Ecco altre foto dal set del film di Darren
Aronofsky, Noah, che ritraggono
Russell Crowe e Emma Watson
alle prese con i costumi. Nel cast del film, nel ruolo della moglie
di Noè, anche Jennifer Connelly. Gli attori
si trovano ancora sul set di Brookville, New York.
Star Trek è
il primo film del 1979 diretto da Robert Wise con
protagonisti William Shatner, Leonard Nimoy, Deforest
Kelley, James Doohan, Michelle Nichols e George
Takei.
Anno: 1979
Regia: Robert
Wise
Cast: William
Shatner, Leonard Nimoy, Deforest Kelley, James Doohan, Michelle
Nichols, George Takei
Trama: Quando
un’entità aliena, sotto forma di nebulosa, si dirige a tutta
velocità verso la Terra, distruggendo tutto ciò che incontra sul
proprio cammino, il Capitano Kirk, relegato da anni dietro una
scrivania, viene incaricato di tornare a bordo di una rinnovata
Enterprise assieme al suo equipaggio per indagare sull’accaduto.
Dopo una serie di vicissitudini, preso a bordo anche il signor
Spock e raggiunto il centro della nebulosa, l’equipaggio si troverà
di fronte ad una sorprendente verità sull’origine della minaccia e
sulle sue intenzioni…
Analisi: Lo sbarco
sul grande schermo dell’Enterprise e del suo equipaggio, che aprì
la strada a una serie di lungometraggi che dura ancora oggi
(l’uscita del dodicesimo film ispirato alla serie televisiva è
prevista per il 2013) fu per certi versi casuale.
Il tutto in realtà nacque dal
progetto di un seconda serie tv dedicata alle avventure di Kirk &
co., a una decina d’anni di distanza dalla chiusura del primo,
storico, ciclo di episodi.
A solo un paio di settimane
dall’avvio della produzione, il clamoroso ripensamento: alla luce
del successo planetario di Guerre Stellari, si
decide di cambiare la ragion d’essere del progetto e di portare
Star Trek nelle sale cinematografiche, utilizzando
effetti speciali a profusione.
Il punto di forza del film
Star Trek è naturalmente la ‘reunion’ del
cast originale, a partire da Shatner – Kirk e Nimoy – Spock,
per continuare con i vari Kelley – McCoy, Doohan – Scott, Takei –
Sulu, Nichols – Uhura e Koenig – Checov, con l’aggiunta di due
personaggi creati ad hoc, l’aliena Ilia e il capitano Decker, che
avranno un ruolo peraltro determinante nell’economia della
storia.
Per la regia, il produttore e
ideatore della serie Geene Roddenberry decide invece di affidarsi a
Robert Wise, regista navigato che nel suo
curriculum vantava titoli come The
Haunting, Lassù qualcuno mi ama, West
Side Story, Tutti insieme appassionatamente e che aveva
avuto già a che fare con minacce extraterrestri di vario tipo,
dirigendo il celeberrimo Ultimatum alla Terra e il poco fortunato
Andromeda (tratto dal romanzo di Michael
Crichton).
Costato 35 milioni di dollari, il
film ne incassò 139 al botteghino, piazzandosi al quinto posto
nella classifica degli incassi di quell’anno, superando anche
Alien;
un risultato che, per quanto riguarda i film dedicati a
Star Trek, è stato superato solo recentemente, dal
reboot cinematografico della serie classica, uscito nel 2011.
L’accoglienza al
botteghino fu dunque più che lusinghiera; meno quella della
critica: in effetti, il film sembra scontare il ‘peccato originale’
di essere il risultato della repentina ‘virata’ del progetto, dalla
seconda serie al film: il soggetto non rappresentò peraltro una
novità degli appassionati, visto che riproponeva in larga parte
quanto visto nel terzo episodio della seconda stagione della serie
classica, intitolato Changeling (La sfida).
In effetti, ancora oggi il limite
principale di Star Trek è quello di essere in
buona sostanza un episodio ‘extralarge’ della serie, con un ritmo
non propriamente incalzante e qualche punto morto di troppo; gli
stessi attori sembrano in un certo senso risentire del passaggio
dal grande al piccolo schermo. Il risultato è un buon film di fantascienza, del quale si
ricorda soprattutto il finale (all’epoca) spiazzante, nonché
l’efficacissima colonna sonora, firmata da Jerry Goldsmith, il cui
tema principale divenne poi una sorta di filo conduttore della
serie cinematografica, oltre ad essere utilizzato nella serie
televisiva Star Trek – Next Generation.
Per il pubblico italiano, lo spunto
di maggior curiosità è risiede nel fatto che il film rappresentò il
primo contatto con i personaggi di Star Trek,
uscendo nelle sale nella primavera del 1980 e precedendo di qualche
mese la messa in onda regolare della serie classica sulle tv
locali, anche se a dire il vero un primo esperimento venne fatto da
Telemontecarlo nel 1979, ma la rete monegasca a quei tempi non
aveva una copertura sufficiente del territorio italiano.
Ballata dell’odio e
dell’amore – La storia di Javier inizia nel
1937, quando, agli albori della dittatura di Francisco Franco in
Spagna, suo padre, pagliaccio di un circo, viene reclutato per
combattere contro i soldati del regime. Catturato e imprigionato,
viene costretto ai lavori forzati. Il figlio, Javier, appunto,
quasi quaranta anni dopo, alla fine del regime di Franco,
ripercorre le orme del padre, entra a far parte di un circo come
Pagliaccio Triste, e conosce Natalia, il suo amore, ma anche la sua
condanna.
Le storie tristi non hanno vita
facile e questo si sa. I film complicati e per giunta anche tristi,
poi, ce l’hanno quasi impossibile. Questo riguarda esattamente
La ballata dell’odio e dell’amore, titolo
italiano di Balada triste de trompeta,
ultimo film di Alex De la Iglesia, che come nella
migliore delle ultime tradizioni della distribuzione italiana, esce
con un quasi primato di ritardo di due anni nelle nostre sale. O
meglio, uscirà il prossimo 8 Novembre, non è ancora stato detto in
quante copie.
Eppure le carte in regola per
essere ben distribuito, il film ce le aveva: miglior regia al
Festival del cinema di Venezia 2010, quello della presidenza di
giuria di Quentin Tarantino, nonché Osella d’argento per la
migliore sceneggiatura.
La ragione? La potremmo individuare
nella complessità della storia, che mette in parallelo la storia di
un paese, nei 40 anni della dittatura del Generalissimo Francisco
Franco e la storia di amore, vendetta e morte dei due
pagliacci.
Ballata dell’odio e dell’amore, il
film
Alex de la
Iglesia si è fatto apprezzare per il gusto totalmente
sopra le righe e di rottura nei confronti soprattutto della media
borghesia spagnola.
Ciò non avviene in
Balada, una storia triste su pagliacci che non
fanno ridere, anzi uno non deve farlo per contratto e perché in
fondo, non è mai stato bambino. Ma è anche una storia sulla Spagna,
e sulla lotta interna che la fa essere terribile e bellissima allo
stesso tempo. Una delle frasi su cui si fonda il film è quella che
dice la trapezista contesa tra i due clown: “Come fai a
liberarti di un amore che sai che ti ucciderà, se al solo pensiero
di non averlo più rischi di morire?”
Amore e tradimento, dolore e
attrazione è la dicotomia che caratterizza la storia, con due clown
che si deformano a causa della follia del sentimento, così come lo
stato spagnolo è stato deturpato e trasformato da 40 anni di
dittatura, e come potrebbe essere diversamente, che l’hanno portata
prima allo splendore dei primi anni duemila, fino alla crisi
profonda di questi anni.
Una nazione in bilico, come lo sono
i personaggi travagliati del film, il cui ruolo non si addice
all’abito, o meglio, come accade in apertura, è un clown a fare
strage di soldati, lui in divisa da clown contro chi è in divisa
per la guerra.
Quella frangia di pubblico che
spera di vedere una terza trasposizione cinematografica per il
serial cult della HBO Sex and the City sarà
abbastanza deluso
Ecco il teaser trailer
di Carrie, remake del film del 1976 diretto da Brian De Palma. Ad
interpretare il ruolo che fu di Sissy Spacek ci sarà, per questa
versione del 2013,
Ecco il Trailer
italiano di 7 Psicopatici di Martin McDonagh con Colin Farrell, Sam
Rockwell, Christopher Walken Woody Harrelson e Abbie Cornish. Il
film sarà in sala dal 15 novembre,
E’ morta Emmanuelle. L’attrice
Sylvia Kristel, divenuta famosa negli anni ’70 per il cult movie
erotico Emmanuelle, si è spenta a ll’età di 60 anni a causa di un
tumore
Arriva dalla Warner
Bros. Italia, il primo character poster di Django Unchained nuovo
film di Quentin Tarantino. Protagonista del manifesto il premio
Oscar Christoph Waltz che veste i
panni del Dott. King Schultz.
In Un’estate da
giganti due fratelli adolescenti, Zak
(Zacharie Chasseriaud) e Seth (Martin
Nissen), stanno passando le vacanze estive nel cottage di
famiglia. Si direbbe la normalità, non fosse per il piccolo
particolare che la madre dei due, l’unico adulto con cui sono in
contatto, non sembra avere intenzione di raggiungerli e che le loro
giornate sono destinate a trascinarsi, tra una canna e una battuta,
in compagnia del loro nuovo amico Dany (Paul
Bartel).
I tre, però, passata l’euforia
iniziale, si ritrovano senza soldi, né protezione e capiscono che
non possono contare sui loro genitori e che è già arrivato il
momento di ritagliarsi un posto nel mondo. La natura incontaminata,
aperta e luminosa in cui è ambientata la vicenda e su cui la
telecamera indugia a lungo, è il luogo ideale per dare forma al
percorso, spesso travagliato e pieno di ostacoli, al termine del
quale i tre ragazzi diventeranno tre adulti. Gli spazi ampi, dove
ci si può muovere liberamente, si contrappongono infatti in modo
fin troppo marcato all’universo chiuso e rigido degli adulti,
popolato da individui inadeguati, per non dire mostruosi.
Zak, Seth e Dany, senza una guida e
senza punti cardinali, vengono continuamente ignorati,
derisi, ingannati e raggirati dal mondo dei grandi, persone
la cui immoralità emerge tra le pieghe della pelle, nei buchi della
dentatura, in un labbro leporino, in un’espressione vacua.
Nonostante le difficoltà, il
procedere a tentoni e le sbandate, i ragazzi non si danno per vinti
e, come sottolineano due bellissime inquadrature, una dall’alto e
una alla fine del film, trovano la loro strada da soli, in mezzo ad
un campo di mais che diventa una via da percorrere in macchina e
sopra lo specchio d’acqua di un fiume che li porterà, insieme alla
corrente, verso il futuro.
Gli attori, magistrali nella loro
interpretazione nonostante la giovane età, riescono con il solo
gioco di sguardi e con l’espressività dei piccoli gesti, a rendere
palpabile il disagio e l’entusiasmo dell’adolescenza, l’ottimismo
di un’età in cui tutto sembra ancora possibile e le difficoltà che
comporta la crescita. Un’estate da giganti è un
ottimo film, con tempi forse un po’ dilatati, che sa essere
delicato ma tagliente, divertente e triste. Notevole la colonna
sonora firmata The Bony King of Nowhere che fa da
cassa di risonanza alle piccole scene dove, in apparenza, non
accade nulla.
Un’estate da
giganti, diretto da Bouli Lanners e
presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival
di Cannes 2012, sarà in Italia dal 31 ottobre. Sarebbe un
peccato perderlo.
L’avvio del terzo capitolo
di Ghostbusters vive uno momento
d’incertezza e sembra sia finito nel congelatore. Ma nuove news
arrivano oggi da Deadline che lasciano ben sperare dopo la
decisione presa di fare il film senza Bill Murray.
L’importante sito americano sostiene che Ghostbusters
3 partirà l’anno prossimo, dato che la Paramount ha deciso
di non girare Draft Day nel breve lasso di tempo che
intercorrono fra gli impegni del regista Ivan Reitman dall’inizio
dell’atteso film su i nuovi
Ghostbusters. Stando alle intenzioni della
Sony Pictures le riprese dovrebbero iniziare l’estate prossima.
Quindi non ci sarebbe il tempo utile per fare un film ambientato su
football americano. La notizia è questa e considerato l’incertezza
che ruota attorno al progetto è quasi come un barlume di luce nel
buio più pesto! Non ci resta che aspettare ulteriori conferme.
È morto ieri sera alle 23 il
cineasta giapponese con più di cento pellicole all’attivo
Koji Wakamatsu in seguito alle ferite riportate
dopo essere stato
Dopo l’inedita coppia formata
da Natalie Portman e Michael Fassbender, vediamo ora sul set del
film ancora senza titolo di Terrence Malick Ryan Gosling e
Looper, l’atteso
thriller futuristico in uscita nelle sale italiane il 31 gennaio
2013, sarà al Festival Internazionale del Fumetto, del Gioco e
dell’Illustrazione di Lucca.
Arriva dal canele
youtube della Paramount il Full trailer di Jack Reacher – La Prova Decisiva con Tom Cruise. La
pellicola è diretta da Christopher McQuarrie
Sarà Claudia Pandolfi a fare
gli onori di casa nella serata di apertura e di chiusura della
settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (9 –
17 novembre, Auditorium Parco della Musica).
Tratto dal successo mondiale
dell’omonima trilogia letteraria firmata da Suzanne Collins, Hunger
Games arriva finalmente nelle vostre case grazie a Warner Home
Video in edizioni Blu-ray doppio disco, DVD doppio disco e DVD.
Da Hasbro, i creatori di
Transformers, arriva in Home Video l’edizione Blu-ray di
Battleship, kolossal d’azione e avventura che vede le
flotte internazionali della marina militare combattere tra
mare,
17 ottobre 2012 – Moviemax Media Group
annuncia l’inizio delle riprese del film “Third Person”, film
acquisito dal gruppo durante l’ultimo Festival di Toronto.
Lee Daniels si sta specializzando
in biografie: dopo Selma, dedicato alla lotta per i diritti civili
degli afroamericani e il prossimo The Butler incentrato sulla
storia di un maggiordomo che servì per decenni alla Casa Bianca, il
regista è già all’opera sul film dedicato all’uccisione di Martin
Luther King, protagonista Hugh Jackman. Evidentemente però Daniels
non sembra averne ancora abbastanza di dedicarsi a personaggi
realmente esistiti: eccolo quindi entrare in trattative per
dirigere Get it while you can, film dedicato a Janis Joplin, stella
di prima grandezza della musica degli anni ’60.
L’idea del film risale ormai a
parecchi anni fa – se ne parla infatti almeno dal 2004 – e attorno
ad esso è circolata una lunga lista di nomi per registi,
sceneggiatori e soprattutto possibili interpreti, tra le quali
Catherine Hardwicke e Renee Zellweger, ma la scelta definitiva
sembra ora essere caduta su Amy Adams. La sceneggiatura è stata
curata da Ron Terry, assieme alla moglie Theresa Kounin-Terry. Le
riprese, ammesso che Lee Daniels abbracci definitivamente il
progetto, dovrebbero cominciare a inizio 2013. C’è peraltro da
aggiungere che in cantiere vi è un altro film dedicato alla Joplin,
intepretato dalla stella di Broadway Nina Arianda per la regia di
Sean Durkin.
Da oggi 17 ottobre sarà disponibile in
Blu-ray e Dvd la commedia più irriverente dell’anno, Il Dittatore.
Nei panni del violento ed anti-occidentale dittatore Aladeen,
Penelope Cruz è in
trattative per partecipare a un film dedicato alla dinastia dei
Gucci, che ha dato il proprio nome a uno dei principali marchi
dell’italian style. Il film, diretto da Jordan
Scott (figlia di Ridley) narrerà la storia di Maurizio,
nipote del fondatore della casa di moda, ucciso nel 1995 su
commissione della ex moglie Patrizia Reggiani. L’idea di un
dedicato alla vicenda di Gucci risale al 2006,
quando per la regia si era parlato di Ridley
Scott, con Andrea Berloff alla
sceneggiatura; nel frattempo altri nomi sono stati avvicinati al
progetto, che sarà prodotto da Scott Free.
Vari i nomi fatti anche per gli
interpreti: nel 2009 si era parlato di Angelina
Jolie per interpretare il ruolo della Reggiani. Il
rilancio del progetto avviene nel momento in cui la Gucci sta
cercando di rilanciarsi quale marchio legato al glamour
hollywoodiano, dopo il periodo di appannamento seguito
all’abbandono dello stilista Tom Ford.
La compagnia tra l’altro porta
avanti da anni un’intensa attività di mecenatismo nel mondo del
cinema: ha ad esempio donato due milioni di dollari a
Martin Scorsese per per il restauro di pellicole
storiche come La Dolce Vita o
C’era una volta in America, oltre a
sostenere rassegne settimanali presso il Los Angeles County
Museum.
Di un film dedicato alla vita e
all’arte di Freddie Mercury si parla ormai da diverso tempo: se per
la regia del film si era parlato di Stephen Frears, senza che poi
siano arrivate conferme ufficiali a riguardo, molto più
problematica la scelta del protagonista: quello dell’intimenticato
cantante non è certamente un ruolo alla portata di tutti. La scelta
sembra ora definitivamente caduta su Sacha Baron Cohen, che
peraltro era stato dato per possibile Mercury sul grande schermo
già nel 2010, quando si cominciò a parlare del progetto.
La possibilità che il film veda
finalmente la luce si è fatta notevolmente più concreta dopo i
recenti aggiornamenti arrivati in tal senso da Brian May, ex
chitarrista della band, che sul suo sito web ha annunciato che il
biopic dedicato al cantante è al primo posto degli impegni del
gruppo, e che il progetto ha preso il via. May ha
spiegato che le difficoltà principali sono state di tipo
contrattuale: ovviamente il film dovrà contenere le musiche del
gruppo e portare sullo schermo anche gli altri componenti della
band, quindi vi sono varie implicazioni legali, legate soprattutto
ai diritti d’autore e d’immagine ma l’ex chitarrista dei
Queen ha affermato che tutte le tessere del mosaico stanno andando
al loro posto.
Poi, le tre notizie più importanti:
le riprese cominceranno probabilmente in primavera, l’uscita nelle
sale dovrebbe avvenire a inizio 2014, Freddie Mercury sarà
interpretato da Sacha Baron Cohen. Apice del film, il celeberrimo
concerto che la band tené nello stadio di Wembley nel 1985, davanti
ad una folla oceanica. Al momento non si sa granché del resto del
cast: in tempi recenti era stato fatto il nome della popstar Katy
Perry per la parte di Mary Austin, a lungo compagna del cantante.
Per Sacha Baron Cohen, un’altra sfida, la più importante della
carriera: dopo una galleria di personaggi inventati – Ali G, Borat,
Bruno, Il Dittatore – il ruolo di Freddie Mercury, con tutti i
rischi del caso: potrebbe rivelarsi un trionfo o, al contrario, un
flop clamoroso.
S’intitola Our name is Adam
l’ultimo progetto cui è stato affiancato il nome di Tom Cruise:
ancora una volta un film di fantascienza, genere dal quale
l’attore sembra particolarmente attratto negli ultimi tempi
(ricordiamo infatti, trai suoi prossimi film, Oblivion e All You
Need Is Kill). Al momento del progetto non si sa molto, a
parte il fatto che dovrebbe parlare di clonazione. La sceneggiatura
è in corso di stesura da parte di TS Nowlin; Mary Parent è data
come possibile produttrice. Si allunga così lista di progetti ai
quali negli ultimi tempi è stato abbinato il nome di Cruise: tra
questi, il remake dei Magnifici Sette, un nuovo film dedicato
a Van Helsing e un nuovo episodio della serie di Mission:
Impossible. L’attore tornerà sugli schermi a fine anno, in Jack
Reacher.
Risaliva allo scorso agosto la
notizia del progetto lanciato da Tom Hardy, Leonardo DiCaprio e
Tobey Maguire, che hanno deciso di unire i propri sforzi,
coinvolgendo le rispettive case di produzione in un progetto
finalizzato a sensibilizzare il pubblico nei confronti della lotta
al bracconaggio e al traffico illegale di animali. A quel progetto
se ne aggiunge ora un altro, nato da un’idea dello stesso
Hardy.
Andiamo con ordine: il primo
progetto era incentrato attorno al traffico illegale di animali, o
di loro ‘derivati’, come ad esempio l’avorio; si tratta di una
storia che si snoda a livello globale; DiCaprio, Hardy e Maguire vi
parteciperanno naturalmente in prima persona. In seconda battuta è
poi arrivato il progetto ideato dallo stesso Tom Hardy, nel quale
il protagonista e un suo amico accettano di lavorare per
contrastare i bracconieri, conoscendo e affezionandosi all’Africa e
alla sua fauna. Nel frattempo Tom Hardy è impegnato sul set di Mad
Max: Fury Road.
Una donna decide di darsi al
crimine par riuscire a conquistare l’uomo dei suoi sogni: è quanto
si vedrà in Hold on to me (precedentemente intitolato Nancy e
Danny), protagonisti Carey Mulligan e Robert Pattinson per la
regia James Marsh (Project Nim, Man on Wire) e la
sceneggiatura di Brad Ingelsby. Il film prenderà le mosse da
una vicenda realmente accaduta: dopo essersi trasferita da una
piccola cittadina ad una grande metropoli ed aver visto svanire i
propri sogni di successo infrangersi, decide, assieme al suo
compagno di rapire l’uomo più ricco della città. Dopo essere
riusciti nell’intento e averlo sequestrato in un box, le cose
cominceranno però a non andare più come sperato. Il progetto sarà
posto all’attenzione di possibili finanziatori in occasione del
prossimo American Film Market, previsto a fine mese.