Snatch (Lo
strappo) è un film del 200 diretto da
Guy Ritchie e con protagonisti nel
cast Jason Statham, Stephen Graham, Alan Ford,
Brad Pitt, Dennis Farina, Mike Reid, Vinnie Jones,
Benicio Del Toro e Rade Sherbedgia.
Trama del film Snatch (Lo
strappo)
Macro e micro
criminalità americana, inglese e russa si contendono il possesso di
un diamante gigantesco nelle strade di Londra. Delinquenti da
strapazzo, improbabili banchi di pegni, zingari dal pugno
d’acciaio, combattimenti di boxe clandestina e un terribile boss
che da la gente in pasto ai maiali, sono solo alcuni degli
ingredienti del cocktail superalcolico di Guy
Ritchie.
Snatch (Lo strappo)
Analisi: l’unica
“pecca” del film, dal punto di vista delle quote rosa, è la troppo
breve apparizione di Benicio Del Toro, alias Frankie
“Quattro dita”, che si mostra in tutta la sua bellezza. A parte
questo, nella pellicola viene realizzata un’impresa di cui solo
Ritchie, soprannominato il “Tarantino inglese”, è stato capace:
quella di far ridere dall’inizio alla fine, nonostante le numerose
scene di violenza, ridicolizzando fino in fondo, molto più del
collega americano, il mondo della criminalità. Dopo Snatch
(Lo strappo) e dopo Lock and
Stock, la figura del regista inglese non è stata più
accostata a quella ingombrante dell’ex moglie Madonna, ma si è
ritagliata uno spazio a sé nell’universo degli appassionati del
genere.
In più, Ritchie ha vinto un’altra
sfida nella quale Tarantino, in parte, ha fallito: cucire addosso
al sex symbol Brad
Pitt un personaggio completamente diverso da ciò che
ci aspetteremmo per lui, ma indimenticabile e divertente come pochi
nella storia del cinema britannico. Quella dello zingaro Mike è una
delle migliori interpretazioni nella carriera dell’attore, sia che
guardiate il film in lingua originale, sia che preferiate affidarvi
all’egregio lavoro di doppiaggio di Sandro
Acerbo.
In Snatch
si ride abbiamo detto, tranne in una sequenza in cui ci si
commuove, anche grazie al sottofondo musicale di
Angel dei Massive Attack. Gli
artisti di Bristol sono solo alcuni, insieme a The Specials, Oasis
– in stato di grazia con Fuckin’ in the bushes – e the
Johnston Brothers, ad aver collaborato a una colonna sonora
trascinante e azzeccata. Il ritmo serrato e senza esclusione di
colpi strizza l’occhio a quello dei videoclip, altra specialità di
Ritchie, e viene supportato anche da dialoghi le cui cifre sono la
fantasia nel turpiloquio e il sarcasmo. Il regista gioca con le
sequenze a rallentatore, i cambi di atmosfera, ci regala suggestive
immagini della bella campagna inglese, intermezzi onirici e, last
but not least, i bicipiti tatuati di Brad
Pitt.
Nonostante tutti i personaggi siano, a modo
loro, legati alla malavita, c’è una buona distinzione tra buoni e
cattivi. Tra questi ultimi, ci sono Testarossa (Alan
Ford) e il russo Boris Lametta (Rade
Sherbedgia) che faranno passare non pochi guai al Turco
(Jason Statham), che è anche voce narrante del
film, e al “piccolo” Tommy (Stephen Graham), suo
socio. Nel sottobosco della criminalità c’è posto anche per gli
scagnozzi di Boris Lametta: Sol, Vinny e Tyrone (Lennie
James, Robbie Gee, Ade Roach), dei truffatori pasticcioni
e scombiccherati, autori della rapina peggio riuscita della storia.
È opportuno citare, tra le punte di diamante, anche l’ex difensore
del Chelsea, Vinnie Jones, il quale, dopo aver
convinto il pubblico nell’interpretazione del folle Pallottola al
Dente Tony, è stato promosso a pieni voti anche dal cinema.
Il maggior merito che va
riconosciuto a Snatch (Lo Strappo) e al suo
regista e sceneggiatore, è quello di aver dato vita a un linguaggio
immediatamente riconducibile allo stile del film e del suo
direttore. In parole povere, se amate il genere, è la classica
pellicola della quale, una volta vista, sentirete il bisogno di
imparare le battute a memoria per poterle citare con gli amici.