Dopo l’annuncio a sorpresa di
J.J. Abrams regista di Star
Wars(qui) molti fan dell’altra saga in cui il
regista è coinvolto, Star Trek si sono
allarmati per un eventuale abbandono dopo il secondo film. Oggi è
la stessa Paramount Pictures a rassicurare la
platea tramite alcune dichiarazioni sul LA Times
che confermano che Abrams rimarrà impegnato su
Star Trek e sicuramente servirà la saga
come produttore del terzo episodio già preventivato. Inoltre il
regista conferma anche il suo impegno nel franchise Mission
Impossible. Star Wars: Episodio VII è stato scritto da
Michael Arndt e uscirà nel 2015.
Vi ricordiamo che il prossimo film
Star Trek: Into Darkness uscirà nelle sale il 06
Giugno 2013. Nel cast del film Chris
Pine, Zachary Quinto, Benedict
Cumberbatch, Simon Pegg, Winona
Ryder, Zoe
Saldana Alice Eve, Ben Cross, Bruce
Greenwood, John Cho, Karl Urban, Leonard
Nimoy. Tutte le news sul film le trovate nel nostro
speciale: Star Trek 2.
J.J. Abrams, regista – tra gli altri – di
Star Wars: Il risveglio della Forza e
Star Wars: L’ascesa di Skywalker, sta attualmente
lavorando con la Warner Bros. ad una serie di progetti DC tramite
la sua società di produzione Bad Robot, in seguito ad un accordo
firmato con WarnerMedia nel 2019. Chiaramente, molti dei suoi fan
si chiedono ora se Abrams finirà anche per occuparsi della regia di
uno di questi progetti.
Di recente abbiamo appreso che non
sarà lui ad occuparsi della regia dell’annunciato reboot di
Superman che sarà scritto da Ta-Nehisi
Coates, e sembra che Abrams non abbia particolare
interesse a dirigere film che non sono basati su concept originali
(come Justice League Dark o Zatanna).
“L’opportunità di mettersi a lavoro su qualsiasi franchise
preesistente è sicuramente un’arma a doppio taglio”, ha detto
J.J. Abrams in una recente intervista con
Collider, quando gli è stato chiesto della possibilità di
dirigere uno dei progetti DC che lo vedono coinvolto al
momento.
“Sono incredibilmente grato e
orgoglioso di essere stato coinvolto in tutti questi progetti,
ovviamente”, ha aggiunto. “Tutto ciò che vedo è cosa
avrebbero potuto essere e cosa avremmo potuto fare”. Il
regista ha poi parlato della responsabilità che deriva dall’essere
“il custode temporaneo di un progetto”, suggerendo che il
suo prossimo film sarà quasi sicuramente basato su un’idea
originale. “Le poche cose su cui sto lavorando ora, come
sceneggiatore, sono idee originali. Sento solo, come regista, che
mi piacerebbe davvero che i miei prossimi progetti siano cose non
che esistono già.”
Per quanto riguarda il nuovo reboot
di Superman, sappiamo che Warner Bros. è alla
ricerca di un attore e di un regista neri: ciò conferma, dunque, le
voci secondo cui il film avrà come protagonista un Superman nero. Pare che
Ta-Nehisi Coates stia lavorando ad una versione
del personaggio molto più fedele ai fumetti originali. Inoltre,
sembra che il film non sarà ambientato nel DCEU.
J.J. Abrams e Bong Joon-ho, il
regista coreano regista di film come The Host e Mother, starebbero
preparandosi a collaborare; è solo un rumor, ma se fosse vero
sarebbe davvero una grande notizia!
J.J. Abrams è
senza dubbio l’uomo dei franchise. Il regista ha rilanciato
Mission Impossible, Star
Trek e Star Wars e, a quanto pare,
la possibilità di prendere in mano anche il franchise di
Indiana Jones non gli piace per
niente.
Parlando a CinemaBlend, Abrams ha
dichiarato che non vorrebbe mai dirigere un film sul professore,
archeologo e avventuriero: “Non credo proprio. Innanzitutto non
hanno assolutamente bisogno di me. Inoltre mi sento già abbastanza
fortunato ad aver potuto lavorare su franchise nati dalle idee
originali di altre persone, di agire come una sorta di pastore che
li guidasse e che contemporaneamente ne facesse parte. Cerco di
essere d’aiuto nel creare storie che magari un giorno qualcuno
potrà rilanciare ancora una volta. Ma l’ho fatto con Mission
Impossible, Star Trek, Star
Wars e ora anche con Westworld, anche se è un progetto del
tutto differente. Sinceramente, credo sarebbe bello lavorare su
qualcosa che ancora non esiste.”
Indiana Jones
5 arriverà al cinema il 19 luglio del 2019.
Steven Spielberg che ha diretto i
precedente quattro film della saga sarà di nuovo alla regia del
progetto che vedrà tornare anche il leggendario protagonista,
Harrison Ford. I veterani del
franchise, Kathleen Kennedy e Frank
Marshall, si occuperanno della produzione.
Alan Horn,
Presidente dei Walt Disney Studios, ha dichiarato:
“Indiana Jones è uno dei più grandi eroi della storia del
cinema. È raro avere una tale perfetta combinazione di regista,
produttori, attore e personaggi e noi non potevamo essere più
eccitati di avere quest’altra avventura con Harrison e
Steven.”
J.J. Abrams
continua con la sua Bad Robot il lavoro di
produttore e arriva da Variety la notizia che è
stato trovato un regista per il uso prossimo film, ambientato
durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si tratta di Julius
Avery, regista di Son of a Gun, che è
stato incaricato da Paramount e Bad Robot
di dirigere Overlord.
L’idea è nata da
Abrams e da Billy Ray, che ha
anche scritto la sceneggiatura, salvo poi ricevere una mano per le
“rifiniture” da Mark L. Smith (The
Revenant).
J.J. Abrams
contro i nazisti: trovato un regista per il film Bad
Robot
Siamo durante la Seconda Guerra
Mondiale: la storia segue due paracadutisti che vengono catturati
dietro le linee nemiche dopo che il loro aereo è precipitato
durante una missione per distruggere una torre radio tedesca in una
piccola cittadina della Normandia durante il D-Day. Dopo aver
raggiunto il loro obbiettivo, i due capiscono che oltre a
combattere i nazisti, devono anche affrontare una minaccia
soprannaturale, forze scatenate da esperimenti del nemico.
CORRELATI:
Half-Life: J.J.
Abrams pronto a produrre un adattamento live-action
Nuove rivelazioni sulla lavorazione
del terzo capitolo del Iron Man
3 da parte Robert Downey
Jr.Kevin Feige e
Shane Black, intervistati da
IGN.
Downey Jr, in particolare, ha
parlato del coinvolgimento di Jon Favreau e di
J.J. Abrams: il regista dei primi due capitoli,
che in questa occasione partecipa al progetto in veste di
produttore esecutivo, è sempre stato prodigo di consigli sulla
direzione da far prendere alla storia; tuttavia, a un certo punto,
il processo creativo sembrava essersi arenato, e dominava la
confusione: è stato in quest’occasione che si è chiesta una mano
anche a J.J. Abrams, il cui aiuto ha contribuito all’uscita
dall’impasse.
Black ha sottolineato la difficoltà
di dover dare vita a un terzo capitolo, dovendo raccontare e
mostrare comunque qualcosa di nuovo senza limitarsi a riprendere
quanto già visto negli episodi precedenti; anche Feige si è
soffermato sul tema, lodando peraltro il lavoro dello stesso Black:
il produttore ha spiegato come il modo di procedere sia stato
proprio quello di evitare di effettuare in continuazione confronti
coi capito precedenti: Feige ha citato l’esempio di un altro terzo
capitolo, quello di Toy Story, del tutto
diverso, soprattutto nei, toni dai precedenti.
Feige ha inoltre osservato come, in
qualche modo, l’uscita di Avengers
‘liberato’ il processo creativo del terzo Iron Man: fare qualcosa
di più di quanto visto in quel film era impossibile, e non era
nemmeno l’obbiettivo; Iron Man
3riprende invece le atmosfere della
prima metà del primo capitolo della saga, con una sorta di ritono
alle origini del personaggio, finito in una situazione critica
dalla quale potrà uscire solo usando il cervello.
Questa mattina Deadline riporta la notizia
che il regista J.J. Abrams insieme allo sceneggiatore Billy Ray ha
venduto alla Paramount Pictures l’idea per una nuova e misteriosa
avventura, ovviamente da produrre tramite la sua Bad Robot.
Durante una lunga intervista
rilasciata a People in occasione
dei Golden Globe 2017 il regista e
produttore J.J. Abrams ha potuto effettuare
un rapido bilancio della propria promettente e intensa carriera
cinematografica e televisiva, in particolare rispondendo a tono
alle velate critiche di coloro che gli hanno fatto più volte notare
come la sua particolare predisposizione a partecipare a progetti di
prequel, sequel e reboot possa essere spesso interpretata come
un’apparente mancanza di originalità e creatività.
Valutando attentamente il fatto che
quattro dei cinque film da lui diretti sinora siano progetti
seriali (Mission Impossible III, Star
Trek, Star
Trek Into Darkness e Star
Wars Il risveglio della Forza) mentre
solo Super
8 figuri come produzione
orinale, J.J. Abramsha
confessato di essere in effetti ormai stanco di lavorare su
materiali già esistenti e che dunque ritiene essere venuto il
momento di conferire un rapido cambio di rotta alla propria
carriera, abbandonando, almeno per il momento, la filosofia dei
remake, reboot, sequel e prequel. Abrams ha infatti affermato che
“mi sento incredibilmente fortunato ad avere
ottenuto il privilegio di essere coinvolto in progetti legati
a mondi cinematografici e saghe che ho amato fin da quando ero
un bambino. Ma ora non sento più il desiderio di farlo di
nuovo. Sento di aver fatto abbastanza e ora sono
entusiasta di lavorare solo su idee originali che forse
un giorno qualcuno vorrà riavviare a sua
volta“.
Ovviamente le parole
di J.J. Abramscirca la
volontà di dedicarsi da ora in avanti solo a progetti privi di una
matrice già esistente non devono essere prese come un rifiuto
categorico di quanto fatto finora, poiché, intervistato proprio a
riguardo della recente ondata di remake, reboot, sequel e prequel
che l’industria di Hollywood sembra aver messo in campo, ha
risposto: “penso che se si sta raccontando una
storia che non si muove verso il futuro, che non introduce ciò che
è rilevante e che non è la creazione di una nuova mitologia o
una sua estensione, alla fine un rifacimento completo sotto
forma di reboot o di remake viene percepito come un errore.
In media ci sono storie che sono durate per secoli. E non è
raro, credo, per le storie raccontate dal cinema, ma penso che
bisogna sempre essere ricettivi e pronti ad adattarsi. Non si può
semplicemente realizzare il rifacimento qualcosa solo per il
gusto di rifarlo alla stessa maniera“.
Al momento non ci sono ancora
notizie certe circa la natura del “progetto originale” a
cui J.J. Abramssarebbe
intenzionato a lavorare per il prossimo futuro, poiché al momento
il regista/produttore si torva coinvolto nel pieno del rilancio del
franchise di Cloverfieldcon
l’ambizioso progetto di God
Particle. Molti tuttavia confidano che la prossima
fatica di Abrams potrebbe riguardare la fantascienza, genere che
egli ha già dimostrato di gestire e masticare con una certa
continuità e disinvoltura.
Foto Credits: Gage Skidmore
from Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0 , via
Wikimedia Commons
Quest’anno tra i film candidati
all’Oscar ci sono due biopic dedicati agli scienziati,
The Imitation Game sulla figura di
Alan Turing e La teoria del
tutto sulla vita di Stephen
Hawking. Non sorprende quindi la notizia che
J.J. Abrams, attraverso la sua società di
produzione Bad Robot e in collaborazione con la
Paramount Pictures, sia al lavoro su un biopic
dedicato a Thomas Alva Edison, inventore della
lampadina e di molto altro, ma anche astuto industriale senza
scrupoli. Secondo le prime informazioni il film ritrarrebbe
Edison come un genio eccentrico e dal carattere
scontroso.
Il progetto di
Abrams, che al momento non ha ancora un regista,
arriva a scontrarsi con quello messo in cantiere dalla
Weinstein Company che racconterà della rivalità
tra ThomasEdison e
George Westinghouse. Quale biopic arriverà per
primo nelle sale?
Dopo Triple
Frontier, per il quale sono in
trattative Johnny Depp e Tom
Hanks, il regista J.C. Chandor ha un
nuovo progetto all’orizzonte: lo sviluppo del remake in lingua
inglese del thriller austriaco del 2010 Il rapinatore –
The Robber diretto da Benjamin
Heisenberg, film che fu in cartellone del Festival di
Berlino del 2010 e fu protagonista della stagione dei premi in
Austria.
Chase Palmer sarà
responsabile dell’adattamento dello script di Benjamin
Heisenberg e Martin Prinz, autore
del libro omonimo ispirato alla storia vera di Johann
Rettenberger, maratoneta che affianca all’attività
sportiva anche quella di rapinatore di banche.
J.C. Chandor
produrrà il remake diIl rapinatore – The
Robber insieme a Neal
Dodson, Anna Gerb e FilmNation,
riunendo il team dei due precedenti lavori del regista
americano: All is Lost – Tutto è
perduto eA
Most Violent Year, che uscirà nelle
sale italiane con il brutto titolo
di 1981: Indagine a New
York il prossimo 4 febbraio.
Il regista di All is
Lost – Tutto è perduto, J.C. Chandor, sta
collaborando con la casa di distribuzione A24 per produrre e
possibilmente dirigere l’adattamento cinematografico di
Liar’s Ball di Vicky
Ward. Il libro racconta la storia del General Motors
Building di New York, da prima che fosse costruito fino ad oggi. La
complessa vicenda dello scontro tra i titani dell’industria per uno
dei gioielli immobiliari di New York. Gran parte del racconto nel
libro si concentra su Harry Macklowe e sulle sue battaglie mirate a
possedere e sviluppare il GM Building durante gli anni ’90 e
2000.
Il regista
afferma: “Gli edifici commerciali a New York mi affascinano da
sempre, al punto che una volta ho preso la licenza di broker. La
storia che Vicky ha catturato attraverso un’incessante ricerca e
numerose interviste, esplora il dramma e la natura romantica
degli edifici in una città che ha continuato a spingersi sempre più
vicino al cielo ogni anno che passa.”
Alla sceneggiatura l’ex
corrispondente MTV Gideon Yago, (già autore per la
fortunata serie The Newsroom), al momento al
lavoro sull’adattamento dal romanzo originale. Questo segna un
cambio di direzione per Chandor, che ha scritto
tutti e tre i suoi precedenti film da sé. Zachary Quinto sarà produttore esecutivo.
Continuiamo a esplorare l’universo
televisivo di Manifest e oggi parliamo
di J.R. Ramirez, interprete del detective
Jared Vasquez nella serie della NBC.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su J. R. Ramirez,
sulle sue origini, la sua vita privata e professionale.
J. R. Ramirez film e serie tv
10. Nato l’8
ottobre del 1980 a Matanzas, nella splendida Cuba, J. R. Ramirez si
trasferisce con la famiglia negli States, e precisamente a Tampa,
in Florida, quando è appena un bambino.
La sua carriera d’attore, tuttavia,
comincia relativamente tardi, nel 2008 quando ottiene un primo
piccolo ruolo nella serie tv House of Payne, una
sorta di sit-com familiare, in cui compare in un arco di 10
episodi.
9. Negli anni
successivi oltre a continuare la sua carriera in tv, Ramirez,
comincia a sperimentare con il cinema. Nel 2010 partecipa alla
realizzazione del film I Will Follow, scritto e
diretto da Ava DuVernay.
I Will Follow è un
film indipendente e low budget che racconta la storia di Maye
(Salli Richardson-Whitfield), un’artista molto
apprezzata e conosciuta, che prende una pausa dal lavoro per
prendersi cura di sua zia malata, Amanda (Beverly
Todd).
Dopo la morte della zia, Maya
lascia la casa che ha condiviso per tanto tempo con Amanda e per
lei comincia un periodo di intensa riflessione, sulla sua carriera,
sulle sue relazioni, sul suo passato e soprattutto sul suo
futuro.
8. Dal 2010 al
2013 partecipa al film The Coalition (2012) e alle
serie tv Hacienda Heights (2010),
24 (2010), Amiche Nemiche (2012),
90210 (2013) e Emily Owens M.D.
(2013).
J. R. Ramirez in Power
7. Nel 2014 J. R.
Ramirez viene scelto per entrare a far parte del cast della nuova
serie tv di Starz, dal titolo
Power.
Creata da Courtney Kemp
Egboh e prodotta da Curtis Jackson – in
arte 50 Cent – per il network Starz, la serie
racconta la storia di James St. Patrick (Omari
Hardwick), proprietario di un locale notturno di New York
con una doppia vita. James, infatti, oltre a gestire il night club
è anche il più importante boss dello spaccio di droga della
città.
Dovendo gestire due attività molto
redditizie e essendo costretto a guardarsi le spalle continuamente,
James sembra essere intenzionato a cambiare vita e a lasciare il
controllo dello spaccio al migliore offerente. Ma presto si renderà
conto che voltare pagina non è poi così facile come sembra…
Nella serie Power, J. R.
Ramirez interpreta Julio Antonio
Romano, ex membro della gang Toros Locos e braccio
destro di Tommy Egan e James St. Patrick prima che quest’ultimo
lasciasse il business della droga. Il suo personaggio, introdotto
nella prima stagione, fa il suo debutto nell’episodio pilota della
serie dal titolo “Not Exactly How
We Planned”, e diventa regular a partire
dalla seconda stagione.
Power, serie
tuttora in corso, fa il suo debutto su Starz nel
2014 e ad oggi conta al suo attivo 6 stagioni e
ben 63 episodi.
J. R. Ramirez in Arrow
6. Grazie al
successo ottenuto con la serie Power, nel 2014 J. R.
Ramirez entra a far parte del cast della serie Arrow.
Creata da Greg
Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew
Kreisberg, Arrow è
una serie della CW basata sul
personaggio di Freccia Verde dei fumetti della
DC Comics. La serie, la prima del cosiddetto
universo televisivo di Arrowverse, ha
dato vita negli anni ad alcuni spinoff di successo
come The
Flash, Legends of
Tomorrow, Supergirl, Black
Lightining, Batwomane Stargirl. A queste bisogna
aggiungere la serie Superman and Lois,
ancora in fase di lavorazione.
La serie è incentrata tutta sul
personaggio di Oliver Queen (Stephen
Amell) che, dopo anni passati da solo su di un’isola
deserta, torna nella sua città natale, Starling City, e comincia
una doppia vita; di giorno è il miliardario Oliver Queen e di notte
si trasforma in Green Arrow, il giustiziere mascherato.
https://www.youtube.com/watch?v=PN6ZBUODak8
Dopo il suo
isolamento forzato, Oliver adesso è deciso a esaudire esaudire
l’ultimo desiderio di suo padre, ovvero quello di salvare Starling
City punendo tutti coloro che stanno contribuendo al suo declino.
Green Arrow seguirà una lista di nomi lasciatagli dal padre, nemici
che dovrà sconfiggere con l’aiuto di alcuni fidati amici…
Nella serie J. R.
Ramirez interpreta Ted Grant, un bravissimo
boxer nonché proprietario della palestra Wildcat Gym.
Conosciuto nel circuito della boxe con il soprannome di
Wildcat o di The Starling
Southpaw, è stato per tre anni un vigilante notturno,
proprio come Arrow, nella zona malfamata di The
Glades di Star City. Nello stesso periodo è inoltre stato
il mentore di Isaac Stanzler e di Laurel
Lance.
Il personaggio di Ted Grant compare in un
arco di quattro puntante di Arrow, la 3×03 “Corto
Maltese”, la 3×05 “The Secret Origin of Felicity
Smoak”, la 3×06 “Guilty” e la
3×12 “Uprising”.
J. R. Ramirez Jessica Jones
5. Dopo aver
sperimentato, grazie ad Arrow, l’universo della
DC Comics, J. R. Ramirez cambia squadra e si
trasferisce alla Marvel, accettando una
parte nella famosa e fortunatissima serie Jessica
Jones.
Creata da Melissa
Rosenberg per Netflix, la serie è basata sulla serie di
fumetti della Marvel Comics e racconta delle avventure di
Jessica Jones (Krysten Ritter), una ex supereroina
che, dopo la fine della sua carriera, decide di aprire un’agenzia
investigativa per aiutare le persone ma soprattutto i supereroi in
difficoltà.
Quella di Jessica Jones, inoltre, è
solo la seconda in ordine cronologico di una lunga serie di show
sui cosiddetti Defenders della Marvel. Abbiamo,
infatti, Marvel’s Daredevil, Marvel’s
Jessica Jones, Marvel’s Luke Cage,
Marvel’s Iron Fist, Marvel’s The
Defenders, Marvel’s The Punisher,
Marvel’s Runaways e Marvel’s Cloak &
Dagger.
Nella serie J. R.
Ramirez interpreta Oscar
Arocho, vicino di casa di Jessica, nonché
sovrintendente dell’intero edificio. Dopo un inizio un po’
burrascoso, Jessica aiuta Oscar a salvare suo figlio e tra i due
nasce una bella amicizia. Oscar inizia quindi ad aiutare la sua
bella e coraggiosa vicina a risolvere alcuni dei suoi casi più
difficili; ma passando tanto tempo insieme, l’amicizia tra i due
ben presto si trasforma in qualcosa di più profondo.
La serie Jessica
Jones è andata in onda dal 2015 al 2019 per 3
stagioni e 39 episodi. Il personaggio di
Oscar
Arocho compare in un arco di 11 puntate:
2×01 “AKA Start at the
Beginning”
2×02 “AKA Freak
Accident”
2×03 “AKA Sole
Survivor”
2×04 “AKA God Help the
Hobo”
2×05 “AKA The
Octopus”
2×06 “AKA
Facetime”
2×08 “AKA Ain’t We Got
Fun”
2×09 “AKA Shark in the
Bathtub, Monster in the Bed”
2×10 “AKA Pork
Chop”
2×13 “AKA
Playland”
3×02 “AKA You’re
Welcome”
J. R. Ramirez in Manifest
4. Ma il successo
vero per J. R. Ramirez arriva nel 2018 quando
entra a far parte del cast della nuova serie della
NBC, dal titolo Manifest.
Manifest è una serie tv
sci-fi mistery thriller ideata da Jeff
Rake per il network
della NBC. Andata in onda per la prima
volta negli States nel settembre 2018, la serie è sbarcata in
Italia nel 2019 su Canale 5.
La serie racconta della famiglia
Stone, di ritorno dalle vacanze in Giamaica, vittima di uno strano
incidente. A causa di un problema tecnico, i membri della famiglia
si separano prendendo voli differenti. Nel primo volo ci sono Ben
(Josh Dallas)
e Michaela (Melissa
Roxburgh), fratello e sorella, e Cal (Jack
Messina), figlio di Ben. Sul secondo volo, invece, ci sono
Steve (Malachy Cleary) e Karen (Geraldine
Deer), genitori di Ben e Michaela, Grace (Athena
Karkanis), moglie di Ben, e Olive (Luna
Blaise), figlia di quest’ultima e gemella di Cal.
https://www.youtube.com/watch?v=LjsFg7e-ffk
Mentre il volo con a bordo Steve,
Karen, Grace e Olive atterra senza problemi, il Volo
828 con a bordo, Ben, Michaela e Cal scompare dai radar. Le
autorità cominciano a indagare ma, dopo settimane di ricerche, i
passeggeri del Volo 828 vengono dati ufficialmente per
dispersi.
A metà del viaggio, il volo di Ben,
Cal e Michaela incontra una terribile turbolenza che li accompagna
fino all’atterraggio a New York. Ma una volta scesi dall’aereo,
fanno una scoperta sconcertante; mentre per loro il volo è durato
poche ore, nel resto del mondo invece sono passati
cinque anni dal decollo.
3. Nella serie,
attualmente in corso d’opera, J. R. Ramirez
interpreta Jared Vasquez, detective della NYPD,
nonché ex fidanzato di Michaela. Manifest,
arrivata a 2 stagioni e 29
episodi, è stata rinnovata per una terza
stagione che probabilmente arriverà tra il 2020 e il 2021.
J. R. Ramirez e Melissa
Roxburgh
2. Capita spesso
che attori, ‘costretti’ a lavorare spalla a spalla per mesi sullo
stesso set, alla fine sviluppino legami che vanno ben oltre la
semplice amicizia o stima professionale. E’ questo il caso di
J. R. Ramirez e Melissa Roxburgh che da poco hanno
dichiarato di essere una coppia anche nella vita
reale.
Nella serie
Manifest, J.R. e Melissa interpretano
Michaela Stone e Jared Vasquez, fidanzati
ufficialmente, i cui piani matrimoniali vengono interrotti
bruscamente dalla tragica sparizione del volo 828. Credendo,
infatti, che Michaela sia morta, Jared dopo poco più di un anno,
inizia a frequentare Lourdes (Victoria Cartagena),
migliore amica di Michaela, con la quale poi convola a nozze.
Ma se nella serie il loro è un
amore difficile e tormentato, nella vita reale il rapporto tra J.R
e Melissa è di tutt’altra natura. Pare infatti che i due siano
pazzo l’uno dell’altra e che stiano vivendo una storia d’amore
molto intensa e passionale. [Fonte: Page
Six]
J. R. Ramirez curiosità
1. A differenza
della maggior parte dei suoi colleghi, J. R. Ramirez è una persona
molto riservata. Nonostante sia abbastanza attivo sui social,
l’attore non ama condividere ogni aspetto della sua vita privata.
Tuttavia siamo riusciti a scovare alcune curiosità su J. R. che
riguardano la sua sfera privata e professionale.
Grazie alle sue origini cubane, J.
R. sa parlare fluentemente sia l’inglese che lo
spagnolo. Inoltre, avendo vissuto tra Florida e
California per quasi tutta la sua vita, l’attore ama il
caldo e l’estate e adora fare sport
all’aperto.
Si definisce una persona molto
leale nei rapporti interpersonali e sul lavoro è
estremamente professionale. Ha sempre voluto
recitare, sin da bambino, e tra i suoi miti c’è Gary
Oldman, un attore di grande spessore, la cui bravura
spera un giorno di poter raggiungere.
Tra le sue grandi passioni, oltre
lo sport, ci sono Batman e la DC
Comics e il suo cagnolino Freddie, un
piccolo Havanese-Schnauzer adottato da un rifugio qualche
anno fa.
Purtroppo J. R. Ramirez non
è su Instagram ma, se volete essere sempre aggiornati
sulla sua vita privata e professionale, vi consigliamo di seguire i
suoi account Twitter e
Facebook.
Noto inizialmente come caratterista,
J. K. Simmons è oggi un acclamato attore,
particolarmente prolifico tanto al cinema quanto in televisione.
Resosi celebre grazie ad alcuni cinecomic di successo, Simmons ha
poi saputo conquistare pubblico e critica con personaggi tanto
brillanti quanto iconici.
Ecco 10 cose che non sai di
J. K. Simmons.
J. K. Simmons: i suoi film e le
serie TV
1. Ha preso parte a numerosi
lungometraggi. L’attore esordisce al cinema nel 1994 con
il film C’eravamo tanto odiati, per poi recitare in
celebri pellicole come Celebrity (1998), Le regole
della casa del sidro (1999), Gioco d’amore (1999) e
Spider-Man
(2002), con cui diventa popolare per il personaggio di J. Jonah
Jameson. Riprende il ruolo in Spider-Man 2 (2004) e
Spider-Man 3 (2007), per poi recitare in Juno (2007),
Burn After Reading (2008), Tra le nuvole (2009),
Jennifer’s Body (2009), e Jobs (2013). Nel 2015
ottiene la consacrazione grazie al suo ruolo nel film Whiplash, con
cui vince numerosi premi. Negli ultimi anni ha poi preso parte ai
film The
Accountant (2016), La La
Land(2016), 2 gran figli di… (2017),
L’uomo di neve (2017), Justice
League (2017), The Front Runner (2018), City of
Crime (2019) e Spider-Man: Far From
Home (2019), dove appare in un breve cameo.
2. Ha lavorato in numerose
serie TV. L’attore si fa conoscere anche sul piccolo
schermo grazie al suo ruolo nella serie Law & Order – I due
volti della giustizia (1996-2010), ma recita anche in alcuni
episoodi di Law & Order- Unità vittime speciali
(2000-2001), E.R. – Medici in prima linea (2004) e The
Closer (2005-2012). Negli ultimi anni ha preso invece parte a
Family Tools (2013), Growing Up Fisher (2014) e
Counterpart (2017-2019).
3. Ha una lunga carriera da
doppiatore. Nel corso della sua carriera Simmons ha
prestato la sua voce per alcune celebri serie animate, tra cui
Justice League (2004-2006), I
Simpson (2006-2019), Kim Possible (2007), La
leggenda di Korra (2012-2014), Ultimate Spider-Man
(2012-2015), e BoJack Horseman (2014-2019). Ha inoltre
partecipato al doppiaggio dei film d’animazione Alieni in
soffitta (2009), Megamind (2010), Kung Fu Panda
3 (2016), Zootropolis (2016) e Klaus – I segreti
del Natale (2019), dove è la voce proprio di Klaus.
J. K. Simmons è un premio
Oscar
4. Ha vinto l’ambito
premio. Nel 2015 l’attore viene nominato ai premi Oscar
come miglior attore per il suo ruolo nel film Whiplash.
Qui ha infatti interpretato Terrence Fletcher, spietato e esigente
direttore d’orchestra, che spingerà il protagonista oltre i limiti
pur di ottenere la performance desiderata. L’attore ha in seguito
vinto l’ambito premio, consacrandosi agli occhi dell’industria.
J. K. Simmons in La La Land
5. Ha una piccola parte nel
film. Nel film La La Land, l’attore torna a
collaborare con il regista Damien Chazelle, che
gli affida stavolta la parte di Bill. Questi è il direttore del
locale dove si esibisce inizialmente Sebastian, interpretato da
Ryan
Gosling, il quale mal sopporta le scalette musicali
che l’esigente datore di lavoro gli impone.
J. K. Simmons e Spider-Man
6. Ha indossato una
parrucca. Nella realtà l’attore è completamente privo di
capelli, così per farlo assomigliare al noto direttore dei Daily
Bugle, la produzione gli fece indossare una parrucca e dei baffi
finti. La sua interpretazione divenne così iconica che la gente lo
riconosceva per strada anche senza il trucco apposito.
7. Ha ripreso il ruolo ad
anni di distanza. Con le nuove trasposizioni del
personaggio di Spider-Man, era inevitabile che prima o poi
rifacesse la sua comparsa il personaggio di J. Jonah Jameson.
Tuttavia fare meglio dell’interpretazione di Simmons era difficile,
motivo per cui la produzione ha nuovamente affidato a lui il ruolo,
comparso in un cameo introduttivo alla fine di Spider-Man: Far
From Home.
8. Ha doppiato il
personaggio in versione animata. Fedele al personaggio che
lo ha reso celebre, Simmons ha accetto di prestarvi la voce anche
per la serie Ultimate Spider-Man, in onda dal 2012 al
2015, e ancora nella serie animata Avengers Assemble,
trasmessa in televisione negli stessi anni.
J. K. Simmons in Justice
League
9. Si è allenato
duramente. Nel film Justice League l’attore ha
ricoperto il ruolo del Commissario Gordon, per il quale si è
allenato a lungo. Simmons aveva infatti in mente di dar vita ad una
versione del personaggio particolarmente “cazzuto”, incurante del
pericolo e pronto a battersi per il bene della sua città.
J. K. Simmons: età e altezza
10. J. K. Simmons è nato a
Grosse Pointe, nel Michigan, Stati Uniti, il 9 gennaio
1995. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
È diventato l’uomo più potente
degli Stati Uniti, ha modificato per sempre e con grande acume il
sistema investigativo, è stato il fondatore a per diversi anni il
direttore dell’agenzia investigativa federale degli USA, l’FBI. È
J. Edgar Hoover, protagonista dell’ultimo
film di Clint Eastwood e interpretato magistralmente
da un Leonardo DiCaprio in odore di Oscar.
Si parla ovviamente di J.
Edgar , ultima fatica dell’inossidabile Clint, che
con la consueta eleganza registica ci racconta l’ascesa di
J. EdgarHoover, da semplice
assistente a capo indiscusso dell’FBI, in una posizione così
influente da potersi permettere di minacciare persino i vari
Presidenti che si sono avvicendati al comando del Paese. La scelta
che però opera Eastwood è quella di un occhio penetrante che
valica la facciata di incorruttibile e ineccepibile perbenismo e va
ad indagare le ragioni di alcune scelte di vita e di lavoro di
Hoover, dalla sua omosessualità mai dichiarata ufficialmente, al
suo morboso rapporto con la madre.
Eastwood ci racconta anche un ideale, una
ferma volontà di proteggere il proprio paese, una cieca obbedienza
a quelli che oggi sembrano principi troppo radicali e netti per
essere condivisi, un clima politico in cui serpeggia la diffidenza
e il sospetto. Tutto questo attraverso gli occhi di un uomo
complesso, tragico e dalla personalità oscura. L’Hoover di Eastwood è un integerrimo agente, ligio al
dovere e devoto verso la famiglia, ma troppo preso da se stesso,
troppo desideroso di gloria e potere, un uomo che riesce a fidarsi
completamente solo di due persone, la sua assistente e il suo
braccio destro/amante. Clint Eastwood ci racconta con grande eleganza
questa storia che è costitutiva dell’America moderna, così come
siamo abituati a vederla nel XXI secolo.
J. Edgar: il
film
Il cast che mette in piedi è
capeggiato da DiCaprio, che porta su di sé tutto il film,
facendo gravitare l’attenzione sul suo ruolo così complesso.
Intorno al lui ci sono Naomi Watts, nei panni della segretaria fidata
Helen Gandy, Armie Hammer, il giovanotto già visto
‘sdoppiato’ in The Social Network, ad interpretare Clyde
Tolson, giovane di bell’aspetto che dal primo incontro mette in
crisi l’integerrima vita di Hoover. Special guest del film è
Judi Dench, che interpreta la madre di Edgar,
e nella lettura di Eastwood incarna quella figura forte e
autoritaria che forse ha condizionato in qualche modo la sessualità
del figlio.
Del film, forse un po’ lento per
non dire noioso, rimane comunque la grande raffinatezza stilistica,
che il regista, nonostante l’età e l’esperienza non smette di
affinare, la delicata colonna sonora e l’interpretazione magistrale
di tutti gli interpreti, in alcuni casi però ostacolati da un
trucco non troppo felice. Anche Eastwood ogni tanto sbaglia un
colpo, ma se J. Edgar è un film minore, la
grandezza dell’autore si commenta da sola.
Corriere.it ha pubblicato in esclusiva il primo
trailer italiano di J. Edgar, ultimo atteso film di Clint Eastwood
che vede collaborare per la prima volta il grande regista con
Leonardo Di Caprio
L’atteso prossimo film di Clint
Eastwood ha finalmente una data d’uscita. Si tratta del già noto e
chiacchierato J. Edgar incentrato sulla biografia dell’omonimo capo
dell’FBI.
E’ stato diffuso da Apple.com
l’attessisimo trailer di J. Edgar, il nuovo film di Clint Eastwood,
che si prospetta fra i papabili della corsa agli Oscr 2012. Nel
Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi
Watts e Judi Dench.
Saetta McQueen
torna sul grande schermo con una nuova avventura a tutta velocità:
il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Pixar Cars
3 arriverà nelle sale italiane il 14
settembre, anche in 3D.
La franchise di Cars si
arricchisce in questo terzo capitolo di nuovi personaggi e nuovi
interpreti: il popolare artista J-Ax è l’energico
speaker del “Crazy 8”, il demolition derby che esaudirà il
desiderio di Saetta McQueen e Cruz Ramirez di sporcarsi le ruote in
una corsa senza regole per riaccendere la passione che il numero 95
sembra aver perso.
Cars
3 arriverà nelle sale insieme al cortometraggio
Disney Pixar Lou. Diretto da Dave Mullins e prodotto da
Dana Murray, Lou racconta la storia di un bullo, ladro di
giocattoli, che rovina la ricreazione ai bambini del cortile e
dell’unica cosa che sarà in grado di ostacolarlo: la scatola degli
oggetti smarriti.
Martedì 27 giugno alle 21.15 arriva
in TV in esclusiva su Sky Uno HD il concerto evento di
J- Ax e Fedez che si è tenuto Milano lo
scorso 14 aprile per l’uscita del disco Comunisti col
Rolex.
Un vero e proprio evento musicale
che ha visto alternarsi sul palco, accanto a J- AX
e al giudice di X Factor Fedez, grandi ospiti
della scena musicale italiana tra cui Il Cile, Levante,
Loredana Bertè, Nek, Nina Zilli, Noemi, Sergio Sylvestre e
Stash.
Lo speciale appuntamento TV mette
in scena una delle principali tappe del
tour 2017di J-Ax e Fedez
per il nuovo disco Comunisti col Rolex, organizzato da
Saludo Italia e Newtopia, che si è sviluppato in 19 date nei
palasport d’Italia, terminato con il concerto-evento di chiusura
all’Arena di Verona, dove i due artisti hanno portato la loro
energia in un show unico e straordinario. L’album, pubblicato
da Sony Music, ha conquistato il doppio disco di
platino e il primato di album più ascoltato su Spotify in
Italia nel giorno di uscita, il 20 gennaio 2017.
Il concept scenografico del
concerto, voluto dagli artisti, mette in scena l’ascesa sociale
raccontata in alcuni brani del disco: un gioco prospettico,
permesso dalle tecnologie e i contributi video, per comunicare, in
maniera pop, il concetto di affermazione e successo nella
vita partendo dal basso della scala sociale. Scenograficamente,
l’idea viene resa sul palco attraverso un mega schermo a forma di
piramide, a rappresentare proprio l’ascesa dal basso, posto al
centro di un palco a due livelli. Si gioca con i simboli, ma
l’anima dello show saranno la musica e le canzoni.
J-Ax e Fedez sono
affiancati da una band d’eccezione composta da dieci
elementi: Marco Arata: (direzione musicale,
chitarra), Paolo Jannacci (tastiere,
fisarmonica), Steve
Luchi (batteria), Piergiorgio Severi –
Space One (coro), Enzo Tribuzio – Dj
Zak (DJ), Mattia Flachi –
Sopreman (coro), Linda
Pinelli (basso), Sewit Jacob
Villa (coro), Sabrina
Fiorella(coro), Claudio
Colica (attore).
Considerato un vero e proprio
enfant prodige, il canadese Xavier Dolan è
oggi uno degli autori più acclamati, interessanti e originali del
cinema. Grazie a film come Mommy ed È solo la fine del
mondo, con i quali ha vinto prestigiosi premi al Festival di Cannes, si è definitivamente
consacrato a livello internazionale, cosa che ha permesso la
riscoperta dei suoi primi lungometraggi. In particolare, tra
questi, vi è J’ai tué ma mère, opera prima del 2009
da Dolan scritta, diretta, prodotta e interpretata. Un’opera
struggente che ha da subito evidenziato l’interesse del regista per
i rapporti famigliari, umani e per la ricerca del proprio sé.
Dolan iniziò a scrivere quello che
poi sarebbe diventato il suo film d’esordio all’età di 16 anni,
basando la storia su eventi parzialmente autobiografici. Da qui il
titolo, traducibile come “ho ucciso mia madre”, che
esprime già in sé il complesso rapporto che il protagonista vive
con il genitore. Dopo alcuni anni, serviti più che altro per
cercare i finanziamenti necessari, Dolan ha esordito all’età di 19
anni alla regia, guadagnando da subito ampi consensi. Presentato
nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, qui il film ha vinto ben
tre premi, ottenendo in breve una buona popolarità
internazionale.
A colpire, in particolare, vi è la
capacità di Dolan di raccontare in modo sincero i sentimenti dei
suoi personaggi, avvalendosi della composizione, della messa in
scena e della fotografia cinematografica. Ancora oggi è un esordio
sorprendente, che ogni appassionato del cinema di Dolan non può
perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
J’ai tué mamère: la trama del film
Protagonista del film è
Hubert Minel, problematico diciassettenne intento
a comprendere sé stesso e la propria sessualità in un contesto in
cui fatica a sentirsi accettato. Hubert vive nella periferia di
Montreal insieme alla madre single Chantale, la
quale ha divorziato molto giovane. Proprio l’allontanamento del
padre ha portato il ragazzo a sviluppare non solo una mancanza ma
anche un profondo risentimento nei confronti della madre, dalla
quale si sente oppresso e incompreso. Il suo rifiuto della madre
raggiunge il culmine nel momento in cui racconta alla sua
insegnante che la donna è morta ormai da anni.
Quanto Chantale lo scopre, si sente
naturalmente molto offesa dal figlio, ma capirà anche di quanto il
loro rapporto si sia deteriorato nel tempo. La donna cercherà
allora di riavvicinarsi al figlio, il quale però non vuole
assolutamente saperne nulla. Nel loro difficile rapporto,
sorgeranno ulteriori segreti, omissioni e conflitti, che porteranno
i due ad un punto di non ritorno. Soltanto mettendosi a nudo
potranno scoprirsi e riavvicinarsi davvero. A frenare questa
possibilità, però, vi è sempre il brutto carattere di entrambi, che
li porta a voler prevalere l’uno sull’altro.
J’ai tué ma mère: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista vi è lo stesso Xavier Dolan. Egli
affermò di aver costruito la storia e il personaggio ispirandosi
vagamente a vicende personali, ricercando però allo stesso tempo un
distacco che gli permettesse di rimanere obiettivo e non
eccessivamente coinvolto emotivamente. La sua interpretazione di
Hubert non è dunque basata esclusivamente sul vero sé stesso, ma vi
ha aggiunto elementi originali. Per la sua performance da
protagonista, Dolan ha ricevuto poi diversi apprezzamenti. Egli non
ha infatti solo vinto premi come regista ma anche come attore, ad
esempio al Vancouver Film Critics Circle.
Accanto a lui, nei panni di sua
madre Chantale vi è l’attrice Anne Dorval,
divenuta popolare proprio grazie a questo film. Vinse infatti
diversi premi come miglior attrice, tra cui il Jutra Awards. La
Dorval, oggi celebrità internazionale, è poi tornata a recitare per
Dolan anche in Les amours imaginaires, Laurence Anyways,
Mommy e Matthias & Maxime. Suzanne
Clément è invece Julie Cloutier, l’insegnante di Hubert e
altra figura femminile per lui importante. L’attore
François Arnaud, oggi noto per il ruolo di Cesare
Borgia in I Borgia, interpreta qui Antonin Rimbaud, il
ragazzo di Hubert. Per la sua interpretazione egli ha vinto il
premio come miglior attore non protagonista al Vancouver Film
Critics Circle. Pierre Chagnon, infine, è Richard
Minel, padre di Hubert.
J’ai tué ma mère: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. J’ai tué ma
mère è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente,
in prima TV assoluta, nel palinsesto
televisivo di lunedì 7giugno alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Sono state diffuse le prime immagini
di J’Accuse (L’ufficiale e la spia), il nuovo film
di Roman Polanski che vedremo in anteprima
mondiale in concorso a Venezia 76. Il film
racconterà l’Affaire Drefyus e uscirà nelle sale italiane
il 21 ottobre, distribuito da 01 Distribution.
Ecco la prima sinossi ufficiale e le
foto dal film:
Gennaio del 1895, pochi mesi prima che i fratelli Lumière diano
vita a quello che convenzionalmente chiamiamo Cinema, nel cortile
dell’École Militaire di Parigi, Georges Picquart, un ufficiale
dell’esercito francese, presenzia alla pubblica condanna e
all’umiliante degradazione inflitta ad Alfred Dreyfus, un capitano
ebreo, accusato di essere stato un informatore dei nemici
tedeschi.
Al disonore segue l’esilio e la sentenza condanna il traditore
ad essere confinato sull’isola del Diavolo, nella Guyana francese.
Un atollo sperduto dove Dreyfus lenisce angoscia e solitudine
scrivendo delle lettere accorate alla moglie lontana.
Il caso sembra archiviato.
Picquart guadagna la promozione a capo della Sezione di
statistica, la stessa unità del controspionaggio militare che aveva
montato le accuse contro Dreyfus. Ed è allora che si accorge che il
passaggio di informazioni al nemico non si è ancora arrestato.
E se Dreyfus fosse stato condannato ingiustamente?
E se fosse la vittima di un piano ordito proprio da alcuni
militari del controspionaggio?
Questi interrogativi affollano la mente di Picquart, ormai
determinato a scoprire la verità anche a costo di diventare un
bersaglio o una figura scomoda per i suoi stessi superiori.
L’ufficiale e la spia, adesso uniti e pronti ad ogni sacrificio
pur di difendere il proprio onore.
L’affare Dreyfus è uno dei più clamorosi errori giudiziari della
storia, avvenuto in Francia tra il 1894 e il 1906 e che vide
protagonista il soldato ebreo francese Alfred Dreyfus,
ingiustamente accusato di essere una spia e quindi processato per
alto tradimento.
Dreyfus sostenne fermamente la sua innocenza combattendo contro
un’intera nazione. Il suo caso ebbe una notevole risonanza
mediatica dividendo l’opinione pubblica del tempo, tra chi ne
sosteneva l’innocenza e chi lo riteneva invece colpevole.
Tra gli innocentisti si schierò Émile Zola, il quale scrisse un
articolo in cui puntava il dito contro il clima di antisemitismo
imperante nella Terza Repubblica francese. Tale intervento venne
intitolato proprio J’Accuse.
Polanski ha scritto la sceneggiatura insieme a Robert Harris,
autore del romanzo da cui il film è tratto, L’ufficiale
e la spia (The Dreyfus Affair), in Italia edito
Mondadori.
Da un romanzo di Harris il regista premio Oscar per Il
pianista aveva già tratto nel 2010 il suo L’uomo
nell’ombra.
La notizia desta stupore e attesa, e
(ad onor del vero) conferma anche le parole sibilline che J
K Rowling ha rilasciato qualche tempo fa in merito al suo
universo magico.
A quanto annuncia
oggi la Warner Bros (via EW), la Rowling sarebbe pronta a diventare
sceneggiatrice di un’avventura basata sul suo romanzo Animali
Fantastici Dove Trovarli: si tratta di un piccolo libretto
realizzato come se si trattasse di un libro di testo di Hogwarts,
in cui è raccolto un piccolo elenco di animali fantastici, con
tanto di note a margine di Harry, Ron e Hermione. La storia del
film dovrebbe essere dedicata a Newt Scamandro, autore del libro in
questione.
A giudicare dalle parole della
stessa Rowling, che debutta qui in veste di sceneggiatrice, il film
sarà un’espansione dell’universo di Harry Potter, non avendo in
comune, con gli otto film precedenti, nemmeno un personaggio. A
dire il vero però, considerata la sorte che J K
Rowling ha scelto per i suoi personaggi principali a fine
saga, sarebbe possibile, nel film, veder tornare almeno uno dei
suoi protagonisti: si tratta della stramba e amabile Luna Lovegood,
che, i più preparati sapranno, alla fine di tutto sposa Rolf
Scamandro, nipote di Newt e con il quale condivide la grande
passione per gli animali più strambi del mondo magico.
Chissà che chiave narrativa
sceglierà la Rowling per raccontarci le avventure di Newt, e
soprattutto, chissà quali altri racconti magici verranno poi
riproposti sul grande schermo!
Sorpresa in arrivo per i fan di
J.K. Rowling che solo qualche giorno fa ha
ipotizzato possibili nuovi libri di Harry Potter (Leggi
la notizia Qui).
Oggi arriva un’indiscrezione dal
SundayTimes secondo la quale l’autrice della saga del
maghetto più famoso del mando avrebbe pubblicato a fine aprile un
nuovo romanzo intitolato Cuckoo’s
Calling e firmato con lo pseudonimo
di Robert Galbraith. Questa volta però
la scrittrice non si è cimentata nel fantasy, ma in un crime.
Ma non è tutto, il romanzo pare non sia andato benissimo, vendendo
al debutto solo 1500 copie, che sono aumentate subito dopo (circa
5000) la diffusione della notizia.
Il romanzo racconta la storia della
morte misteriosa della modella Cuckoo, caduta da un balcone nella
zona di Mayfair. Spinto dai sospetto sulla morte dal fratello della
vittima, Cormoran Strike, investigatore privato nonché veterano di
guerra ferito durante il conflitto in Afghanistan, inizia a seguire
le tracce di quello che sembra essere a tutti un suicidio. Seguendo
la pista Cormoran scoprirà tutte le ombre e i segreti più oscuri
del mondo della moda.
L’autrice di Harry
Potter, J.K.
Rowling, nelle ultime 24 ore ha amabilmente speculato
con una serie di tweet criptici inviati ai suo 3, 74
milioni di seguaci sul desiderio di questi ultimi e sul futuro dei
suoi personaggi. Ebbene l’autrice ha rivelato di lavorare una
storia e una sceneggiatura, senza però rivelare di cosa si
tratta. Ecco i tweet di seguito:
Oct 5- Very busy at the moment
working on a novel, tweaking a screenplay and being involved in
@lumos campaigns. Back when I’ve finished something!
See, now I’m tempted to post a riddle or an anagram. Must resist
temptation… must work…
Oct 6- Cry, for! Run amok! Fa awry! My wand won’t tolerate this
nonsense.
Something to ponder while I’m away X
Oct 7- “Newt Scamander’s History of New York Fauna: One town, my
tale” Warmer.
The solution is the first sentence of a synopsis of Newt’s
story. It isn’t part of the script, but sets the scene.
Il lavoro a cui fa riferimento è probabilmente
lo script dello spin-off di Harry Potter, Fantastic
Beasts che è attualmente in sviluppo, ma il messaggio più
enigmatico è il successivo: “Cry, for! Run amok! Fa awry! My
wand won’t tolerate this nonsense” che ha scatenato una
vera e propria corsa tra i fan a scoprire quali informazioni
nasconda e tra quelli più ottimisti c’è anche qualcuno che ipotizza
ad una nuova storia con Harry Potter.
Purtroppo al momento nessuno è
riuscito a decifrarli, dunque ci rivolgiamo a voi fan sfegatati,
provateci.
Fantastic Beasts Where
to Find Them è un libro di testo di Hogwarts,
scritto da Newt Scamandro e che contiene un elenco di tutti gli
animali fantastici presenti sulla Terra, nascosti agli occhi dei
babbani, che hanno ovviamente a che fare conilmondo magico. Di ogni
bestia, Scamandro ha classificato la pericolosità, la rarità e le
caratteristiche corporee, con abitudini, alimentazione e luoghi di
provenienza.
Nel film, che sarà poi una
trilogia, si seguiranno le avventure del fantomatico autore del
libro, Scamandro. Alcuni dei personaggi e alcune creature presenti
nel film potrebbero essere familiari agli spettatori già fans
di Harry Potter e il mondo magico
nascosto sarà lo stesso in cui vivrà il bambino sopravvissuto. La
storia sarà ambientata settant’anni prima delle vicende legate a
Harry e partirà a New York.
La sceneggiatura è stata adattata
per lo schermo dalla stessa JK Rowling partendo da un libretto di
54 pagine.
Arriva dal profilo ufficiale
di Facebook di J K
Rowling l’annuncio ufficiale che l’autrice di Harry
Potter insieme ai pluripremiati produttori
teatrali Sonia Friedman e Colin
Callender, porterà a teatro i suoi personaggi.
Sulla pagina è apparso: “J K
Rowling è felice di annunciare che sta collaborando con i
produttori teatrali Sonia Friedman e Colin Callender per dare
vita a una nuova opera teatrale basata sulle storie di Harry
Potter”.
La scrittrice ha rilasciato anche
alcune dichiarazioni:
Mi è stato chiesto molto spesso di
portare Harry Potter a teatro, ma la visione che hanno avuto
Sonia e Colin è stata la prima che mi ha davvero convinto, ha
avuto un senso ai miei occhi. Ha un approccio intimista e la
sensibilità giusta e intensa appropriata a una versione teatrale di
Harry. Dopo un anno di lavoro è emozionante vedere che il progetto
è entrato in questa nuova fase. Ringrazio la Warner Bros. per il
supporto al progetto.
Al momento la produzione sta
cercando regista e scrittori, mentre lo sviluppo del progetto
prenderà il via nel 2014.
Quest’estate il regista
J.J. Abrams ci condurrà nel buio più profondo
(Into
Darkness – Star Trek) insieme ai giovani u”ciali della
U.S.S. Enterprise che saranno impegnati in un viaggio più epico che
mai. Abrams ritrova la squadra che ha dato vita
all’avventura, all’umorismo e allo spirito dell’apprezzato reboot
del 2009 di Star Trek. Ecco l’intervista a
regista che ci parla di questo atteso nuovo viaggio:
Nel 2009 l’equipaggio
dell’Enterprise ha conquistato il grande pubblico, cosa ci
aspetta in questa nuova avventura?
Questo film supera il primo film in
ogni suo aspetto: vedremo pianeti vulcanici, inseguimenti
spaziali ed incredibili e$etti speciali, sullo sfondo di una 3
storia più sfumata.L’equipaggio dell’Enterprise stavolta sarà
coinvolto in una vicenda in cui emergono dilemmi morali e
personali, e dovrà affrontare problemi relativi alla fiducia,
alla lealtà e a ciò che accade ai propri principi quando si
viene messi a dura prova. Il nostro obiettivo era conservare
la commedia, l’umanità e l’esuberanza dei personaggi
nonostante si avventurino in un territorio più oscuro e
complesso. Per il Capitano Kirk, ciò che inizia come una
missione di vendetta, sarà un viaggio alla scoperta di se stesso,
di cosa vuole dire essere un capitano di valore.
Per riuscire a far proseguire la
storia, questo film doveva essere più ambizioso dell’altro.
L’azione e le dimensioni sono anni luce più avanti.
Introdurre la tecnologia IMAX® e il 3D trasporterà il pubblico ad
un altro livello di intrattenimento. Ma allo stesso tempo, a
prescindere dal formato, ciò che più ci interessava era
riuscire a raccontare una storia ancora più eccitante ed
emozionante”.
Ritorna anche il team di
sceneggiatori del primo episodio: come vi siete trovati a ritornare
a lavoro su un film che aveva già un precedente di enorme
successo?
“Non saprei dire quanti
meeting abbiamo fatto per parlare della storia, Abbiamo collaborato
costantemente, apportando modifiche, cercando di capire cosa
inserire. Sono stato davvero fortunato a poter lavorare di nuovo
con Bob, Alex e Damon. Sono stati infaticabili, e hanno
creato una storia che dà di volta in volta spazio ad ognuno
dei personaggi principali, che emerge con la sua vita e i
suoi ideali”.
In questo nuovo episodio la
spettacolarità e l’esperienza aumentano grazie al 3D e all’IMAX. E’
il tuo primo film che utilizza queste tecniche, come hai affrontato
la cosa?
“Quando un film è girato in IMAX®, è
tutta un’altra cosa, la risoluzione è incredibile e si viene
letteralmente ingoiati dal film. Ma non 4 avevo ancora mai visto
un’avventura spaziale presentata in questo modo. Christopher Nolan è stato molto disponibile
e mi ha fatto vedere le scene de ‘Il cavaliere oscuro – Il
ritorno’ con l’IMAX. Vedendo quelle immagini pazzesche, ho
capito che sarebbe stato assurdo privare il nostro film
dell’opportunità di girare in IMAX. Siamo finalmente in grado
di trasmettere l’ampia scala della storia non solo nello
spazio ma anche sulla Terra e all’interno delle navi spaziali. Sono
convinto che sarà davvero elettrizzante.
L’uso della fotografia IMAX® in una
porzione del film, ha svolto anche una funzione creativa.
“Molti dei nostri set sono più verticali che orizzontali, e
con IMAX le dimensioni sembrano aumentare. Lo abbiamo
usato per la giungla del pianeta vulcanico Nibiru all’inizio
del film, per il pianeta dei Klingon, Kronos, e specialmente
alla fine, nella scena dell’inseguimento sulle strade di San
Francisco. La regola è stata che per le azioni all’esterno, abbiamo
girato con IMAX®, mentre all’interno abbiamo usato un 35
anamorfico.
Il film è permeato di
un’azione molto reale e tangibile, come si lavora a questa
peculiarità che la contraddistingue?
“Ovviamente non si può fare un film
chiamato ‘Star Trek’ e non avere lo schermo verde ma fin dal
primo film abbiamo voluto trovare spazi e costruire set ogni
volta che era possibile, per creare un mondo che non sia
sintetico o sterile, ma che possa essere percepito in modo molto
realistico. In un film del genere, ogni giorno si è
messi alla prova ad ogni livello, per riuscire a migliorare,
ma così come fa Kirk in questa nuova storia, anche io ho
apprezzato questa opportunità.
Come sei riuscito a trarre il meglio da un nuovo
attore di enorme talento come Benedict Cumberbatch?
“Nel primo film abbiamo avuto attori
straordinari che hanno personalizzato i loro ruoli, con uno
spirito perfettamente adatto a ciò che facevano. Benedict ha
fatto esattamente la stessa cosa con il suo personaggio. Ha
incarnato il suo ruolo con un atteggiamento completamente
nuovo, con personalità, forza e con un background diverso. E’
un attore irresistibile ed energico, ha un approccio asciutto
e raffinato, che è davvero indovinato, e che ha annullato
qualsiasi dubbio potessi avere riguardo il suo aspetto. Non
avevamo intenzione di ripeterci in questo film e lui
rappresenta la nostra versione del personaggio già apparso
nella serie. È stato la decisione giusta perché è
bravissimo”.
Trama: Quando l’Enterprise è
chiamata a tornare verso casa, l’equipaggio scopre una terrificante
e inarrestabile forza all’interno della propria organizzazione che
ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta,
lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un
conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all’uomo
in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana
di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in
un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà
messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici
compiuti per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo
equipaggio.
Dopo il buon successo ottenuto con
l’esordio La scomparsa di Alice Creed un paio di anni fa, J
Blakeson è ora dato in corso di negoziati con la Warner per la
regia di The Imitation Game, opera dedicata alla vita del
matematico britannico Alan Turing, che contribuì tra l’altro alla
codifica del codice cifrato Enigma, utilizzato dai nazisti nel
corso della II Guerra Mondiale: la ‘craccatura” di quel codice
costituì in effetti uno degli snodi focali del conflitto. Dopo la
fine della guerra, Turing continuò le sue ricerche, diventando uno
dei padri dell’informatica, concentrandosi sui sistemi di
immagazzinamento dei dati e sui primi passi delle intelligenze
artificiali.
Nonostante questi successi, la
vicenda di Turing assunse contorni drammatici quando venne
perseguitato a causa della sua omosessualità: accusato di
indecenza, nel 1952 cedette di fronte alla minaccia
dell’incarcerazione accettando di sottoporsi una cura di estrogeni
per sopprimere la propria sessualità. Due anni più tardi morì per
avvelenamento da cianuro, le indagini suffragarono l’ipotesi del
suicidio. Nel 2009, l’allora Premier britannico Gordon Brown ha
espresso scuse pubbliche per il modo in cui Turing venne trattato.
Per il ruolo del protagonista, la Warner punterebbe su Leonardo DiCaprio, che però nel corso del
2012 sarà già impegnato sul set con Martin Scorsese in The Wolf Of
Wall Street.