonisti Jon Voight, Ashley Judd con
Natalie Portman agli esordi, e per la prima
volta nella stessa scena due numeri uno della cinematografia
modiale: Robert De Niro e Al Pacino. La colonna sonora di “Heat” è da
segnalare per la sua intensità con composizioni di Elliot
Goldenthal, Brian Eno, Einstürzende Neubauten, Terje Rypdal, Moby.
Un gran bel film è “Insider – Dietro la verità”
del 1999 con
Russell Crowe, candidato all’Oscar come miglior attore
protagonista. E’ un film “da camera” che cerca di svelare i segreti
dietro le multinazionali del tabacco, gli illeciti e le truffe. Nel
2001 racconta la parabola esistenziale del pugile campione del
mondo Cassius Clay, nel film “Alì” interpretato da
un sorprendente Will Smith. Il film rivela la sensibilità e la
grandezza dell’uomo Alì che combatte contro tutto quello che non
rappresenta la sua filosofia di vita; poche sequenze con incontri
di boxe tra tutti ricordo intense sequenze hanno un potente impatto
emotivo. Su tutte le scene mi ha colpito molto il finale.
Il genere “thriller metropolitano”
lo riporta a realizzare “Collateral” nel 2004 con
Jamie Foxx e Tom Cruise. La tecnologia digitale permette a
Michael Mann di girare quasi completamente in
digitale di notte nella Los Angeles maledetta dalla criminalità.
Rappresenta la sintesi del “karma registico” di Michael
Mann che ambienta il film in taxi guidato da Foxx che è costretto a guidare per
Cruise, per la prima volta sullo schermo un killer
che non si ferma davanti a niente. Con Jamie Foxx e Colin Farrell gira il remake post anni ’80
della sua serie “Miami Vice” nel 2006 e nel 2009
con
Johnny Depp,
Christian Bale e di Marion Cotillard, gira un gran bel film
“Nemico
pubblico” biografia del criminale John Dillinger.
Michael Mann sul set di nemico pubblico
Ho notato che nel film è usata
moltissimo la steady cam per accelerare i ritmi e accrescere la
suspence, sottolineando attraverso la violenza delle scene come
nessun male si può debellare definitivamente perché l’uomo ha un
istinto “animalesco” ereditato dalla sua storia evolutiva.
Michael Mann è un regista preciso, maniacale,
pretende che gli attori siano in grado di trasformarsi nei suoi
personaggi per assorbirne tutte le caratteristiche fisiche e
psicologiche. Esige una preparazione perfetta (Will
Smith per “Alì” si allenò per un anno con il vero
allenatore di Cassius Clay, Angelo Dundee, prima di iniziare a
girare). S’ispira spesso a opere d’arte di grandi artisti come
William Blake e utilizza le riprese digitali per donare maggiore
realismo alle sue sequenze perché, come afferma lui stesso, le
riprese sono il momento dell’espressione, in cui si manifesta
prepotentemente il “potere dei conflitti” interiori e in cui si
alterna all’azione la suspence poiché spesso sono i silenzi ad
anticipare le scene più cruente e violente. Michael
Mann ha compiuto attraverso la regia quel viaggio
nell’underground della criminalità che aveva conosciuto da giovane
attraversando le strade di Chicago, abbracciando il cinema dei
maestri nella sua regia.
In Concorso, trai
grandi nomi che presenteranno i loro film a Venezia
80, c’è anche Michael Mann, regista
iconico del cinema mondiale, che porta al Lido la sua versione
della vita di un’altra icona dell’imprenditoria italiana:
Enzo Ferrari.
Interpretato da Adam Driver, il fondatore della scuderia più
amata del mondo è il protagonista di un melodramma operistico, una
storia che nelle sua estremità trova la via verso l’universale.
“Quando incontri una personalità
così forte come quella di Enzo Ferrari, più vai a
fondo, più la storia diventa universale, e ho trovato che i suoi
fortissimi contrasti interni, fossero in qualche modo un rimando a
com’è la vita nella realtà.” Ha detto Michael
Mann, per spiegare come mai ha scelto di raccontare
proprio la storia dell’imprenditore italiano.
Il film non è un biopic classico, ma
si concentra su un anno particolare della vita di Ferrari, il 1957,
momento molto delicato e particolare per la sua vita. Nelle parole
di Mann, ecco perché si è scelto di ambientare il film in quel
momento storico: “Nel 1957 molti dei conflitti che
serpeggiavano nella sua vita sono entrati in rotta di collisione:
la compagnia in bancarotta, aveva appena perso suo figlio Dino, il
suo matrimonio con Laura stava cadendo a pezzi. Ha dovuto
affrontare diversi tipi di lutto. E queste ferite hanno comunque un
che di universale. Succede in tutte le nostre vite: lutto, perdita,
amore, passione, ambizione. Sono sentimenti universali e sono stati
compressi tutti nella vita di Enzo Ferrari, in una maniera
melodrammatica, operistica quasi.”
Un lavoro da antropologo, nelle
parole di Michael Mann, che il regista ha portato
avanti immergendosi nello spazio circoscritto di Modena,
ripercorrendo ogni giorno, nella quotidianità, le tappe dello
stesso Ferrari, andando persino dallo stesso barbiere. “Il
ritratto è quello di un uomo che viveva verso il futuro, a
differenza di sua moglie che era giustamente imprigionata nel
lutto. Enzo era costantemente proiettato verso quello che sarebbe
successo, quando gli si chiedeva quale fosse l’automobile più bella
che avesse mai costruito, lui rispondeva sempre ‘la prossima’. E
l’opposizione trai due caratteri era un altro elemento di grande
interesse.”
Ricordiamo che Ferrari
ha ricevuto l’ok da SAG-AFTRA con un accordo provvisorio che
permette al cast del film di promuovere la pellicola durante lo
sciopero, e infatti Adam Driver e
Patrick Dempsey erano presenti a Venezia. Il film è
infatti prodotto da Neon e poiché si tratta di uno
studio indipendente non affiliato all’AMPTP, non
ha avuto problemi a ricevere deroghe da
SAG-AFTRA.
La produzione ha
strappato un accordo ad interim per la promozione del film, che
consentirà al cast di promuovere il film durante la sua prima al
Festival del cinema di Venezia, al New York
Film Festival e in qualsiasi altro evento in cui il film
verrà proiettato.