Il regista James
Mangold, a breve in sala con il suo nuovo film Indiana Jones e il
Quadrante del Destino, ha già un prossimo
progetto tra le mani: Swamp Thing per il
DC
Universe. Parlando proprio di quel progetto, Mangold
ha ora chiarito il modo in cui il film, di genere horror, si legherà ai
piani di James
Gunn. In un’intervista con Variety, il regista ha spiegato
che Swamp Thing sarà in grado di reggersi da solo, senza
avere alcuna connessione diretta con gli altri film del primo
capitolo del DCU in arrivo. Il film sarà dunque costruito come
un “film horror gotico e pulito” che racconterà la storia
di Alec Holland e di come diventa il personaggio DC titolare.
“Mentre sono sicuro che la DC
vede ‘Swamp Thing’ come un franchise, io lo vedo come un film
horror gotico molto semplice, pulito su questo uomo/mostro. Ho
fatto una telefonata amichevole [quando James Gunn e Peter Safran
hanno preso le redini della DC lo scorso autunno]. Sto solo facendo
le mie cose con questo, solo uno standalone”. Stando alle
parole di Mangold, Swamp Thing si concentrerà dunque
maggiormente sul raccontare la propria storia all’interno
dell’universo DC, il che permette di ipotizzare che, all’interno di
questo grande universo cinematografico connesso, ci sarà anche
spazio per storie indipendenti.
Quando i DC Studios hanno annunciato
la loro lista iniziale di progetti, Gunn e Safran hanno infatti
chiarito che la loro priorità è che ogni film e spettacolo del
DC
Universe abbia una grande storia piuttosto che forzare le
connessioni e i crossover per il solo gusto di farlo. Sulla base
dei commenti di Mangold per Swamp Thing, si conferma che i
DC Studios chiaramente non stanno cercando di seguire gli errori
passati con team-up affrettati. In questo modo, si renderanno più
organici i crossover all’interno dell’Universo DC quando sarà il
momento giusto, sia che si tratti di personaggi di Swamp
Thing o di altri progetti del DCU.
Uno dei progetti che
James
Gunn dei DC Studios ha annunciato mentre svelava il
primo stadio dell’Universo DC la scorsa settimana era un film
di Swamp
Thing, che è impostato per “indagare sulle origini
oscure” del personaggio. Per questo motivo, il prossimo film
DCUSwamp
Thing sarà molto più spaventoso di qualsiasi
altro progetto DC. James Gunn ha
osservato con decisione che “questo è un film molto più orribile,
ma avremo comunque Swamp Thing che interagisce con gli altri
personaggi”. Peter Safran ha aggiunto che Swamp
Thing sarà un ottimo esempio dell’universo DC
connesso pur variando di tono a seconda del progetto.
“L’ultimo film di cui volevamo
parlare è Swamp
Thing“, ha detto Safran alla DC . “Ne
parliamo perché è importante sottolineare che in queste storie,
sebbene siano interconnesse, non sono tutte uguali dal punto di
vista tonale. Ogni gruppo di registi apporta la propria estetica a
questi film, e il divertimento è vedere come queste opere tonali
diverse si fonderanno in futuro.” In seguito poi alla
notizia che il regista di Logan e Indiana
Jones 5, James Mangold, è in
trattative per dirigere il film Swamp Thing del
DC
Universe, la cosa lo rende anche più interessante, visto che
LOGAN a suo modo fu
anche uno dei pochi film vietati ai minori e adattati dai
fumetti.
Gunn ha anche parlato del successo
di un personaggio come Rocket Raccoon nell’universo cinematografico
Marvel nonostante non fosse un
personaggio tradizionale o addirittura una
persona. Gunn ha detto che con
Swamp
Thing avrebbe ripetuto quel concetto e lo avrebbero
“migliorato” e che la sua storia avrebbe sposato appieno gli
elementi horror originale del fumetto. Attualmente, non si sa
molto di Swamp
Thing o della maggior parte dei progetti
pianificati di DC Studios. Tuttavia, un recente rapporto di
Variety suggerisce che il regista James
Mangold sia in trattative per dirigere
il film Swamp Thing. Mangold è
attualmente in procinto di finire il prossimo film di Indiana Jones
e la ruota del destino, e dirigerà
prossimamente Going Electric, un film
biografico su Bob Dylan con
Timothée Chalamet, così come un film biografico su
Buster Keaton con
Rami Malek.
Sebbene il regista fosse riluttante
a discutere del film in ogni minimo dettaglio, ha rivelato il
motivo per cui ha deciso di rendersi disponibile per questo
particolare progetto. “Non appena ho saputo che James
Gunn stava rilevando la DC, l’ho vista come un’opportunità per
offrirmi”.
Mangold ha anche affermato che la
sua interpretazione del classico personaggio della DC Comics sarà
ispirata a Frankenstein, e sebbene James Gunn
abbia precedentemente affermato che il film “indagherà sulle
origini oscure di Swamp Thing” con una storia “molto più
orribile“, il regista ha chiarito che “non sta
specificamente” puntando a un rating R.
Non sono state sollevate potenziali
scelte di casting, ma una recente voce ha affermato che
l’attoreBill Skarsgård di It
e John Wick Chapter 4 potrebbe essere in lizza per
interpretare Alec Holland, alias Swamp Thing.
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri
in varie trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta
in House of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che
assomiglia a un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte
per proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e
l’umanità da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Avevamo
già riferito che Bill Skarsgård, noto per aver interpretato
Pennywise in IT di
Andy Muschietti, era entrato nell’orbita dei DC
Studios, e adesso sembra che il film a cui parteciperà possa essere
Swamp
Thing.
Si ipotizzava che l’attore potesse
essere in lizza per una nuova interpretazione del Joker, uno dei
membri di The
Authority, o forse anche essere il Batman in The
Brave and the Bold, ma Jeff Sneider
di The Hot Mic ha sentito che il versatile attore
è stato in realtà adocchiato per interpretare Alec
Holland, alias Swamp Thing!
Non sappiamo se Bill Skarsgård sia effettivamente in
trattative per la parte, o se sia solo qualcuno a cui lo studio è
interessato, ma sembra un po’ presto per il casting di questo
progetto, dal momento che James Mangold,
che scriverà e dirigerà il film, sta ancora lavorando al suo
film biografico su Bob Dylan.
Swamp
Thing è un supereroe nei fumetti americani pubblicati
dalla DC Comics. Una creatura elementale umanoide/vegetale,
creata dallo scrittore Len Wein e dall’artista Bernie Wrightson,
Swamp
Thing ha avuto diverse incarnazioni umanoidi o mostri
in varie trame diverse. Il personaggio è apparso per la prima volta
in House of Secrets#. Il personaggio è un mostro di palude che
assomiglia a un tumulo antropomorfo di materia vegetale e combatte
per proteggere la sua casa paludosa, l’ambiente in generale e
l’umanità da varie minacce soprannaturali o terroristiche.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda
stagione di “Swagger”,
l’acclamata ed emozionante serie sportiva diretta dal creatore,
showrunner e regista Reggie Rock Bythewood. La
serie Apple Original debutterà con il primo
episodio venerdì 23 giugno, seguito da un nuovo episodio
settimanale ogni venerdì fino all’11 agosto.
Ispirata alla vita
della superstar dell’NBA Kevin Durant, “Swagger”
esplora il mondo del basket giovanile e le storie dei giocatori,
delle loro famiglie e dei coach, in bilico fra sogni e ambizioni da
una parte e opportunismo e corruzione dall’altra. Mostrando anche
cosa succede fuori dal campo da gioco, la serie offre uno spaccato
di cosa significa crescere negli Stati Uniti. La prima stagione di
“Swagger” è già disponibile su Apple TV+.
Selezionata per il
Tribeca Film Festival 2023, la seconda stagione di “Swagger” sarà
presentata in anteprima al festival sabato 17 giugno con Bythewood
e il cast presenti. La serie è una delle dieci anteprime televisive
previste per il festival di quest’anno, noto per le sue narrazioni
sulle diversità.
Nella seconda
stagione, incontriamo i giovani Jace, Phil, Nick, Musa, Drew e
Royale all’inizio del loro ultimo anno di liceo. Tutti tranne Phil
frequentano la Cedar Cove Prep: un’istituzione prevalentemente
bianca in cui ricchi membri del consiglio controllano l’intero
funzionamento, dall’assunzione dei docenti all’iscrizione degli
studenti. È una scuola di potere e influenza. Ma nonostante
il successo accademico, il programma di basket non era competitivo
fino a quando Emory Lawson, il direttore atletico, non è riuscito
ad acquisire i giocatori di Swagger. Quasi dall’oggi al domani, il
programma di basket di Cedar Cove diventa d’élite, attirando
l’attenzione di Alonzo Powers dei Gladiator Sneakers. Le partite
sono seguite dai migliori osservatori universitari della nazione e
sono trasmesse in live streaming per migliaia di fan. Con le
vittorie arrivano anche le minuziose osservazioni e i giocatori si
ritrovano sotto una lente mentre corrono verso la vetta del
campionato nazionale delle scuole superiori. Tutto sta andando bene
nella vita di Jace Carson e della sua famiglia. Jenna vive in un
quartiere residenziale e la sua attività di vendita di cosmetici è
in piena espansione. Finché non spunta un video che minaccia di
distruggere tutto. È un filmato di sorveglianza dell’allenatore
Warwick, l’ex allenatore di Crystal, che viene picchiato in un
vicolo. Gli aggressori sono mascherati ma l’allenatore Warwick è
convinto di avere le prove che dimostrano il coinvolgimento dei
giocatori di Swagger. Mentre questa speculazione raggiunge
l’opinione pubblica e i social media, il legame di fratellanza che
i giocatori hanno costruito viene messo alla prova. Il loro futuro,
un tempo promettente, è in pericolo.
Le star O’Shea
Jackson Jr., Isaiah Hill, Shinelle Azoroh, la candidata all’Oscar
Quvenzhané Wallis, Tristan Mack Wilds, Caleel Harris, Tessa Ferrer,
James Bingham, Solomon Irama, Ozie Nzeribe, Jason Rivera, Christina
Jackson e Sean Baker riprendono i loro ruoli per la seconda
stagione, insieme alle nuove aggiunte Orlando Jones e Shannon
Brown.
I produttori
esecutivi di “Swagger” sono Bythewood, Kevin Durant, Brian Grazer e
Rich Kleiman. La serie è prodotta per Apple TV+ da Imagine
Television Studios, Boardroom, CBS Studios e Undisputed Cinema.
Anche Francie Calfo e Joy Kecken sono produttori esecutivi. James
Seidman è il co-produttore esecutivo.
Arriva il 29 ottobre in esclusiva
su AppleTV+ la nuova serie originale che la piattaforma ha affidato
al genio di Reggie Rock Bythewood, si intitola
Swagger e ci accompagna un po’ per mano, un
po’ a spintoni, nel mondo del basket giovanile. Seguendo la
parabola sportiva di Jace Carson (Isaiah Hill),
teenager atleta molto promettente, Swagger ci accompagna tra spogliatoi,
palestre, scuole e uffici di rappresentanti sportivi, insomma,
tutti gli ambienti che accolgono il giovane Jace a caccia del suo
sogno di giocare nel NBA.
Abbiamo avuto il piacere di
incontrare (anche se attraverso uno schermo, con chilometri di
Oceano Atlantico a dividerci) i protagonisti di questa storia, che
svelano immediatamente il segreto di Swagger: la serie vede trai produttori
esecutivi la stella Kevin
Durant, alla cui giovinezza è ispirata la storia che
ci viene raccontata.
Tristan Mack
Wilds, che interpreta il personaggio di Alonzo, è stato
però molto chiaro in merito a questa ispirazione dalla vita vera.
Secondo Wilds, infatti, tutta la storia è una riscrittura
dell’esperienza di Durant, così ci troviamo di fronte personaggi
che, seppure basati su persona reali, sono comunque il risultato di
una elaborazione, prima in fase di scrittura e poi in fase di
costruzione del personaggio stesso. Secondo Wilds, l’ispirazione
per il suo personaggio è “un’amalgama di diversi personaggi, si
rifà a quei giovani che hanno grandi idee ma nessuno li ascolta,
principalmente però ho fatto tante ricerche su Sonny Vaccaro,
guardando documentari e leggendo libri sulla sua carriera. Guardare
come si è mosso nella struttura amministrativa della Nike, e come
ha messo a punto contratti personalizzati con atleti del calibro di
Michael Jordan o Coby Briant. È
stato sicuramente la persona a cui mi sono ispirato e che ha
cercato di capire cosa accadeva dietro alle porte chiuse, che ha
creato il pandemonio dietro alle scarpe da ginnastica.” E
proprio nei giorni in cui le nuove Jordan vanno a ruba anche in
Italia, si capisce perfettamente a quale “pandemonio”
Wilds si riferisca.
Quvenzhané Wallis e Caleel Harris sono Crystal e Musa in
Swagger
Swagger vede nel cast anche una serie di
giovani talenti, trai quali Quvenzhané Wallis (che
abbiamo amato, molti anni fa in Re delle Terra Selvaggia) e Caleel
Harris, che interpretano rispettivamente Crystal e
Musa.
Harris ha pochi dubbi, quando gli
viene chiesto il motivo del suo sì a questo progetto: “Per
Reggie, quando ci siamo incontrati mi ha portato nel suo ufficio e
mi ha presentato così dettagliatamente il progetto, e poi ne era
così appassionato, che sapevo che sarebbe stato speciale. Poi ho
detto sì anche per via del basket, volevo sfidarmi e imparare
qualcosa in cui non ero bravo. Mi sono ispirato a Michael B. Jordan
che si è completamente trasformato per Creed, sono molto contento
perché credo che il mio sforzo sia valso la pena, credo che sia
venuto poi fuori un bel lavoro.”
Diverso per Wallis che, dopo
l’esordio folgorante con tanto di nomination agli Oscar nel 2013,
ha quasi smesso di lavorare: “Per me è stato un progetto
provvidenziale, era un periodo difficile perché non stavo lavorando
molto, facevo audizioni ma non andavano mai bene, continuavo a
ricevere dei rifiuti. È stato difficile, non dico che ho mollato ma
ho cominciato a cercare altre strade. Poi è arrivata l’audizione
per Swagger ed ero molto titubante per prevedeva che sapessi
giocare a basket, non sapevo farlo, ero molto indecisa ma per
fortuna mia madre mi ha convinta a fare l’audizione. Poi ho parlato
solo una volta con Reggie, e mi ha dato così tanta fiducia, si è
mostrato così appassionato per il progetto e mi ha detto da subito
che io ero Crystal. Non c’è stato più verso di potermi dire di
no.”
Non c’è però squadra che tenga
senza un allenatore che riesca a tenere testa e a guidare questi
giovani talenti del parquet. O’Shea Jackson Jr.
interpreta Ike, una piccola leggenda del basket a cui viene
affidato il talento del protagonista Jace.
“Molte relazioni tra persone
che si incontrano a un certo punto della vita sono sempre
complicate. Non si tratta di qualcuno con cui sei cresciuto, ma di
qualcuno che piomba nella tua vita di punto in bianco – ha
detto Jackson, in merito alla relazione tra Ike e Jace – C’è
sempre una quantità di rispetto che va guadagnata, da entrambe le
parti. Io ho sempre lavorato con persone con le quali c’era una
certa chimica, ma sapevo che qui era più importante perché con
Isaiah (R. Hill, ndr) dovevo avere una relazione che fosse da una
parte di competizione, ma dall’altra di maestro e allievo, che poi
si trasformava in una relazione conflittuale e poi in una relazione
padre/figlio. È eccitante per me essere in un momento della mia
carriera in cui qualcuno mi chiede consigli e Isaiah è un ragazzo
speciale, mi ha chiesto tanti consigli e dritte. Per me è stata una
responsabilità molto importante e sarò sempre qui per lui. Penso
che le persone vedranno una vera amicizia tra me e lui, un’amicizia
cresciuta mentre lavoravamo insieme.”
O’Shea Jackson Jr. e Isaiah Hill in ‘”Swagger”
Photo Credit: Courtesy of Apple
Shinelle Azoroh
interpreta la madre di Jace, Jenna, e ovviamente per costruire
questo personaggio, l’attrice ha studiato qualche filmato di
repertorio e interviste che vedevano protagonista la mamma di
Kevin Durant, tuttavia il personaggio di Jenna è
anche il risultato di elementi universali e del talento
dell’attrice che è riuscita a dare un volto omogeneo a tutti gli
spunti per il personaggio. Parlando di Jenna, Azoroh spiega:
“Lei è consapevole che suo figlio è molto talentuoso, ma sa
anche che spesso le giuste decisioni sono fondamentali, più del
talento. Jenna lo valorizza, gli riconosce il suo talento
istintivo, ma sa anche che quel talento va indirizzato e coltivato,
fatto crescere con le decisioni giuste. Più in fondo, è una mamma
che considera suo figlio ancora piccolo e vuole ancora proteggerlo
da tutto il mondo che a breve lo divorerà. Vuole dirgli che deve
occuparsi di lui ancora per un po’.”
A capo di questa grande famiglia
che è Swagger c’è Reggie Rock
Bythewood, ideatore, sceneggiatore, produttore, regista,
mente unica dietro al lavoro di molti. Proprio sul lavoro di
squadra, Bythewood fonda il successo della sua serie: “Volevo
realizzare qualcosa che fosse elevato, quindi ho deciso di
costruire una writers room di grande talento. Qualche mio
collaboratore gioca a basket, due di loro sono portoricani, uno è
un genitore, ci sono donne molto in gamba, c’era una ricca varietà
di persone. La diversità di questo gruppo è diventata la ricchezza
della nostra sceneggiatura, per riuscire a trovare una scrittura
che fosse interessante per i nostri spettatori e per lo show.
Abbiamo cercato di essere all’altezza delle aspettative e di essere
il più inclusivi possibile.”
Swagger è l’ennesimo prodotto
Appletv+ che conferma l’attenzione della
piattaforma per la diversificazione del prodotto e l’attenzione a
un pubblico sempre più vario e ricco. In merito a questo ambiente
così attento alla diversità, Bythewood ha dichiarato: “Credo
sia importante riflettere il mondo in tutta la sua varietà. Quando
ho cominciato a lavorare, era difficile trovare persone come me che
operavano in questo campo, ma le persone hanno sempre voluto
ascoltare nuove storie da tanti punti di vista, e credo che sia un
grado superiore di consapevolezza quello che stiamo
raggiungendo.”
Swagger è disponibile su
Appletv+ dal 29 ottobre con i primi 3 episodi e
poi con un episodio a settimana, ogni venerdì, fino al 17 dicembre
2021.
Madrina
dell’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia,
Sveva Alviti, attrice e modella, ha raccontato a
Cinefilos la sua esperienza da maestra di cerimonie della kermesse
del Lido.
Sveva
Alviti ha aperto l’81.
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia nella serata di mercoledì 28
agosto 2024, sul palco della Sala Grande (Palazzo del
Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di
inaugurazione, e guiderà la cerimonia di
chiusura sabato 7 settembre, in occasione della
quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali
dell’81. Mostra.
Sverrir Gudnason,
star di Borg/McEnroe e Call Girl,
sarà nel cast del film Quello che nonuccide, sequel di Millennium- Gli uomini
che odiano le donne, con Daniel Craig e
Rooney Mara.
Il primo adattamento,
Millennium, è del 2009. Gudnason
interpreterà Mikael Blomquist, ruolo che è stato interpretato da
Daniel Craig. Nel cast anche Sylvia
Hoeks (Blade Runner 2049, La miglior
offerta) e Claes Bang (A Soap,
The Square).
Quello che non
uccide arriverà nelle sale americane il 19 ottobre 2018.
Il film, che sarà l’adattamento del romanzo
di David Lagercrantz, che fa da
sequel ai romanzi di Stieg Larsson che
compongono la trilogia Millennium,era
da tempo in fase di pre-produzione ma sembra che adesso la Sony
abbia premuto il piede sull’acceleratore, e dopo l’annuncio del
regista Fede Alvare, si parla anche di
trovare un nuovo volto alla protagonista del film.
Quello
che non uccideè stato
pubblicato in seguito alla morte improvvisa dell’autore e consta di
200 pagine dattiloscritte che avrebbero poi completato quello che,
nelle intenzioni, doveva essere una storia in dieci
capitoli.
Scott Rudin e
Amy Pascal tornano a produrre il film.
Millennium – Quello che non uccide,
recensione del film con Claire
Foy
Anche se mancano un paio d’anni
all’uscita, sembra che al prossimo Comic Con di San Diego vedremo
un teaser poster di Jurassic Park 4. La
notizia sensazionale è che invece di dover aspettare (forse) il
week end del 18 luglio e l’inizio della manifestazione, potremmo
già adesso essere in grado di mostrarvi il primissimo teaser poster
di Jurassic Park 4, grazie a CBM e ad un
insider della Amblin Entertainment, che ha inviato la foto a bassa
risoluzione del poster ad un amico di Movieweb.
Il poster mostra la celeberrima
mosca intrappolata nella goccia di resina fossile, da cui benne
estratto il primo DNA e tutto ebbe inizio, e la tagline nel poster
dice: “La vita trova sempre una strada (Life Found A
Way)”, la leggendaria e premonitrice battura del personaggio
di Jeff Goldblum nel primo film di
Jurassic Park.
L’immagine era accompagnata da una scritta:
Un mio amico lavora per la Amblin Entertainment, e mi ha detto
che verrà svelato un teaser poster del blockbuster atteso per il
2015, Jurassic Park 4. Non gli ho creduto, così mi ha appena
mandato una foto del poster senza nessun commento. Sembra
realistico, ma non lo so per certo. Presto sapremo al verità.
Jena Malone è
stata smascherata. Una rivista francese potrebbe aver svelato
quello che in molti stanno provando a tenere nascosto da diverso
tempo. Il magazine infatti ha pubblicato un approfondito speciale a
Batman vSuperman:Dawn of
Justicecon tanto di schede
personaggi.
Oltre a confermare l’identità dei
personaggi interpretati da Scoot McNairy e
Anatoli Knyazev, sembra che il ruolo di
Jena Malone, tanto chiacchierato, sia stato
svelato definitivamente. Nella gallery trovate la scansione
“spoilerosa”.
Qui di seguito la trama ufficiale
del film: “Temendo le azioni incontrastate di un supereroe pari
ad una divinità, il formidabile e fortissimo vigilante di Gotham
City decide di affrontare il più riverito salvatore di Metropolis ,
mentre il mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha
bisogno. E con Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa
di nuovo che mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto
prima”.
Ricordiamo
che Batman v Superman : Dawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer.
In Batman v Superman saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot. Batman v Superman : Dawn
of Justice arriverà nelle sale di
tutto il mondo il 6 maggio 2016.
Ieri sera abbiamo scoperto che
Joe Locke interpreta Wiccan e che Rio Vidal di
Aubrey Plaza è, in effetti, Lady
Morte. Anche se non sappiamo ancora come avvengono le
rispettive trasformazioni, l’introduzione di quest’ultima nel
MCU è molto importante. Ecco alcune
caratteristiche di Morte nei fumetti Marvel che potrebbero essere utili
per capire dove andrà la storia di Rio Vidal.
Una potente entità cosmica
Death-Earth
La morte della Marvel non è solo un’altra
mietitrice, è un essere cosmico immensamente potente che è “nato”
quando l’universo ha avuto inizio. Venuta all’esistenza insieme ad
altre entità cosmiche come la sua gemella “Eternità”, in seguito ha
risieduto nel Regno della Morte.
Sulla pagina, la Morte assume la
forma di una donna umana, anche se spesso è raffigurata come uno
scheletro (anche se con una forma femminile). Tuttavia, la Morte è
anche nota per assumere la forma di qualsiasi specie la veda mentre
entra nell’aldilà… pensate a “lei” più come un concetto che come
una persona. La Morte ha un ruolo ovvio e importante da svolgere e,
se mai venisse sconfitta, sarebbe una cattiva notizia perché
potrebbe creare un mostruoso Cancerverse.
La sua “storia d’amore” con Thanos…
e Deadpool
Thanos Earth 616
Probabilmente la maggior parte di
voi conoscerà meglio la Morte per la sua relazione con Thanos. Fu
incuriosita per la prima volta dal Titano Pazzo quando lui era
bambino e assunse la forma di un compagno di scuola che lo spinse a
diventare un assassino.
Per decenni, lo tenne a distanza, ma
alla fine gli permise di corteggiarla, spingendo Thanos a cercare
le Gemme dell’Infinito e a rubare metà della vita nell’universo.
Nemmeno questo la soddisfece e il cattivo non riuscì mai a
guadagnarsi completamente il suo amore; invece, sembrava che stesse
solo giocando con lui.
Stranamente, anche Morte e Deadpool
hanno una specie di storia d’amore contorta. Lui la vede ogni volta
che si avvicina alla morte, ma poiché il Mercenario Chiacchierone
non può morire, non potranno mai stare insieme.
Cosa fa realmente la Morte della
Marvel?
Lady Morte
Morte è apparsa in modo un po’
incoerente nel corso dei decenni da quando è apparsa per la prima
volta nelle pagine di Marvel Mystery Comics n. 10. Che si
tratti della “donna” corteggiata da Thanos, di una presenza comica
nelle pagine di Deadpool o di un’entità cosmica, è difficile
definire con certezza chi o cosa sia veramente.
Tuttavia, Morte è onnipotente e
detiene il Potere Cosmico, quindi non deve essere sottovalutata.
Mentre può liberare l’anima o lo spirito di un essere vivente, in
genere lascia questo compito a personaggi come Hela o le Valchirie.
Può resuscitare i morti, anche se raramente sceglie di farlo per
ovvi motivi.
È fredda, calcolatrice e
semplicemente serve a far morire i vivi. Non è un’assassina, ma
accoglie la morte, il che spiega perché è rimasta al fianco di
Thanos per così tanti anni. Inoltre, la morte non ha neanche
lontanamente la stessa personalità rispetto a quella di Rio
Vidal!
Morte contro l’Arcano
Morte, la forma umana
Ecco dove le cose si fanno
interessanti. Si dice che il piano della Marvel fosse che gli Avengers
combattessero Kang e le sue Varianti prima di introdurre la
versione più potente di tutte, una nuova versione dell’Arcano.
Immaginiamo che qualcosa del genere
accadrà ancora nel MCU, anche se con il Dottor Doom
che forse esercita il potere del cattivo. In ogni caso,
l’onnipotente Arcano un giorno decise che la Morte non aveva posto
nell’universo e riuscì a ucciderla.
Tuttavia, l’Uomo Molecola lo
convinse a creare una nuova Morte, spiegando che senza di essa la
vita non ha senso. Ciò introdusse il concetto di “Morte” come
mantello e potrebbe spiegare molto di ciò che stiamo vedendo in
Agatha All Along.
Cosa significa tutto questo per
Agatha All Along?
Aubrey Plaza è Rio Vidal in Agatha All Along
La Morte è stata chiaramente
reinventata per il MCU, con legami con la stregoneria
e il soprannaturale invece che con il cosmo. I fan di Supernatural
ricorderanno come “Morte” fosse un ruolo passato tra demoni e Rio
Vidal potrebbe essere l’ultimo a detenere il titolo.
Se così fosse, probabilmente sta
lavorando per Mefisto ma, a questo punto, forse non è Morte… o
almeno non ancora. Potrebbe essere proprio questo il suo desiderio
alla fine della Strada delle Streghe, uccidere Agatha o resuscitare
il loro figlio, Nicholas Scratch (supponiamo che abbiano avuto il
bambino insieme, data la loro storia).
Si dice che Plaza abbia un ruolo nel
MCU oltre Agatha All
Along e con Avengers: Doomsday e
Avengers: Secret Wars in
arrivo, c’è una forte possibilità che la Morte sia cruciale in
quella sede, in particolare se la morte del Multiverso uccide
innumerevoli miliardi di persone.
E come abbiamo accennato all’inizio
di questo post, la Strega Scarlatta ha
inavvertitamente usato parte dell’anima di Mefisto per creare Billy
e Tommy. In seguito lui li avrebbe riassorbiti per rendersi intero,
ma se fossero poi “rinati” come nei fumetti, la Morte potrebbe aver
avuto qualcosa a che fare con questo… e giustificherebbe anche la
presenza di Bill… hem, Teen.
Nel 1962 uscì al cinema Gli Uccelli, uno dei film
più conosciuti e sicuramente più inquietanti che fa parte dei
capolavori partoriti dalla mente del grande genio del cinema Alfred
Hitchcock.
La scorsa settimana è
arrivata la
notizia che l’attore britannico Robbie
Coltrane era morto all’età di 72 anni. La
notizia ha suscitato ondate di shock su Internet e ne è seguita
un’ondata di dolore. Amato per il suo lavoro
come Hagrid nel franchise di Harry
Potter, era anche noto per aver recitato
nei film di James
Bond e Crackerdi
ITV, tra gli innumerevoli progetti
memorabili. Ora, Deadlineha rivelato la causa della morte di Coltrane e vi avvertiamo
perché non sarà una lettura piacevole.
Secondo il sito l’attore è
morto a seguito di insufficienza multiorgano. Il suo certificato di
morte indicava anche che soffriva di sepsi, infezione del tratto
respiratorio inferiore e blocco cardiaco. Coltrane era stato
precedentemente diagnosticato con obesità e diabete di tipo 2,
quindi era chiaramente estremamente malato prima della sua
morte.L’attore di Harry
Potter
Daniel Radcliffe ha condiviso una dichiarazione per
rendere omaggio al suo co-protagonista.
“Robbie era una delle
persone più divertenti che abbia mai incontrato e ci faceva ridere
costantemente da bambini sul set. Ho ricordi particolarmente
affettuosi di lui che teneva alto il morale sul Prigioniero di
Azkaban, quando ci nascondevamo tutti dal torrenziale pioveva per
ore nella capanna di Hagrid e lui raccontava storie e faceva
battute per tenere alto il morale”.“Mi sento incredibilmente fortunato ad aver avuto
modo di incontrarlo e lavorare con lui e sono molto triste per la
sua morte. Era un attore incredibile e un uomo
adorabile”.
Anche Rupert Grint ed Emma Watson hanno condiviso tributi su
Instagram. Negli ultimi anni aveva interpretato pochissimi ruoli da
attore, quindi la sua salute era ovviamente peggiorata da un
po’; l’attore, tuttavia, è apparso
in Harry Potter 20th Anniversary:
Return to Hogwartsdella HBO.I
nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alla famiglia di
Robbie.
Ambientato nelle estive campagne
baresi, Svaniti nella notte è un intreccio
interessante di tensione, drammi familiari e criminalità locale.
Diretto da Renato De
Maria, il film è un rifacimento de I
segreti del settimo piano, pellicola argentina diretta
da Patxi Amezcua. La sceneggiatura è nata dalla collaborazione di
Luca Infascelli (La scuola
cattolica) e l’attrice e sceneggiatrice Francesca
Marciano (Io, loro e Lara). Nel cast si ritrovano
figure già note nel panorama cinematografico nazionale e
internazionale: il ruolo del protagonista Pietro, padre
divorziato, è affidato a Riccardo Scamarcio
(To
Rome with love,
L’ultimo paradiso). Al suo fianco l’attrice britannica
Annabelle Wallis (Grace Helen in
Peaky Blinders, Silent night)
e Massimiliano Gallo (Pinocchio,
E’ stata la mano di Dio).
Svaniti nella notte: il
rapimento
Il film si apre nelle cristalline
acque del mare pugliese: Pietro e Elena, insieme ai due figli
Bianca e Giovanni, nuotano liberamente, presentandosi come la
perfetta famiglia felice. Il quadro idilliaco viene interrotto poco
dopo, in una fredda sala in cui i due coniugi, affiancati dagli
avvocati, svolgono le trattative per il divorzio.
In assenza della madre, Pietro porta
con se i due bambini nella grande casa di campagna in cui vive. Da
padre premuroso, lava e sistema i figli per poi metterli a letto e
dedicarsi lui stesso alla visione di una partita di calcio in
televisione. Alla fine del primo tempo Bianca e Giovanni sono
scomparsi. Al ritorno di Elena, i due genitori ricevono una
chiamata anonima, con la quale i rapitori (o presunti tali)
chiedono 150mila euro di riscatto. Pietro è disposto a tutto pur di
salvare i suoi figli, restando intrappolato in quello che sembra
l’inganno perfetto.
In Svaniti nella
notte si crea un particolare equilibrio tra momenti di
calma quasi inquietante e suspense continua. Tutta la prima
parte del film, compresa la notte del rapimento, è il preludio al
vero intreccio delle vicende. Ciò che sembra attirare
maggiormente lo spettatore è proprio la scena della scomparsa dei
due bambini: tutto sembra essere fermo, dalle piante grasse agli
alberi all’esterno, e tutto si mantiene perfettamente silenzioso
all’interno della casa. Niente sembrava far presagire il colpo di
scena.
Dal momento del rapimento, però, ha
inizio la corsa contro il tempo stesso. Pietro accetterà di
lavorare come corriere della droga tra la Grecia e la Puglia pur di
poter pagare il riscatto dei propri bambini, mettendo più volte in
pericolo se stesso. Nel momento in cui Pietro ottiene il denaro, il
film stupisce nuovamente lo spettatore. La tensione finisce
per aumentare, in una incessante corsa per la verità e la giustizia
per Pietro.
Svaniti nella notte: un premuroso
padre divorziato
La più comune rappresentazione di un
padre divorziato è di un genitore menefreghista, che a mal a
pena garantisce il mantenimento per i propri figli. In
Svaniti nella notte invece, si da una
raffigurazione molto differente, e talvolta forse più veritiera, di
un padre. Pietro si dedica con attenzione e dedizione ai suoi
figli, sia nella quotidianità prima della loro scomparsa, sia dopo,
cercando con ogni mezzo di riportarli al sicuro. Le parole di Elena
in diverse scene del film rievocano dei precedenti problemi di
ludopatia dell’ex marito in passato, ma tralasciando ciò, Pietro
non sembra essere altro che un bravo padre.
Svaniti nella notte – Immagine dal set
L’amore che porta all’odio
Sembra sempre incredibile vedere
lunghe relazioni, matrimoni decennali, finire con lotte tra legali
e pugnalate alle spalle. Nelle prime scene, come anche nei
ricordi di Pietro, i quattro venivano rappresentati come una
famiglia felice, ma quando l’amore svanisce e la causa di divorzio
ha inizio, qualsiasi interesse per l’altro cessa di esistere e
l’egoismo ha la meglio. Ed è proprio la seconda parte del film che
ci mostra questo: cosa siamo disposti a fare pur di avere vicini i
propri cari, i propri bambini? A questo punto l’altro genitore
diventa solo un intruso, un nemico da sconfiggere.
In questo modo, il finale di
Svaniti nella notte porta lo spettatore ad un
incessante e frustrante desiderio di giustizia, il tutto calato in
un clima di suspense in continuo aumento.
Svaniti nella
notte cattura l’attenzione del pubblico, svelando
solo alla fine la tematica chiave del film e trasmettendo
importanti chiavi di riflessione. Nell’incertezza del finale, il
sostegno al personaggio di Pietro da parte dello spettatore è
continuo fino alla sua vittoria.
È arrivato su Netflix il film Svaniti nella notte
(qui
la recensione), diretto da Renato De Maria (già regista di
Lo
spietato e Rapiniamo
il Duce), che propone un racconto di mistero ambientato in
Puglia e con protagonista la coppia formata da Riccardo Scamarcio e l’attrice britannica
Annabelle Wallis. Remake italiano del film
argentino del 2013 I segreti del settimo piano, diretto da
Patxi Amezcua, il nuovo lungometraggio di De Maria
si configura invece come un vero e proprio giallo con grandi colpi
di scena.
Girato tra Bari, Otranto e le
relative zone di campagna, Svaniti nella notte
offre dunque un continuo intrattenimento tra indizi, depistaggi,
supposizioni e verità inattese. È anche un film che indaga i
rapporti di coppia, il loro nascere e finire e le conseguenze che
ciò può avere su quanti vi gravitano intorno. Ci sono infatti due
genitori al centro del film e i loro figli, permettendo così al
film di diventare una cupa riflessione su ciò che si è disposti o
meno a fare per proteggere i propri cari.
Un titolo dunque ideale per gli
amanti dei grandi misteri, che sta già raccogliendo ampi consensi
sulla piattaforma, tanto nel nostro paese quanto all’estero. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Svaniti nella notte.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Elena è una
psichiatra americana venuta a vivere in Italia, in Puglia, per
amore di Pietro, un uomo dal passato burrascoso.
Il loro matrimonio è naufragato rapidamente, ma non prima di dare
alla luce due figli. Una notte, proprio questi ultimi svaniscono
nel nulla mentre sono con Pietro alla sua masseria. Lui li cerca
ovunque e alla fine, disperato, è costretto ad avvertire Elena.
Insieme, scoprono che sono stati rapiti e che devono pagare un
grosso riscatto entro 36 ore se vogliono riaverli. Elena è convinta
che dietro il rapimento ci siano gli strozzini con cui Pietro si è
indebitato.
Per cercare di rimediare l’uomo
accetterà un incarico rischioso propostogli dall’amico
Nicola in cambio del denaro di cui ha bisogno. Ma
quando rientra a Bari, a operazione conclusa, Pietro trova davanti
a sé una situazione totalmente diversa da quella che aveva lasciato
solo poche ore prima: niente sembra più corrispondere alla realtà,
le persone si comportano in modo assurdo, Elena in testa. A Pietro
sembra di impazzire: cosa sta succedendo? Ma non ha tempo per
pensare: il tempo passa e questo folle mistero deve essere risolto
in fretta.
Nel ruolo di Pietro vi è Riccardo Scamarcio, mentre in quello di Elena
si ritrova l’attrice britannica Annabelle Wallis. Quest’ultima è nota per il
personaggio di Grace Helen nella serie televisiva Peaky Blinders, la voce dell’AI Zora nella serie
televisiva Star Trek: Discovery e per i film Annabelle e
Annabelle
2: Creation. I figli Bianca e Giovanni sono interpretati
rispettivamente da Gaia Coletti e Lorenzo
Ferrante. L’attore Massimiliano Gallo,
visto anche nelle serie Imma Tataranni – Sostituto
procuratore e Vincenzo Malinconico, avvocato
d’insuccesso, recita qui nel ruolo di Nicola.
Il finale di Svaniti nella
notte propone un completo ribaltamento di quanto si è
stati portati a credere. Dopo aver collaborato al traffico illegale
di cocaina grazie al quale ha ottenuto i soldi necessari per il
riscatto, Pietro torna a casa solo per ritrovare i suoi figli come
se non fossero mai stati rapiti e nulla di quello che sapeva a
riguardo sembra essere mai accaduto. Gli stessi bambini ed Elena
negano quanto invece Pietro sostiene. Egli inizia dunque a credere
di essere stato vittima di allucinazioni e di essersi immaginato
tutto.
Per Elena è l’occasione definitiva
per portare via i figli con sé e chiedere il divorzio, ritenendo
Pietro completamente impazzito. Le cose prendono però una piega a
favore di Pietro quando egli trova nel water della sua casa
l’involucro di un potente oppioide. Comprende così che Elena non è
mai partita la notte del rapimento, ma anzi è stata lei a drogare i
figli, portandoli poi al sicuro a casa. La raggiunge dunque in
aeroporto, prima che possa partire con i figli e la costringe a
confessare.
Elena, vedendosi messa alle strette,
confessa di aver organizzato il finto rapimento. Il suo obiettivo
era quello di trovare una soluzione allo stallo della loro
situazione coniugale. A quel punto Pietro riprende con sé i figli
ed estingue i propri debiti, decidendo di non rivelare a nessuno
del piano di Elena per preservare i bambini. Nell’ultima
inquadratura, però, mentre Pietro osserva una loro vecchia foto,
sullo sfondo compare la donna, tornata forse per ricominciare o
forse per provare, di nuovo, a portare via i figli.
Il trailer di Svaniti nella
notte e come vederlo in streaming su Netflix
È possibile fruire di
Svaniti nella notte unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente
è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla
piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo
in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi
anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Presentato in anteprima
all’ultima edizione del Festival internazionale
del cinema di Berlino, nella sezione
Concorso, Suzume sarà
nelle sale italiane dal 27 aprile. Diretto da Makoto
Shinkai,Suzume è il tredicesimo
film del celebre regista giapponese, dopo Weathering with You che
nel 2019 ha vinto il premio “Animation of the Year” del
43° edizione del Japan Academy Film Awards. Nel 2016, sempre in
occasione dei JAFA, Shinkai ha inoltre vinto il premio
“Director of the Year” per il film Your Name, il
cui successo lo ha reso il terzo film animato giapponese più visto
nel mondo. Tra i lavori precedenti di Shinkai The Garden of Words,
Children Who Chase Lost Voices e 5 Centimeters per Second.
Suzume
sarà al cinema da giovedì 27 aprile distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia.
La trama del film
Mentre il cielo si tinge
di rosso e la terra trema, il Giappone è sull’orlo della
catastrofe. Suzume, un’adolescente determinata, partirà in missione
per salvare il suo paese. In grado di vedere le forze
soprannaturali che gli altri non possono vedere, sarà lei l’unica
capace di chiudere le misteriose porte che stanno diffondendo il
caos ovunque. Suzume affronterà un viaggio pericoloso per salvare
il destino di tutto il Giappone.
Quando nel 2016 arriva al cinema
Your Name, Makoto Shinkai – sia alla regia che alla
sceneggiatura – è inondato da uno straordinario successo.
Applaudito da pubblico e critica, il film guadagna ben 382
milioni di dollari in tutto il mondo, trasformandosi in
una delle pellicole d’animazione con i migliori incassi di sempre.
A sette anni da quel capolavoro tecnico e artistico, nel cui mezzo
c’è stato anche Weathering with You (2019), il regista
giapponese torna al cinema con un’altra storia di lotte e passioni:
Suzume, presentato alla 73° edizione
della Berlinale.
Il film, distribuito
nelle sale asiatiche l’11 novembre scorso, ha percepito ¥35.5
miliardi di yen, ri-confermando anche la bravura di Shinkai e la
sua sensibilità verso narrazioni profondamente complesse. Il
racconto, in cui sono presenti figure folkloristiche nipponiche e
il cui terremoto che ha devastato Tohoku nel 2011 ne costituisce
fulcro e tematica, arriva nelle sale italiane il 27 aprile, distribuito da
Sony.
Suzume, la trama
Nella regione di Kyūshū, nel sud del
Giappone, vive Suzume, una diciassettenne energica che però dentro
di sé porta il peso di un grande dolore: la morte della madre,
avvenuta per colpa di un terrificante terremoto. Un giorno, mentre
è intenta ad andare a scuola, la giovane incontra un misterioso
ragazzo alla ricerca di rovine. Dopo avergli indicato una zona del
villaggio abbandonata, Suzume decide di seguirlo di nascosto dove
lo trova intento a chiudere una porta dalla quale fuoriesce un
mostro di fumo rosso.
La ragazza, seppur spaventata aiuta
Sota (questo il suo nome) a confinarlo nell’Altrove, regno dal
quale proveniva, scoprendo così che l’entità con la quale si era
interfacciata si chiama Verme, un provocatore di terremoti. Quella,
poi, non è l’unica porta dal quale può fuoriuscire, ma ce ne sono
tante sparse per il Giappone. Compito di Sota è richiuderle tutte.
Ma quando un gatto, che si scopre essere una divinità, trasforma il
ragazzo in una sediolina giall, la ragazza sarà costretta a
continuare la missione da lui intrapresa, se non vuole che il suo
Paese venga distrutto.
La bellezza narrativa di
Suzume
Materia narrativa di molti registi
nipponici, fra cui il celebre Hayao Miyazaki, è la dualità uomo –
natura e tradizione – modernità, che spicca nella poetica di
Shinkai. Anche in Suzume è presente il
passaggio dal paese all’urbe, con tutti i cambiamenti che ne
derivano, e l’affrontare una natura che da madre benevola diviene
assassina spietata. Ma ad elevare la portata drammatica del
racconto non è solo, in questo caso, la minaccia dei terremoti o il
distacco fisico dalla propria terra, bensì l’elaborazione
de lungo lutto della protagonista che, durante il
solitario viaggio, si ritrova per forza di cose ad affrontare un
forte trauma: la morte della madre.
Per focalizzarsi sulla
caratterizzazione di Suzume, di cui si assimilano le sofferenze
attraverso incubi e memorie, il regista rinuncia
all’approfondimento psicologico dei suoi comprimari, fra questi
proprio Sota, compagno di viaggio della diciassettenne. Tale
mancanza è però magistralmente colmata dal character
design di Suzume, stratificato, dettagliato e curato con
estrema precisione. Di lei si coglie ogni mutamento d’umore,
fotografato da incantevoli primi piani, i quali trasmettono il
dolore e la tenacia di una giovane che deve misurarsi sia con le
difficoltà del mondo esterno, che con le sue crepe interiori.
Costretta ad affrontare da un lato una battaglia contro le calamità
naturali, dall’altro un difficile viaggio di crescita, che la
porterà a perdonare se stessa e comprendersi meglio.
Cieli stellati e acque
cristalline
Il percorso itinerante di Suzume,
che si trascina per tutto il Giappone con Sota (trasformatosi nella
sua sedia gialla), permette alla storia di alternare momenti di
estremo pathos, nei quali la giovane deve chiudere le
porte dell’Altrove, e attimi di divertissement, grazie ad
alcuni simpatici sketch proprio con la sediolina. A supporto di uno
sceneggiato così intenso e compiuto, arriva un’estetica
maestosa. Grazie infatti al viaggio, che funge da
espediente artistico e da pretesto, Shinkai invita lo spettatore a
immergersi nei suoi paesaggi vividi, le cui ambientazioni cesellate
al millimetro garantiscono un’esperienza al tempo stesso fascinosa
e spaventosa. Dal sole che si staglia sul mare, rendendo la sua
superficie un letto di cristalli luccicanti, al cielo violetto
ricoperto di stelle, fino al fuoco ardente dell’Altrove,
tutto sembra estremamente reale ed evocativo. Una
spettacolarità che innalza ancor di più il racconto già di per sé
travolgente e sensoriale, e che si accende maggiormente nella
variegata palette di colori e campi lunghi, grazie ai quali le
immagini diventano sfavillanti affreschi.
Fra mito e realtà
Ma l’operazione di Shinkai non si
limita a regalare visioni estatiche e intrecci avvincenti.
Rappresentare la cultura del Sol Levante, inserendo anche delle
parentesi storico-contemporanee del Giappone è una delle priorità
del regista. Come dicevamo in apertura, il terremoto del
2011 è uno degli espedienti narrativi di
Suzume, oltre che centro attorno al quale
gravitano le dinamiche. Una ferita ancora aperta per il Paese, che
Shinkai rende visivamente concreta facendola diventare sia la causa
del lutto della protagonista, che l’”antagonista” della storia
stessa. I terremoti minacciano ancora quella terra, e nel film sono
rappresentati da un gigantesco Verme rosso scuro, un colore che fra
l’altro simboleggia il pericolo e la minaccia. Il suo abbattersi in
varie aree del Giappone è la prova che ancora oggi quel popolo vive
nella paura di altri disastri.
Il regista però sembra volerla
esorcizzare questa paura, condendo il film di bellezze mitologiche
e religione. Le quali si incarnano principalmente nella presenza di
un gatto, una pietra-sigillo con il compito di contenere il Verme
(che si rifà molto alla figura, sempre folkloristica, del
Namazu, un pescegatto che dà origine ai terremoti). Il
felino che la protagonista insegue per tutto il tempo è una sorta
di divinità protettrice, ed è rappresentato con una coda biforcuta,
chiaro rimando alla figura soprannaturale del nekomata. E
così in Suzume fantasia, realtà e credenze si mescolano, plasmando
una storia dalle grandi suggestioni, che brilla di
spettacolarità e profondità, e che fa di Makoto Shinkai un grande e
sensibile artista.
In attesa di vederlo in concorso
durante la 75a Mostra del Cinema di Venezia, possiamo dare
un’occhiata a tutti i character poster di Suspiria
, il remake firmato da Luca Guadagnino che
annovera nel cast
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth e
Chloë Grace Moretz.
Suspiria è un film del 1977 diretto
da Dario Argento e ispirato al romanzo Suspiria
De Profundis di Thomas de
Quincey, e interpretato da Jessica
Harper e Stefania Casini. Il
film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto
due sequel: Inferno(1980)
e La terza madre (2007).
La protagonista del film
originale Jessica Harper, ha recentemente
dichiarato di aver amato la verisone di Guadagnino: “Ho
visto il film, il film dell’orrore più brillante che abbia mai
visto. Chiamami Col Tuo Nome non ti mette certo in guardia su
questa cosa, ma il film mette in evidenza la brillantezza e la
versatilità del regista.” La release americana è fissata
al 2 novembre 2018.
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela
Dopo il
teaser trailerAmazon ha diffuso
il trailer ufficiale diSuspiria,
l’atteso remake diretto da Luca Guadagnino del
cult di Dario Argento. Protagonisti del film che
sarà in concorso alla Mostra del Cinema di
Venezia Dakota Johnson, Tilda
Swinton, Mia
Goth e Chloë Grace Moretz.
Suspiria è
un film del 1977 diretto da Dario Argento e ispirato al
romanzo Suspiria De
Profundis di Thomas de Quincey,
e interpretato da Jessica
Harper e Stefania Casini. Il
film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto
due sequel: Inferno(1980)
e La terza madre (2007).
La protagonista del film
originale Jessica Harper, ha recentemente
dichiarato di aver amato la verisone di Guadagnino: “Ho
visto il film, il film dell’orrore più brillante che abbia mai
visto. Chiamami Col Tuo Nome non ti mette certo in guardia su
questa cosa, ma il film mette in evidenza la brillantezza e la
versatilità del regista.”
La release americana è fissata al
2 novembre 2018.
Suspiria, il
capolavoro del maestro del brivido italiano Dario Argento, torna
sul grande schermo come evento speciale per tre giorni, 30-31
gennaio e 1 febbraio 2017, distribuito da QMI/Stardust.
Il film è uno dei titoli di pregio
della library Videa che, a 40 anni dalla prima uscita cinema, ha
deciso di restaurarlo in 4K partendo dal negativo, operazione che
ha permesso di preservarne la qualità originale.
Per l’evento sono stati creati dei
nuovi materiali di comunicazione: l’artwork Suspiria da Studio
Grafite e il trailer da SARALARDANI.
“Grazie a questa nuova versione
restaurata in 4k, l’emozione sarà fortissima. Non vedo l’ora di
vederlo in sala, col pubblico, con tutti i giovani che lo
guarderanno per la prima volta… Oggi c’è ancora bisogno di aver
paura al cinema, la paura è catartica, io lo so. Risveglia l’anima
dello spettatore e colpisce il suo inconscio. – dichiara
Dario Argento – La pratica del restauro nel cinema
è molto importante per le nuove generazioni”.
Il restauro è stato operato dal
laboratorio tedesco TLEFilms Film Restoration & Preservation
Services, partendo dalla pellicola originale. I 35 mm, danneggiati
in varie parti da lacerazioni, graffi e macchie, sono stati
attentamente corretti in maniera digitale. Il film è stato girato
con negativi EastmanColor ed è stata l’ultima grande produzione di
questo genere ad aver usato il processo “Technicolor Dye
Transfer”.
Suspiria: torna al
cinema restaurato in 4k
Tra le curiosità dell’operazione
anche la creazione del font Suspiria da parte della
società LVR Digital di Roma, che ha curato invece il rifacimento
dei titoli. Dopo aver acquisito i fotogrammi originali dei titoli
di testa del film è stato ricostruito, attraverso una tecnica di
maschere grafiche, un alfabeto parziale. Successivamente, i titoli
sono stati riscritti sul master restaurato andando a recuperare
quelle posizioni originali volute dal regista.
Il nuovo trailer verrà
proiettato sul grande schermo per la prima volta nei cinema di
Lucca durante il Lucca Comics & Games.
Sinossi
Suspiria è un film del
1977, diretto da Dario Argento, ispirato al romanzo “Suspiria De
Profundis” di Thomas de Quincey, e interpretato da Jessica Harper e
Stefania Casini. Il film è il primo capitolo della trilogia delle
tre madri e ha avuto due sequel: Inferno (1980) e La
terza madre (2007). Suzy Banner, una ragazza americana, arriva
in Germania per iscriversi alla famosa Accademia di danza di
Friburgo ma la sera del suo arrivo, sotto una pioggia implacabile,
accade qualcosa di strano…
Notizie tecniche del
restauro
TLEFilms Film Restoration &
Preservation Services, in Germania, ha operato il restauro del film
(audio e video). Il film è stato girato con negativi EastmanColor
ed è stata l’ultima grande produzione di questo genere ad aver
usato il processo “Technicolor Dye Transfer”. Per il 40°
anniversario dalla prima uscita cinema, SUSPIRIA è stato restaurato
in 4K partendo dal negativo, preservando la sua qualità originale.
I 35 mm, danneggiati in varie parti da lacerazioni, graffi e
macchie, sono stati attentamente corretti in maniera digitale.
La società LVR Digital di Roma si è
occupata dei titoli. Il reparto grafico, in assenza di un font,
dopo aver acquisito i fotogrammi originali dei titoli di testa del
film ha ricostruito un alfabeto parziale attraverso una tecnica di
maschere grafiche. La parte più complessa è stata quella di
completare l’alfabeto creando numeri e lettere, in modo che
seguissero lo stile dei caratteri già presenti, così da poter
creare il FONT SUSPIRIA. Successivamente, i titoli sono stati
riscritti sul master restaurato andando a recuperare quelle
posizioni originali volute dal regista.
Arriva in concorso a
Venezia 75 uno dei film più attesi, che
certamente aprirà molte discussioni, ovvero
Suspiria di Luca Guadagnino,
remake del notissimo e omonimo capolavoro di Dario Argento.
La storia, anche se dalla Svizzera
si sposta in Germania, è quella che tutti conoscono, relativamente
fedele all’originale argentiano, ma con molte aggiunte,
arricchimenti e orpelli, soprattutto nella parte finale. Nella
Berlino degli anni settanta, prima della caduta del Muro, in una
prestigiosa compagnia di danza, che ha sede in un funereo palazzo
monumentale, si annida una setta di streghe sanguinarie. Una nuova
arrivata si trova a scoprire giorno dopo giorno gli orrori che si
nascondono nella scuola, ma la brama di entrare a far parte della
compagnia la spingerà a rimanere invischiata in un morboso e
crudele meccanismo.
È chiaro che non si
dovrebbe mai fare un paragone tra un film originale e un remake, ma
alcune volte, come in questo caso, il primo film è così entrato di
prepotenza nella memoria collettiva che risulta impossibile veder
scorrere le immagini senza far tornare la mente indietro. Quello
che immediatamente emerge dal paragone è un differente approccio
espressivo e sicuramente anche d’intenti. Oltretutto, quarant’anni
di distanza tra i due film hanno visto l’evoluzione di un radicale
cambiamento nelle modalità di produzione e realizzazione di un
opera cinematografica.
Suspiria di
Dario Argento è un film sentito, spontaneo,
istintivo, libero, con delle felici intuizioni che si sono aggiunte
agli stilemi creati con Profondo Rosso e altri titoli precedenti,
da quel momento presi a modello da miriadi di film-maker in ogni
parte del mondo; basta pensare ai colori sgargianti, alle luci
taglienti, alle geometrie ipnotizzanti, alla musica, alla
messinscena dei complicati omicidi. Suspiria di
Luca Guadagnino è una pellicola assai
ragionata, forse troppo, algida, trattenuta, patinata, che
purtroppo non crea coinvolgimento, né tensione. Dal punto di vista
visivo, nonostante una grande eleganza e accuratezza, poco o nulla
aggiunge al ricchissimo panorama del cinema horror contemporaneo,
alla continua ricerca di invenzioni e innovazioni.
La scelta di ambientare la storia a
Berlino durante il periodo della divisione delle due Germanie è
interessante, visivamente funzionale e molto intrigante. Le
ricostruzioni scenografiche sono puntuali e di grande effetto,
aiutate anche da una bellissima fotografia. Ma questo viene
subito soffocato da un continuo inserimento forzato di elementi
storici reali, come il dirottamento del volo Lufthansa, la Baader
Meinhof, tornando indietro nel passato fino all’olocausto.
L’inserimento storico, che avrebbe funzionato perfettamente senza
fatti storici eclatanti, allontana invece da quel necessario senso
di astrazione e di non-luogo che sembra affacciarsi in molti
momenti della storia. I continui inserimenti di telegiornali e
notizie spezzano una narrazione già intricata e dipanata su una
lunghezza eccessiva.
Anche l’uso di continue
citazioni visive, in momenti di sogno, allucinazione o visione,
aumenta ulteriormente la sensazione di distacco emotivo; per
coglierne alcuni si va dagli scatti Francesca
Woodman alle performance di Marina
Abramović, fino ad arrivare al Pasolini di Salò o
le centoventi giornate di Sodoma.
La recitazione appare forzata, a
volte eccessiva, anche se la bravura di un cast tutto femminile
prova a contenere per quanto possibile la mancanza di spontaneità.
In alcune scene particolarmente cruente affiora un velo ironico,
probabilmente del tutto involontario. Suspiria di
Luca Guadagnino è un film con buoni presupposti,
visivamente intrigante, ma che non coinvolge e soprattutto non crea
inquietudine o paura. Fa però venire una voglia incontenibile di
rivedere l’originale, lasciandosi stordire dai colori e dalle
sinistre musiche dei Goblin.
In attesa di scoprire se
Suspiria di
Luca Guadagnino sarà presentato in concorso alla
prossima Mostra del Cinema di Venezia, arrivano dagli Stati Uniti
le prime reazioni al film, tra cui una particolarmente speciale
riportata da Repubblica
nell’intervista al regista italiano:
“Ho
mostrato il film a Quentin Tarantino. Siamo amici da quando abbiamo
fatto i giurati al Festival del Cinema di Venezia. Ero nervoso ma
desideroso di sentire cosa aveva da consigliarmi e devo dire che la
sua reazione mi ha rassicurato. Era entusiasta, piangeva e poi mi
ha abbracciato.“
Qualche giorno fa una delle
protagoniste, Chloe Grace Moretz, ha dichiarato
a IndieWire:
“Credo davvero che questo sia
il film più vicino a un moderno Stanley Kubrick che abbia mai
visto. Entri in un mondo, che posso solo descrivere come una specie
di The Shining, in cui sei in un posto che sembra esattamente
essere dentro il cervello del regista. Non c’è niente di simile che
si possa vedere altrove.”
Suspiria è un film del 1977 diretto
da Dario Argento e ispirato al romanzo Suspiria
De Profundis di Thomas de
Quincey, e interpretato da Jessica
Harper e Stefania Casini. Il
film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto
due sequel: Inferno(1980)
e La terza madre (2007).
Nel cast del film Suspiria
di Guadagnino ci sono Tilda Swinton, Dakota Johnson, Chloe
Grace Moretz.
Di seguito, ecco una clip dal film
in cui vediamo Susie, interpretata da Dakota
Johnson, eseguire i suoi esercizi per l’ammissione alla
prestigiosa scuola di danza, scena del film.
Il candidato all’Oscar Luca
Guadagnino (Chiamami col tuo nome) dirige una versione inquietante
e visionaria del classico horror del 1977, Suspiria. In questo
scioccante horror psicologico, l’ambiziosa danzatrice americana
Susie Bannion arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di
entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla
prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce la famosa
coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha
un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la compagnia, di
essere delle streghe.
Prima che possa fuggir via, però,
viene catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in
qualche modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione
finale “Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più,
rivelando come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la
danza. Nel frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor
Klemperer, cerca di svelare i segreti più oscuri della compagnia
con l’aiuto di Sara, un’altra ballerina, che esplorerà i
sotterranei della scuola dove l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela.
Dopo il trionfo internazionale di
Chiamami Col Tuo Nome, Luca
Guadagnino si è dedicato al remake di Suspiria,
il cult di Dario Argento, di cui ha mostrato
qualche scena durante l’ultimo CinemaCon.
A seguiro della proiezione di
quelle immagini, Jessica Harper, tra le
protagoniste del film originale di Argento, ha dichiarato: “Ho
visto il film, il film dell’orrore più brillante che abbia mai
visto. Chiamami Col Tuo Nome non ti mette certo in guardia su
questa cosa, ma il film mette in evidenza la brillantezza e la
versatilità del regista.”
Suspiria
è un film del 1977 diretto da Dario Argento e ispirato al
romanzo Suspiria De Profundis di Thomas de
Quincey, e interpretato da Jessica Harper
e Stefania Casini. Il film è il primo capitolo
della trilogia delle tre madri ed ha avuto due sequel:
Inferno (1980) e La terza
madre (2007).
Nel cast del film Suspiria
di Guadagnino ci sono Tilda Swinton, Dakota
Johnson, Chloe Grace Moretz.
Videa ha diffuso il trailer
ufficiale italiano di Suspiria,
il film di Luca Guadagnino, presentato all’ultimo
Festival di Venezia e in arrivo
al cinema in Italia il prossimo Febbraio.
Ecco il trailer di Suspiria
Il candidato all’Oscar®
Luca Guadagnino (Chiamami col tuo
nome) dirige una versione inquietante e visionaria del
classico horror del 1977, Suspiria.
In questo scioccante horror
psicologico, l’ambiziosa danzatrice americana Susie Bannion arriva
a Berlino negli anni ’70 con la speranza di entrare nella rinomata
Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla prima prova, Susie, col
suo talento, sbalordisce la famosa coreografa Madame Blanc,
guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha un crollo emotivo e accusa
le “Madri” che dirigono la compagnia, di essere delle streghe.
Prima che possa fuggir via, però, viene catturata e torturata da
una forza misteriosa, legata in qualche modo alla danza di Susie…
Durante le prove per l’esibizione finale “Volk”, Susie e Madame
Blanc si avvicinano sempre di più, rivelando come l’interesse di
Susie per la compagnia vada oltre la danza. Nel frattempo un
anziano psicoterapeuta, il dottor Klemperer, cerca di svelare i
segreti più oscuri della compagnia con l’aiuto di Sara, un’altra
ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola dove
l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela
Arriverà a Gennaio in sala,
distribuito da Videa, Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato nella
selezione ufficiale del Concorso alla Settantacinquesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.Il candidato all’Oscar Luca
Guadagnino (Chiamami col tuo nome) dirige una versione
inquietante e visionaria del classico horror del 1977, Suspiria. In
questo scioccante horror psicologico, l’ambiziosa danzatrice
americana Susie Bannion arriva a Berlino negli anni ’70 con la
speranza di entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena
Markos. Già dalla prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce
la famosa coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima.
Olga ha un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la
compagnia, di essere delle streghe.
Prima che possa fuggir via, però,
viene catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in
qualche modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione
finale “Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più,
rivelando come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la
danza. Nel frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor
Klemperer, cerca di svelare i segreti più oscuri della compagnia
con l’aiuto di Sara, un’altra ballerina, che esplorerà i
sotterranei della scuola dove l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui
Dakota Johnson,
Tilda Swinton, Mia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica Harper,
Chloë Grace Moretz, Angela Winkler, Sylvie Testud, Renee’
Soutendijk, Ingrid Caven, Malgorzata Bela.
Amazon Studios ha finalmente
rilasciato il primo teaser trailer ufficiale di Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino liberamente
ispirato al capolavoro di Dario Argento.
Nel cast della pellicola
vedremo Dakota Johnson, Tilda
Swinton, Mia
Goth e Chloë Grace Moretz.
Suspiria è un film del 1977 diretto
da Dario Argento e ispirato al romanzo Suspiria
De Profundis di Thomas de
Quincey, e interpretato da Jessica
Harper e Stefania Casini. Il
film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto
due sequel: Inferno(1980)
e La terza madre (2007).
La protagonista del film
originale Jessica Harper, ha recentemente
dichiarato di aver amato la verisone di Guadagnino: “Ho
visto il film, il film dell’orrore più brillante che abbia mai
visto. Chiamami Col Tuo Nome non ti mette certo in guardia su
questa cosa, ma il film mette in evidenza la brillantezza e la
versatilità del regista.”
La release americana di Suspiria
è fissata al 2 novembre 2018.
Arriverà a Gennaio in sala
Suspiria,
il nuovo film di Luca Guadagnino, presentato nella
selezione ufficiale del Concorso alla Settantacinquesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia. Di seguito potete vedere il bellissimo poster del
film:
Il candidato all’Oscar Luca
Guadagnino (Chiamami col tuo nome) dirige una versione inquietante
e visionaria del classico horror del 1977, Suspiria. In questo
scioccante horror psicologico, l’ambiziosa danzatrice americana
Susie Bannion arriva a Berlino negli anni ’70 con la speranza di
entrare nella rinomata Compagnia di Danza Helena Markos. Già dalla
prima prova, Susie, col suo talento, sbalordisce la famosa
coreografa Madame Blanc, guadagnandosi il ruolo da prima. Olga ha
un crollo emotivo e accusa le “Madri” che dirigono la compagnia, di
essere delle streghe. Prima che possa fuggir via, però, viene
catturata e torturata da una forza misteriosa, legata in qualche
modo alla danza di Susie… Durante le prove per l’esibizione finale
“Volk”, Susie e Madame Blanc si avvicinano sempre di più, rivelando
come l’interesse di Susie per la compagnia vada oltre la danza. Nel
frattempo un anziano psicoterapeuta, il dottor Klemperer, cerca di
svelare i segreti più oscuri della compagnia con l’aiuto di Sara,
un’altra ballerina, che esplorerà i sotterranei della scuola dove
l’attenderanno atroci scoperte…
Suspiria
ha un cast internazionale di grandissimo livello, tra cui il premio
Oscar® Tilda Swinton (… E ora parliamo di Kevin, Doctor Strange), Dakota Johnson (la trilogia
de Cinquanta sfumatore di Grigio), Chloë Grace Moretz (Resta anche
domani, La diseducazione di Cameron Post) e Mia Goth (La cura dal
benessere). La colonna sonora è firmata dal cantante dei Radiohead
Thom Yorke.
Dakota Johnson
torna protagonista sul nuovo character poster di Suspiria,
il film diretto da Luca Guadagnino che sarà
presentato in anteprima e in concorso alla 75a Mostra del Cinema di
Venezia.
Suspiria è un film del 1977 diretto
da Dario Argento e ispirato al romanzo Suspiria
De Profundis di Thomas de
Quincey, e interpretato da Jessica
Harper e Stefania Casini. Il
film è il primo capitolo della trilogia delle tre madri ed ha avuto
due sequel: Inferno(1980)
e La terza madre (2007).
Nel cast del film di Guadagnino ci
sono Tilda Swinton, Dakota Johnson, Chloe Grace
Moretz.
L’uscita è fissata al 2 novembre in
America, distribuito da Amazon Studios.