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Doctor Strange: Benedict Cumberbatch nel nuovo poster

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La Disney ha diffuso un nuovo spettacolare poster di Doctor Strange, l’atteso film Marvel Studios con protagonista Benedict Cumberbatch.

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Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

 

doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Ouija L’origine del male: nuovo spaventoso trailer

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Guarda il nuovo spaventoso trailer di Ouija L’origine del male, il sequel del film horror prodotto da Jason Bloom.

Ouija L’origine del male: trailer italiano del sequel

Scritto e diretto da Mike Flanagan Ouija L’origine del male arriverò al cinema da giovedì 27 OTTOBRE.

Protagonisti sono Elizabeth Reaser (The Twilight Saga, The Good Wife), Annalise Basso (Oculus, The Red Road), Henry Thomas (E.T.), Lulu Wilson (Deliver Us From Evil), Lin Shaye (Insidious), e Doug Jones (Hellboy, Pan’s Labyrinth).

Ouija Origin of EvilLos Angeles, 1965. Una madre vedova e le sue due figlie tentano di rivitalizzare la loro attività commerciale con qualche nuova trovata e inavvertitamente invitano una forza malefica nella loro casa. Quando la figlia minore diviene preda dello spirito maligno, la famiglia sarà costretta ad affrontare le proprie paure per salvare la ragazzina e rispedire il maligno da dove è venuto.

Piccioni seduto su un ramo riflette sull’esistenza*

Il film di oggi è Questi giorni di Giuseppe Piccioni e parla di ragazze. Sono quattro amiche che si mettono in viaggio e a un certo punto cominciano a scassarsi il cazzo l’una dell’altra, quindi da amiche che erano iniziano a smadonnarsi addosso, sputarsi in faccia e strapparsi i capelli con una ferocia che manco le indemoniate di Liberami, il film sugli esorcismi che ho visto ieri sera e che – questo ve lo devo dire – finisce col prete che per i troppi impegni si trova a dover scacciare Satana via telefono.

In sostanza, è esattamente quello che succede qui al Lido dopo ormai dieci giorni di convivenza forzata a quelli che devono condividere l’appartamento con una ciurma di pirati, roba che al militare negli anni settanta c’era più privacy e meno nonnismo. A parte me che sono una star e ho l’appartamento da solo e per questo mi sono permesso di fare il gesto dell’ombrello a Mel Gibson rischiando lo sbranamento per il mio fare smargiasso, la vita in casa può essere veramente dura.

PiccioniOgnuno ha le sue esigenze: chi fa tardi la notte perché deve assolutamente andare a quel party glamour dove forse passa l’uomo delle pulizie dell’attore che gli piace. Chi invece deve svegliarsi alle 6.00 perché l’intervista con il regista di turno l’hanno messa alla Giudecca alle 8.00 per fare più folklore, chi porta nell’appartamento un barbone dichiarando con fare lacrimevole ‘mi ha seguito fino a casa, possiamo tenerlo?’, chi ha la diarrea e colonizza il bagno per tre quarti d’ora, chi deve scopà.

E’ inevitabile dunque che i ritmi di ciascuno vadano a cozzare con quelli degli altri, e che nel giro di qualche ora, complice magari qualche fattore esterno come l’inaspettata entrata in scena di un face-hugger nella camera di Marilena Vinci (che è aracnofobica, e Gozer sa se non la capisco) faccia esplodere le tensione convertendo nel giro di poche ore i ‘tesoro’ e ‘cicci’ iniziali in ‘quello stronzo’ e ‘quella zoccola’.

Nessuno però s’offende più di tanto, è tutto folklore. Non appena si potrà tornare a farsi una doccia al giorno e agli orari che vogliamo, l’amore regnerà nuovamente sovrano. E’ che stiamo alla frutta. Ragà, voglio dì, siamo partiti con Ryan Gosling e stiamo a finì co’ Piccioni.

Piccioni 2Comunque Questi giorni è un capolavoro imperdibile, assolutamente da vedere, una rivoluzione generazionale che sconvolge gli animi e lascia senza fiato, senza parole, solo con una lacrima.

Fica sta recensione, eh? Ma il film mica l’ho visto, io sto sulle Giornate Orizzontali degli Autori, ricordate? Scrivo così solo perché in questo modo l’ufficio stampa prende solo la frase in cui lo elogio (come si fa sempre) e la riporta sulle copertine dei DVD quando il film esce per l’home video, cita me, cita ‘Venezia è bella ma non ci vivrei’ e il blog diventa famoso, in culo al mondo. E ve saluto, che adesso come adesso gli unici piccioni che voglio vedè so’ quelli de Piazza San Marco poco prima de prende il treno pè tornà a casa.

Piccioni 3*Il titolo del post, richiamante un Leone d’oro di un paio d’anni fa, l’ho fregato a Max Borg, che ci legge sempre con avidità e cupidigia, e che salutiamo.

Brandizzazioni cazzare dei film al Lido sempre a opera di Nicola Calocero, ormai ufficialmente cellula dormiente romana di questo blog.

(Ang)

Scusate la latitanza, ma io qui sarei anche un po’ in vacanza, tra na sciagura e l’altra quest’anno è stato molto difficile quindi ho deciso di prendere il Festival in maniera blanda. Che significa non lo so, visto che sta lingua di terra ti mette alla prova manco dovessi diventare un supereroe, sto a superà le piaghe d’Egitto.

Dormo di merda da dieci giorni, lotto con l’aspirapolvere in mano contro insetti delle specie più rare (di quello dell’altra notte vi ha parlato Ang, un essere mezzo bruco e mezzo Michele Santoro in ciavatte, una cosa terrificante), me metto in fila pure pe mandà un whats’app tra un po’, qua non piglia manco il cellulare figuriamoci internet.

Comunque, volevo dirvi che ieri ho battuto la testa, poi ho visto Paradise di Konchalovsky e mi è sembrato molto breve, avrei voluto star lì almeno per altre 3 ore, però non diciamolo a Lav Diaz sennò dice come sempre (‘na sinabi ko sa iyo? C’avevo dahilan na ang ilang mga tao ay pagpunta seized ng hindi bababa sa 4 na oras? ‘/ ‘che t’avevo detto? Non c’avevo ragione che certa gente va sequestrata minimo 4 ore così se la levamo dalle palle?’)

monte

Ritorniamo a Konchalovsky: batto la testa ed esco. Entro in sala e inizio ad avere le allucinazioni. Il film è un bellissimo film, ma la mia reazione è stata esagerata, non solo ho pianto come Rocco Siffredi davanti a una domanda scomoda, ma continuavo a parlarne a rota. E il dramma continua stamattina quando vado a vedè Piccioni e lo trovo persino un filmetto simpatico, nonostante ci siano Margherita Buy e la lesbica più antipatica del globo terrestre. Simpatico se me lo vedevo su canale 5 mentre me limavo le unghie. Ma io m’ero scordata che stavo qua, oggi in sala non faceva nemmeno il solito gelo simile a quello che provi davanti alle battute del film di Muccino, quindi tutto sommato me so un attimo rilassata e non me la sento di incarognirmi contro il poro Piccioni.

Ad ogni modo, oggi è un giorno speciale. Ve ne avevamo parlato nel preambolo al blog, siamo tutti in attesa febbrile del Film di questa edizione della Mostra, insomma sì, parliamo ancora di lui, del nostro eroe dell’anno, di Lav Diaz. E la mia attesa è talmente febbrile che non vedo l’ora di chiudere questo post, scendere ai Leoni (1) e decidere con Ang dove annamo a magnà. Perché caro Lav, i tuoi film saranno pure belli, ma a vastità del cazzo che te ne frega rispondiamo ad armi pari.

ParadiseAng, prenoto io, per tre. Co’ Lav se beccamo direttamente al ristorante, arriva fa finta d’entra in sala, fa il gesto dell’ombrello e ce raggiunge. Vuole le sarde in saor. Ho provato a dirgli che non sono belle ragazze di Cagliari.

  1. noto bar davanti al red carpet dove passano gli attori, praticamente se hai la fortuna di trovare un tavolo e sederti te senti immediatamente una stracazzutissimastar e inizi a firmà autografi a chiunque, pure sul taccuino di quella che prende le ordinazioni. Noi no, noi siamo #teamlooser da sempre e ci sentiamo fighi così, anzi continuateci a invità a una festa si e 12 no così abbiamo materiale per percularvi). (Che tra l’altro, non s’è mai capito perché cazzo lo chiamiamo tutti ‘i Leoni’, al plurale, dato che sull’insegna c’è scritto ‘il Leone d’oro’, al singolare. NdAng)

The Batman: ufficiale, Joe Manganiello sarà Deathstroke

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Dopo i rumors che vi abbiamo rivelato, oggi arriva la conferma che l’attore Joe Manganiello sarà in The Batman, il titolo provvisorio del film standalone diretto e interpretato da Ben Affleck.

La conferma arriva grazie alle parole di Geoff Johns rilasciate durante un’intervista con il Wall Street Journal. Il produttore a capo della DC FILMS ha inoltre confermato che Joe Manganiello è l’attore sotto al costume visto nel video pubblicato da Affleck stesso. Il produttore non ha voluto confermare se il personaggio apparirà anche nella Justice League. Dunque non resta che aspettare ulteriori notizie. Intanto, vi chiediamo di esprimere il vostro giudizio in merito al casting appena confermato.

The Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da Ben Affleck e Geoff Johns e sarà diretto da Affleck. Nel cast J.K. Simmons sarà Jim Gordon. 

Secondo le prime anticipazioni, Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare molti dei suoi nemici.  Vi ricordiamo che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur mantenendo un’originalità predominante.

The Batman: nuovi affascinanti rumors sul film di Ben Affleck

Ricordiamo che dopo Batman v Superman Affleck tornerà a vestire i panni di Batman nei due film dedicati alla Justice League.

The Batman

Questi Giorni: recensione del film di Giuseppe Piccioni #Venezia73

A quattro anni da Il Rosso e il Blu, Giuseppe Piccioni torna dietro la macchina da presa e presenta in Concorso a Venezia 73 Questi Giorni, road movie con quattro giovani e brave protagoniste alle prese con il mondo, la paura, le scelte e la crescita.

Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. A unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove le attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Questi giorni – trailer del film di Giuseppe Piccioni in concorso a Venezia 73

Questi Giorni

Caterina (Marta Gastini), Angela (Laura Adriani), Liliana (Maria Roveran) e Anna (Caterina Le Caselle) potrebbero essere ognuno di noi, in un momento della vita in cui la vita appare confusa e incerta, in cui le scelte sono difficili e tutto ciò che sembra avere un senso improvvisamente si sgretola. Ma Questi Giorni è anche un semplice racconto di quattro amiche, un film che non ha altra ambizione, all’apparenza, che raccontare un viaggio, incontri, litigi, vicende che si susseguono, uno spaccato di vita.

Il risultato però è stentato, le interpreti brave ma non supportate da una sceneggiatura sostanziosa e realistica e i piccoli ruoli affidati ai grandi del nostro cinema (Margherita Buy, Filippo Timi e Sergio Rubini tra gli altri), costituiscono una parte così frivola e trascurabile della storia che, invece di impreziosire il film, potevano anche non essere chiamati in causa, lasciando che la totale attenzione della macchina da presa fosse sulle quattro protagoniaste. Questi Giorni è  un lavoro poco realistico che nel road movie trova una collocazione di genere ma non una sostanza narrativa che manca già in fase di scrittura.

Paradise: recensione del film di Andrei Konchalovsky

In un bianco e nero elegante e pastoso, Andrei Konchalovsky torna in Concorso a Venezia 73 con Paradise (Rai), un film che nel titolo espone il suo scopo, il suo senso ultimo: la ricerca per l’uomo di un paradiso misterioso e sconosciuto, che per alcuni è il tradizionale oltretomba tra gli angeli, secondo la propria fede, per altri è la realizzazione di un sogno in terra. Lo scopriamo solo successivamente che questo sogno è quello della perfezione razziale nazista, della pulizia etnica, dell’orrore che tante volte è stato raccontato al cinema.

Attraverso tre interrogatori di un soldato tedesco, una prigioniera ebrea-russa e un poliziotto francese, entriamo a far parte dell’orrore dei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale. La prospettiva inedita ci consegna un racconto molto lungo, 130 minuti, in cui una prima parte relativamente farraginosa ci mostra solo quadri e momenti apparentemente non legati tra loro. Il film si fa più coeso nella seconda parte, dove la violenza imperversa unitamente a una storia d’amore atipica, tratteggiata con pennellate altrettanto insolite dal regista che segue i personaggi sempre da una distanza di sicurezza. La camera fissa, i fuori campo, ciò che accade ma che non vediamo si fa parte integrante e fondamentale di un racconto doloroso.

L’intensità di Konchalovsky si fa opera d’arte nel momento in cui riscrive la Shoah come una convinzione, senza giustificare, ma adottando i punti di vista di vittime e carnefici. Perché alla fine, come ci dice l’eroina della storia, il male fluisce incontrollato, mentre il bene ha bisogno di un piccolo aiuto, un contributo che possa portare frutto.

Con Paradise, Andrei Konchalovsky si conferma il maestro di un cinema difficile ma capace di contribuire non solo all’arte ma anche alla persona, al bene.

Paradise

Jackie: prima clip dal film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Arriva online la prima clip tratta da Jackie, il film del regista cileno Pablo Larraín (Il Club) con protagonista Natalie Portman (Il Cigno Nero) nei panni di Jackie Kennedy, che è stato presentato ieri a Venezia 73.

Potete vedere il video di seguito:

Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt. Il film uscirà in Italia a gennaio, distribuito da Lucky Red.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo.

Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

Venezia 73: Natalie Portman racconta la sua Jackie

Natalie Portman è stata la protagonista assoluta della serata di ieri al Festival di Venezia 2016. Radiosa e sorridente, ha accompagnato il regista di Jackie, Pablo Larrain, alla premiere del film che è presentato in concorso alla Mostra.

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Pablo Larrain sul red carpet di Jackie

Fonte: TheFilmStage

Man in the Dark: recensione del film di Fede Alvarez

Prodotto dalla Ghost House Picture di Robert Taper e Sam Raimi, esce nelle sale il prossimo 8 settembre Man in The Dark (titolo originale Don’t Breathe).

Il film è un thriller ad alta tensione, e narra la vicenda di tre improvvisati ladruncoli d’appartamento che, per concludere in bellezza la loro “carriera”, decidono di svaligiare la casa sbagliata. Il proprietario – un uomo apparentemente innocuo, anziano e cieco – è in realtà più pericoloso di quanto i ragazzi possano immaginare e darà loro filo da torcere.

La regia è affidata a Fede Alvarez, già avvezzo ai film dalla suspense elevata, in quanto direttore del remake de La casa. Direttamente dalla sua opera precedente Alvarez ripropone sullo schermo la brava Jane Levy, forse qui in un ruolo più riuscito e meno sopra le righe di quello della ragazzina tossicodipendente e posseduta del remake horror.

Al pari dell’attrice, per bravura e magnetismo, c’è Stephen Lang (Avatar), magistrale nel ruolo dell’anziano e solitario abitante di una casupola diroccata che nasconde terribili segreti. Nel disvelarsi dei torbidi segreti dell’uomo cieco si fonda e si sviluppa tutta la tensione del film, sapientemente rilasciata nei momenti adatti, in un crescendo finale che rende edotto e sconvolto lo spettatore. Ogni qual volta si pensa di essere arrivati ad un punto di svolta, subito ne arriva un altro che stravolge e rimescola le carte in tavola. Ed è questo il lato vincente del film.

Tuttavia non si può fare a meno di contestualizzare la pellicola all’interno della nuova generazione filmica che, volente o nolente, sta rovinando Hollywood. L’esiguità della sceneggiatura, la mancanza di nuove idee, la volontaria manifestazione su schermo di un mondo che viaggia alla velocità della luce, ecc ecc. Nella generazione dei social network, degli incontri mordi e fuggi, dei viaggi lampo, nulla rende meglio (anzi peggio) la realtà di un cinema che immette immediatamente lo spettatore al centro dell’azione, senza dare troppe spiegazioni e negando ogni attimo di sospensione per raccogliere fiato e idee.

Contestualmente al mondo superficiale che vuole raccontare, il cinema hollywoodiano non cammina ma corre, e non dialoga più. Al massimo urla. Esprimendo così ancor più pervicacemente la propria ambiguità. Che in un thriller come Man in the dark risiede anzitutto nell’empatizzazione, da parte dello spettatore, dapprima con l’anziano abitante vittima dei ladri, e successivamente con i tre “poveri” ladruncoli prede del loro stesso carnefice.

Man in the Dark è un film estremamente americano, la cui cultura e comprensione – in parte s’intende – è fortemente radicata nella convinzione tutta made in USA di essere la nazione über alles, l’Unica, la più forte. Quella fondata sul motto, troppo spesso frainteso, del “Proteggere e Servire”.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson: ecco quando uscirà il loro nuovo film

Risale allo scorso giugno la notizia che Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson sarebbero tornati a lavorare insieme dopo Il Petroliere.

La notizia di oggi, riportata da Deadline, è che la Focus Features ha battuto la Fox Searchlight ed è riuscita ad accaparrarsi i diritti per la produzione del progetto. I piani sono quelli di iniziare le riprese all’inizio del 2017, e di far uscire la pellicola nei cinema alla fine dello stesso anno.

Daniel Day-Lewis, che non torna davanti alla macchina da presa dal 2012, quando ha recitato in Lincoln, è stato per un po’ collegato al progetto di cui Anderson sta ancora ultimando la sceneggiatura, mentre procedono i casting per le attrici di supporto. Il film sarà ambientato a Londra e probabilmente anche a New York, e parlerà dell’industria della moda, anche se la trama esatta è ancora segreta.

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson

Daniel Day-Lewis e Paul Thomas Anderson di nuovo insieme

La recente filmografia di Daniel Day-Lewis conta pochi film in molti anni. Prima di Lincoln c’era stato Nine, del 2009 e prima ancora, nel 2007, Il Petroliere, proprio con Anderson. Per quanto riguarda il regista, il suo ultimo lavoro è stato il videoclip dei Rediohead, Junun. Il chitarrista del gruppo, Jonny Greenwood, ha anche composto le ultime tre colonne sonore per i film di Paul Thomas Anderson.

Il progetto è in produzione presso la Annapurna production, che ha lavorato anche a Vizio di Forma e The Master.

Fonte: TheWrap

Johnny Depp indagherà sugli omicidi di Tupac Shakur e The Notorious BIG

Empire Magazine ci informa che un nuovo progetto vedrà presto coinvolto Johnny Depp. Si tratta di un thriller indipendente dal titolo Labyrinth, in cui il celeberrimo attore interpreterà Russell Poole, un detective incaricato di indagare sugli omicidi di Tupac Shakur e Biggie Smalls (conosciuto anche come The Notorious B.I.G.).

Il film si baserà sull’omonimo libro Labyrinth, scritto da Randall Sullivan. La sceneggiatura del film porterà la firma di Christian Contreras, mentre alla regia dovremmo trovare Brad Furman, regista di The Infiltrator con Bryan Cranston.

L’ultima volta che abbiamo visto Johnny Depp nelle nostre sale è stato in Alice attraverso lo specchio, sequel di Alice in Wonderland in cui l’attore è tornato a vestire i panni del Cappellaio Matto.

Johnny Depp nel nuovo trailer di Yoga Hosers

Prossimamente lo vedremo in Yoga Hosers, il nuovo film di Kevin Smith che ha come protagonista la figlia di Depp, Lily-Rose Depp, e la figlia di Smith, Quinn Smith. Per il 2017 è atteso invece Pirati dei Caraibi 5, quinto capitolo della saga con protagonista Depp nei panni dell’ormai iconico Jack Sparrow.

Fonte: Empire

Avatar, James Cameron sui sequel: “Sarà una saga sulla famiglia”

In occasione della premiere a New York di Cirque du Soleil – Toruk, James Cameron ha avuto la possibilità di parlare degli attesissimi sequel di Avatar.

Intervistato da Variety, il regista ha dichiarato: “Abbiamo buona parte del materiale dei sequel già pronta. Devo ammettere però che mi piace questo andare costantemente avanti e indietro tra i due mondi: quello reale e quello dei sequel. La storyline dei nuovi film sarà incentrata su Jake, Neytiri e sul loro bambino. Sarà più una saga incentrata sulla famiglia e sulla loro lotta con gli umani. Da un punto di vista tematico, lo spettacolo Toruk riesce a rendere molto bene il tipo di direzione che le storie dei sequel prenderanno”. 

Avatar 2: James Cameron spiega perché i sequel saranno quattro

Le riprese di Avatar sono cominciate in Nuova Zelanda a partire dalla metà del mese di aprile. Possiamo ragionevolmente pensare che si prolungheranno per oltre un anno, trattandosi delle riprese back to back di quattro grossi kolossal.

Nei sequel di Avatar troveremo di nuovo i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang e Sigourney Weaver. I sequel sono stati scritti da James Cameron in collaborazione con Josh Friedman, Rick Jaffa, Amanda Silver e Shane Salerno.

“Ci siamo imbarcati in un imponente progetto cinematografico – ha dichiarato Cameron – formato da quattro film epici che, singolarmente, hanno una propria storia ma che insieme delineano un’unica saga completa. Ciò che è stato ideato fino ad ora va davvero oltre il primo film”. 

Costato 237 milioni di dollari, Avatar ha incassato circa 2,8 miliardi, diventando il film con maggiori incassi nella storia del cinema (seguito da Titanic, sempre di James Cameron, e da Star Wars Il Risveglio della Forza di JJ Abrams).

avatar

Fonte: CS

GANTZ O: recensione del film di Yasushi Kawamura

In GANTZ O il giovanissimo Masaru Kato, vive con il fratello più piccolo, che accudisce dalla prematura scomparsa dei genitori. Una sera, tornando a casa, viene accoltellato da un folle in metropolitana e muore. Si sveglia catapultato in un gioco assurdo, dove le persone morte sono impiegate per difendere le città giapponesi dall’invasione di un orda di mostri di origini aliene. Le regole sono semplici e spietate. Se si viene uccisi durante il gioco la morte è definitiva e irreversibile. Se si riesce a finire il gioco si accumulano punti, in base alla quantità e all’ importanza dei mostri massacrati. Arrivati a 100 punti si può scegliere se possedere armi potentissime, o far resuscitare un compagno ucciso, oppure tornare in vita ed essere liberati per sempre dal gioco, tornando alla propria vita.

Ma non si tratta di un semplice gioco virtuale, perché i mostri uccidono le persone vive e minacciano il Giappone. Inoltre vari team sono in gara tra loro, in particolare quello di Tokyo, a cui appartiene Kato e quella di Osaka. Se si rimane feriti, anche gravemente, tutto viene risanato alla fine del gioco, comprese amputazioni e ferite gravissime. Durante i cruenti scontri Kato si avvicina a Anzu Yamasaki, giovane madre single e combattente del Team Osaka; sarà lei, oltre al fratellino, a spingerlo a tentare l’impossibile.

GANTZ O

Esordio alla regia per l’esperto creatore di videogame e animazioni Yasushi Kawamura, che decide di portare al cinema il manga di grandissimo successo creato da Hiroya Oku. Il film è interamente realizzato in animazione digitale 3D, caratterizzata da un grande realismo, accuratissima nei dettagli  e in perfetto, quanto accattivante, stile videogame. I personaggi sono ben caratterizzati visivamente e si dimentica quasi immediatamente che sono completamente sintetici, nonostante la mancanza di una maggiore tavolozza espressiva. Ma sicuramente il fruitore di questa tipologia di cinema non cerca certo la buona recitazione, ma altresì tanta adrenalina, azione concitata e sangue a fiumi, e in questo non rimarrà certamente deluso.

Sarebbe stata una scelta molto azzeccata differenziare la vita reale con il gioco, utilizzando magari attori in carne e ossa per le brevi sequenze iniziali. Divertenti e a volte piacevolmente sorprendenti gli innumerevoli mostri scellerati, di fogge e dimensioni varie, dai giganti feroci con arti multipli, artigli, zanne e ali da pipistrello, ai nanetti malefici dalle armi inaspettate. Su tutti sorprende un vecchietto calvo e capoccione che una volta minacciato rigetta dal proprio occhio seni e glutei femminili, che a poco a poco si aggrovigliano andando a formare un gigante fatto di suadenti ragazze nude.

GANTZ O

GANTZ O è un giocattolone tecnologico ben riuscito, dove la violenza è talmente esagerata da trasformarsi in un qualcosa di godibile in tutta tranquillità. La storia è semplice, lineare, ma funzionale. I personaggi sono ben assortiti e discretamente raccontati, pur nella loro semplicità e funzione basilare, dichiarata fin dai primi minuti.

Nonostante la fuga dalla sala degli spettatori più spocchiosi, o semplicemente  impreparati su cosa stavano per vedere, fa piacere trovare nel programma del festival un prodotto come questo, perché conferma la volontà dei selezionatori di voler cercare di dare uno sguardo più ampio possibile sui modi di fare cinema, senza preclusioni di temi, tecniche e generi. Solo per sanguinari amanti del sushi con tanto wasabi. Sconsigliato a chi cerca metafore sofisticate o emuli di Kurosawa & co.

GANTZ O – il trailer del film d’animazione

Natalie Portman in Valentino sul red carpet del Lido

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Natalie Portman ha sfilato in Valentino e Bulgari al Festival di Venezia 73. L’attrice, che presenta alla Mostra Jackie di Pablo Larrain, è tra le favorite alla Coppa Volpi, premio assegnato alla migliore interpretazione.

Di seguito le immagini del premio Oscar sul red carpet, dove ha esibito delle forme sospette. Che sia in arrivo il secondo bebè?

Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.

Venezia 73: i cannibali e la realtà distopica di Ana Lily Amirpour

A spiccare per originalità e coraggio in questo Venezia 73 è senza alcun dubbio la regista americana di origini iraniane Ana Lily Amirpour, che ha presentato il suo secondo lungometraggio, The Bad Batch, in concorso al festival. Nonostante la sua carriera sia appena agli inizi, la Amirpour sembra già una regista navigata e dalle idee molto chiare.

Criticata per aver presentato un film visionario e quasi psichedelico dalla tematica profondamente disturbante, la regista ha condiviso con noi qualche dettaglio del processo creativo del suo The Bad Batch.

The Bad Batch

“Quando inizio a lavorare su di un nuovo progetto, parto prima dalla musica. Lo so, è strano, ma a volte quando ascolto delle canzoni è come se le scene poi si scrivessero da sole”. Non a caso infatti, uno dei tanti punti di forza del film di Ana è proprio la travolgente colonna sonora che sembra uno strano mix di generi (proprio come The Bad Batch) perfettamente funzionale alla storia. “Tra i tanti pezzi utilizzati, le canzoni che ho scelto sin da subito per il mio film sono state quelle dei White Lies; non so perché, è una questione di pura chimica.”

Venezia 73: The Bad Batch recensione del film di Ana Lily Amirpour

Decidere di ambientare la sua storia in una realtà distopica e nel bel mezzo del deserto non è stata per la regista una scelta facile e ha richiesto un gran lavoro: “Ho fatto tantissime ricerche sull’argomento e sono stata in giro per circa un anno. Ho deciso di allontanarmi dai centri abitati per esplorare tutta quella desolazione, lontana dalle abbaglianti luci delle metropoli. Ho passato molto tempo nel deserto e ho visitato quella che viene chiamata Slab City, un accampamento situato a sud-est della California, abitato da una comunità nomade”. Non è la prima volta che il cinema e la letteratura prendono spunto dallo stile di vita di queste persone; nel 1997 John Krakauer ha scritto il suo Into The Wild proprio ispirandosi alla Slab City e dieci anni più tardi, nell’omonimo adattamento cinematografico di Sean Penn con Emile Hirsch, sono anche apparsi alcuni membri della comunità.

The Bad Batch

A chi la accusa di non aver saputo rendere chiaro il messaggio del suo film, la regista risponde ammettendo che accendere un dibattito su argomenti socio politici non era il suo scopo. “Fare film per me significa semplicemente raccontare una storia, raccontare cosa penso e sento. Non parlo della società e men che meno di politica, parlo solo per me stessa e non cerco di imporre il mio punto di vista. Nella mia vita ho sempre cercato ed inseguito la libertà, dalla società, dalla politica e dal sistema”. E questa libertà di cui la regista sente tanto la necessità, regna sovrana anche e soprattutto nel finale di The Bad Batch che alcuni purtroppo hanno definito inconcludente. “Ho creduto che fosse giusto optare per un finale aperto perché per me la vita stessa è un finale aperto. Nessuno sa mai  cosa accadrà in futuro ma, proprio come Arlen, [interpretata da Suki Waterhouse] continuiamo a sperare.”

Festival di Venezia 2016: Natalie Portman e Pablo Larrain sul red carpet di Jackie

Natalie Portman è stata la protagonista assoluta della serata di ieri al Festival di Venezia 2016. Radiosa e sorridente, ha accompagnato il regista di Jackie, Pablo Larrain, alla premiere del film che è presentato in concorso alla Mostra.

Ecco gli scatti dal red carpet:

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Festival di Venezia 2016 – Jackie recensione del film di Pablo Larraín con Natalie Portman

Nel cast del film oltre a Natalie Portman anche Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Max Casella, Beth Grant e John Hurt.

Jackie si concentrerà sui quattro giorni successivi all’attentato di Dallas del 1963, quando Jackie Kennedy (interpretata nel film dalla Portman) è costretta ad affronta la disperazione per l’assassinio del marito, il presidente Usa John F. Kennedy, diventando al contempo un’icona agli occhi degli americani e non solo. Nel cast ci sarà anche Peter Sarsgaard (An Education, Experimenter) che interpreterà il ruolo Robert Kennedy, fratello di John.

La settantatreesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolge al Lido dal 31 agosto al 10 settembre.festival di venezia 2016

X-Men Apocalypse: Jean Grey nella scena tagliata dal film

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Arriva la prima scena tagliata da X-Men Apocalypse, il film di Bryan Singer che si appresta a debuttare in Home Video. Nella scena protagonista è Sophie Turner come Jean Grey:

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Leggi la recensione di X-Men Apocalypse

Sfoglia la nostra guida ai personaggi di X-Men Apocalypse

Con Bryan Singer alla regia e allo script, in Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. X-Men ApocalypseL’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

X-Men Apocalypse è arrivato il 18 m

Sala Webete

Oggi ho scoperto la ‘sala Web’. A parte averci messo quaranta minuti prima di connettere i neuroni e capire che era uno spazio virtuale (abbiate pazienza. Quando io andavo a scuola i cellulari pesavano ancora due chili e ce li avevano solo i figli dei ricchissimi, che comunque li nascondevano per paura di essere perculati a vita, e Internet era solo un mezzo alternativo per guardare foto porno scaricando a 36k. La mattina decidevi su cosa volevi masturbarti e la sere, se avevi fortuna, era tutto pronto, mentre tua madre bestemmiava perché gli tenevi la linea del telefono occupata), l’avevo presa come una buona occasione per recuperare qualche bel film che mi sono perso causa mio tumulamento per ragioni lavorative al Palazzo della Settimana Orizzontale degli Autori. Vado lì e che te scopro? Che ci sono solo i film più sfigati. Attenzione, non i più brutti.spira mirabilis

Avete presente quei film degli anni ’80 tipo Passaggio per il paradiso, dove c’era un nerd demmerda con la faccia piena di brufoli, i capelli a forma di Pandoro, gli occhiali spessi come una fetta di polenta gialla e la maglietta unta di baccalà mantecato, che poi grazie all’intervento di un mentore più esperto a metà film si toglieva gli occhiali, se faceva la lampada, indossava un giubbotto di pelle e riusciva a rimorchiare la più bella della classe che fino ad allora lo aveva sempre ignorato?

Ecco, questa è la differenza tra ‘brutto’ e ‘sfigato’. Parentesi. Io di questo plot ho sempre preferito la variante in cui alla fine del film lui, ormai infighito e diventato l’eroe della classe, si avvicinava alla bella e chiedeva ‘Mi puoi fare un favore?’ e poi, alla risposta di lei con sguardo sognante ‘Tutto quello che vuoi’ l’apostrofava con un ‘Vai a fare in culo’.drum

Ma tornando a noi, nella sala Web non ci trovi certo Jackie, che tutti oggi ne parlano come il film che non puoi perdere nella vita e io alle prese con una specie di docu-fiction sui Testimoni di Geova. Tanto sticazzi domani il film che non puoi perdere sarà, boh… a occhio e croce quello di Lav Diaz, che i divi ormai se so’ rotti i cojoni pure loro e stanno tutti sull’aereo per casa, per cui per i selfie glamour ci dovremo accontentare. In finale, dopotutto, è pur sempre l’unico filippino al mondo che si presenta più come Bon Jovi che come Ariel di Marco Marzocca. Noi s’è già deciso che se possibile il suo film lo pisciamo per goderci il Lido transumanato manco ci fosse la partita dell’Italia.tommaso(Nel frattempo come avrete notato continua la brandizzazione dei film alla cazzo di cane a opera di Nicola Calocero, Dio l’abbia in gloria).

Comunque, in sala Web c’è un film che mi interessa. Si chiama Liberami ed è un’allegra storia di esorcismi. Sarebbe stato utile ieri alla Carducci e alla Serafini – a cui facciamo tanti auguri che oggi compie gli anni – che si sono trovate alle prese con un autobus driver indemoniato che manco Nicolas Cage in Ghost Rider. Non pago di aver chiuso loro le porte in faccia mentre stavano terminando l’acquisto del biglietto, voci certe avrebbero riferito che costui ha sequestrato un di loro accompagnatore caricandolo sul mezzo con la ferocia di un moderno Caronte e portandolo direttamente con sé tra le fiamme dell’Inferno, inneggiando a Belzebù.

frantz(Ang)

Austerlitz: recensione del documentario di Sergei Loznitsa

Non è insolito durante i festival incappare in documentari non proprio facili da digerire, eppure con Austerlitz di Sergei Loznitsa ci troviamo di fronte ad un esperimento nuovo e tragicamente originale. Ambientato ad Auschwitz, il regista trasforma quella che potrebbe essere una comunissima visita guidata all’interno dell’orribile campo di concentramento in una riflessione molto più profonda sulla storia, il ricordo e sull’essere umano.

Austerlitz

Si parla di Auschwitz quindi non solo come luogo di interesse storico ma bensì come meta turistica; Loznitsa punta la sua camera, che sembra quasi immobile, fissa su un sostegno da terra, su alcune delle location più interessanti del campo, come l’ingresso, le prigioni e i forni crematori, e filma l’andirivieni dei turisti, una marea rumorosissima di persone provenienti da tutto il mondo. Girato in bianco e nero e senza l’ausilio di sceneggiatura – le uniche battute che riusciamo a distinguere sono le informazioni sciorinate delle guide turistiche -, è chiaro che l’intento del regista fosse catalizzare l’attenzione del pubblico non sulla location ma sul comportamento delle persone.

 

Come in una sorta di strano esperimento antropologico possiamo facilmente individuare varie tipologie di turisti; ci sono i ragazzini annoiati e quelli che ignorano la guida per giocare con i cellulari, oppure i fanatici dello scatto perfetto che continuano a cambiare posizione per accaparrarsi la foto più bella o ancora comitive che, stanche di camminare per ore al sole, improvvisano un pic nic per terra; c’è chi ride e si sganascia, chi si finge interessato alla storia o chi, incurante degli orrori che quel posto nasconde, continua a scattarsi selfie davanti, per esempio, ai pali delle impiccagioni.

Austerlitz

Nonostante la monotonia e soprattutto la snervante immobilità della scena, una volta trascorsa la prima mezz’ora, Austerlitz riesce a trasformare la noia in interesse ed infine in rabbia. Se si pensa infatti ad Auschwitz lo si immagina come un luogo tetro e silenzioso ancora abitato dai fantasmi di uomini, donne e bambini che in quei luoghi sono andati incontro ad una morte orribile; ma quello che il documentario ci mostra è molto lontano dalla visione idealistica e tragicamente poetica del campo che invece appare sorprendentemente pieno di vita.

Eppure ad incuriosire e stimolare la riflessione è la quasi totale mancanza di rispetto dei turisti per i quali sembra accettabile farsi scattare una foto proprio davanti ai forni crematori. Delle immagini quindi quelle di Austerlitz che fanno male al cuore e che accendono il dibattito sull’alienazione mentale delle nuove generazioni social e sulla preoccupante perdita totali di valori.

Gary Oldman sarà Winston Churchill per Joe Wright

La Focus Feature ha annunciato che tornerà a collaborare con la Working Title per la produzione di un biopic dedicato alla vita di Winston Churchill che sarà diretto da Joe Wright, regista di Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, Anna Karenina e del più recente Pan.

Nel film il ruolo dell’ex Primo Ministro britannico sarà interpretato da Gary Oldman. Nel cast figurano anche John Hurt (che sarà Neville Chamberlain), Lily James (la segretaria di Churchill), Ben Mendelsohn (Re Giorgio VI) e Kristin Scott Thomas (Clementine, la moglie di Churchill).

Conosciuto principalmente per aver guidato il Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale, Churchill è stato suo Primo ministro dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell’esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Anthony McCarten (La Teoria del Tutto). Le riprese inizieranno il prossimo autunno. L’uscita è fissata per il 29 dicembre 2017.

 

L’ultimo volta che abbiamo visto Gary Oldman al cinema è stato in Criminal al fianco di Kevin Costner. Tra i prossimi progetti dell’attore figurano lo sci-fi The Space Between Us e la commedia action The Hitman’s Bodyguard.

Fonte: CS

Doctor Strange: lo Stregone Supremo in una nuova foto

Ecco una nuova immagine da Doctor Strange con lo Stregone Supremo (Benedict Cumberbatch) e il suo Sanctum Sanctorum. La trovate di seguito:

doctor strange

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

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doctor strange posterL’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda Swinton, Rachel McAdams e Chiwetel Ejiofor.

Ispirato all’omonimo e celebre personaggio dei fumetti, apparso per la prima volta nel luglio del 1963 nel numero 110 di “Strange Tales”, il film Marvel Doctor Strange racconta la storia del neurochirurgo Stephen Strange, che dopo un terribile incidente automobilistico scopre un mondo nascosto fatto di magia e dimensioni alternative.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: CBM

Matthew McConaughey e Bryce Dallas Howard nel primo trailer di Gold

TWC-Dimension ha diffuso online il primo trailer ufficiale di Gold, il film con Matthew McConaughey ed Edgar Ramirez diretto da Stephen Gaghan (Traffic) su uno script firmato da Patrick MassettJohn Zinman.

Potete vedere il video di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=01habrLjQpw

Il personaggio di McConaughey cerca fortuna e soprattutto oro nella giungla indonesiana, affiancato nell’impresa dal geologo interpretato da Ramirez. 

matthew mcconaugheyBryce Dallas Howard è la fidanzata di lungo corso. Il cast comprende inoltre Corey Stoll, Toby Kebbell, Bruce Greenwood Stacy Keach.

McConaughey produce insieme alla Black Bear di Teddy Schwarzman e la HWY 61 di Michael Nozik, Massett e Zinman. Paul Haggis è uno dei produttori esecutivi. DistribuisceTWC-Dimension.

Gold: ecco la data di uscita del film con Matthew McConaughey

Matthew McConaughey è al momento impegnato sul set de La Torre Nera, mentre l’abbiamo visto di recente in sala come protagonista di Sea of Trees di Gus Van Sant e dell’ancora ancora non uscito The Free State of Jones, mentre Edgar Ramirez interpreta il marito di Jennifer Lawrence in Joy di David O. Russell.

La Torre Nera: Matthew McConaughey sul set a New York – foto

Fonte: Collider

Voyage of Time: prime clip dal documentario di Terrence Malick

Arrivano online le prime due clip tratte da Voyage of Time, nuovo documentario diretto da Terrence Malick. Il film, in versione IMAX, si avvarrà della voce narrante di Brad Pitt e durerà 40 minuti (il titolo di questa versione sarà The IMAX Experience). Per quanto riguarda invece la versione classica da 90 minuti (dal titolo Life’s Journey), in quel caso lo spettatore potrà godere della voce narrante di Cate Blanchett.

Potete vedere le clip di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=VS8hvJLmbPc

https://www.youtube.com/watch?v=Px_u0HFNi1A

Voyage of Time Life’s Journey recensione del film di Terrence Malick

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Voyage of Time è un progetto che Malick aveva in cantiere da oltre 30 anni, e che metterà nuovamente insieme la squadra di produttori di The Tree of Life, tra cui Dede Gardner, Nicolas Gonda (che ha anche prodotto To the Wonder), Sarah Green (The New World), Brad Pitt, Grant Hill e Bill Pohlad. Voyage of Time 2Tra i produttori esecutivi figurano invece Tanner Beard, Mary Bing, Yves Chevalier e Donald Rosenfeld. Secondo le prime indiscrezioni, Brad Pitt potrebbe essere anche una delle voci fuori campo del film.

Voyage of Time è una celebrazione del pianeta Terra, un vero e proprio viaggio nel tempo, dalla nascita dell’universo fino al suo collasso finale. Il film, a cui Malick lavora dal 1970, arriverà negli Stati Uniti il 7 ottobre 2016.

Fonte: Collider

 

Reese Witherspoon nel nuovo film di Ava DuVernay, Nelle Pieghe del Tempo

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che il premio Oscar Reese Witherspoon (Walk the Line, Wild) e Mindy Kaling (The Mindy Project, The Office) sarebbero in trattative per unirsi al cast di Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), adattamento cinematografico del romanzo di Madeleine L’Engle del 1962 che sarà diretto da Ava DuVernay, regista dell’acclamato Selma.

Nel cast ci sarà anche la celebre Oprah Winfrey, che con la DuVernay aveva già lavorato proprio nel sopracitato Selma.

Nelle pieghe del tempo è il primo di quattro romanzi, la serie si intitola Time Quartet e gli altri romanzi della tetralogia si intitolano: A Wind in the Door, A Swiftly Tilting Planet e Many Waters. Nel 1989 la L’Engle ha pubblicato An Acceptable Time, che è considerato un quinto libro della stessa serie, anche se ambientato diverse generazioni dopo i primi quattro.

 

Reese Witherspoon e Nicole Kidman di nuovo insieme per Truly Madly Guilty

Di seguito la trama del romanzo Nelle pieghe del tempo: Meg Murry, una ragazza di quattordici anni, è considerata dai suoi coetanei e dai suoi insegnanti una ragazza dal carattere irascibile e stupida, e a scuola non si inserisce bene. La sua famiglia riconosce i suoi problemi come una mancanza di maturità emozionale, ma la considera anche capace di grandi cose. La sua famiglia è composta dalla sua bellissima madre scienziata; da suo padre, anch’egli scienziato scomparso misteriosamente; dal fratello di cinque anni, Charles Wallace Murry — un super genio in erba – e da Sandy e Dennys Murry, i due gemelli atleti di dieci anni.

Il libro incomincia con “Era una notte buia e tempestosa”, un’allusione alle parole iniziali nel romanzo Paul Clifford di Edward George Bulwer-Lytton scritto nel 1830. Dopo un’altra brutta giornata di scuola Meg, non riuscendo a dormire si ritrova con il fratello Charles e la madre in cucina a bere latte. Vedono nel cortile una strana vecchia signora che sembra essersi persa, la fanno entrare per scaldarsi, perché nevica e inizia la conoscenza con la signora Cose’, una donna eccentrica, venuta ad abitare da poco in una casa loro vicina. Charles aveva già precedentemente fatto la sua conoscenza. Dopo aver asciugato i suoi piedi e dopo aver fatto uno spuntino di mezzanotte con Charles, Meg e la loro madre la signora Cosè inizia a dire a una già perplessa Dr. Murry che “esiste davvero una cosa tipo il TESP-ACT”. Subito dopo ciò Meg e Charles incontrano un ragazzo di nome Fort Calvin, anche lui dotato di un’intelligenza molto pronta e sveglia. È un ragazzo di ceto sociale elevato, che sebbene sia uno stereotipo del “grande ragazzo del campus” risulta essere entusiasta di unirsi ai ragazzi per incontrare più lontano la signora Cosè e le sue ugualmente eccentriche amiche signora Chi e Quale.

Cosè, Chi e Quale risultano essere creature trascendentali che trasportano Meg, Charles Wallace, e Calvin per le galassie con il TESP-ACT, che viene definito simile a “piegare” il tessuto dello spazio e del tempo. Le tre signore rivelano ai ragazzi che la galassia sta per essere conquistata da una nuvola oscura, che è la visibile manifestazione del male. Il padre scomparso di Meg stava lavorando per un progetto segreto del governo per ottenere un viaggio più veloce della luce attraverso il TESP-ACT, e accidentalmente finisce su Camazotz, un pianeta alieno che è all’interno della nuvola del male. I ragazzi scoprono anche che la Terra è parzialmente coperta dall’oscurità, sebbene grandi figure religiose, filosofi, artisti stiano combattendo contro di essa. Insieme con il fatto che la signora Cosè era una stella che ha smesso di essere una stella per salvare la Terra dal controllo dell’oscurità. I ragazzi giungono a Camazotz e salvano il padre di Meg che è stato imprigionato da un malvagio cervello senza corpo con potenti poteri telepatici, che gli abitanti di Camazotz chiamano “IT”. Charles Wallace è mentalmente chiamato da IT, ed è lasciato indietro quando gli altri scappano facendo un TESP-ACT attraverso la Cosa Nera e arrivano ad un pianeta abitato da bestie che non hanno la vista, ma sono dotate di intelligenza. Dopo un breve periodo di recupero, Meg è mandata indietro da sola su Camazotz essendole stato detto che è l’unica ad avere il potere per salvare Charles Wallace. Confrontandosi con IT, Meg si rende conto che può liberare suo fratello amandolo intensamente, perché l’amore è un’emozione che IT, nella sua malvagità non può capire. Charles Wallace viene liberato e tutti ritornano sulla Terra.

Fonte: CS

Justice League: il cast insieme per una buona causa – video

I protagonisti di Justice League si sono ritrovati sul set del film che sarà diretto da Zack Snyder per una buona causa.

Si tratta dell’iniziativa #StandingRock, nata con l’obiettivo di bloccare la costruzione di un oleodotto da 3,8 miliardi di dollari che dovrebbe attraversare 4 stati in America e che comporterebbe la demolizione di siti di sepoltura e di enorme rilevanza culturale per gli indiani d’America in North Dakota.

Potete vedere il video di seguito:

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Sinossi: Alimentato dalla sua fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince, per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.

Justice League: tantissimi dettagli sul film, ruoli, villain e molto altro

Justice LeagueJustice League sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

Fonte: CS

Venezia 73: fuori concorso Planetarium con Lily-Rose Depp

Oggi fuori concorso verrà presentato a Venezia 73, il film PLANETARIUM di Rebecca Zlotowski con Natalie Portman, Lily-Rose Depp e Emmanuel Salinger.

La trama del film: Anni 30. Laura e Kate Barlow sono due giovani sorelle americane che praticano sedute spiritiche. A Parigi, durante il loro tour europeo, incontrano André Korben, un rinomato produttore cinematografico francese. Visionario e controverso, Korben è il proprietario di uno dei più grandi studios della Francia, dove produce film utilizzando costose tecniche americane all’avanguardia, senza badare a spese nonostante la Grande Depressione. Benché scettico, Korben decide di sottoporsi ad una seduta spiritica privata con le sorelle Barlow: gli eventi ai quali assisterà provocheranno in lui un forte shock. Profondamente colpito, offre ospitalità alle ragazze stipulando con loro un contratto annuale allo scopo di sfruttarle per realizzare il primo vero film di fantasmi. Ma le intenzioni di Korben sono ben altre e Laura capisce ben presto che vi sono ragioni più oscure che lo legano a loro.

Venezia 73: oggi Paradise di Andrei Konchalovsky

Il premiato regista Andrei Konchalovsky arriva a Venezia 73 per presentare in concorso Paradise, il suo ultimo film che vede protagonisti Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt.

Paradise è un film monito: storie di vita quotidiana durante la Seconda guerra mondiale per ricordare “che questo è stato”. Rai (Paradise) è un lungometraggio sui destini incrociati di tre personaggi nel tempo triste di una guerra senza precedenti: Olga, un’aristocratica russa emigrata e ora parte della Resistenza francese; Jules, un collaborazionista francese; Helmut, un ufficiale di alto rango delle SS.

Venezia 73: il gran giorno di Questi giorni di Giuseppe Piccioni

Oggi è il gran giorno del terzo film in concorso a Venezia 73, ovvero Questi giorni di Giuseppe Piccioni che vede protagonisti Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi.

Trama: Una città di provincia. Tra le vecchie mura, nelle scorribande notturne sul lungomare, nell’incanto di un temporaneo sconfinamento nella natura, si consumano i riti quotidiani e le aspettative di quattro ragazze la cui amicizia non nasce da passioni travolgenti, interessi comuni o grandi ideali. Ad unirle non sono le affinità ma le abitudini, gli entusiasmi occasionali, i contrasti inoffensivi, i sentimenti coltivati in segreto. Il loro legame è tuttavia unico e irripetibile come possono essere unici e irripetibili i pochi giorni del viaggio che compiono insieme per accompagnare una di loro a Belgrado, dove l’attendono una misteriosa amica e un’improbabile occasione di lavoro.

Il Corvo: le riprese del nuovo film con Jason Momoa a gennaio 2017

Secondo quanto riportato da The Wrap, le riprese del chiacchieratissimo e altrettanto travagliato remake de Il Corvo (The Crow), l’ultimo film interpretato dal compianto Brandon Lee, partiranno a gennaio 2017.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul progetto, ma vi terremo aggiornati. Jason Momoa (Game of Thrones, Aquaman) sarebbe in trattative per interpretare il protagonista del film.

Il Corvo: Jason Momoa in trattative per il remake

Ricordiamo che nel corso di questi anni tantissimi attori sono stati associati al remake del film Il Corvo (The Crow), tra cui Luke Evans, Tom Hiddleston, James McAvoy e Bradley Cooper, ma anche diversi registi come Stephen Norrington, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierez.

Il corvo – The Crow (The Crow) è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr. Il film segna l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.

Proyas dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni. Vennero successivamente girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo.

Fonte: TheWrap

Rebecca Ferguson con Hugh Jackman in The Greatest Showman on Earth

Arriva da Variety la notizia che Rebecca Ferguson, star di Mission Impossible Rogue Nation, è in trattative per unirsi al cast del musical The Greatest Showman on Earth, film in pre-produzione alla 20th Century Fox e in cantiere da diversi anni, che ha finalmente ricevuto l’ok definitivo.

The Greatest Showman on Earth si basa su una sceneggiatura originale di Bill Condon (Dreamgirls) e potrebbe essere il primo musical dopo molto tempo pensato esclusivamente per il cinema.

Rebecca Ferguson protagonista dello sci-fi Life

Hugh Jackman interpreterà il leggendario truffatore showman PT Barnum, infatuatosi della cantante lirica svedese Jenny Lind, conosciuta nell’ambiente come “l’usignolo”. Nel cast ci saranno anche Michelle Williams (Marilyn, Blue Valentine, Il grande e potente Oz), Zac Efron, che si cimenterà nuovamente con il musical dopo il grande successo della serie High School Musical, e Zendaya, che vedremo prossimamente nell’attesissimo Spider-Man Homecoming.

Nel film la Ferguson interpreterà una cantante lirica.Il progetto sarà scritto da Jenny Bicks (Sex and the City) e diretto da Michael Gracey, debuttante alla regia.  Le canzoni originali del filma saranno di autori affermati come Justin Paul e Benz Pasek, Bonnie McKee, Jake Shear e Brian Lapin.

Fonte: CS

Will Smith protagonista del teaser trailer di Collateral Beauty

Will Smith (Zona d’ombra, Suicide Squad) è il protagonista del teaser trailer ufficiale di Collateral Beauty, il nuovo film di David Frankel, regista de Il Diavolo Veste Prada.

Il trailer è stato diffuso online d New Line Cinema e Village Roadshow Pictures. Potete vederlo di seguito:

Will Smith nella prima foto ufficiale di Collateral Beauty

Il cast del film comprende Will Smith, Edward Norton, Keira Knightley, Michael Peña, Naomie Harris, Jacob Latimore, Kate Winslet e Helen Mirren. La regia è stata affidata a  David Frankel.

Il dramma, co-prodotto e co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un manager pubblicitario di New York (Smith) che cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno imprevedibili e inaspettati.

Collateral Beauty uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea con Rogue One – A Star Wars Story, atteso primo spin-off della saga di Star Wars con protagonista la candidata all’Oscar Felicity Jones.

Will Smith è attualmente nei cinema italiani con Suicide Squad, il cinecomic di David Ayer in cui l’attore recita al fianco di Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis e Jared Leto.

Fonte: CS