Kurt Russell,
prenderà a quanto pare il posto di Kevin Costner
in Django
Unchained. L’ attore ha già lavorato con Quentin
Tarantino in A prova di morte.ì Nella pellicola ricoprirà il ruolo
di Ace, il crudele sovrintendente della piantagione di
cui è proprietario il personaggio di Leonardo DiCaprio, e che prova
particolare piacere a punirne gli schiavi.
Le riprese di Django Unchained
inizieranno a novembre, e proprio nel corso della preparazione per
il suo ruolo (quello di un ex dentista tedesco diventato
bounty-hunter), l’attore Christoph Waltz è caduto da cavallo
dislocandosi l’osso pelvico.
Oggi arrivano un mucchio di nuovi
video dal set in notturna del Cavaliere Oscuro – il Ritorno a Los
Angeles, dove sono state girate alcune inquadrature di un enorme
inseguimento tra la polizia di Gotham City e Batman sul suo
Batpod.
Sul sito ufficiale di Star Trek è
stata pubblicata una intervista a Roberto Orci e Mike Johnson,
nella quale si parla del film, del cast e della fase avanzata di
pre-produzione. Orci ha detto:
Il cast è davvero eccitato a
riguardo. Abbiamo finalmente un regista e abbiamo iniziato a fare i
sopralluoghi per le location. In questo secondo film l’equipaggio è
riunita insieme sin dall’inizio, quindi potremo lanciarci
direttamente a capofitto nell’avventura.
Nell’intervista, uno degli autori del fumetto tratto dal reboot
di Abrams, Mike Johnson, anticipa:
Mano a mano che ci avvicineremo
all’uscita del prossimo film, le storie inizieranno ad anticipare
ciò che accadrà, magari presentando personaggi che vedremo poi sul
grande schermo.[…] E’ bello poter interagire con Roberto Orci,
perché può chiarirci alcuni elementi della storia che potrebbero
scontrarsi con quello che accadrà nel nuovo film, o aiutarci a
inserire indizi su quello che accadrà: in questo modo potrete
vedere il film e tornare poi ai fumetti, vedendo come si è evoluta
la storia. Bob e io abbiamo discusso le parti principali del nuovo
film, il che è ottimo per farci distribuire qualche indizio nei
fumetti. Ci sono pochi segreti tra noi, e in realtà li so
tutti!
Il film sarà diretto sempre da
Abrams e non si sa ancora quando il film uscirà in sala.
Nel 1983 Joe Dante,
John Landis, George Miller e Steven Spielberg collaborarono ad un
film ad episodi: Ai confini della realtà (Twilight Zone. The Movie)
che presentava
Le avventure di Tintin: il segreto
dell’Unicorno, il film in 3D che vede affiancati Steven
Spielberg e Peter Jackson, il primo come regista, il secondo come
produttore
Tanti prestigiosi ospiti sono accorsi stamattina
al cinema Adriano per l’anteprima stampa di “Ex, amici come prima”,
l’ultimo film di Carlo Vanzina prodotto da Fulvio e Federica
Lucisano.
Dennis Christopher
si è unito al cast del southern spaghetti western di Quentin
Tarantino Django
Unchained. L’attore si affiancherà quindi al
protagonista Leonardo di Caprio, per interpretare Leo Moguy,
l’avvocato del villain del film Calvin Candie (Leonardo
DiCaprio).
Django Unchained è atteso per il Natale 2012 negli USA. Nel
cast del film Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Gerald McRaney,
Christoph Waltz.
Gage Skidmore from Peoria, AZ,
United States of America, CC BY-SA 2.0 , via Wikimedia
Commons
Damon Lindelof,
chiamato da Scott a riscrivere il precedente script di Jon Spaihts,
ha rilasciato a MTV una ricca intervista, rivelando particolari
sulla trama dell’attesissimo film Prometheus,
nato da una costola del prequel di Alien.
Evoca un po’l’idea alla
base di Blade Runner, come se il film fosse visto dal punto di
vista del robot. E’ come se gli avessimo chiesto “Cosa ne pensi di
tutto questo? Cosa sta succedendo? Cosa ne pensi di questi umani
che ti circondano?”. Sarebbe fico trovare una maniera per
rispondere a queste domande.
Questo è un altro degli
elementi familiari ripresi dai film di Alien, ovvero gli interessi
delle corporazioni economiche. Secondo me, Charlize Theron
porta nuova linfa a quella vecchia variabile. E’ un remix….Non è
viscida come il personaggio di Paul Reiser in Aliens. Non è la
faccia ingannevole e dalla parlantina rapida della compagnia. E
comunque la domanda “Ma quale multinazionale rappresenta?” fornisce
gran parte del divertimento. Mentre stavamo sviluppando la
sceneggiatura, ha avuto delle idee davvero valide che hanno
confezionato un abito che non siete abituati a
vedere.
Ritengo che il mettere
insieme un gruppo davvero tosto di attori e giocare con il dubbio
che inevitabilmente attanaglierà il pubblico che si domanderà “Chi
sarà ancora vivo alla fine del film? Forse tutti. Ma, molto
probabilmente, non sarà prorio così” sia un elemento molto
importante, e divertente, di quello che ci apprestiamo a
fare.
Prometheus
uscirà l’8 Giugno 2012 in 3D. E’ diretto da Ridley Scott e nel cast
figurano Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Idris
Elba, Sean Harris, Kate Dickie e Logan Marshall-Green.
Robert Duvall starebbe per entrare
a far parte del cast del thriller One Shot, adattamento
cinematografico diretto da Christopher McQuarrie dell’omonimo
romanzo scritto da Lee Child.
Lo spionaggio dei fan di Batman e
Christopher Nolan procede a gonfie vele. Infatti nelle ultime ore è
arrivata la notizie dell’avvistamento di Cillian Murphy, attore che
in Batman Begins e The Dark Knight ha interpretato Jonathan Crane,
alias lo Spaventapasseri sul set del terzo capitolo.
L’attesissimo nuovo
titolo della Ubisoft uscira il 15 Novembre per Playstation 3,
Xbox 360 e Personal Computer. Si tratta di Assassin’s Creed
Revelations, quarto episodio del popolare franchise. La software ha
rilasciato il nuovo spettacolare trailer esteso:
Entertainment Weekly ha pubblicato
oggi nuove foto e i ritratti dei protagonisti dei
Vendicatori. L’attesissimo film che riunisce tutti gli eroi
dell’universo Marvel visti fin’ora al cinema.
Deadline oggi ha
annunciato che la Summit Entertainment ha acquistato i diritti per
la realizzazione della trasposizione cinematografica della
miniserie a fumetti Area 52, pubblicata nel 2001 dalla Image
Comics.
Jamie e Dylan sono belli, giovani,
in carriera ed entrambi disincantati. L’amore non esiste, e quindi
perché non fare sesso e basta senza complicazioni sentimentali? –
Le premesse di Amici di Letto (Friends with
Benefit) sono praticamente identiche a quelle di
Amici, amanti e… visto qualche mese fa.
L’unica eccezione sono i protagonisti: da un lato Natalie Portman e Ashton Kutcher bellissimi e tanto romantici,
dall’altro Mila Kunis e Justin Timberlake, un vero e proprio
concentrato di erotismo, una coppia che fa scintille e ne dice di
tutti i colori.
La commedia in questione ha come
punti di forza infatti i due protagonisti, perfettamente assortiti,
e i dialoghi, sboccati, divertenti e taglienti, tuttavia come ogni
commedia che si rispetti il risultato è scontato. Tutti si
aspettano esattamente quello che succede e nessuno rimane sorpreso.
Non che un film debba per forza sorprendere, può anche felicemente
intrattenere, ma un po’ di coraggio ogni tanto andrebbe mostrato,
500 giorni insieme docet. Al timone Will
Gluck, lo stesso che ha portato sullo schermo il geniale Easy Girl
con Emma Stone (qui in una piccola parte), che qui però pecca di
pigrizia e realizza grandi ritratti di New York e di Los Angeles
perdendo però il filo del racconto nella seconda parte e allungando
troppo. Amici di Letto si fregia però di un
grandissimo Woody Harrelson, gay impenitente e volga rotto
nell’esprimersi ma dal cuore d’oro e dalla vista lunga.
Come è capitato già in altri casi
le spalle sono i personaggi scritti meglio, e qui lo stereotipo
dell’amico gay è sfruttato bene facendogli cambiare fronte: è la
spalla di lui e non di lei. Come abbiamo già accennato la coppia
protagonista crea una bella alchimia in scena merito sicuramente
della bravura di Timberlake e del magnetismo degli occhi della
Kunis, due autentici fari. Amici di Letto è una
buona commedia che pecca di qualche lungaggine ma diverte,
intrattiene e indulge nello scontato happy end che il pubblico di
tutti i paesi e tutte le età non si è ancora stancato di
guardare.
Sembra che la carriera di Rooney Mara si
stia costruendo sui remake. A breve com’è noto la vedremo nel
rpossimo film di Fincher, The Girl With the Dragon Tattoo
Dominic Cooper, che ha recenstemente
vestito i pani di Mr. Stark (padre di Tony) in Captain America,
potrebbe prendere parte come protagonista a Motor City,
Alla collezione di progetti futuri
Steven Spileberg sembra averne aggiunto un ulteriore pezzo.
Infatti oltre a Lincoln e Robocalypse, si aggiunge oggi la regia di
Gods and Kings, un film epico sulla vita di Mosé, scritto da
Michael Green (Lanterna Verde) e Stuart Hazeldine (Paradise
Lost).
Quindici milioni di euro, saranno
stanziati dalla Regione Lazio per le produzioni Tv e cinema. Lo ha
annunciato il Direttore regionale cultura, arte e sport Alessandro
Voglino nel suo intervento,
Dopo la proposta italiana, Terraferma
di Emanuele Crialese, arrivato anche a sorpresa visto che tutti
indicavano come il possibile candidato Habemus Papam di Nanni
Moretti, oggi arriva la sorpresa spagnola: niente
Almodovar.
“La nostra Cenerentola vi sorprenderà.
E’ ambientata negli anni Cinquanta a Roma, durante il periodo della
Dolce Vita, quando il nostro paese era molto ammirato in tutto il
mondo”.
Arriva al cinema
Abducation, il film thriller diretto da
John Singleton e con protagonisti
Taylor Lautner e
Lily Collins. In Abduction
Nathan (Taylor
Lautner) è in apparenza un normale adolescente di
famiglia benestante, che occupa il suo tempo tra le ricerche
scolastiche, le feste e le ragazze. Proprio a causa di un compito a
casa, incapperà in una sua foto da bambino, inserita in un database
di persone scomparse.
Questo avvenimento lo porterà a
voler indagare la verità sulla sua vita, atto che lo porterà ad
attraversare Stati, saltare giù da treni e scivolare sulle vetrate
di un ascensore di uno stadio di baseball mentre fugge dallo
spietato Kozlow, l’assassino di sua madre e dei genitori adottivi.
Applicare il sistema Bourne ad un ragazzo che va ancora al liceo.
Questa deve essere l’idea che è venuta in mente allo sceneggiatore
Shawn Christensen, che ha trovato supporto nella produzione, che
gli ha effettivamente affiancato buona parte del team che ha
realizzato la trilogia dell’agente della CIA con memoria resettata,
interpretato da
Matt Damon.
Nathan, però, al contrario di
Bourne, ha fin troppe identità, visto che scopre di avere due
famiglie, oltre che di avere un destino segnato. Come Bourne, però,
ci sono i viaggi, i soldi, l’azione, la prestanza fisica del
protagonista, Taylor Lautner, che, alla sua prima prova da
protagonista, tenta da un lato di scrollarsi di dosso il
personaggio di Jacob della trilogia saga di
Twilight, ma allo stesso tempo non delude le sue
fan, che posso ammirarne prestanza e agilità già nei primi 15
minuti di film.
Abduction, il
film
Il film è infatti più che altro
costruito sul personaggio interpretato da Taylor, per attirare un
pubblico diversificato, sebbene comunque di target adolescenziale,
in sala, piuttosto che su di una storia originale, visto che di
Bourne Identity si ricalcano perfettamente i ritmi e lo
sviluppo.
Le famiglie protagoniste non sono
esattamente comuni, tutte addestrate alle arti marziali e con
programmi di vacanze in barca di settimane, Nathan non è un ragazzo
comune già nella sua vita prima di scoprire di essere ricercato da
un criminale internazionale.
A dare un punto di vista diverso e
un tocco che non stia semplicemente ad contemplare le gesta del
protagonista ci pensa la regia di John Singleton, autore assurto
alla fama grazie a Boyz ‘n the hood che gli valse
la candidatura all’Oscar come miglior regista a soli 24 anni, e che
poi si è specializzato nei film d’azione da 2 Fast 2
Furious al remake del classico anni ’70 della
Blaxploitation Shaft.
Infatti le scene d’azione,
soprattutto la lunga sequenza del treno, sono ben montate e
architettate per costruire tensione e azione.
A prendere in cura i due giovani
protagonisti, due grandi attori come
Sigourney Weaver e Alfred Molina che funzionano
proprio da mentori e danno un maggiore corpo alla storia. Un film
di per sé riuscito, che centra l’obiettivo di creare un “Bourne per
le nuove generazioni”, anche se con alcuni aspetti decisamente da
migliorare, primo fra tutti, capire come dare un seguito alla
storia.
Dopo la proiezione del film Tomboy la
talentuosa Céline Sciamma si è concessa al suo pubblico che altro
non desiderava se non soddisfare alcuni interrogativi legati
all’opera appena vista. La prima domanda volta alla regista
riguardava eventuali prove fatte prima di girare con i piccoli
interpreti.
Il sequel di Wanted sta
ingranando la marcia. A darne notizia è lo sceneggiatore Derek
Haas tramite il suo Twitter. Lui e il suo socio Michael Brandt
sono stati assunti
A Dangerous Method
– Ogni opera di David Cronenberg è stata sempre
difficile da decifrare, faticosamente collocabile all’interno di un
qualsiasi tentativo di segmentazione proposto dalla odierna
divisione in genere, che per certi versi con autori come il regista
canadese può senz’altro aiutare nel comporre il puzzle concepito
dalla sua mente, ma il più delle volte finisce per rappresentare un
mero tentativo di semplificazione di fronte alla complicatissima e
sfaccetta poetica cronenberghiana.
Il suo ultimo lavoro A
Dangerous Method sorprende molto. A prima vista si
presenta come un prezioso nuovo contributo a temi molto cari al
regista come la malattia, la deviazione patologica e la
degenerazione del corpo dell’individuo protagonista delle sue
storie; il che ben collima con l’acceso dibattito scientifico fra
il patriarca della psicoanalisi Freud e il giovane brillante Jung,
che non ha raccolto l’eredità lasciatagli dal predecessore. Ma
passata una prima parte interessante, la pellicola si dimostra
incapace di apportare un ulteriore contributo alla filmografia
dell’autore peccando in un’ingenua e troppo scontata fedeltà al
testo di riferimento, il libro di John Kerr Un
metodo molto pericoloso.
Tutto ciò relega A
Dangerous Method ad una semplice trasposizione
cinematografica priva di quegli spunti geniali che hanno permesso a
David Cronemberg di affermarsi e di essere
apprezzato. Il film privo della sua natura
cronenberghiana sconfina in inusuali registri melodrammatici
che sorprenderanno i fan del regista e entusiasmeranno i suoi
detrattori. L’unico punto che lega il film alla vena d’autore è il
concetto di metamorfosi, che qui è senz’altro ripreso ma che
diventa quasi un gioco fra i due amanti, più una maschera
intercambiabile che un effettivo cambiamento.
In tutto questo rimane ingabbiato
anche il talentuoso cast del film composto da una brava Keira Knightley che forse pecca per
un’eccessiva esasperazione dell’interpretazione e da un
ormai onnipresente
Michael Fassbender. Su tutti Viggo Mortensen, nel ruolo di Freud che
seppure ammirevole, diventa un personaggio patinato da romanzo
ottocentesco.
Come già successo per la ABC, anche la
Sony si serve del RomaFictionFest come vetrina. E proprio stasera
avremo la possibilità di vedere in anteprima quattro pilota diversi
prodotti dalla Sony
Prosegue l’edizione
2011 del Festival della Fiction all’Auditorium di Roma. Oggi,
quarto giorno della manifestazione, il programma vede una ricca
partecipazione degli italiani con due eventi importanti.
Tomboy è un film
sulla ricerca della propria identità, sull’avventura di crescere
ritrovandosi a essere altro rispetto a ciò che si credeva. Tutto si
incastra alla perfezione. Dal ritratto dei bambini a quello degli
adulti e della famiglia. In Tomboy Laure ha 10
anni e si è appena trasferita, insieme ai genitori e alla sorellina
Jeanne, in un nuovo quartiere di Parigi. Un po’ per gioco e un po’
per realizzare un sogno segreto Laure decide di presentarsi ai
nuovi amici come un maschio Mickael. In questi nuovi panni è
perfettamente accettato dalla comitiva. L’estate però sta per
finire, tra poco inizierà la scuola e il gioco dei travestimenti
piano piano si complica.
Con l’utilizzo della camera a mano
Céline Sciamma cala il suo pubblico in
un’atmosfera profondamente intensa. Lo fa dolcemente, con un tocco
materno volto alla protezione, ma anche con poesia insita in ogni
momento dell’opera, emozionando ininterrottamente lo spettatore. La
seconda opera della talentuosa regista francese si impone per la
sua straordinaria semplicità e per una naturalezza assoluta che
spiazza e coinvolge lo spettatore. La Sciamma riesce a sviscerare,
le personalità dei personaggi senza lasciare nulla al caso.
Infatti, nonostante la profonda intensità delle situazioni ciò che
prepotentemente emerge è proprio la descrizione e lo studio dei
caratteri dei personaggi.
Tomboy, il film
Il dilemma che la protagonista vive
rispetto la propria identità, scissa tra ciò che il suo corpo le
impone d’essere e l’irrefrenabile desiderio della sua mente che
desidera l’opposto, non scade mai in un’eccessiva drammatizzazione
delle situazioni. I dialoghi non sono molti, Céline
Sciamma lascia molto spazio all’intensità e
all’espressività dei volti. I micromovimenti di questi visi,
caratterizzati da una struggente bellezza, ci parlano di speranza,
timore, gioia, paura, sensualità, facendoci comprendere quanto le
parole siano superflue.
Non solo un film sull’infanzia,
un’età che molti credono destinata all’innocenza, ma in realtà
carica di sensualità e ambigue emozioni, ma sull’identità, in
particolare sulla formazione e l’affermazione del proprio “io” più
profondo in una delle più delicate stagioni della vita. La giovane
regista gioca subito sull’identità ambigua della protagonista: con
i capelli cortissimi e con i suoi vestiti da maschiaccio facciamo
fatica a riconoscerla come una bambina.
Inoltre Céline Sciamma riesce a
incorniciare perfettamente la sintonia e la complicità che nasce
tra due sorelle. Il rapporto tra Laure e la piccola Jeanne, carico
di un affetto incondizionato, commuove per la sua totale purezza di
sentimenti. I piccoli interpreti sono straordinari. La loro è una
recitazione naturale, semplice e divertita capace di esprimere
senza alcuna falsità o caricatura un’età, l’infanzia, fondamentale
per la formazione di un essere umano.