Si intitolerà The Image
Disappear , Switched At Birth 3×16, la sedicesima puntata
della terza stagione della serie ABC Family.
In Switched At Birth 3×16 la
famiglia Kennish e la famiglia
Vasquez si riuniscono per dare tutto il proprio
supporto ad uno dei propri cari, che si ritrova infermo in un letto
di ospedale e versa in condizioni critiche; in un turbinio di
emozioni contrastanti e di sensi di colpa, sarà necessario prendere
alcune decisioni che cambieranno le vite di alcuni membri delle due
famiglie per sempre.
Si intitolerà Bring the Light Switched At
Birth 3×15, il quindicesimo episodio della serie tv targata ABC
Familty.
In Switched At Birth 3×15,
Toby ritorna dal suo viaggio di ricerca
interiore in Islanda con una nuova
prospettiva di vita ed una nuova, sorprendente aspirazione per la
sua carriera, mentre i sogni per il college
di Bay vengono spazzati via quando
riceve una notizia
inaspettata, Angelo aiuta Daphne e
reindirizzare le sue ansie per la scuola in una gara di cucina ed i
progetti di Regina di partecipare al
progetto di East Riverside la portano ad
un’altra questione morale.
Si intitolerà Love Among the
Ruins, Switched At Birth
3×12 la dodicesima puntata della terza stagione
della serie televisiva Switched At
Birth targata ABC
Family.
In Switched At Birth
3×12, Bay affronta le conseguenze del
suo incontro romantico non pianificato
con Emmett; romperà
con Tank e inizierà una nuova vita
con Emmett? Nel
frattempo, Daphne cerca di trovare la
persona che ha compiuto atti vandalici nello studio di design di
sua madre, mentre Matthew continua a
fare il bullo con Emmett.
Si intitolerà Like a Snowball
Down a Mountain, Switched at Birth
3×13, il tredicesimo episodio della serie di
successo Switched at Birth targata ABC Family
Switched
at Birth – Al posto tuo (Switched at Birth) è
una serie televisiva statunitense in onda
su ABC Family dal 6 giugno 2011.
In Italia la serie va in onda sul canale Deejay
TV dall’8 febbraio 2012.
Due ragazze
adolescenti scoprono casualmente di essere state scambiate alla
nascita. Bay Kennish è cresciuta in una famiglia benestante, con
due genitori sempre presenti e un fratello. Daphne Vasquez, che ha
perso l’udito in giovane età a causa della meningite, è cresciuta
invece con una madre single in un quartiere per famiglie di ceto
medio-basso. La vita di ognuna prende una svolta inaspettata
quando, dopo l’incontro, le rispettive famiglie decidono di
imparare a vivere insieme per il bene delle ragazze.
Ha sconvolto il Sundance Film
Festival e adesso si prepara a sbarcare sugli schermi americani. È
Swiss Army Man, film che vede
protagonisti Daniel Radcliffe e Paul
Dano. Di seguito vi mostriamo una featurette dal film che
si incentra sull’importanza della muscia nella storia.
Di seguito la trama del film: Hank
(Paul Dano), bloccato su un’isola deserta senza
speranza di ritorno a casa, decide di suicidarsi ma ad un passo
dalla morte scorge un cadavere sulla spiaggia. Quel corpo
inizialmente inerte riprenderà vita, ha perfino un nome, Manny
(Daniel Radcliffe) e alcune particolari
capacità…
Swiss Army
Man è diretto da Daniel
Kwan e Daniel Scheinert ed è una commedia
romantica. Nel cast Daniel Radcliff, Paul
Dano e Mary Elizabeth
Winstead
Ha sconvolto il Sundance Film
Festival e adesso si prepara a sbarcare sugli schermi americani. È
Swiss Army Man, film che vede
protagonisti Daniel Radcliffe e Paul
Dano.
Di seguito la trama del film: Hank
(Paul Dano), bloccato su un’isola deserta senza
speranza di ritorno a casa, decide di suicidarsi ma ad un passo
dalla morte scorge un cadavere sulla spiaggia. Quel corpo
inizialmente inerte riprenderà vita, ha perfino un nome, Manny
(Daniel Radcliffe) e alcune particolari
capacità…
Swiss Army
Man è diretto da Daniel
Kwan e Daniel Scheinert ed è una commedia
romantica. Nel cast Daniel Radcliff, Paul
Dano e Mary Elizabeth Winstead.
Ecco due poster esilaranti di
Swiss Army Man, il film diretto
da Daniel Kwan e Daniel
Scheinert che si definisce riduttivamente una
commedia romantica. Protagonisti del film sono Daniel
Radcliffe e Paul Dano.
Ecco i poster realizzati da
Oliver Barrett:
Il film ha sconvolto il Sundance ed
è stato anche proiettato all’ultimo Festival di Roma nella sezione
Alice nella Città, tuttavia non ha trovato distribuzione in
Italia.
Di seguito la trama del film: Hank
(Paul Dano), bloccato su un’isola deserta senza
speranza di ritorno a casa, decide di suicidarsi ma ad un passo
dalla morte scorge un cadavere sulla spiaggia. Quel corpo
inizialmente inerte riprenderà vita, ha perfino un nome, Manny
(Daniel Radcliffe) e alcune particolari
capacità…
Swiss Army
Man è diretto da Daniel
Kwan e Daniel Scheinert ed è una commedia
romantica. Nel cast Daniel Radcliff, Paul
Dano e Mary Elizabeth Winstead
La data di uscita della
seconda stagione di
Sweet Toothè stata annunciata insieme a
una serie di nuove foto che mostrano ciò che i fan possono
aspettarsi quando l’adattamento della serie di fumetti DC tornerà
sulla piattaforma.
La serie Netflix
di successo farà il suo ritorno giovedì 27 aprile 2023. Il cast
dello show include Christian Convery come Gus,
Nonso Anozie come Jepperd, Adeel
Akhtar come Dr. Singh, Stefania LaVie
Owen come Bear, Dania Ramirez come Aimee
Eden, Aliza Vellani come Rani Singh,
Naledi Murray come Wendy, Neil
Sandilands come General Abbot, Marlon
Williams come Johnny Abbot, Christopher Sean
Cooper Jr. come Teddy Turtle e Yonas
Kibreab come Finn Fox; con James
Brolin come voce del narratore.Guarda le foto
della seconda stagione di Sweet
Tooth qui sotto:
Dieci anni fa il “Grande Crollo” ha
gettato il mondo nel caos e dato vita a misteriosi esseri metà
uomini e metà animali. Non sapendo se questi ibridi sono la causa o
il risultato del virus, molte persone li temono e gli danno la
caccia. Dopo aver vissuto dieci anni in un bosco remoto, Gus
(Christian Convery), metà cervo e metà bambino, diventa amico del
solitario Jepperd (Nonso Anozie). I due partono per un’avventura
straordinaria attraverso quel che resta dell’America, alla ricerca
di risposte sulle origini di Gus, sul passato di Jepperd e sul vero
significato della parola casa. Ma la loro storia si popola di
alleati e nemici inaspettati, mentre Gus impara che il ricco e
pericoloso mondo al di là del bosco è ben più complesso di quanto
immagini. Tratta dalla serie di fumetti DC scritta da Jeff Lemire,
SWEET TOOTH è prodotta da Jim Mickle, Beth Schwartz, Robert Downey,
Jr., Susan Downey, Amanda Burrell e Linda Moran.
Basato sulla serie di fumetti
DC di Jeff Lemire, Sweet
Tooth è prodotto da Jim Mickle,
Susan Downey,
Robert Downey, Jr., Amanda Burrell e Linda Moran. La serie
è prodotta dalla Warner Bros. Television.
La commedia drammatica Sweet
Sue, presentata in occasione della Festa del Cinema di Roma inizia con una
premessa forte: non importa quanti anni tu abbia, può sempre
ricercare la felicità. Con questa premessa e utilizzando una
comicità tipica inglese già vista in After Life, Sweet Sue tocca argomenti intimi
e delicati riuscendo anche ad emozionare i più scettici.
Maggie O’Neill, protagonista del film nei panni di
Sue, conquista per il suo umorismo, in un film che unisce
tantissimi elementi contemporanei ma che non riesce ad entrare
davvero in empatica con lo spettatore.
Sweet Sue, la trama
La cinquantenne Sue (Maggie
O’Neill) torna sulla scena cercando un nuovo amore.
Incontra un misterioso motociclista di nome Ron (Tony
Pitts) al funerale del fratello e scocca la scintilla. Ma
quando incontra Anthony (Harry Trevaldwyn), figlio
di Ron e influencer sui social media, Sue si ritrova in una
battaglia di volontà sempre più surreale con questo ambizioso
adolescente, convinto che il suo corpo di ballo “Electric Destiny”
sia destinato alla celebrità. Riuscirà a trovare lo scopo e
l’immaginazione per riunire questa piccola famiglia non
convenzionale in una possibilità di felicità?
Sue è una versione più eccentrica
del Ricky Gervais di After
Life, e non è un aspetto negativo anzi è quello che regge
il film nella sua totalità. Molti aspetti di Sweet Sue ricordano la
serie Netflix: il tema del lutto, della crisi di
trovare un nuovo amore quando ormai si è vissuto oltre metà secolo,
la cura per i genitori e personaggi secondari che ruotano intorno
cercando di dare consigli e sollievo per una situazione non facile.
Sue però non cade nell’autocommiserazione come il personaggio di
Gervais, ma è piuttosto tosta e risoluta nelle sue azioni tanto da
conquistare Ron, un tenebroso motociclista che
nasconde molte tribolazioni.
La famiglia
Proprio queste tribolazioni non
fanno altro che svantaggiare il personaggio di Ron nella narrazione
di Sweet Sue. Al contrario della donna, così attiva e
dinamica con un umorismo tagliente, Ron è taciturno. Quando entra
in gioco il figlio Anthony le dinamiche familiari
di una famiglia poco convenzionale pongono l’accento sulla sua
passività e sui demoni. Questa stessa passività si
tramuta in incertezza nella sua relazione con Sue che invece ha
trovato in Anthony un alleato meno noioso. Un ragazzo giovane che
nasconde molteplici imperfezioni ma che Leo Leigh riesce comunque a
grattare fino in fondo per farci conoscere il vero Anthony sotto la
superficie luccicante.
Sweet Sue si concentra
proprio su quello che i personaggi nascondono sotto questa
superficie. Lo fa con Sue stessa quando la vediamo con gli occhi
tristi guardare una giovane coppia che si intrattiene nel suo
negozio di costumi di cattivo gusto in una strada dell’East London.
Oppure quando si occupa delle installazioni per feste organizzate.
Sue è lì fisicamente ma mentalmente cerca solo un’occasione per
fare il pieno di flûte di champagne e cercare l’anima gemella. Lo
fa con i silenzi di Ron, con lunghe inquadrature
in primo piano per sottolineare il suo turbamento. Diversi punti di
vista osservati da più angolazioni per evidenziare le sfaccettature
delle personalità di questi personaggi così fragili.
Figlio di Mike Leigh, il giovane Leo
deve portare sulle spalle il peso di una eredità importante nel
cinema britannico e con Sweet Sue concretizza la sua opera
più completa che riesce a portare sullo schermo i turbamenti degli
esseri umani utilizzando toni non drammatici ma usando l’ironia e
una Maggie O’Neill che buca lo schermo.
Sweet River
potrebbe essere uno dei
film thriller più solidi degli ultimi anni. Non è perfetto,
questo è certo. Il ritmo sembra essere un problema perché la nostra
protagonista Hanna passa troppo tempo ad ambientarsi nella nuova
location mentre il pubblico deve mettere insieme diversi indizi per
far funzionare l’inizio del film.
È bello confidare che il pubblico
sia uno spettatore attivo, ma sembra che tutto vada a rilento nel
primo atto solo perché le persone non comunicano tra loro, e non ce
n’è motivo. Questo crea un falso dramma e rallenta le cose. Per
fortuna, le interpretazioni e un terzo atto potente hanno aiutato
molto alla fine. I paragrafi seguenti contengono spoiler su
Sweet River. Leggete a vostro rischio e
pericolo.
Perché Hanna affitta un cottage
in città?
Il film inizia con un’introduzione
alla città di Billings, situata da qualche parte nell’entroterra
australiano. La città sembra quasi un paese fantasma. Tutti gli
edifici cadono a pezzi, le strade sono vuote e le poche persone che
vediamo in giro sembrano aver vissuto tempi migliori. Qui
incontriamo un uomo di nome James Lipton. Lipton sta bevendo i suoi
dispiaceri al bar locale e spiega che ha bisogno di soldi, quindi
dovrà raccogliere i campi dietro il suo cottage.
Tutti i presenti sembrano sconvolti
e Lipton esce dal bar per tornare a casa. Tuttavia, mentre è in
viaggio, la combinazione di alcol e del fantasma di una ragazza
sulla strada lo fa precipitare con il suo camion.
Il giorno dopo incontriamo Hanna,
la nostra protagonista, una donna inglese che ha affittato la casa
di Lipton per un periodo di tempo indeterminato. Mentre raggiunge
il cottage, vede i poliziotti mettere un lenzuolo su un
cadavere.
Si reca nella casa accanto e
incontra John Drake e sua moglie Eleanor. Eleanor sembra un po’
ostile, ma John le dà un caloroso benvenuto. Hanna dice di essere
qui solo per cambiare aria. Tuttavia, quando John controlla il
cadavere e vede che si tratta di Lipton, la polizia avverte John
che la nuova donna che vive nel cottage porterà problemi.
Hanna inizia a disfare i bagagli e
John le fa visita. All’inizio pensa che sia solo una giornalista
che viene a controllare la città. In seguito, diventa chiaro che in
città è successo qualcosa di veramente brutto, tanto che nel corso
degli anni hanno ricevuto diverse richieste da parte di giornalisti
che volevano scrivere una storia su di essa.
Hanna viene invitata a cena e
scopriamo che ha perso suo figlio, Joey, e che anche John ed
Eleanor hanno perso la loro figlia, Violet, molto tempo fa.
Hanna continua la sua indagine in
città. Inizia a relazionarsi con il leader locale della droga e con
il negozio di liquori. Hanna non si sente bene, sia fisicamente che
mentalmente. Sembra che la perdita del figlio sia stata più di
quanto lei possa sopportare, il che è comprensibile.
Una notte, mentre fa jogging, Hanna
vede un gruppo di ragazzi che entrano ed escono dai campi dietro il
suo cottage. Sono piuttosto inquietanti, ma sono anche gli unici
bambini che ha visto dal suo arrivo. Confusa, trova Eleanor che si
aggira nei paraggi e porta Hanna a casa per parlare.
Durante il colloquio, Eleanor
diventa più ricettiva nei confronti di Hanna. Condividono un dolore
comune così grande che solo loro possono capirsi. Eleanor ci
informa che Violet è stata adottata, ma che l’hanno amata lo
stesso. Dalla bocca di John scopriamo anche che Violet è
annegata.
Non molto tempo dopo che Hanna ha
perso la sua bambina, c’è stato un incidente in città. Un autobus
pieno di bambini finì nel fiume e tutti annegarono, compresa
Violet. La tragedia sconvolse la città e la lasciò nella situazione
attuale. Hanna scopre che l’autista dell’autobus conosce Larry
Simpkin, l’assassino di suo figlio, e va a parlargli.
Scopre che l’autista dell’autobus è
pieno di sensi di colpa, perché è stato l’unico a sopravvivere
all’incidente. Hanna viene a sapere che Simpkin lavorava per i
Drake e ne parla con John. Lui risponde solo che, in quel momento,
aveva molte persone che lavoravano per lui, tra cui Simpkins e
persino l’autista dell’autobus.
Di notte, Hanna continua a vedere i
ragazzi, ma questa volta individua tra loro Violet e un ragazzo più
grande di nome Max, il cui padre è diventato il vagabondo della
città. Quando va a parlargli, l’uomo le dice che qualunque cosa ci
sia nei campi, non è suo figlio. Vede che Eleanor sa dei bambini di
notte e si reca lì ogni notte per parlare con il fantasma di
Violet.
A questo punto è chiaro che i
fantasmi dei bambini morti sono tutti lì nei campi. Non sono
riusciti ad andare avanti e appaiono ogni notte. Le scarpe di Joey
appaiono davanti al portico e Violet appare ad Hanna, dicendo che
può mostrargli dove è sepolto Joey, ma che Max vuole che lei si
allontani da lì.
Hanna segue Violet sulla tomba del
figlio, ma Max la spaventa. Mostra le scarpe alla polizia locale,
che si limita a intimarle di interrompere le ricerche e di tornare
a casa. Hanna va a trovare il padre di Max ancora una volta, ma
trova solo una pila di foto. Lì ne scopre una con la verità.
Simpkins era il figlio di John, il
che significa che suo figlio ha ucciso suo figlio. È piuttosto
buio, ma Hanna prega John di bruciare i campi. È tempo di lasciare
andare le anime dei ragazzi. John pensa che nessuno lo voglia, ma
si convince. Tuttavia, viene attaccato da Max e muore. Hanna prende
in mano la situazione, prende un lanciafiamme e brucia i campi,
liberando per sempre le anime dei ragazzi. Il film si conclude con
Hanna che trova una soluzione alla sua sofferenza e incontra
Eleanor a metà strada. Lascia la città, dopo averla cambiata per
sempre.
È tempo di saluti. Dopo il grande
ritorno a dicembre con il tanto discusso secondo capitolo,
l’iconico e popolare drama horror sudcoreano di NetflixSweet Home (in hangeul
스위트홈) volge al termine con la sua terza stagione. Creata da
Hong So-ri, Kim Hyung-min e
Park So-jeong, la serie è basata sull’omonimo
webtoon del 2017, scritto da Kim Carnby e
illustrato da Hwang Young-chan.
Sweet Home segue la
spaventosa e tragica storia di un gruppo di sopravvissuti in un
mondo post-apocalittico invaso da terribili mostri che si nutrono
di umani. Se la prima stagione ha conquistato il pubblico grazie
alla sua trama avvincente, all’atmosfera inquietante e ai
personaggi ben caratterizzati, la seconda ha visto un calo di
entusiasmo e aspettative. La terza stagione è riuscita a
risollevare le sorti di questo amato horror
fumettistico?
Nella seconda stagione (qui
la recensione), il gruppo di superstiti della Green Home è
costretto ad abbandonare il proprio rifugio, ormai distrutto e
pericoloso, per raggiungere lo stadio sorvegliato dal Crow Platoon,
la nuova destinazione dove il governo ha riunito i pochi civili
sopravvissuti all’epidemia. Seo Yi-kyung (Lee
Si-young), che nella prima stagione scopre di essere
incinta, in Sweet Home 2 dà alla luce una bambina
(Kim Si-a) che, infetta fin dalla nascita,
possiede enormi poteri, come quello di trasformare rapidamente gli
umani in mostri e suoi seguaci. Nel frattempo, Hyun-su (Song Kang)
viene catturato da Jung Ui-myeong, un potente mostro liquido che ha
preso il controllo del corpo di Pyeon Sang-wook (Lee
Jin-wook), e sottoposto ai numerosi e dolorosi esperimenti
del Dr. Lim (Oh Jung-se).
Quest’ultimo, che considera
gli umani una malattia e i mostri l’unica cura
possibile, intende infatti studiare e analizzare i
mostri-umani attraverso Hyun-su e la sua incomprensibile forza.
Nonostante il tempo che il Dr. Lim dedica alla ricerca, i mostri
continuano a essere però imprevedibili. Solo verso la fine del
secondo capitolo scopre che le spaventose creature iniziano a
evolversi, passando da mostri-umani a neo-umani,
esseri misteriosi privi di qualsiasi emozione e sensibilità.
Proprio come i suoi mostri, episodio
dopo episodio, l’angosciante serie targata Netflix Corea del Sud si
è evoluta sorprendentemente. La seconda stagione, infatti, ha
segnato una netta differenza rispetto alla prima: mentre
inizialmente il pubblico si è appassionato alla spaventosa
storia dei condomini della Green Home, affezionandosi
soprattutto ai suoi protagonisti, tra cui l’introverso e strambo
Hyun-su, nella seconda stagione è stato costretto ad
abbandonare quell’ambientazione familiare e
disastrata per volgere lo sguardo al mondo esterno.
In Sweet Home
2, tutto è stato amplificato ai massimi
livelli: la tensione, l’azione e i pericoli sono aumentati
esponenzialmente, generando una sorta di confusione e disagio nello
spettatore, che ha quasi trovato difficoltà a riconoscere gli
stessi personaggi. Questi ultimi, infatti, sono stati sempre più
messi da parte per far spazio a nuove personalità e dinamiche, che
hanno contribuito a rendere la trama ancora più complessa e
imprevedibile. Proprio a causa della profonda
contraddizione tra la prima e la seconda parte, il pubblico era
estremamente curioso di scoprire come i creatori potessero giungere
a una conclusione coerente e soddisfacente nella terza
stagione.
Il capitolo conclusivo di
Sweet Home tenta dunque di miscelare e
riconciliare gli elementi caratteristici delle prime due
stagioni. La trama, per esempio, si destreggia tra due
ambientazioni differenti: uno spazio interno (tipico della stagione
1), che corrisponde a ciò che accade nello stadio, e uno spazio
esterno (come nella stagione 2), che mostra le vicende nelle strade
di una città ormai annientata dall’epidemia. A queste si aggiunge
poi un terzo spazio, più profondo, astratto e
intimo, rappresentato dalle scene di lotta interiore tra
il virus e ciò che resta dell’animo umano. Tra l’angosciante
claustrofobia degli spazi chiusi, il caos incontrollato del mondo
esterno e le intense battaglie psicologiche dei
personaggi, si può quindi parlare di una triplice
ambientazione che si impegna a ristabilire un equilibrio delle
diverse atmosfere e tematiche sviluppate nelle stagioni
precedenti.
Nonostante il tentativo di riportare
sullo schermo gli amati volti noti della prima stagione, tra cui
l’iconico trio Hyun-su, Eun-yu ed Eun-hyuk, e la
coraggiosa Lee Si-young, la terza stagione di Sweet
Home non riesce a chiudere degnamente il cerchio. Sebbene
presenti adrenaliniche scene d’azione, una grafica migliorata e un
accattivante tono fumettistico (probabilmente l’unico elemento
coerente dell’intera serie), Sweet Home sembra aver subito
un processo di snaturalizzazione che ha rotto
profondamente gli schemi della prima stagione, facendo quindi
apparire il secondo e il terzo capitolo più come spin-off che come
continuazioni dirette del primo.
Pur terminando la storia nello
stesso luogo in cui è iniziata, nella curiosa e non più rumorosa
Green Home, la “casa dolce casa” a cui allude il titolo del
drama, il finale lascia senza dubbio il pubblico con
l’amaro in bocca. Il messaggio di una “seconda possibilità” data
dalla nuova razza umana ibrida non riesce a compensare la
sensazione di un grande potenziale sprecato da una trama troppo
vasta e ambiziosa. La coerenza narrativa è venuta meno, e
il legame emotivo con i personaggi, seppur mantenuto grazie alla
presenza dei protagonisti sopravvissuti, non è sufficiente
a riscattare una stagione che manca di quella profondità e
quella tensione che avevano reso la prima parte così
coinvolgente.
In definitiva, Sweet Home
3, nonostante i suoi spunti interessanti e l’impegno nel
riprendere elementi iconici, si perde in un eccesso di
ambizione che sacrifica la coerenza e la continuità
necessarie per un finale davvero meritevole.
Il trailer
di Sweet Home
2 descrive in dettaglio il ritorno della
serie horror di Netflix,
che sarà presentata in anteprima il 1° dicembre e prevede di
basarsi sul potente K-drama ambientato in un mondo in
espansione.
Un mondo in cui il desiderio
diventa mostruoso. I sopravvissuti della Casa Verde e Hyun-su
combattono ciascuno per sopravvivere in nuovi posti, mentre
emergono altri esseri e fenomeni misteriosi. Nuovi desideri e
nuove difficoltà si svelano in questa nuova stagione della serie
Netflix.
“Adattato dal popolare
webtoon con lo stesso nome, Sweet Home ha fatto il suo debutto
globale su Netflix nel dicembre 2020“, secondo una
descrizione ufficiale. “La prima stagione era
incentrata su Cha Hyun-su (Song Kang), uno studente solitario delle
superiori che si trasferì in un nuovo condominio chiamato Green
Home. Di fronte a una crisi in cui gli
individui si sono trasformati in mostri che riflettevano i loro
desideri più intimi, Hyun-su è uscito dal suo guscio per salvare
gli altri”.
“Avendo aperto nuovi
orizzonti per i contenuti K con le sue diverse creature progettate
e realizzate con un dream team globale, Sweet Home Season 2 è
pronta a incantare il pubblico di tutto il mondo ancora una volta
con il suo mondo e la sua storia ampliati“,recita la
descrizione ufficiale fornita da Netflix.
Il cast di Sweet Home 2 include il
ritorno di Song Kang, Lee Jin-uk, Lee Si-young, Ko Min-si e
Park Gyu-young. A loro si uniranno le nuove aggiunte
Yoo Oh-seon, Oh Jung-se, Kim Mu-yeol e Jin-young.
Sweet Home 2 è prodotto da Studio Dragon e
scritto da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong.
Dopo l’enorme successo avuto nel
2020, il celebre drama-horror mostruoso sudcoreano
Sweet Home (in hangeul
스위트홈) è tornato finalmente su Netflix, da
venerdì 1° dicembre, con la sua tanto attesa seconda stagione. La
serie – creata da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong – è
basata sul popolare omonimo webtoon del 2017
scritto da Kim Carnby e illustrato da Hwang Young-chan, e segue la
spaventosa e tragica storia di un mondo post-apocalittico invaso da
terribili mostri assettati di sangue.
Sweet Home, la trama
La seconda stagione, composta
da 8 episodi di circa 75 min ciascuno, riprende
esattamente dallo stesso punto in cui si era conclusa la prima
parte: con l’arrivo dei militari, i dieci sopravvissuti – tra cui
Lee Eun-yu (Go Min-si) e Seo Yi-kyung (Lee
Si-young) – lasciano la non più sicura Green Home, oramai
in macerie e abitata da mostri, per raggiungere una nuova
destinazione in cui il governo ha rifugiato i pochi sopravvissuti
all’epidemia. Intanto, il folle Sang-wook (Lee
Jin-Wook) e Hyun-soo (Song
Kang) si dirigono verso la base militare di Bamseom
dove il governo attende l’ “infetto speciale”, Sang-wook, per
eseguire degli esperimenti col fine di trovare un vaccino e
debellare questo oscuro e pericoloso virus. Ma la strada verso la
salvezza è ancora lunga e i sopravvissuti si ritrovano presto a
dover lottare per la propria vita anche nel mondo esterno, lontano
dalla “confortevole” Green Home, e in un mondo in cui, oltre che
dai mostri, sono costretti a difendersi anche dai restanti
umani.
Sweet Home S2 – Kim Moo-Yeol interpreta il militare Kim
Yeong-hu
Da interno a esterno, da suicida a
“salvatore”
Se la prima stagione relega tutta
l’azione nello spazio limitato della Green Home, la seconda apre le
porte a un campo di battaglia più vasto e non più
familiare. I protagonisti si ritrovano ora a dover
sopravvivere nel mondo esterno, ormai irriconoscibile e
infernale, controllato da mostri e militari. Con
l’ampliamento dello spazio, nuovi personaggi sono stati introdotti
alla storia, come per esempio il dottor Lim, interpretato dal noto
e carismatico Oh Jeong-se (It’s ok to not be
okay, When the Camellia Blooms), il corrotto
scienziato del governo che, mentre finge di interessarsi alla
creazione del vaccino, studia le capacità e la forza dei Mostri
Umani. Ed è lo stesso dottore che, nel primo episodio, afferma che
in realtà è l’umanità stessa un virus, mentre i mostri sono
il vaccino. Una cura che la Terra ha creato per poter
sterminare coloro che, mossi da pura avidità e brama di potere,
distruggono tutto ciò che li circonda, sacrificando altre specie e
avvelenando il pianeta.
Sweet Home S2 – In foto Oh Jung-se nei panni del Dottor
Lim
Ma l’arricchimento dello spazio e
dei personaggi non è l’unica novità di questo secondo capitolo.
Alcuni dei più significativi protagonisti, infatti, nel corso della
storia, evolvono a tal punto da apparire come personaggi
nuovi. Il caso più emblematico è quello di
Hyun-soo: presentato nella prima puntata della
prima stagione come un giovane debole e inetto che tenta il
suicidio, diviene poi, episodio dopo episodio, ciò che di
più vicino c’è a un eroe. Hyun-soo, seppur infetto, non
può fare a meno di cercare redenzione, sacrificandosi per gli altri
con coraggio e a qualunque costo, anche quello della morte.
«Questa è una storia su di noi, quelli che cercano un motivo
per vivere in un mondo in cui questo è ancora più difficile del
semplice sopravvivere.» – Hyun-soo, incipit Stagione 1
La crudele guerra dell’orrore umano
Che sia umani contro mostri, umani
contro umani o mostri contro mostri, nel mondo senza Dio né
pace di Sweet Home non c’è spazio per la lealtà,
l’amore o, addirittura, l’empatia. In fondo, il dottor Lim ha
amaramente ragione: l’umanità ha fallito e la dimostrazione
è la malattia stessa. I mostri di Sweet Home non
sono altro che uomini, donne e bambini prigionieri di un involucro
nuovo, differente e disagevole. Ciò che rende davvero un “mostro”,
dunque, non è l’aspetto, ma tutti i terribili vizi, i
violenti desideri, le oscure paure e l’incurabile collera
degli esseri umani. In altre parole, la malattia non è che la
nostra essenza più infima. Ed è così che il personaggio di Hyun-soo
assume un ulteriore simbologia: Hyun-soo è uno degli infetti
speciali, un MU (cioè “mostro umano”), un uomo che anche
se contagiato dalla malattia non ha assunto le complete sembianze
del mostro. Però è anche l’unico MU a lottare ancora contro
se stesso, contro la propria “mostruosità”. Hyun-soo è
pronto a tutto pur di salvare gli altri, mostri compresi. Perché
c’è ancora uno spiraglio di speranza e bontà. E perché tutti
meritano una seconda possibilità.
Una seconda stagione che non riesce a tenere testa alle
alte aspettative
La seconda stagione di
Sweet Home è “troppo”. È troppo prolissa, troppo
dispersiva, troppo ricca d’azione (a tal punto da avvilire i
dialoghi) e con troppi personaggi (i nuovi non riescono a essere
ben sviluppati, tanto da sembrare a tratti futili e facilmente
dimenticabili). La seconda stagione è, poi, troppo
crudele: scena dopo scena, personaggio dopo personaggio,
morte e distruzione precede qualsiasi possibile speranza del
pubblico di poter assistere a un attimo rassicurante. Una crudeltà
che, per quanto intenda essere significativa, finisce per apparire
in molti casi ingiustificata e innecessaria. A tutto questo si
aggiunge, inoltre, l’eccessiva celerità con cui si
susseguono gli avvenimenti, ottenendo un ritmo angosciante
e spericolato che contribuisce a far perdere l’emozionante
intensità che ha caratterizzato la prima stagione.
In conclusione, questo secondo
capitolo dell’action-horror
sudcoreano non riesce a tenere testa alla coinvolgente
drammaticità del primo che, pur con qualche imperfezione, ha
catturato l’attenzione e la trepidazione del pubblico mondiale.
Sweet Home 2 è, per così dire,
una perenne e tormentata fuga che – con un bel po’
di cliffhanger – quasi sembra voler condurre
frettolosamente lo spettatore alla prossima stagione. Come
annunciato nell’ultimo episodio, infatti, la terza e ultima
stagione arriverà nell’estate del 2024, con la speranza per il
pubblico di poter rivivere la stessa meraviglia della prima iconica
stagione.
Ecco la nostra intervista a
Brian Mendoza, regista di SweetGirl, il film con Jason Momoa
disponibile su Netflix.
Sweet girl, film
diretto da Brian Andrew Mendoza, racconta la storia
di Ray Cooper (Jason
Momoa), un uomo rimasto da poco vedovo, dopo che sua
moglie (Adria Arjona) è morta di cancro.
Intenzionato a vendicare la morte della donna, Ray accusa una
compagnia farmaceutica, che produceva un farmaco potenzialmente
salvavita, di averlo ritirato dal mercato, favorendo così
l’aggravasi di sua moglie e la sua successiva dipartita.
La sua sete di giustizia e il suo desiderio di scoprire la verità
sul perché il farmaco non sia più in commercio, lo portano a un
incontro mortale con qualcuno che è pronto a farlo tacere per
sempre, pur di portare a galla cosa si nasconde dietro quella
scelta farmco-aziendale. È così che la missione di Ray non è più
giustizia e vendetta, ma proteggere l’unico familiare che gli è
rimasto, sua figlia.
Netflix ha diffuso il trailer di Sweet
Girl, il nuovo film Netflix che sarà disponibile in
piattaforma a partire dal 20 agosto. Protagonista del film è
Jason Momoa.
Sweet Girl è
diretto da Brian Andrew Mendoza, scritto da
Gregg Hurwitz & Philip Eisner, prodotto da
Jeff Fierson, Brad Peyton,
Jason Momoa, Brian Andrew Mendoza, mentre nel cast
compaiono Jason Momoa, Isabela Merced, Manuel
Garcia-Rulfo, Adria Arjona, Raza Jaffrey, Justin Bartha, Lex Scott
Davis, Michael Raymond-James e Amy
Brenneman.
La trama di Sweet
Girl
Il devoto padre di famiglia, Ray
Cooper, giura vendetta contro la società farmaceutica responsabile
di aver ritirato dal mercato un potenziale farmaco salvavita poco
prima che la moglie (Adria Arjona) morisse di cancro. Ma quando la
ricerca della verità lo porta a un incontro letale che mette sia
lui che la figlia Rachel (Isabela Merced) in grave pericolo, la
missione di Ray diventa una ricerca di vendetta per proteggere quel
che resta della sua famiglia. SWEET GIRL è diretto da Brian Andrew
Mendoza e include nel cast Justin Bartha, Amy Brenneman, Manuel
Garcia-Rulfo, Raza Jaffrey, Lex Scott Davis e Michael
Raymond-James.
Sweet country, un
western lentissimo, con tutti i canoni di questo genere, ma
trasportato nella terra dei canguri. Una vicenda di razzismo,
intolleranza e ignoranza, non troppo distante in fondo da quello
che succede ai nostri giorni.
Sweet country, la trama
Nel 1929, in una regione brulla e
inospitale del nord dell’Australia, i nativi aborigeni vengono
sfruttati e impiegati per lavori umili e massacranti a supporto dei
coloni bianchi, degli stolti bifolchi che vivono di bestiame. Uno
di questi aborigeni, Sam, uccide per difesa della propria
famiglia un proprietario terriero bianco, Harry March. Si trova
così costretto a fuggire insieme alla moglie Lizzie. Ma dopo un
lungo periodo di latitanza scopre che la donna aspetta un bambino,
in conseguenza dello stupro subito dall’uomo da lui ucciso. Per
proteggerla si consegna alla giustizia, affrontando un lungo
processo affidato al giudice Taylor.
Warwick Thornton
il regista, spiega che il film non è frutto di fantasia: “Il
film è basato su una vera storia, raccontatami dallo scrittore
David Tranter, dell’aborigeno Wilaberta Jack, che negli anni venti
fu arrestato e processato per l’omicidio di un uomo bianco nella
Central Australia. Wilaberta Jack è Sam, diventato un personaggio
indipendente, con una sua storia. Se Sam è il cardine della trama
su cui tutto ruota, la vicenda riguarda anche Philomac, giovane
aborigeno di quattordici anni, che vive in una fattoria e sta per
diventare adulto, mentre si ritrova coinvolto nella rivoluzione
sociale e nel conflitto culturale della vita di frontiera nella
Central Australia degli anni venti.”
Sweet Country
girato nella catena montuosa delle MacDonnell Ranges, vicino ad
Alice Springs è un western tipico, caratterizzato da tutti quegli
elementi che rendono riconoscibile il genere: la terra di
frontiera, la sopraffazione delle popolazioni indigene locali,
l’arroganza e la sfrontatezza dei colonizzatori, i panorami
mozzafiato che caratterizzano una terra bellissima quanto ostile,
il continuo confronto con la natura.
E il regista afferma di
aver voluto costruire proprio un western per cercare di avvicinare
di più il pubblico alla storia e ai contenuti che voleva
sottolineare, creando una sorta di favola per descrivere
l’oppressione e la sopraffazione di un popolo.
Sweet Country
purtroppo non presenta nulla di originale, ha dei tempi
estremamente dilatati e non riesce mai a coinvolgere completamente,
avanza in maniera stanca verso il processo finale, raccontando
fatti ormai già visti e abusati nel cinema. Non basta sapere che si
tratta di una storia vera, per quanto ingiusta e tragica possa
essere, per mantenere alta l’attenzione.
Primo trailer per l’ultimo film di
Spike Lee, Sweet Blood Of Jesus reso
possibile grazie all’aiuto del finanziamento sul web, difatti il
cineasta statunitense ha raccolto ben 1,4 milioni di dollari grazie
al sito Kickstart.
La storia è tratta dal film horror del 1973 di Bill
Gunn, Ganja & Hess, in cui
troviamo uno studioso d’arte Dr. Greene che trasformatosi in
vampiro dopo esser stato ferito dal suo assistente con un pugnale
maledetto, si innamora di Ganja, la vedova del suo partner di
ricerca. Un film che lo stesso Lee descrive come una commedia
“divertente, sexy e sanguinosa. Un nuovo tipo di storia d’amore
(e non un remake di Blacula)” del 1972.
Sweet Blood Of
Jesus ha debuttato American Black Film
Festival e in una sezione collaterale del Festival
di Cannes dove ha ricevuto una tiepida accoglienza.
Nel film troviamo Michael K. Williams, Felicia Pearson,
Elvis Nolasco, Zaraah Abrahams, Steven Hauck e Lauren Macklin.
Bruce Hornsby ha scritto la musica originale.
Nella lunga e variegata filmografia
di Tim Burton, Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è da molti
indicato come una delle summe della sua poetica. Nel film del 2007
si possono infatti ritrovare molti degli elementi cari al regista,
dalla figura dell’emarginato al desiderio di vendetta, dalle
atmosfere cupe ai personaggi controversi e ricchi di sentimenti.
Ciò che è nuovo, invece, è la componente musical che avvolge una
storia puramente di genere thriller. La vicenda qui raccontata è
infatti un adattamento dell’omonimo musical teatrale del
leggendario Stephen Sondheim, considerato uno
degli autori più importanti nel panorama del teatro musicale del XX
secolo.
Burton assistette per diverse volte
a questo nei primi anni Ottanta, rimanendo abbagliato dalla musica
e dal senso di macabro. Espresse così da subito il desiderio di
rendere la storia di Sweeney Todd un film, ma finì invece con il
concentrarsi su altri progetti. Fu solo nel 2006 che egli ottenne
di essere il regista dell’adattamento di questo, intraprendendo un
lungo lavoro di riscrittura. Insieme allo sceneggiatore
John Logan, infatti, egli si trovò a dover
concentrare un musical di tre ore in un film di due. Per riuscire
in ciò, diverse canzoni dovettero essere rimosse, mentre tutte le
sottotrame vennero ridotte in favore di quella principale.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street si affermò poi come un grande
successo, arrivando ad un incasso di circa 153 milioni di dollari a
fronte di un budget di 50. Questo arrivò poi ad ottenere anche tre
nomination ai premi Oscar, vincendo quello per la miglior
scenografia, realizzata dagli italiani Dante
Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Sono
molte le curiosità legate a tale film, e proseguendo qui nella
lettura sarà possibile approfondire le principali tra queste. Di
seguito si ritroveranno infatti ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alle
canzoni e alle frasi più belle del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: la trama del film
Nella Londra di fine Ottocento, il
barbiere di nome Benjamin Barker viene
ingiustamente accusato di un crimine mai commesso e costretto ai
lavori forzati in Australia. Dopo 15 anni, ha finalmente modo di
tornare nella sua città, sotto l’identità di Sweeney
Todd. Qui scopre che dopo il suo allontanamento l’amata
moglie è stata vittima delle insidie del malvagio giudice
Turpin, il quale ora tiene reclusa in casa la
figlia di Todd, la bella Johanna. Egli diventa
così l’obiettivo della vendetta ricercata dal barbiere, il quale
però decide di dare una punizione all’intera città, colpevole di
non aver impedito la sua rovina. Aiutato dalla fedele Mrs.
Lovett, egli inizia così a far scorrere fiumi di sangue,
attendendo il momento in cui potrà posare il rasoio sul collo del
giudice.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: il cast del film
Protagonista del film, alla sua
quinta collaborazione con Burton, è l’attore Johnny Depp.
Egli interpreta il protagonista, il vendicativo Sweeney Todd, il
quale accettò di interpretare pur non essendo un fan del musical.
Ad attrarlo fu infatti la controversa natura del personaggio unita
a quello specifico genere. Prima di poter definitivamente assumerne
i panni, però, Depp dovette prendere diverse lezioni di canto,
dando prova di poter sostenere l’attività canora richiesta. Egli
decise poi di dar vita ad una versione punk rock del personaggio,
ottenendo ampi consensi per la sua performance. Questa lo portò
infine ad ottenere la sua terza nomination all’Oscar come miglior
attore. Accanto a lui, nei panni di Mrs. Lovett, vi è invece
Helena Bonham
Carter. L’attrice sognava di recitare tale personaggio
sin da bambina, e per dimostrare di poterne essere all’altezza
prese a sua volta lezioni di canto, ottenendo anche l’approvazione
di Sondheim stesso.
Il grande Alan Rickman
interpreta invece il malvagio giudice Turpin, dichiarandosi
estremamente affascinato da come il personaggio compia crimini
atroci secondo una propria logica emotiva. Sacha Baron
Cohen è invece presente nel ruolo di Adolfo Pirelli,
barbiere rivale di Todd. Per ottenere la parte, l’attore si è
cimentato in una lunga esecuzione della colonna sonora del film
Il violinista sul tetto, lasciando Burton sbalordito.
Timothy Spall, infine, è Messo Bambford,
assistente personale di Turpin. Sono inoltre presenti tre attori
mai comparsi prima in un film. Si tratta di Ed
Sanders nei panni di Toby, assistente di Pirelli e in
seguito di Mrs. Lovett, Jayne Wisener in quelli di
Johanna, e Jamie Campbell
Bower in quelli di Anthony Hope. Quest’ultimo è poi
divenuto celebre per aver interpretato Caius nella saga di
Twilight, e Gellerd Grindelwald negli ultimi due film di
Harry Potter.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le canzoni e dove vedere il film in
streaming e in TV
Le musiche del film sono
naturalmente state realizzate da Sondheim, che ha così sostituito
il ricorrente collaboratore di Burton, Danny
Elfman. Nel dar vita alle canzoni, come accennato, molte
sono state eliminate o accorciate, così da non far durare troppo
l’intero film. Tra le assenze più evidenti, ma necessarie, vi è
The Ballad of Sweeney Todd, il famosissimo numero di
apertura che introduce alla storia. Diversi celebri brani si
possono comunque ascoltare nel film, come No Place Like London,
The Worst Pies in London, My Friends e Not While I’m
Around. Ognuna di queste è realmente eseguita dall’interprete
di turno, e per conservarne la bellezza, si è deciso per il
doppiaggio italiano di lasciarle cantate in inglese, aggiungendovi
semplicemente dei sottotitoli.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 7 gennaio alle ore
21:10 sul canale Italia 2.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le frasi più belle del film e il
trailer
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Questi sono tempi disperati, mrs. Lovett, e bisogna
ricorrere a disperati rimedi. (Sweeney Todd)
Finalmente il mio braccio è nuovamente intero!
(Sweeney Todd)
Possiamo avere una vita noi due, magari non come la
rammentate. Magari non come la immaginavo, ma potrebbe
bastarci. (Mrs. Lovett)
Gli anni senza dubbio mi hanno cambiato, signore. Ma del
resto immagino che il viso di un barbiere, il viso di un
prigioniero, di un cane, non sia tanto memorabile. (Sweeney
Todd)
Avrò la mia vendetta, avrò la mia
salvezza! (Sweeney Todd)
Arriva il Trailer vietato
di Swearnet, il terzo capitolo della
serie comica conosciuta meglio come Trailer Park
Boys, che verrà rilasciato nelle sale cinematografiche
canadesi a partire dal prossimo 22 Agosto.
Senza lavoro e in cerca di un futuro
che possa coinvolgerli nuovamente, i tre amici (interpretati da
Mike Smith, Robb Wells e
Jean-Paul Tremblay) iniziano un tour con i comici
Tom Green e Carrot Top, con lo
scopo di realizzare un canale internet completamente senza censure,
nonchè cercando di acquistare i diritti televisivi e
cinematografici per i personaggi criminali che li hanno resi
famosi. Insomma, questo nuovo capitolo sembra proprio destinato a
mostrarci i tre amici come mai li avevamo visti fino a ora!
Come anticipato, vi proponiamo il
trailer e la locandina dai riuscitissimi toni vintage!
S.W.A.T. è stata cancellata per la terza
volta dalla CBS. Basato sulla serie televisiva del 1975 e
sull’adattamento cinematografico del 2003 con lo stesso titolo,
il dramma poliziesco della CBS era stato originariamente
cancellato nel 2023 dopo la sesta stagione. Tuttavia, il
network ha successivamente annullato la decisione pochi giorni dopo
il primo annuncio, rivelando infine che lo show sarebbe tornato per
una settima e ultima stagione. Anche questa decisione è stata
ribaltata nel maggio dello scorso anno, quando la CBS ha rinnovato
a sorpresa l’ottava
stagione di S.W.A.T..
Come riportato da Deadline Hollywood, la CBS ha ora cancellato
S.W.A.T. per la terza volta, subito dopo che anche
FBI: Most
Wanted e FBI:
International sono stati cancellati. Lo showrunner della
serie, Andrew Dettmann, ha definito la notizia “straziante”
e ha elogiato il cast e la troupe dello show, con cui ha lavorato
nelle ultime otto stagioni. Ecco i suoi commenti:
È una notizia straziante, soprattutto perché è stato un
immenso piacere lavorare con questo cast e questa troupe per
realizzare uno show di cui siamo sempre stati orgogliosi. Sono
davvero un gruppo di persone straordinarie che hanno lavorato così
duramente e sono state così dedite per tutte queste otto stagioni,
superando innumerevoli sfide. Non posso che lodarli. Mi sento così
privilegiato di aver fatto parte della famiglia S.W.A.T.
Cosa significa l’ultima
cancellazione di S.W.A.T. per il longevo poliziesco
Nonostante abbia sfidato le
probabilità e sia tornata in onda due volte dopo la cancellazione,
il rapporto originale di Deadline suggerisce che questo
ultimo annuncio significhi che l’ottava stagione di S.W.A.T.
sarà l’ultima della serie. Ciò suggerisce che, mentre la decisione
di invertire le precedenti cancellazioni di S.W.A.T. è stata
il risultato dell’offerta di incentivi finanziari più favorevoli da
parte di Sony Pictures Television alla CBS, questa volta la CBS
avrebbe deciso di non impegnarsi affatto in trattative di
rinnovo.
Pertanto, il pubblico probabilmente
non dovrebbe aspettarsi che S.W.A.T. riceva lo stesso
tipo di grazia dell’ultimo minuto che ha già ricevuto più di
una volta negli anni passati. Inoltre, la CBS è attualmente nella
posizione di dover fare spazio nel suo palinsesto per gli spin-off
precedentemente annunciati di Fire Country e Blue
Bloods, Sheriff Country e Boston Blue. Il network
sembra stia spostando la sua attenzione, il che non lascia spazio
alla nona stagione di S.W.A.T..
Apple Original
Films ha annunciato oggi che l’attesissimo film dal cast
stellare Swan
Song uscirà nei cinema e in tutto il mondo su
Apple TV+ venerdì 17 dicembre. Swan
Song è interpretato dal due volte premio Oscar
Mahershala Ali, che è anche produttore, dall’otto
volte candidata all’Oscar
Glenn Close e dalla candidata all’Oscar
Naomie Harris. Accanto a loro recitano anche la
vincitrice del Golden Globe Awkwafina e il
candidato al Golden Globe Adam Beach.
Ambientato in un vicino futuro, il
film è un viaggio potente ed emozionante raccontato attraverso gli
occhi di Cameron (Mahershala
Ali), marito e padre amorevole, a cui è stata
diagnosticata una malattia terminale; quando il suo medico
(Glenn
Close) gli prospetta una soluzione alternativa al fine
di proteggere la sua famiglia dalla sofferenza, si troverà davanti
a un bivio. Mentre Cam è alle prese con la scelta di alterare o
meno il destino della sua famiglia, impara molto più di quello che
avrebbe mai potuto immaginare sulla vita e sull’amore. Swan
Song esplora quanto lontano arriviamo a spingerci e quanto
siamo disposti a sacrificare, per rendere la vita delle persone che
amiamo più felice possibile.
Per gentile concessione di Apple
Swan
Song è diretto dal regista premio Oscar
Benjamin Cleary (“Stutterer”), che è anche autore
della sceneggiatura originale, ed è prodotto da Anonymous Content e
Concordia Studio. I produttori sono Adam Shulman
(“In difesa di Jacob”) e Jacob Perlin (“The
Amazing Johnathan Documentary”) per conto di Anonymous Content;
Jonathan King (“La ragazza di Stillwater”,
“Cattive acque”) per conto di Concordia Studio; Rebecca Bourke
(“Wave”); Mahershala Ali e Mimi Valdés (“Il diritto di contare”)
attraverso Know Wonder-
Swan
Song si unisce alla rosa in espansione di Apple
Original Films, tra cui il prossimo al debutto “Finch”,
interpretato dal vincitore dell’Oscar Tom Hanks
che segue il grande successo di “Greyhound”; l’attesissimo
“Emancipation” del regista Antoine Fuqua e interpretato e
prodotto dal candidato all’Oscar Will Smith;
“Killers
of the Flower Moon” di Martin Scorsese,
con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; “The Tragedy of Macbeth” di
Joel Coen, con Denzel Washington e Frances
McDormand; “Sharper”, di Brian Gatewood e Alessandro Tanaka,
interpretato e prodotto dalla vincitrice dell’Academy Award
Julianne Moore; il prossimo adattamento per Young Adult “The Sky is
Everywhere”, diretto da Josephine Decker e interpretato da Grace
Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel e molto altro ancora.
In una nuova intervista con
Multiverse of Color, allo showrunner di Swamp
Thing (2019) Mark Verheiden è stato
chiesto di condividere i suoi pensieri sul prossimo film su
Swamp
Thing che come sappiamo sarà diretto da
James Mangold, che sarà ambientato nel
DCU di
James Gunn e Peter Safran.
Verheiden ha
dichiarato che secondo lui Mangold “avrà una grande
interpretazione” in riferimento al film Swamp
Thing in uscita, aggiungendo che “si spera che
questo dia il via a un po’ più di personaggi oscuri“.
Ha anche aggiunto: “I film DC
dell’ultimo regime forse non sono andati bene come avrebbero
sperato [e] con questa nuova versione, stanno parlando di
incorporare personaggi più oscuri e [penso] che sarebbe
fantastico“.
Mark Verheiden ha
poi aggiunto che se mai avesse la possibilità di lavorare su
un’altra property della DC Comics, gli piacerebbe
fare una versione umoristica di Bizarro, in una sitcom di
mezz’ora. Tuttavia, a questo punto della sua carriera, è più
propenso a sviluppare idee originali.
Il discorso sul prossimo film di
Swamp
Thing inizia al minuto 42:00 del video qui sotto. Ma
assicuratevi di ascoltare il video completo, perché
Verheiden ha anche condiviso alcune idee su cosa
avrebbe potuto trattare una seconda stagione dello show Swamp
Thing.
La serie televisiva di
Swamp Thing ha debuttato il 31 maggio 2019 ed era
composta da 10 episodi. Il numero originale di episodi è stato
ridotto da 13 a 10 perché la Warner Bros. stava cercando di
consolidare i suoi piani di streaming. Il DC
Universe sarebbe poi confluito nella HBO Max, che in
seguito sarebbe stata abbreviata in Max.
È nata una campagna dei fan per
salvare la serie, che alla fine ha portato alla messa in onda di
Swamp Thing su The CW, ma non è stato generato
abbastanza slancio per una seconda stagione.
La serie ha un indice di gradimento
del 92% su Rotten Tomatoes su 39 recensioni. Più di recente,
James Mangold ha condiviso il suo entusiasmo per
il progetto, dichiarando: “Non appena ho saputo che
James Gunn avrebbe preso in mano la DC, l’ho vista come
un’opportunità da cogliere al volo“. Ha poi aggiunto che il
film sarà ispirato a Frankenstein.
Ora, stando a quanto riporta THR,
Mangold sarabbe in trattative per firmare la regia del film. A
sostenere questa notizia, lo stesso regista che su Twitter ha
condiviso un post in cui stuzzica questa idea: una immagine di
Swamp
Thingsenza nessuna spiegazione
ulteriore.
James Mangold alla
regia del film Swamp
Thing della DC arriva dopo che in precedenza
erano circolate notizie secondo cui lui stesso diceva di essere
entusiasta di lavorare con James
Gunn ai DC Studios.
Sebbene il coinvolgimento del
regista nel film DC non sia stato annunciato ufficialmente, James
Gunn ha ritwittato il tweet di Swamp
Thing di Mangold, indicando che i colloqui sono
effettivamente in corso. Secondo Deadline, al momento non
esiste una sceneggiatura per il progetto. Quindi anche il film di
Swamp Thing non dovrebbe entrare in produzione fino a quando
Mangold non completerà i suoi progetti già annunciati, che
sarebbero il suo lavoro con Indiana
Jones e la Ruota del Destino e dirigerà un film
biografico su Bob Dylan con Timotheé
Chalamet.
Il regista James
Mangold ha affrontato molti generi, sia che si tratti di
biopic come A
Complete Unknown, sia che si tratti di blockbuster
d’azione come Logan
– The Wolverine e Indiana
Jones e il Quadrante del Destino. Oltre a un film di
Star
Wars che esplora le origini degli Jedi ambientate 25.000
anni nel passato, Mangold è stato poi incaricato dai DC Studios di
prendere il timone di Swamp
Thing. Il personaggio è stato protagonista di una
serie televisiva di breve durata, ma questo segnerebbe il debutto
sul grande schermo di un personaggio che si inserisce bene nella
serie “Gods and Monsters” di James Gunn.
Parlando ora con MovieWeb, Mangold ha spiegato
come intende affrontare il film del DCU. “Con Bob [Dylan] ci sono quantità note,
sì, ma ci sono modi per interpretarle”, ha esordito. “Con
altri tipi di IP, si arriva a un livello religioso. Per la DC,
Swamp Thing è solo una questione di: troviamo un modo per dire
qualcosa di originale?”. “Mentre sono sicuro che la DC
vede Swamp Thing come un franchise, io lo vedrei come un film
horror gotico molto semplice e pulito su questo uomo/mostro”,
ha continuato Mangold. “Faccio solo le mie cose, un film
indipendente, standalone”.
Questo suona simile al progesso su
Clayface, per esempio, e non possiamo immaginare
che Gunn abbia problemi con il fatto che Swamp
Thing sia una storia a sé stante (inoltre, può sempre
usare il film di Mangold come piattaforma di lancio per progetti in
cui non sarà coinvolto, ad esempio Justice League Dark). “Mi è stata
data la possibilità [di lavorare] in generi diversi, perché la
gente lo finanzierà. Se fossi solo un regista horror e la gente
volesse pagare solo per i miei film horror, il problema sarebbe un
altro”, ha poi ammesso il regista.
“Ma parte della gioia è che si
impara molto quando si cambia genere o il linguaggio in alcuni modi
di comunicare la propria arte”. “Ho imparato molto, sia
che si tratti di fare un film d’azione, sia che si tratti di fare
un western e portare quelle energie in una sorta di film di
supereroi o di film Marvel. Non solo si imparano cose
facendo un genere, ma poi si impara come trasportare le lezioni di
quel genere in un altro che non ci si aspetterebbe”, ha
concluso Mangold.
Di cosa parlerà Swamp Thing?
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri in varie
trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta in House
of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che assomiglia a
un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte per
proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e l’umanità
da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Il film indagherà le origini oscure
del suo personaggio principale. La DC Studios non ha ancora
annunciato una data di uscita e non è chiaro se Mangold intenda
iniziare a lavorare prima su questo film o sul suo progetto di
Star Wars. Non sono poi state sollevate potenziali scelte
di casting, ma una recente voce ha affermato che
l’attoreBill Skarsgård di It
e John Wick Chapter 4 potrebbe essere in lizza per
interpretare Alec Holland, alias Swamp Thing.
La carriera di James
Mangold è sempre più in ascesa. Da quando ha regalato ai
fan di tutto il mondo il miglior film possibile su Wolverine, il regista ha
aumentato la sua credibilità ad Hollywood. Ciò gli ha permesso di
raccogliere l’eredità di Steven Spielberg ed essere ingaggiato dalla
LUCASFILM per dirigere l’imminente Indiana
Jones e il Quadrante del Destino, quinto e ultimo capitolo
della saga con protagonista Harrison Ford. Ma non è tutto perché durante
la partecipazione a Star
Wars Celebration – dove è stato annunciato
che avrebbe diretto
nel prossimo futuro il suo film di Star
Wars – Mangold ha confermato
a Collider per la prima volta
che sta scrivendo e dirigendo il film Swamp
Thing che farà parte della prima fase del nuovo corso
del DC
Universe, dal titolo Dei e Mostri.
“Vedremo prima cosa si
realizzerà“, ha detto il regista. “La verità è che
sto scrivendo entrambi in questo momento e chissà cosa succederà e
cosa sboccerà prima o dopo… sto riconoscendo che sto facendo
Swamp
Thing … Non è una voce, sta
accadendo.“ Il co-CEO dei DC Studios
James Gunn ha citato su Twitter la clip
dell’intervista e ha detto che Mangold è stata “una delle prime
persone con cui ha parlato” quando ha iniziato a tracciare il corso
della DCU, e che Swamp
Thing è il “progetto di passione” di
Mangold.
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri
in varie trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta
in House of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che
assomiglia a un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte
per proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e
l’umanità da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Il regista James
Mangold, a breve in sala con il suo nuovo film Indiana Jones e il
Quadrante del Destino, ha già un prossimo
progetto tra le mani: Swamp Thing per il
DC
Universe. Parlando proprio di quel progetto, Mangold
ha ora chiarito il modo in cui il film, di genere horror, si legherà ai
piani di James
Gunn. In un’intervista con Variety, il regista ha spiegato
che Swamp Thing sarà in grado di reggersi da solo, senza
avere alcuna connessione diretta con gli altri film del primo
capitolo del DCU in arrivo. Il film sarà dunque costruito come
un “film horror gotico e pulito” che racconterà la storia
di Alec Holland e di come diventa il personaggio DC titolare.
“Mentre sono sicuro che la DC
vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedo come un film
horror gotico molto semplice, pulito su questo uomo/mostro. Ho
fatto una telefonata amichevole [quando James Gunn e Peter Safran
hanno preso le redini della DC lo scorso autunno]. Sto solo facendo
le mie cose con questo, solo uno standalone”. Stando alle
parole di Mangold, Swamp Thing si concentrerà dunque
maggiormente sul raccontare la propria storia all’interno
dell’universo DC, il che permette di ipotizzare che, all’interno di
questo grande universo cinematografico connesso, ci sarà anche
spazio per storie indipendenti.
Quando i DC Studios hanno annunciato
la loro lista iniziale di progetti, Gunn e Safran hanno infatti
chiarito che la loro priorità è che ogni film e spettacolo del
DC
Universe abbia una grande storia piuttosto che forzare le
connessioni e i crossover per il solo gusto di farlo. Sulla base
dei commenti di Mangold per Swamp Thing, si conferma che i
DC Studios chiaramente non stanno cercando di seguire gli errori
passati con team-up affrettati. In questo modo, si renderanno più
organici i crossover all’interno dell’Universo DC quando sarà il
momento giusto, sia che si tratti di personaggi di Swamp
Thing o di altri progetti del DCU.
Uno dei progetti che
James
Gunn dei DC Studios ha annunciato mentre svelava il
primo stadio dell’Universo DC la scorsa settimana era un film
di Swamp
Thing, che è impostato per “indagare sulle origini
oscure” del personaggio. Per questo motivo, il prossimo film
DCUSwamp
Thing sarà molto più spaventoso di qualsiasi
altro progetto DC. James Gunn ha
osservato con decisione che “questo è un film molto più orribile,
ma avremo comunque Swamp Thing che interagisce con gli altri
personaggi”. Peter Safran ha aggiunto che Swamp
Thing sarà un ottimo esempio dell’universo DC
connesso pur variando di tono a seconda del progetto.
“L’ultimo film di cui volevamo
parlare è Swamp
Thing“, ha detto Safran alla DC . “Ne
parliamo perché è importante sottolineare che in queste storie,
sebbene siano interconnesse, non sono tutte uguali dal punto di
vista tonale. Ogni gruppo di registi apporta la propria estetica a
questi film, e il divertimento è vedere come queste opere tonali
diverse si fonderanno in futuro.” In seguito poi alla
notizia che il regista di Logan e Indiana
Jones 5, James Mangold, è in
trattative per dirigere il film Swamp Thing del
DC
Universe, la cosa lo rende anche più interessante, visto che
LOGAN a suo modo fu
anche uno dei pochi film vietati ai minori e adattati dai
fumetti.
Gunn ha anche parlato del successo
di un personaggio come Rocket Raccoon nell’universo cinematografico
Marvel nonostante non fosse un
personaggio tradizionale o addirittura una
persona. Gunn ha detto che con
Swamp
Thing avrebbe ripetuto quel concetto e lo avrebbero
“migliorato” e che la sua storia avrebbe sposato appieno gli
elementi horror originale del fumetto. Attualmente, non si sa
molto di Swamp
Thing o della maggior parte dei progetti
pianificati di DC Studios. Tuttavia, un recente rapporto di
Variety suggerisce che il regista James
Mangold sia in trattative per dirigere
il film Swamp Thing. Mangold è
attualmente in procinto di finire il prossimo film di Indiana Jones
e la ruota del destino, e dirigerà
prossimamente Going Electric, un film
biografico su Bob Dylan con
Timothée Chalamet, così come un film biografico su
Buster Keaton con
Rami Malek.
Sebbene il regista fosse riluttante
a discutere del film in ogni minimo dettaglio, ha rivelato il
motivo per cui ha deciso di rendersi disponibile per questo
particolare progetto. “Non appena ho saputo che James
Gunn stava rilevando la DC, l’ho vista come un’opportunità per
offrirmi”.
Mangold ha anche affermato che la
sua interpretazione del classico personaggio della DC Comics sarà
ispirata a Frankenstein, e sebbene James Gunn
abbia precedentemente affermato che il film “indagherà sulle
origini oscure di Swamp Thing” con una storia “molto più
orribile“, il regista ha chiarito che “non sta
specificamente” puntando a un rating R.
Non sono state sollevate potenziali
scelte di casting, ma una recente voce ha affermato che
l’attoreBill Skarsgård di It
e John Wick Chapter 4 potrebbe essere in lizza per
interpretare Alec Holland, alias Swamp Thing.
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri
in varie trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta
in House of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che
assomiglia a un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte
per proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e
l’umanità da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Avevamo
già riferito che Bill Skarsgård, noto per aver interpretato
Pennywise in IT di
Andy Muschietti, era entrato nell’orbita dei DC
Studios, e adesso sembra che il film a cui parteciperà possa essere
Swamp
Thing.
Si ipotizzava che l’attore potesse
essere in lizza per una nuova interpretazione del Joker, uno dei
membri di The
Authority, o forse anche essere il Batman in The
Brave and the Bold, ma Jeff Sneider
di The Hot Mic ha sentito che il versatile attore
è stato in realtà adocchiato per interpretare Alec
Holland, alias Swamp Thing!
Non sappiamo se Bill Skarsgård sia effettivamente in
trattative per la parte, o se sia solo qualcuno a cui lo studio è
interessato, ma sembra un po’ presto per il casting di questo
progetto, dal momento che James Mangold,
che scriverà e dirigerà il film, sta ancora lavorando al suo
film biografico su Bob Dylan.
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri
in varie trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta
in House of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che
assomiglia a un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte
per proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e
l’umanità da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda
stagione di “Swagger”,
l’acclamata ed emozionante serie sportiva diretta dal creatore,
showrunner e regista Reggie Rock Bythewood. La
serie Apple Original debutterà con il primo
episodio venerdì 23 giugno, seguito da un nuovo episodio
settimanale ogni venerdì fino all’11 agosto.
Ispirata alla vita
della superstar dell’NBA Kevin Durant, “Swagger”
esplora il mondo del basket giovanile e le storie dei giocatori,
delle loro famiglie e dei coach, in bilico fra sogni e ambizioni da
una parte e opportunismo e corruzione dall’altra. Mostrando anche
cosa succede fuori dal campo da gioco, la serie offre uno spaccato
di cosa significa crescere negli Stati Uniti. La prima stagione di
“Swagger” è già disponibile su Apple TV+.
Selezionata per il
Tribeca Film Festival 2023, la seconda stagione di “Swagger” sarà
presentata in anteprima al festival sabato 17 giugno con Bythewood
e il cast presenti. La serie è una delle dieci anteprime televisive
previste per il festival di quest’anno, noto per le sue narrazioni
sulle diversità.
Nella seconda
stagione, incontriamo i giovani Jace, Phil, Nick, Musa, Drew e
Royale all’inizio del loro ultimo anno di liceo. Tutti tranne Phil
frequentano la Cedar Cove Prep: un’istituzione prevalentemente
bianca in cui ricchi membri del consiglio controllano l’intero
funzionamento, dall’assunzione dei docenti all’iscrizione degli
studenti. È una scuola di potere e influenza. Ma nonostante
il successo accademico, il programma di basket non era competitivo
fino a quando Emory Lawson, il direttore atletico, non è riuscito
ad acquisire i giocatori di Swagger. Quasi dall’oggi al domani, il
programma di basket di Cedar Cove diventa d’élite, attirando
l’attenzione di Alonzo Powers dei Gladiator Sneakers. Le partite
sono seguite dai migliori osservatori universitari della nazione e
sono trasmesse in live streaming per migliaia di fan. Con le
vittorie arrivano anche le minuziose osservazioni e i giocatori si
ritrovano sotto una lente mentre corrono verso la vetta del
campionato nazionale delle scuole superiori. Tutto sta andando bene
nella vita di Jace Carson e della sua famiglia. Jenna vive in un
quartiere residenziale e la sua attività di vendita di cosmetici è
in piena espansione. Finché non spunta un video che minaccia di
distruggere tutto. È un filmato di sorveglianza dell’allenatore
Warwick, l’ex allenatore di Crystal, che viene picchiato in un
vicolo. Gli aggressori sono mascherati ma l’allenatore Warwick è
convinto di avere le prove che dimostrano il coinvolgimento dei
giocatori di Swagger. Mentre questa speculazione raggiunge
l’opinione pubblica e i social media, il legame di fratellanza che
i giocatori hanno costruito viene messo alla prova. Il loro futuro,
un tempo promettente, è in pericolo.
Le star O’Shea
Jackson Jr., Isaiah Hill, Shinelle Azoroh, la candidata all’Oscar
Quvenzhané Wallis, Tristan Mack Wilds, Caleel Harris, Tessa Ferrer,
James Bingham, Solomon Irama, Ozie Nzeribe, Jason Rivera, Christina
Jackson e Sean Baker riprendono i loro ruoli per la seconda
stagione, insieme alle nuove aggiunte Orlando Jones e Shannon
Brown.
I produttori
esecutivi di “Swagger” sono Bythewood, Kevin Durant, Brian Grazer e
Rich Kleiman. La serie è prodotta per Apple TV+ da Imagine
Television Studios, Boardroom, CBS Studios e Undisputed Cinema.
Anche Francie Calfo e Joy Kecken sono produttori esecutivi. James
Seidman è il co-produttore esecutivo.